Sei sulla pagina 1di 16

LEGGE 11 FEBBRAIO 1994, N.

109 LA NUOVA LEGGE QUADRO IN


MATERIA DI LAVORI PUBBLICI (ABROGATA DALL'ARTICOLO 256 DEL
DECRETO LEGISLATIVO N. 163 DEL 2006)

FONDO DI ROTAZIONE DECRETI ASSESSORIALI ASSESSORATO DEI


LAVORI PUBBLICI DECRETO 1 DICEMBRE 2003.

ART. 128. DLGS 163/2006 PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI


OPERE TRIENNALI ABROGATO DAL 19-04-2016 (ART. 217 DLGS 50-
2016)

ART. 13 DPR 207/2010 PROGRAMMA TRIENNALE ED ELENCHI


ANNUALI

Art. 14. (Programmazione dei lavori pubblici)

3. Il programma triennale deve prevedere un ordine di priorit. Nellambito di tale


ordine sono da ritenere comunque prioritari i lavori di manutenzione, di recupero del
patrimonio esistente, di completamento dei lavori gi iniziati, i progetti esecutivi approvati,
nonch gli interventi per i quali ricorra la possibilit di finanziamento con capitale privato
maggioritario.
(comma cos sostituito dall'articolo 7, comma 1, lettera g), legge n. 166 del 2002)

Art. 17 (Effettuazione delle attivit di progettazione, direzione dei


lavori e accessorie)

1. Le prestazioni relative alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva


nonch alla direzione dei lavori ed agli incarichi di supporto tecnico-
amministrativo alle attivit del responsabile unico del procedimento e del
dirigente competente alla formazione del programma triennale di cui all'articolo
14, sono espletate:

a) dagli uffici tecnici delle stazioni appaltanti;

b) dagli uffici consortili di progettazione e di direzione dei lavori che i comuni, i


rispettivi consorzi e unioni, le comunit montane, le aziende unit sanitarie
locali, i consorzi, gli enti di industrializzazione e gli enti di bonifica possono
costituire con le modalit di cui agli articoli 24, 25 e 26 della legge 8 giugno
1990, n. 142, (ora articoli 30, 31 e 32 del decreto legislativo n. 267 del
2000) e successive modificazioni;

c) dagli organismi di altre pubbliche amministrazioni di cui le singole


amministrazioni aggiudicatrici possono avvalersi per legge;
d) da liberi professionisti singoli od associati nelle forme di cui alla legge 23
novembre 1939, n. 1815, e successive modificazioni, ivi compresi, con
riferimento agli interventi inerenti al restauro e alla manutenzione di beni
mobili e delle superfici decorate di beni architettonici, i soggetti con qualifica di
restauratore di beni culturali ai sensi della vigente normativa;

1
(lettera cos modificata dall'articolo 7, comma 1, lettera i), legge n. 166 del
2002)
e) dalle societ di professionisti di cui al comma 6, lettera a);
f) dalle societ di ingegneria di cui al comma 6, lettera b);
g) da raggruppamenti temporanei costituiti dai soggetti di cui alle lettere d), e)
ed f), ai quali si applicano le disposizioni di cui all'articolo 13 in quanto
compatibili;
g-bis) da consorzi stabili di societ di professionisti di cui al comma 6, lettera
a), e di societ di ingegneria di cui al comma 6, lettera b), anche in forma
mista, formati da non meno di tre consorziati che abbiano operato nel settore
dei servizi di ingegneria e architettura, per un periodo di tempo non inferiore a
cinque anni, e che abbiano deciso di operare in modo congiunto secondo le
previsioni del comma 1 dell'articolo 12. vietata la partecipazione a pi di un
consorzio stabile. Ai fini della partecipazione alle gare per l'affidamento di
incarichi di progettazione e attivit tecnico-amministrative ad essa connesse, il
fatturato globale in servizi di ingegneria e architettura realizzato da ciascuna
societ consorziata nel quinquennio o nel decennio precedente incrementato
secondo quanto stabilito dall'articolo 12, comma 8-bis, della presente legge; ai
consorzi stabili di societ di professionisti e di societ di ingegneria si applicano
altres le disposizioni di cui ai commi 4, 5, 6 e 7 del predetto articolo 12.
(lettera introdotta dall'articolo 7, comma 1, lettera i), legge n. 166 del 2002)

2. I progetti redatti dai soggetti di cui al comma 1, lettere a), b) e c), sono
firmati da dipendenti delle amministrazioni abilitati all'esercizio della
professione. I tecnici diplomati, in assenza dell'abilitazione, possono firmare i
progetti, nei limiti previsti dagli ordinamenti professionali, qualora siano in
servizio presso l'amministrazione aggiudicatrice, ovvero abbiano ricoperto
analogo incarico presso un'altra amministrazione aggiudicatrice, da almeno
cinque anni e risultino inquadrati in un profilo professionale tecnico ed abbiano
svolto o collaborato ad attivit di progettazione.

3. Il regolamento definisce i limiti e le modalit per la stipulazione per intero, a


carico delle amministrazioni aggiudicatrici, di polizze assicurative per la
copertura dei rischi di natura professionale a favore dei dipendenti incaricati
della progettazione. Nel caso di affidamento della progettazione a soggetti
esterni, la stipulazione a carico dei soggetti stessi.
(comma cos modificato dall'articolo 145, comma 89, legge n. 388 del 2000)

4. La redazione del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, nonch lo


svolgimento di attivit tecnico-amministrative connesse alla progettazione, in
caso di carenza in organico di personale tecnico nelle stazioni appaltanti,
ovvero di difficolt di rispettare i tempi della programmazione dei lavori o di
svolgere le funzioni di istituto, ovvero in caso di lavori di speciale complessit o
di rilevanza architettonica o ambientale o in caso di necessit di predisporre
progetti integrali, cos come definiti dal regolamento, che richiedono l'apporto
di una pluralit di competenze, casi che devono essere accertati e certificati dal
responsabile del procedimento, possono essere affidati ai soggetti di cui al

2
comma 1, lettere d), e), f) e g). (comma cos modificato dall'articolo 7, comma
1, lettera i), legge n. 166 del 2002)

5. Il regolamento dei lavori per l'attivit del Genio militare di cui all'articolo 3,
comma 7-bis, indica i soggetti abilitati alla firma dei progetti.

6. Si intendono per:

a) societ di professionisti le societ costituite esclusivamente tra professionisti


iscritti negli appositi albi previsti dai vigenti ordinamenti professionali, nelle
forme delle societ di persone di cui ai capi II, III e IV del titolo V del libro
quinto del codice civile ovvero nella forma di societ cooperativa di cui al capo
I del titolo VI del libro quinto del codice civile, che eseguono studi di fattibilit,
ricerche, consulenze, progettazioni o direzioni dei lavori, valutazioni di
congruit tecnico-economica o studi di impatto ambientale. I soci delle societ
agli effetti previdenziali sono assimilati ai professionisti che svolgono l'attivit
in forma associata ai sensi dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1939, n.
1815. Ai corrispettivi delle societ si applica il contributo integrativo previsto
dalle norme che disciplinano le rispettive Casse di previdenza di categoria cui
ciascun firmatario del progetto fa riferimento in forza della iscrizione
obbligatoria al relativo albo professionale. Detto contributo dovr essere
versato pro quota alle rispettive Casse secondo gli ordinamenti statutari e
regolamenti vigenti; (lettera cos modificata dall'articolo 7, comma 1, lettera i),
legge n. 166 del 2002)

b) societ di ingegneria le societ di capitali di cui ai capi V, VI e VII del titolo


V del libro quinto del codice civile, ovvero nella forma di societ cooperative di
cui al capo I del titolo VI del libro quinto del codice civile che non abbiano i
requisiti di cui alla lettera a), che eseguono studi di fattibilit, ricerche,
consulenze, progettazioni o direzioni dei lavori, valutazioni di congruit tecnico-
economica o studi di impatto ambientale. Ai corrispettivi relativi alle predette
attivit professionali si applica il contributo integrativo qualora previsto dalle
norme legislative che regolano la Cassa di previdenza di categoria cui ciascun
firmatario del progetto fa riferimento in forza della iscrizione obbligatoria al
relativo albo professionale. Detto contributo dovr essere versato pro quota
alle rispettive Casse secondo gli ordinamenti statutari e regolamenti vigenti.
(lettera cos modificata dall'articolo 24, comma 4, legge n. 62 del 2005)

7. Il regolamento stabilisce i requisiti organizzativi e tecnici che devono


possedere le societ di cui al comma 6 del presente articolo. Fino all'entrata in
vigore del regolamento, le societ di cui al predetto comma 6, lettera b),
devono disporre di uno o pi direttori tecnici, aventi titolo professionale di
ingegnere o di architetto o laureato in una disciplina tecnica attinente alla
attivit prevalente svolta dalla societ, iscritti al relativo albo da almeno dieci
anni con funzioni di collaborazione alla definizione degli indirizzi strategici della
societ, di collaborazione e controllo sulle prestazioni svolte dai tecnici
incaricati della progettazione, in relazione alle quali controfirmano gli elaborati.

3
8. Indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto affidatario
dell'incarico di cui ai commi 4 e 14, lo stesso deve essere espletato da
professionisti iscritti negli appositi albi previsti dai vigenti ordinamenti
professionali, personalmente responsabili e nominativamente indicati gi in
sede di presentazione dell'offerta, con la specificazione delle rispettive
qualificazioni professionali. Deve inoltre essere indicata, sempre nell'offerta, la
persona fisica incaricata dell'integrazione tra le varie prestazioni specialistiche.
Il regolamento definisce le modalit per promuovere la presenza anche di
giovani professionisti nei gruppi concorrenti ai bandi per l'aggiudicazione.
Allatto dellaffidamento dellincarico deve essere dimostrata la regolarit
contributiva del soggetto affidatario. (comma cos modificato dall'articolo 7,
comma 1, lettera i), legge n. 166 del 2002)

9. Gli affidatari di incarichi di progettazione non possono partecipare agli


appalti o alle concessioni di lavori pubblici nonch agli eventuali subappalti o
cottimi per i quali abbiano svolto la suddetta attivit di progettazione; ai
medesimi appalti, concessioni di lavori pubblici, subappalti e cottimi non pu
partecipare un soggetto controllato, controllante o collegato all'affidatario di
incarichi di progettazione. Le situazioni di controllo e di collegamento si
determinano con riferimento a quanto previsto dall'articolo 2359 del codice
civile. I divieti di cui al presente comma sono estesi ai dipendenti
dell'affidatario dell'incarico di progettazione, ai suoi collaboratori nello
svolgimento dell'incarico ed ai loro dipendenti, nonch agli affidatari di attivit
di supporto alla progettazione ed ai loro dipendenti.

10. Per laffidamento di incarichi di progettazione di importo pari o superiore


alla soglia di applicazione della disciplina comunitaria in materia di appalti
pubblici di servizi, si applicano le disposizioni di cui al decreto legislativo 17
marzo 1995, n. 157, e successive modificazioni, ovvero, per i soggetti tenuti
allapplicazione del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 158, e successive
modificazioni, le disposizioni ivi previste. (comma cos sostituito dall'articolo 7,
comma 1, lettera i), legge n. 166 del 2002)

11. Per laffidamento di incarichi di progettazione il cui importo stimato sia


compreso tra 100.000 euro e la soglia di applicazione della disciplina
comunitaria in materia di appalti pubblici di servizi, il regolamento disciplina le
modalit di aggiudicazione che le stazioni appaltanti devono rispettare, in
alternativa alla procedura del pubblico incanto, in modo che sia assicurata
adeguata pubblicit agli stessi e siano contemperati i princpi generali della
trasparenza e del buon andamento con lesigenza di garantire la
proporzionalit tra le modalit procedurali e il corrispettivo dellincarico.
(comma cos sostituito dall'articolo 7, comma 1, lettera i), legge n. 166 del
2002)

12. Per laffidamento di incarichi di progettazione ovvero della direzione dei


lavori il cui importo stimato sia inferiore a 100.000 euro, le stazioni appaltanti,
per il tramite del responsabile del procedimento, possono procedere

4
allaffidamento ai soggetti di cui al comma 1, lettere d), e), f) e g), nel rispetto
dei princpi di non discriminazione, parit di trattamento, proporzionalit e
trasparenza. (comma cos sostituito dall'articolo 24, comma 5, legge n. 62 del
2005)

12-bis. Le stazioni appaltanti non possono subordinare la corresponsione dei


compensi relativi allo svolgimento della progettazione e delle attivit tecnico-
amministrative ad essa connesse all'ottenimento del finanziamento dell'opera
progettata. Nella convenzione stipulata fra stazione appaltante e progettista
incaricato sono previste le condizioni e le modalit per il pagamento dei
corrispettivi con riferimento a quanto previsto dagli articoli 9 e 10 della legge 2
marzo 1949, n. 143, e successive modificazioni. Ai fini dell'individuazione
dell'importo stimato il conteggio deve ricomprendere tutti i servizi, ivi
compresa la direzione dei lavori qualora si intenda affidarla allo stesso
progettista esterno.

12-ter. Il Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro delle infrastrutture


e dei trasporti, determina, con proprio decreto, le tabelle dei corrispettivi delle
attivit che possono essere espletate dai soggetti di cui al comma 1 del
presente articolo, tenendo conto delle tariffe previste per le categorie
professionali interessate. I corrispettivi sono minimi inderogabili ai sensi
dellultimo comma dellarticolo unico della legge 4 marzo 1958, n. 143,
introdotto dallarticolo unico della legge 5 maggio 1976, n. 340. Ogni patto
contrario nullo. Fino allemanazione del decreto continua ad applicarsi quanto
previsto nel decreto del Ministro della giustizia del 4 aprile 2001, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 96 del 26 aprile 2001.
(comma introdotto dall'articolo 7, comma 1, lettera i), legge n. 166 del 2002)

13. Quando la prestazione riguardi la progettazione di lavori di particolare


rilevanza sotto il profilo architettonico, ambientale, storico-artistico e
conservativo, nonch tecnologico, le stazioni appaltanti valutano in via
prioritaria la opportunit di applicare la procedura del concorso di
progettazione o del concorso di idee. A tali concorsi si applicano le disposizioni
in materia di pubblicit previste dai commi 10 e 12.

14. Nel caso in cui il valore delle attivit di progettazione e direzione lavori
superi complessivamente la soglia di applicazione della direttiva comunitaria in
materia, laffidamento diretto della direzione dei lavori al progettista
consentito soltanto ove espressamente previsto dal bando di gara della
progettazione. (comma cos sostituito dall'articolo 24, comma 7, legge n. 62
del 2005)

14-bis. I corrispettivi delle attivit di progettazione sono calcolati, ai fini della


determinazione dell'importo da porre a base dell'affidamento, applicando le
aliquote che il Ministro di grazia e giustizia, di concerto con il Ministro dei lavori
pubblici, determina, con proprio decreto, ripartendo in tre aliquote percentuali
la somma delle aliquote attualmente fissate, per i livelli di progettazione, dalle
tariffe in vigore per i medesimi livelli. Con lo stesso decreto sono rideterminate

5
le tabelle dei corrispettivi a percentuale relativi alle diverse categorie di lavori,
anche in relazione ai nuovi oneri finanziari assicurativi, e la percentuale per il
pagamento dei corrispettivi per le attivit di supporto di cui all'articolo 7,
comma 5, nonch le attivit del responsabile di progetto e le attivit dei
coordinatori in materia di sicurezza introdotti dal decreto legislativo 14 agosto
1996, n. 494.

14-ter. Fino all'emanazione del decreto di cui al comma 14-bis, continuano ad


applicarsi le tariffe professionali in vigore. Per la progettazione preliminare si
applica l'aliquota fissata per il progetto di massima e per il preventivo
sommario; per la progettazione definitiva si applica l'aliquota fissata per il
progetto esecutivo; per la progettazione esecutiva si applicano le aliquote
fissate per il preventivo particolareggiato, per i particolari costruttivi e per i
capitolati e i contratti.

14-quater. I corrispettivi determinati dal decreto di cui al comma 14-bis


nonch ai sensi del comma 14-ter del presente articolo, fatto salvo quanto
previsto dal comma 12-bis dell'articolo 4 del decreto-legge 2 marzo 1989, n.
65, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 1989, n. 155, sono
minimi inderogabili ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo unico della legge 4
marzo 1958, n. 143, introdotto dall'articolo unico della legge 5 maggio 1976,
n. 340. Ogni patto contrario nullo.

14-quinquies. In tutti gli affidamenti di cui al presente articolo l'affidatario non


pu avvalersi del subappalto, fatta eccezione per le attivit relative alle
indagini geologiche, geotecniche e sismiche, a sondaggi, a rilievi, a misurazioni
e picchettazioni, alla predisposizione di elaborati specialistici e di dettaglio, con
l'esclusione delle relazioni geologiche, nonch per la sola redazione grafica
degli elaborati progettuali. Resta comunque impregiudicata la responsabilit
del progettista.

14-sexies. Le progettazioni definitiva ed esecutiva sono di norma affidate al


medesimo soggetto, pubblico o privato, salvo che in senso contrario sussistano
particolari ragioni, accertate dal responsabile del procedimento. In tal caso
occorre l'accettazione, da parte del nuovo progettista, dell'attivit progettuale
precedentemente svolta. L'affidamento pu ricomprendere entrambi i livelli di
progettazione, fermo restando che l'avvio di quello esecutivo resta
sospensivamente condizionato alla determinazione delle stazioni appaltanti
sulla progettazione definitiva.

14-septies. I soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, lettera b) , operanti nei


settori di cui al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 158, possono affidare le
progettazioni, nonch le connesse attivit tecnico-amministrative per lo
svolgimento delle procedure per l'affidamento e la realizzazione dei lavori di
loro interesse, direttamente a societ di ingegneria di cui al comma 1, lettera f)
, che siano da essi stessi controllate, purch almeno l'ottanta per cento della
cifra d'affari media realizzata dalle predette societ nella Unione europea negli
ultimi tre anni derivi dalla prestazione di servizi al soggetto da cui esse sono

6
controllate. Le situazioni di controllo si determinano ai sensi dell'articolo 2359
del codice civile.

http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/1994_0109.htm

DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI

DECRETO 1 dicembre 2003.

Fondo di rotazione per la copertura finanziaria delle spese occorrenti


per la progettazione definitiva ed il perfezionamento delle procedure
tecniche, amministrative ed operative necessarie per l'accesso ai flussi
di finanziamento, anche di provenienza extraregionale, per la
realizzazione di interventi per la riqualificazione urbana ed il recupero
del tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale, ai sensi dell'art. 17 bis
della legge 11 febbraio 1994, n. 109 nel testo coordinato con la legge
regionale 2 agosto 2002, n. 7 e successive modifiche ed integrazioni.

L'ASSESSORE PER I LAVORI PUBBLICI

Visto lo Statuto della Regione;

Vista la legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modifiche ed integrazioni,


nel testo coordinato con la legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 e successive
modifiche ed integrazioni;

Considerato che, in particolare, l'art. 17 bis della predetta legge:


a) al comma 1 istituisce, nel bilancio della Regione, rubrica ispettorato tecnico
lavori pubblici, un fondo di rotazione per la copertura finanziaria delle spese
occorrenti per la progettazione definitiva ed il perfezionamento delle procedure
tecniche, amministrative ed operative, necessarie per l'accesso ai flussi di
finanziamento, anche di provenienza extraregionale, per la realizzazione di
interventi per la riqualificazione urbana ed il recupero del tessuto
urbanistico, edilizio ed ambientale;

b) al comma 2 fissa per l'esercizio finanziario 2003 in 20.000 migliaia di euro


l'ammontare del suddetto fondo;

7
Vista la legge 23 dicembre 1998, n. 448, art. 45, comma 14, nonch la legge 5
agosto 1978, n. 457;

Considerata la necessit di individuare criteri obiettivi per il corretto e


funzionale utilizzo delle risorse finanziarie del fondo di rotazione ai fini della
migliore utilizzazione degli stanziamenti;

Considerato che, ai sensi del terzo comma del l'art. 17bis della predetta legge,
demandato all'Assessore regionale per i lavori pubblici stabilire le modalit di
utilizzo del fondo;

Rilevato che la Giunta regionale nella seduta del 27 novembre 2003 ha


deliberato di approvare lo schema del presente decreto;

Decreta:
Art. 1 Dotazione del fondo di rotazione

Il fondo strumento di attivazione delle progettualit ed diretto ad


incentivare la redazione di progetti effettivamente cantierabili.
Per consentire ai soggetti beneficiari di avere a disposizione i mezzi necessari
per affrontare la progettazione degli interventi di cui al successivo art. 3
sono stati, all'uopo, istituiti appositi capitoli sui quali sono imputate:
a) le somme stanziate dall'art. 17bis della legge 11 febbraio 1994, n. 109, nel
testo coordinato con la legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 e successive
modifiche ed integrazioni (capitolo 676004 dello stato di previsione della
spesa);
b) le risorse costituenti il rimborso delle anticipazioni corrisposte agli enti
beneficiari, non appena per l'opera pubblica stata perfezionata la provvista
finanziaria a seguito di inclusione nei programmi di spesa e comunque entro il
terzo anno successivo a quello di erogazione (capitolo 5784 dello stato di
previsione dell'entrata).

Art. 2 Soggetti beneficiari

Nell'ambito del territorio regionale, possono usufruire delle risorse del


fondo gli enti locali, o consorzi tra essi, nonch le amministrazioni, gli enti
ed i soggetti individuati dall'art. 2, comma 2, lettera a), della legge n. 109/94
nel testo coordinato con la legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 e con la legge
regionale 19 maggio 2003, n. 7, in grado di compilare progetti idonei alla
puntuale realizzazione di interventi nei settori indicati al successivo art. 3.

Art. 3 Destinazione dei fondi

Le risorse del fondo ai sensi della legge 23 dicembre 1998, n. 448, art. 45,
comma 14, sono destinate all'attivit di progettazione per la

8
realizzazione di interventi che parteciperanno ai programmi da finanziare
con le assegnazioni statali di cui alla legge 5 agosto 1978, n. 457 o con altre
assegnazioni, extraregionali, per interventi di competenza dell'Assessorato
regionale dei lavori pubblici, finalizzati alla riqualificazione urbana ed al
recupero del tessuto urbanistico, edilizio ed ambientale.

Art. 4 Attivit progettuali

Le risorse finanziarie di cui all'art. 1 possono essere utilizzate per sostenere e


riqualificare l'attivit progettuale con interventi nelle fasi relative alla
elaborazione di progetti definitivi ai sensi dell'art. 16 della legge n. 109/94 nel
testo coordinato con la legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 e successive
modifiche ed integrazioni.

A tal fine il fondo pu finanziare le spese necessarie per la redazione dei


documenti elencati all'art. 25 del D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554, commi 1 e
2, lettere da a) ad m), nonch per il perfezionamento delle procedure tecniche,
amministrative ed operative, necessarie per l'accesso ai flussi di finanziamento,
anche di provenienza extraregionale, per la realizzazione di interventi previsti
dall'art. 3.

Non sono finanziabili le spese per incentivi di cui all'art. 18, comma 1, della
legge n. 109/94 nel testo coordinato con la legge regionale 2 agosto 2002, n. 7
e successive modifiche ed integrazioni, per le progettazioni effettuate con
personale interno delle amministrazioni.

Art. 5 Limiti di spesa

Ai sensi dell'art. 17 bis della legge n. 109/94, nel testo coordinato con la legge
regionale 2 agosto 2002, n. 7 e successive modifiche ed integrazioni, sono
finanziabili le spese occorrenti per la progettazione definitiva e per il
perfezionamento delle procedure tecniche, amministrative ed operative relative
alle opere di cui all'art. 3, attenendosi ai seguenti criteri:
A) validit triennale del programma di utilizzazione con riferimento ai
programmi di spesa;

B) priorit per gli enti locali o consorzi tra essi, con popolazione complessiva
inferiore a 15.000 abitanti e per gli interventi di completamento o di
messa in sicurezza o di valorizzazione del patrimonio urbanistico e/o
ambientale.
A tal fine, ove i fondi non dovessero risultare sufficienti per soddisfare le
domande presentate, si proceder alla formulazione di apposita graduatoria; la
graduatoria nei vari esercizi finanziari sar formata comprendendovi anche le
istanze che, per mancanza di fondi, non hanno potuto trovare accoglimento nel
triennio; la graduatoria di merito verr formulata con riferimento ai valori
ponderali fissati al successivo art. 8.

9
Art. 6 Modalit e procedura

I soggetti di cui al precedente art. 2 devono inoltrare a mezzo del legale


rappresentante la richiesta di ammissione al finanziamento sulla base dei
programmi triennali di opere pubbliche da realizzare, come disciplinati dalla
legge n. 109/94, nel testo coordinato con la legge regionale 2 agosto 2002, n.
7 e successive modifiche ed integrazioni, corredati del progetto preliminare ai
sensi dell'art. 16 della legge n. 109/94, nel testo coordinato con la legge
regionale 2 agosto 2002, n. 7 e successive modifiche ed integrazioni,
all'Assessorato regionale dei lavori pubblici, dipartimento ispettorato tecnico.
Per l'istanza dovr essere utilizzato lo schema allegato al presente decreto, nel
quale elencata la documentazione e le notizie da fornire. L'istanza dovr
essere sottoscritta anche dal responsabile dell'ufficio tecnico.
Il progetto preliminare deve contenere i documenti prescritti all'art. 18
del D.P.R. n. 554/99 e la sua relazione tecnica di accompagnamento
deve indicare le caratteristiche qualitative e funzionali dell'opera, il
quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da
fornire, la fattibilit amministrativa e tecnica accertata attraverso
indagini di prima approssimazione dei costi, da determinare in
relazione ai benefici previsti e alla concreta possibilit di accedere a
flussi di finanziamento.

Il progetto preliminare deve essere corredato:

- del verbale delle verifiche effettuate ai sensi dell'art. 46 del D.P.R. n.


554/99;
- di uno specifico prospetto redatto dal responsabile unico del procedimento
delle spese da sostenere per rendere definitiva la progettazione e per il
perfezionamento delle procedure tecniche, amministrative ed operative,
necessarie per l'accesso ai flussi di finanziamento;

- della delibera o determina dirigenziale di adozione del progetto preliminare


da parte del soggetto richiedente;

- della dichiarazione riportante l'ordine delle priorit (art. 14, comma


3, della legge n. 109/94, nel testo coordinato con la legge regionale 2
agosto 2002, n. 7 e successive modifiche ed integrazioni), assegnato
all'opera dal programma triennale delle opere pubbliche, desunto dalla
scheda 4 allegata al decreto dell'Assessore regionale per i lavori pubblici 3
ottobre 2003 (Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 48 del 7 novembre
2003).

Art. 7 Termini per l'istanza e per l'istruttoria

Per l'utilizzazione dei fondi relativi, a destinazione vincolata, le richieste di

10
ammissione al finanziamento devono pervenire per la relativa istruttoria entro
il 31 marzo di ciascun anno all'Assessorato regionale dei lavori pubblici,
dipartimento ispettorato tecnico.

La fase istruttoria non pu eccedere il termine di 60 giorni, decorrenti dalla


data fissata per la scadenza della presentazione delle domande, salvo
l'ulteriore termine di 30 giorni ove si rendesse necessario procedere ad
integrazione della documentazione.

Art.8 Valutazione

Ove dovesse rendersi necessario procedere alla formulazione di apposita


graduatoria, ai sensi dell'art. 5, la documentazione pervenuta sar trasmessa
nel termine di giorni 60 dalla segreteria del dipartimento ispettorato tecnico dei
lavori pubblici al nucleo di valutazione che sar appositamente costituito
dall'ispettore tecnico e che provveder sulla base dei seguenti parametri, nel
termine di giorni 90.

Il nucleo di valutazione sar composto da n. 2 dirigenti del dipartimento


ispettorato tecnico oltre che da un funzionario direttivo del medesimo
dipartimento, con funzioni di segreteria. Al nucleo di valutazione parteciper un
dirigente del servizio aree urbane e politica della casa, appositamente
designato dal dirigente generale del dipartimento regionale lavori pubblici.

CRITERI PUNTEGGI
Ordine di priorit desunto dalla scheda 4
secondo allegato al decreto 3 ottobre
2003:
Priorit di categoria (in una scala da 1 a
da 3 a 9 (1= 9 2= 6 3= 3 )
3)
Ulteriore priorit (in una scala da 1 a 3) da 3 a 9 (1= 9 2= 6 3= 3 )
da 22 a 40 (1= 40; dal 2 a
Priorit assoluta (in una scala da 1 a 10)
scalare 2 punti; es: 10=22)

(nel caso di diversa scala utilizzata da parte delle Amministrazioni si operer


mediante apposito raccordo rapportato ai valori comunicati dalle singole
amministrazioni. In carenza della comunicazione non si proceder
all'attribuzione dei superiori punteggi )
Enti locali o consorzi tra essi
da 10 a 30 (da 15.000 a 10.000 = 10; da
con popolazione complessiva
9999 a 5.000 = 20; inferiore a 5.000 = 30)
inferiore a 15.000
Interventi di completamento 10
Interventi messa in
12
sicurezza

11
fino a 20 (interventi in zona "A" = 10; in
Interventi di valorizzazione
zona "B" =5; in altre zone = 3) (presenza
del patrimonio urbanistico
documentata di vincoli: paesistici, storici,
e/o ambientale
archeologici, idrogeologici = 10)

Art. 9 Erogazione

Esperita con esito positivo la valutazione di cui al precedente articolo,


l'ispettore tecnico dei lavori pubblici provveder ad emettere il relativo decreto
per la concessione del finanziamento che sar ripartito in due erogazioni:
anticipazione e saldo.

Con la notifica del provvedimento di finanziamento erogata al soggetto


beneficiario un'anticipazione pari al 50% del finanziamento riconosciuto; la rata
di saldo erogata dietro presentazione di una certificazione giustificativa della
spesa, redatta dal responsabile unico del procedimento.
La delibera d'incarico del progetto definitivo deve contenere l'obbligo dell'ente
beneficiario di effettuare il relativo impegno di spesa per la restituzione, entro
il termine massimo di cui al successivo art. 10, delle somme finanziate o
anticipate dal dipartimento ispettorato tecnico dei lavori pubblici.
L'ispettore tecnico dei lavori pubblici, periodicamente, riferisce all'Assessore
regionale per i lavori pubblici sull'utilizzazione delle somme assegnate.

Art. 10 Restituzione

Dalla data di notifica del decreto di finanziamento delle somme per la


progettazione definitiva decorre il termine massimo di tre anni per la
restituzione di tutte le somme anticipate.

La procedura di restituzione attivata dall'ispettore tecnico dei lavori pubblici


Contestualmente all'emanazione del provvedimento di finanziamento, l'ente
finanziatore dell'opera dovr provvedere a versare nell'apposito capitolo di
entrata 5784 le somme per la progettazione definitiva anticipate.
A tale scopo l'istanza di finanziamento dell'opera dovr essere corredata di
apposita dichiarazione del legale rappresentante dell'ente, attestante
l'eventuale importo finanziato con il fondo di cui all'art. 17bis della legge n.
109/94, nel testo coordinato con la legge regionale 2 agosto 2002, n. 7 e
successive modifiche ed integrazioni.

Trascorso il predetto termine di tre anni, la restituzione di tutte le somme


anticipate sempre dovuta anche qualora l'opera non sia realizzabile o sia
venuto meno l'interesse pubblico alla sua realizzazione.

12
Decorso inutilmente il termine di cui sopra, sar avviata la procedura per la
detrazione alla fonte delle somme assegnate o trasferite agli enti locali, nel
rispet-to della disciplina di cui all'art. 21 della legge regionale 7 marzo 1997, n.
6 ed all'art. 64 della legge regionale 16 aprile 2003, n. 4.

Art. 11 Imputazione del capitolo

L'onere relativo alla applicazione della spesa disposta con il presente decreto
imputata al capitolo 676004 dello stato di previsione della spesa della Regione,
rubrica 3, ispettorato tecnico.

Il presente decreto sar trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione per la
pubblicazione.
Palermo, 1 dicembre 2003.

SCAMMACCA DELLA BRUCA

http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g03-56/g03-56-p9.htm

ART. 128. DLGS 163/2006 PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI


OPERE TRIENNALI ABROGATO DAL 19-04-2016 (ART. 217 DLGS 50-
2016)

ART. 13 DPR 207/2010 PROGRAMMA TRIENNALE ED ELENCHI


ANNUALI

ART. 128. PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI ABROGATO DAL


19-04-2016 (ART. 217 DLGS 50-2016)

1. L'attivit di realizzazione dei lavori di cui al presente codice di singolo


importo superiore a 100.000 euro si svolge sulla base di un programma
triennale e di suoi aggiornamenti annuali che le amministrazioni aggiudicatrici
predispongono e approvano, nel rispetto dei documenti programmatori, gi
previsti dalla normativa vigente, e della normativa urbanistica, unitamente
all'elenco dei lavori da realizzare nell'anno stesso.

2. Il programma triennale costituisce momento attuativo di studi di fattibilit e


di identificazione e quantificazione dei propri bisogni che le amministrazioni
aggiudicatrici predispongono nell'esercizio delle loro autonome competenze e,
quando esplicitamente previsto, di concerto con altri soggetti, in conformit
agli obiettivi assunti come prioritari. Gli studi individuano i lavori strumentali al
soddisfacimento dei predetti bisogni, indicano le caratteristiche funzionali,

13
tecniche, gestionali ed economico-finanziarie degli stessi e contengono l'analisi
dello stato di fatto di ogni intervento nelle sue eventuali componenti storico-
artistiche, architettoniche, paesaggistiche, e nelle sue componenti di
sostenibilit ambientale, socio-economiche, amministrative e tecniche. In
particolare le amministrazioni aggiudicatrici individuano con priorit i bisogni
che possono essere soddisfatti tramite la realizzazione di lavori finanziabili con
capitali privati, in quanto suscettibili di gestione economica. Lo schema di
programma triennale e i suoi aggiornamenti annuali sono resi pubblici, prima
della loro approvazione, mediante affissione nella sede delle amministrazioni
aggiudicatrici per almeno sessanta giorni consecutivi ed eventualmente
mediante pubblicazione sul profilo di committente della stazione appaltante.

3. Il programma triennale deve prevedere un ordine di priorit. Nell'ambito di


tale ordine sono da ritenere comunque prioritari i lavori di manutenzione, di
recupero del patrimonio esistente, di completamento dei lavori gi iniziati, i
progetti esecutivi approvati, nonch gli interventi per i quali ricorra la
possibilit di finanziamento con capitale privato maggioritario.

4. Nel programma triennale sono altres indicati i beni immobili pubblici che, al
fine di quanto previsto dall'articolo 53, comma 6, possono essere oggetto di
diretta alienazione anche del solo diritto di superficie, previo esperimento di
una gara; tali beni sono classificati e valutati anche rispetto ad eventuali
caratteri di rilevanza storico-artistica, architettonica, paesaggistica e
ambientale e ne viene acquisita la documentazione catastale e ipotecaria.

5. Le amministrazioni aggiudicatrici nel dare attuazione ai lavori previsti dal


programma triennale devono rispettare le priorit ivi indicate. Sono fatti salvi
gli interventi imposti da eventi imprevedibili o calamitosi, nonch le modifiche
dipendenti da sopravvenute disposizioni di legge o regolamentari ovvero da
altri atti amministrativi adottati a livello statale o regionale.

6. L'inclusione di un lavoro nell'elenco annuale subordinata, per i lavori di


importo inferiore a 1.000.000 di euro, alla previa approvazione almeno di uno
studio di fattibilit e, per i lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di
euro, alla previa approvazione almeno progettazione preliminare, redatta ai
sensi dell'articolo 93, salvo che per i lavori di manutenzione, per i quali
sufficiente l'indicazione degli interventi accompagnata dalla stima sommaria
dei costi, nonch per i lavori di cui allarticolo 153 per i quali sufficiente lo
studio di fattibilit. comma modificato dall'art. 2, comma 1, lettera ee), d.lgs.
n. 152 del 11/09/2008 in vigore dal 17/10/2008 e successivamente cos
modificato dallart. 52, comma 1, lettera c) del D.L. n. 1 del 24/01/2012 in
vigore dal 24/01/2012, convertito con modificazioni dalla Legge di conversione
24 marzo 2012, n. 27, in vigore dal 25/03/2012

7. Un lavoro pu essere inserito nell'elenco annuale, limitatamente ad uno o


pi lotti, purch con riferimento all'intero lavoro sia stata elaborata la
progettazione almeno preliminare e siano state quantificate le complessive

14
risorse finanziarie necessarie per la realizzazione dell'intero lavoro. In ogni
caso l'amministrazione aggiudicatrice nomina, nell'ambito del personale ad
essa addetto, un soggetto idoneo a certificare la funzionalit, fruibilit e
fattibilit di ciascun lotto.

8. I progetti dei lavori degli enti locali ricompresi nell'elenco annuale devono
essere conformi agli strumenti urbanistici vigenti o adottati. Ove gli enti locali
siano sprovvisti di tali strumenti urbanistici, decorso inutilmente un anno dal
termine ultimo previsto dalla normativa vigente per la loro adozione, e fino
all'adozione medesima, gli enti stessi sono esclusi da qualsiasi contributo o
agevolazione dello Stato in materia di lavori pubblici. Resta ferma l'applicabilit
delle disposizioni di cui agli articoli 9, 10, 11 e 19 del decreto del Presidente
della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 e di cui all'articolo 34 del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

9. L'elenco annuale predisposto dalle amministrazioni aggiudicatrici deve


essere approvato unitamente al bilancio preventivo, di cui costituisce parte
integrante, e deve contenere l'indicazione dei mezzi finanziari stanziati sullo
stato di previsione o sul proprio bilancio, ovvero disponibili in base a contributi
o risorse dello Stato, delle regioni a statuto ordinario o di altri enti pubblici, gi
stanziati nei rispettivi stati di previsione o bilanci, nonch acquisibili ai sensi
dell'articolo 3 del decreto-legge 31 ottobre 1990, n. 310, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 1990, n. 403, e successive
modificazioni. Un lavoro non inserito nell'elenco annuale pu essere realizzato
solo sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse gi
previste tra i mezzi finanziari dell'amministrazione al momento della
formazione dell'elenco, fatta eccezione per le risorse resesi disponibili a seguito
di ribassi d'asta o di economie. Agli enti locali si applicano le disposizioni
previste dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

10. I lavori non ricompresi nell'elenco annuale o non ricadenti nelle ipotesi di
cui al comma 5, secondo periodo, non possono ricevere alcuna forma di
finanziamento da parte di pubbliche amministrazioni.

11. Le amministrazioni aggiudicatrici sono tenute ad adottare il programma


triennale e gli elenchi annuali dei lavori sulla base degli schemi tipo, che sono
definiti con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; i programmi
triennali e gli elenchi annuali dei lavori sono pubblicati sul sito informatico del
Ministero delle infrastrutture e trasporti di cui al decreto del Ministro dei lavori
pubblici 6 aprile 2001, n. 20 e per estremi sul sito informatico presso
l'Osservatorio. comma cos modificato dal D.Lgs. 152 del 11/09/2008 in vigore
dal 17/10/2008

12. I programmi triennali e gli aggiornamenti annuali, fatta eccezione per quelli
predisposti dagli enti e da amministrazioni locali e loro associazioni e consorzi,
sono altres trasmessi al CIPE, entro trenta giorni dallapprovazione per la

15
verifica della loro compatibilit con i documenti programmatori vigenti. comma
cos modificato dal D.Lgs. 152 del 11/09/2008 in vigore dal 17/10/2008

https://www.codiceappalti.it/Art._128._Programmazione_dei_lavori_pubblici.ht
m

ART. 13 DPR 207/2010 PROGRAMMA TRIENNALE ED ELENCHI


ANNUALI

1. In conformit dello schema-tipo definito con decreto del Ministro delle


infrastrutture e dei trasporti e sulla base degli studi di cui allarticolo 11, commi
1 e 3, ogni anno viene redatto, aggiornando quello precedentemente
approvato, un programma dei lavori pubblici da eseguire nel successivo
triennio. Tale programma deliberato dalle amministrazioni aggiudicatrici
diverse dallo Stato contestualmente al bilancio di previsione e al bilancio
pluriennale, ed ad essi allegato assieme all'elenco dei lavori da avviare
nell'anno.

2. Il programma indica, per tipologia e in relazione alle specifiche categorie


degli interventi, le loro finalit, i risultati attesi, le priorit, le localizzazioni, le
problematiche di ordine ambientale, paesistico ed urbanistico territoriale, le
relazioni con piani di assetto territoriale o di settore, le risorse disponibili, la
stima dei costi e dei tempi di attuazione. Le priorit del programma
privilegiano valutazioni di pubblica utilit rispetto ad altri elementi in
conformit di quanto disposto dal codice.

3. Lo schema di programma e di aggiornamento sono redatti, entro il 30


settembre di ogni anno ed adottati dallorgano competente entro il 15 ottobre
di ogni anno. La proposta di aggiornamento fatta anche in ordine alle
esigenze prospettate dai responsabili del procedimento dei singoli interventi.
Le Amministrazioni dello Stato procedono allaggiornamento definitivo del
programma entro novanta giorni dallapprovazione della legge di bilancio da
parte del Parlamento.

4. Sulla base dell'aggiornamento di cui al comma 3 redatto, entro la stessa


data, l'elenco dei lavori da avviare nell'anno successivo, con lindicazione del
codice unico di progetto, previamente richiesto dai soggetti competenti per
ciascun lavoro.

http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2010_0207.htm#013

16

Potrebbero piacerti anche