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ROBERT A.

HEINLEIN

Straniero In Terra Straniera

(Edizione Integrale)
Titolo originale: Stranger in a Strange Land
1961 by Robert A. Heinlein; renewed in 1989 by Virginia
1991 by Virginia Heinlein
Traduzione di Marco Pinna
su licenza della casa editrice Arnoldo Mondadori s.p.a.
2005 by Fanucci Editore
via delle Fornaci 66, 00165 Roma
tel. 06.39366384 fax 06.6382998
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Propriet letteraria e artistica riservata
Stampato in Italia Printed in Italy
Tutti i diritti riservati
Progetto grafico: Grafica Effe
ROBERT A. HEINLEIN
Straniero in terra straniera
Indice

Prefazione
di Virginia Heinlein
Parte prima
Le sue impure origini
Parte seconda
La sua assurda eredit
Parte terza
La sua eccentrica educazione
Parte quarta
La sua scandalosa carriera
Parte quinta
Il suo felice destino
Prefazione

Se vi sembra che questo libro sia pi voluminoso e contenga pi parole


di quante ne avete trovate nella prima edizione di Straniero in terra stranie-
ra, la vostra impressione corretta. Questa che avete in mano infatti l'edi-
zione integrale, come la concep e la scrisse originariamente Robert Hein-
lein.
L'edizione precedente (in inglese) conteneva poco pi di 160.000 parole,
mentre questa va oltre le 220.000. La copia manoscritta originale di Robert
conteneva dalle 200 alle 300 parole per pagina, a seconda della quantit di
dialogo in esse contenuto. Considerando quindi una media di 275 parole a
pagina per 800 pagine, otteniamo un totale di 220.000 o poco pi.
Quando venne pubblicato per la prima volta, nel 1961, questo romanzo
era talmente diverso rispetto a ci che poteva essere proposto al grande pub-
blico, o anche solo ai lettori di fantascienza, che gli editori trovarono neces-
sario effettuare dei tagli di alcuni brani che avrebbero potuto risultare offen-
sivi per i gusti e la morale dell'epoca.
Il numero di Astounding Science Fiction del novembre del 1948 contene-
va una lettera al direttore nella quale si suggerivano alcuni titoli di racconti
per il numero dell'anno successivo. Fra questi titoli, ve ne era anche uno per
Robert Heinlein: Gulf.
In seguito a una lunga conversazione fra quel direttore, John W. Camp-
bell Jr, e lo stesso Robert, venne deciso che vi era tutto il tempo necessario
per scrivere i racconti proposti dall'ammiratore che aveva scritto la lettera e
per farli uscire nel numero del novembre del 1949. Robert promise infatti di
consegnare, entro quella data, un racconto breve che si adattasse a quel tito-
lo. Anche la maggior parte degli altri autori decisero di stare al gioco, e alla
fine quel numero di Astounding Science Fiction venne conosciuto come il
numero del Viaggio nel tempo.
Il problema di Robert, quindi, consisteva esclusivamente nel trovare un
racconto coerente con il titolo che gli era stato assegnato.
Cos tenemmo una seduta di brainstorming per decidere che cosa doves-
se fare. Fra le mille assurde idee che ci vennero alla mente, io in particolare
gli suggerii di scrivere un racconto su un bambino umano allevato da una
razza aliena. L'idea era troppo grossa per un semplice racconto breve, disse
Robert, ma se la annot comunque per memoria futura. Quella sera stessa
Robert si chiuse nel suo studio, scrisse dei lunghi appunti, e li mise da parte.
In quanto al titolo Gulf, scrisse una storia completamente diversa.
Quegli appunti rimasero nel suo archivio per diversi anni, finch Robert
non si decise a scrivere ci che sarebbe diventato in seguito Straniero in
terra straniera. Per qualche motivo, per, il manoscritto non lo soddisface-
va, cos lo mise nuovamente da parte. Torn a lavorarci sopra diverse volte,
ma non riusc a terminarlo prima del 1960, data in cui complet la versione
che avete ora fra le mani.
Nel contesto del 1960, Straniero in terra straniera era un libro che face-
va un po' paura alle case editrici; si discostava troppo dal sentiero battuto
dalla fantascienza di quel periodo. Cos, per ridurre al minimo ogni possibi-
le svantaggio, fu chiesto a Robert di ridurre il manoscritto a 150.000 parole.
Gli vennero anche commissionati ulteriori cambiamenti, affinch la casa
editrice potesse assumersi il rischio di pubblicarlo.
Eliminare circa un quarto di un romanzo lungo e complicato cme questo
un'impresa pressoch impossibile, ma nel giro di qualche mese di lavoro
Robert vi riusc. Il manoscritto risultante conteneva esattamente 160 087 pa-
role. Robert era convinto che fosse assolutamente impossibile tagliarlo ulte-
riormente, quindi venne accettato cos come era.
Per ventotto anni, rimase in quella forma.
Nel 1976, il Congresso degli Stati Uniti var una nuova legge sui diritti
d'autore secondo la quale, nel caso che un autore morisse e la sua vedova o i
suoi eredi rinnovassero il copyright, qualsiasi contratto precedente veniva
automaticamente cancellato. Robert mor nel 1988, e l'anno dopo venne rin-
novato il copyright per Stranger in a Strange Land.
Diversamente da molti altri autori, Robert aveva conservato una copia
della battitura originale, cos com'era stata presentata per la prima volta agli
editori, in un file conservato presso la biblioteca dell'Universit della Cali-
fornia di Santa Cruz, dove si trova il suo archivio. Cos chiesi all'Universit
di consegnarmi la copia originale di quel manoscritto, e lessi le due versio-
ni, quella originale e quella pubblicata, una accanto all'altra. In seguito alla
lettura, arrivai alla conclusione che era stato un grosso errore tagliare l'origi-
nale.
Mandai una copia del manoscritto originale a Eleanor Wood, l'agente di
Robert. Anche lei ebbe modo di leggere le due versioni, e alla fine si trov
d'accordo con il mio verdetto. Cos, dopo aver fatto presente la cosa alla
casa editrice, present loro una copia della nuova-vecchia versione.
Nessuno ricordava pi che questo romanzo era stato tagliato in maniera
cos drastica; nel corso degli anni, tutti i direttori di testata e i redattori della
casa editrice erano cambiati, e di conseguenza il testo mancante fu per loro
come una vera e propria sorpresa.
Decisero quindi di pubblicare la versione originale, concordando sul fatto
che fosse migliore di quella censurata.
Avete quindi fra le mani la stesura originale di Straniero in terra stranie-
ra, come venne scritta per la prima volta da Robert Anson Heinlein.
I nomi propri dei personaggi principali hanno una certa importanza per
quanto riguarda la trama del romanzo. Sono stati tutti selezionati con grande
cura; Jubal significa il padre di tutti, e Michael significa Chi come
Dio. Lascio al lettore il piacere di scoprire il significato degli altri nomi
contenuti in questo romanzo.
Virginia Heinlein
Carmel, California
Parte prima
Le sue impure origini
1

C'era una volta, quando il mondo era giovane, un marziano di nome Va-
lentine Michael Smith.
I componenti della prima spedizione umana su Marte erano stati selezio-
nati in base al postulato che il pi grande pericolo che l'uomo potesse incon-
trare nello spazio fosse l'uomo stesso. A quei tempi, a soli otto anni terrestri
dalla fondazione della prima colonia terrestre sulla Luna, qualsiasi viaggio
interplanetario compiuto da esseri umani doveva essere effettuato necessa-
riamente attraverso pericolose orbite semiellittiche a doppia tangente in ca-
duta libera.
Il viaggio dalla Terra a Marte durava 258 giorni, e lo stesso valeva per il
ritorno, al quale bisognava per aggiungere altri 455 giorni di attesa su Mar-
te, affinch i due pianeti giungessero nuovamente nelle rispettive posizioni
che avrebbero permesso la formazione dell'orbita a doppia tangente. In con-
clusione, il viaggio di andata e ritorno richiedeva un tempo complessivo
equivalente a quasi tre anni terrestri.
Oltre a essere terribilmente lungo, il viaggio in questione era anche molto
rischioso. La primitiva bara volante che venne usata, la Envoy, era infatti in
grado di compiere il percorso solo grazie a un rifornimento supplementare
di carburante da effettuarsi presso una stazione spaziale, in seguito al quale
era costretta a tornare indietro fino ai margini dell'atmosfera terrestre prima
di poter ottenere una spinta sufficiente per il balzo fino a Marte. Una volta
giunta a destinazione, aveva anche l'autonomia per tornare indietro sem-
pre ammesso che non si fosse schiantata in fase di atterraggio, che sul pia-
neta fosse disponibile un quantitativo di acqua sufficiente a riempire i suoi
serbatoi di massa-reazione, e qualche genere di nutrimento per il suo equi-
paggio, oltre all'eventualit che andassero storte un altro migliaio di variabi-
li.
Ma il pericolo fisico era considerato molto meno pericoloso del potenzia-
le stress psicologico. Otto esseri umani destinati a rimanere accalcati assie-
me come scimmie in un'astronave per quasi tre anni terrestri dovevano an-
dare d'accordo fra loro molto pi di quanto non facessero normalmente gli
esseri umani. Grazie ad alcune lezioni apprese in precedenza, venne esclusa
a priori la possibilit di inviare un equipaggio interamente maschile, consi-
derato poco salubre nonch socialmente instabile. Venne quindi ritenuto ot-
timale un equipaggio composto da quattro coppie sposate, sempre che in
una simile combinazione fosse possibile trovare tutte le specializzazioni ri-
chieste.
L'universit di Edimburgo, titolare principale dell'appalto della spedizio-
ne, decise di affidare la selezione dell'equipaggio all'Istituto per gli Studi
Sociali. Dopo aver scartato la maggior parte dei volontari, ritenuti non ido-
nei per questioni di et, salute, mentalit, addestramento o temperamento,
l'Istituto si ritrov a dover scegliere il suo equipaggio fra pi di novemila
candidati potenziali, ognuno dei quali perfettamente sano dal punto di vista
fisico e mentale e dotato di almeno uno dei particolari requisiti professionali
richiesti. Ci si aspettava quindi che l'Istituto producesse diverse possibili
combinazioni di equipaggi composti da quattro coppie.
Invece non ne produsse neanche una. Le competenze richieste erano
quelle di astronavigatore, medico, cuoco, macchinista, comandante di va-
scello, esperto in semantica, ingegnere chimico, ingegnere elettronico, fisi-
co, geologo, biochimico, biologo, ingegnere atomico, fotografo, esperto in
coltura idroponica, ingegnere in motoristica spaziale. Ogni singolo membro
dell'equipaggio doveva possedere pi di uno dei suddetti requisiti, o per lo
meno essere in grado di apprendere altre abilit professionali in tempo debi-
to.
Esistevano centinaia di possibili combinazioni di otto persone aventi tali
abilit, e alla fine vennero fuori ben tre combinazioni di quattro differenti
coppie dotate dei requisiti necessari, oltre a quelli di salute e intelligenza
Solo che, in tutti e tre i casi, gli studiosi di dinamica di gruppo chiamati a
valutare i fattori di temperamento per la compatibilit rimasero letteralmen-
te scandalizzati alla vista dei risultati degli esami.
A quel punto, il titolare principale dell'appalto sugger di abbassare i va-
lori ottimali di compatibilit. Nel frattempo, un programmatore il cui nome
non venne reso noto sguinzagli i suoi computer alla ricerca di equipaggi di
rincalzo composti da sole tre coppie. Trov diverse dozzine di combinazioni
compatibili, ognuna delle quali definiva in base alle sue stesse caratteristi-
che la coppia necessaria per il completamento dell'equipaggio. Contempora-
neamente, i calcolatori continuavano a rivedere i dati in continuo mutamen-
to per via dei decessi, dei ritiri, della comparsa di nuovi volontari, e cos via.
Molto probabilmente il capitano Michael Brant, dottore in Scienze, Co-
mandante Decorato, pilota con licenza illimitata e veterano a trent'anni della
spedizione lunare, aveva qualche conoscenza all'interno dell'Istituto. Qual-
cuno che era disposto a cercare per lui i nomi delle volontarie che avrebbero
potuto (assieme a lui stesso) completare l'equipaggio, e che era disposto an-
che a darsi da fare per accoppiarvi il suo nome e sottoporre le varie combi-
nazioni ai computer per determinare le loro compatibilit. Questa supposi-
zione potrebbe infatti spiegare il fatto che il capitano Brant si rec in Au-
stralia poco prima della selezione per proporsi in matrimonio a una certa
dottoressa Winifred Coburn, una zitella dal volto equino, studiosa di seman-
tica, nove anni pi anziana di lui. Le foto rinvenute negli archivi anagrafici
di Carlsbad raffigurano la donna in questione con un'espressione bonaria ma
del tutto priva di ulteriori attrattive.
Pu anche darsi che Brant abbia agito di sua personale iniziativa, senza
avere alcun genere di informazione privilegiata, affidandosi esclusivamente
a quelle caratteristiche di intuito e di audacia che sono le prerogative pi
adatte per il comando di una missione esplorativa. A ogni modo, le lucine si
accesero, le schede perforate vennero sputate fuori e l'equipaggio della En-
voy venne finalmente formato:
capitano Michael Brant, 32 anni, comandante, pilota, astronavigatore,
cuoco di riserva, fotografo di riserva, ingegnere in motoristica spaziale;
dottoressa Winifred Coburn Brant, 41 anni, esperta in semantica, infer-
miera, ufficiale archivista, storica;
Francis X. Seeney, 28 anni, ufficiale esecutivo, secondo pilota, astronavi-
gatore, astrofisico, fotografo;
dottoressa Olga Kovalic Seeney, 29 anni, cuoca, biochimica, esperta in
coltura idroponica;
dottor Ward Smith, 45 anni, medico e chirurgo, biologo;
dottoressa Mary Jane Lyle Smith, 26 anni, ingegnere atomico, tecnico
elettronico ed energetico;
Sergei Rimsky, 35 anni, ingegnere elettronico, ingegnere chimico, mac-
chinista ed esperto in strumentazioni, enologo;
Eleanora Alvarez Rimsky, 32 anni, geologa, selenologa, esperta in coltu-
ra idroponica.
L'equipaggio prescelto possedeva tutte le specifiche richieste, distribuite
in maniera ottimale, sebbene molti dei requisiti tecnici secondari fossero
stati raggiunti attraverso metodi di apprendimento intensivo nel corso del-
l'ultima settimana antecedente la partenza. Il fattore pi importante, per,
era che il temperamento di ogni singolo individuo era mutualmente compa-
tibile con quello degli altri.
Fin troppo compatibile, forse.
La Envoy decoll in perfetto orario, senza alcun imprevisto. Nel corso
della prima parte del viaggio, i suoi rapporti vennero trasmessi regolarmente
e captati con grande chiarezza anche da ascoltatori privati. Quando l'astro-
nave si allontan oltre, i segnali, non pi recepibili, vennero amplificati dai
satelliti radio terrestri. L'equipaggio sembrava essere soddisfatto e in ottima
salute. L'evento pi grave del quale fu costretto a occuparsi il dottor Smith
fu una piccola epidemia di tigna. Tutti si adattarono assai rapidamente agli
effetti della caduta libera, tanto che nel giro di una settimana poterono aboli-
re l'assunzione di farmaci antinausea. Se il capitano Brant ebbe a che fare
con qualche problema di ordine disciplinare, la cosa non venne menzionata
nei suoi rapporti.
La Envoy rimase, nell'orbita di Phobos per due settimane, effettuando ri-
lievi fotografici. Il successivo messaggio radio del capitano Brant rifer:
Tenteremo l'atterraggio alle ore 1200 GST di domani in un punto a sud di
Lacus Soli. Fu l'ultimo messaggio mai ricevuto.
2

La superficie di Marte non fu pi violata da spedizioni di esseri umani


per oltre un quarto di secolo. A sei anni dall'ultima trasmissione della En-
voy, la sonda spaziale Zombie, frutto di una sponsorizzazione congiunta del-
la Geographic Society e della Socit Astronautique Internationale colm il
grande vuoto, stazionando nell'orbita del pianeta per un certo periodo, per
poi fare ritorno sulla Terra. Le fotografie scattate dal veicolo robotizzato
mostrarono un ambiente alquanto ostile per gli standard umani; gli strumen-
ti confermarono la grande rarefazione dell'aria e la completa impossibilit di
adattamento della vita all'atmosfera del pianeta.
Tuttavia, le fotografie dello Zombie mostrarono altrettanto chiaramente
che i canali rilevati sulla superficie di Marte erano frutto di lavori di inge-
gneria di qualche sorta. Si notarono inoltre alcuni dettagli che non potevano
che essere interpretati come rovine di vere e proprie citt. A quel punto si
sarebbe indubbiamente organizzata in maniera tempestiva una nuova spedi-
zione umana su scala maggiore.
Ma poco dopo il ritorno della sonda Zombie sulla Terra scoppi la Terza
Guerra Mondiale.
La guerra e il ritardo da essa causato fecero s che la spedizione che ven-
ne infine inviata sul pianeta rosso fosse molto pi affidabile e sicura rispetto
a quella della nave dispersa, la Envoy. L'Astronave Federale Champion, do-
tata di un equipaggio maschile di diciotto astronauti di grande esperienza e
accompagnata da un numero assai superiore di pionieri anch'essi di sesso
maschile, attravers lo spazio fra la Terra e Marte in soli diciannove giorni
grazie al sistema di propulsione Lyle Drive. La Champion atterr poco
pi a sud di Lacus Soli, poich l'intenzione del capitano van Tromp era in-
nanzitutto di cercare i resti della Envoy. La nuova spedizione trasmetteva il
suo rapporto radio alla Terra giornalmente. Tre messaggi in particolare risul-
tarono di grande interesse, non solo dal punto di vista scientifico.
Il primo fu:
Individuata posizione astronave Envoy, nessun superstite.
Il secondo scosse il mondo intero:
Il pianeta Marte abitato.
Il terzo fu:
Correzione al messaggio radio 23-105: abbiamo individuato un super-
stite dell'equipaggio dell'astronave Envoy.
3

Il capitano Willem van Tromp era dotato di grande umanit e buon senso.
Mand un messaggio radio: Il mio passeggero non deve essere, ripeto, non
deve essere soggetto alla tensione di un'accoglienza pubblica. Prego provve-
dere alla presenza di navetta a bassa gravit interna, servizio barella e am-
bulanza, nonch guardia armata.
Il capitano affid al chirurgo della nave, il dottor Nelson, il compito di
far s che Valentine Michael Smith venisse ricoverato in una camera singola
presso il Bethesda Medicai Center, trasferito con grande cautela su un letto
idraulico e protetto da qualsiasi genere di contatto esterno da una scorta di
guardie dei marines. Lo stesso van Tromp si rec a una seduta straordinaria
dell'Alto Consiglio della Federazione.
Nel momento in cui Valentine Michael Smith veniva adagiato sul suo let-
to, l'Alto Ministro delle Scienze dichiarava in tono irritato: Capitano, seb-
bene la sua autorit di comandante militare di quella che, peraltro, stata
una spedizione intesa per scopi fondamentalmente scientifici, le permetta di
ordinare delle misure mediche straordinarie per la protezione di una persona
temporaneamente sotto la sua tutela, non capisco per quale motivo lei insi-
sta nell'interferire con le legittime funzioni del mio dipartimento. infatti
indubbio che quel signor Smith sia un vero e proprio scrigno di informazio-
ni scientifiche!
Sissignore, immagino che lo sia.
Allora vuole spiegarmi per quale motivo Il ministro delle Scienze si
interruppe per rivolgersi verso l'Alto Ministro per la Pace e la Sicurezza Mi-
litare. David? evidente che la faccenda rientra ora sotto la mia giurisdi-
zione. Puoi cortesemente trasmettere le informazioni del caso a chi di dove-
re? Dopotutto, non possiamo mica lasciare che personaggi del calibro del
professor Kennedy o del dottor Okayajima, giusto per citarne due, rimanga-
no a scaldare le loro sedie all'infinito. Non credo che lo accetteranno.
Il ministro della Pace non rispose, limitandosi a rivolgere uno sguardo in-
terrogativo verso il capitano van Tromp.
Il capitano scosse il capo. No, signore.
Ma perch no? domand con enfasi il ministro delle Scienze. Ha ap-
pena ammesso lei stesso che non malato.
Pierre, lascia che il capitano fornisca la sua spiegazione consigli il
ministro della Pace. Ebbene, capitano?
Smith non malato, signore, disse il capitano van Tromp al ministro
della Pace ma non si pu nemmeno dire che sia in perfetta salute. Non
mai stato in un campo a gravit-uno in tutta la sua vita. Al momento pesa ol-
tre due volte e mezzo in pi rispetto al peso a cui abituato e di conseguen-
za i suoi muscoli non sono in grado di sorreggerlo. Non assolutamente
abituato a nulla di quanto si trova qui sulla Terra ed possibile che la ten-
sione sia per lui eccessiva. Signori, io stesso mi sento piuttosto affaticato dal
cambiamento di gravit, e vi assicuro che su questo pianeta sono nato e ho
vissuto per gran parte della mia vita.
Il ministro delle Scienze assunse un'espressione sprezzante. Se ci che
la preoccupa l'affaticamento da accelerazione, mio caro capitano, lasci al-
lora che la rassicuri, poich si tratta di un fattore che avevamo previsto con
ampio margine. La respirazione e il battito cardiaco del paziente saranno
monitorati adeguatamente e in maniera costante. Non siamo del tutto privi
di immaginazione o di capacit di previsione. Dopotutto, anch'io sono stato
l fuori, e so come ci si sente. Quest'uomo, Smith, deve
Il capitano van Tromp decise che era giunto il momento di manifestare la
sua collera. Avrebbe comunque avuto come scusante la stanchezza (una
stanchezza pi che reale, poich si sentiva come se fosse appena atterrato su
Giove), e inoltre era perfettamente consapevole del fatto che nemmeno un
alto ministro poteva permettersi di essere troppo scortese con il comandante
della prima spedizione sul pianeta Marte che aveva avuto successo.
Cos interruppe il discorso del ministro con uno sbuffo disgustato.
Umpf! Quest'uomo, Smith. Quest'uomo! Possibile che non riesca a capi-
re che non si tratta affatto di un uomo? Eh?
Ripeto: Smith non un uomo. Cosa? La prego di spiegarsi
meglio, capitano. Smith non un uomo. Si tratta di una creatura intelli-
gente dotata di geni e ascendenza umana, ma di fatto non un uomo. mol-
to pi marziano che umano. Prima che arrivassimo noi, non aveva mai nem-
meno visto un altro essere umano. Pensa come un marziano e si comporta
come un marziano. stato allevato da una razza che non ha nulla a che ve-
dere con la nostra. assurdo, tanto per dirne una. Smith non ha mai visto
una donna in vita sua, a tutt'oggi, sempre ammesso che i miei ordini siano
stati rispettati. Dal punto di vista genealogico un uomo, ma dal punto di
vista ambientale un marziano. Ora, se vuole farlo diventare completamen-
te pazzo e sprecare quel che lei stesso ha definito uno scrigno di informa-
zioni scientifiche, mandi pure i suoi professori cervelloni a tormentarlo.
Faccia pure, non gli dia nemmeno la possibilit di riprendersi, di rafforzarsi
e di abituarsi a questo pianeta che gli del tutto estraneo. Lo sprema come
un'arancia, su! Tanto non sono pi affari miei, il mio compito l'ho gi svol-
to!
Il silenzio che segu venne interrotto in maniera delicata dal Segretario
generale Douglas in persona. E l'ha svolto in maniera ottimale, capitano.
Le assicuro che i suoi consigli verranno valutati con attenzione e le garanti-
sco che non intraprenderemo nessun passo affrettato. Se quest'uomo, o
uomo-marziano, Smith, ha bisogno di qualche giorno di adattamento, sono
certo che la scienza potr attendere quindi cerca di tranquillizzarti, Pete.
Propongo di rinviare la discussione su questo punto e di passare ad altre
questioni all'ordine del giorno. Il capitano van Tromp piuttosto stanco.
C' una cosa che non pu aspettare, per intervenne il ministro della
Pubblica informazione.
E sarebbe, Jock?
Se non mostriamo l'Uomo di Marte in stereovisione entro breve, signor
Segretario, temo che potrebbero verificarsi dei tumulti popolari.
Hmm Forse stai esagerando un po', Jock. Naturalmente le notizie da
Marte avranno ampia risonanza in tutti i notiziari. Mostreremo immagini di
me che appunto medaglie sui petti dell'equipaggio meglio domani, direi.
E il capitano van Tromp racconter le sue esperienze naturalmente, dopo
una buona notte di sonno, capitano.
Il ministro scosse il capo.
Non va bene, Jock?
Il pubblico si aspettava che la spedizione portasse sulla Terra almeno un
marziano in carne e ossa davanti al quale poter spalancare le bocche. Dato
che non l'hanno portato, abbiamo bisogno di Smith. Al pi presto.
Marziani in carne e ossa? Il Segretario generale Douglas si rivolse al
capitano van Tromp. Avete filmato i marziani, non vero, capitano?
Abbiamo migliaia di metri di pellicola.
Ecco la soluzione del tuo problema, Jock. E quando inizia a scarseggia-
re il materiale, manda qualche film sui marziani. La gente ne andr pazza.
Ora, capitano, vorrei entrare nel merito della questione extraterritorialit; ha
detto che i marziani non avevano nulla in contrario?
Be', in effetti no, signore. Ma non erano nemmeno a favore.
Temo di non capire
Il capitano van Tromp si mordicchi il labbro. Non so esattamente come
spiegarglielo, signore. Parlare con un marziano un po' come parlare con
un'eco. Non discutono mai ci che gli si dice, ma allo stesso modo non si
riesce mai a ottenere da loro alcuna risposta.
Difficolt linguistiche? Forse avrebbe fatto meglio a portare con lei co-
mesichiama, il suo esperto in semantica. O sta forse aspettando fuori?
Si riferisce al dottor Mahmoud, signore. No, Mahmoud non sta bene.
Ha sofferto di un leggero esaurimento nervoso, signore. Van Tromp de-
cise che il fatto di essere ubriaco fradicio potesse essere considerato come
l'equivalente morale di un esaurimento.
Postumi spaziali?
Pu darsi, un pochino.
Be', cercate di recuperarlo, quando si riprende. Immagino che questo
giovane Smith possa essere d'aiuto come interprete.
Pu darsi disse van Tromp in tono dubbioso.

Al momento, il giovane Smith stava concentrando tutte le sue energie nel


cercare di rimanere in vita. Il suo corpo, compresso in maniera insopporta-
bile e indebolito dalla strana forma che aveva lo spazio in quel luogo incre-
dibile, venne finalmente sollevato, anche se solo in parte, dalla morbidezza
del nido in cui lo sistemarono. Smith abbandon quindi il grande sforzo che
aveva compiuto fino ad allora per sopportare la gravit terrestre e pass al
suo terzo livello di respirazione e battito cardiaco.
Avverti subito che era in procinto di consumarsi. I suoi polmoni lavora-
vano quasi allo stesso ritmo dell'ambiente marziano e il suo cuore stava
martellando forte per attivare la circolazione periferica, il tutto nel tentativo
di adattarsi alla contrazione dello spazio in una situazione in cui si sentiva
soffocare da un'atmosfera di ricchezza pressoch venefica e pericolosamen-
te calda. Prese immediatamente le sue contromisure.
Quando ebbe abbassato il suo battito cardiaco a venti pulsazioni al minu-
to e ottenuto una respirazione pressoch impercettibile, si stabilizz e con-
troll la situazione per non scorporarsi inavvertitamente mentre la sua atten-
zione era focalizzata su qualche altra cosa. Quando fu sicuro che tutto pro-
cedesse in maniera adeguata, pose di guardia una piccola porzione del suo
secondo livello e racchiuse il resto di se stesso. Era assolutamente necessa-
rio per lui passare in rassegna le configurazioni dei molti nuovi eventi oc-
corsi per poterli adattare a se stesso e poi serbarli nell'animo e lodarli, per
non correre il rischio di restarne sopraffatto.
Quando aveva avuto inizio tutto ci? Quando aveva lasciato la sua dimo-
ra, abbracciando questi che ora erano i suoi compagni di nido? O semplice-
mente dal suo arrivo in quel luogo compresso? Fu improvvisamente assalito
dalle luci e dai suoni conseguenti al suo arrivo, provando nuovamente tutte
le sensazioni concomitanti con un dolore che gli fece pulsare il cervello. No,
non era ancora pronto per serbare nell'animo e far sua quella configurazio-
ne doveva tornare indietro! Indietro! Indietro, oltre la prima volta che
aveva visto quegli esseri. Indietro, oltre il momento della guarigione seguita
al suo primo grokkare dovuto alla sua diversit rispetto ai suoi fratelli di
nido indietro fino allo stesso nido.
Nessuno di questi pensieri venne formulato in simboli terrestri. Gli ave-
vano da poco insegnato a parlare un inglese piuttosto semplice, ma non era
in grado di adoperarlo con facilit. Smith usava l'inglese allo stesso modo in
cui un terrestre potrebbe fare con un libro di codici, utilizzando traduzioni
tediose e imperfette per ogni singolo simbolo. I suoi pensieri erano astrazio-
ni puramente marziane, frutto di quasi mezzo milione di anni di una cultura
aliena, talmente lontani da qualsiasi esperienza di tipo umano da risultare
del tutto intraducibili.
Nella stanza adiacente un interno, il dottor Tad Thaddeus, stava gio-
cando a cribbage con Tom Meechum, infermiere speciale del signor Smith.
Thaddeus sembrava pi concentrato sulle carte che sugli schermi e sui grafi-
ci; ci nonostante, non perdeva un singolo battito cardiaco del suo paziente.
Quando, improvvisamente, lo schermo segnal un calo delle pulsazioni da
97 al minuto a meno di 20, lasci cadere le carte sul tavolo, si alz in piedi
di scatto e corse nella stanza di Smith con Meechum alle calcagna.
Il paziente galleggiava nella pelle flessibile del suo letto idraulico. Sem-
brava morto. Thaddeus emise un'imprecazione a bassa voce, quindi ordin:
Chiama il dottor Nelson!
Sissignore! ribatt Meechum, poi aggiunse: Non sarebbe il caso di
utilizzare gli apparecchi di rianimazione d'emergenza? Mi sembra proprio
andato.
Vai a chiamare il dottor Nelson!
L'infermiere corse fuori. Il medico esamin il paziente il pi attentamente
possibile, ma si trattenne dal toccarlo. Era ancora occupato in questa sua va-
lutazione quando entr un dottore pi anziano, avanzando con la tipica an-
datura incerta di chi stato a lungo nello spazio e non si ancora abituato
alla gravit. Ebbene, dottore?
Il battito cardiaco, la respirazione e la temperatura corporea del paziente
sono precipitati improvvisamente circa due minuti fa, signore.
E che cosa gli ha fatto?
Nulla, signore. Le sue istruzioni
Benissimo. Nelson diede una rapida occhiata a Smith, quindi osserv
gli strumenti posti dietro il letto, identici a quelli sistemati nella stanza adia-
cente. Se vi sono altri cambiamenti, mi faccia sapere. Si gir e fece per
allontanarsi.
Thaddeus assunse un'espressione esterrefatta. Ma dottore si inter-
ruppe l.
Dica pure, dottore disse Nelson in tono freddo. Qual la sua diagno-
si?
Be', non vorrei apparire come uno che vuole insegnarle qualcosa sul suo
paziente, signore.
Non importa. Le ho appena chiesto una diagnosi.
Benissimo, signore. Direi che si trattato di uno shock, forse di genere
atipico, fece, incerto ma decisamente uno stato di shock, signore, con
conseguenze mortali.
Nelson annui. Una diagnosi piuttosto ragionevole. Ma non abbiamo a
che fare con un caso ragionevole. Si rilassi, ragazzo. Ho visto questo pa-
ziente in uno stato simile almeno una dozzina di volte da quando siamo par-
titi da Marte. Non significa assolutamente nulla. Osservi. Nelson sollev il
braccio destro del paziente, quindi lo lasci andare. Il braccio rimase in po-
sizione sollevata.
Stato catalettico? domand Thaddeus.
Lo chiami pure cos, se vuole. Una definizione giusta o sbagliata non
cambier la situazione. Ma non si preoccupi, dottore. Non vi nulla di atipi-
co in questo caso. Basta che lei faccia in modo che non venga mai disturba-
to, e che mi chiami in caso di ulteriori cambiamenti. Abbass nuovamente
il braccio di Smith.
Quando il dottor Nelson se ne fu andato, Thaddeus rivolse ancora un'oc-
chiata al paziente, scosse il capo e torn a unirsi a Meechum nella saletta
adiacente. Meechum prese in mano le carte. Continuiamo?
No.
Meechum attese un poco, quindi aggiunse: Dottore, se vuole sapere la
mia opinione, quel tipo l finisce all'obitorio prima di domani mattina.
Nessuno ha chiesto il tuo parere.
Okay, mi scusi.
Vai fuori a farti una sigaretta con le guardie. Voglio pensare.
Meechum scroll le spalle e usc. Thaddeus apr l'ultimo cassetto della
sua scrivania, ne tir fuori una bottiglia e si vers un bicchiere, che avrebbe
dovuto aiutarlo a riflettere. Meechum si un alle guardie nel corridoio. Que-
ste ultime si misero sull'attenti, poi videro di chi si trattava e si rilassarono.
Il marine pi alto lo salut: Salve, amico. Come mai tutta quella agitazione
poco fa?
Nulla di speciale. Il paziente ha appena avuto un parto plurigemellare e
stavamo discutendo su come chiamare i piccoli. Chi fra voi scimmioni ha
una sigaretta per me? E da accendere?
L'altro marine si infil una mano in tasca e ne tir fuori un pacchetto di
sigarette. Sei pronto per l'interrogatorio? domand.
Non esattamente. Grazie. Meechum si port la sigaretta alle labbra.
Ve lo giuro su Dio, signori. Non so nulla su questo paziente. E vi assicuro
che mi piacerebbe saperne qualcosa di pi.
E cosa ci dici dell'ordine che prevede assolutamente nessuna donna?
Cos', una specie di maniaco sessuale?
Non che io sappia. So solo che l'hanno portato qui con la Champion e
hanno detto che ha bisogno di quiete assoluta.
La Champion! esclam il primo marine. Ma certo! Questo spiega tut-
to.
Spiega cosa?
Insomma, questo tipo non ne ha avute, non ne ha viste e non ne ha toc-
cate per mesi interi. E ora malato, no? Quindi temono che riesca a met-
tere le mani su qualche ragazza, e ci rimanga secco. Il soldato sbatt le pal-
pebre ed emise un lungo sospiro. Io ci rimetterei sicuramente le penne, in
simili circostanze. Non c' da stupirsi se non gli lasciano vedere nemmeno
una donna.

Smith si era reso conto della visita dei dottori, ma aveva subito grokkato
che le loro intenzioni non erano malvagie; non era quindi necessario che la
gran parte del suo essere venisse strappata dal luogo in cui si trovava.
A quell'ora del mattino, in cui le infermiere umane schiaffeggiano i loro
pazienti con asciugamani freddi e bagnati con la scusa di lavarli, Smith tor-
n dal suo viaggio. Acceler il battito cardiaco, aument la respirazione e
ancora una volta prese atto dell'ambiente che lo circondava, osservandolo
con serenit. Guard attentamente tutta la stanza, notando con approvazione
e senza discriminazioni ogni suo dettaglio, compresi quelli meno importan-
ti. Di fatto, era come se la vedesse per la prima volta; il giorno prima, quan-
do lo avevano portato in quel luogo, non era stato in grado di comprenderlo.
Quella normalissima stanza non era affatto normale per lui; su Marte non
esisteva nulla di simile, e non assomigliava nemmeno ai compartimenti me-
tallici a forma di cuneo della Champion. Tuttavia, avendo rivissuto gli even-
ti che collegavano il suo nido a quel luogo, era pronto ad accettarlo, a lodar-
lo e, seppure entro certi limiti, a serbarlo nell'animo.
Avverti che vi era un altro essere vivente nella stanza assieme a lui. Un
vecchio ragno stava facendosi strada dal soffitto, filando la sua tela mentre
scendeva. Smith lo osserv deliziato e si domand se non si trattasse di una
forma di cucciolo di uomo.
Il dottor Archer Frame, il medico che aveva sostituito Thaddeus, entr
nella sua stanza in quel momento. Buon giorno disse. Come si sente?
Smith tradusse la domanda nella sua mente. Riconobbe la prima frase
come un suono formale, un suono al quale non era necessario dare una ri-
sposta ma che si poteva ripetere, a propria discrezione. In quanto alla secon-
da frase, sapeva che esistevano diverse possibili traduzioni. Se veniva usata
dal dottor Nelson si trattava di una domanda ben precisa, mentre se la usava
il capitano van Tromp rientrava nella categoria dei suoni formali, ai quali
non era necessario rispondere.
Prov quel senso di costernazione che spesso lo assaliva quando cercava
di comunicare con quelle creature; una sensazione spaventosa, che non ave-
va mai conosciuto prima di entrare in contatto con la razza umana. Tuttavia
costrinse il suo corpo a rimanere calmo e arrischi una risposta: Sento
bene.
Bene! ribatt la creatura. Il dottor Nelson sar qui fra un minuto. Se
la sente di fare colazione?
Smith conosceva tutti i simboli della domanda che gli era stata posta, ma
non riusciva a credere di aver sentito correttamente. Sapeva di essere cibo,
ma non si sentiva di fare da cibo. E tantomeno era stato avvertito in pre-
cedenza che lo avrebbero selezionato per un simile onore. Non sapeva che
le riserve di cibo fossero tanto scarse da dover ridurre il gruppo degli esseri
corporei. Venne sopraffatto da una sensazione di leggero rammarico, in
quanto vi era ancora molto da grokkare per lui in rapporto a questi nuovi
eventi, ma non prov alcuna riluttanza.
Lo sforzo di tradurre la risposta fu interrotto dall'ingresso del dottor Nel-
son. Il medico della navicella aveva riposato pochissimo e dormito ancor
meno; dunque non perse tempo in chiacchiere, limitandosi a esaminare si-
lenziosamente Smith e gli strumenti dietro di lui.
Poi si rivolse al paziente. Movimento intestinale? domand, secco.
Smith cap ci che voleva dire; il dottor Nelson glielo domandava sem-
pre. No, non ancora.
Ora ci pensiamo noi. Ma prima mangia qualcosa. Dottore, porti dentro
quel vassoio.
Nelson imbocc Smith per i primi due o tre bocconi, quindi pretese che
prendesse in mano il cucchiaio e si cibasse da solo. Smith trov il compito
molto faticoso, ma allo stesso tempo ne ottenne una sensazione di felicit e
di trionfo, poich si trattava della prima azione non assistita che compiva da
quando era entrato in quel luogo stranamente distorto. Ripul la scodella, e
alla fine ricord di domandare Chi questo? in modo da poter lodare il
suo benefattore.
Che cosa questo, vorrai dire ribatt Nelson. Si tratta di una gelatina
alimentare sintetica, a base di amminoacidi e ora ne sai ancor meno di
prima. Finito? Okay, allora scendi da quel letto.
Prego? Si trattava di un simbolo di attenzione che aveva imparato a
usare quando la comunicazione non era comprensibile.
Ho detto scendi di l. Mettiti a sedere, poi alzati in piedi. Puoi farlo, si-
curo. Certo, sei debole come un uccellino, ma non riuscirai mai a mettere su
muscoli se rimani sdraiato a letto. Nelson apr una valvola posta sulla testa
del letto, dalla quale cominci a fuoriuscire l'acqua. Smith trattenne una
sensazione di profonda insicurezza, poich sapeva che Nelson gli voleva
bene. Il letto si sgonfi e poco dopo si ritrov per terra, con la coperta sta-
gna arricciata attorno al corpo. Dottor Frame, disse Nelson lo prenda per
l'altro braccio. Dobbiamo aiutarlo ad alzarsi.
Con il dottor Nelson che lo incoraggiava e con l'aiuto dell'altro medico,
Smith riusc ad alzarsi in piedi e a scavalcare goffamente il bordo del letto.
Attento. Ora prova a rimanere in piedi da solo lo diresse Nelson. Non
aver paura. Se cadi ti prenderemo al volo.
Smith si sforz e rimase in equilibrio; era un giovanotto esile dai muscoli
sottosviluppati e il torace molto ampio. Sulla Champion gli avevano tagliato
i capelli e i baffi. Il suo tratto pi singolare era il volto; mite, inespressivo,
pressoch infantile con due occhi che avrebbero potuto benissimo essere
quelli di un uomo di novant'anni.
Rimase in piedi per un momento, tremando leggermente, quindi tent un
passo in avanti. Riusc a farne ben tre, seppure incerti, quindi si produsse in
un sorriso solare, infantile. Bravo ragazzo! lo lod Nelson.
Tent un altro passo, ma prese a tremare violentemente, poi croll. Riu-
scirono ad afferrarlo appena in tempo. Maledizione! sbott Nelson.
entrato nuovamente in quel suo stato. Mi aiuti a rimetterlo sul letto. No; pri-
ma lo riempia di nuovo.
Frame lo riempi, arrestando il flusso d'acqua quando il materasso fu alto
circa quindici centimetri. Issarono Smith sul letto, a fatica, poich si era rat-
trappito in posizione fetale. Gli metta un cuscino dietro la schiena ordin
Nelson e mi chiami quando ne uscito. No, anzi, mi lasci dormire, ne ho
veramente bisogno. A meno che non succeda qualcosa di preoccupante. Nel
pomeriggio tenteremo nuovamente di farlo camminare, e da domani inizie-
remo degli esercizi sistematici. Nel giro di tre mesi balzer da un albero al-
l'altro come una scimmia. Fondamentalmente, si tratta di un individuo
sano.
S, dottore fece Frame in tono dubbioso.
Ah, gi, quando si riprende gli insegni a usare il bagno. E si faccia aiu-
tare dall'infermiere, non voglio che cada.
S, signore. Uh, devo usare qualche metodo particolare voglio dire,
come
Ma glielo mostri, naturalmente! Faccia una dimostrazione. Probabil-
mente non capir la gran parte di quel che lei gli dir, ma un individuo
piuttosto sveglio. Vedr che nel giro di una settimana avr imparato a lavarsi
da solo.
Smith pranz senza bisogno di aiuto. Dopo un po', un infermiere entr a
ritirare il suo vassoio. L'uomo si guard attorno, quindi si avvicin al letto e
si chin su di lui. Senti, disse a bassa voce ho una proposta succulenta
per te.
Prego?
Una proposta, un affare, un modo per fare un sacco di soldi senza sforzo
in breve tempo.
Soldi? Cosa sono i soldi?
Lascia perdere la filosofia, tutti hanno bisogno di soldi. Ora ascoltami
bene, devo parlare in fretta perch non posso rimanere qui a lungo fra pa-
rentesi, ci ho messo un sacco di tempo per riuscire a entrare qui. Io rappre-
sento la Peerless Features. Siamo disposti a darti sessantamila per l'esclusi-
va sulla tua storia, e non ti coster nessuna fatica abbiamo i migliori
schiavi del settore. Basta che tu risponda alle domande; a scrivere il libro
ci penseranno loro. Tir fuori un foglio di carta. Basta che tu legga questo
e lo firmi. Ho gi l'anticipo qui con me.
Smith accett il foglio, fissandolo con attenzione, ma alla rovescia. L'uo-
mo lo scrut e soffoc un'imprecazione. Cavolo! Ma non sai leggere?
Smith cap la frase quanto bastava per fornire una risposta. No.
Be' allora te lo leggo io, poi tu metti la tua impronta digitale in quel
quadratino e io faccio da testimone. Allora: Io sottoscritto, Valentine Mi-
chael Smith, meglio conosciuto come L'Uomo di Marte, cedo e assegno alla
Peerless Features Limited ogni diritto esclusivo sulla mia biografia dal titolo
Prigioniero su Marte, in cambio di
Infermiere!
Il dottor Frame era in piedi sulla porta della stanza. Il foglio scomparve
in un attimo fra i vestiti dell'infermiere. Eccomi, signore. Stavo solo pren-
dendo quel vassoio.
Cosa stava leggendo?
Nulla.
L'ho vista. Esca di l alla svelta. Il paziente non deve essere disturbato.
L'uomo obbed e il dottor Frame chiuse la porta alle sue spalle. Smith rima-
se immobile per mezz'ora; per quanto ci provasse, non riusciva assoluta-
mente a grokkare quella faccenda.
4

Gillian Boardman era considerata un'infermiera molto competente dal


punto di vista professionale, ma lo era anche in altri campi secondo i giova-
ni medici scapoli dell'ospedale; diverse donne, invece, avevano di lei una
pessima opinione. Non faceva nulla di male: semplicemente, il suo passa-
tempo erano gli uomini. Nel momento in cui, all'interno dell'ospedale, inizi
a girare la voce che nella stanza singola K-12 vi fosse un paziente che non
aveva mai visto una donna in vita sua, lei non ci credette. Quando fu co-
stretta a convincersene in seguito a una spiegazione dettagliata, decise che
bisognava porre rimedio alla cosa. Proprio quel giorno, venne assegnata
come infermiera caporeparto nell'ala dell'ospedale in cui si trovava Smith e,
non appena ebbe un poco di tempo libero, and a far visita allo strano pa-
ziente.
Conosceva bene la regola che proibiva l'accesso a qualsiasi visitatrice
femminile; pur non considerandosi affatto una visitatrice, pass davanti
alle guardie senza nemmeno tentare di aprire la porta che stavano sorve-
gliando. I marines, lo sapeva bene, avevano l'ottusa abitudine di eseguire gli
ordini in maniera letterale. Si infil invece nella porta accanto, dove il dot-
tor Tad Thaddeus era in servizio da solo.
Il dottore alz lo sguardo. Ma guarda un po' chi si vede, Fossette!
Ciao, bellezza, come mai da queste parti?
Gillian si sedette sull'angolo della sua scrivania e gli prese il pacchetto di
sigarette. Prego, per te sono la signorina Fossette. Sono in servizio, e que-
sta visita fa parte del mio lavoro. Che mi dici del tuo paziente?
Non ti preoccupare per lui, dolcezza; non sotto la tua responsabilit.
Da' uno sguardo al tuo registro.
L'ho gi visto. Voglio dare un'occhiata a lui.
Be', la risposta no.
Oh, Tad, non fare lo zelante con me. Ti conosco fin troppo bene. Thad-
deus si scrut le unghie con aria pensierosa. Hai mai lavorato con il dottor
Nelson?
No, perch?
Se ti lasciassi infilare il tuo dolce piedino oltre quella porta, mi ritrove-
rei nell'Antartide domani mattina stessa a curare i geloni ai pinguini. Quindi
porta fuori di qui il tuo bel culetto e vai a disturbare i tuoi pazienti. Potrei
avere dei guai anche se solo ti vedessero in questa stanza.
Gillian si alz in piedi. Vuoi dire che il dottor Nelson potrebbe arrivare
da un momento all'altro?
Poco probabile, a meno che non lo faccia chiamare. Sta dormendo, per
scrollarsi di dosso l'affaticamento da alta gravit.
E allora? Come mai tutto questo zelo professionale?
Non ho altro da aggiungere, infermiera.
Benissimo, dottore! disse. Poi aggiunse: Bastardo.
Jill!
E antipatico, per di pi.
Il dottore sospir. Vale sempre quell'invito per sabato sera?
Lei scroll le spalle. Credo di s. Una ragazza non pu fare troppo la
difficile, di questi tempi. Torn nella stanza dove era in servizio, scopri che
non vi era nulla di urgente da fare, prese la chiave passepartout e usc nuo-
vamente. Era stata ostacolata, ma non battuta; se non ricordava male, la
stanza K-12 aveva un'altra porta che comunicava con una stanzetta, usata a
volte come sala d'aspetto, quando la K-12 stessa era occupata da qualche
personaggio particolarmente importante. Sapeva che al momento quella sa-
letta non veniva utilizzata. Vi entr senza problemi. Le guardie davanti alla
porta accanto non vi fecero alcun caso, non sospettando il piano della ragaz-
za.
Una volta dentro, ebbe un attimo di esitazione prima di aprire la porta
che collegava le due stanze. Prov un senso di agitazione che le ricord i
tempi in cui sgattaiolava fuori dall'istituto delle apprendiste infermiere. Tut-
tavia, pens, il dottor Nelson stava dormendo, e Thaddeus non l'avrebbe mai
denunciata, anche se l'avesse scoperta. Non poteva certo biasimarlo per non
averla lasciata entrare, ma era certa che non le avrebbe fatto rapporto. Apri
la porta con la sua chiave e sbirci dentro.
Il paziente era a letto, e alz lo sguardo nella sua direzione. La prima im-
pressione di Gillian fu che era troppo malconcio per potersi interessare a lei.
L'inespressivit del volto ricordava la completa apatia dei malati terminali.
Poi not che i suoi occhi erano vivi di interesse; che avesse il viso paralizza-
to? No, decise, non presentava le tipiche rughe.
Assunse subito un atteggiamento professionale. Be', come andiamo
oggi? Va meglio?
Smith tradusse ed esamin le domande. Il fatto che l'infermiera avesse
incluso la propria persona nella prima domanda lo confuse non poco, ma
pens che potesse simboleggiare un desiderio di cura e avvicinamento. La
seconda parte combaciava con le forme verbali di Nelson.
S rispose.
Bene! A parte quella sua strana inespressivit, Jill non trovava nulla di
particolarmente strano in quel paziente; e se non aveva mai visto una donna
in vita sua, stava certamente riuscendo a nascondere la cosa in maniera
egregia. Posso fare qualcosa per te? Si guard attorno e not che non ave-
va alcun bicchiere sul comodino. Vuoi che ti porti dell'acqua?
Smith aveva percepito immediatamente che quella creatura era diversa
dalle altre che erano venute a fargli visita. Quasi altrettanto rapidamente,
confront ci che stava vedendo con le fotografie che Nelson gli aveva mo-
strato nel corso del loro viaggio da casa sua a quel luogo in cui si trovava
ora fotografie intese a spiegargli una configurazione particolarmente
sconcertante e difficile da capire, tipica di quelle creature. Questa doveva
quindi essere ci che era stato definito come una donna.
Prov una sensazione contrastante di strano eccitamento e di grande de-
lusione. Soppresse entrambe le sensazioni in modo da poterle grokkare in
profondit in seguito, e vi riusc talmente bene che il dottor Thaddeus non
not nessun cambiamento nei rilevamenti degli strumenti nella stanza ac-
canto.
Ma quando tradusse l'ultima domanda che gli era stata posta, prov un'e-
mozione tale che fu quasi costretto ad aumentare il suo battito cardiaco.
Riusc a controllarsi appena in tempo e si rimprover per quella perdita di
controllo. Poi verific di nuovo la traduzione.
No, non si era sbagliato. Questa creatura gli aveva offerto il rituale del-
l'acqua. Voleva avvicinarsi a lui.
Con grande sforzo, arrancando alla ricerca di espressioni adeguate nella
sua lista vergognosamente esigua di parole umane, tent di fornire una ri-
sposta che avesse in s la dovuta cerimonialit. Ti ringrazio per l'acqua.
Che tu possa sempre bere profondamente.
L'infermiera Boardman assunse un'espressione perplessa. Ma che cosa
carina! disse infine. Trov un bicchiere, lo riempi e glielo porse.
Bevi tu disse Smith.
Pensa forse che abbia intenzione di avvelenarlo? si domand Jill ma vi
era qualcosa di irresistibile in quella sua richiesta, cos bevve un sorso. Do-
podich il paziente le prese il bicchiere dalle mani, bevve a sua volta e si ap-
poggi nuovamente allo schienale con espressione felice, come se avesse
ottenuto un risultato importante.
Jill pens che, come avventura, era stata un bel fiasco. Be', disse allora
se non hai bisogno di nient'altro, io vado a sbrigare il mio lavoro.
Si avvi verso la porta. No! la blocc lui.
Jill si ferm. S? Cosa c'?
Non andare via.
Be' sai, devo andare, tra pochissimo. Torn accanto al letto. Hai bi-
sogno di qualcosa?
La scrut dalla testa ai piedi. Tu sei donna?
Quella domanda lasci Jill Boardman esterrefatta. Erano ormai molti
anni che nessuno metteva in dubbio il suo sesso, nemmeno l'osservatore pi
distratto. Il suo primo impulso fu quello di rispondere in maniera irriveren-
te.
Ma lo sguardo serio e stranamente inquietante di Smith la convinse a
trattenersi. Si rese improvvisamente conto che la storia assurda e impossibi-
le che le avevano raccontato a proposito di quel paziente doveva essere
vera; quel giovane non aveva assolutamente idea di cosa fosse una donna.
Rispose con calma: S, sono una donna.
Smith continu a fissarla con la sua espressione vuota. Jill inizi a prova-
re un certo imbarazzo. Essere l'oggetto di sguardi di apprezzamento da parte
di un uomo era una cosa a cui era abituata e che a volte le dava anche piace-
re, ma in questo caso aveva pi l'impressione di essere esaminata attraverso
un microscopio. Ebbe un fremito di nervosismo. Be'? Ho l'aspetto di una
donna, no?
Non lo so rispose lentamente Smith. Che aspetto ha una donna? Per-
ch sei una donna?
Per l'amor di Dio! Jill si rese improvvisamente conto che questa era la
conversazione pi assurda che avesse mai avuto con un uomo dall'et di do-
dici anni. Non ti aspetterai mica che mi tolga i vestiti per mostrartelo!
Smith impieg un certo tempo per esaminare questi simboli verbali e ten-
tare di tradurli. Non riusciva a grokkare affatto la prima parte. Poteva trat-
tarsi di uno di quei gruppi di suoni formali che la gente usava tanto
spesso ma era stato proferito con forza sorprendente, come se si trattasse
dell'ultima comunicazione prima del ritiro. Poteva darsi che avesse giudica-
to talmente male la giusta condotta da tenere con la creatura donna che essa
avesse deciso di scorporarsi all'istante.
Era in qualche modo consapevole del fatto che non voleva che l'infermie-
ra morisse in quel momento, anche se sapeva che era certamente suo diritto,
forse addirittura suo dovere. Se non avesse soppresso le proprie sensazioni,
quel secco cambiamento di situazione dal rituale dell'acqua al momento in
cui un nuovo fratello d'acqua prendeva seriamente in considerazione il ritiro
o addirittura lo scorporamento lo avrebbe fatto piombare nel panico pi as-
soluto. Pens allora che se Jill sceglieva di morire, avrebbe dovuto morire
anche lui, immediatamente; non poteva grokkare la cosa in altro modo, non
dopo lo scambio dell'acqua.
La seconda parte della comunicazione conteneva invece simboli che gi
conosceva. Grokk l'intenzione in maniera imperfetta, ma ebbe l'impressio-
ne che vi fosse una via d'uscita per lui, un modo implicito per superare la
crisi ovvero acconsentendo al desiderio suggerito. Forse, se la donna si
toglieva i vestiti, nessuno dei due avrebbe dovuto scorporarsi. Sorrise con
aria felice. S, per favore disse.
Jill apr la bocca, quindi la richiuse in tutta fretta. La riapri. Cosa? Ma
che mi venga un
Smith grokk la violenza emotiva di quella reazione e si rese conto che,
per qualche motivo, le aveva dato la risposta sbagliata. Inizi a preparare la
sua mente alla scorporazione, assaporando e facendo suo tutto ci che era
stato e tutto ci che aveva visto, concedendo un'attenzione particolare a
questa creatura donna. Poi si rese conto del fatto che la donna era chinata su
di lui e cap, per qualche motivo, che non stava per morire. Lei lo fiss.
Correggimi se sbaglio disse. Mi hai forse chiesto di togliermi i vestiti?
La forma interrogativa e le astrazioni richiedevano una traduzione molto
attenta, ma Smith infine vi riusc. S rispose, sperando che ci non desse
adito a una nuova crisi.
Allora avevo sentito bene. Fratello mio, tu non sei affatto malato.
La prima parola che prese in considerazione fu fratello; la donna gli
stava ricordando che erano stati uniti nel rituale dell'acqua. Chiese l'aiuto
dei suoi compagni di nido per poter adempiere a qualsiasi richiesta di questo
nuovo fratello. Io non sono malato assenti.
Comunque, di sicuro non so come regolarmi per quanto riguarda ci
che non va in te. E non credo proprio che mi spoglier. Ora devo andare.
Si incammin verso la porta. A met strada si ferm e gir la testa, guardan-
dolo con un sorriso malizioso. Comunque puoi chiedermelo ancora, maga-
ri in maniera carina, in diverse circostanze. Sono curiosa di vedere che cosa
succeder.
La donna usc. Smith si rilass sul suo letto ad acqua e lasci che la stan-
za scomparisse lentamente dalla sua mente. Era felice di essere riuscito a
capire in qualche modo che non era necessario che nessuno di loro due mo-
risse ma allo stesso tempo aveva un sacco di cose nuove da grokkare.
L'ultima frase della donna conteneva molti simboli a lui sconosciuti, e quelli
che invece non gli erano nuovi erano stati ordinati da lei in un modo che
non era affatto facile da capire. Ma era felice del fatto che il loro sapore
emotivo fosse stato quello adatto a una comunicazione fra fratelli d'acqua
seppure con l'aggiunta di qualcosa che gli risultava allo stesso tempo inquie-
tante e terribilmente piacevole. Pens a quel suo nuovo fratello, la creatura
donna, e il suo corpo venne percorso da strani brividi. La sensazione gli ri-
cord la prima volta che gli avevano permesso di assistere a una scorpora-
zione e si senti felice, pur senza sapere il perch.
Desider che fosse l con lui il fratello dottor Mahmoud. C'era cos tanto
da grokkare, e cos poco da cui grokkarlo
Jill Boardman pass il resto della giornata in uno stato di leggero stordi-
mento. Riusc a non fare errori nelle medicazioni e rispose automaticamente
ai soliti commenti verbali che le venivano fatti. Ma il volto dell'Uomo di
Marte le rimase impresso nella mente, assieme alle cose pazzesche che le
aveva detto. Non poi tanto pazzesche, si corresse. Aveva prestato servizio
pi di una volta nei reparti psichiatrici, e sapeva bene che i commenti di
quell'uomo non erano quelli di un malato di mente.
Pens che il termine pi adatto per descriverlo era innocente, poi ci ri-
pens e decise che nemmeno quello calzava. L'espressione di quell'uomo
era decisamente ingenua e innocente, ma i suoi occhi non lo erano affatto.
Che genere di creatura poteva avere un volto simile?
Si stava mettendo finalmente in abiti borghesi quando un'altra infermiera
infil la testa nello spogliatoio. Jill, c' una telefonata per te. Jill accett la
chiamata, in solo audio, mentre continuava a vestirsi.
Sto parlando con Florence Nightingale? domand una voce baritonale.
Presente. Sei tu, Ben?
L'ardente sostenitore della libert di stampa, in persona. Piccola, sei per
caso occupata?
Cos'hai in mente?
Ho in mente di portarti fuori, di offrirti una bistecca sanguinolenta, di
corromperti con l'alcol e di farti una domanda.
La risposta rimane sempre no.
Non quella domanda. Un'altra.
Ah, ne conosci anche un'altra? Dimmi, dimmi
Pi tardi. Prima voglio ammorbidirti con il cibo e con l'alcol.
Bistecca vera? Non sintetica?
Garantito. Quando ci infilerai la forchetta, sollever verso di te i suoi
occhi imploranti e ti chieder piet.
Ti hanno dato un conto spese, Ben?
Questa domanda tanto irrilevante quanto ignobile. Allora, che ne
dici?
Mi hai quasi convinta.
Sul terrazzo del centro medico. Fra dieci minuti.
Jill infil nuovamente nell'armadietto il vestito da strada che si stava met-
tendo ed estrasse un abito da sera che teneva l per le emergenze. Si trattava
di un vestito sobrio, appena appena trasparente, che le era costato un mese
di stipendio pur non avendone l'aria; il suo potere sagace era nascosto come
gocce di sonnifero in un drink. Jill si guard allo specchio con aria soddi-
sfatta, quindi prese il tubo a rimbalzo fino al terrazzo.
Una volta sul tetto, chiuse il mantello per ripararsi dal vento mentre si
guardava attorno alla ricerca di Ben Caxton. L'addetto alla supervisione del
terrazzo le sfior un braccio. Signorina Boardman, c' un taxi che vi aspet-
ta; quella Talbot Saloon laggi.
Grazie, Jack. Vide il taxi pronto al decollo, con il portello aperto. Vi si
avvicin, entr, si accinse a rifilare a Ben un complimento ironico sulla sua
galanteria quando si accorse che Ben non c'era affatto. Il taxi era gi pro-
grammato in automatico; il portello si chiuse e il mezzo si sollev in aria,
dirigendosi sopra il fiume Potomac. Jill si appoggi allo schienale e attese.
Il taxi si ferm su una piattaforma pubblica sopra Alexandria, dove sal a
bordo Ben. Quando furono nuovamente in aria, Jill scrut il suo amico con
aria fredda. Caspita, come siamo diventati importanti! Da quando in qua il
tuo tempo cos prezioso che mandi un robot a prendere le tue donne?
Ben allung una mano e le diede due piccole pacche sul ginocchio. Ho i
miei motivi, piccola, ho i miei motivi Non posso permettermi di farmi ve-
dere con te.
Ma guarda un po'!
E tu non ti puoi permettere di essere vista con me. Quindi calmati. Ti
presento le mie scuse. Mi cospargo il capo di cenere. Bacio il tuo dolce pie-
dino. Purtroppo si trattato di una misura necessaria.
Hmmm chi fra noi due il lebbroso?
Tutti e due, anche se in modo diverso. Jill, io sono un giornalista.
Comincio a pensare che sia qualcos'altro.
E tu sei un'infermiera che lavora nell'ospedale in cui ricoverato l'Uo-
mo di Marte. Allarg le braccia e scroll le spalle.
Continua. per questo che non puoi presentarmi a tua madre?
cos difficile da capire, Jill? Ci sono pi di mille cronisti disseminati
in questa zona, senza contare quelli delle agenzie di stampa, quelli che stan-
no affilando le loro asce, i tagliagola, i giornalisti d'assalto e tutta la mandria
che si diretta da queste parti fin dal giorno dell'atterraggio della Cham-
pion. E tutti, me compreso, non desiderano altro che intervistare l'Uomo di
Marte. E per quel che ne so, finora non ci riuscito nessuno. Credi che sa-
rebbe saggio da parte nostra farci vedere assieme mentre lasciamo l'ospeda-
le?
Ummm, forse no. Ma non credo che la cosa abbia una grande importan-
za. Io non sono l'Uomo di Marte.
Le rivolse uno sguardo compiaciuto. Direi proprio di no. Ma forse puoi
farmelo incontrare, ed proprio questo il motivo per cui preferisco non far-
mi vedere con te.
Eh? Ben, forse sei stato un po' troppo tempo al sole senza cappello.
Quell'uomo guardato a vista dai marines. Pens che lei non aveva avuto
molti problemi a scavalcare le guardie, ma decise di tenerselo per s.
Vero. Parliamone.
Non capisco proprio cosa ci sia da discutere.
Pi tardi. Non volevo neanche tirare fuori l'argomento prima di averti
ammorbidita con proteine animali ed etanolo. Prima mangiamo.
Ora mi sembri molto pi razionale. Dove? Il tuo conto spese basta a co-
prire un posto come il New Mayflower? Perch hai un conto spese, non
vero?
Caxton fece una smorfia. Jill, se mangiamo in un ristorante, non mi az-
zarderei a rischiarne uno pi vicino di Louisville, e questo catorcio ci mette-
rebbe almeno un paio d'ore a portarci fin laggi. Che ne dici di una bella ce-
netta a casa mia?
Ben, ricordo ancora perfettamente l'ultima volta. Sono troppo stanca per
lottare.
Nessuno te l'ha chiesto. Qui si tratta di affari. Giuro.
Non so fino a che punto lo preferisco. Se sono al sicuro da sola con te,
forse sto diventando vecchia. Allora, giuri?
Caxton si protese in avanti e premette dei tasti. Il taxi, che era in modali-
t di attesa, si risvegli improvvisamente e si guard attorno, dirigendosi
prontamente verso il residence in cui viveva Ben. Ben prese in mano il tele-
fono. Quanto ti vuoi abbeverare, dolcezza? domand a Jill. Intanto ordi-
no alla cucina quando preparare le bistecche.
Jill ci riflette sopra. Ben, la tua topaia ha una cucina privata?
Una specie. Posso mettere una bistecca sulla griglia, se questo che in-
tendi.
Ci penso io a cucinarla. Dammi il telefono. Snocciol i suoi ordini,
fermandosi per assicurarsi che a Ben piacesse l'indivia.
Il taxi li deposit sul tetto, dal quale scesero fino all'appartamento. La
tana di Ben era piuttosto spoglia e decisamente all'antica. L'unico lusso era
un prato d'erba viva in salotto. Jill si ferm nell'anticamera, si sfil le scarpe
ed entr in salotto a piedi nudi godendo del fresco dell'erbetta fra le dita dei
piedi. Mmm, che bella sensazione. I piedi mi fanno male fin dal primo
giorno di apprendistato da infermiera.
Siediti.
No, voglio che i miei piedi si ricordino di questa sensazione anche do-
mani in corsia.
Come vuoi. Ben entr in cucina e inizi a preparare un paio di cock-
tail.
Dopo un po', Jill lo raggiunse, con l'atteggiamento di chi di casa. La bi-
stecca stava aspettando, accompagnata da patate precotte pronte a essere in-
filate nel forno a ondecorte.
Cond l'insalata, la consegn al frigorifero, quindi digit una combinazio-
ne sul forno affinch le bistecche e le patate risultassero pronte nello stesso
momento, ma non fece partire la cottura. Ben, questo forno non ha un co-
mando a distanza?
Certo che ce l'ha.
Be', non lo trovo.
Ben scrut il pannello di controllo, quindi premette un tasto non contras-
segnato. Jill, che cosa faresti se fossi costretta a cucinare su un fuoco
vivo?
Me la caverei pi che bene. Sono stata una guida scout, e anche brava.
Tu invece, furbacchione?
Ben ignor quel commento, prese un vassoio e torn in salotto. Jill lo se-
gu e si sedette ai suoi piedi, allargando la gonna per evitare di macchiarla
con l'erba. Si dedicarono con seriet ai loro martini. Davanti alla poltrona di
Ben vi era uno stereovisore camuffato da acquario; lui lo accese senza alzar-
si, e i lebistes e i pesci neon scomparvero per cedere il posto al volto di un
giornalista, il celebre Augustus Greaves.
Si pu quindi affermare con una certa sicurezza stava dicendo che
l'Uomo di Marte viene tenuto costantemente sotto l'effetto di farmaci ipnoti-
ci affinch non riveli questi fatti. L'amministrazione si troverebbe infatti in
grande imbarazzo nel caso che
Caxton spense immediatamente. Gus, vecchio mio, disse in tono com-
piaciuto non sai nemmeno un briciolo in pi di quel che so io. Fece una
smorfia. Anche se potresti avere ragione riguardo al fatto che il Governo lo
tenga sotto l'effetto di droghe.
No, falso disse Jill.
Eh? Come dici, piccola?
L'Uomo di Marte non viene affatto drogato. Forse si era lasciata sfug-
gire pi di quanto non avesse voluto. Aggiunse con cautela: Ci sono un
dottore e un infermiere che lo tengono sotto controllo, ma non ho visto al-
cun ordine specifico per l'uso di sedativi o altri farmaci.
Ne sei sicura? Ma tu non sei una delle sue infermiere oppure s?
No, sono solo infermieri maschi. Voglio dire c' un ordine tassativo
secondo il quale non deve essere avvicinato da nessuna donna, e davanti
alla sua porta ci sono due marines muscolosi che fanno in modo che l'ordine
venga rispettato.
Caxton annui. Ne ho sentito parlare. Per, di fatto, tu non puoi sapere se
trattato con dei farmaci o meno. O mi sbaglio?
Jill scrut il suo bicchiere vuoto. Il fatto che la sua parola venisse messa
in dubbio la infastidiva, ma doveva anche rendersi conto che, se voleva ar-
gomentare quanto aveva appena detto, avrebbe dovuto inevitabilmente com-
promettersi. Ben, mi posso fidare di te? Tu non mi tradiresti, vero?
Tradirti? E in che modo?
In qualsiasi modo.
Be' un po' generico, ma ci sto lo stesso.
Va bene. Ma prima versamene un altro. Lui lo fece, e Jill continu.
So che l'Uomo di Marte non sotto l'effetto di sedativi perch ho avuto
modo di parlargli.
Caxton emise un fischio modulato. Lo sapevo. Stamattina, quando mi
sono svegliato, mi sono detto, Vai a trovare Jill. Lei il tuo asso nella ma-
nica. Dolcezza mia, fatti un altro drink. Fattene sei. Tieni, beviti tutta la
brocca.
Non cos in fretta, grazie.
Come preferisci. Posso massaggiare i tuoi poveri piedini stanchi? Si-
gnorina, lei sta per essere intervistata. Il pubblico freme d'impazienza nel-
l'attesa. Bene, iniziamo dal principio. Come
No, Ben! Hai promesso, ricordi? Basta che tu citi il mio nome e perder
il lavoro in un attimo.
Mmm probabile. Che ne dici di fonti attendibili ci riferiscono?
Avrei paura ugualmente.
E allora? Non vuoi parlare con lo zio Ben? Hai forse intenzione di la-
sciarlo morire di frustrazione per poi mangiarti la bistecca da sola?
Va bene, parler; visto che sono arrivata a questo punto Ma tu non
userai nulla di quel che ti dir. Ben tacque, per non provocare una discus-
sione. Jill gli raccont come aveva raggirato le guardie.
Lui la interruppe. Ehi! Potresti rifarlo?
Cosa? Immagino di s, ma non lo far. troppo rischioso.
Ma non potresti fare entrare me allo stesso modo? Certo che potresti.
Senti, mi vestir da elettricista, con una tuta sporca, lo stemma della ditta, la
cassetta degli attrezzi basta che tu mi passi il passepartout e
No!
Senti bambina mia, sii ragionevole. Scommetto quattro a uno che la
met dei medici che gli girano attorno sono avvoltoi assoldati da un tele-
giornale o dall'altro. Questa la pi grande storia che l'umanit abbia mai
sentito dai tempi in cui Colombo freg Isabella, convincendola a impegnare
i suoi gioielli. L'unica cosa che mi preoccupa realmente che potrei trovare
un altro falso elettricista
Invece l'unica cosa che preoccupa me sono io lo interruppe Jill. Tu
hai in ballo solo uno scoop, io la mia intera carriera. Mi butterebbero fuori
dalla citt a calci. Come infermiera sarei finita.
Mmm in effetti
In effetti s.
Signorina, stiamo per offrirle del denaro sottobanco.
Quanto? Ce ne vorr un bel po' per mantenermi a un certo livello per il
resto della vita a Rio de Janeiro.
Be' naturalmente questa storia vale un bel po' di soldi, ma non puoi
certo aspettarti che offra di pi di quanto non ti offrirebbero la Associated
Press o la Reuters. Che ne dici di cento?
Per chi mi hai presa?
Questo l'abbiamo gi stabilito. Stiamo solo trattando il prezzo. Cento-
cinquanta?
Versami un altro drink e trovami il numero dell'Associated Press.
Campidogno 10-9000. Jill, vuoi sposarmi? la massima offerta che ti
posso fare. Lei alz lo sguardo, esterrefatta. Che cosa hai detto?
Vuoi sposarmi? Cos, quando ti butteranno fuori dalla citt a calci, io
sar l ai confini del territorio comunale ad aspettarti, per portarti via da
questa sordida esistenza. Ti porter qui a rinfrescarti le dita dei piedi nella
mia erba nella nostra erba, e ti potrai dimenticare della tua ignominia. Ma
ti assicuro che prima devi farmi entrare in quella stanza d'ospedale.
Ben, sembri quasi serio. Se chiamo al telefono un Testimone Leale: sei
disposto a ripetere la tua offerta davanti a lui?
Caxton emise un sospiro. Jill, sei una donna molto difficile. Chiama il
Testimone.
Si alz in piedi. Oh, Ben, disse in tono dolce non necessario. Gli
arruff i capelli e lo baci. Ma non scherzare mai sul matrimonio con una
zitella.
Ma io non stavo scherzando.
Chiss pulisciti il rossetto e ti racconter tutto quel che so, poi pren-
deremo in considerazione come usare il tutto senza farci buttare fuori dalla
citt a calci. D'accordo?
D'accordo.
Gli forni un resoconto dettagliato. Sono certa che non era sotto l'effetto
di alcun tipo di droga, e sono altrettanto sicura che si tratti di un individuo
psicologicamente equilibrato, anche se non so perch ho questa certezza, vi-
ste le domande assurde che mi ha fatto e il modo pazzesco in cui parlava.
Comunque, non credo proprio che sia un individuo psicotico.
Sarebbe ancora pi assurdo se non parlasse in maniera strana.
Eh?
Ragiona, Jill. Pur non sapendo molto di Marte, ovvio che deve essere
molto diverso dalla Terra; e i marziani, qualunque cosa siano, non possono
avere nulla a che vedere con gli umani. Immagina se ti spedissero improvvi-
samente in una trib che vive in una giungla fitta e remota, dove non hanno
mai visto una donna bianca in vita loro. Pensi che conosceresti e afferreresti
al volo tutte le piccole sfumature verbali di una cultura che va avanti da
chiss quanti anni? Il tuo modo di parlare sembrerebbe un po' strano a quel-
la gente, no? E l'analogia che ho fatto anche molto riduttiva. Di fatto, il
caso in questione molto pi strano.
Jill annui. C'ero arrivata anch'io, ed per questo che non ho tenuto in
considerazione i suoi strani commenti. Non sono del tutto stupida.
Anzi, sei molto sveglia, per essere una donna.
Vuoi forse che versi questo martini sui tuoi capelli gi radi?
Le mie scuse. Le donne sono molto pi intelligenti degli uomini; un
fatto provato dalla nostra struttura culturale. Dammi, te lo riempio.
Jill accett l'offerta di pace e prosegui. Ben, quell'ordine di non fargli
vedere donne davvero assurdo. Non mica un maniaco sessuale.
Sicuramente non vorranno sconvolgerlo con troppe sollecitazioni.
Ma non era sconvolto, era semplicemente interessato. Mi guardava in
modo completamente diverso da come mi guarda un uomo.
Se tu avessi esaudito la sua richiesta di spogliarello privato, non si pu
dire quel che sarebbe potuto accadere. Probabilmente dotato di tutti gli
istinti necessari, e in pi non avr alcuna inibizione.
Non credo proprio. Credo che gli abbiano gi detto degli uomini e delle
donne. Voleva solo vedere in che cosa eravamo diversi.
Vive la difference! esclam Caxton con entusiasmo.
Non essere pi sciocco del necessario.
Dici a me? Ma io non sono stato sciocco, sono stato riverente. Stavo
ringraziando tutte le divinit per essere nato terrestre e non marziano.
Sii serio.
Non sono mai stato pi serio.
Allora stai zitto. Smith non mi avrebbe procurato alcun fastidio. Proba-
bilmente mi avrebbe ringraziato in tono austero. Tu non hai visto la sua fac-
cia, io s.
Perch, cos'ha la sua faccia?
Jill assunse un'espressione dubbiosa. Non saprei come descriverla
Anzi, s! Ben, hai mai visto un angelo?
Solo te, dolcezza. Per il resto, direi di no.
Nemmeno io per assomigliava proprio a un angelo. Ha degli occhi
vecchi e saggi, e un volto completamente placido, sereno, un volto di inno-
cenza ultraterrena. Rabbrivid.
Ultraterreno senza dubbio la parola pi adatta rispose lentamente
Ben. Mi piacerebbe vederlo.
Vorrei anch'io che tu lo avessi visto. Ben, ma come mai insistono nel te-
nerlo rinchiuso a quel modo? Non farebbe male a una mosca, ne sono cer-
ta.
Caxton un le punte delle dita. Be', anzitutto vorranno proteggerlo.
cresciuto con la gravit di Marte, e di conseguenza sar debole come un gat-
tino.
S, naturale. Basta guardarlo per capirlo. Ma la debolezza muscolare
non una cosa pericolosa; la miastenia gravis molto peggio e riusciamo a
cavarcela benissimo anche in quei casi.
Probabilmente vorranno anche evitare che prenda qualche malattia.
come uno di quegli animali sperimentali che tengono a Notre Dame; non
mai stato esposto.
Certo, non avr anticorpi. Per, secondo le voci che circolano in sala
mensa, pare che il dottor Nelson, quello della Champion, ci abbia gi pensa-
to nel corso del loro viaggio di ritorno. Lo ha sottoposto a ripetute trasfusio-
ni, e pare che abbia sostituito pi o meno la met del suo tessuto sangui-
gno.
Veramente? Posso usare quest'ultima, Jill? una notizia niente male.
E va bene, basta che non mi citi come fonte. Pare anche che lo abbiano
vaccinato contro quasi ogni malattia. Solo che, se vogliono limitarsi a pro-
teggerlo dalle infezioni, mi sembra assurdo che mettano delle guardie arma-
te davanti alla sua porta.
Mmmm Jill, credo di conoscere dei dettagli di cui forse tu non sei a
conoscenza. Non ho potuto usarli ancora perch devo proteggere le mie fon-
ti, allo stesso modo in cui devo proteggere te. Ma a te lo dir; te lo sei gua-
dagnato. Basta che lo tieni per te.
Oh, non ti preoccupare.
una storia abbastanza lunga. Vuoi un altro drink?
No, facciamo cuocere la bistecca. Qual il bottone?
Questo.
Be', premilo.
Io? Non ti eri offerta di cucinare? Dov' andato a finire quello spirito da
scout di cui ti vantavi poco fa?
Ben Caxton, piuttosto che alzarmi per premere un bottone che si trova a
dieci centimetri dalla tua mano destra, rimarrei qui sdraiata nell'erba a sof-
frire la fame in eterno.
Come desideri. Premette il tasto. Ma poi non dimenticarti chi ha cuci-
nato. Bene, parliamo di Valentine Michael Smith. Innanzitutto, vi sono gros-
si dubbi sul fatto che possa effettivamente usufruire del cognome Smith.
Ripeti, prego?
Dolcezza, a quanto pare il tuo amichetto rappresenta il primo esempio
di bastardo interplanetario. Il primo esempio di figlio dell'amore, voglio
dire.
Che diavolo dici?
Per favore, cerca di usare un linguaggio pi signorile. Non ricordi nulla
dell'equipaggio della Envoy? Non importa, ti illustrer i punti salienti. Si
trattava di un equipaggio di otto persone, quattro coppie sposate. Due cop-
pie erano composte dal capitano e la signora Brant e dal dottore e la signora
Smith. A quanto pare, il tuo amichetto dalla faccia d'angelo sarebbe il figlio
della signora Smith e del capitano Brant.
E come fanno a saperlo? E in ogni caso, chi se ne frega? Jill si mise a
sedere e assunse un'espressione indignata. scorretto tirare fuori uno scan-
dalo dopo tutto questo tempo. Tanto sono tutti morti; lasciateli in pace, no?
Come facciano a saperlo, puoi immaginarlo tu stessa. Tipologia del san-
gue, fattore Rh, colore degli occhi e dei capelli, tutti quei fattori genetici, in-
somma probabilmente ne sai molto pi tu di me. In ogni caso, matema-
ticamente certo che sua madre fosse Mary Jane Lyle Smith e che suo padre
fosse il capitano Michael Brant. Tutti questi erano dati di fatto per l'intero
equipaggio della Envoy. Non credo che siano mai esistite e otto persone i
cui movimenti erano controllati e registrati in modo cos preciso. Inoltre,
grazie a questo fatto, Valentine Michael Smith ha ereditato degli ottimi geni;
suo padre aveva un quoziente intellettivo di 163, sua madre aveva addirittu-
ra un 170, ed entrambi erano ai vertici nei loro campi professionali. In quan-
to a chi se ne frega, continu Ben c' un sacco di gente a cui interessa
molto, e ce ne saranno anche altri, non appena tutti questi fatti verranno resi
pubblici. Hai mai sentito parlare del Lyle Drive?
Naturalmente. il sistema di propulsione che usava la Champion.
Come qualsiasi altra astronave, di questi tempi. E chi l'ha inventato?
Non lo Aspetta un attimo! Non vorrai mica dire che lei
Un sigaro per la signorina! La dottoressa Mary Jane Lyle Smith. Sapeva
benissimo di avere qualcosa di importante fra le mani, anche se bisognava
ancora sviluppare alcuni dettagli tecnici del suo progetto. Quindi, prima di
partire con la spedizione, ha richiesto una dozzina di brevetti base, affidan-
doli a una societ fiduciaria, e non una compagnia senza scopi di lucro,
bada bene. Poi ha affidato il controllo e le entrate provvisorie alla Science
Foundation. Cos, alla fine, ci ha messo su le mani il Governo solo che la
propriet del brevetto appartiene al tuo amichetto con la faccia d'angelo. Su
questo non ci sono dubbi. E quel brevetto vale milioni di dollari. Forse cen-
tinaia di milioni.
La cena era ormai pronta. Caxton usava dei tavoli a soffitto per protegge-
re il suo prato. Ne abbass uno al livello della sua poltrona e un altro ad al-
tezza giapponese affinch Jill potesse mangiare rimanendo seduta sull'erba.
tenera? domand.
Fantastica! rispose lei con la bocca piena.
Grazie. E ricorda, l'ho cucinata io.
Ben, disse Jill dopo aver mandato gi il boccone ma il fatto che Smi-
th sia voglio dire, che sia un figlio illegittimo ha ugualmente il diritto
di ereditare?
Non illegittimo. La dottoressa Mary Jane era di Berkeley, e le leggi
della California negano completamente il concetto di figlio bastardo. E lo
stesso vale anche per il capitano Brant, poich anche la Nuova Zelanda ha
leggi molto civili al riguardo. Per le leggi dello Stato del marito di Mary
Jane, invece, il dottor Ward Smith, qualsiasi figlio nato nel corso del matri-
monio viene considerato legittimo, a prescindere da qualsiasi altro fattore.
Cara Jill, abbiamo in pratica un uomo che figlio di ben tre genitori diver-
si.
Cosa? Aspetta un attimo, Ben; non pu essere tutte e due le cose. O una
o l'altra, ma non entrambe. Non sono un avvocato, ma
E si vede che non lo sei. Certe astrazioni legali non impensieriscono af-
fatto gli avvocati. Smith legittimo in diversi modi per diverse giurisdizio-
ni, anche se probabilmente si tratta di un bastardo dal punto di vista della di-
scendenza puramente fisica. Di conseguenza, l'erede lui. E a parte tutto
quel che ti ho detto, sua madre era una donna ricca e i suoi padri erano en-
trambi piuttosto ben messi. Brant era rimasto scapolo fino a poco prima del-
la spedizione, e aveva investito la gran parte della sua paga scandalosa in
quanto pilota della spedizione sulla Luna nelle azioni della Lunar Enterpri-
ses Limited. Sai benissimo il valore che hanno oggi quei titoli hanno ap-
pena deliberato un nuovo dividendo triplo. Brant aveva un solo difetto, il
gioco d'azzardo, ma vinceva regolarmente, e investiva anche quei soldi. E in
quanto a Ward Smith, era ricco di famiglia; divent un medico e uno scien-
ziato solo per suo capriccio personale. Ebbene, Smith l'erede legittimo di
entrambi.
Caspita!
E non tutto, dolcezza. Smith erede anche di tutto il resto dell'equi-
paggio.
Eh?
Tutti e otto hanno firmato un contratto in base al quale sono diventati
tutti eredi l'uno dell'altro; loro e la loro eventuale prole. E tutti loro erano
personaggi con un certo potere economico; insieme, possedevano una vera e
propria fortuna. C' in ballo un considerevole pacchetto azionario della Lu-
nar Enterprises, oltre ai titoli posseduti da Brant. Potrebbe addirittura risul-
tare che Smith possegga una partecipazione di controllo, o perlomeno un
blocco di maggioranza in un'eventuale assemblea fra soci.
Jill pens a quella creatura infantile che aveva fatto di un semplice sorso
d'acqua una cerimonia tanto toccante e si ritrov a provare pena per lui. Ma
Caxton continu: Non sai come mi piacerebbe dare un'occhiata al libro di
bordo della Envoy. Ho saputo che l'hanno recuperato, ma dubito fortemente
che lo diffonderanno.
E perch no?
Perch una brutta storia. Ho saputo quanto bastava per esserne sicuro
prima che il mio informatore si rendesse conto della situazione e decidesse
di non parlare pi. Il dottor Ward Smith fece venire alla luce il figlio di sua
moglie con un parto cesareo, e lei mor sul tavolo operatorio. A quanto pare
lui aveva sopportato il tradimento fino a quel momento. Ma ci che fece in
seguito dimostra che sapeva come stavano le cose; con lo stesso bisturi, ta-
gli la gola del capitano Brant, e poi si tagli la sua. Mi dispiace, dolcezza.
Jill rabbrivid. Sono un'infermiera. Ormai sono immune a certe cose.
Sei una bugiarda e per questo ti voglio bene. Ho fatto la cronaca nera
per ben tre anni, Jill, e non posso certo dire di essermi abituato a vedere ca-
daveri.
E che ne stato degli altri?
quello che vorrei sapere. Finch non riusciamo a strappare dalle mani
dei burocrati e dei militari quel giornale di bordo, non lo sapremo mai e
sono ancora un giornalista abbastanza ingenuo da pensare che avremmo tut-
ti i diritti di conoscere la verit. La segretezza genera tirannia.
Ben, forse per lui sarebbe meglio se gli fregassero l'eredit. un tipo
molto be', ultraterreno.
il termine pi adatto, senza dubbio. E non credo nemmeno che abbia
bisogno di tutti quei soldi; l'Uomo di Marte non salter mai un pasto. Qual-
siasi governo, per non parlare di migliaia di universit, sarebbe felice di
averlo come ospite fisso e privilegiato.
Gli conviene decisamente mettere una firma e dimenticarsi di tutto.
Non cos semplice, Jill. Hai mai sentito parlare del famoso caso della
General Atomics contro Larkin?
Non esattamente. Stai parlando della Sentenza Larkin. L'ho studiata a
scuola, come tutti, del resto. Ma che cosa c'entra questo con Smith?
Torna indietro negli anni. Il primo razzo inviato dai Russi sulla Luna.
Poi gli Stati Uniti e il Canada si accordarono per mandarne un altro, che riu-
sc ad andare e a tornare ma non lasci nessuno sul posto. Cos, quando gli
Stati Uniti e il Commonwealth decisero di mandare una spedizione di coloni
sotto la sponsorizzazione nominale della Federazione e la Russia stava per
fare la stessa cosa, la General Atomics li freg tutti e due mandando sulla
Luna una sua spedizione di coloni partita da un'isola presa in prestito dall'E-
cuador. Quando la spedizione della Federazione, seguita a ruota da quella
russa, atterr sulla Luna, trov gi l ad aspettarla il gruppo della General
Atomics, belli piazzati e tranquilli.
Sai benissimo ci che accadde in seguito: la General Atomics, ditta
svizzera controllata da interessi americani, chiese di far valere i suoi diritti
di propriet sulla Luna stessa. La Federazione non poteva semplicemente
spazzarli via; sarebbe stato eccessivo, e i russi non avrebbero mandato gi il
boccone. Cos, l'Alta Corte decise che una societ di capitali, soggetto giuri-
dico puramente astratto, non poteva possedere un pianeta; di conseguenza i
veri proprietari del pianeta divennero gli uomini in carne e ossa che avevano
occupato fisicamente il territorio: Larkin e soci. Furono riconosciuti come
Stato sovrano e furono annessi nella Federazione, dando qualche fetta a
quelli che stavano dentro e fornendo una grossa concessione alla General
Atomics e alla sua ditta figlia, la Lunar Enterprises. Fu un accordo che non
and a genio a nessuno, fra parentesi l'Alta Corte della Federazione a quei
tempi non aveva tutto il potere che ha oggi, ma alla fine tutti dovettero ac-
cettarlo. Ne risultarono delle leggi piuttosto severe per quanto riguarda la
colonizzazione dei pianeti, tutte basate sulla Sentenza Larkin e intese a evi-
tare spargimenti di sangue. E funzion anche; la storia ci insegna che la Ter-
za Guerra Mondiale non inizi certo per un conflitto su questioni di viaggi
spaziali o simili. Quindi, oggi come oggi, la Sentenza Larkin parte inte-
grante della nostra giurisprudenza planetaria, ed perfettamente applicabile
anche nel caso di Smith.
Jill scosse il capo. Non capisco il collegamento. Forse i martini mi han-
no
Pensaci, Jill. Per le nostre leggi, Smith addirittura uno Stato sovrano
in persona nonch unico proprietario del pianeta Marte.
5

Jill sgran gli occhi. Credo proprio di aver bevuto un po' troppi martini,
Ben. Giurerei di averti sentito dire che quel paziente proprietario del pia-
neta Marte.
Lo . Ha occupato il territorio, senza alcuna assistenza, per tutto il tem-
po richiesto. Smith il pianeta Marte; ne il re, il presidente, l'unico titola-
re, quello che vuoi. Se il capitano della Champion non avesse lasciato della
gente lass, i diritti di propriet di Smith sarebbero decaduti. Ma di fatto ne
ha lasciata, e di conseguenza l'occupazione del territorio di Marte continua
anche se Smith tornato sulla Terra. Inoltre Smith non ha nemmeno biso-
gno di dividere la sua eredit con i nuovi colonizzatori; finch non concede
loro la cittadinanza marziana, non sono altro che semplici immigrati.
Incredibile!
Indubbiamente. Ed perfino legale. Mia cara, ora capisci perch tanta
gente vuole sapere chi Smith e da dove viene fuori? E perch il Governo
tanto interessato a tenerlo nascosto? Ci che stanno facendo non legittimo;
per nascita, Smith anche cittadino degli Stati Uniti e della Federazione;
possiede una doppia cittadinanza, senza alcun genere di conflitto. Tenere un
cittadino segregato, anche se si tratta di un criminale condannato, illegale
in tutto il territorio della Federazione. Si tratta di una delle normative decise
alla fine della Terza Guerra Mondiale. Ma dubito fortemente che Smith co-
nosca i suoi diritti. Inoltre, la storia ci insegna che tenere segregato un mo-
narca in visita con intenzioni puramente amichevoli, quale lui , senza per-
mettergli di vedere nessuno, soprattutto la stampa, ovvero me, viene consi-
derato un gesto a dir poco oltraggioso. Sei ancora contraria a farmi entrare
come falso elettricista?
Eh? Semmai mi hai spaventata ancor di pi. Ben, se mi avessero becca-
ta stamattina, che cosa credi che mi avrebbero fatto?
Mmm nulla di violento. Ti avrebbero semplicemente rinchiusa in una
cella imbottita, con una prescrizione firmata da tre medici, e ti avrebbero
permesso di ricevere posta ogni due anni bisestili. No, non ce l'hanno con
te. Mi domando invece che cosa faranno a lui.
Perch, che cosa possono fare?
Be', potrebbe capitargli di morire diciamo per sovraffaticamento da
gravit. Sarebbe un gran colpo per l'amministrazione.
Vuoi dire che potrebbero assassinarlo?
Non usare queste brutte parole. Non credo proprio che lo farebbero. In-
nanzitutto una miniera di informazioni; persino la gente comune se ne ren-
de conto. Potrebbe valere pi di Newton, Einstein e altri cinque o sei geni
messi assieme. Non credo che oserebbero toccarlo finch non ne sono sicu-
ri. E in secondo luogo, lo si pu considerare come una sorta di ponte, un
ambasciatore, un interprete unico fra la razza umana e l'unica altra razza ci-
vilizzata che abbiamo incontrato finora sulla nostra strada. Hai mai letto La
guerra dei mondi di H.G. Wells?
Un sacco di tempo fa, a scuola.
Allora prendi in considerazione l'idea che i marziani possano decidere
di dichiarare guerra alla Terra, e che vincano. Potrebbe accadere, e non ab-
biamo assolutamente idea del loro potenziale militare. Il nostro ragazzo,
Smith, potrebbe essere l'unico in grado di impedire la prima grande guerra
interplanetaria. E anche se si tratta di una possibilit remota, l'amministra-
zione non pu permettersi di ignorarla finch non si sa per certo come stan-
no le cose. La scoperta dell'esistenza di vita intelligente sul pianeta Marte
qualcosa che non siamo ancora riusciti a inquadrare, dal punto di vista poli-
tico.
Allora credi che sia al sicuro?
Probabilmente, per il momento. Il Segretario generale deve tirare a in-
dovinare, e non pu permettersi di sbagliare. Come ben sai, la sua ammini-
strazione gi traballante.
Non mi occupo di politica.
Be', dovresti farlo. solo un pochino meno importante del tuo battito
cardiaco.
Non faccio caso nemmeno a quello.
Non interrompermi mentre disquisisco. La maggioranza capeggiata da-
gli Stati Uniti potrebbe crollare nottetempo. Ci sarebbe sicuramente un voto
di sfiducia, nuove elezioni, e l'onorevole Segretario generale Douglas sareb-
be costretto a tornare al suo studio legale da quattro soldi. Il suo destino di-
pende dall'Uomo di Marte. Allora, mi fai entrare in quella camera o no?
Assolutamente no. Ho intenzione di entrare in convento. C' del caff?
Vado a vedere.
Si alzarono in piedi entrambi. Jill si stiracchi. Oh, le mie vecchie
ossa! disse. E guarda che ore sono! Lascia stare il caff, Ben. Domani mi
aspetta una giornata dura, dovr cercare di essere gentile con i pazienti anti-
patici e di tenermi alla larga dai medici. Accompagnami a casa, ti spiace?
Anzi, chiamami un taxi, pi sicuro.
Okay, anche se la notte ancora giovane. Ben si diresse in camera da
letto, da dove usc tenendo in mano un oggetto rettangolare delle dimensioni
di un piccolo accendino. Sei sicura di non avere intenzione di farmi entra-
re? Cavolo, Ben mi piacerebbe, ma
Non fa niente. Non te lo lascerei fare comunque; veramente pericolo-
so, e non solo per la tua carriera. Era solo per convincerti ad accettare que-
sto le mostr l'oggettino metallico. Ti spiacerebbe mettergli addosso que-
sto affarino?
Che cos'?
La pi grande manna mai caduta sulle teste degli avvocati divorzisti e
delle spie dai tempi in cui furono inventati i cocktail drogati. Un microregi-
stratore che non pu essere individuato dai rilevatori. Dentro ci sono solo
transistor, resistenze, condensatori e cose del genere, il tutto imbottito in
plastica, in modo da resistere agli urti. L'alimentazione ha lo stesso quantita-
tivo di radioattivit che potresti trovare sul quadrante di un orologio, solo
che tutto schermato. Funziona per ventiquattro ore di registrazione, dopo-
dich basta sostituire il nastro.
Pu esplodere? domand lei in tono nervoso.
Potresti cuocerlo in una torta.
Ma Ben, dopo tutto quello che mi hai detto, ho un po' paura a tornare
nella sua stanza.
Non necessario. Puoi entrare nella stanza accanto, no?
Be', s.
Basta che lo fissi sul muro dalla parte comunicante con la camera di
Smith, magari con del nastro chirurgico, e capter tutto quello che si dice
nella stanza accanto. C' forse un armadietto, o qualcosa del genere?
Jill riflett. Se entro ed esco da l troppo spesso finiranno per notarmi;
in effetti fa parte della sua stanza privata. Magari potrebbero anche iniziare
ad usarla. Senti, Ben, quella stanza ha una terza parete in comune con un'al-
tra stanza che d su un altro corridoio. Va bene lo stesso?
Va benissimo. Lo farai?
Ummm Ci penser su e vedr di sondare il terreno.
Caxton lucid il piccolo apparecchio con il suo fazzoletto. Mettiti i
guanti disse.
Perch?
Perch il possesso di questo oggetto leggermente illegale dicono
che vale una piccola vacanza dietro le sbarre.
Usa sempre i guanti quando lo adoperi, anche quando cambi la bobina
e non farti beccare.
Ma che pensiero carino!
Vuoi che lasciamo perdere?
Jill emise un lungo sospiro. No. Ho sempre desiderato essere una crimi-
nale. Mi insegnerai anche il gergo dei gangster? Voglio essere degna di te.
Brava ragazza! Si accese una luce sopra la porta dell'appartamento.
Ben alz lo sguardo. Deve essere il tuo taxi. L'ho chiamato mentre andavo
a prendere questo affare.
Oh. Trovami le scarpe, ti spiace? E non mi accompagnare sul terrazzo.
Meno ci vedono insieme da questo momento in poi, meglio .
Come desideri.
Dopo averle infilato le scarpe, Ben torn in posizione eretta; Jill gli prese
la testa fra le mani e lo baci. Caro Ben! Non credo che ne verr fuori nul-
la di buono, e non mi ero mai resa conto che tu fossi un criminale ma sei
un buon cuoco, finch programmo io la combinazione e magari, se riesco
nuovamente a spingerti a fare quella proposta, potrei anche sposarti.
L'offerta sempre valida.
Ma i gangster sposano le loro pupe? Mah, vedremo Se ne and di
tutta fretta.

Jill Boardman ebbe modo di piazzare il registratore senza difficolt. La


paziente della stanza adiacente nel corridoio successivo era bloccata a letto,
e Jill si fermava spesso da lei per chiacchierare un po'. Lo attacc al muro
sopra lo scaffale di un armadietto mentre parlavano del fatto che le addette
alle pulizie non spolveravano mai sopra gli armadi. Sostituire il nastro il
giorno dopo fu altrettanto semplice: la paziente stava dormendo. Quando si
risvegli assunse un'espressione perplessa, poich vide Jill in piedi su una
sedia. Jill la distrasse raccontandole una storia di corsia tanto piccante quan-
to inventata. Mand la registrazione a Ben via posta, usando l'ufficio postale
dell'ospedale stesso: si fidava pi della cecit impersonale del servizio po-
stale che di qualunque trucco da storia di cappa e spada. Ma il suo tentativo
di inserire una terza bobina falli miseramente. Aveva aspettato l'ora in cui la
paziente si addormentava per agire, ma quest'ultima si era svegliata proprio
mentre montava sulla sedia. Oh! Salve, signorina Boardman.
Jill si immobilizz, tenendo una mano appoggiata al registratore. Salve,
signora Fritschlie riusc a rispondere. Ha dormito bene?
Benino rispose seccata la donna. Mi fa male la schiena.
Vuole un massaggio?
Non che serva a molto. Come mai sempre l a rovistare nel mio arma-
dietto? C' qualcosa che non va?
Jill tent di mantenere il controllo dei nervi. Non una donna sospettosa,
si disse. Topi butt l.
Topi? Io non li sopporto i topi! Voglio cambiare stanza, immediatamen-
te.
Jill strapp l'apparecchietto dalla parete e se lo infil in tasca. Quindi sce-
se dalla seggiola e parl alla paziente. Stia tranquilla, signora Fritschlie:
stavo solo controllando che non ci fossero buchi nell'armadio. Non ce ne
sono.
sicura?
Sicurissima. Ora le faccio questo massaggio. Si giri.
Jill decise che non era pi il caso di lasciare il registratore in quella stan-
za; si sarebbe assunta il rischio di piazzarlo nella stanza vuota adiacente alla
K-12, quella dell'Uomo di Marte. Quando riusc finalmente a liberarsi dal
lavoro, era ormai prossima l'ora della pausa di mezzogiorno. Prese il passe-
partout.
Ma ben presto si accorse che non ne aveva bisogno; la porta era aperta, e
a presidiarla vi erano altri due marines. La guardia era stata raddoppiata.
Uno dei due alz lo sguardo quando lei apr la porta. Cerca qualcuno? do-
mand.
No. rispose seccamente. E, ragazzi, non sedetevi sul letto. Se avete
bisogno di altre sedie, ve le faremo avere. Mantenne lo sguardo fisso sul
soldato che si alzava in piedi, quindi se ne and, cercando di celare il suo
nervosismo.
Quando venne finalmente l'ora di staccare, il registratore era ancora nella
sua tasca, pi che mai bollente. Jill decise di restituirlo immediatamente a
Caxton. Si cambi, infil il piccolo apparecchio nella borsa e sal sul terraz-
zo. Solo quando fu a mezz'aria, diretta verso l'appartamento di Ben, inizi a
sentirsi un po' meglio. Lo chiam dal telefono del taxi.
Casa Caxton.
Ben, sono Jill. Sei da solo? Ho bisogno di vederti.
Non credo che sia una grande idea, tesoro rispose lui lentamente. Non
ora.
Ben, ho bisogno di vederti. Sto arrivando.
Va be', se cos
Quanto entusiasmo!
Senti dolcezza, lo sai benissimo che non per
Ciao! Chiuse la comunicazione, si rilass e decise che non se la sareb-
be presa con Ben; in fondo si erano entrambi imbarcati in un'impresa pi
grande di loro. Di certo lei avrebbe fatto meglio a dedicarsi alla medicina,
lasciando stare la politica.
Quando vide Ben si senti sollevata, e quando lo baci e si lasci andare
fra le sue braccia fu addirittura a suo agio. Ben era talmente caro forse
avrebbe davvero fatto bene a sposarlo. Ma quando cerc di parlare, lui le
appoggi una mano sulla bocca, sussurrandole in un orecchio: Non parlare.
Nessun nome e null'altro che amenit. Potrebbero esserci dei microfoni qui
dentro.
Jill annui e si lasci condurre in salotto. Senza dire una parola, tir fuori
il microregistratore e glielo porse. Vedendo che gli stava consegnando l'inte-
ro apparecchio e non solo una bobina, Ben sollev le sopracciglia, ma non
fece alcun commento. Le porse invece una copia del Post del pomeriggio.
Hai letto il giornale? le domand in tono naturale. Dagli un'occhiata
mentre mi lavo.
Grazie rispose Jill. Mentre lo prendeva in mano, lui le indic una co-
lonna in particolare, quindi usc dalla stanza, portando con s il registratore.
Jill vide che si trattava della sua rubrica quotidiana:

IL NIDO DEL CORVO


di Ben Caxton

Tutti noi sappiamo che le prigioni e gli ospedali hanno una


caratteristica comune: uscirne pu essere molto difficile. Da
un certo punto di vista, anzi, un prigioniero pu risultare an-
che pi libero di un paziente, poich ha la facolt di chiamare
il suo avvocato, il diritto di chiedere l'intervento di un Testi-
mone Leale, pu invocare l'habeas corpus e pu addirittura
citare in giudizio i suoi carcerieri. Tuttavia, per far sprofonda-
re un qualsiasi paziente di ospedale in un oblio assoluto come
quello subito dall'uomo dalla Maschera d'Acciaio, sufficien-
te che uno degli stregoni della nostra particolare trib affigga
sulla porta del suddetto un cartello con la scritta DIVIETO
D'ACCESSO AI VISITATORI. A dir la verit, questa restrizione di soli-
to non sufficiente a tenere fuori i parenti pi prossimi del
malato; tuttavia, il paziente di cui vi voglio parlare, l'Uomo di
Marte, sembra non avere parenti prossimi a disposizione. L'e-
quipaggio della sfortunata astronave Envoy aveva ben pochi
legami qui sulla Terra, e se l'Uomo dalla Maschera d'Acciaio,
o meglio, l'Uomo di Marte possiede effettivamente qualche
familiare disposto a curare per lui i suoi interessi, diverse mi-
gliaia di giornalisti assatanati (me compreso) non sono finora
riusciti a verificarlo.
Chi fa da portavoce all'Uomo di Marte? Chi ha ordinato
che venisse guardato a vista dai marines? Da quale terribile
malattia afflitto, dato che nessuno ha il permesso di visitarlo
o anche solo di dargli un'occhiata? Lo sto chiedendo a lei, si-
gnor Segretario generale; la spiegazione ufficiale parla di de-
bolezza fisica e affaticamento da gravit. Ebbene, queste
giustificazioni non sono sufficienti. Se il problema fosse dav-
vero questo, al posto delle guardie annate ci sarebbe sempli-
cemente un'infermiera da ottanta chili. Mi viene dunque da
chiedermi: che il suo malanno sia di natura economica? O,
peggio ancora (diciamolo a bassa voce), forse di natura poli-
tica?

L'articolo proseguiva, sempre sullo stesso tono. Jill cap che Ben stava
volutamente provocando l'amministrazione, cercando di spingerli a mostra-
re Smith al pubblico. A cosa avrebbe potuto portare tutto ci, non ne aveva
la minima idea, dato che il suo universo non comprendeva l'alta politica e
l'alta finanza. Pi che altro, percepiva che sfidando a quel modo le autorit
Caxton stava correndo dei grossi rischi; tuttavia, Jill non aveva alcuna idea
della misura del pericolo, e tantomeno della forma che avrebbe potuto assu-
mere.
Sfogli il resto del giornale; vi erano parecchi articoli sul ritorno della
Champion, con una foto del Segretario generale Douglas che appuntava me-
daglie sul petto degli uomini dell'equipaggio, interviste al capitano van
Tromp e ad altri membri di quella valorosa spedizione, foto di marziani e di
citt marziane. Riguardo a Smith vi era ben poco, a parte uno scarno bollet-
tino medico secondo il quale si stava riprendendo lentamente, seppure in
maniera soddisfacente, dagli effetti del lungo viaggio.
Ben entr in salotto e le appoggi in grembo alcuni fogli di carta velina.
Dai un'occhiata anche a questo giornale le disse, quindi usc nuovamente.
Jill cap subito che il secondo giornale non era altro che una trascrizio-
ne di quanto registrato dalla sua prima bobina. All'inizio di ogni frase era
scritto prima voce o seconda voce. Ben per aveva corretto le diciture a
matita nei punti in cui era riuscito a individuare le fonti sicure delle voci in
questione. Sulla testata aveva aggiunto: Tutte le voci, identificate o meno,
sono maschili.
La maggior parte delle frasi trascritte erano prive di interesse. Dimostra-
vano semplicemente che Smith era stato nutrito, o lavato, o massaggiato, e
che era stato obbligato a compiere una serie di esercizi ogni pomeriggio sot-
to la supervisione di una voce che era stata identificata come quella del
dottor Nelson e di una seconda definita semplicemente secondo dottore.
Jill pens che doveva trattarsi del dottor Thaddeus.
Ma vi era anche un passaggio piuttosto lungo che non aveva nulla a che
vedere con le cure somministrate al paziente. Jill lo lesse e lo rilesse:

Dottor Nelson: Come ti senti, figliolo? Sei abbastanza in forma per parla-
re un poco?
Smith: S.
Dott. Nelson: C' un uomo qui che ti vuole parlare.
Smith: (pausa) Chi?

Caxton aveva aggiunto a matita: ogni frase di Smith preceduta da una


pausa pi o meno lunga.

Nelson: Quest'uomo il nostro grande (parola dal suono gutturale incom-


prensibile, forse in marziano?) Egli il nostro Anziano pi saggio. Vuoi
parlargli?
Smith: (pausa lunghissima) Sono grandemente felice. L'Anziano parler
e io ascolter e crescer.
Nelson: No, no! Vuole solo farti delle domande.
Smith: Io non posso insegnare nulla a un Anziano.
Nelson: L'Anziano desidera questo. Gli permetterai di porti delle doman-
de?
Smith: S.
(Rumori di sottofondo; una breve pausa.)
Nelson: Da questa parte, signore. Il dottor Mahmoud rimarr qui al suo
fianco per qualsiasi traduzione.
***

Jill lesse: Nuova voce. Caxton aveva cancellato la scritta, inserendo a ma-
tita: Segretario generale Douglas!!!

Segretario generale: Non mi serve. Non ha detto che capisce l'inglese?


Nelson: Be', s e no, eccellenza. Conosce un certo numero di vocaboli
ma, come dice Mahmoud, non possiede alcun contesto culturale al quale
associare le parole. Pu risultare piuttosto confuso.
Segr. gen.: Oh, sono sicuro che ce la caveremo benissimo. Quando ero un
ragazzo ho viaggiato per tutto il Brasile con l'autostop, senza conoscere
nemmeno una parola di portoghese. Basta che lei ci presenti, poi ci lasci
soli.
Nelson: Signore, credo che sia meglio che io rimanga con il paziente.
Segr. gen.: Davvero, dottore? Mi dispiace, ma temo di dover insistere.
Nelson: Sono spiacente, signore, ma temo di dover insistere io. Sa, una
questione di etica medica
Segr. gen.: (interrompendolo) Essendo un avvocato, so qualcosina di giu-
risprudenza medica, quindi pu anche fare a meno di rifilarmi la sua eti-
ca medica. Questo paziente si rivolto a lei spontaneamente per essere
curato?
Nelson: Non esattamente, signore, ma
Segr. gen.: Come pensavo. Ha per caso avuto la possibilit di scegliere il
suo medico? Ne dubito fortemente. Il suo status attuale quello di tutela-
to dello Stato, e io sto agendo come suo parente pi prossimo, de facto e,
scoprir, anche de jure. Vorrei quindi avere la possibilit di interpellarlo
da solo.
Nelson: (dopo una lunga pausa e in tono irato) Se la mette cos, signor
Segretario, abbandono il caso.
Segr. gen.: Non se la prenda, dottore; non avevo intenzione di farla inner-
vosire. Non sto contestando il suo metodo. Ma non impedirebbe mai a
una madre di stare un po' sola con suo figlio, non vero? Ha forse paura
che possa fargli del male?
Nelson: No, ma
Segr. gen.: Allora qual la sua obiezione? Avanti, ci presenti e facciamo-
la finita. Temo che queste discussioni possano infastidire il suo paziente.
Nelson: La presenter, Eccellenza. Ma da ora in poi dovr scegliere un
altro medico per il suo tutelato.
Segr. gen.: Mi dispiace veramente, dottore, ma non posso accettare que-
sta affermazione. Ne parleremo pi tardi. Ora, la prego
Nelson: Da questa parte, signore. Figliolo? Questo l'uomo che ti vuole
parlare. Il nostro Grande Anziano.
Smith: (frase incomprensibile)
Segr. gen.: Che cosa ha detto?
Nelson: Si tratta di una specie di saluto rispettoso. Secondo Mahmoud la
traduzione sarebbe: Non sono che un uovo, o qualcosa del genere, in-
somma. Lo usava spesso anche con me. una frase molto rispettosa. Fi-
gliolo, parla il linguaggio dell'uomo.
Smith: S.
Nelson: E se posso darle un ultimo consiglio, sar meglio che usi parole
semplici, magari monosillabi.
Segr. gen.: S, sar fatto.
Nelson: Saluti, Eccellenza. Arrivederci, figliolo.
Segr. gen.: Grazie, dottore. A pi tardi.
Segr. gen.: Come ti senti?
Smith: Sento bene.
Segr. gen.: Bene. Di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, basta che tu me la
chieda. Vogliamo che tu sia contento. Ora, voglio che tu faccia una cosa
per me; sai scrivere?
Smith: Scrivere? Cos' scrivere?
Segr. gen.: Be', baster l'impronta del tuo pollice. Ora voglio leggerti
questo foglio; ci sono un sacco di termini tecnici, roba da avvocati, ma
sostanzialmente dice che tu acconsenti di abbandonare, con la tua diparti-
ta dal pianeta Marte, qualsiasi rivendicazione nei confronti di quel piane-
ta. Mi capisci? Con questo foglio assegni i tuoi potenziali diritti di pro-
priet in fondo fiduciario al nostro Governo.
Smith: (lunga pausa)
Segr. gen.: Mettiamola a questo modo, allora. Tu non possiedi il pianeta
Marte, giusto?
Smith: (lunga pausa) Non capisco.
Segr. gen.: Mmm proviamo in un altro modo. Tu vuoi rimanere qui?
Smith: Non lo so. Sono stato mandato dagli Anziani. (Lunga frase intra-
ducibile, dal suono simile a una lotta fra un gatto e una rana gigante.)
Segr. gen.: Maledizione, avrebbero potuto insegnargli un po' pi di ingle-
se Senti, figliolo, tu non devi preoccuparti di queste cose. Basta che tu
prema il pollice qui in fondo a questo foglio. Dammi la tua mano destra.
No, non ti divincolare stai fermo! Non voglio farti del male Dotto-
re! Dottor Nelson!
Secondo dottore: S, signore?
Segr. gen.: Chiami il dottor Nelson.
Secondo dottore: Il dottor Nelson, signore? Temo che se ne sia andato.
Ha detto che lei gli ha tolto il caso.
Segr. gen.: Ha detto cos? Maledizione! Be', faccia qualcosa! Respirazio-
ne artificiale, un'iniezione Non rimanga l impalato, non vede che sta
morendo?
Secondo dottore: Non credo che ci sia nulla da fare, signore. Bisogna la-
sciarlo solo e aspettare che si riprenda. Cos faceva sempre il dottor Nel-
son.
Segr. gen.: Al diavolo il dottor Nelson!

La voce del Segretario generale non appariva pi in seguito, e nemmeno


quella del dottor Nelson. Basandosi sui pettegolezzi che aveva sentito in
giro per l'ospedale, Jill immagin che Smith fosse entrato in una delle sue
crisi catalettiche. Vi erano solo altre due voci trascritte sulla velina, nessuna
delle due attribuita a qualcuno. Una diceva: Non c' bisogno di bisbigliare,
tanto non ti sente. L'altra: Porta pure via quel vassoio; gli daremo da man-
giare quando uscir da questo stato.
Jill stava rileggendo il foglio per la terza volta quando riapparve Ben.
Aveva con s altre veline, ma non gliele porse. Hai fame? disse invece.
Jill rivolse un'occhiata indagatrice ai fogli che teneva in mano. Sono af-
famatissima disse.
Bene, allora usciamo e andiamo a uccidere una vacca.
Ben non aggiunse altro mentre salivano sul terrazzo e si imbarcavano sul
taxi, e rimase in silenzio per tutto il tragitto fino alla piattaforma di Alexan-
dria, dove cambiarono mezzo. Scelse un taxi con il numero di serie di Balti-
mora. Una volta in aria ordin al robot di dirigersi verso Hagerstown, nel
Maryland, quindi si appoggi allo schienale e si rilass.
Ora possiamo parlare disse.
Ben, perch tanto mistero?
Mi dispiace, dolcezza. Probabilmente tutto dovuto al mio nervosismo
e alla mia coscienza sporca. Non posso assolutamente sapere con certezza
se ci sia o meno un microfono nel mio appartamento, ma se io sono in grado
di farlo a loro, sicuramente anche loro possono farlo a me e ormai evi-
dente che sto dimostrando un certo interesse in questioni che dovrebbero
passare sotto silenzio. E per lo stesso motivo, sebbene sia alquanto improba-
bile che un taxi chiamato dal terrazzo di casa mia abbia un microfono fra i
sedili, comunque possibile. Le Squadre Speciali sono piuttosto efficienti.
Questo per Diede una pacca ai cuscini dei sedili. Non possono mica
controllare migliaia di taxi. Uno scelto a caso dovrebbe essere abbastanza
sicuro.
Jill trasal. Ben, non crederai davvero che loro lasci cadere la frase.
Tu credi di no? Hai letto il mio articolo. stato pubblicato nove ore fa.
Credi forse che l'amministrazione si lasci prendere a calci nello stomaco
cos, senza prendere alcuna contromisura?
Ma tu ti sei sempre opposto a questa amministrazione.
Per quello non ci sono problemi. Il dovere della Leale Opposizione di
Sua Maest quello di opporsi. Se lo aspettano. Ma in questo caso la fac-
cenda un po' diversa: li ho praticamente accusati di tenere segregato un
prigioniero politico un prigioniero che interessa molto all'opinione pub-
blica. Jill, un governo un organismo vivente, e in quanto tale, la sua carat-
teristica primaria un cieco e irragionevole istinto di sopravvivenza. Se lo
colpisci, stai sicura che risponder al colpo. E questa volta l'ho colpito sul
serio. Le rivolse un'occhiata di traverso. Forse non avrei dovuto coinvol-
gerti in tutto questo.
Dici a me? Io non ho paura. Non da quando ti ho restituito quell'aggeg-
gio.
Ma sei a conoscenza dei fatti. Se il mare diventa mosso, potrebbe basta-
re a farti passare dei guai.
Jill tacque. Nella sua vita non aveva mai avuto modo di sperimentare la
spietatezza di un potere enorme. A parte le sue conoscenze professionali e la
sua esperienza concernente la gioiosa guerriglia fra i sessi, si poteva dire
che fosse ingenua quanto l'Uomo di Marte. Il fatto che lei, Jill Boardman,
che non era mai stata sottoposta a niente di peggio di uno sculaccione quan-
do era una bimba e a qualche parola dura da adulta, potesse essere realmen-
te in pericolo, era qualcosa che non riusciva nemmeno a concepire. Nella
sua attivit di infermiera, aveva visto molte volte le conseguenze della vio-
lenza e della brutalit, ma non le aveva mai considerate come cose che po-
tessero accadere a lei personalmente.
Il loro taxi stava circolando sopra Hagerstown quando Jill ruppe il silen-
zio. Che cosa accadrebbe se il paziente dovesse morire, Ben?
Eh? Fece una smorfia. un'ottima domanda. Veramente un'ottima
domanda. Sono felice che tu me l'abbia posta; dimostra che ti stai interes-
sando al caso. Ora, se non ci sono altre domande, la lezione finita.Non
fare lo spiritoso.
Jill, sono rimasto sveglio notti intere a pensare a quella risposta, quando
avrei preferito rimanere sveglio a pensare a te. Si tratta di una domanda dal-
le due facce, una politica e l'altra finanziaria, e le migliori risposte che sono
riuscito a trovare sono che, se Smith muore, i suoi strani diritti nei confronti
del pianeta Marte decadono automaticamente e vengono probabilmente as-
sunti dal gruppo di pionieri lasciato sulla superficie del pianeta dalla Cham-
pion. E sono pressoch certo che l'amministrazione li abbia costretti a fir-
mare un accordo prima che partissero. La Champion una nave della Fede-
razione, ed pi che possibile che l'accordo, sempre ammesso che ci sia sta-
to, lasci tutti i fili nelle mani del nostro impavido difensore dei diritti umani
e civili, l'onorevole Segretario generale Douglas. E un simile accordo po-
trebbe mantenerlo al potere ancora per molto tempo. D'altra parte, potrebbe
anche non significare assolutamente nulla.
E perch?
Perch la Sentenza Larkin potrebbe anche non essere applicabile. La
Luna non era abitata, mentre invece Marte lo , eccome: abitato dai mar-
ziani. Al momento, i marziani non hanno alcun diritto dal punto di vista le-
gale, ma l'Alta Corte potrebbe sempre decidere di tenere sotto controllo la
situazione politica e stabilire che l'occupazione da parte di esseri umani di
un pianeta gi abitato da esseri indigeni non umani non abbia valore. In tal
caso i diritti su Marte, sempre che esistano, dovrebbero riguardare i marzia-
ni stessi.
Ma Ben, per logica non pu essere che cos. assurdo che un singolo
uomo possa possedere un intero pianeta!
Non usare mai una parola simile con un avvocato. Non la capirebbe. In-
goiare elefanti e infilare cammelli nella cruna di un ago una pratica diffu-
sissima in tutte le scuole di legge. Fra parentesi, c' un precedente da consi-
derare: nel quindicesimo secolo il Papa concesse l'intero emisfero occiden-
tale alla Spagna e al Portogallo, e nessuno si sogn di fargli notare che il
territorio fosse gi occupato da svariati milioni di indios e pellerossa con le
loro leggi, i loro costumi e i loro confini territoriali. Oltretutto, il suo atto di
concessione risult anche piuttosto efficace. Prova a dare un'occhiata a una
mappa di quella zona e pensa quanti sono i luoghi in cui si parla spagnolo o
portoghese e quanti sono quelli rimasti ai loro abitanti originari.
S, ma Ben, non siamo pi nel quindicesimo secolo. Per gli avvo-
cati s. Citano tuttora Blackwell, il Codice Napoleonico o addirittura le leggi
di Giustiniano. Rassegnati, Jill, se l'Alta Corte delibera l'applicabilit della
Sentenza Larkin, Smith si trover automaticamente nella posizione di poter
decidere di trattenere o assegnare concessioni sul pianeta Marte del valore
di diversi milioni, o pi probabilmente miliardi, di dollari. Se invece decide
di assegnare la sua rivendicazione all'attuale amministrazione, a guadagnar-
ci di pi sarebbe il nostro Segretario generale Douglas. Il che esattamente
ci che Douglas sta cercando di convincerlo a fare. Hai visto anche tu la tra-
scrizione della bobina. Ben, ma chi vorrebbe mai avere tutto quel
potere? Perch un moscerino vola verso la luce? La spinta che porta alla
ricerca del potere uno degli istinti primari, nell'uomo. Ma, come ho detto,
si tratta di una domanda a due facce. La posizione economica di Smith im-
portante quasi quanto la sua particolare posizione di re-imperatore del pia-
neta Marte. Probabilmente anche pi importante, poich una decisione
dell'Alta Corte potrebbe anche togliergli i diritti di occupante sul suolo di
Marte, ma dubito che qualunque sentenza possa togliergli quelli sul motore
Lyle Drive e sulla gran parte della Lunar Enterprises. Le otto firme su quel
contratto sono un dato di fatto, e il documento tuttora disponibile negli ar-
chivi pubblici; inoltre, per quanto riguarda i tre casi pi importanti, lui co-
munque l'erede, a prescindere dall'esistenza di qualsiasi genere di testamen-
to. Che cosa accadrebbe se morisse? Non lo so. Naturalmente salterebbero
fuori un migliaio di presunti cugini, ma la Science Foundation ormai abi-
tuata a lottare con i parassiti affamati; lo ha fatto per almeno vent'anni. Mi
pare plausibile che, se Smith muore senza fare testamento, tutta la sua enor-
me fortuna passerebbe nelle mani dello Stato.
Lo Stato? Intendi dire la Federazione o gli Stati Uniti? Un'altra ottima
domanda alla quale non so rispondere. I suoi genitori provengono da due
paesi diversi, entrambi membri della Federazione, mentre lui nato decisa-
mente fuori Inoltre a molti interesser sapere chi voter quei pacchetti di
azioni e chi avr la licenza di tutti quei brevetti. E non sar certo Smith: non
saprebbe distinguere un titolo da una multa per sosta vietata. Probabilmente
il fortunato sar colui che conquister la sua fiducia.
Oh, povero bambino! Povero, piccolo infante
6

Il ristorante di Hagerstown, oltre a un'ottima cucina, forniva anche una


certa atmosfera. I tavoli erano disseminati solo su un prato all'inglese che
dava sulla riva di un laghetto artificiale; alcuni di essi erano posti fra i rami
di tre enormi e antichi alberi. Il tutto era sovrastato da un campo di forza
che manteneva il giardino esterno in una condizione di estate perpetua, non
soggetta alle variazioni climatiche esterne.
Jill espresse il desiderio di mangiare sull'albero, ma Ben la ignor e diede
una mancia al cameriere perch li sistemasse nei pressi del laghetto e piaz-
zasse accanto al loro tavolo uno stereovisore.
Jill era stizzita. Ben, perch siamo venuti in questo posto carissimo se
non andiamo nemmeno a mangiare fra gli alberi e dobbiamo sopportare il
frastuono di questa maledetta scatola?
Abbi pazienza, piccola. I tavoli sugli alberi sono tutti dotati di ricetra-
smittenti per il servizio. Su questo invece non ci sono microfoni, spero, an-
che perch ho visto il cameriere che lo prendeva da una pila di tavoli inuti-
lizzati. In quanto al visore, non solo decisamente antiamericano e forse ad-
dirittura sovversivo cenare senza la sua presenza, ma le trasmissioni interfe-
rirebbero sicuramente con un eventuale microfono direzionale puntato verso
di noi
Credi davvero che ci stiano seguendo, Ben? Jill rabbrivid. Non pen-
so di essere tagliata per una vita da criminale.
Sciocchezze! Quando lavoravo sugli scandali delle mazzette alla Gene-
ral Synthetics non dormivo mai due notti nello stesso posto e mangiavo solo
cibo in scatola che mi portavo dietro. Dopo un po' ci si abitua anzi, stimo-
la il metabolismo.
Il mio metabolismo non ha bisogno di essere stimolato, grazie. Tutto ci
che mi serve un paziente privato anziano e molto ricco.
Vuoi dire che non hai pi intenzione di sposarmi, Jill?
Magari dopo il decesso del mio primo marito. O magari sar abbastanza
ricca da potermi permettere di tenerti come domestico.
la migliore offerta che ho ricevuto da mesi a questa parte. Che ne dici
di iniziare stanotte stessa?
Dopo il suo decesso.
Mentre consumavano i loro aperitivi, il frastornante spettacolo musicale
arricchito da copiosi intermezzi pubblicitari che proveniva dallo stereoviso-
re si interruppe improvvisamente. Un mezzobusto comparve sullo schermo
con un sorriso sincero: Gentili telespettatori, la NWNW, New World Net-
works, e il suo sponsor Confetti Malthusiani Ragazza Furba sono lieti di
presentarvi una storica intervista effettuata dal Governo della Federazione.
E ricordate, amici: ogni ragazza furba usa i confetti Ragazza Furba. Facili
da portare, buoni da masticare, dall'effetto garantito e in vendita senza biso-
gno di ricette in virt della legge 1312. Perch rischiare con metodi antiqua-
ti, antiestetici, dannosi e insicuri? Perch rischiare di perdere il suo amore e
il suo rispetto? Ricordate L'annunciatore rivolse una rapida occhiata
fuori campo, quindi si affrett a concludere. Ecco a voi quindi la Ragazza
Furba, che vi presenta il Segretario generale e l'Uomo di Marte!
L'immagine tridimensionale si dissolse, lasciando il posto a quella di una
ragazza talmente sensuale che al suo confronto ogni maschio avrebbe trova-
to la propria compagna del momento ben poco attraente. La ragazza si sti-
racchi, si dimentutta, quindi mormor con voce calda e sensuale: Io uso
sempre Ragazza Furba.
Anche quest'immagine si dissolse, quindi un'orchestra suon le prime
note dell'Ode alla pace sovrana. Tu usi Ragazza Furba? domand Ben.
Non sono affari tuoi! Jill assunse un'aria offesa. E poi che cosa ti fa
credere che ne abbia bisogno?
Caxton non rispose. Lo schermo era stato invaso dai lineamenti paterni
del Segretario generale Douglas.
Amici, esordi concittadini della Federazione, questa sera mi stato
concesso un grandissimo privilegio. Fin dal giorno del ritorno della nostra
futuristica astronave Champion Continu con numerose parole scelte
con cura per congratularsi con i cittadini e le cittadine della Terra per il loro
positivo contatto con un altro pianeta, e una razza aliena civilizzata. Riusc
persino a dare l'impressione che l'impresa compiuta dalla Champion fosse
opera di ogni singolo cittadino della Federazione, che chiunque fra loro sa-
rebbe stato in grado di portare a termine quella missione, se non fosse stato
occupato con il suo serio e importantissimo lavoro, e che lui, il Segretario
generale Douglas, fosse stato scelto da loro come umile strumento per com-
piere la volont dei cittadini. Questi concetti lusinghieri non vennero mai
espressi apertamente, ma furono evocati da ogni sua frase, il cui scopo era
quello di porre allo stesso livello della massa il vecchio Joe Douglas, che di-
ventava agli occhi degli spettatori un semplice uomo comune. Persino la sua
cravatta leggermente in disordine e i capelli laccati avevano in s un che di
ordinario.
Ben Caxton si domand chi avesse scritto quel discorso. Probabilmente
era opera di Jim Sanforth; Jim aveva il tocco pi raffinato fra tutti i membri
del direttivo di Douglas nello scegliere l'aggettivo pi adatto per solleticare
e addomesticare il pubblico; prima di entrare in politica aveva lavorato per
la pubblicit, ed era del tutto privo di scrupoli. S, quella parte sulla mano
che fa oscillare lentamente la culla del bimbo era indubbiamente opera sua;
Jim poteva approfittare di una ragazzina offrendole delle caramelle e poi ri-
tenersi soddisfatto della sua impresa.
Spegnilo! supplic Jill.
Chiudi il becco, dolcezza. Devo sentire questa roba.
Ebbene, amici, ho il grande onore di presentarvi il nostro concittadi-
no Valentine Michael Smith, l'Uomo di Marte! Mike, sappiamo tutti che sei
affaticato e che non sei stato molto bene ultimamente, ma speriamo che tu
sia disposto a rivolgere qualche parola ai nostri amici telespettatori. Che ne
dici? Muoiono tutti dalla voglia di vederti.
L'inquadratura nello schermo dello stereovisore cambi; apparve l'imma-
gine di un uomo seduto su una sedia a rotelle. Al suo fianco, come un bene-
volo zio, vi era il Segretario generale Douglas, mentre dall'altro vi era un'in-
fermiera, rigida, inamidata e fotogenica.
Jill annasp. Stai zitta! le sussurr Ben in tono feroce. Non voglio
perdermi nemmeno una parola!
L'intervista non dur a lungo. Il liscio volto da bambino dell'infermo pro-
dusse un timido sorriso; fiss le telecamere e disse: Salve, gente. Scusate
se rimango seduto, ma sono ancora molto debole. Sembrava che avesse
una certa difficolt a parlare, e in un'occasione l'infermiera gli controll il
polso.
Rispondendo alle domande di Douglas, fece i suoi complimenti al capita-
no van Tromp e all'equipaggio intero della Champion, ringrazi tutti per il
suo salvataggio, disse che i marziani erano in grande fermento per questo
contatto con gli abitanti della Terra e che sperava di fare del suo meglio per
stabilire relazioni amichevoli e saldi legami fra i due pianeti. L'infermiera
voleva interromperlo di nuovo, ma Douglas insist in tono cortese. Mike, ti
senti abbastanza in forma per rispondere a una sola altra domanda?
Ma certo signor Douglas, sempre che io sappia la risposta.
Che cosa ne pensi delle ragazze terrestri, Mike?
Caspita
HO
Il suo volto da bambino avvamp, apparendo allo stesso tempo sconvolto
ed estatico. L'inquadratura pass al mezzobusto del Segretario generale.
Mike mi ha pregato di dirvi disse in tono paterno che torner fra voi non
appena gli sar possibile. Deve ancora lavorare parecchio sui muscoli, sape-
te. La gravit della Terra per lui come lo sarebbe per noi quella di Giove.
Se i dottori daranno parere favorevole, potrebbe apparire ancora su questi
schermi la settimana prossima. La scena cambi di nuovo, passando alle
varie esponenti dei Confetti Ragazza Furba che, con una rapida scenetta in
un atto, fecero capire chiaramente che una ragazza che non li usava non solo
era completamente fuori di testa, ma anche una syntho nel pagliaio; gli uo-
mini si sarebbero senz'altro tenuti alla larga da una persona del genere. Ben
cambi canale, quindi si rivolse a Jill allegramente. Be', tanto vale che
strappi il pezzo di domani e vada a cercare qualche nuovo soggetto. Non
solo sono riusciti a fare apparire il mio sfogo di oggi come il farneticare di
un idiota, ma a quanto pare Douglas riuscito a sottometterlo al suo
volere.
Ben!
Cosa?
Quello non era l'Uomo di Marte!
Davvero? Sei sicura di quel che dici, bellezza?
Certo che sono sicura! Oh, gli assomigliava. Gli assomigliava molto.
Persino la voce era simile. Ma ti assicuro che non era il paziente che ho vi-
sto in quella stanza d'ospedale.
Ben tent di controbattere, facendole notare che diverse altre persone
erano venute in contatto con Smith; guardie, medici, infermieri, il capitano e
i membri dell'equipaggio della Champion, e probabilmente anche qualcun
altro. In molti tra loro dovevano aver visto quell'intervista, e l'amministra-
zione avrebbe dovuto prevedere che almeno qualcuno di loro la vedesse e
notasse la sostituzione sempre ammesso che vi fosse stata. Era una ri-
schio troppo grande.
Jill non fece alcun discorso logico per provargli il contrario; si limit a
fare una smorfia e a insistere che la persona che avevano appena visto in
stereovisione non era la stessa che lei aveva conosciuto in ospedale. Va
bene, va bene, come vuoi tu! sbott infine con rabbia. Non posso provare
di aver ragione, quindi mi sbaglio per forza. Gli uomini!
Aspetta un attimo, Jill
Portami a casa, per favore.
Senza aggiungere altro, Ben and a cercare un taxi. Non lo scelse fra
quelli in attesa fuori dal ristorante, sebbene fosse ormai convinto che nessu-
no si sarebbe pi interessato ai loro movimenti. Ne prese uno sulla pista
d'atterraggio di un albergo dall'altra parte della strada. Durante il viaggio di
ritorno, Jill manifest un certo distacco. Ben tir fuori le veline con le tra-
scrizioni dei nastri e le rilesse attentamente. Poi rimase in silenzio per un po'
a riflettere, quindi si rivolse a Jill. Jill?
S, signor Caxton?
Ehi, ehi, non iniziare addirittura a darmi del signore. Senti, mi dispia-
ce. Perdonami, avevo torto.
E cosa ti ha portato a questa incredibile conclusione?
Ben sbatt sulla sua mano aperta i fogli piegati. Questi. Non possibile
che Smith si comportasse in questo modo fino a ieri e che oggi conceda
un'intervista del genere. Avrebbe perso il controllo sarebbe entrato in una
delle sue trance.
Sono lieta che tu abbia finalmente afferrato la cosa pi evidente.
Jill, questa una faccenda molto seria. Sai che cosa significa?
Significa che hanno usato un attore per imbastire una falsa intervista. Te
l'ho detto gi mezz'ora fa.
Proprio cos. Un attore, e di quelli bravi, che ha imparato la sua parte
alla perfezione. Ma le implicazioni vanno ben oltre questo semplice fatto.
Per come la vedo io, ci sono due possibilit; la prima che Smith sia morto,
e
Morto! Jill si ritrov improvvisamente a rivivere quella strana cerimo-
nia dell'acqua e percep dentro di s lo strano, caldo e ultraterreno sapore
della personalit di Smith, provando una sensazione di insopportabile dolo-
re.
Pu darsi. E se cos, permetteranno a questo attore di rimanere in
vita per una settimana o una decina di giorni, finch non avranno preparato
tutti i documenti che vogliono fargli firmare. Poi l'attore morir e lo por-
teranno fuori citt, probabilmente con tanto di imposizione ipnotica a non
parlare, un'imposizione talmente forte da farlo morire di ipossia nel caso
tentasse di aprire bocca o, se fanno sul serio, magari lo sottoporranno ad-
dirittura a una lobotomia transorbitale. Insomma, se Smith davvero morto,
non riusciremo mai a provare nulla. Quindi ci conviene assumere che sia
ancora in vita.
Oh, lo spero tanto!
Se ancora vivo, pu darsi che non vi sia nulla di particolarmente sini-
stro in tutta la faccenda. Dopo tutto non sarebbe certo il primo personaggio
pubblico che usa una controfigura per le sue apparizioni; lo stratagemma
non infastidisce il pubblico, perch ogni volta che uno spettatore individua
un doppione si sente addirittura furbo e ben informato. Quindi forse l'ammi-
nistrazione si limitata a cedere alle richieste dell'opinione pubblica, dando-
gli in pasto quell'Uomo di Marte che tutti richiedevano a gran voce. Potreb-
be accadere che nel giro di due o tre settimane il nostro uomo sia effettiva-
mente in grado di apparire sullo schermo, e magari allora ce lo
manderanno anche se ne dubito.
Perch?
Usa la tua bella testolina e rifletti. L'onorevole Joe Douglas ha gi tenta-
to di estorcere a Smith ci che vuole fallendo miseramente. Ma Douglas
non pu permettersi di fallire. Quindi credo che seppellir Smith nel luogo
pi remoto che conosca e che non avremo mai l'occasione di vedere il
vero Uomo di Marte.
Vuoi dire che lo uccider? domand Jill in tono cauto.
Perch essere cos drastici? Basta rinchiuderlo in una casa di cura priva-
ta e fare in modo che non sappia nulla di quanto accade fuori. Pu darsi che
lo abbiano gi portato via dal Bethesda.
Oh, cavolo! Ben, che cosa facciamo?
Caxton fece una smorfia e assunse un'aria pensierosa. Non mi viene in
mente nessun piano decente. Hanno la situazione in pugno. Ma penso che
agir in questo modo: andr all'ospedale con un Testimone Leale alla mia
destra e un buon avvocato alla mia sinistra, chiedendo di vedere Smith. Ma-
gari riuscir a costringerli a trascinarlo fuori.
Io sar l con te!
Neanche per sogno. Tu rimani fuori da questa storia. Come tu stessa mi
hai fatto notare, sarebbe la tua rovina, dal punto di vista professionale.
Ma avrai bisogno di me per identificarlo.
Non necessariamente. Modestamente, mi ritengo in grado di saper di-
stinguere una persona nata e cresciuta in mezzo a esseri non umani da un at-
tore che finge di esserlo nel corso di una breve intervista. Ma se qualcosa
dovesse andare storto, tu sei il mio asso nella manica; una persona che sa
che ci stanno raccontando solo frottole sull'Uomo di Marte, e che ha accesso
all'interno dell'ospedale. Dolcezza, se non senti pi mie notizie, rimani solo
tu.
Ben, credi che potrebbero farti del male?
Mi sono imbarcato in un affare pi grande di me. Non si pu sapere
come andr a finire.
Ben, questa storia non mi piace affatto. Se riesci veramente a vederlo,
che cosa farai?
Gli chieder se vuole lasciare l'ospedale. Se lo vorr, lo inviter a veni-
re con me. Davanti a un Testimone Leale non oserebbero mai fermarmi. Un
ospedale non una prigione; non hanno alcun diritto legale di trattenerlo.
E poi? Ha bisogno di cure mediche continue, Ben. Non in grado di ca-
varsela da solo, di questo sono certa.
Caxton si produsse in un'altra smorfia. Ci ho pensato. Io non posso cer-
to aiutarlo. Tu per potresti, se avessimo gli strumenti necessari. Potremmo
piazzarlo nel mio appartamento
e io potrei occuparmi di lui. Facciamolo, Ben!
Non cos in fretta. Douglas tirerebbe fuori dal suo cilindro qualche coni-
glio legale, e nel giro di un attimo potrebbe spedire Smith in gattabuia. Ma-
gari assieme a noi due. Aggrott le sopracciglia. Ma io conosco un uomo
che potrebbe dargli rifugio e scamparla.
Chi?
Hai mai sentito parlare di Jubal Harshaw?
Certo che s.
Ecco, questo uno dei suoi vantaggi: tutti sanno chi . Proprio per que-
sto, non facile ostacolarlo. E in pi sia un medico che un avvocato, il che
rende la cosa ancor pi difficile. Ma la sua caratteristica pi importante il
suo spirito individualista, che lo spingerebbe a combattere contro l'intero
Dipartimento di Sicurezza della Federazione solo per difendere un princi-
pio. Ci siamo conosciuti durante i processi del distacco; un amico e so di
poter contare su di lui. Insomma, se riesco a tirare fuori Smith dal Bethesda,
lo porter subito nella villa di Harshaw nei Poconos e poi voglio proprio
vedere se riusciranno a nasconderlo ancora una volta! Fra la mia rubrica e
l'amore di Harshaw per questo genere di lotta, gli daremo un bel filo da tor-
cere.
7

Nonostante avesse fatto tardi, il mattino seguente Jill arriv con dieci mi-
nuti di anticipo per dare il cambio all'infermiera che faceva il turno di notte.
Intendeva ubbidire agli ordini di Ben, non intromettendosi nel suo tentativo
di intervistare l'Uomo di Marte, ma allo stesso tempo aveva intenzione di
trovarsi casualmente l vicino quando il fatto sarebbe accaduto. Ben avrebbe
potuto avere bisogno di rinforzi.
In corsia non vi erano pi i marines di guardia. Le colazioni, le medica-
zioni e due pazienti da preparare per la sala operatoria mantennero Jill occu-
pata per le prime due ore; ebbe giusto il tempo per provare a girare la mani-
glia della stanza K-12. La porta era chiusa a chiave, come del resto quella
della saletta d'attesa comunicante. Anche la porta della stanza dei dottori era
chiusa. Pens che avrebbe potuto entrare di soppiatto nella stanzetta accanto
per vedere se Smith ci fosse ancora, visto che non c'erano pi le guardie, ma
decise di rimandare. Aveva troppe cose da fare. Ci nonostante, riusc a te-
nere d'occhio tutti quelli che entravano e uscivano dal reparto.
Ben non si fece vedere, e grazie ad alcune domande discrete poste nel
modo giusto alla sua assistente presso la segreteria, Jill apprese che n lui n
nessun altro era andato a fare visita all'Uomo di Marte mentre lei era occu-
pata a svolgere i suoi compiti. Questo fatto la lasci piuttosto perplessa; an-
che se Ben non aveva indicato un orario preciso, pensava che intendesse
sferrare il suo attacco il pi presto possibile, nel corso della mattinata.
Senti l'esigenza di curiosare un poco. Sfrutt quindi un momento di pau-
sa per bussare alla porta della stanza dei dottori accanto a quella di Smith.
Infil dentro la testa e finse un'espressione sorpresa. Oh! Buon giorno, dot-
tore. Pensavo di trovare il dottor Frame.
Il dottore seduto alla scrivania appariva piuttosto strano agli occhi di Jill.
Alz lo sguardo dai dati che stava scrutando sullo schermo, la osserv dalla
testa ai piedi e sorrise. No, signorina, non ho visto il dottor Frame. Io sono
il dottor Brush, posso esserle d'aiuto?
Davanti alla tipica reazione maschile, Jill si rilass. Nulla di speciale. A
dire il vero ero solo curiosa. Come sta il nostro Uomo di Marte?
Cosa?
Sorrise e gli fece l'occhiolino. Non certo un segreto per il personale,
dottore. Sto parlando del suo paziente Fece un cenno in direzione della
porta interna.
Sul serio? Il dottore assunse un'espressione stupita. Lo tenevano in
questa stanza?
Ma come, non pi qui?
Direi proprio di no. Qui abbiamo la signora Rose Bankerson, paziente
del dottor Garner. L'hanno portata qui stamattina presto.
Davvero? E che ne stato dell'Uomo di Marte? Dove l'hanno portato?
Non ne ho idea. Caspita, mi sono veramente perso il signor Valentine
Smith per cos poco?
So che ieri era qui. Non posso dirle altro.
E se ne occupava il dottor Frame? Certa gente ha tutte le fortune
Guardi un po' cosa mi tocca fare Accese lo schermo sopra la sua scriva-
nia. Jill vide l'immagine di un letto ad acqua ripreso dall'alto nel quale gal-
leggiava una vecchietta. Sembrava essere addormentata.Che cos'ha?
Mmm cara signorina, se non avesse tutti i soldi che ha, si potrebbe
considerare un tipico caso di demenza senile. Vista la situazione, per, la
stiamo trattenendo per un controllo e un periodo di riposo.
Jill chiacchier del pi e del meno per qualche minuto ancora, quindi
fece finta di aver visto accendersi una luce di chiamata. Torn alla sua scri-
vania, tir fuori il registro notturno e cerc la pratica del trasferimento.
V.M. Smith, stanza K-12, trasferito. Sotto si leggeva: signora Rose Ban-
kerson, stanza K-12 (dieta a cura del dottor Garner nessun ordine specifi-
co responsabilit nostro reparto, nessuna).
Constatando che la facoltosa vecchietta non rientrava nelle sue responsa-
bilit, Jill si concentr su Valentine Smith. C'era qualcosa di strano nel caso
della signora Bankerson, ma non riusc a capire di che cosa si trattasse: cos
smise di pensarci e si concentr su ci che realmente le interessava. Perch
avevano trasferito Smith nel cuore della notte? Di certo per evitare qualsiasi
possibile contatto con elementi esterni. Ma dove lo avevano portato? Per un
caso normale, sarebbe bastata una semplice telefonata alla reception e
avrebbe saputo tutto, ma le parole di Ben, assieme alla falsa intervista della
sera prima, l'avevano messa sul chi vive, e non aveva intenzione di dimo-
strare eccessiva curiosit; decise di attendere l'ora del pranzo per captare
qualcosa dai pettegolezzi giornalieri.
Prima per si rec alla cabina del telefono per chiamare Ben. Scopri che
aveva appena lasciato la citt, e che sarebbe rientrato nel giro di qualche
giorno. Jill rimase senza parole nell'apprendere la notizia, ma riusc a ricom-
porsi quanto bastava per lasciare detto a Ben di chiamarla.
Abbass il ricevitore e prov a chiamarlo a casa. Non lo trov neanche l,
cos lasci lo stesso messaggio sulla segreteria.
Ben Caxton non aveva perso tempo nel preparare il suo tentativo di irru-
zione nella stanza di Valentine Michael Smith.
Fu molto fortunato nel riuscire a ottenere come Testimone Leale il signor
James Oliver Cavendish. Sarebbe bastato un Testimone Leale qualunque,
ma il prestigio del signor Cavendish era tale da rendere pressoch inutile la
presenza di un avvocato; l'anziano gentiluomo aveva testimoniato diverse
volte davanti all'Alta Corte della Federazione, e si diceva che a lui fossero
affidati testamenti per un valore di centinaia di miliardi. Cavendish era stato
addestrato dal grande dottor Samuel Renshaw in persona, e la sua istruzione
ipnotica professionale gli era stata impartita in veste di membro della Rhine
Foundation. La sua tariffa per una giornata o una frazione di giornata equi-
valeva a ben pi di quanto non guadagnasse Ben in una settimana intera, ma
lui contava di mettere il tutto sul conto spese del Post e, in ogni caso, aveva
deciso che per il suo lavoro voleva il meglio in assoluto. Caxton port con
s il pi giovane dei Frisby dello studio legale Biddle, Frisby, Frisby, Bidd-
le e Reed, poich era lo studio che rappresentava il suo giornale, e insieme
andarono a prendere l'anziano Cavendish. La sua sagoma lunga e sparuta,
avvolta dal mento alle caviglie nella tonaca bianca della sua professione, ri-
cord a Ben l'immagine della Statua della libert e di fatto dava nell'oc-
chio almeno altrettanto. Ben aveva gi spiegato a Mark Frisby ci che inten-
deva fare (e Frisby gli aveva gi spiegato che non possedeva n lo status
giuridico n il diritto di fare una cosa del genere) prima ancora che chiamas-
sero Cavendish. Una volta in presenza del Testimone Leale, si attennero al
protocollo e non parlarono pi di ci che quest'ultimo avrebbe potuto vedere
o sentire.
Il taxi li moll sul tetto del Centro Bethesda, da dove scesero fino all'uffi-
cio del direttore. Ben present il suo biglietto da visita e disse che voleva
vedere il direttore.
Una donna dall'aria imperiosa gli domand in tono assai formale se aves-
se un appuntamento. Ben fu costretto ad ammettere che non ne aveva.
In questo caso, temo che le vostre possibilit di vedere il dottor Broe-
mer siano alquanto esigue. Le dispiace illustrare il motivo della visita?
Gli dica disse Caxton ad alta voce, affinch sentissero anche tutti quel-
li che si trovavano nella sala d'attesa che c' qui Ben Caxton del Nido del
Corvo con un Testimone Leale e un avvocato, e vuole intervistare Valentine
Michael Smith, l'Uomo di Marte.
La donna rimase talmente sconvolta da questa dichiarazione che perse
quasi la sua altezzosit professionale. Tuttavia, si ricompose immediatamen-
te. Lo informer disse quindi in tono algido. Volete accomodarvi nel
frattempo, per cortesia?
Grazie. Aspetto qui.
Aspettarono. Frisby si accese un sigaro, mentre Cavendish attese con la
calma e la pazienza di chi ha visto ogni genere di bene e di male e li consi-
dera ormai come la stessa cosa. Caxton era nervosissimo, e fece di tutto per
non mordersi le unghie. Infine, la regina dei ghiacci dietro la scrivania an-
nunci: Sarete ricevuti dal signor Berquist.
Berquist? Gil Berquist?
S, il signor Gilbert Berquist.
Caxton ci pens su. Gil Berquist faceva parte della squadra dei tirapiedi
personali, o assistenti esecutivi del Segretario Douglas. Era specializzato
nell'ostacolare i visitatori ufficiali. Non voglio vedere lui, voglio il diretto-
re.
Ma Berquist era gi apparso nella sala, con la mano protesa e un sorriso
benevolo stampato sul volto. Benny Caxton! Come va, vecchio mio? una
vita che non ci si vede. Ti occupi sempre delle solite balle? Rivolse una ra-
pida occhiata al Testimone Leale, ma il suo sguardo non trad nulla.
Ben gli strinse la mano. Certo, sempre le solite balle. E tu che ci fai qui,
Gil?
Se riuscir mai a uscire dalla politica mi far dare anch'io una rubrica
come la tua. Nulla da fare tranne raccontare pettegolezzi al telefono ogni
giorno per poi passare il resto della giornata in panciolle. Ti invidio, Ben.
Ti ho chiesto che cosa ci fai qui, Gil. Io voglio vedere il direttore, poi
voglio un'intervista di cinque minuti con l'Uomo di Marte. Non sono certo
venuto qui per ricevere le tue altolocate scuse.
Oh, Ben, non metterla su questo piano. Sono qui perch voi della stam-
pa avete fatto ammattire il dottor Broemer, cos il Segretario generale mi ha
mandato a togliergli un po' di peso dalle spalle.
Okay. Voglio vedere Smith.
Ben, vecchio mio, non ti rendi conto che ogni singolo cronista, corri-
spondente speciale, commentatore e giornalista freelance di questo paese
desidera la stessa cosa? Voi tre non siete che un reparto di un intero esercito.
Se dovessimo accontentarvi tutti, uccidereste quel poveraccio a suon di do-
mande nel giro di ventiquattr'ore. Polly Peepers stata qui meno di venti
minuti fa. Voleva intervistarlo sull'amore fra i marziani. Berquist sollev
entrambe le mani e assunse un'espressione disperata.
Voglio vedere Smith. Me lo fai vedere o no?
Ben, troviamoci un posticino tranquillo dove possiamo parlare davanti a
un bel bicchiere. Puoi chiedermi tutto quel che vuoi.
Non ho nulla da chiedere a te; voglio solo vedere Smith. A proposito,
questo il mio avvocato, il dottor Mark Frisby della Biddle e Frisby.
Come d'abitudine, Ben non present il Testimone Leale; fecero tutti finta
che non fosse presente.
Conosco Frisby disse Berquist. Come sta tuo padre, Mark? Le sue
condizioni sono migliorate?
pi o meno stazionario.
il maledetto clima di Washington. Va bene, seguimi, Ben. Anche tu,
Mark.
Un attimo intervenne Caxton. Non voglio intervistare te, Gil. Voglio
vedere Valentine Michael Smith. Sono qui in quanto membro della stampa,
rappresentante del Post e di oltre 200 milioni di lettori. Posso vederlo o no?
Se me lo vieti, dillo ad alta voce ed esponimi l'autorit legale per la quale mi
presenti il tuo rifiuto.
Berquist sospir. Mark, puoi spiegare tu a questo storico da quattro sol-
di che non pu irrompere nella camera di un uomo malato solo perch ti-
tolare di una rubrica? Valentine Michael Smith apparso per la prima volta
in pubblico ieri sera potrei aggiungere contrariamente al parere dei medi-
ci. Quell'uomo ha diritto a un periodo di pace e tranquillit in cui rafforzarsi
e orientarsi. L'intervista di ieri sera stata gi fin troppo per lui.
Secondo alcune voci disse Caxton con una certa cautela l'uomo che
apparso sugli schermi ieri sera non era affatto Smith. Il sorriso di Berquist
scomparve immediatamente. Frisby, disse in tono freddo ti spiacerebbe
informare il tuo cliente a proposito della legge sulla diffamazione e la calun-
nia?
Calmati, Ben fece Mark.
Conosco benissimo quella legge, Gil. Visto il mestiere che faccio, la
devo conoscere per forza. Il problema : chi sto diffamando? L'Uomo di
Marte? O qualcun altro? Fammi un nome. Ripeto, quindi continu, alzan-
do la voce che ho sentito dire che quello apparso alla tv ieri sera non era
l'Uomo di Marte. Dunque voglio vederlo di persona per domandarglielo.
La sala d'aspetto in cui si trovavano era molto silenziosa, poich tutti i
presenti stavano cercando di captare qualcosa della discussione. Berquist ri-
volse un'altra rapida occhiata al Testimone Leale, quindi riprese il controllo
della propria espressione e sorrise a Caxton. Ben, possibile che tu sia ap-
pena riuscito a procurarti l'intervista che volevi. Assieme a una bella querela
per diffamazione. Aspetta un attimo.
Scomparve nell'ufficio interno, dal quale torn in un tempo relativamente
breve. Okay, ti ho organizzato l'intervista disse Dio sa il perch. Vera-
mente, Ben, non te la meriti. Ma puoi entrare solo tu. Mi dispiace, Mark, ma
non il caso di portare dentro una folla. In fondo si tratta di una persona
malata.
No si oppose Caxton.
Prego?
O tutti e tre, oppure nessuno. Scegli tu.
Ben, non fare lo stupido. Ti stiamo concedendo un privilegio molto par-
ticolare. Facciamo cos; Mark pu venire e aspettare fuori dalla porta, ma
certamente non avrai bisogno di lui. Berquist rivolse un'occhiata a Caven-
dish; il Testimone sembr non averlo nemmeno sentito.
Pu anche darsi che non ne abbia bisogno, ma ho pagato la sua tariffa
per averlo con me, e nel mio articolo di stasera sar scritto che l'amministra-
zione ha impedito a un Testimone Leale di vedere l'Uomo di Marte.
Berquist scroll le spalle. Va bene, allora. Comunque, spero che questa
causa ti distrugga.
Usarono l'ascensore riservato ai pazienti invece che il tubo a rimbalzo per
rispetto della veneranda et di Cavendish, quindi salirono su un nastro mo-
bile che li port per un lungo tragitto, attraversando laboratori, sale terapeu-
tiche, solarium e numerosi reparti. A un certo punto vennero fermati da una
guardia, che fece una telefonata prima di lasciarli passare. Infine furono in-
trodotti in una sala di rilevazione dei dati fisiologici, usata per controllare
pazienti in situazione critica. Questo il dottor Tanner annunci Berquist.
Dottore, questi sono il signor Caxton e il dottor Frisby. Naturalmente, non
present Cavendish.
Tanner aveva un'espressione preoccupata. Signori, vi concedo questa in-
tervista contro il mio stesso parere professionale solo per via delle insisten-
ze del direttore. Ci tengo per a dirvi una cosa; non fate o dite assolutamen-
te nulla che possa agitare il mio paziente. Si trova in una condizione nervosa
estrema e pu cadere con estrema facilit in uno stato di coma patologico
o in trance, se preferite usare questo termine.
Epilessia? domand Ben.
Un profano potrebbe facilmente diagnosticare quel male. Ma in realt si
tratta di qualcosa di pi simile a uno stato catalettico. Tuttavia la prego di
non citare queste mie parole nel suo articolo: non esistono precedenti di sor-
ta.
Lei uno specialista, dottore? In psichiatria, magari? Tanner rivolse
un'occhiata a Berquist. S ammise.
Dove ha ricevuto la sua specializzazione?
Senti, Ben, intervenne Berquist vediamo questo paziente e facciamo-
la finita. Potrai intervistare il dottore in seguito.
Okay.
Tanner scrut i suoi indicatori e i grafici, poi premette un tasto e fiss
uno schermo. Si alz in piedi, apr la porta e li condusse nella stanza adia-
cente, voltandosi con un dito sulle labbra per intimare il silenzio. Gli altri lo
seguirono. Caxton si sentiva come se lo stessero conducendo a visionare
dei resti e soffoc una risata nervosa.
La stanza era piuttosto buia. La teniamo nella semioscurit perch i suoi
occhi non sono ancora abituati ai nostri livelli di luce spieg Tanner a bas-
sa voce. Si volt verso il letto idraulico, sistemato al centro della stanza.
Mike, ho portato degli amici che vorrebbero parlarti.
Caxton si avvicin. Sprofondato nel letto, il corpo quasi completamente
celato dall'involucro di plastica contenente acqua nel quale era adagiato e
ulteriormente coperto da un lenzuolo, vi era un giovanotto. Li guard, ma
non disse nulla. Il suo viso liscio e rotondo era privo di espressione.
Per quel che riusc a capire Ben, si trattava dello stesso uomo che aveva
visto in stereovisione la sera precedente. Ebbe l'improvvisa e nauseante sen-
sazione che la piccola Jill, in completa buona fede, gli avesse lanciato una
bomba a mano con la sicura staccata che si sarebbe trasformata in una
causa per diffamazione che avrebbe potuto benissimo ridurlo sul lastrico.
Lei Valentine Michael Smith? domand.
S.
L'Uomo di Marte?
S.
stato in stereovisione ieri sera?
L'uomo nel letto idraulico non rispose. Non credo che conosca questa
parola intervenne Tanner. Mi lasci provare. Mike, ti ricordi quello che hai
fatto con il signor Douglas ieri sera?
Mike fece una smorfia. Luce forte. Male.
S, le luci ti hanno fatto male agli occhi. Il signor Douglas ti ha chiesto
di salutare la gente.
Il paziente si produsse in un debole sorriso. Lungo viaggio con sedia.
Okay assenti Caxton. Ho capito. Mike, ti piace il modo in cui ti trat-
tano qui?
S.
Ma tu non devi rimanere qui per forza. Riesci a camminare?
Senta un po', signor Caxton intervenne nuovamente il dottor Tanner.
Berquist gli appoggi una mano sul braccio, e il dottore tacque.
Posso camminare poco. Stanco.
Ti far avere una sedia a rotelle, se vuoi. Mike, se non vuoi stare qui, io
ti aiuter a uscire dal letto e ti porter ovunque tu desideri.
A quel punto Tanner si scroll di dosso la mano di Berquist. Non posso
permetterle di interferire a questo modo con il mio paziente! sbott.
un uomo libero, non vero? insist Caxton. O viene forse tenuto
prigioniero?
Fu Berquist a rispondere: Ma certo che un uomo libero! Stia zitto, dot-
tore, lasci che questo imbecille si scavi la fossa da solo.
Grazie, Gil. Quindi, libero di andarsene quando meglio crede. Hai
sentito quel che ha detto, Mike? Non devi rimanere qui per forza. Puoi an-
dare dove vuoi, e io ti aiuter.
Il paziente rivolse un'occhiata carica di terrore verso Tanner. No! No,
no, no!
Okay, va bene disse Ben.
Signor Berquist! esplose Tanner. Mi sembra che ci siamo spinti fin
troppo in l! Il mio paziente ora rimarr in stato confusionale per il resto
della giornata!
Va bene, dottore. Ben, ora di andare a casa. Mi sembra che tu abbia
avuto abbastanza informazioni.
Uh solo un'altra domanda. Caxton pens intensamente, cercando di
decidere cosa chiedere. Evidentemente Jill si era sbagliata eppure non si
era sbagliata! o per lo meno cos gli era sembrato la sera prima. C'era qual-
cosa che non calzava, anche se non riusciva a capire di che cosa si trattasse.
Che sia l'ultima concesse Berquist.
Grazie. Mike, ieri sera il signor Douglas ti ha posto alcune domande. Il
paziente lo osserv, ma non fece alcun commento. Vediamo un po', mi
sembra che ti abbia chiesto che cosa pensavi delle ragazze terrestri, non
vero?
Il paziente si produsse in un ampio sorriso. Caspita!
S. Mike quando e dove hai visto queste ragazze?
Il sorriso scomparve improvvisamente. Il paziente rivolse lo sguardo ver-
so Tanner, poi si irrigid, chiuse gli occhi e si rannicchi in posizione fetale,
con le ginocchia sollevate, la testa china e le braccia ripiegate sul petto.
Fuori di qui! grid Tanner. Quindi si avvicin rapidamente al letto del
paziente e gli tast il polso.
Hai oltrepassato il limite, Caxton! esclam in tono infuriato Berquist.
Ora esci subito di qui, o preferisci che faccia chiamare le guardie per but-
tarti fuori?
Oh s, stiamo uscendo, stiamo uscendo assenti Caxton. Uscirono tutti
tranne Tanner, e Berquist chiuse la porta alle sue spalle.
Un solo particolare, Gil insist Caxton. Dato che lo tenete l inscato-
lato tutto il tempo dove cavolo le ha viste queste ragazze?
Non essere sciocco. Ha visto un sacco di ragazze. Infermiere, tecnici di
laboratorio lo sai, no?
No che non lo so. Anzi, per quel che ne so aveva solo infermieri maschi
e le visite di sesso femminile erano assolutamente proibite.
Cosa? Non essere pi ridicolo e irragionevole di quanto non ti sia gi
dimostrato. Berquist assunse un'espressione seccata, poi sul suo volto ap-
parve un ampio sorriso. C'era un'infermiera con lui anche in stereovisione,
ieri sera.
Gi, vero. Caxton chiuse il becco e lasci che lo scortassero fuori.
I tre non parlarono finch non si trovarono in volo, diretti verso l'abita-
zione di Cavendish. Ben inizi Frisby non credo che il Segretario gene-
rale si abbassi fino al punto di farti causa, dato che non hai fatto stampare
quella tua dichiarazione. Tuttavia, se quella voce ha effettivamente una fon-
te, faremo meglio a pescare le prove, altrimenti avrai ben poche speranze.
Scordatelo Mark, non mi far causa. Ben fiss con rabbia il pavimento
del taxi. Chi ci assicura che quello fosse effettivamente l'Uomo di Marte?
Ma smettila, Ben.
Chi ce lo assicura? Abbiamo visto un uomo pi o meno della giusta et
sdraiato in un letto di ospedale. L'unica garanzia che abbiamo la parola di
Berquist, e sappiamo che la sua carriera politica costellata di affermazioni
e smentite. Ci che dice non ha alcun valore. Inoltre abbiamo visto un per-
fetto sconosciuto, che dovrebbe essere uno psichiatra solo che quando gli
ho chiesto dove avesse studiato sono stato letteralmente assalito. Chi pu
darci una garanzia? Signor Cavendish, ha per caso visto o sentito qualcosa
che l'ha convinta che quel tipo fosse effettivamente l'Uomo di Marte?
Cavendish rispose con grande cautela: Formulare un'opinione non rien-
tra nelle mie funzioni professionali. Mi limito a osservare e ascoltare.
Oh, scusi.
A proposito, avete ancora bisogno di me in veste professionale?
Oh, no, abbiamo finito. Grazie, signor Cavendish.
Grazie a lei, signore. stato un caso piuttosto interessante. L'anziano
gentiluomo si tolse la tonaca che lo differenziava dai comuni mortali, la pie-
g accuratamente e l'appoggi al sedile. Emise un sospiro, si rilass, e i suoi
lineamenti persero il loro distacco professionale; assunse un'espressione
amichevole e beata, tir fuori dei sigari e li offri. Frisby ne accett uno, che
accesero insieme. Io non fumo disse Cavendish in mezzo a una densa
nube quando sono in servizio. Interferisce con il funzionamento ottimale
dei sensi.
Se avessi portato con me un membro dell'equipaggio della Champion
insist Caxton sarei riuscito a provare quel che volevo. Solo che avevo
pensato di essere in grado di capirlo da solo.
Devo ammettere intervenne Cavendish che sono rimasto piuttosto
sorpreso dal fatto che lei non abbia effettuato un controllo.
Cosa? E che tipo di controllo potevo fare?
I calli.
I calli?
Certamente. Dai calli di un uomo si pu capire la storia della sua vita.
Ho anche scritto una monografia sui calli, pubblicata sul Periodico dei testi-
moni, come la famosa monografia di Sherlock Holmes sulla cenere del ta-
bacco. E questo giovanotto di Marte, non avendo mai indossato le scarpe
che indossiamo noi e avendo vissuto per tutta la vita con una forza di gravi-
t inferiore alla nostra di circa due terzi, dovrebbe avere dei calli consoni al-
l'ambiente in cui ha vissuto finora. Inoltre, si sarebbero potute anche notare
le tracce del suo recente viaggio spaziale. Un caso molto interessante.
Maledizione! Signor Cavendish, perch non me lo ha suggerito prima?
Signore? Il vecchio gentiluomo si raddrizz a sedere, dilatando le nari.
Sarebbe stato un atto contrario alla mia etica professionale. Io sono un Te-
stimone Leale, non una parte in causa. La mia associazione professionale mi
sospenderebbe immediatamente per molto meno. Sono certo che lei a co-
noscenza delle nostre regole
Mi dispiace. Me n'ero dimenticato. Caxton fece una smorfia.
Okay, facciamo inversione e torniamo indietro. Andremo a guardargli i
piedi altrimenti user la testona di Berquist come ariete e lo sfonder,
quel maledetto posto!
Temo che sar costretto a trovarsi un altro Testimone per via della
mia indiscrezione avvenuta nel corso di questa discussione, per quanto ab-
bia seguito il fatto stesso.
In effetti Caxton fece una smorfia.
Faresti meglio a tranquillizzarti, Ben consigli Frisby. Hai gi corso
pericoli a sufficienza. Personalmente, credo che si trattasse proprio dell'Uo-
mo di Marte. Non so perch, solo che mi sembra logico.
Caxton lasci gli altri due alle rispettive abitazioni, quindi mantenne il
taxi in stallo mentre rifletteva. Dopo un po', premette i tasti per dirigere il
mezzo verso il Centro Medico Bethesda.
Era quasi a met strada quando si rese conto che il viaggio era pressoch
inutile. Cosa avrebbe potuto ottenere? Sarebbe arrivato al massimo fino a
Berquist, di certo non pi in l. Era riuscito a entrare una volta; chiedere di
vedere l'Uomo di Marte due volte nella stessa mattinata sarebbe stato assur-
do. E dato che si trattava di un gesto evidentemente sconsiderato, non
avrebbe potuto nemmeno utilizzare la vicenda nella sua rubrica.
Non era riuscito a conquistarsi quello spazio sul giornale facendosi met-
tere i piedi in testa. Doveva per forza entrare.
Ma in che modo? Be', almeno sapeva dove veniva tenuto il sedicente
Uomo di Marte. Travestirsi da elettricista? Da idraulico? Troppo sempli-
ce. Non sarebbe nemmeno riuscito a superare le guardie o arrivare al dottor
Tanner.
Il fatto stesso che Tanner potesse effettivamente essere un dottore gli pa-
reva improbabile. I medici, anche i peggiori, tendevano a rifuggire certi gio-
chetti contrari al loro codice professionale. Il chirurgo dell'astronave, a
esempio, quel Nelson; lui aveva abbandonato il caso semplicemente
perch
Un attimo! Nelson poteva capire se quel paziente era l'Uomo di Marte o
meno, a colpo d'occhio, senza controllargli i calli, senza fargli nemmeno
una domanda. Caxton allung una mano verso i tasti, fece salire il taxi fino
al livello parcheggio e lo mise in attesa, quindi tent di chiamare il dottor
Nelson. Per farlo, per, dovette passare prima al suo ufficio, dove il suo as-
sistente Osbert Kilgallen lo mise in comunicazione con lui.
Ma non servi a nulla. Nelson non aveva visto l'intervista in stereovisione.
Ne aveva sentito parlare, ma non aveva nessun motivo per supporre che fos-
se stata una messa in scena. Non sapeva che era stato fatto un tentativo per
costringere Valentine Smith a cedere i suoi diritti su Marte, ottenuti grazie
alla Sentenza Larkin e anche se fosse stato vero, la cosa non lo interessa-
va assolutamente; per lui era del tutto assurda la sola idea che qualcuno po-
tesse possedere Marte. Marte apparteneva ai marziani. Ben stava tentando
di porgli un'ultima domanda, quando il dottore fece scomparire la propria
immagine dallo schermo.
Caxton tent di richiamarlo, ma ricevette in risposta solo una voce regi-
strata che dichiar in tono mellifluo: L'utente ha temporaneamente sospeso
il servizio di sua volont. Se desiderate registrare un messaggio Caxton
interruppe la comunicazione, commentando l'evento con una sciocca dichia-
razione riguardante la madre del dottor Nelson. Ma ci che fece subito dopo
fu ancora pi sciocco: chiam il Palazzo Esecutivo, pretendendo di parlare
con il Segretario generale, Douglas.
Fu un gesto istintivo. Nel corso della sua lunga carriera di giornalista,
aveva imparato che spesso si possono svelare segreti ben celati agendo in
modo diretto e rendendosi insopportabilmente sgradevoli. Comprendendo la
psicopatologia del potere almeno quanto la ignorava Jill Boardman, sapeva
anche che essere provocatori in quel modo poteva risultare piuttosto perico-
loso; tuttavia, si era sempre sentito relativamente al sicuro, grazie alla sua
posizione di gestore di un altro tipo di potere, quasi sempre temuto e rispet-
tato dai veri potenti.
Ci che dimentic fu che, nel chiamare il Palazzo dal taxi, stava effet-
tuando una semplice chiamata privata.
Cos non ottenne di parlare con il Segretario generale, cosa che del resto
non si era nemmeno aspettata. Ebbe invece modo di parlare con una mezza
dozzina di suoi scagnozzi, divenendo sempre pi aggressivo con ognuno.
Era talmente infervorato nel suo compito che non si accorse nemmeno
quando il taxi abbandon la sua posizione di stallo e lasci il livello di par-
cheggio.
Quando lo not, era ormai troppo tardi. Il taxi si rifiutava di ubbidire ai
comandi che lui tentava di impartire. Caxton si rese conto con amarezza che
si era lasciato intrappolare in un modo decisamente ingenuo; avevano rin-
tracciato la sua chiamata, individuato il suo veicolo e messo lo stupido ro-
botautista sotto gli ordini di una frequenza prioritaria di polizia. In pratica
stavano usando il suo stesso taxi per arrestarlo, senza clamore e senza alcun
ostacolo.
Desider ardentemente di aver tenuto con s il Testimone Leale Cavendi-
sh. Ma non perse tempo con quel pensiero futile e cerc subito di chiamare
il suo avvocato, Mark Frisby.
Non aveva ancora effettuato la chiamata quando il taxi atterr sulla piat-
taforma di atterraggio di un cortile interno, dove le mura interruppero ogni
possibilit di comunicazione. Tent allora di uscire dal veicolo, scoprendo
che la porta era chiusa e non si stup pi di tanto quando si rese conto che
cominciava a sentire la testa molto leggera e che stava rapidamente perden-
do conoscenza
8

Jill tent di convincersi che Ben stava inseguendo qualche altra pista e
che non aveva avuto il tempo di avvertirla, ma non riusciva a crederci. Ben,
per quanto sempre preso dai suoi impegni, doveva gran parte del suo suc-
cesso, sia professionale che sociale, alla meticolosa attenzione che riservava
ai dettagli umani. Ricordava sempre tutti i compleanni e preferiva dimenti-
carsi di pagare un debito di gioco piuttosto che di scrivere un biglietto d'au-
guri. A prescindere da dove si fosse recato e da quanto urgente avrebbe po-
tuto essere il suo compito del momento, avrebbe benissimo potuto e lo
avrebbe senz'altro fatto! perdere un minutino per lasciarle un messaggio
rassicurante sulla segreteria di casa sua o anche all'ospedale. Jill ricord a se
stessa che questa era una caratteristica invariabile della personalit di Ben,
una di quelle che lo rendevano una persona amabile nonostante tutti i suoi
difetti.
Doveva averle lasciato qualche genere di messaggio! Durante la pausa di
mezzogiorno, Jill chiam ancora la redazione del Post, e parl con il ricer-
catore e segretario capo di Ben, Osbert Kilgallen. Quest'ultimo le giur so-
lennemente che Ben non aveva lasciato alcun messaggio per lei.
Nell'immagine proiettata sullo schermo, Jill not che c'erano altre perso-
ne nell'ufficio; cos decise che non era il momento adatto per menzionare
l'Uomo di Marte. Le ha per caso detto dove andava? O quando sarebbe tor-
nato?
No. Ma non insolito per lui. Abbiamo sempre un paio di articoli di
scorta per riempire i buchi quando accadono queste cose.
Be' ma da dove vi ha chiamati? O sono forse un po' troppo curiosa?
Niente affatto, signorina Boardman. Non ha chiamato; stato mandato
un messaggio in statprint; se non ricordo male, veniva dalla stazione di
Paoli Flat, a Filadelfia.
Jill dovette accontentarsi. Pranz nella sala mensa degli infermieri, ten-
tando di interessarsi al cibo. In effetti, si disse, non era accaduto nulla di
strano e certamente non era innamorata di lui
Ehi! Boardman! Scendi dalle nuvole, ti ho fatto una domanda.
Jill alz lo sguardo, trovandosi davanti Molly Wheelwright, dietologa,
che la fissava dall'alto. Scusami, ero sovrappensiero.
Ti ho chiesto: da quando in qua il tuo reparto mette i pazienti delle ope-
re di carit nelle stanze private di lusso?
Non sapevo che avessimo fatto una cosa del genere.
La K-12 non nel tuo reparto? O ti hanno trasferita?
La K-12? Certo che lo . Ma non si tratta di un paziente delle opere di
carit; una vecchietta ricchissima, tanto ricca che pu permettersi di paga-
re un dottore che controlli ogni suo respiro.
Humph! Se ricca, deve aver avuto un colpo di fortuna nei giorni scor-
si. ricoverata nel reparto assistiti dell'ala geriatrica da ormai 17 mesi
l'ho riconosciuta.
Forse c' un errore.
Certo non da parte mia. Nella mia cucina dietetica non si ammettono er-
rori. Quel vassoio in particolare molto speciale, e lo controllo io di perso-
na. Dieta priva di grassi (le hanno tolto la cistifellea), una lista lunghissima
di cibi a cui allergica, pi somministrazione di farmaci nel cibo stesso.
Credimi, cara, una dieta pu essere riconoscibile quanto un'impronta digita-
le. Si alz in piedi. Be', devo scappare. Come vorrei che mi lasciassero
seguire per un po' questa cucina qui!
Cos'aveva da blaterare Molly? domand un'altra infermiera.
Nulla, era solo un po' confusa. Ma Jill continu a pensarci sopra. Le
venne in mente che avrebbe potuto individuare l'Uomo di Marte chiedendo
informazioni presso le cucine. Scart immediatamente l'idea; avrebbe im-
piegato una giornata intera per visitare le cucine di tutti i reparti. Il Centro
Bethesda era stato fondato come ospedale navale ai tempi in cui le guerre si
combattevano sugli oceani, e gi allora si trattava di un complesso enorme.
In seguito era stato ceduto al ministero della Salute e Educazione, e si era
espanso ulteriormente. Ora invece apparteneva alla Federazione, ed era an-
cora pi grande, come una piccola citt.
Ma c'era qualcosa di strano nel caso della signora Bankerson. L'ospedale
accettava ogni genere di paziente; privato, mutuato o governativo, e nel re-
parto dove lavorava Jill venivano ricoverati solo pazienti aventi a che fare
con il Governo; in particolare, nelle stanze singole di lusso erano alloggiati
solo senatori della Federazione o loro ospiti ufficiali. Era piuttosto insolito
che un paziente privato ottenesse una stanza di lusso in quel reparto.
Naturalmente, poteva anche darsi che non avessero spazi letto disponibili
nei reparti in cui venivano alloggiati i pazienti non paganti e che l'avessero
quindi mandata da loro per questo motivo. S, doveva essere per forza cos.
Dopo pranzo, comunque, non ebbe il tempo per pensarci, poich fu trop-
po occupata con una serie di nuovi pazienti. Avvenne che un degente aveva
bisogno di un letto motorizzato. Di norma Jill avrebbe dovuto telefonare al
deposito materiali per farsene mandare uno, ma ci sarebbe voluto del tempo
e lei aveva bisogno del letto immediatamente. Ricord allora di averne visto
uno che normalmente avrebbe dovuto trovarsi nella stanza K-12 parcheg-
giato nella stanzetta d'attesa adiacente. Aveva anche rimproverato un marine
che vi si era seduto sopra. A quanto pareva lo avevano lasciato l quando era
stato sostituito dal letto idraulico assegnato a Smith.
Era quindi assai probabile che fosse ancora l, inutilizzato, e tuttora asse-
gnato al suo reparto. Decise di andare a controllare.
La porta della saletta d'attesa era ancora chiusa a chiave, e scopri con un
certo stupore che il suo passepartout non l'apriva pi. Annotando mental-
mente che avrebbe dovuto riferire agli addetti alla manutenzione di riparare
la serratura, Jill si rec alla stanza da cui veniva controllata la signora Ban-
kerson con l'intenzione di domandare al dottore di servizio se sapesse qual-
cosa di quel letto.
Il medico di guardia era lo stesso che aveva conosciuto in mattinata, il
dottor Brush. Da quanto Jill aveva appreso da lui, non si trattava n di un ti-
rocinante n di un medico, ma era stato assegnato dal dottor Garner apposi-
tamente alla sorveglianza di quella paziente. Quando infil la testa nella
stanza, Brush alz immediatamente lo sguardo. Signorina Boardman! Pro-
prio la persona che desideravo vedere!
Perch non ha chiamato? Come sta la sua paziente?
Ah, sta bene disse, alzando lo sguardo verso lo schermo. Ma io sto
decisamente male.
Problemi?
Qualche problemino. Inconvenienti la cui soluzione non si trova all'in-
terno di questa stanza. Infermiera, sarebbe disposta a rimanere qui mentre
mi allontano per qualche istante? E a tenere la bocca chiusa sull'accaduto?
Credo di s. Ho detto alla mia assistente che sarei stata via per qualche
minuto. Se mi lascia usare il suo telefono, le dir che sono qui.
No! fece il dottore in tono concitato. Basta che si limiti a chiudere a
chiave la porta quando esco e a non aprire a nessuno finch non mi sente
bussare tre volte. Su, sia brava
Va bene disse Jill, dubbiosa. Devo fare qualcosa per la sua paziente?
No, no, basta che rimanga l seduta e la guardi attraverso lo schermo.
Non c' bisogno che faccia alcunch. Non la disturbi.
Se succede qualcosa dove la trovo, nella mensa dottori?
No, non cos lontano; devo solo andare un attimo al gabinetto degli uo-
mini, in fondo al corridoio. Ora la prego, mi lasci andare si tratta di una
questione urgente.
Usc, e Jill esegui il suo ordine chiudendo la porta a chiave alle sue spal-
le. Diede un'occhiata alla paziente attraverso il visore e scrut i grafici e le
rilevazioni degli strumenti. L'anziana donna si era nuovamente addormenta-
ta, e gli strumenti indicavano pulsazioni forti e costanti e un respiro pi che
regolare. Jill si domand per quale motivo il dottor Garner ritenesse neces-
saria quella veglia costante.
Poi ricord il motivo per il quale era l e decise che poteva controllare se
il letto si trovava ancora nella stanza d'attesa adiacente a quella della signora
senza nemmeno disturbare il dottor Brusii. Anche se la cosa non era confor-
me alle istruzioni che le erano state date, non avrebbe certamente disturbato
la sua paziente. Inoltre, aveva imparato molti anni addietro che i dottori non
potevano essere danneggiati da ci che non sapevano. Apri la porta con
grande cautela ed entr nella stanza.
Un rapido sguardo la rassicur sul fatto che la signora Bankerson fosse
sprofondata nel sonno profondo caratteristico dell'et senile. Camminando
silenziosamente, attravers la stanza fino alla porta della sala d'attesa. Era
chiusa a chiave, ma il suo passepartout le permise di entrare.
Constat subito con piacere che il letto si trovava ancora l. Poi not an-
che che la stanza era occupata Seduto su una poltrona con un libro di im-
magini tra le mani, vi era niente di meno che l'Uomo di Marte.
Smith alz lo sguardo e le rivolse il sorriso radioso di un bimbo felice.
Jill ebbe una sensazione di capogiro, come se l'avessero appena strappata
a un sonno profondo. Una miriade di pensieri le invase la mente. Valentine
Smith, l? Non poteva essere: lo avevano trasferito, o almeno questo era sta-
to scritto nel registro. Eppure era davanti a lei.
Poi, d'improvviso, tutte le terribili implicazioni e possibilit le apparvero
chiare il finto Uomo di Marte in stereovisione la vecchietta nell'altra
stanza in attesa di morire che copriva il fatto che vi fosse un altro paziente
nella sala d'attesa la porta che non si apriva e, infine, un'orribile visio-
ne: la barella che portava all'obitorio il corpo esanime dell'anziana, coperto
da un ampio lenzuolo che avrebbe celato anche il cadavere di Smith.
Quando quest'ultima immagine da incubo le venne alla mente, port con
s una gelida ventata di terrore; Jill si rese improvvisamente conto che que-
sto segreto aveva messo in grave pericolo anche la sua stessa incolumit.
Smith si alz goffamente dalla poltrona, protese entrambe le mani e, con-
tinuando a sorridere, esclam. Fratello d'acqua!
Ciao. Uh come stai?
Io sto bene. Io sto felice. Aggiunse qualcosa in una strana parlantina
gracchiante, quindi si corresse e disse con cura: Tu sei qui, mio fratello. Tu
eri via. Ora tu sei qui. Io bevo profondamente della tua presenza.
Jill era disperatamente divisa fra due emozioni; da una parte si sentiva
scigliere il cuore, e allo stesso tempo aveva una gran paura di essere sco-
perta l. Smith non sembr rendersene conto. Vedi? disse invece. Io
cammino! Io divento forte! Le diede una dimostrazione facendo qualche
passo su e gi per la stanza, quindi si ferm davanti a lei, sorridente, affati-
cato ma con un'espressione di trionfo dipinta sul volto.
Jill si costrinse a sorridere. Stiamo facendo grandi progressi, non
vero? Rafforzarsi, questo lo spirito giusto! Ma ora devo scappare mi di-
spiace, sono solo entrata un attimo per salutarti.
L'espressione di Smith mut improvvisamente in una smorfia di dispera-
zione. Non andare!
Purtroppo devo.
Il volto di Michael rimase triste, poi lui aggiunse con tragica certezza:
Io ti ho fatto male. Non sapevo.
Fatto male a me? Oh no, niente affatto! Ma ora devo andare, e di
corsa!
Il volto di Smith era privo di espressione. Portami con te, fratello. Si
trattava di un'affermazione, non di una domanda.
Cosa? Oh, non posso. E devo andare, subito. Ascoltami bene: non devi
dire a nessuno che sono passata di qui, ti prego.
Non dire che mio fratello d'acqua stato qui?
Esatto. Non devi dirlo a nessuno. Io cercher di tornare, davvero, ci
prover. Nel frattempo tu fai il bravo e non dirlo a nessuno.
Smith comprese e assunse nuovamente un'espressione serena. Io aspet-
ter. Io non dir.
Bravo! Jill si domand come sarebbe stato possibile entrare di nuovo
in quella stanza di certo non avrebbe potuto contare sul fatto che al dottor
Brush capitasse un altro urgente bisogno fisiologico. I suoi occhi fissarono
la porta che dava sul corridoio, e d'un tratto Jill si rese conto che la serratura
guasta non era affatto guasta. Ora capiva perch la sua chiave non aveva
funzionato; all'interno della porta era stato fissato un catenaccio a mano,
rendendo inservibile qualsiasi tipo di chiave dall'esterno. Come sempre ac-
cade negli ospedali, le porte dei gabinetti e delle altre stanze che potevano
essere chiuse dall'interno potevano essere sempre aperte anche dall'esterno,
in modo che i pazienti indisciplinati non si potessero chiudere dentro e nel
caso che qualcuno si sentisse male. Ma Smith era stato chiuso in quella
stanza, e l'aggiunta di un catenaccio del genere serviva a tenere fuori anche
il personale non autorizzato.
Jill si avvicin alla porta e stacc il catenaccio. Aspettami disse. Tor-
ner.
Io aspetto.
Quando torn nella sala di controllo, senti che Brush stava ripetendo le
tre bussate prescritte con un certo nervosismo. Corse ad aprire.
Il dottore irruppe nella stanza, esclamando: Dove diavolo era, infermie-
ra? Ho ripetuto la bussata ben tre volte. Rivolse un'occhiata sospettosa alla
porta interna.
Ho visto che la sua paziente si agitava nel sonno disse Jill di tutta fret-
ta. Cos, sono entrata a sistemarle il cuscino.
Maledizione, le avevo detto di rimanere l seduta alla scrivania!
Jill si rese improvvisamente conto che quell'uomo era ancor pi spaven-
tato di lei e a ragione. Decise quindi di sferrare il suo contrattacco: Dot-
tore, io le ho fatto un favore disse in tono freddo. Tanto per iniziare, la
sua paziente non di responsabilit di questo reparto. Tuttavia, dato che me
l'ha affidata, sono stata costretta a fare ci che ritenevo necessario in sua as-
senza. Dato che lei ha messo in dubbio le mie capacit, lasciamo che sia il
sovrintendente del reparto a sistemare la faccenda.
Cosa? No, no, non fa niente.
No, signore. Non gradisco che le mie azioni professionali vengano mes-
se in dubbio senza motivo. Come sapr, un paziente di quell'et pu rimane-
re soffocato in un letto idraulico; ho fatto ci che ritenevo necessario. Ci
sono infermiere che accettano qualsiasi critica dai dottori, ma nel mio caso
non cos. Quindi, chiamiamo il sovrintendente.
Senta, signorina Boardman, faccia finta che io non abbia detto nulla.
Ero un po' su di giri e ho parlato senza pensare. La prego di accettare le mie
scuse.
Va bene, dottore rispose Jill con freddezza. Ha bisogno di qualcos'al-
tro o posso andare?
No, grazie. La ringrazio per avermi sostituito. Solo be', le dispiace-
rebbe non menzionare l'accaduto, per cortesia?
Non lo menzioner. Ci puoi scommettere la vita che non lo menzione-
r, aggiunse fra s. Ma ora che cosa faccio? Oh, come vorrei che Ben fosse
in citt! Torn alla sua scrivania, fece un cenno di saluto alla sua assistente,
quindi fece finta di controllare dei documenti. Dopo un po' si ricord di ri-
chiedere quel letto motorizzato per cui era incappata in tutta quella faccen-
da. Mand la sua assistente a controllare il paziente che lo aspettava (che
era stato temporaneamente sistemato in un letto normale) e cerc di riflette-
re.
Dove poteva essere Ben? Se solo avesse saputo dove recuperarlo, si sa-
rebbe presa dieci minuti di pausa, lo avrebbe chiamato e avrebbe scaricato
le sue preoccupazioni sulle sue ampie spalle. Invece quel maledetto era in
giro a ciondolare da qualche parte, e aveva lasciato a lei tutta la responsabi-
lit. O no?
Un terribile sospetto che aveva covato nel suo subconscio per tutto il
giorno affior finalmente in superficie e questa volta dovette affrontarlo.
Ben Caxton non se ne sarebbe mai andato senza farle sapere il risultato del
suo tentativo di intervistare l'Uomo di Marte. Essendo sua compagna di co-
spirazione, lei aveva tutto il diritto di conoscerne l'esito, e Ben giocava sem-
pre pulito sempre.
Le pass allora per la mente una frase che Ben le aveva detto mentre tor-
navano in taxi da Hagerstown: se qualcosa dovesse andare storto, tu sei
il mio asso nella manica Dolcezza, se non senti pi mie notizie, rimani
solo tu
Sulle prime non ci aveva riflettuto, poich era convinta che non potesse
accadere nulla a Ben. Adesso invece doveva riflettere su quella possibilit,
mentre allo stesso tempo tentava di concentrarsi sul lavoro. Vi un momen-
to nella vita di ciascun essere umano in cui occorre decidere di rischiare la
vita, la fortuna e il sacro onore per un risultato niente affatto garantito. Co-
loro che si lasciano intimidire da una simile sfida non potranno mai crescere
come persone. Jill Boardman incontr la sua sfida personale, e la raccolse,
alle 15:47 di quel pomeriggio, mentre cercava di convincere un visitatore
che non poteva introdurre un cane nel reparto, anche se era riuscito a farlo
passare inosservato alla reception e anche se il paziente che andava a visita-
re aveva assoluto bisogno di vederlo.

Quando Jill ebbe lasciato la sua stanza, l'Uomo di Marte torn a sedersi.
Non raccolse il libro di immagini che gli avevano dato, limitandosi ad atten-
dere in un modo che un essere umano, incapace di esprimere gesti ed emo-
zioni tipicamente marziani, potrebbe descrivere come paziente. Rimase
semplicemente l seduto in silenziosa felicit, poich suo fratello gli aveva
detto che sarebbe tornato. Era pronto a stare l ad aspettarla, senza fare nulla
e senza muoversi, anche per diversi anni, se necessario.
Non aveva idea di quanto tempo fosse passato dal momento in cui aveva
condiviso l'acqua con quel fratello; non solo trovava quel luogo stranamente
distorto dal punto di vista spazio-temporale, ricco di sequenze di immagini e
di suoni e di esperienze nuove non ancora grokkate, ma la cultura del suo
nido considerava il tempo in maniera assai differente rispetto a quella degli
esseri umani. La differenza fondamentale non stava tanto nel fatto che i
marziani vivessero molto pi a lungo rispetto agli standard terrestri, quanto
in un atteggiamento di base rispetto al tempo completamente diverso.
Smith attese.
Entr Brush, che lo osserv per qualche istante. Smith non si mosse, e
Brush se ne and.
Quando Smith senti girare la chiave nella serratura della porta che dava
sul corridoio, ricord che era lo stesso suono che aveva sentito poco prima
della visita del suo fratello d'acqua, quindi prepar il suo metabolismo a rea-
gire nel caso che si ripetesse la stessa sequenza. Quando la porta si apr ed
entr Jill, rimase piuttosto stupito, poich non si era reso conto che la porta
esterna fosse una porta. Ci nonostante grokk immediatamente quel fatto e
si lasci andare alla gioiosa sensazione di pienezza che si prova solo in pre-
senza dei propri compagni di nido, dei propri fratelli d'acqua prescelti e (in
alcune circostanze) in presenza degli Anziani.
La sua gioia venne per in parte soffocata dalla immediata consapevolez-
za del fatto che il suo fratello non la condividesse interamente di fatto,
sembrava essere agitata quanto una persona in procinto di scorporarsi per
qualche grave o vergognosa mancanza o fallimento.
Ma Smith aveva ormai imparato che le creature terrestri, tanto simili a lui
per certi aspetti, potevano resistere a sensazioni ed emozioni terribili anche
solo da contemplare, senza morirne. Il suo fratello Mahmoud soffriva di
agonia spirituale cinque volte al giorno, e non solo rimaneva in vita, ma ad-
dirittura considerava quella sensazione quasi necessaria. Il suo fratello capi-
tano van Tromp soffriva di terribili e imprevedibili spasimi, ognuno dei qua-
li avrebbe dovuto, per gli standard di Smith, portare alla scorporazione im-
mediata, unico modo per porre fine al conflitto interiore. Ci nonostante,
per quel che ne sapeva, egli era ancora vivo e in buona salute.
Cos decise di ignorare lo stato di agitazione di Jill.
Jill gli mise in mano un fagotto. Tieni, infilati questi. Presto!
Smith accett il pacco di vestiti e rimase in attesa. Jill lo guard. Oh,
Dio! esclam. Va bene, spogliati. Ti aiuter io.
Fu costretta a fare ben pi che aiutarlo; dovette praticamente spogliarlo e
rivestirlo completamente. Smith indossava un pigiama dell'ospedale, un ac-
cappatoio e un paio di ciabatte, non perch desiderasse essere vestito a quel
modo ma semplicemente perch gli era stato detto di indossare quegli abiti.
Era ormai in grado di metterseli e toglierli da solo, ma non abbastanza velo-
cemente per le esigenze del momento di Jill. Lo spogli rapidamente; dato
che lei era un'infermiera e lui non aveva mai sentito nemmeno parlare di pu-
dore, le operazioni non vennero rallentate da inutili amenit; le uniche diffi-
colt furono di natura puramente meccanica. Smith fu deliziato e sorpreso
dalle lunghe pelli finte che Jill gli infil sulle gambe, ma lei non gli diede il
tempo di goderne, fissando le calze da donna alle sue cosce con dello scot-
ch. L'uniforme da infermiera che gli infil subito dopo non era la sua: l'ave-
va chiesta a un'infermiera molto pi grossa di lei con la scusa di prestarla a
un suo cugino per una festa in maschera. Gli agganci attorno al collo un
mantelletto da infermiera, pensando che il drappo avrebbe coperto gran par-
te delle caratteristiche sessuali primarie e secondarie o almeno cos spera-
va. Le scarpe risultarono il particolare pi difficile, poich non erano esatta-
mente della sua misura e per Smith era ancora piuttosto difficile camminare
e stare in piedi con quella gravit, anche a piedi nudi.
Ma alla fine.riusc a vestirlo e ad appuntargli sulla testa un cappellone da
infermiera. I tuoi capelli non sono molto lunghi disse in tono ansioso ma
ormai quasi tutte le ragazze li portano cos, quindi deve andare bene per for-
za. Smith non rispose, non comprendendo molto di quel commento. Cerc
di immaginare i suoi capelli pi lunghi, ma presto cap che ci avrebbe messo
un bel po' di tempo.
Ora disse Jill ascoltami attentamente. Qualsiasi cosa accada, non dire
una parola. Ci penser io a parlare. Hai capito bene?
Non parlare. Io non parler.
Limitati a seguirmi, ti terr per mano. E non dire una parola. Ma se co-
nosci qualche preghiera, prega!
Prega?
Lascia stare. Seguimi e rimani in silenzio. Apri la porta, diede una ra-
pida occhiata fuori, poi lo prese per mano e lo condusse nel corridoio.
Nessuno prest loro particolare attenzione. Smith trov sconvolgenti le
molte strane configurazioni che gli si pararono davanti; si senti come assali-
to da immagini che non riusciva a mettere a fuoco. Arranc alla cieca strin-
gendo la mano di Jill, con gli occhi e gli altri sensi quasi del tutto annullati
per proteggersi dal caos.
Lei lo condusse fino alla fine del corridoio, dove salirono su un tappeto
mobile. Smith perse l'equilibrio, e sarebbe piombato a terra se Jill non lo
avesse afferrato al volo. Un'addetta alle pulizie li scrut con aria curiosa e
Jill imprec sottovoce. Quando scesero dal tappeto, us maggiore cautela.
Per salire sul tetto presero un ascensore, poich Jill era certa che non sareb-
be riuscita a guidarlo su per il tubo a rimbalzo.
Una volta sul terrazzo, dovettero affrontare una situazione di crisi, anche
se Smith non se ne rese assolutamente conto. Era letteralmente deliziato dal-
la vista del cielo, dato che in vita sua aveva visto solo quello di Marte. Per
lui quel cielo era incredibilmente luminoso, colorato e gioioso, sebbene fos-
se la tipica giornata grigia e autunnale di Washington. Nel frattempo, Jill si
mise alla ricerca di un taxi. Il terrazzo era pressoch deserto, cosa sulla qua-
le Jill aveva contato, dato che la maggior parte delle infermiere staccavano
alla sua stessa ora ed erano gi andate via da almeno quindici minuti, e le
visite pomeridiane erano finite da un pezzo. Ma, naturalmente, anche i taxi
erano gi andati via tutti. Non poteva rischiare di prendere un aerobus, an-
che se entro pochi minuti ne sarebbe passato uno che andava nella sua dire-
zione.
Stava per chiamare un taxi quando ne vide discendere uno. Chiam l'ad-
detto alla supervisione del terrazzo. Jack! Quel taxi libero? Me ne serve
uno.
Probabilmente quello che ho chiamato per il dottor Phipps.
Oh, cavolo! Jack, puoi trovarmene un altro alla svelta? Questa qui mia
cugina Madge, che lavora nell'ala sud. Ha una laringite terribile e vorrei
portarla via da questo vento al pi presto.
L'uomo rivolse un'occhiata dubbiosa verso il telefono nella sua cabina e
si gratt la testa. Va bene, signorina Boardman, visto che lei, ne chiamer
un altro per il dottor Phipps. Che gliene pare?
Oh, Jack, sei fantastico! Non dire nulla, Madge, lo ringrazio io per te.
La poverina non ha pi nemmeno un filo di voce. Ora la porto subito a casa
e la curo a rum.
Dovrebbe servire allo scopo. I rimedi all'antica sono sempre i migliori:
cos diceva sempre mia madre. L'uomo infil una mano nel taxi e inser la
combinazione di casa di Jill dalla memoria, quindi li aiut a salire. Jill riusc
a mettersi in mezzo e a coprire la goffaggine di Smith per quella particolare
procedura. Grazie, Jack disse infine. Grazie mille.
Il taxi decoll, e Jill pot finalmente tirare un sospiro di sollievo. Puoi
parlare, ora.
Cosa devo dire?
Nulla. Qualsiasi cosa. Quel che ti va di dire.
Smith riflett. Era evidente che un simile invito richiedeva una risposta
valida, degna di un rapporto fra fratelli. Gli vennero alla mente diverse idee,
che scart perch non sapeva come tradurle, quindi opt per una che pensa-
va di essere in grado di esprimere in maniera accettabile e che forse poteva
trasmettere, seppure in quella lingua strana e piatta, almeno un accenno del
caloroso avvicinarsi di cui dovevano godere i fratelli d'acqua. Che le no-
stre uova condividano lo stesso nido disse.
Jill assunse un'espressione perplessa. Come? Che cosa hai detto?
Smith si disper per questa mancanza di comprensione, che interpretava
come un fallimento da parte sua. Si rese conto con tristezza che, ogni volta
che aveva desiderato creare unit con quelle creature, era invece solo riusci-
to a produrre agitazione. Prov di nuovo, riarrangiando il suo scarso voca-
bolario per esprimere quel suo pensiero in maniera differente. Il mio nido
il tuo e il tuo nido il mio disse.
Questa volta Jill si produsse in un sorriso. Ma che carino! Mio caro, non
sono del tutto certa di averti capito, ma se cos, devo dirti che si trattato
dell'offerta pi gentile che abbia ricevuto da un sacco di tempo a questa par-
te. Solo che al momento siamo nei guai fino al collo, quindi propongo di ri-
mandare di un poco, che ne dici?
Smith cap ci che aveva detto Jill non pi di quanto lei avesse capito la
sua frase, ma percep ugualmente l'atteggiamento compiaciuto del suo fra-
tello d'acqua e cap che gli aveva suggerito di attendere. Attendere era una
cosa che faceva senza alcuno sforzo, quindi si appoggi allo schienale, feli-
ce del fatto che tutto andasse bene fra lui e il suo fratello, e si god il pano-
rama. Era la prima volta che volava sulla citt, e vi erano molte cose nuove
che doveva cercare di grokkare. Gli venne in mente che il metodo che usa-
vano a casa per spostarsi da un punto all'altro non permetteva quella delizio-
sa vista di quanto stava in mezzo. Questo pensiero lo port quasi a fare un
paragone fra metodi marziani e metodi terrestri non graditi dagli Anziani,
ma la sua mente si ritrasse automaticamente da quell'eresia.
Anche Jill era silenziosa, mentre cercava di riordinare i suoi pensieri. Al-
l'improvviso, si rese conto che il taxi stava imboccando l'ultimo canale di
traffico prima del suo appartamento e cap altrettanto velocemente che
casa sua era l'ultimo luogo in cui avrebbe dovuto andare, dato che sarebbe
stato il primo in cui avrebbero cercato Smith non appena scoperto che era
fuggito e chi lo aveva aiutato a farlo. Non ingann se stessa pensando di
aver coperto le proprie tracce; pur non sapendo nulla dei metodi usati dalla
polizia, immaginava di aver lasciato abbondanti impronte digitali nella stan-
za in cui l'Uomo di Marte era ricoverato, e in molti li avevano visti uscire.
Era persino possibile (lo aveva sentito dire) che un tecnico decifrasse il na-
stro di viaggio computerizzato del taxi e risalisse a tutti i viaggi compiuti da
quel determinato veicolo nel corso della giornata, con tanto di orario, luogo
di partenza e destinazione di ogni singola corsa.
Allung quindi una mano, annullando sulla tastiera l'ordine di dirigersi a
casa sua. Non sapeva se questo avrebbe cancellato o meno l'ordine dal na-
stro, ma non aveva certamente intenzione di recarsi in un luogo dove la po-
lizia poteva essere gi ad aspettarla.
Il taxi rallent, si sollev dalla corsia di traffico e rimase in attesa. Dove
poteva andare? Dove, in quella enorme citt, si poteva nascondere un uomo
che non era nemmeno in grado di vestirsi da solo? La persona pi ricercata
di tutto il globo? Se solo ci fosse stato Ben l con lei Ben, dove diavolo
sei?
Allung nuovamente la mano, prese il telefono e, senza alcuna speranza,
digit il numero di Ben, aspettandosi la voce distaccata di un messaggio re-
gistrato. Trasal quando senti rispondere da una voce maschile ma poi fu
assalita da un senso di delusione quando si rese conto che non si trattava di
Ben: era il suo assistente, Osbert Kilgallen. Oh, scusi, signor Kilgallen.
Sono Jill Boardman. Credevo di aver chiamato la residenza del signor Cax-
ton.
Infatti. Ma quando si assenta per pi di ventiquattr'ore, faccio sempre
passare direttamente qui le chiamate dirette alla sua abitazione.
Quindi ancora fuori citt?
Temo di s. Posso fare qualcosa per lei?
Uh, no. Ma senta, signor Kilgallen, non le pare strano che Ben sia
scomparso cos, all'improvviso? Lei non preoccupato?
E perch mai dovrei esserlo? Il suo messaggio diceva che non sapeva
per quanto tempo si sarebbe assentato.
E non trova che gi questo fatto sia strano di per s?
Non quando si fa un lavoro come quello del signor Caxton, signorina.
Be', io invece penso che ci sia qualcosa di molto strano nel fatto che sia
scomparso cos, almeno in questa occasione! Credo che lei dovrebbe denun-
ciare la cosa. Credo che dovrebbe comunicarlo a tutte le agenzie di stampa
del paese del mondo intero!
Sebbene il telefono di quel taxi non fosse dotato di visore, Jill cap che
Osbert Kilgallen si raddrizzava sulla sua poltrona. Mi dispiace, signorina
Boardman, ma temo che dovr interpretare le istruzioni del mio datore di la-
voro a modo mio.
Inoltre se non le secca che lo dica ogni volta che il signor Caxton la-
scia la citt, c' sempre qualche buona amica che lo cerca disperata-
mente.
Qualche sgualdrina che vuole mettergli una catena alle caviglie, pens
Jill con rabbia e questo Osbert pensa che io sia quella del momento. Quel
commento la fece recedere dal proposito, che aveva avuto in un primo mo-
mento, di chiedere aiuto a Kilgallen; interruppe la comunicazione un attimo
dopo.
Dove poteva andare? Improvvisamente, le balz alla mente la soluzione
pi ovvia. Se Ben era scomparso, e se nella sua scomparsa c'era lo zampino
del Governo, l'ultimo luogo in cui sarebbero andati a cercare Valentine Smi-
th sarebbe stato proprio l'appartamento di Ben. Sempre che, pens, capisse-
ro che lei lo conosceva.
A casa di Caxton sarebbe stato possibile prendere dei vestiti per Michael
e reperire del cibo sfruttando la dispensa. Quest'ultimo pensiero la convinse.
Digit la combinazione per l'appartamento di Ben. Il taxi entr nella nuova
corsia e riparti.
Giunti davanti alla porta dell'appartamento, Jill avvicin la bocca al cito-
fono e disse con enfasi: Carthago delenda est!
Non accadde nulla. Oh, maledizione! disse fra s; ha cambiato la combi-
nazione! Rimase l impalata, con le ginocchia che le cedevano, cercando di
non incrociare lo sguardo di Smith. Si rivolse nuovamente verso il microfo-
no. Si trattava di una serratura Raytheon, che usava lo stesso circuito vocale
sia per azionare la serratura che per annunciare i visitatori. Decise di annun-
ciare se stessa nella vana speranza che Ben fosse tornato. Ben, sono Jill.
La serratura scatt.
Entrarono, e la porta si chiuse alle loro spalle. Per un attimo Jill pens
che fosse stato Ben a farli entrare, poi si rese conto che aveva indovinato
per puro caso la sua nuova combinazione vocale un simpatico compli-
mento da parte di Ben, ma anche parte di una sua tattica da lupo. Pens che
avrebbe fatto volentieri a meno del complimento se fosse servito a evitarle
la terribile sensazione di panico che aveva provato quando la porta non si
era aperta al primo comando.
Smith rimase in piedi, in silenzio, ai margini del lussureggiante prato ver-
de, guardandosi attorno. Ancora una volta si trovava in un luogo talmente
nuovo che non riusciva a grokkarlo immediatamente, ma nonostante ci tro-
v che fosse piuttosto piacevole. Era meno emozionante del luogo mobile
che avevano appena lasciato, ma per molti versi la sua essenza era pi adat-
ta a lui. Osserv con un certo interesse la finestra panoramica in fondo alla
stanza, pur non riconoscendola come tale; la scambi infatti per un quadro
vivente come quelli che era abituato a vedere a casa sua. La stanza in cui lo
avevano tenuto in ospedale non aveva finestre e fino a quel momento Smith
non aveva ancora visto nulla che gli suggerisse il concetto stesso di fine-
stra.
Not con una certa approvazione che la simulazione di profondit e mo-
vimento del quadro era perfetta; doveva essere stato creato da qualche
grande artista del luogo. Fino a quel momento non aveva visto nulla che gli
suggerisse che quella gente possedesse il concetto di arte; questa nuova
esperienza lo port a grokkare gli umani ulteriormente, infondendogli una
sensazione di calore.
Poi un movimento attir il suo sguardo; si volt, e vide che suo fratello si
stava togliendo dalle gambe le finte pelli e le scarpe.
Jill emise un sospiro e sprofond le dita dei piedi nell'erba. Caspita,
come mi fanno male i piedi disse. Alz lo sguardo, e not che Smith la sta-
va fissando con quella sua aria da bambino stranamente inquietante. Fai
anche tu come me gli disse. Vedrai che ti piacer.
Smith sbatt le palpebre. Come fare?
Ah, scusa, mi ero dimenticata. Vieni qui, ti aiuto. Gli tolse le scarpe,
strapp il nastro adesivo e gli sfil le calze. Ecco: non ti senti molto me-
glio?
Smith agit le dita nell'erbetta fresca. Ma questo vive? domand poi ti-
midamente.
Certo, vive. erba vera, erba viva. Ben ha pagato un sacco di soldi per
averla. Solo l'illuminazione speciale che serve per tenerla in vita costa pi di
quanto io non guadagni in un mese. Quindi cammina pure e lascia che i tuoi
piedi godano della sensazione.
Smith non cap la gran parte di quanto gli era stato detto, ma capt che
quell'erba era composta di esseri viventi e che era stato invitato a camminar-
ci sopra. Camminare su esseri vivi? domand con incredulo orrore.
E perch no? Non fa certo male all'erba. Tanto pi che si tratta di una
variet sviluppata specificamente per tappeti interni.
Smith fu costretto a ricordare che un fratello d'acqua non poteva condurlo
in un'azione errata. Con un certo timore, fece qualche passo e scopri ben
presto che si trattava di una sensazione piacevole e che le creature viventi
non protestavano affatto. Amplific al massimo la sua sensibilit nei loro
confronti; suo fratello aveva ragione, farsi camminare sopra era la loro giu-
sta funzione. Decise di accettarlo e di goderne; lo sforzo che fu costretto a
fare fu simile a quello cui avrebbe dovuto sottoporsi un uomo che cercasse
di apprezzare i meriti del cannibalismo usanza che lui invece trovava per-
fettamente normale.
Jill sospir. Be', sar meglio smetterla di giocare. Non so per quanto
tempo saremo al sicuro, qui.
Sicuro?
Non possiamo rimanere qui troppo a lungo. Pu darsi che gi adesso
stiano controllando ogni singolo veicolo partito dal complesso ospedaliero.
Fece una smorfia e riflett. Casa sua non andava bene, quella di Ben nem-
meno e lui aveva accennato di volerlo portare da Jubal Harshaw. Solo che
lei non conosceva Harshaw; non sapeva nemmeno dove abitasse Da qual-
che parte nei Poconos, le aveva detto lui. Be', avrebbe dovuto scoprire dove
abitava e chiamarlo. Non aveva altre alternative.
Perch non sei felice, mio fratello?
Jill usc di colpo dal suo stato contemplativo e fiss Smith. Quel povero
bambino non si rendeva nemmeno conto che erano nei guai! Fece uno sfor-
zo per vedere la situazione dal suo punto di vista. Non ci riusc, ma compre-
se che lui non aveva assolutamente idea che stessero fuggendo da da
cosa? Dagli sbirri? Dalle autorit ospedaliere? Non sapeva nemmeno se e
quali leggi avesse infranto. Aveva solo la sensazione di essersi messa contro
la gente che contava, i boss, quelli che prendevano tutte le decisioni impor-
tanti.
Come poteva spiegare all'Uomo di Marte contro chi stavano combatten-
do, se non lo sapeva nemmeno lei? Su Marte esisteva la polizia? La met
delle volte che gli parlava, aveva l'impressione di rivolgersi a un muro
Non ti preoccupare gli disse in tono convinto. Limitati a fare quel che
ti dico di fare.
S.
La sua era un'accettazione costante, illimitata, un eterno assenso. Jill ven-
ne improvvisamente colta dalla sensazione che Smith si sarebbe buttato dal-
la finestra senza un attimo di esitazione se lei glielo avesse ordinato e in
questo non si sbagliava affatto; si sarebbe buttato eccome, avrebbe goduto
di ogni singolo istante del volo di venti piani e avrebbe accettato senza la
minima sorpresa o rabbia l'impatto e la scorporazione. E sarebbe stato pi
che consapevole che quel volo lo avrebbe ucciso; la paura della morte era
un concetto che non lo sfiorava nemmeno. Se un fratello d'acqua lo avesse
scelto per una scorporazione in quella strana maniera, ne avrebbe goduto e
avrebbe cercato di grokkare.
Be', inutile che rimaniamo qui a tenere i piedi nell'erba. Ora preparo
qualcosa da mangiare, ti procuro degli abiti decenti e poi ce ne andremo.
Spogliati. Lasci la stanza per andare a rovistare nel guardaroba di Ben.
Scelse per Smith un completo da viaggio piuttosto anonimo, un berretto,
una camicia, un paio di mutande, un paio di scarpe, quindi torn in salotto.
Smith era ingarbugliato come un gattino in un gomitolo di lana; aveva tenta-
to di obbedire al suo ordine, ma ora aveva un braccio imprigionato nell'uni-
forme da infermiera e il viso avvolto nella gonna. Non si era nemmeno tolto
il mantelletto prima di cercare di sfilarsi il vestito.
Oh, caro! esclam Jill, e corse ad aiutarlo.
Lo liber dagli abiti, li guard, quindi decise di gettarli
nell'inceneritore avrebbe risarcito Etta Schere: al momento la cosa pi
importante era che i poliziotti non li trovassero l. Prima di metterti addos-
so i vestiti puliti, mio caro, ti faccio fare un bel bagno disse. Ti hanno tra-
scurato in ospedale. Vieni con me. Come infermiera, era ormai immune ai
cattivi odori. Allo stesso tempo, per, (proprio perch era un'infermiera) era
una fanatica dell'acqua e sapone e aveva la netta impressione che nessuno
si fosse occupato di lavare quel paziente. Pur non essendo sgradevole, l'odo-
re di Smith aveva un che di animalesco. Un'abbondante cura a base di acqua
e sapone era decisamente indicata.
Smith la osserv deliziato mentre riempiva la vasca. Anche nel bagno
della stanza in cui si trovava prima vi era stata una vasca, ma non si era reso
conto che servisse a contenere acqua; gli unici bagni che aveva fatto erano
stati a letto, e anche questi non erano certo stati molti; le sue continue trance
avevano interferito negativamente nel processo.
Jill controll la temperatura dell'acqua. Va bene, entra dentro.
Smith non si mosse. Assunse invece un'espressione perplessa.
Sbrigati! disse seccamente Jill. Entra nell'acqua.
Le parole che aveva usato avevano un significato inequivocabile nel vo-
cabolario umano, quindi Smith fece quanto gli era stato ordinato, pur tre-
mando per l'emozione. Questo fratello voleva che immergesse tutto il suo
corpo nell'acqua della vita. Mai gli era stato concesso un simile onore; per
quel che ne sapeva lui, un simile sacro privilegio non era mai stato offerto a
nessuno. Tuttavia, Smith iniziava anche a capire che questi esseri avevano
una maggiore dimestichezza con la sostanza della vita un fatto che non
aveva ancora grokkato ma che non poteva fare a meno di accettare.
Infil un piede tremante nell'acqua, poi l'altro e scivol lentamente
nella vasca finch l'acqua non lo ricopri completamente.
Ehi! esclam Jill, afferrandogli le spalle e trascinandogli la testa fuori
dall'acqua. Con grande terrore, si rese conto che aveva per le mani un corpo
inerte. Non poteva affogare, non in quelle circostanze! Si spavent e prese a
scuoterlo con vigore. Smith! Svegliati! Riprenditi!
Smith senti suo fratello che lo chiamava da lontano e ritorn. I suoi occhi
ripresero la loro trasparenza, il cuore acceler i battiti e i polmoni tornarono
a respirare. Tutto bene? domand Jill.
Tutto bene. Io sono molto felice mio fratello.
Mi hai fatto prendere un bello spavento. Sentimi bene, ora: non devi pi
andare sott'acqua con la testa. Rimani l seduto come sei.
S, mio fratello. Smith aggiunse diverse altre parole usando dei suoni
gracchianti e gutturali incomprensibili per Jill, un le mani a coppa, le riem-
pi d'acqua e, tenendo il liquido come fosse una manciata di gemme prezio-
se, se lo port alle labbra. Fece un piccolo sorso, quindi offri le sue mani
piene a Jill.
Ehi, non bere l'acqua della vasca! No, neanch'io la voglio.
Non bevi?
Il suo atteggiamento indifeso e ferito risult talmente commovente che
Jill si ritrov nuovamente a non sapere cosa fare. Ebbe un attimo di esitazio-
ne, poi pieg il capo e appoggi per un istante le labbra all'acqua tenuta fra
le sue mani. Grazie.
Che tu possa dissetarti sempre!
Spero che anche tu possa fare altrettanto, ma ora smettila. Se vuoi bere
dell'acqua, te ne porto un bicchiere. Questa non si beve.
Smith apparve soddisfatto e rimase seduto in silenzio. Jill fu costretta a
convincersi che Smith non aveva mai fatto un bagno in vita sua, e che non
aveva idea di cosa ci si aspettasse da lui. Esamin il problema. Certamente
avrebbe potuto insegnargli come fare ma stavano gi perdendo un sacco
di tempo prezioso. Forse avrebbe fatto meglio a lasciarlo sporco.
In fondo non era certo peggio che badare a un paziente difficile in un re-
parto psichiatrico, decise infine. Ormai si era bagnata la camicia quasi com-
pletamente nel tentativo di trascinare la testa di Smith fuori dall'acqua, quin-
di se la tolse e la appese ad asciugare. Prima di uscire dall'ospedale si era
vestita in borghese; indossava una piccola gonna pieghettata che le fruscia-
va attorno alle ginocchia e, sebbene fosse in tessuto impermeabile, le sem-
brava un peccato bagnarla. Scroll le spalle e se la sfil, rimanendo in mu-
tande e reggiseno.
Rivolse un'occhiata a Smith. L'Uomo di Marte la stava fissando con gli
occhi innocenti e interessati di un bambino. Jill si sorprese, ritrovandosi ad
arrossire per la vergogna; non sapeva di poter provare una sensazione simi-
le. Si considerava libera da forme morbose di modestia e non aveva nulla in
contrario alla nudit, sempre, beninteso, che fosse nei luoghi e nei momenti
giusti. Ricord che aveva partecipato alla sua prima festa con tanto di bagno
nudo all'et di 15 anni. Ci nonostante, quello sguardo infantile negli occhi
di un uomo adulto la metteva a disagio; decise quindi di sopportare la scoc-
ciatura degli indumenti intimi bagnati piuttosto che fare la cosa pi logica.
Copri il proprio imbarazzo con un poco di vigore professionale.
Okay, diamoci da fare. Si inginocchi accanto alla vasca, gli spruzz
addosso il sapone e inizi a strofinarlo, creando abbondante schiuma.
Dopo un po', Smith allung una mano e le tocc il capezzolo destro. Jill
si ritrasse di scatto, facendo quasi cadere lo spruzzatore.
Ehi! Non scherziamo!
Smith assunse l'espressione di un bimbo che ha appena ricevuto uno
schiaffo. Non? domand con aria tragica.
Non conferm lei con fermezza. Poi lo guard negli occhi e aggiunse
con dolcezza: Non fa niente. Ma non distrarmi con certe cose mentre sono
occupata.
Smith si astenne dal prendersi altre libert, e Jill tagli corto con il ba-
gno, facendolo alzare in piedi mentre gli sciacquava di dosso il sapone con
il getto della doccia. Si rivesti con un certo sollievo mentre Smith si asciu-
gava con l'aria calda. All'inizio la cosa lo spavent, facendolo tremare tutto,
ma lei gli disse che non c'era nulla da temere e gli ordin di tenersi alla
sbarra della vasca e rimanere l ad asciugarsi mentre lei si vestiva.
Poi lo aiut a uscire dalla vasca. Ecco qui; hai un odore decisamente
migliore, e scommetto che ti senti anche molto meglio.
Sento bene.
Ottimo. Ora vediamo di vestirti. Lo condusse fino alla camera da letto
di Ben, dove aveva lasciato gli abiti che aveva scelto per lui. Ma prima an-
cora che riuscisse a spiegare o assisterlo nell'indossare la biancheria, si ri-
trov improvvisamente con il cuore in gola.
Aprite la porta, l dentro!
Jill lasci cadere gli indumenti a terra. Era talmente spaventata che non
riusciva quasi a ragionare; prov la stessa sensazione di panico che provava
quando la respirazione di un paziente si arrestava o la pressione sanguigna
calava di colpo nel mezzo di un intervento. Ma venne assistita proprio dalla
disciplina che aveva appreso in sala operatoria. Era possibile che sapessero
con certezza che vi era qualcuno nell'appartamento? S, dovevano saperlo
per forza, altrimenti non sarebbero mai venuti l. Quel maledetto robotaxi
doveva averla tradita.
Cosa doveva fare, rispondere o giocare a nascondino?
L'urlo amplificato dall'altoparlante del citofono venne ripetuto. Rimani
qui! sussurr a Smith, quindi si rec in salotto. Chi ? domand, sfor-
zandosi di mantenere un tono di voce normale.
Aprite, nel nome della legge!
Aprite nel nome di che legge? Non scherziamo. Ditemi chi siete e che
cosa volete, altrimenti chiamo la polizia.
La polizia siamo noi. Lei Gillian Boardman?
Io? Certo che no. Mi chiamo Phillis O'Toole e sto aspettando il signor
Caxton. Ora farete meglio ad andarvene, altrimenti chiamer la polizia per
denunciare una violazione di propriet privata.
Signorina Boardman, ho qui un mandato d'arresto per lei. Le conviene
aprire, altrimenti dovremo farlo noi con la forza.
Non sono affatto la signorina Boardman, e ora chiamo la polizia!
La voce non rispose. Jill rimase in attesa, deglutendo. Dopo un po', co-
minci a sentire un certo calore al viso. Una zona ristretta attorno alla serra-
tura della porta divenne gradualmente sempre pi rossa, poi bianca. Si ud
uno schianto, e la porta si apri. Apparvero due uomini. Uno dei due sorrise a
Jill. La pupa questa, ci puoi giurare disse. Johnson, cercalo e trovalo.
Okay, signor Berquist.
Jill tent di opporsi all'irruzione. L'uomo di nome Johnson, che era gros-
so circa il doppio di lei, le appoggi una mano sulla spalla e la spazz via,
continuando nella sua corsa verso la camera da letto. Fatemi vedere il
mandato! esclam Jill con voce stridula. Fatemi vedere le vostre creden-
ziali! Questo un abuso!
Non fare la difficile, dolcezza disse Berquist in tono gentile. Non sei
tu quella che vogliamo, lui. Comportati bene, e forse non saremo tanto
duri con te.
Jill cerc di colpirlo un calcio sullo stinco nonostante fosse scalza, ma lui
si ritrasse con agilit. Cattivella, cattivella la irrise Berquist. Johnson!
Lo hai trovato?
Eccolo qui, signor Berquist, nudo come un verme. Chiss che cosa sta-
vano combinando
Non importa. Portalo qui.
Johnson riapparve, spingendo Smith davanti a s e tenendolo per un
braccio girato dietro la schiena. Non voleva venire.
Verr, verr!
Jill schiv Berquist e si lanci su Johnson, che la spazz via con una ma-
nata. Basta con questi giochini, piccola sgualdrina!
Johnson avrebbe fatto molto meglio a non colpirla. Non l'aveva colpita
con forza, non quanto usava colpire sua moglie prima che lei se ne tornasse
dai suoi genitori, e decisamente meno forte di quanto non facesse con i pri-
gionieri che non erano disposti a parlare. Fino a quel momento, Smith non
aveva mutato espressione e non aveva parlato; si era semplicemente lasciato
spingere nell'altra stanza con resistenza futile e passiva. Non aveva capito
nulla di quanto stava accadendo e non aveva tentato in alcun modo di con-
trastare gli eventi.
Ma quando vide che il suo fratello d'acqua era stato colpito da quell'uo-
mo, in un attimo si divincol dalla sua presa e si protese con un gesto in-
consueto verso Johnson.
Johnson non era pi l.
Non era da nessuna parte. La stanza non lo conteneva pi. L'unica traccia
della sua presenza erano i fili d'erba che ora si stavano raddrizzando nel
punto in cui aveva appoggiato i piedi. Jill fiss il luogo in cui l'uomo si era
trovato fino a un attimo prima e si senti mancare.
Berquist boccheggi. Che cosa ne hai fatto? domand con voce roca,
rivolgendosi a Jill, piuttosto che a Smith.
Io? Io non ho fatto nulla!
Niente balle. Qual il trucco? Avete una botola nascosta, o qualcosa del
genere?
Ma dove andato a finire? fece Jill, quasi tra s.
Berquist si morse le labbra. Non lo so. Tir fuori una pistola da sotto la
giacca. Ma non tentate i vostri trucchetti con me. Rimani qui; Smith verr
con me.
Smith era tornato nel suo atteggiamento di attesa passiva. Non compren-
dendo cosa succedesse, si era limitato ad agire il meno possibile. Aveva gi
visto pistole, nelle mani degli uomini che erano sbarcati su Marte, e l'e-
spressione che assunse il volto di Jill quando gliene venne puntata addosso
una non gli piacque affatto. Grokk che si trattava di un momento critico
nella crescita di un individuo in cui la contemplazione doveva portare alla
giusta azione onde permettere un'ulteriore crescita. Ag di conseguenza.
Gli Anziani gli avevano insegnato bene. Fece un passo verso Berquist,
che punt la pistola su di lui. A quel punto Mike fece quello strano gesto
e Berquist scomparve.
Jill si copr la bocca con la mano, gridando.
Fino a quel momento, l'espressione di Smith era rimasta pressoch neu-
tra. Rendendosi conto che doveva aver scelto l'azione sbagliata nel momen-
to critico, assunse un'espressione tragicamente sconsolata. Rivolse uno
sguardo implorante a Jill e prese a tremare. I suoi occhi si velarono, scivol
lentamente sull'erba e si racchiuse in posizione fetale, rimanendo immobile.
L'isterismo di Jill venne annullato di colpo, in un repentino cambiamento
di umore dovuto a un riflesso condizionato: ora c'era un paziente che aveva
bisogno della sua assistenza, e non c'era pi tempo per pensare alle emozio-
ni, e nemmeno per preoccuparsi o domandarsi dove fossero andati a finire
quei due uomini. Si inginocchi ed esamin Smith.
Non rilev alcun segno di respirazione, n riusc a sentire il polso. Si pro-
tese in avanti e gli appoggi un orecchio al petto. All'inizio ebbe l'impres-
sione che il suo battito cardiaco si fosse arrestato del tutto; poi, dopo un bel
po', riusc a captare un pigro pulsare, seguito da un altro dopo quattro o cin-
que secondi.
Quella condizione le ricord un caso di coma schizoide, anche se non
aveva mai visto una trance cos profonda, nemmeno nelle dimostrazioni
universitarie di ipnoanestesia. Aveva sentito dire che certi fachiri dell'India
erano in grado di entrare in uno stato di morte apparente, ma non aveva mai
creduto fino in fondo a quelle dicerie.
In condizioni normali non avrebbe mai tentato di scuotere un paziente in
un simile stato, ma sarebbe corsa a cercare un dottore. Ma quella non era
una circostanza normale. Piuttosto che indebolire la sua determinazione, gli
eventi degli ultimi minuti l'avevano convinta pi che mai che Smith non do-
vesse in nessun modo cadere nelle mani dell'autorit. Tuttavia, dopo dieci
minuti di disperati tentativi, si rese conto che non poteva far uscire quel pa-
ziente dal suo stato con i mezzi a disposizione senza rischiare di fargli del
male e forse non ci sarebbe riuscita nemmeno in quel modo. Non ottenne
alcuna reazione nemmeno colpendo il nervo sensibile ed esposto situato sul
gomito.
Torn nella camera da letto, dove trov un vecchio valigione da viaggio.
Lo apr, e vi trov dentro una macchina da scrivere vocale, un ncessaire da
bagno, un vestito maschile completo e tutto ci di cui avrebbe potuto aver
bisogno un cronista se lo avessero chiamato improvvisamente per un viag-
gio; c'era persino un connettore audio che permetteva di inserirsi sulle linee
telefoniche di qualsiasi luogo del mondo. Jill pens che la sola presenza di
quella valigia fosse sufficiente a capire che l'assenza di Ben non era dovuta
ai motivi addotti da Kilgallen, ma non perse tempo a rifletterci sopra. Si li-
mit a svuotare il valigione e a trascinarlo in salotto.
Smith era pi pesante di lei, ma grazie ai muscoli sviluppati a furia di
maneggiare pazienti riusc a infilarlo dentro. Poi dovette ripiegarlo su se
stesso per riuscire a chiudere il tutto. I muscoli di Smith si opponevano
spontaneamente, ma grazie a piccole pressioni graduali riusc infine a farlo
entrare. Prima di chiudere, imbotti gli angoli del valigione con alcuni capi di
vestiario di Ben. Cerc anche di perforare la superficie per far passare l'aria,
ma purtroppo si trattava di laminato di vetro, difficilissimo da lacerare. De-
cise infine che, con la respirazione a quei livelli e il metabolismo cos lento,
difficilmente Smith sarebbe morto soffocato.
Riusc a malapena a sollevare il borsone con entrambe le mani, e si rese
subito conto di non essere in grado di trasportarlo. Tuttavia, la valigia era
dotata di rotelle a sfera, che scavarono due profonde scie nell'erba di Ben
prima che Jill riuscisse a portarla sul liscio parquet del pianerottolo.
Non sal sul terrazzo, poich non voleva correre ancora rischi con un
taxi, ma usc dalla porta di servizio del seminterrato. L'unica persona che in-
contr fu un giovanotto addetto al controllo delle entrate alimentari delle
cucine. Il ragazzo si scost da un lato, permettendole di passare con il suo
borsone a rotelle. Salve, sorella. Cosa abbiamo in quel fagottone?
Un cadavere ribatt lei prontamente.
Il ragazzo scroll le spalle. A domanda stupida, risposta stupida com-
ment. Si vede che non ho ancora imparato.
Parte seconda
La sua assurda eredit
9

Il terzo pianeta del sistema Sol girava come al solito. Oggi aveva
230.000 anime in pi di ieri, ma per una popolazione terrestre di oltre cin-
que miliardi un incremento del genere era pressoch irrilevante. Il regno del
Sud Africa, membro associato della Federazione, era stato nuovamente cita-
to davanti all'Alta Corte con l'accusa di persecuzione nei confronti della sua
minoranza bianca. I signori della moda, radunati in conclave solenne in quel
di Rio, avevano decretato ufficialmente che gli orli delle gonne si sarebbero
abbassati e che gli ombelichi andavano nuovamente coperti. I tre satelliti di
difesa della Federazione orbitavano silenziosi nel cielo con la loro minaccia
di morte istantanea per chiunque decidesse di disturbare la pace planetaria.
Le stazioni spaziali commerciali oscillavano non altrettanto silenziose, di-
sturbando il pianeta con il loro incessante clamore sulle virt delle infinite
marche di prodotti che pubblicizzavano. Sulle coste della baia di Hudson
erano state erette cinquecentomila case prefabbricate in pi rispetto alla
stessa data dell'anno precedente, la Cintura del Riso cinese era stata di-
chiarata zona ad alto rischio di malnutrizione dall'Assemblea della Federa-
zione e Cynthia Duchess, conosciuta come la ragazza pi ricca del mondo,
aveva congedato e pagato il suo sesto marito. Insomma, tutto procedeva re-
golarmente.
Il reverendo dottore Daniel Digby, Vescovo supremo della Chiesa della
Nuova Rivelazione dei fosteriti, annunci la nomina dell'angelo Azarel
come guida per il senatore federale Thomas Boone e attendeva la conferma
divina della sua scelta da un momento all'altro; tutte le agenzie di stampa
davano questa notizia come dato di fatto; in passato, i fosteriti avevano
creato grandi problemi a pi di una redazione. Il signor Harrison Campbell
VI e signora, in vacanza in Per, ricevettero notizia della nascita del loro fi-
glio ed erede da parte della madreospite nell'Ospedale di Ostetricia di Cin-
cinnati. Il dottor Horace Quackenbush, Professore di Arti di Svago presso la
Vale Divinity School, fece un appello commovente per il ritorno alla fede e
la coltivazione dei valori spirituali; oltre la met dei professionisti titolari
della squadra di football di West Point, allenatore compreso, vennero coin-
volti in uno scandalo-scommesse; tre chimici che si occupavano di tecniche
di guerra batteriologica vennero sospesi dal servizio per presunta instabilit
psichica, e tutti e tre annunciarono la loro intenzione di portare il caso, se
necessario, fino all'Alta Corte della Federazione.
L'Alta Corte stessa aveva appena bocciato una decisione della Corte Su-
prema degli Stati Uniti per la rieleggibilit di alcuni deputati dell'Assemblea
Federale a riguardo del caso Reinsberg contro lo Stato del Missouri.
Sua Eccellenza l'onorevole Joseph E. Douglas, Segretario generale della
Federazione Mondiale degli Stati Liberi, infil la forchetta nella sua omelet-
te e si domand con stizza per quale motivo un uomo non potesse avere un
caff decente di quei tempi. Il giornale del mattino, preparato durante il tur-
no di notte dal suo staff informativo, scorreva davanti ai suoi occhi a veloci-
t ottimale su uno schermo professionale a feedback costruito su misura dal-
la Sperry. Le parole continuavano a scorrere finch guardava in quella dire-
zione; se distoglieva lo sguardo, l'apparecchio rilevava il movimento e si ar-
restava all'istante.
In quel momento per, anche se stava guardando in quella direzione, in
realt Douglas non stava leggendo. Stava semplicemente cercando di evitare
lo sguardo del suo capo, seduto dalla parte opposta del tavolo. La signora
Douglas, invece, non leggeva i giornali; aveva altri metodi per sapere ci
che aveva bisogno di sapere.
Joseph alz lo sguardo, e l'apparecchio si arrest. S, cara?
C' qualcosa che ti frulla per la testa.
Che cosa te lo fa pensare, cara?
Joseph! Credi forse che ti abbia curato, accudito, che abbia lavato i tuoi
calzini e ti abbia tenuto lontano dai guai per 35 anni per nulla? So benissimo
quando c' qualcosa che ti tormenta.
Il brutto , ammise a se stesso il Segretario generale, che lo sa davvero.
Continu a fissarla, domandandosi come fosse stato possibile che si fosse
lasciato convincere a legarsi a vita a quella donna. In origine lei era stata
solo la sua segretaria, ai tempi (che ormai considerava i bei tempi andati)
in cui era ancora un parlamentare statale a caccia di voti. Il loro primo con-
tratto era stato un semplice accordo di coabitazione di 90 giorni, imbastito
teoricamente per economizzare sui fondi della campagna elettorale rispar-
miando sulle camere d'albergo. Si erano accordati sul fatto che si trattasse di
una semplice questione di interesse economico, nella quale la parola coabi-
tazione consisteva nel semplice fatto di vivere sotto lo stesso tetto e
nemmeno allora gli lavava i calzini!
Tent di ricordare come e dove fosse cambiata la situazione fra loro. Se-
condo la biografia ufficiale della signora Douglas, All'ombra della grandez-
za: Storia di una donna, si era dichiarato a lei durante il ballottaggio della
sua prima elezione e si era trattato di una situazione talmente romantica
che l'unica soluzione possibile era stata un matrimonio all'antica, del tipo
finch morte non ci separi.
Lui non la ricordava esattamente a quel modo, ma sapeva bene che era
inutile discutere la versione ufficiale.
Joseph! Ti ho fatto una domanda!
Non nulla, cara, ho solo avuto una notte un po' agitata.
Lo so benissimo. Pensi che non me ne accorga, quando ti svegli nel
cuore della notte?
Douglas riflett sul fatto che la sua stanza si trovava a circa cinquanta
metri di distanza da quella di sua moglie. E come fai a saperlo, mia cara?
Intuizione femminile, naturalmente. Che diceva il messaggio che ti ha
portato Bradley?
Per favore, cara, devo finire di leggere le notizie prima di assistere alla
riunione del Consiglio.
Joseph Edgerton Douglas, non cercare di sfuggirmi. Douglas sospir.
Il fatto che abbiamo perso di vista quel mendicante di Smith.
Smith? Vuoi dire l'Uomo di Marte? Che cosa intendi con abbiamo per-
so di vista? ridicolo!
Pu darsi, cara, ma sta di fatto che sparito. scomparso dalla sua
stanza d'ospedale nel tardo pomeriggio di ieri.
Assurdo! E come avrebbe fatto?
Travestito da infermiera, a quanto pare. Ma non ne siamo certi.
Ma va bene, non importa. Ci che conta che se n' andato. E quali
stupidi provvedimenti avete preso per ritrovarlo?
Be', abbiamo assegnato la ricerca alla nostra gente. Gente fidata, natu-
ralmente. Berquist
Berquist! Quell'idiota! Dovresti farlo cercare da tutti gli agenti di poli-
zia a disposizione, dai federali agli stradali, e invece chi mandi? Berquist!
Ma cara, forse non comprendi a fondo la situazione. Non possiamo sca-
tenare una caccia. Per l'opinione pubblica non lo abbiamo perso affatto.
Vedi, abbiamo ancora l'altro tipo. L'Uomo di Marte ufficiale.
Oh La donna tamburell le dita sul tavolo. Te l'avevo detto che l'i-
dea della sostituzione ci avrebbe causato dei guai.
Ma cara, l'hai suggerita tu stessa.
Niente affatto. E non contraddirmi. Fai venire qui Berquist. Devo par-
largli immediatamente.
Berquist ancora a caccia. Non ha ancora fatto rapporto.
Cosa? A quest'ora sar ormai dalle parti di Zanzibar. Si sar fatto cor-
rompere; non mi sono mai fidata di quell'uomo. Te l'avevo detto quando
l'hai assunto
Quando io l'ho assunto?
Non mi interrompere. Ti avevo detto che un uomo che prende soldi da
due parti pu benissimo prenderli anche da tre. Fece una smorfia. Joseph,
dietro questa faccenda c' la Coalizione Orientale. Sicuro, logico. Puoi
aspettarti una mossa di voto di sfiducia in giornata.
Che dici? Non ne vedo il motivo. Non lo sa ancora nessuno.
Oh, per l'amor di Dio! Lo sapranno tutti entro pochissimo, ci penser la
Coalizione Orientale a diffondere la notizia. Ora stai zitto e lasciami pensa-
re.
Douglas tacque e torn al suo giornale. Il Consiglio della citt e della
contea di Los Angeles aveva votato una petizione nei confronti della Fede-
razione per la risoluzione del loro problema di inquinamento, poich il mi-
nistero della Salute non aveva provveduto con alcuna misura bisognava
per forza averli come alleati, perch Charlie avrebbe fatto una certa fatica a
farsi rieleggere con i fosteriti che presentavano il loro candidato, e lui aveva
bisogno di Charlie La Lunar Enterprises era sotto di due punti alla chiu-
sura dei mercati, probabilmente, pens, per via di
Joseph.
S, cara?
Il nostro Uomo di Marte l'unico esistente. Quello che tireranno fuori
quelli della Coalizione Orientale fasullo. Deve essere per forza cos.
Ma cara, non pu reggere.
Come sarebbe non pu reggere? La situazione questa, quindi deve
reggere per forza.
Ma non possiamo. Gli scienziati si renderebbero immediatamente conto
della sostituzione. Ho fatto una fatica d'inferno per tenerli lontani da lui fino
a ora
Gli scienziati!
Loro sono in grado di accorgersene, lo sai.
Non so nulla del genere. Scienziati! Per met tirano a indovinare, per
l'altra met si basano su pure superstizioni. Dovrebbero essere rinchiusi; do-
vrebbero essere vietati dalla legge. Joseph, te l'ho gi detto mille volte; l'u-
nica scienza valida l'astrologia.
Be', non saprei, cara. Bada bene, non ho nulla contro l'astrologia, ma
Ci mancherebbe altro, dopo tutto quel che ha fatto per te.
Ma bisogna tenere in considerazione che alcuni di questi scienziati
professori sono elementi piuttosto brillanti. Proprio qualche giorno fa uno di
loro mi diceva che c' una stella che pesa seimila volte pi del piombo. O
erano sessantamila? Vediamo un po'
Sciocchezze! Come potrebbero sapere una cosa del genere? Per favore,
Joseph, stai zitto e lasciami finire. Noi non ammettiamo nulla. Il loro uomo
fasullo. Ma nel frattempo sfruttiamo al massimo le nostre Squadre Specia-
li e ce lo riprendiamo, se possibile, prima che la Coalizione Orientale renda
pubblica la cosa. Se poi risulta necessario usare metodi duri e questo Smith
viene ucciso per sbaglio nel corso dell'arresto o qualcosa del genere, be',
sar un gran peccato, ma non sar certo io a rimpiangerlo. Fin dal momento
in cui arrivato qui, ha rappresentato solo una gran scocciatura.
Agnes! Ti rendi conto di cosa stai suggerendo?
Non sto suggerendo proprio nulla. Capita tutti i giorni che qualcuno si
faccia del male. Questa faccenda va sistemata, Joseph, per il bene di tutti.
Il maggior bene per il maggior numero possibile di persone, come spesso
citi tu stesso.
Ma io non voglio che venga fatto del male a quel ragazzo.
Chi ha mai detto che bisogna fargli del male? Ci nonostante, Joseph,
devi prendere delle misure severe; tuo dovere. La storia ti giustificher.
Cos' pi importante, far vivere tranquille cinque miliardi di persone o spre-
carsi in inutili sentimentalismi per un uomo che non nemmeno cittadino
della Federazione?
Douglas non rispose. La signora Douglas si alz in piedi. Be', non posso
sprecare tutta la mattinata a discutere di astrazioni con te, Joseph. Devo
chiamare al pi presto Madame Vesant per farle elaborare un nuovo orosco-
po per questa situazione d'emergenza. Per ti dico una cosa; non ho certo
buttato via i migliori anni della mia vita per metterti nella posizione in cui
sei per poi vederti buttare tutto al vento a causa della tua mancanza di spina
dorsale. E pulisciti il mento, sporco d'uovo. Con questo si volt e lasci
la stanza.
Il capo esecutivo del pianeta rimase al tavolo e bevve altre due tazze di
caff prima di sentirsela di recarsi alla Camera di Consiglio. Povera vecchia
Agnes!
Era cos ambiziosa. Probabilmente lui era stato una grande delusione per
lei e senza dubbio quel cambiamento di vita non le stava rendendo le cose
pi facili. Be', per lo meno era leale, questo era certo e probabilmente an-
che lei non ne poteva pi di lui, allo stesso modo in cui lui non sopportava
pi lei Anche su questo, non aveva alcuna incertezza.
Raddrizz la schiena. Decise che non avrebbe permesso a nessuno di
trattare duramente quel giovane. Aveva portato solo guai, ma era anche un
bravo ragazzo, e piuttosto gradevole in quei suoi modi tardi e nel suo appa-
rire sempre spaesato. Se Agnes avesse visto la facilit con cui si spaventava,
poi forse non avrebbe pi parlato a quel modo. Smith avrebbe indubbiamen-
te fatto leva sul suo senso materno.
Ma pensandoci meglio, non era poi tanto sicuro che Agnes possedesse un
senso materno. Certo, quando parlava a quel modo era difficile scorgerlo
in lei. Ma no, tutte le donne avevano un istinto materno; era provato scienti-
ficamente. O forse no?
In ogni caso non le avrebbe certo permesso di mettergli i piedi in testa.
Agnes continuava a ricordargli che era stata lei a fargli guadagnare la posi-
zione che aveva ottenuto in tutti quegli anni, ma lui sapeva bene che non era
cos e sapeva anche che la responsabilit era tutta sulle sue spalle. Si alz
in piedi, raddrizz la schiena e le spalle, tir in dentro la pancia e si avvi
verso la Camera di Consiglio.
Per tutta la durata della sessione si aspett che qualcuno parlasse della
scomparsa di Smith. Ma non accadde, e non arriv neanche nessun assisten-
te a portargli messaggi. Fu quindi costretto a concludere, per quanto appa-
risse improbabile, che la notizia era effettivamente rimasta fra gli uomini
del suo staff personale.
Il Segretario generale non desiderava altro che chiudere gli occhi e spera-
re che tutto quel pasticcio finisse, ma gli eventi non glielo permettevano. E
nemmeno sua moglie glielo avrebbe permesso.
Il santo protettore personale di Agnes Douglas, che lei stessa aveva scel-
to, era Evita Peron, alla quale pensava anche di assomigliare. La sua imma-
gine, la maschera che mostrava al mondo, era quella di aiutante e satellite di
quel grande uomo che aveva il privilegio di chiamare marito. E questa inter-
pretazione ingannava anche lei stessa, poich era capace di credere in tutto
ci che desiderava. Ci nonostante, la sua personale filosofia politica poteva
essere racchiusa in un semplice motto: gli uomini dovevano dirigere il mon-
do e le donne dovevano dirigere gli uomini.
Il fatto che tutte le sue azioni avessero origine dalla rabbia cieca nei con-
fronti del destino che l'aveva fatta nascere donna era un pensiero che non la
sfiorava nemmeno e tantomeno avrebbe mai creduto possibile un collega-
mento fra il proprio comportamento e il fatto che suo padre avesse desidera-
to un figlio maschio o con la gelosia che lei stessa provava nei confronti
di sua madre. Simili pensieri malvagi non avevano accesso alla sua mente.
Voleva bene ai suoi genitori; amava suo marito e lo dichiarava spesso anche
in pubblico; era fiera della sua femminilit e non perdeva occasione di ren-
derlo noto a dir la verit, le capitava abbastanza frequentemente di unire
entrambe le dichiarazioni.
Agnes Douglas non attese che suo marito prendesse una decisione riguar-
do alla faccenda dell'Uomo di Marte. Tutti gli uomini dello staff personale
di Joseph prendevano ordini da lei con la stessa sollecitudine con cui li
prendevano da lui. Fece chiamare l'assistente capo esecutivo per l'informa-
zione civile, come veniva chiamato il capo dell'ufficio stampa del signor
Douglas, quindi rivolse interamente la sua attenzione alla misura di emer-
genza pi urgente di tutte, ovvero ottenere un oroscopo fresco. Nella sua ca-
mera aveva a disposizione una linea privata, riservata e schermata, collegata
direttamente con lo studio di Madame Vesant. I lineamenti dolci e tondeg-
gianti e gli occhi acuti dell'astrologa apparvero sullo schermo quasi imme-
diatamente. Agnes? Che cosa c', cara? Sono con un cliente.
Hai azionato la schermatura del circuito?
Naturalmente.
Liberati al pi presto del cliente. un'emergenza.
Madame Alexandra Vesant si morse il labbro, ma per il resto la sua
espressione non mut; la sua voce risult priva di qualsiasi emozione. Cer-
to. Un attimo solo. L'immagine del suo volto si dissolse per lasciare il po-
sto al segnale di attesa. In quel momento un uomo entr nella stanza della
signora Douglas, fermandosi in piedi accanto alla scrivania. Lei si volt.
Vide che si trattava di James Sanforth, l'uomo che aveva fatto chiamare.
Avete notizie di Berquist? domand senza preamboli.
Non me ne sto occupando io. Sono affari di McCrary. La signora Dou-
glas consider del tutto irrilevante questo commento. Dovete screditarlo
prima che si metta a parlare.
Crede che Berquist ci abbia venduti?
Non faccia l'ingenuo. Avreste dovuto consultarvi con me prima di usar-
lo.
Ma era McCrary il responsabile di questa faccenda.
Voi dovreste essere a conoscenza di quanto accade. Io In quel mo-
mento, riapparve sullo schermo il volto di Madame Vesant. Si sieda l dis-
se la signora Douglas a Sanforth. Aspetti. Si rivolse allo schermo. Allie,
cara, voglio degli oroscopi freschi per me e per mio marito, il pi veloce-
mente possibile.
Benissimo. L'astrologa ebbe un attimo di esitazione. Cara, potrei es-
serti di maggiore aiuto se tu potessi dirmi qualcosa a proposito della natura
dell'emergenza in questione.
La signora Douglas tamburell con le dita sul piano della scrivania. Ma
non devi saperlo per forza, vero?
Certo che no. Chiunque possegga il necessario rigoroso addestramento,
le abilit di calcolo e una certa conoscenza degli astri in grado di realizza-
re un oroscopo. Basta conoscere l'ora e il luogo esatti di nascita del sogget-
to; questo lo sai bene anche tu, cara. Potresti imparare a farli da sola se
non fossi sempre cos occupata. Ma ricorda, le stelle consigliano, non co-
stringono. Ognuno gode del suo libero arbitrio. Se devo compiere l'analisi
estremamente difficile e dettagliata necessaria per darti consiglio in una cri-
si, devo sapere in che campo andare a cercare. Devo sapere, a esempio, se la
questione rientra sotto l'influenza di Venere, o magari di Marte? O se la
Rientra sotto l'influenza di Marte decise improvvisamente la signora
Douglas, interrompendo la sua astrologa. E Allie, voglio anche che tu mi
prepari un terzo oroscopo.
D'accordo. Di chi?
Be' Allie, mi posso fidare di te?
Madame Vesant assunse un'aria offesa. Agnes, se non ti fidi di me, fare-
sti meglio a non consultarmi. Vi sono altri esperti che possono fornirti lettu-
re scientifiche; non sono l'unica studiosa dell'antico sapere. Mi dicono che il
professor von Krausmeyer, a esempio, sia molto in gamba, anche se alle
volte pare che Lasci cadere l la frase.
Ma per carit! Certo che mi fido di te! Non mi sognerei nemmeno lonta-
namente di farmi fare l'oroscopo da qualcun altro. Ora ascoltami attenta-
mente. Non c' nessuno che pu sentire dalla tua parte?
Stai tranquilla, mia cara.
Voglio che mi prepari l'oroscopo di Valentine Michael Smith.
Valentine Mich L'Uomo di Marte?
S, Allie. stato rapito. Dobbiamo assolutamente trovarlo.
Circa due ore dopo, Madame Alexandre Vesant si alz dal suo tavolo di
lavoro ed emise un sospiro. Aveva ordinato alla sua segretaria di cancellare
tutti gli appuntamenti della giornata, e aveva lavorato a lungo. Davanti a lei
erano sparsi diversi fogli di carta, coperti di diagrammi e cifre, assieme a un
vecchio e consunto almanacco nautico a testimoniare i suoi sforzi. Alexan-
dre Vesant si differenziava da molti astrologhi praticanti per il fatto che ten-
tava realmente di calcolare le influenze dei corpi celesti, con l'assistenza
di un libro in edizione economica intitolato La scienza arcana dell'astrolo-
gia e la chiave alla Pietra di Salomone, che le era stato lasciato dal suo de-
funto marito, il professor Simon Magus, noto mentalista, ipnotizzatore e il-
lusionista, nonch studioso di arti occulte.
Si fidava di quel libro allo stesso modo in cui si era fidata di suo marito;
nessuno era in grado di preparare un oroscopo come faceva Simon quando
era sobrio; per met dei calcoli non aveva nemmeno bisogno di fare riferi-
mento al libro, dato che lo conosceva pressoch a memoria. Sapeva bene
che non sarebbe mai arrivata a quel livello di abilit, quindi faceva sempre
riferimento all'almanacco o al manuale. I suoi calcoli a volte risultavano un
po' imprecisi; Becky Vesey (come la chiamavano da bambina) non aveva
mai imparato le tabelline, ed era portata a confondere i sette con i nove.
Ci nonostante, i suoi oroscopi erano sempre soddisfacenti; la signora
Douglas non era la sola cliente di prestigio.
Ma in questo caso, quando la moglie del Segretario generale le aveva
chiesto di calcolare l'oroscopo dell'Uomo di Marte, Madame Vesant si era
subito resa conto di trovarsi in una situazione assai complicata.
Aveva quindi deciso di chiedere ad Agnes l'ora, la data e il luogo esatti di
nascita dell'Uomo di Marte, poich era quasi sicura che quei dati fossero
impossibili da recuperare.
Invece i dati le erano stati forniti, dopo qualche istante di attesa, e con
grande precisione, poich venivano direttamente dal giornale di bordo della
Envoy. A quel punto il panico l'aveva abbandonata; accett le informazioni
senza scomporsi e promise di richiamare non appena fossero stati pronti gli
oroscopi.
Dopo due ore di calcoli spossanti, per, pur avendo completato gli oro-
scopi del Segretario generale e signora, Madame Vesant non aveva fatto an-
cora alcun progresso riguardo a quello di Smith. Il problema era molto sem-
plice e pressoch insuperabile. Smith non era nato sulla Terra.
Nella sua bibbia astrologica non era prevista l'idea di un essere umano
nato in un luogo che non fosse la Terra; il suo autore anonimo era nato e
morto ben prima che la Luna fosse raggiunta dai terrestri. Si era sforzata
enormemente di trovare una via d'uscita logica a quel dilemma, assumendo
che nel suo manuale fossero inclusi tutti i principi della scienza e che vi do-
vesse essere per forza un modo per correggere il fattorespazio. Ma si era ri-
trovata dispersa in un mare di relazioni sconosciute, non era nemmeno sicu-
ra che i segni dello zodiaco fossero gli stessi visti da Marte e che cosa po-
teva interpretare senza i segni dello zodiaco?
Estrasse dall'ultimo cassetto della scrivania un tonico che teneva a porta-
ta di mano per i momenti difficili. Ne prese rapidamente una dose, aspett
un attimo, quindi pens a come si sarebbe comportato Simon. Dopo un po',
le parve di sentire la sua voce, morbida ed equilibrata: Fiducia, ragazza
mia, fiducia! Abbi fiducia in te stessa, e vedrai che i creduloni avranno fidu-
cia in te. Glielo devi.
Si senti meglio. Inizi a mettere per iscritto i risultati degli oroscopi dei
coniugi Douglas. Una volta che ebbe finito, le risult pi facile mettere gi
quello di Smith. Trov anche, come le accadeva quasi sempre, che le parole
che aveva scritto apparissero davvero reali. Aveva quasi ultimato il suo la-
voro, quando Agnes Douglas la richiam. Allie? Non hai ancora finito?
Ho appena finito rispose Madame Vesant in tono allegro e sicuro di s.
Ti renderai conto, spero, che l'oroscopo del giovane Smith presenta un pro-
blema inusuale e difficile per la nostra scienza. Poich nato su un altro
pianeta, ho dovuto ricalcolare ogni aspetto e congiunzione. L'influenza del
Sole, a esempio, minore, e quella di Diana pressoch inesistente. In
quanto a Giove, in un aspetto che definirei unico, come potrai compren-
dere. Per questo motivo stato necessario calcolare
Allie! Lascia perdere. Sai le risposte?
Naturalmente.
Oh, grazie a Dio! Pensavo che stessi cercando di dirmi che era troppo
complicato per te.
Madame Vesant accus il colpo. Mia cara, la scienza non si altera mai;
solo le configurazioni cambiano. Gli stessi strumenti che hanno predetto il
luogo e l'istante esatto della nascita di Cristo o che hanno riferito a Cesare il
momento e la modalit esatta della sua morte non possono fallire proprio
ora. La verit verit, ed immutabile.
S, certo.
Sei pronta per le letture?
Aspetta che inserisco la registrazione okay, comincia pure.
Benissimo. Agnes, questo un periodo molto critico della tua vita; in
sole due occasioni prima d'ora le volte celesti si sono radunate in una confi-
gurazione di simile forza. quindi fondamentale che tu rimanga calma, che
non prenda decisioni affrettate e che rifletta bene su ogni tua azione. Nel
complesso, gli astri ti sono favorevoli sempre ammesso che tu non li con-
trasti e che eviti azioni sconsiderate. Non lasciare che la tua mente venga in-
fluenzata dalle apparenze And avanti su questo tono per un bel po',
snocciolando ottimi consigli. Becky Vesey ne dava sempre, e con grande
convinzione, soprattutto perch era certa della loro validit. Aveva imparato
da Simon che, anche quando le stelle sembravano cupe, c'era sempre un
modo per rendere la notizia meno traumatica, qualche aspetto che il cliente
poteva usare per alimentare la sua felicit sempre ammesso che lei riu-
scisse a trovarlo e a sottolinearlo. Il volto teso sullo schermo davanti a lei
inizi a rilassarsi e ad annuire man mano che lei enunciava i suoi punti.
Quindi, come vedi, concluse la semplice assenza temporanea del giova-
ne Smith in questo momento non da considerarsi del tutto negativa, bens
una necessit, derivata dalle influenze combinate dei vostri tre oroscopi. Ti
consiglio quindi di non preoccupartene pi di tanto e di non intimorirti; lui
torner, o si far sentire, entro breve. La cosa pi importante che non
prendiate provvedimenti drastici o irrevocabili prima di quel momento. Stai
tranquilla.
S, capisco.
C' solo un altro punto da considerare. L'aspetto di Venere estrema-
mente favorevole e potenzialmente dominante rispetto a quello di Marte. In
questo caso, naturalmente, Venere rappresenta la tua persona, mentre Marte
rappresenta sia tuo marito che il giovane Smith date le circostanze pres-
soch uniche della sua nascita. Questo getta sulle tue spalle un doppio far-
dello, e tu dovrai accettare la sfida, dimostrando quelle qualit di calma e di
saggezza che sono caratteristiche della tua femminilit. Dovrai sostenere tuo
marito, guidarlo attraverso la crisi ed essere accondiscendente nei suoi con-
fronti. Dovrai fornire i tranquilli pozzi di saggezza della madre Terra. Que-
sto il tuo speciale genio, ed venuto il momento di utilizzarlo.
La signora Douglas sospir. Oh, Allie, sei fantastica! Non so come rin-
graziarti.
Non devi ringraziare me, ma gli antichi maestri di cui sono umile allie-
va.
Dato che non li posso ringraziare, ringrazio te. Questa consultazione
non coperta dal tuo onorario, Allie, quindi ti mander un regalo.
Non affatto necessario, Agnes. Servirti un mio privilegio.
E apprezzare il tuo servizio un privilegio mio. No, Allie, non dire pi
una parola!
Madame Vesant si lasci persuadere dai modi gentili della signora, quin-
di chiuse il contatto, sentendosi soddisfatta di aver fornito una lettura che
sapeva essere giusta. Povera Agnes! Cos buona eppure tormentata da de-
sideri contrastanti. Per lei era un onore renderle la vita pi agevole, allegge-
rirle un po' il peso che portava sulle spalle. Aiutare Agnes la faceva sentire
bene, cos come il fatto di essere trattata alla pari dalla moglie del Segretario
generale.
Rimase l seduta ancora un po', godendo del tiepido bagliore, del sollievo
dalla tensione e di un altro sorsetto di tonico, mentre la sua mente abile e sa-
gace rimescolava i frammenti che aveva raccolto. Dopo un po', senza avere
ancora preso una decisione conscia, chiam il suo agente di cambio e gli or-
din di vendere i titoli della Lunar Enterprises.
L'uomo sbuff. Allie, tu sei impazzita. La dieta che stai facendo ti sta
dando alla testa.
Dammi retta, Ed. Quando scende di dieci punti, coprimi, anche se conti-
nua a scivolare gi. Aspetta che giri. Quando si riprende di tre punti, compra
di nuovo poi rivendi quando arriviamo in chiusura.
Segui un lungo silenzio. L'uomo la fiss. Allie, tu sai qualcosa. Dillo
allo zio Ed.
Sono le stelle che mi consigliano, Ed.
Ed sugger un'ipotesi astronomicamente impossibile, quindi aggiunse:
Va bene, quando si in ballo bisogna ballare. Mmmm non sono mai sta-
to abbastanza prudente da rimanere fuori da un gioco sporco. Ti dispiace se
mi unisco alla sorpresa?
Niente affatto, basta che non esageri, e non ti fai notare. Si tratta di una
situazione molto delicata e speciale, con Saturno in equilibrio precario fra la
Vergine e il Leone.
Come vuoi, Allie.

La signora Douglas si diede immediatamente da fare, felice del fatto che


Allie avesse confermato tutti i suoi giudizi. Diede ordini affinch venisse
messa in moto la campagna per distruggere la reputazione di Berquist dopo
aver richiesto il suo dossier e averlo studiato attentamente, quindi chiam a
rapporto il comandante Twitchell delle Squadre Speciali, che venti minuti
dopo usc dalla sua stanza con un'espressione infelice e pensierosa e si sfo-
g subito con il suo ufficiale esecutivo. La signora Douglas ordin quindi a
Sanforth di mandare in onda un'altra intervista con l'Uomo di Marte, inse-
rendoci una voce da fonti vicine all'amministrazione secondo la quale
Smith era in procinto di essere trasferito, o era gi stato trasferito, presso un
sanatorio situato sulle Ande ove potesse portare a termine la sua convale-
scenza in un clima il pi possibile simile a quello di Marte. Poi si rilass e
pens a come inchiodare i voti pakistani per Joseph.
Poco dopo, chiam il marito per spronarlo a sostenere le rivendicazioni
avanzate dal Pakistan nei confronti della gran parte dei giacimenti nel terri-
torio del Kashmir. E dato che lui desiderava farlo da parecchio tempo, ma
non era ancora riuscito a convincerla della necessit, non le fu difficile con-
vincerlo a sua volta, anche se Joseph non mand gi l'accusa che era stato
lui a essere contrario all'idea fino a quel momento.
Impartita l'ultima disposizione, Agnes usc per andare alla riunione delle
Figlie della Seconda Rivoluzione, dove avrebbe tenuto un discorso sul tema
La maternit nel Nuovo Mondo.
10

Mentre la signora Douglas parlava a ruota libera su un argomento di cui


sapeva ben poco, Jubal E. Harshaw, dottore in Legge, dottore in Medicina,
scienziato, bon vivant, buongustaio, sibarita, straordinario autore popolare e
filosofo neopessimista, sedeva davanti alla piscina della sua villa nei Poco-
nos grattandosi i peli grigi del petto e osservando le sue tre segretarie che
sguazzavano nell'acqua. Tutte e tre erano straordinariamente avvenenti, ed
erano anche incredibilmente abili come segretarie. Secondo Harshaw, il
principio della minima azione richiedeva la combinazione di bellezza e uti-
lit.
Anne era bionda, Miriam era rossa e Dorcas era mora; spaziavano rispet-
tivamente da un fisico piacevolmente in carne a uno deliziosamente sottile.
Fra la pi giovane e la pi attempata passavano circa una quindicina d'anni,
ma era assai difficile stabilire a prima vista quale fosse pi matura delle al-
tre. Senza dubbio possedevano dei cognomi, ma all'interno delle propriet
di Harshaw si dava ben poca importanza a simili particolari. Correva voce
che una di loro fosse la nipote dello stesso Harshaw, ma vi erano diverse
opinioni su quale fosse esattamente la ragazza in questione.
Harshaw stava lavorando come raramente gli capitava. La maggior parte
della sua mente era occupata a osservare ragazze che si rilassavano con ba-
gni d'acqua e di sole; un piccolo scomparto buio e isolato del suo cervello
pensava invece a creare. Secondo quanto aveva dichiarato lui stesso, il suo
metodo di composizione letteraria consisteva nell'agganciare le sue gonadi
in parallelo con il suo talamo, scollegando completamente le funzioni cere-
brali; le sue abitudini davano una certa credibilit a questa teoria.
Sul tavolino, accanto alla mano destra, era posto un microfono collegato
a una macchina da scrivere a impulsi vocali situata nel suo studio, che usava
per prendere appunti. Quando era pronto per scrivere qualcosa, amava inve-
ce usare una stenografa umana per studiarne le reazioni. Adesso era pronto.
Sotto a chi tocca! grid.
Il turno di Anne gli rispose Dorcas. Ma ci penso io. Anne appena
entrata in acqua.
Tuffati e valla a prendere. Non ho fretta. La morettina si tuff in pisci-
na. Poco dopo ne usc Anne, che si infil un accappatoio di spugna, vi si
asciug le mani e si sedette davanti a lui. Non disse nulla, e non fece alcun
preparativo: aveva una memoria a richiamo totale e non le occorrevano stru-
menti per la registrazione.
Harshaw prese un bicchiere di brandy, da cui trasse un lungo sorso.
Anne, ne ho una davvero raccapricciante. Si tratta di un gattino che entra
per caso in una chiesa la notte di Natale per riscaldarsi. Oltre a essersi perso,
affamato e congelato, ha anche (Dio sa per quale motivo) una zampetta feri-
ta. Va bene, inizia pure: La neve cadeva incessante ormai da
Quale pseudonimo usiamo?
Mmm meglio usare di nuovo Molly Wadsworth. bella appiccico-
sa, questa. E intitolala L'altra mangiatoia. Okay, ricominciamo.
Continu a parlare, fissando la sua segretaria. Quando vide sgorgare dai
suoi occhi chiusi le prime lacrime, accenn un sorriso e chiuse gli occhi a
sua volta. Quando ebbe finito, piangevano entrambi, annegati in una catarsi
di eccessivo sentimentalismo.
Trenta annunci infine. Puoi soffiarti il naso. Mandala via, e per l'a-
mor di Dio non farmela rileggere, altrimenti la strappo.
Jubal, ma possibile che non ti vergogni?
S, possibile.
Un giorno o l'altro ti rifiler un calcio in quel pancione che ti ritrovi.
Lo so. Ma non posso far da protettore alle mie sorelle; sarebbero troppo
vecchie, e comunque non ne ho mai avute. Porta dentro il tuo bel culetto e
lavoraci sopra, prima che cambi idea.
Va bene, capo.
Anne gli piazz un bacino sulla fronte mentre passava accanto alla sua
sedia. Harshaw url nuovamente Sotto a chi tocca! e Miriam si avvicin
al suo tavolino. In quel momento un altoparlante sistemato sul tetto della
casa alle sue spalle prese a gracchiare.
Capo!
Harshaw imprec, al che Miriam lo rimprover in modo scherzoso.
S, Larry? aggiunse.
La risposta venne via altoparlante.
C' qui al cancello una tipa che ti vuole vedere. E ha con s un cadave-
re.
Harshaw riflett un istante. carina? domand infine.
Uh direi di s.
E allora che cosa aspetti? Falla entrare, no? Harshaw si appoggi allo
schienale. Inizio disse. Panoramica cittadina che si dissolve in un inter-
no. Un poliziotto seduto su una sedia di legno, senza cappello, ha il collet-
to aperto e il viso imperlato di sudore. Vediamo solo le spalle della seconda
figura, che sfuocata fra noi e il poliziotto. La seconda figura solleva una
mano, portandola quasi fuori dall'inquadratura. Colpisce il poliziotto, produ-
cendo un suono pesante, carnoso, pieno. Harshaw alz lo sguardo. Un'au-
tomobile stava scendendo dalla collina, avvicinandosi alla casa. Riprende-
remo da qui.
Al volante c'era Jill, e al suo fianco era seduto Larry. L'auto si ferm ac-
canto ad Harshaw e il giovanotto ne balz fuori all'istante, come se fosse fe-
lice di separarsi dall'auto e dal suo contenuto. Eccola qui, Jubal disse Lar-
ry.
Vedo. Buongiorno, piccola. Larry, dov' il cadavere?
Sul sedile posteriore, capo. Sotto una coperta.
Non un cadavere protest Jill. Ben ha detto che lei
insomma Appoggi la testa al volante e inizi a piangere.
Suvvia, mia cara disse Harshaw in tono gentile. Ben pochi cadaveri
possono valere tanto. Dorcas, Miriam, occupatevi di lei. Datele da bere e
lavatele la faccia.
Rivolse la sua attenzione al sedile posteriore, cominciando a sollevare la
coperta. Jill rifiut bruscamente la mano offertale da Miriam. Dovete
ascoltarmi! esclam in tono stridulo. Non morto! O almeno spero che
non lo sia. E oh, Dio! Ricominci a piangere. Sono cos sporca e ho
tanta paura!
Sembra proprio un cadavere disse Harshaw come tra s. La tempera-
tura corporea identica a quella dell'aria, direi. Per non ha la rigidezza ti-
pica. Da quanto tempo morto?
Ma non morto! Non possiamo tirarlo fuori di l? Ho fatto una fatica a
infilarcelo
Certamente. Larry, dammi una mano. E smettila con quella faccia ver-
de. Se per caso vomiti, poi pulisci tu. In due, riuscirono a sollevare Valenti-
ne Michael Smith dal sedile posteriore e ad appoggiarlo sull'erba accanto
alla piscina. Il corpo rimase rigido, contratto. Nel frattempo, senza che le
venisse ordinato, Dorcas era entrata per prendere lo stetoscopio elettronico
del dottor Harshaw. Lo appoggi a terra accanto a Smith, lo accese e si al-
lontan di un passo.
Harshaw si infil la cuffia sulla testa e cerc il battito cardiaco. Temo
che si sia sbagliata disse in tono gentile a Jill. Credo di non poter fare
proprio nulla per lui. Chi era?
Jill sospir. Il suo volto era privo di espressione; rispose stancamente:
Era l'Uomo di Marte. E dire che ci ho provato
Ne sono sicuro ha detto l'Uomo di Marte?
S. Ben Ben Caxton mi ha detto che lei era la persona giusta a cui ri-
volgersi.
Ben Caxton, eh? Apprezzo la fiduc silenzio! Harshaw sottoline la
sua richiesta sollevando una mano mentre continuava ad ascoltare in cuffia
e il suo volto si contraeva in una smorfia. Assunse un'aria perplessa, quindi
il suo viso si illumin di sorpresa. Una pulsazione! Che io sia maledetto
Dorcas, vai di sopra, in infermeria, il terzo cassetto nella parte chiusa del
frigo. Il codice sogni d'oro. Porta tutto il cassetto e recupera un'insulina
da 1 cc dallo sterilizzatore.
Subito!
No, dottore, niente stimolanti! Harshaw si volse verso Jill. Cosa?
Mi scusi, sono solo un'infermiera, ma questo caso diverso. Io lo
so.
Mmm infermiera, adesso costui un mio paziente. Tuttavia, quaran-
t'anni fa ho scoperto di non essere Dio, e circa dieci anni dopo mi sono reso
conto di non essere nemmeno Esculapio. Che cosa vuole tentare?
Voglio solo provare a svegliarlo. Se lo sottopone a dei farmaci, non ot-
terr altro che farlo sprofondare ancora di pi in questo stato.
Hmm va bene, faccia pure. Basta che non usi un'ascia. Poi tenteremo
con i miei metodi.
Sissignore. Jill si inginocchi accanto a Smith e prese a distendergli gli
arti con grande delicatezza. Notando che stava avendo un certo successo,
Harshaw sollev le sopracciglia. Jill appoggi la testa di Smith sul suo
grembo e inizi ad accarezzarla con dolcezza. Ti prego, svegliati disse in
tono gentile. Sono Jill il tuo fratello d'acqua.
Il corpo inerte trasal. Molto lentamente, il suo petto si sollev. Poi Smith
emise un lungo sospiro gorgogliante e apr gli occhi. Alz lo sguardo verso
Jill e si produsse nel suo tipico sorriso da neonato. Jill gli restitu il sorriso.
Poi Smith si guard attorno, e il suo volto torn improvvisamente serio e
preoccupato.
tutto a posto aggiunse Jill in fretta. Questi sono tutti amici.
Tutti amici?
Esatto. Sono tutti tuoi amici. Non ti preoccupare e non andare via di
nuovo. tutto a posto.
Smith non rispose, ma rimase sdraiato con gli occhi spalancati, guardan-
do tutto e tutti con sincera curiosit. Sembrava felice come un gattino in
braccio alla sua padroncina.
In capo a mezz'ora, Harshaw riusc a mettere a letto entrambi i suoi pa-
zienti. Prima che la pillola che le era stata data facesse effetto, Jill riusc a
dirgli quanto bastava perch Harshaw si rendesse conto di avere fra le mani
un bel grattacapo. Ben Caxton era scomparso (avrebbe dovuto pensare a
qualcosa da fare in proposito) e il giovane Smith scottava come un carbone
ardente anche se Harshaw aveva gi intuito questo particolare non appena
aveva sentito di chi si trattasse. Per un po' di tempo la sua vita sarebbe stata
un pochino pi emozionante, pens. Questa faccenda avrebbe senz'altro
scacciato via il grigiore della noia quotidiana, sempre in agguato dietro l'an-
golo.
Osserv la piccola utilitaria con la quale Jill era arrivata fin l. Sulla por-
tiera c'era una scritta a caratteri cubitali:

AUTONOLEGGIO READING
Veicoli da Terra Permapotenziati di Ogni Genere
Fate Affari con l'Olandese!

Larry, il cancello di recinzione caldo?


No.
Allora accendilo. Poi, prima che faccia buio, voglio che elimini ogni
possibile impronta digitale da questo catorcio. Appena fa buio, portalo dal-
l'altra parte di Reading meglio se arrivi quasi fino a Lancaster, e lo getti
in un fosso. Poi te ne vai a Filadelfia, prendi la navetta fino a Scranton e te
ne torni a casa da l.
Okay, Jubal. Senti, ma quello veramente l'Uomo di Marte?
Ti conviene sperare che non lo sia, perch se lui e ti beccano prima
che molli questa carretta e per caso ti associano a lui, probabile che ti in-
terroghino con una fiamma ossidrica. Ma credo che si tratti di lui.
D'accordo. Senti, vuoi che rapini un paio di banche sulla via del
ritorno?
Forse meno pericoloso di quel che devi fare.
Okay, capo. Larry ebbe un attimo di esitazione. Ti spiace se passo la
nottata a Filadelfia?
Che cavolo troverai mai da fare di notte in quel posto?
Parecchio, sapendo dove cercare.
Come vuoi. Harshaw si gir. Sotto a chi tocca!
Jill dormi fin quasi all'ora di cena, che in quella casa veniva servita verso
le otto di sera. Si risvegli rinfrancata, sentendosi subito perfettamente luci-
da; talmente lucida che annus l'aria proveniente dalla griglia che si trovava
sopra la sua testa e intu che il dottore aveva contrastato l'effetto del farma-
co ipnotico datole in precedenza con uno stimolante. Mentre dormiva, qual-
cuno le aveva tolto gli abiti sudici e laceri che indossava, lasciandole su una
sedia un vestitino da sera bianco e un paio di sandali. Il vestito le calzava
quasi alla perfezione, e Jill concluse che doveva appartenere alla ragazza
che il dottore aveva chiamato Miriam. Si lav, si trucc, si pettin, e scese
nel grande salotto sentendosi un'altra donna.
Dorcas era raggomitolata in una grande poltrona e stava lavorando a ma-
glia. Alz lo sguardo, le rivolse un cenno amichevole, come se Jill fosse
sempre vissuta in quella casa, quindi torn a concentrarsi sul suo lavoro.
Harshaw era in piedi e stava mescolando lentamente una mistura in una
brocca alta e ghiacciata. Un drink? le domand.
Oh, s, grazie.
Riempi due grossi bicchieri da cocktail fino all'orlo e gliene porse uno.
Cos'? domand Jill.
Una mia ricetta personale, cocktail cometa. Un terzo di vodka, un ter-
zo di acido muriatico e un terzo di acqua di batteria due pizzichi di sale, e
uno scarafaggio sottaceto.
Faresti meglio a farti un bel whisky con seltz le consigli Dorcas. Jill
not che la ragazza aveva gi un bicchiere alto accanto al gomito.
Fatti gli affari tuoi ribatt Harshaw senza rancore. L'acido cloridrico
ottimo per la digestione, e lo scarafaggio ricco di vitamine e proteine.
Sollev il bicchiere davanti a Jill e dichiar in tono solenne: Alla nostra
nobile salute! Ormai siamo rimasti in pochi. Svuot quasi completamente
il suo bicchiere e lo riempi di nuovo.
Jill fece un sorsetto cauto, quindi uno pi ampio. Qualunque fossero i
veri ingredienti, quel drink sembrava esattamente ci di cui aveva bisogno;
una calda sensazione di benessere si irradi rapidamente per tutto il corpo.
Ne bevve circa met e lasci che Harshaw gliene versasse ancora. Hai dato
un'occhiata al nostro paziente? le domand poi.
Nossignore. Non so nemmeno dove si trovi.
Sono andato a controllarlo pochi minuti fa. Dorme come un bambino
credo che d'ora in poi lo chiamer Lazzaro. Pensi che gradirebbe scendere
gi per cenare?
Jill assunse un'espressione pensosa. Dottore, non so proprio cosa dirle.
Be', se si sveglia me ne accorger. Poi potr unirsi a noi, oppure man-
giare da solo, come preferisce. Qui siamo liberi, mia cara. Ognuno fa ci
che vuole e se fa qualcosa che non di mio gradimento, gli do un calcio
nel sedere e lo butto fuori. A proposito, non gradisco affatto essere chiamato
dottore.
Signore?
Oh, non che mi offenda, per carit. Ma da quando hanno iniziato a di-
stribuire dottorati in danza folkloristica e pesca d'altura avanzata, ho iniziato
a sentirmi troppo orgoglioso per usare quel titolo. Non ho alcun interesse
per i titoli. Quindi dammi del tu e chiamami Jubal.
Oh. Ma il dottorato in Medicina non stato affatto annacquato come
dici tu.
No, ma sarebbe ora che gli dessero un nome diverso, almeno noi medici
non saremmo confusi con gli assistenti di asilo infantile. Comunque non im-
porta. Piuttosto, ragazza, dimmi qual il tuo interesse in questo nostro pa-
ziente.
Eh? Gliel'ho gi detto, dott ehm, te l'ho gi detto, Jubal.
Mi hai detto cosa successo, ma non mi hai spiegato il perch. Jill, ho
visto benissimo il modo in cui lo guardavi e il modo in cui gli hai parlato.
Credi di essere innamorata di lui?
Jill era sconvolta. Rivolse un'occhiata a Dorcas; l'altra ragazza non sem-
brava affatto interessata alla conversazione.
Ma assurdo!
Io non ci trovo proprio nulla di assurdo; tu sei una ragazza e lui un ra-
gazzo; di solito una combinazione che funziona piuttosto bene.
Ma no, Jubal, non si tratta affatto di questo. Io insomma, ho pensa-
to che lo tenevano prigioniero e che potesse essere in pericolo anche se
questa un'idea di Ben. Volevo far s che ottenesse i suoi diritti.
Mmmm mia cara ragazza, sono sempre stato sospettoso nei confronti
degli interessi disinteressati. A vederti si direbbe che tu abbia un equilibrio
ghiandolare pi che normale, quindi mi viene da pensare che si tratti di Ben,
o di questo povero ragazzo di Marte, o di tutt'e due. Ti consiglio di portare i
tuoi motivi in una stanza privata e di dar loro un'occhiata da vicino. Poi sa-
rai in grado di giudicare meglio la direzione in cui stai andando. Nel frat-
tempo, che cosa vuoi che faccia io?
La domanda era talmente diretta che Jill non sapeva come rispondere.
Che cosa voleva? Che cosa si aspettava? Dal momento in cui aveva portato
via Smith non aveva pensato ad altro che alla fuga e a raggiungere la resi-
denza di Harshaw. Non aveva fatto alcun piano. Non lo so disse.
Lo immaginavo. Da quanto mi hai detto prima ho capito che non ti
possibile tornare al tuo posto di lavoro. Quindi, immaginando che tu voglia
proteggere la tua posizione, mi sono preso la libert di mandare un messag-
gio da Montreal al responsabile del personale paramedico del tuo ospedale
mentre dormivi. Hai fatto richiesta di due settimane di aspettativa per un
improvviso lutto in famiglia. Okay? Potrai fornir loro i dettagli del caso in
seguito.
Jill prov un'improvvisa sensazione di sollievo. Per suo stesso carattere,
dal momento in cui aveva preso la grande decisione di salvare Michael, ave-
va seppellito ogni considerazione del suo personale benessere; ci nono-
stante, era rimasto dentro di lei un grande peso riguardo a ci che aveva fat-
to di una carriera professionale fino ad allora priva di macchie. Oh, Jubal,
grazie! Anche se non ero ancora una delinquente a tutti gli effetti. Oggi era
la mia giornata libera.
Bene. Allora puoi stare tranquilla. Ma ora che cosa hai intenzione di
fare?
Non ho ancora avuto il tempo di pensarci. Immagino che dovrei metter-
mi in contatto con la mia banca per procurarmi dei soldi Fece una pausa,
cercando di ricordare a quanto ammontasse il saldo del suo conto in banca.
Non era mai un granch, e alle volte si dimenticava di
Jubal interruppe i suoi pensieri. Se chiami la tua banca, ti ritroverai un
esercito di poliziotti alle calcagna. Non ti conviene rimanere qui finch non
si calmano le acque?
Oh, Jubal, non vorrei disturbarti
Tanto lo hai gi fatto. Non ti preoccupare, bimba. Qui ci sono sempre un
sacco di scrocconi che vanno e vengono una volta ho avuto come ospite
una famiglia che rimasta qui per un anno e mezzo. Ma nessuno pu rima-
nere qui contro la mia volont, quindi rilassati. Se poi risulti anche utile ol-
tre che ornamentale, potrai rimanere a vita, se vuoi. Ma ora parliamo del no-
stro paziente; hai detto che volevi far s che ottenesse i suoi diritti. Imma-
gino che ti aspetti un aiuto da parte mia a questo riguardo?
Be', io Ben ha detto che insomma, pensava che avresti potuto aiu-
tarlo
Ben una persona che mi piace molto, ma non per questo gli concedo
di parlare a mio nome. Ci tengo a precisare che non mi interessa assoluta-
mente che il ragazzo ottenga i suoi cosiddetti diritti. Le sue rivendicazioni
sul pianeta Marte sono cavilli da avvocati, ed essendo un avvocato io stesso,
non mi sento assolutamente obbligato a rispettarle. In quanto alle grandi ric-
chezze che dovrebbero venirgli ascritte, si tratta di una situazione risultante
dalle passioni infiammate di altra gente e dai nostri strani costumi tribali; lui
non si certo guadagnato nemmeno un centesimo. Per quel che mi riguarda
lo riterrei fortunato se gli fregassero tutto. Se Ben si aspettava che imbastis-
si una battaglia per i diritti di Smith, si sbagliava di grosso.
Oh. Jill si senti improvvisamente sconsolata. Allora sar meglio che
inizi a organizzarmi per portarlo via di qui.
Oh, no! Cio, a meno che tu non lo desideri
Ma credevo che tu avessi detto
Ho detto che non sono affatto interessato a una ragnatela di astrazioni
legali. Ma un paziente e un'ospite sotto il mio tetto sono un altro paio di ma-
niche. Pu rimanere quanto vuole, se lo gradisce. Volevo solo puntualizzare
che non ho nessuna intenzione di cacciarmi in questioni di ordine politico
per accontentare qualche idea romantica tua o di Ben Caxton. Mia cara, una
volta pensavo di essere al servizio dell'umanit, e devo dire che godevo an-
che di questo pensiero. Poi ho scoperto che l'umanit non vuole affatto esse-
re servita; al contrario, prova risentimento per qualsiasi tentativo di aiuto.
Quindi ho deciso di fare solo ci che gradito a Jubal Harshaw. Si rivolse
a Dorcas, come se l'argomento fosse chiuso. Mi sembra che si avvicini l'o-
ra di cena, non vero Dorcas? Se ne sta per caso occupando qualcuno?
Miriam. Dorcas appoggi i suoi ferri e si alz in piedi.
Non sono mai riuscito a capire come facciano queste ragazze a dividersi
i compiti.
Come potresti, capo, dato che non fai mai nulla? Dorcas gli diede una
pacchetta amichevole sullo stomaco. Per non salti mai un pasto.
Un colpo di gong risuon per la casa; tutti andarono a sedersi a tavola. Se
la rossa Miriam aveva effettivamente preparato la cena, apparentemente
aveva fatto uso di tutte le scorciatoie moderne disponibili; era gi seduta a
capotavola e aveva un aspetto fresco e radioso. Oltre alle tre segretarie, vi
era un giovanotto con qualche anno pi di Larry, cui ci si rivolgeva col
nome Duke, il quale incluse Jill nella conversazione come se fosse l con
loro da sempre. Vi era anche una coppia di mezza et che non venne nem-
meno presentata; mangiarono come in un ristorante e si alzarono da tavola
appena ebbero finito, senza rivolgere nemmeno una parola agli altri com-
mensali.
Il chiacchierio degli altri, invece, era vivace e irriverente. Il servizio ve-
niva effettuato da robot non androidi, comandati da un pannello che si tro-
vava dalla parte del tavolo di Miriam. Il cibo era ottimo e, per quel che riu-
sc a stabilire Jill, non vi erano alimenti sintetici.
Ma Harshaw non sembrava essere del tutto soddisfatto. Si lament del
fatto che il suo coltello non tagliava bene, che la carne era troppo dura, e poi
di entrambe le cose; accus Miriam di aver servito gli avanzi. Nessuno sem-
brava prestargli attenzione; Jill cominciava a provare un certo imbarazzo
per Miriam quando Anne appoggi le sue posate al tavolo. Ha addirittura
menzionato la cucina di sua madre dichiar freddamente.
Forse pensa di essere ancora il capo assenti Dorcas.
Quanto tempo passato?
Pi o meno una decina di giorni.
Troppo tempo. Anne rivolse lo sguardo verso Miriam e Dorcas, che
annuirono e si alzarono in piedi. Duke continu a mangiare.
No, ragazze disse Harshaw in tono preoccupato non ai pasti, almeno.
Aspettate almeno finch Le tre segretarie non fecero alcun caso alle sue
proteste e si mossero all'unisono verso di lui; un robot servitore dovette sco-
starsi di lato. Anne afferr i piedi di Jubal, mentre le altre due lo prendevano
ognuna per un braccio. Le porte si aprirono e Harshaw venne trasportato
fuori mentre continuava a lagnarsi inutilmente.
Pochi secondi dopo, le sue rimostranze vennero interrotte bruscamente
dal suono di un possente spruzzo.
Le tre donne tornarono a tavola subito dopo, perfettamente serene e com-
poste. Miriam si sedette e si rivolse a Jill. Gradisci dell'altra insalata,
cara?
Harshaw torn pochi minuti dopo, con indosso un pigiama e una vesta-
glia al posto della giacca da sera che portava in precedenza. Uno dei robot
aveva coperto il suo piatto non appena era stato trascinato via dal tavolo;
glielo scopri, e lui torn a consumare il suo pasto. Come stavo dicendo
comment una donna che non sa cucinare non ha motivo di esistere. Se
non iniziate a fornirmi un servizio decente da queste parti prender un cane
al posto di tutte voi. Cosa c' per dolce, Miriam?
Torta di fragole.
Cos va meglio. Siete tutte sospese fino a mercoled.
Gillian scopri presto che non era necessario capire come funzionasse la
casa di Harshaw; poteva fare tutto ci che voleva, perch tanto nessuno se
ne curava. Dopo cena si rec in salotto con l'intenzione di vedere un tele-
giornale serale in stereovisione, ansiosa di scoprire se si parlasse di lei. Ma
non riusc a trovare alcuno stereovisore, n nulla che potesse nascondere lo
schermo. Riflett, e le venne in mente che non aveva visto nulla di simile in
tutta la casa. E non c'era nemmeno un giornale in vista, sebbene vi fossero
molte riviste e libri.
Nessuno si un a lei nella sua ricerca. Dopo un po' si chiese che ore fosse-
ro. Avendo lasciato l'orologio nella borsa nella stanza di sopra, si guard at-
torno per cercarne uno. Non ne trov, quindi frug nella sua ottima memo-
ria e ricord di non aver visto orologi o calendari in tutte le stanze che ave-
va avuto modo di visitare.
Decise comunque di andare a letto, a prescindere dall'ora. Vi era una pa-
rete intera ricoperta di scaffali colmi di libri e nastri registrati. Trov un na-
stro delle Storie proprio cos di Kipling e se la port in camera.
Qui si ritrov davanti a un'altra piccola sorpresa. Il letto nella stanza che
le era stata assegnata era il massimo della modernit, con automassaggio,
macchinetta del caff incorporata, controllo della temperatura, apparecchio
di lettura, eccetera, ma mancava il circuito sveglia. Al suo posto vi era un
pannello quadrato liscio. Jill decise che in ogni caso non avrebbe dormito
troppo, quindi si infil nel letto, inser la bobina nell'apparecchio, si sdrai e
prese a leggere le parole che scorrevano sul soffitto. Dopo un po' il coman-
do di velocit le scivol dalle dita rilassate, le luci si spensero e si addor-
ment.
Jubal Harshaw non prese sonno altrettanto facilmente. Era contrariato.
L'interesse iniziale che aveva provato nei confronti della situazione era or-
mai pressoch svanito, cedendo il posto al rimorso. Oltre mezzo secolo pri-
ma, aveva fatto un solenne giuramento, decidendo di non raccattare mai pi
gatti randagi per strada. Ora per, se ne ritrovava fra le mani ben due anzi
tre, se contava anche Ben Caxton.
L'aver violato quel giuramento pi volte durante quegli anni non lo pre-
occupava affatto; non era la mancanza di logica o di coerenza a impensierir-
lo, n era minimamente preoccupato dal fatto che vi fossero due nuovi ospi-
ti a pensione completa sotto il suo tetto. Contare le monetine non era certo
nel suo stile. Nel corso di quasi un secolo di vita burrascosa si era trovato in
bolletta diverse volte e spesso gli era capitato di essere pi ricco di quanto
non fosse al momento; considerava entrambe le condizioni alla stregua di
un banale cambiamento del tempo, e sicuramente non badava al denaro.
Ma l'assurda confusione in cui si sarebbe ritrovato quando le autorit fos-
sero riuscite a raggiungere quei due lo infastidiva gi solo a pensarci. Ed era
quasi sicuro che prima o poi li avrebbero trovati: una ragazzina ingenua
come quella Gillian non poteva non essersi lasciata alle spalle una scia di
tracce ben visibili! Poco ma sicuro.
Harshaw non si aspettava mai una condotta ragionevole da parte degli es-
seri umani; per lui la maggior parte della gente era candidata al ricovero in
qualche reparto di psichiatria. Desiderava solo che lo lasciassero in pace tut-
ti, tranne coloro che si sceglieva come compagni di gioco. Era convinto che,
se lo avessero lasciato solo, avrebbe raggiunto il nirvana ormai da lungo
tempo si sarebbe tuffato nel suo stesso ombelico e sarebbe scomparso alla
vista, come facevano quei burloni ind. Perch non potevano lasciare in
pace un uomo?
Verso mezzanotte, spense stancamente la sua ventisettesima sigaretta e si
mise a sedere. Le luci della sua stanza si accesero automaticamente. Sotto
a chi tocca! grid nel microfono sul comodino.
Dorcas entr poco dopo, con indosso una vestaglia e un paio di ciabatte.
S, capo? domand sbadigliando.
Dorcas, nel corso degli ultimi venti o trent'anni non sono stato altro che
un inutile parassita buono a nulla.
La ragazza annui e sbadigli nuovamente. Questo lo sanno tutti.
Lascia perdere i complimenti. C' un momento nella vita di ogni uomo
in cui deve smettere di essere ragionevole; un momento in cui deve alzarsi
in piedi e farsi notare, deve lottare in favore della libert, spaccare le ossa ai
malvagi.
Uhmmm
Quindi smettila di sbadigliare, perch quel momento giunto. Dorcas
abbass lo sguardo sulla sua vestaglia. Forse meglio che vada a vestir-
mi.
S, e sveglia anche le altre ragazze; c' parecchio da fare. Tira un sec-
chio d'acqua fredda in testa a Duke e digli che ho ordinato di spolverare la
scatola delle cazzate e di piazzarla nel mio studio. Voglio le notizie, tutte
quelle disponibili.
Dorcas assunse un'espressione esterrefatta che fece scomparire dal suo
viso l'ultima traccia di sonnolenza. Vuoi che Duke metta in funzione lo
stereovisore?
Hai sentito bene. E digli che se non funziona, gli conviene scegliere una
direzione e cominciare a correre. Di, datti una mossa; ci aspetta una notte
dura.
Va bene assenti Dorcas in tono dubbioso. Ma forse meglio che ti
misuri la febbre, prima.
Smettila, donna!
Duke riusc a montare lo stereovisore giusto in tempo per permettere a
Harshaw di vedere una riedizione notturna della seconda intervista fasulla
all'Uomo di Marte. Il commento che segu includeva la voce secondo la
quale Smith era stato trasferito sulle Ande. Jubal si mise al telefono e vi ri-
mase attaccato fino al mattino. All'alba Dorcas gli port la colazione, sei
uova crude sbattute con brandy. Jubal mand gi l'intruglio mentre rifletteva
sul fatto che uno dei pochi vantaggi di una vita lunga e indaffarata fosse
proprio che, alla fin fine, un uomo arriva a conoscere pi o meno tutti quelli
che hanno un minimo di potere e che di conseguenza poteva chiamarli
quando voleva senza alcun problema.
Harshaw aveva preparato una bomba a orologeria, ma non aveva inten-
zione di farla scattare finch non vi fosse stato costretto dalle autorit costi-
tuite. Aveva capito immediatamente che il Governo poteva riacciuffare Smi-
th e rimetterlo in prigionia in virt del fatto che il ragazzo era incapace di
badare a se stesso idea che, peraltro, lo stesso Harshaw condivideva pie-
namente. La sua opinione era che Smith fosse sia demente dal punto di vista
legale che affetto da psicopatia da un punto di vista medico, vittima di una
psicosi situazionale dal duplice risvolto di proporzioni uniche e monumen-
tali, derivata sia dal fatto che era stato allevato da esseri non umani, sia dal
suo brusco inserimento in una societ che gli era del tutto estranea.
Ci nonostante, considerava sia la nozione legale di sanit mentale sia la
nozione medica di psicosi come fattori non pertinenti al caso in questione.
Si aveva a che fare con un essere di razza umana che aveva compiuto un
adattamento profondo e riuscito a una societ aliena solo che lo aveva fat-
to in veste di malleabile infante. Era quindi possibile che quello stesso sog-
getto, in quanto adulto con abitudini e pensieri formati, riuscisse a compiere
un altro adattamento altrettanto radicale, molto pi complesso per un adulto
che per un bambino? Era ci che il dottor Harshaw intendeva scoprire. Era
la prima volta in decenni che dimostrava un reale interesse nell'esercizio
della sua professione medica.
Inoltre, l'idea di fregare le autorit costituite lo stimolava non poco. Quel-
la vena di anarchismo che faceva parte dei diritti politici di nascita di ogni
americano era piuttosto forte in lui, e la sola idea di mettersi contro il Go-
verno planetario lo riempiva di un entusiasmo per la vita che non provava
da almeno una generazione.
11

Attorno a una stella di tipo G di importanza secondaria, posta ai margini


di una galassia di dimensioni medie, orbitava come al solito una serie di pia-
neti, come da miliardi di anni, sotto l'influenza di una legge di quadrato in-
vertito leggermente modificata che foggiava lo spazio attorno a loro. Tre di
questi pianeti erano di dimensioni abbastanza grandi; gli altri erano dei sem-
plici sassolini, nascosti dai riverberi infuocati della loro stella primaria o
persi nell'oscurit dello spazio esterno.
Sul quarto sassolino partendo dal Sole, gli antichi marziani non erano
stati affatto disturbati, in nessun senso, dal contatto avvenuto con i terrestri.
Le ninfe della loro razza continuavano a percorrere danzando la superficie
di Marte imparando a vivere, e otto su nove continuavano a morire nel pro-
cesso. I marziani adulti, completamente diversi sia dal punto di vista fisico
che da quello mentale rispetto alle ninfe, si radunavano sotto le loro citt
graziose dall'aspetto fatato e ostentavano un comportamento tranquillo e pa-
cifico almeno quanto era turbolento quello delle ninfe nonostante fossero
ancor pi occupati di esse, poich avevano una vita mentale assai ricca e
complessa.
Gli adulti non erano esenti da ci che gli umani definivano lavoro; ave-
vano pur sempre un pianeta da curare e tenere sotto controllo; dovevano
istruire le piante su dove e come crescere, mentre le ninfe che avevano su-
perato il loro tirocinio sopravvivendo andavano radunate, curate con atten-
zione e fertilizzate; le uova risultanti, infine, dovevano essere accudite amo-
revolmente e contemplate con dovizia affinch venissero incoraggiate a ma-
turare nella maniera corretta, mentre le ninfe allo stadio pi avanzato dove-
vano essere persuase ad abbandonare lo stadio infantile e trasformate in es-
seri adulti. Tutti questi compiti erano parte integrante della vita dei mar-
ziani ma non pi di quanto potesse essere considerata parte integrante della
vita di un uomo che controllava una multinazionale planetaria portare a
passeggio il suo cane due volte al giorno
I marziani e gli umani rappresentavano esempi di forme di vita autoco-
sciente, solo che si erano evoluti in direzioni decisamente diverse. Il com-
portamento, le motivazioni, le speranze e le paure dell'uomo erano influen-
zate e controllate in gran parte dal tragico e allo stesso tempo sublime sche-
ma di riproduzione umano. Lo stesso valeva per i marziani, ma in un senso
assai diverso. Anche Marte possedeva l'efficace schema bipolare, ma i mar-
ziani lo usavano in un modo talmente diverso rispetto alla forma terrestre
che solo un biologo avrebbe potuto definirlo con il termine sesso, e sicu-
ramente non si sarebbe trovato d'accordo con qualunque psichiatra terrestre.
Le ninfe marziane erano femmine, mentre gli adulti erano maschi.
Ma in entrambi i casi si trattava esclusivamente di una funzione fisiologi-
ca, non psicologica. La polarit fra uomo e donna che controllava la vita di
ogni essere umano non poteva esistere su Marte. Non vi era alcuna possibi-
lit di matrimonio. Gli adulti erano esseri enormi, tanto che i primi umani
che vi si erano imbattuti li avevano descritti come giganteschi iceberg; era-
no fisicamente passivi, ma mentalmente attivi. Le ninfe invece erano delle
sfere grasse e pelose che rimbalzavano di continuo, cariche di una sorta di
energia incontrollata. Non si poteva istituire alcun paragone fra le fonda-
menta psicologiche marziane e quelle terrestri. La bipolarit umana rappre-
sentava sia la limitazione che l'energia creativa di tutti i comportamenti
umani, dai sonetti alle equazioni nucleari.
Avendo una societ tanto dissimile da quella terrestre, il pianeta Marte
non fece molto caso all'arrivo della Envoy e della Champion. I due eventi
erano avvenuti troppo di recente per assumere una qualunque rilevanza se
i marziani avessero usato i giornali, sarebbe bastata loro un'edizione ogni
secolo terrestre. Il contatto con razze aliene non era certo una novit per
loro; era accaduto in precedenza, sarebbe accaduto di nuovo. Solo quando la
nuova razza veniva grokkata completamente (nel giro di un millennio terre-
stre circa) sarebbe venuto il momento di agire, sempre ammesso che fosse il
caso.
L'unico evento degno di nota su Marte in quel periodo era di tutt'altra na-
tura. Gli Anziani scorporati avevano deciso di rimandare il piccolo umano
sul terzo pianeta a grokkare quel che poteva, ma erano subito tornati a rivol-
gere la loro attenzione a questioni pi serie. Poco tempo prima, pi o meno
durante l'epoca terrestre di Cesare Augusto imperatore, un artista marziano
si era dedicato alla composizione di un'opera d'arte. Si trattava di qualcosa
che poteva essere recepito da un essere umano solo nel modo in cui un
uomo cieco dalla nascita avrebbe potuto comprendere l'idea di un tramonto
se glielo avessero spiegato a parole. Un fatto inconsueto era accaduto: l'arti-
sta in questione si era accidentalmente scorporato prima di portare a termine
il suo capolavoro.
La scorporazione inaspettata era un evento raro sul pianeta Marte, dove
la vita era una sorta di circolo, in cui la morte fisica doveva prendere il so-
pravvento solo nell'istante appropriato, selezionato con grande precisione.
Tuttavia, questo artista si era talmente infervorato nel suo lavoro che aveva
dimenticato di ripararsi dal freddo; quando avevano finalmente notato la sua
assenza, il suo corpo non era nemmeno quasi pi commestibile. Lui stesso
non aveva nemmeno notato la propria scorporazione e aveva proseguito con
la composizione della sequenza che aveva in mente.
L'arte marziana si suddivide in due categorie fondamentali: quella creata
da adulti viventi, caratterizzata da grande vigore e spesso composta da tratti
essenziali e primitivi, e quella degli Anziani, che solitamente molto con-
servatrice, estremamente complessa e realizzata con una tecnica molto pi
elevata; le due forme vengono sempre giudicate separatamente.
Ora, come poteva essere giudicata questa particolare opera? Innegabil-
mente, racchiudeva sia l'arte dei viventi che quella degli scorporati; la sua
forma finale era stata portata a termine da un Anziano tuttavia l'artista
non aveva nemmeno notato il cambiamento del proprio stato fisico e aveva
continuato a lavorare come se fosse stato ancora in stato corporeo. Era quin-
di una nuova forma d'arte? Era possibile produrre opere simili attraverso la
scorporazione inaspettata di altri artisti mentre erano al lavoro? Gli Anziani
discutevano le eccitanti possibilit del caso in un confronto d'idee che dura-
va ormai da secoli, e tutti i marziani corporei attendevano con ansia il loro
verdetto finale.
La questione era di particolare interesse, poich non si trattava di un'ope-
ra d'arte astratta, bens di un lavoro di carattere religioso (nel senso terre-
stre) nonch fortemente emotivo; descriveva infatti il contatto avvenuto fra
la razza marziana e gli abitanti del quinto pianeta, avvenuto molto tempo
prima e che rimaneva tuttora vivido e importante per i marziani allo stesso
modo in cui una morte per crocefissione era rimasta vivida e importante per
i terrestri anche dopo oltre due millenni. La razza marziana aveva incontrato
il popolo del quinto pianeta, lo aveva grokkato completamente, e dopo qual-
che tempo aveva deciso di agire di conseguenza; ormai di quella civilt ri-
manevano solo poche rovine su alcuni asteroidi, ma i marziani continuava-
no a lodare e a serbare nei loro animi quella razza aliena che avevano di-
strutto. Questa nuova opera d'arte faceva infatti parte di uno dei molti tenta-
tivi di grokkare ogni parte di quella meravigliosa esperienza in tutta la sua
complessit racchiudendola in una sola opera. Ma prima che potesse venire
giudicata, era necessario grokkare come giudicarla. Si trattava di un proble-
ma assai interessante.

Sul terzo pianeta, Valentine Michael Smith non era affatto interessato a
questa faccenda, che aveva sollevato tanto scalpore su Marte; non ne aveva
mai nemmeno sentito parlare. Il suo custode marziano e i fratelli d'acqua del
custode avevano preferito non tormentarlo con eventi che non era in grado
di afferrare. Smith sapeva della distruzione del quinto pianeta e percepiva la
sua importanza emotiva, allo stesso modo in cui un qualunque scolaretto
umano imparava della battaglia di Troia o dei sette Re di Roma, ma non era
mai stato esposto all'arte che non era in grado di grokkare. La sua educazio-
ne era stata unica, molto pi vasta rispetto a quella dei suoi compagni di
nido, ma allo stesso tempo di gran lunga inferiore a quella di un adulto mar-
ziano. Il suo custode e i consiglieri Anziani del suo custode avevano dedica-
to un notevole, per quanto effimero, interesse nello stabilire quanto fosse in
grado di apprendere quel piccolo alieno. I risultati avevano insegnato loro
sulle potenzialit della razza umana molto pi di quanto quella stessa razza
avesse imparato di se stessa: Smith aveva grokkato molto prontamente inse-
gnamenti che nessun altro essere umano era mai stato in grado di apprende-
re.
Attualmente, per, Smith stava godendo di una sensazione di felicit e
spensieratezza che non provava da molti anni. Aveva trovato in Jubal un
nuovo fratello d'acqua, aveva conosciuto nuovi amici e stava vivendo espe-
rienze nuove e deliziose in una quantit tale da non avere nemmeno il tem-
po di grokkarle; non poteva far altro che archiviarle nella sua mente per poi
esaminarle in seguito, in tutta tranquillit.
Jubal gli aveva assicurato che, se avesse imparato a leggere, sarebbe stato
in grado di grokkare quel luogo strano e meraviglioso molto pi velocemen-
te; cos, Smith aveva deciso di dedicare un'intera giornata a imparare a leg-
gere rapidamente e bene, con l'assistenza di Jill che gli indicava le parole e
le pronunciava per lui ad alta voce. Dedicare una giornata intera alla lettura
per significava rimanere fuori dalla piscina per tutto il giorno, e questo per
lui era un grande sacrificio. Da quando erano riusciti a convincerlo che nuo-
tare era una cosa permessa, Smith aveva scoperto che non era solo un atto
eccitante e sensuale, ma addirittura affine a un'irrefrenabile estasi religiosa.
Se Jill e Jubal non glielo avessero impedito, una volta entrato non sarebbe
mai pi uscito dall'acqua.
Dato che non gli permettevano di nuotare per tutta la notte, Smith pass
l'intera notte a leggere. Stava letteralmente sfrecciando attraverso l'Enciclo-
pedia Britannica, ma diede anche un'occhiata ai libri di medicina e di legge
di Jubal. In una particolare occasione, suo fratello Jubal lo aveva visto sfo-
gliare rapidamente uno di quei libri e lo aveva fermato, chiedendogli che
cosa avesse letto. Smith aveva risposto con grande attenzione, poich quella
domanda gli aveva ricordato uno di quei test ai quali lo avevano occasional-
mente sottoposto gli Anziani su Marte. Suo fratello gli era parso leggermen-
te deluso dalle risposte, tanto che Smith trov necessario entrare in contem-
plazione per un'ora per riflettere sull'accaduto; era pressoch certo di avergli
risposto con tutte le parole contenute nel libro, sebbene non le avesse grok-
kate affatto.
Ma preferiva di gran lunga la piscina ai libri, soprattutto quando Jill, Mi-
riam, Larry, Anne e tutti gli altri erano dentro a sguazzare e a spruzzarsi a
vicenda. Non aveva imparato subito a nuotare come nuotavano loro, ma
aveva scoperto gi fin dalla prima volta di essere in grado di fare qualcosa
che loro non potevano fare. Era semplicemente sceso sul fondo e si era sdra-
iato, immerso in una silenziosa beatitudine finch non lo avevano tirato
fuori con una tale concitazione e premura che era stato quasi costretto a riti-
rarsi in se stesso, cosa che avrebbe senz'altro fatto se non si fosse reso conto
che erano preoccupati per il suo benessere.
Pi tardi, quello stesso giorno, mostr quella sua abilit a Jubal, rimanen-
do sul fondo per un lasso di tempo delizioso. Cerc di insegnarlo anche a
suo fratello Jill solo che lei ne apparve alquanto disturbata, tanto che de-
sistette subito dall'insegnamento. Fu allora che comprese per la prima volta
che poteva fare cose che questi suoi nuovi amici non erano in grado di fare.
Ci riflett a lungo, tentando di grokkare quella scoperta in tutta la sua pie-
nezza.

Smith era felice; Harshaw no. Le sue giornate procedevano come al soli-
to all'insegna dell'ozio, intercalato solo da casuali osservazioni non pro-
grammate sul suo animale da laboratorio, l'Uomo di Marte. Non defin al-
cun orario per Smith, nessun programma di studio, nessuna analisi fisica re-
golare. Gli permetteva semplicemente di fare ci che desiderava, di correre
liberamente in giro come un giovane cavallo in un ranch. L'unica persona
che tentava di badare alle azioni di Smith era Gillian ed esagerava, secon-
do l'opinione di Jubal: non vedeva con grande favore il fatto che un uomo
venisse educato da una donna.
Tuttavia, Gillian Boardman non faceva altro che spiegare a Valentine
Smith i rudimenti del comportamento sociale umano e in verit lui neces-
sitava di ben poche spiegazioni. Ormai mangiava a tavola con tutti gli altri e
si vestiva anche da solo. Si era conformato in maniera pi che accettabile
agli usi alquanto liberi e informali della casa e sembrava in grado di far
fronte a quasi tutte le nuove esperienze cui era sottoposto, basandosi su un
sistema di imitazione di quanto facevano gli altri. Nel corso del suo primo
pasto a tavola, cerc di mangiare usando il solo cucchiaio, e Jill dovette ta-
gliargli la carne. Ma dopo pochi minuti tentava gi di imitare gli altri, e nel
corso del pasto successivo poterono constatare che il suo comportamento a
tavola era una copia precisa di quello di Jill, compresi tutti gli elementi su-
perflui.
Nemmeno la duplice scoperta che Smith avesse imparato da solo a legge-
re alla velocit di una macchina di lettura elettronica e possedesse una me-
moria totale e immediata del testo indusse Jubal Harshaw a tentare di fare di
Smith un progetto con tanto di controlli costanti, misurazioni scientifiche
e curve di progresso. Harshaw possedeva l'arrogante umilt di chi consa-
pevole della propria ignoranza, e non vedeva alcuna utilit nel compiere
delle misurazioni quando non sapeva nemmeno che cosa stesse misuran-
do. Si limit a prendere qualche appunto in privato, senza la bench minima
intenzione di pubblicare le osservazioni che andava annotando.
Ma nonostante Harshaw godesse nell'osservare questo animale unico che
si sviluppava trasformandosi in un essere umano, non riusciva in alcun
modo a essere felice.
Come il Segretario generale Douglas, anche Harshaw attendeva la mossa
successiva della controparte.
E attendeva con crescente tensione Poich era stato costretto ad agire
aspettandosi azioni nei suoi confronti da parte del Governo, il fatto che non
fosse ancora accaduto nulla lo esasperava. Era mai possibile che gli sbirri
della Federazione fossero cos stupidi da non essere capaci di seguire le
tracce di una ragazzina ingenua che si era trascinata un uomo incosciente
per tutto il paese? O forse (e questa ipotesi gli sembrava assai pi realistica)
l'avevano seguita e ora stavano tenendo d'assedio la sua propriet? Quest'ul-
timo pensiero lo faceva letteralmente infuriare. La sola idea che il Governo
potesse spiare la sua casa, il suo castello, era ripugnante almeno quanto l'i-
dea che aprissero la sua posta.
E poteva benissimo darsi che stessero facendo anche quello! Il Governo!
Tre quarti di parassiti e un quarto di idioti che brancolano nel buio. Certo,
non poteva fare a meno di ammettere che una forma di governo fosse neces-
saria all'uomo. Ma questo non significava certo che la cosa lo rendesse feli-
ce. Il fatto che un male fosse inevitabile non contribuiva certo a renderlo un
bene. Se fosse dipeso da lui, il Governo poteva anche andare a farsi benedi-
re!
Ma era indubbiamente possibile, o addirittura probabile, che quelli del-
l'amministrazione sapessero benissimo dove si nascondeva l'Uomo di Mar-
te e che, per qualche motivo, preferissero lasciarlo l dov'era mentre pre-
paravano che cosa?
E se le cose stavano cos, per quanto tempo sarebbe andata avanti quella
situazione? E per quanto sarebbe riuscito a difendersi?
E inoltre, dove diavolo si era cacciato quel giovane e avventato idiota di
Ben Caxton?

Fu Jill Boardman che lo costrinse a uscire dalla sua meditazione spiritua-


le. Jubal?
Eh? Oh, sei tu, begli occhi. Scusa, ero immerso nei miei pensieri. Siedi-
ti. Vuoi bere qualcosa?
No, grazie. Jubal, sono preoccupata.
Chi non lo ? Hai fatto un gran bel tuffo ad angelo poco fa. Perch non
me ne fai vedere un altro uguale?
Jill si morse il labbro e assunse un'espressione che la faceva apparire
come una dodicenne. Jubal! Per favore! Ascoltami, sono terribilmente pre-
occupata!
Jubal emise un sospiro. In questo caso, asciugati. salita una certa
arietta fresca
Sto bene cos. Senti, ti dispiacerebbe molto se ti lasciassi qui Mike? Ti
occuperesti di lui?
Harshaw sbatt le palpebre. Certo che pu stare qui. Lo sai, no? Ci pen-
seranno le ragazze a occuparsi di lui e anch'io lo terr d'occhio, di tanto in
tanto. Non un problema per me. Ma significa che te ne stai andando? Jill
non incroci il suo sguardo. S rispose.
Mmm lo sai che sei la benvenuta qui. Ma sei anche liberissima di an-
dartene quando vuoi, se lo desideri.
Ma Jubal, io non vorrei andarmene!
Allora rimani.
Ma devo!
Forse meglio se ricominici da capo. Non credo di aver ben afferrato.
Ma non capisci? A me piace tantissimo stare qui; voi tutti siete stati fan-
tastici con noi! Ma non posso pi trattenermi. Non finch non ho notizie di
Ben. Devo assolutamente andare a cercarlo.
Harshaw profer una parola, emotiva, terrena, volgare, quindi prosegui.
E in che modo hai intenzione di cercarlo?
Jill fece una smorfia. Non lo so. Solo che non ce la faccio pi a rimane-
re qui in panciolle, a nuotare e a chiacchierare del pi e del meno, quando
so che Ben l fuori chiss dove.
Gillian, come ti ho gi fatto notare, Ben un uomo adulto. Tu non sei
sua madre, e nemmeno sua moglie. E io non sono il suo tutore. Nessuno di
noi responsabile per lui e tu non hai nessun motivo particolare per an-
darlo a cercare. O mi sbaglio?
Jill abbass lo sguardo e contrasse un dito del piede nell'erba. No, am-
mise non ho nessun diritto nei suoi confronti. So solo che che se scom-
parissi io, lui mi cercherebbe, e continuerebbe a cercarmi finch non mi tro-
va. Capisci? Sono costretta a farlo!
Jubal imprec a bassa voce contro tutte le antiche divinit che avevano
qualche legame con il concepimento delle follie della razza umana, quindi
disse ad alta voce: Va bene, va bene. Se proprio devi farlo, allora tentiamo
almeno di usare un minimo di logica. Pensi di assumere dei professionisti?
Diciamo un'agenzia di investigazioni privata specializzata nel ritrovamento
di persone scomparse?
Jill assunse un'espressione infelice. Immagino che sia l'unico modo.
Non ho mai assunto un detective in vita mia. Sono molto cari?
Piuttosto.
Jill deglut. Credi che mi lascerebbero pagare, non so, a rate mensili, o
qualcosa del genere?
Soldi contanti a lavoro compiuto; di solito cos che lavorano. Smetti di
fare quella faccia, bambina mia; ho affrontato subito l'argomento proprio
per liquidarlo. Ho gi assunto il migliore del campo per cercare Ben, quindi
inutile che tu comprometta le tue future entrate per assumere il secondo
migliore.
Non me l'hai detto!
Non c'era bisogno di dirtelo.
Ma Jubal, che cosa hanno scoperto?
Nulla disse senza preamboli. Nulla che valesse la pena di riferire,
cos ho pensato che fosse inutile deprimerti ulteriormente. Jubal fece una
smorfia. Quando sei arrivata qui, pensavo che la tua preoccupazione nei
confronti di Ben fosse decisamente esagerata; ho ragionato allo stesso modo
del suo assistente, quel Kilgallen, pensando che Ben fosse andato a caccia di
qualche nuova pista e che si sarebbe fatto vedere non appena avesse com-
pletato il suo pezzo. Ben si comporta spesso cos: il suo lavoro. Emise un
sospiro. Ma ora non ne sono pi convinto. Quel testone di Kilgallen ha ve-
ramente ricevuto un messaggio statprnt, apparentemente spedito da Ben,
nel quale era scritto che si sarebbe assentato per qualche giorno. Il mio
uomo non solo l'ha visto ma anche riuscito a fotografarlo e a controllarne
la fonte. Non era un falso, stato spedito veramente.
Jill assunse un'espressione perplessa. Mi domando come mai Ben non
abbia mandato un messaggio anche a me, gi che c'era Non da lui, in-
somma; un tipo molto premuroso.
Jubal represse un grugnito di disapprovazione. Usa la tua testolina, Gil-
lian. Se su un pacchetto c' la scritta sigarette, ci non prova affatto che al
suo interno vi siano effettivamente delle sigarette. Tu sei arrivata qui vener-
d scorso, e i codici di quel messaggio statprnt dimostrano che stato spe-
dito da Filadelfia (dalla piattaforma di atterraggio della stazione Paoli, per
essere precisi) poco dopo le dieci e mezza del mattino; alle 10:34 di gioved.
stato consegnato pochi minuti dopo essere stato inoltrato ed stato rice-
vuto immediatamente, dato che l'ufficio di Ben possiede una stampante stai.
Ora spiegami tu per quale motivo Ben ha mandato un messaggio stampato
al suo ufficio, in orario lavorativo, invece di telefonare?
Be', in effetti strano. Normalmente credo che usasse il telefono. il
modo pi ovvio di
Ma tu non sei Ben. A me vengono in mente almeno una mezza dozzina
di motivi, per un uomo che fa il suo mestiere. Per evitare alterazioni. Per as-
sicurarsi che rimanesse una copia stampata del messaggio negli schedari
della compagnia telefonica. Per mandare un messaggio ritardato. Ci sono un
sacco di motivi possibili. Kilgallen non ci ha trovato nulla di strano, e il solo
fatto che Ben, o il giornale per cui lavora, si assuma la spesa di tenere una
stampante stai in ufficio significa che lui ne fa uso regolarmente.
Tuttavia continu Jubal gli spioni che ho assunto sono gente parec-
chio sospettosa; secondo quel messaggio, Ben si trovava alla piattaforma
della stazione Paoli alle 10:34 di gioved, quindi loro hanno mandato una
persona a controllare. Jill, quel messaggio non stato affatto mandato da
l.
Ma
Aspetta un attimo. stato mandato da quel luogo, ma non partito da
l. I messaggi stat si possono consegnare allo sportello oppure dettare per te-
lefono. Se vengono consegnati allo sportello, il cliente pu farlo trascrivere
a macchina o chiedere una trasmissione facsimile del messaggio scritto e
firmato a mano da lui stesso. Ma se viene dettato per telefono, l'ufficio deve
per forza batterlo a macchina prima di fotografarlo.
Certo, naturale.
Questo non ti suggerisce nulla, Jill?
Be' Jubal, sono talmente preoccupata che non riesco nemmeno a ra-
gionare. Che cosa dovrebbe suggerirmi?
Smettila di mortificarti; non avrebbe suggerito nulla nemmeno a me.
Ma il professionista che ho assunto un tipo molto astuto; arrivato a Paoli
con una stampa stat pi che convincente ricavata dalla fotografia scattata
sotto il naso dell'assistente di Ben, assieme a una serie di biglietti da visita e
credenziali che gli hanno permesso di spacciarsi per Osbert Kilgallen, il
destinatario. Poi, con i suoi modi paterni e un volto sincero, riuscito a con-
vincere un'impiegata della compagnia telefonica a dargli informazioni che,
in conformit con l'emendamento costituzionale sulla riservatezza della cor-
rispondenza privata, avrebbe dovuto divulgare solo per ordine di un magi-
strato. Che cosa triste. In ogni caso, l'impiegata ricordava di aver ricevuto
quel messaggio da mandare a Washington. Normalmente, non si sarebbe
mai ricordata di un particolare messaggio sulle centinaia che riceve ogni
giorno; le entrano dalle orecchie, le escono dalle punte delle dita e poi
scompaiono, come se non fossero mai esistiti. Tuttavia, per pura fortuna,
questa giovane impiegata era una fedele ammiratrice di Ben; legge la sua
rubrica del Nido del corvo ogni santa sera; un terribile vizio. Jubal sbatt
le palpebre, assumendo un'aria pensierosa. Sotto a chi tocca!
Apparve Anne, gocciolante. Ricordami le disse Jubal di scrivere un
articolo popolare sulla lettura coattiva dei giornali. L'argomento principale
sar che la maggior parte delle nevrosi e anche di alcune psicosi possono es-
sere derivate dall'inutile e poco salutare abitudine di sguazzare giornalmente
nei problemi e nei peccati di cinque miliardi di sconosciuti. Il titolo sar
Pettegolezzi illimitati. Anzi, facciamo Pettegolezzi all'impazzata.
Capo, stai diventando morboso.
Io no. Ma tutti gli altri s. Fai in modo che lo scriva nel corso della pros-
sima settimana. E ora sparisci: sono occupato. Torn a rivolgersi a Gillian.
Insomma, la tipa aveva riconosciuto il nome di Ben, quindi si ricordava
perfettamente di quel messaggio anzi, ne era addirittura emozionata, per-
ch le aveva dato la possibilit di parlare con uno dei suoi eroi. A dir la veri-
t era anche piuttosto contrariata dal fatto che Ben non avesse richiesto la
comunicazione visiva; la chiamata era stata in solo audio. Comunque sia, ri-
cordava un gran numero di dettagli e, cosa pi importante per noi, ricordava
anche che era stata pagata in contanti da una cabina pubblica una cabina
di Washington.
Washington? ripet Jill. E perch mai Ben avrebbe dovuto chiamare
da
Ma ovvio! la interruppe Jubal in tono permaloso. Se si trovava in
una cabina pubblica a Washington, poteva benissimo chiamare direttamente
il suo ufficio, usando il canale audiovisivo, parlando faccia a faccia con il
suo assistente, spendendo meno e risparmiando tempo. Il fatto che abbia
chiamato una stazione a quasi trecento chilometri di distanza per far riman-
dare da l un messaggio stai a Washington assurdo. Non ha alcun senso. O
meglio, ha un solo possibile senso: un imbroglio. Ben si aspetta raggiri al-
meno quanto una sposa si aspetta di ricevere baci il giorno del suo matrimo-
nio. Non certo diventato uno dei migliori scribacchini del mestiere giocan-
do a carte scoperte.
Ben non uno scribacchino! un giornalista da premio Pulitzer!
Mi spiace, in quel campo sono daltonico. Ma stai calma. Dunque, po-
trebbe aver pensato che il suo telefono fosse controllato e il canale stai no.
Oppure ha pensato che entrambi i canali fossero sotto controllo (e se non lo
erano sono sicuro che adesso cos), e ha usato quel sistema per convincere
chiunque fosse in ascolto che si trovava effettivamente fuori citt per qual-
che giorno. Jubal fece una smorfia. E se questo il caso, certo non lo aiu-
tiamo cercandolo. Potremmo addirittura mettere in pericolo la sua vita.
Jubal! No!
Jubal, s rispose stancamente lui. Quel ragazzo pattina sempre vicino
al margine del ghiaccio. Ha sempre fatto cos. un vero e proprio temera-
rio, in questo modo che si guadagnato la sua posizione. Ma forse stavol-
ta si imbarcato in un affare pi grande di lui. Jill, Ben non ha mai seguito
un caso pericoloso e delicato come questo. Se scomparso volontariamente,
ed possibile che sia cos, ti sembra logico rischiare di mandargli tutto all'a-
ria cercandolo in maniera poco professionale e attirando l'attenzione di tutti
sul fatto che scomparso? Kilgallen lo sta coprendo tuttora, e infatti finora
la sua rubrica uscita con un articolo nuovo ogni giorno. Normalmente non
mi preoccupo di leggerla, ma mi sono informato.
Articoli gi pronti! Kilgallen mi aveva accennato una cosa del genere.
Naturale. Fanno quasi tutti parte della serie infinita di articoli di Ben
sulla corruzione nella raccolta di fondi per le campagne elettorali. un ar-
gomento sicuro come scrivere un articolo in favore del Natale. Pu darsi
che vengano tenuti negli schedari per simili emergenze, o che addirittura li
scriva lo stesso Kilgallen. In ogni caso, sta di fatto che dal punto di vista uf-
ficiale Ben Caxton, l'inarrestabile avvocato del popolo, tuttora sul posto di
lavoro. E pu darsi che sia stato lui stesso a organizzare le cose in questo
modo, mia cara, perch magari si ritrovato in una situazione di tale perico-
lo da aver paura anche di mettersi in contatto con te. Ebbene, che ne pensi?
Gillian si guard attorno con espressione quasi feroce, osservando quella
scena quasi insopportabilmente tranquilla, bucolica e radiosa, quindi si co-
pr il volto con le mani. Jubal non so che cosa fare!
Piantala la riprese aspramente. Non piagnucolare per Ben, per favore;
non in mia presenza. La peggior cosa che pu essergli accaduta la morte, e
questo capita a tutti, prima o poi se non domani mattina, pu essere fra
dieci giorni, fra un mese, o al massimo fra qualche anno. Prova ad accenna-
re l'argomento al tuo protetto, Mike. Per lui la scorporazione qualcosa di
decisamente meno grave di un rimprovero e pu benissimo darsi che ab-
bia ragione lui. Cavolo, se dicessi a Mike che ho intenzione di arrostirlo e
servirlo per la cena di stasera, mi ringrazierebbe per il grande onore con
voce rotta dall'emozione.
Lo so rispose Jill con una vocina ma io non ho il suo stesso atteggia-
mento filosofico riguardo a certe cose.
Nemmeno io assenti Harshaw in tono allegro ma sto iniziando ad af-
ferrare qualcosa, e devo dire che si tratta di una filosofia piuttosto consolan-
te per un uomo della mia et. La capacit di apprezzare ci che inevitabi-
le caspita, da tutta la vita che tento di svilupparla Ma questo ragazzi-
no di Marte che quasi puzza ancora di latte mi ha fatto sentire un principian-
te in materia. Jill, prima mi hai chiesto se potevi lasciare Mike qui da me.
Figliola, lui l'ospite pi gradito che abbia mai avuto, e voglio tenerlo qui
finch non avr scoperto quel che lui sa e io no! Questo fatto della scorpo-
razione, a esempio non si tratta del solito clich freudiano del desiderio
di morte; di questo sono sicuro. Non ha nulla a che vedere con il fatto che
la vita risulti per lui insopportabile: non si tratta di roba del tipo anche il fiu-
me pi lento Ringraziamo brevemente I Qualunque Dio vi sia I Perch
nessuno vive in eterno I Perch i morti mai risorgono; I Perch anche il fiu-
me pi lento I Arriva con sicuro percorso alla foce1 cit. Poi aggiunse:
Penso che sia qualcosa di pi affine alla frase di Stevenson, Felicemente
ho vissuto e felicemente muoio, e mi corico con piacere. Solo che ho sem-
pre sospettato che Stevenson godesse dell'euforia tipica della fase finale del-
la tubercolosi. Tuttavia, Mike mi ha quasi convinto che sa esattamente quel
che dice.
Non saprei rispose Jill cupamente. Io sono solo preoccupata per
Ben.
Anch'io assenti Jubal. Quindi sar meglio parlare di Mike in un'altra
occasione. Jill, in fondo neanch'io credo che Ben si stia nascondendo di sua
volont.
Ma se hai appena detto
Non avevo finito. I miei uomini non si sono limitati all'ufficio di Ben e
alla stazione Paoli. Gioved mattina, Ben si presentato al Centro Medico di
Bethesda in compagnia del suo avvocato e di un Testimone Leale; il famoso
Oliver Cavendish. Lo conosci?.
Temo di no.
Non ha importanza. Il fatto che si sia rivolto a Cavendish dimostra
quanto avesse preso sul serio la faccenda; non si spara ai conigli con un fu-
cile da elefanti. I tre sono stati portati dall'Uomo di Marte per
un'intervista
Gillian spalanc la bocca. impossibile! sbott. Non possono essere
saliti al mio reparto senza che io lo sapessi!
Stai tranquilla, Jill. Stai mettendo in dubbio le parole di un Testimone
Leale e non un Testimone Leale qualunque. Cavendish in persona. E se lo
dice lui, puoi stare tranquilla; si tratta di Vangelo.
Non mi importa, anche se si trattasse dei dodici apostoli in persona; non
affatto venuto al mio reparto gioved mattina!
Forse non mi hai ascoltato con attenzione. Non ho detto che li hanno
portati a vedere il nostro amico Mike; ho detto che li hanno portati a intervi-
stare l'Uomo di Marte. Quello finto, naturalmente. L'attore che hanno mes-
so anche in stereovisione.
Oh. Naturalmente. E Ben li ha smascherati!
Jubal assunse un'espressione affranta. Piccola mia, conta fino a diecimi-
la, prima di parlare. Ben non li ha affatto smascherati. Di fatto, nemmeno
l'esimio signor Cavendish lo ha fatto o per lo meno non ha intenzione di
dichiararlo. Sai come si comportano i Testimoni Leali
Be', a dir la verit non lo so proprio. Non ho mai avuto a che fare con
1
A.C. Swinburne, The Garden of Proserpine, XI. (N.d.T.).
un Testimone Leale.
Forse non ne eri consapevole. Anne!
Anne era seduta sul trampolino. Volt la testa. Anne, la vedi quella casa
nuova in cima alla collina? grid Jubal. Di che colore l'hanno dipinta?
Anne scrut nella direzione indicata da Jubal. Da questa parte bianca
rispose. Non domand per quale motivo Jubal le chiedesse una cosa del ge-
nere, n fece alcun commento in proposito.
Visto? disse Jubal, tornando a rivolgersi a Jill. Anne talmente indot-
trinata che non le passa nemmeno per la testa di dichiarare che anche l'altro
lato potrebbe essere dello stesso colore. Nessuno sarebbe in grado di co-
stringerla a dare un'opinione sul colore del lato opposto a meno che non
potesse andare lass di persona a verificarlo; e anche in quel caso non da-
rebbe certo per scontato che il colore rimanga tale anche dopo la sua diparti-
ta, poich possibile che la facciata venga riverniciata non appena lei volta
la testa.
Anne un Testimone Leale?
Laureata, con licenza illimitata e ammessa a testimoniare davanti all'Al-
ta Corte. Prova a chiederle per quale motivo abbia deciso di abbandonare
l'esercizio pubblico. Ma fallo in un giorno in cui non hai nient'altro da fare,
perch lei ti reciter la verit, tutta la verit e null'altro che la verit, e per
questo ci vuole un certo tempo. Ma torniamo al signor Cavendish; Ben lo ha
assunto per una testimonianza pubblica, con resoconto completo dei fatti,
senza vincoli di segretezza. Cos, quando Cavendish stato interrogato dai
miei uomini, ha risposto in maniera pi che esauriente. Ho un nastro di so-
pra, con le sue risposte. Ma la parte pi interessante del suo rapporto ci
che non dice. Non dichiara assolutamente che la persona che lo hanno por-
tato a vedere non fosse l'Uomo di Marte ma non dice niente che lasci in-
tendere che abbia creduto che lo fosse. E se conosci Cavendish, questo di
per s gi pi che sufficiente. Se avesse effettivamente visto il nostro
Mike, anche per soli pochi minuti, avrebbe riferito quanto visto con una tale
precisione che io e te, che conosciamo Mike, avremmo capito all'istante che
si trattava della persona giusta. A esempio, descrive con termini precisi e
professionali la forma delle orecchie dell'uomo che ha visto e la forma da
lui descritta non combacia assolutamente con la forma delle orecchie di
Mike. Ne consegue che non ha affatto visto il vero Mike. Hanno mostrato
loro il finto Uomo di Marte. E Cavendish ne perfettamente consapevole,
sebbene la sua professionalit gli impedisca di divulgare le sue opinioni o le
sue conclusioni.
Te l'ho detto. Non sono mai venuti al mio reparto.
Giusto. Per ora sappiamo anche un'altra cosa. Questo fatto avvenuto
diverse ore prima che tu facessi la tua evasione con Mike; circa otto ore pri-
ma, per la precisione, in quanto Cavendish dichiara di essere entrato in con-
tatto con il finto Uomo di Marte esattamente alle 9:14 di gioved mattina.
Ci significa che, in quel momento, il Governo aveva ancora Mike sotto la
sua custodia. E nello stesso edificio, per giunta. Avrebbero potuto benissimo
farglielo vedere. Invece, hanno deciso di correre il rischio di presentare un
falso davanti al pi noto Testimone Leale di tutta Washington anzi, di tut-
to il Paese! Perch?
Rimase in attesa. Jill rispose lentamente. Lo stai chiedendo a me? Non
ne ho idea. Ben mi disse che aveva intenzione di domandare a Mike se
avesse voglia di andarsene dall'ospedale e di aiutarlo a uscirne nel caso gli
avesse risposto in maniera affermativa.
Cosa che Ben ha effettivamente tentato, ma con il doppione.
E allora? Jubal, loro non potevano sapere quali fossero le intenzioni di
Ben e in ogni caso, Mike non se ne sarebbe mai andato da l con Ben.
E perch no? Se ne andato con te lo stesso giorno
Io ero gi diventata suo fratello d'acqua, allo stesso modo in cui lo sei
tu adesso. Lui ha questa assurda idea marziana secondo la quale si pu fida-
re ciecamente di chiunque divida con lui un sorso d'acqua. Con un fratello
d'acqua assolutamente docile mentre con chiunque altro cocciuto
come un mulo. Ben non sarebbe mai riuscito a smuoverlo o per lo meno
fino alla settimana scorsa era cos. Certo, devo ammettere che Mike sta
cambiando molto rapidamente.
Vero. Forse troppo rapidamente. Non ho mai visto svilupparsi del tessu-
to muscolare con tanta velocit; mi dispiace di non averlo pesato il giorno
che siete arrivati. Ma torniamo a Ben: il rapporto di Cavendish cita il fatto
che il nostro amico ha mollato lui e l'avvocato, un tipo di nome Frisa, alle
9:31, tenendosi il taxi. Da quel momento in poi non sappiamo dove si sia di-
retto Ben. Sappiamo solo che, un'ora dopo, lui, o qualcuno che si fingeva
lui, ha mandato quel messaggio alla stazione Paoli.
Non credi che fosse Ben?
Direi di no. Cavendish ha fornito anche il numero di matricola del taxi,
e i miei ragazzi hanno tentato di sbirciare il nastro dei viaggi di quel traspor-
to. Se Ben avesse usato la sua carta di credito invece di infilare monete nel
tassametro, il suo numero di conto sarebbe rimasto nelle memorie. E anche
nel caso che avesse pagato in contanti, il viaggio e le fermate sarebbero ri-
maste incise.
Invece?
Harshaw scroll le spalle. Invece il nastro del taxi dimostra che gioved
mattina il mezzo in questione si trovava in officina per riparazioni, che non
entr nemmeno in servizio. Ora, i casi sono due; o il Testimone Leale ha let-
to male o si ricordato male il numero del taxi, oppure qualcuno ha mano-
messo il nastro. Fece una pausa, quindi aggiunse in tono serio Forse una
giuria potrebbe decidere che anche un Testimone Leale possa dare un'oc-
chiata al numero di matricola di un taxi e leggerlo male, soprattutto se non
gli era stato richiesto specificamente di ricordarlo, ma io non ci posso crede-
re soprattutto quando il Testimone Leale in questione un tale James Oli-
ver Cavendish. Se non fosse stato pi che certo di quel numero di matricola,
non lo avrebbe nemmeno menzionato nel suo rapporto.
Harshaw fece una smorfia e prosegui. Jill, tu mi stai costringendo a en-
trare di persona in questa faccenda, e la cosa non mi piace. Non mi piace af-
fatto! Anche se diamo per scontato che sia stato proprio Ben a spedire quel
messaggio, trovo comunque alquanto improbabile che abbia potuto mano-
mettere il nastro di quel taxi e ancor meno probabile che avesse motivo di
fare una cosa del genere. Non possibile: Ben andato da qualche parte
con quel taxi, e qualcuno che ha la possibilit di accedere agli schedari dei
mezzi di trasporto pubblici si dato da fare per nascondere dove si sia reca-
to e ha spedito un falso messaggio per far s che nessuno si rendesse con-
to che Ben era effettivamente scomparso.
Scomparso! Vuoi dire rapito!
Piano, Jill. Rapimento una brutta parola.
l'unica che si pu usare! Jubal, come fai a rimanere qui seduto quando
dovresti urlarlo a tutto il mondo da
Smettila, Jill! C' anche un'altra parola che si pu usare. Invece che es-
sere stato rapito, potrebbe essere morto.
Gillian si accasci sulla sua sedia. S assenti con aria cupa. questo
che temo veramente.
Anch'io. Ma assumiamo che non sia cos, almeno finch non ci fanno
vedere i suoi resti. Solo che le alternative sono solo quelle due, quindi dob-
biamo per forza assumere che sia stato rapito. Jill, sai qual il pi grande
pericolo per chi viene rapito? No, non tormentare la tua povera testolina, te
lo dir io. il clamore popolare, perch se il rapitore si spaventa, probabi-
le che uccida la sua vittima. Hai mai pensato a questo?
Jill assunse un'espressione afflitta e non rispose. Harshaw prosegui in
tono cauto. Sono costretto a concludere che trovo probabile che Ben sia
morto. Non si fa sentire da troppo tempo, ormai. Ma abbiamo deciso di dare
per assunto che sia vivo, almeno finch non viene provato il contrario. Ora,
tu hai manifestato l'intenzione di andarlo a cercare. Jill, come avresti inten-
zione di agire? Senza aumentare per Ben il rischi che lo sconosciuto o gli
sconosciuti che l'hanno rapito decidano di farlo fuori?
Ma sappiamo benissimo chi stato a rapirlo!
Ah, s?
Certo che s! Gli stessi che tenevano Mike prigioniero: il Governo!
Harshaw scosse il capo. Invece non lo sappiamo affatto. Questa non
altro che un'ipotesi, basata su ci che stava facendo Ben quando stato vi-
sto per l'ultima volta. Ma non si pu dire che sia una certezza. Ben si pro-
curato un sacco di nemici grazie alla sua rubrica, e non solo fra i membri del
Governo. Me ne vengono in mente diversi che lo ucciderebbero volentieri,
se sapessero di poter rimanere impuniti. Ci nonostante, Harshaw assunse
un'aria contrariata la tua ipotesi l'unica su cui possiamo lavorare. Ma non
ci basta dire che stato il Governo. un'indicazione troppo generica. Il
Governo un organismo che comprende diversi milioni di persone; quasi
un milione nella sola citt di Washington. Quindi la domanda che ci dobbia-
mo porre questa: a chi ha pestato i piedi Ben? A quale persona o a quali
persone? Non dobbiamo pensare a un generico Governo, ma a degli indi-
vidui ben precisi.
semplice, Jubal. Te l'ho gi detto, allo stesso modo in cui Ben lo disse
a me. Si tratta del Segretario generale in persona.
No ribatt Harshaw. Anche se questo potrebbe essere vero, a noi non
serve assolutamente a nulla. A prescindere da chi ha fatto che cosa, o se si
tratti di qualche atto violento o illegale, non certo stato il Segretario gene-
rale a farlo, anche se ne gode i benefici. Nessuno potrebbe mai provare
nemmeno che ne fosse a conoscenza. Ed alquanto probabile che non lo
sappia veramente, o almeno che non conosca i particolari illegali della fac-
cenda. No, Jill, ci che dobbiamo scoprire a quale dei molteplici tirapiedi
del Segretario generale stato assegnato questo particolare compito. E cre-
do che non sia tanto difficile da scoprire quanto potrebbe sembrare. Quando
Ben andato a intervistare il finto Uomo di Marte, stato accompagnato da
uno degli assistenti personali del signor Douglas, che ha tentato di convin-
cerlo a desistere all'inizio e poi lo ha accompagnato. A quanto pare, anche
questo personaggio scomparso dalla circolazione proprio gioved scorso
e non credo che si tratti di una coincidenza, soprattutto considerando che era
incaricato della supervisione del finto Uomo di Marte. Ebbene, sono con-
vinto che se troviamo lui, troveremo anche Ben. Si chiama Gilbert Berquist,
e ho motivo di
Berquist?
Esattamente. E ho motivo di sospettare che Jill, che cosa c'? Smetti-
la! Non svenire, altrimenti ti giuro che ti butto in piscina!
Jubal. Questo Berquist ne esiste per caso pi di uno?
Eh? Immagino di s anche se da quello che ho saputo pare che si tratti
di un bastardo; potrebbe essercene anche uno solo. Comunque, l'unico che
fa parte dello staff esecutivo del Segretario. Perch, lo conosci?
Non lo so. Ma se si tratta della stessa persona credo che sia inutile
cercarlo.
Mmm spiegati meglio, ragazza.
Jubal mi dispiace molto, mi dispiace moltissimo, ma temo di non
averti raccontato proprio tutto.
La gente lo fa molto raramente. Avanti, spara.
Incespicando e balbettando, Gillian riusc a raccontargli dei due uomini
che erano improvvisamente svaniti nel nulla. Jubal si limit ad ascoltare in
silenzio. Tutto qui concluse tristemente. Io mi sono messa a urlare, ho
spaventato Mike, e lui entrato in quello stato di trance in cui lo hai trovato
quando siamo arrivati qui.
Mmmm avresti fatto meglio a dirmelo prima.
Il volto di Jill avvamp. Ero convinta che non mi avrebbe creduto nes-
suno. E avevo paura. Jubal, che cosa ci potrebbero fare?
Che? Jubal assunse un'espressione sorpresa. Fare che cosa?
Non so, mandarci in prigione, o qualcosa del genere?
Oh. Mia cara, assistere a un miracolo non ancora stato giudicato un
reato. E nemmeno compiere un miracolo. Ma questa faccenda davvero
complicata. Stai zitta e lasciami pensare.
Jill tacque. Jubal rimase immobile per circa dieci minuti. Infine apr gli
occhi e disse: Non vedo il tuo fanciullo. Probabilmente sar in fondo alla
piscina, come al solito.
S, l.
Allora tuffati e fallo uscire. Asciugalo e portalo su nel mio studio. Vo-
glio scoprire se in grado di ripetere quel giochetto quando vuole e non
credo che abbiamo bisogno di un pubblico. Anzi, ne abbiamo bisogno, ecco-
me. Di'ad Anne di indossare la sua tonaca da Testimone e di raggiungerci.
Dille che ho bisogno di lei in veste ufficiale. E voglio anche Duke.
Va bene, capo.
Non ti stato concesso il privilegio di chiamarmi capo. Non sei dedu-
cibile dalle tasse.
Va bene, Jubal.
Cos va meglio. Come vorrei avere fra le mani qualcuno di cui poter
fare a meno. Sfortunatamente, per, siamo tutti amici. Credi che Mike sia in
grado di fare quel trucco anche con oggetti inanimati?
Non ne ho idea.
Be', lo scopriremo. Allora, perch stai l impalata? Vai a svegliare quel
ragazzo e tiralo fuori dall'acqua. Jubal sbatt le palpebre con aria pensiero-
sa. Che modo fantastico sarebbe per liberarsi di no, no, non mi devo la-
sciar tentare. Ci vediamo di sopra.
12

Pochi minuti dopo, Jill si present nello studio di Jubal. Anne era gi l,
seduta in poltrona e avvolta nella lunga tonaca bianca della sua gilda. Rivol-
se un'occhiata a Jill, ma non disse nulla. Jill si trov una sedia e rimase in
silenzio, mentre Jubal era seduto alla sua scrivania e stava dettando qualco-
sa a Dorcas. Non parve notare il suo arrivo, e continu a scandire:
da sotto il corpo riverso, inzuppando un angolo del tappeto e allar-
gandosi lentamente sul pavimento piastrellato in una pozza color rosso scu-
ro, dove attir l'attenzione di due mosche disoccupate. Miss Simpson si co-
pr la bocca con una mano. Mio Dio! esclam con una vocina sconvolta.
Il tappeto preferito di pap! e quello pap, se non erro. Okay, fine del
capitolo, Dorcas, e fine della prima parte. Spediscila pure.
Dorcas si alz e usc, portandosi dietro la sua macchinetta stenografica e
sorridendo a Jill. Dov' Mike? chiese Jubal.
In camera sua disse Jill. Si sta vestendo, adesso arriva.
Si sta vestendo? ripet Jubal stizzito. Non ho mai detto che si trattas-
se di un'occasione formale.
Ma si dovr pur vestire.
E perch mai? Per me non fa alcuna differenza se voi ragazzi indossate
solo la vostra pelle o un soprabito con il collo di castoro. Tra parentesi, oggi
fa molto caldo. Vallo a prendere.
Per favore, Jubal, dovr pur imparare come comportarsi, prima o poi.
Sto facendo sforzi enormi per insegnargli
Hmmmph! Stai cercando semplicemente di imporgli la tua arretrata mo-
ralit ristretta da borghese cattolica. Non credere che mi sia sfuggito.
Niente affatto! Non mi sono mai interessata all'aspetto morale; sto sem-
plicemente tentando di insegnargli gli usi e i costumi necessari per vivere in
questa societ.
Costumi, morali, dove sta la differenza? Ti rendi conto di ci che stai
facendo? Per grazia di Dio, abbiamo la fortuna di trovarci davanti a una per-
sonalit che non mai stata inquinata dai tab psicotici della nostra specie,
e tu che cosa vuoi fare? Trasformarlo in un tipico conformista di quarta ca-
tegoria che popola queste lande! Perch non vai fino in fondo, allora? Pro-
curagli una valigetta ventiquattr'ore e fagliela portare con s ovunque vada;
fagli provare vergogna ogni volta che non ce l'ha!
Non sto facendo nulla del genere! Sto solo cercando di evitargli dei pro-
blemi. per il suo bene.
Jubal grugni. la stessa scusa che hanno presentato al gatto prima di
operarlo.
Oh! Jill si trattenne, dando l'impressione di star contando fino a dieci.
Poi parl in tono freddo e formale. Siamo in casa sua, dottor Harshaw, e
per questo siamo in debito con lei. Se mi vuole quindi scusare, mi recher
immediatamente a prendere Michael. Si alz in piedi.
Fermati, Jill.
Prego?
Torna a sederti, e per l'amor di Dio smettila di sforzarti di essere sgrade-
vole quanto me; ti mancano un bel po' di anni di esperienza nel campo. Ora,
mettiamo bene in chiaro una cosa; tu non sei in debito con me. Non puoi es-
serlo. impossibile, perch io non faccio mai qualcosa che non mi va di
fare. In effetti cos per tutti, ma nel mio caso ne sono sempre consapevole.
Quindi ti prego di non inventarti un debito che non esiste, altrimenti senza
nemmeno accorgertene inizierai a provare un senso di gratitudine e que-
sto il primo passo per sprofondare verso il totale degrado morale. Grokki?
O non grokki?
Jill si morse il labbro, poi si produsse in un timido sorriso. Non sono
ben sicura del significato del verbo grokkare.
Nemmeno io. Ma ho intenzione di continuare a prendere lezioni da
Mike finch non lo capir. Comunque, stavo parlando seriamente. Gratitu-
dine non altro che un eufemismo per risentimento. Il fatto che la mag-
gior parte della gente provi questo sentimento nei miei confronti non mi da
alcun fastidio, ma da parte di una ragazzina carina non lo posso accettare.
Jubal, io non sono affatto risentita nei tuoi confronti che cosa stupi-
da.
Lo spero davvero ma so anche che presto succeder, se non ti togli da
quella testolina l'assurda idea di poter essere in debito con me. I giapponesi
hanno diversi modi per dire grazie, e ognuno di questi pu essere tradotto
letteralmente come una diversa forma di risentimento. Sarebbe bello se an-
che l'inglese avesse la stessa onest per quanto riguarda certi termini! Inve-
ce, la nostra lingua in grado di definire dei sentimenti che il nostro sistema
nervoso non pu provare. Uno di questi proprio la gratitudine.
Jubal, sei un vecchio cinico. Io mi sento grata nei tuoi confronti, e ti as-
sicuro che continuer a esserlo.
E tu sei una ragazza sentimentale. Siamo una coppia complementare.
Hmmm perch non facciamo un salto ad Atlantic City per un weekend di
perversione illecita, solo io e te?
Jubal!
Ecco il limite della tua gratitudine.
Oh, va bene, sono pronta. Quando si parte?
Hummmph! Avremmo dovuto farlo pi o meno quarant'anni fa. Chiudi
il becco. Il secondo punto che volevo mettere in rilievo che hai ragione; il
ragazzo deve imparare gli usi e i costumi umani. Bisogna insegnargli a to-
gliersi le scarpe quando entra in una moschea, a mettersi il cappello quando
entra in sinagoga e a coprire le sue nudit quando i tab lo richiedono, altri-
menti i nostri sciamani tribali lo metteranno al rogo accusandolo di devia-
zionismo. Per, figlia mia, cerca di non sottoporlo a un lavaggio del cervel-
lo. Fai in modo di instillargli una certa dose di cinismo su ogni singolo
aspetto.
Non sono ben sicura su come fare Jubal, a me sembra che Mike sia
una persona del tutto priva di cinismo.
In effetti be', ci penser io. Ma come mai ci sta mettendo cos tanto?
Non dovrebbe essere gi vestito, ormai?
Vado a vedere.
Aspetta un attimo. Jill, prima ti ho spiegato per quale motivo non ero af-
fatto ansioso di accusare chicchessia di aver rapito Ben eppure i rapporti
che ho ricevuto da allora sostengono la concreta possibilit che sia una deci-
sione tatticamente corretta. Se Ben viene detenuto illegalmente (per usare
un eufemismo), per lo meno non abbiamo fatto pressione sulla controparte e
non li abbiamo costretti a liberarsi delle prove, ovverosia dello stesso Ben.
Quindi credo che, sempre ammesso che sia ancora vivo, abbia buone possi-
bilit di rimanere in vita. Ma ho preso delle altre misure la prima notte che
siete arrivati qui. Conosci la Bibbia?
Non molto bene.
Be', merita di essere studiata; contiene un sacco di ottimi consigli per la
gran parte delle emergenze. Chiunque infatti fa il male, odia la luce: Van-
gelo secondo Giovanni, Ges che parla a Nicodemo. da quando sei arriva-
ta che mi aspetto da un momento all'altro un tentativo di toglierci Mike, per-
ch non sono mai stato convinto che tu abbia cancellato completamente le
tue tracce. Ebbene, se ci provassero davvero? Questo un luogo piuttosto
isolato, e non abbiamo pezzi di artiglieria pesante. Ma abbiamo a disposi-
zione un'arma che potrebbe risultare vincente: la luce. Il faro abbagliante
della pubblicit. Non una piccola pubblicit che l'amministrazione potrebbe
mettere a tacere, ma una pubblicit totale, a livello internazionale e imme-
diata. I dettagli non hanno importanza (intendo dove e come sono state
montate le telecamere e quali collegamenti sono stati effettuati); per ti assi-
curo che se scoppia una battaglia da queste parti, non solo verr registrata
da ben tre network: nello stesso momento, verranno anche inoltrati a una se-
rie di personaggi noti che non vedono l'ora di beccare il nostro onorevole
Segretario generale con i pantaloni abbassati.
Harshaw fece una smorfia. L'unico punto debole di questo sistema di di-
fesa che non posso mantenerlo operativo a tempo indeterminato. A dir la
verit, quando ho deciso di imbastirlo ero molto preoccupato di non riuscir-
ci in tempo utile mi aspettavo che, qualunque cosa dovesse accadere, tut-
to si sarebbe svolto nel giro di ventiquattr'ore. Ora per la mia preoccupa-
zione diametralmente opposta, e penso che forse dovremmo forzare un po'
la situazione per fare in modo che ci sia un po' di azione entro breve, finch
riesco a mantenere i fari puntati su di noi.
Che genere di azione, Jubal?
Non lo so. Sono tre giorni che ci sto riflettendo in modo talmente inten-
so che non riesco pi nemmeno ad assaporare i pasti. Per, quando mi hai
raccontato quell'interessantissima storia su quanto accaduto quando hanno
tentato di portarvi via dall'appartamento di Ben, mi hai fatto venire in mente
un nuovo possibile approccio.
Mi dispiace di non avertelo detto prima, Jubal, ma ero convinta che non
mi avrebbe creduto nessuno. Ora che so che mi credi mi sento molto me-
glio.
Non ho mai detto che ti credevo.
Cosa? Ma
Penso che tu stessi dicendo la verit, Jill. Ma anche un sogno un tipo
di esperienza reale, e altrettanto vale per un'illusione ipnotica. Ci che acca-
dr in questa stanza nella prossima mezz'ora verr registrato non solo dagli
occhi di un Testimone Leale, ma anche dagli obiettivi di alcune telecamere
che si protese in avanti e premette un tasto sono state avviate in questo
preciso istante. Non credo che Anne possa essere ipnotizzata mentre in
servizio, e sono piuttosto sicuro che la stessa cosa valga anche per le teleca-
mere. Entro breve scopriremo con quale tipo di verit abbiamo a che fare,
dopodich penso che dovremmo decidere quale corso d'azione prendere per
costringere i poteri costituiti a venire allo scoperto magari trovando allo
stesso tempo un modo per aiutare Ben. Vai a chiamare Mike.

Nel ritardo di Mike non c'era nulla di misterioso; si trattava semplice-


mente di un piccolo particolare che lo aveva preoccupato non poco. Era riu-
scito ad allacciare le stringhe della scarpa sinistra a quelle della destra, quin-
di si era alzato in piedi, era caduto bocconi sul pavimento, e in tal modo i
nodi si erano intrecciati in maniera inestricabile. Aveva passato il resto del
tempo ad analizzare la sua situazione, ed era riuscito a scoprire il motivo per
cui aveva fallito. Si era dunque dedicato, molto lentamente, a sbrogliare i
nodi e a legare di nuovo i lacci senza collegare le due scarpe. Non si era
reso conto di stare impiegando parecchio tempo per vestirsi; si era solo pre-
occupato per il fatto di non essere riuscito a ripetere in modo corretto un'o-
perazione che Jill gli aveva gi insegnato in precedenza. Quando lei lo ven-
ne a prendere, le confess con aria colpevole il suo fallimento nonostante
avesse gi rimediato all'errore.
Lei lo tranquillizz e lo rassicur, lo pettin e lo port nello studio di Ju-
bal. Harshaw alz lo sguardo. Salve, figliolo. Accomodati.
Salve, Jubal rispose in tono solenne Valentine Michael Smith. Quindi
si sedette e rimase in attesa. Jill dovette liberarsi dell'impressione che Mike
si fosse prodotto in un profondo inchino, anche se di fatto non aveva nem-
meno abbassato il capo.
Harshaw spost da un lato un microfono. Allora, figliolo, domand a
Mike che cosa hai imparato oggi?
Il volto di Smith si illumin in un sorriso di felicit. Rispose come sem-
pre dopo una piccola pausa. Oggi ho imparato a fare un salto mortale e
mezzo rovesciato. Si tratta di un salto, un tuffo, per penetrare nella nostra
acqua con
Lo so. Ti ho visto mentre lo facevi. Ma hai sollevato un bel po' di spruz-
zi. Devi tenere le punte dei piedi tese, le ginocchia dritte e le gambe unite.
Smith assunse un'espressione infelice. L'ho fatto male?
Lo hai fatto benissimo, considerato che era la prima volta. Ma in futuro
guarda attentamente come lo fa Dorcas. Lei non solleva quasi nessuno
spruzzo.
Smith ci riflett su per un certo tempo. L'acqua grokka Dorcas. L'acqua
serba lui nell'animo.
Serba lei. Dorcas una lei, non un lui.
Lei si corresse Smith. Allora ho parlato male? Ho letto nel Nuovo di-
zionario intemazionale Webster della lingua inglese, terza edizione, pubbli-
cato a Springfield, Massachusetts, che nel colloquio il genere maschile com-
prende anche quello femminile. Nel libro Regolamentazione contrattuale di
Hagworth, quinta edizione, Chicago, Illinois 1978, a pagina 1.012, scritto
che
Alt lo interruppe Harshaw. Il problema sta nella lingua inglese, non in
te. Il genere maschile comprende il genere femminile, ma solo quando si
parla in generale; non quando parli di una persona in particolare. Dorcas
sempre lei o essa; mai lui o egli. Ricordalo.
Ricorder.
Ti conviene, altrimenti Dorcas potrebbe volerti dimostrare quanto ef-
fettivamente femmina. Harshaw sbatt le palpebre e assunse un'aria pen-
sierosa. Jill, questo ragazzo dorme con te? O con qualcuna di voi?
Jill ebbe un attimo di esitazione, quindi rispose in tono sicuro. Per quel
che ne so io, Mike non dorme affatto.
Jill, non hai risposto alla domanda.
Forse perch non avevo intenzione di rispondere. Comunque, non dor-
me affatto con me.
Mmm maledizione, il mio interesse puramente scientifico. Tuttavia,
sceglier una linea di interrogazione differente. Mike, che altro hai imparato
oggi?
Ho imparato due modi per allacciare le mie scarpe. Un modo va bene
solo per stare sdraiati. L'altro modo va bene per camminare. E ho imparato
le coniugazioni: Io sono, tu sei, egli , noi siamo, voi siete, essi sono, io
ero, tu eri
Okay, sufficiente. Che altro hai imparato? Mike si produsse in un sor-
riso deliziato. Da ieri sto imparando a guidare il trattore, in maniera bril-
lante, brillante e con bellezza.
Cosa? Jubal si rivolse a Jill. Quando accaduto questo?
Ieri pomeriggio mentre dormivi, Jubal. Ma non ti preoccupare, Duke
stato molto attento a evitare che si facesse male rispose Jill.
Ummm be', evidente che non si fatto male. Mike, stai leggendo
ultimamente?
S, Jubal.
Che cosa?
Ho letto recit Mike con attenzione altri tre volumi dell'enciclopedia;
da Macabro a Muscoloso, da Muscoso a Ozono, da P a Poscritto. Tu mi hai
detto di non leggere troppa enciclopedia alla volta, quindi ho smesso. Poi ho
letto Romeo e Giulietta, del maestro William Shakespeare di Londra. Poi ho
letto le Memorie di Jacques Casanova de Scingali, tradotto in inglese da Ar-
thur Machen. Poi ho letto L'arte dell'interrogatorio incrociato, di Francis
Wellmann. Poi ho tentato di grokkare quel che avevo letto finch Jill non mi
ha chiamato per la colazione.
E sei riuscito a grokkare?
Smith assunse un'espressione preoccupata. Jubal, non ne sono sicuro.
C' qualcosa in particolare che ti ha lasciato perplesso, Mike?
Non grokko pienamente ci che leggo. Nella storia scritta dal maestro
William Shakespeare mi sono trovato pieno di felicit alla morte di Romeo.
Poi ho continuato a leggere e ho scoperto che si era scorporato in anticipo
o perlomeno cos credo di aver grokkato. Perch?
Perch era un povero giovane idiota.
Prego?
Non lo so, Mike.
Smith ci riflett sopra. Poi borbott qualcosa in marziano e aggiunse Io
non sono che un uovo.
Di solito dici questa frase quando stai per chiedere un favore, Mike. Di
che cosa si tratta questa volta? Su, parla.
Smith esit. Jubal, fratello mio disse infine. Potresti cortesemente do-
mandare tu a Romeo per quale motivo si scorporato? Io non posso chie-
derglielo, poich non sono altro che un uovo. Ma tu puoi farlo, e poi potrai
insegnarmi il grokkare di questo fatto.
Nei minuti che seguirono, la conversazione divenne piuttosto ingarbu-
gliata. Jubal cap che Mike pensava che Romeo Montecchi fosse una perso-
na realmente esistita, e si rese conto, senza stupirsene troppo, che Mike si
aspettava che lui fosse in grado, in qualche modo, di evocarne lo spirito per
chiedergli una spiegazione di quanto aveva fatto in vita.
Ma spiegare a Mike che nessuno dei Caputeti e dei Montecchi aveva mai
avuto un'esistenza corporea fu una vera e propria impresa. Il solo concetto
di una storia o di personaggi inventati andava al di l della sua esperienza;
non aveva nulla su cui basare quel ragionamento, e i tentativi di spiegare il
concetto risultarono per Mike talmente sconvolgenti dal punto di vista emo-
tivo che Jill pens che stesse per entrare nel suo stato di trance.
Lo stesso Mike, per, si rendeva conto di quanto si stesse avvicinando
pericolosamente a quella necessit, e ormai aveva imparato che non doveva
ricorrere a quella misura di difesa in presenza dei suoi amici, dato che (con
l'eccezione del suo fratello dottor Nelson) quel gesto causava sempre in loro
un certo disturbo a livello emotivo. Si produsse quindi in uno sforzo possen-
te, rallent il proprio battito cardiaco, plac le sue emozioni e sorrise.
Aspetter finch il grokkare non verr da solo.
Cos va meglio assenti Jubal. Ma da ora in poi, prima di leggere qual-
siasi cosa, ricordati di chiedere a me o a Jill o a chiunque altro se si tratta di
un romanzo o di un saggio o di qualsiasi altra cosa. Non voglio che tu ti
confonda troppo le idee.
Ricorder di chiedere, Jubal. Mike decise che, una volta grokkato que-
sto concetto, avrebbe dovuto riferire la sua pienezza agli Anziani e im-
provvisamente si ritrov a domandarsi se gli Anziani fossero a conoscenza
del concetto di romanzo. L'idea assolutamente incredibile che vi potesse
esser qualcosa che risultava strana per gli Anziani quanto lo era per lui era
di per s molto pi rivoluzionaria (se non addirittura eretica) del concetto
gi di per s anomalo di romanzo o di opera di fantasia. Decise quindi di
metterlo subito da parte, conservandolo per una futura contemplazione ap-
profondita.
Ma non ti ho chiamato stava dicendo intanto suo fratello Jubal per
discutere delle varie forme letterarie. Mike, ti ricordi quel giorno in cui Jill
ti ha portato via dall'ospedale?
Ospedale? ripet Mike.
Non sono tanto sicura, Jubal intervenne Jill che Mike sapesse di esse-
re in un ospedale io per lo meno non gliel'ho mai detto. Se vuoi, provo a
spiegarglielo.
Fai pure.
Mike, ricordi quel posto, dove te ne stavi solo in una stanza prima che
io ti vestissi e ti portassi via?
S, Jill.
Poi siamo andati in un altro posto, dove ti ho spogliato e ti ho fatto il
bagno.
Smith sorrise al ricordo. S. stato un momento di grande felicit.
Poi ti ho asciugato, e allora sono arrivati due uomini.
Il sorriso di Mike scomparve di colpo. Rivisse nella sua mente quell'i-
stante di crisi e l'orrore della scoperta che, per qualche motivo, aveva scelto
il corso d'azione sbagliato, danneggiando il suo fratello d'acqua. Inizi a tre-
mare e a ritirarsi in se stesso.
Mike, smettila! esclam Jill ad alta voce. Smettila immediatamente!
Non ti permettere di ritirarti!
Mike riprese il controllo e fece ci che aveva richiesto il suo fratello d'ac-
qua. S, Jill disse.
Ascoltami bene ora, Mike. Voglio che tu pensi a quel momento, ma non
voglio che ti affligga o che ti ritiri. Devi soltanto ricordare. C'erano due uo-
mini. Uno di loro ti ha trascinato in salotto.
La stanza con le erbe gioiose sul pavimento assenti.
Esatto. Lui ti ha trascinato nella stanza con l'erba sul pavimento e io ho
tentato di fermarlo. Lui mi ha colpita. Poi scomparso. Ricordi?
Non sei arrabbiata con me per questo?
Cosa? No, niente affatto. Ma mi sono spaventata. Uno dei due scom-
parso, poi il secondo mi ha puntato addosso una pistola ed scomparso
anche lui. Ero molto spaventata, ma non ero arrabbiata con te.
Non sei arrabbiata con me adesso?
Mike, caro, io non sono mai stata arrabbiata con te. Ma qualche volta
mi hai spaventata. In quel momento ero impaurita, ma ora non lo sono pi.
Adesso io e Jubal vogliamo capire che cosa successo quel giorno. Quei
due uomini erano l nella stanza con noi. Poi tu hai fatto qualcosa e loro
non c'erano pi. Lo hai fatto due volte. Ebbene, che cosa hai fatto? Ce lo
potresti spiegare?
Certo, ve lo dir. L'uomo, l'uomo grosso, ti ha colpita e anche io ho
avuto paura. Cos, ho Gracchi una frase in marziano, quindi assunse
un'espressione perplessa. Non conosco le parole.
Mike, intervenne Jubal non puoi usare molte parole per spiegarlo un
po' per volta?
Ci prover, Jubal. C' qualcosa l, davanti a me. uno sbaglio, e non
deve essere l. Deve andarsene. Allora io mi protendo e Si blocc di
nuovo, con espressione sempre pi perplessa. una cosa molto semplice,
molto facile. Chiunque pu farla. Allacciare le stringhe delle scarpe molto
pi difficile. Ma non ho le parole. Mi dispiace molto. Imparer altre
parole. Riflett. Forse le trover in da Positiva a Ramarro, o in da Ra-
mato a Saccheggio, o in da Sacchetto a Soluzione. Li legger questa not-
te e te lo dir a colazione.
D'accordo ammise Jubal. Ma adesso ascoltami un attimo, Mike. Si
alz dalla scrivania, si rec in un angolo della stanza e torn con una grossa
scatola di cartone vuota. Puoi far andare via questa scatola?
Si tratta di uno sbaglio che non deve trovarsi qui?
Be', ammettiamo che lo sia.
Ma Jubal, io devo sapere che si tratta di uno sbaglio. Questa una
scatola. Io non grokko che sia sbagliata.
Mmm Credo di capire. E se io la prendessi e la tirassi sulla testa di
Jill? Con una forza tale da causarle dolore?
Jubal, tu non faresti questo a Jill disse Mike in un tono dolcemente tri-
ste.
Uh maledizione, hai ragione: non credo che lo farei. Jill, ti spiacereb-
be tirarmi in testa questa scatola? Con una certa forza, tale da procurarmi al-
meno una piccola ferita, nel caso che Mike non la fermasse?
Jubal, l'idea non mi entusiasma certo pi di quanto non entusiasmasse te
poco fa.
Oh, avanti! nell'interesse della scienza e di Ben Caxton.
Ma Jill si alz improvvisamente in piedi, afferr la scatola e la sca-
gli dritta verso la testa di Jubal, che aveva intenzione di alzarsi in piedi e
prenderla al volo; ma l'istinto prese il sopravvento e si chin per schivarla.
Mancato disse. Ma dov' la scatola? Si guard attorno. Cavolo,
non stavo guardando. Volevo mantenere lo sguardo fisso su quella
scatola Rivolse lo sguardo verso Smith. Mike, cos che cosa c'
che non va, figliolo?
L'Uomo di Marte stava tremando e sembrava profondamente infelice. Jill
gli si avvicin in tutta fretta e gli appoggi le mani sulle spalle. Su, su,
caro, tutto a posto! Sei stato bravissimo, qualsiasi cosa tu abbia fatto. La
scatola non ha nemmeno sfiorato Jubal. svanita nel nulla.
Immagino che sia proprio cos ammise Jubal, scrutando per tutta la
stanza e mordicchiandosi l'unghia del pollice. Anne, stavi guardando?
S.
Che cosa hai visto?
La scatola non sparita nel nulla di colpo. Il processo non stato istan-
taneo: durato per qualche frazione di secondo. Dal punto in cui sono sedu-
ta ho avuto l'impressione che si restringesse molto rapidamente, come se si
stesse allontanando. Ma non uscita dalla stanza, perch l'ho seguita fino al
momento della sua totale scomparsa.
E dove andata a finire?
Questo tutto ci che posso riferire.
Mmm pi tardi rivedremo i filmati, ma sono convinto che Mike!
S, Jubal?
Dove si trova ora quella scatola?
La scatola Si blocc. Ancora una volta, non ho le parole. Mi di-
spiace.
A me non dispiace affatto, ma sono un po' confuso. Senti, figliolo, sei in
grado di andarla a prendere e tirarla fuori? Riportare qui quella scatola?
Prego?
L'hai fatta scomparire, adesso falla tornare qui.
Come posso farlo? Quella scatola ora non .
Jubal assunse un'aria molto pensierosa. Se questo metodo dovesse un
giorno diventare popolare, bisognerebbe cambiare l'intera legislazione
Jill, troviamo qualcos'altro che possa essere utilizzato come arma non letale;
questa volta terr gli occhi ben aperti. Mike, a che distanza devi trovarti per
fare questo giochetto?
Prego?
Che portata hai? Se ti fossi trovato in corridoio e io fossi stato accanto
alla finestra, diciamo a dieci metri di distanza, avresti potuto ugualmente
impedire alla scatola di colpirmi?
Smith apparve leggermente sorpreso dalla domanda. S disse.
Hmm vieni qui accanto alla finestra. Ora guarda gi, verso la piscina.
Immagina che io e Jill fossimo stati accanto alla piscina, e tu fossi rimasto
qui. Saresti ugualmente riuscito a fermare quella scatola, anche da qui?
S, Jubal.
Be' allora immagina che io e Jill ci trovassimo in fondo al viottolo,
laggi, vicini al cancello d'ingresso, a mezzo chilometro di distanza. Se tu
fossi rimasto qui, e noi fossimo stati accanto a quei cespugli, in piena vista,
saresti ugualmente riuscito a fermare la scatola?
Smith rimase a lungo in silenzio, quindi parl molto lentamente Jubal,
non una questione di distanza. Non il vedere che conta. il sapere.
Hmmm vediamo se grokko giusto. O se grokko almeno in parte. Non
importa a che distanza ti trovi dal fatto. Non nemmeno necessario che tu
lo veda. Basta che tu sappia che sta accadendo qualcosa di sbagliato, e puoi
protenderti e fermarlo. Giusto?
Smith assunse un'espressione preoccupata. Quasi giusto. Ma non da
molto che io sono uscito dal nido. Per sapere devo vedere. Invece un Anzia-
no non ha bisogno di occhi per vedere. Lui sa. Lui grokka. Lui agisce. Mi
dispiace.
Non so proprio per cosa tu ti dispiaccia, figliolo disse Jubal spazienti-
to. L'Alto Ministro della Pace ti avrebbe dichiarato top secret gi da una
decina di minuti.
Prego?
Lascia perdere. Ci che fai pi che sufficiente. Jubal torn alla sua
scrivania, si guard attorno e prese in mano un massiccio portacenere di
metallo. Jill, questa volta non mirare alla testa. Questo affare ha angoli
aguzzi. Okay, Mike, esci dalla porta e piazzati in corridoio.
Jubal fratello mio per favore, non fare!
Dove sta il problema, figliolo? Mi sembra che tu te la sia cavata egre-
giamente pochi minuti fa. Voglio solo un'altra dimostrazione, e questa volta
non me ne perder un solo istante.
Jubal
S, Jill?
Penso di aver grokkato ci che preoccupa Mike.
Allora dimmelo, perch io non l'ho grokkato di sicuro.
Abbiamo organizzato un esperimento nel quale io cercavo di farti del
male. Siamo entrambi suoi fratelli d'acqua, quindi penso che il solo fatto
che io abbia tentato di colpirti gli abbia causato un certo dispiacere. Penso
che una situazione del genere sia molto poco marziana e che crei un dilem-
ma nella mente di Mike. Non sa pi a chi deve essere fedele.
Harshaw fece una smorfia. Forse la faccenda andrebbe vagliata dal Co-
mitato contro le Attivit Antimarziane.
Non sto scherzando, Jubal.
Nemmeno io, perch pu darsi che entro breve insorga veramente la ne-
cessit di un simile comitato. Va bene, Jill, torna a sederti; vedr di rielabo-
rare l'esperimento in un'altra maniera. Harshaw porse il portacenere a
Mike. Senti quanto pesa, figliolo, e senti quanto sono aguzzi gli angoli.
Smith esamin l'oggetto con una certa circospezione. Ora, Mike, conti-
nu Harshaw lo getter in aria, quasi fino al soffitto, e lascer che mi ca-
schi in testa.
Mike lo fiss. Fratello mio hai intenzione di scorporarti adesso?
Eh? No, no! Non mi uccider, e io non voglio morire. Ma mi taglier e
mi ferir, a meno che tu non lo fermi. Pronti, via! Harshaw lanci in aria il
portacenere, facendogli quasi toccare il soffitto, seguendolo con gli occhi
come un calciatore che si accinge a colpire il pallone di testa. Cerc di non
perderlo d'occhio, mentre l'altra met del suo cervello prendeva in conside-
razione l'idea di togliere la testa all'ultimo momento per evitare la brutta fe-
rita che gli avrebbe indubbiamente procurato, e una piccola frazione del suo
cervello pensava con un certo cinismo che non avrebbe sentito la mancanza
di quell'oggetto; non gli era mai piaciuto molto, anche se era un regalo.
Il portacenere giunse all'apice della sua traiettoria, e l si ferm.
Harshaw lo fiss, provando la sensazione di essere bloccato in un foto-
gramma di un film. Poi si ricord che doveva respirare, rendendosi conto
che ne aveva un urgente bisogno. Senza staccare gli occhi dall'oggetto so-
speso, si rivolse ad Anne con voce stridula: Anne, che cosa vedi?
La ragazza rispose in tono piatto. Vedo il portacenere, sospeso a circa
venti centimetri dal soffitto. Non vedo nulla che lo possa sostenere. Poi, in
tono molto meno sicuro, aggiunse Jubal, perlomeno credo di vedere quello
che ti ho appena detto ma se le telecamere non mostrano la stessa cosa, ti
giuro che consegner la mia tonaca e straccer la mia licenza d'esercizio.
D'accordo. Jill?
Galleggia a mezz'aria l, sospeso.
Jubal sospir, torn alla sua sedia e vi si accasci pesantemente, senza
staccare gli occhi dal portacenere.
Mike, disse che cosa andato storto? Perch non scomparso come
la scatola?
Ma Jubal, fece Mike come per scusarsi tu mi hai detto di fermarlo,
non di farlo scomparire. Quando ho fatto andare via la scatola, tu volevi che
la facessi tornare a essere. Ho fatto uno sbaglio?
Oh. No, no, hai fatto benissimo. Continuo a dimenticarmi che prendi
sempre tutto alla lettera. Harshaw pens che se gli avesse detto di andare a
morire ammazzato o di andarsene all'inferno, Smith avrebbe sicuramente in-
terpretato la frase alla lettera.
Sono felice disse Mike solennemente. Mi dispiace di non aver potuto
far tornare la scatola. Mi dispiace doppiamente di aver sprecato tanto cibo.
Ma non potevo farne a meno. Era una necessit, allora. O perlomeno, cos
ho grokkato.
Cosa? Di quale cibo stai parlando?
Sta parlando di quei due uomini, Jubal intervenne Jill. Berquist e lo
sbirro che era con lui sempre ammesso che fosse uno sbirro Johnson.
Ah, s. Harshaw pens che anche lui aveva una nozione poco marziana
del significato della parola cibo, perlomeno a livello subconscio. Mike,
io non mi preoccuperei tanto di aver sprecato quel cibo. Probabilmente
sarebbero stati duri da masticare e poco saporiti. Dubito fortemente che
avrebbero superato l'ispezione del Comitato controllo carni. Anzi, aggiun-
se, ricordando la convenzione federale sul cannibalismo credo che sareb-
bero stati dichiarati inadatti a ogni uso alimentare. Quindi non ti preoccupa-
re. Del resto, come hai detto tu stesso, si trattato di una necessit. Hai
grokkato la pienezza della situazione e hai agito in maniera corretta.
Ci mi conforta alquanto rispose Mike con grande sollievo. Solo un
Anziano pu essere sempre sicuro della giusta azione da intraprendere in un
momento di crisi e io ho molte cose da imparare e molto da crescere pri-
ma di potermi unire agli Anziani. Jubal, Posso spostarlo? Mi sto stancando.
Vuoi farlo sparire ora? Fai pure.
Ma ora non posso.
Eh? E perch no?
Ora la tua testa non pi sotto. Non grokko nessuno sbaglio nel fatto
che si trovi l.
Oh. Va bene, allora muovilo. Harshaw continu a mantenere lo sguar-
do fisso sul posacenere, aspettandosi che tornasse sopra la sua testa per es-
sere percepito di nuovo come uno sbaglio. Invece, il posacenere discese
piuttosto lentamente, a velocit costante, si spost in orizzontale finch non
giunse sopra la scrivania, dove oscill per un poco finch non trov uno
spazio libero, e vi si appoggi dolcemente, senza produrre alcun rumore.
Grazie, Jubal disse Smith.
Cosa? Grazie a te, figliolo! Jubal raccolse l'oggetto e lo esamin atten-
tamente. Non era n caldo n freddo, n gli fece formicolare le dita; era il
solito posacenere, brutto, troppo decorato e sporco n pi n meno di prima.
S, grazie a te. Grazie per l'esperienza pi incredibile che abbia vissuto da
quando la cameriera di casa dei miei mi port su in soffitta con lei. Alz lo
sguardo. Anne, tu hai studiato alla Rhine, vero?
S.
Avevi mai assistito a casi di levitazione prima d'ora?
Anne ebbe un attimo di esitazione. Ho assistito a ci che chiamavano
telecinesi con i dadi ma non essendo una matematica non posso testimo-
niare che ci che ho visto fosse effettivamente un caso di telecinesi.
Cavolo, tu non testimonieresti nemmeno che il sole nel cielo solo per-
ch la giornata nuvolosa.
E come potrei? Potrebbe sempre essere fornita della luce artificiale da
dietro lo strato di nubi. Uno dei miei compagni di classe era apparentemente
in grado di far levitare oggetti delle dimensioni di un piccolo fermaglio, ma
doveva aver bevuto almeno tre bicchieri, e anche allora non sempre gli riu-
sciva. Non ho mai potuto osservare il fenomeno abbastanza da vicino da po-
ter fornire una testimonianza anche perch di solito i tre bicchieri me li
ero fatti anch'io.
Quindi non hai mai visto nulla di simile a ci che accaduto oggi?
No.
Mmm okay, non ho pi bisogno di te in veste professionale. Mi ha
convinto. Ma se vuoi rimanere qui a vedere che altro succede, appendi la
tua tonaca e prendi una sedia.
Grazie, far entrambe le cose. Ma visto quel che hai detto prima a Jill a
proposito di moschee e sinagoghe, sar meglio che faccia prima un salto in
camera mia. Non vorrei essere la causa di un grave sbalzo nell'indottrina-
mento.
Come vuoi. Gi che sei fuori, sveglia Duke e digli che voglio che dia
un'altra controllata alle telecamere.
Va bene, capo. E non fate nulla finch non ritorno. Anne si diresse ver-
so la porta.
Non ti prometto nulla. Mike, vieni a sederti qui davanti alla mia scriva-
nia. Anche tu, Jill, avvicinatevi. Ora, Mike, riesci a sollevare quel posacene-
re? Fammi vedere.
S, Jubal. Smith allung una mano.
No, no!
Ho fatto uno sbaglio?
No, l'errore stato mio. Rimettilo gi. Mike, voglio sapere se sei in gra-
do di sollevarlo senza prenderlo in mano.
S, Jubal.
Allora? Sei troppo stanco?
No, Jubal, non sono stanco.
Allora qual il problema? Ci deve per forza essere qualcosa di sbaglia-
to per farti agire?
No, Jubal.
Jubal intervenne Jill non gli hai chiesto di farlo, gli hai solo chiesto se
era in grado di farlo.
Oh. Jubal assunse l'espressione pi idiota che riuscisse a esprimere.
Dovrei avere imparato, ormai. Mike, per cortesia, solleva quel posacenere
di una trentina di centimetri senza toccarlo con le mani.
S, Jubal. Il portacenere si sollev e rimase a mezz'aria, immobile.
Vuoi misurare, Jubal? domand Mike in tono ansioso. Se ho fatto uno
sbaglio, posso farlo salire o scendere.
No, va benissimo cos! Puoi tenerlo l? Se ti stanchi, dimmelo.
Posso. Ti dir.
Puoi sollevare qualcos'altro contemporaneamente? Diciamo questa ma-
tita? Se puoi farlo, fallo.
S, Jubal. La matita si sollev e si piazz diligentemente accanto al po-
sacenere.
Su richiesta, Mike aggiunse diversi altri piccoli oggetti dalla scrivania
allo strato in sospensione. Nel frattempo era tornata Anne, che si era seduta
a osservare l'esperimento senza fiatare. Poco dopo entr anche Duke, por-
tandosi dietro una scala pieghevole. Diede un'occhiata al gruppo radunato
attorno alla scrivania, non fece commenti e appoggi la scala in un angolo.
Infine Mike si pronunci in tono incerto Non sono sicuro, Jubal. Io Si
ferm, apparentemente alla ricerca di una parola. Io sono idiota per queste
cose.
Non ti stancare troppo.
Posso pensarne ancora uno. Credo. Un fermacarte posto sulla scrivania
davanti a Mike ebbe un fremito, si sollev, e poi tutti gli oggetti caddero di
colpo sul pianale di legno. Mike diede l'impressione di essere sul punto di
scoppiare in lacrime. Jubal, mi dispiace. Mi dispiace moltissimo.
Harshaw gli diede una pacca sulla spalla. Non dovresti essere dispiaciu-
to, ma fiero. Figliolo, forse tu non te ne rendi conto, ma ci che hai appena
fatto Jubal cerc un paragone adatto, scartando rapidamente tutti quelli
che gli vennero alla mente, rendendosi conto che non avrebbero significato
nulla per l'esperienza di Mike.
Ci che hai appena fatto molto pi difficile che allacciare scarpe, e
molto pi incredibile per noi che non fare perfettamente un salto mortale e
mezzo rovesciato. Lo hai fatto in maniera be', brillante, brillante e con
bellezza. Grokki?
Mike assunse un'espressione sorpresa. Non ne sono sicuro, Jubal. Non
devo provare vergogna?
Non devi provare vergogna. Devi provare orgoglio.
S, Jubal rispose con aria felice. Io provo orgoglio.
Bene. Mike, io non sono in grado di sollevare nemmeno un portacenere
senza toccarlo.
L'espressione di Smith mut in una di grande stupore. Non puoi?
No. Credi di potermelo insegnare?
S, Jubal. Tu Smith si interruppe e sul volto comparve un certo im-
barazzo. Ancora una volta, non ho le parole. Mi dispiace. Ma legger e
legger e legger, finch non trover le parole. Poi insegner al mio fratel-
lo.
Non ti dannare troppo.
Prego?
Mike, non rimanere deluso se non trovi le parole adatte. Potrebbero an-
che non esistere nella nostra lingua.
Smith riflett a lungo su quest'ultima affermazione. Allora insegner a
mio fratello il linguaggio del mio nido.
Magari. Mi piacerebbe provarci, ma temo che tu sia arrivato con una
cinquantina d'anni di ritardo.
Ho fatto qualcosa di sbagliato?
Niente affatto. Sono fiero di te. Potresti iniziare provando a insegnare la
tua lingua a Jill.
Mi fa male la gola intervenne Jill.
Prova a fare gargarismi con l'aspirina. Jubal la fiss. una scusa
piuttosto sciocca, infermiera, ma mi hai fatto venire in mente un buon moti-
vo per metterti sui miei libri paga anche perch dubito fortemente che ti
riprenderanno al Bethesda. Va bene, d'ora in poi sei la mia assistente di ri-
cerca per la linguistica marziana il che include tutti i compiti straordinari
che potrebbero risultare necessari. Mettiti d'accordo con le ragazze. Anne,
assumila e assicurati che venga inserita nella dichiarazione per il fisco.
Ci ha aiutate in cucina fin dal primo giorno in cui arrivata. Devo pre-
datare l'assunzione?
Jubal scroll le spalle. Non mi seccare con simili dettagli.
Ma Jubal protest Jill con voce stridula io non credo proprio di essere
in grado di imparare il marziano!
Be', almeno puoi provarci, non trovi? Colombo non ha fatto altro che
provarci, in fondo.
Ma
Hai gi dimenticato quelle chiacchiere assurde che facevi prima a pro-
posito della gratitudine? Accetti il posto o no?
Jill si morse il labbro. Va bene capo. Smith allung timidamente una
mano e tocc quella di Jill.
Jill io insegner.
Jill gli accarezz la mano. Grazie, Mike. Poi torn a rivolgersi a Har-
shaw. E io lo imparer, giusto per farti rabbia!
Harshaw le rivolse un sorriso amichevole. una motivazione che grok-
ko perfettamente; sono sicuro che lo imparerai. Ma ora torniamo agli affari;
Mike, che altro sai fare che noi non sappiamo fare? A parte far scomparire
le cose quando grokki uno sbaglio e sollevare oggetti senza toccarli?
Smith apparve perplesso. Non lo so.
E come potrebbe saperlo protest Jill se non sa nemmeno ci che sia-
mo o non siamo capaci di fare?
Mmm gi. Anne, cambia la specializzazione di Jill in assistente di ri-
cerca per la linguistica, la cultura e la tecnica marziana. Jill, nell'apprende-
re la loro lingua ti troverai inevitabilmente a incespicare in abitudini marzia-
ne completamente diverse dalle nostre; ogni volta che questo accadr, do-
vrai riferirmelo. Tutto ci che compone una cultura pu essere dedotto dalla
forma della sua lingua, e probabilmente tu sei ancora abbastanza giovane
per imparare a pensare come un marziano cosa che io non credo di poter
fare. E in quanto a te, Mike, se noti qualsiasi cosa che fai normalmente ma
che noi non facciamo, vienimelo a dire.
Verr a dire, Jubal. Quali cose sono queste?
Non saprei cose come quello che hai appena fatto o come rimanere
in fondo alla piscina molto pi a lungo di quanto non ci riusciamo noi.
Hmm Duke!
S, capo? Ho da fare con questa pellicola, non mi scocciare adesso
Be', puoi parlare, no? Ho notato che la piscina piuttosto sporca.
S, stanotte ci metter un precipitante e domani mattina filtro il tutto.
I risultati dell'analisi?
Sono buoni; l'acqua cos pulita che si potrebbe anche bere. Ha solo un
aspetto un po' fangoso.
Allora lasciala cos, per il momento. Procedi con le analisi come al soli-
to, ti far sapere io quando la dovrai pulire.
Diavolo, boss, a nessuno piace nuotare in un'acqua che sembra broda-
glia. L'avrei pulita gi da tempo se non ci fosse stato tutto questo casino in
settimana.
Chiunque sia troppo schizzinoso per nuotarci pu evitare di fare il ba-
gno. Non discutere, Duke, ti spiegher in seguito. Le pellicole sono
pronte?
Cinque minuti.
Bene. Mike, sai che cos' una pistola?
Una pistola rispose Smith con attenzione un'arma da fuoco corta,
usata per lanciare proiettili attraverso la forza di una sostanza esplosiva,
quale la polvere da sparo. Consiste in un tubo o una canna, chiusa da un
lato, ove
Okay, okay. Grokki di che si tratta?
Non ne sono certo.
Hai mai visto una pistola?
Non lo so.
Ma certo che ne hai viste intervenne Jill. Mike, cerca di ricordare
quella volta di cui abbiamo parlato prima, in quella stanza con l'erba sul pa-
vimento ma non ti innervosire, adesso! L'uomo grosso mi ha colpita, ri-
cordi?
S.
L'altro uomo mi ha puntato addosso qualcosa. Qualcosa che teneva in
mano.
S. Ti ha puntato addosso una brutta cosa.
Quella era una pistola.
Avevo pensato che la parola per quella brutta cosa potesse essere pisto-
la. Nel Nuovo dizionario internazionale Webster della lingua inglese, terza
edizione, pubblicato a
Va bene cos, figliolo lo interruppe Harshaw. Si trattava senza dubbio
di una pistola. Ora ascoltami attentamente. Se capita nuovamente che qual-
cuno punti un oggetto del genere contro Gillian, come ti comporterai?
Smith esit un po' pi del solito prima di rispondere. Non ti arrabbierai
con me se sprecher del cibo?
No, non mi arrabbier. In simili circostanze, nessuno si arrabbierebbe
con te. Ma ci che sto cercando di scoprire un'altra cosa. Saresti capace di
far scomparire solo la pistola, senza l'uomo che la tiene in mano?
Smith ci riflett sopra. Per risparmiare il cibo?
Be', non esattamente questo ci che intendo. Saresti in grado di far
sparire la pistola senza danneggiare l'uomo?
Jubal, l'uomo non sarebbe affatto danneggiato. Farei andare via la pisto-
la, e fermerei l'uomo. Non proverebbe dolore. Si scorporerebbe e basta. Il
cibo che si lascia dietro non sarebbe danneggiato.
Harshaw sospir. S, sono sicuro che andrebbe cos. Ma saresti capace
di far sparire solo la pistola? Senza fare nient'altro? Senza fermare l'uo-
mo, senza ucciderlo, lasciandolo semplicemente vivere?
Smith ci riflett. Sarebbe molto pi facile che far scomparire tutt'e due.
Ma Jubal, se lo lasciassi in forma corporea, potrebbe ancora far del male a
Jill. O almeno cos grokko.
Harshaw fece una pausa abbastanza lunga da ricordarsi che quel piccolo
bambino innocente non era n un bambino n tantomeno innocente, bens
un individuo sofisticato, frutto di una cultura che, sebbene iniziasse a ren-
dersene conto solo adesso, era molto pi avanzata rispetto a quella umana,
seppur in maniera alquanto misteriosa
In pratica, quei commenti tanto ingenui venivano da una sorta di supe-
ruomo. Rispose a Mike, valutando con attenzione ogni parola: aveva in
mente un esperimento pericoloso e non aveva certo intenzione di trasfor-
marlo in un disastro per colpa di un malinteso semantico.
Mike se ti troverai per forza a dover fare qualcosa per proteggere Jill,
fallo.
S, Jubal. Lo far.
Non ti preoccupare dello spreco di cibo, non ti preoccupare di nulla.
Proteggi Jill e basta.
Protegger sempre Jill.
Bene. Ma supponiamo che un uomo puntasse una pistola addosso a
qualcuno, o che avesse semplicemente una pistola in mano. Supponiamo
che tu non voglia ucciderlo, che non ce ne sia bisogno ma che sia invece
opportuno sottrargli la pistola. Saresti capace di farlo?
Mike fece una breve pausa. Forse ho grokkato. Una pistola una cosa
sbagliata. Ma potrebbe essere utile che l'uomo rimanga corporeo. Pens
ancora un attimo. Posso farlo.
Bravo, Mike. Ora ti mostrer una pistola. Una pistola una cosa sba-
gliata.
Una pistola una cosa molto sbagliata. Io la far andare via.
Non farla andare via subito, appena la vedi.
Non?
Non. Io adesso prender in mano la pistola e inizier a puntarla verso di
te, cos. Prima che la punti, tu dovrai farla scomparire. Ma non fermarmi,
non mi danneggiare, non mi uccidere, non mi fare nulla. Solo la pistola.
Non sprecarmi, perch sono cibo anch'io.
Oh, non lo farei mai disse Mike con convinzione. Quando ti scorpo-
rerai, fratello Jubal, spero sinceramente che mi venga concesso il permesso
di mangiarti io stesso, lodandoti e serbandoti nell'animo finch non ti
avr grokkato nella tua pienezza.
Harshaw fu assalito da una sensazione di nausea che non provava da de-
cenni. Grazie, Mike rispose in tono grave.
Sono io che devo ringraziare te, mio fratello; e se dovesse capitare che
io venga selezionato davanti a te, spero che mi troverai degno del tuo grok-
kare condividendomi con Jill. Mi condivideresti con Jill? Per favore?
Harshaw rivolse un'occhiata a Jill, vide che aveva mantenuto un'espres-
sione serena e pens che, probabilmente, la sua professione di infermiera la
rendeva immune a certe cose. Ti divider con Jill disse quindi in tono so-
lenne. Ma Mike, nessuno di noi diventer cibo oggi, n nel prossimo futu-
ro. Ora ti mostrer questa pistola, e tu aspetta che te lo dica prima di farla
scomparire e anche allora cerca di stare molto attento, perch ho ancora
un sacco di cose da fare prima di esser pronto a scorporarmi.
Star attento, fratello mio.
Va bene Harshaw si chin, emettendo un piccolo grugnito, e apr un
cassetto basso della sua scrivania. Guarda qui dentro, Mike. Vedi la pisto-
la? Ora la prendo, ma non fare nulla finch non te lo dico. Ragazze, alzatevi
e spostatevi verso sinistra; non voglio che venga puntata contro di voi.
Okay. Mike, non ancora, eh? Harshaw prese la pistola, un antico modello
speciale della polizia, e la tir fuori dal cassetto. Pronto, Mike? Ora! Har-
shaw fece del suo meglio per puntare la pistola addosso all'Uomo di Marte.
Si ritrov la mano improvvisamente vuota. Nessuno scossone, nessuno
strappo, nessuna torsione la pistola era semplicemente scomparsa tutto
l.
Jubal si accorse di stare tremando; riprese il controllo di s. Perfetto
disse a Mike. L'hai fatta sparire prima che te la puntassi addosso. Sempli-
cemente perfetto.
Sono felice.
Anch'io. Duke, hai filmato?
S. Ho messo dentro delle pellicole nuove, anche se non me l'avevi det-
to.
Bene. Harshaw emise un sospiro e si senti pervadere da un senso di
stanchezza. sufficiente per oggi, ragazzi. Fatevi un giretto. Andate a nuo-
tare. Anche tu, Anne.
Capo? domand Anne. Mi racconterai quel che si vede nel film?
Se vuoi puoi rimanere per vederlo con i tuoi occhi.
Oh, no! Non potrei, almeno non le parti a cui ho testimoniato. Per mi
piacerebbe sapere, dopo, se ho avuto le traveggole o meno.
Va bene.
13

Quando se ne furono andati, Harshaw prese a dare istruzioni a Duke. A


un tratto, si interruppe bruscamente. Cos' quella faccia cupa? gli doman-
d.
Capo, quand' che ci liberiamo di quel demone? Demone? Che com-
mento da provinciale mai questo? Io vengo dal Kansas. Nel Kansas non
esistono casi di cannibalismo, sono tutti pi a ovest. Terr per me le mie
opinioni su chi uno zotico e su chi non lo ma d'ora in avanti manger
in cucina, almeno finch non ce ne liberiamo.
E allora? disse Harshaw in tono glaciale. Anne ti pu preparare l'as-
segno della tua liquidazione nel giro di cinque minuti e non dovresti met-
terci pi di altri dieci minuti a raccattare i tuoi fumetti e la tua roba.
Duke stava montando un proiettore. Si ferm di colpo e raddrizz la
schiena. Non ho mica detto che volevo andarmene.
Quel che hai detto per me significa solo questo, figliolo. Ma in-
somma, che cavolo? Ho mangiato in cucina un sacco di volte
Vero. Per tuo piacere personale, o per evitare di aiutare le ragazze o
cose del genere. Per quel che mi riguarda, puoi anche prendere la colazione
a letto, se riesci a convincere le ragazze a servirtela. Ma chi vive sotto il mio
tetto non pu rifiutarsi di cenare al mio tavolo perch non gradisce la com-
pagnia. Si d il caso che io appartenga a una stirpe ormai quasi estinta, quel-
la dei gentiluomini all'antica, il che significa che posso essere un gran figlio
di puttana ogni volta che ho voglia di esserlo. E in questo preciso momento
mi va di esserlo, e quindi ti dico che non permetto nella maniera pi assolu-
ta a nessun bigotto ignorante, superstizioso e pieno di pregiudizi di consi-
gliarmi su chi devo far sedere alla mia tavola. Se scelgo di cenare con pub-
blicani e peccatori, sono solo affari miei. Ma non ho alcuna intenzione di di-
videre il pane con i farisei.
Duke avvamp fino alla radice dei capelli. Ti prenderei a pugni disse
e lo farei anche, se solo tu avessi la mia et.
Non ti fare di questi scrupoli, Duke. Potrei rivelarmi pi tosto di quanto
tu non immagini e anche se non lo fossi, probabilmente il casino richia-
merebbe gli altri. Credi di potertela cavare altrettanto bene con l'Uomo di
Marte?
Quello? Lo potrei spezzare in due con una mano sola!
Probabile sempre ammesso che tu riesca a mettergliela addosso, la
mano.
Eh?
Hai visto cos' successo quando ho tentato di puntargli addosso la pisto-
la. Duke dov' quella pistola?Prima di flettere i tuoi bicipiti, fermati un
attimo a pensare sempre che tu ne sia capace. Trova quella pistola, poi
dimmi se sei ancora convinto di poter spezzare in due Mike. Ma prima, tro-
vami quell'arma.
Duke aggrott la fronte, quindi prosegui nel montaggio del proiettore.
Un giochetto di mano. I filmati lo dimostreranno.
Duke, lascia stare quel proiettore. Siediti. Lo sistemer io quando te ne
sarai andato. Voglio dirti un paio di cose.
Jubal, te l'ho detto che non devi toccarlo. Ogni volta che lo fai, va fuori
fase. un apparecchio molto delicato.
Siediti, ho detto.
Ma
Il proiettore mio, Duke. Posso anche spaccarlo in due, se ne ho voglia.
Ma non accetto un servizio da un uomo che si appena dimesso dalle sue
mansioni.
Ehi, io non mi sono dimesso! Sei tu che sei diventato improvvisamente
cattivo e ti sei sfogato licenziandomi senza un motivo.
Siediti, Duke disse Harshaw pacatamente. O ti siedi e lasci che io
tenti di salvarti la vita, oppure ti volti, esci di qui e te ne vai il pi veloce-
mente possibile. Ti mander la liquidazione e le tue cose in seguito; non ti
conviene fermarti a fare le valigie, perch troppo rischioso. Potresti non
vivere tanto a lungo.
Che diavolo stai dicendo?
Esattamente quel che ho detto. Duke, non ha alcuna importanza se tu ti
sia dimesso o se sia stato licenziato; hai terminato il tuo contratto lavorativo
con me dal momento in cui hai dichiarato che non ti saresti pi seduto al
mio tavolo. Ci nonostante, trovo che sarebbe di pessimo gusto che tu ve-
nissi ucciso qui all'interno della mia propriet. Quindi ti prego di sederti, e
far tutto quello che posso per evitare che ci avvenga.
Duke assunse un'espressione sconvolta; apr la bocca, la richiuse, quindi
si sedette. Sei fratello d'acqua di Mike? gli domand Harshaw.
Certo che no. Ho sentito che ne parlavano ma se vuoi sapere la mia,
sono solo cavoiate.
Non sono affatto cavoiate, e comunque nessuno ti ha chiesto cosa ne
pensi; non sei abbastanza competente per avere un'opinione al riguardo.
Harshaw fece una smorfia. un vero peccato. Purtroppo non potr lasciar-
ti andare via cos Duke, io non voglio licenziarti; finora hai svolto ottima-
mente il tuo compito di far funzionare tutti gli apparecchi che ci sono qui in
giro, evitandomi la seccatura di problemi tecnici ai quali non sono affatto
interessato. Tuttavia, non solo devo fare in modo che tu te ne vada da questo
luogo in tutta sicurezza, ma devo anche scoprire subito chi altri nella casa
non fratello d'acqua di Mike e fare in modo che lo diventino o che se ne
vadano, prima che accada loro qualche cosa. Jubal si morse il labbro e fis-
s il soffitto. Forse sarebbe sufficiente estorcere a Mike la solenne promes-
sa di non danneggiare nessuno senza il mio permesso specifico. Per non
posso correre questo rischio; da queste parti si scherza sempre, e c' la pos-
sibilit che Mike interpreti male qualche gesto fatto per puro divertimento.
Mettiamo che Larry butti Jill nella piscina per scherzo: ebbene, potrebbe be-
nissimo finire nello stesso luogo in cui ora quella pistola prima che io fac-
cia in tempo a spiegare a Mike che si trattava di un gioco e che Jill non era
affatto in pericolo. Non vorrei veder morire Larry a causa della mia noncu-
ranza; ha tutto il diritto di divertirsi senza morire a causa di una mia distra-
zione. Duke, sono convinto che ognuno si scavi la fossa da solo e a modo
suo, ma non penso che questo sia un buon motivo perch un adulto dia a un
bambino un candelotto di dinamite con cui giocare.
Capo disse Duke lentamente mi sembra che tu ti sia fatto prendere
dalla paranoia. Mike non farebbe male a una mosca. Certo, quei discorsi sul
cannibalismo mi danno il voltastomaco, ma non mi devi fraintendere per
questo; so benissimo che solo un selvaggio, che non sa ancora come deve
comportarsi, ma non credo che nuocerebbe a qualcuno.
Sei sicuro?
Ne sono convinto.
Bene. Hai due o tre pistole in camera tua, non vero? Ebbene, ti dico
che pericoloso. La stagione della caccia ai marziani ufficialmente aperta,
quindi ti consiglio di andare gi a cercare di ammazzarlo. Non ti preoccupa-
re per le ripercussioni legali; ti difender io, e ti assicuro che non sarai con-
dannato. Di, fallo!
Jubal, che dici? Mi stai prendendo in giro.
S, hai ragione, ti sto prendendo in giro. E sai perch? Perch non ci riu-
sciresti mai. Se ci provassi, la tua pistola sparirebbe, e se insistessi, proba-
bilmente tu faresti la stessa fine. Duke, tu non hai idea di ci con cui hai a
che fare. Mike non affatto innocuo, e non nemmeno un selvaggio. So-
spetto piuttosto che i selvaggi siamo noi. Hai mai allevato serpenti?
Uh no.
Io s invece, quando ero ragazzino. Volevo diventare uno zoologo. Un
inverno, gi in Florida, ho catturato quel che sembrava un serpente scarlat-
to. Sai che aspetto hanno?
Non mi piacciono i serpenti.
Di nuovo con i tuoi stupidi pregiudizi. La maggior parte completa-
mente innocua, utile e divertente da allevare. Il serpente scarlatto, poi, una
vera bellezza; nero, giallo e rosso, docilissimo ed un ottimo animale da
compagnia. Penso che per certi versi si fosse anche affezionato a me, nel
suo strano modo da rettile. Naturalmente sapevo bene come maneggiare i
serpenti, come non allarmarli e non dar loro la possibilit di mordere. Ma
ero molto affezionato a quella bestiola in particolare; era la perla della mia
collezione. Spesso lo portavo fuori per mostrarlo alla gente, tenendolo per la
testa e lasciando che mi si avvolgesse attorno a un braccio.
Un bel giorno, ebbi la possibilit di mostrare la mia collezione all'erpe-
tologo dello zoo di Tampa, e gli feci vedere il mio gioiellino. Ci manc
poco che gli venissero le convulsioni. Il mio cucciolotto non era affatto un
serpente scarlatto, ma un giovane serpente corallo: un cobra americano, il
pi velenoso di tutto il Nord America. Duke, capisci quel che voglio dire?
Capisco che allevare quelle bestie pericoloso. Se me lo avessi chiesto,
te l'avrei detto.
Oh, per l'amor di Dio! Avevo gi dei serpenti a sonagli e dei mocassini
d'acqua nella mia collezione. Un serpente velenoso non affatto pericoloso,
non pi di una pistola carica, se si sa come trattarlo. Ci che rendeva cos
pericoloso quel serpente corallo era il fatto che non sapessi che era veleno-
so. Se, nella mia ignoranza, lo avessi maneggiato con leggerezza, avrebbe
potuto uccidermi con la stessa casualit e la stessa innocenza con cui un gat-
tino graffia. questo che sto cercando di spiegarti a proposito di Mike.
Sembra tenero e indifeso e sono convinto che sia gentilissimo e cortese
con qualsiasi persona di cui si fida. Ma se non si fida di te be', non af-
fatto tenero come sembrerebbe. Se lo guardi sembra un normalissimo essere
umano in giovane et, un po' ingenuo, decisamente goffo e ignorante ma
allo stesso tempo molto brillante, docile e smanioso di imparare. Tutto ci
non deve sorprendere, se si considera la sua genealogia e la sua particolare
esperienza di vita. Tuttavia, come il mio piccolo serpentello domestico,
Mike molto pi di quanto non appaia a prima vista. Se non si fida cieca-
mente di te, pu diventare aggressivo, e di certo pi mortale e pericoloso
del serpente corallo. Soprattutto se pensa che stai facendo del male a uno
dei suoi fratelli d'acqua, come Jill o me.
Harshaw scosse tristemente il capo. Duke, pochi minuti fa, quando ti ho
rivelato alcune tristi verit che ti riguardano, se tu avessi ceduto al tuo im-
pulso di tirarmi un pugno, e se per caso in quel momento Mike si fosse tro-
vato dietro la porta Be', sono convinto che avresti avuto ben poche spe-
ranze di continuare a vivere. Forse nessuna. Ti saresti ritrovato morto prima
ancora di rendertene conto, e io non avrei potuto fare nulla per fermarlo.
Mike poi si sarebbe profuso in mille scuse per aver sprecato del cibo, rife-
rendosi alla tua vecchia carcassa. Certo, si sarebbe sentito in colpa, come
hai potuto constatare poco fa. Ma non per averti ucciso; l'avrebbe considera-
ta una semplice necessit alla quale lo avevi costretto e, comunque, non
sarebbe stata una faccenda molto importante, nemmeno per te. Vedi, Mike
convinto che la nostra anima sia immortale.
Eh? Be', diavolo, anch'io ne sono convinto. Ma
Ah, s? domand Harshaw in tono ironico. Ne sei sicuro?
Certo! Oh, ammetto che non vado in chiesa molto spesso, ma sono stato
educato in modo giusto. Non sono mica un ateo, io. Ho fede.Bene. Anche
se non credo di aver mai capito il significato della parola fede in termini
religiosi, allo stesso modo in cui non ho mai capito come un Dio giusto pos-
sa aspettarsi che le sue creature scelgano la religione corretta fra una miria-
de di religioni false seguendo solo la fede. Mi pare un modo piuttosto ap-
prossimativo per far funzionare un'organizzazione, che si tratti di un univer-
so intero o di qualcosa di pi piccolo. Tuttavia, visto che sei dotato di fede e
visto che ci include la convinzione dell'immortalit, inutile che stiamo
qui a preoccuparci del fatto che i tuoi pregiudizi possano essere la causa
della tua morte prematura. Preferisci essere cremato o seppellito?
Eh? Per l'amor di Dio, Jubal, smettila di fare l'uccello del malaugurio.
Non lo sto facendo. Sto solo cercando di farti capire che non posso ga-
rantirti l'incolumit nella mia propriet finch continuerai a pensare che il
serpente corallo sia un innocuo serpente scarlatto. Ti ho avvertito, ogni erro-
re che commetti potrebbe essere l'ultimo ma ti prometto che non permet-
ter a Mike di mangiare il tuo cadavere.
Duke spalanc la bocca. Riusc a rispondere solo dopo un po', con parole
concitate, profane e incoerenti. Harshaw stette ad ascoltarlo finch non ebbe
finito. Va bene, va bene, ora calmati. Puoi metterti d'accordo con Mike.
Credevo di farti un favore. Harshaw si gir e si chin sul proiettore. Vo-
glio vedere questi filmati. Rimani pure finch non ho finito, se vuoi. Proba-
bilmente qui sei pi al sicuro. Maledizione! aggiunse. Questo aggeggio
maledetto mi frega sempre!
Per forza, se tenti di forzarlo Ecco. Duke si occup della regolazio-
ne, quindi inser la prima cartuccia. Nessuno dei due accenn pi a licenzia-
menti o dimissioni. I due si sedettero a rivedere gli eventi che avevano por-
tato alla scomparsa della cassa di brandy.
Jubal osserv la scatola che veniva lanciata sulla sua testa, e la vide
scomparire a mezz'aria. Per me pu bastare disse.
Anne sar felice di sapere che le telecamere sostengono la sua tesi.
Duke, fammi rivedere quest'ultima parte al rallentatore.
Okay. Duke torn indietro. La scena era la stessa, ma il suono rallenta-
to era inutile, cos lo escluse. La scatola si mosse lentamente dalle mani di
Jill verso la testa di Jubal, quindi, a un tratto, cess di esistere. Ma non
scomparve nel nulla da un momento all'altro; grazie al rallentatore, fu possi-
bile constatare che si era rimpicciolita gradualmente, fino a sparire del tutto.
Jubal annui con aria pensierosa. Duke, puoi rallentare l'immagine anco-
ra un po'?
Un attimo solo. C' qualcosa che non va nello stereo.
Cosa?
Che io sia maledetto se riesco a capire il perch. A velocit normale
sembrava tutto a posto, ma quando l'ho rallentato, l'effetto di profondit
cambiato. Lo hai visto tu stesso. Quella scatola si allontanata rispetto a
noi, molto velocemente, ma mi sembrata sempre alla stessa distanza dalla
parete. Sembra un'inversione di parallasse. Eppure non ho mai tolto la bobi-
na dalla sua sede.
Aspetta un attimo, Duke. Fammi vedere la stessa immagine ripresa dal-
l'altra telecamera.
Uh ah, gi, ho capito. Cos avremo la visione dal lato opposto e ve-
dremo quel che successo anche se ho alterato in qualche modo questa pel-
licola. Duke sostitu la bobina. La prima parte la saltiamo, okay? Ti fac-
cio vedere la parte che conta rallentata di dieci.
Fa pure.
La scena era identica, a parte il diverso angolo di ripresa. Quando arriva-
rono al momento in cui Jill prendeva in mano la scatola, Duke rallent nuo-
vamente e osservarono la scatola che se ne andava.
Duke imprec. C' qualcosa che non va anche in questa telecamera.
Dici?
Ma certo. Questa ripresa stata fatta di lato rispetto alla traiettoria della
scatola, quindi avrebbe dovuto per forza scomparire da un lato o dall'altro.
Invece l'abbiamo vista allontanarsi dritta dal nostro punto di osservazione
anche in questo caso. O no? L'hai vista, vero? andata via allo stesso modo
in tutt'e due le pellicole.
S assenti Jubal. andata via in linea retta rispetto al nostro punto di
osservazione.
Ma impossibile! Non da due angolazioni diverse!
Come sarebbe ' impossibile? Lo hai visto tu stesso, no? Mi domando
che cosa avremmo visto se invece delle telecamere avessimo usato un ra-
dar.
Che vuoi che ne sappia? Adesso smonto tutt'e due le telecamere pezzo
per pezzo.
Non ti dannare inutilmente.
Ma
Non perdere tempo, Duke. Le telecamere sono a posto. Che cosa si tro-
va esattamente a novanta gradi rispetto a tutto il resto?
Non sono mai stato bravo con gli indovinelli.
Non un indovinello, sto parlando sul serio. Che cosa si trova esatta-
mente a novanta gradi rispetto a tutto il resto? Risposta: due corpi umani,
una vecchia pistola e una scatola vuota.
Che cavolo stai dicendo, capo?
Non ho mai parlato con maggiore chiarezza in vita mia. Prova a credere
in ci che hanno visto le telecamere, invece di fissarti sul fatto che debbano
essere difettose solo perch non hanno visto ci che ti aspettavi di vedere.
Vediamo gli altri filmati.
Harshaw non fece alcun commento nel corso della proiezione; non ag-
giungeva nulla a quanto gi sapeva. Il portacenere salito fino al soffitto era
rimasto fuori dal campo visivo delle telecamere, ma la sua discesa e l'atter-
raggio sulla scrivania erano stati registrati. L'immagine della pistola sullo
schermo era piuttosto piccola, ma per quel che si riusciva a vedere pareva
proprio che avesse subito la stessa sorte della scatola, scomparendo in lonta-
nanza pur senza muoversi dal punto in cui si trovava. E dato che nel mo-
mento in cui si era rimpicciolita nella sua mano Harshaw la stava stringendo
saldamente, non pot far altro che ritenersi soddisfatto anche se forse,
pens, soddisfatto non era il termine adatto. Convinto forse andava me-
glio.
Duke, quando trovi il tempo, fammi una copia di ognuna di queste pelli-
cole.
Duke ebbe un attimo di esitazione. Vuoi dire che continuo a lavorare
qui?
Cosa? Oh, al diavolo! Non mangi in cucina, questo certo. Cerca di eli-
minare i tuoi pregiudizi e prova a limitarti a guardarti bene attorno. Ce la
fai?
Ci prover.
Quando Mike mi ha chiesto se poteva avere il privilegio di mangiare la
mia vecchia carcassa, mi stava concedendo il pi grande onore che cono-
scesse in base alle uniche regole che gli hanno insegnato. La sua educa-
zione, per dirlo in altri termini. Riesci a capire? Hai sentito il tono della sua
voce, hai visto il modo in cui si comportava. Mi stava facendo il pi grande
complimento che potesse, chiedendomi un favore. Non pensare al modo in
cui la pensano nel Kansas; Mike usa i valori che gli sono stati insegnati su
Marte.
Continuo a preferire il Kansas.
Be' ammise Jubal in effetti anch'io. Ma non si tratta di una questione
di libera scelta n per me n per te, e tantomeno per Mike. Siamo tutti e tre
prigionieri del nostro indottrinamento giovanile, poich pressoch impos-
sibile scrollarsi di dosso ci che ti insegnano da bambino. Duke, mai pos-
sibile che tu non riesca a capire che se fossi nato su Marte e fossi stato alle-
vato dai marziani avresti esattamente lo stesso atteggiamento di Mike ri-
guardo al mangiare un'altra persona o al farsi mangiare?
Duke ci pens su, quindi scosse il capo. No, Jubal, non posso sopportar-
lo. Certo, per la gran parte delle cose ammetto che Mike stato pi sfortu-
nato di me perch non cresciuto in un paese civile. Sono pi che disposto
a concedergli un po' di comprensione. Ma per quanto riguarda il cannibali-
smo, non sono d'accordo. Si tratta di un istinto primario.
Istinto primario! Ma che stai dicendo?
Eppure lo . Non ho certo dovuto imparare da mamma a non mangiare i
miei amichetti. Che cavolo, non ne avevo mica bisogno! Ho sempre saputo
che si trattava di un peccato, e anche di uno di quelli brutti, per giunta. Ca-
spita, il solo pensiero mi va venire il voltastomaco! un vero e proprio
istinto basilare.
Jubal emise un grugnito. Duke, come cavolo hai fatto a imparare tante
cose sul funzionamento degli apparecchi senza capire come funzioni tu stes-
so? Quel senso di nausea che provi non affatto istintivo; si tratta di un ri-
flesso condizionato. Tua madre non ha avuto bisogno di dirti di non mangia-
re i tuoi compagni di gioco solo perch una cosa che hai appreso automati-
camente dalla nostra cultura di base allo stesso modo in cui l'ho appresa
io. Barzellette sui cannibali e i missionari, cartoni animati, fiabe, racconti
dell'orrore e un'infinit di altre cose. E questo non ha nulla a che vedere con
l'istinto. Figliolo, non possibile che sia un istinto soprattutto perch, a
livello storico, il cannibalismo una delle abitudini umane pi diffuse in as-
soluto, un costume che stato adottato da ogni singola stirpe della razza
umana. Dai tuoi avi, dai miei, da quelli di tutti quanti.
Forse dai tuoi avi s, ma non mettere di mezzo i miei.
Mm. Duke, una volta non mi avevi detto di avere degli antenati indiani
americani?
Gi, un ottavo circa. Quando ero nell'esercito mi chiamavano Grande
Capo. E allora? Non me ne vergogno mica; anzi, ne vado fiero.
Non c' alcun motivo per cui te ne debba vergognare, ma nemmeno
qualcuno per cui tu debba esserne orgoglioso. Tuttavia, nonostante il fatto
che sia molto probabile che entrambi abbiamo lontani parenti cannibali nei
nostri alberi genealogici, ci sono ottime possibilit che quelli della tua parte
siano molto meno distanti dei miei, perch
Come ti permetti, brutto vecchio pelato di un
Ehi, ehi, rilassati! Hai detto che avresti tentato di ascoltare, ricordi? Il
cannibalismo rituale era un costume molto diffuso fra le culture aborigene
del Nord America. Se non ci credi, controlla tu stesso su qualche libro. E a
parte questo, noi due, per il semplice fatto di essere nordamericani, abbiamo
delle ottime probabilit di avere anche un briciolo di sangue africano nelle
vene, pur non sapendolo Ma anche se fossimo entrambi discendenti da
una purissima stirpe nordeuropea, questa nostra discendenza ci permettereb-
be di stabilire esattamente da quale razza di cannibali discendiamo S,
perch ogni singola branca o stirpe della razza umana, senza alcuna eccezio-
ne, ha praticato il cannibalismo nel corso della sua storia. Duke, assurdo
dire che un costume va contro i nostri istinti, quando stato praticato da
centinaia di milioni di esseri umani.
Ma va be', ho capito. Ho fatto male a discutere con te, Jubal. Tu riesci
sempre a girare le cose a tuo favore. Comunque, anche se discendessimo
tutti da un branco di selvaggi senza cognizione, e non lo sto ammettendo ma
ipotizzando, questo non cambierebbe nulla, perch ora siamo civilizzati. O
perlomeno io lo sono.
Jubal sorrise allegramente. Il che significa che io non lo sono. Figliolo,
mettendo da parte il mio personale riflesso condizionato che rende contrario
a mangiare una parte di te, considero il nostro tab riguardo al cannibalismo
un'ottima cosa, ma per motivi puramente pratici perch non siamo affatto
civilizzati.
Cosa?
evidente. Se non avessimo un tab cos forte contro il cannibalismo,
talmente forte da convincerti che si tratti di un istinto, mi verrebbe in mente
una lunga lista di persone cui farei bene a non dare mai le spalle. Soprattutto
considerando il prezzo della carne di questi tempi. Che ne pensi?
Duke abbozz un sorriso. Forse in questo c' qualcosa di vero. Non sa-
rei certo pronto a scommettere sulla mia ex suocera: mi odia a morte.
Visto? E che mi dici del nostro simpatico vicino dal lato sud, che fa fin-
ta di non vedere le recinzioni e spara sulle bestie degli altri durante la sta-
gione della caccia? Credo che se non avessimo quel tab, io e te saremmo
gi finiti nel suo frigorifero. Invece, di Mike mi fiderei ciecamente, perch
lui civilizzato.
Prego?
Mike perfettamente civilizzato, anche se in stile marziano. Duke, ci
tengo a dirti che non capisco affatto il punto di vista marziano, e che proba-
bilmente non lo capir mai. Ma dalle chiacchierate che ho fatto con Mike ho
capito che la pratica marziana non assolutamente del tipo cane-mangia-
cane o marziano-mangia-marziano. Sappiamo che mangiano i loro morti,
invece di seppellirli, bruciarli o cos'altro. Ma si tratta di un'usanza altamente
formalizzata e di carattere profondamente religioso. Non possibile che un
marziano venga ucciso contro la sua volont. Di fatto, per quel che sono riu-
scito a scoprire, il concetto di omicidio non rientra nemmeno nella mentalit
marziana. I marziani muoiono solo quando lo decidono loro stessi, dopo
averne discusso, dopo aver chiesto consigli agli amici e aver ricevuto il con-
senso di unirsi a loro da parte dei loro antenati. Una volta che decide di mo-
rire, un marziano pu farlo con estrema facilit, allo stesso modo in cui tu
chiudi gli occhi; senza violenza, dolorose malattie o un'overdose di barbitu-
rici. Un momento vivo e sta bene, e un attimo dopo si lasciato alle spalle
un corpo morto. allora che i suoi amici pi cari mangiano ci che a lui
non serve pi, grokkandolo, come direbbe Mike, e lodando le sue virt
mentre spalmano la senape. Anche il neofantasma partecipa al festino, in
quanto si tratta anche di una specie di consacrazione nel corso della quale il
fantasma ottiene la carica di Anziano, il che, se ho ben capito, corrispon-
de pi o meno a un nostro uomo di Stato.
Duke era disgustato. Mio Dio, che robaccia da trogloditi! Mi fa venire il
voltastomaco.
Davvero? Per Mike invece una solenne e gioiosa cerimonia religiosa.
Duke sbuff. Jubal, non crederai mica a quelle storie sui fantasmi, vero?
Sono sicuro che non ci credi. solo cannibalismo combinato con supersti-
zioni di bassa lega.
Io non arriverei a tanto. Devo ammettere che il concetto di questi An-
ziani marziani risulta un po' ostico da mandar gi, ma Mike ne parla come
se fossero reali, come me e te. In quanto al resto Duke, in quale Chiesa
hai ricevuto la tua educazione religiosa?
Duke glielo disse. Jubal annui e prosegui: Lo immaginavo. In Kansas
appartengono tutti a chiese come la tua, o talmente simili alla tua che per di-
stinguerle una dall'altra dovresti leggere il cartello sulla facciata. Ora dim-
mi come ti sei sentito quando hai preso parte per la prima volta al canni-
balismo simbolico che ha un ruolo cos fondamentale nei rituali della Chie-
sa della quale fai parte?
Duke lo fiss. Che diavolo stai dicendo?
Jubal sbatt le palpebre con aria solenne, fissandolo a sua volta. Eri un
membro effettivo della chiesa, o andavi solo a catechismo da bambino?
Ma certo che ero membro della chiesa. Lo era tutta la mia famiglia. E lo
sono ancora anche se non ci vado molto spesso.
Allora dovresti sapere di che cosa sto parlando, se solo tu ti fermassi un
attimo a riflettere. Jubal si alz in piedi di scatto. Ma io non faccio parte
n della tua chiesa n di quella di Mike, quindi non ho alcuna intenzione di
stare a discutere sulle sottili differenze fra una forma di cannibalismo e l'al-
tra. Duke, ho del lavoro urgente da fare. Non posso perdere tempo a cercare
di scrollarti di dosso tutti i tuoi pregiudizi. Hai intenzione di andartene? Se
cos, sar meglio che ti accompagni io quando esci, almeno non dovr pre-
occuparmi per la tua incolumit. Se invece vuoi rimanere, fallo pure: ma do-
vrai comportarti bene, quindi dovrai mangiare a tavola con tutti noi canniba-
li.
Duke fece una smorfia. Credo che rimarr.
Come preferisci. Perch da questo momento in avanti, mi esonero da
qualsiasi responsabilit nei confronti della tua persona. Hai visto anche tu i
filmati; avrai capito che questo tipo di Marte che alloggia qui con noi pu
essere molto pericoloso, e in modo imprevedibile.
Duke annui. Ho afferrato; non sono stupido quanto pensi, Jubal. Ma non
ho nemmeno intenzione di permettere a Mike di scacciarmi da qui. Tu dici
che pericoloso, e so che potrebbe esserlo, se dovesse andare su di giri. Ma
non ho nessuna intenzione di farlo irritare. Cavolo, Jubal, anche a me sta
simpatico quel tipo, in qualche modo.
Mmmm va be', anche se continuo a pensare che tu lo stia sottovalu-
tando. Senti, se per caso provi un minimo di simpatia nei suoi confronti, la
migliore cosa che tu possa fare offrirgli un bicchiere d'acqua e berlo assie-
me a lui. Hai capito? Diventare il suo fratello d'acqua.
Ci penser su.
Ma se lo fai, Duke, non barare. Se Mike accetta la tua offerta di fratel-
lanza acquatica, sar terribilmente serio al riguardo. Da quel momento in
poi si fider ciecamente di te, a prescindere dalla situazione, quindi ti scon-
siglio vivamente di istituire quel rapporto a meno che tu non sia ugualmente
disposto a fidarti di lui e a stargli accanto, anche se la situazione non delle
migliori.
L'ho capito. per quello che ho detto ci penser su.
Okay. Ma non metterci troppo tempo a decidere perch ho la sensa-
zione che la situazione peggiorer in breve tempo.
14

Nel paese di Lilliput, come racconta Lemuel Gulliver nel suo diario I
viaggi di Gulliver, nessun personaggio importante parlava o ascoltava senza
l'aiuto di un servo. Questi servi erano conosciuti con il nome dimenale in
lillipuziano, o battitori nell'approssimativa traduzione, poich il loro unico
compito consisteva nel percuotere le orecchie e la bocca del loro padrone
ogniqualvolta, secondo la loro personale opinione, risultasse utile o deside-
rabile che questi parlasse o ascoltasse.
Senza il consenso del suo battitore, risultava assolutamente impossibile
guadagnare l'attenzione di qualunque abitante di Laputa di ceto superiore.
Normalmente, il diario di Gulliver viene considerato dai terrestri come
un ammasso di menzogne messe assieme da un ecclesiastico amareggiato.
Tuttavia, non vi possono essere dubbi sul fatto che, al giorno d'oggi, il siste-
ma dei battitori sia assai diffuso fra i potenti della Terra; anzi, stato ad-
dirittura esteso, raffinato e ingigantito al punto che nemmeno un abitante di
Lilliput lo saprebbe riconoscere, se non forse nello spirito.
In tempi pi semplici e lontani, uno dei doveri principali di qualunque
sovrano terrestre era rendersi disponibile al popolo di frequente, permetten-
do cos anche al pi umile fra i suoi sudditi di rivolgersi a lui direttamente,
senza intermediari di sorta, per richiedere il suo giudizio o il suo intervento.
Tracce di questo tipo di sovranit primitiva hanno continuato a persistere a
lungo, anche quando i re sono diventati assai rari e pressoch privi di pote-
re.
Gli inglesi, per esempio, mantennero a lungo il loro diritto di appellarsi
al re, sebbene fossero in pochi a saperlo e nessuno lo facesse. I capi politici
cittadini di un certo rilievo lasciavano i tribunali aperti per quasi tutto il
ventesimo secolo, con le porte sempre spalancate e prestando ascolto a qual-
siasi barbone o straniero che passasse da quelle parti.
Il principio stesso non fu mai abolito, dato che era racchiuso negli articoli
I e IX degli Emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti d'America (il
che lo rendeva legge nominale per la gran parte degli esseri umani). Solo
che il documento originale era stato ormai quasi soppiantato, nella pratica,
dagli Articoli di Legge della Federazione Mondiale.
A ogni modo, nel periodo in cui l'Astronave Federale Champion torn
sulla Terra dal suo viaggio su Marte, il sistema dei battitori era ormai in
uso da oltre un secolo, e aveva raggiunto un livello di intricatezza tale che
vi erano un gran numero di persone impiegate esclusivamente nel portare a
termine i suoi rituali. L'importanza di un personaggio pubblico poteva esse-
re valutata con una certa precisione in base al numero di addetti che lo sepa-
ravano dal colloquio con la massa dei plebei. Naturalmente, costoro aveva-
no una variet di nomi diversi: assistenti esecutivi, segretari privati, segreta-
ri dei segretari privati, capi ufficio stampa, addetti alla reception, addetti
agli appuntamenti, eccetera. Di fatto, i titoli non avevano alcuna importan-
za, tanto che gli uomini pi efficienti non ne avevano; ci nonostante, pote-
vano essere identificati tutti come battitori per via della loro funzione:
ognuno possedeva un veto arbitrario e concatenato su ogni tentativo di co-
municazione dal mondo esterno verso il Grande Uomo, che era il suo su-
periore nominale.
Questa ragnatela di intermediari ufficiali che circondava ogni singolo vip
port naturalmente alla formazione di una nuova classe di intermediari uffi-
ciosi, il cui compito consisteva nel percuotere le orecchie del Grande Uomo
senza il permesso dei flagellatori ufficiali, cosa che avveniva (il pi delle
volte) in occasioni sociali o pseudosociali, oppure (nei casi di maggiore suc-
cesso) attraverso vie d'accesso privilegiate o numeri di telefono non regi-
strati. Solitamente, questi personaggi venivano chiamati con un'incredibile
variet di titoli: compagno di golf, stipettaio, lobbista, anziano stati-
sta, uomo cinque-per-cento, e cos via. Queste persone coesistevano in
benigna simbiosi con la schiera dei battitori ufficiali, poich era ormai rico-
nosciuto pressoch universalmente che pi era rigido il sistema, pi si profi-
lava la necessit di una valvola di scarico.
Gli intermediari non ufficiali di maggiore successo si costruivano spesso
a loro volta delle ragnatele di battitori personali, al punto da divenire diffici-
li da raggiungere quasi quanto l'uomo di cui rappresentavano il contatto uf-
ficioso e in tal caso saltavano sempre fuori le seconde file di ufficiosi per
insidiare quelli dell'intermediario ufficioso primario. Nel caso di un perso-
naggio di suprema importanza politica quale il Segretario generale della Fe-
derazione Mondiale degli Stati Liberi, il labirinto di collegamenti fra gli in-
termediari ufficiosi poteva essere complesso quanto le falangi di ufficiali
che circondavano un personaggio di importanza minore.
Alcuni studiosi terrestri avevano suggerito che gli abitanti di Lilliput po-
tessero essere stati, in effetti, una comitiva di marziani in visita, non solo
per la loro ossessione ultraterrena nei confronti della vita contemplativa, ma
anche per due motivi pi concreti: anzitutto, si diceva che i lillipuziani fos-
sero a conoscenza del fatto che Marte aveva due lune almeno un secolo e
mezzo prima che esse venissero osservate dagli astronomi terrestri; in se-
condo luogo, la stessa Lilliput veniva descritta come un luogo avente le di-
mensioni, la forma e la propulsione di qualcosa che in termini moderni tro-
va una descrizione nell'espressione disco volante. Tuttavia, questa teoria
pu essere facilmente confutata poich il sistema dei battitori, che rappre-
sentava una delle basi della societ lillipuziana, di fatto era del tutto scono-
sciuto sul pianeta rosso. Gli Anziani di Marte, infatti, non essendo limitati
da corpi fisici soggetti a fattori spazio-temporali, li avrebbero trovati utili
pi o meno quanto un serpente potrebbe trovare utile un paio di scarpe. I
marziani ancora corporei, invece, avrebbero potuto servirsene, ma di fatto
non lo facevano; il concetto stesso era contrario al loro stile di vita.
Quando un marziano sentiva il bisogno di concedersi qualche minuto o
qualche anno di contemplazione, si limitava a farlo. E se nel frattempo un
altro marziano desiderava parlargli, non faceva altro che aspettare, per tutto
il tempo necessario. Poich avevano a disposizione tutta l'eternit, non pote-
vano sussistere motivi per avere fretta. Di fatto, la fretta era un concetto
estraneo al linguaggio marziano; dunque era impensabile. Velocit, simulta-
neit, accelerazione e altre astrazioni matematiche che implicavano il con-
cetto di eternit erano contemplate dalla matematica marziana, ma non rien-
travano certo nella sfera emotiva degli stessi marziani. Al contrario, la fretta
incessante e la confusione, tipiche dell'esistenza umana, non erano dovute a
necessit temporali matematiche bens alla frenetica urgenza implicita nella
bipolarit sessuale degli umani.
Il dottor Jubal Harshaw, clown professionista, sovversivo dilettante e pa-
rassita per scelta, tentava ormai da tempo di eliminare il concetto di fretta,
con tutte le sue sensazioni implicite, dal proprio schema di vita. Consapevo-
le del fatto che non gli rimanevano molti anni da vivere, e non possedendo
n una fede di tipo marziano n una fede del tipo attestato nel Kansas ri-
guardante la vita eterna dopo la morte, intendeva vivere ogni dorato mo-
mento della sua esistenza come se si trattasse dell'eternit; senza paure, sen-
za speranze, ma con un certo gusto sibaritico. Per il raggiungimento di que-
sto fine, aveva scoperto che gli occorreva qualcosa di pi grande della botte
di Diogene, ma allo stesso tempo pi piccolo del Tempio del Piacere di Ku-
blai, con i suoi chilometri quadrati di terreno fertile e la sua recinzione di
mura e torrette; il regno di Jubal Harshaw era piccolo e semplice, composto
da qualche acro di terreno la cui intimit veniva garantita da una rete elettri-
ficata, da una casa di circa quattordici stanze, da una serie di segretarie a sua
completa disposizione e da tutte le altre amenit moderne di cui sentisse l'e-
sigenza. Al fine di mantenere quel suo nido arredato, nonch il suo scarno
personale, Harshaw si produceva in sforzi minimi per ottenere guadagni
massimi, semplicemente perch gli risultava pi facile essere ricco che esse-
re povero; Harshaw non desiderava altro che vivere esattamente come gli
andava, facendo ci che gli sembrava meglio per s.
Di conseguenza, si sentiva piuttosto afflitto dal fatto che le circostanze lo
avessero costretto ad agire in maniera frettolosa, e allo stesso tempo non era
disposto ad ammettere che si stava divertendo come non gli accadeva da
anni.
Quel mattino in particolare, Jubal si svegli sentendo l'esigenza di confe-
rire con il capo esecutivo del terzo pianeta. Era pienamente consapevole del
fatto che il sistema dei battitori rendesse pressoch impossibile per un cit-
tadino normale mettersi in contatto con il capo supremo del Governo, anche
se lui stesso non avrebbe mai sopportato l'idea di circondarsi di paracolpi
umani degni della sua carica; Harshaw rispondeva sempre personalmente al
suo telefono quando lo aveva a portata di mano, poich ogni chiamata gli
poteva offrire delle buone possibilit di comportarsi in maniera scortese
(cosa assai gratificante) con qualche sconosciuto che aveva osato invadere
la sua intimit senza un motivo da ritenersi valido ovviamente secondo il
suo personale giudizio.
Jubal sapeva bene che la situazione sarebbe stata diversa, se avesse chia-
mato il Palazzo Esecutivo; era infatti al di l di ogni dubbio che il Segretario
generale non avrebbe mai risposto al telefono di persona. Ma Harshaw ave-
va molti anni di esperienza nel piegare ai suoi fini gli usi e i costumi umani;
affront la cosa con spirito allegro, subito dopo la colazione.
Qualche ora dopo, si senti stanco e decisamente frustrato. Grazie al suo
nome, era riuscito a superare ben tre strati della difesa ufficiale, e dato che
era un personaggio piuttosto in vista, non era stato mai mandato a quel pae-
se in maniera brutale. Lo sballottarono invece da un segretario all'altro, fino
a metterlo in contatto audiovisivo con un giovanotto di bella presenza dai
modi molto urbani che sembrava disposto a discutere con lui all'infinito sen-
za ostentare alcun segno di irritazione a prescindere da ci che gli dicesse,
ma che allo stesso tempo non aveva alcuna intenzione di metterlo in contat-
to con l'onorevole Douglas in persona.
Harshaw sapeva che avrebbe ottenuto qualcosa di pi menzionando l'Uo-
mo di Marte, e sapeva altrettanto bene che l'avrebbe ottenuta con la massi-
ma solerzia nel caso che avesse dichiarato di averlo l con lui, ma allo stesso
tempo non era del tutto certo che con una simile dichiarazione avrebbe rag-
giunto lo scopo di mettersi in contatto con Douglas personalmente. Al con-
trario, era convinto che qualsiasi riferimento a Smith gli avrebbe tolto ogni
possibilit di parlare con il Segretario generale, scatenando invece una rea-
zione violenta da parte dei suoi subordinati il che non era esattamente ci
che voleva ottenere. Grazie all'esperienza maturata nella sua lunga vita, sa-
peva che era sempre molto pi facile trattare direttamente con il capo. E
dato che, molto probabilmente, c'era in ballo la vita di Ben Caxton, Har-
shaw non poteva rischiare di fallire per mancanza di autorit o per eccesso
di ambizione di un subordinato.
Ma questo ragazzino dai modi tanto cortesi stava mettendo a dura prova
la sua pazienza. Giovanotto sbott infine se lei non possiede l'autorit
sufficiente, almeno mi lasci parlare con qualcuno che ne sia in possesso! Mi
faccia parlare con il signor Berquist.
Il sorriso stampato sul volto del tirapiedi scomparve all'istante. Jubal si
rallegr di averlo punto nel vivo. Decise di sfruttare il suo vantaggio. Allo-
ra? Non stia l impalato! Chiami Gil sulla linea interna e gli dica che sta fa-
cendo aspettare Jubal Harshaw. E gli dica anche da quanto tempo lo sta fa-
cendo aspettare. Harshaw ripesc dalla sua ottima memoria tutto ci che
aveva riferito il Testimone Leale Cavendish a proposito dello scomparso
Berquist, oltre al rapporto fornitogli in proposito dall'agenzia investigativa.
S, pens con gioia, quel giovanotto doveva essere almeno tre livelli sotto
rispetto a Berquist, quindi tanto valeva dargli uno scossone salendo con-
temporaneamente di almeno un paio.
Non esiste nessun signor Berquist qui disse il volto sullo schermo in
tono glaciale.
Non mi importa dove si trovi. Gli voglio parlare adesso! E se non cono-
sce il signor Berquist di persona, chieda al suo capo. Il signor Gilbert Ber-
quist, assistente personale del signor Douglas. Se gira per il palazzo da al-
meno un paio di settimane, avr visto il signor Berquist, almeno da lontano;
ha 35 anni, alto circa un metro e ottanta, peser una settantina di chili, ha i
capelli brizzolati un po' radi, sempre sorridente e ha una dentatura perfet-
ta. Lo avr visto di sicuro. E se non osa disturbarlo di persona, scarichi la
faccenda al suo capo. Basta che la smetta di mordersi le unghie, e che faccia
qualcosa. Comincio a seccarmi.
Rimanga in linea, per favore disse il giovanotto senza mutare espres-
sione. Vedr quel che posso fare.
Rimarr senz'altro in linea. Mi faccia parlare con Gil. L'immagine sul-
lo schermo venne sostituita da uno schema geometrico astratto in movimen-
to, accompagnato da una piacevole voce femminile: Vi preghiamo di atten-
dere; la vostra chiamata stata inoltrata. Questo periodo di attesa non vi
verr addebitato. Vi preghiamo di attendere La voce venne coperta da
una gradevole musichetta. Jubal si appoggi allo schienale della poltrona e
si guard attorno. Anne era seduta, stava leggendo, e non poteva n vedere
n essere vista dallo schermo. Era presente anche l'Uomo di Marte, seduto a
sua volta, che guardava un programma in stereovisione con le cuffie che gli
coprivano le orecchie. Anche lui era tagliato fuori dalla visuale dello scher-
mo.
Jubal pens che doveva assolutamente ricordarsi di far rimettere quell'o-
sceno apparecchio parlante al suo posto, in cantina, non appena fosse finita
quell'emergenza. Che stai guardando, figliolo? domand a Smith, proten-
dendosi nella sua direzione e alzando l'audio dello stereovisore.
Non lo so, Jubal rispose Mike.
L'audio conferm quanto aveva sospettato Jubal dalla sua prima occhiata
allo schermo; Smith stava seguendo un servizio teletrasmesso della Chiesa
dei fosteriti. Il pastore raffigurato sullo schermo non stava predicando, ma
apparentemente leggeva al pubblico degli appunti della Chiesa: la nostra
squadra giovanile Spirito in Azione dar una dimostrazione prima della
cena, quindi accorrete per veder volare un po' di botte! L'allenatore della no-
stra squadra, fratello Hornsby, mi ha chiesto di dire ai ragazzi della squadra
di portare solo i caschi, i guanti e i bastoni; questa volta non si va a caccia di
peccatori. Ci nonostante, i Piccoli Cherubini saranno comunque a portata
di mano in caso di eccessi di zelo. Il pastore si produsse in un ampio sorri-
so. E ora ho qui per voi un'ottima notizia, figlioli miei! Un messaggio del-
l'angelo Ramzai per il fratello Arthur Renwick e la sua buona moglie Doro-
thy. La vostra preghiera stata accolta, e vi recherete in Paradiso all'alba di
gioved mattina! Alzati in piedi, Art! Alzati in piedi, Dottie! Fate un bell'in-
chino!
La telecamera ruot, mostrando la congregazione e facendo una carrella-
ta sui coniugi Renwick. Fratello Renwick rispose agli applausi selvaggi e
alle grida di Alleluia! sollevando le mani unite in un saluto da pugile,
mentre sua moglie, che era avvampata, sorrise e si asciug le lacrime con un
fazzoletto.
L'immagine torn sul pastore, che stava sollevando una mano per intima-
re il silenzio. La festa di buon viaggio per i Renwick continu inizier
alla mezzanotte puntuale, e a quell'ora le porte saranno gi chiuse da un
po' quindi vi consiglio di venire presto, e vedrete che faremo una baldoria
fra le pi allegre che si siano mai viste da queste parti, perch siamo tutti
fieri di Art e Dottie. I funerali si terranno trenta minuti dopo l'alba, e saran-
no seguiti da un'abbondante colazione per tutti coloro che devono andare a
lavorare. Il pastore assunse improvvisamente un'espressione seria; la tele-
camera si avvicin finch lo schermo non fu riempito interamente dal suo
volto. In seguito alla nostra ultima festa di buon viaggio, il sagrestano ha
trovato una bottiglia vuota in una delle stanze della felicit una bottiglia
di una marca distillata da peccatori. Ormai un fatto superato, in quanto il
fratello che ha commesso il peccato si confessato e ha pagato abbondante-
mente la sua penitenza, arrivando addirittura a rifiutare il solito sconto in
contanti, quindi sono sicuro che almeno lui ha imparato la lezione. Ma vi
chiedo di fermarvi un attimo a pensare, figli miei; vale forse la pena di ri-
schiare di compromettere la propria felicit eterna per risparmiare qualche
spicciolo su un articolo di merce terrena? Vi consiglio quindi di cercare
sempre l'allegro e santo sigillo di approvazione con impresso il volto sorri-
dente del Vescovo Digby. Non lasciatevi plagiare dai peccatori che vogliono
vendervi un prodotto altrettanto buono. I nostri sponsor ci sostengono, e
si meritano un sostegno da parte vostra. Fratello Art, mi dispiace molto di
essere stato costretto a parlare di una cosa del genere
Non c' problema, pastore! Continui cos!
in un momento di simile felicit. Ma non dobbiamo mai dimenticarci
che Jubal allung una mano e spense nuovamente l'audio.
Mike, non hai bisogno di vedere questa robaccia.
Non?
Uh Jubal ci riflett sopra. Che cavolo, in fondo il ragazzo avrebbe
dovuto conoscere l'esistenza di certe cose, prima o poi. Va bene, guarda
pure. Ma poi vieni da me che ne parliamo.
S, Jubal.
Harshaw stava per aggiungere qualche consiglio per ovviare alla tenden-
za di Mike a prendere alla lettera tutto ci che vedeva e sentiva, quando la
musichetta suadente dell'attesa telefonica si interruppe e lo schermo venne
invaso dall'immagine di un uomo sulla quarantina che Jubal etichett imme-
diatamente nella sua mente come sbirro.
Lei non Gil Berquist disse subito Jubal in tono aggressivo.
Perch le interessa vedere Gil Berquist? rispose seccamente l'uomo.
Jubal rispose mantenendo a stento la pazienza. Desidero parlargli. Sen-
ta, buon uomo, lei un funzionario pubblico?
L'uomo esit una frazione di secondo. S. Deve
Io non devo niente! Sono un cittadino rispettabile e pago le tasse an-
che per il suo stipendio. tutta la mattinata che cerco di effettuare una sem-
plice telefonata, e voi non fate altro che farmi girare da un bovino con il cer-
vello da farfalla all'altro, ognuno dei quali mangia dal trogolo pubblico. Ne
sono arcistufo, e non ho alcuna intenzione di sopportare ancora a lungo que-
sta situazione. In quanto a lei, mi dia il suo nome, il suo titolo e il suo nume-
ro di matricola. Poi parler con il signor Berquist.
Non ha ancora risposto alla mia domanda.
Io non devo rispondere alle sue domande; sono un privato cittadino. Lei
invece non lo , e la domanda che le ho appena fatto pu essere posta a pie-
no diritto da qualsiasi cittadino a qualsiasi funzionario pubblico. Sentenza
O'Kelly contro lo Stato della California, 1972. Pretendo quindi la sua identi-
ficazione; nome, mansione e numero.
L'uomo rispose in tono neutro. Lei il dottor Jubal Harshaw. Sta chia-
mando da
per questo che ci avete messo cos tanto? Per rintracciare l'origine
della telefonata. Be', devo dire che stato un gesto alquanto stupido da parte
vostra, poich mi trovo a casa mia e il mio indirizzo pu essere ottenuto da
qualsiasi biblioteca pubblica, ufficio postale o servizio informativo telefoni-
co. E in quanto a me, lo sanno tutti chi sono. Tutti quelli che sanno leggere,
cio. Lei sa leggere?
Dottor Harshaw continu l'uomo sono un agente di polizia, e ho biso-
gno della sua collaborazione. Qual il motivo della sua
Al diavolo, signore! Sono un avvocato. Un privato cittadino ha l'obbligo
di collaborare con la polizia solo in determinate situazioni specifiche. Per
esempio, nel caso di un inseguimento, ma anche allora l'agente in questione
dovr mostrare le sue credenziali. Siamo forse nel corso di un inseguimento,
agente? Sta forse per buttarsi attraverso questo maledetto apparecchio? In
secondo luogo, un cittadino ha l'obbligo di collaborare con la polizia, entro
limiti ragionevoli stabiliti dalla legge, nel corso di un'indagine di polizia
Questa un'indagine.
Di che, signore? Prima di richiedere la mia collaborazione per un'inda-
gine, deve innanzitutto identificarsi, poi dimostrarmi la sua buona fede, cita-
re il suo scopo e inoltre, sempre che io lo richieda, citare il codice specifico
e dimostrare che esiste una ragionevole necessit. Ebbene, lei non ha fatto
nulla di tutto ci. Desidero parlare con il signor Berquist.
I muscoli della mascella dell'uomo si contrassero, ma riusc ugualmente a
rispondere in tono calmo. Dottor Harshaw, sono il capitano Heinrich del-
l'ufficio s.s. della Federazione. Il solo fatto che lei sia entrato in contatto con
me chiamando il Palazzo Esecutivo dovrebbe essere per lei una prova suffi-
ciente del fatto che sono chi affermo di essere. Ci nonostante Tir fuori
il portafoglio, lo apr e lo avvicin al ricevitore del suo schermo. L'immagi-
ne si appann, quindi torn rapidamente a fuoco. Harshaw diede un'occhiata
alla tessera, che per quel poco che gli importava poteva anche essere auten-
tica.
Benissimo, capitano grugni. Ora sarebbe cos cortese da spiegarmi
per quale motivo non vuole farmi parlare con il signor Berquist?
Il signor Berquist non disponibile.
E perch non me lo ha detto prima? In questo caso, trasferisca la mia
chiamata a qualcuno dello stesso grado di Berquist. Intendo una della mezza
dozzina di persone che, come Gil, lavorano a contatto diretto con il Segreta-
rio generale. E non voglio che mi passi un altro giovane assistente imbecille
che non possiede nemmeno l'autorit per soffiarsi il naso! Se Gil non c' e
non si pu occupare della faccenda, per l'amor di Dio, mi passi qualcuno di
pari grado che possa farlo!
Lei ha tentato di telefonare al Segretario generale.
Esattamente.
Benissimo. Pu spiegare a me che cosa vuole dal Segretario generale.
E potrei anche non farlo. Lei per caso un assistente confidenziale del
Segretario generale? a conoscenza dei suoi segreti?
Non questo il punto
Invece proprio questo il punto. Come agente di polizia, dovrebbe sa-
perlo. Io spiegher quel che ho da spiegare solo a una persona della quale
conosca esattamente il grado di confidenza che ha con il signor Douglas,
quanto basta per assicurarmi che il Segretario generale divenga improvvisa-
mente ansioso di parlarmi. sicuro che il signor Berquist non ci sia?
Sicurissimo.
Peccato, lui se ne sarebbe occupato in maniera tempestiva. Allora mi
passi qualcun altro dello stesso livello, per favore.
Se si tratta di un segreto, non avrebbe dovuto usare una linea pubblica.
Mio buon capitano! Non sono nato ieri e nemmeno lei. Dato che ave-
te rintracciato la chiamata, sarete consapevoli del fatto che il mio apparec-
chio predisposto per ricevere una chiamata di ritorno con schermatura di
massima sicurezza.
L'ufficiale delle Squadre Speciali non forni una risposta diretta.
Dottore, disse mi esprimer in maniera sintetica, per non farle perdere
tempo. Finch non mi spiega che cosa vuole, non la metter in contatto con
nessuno. Se riattacca e richiama il Palazzo, la sua chiamata verr inoltrata
direttamente a questo ufficio. Pu provare cento volte, o anche fra un mese.
Avr sempre la stessa risposta, finch non si decide a collaborare.
Jubal si produsse in un sorriso beato. Non pi necessario ormai, poi-
ch lei si lasciato scappare in maniera involontaria, o forse intenzionale,
il dato di cui avevamo bisogno prima di agire. Sempre ammesso che agia-
mo. Posso tenerli a bada per il resto della giornata ma la parola d'ordine
non pi Berquist.
Che diavolo sta dicendo?
Mio caro capitano, la prego! Non su un circuito a trasmissione in chia-
ro, per favore! Lei sa, o dovrebbe sapere, che sono un anziano filosofuncolo
in servizio attivo.
Prego?
Caspita, ma cosa insegnano nelle scuole di questi tempi? Torni pure alla
sua partita a carte; non ho bisogno di lei. Jubal interruppe la comunicazio-
ne e programm il telefono per un rifiuto categorico di dieci minuti. Veni-
te, ragazzi disse, e torn al suo punto preferito accanto alla piscina. Avverti
Anne di tenere la sua tonaca da Testimone a portata di mano giorno e notte,
disse a Mike di essere sempre pronto a raggiungerlo e diede a Miriam le
istruzioni del caso riguardo al telefono. Dopodich, si rilass.
Non era del tutto deluso dai suoi sforzi. Non si era aspettato di entrare su-
bito in contatto con il Segretario generale attraverso i canali ufficiali. Decise
che la ricognizione di quella mattina era servita quantomeno a individuare
un punto debole nelle mura che circondavano il Segretario generale e si
aspettava, o almeno sperava, che l'animata discussione con il capitano Hein-
rich di poco prima avrebbe portato a una chiamata da un livello pi alto.
O qualcosa del genere.
In caso contrario, quello scambio di complimenti con lo sbirro dell'uffi-
cio S.S. era stato abbastanza gratificante di per s, e che aveva lasciato in lui
il luminoso tepore della fruttificazione artistica. Harshaw era convinto che
certi piedi fossero fatti apposta per essere calpestati, in modo da migliorare
la stirpe, promuovere il benessere generale e minimizzare l'atavica insolenza
dei funzionari.
Tuttavia, se non accadeva nulla, si domand quanto tempo avrebbe potu-
to resistere ancora A parte il fatto che la sua bomba a orologeria non
poteva rimanere innescata ancora a lungo, e tralasciando anche il fatto che
aveva promesso a Jill che avrebbe fatto qualcosa per Ben Caxton (come mai
quella ragazza non riusciva a mettersi in testa che molto probabilmente Ben
non poteva essere aiutato, che quasi certamente loro non potevano aiutarlo,
e che qualsiasi azione diretta o affrettata avrebbe diminuito le possibilit di
Mike di mantenere la propria libert?). Oltre a questi due fattori, poi c'era
un altro problema che iniziava solo ora a profilarsi nella sua mente: Duke
era sparito.
Se fosse andato via per un giorno o per sempre, non poteva saperlo. Duke
aveva cenato con loro la sera precedente, ma quella mattina non si era fatto
vedere a colazione. Tuttavia, vista la grande libert di costumi che si respi-
rava in casa Harshaw, nessuno di questi eventi era degno di nota, tanto pi
che nessuno sembrava sentire la sua mancanza. Lo stesso Jubal normalmen-
te non lo avrebbe notato, se non avesse avuto bisogno di chiamarlo. Ma quel
mattino Jubal aveva notato eccome la sua assenza, e si era gi trattenuto un
paio di volte dall'urlare il nome di Duke in occasioni in cui avrebbe avuto
bisogno di lui.
Alz lo sguardo verso la piscina con espressione preoccupata, osserv
Mike che tentava di fare un tuffo esattamente allo stesso modo in cui lo ave-
va fatto Dorcas, e fu costretto ad ammettere a se stesso che c'era un motivo
ben preciso per il quale non aveva chiamato Duke. La verit era che la ri-
sposta gli pareva pi che ovvia.
Be', c'era sempre un ottimo modo per affrontare simili debolezze. Mike!
Vieni qui.
S, Jubal. L'Uomo di Marte usc dalla piscina e gli si avvicin come un
cagnolino fedele, ponendosi in attesa al suo fianco. Harshaw gli rivolse una
lunga occhiata, decidendo infine che doveva essere aumentato di almeno
quindici chili da quando era arrivato e a quanto pareva quei chili si erano
trasformati tutti in muscoli. Mike, sai per caso dove si trova Duke?
No, Jubal.
In questo caso non ci potevano essere dubbi; il ragazzo non sapeva men-
tire. Ma un attimo Jubal ricord improvvisamente l'abitudine di Mike di
rispondere letteralmente a qualsiasi domanda gli venisse posta e che il
giovane non aveva saputo rispondere, il giorno prima, quando gli aveva
chiesto dove fosse andata a finire la scatola scomparsa. Mike, quando lo
hai visto l'ultima volta?
Ho visto Duke salire di sopra questa mattina, quando io e Jill siamo sce-
si a fare colazione. Io ho aiutato a cucinare aggiunse con gioia.
Quella stata l'ultima volta che hai visto Duke?
Io non visto Duke da allora. Ho bruciato il toast con orgoglio.
Non ho dubbi. Ti consiglio di stare attento, altrimenti potresti diventare
un ottimo marito per qualche donna.
Oh, l'ho bruciato con molta attenzione.
Jubal intervenne Anne.
S?
Duke ha fatto colazione prima di tutti e se n' andato in paese. Credevo
lo sapessi.
Be' prese tempo Jubal in effetti aveva detto qualcosa del genere. Ma
credevo che volesse uscire dopo pranzo. Ma non importa, ne faccio anche a
meno. Jubal si rese improvvisamente conto di essersi tolto un grosso peso
dalla coscienza. Non che Duke significasse molto per lui, a parte il fatto che
era un ottimo assistente tecnico in fondo erano ormai parecchi anni che
faceva in modo che nessun essere umano divenisse troppo importante per
lui; tuttavia, doveva ammettere che la cosa lo aveva preoccupato, un poco.
Quali leggi si violavano, nel caso che se ne fossero violate, nel far sparire
un uomo nel nulla?
Non lo si poteva considerare un omicidio, almeno finch il ragazzo usava
le sue doti per autodifesa o per proteggere qualcun altro, come Jill. Era forse
possibile che fossero applicabili le assurde e obsolete leggi della Pennsylva-
nia sulla stregoneria ma sarebbe stato quantomeno interessante vedere
come se la sarebbe cavata il Pubblico Ministero nel formulare l'accusa.
Il fatto di ospitare l'Uomo di Marte poteva forse rientrare sotto la norma-
tiva contro il mantenimento di un elemento di turbativa pubblica? Possibi-
le. Ma era molto pi probabile che dovessero invece essere emanate leggi
del tutto nuove. Mike aveva gi ribaltato completamente le basi della medi-
cina e della fisica, anche se gli studiosi non conoscevano ancora la rivolu-
zione che stava arrivando con lui.
Harshaw scav nella sua memoria e ricord la grande tragedia personale
che aveva rappresentato per molti blasonati scienziati la teoria della relativi-
t. Incapaci di digerire le nuove teorie per via della loro abitudine consoli-
data alle vecchie, si erano rifugiati in una furia cieca nei confronti di Ein-
stein e di tutti coloro che lo prendevano sul serio. Ma il loro rifugio si era ri-
velato un vicolo cieco; quell'inflessibile vecchia guardia alla fine non aveva
potuto far altro che morire e cedere il posto a nuovi, giovani scienziati dalla
mente pi elastica.
Harshaw ricord anche che suo nonno gli aveva raccontato come fosse
accaduta pi o meno la stessa cosa nel campo della medicina quando era ve-
nuta fuori la teoria dei germi; molti fra i medici pi anziani erano arrivati
alla tomba accusando Pasteur di essere un bugiardo, senza nemmeno esami-
nare le prove che, secondo la loro ideologia, erano assolutamente impossibi-
li persino da prendere in considerazione.
Indubbiamente Mike avrebbe messo in subbuglio il mondo della scienza
molto pi di quanto non avessero fatto Einstein e Pasteur messi assieme. Il
che gli ricord Larry! Dov' Larry?
Qui, boss rispose l'altoparlante sotto il cornicione alle sue spalle.
Sono in officina.
Hai con te il bottone del panico?
Certo, capo. Mi hai detto di dormirci anche, tenendomelo vicino, e io ci
ho dormito veramente.
Bene. Ora fai un salto qui di sopra e portamelo. Anzi no, dallo ad Anne.
Anne, tienilo con la tua tonaca.
Anne annui. Va bene, Capo rispose la voce di Larry. Inizia il conto
alla rovescia?
Tu portalo su e basta. Jubal alz lo sguardo e scopri non senza un certo
stupore che l'Uomo di Marte era ancora in piedi davanti a lui, immobile e si-
lenzioso come una statua umana. Non ho bisogno di altro, Mike. Grazie.
S, Jubal.
Ma Mike non si mosse. C' qualcosa che non va, figliolo? gli domand
Jubal.
Si tratta di ci che ho visto in quella scatola delle cazzate. Tu hai detto
va bene, fa' pure. Ma dopo vieni da me che ne parliamo.
Oh. Harshaw ricord la trasmissione della Chiesa della Nuova Rivela-
zione che stava guardando Mike poco prima e trasal. S, adesso ne parlia-
mo. Ma non chiamare quella cosa la scatola delle cazzate. Si chiama stereo-
visore; chiamala cos.
Mike assunse un'espressione perplessa. Non una scatola delle cazzate?
Non ti ho sentito giustamente?
No, mi hai sentito giustamente, e si tratta effettivamente di una scatola
piena di cazzate. Me la sentirai chiamare cos anche in altre occasioni, o an-
che in altri modi. Ma tu devi chiamarlo stereovisore.
Io lo chiamer stereovisore. Ma per quale motivo, Jubal? Io non grok-
ko.
Harshaw emise un sospiro, provando la sensazione di essersi arrampicato
troppe volte per le stesse scale. Ogni conversazione che aveva con Smith
metteva in rilievo almeno un esempio di comportamento umano che non po-
teva essere giustificato con la logica, o almeno non in termini comprensibili
a Smith, e i suoi tentativi di spiegargli certe cose erano sempre infinitamente
laboriosi. Nemmeno io grokko, Mike ammise ma Jill vuole che tu lo
chiami cos.
Io lo chiamer cos, Jubal. Jill lo vuole.
Ora raccontami ci che hai visto e sentito nello stereovisore, e che cosa
ne hai grokkato.
La conversazione che segu fu ancora pi lunga, confusa e sconnessa del-
le solite chiacchierate con Smith. Mike ricordava con la massima precisione
ogni singola parola e azione che aveva visto e sentito nella scatola delle
cazzate, compresa la pubblicit. Avendo quasi finito l'enciclopedia, aveva
gi avuto modo di leggere le definizioni riguardanti la parola Religione,
nonch Cristianesimo, Buddismo, Islamismo, Giudaismo, Confu-
cianesimo, e moltissimi altri termini relativi a concetti religiosi. Tuttavia,
non ne era riuscito a grokkare nessuno.
Alla fine, Jubal giunse a una serie di conclusioni: Mike non sapeva che il
rito dei fosteriti fosse un rito religioso; ricordava tutto ci che aveva letto a
proposito di religione, ma aveva messo da parte tutti i dati relativi riservan-
dosi di contemplarli in futuro, poich non era ancora in grado di compren-
dere l'idea stessa; di fatto, Mike aveva un'idea alquanto confusa del signifi-
cato del termine religione, sebbene fosse in grado di citare tutte e nove le
definizioni della parola cos com'erano elencate nel dizionario; la lingua
marziana non comprendeva nessuna parola (e nessun concetto) che Mike
potesse mettere in relazione o paragonare con almeno una delle nove defini-
zioni che aveva letto; i costumi che Jubal aveva descritto a Duke conside-
randoli cerimonie religiose marziane per Mike non erano affatto tali: face-
vano parte della normale esistenza quotidiana come poteva esserlo un nego-
zio di alimentari per Jubal; nella lingua marziana, era impossibile esprimere
come concetti separati le parole umane religione, filosofia e scienza.
Di conseguenza, poich Mike pensava ancora in marziano pur parlando
fluentemente l'inglese, non era possibile per lui distinguere tra loro quei
concetti. Tutti questi per lui non erano altro che insegnamenti che veniva-
no dagli Anziani. Non aveva mai sentito parlare del dubbio, e considerava
inutile la ricerca (non esisteva alcuna parola marziana per nessuna di queste
due idee); la risposta a qualsiasi domanda andava semplicemente ottenuta
dagli Anziani, che erano onniscienti e infallibili, a prescindere dal fatto che
si domandasse loro come sarebbe stato il tempo domani o gli si ponesse un
problema di teologia cosmica. Mike aveva visto le previsioni del tempo nel-
la scatola maledetta, e l'aveva interpretato senza ombra di dubbio come un
messaggio degli Anziani umani che veniva mandato in onda a beneficio
di tutti coloro che erano ancora in stato corporeo. In seguito, Jubal scopri
che Mike aveva pensato la stessa cosa riguardo agli autori dell'Enciclopedia
Britannica.
Infine, ed era la cosa peggiore dal punto di vista di Jubal, Mike aveva ap-
parentemente grokkato che il servizio religioso dei fosteriti comprendesse
l'annuncio di una prossima scorporazione di due esseri umani che erano in
procinto di unirsi agli Anziani umani, il che lo aveva emozionato a livelli
impensabili. Aveva forse grokkato giustamente? Mike sapeva che la sua
comprensione dell'inglese non era ancora perfetta; continuava a fare errori a
causa della propria ignoranza, non essendo che un uovo. Tuttavia, aveva
grokkato correttamente almeno questo particolare? Era da molto che atten-
deva di incontrare gli Anziani umani, poich aveva molte domande da
porre loro. Che questa potesse rappresentare un'opportunit? O era necessa-
rio che prima apprendesse altre cose dai suoi fratelli d'acqua?
Jubal venne salvato dal gong. Arriv infatti Dorcas con un vassoio di tra-
mezzini e il caff, secondo l'usanza della casa di pranzare all'aperto. Jubal
mangi in silenzio, cosa che non disturb affatto Mike, poich gli era stato
insegnato che il pasto era un momento di contemplazione; in altre occasioni,
anzi, Mike aveva trovato piuttosto fastidioso il baccano che veniva prodotto
a tavola.
Dopo aver mangiato, Jubal si stiracchi riflettendo sulle risposte da dare
a Mike e si maledisse per la folle idea di avergli permesso di guardare lo
stereovisore. Certo, prima o poi il ragazzo avrebbe dovuto per forza affron-
tare la questione delle religioni umane; era inevitabile se aveva intenzione
di passare il resto della sua vita su quell'assurdo pianeta. Tuttavia, sarebbe
stato decisamente meglio aspettare che Mike si abituasse agli schemi menta-
li umani prima di affrontare quell'argomento tanto delicato e in ogni caso,
non lo avrebbe certamente mai sottoposto ai bombardamenti teologici dei
fosteriti come prima esperienza religiosa!
Essendo un devoto agnostico, Jubal considerava alla stessa stregua tutte
le religioni, dall'animismo dei popoli del Kalahari alle pi sobrie e intellet-
tualizzate fedi occidentali. Tuttavia, a livello emotivo, ve ne erano alcune
che trovava pi odiose di altre e la forma di religione proposta dalla Chie-
sa della Nuova Rivelazione era una di queste. La pretesa di gnosi assoluta
dei fosteriti, che sostenevano si ottenesse attraverso un contatto diretto con
il Paradiso, la loro arrogante intolleranza, alimentata dalla persecuzione alla
luce del sole di qualsiasi altra religione, il gusto sudaticcio da partita di foot-
ball e da mercato del pesce delle loro funzioni religiose tutti questi aspetti
lo infastidivano non poco. Se la gente doveva proprio andare in chiesa, per-
ch diavolo non potevano farlo con un minimo di dignit, come i cattolici, i
cristiani scientisti o i quaccheri?
Se Dio esisteva (questione riguardo alla quale Jubal manteneva una rigo-
rosa neutralit intellettuale) e se desiderava effettivamente essere adorato
(cosa che Jubal trovava intrinsecamente improbabile ma concepibilmente
possibile alla debole luce della sua personale ignoranza), Harshaw trovava
comunque poco plausibile che un essere tanto potente da foggiare intere ga-
lassie potesse essere sollecitato o influenzato dalle ridicole sciocchezze che
gli offrivano in adorazione i fosteriti.
Tuttavia, Jubal era costretto ad ammettere a se stesso che l'universo (o
meglio, la parte di esso che aveva avuto modo di vedere) poteva rappresen-
tare, nel suo complesso, un esempio di dimostrazione per assurdo. E in quel
caso, poteva anche darsi che i fosteriti possedessero effettivamente la Verit,
l'esatta Verit e null'altro che la Verit. L'universo era un luogo assai
strano ma la spiegazione meno probabile per la sua esistenza era proprio
la non-spiegazione della casualit, il concetto che qualche cosa astratta fos-
se semplicemente e casualmente diventata una serie di atomi che si erano
casualmente radunati in alcune configurazioni che casualmente assomi-
gliavano a delle leggi costituenti, e che due di esse erano casualmente di-
ventate l'Uomo di Marte e un vecchio idiota dalla testa pelata con Jubal den-
tro.
No, Jubal non era disposto a prendere per buona la teoria della casuali-
t, per quanto fosse popolare fra quegli uomini che venivano chiamati
scienziati. Il caso non rappresentava una spiegazione sufficiente per l'esi-
stenza di un intero universo; di fatto, la casualit non era nemmeno suffi-
ciente a spiegare se stessa.
Ma c'era forse qualche motivo particolare per preferire un'ipotesi a un'al-
tra, quando in realt nessuno ci capiva niente? No! Jubal fu costretto ad am-
mettere che, nonostante i lunghi anni di vita e di esperienza che aveva tra-
scorso, non aveva mai realmente compreso i problemi basilari riguardanti
l'universo.
Ne conseguiva che i fosteriti potevano anche avere ragione; perlomeno,
Jubal non poteva provare che avessero torto.
Ci nonostante, ricord a se stesso con rabbia, gli rimanevano ancora due
cose valide: il suo gusto personale e il suo orgoglio. Se i fosteriti possedeva-
no effettivamente il monopolio sulla Verit (come dichiaravano apertamen-
te) e se, di conseguenza, l'accesso al Paradiso era riservato ai seguaci di
quella specifica fede, in quel caso lui, Jubal Harshaw, gentiluomo e libero
cittadino, preferiva quell'eternit di dannazione e dolori promessa a tutti i
peccatori che rifiutavano la Nuova Rivelazione. Forse lui non era in grado
di vedere il vero volto di Dio ma la sua vista era abbastanza buona da in-
dividuare i suoi equivalenti sociali, ed era pi che mai convinto che quei fo-
steriti non rientrassero in quella categoria!
Tuttavia, capiva perfettamente il modo in cui si era lasciato influenzare
Mike; il costume fosterita di andare in paradiso in un momento e in un
luogo prescelti assomigliava effettivamente parecchio alla scorporazione
volontaria e programmata che pareva essere la pratica normale e accettata
sul pianeta Marte.
Jubal aveva l'angosciante sospetto che quella particolare usanza fosterita
potesse essere meglio definita con il termine omicidio, ma ci non era
mai stato provato e raramente vi si accennava pubblicamente, nemmeno
quando il culto dei fosteriti era ancora relativamente poco diffuso e poco
potente. Lo stesso Foster era stato il primo ad andare in paradiso in perfet-
to orario, decedendo pubblicamente in un momento che lui stesso aveva
profetizzato. E fin dal giorno di quel primo esempio, la cosa aveva sempre
rappresentato una specie di marchio di una particolare grazia che era esclu-
siva dei fosteriti Ormai erano anni che nessun magistrato o giudice parti-
colarmente temerario osava aprire indagini su quei decessi misteriosi.
Ma, in fondo, a Jubal non importava assolutamente se quelle morti fosse-
ro spontanee o indotte in qualche modo. Per lui il miglior fosterita era quel-
lo morto.
Ma non sarebbe stato affatto semplice spiegare tutto ci a Mike.
Prendere tempo era inutile, e un'altra tazza di caff non avrebbe migliora-
to la situazione. Mike esordi Jubal chi ha creato il mondo?
Prego?
Guardati attorno. Tutto quello che vedi, anche Marte. Le stelle. Tutto
quanto. Io, te e tutti gli altri. Gli Anziani ti hanno per caso spiegato di chi
opera tutto ci?
Mike assunse un'espressione a dir poco perplessa. No, Jubal.
Be', ma non te lo sei mai chiesto, per caso? Da dove viene il sole? Chi
ha messo le stelle nel cielo? Chi ha dato inizio a tutto ci? Intendo tutto, il
mondo intero, l'universo stesso il motivo per cui io e te adesso siamo qui
e ci stiamo parlando. Jubal si ferm, stupito dalle proprie parole. Aveva co-
minciato il suo discorso con il solito approccio agnostico e si era ritrovato
invece a seguire i suoi insegnamenti legali, essendo in fondo un onesto av-
vocato, tentando addirittura di sostenere una convinzione religiosa nella
quale lui stesso non credeva a differenza della maggior parte degli esseri
umani. Si ritrov cos improvvisamente a interpretare il ruolo dell'avvocato
delle ortodossie della sua stessa razza contro non sapeva nemmeno bene
cosa. Un punto di vista inumano, forse. Come rispondono i vostri Anziani
a simili domande?
Jubal, io non grokko che queste sono domande. Mi dispiace.
Eh? Io non grokko la tua risposta.
Mike esit a lungo. Io prover. Ma le parole non sono non sono giu-
ste. Non mettere. Non creare ora. Il mondo . Il mondo era. Il
mondo sar. Adesso.
Com'era in principio, cos ora e cos sempre sar, mondo senza
fine
Mike si produsse in un ampio sorriso. Tu grokki!
Io non grokko affatto ribatt Jubal seccato. Stavo solo citando una
frase detta da be', da un Anziano. Decise di tentare un nuovo approc-
cio; a quanto pareva Dio come creatore non era esattamente l'aspetto pi
semplice della divinit da tentare di spiegare a Mike come inizio visto
che Mike sembrava non riuscire ad afferrare l'idea stessa della Creazione. In
effetti, Jubal stesso non era tanto sicuro di averla capita molti anni prima
aveva deciso che avrebbe postulato un universo fatto di creazione nei giorni
pari, e un universo che si mangiava la coda, eterno e non-creato, nei giorni
dispari (entrambe le ipotesi, per quanto egualmente paradossali di per s,
evitavano i paradossi dell'altra); con l'aggiunta, naturalmente, di un giorno
libero ogni anno bisestile da dedicare al puro solipsismo. Avendo quindi sta-
bilito che si trattava di una domanda senza risposta, non vi aveva pensato
per oltre una generazione.
Jubal decise di tentare di spiegare l'idea di religione nel suo senso pi
ampio, per affrontare in seguito la nozione di Dio con tutti i suoi aspetti cor-
relati.
Mike assenti prontamente sul fatto che gli insegnamenti erano di varie di-
mensioni, da quelli piccoli grokkabili anche dai fanciulli fino ai grandi inse-
gnamenti che solo un Anziano poteva grokkare nella perfetta pienezza. Tut-
tavia, il tentativo di Jubal di distinguere fra i grandi e i piccoli insegnamenti,
ove i grandi insegnamenti avevano il significato umano di domande reli-
giose, non ebbe affatto successo, poich molte delle domande religiose non
sembravano avere alcun significato per Mike (come quella riguardante la
Creazione) e molte altre erano invece per lui delle semplici piccole do-
mande le cui risposte erano cos ovvie da poter essere date persino dai pic-
coli del nido, come quella sulla vita dopo la morte.
Jubal si trov costretto a non insistere su quel punto e decise di passare
alla questione della molteplicit delle religioni umane. Spieg a Mike (o
perlomeno tent di farlo) che gli umani avevano centinaia di maniere diver-
se per imparare i grandi insegnamenti, ognuna con le sue risposte specifi-
che e la pretesa di verit assoluta.
Che cos' la verit? domand Mike.
Dici la verit quando parli giustamente, Mike. Quante mani ho?
Due mani. Io vedo due mani si corresse Mike. Anne alz lo sguardo
dal suo lavoro a maglia. In sei settimane potrei trasformarlo in un Testimo-
ne comment.
Non ti intromettere, Anne. Sto facendo gi abbastanza fatica senza biso-
gno del tuo aiuto. Mike, hai parlato giustamente; io ho due mani. La tua ri-
sposta corrisponde a verit. E se per esempio tu avessi detto che io ho sette
mani?
Mike assunse un'espressione preoccupata. Non grokko come potrei dire
una cosa del genere.
No, non credo che potresti dirla. Se tu lo avessi fatto, non avresti parlato
giustamente; la tua risposta non sarebbe stata vera. Per, Mike, e ora ascol-
tami attentamente, ogni religione dichiara di essere in possesso dell'unica
verit, di parlare giustamente. Eppure le loro risposte alle stesse domande
sono estremamente diverse. I fosteriti dicono una cosa, i buddisti ne dicono
un'altra, i mussulmani ne dicono un'altra ancora insomma, tutti fornisco-
no molte risposte, ma sono risposte diverse.
Mike sembr fare un grande sforzo per comprendere. Parlano tutti giu-
stamente? Jubal, io non grokko questo.
Io nemmeno.
L'Uomo di Marte apparve molto preoccupato da quella risposta, poi d'un
tratto sorrise. Chieder ai fosteriti di domandarlo agli Anziani, e poi lo sa-
premo entrambi, fratello mio. Come posso fare questo?
Qualche minuto dopo Jubal scopri, con suo grande disgusto, di aver pro-
messo a Mike un colloquio con qualche gran bacchettone fosterita o Mike
sembrava aver capito cos, il che era pi o meno la stessa cosa. Come se non
bastasse, Jubal non era riuscito a fare niente di pi che intaccare leggermen-
te la convinzione di Mike che i fosteriti fossero davvero in contatto con gli
Anziani del genere umano. A quanto pareva, la difficolt di Mike nel
comprendere il concetto di verit stava proprio nel fatto che egli non riu-
sciva ad afferrare l'idea del termine menzogna. Le definizioni del vocabo-
lario riguardo a parole come menzogna o falsit erano state archiviate
nella sua mente senza alcun tentativo di grokkarle. Secondo lui, una persona
poteva parlare sbagliatamente solo per errore o per incomprensione. Di
conseguenza, aveva preso tutto quanto aveva visto e sentito del servizio te-
levisivo dei fosteriti come verit assoluta.
Jubal tent di spiegargli come tutte le religioni umane, senza eccezioni,
dichiarassero di essere in contatto con gli Anziani in un modo o nell'altro,
pur fornendo risposte decisamente diverse l'una dall'altra.
Mike apparve preoccupato e spazientito allo stesso tempo. Jubal, fratel-
lo mio, io provo, ma non riesco a grokkare queste parole. Fra la mia gen-
te, gli Anziani parlano sempre giustamente. Fra la tua gente
Fermati un attimo, Mike.
Prego?
Quando hai parlato della tua gente, ti riferivi ai marziani. Mike, tu
non sei un marziano, tu sei un uomo.
Che cosa un uomo?
Jubal si mise le mani fra i capelli. Era certo che Mike fosse in grado di
citare l'intera lista delle definizioni del vocabolario. Tuttavia, il ragazzo non
poneva mai una domanda semplicemente per porla; era assetato di informa-
zioni, e si aspettava che il suo fratello d'acqua Jubal placasse questa sua
sete. Io sono un uomo, tu sei un uomo, Larry un uomo.
E Anne non un uomo?
Uh s, Anne un uomo. Un uomo femmina. Una donna rispose,
mentre Anne lo ringraziava per la concessione con un risolino.
Un beb un uomo? Io non ho mai visto un beb, ma ne ho viste le im-
magini nella scatola delle ca nello stereovisore. Un beb non fatto come
Anne e Anne non fatta come te e tu non sei fatto come me. Ma un
beb forse un piccolo di nido di uomo?
Uh s, un beb un uomo.
Jubal io credo di grokkare che la mia gente, i marziani sono uomi-
ni. Non conta la forma. La forma non l'uomo. L'uomo grokkare. Parlo
giustamente?
Jubal decise in quel momento di dimettersi dalla Societ dei Filosofi e di
dedicarsi ai merletti. Che cosa significava grokkare? Lui stesso aveva co-
minciato a usare quel termine da almeno una settimana ormai, e non lo ave-
va ancora grokkato. Ma che cos'era in effetti un uomo? Un bipede privo
di piumaggio? L'immagine di Dio? O il semplice risultato fortuito della so-
pravvivenza dei pi idonei, in una definizione circolare e tautologica? Gli
eredi della morte e delle tasse? I marziani sembravano aver sconfitto la mor-
te, e Jubal aveva appreso in precedenza che non possedevano nulla di simile
al denaro, alla propriet o al Governo inteso nel senso umano, quindi era del
tutto improbabile che avessero le tasse.
Ci nonostante, il ragazzo non aveva tutti i torti; la forma era un fattore
irrilevante nel definire ci che era l'uomo, tanto quanto la bottiglia che
contiene il vino.
Ma in che modo, dal punto di vista del tutto privo di pregiudizi di un
marziano, poteva essere definita la differenza dell'uomo rispetto agli altri
animali della Terra? Una razza in grado di levitare (e di fare Dio solo sa
quali altre cose) poteva forse essere sorpresa, per esempio, da un'opera di
ingegneria? E anche in caso affermativo, sarebbero stati pi colpiti dalla
diga di Assuan o da migliaia di chilometri di barriera corallina? O magari
dall'autocoscienza dell'uomo? In ogni caso, si trattava di pure speculazioni.
Vi era per un campo nel quale l'uomo non aveva sicuramente alcun riva-
le; la razza umana aveva infatti dimostrato nel corso dei millenni un inge-
gno pressoch illimitato nel trovare metodi sempre pi vasti ed efficaci per
uccidere, schiavizzare, tormentare e rendere la vita insopportabile ai propri
simili. L'uomo era di per s la pi terribile barzelletta sulla sua specie mai
inventata. La base stessa dell'umorismo era proprio
L'uomo l'animale che ride rispose infine Jubal. Mike ci pens su con
espressione molto seria. Allora io non sono un uomo.
Eh?
Io non rido. Ho sentito ridere, e mi sono spaventato. In seguito, ho grok-
kato che non si trattava di una cosa dolorosa. Ho tentato di imparare
Mike gett indietro la testa ed emise un suono rauco e gracchiarne, un suo-
no che colpiva i nervi almeno quanto il richiamo del kookaburra.
Jubal si copr le orecchie. Basta! Smettila!
Hai sentito? disse Mike in tono triste. Io non lo so fare giustamente.
Quindi, non sono un uomo.
Aspetta un attimo, figliolo. Non ti arrendere cos in fretta. solo che
non hai ancora imparato a ridere e non credo che imparerai mai, se conti-
nui a provarci a quel modo. Ma sono sicuro che ce la farai. Se vivrai fra noi
abbastanza a lungo, un giorno ti renderai conto di quanto siamo buffi, e allo-
ra riderai.
Rider?
Riderai. Non te ne preoccupare e non tentare di grokkarlo; lascia che
venga da solo. Diamine, sono convinto che anche un marziano riderebbe di
noi, una volta che ci avesse grokkati.
Io aspetter assenti Mike con serenit.
E intanto che aspetti, non mettere mai in dubbio il fatto di essere un
uomo. Lo sei, eccome. Un uomo nato da una donna per affrontare i proble-
mi della vita e un giorno grokkerai la cosa nella sua pienezza e riderai
perch l'uomo l'animale che ride di se stesso. In quanto ai tuoi amici mar-
ziani, non saprei cosa dirti. Non li ho mai incontrati e non li grokko. Ma
grokko che potrebbero effettivamente essere uomini.
S, Jubal.
A quel punto Harshaw pens che il discorso fosse terminato e si lasci
andare a un sospiro di sollievo. Non aveva mai provato un simile imbarazzo
fin dal giorno ormai lontanissimo in cui suo padre si era deciso a spiegargli
degli uccelli e delle api e dei fiori decisamente in ritardo.
Ma per l'Uomo di Marte il discorso non era affatto concluso. Jubal, fra-
tello mio, prima hai chiesto chi ha fatto il mondo?, e io non avevo le paro-
le per dirlo perch non la grokkavo giustamente come domanda. Ho pensato
alle parole.
Ebbene?
Tu hai detto Dio ha fatto il mondo.
No, no! si affrett a precisare Harshaw. Ti ho solo detto che, nono-
stante il fatto che le molte religioni dicano tutte cose diverse, la maggior
parte di esse sostengono che Dio ha fatto il mondo. Ti ho spiegato che io
stesso non grokkavo la cosa nella sua pienezza ma che la parola usata era
appunto Dio.
S, Jubal assenti Mike. La parola Dio. Tu grokki.
No, devo ammettere che non grokko.
Tu grokki ripet Mike con fermezza. Io spiego. Non avevo le parole.
Tu grokki. Anne grokka. Io grokko. L'erba sotto i miei piedi grokka in beata
bellezza. Ma non avevo la parola. La parola Dio.
Jubal scosse il capo per schiarirsi le idee. Continua.
Mike punt l'indice verso Jubal con aria trionfante. Tu sei Dio!
Jubal si port una mano alla fronte. Oh, Cristo. Che cosa ho fatto? Sen-
ti, Mike, calmati un attimo. Forse non ci siamo capiti. Mi dispiace. Mi di-
spiace molto. Dimentica tutto quel che abbiamo detto, affronteremo la que-
stione con pi calma un altro giorno. Ma
Tu sei Dio ripet Mike felice. Ci che grokka. Anne Dio. Io sono
Dio. L'erba felice Dio. Jill grokka sempre in bellezza, Jill Dio. Tutto fog-
gia, fa e crea assieme Gracchi qualcosa in marziano e sorrise.
Va bene, Mike. Ma non esserne subito cos convinto. Anne, hai ascolta-
to tutto questo discorso?
Ci puoi scommettere, capo!
Fammene un nastro, allora. Non posso assolutamente lasciare le cose a
questo modo. Devo Jubal alz lo sguardo. Oh, mio Dio! Allarme gene-
rale, tutti quanti! Anne! Regola il bottone del panico sulla posizione morto
e, per l'amor di Dio, tienici un dito sopra; pu anche darsi che non stiano ve-
nendo qui. Alz nuovamente lo sguardo verso i due grossi velivoli che si
avvicinavano da sud. Ma temo proprio che abbiano intenzione di venirci a
fare visita. Mike! Nasconditi in piscina! Ricorda quel che ti ho detto, mettiti
nel punto pi profondo, rimani l immobile e non venire su finch non man-
do Jill a prenderti.
S, Jubal.
Subito, Mike! Muoviti!
S, Jubal. Mike corse verso la piscina, si tuff e scomparve nell'acqua,
ricordandosi di tenere le ginocchia tese, le dita dei piedi diritte e le gambe
unite.
Jill! chiam Jubal. Tuffati in piscina ed esci fuori subito. Anche tu,
Larry. Se per caso hanno visto il tuffo di Mike, voglio che siano confusi su
quanta gente sta effettivamente usando la piscina. Dorcas, esci fuori e tuffati
di nuovo. Anne no, tu hai il bottone del panico, non puoi.
Posso prendere la mia tonaca e avvicinarmi al bordo della piscina.
Capo, vuoi un ritardo sul telecomando?
Uh, s, di trenta secondi. Se atterrano qui, infilati immediatamente la tua
tonaca da Testimone e tieni il pollice sul bottone. Quando ti dir di venire
da me, premilo. Ma non voglio urlare subito al lupo finch Si scherm
gli occhi con una mano. Uno sta per atterrare di sicuro e sembra proprio
della polizia. Oh, cavolo, speravo che almeno parlamentassero un po' prima
di scendere.
Il primo velivolo rimase immobile a mezz'aria per un attimo, quindi sce-
se in verticale per atterrare nell'aiuola accanto alla piscina. Il secondo prese
a girare lentamente attorno alla casa, mantenendosi a bassa quota. Le aero-
mobili erano completamente nere, delle dimensioni di un mezzo militare per
trasporto truppe, con una sola piccola effigie poco vistosa sulla fiancata: il
globo stilizzato della Federazione.
Anne mise a terra il telecomando che avrebbe fatto scattare la bomba a
orologeria di Jubal, si infil rapidamente la divisa professionale, riprese in
mano il telecomando e appoggi il pollice sul tasto. Il portello del primo
mezzo si apr subito dopo l'atterraggio; Jubal lo aggred con l'impudente
belligeranza di un cane pechinese. Togliete quel maledetto catorcio dai
miei cespugli di rosa! grid mentre un uomo saltava gi dal portello aper-
to.
Jubal Harshaw? disse l'uomo.
Non faccia finta di non sentire! Dica all'imbecille che si trova alla guida
di questo aggeggio di toglierlo subito dall'aiuola e di metterlo sull'erba pi
in l! Anne!
Arrivo, capo.
Jubal Harshaw, ho qui un mandato per
Non mi importa di che mandato avete! Prima di tutto, togliete quel ca-
torcio dai miei fiori. E poi vi far causa per Jubal osserv l'uomo che era
sceso dal veicolo come se lo vedesse solo allora. Oh, lei disse con di-
sprezzo. per caso nato stupido, Heinrich, o ha dovuto studiare per diven-
tarlo? E chi diavolo ha insegnato a guidare a quell'idiota che avete l al vo-
lante? forse stato lei stamattina dopo avermi parlato?
La prego di esaminare questo mandato disse il capitano Heinrich pa-
zientemente. Poi
Le consiglio di togliere immediatamente quell'attrezzo dalla mia aiuola,
altrimenti le far una causa per violazione dei diritti civili che le coster la
pensione!
Heinrich esit. Subito! sbott Jubal. E dica a quegli altri imbecilli che
stanno uscendo di badare a dove mettono i piedi! Quell'idiota con l'apparec-
chio ai denti saltato su una Elizabeth M. Hewitt premiata!
Heinrich si volt dalla parte opposta. Ragazzi, attenti ai fiori. Paskin, ci
sei proprio sopra. Rogers! Solleva il veicolo e spostalo indietro di una venti-
na di metri, fuori dall'aiuola. Torn a rivolgersi a Harshaw. soddisfatto,
ora?
Lo sar quando l'avr spostata. Ma mi pagherete comunque i danni. Ora
tiri fuori le sue credenziali le mostri al Testimone Leale e dichiari ad alta
voce il suo nome, grado, organizzazione e numero di matricola.
Sa benissimo chi sono. Ho qui un mandato per
E io ho un mandato concessomi dalla legge vigente che mi permette di
bucarla con un fucile a pallini se non fa le cose in maniera legale! Io non so
chi lei. Assomiglia decisamente a una camicia imbottita che ho visto oggi
sullo schermo del mio telefono, ma questa non una prova e io non l'ho
identificata. lei che deve dichiarare la sua identit secondo la prassi lega-
le; Codice Mondiale, paragrafo 1.602, comma II. E questo vale anche per
tutti gli altri scimmioni al suo seguito, compreso quel parassita pitecantropo
al volante.
Sono tutti agenti di polizia ai miei ordini.
Ah, s? Be', per quel che mi riguarda, potreste benissimo aver affittato
quei costumi da clown che avete da qualche negozio di uniformi. Deve ri-
spettare la legge, mio caro signore. lei che ha invaso il mio castello. Lei
dice di essere un agente di polizia, e di avere un mandato che giustifica que-
sta intrusione. Per me invece siete dei semplici intrusi, almeno finch non
mi provate il contrario il che significa che posso usufruire di tutti i miei
diritti sovrani, usando qualsiasi mezzo che ritenga necessario per buttarvi
fuori di qui, cosa che inizier a fare esattamente fra tre secondi.
Glielo sconsiglio vivamente.
Chi lei per parlare cos? Se dovessi farmi del male nel tentativo di far
valere i miei diritti, la vostra azione si trasformerebbe in un vero e proprio
assalto illegale con tanto di armi da fuoco mortali, ammesso che ci che
hanno addosso quei muli siano fucili, come del resto parrebbe evidente. Ab-
biamo quindi sia un reato civile che un reato penale il che significa, ami-
co mio, che alla fine potrei usare la sua povera carcassa martoriata come
tappetino per l'ingresso di casa mia! Jubal sollev un esile braccio e chiuse
la mano in un pugno ossuto. Fuori dalla mia propriet!
Un attimo, dottore. Faremo come dice lei. Heinrich era divenuto com-
pletamente paonazzo in volto, ma riusc a controllare il tono della voce. Pre-
sent il tesserino d'identificazione, al quale Jubal diede una rapida occhiata
prima di restituirlo affinch venisse mostrato ad Anne. Heinrich dichiar
quindi il proprio nome ad alta voce, disse di essere un capitano di polizia
delle Squadre Speciali della Federazione e recit il suo numero di matricola.
Poi, uno per uno, i sei uomini che erano scesi dal mezzo, seguiti dall'autista,
fecero la stessa cosa a loro volta davanti al volto impassibile di Heinrich.
Quando ebbero finito, Jubal domand in tono cortese: E ora, capitano
Heinrich, in che cosa posso esserle utile?
Ho qui un mandato di comparizione per Gilbert Berquist. Suddetto
mandato comprende un permesso di perquisizione nei confronti della pro-
priet intera con tutti gli edifici annessi.
Lo mostri a me, poi al Testimone.
Lo far. Ma prima, ho un altro mandato, simile al primo per caratteristi-
che, nei confronti di Gillian Boardman.
Chi?
Gillian Boardman. L'accusa sequestro di persona.
Oh, cielo!
Poi ne ho un altro per Hector C. Johnson uno per Valentine Michael
Smith e uno per lei, Jubal Harshaw.
Per me? Ancora problemi con il fisco?
No. Legga. Complicit in questo e quello e testimone materiale per
altri reati e le assicuro che se il presente mandato non lo rendesse super-
fluo, la porterei al fresco io stesso per tentata ostruzione nel corso di un'a-
zione di polizia.
Suvvia, capitano! Non pu negare che, dal momento in cui si identifi-
cato e ha iniziato a comportarsi in maniera legale, io abbia collaborato ap-
pieno. E continuer a farlo. Naturalmente, far lo stesso causa a tutti voi, e
anche ai suoi diretti superiori e al Governo stesso per le azioni illegali che
avete compiuto prima di quel momento ed inutile dire che non ho nes-
suna intenzione di rinunciare ai miei diritti riguardo a ci che far chiunque
di voi da questo momento in avanti. Hmm una bella lista di vittime. Ora
capisco perch vi siete portati un carro in pi. Ma accidenti! C' qualcosa
di strano qui. Questa, uh, signorina Boardman? Vedo che l'accusa nei suoi
confronti di rapimento di questo tale Smith solo che in quest'altro man-
dato nei confronti di Smith pare che lui sia accusato di evasione da una si-
tuazione di custodia. Ci mi confonde alquanto.
Valgono entrambe le accuse. Lui evaso, e lei lo ha rapito.
Non una cosa un po' contraddittoria? Intendo, far valere entrambe
queste accuse? Inoltre, non si specifica il motivo per cui Smith era tenuto in
custodia; qual era?
Che diavolo vuole che ne sappia? evaso, tutto qui. Pertanto, consi-
derato un fuggitivo.
Per giove! Temo che dovr offrire a entrambi la mia assistenza legale.
Un caso davvero interessante. Se stato fatto un errore, o pi di un errore,
la vicenda potrebbe portare ad altre accuse.
Heinrich si produsse in un sorriso algido. Non le risulter molto facile,
dato che anche lei fa parte della combriccola.
Oh, ma non per molto, immagino. Jubal alz il tono di voce pi del ne-
cessario e rivolse la testa verso la casa. In effetti conosco anche un altro
avvocato. Penso piuttosto che, se il giudice Holland ci stesse ascoltando in
questo momento, troverebbe senz'altro gli estremi per una richiesta di ha-
beas corpus per tutti noi. E nel caso che l'Associated Press avesse uno dei
suoi veicoli parcheggiato nelle vicinanze, non si perderebbe nemmeno del
tempo per sapere dove notificare tali ordinanze.
Il solito azzeccagarbugli, vero Harshaw? Questa diffamazione, mio
caro signore. Prender nota. Per quel che le servir Tanto qui ci siamo
solo noi. Lei crede?
15

Valentine Michael Smith attravers l'acqua torbida fino al punto pi pro-


fondo della piscina, sotto il trampolino, e si sistem sul fondo. Non aveva
idea del motivo per cui il suo fratello d'acqua Jubal gli avesse detto di na-
scondersi l; di fatto, non sapeva nemmeno che si stava nascondendo. Suo
fratello gli aveva detto di andare l e di rimanervi finch non veniva a pren-
derlo Jill, e questo per lui era pi che sufficiente.
Quando fu certo di trovarsi nel luogo giusto, si rannicchi in posizione
fetale, lasci uscire dai polmoni gran parte dell'aria, gir gli occhi all'indie-
tro, rallent il suo battito cardiaco fino a un livello quasi impercettibile e di-
venne come morto, anche se di fatto non si era scorporato ed era sempre in
grado di tornare attivo quando voleva. Decise anche di dilatare il suo senso
del tempo in modo che i secondi trascorressero per lui come ore, poich
aveva molte cose da contemplare e non sapeva quanto tempo avrebbe im-
piegato Jill a venirlo a ripescare.
Sapeva di aver fallito ancora una volta nel suo tentativo di ottenere la
perfetta comprensione, il rapporto di mutua unione, il grokkare, che doveva
esistere tra fratelli d'acqua. Sapeva anche che il fallimento era dovuto al fat-
to che aveva usato in maniera non corretta la strana e mutevole lingua uma-
na. Lo sapeva perch si era reso conto che Jubal si era rattristato ogni volta
che gli aveva parlato.
Pur avendo ormai constatato che i suoi fratelli umani erano in grado di
sostenere intense emozioni senza subire danni permanenti, Smith era ugual-
mente molto dispiaciuto per aver causato una delusione al suo fratello Jubal.
Eppure, aveva avuto la netta sensazione di aver finalmente grokkato in ma-
niera perfetta una parola umana molto difficile. Ma forse aveva fatto male a
illudersi: aveva imparato fin dai primi insegnamenti che gli aveva impartito
il suo fratello d'acqua Mahmoud che quando le parole umane erano lunghe
(pi lunghe erano, meglio era), il loro significato era facile da comprendere,
inconfondibile e raramente mutevole. Le parole corte invece erano molto
pi scivolose e imprevedibili, e inoltre mutavano di significato in maniera
quasi inafferrabile. O perlomeno cos aveva grokkato. Le parole umane cor-
te non erano mai come le parole marziane corte, come grokkare, che si-
gnificava esattamente ed eternamente la stessa cosa. Erano come tentare di
prendere dell'acqua con un coltello. E una parola in particolare era molto
corta. Tuttavia, Smith aveva creduto di aver grokkato correttamente il voca-
bolo Dio. Probabilmente la confusione era insorta perch aveva fallito nel
selezionare le parole umane per descrivere questa sua comprensione. Il con-
cetto in s era talmente semplice, talmente basilare e necessario che qualsia-
si piccolo del nido sarebbe stato in grado di spiegarlo in maniera perfetta
in marziano. Il problema, quindi, stava nel trovare i termini umani che gli
avrebbero permesso di parlare giustamente; doveva assicurarsi che comba-
ciassero in pienezza col modo in cui avrebbe espresso quel concetto nella
propria lingua.
Certo, trovava assai strano che vi potessero essere delle difficolt nell'e-
sprimere quel concetto, anche in inglese, poich si trattava di qualcosa di
cui tutti erano a conoscenza altrimenti non avrebbero potuto grokkare in
vita. Pens che fosse meglio domandare agli Anziani umani come dirlo,
piuttosto che tentare di districarsi fra i mutevoli significati. Comunque,
avrebbe dovuto attendere che Jubal facesse accadere quell'incontro poich
lui, non essendo che un uovo, non poteva certo organizzarlo da solo.
Per un attimo rimpianse di non aver ottenuto il privilegio di assistere alla
prossima scorporazione di fratello Art e fratello Dottie.
Dopodich si dedic a rileggere nella sua niente il Nuovo dizionario in-
ternazionale Webster della lingua inglese, terza edizione, pubblicato a
Springfield, Massachusetts.

A un tratto, Smith ebbe la consapevolezza che i suoi fratelli d'acqua si


trovavano in pericolo. Si ferm fra sinuoso e sinusite per riflettere su
questa disagevole sensazione. Doveva forse riprendere il suo stato vitale,
abbandonare l'acqua della vita che lo circondava e unirsi a loro per grokkare
e condividere i loro guai? Se fosse stato a casa, non avrebbe avuto alcun
dubbio; i problemi andavano condivisi, in gioiosa vicinanza.
Ma quel luogo era strano in tutti i sensi e Jubal gli aveva detto di
aspettare finch non arrivava Jill.
Rivide nel suo cervello le parole di Jubal, confrontandole in una lunga
contemplazione con altre parole umane per essere certo di aver grokkato.
No, Jubal aveva parlato giustamente e lui aveva grokkato giustamente; do-
veva aspettare l'arrivo di Jill.
Ci nonostante, la sensazione che i suoi fratelli d'acqua avevano dei pro-
blemi lo aveva messo talmente a disagio che non pot tornare a concentrarsi
sulle parole del vocabolario. Infine, gli venne in mente un'idea talmente ca-
rica di felice audacia che il solo pensiero lo avrebbe fatto trasalire, se il suo
corpo non si fosse trovato in uno stato in cui era impossibile che ci acca-
desse.
Jubal gli aveva detto di portare il suo corpo fin l sotto e di aspettare che
lo venisse a chiamare Jill ma aveva forse specificato che anche lui stesso
dovesse rimanere nel corpo?
Smith consider la cosa a lungo e con grande attenzione, sapendo bene
che le scivolose parole usate da Jubal potevano facilmente portarlo (come
spesso era accaduto) a compiere errori. Infine concluse che non gli aveva
ordinato specificamente di rimanere nel suo corpo e ci gli forniva una
via d'uscita a ci che riteneva uno sbaglio: la non condivisione dei problemi
dei suoi fratelli.
Cos, Smith decise di allontanarsi.
Era stupito dalla sua stessa audacia in quanto, pur avendo gi compiuto
quel processo in precedenza (due volte, per la precisione), non lo aveva mai
fatto da solo. Era sempre avvenuto sotto la supervisione di un Anziano, che
controllava che il suo corpo fosse al sicuro, lo aveva aiutato ad affrontare la
nuova esperienza ed era rimasto con lui finch non era tornato al suo corpo
e aveva ripreso le sue funzioni vitali.
Ora non vi era alcun Anziano ad assisterlo. Ma Smith apprendeva piutto-
sto in fretta; sapeva di essere in grado di farlo, e confidava di riempire d'or-
goglio il suo insegnante, riuscendo nell'impresa da solo. Inizi col controlla-
re attentamente ogni singola parte del corpo, assicurandosi che non rimanes-
se danneggiato durante la sua assenza, quindi ne usc, con grande cautela,
lasciandovi solo quel briciolo di s che l'avrebbe custodito.
Sal e si ferm sul bordo della piscina, ricordandosi di comportarsi come
se il suo corpo fosse ancora con lui per non correre il rischio di disorientar-
si, perdere il contatto con la piscina, con il suo corpo e con tutto il resto e ri-
trovarsi a vagare in luoghi sconosciuti dai quali non avrebbe potuto pi fare
ritorno.
Smith si guard attorno.
Un velivolo stava atterrando nell'aiuola accanto alla piscina, e gli esseri
sottostanti si stavano lamentando per le ferite e le indegnit cui venivano
sottoposti. Che fosse proprio questo il problema che aveva percepito? Le
erbe erano fatte per camminarvi sopra, ma i cespugli e i fiori no; questo era
uno sbaglio.
Ma non si trattava solo di questo; vi era un'altro sbaglio. Un uomo stava
uscendo dal velivolo, con un piede in procinto di toccare terra, e Jubal gli
stava correndo incontro. Smith vide chiaramente l'ondata di gelida rabbia
che Jubal scagli verso quell'uomo; un'ondata talmente furiosa che, se fosse
stata scagliata da un marziano a un altro, si sarebbero entrambi scorporati
all'istante.
Smith annot la cosa per futura ponderazione. Se si trattava di un mo-
mento critico come sembrava, doveva riflettere su come agire per aiutare il
suo fratello. Poi guard gli altri.
Dorcas stava uscendo dalla piscina; era perplessa, un po' preoccupata.
Smith percepiva che Dorcas aveva una certa fiducia in Jubal. Larry era sul
bordo della piscina; anche lui ne era appena uscito, e alcune gocce d'acqua
cadevano dal suo corpo. Larry non era affatto preoccupato, bens eccitato e
compiaciuto; la sua fiducia nei confronti di Jubal era assoluta. Miriam si
trovava al suo fianco, e il suo stato d'animo era una via di mezzo fra quelli
di Dorcas e di Larry. Anne era in piedi davanti alla sedia sulla quale sedeva
prima e indossava il lungo abito bianco che aveva tenuto al suo fianco tutto
il giorno. Smith non riusc a grokkare appieno il suo stato d'animo; percep
in lei una parte della fredda e inflessibile disciplina mentale caratteristica
degli Anziani. La cosa lo stup, poich solitamente Anne era suadente, genti-
le e caldamente amichevole.
Not che Anne stava osservando attentamente Jubal, e che era pronta a
fare qualsiasi cosa per aiutarlo. E anche Larry lo era! e anche Dorcas! e
Miriam! In un'improvvisa esplosione di meravigliosa catarsi, Smith si rese
conto che tutti quegli amici erano fratelli d'acqua di Jubal e che di conse-
guenza erano anche suoi fratelli! Questa improvvisa liberazione dalla cecit
lo scosse fino al punto che perse quasi il contatto con il luogo in cui si tro-
vava. Rilassandosi come gli era stato insegnato, si ferm per lodarli e ser-
barli nell'animo, prima uno per uno e poi tutti assieme nel loro complesso.
Jill aveva un braccio appoggiato sul bordo della piscina. Smith sapeva
che era appena stata sott'acqua per controllare che lui fosse al sicuro. Era
stato consapevole della sua presenza nel momento in cui lo aveva fatto
ma ora si rese conto del fatto che Jill non era solo preoccupata per la sua in-
columit: percepiva un altro pericolo, maggiore, che non era stato scacciato
dalla consapevolezza che lui fosse al sicuro, immerso nell'acqua della vita.
Questo lo preoccup non poco, tanto che consider se fosse il caso di anda-
re da lei per rassicurarla e farle sapere che stava condividendo i suoi proble-
mi.
E lo avrebbe fatto, se non fosse stato per un leggero e disagevole senso di
colpa: non era affatto certo che Jubal gli avrebbe permesso di andarsene in
giro mentre il suo corpo si trovava nascosto in fondo alla piscina. Ovvi a
quel senso di colpa ripetendo a se stesso che stava condividendo i loro pro-
blemi e decise che avrebbe manifestato la sua presenza solo nel caso che
ne fosse insorta la necessit.
Smith rivolse quindi la sua attenzione sull'uomo che era appena sceso dal
velivolo nero. Percep le sue emozioni e si ritrasse immediatamente d'istin-
to, poi si costrinse a esaminarlo ugualmente con grande attenzione, sia fuori
che dentro.
L'uomo aveva una cintura attorno alla vita al lato della quale era fissata
una pistola.
Mike era quasi sicuro che si trattasse di una pistola. La esamin in tutti i
suoi dettagli, paragonandola alle due che aveva visto in precedenza e con-
trollando che le sue caratteristiche combaciassero con la definizione fornita
dal Nuovo dizionario internazionale Webster della lingua inglese, terza edi-
zione, pubblicato a Springfield, Massachusset.
S, si trattava senza dubbio di una pistola, non solo per la forma, ma an-
che per l'aura di sbaglio che la circondava e la caratterizzava. Smith scrut
la canna, comprese come avrebbe potuto funzionare, e quello sbaglio lo
guard dritto negli occhi.
Era forse il caso di fare in modo che sparisse? E doveva accadere subito,
prima che l'uomo fosse sceso completamente dal veicolo? Smith senti che
era questa l'azione da intraprendere tuttavia, in un'altra occasione, Jubal
gli aveva detto che non doveva fare questo a una pistola finch lo stesso Ju-
bal non gli diceva che era il momento di farlo.
Sapeva che quella situazione aveva raggiunto un picco critico:.. ma deci-
se di non cambiare la situazione finch non l'avesse grokkata nella sua pie-
nezza, dato che era anche possibile che Jubal, sapendo in anticipo dell'avvi-
cinarsi di quella crisi, lo avesse mandato sott'acqua proprio per impedirgli di
agire in modo sbagliato in quel momento.
Decise di attendere ma nel frattempo avrebbe tenuto sotto stretto con-
trollo quella pistola e il suo essere sbagliato. Dato che in quel momento non
era limitato dalla presenza di due soli occhi che guardavano in una sola di-
rezione, ma aveva la possibilit di vedere tutt'attorno a s, continu a fissare
la pistola e contemporaneamente l'uomo che scendeva dal veicolo.
Qui vide pi cose sbagliate di quante non avrebbe mai creduto possibile!
Vi erano altri uomini, e tutti tranne uno si stavano affollando verso l'uscita.
Le loro menti avevano lo stesso odore di quelle di un branco di Khaugha
che ha appena individuato una ninfa indifesa e ognuno di loro teneva fra
le mani qualcosa che era profondamente sbagliato.
Come aveva detto in precedenza a Jubal, Smith sapeva che la forma non
era mai un fattore determinante; per grokkare in modo corretto, bisognava
andare al di l della forma e percepire l'essenza. La sua gente passava attra-
verso ben cinque forme principali; uovo, ninfa, piccolo di nido, adulto, e
Anziano, anche se quest'ultima non si poteva considerare una forma. Ci
nonostante, l'essenza di un anziano era gi presente nella forma di uovo.
Questi oggetti che trasportavano gli altri uomini assomigliavano a pisto-
le. Ma Smith non diede per scontato che si trattasse di pistole; ne esamin
uno in particolare con grande attenzione. Si trattava di un oggetto molto pi
grande di qualsiasi pistola che avesse visto, la sua forma era molto differen-
te, e anche i dettagli erano diversi.
Ma si trattava di una pistola.
Esamin le altre, una per una e con grande attenzione. Anche quelle era-
no pistole.
Il veicolo stesso era dotato di due enormi pistole, oltre ad altre cose che
Smith non riusc a grokkare ma nelle quali percep con chiarezza che erano
molto sbagliati.
Riflett seriamente sul fatto di far andare via il veicolo con tutto quel che
contenevano. Tuttavia, a prescindere dalla sua atavica inibizione nei con-
fronti dello spreco di cibo, sapeva anche che non stava grokkando appieno
quanto stava accadendo. Era meglio agire con cautela, osservare attenta-
mente e aiutare e condividere la crisi seguendo il comportamento di Jubal.
Se poi avesse compreso che la giusta azione per lui era quella di non fare
nulla, sarebbe tornato al suo corpo dopo il passaggio della crisi e avrebbe
discusso la faccenda con Jubal in seguito.
Torn fuori dal veicolo, dove osserv, ascolt e attese.
L'uomo che era uscito per primo parl con Jubal di molte cose che Smith
dovette limitarsi ad archiviare senza grokkare; si trattava di cose che anda-
vano al di l della sua esperienza personale. Gli altri uomini uscirono dal
mezzo e si disposero in formazione; Smith allarg il suo campo di attenzio-
ne per comprenderli tutti. Il veicolo si sollev, si mosse all'indietro e si fer-
m poco pi in l, portando grande sollievo agli esseri sui quali si era posa-
to; Smith grokk con loro quanto poteva senza distrarsi dal resto, cercando
di lenire le loro ferite.
Il primo uomo pass dei fogli a Jubal, che a sua volta li pass ad Anne.
Smith li lesse assieme a lei. Riconobbe i significati delle parole come ine-
renti ad alcuni rituali umani di cura e restituzione dell'equilibrio, ma essen-
do giunto in contatto con simili rituali solo attraverso i libri di legge di Ju-
bal, non tent nemmeno di grokkarne il significato, soprattutto perch Jubal
non sembrava esserne molto preoccupato. La cosa sbagliata si trovava altro-
ve. Fu felice di riconoscere il suo nome umano su due dei fogli; provava
sempre una strana emozione nel leggerlo, come se si trovasse in due luoghi
allo stesso tempo, cosa peraltro possibile solo a un Anziano.
Jubal e il primo uomo si girarono e si incamminarono verso la piscina,
con Anne che li tallonava da vicino. Smith rilass il suo senso del tempo, la-
sciando che si muovessero pi rapidamente, mantenendolo dilatato quanto
bastava per tenere d'occhio tutti gli altri uomini contemporaneamente. Due
di questi si avvicinarono al gruppetto dei tre e li affiancarono.
L'uomo che era uscito per primo dal veicolo si ferm sul bordo della pi-
scina, estrasse dalla tasca una fotografia, la guard, quindi guard Jill. Smi-
th percep la paura e la preoccupazione che crescevano in Jill; osserv con
grande attenzione. Jubal gli aveva detto: Proteggi Jill. Non ti preoccupare
di sprecare cibo. Non ti preoccupare di nient'altro. Proteggi Jill.
Naturalmente, avrebbe protetto Jill in ogni caso, anche a rischio di agire
in modo sbagliato per qualche altro verso. Ma era molto bello avere la rassi-
curante coperta delle parole di Jubal; gli permetteva di mantenere la mente
priva di preoccupazioni e divisioni.
Quando il primo uomo indic Jill e gli altri due corsero verso di lei con le
loro pistole spianate, Smith si protese attraverso il suo doppione e compi
verso ognuno di loro quel gesto che faceva sparire.
Il primo uomo fiss allibito il punto da cui erano scomparsi gli altri due,
port la mano alla pistola e scomparve a sua volta.
Gli altri quattro iniziarono ad avvicinarsi. Smith non voleva far sparire
anche a loro. Sentiva che Jubal sarebbe stato pi contento di lui se li avesse
semplicemente fermati. Ma fermare una cosa, anche un portacenere, impli-
cava un certo sforzo, e Smith non aveva il proprio corpo a portata di mano.
Un Anziano sarebbe riuscito a occuparsi di tutti e quattro assieme, ma Smith
si limit a fare quel che poteva, quel che doveva fare.
Quattro leggerissimi tocchi e scomparvero.
Poi percep una nuova e pi intensa sensazione di sbaglio provenire dal
veicolo parcheggiato; vi si avvicin, grokk una decisione rapida, e il veico-
lo scomparve assieme al suo pilota.
Ma non aveva preso in considerazione l'altro velivolo che pattugliava il
ciclo sopra la sua testa. Smith inizi a rilassarsi quando si fu liberato del ve-
livolo a terra, ma improvvisamente percep un netto aumento delle cose sba-
gliate e dei problemi. Alz lo sguardo.
Il secondo velivolo si stava apprestando ad atterrare esattamente nel pun-
to in cui si trovava lui.
Smith dilat il suo senso del tempo fino al suo limite massimo personale,
si rec nel velivolo ancora a mezz'aria, lo ispezion accuratamente, grokk
che era permeato della stessa sensazione del primo e lo spedi nel nulla.
Quindi, torn al gruppo che era rimasto accanto alla piscina.
I suoi amici sembravano essere tutti piuttosto emozionati; Dorcas stava
singhiozzando e Jill la stava abbracciando, cercando di calmarla. L'unica
persona che non sembrava essere toccata dalle intense emozioni che Smith
percepiva tutt'attorno a s era Anne. Ma la sensazione di sbaglio non c'era
pi, era completamente scomparsa, e con essa anche il problema che aveva
disturbato la sua precedente meditazione. Mike sapeva che Dorcas sarebbe
stata curata meglio e pi velocemente da Jill che da chiunque altro; Jill
grokkava sempre subito e appieno quando una persona soffriva. Disturbato
dalle intense sensazioni che lo circondavano, un po' preoccupato dalla pos-
sibilit di non aver agito in completa giustezza nel momento della crisi (o
quantomeno dalla possibilit che Jubal la pensasse cos), Mike decise che a
quel punto era libero di andarsene. Torn in piscina, trov il suo corpo,
grokk che era nelle stesse condizioni in cui lo aveva lasciato e vi rientr.
Si chiese se fosse il momento opportuno per riflettere sugli eventi avve-
nuti. Ma si trattava di fatti troppo nuovi, troppo recenti; non era ancora
pronto per comprenderli appieno, non era pronto per lodare e serbare nell'a-
nimo quegli uomini che era stato costretto a spostare. Torn invece con alle-
gria al compito che lo aveva occupato in precedenza. Sinusite sinusoi-
de sionismo
Era appena arrivato a tenifugo e stava per ripassare tennis, quando
percep Jill che si avvicinava. Si prepar, sapendo bene che suo fratello Jill
non poteva rimanere a lungo sott'acqua senza un certo disagio.
Non appena Jill lo tocc, Smith allung le mani, prese il suo volto e la
baci. Si trattava di una cosa che aveva imparato a fare solo di recente, e
non era ancora certo di averla grokkata alla perfezione. Aveva in s qualcosa
della cerimonia dell'acqua. Ma vi era anche dell'altro qualcosa che desi-
derava ardentemente grokkare nella sua perfetta pienezza.
16

Jubal Harshaw non aspett che Gillian tirasse fuori il fanciullo dalla pi-
scina; diede istruzioni affinch venisse somministrato un sedativo a Dorcas
e si affrett verso il suo studio, lasciando ad Anne il compito di spiegare (o
di non spiegare) quanto era accaduto negli ultimi dieci minuti. Sotto a chi
tocca! grid dietro una spalla mentre si allontanava.
Miriam si gir e lo raggiunse. Immagino di essere io di turno disse, a
corto di fiato. Ma capo, che diavolo
Non una parola, ragazza.
Ma, capo
Silenzio, ho detto. Miriam, fra circa una settimana, ci siederemo tutti
davanti a un tavolo e ci faremo spiegare da Anne ci che abbiamo veramen-
te visto. Ma in questo preciso istante tutto il mondo star telefonando qui,
entro breve salteranno fuori giornalisti da tutti gli alberi, e prima devo fare
un paio di chiamate. Mi serve aiuto. Per caso fai parte anche tu di quel ge-
nere di donne che diventano inutili quando si ha veramente bisogno di loro?
A proposito, ricordami di togliere dalla busta paga di Dorcas il tempo che ha
passato in stato di isterismo.
Miriam spalanc la bocca. Capo! Prova solo a fare una cosa del genere
e ti ritroverai senza nessuna di noi!
Sciocchezze.
Sto dicendo sul serio. Smettila di infierire su Dorcas. Sarei diventata
isterica io stessa, se non mi avesse battuta sul tempo. Anzi, credo che mi
succeder adesso.
Harshaw sorrise. Se ci provi, sar costretto a sculacciarti. Va bene, Dor-
cas ricever un premio per compiti straordinari pericolosi. Anzi, metti un
premio per tutti. Soprattutto per me. Me lo sono meritato.
Va bene. Ma chi che paga il tuo?
I contribuenti, naturalmente. Troveremo un modo per Maledizione!
Erano giunti alla porta del suo studio, e il telefono stava gi squillando. Har-
shaw si sedette sulla sua poltrona e rispose alla chiamata. Qui Harshaw.
Chi diavolo ?
Lascia perdere i convenevoli, Doc rispose un volto con espressione al-
legra. Non mi hai mai fatto paura, in tutti questi anni. Come vanno le
cose?
Harshaw riconobbe subito Thomas Mackenzie, il capoproduzione della
New World Networks; il suo tono si ammorbidi. Va abbastanza bene, Tom.
Ma ho una fretta incredibile, quindi
Tu hai fretta? Vieni qui a provare la mia giornata di 48 ore. Comunque
sar breve. Credi ancora di avere qualcosa per noi? Non per le spese del
materiale che mi hai fatto installare, da quel punto di vista non ci sono pro-
blemi. Ma gli affari sono affari, e sto pagando ben tre squadre di tecnici solo
per stare l ad aspettare un tuo segnale. Regole sindacali sai com', no? Io
ti farei qualsiasi favore; abbiamo usato un sacco di tuoi lavori in passato e
contiamo di usarne ancora ma sto iniziando a chiedermi che cosa dir al
nostro direttore amministrativo.
Harshaw lo fiss. E pensi che le immagini esclusive che ti ho appena
dato non bastino a coprire quelle spesucole?
Quali immagini?
Pochi minuti dopo, Harshaw salut e interruppe la comunicazione, con-
vinto del fatto che la New World Networks non avesse visto nulla di quanto
era avvenuto poco prima nel giardino di casa sua. Decise di glissare sulle
domande di Mackenzie in proposito; se gli avesse descritto quanto aveva vi-
sto, lui avrebbe senz'altro pensato che il povero Harshaw era impazzito del
tutto. E lo stesso Jubal non se la sarebbe sentita di dargli tutti i torti.
Decisero invece che, nel caso non fosse accaduto nulla che valeva la
pena di riprendere nel giro delle ventiquattro ore seguenti, la New World
avrebbe rinunciato al collegamento, portando via le telecamere e il resto del
materiale che avevano piazzato.
Trovami Larry disse Harshaw quando lo schermo fu nuovamente vuo-
to. Digli di prendere il telecomando; probabilmente ce l'ha Anne. Poi si
dedic a una nuova telefonata, quindi pass a una terza. Quando arriv Lar-
ry, Harshaw era ormai convinto che nessuna rete televisiva avesse assistito
al tentativo di invasione delle sue propriet da parte delle Squadre Speciali.
Non gli fu nemmeno necessario controllare se almeno qualcuno della venti-
na di messaggi preregistrati che aveva preparato fossero stati trasmessi, poi-
ch anch'essi dipendevano dallo stesso segnale; se non erano stati avvertiti i
network, non erano partiti nemmeno i messaggi.
Si scost dallo schermo del telefono. Larry gli porse il bottone del pani-
co che doveva azionare il collegamento radio. Volevi questo, capo?
Gi. Non c' un modo per controllare questo aggeggio, per vedere se
funziona o meno? Intendo senza mettere improvvisamente in allerta tre reti
televisive?
Certo. I tecnici hanno sistemato la centralina gi in laboratorio; ha un
pulsante che serve esattamente a questo scopo. Basta spingerlo e azionare il
telecomando e si accende una lucina. Per portare a termine la prova, basta
chiamarli dalla centralina stessa e chiedere un controllo sulle telecamere e
sulle stazioni monitor.
E se poi il controllo dimostra che il contatto non c'? Se il problema
qui da noi, riusciresti a individuare di che si tratta?
Pu darsi disse Larry in tono dubbioso se si trattasse di qualcosa di
semplice come un contatto. Ma il genio dell'elettronica da queste parti
Duke; io sono pi intellettuale.
Lo so, figliolo. Nemmeno io sono molto brillante per quanto riguarda le
questioni tecniche. Be', fai del tuo meglio, e fammi sapere qualcosa al pi
presto.
Nient'altro, Jubal?
S, se per caso incontri l'uomo che ha inventato la ruota, mandamelo su;
avrei un paio di cosine da dirgli.
Jubal pass i minuti successivi in contemplazione. Esamin la possibilit
che Duke avesse sabotato il telecomando, ma la scart subito; era una perdi-
ta di tempo, e in pi era piuttosto meschina. Si chiese solo per un attimo
cosa fosse davvero accaduto in giardino poco prima, e come avesse potuto
quel ragazzo fare una cosa del genere da tre metri sott'acqua dato che non
aveva alcun dubbio che vi fosse lo zampino dell'Uomo di Marte dietro a
quegli assurdi avvenimenti.
Quanto aveva visto appena il giorno prima nel suo studio era stupefacen-
te dal punto di vista intellettuale almeno quanto gli eventi cui aveva assistito
poco prima solo che l'impatto emotivo era stato differente.
Vedere una scatola vuota di semplice cartone che spariva a mezz'aria im-
plicava, per logica, la possibilit che anche un veicolo della polizia pieno di
uomini potesse sparire allo stesso modo. Solo che il secondo fatto era assai
pi sconvolgente.
Non avrebbe comunque sprecato lacrime per quegli sbirri. Jubal non ave-
va nulla contro i poliziotti in generale; ne aveva conosciuti molti onesti in
vita sua ed era convinto che nemmeno lo sceriffo di paese in odore di
mazzette andasse stroncato di netto.
Ma per diventare un membro delle S.S., un uomo doveva avere tanto
odio nel cuore quanto sadismo nell'animo. Si trattava di una sorta di Gesta-
po. Truppe d'assalto al servizio di qualsiasi politico fosse in quel momento
al potere. Jubal rimpiangeva i bei vecchi tempi in cui un avvocato poteva
appellarsi alla Legge sui Diritti Civili e non farsi fregare sempre da qualche
trucchetto legale della Federazione.
Che cosa sarebbe accaduto ora? Di certo la squadra di Heinrich si trova-
va in contatto radio con la sua base. Ergo, la sua scomparsa doveva essere
stata per forza notata, se non altro per il silenzio. Il che significava che entro
breve sarebbero arrivati altri militari a cercare i loro compari anzi, proba-
bilmente erano gi diretti l, nel caso che il contatto con il secondo velivolo
fosse stato interrotto durante una comunicazione. Miriam
S, capo?
Voglio qui Mike, Anne e Jill al pi presto. E trova anche Larry, proba-
bilmente sar gi in laboratorio, e porta in casa anche lui. Chiudete tutte le
finestre e sbarrate tutte le porte.
Prevedi altri guai?
Datti una mossa, sorella.
Se quegli scimmioni delle S.S. si facevano rivedere, (o meglio, quando si
sarebbero fatti rivedere) era assai probabile che non avrebbero avuto dupli-
cati dei mandati. E se il loro capo fosse stato tanto stupido da presentarsi a
casa sua senza mandati be', in quel caso forse Jubal sarebbe stato costret-
to a sguinzagliargli contro Mike. Solo che continuare con quella pazzesca e
cieca guerra di attrito era assurdo dunque l'unica cosa da fare era di met-
tersi in contatto al pi presto con il Segretario generale.
Ma come?
Chiamando nuovamente il Palazzo Esecutivo? Era probabile che Heinri-
ch avesse detto la verit sul fatto che ogni suo nuovo tentativo di chiamata
sarebbe stato intercettato dallo stesso Heinrich o da qualche alto ufficiale
delle S.S. che ora scaldava la poltrona di cui lui non avrebbe mai pi avuto
bisogno. E allora? Lo stesso Heinrich sarebbe rimasto piuttosto sorpreso nel
trovarsi faccia a faccia con l'uomo che aveva appena cercato di arrestare
poteva anche rimanerne talmente sconvolto da passargli il suo capo, il co-
mandante comesichiama, quel tipo con la faccia da furetto ingrassato, Twit-
chell. Ed era certo che l'ufficiale in comando delle S.S. avesse una linea di-
retta con il capo in persona.
No, non andava bene. Bisogna sempre trovare il metodo giusto. Spiegare
a un uomo che crede nelle armi da fuoco che hai qualcosa di molto meglio
delle pistole e che non potr mai arrestarti era come parlare a un muro.
Twitchell avrebbe continuato a scagliargli addosso uomini e armi fino all'e-
saurimento delle sue scorte piuttosto che ammettere di non riuscire ad arre-
stare un uomo di cui conosceva persino il domicilio.
Maledizione, se solo avesse avuto con lui Ben Caxton Ben avrebbe
senz'altro usato le sue conoscenze politiche per risolvere il problema.
Ma era stata proprio la scomparsa di Ben a dare inizio a tutta quella ridi-
cola storia. E dato che non poteva chiederlo a Ben, chi altri avrebbe potuto
conoscere le persone giuste?
Ma che diavolo, stava parlando con uno di loro fino a un attimo prima!
Jubal torn al telefono e tent di ripescare Tom Mackenzie, incontrando
solo tre strati di interferenza prima di arrivarvi, ognuno dei quali lo riconob-
be e lo lasci andare avanti piuttosto velocemente. Mentre era occupato a
telefonare, entrarono nel suo studio le persone che aveva convocato. Jubal li
ignor mentre si accomodavano. Miriam si ferm accanto a lui e gli scrisse
su un foglietto: Porte e finestre sbarrate .
Jubal annui e scrisse sotto: Larry telecomando? Poi si rivolse allo
schermo. Tom? Scusa se ti disturbo di nuovo.
sempre un piacere, Jubal.
Tom, se tu volessi parlare con il Segretario generale Douglas, come fa-
resti?
Chiamerei il suo addetto stampa, Jim Sanforth. O magari Jock Dum-
mont, a seconda di che cosa mi serve. Ma non credo proprio che riuscirei a
raggiungere il Segretario generale in persona; Jim farebbe da
intermediario.
E se invece tu volessi parlargli proprio di persona?
Be', penso che lo direi a Jim e lascerei a lui il compito di organizzare
l'incontro. Tuttavia, farei molto prima se spiegassi a Jim il mio problema, al-
trimenti la cosa potrebbe andare per le lunghe e anche in quel caso, non
detto che non accada. Insomma, Jubal, la nostra rete piuttosto utile all'am-
ministrazione, lo sanno loro e lo sappiamo anche noi. Ci nonostante, non
cerchiamo mai di sfruttare la nostra posizione per scopi inutili.
Tom fai conto che lo scopo non sia affatto inutile. Fai conto che tu
debba per forza parlare con il Segretario generale. Immediatamente. Non la
settimana prossima, ma nei prossimi dieci minuti.
Mackenzie sollev le sopracciglia. Be', se dovessi proprio farlo per for-
za, spiegherei a Jim il motivo di una simile urgenza
No.
Suvvia, sii ragionevole
Non posso esserlo. Immagina di aver visto Jim Sanforth che rubava l'ar-
genteria; in quel caso non potresti spiegare a lui di che si tratta, ma allo stes-
so tempo avresti un bisogno assoluto di parlare subito con Douglas.
Mackenzie emise un sospiro. Immagino che gli direi semplicemente che
ho bisogno di parlare con il capo e che se non me lo passa all'istante, la
sua amministrazione non avr mai pi nemmeno un briciolo di sostegno da
parte della mia rete. Naturalmente, glielo direi in maniera cortese. Ma fa-
cendogli capire che parlo sul serio. Sanforth non uno sciocco; non servi-
rebbe mai la sua stessa testa su un piatto d'argento.
Okay, Tom. Fallo.
Eh?
Lascia questa chiamata in attesa. Chiama il Palazzo su un altro apparec-
chio e tieniti pronto a inserirmi non appena riesci a metterti in contatto con
il Segretario generale. Ho bisogno di parlargli, subito!
Mackenzie assunse un'espressione addolorata. Jubal, vecchio amico
mio
Significa che non lo farai?
Significa che non posso. Ti sei inventato una situazione ipotetica in cui
il direttore esecutivo di una rete di comunicazione internazionale riesce a
parlare con il Segretario generale in condizioni di estrema urgenza, ma non
certo una vicenda in cui mi posso compromettere. Senti, Jubal, io ti rispet-
to moltissimo. Sei molto probabilmente fra i primi sei migliori scrittori vi-
venti. La nostra rete sarebbe dispiaciutissima di perderti, e siamo altrettanto
amareggiati di non essere mai riusciti a legarti con un contratto esclusivo.
Ma non posso fare ci che mi chiedi, nemmeno per farti un favore. Ti devi
rendere conto che una persona non pu chiamare al telefono il capo del Go-
verno mondiale a meno che non sia lui a voler parlare con te.
E se ti firmassi un contratto esclusivo di sette anni?
Mackenzie assunse un'espressione addolorata, come se fosse stato colto
da un improvviso mal di denti. Non lo farei comunque. Io perderei il lavo-
ro, e tu dovresti comunque rispettare il contratto.
Jubal prese in considerazione l'idea di chiamare Mike e di mostrarlo in
video al suo interlocutore, ma la scart immediatamente. Le false interviste
al falso Uomo di Marte erano state trasmesse proprio dalla rete di Macken-
zie, e questo poteva significare solo che lui stesso era a conoscenza dei fatti
e faceva parte della congiura oppure era in buona fede, cosa di cui Jubal era
convinto, e che quindi non avrebbe mai creduto di essere stato preso in giro
a quel modo.
Okay, Tom, non voglio spingere troppo. Ma tu sai barcamenarti nelle
usanze governative molto meglio di me. Dimmi almeno chi che pu chia-
mare Douglas quando vuole e riuscire a parlargli a parte Sanforth, inten-
do.
Nessuno.
Che diavolo, nessun uomo vive nel nulla! Devono per forza esserci al-
meno una dozzina di persone che possono chiamarlo senza essere interroga-
te dai suoi segretari
Quelli del suo staff, immagino. E nemmeno tutti.
Non ne conosco nessuno; da un po' che sono fuori da certe faccende.
Ma non sto parlando di politici. Chi che lo conosce tanto bene da poterlo
chiamare su una linea privata per invitarlo a fare un pokerino?
Uhm ti accontenti di poco, eh? Be', ci sarebbe Jake Allenby. Quello
del petrolio.
Lo conosco. Non gli piaccio. Anche lui non mi piace, e lo sa.
Douglas non ha molti amici intimi. Sua moglie tende a scoraggiare quel
genere di Ehi, Jubal, che ne pensi dell'astrologia?
Mai toccata quella roba. Preferisco il brandy.
Be', questione di gusti. Per sentimi bene, Jubal; se racconti a qual-
cuno quel che ti sto per dire, giuro che ti taglier la gola io stesso con uno
dei tuoi manoscritti.
Registrato. Assentito. Prego procedere.
Be' si d il caso che Agnes Douglas vada pazza per quella roba e si
d anche il caso che io sappia dove se la procuri. C' un'astrologa che pu
chiamare la signora Douglas quando le pare e piace, e mi devi credere quan-
do ti dico che la signora Douglas, se vuole, vale almeno quanto il Segretario
generale stesso. Se vuoi posso darti il numero di questa astrologa e poi te
la sbrighi da solo.
Non mi sembra di ricordare astrologhe sulla mia lista di auguri natalizi
rispose Jubal, dubbioso. Come si chiama?. Madame Alexandra Vesant,
Washington. E diciamo che non immune al fascino del denaro. Vesant, V-
e-s-a-n-t.
Afferrato disse Jubal in tono allegro. Tom, mi sei stato di grandissimo
aiuto!
Lo spero. Allora, non hai nulla per noi?
Aspetta un attimo. Jubal abbass lo sguardo su un altro fogliettino che
Miriam gli aveva appoggiato accanto al gomito poco prima. Larry dice che
la centralina non trasmette e non sa perch. La trasmissione di prima
non riuscita per via di un guasto alla centralina qui continu Jubal. E
non ho nessuno che sia in grado di ripararla.
Ti mando qualcuno.
Grazie. Grazie due volte.
Jubal riagganci e fece subito un'altra chiamata, chiedendo alla centrali-
nista di effettuarla in circuito riservato e schermato nel caso che l'apparec-
chio dell'utente interessato fosse dotato di tale servizio. Lo era, cosa che non
sorprese affatto Jubal. I lineamenti dignitosi di Madame Vesant apparvero
sullo schermo quasi immediatamente. Jubal sorrise. Ehi, bellezza!
La donna assunse un'espressione perplessa, poi guard meglio. Ma
Doc Harshaw! Vecchio brigante, come va? Che piacere vederti! Dove ti sei
nascosto fino a ora?
Hai proprio ragione, Becky. Ero nascosto. I clown mi stanno dando la
caccia.
Lei non domand il perch; rispose immediatamente. Cosa posso fare
per aiutarti? Hai bisogno di soldi?
No, Becky; ti ringrazio molto, di soldi ne ho a sufficienza. I miei guai
sono ben peggiori, e temo che l'unico che possa aiutarmi sia il Segretario
generale in persona, il signor Douglas. Ho bisogno di parlargli al pi presto.
Ora, subito, o anche prima.
L'espressione dell'astrologa rimase neutra. una bella richiesta, Doc.
Me ne rendo perfettamente conto, Becky soprattutto perch ci sto
provando da una settimana. Ma non voglio che ti immischi nella faccenda,
tesoro, perch ti assicuro che si tratta di una storia a dir poco scottante. Pen-
savo che forse puoi darmi una mano magari un numero di telefono. Ma
ripeto, non voglio coinvolgerti, perch potrebbe farti molto male, e poi non
riuscirei pi a guardare in faccia il Professore nel caso dovessi incontrar-
lo, pace all'anima sua.
So benissimo cosa vorrebbe che facessi il Professore, quindi smettila
con le cazzate! ribatt seccamente Madame Vesant. Ha sempre giurato
che tu eri l'unico in grado di fare a fettine la gente con classe. Non si mai
dimenticato di quella volta a Elkton.
Suvvia Becky, non rivanghiamo certe cose. In fondo sono stato pagato.
Ma gli hai salvato la vita.
Niente affatto. stato tutto merito del suo fisico robusto e delle tue
cure amorevoli.
Uh Doc, forse stiamo perdendo tempo. Quanto urgente la tua
causa?
Be', abbastanza, direi. C' un mandato con il mio nome sopra un
mandato federale. Sanno dove sono e non posso scappare. Verranno a pren-
dermi da un momento all'altro, e l'unica persona che mi pu salvare l'ono-
revole Douglas.
Ce la faremo. Questo te lo posso garantire.
Becky sono sicuro che sei in grado di farlo, ma potresti metterci di-
verse ore. che ho paura della camera della tortura. Sono troppo vecchio
per sostenere una sessione del genere.
Ma oh, cavolo! Doc, non puoi darmi qualche dettaglio in pi? Dovrei
farti un oroscopo, cos saprei veramente cosa devo fare. Tu sei Mercurio,
naturalmente, dato che fai il dottore. Ma se sapessi in quale casa guardare
per risolvere il tuo problema, potrei fare di meglio.
Figlia mia, non c' tempo per una cosa del genere. Ti ringrazio comun-
que. I pensieri di Jubal vorticarono freneticamente. Di chi si poteva fidare?
Becky, il solo fatto di saperlo potrebbe metterti in guai ancora peggiori dei
miei a meno che io non riesca a convincere il signor Douglas.
A me puoi dirlo, Doc. So cavarmela e tu lo sai.
E va bene. Okay, io sono Mercurio, ma il problema dipende da Mar-
te.
L'espressione della donna divenne improvvisamente seria. In che
senso?
Hai letto i giornali, no? Sai che l'Uomo di Marte dovrebbe trovarsi da
qualche parte nelle Ande. Be', io invece ti dico che non affatto l; si tratta
di uno specchietto per le allodole.
Becky apparve stupita, ma non quanto si sarebbe immaginato Jubal. E
tu cosa c'entri in tutto questo, Doc?
Becky, questo triste pianeta pieno di gente che vuole mettere le mani
su quel ragazzo. Lo vogliono sfruttare, e farlo lavorare per loro. Solo che si
d il caso che il ragazzo sia un mio cliente, e che io non abbia alcuna inten-
zione di cedere, a meno che non vi sia costretto. E l'unica possibilit che mi
rimane a questo punto parlare con il signor Douglas, faccia a faccia.
L'Uomo di Marte un tuo cliente? Sai dove si trova?
S, ma lo so solo per il signor Douglas. Mi capisci, vero? Il capo pu
anche essere una brava persona, gentile con i bambini e gli animali, ma non
deve per forza sapere ci che fanno i suoi sgherri. Soprattutto quando pren-
dono un uomo e lo portano nella sala delle torture.
Madame Vesant annui. Anch'io ho avuto i miei problemi con gli sbirri.
per questo che vorrei fare una chiacchieratina con il signor Douglas
prima che mi arrestino.
Vuoi solo parlargli per telefono?
S, se ci riesci Tieni, ora ti do il mio numero. Io sar qui ad aspettare
la chiamata, finch non vengono a prelevarmi. Se invece non ci riesci Be',
Becky, grazie lo stesso. So che ci proverai.
Non riagganciare! esclam lei.
Eh?
Tienti in linea, Doc, mentre ci provo. Se ho fortuna, ti metto in contatto
direttamente senza perdere tempo. Resta in linea. Madame Vesant lasci lo
schermo senza salutare e si mise in contatto con Agnes Douglas attraverso
un altro apparecchio. Parl in tono calmo e sicuro, facendo notare ad Agnes
che era proprio questo lo sviluppo predetto dalle stelle e che era avvenuto
in perfetto orario, secondo le previsioni. Era quindi sopraggiunto il momen-
to critico in cui Agnes doveva guidare e sostenere suo marito, sfruttando tut-
te le sue doti femminili per far s che agisse saggiamente e con tempestivit.
Agnes cara, questa configurazione astrale capita una volta ogni mille anni;
Marte, Mercurio e Venere sono in congiunzione perfetta, con Venere domi-
nante non appena raggiunge il meridiano, il che significa
Allie, ma che cosa dovrei fare secondo le stelle? Lo sai che non capisco
la parte scientifica
Quest'ultima affermazione non sorprese affatto Madame Vesant, poich
la situazione astrale che aveva appena descritto era stata inventata di sana
pianta. Non avendo avuto il tempo di elaborare un nuovo oroscopo, era stata
costretta a improvvisare. Ma la cosa non la preoccupava affatto; in fondo le
stava dando una verit astrale, fornendo un buon consiglio e aiutando i
suoi amici. L'idea di poter aiutare due amici allo stesso tempo la rendeva
particolarmente felice. Ma cara, lo capisci perfettamente; come ti ho gi
detto, hai un talento naturale per l'astrologia. Tu sei Venere, come sempre, e
l'aspetto di Marte particolarmente rinforzato, in quanto rappresenta sia tuo
marito che quel giovanotto Smith per tutta la durata della crisi in atto. Mer-
curio invece rappresenta il dottor Harshaw. Quindi, per riequilibrare lo sbi-
lanciamento causato dal rinforzamento di Marte, Venere dovr sostenere
Mercurio finch la crisi non sar finita. Ma hai poco tempo per agire; l'in-
fluenza di Venere infatti scema velocemente al raggiungimento del meridia-
no, vale a dire fra circa sette minuti. Da quel momento in avanti la tua in-
fluenza sar molto minore, quindi ti consiglio di agire subito.
Avresti dovuto avvertirmi prima.
Mia cara, tutto il giorno che sono qui davanti al telefono, pronta ad
agire. Le stelle ci dicono la natura di ogni crisi, ma non ci forniscono mai i
dettagli. Ma abbiamo ancora tempo. Ho qui il dottor Harshaw in attesa sul-
l'altro telefono; basterebbe portarli faccia a faccia, lui e tuo marito, possibil-
mente prima che Venere raggiunga il meridiano.
Mmm va bene, Allie. Mi toccher strappare Joseph a qualche stupida
conferenza, ma credo che ci riuscir. Non chiudere il contatto. E dammi il
numero del telefono sul quale hai questo dottore o puoi far trasferire la
chiamata direttamente?
Posso trasferirla qui. Ma vai a chiamare il signor Douglas, cara. Fai in
fretta, mi raccomando.
Vado subito.
Quando il volto di Agnes Douglas scomparve dallo schermo, Becky fece
una chiamata da un altro apparecchio. La sua professione richiedeva un am-
pio uso del telefono; si trattava infatti della voce di spesa pi importante nel
suo bilancio. Fischiettando allegramente fra s, chiam il suo agente di
cambio.
17

Appena il volto di Madame Vesant scomparve dallo schermo, Jubal si ap-


poggi allo schienale della sua poltrona. Sotto a chi tocca disse.
Okay, capo assenti Miriam.
Questa per la serie Esperienze vissute. Specifica all'inizio che la
narratrice deve avere una voce sexy da contralto
Potrei provarci io, allora.
Non cos sexy. Taci. Prendi quella lista di cognomi che ci ha gentilmen-
te fornito l'ufficio anagrafico, e mettici un nome innocente e materno. Un
nome femminile che finisca in a, che suggerisca un bel seno abbondante.
Cosa? Nessuna di noi ha il nome che finisce in a! cos che la pensi,
eh?
Be', siete tutte piuttosto piattine, non forse vero? Angela, ecco come
si chiama. Titolo: Ho sposato un marziano. Inizio: Per tutta la vita, ho sem-
pre desiderato diventare un astronauta. A capo. Quando ero ancora piccola,
con le lentiggini sul naso e gli occhi pieni di stelle, raccoglievo i bollini del-
le scatole di biscotti come i miei fratellini, e piangevo quando mia madre
non mi lasciava portare a letto il mio casco spaziale. A capo. In quei giorni
spensierati della mia infanzia, non immaginavo nemmeno lontanamente lo
strano destino al quale mi avrebbe portato la mia ambizione da
maschietto
Capo!
S, Dorcas?
Stanno arrivando altri due carichi.
Jubal si alz dalla sua poltrona. Miriam, siediti al mio posto davanti al
telefono e chiamami al minimo accenno di comunicazione. Si avvicin alla
finestra, vide i due aeromobili segnalati da Dorcas e decise che molto pro-
babilmente si trattava di velivoli delle S.S. che stavano per atterrare sulla
sua propriet. Larry, sbarra la porta di questa stanza. Anne, infilati la tona-
ca. Guardali, ma non ti avvicinare troppo alla finestra. Voglio che credano
che la casa sia vuota. Jill, stai vicina a Mike e fai in modo che non faccia
mosse avventate. Mike, fai solo quel che ti dice Jill.
S, Jubal. Lo far.
Jill, non scatenarlo a meno che non ce ne sia bisogno. Intendo, per im-
pedire che qualcuno di noi venga ucciso. Se sfondano le porta, lasciali
fare anzi, spero vivamente che lo facciano. E Jill, se la situazione diventa
critica, preferirei che facesse sparire le loro armi piuttosto che i loro corpi.
S, Jubal.
Assicurati che Mike abbia afferrato bene il concetto. Questa eliminazio-
ne indiscriminata di sbirri deve finire!
Telefono, capo!
Arrivo. Jubal torn senza fretta davanti all'apparecchio. Rimanete tut-
ti fuori dal campo visivo dello schermo. Dorcas, puoi farti un sonnellino.
Miriam, annota un altro titolo per dopo: Ho sposato un umano. Scivol
nella poltrona appena abbandonata da Miriam. S?
Rimanga in attesa, prego. Il Segretario generale conferir con lei. Il
tono era di grande concessione.
Okay.
L'immagine sullo schermo si dissolse, sostituita dal volto arruffato dell'o-
norevole Joseph Edgerton Douglas, Segretario generale della Federazione
Mondiale delle Nazioni Libere. Dottor Harshaw? Mi dicono che ha biso-
gno di parlare con me. Dica pure.
No, signore.
Eh? Ma mi hanno appena detto
meglio essere precisi, date le circostanze. lei che ha bisogno di par-
lare con me.
Douglas assunse un'espressione sorpresa, quindi si produsse in un sorri-
so. piuttosto sicuro di s, non vero? Be', dottore, le concedo dieci se-
condi per provarmelo. Ho altre cose importanti da fare.
Benissimo, signore. Le parlo in veste di procuratore legale dell'Uomo di
Marte.
L'aspetto seccato di Douglas scomparve immediatamente. Come dice?
Sono il procuratore del signor Valentine Michael Smith, meglio cono-
sciuto come l'Uomo di Marte. Avvocato con pieni poteri. Di fatto, potrebbe
esserle d'aiuto considerarmi come ambasciatore de facto per il pianeta Mar-
te nello spirito della Sentenza Larkin, tanto per chiarire le cose.
Douglas lo fiss. per caso diventato matto?
Ci ho pensato spesso, ultimamente. Ci nonostante, rimane il fatto che
sto agendo per conto dell'Uomo di Marte. Lui pronto a trattare.
L'Uomo di Marte si trova in Ecuador.
La prego, signor Segretario. Questa una conversazione privata. Come
sappiamo benissimo entrambi, Smith non si trova affatto in Ecuador. Smith,
il vero Valentine Michael Smith, non quello apparso in stereovisione, fug-
gito da una situazione di detenzione (illegale, potrei aggiungere) presso il
Centro medico di Bethesda lo scorso gioved in compagnia dell'infermiera
Gillian Boardman. riuscito a ottenere la libert, libero tuttora, e ha tutte
le intenzioni di rimanere tale. Se qualcuno dei suoi assistenti le ha per caso
riferito qualcosa di diverso in proposito, ha mentito. Ed proprio per questo
motivo che ho insistito per parlarle di persona. Affinch lei possa rimettere a
posto le cose.
Douglas assunse un'espressione molto pensierosa. Apparentemente qual-
cuno gli disse qualcosa, ma sullo schermo non apparve nessun altro volto e
non si ud nulla. Anche se ci che afferma corrispondesse a verit,
dottore, disse infine Douglas non credo proprio che lei si trovi nella posi-
zione di parlare a nome del giovane Smith. sotto la tutela dello Stato.
Jubal scosse il capo. Impossibile. Ricordi la Sentenza Larkin.
Senta bene: essendo io stesso un avvocato, le posso assicurare che
Essendo a mia volta un avvocato, devo conformarmi alla mia opinione,
ed mio dovere proteggere il mio cliente.
Credevo che avesse dichiarato di essere procuratore, piuttosto che avvo-
cato.
Sono entrambe le cose. Se consulta l'albo, scoprir che sono anche av-
vocato, con ottime referenze, ammesso a praticare davanti all'Alta Corte.
Non che pratichi molto di questi tempi, ma la mia carica rimane. Jubal ud
un cupo rimbombo proveniente da sotto e scost lo sguardo.
Capo, credo sia la porta d'ingresso sussurr Larry. Vuoi che vada a
vedere?
Jubal scosse il capo e torn a rivolgersi allo schermo. Signor Segretario,
mentre noi siamo qui a cavillare, il tempo scarseggia. In questo preciso
istante, i suoi uomini, i suoi hooligan delle S.S. stanno tentando di sfondare
la mia porta d'ingresso. Trovo alquanto sgradevole il fatto di essere preso
d'assedio nella mia stessa residenza. Le chiedo quindi, per la prima e per
l'ultima volta, di porre fine a questa seccatura, affinch ci venga concessa la
possibilit di trattare in maniera pacifica e paritaria. O preferisce forse di-
scuterne presso l'Alta Corte, con tutta la pubblicit che implicherebbe inevi-
tabilmente lo scandalo?
Ancora una volta, il Segretario parve parlare con qualcuno fuori campo.
Quando si rivolse nuovamente a Jubal, aveva un'espressione preoccupata.
Dottore, il fatto che le Squadre Speciali di polizia stiano per arrestarla rap-
presenta una novit per me. Non capisco
Se ascolta attentamente, signore, li sentir salire per le mie scale! Mike!
Anne! Venite qui. Jubal si alz dalla poltrona e la scost da un lato per per-
mettere alla telecamera di includerli tutti e tre. Segretario generale Dou-
glas, le presento l'Uomo di Marte! Naturalmente non present Anne, ma
fece in modo che lei e la sua tonaca bianca di probit risultassero ben visibi-
li.
Douglas fiss Smith. Smith lo fiss a sua volta e apparve a disagio. Ju-
bal
Un attimo, Mike. Ebbene, signor Segretario? I suoi uomini sono gi pe-
netrati in casa mia; li sento picchiare sulla porta del mio studio in questo
preciso istante. Jubal si volt. Larry, apri la porta. Falli entrare. Appog-
gi una mano sulla spalla di Mike. Non ti emozionare, figliolo, e non fare
nulla a meno che non te lo dica io.
S, Jubal. Quell'uomo io l'ho conosciuto.
E anche lui conosce te. Jubal si rivolse alle sue spalle, verso la porta
spalancata. Venga pure, sergente. Venga qui.
Il sergente delle s.s. rimase sulla porta con la pistola impugnata, senza
entrare. Chiam invece qualcuno alle sue spalle. Maggiore! Sono qui!
Mi passi il loro ufficiale in capo, dottore disse Douglas. Ancora una
volta, parl con qualcuno fuori campo.
Jubal fu sollevato quando constat che il maggiore chiamato dal sergente
aveva ancora la pistola nel fodero; la spalla di Mike, che Jubal teneva anco-
ra sotto la sua mano, aveva iniziato a tremare dal momento in cui era appar-
so il sergente con l'arma spianata; pur non provando un senso di amore fra-
terno nei confronti di quei mercenari, Jubal non voleva che Smith desse una
dimostrazione dei suoi poteri proprio in quel momento ci avrebbe dato
adito a domande alquanto imbarazzanti. Il maggiore si guard attorno.
lei Jubal Harshaw?
S. Venga qui. Il suo capo le vuole parlare.
Niente affatto. Mi segua. Sto cercando anche
Venga qui, le ho detto! Il Segretario generale in persona vorrebbe rivol-
gerle due paroline attraverso questo apparecchio.
Il maggiore delle s.s. assunse un'espressione sospettosa, entr nello stu-
dio, gir attorno alla scrivania di Jubal, arriv davanti allo schermo del tele-
fono vi guard dentro e si mise improvvisamente sull'attenti, producendo-
si in un saluto militare. Douglas annui. Nome, grado e reparto.
Maggiore C.D. Bloch, signore, squadrone Cheerio delle Squadre Spe-
ciali, reparto Maryland.
Ora mi dica per quale motivo si trova l.
piuttosto complicato, signore
Allora me lo spieghi. E si sbrighi, maggiore.
Sissignore. Sono qui in conformit agli ordini ricevuti. Vede
Si spieghi meglio.
Be', signore, circa un'ora e mezzo fa stata mandata qui una squadra
composta da due aeromobili per operare una serie di arresti. Ebbene, la
squadra non rientrata come previsto e il contatto radio si interrotto, quin-
di sono stato inviato con la squadra di riserva per fornire l'assistenza del
caso.
Per ordine di chi?
Del Comandante, signore.
E avete trovato l'altra squadra?
Nossignore. Nessuna traccia.
Douglas torn a rivolgersi verso Harshaw. Avvocato, ha per caso visto
un'altra squadra dalle sue parti?
Non fa certo parte dei miei doveri star dietro ai suoi uomini, onorevole.
Pu darsi che abbiano sbagliato indirizzo. O che si siano semplicemente
persi.
Non ha risposto alla mia domanda.
vero. Ma questo non un interrogatorio, n lo diventer. Se vuole in-
terrogarmi, dovr farlo davanti a un giudice. Io sto operando per il mio
cliente, e non mio dovere fare da balia a queste persone in uniforme.
Tuttavia, per quel che ho potuto constatare, potrei suggerire che non sareb-
bero nemmeno in grado di trovare un maiale in una vasca da bagno.
Mmm possibile. Maggiore, raduni i suoi uomini e torni alla base.
Far confermare l'ordine attraverso i vostri canali.
Sissignore! Il maggiore salut nuovamente.
Un momento! intervenne brusco Harshaw. Questi uomini hanno sfon-
dato la mia porta. Pretendo di vedere il loro mandato.
Oh. Maggiore, gli mostri il mandato di perquisizione.
Il maggiore Bloch divenne completamente paonazzo. Signore, lo aveva
l'ufficiale che partito con la prima squadra. Il capitano Heinrich, quello
scomparso.
Douglas lo fiss. Giovanotto mi sta forse dicendo che avete invaso la
propriet privata di un libero cittadino senza un mandato?
Ma signore, forse non ha capito il documento c'era l'ho visto io
stesso. Ma naturalmente lo aveva con s il capitano Heinrich, signore.
Douglas si limit a fissarlo. Tornate alla base, e mettetevi agli arresti
una volta giunti sul posto. Ne parleremo pi tardi.
Sissignore.
Un attimo intervenne nuovamente Harshaw. Date le circostanze, non
gli permetter di andarsene. Ho intenzione di esercitare il mio diritto di
compiere un arresto da libero cittadino. Lo porter dalle autorit locali e lo
far rinchiudere nella prigione locale con l'accusa di intrusione illegale ar-
mata in propriet privata.
Douglas sbatt le palpebre con aria pensierosa. Trova che sia una misu-
ra necessaria, signor Harshaw?
Per quel che mi riguarda, s. Non voglio che lascino la nostra giurisdi-
zione locale. Fra l'altro, a parte le gravi infrazioni al codice penale, non ho
ancora avuto modo di valutare con precisione i danni arrecati alla mia pro-
priet.
Ha la mia personale garanzia, dottor Harshaw; i danni le verranno rim-
borsati integralmente.
La ringrazio, signore. Ma chi mi assicura che fra una ventina di minuti
non si presenti qui un altro pagliaccio in uniforme, magari con tanto di man-
dato? Diamine, non avrebbe nemmeno bisogno di buttare gi la porta! Il
mio castello stato violato, e ora aperto a qualsiasi intruso. Signor Segre-
tario, se sono riuscito a non farmi trascinare via da questo vigliacco prima di
riuscire a mettermi in contatto telefonico con lei, stato solo grazie ai pochi
minuti di ritardo guadagnati dalla resistenza della mia porta blindata e ha
sentito benissimo anche lei quando ha detto che c' un altro come lui ancora
in giro, con tanto di mandati.
Dottore, le assicuro che non so nulla di tale mandato.
Mandati, signore. Ha parlato di mandati per una serie di arresti. An-
che se forse sarebbe meglio dire lettres de cachet.
La sua un'accusa piuttosto grave.
L'intera faccenda lo . Ha potuto constatare lei stesso ci che mi hanno
gi fatto.
Dottore, le ripeto che non so nulla a proposito di tali mandati, sempre
ammesso che esistano. Ma le do la mia parola che indagher immediata-
mente sulla questione, scoprir il motivo per cui sono stati emessi e agir in
conformit alla situazione. Che altro posso dirle?
Molto altro, signore. Io stesso sono in grado di ricostruire il motivo per
cui sono stati emessi quei documenti. Qualcuno al suo servizio, in un ecces-
so di zelo, ha convinto un giudice particolarmente arrendevole a emetterli
allo scopo di sequestrare la mia persona e quella dei miei ospiti e interrogar-
ci, lontani dal suo sguardo o da quello di chiunque! Siamo pi che disposti a
discutere la faccenda con lei ma non siamo affatto disposti a farci interro-
gare da un personaggio di questa specie, Jubal indic con il pollice il mag-
giore delle S.S. alle sue spalle magari in una stanza buia senza finestre.
Onorevole, io pretendo di ottenere giustizia da lei e le assicuro che se
questi mandati non saranno cancellati quanto prima, se non mi garantisce
personalmente al di l di ogni possibile dubbio che l'Uomo di Marte, l'infer-
miera Boardman e io stesso saremo lasciati indisturbati e liberi, in quel
caso Jubal si interruppe e scroll le spalle con aria sinceramente dispia-
ciuta sar costretto a trovare altre persone disposte a collaborare. Come
ben sapr, vi sono diverse persone e poteri al di fuori dell'amministrazione
che avrebbero grande interesse nel conoscere il nostro amico qui presente.
Lei mi sta minacciando.
Nossignore. Io sto difendendo una causa. Non a caso mi sono rivolto a
lei per primo. Abbiamo intenzione di trattare, ma non possiamo farlo libera-
mente se siamo braccati in continuazione. Quindi la prego, signore, richiami
i suoi cani!
Douglas abbass lo sguardo, poi torn a guardare Jubal. Quei mandati,
sempre ammesso che esistano, non verranno eseguiti. Li revocher non ap-
pena li avr rintracciati.
Grazie, signore.
Douglas rivolse un'occhiata al maggiore Bloch. Ha sempre intenzione di
farlo arrestare dalle autorit locali, Harshaw?
Jubal lo guard con disprezzo. Lui? Ma s, lasciamolo andare; in fondo
non che un idiota in uniforme. E scordiamoci anche dei danni; lei e io ab-
biamo cose ben pi importanti da discutere.
Pu andare, maggiore. L'ufficiale delle S.S. salut e lasci la stanza
molto rapidamente. Douglas continu. Avvocato, credo sia giunto il mo-
mento di una discussione faccia a faccia. Non credo proprio che le questioni
da lei sollevate possano essere discusse in maniera esauriente per telefono.
Sono d'accordo.
Lei e il suo cliente sarete miei ospiti al Palazzo. Mander il mio yacht
a prendervi. Ce la fate a essere pronti fra un'ora?
Harshaw scosse il capo. La ringrazio, signor Segretario, ma non sar ne-
cessario. Stanotte dormiremo qui e quando verr il momento di incontrar-
ci tirer fuori una vecchia slitta, o qualcosa del genere. Non c' bisogno che
ci faccia venire a prendere.
Douglas fece una smorfia. Suvvia, dottore! Come ha fatto notare lei
stesso, queste conversazioni saranno di natura diplomatica. Seguendo il pro-
tocollo del caso, dovrete permettermi di offrirvi la mia ospitalit ufficiale.
Be', signore, volendo essere precisi potrei sottolineare che il mio cliente
ha gi usufruito fin troppo della sua ospitalit ufficiale anzi, devo aggiun-
gere che ha anche fatto una certa fatica a liberarsene.
Il volto di Douglas si trasform in una maschera di ghiaccio. Dottore,
lei sta insinuando che
Non sto insinuando proprio nulla. Sto semplicemente dicendo che Smi-
th piuttosto affaticato, e che non abituato a cerimonie ufficiali di alto li-
vello. Qui dormir senz'altro meglio, poich si sente a casa sua. E lo stesso
vale per me. Sono vecchio e stanco, signore, e preferisco di gran lunga il
mio letto. Inoltre, c' anche da considerare che i nostri colloqui potrebbero
non portare a nulla e che io e il mio cliente potremmo trovarci costretti a ri-
volgerci altrove. In quel caso, troverei piuttosto imbarazzante il fatto di es-
sere suo ospite.
Il Segretario generale assunse un'espressione arcigna. Ancora minacce.
Pensavo che si fidasse di me, signor Harshaw. E inoltre mi sembra di averla
sentita dire che era pronto a trattare.
Io mi fido di lei, signore. E sono pronto a trattare. Tuttavia, uso la paro-
la trattare nel suo senso originario, e non considero il nuovo significato
che le avete dato, che la fa apparire decisamente pi affine al termine cede-
re. Ci nonostante, non abbiamo certo intenzione di comportarci in modo
irragionevole. In ogni caso, non possiamo iniziare i colloqui immediatamen-
te; non siamo ancora pronti, ed necessario aspettare. Quanto tempo, questo
non lo so.
Che cosa intende dire?
Ci aspettiamo che l'amministrazione sia presente ai suddetti colloqui
con una delegazione scelta da lei, e intendiamo usufruire dello stesso privi-
legio.
Certo. Ma manteniamo la cosa fra intimi. Mi occuper della faccenda
personalmente, avvalendomi della collaborazione di uno o due assistenti.
Credo che si tratter dell'Avvocato generale e magari qualche esperto in
legge spaziale. Ma per fare affari necessario agire entro un gruppo ristret-
to: pi ristretto , meglio .
Senza dubbio. Anche il nostro gruppo sar ristretto. Smith, io stesso, poi
porter un Testimone Leale
Oh, suvvia!
Un Testimone non rallenter di certo le trattative. Le consiglio anzi di
portarne uno anche lei. Probabilmente mi porter appresso anche uno o due
altri elementi ma purtroppo ci manca un uomo chiave. Il mio cliente mi
ha posto come condizione inappellabile che sia presente ai colloqui un tale
Ben Caxton solo che non riesco assolutamente a trovarlo, quel brigante.
Avendo speso ore di manovre assai complesse per proferire quell'unico
commento, Jubal rimase in fremente attesa con la sua migliore faccia da po-
ker per vedere che reazione ci sarebbe stata. Douglas lo fiss con gli occhi
sgranati. Ben Caxton? Spero che non stia parlando di quello scribacchino
da quattro soldi!
Il Ben Caxton a cui mi riferisco un giornalista. Ha una rubrica in una
delle maggiori testate del paese.
Non se ne parla nemmeno!
Harshaw scosse il capo. In questo caso, temo che il nostro colloquio ter-
mini qui, signor Segretario. Le mie istruzioni sono irrevocabili e non mi
concedono scappatoie. Mi rincresce di averle fatto perdere del tempo pre-
zioso. La prego quindi di scusarmi. Allung una mano come per togliere il
contatto.
Un attimo!
Prego?
Non chiuda la conversazione; non ho ancora finito di parlare!
Chiedo umilmente scusa. Attenderemo finch non ci avr scusati.
Va bene, va bene, lasci perdere le formalit. Dottore, lei per caso legge
quella roba che viene emessa da questa capitale sotto l'etichetta di
notizie?
Per carit, ci mancherebbe altro!
Anch'io vorrei tanto non esservi costretto. Comunque sia, in ogni caso,
l'idea che un giornalista sia presente a simili colloqui assolutamente assur-
da. Li faremo entrare dopo, quando avremo sistemato ogni cosa. E anche se
per caso dovessero esservi dei giornalisti presenti, le assicuro che Caxton
non sarebbe mai fra questi. Quell'uomo sprizza veleno da tutti i pori un
maniaco da buco della serratura della peggior specie.
Signor Segretario, noi non abbiamo alcuna obiezione nei confronti della
pubblicit. Anzi, insisteremo affinch la cosa sia seguita dal maggior nume-
ro possibile di giornali e reti televisive.
Ma ridicolo!
Forse. Ma rimane il fatto che io lavoro per il mio cliente nel modo che
considero migliore. Se raggiungiamo un accordo riguardo all'Uomo di Mar-
te e il pianeta che rappresenta, voglio che ogni singola persona della Terra
sappia esattamente di chi si tratta e che cosa implica. In caso contrario, vo-
glio ugualmente che la gente sappia come e dove i colloqui si sono interrot-
ti. Non accetter alcuna procedura a porte chiuse, signor Segretario.
Maledizione, non stavo parlando di colloqui a porte chiuse, e lo sa
bene! Intendevo semplicemente un incontro semplice, tranquillo e ordinato
in cui non ci sia bisogno di sgomitare con il vicino!
Allora fate entrare la stampa solo con telecamere e microfoni, lasciando
fuori i loro piedi e i loro gomiti. E a proposito, io e il mio cliente saremo in-
tervistati da una rete televisiva, questo pomeriggio, e annuncer la nostra ri-
chiesta di apertura totale dei prossimi colloqui ai media.
Cosa? Non dovete concedere interviste ora. Che diamine contrario
a tutto lo spirito di questa nostra discussione.
Non capisco in che modo. Naturalmente non parleremo di questa di-
scussione privata ma sta forse suggerendo che un cittadino privato debba
avere il suo permesso per conferire con la stampa?
No, certo che no, ma
Temo comunque che sia ormai troppo tardi. L'intervista gi stata orga-
nizzata, e l'unico modo in cui potrebbe fermarla sarebbe mandando un'altra
camionata dei suoi sgherri con o senza mandati. Ma temo che anche loro
arriverebbero in ritardo. L'unico motivo per cui gliene ho parlato che ho
pensato che potrebbe avere il desiderio di emettere lei per primo un comuni-
cato stampa, prima della nostra intervista, nel quale potr riferire al pubbli-
co che l'Uomo di Marte tornato dal suo ritiro nelle Ande e si trova attual-
mente in vacanza nei Poconos. Giusto per evitare di far apparire che il Go-
verno sia stato preso alla sprovvista. Mi segue?
La seguo eccome. Il Segretario generale fiss in silenzio Harshaw
per diversi secondi. Attenda un attimo disse infine, e scomparve dallo
schermo.
Harshaw fece cenno a Larry di avvicinarsi mentre copriva con l'altra
mano il microfono del telefono. Figliolo, sussurr finch quella centrali-
na rimane fuori uso, il mio rimane solo un bluff. Non possiamo sapere se
ora Douglas se n' andato veramente per far partire quel comunicato stampa
che gli ho suggerito o se ha intenzione di scatenarci di nuovo addosso i
suoi mastini mentre io sono qui al telefono ad aspettarlo. Quindi esci di qui
di corsa, vai a una cabina e chiama Tom Mackenzie. Digli che se non fa fun-
zionare subito le apparecchiature che ha mollato qui, perder la pi grande
vicenda mai accaduta dai tempi della caduta di Troia. Poi stai attento quan-
do torni a casa; potrebbero esserci poliziotti nascosti in ogni buco.
Okay. Ma come faccio a recuperare Mackenzie?
Be' In quel momento riapparve Douglas sullo schermo. Chiedi a
Miriam. Vai.
Dottor Harshaw, ho seguito il suo consiglio. Ho appena fatto emettere
un comunicato stampa molto simile a quello da lei suggerito, con l'aggiunta
di qualche piccolo dettaglio. Douglas si produsse in un sorriso suadente, in
perfetto accordo con la sua fasulla immagine pubblica. Inutile usare mezze
misure. Mi rendo perfettamente conto del fatto che, se insistete tanto sulla
pubblicit, per quanto possa essere assurda nell'ambito di un colloquio
esplorativo, non posseggo alcun mezzo per impedirvelo. Ho quindi aggiunto
al comunicato che l'amministrazione ha predisposto dei colloqui per discu-
tere le future relazioni interplanetarie con l'Uomo di Marte, non appena si
sar ripreso dal suo viaggio, e che questi colloqui saranno pubblici. Il suo
sorriso divenne gelido, togliendo al suo volto qualsiasi traccia dell'immagi-
ne del buon vecchio Joe Douglas.
Harshaw si produsse a sua volta in un sorriso gioviale di sincera ammira-
zione. Quel vecchio furfante era riuscito ad assorbire il colpo e a trasforma-
re la sua sconfitta in una vittoria per l'amministrazione. Perfetto, signor Se-
gretario! decisamente meglio se le cose vengono presentate ufficialmente
dal Governo. La spalleggeremo su tutta la linea!
Grazie. Ora, a proposito di questo tale Caxton il fatto di permettere
l'accesso ai colloqui alla stampa non comprende anche lui. Potr rimanere a
casa sua, seguire le trattative via stereovisione, e inventarsi le sue menzogne
da l cosa che sono certo far. Ma non permetter che sia presente ai col-
loqui stessi. Sono spiacente, ma tassativo.
In tal caso non vi sar alcun colloquio, signor Segretario, a prescindere
da quanto ha riferito alla stampa.
Forse non ha capito bene, avvocato. Quell'uomo offende me direttamen-
te. Si tratta di una questione personale.
Esatto, signore. Si tratta di una questione personale.
In tal caso non ne parliamo pi.
Forse lei che non mi ha capito bene. personale per Smith.
Cosa?
Lei ha il privilegio di scegliere i consiglieri che desidera siano presenti
a questi colloqui, e pu scegliere chiunque, noi non abbiamo nulla da obiet-
tare. Allo stesso modo, Smith ha il privilegio di scegliere i suoi consiglieri e
di averli presenti alle trattative. Se Caxton non ci sar, non verremo nemme-
no noi. Ha afferrato il concetto?
Segui un lungo silenzio, nel corso del quale Harshaw fece una riflessione
clinica sul fatto che un uomo dell'et di Douglas non avrebbe dovuto la-
sciarsi andare a manifestazioni di rabbia tanto evidenti. Senza abbandonare
lo schermo, Douglas parve consultarsi con qualcuno che non appariva nel
visore. Infine parl rivolgendosi all'Uomo di Marte.
Mike era rimasto nel campo dello schermo per tutto quel tempo, silenzio-
so e paziente almeno quanto la Testimone Leale. Smith disse Douglas
per quale motivo insiste su questa ridicola condizione?
Harshaw sollev subito una mano. Non rispondere, Mike! disse. Poi
torn a rivolgersi a Douglas. Ahi, ahi, signor Segretario. Rispettiamo i ca-
noni, per cortesia. Lei non pu chiedere al mio cliente il motivo per il quale
mi ha chiesto di fare una cosa simile. E mi lasci aggiungere che la violazio-
ne delle procedure viene enfatizzata dal fatto che il mio cliente ha appreso
la lingua inglese solo di recente, e che di conseguenza non in grado di af-
frontarla ad armi pari. Se si prender la briga di imparare il marziano, forse
le lascer porre tutte le domande che vuole ma solo in quella lingua. O
forse non glielo permetter nemmeno allora. E di sicuro non oggi.
Douglas emise un sospiro. Va bene. Potrebbe essere pertinente chiederle
con quali canoni ha giocato lei finora, ma non ho il tempo per farlo. Ho un
governo da portare avanti.
Cedo alla sua richiesta. Ma non si aspetti che io stringa la mano a questo
suo maledetto Caxton!
Come desidera, signore. Ma ora torniamo al primo punto. Ci troviamo
in una situazione di stallo, in quanto non sono ancora riuscito a recuperare
Caxton. Al suo ufficio dicono che si trova fuori citt.
Douglas sorrise. Questo non certo affar mio. Avete insistito per ottene-
re questo privilegio che io trovo personalmente offensivo. Portate pure
chi vi pare, ma almeno pensate voi a recuperarlo.
Ragionevole, signore, molto ragionevole. Ma non sarebbe per caso di-
sposto a fare un favore personale all'Uomo di Marte?
Quale favore?
I colloqui non avranno inizio finch non sar trovato Caxton; questo
un fatto e non si discute. Solo che io non sono riuscito a contattarlo, e il mio
cliente sta iniziando a innervosirsi. Io non sono che un semplice cittadino
mentre lei ha tutte le risorse di un governo.
Cosa intende dire?
Pochi minuti fa ho parlato in maniera piuttosto sprezzante delle sue
Squadre Speciali, forse a causa di quell'astio tipico di un uomo al quale
stata appena sfondata la porta di casa. Tuttavia, so anche che il suddetto cor-
po di polizia pu essere incredibilmente efficace per non menzionare il
fatto che possono avvalersi della collaborazione delle forze di polizia locali,
statali e nazionali, nonch dei vari dipartimenti e uffici della Federazione.
Signor Segretario, se lei chiamasse il suo comandante delle S.S. e gli ordi-
nasse di trovare un uomo il pi velocemente possibile Be', signore, credo
che una cosa del genere darebbe adito nel giro di un'ora a un'attivit pi uti-
le e significativa di quella che io sarei in grado di produrre nel volgere di un
secolo.
E per quale motivo dovrei mettere in stato d'allerta tutte le forze di poli-
zia del Paese per trovare un reporter scandalistico?
Be', signore, gliel'ho chiesto come favore personale da parte dell'Uomo
di Marte.
Mmm una richiesta a dir poco assurda, ma star al vostro gioco.
Douglas fiss Mike. Ma lo far esclusivamente come favore a Smith. Inu-
tile dire che mi aspetto da voi un'analoga collaborazione, quando si tratter
di faccende pi serie.
Le assicuro che questo suo gesto faciliter enormemente la situazione.
Be', non posso promettervi nulla. Lei dice che quest'uomo non si trova.
Se vero, pu darsi che sia finito sotto un camion; potrebbe anche essere
morto, e in tal caso, vi assicuro che io non sar certo fra quelli che lo pian-
geranno.
Harshaw assunse un'espressione molto seria. Spero che non sia cos, per
il bene di tutti noi.
Cosa intende dire?
Ho tentato di illustrare questa triste possibilit al mio cliente, ma come
parlare a un muro. un'idea che rifiuta di accettare. Harshaw sospir. Un
disastro, signore. Se non troviamo questo Caxton, ci troveremo entrambi fra
le mani un vero e proprio disastro.
Be' ci prover. Ma non si aspetti miracoli, dottore.
Non io, signore. Il mio cliente. Lui vede le cose dal punto di vista mar-
ziano e si aspetta effettivamente dei miracoli. Quindi preghiamo tutti af-
finch questo miracolo avvenga.
Le far avere mie notizie. Non posso aggiungere altro. Harshaw si in-
chin, rimanendo seduto.
Servo vostro, signore.
Il volto del Segretario generale scomparve dallo schermo. Jubal si alz in
piedi, e si ritrov le braccia di Gillian attorno al collo. Oh, Jubal, sei stato
fantastico!
Non siamo ancora usciti dal bosco, bambina.
Lo so. Ma se c'era qualcosa che poteva salvare Ben, l'hai appena fatta.
Gli diede un bacio.
Ehi, cos' questa storia? Ho smesso di baciare a quel modo prima anco-
ra che tu fossi nata, quindi abbi un po' di rispetto per la mia veneranda et.
Le restitu il bacio, con un certo trasporto. Giusto per togliermi dalla bocca
il saporaccio di Douglas; a furia di tentare di convincerlo cominciavo ad
avere la nausea. Ora vai a baciare Mike; se lo merita, se non altro per essere
stato al gioco quando ho raccontato tutte quelle balle.
Oh, s! Jill lasci Harshaw e avvolse le braccia attorno all'Uomo di
Marte. Meravigliose balle, Jubal! disse, quindi baci Mike.
Jubal osserv con profondo interesse mentre Mike si accingeva a intra-
prendere di sua iniziativa una seconda parte del bacio, in maniera molto so-
lenne ma non esattamente da inesperto Era un po' goffo, ma non vi furono
tentennamenti.
Figliolo disse infine continui a stupirmi. Mi sarei aspettato che un'e-
sperienza del genere ti portasse a ritirarti in uno dei tuoi svenimenti in posi-
zione fetale.
Cos successo rispose Mike, senza mollare Jill la prima volta che ho
provato il bacio.
Bene! Congratulazioni, Jill. Sei una specie di presa elettrica, a quanto
pare.
Jubal, tu prendi sempre in giro, ma con me non ci riesci, ti voglio troppo
bene. Mike ci rimasto un po' male la prima volta, ma le cose sono cambia-
te, come puoi ben vedere.
S assenti Mike. un bene. Per fratelli d'acqua, un avvicinarsi. Io ti
mostrer, s? Si scost da Jill. Ma Jubal sollev immediatamente una
mano. No.
No?
Non te la prendere, figliolo, ma ne rimarresti deluso. un ottimo avvi-
cinarsi fra fratelli d'acqua solo se si tratta di fratelli femminili giovani e cari-
ni, come Jill.
Fratello Jubal, tu parli giustamente?
Io parlo molto giustamente. Bacia tutte le ragazze che vuoi; molto me-
glio di una partita a carte fra amici.
Prego?
un ottimo modo per avvicinarsi ma solo con le ragazze. Hmmm
Jubal si guard attorno. Mi domando se possiamo ripetere quell'esperimen-
to. Dorcas, ho bisogno del tuo aiuto per un esperimento scientifico.
Capo, non sono mica una cavia! Vai al diavolo!
Al momento giusto, lo far. Non fare la difficile, ragazza. Mike non ha
nessuna malattia infettiva, altrimenti non gli avrei lasciato usare la
piscina A proposito, Miriam, quando torna Larry, digli che voglio che
svuoti e riempia di nuovo la piscina stanotte stessa. Basta con quelle acque
fangose. Ebbene, Dorcas?
Come fai a essere tanto sicuro che sarebbe la prima volta per noi?
Mmm. Vero. Mike, hai mai baciato Dorcas?
No, Jubal. Solo oggi ho imparato che Dorcas mio fratello d'acqua.
Lo ?
S. Dorcas, Anne, Miriam e Larry. Loro sono tuoi fratelli d'acqua, mio
fratello Jubal.
Mmm. S, essenzialmente hai ragione.
S, l'essenza, il grokkare. Non la condivisione dell'acqua. Parlo giusta-
mente?
Molto giustamente, Mike.
Loro sono tuoi fratelli d'acqua. Mike fece una pausa per scegliere le
parole adatte. Secondo un effetto di reazione a catena, loro sono anche
miei fratelli d'acqua. Mike guard Dorcas. Fra fratelli, l'avvicinamento
una buona cosa. Ma io non sapevo.
Ebbene, Dorcas? insist Jubal.
Oh, Dio! Capo, sei il peggior truffatore del mondo. Ma Mike non mi
prende in giro. Lui solamente dolce. Gli si avvicin, si sollev sulle pun-
te dei piedi e protese le braccia. Baciami, Mike.
Mike ubbid. Per qualche secondo, si avvicinarono.
Dorcas svenne.
Jubal se ne accorse in tempo e l'afferr prima che cadesse a terra, dato
che Mike era ben lontano dall'avere l'esperienza necessaria per rendersene
conto. Jill dovette sgridare Mike per impedire che cadesse nel suo stato di
trance dopo aver visto quanto era accaduto a Dorcas. Fortunatamente, Dor-
cas si riprese in fretta e fu in grado di spiegare a Mike che era tutto a posto,
che si erano avvicinati molto e che sarebbe stata felice di avvicinarsi a lui
ancora solo che aveva bisogno di riprendere fiato.
Miriam aveva assistito alla scena con gli occhi spalancati. Chiss se
oserei rischiare anch'io?
In ordine di anzianit, prego intervenne Anne. Capo, hai finito con
me in veste di Testimone?
Per il momento s.
Allora tienimi un attimo questa tonaca.
Se la sfil.
Vuoi fare una scommessa?
Quale?
Ti do sette a due che non svengo ma se perdo sono contenta lo stes-
so.
Andata.
Sette dollari, non settecento. Mike caro avviciniamoci pi che puoi.
Dopo un po', Anne fu costretta a rinunciare per semplice mancanza d'a-
ria, anche se Mike, grazie al suo addestramento marziano, avrebbe potuto
andare avanti ancora un bel po' senza ossigeno. Annasp. Forse ho sbaglia-
to qualcosa. Capo, ti voglio dare un'altra possibilit di vincere la scommes-
sa.
Fece per offrire nuovamente le sue labbra, ma Miriam la interruppe ap-
poggiandole una mano sulla spalla. Fuori.
Non essere cos ansiosa.
Fuori, ho detto. Torna in fondo alla fila insist Miriam.
Oh, va bene! Anne rifil un bacetto rapido sulle labbra di Mike e si al-
lontan. Miriam prese il posto di Anne, sorrise a Mike, senza dire nulla.
Non era necessario; si avvicinarono e continuarono ad avvicinarsi.
Sotto a chi tocca!
Miriam si riscosse. Capo, non vedi che sono occupata?
Va bene, va bene, ma almeno toglietevi dall'angolo di ripresa della tele-
camera. Risponder da solo al telefono.
Giuro che non l'ho nemmeno sentito.
evidente. Ma almeno per un po' dobbiamo fingere un minimo di di-
gnit; potrebbe essere il Segretario generale. Toglietevi di l.
Era Mackenzie: Jubal, che diavolo sta succedendo?
Ci sono dei problemi?
Poco fa mi ha telefonato un giovanotto esagitato che diceva di parlare a
nome tuo; mi ha detto di mollare tutto e di darmi da fare perch hai final-
mente qualcosa da farmi riprendere. E dato che avevo gi mandato un'unit
mobile dalle tue parti
Non mai arrivata.
Lo so. Hanno chiamato qui dopo aver vagato per un po' a nord di casa
tua. Ma ora hanno l'indirizzo giusto, quindi dovrebbero arrivare a momenti.
Ho gi tentato di chiamarti ben due volte, ma era sempre occupato. Che
cosa mi sono perso?
Per ora, niente. Jubal ci riflett sopra. Maledizione, avrebbe dovuto
dare a qualcuno il compito di controllare la scatola delle cazzate. Come po-
teva sapere se Douglas aveva effettivamente emesso quel comunicato stam-
pa? Il Segretario generale avrebbe mantenuto la sua parola, o doveva aspet-
tarsi un'altra invasione di sbirri da un momento all'altro? Forse stava diven-
tando troppo paranoico. E non sono neanche del tutto certo che ci sar
qualcosa per te subito. Tom, per caso uscita qualche notizia degna di nota
nell'ultima oretta?
No, non credo ah, s, una cosa c'era; il Palazzo ha annunciato che
l'Uomo di Marte tornato e si trova in vacanza nei Jubal! Hai per caso a
che fare con questa storia?
Un attimo solo. Mike, vieni qui davanti allo schermo. Anne, rimettiti la
tonaca.
Presa, capo.
Signor Mackenzie, le presento l'Uomo di Marte.
Mackenzie spalanc la bocca, poi i suoi riflessi professionali ripresero
piede. Aspetta un attimo. Aspetta un attimo che faccio venire una teleca-
mera! Riprendiamo subito, direttamente dal telefono, poi ripetiamo in stereo
non appena arrivano l i miei ragazzi. Jubal posso stare tranquillo? Tu non
mi faresti mai uno sgarbo, vero?
Credi che potrei ingannarti con un Testimone Leale qui al mio fianco?
S, in effetti, se fosse necessario lo farei. Ma non ti sto obbligando a fare
quest'intervista. Anzi, forse dovremmo aspettare anche le altre reti, la Argus
e la Trans-Planet.
Jubal! Non puoi farmi questo!
E infatti non lo far. Eravamo d'accordo che avresti potuto avere tutto
quel che vedevano le tue telecamere e usarlo se ne valeva la pena appena
io ti avessi dato il segnale. Ma non ti ho promesso nessuna intervista esclu-
siva. Diciamo che la New World potr avere questa diciamo mezz'ora pri-
ma della Argus e della Trans Planet sempre ammesso che tu la voglia.
Devo ammettere che, a parte il fatto che ci hai prestato tutto il materiale, sei
stato molto utile a livello personale. Non hai proprio idea di quanto mi sei
stato utile, Tom.
Stai parlando di quel numero di telefono?
Esatto!
Ha avuto buoni risultati?
Eccome. Ma niente domande in proposito, Tom. Non mentre siamo in
onda. Chiedimelo quando saremo da soli, magari l'anno prossimo.
Oh, non ci penso nemmeno. Tu tieni la bocca chiusa, e vedrai che an-
ch'io far altrettanto. Ora, non andare via
Un'ultima cosa. Quei messaggi che stai tenendo in attesa per me sulla
frequenza dello stesso segnale Fai in modo che non vengano trasmessi.
Anzi, rimandameli.
Eh? S, s, d'accordo. Hai fatto tante storie per quei messaggi che li ho
tenuti nella mia scrivania. Jubal, arrivata la telecamera. Possiamo
iniziare?
Cominciamo pure.
Questa la faccio io personalmente! Mackenzie gir la testa, rivolgen-
dosi evidentemente verso la telecamera. Flash Notizie! Vi parla il vostro
reporter della NWNW, sempre nel punto pi caldo nel momento pi caldo!
Signori telespettatori, sono felice di annunciarvi che l'Uomo di Marte ha ap-
pena telefonato qui alla nostra redazione e che desideroso di parlare pro-
prio con voi! Pausa. Monitor, inserisci la sigla di Flash Notizie e il nastro
dello sponsor. Jubal, c' qualcosa in particolare che devo chiedergli?
Non fargli domande sul Sudamerica; non un turista. Il campo pi sicu-
ro il nuoto. Se vuoi sapere qualcosa dei suoi piani futuri, chiedi a me.
Okay. Fine pausa. Amici telespettatori, ci troviamo ora faccia a faccia
con Valentine Michael Smith, l'Uomo di Marte! Qui su NWNW, sempre i pri-
mi per le notizie pi calde! Il signor Smith appena ritornato dal suo ritiro
solitario nelle Ande; diamogli un caloroso benvenuto! Saluti i nostri amici,
signor Smith
Saluta lo schermo con la mano, figliolo sugger Jubal. Sorridi e salu-
ta.
Grazie, signor Smith. Siamo tutti molto felici di vederla cos in salute.
Mi dicono che ha messo su muscoli imparando a nuotare, vero?
Capo! Abbiamo visite!
Taglia prima dell'interruzione. Dopo la parola vero. Che diavolo suc-
cede, Jubal?
Fammi controllare. Jill, tieni d'occhio Mike un attimo; potrebbero essere
gli sbirri.
Ma non erano loro. Si trattava dell'unit mobile della NWNWN che atter-
rava (danneggiando nuovamente i cespugli di rosa), di Larry che tornava dal
paese da cui aveva chiamato Mackenzie e di Duke che arrivava da chiss
dove. Mackenzie decise di concludere rapidamente l'intervista iniziale in
bianco e nero, poich ora aveva la copertura stereovisiva a colori da parte
dell'unit mobile; nel frattempo gli uomini della sua squadra potevano con-
trollare quale fosse il guasto alla centralina. Larry e Duke li aiutarono.
L'intervista iniziale si concluse fra commenti inutili, con Jubal che ri-
spondeva a tutte le domande che Mike non riusciva a capire. Mackenzie si
conged dal suo pubblico con la promessa di una seconda intervista a colori
nel giro di trenta minuti. Rimanete sintonizzati con noi! Rimase al telefo-
no e attese che i suoi tecnici gli dessero il via.
Il capo tecnico lo fece assai rapidamente. Non c'era nulla di guasto alla
centralina, signor Mackenzie; il circuito da questa parte okay.
Allora come mai non ha funzionato prima?
Il tecnico rivolse un'occhiata a Larry e Duke, quindi sorrise. Be', dicia-
mo che sarebbe stato utile inserire la corrente. L'interruttore del pannello di
comando era spento.
Harshaw fu costretto a intervenire per sedare una rissa fra Larry e Duke,
che si davano reciprocamente dell'idiota. Non fu possibile stabilire se Duke
avesse detto a Larry che, se si prevedeva di dover usare il materiale, biso-
gnava accendere l'interruttore. L'uomo di spettacolo che era in Jubal rim-
pianse il fatto che le telecamere avessero perso la migliore esecuzione im-
provvisata mai vista fin dai tempi in cui Elia aveva messo sotto i Preti di
Baal.
Tuttavia, allo stesso tempo, l'uomo politico che era in lui era alquanto
sollevato dal fatto che il caso avesse fatto in modo che gli strani poteri di
Mike rimanessero nascosti, almeno per il momento. Jubal prevedeva di po-
tervi ancora ricorrere, come arma segreta. Inoltre, era molto felice di non es-
sere stato costretto a fornire agli scettici un'imbarazzante spiegazione sul
luogo in cui erano andati a finire due veicoli della polizia e un certo numero
di agenti.
Per il resto, quanto accaduto non aveva fatto altro che confermare la sua
convinzione che la scienza e la tecnologia avessero raggiunto il loro massi-
mo livello con l'invenzione della Ford modello T, e che da allora non aves-
sero fatto altro che decadere.
Fra l'altro, Mackenzie premeva per mettere in onda la seconda intervista
a colori
Se la cavarono piuttosto bene dopo aver fatto qualche prova; Jubal si li-
mit ad assicurarsi che non venissero poste domande che potevano contrad-
dire la pubblica finzione del fatto che l'Uomo di Marte era appena tornato
dal Sudamerica. Alla fine Mike mand un saluto ai suoi amici e fratelli della
Champion, con un saluto particolarmente affettuoso per il dottor Mahmoud,
che accompagn con gracchianti e incomprensibili termini marziani. Jubal
decise che Mackenzie poteva ritenersi pi che soddisfatto.
Finalmente, la situazione di casa Harshaw torn alla normalit. Jubal
programm il telefono per un rifiuto delle chiamate in entrata per le due ore
seguenti, si alz in piedi, si stiracchi, sospir, prov una sensazione di
grande stanchezza e si domand se non stesse diventando vecchio. Dov'
la cena? Quale di voi ragazzacce doveva prepararla stasera? E perch non lo
ha fatto? Caspita, questa casa sta andando in rovina!
Stasera toccava a me rispose Jill. Ma
Scuse, sempre scuse!
Capo lo interruppe seccamente Anne. Come puoi aspettarti che qual-
cuno abbia preparato la cena quando ci hai tenuti tutti incollati al tuo studio
da stamattina?
Questo non un problema mio rispose Jubal ostinato. Ci tengo a pre-
cisare che, anche nel caso che dovesse tenersi una battaglia campale sulla
mia propriet, pretender sempre che vengano serviti pasti caldi negli orari
previsti. Inoltre
Inoltre aggiunse Anne sono le sette e quaranta e quindi c' tutto il
tempo per preparare da mangiare entro le otto. Quindi smettila di lamentarti,
capo, finch non avrai un vero motivo per farlo.
Sono veramente le sette e quaranta? Mi sembra che sia passata una set-
timana dall'ora di pranzo. In ogni caso, non mi avete lasciato un lasso di
tempo in cui possa civilmente consumare il mio aperitivo.
Poverino!
Qualcuno mi porti da bere. Qualcuno porti da bere a tutti. Anzi, a ripen-
sarci, per stasera saltiamo il pasto formale e limitiamoci a bere; ho voglia di
ubriacarmi. Anne, come siamo messi a smorgasbord2?
Ce n' quanto ne vuoi.
Allora perch non disponiamo sul tavolo diciotto o diciannove tipi di
pietanze diverse e lasciamo che ognuno mangi quel che vuole? Perch stia-
mo discutendo?
Subito assenti Jill.
Anne gli stamp un bacio sulla chierica. Capo, ti sei comportato in ma-
niera egregia. Ora ti diamo da mangiare, ti facciamo ubriacare e ti mettiamo
a letto. Aspettami, Jill, vengo ad aiutarti.
Posso aiutare anch'io? domand Smith speranzoso.
Certo, Mike. Tu porterai i vassoi. Capo, la serata calda; ceneremo ac-
canto alla piscina.
E dove, se no? Quando furono uscite dalla stanza, Jubal si rivolse a
Duke. Dove diavolo sei stato tutto il giorno?
A riflettere.
Non una cosa che serva a molto. Serve solo a renderti scontento di
quel che hai attorno. Risultati?
S disse Duke. Ho deciso che quel che mangia o non mangia Mike
non affar mio.
Congratulazioni! Il desiderio di non immischiarsi negli affari altrui rap-
presenta almeno l'ottanta per cento della saggezza umana e l'altro venti
per cento non affatto importante.
Tu ti immischi sempre negli affari altrui.
Ho mai detto di essere saggio? Io sono un cattivo esempio professiona-
le. Puoi imparare un sacco di cose guardandomi. O ascoltandomi.
2
Buffet con grande variet di cibi caldi e freddi (N.d.r.).
Jubal, se mi avvicinassi a Mike e gli offrissi un bicchiere d'acqua, pensi
che farebbe tutta quella cerimonia che mi hai detto?
Ne sono certo. Duke, il desiderio di essere benvoluto forse l'unica ca-
ratteristica umana che Mike possiede. Ma prima voglio essere sicuro che tu
ti renda conto di quanto la cosa sia seria per lui. Molto pi seria di un matri-
monio. Io stesso sono divenuto fratello d'acqua di Mike senza comprender-
ne le implicazioni, e pi grokko la cosa pi mi ritrovo ingarbugliato in re-
sponsabilit sempre maggiori. In pratica, ti impegni a non mentirgli mai, a
non fuorviarlo o ingannarlo in nessun modo e a stargli vicino a prescindere
da quel che pu accadere perch cos che si comporter lui nei tuoi con-
fronti. meglio che ci pensi su bene.
tutto il giorno che ci penso. Jubal, c' qualcosa in Mike che ti spinge a
occuparti di lui.
Lo so. Probabilmente non hai mai incontrato una persona completamen-
te onesta e sincera in vita tua. Io so che non l'avevo mai incontrata. Innocen-
za completa. Mike non ha mai assaggiato i frutti dell'albero della conoscen-
za del Bene e del Male e di conseguenza, noi che li abbiamo assaggiati
non riusciamo a capire come funziona il suo cervello. Be', fai quello che ti
pare. Spero che non te ne pentirai. Jubal alz lo sguardo. Ah, eccoti qui!
Credevo che ti fossi fermato a distillarlo.
Non riuscivo a trovare il cavatappi rispose Larry.
Sei fissato con la tecnologia. Perch non hai staccato il tappo a morsi?
Duke, ci sono dei bicchieri dietro a quell'Anatomia della malinconia
laggi
Lo so dove li nascondi.
Facciamocene subito uno liscio, prima di iniziare a bere seriamente.
Duke prese i bicchieri; Jubal vers e sollev il suo. Il sole dorato dell'Ita-
lia, condensato in lacrime. Brindiamo alla fratellanza alcolica, che molto
pi adatta all'anima umana, sempre ammesso che esista, di qualsiasi altro
tipo di fratellanza.
Alla salute.
Jubal lasci che il liquido scorresse lentamente nella sua gola. Duke, poi
offrine un po' a Mike: fagli capire quant' bello essere umani. Stimola la mia
vena creativa. Sotto a chi tocca! possibile che quelle ragazze non siano
mai in giro quando c' bisogno di loro? Sotto a chi tocca!
Sono di nuovo io di turno rispose Miriam dalla porta. Per
Lo so. E stavo dicendo lo strano destino al quale mi avrebbe portato
la mia ambizione da maschietto
Quella storia l'ho finita mentre chiacchieravi al telefono con il Segreta-
rio generale.
Allora non pi il tuo turno. Mandala pure.
Non vuoi nemmeno leggerla? E in ogni caso, voglio rivederla. Baciare
Mike mi ha aperto delle nuove prospettive in proposito. Jubal rabbrivid.
Leggerla? Che Dio me ne scampi! Gi terribile scrivere una cosa del ge-
nere. E non sognarti nemmeno di rivederla, non certo per renderla conforme
ai fatti avvenuti. Figlia mia, una storia non va mai inquinata con fatti perti-
nenti alla realt.
Okay, capo. Anne dice che se vuoi venire gi in piscina a mangiare un
boccone prima di bere sei il benvenuto.
Mi sembra un'ottima idea. Aggiorniamo la seduta, gentiluomini?
Accanto alla piscina, la festa procedette a base di bevande con l'aggiunta
di pesce e altre delizie ipercaloriche di origine scandinava. Spronato da Ju-
bal, Mike assaggi il brandy, seppur allungato con acqua. Mike trov la sen-
sazione che ne risult estremamente inquietante; analizz il problema, ag-
giunse ossigeno all'etanolo in un processo interno di fermentazione invertita
e trasform il tutto in acqua e glucosio, in modo da annullarne gli effetti.
Jubal lo osserv con interesse, curioso di stabilire le conseguenze che
avrebbe avuto sull'Uomo di Marte la bevanda alcolica. Lo vide divenire
ubriaco quasi all'istante, poi tornare sobrio quasi altrettanto velocemente.
Nel tentativo di capire cosa fosse accaduto, lo invit a prenderne un altro,
cosa che Mike fece senza discutere, dato che glielo consigliava il suo fratel-
lo d'acqua. Mike fu costretto a ingerire una quantit esorbitante di liquore
prima che Jubal si convincesse che l'alcol non produceva alcun effetto su di
lui.
Non si poteva dire altrettanto di Harshaw, nonostante i suoi lunghi anni
di esperienza. La necessit di fare compagnia a Mike nell'esperimento port
a un certo ottundimento dei suoi sensi. Cos, quando domand a Mike come
avesse fatto, quest'ultimo pens che gli stesse chiedendo lumi riguardo agli
eventi avvenuti durante l'incursione delle S.S., per i quali Mike provava an-
cora un certo senso di colpa latente. Tent quindi di spiegare a Jubal quanto
era avvenuto, nella speranza di ottenere la sua assoluzione.
Jubal lo interruppe solo quando riusc finalmente a capire di che cosa
stesse effettivamente parlando. Figliolo, non mi interessa sapere ci che
hai fatto, n il modo in cui l'hai fatto. Era esattamente quel che ci voleva; sei
stato semplicemente perfetto. Tuttavia, Harshaw sbatt le palpebre non
voglio che tu me lo racconti. Anzi, ti consiglio di non raccontarlo mai a nes-
suno.
Non?
Non. stata la cosa pi assurda che abbia mai visto fin dai tempi in
cui quel mio zio dalle due teste riusc a confutare se stesso. Una spiegazione
rovinerebbe tutto.
Non grokko correttamente.
Nemmeno io. Quindi non preoccupiamoci e facciamoci un altro bic-
chiere.
I giornalisti cominciarono ad arrivare quando la festa stava raggiungendo
il culmine. Jubal li ricevette uno per uno con cortesia e signorilit, li invit a
mangiare, bere e rilassarsi, ma impose un veto assoluto sul tormentare di
domande lui o Mike: coloro che non ubbidirono a questa ingiunzione furono
gettati in piscina.
Da principio Jubal fu costretto a tenersi vicini Larry e Duke per far ese-
guire la punizione. In seguito per, nonostante alcuni dei pi importuni si
fossero irritati e avessero fatto delle minacce che lasciarono Jubal indiffe-
rente (se non per il rischio che Mike potesse prendere dei provvedimenti), la
maggior parte si rilass, accettando l'inevitabilit della situazione e unendo-
si alla compagnia con il tipico entusiasmo dei neofiti. Alla fine Jubal dovet-
te impedire loro di gettare in acqua per la terza volta il corrispondente del
New York Times.
A un certo punto, nel corso della serata, Dorcas si avvicin a Jubal e gli
sussurr in un orecchio: Capo, telefono per te.
Fa lasciare un messaggio.
Devi venire a rispondere, capo.
Risponder con un'ascia! Duke, procuramene una. Era da parecchio che
avevo intenzione di liberarmi di quella carcassa metallica, e stasera sono
proprio dell'umore giusto per farlo.
Capo credo sia meglio che tu risponda. Si tratta di quell'uomo con cui
hai parlato a lungo oggi pomeriggio.
Oh. E perch non me lo hai detto subito? Jubal sal fino al suo studio,
si assicur che la porta fosse ben chiusa e si sedette davanti al telefono. Sul-
lo schermo vi era un altro degli striscianti servi di Douglas, che per venne
sostituito quasi immediatamente dall'immagine del Segretario generale in
persona. Ci ha messo un bel po' a rispondere disse.
il mio telefono, signor Segretario. A volte non rispondo affatto.
Come mai non mi aveva detto che quel tale Caxton era un alcolizzato?
Lo ?
Indubbiamente. Non era affatto scomparso per lo meno non nel senso
normale del termine. A quanto pare era partito in ben altro senso. Lo abbia-
mo trovato addormentato in una bettola di Sonora.
Sono felicissimo che lo abbiate trovato. La ringrazio, onorevole.
Lo abbiamo arrestato con l'accusa di vagabondaggio. Ma la denuncia
gi stata ritirata; lo passiamo a voi.
Sono in debito nei suoi confronti, onorevole.
Oh, non lo consideri un favore! Glielo sto facendo consegnare nello
stesso stato in cui lo abbiamo trovato; sudicio, con la barba lunga e, per quel
che mi hanno detto, puzzolente come una distilleria. Voglio che veda lei
stesso di che razza di pezzente si tratta.
Benissimo, signore. E quando crede che mi verr consegnato?
Quasi subito, immagino. gi partito con un corriere freccia da Noga-
les; viaggiando a mach 3 dovrebbe arrivare dalle vostre parti in breve. Il pi-
lota ha l'ordine di consegnarvelo e di farsi rilasciare una ricevuta.
Provvederemo a fornirgliela.
E ora, avvocato avendovelo consegnato, mi lavo le mani della fac-
cenda. Mi aspetto che lei e il suo cliente vi presentiate ai colloqui in ogni
caso, a prescindere dal fatto che vi portiate dietro o meno quel ruffiano
ubriacone.
D'accordo. Quando?
Diciamo domani alle dieci qui da me?
Meglio battere il ferro finch caldo, eh? D'accordo. Jubal torn da
basso e si ferm davanti alla porta d'ingresso divelta. Jill! Vieni qui, figlio-
la.
S, Jubal. Jill si mosse nella sua direzione, tallonata da un reporter.
Jubal allontan l'uomo con un cenno. Conversazione privata disse con
fermezza. Questioni di famiglia. Vada a farsi un drink.
Quale famiglia?
Ci sar un lutto nella sua, se insiste. Via! Il giornalista sorrise e si al-
lontan. Jubal si avvicin a Gillian e le sussurr: andata. al sicuro.
Stai parlando di Ben?
Esatto. Sar qui fra poco.
Oh, Jubal! Prese a singhiozzare.
Lui la scosse per le spalle. Smettila le disse in tono fermo. Ora vai in
camera tua e chiudi la porta finch non riprendi il controllo. Questa non
roba per la stampa.
S, Jubal. S, capo.
Cos va meglio. Vai a piangere un po' sul tuo cuscino, poi lavati la fac-
cia. Torn alla piscina. Un po' di silenzio, per favore. Silenzio! Devo fare
un annuncio. stato bellissimo avervi qui tutti quanti, ma ora la festa fini-
ta.
Nooo! fece uno.
Qualcuno lo butti in piscina, per favore. Devo mettermi al lavoro doma-
ni mattina presto, sono un uomo anziano e ho bisogno di riposare. E lo stes-
so vale per la mia famiglia. Vi prego quindi di andarvene il pi velocemente
e il pi silenziosamente possibile. Caff nero in abbondanza per tutti quelli
che ne hanno bisogno, ma niente di pi. Duke, tappa quelle bottiglie. Ragaz-
ze, sparecchiate tutto.
Insorsero delle deboli lamentele, ma i pi ragionevoli riuscirono subito a
calmare i loro colleghi. Nel giro di dieci minuti, i componenti della fami-
glia di Jubal si ritrovarono soli.
Venti minuti dopo, arriv Ben Caxton. L'agente delle S.S. che guidava il
corriere accett silenziosamente la ricevuta di Harshaw con tanto di firma e
impronta digitale, quindi se ne and, mentre Jill continuava a piagnucolare
sulla spalla di Ben.
Jubal scrut attentamente il suo amico.
Ben, sei messo maluccio. Mi hanno detto che sei stato ubriaco per una
settimana, e in effetti ne hai tutta l'aria.
Ben imprec, scandendo bene le parole, continuando ad appoggiarsi a
Jill. Per non ho bevuto nulla!
Cos' successo, allora?
Non lo so. Non lo so!
Un'ora dopo, lo stomaco di Ben fu liberato a forza (soltanto alcol e suc-
chi gastrici, niente cibo) da una serie di iniezioni di Jubal; venne lavato, ra-
sato, vestito con abiti puliti che non erano della sua taglia, fece conoscenza
con Mike e venne informato in maniera sintetica sugli ultimi avvenimenti
mentre ingeriva latte e cibo in bianco.
Ma non fu in grado di raccontare nulla di quanto gli era accaduto. Per
Ben, l'ultima settimana non era nemmeno trascorsa; aveva perso i sensi in
un taxi a Washington, e si era risvegliato (per modo di dire) solo due ore
prima. Ma naturalmente so benissimo quel che successo. Mi hanno tenu-
to costantemente drogato in una stanza completamente buia mi hanno ta-
gliato fuori. Ricordo vagamente qualche particolare, ma non potrei provare
nulla.
Allora non ti tormentare consigli Jubal. Rilassati e cerca di stare
tranquillo.
Col cavolo! Voglio beccare quel
Calma, calma! Hai vinto, Ben. E, soprattutto, sei vivo cosa sulla qua-
le non avrei scommesso nemmeno un centesimo fino a poche ore fa. Dou-
glas far tutto quel che vogliamo, e lo far sorridendo.
Volevo parlare proprio di questo. Io penso che
Io penso che dovresti andartene a letto. Subito. E con un bel bicchierone
di latte caldo che nasconda l'ingrediente segreto del vecchio dottor Har-
shaw.
Poco dopo Caxton venne messo a letto e inizi a russare. Jubal stava an-
dando a letto a sua volta, quando incontr Anne nel corridoio.
stata una giornata campale, piccola.
Direi. Non me la sarei persa per nulla al mondo ma non ho nessuna
intenzione di ripeterla. Vai a letto, capo.
Un attimo. Prima dimmi una cosa, bella. Cosa c' di tanto speciale nel
modo in cui bacia Mike?
Anne assunse un'espressione sognante, poi sorrise. Avresti dovuto pro-
varci, quando te l'ha offerto.
Sono troppo vecchio ormai per cambiare le mie abitudini sessuali. Ma
sono molto interessato a tutto ci che riguarda il nostro ragazzo. Era vera-
mente tanto diverso dalla norma?
Anne riflett un attimo. S.
In che senso?
Mike concede al bacio tutta la sua attenzione.
Oh, cavolo! Anch'io lo faccio. O per lo meno, lo facevo.
Anne scosse il capo. No. Certi uomini ci provano. Sono stata baciata da
uomini che lo sapevano fare molto bene. Ma anche loro non riuscivano a
dedicare tutta la loro attenzione al bacio. Non possono. Per quanto ci provi-
no, c' sempre una parte del loro cervello focalizzata su qualcos'altro. Maga-
ri sul fatto che potrebbero perdere l'ultimo autobus o sulle possibilit che
hanno di farsi la ragazza o sulla loro tecnica di bacio o magari si preoc-
cupano per il loro lavoro, per i soldi, o perch il marito, il pap o i vicini po-
trebbero accorgersi di quanto sta succedendo qualcosa, insomma. Ora in-
tendiamoci, Mike non ha assolutamente tecnica nel baciare, ma quando lo
fa, non sta facendo nient'altro. Niente. In quel momento tu sei tutto il suo
universo e il momento eterno, perch lui non ha nessun programma, e
non deve andare da nessuna parte. Ti sta solo baciando, nient'altro. Rabbri-
vid. Una donna nota certe cose.
Hmm
Tu non puoi capire.
No. E mi dispiace dirlo, ma probabilmente non lo capir mai. Buona
notte. Ah, a proposito, ho detto a Mike di chiudersi in camera a chiave sta-
notte.
Anne gli fece una linguaccia. Fatti gli affari tuoi.
Sta gi imparando piuttosto in fretta. Inutile accelerare troppo il proces-
so.
18

La conferenza al Palazzo venne spostata al pomeriggio, poi rapidamente


rimandata ancora al mattino seguente. Ci diede a Ben Caxton 24 ore di
tempo in pi per riprendersi, cosa di cui aveva decisamente bisogno, oltre a
offrirgli la possibilit di conoscere i dettagli di quanto era avvenuto in setti-
mana e di avvicinarsi all'Uomo di Marte. Mike infatti grokk immediata-
mente che Ben e Jill erano fratelli d'acqua, si consult con Jill in proposi-
to e offri solennemente dell'acqua a Ben.
Ben era stato gi istruito in proposito da Jill, quindi accett l'offerta con
altrettanta solennit e senza alcuna riserva soprattutto perch, dopo aver
fatto un attento esame di coscienza, aveva deciso che il suo destino doveva
essere per forza legato in qualche modo a quello dell'Uomo di Marte; in
fondo lo aveva deciso lui stesso di sua iniziativa prima ancora di incontrar-
lo.
Tuttavia, prima di compiere quel rito, Ben fu costretto a scovare nei re-
cessi della sua mente la natura esatta di una certa sensazione di disagio che
provava. Decise infine che si trattava di semplice gelosia, e che di conse-
guenza andava controllata. Si rese conto che l'intimit del rapporto fra Jill e
Mike non gli andava del tutto gi. La sua personalit indipendente, aveva
scoperto, era stata cambiata in modo radicale da quella settimana di morte
apparente; ora desiderava sposarsi, e con Jill. Non appena riusc a parlarle
da solo, le fece nuovamente la proposta della settimana precedente, senza la
minima traccia di ironia.
Jill distolse lo sguardo. Per favore, Ben.
Perch no? Sto bene economicamente, ho un lavoro abbastanza buono e
sono in ottima salute o per lo meno lo sar, non appena avr smaltito
questi maledetti farmaci di cui mi hanno imbottito e proprio perch non li
ho ancora smaltiti, provo un impellente bisogno di dire la verit. Ti amo.
Voglio sposarti e che sia tu a massaggiare i miei poveri piedi stanchi. Perch
no, in fondo? Non ho nessun vizio che non abbia anche tu, e stiamo assieme
meglio della maggior parte delle coppie sposate. Sono forse troppo vecchio
per te? Caspita, non sono poi cos anziano! O hai forse in mente di sposarti
qualcun altro?
No, non per questo! Ben caro Ben, anch'io ti amo. Ma non chieder-
mi di sposarti proprio adesso. Ho ho delle responsabilit.
Ben non riusc a smuoverla. In effetti, Mike era pi vicino a Jill come
et; anzi, avevano pi o meno gli stessi anni, e di conseguenza Ben era pi
vecchio di entrambi di almeno dieci anni. Ci nonostante, lui le credeva
quando diceva che per lei l'et non aveva importanza. In fondo, la differenza
non era poi tantissima, e inoltre non era un male che il marito avesse qual-
che anno in pi della moglie.

Infine, si rese conto che non poteva considerare Mike come un rivale; in
fondo, per Jill era semplicemente un paziente. E a quel punto dovette accet-
tare il fatto che un uomo che sposa un'infermiera deve sapere che le infer-
miere provano spesso un senso materno nei confronti dei loro assistiti e
deve accettare questo modo di fare, poich se Gillian non avesse avuto quel-
la personalit che la rendeva un'infermiera, non gli sarebbe piaciuta cos
tanto.
Dunque, sarebbe stato indispensabile abituarsi a essere messo in secondo
piano di tanto in tanto rispetto a pazienti che avevano bisogno di essere se-
guiti in maniera particolare (a meno che non lasciasse il lavoro, naturalmen-
te, e conoscendo Jill, anche in quel caso non era del tutto sicuro che le cose
sarebbero cambiate molto). Di conseguenza, non aveva certo intenzione di
iniziare nel peggiore dei modi provando gelosia per il suo paziente attuale!
Mike era veramente un bravo ragazzo; ingenuo, innocente e semplice pro-
prio come gliel'aveva descritto Jill.
Tra parentesi, non stava certo offrendo a Jill un letto di rose. Essere la
moglie di un giornalista non era affatto facile. Lui avrebbe sicuramente do-
vuto assentarsi spesso per intere settimane, e in pi i suoi orari non sarebbe-
ro mai stati regolari. E non gli sarebbe piaciuto sentirsi rimproverare da Jill
per questo. Ma Jill non lo avrebbe fatto. Non lei.
Avendo fatto questo ragionamento, Ben accett la cerimonia dell'acqua
di Mike con tutto il cuore.
Jubal invece sfrutt il giorno in pi per pianificare una tattica. Ben,
quando mi hai buttato fra le mani questa patata bollente, ho detto a Gillian
che non avrei alzato nemmeno un dito per far ottenere a questo ragazzo i
suoi cosiddetti diritti. Ma ora ho cambiato idea. Non ho nessuna intenzio-
ne di darla vinta al Governo tanto facilmente.
Certo non a questo Governo!
A nessun Governo, poich sono certo che il prossimo sar anche peg-
giore. Ben, tu sottovaluti Joe Douglas.
un politico cortigiano da quattro soldi, e dal punto di vista morale ha
pi o meno lo stesso valore.
Vero. Inoltre di un'ignoranza abissale. Ci nonostante un capo ese-
cutivo mondiale piuttosto abile e quasi sempre coscienzioso; meglio di
quel che ci si potrebbe aspettare, ed anche pi di quanto non ci meritiamo.
Non mi dispiacerebbe fare una partitina a poker con lui; non barerebbe, non
farebbe storie e pagherebbe subito con un bel sorriso sulla faccia. Oh, un
gran figlio di puttana, ma questo si pu anche intendere in senso positivo. In
fondo non malaccio.
Jubal, che io sia dannato se riesco a capirti. Ieri hai detto che eri quasi
sicuro che Douglas mi avesse fatto uccidere e credimi, ci sono andati
piuttosto vicino! Hai detto che hai dovuto fare i salti mortali per scovarmi,
senza mai avere la certezza che fossi ancora vivo e alla fine risei riuscito,
e te ne sono immensamente grato ma non aspettarti che mi dimentichi che
a monte di tutto c'era proprio Douglas. Non certo merito suo se sono so-
pravvissuto. Lui preferirebbe vedermi morto.
Immagino di s. Ma ti consiglio proprio di dimenticartene.
Che io sia dannato se lo faccio!
Sei un folle se non lo fai. Anzitutto, non puoi provare proprio nulla. In
secondo luogo, non hai nessun motivo per essermi grato e non ti permetter
di gettarmi addosso questo peso. Non l'ho fatto per te.
Che vuoi dire?
L'ho fatto per una ragazzina che stava per uscire a cercarti, rischiando di
farsi ammazzare pi o meno allo stesso modo a meno che non intervenis-
si io. L'ho fatto perch era mia ospite e perch agivo temporaneamente in
loco parentis per lei. L'ho fatto perch ho capito che aveva coraggio e deter-
minazione ma era troppo ingenua per combattere contro un sistema ben pi
grande di lei. Tu invece, mio caro amico cinico e tutt'altro che innocente, sai
tutto a proposito di simili guai. Se per sciocca avventatezza ti sei cacciato in
questo pasticcio, perch mai dovrei interferire nel tuo karma? Te lo sei volu-
to.
Mmm capisco quel che vuoi dire. Okay, Jubal, ti mander all'inferno
per aver interferito con il mio karma sempre ammesso che l'abbia, un kar-
ma.
Un punto discutibile, senza dubbio. In ogni caso, per quel che mi riguar-
da non provo nessun desiderio di disturbare un uomo che dorme in un fosso;
finch non viene provato il contrario, assumo che quello sia il posto miglio-
re per lui. Cercare di fare del bene alla gente mi fa sempre pensare all'emo-
filia; l'unica cura possibile per chi ne affetto di lasciarlo morire dissan-
guato, affinch non procrei altri emofiliaci.
Si possono sempre sterilizzare.
Vuoi forse metterti a giocare a essere Dio? Comunque ci stiamo allonta-
nando troppo dall'argomento principale. Douglas non ha tentato di assassi-
narti.
Chi lo dice?
Lo dice l'infallibile Jubal Harshaw. Ascoltami bene, figliolo; quando un
vicesceriffo di contea picchia a morte un prigioniero, puoi scommettere
qualsiasi cifra che i commissari della contea non hanno ordinato il pestag-
gio, non ne sapevano nulla e lo avrebbero impedito, se ne fossero stati a co-
noscenza. Al massimo chiudono un occhio, dopo, per non avere problemi.
Ma l'omicidio una politica che non mai stata accettata dai vertici di que-
sto paese.
Mi piacerebbe farti vedere i dettagli di una serie di morti sulle quali ho
avuto modo di indagare.
Jubal sbuff. Ho solo detto che non una politica accettata. Gli omicidi
politici ci sono sempre stati; da storie che hanno fatto scalpore come quella
di Huey Long a gente che stata picchiata a morte davanti all'ingresso della
propria casa, e la loro scomparsa magari non nemmeno stata menzionata
sui giornali. Ma da queste parti non mai stata una politica accettata, e se in
questo momento tu sei ancora qui a parlare con me, solo perch non fa
parte nemmeno della politica di Joe Douglas. Pensaci su. Ti hanno preso in
maniera pulita, senza pubblicit, senza indagini, senza che lo notasse nessu-
no. Ti hanno estorto tutte le informazioni di cui avevano bisogno, dopodich
avrebbero potuto liberarsi di te senza alcun clamore. Eppure non lo hanno
fatto. Perch? Perch sapevano che il loro capo non avrebbe gradito un gio-
co tanto duro e che se li avesse scoperti, ci avrebbero rimesso il posto, se
non addirittura il collo.
Jubal si prese una pausa, poi aggiunse: Rifletti. Quegli scagnozzi delle
S.S. non sono che uno strumento; non sono ancora diventati una guardia
pretoriana che sceglie il nuovo Cesare. E poi, in ogni caso, chi vorresti
come nuovo Cesare? Joe il cortigiano, il cui indottrinamento di base risale
ai tempi in cui questo paese era ancora una nazione e non una satrapia in un
impero poliglotta dalle molte tradizioni e il cui stomaco non in grado di
reggere l'omicidio? O magari preferisci portarlo alle dimissioni (potremmo
farlo benissimo domani, sai, semplicemente fregandolo sull'accordo che ab-
biamo fatto), buttarlo fuori e mettere al suo posto un nuovo Segretario gene-
rale che viene da un paese dove la vita sempre stata a buon mercato e l'o-
micidio politico una tradizione venerabile? Se facciamo questo, Ben, poi
verrai a raccontarmi che cosa accadr al prossimo giornalista troppo zelante,
tanto sconsiderato da incamminarsi da solo in un vicolo buio?
Caxton non rispose.
Come ho gi detto, le S.S. non sono che uno strumento. Ci sono sempre
molti uomini disponibili a cui piacciono i lavori sporchi. Non credi che quei
lavori diventerebbero pi sporchi, se riuscissimo a togliere a Douglas la sua
maggioranza?
Jubal, mi stai forse dicendo che non dovrei criticare l'amministrazione?
Anche se hanno torto? Anche se sono sicuro che hanno torto?
Niente affatto. I seccatori come te sono pressoch indispensabili. E non
sono nemmeno contrario a cacciare via i cattivi; di solito la regola pi
sicura della politica. Ma prima di correre il rischio di cacciarli via bisogna
sempre considerare quali saranno i nuovi cattivi che entreranno al posto
di quelli vecchi. La democrazia non sar mai niente pi che un mediocre si-
stema di governo, a voler essere generosi; l'unica cosa che si pu sostenere
a suo favore che rappresenta di gran lunga il miglior sistema di governo
mai escogitato finora dalla razza umana. Il peggior difetto della democrazia
che molto probabile che i suoi leader riflettano i difetti e le virt dei loro
elettori un livello purtroppo bassissimo, ma del resto che cosa ci si pu
aspettare? Quindi da' un'occhiata a Douglas e ti renderai conto che, nella sua
ignoranza stupida ed egoista, molto simile ai suoi compatrioti americani,
compresi noi due e che, anzi, addirittura un livello o due sopra la media.
Poi dai un'occhiata all'uomo che lo verr a sostituire nel caso che il suo go-
verno crolli.
La scelta non quel che si dice ampia.
C' sempre una scelta! In questo caso fra male e peggio una
differenza molto pi sottile che non quella fra bene e meglio.
E allora, Jubal? Che cosa ti aspetti che faccia?
Ben poco rispose Harshaw. Perch sono io quello che porter avanti
lo spettacolo. Mi aspetto che tu ti trattenga dal martellare Joe Douglas sulla
tua rubrichetta giornaliera, almeno riguardo all'accordo che stiamo per sti-
pulare. Magari potresti anche lodarlo un po' per il suo riserbo professiona-
le
Mi fai vomitare!
Non nell'erba, ti prego. Usa il cappello, semmai. Ti dir in anticipo ci
che far, e perch, e ti spiegher il motivo per il quale Joe Douglas sar
d'accordo. Il principio fondamentale da conoscere nel cavalcare una tigre
di tenersi saldamente aggrappati alle orecchie.
Smettila di fare l'ampolloso. Che cosa hai in mente?
Smettila di fare l'ottuso e stai a sentire. Se questo nostro ragazzo fosse
uno squattrinato qualunque, non ci sarebbe alcun problema. Invece, il ragaz-
zo ha la sfortuna di possedere una ricchezza davanti alla quale lo stesso Cre-
so si sarebbe sentito un miserabile oltre a diritti molto discutibili su una
fetta di potere ancor maggiore grazie a un precedente politico-giudiziario
senza paragoni, se non nel caso del Segretario Fall che venne giudicato col-
pevole per aver ricevuto una mazzetta da Doheny, a sua volta assolto dal-
l'accusa di averla data.
S, ma
Non mi interrompere. Come ho gi detto a Jill, non ho alcun interesse in
sciocchezze del tipo chi il vero principe.
E tantomeno considero tutta quella ricchezza come sua di diritto; in
fondo, lui non ne ha prodotto nemmeno un centesimo. E anche se l'avesse
guadagnata da solo (cosa pressoch impossibile per uno della sua et), il
concetto di propriet non poi tanto ovvio cos come portata a pensare
la maggior parte della gente.
Cio?
La propriet, se non altro, un'astrazione estremamente sofisticata. Gi
i nostri studiosi di teoria legale la rendono un mistero piuttosto complicato;
ma non avevo mai capito quanto la cosa fosse sottile finch non ho iniziato
a vederla dal punto di vista marziano. I marziani non posseggono il concetto
di propriet. Non posseggono nulla nemmeno i loro stessi corpi.
Aspetta un attimo, Jubal. Anche gli animali delimitano le loro propriet.
E i marziani non sono certo animali; sono una civilt sviluppata, con grandi
citt e tutto il resto.
S. Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli dell'aria hanno i nidi. E
nessuno capisce il concetto di propriet e di confini meglio di un cane da
guardia. Ma i marziani sono diversi. A meno che tu non consideri come
propriet il possesso comune e non distribuito di tutto il pianeta da parte
di diversi milioni o miliardi di cittadini anziani per te, amico mio, si tratta
di fantasmi.
A proposito, Jubal, che mi dici di questi Anziani di cui parla sempre
Mike?
Vuoi la versione ufficiale o la mia opinione personale?
La tua opinione. Ci che pensi realmente in proposito.
Te la dir, ma tientela per te. Credo che si tratti di una venerabile cazza-
ta, buona per concimare le aiuole. Una superstizione che stata impiantata
nel cervello del ragazzo in tenera et, tanto che non ha pi nessuna possibi-
lit di sfuggirle.
A sentire Jill, si direbbe che ci creda.
In altre occasioni, sentirai parlare anche me come se ci credessi real-
mente. Si tratta di normale cortesia. Una delle mie amiche pi care crede
nell'astrologia, e non mi sognerei nemmeno lontanamente di offenderla di-
cendole ci che penso realmente della sua scienza. La capacit della men-
te umana di credere in ci che appare improbabile, anche se si parla della
superiorit dei propri figli rispetto a quelli degli altri, enorme e non mai
stata contrastata. A mio parere, la fede non che una forma di pigrizia intel-
lettuale, ma non ho alcuna intenzione di mettermi a discuterla, soprattutto
perch non posso provare che sia sbagliata. Le prove in negativo sono quasi
sempre impossibili. La fede di Mike nei confronti dei suoi Anziani non
pi irrazionale della convinzione che le dinamiche dell'universo possano es-
sere scavalcate da una preghiera in favore della pioggia. Inoltre, ha dalla sua
parte il peso della verit; lui c' stato, io no.
Mmm Jubal, ti devo confessare che ho sempre avuto il sospetto che
l'immortalit esista ma sono contento che il fantasma di mio nonno non
continui a esercitare la sua influenza su di me. Era un vecchiaccio insoppor-
tabile.
Anche il mio. Come me, del resto. Ma esiste un buon motivo per toglie-
re il diritto di voto a un uomo solo perch morto? Anzi, ora che ci penso, il
distretto in cui sono cresciuto aveva un sacco di elettori defunti una quan-
tit quasi marziana. Ci nonostante, era un paese in cui non si viveva affatto
male. Comunque sia, il nostro giovane Mike non pu possedere nulla, per-
ch tutto gi di propriet degli Anziani. Capisci quindi per quale motivo
faccio tanta fatica a spiegargli che titolare di oltre un milione di azioni del-
la Lunar Enterprises, pi i diritti sul Lyle Drive e diversi altri beni e titoli? E
non mi aiuta il fatto che i proprietari originali siano morti; anzi, questo peg-
giora ulteriormente le cose, poich lui li considera Anziani, e non si so-
gnerebbe mai di ficcare il naso nei loro affari.
Uh maledizione, incapace di agire dal punto di vista legale.
Certo che lo . Non pu gestire i suoi beni perch non crede nel concet-
to stesso di propriet; non pi di quanto io possa credere nei fantasmi. Ben,
l'unica cosa che Mike possegga al momento uno spazzolino da denti che
gli ho dato io e non sa nemmeno che suo. Se tu glielo dovessi sottrarre,
non farebbe alcuna obiezione, e non me ne accennerebbe nemmeno; conclu-
derebbe semplicemente che gli Anziani hanno autorizzato lo scambio.
Jubal sospir. Quindi incapace, anche se in grado di citare a memo-
ria tutte le normative esistenti sulla propriet. E dato che cos, devo fare in
modo che i suoi diritti non vengano messi in dubbio, anzi, che non vengano
nemmeno menzionati. Chiss quale tutore gli verrebbe affidato?
Oh! Douglas, senza dubbio. O meglio ancora, uno dei suoi tirapiedi.
Ne sei proprio sicuro, Ben? Considera l'attuale composizione dell'Alta
Corte. Non credi forse che l'eventuale tutore si potrebbe anche chiamare
Savvonavong? O Nadi? O Kee?
Uh pu darsi che tu abbia ragione.
E in quel caso il ragazzo potrebbe anche non rimanere in vita molto a
lungo. Oppure potrebbe arrivare alla vecchiaia in una piacevole prigione
monoposto con giardino, dalla quale sarebbe molto pi difficile fuggire che
non dall'ospedale Bethesda.
Cosa intendi fare?
Il potere nominale posseduto dal ragazzo decisamente troppo perico-
loso e ingombrante perch lo possa gestire. Quindi, ne facciamo a meno.
E come diavolo si fa a dar via tutti quei soldi?
Non si fa. impossibile. Il solo atto di darli via rappresenterebbe un
esercizio del loro potere latente; cambierebbe l'equilibrio dei poteri e porte-
rebbe inevitabilmente a un esame delle competenze del ragazzo. Quindi, l'u-
nica alternativa rimane quella di cavalcare la tigre mentre corre all'impazza-
ta, tenendosi aggrappati alle sue orecchie il pi forte possibile. Ben, lascia
che ti delinei il discorso che ho intenzione di presentare a Douglas poi fai
del tuo meglio per trovarne i punti deboli. Non ti preoccupare della parte le-
gale; quella verr redatta dallo staff di Douglas e ci penser io a controllare
che non vi siano trappole. La mia idea di dare a Douglas un piano che non
vorr affatto sabotare, perch gli piacer un sacco. Voglio solo che tu mi
dica che cosa ne pensi dal punto di vista della sua attuabilit politica; se ti
sembra fattibile o meno. Dunque
19

La delegazione diplomatica marziana, accompagnata dal comitato di soli-


dariet illimitata capeggiata da Jubal Harshaw, atterr sulla piattaforma del
Palazzo Esecutivo poco prima delle dieci del mattino. Il pretendente (che in
realt non pretendeva proprio nulla) al trono di Marte, Mike Smith, non era
affatto preoccupato dello scopo di quel viaggio; si era limitato a godere di
ogni singolo istante del breve volo verso sud con innocente gioia.
Il viaggio venne compiuto con un pullman Flying Greyhound pagato dal
Governo. Mike si sedette nell'astrocupola sopra la cabina di pilotaggio, con
accanto Jill e Dorcas che gli segnalavano i vari aspetti del panorama e gli
parlottavano nelle orecchie in continuazione, mentre lui fissava ogni cosa
con gli occhi sgranati in stupefatta meraviglia. Il sedile era fatto per due sole
persone, e dunque era piuttosto affollato, ma Mike non sembr assoluta-
mente seccato da quel piacevole e confortante avvicinamento. L'Uomo di
Marte sedeva tra le due ragazze con le braccia sulle loro spalle; ascoltava,
guardava e tentava di grokkare, e non avrebbe potuto essere pi felice nem-
meno se si fosse trovato sott'acqua a dieci metri di profondit.
Di fatto, si trattava della prima volta che aveva l'occasione di osservare la
civilt terrestre. Nel corso del trasferimento dalla Champion alla stanza K-
12 del Centro Medico Bethesda non aveva avuto occasione di vedere nulla,
e pur avendo visto qualcosa nel corso del viaggio in taxi dall'ospedale al-
l'appartamento di Ben, dieci giorni prima, non era riuscito a grokkarne nul-
la. Da allora il suo mondo si era limitato a una casa, a una piscina e a un
giardino con erba e alberi. Non era mai arrivato pi in l del cancello d'in-
gresso della propriet di Jubal.
Ma ora, rispetto a dieci giorni prima, Mike era diventato una persona
molto pi sofisticata; innanzitutto aveva capito a cosa servivano le finestre;
si era reso conto che la cupola che lo circondava serviva a guardare fuori, e
in pi sapeva anche che ci che vedeva erano le citt di quella gente. Capiva
le carte geografiche e, grazie all'aiuto delle ragazze, riusc a comprendere
anche il percorso che stavano seguendo e i vari punti che sorvolavano, para-
gonandoli con la carta sullo schermo che aveva davanti a s. Naturalmente
aveva sempre saputo dell'esistenza delle carte; semplicemente, aveva appre-
so solo di recente che anche gli umani ne facevano uso. La prima volta che
aveva grokkato una carta geografica umana aveva provato nostalgia di casa.
Certo, in confronto alle carte usate dalla sua gente si trattava di oggetti stati-
ci e morti ma era pur sempre una mappa. La natura di Mike, cos come la
sua educazione, non lo predisponeva a paragoni invidiosi; anche le carte
umane avevano in s un'essenza decisamente marziana; inoltre gli piaceva-
no molto.
Ora gli era stata concessa l'occasione di vedere circa trecento chilometri
di terra, di cui la gran parte era costellata dagli edifici sparsi dell'enorme
metropoli mondiale, e Mike ne assapor ogni singolo centimetro, cercando
di grokkare. Era letteralmente sconvolto dalle incredibili dimensioni delle
citt umane e dalla frenetica attivit che avveniva al loro interno, visibile
anche dall'alto. Era una cosa molto diversa rispetto alla tranquilla lentezza
delle citt monastero-giardino di Marte. Secondo il suo punto di vista, una
citt cos affollata, in cui ferveva una tale attivit, avrebbe dovuto estinguer-
si in brevissimo tempo, divenendo talmente satura di esperienza vitale che
solo il pi forte fra gli Anziani sarebbe stato in grado di visitare le sue strade
deserte e grokkare in contemplazione gli eventi e le emozioni che si erano
accumulate strato su strato al suo interno. Lui stesso aveva avuto occasione
di visitare le citt abbandonate del suo pianeta solo in poche meravigliose e
temibili occasioni, dopodich i suoi tutori avevano deciso di non ripetere
pi l'evento, grokkando che non era ancora abbastanza forte per sostenere
simili esperienze.
Attraverso diverse domande formulate con grande attenzione a Jill e Dor-
cas, e mettendo le risposte in rapporto con quanto aveva letto in precedenza,
Mike riusc a grokkare quanto bastava per alleviare almeno in parte la sua
incomprensione: la citt che vedeva era ancora molto giovane; era stata in-
fatti fondata poco pi di due secoli terrestri prima, che, per comprendere
meglio la dimensione temporale, converti in 108 anni marziani.
Terribile e splendido! Questo significava che gi in quel momento la gen-
te di quella citt si stava preparando ad abbandonarla, prima che cedesse
sotto la pressione e diventasse un nulla. Ci nonostante, dal punto di vista
prettamente temporale, la citt non era che un uovo.
Mike pens a quanto sarebbe stato bello tornare a Washington uno o due
secoli dopo, camminando per le sue strade vuote e tentando di avvicinarsi
all'infinito dolore e all'infinita bellezza in essa contenuti, grokkando con cu-
pidigia fino a diventare lui stesso Washington sempre ammesso che fosse
divenuto abbastanza forte. Scart con decisione quel pensiero, archiviando-
lo nella sua mente, poich sapeva bene di dover crescere e crescere e cresce-
re prima di essere in grado di lodare e serbare nell'animo la grande angoscia
di quella metropoli.
A un certo punto il pilota del Greyhound vir verso est per via di un cam-
biamento temporaneo dei canali di traffico (dovuto proprio al loro arrivo) e
Mike ebbe, per la prima volta in vita sua, l'occasione di vedere il mare.
Jill glielo indic e dovette convincerlo che si trattava di acqua, mentre
Dorcas aggiungeva che si trattava dell'Oceano Atlantico e gli mostrava la
costa sulla carta. Mike non era del tutto ignorante in materia; fin da quando
era un piccolo del nido, gli era stato insegnato che il pianeta successivo pi
prossimo al Sole era ricoperto dall'acqua della vita; ultimamente aveva an-
che appreso che la gente che vi abitava accettava quella immensa ricchezza
in maniera casuale e naturale. Aveva persino intrapreso, senza alcuna assi-
stenza, il difficile compito di grokkare finalmente l'ortodossia marziana se-
condo la quale la cerimonia dell'acqua non richiedeva la presenza dell'acqua
stessa, considerandola solo un simbolo dell'essenza un simbolo splendido
ma non indispensabile.
Tuttavia, Mike scopri che conoscere una cosa in senso astratto non era af-
fatto lo stesso che provarla nella sua realt fisica; la vista dell'Oceano Atlan-
tico lo riempi di una tale soggezione che Jill fu costretta a scuoterlo. Smet-
tila immediatamente, Mike! Non provare a svenire!
Mike tronc di netto la sua emozione e la archivi per futura contempla-
zione. Poi si mise a fissare l'oceano, che si estendeva fino all'orizzonte di-
stante, e tent di misurarne le dimensioni nella sua mente finch essa non si
ritrov sovraffollata di tre, di potenze di tre e di superpotenze di potenze.
Mentre si accingevano ad atterrare, Jubal si mise a snocciolare ordini:
Ricordate ragazze, fate quadrato attorno a Mike e non lasciatevi intimorire;
pestate tutti i piedi che dovete pestare e rifilate tutte le gomitate al plesso so-
lare che ritenete opportune. Anne, anche se indosserai la tua tonaca, penso
che dovrai unirti a queste operazioni, nel caso ci sia troppa ressa.
Smettila di preoccuparti, capo; non si raduna mai una folla attorno a un
Testimone. Comunque, ho i tacchi a spillo e peso pi di te.
Okay. Duke, tu sai quel che devi fare ma assicurati che Larry torni
qui con il pullman il pi presto possibile; potremmo averne bisogno.
Ho grokkato, capo. Non fare troppo il nervoso.
Faccio il nervoso quanto mi pare. Andiamo. Harshaw usc dallo spor-
tello del velivolo, seguito da Mike, attorniato dalle quattro ragazze e da
Caxton. Il pullman riparti immediatamente. Con grande sollievo misto ad
apprensione, Jubal scopri che il terrazzo non era affollato di giornalisti.
Ma non era certo deserto. Un uomo gli si avvicin appena mise piede a
terra. Dottor Harshaw? domand in tono cortese. Sono Tom Bradley, as-
sistente esecutivo del Segretario generale. Ho ordine di portarla direttamen-
te all'ufficio del signor Douglas per un breve colloquio prima dell'inizio del-
la conferenza.
Non se ne parla nemmeno.
Bradley sbatt le palpebre. Forse non mi ha capito bene. Si tratta di un
ordine diretto del Segretario generale. Oh, e ha detto che poteva anche por-
tare con lei il signor Smith l'Uomo di Marte, insomma.
Mi dispiace, ma il mio gruppo indissolubile; andiamo assieme persino
alla toilette. In questo momento ci stiamo per recare alla sala conferenze. Ci
faccia accompagnare da qualcuno. E allontani tutta questa gente che si sta
affollando attorno. Nel frattempo, ho una commissione per lei. Miriam, la
lettera.
Ma dottor Harshaw
Ho detto no! Forse non comprende la mia lingua? Le chiedo comun-
que di consegnare questa lettera al signor Douglas in persona, immediata-
mente e di riportarmi la sua ricevuta al pi presto. Harshaw firm la bu-
sta che Miriam gli aveva appena passato, impresse la propria impronta digi-
tale sulla firma e pass la busta a Bradley. Ditegli che di fondamentale
importanza che la legga prima di presenziare alla riunione.
Ma il Segretario generale ha espresso il desiderio di
Il Segretario generale desidera leggere quella lettera. Giovanotto, le co-
munico che sono un veggente e prevedo che se perder altro tempo nel
consegnare quella lettera, perder il posto oggi stesso.
Bradley guard Jubal negli occhi, quindi prese la lettera. Jim, prendi il
mio posto disse, e si allontan. Jubal tir un sospiro dentro di s. Aveva su-
dato parecchio su quella lettera; Anne era stata sveglia con lui tutta la notte
a controllarne ogni singola frase. Jubal aveva tutte le intenzioni di arrivare a
un accordo aperto, in presenza di tutte le telecamere e i microfoni della
stampa mondiale, ma allo stesso tempo non voleva che Douglas venisse col-
to di sorpresa dalle sue proposte.
In risposta all'ordine di Bradley, si fece avanti un altro uomo. Jubal lo va-
lut subito come un tipico esempio di giovanotto furbo, ambizioso e privo
di scrupoli che gravita attorno ai potenti e si occupa delle loro faccende
sporche; gli fu antipatico a prima vista. L'uomo sorrise in modo mellifluo.
Mi chiamo Jim Sanforth, dottore; sono il segretario dell'ufficio stampa del
capo. Da questo momento in poi sar io a farvi da tramite: organizzer le
vostre conferenze stampa, le interviste e cos via. Mi rincresce informarla
del fatto che la sala conferenze non ancora stata approntata; vi sono stati
dei cambiamenti all'ultimo minuto e siamo stati costretti a trasferire la sedu-
ta a una sala pi grande. Penso quindi che
Io invece penso che ci recheremo immediatamente alla sala conferenze.
Rimarremo in piedi finch non verranno portate le sedie.
Dottore, sono sicuro che lei non ha compreso perfettamente la situazio-
ne. Stanno ancora fissando i fili e l'illuminazione, inoltre la sala brulica di
giornalisti.
Benissimo. Faremo quattro chiacchiere con loro finch non sarete pron-
ti.
Mi dispiace dottore, ma ho delle istruzioni precise da rispettare
Giovanotto, non siamo qui al vostro servizio. Voi non organizzerete al-
cuna conferenza stampa per noi. Siamo qui per un unico scopo; una discus-
sione pubblica. E se non ancora stata approntata, ci incontreremo con la
stampa adesso, nella sala conferenze.
Ma
E come se non bastasse, state tenendo l'Uomo di Marte su un tetto ven-
toso. Harshaw alz la voce. C' qualcuno qui abbastanza intelligente da
condurci alla sala conferenze senza perdersi?
Sanforth deglut. Mi segua, dottore.
La sala conferenze era davvero gremita di giornalisti e tecnici, ma vi era
anche un grande tavolo ovale, diverse sedie e altri tavolini. Mike venne in-
dividuato immediatamente; le proteste di Sanforth non bastarono a impedire
che fosse assediato da un nugolo di cronisti, ma la sua scorta lo fece arrivare
illeso fino al tavolo. Jubal lo fece sedere, con accanto Dorcas, Jill e Miriam,
mentre il Testimone Leale era alle sue spalle. Poi non fece nulla per impedi-
re che Mike venisse bersagliato di domande e lampi di flash. Mike era stato
avvertito del fatto che avrebbe incontrato molta gente e che molti avrebbero
fatto strane cose, e Jubal si era preoccupato in modo particolare di convin-
cerlo a non prendere alcuna iniziativa improvvisa (come far scomparire og-
getti o persone) a meno che non glielo dicesse Jill.
Mike affront tutta quella confusione dignitosamente, senza manifestare
alcun particolare disagio; Jill gli stava tenendo la mano, cosa che lo rassicu-
rava molto.
Jubal insist affinch venisse scattato un gran numero di foto; in quanto
alle domande poste direttamente a Mike, non le temeva, e non fece alcun
tentativo per arginarle. Dopo aver tentato di parlare con Mike per pi di una
settimana, era ormai fermamente convinto che nessun giornalista sarebbe
stato in grado di tirargli fuori una dichiarazione importante nel giro di pochi
minuti senza l'assistenza di un esperto. L'abitudine di Mike di rispondere
in modo letterale a qualsiasi domanda gli venisse posta, assieme alle sue
lunghe pause, sarebbe stata pi che sufficiente ad annullare qualsiasi tentati-
vo di mettergli in bocca parole non sue.
E infatti, fu proprio cos; alla gran parte dei quesiti che gli vennero posti,
Mike rispose con un cortese Non lo so o con un ancor meno impegnativo
Prego?.
Ma una domanda in particolare si ritorse contro colui che l'aveva posta.
Un corrispondente della Reuters, prevedendo una battaglia monumentale sui
diritti di eredit di Mike, tent di effettuare una sua valutazione personale
della competenza di Mike. Signor Smith, che cosa sa a proposito delle leg-
gi sull'eredit di questo paese?
Mike era consapevole dei suoi problemi nel grokkare appieno il concetto
umano di propriet e, in particolare, i concetti di eredit e lascito testamen-
tario. Evit quindi con cura di inserire le sue idee e si attenne al testo un
testo che Jubal riconobbe immediatamente come l'Ely sull'eredit e il lasci-
to testamentario, capitolo primo.
Mike cit quanto aveva letto, con grande precisione e in tono impersona-
le, come fosse un professore di legge pedante ma preciso, snocciolando una
pagina tediosa dopo l'altra mentre la sala piombava in un rispettoso silenzio
e il suo intervistatore annaspava.
Jubal lo lasci andare avanti finch ogni singolo giornalista della sala
venne a conoscenza di molto pi di quanto non volesse sapere a proposito di
dote e quote di patrimonio, consanguineit e uterinit, per stirpes e pro ca-
pite e tutti i vari misteri relativi. Dopo un po', gli appoggi una mano sulla
spalla. Basta cos, Mike. Mike assunse un'espressione perplessa. Ma c'
molto di pi
S, ma ci pensiamo dopo. Qualcun altro ha per caso qualche domanda
su argomenti diversi?
Il corrispondente di un giornale domenicale londinese dalla tiratura enor-
me si fece avanti con una domanda consona alla testata per cui lavorava:
Signor Smith, abbiamo saputo che le piacciono le ragazze della Terra. Ne
ha mai baciata una?
S.
E le piaciuto?
S.
Cosa pu dirmi in proposito?
Mike ebbe solo un attimo di esitazione per questa risposta. Baciare le
ragazze un bene disse in tono molto serio. un avvicinarsi. E decisa-
mente meglio che una partita a carte fra amici.
L'applauso che segu a questa dichiarazione lo spavent un poco, ma
Mike percep che Jill e Dorcas non erano affatto spaventate, e che anzi sta-
vano trattenendo a stento quell'incomprensibile e rumorosa espressione di
piacere che lui non riusciva a imparare. Controll la sua paura e attese con
dignit l'evolversi degli eventi.
Ma l'evolversi degli eventi lo salv da ulteriori domande, che avessero ri-
sposte possibili o meno, e gli concesse una grande gioia; vide infatti entrare
da una porta un volto che gli era familiare. Fratello mio, dottor
Mahmoud! Mike continu a parlare in tono eccitatissimo ma in marzia-
no.
L'esperto in semantica della Champion lo salut, sorrise e gli rispose nel-
la stessa lingua contorta mentre si affrettava a raggiungerlo. I due continua-
rono a parlare attraverso simboli inumani, Mike in un torrente di parole
inarrestabile, Mahmoud un po' pi lentamente, entrambi con effetti sonori
assai curiosi.
I giornalisti rimasero in ascolto per un certo tempo; quelli che lavoravano
con l'audio registrarono e quelli che scrivevano annotarono la cosa come
esempio di colore locale. Dopo un po', per, uno di essi interruppe i due in-
terlocutori. Dottor Mahmoud! Che cosa vi state dicendo? Ci dia almeno
un'idea!
Mahmoud si volt, accenn un sorriso e parl con spiccato accento di
Oxford. Pi che altro, gli sto dicendo parla pi piano, figliolo, per favo-
re.
E lui invece, che cosa le sta dicendo?
Il resto della nostra conversazione qualcosa di personale e le posso as-
sicurare che non sarebbe di alcun interesse per voi. Saluti, sa com', no?
Siamo vecchi amici. Torn a rivolgersi a Mike e riprese a chiacchierare
sempre in marziano.
In effetti, Mike stava raccontando al suo fratello Mahmoud tutto ci che
gli era accaduto dall'ultima volta che si erano visti, affinch potessero grok-
kare un certo avvicinamento. Solo che quanto gli stava raccontando veniva
espresso secondo un punto di vista prettamente marziano; tutto il suo di-
scorso era imperniato soprattutto sui suoi nuovi fratelli d'acqua e sul sapore
unico di ognuno di loro l'acqua calma che era Jill la profondit di
Anne il fatto strano e ancora non grokkato appieno che Jubal avesse a
volte il sapore di un uovo e a volte quello di un Anziano ma non fosse nes-
suno dei due l'ingrokkabile vastit dell'oceano
Mahmoud non aveva altrettante cose da raccontare a Mike: era stato pro-
tagonista di un eccesso dionisiaco ben poco marziano del quale non andava
del tutto fiero e di una lunga giornata passata con la faccia a terra nella mo-
schea Solimano di Washington, i cui risultati non aveva ancora grokkato e
non era ancora pronto a discutere, e non aveva nessun nuovo fratello d'ac-
qua.
Dopo un po', Mahmoud ferm Mike e offri la mano a Jubal. Voi siete il
dottor Harshaw. Valentine Michael pensa di avermi gi presentato a tutti
voi, e secondo le sue regole non ha nemmeno torto.
Harshaw lo scrut attentamente mentre gli dava la mano. Sembrava pro-
prio il tipico inglesotto sportivo; dagli abiti in tweed apparentemente infor-
mali ma costosi ai baffetti grigi ben curati solo che la sua pelle aveva una
tinta naturalmente scura, inoltre aveva un naso da mediorientale. Harshaw
non aveva mai amato le cose false, e preferiva mangiare pane secco piutto-
sto che una bistecca sintetica.
Tuttavia, Mike lo trattava come un amico; quindi, fino a prova contraria,
doveva essere un amico anche per lui.
Per Mahmoud, Harshaw rappresentava il tipico esempio da museo di ci
che lui considerava uno yankee; volgare, vestito in maniera troppo infor-
male per l'occasione, probabilmente ignorante e quasi certamente provincia-
le. E per giunta era un professionista, il che peggiorava ulteriormente la sua
immagine, poich la sua esperienza gli aveva insegnato che quasi tutti i pro-
fessionisti americani erano piuttosto incolti e di vedute assai ristrette, dei
semplici tecnici. Mahmoud provava un grande, per quanto non apertamente
manifestato, disgusto per tutto ci che era americano. La loro incredibile ba-
bele politeistica di religioni, tanto per dirne una, anche se forse non era col-
pa loro la cucina, i modi grossolani, l'architettura bastarda e quell'arte
nauseante oltre alla loro cieca, patetica e arrogante pretesa di superiorit
in ogni campo. Le loro donne le loro donne pi di ogni altra cosa, presun-
tuose e dogmatiche, con i corpi sparuti e affamati che gli facevano venire in
mente disturbanti immagini di voluttuosit.
Ma Valentine Michael gli aveva offerto tutta quella gente (comprese que-
ste onnipresenti femmine), con orgoglio e aspettativa, presentandogliela
come una serie di suoi fratelli d'acqua. Di conseguenza, aveva imposto a
Mahmoud un obbligo familiare intenso con quelle persone. Mahmoud cono-
sceva il termine marziano per tali relazioni per concrezione, grazie all'osser-
vazione diretta dei fenomeni su Marte, e quindi non aveva bisogno di tra-
durlo in maniera grezza e inadeguata con frasi umane. Aveva visto i marzia-
ni di persona, a casa loro; conosceva le loro condizioni di estrema povert
(da un punto di vista terrestre) e aveva avuto modo di attingere direttamen-
te, e di intuire molto di pi, della loro grande ricchezza culturale; in pratica,
aveva grokkato con una certa precisione il valore supremo che i marziani
davano alle relazioni interpersonali.
Insomma, non c'era nulla da fare; aveva condiviso l'acqua con Valentine
Michael e ora doveva rendere giustizia alla fede che i suoi amici avevano
nei suoi confronti sper solo che quegli yankee non fossero del tutto
ignoranti.
Cos, si produsse in un sorriso caloroso e strinse la mano del dottor Har-
shaw. S. Valentine Michael mi ha spiegato, con grande orgoglio, che siete
tutti in (Mahmoud us una parola marziana) nei suoi confronti.
Eh?
Fratelli d'acqua. Capisce?
Grokko.
Mahmoud dubitava che Harshaw grokkasse davvero, ma continu in
tono impassibile. E dato che mi trovo anch'io nella stessa posizione nei
suoi confronti, devo chiedervi di essere considerato come un membro della
famiglia. Il suo nome lo conosco, e immagino che questo debba essere il si-
gnor Caxton ho visto la sua foto in fondo alla sua rubrica; la leggo sem-
pre, quando ne ho la possibilit. Ma vediamo se ho capito bene i nomi delle
signorine. Questa deve essere Anne.
S. Ma al momento indossa la tonaca.
S, naturalmente. Le render i miei omaggi quando non sar occupata
professionalmente.
Harshaw gli present le altre tre e Jill lo stup rivolgendosi a lui con il
corretto titolo onorifico usato fra fratelli d'acqua, pronunciandolo circa tre
ottave pi alto di quanto non avrebbe fatto un qualunque marziano adulto,
ma con gracchiarne purezza di accento. Si trattava di una della poche parole
marziane che Jill riusciva a pronunciare fra le tante che cominciava a capire,
ma questa in particolare le era rimasta impressa nel cervello perch le veni-
va rivolta e lei stessa la usava pi volte al giorno.
Gli occhi del dottor Mahmoud si sgranarono leggermente; forse, alla
fine, quelle persone potevano anche non essere dei barbari e doveva am-
mettere che il suo giovane amico Mike era un tipo molto intuitivo. Offri im-
mediatamente a Jill il titolo onorifico esatto usato in risposta e si inchin te-
nendole la mano.
Jill not che Mike era deliziato da tutto ci; riusc, in maniera un po' ap-
prossimativa ma passabile, a gracchiare la pi corta fra le nove forme con le
quali un fratello d'acqua poteva replicare alla risposta, anche se non l'aveva
ancora grokkata appieno e non si sarebbe mai sognata nemmeno lontana-
mente di suggerirne l'equivalente biologico umano nella sua lingua certa-
mente non a un uomo che aveva appena conosciuto!
Ci nonostante, Mahmoud, che invece la comprendeva perfettamente,
non la prese nel suo senso letterale (peraltro umanamente impossibile) bens
in quello simbolico, rispondendo ancora una volta con la forma corretta. Ma
Jill aveva ormai oltrepassato il proprio limite di abilit linguistica; non com-
prese affatto la risposta e non pot ribattere a sua volta.
Tuttavia, fu colta da un'improvvisa ispirazione. Lungo il margine dell'e-
norme tavolo erano state sistemate a intervalli regolari una serie di brocche
d'acqua con relativi bicchieri, le suppellettili pi tradizionali e indispensabili
in tutte le conferenze umane. Jill si allung, prese una brocca e un bicchiere,
e lo riempi.
Fiss Mahmoud negli occhi e disse in tono sincero Acqua. Il nostro
nido il suo. Bevve un piccolo sorso e gli pass il bicchiere.
Mahmoud rispose in marziano, not che non era stato capito, quindi tra-
dusse in inglese. Chi condivide l'acqua condivide tutto. Prese un sorso e
si apprest a ripassare il bicchiere a Jill; si blocc a met movimento, guar-
d Harshaw e lo pass a lui.
Non so parlare marziano, figliolo disse Harshaw ma grazie lo stesso
per l'acqua. Che tu possa dissetarti sempre. Bevve un sorso, quindi tracan-
n circa un terzo dell'acqua. Ah! Pass il bicchiere a Ben.
Caxton fiss a sua volta Mahmoud e parl in tono solenne. Avvicina-
mento. Con l'acqua della vita, noi ci avviciniamo. Si bagn le labbra e pas-
s il bicchiere a Dorcas.
Nonostante la serie di precedenti, Dorcas ebbe un attimo di esitazione.
Dottor Mahmoud, ha idea di quanto sia seria questa cosa per Mike?
Certo che lo so, signorina.
Be' volevo solo dirle che per noi altrettanto seria. Mi capisce?
Grokka?
Grokko la sua pienezza altrimenti mi sarei rifiutato di bere.
Va bene. Possa sempre bere profondamente. Che le nostre uova condivi-
dano lo stesso nido. Una lacrima si fece strada lungo il suo viso; bevve e
pass il bicchiere a Miriam.
Ricomponiti, sorellina sussurr Miriam. Poi si rivolse a Mike. Con
l'acqua diamo il benvenuto al nostro fratello. Si rivolse a Mahmoud.
Nido, acqua, vita. Bevve. Nostro fratello. Gli offri nuovamente il bic-
chiere.
Mahmoud fini l'acqua e parl, n in marziano n in inglese, ma in arabo:
E se le vostre vite si intrecciano, loro saranno i tuoi fratelli.
Amen concluse Jubal.
Il dottor Mahmoud si volt di scatto verso di lui e decise di non doman-
dare nemmeno a Harshaw se lo avesse effettivamente capito o se avesse ri-
sposto per pura cortesia; non era n il luogo n il momento adatto per di-
scorsi che avrebbero potuto portare alla luce i suoi problemi e i suoi dubbi.
Ci nonostante, come sempre, il rituale dell'acqua gli aveva riscaldato l'ani-
ma sebbene vi scorgesse un accenno di eresia.
I suoi pensieri furono interrotti dall'avvicinarsi dell'assistente capo al pro-
tocollo. Lei il dottor Mahmoud disse. Dottore, il suo posto si trova dal-
l'altra parte del tavolo. La prego di seguirmi.
Mahmoud lo guard, quindi guard Mike. Sorrise. No, mi dispiace, ri-
marr qui, con i miei amici. Dorcas, posso portare qui una sedia e mettermi
fra lei e Valentine Michael?
Ma certo, dottore. Venga, mi stringer un pochino.
L'assistente batt il piede a terra per l'impazienza. Dottor Mahmoud, per
favore! La disposizione la vede dalla parte opposta del tavolo! Il Segretario
generale sar qui a momenti, la sala letteralmente gremita di giornalisti e
di chiss quanta altra gente che non dovrebbe nemmeno esserci non so
pi che cosa fare!
Allora vada a farlo da qualche altra parte sugger Jubal.
Cosa? Chi sarebbe lei? sulla lista? Consult con fare preoccupato l'e-
lenco che teneva in mano.
Se mai sono io a chiedere chi lei ribatt Jubal. Chi sarebbe, il capo
cameriere? Io mi chiamo Jubal Harshaw, e se su quella lista non c' il mio
nome, pu anche strapparla e cambiare lavoro. Amico, se l'Uomo di Marte
vuole il dottor Mahmoud al suo fianco, lo avr e basta.
Ma lui non pu sedere qui! Le sedie sul tavolo principale della confe-
renza sono riservate agli Alti Ministri, ai Capi Delegazione, ai giudici del-
l'Alta Corte, ad altri funzionari di alto livello, e non so proprio dove li met-
ter se ne arrivano altri e all'Uomo di Marte, naturalmente.
Naturalmente ripet Jubal con una punta di ironia.
Inoltre il dottor Mahmoud dovr sedere accanto al Segretario generale,
alle sue spalle per l'esattezza, nel caso si rendesse necessaria qualche tradu-
zione. Devo dire che non mi state aiutando molto.
La aiuter io. Jubal prese il foglio di carta dalla mano del funzionario e
si sedette davanti al tavolo, studiandolo. Mmm vediamo un po'. L'Uomo
di Marte sar seduto esattamente di fronte al Segretario generale, pi o
meno nel punto in cui si trova adesso. Poi Jubal estrasse una grossa ma-
tita e sferr il suo attacco alla lista dei posti. questa met del tavolo prin-
cipale, da qui a qui, deve essere a disposizione di Mike. Jubal tracci due
croci nere per delimitare i confini e le un con uno spesso arco, quindi inizi
a scribacchiare i nomi delle persone che dovevano sedersi da quella parte
del tavolo. Ecco, cos la met del suo lavoro gi fatta perch quelli che
si siedono dalla nostra parte li far accomodare io stesso.
L'addetto al protocollo era troppo sconvolto per rispondere. Le sue labbra
si mossero, ma non ne usc alcuna frase sensata. Jubal lo guard con aria se-
rena. C' qualcosa che non va? Oh, mi sono dimenticato di renderlo uffi-
ciale. Scribacchi sotto i suoi emendamenti: 7 Harshaw per V.M. Smith.
Ora torni dal suo sergente, figliolo, e gli mostri questo elenco. Gli dica
di controllare cosa prevede il protocollo a proposito di visite ufficiali da par-
te di capi di Stato di pianeti amici.
L'uomo prese in mano il foglio, lo fiss, spalanc la bocca e se ne
and molto rapidamente, senza nemmeno fermarsi a ripiegarlo. Ma torn al-
trettanto in fretta, tallonando un altro uomo pi anziano. Il nuovo venuto
parl in tono serio e inflessibile. Dottor Harshaw, sono LaRue, capo re-
sponsabile del protocollo. Avete davvero bisogno di met del tavolo? Mi
sembrava di aver capito che la vostra delegazione fosse piuttosto ristretta.
La questione irrilevante.
L'uomo si produsse in un breve sorriso. Temo che non lo sia per me, si-
gnore. Il mio problema pi grande per questa conferenza proprio lo spa-
zio; oggi saranno presenti quasi tutti i rappresentanti della Federazione. Se
aspettate altri ospiti, anche se avrei decisamente preferito essere avvertito in
anticipo al riguardo, far sistemare un altro tavolo alle spalle dei posti riser-
vati per il signor Smith e la sua delegazione.
No.
Temo invece che dovremo fare proprio cos. Mi dispiace molto.
Dispiace anche a me per lei. Perch se la delegazione di Marte non
avr a disposizione la met del tavolo, ce ne andremo seduta stante. Provi
poi lei a spiegare al Segretario generale che ha mandato a monte l'intera
conferenza comportandosi in maniera scortese con l'Uomo di Marte.
Spero che non dica sul serio.
Non ha forse recepito il messaggio?
Uh be', diciamo che l'ho interpretato come uno scherzo. Uno scherzo
piuttosto sagace, devo ammettere.
Figliolo, non posso permettermi di scherzare, non a questo prezzo. I
casi sono due: o Smith il capo di un altro pianeta che desidera parlare con
il capo della Terra, e in questo caso ha diritto ad avere tutti i fiancheggiatori
e le ballerine che vuole, oppure un semplice turista, e allora non ha diritto
a nessuna cortesia ufficiale di sorta. O una o l'altra cosa, non tutte e due.
Tuttavia, le suggerisco di guardarsi attorno, di contare tutti i rappresentanti
della Federazione, come li ha chiamati, e di fare una rapida riflessione,
considerando se avrebbero presenziato a questa riunione nel caso che consi-
derassero Smith come un semplice turista.
Non esistono precedenti rispose LaRue lentamente.
Jubal sbuff. Poco fa ho visto entrare il capo delegazione della Repub-
blica Lunare; provi a dire a lui che non ci sono precedenti, ma poi si tenga
pronto a scappare, perch ha un caratteraccio. Emise un sospiro. Figliolo,
sono un uomo anziano, ho avuto una notte insonne e non affar mio inse-
gnarle il suo lavoro. Dica semplicemente al signor Douglas che ci vedremo
un altro giorno, quando sar pronto a riceverci in maniera adeguata. Andia-
mo, Mike. Inizi ad alzarsi con fatica dalla sua sedia.
No, no, dottor Harshaw! intervenne LaRue preoccupato. Libereremo
questa parte del tavolo. Far insomma, far qualcosa. tutta vostra.
Cos va meglio. Harshaw rimase in posizione, come se stesse per al-
zarsi. Ma dov' la bandiera di Marte? E come mai non ci avete reso i dovu-
ti onori?
Temo di non comprendere.
Non ho mai fatto tanta fatica a spiegarmi. Senta, vede quello stendardo
della Federazione appeso sopra il posto dove sieder il Segretario? Come
mai non ce n' uno anche sopra di noi, con l'effigie di Marte?
LaRue sbatt le palpebre. Devo ammettere che mi ha colto di sorpresa.
Non sapevo che i marziani usassero bandiere.
Infatti non le usano. Ma non credo proprio che riuscireste a tirare fuori
quello che usano loro per le occasioni ufficiali. Quindi vi renderemo la vita
pi facile e vi verremo incontro. Un foglio di carta, Miriam, per piacere.
Bene, cos. Harshaw tracci un rettangolo e vi disegn dentro il simbolo
umano tradizionale per Marte; un cerchio con una freccia che puntava verso
l'alto, leggermente spostata sulla destra. Fate l'effigie in rosso su campo
bianco; naturalmente andrebbe cucita, ma con un foglio bianco e un baratto-
lo di vernice rossa ci riuscirebbe qualsiasi boy scout nel giro di dieci minuti.
mai stato boy scout?
Uh, qualche anno fa
Benissimo. Allora conosce il motto degli scout. In quanto agli onori
forse la colgo impreparato anche qui, nevvero? Avete per caso intenzione di
suonare Ode alla pace sovrana quando entrer il Segretario?
Oh, certo. obbligatorio.
In quel caso, dovr essere seguito dall'inno nazionale di Marte.
Non vedo come possa essere fattibile. Anche ammesso che questo inno
esista, noi non lo possediamo. Dottor Harshaw, sia ragionevole, per corte-
sia!
Senta figliolo, io sono molto ragionevole. Siamo venuti qui per una riu-
nione piccola, tranquilla e informale una chiacchierata d'affari. Invece ab-
biamo trovato un vero e proprio circo. Ora, mi rendo perfettamente conto
che non possiate suonare musica marziana, non pi di quanto un bambino
con un fischietto possa suonare una sinfonia. Tuttavia, potete suonare una
sinfonia la Sinfonia dei dieci pianeti. Grokka? Voglio dire, afferra l'idea?
Fate iniziare il nastro dal movimento di Marte e suonatelo o per lo meno
suonate quanto basta affinch lo si possa riconoscere.
LaRue assunse un'aria pensierosa. S, immagino che si possa fare, ma
dottor Harshaw, vi ho gi promesso la met del tavolo, e non penso proprio
di essere in grado di promettervi gli onori sovrani, la bandiera e la musica,
nemmeno in questa forma simbolica e improvvisata. Io io non credo pro-
prio di avere l'autorit necessaria per fare una cosa del genere.
E nemmeno il fegato comment Harshaw acidamente. Be', questo cir-
co non l'abbiamo certo chiesto noi, quindi dica pure al signor Douglas che
torneremo quando sar meno occupato e avr meno ospiti in casa. stato
piacevole chiacchierare con lei, figliolo. Passi pure dall'ufficio del Segreta-
rio a salutarci quando torniamo sempre ammesso che sia ancora qui. Re-
cit ancora una volta la scena dell'uomo troppo vecchio e stanco per alzarsi
senza fatica dalla sua seggiola.
Dottor Harshaw, la prego, non se ne vada! disse LaRue. Uh il Se-
gretario non verr finch non gli avr comunicato che siamo pronti, quindi
aspettate un attimo: vedr quel che riesco a fare. Va bene?
Harshaw torn a rilassarsi emettendo un grugnito. Come vuole. Ma c'
un'altra cosa, visto che ancora qui. Ho sentito un po' di trambusto poco fa
alla porta principale per quel che sono riuscito ad afferrare, mi parso
che ci fossero dei membri dell'equipaggio della Champion che volevano en-
trare. Ebbene, sono tutti amici di Smith, quindi la prego di lasciarli assistere.
Li faremo accomodare noi, e aiuteranno a riempire questo lato del tavolo.
Harshaw sospir e si massaggi la schiena.
Benissimo, signore. LaRue si volt rigidamente e si allontan.
Capo disse Miriam parlando a labbra strette ti sei per caso fatto male
alla schiena con i piegamenti ieri sera?
Zitta ragazza, altrimenti ti sculaccio. Con arcigna soddisfazione, Jubal
scrut la sala, che stava continuando a riempirsi di alti funzionari. Aveva
detto a Douglas di volere un colloquio ristretto e informale, pur sapendo be-
nissimo che la sola notizia di un simile colloquio avrebbe attirato tutti i po-
tenti e gli assetati di potere allo stesso modo in cui la luce attrae i moscerini.
E ora (ne era sicuro), Mike sarebbe stato trattato come un vero sovrano da
tutti quei nababbi davanti a tutto il mondo. Da quel momento in avanti,
nessuno si sarebbe mai pi sognato di approfittare del ragazzo.
Sanforth stava ancora tentando con grande fatica di allontanare i giornali-
sti rimasti, mentre lo sfortunato assistente capo al protocollo, abbandonato
dal suo capo, era sempre pi nervoso mentre tentava di far quadrare il nu-
mero delle poche sedie rimaste con un numero decisamente maggiore di alti
funzionari. La gente continuava ad affluire, e Jubal cap solo allora che
Douglas aveva stabilito fin dall'inizio che la riunione non avesse inizio pri-
ma delle 11:00. Li aveva chiamati prima per svolgere in tranquillit quella
piccola conferenza privata nello studio di Douglas che Jubal aveva rifiutato.
In ogni caso, il ritardo era risultato utile ai piani di Jubal.
In quel momento entr il leader della Coalizione Orientale. Dato che, per
sua stessa scelta, il signor Kung non era il capo delegazione nominale della
sua nazione, la sua carica ufficiale, per il protocollo, era semplicemente
quella di membro dell'Assemblea; ci nonostante, l'assistente capo al proto-
collo lasci la sua occupazione e si affrett verso il pi grande nemico poli-
tico di Douglas per farlo accomodare al tavolo principale, su una sedia posta
accanto a quella del Segretario generale stesso. La cosa rafforz l'opinione
di Jubal che Douglas non fosse affatto un imbecille.
Il dottor Nelson, chirurgo della Champion, entr in sala assieme al capi-
tano van Tromp. I due vennero accolti con gioia da Mike. Jubal se ne ralle-
gr, poich ci significava che il ragazzo aveva qualcosa da fare davanti
alle telecamere, che era sempre meglio che rimanere l seduto come un ma-
nichino. Jubal approfitt della distrazione per ridisporre le sedie, dato che
non vi era pi la necessit di circondare l'Uomo di Marte di guardie del cor-
po. Mise la sedia di Mike esattamente di fronte a quella del Segretario gene-
rale e si sistem a sua volta alla sua sinistra; non solo per essergli vicino se
avesse avuto bisogno di consigli, ma anche per potergli fare dei segnali sot-
to il tavolo senza essere notato. Dato che Mike aveva una conoscenza molto
approssimativa dei costumi formali umani, Jubal aveva studiato con lui una
serie di segnali pressoch impercettibili: alzati in piedi, siediti, inchi-
nati, dai la mano e cos via.
Mahmoud si stacc dalla comitiva di colleghi astronauti e si avvicin a
Jubal per parlargli in privato. Dottore, volevo farle notare che anche il ca-
pitano e il chirurgo della nave sono fratelli d'acqua del nostro fratello In-
somma, Valentine Michael voleva che la cosa venisse confermata attraverso
un nuovo rituale dell'acqua per tutti noi. Gli ho chiesto di aspettare. d'ac-
cordo?
Eh? S, s, giustissimo. Ma non in mezzo a questa folla. Jubal inizi a
preoccuparsi. Maledizione, quanti fratelli d'acqua aveva Mike? Quanto era
lunga quella catena? Magari voi tre potreste venire con noi quando sar fi-
nita la riunione? Possiamo mangiare qualcosa e fare quattro chiacchiere in
pace.
Sar un onore per me. E sono sicuro che acconsentiranno anche gli altri
due, se non sono impegnati altrove.
Bene. Dottor Mahmoud, crede che si presenteranno molti altri fratelli
d'acqua del nostro fratello?
Non credo. Non della compagnia della Champion, per lo meno. Mah-
moud ebbe un attimo di esitazione, quindi decise di non porre la domanda
complementare pi ovvia; cos infatti avrebbe tradito il proprio iniziale
sconcerto nello scoprire quanti nuovi parenti avesse acquisito. Lo dir a
Sven e al vecchio. Torn dai suoi compagni.
Harshaw vide entrare il Nunzio Papale, lo vide accomodarsi al tavolo
principale e sorrise dentro di s; se quel furbacchione di LaRue aveva anco-
ra qualche dubbio sulla natura ufficiale di quella riunione, avrebbe fatto me-
glio a scordarselo al pi presto!
A un certo punto un uomo si avvicin alle spalle di Harshaw. qui
l'Uomo di Marte?
S? assenti Jubal.
Qual ? Sono Tom Boone, il senatore Boone, e ho un messaggio per lui
da parte del Vescovo supremo Digby.
Jubal soppresse le sue personali sensazioni e acceler improvvisamente il
ritmo dei suoi pensieri. Sono Jubal Harshaw, senatore. Fece cenno a Mike
di alzarsi in piedi e di offrire la mano. E questo il signor Smith. Mike,
questo il senatore Boone.
Molto lieto, senatore Boone disse Mike con forma perfetta. Osserv
Boone con interesse. Gli era gi stato spiegato che Senatore non significa-
va Anziano, come poteva apparire dalla forma delle parole. Ci nonostan-
te, era ugualmente molto interessato nello scoprire che cosa fosse in effetti
un senatore. Decise che si trattava di un concetto che non aveva ancora
grokkato.
un piacere, signor Smith, grazie. Ma non voglio farvi perdere troppo
tempo; a quanto pare la riunione sta finalmente per iniziare. Signor Smith, il
Vescovo supremo Digby mi ha chiesto di invitarla formalmente a prendere
parte ai riti presso il Tabernacolo dell'Arcangelo Foster della Nuova Rivela-
zione.
Prego?
Intervenne Jubal. Senatore, come pu immaginare, ci sono molte cose,
per non dire tutte, che rappresentano una vera e propria novit per l'Uomo
di Marte. Tuttavia, per puro caso, sta di fatto che il signor Smith ha gi assi-
stito a una delle vostre funzioni ecclesiastiche via stereovisione
Non esattamente la stessa cosa.
Lo so. Ma ha espresso un certo interesse nei confronti della cosa, po-
nendomi molte domande, alla maggior parte delle quali non sono stato in
grado di rispondere.
Boone lo scrut con attenzione. Lei non un fedele?
Devo ammettere di no.
Allora venga anche lei. C' sempre speranza per i peccatori.
La ringrazio, lo far senz'altro disse Jubal. Ci puoi scommettere che lo
far, perch non ho nessuna intenzione di far entrare Mike nella vostra trap-
pola da solo, pensava intanto.
Allora facciamo per domenica prossima? Lo dir al Vescovo Digby.
Domenica prossima, sempre che ci sia possibile corresse Jubal. Pu
anche darsi che a quell'ora saremo tutti in galera.
Boone sorrise. un'evenienza che bisogna sempre tenere in considera-
zione, non vero? Ma basta che facciate una chiamata a me o al Vescovo, e
vi assicuro che non rimarrete dentro a lungo. Si guard attorno. Mmm,
pare che le sedie scarseggino da queste parti. Con tutti i personaggi impor-
tanti che ci sono, un povero senatore rischia di rimanere in piedi.
Vuole forse onorarci della vostra presenza a questo tavolo? disse Jubal
cordialmente.
Be', la ringrazio, signor Harshaw. In effetti non mi dispiacerebbe affat-
to un bel posto in tribuna d'onore proprio quel che ci vuole.
Sempre ammesso aggiunse Harshaw che non abbia paura delle impli-
cazioni politiche che potrebbero derivare dal fatto che la vedano seduto al
tavolo della delegazione marziana. Non vogliamo certo costringerla a tro-
varsi in una situazione imbarazzante.
Boone non tentenn. Ma figuriamoci! Chi se ne importa di quel che
penser le gente? A dir la verit, che rimanga fra noi, il Vescovo molto in-
teressato a questo vostro ragazzo.
Bene. C' una sedia libera accanto al capitano van Tromp quell'uomo
l. Ma probabilmente lo conosce gi.
Van Tromp? Ma certo, siamo vecchi amici l'ho conosciuto poco fa
gi nell'atrio. Il senatore Boone fece un cenno di saluto a Smith, quindi si
accomod.
Gran parte dei presenti era ormai seduta, mentre gli ultimi arrivati tenta-
vano di oltrepassare lo sbarramento delle guardie alle porte. Jubal assistette
a una discussione per una sedia, sentendo crescere il nervosismo. Infine de-
cise che non poteva sopportare di rimanere l a guardare quell'indecenza.
Avvicin la testa a Mike e gli parl a bassa voce, assicurandosi che, anche
se non ne capiva il motivo, comprendesse almeno ci che voleva che faces-
se.
Mike ascolt con attenzione. Jubal, lo far.
Grazie, figliolo. Jubal si alz in piedi e si avvicin al gruppetto di tre
persone; l'assistente capo al protocollo, il capo della delegazione uruguaya-
na e un terzo uomo che sembrava piuttosto arrabbiato ma allo stesso tempo
sconcertato. L'uruguayano stava dicendo in tono duro se fate sedere lui,
dovrete far sedere tutti gli altri capi di Stato locali oltre ottanta persone.
Qui ci troviamo sul suolo della Federazione, e nessun capo di Stato pu ave-
re diritto di precedenza su un altro. Se fate eccezioni
Jubal intervenne rivolgendosi al terzo uomo. Signore attese il tempo
di ottenere la sua attenzione, quindi continu: l'Uomo di Marte mi ha dato
istruzione di chiederle se vuole concedergli il grande onore di sedersi assie-
me alla sua delegazione sempre che la sua presenza non sia richiesta al-
trove.
L'uomo assunse un'espressione sorpresa, quindi si produsse in un ampio
sorriso. Be', mi sembra una soluzione piuttosto soddisfacente.
Gli altri due, sia il funzionario del Palazzo che il delegato sudamericano,
accennarono una protesta. Jubal diede loro le spalle. Sbrighiamoci signore,
non penso che abbiamo ancora molto tempo a disposizione. Aveva appena
visto entrare due uomini con quelli che sembravano la base per un albero di
Natale e un lenzuolo insanguinato ma doveva trattarsi quasi certamente
della bandiera marziana. Mentre si avvicinavano di tutta fretta al loro po-
sto, Mike si alz in piedi e rimase in attesa.
Signore, permetta che le presenti Valentine Michael Smith. Michael, il
Presidente degli Stati Uniti.
Michael si produsse in un profondo inchino.
Ebbero giusto il tempo per farlo sedere alla destra di Mike. La bandiera
improvvisata era gi stata eretta alle loro spalle. La musica inizi, tutti si al-
zarono in piedi e una voce tonante proclam:
Il Segretario generale!
20

Jubal aveva preso in considerazione l'idea di far rimanere seduto Mike al-
l'ingresso del Segretario generale, ma l'aveva subito scartata. Non era nelle
sue intenzioni porre Mike al di sopra di Douglas; voleva semplicemente
chiarire che si trattava di un incontro fra pari. Cos, quando si alz in piedi,
fece cenno a Mike di fare altrettanto. Le grandi porte doppie in fondo alla
sala si erano spalancate sulle prime note di Ode alla Pace Sovrana. Douglas
entr e si accomod al suo posto.
Jubal segnal immediatamente a Mike di sedersi, ottenendo che il Segre-
tario e Mike si sedessero nello stesso preciso istante che fu seguito da una
lunga e rispettosa pausa di diversi secondi nel corso della quale rimasero
tutti in piedi.
Jubal trattenne il fiato. LaRue aveva ubbidito alla sua richiesta o no? In
effetti non gli aveva promesso nulla
Improvvisamente, lo scampanellare in fortissimo dell'inizio del movi-
mento di Marte invase la sala; il tema del Dio della Guerra era in grado
di sconvolgere anche un pubblico che lo conosceva bene e se lo aspettava.
Con gli occhi fissati su Douglas, che gli restitu lo sguardo in maniera in-
flessibile, Jubal scatt nuovamente in piedi come un soldatino che scatta
sull'attenti.
Douglas si alz tempestivamente in piedi a sua volta.
Mike per non si mosse; Jubal non gli aveva segnalato nulla. Rimase se-
duto in silenzio, impassibile, per niente imbarazzato dal fatto che tutti gli al-
tri si fossero alzati nuovamente in piedi. Non capiva nulla di tutto ci che
stava avvenendo, ed era soddisfatto di fare ci che il suo fratello d'acqua gli
diceva di fare.
Jubal aveva riflettuto su quel particolare dopo aver richiesto l'inno mar-
ziano. Se la richiesta veniva soddisfatta, come si sarebbe dovuto comportare
Mike durante l'esecuzione? Era un punto alquanto interessante, e la soluzio-
ne dipendeva dal ruolo che avrebbe dovuto interpretare Mike in quella com-
media
La musica si ferm. Obbedendo ai segnali di Jubal, Mike si alz in piedi,
fece un rapido inchino e torn a sedersi pi o meno all'unisono con il Segre-
tario generale e tutti gli altri. Questa volta erano tornati tutti a sedersi rapi-
damente, poich nessuno poteva aver ignorato il fatto che Mike fosse rima-
sto seduto per tutto il suo inno.
Jubal emise un sospiro di sollievo. Era riuscito a scamparla. Molti anni
prima, aveva assistito a una parata in onore di un componente della trib in
estinzione dei regnanti nobili (una regina in carica), e aveva notato che la
sua reale signoria si era inchinata solo dopo che era stato suonato il suo inno
nazionale, come per riconoscere il saluto offerto alla sua persona.
Ma il capo politico di uno Stato democratico deve alzarsi in piedi e to-
gliersi il cappello davanti all'inno nazionale del suo paese come qualsiasi al-
tro cittadino, poich non un sovrano.
Tuttavia, come Jubal aveva gi fatto notare a LaRue, non si potevano
avere tutt'e due le cose assieme. O Mike andava considerato come un sem-
plice cittadino, oppure, secondo l'assurda teoria legale inerente alla Senten-
za Larkin, il ragazzo non era niente di meno che un vero e proprio sovrano.
Jubal prov il desiderio di offrire a LaRue una sniffata di tabacco. Be',
perlomeno vi era almeno una persona che aveva colto le implicazioni del
caso; il Nunzio Papale manteneva un'espressione impassibile, ma i suoi oc-
chi brillavano.
Douglas esordi quasi subito: Signor Smith, un grande onore e una
grande gioia averla qui con noi oggi. Speriamo vivamente che vorr consi-
derare il pianeta Terra come casa sua allo stesso modo in cui considera il
suo pianeta d'origine, il nostro vicino il nostro buon vicino, Marte. Con-
tinu per un po' su questo tono, usando frasi attente, ben studiate ed estre-
mamente cortesi, dal significato pratico pressoch nullo. Mike era il benve-
nuto, ma Jubal not che era impossibile stabilire in base alle parole di Dou-
glas se lo fosse in veste di sovrano, turista o cittadino che ritorna a casa.
Jubal osserv attentamente Douglas, tentando di carpire qualche movi-
mento dei suoi occhi, qualche cenno o espressione che lasciasse trasparire
cosa pensasse della lettera che gli aveva fatto consegnare a mano appena ar-
rivato. Ma Douglas non incroci mai il suo sguardo. Poco dopo il discorso
d'apertura si concluse, non avendo detto praticamente nulla, ma avendolo
detto molto bene.
Ora, Mike disse Jubal a bassa voce.
Smith si rivolse al Segretario generale in marziano.
Ma si interruppe prima che la costernazione generale divenisse troppo
grande. Signor Segretario generale della Federazione delle Nazioni Libere
del Pianeta Terra disse, quindi prosegui in marziano.
Poi di nuovo: la ringraziamo per il benvenuto che ci ha offerto. Por-
tiamo alla gente della Terra i saluti degli Antichi di Marte quindi pass
nuovamente al marziano.
Jubal pens che quello degli Antichi era stato un ottimo tocco; era
molto pi efficace di Anziani, e Mike non aveva avuto nulla da obiettare
sul cambiamento di terminologia. Di fatto, sebbene Mike avesse insistito sul
parlare giustamente, il discorso preparato da Jubal non aveva richiesto
molte correzioni. L'idea di alternare per ogni frase una versione inglese e
una versione in marziano era stata di Jill, e Jubal dovette ammettere con un
certo piacere che quel piccolo stratagemma aveva trasformato un enunciato
privo di contenuti come quello di una campagna elettorale in qualcosa di so-
lenne ed efficace quanto un'opera wagneriana. E altrettanto difficile da capi-
re, pens Jubal.
Per Mike non cambiava nulla. Era in grado di inserire la versione in mar-
ziano con la stessa facilit con la quale era in grado di memorizzare e recita-
re la versione inglese, ovverosia senza alcuno sforzo. Se i suoi fratelli d'ac-
qua erano felici che lui dicesse quelle cose, anche lui lo era.
Qualcuno si avvicin a Jubal, gli tocc una spalla, gli infil una busta in
mano e sussurr: Da parte del Segretario generale. Jubal alz lo sguardo e
vide che si trattava di Bradley, che gi si stava allontanando con passi felpa-
ti. Apr la busta sulle ginocchia e lesse quanto era scritto sul foglio al suo in-
terno.
Sul foglio vi era una sola parola: S; l'appunto era firmato dalle iniziali
J.E.D., con il famoso inchiostro verde usato dal Segretario.
Jubal alz lo sguardo e scopri che ora Douglas lo stava guardando; annui
con un cenno del capo quasi impercettibile, e Douglas distolse lo sguardo.
La conferenza era ormai finita; non restava altro da fare se non lasciare che
anche il resto del mondo vi assistesse.
Mike concluse le nullit sonore che gli erano state insegnate; Jubal senti
le sue stesse parole: avvicinamento, con benefici per entrambi i nostri
mondi e ogni razza secondo la sua natura ma non le ascolt.
Quando Mike ebbe finito, Douglas lo ringrazi in maniera rapida ma caloro-
sa. Segui una pausa.
Jubal si alz in piedi. Onorevole Segretario generale
S, dottor Harshaw?
Come ben sa, Smith oggi si trova qui in una doppia veste. Come un
principe viaggiatore della storia passata della nostra grande razza, attraver-
sando con carovane e navigando per vastit sconosciute verso un regno di-
stante, egli ha portato alla Terra i buoni auspici degli Antichi Poteri di Mar-
te. Ma allo stesso tempo egli anche un essere umano, un cittadino della
Federazione e degli Stati Uniti d'America. E in quanto tale, possiede dei di-
ritti, dei doveri e delle propriet. Jubal scosse il capo. E di natura piutto-
sto seccante, sono costretto ad aggiungere. In veste di suo avvocato, nella
sua capacit di cittadino e di essere umano, in questi ultimi tempi ho tentato
di occuparmi dei suoi affari, ma devo ammettere che non sono nemmeno
riuscito a compilare una lista completa di ci che possiede, e tantomeno a
decidere che cosa dire all'ufficio imposte.
Jubal si ferm per riprendere fiato. Oramai sono un uomo anziano, e po-
trei anche non rimanere in vita abbastanza a lungo da portare a termine que-
sto compito. Sapete tutti che il mio cliente non possiede alcuna esperienza
per quanto riguarda gli affari, intesi nel senso umano; i marziani hanno
usanze molto differenti. Tuttavia, ho potuto constatare che un giovanotto
assai brillante; d'altra parte tutto il mondo sa gi che i suoi genitori erano
due geni. Non ho quindi alcun dubbio sul fatto che fra qualche anno, se lo
desiderasse, sarebbe perfettamente in grado di cavarsela da solo, senza l'aiu-
to di un vecchio avvocato in pensione. Ci nonostante, i suoi affari richiedo-
no attenzione oggi stesso: non possono aspettare.
Risulta peraltro evidente che egli molto pi entusiasta di imparare la
storia, le arti e gli stili di vita della gente di questa sua seconda casa che non
di immergersi in obbligazioni, listini di borsa e diritti di propriet. In questo
senso, trovo che il suo comportamento possa essere considerato molto sag-
gio. Pur non possedendo alcuna esperienza nel campo degli affari, il signor
Smith possiede una forma di saggezza tanto semplice e diretta da portarmi
tuttora a stupirmene, come del resto accade inevitabilmente a chiunque ab-
bia a che fare con lui. Quando gli ho spiegato i problemi che dovevamo af-
frontare, lui mi ha semplicemente guardato con quel suo sguardo limpido e
sereno e mi ha detto: Jubal, non affatto un problema; ci rivolgeremo al si-
gnor Douglas. Jubal fece una pausa, quindi prosegui, rivolgendosi a Dou-
glas. Signor Segretario, penso che il resto rientri nella categoria degli affari
personali. Pensa che sia forse il caso di parlarne in privato? Lasciando anda-
re a casa tutti i signori presenti?
Vada pure avanti, dottor Harshaw disse Douglas. Da questo momento
in avanti, il protocollo abolito. Chiunque desideri andarsene si ritenga li-
bero di farlo.
Nessuno si mosse. Va bene continu Jubal. Posso riassumere tutto in
una sola frase. Il signor Smith desidera nominarla suo procuratore di fatto,
con pieni poteri di controllo per quanto riguarda la gestione dei suoi beni.
Tutto qui.
Douglas riusc ad assumere un'espressione stupefatta. Non mi sta certo
chiedendo una cosa da nulla, dottore.
Lo so, signore. Ho fatto notare al mio cliente che si trattava di un'impo-
sizione, che lei l'uomo pi indaffarato del pianeta e che non ha il tempo
materiale per certe cose. Jubal scosse il capo e sorrise. Ma temo che la
cosa non lo abbia impressionato pi di tanto. A quanto pare, sul pianeta
Marte la gente pi occupata anche quella pi affidabile. Il signor Smith mi
ha detto semplicemente, chiediamoglielo; dunque lo sto facendo. Natural-
mente non ci aspettiamo una risposta immediata: questo un altro aspetto
tipicamente marziano, poich i marziani non vanno mai di fretta. E non
sono portati a complicare eccessivamente le cose. Nessun vincolo, nessuna
verifica, nulla di tutto ci; se lo vuole, le faremo preparare un documento
firmato che le concede i poteri di procuratore oggi stesso. Ma per lui nem-
meno questo ha importanza; lo farebbe anche oralmente, seduta stante, in
stile cinese. Questa un'altra caratteristica tipicamente marziana: se si fida
di lei, lo fa completamente. Non si sogna nemmeno di venire a controllare
se ha mantenuto la sua parola. Ah, e vorrei aggiungere che il signor Smith
non sta facendo questa richiesta al Segretario generale della Federazione;
sta chiedendo un favore personale al signor Joseph Edgerton Douglas. Ono-
revole, se lei dovesse per caso ritirarsi dalla scena politica, non farebbe al-
cuna differenza. Il suo eventuale successore, chiunque potr essere, non fi-
gura nel contratto. Smith ha deciso di fidarsi di lei, e non di chiunque capiti
in futuro nell'Ufficio Ottagonale di questo Palazzo.
Douglas annui. A prescindere da quella che sar la mia risposta, sono
estremamente onorato.
Poich se decider di non accettare, o se per qualsiasi motivo non potr
farlo, o se vorr assumersi questo compito per poi abbandonarlo in seguito,
il signor Smith ha gi fatto la sua seconda scelta il signor Ben Caxton.
Ben, alzati in piedi un secondo; lascia che la gente ti veda. E se n lei n
Caxton vorrete e potrete assumervi questo incarico, abbiamo anche una ter-
za scelta, il cui nome non riteniamo necessario svelare, almeno per il mo-
mento. Le basti sapere che vi sono altre scelte. Uhm, vediamo un po' Ju-
bal assunse un atteggiamento confuso. Non sono pi abituato a parlare in
piedi. Miriam, dov' quel foglietto con l'elenco?
Jubal accett un foglio di carta da Miriam. Forse meglio che tu mi dia
anche le altre copie. La ragazza gli pass uno spesso pacco di fogli. Que-
sto un piccolo promemoria che abbiamo preparato per lei, signore o per
Caxton, se dovr essere questo il caso. Mmm vediamo un po' oh, s, il
curatore dovr pagare a se stesso una cifra che ritiene adeguata, non inferio-
re a Be', una cifra considerevole, diciamo, ma non sono affari di nessuno,
in effetti. Il curatore dovr versare una certa cifra in un conto intestato alla
prima parte in causa per le sue spese personali di sostentamento oh, s, ho
pensato che magari sarebbe il caso di usare la Bank of Shangai come suo
depositario e diciamo i Lloyd's come suo agente commerciale o magari
l'opposto, giusto per proteggere il suo nome e la sua fama. Comunque sia, il
signor Smith non vuole nemmeno sentir parlare di istruzioni fissate e presta-
bilite; si tratter di una concessione di potere illimitata, revocabile da en-
trambe le parti a loro piacimento. Non star qui a leggere tutto questo con-
tratto; proprio per questo che l'ho scritto. Jubal si volt e si guard attor-
no con aria disorientata. Uh, Miriam, fammi il piacere, portalo al Segreta-
rio generale. Brava ragazza. Lascer qui queste altre copie. Pu distribuirle
agli astanti, o tenersele lei, come preferisce. Oh, e penso che sar il caso di
darne una anche al signor Caxton; ecco qui, Ben.
Jubal si guard attorno con fare ansioso. Penso di non avere altro da
dire, signor Segretario. Lei ha qualcosa da aggiungere, per caso?
Un attimo solo. Signor Smith?
S, signor Douglas?
veramente questo che vuole? Vuole che io faccia ci che scritto su
questo foglio di carta?
Jubal trattenne il fiato, evitando di incrociare lo sguardo con il suo clien-
te. Mike era stato preparato a una domanda del genere ma non era stato
possibile prevedere in che modo e in che forma sarebbe stata posta, n vi
era modo di prevedere in che modo le interpretazioni letterali di Mike potes-
sero influire sulla sua risposta.
S, signor Douglas. La voce di Mike risuon chiara e ben scandita nel-
la grande sala oltre che in miliardi di case di tutto il pianeta.
Vuole che mi occupi io dei suoi affari?
La prego di farlo, signor Douglas. Sarebbe un grande bene. Io la ringra-
zio.
Douglas sbatt le palpebre. Be', mi sembra piuttosto chiaro, dottore. Per
il momento mi riservo dal rispondere, ma avr una risposta entro breve.
La ringrazio, signore. Per il mio cliente, e anche per me stesso.
Douglas fece per alzarsi, ma venne interrotto seccamente dalla voce del
deputato Kung. Un attimo! Che mi dite della Sentenza Larkin?
Jubal la prese al volo prima che Douglas potesse rispondere. Ah, s, la
Sentenza Larkin. Ho sentito un sacco di sciocchezze a proposito della Sen-
tenza Larkin, ma venivano quasi tutte da persone irresponsabili. Signor
Kung, lei che mi dice della Sentenza Larkin?
Lo sto chiedendo io a lei. O al suo cliente. O al Segretario generale.
Devo rispondere io, Segretario? domand Jubal in tono cortese.
Prego.
Benissimo. Jubal estrasse lentamente un grosso fazzoletto dalla tasca e
si soffi il naso in maniera rumorosa e prolungata. Poi fiss Kung negli oc-
chi e disse in tono solenne: Molto tempo fa, quando ero ancora un ragazzi-
no, fondai un club assieme a un mio amico giovane e sciocco quanto me. I
membri eravamo solo noi due. E dato che avevamo fondato un club, dove-
vamo avere delle regole. Ebbene, la prima regola che decidemmo di instau-
rare, con decisione unanime, fu che da quel giorno in poi avremmo chiama-
to le nostre madri rompiscatole. Un'idea sciocca, naturalmente, ma erava-
mo molto giovani. Signor Kung, riesce a immaginare a che cosa port quel-
la nostra regola?
Non riesco proprio a indovinare, signor Harshaw.
Ebbene, io tentai di metterla in pratica una sola volta, e servi a impedire
al mio compagno di fare lo stesso errore. L'unico vantaggio che ne trassi fu
che mi venne scaldato il sederino con un ramo di pesco. Questa fu la fine
della nostra regola delle rompiscatole.
Quel che voglio dire che immaginando che qualcuno avrebbe solleva-
to questa questione inesistente, ho tentato di spiegare la Sentenza Larkin al
mio cliente. Dapprincipio ha dimostrato una certa fatica nel comprendere
come qualcuno potesse anche solo pensare di applicare una simile astrazio-
ne legale al caso di Marte. In fondo, un pianeta abitato, abitato da una raz-
za molto antica e saggia molto pi antica della sua, signore, e con ogni
probabilit anche pi saggia. Ma quando, infine, il mio cliente riuscito a
comprendere di che cosa si trattasse, devo dire che rimasto piuttosto diver-
tito. Niente di pi, onorevole, semplicemente divertito, in un senso assai tol-
lerante. A me capitato una volta, una sola volta, di sottovalutare il potere
di mia madre nel punire l'impudenza di un ragazzino. Fu per me una lezione
a buon mercato, un vero e proprio affare. Ma le assicuro che questo pianeta
non pu permettersi una simile lezione su scala planetaria. Prima di avanza-
re dei diritti su un corpo celeste che non ci appartiene, faremo bene a valuta-
re con esattezza che genere di rami di pesco sono appesi nella cucina dei
marziani.
Kung assunse un'espressione severa e poco convinta. Dottor Harshaw,
se la Sentenza Larkin non altro che una sciocchezza da ragazzini per
quale motivo sono stati resi al signor Smith gli onori di un capo di Stato?
Jubal scroll le spalle. Questa una domanda che dovrebbe porre al Go-
verno e non a me. Tuttavia, posso darle la mia interpretazione: per me si
trattato di una cortesia elementare nei confronti degli Antichi di Marte.
Prego?
Signor Kung, quegli onori non erano certo vacui echi della Sentenza
Larkin. In un senso che va molto al di l dell'esperienza umana, il signor
Smith il pianeta Marte!
Kung non batt ciglio. Continui.
O meglio, l'intera razza marziana. Attraverso la persona di Smith, gli
Antichi di Marte ci stanno facendo visita. Gli onori che gli abbiamo conces-
so sono stati in realt concessi a loro e qualsiasi tentativo di danneggiarlo
si ripercuoterebbe contro di loro. Ci vero in un senso molto letterale, ma
allo stesso tempo molto poco umano. Onorare i nostri vicini oggi stato
molto saggio e prudente ma questa saggezza non ha nulla a che vedere
con la Sentenza Larkin. Nessuna persona responsabile ha mai avuto la sfac-
ciataggine di dichiarare che essa potesse essere applicabile a un pianeta abi-
tato e oserei aggiungere che nessuno lo far nemmeno in futuro. Jubal
fece una pausa e alz lo sguardo, come per chiedere assistenza al cielo. Le
assicuro, signor Kung, che gli antichi patriarchi di Marte apprezzeranno il
modo in cui abbiamo trattato il loro ambasciatore. Gli onori che gli sono
stati concessi rappresentano un simbolo di rispetto, e sono certo che il Go-
verno di questo pianeta ha dato una dimostrazione di grande saggezza con-
cedendoglieli. Col tempo, imparer anche lei che si trattata di una mossa
molto saggia.
Dottore, rispose Kung in tono piatto se aveva intenzione di spaventar-
mi, le comunico che non ci riuscito.
Non ne avevo alcuna intenzione. Tuttavia, per grande fortuna del benes-
sere di questo pianeta, non la sua opinione quella che conta. Jubal torn a
rivolgersi a Douglas. Signor Segretario, questa la pi lunga apparizione
pubblica che io abbia tenuto da anni e scopro ora di essere piuttosto affa-
ticato. Possiamo aggiornare la seduta, in attesa della sua decisione?
21

Una volta aggiornata la seduta, gli sforzi di Jubal per portare il suo grup-
petto fuori dal Palazzo incontrarono la resistenza del Presidente americano e
del senatore Boone. Entrambi infatti desideravano trattenersi a chiacchierare
con Mike; essendo uomini politici di vecchia data, comprendevano pi che
bene il valore che poteva avere l'essere visti in amichevole compagnia del-
l'Uomo di Marte inutile dire che entrambi sapevano altrettanto bene il fat-
to che gli occhi di tutto il mondo, via stereovisione, erano ancora puntati su
di loro.
In breve, altri politici assetati di pubblicit cominciarono ad avvicinarsi
al gruppetto.
Signor Presidente, senatore, disse subito Jubal stiamo andando a fare
colazione. Volete unirvi a noi? Aveva deciso che era molto pi facile avere
a che fare con due politici in privato che non con una dozzina in pubblico
e doveva assolutamente portar via Mike da quel posto prima che qualcosa
andasse storto.
Con grande sollievo, scopri che entrambi gli interessati avevano impegni
urgenti altrove. Tuttavia, Jubal si ritrov a promettere non solo di accompa-
gnare Mike a quell'osceno servizio religioso fosterita, ma anche di portarlo
in visita alla Casa bianca. Be' il ragazzo poteva sempre darsi malato, se
fosse stato necessario. Ragazze, ai vostri posti!
Nuovamente circondato dalla sua scorta, Mike venne portato fino al ter-
razzo. Anne fece strada (era l'unica che ricordasse perfettamente il
percorso), e la sua altezza, la bellezza da bionda valchiria e la suggestiva to-
naca da Testimone Leale fecero s che tutti coloro che incontravano si pro-
ducessero in profondi inchini. Jubal, Ben e i tre ufficiali della Champion
formarono il drappello di coda. Larry li stava aspettando sul tetto con il
pullman Greyhound. Pochi minuti dopo, l'autista li deposit sul tetto dell'al-
bergo New Mayflower. Naturalmente furono subito raggiunti da uno stuolo
di giornalisti, ma le ragazze scortarono con successo Mike fino all'apparta-
mento prenotato da Duke. Stavano diventando piuttosto brave a fare la scor-
ta e, a dir la verit, si divertivano anche. Miriam e Dorcas, in particolare, ne
fecero un gioco, tenendo un punteggio per vedere chi fosse stata la migliore.
Qualsiasi giornalista si avvicinasse troppo rischiava di farsi perforare un
piede da un tacco a spillo.
Scoprirono che il corridoio sul quale si trovava la porta del loro apparta-
mento era pattugliato da agenti delle S.S., due dei quali si erano piazzati ai
lati della porta stessa.
Jubal trasal per un istante, ma poi si rese conto (o meglio, sper) che
la loro presenza significava che Douglas stava adempiendo appieno alla sua
parte dell'accordo. Nella lettera che aveva fatto pervenire a Douglas prima
della conferenza spiegandogli ci che avrebbe fatto e detto e specificandone
il motivo, Jubal aveva anche incluso la richiesta di usare il potere e l'in-
fluenza del Segretario per proteggere la privacy di Mike da quel momento
in avanti, affinch il ragazzo potesse gradualmente condurre una vita nor-
male. Sempre ammesso che una vita normale fosse una cosa possibile per
Mike, si corresse nuovamente Jubal.
Jill, disse poi tieni Mike sotto controllo. tutto a posto.
Va bene, capo.
E cos fu. L'agente davanti alla porta si limit a salutare. Jubal lo fiss.
Ma bene! Salve, maggiore! Ha buttato gi qualche altra porta, ultimamen-
te?
Il maggiore Bloch si fece paonazzo in viso, ma mantenne lo sguardo fis-
so e non rispose. Jubal si domand se gli avessero assegnato quel compito
per punizione. No, probabilmente si trattava di una semplice coincidenza:
non dovevano esserci molti ufficiali di rango fra le file delle s.s. di quella
zona.
Duke li stava aspettando all'interno. Accomodatevi, signori disse Ju-
bal. Che mi dici, Duke?
L'uomo scroll le spalle. Chi pu saperlo? Posso solo garantirti che nes-
suno ha installato microfoni in questa stanza da quando ci sono entrato. Ho
rifiutato il primo appartamento che ci hanno offerto, come mi avevi consi-
gliato, e ho scelto questo perch ha il soffitto massiccio; abbiamo la sala da
ballo sopra le nostre teste. Da allora ho passato tutto il tempo a frugare in
giro. Per, capo, ne so abbastanza di elettronica per poter dire che in qua-
lunque luogo al mondo possono essere installati dei microfoni che non si
possono individuare se non buttando gi l'intero edificio.
Va bene, va bene. Non credo che abbiano messo microfoni in tutte le
stanze di un albergo cos grande solo perch pensavano che avremmo potuto
prendere una stanza noi. O perlomeno lo spero. Comunque, quel che inten-
devo era che mi dici delle provviste?. Ho fame, ragazzo, ho molta sete, e
ci sono tre ospiti in pi a pranzo.
Oh, quello. stato scaricato davanti ai miei occhi, portato su e deposita-
to appena dentro la porta. Ho messo tutto in dispensa. Hai una natura un po'
sospettosa, non vero, capo?
Ci puoi scommettere e conviene anche a te averla, se vuoi vivere a
lungo come me. Jubal aveva appena affidato a Douglas una fortuna equi-
valente a un debito nazionale di medie dimensioni, ma non per questo aveva
dato per scontato che gli zelanti luogotenenti dello stesso Douglas non adul-
terassero i cibi e le bevande. Cos, per evitare di dover assumere un assag-
giatore, aveva fatto portare dalla sua villa nei Poconos molte cibarie, moltis-
simi alcolici e un pochino d'acqua. E, naturalmente, cubetti di ghiaccio.
Non ci tengo a vivere cos tanto rispose Duke.
Questione di gusti. Devo dire che mi sono divertito abbastanza nella
mia vita, se l'analizzo nel suo complesso. Ragazze, al lavoro. Anne, togliti la
tonaca e renditi utile. La prima che mi porta da bere salta il turno. Dopo
aver servito i nostri ospiti, naturalmente. Vi prego, signori, accomodatevi.
Sven, qual il tuo veleno preferito? Akvavit, immagino. Larry, fai un giro
gi, trova un negozio di liquori e prendine un paio di bottiglie. E anche del
gin Bols per il capitano.
Lascia perdere, Jubal disse Nelson in tono deciso. Non bevo mai l'ak-
vavit a meno che non sia stata messa sotto ghiaccio per una notte intera e
comunque preferisco uno scotch.
Anch'io assenti van Tromp.
Come volete. Di quello ce n' abbastanza da affogare un cavallo. E lei,
dottor Mahmoud? Se preferisce bevande analcoliche, sono sicuro che le ra-
gazze avranno portato qui qualcosa del genere.
Mahmoud assunse un un'aria malinconica. Non dovrei lasciarmi tentare
dalle bevande forti.
Non ve ne assolutamente bisogno. Lasci che le faccia una prescrizione
in veste di medico. Jubal lo scrut attentamente. Figliolo, a giudicare dal
suo aspetto, si direbbe che lei sia stato sottoposto a un considerevole stress
nervoso. Si potrebbe ovviare alla cosa con la somministrazione di metabro-
mato, ma dato che non ne abbiamo qui a portata di mano, sar costretto a
sostituire la cura con due once di etanolo al 90 per cento, da ripetere fino al-
l'ottenimento di risultati apprezzabili. Preferisce qualche aroma in particola-
re per rendere gradevole il sapore del medicinale? E con o senza bollicine?
Mahmoud sorrise; ora non sembrava affatto un inglese. La ringrazio,
dottore, ma se devo peccare preferisco farlo con gli occhi aperti. Gin, prego,
con un poco d'acqua a parte. Oppure vodka. O qualsiasi cosa abbiate.
O alcol medicinale aggiunse Nelson. Non lasciarti ingannare, Jubal.
Stinky beve tutto quello che gli capita a tiro e poi se ne pente sempre.
Me ne pento ribatt Mahmoud con seriet perch so che un pecca-
to.
Allora non stuzzicarlo troppo, Sven intervenne bruscamente Jubal. Io
ho smesso di pentirmi durante la crisi del '29 e non ci sono mai pi riuscito
da allora e sono affari miei. Che mi dici del cibo, Stinky? probabile che
Anne abbia messo del prosciutto in qualcuno di quei panieri e potrebbero
esserci anche altre vivande impure non altrettanto facilmente riconoscibili.
Vuoi che controlli?
Mahmoud scosse il capo. Non sono un tradizionalista, Jubal. Quella re-
gola stata imposta molti anni fa, e rispondeva alle esigenze di quei tempi.
Ora le cose sono molto diverse.
Jubal assunse improvvisamente un'espressione triste. Vero. Ma saranno
poi cambiate in meglio? Mangia quello che vuoi, fratello; Dio perdona la
necessit.
Grazie. Tuttavia, a dire il vero non mangio quasi mai a mezzogiorno.
Ti conviene mangiare, altrimenti l'etanolo che ti ho prescritto far pi
che rilassarti. Fra l'altro, queste ragazze che lavorano per me alle volte fan-
no errori di ortografia, ma sono delle ottime cuoche.
Miriam arriv alle spalle di Jubal con un vassoio su cui erano poggiati
quattro bicchieri pieni: gli ordini di Jubal erano stati eseguiti immediata-
mente mentre lui chiacchierava. Capo intervenne la ragazza ti ho sentito,
sai? Sei disposto a metterlo per iscritto?
Cosa? Jubal si volt di scatto e la fiss con sguardo truce. Origliavi!
Rimarrai qui in classe a scrivere mille volte non ascolter mai pi una con-
versazione privata. Rimani in classe finch non avrai finito.
Va bene, capo. Questo per lei, capitano per lei, dottor Nelson e
questo suo, dottor Mahmoud. Con acqua a parte, ha detto?
S, Miriam. Grazie.
Il solito servizio da casa Harshaw; approssimativo ma rapido. Ecco
capo, questo il tuo.
Ci avete aggiunto l'acqua!
Ordini di Anne. Dice che sei troppo stanco per fartelo col ghiaccio e ba-
sta.
Jubal assunse un'espressione sofferente. Vedete che cosa mi tocca sop-
portare, signori? Miriam, quella frase che devi scrivere mille volte, scrivila
in sanscrito.
S, capo, non appena avr il tempo di impararlo. Gli diede un colpetto
sulla testa. Su, caro, fatti il tuo drinkino; te lo sei meritato. Siamo tutti fieri
di te.
Torna in cucina, donna. Aspetta avete avuto tutti il vostro drink? Do-
v' il drink di Ben? Dov' Ben?
Ben sta chiamando il giornale, e il suo drink ce l'ha accanto al gomito
rispose Miriam.
Molto bene. Puoi uscire silenziosamente, senza ulteriori formalit e
mandaci Mike. Signori! Me ka aloha pau ole! Alla salute. Bevve, seguito
dagli altri.
Mike sta aiutando in cucina. disse Miriam. Gli piace dare una mano
in cucina. Penso che da grande far il cameriere.
Sei ancora qui? Mandalo qui comunque; il dottor Nelson vuole sotto-
porlo a un esame fisico generale.
Non c' fretta intervenne il chirurgo della nave. Jubal, questo scotch
ottimo. Ma a cosa brindiamo?
Scusami, era polinesiano. Che la nostra amicizia duri in eterno. Pos-
siamo considerarlo come l'epilogo della cerimonia dell'acqua di stamattina.
A proposito, signori, vi informo che sia Duke che Larry sono fratelli d'acqua
di Mike, ma non preoccupatevi troppo per questo. Non sono un granch in
cucina per sono ottimi elementi da avere al proprio fianco in un vicolo
buio.
Se garantisci tu per loro, disse van Tromp ci fidiamo. Ma visto che
siamo soli, facciamo un brindisi alle ragazze. Sven, com' quel tuo brindisi
in proposito?
Vuoi dire quello a tutte le belle ragazze del mondo? No, brindiamo solo
per le quattro che sono qui. Bevvero alla salute delle loro sorelle d'acqua.
Jubal, dove diavolo le hai trovate? continu Nelson.
Le allevo nella mia cantina personale. Solo che quando riesco finalmen-
te ad addestrarle nella maniera giusta e iniziano a diventare realmente utili,
salta sempre fuori qualche bel tipo di citt che se le sposa. un gioco per-
duto in partenza.
Comprendo la tua sofferenza disse Nelson in modo cameratesco.
Mi fa piacere. Spero che voi signori siate tutti gi sposati. Due lo era-
no. Mahmoud era scapolo. Jubal lo fiss con aria truce.
Mi faresti il piacere di scorporarti? Dopo mangiato, naturalmente. Non
vorrei mai che tu lo facessi a stomaco vuoto.
Non ti preoccupare, io sono uno scapolo a vita.
Suvvia! Ho visto benissimo che Dorcas ti faceva gli occhi dolci e tu
facevi le fusa.
Ti assicuro, non rappresento alcuna minaccia. Mahmoud pens di dire
a Jubal che non avrebbe mai sposato una donna che seguiva una religione
diversa dalla sua, poi decise che forse un pagano avrebbe potuto offendersi
per questo, perfino un personaggio di vedute elastiche come Jubal. Cambi
argomento. Comunque, Jubal, non dare mai un consiglio del genere a
Mike. Non credo proprio che grokkerebbe che si tratta di uno scherzo e
potresti ritrovarti un cadavere fra le mani. Non so non so se Mike sia ef-
fettivamente in grado di morire a comando. Ma so che ci proverebbe e se
fosse davvero un marziano, gli riuscirebbe anche.
Sono convinto che sia davvero in grado di farlo intervenne Nelson in
tono deciso. Jubal, non hai notato nulla di strano nel metabolismo di
Mike?
Uh, mettiamola cos. Diciamo che non c' nulla nel suo metabolismo
che non possa essere considerato strano. Estremamente strano.
Esatto.
Jubal si rivolse nuovamente a Mahmoud. Ma non ti preoccupare, non
inviterei mai Mike a suicidarsi. Ho imparato presto a non scherzare in pro-
posito con lui. Ho grokkato che non grokka gli scherzi e le battute. Jubal
sbatt le palpebre con aria pensierosa. Ma non credo di aver grokkato per-
fettamente la parola grok. Stinky, tu parli il marziano.
Un poco.
Lo parli in maniera fluente. Ti ho sentito benissimo, prima. Hai grokka-
to grok?
Mahmoud assunse un'espressione pensosa. No. In verit no. Grok la
parola pi importante della lingua marziana credo che passer i prossimi
quarant'anni a cercare di capirla e che user qualche milione di parole stam-
pate per tentare di spiegarla. Ma non sono affatto convinto che vi riuscir.
Per grokkare la parola grok bisogna pensare in marziano. Mike lo fa
ma io no. Avete notato come Mike affronta in maniera ambigua anche i con-
cetti umani pi semplici?
Se l'ho notato? Mi fa ancora male la testa!
Anche a me.

Cibo annunci Jubal. Si mangia, finalmente. Ragazze, mettete le vi-


vande a portata di mano e mantenete un rispettoso silenzio. Continua pure a
parlare, dottore. O forse la presenza di Mike ti induce a rimandare il discor-
so?
Tutt'altro. Mahmoud rivolse una frase in marziano a Mike, che gli ri-
spose nella stessa lingua e si produsse in un sorriso solare. Poi la sua espres-
sione torn normale e si dedic al cibo, felice di poter consumare il suo pa-
sto in silenzio. Gli ho detto quel che stavo tentando di fare e mi ha detto
che avrei parlato giustamente; non era una sua opinione ma una semplice
esposizione dei fatti, una necessit. Spero solo che, se fallir nel mio inten-
to, lui lo noter e me lo dir. Ma dubito fortemente che far una cosa del ge-
nere. Dovete capire che lui pensa in marziano, e questo gli d una mappa
dell'universo completamente diversa dalla nostra. Mi seguite?
Grokko assenti Jubal. La lingua foggia le idee di base dell'uomo.
S, ma tu parli anche l'arabo, non vero? domand Mahmoud.
Lo parlavo una volta, molti anni fa, e piuttosto male ammise Jubal.
Ne ho imparato un po' quando facevo il chirurgo per l'American Field Ser-
vice in Palestina. Ma ora non me lo ricordo quasi pi. Ogni tanto leggo
qualcosina solo perch preferisco le parole del Profeta in versione origi-
nale.
Giustissimo. Il Corano non pu essere tradotto; la mappa cambia per
forza a ogni traduzione, a prescindere da quanto sia accurata. Penso che po-
trete capire quanto sia stato difficile per me apprendere l'inglese. Non solo
perch la mia lingua possiede flessioni assai pi semplici e tempi molto pi
limitati: l'intero quadro che cambia. L'inglese la pi vasta fra le lingue
umane, e il suo vocabolario contiene almeno il doppio dei termini di qual-
siasi altra lingua. Questo fatto ha reso inevitabile che l'inglese diventasse
prima o poi la lingua franca di questo pianeta. Poich, nonostante le sue
concrescenze barbariche, indubbiamente la pi ricca e la pi flessibile fra
le lingue o forse lo proprio per questa sua peculiarit. L'inglese divora
qualsiasi vocabolo gli passi fra le mani, trasformandolo secondo le sue strut-
ture. E nessuno ha mai tentato di arrestare questo processo, mentre altre lin-
gue hanno limiti ufficiali ben precisi L'inglese sempre stata una lingua
bastarda, e nessuno si mai interessato al modo in cui si evolveva. Tuttavia,
non si pu certo dire che non si sia evoluta ed enormemente, per giunta!
Al punto che nessun uomo pu considerarsi istruito se non ha fatto almeno
un tentativo di far suo questo mostro.
Grazie alla variet, alla sottigliezza e alla complessit idiomatica, in in-
glese si possono esprimere dei concetti impossibili per altre lingue. una
cosa che mi ha sempre fatto impazzire finch non ho imparato a pensare
in inglese, ponendo cos una nuova mappa del mondo sopra quella con
cui sono cresciuto. Una mappa di gran lunga migliore, per molti aspetti e
certamente pi dettagliata.
Eppure, nonostante ci, vi sono concetti che si possono esprimere con
grande semplicit in arabo e non in inglese aggiunse Mahmoud.
Jubal annui. Verissimo. anche per questo che tento sempre di mante-
nermi in esercizio con l'arabo.
S. Ma la lingua marziana talmente pi complessa dell'inglese, e tal-
mente diversa nel suo modo di astrarre un'immagine dell'universo, che in
confronto l'inglese e l'arabo possono essere considerati praticamente come
un unico idioma. Un inglese e un arabo possono imparare a pensare nel
modo dell'altro, nella lingua dell'altro. Ma non credo che diventer mai pos-
sibile per noi pensare in marziano, se non nel modo in cui l'ha fatto Mike.
Oh, certo, possiamo imparare una specie di marziano approssimativo, ed
proprio questo che io uso quando parlo con lui. Prendiamo come esempio
questa parola, grokkare. Il suo significato letterale, un significato che so-
spetto risalga all'origine dei marziani in quanto creature pensanti e parlanti e
che getta una certa luce sulla loro mappa della vita, piuttosto semplice.
grokkare significa bere.
Eh? disse Jubal. Ma Mike non usa mai quel termine quando parla di
bere. Lui
Aspetti un attimo. Mahmoud si rivolse a Mike in marziano. Mike as-
sunse un'espressione leggermente sorpresa. Grokkare bere disse,
come se nulla fosse.
Tuttavia, Mike sarebbe stato d'accordo continu Mahmoud anche se
gli avessi citato un altro centinaio di parole inglesi, parole che per noi rap-
presentano concetti completamente diversi, anche contrastanti fra loro. E
grok significa effettivamente tutte queste cose, a seconda di come lo si
usa. Significa paura, amore e anche odio; odio vero e proprio, poich
secondo la mappa marziana, non possibile odiare una cosa a meno che
non la si sia grokkata nella sua completezza, che la si sia capita talmente a
fondo che essa si unita a noi e noi ci siamo uniti a essa Solo allora, e
non prima, si pu arrivare a odiarla. In pratica, bisogna odiare anche se stes-
si. Solo che ci implica inevitabilmente che si ami anche quella stessa cosa
in maniera completa, e che non la si voglia mai vedere cambiare. Solo allora
si pu odiare e temo che l'odio marziano sia una sensazione talmente
cupa e malefica che il nostro equivalente umano per loro non andrebbe pi
in l di una leggera avversione.
Mahmoud assunse un'espressione assorta. In termini matematici, signi-
fica esattamente identici. I marziani sembrano conoscere a livello istintivo
ci che noi abbiamo imparato con grande fatica dalla fisica moderna, ovve-
ro che l'osservatore interagisce con l'oggetto osservato gi solo attraverso
l'atto dell'osservazione. Grokkare significa comprendere una cosa talmen-
te a fondo che l'osservatore diviene parte del processo dell'osservare Uni-
re, mischiare, far combaciare, perdere la propria identit personale nell'e-
sperienza di gruppo. Significa in pratica tutto ci che noi mettiamo sotto le
categorie di religione, filosofia e scienza e allo stesso tempo ha per noi lo
stesso significato che potrebbe avere la parola colore per un uomo cieco.
Mahmoud si concesse una pausa. Jubal, se ti facessi a fettine e preparassi
una zuppa del tuo corpo, tu e la zuppa, assieme a qualsiasi altro ingrediente
che vi fosse compreso, grokkereste. E quando io ti mangiassi, noi grokke-
remmo assieme, nulla verrebbe perso e non avrebbe pi alcuna importanza
quale di noi due ha fatto a fettine e ha mangiato l'altro.
Per me avrebbe importanza, eccome! ribatt seccamente Jubal.
Ma tu non sei marziano. Mahmoud si rivolse nuovamente a Mike in
marziano.
Mike annui. Hai parlato giustamente, fratello dottor Mahmoud. L'ho gi
detto prima. Tu sei Dio.
Mahmoud scroll le spalle con fare disperato. Visto? un caso senza
speranze. Non sono riuscito a ottenere altro che una bestemmia. Noi non
pensiamo in marziano. Non siamo in grado di farlo.
Tu sei Dio ripet Mike con aria raggiante. Dio grokka.
Che diavolo, cambiamo argomento! Jubal, posso abusare della mia con-
dizione di fratellanza e chiederti un altro gin?
Ci penso io disse Dorcas, alzandosi in piedi.
Era un piacevole raduno familiare, reso allegro e spigliato dal gusto di
Jubal per il comfort e l'informalit; un gusto che veniva condiviso anche dai
suoi collaboratori. Anche i tre ospiti erano persone simili tra loro, alla mano,
istruiti, professionalmente appagati e senza particolari ambizioni aggressive;
in pi, tutti e quattro gli uomini presenti provavano un certo senso paterno
nei confronti di Mike. Persino il dottor Mahmoud, che raramente abbassava
la guardia davanti a chi non condivideva con lui l'unica vera fede della sot-
tomissione alla sempre benefica e misericordiosa Volont di Dio, si sentiva
felice e a suo agio. Era stato molto contento nell'apprendere che Jubal leg-
geva le parole del Profeta e ora che ci faceva caso, le donne del clan di
Jubal erano pi in carne di quanto non avesse percepito da un primo sguar-
do superficiale. Quella mora Ma scart subito il pensiero; in fondo era un
ospite.
A ogni modo, gli faceva molto piacere che quelle donne non chiacchie-
rassero in continuazione fra loro, non si intromettessero nei discorsi seri fra
uomini e fossero invece molto rapide nel servire il cibo e le bevande, offren-
do un'ospitalit calda e confortevole. Sulle prime l'atteggiamento informale
e irrispettoso da parte di Miriam nei confronti del suo padrone aveva colpito
molto negativamente Mahmoud, ma in seguito lo aveva riconosciuto per
quel che era in realt: la libert concessa ai gatti e ai bambini preferiti nel-
l'intimit delle mura domestiche.
Jubal spieg che erano in attesa di notizie da parte del Segretario genera-
le. Se ha davvero intenzione di mettersi in affari, e credo proprio che sia
cos, potremmo avere sue notizie oggi stesso. In caso contrario, andremo a
casa stasera e vorr dire che torneremo qui nel caso che ne insorga la ne-
cessit. Ma credo che, se fossimo rimasti al Palazzo, gli sarebbe venuta la
tentazione di tirare sul prezzo. Qui invece, nella nostra tana ben protetta,
possiamo benissimo rifiutarci di trattare.
Trattare per cosa? domand il capitano van Tromp. Gli avete dato
quel che voleva.
Non esattamente. Douglas preferirebbe di gran lunga che quel suo pote-
re di procuratore fosse irrevocabile; invece dipende tutto dal suo comporta-
mento, inoltre il suo eventuale successore a quel potere sarebbe un uomo
che Douglas teme e disprezza, ovvero quel vigliacco dal sorriso innocente
che risponde al nome di Ben Caxton. Ma vi sono anche altre parti, oltre a
Douglas, che vorrebbero trattare. Quell'ipocrita di Kung, a esempio, mi odia
a morte perch gli ho sfilato il tappeto da sotto i piedi. Tuttavia, sono con-
vinto che se fosse in grado di proporci un affare vantaggioso prima che
Douglas accetti quello che gli abbiamo proposto, lo farebbe immediatamen-
te. Quindi dobbiamo cercare di tenerci alla larga anche da lui. Uno dei moti-
vi per cui non stiamo mangiando n bevendo nulla tranne ci che ci siamo
portati da casa proprio quel Kung.
Pensi che arriverebbero a tanto? domand Nelson. Jubal, ero convin-
to che tu fossi una buona forchetta e che ti portassi il cibo da casa per que-
sto. Non riesco a immaginare che qualcuno possa pensare di avvelenare il
vostro cibo non in un grande albergo come questo, almeno.
Jubal scosse il capo mestamente. Sven, sei la tipica persona onesta che
pensa che tutti gli altri siano come lei e in genere hai anche ragione. No,
non credo che nessuno abbia intenzione di avvelenarti, ma rimane il fatto
che tua moglie potrebbe incassare i soldi della tua assicurazione sulla vita
solo perch hai condiviso un piatto con Mike.
Credi?
Sven, se vuoi ti ordino quello che vuoi, ma ti assicuro che io non la toc-
cher e che non permetter a Mike di toccarla. Ci sono ottime possibilit
che un cameriere dell'albergo che si presenti qui sia pagato da Kung e
magari anche da altre due o tre persone od organizzazioni. Non sono un vi-
sionario; sanno dove ci troviamo, e hanno avuto almeno un paio d'ore di
tempo per organizzarsi. Sven, non scherzo quando ti dico che la mia pi
grande preoccupazione di questi tempi stata quella di mantenere in vita il
ragazzo abbastanza a lungo da permettermi di trovare un modo per stabiliz-
zare il potere che rappresenta e far s che nessuno abbia motivi validi per
volerlo morto.
Jubal sospir. Prendi a esempio la vedova nera. Si tratta di un ragnettino
timido, utile e, secondo i miei gusti personali, il pi carino della sua specie.
Ha una pelle lucida e scintillante, e sul dorso ha un simbolo simile a una
clessidra. Tuttavia, il povero animaletto ha la grande sfortuna di possedere
un potere enorme rispetto alle sue dimensioni e, di conseguenza, chiunque
lo veda portato a ucciderlo senza nemmeno pensarci.
La vedova nera non pu farci nulla, poich non ha alcun modo per fare
a meno del suo potente veleno.
Ebbene, per Mike vale la stessa cosa. Non carino come una vedova
nera, ma
Jubal! intervenne Dorcas indignata. Che cattiveria che hai detto! Non
affatto vero!
Scusami, sorellina, non posseggo la tua stessa inclinazione ghiandolare
per gli aspetti estetici. Comunque, a prescindere da quanto sia carino, Mike
non pu liberarsi di quel denaro, e non per nulla sicuro per lui possederlo.
E non solo per via di Kung. L'Alta Corte non poi cos apolitica quanto
vorrebbe sembrare anche se, visti i loro metodi, probabilmente non lo uc-
ciderebbero: si limiterebbero a imprigionarlo. Il che, secondo il mio punto
di vista, potrebbe essere ancora peggio. Per non parlare poi di un'altra doz-
zina di parti interessate, sia dentro che fuori dagli uffici pubblici persone
che potrebbero ucciderlo oppure no, ma che hanno senz'altro pensato a
come potrebbe influenzare il loro conto in banca il fatto di avere Mike come
ospite d'onore a un funerale. Io
Telefono, capo.
Anne, si da il caso che tu abbia appena interrotto un pensiero molto pro-
fondo, e che io non abbia intenzione di rispondere a nessuno.
Ha detto di dire che era Becky.
Perch non me l'hai detto subito? Jubal si alz e usc dal salotto, dove
trov l'immagine del volto amichevole di Madame Vesant ad attenderlo sul-
lo schermo. Becky! Che piacere vederti, figlia mia! Non gli venne nem-
meno in mente di chiederle come avesse fatto a rintracciarlo.
Ciao, Doc. Ti ho visto in stereovisione, cos mi venuta voglia di chia-
marti.
Com'ero?
Il Professore sarebbe stato orgoglioso di te. Non ho mai visto un oratore
pi esperto. Li hai sistemati prima ancora che se ne rendessero conto. Doc,
se tu fossi nato in forma di due gemelli, la professione avrebbe avuto un
grande oratore in pi.
un gran complimento, Becky, visto che viene da te. Jubal pens ve-
locemente. Ma sei tu ad aver preparato la recita; io mi sono limitato a in-
cassare e ti assicuro che abbiamo incassato parecchio, quindi spara pure
la tua cifra, Becky, e non essere timida. Jubal decise che avrebbe raddop-
piato qualsiasi cifra gli avesse proposto. Il conto spese che aveva richiesto
per Mike non ne avrebbe certo risentito ed era decisamente meglio pagare
profumatamente Becky piuttosto che avere un debito aperto con lei.
Madame Vesant fece una smorfia. Cos mi offendi.
Becky, Becky! Ormai sei una ragazza cresciuta. E bada bene, non sono
certo soldi miei. La parcella di competenza dell'Uomo di Marte e, credimi,
se la pu permettere. Sorrise. Da me non avrai altro che un grazie, un ba-
cione e un abbraccio da spaccarti le costole, non appena avr l'occasione di
incontrarti.
Madame Vesant si rilass e sorrise a sua volta. Va bene, ci tengo. Ricor-
do ancora quando mi davi quelle pacche sul sedere per rassicurarmi che il
Professore sarebbe stato meglio mi hai sempre tranquillizzato.
Non posso credere di aver mai fatto una cosa cos poco professionale.
Lo hai fatto eccome, e lo sai benissimo. E se devo dire la verit, non
erano nemmeno gesti tanto paterni.
Pu darsi. Magari pensavo che tu avessi bisogno proprio di quel genere
di cura. Ormai ho rinunciato a dare pacche sul sedere da diversi anni ma
nel tuo caso potrei anche fare un'eccezione.
Ci conto.
Tu intanto spara una cifra. E non dimenticare gli zeri.
Uh ci penser su. Ma a dir la verit ho scoperto di recente che ci sono
altri modi per arrotondare la parcella. Hai dato un'occhiata all'andamento
del mercato di oggi?
No, e non mi interessa. Perch non vieni invece a fare un giro da queste
parti per un drink?
Meglio di no. Ho promesso be', a un cliente piuttosto importante che
sarei rimasta a disposizione per eventuali consultazioni urgenti.
Capisco. Mmm Becky, credi che le stelle possano indicare che tutta
questa faccenda andrebbe a finire per il meglio per tutti quanti se venisse
conclusa, firmata, sigillata e archiviata oggi stesso? Magari appena dopo la
chiusura dei mercati azionari?
Lei si fece pensierosa. Potrei indagare in merito.
Fallo, allora. E vienici a trovare quando sarai meno occupata. Puoi ri-
manere con noi quanto ti pare e non dovrai mai indossare le tue dolorosissi-
me scarpe. Sono sicuro che il ragazzo ti piacer; strano come una giarret-
tiera per serpenti, ma anche dolce come un bacio rubato.
Uh va bene, verr non appena mi sar possibile. Grazie, Doc.
Quando Jubal rientr in salotto, scopri che il dottor Nelson aveva portato
Mike con s in una delle camere da letto per un esame. Li raggiunse per of-
frire a Nelson i propri strumenti medici, dato che il medico non aveva con
s la sua valigetta.
Jubal trov Mike denudato e Nelson con un'espressione sconvolta. Dot-
tore, disse Nelson in tono quasi scandalizzato ho visto questo paziente
non pi di dieci giorni fa. Dove diavolo ha preso tutti questi muscoli?
Ha spedito un buono che ha trovato sulla retrocopertina di Rut, la rivi-
sta per uomini macho. Sai, quelle pubblicit che spiegano come un min-
gherlino di cinquanta chili pu diventare
Dottore, per favore!
Perch non lo chiedi a lui? sugger Jubal. Nelson glielo chiese. Li ho
pensati rispose Mike.
Esatto assenti Jubal. Li ha pensati. Quando arrivato da me, era un
vero e proprio disastro; debole, magro e pallido. Sembrava che fosse stato
allevato in una caverna cosa per altro non lontana dalla realt. Cos, gli
ho detto che doveva diventare forte, e lui lo ha fatto.
Ginnastica? domand Nelson in tono dubbioso.
Nulla di sistematico. Nuotava, quando ne aveva voglia.
Una settimana di nuoto non pu trasformare un uomo in un culturista!
Nelson fece una smorfia. Sono propenso a credere che Mike abbia un con-
trollo su quelli che normalmente vengono considerati muscoli involontari;
una cosa che ha persino dei precedenti. Tuttavia, in questo caso, si co-
stretti ad assumere che
Dottore lo interruppe Jubal cortesemente perch non ti limiti ad am-
mettere che non grokki e ti risparmi le conclusioni scientifiche?
Nelson sospir. In effetti Mike, rivestiti pure.
Qualche tempo dopo, grazie all'atmosfera rilassata dovuta alla buona
compagnia e all'alcol, Jubal prese a svelare ai tre uomini della Champion i
suoi timori rispetto al lavoro svolto quella mattina. Il lato finanziario sta-
to piuttosto semplice; bastava bloccare tutti i soldi di Mike, in modo che
non vi potesse essere alcuna lotta. Nemmeno nel caso che Mike muoia, poi-
ch ho riferito in privato a Douglas che quell'evenienza avrebbe posto fine
ai suoi diritti di tutela, facendo allo stesso tempo in modo che giungesse a
Kung e a diversi altri una voce proveniente da fonti attendibili (che ovvia-
mente sarei stato io) secondo le quali la morte di Mike affiderebbe a Dou-
glas il controllo permanente sui suoi beni. Certo, se fossi stato dotato di po-
teri magici avrei tolto al ragazzo non solo il suo valore politico ma anche
ogni singolo centesimo della sua eredit. Cos
E perch mai avresti dovuto fare una cosa del genere, Jubal? lo inter-
ruppe il capitano.
Harshaw rimase sorpreso. Sei ricco, capitano? Non intendo chiederti se
hai i soldi per pagare le bollette e per toglierti qualche capriccio. Intendo
ricco; talmente ricco che il pavimento sprofonda sotto il tuo peso quando te
ne vai in giro.
Io? van Tromp emise un grugnito. Ho il mio stipendio mensile, avr
diritto a una pensione decente, ho una casa con un mutuo in corso, e ho due
figlie che vanno all'universit. Ti assicuro che non mi dispiacerebbe affatto
diventare ricco per un po' di tempo!
Io invece ti dico che non ti piacerebbe affatto.
Oh! Sono sicuro che non parleresti cos se anche tu avessi una famiglia
da mantenere!
Giusto per la cronaca, ho fatto frequentare l'universit a ben quattro fi-
glie e per farlo mi sono indebitato fino al collo. Una di loro per ha reso
giustizia al mio investimento; una delle prime della classe nella sua pro-
fessione, e pratica con il nome di suo marito perch sa che suo padre non
altro che un vecchio barbone che fa i soldi scrivendo robetta popolare inve-
ce di prendersi la premura di diventare un ricordo stimato nella sua listarella
di quelli che contano . Le altre tre sono ottime persone che si ricordano
sempre del mio compleanno e che non mi seccano mai per altri motivi; non
posso certo dire che l'istruzione abbia fatto loro del male. Ma la mia prole
non pertinente al discorso, se non per dimostrare che capisco come spesso
un uomo possa avere bisogno di pi di quanto non possegga. Tuttavia, puoi
risolvere quel problema molto facilmente; basta che ti ritiri dal servizio e
che ti faccia assumere da qualche ditta di ingegneria che ti pagher circa il
triplo del tuo stipendio attuale solo per avere il tuo nome sulla lista dei di-
pendenti. La General Atomics, per esempio, o altre Avrai ricevuto qual-
che offerta, immagino
Questo non c'entra disse van Tromp, serio. Sono un professionista.
Il che significa che non rinunceresti a comandare navi spaziali nemme-
no per tutto l'oro del mondo. Ti capisco perfettamente.
Per non mi dispiacerebbe nemmeno avere qualche soldo in pi.
Qualche soldo in pi non ti servirebbe praticamente a nulla, perch due
figlie consumano circa il dieci per cento in pi di quello che qualsiasi uomo
possa guadagnare facendo un lavoro normale, a prescindere dalla cifra che
gli arriva in busta paga. Si tratta di una legge della natura provata ripetuta-
mente ma mai formulata prima d'ora, che d'ora in poi verr conosciuta con il
nome di Legge di Harshaw. Tuttavia, capitano, ti assicuro che una ric-
chezza vera e propria, una ricchezza che costringa chi la possiede ad assu-
mere una serie di loschi individui per non alzargli le tasse, sarebbe per te
una maledizione ancor peggiore che non il fatto di dimetterti dal tuo amato
lavoro.
E perch mai dovrebbe esserlo? Mi limiterei a investire tutto in titoli e a
ritirare gli assegni.
Tu credi? Non lo faresti se fossi il genere di persona che guadagna un
sacco di soldi. Guadagnare tanto non difficile; basta dedicare l'intera vita
al guadagno, al mantenimento e alla trasformazione del denaro in altro de-
naro, escludendo qualsiasi altro possibile interesse. Dicono che l'era delle
opportunit ormai passata; sciocchezze! Degli uomini pi ricchi del nostro
pianeta, sette su dieci hanno iniziato senza nemmeno un soldo in tasca, e ce
ne sono parecchi altri che si stanno facendo strada. Gente simile non si la-
scia certo intimidire dal fisco o dal socialismo; si limitano ad adattarsi alle
nuove regole, cambiando le loro. Ma nemmeno la miglior ballerina del
mondo lavora pi sodo e con maggiore dedizione di un uomo che ha inten-
zione di diventare ricco. Capitano, ti assicuro che non nel tuo stile; tu non
vuoi fare soldi, tu vuoi semplicemente averli, per poi spenderli.
Esatto! Ed proprio per questo che non riesco a capire per quale motivo
tu voglia togliere a Mike la sua ricchezza.
Prima di tutto perch Mike non ne ha bisogno, e in secondo luogo per-
ch lo mutilerebbe pi del peggiore degli handicap. La ricchezza, la ricchez-
za vera, una maledizione a meno che una persona non si diverta un
mondo a dedicare la sua vita a fare soldi. E anche in quel caso, ci sono delle
controindicazioni piuttosto serie.
Balle! Jubal, mi sembri come la guardia di un harem che cerca di con-
vincere un uomo sano dei vantaggi dell'essere un eunuco. Scusami, ma io la
vedo cos.
Possibile assenti Jubal e forse anche per lo stesso motivo; l'abilit
della mente umana nel razionalizzare i propri difetti trasformandoli in virt
pressoch illimitata, e io non rappresento un'eccezione. Dato che anch'io,
come te, non ho alcun interesse nel denaro se non per spenderlo, non ho mai
avuto la possibilit di acquisire una bench minima ricchezza. Ne ho giusto
quanta basta per soddisfare i miei vizi. E non c' nemmeno il pericolo che
non riesca a rubacchiare qua e l quella cifra modesta di cui necessito, poi-
ch chiunque abbia un minimo di testa pu essere in grado di sostenere i
propri vizi, che si tratti di riscuotere le decime o di masticare betel. Ma se
mi parli di grande ricchezza Hai visto quel che accaduto stamattina. Ora
rispondimi sinceramente: credi che sarei stato in grado di alterare le cose
per acquisire io stesso quel malloppone, divenendo unico gestore di quella
ricchezza e sfruttando i soldi per investirli in qualsiasi cosa ritenessi oppor-
tuno a mio esclusivo beneficio, facendo in modo che Douglas mi sostenesse
in ogni caso? Credi che avrei potuto farlo? Mike si fida ciecamente di me;
sono suo fratello d'acqua. Sarei stato in grado, secondo te, di rubare tutta la
sua ricchezza e di fare in modo da essere condonato dal Governo stesso nel-
la persona del signor Douglas?
Uh cavolo, Jubal, credo che avresti potuto effettivamente farlo.
Certo che avrei potuto. Perch il nostro a-volte-stimato Segretario gene-
rale non pi assetato di denaro di quanto non lo sia tu. Lo scopo della sua
vita il potere politico un fine che mi estraneo. Se avessi garantito a
Douglas (oh, certo, in maniera elegante, poich vi una certa qual forma di
decoro anche fra ladri) che il patrimonio di Mike avrebbe continuato a fi-
nanziare la sua amministrazione, Douglas mi avrebbe permesso di fare ci
che volevo dei soldi, e avrebbe legalizzato la mia posizione.
Jubal trasal. Per un certo tempo ho temuto di dover fare proprio questo,
per proteggere Mike dagli avvoltoi che circolano sopra la sua testa. Vi assi-
curo che la prospettiva non mi allettava affatto. Capitano, evidente che tu
non sai cosa significa possedere una ricchezza del tipo Il vecchio e il mare.
Non vuol dire avere il portafoglio gonfio e un sacco di tempo per spendere.
l'essere martellato da ogni lato, a ogni ora, ovunque tu vada, da mendican-
ti insistenti come quelli di Bombay, ognuno dei quali pretende che tu inve-
sta o ceda almeno una parte della tua grande ricchezza. Un uomo ricco di-
venta subito sospettoso nei confronti di tutti gli amici e di fatto una since-
ra amicizia una cosa che gli viene offerta assai di rado; quelli che avrebbe-
ro potuto essere suoi amici non possono essere seccati a loro volta in conti-
nuazione dai mendicanti, e allo stesso tempo sono troppo orgogliosi per far-
si considerare mendicanti anche loro. E peggio ancora, la sua vita e quella
della sua famiglia sarebbe in costante pericolo. Capitano, le tue figlie sono
mai state minacciate di rapimento?
Cosa? Per Dio, spero proprio di no!
Ebbene, se tu possedessi anche una piccola parte della ricchezza che
capitata addosso a Mike, dovresti farle scortare da guardie del corpo giorno
e notte e anche allora non saresti mai sicuro che quelle stesse guardie non
vengano corrotte o indotte in tentazione. Prova un po' a rivedere gli ultimi
cento rapimenti avvenuti in questo paese, e dimmi quanti di essi sono stati
compiuti da fedeli dipendenti e quante delle vittime ne sono uscite vive.
Poi poniti questa domanda; esiste forse un lusso acquistabile con la ricchez-
za che possa valere la preoccupazione di avere il bel collo delle tue figliolet-
te costantemente circondato da un cappio?
Van Tromp assunse un'aria pensosa. No. Credo che mi terr la mia casa
col mutuo pi adatta alla mia personalit. Jubal, quelle ragazze sono tut-
to quel che ho.
Amen. La sola prospettiva mi sconvolgeva completamente. La ricchez-
za non ha alcun valore per me. Non chiedo altro che di vivere la mia vita se-
dentaria e inutile, di dormire nel mio letto e di non essere disturbato! Ci
nonostante, per un attimo ho pensato di dover passare gli ultimi anni della
mia esistenza seduto in un ufficio, protetto da una serie di tirapiedi e lavo-
rando per interminabili ore come gestore della fortuna di Mike.
Poi mi venuta un'ispirazione. Douglas vive gi dietro simili barricate,
possiede gi tutti gli scagnozzi di cui ha bisogno. E dato che ero comunque
costretto a cedere a Douglas il potere rappresentato da quel denaro solo per
garantire la salute e la libert di Mike, perch non farla pagare a quel men-
dicante scaricandogli addosso anche tutto il resto, mal di testa compresi?
Non ho mai avuto paura che Douglas approfittasse della situazione; solo i
piccoli politici da quattro soldi sono affamati di denaro, e Douglas, per
quanti difetti gli possiate trovare, non certo uno di loro. Smettila di fare
smorfie, Ben, e spera piuttosto che non ti arrivi mai addosso tutto quel peso.
Cos, insomma, sono riuscito a scaricare quel denaro su Douglas, e ora
posso tornare tranquillamente al mio orticello. Ma, come ho gi detto, una
volta capito il meccanismo stato relativamente facile liberarsi dei soldi.
Ci che mi preoccupava realmente era la Sentenza Larkin.
Infatti pensavo che tu avessi perso la testa, Jubal intervenne Caxton.
Che razza di idea hai avuto nel pretendere che Mike ricevesse gli onori di
un capo di Stato? Per l'amor di Dio, Jubal, avresti fatto molto meglio a far
firmare subito a Mike un impegno a rinunciare a qualsiasi diritto, titolo o in-
teresse derivante da quella ridicola Sentenza Larkin. Sai benissimo che
Douglas voleva proprio questo; te l'aveva gi accennato Jill.
Ben, caro replic Jubal educatamente come giornalista sei un gran la-
voratore e a volte risulti anche leggibile.
Grazie! Sei un mio fan?
Ci nonostante, i tuoi concetti di strategia politico-economica sono a li-
vello neanderthaliano.
Caxton emise un sospiro. Cos va meglio. Per un attimo ho pensato che
invecchiando fossi diventato un sentimentale.
Quando lo diventer, ti prego di spararmi un colpo. Capitano, quanti
uomini avete lasciato su Marte?
Ventitr.
E qual la loro condizione legale, secondo la Sentenza Larkin?
Van Tromp assunse un'espressione preoccupata. Non dovrei parlarne.
Allora non farlo lo rassicur Jubal. Posso intuirla, e credo sia in gra-
do di farlo anche Ben.
Capitano, sia io che Skippy siamo di nuovo dei civili intervenne Nel-
son. Ne consegue che possiamo parlare quanto e come ci pare
E lo faremo assenti Mahmoud.
e se hanno qualcosa da ridire in proposito, sanno gi cosa possono
fare del mio grado di ufficiale. Come osa il Governo dirci ci che possiamo
o non possiamo dire? Quei cialtroni non sono mica andati su Marte.
Tranquillo, Sven. Avevo comunque intenzione di parlare in fondo sia-
mo fra fratelli d'acqua. Per, Ben, preferirei non leggere quanto ti sto per
dire nella tua rubrica. Ci terrei abbastanza a comandare di nuovo un'astrona-
ve.
Capitano, so benissimo cosa si intende per informazione
confidenziale. Tuttavia, se preferisci, posso unirmi a Mike e alle ragazze
per un po', tanto volevo parlare un po' con Jill.
Ti prego di non lasciarci. Tuttavia sia chiaro che si tratta di una confi-
denza fra fratelli d'acqua. Il Governo piuttosto incasinato per quanto ri-
guarda la colonia nominale che abbiamo lasciato su Marte. Ogni partecipan-
te alla spedizione ha firmato una rinuncia ai suoi cosiddetti diritti Larkin,
assegnandoli al Governo, prima ancora di partire dalla Terra. Inutile dire che
la scoperta della presenza di Mike quando siamo giunti su Marte ha compli-
cato enormemente ogni cosa. Ora, io non sono un avvocato, ma per quel che
ho capito, se Mike rinunciava ai suoi diritti l'amministrazione si sarebbe tro-
vata in una posizione di grande vantaggio quando si fosse trattato di riscuo-
tere i beni.
Quali beni? ribatt Caxton. A parte quelli puramente scientifici, in-
tendo. Senti, capitano, non voglio sminuire la tua scoperta, ma per quel che
ho visto e sentito, Marte non esattamente quel che si dice una propriet di
valore per noi esseri umani. O ci sono forse dei beni segreti che sono stati
nascosti all'opinione pubblica?
Van Tromp scosse il capo. No, naturalmente tutti i rapporti tecnici e
scientifici sono riservati, ma Ben, la Luna non era altro che un ammasso
di sassi senza valore quando ci siamo arrivati, e guarda un po' adesso che
cosa diventata.
Touch ammise Caxton. Peccato che mio nonno abbia investito tutto
in uranio canadese; dato che non ho le riserve di Jubal sul diventare ricchi,
avrei preferito di gran lunga che avesse comprato azioni della Lunar Enter-
prises. Fece una pausa. In ogni caso, Marte un pianeta abitato.
Van Tromp assunse un'espressione corrucciata. S, ma Stinky, diglielo
tu.
Mahmoud prese la parola. Ben, su Marte c' moltissimo spazio per
eventuali colonie umane e, per quel che siamo riusciti a capire finora, i mar-
ziani non avrebbero nulla da obiettare. Non si sono certo lamentati quando
abbiamo detto loro che ci saremmo lasciati dietro una colonia. D'altra parte,
va detto che non sembravano nemmeno compiaciuti.
Sembrava che la cosa non gli interessasse affatto. In questo momento,
lass sventola la nostra bandiera, e abbiamo anche dichiarato l'extraterrito-
rialit. Ci nonostante, credo che il nostro status sia pi simile a quello di
una citt di vetro per formiche come quelle che si vedono a volte nelle aule
delle scuole. Non sono mai riuscito a grokkare bene la situazione.
Jubal annui. Esatto. La stessa cosa vale per me. Stamattina non avevo la
minima idea di quale potesse essere la situazione reale sapevo solo che il
Governo non vedeva l'ora di togliere a Mike i suoi cosiddetti diritti Larkin.
Cos ho deciso che anche il Governo doveva saperne quanto me e ho cerca-
to di approfittarne. Osare, osare sempre, il principio pi sicuro, in qual-
siasi strategia. Dopo lunghi anni di pratica della medicina ho capito che
proprio nei momenti di disperazione che occorre dimostrare la maggiore fi-
ducia in se stessi. E anche in campo legale ho imparato che, quando hai fra
le mani un caso che sembra senza speranze, devi assolutamente far colpo
sui giudici, ostentando tranquillit e sicurezza.
Jubal sorrise. Una volta, da ragazzo, quando ero ancora a scuola, ho
vinto una discussione sulle sovvenzioni nelle spedizioni marittime citando
un paragrafo tratto dagli archivi dell'Ente marittimo coloniale britannico.
L'opposizione non ebbe alcuna possibilit di confutare quanto dicevo per-
ch l'Ente marittimo coloniale britannico non era mai esistito. Me l'ero in-
ventato di sana pianta.
Stamattina sono riuscito ad avere la stessa faccia tosta di quella volta. Il
Governo voleva i diritti Larkin di Mike e aveva una paura del diavolo che
facessimo un patto con Kung o con chiss chi. Cos, ho sfruttato la loro cu-
pidigia e la loro paura per estorcere la massima assurdit logica della loro
fantastica teoria legale: un riconoscimento pubblico e ufficiale, con tutte le
inconfondibili regole del protocollo diplomatico, del fatto che Mike fosse
un sovrano di grado equivalente a quello della Federazione, e che andasse
quindi trattato di conseguenza! Jubal assunse un'espressione fiera.
E cos facendo, aggiunse Ben sei riuscito a risalire il torrente senza
pagaia.
Ben, Ben disse Jubal in tono di rimprovero hai sbagliato metafora.
Sono stati loro stessi, con la loro logica, a incoronare pubblicamente Mike.
inutile che vi sottolinei come, nonostante quanto si possa dire sui rischi
che possono comportare le corone, sia sempre pi sicuro essere un re in
pubblico che non un pretendente alla corona imboscato da qualche parte. Un
re pu abdicare per salvarsi il collo, mentre un pretendente pu rinunciare
alle sue pretese, ma ci non lo fa sentire al sicuro. Anzi, lo espone maggior-
mente alle ritorsioni dei suoi nemici. No, Ben, anche se forse non te ne sei
reso conto, Kung si accorto subito che la posizione di Mike era stata raf-
forzata in maniera notevole da quel vecchio lenzuolo e da quei quattro ac-
cordi di musica, e ti assicuro che la cosa non gli piaciuta affatto.
Comunque sia, ho agito per necessit e non per scelta; pur avendo mi-
gliorato notevolmente la posizione di Mike, non potevo dire di averlo messo
al sicuro. In quel momento, grazie all'assurdit legale del precedente Larkin,
Mike era il sovrano riconosciuto di Marte e in quanto tale, assumeva au-
tomaticamente il potere di fare concessioni, cedere diritti commerciali, isti-
tuire oasi territoriali, eccetera, eccetera. A quel punto i casi erano due; o fa-
ceva tutte queste cose da solo, sottoponendosi cos a pressioni ancora mag-
giori di quelle ottenibili attraverso una grande ricchezza e, se posso aggiun-
gerlo, ancor meno adatte alla sua personalit; oppure rinunciava alla sua po-
sizione di titolare, cedendo i suoi diritti Larkin agli uomini che si trovano
ora su Marte, ovverosia cedendoli a Douglas.
Jubal assunse un'espressione scontenta. Nessuna di queste due alternati-
ve era di mio gradimento, poich entrambe erano basate su quella detestabi-
le e assai discutibile dottrina secondo cui la Sentenza Larkin poteva essere
applicata anche a un pianeta gi abitato. Signori, io non ho mai conosciuto
un marziano in vita mia, e vi assicuro che non ho nessuna ambizione di di-
ventare il loro eroe tuttavia, non potevo permettere che un mio cliente ve-
nisse intrappolato in una simile farsa. Bisognava rendere nulla la Sentenza
Larkin e tutti i diritti che ne conseguivano riguardo al pianeta Marte, e bi-
sognava farlo finch la faccenda era ancora fra le nostre mani, senza offrire
all'Alta Corte una possibilit di emettere a sua volta una sentenza.
Jubal sorrise come un bambino. Cos, ho fatto appello a una corte pi
alta per una sentenza che annullasse il precedente Larkin in pratica ho ci-
tato una sorta di Ente marittimo coloniale. Ho mentito sfacciatamente per
creare una nuova teoria legale. A quel punto sono stati resi a Mike gli onori
ufficiali riservati al capo di uno Stato sovrano, e la cosa era diventata un
dato di fatto: tutto il mondo ha assistito alla cerimonia. E dato che gli onori
sovrani si concedono solo a un sovrano o all'alter ego di un sovrano, al
suo vicer o ambasciatore, a quel punto Mike non era pi un re di cartone
eletto da uno sciocco precedente umano che non aveva nulla a che vedere
con la situazione del caso, ma era davvero l'ambasciatore ufficiale della
grande nazione di Marte!
Emise un sospiro. Era un bluff, e ho avuto paura fino all'ultimo che mi
venisse chiesto di provare le nostre rivendicazioni. Tuttavia, mi basavo pro-
prio sul fatto che gli altri, Douglas, e soprattutto Kung, non fossero pi sicu-
ri di come stessero le cose di quanto non lo fossi io. Jubal si guard attor-
no. E ho scelto di correre il rischio anche perch voi tre eravate seduti l
con noi, eravate fratelli d'acqua di Mike e non avreste mai messo in dubbio
le mie menzogne. E se non lo facevate voi, Mike doveva per forza essere
accettato come l'equivalente di un ambasciatore marziano, e a quel punto la
Sentenza Larkin non aveva praticamente pi alcun valore.
Spero che sia cos intervenne in tono serio il capitano van Tromp. Ma
io non ho considerato le tue dichiarazioni come menzogne, Jubal. Per me
erano la pura verit.
Eppure ti assicuro che non era cos. Non ho fatto altro che tessere
espressioni pompose, improvvisando il tutto.
Non ha importanza. Che si tratti di ispirazione o di deduzione, io sono
ancora convinto che tu abbia detto la verit. Il capitano della Champion
ebbe un attimo di esitazione. Solo che io non considererei Mike un sempli-
ce ambasciatore credo che sia qualcosa di pi simile a un corpo di spedi-
zione.
Caxton spalanc la bocca. Harshaw non lo contraddisse, ma parl in tono
altrettanto serio. In che senso, capitano?
Va bene, mi correggo. Sarebbe forse meglio dire che si tratta di un ele-
mento di un corpo di spedizione che sta compiendo una ricognizione per i
suoi padroni marziani. persino possibile che siano in costante contatto te-
lepatico con lui e che Mike non abbia nemmeno bisogno di far rapporto.
Non posso esserne sicuro; per so che da quando ho visitato Marte, faccio
molta meno fatica a mandar gi certe idee inoltre tutti sembrano dare per
scontato che, trovando un essere umano su Marte, sarebbe necessario ripor-
tarlo sulla Terra e lui sarebbe stato pi che ansioso di tornare a casa. Ebbe-
ne, io vi dico che non andata affatto cos. Vero, Sven?
Mike non era affatto felice dell'idea di venire con noi conferm Nel-
son. All'inizio non riuscivamo nemmeno ad avvicinarlo; aveva paura di
noi. Poi gli hanno ordinato di seguirci, e da quel momento in avanti ha sem-
pre fatto esattamente tutto ci che gli dicevamo di fare. Si comportava come
un soldato che esegue alla perfezione degli ordini che gli hanno messo ad-
dosso un paura del diavolo.
Aspettate un attimo intervenne Caxton. Capitano, e anche se fosse
cos? Voglio dire, pensi che Marte ci possa attaccare? Marte? Tu ne sai di
certo pi di me, ma non pensi che sarebbe pi o meno come se noi decides-
simo di attaccare Giove? Voglio dire, la nostra gravit di superficie circa
due volte e mezzo maggiore rispetto a quella di Marte, allo stesso modo in
cui quella di Giove circa due e volte e mezzo superiore rispetto alla nostra.
E vi sono differenze pressoch analoghe anche per quanto riguarda pressio-
ne, temperatura, atmosfera e cos via. Ebbene, noi non saremmo in grado di
sopravvivere su Giove e allo stesso modo non vedo proprio come fareb-
bero i marziani a sopravvivere sulla Terra. Mi sbaglio, forse?
In linea di massima, no ammise van Tromp.
Allora spiegami per quale motivo noi dovremmo attaccare Giove o
Marte dovrebbe attaccare noi.
Mmm Ben, hai avuto modo di dare un'occhiata alle proposte per un
tentativo di testa di ponte su Giove?
S, ma insomma, mi sembra che non si sia mai andati oltre la fase so-
gno. pressoch irrealizzabile.
Meno di un secolo fa, il volo spaziale era considerato altrettanto irrea-
lizzabile. Prova a spulciare negli archivi per vedere che cosa ne pensavano i
tuoi colleghi diciamo nel 1940. Le proposte per il progetto Giove per il
momento non sono altro che degli abbozzi, ma ti assicuro che gli ingegneri
che ci stanno lavorando sopra non scherzano affatto. Sono convinti che,
sfruttando tutto ci che abbiamo appreso dalle esplorazioni delle profondit
marine ed equipaggiando gli uomini con delle tute a energia autonoma, sia
possibile portare degli esseri umani su Giove. E non illuderti che i marziani
siano meno furbi di noi. Basta guardare le loro citt.
Be' disse Caxton. Va bene, me ne star zitto. Comunque, non vedo
proprio che motivo potrebbero avere.
Capitano?
S, Jubal?
Ho trovato un'altra obiezione di ordine culturale. Ha presente l'ap-
prossimativa suddivisione fra cultura apollinea e dionisiaca?
So pi o meno di che cosa si tratta.
Be', secondo me su Marte persino la cultura Zuni 3 verrebbe considerata
3
Nazione tribale che occupa villaggi sedentari in Arizona (N.d.r.).
dionisiaca. Naturalmente, voi ci siete stati e io no, per ho parlato molto
con Mike ultimamente, e mi sono reso conto che il ragazzo stato allevato
seguendo una cultura decisamente apollinea e le culture di questo tipo so-
litamente non sono affatto aggressive.
Mmm capisco il tuo ragionamento ma non sarei certo pronto a giu-
rarci sopra.
Capitano intervenne improvvisamente Mahmoud io invece credo che
vi siano delle prove pi che valide per sostenere la tesi di Jubal. Una cultura
pu essere compresa e analizzata in maniera piuttosto precisa basandosi sul-
la sua lingua, e a proposito vorrei farvi notare che non esiste alcuna parola
marziana che esprima il concetto di guerra. Si ferm, assumendo un'e-
spressione perplessa. Per lo meno, non credo proprio che esista. E tanto-
meno conosco alcuna parola che corrisponda alla nostra idea di arma o
di lotta. E se in una lingua non si trova la parola per esprimere un dato
concetto, pu solo significare che quella cultura non lo possiede affatto.
Oh, sono tutte balle, Stinky! Gli animali combattono eccome, e le for-
miche si dedicano addirittura a battaglie fra trib. Stai forse cercando di dir-
mi che anche loro hanno bisogno di una parola per farlo?
Esattamente insist Mahmoud. La teoria si applica solo a specie che
verbalizzano, come noi o come i marziani, che tra parentesi hanno un voca-
bolario assai pi vasto del nostro. Una razza che verbalizza ha una parola
per ogni singolo concetto, anche quelli pi antichi e crea nuove parole o
definizioni per le vecchie parole ogni volta che si presenta una nuova idea.
Sempre: si tratta di un processo automatico. Se i marziani sanno che cosa
sia la guerra, devono avere per forza una parola per rappresentarla.
Abbiamo un modo rapido e sicuro per stabilire la questione disse Ju-
bal. Basta chiamare dentro Mike.
Un attimo solo, Jubal obiett van Tromp. Anni fa, ho imparato a non
discutere mai con uno specialista; non si pu mai vincere. Ma ho anche im-
parato che la storia del progresso consiste in una lunga lista di specialisti
che si sbagliavano quando erano sicurissimi di avere ragione. Scusa, Stin-
ky.
Figurati, hai perfettamente ragione, capitano. Solo che questa volta non
mi sbaglio.
Comunque sia, Mike potrebbe dirci se conosce una data parola il che
equivale a chiedere a un bambino di due anni di definire la parola calcolo.
Non sarebbe una prova sufficiente. Per il momento preferirei attenermi ai
fatti. Sven, che mi dici di Agnew?
Dipende da te, capitano rispose Nelson.
Be' signori, che sia ben chiaro che si tratta di una discussione privata
tra fratelli d'acqua. Il tenente Agnew era il nostro ufficiale medico in secon-
da. Un tipo piuttosto brillante nel suo campo, almeno cos mi dice Sven, e
da parte mia non ho mai avuto nulla da obiettare nei suoi confronti: era un
tipo abbastanza benvoluto. Tuttavia, soffriva di un'insospettabile caso di xe-
nofobia latente. Non nei confronti di qualche razza di esseri umani; lui odia-
va solo i marziani. Appena stabilito che i marziani erano gente pacifica, die-
di a tutti l'ordine tassativo di non uscire mai dalla nave armati non pote-
vamo permetterci di rischiare un incidente.
A quanto pare, il giovane Agnew mi ha disubbidito per lo meno, in
seguito non riuscimmo pi a trovare la sua pistola personale, e gli ultimi due
che lo hanno visto hanno riferito di avergliela vista addosso. Tuttavia, sul
mio rapporto ho scritto semplicemente disperso e presumibilmente decedu-
to.
Due ragazzi dell'equipaggio hanno visto Agnew infilarsi in una specie
di passaggio fra due massi (piuttosto rari su Marte, poich la maggior parte
del paesaggio piatta e monotona), e poco dopo hanno visto entrare un mar-
ziano dallo stesso ingresso. I miei uomini si sono affrettati a rincorrerlo,
poich la particolare caratteristica di Agnew era ben nota.
Entrambi hanno riferito di aver sentito un colpo. Uno dei due giunto
all'apertura in tempo per vedere Agnew dietro al marziano, che peraltro con
la sua notevole massa occupava da solo gran parte del passaggio, per poi ve-
derlo scomparire un attimo dopo. Il secondo uomo dice che quando arriva-
to ha visto il marziano uscire, passando loro accanto come se nulla fosse e
proseguendo per la sua strada come spesso accade; se i marziani non hanno
nulla a che fare con te, si limitano quasi sempre a ignorarti. Entrati a loro
volta nell'anfratto hanno constatato che era completamente vuoto, che
non vi era nessuno.
E questo tutto, signori potrei aggiungere che Agnew avrebbe potuto
saltare al di l di quella parete di roccia grazie alla bassa gravit marziana,
ma io stesso ci ho provato senza successo; oppure potrei dire che colui che
ha assistito alla scena indossava una tuta con respiratore (indispensabile su
Marte) e che la carenza di ossigeno pu rendere poco affidabili i sensi di un
uomo. Non mi risulta affatto che quell'uomo abbia sofferto una crisi da ca-
renza di ossigeno; ne parlo semplicemente perch pi facile credere in
questa spiegazione che non in ci che ha riferito nel suo rapporto cio che
Agnew sparito nel nulla da un momento all'altro.
Ero convinto che prima o poi Agnew sarebbe riapparso e non vedevo
l'ora di averlo fra le mani e di dargli una bella lavata di capo per aver infran-
to due volte il regolamento, andando in giro armato (sempre ammesso che
lo fosse) e da solo (cosa che pare certa).
Tuttavia, Agnew non torn mai pi, e non ritrovammo il suo corpo. Non
ho idea di ci che accadde, ma so solo che da allora ho iniziato ad avere del-
le serie riserve nei confronti dei marziani. Da quel giorno non mi sono mai
pi apparsi come delle creature grosse, docili, innocue e quasi buffe, anche
se devo dire che non abbiamo pi avuto alcun problema con loro e che una
volta che Stinky ha iniziato a capire come comunicare ci hanno sempre as-
secondati in ogni nostra richiesta. Ho cercato di sminuire l'incidente, perch
non potevo permettermi di far insorgere il panico fra il mio equipaggio, non
a quella distanza da casa. Certo, non potevo nascondere che Agnew fosse
scomparso, anche perch mandai diverse spedizioni a cercarlo, ma scartai
subito qualsiasi accenno a una scomparsa misteriosa; Agnew si era sempli-
cemente perso fra le rocce ed era forse deceduto quando la sua riserva di os-
sigeno si era esaurita ed era stato poi ricoperto dalla sabbia smossa dai
venti. In effetti, all'alba e al tramonto si sviluppa una certa corrente d'aria su
Marte. Cos ho sfruttato l'occasione per redarguire gli uomini e per intimare
loro di andare sempre in giro in gruppo, di rimanere costantemente in con-
tatto radio con la nave e di controllare con grande cura i dispositivi di respi-
razione. Agnew divenne l'orribile esempio di ci che non bisognava fare.
Non ordinai a colui che aveva assistito alla sua scomparsa di tenere la bocca
chiusa; gli feci semplicemente notare che la sua storia era incredibile, so-
prattutto perch il suo compagno non era in grado di sostenerla. Penso che
alla fine abbia prevalso la versione ufficiale.
Sicuramente io l'ho presa per buona disse lentamente Mahmoud. la
prima volta che sento questa storia su Agnew. E se devo essere sincero, pre-
ferisco decisamente la versione ufficiale; non sono affatto propenso alle
superstizioni.
Van Tromp annui. Era ci su cui contavo. Gli unici a sentire quell'assur-
da storia fummo io e Sven e la tenemmo per noi. Ci nonostante il ca-
pitano dell'astronave apparve improvvisamente invecchiato a volte mi
capita tuttora di svegliarmi la notte e di domandarmi cosa ne sia stato di
Agnew.
Jubal ascolt tutta la storia senza fare commenti. Si stava chiedendo cosa
avrebbe dovuto aggiungere quando sarebbe finita. Si domand anche se Jill
avesse raccontato a Ben di Berquist e di quell'altro tipo Johnson. Lui di
sicuro non gliel'aveva detto. La notte che Ben era stato riportato da loro non
ne avevano avuto il tempo e alla luce del giorno dopo aveva preferito la-
sciare perdere.
E le ragazze avevano raccontato a Ben della battaglia della piscina? E dei
due velivoli pieni di poliziotti, spariti nel nulla? Anche in questo caso, la
cosa gli sembrava improbabile: le ragazze sapevano bene che la versione
ufficiale era che la prima squadra di S.S. non si era mai presentata, poich
tutte avevano sentito la sua prima telefonata con Douglas. I componenti del-
la famiglia di Jubal erano persone discrete. Che si trattasse di ospiti o di di-
pendenti, la gente che spettegolava troppo veniva rapidamente estromessa:
Jubal infatti considerava il pettegolezzo come una sua prerogativa esclusiva.
Tuttavia, Jill poteva aver raccontato la cosa a Ben
Ma anche se lo aveva fatto, doveva per forza avergli ordinato di non par-
larne con nessuno. Ben non aveva mai accennato nulla del genere a Jubal
e anche in quel momento non stava assolutamente tentando di incrociare il
suo sguardo.
Maledizione, l'unica cosa da fare era tenere il becco chiuso e continuare a
tentare di convincere il ragazzo che non doveva assolutamente far sparire la
gente!
Jubal venne salvato da ulteriori rimorsi di coscienza dall'arrivo di Anne,
che interruppe quella spinosa conversazione.
Capo, c' alla porta quel signor Bradley, quello che ha detto di essere
assistente esecutivo del Segretario generale.
E l'hai fatto entrare?
No. L'ho visto attraverso la telecamera e gli ho parlato al citofono. Dice
di avere dei documenti da consegnare a te personalmente e che rimarr l in
attesa di una risposta.
Faglieli passare attraverso lo sportellino della posta. Poi digli che sei la
mia assistente esecutiva personale e che, se lo desidera, gli porterai imme-
diatamente una ricevuta con la mia firma. Per il momento siamo ancora al-
l'ambasciata di Marte almeno finch non scopro cosa c' scritto su quei
fogli.
Lo lascio l impalato in corridoio?
Sono sicuro che il maggiore Bloch sar in grado di trovargli una sedia.
Anne, lo so che sei stata educata alla cortesia ma questa situazione richie-
de un po' di maleducazione. Non concediamo nemmeno un centimetro,
nemmeno una parola cortese, finch non ci danno quel che vogliamo.
Va bene, capo.
Il pacchetto era piuttosto ingombrante, perch vi erano contenute diverse
copie, ma il documento era uno solo. Jubal ne distribu una stampa a ognu-
no dei presenti. Ragazze, offro un leccalecca per ogni trappola, doppio
senso o ambiguit. Premi di eguai valore verranno offerti anche ai maschiet-
ti. Ora vi prego di far silenzio.
Dopo un po', Jubal ruppe il silenzio. un politico onesto; stato ai pat-
ti.
Cos parrebbe ammise Caxton.
Qualcuno di voi ha trovato nulla? Nessuno avanz pretese sui lecca-
lecca. Douglas aveva redatto un contratto semplice ed esplicito, limitandosi
a implementare l'accordo raggiunto in precedenza.
Okay disse Jubal non appena Mike avr firmato, autenticheremo tutti
quanti ogni copia, soprattutto voi, capitano, Sven e Stinky. Miriam, prendi il
sigillo. Che cavolo, fate entrare Bradley e facciamo firmare anche lui po-
veraccio, si merita anche un drink. Duke, chiama la reception e di' loro di
portare su il conto; ce ne andiamo. Poi chiama la Greyhound e avvisali che
vogliamo il nostro carro. Sven, capitano, Stinky, noi ce ne andiamo allo
stesso modo in cui Lot se ne and da Sodoma perch non venite a farvi
un paio di giorni di relax in campagna? Abbiamo un sacco di letti, cucina
casalinga e nessuna preoccupazione.
I due uomini sposati chiesero e ottennero l'estensione dell'invito a una
prossima occasione; il dottor Mahmoud accett l'invito. Le firme richiesero
un certo tempo, soprattutto perch Mike si divertiva molto a fare la propria,
tracciando ogni singola lettera con grande cura e soddisfazione artistica.
Quando tutte le copie furono siglate e sigillate e fu arrivato anche il conto
dell'albergo, tutti i bagagli del gruppo erano stati ormai caricati da tempo sul
bus.
Jubal rivolse una rapida occhiata al totale del conto e, senza nemmeno
preoccuparsi di controllare i parziali, vi scrisse sopra: Approvato per saldo;
J. Harshaw per V.M. Smith. Quindi, lo consegn a Bradley.
Se ne occuper il suo capo disse al funzionario. Bradley sbatt le pal-
pebre. Prego?
Oh, sono sicuro che il signor Douglas lo consegner all'addetto al proto-
collo. Non forse questa la procedura abituale? Sono piuttosto ignorante in
merito.
Bradley accett il conto. S disse poco convinto. S, giusto. Ci pense-
r LaRue; lo consegner a lui.
Grazie, signor Bradley. Grazie di tutto!
Parte terza
La sua eccentrica educazione
22

In un braccio di una galassia a spirale, nei pressi di una stella conosciuta


con il nome di Sol' da alcuni dei pianeti circostanti, un'altra stella dello
stesso tipo sub un catastrofico adattamento e si trasform in nova. Quel fe-
nomeno sarebbe stato visibile su Marte nel giro di tre anni-pieni, cio 1370
anni terrestri. Gli Anziani notarono che quel prossimo evento sarebbe risul-
tato utile per l'istruzione dei piccoli, ma non per questo furono distolti dalla
loro eccitante e cruciale discussione dei problemi estetici relativi all'epopea
che si era intessuta attorno alla morte del Quinto Pianeta.
La dipartita dell'astronave Champion per il suo pianeta d'origine venne
notata senza commenti; lo strano piccolo di nido, rimandato indietro assie-
me alla nave, venne tenuto sotto sorveglianza, ma nulla pi. Doveva passare
un certo tempo prima che risultasse fruttifero grokkarne i risultati. I ventitr
esseri umani rimasti sulla superficie di Marte se la stavano cavando piutto-
sto bene in un ambiente letale per un umano nudo, anche se meno ostile ri-
spetto a quello dello Stato Libero dell'Antartide. Uno di essi si scorpor in
seguito a un male non diagnosticato conosciuto come cuore infranto o an-
che nostalgia di casa. Gli Anziani serbarono nel loro animo il suo spirito
ferito e lo rispedirono nel suo luogo di appartenenza affinch venisse curato.
Per il resto, i marziani lasciarono che i terrestri facessero quel che volevano.
Sulla Terra, l'esplosione della stella vicina non venne affatto notata, poi-
ch gli astronomi umani erano tuttora limitati dalla velocit della luce.
L'Uomo di Marte, dopo aver fatto notizia per un po', ripiomb nell'anonima-
to. Il leader dell'opposizione del Senato della Federazione fece richiesta for-
male per un approccio nuovo e deciso ai problemi congiunti di sovrappo-
polazione e malnutrizione dell'Asia sudorientale, dando il via a nuove misu-
re di assistenza d'emergenza nei confronti delle famiglie con oltre cinque fi-
gli. La signora Percy B.S. Souchek denunci il comune di Los Angeles per
la morte del suo barboncino Piddle, avvenuta nel corso di un periodo di cin-
que giorni di notevole incremento delle rilevazioni riguardanti l'inquina-
mento atmosferico. Cynthia Duchess annunci che stava per avere un beb
perfetto grazie allo sperma congelato di un donatore anonimo selezionato
scientificamente e a un'altrettanto perfetta madre-ospite, non appena una
squadra di esperti avesse finito di calcolare il momento esatto del concepi-
mento per garantire che il bimbo-prodigio divenisse un genio nel campo
musicale, in quello artistico e politico e che (grazie all'aiuto di terapie ormo-
nali) potesse essere in grado di allattarlo lei stessa. Forni alla stampa una di-
chiarazione sui grandi benefici psicologici insiti nell'allattamento naturale e
permise, o meglio impose, alla stampa di scattare delle foto che provassero
quanto fosse fisicamente portata a un simile gioioso compito, fatto che pe-
raltro le sue precedenti foto pubblicate non avevano mai messo in dubbio.
Il Vescovo supremo Digby denunci la donna come meretrice di Babilo-
nia, e proib a qualsiasi fosterita di partecipare a un procedimento del gene-
re, come donatore o come madreospite. La signora Alice Douglas venne ci-
tata per questa sua frase in proposito: Pur non conoscendo personalmente
la signora Duchess, non posso fare a meno di ammirarla. Il suo coraggioso
esempio dovrebbe essere di ispirazione per tutte le madri del mondo.
Per puro caso, Jubal Harshaw ebbe modo di vedere una delle foto con
l'articolo che l'accompagnava su una rivista lasciata in casa sua da qualche
visitatore. Si fece una risatina, appese la foto e l'articolo sul tabellone in cu-
cina, ed ebbe modo di divertirsi anche quando not (come aveva previsto)
che non vi erano rimasti a lungo.
Tuttavia, quella settimana aveva avuto modo di farsi ben poche risate; il
mondo esterno lo aveva oppresso in modo eccessivo. Una volta chiarito che
la storia di Mike era finita e che Harshaw non aveva alcuna intenzione di far
accadere altre cose, la stampa aveva cessato di infastidire Mike e casa Har-
shaw; tuttavia, diverse altre migliaia di persone, non necessariamente aventi
a che fare con la stampa, non si erano affatto dimenticate di Mike. Douglas
aveva fatto del suo meglio per far s che il ragazzo potesse godere di un cer-
to grado di privacy; il recinto della propriet di Harshaw era pattugliato co-
stantemente da uomini delle S.S. e il cielo sovrastante era perennemente oc-
cupato da un'autopattuglia che minacciava qualsiasi altro mezzo che tentas-
se l'atterraggio. Ma Harshaw non era affatto contento di essere costretto a ri-
correre a delle guardie armate.
A ogni modo, se le guardie riuscivano a tenere fuori la gente, non poteva-
no certo impedire l'arrivo di migliaia di telefonate e lettere. Jubal risolse il
problema del telefono cambiando il suo numero e facendo filtrare tutte le
chiamate attraverso un sistema di segreteria automatica al quale forni un
elenco limitato di persone dalle quali accettare chiamate. Ci nonostante,
Jubal decise di mantenere comunque il suo telefono di casa quasi sempre in
modalit rifiuto e registrazione.
Ma non gli fu possibile fermare la posta.
Dapprincipio, Harshaw disse a Jill che era un problema di Mike. In fondo
doveva pur crescere prima o poi, e poteva iniziare a farlo proprio occupan-
dosi da solo della sua corrispondenza. Naturalmente, lei avrebbe potuto aiu-
tarlo e consigliarlo. Basta che non mi interpelliate; ho gi abbastanza grat-
tacapi con la mia, di posta!
Ci nonostante, Jubal non riusc a tenersene fuori; la posta di Mike era
semplicemente troppa, e Jill non sapeva nemmeno da dove iniziare.
Solo dividere le lettere in categorie era un lavoro d'inferno. Jubal risolse
il problema attraverso una chiamata all'ufficio postale locale e un'altra a
Bradley. Da quel giorno in avanti, le lettere per Mike presero ad arrivare
suddivise in sacchi di prima, seconda, terza e quarta classe, mentre quelle
per tutti gli altri occupanti della casa erano in un sacco separato.
La posta di seconda e di terza classe venne usata per isolare una nuova
cantina scavata a nord della casa, poich la vecchia cantina era stata proget-
tata dai proprietari precedenti come rifugio antiatomico e non era mai stata
molto soddisfacente. Quando la nuova struttura fu isolata fino all'eccesso,
Jubal ordin a Duke di scaricare la posta nei canali di scolo per impedirne
l'erosione; combinata con un minimo di fogli e rami, si compattava in ma-
niera ammirevole.
La posta di quarta categoria invece rappresentava un problema, soprattut-
to da quando un pacco era esploso prematuramente nell'ufficio postale del
paese, spazzando via diversi manifestini con le foto di ricercati e rovinando
un cartello che recitava Usate lo sportello a fianco. Per loro grande fortu-
na, in quel momento il responsabile dell'ufficio era fuori e la sua assistente,
una donna anziana dai reni deboli, era al sicuro al bagno. Jubal prese in con-
siderazione l'idea di far passare tutta la posta di quarta categoria attraverso
gli artificieri delle S.S. che si occupavano dello stesso compito per il Segre-
tario generale.
Tuttavia, la cosa non risult necessaria; Mike era perfettamente in grado
di individuare uno sbaglio in un pacchetto prima ancora di aprirlo. Da
quel momento in avanti tutta la posta di quarta categoria venne scaricata in
un mucchio appena dentro il cancello di Jubal; dopodich, quando il postino
se ne era andato, Mike controllava il mucchio a distanza e faceva scompari-
re qualsiasi pacchetto potenzialmente pericoloso. Poi Larry pensava a tra-
sportare il resto a casa con un furgoncino. Jubal trov che questo sistema
fosse di gran lunga migliore di altri metodi convenzionali come immergere
nell'acqua, aprire al buio o sottoporre a raggi X qualsiasi pacco sospetto.
A Mike piaceva moltissimo aprire i pacchetti; per lui era come se ogni
giorno fosse Natale. In particolare, era felice di leggere il proprio nome sul-
l'indirizzo. Il contenuto poteva interessarlo o meno; di solito lo regalava a
qualcuno dei suoi amici. Cos facendo, Mike inizi a capire il concetto di
propriet. Se c'era qualcosa che nessuno voleva, andava sempre a finire
nei canali di scolo; in questa categoria andava compreso qualsiasi dono
commestibile, in quanto Jubal non era affatto sicuro che il naso di Mike per
le cose sbagliate arrivasse a individuare anche i veleni soprattutto da
quando Mike aveva bevuto, per errore, la provetta di soluzione di acidi foto-
grafici tossici che Duke aveva lasciato in un armadietto frigorifero; Mike si
era limitato a constatare che il t freddo che aveva appena bevuto aveva
un sapore che non gli era piaciuto del tutto.
Jubal disse a Jill che potevano tenere qualsiasi cosa che venisse spedita a
Mike a patto che non si trattasse di qualcosa da pagare, da firmare o da re-
stituire, a prescindere da come fosse contrassegnata. Alcuni pacchi erano ef-
fettivamente regali per Mike, ma molti di pi erano merce da pagare mai or-
dinata. Comunque fosse, Jubal aveva deciso che qualsiasi regalo non richie-
sto da parte di sconosciuti andava interpretato come un tentativo di sfruttare
in qualche modo l'Uomo di Marte, e di conseguenza non meritava alcun rin-
graziamento.
Un'eccezione a questa regola risult necessaria per quanto riguardava
animali vivi, da pulcini a piccoli alligatori, che Jubal consigli vivamente a
Jill di restituire al mittente, a meno che non fosse disposta a garantirne la
cura e l'alimentazione costante, nonch ad assumersi la responsabilit di im-
pedire che andassero a finire nella piscina.
La posta di prima classe era tutt'altro problema. Dopo aver controllato un
sacco di posta di prima classe indirizzata a Mike, Jubal la suddivise in una
serie di categorie:
a. Lettere di richieste o suppliche, personali o istituzionali: da usare come
riempitivo per i canali di scolo.
b. Lettere di minaccia: idem. Nel caso di ripetizioni di minacce dalla
stessa fonte, consegnare alle S.S.
c. Offerte di natura economica o commerciale: da consegnare a Douglas.
d. Lettere anonime non contenenti minacce: da far girare nel caso conte-
nessero qualcosa di realmente divertente, altrimenti da scaricare nei canali
di scolo.
e. Lettere amichevoli: rispondere solo se accompagnate da busta con
francobolli e indirizzo del mittente con una delle diverse lettere prestam-
pate firmate da Jill. (Jubal fece notare che una lettera firmata dall'Uomo di
Marte in persona poteva risultare un oggetto di valore di per s, nonch un
invito a spedire altra posta inutile.)
f. Lettere scatologiche: passare a Jubal (il quale aveva scommesso che
nessuna avrebbe contenuto la bench minima novit letteraria), quindi al ca-
nale di scolo.
g. Proposte di matrimonio e altre meno formali: ignorare e archiviare. Al
terzo tentativo, passare alla procedura b.
h. Lettere da istituzioni scientifiche o educative: regolarsi come per la ca-
tegoria e. In caso di risposta, usare lettera prestampata per spiegare che
l'Uomo di Marte non disponibile per alcun tipo di esperimento. Nel caso
Jill ritenesse la lettera prestampata non adatta al caso, passare a Jubal.
i. Lettere da persone che conoscevano realmente Mike, come gli uomini
dell'equipaggio della Champion, il Presidente degli Stati Uniti e alcuni altri:
permettere a Mike di rispondere come meglio credeva; l'esercizio di scrittu-
ra poteva essergli utile, e l'esercizio di relazioni interpersonali umane lo era
di sicuro. Se poi aveva bisogno di consigli, che li chiedesse pure.
Grazie a questa guida, il numero delle lettere cui valeva la pena di ri-
spondere venne drasticamente ridimensionato a qualche decina al giorno per
Jill, e spesso a nemmeno una al giorno per Mike. Il solo fatto di aprire tutte
le buste richiedeva un notevole sforzo, ma Jill scopri presto che poteva con-
trollarle e classificarle per circa un'ora al giorno, una volta abituatasi all'i-
dea. Le prime quattro categorie erano sempre le pi ricche; la categoria g
raggiunse i livelli massimi nel periodo seguente alla trasmissione stereovisi-
va mondiale dal Palazzo, poi la curva discese e si stabilizz su un numero
costante ma piuttosto limitato.
Jubal ricord a Jill che, sebbene lo stesso Mike dovesse rispondere solo a
lettere mandate da amici o conoscenti, aveva tutti i diritti di leggere ci che
voleva fra la posta indirizzata a lui.
Il terzo mattino dopo l'entrata in vigore del sistema delle categorie, Jill
port a Jubal una lettera di categoria g. Oltre la met delle donne (pi
qualche uomo un po' disorientato) che alimentavano questa categoria acclu-
devano alle lettere una fotografia della loro persona. Molte immagini, come
del resto molti testi delle lettere, lasciavano ben poco all'immaginazione.
Questa lettera in particolare era stata corredata di una foto che non solo
lasciava poco all'immaginazione, ma arrivava a stimolare idee di ben altro
genere. Guarda che roba, capo! esclam Jill. Ma ti pare che la gente
debba spedire cose del genere?
Jubal lesse la lettera, quindi osserv la foto. A quanto pare sa quello che
vuole. Che ne pensa Mike?
Non l'ha vista. proprio per questo che te l'ho portata.
Jubal guard nuovamente la donna della fotografia. Be', per lo meno
non ci possono essere dubbi sul suo sesso, e nemmeno sulla sua agilit. Ma
perch la stai mostrando proprio a me? Ho visto di meglio, te lo posso assi-
curare.
Perch non so cosa farne! Gi la lettera pessima, e in pi quella foto
disgustosa cosa devo fare, stracciarla? Prima che la veda Mike?
Oh, tranquillizzati, infermiera. Cosa c' scritto sulla busta?
Nulla. Solo l'indirizzo e il mittente.
E cosa c' scritto sull'indirizzo?
Eh? Mr. Valentine Michael Smith, Uomo di Ma
Oh. Allora non indirizzata a te.
Ma certo che no
Ecco, era quel che volevo sapere. Ora chiariamo un paio di cose: io non
sono il guardiano di Mike. Tu non sei n sua madre n la sua tutrice. Ti ho
semplicemente nominato sua segretaria. Se Mike vuole leggere tutto ci che
arriva a suo nome, compresa la posta spazzatura di terza categoria, liberis-
simo di farlo.
In effetti legge anche la maggior parte delle pubblicit. Ma non vorrai
certo fargli vedere questo sudiciume? Jubal, Mike non sa ancora com' il
mondo. completamente innocente al riguardo.
E allora? Quanti uomini ha ucciso finora, Jill?
Jill non rispose, assumendo un'espressione infelice.
Jubal continu: Se vuoi veramente aiutarlo, devi tentare di mettergli in
testa che uccidere cos, in modo casuale, un atteggiamento molto malvisto
nella nostra societ. Altrimenti, quando se ne andr per il mondo da solo, ri-
sulter un personaggio a dir poco sgradevole.
Oh, non credo che abbia intenzione di andarsene per il mondo da
solo.
Be', puoi giurare che lo butter fuori dal nido non appena penser che
avr imparato a volare. Se vorr, dopo potr tornare qui, ma non gli permet-
ter mai di trascorrere tutta la sua vita in questa casa, come un infante agli
arresti domiciliari. Tanto per cominciare, non potrei farlo nemmeno se vo-
lessi, poich assai probabile che Mike viva 60 o 70 anni pi di me, e allora
questo nido non ci sar pi. Ma per il resto hai ragione: Mike completa-
mente innocente e ingenuo per i nostri metri di giudizio. Infermiera, hai
mai visto il famoso laboratorio sterile di Notre Dame?
No, ne ho solo sentito parlare.
L ci sono gli animali pi sani del mondo ma non possono mai uscire
dal laboratorio. Figlia mia, io non sto gestendo un laboratorio sterile. Mike
deve per forza conoscere il sudiciume, come lo chiami tu, e se ne deve
immunizzare. Un giorno gli capiter di incontrare la ragazza che ha scritto
questa lettera, o una sua gemella spirituale anzi, forse ne incontrer a de-
cine, o a centinaia, di tipe cos. Che cavolo, con il suo bell'aspetto e la sua
notoriet, potrebbe passare il resto della vita a saltare da un letto all'altro, se
vuole. Tu non puoi farci nulla, e nemmeno io; dipende solo da lui. Tanto pi
che io non mi sognerei mai di tentare di impedirglielo, anche se per i miei
gusti un modo abbastanza sciocco di trascorrere la propria vita, ripetendo
sempre gli stessi monotoni esercizi. Tu cosa ne pensi?
Io Jill si ferm e arrossi.
Ritiro la domanda. Forse per te non affatto monotono come
esercizio in ogni caso non sono affari miei. Comunque, se non vuoi che
Mike venga assalito dalle prime cinquecento donne che lo troveranno da
solo (e a dir la verit non mi pare una grande idea; dovrebbe avere anche al-
tri interessi), allora non tentare di intercettare la sua posta. Lettere dei gene-
re potrebbero anche servire a vaccinarlo un minimo o almeno a metterlo
in guardia. Non farne un caso nazionale; mettila nel mucchio assieme alle
altre, con tanto di foto sudicia. Poi rispondi alle sue domande, sempre am-
messo che te ne ponga, e cerca di non arrossire.
Va bene, capo. Sei terribile quando usi la logica.
S, lo so, uno strumento un po' grossolano per nelle discussioni
Ma dopo che Mike l'avr vista, la strapper personalmente, quella foto.
Oh, suvvia!
Per caso la vorresti tu, capo?
Che Dio me ne scampi! Ti ho gi detto che ho visto di meglio. Ma Duke
non ha le mie stesse riserve in merito; lui fa collezione di quel genere di
foto. Se Mike non la vuole, e scommetto cinque a uno che cos, dalla a
Duke. Ne sar deliziato.
Duke colleziona questa spazzatura? Eppure sembra un tipo cos a
posto
E lo . Una persona veramente a posto. Altrimenti lo avrei gi sbattuto
fuori da tempo.
Ma non capisco.
Jubal emise un sospiro. Potrei stare qui tutto il giorno a spiegartelo, ma
non credo che capiresti comunque. Mia cara, vi sono aspetti del sesso che
sono impossibili da comunicare fra uomini e donne della nostra razza. A
volte vengono grokkati per intuito, attraverso il grande fossato che ci sepa-
ra, da alcuni individui particolarmente dotati. Ma le parole sono pressoch
inutili, quindi non ci prover nemmeno. Limitati a prendere per buona la
mia parola; Duke un perfetto cavaliere, senza macchia e senza paura e
gradirebbe molto avere quella foto.
Va bene, se Mike non la vuole, la passer a lui. Ma non gliela dar io di
persona, sarai tu a farlo altrimenti potrebbe mettersi in testa strane idee.
Sciocchina. Le sue strane idee potrebbero anche piacerti. Nient'altro di
stupefacente nella posta di oggi?
No, nulla. Solo la solita schiera di lupi che pretendono che Mike sotto-
scriva questo o quello, o che vogliono commercializzare qualche oggetto
ufficiale dell'Uomo di Marte. Uno ha addirittura avuto il coraggio di chie-
dere un monopolio di cinque anni sul suo nome, senza pagare royalties,
chiedendo addirittura che lui finanzi la sua impresa.
Be', se non altro c' da ammirarne la franchezza. Incoraggialo. Digli che
Mike talmente ricco che fa le crpes suzette con il cognac Napoleon e ha
bisogno di scaricare un po' di tasse. Chiedigli di quanta garanzia avrebbe bi-
sogno.
Capo, dici sul serio? Dovrei farla tirare fuori dal sacco che ho gi prepa-
rato per Douglas.
Ma certo che non dico sul serio. Quel ladruncolo si presenterebbe qui
domani stesso, e con tutta la famiglia. Per mi hai dato un'idea per un rac-
conto, quindi vai pure a farti un giretto. Sotto a chi tocca!
Mike non parve del tutto disinteressato nei confronti della foto sudicia.
Grokk correttamente (anche se solo a livello teorico) ci che la lettera e la
foto rappresentavano, e scrut la foto con la stessa aria rapita e deliziata con
cui osservava una farfalla di passaggio. Trovava che le farfalle e le donne
fossero incredibilmente interessanti anzi, trovava che tutto il mondo grok-
kante che lo circondava fosse incantevole, e voleva bere profondamente il
tutto finch il suo grokkare non fosse divenuto perfetto.
A livello intellettuale, capiva i processi meccanici e biologici che gli ve-
nivano offerti in quelle lettere, ma non gli era chiaro per quale motivo quel-
le sconosciute volessero il suo aiuto nell'accelerare la crescita delle loro
uova. Mike capiva (pur senza grokkarlo) che quella gente aveva trasformato
in rituale quella semplice necessit, rendendola un avvicinarsi che forse
arrivava a essere quasi importante e prezioso come la stessa cerimonia del-
l'acqua. Non vedeva l'ora di grokkarlo.
Mike non aveva fretta: era uno di quei concetti umani che non riusciva
assolutamente a grokkare. Era consapevole dell'importanza fondamentale
del tempismo in ogni azione, ma affrontava la cosa da un punto di vista
prettamente marziano; il tempismo si otteneva solo aspettando. Naturalmen-
te, aveva notato che i suoi fratelli umani non possedevano la sua stessa ca-
pacit di discriminare per quanto riguardava il tempo, e che spesso si trova-
vano costretti ad aspettare un po' pi velocemente di quanto non avrebbe
fatto un marziano. Tuttavia, non aveva alcuna intenzione di far pesare loro
questa caratteristica goffa e innocente; impar invece ad aspettare pi velo-
cemente anche lui, in modo da coprire un minimo questa loro mancanza.
A volte gli capitava di aspettare pi velocemente in maniera cos efficace
che un umano avrebbe concluso che stesse andando velocissimo. Ma quel-
l'umano si sarebbe sbagliato: Mike in realt non faceva altro che adattare il
suo tempo d'attesa alle esigenze degli altri che lo circondavano.
Accett quindi l'ordine di Jill di non rispondere a nessuna di quelle offer-
te fraterne inoltrategli da femmine umane, ma non come veto assoluto: lo
prese come un periodo di attesa. Forse fra un secolo sarebbe stato meglio; in
ogni caso, adesso non era ancora il momento giusto, poich il suo fratello
d'acqua Jill parlava sempre giustamente.
Quando Jill gli sugger, con una certa fermezza, di consegnare la fotogra-
fia a Duke, Mike ubbid prontamente. Si rec immediatamente a consegnar-
gliela, e lo avrebbe fatto in ogni caso. Mike sapeva della collezione di Duke,
l'aveva vista e l'aveva scrutata con grande attenzione, cercando di grokkare
le parole di Duke: Quella non un granch come faccia, ma guarda un po'
che gambe, fratello! A Mike faceva sempre molto piacere essere chiamato
cos da un suo fratello d'acqua, ma gli sembrava che le gambe non fossero
altro che gambe; la sua gente ne aveva tre mentre gli umani ne avevano solo
due ma non per questo motivo gli umani ne risentivano. Quella quantit
andava dunque benissimo, e doveva sempre ricordarsi di grokkare che era
giusto cos.
In quanto ai volti, Jubal possedeva il pi bello che Mike avesse mai visto.
Secondo l'opinione di Mike, le donne umane nella collezione di foto di
Duke non avevano ancora sviluppato i loro volti, poich era impossibile che
fossero tutte cos simili fra loro. Tutte le giovani donne umane avevano pi
o meno la stessa faccia come era possibile? Naturalmente, Mike non ave-
va mai avuto problemi nel riconoscere Jill; non solo si trattava della prima
donna che avesse mai visto ma, cosa ancor pi importante, era il suo primo
fratello d'acqua di sesso femminile. Mike conosceva ogni singolo poro del
suo naso, ogni piccola ruga del suo viso, e aveva lodato ognuna di queste
sue caratteristiche in felice e solitaria meditazione.
Tuttavia, pur sapendo ora distinguere Anne da Dorcas e Dorcas da Mi-
riam basandosi solo sui loro volti, non poteva dire di essere stato in grado di
farlo fin dal primo giorno in cui era giunto in quel luogo. Per diversi giorni,
infatti, Mike era riuscito a farlo solo in base alle loro dimensioni e colora-
zioni oltre che, naturalmente, dalle loro voci, perch erano tutte diverse
fra loro. Per a volte capitava che tutte e tre le donne stessero in silenzio, e
allora era un gran bene che Anne fosse tanto pi grande, Dorcas tanto pi
piccola e che Miriam avesse i capelli di quel colore inconfondibile chiamato
rosso; anche se non si trattava del vero colore rosso se non quando si
parlava esclusivamente di capelli.
Questo significato particolare della parola rosso non preoccupava Mike
pi di tanto: prima ancora di giungere sulla Terra, gli era stato spiegato che
le parole inglesi spesso assumevano pi di un significato. Era un fatto al
quale ci si poteva abituare anche senza grokkarlo, allo stesso modo in cui ci
si poteva abituare alla somiglianza fra i volti delle ragazze che, in fondo,
dopo un certo periodo di attesa, potevano anche non risultare pi tanto simi-
li. Mike ora era in grado di richiamare alla sua mente il volto di Anne e di
contare i pori del suo naso allo stesso modo in cui faceva con Jill. Anche un
uovo era una cosa unica, diverso da tutte le altre uova: questo Mike lo aveva
sempre saputo. Ne conseguiva che anche ogni ragazza aveva un volto tutto
suo, a prescindere da quanto potessero essere sottili le differenze fra il suo e
quello di un'altra.
Mike consegn la foto sudicia a Duke e venne riscaldato dalla sua gra-
titudine. Mike non aveva l'impressione di privarsi di qualcosa nel cedere
quella foto; in fondo l'aveva gi vista, e poteva rivederla nella sua mente
ogni volta che lo desiderava persino il volto, poich era illuminato da
un'espressione alquanto insolita, come di splendido dolore.
Accett quindi con piacere i ringraziamenti di Duke e torn serenamente
a leggere il resto della sua posta.
Mike non condivideva affatto il fastidio provato da Jubal nei confronti di
quella valanga giornaliera di plichi; era felice dei volantini pubblicitari allo
stesso modo in cui lo era delle proposte di matrimonio. Il viaggio al Palazzo
gli aveva aperto gli occhi sull'incredibile variet di quel mondo, ed era pi
che deciso a grokkarne tutto il possibile. Si rendeva conto che ci avrebbe
impiegato diversi secoli per farlo e che avrebbe dovuto crescere, crescere e
crescere, ma era pi che disposto a procedere, e in pi non aveva alcuna
fretta. Grokkava che l'eternit e il costante e splendido mutamento erano ora
identici.
Aveva inoltre deciso di non rileggere l'Enciclopedia Britannica; il fiume
di posta che riceveva giornalmente gli forniva una visione del mondo molto
pi luminosa e chiara. Leggeva tutto, grokkava quel che poteva e ricordava
tutto il resto nella sua contemplazione notturna, quando il resto della casa
era immersa nel sonno.
Grazie alle meditazioni notturne, stava iniziando, o almeno cos gli pare-
va, a grokkare parole come affari o soldi o comprare e vendere e
tutte le relative attivit non marziane. Le definizioni contenute nell'enciclo-
pedia lo avevano sempre lasciato con una sensazione di incompletezza, poi-
ch (come grokkava solo ora) ognuna di esse assumeva che conoscesse gi
molte cose che in realt non conosceva affatto. Un giorno erano arrivati con
la posta un libretto di assegni e degli altri fogli da parte del signor Segreta-
rio generale Joseph Edgerton Douglas. Jubal allora si era sforzato enorme-
mente per fargli capire cosa fosse il denaro e come andava usato.
All'inizio Mike non riusc assolutamente ad afferrare il concetto, sebbene
Jubal gli avesse mostrato come compilare il suo primo assegno, gli avesse
dato dei soldi in cambio e gli avesse insegnato come contarli.
Poi, all'improvviso, con un grokkare talmente accecante che si ritrov a
tremare tutto e dovette sforzarsi per non ritirarsi in se stesso, Mike compre-
se la natura astratta e simbolica del denaro. Quelle belle immaginette e quei
medaglioni scintillanti non erano effettivamente soldi; erano in realt dei
simboli concreti per un'idea astratta che si era diffusa fra tutta quella gente,
in tutto il loro mondo. Ma quegli oggetti in s non erano soldi, non pi di
quanto l'acqua condivisa nella cerimonia dell'acqua fosse l'avvicinarsi. L'ac-
qua non era necessaria per la cerimonia allo stesso modo in cui quei bei
foglietti non erano necessari ai soldi, che non erano altro che un idea,
astratta quanto i pensieri di un Anziano. Un grande simbolo strutturato per
riequilibrare, curare e avvicinarsi.
Mike era sconvolto dall'incredibile bellezza del denaro.
Il flusso, il cambio e i contrassegni dei simboli erano tutt'altra questione,
splendida nel suo piccolo, anche se gli ricordava di alcuni giochi che veni-
vano insegnati ai piccoli del nido per incoraggiarli a ragionare in maniera
corretta e a crescere. Era la struttura nel suo complesso che lo sconvolgeva,
l'idea che un intero pianeta potesse riflettersi in una struttura di simboli di-
namica e completamente interconnessa. Mike grokk che gli Anziani di
quella razza dovevano essere veramente molto anziani per aver composto
un'idea di simile bellezza, e desider con grande umilt che gli venisse per-
messo al pi presto di conoscerne almeno uno.
Jubal lo incoraggi a spendere un po' dei suoi soldi e Mike lo fece, sep-
pur con quell'impazienza indecisa tipica di una sposa che viene portata al ta-
lamo nuziale. Jubal gli consigli di comprare dei regali per i suoi amici e
Jill lo aiut a farlo, ponendogli subito dei limiti arbitrari; un solo regalo per
ogni amico, con un tetto massimo di spesa fissato in base a un calcolo pro-
porzionale rispetto alla somma totale contenuta nel suo conto. La prima in-
tenzione di Mike era stata infatti di spendere tutti i soldi a sua disposizione
per fare regali a suoi amici.
Mike impar presto quanto fosse difficile spendere. Vi erano cos tante
cose fra le quali scegliere, tutte meravigliose e quasi tutte incomprensibili.
Circondato da mucchi di cataloghi di ogni provenienza si sentiva soffocato
da quella quantit di ricchezze.
Ma Jill gli diede una mano. No, Mike, non credo che Duke gradirebbe
un trattore.
A Duke piacciono i trattori.
Oh forse, ma ne ha gi uno, o almeno lo ha Jubal, il che pi o meno
la stessa cosa. Magari potrebbe piacergli uno di quei monocicli belgi, sono
tanto carini potrebbe smontarlo, rimontarlo e lucidarlo tutto il giorno. Ma
anche quello troppo costoso, se consideriamo le tasse d'importazione
Mike, un regalo non deve mai essere troppo costoso, a meno che tu non vo-
glia convincere una ragazza a sposarti, o qualcosa del genere. Soprattutto
qualcosa del genere. Un regalo dovrebbe dimostrare che hai preso in con-
siderazione i gusti della persona alla quale lo vuoi fare. Qualcosa che quella
persona gradirebbe, ma che probabilmente non si comprerebbe mai da
sola.
Come?
Il problema sempre quello. Aspetta un attimo. Mi sono appena ricor-
data di una cosa che arrivata nella posta di stamattina spero che Larry
non l'abbia ancora mandata via. Torn poco dopo. Ecco! Ascolta: Afro-
dite Vivente: un album di gran lusso dedicato alla bellezza femminile, com-
pilato dai pi grandi artisti del mondo. Attenzione: questo articolo non verr
spedito per posta. Potr essere inoltrato solo per via espresso prepagato a ri-
schio dell'acquirente. Non si accettano ordinazioni dai seguenti stati
Uhm la Pennsylvania sulla lista, ma non te ne preoccupare; se il rice-
vente sarai tu, te lo spediranno senz'altro. E se conosco i gusti volgari di
Duke, proprio il regalo che fa per lui.
Duke infatti lo apprezz. Non venne consegnato via espresso prepagato,
ma bens direttamente dall'autopattuglia delle S.S. di guardia alla casa. Sul
volantino successivo che pubblicizzava l'album era scritto a caratteri cubita-
li: Lo stesso articolo fornito all'Uomo di Marte, cosa che fece molto pia-
cere a Mike e che secc non poco Jill.
Fare gli altri regali risult altrettanto difficile, ma sceglierne uno per Ju-
bal fu un'impresa pressoch impossibile. Jill non sapeva dove sbattere la te-
sta. Che cosa si pu regalare a un uomo che possiede gi tutto ci che vuole
e che pu essere comprato con il denaro? La Sfinge? Tre desideri? La fonta-
na che Ponce de Leon non riusc mai a trovare 4? Olio per le sue vecchie
ossa, o un giorno dorato di giovent? Jubal aveva rinunciato da tempo a te-
nere animali domestici, dato che prima o poi morivano sempre, inoltre (peg-
gio ancora) ormai era possibile che morisse prima lui della bestiola, lascian-
dola orfana.
Consultarono gli altri in privato. Cavolo disse loro Duke non lo sape-
vate? Il capo va matto per le statue.
Veramente? rispose Jill. Ma non vedo nessuna scultura in giro.
perch la maggior parte delle cose che gli piacciono non in vendita.
Dice che la robaccia che fanno al giorno d'oggi assomiglia a un disastro av-
venuto in un rottamaio e che qualsiasi idiota con una fiamma ossidrica ma-
lato di astigmatismo pu dichiarare di essere uno scultore.
Anne annui pensierosa. Credo che Duke abbia ragione. Potete capire i
gusti di Jubal per quanto riguarda la scultura guardando i libri che ha nel
suo studio. Ma dubito che vi saranno di grande aiuto.
Ci nonostante Anne, Jill e Mike si recarono nello studio di Jubal, e Anne
scelse i tre libri che (secondo lei) erano stati sfogliati pi di frequente.
Hmm disse. evidente che il capo gradirebbe una qualsiasi cosa di
Rodin. Mike, se tu potessi comprare una di queste sculture per Jubal, quale
sceglieresti? Oh, qui ce n' una carina, Eterna primavera.
Mike la guard appena e gir la pagina. Questa disse.
4
Conquistatore spagnolo che nel 1513 parti alla ricerca dell'isola di Bikini e
della sua sorgente dell'eterna giovinezza, finendo per scoprire la Florida
(N.d.r.).
Cosa? Jill la guard e trasal. Mike, ma questa proprio orribile! Spe-
ro di morire prima di avere quell'aspetto.
Questa bellezza disse Mike deciso.
Mike! protest Jill. Hai dei gusti da depravato sei peggio di Duke!
O forse non hai ancora le idee ben chiare.
Normalmente, un simile rimprovero da parte di un fratello d'acqua, so-
prattutto da Jill, avrebbe messo immediatamente a tacere Mike, costringen-
dolo a passare il resto della notte a cercare di capire il proprio errore. Tutta-
via, in questo caso, riguardo a quell'esempio di arte si sentiva del tutto sicu-
ro di se stesso. La raffigurazione di quella statua era la prima cosa che vede-
va sulla Terra che gli dava la sensazione di essere a casa sua. Pur trattandosi
di una scultura raffigurante una donna umana, pens che dovesse esserci
stato l'intervento di qualche Anziano di Marte. Questa bellezza insist
cocciuto. Lei ha il suo vero volto. Io grokko.
Jill disse Anne con cautela penso che Mike abbia ragione.
Cosa? Anne! Non mi dirai mica che ti piace quella roba?
Mi spaventa. Ma Mike sa ci che piace a Jubal. Guarda il libro; si apre
naturalmente su tre pagine in particolare, e se le guardi con attenzione, ti
renderai conto che questa pagina quella pi usata di tutte. Mike ha scelto
la scultura preferita di Jubal. Anche quest'altra deve affascinarlo La Ca-
riatide caduta sotto il peso della sua pietra. Ma credo proprio che la scelta
di Mike sia quella preferita in assoluto da Jubal.
La compro disse Mike convinto.
Ma non era in vendita. Anne telefon al Muse Rodin di Parigi per Mike,
ma se non le risero in faccia fu solo grazie alla sua bellezza e alla famosa
galanteria gallica. Vendere uno dei capolavori del Maestro? Mia cara signo-
rina, le sculture non solo non sono in vendita, ma non possono neanche es-
sere riprodotte. Non, non, non! Quelle ide!
Ma per l'Uomo di Marte erano possibili molte cose che per altri non era-
no nemmeno pensabili. Anne chiam Bradley, che la richiam un paio di
giorni dopo. Sotto forma di complimento e cortesia da parte del Governo
francese, Mike avrebbe ricevuto (gratuitamente, a patto che non venisse mai
esposta in pubblico) non l'originale, ma una replica in bronzo in dimensioni
reali identica fin nei minimi particolari microscopici, di Colei che una volta
era la splendida Heaulumire.
Jill aiut Mike a trovare regali per le ragazze, poich in quel campo era
piuttosto a suo agio. Ma quando Mike le domand che cosa avrebbe dovuto
comprare per lei, non solo non lo aiut ma insist affinch non le facesse al-
cun regalo.
Mike stava iniziando a capire che, sebbene i fratelli d'acqua parlassero
sempre giustamente, a volte alcuni parlavano pi giustamente di altri. Ci
significava che la lingua degli umani aveva spesso delle profondit recondi-
te che andavano sondate per valutare la profondit esatta di ogni frase. De-
cise cos di consultarsi con Anne.
Comprale pure un regalo, caro. Anche se ti ha detto il contrario. Anne
scart a priori abiti o gioielli, e infine scelse un regalo che Mike non riusc a
comprendere. Jill aveva gi addosso l'odore della sua pelle, che era l'odore
pi giusto che potesse avere.
Quando fu recapitato, le dimensioni ridotte e l'evidente inutilit del rega-
lo alimentarono ulteriormente i dubbi di Mike, e quando Anne glielo fece
annusare prima di consegnarlo a Jill, ne fu addirittura contrariato; l'odore
era molto forte e non aveva nulla a che vedere con l'odore di Jill.
Ci nonostante, l'idea di Anne risult apprezzata; Jill fu letteralmente de-
liziata dal profumo e volle baciare subito Mike a tutti i costi. Nel baciarla,
Mike grokk appieno che quel dono era proprio ci che Jill desiderava, poi-
ch li aveva fatti avvicinare ulteriormente.
Quando poi Jill mise il profumo, quella sera stessa, Mike scopri anche
che in realt non differiva da quello naturale della stessa Jill; per qualche
motivo che non gli appariva del tutto chiaro, non faceva altro che sottolinea-
re in maniera deliziosa il buonissimo odore di Jill. Cosa ancor pi strana,
Dorcas lo baci e gli sussurr in un orecchio: Mike, caro, il neglig che mi
hai regalato fantastico e ne avevo proprio bisogno ma magari un giorno
o l'altro regalerai del profumo anche a me?
Mike non riusc a grokkare per quale motivo anche Dorcas lo desideras-
se, in quanto Dorcas non aveva affatto lo stesso odore di Jill, e di conse-
guenza il profumo non sarebbe stato adatto a lei n, si rese conto, avrebbe
desiderato lui stesso che Dorcas assumesse lo stesso odore di Jill. Voleva
solo che Dorcas odorasse di Dorcas.
Smettila di strofinare il musetto sul ragazzo e lasciagli consumare in
pace la sua cena intervenne Jubal. Dorcas, puzzi gi come una tana per
gatti di Marsiglia; non premere su Mike per ottenere altri tipi di odori.
Capo, fatti gli affari tuoi.
Tutto ci lasci Mike alquanto sconcertato sia il fatto che Jill potesse
odorare ancor pi di Jill, sia che Dorcas desiderasse odorare di Jill quando
odorava gi di se stessa oltre all'idea di Jubal che Dorcas odorava di gatto
quando non era affatto vero. C'era un gatto, che viveva sulle propriet di Ju-
bal, non come animale domestico ma come comproprietario, e in rare occa-
sioni si degnava di accettare qualcosa da mangiare in casa. Il gatto e Mike si
erano grokkati a vicenda immediatamente, e Mike aveva trovato i pensieri
carnivori del felino piuttosto gradevoli e alquanto marziani. Aveva anche
scoperto che il nome del gatto (Friedrich Wilhelm Nietzsche) non era affatto
quello vero, ma non lo aveva detto a nessuno perch non era in grado di
pronunciare quel suono; era solo in grado di sentirlo nella sua mente.
Comunque, il gatto non aveva affatto lo stesso odore di Dorcas.
Fare regali era un grande bene, e comprandoli Mike impar molto sul va-
lore dei soldi. Tuttavia, non si era assolutamente dimenticato che vi erano
altre cose che non vedeva l'ora di grokkare. Jubal aveva gi rifiutato ben
due volte gli inviti del senatore Boone per Mike senza nemmeno farlo sape-
re a Mike, e lui non lo aveva notato, in quanto il suo senso del tempo al-
quanto particolare rendeva domenica prossima una data del tutto indefini-
ta.
Tuttavia, il successivo invito fu consegnato per posta ed era indirizzato a
Mike in persona: il senatore Boone aveva ricevuto diverse pressioni da parte
del Supremo Vescovo Digby affinch gli presentasse l'Uomo di Marte, e do-
veva aver intuito che Harshaw avrebbe potuto tenerlo in sospeso a oltranza.
Mike port l'invito a Jubal e rimase in attesa. Allora? grugni Jubal.
Vuoi andarci o no? Non c' alcun bisogno che tu partecipi a una funzione
fosterita. Possiamo benissimo mandarli al diavolo.
Cos, il mattino della domenica successiva, si present davanti alla resi-
denza di Jubal un aerotaxi con autista umano (Jubal si rifiutava di affidare la
sua vita a un taxirobot), che port Mike, Jill e Harshaw a una piattaforma
pubblica di atterraggio appena fuori dai sacri terreni del Tabernacolo del-
l'Arcangelo Foster della Chiesa della Nuova Rivelazione.
23

Durante tutto il percorso, Jubal tent di mettere in guardia Mike; da che


cosa, il ragazzo non riusciva a capire. Lo aveva ascoltato, come faceva sem-
pre, ma anche il paesaggio sottostante meritava una certa attenzione. Infine,
Mike aveva deciso di ovviare al problema archiviando quanto gli diceva Ju-
bal. Ascoltami bene, figliolo lo aveva ammonito questi fosteriti non vo-
gliono altro che i tuoi soldi. In realt, quasi tutti vogliono i tuoi soldi: dovrai
essere inflessibile. Loro per, insieme al denaro, vogliono anche il prestigio
di avere l'Uomo di Marte nella loro Chiesa. Tenteranno di lavorarti anche in
quel senso, e dovrai essere inflessibile anche in questo caso.
Prego?
Maledizione, ma mi stai ascoltando o no?
Mi spiace, Jubal.
Be' guarda la cosa in questo modo. La religione una grande conso-
lazione per moltissima gente, e pu anche darsi che qualche religione, da
qualche parte, rappresenti l'effettiva Verit. Tuttavia, nella gran parte dei
casi, essere religiosi non altro che una forma di orgoglio o vanit. La fede
biblica nella quale sono stato cresciuto mi incoraggiava a pensare che io
fossi meglio del resto del mondo; ero salvato, mentre gli altri erano dan-
nati. Noi eravamo in uno stato di grazia mentre il resto del mondo era com-
posto da infedeli e come infedeli si intendeva gente come il nostro
fratello Mahmoud.
Ci significava in pratica che un qualunque contadino stupido e ignoran-
te che non si lavava mai e piantava il suo grano seguendo le fasi della luna
poteva essere considerato come un conoscitore delle risposte ultime dell'u-
niverso. E ci gli dava diritto di guardare tutti gli altri dall'alto in basso. Il
nostro manuale di inni religiosi era talmente pieno di arroganza di assur-
de e presuntuose autocongratulazioni basate sulla convinzione che solo noi
conoscessimo tanto bene l'Onnipotente, che Lui avesse un'opinione altissi-
ma di noi e solo di noi, e che il Giorno del Giudizio tutti gli altri l'avrebbero
pagata carissima. Noi eravamo gli unici a vendere la marca originale Lydia
Pinkham's5
5
Nella seconda met dell'800, in Massachussets, Lydia Pinkham mise in
commercio un preparato a base di erbe che si diceva miracoloso per i dolori
Jubal! Intervenne Jill risentita. Mike non grokka quel che stai dicen-
do!
Scusami, mi sono lasciato trasportare. I miei genitori hanno tentato di
trasformarmi in un predicatore, e hanno fallito per un pelo. Immagino che la
cosa venga a galla, di tanto in tanto.
Confermo.
Non pungolarmi, ragazza. Sarei diventato un ottimo profeta se non fossi
caduto nell'assurda e fatale follia di leggere tutto quel che mi capitava sotto-
mano. Con un tocco in pi di fiducia in me stesso e un piccolo aiuto da par-
te dell'ignoranza avrei persino potuto diventare un famoso evangelista. Dia-
mine, il luogo in cui ci stiamo recando in questo momento sarebbe stato co-
nosciuto come il Tabernacolo dell'Arcangelo Jubal.
Jill fece una smorfia. Jubal, ti prego! Abbiamo appena fatto colazione!
Dico sul serio. Un truffatore sa di mentire, e questo limita molto il suo
campo d'azione. Ma uno sciamano di successo convince prima di tutto se
stesso; crede realmente in ci che dice, e questa sua convinzione contagio-
sa; a quel punto, il suo campo d'azione illimitato. Io invece non avevo ab-
bastanza fiducia nella mia infallibilit; non avrei mai potuto diventare un
profeta. Al massimo potevo diventare un critico, ovvero una nullit comple-
ta; un profeta di quarta categoria che soffre di manie di grandezza.
Ed proprio questo che mi preoccupa dei fosteriti, Jill. Mi sembrano
completamente sinceri e convinti e sappiamo entrambi benissimo che
Mike abbocca sempre davanti alla sincerit.
Cosa pensi che tenteranno di fargli?
Vorranno convertirlo, naturalmente, per poi cercare di mettere le mani
sulla sua fortuna.
Ma non avevi organizzato le cose in modo tale che nessuno potesse fare
una cosa del genere?
No, ho solo organizzato le cose in modo tale che nessuno potesse sot-
trargli dei soldi contro la sua volont. In casi normali, non potrebbe dare via
nemmeno un centesimo senza l'assenso del Governo. Ma darli a una Chiesa,
soprattutto a una Chiesa con notevoli influenze politiche come quella dei fo-
steriti Be', tutto un altro paio di maniche.
Non capisco perch.
Jubal emise un sospiro. Mia cara, devi sapere che la religione una
zona praticamente franca per quanto riguarda la legge. Una Chiesa pu fare
tutto ci che consentito a qualsiasi altra organizzazione umana, ma senza
restrizioni. Non pagano tasse, non hanno l'obbligo di pubblicare i loro rendi-
conti, sono praticamente immuni a perquisizioni, ispezioni o controlli di
sorta, e in pi chiunque pu fondare un'organizzazione qualsiasi e chiamarla

mestruali (N.d.r.).
Chiesa. Sono stati fatti anche dei tentativi per distinguere fra religioni
vere, che hanno quindi diritto a tutte queste immunit, e stte. Tuttavia,
si capito ben presto che una distinzione del genere pressoch impossibile
da attuare, a meno che non si crei una religione di Stato uffciale il che
sarebbe come passare dalla padella alla brace. Ormai le cose stanno cos, e
sia per quel che rimane della vecchia Costituzione degli Stati Uniti che per
il nuovo Trattato della Federazione, tutte le confessioni sono uguali e ugual-
mente immuni soprattutto se hanno in mano una larga fetta di elettorato.
Se Mike viene convertito al fosterismo se fa un testamento a favore della
Chiesa stessa e se poi se ne va in paradiso qualche bel mattino, la cosa
sarebbe, per usare la terminologia pi corretta, legale come andare in chie-
sa la domenica.
Ma come! Pensavo che fossimo finalmente riusciti a metterlo al
sicuro!
Non vi sicurezza, da questa parte della tomba. Be' e che cosa
avresti intenzione di fare, Jubal? Nulla. Mi limito a preoccuparmi, tutto
qui. Mike archivi la loro conversazione senza fare alcuno sforzo per grok-
karla. Riconobbe l'argomento, che esprimeva un concetto assai semplice da
esprimere nella sua lingua ma fin troppo complesso in inglese. Da quando
aveva fallito, persino con suo fratello Mahmoud, nell'ottenimento di un reci-
proco grokkare su questo soggetto per colpa della sua traduzione effettiva-
mente imperfetta del concetto onnicomprensivo marziano tu sei Dio, si
era limitato ad attendere che il grokkare divenisse possibile. Sapeva che l'at-
tesa avrebbe dato i suoi frutti; il suo fratello d'acqua Jill stava imparando la
sua lingua, e presto Mike sarebbe stato in grado di spiegarle cosa intendeva.
Allora avrebbero grokkato assieme.
Nel frattempo, il panorama che scorreva sotto di loro rappresentava per
lui una delizia infinita, e non vedeva l'ora di provare l'esperienza che avreb-
be vissuto tra breve. Finalmente, o almeno cos sperava, avrebbe conosciuto
un Anziano umano.
Il senatore Boone li stava aspettando alla piattaforma di atterraggio. Sal-
ve, gente! Che il buon Dio vi benedica in questo giorno santo! Signor Smi-
th, felice di rivederla. Anche lei, dottore. Si tolse il sigaro di bocca e scrut
Jill. E questa donnina non l'ho per caso gi vista al Palazzo?
S, senatore. Sono Gillian Boardman.
Lo immaginavo, cara. gi stata salvata?
Be', penso di no, senatore.
Non mai troppo tardi. Saremo felicissimi di permetterle di partecipare
alla funzione per i cercatori nel nostro Tabernacolo esterno trover subito
un guardiano per scortarla. Il signor Smith e il dottore verranno al Santuario
con me, naturalmente. Il senatore si guard attorno.
Senatore
Cosa c', dottore?
Se la signorina Boardman non pu entrare nel Santuario, penso che fa-
remo meglio a partecipare tutti alla funzione per i cercatori. l'infermiera e
la traduttrice del signor Smith.
Boone sembr turbato. Perch, malato? Non mi sembra. E poi per
quale motivo avrebbe bisogno di un traduttore? L'ho sentito parlare in otti-
mo inglese.
Jubal scroll le spalle. Essendo un dottore, preferisco avere un'infermie-
ra al mio fianco perch mi assista in caso di necessit. Il signor Smith non si
ancora adattato del tutto alle condizioni di questo pianeta. In effetti un in-
terprete potrebbe anche non risultare necessario. Ma perch non lo domanda
a lui? Mike, vuoi che Jill ti accompagni?
S, Jubal.
Ma benissimo, signor Smith. Boone si tolse nuovamente il sigaro
dalla bocca, si infil due dita fra le labbra e fischi.
Cherubino!
Un adolescente si avvicin di corsa. Indossava una corta tonaca, una cal-
zamaglia, un paio di ciabatte e qualcosa di simile ad ali di piccione fissate
sulla schiena in posizione aperta. Forse erano veramente ali di piccione.
Aveva una chioma di riccioli dorati e un sorriso solare.
Vola su all'ufficio del sacrario e di' al custode di servizio che ho bisogno
di un altro stemma per pellegrini al cancello del Santuario ordin Boone al
ragazzo. La parola d'ordine Marte.
Marte ripet il ragazzo. Rivolse a Boone un saluto, si gir di scatto e
fece un incredibile balzo di venti metri sopra le teste della folla. Jill si rese
conto solo allora del motivo per il quale la tonaca del ragazzo le era apparsa
cos goffa; sotto vi era nascosta una bardatura da salto personalizzata.
Bisogna stare attenti con quegli stemmi comment Boone. Vi sorpren-
dereste nel sapere quanti peccatori vorrebbero entrare l dentro a provare la
gioia di Dio senza essersi prima ripuliti dai loro peccati. Facciamo un giret-
to turistico, mentre aspettiamo il terzo stemma. Sono contento che siate arri-
vati in anticipo.
Si fecero strada attraverso la folla ed entrarono nell'enorme edificio, ri-
trovandosi subito in un lungo corridoio dal soffitto altissimo. Boone si fer-
m. Voglio farvi notare una cosa disse. L'economia dappertutto, anche
nell'opera del Signore. Qualsiasi turista che venga qui da noi, a prescindere
dal fatto che prenda parte alle funzioni per i cercatori o meno, e ci tengo a
precisare che le funzioni vanno avanti 24 ore al giorno, deve entrare per for-
za da questa parte. E che cosa vede appena entrato? Queste gioiose possibi-
lit. Boone indic una serie di slot machine allineate su entrambe le pareti.
In fondo al corridoio ci sono il bar e la tavola calda, cos non possibile
nemmeno entrare anche solo per bere un bicchiere d'acqua senza passare at-
traverso questo corridoio. E lasciate che ve lo dica; sono ben pochi i pecca-
tori che riescono ad arrivare fin l senza spendere qualche spicciolo nelle
macchinette.
Ma non ci prendiamo certo i loro soldi per nulla. Guardate un po'.
Boone si fece strada e appoggi una mano sulla spalla di una donna intenta
al gioco. Per favore, figliola.
La donna, che indossava un rosario fosterita attorno al collo, alz lo
sguardo. La sua espressione seccata si trasform subito in un sorriso. Ma
certo, Eminenza.
Che Dio ti benedica. Noterete continu Boone infilando un quarto di
dollaro nella macchina che a prescindere dal fatto che vinca o meno un
premio in beni terreni, qualsiasi peccatore che giochi con questo apparec-
chio vincer sempre una benedizione e un testo sacro come souvenir.
La macchina si ferm, e nelle finestrelle apparve la scritta: DIO TI
GUARDA.
Questo paga tre volte disse Boone, e raccolse le monete dal ricettacolo.
E qui abbiamo il nostro testo sacro. Strapp un foglietto che era uscito da
una fessura e lo pass a Jill. Lo tenga, cara, e rifletta.
Jill diede un'occhiata di sfuggita al titolo, prima di infilarlo nella sua bor-
sa: Il ventre del peccatore pieno di sudiciume Nuova Rivelazione,
XXII 17.
Noterete anche continu Boone che il pagamento avviene in gettoni e
non in soldi, e che lo sportello del tesoriere situato ben oltre il bar. Qui ci
sono molte possibilit di fare offerte d'amore per societ caritatevoli e altre
opere pie. Cos, solitamente, il peccatore continua a giocare ottenendo
una benedizione ogni volta e un nuovo testo da portarsi a casa. L'effetto cu-
mulativo tremendo, davvero tremendo! Caspita, alcune fra le nostre peco-
relle pi pie e diligenti hanno iniziato proprio in questa sala.
Non ne dubito assenti Jubal.
Soprattutto se riescono a vincere. Dovete sapere che ogni combinazione
una frase completa, una benedizione. Tutte, meno la vincita pi alta. In
quel caso, appaiono i tre occhi sacri. E vi assicuro che quando una persona
vede quei tre occhi allineati che lo fissano e sente scendere tutta quella man-
na dal cielo, le viene per forza da riflettere. A volte svengono persino. Ecco,
signor Smith, Boone offri a Mike uno dei gettoni che gli erano appena stati
pagati dalla macchinetta perch non ci prova?
Mike ebbe un attimo di esitazione. Jubal prese rapidamente il gettone of-
ferto. Insomma, non voleva certo che il ragazzo si facesse attirare da quel-
l'aggeggio! Ci prover io, senatore disse, e infil la moneta nella macchi-
na.
Mike in realt non aveva intenzione di fare alcunch. Si limit a estende-
re un pochino il suo senso del tempo e a tastare dolcemente all'interno di
quell'apparecchio per capire che cosa facesse e per quale motivo si fossero
fermati a guardarlo. Si sentiva troppo timido per giocarci lui stesso.
Tuttavia, quando Jubal vi infil la moneta e tir la leva, Mike osserv i
cilindri che giravano, not che su ognuno vi era dipinto un solo occhio e si
chiese in cosa consistesse la vincita che si otteneva quando si allineavano
tutti e tre. Per quel che ne sapeva, quella parola aveva solo tre significati, e
nessuno di questi sembrava essere applicabile. Senza nemmeno pensarci, e
sicuramente senza alcuna intenzione di creare eccitazione, rallent e ferm
ognuno dei cilindri in modo che tutti e tre gli occhi si bloccassero in corri-
spondenza delle finestrelle.
Si ud il rintocco di una campana, un coro cant l'Osanna, la slot machine
prese a lampeggiare e sput una marea di gettoni nel ricettacolo e nel cesto
sottostante. Boone assunse un'espressione deliziata. Che Dio la benedica,
dottore! Questo il suo giorno! Ecco, l'aiuto io. E ne infili un altro per to-
gliere la vincita. Non attese che Jubal si muovesse, prendendo subito un
gettone dal mucchio e infilandolo nella fessura.
Mike si stava domandando per quale motivo fosse accaduto tutto ci,
quindi fece in modo che i tre occhi si allineassero nuovamente. Si ripetero-
no gli stessi eventi, con la piccola differenza che il getto di gettoni fu deci-
samente pi ridotto. Boone fiss allibito l'apparecchio. Ma che mi venga
Non dovrebbero mai uscire due volte di fila. Ma non ha importanza; acca-
duto, e far in modo che le vostre vincite vengano pagate adeguatamente.
Infil un altro gettone.
Mike non aveva ancora capito perch si trattasse di una vincita. Fece
allineare nuovamente i tre occhi.
Boone li fiss con la bocca spalancata. Jill strinse la mano di Mike e gli
sussurr in un orecchio: Mike smettila!
Ma Jill, io volevo solo capire
Non parlarne. Smettila e basta. Altrimenti a casa facciamo i conti!
Boone parl in tono cauto. Avrei qualche esitazione a considerarlo un
miracolo disse. Probabilmente questo apparecchio ha bisogno di essere ri-
parato. Cherubino! grid. Sar comunque meglio togliere l'ultima vinci-
ta.
Infil un altro gettone e, senza l'intervento di Mike, i cilindri rallentarono
per conto loro e annunciarono: FOSTER TI AMA. Il meccanismo tent, senza
successo, di pagare altri dieci gettoni. In quel momento si avvicin un che-
rubino pi grande del precedente, con capelli neri e lisci. Felice giornata
disse. Avete bisogno di aiuto?
Tre vincite gli disse Boone.
Tre?
Non hai sentito la musica? Sei forse sordo? Noi siamo al bar, fai portare
i soldi l. E fai in modo che qualcuno dia un'occhiata a questa macchina.
S, Eminenza.
Lasciarono l il cherubino ancora attonito mentre Boone li conduceva ra-
pidamente attraverso la Sala della felicit verso il Bar.
meglio che vi porti fuori di qui, disse Boone in tono gioviale prima
che mi mandiate in bancarotta la Chiesa. Dottore, sempre cos fortunato?
Sempre dichiar Jubal solennemente. Non aveva rivolto lo sguardo a
Mike e non aveva nessuna intenzione di farlo; ripet a se stesso che lui non
sapeva che il ragazzo avesse qualcosa a che fare con quanto era avvenuto
desiderava ardentemente che quella visita fosse gi finita e che potessero
tornare a casa.
Boone li condusse fino a un lato del bancone sul quale campeggiava la
scritta RISERVATO. Qui va bene disse. O forse la donnina preferisce se-
dersi?
Per me va benissimo disse Jill. Se mi chiami ancora una volta donni-
na, ti sguinzaglio dietro Mike!, pens.
Un barista si affrett a prendere le loro ordinazioni. Felice giornata. Il
solito, vescovo?
Doppio, grazie. E lei, dottore? Signor Smith? Non fate complimenti;
siete ospiti del Vescovo supremo.
Brandy, grazie disse Jubal. Con un bicchiere d'acqua a parte.
Brandy, grazie ripet Mike. Ci pens su, quindi aggiunse: Niente ac-
qua per me, grazie. Nonostante il fatto che l'acqua della vita non fosse la
vera essenza della cerimonia dell'acqua, sentiva di non desiderare bere ac-
qua in quel luogo.
Cos mi piace! esclam Boone con soddisfazione. Questo lo spirito
giusto. Niente acqua, con l'alcol. Capito? una battuta. Rifil a Jubal una
scherzosa gomitata fra le costole. E la donnina che cosa desidera? Coca?
Latte per le sue guancette rosee? O vuole forse un bel bibitone allegro per
far compagnia ai grandi?
Senatore disse Jill cautamente la sua ospitalit arriverebbe fino a un
martini?
Se ci arriverebbe? Qui facciamo i migliori martini del mondo; non usia-
mo nemmeno una goccia di vermouth! Preferiamo benedirli. Doppio martini
per la donnina. Che Dio ti benedica, figliolo, e datti una mossa. Torn a ri-
volgersi agli altri. Abbiamo giusto il tempo per farcene uno veloce e per
offrire i nostri saluti all'arcangelo Foster, poi andremo al Santuario a sentire
il Vescovo supremo.
I drink arrivarono assieme al pagamento delle vincite. Bevvero con la be-
nedizione di Boone, quindi Jubal e il senatore ebbero una discussione ami-
chevole sui trecento dollari appena consegnati. Boone insist sul fatto che
tutti e tre i premi spettassero a Jubal, nonostante avesse inserito lui stesso gli
ultimi due gettoni. Jubal decise di porre fine alla questione prendendo tutti i
soldi e cacciandoli in una scatola per le offerte che si trovava al loro fianco
sul bancone del bar.
Boone annui con soddisfazione. Questo un segno divino, dottore. Lei
pu ancora essere salvato. Un altro giro, signori?
Jill sper che qualcuno dicesse di s. Il gin era annacquato, e il sapore era
appena accennato; ci nonostante, il drink aveva acceso in lei una piccola
fiammella di tolleranza. Ma nessuno parl, cos fu costretta a seguire il
gruppetto, con Boone che faceva strada, su per una scalinata alla cui base
era posto un cartello stampato a caratteri cubitali:

L'ACCESSO A QUESTO LIVELLO


ASSOLUTAMENTE PROIBITO
A PECCATORI O CERCATORI.
DICO A TE!

Al di l del cartello c'era un massiccio cancello metallico. Boone dichia-


r: Il vescovo Boone e tre pellegrini, ospiti del Vescovo supremo.
Il cancello si apr immediatamente. Boone li condusse attraverso un cor-
ridoio fino a una stanza piuttosto ampia, arredata in maniera lussuosa in uno
stile che ricord a Jill certe imprese di pompe funebri, sebbene fosse invasa
da musica allegrissima. Il tema di base sembrava essere Jingle bells, ma vi
era l'aggiunta di un ritmo di tamburi africani che rendeva l'arrangiamento
talmente confuso da rendere assai difficile stabilirne l'origine.
La parete opposta della stanza era di vetro trasparente; lo si notava appe-
na. Eccoci qui, signori, davanti alla Sua Presenza disse Boone in tono al-
legro. Si inginocchi rapidamente davanti alla parete vuota. Dato che siete
pellegrini, non c' bisogno che vi inchiniate anche voi, ma se vi fa sentire
meglio, fate pure. La maggior parte dei pellegrini lo fa. Ed eccolo qui
esattamente come quando stato chiamato in Paradiso.
Boone fece un cenno con il suo sigaro. Non sembra proprio naturale?
Preservato da un miracolo, carne incorruttibile. E quella la poltrona in cui
sedeva quando scriveva i suoi messaggi quando andato in Paradiso si
trovava esattamente in quella posizione. Non si mai spostato da l, e nes-
suno lo ha mai nemmeno toccato. Ci siamo limitati a costruirgli il taberna-
colo attorno smantellando la vecchia chiesa, naturalmente, e conservando
le sue pietre sacre.
Davanti a loro, a poco meno di una decina di metri di distanza, seduto su
una grossa poltrona molto simile a un trono, vi era un vecchio. Sembrava
vivo Jill senti che le stava venendo la pelle d'oca. L'arcangelo Foster la
metteva decisamente a disagio.
Mike le parl in marziano: Fratello mio, questo forse un Anziano?
Non lo so, Mike. Cos dicono.
Mike rispose ancora in marziano. Io non grokko la presenza di un An-
ziano qui.
Te l'ho detto, non lo so.
Io grokko qualcosa di sbagliato.
Mike! Ricorda quel che ti ho detto!
S, Jill.
Che cosa stava dicendo, donnina? domand Boone. Qual era la sua
domanda, signor Smith?
Nulla d'importante, senatore rispose rapidamente Jill. Potremmo usci-
re? Mi sento mancare. Rivolse ancora un'occhiata al cadavere. Era circon-
dato da nubi in movimento, e nonostante ci un fascio di luce le perforava e
puntava dritto sul volto dell'uomo. La luce cambiava costantemente, in
modo da far sembrare che anche il volto mutasse espressione e gli occhi ap-
parissero vivi e luminosi.
Ad alcuni fa quell'effetto, la prima volta che lo si vede disse Boone in
tono rassicurante. Ma dovreste vederlo dalla galleria dei cercatori sotto di
noi; guardandolo dal basso e con una musica completamente diversa. Si
tratta di ultrasuoni, mi pare ricorda loro i loro peccati. Questa invece
una sala di meditazione per pensieri allegri, riservata agli alti funzionali del-
la Chiesa. Quando mi sento un po' gi, mi capita spesso di venire qui a se-
dermi e a fumare un sigaro per un'oretta.
Per cortesia, senatore!
Oh, certo. Pu aspettare fuori se vuole, mia cara. Signor Smith, lei pu
rimanere quanto le pare.
Senatore intervenne Jubal non faremmo meglio ad affrettarci per non
perdere la funzione?
Lasciarono la stanza. Jill stava tremando, e stringeva la mano di Mike.
Per un attimo era stata terrorizzata dall'idea che Mike potesse fare qualcosa
a quella macabra esposizione scatenando cos un linciaggio nei loro con-
fronti, se non peggio.
Quando giunsero davanti al portone del Santuario, due guardie con in-
dosso uniformi molto simili a quelle dei Cherubini, ma pi ornate, sbarraro-
no loro la strada incrociando due lunghe lance. Su, su disse Boone in tono
di rimprovero. Questi pellegrini sono ospiti personali del Vescovo supre-
mo. Dove sono i loro stemmi?
L'equivoco venne chiarito e gli stemmi saltarono immediatamente fuori.
Un usciere dal fare molto rispettoso diede loro il benvenuto nel Santuario.
Da questa parte, Eminenza. Li scort per un'ampia scalinata fino a un pal-
chetto privato situato esattamente davanti al palcoscenico.
Boone si fece da parte. Prego, dopo di lei, donnina. Vi fu un altro pic-
colo alterco: Boone voleva sedersi a tutti i costi accanto a Mike per rispon-
dere alle sue domande. Alla fine Jubal riusc a far sedere Mike fra s e Jill,
con Boone relegato al lato.
Il palco era spazioso e lussuoso, dotato di sedili anatomici estremamente
comodi, di un posacenere per ogni posto e tavolini pieghevoli per i rinfre-
schi. La loro postazione era a circa cinque metri di altezza dalle teste della
congregazione e a non pi di trenta metri dall'altare stesso, ove un giovane
prete stava scaldando la folla, muovendosi a ritmo con la musica con le
braccia massicce e muscolose e i pugni chiusi come fossero dei pistoni. Di
tanto in tanto la sua possente voce da basso si univa al coro, poi si elevava
in esortazione: Forza!
Che cosa state aspettando? Volete farvi beccare dal diavolo mentre dor-
mite?
Gli spazi fra le file di panche erano molto larghi, e un lungo serpente di
fedeli danzanti occupava l'intero corridoio di destra, passando davanti all'al-
tare. La fila iniziava in quel momento a invadere il corridoio centrale; i fe-
deli battevano i piedi a tempo con i movimenti delle braccia del prete e con
il canto sincopato del coro. Clump, clump, oooh! clump, dump, oooh! Jill
senti il ritmo nelle ossa e si rese conto con un certo imbarazzo che non le sa-
rebbe dispiaciuto affatto prendere parte a quel serpente umano danzante, che
si allungava in continuazione, alimentato da fedeli spronati dalle parole del
giovane prete.
Quel ragazzo far strada comment Boone con approvazione. Mi
capitato un paio di volte di predicare dopo di lui, e vi posso assicurare che
mi ha sempre consegnato una folla pi che surriscaldata. il reverendo
Jug Jackerman; una volta giocava a football con i Rams. Sicuramente lo
avr visto giocare.
Temo di no ammise Jubal. Non seguo il football.
Veramente? Non sa quel che si perde. Caspita, durante il campionato la
maggior parte dei fedeli rimane dopo le funzioni, consuma il pranzo sulle
panche e si guarda la partita. L'intera parete dietro l'altare scivola via, e si
possono seguire gli incontri sul pi grande schermo stereovisore del mondo!
come se i palloni ti arrivassero fra le braccia. Anche il segnale molto mi-
gliore di quello che si riceve di solito a casa, e poi molto pi emozionante
guardare una partita con una folla attorno. Si interruppe ed emise un fi-
schio. Ehi, cherubino, vieni qui!
Il ragazzo si affrett al suo cospetto. Dica, Eminenza.
Figliolo, te ne sei andato cos in fretta quando ci hai fatti sedere che non
mi hai nemmeno dato il tempo di fare la mia ordinazione.
Mi dispiace, Eminenza.
Essere dispiaciuto non ti aiuter certo ad andare in Paradiso. Allegro, ra-
gazzo! Fai scattare quelle gambe con il ritmo! Lo stesso per tutti, signori?
Bene! Fece l'ordinazione. E portami anche una manciata dei miei sigari;
basta che tu lo dica al capo barista.
Subito, Eminenza.
Che Dio ti benedica, figliolo. Aspetta un attimo La testa del serpente
umano stava per passare sotto il loro palco proprio in quel momento; Boone
si sporse dalla ringhiera, improvvis un megafono con le due mani e riusc a
perforare il livello della musica. Dawn! Ehi, Dawn! Una donna alz lo
sguardo. Vide Boone, sorrise, e lui le fece cenno di salire. Mettici anche un
whisky sour ordin Boone al ragazzo. Vola!
La donna arriv poco dopo, assieme ai drink. Boone prese una seggiola
dalla seconda fila del palco e la sistem davanti a s in diagonale, affinch
potessero parlarle pi agevolmente. Signori, vi presento la signorina Dawn
Ardent. Mia cara, quella donnina l nell'angolo la signorina Boardman,
questo al mio fianco il famoso dottor Jubal Harshaw
Davvero? Dottore, trovo che le sue storie siano semplicemente divine!
Grazie.
Oh, ma dico sul serio. Mi addormento con uno dei suoi nastri quasi tutte
le notti.
Uno scrittore non potrebbe ricevere lodi pi elevate disse Jubal mante-
nendo un'espressione seria.
sufficiente, Dawn intervenne Boone. Il giovanotto seduto in mezzo,
invece, il signor Valentine Michael Smith, l'Uomo di Marte.
Gli occhi della ragazza si sgranarono mentre spalancava la bocca. Oh,
mio
Boone scoppi a ridere. Che Dio ti benedica, figliola! Questa volta ti ho
veramente colta di sorpresa!
Ma lei veramente l'Uomo di Marte? domand.
S, signorina Dawn Ardent.
Pu chiamarmi Dawn. Oh, cielo!
Boone le diede un colpetto sulla mano. Non lo sai che peccato mettere
in dubbio la parola di un vescovo? Mia cara, che ne pensi di aiutare l'Uomo
di Marte a trovare la luce?
Oh, mi piacerebbe moltissimo!
Certo che ti piacerebbe, maledetta puttanella!, pens fra s Jill. Dal mo-
mento in cui la signorina Ardent si era unita a loro, Jill era divenuta sempre
pi nervosa. La donna indossava un vestitino a maniche lunghe con il collo
alto che non copriva praticamente nulla. Si trattava di un tessuto lavorato
a maglia di un colore molto simile a quello della sua pelle, e risultava pi
che evidente che sotto non vi era altro che, appunto, la sua pelle. L'abito era
comunque pretenziosamente modesto in confronto a quelli indossati dal re-
sto delle donne della congregazione che componevano la lunga fila sotto di
loro, alcune delle quali davano l'impressione di non indossare assolutamente
nulla.
Jill pens subito che, nonostante fosse vestita, Dawn dava l'impressione
di una donna che era appena uscita da un letto e non vedeva l'ora di infilar-
cisi nuovamente. Con Mike. Smettila di dimenare le tue forme davanti ai
suoi occhi, sgualdrinella da quattro soldi!
Ne parler al Vescovo supremo, mia cara disse Boone. Ma ora sar
meglio che tu torni gi da basso a condurre quella parata. Jug ha bisogno
del tuo aiuto.
La ragazza si alz subito in piedi, ostentando una certa obbedienza. Va
bene, Eminenza. Felice di averla conosciuta, dottore, e anche lei, signorina
Broad. Spero di rivederla presto, signor Smith. Pregher per lei. Si allonta-
n ancheggiando.
Una gran brava ragazza disse Boone allegramente. Ha mai avuto
modo di vederla in azione, dottore?
Credo proprio di no. Che cosa fa?
Boone sembrava non riuscire a credere alle proprie orecchie. Non lo
sa?
No.
Non ha sentito il nome? Quella Dawn Ardent la spogliarellista pi
pagata della Baja California! Pare che diversi uomini si siano uccisi per
lei che cosa triste. Lavora sotto un faretto arcobaleno, e quando finalmen-
te si toglie l'ultimo capo, il faretto le punta la luce direttamente in faccia e
non si vede nient'altro. Molto efficace. Altamente spirituale. Guardandola in
faccia adesso, riuscirebbe a credere che una volta era una donna estrema-
mente immorale?
Non ci posso credere.
Ebbene, lo era. Provi a chiederglielo, glielo dir lei stessa. O meglio an-
cora, venga a una confessione pubblica per peccatori. Quando si confessa
lei, d coraggio a tutte le altre donne; si alzano in piedi e confessano i loro
peccati con molta pi serenit. Lei non nasconde nulla, e facendo del bene
agli altri fa del bene anche a se stessa. una donna molto impegnata, ora;
viene qui in aereo ogni sabato sera appena dopo il suo ultimo spettacolo,
cos fresca per insegnare catechismo la domenica mattina. Insegna nel cor-
so di felicit per giovanotti e da quando c' lei le frequenze sono pressoch
triplicate.
Non stento a crederlo comment Jubal. E che et avrebbero questi
fortunati giovanotti?
Boone lo fiss e scoppi a ridere. No, non mi frega, vecchio demonio;
qualcuno le deve per forza aver riferito il motto del corso di Dawn: Mai
troppo vecchi per essere giovani
No, sul serio.
In ogni caso, non si possono frequentare le sue lezioni a meno che non
si sia vista la luce, ci si sia confessati pubblicamente e si sia stati accettati.
Mi dispiace. Questa l'Unica Vera Chiesa, pellegrino, e non ha nulla a che
vedere con quelle trappole di Satana, quelle sudice fosse di malvagit che si
fanno chiamare chiese solo per traviare gli sconsiderati e per indurli all'i-
dolatria e ad altre simili aberrazioni. Una persona non pu entrare qui den-
tro solo perch ha un paio d'ore da buttar via o perch fuori sta piovendo;
prima bisogna essere salvati. Infatti Oh, oh, avviso telecamere. In ogni
angolo della grande sala si era accesa una serie di luci rosse intermittenti.
E Jug li ha scaldati ben bene. Ora vedrete un po' di azione.
La fila danzante raccolse altri volontari, e i pochi rimasti seduti presero a
battere le mani e a saltare. I cherubini si affrettarono a raccogliere i caduti;
alcuni erano tranquilli, ma la maggior parte, soprattutto le donne, si dimena-
vano selvaggiamente a terra, schiumando dalla bocca. Questi ultimi vennero
prelevati e scaricati davanti all'altare, dove continuarono ad agitarsi come
pesci in cerca d'acqua. Boone indic con il suo sigaro una rossa sparuta sui
quarant'anni, il cui vestito si era lacerato in pi punti a causa dei sussulti.
Vedete quella donna? passato almeno un anno dall'ultima volta che ha
partecipato a una funzione senza essere posseduta dallo Spirito. A volte l'ar-
cangelo Foster usa la sua bocca per comunicare con noi e quando succe-
de, ci vogliono almeno quattro omoni muscolosi per tenerla ferma. Potrebbe
andarsene benissimo in Paradiso anche oggi stesso; sicuramente pronta.
Ma per ora abbiamo ancora bisogno di lei qui. Qualcuno vuole riempire di
nuovo il bicchiere? Una volta che si accendono le telecamere e si entra nel
vivo, il servizio bar pu diventare piuttosto lento.
Quasi senza rendersene conto, Mike si fece riempire nuovamente il bic-
chiere. Non condivideva affatto il disgusto che provava Jill davanti a quella
scena.
Era rimasto profondamente turbato quando aveva scoperto che l'Anzia-
no non era affatto un Anziano ma semplicemente del cibo andato a male,
senza neanche l'ombra di un Anziano nelle vicinanze. Ci nonostante,
aveva preferito archiviare la cosa, e ora stava bevendo profondamente tutti
gli eventi che avvenivano attorno a lui.
L'andazzo frenetico, infatti, aveva per lui un sapore talmente marziano
che lo faceva sentire allo stesso tempo sia nostalgico di casa che a suo agio.
Naturalmente nessun detta-glio della scena sottostante aveva a che vedere
con ci che facevano i marziani; era tutto completamente diverso. Tuttavia,
Mike grokk correttamente che si trattava di un avvicinarsi vero e proprio,
qualcosa di simile alla cerimonia dell'acqua, ma di una vastit e di un'inten-
sit che aveva conosciuto solo all'interno del suo nido. Desider disperata-
mente che qualcuno lo invitasse gi a saltellare con tutta quella gente; i pie-
di gli formicolavano per la voglia di unirsi a quell'allegra comitiva.
Individu la signorina Dawn Ardent in mezzo alla folla e cerc di incro-
ciare il suo sguardo forse lei lo avrebbe invitato. Non aveva bisogno di
distinguerla per la sua misura e le sue proporzioni, sebbene avesse notato
precedentemente che aveva esattamente la stessa altezza di suo fratello Jill e
pi o meno le stesse forme e masse. La signorina Dawn Ardent aveva un
volto tutto suo, con tutti i dolori, i dispiaceri e i segni della sua crescita inci-
si sotto il suo caldo sorriso. Mike si domand se magari un giorno la signo-
rina Dawn Ardent sarebbe stata disposta a condividere l'acqua con lui e ad
avvicinarsi. Il senatore vescovo Boone lo aveva messo alquanto a disagio,
ed era felice che Jubal non gli avesse permesso di sedersi al suo fianco. Ed
era rimasto molto dispiaciuto quando la signorina Dawn Ardent era stata
mandata via.
La signorina Dawn Ardent non percep che lui la stava guardando. Il ser-
pente danzante la trascin via.
L'uomo sul palco aveva entrambe le braccia sollevate; la grande grotta
piomb nel silenzio. Improvvisamente, l'uomo abbass le braccia. Chi
felice? grid.
Noi siamo felici!
Perch?
Perch Dio ci ama!
E come fate a saperlo?
Ce lo dice Foster!
L'uomo cadde in ginocchio e sollev un pugno chiuso. Fatemi sentire il
ruggito del leone!
La congregazione rugg, grid e sbrait mentre il prete modulava l'inten-
sit del suono indicando con la mano ai fedeli di abbassarlo fino a un gru-
gnito quasi impercettibile per poi farlo risalire in un improvviso crescendo
che faceva vibrare tutta la sala. Mike si lasci sopraffare da quel suono, che
gli dava una sensazione di estasi talmente dolorosa che per un attimo temet-
te di essere costretto a ritirarsi in se stesso. Ma Jill gli aveva detto che non
doveva mai pi farlo, se non nell'intimit della sua stanza; Mike controll il
proprio corpo e lasci che le onde lo attraversassero.
Il prete si rialz in piedi. Il nostro primo inno disse in tono vispo
sponsorizzato dai Forni Manna, i produttori del pane degli Angeli, la pa-
gnotta dell'amore con il volto sorridente del nostro Vescovo supremo su
ogni confezione, che contiene un prezioso buono valido nella Chiesa della
Nuova Rivelazione del vostro quartiere. Fratelli e sorelle, da domani tutte le
filiali nazionali dei Forni Manna daranno inizio a una gigantesca svendita a
prezzi stracciati di bont pre-equinozio! Domani mattina, mandate il vostro
bimbo a scuola con la cartella piena di Biscotti dell'Arcangelo Foster, ognu-
no benedetto e avvolto in un testo sacro. Pregate affinch ogni dolciume che
dar ai suoi compagni possa condurre il figlio di qualche peccatore alla
luce!
E ora, facciamo risuonare le nostre voci con le sacre parole della nostra
vecchia canzone preferita: Avanti, figli di Foster! Tutti assieme

Avanti, figli di Foster


Spezzate in due i vostri nemici!
La fede sar la vostra armatura!
Tirateli gi a file intere!

Seconda strofa!

Non si fa pace con i peccatori!


Dio con noi e lo sappiamo!

Mike era talmente emozionato che non si ferm nemmeno per tradurre,
soppesare o grokkare le parole. Grokk semplicemente che le parole non
avevano importanza; ci che contava era l'essenza dell'avvicinarsi. Il ser-
pente si rimise in movimento, con i marciatori che cantavano all'unisono
con il coro e con quelli che erano troppo deboli per marciare.
Concluso l'inno, la congregazione riprese fiato mentre venivano fatti de-
gli annunci, seguiti da una serie di messaggi sacri, da un altro stacco pubbli-
citario e dalla distribuzione di alcuni premi. Poi parti un secondo inno, Volti
felici rivolti verso il cielo, sponsorizzato dai grandi magazzini Dattelbaum,
dove i salvati possono spendere in sicurezza, poich non viene offerta alcu-
na merce che competa con marche sponsorizzate; inoltre, ogni filiale dota-
ta di una stanza dell'allegria per i bambini, supervisionata da una sorella sal-
vata.
Concluso anche quest'inno, il giovane prete si spost al margine del pal-
co e si appoggi una mano accanto all'orecchio, rimanendo in ascolto.
Vogliamo Digby!
Chi?
Vogliamo Digby!
Pi forte! Il vescovo non vi sente!
Vogliamo Digby! La gente prese ad applaudire ritmicamente e a battere
i piedi.
Il frastuono aument sempre di pi, facendo tremare ancora l'intero edifi-
cio. Jubal avvicin la testa a quella di Boone e gli sussurr in un orecchio:
Se va avanti cos ancora un po', farete la fine di Sansone.
Non si preoccupi rispose Boone, col sigaro in bocca. L'edificio rin-
forzato, costruito in materiale antincendio e sostenuto dalla fede. Fra paren-
tesi, stato progettato apposta per tremare. Aiuta.
Le luci scemarono, le tende dietro l'altare si aprirono e una luce accecan-
te, proveniente da una fonte non visibile inond il Vescovo supremo con il
volto sorridente e le mani giunte sollevate sopra la testa.
La folla rispose con il ruggito del leone e il Vescovo mand loro una se-
rie di baci. Mentre si avvicinava al pulpito, si ferm per sollevare una delle
donne possedute che ancora si dimenava accanto all'altare, la baci sulla
fronte, poi la lasci, con delicatezza. Prosegui, fermandosi di nuovo poco
dopo per inginocchiarsi accanto alla rossa sparuta. Il Vescovo supremo al-
lung dietro di s una mano, nella quale venne immediatamente posto un
microfono.
Avvolse un braccio attorno alle spalle della donna e le mise il microfono
davanti alla bocca.
Mike non riusc a capire le parole della donna. Tuttavia era abbastanza si-
curo che non si trattava di inglese.
Ma il Vescovo supremo tradusse, infilando rapidamente le sue parole
ogniqualvolta la bocca della donna si fermava per un istante.
L'arcangelo Foster oggi qui con noi
Ed particolarmente compiaciuto nei vostri confronti. Baciate la sorella
alla vostra destra
L'Arcangelo Foster ama tutti voi. Baciate la sorella alla vostra sinistra
E oggi ha un messaggio speciale per uno di noi
La donna parl di nuovo, e Digby sembr avere un attimo di esitazione.
Che cosa hai detto? Pi forte, ti prego. La donna borbott qualcosa, quin-
di url alcune frasi sconnesse.
Digby alz lo sguardo e sorrise. Il suo messaggio per un pellegrino
proveniente da un altro pianeta Valentine Michael Smith, l'Uomo di Mar-
te! Dove sei, Valentine Michael? Alzati in piedi, alzati!
Jill tent di fermarlo, ma Jubal intervenne con un grugnito. pi facile
acconsentire che mettersi contro disse. Fallo alzare in piedi, Jill. Mike,
saluta. Ora puoi sederti. Mike esegui, stupito nel constatare che ora la folla
stava urlando all'unisono: Uomo di Marte! Uomo di Marte!
Anche il sermone che segu sembrava essere diretto proprio a lui, ma per
quanto ci provasse, Mike non riusc a capirlo. La maggior parte delle parole
sembrava essere messa assieme in maniera non corretta, e inoltre c'era trop-
po frastuono, troppi applausi e troppe grida, tanto che Mike si ritrov al-
quanto confuso; quando il sermone fu terminato, fece un sospiro di sollievo.
Non appena ebbe terminato, Digby se ne and e consegn il resto della
funzione nelle mani del giovane prete di prima. Boone si alz in piedi. An-
diamo, gente. Prendiamo la scorciatoia prima della folla.
Mike li segu, tenendo la mano di Jill. Poco dopo si ritrovarono ad attra-
versare una specie di tunnel ad archi, con il clamore della folla alle loro
spalle. Di qua si va al parcheggio? domand Jubal. Ho detto al mio auti-
sta di aspettarmi l.
Come? rispose Boone. S, sempre dritti si arriva al parcheggio. Ma
prima andiamo a far visita al Vescovo supremo.
Cosa? ribatt Jubal. No, non credo che possiamo farlo. Dovremmo
gi essere a casa da un po'.
Boone lo fiss. Dottore, non dir sul serio. Il Vescovo supremo ci sta
aspettando. Non potete andarvene senza nemmeno presentargli i vostri ri-
spetti. In fondo siete suoi ospiti.
Jubal esit per un attimo, quindi decise di cedere. Be' ma non ci sar
un'altra folla, per caso? Il ragazzo ha gi avuto abbastanza emozioni per
oggi.
No, no, solo lui. Vuole vedervi in privato. Boone li condusse in un pic-
colo ascensore nascosto dalle decorazioni della parete del tunnel. Poco dopo
si ritrovarono nel salottino dell'appartamento privato del Vescovo Digby.
Si apr una porta, e Digby entr trafelato. Si era tolto i paramenti sacri e
ora indossava un'ampia vestaglia. Sorrise. Mi dispiace di avervi fatto
aspettare, ragazzi, ma non posso fare a meno di farmi una doccia alla fine
del sermone. Non avete idea di quanto si sudi a prendere a pugni Satana.
Cos questo l'Uomo di Marte? Che Dio ti benedica, figliolo. Benvenuto
nella casa del Signore. L'arcangelo Foster vuole che tu ti senta a casa tua. Ti
sta guardando dall'alto.
Mike non rispose. Jubal si sorprese nel constatare quanto fosse basso il
Vescovo supremo, visto da vicino. Che usasse delle scarpe rialzate quando
era in scena? O magari era il modo in cui erano disposte le luci? A parte la
barbetta da capretta che portava a evidente imitazione del defunto Foster,
quell'uomo gli ricord un venditore di auto usate; aveva lo stesso sorriso
pronto e gli stessi modi caldi e amichevoli. Ma gli ricordava anche qualcun
altro qualcuno Ecco! Il professor Simon Magus, il marito ormai
scomparso da tempo di Becky Vesey. Jubal si rilass un pochino e prov
una sensazione pi amichevole nei confronti del religioso. In fondo, Simon
era stato il furfante pi simpatico che avesse mai conosciuto
Nel frattempo, Digby aveva rivolto la sua attenzione a Jill. Non c' biso-
gno che ti inginocchi, figliola; qui in privato siamo tutti amici.
Le rivolse qualche parola, stupendo Jill per l'ampia conoscenza che di-
mostr riguardo al suo passato. Ho un grande rispetto per la tua vocazione,
figliola. Secondo le sacre parole dell'arcangelo Foster, Dio ci comanda in-
nanzitutto di amministrare il corpo, in modo che l'anima possa cercare la
luce senza le distrazioni della carne. So bene che non sei ancora una di
noi ma il tuo servizio ugualmente benedetto dal nostro Signore. Siamo
compagni di viaggio nella lunga strada che porta al Paradiso.
Si rivolse a Jubal. Vale anche per lei, dottore. L'arcangelo Foster ci ha
detto che il Signore ci comanda di essere felici e mi capitato molte volte
di posare il mio pastorale, stanco fino alla morte delle cure e delle disgrazie
del mio gregge, e di godermi un'ora felice e innocente leggendo una delle
sue storie. Dopodich, mi rialzavo in piedi, rinato e rinfrescato, pronto a ri-
prendere la lotta.
La ringrazio, Eminenza.
Dico sul serio. Ho fatto controllare il suo schedario in Paradiso oh,
su, su, non importa. So che non credente, ma mi lasci parlare. Persino Sa-
tana ha uno scopo nel grande piano di Dio. Non ancora giunto per lei il
momento di credere. Nel suo dolore e nella sua sofferenza, lei foggia felicit
per gli altri. Tutto questo viene senz'altro accreditato sulla pagina del grande
schedario dedicata a lei. Ma vi prego, ora! Non vi ho certo fatti venire qui
per discutere questioni tecniche. Noi non usiamo mai discutere con nessuno;
attendiamo che vedano la luce, poi diamo loro il benvenuto. Oggi ci limite-
remo a godere di un'ora felice in compagnia.
Digby si dette quindi da fare per dimostrare che diceva sul serio. Jubal fu
costretto ad ammettere che quel loquace truffaldino era un ottimo ospite; an-
che il caff, il liquore e il cibo che gli furono offerti erano eccellenti. Jubal
not anche che Mike sembrava essere molto teso, e che la sua tensione au-
ment ancora quando Digby lo isol furbescamente dal gruppo e prese a
parlargli da solo Ma in fondo il ragazzo prima o poi si sarebbe dovuto
abituare a incontrare la gente e a parlar loro da solo, senza l'aiuto di Jill o
dello stesso Jubal che gli fornivano le frasi fatte.
Boone stava mostrando a Jill alcune reliquie di Foster, contenute in una
bacheca di vetro dalla parte opposta della stanza. Jubal osserv divertito,
senza farsi notare e continuando a spalmare pat de foie gras su un toast, la
riluttanza di Jill nei confronti della macabra mostra. Poi ud la serratura di
una porta che scattava da qualche parte nella stanza, si guard attorno, e
constat che Mike e Digby erano scomparsi. Dove sono andati, senatore?
Che intende dire, dottore?
Il Vescovo Digby e il signor Smith. Dove sono andati?
Boone si guard attorno e not la porta chiusa. Ah, sono solo entrati un
attimo l dentro. Si tratta di una piccola stanzetta di ritiro per le udienze pri-
vate. L'avete vista prima, non vero? Quando il Vescovo supremo vi ha mo-
strato l'appartamento.
Gi. Si trattava di una piccola stanza nella quale non vi era altro che
una sedia posta su un palchetto; un trono, si corresse Jubal sorridendo fra
s, e un inginocchiatoio con una spalliera. Jubal si domand quale dei due
avrebbe usato il trono e quale sarebbe stato costretto a inginocchiarsi. Se
quel vescovo da quattro soldi aveva intenzione di discutere di religione con
Mike, avrebbe avuto delle belle sorprese. Spero che non rimangano dentro
troppo a lungo. Dobbiamo rientrare al pi presto.
Dubito che ci rimarranno a lungo. Probabilmente il signor Smith voleva
conferire privatamente con il Vescovo. La gente esprime spesso simili desi-
deri e il Vescovo supremo sempre molto generoso da quel punto di vi-
sta. Sentite, adesso chiamo il parcheggio e faccio in modo che il vostro taxi
vi aspetti in fondo a quel corridoio dove abbiamo preso l'ascensore; si tratta
dell'ingresso privato del Vescovo supremo. Vi risparmierete almeno una de-
cina di minuti.
Molto gentile da parte sua.
Cos, se il signor Smith ha qualche peso sull'anima che vuole confessa-
re, almeno non sar necessario fargli fretta. Vado fuori a telefonare. Boone
lasci la stanza.
Jill si avvicin a Jubal con aria preoccupata. Non mi piace questa storia.
Credo che ci abbiano manovrati per far andare Mike in quella stanzetta da
solo con il Vescovo.
Non ne dubito.
E allora? Non hanno il diritto di fare una cosa del genere. Ora sfondo
quella porta e dico a Mike che ora di andare.
Come vuoi disse Jubal in tono tranquillo ma se vuoi la mia opinione,
credo che tu ti stia comportando come una gallina in cova. Qui non come
avere le s.s. alle calcagna, mia cara; l'imbroglio in questione assai pi sot-
tile. Ti assicuro che non ci sar alcun braccio di ferro. Sorrise. Secondo
me, se Digby tenta di convertire Mike, andr a finire che sar Mike a con-
vertire Digby. Le idee di Mike non sono certo facili da sradicare.
Non mi piace lo stesso.
Rilassati. E serviti, tutto gratis.
Non ho fame.
Be', io s e se mi beccassero a rifiutare un banchetto gratuito, mi but-
terebbero fuori dalla gilda degli autori. Ammucchi diverse fette sottilissi-
me di prosciutto della Virginia su un pezzo di pane imburrato, vi aggiunse
diverse altre cose, nessuna delle quali era sintetica, quindi addent l'instabi-
le ziggurat, imbrattandosi le mani e le labbra di maionese.
Dieci minuti dopo, Boone non aveva ancora fatto ritorno. Jubal annun-
ci Jill seccamente non ho pi alcuna intenzione di sostenere questa fac-
cenda. Ora vado a tirare Mike fuori da l.
Fai pure.
Jill si avvicin alla porta. Jubal, chiusa a chiave.
Lo immaginavo.
Allora? Cosa facciamo? La buttiamo gi?
Solo come ultima alternativa. Jubal si avvicin alla porticina e la scru-
t con attenzione. Mmm con un ariete e venti uomini robusti ci si po-
trebbe anche provare. Ma non ci conterei. Jill, questa porta la sorella mi-
nore di una cassaforte. stata abbellita solo perch non stoni con l'arreda-
mento. Ne ho una molto simile nel mio studio.
Cosa dobbiamo fare?
Picchiaci sopra, se vuoi. Non otterrai altro che qualche sbucciatura alle
mani. Io vado a vedere come mai ci sta mettendo tanto l'amico Boone.
Ma quando Jubal mise la testa fuori dal corridoio, vide Boone che stava
tornando. Scusate il ritardo disse il senatore. Ho dovuto mandare un
cherubino alla caccia del vostro autista. Si era imboscato nella sala della fe-
licit per un panino. Ma il vostro taxi ora vi sta aspettando nel punto che vi
ho detto.
Senatore disse Jubal dovremmo andarcene immediatamente. Sareste
cos cortese da dirlo al Vescovo Digby?
Boone assunse un'espressione turbata. Potrei chiamarlo per telefono, se
insistete. Ma sarei piuttosto titubante a farlo e non posso certo interrom-
pere cos un'udienza privata.
Allora lo chiami. Insisto.
Ma in quel momento la porticina interna si apr e ne usc Mike. Jill gli si
fece incontro.
Mike! Stai bene?
S, Jill.
Dir al Vescovo supremo che ve ne state andando disse Boone, passan-
do alle spalle di Mike ed entrando nella stanzetta. Riapparve subito dopo.
Non c' pi annunci. C' un'altra porta dietro che conduce al suo stu-
dio. Boone sorrise.
Come i gatti e i cuochi, il Vescovo supremo se ne va senza salutare.
una battuta. Secondo lui gli addii non aggiungono felicit a questo mondo,
quindi non si accomiata quasi mai. Spero che non vi offendiate per questo.
Per carit. Noi ora invece la salutiamo, e la ringraziamo per l'interessan-
tissima esperienza. No, non si preoccupi di accompagnarci. Sono certo che
riusciremo a trovare la strada da soli.
24

Quando furono di nuovo in aria, Jubal domand: Allora Mike, che ne


pensi? Mike fece una smorfia. Non grokko.
Non sei l'unico, figliolo. Che cosa doveva dirti il Vescovo? Mike esit
a lungo. Mio fratello Jubal disse infine devo riflettere finch non verr il
grokkare.
Rifletti pure, figliolo. Fatti un sonnellino. Io per lo meno me lo faccio
subito.
Jubal, intervenne improvvisamente Jill come possibile che la passi-
no liscia?
In che senso?
In tutti i sensi. Quella non una Chiesa un manicomio vero e pro-
prio.
Questa volta tocc a Jubal riflettere prima di rispondere. No, Jill, ti sba-
gli. una Chiesa a tutti gli effetti con il logico eclettismo della nostra
epoca.
Eh?
La Nuova Rivelazione e tutte le dottrine e le pratiche che ne conseguo-
no sono roba vecchia, roba molto vecchia. L'unica critica che puoi fare loro
che n Foster n Digby hanno mai avuto un'idea originale in tutta la loro
vita. Ma sapevano bene che cosa ci vuole per vendere bene in questa epoca.
Cos hanno messo assieme qualche centinaio di vecchissimi trucchi, hanno
dato loro una mano di vernice fresca e si sono messi in affari. In grande.
L'unica cosa che mi spaventa che potrei anche vivere abbastanza a lungo
da essere costretto a vederli vendere fin troppo bene fino al punto che po-
trebbero diventare obbligatori per tutti.
Oh, no!
Oh, s. Hitler ha iniziato con molto meno, e non aveva nulla da spaccia-
re se non odio. L'odio un'ottima merce e vende sempre bene, ma alla lunga
la felicit risulta sempre una merce pi sicura. Credimi, lo so bene; pi o
meno, operiamo nello stesso campo, come non ha potuto fare a meno di ri-
cordarmi lo stesso Digby. Jubal sorrise. Avrei dovuto dargli un pugno. In-
vece, ne ero contento. per questo che quell'uomo mi fa paura. molto
bravo a convincere la gente, ed anche astuto. Sa esattamente ci che le
persone cercano: la felicit. Il mondo viene da un secolo lungo e desolante,
pieno di paure e sensi di colpa, e a un tratto salta fuori Digby che dice a tutti
di non temere, n in questa vita n in quella successiva, perch Dio coman-
da di amare e di essere felici. Giorno dopo giorno, continua a martellare sul-
la stessa cosa; non abbiate paura, siate felici.
Be', quella parte mi sta anche bene concesse Jill. E devo ammettere
che lavora duro in quel campo. Ma
Lui non lavora duro, lui gioca duro.
A me invece sembrato una persona dedita al suo lavoro, che ha sacrifi-
cato tutto per
Balle, ti dico. Per Digby solo un gioco. Jill, fra tutte le sciocchezze
che fanno girare il mondo, il concetto di altruismo forse la peggiore di
tutte. La gente fa comunque ci che vuole, sempre. E se alle volte capita
loro di dover fare una scelta difficile e che appare come un nobile sacrifi-
cio, puoi giurare che quella difficolt non pi nobile dello sconforto cau-
sato dall'ingordigia: la spiacevole necessit di dover scegliere fra due cose
a cui tieni dovendo per forza rinunciare a una delle due. L'individuo comune
soffre di questo disagio tutti i giorni, ogni volta che deve scegliere se spen-
dere i suoi soldi per una birra o metterli da parte per i suoi figlioletti, fra l'al-
zarsi dal letto quando stanco o passare la giornata nel suo bel letto caldo e
perdere il lavoro. E puoi stare sicura che la sua scelta, qualunque sia, sar
sempre quella che secondo lui gli arreca meno danno o gli procura pi pia-
cere. L'uomo comune passa tutta la vita a tormentarsi fra queste piccole
scelte. E anche il furfante puro e il santo fanno le stesse scelte, anche se su
scala pi vasta. Anche loro, alla fin fine, scelgono ci che pi gli conviene.
Come del resto ha fatto Digby. Non so se un santo o un furfante, ma sono
sicuro che non il piccolo uomo comune che passa la vita a tormentarsi per
queste scelte.
Quale dei due credi che sia, Jubal?
Vuoi dire che c' una differenza?
Oh, Jubal, il tuo cinismo solo un atteggiamento, lo sai meglio di me!
chiaro che c' una differenza!
Mmm, s, in effetti hai ragione. Spero che sia solo un furfante perch
un santo pu creare mille volte pi scompiglio di un furfante. Lo so che tu
lo consideri solo cinismo, ma non significa necessariamente che mi sba-
gli. Jill, che cosa ti ha dato pi fastidio della funzione ecclesiastica a cui ab-
biamo appena assistito?
Be' tutto. Non puoi certo venirmi a raccontare che si trattava di devo-
zione.
Vuoi dire che facevano le cose in modo diverso rispetto alla piccola
chiesetta di mattoni rossi in cui andavi da ragazzina con i tuoi genitori? Be',
reggiti forte, Jill, perch ho una notizia per te. Non fanno cos nemmeno a
San Pietro. E nemmeno alla Mecca.
S, ma insomma, nessuno di loro si comporta a quel modo! Danze,
slot machine un bar in chiesa! Quella non nemmeno una cosa dignitosa!
disgustoso e basta!
Immagino che nemmeno la prostituzione templare fosse molto dignito-
sa.
Eh?
Dal mio punto di vista, la loro funzione religiosa ugualmente comica e
sudaticcia, sia che l'atto venga messo in scena al servizio del Signore, sia
che venga svolto in altre circostanze. E in quanto a quel serpente danzante,
hai mai assistito a un servizio degli Shakers6? No, naturalmente, e nemmeno
io. Qualunque Chiesa che pratichi dichiaratamente il rapporto sessuale libe-
ro (come facevano loro) non pu durare a lungo. Ci nonostante, la danza in
onore della gloria di Dio ha una storia lunga e rispettabile. Consideri per
caso le danze della pioggia dei nostri indiani pellerossa come una cosa irri-
verente?
No, ma una cosa un po' diversa.
Ogni cosa sempre diversa da un'altra, e pi cambia pi sempre la
stessa solfa. Ma ora prendiamo in considerazione le slot machine; hai mai
assistito a una tombola natalizia in chiesa?
Be' in effetti s. Il nostro parroco le organizzava sempre quando c'era
bisogno di fondi per la chiesa. Per le faceva di venerd sera, non certo du-
rante il servizio ecclesiastico!
E allora? Mi fai venire in mente una donna sposata che era molto orgo-
gliosa della sua virt, perch dormiva con altri uomini solo quando suo ma-
rito era via.
Jubal, non mi sembra che le due cose siano paragonabili.
Probabilmente no. Le analogie sono ancor pi ingannevoli della logica.
Tuttavia, mia cara donnina
Cerca almeno di sorridere, se vuoi chiamarmi cos.
solo una battuta. Perch non gli hai sputato in faccia? Tanto doveva
comportarsi bene comunque, a prescindere dal nostro atteggiamento, altri-
menti Digby gli avrebbe dato una bella tirata d'orecchie. Comunque, Jill, ri-
mane che se una cosa peccato di domenica, peccato anche di venerd.
Quantomeno, uno che la vede dall'esterno come me o come l'Uomo di
Marte, grokka la cosa a questo modo. L'unica differenza che noto che i fo-
6
Setta religiosa nata in Inghilterra nel 1747, la cui denominazione uffi-
ciale era Societ unita dei credenti nel Secondo Avvento di Cristo, e il cui
nomignolo shakers deriva dal fatto che si producessero regolarmente in dan-
ze rituali; da shake, dimenarsi (N.d.T.).
steriti ti danno comunque un testo sacro gratuito, anche se perdi. Puoi forse
dire altrettanto per le partite di tombola che si giocavano nella tua chiesa?
Testi fasulli, vuoi dire. Testi della Nuova Rivelazione. Capo, hai per
caso avuto modo di leggere quel foglietto?
L'ho letto.
Allora lo sai. Non altro che una frase falsa, con l'aspetto del linguag-
gio biblico. In parte dolciastra e appiccicosa come una pastiglia di saccari-
na, in parte idiozia pura, e per il resto solo robaccia odiosa. Non ha alcun
senso, e nemmeno una morale valida.
Jubal rimase in silenzio cos a lungo che Jill pens che si fosse addor-
mentato. Jill disse infine conosci per caso le Scritture sacre della religio-
ne Ind?
Temo di no.
O il Corano, o qualsiasi altra fra le maggiori Scritture sacre? Potrei illu-
strarti il mio punto di vista anche basandomi sulla Bibbia, ma non vorrei fe-
rire i tuoi sentimenti.
Uh, temo di non essere una grande studiosa in campo teologico, Jubal.
Fai pure, non preoccuparti di ferire i miei sentimenti.
Be', allora mi atterr al Vecchio Testamento: solitamente, se lo si prende
a pezzetti, la gente non si dispiace pi di tanto. Conosci la storia di Sodoma
e Gomorra? E come Lot venne salvato da quelle citt malvagie quando Jah-
v le rase al suolo con un paio di bombe atomiche sacre?
Oh, s, naturalmente. E sua moglie venne trasformata in una statua di
sale.
Probabilmente per via delle radiazioni. Solo perch indugi un attimo e
si volt a guardare. Mi sempre sembrata una punizione un po' eccessiva
per quel piccolo peccato che la curiosit femminile. Ma stavamo parlando
di Lot. San Pietro lo descrive come un uomo giusto, un figlio di Dio, tor-
mentato dalle sudice conversazioni dei malvagi. E credo che San Pietro deb-
ba essere per forza considerato un'autorit per quel che riguarda la virt,
dato che gli vennero consegnate le chiavi del Regno dei Cieli. Tuttavia, se
andiamo a cercare le uniche notizie riguardanti Lot nel Vecchio Testamento,
risulta assai difficile stabilire ci che Lot fece o non fece per divenire un
tale modello di virt. Divise un pascolo per il bestiame su consiglio di suo
fratello, venne catturato in battaglia, e quando gli diedero una dritta, riusc a
scappare dalla citt giusto in tempo per salvare la sua pelle. Forni cibo e al-
loggio a due sconosciuti, ma dalla sua condotta si capisce benissimo che sa-
peva che si trattava di vip, anche se forse non era arrivato a capire che fos-
sero angeli veri e propri; secondo il Corano, e anche secondo la mia opinio-
ne personale, la sua ospitalit avrebbe assunto un valore maggiore se fosse
stato convinto che si trattasse di semplici viandanti poveri a cui serviva un
tozzo di pane e un giaciglio. Ma mettendo da parte tutto ci, c' una cosa
che Lot fece, scritta nella Bibbia, in base alla quale possiamo giudicare mol-
to meglio la sua effettiva virt una virt talmente grande, bada bene, da
far s che un'intercessione divina gli salvasse la vita. Genesi, capitolo 19, ot-
tavo versetto.
E che cosa dice?
Vaitelo a cercare quando arriviamo a casa. Non penso che crederesti alle
mie parole.
Jubal! Sei l'uomo pi antipatico che abbia mai conosciuto!
E tu sei una ragazza molto carina e anche una buona cuoca, quindi pos-
so chiudere un occhio sulla tua ignoranza. Va bene, te lo dir; tanto potrai
andare ugualmente a controllare. Alcuni vicini di Lot vennero a bussare alla
sua porta perch volevano conoscere i due stranieri venuti da fuori. Ebbene,
Lot propose loro un affare. Lot aveva due figlie vergini, o perlomeno questa
era la sua opinione, e disse alla folla di uomini che si era radunata davanti a
casa sua di prendersi quelle due ragazzine e di usarle come meglio credeva-
no; uno stupro di massa, un linciaggio pubblico Insomma, li supplic di
farne quel che volevano bastava che lo lasciassero in pace e la smettes-
sero di martellare sulla sua porta.
Jubal dice veramente cos?
Vai a controllare tu stessa. Ho modernizzato un po' il linguaggio, ma il
significato inconfondibile. Lot offri a una banda di uomini giovani e vec-
chi, cos cita la Bibbia, di abusare di due giovani ragazze vergini; l'unica
cosa che gli interessava era che non buttassero gi la porta di casa sua.
Ehi! Jubal si protese in avanti e si produsse in un ampio sorriso. Forse
avrei dovuto provare la stessa cosa quando quella squadra delle S.S. ha ten-
tato di buttare gi la mia porta! Magari mi sarei anche guadagnato un posto
in Paradiso, perch San Pietro sa bene che ho ben poche possibilit di gua-
dagnarmelo in altri modi. Assunse un'aria preoccupata. Ma forse no, non
avrebbe funzionato. La ricetta cita testualmente la necessit dell'offerta di
due vergini illibate e di certo non avrei saputo quali due fra voi offrire a
quei poliziotti.
Hmmmph! Di certo non lo scoprirai da me.
Probabilmente non lo potrei scoprire da nessuna di voi. Pu anche darsi
che lo stesso Lot si sbagliasse in proposito, ma rimane che ci che offri era-
no le sue due figlie, giovani, tenere e spaventate, che la folla poteva stuprare
e massacrare come meglio credeva, bastava che lasciassero in pace lui. Ju-
bal fece una smorfia disgustata. E pensare che la Bibbia cita un bastardo
del genere come un uomo giusto.
Credo che al catechismo ci abbiano presentato la storia in maniera un
po' diversa disse Jill timidamente.
Te l'ho detto, controlla tu stessa! Probabilmente ti hanno fornito una
versione addolcita. E ti dir di pi; questa non certo l'unica sorpresa in
serbo per coloro a cui viene in mente di leggere la Bibbia. Prendi a esempio
Eliseo. Si dice che fosse un uomo talmente santo che bastava che toccasse le
ossa di un morto per ridargli la vita. Tuttavia, era un vecchiaccio pelato
come me. Un giorno, dei ragazzini lo presero in giro per la sua calvizie, pro-
prio come fate voi con me un giorno s e un giorno no. Cos, Dio decise di
intervenire di persona e mand due orsi per fare a pezzetti ben quarantadue
bambini. Cos cita la Bibbia, secondo capitolo del Secondo Libro dei Re.
Capo, io non ti ho mai preso in giro per la tua calvizie. Chi che ha
mandato il mio nome a quella ditta che impianta capelli nuovi? Dorcas, for-
se? Ebbene, chiunque sia stata, Dio lo sa, e quindi stia attenta agli orsi. Non
detto che con l'et senile io non possa diventare una persona pia e inizi a
godere della protezione divina. Ma non ti fornir ulteriori esempi; la Bibbia
piena di roba del genere; basta che tu la legga e lo scoprirai da sola. Cri-
mini che fanno rivoltare lo stomaco al solo pensiero vengono considerati
come conseguenze di ordini divini o usufruiscono di divino condono E la
stessa cosa, devo ammettere, vale anche per una serie di gesti piuttosto sen-
sati e diverse regole abbastanza ragionevoli di comportamento sociale. Non
sto cercando di denigrare la Bibbia; rispetto ad altre Scritture sacre, ancora
abbastanza buona. Non ha nulla a che vedere, a esempio, con la spazzatura
sadica e pornografica diffusa nella religione ind o in un'altra dozzina di re-
ligioni. Questo per non mi porta certo a condannare a priori nessuna di
queste fedi; infatti possibile che almeno una di queste mitologie mutual-
mente contraddittorie sia davvero la parola di Dio che Dio sia sul serio un
individuo paranoico e assetato di sangue che farebbe a pezzi dei bambini
per aver preso in giro uno dei suoi preti. Non mi fare domande sulla politica
dell'ufficio del direttore; io lavoro qui perch mi pagano e basta. Ci che sto
cercando di dirti solo che questa Nuova Rivelazione dei fosteriti che ti
scandalizza tanto uno zuccherino in confronto ad altre religioni, almeno
dal punto di vista delle Scritture. Il patrono del Vescovo Digby in fondo
un bravo ragazzo; vuole solo che la gente sia felice, felice qui sulla Terra,
con la garanzia della gioia eterna in Paradiso dopo la morte. Non ti chiede
di essere casto e di reprimere i tuoi istinti carnali adesso per poterne racco-
gliere i frutti dopo la morte: qui si tratta di un pacchetto economico dell'epo-
ca moderna. Se ti piace bere, giocare d'azzardo, ballare e scopare con chi ti
pare cosa che piace alla maggior parte della gente, vieni pure a farlo in
chiesa, con i nostri sacri auspici. Fallo con la coscienza pulita, senza sensi di
colpa. Divertiti! Sii felice!
Nonostante queste parole, Jubal non riusc ad assumere un'espressione
lieta. Continu: Naturalmente, c' anche un altro aspetto da considerare; il
Dio di Digby pretende di essere riconosciuto come tale. Ma del resto, questo
sempre stato il punto debole di qualsiasi divinit. Chiunque sia tanto
sciocco da rifiutarsi di essere felice a modo Suo rientra nella categoria dei
peccatori e un peccatore merita qualsiasi brutta cosa gli accada. Ma que-
sta una regola comune a tutti gli di e a tutte le dee della nostra storia; non
certo colpa di Foster o di Digby, non hanno inventato loro quel sistema.
La loro marca di balsamo miracoloso perfettamente ortodossa da tutti i
punti di vista.
Capo, a sentirti si direbbe che ti sia quasi lasciato convertire.
No, io no! Non mi diverto a fare i trenini, odio la folla e non ho nessuna
intenzione di permettere a persone a me inferiori mentalmente e socialmente
di dirmi cosa devo fare e dove devo andare di domenica. Inoltre, non credo
che mi divertirei molto in Paradiso se ci trovassi anche tutta quella folla di
gente. Mi sono limitato a fare un'obiezione alla tua critica, perch secondo
me si basa su elementi sbagliati. Dal punto di vista letterario, la Nuova Ri-
velazione rientra pi o meno nella media; del resto, pressoch inevitabile,
poich le sue Scritture sono state redatte basandosi su quelle di altre religio-
ni. In quanto alla logica pura e alla concretezza interna, le regole mondane
non hanno mai avuto nulla a che vedere con le sacre Scritture. Tuttavia, an-
che da questo punto di vista la Nuova Rivelazione ha delle ottime carte da
giocare; non contiene quasi mai contraddizioni. Prova un po' a conciliare il
Vecchio Testamento con il Nuovo, o la dottrina buddista con i suoi scritti
apocrifi. Dal punto di vista morale, il fosterismo non altro che l'etica freu-
diana ricoperta da una glassa di zucchero per la gente che non riesce a capi-
re la propria psicologia, anche se dubito fortemente che il vecchio rimbam-
bito che ha scritto il tutto, pardon, che ha avuto l'ispirazione di scriverlo,
ne fosse consapevole. Non si trattava certo di un grande studioso. Ci nono-
stante, conosceva alla perfezione i tempi in cui viveva; facendo leva sulla
paura, sul senso di colpa e sulla mancanza di fede: come poteva sbagliare?
Ma ora non dire pi nulla; voglio farmi un sonnellino.
Non oso oppormi.
La femmina mi ha indotto in tentazione disse Jubal, poi chiuse gli
occhi.
Giunti a casa, scoprirono che Caxton e Mahmoud avevano deciso di vo-
lare fin l assieme per passare la giornata. Ben era rimasto piuttosto deluso
nel constatare che Jill non c'era, ma era riuscito a sostenere ugualmente la
situazione senza versare lacrime grazie alla compagnia di Anne, Miriam e
Dorcas. Mahmoud sosteneva di essere venuto per vedere il suo protetto,
Mike, e il dottor Harshaw. Ci nonostante, anche lui si era lasciato intratte-
nere dal cibo, dai liquori, dal giardino nonch dalle odalische di Jubal men-
tre aspettava. Quando arrivarono, lo trovarono sdraiato a pancia in gi con
Miriam che gli massaggiava la schiena e Dorcas che faceva altrettanto con
la sua testa.
Jubal lo guard. Non ti alzare disse.
Non posso, seduta sulla mia schiena. Un po' pi in alto, Miriam. Ciao,
Mike.
Ciao, fratello mio Stinky, dottor Mahmoud. Mike salut Ben con al-
trettanta solennit, quindi chiese di potersi assentare.
Vai pure, figliolo gli disse Jubal.
Aspetta un attimo, Mike intervenne Anne. Hai fatto colazione?
No, Anne, non ho fame, grazie ribatt Mike serio. Si volt ed entr in
casa.
Mahmoud si gir su se stesso, facendo quasi cadere Miriam. Jubal? Il
nostro ragazzo ha forse qualche problema?
vero aggiunse Ben. Sembra che abbia il mal di mare.
Lasciatelo stare e vedrete che si riprender. Ha solo avuto un'overdose
di religione. Digby ha avuto modo di lavorarlo un poco. Jubal fece un re-
soconto sintetico degli eventi della mattinata.
Il volto di Mahmoud si contrasse in una smorfia. Era proprio necessario
lasciarlo da solo con Digby? Scusami, fratello mio, ma non mi parsa un'i-
dea molto saggia.
Be', non gli ha certo fatto del male. Stinky, il ragazzo deve imparare ad
affrontare le cose a modo suo. Anche tu stesso gli hai predicato la tua marca
di teologia; inutile che lo nascondi, perch me ne ha parlato. Sei forse in
grado di fornirmi almeno un motivo valido per cui Digby non dovrebbe ave-
re la sua chance? Rispondimi in veste di scienziato, non come musulmano.
Non sono in grado di rispondere a nessuna domanda se non in veste di
musulmano ribatt tranquillamente Mahmoud.
Scusami. Riconosco la correttezza della tua risposta, anche se non la
condivido.
Comunque, Jubal, ho usato la parola musulmano nel suo senso tecni-
co preciso, e non come farebbe un settario che Maryam chiama in maniera
inesatta maomettano.
E continuer a chiamarti cos finch non imparerai a pronunciare corret-
tamente la parola Miriam. E non ti divincolare, non ti sto mica facendo
del male! intervenne la ragazza.
S, Maryam. Ahia! Le donne non dovrebbero essere cos muscolose. Ju-
bal, in quanto scienziato, considero Mike come il pi grande premio della
mia vita. In quanto musulmano, vedo in lui una certa predisposizione a sot-
tomettersi alla volont di Dio e la cosa mi rende felice per il suo bene,
sebbene sia pi che disposto ad ammettere che esistano grandi difficolt se-
mantiche e che il ragazzo non abbia ancora perfettamente grokkato il signi-
ficato della parola Dio. Scroll le spalle. E tantomeno il significato del-
la parola Allah. Ma in quanto uomo, e comunque schiavo di Dio, voglio
bene a quel ragazzo, voglio bene al nostro figlioccio e fratello d'acqua, e di
conseguenza non desidero che frequenti cattive compagnie. E per quel che
mi riguarda, direi che Digby pu benissimo essere considerato una cattiva
compagnia. Voi che ne pensate?
Bene! Ben applaudi. un bastardo viscido, e l'unico motivo per il
quale non l'ho ancora fatto a pezzi nella mia rubrica che il giornale non ha
il coraggio di stampare articoli contro di lui. Stinky, se continui a dire cose
cos sensate, andr a finire che mi metter a studiare arabo e mi comprer
un tappeto.
Lo spero per te. Ma il tappeto non necessario.
Jubal sospir. Sono d'accordo con voi. Preferirei di gran lunga vedere
Mike che fuma marijuana piuttosto che vederlo convertito da Digby. Tutta-
via, non credo che esista la possibilit che Mike si faccia tirare dentro dal-
l'impasto sincretico predicato da Digby e penso anche che debba impara-
re da solo a difendersi dalle cattive influenze. Mahmoud, per me tu sei una
buona influenza, ma non credo proprio che tu abbia maggiori possibilit di
convertirlo di quante non ne abbia Digby. Il ragazzo ha un modo di pensare
tutto suo, e vi stupireste nel constatare la fermezza delle sue convinzioni.
Pu anche darsi che Maometto sia costretto a cedere il posto a un nuovo
profeta.
Se cos Dio vuole rispose Mahmoud con fermezza.
A questo punto non c' pi nulla da discutere assenti Jubal.
Stavamo giusto discutendo di religione prima che arrivaste intervenne
Dorcas in tono cauto. Capo, lo sapevi che anche le donne hanno
un'anima?
Veramente?
Cos dice Stinky.
Maryam spieg Mahmoud voleva sapere per quale motivo noi mao-
mettani fossimo convinti che solo gli uomini posseggano un'anima. Cos,
le ho citato le Scritture.
Miriam, mi sorprendi. L'assurda idea che ti sei fatta di una volgarit
paragonabile a quella di chi pensa che gli ebrei sacrifichino bambini cristia-
ni in riti segreti. Il Corano cita almeno una mezza dozzina di casi di intere
famiglie che entrano in Paradiso, uomini e donne assieme. Guarda a esem-
pio Ornamenti d'oro versetto settanta, giusto Stinky?
Entrate nel Giardino, voi e le vostre mogli, affinch possiate essere fe-
lici cit Mahmoud. Non credo che si possa tradurre meglio di cos.
Per disse Miriam ho sentito anche parlare delle splendide e affasci-
nanti odalische che vengono messe a disposizione degli uomini maomettani
una volta che vanno in Paradiso. Non mi sembra che lascino molto spazio
per le mogli.
Quelle donne, le houri, non sono nemmeno donne ribatt Jubal. Si
tratta di creature a parte, come gli angeli e i djinni. Non hanno bisogno di
anime umane, perch sono spiriti fin dall'inizio, eterni, immutevoli e splen-
didi. Ma esistono anche houri maschi. Gli houri non devono guadagnarsi il
Paradiso, ne fanno gi parte. Servono cibi deliziosi e infiniti, distribuiscono
bevande che non danno alcun effetto collaterale il giorno dopo e intrattengo-
no gli ospiti in altri modi, come viene loro richiesto. Ma le anime delle mo-
gli umane non devono certo stare l a fare le faccende di casa, non pi di
quanto non debbano farlo gli uomini. Giusto, Stinky?
Quasi, a parte la tua assurda scelta delle parole. Le houri Si ferm di
colpo e si alz a sedere con un movimento tanto improvviso da far cadere
Miriam. Ehi! Forse davvero possibile che voi ragazze alla fin fine non
l'abbiate proprio, l'anima!
Miriam si rimise seduta. Maledetto cane ingrato di un infedele! sbott
con rabbia. Ritira subito quello che hai detto!
Pace, Maryam. Se non hai un'anima, sei comunque immortale e non ne
sentirai la mancanza. Jubal possibile che un uomo muoia senza accor-
gersene?, Non lo so. Non ci ho mai provato.
possibile che sia morto su Marte e che mi sia solo sognato di tornare a
casa? Guardati attorno! Un giardino che avrebbe fatto felice lo stesso Profe-
ta. Quattro splendide houri che distribuiscono cibo delizioso e bevande fan-
tastiche dalla mattina alla sera. E anche le loro controparti maschili, se vo-
gliamo essere pignoli. Siamo per caso in Paradiso?
Posso garantirti che non ci siamo disse Jubal. Ne sono sicuro, perch
questa settimana devo pagare le tasse.
Dal mio punto di vista non cambia niente.
E poi guarda un po' queste houri Anche se vogliamo ipotizzare per
amore della discussione che siano di bellezza adeguata alle specifiche ri-
chieste in fondo la bellezza sta nell'occhio di chi guarda
Direi che sono passabili.
Questa la paghi, capo intervenne Miriam.
Rimane ancora continu Jubal un altro attributo che requisito in-
dispensabile di tutte le houri.
Mmmm fece Mahmoud. Non credo che ci sia bisogno di affrontare
questo argomento. In Paradiso, pi che di una condizione fisica temporanea,
si tratterebbe di un attributo spirituale permanente qualcosa di pi simile
a uno stato mentale. Non credi?
In questo caso disse Jubal in tono deciso sono assolutamente certo
che queste non sono houri.
Mahmoud sospir. Allora temo che sar costretto a convertirne una.
Perch una sola? Esistono ancora dei luoghi al mondo dove si pu avere
la quota piena.
No, amico mio. Secondo le sagge parole del Profeta, sebbene la legisla-
zione ne permetta quattro, per un uomo impossibile occuparsi in maniera
adeguata di pi di una.
Mi arrechi un certo sollievo. Quale?
Bisogna vedere. Maryam, ti senti abbastanza spirituale?
Vai al diavolo, tu e le tue houri!
Jill?
Tranquillo, amico intervenne Ben. Su Jill sto ancora lavorando io.
Pi tardi allora, Jill. Anne?
Spiacente, ho un appuntamento.
Dorcas? Sei la mia ultima possibilit.
Stinky rispose Dorcas in tono suadente fino a che punto devo sentir-
mi spirituale?
Quando Mike entr in casa, sal dritto su per le scale fino alla sua stanza,
chiuse la porta, si sdrai sul letto, si rannicchi in posizione fetale, chiuse
gli occhi e rallent il suo battito cardiaco fino a un livello quasi impercetti-
bile. Sapeva bene che Jill non voleva che facesse ci durante il giorno, ma
non avrebbe avuto nulla da obiettare finch non lo faceva in pubblico. Vi
erano molte cose che Jill non voleva che facesse in pubblico, ma solo questa
sollevava veramente le sue ire. Mike aveva desiderato di ritirarsi in quello
stato fin dal momento in cui erano usciti da quella stanza piena di cose sba-
gliate; aveva un grande bisogno di ritirarsi in se stesso per grokkare quanto
era accaduto.
Poich aveva fatto anche un'altra cosa che Jill gli aveva richiesto specifi-
camente di non fare
Prov un bisogno molto umano di convincere se stesso che vi era stato
costretto, che non era stata colpa sua, solo che la sua educazione marziana
non gli permetteva quella facile via d'uscita. Era giunto a un momento criti-
co che richiedeva la giusta azione, e la scelta era stata solo sua. Grokkava
che aveva fatto la giusta scelta. Tuttavia, il suo fratello d'acqua Jill gli aveva
proibito di agire in quel modo
Solo che cos non avrebbe pi avuto scelta. E questa era una contraddi-
zione; quando si giunge a una crisi, bisogna scegliere. Scegliendo, lo spirito
cresce.
Forse Jill avrebbe approvato con maggiore facilit un'altra azione, una
senza inutili sprechi di cibo?
Ma l'ingiunzione di Jill copriva quasi certamente anche quel genere di
azione.
A quel punto, la creatura nata da geni umani e foggiato dal pensiero mar-
ziano che non poteva mai essere n marziana n terrestre complet una fase
della sua crescita, usc dal guscio e cess di essere un piccolo del nido.
Comprese che si trattava di libero arbitrio, e con tale illuminazione venne la
serenit marziana che gli permetteva di abbracciarla, di goderne, di assapo-
rare il suo sapore amaro e di accettarne tutte le conseguenze. Con tragica
gioia, Mike si rese conto che la crisi era stata solo sua, e non di Jill. Il suo
fratello d'acqua poteva insegnare, ammonire e guidare ma la scelta nel
momento critico non si poteva condividere. Era un caso di propriet che
andava ben al di l di qualsiasi vendita, regalo o ipoteca; il proprietario e la
propriet grokkavano appieno in maniera inseparabile. Egli era eternamente
l'azione che aveva intrapreso in quell'istante.
E ora che sapeva di essere se stesso, era libero di grokkare ancor pi vici-
no ai suoi fratelli, senza alcun impedimento. L'integrit di se stesso era stata
e sarebbe stata sempre. Mike fece una pausa per serbare nell'animo e adora-
re tutti i suoi fratelli di Marte, sia quelli corporei sia quelli scorporati, i po-
chi e preziosi fratelli sulla Terra le tuttora sconosciute quantit di persone
della Terra con le quali avrebbe potuto unirsi e che avrebbe potuto serbare
nell'animo ora che, dopo lunga attesa, aveva finalmente grokkato e serbato
nell'animo ci che lui stesso era.
Mike rimase nella sua trance; vi erano ancora molte cose da grokkare;
frammenti che andavano analizzati e inseriti nel suo schema in continua cre-
scita compreso tutto ci che aveva visto e sentito al Tabernacolo dell'ar-
cangelo Foster, e non solo la crisi che aveva dovuto affrontare quando lui e
Digby si erano ritrovati faccia a faccia da soli. Doveva grokkare per quale
motivo il vescovo senatore Boone lo aveva messo in grande disagio pur non
spaventandolo, perch la signorina Dawn Ardent aveva avuto il sapore di un
fratello d'acqua pur non essendolo, per non dire dell'odore e della sensazio-
ne di giustezza che non aveva completamente grokkato riguardo al saltare e
all'urlare
Poi c'era la conversazione archiviata con Jubal che continuava a tornargli
alla mente Le parole di Jubal forse lo tormentavano ancor pi di qualsiasi
altro dettaglio; le analizz con grande cura, le confront con ci che gli era
stato insegnato su Marte, facendo un grande sforzo per mettere in parallelo i
significati delle due lingue, quella in cui pensava e quella in cui parlava e
stava gradualmente imparando a pensare, almeno in parte. La parola umana
che gli diede maggiori difficolt fu proprio Chiesa; una parola che veniva
ripetuta in continuazione nelle frasi di Jubal. In marziano non vi era alcun
concetto che potesse essere paragonabile a quella parola, a meno che non si
prendessero Chiesa, adorazione, Dio, congregazione e molte altre
parole e si facesse in modo che combaciassero tutte con la totalit di quell'u-
nica parola che aveva conosciuto nel corso di gran parte della sua crescita-
attesa per poi forzare nuovamente il concetto e inserirlo in un ambito ter-
restre, giungendo a quella frase che era stata tanto seccamente rifiutata (an-
che se da ognuno in maniera diversa) sia da Jubal che da Mahmoud che da
Digby.
Tu sei Dio. Ora anche lui stesso comprendeva molto meglio il significato
di quella frase cos pronunciata, anche se non poteva mai giungere all'inevi-
tabilit cristallina del corrispondente concetto marziano che rappresentava.
Profer all'unisono nella sua mente la parola marziana e la frase inglese e
raggiunse un grokkare ancora maggiore. Ripetendole fra s, sprofond nella
sua meditazione.
Poco prima della mezzanotte acceler il battito cardiaco, riprese il respiro
normale, controll tutto il suo corpo, constat che era tutto in perfetto ordi-
ne, e si mise a sedere. Prima di sdraiarsi era spiritualmente a disagio; ora si
sentiva leggero, felice e lucido, pronto e impaziente di portare avanti le mol-
te azioni che vedeva spiegarsi a ventaglio davanti a s.
Prov un bisogno di confortevole compagnia, forte quasi quanto il suo
precedente bisogno di solitudine. Entr nel salotto superiore e constat con
grande piacere che vi era un fratello d'acqua. Ciao! salut Jill.
Oh, ciao, Mike. Caspita, che aria allegra che hai.
Sto molto bene! Dove sono tutti quanti?
Stanno tutti dormendo a parte noi due, quindi parla a bassa voce. Ben e
Stinky se ne sono andati un'oretta fa, e gli altri sono andati a letto poco
dopo.
Oh. Mike prov un leggero dispiacere per il fatto che Mahmoud non ci
fosse; non vedeva l'ora di spiegargli il suo nuovo grokkare. Ma gliel'avrebbe
spiegato al loro prossimo incontro.
Anch'io dovrei essere a letto, ma ho voglia di mangiare qualcosa. Hai
fame?
Io? Certo, io ho fame!
Bene. Non me ne stupisco, visto che hai saltato la cena. Vieni, so che c'
del pollo freddo, poi vediamo. Scesero da basso, dove caricarono in modo
eccessivo un vassoio di vivande. Portiamolo fuori. Fa ancora abbastanza
caldo.
Buona idea assenti Mike.
Fa addirittura abbastanza caldo per nuotare. Aspetta un attimo, accendo
i faretti.
Non ti preoccupare rispose Mike. Porto io il vassoio; io vedo. Mike,
infatti, era in grado di vedere anche nell'oscurit pressoch totale. Secondo
Jubal, la sua straordinaria capacit visiva derivava dalle condizioni in cui
era cresciuto. Mike grokkava che questo era vero, ma sapeva anche che non
era l'unico motivo; i suoi genitori adottivi gli avevano insegnato a vedere. In
quanto al tepore di quella notte, lui sarebbe stato a suo agio anche sull'Eve-
rest completamente nudo, ma sapeva che i suoi fratelli d'acqua non avevano
la sua stessa tolleranza per i cambiamenti di temperatura e di pressione; da
quando aveva imparato ci, aveva sempre valutato e considerato questa loro
debolezza. Tuttavia, non vedeva l'ora che nevicasse; voleva vedere di perso-
na se ci che aveva letto era vero, cio che ogni piccolo cristallo dell'acqua
della vita diventava un individuo unico; desiderava camminarci dentro a
piedi nudi e rotolarcisi.
Nel frattempo, era altrettanto compiaciuto da quella notte d'autunno in-
credibilmente calda e dall'ancor pi gradevole compagnia del suo fratello
d'acqua.
Okay, porta tu il vassoio. Io accendo le luci subacquee della piscina.
Bene. A Mike piaceva vedere la luce che usciva dall'acqua; era un gran
bene e una grande bellezza, anche se non ne era necessaria. Mangiarono ac-
canto alla piscina, si sdraiarono sull'erba e guardarono le stelle.
Mike, guarda Marte. Marte vero? O Antares?
Marte.
Che cosa sta succedendo adesso su Marte?
Mike esit a lungo prima di rispondere. Quella domanda copriva un'area
troppo vasta per poter fornire una risposta esauriente nello scarno linguag-
gio inglese. Dalla parte pi vicina all'orizzonte, nell'emisfero meridionale,
ora primavera. Si insegna alle piante a crescere.
Si insegna alle piante a crescere?
Mike ebbe ancora un attimo di incertezza. Larry insegna alle piante a
crescere ogni giorno. Io l'ho aiutato. Ma la mia gente cio, i marziani,
perch ora ho grokkato che siete voi la mia gente insegnano alle piante in
un modo diverso. Nell'altro emisfero invece sta cominciando a fare freddo;
le ninfe, quelle che sono sopravvissute all'estate, ora vengono portate nei
nidi per affrettare la loro crescita.
Riflett un attimo. In quanto agli umani che abbiamo lasciato sull'equa-
tore, uno si scorporato e gli altri sono tristi.
S, l'ho sentito dire al telegiornale.
Mike non aveva sentito la notizia al telegiornale; anzi, l'aveva appresa
solo in quell'istante, quando gli era stato chiesto. Ma non dovrebbero esse-
re tristi. Il signor Bookayer T.W. Jones, tecnico alimentare di prima classe,
non triste; gli Anziani lo hanno serbato nel loro animo.
Lo conoscevi?
S. Lui aveva un volto suo, scuro e bellissimo. Ma soffriva di nostalgia
di casa.
Oh, Mike! Tu non senti mai nostalgia di casa di Marte?
All'inizio provavo molta nostalgia rispose con sincerit. Mi sentivo
sempre solo. Le si avvicin e la prese fra le braccia. Ma ora non mi sento
pi cos. E grokko che non mi sentir mai pi solo.
Mike, caro Si baciarono, e continuarono a baciarsi. Poco dopo, il
fratello d'acqua di Mike si ritrov a corto di fiato.
Oh, Mike! stato quasi peggio della prima volta!
Stai bene, fratello mio?
Oh, s. Molto bene. Baciami ancora.
Parecchio tempo cosmico dopo, Jill disse: Mike? Ma tu voglio dire,
tu sai
Io so. per avvicinarsi. Ora noi ci avviciniamo.
Be' era da parecchio che ero pronta caspita, eravamo tutti pronti,
ma non fa nulla, caro, girati un pochino. Ti aiuto.
Mentre si univano, grokkando assieme, Mike disse in tono trionfante:
Tu sei Dio.
La risposta di Jill non venne espressa a parole. Poi, mentre il loro grokka-
re li portava ancora pi vicini l'uno all'altra e Mike si sentiva come se stesse
per scorporarsi, la voce di lei lo richiam: Oh! Oh, Mike! Tu sei Dio!
Noi grokkiamo Dio.
25

Su Marte, la piccola colonia che rappresentava l'avanguardia umana sta-


va costruendo delle cupole seminterrate per ospitare il gruppo di coloni che
sarebbero arrivati con la nave seguente. Il lavoro procedette molto pi rapi-
damente di quanto preventivato grazie all'aiuto degli stessi marziani. Parte
del tempo risparmiato venne impiegato per portare avanti un progetto a lun-
ghissimo termine per l'estrazione dell'ossigeno trattenuto nelle sabbie di
Marte, al fine di rendere pi ospitale la superficie del pianeta per le future
generazioni terrestri.
Gli Anziani non collaborarono a questo progetto, ma nemmeno cercarono
di ostacolarlo; non era ancora tempo. Le loro profonde meditazioni stavano
per giungere a un picco di decisione violenta e radicale che avrebbe mutato
e controllato la forma dell'arte marziana per diversi millenni. Sulla Terra, le
elezioni proseguivano come al solito, e un poeta molto conosciuto pubblic
un'edizione limitata di versetti composti esclusivamente da spazi e punteg-
giatura. La rivista Time ne pubblic alcuni e sugger che il resoconto giorna-
liero dell'assemblea della Federazione venisse tradotto con lo stesso siste-
ma. Il poeta fu invitato a leggere alcune sue poesie presso l'Universit di
Chicago, cosa che fece, con indosso un abito formale da sera privo di panta-
loni e scarpe.
Venne inaugurata una colossale campagna pubblicitaria per la vendita di
organi sessuali di piante per uso umano. La signora Douglas dichiar pub-
blicamente: Potrei sedermi a una tavola senza tovaglioli, ma non mi siede-
rei mai a una tavola senza fiori. Uno swami tibetano di Palermo annunci
ufficialmente a Beverly Hills la scoperta di un'antica pratica di respirazione
yoga che aumentava in maniera notevole sia il pranha7 che l'attrazione co-
smica fra i sessi. I suoi adepti dovevano assumere la posizione matsyendra8
vestiti con pannolini tessuti a mano mentre lui leggeva ad alta voce brani
del Rig Veda9 e il suo assistente guru controllava le tasche delle loro giacche
7
Fonte universale di energia alla quale attingono coloro che applicano la
terapia Reiki, il cui scopo riportare l'armonia nel corpo (N.d.r.).
8
Una delle posizioni classiche dello yoga (N.d.r.).
9
Uno dei quattro libri di preghiere e inni rivelati dalle divinit ind agli
antichi saggi (N.d.r.).
nella stanza accanto. Dai loro abiti per non scompariva mai nulla: lo scopo
della perquisizione era pi a lungo termine.
Il presidente degli Stati Uniti dichiar ufficialmente la prima domenica di
novembre Giornata della Nonna e invit tutti i nipotini d'America a dirlo
con un fiore. Una catena di pompe funebri fu incriminata per frode. I ve-
scovi fosteriti, in seguito a un conclave segretissimo, annunciarono il secon-
do grande miracolo della Chiesa; il Vescovo supremo Digby era stato tradot-
to anima e corpo in Paradiso e promosso automaticamente al rango di arcan-
gelo assieme a Foster, pur mantenendo una posizione leggermente inferiore.
La gloriosa notizia era stata diffusa insieme alla conferma divina dell'assun-
zione della carica vacante di Vescovo supremo da parte di Huey Short, can-
didato accettato dalla fazione di Boone dopo ripetuti ballottaggi.
L'Unit e Hoy pubblicarono in proposito articoli di denuncia dottrinaria
pressoch identici, L'Osservatore romano e il Christian science monitor
ignorarono completamente il fatto, il Times of India tratt l'evento da un
punto di vista ironico in un articolo di fondo e il Manchester Guardian ri-
port la notizia senza commenti (la congregazione fosterita inglese era piut-
tosto esigua ma assai battagliera).
Ma Digby non era affatto contento della promozione ricevuta. L'Uomo di
Marte lo aveva interrotto a met lavoro, e senza dubbio quell'inetto di Short
avrebbe mandato tutto all'aria. Foster lo ascolt con pazienza angelica fin-
ch non sbolli l'ira. Ascolta, figliolo gli disse poi ora sei un angelo,
quindi non ci pensare. Nell'Eternit non c' tempo per mettersi a recrimina-
re. Anche tu eri solo un inetto prima di avvelenarmi. Poi te la sei cavata ab-
bastanza bene. E ora che Short diventato Vescovo supremo, se la caver
altrettanto bene; non pu farne a meno.
Digby si calm un poco, ma fece ugualmente una richiesta.
Foster scosse la sua aureola in segno negativo. Non puoi toccarlo. Non
avresti mai dovuto tentare di toccarlo. Oh, certo, puoi sempre fare richiesta
per un miracolo, se vuoi fare la figura dell'idiota. Ma ti assicuro che verr
respinta: hai ancora le idee confuse. I marziani hanno una loro organizzazio-
ne, diversa dalla nostra, e finch hanno bisogno di lui non possiamo toccarlo
in alcun modo. Sono loro a condurre il gioco. L'Universo vario; c' qual-
cosa per tutti. Voi che lavorate sul campo sembrate non voler afferrare que-
sto piccolo particolare.
Vuoi dire che quel tipo mi ha buttato fuori dal gioco a quel modo e io
non posso farci nulla?
Anch'io ho dovuto sopportare la stessa cosa e non ho potuto oppormi,
ricordi? Ora dammi retta, prima che tu possa anche solo sperare di essere
nuovamente promosso, c' molto lavoro da fare. Il Capo vuole fatti, non
chiacchiere. Se hai bisogno di una giornata libera per riprendere la tua com-
postezza, fatti un giretto nel Paradiso musulmano e rilassati. Altrimenti rad-
drizza la tua aureola, lisciati le ali e dacci dentro. Prima inizi a comportarti
come un angelo, prima riuscirai a sentirti tale. Allegria, figliolo!
Digby si produsse in un lungo e profondo sospiro etereo. Okay, sono al-
legro. Da dove devo cominciare?
Jubal non fu affatto turbato dalla scomparsa di Digby; non senti nemme-
no la notizia quando venne annunciata pubblicamente. Quando ne fu infor-
mato, nonostante gli fosse venuto per un attimo un dubbio su chi fosse in
realt il fautore del miracolo, scacci subito qualsiasi sospetto dalla sua
mente. Anche se c'era lo zampino di Mike, era evidente che l'aveva passata
liscia, inoltre le vicende dei Vescovi Supremi preoccupavano ben poco Ju-
bal, a meno che la cosa non interferisse direttamente con la sua vita privata.
Assai pi importante era l'avvenimento che aveva portato un certo scon-
volgimento all'interno di casa sua. In questo caso, Jubal sapeva benissimo
ci che era accaduto, ma non aveva alcun interesse nell'indagare ulterior-
mente. Aveva indovinato ci che era accaduto ma non sapeva con chi fosse
accaduto n gli interessava saperlo. Un leggero caso di stupro. Per, non
era del tutto sicuro che stupro fosse la parola adatta in fondo Mike era
maggiorenne e appariva in grado di difendersi se messo alle corde. In ogni
caso, era ormai tempo che il ragazzo fosse svezzato, a prescindere da come
era avvenuto.
Jubal non riusc nemmeno a ricostruire il crimine basandosi sul compor-
tamento delle ragazze, poich lo schema cambiava in continuazione; a volte
era ABC contro D, poi BCD contro A oppure AB contro CD, o AD contro
CB, insomma, tutte le combinazioni che poteva assumere un litigio fra don-
ne.
Questo andazzo prosegui per gran parte della settimana che segu la ma-
laugurata visita in chiesa, periodo durante il quale Mike rimase nella sua
stanza in uno stato di trance talmente profondo che Jubal lo avrebbe senz'al-
tro dichiarato morto, se non lo avesse visto in quello stato altre volte. Jubal
non avrebbe notato nemmeno quel fatto, se non fosse successo che il servi-
zio in casa era andato completamente a rotoli. Le ragazze sembravano pas-
sare il loro tempo a salire su in punta di piedi per vedere come sta Mike;
erano troppo preoccupate per cucinare in maniera decente, per non parlare
di svolgere in maniera adeguata il loro compito di segretarie. Persino la im-
perturbabile Anne diavolo, Anne era quella che stava peggio di tutte!
Sempre distratta, scoppiava in lacrime da un momento all'altro senza moti-
vo. E dire che Jubal avrebbe scommesso la vita che se Anne avesse dovuto
assistere al Secondo Avvento, si sarebbe limitata a memorizzarne la data,
l'ora, le persone coinvolte, gli eventi e la pressione barometrica senza nem-
meno sbattere un ciglio dei suoi placidi occhi azzurri.
Poi, nel tardo pomeriggio di gioved, Mike si svegli. Improvvisamente,
lo schema divenne ABCD al servizio di Mike. Dato che ci implicava che le
ragazze ora avrebbero trovato il tempo per occuparsi anche delle sue neces-
sit, Jubal ringrazi i suoi santi e lasci correre. Tuttavia, non pot fare a
meno di pensare, in privato e con un certo cinismo, che se avesse preteso
una scelta le ragazze sarebbero state sempre dalla parte di Mike.
Una volta ristabilita la tranquillit domestica, a Jubal non importava nulla
del fatto che il suo regno venisse ora comandato da un magistrato del Palaz-
zo. I pasti erano sempre in orario e gustosi come non mai, e quando urlava
sotto a chi tocca! appariva sempre una ragazza dagli occhi svegli, allegra
ed efficiente. Vista la situazione, non gli interessava chi fosse a ricevere
l'ammirazione della corte. O meglio, delle cortigiane.
Fra l'altro, il cambiamento avvenuto in Mike era interessante per Jubal
almeno quanto era piacevole per lui il ritorno alla normalit delle ragazze.
Fino alla settimana precedente Mike si comportava in maniera talmente do-
cile che Jubal non avrebbe avuto esitazioni nel classificarlo come un caso
patologico; ora invece era talmente sicuro di s che se non avesse mantenu-
to quella sua immancabile cortesia e gentilezza, Harshaw lo avrebbe consi-
derato un presuntuoso.
Accettava l'omaggio delle ragazze come un diritto naturale, sembrava pi
vecchio della sua et effettiva piuttosto che pi giovane, la sua voce era di-
venuta pi profonda e parlava con forzata disciplina invece che timidamen-
te. Jubal decise che Mike si era finalmente unito alla razza umana; mental-
mente, dichiar guarito il suo paziente.
Tranne, ricord Jubal, per un piccolo dettaglio; Mike continuava a non
riuscire a ridere. Sapeva sorridere per una barzelletta, e a volte non chiedeva
nemmeno la spiegazione. Era simpatico, persino allegro, ma non rideva mai.
Jubal pens che, in fondo, questo particolare non era cos importante. Il
paziente era sano di mente, in perfetta salute fisica e umano. Fino a poche
settimane prima, non avrebbe scommesso nemmeno un centesimo su una
guarigione simile, ed essendo un medico abbastanza umile e onesto, non
aveva certo intenzione di prendere in giro se stesso attribuendosi il merito di
tutto. Probabilmente il merito andava ascritto alle ragazze o meglio, a una
ragazza in particolare.
Fin dai primi giorni in cui Mike era venuto a stare da lui, Jubal gli aveva
spesso ripetuto che era sempre il benvenuto ma che non appena si fosse
sentito in grado avrebbe fatto meglio a uscire fuori e a dare un'occhiata al
mondo. Dunque, non avrebbe dovuto affatto sorprendersi quando, un matti-
no, Mike annunci che stava per andarsene. Tuttavia, con sua enorme sor-
presa, Jubal si senti addirittura ferito.
Copri quella sensazione usando un tovagliolo di cui non aveva affatto bi-
sogno prima di rispondere. Ah, s? E quando?
Partiamo oggi.
Uhm. Vedo che hai usato il plurale. Jubal si guard attorno. Vuoi dire
che io, Larry e Duke saremo costretti a cucinare da soli finch non troviamo
delle degne sostitute?
Ne abbiamo parlato disse Mike. Con me verr Jill, e nessun altro. Ho
bisogno di qualcuno che mi accompagni, Jubal. So bene di non sapere anco-
ra come la gente fa le cose in questo mondo. Faccio ancora molti errori, e
credo di avere bisogno di una guida, almeno per un po' di tempo. Credo che
debba essere Jill perch lei vuole continuare a imparare il marziano e an-
che le altre la pensano cos. Ma se tu vuoi che Jill rimanga, posso anche
portarmi dietro qualcun altro. Duke e Larry sono disposti ad aiutarmi, se tu
non puoi fare a meno delle ragazze.
Vuoi dire che conta anche il mio voto?
Cosa? Jubal, la decisione deve essere solo tua. Questo lo sappiamo tut-
ti.
Figliolo, sei un vero gentiluomo e probabilmente hai appena detto la
tua prima menzogna. Dubito che potrei trattenere lo stesso Duke se tu deci-
dessi di portare tutti via con te, disse fra s Jubal. Credo che Jill sia la scel-
ta migliore. Per, ragazzi ci tengo a dirvi che questa rimane casa vostra.
Le porte sono sempre aperte.
Lo sappiamo, e torneremo. Condivideremo ancora l'acqua.
S, figliolo.
S, padre.
Cosa?
Jubal, non esiste alcuna parola marziana per esprimere il concetto di
padre. Ma ultimamente ho grokkato che tu sei mio padre. E anche il padre
di Jill.
Jubal gli rivolse un'occhiata. Mmm, grokko. Mi raccomando, abbiate
cura di voi stessi.
S. Vieni, Jill. Se ne andarono prima ancora che Jubal potesse alzarsi
dal tavolo.
26

Era il classico luna park ambulante in un paesino. Le giostre erano sem-


pre le stesse, lo zucchero filato aveva sempre lo stesso sapore e i vari chio-
schi separavano come sempre i clienti dalle loro monete da mezzo dollaro
con una moderazione che risultasse accettabile dalle leggi locali; che si trat-
tasse di tirare palle di gomma a lattine o di puntare su un numero della ruota
della fortuna, in ogni caso la separazione doveva avvenire per forza. Le le-
zioni sulla sessualit venivano pi o meno censurate a seconda dell'opinione
locale sulle teorie di Charles Darwin, le ragazze dello spogliarello indossa-
vano pi o meno veli a seconda di quanto veniva concesso dalla gente del
posto, e gli Impavidi Fenton eseguivano il loro doppio tuffo che sfida la
morte ogni sera prima della chiusura.
Lo spettacolo dieci in uno dei fenomeni umani era altrettanto ordinario.
Non aveva come protagonista un telepate, ma un mago; non aveva una don-
na barbuta, ma un mezzouomo mezzadonna; non un mangiatore di spade,
ma un mangiafuoco. Invece dell'uomo tatuato, vi era una donna tatuata, che
era anche un'incantatrice di serpenti. Con un supplemento di altro mezzo
dollaro, i clienti potevano avere l'occasione di vederla Completamente
nuda! Vestita solo di carne viva e di disegni esotici! Inoltre, qualsiasi per-
sona che fosse riuscita a trovare un pollice quadrato non tatuato della sua
pelle sotto la linea del collo avrebbe guadagnato una banconota da venti
dollari.
Ma fino a quel momento, in tutta la stagione, nessuno era ancora riuscito
a guadagnarsi quei venti dollari, soprattutto perch in realt era impossibile.
La signora Paiwonski, infatti, stava in piedi sul suo palco, perfettamente im-
mobile ed effettivamente vestita solo di carne viva; solo che la carne viva
era rappresentata da un boa constrictor di tre metri e mezzo conosciuto
come Ciambella di Miele. Il rettile si avvolgeva attorno alla donna in ma-
niera talmente strategica che nemmeno i rappresentanti delle chiese locali
potevano trovarvi qualcosa di cui lamentarsi, soprattutto perch molte delle
loro figlie indossavano abiti molto pi succinti proprio quando andavano al
luna park. Per fare in modo che il placido, docile Ciambella di Miele non
venisse disturbato, la signora P. prendeva la precauzione di mettersi in piedi
su una piccola piattaforma al centro di una vasca delimitata da pannelli, sul
pavimento della quale era disseminata pi di una dozzina di cobra.
L'occasionale ubriacone che, sicuro del fatto che tutti i serpenti dell'in-
cantatrice fossero stati privati del veleno, si avventurava a scavalcare il mar-
gine della vasca alla ricerca del pollice quadrato di pelle non decorata, cam-
biava invariabilmente idea non appena vedeva alzarsi il minaccioso cappuc-
cio di qualche cobra che lo aveva notato.
Inoltre, l'illuminazione non era un granch.
In ogni caso, l'ubriacone non sarebbe comunque mai riuscito a guada-
gnarsi i venti dollari: la signora P. non aveva alcun dubbio sulla sua rivendi-
cazione. Lei e suo marito avevano infatti gestito per molti anni uno studio di
tatuaggi a San Pedro, dove, quando i clienti scarseggiavano, passavano il
tempo tatuandosi fra loro. Dopo qualche tempo, seppur con un minimo di
dispiacere, la signora P. era stata costretta a constatare che non vi era pi il
minimo spazio sulla sua pelle per eseguire altre opere. Era molto orgogliosa
di essere la donna pi decorata del mondo (e decorata dal migliore artista
mondiale, poich era questa l'opinione che aveva del defunto marito) ed era
certa che ogni singolo dollaro che si guadagnava era frutto di un lavoro
completamente onesto.
Naturalmente, si associava a peccatori e a truffatori e non li manteneva
affatto a distanza, ma la sua personale dignit rimaneva intatta. Lei e suo
marito erano stati convertiti da Foster in persona, e ora faceva parte della
congregazione di San Pedro e partecipava alle funzioni presso la filiale pi
vicina della Chiesa della Nuova Rivelazione, ovunque si trovasse.
Patricia Paiwonski si sarebbe privata pi che volentieri della protezione
di Ciambella di Miele nel corso del suo spettacolo, non solo per provare la
veridicit delle proprie dichiarazioni ma soprattutto perch era serenamente
convinta del fatto di essere diventata una tela vivente per diversi esempi di
arte religiosa ben pi grandi di qualsiasi altra raffigurazione del genere af-
frescata sulle pareti o sulle volte del Vaticano. Quando lei e George avevano
visto la luce, sul corpo di Patricia vi era ancora circa un metro quadro di
spazio libero, e lui, prima di morire, aveva fatto in tempo a tatuarle addosso
una composizione della vita di Foster, dal giorno della sua nascita, con gli
angeli che giravano sopra la sua culla, fino al giorno della sua grande gloria,
in cui aveva ricevuto il meritato posto fra gli arcangeli.
Purtroppo (dato che avrebbe potuto portare alla luce molti peccatori),
gran parte di quella raffigurazione di storia sacra doveva essere sempre co-
perta, pi o meno a seconda dell'atteggiamento delle autorit locali. Ma po-
teva mostrarla tutta nel corso delle Riunioni della Felicit che avvenivano a
porte chiuse nelle chiese locali che le capitava di frequentare, sempre am-
messo che il pastore locale fosse d'accordo, cosa che avveniva quasi sem-
pre. Tuttavia, sebbene fosse sempre un bene aggiungere felicit alla Felicit,
Patricia sapeva anche che i salvati non ne avevano bisogno: avrebbe preferi-
to decisamente mostrare la sua arte a dei peccatori. Non sapeva predicare,
non sapeva cantare, non le avevano mai insegnato a parlare in maniera con-
vincente, ma nonostante ci, lei era una testimone vivente della luce.
Nel dieci in uno, il suo spettacolo era il penultimo della serie, seguito
solo da quello del mago, e di conseguenza Patricia aveva appena il tempo
per vendere qualche sua foto: a un quarto di dollaro per quelle in bianco e
nero, mezzo dollaro per quelle a colori e cinque dollari per una serie di foto
a colori speciali che venivano vendute in busta chiusa solo a chi firmava un
modulo prestampato nel quale dichiarava di essere dottore in medicina, psi-
cologo, sociologo o comunque un professionista avente diritto alla consulta-
zione di materiale professionale non disponibile al grande pubblico. L'inte-
grit di Patricia era tale che non avrebbe venduto quelle foto nemmeno per
il doppio, se il cliente in questione non aveva l'aspetto di ci che diceva di
essere; in quei casi chiedeva infatti invariabilmente di vedere il biglietto da
visita, perch non aveva certo intenzione di pagare l'universit ai suoi figli
con dollari sporchi! Dopodich, trovava anche il tempo per scivolare dietro
le quinte e preparare se stessa e i suoi serpenti per la seconda rappresenta-
zione a pagamento.
Il mago, il dottor Apollo, metteva in scena il suo spettacolo su un palco
accanto alla tenda che conduceva alla vasca dei serpenti dove si esibiva Pa-
tricia. Iniziava distribuendo fra il pubblico una dozzina di anelli di acciaio
scintillante, ognuno dei quali aveva pi o meno il diametro di un piatto; poi
invitava il pubblico a convincersi che fossero perfettamente solidi e lisci. A
quel punto, ordinava alla gente di tenere gli anelli in alto in modo che si toc-
cassero fra loro. Il dottor Apollo passava poi sul palco con la sua bacchetta
magica, e ogni volta che toccava due anelli, questi si univano fra loro, for-
mando una catena.
Poi, con aria distratta, appoggiava la bacchetta a mezz'aria, si faceva pas-
sare dalla sua assistente un recipiente di uova e iniziava a fare il giocoliere
con una mezza dozzina di esse. Questo trucco per non attirava molti sguar-
di; la maggior parte era infatti focalizzata sulla sua assistente, che indubbia-
mente meritava quelle attenzioni. Infatti, anche se la ragazza aveva pi ve-
stiti indosso rispetto alle ragazze dello spogliarello, era piuttosto evidente
che non avesse alcun tatuaggio.
Gli spettatori non notavano quasi quando le sei uova diventavano cinque,
poi quattro, tre, due finch il Dottor Apollo non si ritrovava a lanciare in
aria un solo uovo, con le maniche arrotolate e uno sguardo perplesso dipinto
sul volto.
Le uova sono sempre pi scarse ogni anno che passa diceva infine, e
lanciava l'uovo rimasto sopra le teste di quelli pi vicini al palco, verso un
uomo nella folla. Prendi!
Al che si voltava, apparentemente ignaro del fatto che l'uovo non fosse
mai giunto a destinazione.
Dopodich, il Dottor Apollo si dedicava a diversi altri trucchetti, sempre
con la stessa espressione leggermente perplessa stampata sul volto e parlan-
do con lo stesso borbottio indifferente. A un certo punto, chiam un ragazzo
dal pubblico. Figliolo, io leggo nel pensiero, e so esattamente quel che stai
pensando. Tu pensi che io non sia un vero mago, e hai ragione! Per questo,
vinci un dollaro. Consegn quindi al ragazzo una banconota da un dollaro,
che per scomparve a mezz'aria prima di arrivargli fra le mani.
Il mago assunse un'espressione infelice. Lo hai fatto cadere? Be', vedi di
non perdere anche questo. Present un'altra banconota, che scomparve a
sua volta non appena il ragazzo allung la mano.
Oh, caspita! Credo che dovr concederti un'altra possibilit. Usa tutt'e
due le mani. Preso? Va bene, ora ti conviene correre a casa; tanto dovresti
comunque essere gi a letto. Il ragazzo scapp via con il denaro, e il mago
assunse nuovamente un'espressione perplessa. Madame Merlin, che cosa
dobbiamo fare adesso?
La bella assistente si avvicin al mago, lo prese per un orecchio, tirando-
lo a s, e gli sussurr qualcosa. Il mago scosse il capo. Ma no, non davanti
a tutta questa gente.
A quel punto lei gli sussurr ancora qualcosa e il mago assunse un'e-
spressione disperata. Mi dispiace, amici, ma Madame Merlin insiste; vuole
andare a letto. C' per caso qualche gentiluomo in sala disposto ad
aiutarla?
Sbatt le palpebre davanti al tumulto di volontari. Oh, ma me ne servo-
no solo due. Qualcuno di voi stato nell'esercito?
Rimanevano comunque fin troppi volontari. Il dottor Apollo ne scelse
due. C' una brandina dell'esercito proprio dietro il palco disse. Basta
che solleviate la tenda ecco. Sistematela qui al centro del palco. Madame
Merlin, da questa parte, prego.
Mentre i due sistemavano la branda, il dottor Apollo fece dei gesti nell'a-
ria davanti agli occhi della sua assistente. Dormi dormi ora stai dor-
mendo. Amici, la mia assistente ora in uno stato di profonda trance. Posso
chiedere gentilmente ai due uomini che le hanno preparato il letto di farla
accomodare? Uno la prenda per la testa e l'altro per i piedi. Attenzione
Rigida come un cadavere, la ragazza venne trasferita sulla branda.
Grazie, signori. Ma non mi sembra il caso di lasciarla cos scoperta, non
trovate? Mi sembrava che ci fosse un lenzuolo da qualche parte Oh, ecco-
lo qui. Il mago riprese la bacchetta magica dal punto in cui l'aveva lasciata,
punt un tavolo pieno di vari oggetti di scena che si trovava a un'estremit
del palco, dal quale si stacc un lenzuolo bianco, che raggiunse il mago gal-
leggiando a mezz'aria. Metteteglielo sopra. E copritele anche la testa; una
signora non deve essere esposta agli sguardi del pubblico mentre dorme.
Grazie. E ora, se non vi dispiace tornare ai vostri posti Benissimo! Mada-
me Merlin, mi sente?
S, dottor Apollo.
Aveva molto sonno. Ora sta riposando. Si sente leggera, molto leggera.
Sta dormendo su un letto di nuvole. Ora comincia a staccarsi dalle
nuvole La sagoma coperta dal lenzuolo si sollev di circa trenta centi-
metri dalla branda. Ehi, ehi, non troppo leggera. Non vorrei perderla.
Fra la folla, un ragazzo non ancora ventenne spieg a un suo amico, sus-
surrando in modo non proprio impercettibile: Ora la tipa non pi sotto il
lenzuolo. Quando l'hanno coperta, scomparsa attraverso qualche porticina
nascosta nel palco. Sotto c' un'intelaiatura leggerissima, che peser meno
ancora dello stesso lenzuolo. Fra un attimo toglier il lenzuolo, e mentre lo
fa l'intelaiatura crolla su se stessa e scompare. Il segreto nel trucco po-
trebbe farlo chiunque.
Il dottor Apollo lo ignor e continu a parlare. Un pochino pi su, Ma-
dame Merlin. Pi su Ecco. La sagoma sotto la coperta galleggiava a cir-
ca due metri di altezza dal palco.
C' una sbarra d'acciaio sottilissima, ma non si riesce a vedere tanto fa-
cilmente fece al suo amico il ragazzetto furbo. Probabilmente sar l in
quell'angolo, dove il lenzuolo tocca la branda.
Il Dottor Apollo si gir verso il pubblico e chiese ai suoi due assistenti di
togliere la branda e di riporla dietro il palco. Ora non ne ha pi bisogno.
Sta dormendo fra le nuvole aggiunse. Si rivolse verso la sagoma ferma a
mezz'aria e parve mettersi in ascolto. Cosa? Pi forte, per favore! Ah, dice
che non vuole il lenzuolo perch troppo pesante.
Questo il momento in cui scompare l'intelaiatura.
Il mago prese un angolo del lenzuolo e tir con forza; il pubblico non
not nemmeno il telo che spariva nel nulla senza essere raccolto. Tutti gli
sguardi erano fissati su Madame Merlin, che continuava a dormire a due
metri di altezza sopra il palco, che era completamente circondato dalla folla.
Okay, Speedy disse uno degli amici del ragazzo che sapeva tutto sulla
magia dov' l'asta di ferro?
Devi guardare dove lui non vuole che tu guardi ribatt il ragazzo in
tono leggermente incerto. Vedi che i fari sono puntati in modo da abbaglia-
re?
Mi sembra che abbia dormito abbastanza per oggi, mia principessa dis-
se allora il dottor Apollo. Mi dia la mano. Si svegli, si svegli! Le prese
una mano, la tir in posizione eretta e l'aiut a discendere sul palco.
Hai visto? Hai visto come scesa rigida e dove ha appoggiato il piede?
l che andata a finire l'asta d'acciaio. solo un trucco aggiunse il ra-
gazzo con una certa soddisfazione.
Il mago continu a parlare. E ora, amici miei, se sarete tanto cortesi da
rivolgere la vostra attenzione al nostro erudito presentatore, il professor Ti-
moshenko
L'annunciatore intervenne immediatamente. Non ve ne andate, signori!
Per quest'unica rappresentazione, grazie all'autorizzazione del Consiglio dei
college e delle universit e con il permesso scritto del Dipartimento di sicu-
rezza e benessere di questa splendida citt, abbiamo il piacere di offrire una
banconota da venti dollari assolutamente gratis a chiunque fra voi
riuscir
Gran parte degli astanti si rec a farsi spelare, mentre alcuni presero a va-
gare e si allontanarono quando le luci del tendone iniziarono a spegnersi. I
fenomeni viventi e gli altri artisti andarono a cambiarsi e a preparare le loro
cose per ripartire. Il treno sarebbe partito al mattino presto e c'era tempo per
schiacciare un sonnellino, ma intanto i ragazzi stavano gi smontando i pal-
chi e il tendone stesso.
Poco dopo, spillati gli ultimi soldi ai clienti, il direttore dello spettacolo
dieci in uno rientr dall'ingresso sul retro della tenda semioscurata.
Smitty, non te ne andare disse. Ho qui qualcosa per te. Pass una busta
al mago. Il dottor Apollo se la infil in tasca senza nemmeno guardarla. Fi-
gliolo, mi spiace dirtelo aggiunse il direttore ma temo che tu e tua moglie
non possiate venire con noi a Paducah.
Lo so.
Be' insomma, non prendertela; non c' nulla di personale io devo
pensare allo spettacolo, lo sai no? Ti sostituiamo con una coppia di telepati.
Leggono un po' i pensieri del pubblico, poi lei fa degli esempi di frenologia
mentre lui indovina cos'ha la gente nelle tasche. Abbiamo bisogno di loro
e sai bene che non ti abbiamo mai garantito nulla per quanto riguarda la sta-
gione intera. Eri solo in prova.
Lo so assenti il mago. Sapevo che era venuto il momento di andarse-
ne. Nessun risentimento, Tim.
Be', mi fa piacere che la pensi cos. Il presentatore ebbe un attimo di
esitazione. Smitty, lo vorresti un consiglio? Se non lo vuoi, basta che tu
dica di no.
Gradirei molto un tuo consiglio rispose semplicemente il mago.
Okay, dato che me l'hai chiesto ascolta, i tuoi trucchi sono ottimi. Che
diavolo, ce ne sono alcuni che non sono riuscito a capire nemmeno io. Ma
non bastano dei bei trucchi per fare un buon mago. Il guaio che tu non ci
sei dentro con la testa. Ti comporti come uno di noi; ti fai sempre i fatti tuoi,
non screditi mai gli spettacoli degli altri e sei sempre d'aiuto quando qualcu-
no te lo chiede. Solo che tu non sei uno di noi. E lo sai il perch? Perch
non hai il fiuto per capire per quale motivo un babbeo un babbeo. Non rie-
sci a entrare nel cervello dei clienti. Un vero mago fa rimanere il pubblico a
bocca aperta tirandosi fuori una moneta dalla manica. Quella levitazione di
Thurston che fai, per esempio; non ho mai visto nessuno farla meglio, ep-
pure la gente non si scalda. Non usi la psicologia. Guarda me, a esempio. Io
non so nemmeno tirarmi fuori una moneta dalla manica senza farmi
notare riesco a malapena a usare un coltello e una forchetta senza tagliar-
mi la bocca. Non so fare nulla, per me la cavo benissimo con ci che con-
ta. Riconosco un pollo. So esattamente dove si trova la vena di ladrocinio
che ha nel cuore, e so quanto grande. Riesco a capire ci che vuole, anche
se magari non lo sa nemmeno lui. questa l'arte dello spettacolo, figliolo,
che tu sia un politico a caccia di voti, un predicatore che picchia sul pulpito
o un mago, sempre la stessa cosa. Basta che tu scopra che cosa vogliono i
babbei, poi potrai anche lasciare la met dei tuoi gingilli nel baule.
Sono certo che hai ragione.
Anch'io lo sono. Il pollo vuole sesso, sangue e denaro. Noi naturalmente
non gli diamo il sangue vero a meno che uno sputafuoco o un lanciatore
di coltelli non faccia qualche grave errore. E non gli diamo nemmeno dei
soldi, anche se lo incoraggiamo a sperare di riceverne, mentre glieli toglia-
mo. Per non parlare poi del sesso; di quello non gliene diamo proprio. Ma
perch sette su dieci accettano di vedere Patricia per mezzo dollaro in pi?
Per vedere una donna nuda, ecco perch. E per la possibilit di guadagnarsi
un ventone continuando a guardarla quando magari ne hanno una ancora
meglio a casa che li aspetta, che si mette nuda quando vogliono. Cos, va a
finire che non vedono nulla e non beccano una lira per se ne vanno
ugualmente a casa contenti, capisci?
E che altro vuole un babbeo? Mistero! La possibilit di credere che il
mondo sia un luogo romantico quando in realt sa benissimo che non lo .
proprio in questo che consiste il tuo mestiere solo che non hai ancora im-
parato come si fa. Che cavolo, figliolo, anche i polli sanno che i tuoi trucchi
sono solo trucchi ma vorrebbero credere che sono veri, e sei tu quello che
deve farglielo credere, almeno finch sono l a guardarti. E questo tu non
riesci a farlo.
E come devo fare, Tim? Come faccio a imparare che cosa vogliono i
babbei?
Diamine, questo non sta a me dirtelo. Devi impararlo da solo. Vai l
fuori, fatti un giretto e diventa un babbeo tu stesso per un po' di tempo, ma-
gari. Non so prendi l'idea che ti era venuta all'inizio, di farti chiamare
l'Uomo di Marte. Non si pu offrire ai babbei una cosa che non possono
mandare gi. Tutti hanno visto l'Uomo di Marte, o in foto o addirittura in
stereovisione. Diavolo, l'ho visto io stesso. Certo, un poco gli assomigli; hai
lo stesso fisico e c' un minimo di somiglianza ma anche se tu fossi stato
il suo fratello gemello, i polli sanno benissimo che sarebbe assurdo trovare
l'Uomo di Marte in uno spettacolo da baraccone da quattro soldi. Sarebbe
pi o meno come dire che un mangiatore di spade il presidente degli Stati
Uniti. Mi capisci? Un babbeo vuole credere, ma non puoi arrivare fino al
punto di insultare quel poco di intelligenza che ha. Anche loro hanno un cer-
vello, ricordatelo.
Ricorder.
Va bene, io parlo troppo. Ma sai, a fare l'annunciatore ci si abitua. Per il
resto siete a posto? Come va a soldi? Diavolo, non dovrei ma avete biso-
gno di un prestito?
No, grazie, Tim. Non ne abbiamo bisogno.
Be', in gamba, mi raccomando. Ciao, Jill. Si affrett a uscire. Patricia
Paiwonsky entr in quel momento, con addosso un lungo accappatoio. Ra-
gazzi, ma vero che Tim vi ha scaricati?
S, Pat, ma avevamo deciso di andarcene comunque.
Sapevo che lo avrebbe fatto. Mi fa arrabbiare talmente tanto che sono
tentata di mollare lo spettacolo io stessa.
Suvvia, Pat
Dico sul serio. Potrei lavorare in qualsiasi altro posto, e lui lo sa bene.
Potr trovare altri artisti ma non riuscir di certo a succhiare ai polli tutti
quei mezzi dollari tanto facilmente.
Pat, Tim ha ragione, e Jill e io lo sappiamo.Io non conosco l'arte dello
spettacolo.
Be' pu darsi. Ma ci non toglie che mi mancherete. Siete stati come
dei figli per me. Oh, che dispiacere! Sentite, il mio prossimo spettacolo
domani mattina. Perch non venite un po' su da me a chiacchierare?
Forse sarebbe meglio che tu venissi in citt con noi a farti un paio di
drink disse Jill. Che ne diresti di infilarti in una bella vasca di acqua calda
piena di schiuma?
Uh va be', porto una bottiglia.
No obiett subito Mike. So quel che bevi, e ne abbiamo quanto ne
vuoi. Andiamo, su.
Va bene, arrivo fra poco. Siete all'Imperiai, vero? Vi raggiunger l;
devo controllare che i miei piccoli stiano bene e devo dire a Ciambella di
Miele che mi assenter per un poco, e dargli le sue boule di acqua calda.
Prender un taxi. Ci vediamo fra una mezz'oretta.
Arrivarono fino in citt con Mike alla guida. Si trattava di una cittadina
piuttosto piccola, priva di controllo automatico del traffico anche in pieno
centro. Mike guidava con cautela e precisione, mantenendo la velocit esat-
tamente sul limite massimo ammesso e infilando il piccolo mezzo in spazi
vuoti che Jill non riusciva nemmeno a vedere finch non li avevano gi at-
traversati. Poteva farlo senza alcuno sforzo, nello stesso modo in cui faceva
volteggiare le uova. Jill conosceva questa sua capacit, e ne aveva persino
imparato i rudimenti lei stessa; Mike si limitava a dilatare il suo senso del
tempo finch il problema di maneggiare sei uova o di sfrecciare nel traffico
scompariva del tutto, poich ogni movimento avveniva al rallentatore. Ci
nonostante, Jill era comunque stupita dal fatto che un uomo che solo pochi
mesi prima faceva fatica ad allacciarsi le scarpe riuscisse ora a fare delle
cose del genere.
Non disse nulla. Mike era in grado di parlare anche quando dilatava il
suo senso del tempo, ma la conversazione fra due persone che viaggiavano
in schemi temporali differenti era sempre piuttosto strana. Jill pens invece
con una certa nostalgia alla vita che stavano per abbandonare, richiamando-
la alla mente e facendola sua, in parte usando concetti marziani, ma soprat-
tutto usando quelli della sua lingua madre. Doveva ammettere che si era di-
vertita molto. Per tutta la sua vita, prima di incontrare Mike, aveva sempre
vissuto sotto la tirannia dell'orologio; prima da bambina a scuola, poi da
adolescente in una scuola molto pi dura, poi sotto le costanti e inevitabili
pressioni della routine ospedaliera.
Il luna park ambulante invece aveva rappresentato per lei un'esperienza
completamente diversa. A parte il suo compito semplice e per nulla sgrade-
vole, che consisteva nello stare in piedi e sorridere tre o quattro volte al
giorno, non doveva rispettare nessun orario determinato. A Mike non impor-
tava se mangiavano una sola volta al giorno o sei volte, e qualsiasi cosa lei
desiderasse fare in casa, lui non aveva mai nulla in contrario. Avevano il
loro camper e tutto l'occorrente per vivere, e in molti luoghi in cui avevano
lavorato non erano nemmeno usciti dal terreno del luna park stesso fino al
momento dello smantellamento. Il luna park ambulante era un piccolo mon-
do a parte, un'oasi territoriale dove non giungevano nemmeno i titoli dei
giornali e i problemi del mondo esterno. Aveva vissuto giorni felici in quel
luogo.
A dir la verit, in ogni paese in cui si erano fermati si erano sempre tro-
vati circondati da polli; alla fine anche Jill aveva adottato il punto di vista
della gente dell'ambiente dello spettacolo itinerante: i polli non contavano;
era come se fossero dietro a una lastra di vetro. Jill capiva benissimo come
facessero le ragazze dello spogliarello a esibirsi con quasi nulla addosso (o
addirittura completamente nude, se il paese di turno era sufficientemente
tollerante) senza sentirsi sfacciate e senza effettivamente essere sfacciate
nella loro condotta al di fuori del palco. Non riuscivano a considerare il
pubblico come persone; erano semplicemente dei grumi di nulla quasi invi-
sibili, la cui unica funzione era quella di sputare fuori mezzi dollari.
S, il luna park era stato una casa felice e sicura, anche se il loro spettaco-
lo si era rivelato un fallimento. Non era capitato molto spesso di trovarsi in
situazioni tanto tranquille da quando avevano lasciato la casa di Jubal per
vedere il mondo e educare Mike. Erano stati individuati pi di una volta, e
in molte occasioni avevano faticato parecchio a sfuggire, non solo alla stam-
pa, ma soprattutto allo stuolo infinito di persone che sembravano avere tutti
i diritti di pretendere un intervento nelle loro vite da parte di Mike per il
semplice motivo che aveva la sfortuna di essere l'Uomo di Marte.
Con il tempo, Mike aveva mutato volontariamente il suo volto, facendo-
gli assumere delle linee pi marcate e mature, e aveva effettuato altri piccoli
cambiamenti nel proprio aspetto. Grazie a questo e al fatto che frequentava-
no luoghi dove il pubblico non si sarebbe mai aspettato di trovare l'Uomo di
Marte, erano riusciti a ottenere un certo grado di tranquillit e intimit. Pro-
prio nello stesso periodo, quando Jill aveva telefonato a Jubal per fornirgli il
loro nuovo recapito, lui le aveva proposto una storia di copertura. Due gior-
ni dopo, Jill lesse sul giornale che l'Uomo di Marte era andato nuovamente
in ritiro spirituale, questa volta in un monastero tibetano.
Il vero ritiro si era invece svolto presso l'Hank's Grill, in un paese sperdu-
to nel nulla, dove Jill lavorava come cameriera e Mike come lavapiatti. Per
lei era decisamente meno faticoso che fare l'infermiera, e in pi non le face-
vano male i piedi. Mike invece aveva un modo incredibilmente rapido per
lavare i piatti, anche se doveva stare attento a non farsi vedere dal capo
mentre lo usava. Mantennero quel lavoro per una settimana circa, poi prose-
guirono, lavorando qua e l di tanto in tanto. Una volta che Mike scopri l'e-
sistenza delle biblioteche pubbliche, presero a frequentarle giornalmente.
Aveva dato per scontato che la biblioteca di Jubal contenesse tutti i libri del
mondo. Quando invece scopri la meravigliosa verit, dovettero rimanere in
quel paese per quasi un mese intero. Jill ne approfitt per fare molto shop-
ping, dato che Mike con un libro non era affatto di buona compagnia.
Ma gli spettacoli combinati di Baxter, divertimento assicurato per tutta
la famiglia, erano stati senza dubbio la parte migliore del loro viaggio fino
a quel momento. Jill ricord ridendo tra s quella volta a che paese era?
Non importava; di fatto, l'intero spettacolo di spogliarello era stato arrestato.
Era stato ingiusto, anche per dei babbei, perch quello spettacolo veniva
messo in scena sempre dopo aver preso precisi accordi; reggiseni o niente
reggiseni, luci blu o luci bianche, qualunque cosa desiderasse il capo della
citt in questione. Ci nonostante, lo sceriffo le aveva portate dentro e il
giudice locale sembrava aver l'intenzione non solo di multare le ragazze ma
addirittura di incarcerarle per vagabondaggio.
Lo spettacolo aveva chiuso i battenti e la maggior parte della gente che vi
lavorava era andata ad assistere al processo, assieme a una serie di plebei
che smaniavano di dare un'occhiata a quelle donne lascive che finalmente
ricevevano quel che meritavano. Mike e Jill erano riusciti a trovare un posti-
cino appiccicati a una parete dell'aula giudiziaria.
Jill aveva ammonito Mike ripetutamente ormai da tempo sul fatto che
non doveva mai fare in pubblico nulla che un essere umano comune non
fosse in grado di fare. Ma in quel caso Mike aveva grokkato un momento di
crisi, e non l'aveva certo discussa con Jill.
Lo sceriffo stava testimoniando quanto aveva visto, descrivendo nei mi-
nimi particolari quel caso di lascivia pubblica, e apparentemente si stava
anche divertendo.
Alla fine, Jill fu costretta ad ammettere che Mike si era trattenuto: aveva
fatto in modo che, nel bel mezzo della testimonianza, sia il giudice che lo
sceriffo si ritrovassero improvvisamente senza abiti.
Lei e Mike erano sgattaiolati via fra il clamore della folla, ed erano venu-
ti poi a sapere che anche le accusate se ne erano andate, senza obiezioni da
parte di chicchessia. Naturalmente, nessuno aveva collegato quell'avveni-
mento con la presenza di Mike, e lui stesso non lo menzion nemmeno a
Jill che a sua volta non ebbe nulla da dire: non era necessario. Il luna park
si era spostato il giorno stesso, con due giorni di anticipo, per raggiungere
un altro paese dove la regola era reggiseni e mutandine e niente sorprese
dopo lo spettacolo.
Ma Jill avrebbe serbato per sempre nell'animo il ricordo della faccia dello
sceriffo, per non dire del suo aspetto fisico, poich la pancia che era improv-
visamente spuntata all'altezza della sua cintura aveva tradito il fatto che nor-
malmente usava una stretta guaina per proteggere il suo orgoglio.
S, i giorni passati con il luna park itinerante erano stati belli. Jill inizi a
parlare a Mike nella sua mente, ricordargli quanto era apparso buffo quello
sceriffo di paese con le pieghe sulla panciona pelosa. Ma si ferm a met
pensiero. In marziano non vi era un concetto che corrispondesse a buffo,
quindi era una cosa che non poteva comunicargli. Ormai condividevano
un'unione telepatica in continua crescita ma solo in marziano.
S, Jill? rispose Mike con la mente.
Lascia perdere.
Giunsero davanti all'Imperiai Hotel, e lei senti la mente di Mike che ral-
lentava mentre si apprestava a parcheggiare. Jill preferiva il camper nel par-
cheggio del luna park, tranne per un piccolo dettaglio le vasche da bagno.
La doccia andava benissimo, ma non la si poteva certo paragonare a un bel
bagno di acqua calda e schiuma Proprio per questo motivo, alle volte si
piazzavano in albergo per qualche giorno e affittavano un'auto da terra. Vi-
sto il modo in cui era stato educato, Mike non condivideva l'entusiasmo
pressoch fanatico di Jill per quanto riguardava la pulizia personale; ora si
lavava anche lui in maniera pignola, ma solo perch lei aveva insistito mol-
to su questo punto: lo sporco non lo disturbava affatto. Fra l'altro, Mike era
in grado di mantenersi perfettamente lindo senza dover ricorrere all'uso di
docce o bagni, allo stesso modo in cui non aveva bisogno di andare dal bar-
biere, una volta che aveva compreso a che lunghezza Jill gradiva i suoi ca-
pelli. Tuttavia, anche a Mike piacevano molto i soggiorni in albergo, se non
altro per l'aspetto battesimale della cosa. Immergersi nell'acqua della vita ri-
maneva infatti per lui una grande benedizione, a prescindere dal bisogno di
lavarsi, e lui era ormai libero da qualsiasi superstizione nei confronti dell'ac-
qua.
L'Imperiai era un albergo molto vecchio e non era mai stato un granch
nemmeno da nuovo, ma la vasca in quella che veniva chiamata la suite ma-
trimoniale era di dimensioni pi che soddisfacenti. Jill and difilato nel ba-
gno, cominci a riempire la vasca e non si sorprese affatto quando si ri-
trov gi pronta per il bagno, nuda ma con la borsa ancora sulla spalla.
Mike sapeva bene quanto le piacesse comprarsi vestiti nuovi, quindi la spin-
geva in maniera gentile a cedere a questa sua debolezza infantile spedendo
nel nulla qualsiasi abito che secondo lui non era pi di suo gradimento.
Mike lo avrebbe fatto tutti i giorni, se Jill non lo avesse ammonito che trop-
pi vestiti nuovi avrebbero fatto insospettire qualcuno nell'ambiente del luna
park.
Grazie, caro! disse ad alta voce. Dai, entriamo.
Mike si era gi spogliato, o forse aveva gi fatto sparire i propri abiti.
Probabilmente si era limitato a toglierseli, pens Jill; Mike non trovava al-
cun interesse nel comprare vestiti per s. Non riusciva ancora a capire il mo-
tivo per il quale bisognasse indossare per forza degli abiti, se non per pro-
teggersi dagli elementi, cosa di cui per lui non aveva certo bisogno. Entra-
rono nella vasca, piazzandosi uno di fronte all'altro. Lei prese una manciata
d'acqua, se la port alle labbra e la offri a Mike. Non era necessario che si
parlassero, come del resto non era necessario nemmeno il rituale; tuttavia, a
Jill faceva piacere compiere ancora quel gesto.
La cosa a cui stavo pensando mentre guidavi disse lei quando Mike
sollev il capo era quanto fosse buffo quello sceriffo quando gli hai fatto
sparire i vestiti.
Era buffo?
Molto buffo! Mi sono trattenuta a stento dallo scoppiare a ridere, e solo
perch non volevo essere notata.
Spiegami per quale motivo era buffo. Io non capisco la battuta.
Uh caro, non credo di essere in grado di spiegartelo. Non si trattava
di una battuta non era una barzelletta o qualcosa del genere, che si possa
spiegare.
Io non ho grokkato che fosse buffo disse Mike con seriet.
In entrambi quegli uomini, sia nel giudice che nel poliziotto, io ho grok-
kato qualcosa di sbagliato. Se non avessi saputo che non lo gradivi, li avrei
mandati via tutti e due.
Caro Mike. Gli sfior una guancia. Il mio buon Mike. Credimi, caro,
stato molto meglio ci che hai fatto. Nessuno dimenticher mai quel gior-
no, e sono pronta a scommettere che non effettueranno pi arresti per inde-
cenza in luogo pubblico in quel paese per almeno altri cinquant'anni. Ma
parliamo di qualcos'altro. Volevo dirti che mi dispiace veramente che abbia-
no cancellato il nostro spettacolo. Ho fatto del mio meglio per organizzare
la scena, ma si vede che neanch'io sono molto portata per queste cose.
No Jill, stata colpa mia. Tim ha ragione quando dice che non grokko i
babbei. Ci nonostante, stato bello lavorare con gli spettacoli combinati di
Baxter ho grokkato pi vicino ai babbei ogni giorno che passava.
S, ma adesso che non siamo pi con lo spettacolo, non dobbiamo pi
chiamarli cos, e nemmeno polli; solo persone.
Io grokko che sono dei babbei.
S, caro, ma non gentile dirlo.
Me ne ricorder.
Hai deciso dove andare adesso?
No. Quando verr il momento, lo sapr.
Va bene, caro. Jill riflett sul fatto che Mike sapeva sempre cosa fare.
Dal momento in cui il suo atteggiamento era cambiato dalla completa doci-
lit al dominio di s, era avvenuta in lui una crescita costante sia dal punto
di vista della forza fisica che da quello della sicurezza. Il ragazzo (allora le
pareva proprio un ragazzino) che aveva manifestato un certo affaticamento
nel tenere sollevato un posacenere troppo a lungo, ora era in grado non solo
di tenerla sospesa a due metri da terra (e Jill aveva veramente la sensazione
di dormire fra le nuvole; proprio per questo aveva scritto quella frase sul
copione), ma anche di fare altre cose contemporaneamente, continuando
tranquillamente a parlare. Inoltre, poteva esercitare qualsiasi grado di forza
di cui avesse bisogno; Jill ricord quando, in un parcheggio battuto dalla
pioggia, uno dei camion si era impantanato. Vi erano venti uomini attorno
che cercavano invano di sollevarlo, ma quando Mike aveva aggiunto la sua
spalla, il camion si era liberato immediatamente.
Jill aveva visto benissimo come era accaduto; la ruota posteriore sprofon-
data nel fango si era semplicemente sollevata. Ma Mike, che ora era molto
pi sofisticato, non aveva permesso a nessuno di indovinare di chi fosse il
merito.
Ricord anche il momento in cui Mike aveva finalmente grokkato che il
fatto che per far scomparire una cosa dovesse esservi per forza qualcosa di
sbagliato si applicava solo a esseri viventi e grokkanti; il suo vestito non do-
veva per forza avere quella caratteristica perch lui lo facesse scomparire.
Quell'ingiunzione era una semplice precauzione necessaria per l'addestra-
mento dei piccoli del nido: un adulto poteva comportarsi come meglio grok-
kava.
Jill si domand in che cosa sarebbe consistito il suo prossimo mutamen-
to ma non c'era nulla di cui preoccuparsi; Mike era buono e saggio. Lei
non poteva insegnargli che qualche piccolo dettaglio su come vivere fra gli
umani, e allo stesso tempo imparava molto di pi da lui, in uno stato di per-
fetta felicit, che non aveva pi conosciuto nella sua vita, dalla morte di suo
padre. Mike, non sarebbe bello avere Dorcas, Anne e Miriam nella vasca
con noi? E anche Jubal e i ragazzi tutta la famiglia, insomma!
Ci vorrebbe una vasca pi grande.
Che importa se si sta un po' stretti? Certo, la piscina di Jubal sarebbe
molto meglio. Quando andiamo a fargli visita, Mike? Jubal me lo chiede
ogni volta che lo chiamo.
Grokko che torneremo presto.
Presto nel senso marziano della parola, o nel senso terrestre? Non im-
porta, caro, so che ci andremo al momento giusto. Ma mi hai fatto ricordare
che presto sar qui la zia Patty, e in questo caso si tratta di presto terrestre.
Mi insaponi, per favore?
Jill si alz in piedi, Mike rimase seduto. Il sapone si sollev dal suo piat-
tino, si spalm su tutto il corpo di Jill, quindi torn al suo posto. Poi si for-
m uno strato di schiuma. Oooh! basta cos! Mi fai il solletico!
Ti sciacquo?
No, mi infilo sotto. Jill entr nell'acqua, si sciacqu di dosso la schiu-
ma e si rialz in piedi. Giusto in tempo.
Qualcuno stava bussando alla porta d'ingresso. Cara? Sei vestita?
Arrivo, Patty grid Jill mentre usciva alla vasca. Mike, mi asciughi,
per favore?
Si ritrov asciutta all'istante, senza nemmeno lasciare un'impronta bagna-
ta sul tappetino del bagno. Mike, ricordati di metterti qualcosa addosso
quando esci: Patty una signora, non come me.
Me lo ricorder.
27

Jill si ferm per prendere un neglig da un armadio ben fornito, quindi si


affrett in salotto per fare entrare la signora Paiwonski. Entra pure, cara. Ci
stavamo facendo un bagno alla svelta; Mike esce fra un attimo. Ti preparo
da bere. Poi, se vuoi, puoi prendere il secondo drink nella vasca. C' acqua
calda a volont.
A dir la verit ho fatto una doccia dopo aver messo a letto Ciambella di
Miele per un bel bagno caldo non mi dispiacerebbe. Comunque, Jill
cara, non sono certo venuta qui per approfittare della vostra vasca; sono qui
perch sentivo gi nostalgia di voi
Ci manterremo in contatto. Jill si stava occupando dei drink. L'albergo
era talmente vecchio che nemmeno la suite matrimoniale aveva una
ghiacciaia, ma il portiere di notte, indottrinato e sovvenzionato a dovere,
aveva provveduto a portare un recipiente termico con del ghiaccio. In fon-
do Tim aveva ragione, e tu lo sai meglio di noi. Io e Mike dobbiamo perfe-
zionarci un po' prima di poter mettere su uno spettacolo decente.
Ma no, il vostro spettacolo ottimo. Certo, magari ci vorrebbe qualche
risata in pi, ma Ciao, Smitty. Offri la mano guantata a Mike, che era
entrato in quel momento. Quando non era sul posto di lavoro, la signora
Paiwonski indossava sempre guanti, calze lunghe e vestiti a collo alto. Cos
abbigliata, aveva l'aspetto di una normalissima e rispettabilissima vedova di
mezza et che aveva mantenuto la sua silouette nonostante il passare degli
anni e non c'era da stupirsene, perch era proprio cos.
Stavo giusto dicendo a Jill continu che il vostro spettacolo non af-
fatto male.
Mike sorrise benevolmente. Pat, non c' bisogno che ci prendi in giro.
Fa schifo, e lo sappiamo benissimo.
Non affatto vero, caro. Certo, magari bisognerebbe dargli un po' di
brio che so, magari qualche battuta in pi. Oppure potreste ridurre un
poco il costume di Jill Hai una figura splendida, cara.
Jill scosse il capo. No, non servirebbe.
Be', una volta ho conosciuto un mago che portava la sua assistente sul
palco vestita da anni Novanta 1890, intendiamoci, un vestito da gran
dama che non lasciava intravedere nemmeno una caviglia. Poi le faceva
sparire gli abiti uno dopo l'altro. I polli andavano pazzi per quella parte. Ma
non mi fraintendere, cara, era uno spettacolo pi che dignitoso. Andava a fi-
nire con indosso diciamo pi o meno quello che hai indosso tu adesso.
Patty, disse Jill in tono franco sarei disposta anche a mettermi nuda
sul palco, se ci dessero un altro spettacolo. Mentre lo diceva, si rese conto
di essere seria, e si ritrov a domandarsi come avesse fatto l'infermiera ca-
poreparto Gillian Boardman ad arrivare fino a quel punto.
Naturalmente, dipendeva da Mike e in fondo la cosa non le dispiaceva
affatto.
La signora Paiwonski scosse il capo. Non potresti farlo, cara. I polli fa-
rebbero un macello. Basterebbe metterci un po' di sale per trasformarlo in
un ottimo spettacolo. Comunque, se hai un bel corpo, perch non usarlo?
Che successo credi che avrei come donna tatuata se non mi lasciassero nem-
meno spogliare quel poco?
A proposito intervenne Mike non mi sembri affatto a tuo agio con
quella roba addosso. Credo che il condizionatore di questa topaia si sia gua-
stato di nuovo; ci saranno almeno 30 gradi. Mike indossava una vestaglia
leggera, sua unica concessione alle elastiche buone maniere della gente del
luna park. Aveva appreso ultimamente che il gran caldo lo infastidiva un
poco, fino al punto di portarlo ad adattare in maniera conscia il suo metabo-
lismo, mentre il freddo continuava a non dargli il minimo problema. Ma sa-
peva bene che la loro amica era abituata al comfort di non avere pratica-
mente nulla indosso e che portava quegli abiti solo per nascondere i suoi ta-
tuaggi dagli sguardi curiosi; Jill glielo aveva spiegato. Perch non ti metti
a tuo agio? Non c' nessuno qui, solo noi dello zoo. Questa, Mike lo sa-
peva, era una battuta; di quelle appropriate per sottolineare che si era in pri-
vato, tra amici. Jubal non era riuscito a spiegargliene il senso, ma Mike ave-
va preso nota accuratamente di quando e come andava usata l'espressione.
Ma certo, Patty assenti Jill. Se non hai niente l sotto, ti posso dare
qualcosa di pi leggero e comodo. Oppure faremo stare Mike con gli occhi
chiusi.
Uh? Be', in effetti sotto ho uno dei miei costumi. Allora non ti forma-
lizzare. Ti aiuto io con le lampo. Va bene, mi tolgo le scarpe e le calze.
Patty continu a parlare mentre pensava a come portare la discussione sulla
religione, com'era sua intenzione. Questi benedetti ragazzi erano pronti per
diventare dei cercatori, ne era sicura ormai da tempo, solo che aveva contato
su tutta la stagione per cercare di portarli alla luce, e non su una sola serata
di tutta fretta prima che partissero. Per fare uno spettacolo di successo,
Smitty, bisogna immedesimarsi nei polli, capire che cosa vogliono e in
pi bisogna sapere cosa si pu offrir loro e come fare in modo che sia di
loro gradimento. Ora, se tu fossi un vero mago oh, non voglio dire che
non sei abile caro, perch lo sei, eccome. Infil con cura la calza arrotolata
in una delle sue scarpe, si slacci il reggicalze e se lo sfil con una certa
modestia. Jill si occup della cerniera del suo vestito. Voglio dire che, se la
tua magia fosse vera, tutto sarebbe diverso. Ma i polli sanno che si tratta di
trucchi, quindi si d loro uno spettacolo a cuor leggero. Hai mai visto un
mangiafuoco con una bella assistente? Una bella ragazza non farebbe altro
che monopolizzare l'attenzione del pubblico: tutti i polli starebbero l solo
per la speranza che lui si dia fuoco da solo.
Si sfil il vestito dalla testa. Jill l'aiut e le diede un bacio. Cos hai un
aspetto molto pi naturale, zia Patty. Ora rilassati e bevi il tuo drink.
Un secondo solo, cara. La signora Paiwonski preg con tutte le sue
forze affinch le venisse data una guida; desider essere un predicatore o
perlomeno una persona con il dono della chiacchiera facile. Be', voleva dire
che le sue immagini avrebbero dovuto parlare per lei; e lo avrebbero fatto.
Era proprio per quel motivo che George gliele aveva dipinte addosso. Ve-
dete, questo ci che devo mostrare ai polli questo e i miei serpenti. Ma
ci che non mostro molto pi importante. Qualcuno di voi due ha mai
guardato, intendo guardato veramente, i miei tatuaggi?
No ammise Jill. Penso di no. Non volevamo fare la figura dei babbei
stando l a fissarti.
Allora guardatemi adesso, cari, perch proprio questo il motivo per
cui George, che la sua anima sia benedetta e sicura in paradiso, me li ha
messi addosso. Perch la gente li fissasse e li studiasse. Proprio qui sotto
il mio mento c' la scena della nascita del nostro profeta, il Sacro Arcangelo
Foster; non altro che un bambino innocente, e non conosce ancora ci che
il Paradiso ha in serbo per lui. Ma gli angeli lo sanno gi; vedete come gli si
affollano attorno? La scena successiva il suo primo miracolo, quando un
giovane peccatore della scuola di campagna che frequentava spar a un pic-
colo uccellino lui lo raccolse, lo accarezz, e la bestiola vol via, perfet-
tamente illesa. Vedete la scuola sullo sfondo? Ora la storia fa un salto nel
tempo e mi devo girare di schiena. Ma ogni singolo disegno ha la data del-
l'evento sacro della vita di Foster a cui si riferisce. Spieg come George
non avesse avuto molto spazio a disposizione per quell'opera quando aveva-
no deciso di metterla in atto, poich erano stati entrambi peccatori per una
vita e la giovane Patricia si era gi fatta tatuare mezzo corpo. Cos, con
grande sforzo e ispirata genialit, George era riuscito a trasformare attacco
a Pearl Harbor nella battaglia di Armageddon e panorama di New York
in la citt sacra.
Tuttavia ammise Patricia candidamente anche se ora sono tutte im-
magini sacre, devo dire che George ha fatto una certa fatica a trovare lo spa-
zio sufficiente per imprimere sulla mia carne ogni punto saliente della vita
terrena del nostro profeta. Qui lo vedete mentre predica sulle scale dell'em-
pio seminario teologico che lo respinse; fu la prima volta che venne arresta-
to, l'inizio della sua persecuzione. Pi sotto, proprio all'altezza della mia
spina dorsale, lo vedete mentre distrugge le immagini degli idolatri in
quella dopo in prigione, con la luce sacra che filtra dalla finestra su di lui.
Poi i fedeli fecero irruzione nella prigione
Il reverendo Foster aveva capito molto in fretta che, quando si trattava di
far valere la propria libert religiosa, i pugni di ferro, le armi e una certa di-
sposizione ad azzuffarsi con i poliziotti erano decisamente pi efficaci che
non una resistenza passiva. La sua era quel che si pu definire una chiesa
militante. Ma era stato anche un ottimo stratega; le battaglie campali veni-
vano combattute solo se l'artiglieria pesante era dalla parte del Signore.
Lo salvarono, e riempirono di catrame e piume il giudice infedele che
lo aveva messo dentro. qui davanti, da questa parte. Uh, non si vede molto
bene perch parzialmente coperto dal mio reggiseno. un peccato.
Michael, ma che cosa vuole?
Tu lo sai. Diglielo.
Zia Patty disse Jill in tono dolce. Vuoi che guardiamo tutte le tue fi-
gure, non vero?
Be' come dice Tim quando mi annuncia, George ha sfruttato tutta la
pelle che mi era rimasta per rendere la storia completa.
Se George ha fatto tutto quel lavoro, sono sicuro che avrebbe avuto pia-
cere che la gente lo vedesse. Togliti pure il costume. Prima ti ho detto che
avrei anche fatto lo spettacolo nuda se me lo avessero permesso, e il nostro
non altro che divertimento. Tu invece avresti uno scopo nel farlo uno
scopo sacro.
Mmm va bene, se lo volete voi. Patty cant fra s un silenzioso Al-
leluia e si convinse che lo stesso Foster la stava sostenendo; con un po' di
fortuna benedetta e le immagini di George, forse sarebbe riuscita ad aiutare
questi cari ragazzi a vedere la luce.
Te lo sgancio io.
Jill
No, Michael?
Aspetta.
Con sua grande sorpresa e non senza paura, la signora Paiwonski scopri
che il suo reggiseno e i suoi pantaloncini stellati erano scomparsi nel nulla.
Anche Jill si sorprese quando constat che il suo neglig quasi nuovo aveva
seguito il costumino, ovunque fosse finito. Si sorprese un po' di meno quan-
do vide che anche la vestaglia di Mike era scomparsa; attribu la cosa, cor-
rettamente anche se solo in parte, alle sue inconfutabili buone maniere.
La signora Paiwonski si port una mano alla bocca e annasp. Jill l'ab-
bracci subito. Su, su, cara. Va tutto bene, non successo nulla. Poi si
volt verso Mike. Mike, ora che l'hai fatto dovrai dirglielo.
S, Jill. Pat?
S, Smitty?
Poco fa hai detto che io non ero un vero mago, che i miei trucchi erano
solo trucchi. Stavi comunque per toglierti il costume, cos l'ho tolto io per
te.
Ma come hai fatto? E dove andato a finire?
Nello stesso luogo in cui sono andati a finire la vestaglietta di Jill e la
mia. Sono scomparsi.
Ma non ti preoccupare, Party intervenne Jill. Te ne compreremo un
altro anzi altri due, e anche pi belli. Mike, non avresti dovuto farlo.
Mi dispiace. Ho grokkato che era la cosa giusta da fare.
Be', forse avevi ragione. Jill decise che in fondo la zia Patty non era
poi tanto dispiaciuta, e comunque non lo avrebbe mai dato a vedere anche
se lo fosse stata.
Ma la signora Paiwonski non era preoccupata per la perdita di quel costu-
me in due pezzi, e tantomeno dalla sua nudit. Nemmeno il fatto che gli altri
due fossero senza abiti le dava fastidio. Ci che la impensieriva realmente
era un problema di ordine teologico che andava al di l delle sue capacit di
comprensione. Smitty? Era magia vera quella?
Credo che si possa definire cos rispose Mike con una certa cautela.
Io lo definirei pi un miracolo disse lei in tono deciso.
Puoi anche chiamarlo cos, se preferisci. Ma ti assicuro che non era un
trucco.
Lo so. Non ti sei nemmeno avvicinato. Maneggiando cobra vivi dalla
mattina alla sera e avendo avuto pi volte a che fare (per loro sfortuna) con
uomini pestiferi e ubriachi, Patricia Paiwonski non aveva paura. Sostenuta
dalla sua fede e dalla convinzione di essere salvata e quindi invulnerabile
alle forze del male, non temeva nemmeno il diavolo in persona. Tuttavia, si
sentiva a disagio per quanto riguardava la sicurezza dei suoi amici.
Smitty guardami negli occhi hai fatto un patto con il demonio?
No, Pat. Non ho fatto nessun patto.
Continu a fissarlo negli occhi. Non stai mentendo
Lui non sa mentire, zia Patty.
Allora si tratta di un miracolo. Smitty tu sei un uomo santo!
Non lo so, Pat.
L'arcangelo Foster non sapeva di essere un uomo santo prima dei quin-
dici anni anche se aveva gi compiuto diversi miracoli. Ma tu sei un
uomo santo, ne sono sicura; lo sento. Riflett per un attimo. Penso di
averlo percepito gi fin dalla prima volta che ti ho incontrato.
Non saprei, Pat.
Credo che in effetti potrebbe esserlo ammise Jill. Ma in realt non lo
sa nemmeno lui. Michael credo che ormai le abbiamo detto troppo per
non dirle tutto.
Michael! ripet improvvisamente Patty con voce rapita. L'arcangelo
Michele, mandato sulla Terra in forma umana!
Zia Patty, ti prego! Se lo , non lo sa neanche lui!
Non detto che lo debba sapere per forza. Dio compie le sue meraviglie
a modo suo.
Zia Patty, mi lasceresti parlare, solo per un poco?
Qualche minuto dopo, la signora Paiwonski dovette accettare il fatto che
aveva davanti a s l'Uomo di Marte e promise che lo avrebbe considerato
come un uomo e trattato come tale pur dichiarando esplicitamente che
manteneva la sua teoria sulla vera natura di Mike e sul motivo per cui si tro-
vava sulla Terra. Spieg loro come Foster fosse stato un vero e proprio
uomo durante il suo soggiorno sulla Terra rimanendo allo stesso tempo un
arcangelo, pur non sapendolo lui stesso. E poich Jill e Mike insisterono sul
fatto che non erano affatto stati salvati, promise che li avrebbe trattati come
desideravano: le vie del Signore sono infinite e misteriose.
Credo che potresti definirci dei cercatori le disse Mike.
quanto basta, miei cari! Sono sicura che voi siate salvati: anche Foster
era un cercatore nei suoi primi anni. Io vi aiuter.
Poco dopo, la signora Paiwonski assistette a un altro piccolo miracolo.
Erano seduti in cerchio sul tappeto, e a un certo punto Jill si sdrai sulla
schiena e comunic mentalmente con Mike. Senza alcun preambolo, senza
lenzuolo e senza nulla che potesse nascondere un'asta, Mike la sollev da
terra. Patricia assist alla scena con serenit, convinta del fatto che le era
stato concesso di vedere un vero miracolo. Pat disse Mike un attimo dopo
sdraiati sulla schiena.
Patty ubbid senza protestare, come se quell'ordine le fosse stato imparti-
to da Foster in persona. Jill si volt. Mike, non faresti meglio a mettermi
gi, prima?
No, posso farcela.
La signora Paiwonski si senti sollevare dolcemente. La cosa non la spa-
vent affatto; prov semplicemente una sensazione di estasi religiosa, come
se tutto il suo corpo fosse invaso da un intenso calore. I suoi occhi si inon-
darono di lacrime; non aveva sentito qualcosa del genere dal giorno in cui,
quando era ancora ragazza, era stata toccata dal Santo Foster in persona.
Quando Mike le avvicin a mezz'aria e Jill la strinse a s, le sue lacrime au-
mentarono. Patricia Paiwonski singhiozzava di felicit.
Poco dopo, Mike le fece scendere nuovamente entrambe scoprendo di
non essere era affatto stanco. Ormai non riusciva pi nemmeno a ricordare
l'ultima volta che si era sentito affaticato.
Mike, abbiamo bisogno di un bicchiere d'acqua disse Jill.
S.
E allora?
Direi che non possiamo fame a meno. Per quale motivo pensi che sia ve-
nuta qui?
Io lo sapevo, ma non ero sicuro che lo sapessi anche tu o che appro-
vassi. Fratello mio. Me stesso.
Fratello mio.
Mike non si alz per prendere l'acqua. Mand un bicchiere dal vassoio
dei drink fino al bagno, lo fece riempire al rubinetto e lo rimand pieno fra
le mani di Jill. La signora Paiwonski osserv la scena con un'espressione
quasi distratta; ormai era andata al di l dello stupore. Jill le porse il bicchie-
re. Zia Party, questo una specie di battesimo e anche una specie di ma-
trimonio. una cosa marziana significa che noi ci fidiamo di te e tu ti fidi
di noi che noi possiamo dirti qualsiasi cosa e che tu puoi dire a noi qual-
siasi cosa e che saremo sempre amici, ora e per sempre. Si tratta di un
passo molto serio una volta fatto, non pu pi essere rinnegato. Se tu
rompessi questo patto, noi saremmo costretti a morire all'istante, salvati o
non salvati. Se invece lo rompessimo noi ma questo non accadr. In ogni
caso, se non vuoi, non c' bisogno che tu condivida l'acqua; rimarremo co-
munque amici. E soprattutto, se credi che ci interferisca in qualche modo
con la tua fede, non farlo. Anche se hai pensato che fosse cos, noi non ap-
parteniamo alla tua chiesa. Pu anche darsi che non verremo mai a farne
parte. Per ora non puoi chiamarci altro che cercatori. Mike?
Noi grokkiamo assenti lui. Pat, Jill ha parlato giustamente. Vorrei tan-
to potertelo spiegare in marziano, sarebbe molto pi chiaro. Comunque,
questo gesto rappresenta tutto ci che rappresenta per voi il matrimonio
con qualcosa in pi. Noi siamo liberi di offrirti l'acqua, ma se c' qualsiasi
motivo, nella tua religione o nel tuo cuore, per non accettarla, ti prego di
non berla.
Patricia Paiwonski inspir profondamente. Aveva gi preso una decisione
del genere in precedenza, davanti a suo marito, e non si era tirata indietro.
In fondo, chi era lei per rifiutarsi a un uomo santo? E alla sua sposa bene-
detta? La voglio disse infine con fermezza.
Jill prese un sorso dal bicchiere. Ci avviciniamo disse, e pass il bic-
chiere a Mike.
Mike guard prima Jill, poi Patricia. Ti ringrazio per l'acqua, mio fratel-
lo. Bevve un sorso. Pat, ti do l'acqua della vita. Che tu possa sempre bere
profondamente. Le pass il bicchiere.
Patricia lo accett. Grazie. Oh, miei cari, grazie! L'acqua della vita
oh, vi amo entrambi! Bevve avidamente.
Jill le prese il bicchiere dalle mani e lo svuot. Ora avviciniamoci, miei
fratelli.
Jill?
Ora!
Michael sollev il suo nuovo fratello d'acqua, la trasport e la pos dol-
cemente sul letto.
Fin dalla prima volta in cui lo aveva conosciuto a fondo, Valentine Mi-
chael Smith aveva grokkato che l'amore fisico umano (una cosa molto uma-
na e molto fisica) non era semplicemente un'accelerazione della crescita del-
le uova, e tantomeno era un semplice rituale attraverso il quale si otteneva
un avvicinamento; di fatto, l'atto stesso era un avvicinarsi, una cosa molto
buona e (per quel che ne sapeva) sconosciuta anche agli Anziani del suo
vecchio pianeta. Lui stava grokkando la cosa lentamente, sfruttando ogni
opportunit di grokkare la sua pienezza. In ogni caso, aveva gi superato la
paura di cadere in eresia pensando che gli Anziani non conoscessero quella
particolare forma di estasi; aveva gi grokkato infatti che quella nuova gen-
te era dotata di una profondit spirituale unica. Cos, cercava di sondare
queste profondit con gioia, senza alcun tab o inibizione inculcata dall'in-
fanzia che gli causasse sensi di colpa o lo portasse ad avere qualsiasi sorta
di riluttanza.
I suoi istruttori umani si erano rivelati insolitamente qualificati nell'i-
struirlo senza privarlo della sua innocenza, e il risultato era qualcosa di uni-
co, come la sua persona.
Jill fu molto compiaciuta, ma non eccessivamente sorpresa, nel constata-
re come la zia Patty accettasse appieno come fatto necessario e inevitabile
che il condividere l'acqua secondo un'antichissima cerimonia marziana con
Mike portasse a condividere anche lo stesso Mike in un rito umano altret-
tanto antico. Fu invece colpita (sebbene fosse comunque compiaciuta anche
da questo) dal fatto che Pat accettasse tutto con calma e tranquillit nono-
stante le fosse stato dimostrato che il suo nuovo fratello d'acqua era in grado
di compiere chiss quali miracoli oltre quelli che aveva appena fatto. Ma Jill
non sapeva che Patricia Paiwonski aveva gi incontrato un uomo santo pri-
ma di allora e che dunque si aspettava molto da un personaggio del genere.
Jill era semplicemente felice perch era stata raggiunta una crisi e la si era
superata intraprendendo la giusta azione inoltre, era felicissima ed emo-
zionata per l'avvicinamento determinato da quel momento; solo che pens
tutto questo in marziano, in modo non esprimibile da un linguaggio terre-
stre.
Dopo un po' si riposarono, e Jill disse a Mike di fare a Patty un bagno via
telecinesi; anche lei si sedette sul bordo della vasca e squitt e ridacchi as-
sieme alla donna pi anziana. Si trattava semplicemente di un gioco, che
aveva molto pi dell'umano che non del marziano: Mike lo aveva fatto a Jill
la prima volta quasi per caso, perch non aveva voglia di alzarsi; era stato
quasi un incidente, e ora si era trasformato in un rito abituale per loro, e Jill
era certa sarebbe piaciuto molto a Patty. Il solo fatto di vedere l'espressione
della donna mentre veniva massaggiata e insaponata da mani leggere e invi-
sibili le faceva venire i brividi. Alla fine, Patricia venne asciugata nel giro di
un attimo, senza asciugamani o getti d'aria.
Patricia sbatt le palpebre. Dopo una cosa del genere, ho bisogno di un
drink. Di quelli robusti.
Ma certo, cara.
E voglio ancora farvi vedere i miei tatuaggi. Tutti. Patricia segu Jill in
salotto, con Mike alle spalle, e si piazz al centro del tappeto. Ma prima
voglio che mi guardiate. Che guardiate me, non le mie figure. Che cosa ve-
dete?
Non senza un minimo di riluttanza, Mike fece sparire i tatuaggi dalla sua
mente e osserv il suo nuovo fratello senza decorazioni. Gli piacevano mol-
to i tatuaggi; erano molto personali e la differenziavano dagli altri, renden-
dola una persona unica. Ebbe l'impressione che le dessero addirittura un
certo sapore marziano. Mike aveva gi memorizzato tutti i suoi tatuaggi, ar-
rivando anche a pensare con un certo piacere che avrebbe potuto farsi tatua-
re il corpo anche lui, una volta che avesse grokkato che cosa raffigurare. La
vita di suo padre, il fratello d'acqua Jubal? Doveva pensarci sopra. Ne
avrebbe discusso con Jill e poteva darsi che anche lei desiderasse essere
tatuata. Quali disegni avrebbero potuto rendere Jill ancor pi splendidamen-
te Jill? Secondo lo stesso processo per cui il profumo ne amplificava l'odore
senza alterarlo?
Ci che vide quando osserv Pat senza tatuaggi gli fece piacere, ma non
cos tanto; aveva l'aspetto che deve avere una donna per assomigliare a una
donna. Mike non grokkava ancora la collezione di fotografie di Duke; certo,
erano molto interessanti e gli avevano insegnato che vi era una grande va-
riet nelle forme, nelle dimensioni, nelle proporzioni e nei colori delle don-
ne rispetto a quelle che aveva conosciuto fino ad allora; inoltre gli avevano
insegnato che vi era una certa variet nelle figure acrobatiche legate all'a-
more fisico ma avendo imparato questi semplici fatti, si era ritrovato a
scoprire che alla fin fine non vi era nient'altro da grokkare dalle preziose fo-
tografie di Duke. L'addestramento ricevuto su Marte lo aveva reso un otti-
mo osservatore, sia dal punto di vista visivo che da quello degli altri sensi,
solo che quello stesso addestramento lo aveva pressoch immunizzato ai
sottili piaceri del voyeurismo. Questo non significava che non trovasse ses-
sualmente stimolanti le donne (compresa, in modo particolare, Patricia Pai-
wonski), solo che per lui il piacere non risiedeva nel guardarle. Dava decisa-
mente pi importanza all'olfatto e al tatto; per questo aspetto, era per met
marziano e per met umano. Il riflesso marziano corrispondente (che era
una cosa palese come uno starnuto) veniva s stimolato da quei due sensi,
ma si poteva attivare solo nella stagione giusta. Ci che poteva essere chia-
mato sesso in marziano era un concetto romantico per gli umani quanto
poteva esserlo la nutrizione forzata via flebo.
Tuttavia, essendo stato invitato a guardarla senza figure, Mike not anco-
ra di pi un particolare di Patricia che aveva gi notato in precedenza: aveva
un viso tutto suo, segnato in bellezza dalla sua vita e dalla sua esperienza.
Scopri con dolce meraviglia che aveva un volto tutto suo ancor pi di quan-
to non lo avesse Jill, cosa che gli fece provare nei confronti di Pat un ulte-
riore rafforzamento di quella sensazione che ancora non poteva chiamare
amore, ma per la quale usava un concetto marziano pi discriminante ed
esclusivo.
Anche lei aveva un odore e una voce particolari come tutti gli esseri
umani. La voce di Pat era piuttosto cupa, e a Mike piaceva sentirla anche
quando non comprendeva ci che diceva; il suo odore invece era mischiato
con quello leggermente amaro e muschioso dato dal contatto giornaliero con
i serpenti. Ma la cosa non lo infastidiva affatto; i serpenti di Pat facevano
parte della sua persona non meno degli stessi tatuaggi. A Mike piacevano i
serpenti di Pat, ed era in grado di maneggiare anche quelli velenosi senza al-
cun pericolo, e non solo grazie alla sua facolt di dilatare il tempo per evi-
tarne i morsi. Lui grokkava assieme ai serpenti; assaporava i loro pensieri
innocenti e spietati e provava nostalgia di casa. A parte Pat, Mike era l'unica
persona che poteva maneggiare Ciambella di Miele senza arrecargli fastidio.
Normalmente il serpente si trovava in uno stato di torpore che avrebbe per-
messo a chiunque di prenderlo in mano, ma Mike era l'unico che veniva ac-
cettato da Ciambella di Miele anche come sostituto di Pat.
Mike lasci che le figure riapparissero.
Jill la guard e si domand per quale motivo si fosse tatuata tutto il cor-
po. In effetti aveva un gran bell'aspetto ma cos assomigliava a un fumet-
to vivente. Tuttavia, amava Patty per quel che era e non certo per il suo
aspetto, e a prescindere da questo, il fatto che fosse tatuata le garantiva un
lavoro costante almeno finch non fosse diventata vecchia e cadente fino
al punto che i babbei non sarebbero pi stati disposti a sganciare un centesi-
mo per vederla neanche se i suoi tatuaggi fossero stati firmati da Rem-
brandt. Sper che Patty avesse messo da parte abbastanza denaro da potersi
mantenere anche in futuro ma poi ricord improvvisamente che ora anche
Patty era divenuta fratello d'acqua di Mike (e sua, naturalmente) e che di
conseguenza l'infinita fortuna di Mike le assicurava una pensione. Questo
pensiero la tranquillizz non poco.
Ebbene? insist la signora Paiwonski. Che cosa vedete? Quanti anni
ho, Michael?
Non lo so rispose semplicemente Mike.
Prova a indovinare.
Non posso indovinare, Pat.
Oh, suvvia, non mi offender.
Patty intervenne Jill Mike dice sul serio quando dice che non riesce a
indovinare. Non da molto che Mike si trova sulla Terra e non ha ancora
imparato a giudicare l'et della gente solo guardandola. Fra l'altro, Mike
pensa ancora in numeri marziani e usa l'aritmetica marziana. Se bisogna
fare dei calcoli o ricordarsi una data, ci penso sempre io.
Be' allora indovina tu, cara. Sii sincera.
Jill scrut nuovamente il corpo di Patty, notando il suo fisico asciutto ma
notando anche le mani, la gola e le rughe degli occhi quindi tolse cinque
anni alla sua stima nonostante il fatto che con un fratello d'acqua bisognava
essere sinceri al massimo. Mmm, direi una trentina, anno pi anno meno.
La signora Paiwonski si produsse in una risata di trionfo. E questo
solo uno dei benefici che si ricavano dalla Vera Fede, figli miei! Jill, cara,
purtroppo ho pi di quarant'anni. Quanti di pi, preferisco non dirlo; ormai
ho perso il conto.
Devo dire che non li dimostri proprio.
Lo so. La felicit fa questo e altro, mia cara. Quando ho avuto il primo
figlio, mi sono lasciata completamente andare. Ero una bestia: sembrava
sempre che fossi incinta di quattro mesi e il mio fisico era cadente. Da allo-
ra non ho fatto nessuna operazione. Non c' bisogno che tu mi creda, lo so
anch'io che un bravo chirurgo plastico non lascia nemmeno una cicatrice
ma ti assicuro che su di me si sarebbe notato; avrei dovuto rinunciare a delle
parti di tatuaggi.
Poi ho visto la luce! Sono stata convertita: niente ginnastica, niente die-
ta mangio ancora come un maiale, lo sai no? stato solo grazie alla feli-
cit. Perfetta felicit in armonia con il Signore grazie all'aiuto del Santo Fo-
ster.
incredibile disse Jill, sinceramente colpita. Conosceva diverse donne
che si erano conservate altrettanto bene (anche lei aveva senz'altro intenzio-
ne di fare la stessa cosa), ma sempre a costo di un grande sforzo. Sapeva
che la zia Patty stava dicendo la verit a proposito di ginnastica e diete per-
ch lo aveva potuto constatare di persona frequentandola ed essendo
un'infermiera e conoscendo bene le sale operatorie, sapeva esattamente
quanta e quale pelle andava tagliata per un'operazione di lifting; non vi po-
tevano essere dubbi sul fatto che quei tatuaggi non avessero mai visto un bi-
sturi.
Ma Mike invece non era affatto stupito. Concluse semplicemente che
Patty aveva imparato a pensare il suo corpo come lo desiderava, a prescin-
dere dal fatto che attribuiva il merito a Foster. Stava ancora cercando di in-
segnare questa forma di controllo del corpo a Jill, ma sapeva che avrebbe
dovuto perfezionare molto la sua conoscenza del marziano prima di rag-
giungerne la padronanza. Ma non c'era fretta; con il tempo vi sarebbe riusci-
ta.
Pat continu a parlare: Volevo solo che vedeste ci che ha fatto per me
la Fede. Anche se questo solo l'esterno; il vero cambiamento avvenuto
dentro di me. Felicit. Devo cercare di spiegarvi che cosa significa. Il buon
Dio sa bene che non sono stata ordinata e che non sono particolarmente do-
tata per quanto riguarda le parole ma devo provarci lo stesso. Poi rispon-
der alle vostre domande, se sar in grado di farlo. La prima cosa che dove-
te accettare che tutte le altre cosiddette Chiese non sono che trappole del
demonio. Il nostro amato Ges Cristo predic l'unica vera fede, cos ha det-
to Foster e questo ci che io credo fermamente. Tuttavia, nel corso delle
ere buie, le sue parole vennero deliberatamente alterate e contorte fino al
punto che lui stesso avrebbe stentato a riconoscerle. Ed proprio per questo
che Foster venne mandato sulla Terra, affinch fondasse una Nuova Rivela-
zione e rimettesse le cose in chiaro.
Patricia Paiwonski assunse un'aria molto solenne, come fosse stata una
pretessa abbigliata di sacra dignit e di simboli mistici. Dio vuole vederci
felici. Ha riempito il mondo di cose che possono renderci felici, se solo riu-
sciamo a vedere la Luce. Pensate che Dio farebbe trasformare il succo in
vino se non volesse vederci bere e gioire? Potrebbe benissimo fare in modo
che il succo rimanesse tale o trasformarlo direttamente in aceto in modo
che nessuno ne possa trarre una risata felice. Non forse cos? Naturalmen-
te, non intende farci ubriacare fino al punto che torniamo a casa e picchiamo
nostra moglie o trascuriamo i bambini Lui ci ha dato delle cose buone da
usare, non di cui abusare e nemmeno da ignorare. Ma sei hai voglia di
prenderti una sbronza, in un gruppo di amici che hanno visto la luce a loro
volta, e se poi ti viene voglia di saltare, di ballare e di ringraziare il Signore
per la sua infinita bont che cosa ci pu essere di male in questo? Il no-
stro Signore ha fatto l'alcol e ha fatto i piedi e li ha fatti in modo che noi
possiamo metterli assieme ed essere felici!
Fece una pausa. Riempimi di nuovo il bicchiere, cara. Predicare un la-
voro duro, e fa venire parecchia sete. E non metterci troppa acqua tonica,
questa volta. Comunque, ci che ho appena detto non tutto; se Dio non
avesse voluto che si guardassero le donne, le avrebbe fatte brutte. Mi sem-
bra un ragionamento logico, no? Ha inventato lui il gioco, e non credo pro-
prio che lo abbia concepito in modo che i polli non possano vincere mai,
come una ruota della fortuna truccata in qualche luna park che conosco.
Non manderebbe mai nessuno all'Inferno per aver perso in un gioco trucca-
to.
Insomma, Dio voleva che fossimo felici e ci ha detto come fare: Ama-
tevi l'un l'altro! Ama un serpente se la povera creatura ha bisogno di amo-
re. Ama il tuo prossimo se ha visto la luce e ha amore nel suo cuore e dai
il dorso della tua mano solo ai peccatori e ai corruttori di satana che voglio-
no sviarti dal tuo percorso e condurti nella fossa. E quando Dio parlava di
amore, non intendeva di certo quel tipo di amore scialacquato della vec-
chia zia che non osa alzare lo sguardo dal suo libro di inni sacri per paura di
vedere la tentazione della carne. Se a Dio non piaceva la carne, perch ne
ha fatta tanta? Non cos folle. Ha fatto il Gran Canyon, e le comete che
sfrecciano per il cielo, ha fatto i cicloni e i terremoti vi sembra plausibile
che un Dio in grado di fare tutto ci faccia dietrofront solo perch qualche
cretinetta si chinata per bere a una fontanella e un uomo le ha visto per un
attimo una tetta? Sai bene che non cos, cara. Quando Dio ci ha detto che
dovevamo amare, non ci stava ponendo dei limiti! Dobbiamo amare i bam-
bini appena nati che hanno bisogno di essere cambiati in continuazione, e
anche gli uomini forti e puzzolenti, per avere altri bambini da amare; e nel
frattempo dobbiamo continuare ad amare, perch la cosa pi bella che esi-
sta!
Naturalmente, questo non significa che vi sia bisogno di spacciare l'a-
more, pi di quanto una bottiglia di buon whisky non significhi che mi deb-
ba per forza ubriacare e andare a picchiare un poliziotto. L'amore non si pu
vendere e la felicit non si pu comprare; nessuno dei due articoli ha la tar-
ghetta del prezzo e se pensate che possa essere cos, la strada dell'inferno
gi spalancata davanti a voi. Ma se una persona d a cuore aperto e prende
ci che Dio le dar, il diavolo non potr mai sfiorarla nemmeno con un dito.
E in quanto ai soldi si rivolse a Jill. Cara, saresti disposta a fare la ceri-
monia della condivisione dell'acqua con qualcuno diciamo per un milione
di dollari? Facciamo dieci milioni, esentasse.
Certo che no. Michael, hai grokkato?
Ho grokkato quasi netta sua pienezza, Jill. Aspettare propizio.
Visto, cara? Ho capito subito quel che significava, che in quell'acqua
c'era dell'amore. Voi siete dei cercatori, e siete molto vicini alla luce. Ma
dato che voi due, grazie all'amore che in voi, avete condiviso l'acqua e vi
siete avvicinati, come dice Mike, posso dirvi delle cose che in condizioni
normali non direi mai a un cercatore.
Il reverendo Foster, autoconsacrato o consacrato direttamente da Dio (a
seconda di quale autorit si citasse), possedeva un'intuizione nei confronti
delle tendenze della sua cultura e della sua epoca che era paragonabile a
quella di un abile mago che valuta le possibili reazioni del pubblico di polli
che ha davanti. Il paese, con tutta la sua cultura, che veniva comunemente
denominato America, nel corso della sua storia aveva denotato una perso-
nalit a due facce. Le sue leggi erano quasi sempre state molto puritane,
mentre la sua gente aveva sempre assunto un comportamento in privato che
si poteva arrivare a definire rabelaisiano. Le sue religioni principali erano
tutte di tendenza apollinea, seppure a diversi livelli, mentre i suoi convegni
religiosi si manifestavano spesso in una maniera isterica che rasentava ten-
denze dionisiache. Nel ventesimo secolo (era cristiana terrestre) il sesso non
era stato soppresso con tanto vigore in nessun luogo del mondo pi che in
America e allo stesso tempo non vi era nessun luogo al mondo dove si
fosse dimostrato un maggiore interesse nei suoi confronti.
Il reverendo Foster aveva almeno due tratti in comune con ogni grande
leader religioso di quel pianeta: una personalit decisamente magnetica (i
suoi concorrenti avevano spesso usato la parola ipnotizzatore, o anche
molto di peggio, per definirlo), e una sessualit che non aveva nulla a che
fare con la norma umana. I grandi capi religiosi della Terra erano sempre
stati o casti o l'antitesi completa della castit. (I grandi leader, gli innovato-
ri, non necessariamente maggiori amministratori o consolidatoli.) Ebbene,
Foster non era casto.
E tantomeno lo erano state le sue mogli o le sue alte pretesse; di fatto,
l'affermazione finale e definitiva della conversione e della rinascita sotto la
Nuova Rivelazione comprendeva quasi sempre un rituale che Valentine Mi-
chael Smith avrebbe grokkato in seguito come particolarmente adatto all'av-
vicinamento reciproco.
Ma naturalmente, questa non era una novit; nel corso della storia della
Terra, erano innumerevoli le stte, i culti e le religioni maggiori che aveva-
no adottato essenzialmente la medesima tecnica solo che la cosa non era
mai stata messa in atto su grande scala in America prima dei tempi di Fo-
ster. Foster era stato ostacolato pi di una volta, prima di riuscire a perfe-
zionare un metodo e un'organizzazione che gli permettessero di espandere
il suo culto. Per quanto riguardava l'organizzazione, si era ispirato libera-
mente ai metodi della massoneria, del cattolicesimo e del Partito comunista,
e inoltre aveva preso in prestito frammenti delle antiche Scritture per com-
porre la sua Nuova Rivelazione condendo il tutto e servendolo ai suoi
clienti come un ritorno ai primordi della cristianit. Aveva cos fondato una
Chiesa Esterna, accessibile a tutti; chiunque vi accedesse poteva rimanere
un cercatore anche per tutta la vita, godendo sempre dei molti benefici
dati del farne parte. Poi vi era una Chiesa di Mezzo, che per tutti quelli
che ne erano al di fuori non era altro che la Chiesa della Nuova Rivelazio-
ne. L i felici salvati che pagavano le loro decime potevano usufruire di tut-
ti i benefici materiali degli agganci economici in continua espansione della
Chiesa stessa, passando il tempo nell'atmosfera di infinito carnevale e revi-
val della vera felicit. I loro peccati venivano perdonati, e non potevano
commetterne altri finch sostenevano la loro Chiesa, si comportavano in
maniera onesta nei rapporti con i loro fratelli fosteriti, condannavano i pec-
catori e rimanevano felici. La Nuova Rivelazione non incoraggiava specifi-
camente l'adulterio: si limitava ad assumere un atteggiamento piuttosto mi-
stico quando si trattava di discutere la condotta sessuale.
Erano proprio i salvati della Chiesa di Mezzo a fornire le truppe d'assalto
quando era necessario intraprendere un'azione diretta. Foster aveva infatti
preso in prestito un trucchetto dai wobblies10 dell'inizio del ventesimo seco-
lo: se una qualunque comunit tentava di contrastare lo sbocciare di un nuo-
vo movimento fosterita, tutti gli adepti delle altre regioni convergevano sul
luogo in questione finch non vi erano n prigioni n poliziotti a sufficienza
per tenerli a bada; la Corte suprema nazionale non aveva mai confermato la
condanna di un fosterita in quanto tale, e tantomeno l'aveva fatto in seguito
l'Alta corte della Federazione.
Ci nonostante, oltre alle due Chiese aperte citate, vi era anche una
Chiesa Interna. Si trattava di un nucleo impenetrabile composto esclusiva-
mente di persone completamente dedite a essa, come i preti, i predicatori, e
tutti i responsabili delle chiavi, degli archivi e della politica della Chiesa
stessa. Queste persone erano chiamate i rinati, senza peccato e sicuri del
loro posto in Paradiso, unici conoscitori dei misteri interni della Chiesa e
unici candidati all'ammissione diretta in Paradiso.
Foster selezionava questi ultimi con grande cura, lo aveva fatto sempre
personalmente finch l'operazione non era divenuta troppo vasta. Cercava
uomini pi simili possibile a lui e donne uguali alle sue mogli-pretesse; gen-
te dinamica, assolutamente convinta (come del resto era anche lui), cocciu-
ta, libera dalla gelosia nel suo senso pi semplice e pi umano, e tutti poten-
ziali satiri o ninfe, dato che la Chiesa Intema non era altro che la realizza-
zione di quel culto dionisiaco che l'America non aveva mai avuto, per il
quale vi era un mercato potenziale a dir poco enorme.
Ma Foster era stato molto cauto: se i candidati erano sposati, potevano
aderire tutti e due o nessuno. Un candidato non sposato doveva essere ses-
sualmente attraente e aggressivo, inoltre i preti avevano l'ordine di non fare
mai in modo che vi fossero pi donne che uomini. Nessuno mai riuscito a
stabilire con certezza se Foster avesse studiato la storia di altri culti ameri-
10
Membri del movimento sindacale IWW, Industrial Workers of the World
(N.d.T.).
cani precedenti e per qualche verso paralleli al suo, ma doveva per forza sa-
pere, o almeno doveva aver percepito, che la maggior parte di essi erano mi-
seramente falliti per via della possessiva concupiscenza dei loro preti, che
aveva portato a gelosia e violenza da parte degli altri membri maschi delle
varie comunit. Foster per non era mai caduto in quello stesso errore: non
aveva mai tenuto una donna solo per s, neanche quelle che aveva sposato
legalmente.
E tantomeno si era sforzato troppo per espandere pi di tanto il suo grup-
po di eletti: la Chiesa di Mezzo, quella conosciuta dal pubblico, offriva gi
parecchio di per s per quanto riguardava i bisogni delle grandi masse di uo-
mini e donne infelici e tormentati dai sensi di colpa. Se poi qualche congre-
gazione locale produceva anche due sole coppie in grado di compiere un
matrimonio con il Paradiso, Foster ne era felice. Se invece non ne produ-
ceva nemmeno una, lasciava che i semi crescessero e mandava un prete e
una pretessa svegli per nutrirli e accudirli.
Ma per quanto gli era possibile, testava sempre di persona le coppie can-
didate, in compagnia di qualche pretessa devota. E dato che la coppia era
sempre gi salvata, cio gi parte della Chiesa di Mezzo, correva ben po-
chi rischi anzi, a dir la verit non ne correva alcuno con la candidata fem-
mina, e valutava sempre personalmente l'uomo prima di lasciare via libera
alla sua pretessa.
Quando Patricia Paiwonski era stata salvata, era ancora giovane, sposata
e molto felice, molto felice. Aveva appena avuto il suo primo figlio, e pro-
vava per suo marito, che era pi vecchio di lei, un'enorme ammirazione.
George Paiwonski era un uomo molto generoso e affettuoso. Aveva una sola
debolezza, che spesso lo rendeva troppo ubriaco per dimostrare il suo affet-
to dopo una giornata di duro lavoro ma l'ago con cui disegnava i tatuaggi
era sempre preciso, e il suo occhio acuto. Patty si considerava una moglie
fedele e, nel complesso, anche fortunata. Certo, di tanto in tanto George si
affezionava un po' troppo a qualche cliente di sesso femminile ma era ab-
bastanza tollerante. Fra l'altro, a volte capitava anche a lei di uscire con
qualche cliente maschio, soprattutto nei periodi in cui George si attaccava
alla bottiglia con particolare accanimento.
Ci nonostante, nella sua vita era sempre mancato qualcosa a cui non era
bastato a sopperire nemmeno lo strano dono di un serpente maschio da parte
di un cliente particolarmente affezionato che non poteva pi tenerlo. A Pa-
tricia erano sempre piaciuti gli animali domestici, e non aveva nessun pre-
giudizio nei confronti dei serpenti; gli costru infatti subito un terrario nella
vetrina del loro negozio, e George prepar una bella immagine in quadricro-
mia da mettere sullo sfondo: NON CALPESTATEMI!, con un risultato
molto apprezzato.
In seguito lei si procur altri serpenti, e scopri che le recavano un certo
conforto. Ma dalla sua vita interiore, vista la guerra fredda fra suo padre,
che era un protestante dell'Ulster, e sua madre, che era una ragazza di Cork,
era sempre mancata la religione.
Da quando Foster aveva predicato a San Pedro, era divenuta una cerca-
trice; in seguito era riuscita a portare George in chiesa un paio di domeni-
che, ma non avevano ancora visto la luce.
Fu lo stesso Foster a far s che la vedessero, il giorno in cui si confessaro-
no entrambi a lui. Sei mesi dopo, quando Foster torn a San Pedro per vede-
re come stesse andando quella sua filiale, trov una coppia talmente dedita
che decise di concedere loro la sua attenzione personale.
E dal giorno in cui ha visto la sacra luce, non ho mai pi avuto alcun
problema con George spieg Patty a Mike e Jill. Non che avesse smesso
di bere, ma lo faceva solo in chiesa e non esagerava mai. Quando il nostro
sacro Patriarca fece ritorno, George aveva gi dato inizio al suo Grande Pro-
getto. E naturalmente volevamo mostrarlo a Foster, sempre che avesse avu-
to il tempo per dedicarci un po' della sua attenzione La signora Paiwon-
ski ebbe un attimo di esitazione. Ragazzi, queste sono cose che non dovrei
raccontare
Allora non raccontarle ribatt Jill con enfasi. Dolcezza mia, nessuno
di noi due vuole che tu ci racconti delle cose che non vuoi raccontare. Con-
dividere l'acqua deve essere una cosa semplice e naturale e per noi
molto facile aspettare che ti venga naturale.
Uh ma io voglio condividere queste mie esperienze con voi! Ragazzi,
io mi fido ciccamene di voi, ma devo ricordarvi che si tratta di fatti privati
della Chiesa, e che non dovete raccontarli a nessun altro allo stesso modo
in cui io non racconterei a nessuno nulla su di voi.
Mike annui. Qui sulla Terra si pu definire una faccenda fra fratelli
d'acqua. Su Marte non ci sarebbero problemi, ma per quel che ho grokkato,
qui a volte ce ne possono essere. Una faccenda fra fratelli d'acqua non si
ripete.
Ho ho grokkato. una parola un po' strana, ma la sto imparando.
Va bene, cari, allora si tratta di una faccenda fra fratelli d'acqua. Lo sapevate
che tutti i fosteriti sono tatuati? Intendo i veri membri della Chiesa, quelli
che sono salvati eternamente, per sempre e ogni giorno, come me. Oh, non
intendo certo tatuati ovunque come me lo vedete quello? Appena sopra il
mio cuore, lo vedete? Quello il bacio sacro di Foster. George l'ha inserito
nel disegno per far sembrare che ne facesse parte, cos nessuno si sarebbe
reso conto di ci che era in realt a meno che non glielo dicessi io stessa.
Ma vi assicuro che si tratta del suo bacio; sfato Foster stesso a imprimerlo
sulla mia pelle! Assunse un'espressione di estatico orgoglio.
Jill e Mike esaminarono il tatuaggio. In effetti proprio il segno di un
bacio disse Jill con una certa meraviglia. come se qualcuno ti avesse
baciata con del rossetto, ma prima che ce lo facessi notare ero convinta che
facesse parte del tramonto.
Esatto, proprio per questo che George l'ha messo in quel punto. Non si
mostra il bacio di Foster a gente che non stata baciata da Foster a sua vol-
ta, e questa la prima volta che mi succede. Per insist sono sicura che
prima o poi voi due ne avrete uno uguale e quando ci avverr, voglio es-
sere io a tatuarvi.
Non riesco a capire, Patty intervenne Jill. Capisco che sia meraviglio-
so che tu sia stata baciata da Foster ma come possibile che baci anche
noi, se lui si trova in paradiso?
Lascia che ti spieghi: qualsiasi prete o pretessa consacrata pu darvi il
bacio di Foster. Significa che Dio nel tuo cuore; che Dio fa parte di te in
eterno.
Mike assunse improvvisamente un'espressione intensa. Tu sei Dio!
Cosa, Michael? Be', un modo ben strano per dirlo; non ho mai sentito
un prete metterla in questo modo. Ma in effetti esprime il concetto abbastan-
za bene Dio con te, dentro di te ed assieme a te, e il diavolo non ti
potr mai beccare.
S assenti Mike. Tu grokki Dio. Mike pens felicemente che non era
mai arrivato tanto vicino all'espressione di quel concetto anche se, a ogni
modo, Jill ne stava imparando il significato, in marziano.
proprio questa l'idea, Mike. Dio Dio ti grokka, e tu sei sposato in
sacro amore e in eterna felicit alla sua Chiesa. Il prete, o la pretessa, ti ba-
cia, e poi il segno del bacio viene tatuato per dimostrare che eterno. Natu-
ralmente non deve essere per forza cos grande; il mio ha conservato la stes-
sa forma e le stesse dimensioni del bacio originale delle sacre labbra di Fo-
ster. Inoltre, il bacio pu essere apposto ovunque, al riparo dagli occhi dei
peccatori. Molti uomini si fanno rasare una parte di capelli, si fanno tatuaggi
sulla testa e poi indossano un cappello o una benda finch i capelli non ri-
crescono. Oppure se lo fanno fare in un punto dove sono certi che non verr
visto a meno che non vogliano loro stessi. Non si pu mettere in un punto
che si possa calpestare o in cui ci si siede, ma per il resto qualsiasi punto va
bene. Poi lo si pu mostrare quando si partecipa alle riunioni della Felicit a
porte chiuse, quando si fra salvati.
Ho sentito parlare di queste riunioni della felicit disse Jill ma non ho
mai ben capito di che cosa si tratti.
Be' disse la signora Paiwonski in tono distaccato ci sono riunioni e
riunioni. Quelle riservate ai membri ordinari, che sono salvati ma che po-
trebbero ancora perdersi, sono assai divertenti: si tratta di feste grandiose in
cui si prega solo in maniera naturale e gioiosa, con tutte le caratteristiche
che rendono bella una festa. Magari ci scappa anche un po' di amore vero,
ma bisogna stare sempre molto attenti a come e con chi lo si fa, perch non
devono mai insorgere dissensi fra i fratelli. La Chiesa molto severa a que-
sto riguardo; ogni cosa deve essere al posto giusto.
Ma in una riunione della felicit fra salvati eterni be', l non occorre
stare attenti, poich non vi nessuno che possa compiere peccati. I peccati
appartengono al passato. Quindi, se vuoi bere fino a svenire, non c' proble-
ma, perch significa che era volont di Dio, altrimenti non lo avresti fatto.
Puoi inginocchiarti a pregare o alzare la voce in un canto sacro o anche
strapparti di dosso i vestiti e lanciarti in una danza frenetica: sempre vo-
lont di Dio. Pu anche capitarti di non avere nulla addosso gi in partenza,
e di sicuro non ci sar nessuno che avr nulla da ridire in proposito.
A sentirti si direbbe che sono delle gran belle feste comment Jill.
Oh, lo sono sempre! Per tutta la durata della festa, ci si sente pieni di
paradisiaca beatitudine. E se poi al mattino ti risvegli su un divano assieme
a uno dei sacri fratelli, sai per certo che si trova l perch Dio ha deciso di
rendervi entrambi ancora pi felici. E lo sei. Tutti hanno il bacio di Foster
impresso sulla pelle, e sono tutti tuoi. Fece una piccola smorfia. un po'
come condividere l'acqua. Capite?
Io grokko assenti Mike.
Mike?
Aspetta, Jill. Aspetta la pienezza.
Ma non pensate disse Patricia in tono sincero che una persona possa
avere accesso a una riunione della felicit del Tempio Interno solo perch ha
un paio di labbra tatuate addosso; non un marchio difficile da falsificare.
Un fratello o una sorella in visita be' prendiamo me, a esempio. Non ap-
pena so quale sar la prossima tappa del luna park, scrivo alle chiese locali e
mando loro le mie impronte digitali affinch le possano confrontare con lo
schedario mastro dei salvati eterni presso il tabernacolo dell'arcangelo Fo-
ster, a meno che non mi conoscano di gi. Quando vado in chiesa e di do-
menica ci vado sempre, perch non perderei mai una riunione della felicit
anche se certe sere significa saltare l'ultimo spettacolo anche se vado l
per la prima volta, mi identificano immediatamente. Nella maggior parte
delle chiese sono felicissimi di vedermi, perch con le mie immagini sacre
uniche e insuperabili rappresento un'attrazione in pi; spesso mi capita di
passare l'intera serata facendomi guardare dalla gente e vi assicuro che
ogni minuto in pi una gran gioia per me. A volte il prete mi chiede di por-
tare Ciambella di Miele per fare Eva con il serpente; in quel caso devo truc-
carmi il corpo, o mettermi addosso una calzamaglia color pelle se non c' il
tempo per il trucco. Un fratello della congregazione locale fa Adamo, e ve-
niamo scacciati via dal giardino dell'Eden; poi il prete locale spiega il vero
significato della storia, non le solite menzogne che si sentono dire in giro
e alla fine riguadagniamo la nostra benedetta innocenza e la nostra felicit, e
da quel momento in poi potete stare sicuri che la festa decolla. Gioia im-
mensa!
Ma alla fine tutti vogliono sempre vedere il mio bacio di Foster, perch
da quando andato in Paradiso quasi vent'anni fa, la Chiesa cresciuta mol-
to, e non c' ormai pi quasi nessuno che abbia addosso il suo bacio origina-
le e l'autenticit del mio viene testimoniata dal tabernacolo. Poi racconto
loro la storia del bacio. E
La signora Paiwonski esit un attimo, quindi raccont loro la storia, sen-
za omettere alcun dettaglio, e Jill si domand dove fosse andata a finire la
sua seppur limitata capacit di arrossire. Poi grokk che Mike e Patty erano
fatti della stessa pasta; erano del tutto innocenti di fronte a Dio, a prescinde-
re da ci che facevano. Per amore di Patty, desider ardentemente che tutte
quelle storie assurde fossero vere, che Foster fosse davvero stato un santo
profeta che l'aveva salvata dandole la gioia eterna.
Foster apparve come un essere grottesco, agli occhi di Jill. Poi, improvvi-
samente, grazie anche alla sua aumentata capacit di ricordare, Jill si ritrov
nella sala dalla parete di vetro a fissare gli occhi morti di Foster. Eppure,
nella sua mente, le parve vivo prov un brivido lungo la schiena e si do-
mand come si sarebbe comportata lei se Foster le avesse offerto il suo sa-
cro bacio e la sua sacra persona.
Cancell quel pensiero dalla mente, ma non prima che Mike riuscisse a
captarne la gran parte. Lo senti sorridere con la sua saputa innocenza.
Si alz in piedi. Patty cara, a che ora devi tornare al parcheggio?
Oh, caspita! Dovrei gi essere l!
E perch mai? Gli spettacoli non iniziano prima delle nove e mezza.
Be' Ciambella di Miele sente la mia mancanza e diventa nervosa se
non rientro.
Non puoi dirle che stanotte c' una riunione della felicit?
Be' La donna pi anziana prese Jill fra le sue braccia. In fondo, la
verit!
Bene. Allora io vado a farmi una dormita sono completamente cotta,
credimi. A che ora ti devi alzare, allora?
Uh, se torno per le otto, posso fare in modo che Sam mi tiri gi la tenda
e potr assicurarmi che i miei bambini vengano caricati come si deve.
Colazione?
Di solito non faccio colazione appena sveglia, mangio sul treno. Al mat-
tino bevo solo un caff.
Lo faremo qui in stanza. Non preoccuparti, ti sveglier io. Ora voi due
potete rimanere qui a parlare di religione fin quando volete; non vi permet-
ter di dormire troppo sempre ammesso che dormiate. Mike di solito non
dorme.
Non dorme?
No. Si rannicchia e pensa, se ha qualcosa a cui pensare, ma non dorme.
La signora Paiwonski annui con aria solenne. Un altro segno. Ne sono
sicura, e sono convinta che un giorno te ne renderai conto anche tu, Mi-
chael. So che prima o poi verr il tuo giorno.
Pu darsi assenti Jill. Mike, sto crollando: ti spiacerebbe infilarmi nel
letto, per favore? Venne sollevata e trasportata in camera da letto, dove due
mani invisibili le tirarono su le lenzuola. Jill si addorment ancor prima di
essere completamente coperta.
Come programmato in precedenza, Jill si risvegli alle sette precise.
Mike aveva un orologio nel cervello, ma questo era piuttosto impreciso per
quanto riguardava i tempi e i calendari terrestri; vibrava in risposta ad altri
bisogni. Jill scivol fuori dal suo letto e infil la testa nell'altra stanza. Le
luci erano spente e gli scuri tirati; la stanza era buia, ma Mike e Patty non
stavano dormendo. Jill senti Mike parlare in tono basso ma sicuro:
Tu sei Dio.
Tu sei Dio sussurr in risposta Patty con una voce tanto pesante da
sembrare drogata.
S. Jill Dio.
Jill Dio. S, Michael.
E tu sei Dio.
Dio sei fu. Ora, Michael, ora!
Jill rientr in stanza silenziosamente e si lav i denti. Poi fece sapere a
Mike con la sua mente che era gi sveglia, e scopr senza stupirsi che lui lo
sapeva gi. Quando torn in salotto, le tende erano state aperte e la luce del
mattino invadeva la stanza. Buongiorno, cari! Li baci entrambi.
Tu sei Dio si limit a dire Patty.
S, Patty. E anche tu sei Dio. Dio in tutti noi. Osserv Patty nella luce
forte e inclemente del mattino, e scopri che il suo nuovo fratello d'acqua
non aveva affatto un'aria stanca, ma sembrava aver dormito
saporitamente e appena pi giovane e pi dolce che mai. Be', in fondo Jill
conosceva bene quell'effetto; se Mike aveva voglia di stare alzato a parlare
tutta la notte invece di leggere o pensare, Jill non aveva mai trovato alcun
problema nello stargli dietro le venne inoltre il sospetto che la sua sonno-
lenza della sera prima fosse stata un'idea di Mike cosa che le venne subito
confermata mentalmente dallo stesso Mike.
E ora un bel caff per tutti e si d il caso che abbiamo anche della
spremuta d'arancio fresca.
Fecero una colazione leggera, il cui ingrediente principale fu la felicit.
Jill not che Patty era pensierosa. Cosa c', cara?
Uh lo so che non forse l'argomento pi adatto alla circostanza, ma
mi stavo domandando come farete voi due a mantenervi. Volevo appunto
farvi sapere che la zia Patty ha messo via abbastanza soldini e che se ne
avete bisogno
Jill scoppi a ridere. Oh cara, mi dispiace; non volevo ridere a quel
modo. Ma non lo sai che l'Uomo di Marte ricco? Non leggi mai i
giornali?
La signora Paiwonski assunse un'espressione sconcertata. Be', in effetti
lo sapevo in quel senso. Ma non ci si pu mai fidare di quello che dicono
i giornali.
Jill emise un sospiro. Patty, sei un amore. E credimi, ora che siamo fra-
telli d'acqua, non avremmo nemmeno un attimo di esitazione ad approfittare
della tua cortesia; dividere il nido non solo una formula poetica. Tutta-
via, la situazione opposta; se ti capiter mai di avere bisogno di soldi,
qualsiasi cifra, perch non credo che riusciremo mai a usarli tutti, basta che
tu ce lo chieda. Qualsiasi cifra. In qualsiasi momento. Scrivimi, o meglio,
chiamami, perch Mike non ha la pi pallida idea di come si amministra il
denaro. Anzi, a dir la verit ho un paio di centinaia di migliaia di dollari in
un conto a mio nome che posso ritirare anche in questo momento. Ti servo-
no?
La signora Paiwonski mantenne la sua espressione sconcertata, la stessa
che le avevano visto assumere solo quando Mike le aveva fatto sparire il ve-
stito la sera precedente. Benedetta! No, non ho bisogno di soldi.
Jill scroll le spalle. Be', se ti capita, basta che tu faccia un fischio. Non
riusciremo mai a spenderli, e il Governo non permette a Mike di regalarli.
Perlomeno, non tutti. Se per esempio tu volessi uno yacht, Mike sarebbe fe-
licissimo di regalartelo.
Mi piacerebbe molto, Pat. Non ho mai visto uno yacht comment
Mike.
La signora Paiwonski scosse il capo. Non esagerate, cari non ho mai
voluto cos tanto e da voi due non voglio altro che il vostro affetto.
Quello ce l'hai gi disse Jill.
Non grokko appieno la parola affetto intervenne Mike in tono serio.
Ma Jill parla sempre giustamente. Se noi lo abbiamo, anche tuo.
Mi piacerebbe anche che voi due foste salvati. Ma so che di questo non
mi devo preoccupare. Mike mi ha detto di aspettare, e del perch bisogna
aspettare. Mi capisci, Jill?
Grokko. Ormai non sono pi impaziente per nessuna cosa.
Per io ho una cosa da dare a voi due. La donna tatuata si alz in piedi
e si avvicin al punto in cui aveva lasciato la borsa, dalla quale tir fuori un
libro. Torn da loro e glielo mostr. Miei cari, questa la copia autentica
della Nuova Rivelazione che mi diede Foster in persona la notte che mi
fiss addosso il suo bacio. Voglio che la teniate voi.
Gli occhi di Jill si riempirono improvvisamente di lacrime. Ma zia
Patty, Patty, fratello mio! Non possiamo accettarlo! Non questo. Ne compre-
remo un'altra copia.
No. Questa questa acqua. Voglio condividerla con voi per favo-
rire il nostro avvicinamento.
Oh Jill balz in piedi. Va bene, lo accettiamo. Ma ora nostro di
tutti noi. La baci.
Dopo un po', Mike le mise una mano sulla spalla. Fratellino goloso, ora
tocca a me.
Sar sempre golosa, almeno in questo senso.
L'Uomo di Marte baci il suo nuovo fratello prima sulla bocca, poi fece
una pausa e la baci dolcemente nel punto in cui aveva ricevuto il bacio di
Foster. Mike riflett un attimo, un tempo molto breve in tempo terrestre,
scelse un punto in cui il disegno di George poteva servire allo scopo, e la
baci in quel punto mentre pensava in tempo dilatato e con grande dettaglio
a ci che aveva intenzione di ottenere. Era necessario grokkare i capillari
Per le altre due, oggetto e spettatore, Mike si limit a premere le sue lab-
bra delicatamente e per un attimo sulla pelle decorata di Patty. Ma Jill riusc
a cogliere un indizio del grande sforzo di Mike e guard meglio. Patty!
Guarda!
La signora Paiwonski abbass lo sguardo. Le labbra di Mike si erano im-
presse sulla sua pelle, come una stimmata di colore rosso acceso. Per un at-
timo sembr che la donna tatuata stesse per svenire poi prese il soprav-
vento la sua fede. S. S! Michael
Poco dopo, la donna tatuata scomparve, sostituita da una timida signora
con indosso un vestito a collo alto a maniche lunghe e un paio di guanti.
Non pianger disse in tono sobrio e non vi dir addio. Non ci sono addii
nell'eternit. Ma vi aspetter. Li baci entrambi e se ne and senza voltar-
si.
28

Sacrilegio!
Foster alz lo sguardo. Ti ha morso qualcosa, figliolo? Quella dpen-
dance temporanea era stata montata di tutta fretta e in effetti delle cose
potevano anche entrare di solito si trattava di stormi di demonietti quasi
invisibili; naturalmente erano pressoch innocui, ma un loro morso procura-
va un certo fastidio.
Uh se non lo vedi non ci credi; ecco guarda, ti riporto un po' indietro
l'onniscientometro.
Potresti stupirti nel constatare ci che riesco a vedere, figliolo. Ci no-
nostante, il supervisore di Digby gli rivolse parte della sua attenzione. Tre
temporali si trattava di esseri umani: un uomo e due donne che speculava-
no sulla vita eterna. Nulla di strano. Ebbene?
Hai sentito quello che ha detto? L'arcangelo Michele! Pfui!
Ebbene?
Ebbene? Ma per l'amor di Dio!
Eppure possibile.
Digby era talmente indignato che la sua aureola ebbe un fremito.
Foster, forse non hai guardato bene. Forse non ti sei accorto che stava
parlando di quel giovane delinquente che mi ha fatto sparire. Rivediti la sce-
na un'altra volta.
Foster rivide la scena con maggiore attenzione, e not che l'apprendista
angelo aveva ragione ma not anche un'altra cosa, che lo port a prodursi
nel suo sorriso angelico. E come fai a sapere che non lo , figliolo?
Eh?
da parecchio che non vedo Michele da queste parti, e se non ricordo
male il suo nome stato cancellato dal torneo millenario di solipsismo
questo potrebbe essere un segno del fatto che si trovi in servizio distaccato,
poich Mike uno dei migliori giocatori di questo settore.
Ma la sola idea letteralmente oscena!
Ti sorprenderesti nel constatare quante delle migliori idee del Capo sia-
no state considerate oscene o meglio, non dovresti sorprendertene affat-
to, vista la tua esperienza sul campo. Tuttavia, il concetto di osceno
qualcosa di cui non hai per nulla bisogno; non ha alcun significato teologi-
co. Per i puri, ogni cosa pura.
Ma
Sono sempre io quello che testimonia, figliolo. Tu limitati ad ascoltare.
A parte il fatto che il nostro fratello Michele non si trova qui in questo mi-
croistante, c' anche da considerare che quella donna tatuata che ha fatto
quella predizione oracolare difficilmente si sbaglia; si tratta infatti di una
temporanea molto santa.
Chi l'ha detto?
Lo dico io. Io lo so. Foster sorrise nuovamente con angelica dolcezza.
Piccola e cara Patricia! Un po' invecchiatella ormai, ma sempre desiderabile
da un punto di vista terreno brillava di una luce interna che la faceva ap-
parire come una vetrata istoriata. Not senza alcun orgoglio temporale che,
dall'ultima volta che l'aveva vista, George aveva portato a termine la sua
grande opera di dedizione l'immagine di lui che veniva chiamato in Para-
diso non era affatto male, nel suo senso pi elevato. Doveva ricordarsi di
cercare George per fargli i suoi complimenti e dirgli che aveva visto Patri-
cia hmmm, dove si trovava ora George? Ah, ricordava, era un artista crea-
tivo nella sezione disegno dell'universo, alle dirette dipendenze dell'Archi-
tetto ma lo schedario mastro lo avrebbe individuato nel giro di una frazio-
ne di millennio.
Che delizioso essere era stata Patricia, con quella sua sacra frenesia! Se
solo avesse avuto un po' di arroganza in pi e un filo di umilt in meno, ne
avrebbe fatta un'ottima pretessa. Tuttavia, l'esigenza di Patricia di accettare
Dio secondo la sua natura era tale che sarebbe stata qualificata per predicare
solo fra i Lingayat11 dove peraltro non vi era bisogno di lei. Foster prese
in considerazione l'idea di portare ancora pi indietro l'onniscientometro per
vederla come era alcuni anni prima, ma decise con angelico ritegno di ri-
nunciarvi: in fondo aveva molto lavoro da fare
Lascia perdere l'onniscientometro, figliolo. Voglio dirti due parole.
Digby fece come ordinato e rimase in attesa. Foster fece vibrare la sua au-
reola, un'abitudine piuttosto fastidiosa che gli veniva quando meditava. Fi-
gliolo, non mi sembra che tu ti stia comportando in maniera molto angeli-
ca.
Mi dispiace.
Le scuse non hanno alcun valore nell'eternit. La Verit che ti stai pre-
occupando troppo per quel giovanotto che potrebbe essere o non essere il
nostro fratello Michele. Ora ascoltami bene; innanzitutto, il fatto di giudica-
re lo strumento usato per richiamarti dal pascolo non rientra assolutamente
nelle tue prerogative. In secondo luogo, so bene che non per lui che sei ir-
11
Setta di asceti del Deccan centrale che adorano Siva nella sua forma
primordiale, il lingam (N.d.r.).
ritato, perch lo conoscevi appena. Ci che ti preoccupa realmente quella
segretaria brunetta che avevi. Si era guadagnata il mio Bacio un certo perio-
do temporale prima che tu venissi chiamato, o sbaglio?
La stavo ancora mettendo alla prova.
In questo caso sarai stato angelicamente compiaciuto nel constatare che
il Vescovo supremo Short, dopo averla esaminata attentamente di persona
(oh, molto attentamente, ero certo che sarebbe stato all'altezza), l'abbia giu-
dicata idonea, permettendole di godere della grande felicit che merita.
Mmm, un pastore deve svolgere il suo compito con gioia ma dovrebbe
essere felice anche quando viene promosso. Ora, si d il caso che io sappia
che c' un posto libero di apprendista guardiano in un nuovo settore in via
d'apertura. Ammetto che si tratta di un compito al di sotto del tuo livello no-
minale, ma penso che sarebbe comunque un'ottima esperienza angelica per
te. Questo pianeta (oh, vedrai, imparerai anche tu a considerarlo come un
pianeta) occupato da una razza basata su una tripolarit piuttosto che su
una bipolarit, e secondo Fonti Autorevoli, pare che nemmeno lo stesso Don
Giovanni sia riuscito a trovare alcun interesse terreno in nessuna delle tre
polarit non si tratta di un'opinione; lo abbiamo preso in prestito per fare
un test. Ha urlato per tutto il tempo, e ha pregato di essere riportato all'Infer-
no solitario che si era costruito per s.
Hai intenzione di mandarmi in quel buco, eh? Va bene, non interferir
con le tue decisioni.
Tu non puoi interferire; l'unica impossibilit che permette a tutto il re-
sto di essere possibile; ho gi tentato di spiegartelo quando sei arrivato. Ma
non ti preoccupare, hai il permesso eterno di tentare. I tuoi ordini compren-
deranno un aggancio statico che ti permetter di tornare qui senza alcuna
perdita di temporalit. Ora vola via e mettiti al lavoro: io sono molto occu-
pato. Foster torn a ci che stava facendo prima dell'interruzione. Ah, s,
una povera anima designata temporaneamente al ruolo di Alice Douglas;
essere un incitatore era un compito a dir poco difficile, e lei lo aveva svolto
in maniera impeccabile. Ma ora la sua missione era terminata e avrebbe sen-
z'altro avuto bisogno di un po' di riposo dopo la dura e inevitabile fatica del-
la battaglia probabilmente stava urlando, scalciando e sputando ectopla-
sma da tutti gli orifizi.
Oh, avrebbe di certo avuto bisogno di un bell'esorcismo dopo un compito
tanto duro! Ma del resto erano tutti duri; non poteva essere altrimenti. E
inoltre Alice Douglas era pi che affidabile; finch si trattava di cose es-
senzialmente virginali, era in grado di assumersi qualsiasi compito: poteva-
no bruciarla sul rogo o rinchiuderla in un convento di suore, e lei avrebbe
comunque svolto il suo lavoro.
Non che gli importasse un granch delle vergini, se non per quanto ri-
guardava il rispetto professionale che provava nei confronti di un lavoro ben
fatto. Foster rivolse un'ultima, rapida occhiata alla signora Paiwonski. Lei s
che era una lavoratrice apprezzabile. Cara, piccola Patricia! Che gagliarda
benedizione era stata
29

E ora, Mike? domand Jill non appena Patricia Paiwonski ebbe chiuso
la porta della suite alle sue spalle.
Ce ne andiamo. Jill, tu hai letto qualcosa sulla psicologia
dell'anormale?
S, naturalmente, quando studiavo. Ma mai quanto te, ne sono sicura.
Conosci il significato simbolico dei tatuaggi e dei serpenti?
Certo. Ci ho pensato appena ho conosciuto Patty. Speravo che lo notassi
anche tu.
Non potevo farlo, finch non siamo diventati fratelli d'acqua. Il sesso
una cosa necessaria, un bene di grande aiuto ma solo se inteso come
condivisione e avvicinamento. Grokko che se lo avessi fatto senza l'avvici-
namento be', non ne sono del tutto certo.
Io grokko che ti renderesti conto di non essere in grado di farlo, Mike.
Questo uno dei motivi uno dei tanti motivi per cui ti amo.
Mike assunse un'aria preoccupata. Non ho ancora grokkato a fondo l'a-
more. Jill, io non grokko la gente. Nemmeno te. Ma non me la sentivo di
mandare via Patty.
Allora fermala. Teniamola con noi.
Attendere propizio, Jill.
Lo so.
Fra l'altro aggiunse ad alta voce dubito che sarei in grado di darle tut-
to ci di cui ha bisogno. Lei vuole concedersi sempre, a tutti. Nemmeno le
sue riunioni della felicit, i suoi serpenti e i polli del pubblico le bastano.
Lei vuole offrirsi su un altare a tutta la gente del mondo, sempre e la vuo-
le rendere felice. Questa Nuova Rivelazione ho grokkato che per molta
gente significa altre cose, ma per Pat significa esattamente quel che ti ho ap-
pena detto.
S, Mike.
ora di andare. Scegli il vestito che vuoi indossare e prendi la borsa.
Mi libero io del resto della roba.
Jill pens con una punta di tristezza che qualche volta le sarebbe anche
piaciuto portarsi dietro un paio di cose. Ma Mike amava muoversi sempre e
solo con ci che aveva indosso e a quanto pareva grokkava che anche lei
gradisse la stessa cosa. Mi metter quello azzurro.
Il vestito le si avvicin a mezz'aria e si infil sopra la sua testa mentre
sollevava le braccia. Una volta indossato, la cerniera si chiuse da sola. Do-
podich le si avvicinarono sul pavimento un paio di scarpe in tinta, che si
fermarono davanti ai suoi piedi in attesa che le calzasse. Sono pronta,
Mike.
Mike capt il sapore malinconico del suo pensiero, pur non recependo l'i-
dea stessa; si trattava di un concetto troppo alieno alle idee marziane. Jill?
Vuoi che ci fermiamo per sposarci?
Jill ci pens su. Non credo che possiamo farlo oggi, Mike. domenica,
e non ci darebbero la licenza.
Domani, allora. Me lo ricorder. Grokko che ti piacerebbe. Jill riflett
ancora. No, Mike.
Perch no, Jill?
Per due motivi. Il primo che non ci aiuterebbe certo ad avvicinarci,
perch condividiamo gi l'acqua. Questo un concetto logico, sia in inglese
che in marziano, giusto?
S.
E il secondo, un motivo valido solo in inglese, che non vorrei mai che
Dorcas, Anne, Miriam e Patty, pensassero che le voglio tagliare fuori. Al-
meno una di loro potrebbe pensarlo.
No, Jill. Nessuna di loro lo penserebbe mai.
Be', preferisco comunque non rischiare, perch tanto non ne ho bisogno.
Io e te ci siamo gi sposati in una stanza d'ospedale, tanto tempo fa. Solo
perch tu sei fatto come sei fatto, e anche se io non lo immaginavo nemme-
no. Ebbe un attimo di esitazione. Per, ci sarebbe una cosa che potresti
fare per me.
Che cosa, Jill?
Be', ogni tanto potresti chiamarmi con un nomignolo affettuoso, come
faccio spesso anch'io.
S, Jill. Quali nomignoli affettuosi vorresti?
Oh! Lo baci. Oh, Mike, tu sei l'uomo pi dolce e amabile che abbia
mai conosciuto ma sei anche la creatura pi odiosa dei nostri due pianeti!
Non ti preoccupare per i nomignoli; basta che mi chiami sorellina una
volta ogni tanto; mi fa venire i brividi quando lo dici.
Va bene, sorellina.
Oh! Forza, vestiti alla svelta e andiamocene, prima che ti riporti a letto
seduta stante. Ci vediamo gi alla reception, io vado a pagare il conto. Se
ne and in tutta fretta.
Si recarono alla stazione del paese e presero il primo Greyhound in par-
tenza, senza nemmeno badare a dove fosse diretto. Un paio di settimane
dopo si fermarono da Jubal, condivisero l'acqua con gli altri per alcuni gior-
ni, quindi se ne andarono di nuovo, senza nemmeno salutare. O meglio, fu
solo Mike che non salut; gli addii erano uno di quei costumi umani ai quali
Mike resisteva con cocciutaggine; non li usava mai quando si trovava fra i
suoi fratelli ma solo a livello formale con gli sconosciuti, quando glielo ri-
chiedeva specificamente Jill.
Poco dopo si ritrovarono a Las Vegas, dove alloggiarono in un albergo
poco raccomandabile. Mike prov tutti i giochi in tutti i casin mentre Jill
lavorava come showgirl; il gioco d'azzardo l'annoiava. E dato che non sape-
va cantare, non sapeva ballare e non aveva alcuno spettacolo suo, in quella
Babilonia dell'Occidente che era Las Vegas non riusc a trovare di meglio
che un posto su un palco, dove non faceva altro che rimanere in piedi, o al
massimo camminare, con indosso un improbabile cappello a cilindro, un
sorriso e qualche lustrino. Preferiva lavorare quando Mike era occupato e,
in qualche modo, Mike riusciva sempre a farle ottenere il lavoro che deside-
rava. E dato che i casin non chiudevano mai, Mike fu occupato pratica-
mente per tutto il tempo che rimasero a Las Vegas.
Mike fece molta attenzione a non vincere cifre esagerate nei casin, atte-
nendosi rigorosamente ai limiti fissati da Jill. Dopo aver vinto qualche mi-
gliaio di dollari a ogni tavolo, si ritirava timidamente, non volendo attirare
l'attenzione. In seguito si fece assumere come croupier, studiando la gente
che giocava e cercando di grokkare per quale motivo lo facessero. Grokk
in maniera un po' confusa che la spinta che portava gran parte della gente a
giocare d'azzardo era di natura sessuale solo che in questo gli parve di
grokkare uno sbaglio. Mantenne quel lavoro per qualche tempo, permetten-
do sempre alla pallina di rotolare nella sua casella senza interferire con la
traiettoria.
Jill fu molto divertita nel constatare che i clienti dello sfarzoso teatro-ri-
storante in cui lavorava non erano altro che i soliti polli polli con le ta-
sche piene di soldi, ma pur sempre polli. Inoltre, scopri anche una cosa nuo-
va su se stessa; finch era al sicuro da mani rapaci, mostrare il suo corpo in
pubblico non le dispiaceva affatto. Grazie alla sua nuova e crescente onest
marziana, pot esaminare sotto una luce priva di pregiudizi questa nuova
sfaccettatura della sua personalit. In passato, pur essendo consapevole del
fatto che le piacesse essere ammirata, era sempre stata convinta di voler es-
sere guardata solo da poche persone selezionate, se non da una sola; infatti,
quando aveva scoperto che Mike non trovava nulla di eccitante nel guardar-
la, ne era rimasta delusa. Ci nonostante, il rigore e la tenerezza della devo-
zione fisica di Mike nei suoi confronti era tale che nessuna donna avrebbe
potuto desiderare di meglio.
Inoltre, Mike era sempre generoso al riguardo. Se Jill lo desiderava, pote-
va richiamarlo anche da una delle sue trance meditative pi profonde, ve-
derlo cambiare senza alcuna protesta e trovarsi accanto un uomo sorridente,
voglioso e amorevole.
Questa era una delle stranezze di Mike, come la sua incapacit di ridere.
Dopo un po' di tempo che lavorava come showgirl, Jill si convinse che pro-
babilmente le piaceva essere guardata a quel modo perch si trattava dell'u-
nica cosa che Mike non era in grado di darle.
Tuttavia, la sua onest in continuo perfezionamento e le sue rinnovate ca-
pacit introspettive non permisero a quella teoria di instaurarsi nella sua
mente. Nel pubblico maschile vi era sempre quella prevedibile percentuale
di persone troppo vecchie, troppo grasse, troppo calve o pi in generale
troppo avanti sulla triste strada dell'entropia per risultare attraenti per una
ragazza dell'et, della bellezza e della pignoleria di Jill. Era sempre stata
piuttosto sospettosa nei confronti dei vecchi sporcaccioni, categoria che
non comprendeva gli anziani in generale. Jubal, a esempio, poteva fissarla
quanto voleva e rivolgerle addirittura frasi indecenti senza mai darle l'im-
pressione che non vedesse l'ora di prenderla in una stanza da sola. Era tal-
mente sicura dell'amore che Jubal provava nei suoi confronti e della natura
puramente spirituale di quel sentimento che avrebbe potuto benissimo con-
dividere un letto con lui, addormentarsi tranquillamente ed essere sicura che
anche lui avrebbe fatto altrettanto, limitandosi ad accettare il bacino della
buonanotte che gli dava sempre.
Ora, invece, aveva scoperto che nemmeno gli uomini poco attraenti le
davano fastidio quando la fissavano. Quando si sentiva addosso i loro sguar-
di ammirati o addirittura la loro libidine (perch aveva scoperto che riusciva
a captarla perfettamente, persino individuandone la fonte), non se ne risenti-
va affatto; anzi, quella sensazione le dava calore e la faceva sentire compia-
ciuta e a suo agio.
Fino a quel momento, la parola esibizionismo non era stata per lei altro
che un termine usato in psicologia, una debolezza nevrotica per la quale
provava una certa piet. Ora invece aveva applicato quel termine a se stessa,
ed era arrivata alla conclusione che i casi erano due: o questa forma di nar-
cisismo era normale, oppure lei era sempre stata anormale senza saperlo.
Tuttavia, non si sentiva affatto anormale, ma felice e in ottima salute anzi,
non si era mai sentita meglio in vita sua. Dal punto di vista della salute era
sempre stata piuttosto bene, (per un'infermiera era una prerogativa necessa-
ria) ma ormai da molto tempo non le veniva nemmeno un accenno di raf-
freddore o di mal di stomaco e nemmeno crampi, ora che ci pensava.
E se una donna in perfetta salute prova piacere a essere ammirata, inevi-
tabilmente un uomo in perfetta salute doveva desiderare di guardare quella
donna altrimenti che senso avrebbe il tutto? In questo modo, Jill riusc a
capire per la prima volta, se non altro a livello intellettuale, il senso della
collezione di foto di Duke. Si scus mentalmente con lui.
Ne parl anche con Mike, cercando di spiegargli questo cambiamento del
suo punto di vista, ma non fu affatto facile, poich Mike non riusciva a capi-
re per quale motivo fosse possibile che non le piacesse farsi guardare da
chiunque e in qualsiasi momento. Riusciva invece a capire perfettamente
che una persona potesse non gradire di essere toccata; lui stesso, quando gli
era possibile farlo senza offendere nessuno, evitava di stringere la mano alle
persone. Mike gradiva il contatto fisico solo fra fratelli d'acqua. Jill non sa-
peva bene fino a che punto questo concetto comprendesse anche i fratelli
d'acqua di sesso maschile; gli aveva spiegato il significato dell'omosessuali-
t, dopo che Mike aveva letto diversi libri sull'argomento senza grokkare al-
cunch, e gli aveva anche fornito delle regole pratiche per evitare di essere
scambiato per omosessuale e che gli venissero fatte proposte in quel campo,
assumendo correttamente che Mike, carino come era, avrebbe senz'altro at-
tirato quel tipo di attenzioni. Mike aveva seguito i suoi consigli, dandosi an-
che da fare per rendere il suo volto pi mascolino, cancellando cos la sua
originaria bellezza androgina. Ci nonostante, Jill non era affatto sicura che
Mike avrebbe rifiutato un invito del genere da uno come a esempio Duke.
Fortunatamente, tutti i fratelli d'acqua di sesso maschile di Mike erano deci-
samente mascolini, allo stesso modo in cui le donne erano femminili. Jill
sper che le cose rimanessero in quel modo, anche se sospettava che Mike
avrebbe comunque individuato qualche sbaglio nel comportamento di
quei poveretti, e che non avrebbe mai offerto loro dell'acqua.
Mike non riusciva a capire per quale motivo ora le piacesse essere guar-
data. L'unico momento in cui avevano avuto atteggiamenti simili al riguardo
era stato quando avevano lasciato il luna park, quando Jill aveva scoperto di
essere completamente indifferente agli sguardi dei polli, disposta anche a
fare il suo spettacolo completamente nuda, come aveva detto a Patty.
Jill cap che in quell'occasione aveva gettato le basi per la sua attuale
consapevolezza: in fondo, non era mai stata del tutto indifferente agli sguar-
di maschili. Grazie alle necessit particolari insorte nell'adattarsi a vivere
con l'Uomo di Marte, era stata costretta a scrollarsi di dosso quella parte ar-
tificiale e acquisita della sua personalit, quel grado di capricciosit femmi-
nile che aveva mantenuto da infermiera nonostante la seriet della sua pro-
fessione. Tuttavia, non era stata consapevole di quel suo modo di essere fin-
ch non l'aveva perso.
Naturalmente, Jill era pi che mai una signora, anche se preferiva pen-
sare a se stessa come a un gentiluomo. Tuttavia, non era pi in grado di
celare alla sua mente cosciente (n lo desiderava) il fatto che vi fosse in lei
qualcosa di gioiosamente svergognato; qualcosa di simile al comportamento
di una gatta in calore che si dimena per la gioia dei gatti del quartiere.
Tent di spiegare tutto ci a Mike, fornendogli la teoria della natura com-
plementare e funzionale dell'espressione narcisistica e del voyeurismo e
usando lei e Duke come esempi clinici. La verit, Mike, che mi piace far-
mi guardare da tutti quegli uomini da loro come da chiunque. Cos, ades-
so ho grokkato per quale motivo a Duke piace avere tutte quelle fotografie
di donne il pi sexy possibile. la stessa cosa, solo da parte femminile.
Questo non significa che io voglia andare a letto con loro, non pi di quanto
Duke non desideri andare a letto con le sue fotografie diamine, non ho
nemmeno voglia di salutarli. Ma quando mi guardano e mi dicono, o pensa-
no, che sono desiderabile, mi fanno venire un brivido; provo una sensazione
di piacevole formicolio al centro del mio essere. Accenn una smorfia.
Sai, credo che dovrei farmi scattare una foto os per spedirla a Duke. Solo
per fargli capire che mi dispiace di averlo denigrato e di non essere riuscita
a grokkare ci che consideravo una sua debolezza. Perch se si tratta di una
debolezza, ce l'ho anch'io. Sempre ammesso che lo sia ma io non credo
che si tratti di una vera e propria debolezza.
Va bene. Troveremo un fotografo.
Jill scosse il capo. No, mi limiter a scusarmi con Duke la prossima vol-
ta che lo vedo. Non manderei mai una foto a Duke; non ci ha mai provato
con me, e non vorrei fargli venire in mente delle strane idee.
Jill, tu non vorresti Duke?
Jill senti nella sua mente un eco di fratello d'acqua. Hmmm a dir la
verit, non ci ho mai pensato. Finora credo di aver preferito esserti fedele,
anche se non certo stato uno sforzo. Ma grokko che parli giustamente; non
credo che mi rifiuterei a Duke e credo anche che mi divertirei parecchio,
con lui. Che ne dici?
Grokko che un bene disse Mike in tono serio.
Hmmm mio galante uomo di Marte, vi sono momenti in cui noi don-
ne umane apprezziamo almeno un'apparenza di gelosia anche se non cre-
do che vi siano possibilit che tu arrivi a grokkare la gelosia. Caro, che
cosa grokkeresti se uno di quei polli uno di quegli uomini del pubblico, ci
provasse con me?
Mike sorrise appena. Grokko che non ci sarebbe pi.
Mmm in effetti lo grokko anch'io. Ma Mike, ascoltami attentamente,
caro. Mi hai promesso che non avresti fatto nulla del genere se non in caso
di emergenza, quindi non agire mai in maniera affrettata. Certo, se mi senti
urlare e sondando la mia mente ti rendi conto che mi trovo in pericolo, tut-
t'altra faccenda. Ma ti assicuro che quando tu eri ancora su Marte io avevo a
che fare con i lupi qui. Nove volte su dieci, se una ragazza viene violentata
almeno in parte colpa sua. In quanto alla decima volta Be', in quel caso,
dagli pure il tuo spintone pi forte e fallo cadere nel pozzo senza fondo. Ma
non credo che una cosa del genere sar mai necessaria.
Va bene, me lo ricorder. Ma vorrei tanto che tu mandassi quella foto
os a Duke.
Se lo desideri lo far. solo che se mi capitasse mai di fare una propo-
sta a Duke (e potrebbe anche capitare, ora che mi hai messo in testa quest'i-
dea), preferirei prenderlo per le spalle e dirgli Che ne dici? Io sono dispo-
nibile guardandolo negli occhi. Non voglio farlo mandandogli una foto
sconcia per posta come facevano quelle donne cattive con te. Ma se vuoi
che lo faccia, non ci sono problemi In effetti, non c' neanche bisogno
che sia troppo os; potrei farla come la foto professionale di una showgirl,
spiegandogli che il mio lavoro e chiedendogli se c' posto per la mia foto
nel suo album. Magari cos non la prenderebbe come una proposta.
Mike fece una smorfia. Ho parlato in maniera incompleta. Se desideri
mandare a Duke una foto os, fallo. Se non lo desideri, non farlo. Ma spera-
vo di vedere scattare questa foto os. Jill, che cos' una foto os?
Il solo concetto era a dir poco sconvolgente per Mike. Jill era passata da
un atteggiamento che lui non aveva mai capito ma che aveva imparato ad
accettare a un opposto, scoprendo che provava piacere (piacere sessuale, o
almeno cos capiva Mike) nel farsi guardare In pi, permaneva in lui un
certo stupore nei confronti dell'atteggiamento contrastante di Jill rispetto
alla collezione artistica di Duke. Certamente non si trattava di arte. Ma
quella cosa pallida e smunta che era l'equivalente marziano del tumultuoso
sesso umano non gli forniva alcuna base per grokkare tendenze come il nar-
cisismo o il voyeurismo, la modestia o l'esibizionismo.
Significa uno sbaglio concluse Mike. Credo che sia un piccolo sba-
glio, ma per quel che ho capito, tu pensavi che fosse una cosa giusta.
Be', credo che una foto os possa essere entrambe le cose ora che mi
sono liberata da certi pregiudizi, direi che dipende dalla persona per la quale
la fai. Ma Mike, non posso spiegartelo, te lo devo mostrare. Ti spiace
chiudere le finestre?
Le veneziane si chiusero da sole. Va bene disse Jill. Ora, questa posa
sarebbe abbastanza os, ma qualsiasi ragazza fra quelle con cui lavoro sa-
rebbe disposta a usarla come foto professionale questa lo un po' di pi,
e magari molte di quelle ragazze si rifiuterebbero. Ma questa decisamente
os questa lo molto, e questa talmente os che non mi metterei in posa
per farmela scattare nemmeno con un asciugamano sulla faccia a meno
che non me lo chiedessi tu.
Ma se tu avessi il volto coperto, perch mai vorrei desiderare una foto
del genere?
Chiedilo a Duke. Non posso dirti altro.
Mike era ancora perplesso, come denotava del resto la sua espressione.
Non grokko sbagli n qualcosa di giusto; grokko Us una parola mar-
ziana che indicava uno stato di nullit emotiva completa.
Tuttavia, essendo cos incerto al riguardo, fu piuttosto interessato dall'ar-
gomento. Continuarono a discuterne, parlando soprattutto in marziano per
via delle sottilissime discriminazioni di emozioni e di valori implicate, ma
fecero anche ampio uso della lingua inglese, poich il marziano, per quanto
ricco, era privo dei concetti necessari per spiegare certe cose.
Quella stessa sera, Mike apparve su un tavolino accanto al palco nel loca-
le in cui lavorava Jill. Era pi che determinato a comprendere quel mistero,
e Jill lo aveva istruito su come farsi dare dal maitre un tavolino in quella po-
sizione di favore. Quando inizi il primo numero, Jill sal sul palco insieme
ad altre ragazze, sorrise a tutti e fece un rapido occhiolino a Mike. Scopri
subito che, con la presenza di Mike, la calda e gradevole sensazione di cui
godeva ormai ogni sera veniva nettamente amplificata; arriv addirittura
fino al punto di sospettare che, se avessero spento le luci, il suo corpo
avrebbe brillato anche nel buio.
Quando la parata fin e le ragazze si disposero in formazione, Jill si trov
a non pi di tre metri da Mike. Dopo meno di una settimana di lavoro, l'ave-
vano promossa a una posizione di prima fila; dopo la sua quarta notte, il di-
rettore l'aveva osservata bene e aveva detto: Non so che cos'hai, bella. Ab-
biamo un sacco di ragazze con il doppio delle tue forme che vengono qui
tutti i giorni a supplicarci di metterle nello spettacolo, ma devo dire che
quando sei sotto il faretto, sai dare esattamente ci che vogliono i clienti.
Okay, ti metto in prima fila dove possono vederti meglio, e ti do l'aumento
standard anche se non so perch lo faccio.
Jill rimase in posa e parl a Mike con la sua mente.
Senti qualcosa?
Grokko, ma non appieno.
Guarda dove sto guardando io, fratello. Guarda il piccoletto. Smania per
me.
Grokko la sua smania.
Ma lo vedi?
Jill fiss il cliente dritto negli occhi e gli rivolse un sorriso caloroso
non solo per aumentare il suo interesse nei suoi confronti, ma anche per
dare a Mike la possibilit di vedere attraverso i suoi occhi, se era possibile.
Con la crescita del grokkare di Jill nei confronti del pensiero marziano e
grazie al loro costante avvicinamento degli altri sensi, erano ora in grado di
usare quella comune e utile caratteristica marziana. Non l'avevano ancora
perfezionata del tutto, ma miglioravano costantemente. Jill non aveva anco-
ra alcun controllo sulla cosa; mentre Mike era in grado di vedere attraverso i
suoi occhi semplicemente chiamandola, lei era in grado di vedere attraverso
quelli di lui solo se lui stesso vi si concentrava.
Lo grokkiamo assieme, assenti Mike. Il mio piccolo fratello ha una gran-
de sete.
Guarda!
S. una splendida agonia.
Un cambiamento nel ritmo della musica indic a Jill che doveva ripren-
dere la sua lenta marcia, cosa che fece con orgogliosa sensualit, sentendo
la libidine crescere dentro di lei, alimentata dalle emozioni che stava rice-
vendo sia da Mike che dallo sconosciuto cliente. Il programma prevedeva
che marciasse fino alla parte opposta del palco, allontanandosi da Mike e
avvicinandosi sempre di pi al piccolo sconosciuto arrapato. Cerc di incro-
ciare il suo sguardo.
A quel punto accadde qualcosa che la prese completamente alla sprovvi-
sta, soprattutto perch Mike non le aveva mai spiegato che era possibile. Jill
stava cercando di recepire le emozioni dello sconosciuto, stuzzicandolo in-
tenzionalmente con gli occhi e con il corpo e trasmettendo le sensazioni che
provava a Mike
quando il circuito si era improvvisamente chiuso e si era ritrovata a
guardare se stessa, vedendosi attraverso occhi sconosciuti, constatando che
era molto pi abbondante e lussuriosa di quanto non immaginasse e pro-
vando quell'esigenza primitiva attraverso la quale la stava guardando quello
sconosciuto.
Inciamp, come accecata, e sarebbe senz'altro caduta se Mike non avesse
immediatamente percepito il pericolo, prendendola al volo, sollevandola,
raddrizzandola e tenendola su finch non fu in grado di proseguire da sola,
privata di quella seconda vista.
La parata delle belle ragazze continu fino all'uscita del palco. Una volta
uscite, la ragazza dietro Jill domand: Che diavolo ti successo?
Sono inciampata.
Cpita. Certo che non ho mai visto nessuno riprendersi in quel modo.
Per un attimo mi sei sembrata come un burattino tirato da fili.
E lo ero, mia cara, lo ero eccome! pens lei. Devo ricordarmi di dire al
capo di controllare quel punto. Ci deve essere un'asse schiodata; una di noi
potrebbe anche rompersi una gamba.
Per tutta la durata dello spettacolo, ogni volta che Jill sal sul palco, Mike
le forni rapide visioni di se stessa vista attraverso gli occhi di altri uomini,
stando attento a non coglierla mai di sorpresa. Jill fu stupita nel constatare
quanto potesse variare la sua immagine a seconda dei diversi punti di vista;
uno le guardava solo le gambe, un altro sembrava essere affascinato dalle
ondulazioni delle sue anche, un terzo fissava solo il suo seno.
Poi Mike, avvertendola in anticipo, le forni la sua visione delle altre ra-
gazze. Jill fu sollevata nel constatare che Mike le vedeva allo stesso modo
in cui le vedeva lei, anche se con maggiore dettaglio.
La cosa che la stup maggiormente fu il fatto che la sua eccitazione non
diminuiva nel guardare le altre ragazze da quel punto di vista secondario;
anzi, aumentava addirittura.
Mike se ne and non appena termin lo spettacolo, affrettandosi verso
l'uscita prima della folla come Jill gli aveva consigliato. Lei non si aspettava
di vederlo ancora quella notte, dato che Mike aveva chiesto di potersi assen-
tare dal suo lavoro di croupier solo per il tempo necessario per vedere lo
spettacolo di sua moglie. Ma quando si vesti e torn alla loro stanza d'alber-
go, percep la sua presenza prima ancora di aprire la porta.
La porta si apr per lei senza che la toccasse, e quando entr si richiuse
alle sue spalle. Ciao, amore! esclam. Sono contenta che sei gi
tornato!
Mike si produsse in un sorriso dolce. Ora grokko le foto os disse, e i
vestiti di Jill scomparvero. Fanne qualcuna.
Cosa? Ma s, caro, certo. Rifece pi o meno le stesse pose che gli ave-
va mostrato quel pomeriggio. E in ogni posa, Mike le permise di usare i suoi
occhi per vedersi. Jill si guard e prov le emozioni di Mike e senti le sue
che crescevano in risposta in un riecheggiare a circuito chiuso mutuamente
amplificato.
Infine si piazz nella posa pi spregiudicata che la sua immaginazione
riuscisse a concepire.
Le foto os sono un gran bene disse Mike in tono solenne.
S! E ora le grokko anch'io! Che cosa stai aspettando?
Lasciarono entrambi i loro lavori, e per diversi giorni cercarono di assi-
stere a pi spettacoli di rivista possibili; in quei giorni Jill fece ancora un'al-
tra scoperta; grokkava le foto sconce solo attraverso gli occhi di un uomo.
Se Mike guardava, lei poteva cogliere e condividere il suo stato d'animo,
che variava dal calmo e sensuoso piacere che si poteva provare nell'osserva-
re una bella donna, all'eccitazione completa di certi momenti. Ma se l'atten-
zione di Mike era rivolta altrove, la modella, la ballerina o la spogliarellista
sul palco non era altro che una donna come tante agli occhi di Jill, magari
piacevole da guardare ma per nessun verso eccitante. Quando ci accadeva,
era probabile che si annoiasse e che desiderasse che Mike la portasse a casa.
Ma mai pi di tanto, poich anche lei stava iniziando a diventare paziente
come lo stesso Mike.
Riflett a lungo su questo fatto, valutandolo da diversi punti di vista, e
decise infine che preferiva non eccitarsi nel vedere altre donne se non attra-
verso gli occhi del suo uomo. Gi un uomo le dava tutti i problemi che era
in grado di gestire e anche di pi; scoprire in s delle insospettate tendenze
lesbiche sarebbe stato veramente troppo.
Ma non c'erano dubbi sul fatto che fosse un gran bene vedere quelle
donne attraverso gli occhi di Mike nel modo in cui aveva imparato a guar-
darle.
Inoltre, era ancora pi felice e compiaciuta nel constatare che ora, final-
mente, Mike guardava anche lei allo stesso modo ma con maggiore inte-
resse.
Si fermarono a Palo Alto giusto il tempo necessario perch Mike tentasse
(senza successo) di inghiottire la Hoover Library12 con bocconi giganteschi.
Il compito era pressoch impossibile da un punto di vista puramente mecca-
nico: i visori non giravano cos in fretta, e Mike non era in grado di sfoglia-
re le pagine dei libri rilegati abbastanza velocemente da poterli leggere tutti.
Alla fine rinunci e fu costretto ad ammettere che stava incamerando troppi
dati rispetto a quel che riusciva a grokkare, anche passando diverse ore al
giorno chiuso in biblioteca in solitaria contemplazione. Con un certo sollie-
vo da parte di Jill, si spostarono a San Francisco, dove Mike intraprese una
ricerca pi sistematica.
Un giorno, Jill torn a casa e lo trov seduto, non in stato di trance ma
semplicemente seduto, immobile e circondato da un gran numero di libri. Vi
era il Talmud, il Kamasutra, diverse versioni della Bibbia, il Libro Tibetano
dei Morti, il Libro dei Mormoni, la preziosa copia di Patty della Nuova Ri-
velazione, scritti apocrifi di vario genere, il Corano, il Ramo d'oro in versio-
ne integrale, la Via dello Zen, Scienza e salute con la Chiave alle Scritture,
scritti sacri di un'altra dozzina di religioni maggiori o minori, e persino alcu-
ne stranezze devianti, come il Libro della Legge di Crowley.
Hai dei problemi, caro?
Jill, io non riesco a grokkare. Indic con una mano i libri di cui era cir-
condato.
Aspettare, Mike, aspettare. Attendere propizio per giungere alla pienez-
za.
Non credo che riuscir mai a colmare questa lacuna aspettando. Oh, ma
lo so bene cos' che non va; io non sono veramente un uomo, sono un mar-
ziano un marziano con un corpo della forma sbagliata.
Per me sei un uomo pi che completo, caro, e vado pazza per la forma
del tuo corpo.
Oh, non far finta di non grokkare di che cosa sto parlando. Io non riesco
a grokkare la gente. Non capisco questa molteplicit di religioni. Fra la mia
12
Herbert Hoover si stabil a Palo Alto (California) dopo aver concluso il
suo mandato come presidente degli Stati Uniti. Don i 20.000 volumi della
sua Hoover Library all'Universit di Stanford (N.d.r.).
gente
La tua gente, Mike?
Scusami. Volevo dire che fra i marziani vi una sola religione, e non si
tratta di una fede, ma di una certezza. Tu la grokki; Tu sei Dio!.
S assenti Jill. Io grokko in marziano. Ma devi sapere, mio caro,
che in inglese non esiste un concetto corrispondente e nemmeno in nes-
sun'altra lingua umana. Non so perch.
Mmmm su Marte, quando avevamo bisogno di sapere qualcosa, qual-
siasi cosa, bastava che consultassimo gli Anziani, e la risposta non era mai
sbagliata. Jill, possibile che noi umani non abbiamo Anziani? Cio, che
non abbiamo anime? Quando noi ci scorporiamo quando moriamo, rima-
niamo morti e basta, e non resta nulla? O viviamo nell'ignoranza perch non
ci importa? Perch ce ne andiamo senza lasciarci nulla alle spalle in un tem-
po cos breve che un marziano potrebbe usarlo per una semplice contempla-
zione? Dimmelo, Jill. Tu sei umana.
Jill sorrise con aria serena. Sei stato tu a insegnarlo a me. Mi hai inse-
gnato a conoscere l'eternit e non potrai mai pi portarmela via. Tu non puoi
morire, Mike: puoi solo scorporarti. Indic se stessa con un gesto di en-
trambe le mani. Questo corpo che mi hai insegnato a vedere attraverso i
tuoi occhi e che hai amato in maniera tanto splendida, un giorno non ci
sar pi. Ma io ci sar sempre io sono ci che sono! Tu sei Dio, io sono
Dio e noi siamo Dio, per l'eternit. Non so bene dove sar, o se mi ricorder
di essere stata Jill Boardman, una donna che era felice nel curare i malati e
che era altrettanto felice nel mostrare il culetto in pubblico sotto i riflettori.
Ho amato questo corpo
Con un gesto di impazienza decisamente strano per lui, Mike le fece spa-
rire i vestiti.
Grazie, caro disse Jill in tono tranquillo, senza muoversi dal punto in
cui era seduta. stato un bel corpo per me, e anche per te, per entrambi
noi che lo abbiamo pensato. Ma non credo che mi mancher una volta che
avr finito di adoperarlo. Spero che lo mangerai quando mi scorporer.
Oh s, ti manger a meno che non mi scorpori prima io.
Non credo che succeder. Grazie all'eccezionale controllo che hai sul
tuo fisico, penso che tu sia in grado di vivere diversi secoli in pi. Sempre
che tu lo desideri, e che tu non scelga di scorporarti prima.
Potrei anche farlo, ma non ora. Jill, ci ho provato e riprovato. A quante
funzioni ecclesiastiche abbiamo partecipato?
Siamo stati in tutte le chiese di San Francisco, credo, tranne forse qual-
che piccola chiesa segreta che non elencata sulla guida del telefono. Or-
mai non ricordo nemmeno pi quante volte abbiamo partecipato a funzioni
per cercatori.
Ma solo per dare conforto a Pat. Io non ci andrei mai pi se tu non fossi
tanto sicura che lei abbia bisogno di sapere che non abbiamo rinunciato.
Ne ha bisogno. E non possiamo nemmeno mentirle in proposito; tu non
sei capace e io non potrei mai non con un fratello d'acqua.
In effetti ammise Mike i fosteriti non sono poi tanto male. Natural-
mente, il loro pensiero molto contorto. Sono goffi e vanno a tentoni, come
me quando volevo fare il mago. E non riusciranno mai a correggere i loro
errori, perch questa roba fece sollevare a mezz'aria il libro di Patty
quasi tutta spazzatura!
S, ma Patty non vede quelle parti. Lei avvolta nella sua stessa inno-
cenza. Lei Dio, e si comporta di conseguenza solo che non sa chi real-
mente!
Gi assenti Mike. La nostra Pat proprio cos. Ci crede solo quando
glielo dico io e glielo devo dire con una certa enfasi. Ma, Jill, ci sono solo
tre campi in cui si pu indagare; uno la scienza, e ti assicuro che quando
ero nel nido mi hanno insegnato molto pi di quanto non capiscano tuttora
gli scienziati terrestri. Talmente tanto che non posso nemmeno comunicare
con loro per spiegare una cosa semplicissima come la levitazione. Non per
questo voglio denigrare gli scienziati umani ci che fanno giusto e i me-
todi che usano sono corretti, questo lo grokko appieno. Ma io non cerco ci
che cercano loro non si pu grokkare un deserto contando i granelli di
sabbia. Poi c' la filosofia, che dovrebbe ricoprire ogni cosa. Ma veramen-
te cos? Un filosofo finisce sempre con la stessa idea con cui partito, come
le persone che preferiscono autoilludersi provando i loro assunti con le loro
conclusioni, non facendo in realt altro che girare in cerchio: successo a
Kant e a molti altri che amavano inseguire la propria coda. La risposta, sem-
pre ammesso che esista, deve essere per forza qui fece un cenno in direzio-
ne del mucchio di libri religiosi. Solo che non c'. Certo, vi sono dei picco-
li frammenti che grokkano la verit, ma non c' mai uno schema preciso e
anche se c', viene richiesto sempre e inevitabilmente di assumersi il peso
della fede. La fede! Che termine assurdo! Jill, come mai non hai incluso an-
che quello nell'elenco che mi hai fatto delle parole che non devo usare quan-
do si in compagnia?
Jill sorrise. Mike, hai appena fatto una battuta.
Non intendevo affatto fare una battuta e non ci trovo proprio nulla di
buffo. Jill, io non ti ho fatto del bene; tu una volta ridevi. Ridevi e ridacchia-
vi fino al punto che mi trovavo a preoccuparmi per te. Io non ho imparato a
ridere, e tu ti sei dimenticata come si fa. Invece che far diventare me uma-
no sei tu che stai diventando marziana.
Ma io sono felice, caro. Probabilmente non mi avrai notato quando ride-
vo.
Se tu scoppiassi a ridere in Market Street, ti sentirei. Io grokko. Da
quando il riso non mi spaventa pi, lo noto sempre, soprattutto il tuo. Se riu-
scissi a grokkarlo, sono certo che riuscirei a grokkare anche la gente o al-
meno credo. E sarei in grado di aiutare una persona come Pat insegnan-
dole ci che so oppure apprendendo da lei ci che lei sa. O entrambe le
cose. Potrei parlare e di condividere le sue idee e di comprenderle.
Mike, per fare del bene a Patty, basta che tu la veda di tanto in tanto.
Perch non andiamo a trovarla, caro? Andiamo via da questa nebbia insop-
portabile. Ora lei a casa, perch il luna park ha chiuso per la stagione. Po-
tremmo fare un salto gi a sud per andarla a trovare e poi ho sempre desi-
derato vedere la Baia California; potremmo proseguire verso sud e andarce-
ne al caldo, magari portandoci dietro anche lei. Sarebbe divertente, no?
Va bene.
Jill si alz in piedi. Fammi mettere addosso qualcosa. Vuoi tenere qual-
cuno di quei libri? Potremmo spedirli a Jubal, invece che farli sparire nel
nulla come tuo solito.
Mike fece schioccare le dita, e i libri scomparvero tutti, tranne quello di
Patricia. Teniamo solo questo. Ce lo porteremo dietro, altrimenti Pat si ar-
rabbier. Ma Jill, io adesso ho bisogno di andare allo zoo.
Va bene.
Voglio restituire uno sputo a un cammello e chiedergli per quale motivo
cos amareggiato. Magari sono proprio i cammelli i veri Anziani di questo
luogo, ed per questo che le cose vanno cos male.
Gi due battute nello stesso giorno, Mike.
Io non sto ridendo. E tu nemmeno, e nemmeno il cammello. Magari lui
grokka il perch. Andiamo. Questo vestito ti va bene? Vuoi anche degli in-
dumenti intimi? Ho notato che ne avevi addosso quando ti ho tolto il vestito
di prima.
Ti prego, caro. Fuori fa freddo e c' vento.
Su. La fece levitare di circa un metro. Mutande. Calze. Giarrettiera.
Scarpe. Ora ti metto gi. Solleva le braccia reggiseno? No, non ne hai bi-
sogno. E ora il vestito, ed eccoti di nuovo decente. E carina, qualunque cosa
significhi. Hai un bell'aspetto. Magari potrei trovarmi un lavoro come esteti-
sta, se non riesco a combinare nient'altro. Bagni, shampoo, massaggi, per-
manenti, trucco, vestiti per tutte le occasioni ho persino imparato a farti le
unghie in un modo che ti piace. Serve altro, madame?
Sei perfetto, caro. Ma credo che ti terr per me sola.
S, in effetti grokko che lo sono. E tu hai un aspetto talmente bello che
mi viene voglia di buttare di nuovo via tutto e di farti un bel massaggio. Del
genere che si usa per avvicinarsi.
S, Michael!
Credevo che avessi imparato ad aspettare. Prima devi portarmi allo zoo
e mi devi comprare le noccioline.
S, Mike. Jill ti comprer le noccioline.
Al Golden Gate Park faceva freddo e tirava vento, ma Mike non vi fece
nemmeno caso e Jill aveva imparato che poteva non aver freddo o sentirsi a
disagio se lo desiderava. Ci nonostante, risult per lei molto piacevole po-
tersi rilassare entrando nel tepore della casa delle scimmie. A parte il calore,
per, a Jill quel luogo non piaceva molto; i primati erano troppo simili alle
persone, troppo umani in un senso assai deprimente. Ormai, pens, non le
interessavano pi i capricci. Si era evoluta, e ora godeva di una gioia asceti-
ca, quasi marziana in ogni cosa materiale o fisica. Gli accoppiamenti e le
evacuazioni pubbliche di quelle creature prigioniere non le davano pi fasti-
dio: se quei poveri esseri non potevano godere di alcuna forma di intimit,
non era certo colpa loro. Ora era in grado di osservare tranquillamente qua-
lunque loro comportamento senza che ci sfiorasse la sua suscettibilit emo-
tiva. No, il problema era che le scimmie erano fin troppo umane: ogni
azione, ogni espressione, ogni sguardo perplesso o preoccupato le ricordava
gli aspetti che pi odiava nella sua stessa razza.
Jill preferiva di gran lunga la gabbia dei felini, con i grandi leoni maschi
che ostentavano il loro comportamento arrogante e sicuro di s anche in cat-
tivit, le femmine dall'aria placida e materna, la signorile bellezza delle tigri
del Bengala con la giungla ancora negli occhi, i piccoli leopardi, rapidi e
mortali, il puzzo di muschio che nemmeno l'aria condizionata riusciva a dis-
sipare. Per il resto, i suoi gusti e quelli di Mike combaciavano abbastanza;
anche lui infatti amava passare ore alla voliera, al rettilario, o a guardare le
foche. Una volta le aveva detto che se bisognava schiudersi su quel pianeta,
sarebbe stato un gran bene farlo sotto forma di leone marino.
Mike era rimasto piuttosto male quando aveva visto lo zoo per la prima
volta; Jill era stata costretta a esercitare una certa pressione per convincerlo
ad aspettare per grokkare, mentre lui aveva gi deciso di liberare tutti gli
animali. In seguito, dopo una lunga discussione, Mike fu costretto ad am-
mettere che la maggior parte di quelli che si proponeva di liberare non sa-
rebbero sopravvissuti in quel clima; lo zoo in fondo era un nido in qual-
che modo. In seguito a quell'esperienza, Mike si era ritirato in se stesso per
diverse ore, e da allora in poi non aveva mai pi minacciato di far sparire
tutte le sbarre, i cristalli e le griglie degli zoo. Spieg a Jill che le sbarre ser-
vivano a tenere la gente fuori almeno quanto servivano a tenere gli animali
dentro, cosa che non aveva grokkato dapprincipio. Da quel giorno, Mike
non si perse mai un'occasione di fare visita allo zoo, in qualunque citt si
trovassero.
Ma quel giorno, nemmeno la solenne misantropia dei cammelli riusciva a
scuotere il malumore di Michael: li aveva osservati senza nemmeno un sor-
riso. E nemmeno le scimmie riuscirono a rallegrarlo. Mike e Jill rimasero a
lungo davanti a una gabbia in cui era rinchiusa una grossa famiglia di scim-
mie del tipo cebo cappuccino, osservandole mentre mangiavano, dormiva-
no, si facevano la corte, si spulciavano e saltavano senza scopo da un ango-
lo all'altro della gabbia, mentre Jill lanciava loro qualche nocciolina senza
farsi notare, ignorando i cartelli di divieto.
Ne lanci una anche a uno scimmiotto di medie dimensioni, ma prima
che questo riuscisse a mettersela in bocca, fu sopraffatto da un altro molto
pi grosso che gli rub il bottino, gli diede una sonora batosta e si allontan.
Il piccolo non fece alcun tentativo per inseguire l'usurpatore; si acquatt sul-
la scena del crimine, picchi i pugni contro il pavimento di cemento e grid
la sua disperazione. Mike assist alla scena con espressione solenne.
Improvvisamente, la scimmia maltrattata scatt dal lato opposto della
gabbia, si diresse verso un'altra scimmia ancora pi piccola, e gliele diede di
santa ragione, rifilandole una lezione anche peggiore di quella che aveva ap-
pena ricevuto. Dopodich, apparve serena e rilassata. La terza scimmia si al-
lontan lanciando alti guaiti, e trov rifugio fra le braccia di una femmina
che aveva gi un altro piccolo attaccato alla schiena. Le altre scimmie non
degnarono la scena di uno sguardo.
Mike gett la testa all'indietro e scoppi a ridere, continuando a ridere in
maniera sonora e incontrollata per diversi secondi. Annasp, a corto d'aria,
mentre i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime, quindi inizi a tremare
e a scivolare verso terra, continuando a ridere incontrollatamente.
Smettila, Mike!
Mike si raddrizz, ma non riusc a frenare i suoi singulti e le sue lacrime.
Un guardiano corse loro incontro. Signorina, avete bisogno di aiuto?
No. Cio s, grazie. Pu chiamarci un taxi? Automatico, da terra, di
qualsiasi genere; devo portarlo via di qui, non sta bene.
Vuole un'ambulanza? Sembra che si tratti di un attacco.
Qualsiasi cosa! Pochi minuti dopo, Jill condusse Mike all'interno di un
aerotaxi pilotato. Forni l'indirizzo all'autista, quindi rivolse tutta la sua at-
tenzione a Mike. Mike, ascoltami: ti devi calmare.
Mike si calm un poco, ma continu a ridacchiare fra s, scoppiando di
tanto in tanto in una risata incontrollata mentre Jill continuava ad asciugar-
gli gli occhi. La cosa continu finch non giunsero a casa. Jill lo fece entra-
re, lo svesti e lo mise a letto. Va bene, caro. Ora puoi ritirarti in te stesso,
se vuoi.
No, sto bene. Ora sto bene.
Lo spero. Jill emise un sospiro. Mi hai proprio spaventata, sai Mike?
Mi dispiace, sorellina. Lo so. Anch'io mi sono spaventato, la prima vol-
ta che ho sentito una persona ridere.
Ma Mike, che cosa successo?
Jill io grokko le persone!
Cosa?
Ho parlato giustamente, sorellina. Io grokko. Ora grokko la gente,
Jill sorellina piccola cara piccola diavoletta dalle gambe vivaci e dal-
la splendida, lasciva, impudica, lussuriosa, dissoluta libido dalle meravi-
gliose curve frontali e dal magnifico e sodo posteriore dalla voce dolce e
dalle mani morbide. Mio piccolo amore.
Michael!
Oh, conoscevo gi tutte queste parole; solo che non sapevo perch e
quando usarle n mi rendevo conto per quale motivo tu volessi sentirtele
dire. Io ti amo, amore mio. E ora grokko anche il significato della parola
amore.
Lo hai sempre grokkato. Io lo sapevo. E anche io ti amo morbido
scimmione. Caro amore mio.
Scimmione, s. Vieni qui, Scimmietta, appoggia la tua testa sulla mia
spalla e raccontami una barzelletta.
Solo una barzelletta?
Be', niente di pazzesco. Raccontami una barzelletta che non ho mai sen-
tito e vediamo se rido al momento giusto. Sono sicuro che sar cos, e credo
che sar anche in grado di spiegarti perch buffa. Jill io grokko la gen-
te!
Ma come, amore? Puoi spiegarmelo? Sei in grado di spiegarlo in mar-
ziano? O mentalmente?
No, proprio questo il punto. Io grokko la gente. Io sono la gente
quindi adesso posso dirlo nel linguaggio della gente. Ho finalmente scoper-
to perch si ride. Le persone ridono perch provano tanto dolore perch la
risata l'unica cosa che pu placare quel dolore.
Jill assunse un'espressione perplessa. Forse allora sono io che non fac-
cio pi parte della gente. Puoi spiegarti meglio, Mike?
Ma tu sei la gente, mia piccola Scimmietta. Grokki la cosa in maniera
talmente automatica che non hai bisogno di pensarci, perch sei cresciuta in
mezzo alla gente. Io no. Sono stato come un cagnolino cresciuto lontano da-
gli altri cuccioli, che non poteva essere come i suoi padroni ma che non ave-
va mai imparato a essere un cane come gli altri. Cos ho dovuto imparare.
Fratello Mahmoud mi ha insegnato, fratello Jubal mi ha insegnato, un sacco
di gente mi ha insegnato e tu mi hai insegnato pi di tutti. Oggi ho ottenu-
to il mio diploma e sono scoppiato a ridere. Quella povera
scimmiettina
Quale, caro? Secondo me quella grossa era molto cattiva, e quella a cui
avevo tirato la nocciolina risultata ancor pi cattiva. Io non ci ho trovato
proprio nulla di comico.
Jill, mia cara! Stai diventando un po' troppo marziana. chiaro che non
era una scena comica; era tragica. Ed proprio per questo che non ho potuto
fare a meno di ridere. Guardando quella gabbia piena di scimmie, ho visto
improvvisamente tutte quelle cose crudeli, malvagie e inspiegabili di cui
avevo letto e sentito parlare quando ero con la mia gente e all'improvviso
ho provato un dolore tale che mi sono ritrovato a ridere come un pazzo.
Ma Mike caro, di solito si ride quando si vede qualcosa di
divertente non per qualcosa di orribile.
Davvero? Pensa a Las Vegas; quando tutte voi belle ragazze salivate sul
palco, la gente per caso rideva?
Be' no.
Eppure voi ragazze eravate la parte migliore dello spettacolo. Grokko
solo ora che se la gente fosse scoppiata a ridere nel vedervi, la cosa vi
avrebbe ferite. Invece la gente rideva quando il comico inciampava sui suoi
stessi piedi e cadeva con la faccia sul palco o per qualche altra cosa simi-
le, che non era certo un bene.
Ma la gente non ride solo per queste cose.
Ne sei sicura? Forse non l'ho ancora grokkato nella sua pienezza. Trova-
mi qualcosa che ti fa veramente ridere, non che ti fa sorridere, ma che faccia
spanciare letteralmente dalle risate. Poi vediamo se non c' uno sbaglio den-
tro, e se rideresti lo stesso anche senza di essa. Riflett un attimo. Grokko
che quando le scimmie impareranno a ridere, saranno persone.
Forse. Con qualche dubbio ma con seria dedizione, Jill inizi a frugare
nella sua mente alla ricerca delle battute che aveva trovato pi ridicole e ir-
resistibili in assoluto e davanti alle quali non aveva potuto fare a meno di ri-
dere incidenti cui aveva assistito o di cui aveva sentito parlare che l'ave-
vano portata a sbellicarsi dalle risa.
Ma rinunci presto alle barzellette, facendo notare a Mike che si trattava
di semplici fantasie e non di storie vere. Cerc di ricordare qualche avveni-
mento reale. Battute? Qualsiasi battuta sosteneva la tesi di Mike se poi le
venivano in mente le spiritosaggini degli interni e degli studenti di medici-
na be', era gente che andava come minimo rinchiusa. Che altro? La volta
che Elsa Mae aveva perso le sue mutande con il monogramma? Per Elsa
Mae non era certo stato divertente. Oppure quella volta che
A quanto pare lo scivolone su una buccia di banana il culmine dell'u-
morismo fu costretta ad ammettere infine. Certo, Mike, che non una
gran bella immagine della razza umana.
Oh, invece s!
Cosa?
Io pensavo, cos mi era stato detto, che una cosa buffa una cosa che
ha del bene in s. Invece non affatto cos. Una cosa buffa non quasi mai
buffa per la persona a cui accade. Come quello sceriffo senza pantaloni. Il
bene sta nel ridere di per s. Io grokko che si tratti di una dimostrazione di
coraggio una condivisione di sensazioni per contrastare il dolore, il di-
spiacere e la sconfitta.
Ma Mike ridere della gente non affatto un bene
No. Ma io non ridevo di quella scimmia. Ridevo di noi. Della gente. Im-
provvisamente mi sono reso conto che io ero la gente, e allora non sono pi
riuscito a smettere di ridere. Fece una pausa. difficile spiegartelo, per-
ch per quanto ti abbia raccontate molte cose su Marte, tu non hai mai vis-
suto come una marziana. Su Marte non c' mai nulla di cui ridere. Le cose
che per noi umani fanno ridere non possono avvenire su Marte, per motivi
puramente fisici o perch non sono permesse: tesoro, ci che tu chiami li-
bert su Marte non esiste affatto. Tutto viene pianificato dagli Anziani. E in
quanto alle cose che accadono su Marte che farebbero ridere noi sulla Terra,
non sono affatto buffe su Marte perch non vi alcuno sbaglio in esse.
Prendi a esempio la morte.
La morte non affatto una cosa buffa.
Allora perch esistono tante battute e barzellette sulla morte? Jill, per
noi, per noi umani, la morte una cosa talmente triste che dobbiamo per
forza riderci sopra. Tutte le religioni, a esempio; cadono in gravi contraddi-
zioni, ma ognuna ha diversi metodi per aiutare la gente che ne ha il coraggio
a ridere anche se sa che sta per morire. Si ferm, e Jill percep che stava
per ritirarsi nel suo stato di trance. Jill? forse possibile che stessi cercan-
do nella direzione sbagliata? possibile che ognuna di quelle molteplici re-
ligioni sia vera?
E come? Mike, se una la verit, le altre non lo sono. pura logica.
E allora? Indicami la via pi breve per girare attorno all'universo. Puoi
indicarmi qualsiasi via, e sar sempre la pi breve tornerai nel punto in
cui hai iniziato.
E questo che cosa prova? La vera risposta me l'hai insegnata tu, Mike:
tu sei Dio.
E anche tu sei Dio, mia cara. Non stavo mettendo in discussione
questo ma proprio quel fatto primario che non dipende affatto dalla fede
potrebbe significare che tutte le fedi sono vere.
Be' se sono tutte vere, allora in questo momento ho voglia di venerare
Siva13. Jill cambi il soggetto con un'azione diretta ed energica.
Piccola pagana le disse a bassa voce. Ti cacceranno da San Franci-
13
Una delle tre principali divinit del pantheon hindu, simbolo della crea-
zione e della forza distruttiva (N.d.r.).
sco.
Ma ce ne andremo a Los Angeles dove non lo noter nessuno. Oh! Tu
sei Siva!
Danza, Kal, danza!
Nel corso della notte, Jill si svegli e vide Mike in piedi davanti alla fine-
stra che scrutava la citt.
C' qualcosa che non va, fratello mio?
Mike si gir e rispose verbalmente. Non c' bisogno che siano tutti cos
infelici.
Oh, caro, caro. Forse meglio che ti riporti a casa. La citt non ti fa
bene.
Ma lo saprei comunque. Dolore, malattie, fame e violenza non c' bi-
sogno di tutto ci. una cosa stupida, come lo erano quelle scimmie.
S, caro. Ma non certo colpa tua
Invece s!
Be' in un certo senso vero. Ma non si tratta solo di questa citt: si
tratta di cinque miliardi di persone e forse pi. Non puoi aiutare cos tanta
gente.
Chiss
Mike si avvicin al letto e si sedette accanto a Jill. Ora grokko con loro,
e posso parlare loro. Jill, adesso potrei rimettere in piedi il nostro spettacolo,
e fare ridere i polli dall'inizio alla fine. Ne sono sicuro.
Allora perch non lo facciamo? Patty ne sarebbe felice e anch'io. Mi
piaceva far parte del luna park, e ora che Patty un fratello d'acqua, sarebbe
come essere a casa.
Mike non rispose. Jill sond la sua mente e si rese conto che era in con-
templazione, che stava cercando di grokkare. Attese.
Jill? Che cosa devo fare per diventare prete?
Parte quarta
La sua scandalosa carriera
30

Il primo carico di coloni permanenti giunse puntuale su Marte; sei dei


ventitr membri della spedizione precedente tornarono sulla Terra. Gli aspi-
ranti coloni erano stati addestrati in Per a 5000 metri di altezza. Una notte,
il presidente dell'Argentina decise di trasferirsi a Montevideo, portando con
s tutto ci che riusc a infilare in due valigie; il suo successore fece subito
una richiesta di estradizione presso l'Alta Corte per farlo tornare indietro, o
almeno per riavere le due valigie. I riti funebri per Alice Douglas si tennero
privatamente presso la Cattedrale Nazionale con poco meno di duemila pre-
senti; tutti i giornalisti e i commentatori lodarono il Segretario generale per
la forza d'animo e il coraggio con i quali aveva saputo far fronte alla grave
perdita. Un baio di tre anni, di nome Inflazione, guidato da Jinx Jenkins,
un fantino di cinquanta chili, vinse il Kentucky Derby pagando 54 a uno, e
due ospiti del Colony Airhotel di Louisville nel Kentucky si scorporarono,
uno volontariamente e l'altro per infarto.
Un'altra edizione clandestina della biografia non autorizzata Il diavolo e
il reverendo Foster comparve lo stesso giorno in tutte le edicole degli Stati
Uniti; quella sera, ogni singola copia del libro era stata bruciata, le lastre
originali erano state distrutte, si registrarono danni a diverse propriet, vi fu-
rono dei ferimenti e diverse aggressioni. Si diceva che il British Museum
possedesse ancora una copia dell'originale (falso), cos come la Biblioteca
Vaticana (vero, ma la copia era disponibile solo per un gruppo molto ristret-
to di studiosi della Chiesa.)
Nel Tennessee, fu nuovamente introdotta una proposta di legge per ren-
dere il valore del pi greco esattamente uguale a tre; essa venne redatta dal
comitato di pubblica educazione e morale, passata senza alcuna obiezione
dalla Camera e bocciata dalla commissione del Senato. Un gruppo di colle-
gamento tra chiese fondamentaliste apr i suoi uffici a Van Buren, nell'Ar-
kansas, allo scopo di raccogliere fondi per mandare dei missionari su Marte;
il dottor Jubal Harshaw mand loro con grande gioia una sostanziosa dona-
zione, ma prese la precauzione di mandarla a nome (con tanto di indirizzo)
del direttore del New Humanist, un ateo furibondo nonch suo grande ami-
co.
A parte ci, Jubal aveva ben poco di cui divertirsi; aveva ricevuto troppe
notizie su Mike ultimamente, tutte piuttosto deprimenti. Aveva fatto tesoro
di ognuna delle occasionali visite di Jill e Mike, denotando un particolare
interesse per i progressi del ragazzo, soprattutto ora che aveva sviluppato un
certo senso dell'humour. Ma ora venivano a trovarlo sempre meno di fre-
quente, e Jubal non gradiva affatto gli ultimi sviluppi di cui sentiva parlare.
Non si era preoccupato quando Mike era stato buttato fuori dal Seminario
teologico dell'Unione, inseguito da un branco di teologi fuori di s dall'ira:
alcuni ce l'avevano con lui perch credevano in Dio, altri perch non ci cre-
devano, ma erano tutti uniti nel detestare profondamente l'Uomo di Marte.
Dal punto di vista di Jubal, qualsiasi cosa accadesse a un teologo era pi che
meritata, inoltre l'esperienza era stata ottima per il ragazzo. La prossima
volta ci avrebbe pensato due volte prima di fare una cosa del genere.
E tantomeno si era preoccupato quando Mike (con l'aiuto di Douglas) si
era arruolato con un nome falso nell'esercito della Federazione. Era sicuro
(Jubal lo sapeva bene) che nessun sergente avrebbe potuto causare alcun
danno permanente a Mike, e nel contempo non gli importava nulla di ci
che sarebbe potuto accadere agli ufficiali stessi. Essendo un vecchio reazio-
nario mai riconciliato, Jubal aveva dato fuoco al suo onorevole congedo e a
tutto ci che rappresentava lo stesso giorno in cui gli Stati Uniti avevano
cessato di avere un loro esercito.
A dir la verit, Jubal era rimasto piuttosto sorpreso nel constatare il poco
soqquadro che aveva causato il soldato Jones nell'esercito e il periodo re-
lativamente lungo che vi aveva trascorso: quasi tre settimane. Mike aveva
concluso la sua carriera militare approfittando di una serie di domande che
gli vennero rivolte durante una lezione di orientamento teorico per enuncia-
re la sua teoria sull'inutilit assoluta della forza e della violenza in qualsiasi
circostanza (non senza qualche commento sull'auspicabilit di una riduzione
della popolazione mondiale attraverso il cannibalismo), offrendosi volonta-
rio per fare la cavia contro armi di qualsiasi natura, per provare che la forza
non era solo inutile ma anche letteralmente inefficace quando usata su una
persona dotata di autodisciplina.
La sua offerta per non era stata accettata, e Mike venne buttato fuori
dall'esercito.
Ma non era tutto. Douglas aveva permesso a Jubal di esaminare un rap-
porto di massima segretezza dopo averlo avvertito che nessuno, nemmeno il
Capo Supremo dell'esercito, sapeva che il soldato Jones fosse in realt
l'Uomo di Marte. Jubal si era limitato a dare una rapida occhiata a quel do-
cumento, composto pi che altro di rapporti molto contrastanti da parte di
testimoni oculari che spiegavano quanto era accaduto le volte in cui Jones
era stato addestrato all'uso delle varie armi in dotazione. L'unica cosa che
stup realmente Jubal fu che alcuni testimoni avessero avuto il coraggio e la
sicurezza in se stessi per dichiarare sotto giuramento di aver visto sparire
nel nulla le armi in questione. Inoltre, il soldato Jones era stato punito ben
tre volte per aver smarrito armi da fuoco di propriet della Federazione.
La fine del rapporto era l'unica parte cui Jubal aveva prestato sufficiente
attenzione da potersene ricordare: Conclusione: il soggetto in questione
fuor di ogni dubbio un ipnotizzatore dotato di grandissimo talento naturale,
e potrebbe risultare potenzialmente utile per il settore dei servizi segreti, pur
risultando assolutamente non idoneo all'inserimento nel combattimento ope-
rativo. Tuttavia, il suo basso quoziente intellettivo, il suo punteggio bassissi-
mo nei test generali e le sue tendenze paranoiche (manie di grandezza) ci
portano a sconsigliare vivamente un tentativo di utilizzo del suo talento. Di-
staccamento raccomandato: congedo assoluto per mancata idoneit al servi-
zio militare. Crediti pensionistici: nessuno. Indennit: nessuna.
Certe piccole birichinate facevano bene al ragazzo, inoltre Jubal aveva
potuto gioire della breve carriera di soldato di Mike dato che, per tutto quel
tempo, Jill era rimasta a casa da lui. Quando Mike era tornato, pochi giorni
dopo il congedo, non diede l'impressione di essere stato danneggiato dal
servizio militare; anzi, si era subito vantato con Jubal di aver ubbidito ai de-
sideri di Jill non facendo sparire nessuno, a parte qualche oggetto morto.
Tuttavia, dal punto di vista di Mike, vi erano state diverse occasioni in cui il
mondo avrebbe potuto diventare un luogo assai pi vivibile se solo Jill non
avesse insistito con quella sua scrupolosa debolezza. Jubal non trov nulla
da ridire in proposito: lui stesso aveva una lunga, seppure inattiva, lista di
persone che avrebbe preferito vedere morte.
Ma, apparentemente, Mike era anche riuscito a divertirsi. Nel corso di
una parata tenutasi nel suo ultimo giorno di leva, il generale in comando e
tutto il suo Stato maggiore avevano improvvisamente perso i pantaloni men-
tre passava in rivista davanti a loro il plotone di Mike; come se non bastas-
se, il sergente che comandava il suo plotone era caduto faccia a terra per via
di un momentaneo incollamento delle sue scarpe al suolo. Jubal decise che,
da quando aveva acquisito un senso dell'umorismo, Mike aveva anche svi-
luppato un gusto atroce per quanto riguardava gli scherzi. Ma in fondo il ra-
gazzo stava attraversando ora un periodo di giovent ritardata; aveva biso-
gno di comportarsi in quel modo. Jubal ricord con piacere un incidente av-
venuto all'universit quando studiava medicina, un incidente che aveva
coinvolto un cadavere e il direttore dell'istituto
Il modo singolare che Mike aveva per crescere trovava la piena approva-
zione di Jubal; in fondo non si poteva certo dire che Mike non fosse un per-
sonaggio particolare. Ma l'ultima trovata, il Reverendo Valentine M. Smith,
dottore in Lettere, Teologia e Filosofia, fondatore e pastore della Chiesa di
tutti i Mondi per Jubal era veramente troppo! Gi non gli piaceva l'idea
che il ragazzo avesse deciso di diventare un sant'uomo invece di lasciare in
pace le anime degli altri come sarebbe stato invece opportuno, ma in pi
quegli odiosi titoli che aveva aggiunto al suo nome gli veniva voglia di
vomitare.
E la cosa peggiore era che Mike gli aveva detto di aver preso l'idea da
lui, da Jubal, dopo averlo sentito parlare a proposito di ci che avrebbe do-
vuto essere una Chiesa e ci che avrebbe potuto fare. Jubal fu costretto ad
ammettere che poteva trattarsi davvero delle sue parole, sebbene non si ri-
cordasse l'occasione specifica in cui le aveva pronunciate. Gli fu di ben
poca consolazione il fatto che il ragazzo ne sapesse talmente tanto di legge
da essere in grado di arrivare alla stessa conclusione da solo.
Doveva ammettere che Mike era stato piuttosto astuto nell'ottenimento
dei suoi nuovi titoli: aveva passato diversi mesi in un college religioso mol-
to piccolo e povero (in tutti i sensi), dove aveva conseguito attraverso un
esame il suo primo grado accademico. Era stato chiamato dal loro sacer-
dozio, era stato ordinato in quella setta, e aveva redatto una tesi di dottorato
sulle religioni comparate che era un vero e proprio capolavoro, pur evitando
meticolosamente qualsiasi conclusone vera e propria. Mike l'aveva portata a
Jubal affinch la rivedesse, e lui vi aveva aggiunto delle parole ambigue se-
guendo un riflesso condizionato. L'assegnazione del sudato dottorato era
coincisa esattamente con una donazione (anonima) a quella scuola molto af-
famata. La sua seconda laurea, ad honorem, gli venne invece concessa per
Contributi fondamentali alla conoscenza interplanetaria da una nota uni-
versit che avrebbe potuto benissimo farne a meno; solo che Mike aveva
fatto sapere loro che questo era il prezzo che chiedeva per partecipare a una
loro conferenza sullo studio dei sistemi solari. L'unico e solo Uomo di Mar-
te si era sempre rifiutato a tutti in passato, e di conseguenza non si poteva
dare del tutto torto all'Universit di Harvard se aveva deciso di cedere.
Be', probabilmente ora i loro volti avevano lo stesso color cremisi del
loro stendardo, pens con cinismo Jubal. In seguito, Mike aveva prestato
servizio per un paio di settimane come cappellano nella sua alma mater
spiantata, dopodich aveva rotto con la setta attraverso uno scisma e aveva
fondato la sua Chiesa personale. Assolutamente in regola, praticamente ko-
sher; legalmente inespugnabile, venerabile nei precedenti come Martin Lu-
tero e nauseante come la spazzatura vecchia di una settimana.
Jubal venne richiamato da quelle sue amare riflessioni da Miriam.
Capo! Abbiamo visite!
Alz lo sguardo un'aeromobile in fase di atterraggio. Non si era reso con-
to di quanto quell'autopattuglia delle S.S. fosse stata una benedizione finch
non se ne era andata definitivamente. Larry, prendi il fucile. Mi ero ripro-
messo di sparare al prossimo che atterrava sui miei cespugli di rosa.
Sta atterrando sull'erba, capo.
Be', digli di riprovarci. Magari alla prossima lo becchiamo.
Mi sembra che sia Ben Caxton.
Mmm, hai ragione. Be', lo lasceremo vivere, per questa volta. Ehi, Ben!
Cosa bevi?
Niente, a quest'ora. Sei proprio una cattiva compagnia professionale. Ho
bisogno di parlarti, Jubal.
Lo stai gi facendo. Dorcas, porta un bicchiere di latte caldo a Ben; cre-
do che non si senta troppo bene.
Senza troppa soda assenti Ben. E mungi la bottiglia con le tre fosset-
te. Jubal, voglio parlarti a quattr'occhi.
Va bene, andiamo nel mio studio, allora. Comunque, se credi di aver
trovato un modo per nascondere qualcosa a queste ragazzacce qui, ti prego
di farmelo sapere.
Quando Ben ebbe finito di salutare in maniera adeguata (e fin troppo pa-
terna, in tre casi) i membri della famiglia, si recarono di sopra.
Che diavolo successo? domand Ben. Mi sono forse perso qualco-
sa?
Oh, non hai ancora visto i cambiamenti, vero? Abbiamo una nuova ala a
nord, che contiene altre due camere da letto e un altro bagno al piano di sot-
to, e qui sopra c' la mia nuova galleria.
Ci sono abbastanza statue da riempire un cimitero!
Ti prego, Ben. Le statue sono quelle raffigurazioni di uomini politici
defunti che vedi nelle piazze. Quelle che vedi qui invece sono sculture. Ti
prego anzi di mantenere un tono sommesso e riverente, altrimenti potrei di-
ventare violento. Hai davanti a te delle repliche esatte in ogni particolare di
alcune fra le opere maggiori che questo assurdo pianeta abbia mai
prodotto.
Be', quell'orribile cosa l l'ho gi vista ma dove ti sei procurato il resto
delle zavorre?
Jubal lo ignor e parl in tono dolce alla replica della Belle Heaulmire.
Non ascoltarlo, ma petite chre, un povero barbaro e non sa quel che
dice. Appoggi una mano sulla splendida guancia devastata della scultura,
quindi tocc dolcemente un capezzolo secco e avvizzito. So esattamente
quel che provi ma non durer a lungo, te lo assicuro. Abbi pazienza, mia
cara.
Torn quindi a rivolgere la sua attenzione a Caxton. Ben, non so che
cosa avessi in mente, ma dovrai aspettare un attimo mentre ti do una lezion-
cina su come si guarda una scultura anche se forse sar inutile come ten-
tare di insegnare a un cane ad apprezzare il violino. Tuttavia, ti sei appena
comportato in maniera scortese nei confronti di una signora, non posso tol-
lerarlo.
Non fare lo scemo, Jubal; tu ti comporti in maniera scortese con le si-
gnore, quelle vive, almeno una dozzina di volte al giorno. E sai esattamente
di quali signore sto parlando.
Anne! url Jubal. Vieni di sopra, con la tonaca!
Non mi comporterei mai in maniera scortese con la donna che ha posato
per quella statua continu Caxton. Mai. Ci che non capisco realmente
come sia possibile che un cosiddetto artista abbia convinto la bisnonna di
qualcuno a posare nuda per questa roba e che tu abbia il cattivo gusto di
tenertene anche una replica in casa!
In quel momento entr Anne, con indosso la tonaca. Non disse nulla.
Anne le domand Jubal mi sono mai comportato in maniera scortese
con te, o con qualcun'altra delle ragazze?
Questa domanda richiede un'opinione.
esattamente quel che ti sto chiedendo. La tua opinione. Non siamo in
tribunale.
Non ti sei mai comportato in maniera scortese con nessuna di noi, Ju-
bal.
Mi hai mai visto comportarmi in maniera scortese con una signora?
Ti ho visto comportarti in maniera intenzionalmente scortese con una
donna. Non ti ho mai visto comportarti in maniera scortese con una signo-
ra.
Va bene, tutto. Anzi no, voglio un'altra opinione. Che cosa ne pensi di
questa scultura in bronzo?
Anne osserv con attenzione il capolavoro di Rodin. La prima volta che
l'ho vista disse in tono pacato e neutrale ho pensato che fosse orribile. Ma
con il tempo sono invece giunta alla conclusione che potrebbe trattarsi della
pi bella scultura che ho mai visto.
Grazie. tutto. Anne usc. Hai ancora intenzione di discutere, Ben?
Il giorno che vorr discutere con Anne, credo che dovr lasciare anche
il lavoro. Ben guard nuovamente la statua. Per non la capisco.
Va bene, Ben. Ascoltami. Chiunque pu guardare una bella ragazza e
vedere una bella ragazza. Un artista, invece, pu guardare una bella ragazza
e vedere la vecchia che diventer. Uno ancora migliore pu guardare una
vecchia e scorgere la bella ragazza che era una volta. Ma un grande artista,
un maestro, e Auguste Rodin lo era, pu guardare una vecchia, ritrarla esat-
tamente cos com' e far s che chi la guarda veda la bella ragazza che era
una volta e non tutto; pu anche fare in modo che una persona dotata
della sensibilit di un armadillo, o addirittura uno come te, veda che questa
splendida e giovane fanciulla ancora viva, che non affatto vecchia e
brutta, ma che semplicemente imprigionata in un corpo malandato. Riesce
a farti percepire la silenziosa e infinita tragedia delle giovani donne, che in
cuor loro non superano mai l'et di diciotto anni, a prescindere da ci che
l'impietoso scorrere del tempo compie sul loro corpo. Guardala, Ben. Invec-
chiare non significa nulla per me e per te, perch non abbiamo mai desidera-
to essere ammirati ma per loro importante, eccome. Guardala!
Ben la guard. Va bene, va bene, soffiati il naso e asciugati gli occhi
disse Jubal poco dopo in tono paziente. La signora accetta le tue scuse. E
ora siediti pure. Mi sembra sufficiente come prima lezione.
No ribatt Caxton. Ora voglio sapere qualcosa anche sulle altre. Che
mi dici di questa? Non mi d lo stesso fastidio almeno riesco a capire a
prima vista che si tratta di una ragazza. Ma perch in quella posa
contorta?
Jubal osserv la sua replica della Cariatide caduta sotto il peso della sua
pietra e sorrise. Puoi considerarlo un tour de force di passione artistica.
Non mi aspetto certo che tu apprezzi le forme e le masse che rendono la fi-
gura molto di pi che contorta, ma penso che tu possa arrivare ad apprez-
zare ci che voleva dire Rodin. Ben, che cosa prova la gente quando guarda
un crocifisso?
Lo sai quanto vado in chiesa.
Quanto poco ci vai, vorrai dire. Ci nonostante, dovresti sapere che,
dal punto di vista puramente artistico e scultoreo, i crocifissi sono solita-
mente a dir poco atroci; in quanto a quelli dipinti realisticamente che si tro-
vano a volte nelle chiese, trovo che siano i peggiori di tutti il sangue sem-
bra salsa di pomodoro e l'ex-falegname viene solitamente raffigurato con un
fisico efebico Si trattava di un uomo vigoroso, probabilmente assai mu-
scoloso e in ottima salute. Eppure, nonostante la pessima media delle rap-
presentazioni della crocifissione che ci sono in giro, per la maggior parte
della gente va benissimo anche una delle peggiori in assoluto. Non vedono i
difetti artistici dell'opera, ma si fermano al simbolo, che ispira le loro pi
profonde emozioni: ricorda loro l'agonia e il sacrificio del Signore.
Jubal ma credevo che tu fossi ateo
E questo che cosa c'entra? Solo perch sono ateo dovrei essere cieco e
sordo davanti all'emotivit umana? Sto solo dicendo che anche il crocifisso
di gesso peggiore del mondo o un presepe di cartone possono essere un sim-
bolo sufficiente a evocare nel cuore umano delle emozioni talmente forti da
aver portato molti uomini a morire, e da indurre tuttora molti uomini a con-
tinuare a vivere. Di conseguenza, l'arte e l'abilit creativa con le quali ven-
gono foggiati questi simboli hanno un'importanza minima. Ora, qui abbia-
mo un altro simbolo emotivo, foggiato con arte squisita, ma non ancora il
momento di entrare nel merito della questione. Ben, per oltre tremila anni,
gli architetti hanno progettato palazzi con colonne fatte a mo' di figure fem-
minili; divenne un'abitudine talmente diffusa che alla fine le facevano con la
stessa facilit con cui un ragazzino calpesta le formiche. Dopo tutti quei se-
coli, Rodin si accorse che si trattava di un lavoro un po' pesantuccio per una
fanciulla. Ma non si limit a dire Guardate, idioti, se dovete per forza farlo
cos, fate almeno una muscolosa figura maschile. No, lui and pi in l,
mostrando loro come si faceva e generalizzando il simbolo. Qui viene
rappresentata una povera cariatide che ci ha provato, ma ha fallito. crolla-
ta sotto il peso. una brava ragazza guardala in faccia. una persona se-
ria, si dispiace per il suo fallimento, ma non d la colpa a nessuno, nemme-
no agli di e in pi sta ancora tentando di sorreggere quel peso, anche se
sa di aver fallito.
Ma non si tratta solo di un esempio di buona arte che denuncia la stupi-
dit di secoli di pessima arte; anche il simbolo di tutte le donne che hanno
tentato di tenere sulle spalle un peso troppo grande per loro, ovvero di oltre
la met della popolazione femminile morta e vivente di questo pianeta. Ma
non si tratta solo delle donne; un simbolo asessuato. Rappresenta ogni sin-
golo uomo e donna che si sudato la vita tenendo duro e senza lamentarsi
mai, il cui coraggio non stato mai notato finch non sono crollati sotto il
peso dei loro carichi. il coraggio, Ben, la vittoria.
La vittoria?
La vittoria nella sconfitta, poich non esiste forma pi elevata di vitto-
ria. Lei non ha rinunciato, Ben. Sta ancora cercando di sollevare la pietra
dopo che questa l'ha schiacciata. un padre di famiglia che continua a re-
carsi al suo noiosissimo lavoro anche se sa che un cancro lo sta divorando
dall'interno, solo per portare la busta paga ai suoi figli. una ragazzina di
dodici anni che cerca di accudire i suoi fratellini perch sua madre se n' an-
data in Paradiso. una centralinista che rimane sul posto di lavoro mentre il
fumo le riempie i polmoni e il fuoco le ha gi sbarrato ogni via d'uscita.
Sono tutti quegli eroi sconosciuti che non hanno mai raggiunto il successo
ma che non riuscivano a mollare. Salutala mentre le passi davanti e vieni a
vedere la mia Sirenetta.
Ben lo prese alla lettera; se Jubal se ne sorprese, non lo diede certo a no-
tare. Questa disse l'unica che non mi ha regalato Mike. Ma non c' bi-
sogno di spiegare a lui per quale motivo me la sono procurata a parte il
fatto di per s evidente che si tratta di una delle pi splendide opere mai
concepite e fieramente eseguite dall'occhio e dalla mano di un uomo.
Su questo non ci sono dubbi. Non c' bisogno che mi spieghi questa, lo
vedo da solo che bella.
S. E questo la giustifica di per s. Ma non tutto mi ricorda molto
Mike. Non esattamente una sirena, vedi? E non nemmeno del tutto uma-
na. Siede sulla terra, dove ha deciso di sistemarsi ma il suo sguardo
eternamene fissato sul mare, poich nostalgica e si sente infinitamente
sola per ci che si lasciata alle spalle. Conosci la storia?
Hans Christian Andersen.
Esatto. Lei sta seduta nel porto di Kbenhavn, Copenaghen era la sua cit-
t natale, e rappresenta tutti coloro che hanno fatto una scelta difficile. Non
rimpiange la sua scelta, ma deve pagare per averla fatta; bisogna sempre pa-
gare qualcosa quando si sceglie. Ma il costo per lei non solo un'infinita
nostalgia; deve anche affrontare il fatto che non sar mai un essere umano.
Quando usa i suoi piedini che ha pagato a caro prezzo, compie ogni passo
come se camminasse su dei vetri acuminati. Ben, io penso che Mike cammi-
ni sempre su vetri affilati, anche se non credo che conosca questa storia o
almeno non credo che sappia che io lo collego con essa.
Ben osserv la copia. Preferisco guardarla senza pensare ai vetri.
una vera dolcezza, non vero? Come credi che sarebbe a letto? Pro-
babilmente molto vivace, come una foca, e altrettanto scivolosa.
Caspita! Sei proprio un vecchio sporcaccione, Jubal.
E lo divento sempre pi ogni anno che passa. Uh non mi sembra il
caso di guardare anche le altre statue; tre opere in un'ora sono pi che suffi-
cienti. Di solito non ne guardo pi di una al giorno.
Mi sembra giusto. Mi sento come se avessi bevuto tre cocktail rapidi a
stomaco vuoto. Jubal, perch questa roba non viene esposta dove la gente
possa vederla?
Perch il mondo diventato pazzo, e l'arte contemporanea dipinge sem-
pre lo spirito dei suoi tempi. Rodin produsse le sue maggiori opere alla fine
del diciannovesimo secolo, e Hans Christian Andersen lo precedette solo di
pochi anni. Rodin mor all'inizio del ventesimo secolo, ovvero pi o meno
proprio nel periodo in cui il mondo inizi ad andare fuori di testa portan-
dosi dietro anche l'arte.
I successori di Rodin notarono le cose incredibili che faceva con la luce,
l'ombra, la massa e la composizione (a prescindere dal fatto che tu le colga
o meno), e le copiarono. Oh, come le copiarono! E le estesero, anche. Ci
che non colsero, per, che ogni opera del maestro non solo raccontava una
storia, ma metteva a nudo il cuore umano. I suoi successori invece si dedi-
carono a cose come il design, divenendo sdegnosi nei confronti di qual-
siasi scultura o dipinto che raccontasse una storia. Arrivarono fino al punto
di etichettare tali opere come letterarie, perch consideravano questa una
brutta parola. Si dedicarono completamente all'astrazione, senza pi degnar-
si di dipingere o di intagliare qualsiasi cosa che ricordasse il mondo umano
in cui viviamo.
Jubal scroll le spalle. I disegni astratti vanno benissimo come carta
da parati o per le piastrelle del bagno. Ma l'arte un'altra cosa; il processo
attraverso il quale si evocano piet e terrore, e non affatto astratta, ma de-
cisamente umana. Ci che stanno facendo gli artisti moderni non altro che
una masturbazione pseudointellettuale, mentre l'arte creativa implica un
vero e proprio rapporto, in cui l'artista deve sedurre e portare a un livello
emotivo il suo pubblico ogni singola volta che si appresta a comporre un'o-
pera. Naturalmente, questi ragazzetti che non si degnano di fare certe cose
(forse perch non sono neanche in grado di farle) hanno perso una buona
fetta di pubblico. Se non si producessero in continue manovre di corridoio
per ottenere i sussidi, sarebbero morti di fame gi da tempo. Perch il pollo
comune non disposto a pagare volontariamente per un'arte che non stimola
in lui delle sensazioni emotive, e se alla fine paga, solo perch stato co-
stretto a farlo attraverso le tasse o cose del genere.
Sai, Jubal, mi sono sempre domandato per quale motivo non me ne fre-
gasse nulla dei dipinti o delle statue, ma pensavo che si trattasse di una mia
carenza, come se fossi daltonico.
Mmm, in effetti, bisogna imparare a guardare l'arte, allo stesso modo in
cui occorre imparare il francese per leggere una storia scritta in quella lin-
gua. Ma in generale dipende dall'artista, che deve usare un linguaggio com-
prensibile e non nascondersi dietro a qualche codice privato come fece Pe-
pys14 per il suo diario. La maggior parte di questi lazzaroni non sono interes-
sati a usare un linguaggio che possa risultare comprensibile per me o per
te preferiscono riderci dietro e godere del fatto che capiamo che cosa in-
tendevano. Sempre ammesso che intendessero effettivamente qualcosa: di
solito l'oscurit il rifugio degli incompetenti. Ben, tu mi consideri un arti-
sta?
Be', non ci ho mai pensato. In effetti non scrivi affatto male.
Ti ringrazio. La parola artista una di quelle che evito per gli stessi
motivi per cui non sopporto di essere chiamato dottore. Eppure io sono un
artista, per quanto minore. Io stesso sono pronto ad ammettere che la gran
parte della mia produzione non si possa leggere per pi di una volta e for-
se nemmeno una volta, per una persona occupata che sa gi ci che ho da
dire. Tuttavia, sono un artista onesto, perch ci che scrivo specificamente
inteso a essere compreso dal pubblico. Io voglio raggiungerlo e influenzar-
lo, se possibile ispirandogli piet e terrore o almeno distoglierlo dal tedio
delle sue monotone ore concedendogli una risata o un'idea nuova. Ma non
tenter mai di nascondergli qualcosa usando un linguaggio ermetico, e tan-
tomeno mi interessa avere le lodi di altri scrittori per il mio stile o altre
idiozie del genere. Ci che voglio l'apprezzamento del pubblico, espresso
14
Samuel Pepys (1633-1703). Il suo Diario, che copre gli eventi dal 1660
al 1669, documenta gli aspetti meno noti delle vicende culturali e politiche
del tempo (N.d.r.).
in denaro perch sono riuscito a raggiungerlo, oppure preferisco non avere
niente. E in quanto ai sussidi artistici, io dico merda! Un artista sostenuto
dal Governo non altro che una puttana incompetente! Maledizione, mi hai
fatto entrare in uno degli argomenti che mi scaldano di pi. Lascia che ti
riempia il bicchiere e dimmi quel che dovevi.
Jubal, sono infelice.
Qual la novit?
No, non una novit, ma ho una serie di problemi nuovi. Ben fece una
smorfia. Forse ho fatto male a venire qui, so che non dovrei tormentarti
con i miei guai non sono nemmeno sicuro di avere voglia di parlarne.
Okay. Ma dato che sei qui, tanto vale che ascolti un po' i miei, di proble-
mi.
Tu hai dei problemi? Jubal, ti ho sempre immaginato come l'uomo che
riuscito a vincere la partita della vita.
Hmmm, un giorno o l'altro ti racconter della mia vita da uomo sposato.
Comunque, io adesso ho effettivamente dei problemi. Alcuni sono evidenti,
come il fatto che Duke mi abbia abbandonato. Lo sai, no?
S, lo sapevo.
Larry un ottimo giardiniere, ma la met degli apparecchi che manten-
gono in vita questa baracca stanno cadendo a pezzi. Non so proprio come
far a sostituire Duke. Gi i meccanici tuttofare sono difficili da trovare e
trovarne uno che possa entrare in questa casa e diventare un membro della
famiglia a tutti gli effetti pressoch impossibile. Per ora me la sto cavando
chiamando meccanici e riparatori da fuori, ma ogni visita loro risulta un di-
sturbo: pensano solo ai soldi e la maggior parte non sa nemmeno usare un
cacciavite senza tagliarsi un dito. Cosa che del resto non sono in grado di
fare nemmeno io, cos sono costretto a chiamarli in ogni caso. L'alternativa
di tornare a vivere in citt, che Dio me ne scampi.
Il mio cuore duole per te, Jubal.
Lascia perdere il tuo sarcasmo da quattro soldi; questo non che l'ini-
zio. I meccanici e i giardinieri sono molto utili, ma per me le segretarie sono
essenziali. Ebbene, due di loro sono incinte, e una sta per sposarsi.
Caxton assunse un'espressione esterrefatta.
Oh, non ti sto raccontando un segreto continu Jubal. Sono pi soddi-
sfatte di s che mai, e non vogliono tenere nessun segreto. Sicuramente in
questo momento saranno arrabbiate con me perch ti ho portato su nel mio
studio senza dar loro la possibilit di vantarsi della cosa. Quindi fai il signo-
re e fingi di essere sorpreso quando te lo diranno.
E qual quella che sta per sposarsi?
Non forse evidente? Il fortunato quel povero profugo di una tempe-
sta di sabbia dalla lingua fluente, il nostro stimato fratello d'acqua Stinky
Mahmoud. Gli ho gi detto chiaramente che dovranno vivere qui quando si
troveranno in questo paese. Il bastardo si limitato a ridermi in faccia e a
commentare E dove se no?, ricordandomi che lo avevo invitato a trasferir-
si qui in maniera definitiva gi da tempo. Jubal tir su con il naso. Se lo
facesse, non sarebbe neanche tanto male. Magari riuscirei anche a cavare un
po' di lavoro da lei. Forse.
Probabile. A lei piace lavorare. E le altre due sono incinte?
Pi che mai. Sto ripassando un po' di pratica di ostetricia, perch tutte e
due hanno dichiarato di voler partorire in casa. E che trauma sar per le mie
abitudini lavorative! Peggio che avere dei micini. Ma per quale motivo hai
assunto che nessuna delle due pancione appartenga alla sposa?
Oh be', immagino di aver pensato che Stinky fosse una persona pi
convenzionale o almeno pi cauta.
Stinky non conta niente. Ben, nel corso degli ottanta o novant'anni che
ho dedicato a questo argomento, sforzandomi di comprendere ci che avve-
niva nelle loro piccole menti contorte, l'unica cosa che ho imparato con cer-
tezza a proposito delle donne che quando una si mette in testa qualcosa,
non c' niente da fare. Un uomo non pu fare altro che cooperare con l'ine-
vitabile.
Ben pens mestamente a tutte le volte in cui era stato costretto a darsela a
gambe e a tutte le volte in cui non era stato abbastanza rapido. Gi, hai
ragione. Be', qual quella che non si sposa e non incinta? Miriam? O
Anne?
Aspetta, non ho detto che la sposa era incinta e in ogni caso, mi sem-
bra che tu dia per scontato che la futura moglie sia Dorcas. Penso che tu non
abbia tenuto gli occhi molto aperti, ultimamente. Miriam quella che sta
studiando l'arabo senza sosta per fare le cose nel modo pi giusto.
Cosa? Ma dai, non sono mica scemo
Evidentemente lo sei.
Ma se Miriam in costante conflitto con Stinky
E dire che ti hanno addirittura affidato una rubrica su un giornale. Hai
mai dato un'occhiata a un gruppo di ragazze del liceo?
S, ma Dorcas mi sembrava piuttosto disponibile nei suoi
confronti
Questo il comportamento naturale di Dorcas nei confronti di qualsiasi
uomo. Si comportava allo stesso modo anche con te, solo che immagino che
tu fossi troppo preoccupato da altre cose per rendertene conto. Ma non ha
importanza. Basta che quando Miriam ti mostra il suo nuovo anello tu di-
mostri grande stupore. E ti assicuro che non ho intenzione di dirti quali sono
le due in procinto di mettere alla luce un erede quindi a questo proposito
sono sicuro che rimarrai comunque sorpreso. E ricordati soprattutto che ne
sono molto felici, quindi comportati come si conviene; proprio per questo
che te l'ho detto in anticipo. Non si sentono affatto in colpa. Sono pi che
mai soddisfatte e orgogliose di se stesse. Jubal emise un sospiro. Ma io
non lo sono affatto. Ormai sono troppo vecchio per apprezzare il rumore di
piccoli passi che risuonano per la casa mentre sono occupato e allo stesso
tempo, non ho nessuna intenzione di perdere delle ottime segretarie (e delle
ragazze a cui voglio molto bene, come ben sai), se posso indurle a rimanere.
Ma devo dire che l'organizzazione di questa casa ha cominciato ad andare a
rotoli dal giorno in cui Jill ha fatto fare la grande scoperta a Mike. Non
per questo mi sento di ascriverle particolari colpe e credo che anche tu la
pensi cos.
Certo, ma fammi capire una cosa, Jubal. Tu sei convinto che sia stata
proprio Jill a iniziare Mike?
Come? Jubal assunse un'espressione perplessa, poi riflett e fu co-
stretto ad ammettere che in effetti non lo sapeva lo aveva intuito basando-
si sul fatto che, quando era venuto il momento di prendere una decisione,
era stata proprio Jill a partire con Mike. Chi stata, allora?
Non fare il ficcanaso, amico, come diresti tu. Se ha intenzione di dir-
telo, lo far. Comunque, Jill me lo ha rivelato; mi ha illuminato in merito
quando ho tratto le tue stesse conclusioni. Mmm Ben riflett. Per quel
che ho capito io, stato un puro caso. Avrebbe potuto benissimo essere
chiunque di loro quattro.
Penso che tu abbia ragione.
Jill almeno la pensa cos. Solo che lei pensa anche che Mike sia stato
particolarmente fortunato nel sedurre, o nel farsi sedurre (sempre ammesso
che stia usando il verbo adatto) da una fra quelle che erano pi portate a
metterlo sulla giusta strada. Gi questo pu fornirti degli ottimi indizi, se sai
come funziona il cervello di Jill.
Diavolo, non so nemmeno come funziona il mio, di cervello e in
quanto a Jill, non mi sarei mai aspettato che si mettesse a fare la predicatri-
ce, a prescindere da quanto possa essere innamorata quindi non posso
certo dire di avere un'idea di come funzioni il suo cervello.
Non credo che predichi molto ma arriveremo anche a questo. Jubal,
che cosa ti dice il calendario?
In che senso?
Sai benissimo quel che voglio dire. Tu sei convinto che sia stato Mike
in entrambi i casi. O perlomeno lo pensi se le sue visite coincidano con i
tempi delle gravidanze.
Perch dici questo, Ben? fece Jubal in tono guardingo. Non ho detto
assolutamente nulla che possa portarti a pensarlo.
Col cavolo. Hai detto che erano entrambe pi che soddisfatte e contente
di s, e io so bene che effetto fa sulle donne quella specie di maledetto su-
perman.
Aspetta un attimo, figliolo. Stai parlando di un tuo fratello d'acqua.
Lo so ribatt Ben in tono tranquillo. E gli voglio un gran bene an-
ch'io. Se un giorno diventassi gay, Mike sarebbe la mia prima e unica scelta.
anche per questo che capisco che le ragazze possano essere tanto compia-
ciute.
Jubal fiss il fondo del suo bicchiere. Magari sperano e basta. Ben, se-
condo me sulla lista ci potrebbe benissimo essere anche il tuo nome, magari
ancor prima di quello di Mike. Mi sbaglio, forse?
Jubal, ma sei impazzito?
Tranquillizzati. Nessuno ha intenzione di farti sposare, te lo assicuro
diamine, non ho nemmeno dipinto di bianco la mia doppietta. Io non sono
un curioso, e giuro davanti a Dio che non ho mai effettuato un controlio-letti
notturno in questa casa. Stabilito che non sono un ficcanaso, e ammettendo
che potrei essere anche diventato un po' tonto, dato che ho avuto seri dubbi
in proposito negli ultimi due anni, rimane che continuo a vederci e a sentirci
abbastanza bene e che se una banda di fiati fa una parata in casa mia, pri-
ma o poi finisco per accorgermene. Domanda: tu hai dormito sotto questo
tetto decine di volte; ti mai capitato, nel corso di almeno una di queste not-
ti, di dormire solo?
Maledetto intrigante! Ho dormito da solo la prima notte che sono stato
qui!
Si vede che Dorcas era fuori servizio. Ah no, ora ricordo, eri sotto l'ef-
fetto di potenti sedativi. Eri un mio paziente, quindi non conta. Ricordi
qualche altra notte in cui hai dormito solo? Anche una sola?
La tua domanda non pertinente, irrilevante e indegna di risposta.
Mi pare che tu abbia capito. Ma ti faccio notare che le camere da letto
aggiunte sono piuttosto lontane dalla mia. La schermatura acustica non
mai perfetta.
Jubal, dal mio punto di vista, sulla lista viene senz'altro prima il tuo
nome del mio.
Cosa?
Per non parlare di Larry e Duke. Jubal, tutti quelli che ti conoscono
sono convinti del fatto che tu abbia messo in piedi il migliore harem da
quando il Sultano se n' andato in pensione. Oh, non mi fraintendere, la
gente ti invidia. Ma sono anche convinti che tu sia un vecchio sporcaccio-
ne.
Jubal tamburell con le dita sul bracciolo della sua poltrona prima di ri-
spondere. Ben, normalmente non mi dispiace farmi trattare in maniera irri-
spettosa da persone pi giovani di me. Anzi, le incoraggio addirittura. Ma vi
sono alcune questioni sulle quali esigo che la mia veneranda et venga ri-
spettata, e questa proprio una di quelle.
Mi spiace disse Ben in tono rigido. Ho solo pensato che se tu ti senti-
vi in diritto di prendere a calci la mia vita sessuale, non ti sarebbe dispiaciu-
to se avessi fatto altrettanto con te.
No, no, no, Ben! Mi hai capito male. La tua domanda era pi che legitti-
ma, e i tuoi commenti anche. Intendevo dire che le ragazze mi devono por-
tare rispetto almeno a questo riguardo.
Oh
Come mi hai gi fatto notare, sono ormai piuttosto vecchio. In via con-
fidenziale, visto che siamo fra noi, ti confesso che sono ancora lascivo. Ma
questo non fa di me un vecchio sporcaccione. Preferisco sviluppare la digni-
t e il rispetto di me stesso piuttosto che dedicarmi a passatempi che, ti assi-
curo, ho gi sperimentato abbondantemente e non ho alcun bisogno di ripe-
tere. Ben, un uomo della mia et, che ha perso ogni genere di attrattiva fisi-
ca ormai da tempo, se vuole sperare di portare nel suo letto una giovane ra-
gazza, pu ricorrere a soli tre metodi: primo, i soldi; secondo, l'equivalente
del denaro in termini di volont testamentarie, concessioni di propriet im-
mobili eccetera, e terzo ma prima, una pausa per una domanda; Ben, cre-
di per caso che qualcuna delle tre ragazze in questione, anzi delle quattro,
perch includo anche Jill, andrebbe a letto con un uomo, anche giovane e
piacente, per uno di questi due motivi?
No. No categorico, per tutte e quattro.
Grazie, esimio. Vedo che ti rendi conto che mi associo solo con vere si-
gnore. Il terzo incentivo possibile, invece, tipicamente femminile. Una
giovane e dolce fanciulla pu, alle volte, portarsi a letto un vecchio scassato
come me perch in fondo gli vuole bene, prova un po' pena e desidera ren-
derlo felice. Credi che un motivo simile sarebbe concepibile in questo
caso?
Uh in effetti, Jubal, credo proprio di s. E la cosa vale per tutte e quat-
tro.
Ne sono convinto anch'io. Tuttavia, non credo che sopporterei di riceve-
re un simile trattamento perch faccio pena. Ti dir che, se per queste quat-
tro signorine la motivazione potrebbe essere sufficiente, di certo non lo sa-
rebbe per me. Non lo sopporterei. Ho la mia dignit, e spero vivamente di
arrivare alla tomba senza perdere n quella n la ragione. Ti prego quindi di
cancellare il mio nome dalla tua lista mentale dei colpevoli.
Caxton sorrise. Okay, vecchio rimbambito. Spero solo che quando avr
la tua et non sar cos difficile nel farmi indurre in tentazione.
Jubal sorrise a sua volta. Credimi, meglio essere tentati e resistere
piuttosto che cedere e rimanere delusi. Rimangono quindi Duke e Larry;
devo dire che non so nulla e che non me ne importa nulla. Ho sempre detto
pi che chiaramente a chiunque sia venuto qui, sia per lavorare che per far
parte della famiglia, che questo non era un negozio di dolciumi n un bor-
dello, ma solo una casa e che, in quanto tale, era caratterizzato da una
certa anarchia combinata con una certa tirannia, senza il bench minimo ac-
cenno di democrazia. Cio, come una buona famiglia. In pratica, ho sempre
detto a tutti che potevano fare quel che volevano eccetto quando davo loro
degli ordini, specificando che questi ultimi erano assolutamente irrevocabili
e indiscutibili. Tuttavia, la mia forma di tirannia non mai arrivata a influire
sulle loro vite amorose o sessuali. Tutte le persone che hanno deciso di veni-
re a vivere qui hanno sempre scelto di mantenere la loro vita privata in un
ambito privato. O perlomeno Jubal sorrise mestamente stato sempre
cos, finch l'influenza marziana non ha mandato tutto all'aria e qui c'entri
anche tu, mio caro fratello d'acqua. Ma Duke e Larry si sono sempre sentiti
pi limitati, in un senso o nell'altro. Magari trascinavano le ragazze dietro
ogni cespuglio del giardino, ma se cos, ti assicuro che io non me ne sono
mai reso conto. E non ho sentito nessun grido.
Ben pens di aggiungere qualcosa alla serie di fatti elencati da Jubal, ma
si trattenne. Allora sei convinto che sia stato Mike.
Jubal fece una smorfia. S. Credo sia stato Mike. Ma da quel punto di
vista non ho nulla in contrario; te l'ho detto, le future madri sono felici e
soddisfatte e i soldi non mi mancano di certo. E anche se mi mancassero,
potrei sottrarne a Mike quanti ne voglio senza che qualcuno lo noti. I loro
figli non soffriranno certo la fame. Ben, non sono loro che mi preoccupano,
Mike. E ti assicuro che mi preoccupa moltissimo.
Anche me, Jubal.
E sono anche preoccupato per Jill.
Uh Jubal, Jill non il problema tranne forse per me personalmente,
anche se sono affari miei, e non tengo certo il broncio per questo. proprio
Mike il problema.
Maledizione, perch quel ragazzo non se ne torna a casa e la smette di
picchiare il pugno sul pulpito?
Mmm Jubal, non esattamente questo che sta facendo. L'ho incontra-
to di recente.
E perch non me l'hai detto subito?
Ben emise un sospiro. Prima volevi parlare di arte, poi volevi cantare il
blues, poi volevi spettegolare. Ti sembra di avermi concesso delle possibili-
t?
Be' va bene, ti concedo la parola.
Stavo tornando dalla conferenza di Citt del Capo, cos ho preso un
giorno di ferie e sono andato a far visita a Mike e Jill. Ci che ho visto mi
ha messo in allarme, tanto che ho fatto giusto un salto a Washington per
portarmi un po' avanti col lavoro, poi sono venuto dritto qui. Jubal, non po-
tresti metterti d'accordo con Douglas perch chiuda il rubinetto e faccia fini-
re qui questa operazione?
Jubal scosse il capo. Tanto per cominciare, non lo farei mai. Ci che fa
Mike nella sua vita non sono affari miei.
Se tu avessi visto ci che visto io, la penseresti diversamente.
Io no di sicuro. Ma comunque, non potrei farlo. E nemmeno Douglas.
Jubal, sai benissimo che Mike accetterebbe qualunque decisione presa
da te, anche se riguarda i suoi soldi. Probabilmente non ne capirebbe nem-
meno il motivo, e senz'altro non ti farebbe alcuna domanda in merito.
Invece lo capirebbe eccome! Ben, ultimamente Mike ha fatto testamen-
to, da solo, senza notaio, e me lo ha passato per una revisione. Ben, si tratta
di uno dei documenti legali pi avveduti e scaltri che abbia mai avuto modo
di vedere. Si reso conto di possedere una ricchezza talmente grande da su-
perare di gran lunga le esigenze dei suoi eventuali eredi, e ha usato la met
dei suoi soldi per salvaguardare l'altra met ha fatto in modo che chiun-
que contesti il suo testamento ne venga enormemente danneggiato. Si tratta
di un documento impregnato di cinismo, pieno di trappole legali non solo
nei confronti di eventuali eredi dei suoi genitori naturali e dei suoi genitori
legali (sa benissimo di essere illegittimo, anche se non so come abbia fatto a
scoprirlo), ma anche nei confronti di qualsiasi membro della compagnia del-
la Envoy Ha fatto ricorso a un modo molto generoso per respingere senza
nemmeno andare in tribunale qualsiasi erede sconosciuto anche avente otti-
me rivendicazioni; cavolo, per andare in tribunale e cambiare quel testa-
mento, bisognerebbe praticamente far cadere il Governo stesso! Inoltre, il
testo dimostra che perfettamente a conoscenza di ogni singola azione, tito-
lo, obbligazione o bene che possiede. Non ho trovato nulla da contestare o
da criticare in tutto il documento! Compreso, pens Jubal, ci che ha deci-
so di lasciare a te, fratello mio! Poi, aggiunse si preoccupato di deposi-
tare gli originali olografati in diversi luoghi oltre a fare memorizzare una
mezza dozzina di copie da ottimi e affidabili Testimoni Leali. Quindi non
venirmi a dire che posso fare quello che voglio con i suoi soldi senza che lui
se ne accorga!
Ben assunse un'espressione imbronciata. Vorrei tanto che tu potessi.
Invece no. Ma questo non niente. Anche se potessimo farlo, non servi-
rebbe a niente. da quasi un anno che Mike non prende una lira dal suo
conto. Lo so, perch Douglas mi ha chiesto se era il caso di investire gli in-
teressi. Mike non si nemmeno preoccupato di rispondere alle sue lettere.
Io gliho detto che doveva sbrigarsela da solo ma che se fossi stato io il
curatore, avrei seguito le ultime istruzioni del mio principale.
Nessun prelievo? Ma Jubal, sta sperperando un sacco di soldi.
Forse il racket delle chiese paga bene.
Questa la parte pi strana di tutte. La Chiesa di tutti i mondi non ve-
ramente una Chiesa.
Allora che cos'?
Direi che soprattutto una scuola di lingue.
Prego?
Per insegnare il marziano.
Be', non c' niente di male. Certo, in questo caso preferirei decisamente
che non la definisse una Chiesa.
Ma forse veramente una Chiesa, dal punto di vista legale.
Senti, Ben, anche una pista di pattinaggio pu essere definita una Chie-
sa se qualche setta decide che pattinare essenziale per la sua fede e la sua
venerazione. Anzi, basterebbe addirittura dichiarare che il pattinaggio ri-
sponde a una funzione utile ma non essenziale parallela a quella che svolge
la musica religiosa nella maggior parte delle chiese esistenti. Se si pu loda-
re la gloria di Dio in canto, lo si pu fare anche pattinando. Credimi, roba
vecchia. Vi sono dei templi nel Malaya che per uno che viene da fuori non
sono altro che delle pensioni per serpenti eppure l'Alta Corte le definisce
chiese, allo stesso modo in cui protegge tutte le nostre stte.
Be', in effetti Mike alleva anche serpenti, oltre a insegnare il marziano.
Ma Jubal, possibile che una setta possa fare qualsiasi cosa, niente
escluso?
Mmm un punto molto discutibile. Sono effettivamente applicabili
delle restrizioni minori. Solitamente una Chiesa non pu far pagare una ta-
riffa per predire il futuro di una persona o per evocare degli spiriti dal regno
dei morti, ma pu benissimo accettare delle offerte e poi il costume che
trasforma queste offerte in vere e proprie tariffe. Il sacrificio umano co-
munque illegale dappertutto, ma non per questo sarei pronto a giurare che
non venga tuttora praticato in diversi punti del globo compresa questa ex
terra della libert e patria dei coraggiosi15. C' un modo semplicissimo per
fare ci che si vuole sotto le spoglie della religione, anche cose che normal-
mente sarebbero proibite; basta farle nel sancta sanctorum interno e tenere
fuori i pagani. Ma perch mi chiedi questo, Ben? Mike sta forse facendo
qualcosa che potrebbe portarlo alla galera o all'impiccagione?
Uh, non saprei. Probabilmente no.
Be', se sta attento i fosteriti hanno gi dimostrato che si pu fare pra-
ticamente qualsiasi cosa. Certamente fanno molto di pi di quanto non abbia
fatto Joseph Smith, che stato addirittura linciato.
15
Tratto dall'inno nazionale degli USA: The land of the free/and the home
of the brave (N.d.r.).
In effetti, Mike ha preso molto dal sistema dei fosteriti. proprio questo
l'aspetto che mi preoccupa maggiormente.
Ma cos' che ti preoccupa in realt? Sii pi specifico.
Jubal, questa deve essere una faccenda fra fratelli d'acqua.
Lo avevo immaginato. Sono pronto ad affrontare i ferri roventi e anche
il letto della tortura, se necessario. Devo forse farmi inserire una capsula di
veleno in un dente per essere sicuro di non tradirmi?
Be', i membri del cerchio interno dovrebbero essere in grado di scorpo-
rarsi volontariamente in qualsiasi istante, senza bisogno di alcun tipo di ve-
leno.
Mi spiace Ben, non sono ancora arrivato a tanto. Ma non importa, cono-
sco altri metodi per difendermi dal terzo grado. Avanti, spara.
Mi dicono che puoi scorporarti quando vuoi solo se impari prima il
marziano. Ma non importa, Jubal; ti ho detto che Mike allevava serpenti, e
dicevo sul serio, sia in senso letterale che figurato insomma, l'intera ba-
racca che ha messo su una fossa di serpenti. un ambiente malsano.
Ma lascia che te lo descriva: il tempio di Mike enorme, quasi un labi-
rinto. C' un grande auditorium per le riunioni pubbliche, pi diversi altri
pi piccoli per le riunioni. Poi ci sono diversi ambienti pi piccoli, e molte
stanze da letto. Molte. Jill mi ha spedito un radiogramma per dirmi dove an-
dare esattamente, cos mi hanno scaricato all'ingresso posteriore del tempio,
quello che da accesso appunto alla zona residenziale. Le stanze sono tutte
sopra l'auditorium principale, il che fornisce la massima intimit possibile,
nonostante si sia all'interno di una citt.
Jubal annui. Non stupida come idea. A prescindere dal fatto che le tue
azioni siano legali o meno, sempre bene tenere lontani i ficcanaso.
In questo caso, l'idea non affatto stupida, anzi, ottima. Sono entrato
attraversando un paio di porte esterne. Immagino di essere stato controllato,
anche se non ho visto alcuno scansore elettronico. Poi sono passato attraver-
so altre due porte automatiche, ognuna delle quali avrebbe potuto fermare
una squadra d'assalto. Dopodich, mi hanno fatto salire su un tubo a rimbal-
zo. Jubal, non si trattava di un tubo a rimbalzo qualunque; non veniva con-
trollato dal passeggero, ma da qualcun altro che non era in vista. Insomma,
pi andavo avanti pi mi rendevo conto che quel posto era inespugnabile.
Non c' nemmeno una scala, e una squadra di militari dovrebbe usare dei
rampini per arrampicarsi su per il tubo. Fra l'altro, non mi sembrava nem-
meno un sistema di rimbalzo comune; io cerco sempre di evitarli quando
posso, perch mi fanno venire una certa nausea.
Io non li ho mai usati e non li user mai dichiar Jubal in tono deciso.
Questo per non ti sarebbe dispiaciuto affatto. Sono salito dolce e leg-
gero come una piuma.
Non credo proprio, Ben. Io non mi fido della tecnologia. Morde. Tutta-
via, devo concedere che la madre di Mike era uno dei pi grandi ingegneri
di tutti i tempi e che suo padre (quello vero) era un pilota di prima categoria
e un ingegnere pi che competente erano entrambi dei piccoli geni. Quin-
di, se Mike riuscito ad apportare delle migliorie ai tubi a rimbalzo fino a
renderli pi adatti agli esseri umani, non dovrei stupirmene.
Sar. Comunque, sono arrivato fino in cima e mi sono trovato sul piane-
rottolo senza nemmeno dover allungare una mano verso la maniglia e senza
dover dipendere da reti di sicurezza a dir la verit, non ne ho viste pro-
prio, di reti. Poi ho attraversato diverse altre porte che si sono aperte solo
per me, e mi sono ritrovato in un enorme salotto. Enorme! Arredato in ma-
niera strana e dallo stile piuttosto austero. Jubal, e dire che c' gente che
pensa che la tua casa sia organizzata in maniera strana.
Non riesco proprio a immaginarne il motivo. solo semplice e confor-
tevole.
Be', ti assicuro che, in confronto a ci che ha messo in piedi Mike, sem-
bra un convento di brave orsoline. Non ero nemmeno entrato e subito ho vi-
sto qualcosa a cui stentavo a credere. Una ragazza ricoperta da tatuaggi, dal
mento alle dita dei piedi, senza nemmeno una cicatrice. Diavolo, non aveva
addosso nemmeno una foglia di fico fatta in casa. Era tatuata dappertutto!
Veramente incredibile.
Sei proprio un bigotto di citt, Ben disse Jubal tranquillamente. Io
stesso ho conosciuto una donna tatuata una volta. Era una gran brava ragaz-
za. Un po' troppo intensa per certi versi, ma molto dolce.
Insomma concesse Ben era solo per darti un'idea della mia prima im-
pressione del posto. Anche questa donna era molto simpatica, una volta che
ti adattavi al suo supplemento pittorico e al fatto che si porta sempre die-
tro un serpente di tre metri. lei che li alleva, non Mike.
Jubal scosse il capo. Stavo iniziando a domandarmi se non si trattasse
della stessa donna. Le donne completamente tatuate sono piuttosto rare di
questi tempi. Ma la donna che ho conosciuto io, circa trent'anni fa (troppo
vecchia per essere la stessa, credo) aveva una volgare paura atavica nei con-
fronti dei serpenti. Tuttavia, io stesso sono piuttosto affezionato ai
serpenti e non vedo l'ora di incontrare questa tua amica.
Avrai senz'altro modo di conoscerla, se andrai a fare visita a Mike.
come una specie di maggiordomo per lui e anche una pretessa, se mi per-
metti di usare questa parola. Si chiama Patricia, ma viene chiamata Pat o
Patty.
Oh, s! Jill mi ha parlato di lei, e la tiene in altissima considerazione.
Per non mi ha mai parlato dei tatuaggi. Probabilmente non lo considerava
un fattore rilevante. Oppure pensava che non fossero affari miei.
Eppure ha pi o meno l'et giusta per essere quella tua amica. O almeno
cos dice. Quando mi sono riferito a lei chiamandola ragazza, mi sono li-
mitato a fornirti la mia prima impressione. A vederla si direbbe che ha poco
pi di vent'anni, ma lei dichiara solennemente che quella l'et del suo fi-
glio maggiore. In ogni caso, mi si avvicinata con un sorrisone, mi ha ab-
bracciato e mi ha baciato. Tu sei Ben, mi ha detto lo so. Benvenuto, fra-
tello! Ti offro la mia acqua! Ora, tu mi conosci, Jubal. Sai bene che faccio
questa professione da anni ho visitato molti posti e ho visto molte cose.
Ma ti assicuro che non sono mai stato baciato da una perfetta estranea con
indosso nient'altro che tatuaggi e pi che decisa a comportarsi in maniera
affettuosa e amichevole come un cagnolino. Jubal, ero imbarazzatissimo!
Povero Ben. Il mio cuore sanguina per te.
Che cavolo, anche tu avresti provato imbarazzo.
Non credo. Ricorda, io ho gi conosciuto una donna tatuata. Loro si
sentono come se fossero vestite con quei tatuaggi che hanno addosso, e
odiano indossare abiti. Almeno, cos era la mia amica Sadako. Era una giap-
ponese. Ma naturalmente i giapponesi sono meno pudichi di noi.
Be' continu Ben non si pu certo dire che Patty sia una persona pu-
dica, almeno per quanto riguarda i suoi tatuaggi. Ha dichiarato che quando
morir vuole essere imbalsamata e messa su un piedistallo, in omaggio a
George.
George?
suo marito. Che, con mio grande sollievo, si trova in paradiso an-
che se lei ne parlava come se fosse uscito un attimo a comprare le sigarette.
E si comportava come se si aspettasse una prova di imbalsamazione da un
momento all'altro. Tuttavia, essenzialmente, Pat una signora e infatti ha
posto subito fine al mio imbarazzo
31

Patricia abbracci Ben Caxton e gli diede il bacio completo della fratel-
lanza prima ancora che lui si rendesse conto di quanto stesse accadendo.
Percep immediatamente il suo disagio e se ne sorprese a sua volta, poich
Mike le aveva detto di riceverlo, fornendole la sua immagine mentale e
spiegandole che Ben era un fratello in pienezza, che faceva parte del Nido
Interno. Sapeva inoltre che Jill si era avvicinata a Ben quasi quanto allo
stesso Michael che rimaneva comunque necessariamente il primo, poich
Michael era la fonte di tutta la loro conoscenza per quanto riguardava l'ac-
qua della vita.
Tuttavia, il concetto di base che alimentava la natura di Patricia era in so-
stanza un desiderio illimitato di rendere la gente felice quanto lo era lei. De-
cise quindi di trattenersi, e invit Ben a togliersi i vestiti in un modo molto
informale, senza fare troppa pressione, se non per quanto riguardava le scar-
pe. Gli spieg infatti che il Nido apprezzava i piedi nudi e le scarpe che in-
dossava in strada non erano affatto gradite dai pavimenti del Nido, che era-
no morbidi e puliti in un modo possibile solo grazie ai poteri straordinari di
Mike, come Ben non pot fare a meno di notare.
A parte ci, si limit a indicargli dove poteva appendere qualunque abito
che trovasse troppo caldo per il clima del Nido, quindi si rec di fretta a pre-
parargli un drink. Non gli domand che cosa preferisse; lo sapeva gi, per-
ch glielo aveva detto Jill. Si limit a decidere che in quest'occasione era
meglio un doppio martini piuttosto che uno scotch e soda: quel povero caro
sembrava molto affaticato. Quando torn con i due bicchieri pieni, Ben era
a piedi nudi e si era tolto la giacca. Tieni, fratello, che tu possa dissetarti
sempre.
Condividiamo l'acqua assenti lui, portandosi il bicchiere alle labbra.
Anche se qui dentro ce n' ben poca.
Quanta ne basta rispose lei. Michael dice che l'acqua pu anche esse-
re solo nel pensiero; l'importante condividere. Io grokko che abbia parlato
giustamente.
Grokko anch'io. Ed proprio quel che mi ci voleva. Grazie, Patty.
Il nostro tuo e tu sei nostro. Siamo felici che tu sia arrivato a casa in-
colume. In questo momento gli altri stanno partecipando alle funzioni oppu-
re stanno insegnando. Ma non c' fretta; verranno quando l'attesa sar col-
mata. Vuoi dare un'occhiata al tuo Nido?
Ancora un po' perplesso, ma allo stesso tempo incuriosito, Ben si lasci
condurre in una visita guidata del luogo. Vi era un'enorme cucina con un
bancone da bar da una parte, un po' scarsa in quanto a suppellettili, e con lo
stesso tipo di pavimento del resto della casa, ma per il resto non aveva nulla
di particolare, a parte le dimensioni, una biblioteca pi grande ancora di
quella di Jubal, bagni ampi e lussuosi e camere da letto a profusione. Ben
decise che doveva trattarsi di stanze da letto, anche se non c'erano giacigli,
ma solo pavimenti un po' pi morbidi rispetto al resto della casa. Patty li
chiam piccoli nidi e gli mostr quello in cui dormiva solitamente.
C'erano i suoi serpenti.
Il piccolo nido di Patty era stato posto un po' in disparte per il comfort
dei serpenti. Ben riusc a controllare il suo disgusto nei confronti dei rettili
finch non vide i cobra. Non ti preoccupare lo rassicur lei. Prima li te-
nevamo dietro a un vetro, ma poi Michael ha insegnato loro che non devono
superare questa linea.
Credo che mi fiderei di pi se ci fosse il vetro.
Okay, Ben. Con notevole velocit, Patty fece alzare la barriera di ve-
tro, che consisteva in due lastre poste ad angolo retto. Ben fu comunque
molto sollevato quando lasciarono la stanza, anche se era riuscito persino ad
accarezzare Ciambella di Miele quando gli era stato chiesto di farlo. Prima
di tornare all'enorme salotto, Pat gli mostr un'altra stanza. Si trattava di
un'ampia sala circolare, con un pavimento che sembrava soffice e cedevole
come quello delle camere da letto, completamente priva di mobili. Al centro
della sala vi era una vasca rotonda piena d'acqua, quasi una vera e propria
piscina. Questo spieg lei il Tempio Interno, dove diamo il benvenuto
nel Nido ai fratelli. Si avvicin alla vasca e infil un piede nell'acqua. La
temperatura perfetta aggiunse. Vuoi condividere l'acqua e avvicinarti
con me? O magari solo immergerti?
Oh, al momento non ne ho voglia.
Attendere propizio assenti lei. Tornarono in salotto, dove Patricia si
adoper subito per preparargli un altro martini. Ben si sedette su un grande
e comodissimo divano e si alz immediatamente dopo. Faceva troppo
caldo in quel posto: il primo drink lo stava facendo sudare, e il divano si
adattava in maniera talmente perfetta alla sua sagoma che il caldo gli risult
quasi insopportabile. Decise che era assurdo tenere addosso i vestiti che
aveva a Washington in un luogo caldo come quello, tanto pi che Patty non
aveva addosso altro che inchiostro e un serpentone maschio che si era ap-
poggiato sulle spalle quando erano passati dalla sua stanza nel corso del giro
turistico. La presenza di quel rettile era l'ideale per non indurlo in tentazio-
ne, anche se non gli riusciva ancora del tutto chiaro se Patty intendesse dav-
vero provocarlo o meno.
Infine Ben fece un compromesso, tenendosi addosso gli indumenti intimi
e appendendo il resto dei suoi abiti nell'atrio d'ingresso. Nel contempo, not
un cartello che non aveva visto in precedenza, proprio sulla porta dalla qua-
le era entrato:

VI SIETE RICORDATE DI RIVESTIRVI?

Decise che, in quella strana casa, quel cortese promemoria poteva tornare
davvero utile per chi era particolarmente distratto. Poi si accorse di un'altra
cosa che non aveva visto entrando, soprattutto perch la sua attenzione era
stata monopolizzata dalla vista di Patty. Ai due lati della porta erano posti
due grossi vasi ognuno dei quali era pieno di soldi.
Anzi, pi che pieni erano stracolmi e vi erano banconote della Federa-
zione di diversi tagli anche sul pavimento.
Ben stava fissando quell'assurdit quando Patricia rientr. Ecco il tuo
drink, fratello Ben. Avviciniamoci in Felicit.
Be', grazie. Il suo sguardo torn sui soldi.
Patricia lo segu. Oh Ben, mi spiace. Sono sempre cos disordinata
Michael rende talmente facili le pulizie che molte volte mi dimentico. Si
chin, raccolse le banconote a terra e le infil nei vasi.
Patty, ma che cosa significa?
Be', li teniamo l perch questa porta d sulla strada. una questione di
comodit. Se uno di noi esce dal Nido (e io lo faccio quasi tutti i giorni per
andare a fare la spesa) potrebbero servirgli dei soldi. Cos li teniamo qui, in
modo che non ci dimentichiamo di prenderne.
Vuoi dire che se ne prende una manciata e si va?
Ma certo, caro. Oh, capisco ci che vuoi dire, ma qui non c' mai nessu-
no tranne noi. Non riceviamo mai visite. Se qualcuno di noi deve incontrare
degli amici da fuori, e naturalmente capita a tutti noi, da basso ci sono un
sacco di stanze, stanze normali del tipo a cui sono abituati quelli che vengo-
no da fuori. I soldi sono solo qui, dove non ci sono persone deboli che pos-
sano essere indotte in tentazione.
Oh! Non detto che io non sia altrettanto debole!
Patty emise una risatina sommessa per la battuta. Come possibile che
ti inducano in tentazione se sono gi tuoi? Tu fai parte del Nido.
Uh immagino di s. Ma non temete i ladri? Ben stava cercando di in-
dovinare quanti soldi fossero contenuti in quei vasi. La maggior parte delle
banconote sembravano essere di taglio abbastanza elevato ne vedeva una
con tre zeri che Patty si era dimenticata di raccogliere.
In effetti ne entrato uno proprio la settimana scorsa.
S? E quanto ha rubato?
Oh, nulla. Michael lo ha mandato via.
Ha chiamato la polizia?
Oh, no, no! Michael non denuncerebbe mai nessuno. Grokko che per lui
sarebbe uno sbaglio. Michael si limitato a scroll le spalle lo ha
semplicemente mandato via. Poi Duke ha riaggiustato il buco nel lucernario
della sala-giardino te l'ho fatta vedere? splendida, con il suo pavimento
di erba. Ma Jill mi ha detto che anche tu ne hai uno. Anzi, proprio da te
che Michael lo ha visto per la prima volta. Hai erba in tutto il tuo apparta-
mento?
No, solo nel salotto.
Se mi capita di venire a Washington, mi permetterai di camminarci so-
pra? O di sdraiarmi sulla tua erba?
Ma certo, Patty. tuo.
Lo so, caro. Ma non si tratta del Nido, e Michael ci ha insegnato che
buona norma chiedere sempre, anche quando sappiamo che la risposta sar
affermativa. Mi sdraier, sentir l'erba sulla mia pelle e mi riempir di feli-
cit, perch sar nel piccolo nido di un fratello.
Sei pi che benvenuta, Patty. Ben ricord in quel momento che non
gliene fregava assolutamente niente di ci che pensavano i suoi vicini an-
che se sperava che Patty non si sarebbe portata dietro i serpenti. Quando
credi che passerai?
Non lo so. Quando l'attesa sar colmata. Forse Michael lo sa.
Be', se ci riesci avvertimi, perch potrei anche essere fuori citt. E in
caso contrario, Jill conosce il codice della mia porta, anche se lo cambio di
tanto in tanto. Patty, ma non c' nessuno che tiene i conti dei suoi soldi?
Per quale motivo, Ben?
Di solito la gente fa cos.
Be', noi invece no. Si prendono quando si esce, e li si rimette nei vasi
quando si rientra, sempre che ne siano avanzati. Michael mi ha detto di te-
nere i vasi sempre pieni. Se si svuotano, glielo dico e lui li riempie di nuo-
vo.
Ben lasci perdere, sconvolto dalla semplicit di quel metodo. Si era gi
fatto un'idea in precedenza, grazie a Mike e anche a Jill e Jubal, di quella
specie di comunismo senza denaro che caratterizzava la cultura marziana.
Evidentemente Mike aveva deciso di creare un distaccamento di quella cul-
tura e quei vasi di denaro delimitavano il confine, il punto di transizione
attraverso il quale si passava dall'economia marziana a quella terrestre. Si
domand se Patty si rendesse conto che era tutta una finzione sostenuta in
maniera egregia dall'enorme fortuna di Mike. Decise di non domandarglie-
lo.
Patty, quanti membri ha il Nido? Ben stava iniziando a preoccuparsi di
stare acquisendo un po' troppi fratelli senza rendersene conto, ma poi scart
quel pensiero, ritenendolo indegno; in fondo, a nessuno di questi sarebbe
mai venuto in mente di approfittare di lui. Al massimo sarebbero venuti a
sdraiarsi sul suo tappeto d'erba: non era certo lui quello che aveva i vasi pie-
ni d'oro accanto alla porta d'ingresso.
Vediamo un po' ora saranno circa venti, compresi i fratelli novizi che
non sono ancora stati ordinati e non riescono ancora a pensare in marziano.
Tu sei stata ordinata, Patty?
Oh, s. Ma pi che altro insegno nelle lezioni di marziano per princi-
pianti e assisto i novizi. Poi, io e Dawn (sia Dawn che Jill sono Alte Poetes-
se), essendo ben conosciute nell'ambiente dei fosteriti (soprattutto Dawn),
lavoriamo assieme per spiegare loro che la Chiesa di Tutti i Mondi non con-
trasta con la loro fede, non pi di quanto essere battisti possa contrastare
con l'essere anche massoni. Mostr a Ben il bacio di Foster, gliene spieg il
significato, quindi gli mostr anche il miracoloso bacio di Mike.
Tutti i fosteriti sanno ci che significa il bacio di Foster e quanto sia dif-
ficile ottenerlo e quando vedono i miracoli di Mike, diventano maturi per
prepararsi alla scalata verso una cerchia pi elevata.
Perch, uno sforzo?
Certo che lo , Ben per loro. Solo nel tuo caso, nel mio, in quello di
Jill e di pochi altri (penso che tu li conosca tutti) Mike ci ha chiamati diret-
tamente a far parte della sua fratellanza. Ma a tutti gli altri Mike insegna
prima una disciplina; non una fede vera e propria, ma un modo per realizza-
re la fede attraverso il lavoro. E questo significa innanzitutto che devono
imparare il marziano. Non affatto facile; io stessa non posso certo dire di
averlo appreso perfettamente. Ma lavorare e imparare d grande felicit. Mi
hai chiesto quanta gente c' nel Nido: vediamo un po' Duke, Jill, Michael,
io due fosteriti, io e Dawn un ebreo circonciso con sua moglie e i quat-
tro bambini
Bambini nel Nido?
Oh, sono pi o meno una dozzina. Non si trovano qui, ma nel Nido dei
piccoli da basso. Nessuno riuscirebbe a meditare con ragazzini che gridano
e corrono per casa. Vuoi vedere il Nido dei piccoli?
Uh, magari pi tardi.
Poi c' un gruppo di cattolici con un bambino appena nato sono stati
scomunicati, perch il loro prete ha scoperto quel che stavano facendo con
noi. Michael ha dovuto fornir loro un aiuto particolare: erano rimasti molto
sconvolti da quel provvedimento, peraltro del tutto inutile. Continuavano a
svegliarsi tutte le domeniche per andare a messa regolarmente sono stati i
bambini a farli scoprire. Poi abbiamo una famiglia di mormoni del nuovo
scisma; sono in tre, pi i figli. Per il resto ci sono i soliti tipici protestanti e
un ateo cio, uno che credeva di essere ateo prima che Michael gli aprisse
gli occhi. venuto qui per scroccare da mangiare, rimasto per imparare,
ed entro breve diventer un prete. Insomma, in totale abbiamo diciannove
adulti, anche se rarissimo che ci troviamo tutti nel Nido nello stesso mo-
mento, tranne quando assistiamo alle funzioni nel Tempio Interno. Il Nido
stato progettato per ospitare ottantuno persone, ovvero tre-pieno, ovvero
tre per tre moltiplicato per se stesso, ma Mike dice che dobbiamo aspettare
molto, prima di aver bisogno di un Nido pi grande, e che quando ci av-
verr saranno gi in costruzione altri nidi. Ben, ti piacerebbe assistere a una
funzione per gli esterni? Vedere come se la cava Mike invece che stare qui
ad ascoltare me? Credo che stia predicando giusto adesso.
S, perch no, se non ci sono problemi Potresti anche andarci da
solo, ma non mi dispiacerebbe venire con te e al momento non ho nulla
da fare. Aspetta solo un istante, caro, che mi metto addosso qualcosa di de-
cente.

Jubal, me la sono vista tornare pochi minuti dopo con indosso una tona-
ca abbastanza simile a quella da Testimone Leale di Anne, ma tagliata in
maniera differente, con le maniche larghe, come ali di angelo, il collo alto e
il simbolo che usa Mike per la Chiesa di Tutti i Mondi (nove cerchi concen-
trici e un sole stilizzato) cucito all'altezza del cuore. Era la sua tonaca da
pretessa, molto simile a quella di Jill e delle altre pretesse, solo che la sua
era opaca, di un materiale simile alla seta sintetica e con il collo alto e le
maniche lunghe per coprire i suoi tatuaggi. Si messa addosso anche un
paio di calze lunghe e dei sandali.
Jubal, ti assicuro che quando l'ho vista rientrare era un'altra persona.
Evocava un'immagine di grande dignit. Ha un viso piuttosto carino, e
quando si presentata vestita a quel modo mi sono reso conto che era pi
vecchia di quanto non mi fosse sembrata, anche se non di vent'anni come
dice lei. Ha una pelle splendida, e ho pensato che era un gran peccato che
qualcuno gliel'avesse rovinata tutta con un ago da tatuaggio.
Nel frattempo io mi ero rivestito, e lei mi ha chiesto di togliermi di nuo-
vo le scarpe perch non saremmo usciti dalla stessa porta dalla quale ero en-
trato. Mi ha condotto nuovamente attraverso il Nido fino all'imbocco di un
corridoio; l ci siamo fermati per metterci delle ciabatte, quindi siamo scesi
per un paio di rampe di scale fino a una galleria. Era una specie di palchetto
che dava sull'auditorium principale, dove Mike stava predicando da una
piattaforma rialzata. Niente altare, niente pulpito, solo un palco rialzato con
un grosso simbolo della Chiesa di Tutti i Mondi alle sue spalle. Sulla piatta-
forma con lui c'era una pretessa con tanto di tonaca, e all'inizio, da lontano,
mi sembrava che fosse Jill. Ma non lo era: era un'altra donna, che le assomi-
glia abbastanza ed altrettanto bella. L'altra Alta pretessa, Dawn. Dawn Ar-
dent.
Ripeti quel nome! Lo interruppe Jubal.
Dawn Ardent al secolo Higgins, se vuoi che specifichi.
L'ho conosciuta.
Lo so benissimo, vecchio sporcaccione che dice di essere in pensione. E
ha una cotta per te.
Jubal scosse il capo. Deve esserci un errore. La Dawn Ardent che dico
io l'ho conosciuta solo per un attimo appena, due anni fa. Non credo che si
ricordi di me.
Ti ricorda eccome. Si procura sempre qualsiasi brano di robaccia com-
merciale che tu produca, sempre su nastro, compresa quella firmata con tutti
i tuoi pseudonimi che riuscita a individuare. Di solito li usa per addormen-
tarsi, e pare che le procurino dei sogni meravigliosi. Almeno cos dice. Co-
munque sia, non vi possono essere dubbi sul fatto che sappia chi sei. Jubal,
in quel salotto enorme di cui ti ho parlato, il cuore del Nido, c' un solo og-
getto ornamentale, se scusi la parola, e si tratta di un busto gigante a colori
della tua testa. Sembra che ti abbiano decapitato, con quel tuo faccione sor-
ridente. Per quel che ho capito, l'hanno ricavato da una foto che ti ha scatta-
to Duke senza che tu te ne accorgessi.
Maledetto delinquente!
Jill gli ha chiesto di fartela in un momento in cui eri distratto.
Doppiamente delinquenti!
Signore, lei sta parlando della donna che amo anche se in effetti non
sono certo l'unico. Ma stato Mike a darle l'idea. Ora tieniti forte, Jubal,
perch la notizia che sto per darti esplosiva: ti comunico che sei il santo
patrono della Chiesa di Tutti i Mondi!
Jubal assunse un'espressione terrorizzata. Non possono farmi questo!
Lo hanno gi fatto. Ma non ti preoccupare, non si tratta di una cosa uffi-
ciale, e non viene pubblicizzata. Tuttavia, all'interno del Nido e solo fra fra-
telli d'acqua, Mike ti ascrive tutto il credito dell'intera operazione. Dice che
gli hai fatto comprendere le cose talmente bene che solo grazie a te se alla
fine si sentito in grado di spiegare la teologia marziana agli esseri umani.
Il volto di Jubal si contrasse, come in procinto di vomitare. Ben prosegui:
Temo che tu non possa fermarli. Comunque sia, Dawn ti trova bellissimo.
A parte questa stranezza, una donna molto intelligente e a dir poco at-
traente. Ma forse mi sto allontanando un po' troppo dall'argomento. Quando
siamo arrivati, Mike ci ha subito individuati. Ciao, Ben! Ci vediamo
dopo! Mi ha urlato, quindi tornato alla sua predica.
Jubal, non ho nessuna intenzione di citarti le sue parole; dovrai sentirlo
con le tue orecchie. Ti dico solo che non aveva affatto il tono di un predica-
tore e non indossava alcun tipo di abito talare; aveva addosso un semplice
completo bianco fatto su misura che gli calzava a pennello. A sentirlo sem-
brava di ascoltare un ottimo rivenditore di auto usate, solo che era evidente
che parlava di religione. Ha fatto qualche battuta e ha citato qualche parabo-
la senza trattenersi pi di tanto col linguaggio ma senza mai cadere nella
volgarit. In pratica predica una specie di dottrina panteistica una delle
sue parabole era la vecchia storia del verme che si fa strada attraverso il ter-
reno finch non incontra un altro verme e gli dice, Oh, ma sei bellissimo!
Vuoi sposarmi? E l'altro gli risponde, Non essere idiota, io sono la tua
coda! L'hai mai sentita?
Se l'ho sentita? L'ho scritta io!
Davvero? Non credevo fosse cos vecchia. In ogni caso, Mike ne ha fat-
to buon uso. La sua idea che quando incontri qualsiasi altro essere grok-
kante (anche se in questa fase non usa di certo quel termine), qualsiasi altro
essere vivente, che sia uomo, donna o gatto randagio in realt non stai in-
contrando altro che la tua coda, il tuo altro lato. L'universo per lui una
sorta di finzione che abbiamo creato noi terrestri per passare un po' di tempo
svagandoci, finendo poi per dimenticarci che si trattava di una finzione. Na-
turalmente, ha presentato la cosa in maniera molto pi mediata, stando at-
tentissimo a non calpestare i piedi dei concorrenti.
Jubal annui e assunse un'espressione imbronciata. Solipsismo e pantei-
smo. Messi assieme, non sono in grado di spiegare nulla. Puoi cancellare
qualsiasi fatto sconveniente, riconciliare tutte le teorie possibili e includere
qualsiasi illusione desideri, ma il problema rimane sempre quello: solo
zucchero filato, tutto sapore e niente sostanza. del tutto insoddisfacente;
equivale pi o meno a concludere una storia con una frase del tipo: alla
fine, il ragazzo si risvegli improvvisamente, scoprendo di essere caduto dal
letto; era stato solo un sogno.
Non venirlo a dire a me; protesta con Mike. Ma mi devi credere: mi
sembrato pi che convincente. A un certo punto si fermato e ha detto, Ma
forse siete stanchi di sentire tutte queste chiacchiere e il pubblico si al-
zato tutto in piedi gridando: No! No! Ti assicuro che li aveva letteralmente
in pugno. Lui comunque a quel punto ha detto che la sua voce era stanca e
che in una chiesa erano necessari dei miracoli.
Dawn, prendi la mia scatola dei miracoli. Ha detto. Poi si dedicato a
qualche trucchetto veramente incredibile lo sapevi che ha fatto anche il
mago in un luna park itinerante?
Sapevo che aveva aderito a una simile manifestazione, ma non mi ha
mai spiegato la natura esatta della sua vergogna.
un mago di prim'ordine: ha fatto dei trucchetti che hanno lasciato a
bocca aperta persino me. Ma ti assicuro che sarebbe stato lo stesso anche se
avesse fatto dei giochetti da bambini con le carte; non erano le magie a in-
fiammare il pubblico, ma il suo modo di parlare. Una volta finito lo spetta-
colino, dice in tono di scusa, l'Uomo di Marte dovrebbe essere in grado di
fare cose meravigliose cos vi devo far vedere qualche piccolo miracolo
ogni volta che ci incontriamo. Io non posso fare a meno di essere l'Uomo di
Marte; una cosa che mi capitata. Ma i miracoli possono succedere anche
a voi, se li volete veramente. Tuttavia, per vedere qualcosa di pi di questi,
che sono piccoli e limitati, dovete entrare nel Cerchio Interno. Coloro che
sono veramente interessati possono avere un'udienza privata con me in se-
guito. Ora verranno distribuiti dei volantini.
Nel frattempo, Patty mi spiegava quel che stava facendo: Tutti questi
non sono altro che polli, caro. tutta gente che viene per curiosit o che
magari stata stimolata da qualcuno dei nostri che gi fa parte di uno dei
cerchi interni. Jubal, Mike ha creato un sistema basato su nove cerchi, si-
mili ai livelli di una loggia, e nessuno consapevole del fatto che esista un
cerchio pi interno di quello in cui si trova finch non vi viene introdotto.
Questa solo una selezione, per Mike mi ha spiegato Patty per lui faci-
le come respirare. Mentre predica, li sonda, li valuta, entra nei loro cervelli
e capisce subito quali hanno qualche possibilit. Ne sceglie circa uno su die-
ci. Dietro quella griglia c' Duke, e Mike gli dice quali sono i potenziali
candidati, fornendogli una descrizione sommaria e il punto in cui sono sedu-
ti. Poi, una volta ricevuto da Duke il diagramma dei punti in cui sono seduti
i candidati, Dawn che si preoccupa di scartare quelli non graditi.
E come fanno a sbrigarsela? domand Harshaw.
Non sono rimasto a vedere, Jubal. Ma ha forse importanza? Una volta
che Mike ha individuato quelli che vuole e ha trovato un modo per segnalar-
lo a Duke, ci sono almeno una dozzina di modi per fare la selezione. Co-
munque, a questo punto, inizia la raccolta. Mike non si preoccupa nemmeno
di farla in stile ecclesiastico sai, con la musica soffusa e gli uscieri silen-
ziosi che passano tra le panche. Dice che nessuno crederebbe che si tratta di
una funzione ecclesiastica se non si fa una piccola questua solo che la sua
questua leggermente diversa dalle solite. Si possono mettere soldi, ma si
possono anche prendere a discrezione di ognuno. Cos, che tu ci creda o
meno, hanno iniziato a far girare dei cesti gi pieni di soldi. Mike continua-
va a dire che questo era quanto aveva lasciato l'ultimo gruppo, e che di con-
seguenza potevano prendere quel che volevano sempre che avessero le ta-
sche bucate, che patissero la fame o che fossero bisognosi. In caso contra-
rio, se se la sentivano di dare che dessero. Che condividessero con il
prossimo. Bastava che facessero o una o l'altra cosa; dare o prendere. Assi-
stendo alla scena, ho subito pensato che Mike avesse trovato un nuovo
modo per liberarsi dei soldi in eccesso.
Mmm fece Jubal con aria pensierosa. Non sono del tutto certo che ci
perda con questo sistema. Se la cosa viene stimolata nella maniera giusta,
penso che quelli che danno siano disposti a dare un po' di pi, mentre chi
prende si limiti a prendere quel minimo di cui ha veramente bisogno. Ed
probabile che questi ultimi saranno anche in netta minoranza. Oserei dire
che piuttosto difficile allungare una mano e prendere dei soldi da un cesto
nel quale tutti quelli che hai attorno stanno mettendo a meno che uno non
ne abbia davvero bisogno.
Non lo so, Jubal. Ma danno a quella raccolta la stessa importanza che
hanno quei vasi di grano che tengono di sopra, ovverosia nessuna. Comun-
que, quando l'Alta pretessa stava cominciando a parlare, mi hanno portato in
un auditorium molto pi piccolo dove Mike stava dando inizio alle funzioni
per il settimo cerchio interno al quale sono ammessi solo coloro che prati-
cano da almeno qualche mese e hanno fatto qualche progresso sempre
che si possa parlare di progresso.
Jubal, Mike passato da un atteggiamento all'altro in un modo rapido e
indolore, mentre io stesso ho fatto una gran fatica ad adattarmi al cambia-
mento. Se il rito per gli esterni non era altro che una lezioncina di stampo
popolare mista a un po' di semplice intrattenimento, questo era decisamente
pi simile a un rito vud. Mike indossava una tonaca e sembrava pi alto,
pi intenso e pi ascetico. Giurerei di avergli visto brillare gli occhi. La sala
era poco illuminata e invasa da una musica un po' lugubre ma che faceva
comunque venir voglia di ballare. Patty e io ci siamo seduti assieme su una
specie di divanetto che era maledettamente simile a un letto. In che cosa
consistesse la funzione, non saprei dire. Mike cantava qualcosa in marziano,
e gli altri rispondevano in coro, sempre in marziano. Le uniche parole che
sono riuscito a capire erano semplicemente tu sei Dio! tu sei Dio! in con-
tinuazione, poi seguivano sempre delle parole marziane che mi facevano ve-
nire la gola roca solo a pensare di pronunciarle.
Jubal emise un suono gracchiarne. Era per caso questo?
Credo proprio di s, anche se non avevano quel terribile accento. Ma Ju-
bal ci sei per caso dentro anche tu? Mi hai fatto parlare finora solo per
sentire cosa ne pensavo?
No, no, me l'ha insegnato Stinky e secondo lui si tratta di un'eresia
della peggiore sorta. Dal suo punto di vista, naturalmente. In quanto a me,
non me ne importa niente. Si tratta della parola marziana che Mike traduce
con la frase Tu sei Dio. Ma secondo il nostro fratello Mahmoud si tratta di
una traduzione a dir poco approssimativa. Si tratta dell'universo che procla-
ma la consapevolezza di se stesso oppure il peccavimus senza alcun atto
di contrizione o una dozzina di altre cose, ognuna delle quali non una
traduzione corretta del termine. Stinky dice che non solo non pu essere tra-
dotto, ma che addirittura lui stesso non riesce ad afferrarne completamente
il significato marziano esatto. Secondo lui, si tratta semplicemente di una
brutta parola, la peggiore possibile molto pi vicina alla sfida di satana
che non alla benedizione di un dio benevolo. Ma vai avanti: possibile che
fosse tutto qui, un branco di fanatici che si urlavano frasi in marziano a vi-
cenda?
Uh Jubal, non urlavano affatto, e il loro atteggiamento non era affatto
fanatico. Sussurravano a malapena, e la sala sembrava immersa nel silenzio.
Di tanto in tanto il volume si alzava di un poco, ma mai pi di tanto. Pro-
nunciavano le parole con un certo ritmo, con uno schema preciso, come in
un mantra, come se si fossero allenati a lungo per questo eppure non
sembrava un atto forzato; era pi come se fossero stati tutti una sola perso-
na, che canticchiava fra s ci che gli veniva in mente al momento. Jubal, tu
hai avuto modo di vedere come fanno i fosteriti a esaltarsi
Fin troppo, devo dire.
Be', ti assicuro che qui non vi era nulla di quella frenesia estatico-reli-
giosa. Era tutto sereno e semplice, come addormentarsi. Certo, era un'espe-
rienza intensa e lo diventava sempre di pi col passare del tempo, ma Ju-
bal, hai mai assistito a una seduta spiritica?
S. Nella mia vita ho provato tutto quel che potevo provare, Ben.
Allora sai come la tensione possa crescere anche se tutti rimangono im-
mobili senza dire una parola. Ecco, questa funzione era molto pi vicina a
una seduta spiritica che non a un rito religioso. Ci nonostante, non era af-
fatto pacata: anzi, c'era una sorta di sforzo nei partecipanti.
Il termine tecnico adatto apollineo.
Eh?
L'opposto di dionisiaco. E mi spiace dirlo, ma entrambi i termini sono
piuttosto drastici. La gente tende a semplificare il termine apollineo ascri-
vendogli significati del tipo pacato o calmo, o tranquillo. Ma in realt
apollineo o dionisiaco non sono che due facce della stessa medaglia.
Una suora chiusa nella sua cella, in ginocchio, perfettamente immobile e
con i muscoli del viso rilassati pu anche trovarsi in uno stato di estasi reli-
giosa assai pi frenetica di quella di una pretessa di Pan o Priapo che cele-
bra l'equinozio invernale. L'estasi nella mente, non negli esercizi prepara-
tori. Jubal fece una smorfia. Un altro errore molto diffuso quello di
identificare la parola apollineo con la parola buono, e questo avviene
solo perch la maggior parte delle nostre sette pi rispettabili segue rituali e
precetti di stampo apollineo. Si tratta di un puro pregiudizio. Prosegui
pure.
Be' in ogni caso, la situazione non era proprio tranquilla e pacata
come quella di una suora in preghiera. Non si limitavano a rimanere seduti
mentre Mike li intratteneva. Alcuni vagavano per la stanza, altri si scambia-
vano i posti, e molti si scambiavano effusioni. Solo effusioni superficiali,
credo, ma le luci erano molto basse ed era difficile vedere da una panca al-
l'altra. A un certo punto una tipa venuta nella nostra direzione, ha fatto per
unirsi a noi, ma Patty deve averle dato qualche segnale affinch ci lasciasse
stare, cos se ne andata dopo averci baciati. Ben sorrise. E baciava an-
che piuttosto bene, anche se non stata l a perdere tempo. Io ero l'unica
persona che non avesse indosso una tonaca e mi sentivo come se avessi in-
dossato una tuta spaziale a una cena di gala, ma lei non sembr farci caso.
Si trattava di una riunione priva di un ordinamento preciso, eppure tutto
appariva coordinato, come i muscoli di una ballerina. Mike era sempre oc-
cupato, a volte su una specie di palchetto, a volte in mezzo alla gente. A un
certo punto mi si avvicinato e mi ha stretto una spalla, poi ha baciato Pat-
ty, senza fretta ma rapidamente. Non mi ha detto una parola. Dietro al palco
c'era una specie di specchio magico, o forse un grande schermo di stereovi-
sore che veniva usato per i suoi miracoli, anche se in questo rituale non ha
mai usato quella parola almeno non in inglese. Jubal, tutte le chiese pro-
mettono miracoli, ma sempre per domani o per ieri, mai per oggi.
Esistono delle eccezioni lo interruppe nuovamente Jubal. Molte reli-
gioni ne fanno una normale routine; come i cristiani scientisti e i cattolici
romani.
I cattolici? Ti stai forse riferendo a Lourdes?
Il mio esempio comprendeva anche Lourdes, per quel che pu valere.
Ma pi che altro mi riferisco al miracolo della transustanziazione, che viene
chiamato in opera da ogni prete cattolico almeno una volta al giorno.
Hmm be', non me la sento di giudicare un miracolo tanto sottile. Per
un estraneo pagano come me, quel genere di evento impossibile da com-
provare. In quanto ai cristiani scientisti, non ho intenzione di mettere nulla
in discussione ma ti assicuro che se mi rompo una gamba, voglio un me-
dico vero.
Allora stai attento a dove metti i piedi, grugni Jubal e cerca di non ve-
nire a scocciare me con le tue fratture.
Non ci penso nemmeno. Andrei da uno che almeno non era compagno
di classe di William Harvey.
Harvey era perfettamente in grado di curare una frattura. Vai avanti,
prego.
S, ma che mi dici dei suoi compagni di classe? Jubal, quelle cose che
mi hai citato come miracoli potrebbero anche esserlo ma ti assicuro che
Mike ne offre di ben pi esplosivi, roba che la gente pu effettivamente ve-
dere. O si tratta di un ottimo illusionista, al punto da far apparire il mitico
Houdini come un povero idiota, o un incredibile ipnotizzatore
Potrebbe essere entrambe le cose.
oppure riuscito a perfezionare la stereovisione a circuito chiuso in
modo che non si riesce pi a distinguerla dalla realt.
Perch escludi a priori che possa trattarsi di veri miracoli, Ben?
Perch una teoria che non mi piace per niente. Comunque, qualsiasi
metodo abbia usato, ho assistito a dell'ottimo teatro. A un certo punto le luci
si sono accese alle sue spalle ed apparso un leone dalla criniera nera, sedu-
to immobile e tranquillo come se stesse facendo la guardia alle scalinate di
una biblioteca, mentre un paio di agnellini gli gironzolavano attorno. Il leo-
ne si limitato a sbattere le sopracciglia e a sbadigliare. Certo, a Hollywood
possono creare un effetto speciale del genere ogni giorno ma ti assicuro
che a me sembrava vero, tanto che ho avuto l'impressione di sentire addirit-
tura l'odore del leone anche se naturalmente anche questo si pu falsifica-
re.
Perch insisti sulla falsificazione?
Sto cercando di essere obiettivo!
Allora non esagerare. Cerca di emulare Anne.
Io non sono Anne. E ti assicuro che in quel momento non ero affatto
obiettivo. Mi sono limitato ad appoggiare la schiena e a godermi lo spetta-
colo. Non mi disturbava nemmeno il fatto di non capire la maggior parte di
ci che veniva detto: avevo la netta sensazione di percepirne comunque l'es-
senza. Mike comunque si dedicato a una serie di miracoli istantanei o il-
lusioni, chiamali come ti pare. Levitazione e cose del genere. Ma non ho as-
sunto un atteggiamento critico. A un certo punto, Patty si allontanata e mi
ha sussurrato di rimanere dove mi trovavo, perch sarebbe tornata entro bre-
ve. Michael ha appena detto che chi non si sente pronto per il prossimo
Cerchio farebbe meglio ad andarsene, mi ha detto.
Allora sar meglio che me ne vada anch'io, le ho risposto. Oh no,
caro! mi ha fermato lei tu fai gi parte del nono Cerchio, lo sai. Rimani
qui seduto, io torno fra poco. Con queste parole, se n' andata.
Non credo che qualcuno abbia deciso di rinunciare. Si trattava di un
gruppo composto non solo da chi era gi del settimo Cerchio, ma di apparte-
nenti al settimo che erano in procinto di essere promossi all'ottavo. Ma non
ci ho fatto molto caso, perch a quel punto si sono riaccese le luci dietro al
palco ed apparsa Jill!
Jubal, ti assicuro che non poteva trattarsi di uno stereovisore. Lei mi ha
subito individuato con lo sguardo e mi ha sorriso. Oh, lo so bene che se una
persona fissa la telecamera sembra che ti stia guardando, a prescindere da
dove sei seduto. Ma se Mike riuscito a perfezionare la tecnologia fino a
questo punto, farebbe bene a brevettare la sua scoperta. Jill aveva addosso
un vestito assurdo credo si trattasse di una tonaca da pretessa, ma era di-
versa dalle altre che avevo visto. A quel punto Mike si messo a intonare un
canto per tutti quanti, usando anche un po' di inglese dicendo qualcosa a
proposito della Madre di Tutti, dell'unit dei molti, poi chiamando Jill con
una serie di nomi e ogni volta che la chiamava con un nome diverso, il
costume che lei indossava cambiava

Quando le luci alle spalle dell'Alto Prete si accesero e apparve a mezz'a-


ria la figura in posa di Jill Boardman, Ben Caxton si ridest improvvisa-
mente. Sbatt le palpebre per assicurarsi di non essere stato ingannato dal-
l'illuminazione e dalla distanza ma no, si trattava decisamente di Jill. Lei
lo guard a sua volta e sorrise. Ben ascolt l'invocazione cercando di con-
vincersi che lo spazio alle spalle dell'Uomo di Marte fosse effettivamente
uno schermo o un'illusione di qualche genere. Ci nonostante, aveva la netta
impressione di poter salire l sopra e toccare Jill. Per un attimo fu tentato di
farlo ma poi ricord a se stesso che sarebbe stato un pessimo modo per
mandare all'aria lo spettacolo di Mike. Una volta finito il tutto, quando
avrebbe avuto occasione di parlare con Jill
Cibele!
il costume di Jill cambi improvvisamente.
Isidel di nuovo.
Frigia! Geal! Devi! Ishtar! Maryam! Eva Madre! Mater Deum Magna!
Amante e Amata, Vita Immortale
Caxton non riusc pi a sentire le parole, poich Jill era improvvisamente
diventata Eva Madre, con indosso null'altro che la sua gloria. La luce si dif-
fuse e Ben pot vedere Jill in un giardino, accanto a un albero attorno al
quale era avvolto un grande serpente.
Lei sorrise a tutti, poi si volt ad accarezzare la testa del serpente. Poi
guard nuovamente verso di loro e spalanc le braccia.
Il primo dei candidati si avvicin per unirsi a lei nel giardino.
In quel momento torn Patty, che sfior con una mano la spalla di Ben.
Ben sono io. Seguimi, caro.
Lui era un po' riluttante ad andarsene, poich avrebbe preferito rimanere
l a fruire della gloriosa visione di Jill e non solo. Voleva infilarsi in quel-
la processione e unirsi a lei. Tuttavia, si ritrov ad alzarsi in piedi e a segui-
re Patricia. Si volt un attimo, giusto in tempo per vedere Mike che abbrac-
ciava e baciava la prima donna della fila quindi si volt di nuovo per se-
guire Pat, perdendosi la scena della tonaca della candidata che spariva nel
momento in cui Mike la baciava e perdendosi anche la scena del bacio di
Jill al primo candidato di sesso maschile all'elevazione all'ottavo Cerchio, la
cui tonaca era scomparsa altrettanto immediatamente.
Dobbiamo fare il giro lungo gli spieg Patty per dare loro il tempo di
liberarsi ed entrare nel Tempio dell'ottavo Cerchio. Oh, non sarebbe un gran
danno se entrassimo adesso, ma poi Michael dovrebbe perdere altro tempo
per riportarli al giusto stato mentale, ed gi cos occupato, poverino
Dove stiamo andando?
A prendere Ciambella di Miele. Poi torniamo al Nido. A meno che tu
non voglia prendere parte all'iniziazione all'ottavo Cerchio puoi farlo be-
nissimo, sai, dato che fai gi parte del nono. Ma forse ne saresti un po' con-
fuso, dato che non hai ancora imparato il marziano.
Be' mi piacerebbe vedere Jill. Quando sar libera?
Oh. Mi ha detto di avvisarti che avrebbe fatto un saltino di sopra appo-
sta per vederti. Da questa parte, Ben.
Si apr una porta, e lui si ritrov nel giardino che aveva appena visto. Il
serpente era ancora appeso all'albero, e alz la testa quando entrarono. Su,
su, cara! disse Patricia. Hai fatto la brava bambina mentre la mamma non
c'era? Stacc dolcemente il boa dal suo ramo e lo infil in un cesto. Me
l'ha portata gi Duke, ma poi sono dovuta venire io per sistemarla sull'albe-
ro e dirle di non allontanarsi. Sei stato molto fortunato, Ben; un rito di tran-
sizione dal Settimo all'ottavo Cerchio avviene assai raramente. Michael non
ne celebra mai finch non ci sono abbastanza candidati pronti per entrare
nel giusto stato d'animo e mantenerlo anche se all'inizio usavamo persone
del Cerchio Interno per aiutare i primi candidati da fuori.
Ben trasport Ciambella di Miele per Party finch non giunsero al livello
superiore e pot constatare che un serpente di tre metri e mezzo ha anche
un certo peso; il cesto era dotato di maniglie di acciaio, e proprio per questo
motivo. Non appena giunsero al piano superiore, Patricia si ferm. Mettilo
pure gi, Ben. Si tolse la tonaca e gliela porse, quindi apr il cesto, srotol
il rettile e se lo avvolse attorno al corpo. Questo il premio di Ciambella
di Miele per essere stata una brava bambina; le piace tanto stare addosso a
mammina. Ora ho una lezione, quindi la porto con me fino a l e la tengo
con me fino all'ultimo momento. Non bene deludere un serpente: sono
come i bambini. Certo, non possono grokkare in pienezza, ma Ciambella di
Miele grokka la sua mammina e anche Michael, naturalmente.
Camminarono per i cinquanta di metri di corridoio che portavano all'in-
gresso del Nido stesso, davanti alla cui porta Patricia lasci che Ben le to-
gliesse i sandali dopo essersi sfilato a sua volta le scarpe. Ben si domand
come facesse a rimanere in equilibrio su un piede solo con tutto quel peso
addosso e not anche che si era anche liberata delle calze probabilmen-
te prima, quando aveva organizzato l'apparizione sul palco di Ciambella di
Miele.
Entrarono, Patty con ancora indosso il suo enorme serpente, mentre Ben
si tolse tutto tranne la biancheria intima fermandosi per riflettere se fosse
o meno il caso di togliersi anche quella. Ormai aveva visto quanto gli basta-
va per stabilire con una certa sicurezza che gli abiti, di qualsiasi genere, era-
no piuttosto anticonvenzionali all'interno del Nido; tanto al di fuori delle
loro usanze, e forse anche tanto scortesi, quanto portare delle scarpe chioda-
te su una pista da ballo. Il cartello di avvertimento sulla porta d'uscita, il fat-
to che non vi fossero finestre in tutto il Nido, il tiepido comfort da grembo
materno del Nido stesso, la nudit di Patty e il fatto che gli avesse suggerito
(pur senza insistere) di togliersi gli abiti a sua volta; tutto ci portava inevi-
tabilmente a pensare all'abitudine della nudit domestica il tutto fra delle
persone che erano almeno nominalmente suoi fratelli d'acqua, anche se
non ne conosceva la maggior parte.
La sua impressione fu subito confermata; Ben non aveva subito preso per
rappresentativo il comportamento di Patricia, pensando che una donna ta-
tuata potesse avere delle abitudini piuttosto elastiche per quanto riguardava
l'abbigliamento. Tuttavia, entrando nel salotto del Nido, incontrarono un
uomo che si dirigeva nella direzione opposta alla loro, verso i bagni e i pic-
coli nidi e Ben aveva notato che aveva addosso ancor meno della stessa
Pat; nel caso specifico, gli mancavano un serpente e una serie di tatuaggi.
L'uomo li aveva salutati con un tu sei Dio e aveva proseguito per la sua
strada, evidentemente abituato quanto Patricia a vedere la gente come mam-
ma l'aveva fatta. Eppure, pens Ben, quel suo fratello non aveva manife-
stato alcuna sorpresa nel vederlo ancora vestito.
In salotto, poi, aveva avuto la conferma definitiva della sua precedente
impressione. Sul divano vi era infatti un altro corpo, sdraiato a pancia in
gi: una donna, pens Ben, anche se si trattenne dall'osservarla, avendo su-
bito notato che anch'essa era completamente nuda.
Fino a quel momento, Ben Caxton si era sempre considerato una persona
piuttosto sofisticata per quanto riguardava certe cose. Fare il bagno nudo, a
esempio, non lo disturbava affatto. Sapeva che molte famiglie usavano gira-
re per casa senza abiti, e in fondo qui si trovava in famiglia, anche se certe
abitudini non facevano parte della sua personale educazione familiare. Una
volta, aveva persino accettato l'invito di una ragazza a un campeggio nudi-
sta, senza restarne turbato, a parte il fatto che aveva trovato piuttosto scioc-
ca l'idea di essere nudi per godere dei dubbi piaceri delle ortiche, dei graffi e
della scottatura integrale che lo aveva costretto a letto per un giorno intero.
Ma ora si sentiva incapace di prendere una decisione: doveva conformar-
si alle abitudini della casa e togliersi anche quella sua ultima copertura, cor-
rendo il rischio di morire dalla vergogna nel caso che fosse entrato qualche
sconosciuto perfettamente vestito, o doveva rimanere come era, rischiando
di apparire come un bigotto pudico agli occhi di tutti coloro che invece
sfoggiavano tranquillamente la loro nudit?

Tu che cosa avresti fatto, Jubal? domand Ben.


Harshaw sollev le sopracciglia. Credi forse di avermi sconvolto, Ben?
Ti comunico che da quasi un secolo che ho modo di vedere corpi umani
allo stato naturale, per motivi professionali e non. Si tratta di una vista spes-
so piacevole, pi spesso deprimente e comunque mai significativa di per
s. Dipende tutto dal valore soggettivo che ascrive l'osservatore a ci che
vede. Ho grokkato che Mike gestisce la sua casa seguendo principi di nudi-
smo. Che cosa dovrei fare, gioire? Piangere? Nessuna delle due cose. Di fat-
to, la notizia mi lascia indifferente.
Ah, che diamine, Jubal! Per te facile stare l seduto e dichiarare con
calma olimpica che non te ne frega niente. Mi sarebbe piaciuto vedere che
cosa avresti fatto tu se ti fossi trovato davanti a una scelta del genere. Che
diavolo, non ti ho mai visto toglierti nemmeno i pantaloni in pubblico!
E probabilmente non me lo vedrai mai fare. Altri tempi, altre abitudini.
Ma grokko che tu non sia stato motivato dalla modestia. Soffrivi di un terro-
re morboso di apparire ridicolo una fobia peraltro conosciutissima, avente
un lungo nome pseudogreco che non ti annoier citando.
Balle! solo che non ero sicuro che fosse una cosa cortese o meno.
Sono balle le tue, mio caro. Sapevi benissimo che non c'erano problemi
di cortesia solo che avevi una paura del diavolo di apparire sciocco o
magari di essere colto inavvertitamente in un riflesso spontaneo. Ma mi pare
di grokkare che Mike abbia avuto i suoi buoni motivi per istituire un simile
costume casalingo; lui ha sempre dei buoni motivi per tutto ci che fa, an-
che se alle volte alcuni possono apparire un po' strani.
Oh, s. Ha i suoi motivi. Jill me li ha spiegati.

Ben Caxton era in piedi nell'ingresso, con le spalle al salotto e le mani sui
pantaloncini. Aveva appena deciso, anche se non con grande fermezza, di
toglierseli una volta per tutte quando venne abbracciato da qualcuno che
gli arriv alle spalle senza che se ne accorgesse. Ben, caro! meraviglioso
averti qui con noi!
Ben si gir, e si ritrov fra le braccia di Jill, con le labbra premute contro
la bocca calda e vogliosa di lei. Fu molto felice di non essersi tolto anche i
boxer, poich Jill non era pi vestita da Eva Madre e indossava una di
quelle lunghe tonache da pretessa. Ci nonostante, era pi che felicemente
consapevole di avere fra le mani un certo quantitativo di ragazza viva, calda
e sinuosa; il suo abito talare non era di grande impedimento, non pi di una
leggera vestaglia, e i suoi sensi gli comunicarono che si trattava effettiva-
mente di Jill.
Caspita! esclam lei, liberandosi dal bacio. Mi sei mancato, vecchio
animale. Tu sei Dio.
Tu sei Dio concesse Ben. Jill, sei pi carina che mai.
S assenti lei. In effetti aiuta anche in quel senso. Ma non sai l'emo-
zione che ho provato quando ho colto il tuo sguardo durante lo spettacolo.
Spettacolo?
Jill intende intervenne Patricia la fine del rito in cui interpreta la Ma-
dre di Tutti, Mater Deum Magna. Ragazzi, io devo scappare.
Non avere fretta, Patty.
Devo andare a mettere a nanna Ciambella di Miele, e poi ho una lezio-
ne. Mi dai un bacino della buona notte, per favore?
Ben si ritrov a dare il bacio della buona notte a una donna attorno al cui
corpo era ancora avvolto un serpente gigantesco, e decise che sarebbe stato
meglio se avesse avuto indosso un'armatura medioevale completa. Ci no-
nostante, cerc di ignorare Ciambella di Miele e di trattare Patty come meri-
tava.
Jill la baci a sua volta. Ti spiace fermarti da Mike e dirgli di aspettarmi
un attimo?
Ti aspetter comunque rispose Patty. Buonanotte, cari. Si allontan
senza fretta.
Ben, non un amore?
Indubbiamente. Anche se devo dire che all'inizio mi ha un po' sconvol-
to.
Grokko. Ma so anche che non n per via dei suoi tatuaggi n per via
dei serpenti. Ti ha sconvolto, e sconvolge tutti, perch lei non ha mai dubbi:
fa sempre la cosa giusta, automaticamente. Da questo punto di vista molto
simile a Mike. la pi avanti di tutti noi, e credo che dovrebbe senz'altro
essere un'Alta pretessa. Solo che non vuole, perch i suoi tatuaggi rendereb-
bero pi difficili alcuni suoi compiti, sarebbero una distrazione per gli adep-
ti, e non vuole assolutamente toglierseli.
E come potrebbe togliere tutta quella roba? Con un bisturi? Non so se
sopravvivrebbe a un'operazione del genere.
Niente affatto, caro. Mike in grado di eliminarli tutti, senza lasciare
nemmeno un segno e senza farle alcun male. Credimi caro, in grado di far-
lo. Lui grokka che lei non pensa che le appartengano; Pat si considera solo
come custode di quelle immagini, e spesso lei e Mike grokkano assieme su
ci. Ma vieni a sederti. Fra poco arriver Dawn con la nostra cena devo
mangiare adesso, altrimenti non ne avr il tempo fino a domani. Mi rendo
conto che si tratta di una pessima gestione del tempo, avendo tutta l'eternit
a cui attingere, ma non sapevo che saresti arrivato oggi, e questa una gior-
nata particolarmente piena. Ma dimmi che cosa pensi di ci che hai visto.
Dawn mi ha detto che hai assistito anche a una funzione per gli esterni.
S.
Ebbene?
Mike disse Caxton lentamente come sbocciato in tutta la sua forza.
Penso che potrebbe riuscire a vendere scarpe ai serpenti.
Sono sicura che potrebbe. Solo che non lo farebbe mai, perch sba-
gliato: i serpenti non hanno bisogno di scarpe. Cosa c' che non va, Ben?
Grokko che c' qualcosa che ti turba.
No disse Ben. O perlomeno non si tratta di qualcosa che possa spie-
gare. Oh, certo, io non vado esattamente pazzo per le chiese ma non ho
nemmeno niente in contrario, e di sicuro non ho niente in contrario a questa
in particolare. Forse solo che non ne grokko la pienezza.
Ti ripeter la domanda fra un paio di settimane. Non c' fretta.
Non credo che sar qui fra due settimane.
Hai gi degli articoli pronti. Non era una domanda.
Ne ho tre freschi. Ma non credo proprio che rimarr cos a lungo.
Io invece penso di s poi ne detterai un altro paio per telefono e
probabilmente parleranno della nostra Chiesa. E allora credo che grokkerai
che vorrai rimanere ancora di pi.
Non credo proprio.
Attendere propizio per giungere alla pienezza. Lo sai che non si tratta
realmente di una Chiesa?
Be', Patty mi ha accennato qualcosa in proposito.
Diciamo che non una religione. In effetti una Chiesa, in ogni senso
legale e morale e immagino che il nostro Nido si possa paragonare a un
monastero. Solo che noi non cerchiamo di portare la gente a Dio; una con-
traddizione, ed un concetto che non si pu nemmeno esprimere in marzia-
no. Non cerchiamo di salvare le anime, perch le anime non si possono per-
dere. Non cerchiamo nemmeno di istillare una fede nella gente, perch ci
che offriamo non fede ma verit; una verit che la gente pu controllare da
sola, senza che noi sproniamo nessuno a credere. una verit per scopi pra-
tici, per il qui-e-ora, tangibile come un'asse da stiro e utile come un tozzo di
pane. Talmente pratica che pu rendere inutili cose come la guerra, la fame
e la violenza, come avviene agli abiti nel Nido. Ma prima devono imparare
il marziano. L'unico problema proprio quello; trovare della gente che sia
abbastanza onesta da credere in ci che vede e che sia disposta a faticare
(perch si tratta di una vera e propria fatica) per imparare la lingua in cui
verr insegnata questa verit. Un compositore non potrebbe mai scrivere
una sinfonia in inglese e questo genere di sinfonia non pu essere espres-
sa in inglese pi di quanto non possa esserlo la Quinta Sinfonia di Beetho-
ven. Sorrise. Ma Mike non ha fretta. Giorno dopo giorno, passa al vaglio
centinaia di persone, fra cui sceglie solo qualche dozzina. Fra quella dozzi-
na, sono pochissimi quelli che arrivano al Nido, e sono coloro che riceve-
ranno ulteriori lezioni da Mike. Prima o poi, Mike avr insegnato abbastan-
za da potersi permettere di mandare qualcuno di noi fuori, ad aprire nuovi
nidi, e da l in poi giungeranno grandi cambiamenti. Ma non c' fretta. Per
ora nessuno di noi, nemmeno chi fa parte del Nido, stato educato a suffi-
cienza. Non vero, cara?
Ben alz lo sguardo, leggermente sconvolto dalle ultime quattro parole di
Jill e rimase completamente sconvolto nel realizzare che una donna gli
stava offrendo un vassoio, la stessa che riconobbe con un attimo di ritardo
come l'altra Alta pretessa Dawn. La sua sorpresa non venne per niente ri-
dimensionata dal fatto che quest'ultima fosse abbigliata allo stesso modo di
Patricia, a parte i tatuaggi.
Ma Dawn non era affatto sconvolta. La tua cena, fratello Ben disse con
un ampio sorriso. Tu sei Dio.
Uh, tu sei Dio. Grazie. Ormai Ben non riusciva pi a sorprendersi;
Dawn si protese in avanti e lo baci, quindi si sedette al suo fianco e inizi a
mangiare. Ben era pi che disposto a concedere che, anche se forse non era
proprio Dio, Dawn aveva tutti gli attributi tipici che vengono associati alle
dee in effetti, sarebbe stato meglio se si fosse seduta davanti a lui: cos
non poteva guardarla bene senza mostrarsi sfacciato.
No assenti Dawn fra un boccone e l'altro non siamo ancora stati
istruiti a sufficienza, Jill. Ma l'attesa colmer i nostri vuoti.
proprio cos, Ben continu Jill. Per esempio, io adesso mi sono
concessa una pausa per mangiare. Ma Mike non mangia da oltre ventiquat-
tr'ore e continuer a digiunare finch non trover un momento in cui non
c' bisogno di lui. Sei capitato in una giornata particolarmente intensa, so-
prattutto per via di quel gruppo che ha effettuato la transizione all'ottavo
Cerchio. Quando Mike avr finito, manger come non mai, e grazie a que-
sto potr andare avanti quanto servir. Ma a parte questo, io e Dawn ci stan-
chiamo eccome. Non vero, dolcezza?
Certo. Ma io adesso non sono troppo stanca, Gillian. Se vuoi mi occupo
io di questa funzione, cos potrai rimanere un po' con Ben. Di, dammi
quella tonaca.
Tu sei completamente pazza, mia cara. Ben, anche lei in piedi da mol-
to tempo, quasi quanto lo stesso Mike. Siamo tutti in grado di sopportare
uno sforzo, ma dobbiamo mangiare quando abbiamo fame e di tanto in tanto
bisogna anche dormire. A proposito di tonache, Dawn, questa era l'ultima
che scompare del Settimo Tempio. Avevo intenzione di dire a Party di ordi-
narne qualche decina.
Lo ha gi fatto.
Dovevo immaginarlo. Sai, questa un po' strettina. Jill si agit all'in-
terno della veste in un modo che turb Ben ancor pi della vista della pelle
liscia e morbida di Dawn. Stiamo forse ingrassando, Dawn?
Forse s, un pochino. Ma non ha importanza.
Anzi, se mai sar utile. Credo che siamo un po' troppo magre. Ben,
avrai senz'altro notato che io e Dawn abbiamo lo stesso fisico, vero? Abbia-
mo la stessa altezza, lo stesso busto, gli stessi fianchi, la stessa vita, lo stes-
so peso, tutto. Per non dire del colore della pelle e dei capelli. Quando ci
siamo conosciute ce ne siamo subito rese conto e da allora, con l'aiuto di
Mike, siamo diventate quasi perfettamente uguali, e ci stiamo mantenendo
cos. Persino i nostri visi si assomigliano sempre pi ma questo non lo ab-
biamo progettato. un fenomeno che si verifica quando si fanno le stesse
cose e si pensa pi o meno allo stesso modo. Alzati in piedi, cara, cos Ben
potr guardarci.
Dawn pos la forchetta e si alz, assumendo una posizione che a Ben ri-
cord Jill in una maniera incredibile, molto pi di quanto non sembrasse
giustificare la somiglianza fisica.
Si rese conto solo dopo qualche istante che si trattava della posa che Jill
aveva assunto nella sua rappresentazione di Eva Madre.
Invitato a fissarla, Ben non si fece pregare. Visto, Ben? disse Jill con la
bocca ancora piena. Sono proprio io.
Dawn sorrise. Ci sono ancora delle piccolissime differenze, Gillian.
Sottigliezze. Mi spiace solo che non avremo mai la stessa faccia. Sai,
Ben, molto utile per me e Dawn essere cos simili. Sono necessarie due
pretesse per tenere il passo di Mike. Cos possiamo scambiarci senza che la
gente se ne accorga anche nel mezzo di un rito e a volte lo facciamo. Fra
l'altro aggiunse mandando gi un boccone Dawn pu comprare un abito
su misura ed essere certa che sia perfetto anche per me. Cos mi risparmia la
seccatura di andare a comprare vestiti nuovi. Sempre ammesso che li usia-
mo.
Non ero sicuro disse Ben in tono pacato che usaste ancora i vestiti. A
parte quelle tonache da pretesse. Jill assunse un'espressione perplessa.
Pensi che quando usciamo per andare a ballare indossiamo questa roba?
Ci mettiamo un vestito da sera, come tutti gli altri. Anzi, il nostro modo
preferito per non dormire, vero cara? Torna a sederti e mangia la tua cena;
Ben ti ha fissata abbastanza a lungo, per il momento. Ben, c' un uomo, in
quel gruppo in transizione che hai visto oggi, che un ballerino perfetto, e
in questa citt ci sono un sacco di ottime discoteche. Io e Dawn lo abbiamo
fatto stare in piedi per tante di quelle notti di fila che poi dovevamo aiutarlo
a rimanere sveglio durante le lezioni di marziano. Ma non credo che abbia
problemi; una volta giunti all'ottavo Cerchio, non si sente l'esigenza di dor-
mire pi di tanto. Come mai hai pensato che non ci vestissimo mai, caro?
Oh Ben svel finalmente l'imbarazzante situazione di dubbio in cui
si era trovato poco prima.
Jill sgran gli occhi, fece una risatina, ma si blocc immediatamente. In
quel momento, Ben not che non aveva sentito ridere nessuna di quelle per-
sone, a parte i polli che erano presenti al rito per gli esterni.
Capisco. Ma caro, non ho ancora avuto l'occasione di togliermi questa
tonaca: la tengo addosso perch devo correre da una parte all'altra. Ma se
avessi grokkato che era questo che ti dava fastidio, me ne sarei liberata subi-
to, prima ancora di salutarti, anche se non ero sicura che ve ne fossero altre
a portata di mano. Siamo talmente abituati a vestirci o a non vestirci a se-
conda di ci che dobbiamo fare che non mi nemmeno passato per la mente
che avrebbe potuto essere una scortesia nei tuoi confronti. Dolcezza mia, to-
gliti pure quei calzoncini, oppure tienteli; insomma, fai esattamente come
preferisci.
Uh
Basta che tu non stia l a preoccupartene, in ogni caso. Jill sorrise, e le
si formarono due fossette sulle guance. Mi hai fatto venire in mente la pri-
ma volta che abbiamo portato Mike su una spiaggia pubblica. Ricordi,
Dawn?
Non me lo dimenticher mai!
Ben, lo sai com' Mike per i vestiti. Non li capisce. O almeno, non li ca-
piva; ho dovuto insegnargli tutto io. Non riusciva a comprenderne l'utilit in
quanto protezione finch non ha grokkato, con sua grande sorpresa, che noi
non siamo invulnerabili come lui. La modestia (intendo quel genere di mo-
destia, perch nel senso della vera modestia direi che lui esageratamente
modesto) non un concetto marziano; come potrebbe mai esserlo? Solo ul-
timamente, da quando abbiamo iniziato a sperimentare i vari costumi per le
nostre rappresentazioni, Mike ha cominciato a considerare gli abiti come
una forma di ornamento.
Per, Ben, nonostante Mike sia sempre stato disposto a fare tutto ci
che gli dicevo anche se si trattava di qualcosa che non grokkava, non puoi
immaginare quanti milioni di piccole cose facciano di un essere umano
quello che . Noi impieghiamo dai venti ai trent'anni per impararle, mentre
Mike ha dovuto apprendere tutto in uno spazio di tempo brevissimo. E ha
tuttora dei vuoti da colmare. Fa ancora delle cose senza sapere che un essere
umano agirebbe in modo diverso. Noi continuiamo a cercare di
insegnargli soprattutto io e Dawn. Patty l'unica a sostenere che ogni
azione compiuta da Mike perfetta. Comunque, Mike fa ancora fatica a
grokkare l'utilizzo degli abiti. Lui grokka soprattutto che si tratta di uno sba-
glio che mantiene le persone a una certa distanza, impedendo all'amore di
farle avvicinare. Ultimamente si reso conto che vi sono dei momenti in cui
si pu desiderare e aver bisogno di una simile barriera ma solo con gli
sconosciuti. Per molto tempo Mike ha indossato vestiti solo perch gli dice-
vo io di farlo.
Comunque, quella volta eravamo alla Baia California, proprio nel perio-
do in cui abbiamo incontrato, o meglio riincontrato, Dawn. Io e Mike ci era-
vamo sistemati in uno di quegli alberghi lussuosi sulla spiaggia, e lui era tal-
mente ansioso di grokkare l'oceano e di immergercisi dentro che al mattino
mi ha lasciata dormire e se n' andato in spiaggia da solo per il suo primo
incontro con l'oceano. Io non mi ero resa conto che Mike non era a cono-
scenza dell'esistenza dei costumi da bagno. Oh, certo, ne aveva visti, ma
non sapeva a che cosa servissero e aveva le idee un po' confuse in proposito.
Certamente non si rendeva conto che andavano indossati anche nell'acqua,
un'idea che per lui era quasi un sacrilegio. E conosci le regole ferree di Ju-
bal sulla pulizia della sua piscina; sono certa che non ci sia mai entrato nes-
suno con addosso un costume. Ricordo una sera in cui ci buttammo dentro
diverse persone vestite, ma Jubal doveva ripulirla comunque il giorno dopo.
Povero Mike! sceso in spiaggia, si tolto l'accappatoio e si diretto
verso il bagnasciuga, con quella sua aria da dio greco e completamente in-
consapevole delle convenzioni locali. A quel punto si scatenato un parapi-
glia terribile, e io sono riuscita a svegliarmi giusto in tempo per scendere
gi e impedire che lo arrestassero. L'ho riportato in stanza, dove ha passato
il resto della giornata in uno dei suoi stati di trance.
Jill assunse per un attimo un'espressione assorta. E ha bisogno di me an-
che adesso, quindi sar meglio che vada. Dammi il bacino della buona not-
te, Ben. Ci vediamo domani.
Starai via per tutta la notte?
Probabile. Si tratta di una classe molto grande, e a dir la verit gi
mezz'ora che Mike li tiene occupati mentre noi stiamo qui a chiacchierare.
Ma questo non certo un problema. Si alz in piedi, lo fece alzare dalla
sedia e si intrufol fra le sue braccia.
Dopo un po' interruppe il bacio, rimanendo fra le sue braccia. Ben, caro,
hai per caso preso lezioni?
Chi, io? Ti sono sempre rimasto fedele a modo mio.
Nello stesso modo in cui io sono rimasta fedele a te nel migliore dei
modi. Non mi stavo lamentando penso solo che Dorcas ti abbia dato qual-
che lezioncina su come si bacia.
Pu darsi. Curiosona.
Gi, io sono sempre curiosa. La lezione pu aspettare per un altro bacio.
Cercher di essere Dorcas.
Preferisco che tu rimanga te stessa.
Sarei comunque me stessa. Ma Mike dice che Dorcas bacia meglio di
chiunque altro. Dice che grokka meglio i baci.
Basta con le chiacchiere.
Tacque, per qualche istante, poi sospir. Lezione di marziano, eccomi
che arrivo illuminata come una lucciola. Mi raccomando, Dawn, abbi
cura di lui.
Lo far.
E ti conviene baciarlo subito, cos capisci quel che intendo!
Non ne dubitare.
Ciao, cari! Ben, fai il bravo e ubbidisci a Dawn. Se ne and, senza
fretta, ma rapida.
Dawn si alz in piedi a sua volta, si avvicin a Ben e lo abbracci.

Jubal inarc un sopracciglio. E ora immagino che mi racconterai che a


quel punto ti sei tirato indietro.
Uh, no, non esattamente. Diciamo che ci mancato poco. A dir la verit
non ho avuto molte possibilit per ritirarmi. Ho collaborato con l'inevita-
bile.
Jubal annui. Non avevi altra scelta. Eri in trappola e non potevi scappa-
re. Il meglio che un uomo pu fare in certi casi tentare di ottenere un ne-
goziato di pace. Comunque aggiunse mi dispiace che i costumi civilizzati
della mia casa abbiano portato il ragazzo a cadere nella trappola della giun-
gla legale della Baia California.
Non credo si possa pi considerare un ragazzo, Jubal.
32

Ben Caxton si risvegli senza sapere dove si trovava o che ore fossero.
Tutt'attorno a lui era buio, il silenzio era assoluto, ed era sdraiato su qualco-
sa di morbido. Non era un letto dove si trovava?
La nottata precedente gli torn alla mente di colpo. L'ultima cosa che ri-
cordava chiaramente era che si trovava sdraiato sul morbido pavimento del
Tempio Interno, chiacchierando confidenzialmente e a bassa voce con
Dawn. Lei lo aveva portato l, dove si erano immersi, avevano condiviso
l'acqua, si erano avvicinati
Con improvvisa frenesia, Ben si tast attorno nell'oscurit. Non trov
nulla. Dawn!
Una debole luce si accese. Sono qui, Ben.
Oh! Credevo che te ne fossi andata!
Non volevo svegliarti. Aveva indosso (con grande e improvviso disap-
punto di Ben) la sua tonaca da pretessa. Devo andare a tenere il rito ester-
no mattutino. Gillian non ancora tornata. Come gi sai, si trattava di una
classe molto grande.
Le sue parole gli ricordarono quel che lei gli aveva detto la sera prece-
dente cose che, al momento, lo avevano infastidito nonostante le spiega-
zioni piuttosto logiche con le quali erano state corredate solo che alla fine
Dawn aveva saputo attenuare il suo disappunto fino al punto di ritrovarsi a
essere d'accordo con lei. Ora aveva le idee un po' annebbiate non grokka-
va la cosa appieno, ma si rendeva conto che Jill potesse essere molto occu-
pata con le sue mansioni di Alta pretessa; un dovere, o forse un gradevole
compito, che Dawn si era offerta di eseguire in sua vece. Ben pens che
avrebbe dovuto essere piuttosto dispiaciuto del fatto che Jill avesse rifiutato
quell'offerta, insistendo che Dawn avesse pi bisogno di riposare di lei.
Tuttavia, in realt non era affatto contrariato. Dawn ma devi proprio
andare? Si alz in piedi e la abbracci.
S, devo andare, Ben caro caro Ben. Gli premette addosso il suo cor-
po.
Ma proprio adesso? Cos di fretta?
Non c' mai rispose Dawn in tono suadente cos tanta fretta. Im-
provvisamente, la tonaca non divideva pi i loro corpi. Ben era troppo ecci-
tato per domandarsi che fine avesse fatto.
Si risvegli una seconda volta, e scopri che il piccolo nido in cui si tro-
vava si illuminava di una luce soffusa quando si alzava a sedere. Si stirac-
chi, scopri che si sentiva magnificamente, poi si guard attorno alla ricerca
dei suoi pantaloncini. Non erano in vista, e non c'era nulla che li potesse oc-
cultare. Cerc di ricordare dove li avesse lasciati e non riusc nemmeno a
ricordarsi quando e dove se li fosse tolti. Sicuramente non li aveva gi pi
addosso quando era entrato nell'acqua con Dawn. Probabilmente li aveva la-
sciati accanto alla piscina nel Tempio Interno si ripromise di andare a cer-
carli pi tardi, quindi trov un bagno e vi si infil.
Qualche minuto dopo, sbarbato, docciato e rinfrescato, si rec nel Tem-
pio Interno, non trov la sua biancheria e decise che qualcuno, magari Patty,
doveva averla notata e messa nell'ingresso, dove a quanto pareva tutti la-
sciavano gli abiti che usavano all'esterno. Decise di non pensarci pi, e sor-
rise fra s per averne fatto una questione tanto importante la sera preceden-
te. L nel Nido non gli serviva pi di quanto gli occorresse una seconda te-
sta.
Riflettendo meglio, not che non soffriva di alcun postumo da sbronza
dalla sera prima, sebbene si ricordasse di aver bevuto diversi drink in com-
pagnia di Dawn. Non si era ubriacato ma certamente aveva bevuto pi di
quanto non facesse solitamente. Ben non era mai riuscito a sopportare l'al-
col, come faceva invece Jubal, senza doverne pagare le conseguenze il gior-
no dopo.
A quanto pareva, Dawn non risentiva affatto dell'alcol, e probabilmente
era questo il motivo per cui Ben ci aveva dato dentro pi del solito. Dawn
che donna meravigliosa! Non gli era nemmeno parsa seccata quando, in un
momento di particolare confusione emotiva, l'aveva chiamata Jill Anzi,
gli era sembrata addirittura compiaciuta.
Non trov nessuno in salotto, e a quel punto si chiese che ore potessero
essere. Non che gli importasse, solo che il suo stomaco gli comunicava che
l'ora della colazione era gi passata da un pezzo. Si diresse verso la cucina
per vedere se c'era qualcosa da mandar gi.
In cucina trov un uomo, che alz lo sguardo vedendolo arrivare. Ben!
Ma guarda un po'! Ciao, Duke!
Duke lo abbracci in maniera cameratesca e gli diede una pacca sulla
schiena. Ben, che piacere vederti! Tu sei Dio. Come le vuoi le uova?
Tu sei Dio. Sei tu il cuoco?
Solo quando non riesco a trovare nessun altro che cucini per me
come adesso. Di solito se ne occupa Tony, ma ci diamo da fare un po' tutti.
Anche Mike cucina alle volte, ma se lo becca Tony lo butta fuori immedia-
tamente Mike il peggior cuoco del mondo, su questo non ci sono dub-
bi. Duke continu a rompere uova in un piatto.
Ben prese un uovo in mano e lo ruppe. Tu pensa al pane tostato e al caf-
f. C' per caso della salsa Worcestershire?
Tutto quello che desideri, Pat ce l'ha. Eccola qui. Ho dato un'occhiata
nella tua stanza mezz'oretta fa, ma stavi ancora Tonfando. Siamo sempre
stati entrambi occupati da quando sei arrivato fino a questo momento.
Cosa fai tu da queste parti, Duke? A parte cucinare quando non ne puoi
fare a meno?
Be', sono un diacono e prima o poi diventer prete. Ma sono un po'
lento, anche se la cosa non rilevante. Poi studio il marziano, come gli altri,
e faccio l'aggiustatutto, come da Jubal.
Immagino che ci vorr una bella squadra per far funzionare un posto
grande come questo.
Ben, saresti sorpreso nel constatare quanto poco ci vuole. A parte qual-
che lavoretto di idraulica e dovresti vedere come si occupa Mike di un
cesso intasato; molto pi bravo di qualsiasi idraulico che abbia mai cono-
sciuto comunque, a parte qualche lavoretto, il novanta per cento delle ap-
parecchiature elettriche di questa casa si trovano in questa cucina, e come
puoi vedere ce ne sono molte di meno di quante non ce ne siano nella cuci-
na di Jubal.
Ho avuto l'impressione che alcuni dei templi fossero dotati di apparec-
chiature alquanto sofisticate.
Be', non c' quasi niente. Ci sono degli impianti elettrici, ma non molto
complicati. In effetti Duke sorrise devo ammettere che uno dei miei com-
piti pi importanti consiste nel non fare nulla. Sono il supervisore antincen-
dio.
Cosa?
S, sono una guardia dei vigili del fuoco con tanto di licenza e tutto il
resto, e sono anche ispettore sanitario e per la sicurezza delle strutture tut-
te cariche che non implicano alcun lavoro. Per questo significa anche che
non abbiamo bisogno di far entrare sconosciuti nei nostri locali, e infatti non
entra mai nessuno. Chiunque pu prendere parte alle nostre funzioni ester-
ne, ma nessuno pu arrivare pi in l, se Mike non d il suo benestare.
Trasferirono il cibo sui piatti e si sedettero a tavola. Tu rimani, non
vero, Ben? domand Duke.
Non vedo proprio come potrei, Duke.
Mmm speravo che fossi pi sensato di me. Anch'io sono arrivato
come te solo per fare una visita poi sono tornato indietro e ho bighellona-
to in giro per un mesetto, finch non ho detto a Jubal che me ne andavo de-
finitivamente. Ma non ti preoccupare, sono sicuro che tornerai. Non prende-
re nessuna decisione definitiva prima della cerimonia della Condivisione
dell'Acqua di stanotte.
Cerimonia?
Dawn non ti ha detto nulla? O Jill?
Uh non mi pare.
Allora non te l'hanno detto. Forse dovrebbe essere Mike a spiegartelo.
No, ma non penso che ce ne sia bisogno, tanto tutta la gente che vedrai oggi
te lo ricorder. Naturalmente, essendo uno dei Primi Nominati, grokki gi il
significato della condivisione dell'acqua.
I Primi Nominati? Anche Dawn ha usato quest'espressione.
Sarebbero quei pochi che sono diventati fratelli d'acqua di Mike senza
bisogno di imparare il marziano. Normalmente la gente non pu condivide-
re l'acqua e avvicinarsi finch non passa dal settimo Cerchio all'ottavo e
quando ci arrivano stanno gi pensando in marziano; cavolo, c' gente a
quel livello che parla il marziano molto meglio di me, dato che anch'io sono
un Primo Nominato e ho iniziato gli studi quando sono entrato nel Nido.
Oh, non che sia proibito condividere l'acqua con qualcuno che non faccia
parte dell'ottavo Cerchio qui nulla proibito. Se volessi, potrei andare in
un bar, prendere su una ragazza, condividere l'acqua con lei, portarmela a
letto, e poi portarla al Tempio e iniziare il suo apprendistato. Solo che non
mi va. proprio questo il punto; non ne avrei nemmeno voglia. Al massimo
potrei decidere che vale la pena di portarla a una funzione esterna, dove la
farei controllare da Mike per capire se in grado di adattarsi alla nostra si-
tuazione. Ben, sono pronto a fare una scommessa, qui, su due piedi. Tu hai
girato parecchio e sono sicuro che sei stato in parecchi letti con chiss
quante donne.
Un po'
Lo so benissimo. Ma sono pronto a scommettere quello che vuoi che in
vita tua non starai mai pi con una che non sia un tuo fratello d'acqua.
Hmmm
Vedrai. Ne riparliamo fra un annetto, e allora sarai tu a dirlo a me. Ora,
Mike pu anche decidere che una persona pronta a condividere l'acqua
prima ancora che questa arrivi al settimo Cerchio. Abbiamo una coppia nel
Nido che Mike ha scelto e ha invitato a condividere l'acqua quando si trova-
vano ancora nel terzo Cerchio. E ora lui un prete e lei una pretessa Sam
e Ruth.
Non ho avuto il piacere.
Lo avrai. Al pi tardi stanotte. Ma Mike l'unico a poter essere sicuro
di una cosa del genere su chi si trova ancora a un livello basso. Di tanto in
tanto anche Dawn, o magari Patty, individuano qualcuno che secondo loro
merita una promozione speciale o un addestramento particolare ma non li
prendono mai da un livello inferiore al terzo Cerchio, e sono certo che si
consultino con Mike prima di intraprendere qualsiasi azione del genere.
Non che debbano farlo per forza Comunque, quando uno entra nell'ottavo
Cerchio, inizia la condivisione dell'acqua e l'avvicinamento. In seguito, pri-
ma o poi, si arriva al nono Cerchio e al Nido stesso ed solo qui, nel
Nido, che si condivide veramente l'acqua come rito, anche se una cosa che
facciamo con tutti e tutti i giorni. Tutto il Nido partecipa al rito, e il nuovo
fratello, di solito si tratta di una coppia, diviene per sempre parte del Nido.
Nel tuo caso lo sei gi, ma non abbiamo mai celebrato un rito per te, cos
stanotte verranno messe da parte tutte le altre funzioni e ci dedicheremo a
darti il benvenuto che meriti. Anche per me hanno fatto la stessa cosa.
Duke assunse un'espressione sognante. Ben, la sensazione pi bella del
mondo.
Ma non ho ancora capito di cosa si tratta, Duke.
Hai mai partecipato a una festa di quelle veramente pazzesche, quelle
che di solito vengono interrotte dagli sbirri e che finiscono sempre con al-
meno un paio di divorzi?
Mmm in effetti s.
Be', fratello, ti assicuro che al confronto quelle feste ti sembreranno dei
picnic parrocchiali. Questo uno degli aspetti della cerimonia. Sei mai stato
sposato?
No.
Ebbene, tu sei sposato. Solo che non lo sai ancora. Ti assicuro che dopo
stanotte non avrai pi alcun dubbio in proposito. Duke assunse di nuovo la
stessa espressione sognante e felice. Ben, io sono stato sposato prima d'o-
ra e devo dire che per un certo tempo non stato neanche male, ma poi
diventato un inferno costante. Questa volta invece mi piace, mi piace sem-
pre. Ne vado pazzo! E dammi retta, Ben, non solo per il divertimento di
avere a disposizione un sacco di belle donne io le amo veramente; amo
tutti i miei fratelli, a prescindere dal loro sesso. Prendi Patty, a esempio. Lei
fa da mamma a tutti noi e non credo che nessuno, sia uomo che donna,
non abbia bisogno di un po' di affetto materno, anche se magari molti pensa-
no di essere gi cresciuti abbastanza. Patty vedi, una persona ecceziona-
le! Mi ricorda molto Jubal, e quel vecchio bastardo farebbe meglio a sbri-
garsi a venire qui anche lui a condividere il verbo. Ma il punto che non ha
importanza il fatto che lei sia una donna Oh, non mi fraintendere, non sto
passando dall'altra sponda
Chi sta passando sull'altra sponda? La voce, un ricco contralto, prove-
niva da dietro le loro spalle.
Duke si gir di scatto. Io no di sicuro, agile puttanella levantina! Vieni
qui, dolcezza, e dai un bacione al tuo fratello Ben.
Non mi sono mai fatta pagare in vita mia corresse subito la donna
mentre si avvicinava con passo leggero. Ho intrapreso quest'attivit prima
che mi dicessero che potevo tirarci su dei soldi. Baci Ben in maniera ac-
curata. Tu sei Dio, fratello aggiunse.
Tu sei Dio. Condividiamo l'acqua le rispose Ben.
Che tu possa dissetarti sempre. E non dar retta a quel che dice Duke; dal
modo in cui si comporta deve essere stato allattato a biberon. Si protese
verso Duke e lo baci in maniera ancor pi devota mentre lui l'accarezzava.
Ben not solo allora che si trattava di una brunetta bassa e formosa, dalla
carnagione molto scura, con lunghi capelli neri che le arrivavano alla vita.
Duke, hai per caso visto in giro una copia del Ladies Home Journal quan-
do ti sei svegliato? La donna allung una mano verso il tavolo, prese la sua
forchetta e inizi a mangiare le sue uova strapazzate. Mmm buone. Non
le hai cucinate tu, vero Duke?
No, le ha fatte Ben. Che cosa pensi che me ne faccia di una rivista per
casalinghe?
Ben, sbatti un'altra dozzina di uova nello stesso identico modo in cui hai
fatto queste, poi ci penser io a cuocerle pi tardi. Su quella rivista c'era un
articolo che volevo mostrare a Patty, caro.
Okay assenti Ben, e si alz per dedicarsi al compito di rompere e sbat-
tere uova.
Basta che non vi venga l'idea di riarredare questa baracca, altrimenti me
ne vado immediatamente disse -Duke. E lasciami un po' di uova! Credi
forse che noi uomini possiamo lavorare tutto il giorno senza nemmeno nu-
trirci?
Caro Duke, l'acqua condivisa moltiplicata. Come stavo dicendo, Ben,
le lamentele di Duke non significano proprio nulla. Basta che abbia abba-
stanza donne da soddisfare due uomini e abbastanza cibo da sfamarne tre, e
lui contento. Imbocc Duke con una forchettata di uova, quindi continu
a mangiare. Quindi smettila di lamentarti, fratello: sto per cucinarti una se-
conda colazione. O forse la terza?
Non nemmeno la prima. Te la sei mangiata tutta tu. Ruth, stavo giusto
raccontando a Ben come tu e Sam siete riusciti a balzare dal Terzo al nono
Cerchio. Credo che sia un po' a disagio per il fatto che non sa se ha diritto a
partecipare alla Condivisione dell'Acqua di stanotte.
Ruth spazz via quel che era rimasto sul piatto di Duke, quindi si alz in
piedi e si mise ai fornelli. Duke, fatti un giretto, ci penser io a farti portare
qualcosa di nutriente. Prendi la tua tazza di caff ed esci. Ben, anch'io ero
un po' in ansia quando venuto il mio momento, ma ti assicuro che non c'
nulla di cui preoccuparsi, perch Mike non fa mai errori. Se tu non fossi de-
gno di essere qui, Mike non ti avrebbe nemmeno fatto entrare. Hai intenzio-
ne di restare?
Non posso. Sei pronta per la prima dose?
Versale qui dentro. Allora tornerai. E un giorno verrai qui per restare.
Duke ha ragione quando dice che io e Sam siamo balzati al Nono livello e
ti assicuro che stato fin troppo rapido come cambiamento, per una casalin-
ga perbene e formale di mezza et.
Di mezza et?
Ben, uno dei grandi vantaggi della disciplina che raddrizzandoti l'ani-
ma, ti rimette in ordine anche il corpo. A questo proposito i cristiani scienti-
sti hanno perfettamente ragione. Hai per caso notato qualche scatola o botti-
glietta di medicinale nei bagni?
Be', no.
Infatti non ce ne sono. Quante persone ti hanno baciato?
Svariate, direi.
Essendo una pretessa, ti assicuro che ne bacio giornalmente molte pi di
svariate. Eppure, non ho mai sentito nemmeno uno starnuto nel Nido. Pri-
ma ero una di quelle donne che si lamentano sempre, e che hanno costante-
mente problemi di salute. Sorrise. Ora sono pi femminile che mai, peso
dieci chili in meno, mi sento ringiovanita e non ho nulla di cui lamentarmi.
Mi piace essere donna. Come ha detto Duke, ora mi sento come una putta-
na levantina, e anche molto pi agile di quanto non fossi prima. Una volta
riuscivo a malapena a piegare le ginocchia e facevo fatica a raccogliere
qualcosa da terra; ora insegno anche per diverse ore rimanendo sempre nella
posizione del loto.
Ma devo ammettere che successo tutto fin troppo in fretta continu
Ruth. Sam faceva il professore di Lingue Orientali presso l'universit loca-
le, quella statale. Ha iniziato a frequentare il tempio perch era l'unico modo
che aveva per apprendere il marziano. La sua motivazione era esclusiva-
mente professionale, non aveva alcun interesse nel frequentare una chiesa.
In quanto a me, lo accompagnavo per tenerlo d'occhio avevo sentito delle
strane voci, e io ero una moglie molto gelosa, persino pi possessiva della
media.
Cos, siamo arrivati fino al terzo Cerchio, con Sam che imparava il mar-
ziano sempre pi velocemente e io che cercavo di stargli dietro dandomi da
fare anche a studiare la lingua in modo da non perderlo mai di vista. Poi,
tutt'a un tratto avvenuto il miracolo. Abbiamo improvvisamente iniziato
a pensare in marziano, anche se solo un pochino, e Mike se ne subito reso
conto. Cos, una sera, dopo una funzione del terzo Cerchio, ci ha chiesto di
rimanere, e lui e Gillian ci hanno dato l'acqua. In seguito, mi sono resa con-
to di essere io stessa tutte quelle cose che odiavo nelle altre donne, ho di-
sprezzato mio marito per avermelo lasciato fare e l'ho odiato per ci che
aveva fatto lui. Tutto ci in inglese, con le parti peggiori in ebraico. Cos, ho
pianto per tutto il giorno seguente e mi sono scontrata duramente con
Sam e non vedevo l'ora di tornare a condividere altra acqua e ad avvici-
narci, quella notte stessa.
Da quel momento in poi le cose hanno cominciato a migliorare, ma non
stato facile: siamo passati da un cerchio all'altro al massimo della velocit
possibile, fino al punto che quasi non riuscivamo a capire che cosa stesse
succedendo. Michael sapeva che avevamo bisogno di aiuto e voleva portarci
al sicuro nel Nido in tempi brevi. Cos, quando venuto il momento della
nostra prima condivisione dell'acqua, io non ero ancora in grado di autodi-
sciplinarmi senza un aiuto costante. Sapevo che volevo essere accolta nel
Nido (quando si inizia non si pu pi tornare indietro), ma non di avere il
coraggio di unirmi con altre sette persone. Ero spaventata a morte, tanto che
mentre venivamo qui ho supplicato Sam di girare la macchina e di tornare a
casa.
Si ferm e alz lo sguardo. Aveva un'espressione non proprio sorridente
ma decisamente beata, come un angelo opulento con un grosso mestolo in
mano. Poi siamo entrati nel Tempio Interno, dove mi sono trovata sotto
una forte luce e ho visto scomparire nel nulla i miei vestiti gli altri erano
tutti nella piscina e ci chiamavano a loro in marziano, chiedendoci di andare
a condividere con loro l'acqua della vita. Be', mi sono buttata in quella pisci-
na, mi sono immersa nella sua acqua, e da allora non ne sono mai pi usci-
ta!
E non ho nessuna intenzione di farlo. Non ti preoccupare, Ben; tu impa-
rerai la lingua, acquisterai la disciplina e avrai il nostro amore e il nostro
aiuto a ogni passo. Quindi non stare in ansia e preparati a balzare in quella
piscina stanotte; le mie braccia saranno aperte e pronte a prenderti. Tutte le
nostre braccia saranno aperte per te, per darti il benvenuto a casa. Ora, per
cortesia, porta questo piatto a Duke, e digli da parte mia che un maiale
anche se di quelli carini. Prendi questo, per te vedrai che riuscirai a
mangiarlo tutto! Su, dammi un bacio e vai, Ruthie ha parecchio da fare
oggi.
Ben consegn il bacio, il messaggio e il piatto, quindi scopri di avere ef-
fettivamente ancora un po' di appetito ma non riusc a concentrarsi sul
cibo, soprattutto perch, entrando in salotto, trov Jill sdraiata, apparente-
mente addormentata, su uno degli ampi e morbidi divani. Si sedette davanti
a lei, godendo della sua dolce vista e pensando che Dawn e Jill erano ancora
pi simili di quanto non avesse realizzato la sera precedente.
Si dedic alle uova, e quando alz lo sguardo da un boccone scopri che
Jill aveva gli occhi aperti e gli stava sorridendo. Tu sei Dio, caro, e quelle
uova hanno un ottimo profumo.
E tu hai un ottimo aspetto. Ma non volevo svegliarti. Si alz, sedette
accanto a lei e le porse una forchettata. Le ho cucinate io, con l'aiuto di
Ruth.
Lo so. E sono ottime. Duke mi ha detto di non entrare in cucina, perch
Ruth ti stava dando una lezione buona-per-l'anima. Non mi hai svegliata,
stavo solo rilassandomi un po' aspettando che tu uscissi. Non ho chiuso oc-
chio tutta la notte.
Proprio per niente?
Nemmeno un attimo. Ma non sono stanca, mi sento in gran forma. Ho
solo fame. Che ne dici di imboccarmi?
Lo fece. Jill partecip senza muoversi e senza mai usare le mani. Tu in-
vece hai dormito? gli domand dopo un po'.
Un poco.
Abbastanza? S, hai dormito quanto basta. Ma Dawn ha dormito abba-
stanza? Si fatta almeno un paio d'ore di sonno?
Oh, anche di pi, sicuramente.
Allora va bene. Due ore di sonno fanno lo stesso effetto che ne facevano
otto prima. Sapevo che avreste passato una notte dolce e meravigliosa, ma
ero un po' preoccupata che Dawn non riuscisse a riposare.
Be', in effetti stata una notte fantastica ammise Ben ma sono rima-
sto abbastanza sorpreso dal modo in cui me l'hai spinta addosso.
Sconvolto, vorrai dire. Io ti conosco, Ben, forse meglio di quanto non ti
conosca tu stesso. Quando sei arrivato qui, ieri, eri sovraccarico di gelosia.
Ora invece credo che sia scomparsa. Mi sbaglio?
La guard a sua volta. Forse no.
Anch'io ho trascorso una notte gioiosa e meravigliosa e sapendoti in
buone mani, non avevo alcuna preoccupazione. Ed eri decisamente in otti-
me mani, migliori delle mie.
Oh, no!
Hmmm grokko che la tua gelosia non ancora scomparsa del tutto,
ma sono sicura che stanotte la laveremo via con l'acqua. Si alz a sedere,
allung una mano verso la spalliera del divano e Caxton ebbe la netta im-
pressione che il pacchetto di sigarette sul tavolino accanto al divano le sal-
tasse sul palmo della mano.
A quanto pare anche tu hai imparato qualche giochetto di prestigio.
Jill assunse per un attimo un'espressione perplessa, poi sorrise. Qualco-
sina. Niente di speciale. Non sono che un uovo, giusto per citare il mio
maestro.
Come hai fatto a fare quel trucchetto?
Be', ho semplicemente richiamato il pacchetto in marziano. Prima biso-
gna grokkare la cosa, poi si grokka ci che si vuole che faccia Mike! Sa-
lut con una mano. Siamo qui, caro!
Eccomi. L'Uomo di Marte si rec direttamente da Ben, lo prese per le
mani e lo fece alzare. Fatti dare una bella occhiata, Ben! Caspita, che pia-
cere vederti!
Il piacere tutto mio. E sono felice di essere qui.
E faremo di tutto per tenerti qui. Cos' questa storia di soli tre giorni?
Ho un lavoro, Mike.
Vedremo. Le ragazze sono su di giri per la festa che si terr in tuo onore
stanotte. Tanto vale che chiudiamo le lezioni e le funzioni per il resto della
giornata, non varrebbero niente comunque.
Patty ha gi pensato a tutti i cambiamenti di orario necessari disse Jill.
Solo che non ha voluto importunarti; Dawn, Ruth e Sam si occuperanno
del necessario e Patty ha deciso di rimandare la mattinata per gli esterni,
quindi per oggi non hai pi niente da fare.
Questa s che una buona notizia. Mike si mise a sedere, appoggi la
testa di Jill sul suo grembo, tir gi Ben, lo cinse con un braccio e sospir.
Era vestito allo stesso modo in cui Ben lo aveva visto alla riunione esterna,
con un elegante completo, ma senza scarpe. Ben, posso darti un consiglio?
Non fare mai il predicatore. Passo le mie giornate e le mie notti a correre da
un lavoro all'altro, ripetendo in continuazione alla gente che non deve avere
mai fretta. Io mi sento in debito con te, come con Jill e Jubal, pi di quanto
non mi senta in debito con chiunque altro su questo pianeta, eppure tu sei
qui da ieri pomeriggio e questa la prima volta che riesco a fermarmi un at-
timo per salutarti. Come stai? Mi sembri in forma. In effetti, Dawn mi ha ri-
ferito che sei in forma.
Ben si senti avvampare. Sto abbastanza bene.
Mi fa piacere. Perch mi devi credere quando ti dico che le trib delle
colline saranno piuttosto vivaci, stanotte. Ma grokker vicino e ti aiuter a
sostenerti. Ti sentirai pi fresco alla fine della festa che all'inizio, non vero
sorellina?
S assenti Jill. Ben, non ci crederai finch non lo proverai, ma Mike
in grado di darti una quantit di energie intendo energie fisiche vere e
proprie, non solo sostegno morale. Un po' sono capace anch'io, ma Mike
incredibile.
Jill in grado di dare parecchio. Mike la accarezz. La sorellina
una fonte illimitata di energia per chiunque. Ieri sera lo stata moltissimo.
Sorrise a Jill, quindi si mise a cantare:

Una come Jill non la potrai trovare,


per quanto tu possa andare a cercare.
Fra tutte le donnacce che qui fanno sosta,
di sicuro Gillian la pi disposta!
Non forse vero, sorellina?
Pfui! rispose Jill, evidentemente compiaciuta, prendendogli una mano
e premendosela sul petto. Dawn esattamente come me, e lo sai bene. Ed
anche altrettanto disposta.
Pu darsi. Ma tu sei qui mentre lei di sotto a intervistare candidati.
Lei occupata, tu no. Credo che questa sia una differenza piuttosto ragguar-
devole, non trovi Ben?
Pu darsi. Caxton si rese conto che il loro comportamento cos lascivo
stava iniziando a metterlo in imbarazzo, nonostante la grande rilassatezza di
costumi dell'ambiente in cui si trovava. Si ritrov a desiderare che la smet-
tessero di sbaciucchiarsi e di toccarsi o che per lo meno gli fornissero una
scusa per andarsene.
Invece Mike continu ad accarezzare Jill con una mano mentre teneva
l'altra attorno alla vita di Ben e Ben fu costretto ad ammettere che Jill non
stava certo cercando di tenerlo a bada; anzi, lo stava incoraggiando. Ben
disse Mike in tono molto serio una notte come quella che ho appena tra-
scorso, aiutando un gruppo a fare il grande balzo all'ottavo Cerchio, mi fa
sentire eccitato come non mai. Lascia che ti citi le lezioni del sesto; noi
umani possediamo qualcosa che la razza con cui sono stato allevato non pu
nemmeno sognare di avere. E puoi fidarti di me quando ti dico che si tratta
di un bene incredibilmente prezioso io lo so, Ben, perch so che cosa si-
gnifica non averlo. La grande benedizione della polarit uomo-donna. L'uo-
mo e la donna possono dar vita al pi grande tesoro che noi-che-siamo-dio
abbiamo mai inventato. Vero, Jill?
Splendidamente vero, Mike, e Ben sa che la verit. Ma fai una can-
zoncina anche per Dawn, caro.
Okay, eccola:

La nostra Dawn splendida e ardente


Ben ha grokkato assai giustamente.
Si cambia d'abito ogni mattina,
ma mai che si metta una mutandina!

Jill emise una risatina e si agit sul divano. Hai sintonizzato anche lei?
S, e mi ha rivolto uno splendido applauso, pi un bacione da dare a
Ben. Ma senti, non c' nessuno in cucina stamattina? Mi sono appena ricor-
dato che sono un paio di giorni che non mangio. O un paio d'anni, forse.
Non ne sono sicuro.
Credo che ci sia Ruth disse Ben, liberandosi dal braccio di Mike e al-
zandosi in piedi. Vado a dare un'occhiata.
Pu andarci Duke intervenne Mike. Ehi, Duke! Vedi se riesci a tro-
varmi qualcuno che sia disposto a prepararmi una pila di tortine di frumento
alta come te con tre o quattro litri di sciroppo d'acero.
Okay, Mike! rispose prontamente Duke.
Ben Caxton ebbe un attimo di esitazione, trovandosi senza scuse per al-
lontanarsi. Pens a una qualche bugia e rivolse un'occhiata alle sue spalle

Jubal disse Caxton in tono serio farei volentieri a meno di raccontarti


questa parte, solo che fondamentale per farti capire come mi sento riguar-
do all'intera faccenda e per quale motivo sono preoccupato per loro, per tut-
ti loro sono tutti vittime di Mike. Ormai quel mattino ero quasi convinto
anch'io che fosse tutto a posto magari un po' strano per certi versi, ma co-
munque un ambiente complessivamente allegro e salutare. Anche lo stesso
Mike mi aveva affascinato; la sua nuova personalit qualcosa di molto po-
tente. Un po' presuntuoso e un po' troppo venditore di auto usate, ma per il
resto decisamente irresistibile. Poi lui lui e Jill mi hanno messo in imba-
razzo, cos ho sfruttato quell'occasione per alzarmi dal divano.
Poi mi sono guardato alle spalle e non potevo credere ai miei occhi.
Ero rimasto voltato appena cinque secondi, e in quel tempo Mike era riusci-
to a liberarsi di tutto ci che aveva addosso e non ci crederai, ma ci stava-
no dando dentro, con me e altre tre persone presenti nella stanza, con la
stessa tranquillit e sfacciataggine di una coppia di scimmie in uno zoo!
Jubal, sono rimasto talmente sconvolto che ho quasi rigettato la colazio-
ne.
33

Be' disse Jubal e cosa hai fatto, li hai incitati?


Ci puoi giurare. Me ne sono andato, immediatamente. Sono scattato
verso la porta d'ingresso, ho afferrato i vestiti e le scarpe (dimenticandomi
la borsa, che non sono tornato a prendere), ho ignorato il cartello sulla porta
e mi sono buttato a pesce nel tubo a rimbalzo con i vestiti ancora fra le brac-
cia. Via! Sono scomparso cos, di colpo, senza nemmeno salutare.
Piuttosto sgarbato, come comportamento.
Infatti mi sono sentito sgarbato. Ma non ho potuto fare a meno di andar-
mene. Anzi, a dir la verit me ne sono andato talmente di fretta che ho ri-
schiato di rimanerci secco. Sai come fatto un normale tubo a rimbalzo
No.
Be', a meno che tu non lo programmi per portarti a un certo piano,
quando ti ci infili dentro inizi a scendere molto lentamente, come se ti tro-
vassi in un mare di melassa. Solo che io non mi sono sentito sprofondare
lentamente, sono piombato gi, ed ero pi o meno al sesto piano. E proprio
nel momento in cui ero ormai convinto di aver fatto il mio ultimo errore,
qualcosa mi ha preso al volo. Non era una rete di sicurezza, doveva trattarsi
di qualche genere di campo energetico. Comunque sia, Mike deve perfezio-
nare quell'aggeggio, oppure far installare un tubo a rimbalzo di quelli nor-
mali.
Io uso solo le scale disse Jubal e quando proprio devo, prendo l'a-
scensore.
Insomma, non mi ero reso conto che quel tubo fosse cos rischioso.
Inoltre l'unico ispettore degli impianti che hanno Duke, e per lui tutto ci
che dice Mike vangelo. Jubal, quel posto tutto un delirio. Sono tutti ip-
notizzati da un solo uomo che ha qualche rotella fuori posto. Cosa possia-
mo fare?
Jubal fece una smorfia. Cerchiamo di capire innanzitutto se la tua anali-
si corretta o meno. Quali particolari aspetti della situazione ti hanno turba-
to?
Ma tutto!
Ah, s? A me invece era sembrato che tu fossi rimasto turbato esclusiva-
mente da un fattore in particolare. E mi spingerei a dire che si trattava di un
fattore che non rappresentava una gran novit per nessuno di noi due un
atto, possiamo ormai definirlo, che venne per cos dire eseguito per la prima
volta in questa stessa casa circa due anni fa. Mi sbaglio forse? Comunque
sia, io non ebbi nulla da obiettare al riguardo e nemmeno tu quando, chiss
come, venisti a saperlo. Di fatto, ho pi volte insinuato che tu stesso, in altre
occasioni, ti sia prodotto nel medesimo atto con la medesima giovane signo-
ra (perch Jill una signora, nonostante il tuo racconto), e tu non hai n ne-
gato la mia insinuazione n tantomeno ti sei mostrato offeso davanti alla
mia supposizione. Per metterla in termini chiari, figliolo, di che diavolo ti
stai lamentando?
Per l'amor di Dio, Jubal, tu sopporteresti una cosa del genere nel tuo sa-
lotto?
Decisamente no. A meno che non sia avvenuto clandestinamente, di
notte magari, in momenti in cui non potevano essere notati da nessuno. E in
quel caso, non mi sentirei per nulla offeso. Ma il punto che nel caso speci-
fico il fatto non avvenuto nel mio salotto e io non mi permetterei mai di
imporre delle regole alla casa di qualcun altro. Il fatto avvenuto nel palaz-
zo di Mike, e per di pi con sua moglie Concluderei quindi che non sono
affari miei. E tantomeno tuoi. Se entri in casa di una persona, ne accetti le
usanze: una regola universale del comportamento civile.
Stai cercando di dirmi che non trovi la cosa sconvolgente?
Ah, questo tutt'un altro paio di maniche. Sono sicuro che troverei di-
sgustosa un'esibizione simile in pubblico, sia come partecipante che come
spettatore ma allo stesso tempo grokko che questo dipende esclusivamen-
te dal mio indottrinamento giovanile. Tuttavia, una vasta fetta dell'umanit,
forse addirittura la maggioranza, non condivide affatto questo mio gusto.
Decisamente no, poich l'orgia una pratica con una storia alquanto ricca e
diffusa. Ci nonostante, non coincide con i miei gusti. Ma quanto alla parola
sconvolgente mio caro signore, solo ci che mi offende da un punto di
vista etico mi pu sconvolgere. Le questioni etiche dipendono da fattori lo-
gici, ma qui invece si tratta di gusti, e allora mi pare il caso di citare il vec-
chio detto de gustibus non est disputandum.
Secondo te una scopata in pubblico solo una questione di gusti?
Esattamente. E a questo proposito posso anche aggiungere che i miei,
radicati dagli albori della mia educazione, rinforzati da circa tre generazioni
di abitudine e ormai pressoch calcificati e senza alcuna possibilit o spe-
ranza di essere modificati, non sono pi sacri dei gusti assai differenti di un
Nerone. Anzi, direi che sono meno sacri, poich Nerone era un imperatore,
mentre io non lo sono.
Che mi venga un colpo
Al momento giusto, vedrai che succeder anche a te Comunque, Ben,
l'atto che ti ha tanto sconvolto non avvenuto in pubblico.
Eh?
Lo hai detto tu stesso. Mi hai descritto questo gruppo come legato da
una specie di matrimonio comunitario una teogamia di gruppo, per essere
precisi. Quindi non un atto pubblico, bens privato, addirittura intimo. Da
queste parti ci siamo solo noi di; e allora perch mai qualcuno si dovrebbe
offendere?
Jubal, io mi sono offeso.
Questo avvenuto perch la tua apoteosi era meno completa della loro.
Temo che ti abbiano sopravvalutato e che tu li abbia fuorviati. Sei stato tu
a indurre quella situazione.
Io? Jubal, ti assicuro che non ho fatto nulla del genere.
Tu dovevi andartene immediatamente, dal momento in cui hai aperto
quella porta, perch hai percepito subito che i loro costumi e i loro compor-
tamenti non erano i tuoi. Invece hai preferito rimanere, hai goduto dei favori
di una delle dee e ti sei comportato come un dio nei suoi confronti. In breve,
hai imparato il copione, e loro se ne sono resi conto. Dal mio punto di vista,
l'errore di Mike stato quello di accettare la tua ipocrisia come moneta so-
nante. Lui ha sempre avuto questa debolezza, una debolezza molto divina,
di non mettere mai in dubbio i suoi fratelli d'acqua, ma questa proviene
dal suo indottrinamento infantile: non pu farne a meno. Ben, Mike si
comportato in maniera assolutamente corretta; l'unica offesa alle buone ma-
niere da ricercarsi semmai nel tuo comportamento.
Maledizione, Jubal, sei riuscito ancora una volta a rigirare la frittata. Ti
assicuro che ho fatto quel che dovevo fare; diamine, stavo per vomitare l
sul tappeto!
Riflesso condizionato, dici? Ammettiamo per il momento che sia cos;
ora, anche un ragazzino di dodici anni avrebbe potuto serrare le mascelle e
marciare a passo rapido verso il bagno, per poi riapparire quando lo spetta-
colo era finito con una scusa magari eufemistica ma accettabile. Tu invece
sei andato nel panico e ti sei lanciato verso la porta.
Non sarebbe stato sufficiente: ti dico che non potevo fare a meno di an-
darmene!
Lo so. Ma non un riflesso condizionato. Il riflesso al massimo pu
causare l'evacuazione dello stomaco; non pu scegliere una rotta per i tuoi
piedi, recuperare i tuoi abiti, aprirti le porte e portarti a balzare in un pozzo
senza guardare. Questo panico, Ben. Perch ti successo?
Caxton ci mise un po' a rispondere. Infine, sospir. Forse, Jubal, non
sono che un povero borghesuccio pudico.
Jubal scosse il capo.
Il tuo comportamento stato pudico in quel momento, ma non nato da
motivazioni di decenza. Tu non sei una persona pudica, Ben. Chi lo pensa
che le sue regole personali siano leggi naturali. Tu sei del tutto libero da
questa condizione malsana. Ti sei adattato benissimo e in pi occasioni a
molte situazione che non combaciavano con il tuo codice di pudore men-
tre un vero pudico, di quelli rigidi e incorreggibili, trovandosi a dover af-
frontare quella deliziosa donna tatuata, non sarebbe nemmeno entrato in
quella casa. Scava pi in profondit. Desideri forse un suggerimento?
Forse sarebbe meglio. Io so solo che mi sento confuso e infelice riguar-
do a tutta la faccenda anche per Mike, Jubal! proprio per questo che mi
sono preso una giornata libera per venirti a trovare.
Benissimo. Ora vorrei che tu valutassi una situazione ipotetica; mi hai
parlato di una donna di nome Ruth, che hai incontrato in cucina, con la qua-
le hai condiviso un bacio di fratellanza e qualche minuto di conversazione,
giusto?
Giusto.
Ora, ammettiamo che gli attori del gesto che tanto ti ha sconvolto fosse-
ro stati Mike e questa Ruth, e che Jill non fosse stata nemmeno presente.
Ebbene, credi che saresti rimasto ugualmente sconvolto?
Eh? Certo che sarei rimasto sconvolto!
S, ma quanto? Tanto da avere conati di vomito e da fuggire in preda al
panico?
Caxton assunse dapprima un'espressione pensierosa, poi pass a una ras-
segnata.
Forse no. Comunque, ci sarei rimasto malissimo. Probabilmente me ne
sarei andato in cucina, o da qualche altra parte, e poi avrei trovato una scusa
per uscire dal palazzo. Mi sento tuttora un imbecille per essere scappato via
a quel modo.
Pensi che avresti davvero trovato una scusa per andartene? O esiste for-
se la possibilit che tu fossi curioso di partecipare alla festa che avevano
preparato in tuo onore per quella notte?
Be' Caxton riflett. Non mi ero ancora del tutto deciso quando
avvenuto il fatto. Devo ammettere che ero incuriosito ma non ero ancora
del tutto convinto.
Benissimo. Ora hai la tua motivazione.
Davvero?
Dimmela tu, Ben. Tirala fuori e dalle un'occhiata e scopri in che
modo hai intenzione di gestirla.
Caxton si morse il labbro inferiore e assunse un'espressione infelice.
Va bene, se fosse stata Ruth invece di Jill, sarei rimasto stupito, ma non
cos sconvolto. Che diavolo, facendo il mio mestiere ci si abitua presto a
non essere sconvolti da niente, ma s, in effetti hai detto bene; si tratta di
qualcosa che ha a che vedere con la nostra concezione del giusto e dello
sbagliato. Se fosse stata Ruth, avrei anche potuto dare un'occhiatina an-
che se credo che mi sarei comunque allontanato dalla stanza. Insomma, dal
mio punto di vista, certe cose dovrebbero essere fatte in privato. Fece una
pausa. S, lo so, ho reagito cos perch si trattava di Jill. Mi sono sentito fe-
rito e geloso.
Bravo, Ben.
Jubal, eppure io avrei giurato di non essere affatto geloso. Sapevo di
aver gi perso da quel punto di vista, e lo avevo accettato. stato per via
delle circostanze, Jubal. Ora, non mi fraintendere; amerei comunque Jill, an-
che se fosse una donnaccia di strada, cosa che non . Questa faccenda del-
l'harem per tutti mi confonde non poco ma devo ammettere che, dal suo
punto di vista, Jill si possa essere comportata in maniera assolutamente mo-
rale.
Jubal annui. Lo so. Sono sicuro che Jill non possa essere corrotta da
quel punto di vista. Possiede un'innocenza incredibile, grazie alla quale non
pu in alcun modo essere immorale.
Fece una smorfia. Ben, siamo molto vicini alla radice del tuo problema.
Temo che tu non possegga l'angelica innocenza necessaria per rispettare la
perfetta e ineccepibile moralit in cui vive questa gente. Ben assunse un'a-
ria perplessa.
Jubal, tu pensi veramente che ci che fanno sia moralmente
accettabile? Comportarsi come scimmie? Io intendevo solo dire che Jill non
sa che ci che sta facendo sbagliato, essendo stata coinvolta da Mike, e
che anche Mike non sa di sbagliare. Lui l'Uomo di Marte, e non ha avuto
le basi per capirlo. Per lui tutto ci che facciamo noi strano, e probabil-
mente non ci si abituer mai.
Jubal fece una smorfia.
Hai posto una domanda molto difficile, Ben, ma ti fornir una risposta
diretta. S, io credo che ci che fa questa gente, l'intero Nido, non solo i no-
stri ragazzi, sia moralmente ineccepibile. Basandomi su quanto mi hai de-
scritto tu stesso, penso proprio che sia cos. Non ho ancora avuto modo di
esaminare i dettagli, ma ne sono comunque convinto. Le orge di gruppo, gli
scambi tra coppie palesi e senza vergogna, la loro vita comune e il loro co-
dice anarchico tutto. E soprattutto la loro altruistica dedizione nel tra-
smettere la loro perfetta moralit al prossimo.
Jubal, tu mi sconvolgi. Caxton si gratt il capo e fece una smorfia.
Ma se la pensi cos, perch non ti unisci a loro? Saresti il benvenuto, ti
stanno aspettando. Terrebbero un vero e proprio giubileo, e Dawn pronta a
baciarti i piedi e a servirti in tutti i modi che le permetterai. Non stavo esa-
gerando in proposito.
Jubal scosse il capo.
No. Me l'avessero proposto cinquant'anni fa ma ora? Mio caro fratel-
lo Ben, non ho pi in me il potenziale per una simile innocenza, e non mi
sto riferendo alla potenza sessuale, quindi puoi anche cancellare dalla tua
faccia quello stupido sorrisetto cinico. Sto dicendo che sono rimasto legato
ormai per troppo tempo alla mia marca specifica di malvagit e di dispera-
zione per farmi ripulire dalla loro acqua della vita e tornare nuovamente in-
nocente sempre ammesso che lo sia mai stato.
Mike invece pensa che tu possegga questa innocenza ora pi che mai,
anche se lui non la chiama cos. Me l'ha detto Dawn, parlando ex officio.
In questo caso Mike mi rende un grande onore, e non vorrei disilluder-
lo. Lui vede in me il riflesso di se stesso; in realt non sono altro che uno
specchio, di professione.
Jubal, tu te la fai sotto.
Esattamente, signore! La cosa che mi preoccupa maggiormente che
questi innocenti non riescano a far combaciare i loro schemi con quelli di
questo mondo malvagio. Oh, non sono i primi che ci provano; ma ogni volta
che capitato, la societ ha distrutto questo tipo di rivoluzione. Alcuni fra i
primi culti cristiani contemplavano l'anarchia, il comunismo, il matrimonio
di gruppo anzi, ora che ci penso, anche quel bacio di fratellanza ha un
forte sapore di culto cristiano primitivo. Pu darsi che Mike l'abbia preso
proprio da l, dato che tutte le forme che usa sono evidentemente sincreti-
che: soprattutto quel rituale della Madre Terra. Jubal fece una smorfia.
Solo che se l'ha preso da quella cultura, e non solo dal baciare le ragazze,
che una cosa che gli piace comunque, allora ci sarebbe da aspettarsi di ve-
dere baciarsi fra loro anche gli uomini.
Ben si lasci scappare un grugnito. Non te l'ho detto, ma lo fanno gi.
Per non si tratta di un gesto omosessuale; mi hanno coinvolto una volta,
poi sono riuscito a evitarlo.
E allora? Tutto quadra. La Colonia Oneida16 era qualcosa molto simile
al Nido di Mike; riusc a sopravvivere abbastanza a lungo, ma in un con-
testo di bassissima densit di popolazione, e non credo che avrebbe fatto al-
trettanto se fosse stata un'oasi all'interno di una popolosa citt di villeggiatu-
ra. E ce ne sono state molte altre, tutte caratterizzate dalla stessa triste sto-
ria; un piano per la perfetta condivisione e il perfetto amore, speranze glo-
riose e ideali elevati seguiti dall'inevitabile persecuzione e dal totale falli-
mento. Jubal sospir. Prima ero preoccupato solo per Mike, ora sono in
pensiero per tutti loro.
16
Fondata nello stato di Nuova York nel 1848, predicava la libera espres-
sione del sesso come elemento fondamentale per la fondazione di una co-
munit armoniosa (N.d.r.).
Tu sei preoccupato? E io come credi che mi senta? Jubal, non posso ac-
cettare questa tua teoria tutta dolcezza e luce. Ci che fanno sbagliato!
Ben, abbiamo gi stabilito che l'unica cosa che ti d realmente fastidio
quell'ultimo incidente a cui hai assistito.
Be' forse, ma non del tutto.
Soprattutto, Ben. L'etica sessuale un problema alquanto spinoso so-
prattutto perch ognuno di noi deve trovare una soluzione che sia compati-
bile con un assurdo, impossibile e sventurato codice definito morale. La
maggior parte di noi sa, o perlomeno sospetta, che quello pubblico sia sba-
gliato, e di conseguenza infrange le sue regole. Ci nonostante, paghiamo la
nostra tassa parlandone bene in pubblico e sentendoci colpevoli per averlo
infranto in privato. Che lo vogliamo o meno, quel codice fa parte di noi, per
quanto ormai obsoleto e assurdo. Tu ti consideri un animo libero, lo so, e
quindi infrangi ripetutamente quelle regole. Ma trovandoti davanti a un nuo-
vo problema dal punto di vista dell'etica sessuale, lo valuti inconsciamente
proprio in base a quello stesso codice giudeo-cristiano al quale poi ti rifiuti
di ubbidire. E il tutto avvenuto in maniera cos spontanea che ti venuto
un conato di vomito, il che ti ha portato a credere che il tuo riflesso provasse
che tu avevi ragione mentre loro erano nel torto. Pfui! Non mi sognerei mai
di usare il tuo stomaco per valutare la colpevolezza di qualcuno. Il tuo appa-
rato digerente non fa che riflettere i pregiudizi che ti sono stati inculcati pri-
ma che tu acquisissi la ragione.
E che mi dici del tuo, di stomaco?
Il mio stupido almeno quanto il tuo solo che non gli permetto di do-
minare il mio cervello. Io almeno riesco a vedere la bellezza nel tentativo di
Mike di creare un'etica umana ideale e applaudo il fatto che si sia reso conto
che questo nuovo codice debba essere basato su un comportamento sessuale
ideale, anche se ci implica dei mutamenti nella morale talmente radicali da
spaventare la maggior parte della gente te compreso. Da questo punto di
vista, non posso fare a meno di ammirarlo; dovrei farlo nominare per la Phi-
losophical Society. La maggior parte dei filosofi morali infatti assume, in
maniera cosciente o meno, che il nostro codice sessuale culturale sia essen-
zialmente corretto; la famiglia, la monogamia, la castit forzata, il postulato
dell'intimit che ti ha tanto turbato, la limitazione dei rapporti al letto matri-
moniale, eccetera. Avendo accolto tale codice come scontato, questi filosofi
giocano con dettagli insignificanti, fino a discutere con fare solenne se il
seno femminile sia o meno una visione oscena! Ma soprattutto discutono
su come l'animale umano possa essere indotto o costretto a ubbidire a tale
complesso di regole, ignorando completamente il fatto che vi siano ottime
probabilit che le tragedie e il dolore che vedono tutt'attorno a s abbiano
origine nel codice stesso e non nell'impossibilit di conformarvisi.
Poi arriva dal nulla l'Uomo di Marte, che d un'occhiata a questo sacro-
santo codice e lo rifiuta in toto. Non ho ancora afferrato esattamente in
che cosa consista la morale di Mike, ma da quanto mi hai detto mi pare evi-
dente che sia in contrasto con quella di qualsiasi nazione esistente sulla Ter-
ra e che scandalizzerebbe ogni persona benpensante di qualsiasi fede o re-
ligione compresa anche la maggior parte degli agnostici e degli atei. Ep-
pure, questo povero ragazzo
Jubal, te l'ho gi detto, Mike non un ragazzo, un uomo.
un uomo? Non ne sarei del tutto certo. Questo povero marziano ar-
tificiale sostiene, secondo quanto mi hai riferito, che il sesso un modo per
essere felici assieme. Ebbene, a questo riguardo sono perfettamente d'accor-
do con lui; il sesso dovrebbe essere un modo per trovare la felicit. La cosa
peggiore del sesso che a volte lo usiamo per farci del male a vicenda. Io
sono convinto che non dovrebbe mai servire per questo scopo; dovrebbe
sempre portare felicit o, quantomeno, piacere. Non vi alcun motivo per
cui dovrebbe mai essere o diventare meno di ci.
La regola non desiderare la donna d'altri, ma qual il risultato di
ci? Castit, adulterio, gelosia, aspre liti familiari, violenze e a volte anche
omicidi, famiglie distrutte e bambini problematici, occhiatine maliziose in
sale da ballo di infima categoria e cose simili, che degradano sia l'uomo che
la donna. Tu pensi che questa ingiunzione venga mai rispettata? Intendo il
comandamento di non desiderare, non mi sto riferendo ad alcun atto fisico
specifico. Ho i miei dubbi. Se un uomo appoggiasse la mano su una pila di
bibbie e mi giurasse che si trattenuto dal desiderare la donna del suo vici-
no perch proibito dal codice, sospetterei immediatamente un caso di au-
toillusione o, al peggio, di anormalit sessuale. Qualsiasi essere umano ma-
schio che abbia la virilit sufficiente per dar vita a un bambino non pu non
aver desiderato molte, moltissime donne, a prescindere dal fatto che sia poi
riuscito a mettere in pratica il suo intento o meno.
Poi arriva Mike e dice: Non c' bisogno che desideriate mia moglie
amatela! Il suo amore non ha limiti, tutti possono guadagnarci, senza perde-
re nulla tranne le paure, i sensi di colpa, gli odi e le gelosie. Si tratta di una
proposta talmente ingenua da apparire incredibile. Per quel che riesco a
rammentare, solo gli eschimesi prima della civilizzazione erano cos inge-
nui, ed erano talmente lontani dal resto del mondo che si potrebbero quasi
mettere allo stesso livello del nostro marziano. Comunque sia, abbiamo pre-
sto inculcato anche a loro le nostre belle virt, e ora, invece di un'allegra
condivisione, hanno la castit e l'adulterio come tutti noi almeno, cos
successo a quelli che sono riusciti a superare la transizione. Secondo te,
Ben, ci hanno guadagnato o no?
Non ci terrei a essere un eschimese, grazie.
Io nemmeno. Il pesce crudo andato a male mi fa venire il mal di stoma-
co.
S, ma Jubal, io pensavo all'acqua calda e al sapone. Forse sono un
po' retrogrado.
Anch'io sono piuttosto decadente da quel punto di vista, Ben. Sono nato
in una casa fornita dello stesso impianto idraulico che si potrebbe trovare in
un igloo, e non ho alcuna intenzione di ripetere la mia infanzia. Ma suppon-
go che dei nasi abituati al puzzo della carne marcescente non si scandalizze-
rebbero pi di tanto per un po' di sano odore di umanit. Tuttavia, nonostan-
te la loro strana cucina e i loro pietosi possedimenti, molte fonti riferiscono
che gli eschimesi primordiali potevano essere definiti come il popolo pi fe-
lice mai vissuto sulla Terra. Non potremo mai sapere con certezza se fossero
effettivamente felici, ma siamo in grado di affermare con assoluta sicurezza
che se soffrivano di qualsiasi genere di infelicit, questa non dipendeva dal-
la gelosia sessuale. Si scambiavano tranquillamente le spose, sia per motivi
di convenienza che di puro divertimento, e ti assicuro che ci non li rendeva
affatto infelici.
A questo punto viene spontaneo domandarsi: chi il pazzo? Mike e gli
eschimesi? O tutti noi? Non possiamo giudicare in base al fatto che io e te
non abbiamo lo stomaco per sopportare simili sport di squadra; i nostri gusti
canalizzati non fanno testo. Ma dai un'occhiata allo squallido mondo che ti
circonda, e poi dimmi se i discepoli di Mike ti sembravano pi o meno felici
della media della gente.
Ho avuto modo di conoscerne solo un terzo circa, Jubal, ma devo am-
mettere che davano l'idea di essere piuttosto felici. Al punto che non mi
hanno convinto appieno. Deve esserci sotto qualcosa.
Magari c' sotto qualcosa in te.
In che senso?
Stavo pensando al fatto increscioso che i tuoi gusti si siano calcificati in
cos giovane et. Ti pioveva la manna addosso, e tu ti sei fatto sorprendere
senza una ciotola da riempire. Anche tre soli giorni di ci che ti stato of-
ferto sarebbe stato un bene di cui fare gran tesoro una volta arrivato alla mia
et e invece tu, giovane idiota, ti sei lasciato influenzare dalla gelosia!
Credimi, io al posto tuo sarei diventato eschimese senza pensare, ringrazian-
do di cuore per il fatto che mi fosse concesso un accesso libero al circolo,
senza dovermi qualificare andando in chiesa e studiando il marziano. Sono
talmente addolorato per te che la mia unica consolazione, per quanto amara,
che so che vivrai abbastanza da rimpiangere la tua scelta. L'et non porta
la saggezza, Ben, ma porta ad avere una certa prospettiva e la pi triste
prospettiva di tutte proprio quella di guardarti alle spalle e di vedere tutte
le tentazioni alle quali hai rinunciato. Anch'io ho un sacco di simili rimpian-
ti ma anche se li dovessi mettere tutti assieme, rimarrebbero nulla in con-
fronto a quello che sono felicemente certo che proverai in futuro.
Per l'amor di Dio, smettila di girare il coltello nella piaga!
Possibile che tu non capisca? Diavolo, Ben, sto solo cercando di spro-
narti a capire ci che lampante. Perch sei qui seduto a lamentarti davanti
a un vecchio? Quando dovresti essere gi per strada, diretto al Nido come
un piccione viaggiatore che torna a casa, prima che gli sbirri lo radano al
suolo? Se avessi solo vent'anni in meno, sarei gi l da tempo io stesso.
Lascia stare, Jubal. Dimmi piuttosto che cosa ne pensi, veramente, della
Chiesa di Mike.
Hai detto tu stesso che non si tratta di una Chiesa, ma di una
disciplina.
Be' s e no. Dovrebbe essere basata sulla verit che Mike ha appre-
so dagli Anziani di Marte.
Gli Anziani, eh? Per me rimangono ancora un'invenzione bell'e buo-
na.
Non ci sono dubbi sul fatto che Mike ci creda.
Ben, una volta ho conosciuto un industriale che era convinto di consul-
tare il fantasma di Alexander Hamilton per ogni sua decisione. Questo prova
solo che ci credeva realmente. Tuttavia ma perch devo sempre fare l'av-
vocato del diavolo?
Che ti succede, adesso?
Ben, il pi ignobile fra tutti i peccatori l'ipocrita che trasforma la reli-
gione in una truffa. Mike crede realmente in questi Anziani, e non sta
truffando nessuno. Sta insegnando la verit in cui crede, anche se ha trovato
che fosse il caso di prendere in prestito alcuni elementi da altre religioni per
illustrarne meglio il significato. Prendi quel rito della Madre di Tutti: per
quanto mi possa disgustare, lo riconosco come un tentativo di illustrare l'u-
niversalit della femminilit, a prescindere dai nomi e dalle forme che pu
assumere. Mi sembra abbastanza giusto. E in quanto ai suoi Anziani, na-
turalmente non posso avere la certezza che non esistano; trovo semplice-
mente difficile da mandar gi l'idea che un altro pianeta possa essere co-
mandato da una gerarchia di fantasmi. E in quanto a questo credo del tu-sei-
Dio, per me non n pi n meno credibile di qualunque altro. Quando ver-
r il giorno del Giudizio, sempre ammesso che arrivi, potremmo scoprire
che il grande capo sempre stato Mumbo Jumbo, il dio del Congo.
Tutti i nomi sono ancora nel cappello, Ben. L'uomo autocosciente sta-
to concepito in modo da non poter credere nella propria estinzione e ci
lo porta all'invenzione di infinite religioni. E per quanto questa involontaria
convinzione di immortalit non provi che l'immortalit sia un fatto, le do-
mande generate da questa stessa convinzione sono incredibilmente impor-
tanti anche se non sappiamo rispondere loro e se non possiamo provare
quale risposta possa essere quella giusta. La natura della vita, il rapporto fra
l'io e il nostro corpo fisico, il problema dell'io stesso e il perch ogni io sem-
bra essere il centro dell'universo, lo scopo della vita, quello dell'universo in-
tero sono domande fondamentali, Ben: non possono mai essere frivole o
insignificanti. E dato che la scienza per il momento non in grado di ri-
spondere, chi sono io per sputare sulle religioni che almeno ci tentano, a
prescindere dal fatto che le loro risposte mi possano apparire poco convin-
centi? Il vecchio Mumbo Jumbo potrebbe sempre uscir fuori; di sicuro non
posso escluderlo a priori, anche perch Lui non possiede lussuose cattedrali.
E tantomeno posso osteggiare un ragazzo illuminato che porta avanti un
culto basato sul sesso in una mansarda imbottita; che diamine, potrebbe an-
che essere il Messia. L'unica opinione religiosa sulla quale non ho dubbi
questa; la consapevolezza di se stessi non semplicemente un mucchio di
amminoacidi in movimento.
Caspita! Jubal, avresti dovuto fare il predicatore. Ci mancato vera-
mente poco, figliolo, e ti prego di tenere per te ulteriori commenti. Se dico
ancora una parola in difesa di Mike, sar costretto a rimettermi alla clemen-
za della corte. Ti dir solo che se riesce veramente a mostrarci un modo mi-
gliore per portare avanti questo pianeta disastrato, le sue abitudini sessuali
sono pi che giustificate, a prescindere dai tuoi gusti o dai miei. risaputo
che i geni sono sempre del tutto indifferenti ai costumi sessuali della loro
epoca, ma si creano da soli le loro regole. Non si tratta di una mia opinione:
la cosa venne provata da Armattoe17 gi nel 1948. E non ci possono essere
dubbi sul fatto che Mike sia un genio, dato che lo ha dimostrato in pi di un
modo. Di conseguenza, non ci si pu certo stupire se ignora le nostre rego-
lette e si comporta a modo suo. I geni sono sempre e giustamente sprezzanti
nei confronti di chi gli inferiore.
Inoltre, da un punto di vista puramente religioso, il comportamento ses-
suale di Mike fedele ai riti come mangiare il pesce di venerd, e ortodosso
come Babbo Natale. Lui predica che tutti gli esseri viventi, collettivamente,
sono Dio il che rende lui e i suoi discepoli le uniche divinit autocoscienti
in tutto il nostro pantheon, e di conseguenza gli d la possibilit di stabilire
da solo le regole per fare il dio su questo pianeta. E queste regole concedo-
no alle divinit una libert sessuale limitata solo dal loro giudizio; le regole
morali non sono mai applicabili. Leda e il Cigno? Europa e il Toro? Osiride,
Iside e Horus? Gli incredibili giochi incestuosi degli di scandinavi? E per-
ch fermarsi qui? Prova a controllare bene le relazioni familiari della Trini-
17
Raphael Ernest Armattoe, scienziato ghaneano, vincitore nel 1948 del
premio Nobel per la fisiologia; fu anche uno scrittore prolifico e un ardente
panafricanista (N.d.r.).
t-in-Uno della pi rispettata e diffusa fra le religioni occidentali e non
voglio nemmeno citarti quelle orientali: le loro divinit fanno cose che fa-
rebbero arrossire anche un allevatore di conigli! L'unico modo in cui le stra-
ne relazioni interne dei vari aspetti di quella divinit che pretende di essere
monoteistica possono essere riconciliate con i precetti della sua religione
assumendo che le regole per le divinit stesse non siano le stesse che devo-
no invece rispettare i comuni mortali. Naturalmente, la maggior parte della
gente non ci pensa nemmeno: chiudono l'argomento in uno scomparto sigil-
lato della loro mente e ci mettono un sigillo con su scritto: sacro, non di-
sturbare.
Un arbitro imparziale, quindi, non pu fare a meno di ascrivere a Mike
la stessa dispensa che viene concessa alle altre divinit. Vi sono delle regole
precise in questo gioco; un dio solo si divide sempre in almeno due parti,
quella maschile e quella femminile, e si riproduce. Lo fanno tutti. Vai pure a
controllare. Al contrario, un gruppo di divinit non pu far altro che ripro-
dursi in continuazione, con la stessa noncuranza per le formalit umane.
Una volta che Mike entrato nel business delle divinit, le sue orge di grup-
po sono diventate una certezza logica, allo stesso modo in cui la domenica
segue il sabato. Quindi smettila di usare parametri da paesino di provincia e
cerca di giudicarli secondo una morale olimpica; credo che in questo modo
noterai che in realt si frenano pi del dovuto. Inoltre, Ben, questo avvici-
namento attraverso l'unione sessuale, questa unit-nella-pluralit e plurali-
tche-torna-nell'unit non pu tollerare casi di monogamia all'interno del
gruppo. Qualsiasi accoppiamento che escludesse gli altri verrebbe conside-
rato immorale e osceno in base al credo postulato. E se questo congresso
sessuale mutuo e condiviso da tutti veramente essenziale per il loro credo,
come grokko che debba effettivamente essere, che senso avrebbe nasconde-
re dietro a una porta questa sacra unione? La tua idea che avrebbero dovuto
andare in una stanza appartata avrebbe trasformato un rito sacro in qualcosa
di osceno cosa che invece non affatto. Penso che tu non abbia capito ci
che stavi vedendo.
Forse hai ragione disse Ben in tono cupo.
Voglio offrirti un ultimo incentivo-premio. Prima ti sei domandato come
avesse fatto Mike a liberarsi dei suoi vestiti tanto rapidamente. Io ti dir
come ha fatto.
Come?
stato un miracolo.
Oh, per l'amor di Dio!
Pu darsi. Ma sono pi che disposto a scommettere mille dollari che si
trattava di un miracolo nel senso classico della parola. Prova a tornare indie-
tro e a chiedere a Mike come ha fatto. Chiedigli di fartelo vedere. Poi mi
manderai i soldi.
Che diavolo, Jubal, non voglio rubarti i soldi.
Non me li ruberai. Ho delle informazioni da privilegiato che tu non pos-
siedi. Vuoi scommettere o no?
No, maledizione. Jubal, vai tu laggi a vedere come stanno le cose. Io
non posso tornare non adesso, almeno.
Ti accoglieranno a braccia aperte e non ti chiederanno nemmeno perch
te ne sei andato cos all'improvviso. Sono pronto a scommetterci altri mille
dollari. Ben, sei stato l meno di un giorno, forse una quindicina d'ore in tut-
to, e hai passato oltre la met di quel tempo a dormire e a giocare alla caval-
lina con Dawn. Ma non ti mai venuto in mente di analizzare bene la situa-
zione? Di investigare sulla cosa allo stesso modo in cui faresti per qualche
potenziale scandaletto politico prima di pubblicarlo nella tua rubrica?
Ma
Lo hai fatto o no?
No, ma
E allora, Ben, per l'amor di Dio! Dici di essere innamorato di Jill, eppu-
re non le hai nemmeno concesso la considerazione che avresti dato a un ma-
ledetto bastardo di politico corrotto. Non hai fatto un decimo dello sforzo
che ha fatto lei per aiutare te quando ti avevano rapito. Dove credi che sare-
sti oggi, se lei si fosse sforzata quanto te? Sottoterra a far fiorire le marghe-
rite? O ad arrostire nei fuochi dell'inferno? Tu continui a insistere su quei
poveri ragazzi solo per un po' di amichevoli fornicazioni, ma lo sai invece
che cosa mi preoccupa realmente?
Che cosa?
Che Cristo stato crocifisso perch predicava senza il permesso della
polizia. Riflettici.
Caxton si alz in piedi. Vado.
Dopo pranzo.
Subito.
Ventiquattro ore dopo, Ben spedi a Jubal un vaglia telegrafico di duemila
dollari. Quando, dopo una settimana, Jubal non ricevette altri messaggi,
mand uno sfai presso l'ufficio di Ben: Che diavolo stai facendo? La ri-
sposta giunse con un certo ritardo: Sto studiando il marziano e le regole
per il gioco della cavallina. Fraternamente tuo, Ben.
Parte quinta
Il suo felice destino
34

Foster alz lo sguardo dalla sua occupazione momentanea. Junior!


Signore?
Quel giovanotto che volevi ora disponibile. I marziani lo hanno ri-
lasciato.
Digby assunse un'espressione perplessa. Mi dispiace, ma c'era per
caso qualche giovane creatura nei confronti della quale avevo un Dovere?
Foster si produsse in un sorriso angelico. I miracoli non erano mai neces-
sari. A dir la verit, lo stesso pseudo-concetto di miracolo era una contrad-
dizione. Ma questi giovani dovevano sempre imparare a capirlo facendo
esperienza. Non fa niente disse in tono compiacente. Si tratta di una co-
sina da niente, e posso benissimo pensarci io. Junior?
Signore?
Ti prego di chiamarmi Fos: la formalit va bene sul campo, ma qui
nello studio non ce n' bisogno. E ricordami di non chiamarti pi Junior
d'ora in poi: ti sei comportato ottimamente in quella missione a termine.
Come ti piacerebbe essere chiamato?
Il suo assistente sbatt le palpebre.
Ho un altro nome?
Migliaia. Hai qualche preferenza?
A dir la verit, in quest'eone non ricordo.
Mmm che ne dici di Digby?
Uh, s. Mi sembra un nome molto bello. Grazie.
Non mi ringraziare, te lo sei guadagnato. L'arcangelo Foster torn al
suo lavoro, senza dimenticarsi del piccolo affare di cui doveva occuparsi.
Per un attimo consider come avrebbe potuto togliere il peso alla piccola
Patricia poi si rimprover per quel pensiero cos poco professionale, qua-
si umano. La piet non era possibile per un angelo; veniva sostituita inte-
gralmente dalla compassione.
Gli Anziani di Marte raggiunsero una soluzione sperimentale elegante e
solenne al loro maggiore problema estetico e lo misero da parte per una se-
rie di tre-pieni affinch generasse nuovi problemi. Subito dopo, senza alcu-
na fretta ma per tempo e quasi distrattamente, trassero dall'essere alieno che
era stato restituito al suo mondo tutto ci che aveva imparato sulla sua gente
e lo rilasciarono, dopo averlo serbato nell'animo, in quanto non risultava pi
di interesse per l'ottenimento dei loro scopi.
Assunsero collettivamente i dati che aveva accumulato e, mettendosi nel-
l'ottica di provare quella soluzione temporanea che avevano trovato, si mi-
sero al lavoro prendendo in considerazione un'inchiesta che avrebbe portato
all'investigazione dei parametri estetici della possibilit artistica della distru-
zione della Terra. Ma era necessaria una lunga attesa per ci, affinch la pie-
nezza grokkasse la decisione finale.
Il Daibutsu di Kamakura18 venne nuovamente spazzato da un'onda gigan-
tesca seguita a un disturbo sismico avvenuto a circa 280 chilometri dall'isola
di Honshu. Il maremoto port alla morte di oltre 13.000 persone e trasport
un infante di sesso maschile fin nell'interno della gigantesca immagine di
Buddha, dove venne trovato e tratto in salvo dai monaci superstiti. L'infante
in questione visse per 97 anni terrestri dopo che la sua famiglia era stata
spazzata via dal disastro, e nel corso della sua vita non produsse alcuna pro-
genie n alcunch di degno di nota, tranne una reputazione che giunse fino a
Yokayohama per via della sua incontenibile aerofagia. Cynthia Duchess en-
tr in un convento con tutti i benefici della moderna pubblicit e ne usc
senza alcun clamore tre giorni dopo. L'ex Segretario generale Douglas soffri
di un leggero colpo apoplettico che compromise l'uso della mano sinistra,
ma non ridusse tuttavia la sua abilit nel conservare i beni affidati alla sua
tutela. La Lunar Enterprises Ltd. pubblic un prospetto su un'emissione di
obbligazioni per la Ares Chandler Corporation, sussudiaria interamente di
loro propriet. L'astronave a motori Lyle Drive Mary Jane Smith atterr con
successo su Plutone. A Fraser, nel Colorado, venne registrata la temperatura
media di febbraio pi bassa della storia.
Il vescovo Oxtongue fece una predica basata su un testo del Vangelo
(Matteo XXIV: 24) presso il New Grand Avenue Tempie di Kansas City, de-
clamando: Sorgeranno infatti falsi Cristi e falsi profeti e faranno grandi
portenti e miracoli, cos da indurre in errore, ove possibile, anche gli eletti.
Fu comunque piuttosto specifico nel chiarire che questa accusa non era as-
solutamente rivolta a mormoni, cristiani scientisti, cattolici romani o fosteri-
ti soprattutto non a questi ultimi, n tantomeno ad altri compagni di viag-
gio il cui buon lavoro portava a cambiamenti nei rituali o nei credi realmen-
te minuti e, in fondo, pressoch irrilevanti. La critica era rivolta solo ad al-
cuni eretici dell'ultima ora che stavano seducendo e portando via fedeli con-
tribuenti dal credo dei loro padri. In una lussuosa citt balneare dal clima
subtropicale della stessa nazione, ben tre persone sporsero denuncia per in-
decenza pubblica nei confronti di un pastore, tre suoi assistenti e alcuni
18
Completato nel 1252, il Daibutsu di Kamakura una statua bronzea del
Buddha venerata dalla setta buddista di Todo (N.d.r.).
ignoti. Le stesse persone furono accusate di istigazione a delinquere nei
confronti di minori e gestione di locali di turbativa per la pubblica quiete. Il
procuratore locale dimostr inizialmente scarso interesse nei confronti di
tali denunce, poich aveva per le mani almeno una dozzina di casi simili, e i
testimoni che avevano sporto denuncia non si erano mai presentati in giudi-
zio.
Fece notare la cosa, ma il portavoce del comitato di denuncia ribatt: Lo
sappiamo. Ma questa volta avr le spalle coperte. Il Vescovo supremo Short
fermamente intenzionato a stroncare al pi presto questo Anticristo.
Al procuratore non importava nulla degli anticristi, ma nel frattempo si
stavano avvicinando le elezioni primarie. Va bene, ma ricordate che non
posso fare quasi nulla senza sostegno.
Lo avr.
Pi a nord, nello stesso paese, il dottor Jubal Harshaw non era a cono-
scenza di tale incidente e delle sue eventuali conseguenze, ma aveva sentito
parlare di troppi altri incidenti per potersene disinteressare. Andando contro
le sue stesse regole di vita, si era visto costretto a cedere alla droga pi insi-
diosa di tutte, la stampa. Fino a quel momento era riuscito a ridurre al mini-
mo questo suo vizio, limitandosi a iscriversi a un servizio di selezione al
quale fece richiesta di ricevere ritagli di ogni articolo riguardante le seguenti
voci: Uomo di Marte, V.M. Smith, Chiesa di Tutti i Mondi e Ben
Caxton. Tuttavia, la questione gli pesava sulle spalle sempre pi, e ultima-
mente gli era gi capitato ben due volte di trovarsi costretto a combattere
l'impulso di ordinare a Larry di piazzare la scatola delle cazzate nel suo stu-
dio.
Maledizione, perch quei ragazzi non gli mandavano una lettera di tanto
in tanto, invece di lasciarlo immerso nei dubbi e nelle preoccupazioni?
Sotto a chi tocca!
Senti Anne che apriva la porta, ma continu a fissare la neve e la piscina
vuota al di l della finestra. Anne disse senza voltarsi affitta un piccolo
atollo tropicale e metti in vendita questo mausoleo.
Va bene, capo. Nient'altro?
Prima di riconsegnare questa terra selvaggia agli indiani, assicurati un
contratto d'affitto a lungo termine per l'atollo; non ho alcuna intenzione di
alloggiare in albergo. Da quanto tempo non scrivo un manoscritto pagato?
Da quarantatre giorni.
Visto? Che ti sia di lezione. Inizia. Canto di morte di un puledro dei bo-
schi.

Il vuoto dell'attesa invernale come ghiaccio nel mio cuore


schegge affilate di patti spezzati trafiggono la mia alma
lo spettro dell'estasi, ormai lontana, divide il nostro amore
i venti solenni dell'amarezza infrangono l'aria calma

Le ferite, le ossa rotte, carne esposta alla tormenta


il dolore, la mia fame e il pulsar dell'infezione
la sabbia nei miei occhi, mentre la luce scema
lenta, il mio tormento solitario non nulla al paragone

Le fiamme della febbre danno luce al tuo bel viso


nei miei timpani spezzati echeggia ancora la tua voce
io non temo il grande buio, che vien di pace intriso
mi spaventa non averti, quando giunger alla foce.

Ecco disse in tono vivace firmala Louisa M. Alcott e falla mandare


dall'agenzia alla rivista Togethemess.
Capo, forse questa la tua idea di un lavoro pagato?
Cosa? Certo che no. Non ora. Ma avr un valore, un giorno, quindi inse-
riscilo nell'archivio, cos il mio esecutore testamentario potr usarlo per le
tasse di successione. proprio questo il trucco delle professioni artistiche;
le opere migliori aumentano di valore a livello esponenziale quando l'artista
non pu pi essere pagato. E in quanto alla vita letteraria pfui! Consiste
nell'accarezzare il gatto finch non fa le fusa.
Povero Jubal! Nessuno si sente mai in pena per lui, cos costretto a
sentirsi in pena per se stesso.
Ancora questo sarcasmo. Non c' da stupirsi se non riesco pi a lavora-
re.
Non sarcasmo, capo. Solo chi l'ha indosso sa il punto in cui la scarpa
stringe.
Voglia accettare le mie scuse. Va bene, eccoti un lavoro pagato. Titolo:
Un ultimo bicchiere.

Il boia ama il cappio


soave la sua ascia,
ma il semplice veleno, meglio ti accascia.
La pallottola sicura,
come lo il sonno del gas
ma una dose di veleno, ti porter la pax.

Buttarsi dalla finestra


ti d l'ilarit
ma se vai dal farmacista, vedrai che pagher.
C' rifugio nella Chiesa,
quando il limite arrivato,
tanto pi se il buon veleno fornito dal prelato.

Ritornello:
Un grugnito e un sussulto,
muori in pace o con tumulto,
la miglior morte, io ti dico,
sta nel bicchier che t'offre un amico.

Jubal disse Anne in tono preoccupato hai per caso problemi di stoma-
co?
Sempre.
Anche questo va in archivio?
Questo per il New Yorker, con il solito pseudonimo.
Lo respingeranno.
Lo compreranno. roba morbosa, la prenderanno di sicuro.
C' anche qualcosa che non va nella metrica.
Ma naturale! Bisogna sempre dare a un caporedattore qualcosa da
cambiare, altrimenti diventa un frustrato. Una volta che sar intervenuto
personalmente, la trover molto pi saporita e la comprer senz'altro. Mia
cara, devi sapere che ho iniziato a evitare con successo il lavoro onesto mol-
to prima che tu nascessi, quindi non cercare di insegnare al nonno come si
succhiano le uova. O preferiresti che allattassi io Abby mentre tu inventi
roba da scrivere? Ehi! Non mica l'ora della pappa di Abigail? E poi non eri
tu di turno, era Dorcas.
Abby non morir di certo, anche se aspetta qualche minuto in pi. Dor-
cas si sdraiata un attimo, non sta troppo bene.
Sciocchezze. Se incinta, perch non mi fa fare un esame? Anne, io rie-
sco a diagnosticare la gravidanza con almeno due settimane di anticipo ri-
spetto a un coniglio, e tu lo sai bene. Dovr parlare seriamente a quella ra-
gazza.
Jubal, lasciala stare! Ha paura di non esserlo e vuole che tu pensi il
contrario, il pi a lungo possibile. Non sai nulla di noi donne?
Mmm in effetti, ora che ci penso, no. Non ne so proprio nulla. Va
bene, non le rivolger domande imbarazzanti. Ma perch non hai portato
qui il tuo piccolo angioletto? Potevi anche allattarlo qui, hai entrambe le
mani libere quando ti detto.
Tanto per iniziare, sono felice di non averlo fatto; avrebbe anche potuto
capire ci che dicevi
Allora mi consideri una cattiva compagnia, cos?
Lei troppo giovane per vederti all'opera, capo. Ma il vero motivo che
se la porto qui dentro, tu non lavori pi e passi tutto il tempo a giocarci.
Hai per caso in mente qualche modo migliore per arricchire le mie lun-
ghe ore vuote?
Jubal, sono molto felice che tu vada pazzo per mia figlia; anch'io la tro-
vo piuttosto carina. Solo che da un po' di tempo che non fai altro che gio-
care con Abby o startene imbronciato. E questo non certo un bene.
Fra quanto ci concederanno un sussidio?
Non questo il punto. Se non detti storie, diventi spiritualmente costi-
pato. Siamo arrivati al punto che io, Dorcas e Larry stiamo tutto il tempo a
morderci le unghie, e quando alla fine gridi sotto a chi tocca, tiriamo un
sospiro di sollievo. Solo che sono sempre dei falsi allarmi.
Finch ci sono soldi in banca per pagare i conti e le bollette, di che cosa
ti preoccupi?
E tu di che cosa ti preoccupi, capo?
Jubal riflett. Era il caso di dirglielo? Qualsiasi possibile dubbio sulla pa-
ternit di Abigail era stato risolto, nella mente di Jubal, dal nome che le era
stato assegnato. Anne era stata in dubbio fino all'ultimo fra Abigail' e Ze-
nobia19, e alla fine aveva preso una decisione appesantendo la povera pic-
cola con entrambi i nomi. Anne per non gli aveva mai parlato del significa-
to di quei nomi forse non sapeva che lui ne fosse a conoscenza.
Anne continu, inflessibile. Non stai facendo altro che prenderti in giro,
Jubal. Noi tutti sappiamo che Mike perfettamente in grado di cavarsela da
solo e dovresti saperlo anche tu. Solo che, dato che hai ostentato un com-
portamento cos paranoico al riguardo
Paranoico! Io?
Larry ha piazzato molto silenziosamente lo stereovisore in camera
sua, e abbiamo fatto in modo che almeno uno di noi tre vedesse ogni edizio-
ne del telegiornale. E bada bene, non lo abbiamo fatto perch siamo preoc-
cupati noi o meglio, lo siamo, ma solo per te, non certo per Mike. Co-
munque, quando Mike fa notizia, e succede abbastanza spesso, perch pur
sempre l'Uomo di Marte, noi lo sappiamo molto prima che ti arrivino quegli
stupidi ritagli. Vorrei tanto che tu smettessi di leggerli.
19
Abigail (che in ebraico vuol dire letteralmente Dio la mia gioia) era
la moglie di Nabal, un pastore che David difese dai predoni. Rimasta vedo-
va, Abigail fu da quest'ultimo presa in sposa. Settimia Zenobia fu la regina
di Palmira, territorio del quale assunse il governo in nome del figlio Vabal-
lato una volta diventata vedova. Rifiutando la politica filoromana del defun-
to marito Odenato, sul finire del III secolo fu fatta prigioniera e portata a
Roma, dove mor insieme al figlio (N.d.r.).
Come fate a sapere dei miei ritagli? Credevo di aver fatto tutto il possi-
bile perch non lo veniste a sapere.
Capo disse stancamente Anne qualcuno si deve pur liberare della
spazzatura. Pensi che Larry non sappia leggere?
Maledizione. Quel maledettissimo distruggi-documenti non funziona
pi come dovrebbe da quando Duke se n' andato. Anzi, nulla funziona pi
come dovrebbe!
Basta che tu faccia sapere a Mike che vuoi che Duke torni, e accadr al-
l'istante.
Sai benissimo che non posso. Il fatto che ci che aveva appena detto
Anne fosse quasi sicuramente vero lo infastidiva non poco e in pi quel
pensiero gli fece venire alla mente un sospetto tanto improvviso quanto
amaro. Anne! Per caso sei ancora qui perch Mike ti ha detto di
rimanere?
Sono qui perch desidero rimanere qui afferm lei prontamente.
Mmm non sono sicuro che tu abbia risposto alla mia domanda.
Jubal, a volte vorrei che tu fossi abbastanza piccolo da poterti dare una
sculacciata. Mi fai finire di parlare?
Prego, accomodati. Che fossero rimasti solo perch lo aveva detto
Mike? E Miriam avrebbe sposato Stinky e se ne sarebbe andata a Beirut con
lui nel caso che Mike non avesse approvato? Il nome di sua figlia, Fatima
Michele poteva essere un riconoscimento alla sua nuova fede, oltre a un'e-
spressione del desiderio del padre di fare un complimento al suo migliore
amico oppure un codice esplicito quanto quello di Abby? Quel nome po-
teva benissimo significare che Mike fosse qualcosa di pi che un padrino
per il figlio del dottore e della signora Mahmoud e se le cose stavano
cos, era possibile che Stinky fosse stato tradito senza saperlo? O forse lo
sapeva, e viveva con sereno orgoglio come pare avesse fatto Giuseppe? In
effetti non vi potevano essere dubbi che Stinky sapesse vita, morte e mira-
coli della sua sposa, poich la loro condizione di fratelli d'acqua non lascia-
va spazio a omissioni, per quanto diplomatiche, su una questione tanto im-
portante. Sempre ammesso che fosse davvero cos importante, cosa di cui
Jubal, essendo un medico e un agnostico, dubitava fortemente. Tuttavia, per
loro lo sarebbe stata eccome
Non mi stai ascoltando lo rimprover Anne.
Scusami, ero distratto.
Insomma, la vuoi smettere, vecchio malvagio che non sei altro? Fare
congetture e leggere significati nascosti nei nomi che le madri danno ai loro
figli! Se vai avanti cos finirai per darti alla numerologia poi all'astrolo-
gia poi allo spiritismo, finch la tua senilit non si sar spinta fino al pun-
to che non ti rimarr altra alternativa che l'ospizio, perch sarai ormai trop-
po rimbambito per scorporarti con un minimo di dignit. Recarsi al cassetto
numero nove dell'infermeria, prendere flacone con codice Lete e usare al-
meno due grani per sicurezza, anche se uno pi che sufficiente
Non c' bisogno che tu legga quei ritagli, perch noi sappiamo qualsiasi
notizia diffusa pubblicamente a proposito di Mike molto prima che arrivi a
te inoltre Ben ci ha fatto una promessa d'acqua e ci riferir qualsiasi noti-
zia degna di rilievo che non venga pubblicata o diffusa. Naturalmente, an-
che Mike lo sa. Ma ti assicuro, Jubal, che Mike non corre alcun pericolo. Se
solo fossi andato a fare visita al Nido, come tutti noi, lo sapresti anche tu.
Non sono mai stato invitato.
Neanche noi abbiamo ricevuto un invito specifico, siamo semplicemen-
te andati. Nessuno ha bisogno di un invito per andare a casa sua non pi
di quanto loro abbiano bisogno di un invito per venire qui. Stai solo inven-
tando delle scuse, Jubal, e sono anche piuttosto flebili, perch Ben, Dawn e
Duke ti hanno chiesto specificamente di andarli a trovare.
Mike non mi ha invitato.
Capo, quel Nido appartiene a me e a te nella stessa misura in cui appar-
tiene a lui. Mike non altro che il primo fra gli uguali come lo sei tu qui.
Questa casa di Abby, no?
Si d il caso rispose Jubal in tono neutro che le sia gi stata
intestata assieme a un contratto d'affitto a vita per me. Ultimamente Ju-
bal aveva cambiato il suo testamento, sapendo che, grazie a Mike, non ci sa-
rebbe stato pi bisogno di preoccuparsi per il futuro di chiunque fosse di-
ventato suo fratello d'acqua. Non essendo per sicuro della parentela ac-
quatica che sarebbe stata ascritta alla piccola (a parte il fatto che era quasi
sempre bagnata), aveva cambiato alcune disposizioni a favore suo e degli
eventuali discendenti di alcune altre persone. Non avevo intenzione di dir-
telo, ma non c' niente di male nel fatto che tu lo sappia.
Jubal mi hai fatto piangere. E mi hai quasi fatto dimenticare ci che
stavo dicendo. Ma non posso fare a meno di dirlo. Mike non ti farebbe mai
pressioni, e questo lo sai meglio di me. Io grokko che sta aspettando per
giungere alla pienezza e grokko che anche tu stai facendo la stessa cosa.
Mmm grokko che parli giustamente.
Va bene. Immagino che oggi tu sia particolarmente depresso perch
hanno arrestato Mike di nuovo. Ma in fondo successo tante di quelle
Arrestato? Ehi, questa non la sapevo! Che cavolo successo? Maledi-
zione, ragazza
Jubal, tranquillizzati. Ben non ha chiamato, quindi non c' nulla di cui
preoccuparsi. Sai benissimo che Mike gi stato arrestato altre volte; nell'e-
sercito, quando faceva il mago e anche in altre occasioni almeno una
mezza dozzina di volte da quando fa il predicatore. Non ha mai fatto del
male a nessuno; lascia semplicemente fare. Non riescono mai a condannarlo
ed sempre potuto uscire quando voleva anche immediatamente, se lo
desiderava.
Per cosa l'hanno incastrato, questa volta?
Oh, le solite sciocchezze: atti osceni in luogo pubblico, violazione di
norme federali, plagio, disturbo della quiete pubblica, istigazione a delin-
quere nei confronti di minori, cospirazione nell'evasione delle leggi dello
Stato sull'obbligo scolastico
Che cosa?
Ha a che fare con la scuola dei piccoli del Nido. La loro licenza per la
scuola parrocchiale stata revocata, ma i ragazzini non sono tornati alla
scuola pubblica. Per non ha importanza, Jubal; nulla di tutto questo ne ha.
C' una sola legge che violano tecnicamente, la stessa che infrangi anche tu,
mio caro capo, e non possono trovarne le prove. Jubal, se tu avessi visto il
Tempio e il Nido ti saresti subito reso conto che nemmeno i servizi segreti
potrebbero riuscire a metterci dentro dei microfoni o delle telecamere, o tan-
tomeno infiltrare degli agenti. Quindi rilassati. Ci sar un po' di pubblicit,
poi le accuse decadranno, e la folla ai riti esterni sar pi numerosa che
mai.
Hmm Anne, ma non sar mica Mike a organizzare gli arresti?
Il volto di Anne assunse un'espressione perplessa, del tutto inconsueta in
lei. In effetti, Jubal, non avevo mai preso in considerazione questa possibi-
lit. Ma lo sai che Mike non pu mentire.
Non credo che ne avrebbe bisogno. Potrebbe anche mettere in giro delle
voci vere su se stesso, magari proprio quelle che non possono mai essere
provate in tribunale.
Pensi che Michael arriverebbe a tanto?
Non lo so. So solo che il modo migliore in assoluto per mentire dire
una parte della verit al momento giusto per poi chiudere la bocca. Non sa-
rebbe certo la prima volta che qualcuno sfrutta le accuse che gli vengono ri-
volte per il loro valore pubblicitario. Va bene, allora non ci penser pi a
meno che non venga fuori che non riesce a cavarsela da solo. Sei sempre tu
di turno?
Se riesci a trattenerti dal darle buffetti sotto il mento, dal dirle cuc e
dal fare altri suoni poco intelligenti, vado a prendere Abby. Altrimenti sar
meglio che faccia venire su Dorcas.
Porta qui Abby. Far uno sforzo per produrmi in qualche suono pi ori-
ginale Ho in mente una trama nuovissima; si chiama Quando un ragazzo
incontra una ragazza.
Ehi, capo, questa veramente ottima! Mi domando per quale motivo
non ci abbia mai pensato nessuno. Ci metto un attimo. Usc.
Jubal riusc effettivamente a trattenersi, producendosi in poco meno di un
minuto in suoni e dimostrazioni assai curiosi, quanto bastava per evocare il
sorriso beato di Abigail, con tanto di fossette sulle guance, dopodich Anne
si sedette e prese ad allattarla. Titolo inizi Jubal Le ragazze sono come
i ragazzi, solo un po' di pi. Inizio: Henry M. Haversham Quarto era stato
educato in maniera molto scrupolosa. Era infatti convinto che esistessero
solo due tipi di ragazze: quelle che erano in sua presenza e quelle che non lo
erano. Preferiva decisamente il secondo tipo, soprattutto quando rimaneva-
no lontane da lui. A capo. La ragazza che gli si sedette in grembo non gli
era stata presentata, e dal suo punto di vista quel disastro non equivaleva
certo a una presentazione formai Che cavolo vuoi? Non vedi che sto la-
vorando?
Capo Larry era apparso alla porta.
Esci immediatamente, chiuditi la porta alle spalle e
Capo! Hanno bruciato la chiesa di Mike!
Si lanciarono tutti in una corsa affannosa verso la camera di Larry, con
Jubal indietro di una sola lunghezza alla prima curva e Anne in netto recu-
pero nonostante il suo handicap di quattro chili virgola otto. Dorcas, risve-
gliata dal trambusto, ritard un poco al cancelletto di partenza, ma giunse
ugualmente in tempo al traguardo.
alla mezzanotte di ieri. Ci che vedete quanto rimane dell'ingresso
principale del tempio del culto in questione; le immagini si riferiscono a
poco dopo l'esplosione. Vi parla il vostro amico cronista della New World
Networks, secondo notiziario del mattino. Rimanete sintonizzati per i fatti
che contano! E ora una parola dal nostro sponsor L'immagine di distru-
zione venne sostituita dal primo piano di una giovane casalinga.
Maledizione! Larry, sposta questo maledetto aggeggio nel mio studio.
Anne no, Dorcas, chiama Ben.
Ma lo sai benissimo che il Tempio non ha mai avuto telefoni protest
Anne. Come potrebbe chiamarlo?
Allora mandate qualcuno laggi e no, in effetti al Tempio non ci sar
pi nessuno Uh, chiama il capo della polizia locale. Anzi no, chiama il
procuratore distrettuale. Che voi sappiate, Mike ancora in prigione?
Credo proprio di s.
Be', spero che ci sia ancora e anche gli altri.
Lo spero anch'io. Dorcas, prendi Abby, vado io a telefonare aggiunse
Anne.
Ma quando entrarono nello studio, il telefono stava gi squillando, e si
trattava di una chiamata segnalata come riservata e schermata. Jubal im-
prec e accese lo schermo, pronto a mandare al diavolo chiunque fosse.
Ma era Ben Caxton. Ciao, Jubal!
Ben! Che diavolo sta succedendo?
Vedo che siete gi informati. Ti ho chiamato per tranquillizzarti. tutto
sotto controllo, non ci sono problemi.
E che mi dici dell'incendio? Non si fatto male nessuno?
Nessun danno. Mike dice di dirti
Nessun danno? Ho appena visto le immagini al telegiornale; sembrava
un totale
Oh, intendi quello Ben scroll le spalle. Jubal, lasciami parlare.
Devo fare delle altre chiamate dopo questa. Non sei l'unica persona che ha
bisogno di essere rassicurata, anche se Mike mi ha detto di chiamare te per
primo.
Uh benissimo, signore. Star zitto.
Nessuno rimasto ferito, nemmeno un graffio. Certo, abbiamo avuto un
paio di milioni di dollari di danni a propriet non assicurate, ma non fa nien-
te. Tanto quel luogo era gi sovraccarico di esperienze, e Mike aveva co-
munque intenzione di abbandonarlo entro breve. E dire che era a prova di
incendio, ma se ci metti abbastanza benzina e dinamite, brucia anche il me-
tallo.
Un bel lavoretto, eh?
Ti prego, Jubal. Hanno arrestato otto di noi, tutti quelli del nono Cer-
chio che sono riusciti a trovare. I mandati erano tutti nei confronti di ignoti,
e Mike ci ha fatti uscire su cauzione nel giro di un paio d'ore. L'unico rima-
sto dentro proprio lui
Sto arrivando!
Rilassati. Mike mi ha chiesto di dirti che se vuoi venire non ci sono pro-
blemi, anche se non ce n' assolutamente bisogno. Parole sue, e non posso
fare a meno di essere d'accordo con lui. Sarebbe semplicemente un viaggio
di piacere. L'incendio stato appiccato ieri sera, e avevamo gi cancellato
dal programma tutte le funzioni per via degli arresti. Tutti noi fratelli d'ac-
qua che ci trovavamo in citt eravamo radunati nel Tempio Interno per una
cerimonia speciale di Condivisione dell'Acqua quando abbiamo sentito l'e-
splosione. Cos abbiamo spostato la seduta a un Nido d'emergenza.
Per quel che ho potuto vedere sul video, l'avete scampata bella.
Siamo stati completamente tagliati fuori, Jubal. Siamo tutti morti
Cosa?
Per quanto riguarda le autorit, siamo tutti morti o dispersi. Nessuno
uscito dall'edificio dopo l'esplosione non per vie d'uscita conosciute, al-
meno.
Uh un cunicolo segreto?
Jubal, Mike usa dei metodi molto particolari per affrontare certe cose
e non ho nessuna intenzione di parlarne per telefono, anche se la trasmissio-
ne schermata.
Hai detto che ancora in galera?
Esatto. ancora l.
Ma
quanto basta. Se decidi di venire, non venire al Tempio. distrutto.
La nostra organizzazione non esiste pi. Possiamo anche dimenticare questa
citt. Immagino che si possa dire che ci hanno fregati. Non ho intenzione di
dirti dove ci troviamo e comunque non ti sto chiamando da l. Comunque
se vieni, anche se non c' alcun motivo perch tu debba farlo, saremo noi a
trovarti.
Ma
Tanti saluti. Anne, Dorcas, Larry, e anche tu Jubal, e la bambina. Condi-
videte l'acqua. Voi siete Dio. Lo schermo si anneri.
Jubal imprec. Lo sapevo! L'ho sempre saputo! Ecco cosa succede
quando si gioca con la religione! Dorcas, chiamami un taxi. Anne no, fi-
nisci di allattare tua figlia. Larry, preparami una borsa da viaggio con il mi-
nimo indispensabile. Anne, voglio tutti i contanti che ci sono in casa, Larry
pu andare in citt domani a rifornire la riserva.
Ma capo protest Larry stiamo andando tutti.
Infatti protest Anne.
Rilassati, Anne. E chiudi il becco, Dorcas. Per quanto riguarda questa
faccenda, le donne non hanno alcun potere decisionale. Al momento quella
citt il fronte, e non si sa quel che potrebbe accadere. Larry, tu rimarrai qui
per proteggere due donne e una bambina. Non devi nemmeno andare in
banca, perch non voglio che nessuno di voi esca da qui finch non ritorno.
Qualcuno sta giocando duro, e dato che fra questa casa e quella chiesa ci
sono stati molti contatti, non vorrei che qualcuno decidesse di fare altrettan-
to anche da queste parti. Larry, fari accesi per tutta la notte, elettrifica il can-
cello e non esitare a sparare. E se ne insorge il bisogno, tutti gi nel rifugio
blindato. Anzi, forse sarebbe il caso di metterci gi fin d'ora la culla di
Abby. Ora datevi da fare, tutti quanti. Mi devo cambiare.
Trenta minuti dopo, Jubal era solo nella sua stanza; gli altri erano occu-
pati nei compiti loro assegnati. Capo! lo chiam Larry. Il taxi sta arri-
vando.
Arrivo. Si volt per dare un'ultima occhiata alla Cariatide caduta. I
suoi occhi si riempirono di lacrime. Tu ci hai provato, non vero, ragazzi-
na? disse dolcemente. Ma quel masso sempre troppo pesante troppo
pesante per chiunque.
Sfior la mano della figura incurvata, quindi si volt e usc.
35

Jubal fece un viaggio pessimo. L'aerotaxi era automatico e si comport


esattamente nel modo in cui Jubal si sarebbe aspettato da uno stupido appa-
recchio: ebbe un guasto in volo e si rec in officina per la manutenzione in-
vece di portare a termine gli ordini ricevuti. Jubal and a finire a New York,
ancor pi lontano di prima dalla sua destinazione. L scopri che con un volo
commerciale poteva arrivare pi velocemente che con qualsiasi mezzo in af-
fitto, cos lo prese, arrivando con diverse ore di ritardo, costretto a stiparsi
assieme a una serie di sconosciuti (cosa che detestava), e a guardare uno ste-
reovisore (cosa che detestava solo un pochino meno).
Tuttavia, in questo modo si tenne informato. Ebbe modo di assistere a un
discorso del Vescovo supremo Short, che dichiarava la sua guerra santa con-
tro l'Anticristo, vale a dire Mike, e vide fin troppe immagini di un edificio
completamente distrutto. Augustus Greaves, usando il suo pi solenne tono
da grande giornalista, analizz la situazione descrivendola come decisamen-
te allarmante ma non manc di far notare che, in ogni dissidio di vicinato,
sempre uno dei due vicini che provoca la scintilla della lite, rendendo pi
che palese (seppur usando parole tanto astute quanto ambigue) che, secondo
la sua opinione, a trovarsi dalla parte del torto era proprio il cosiddetto
Uomo di Marte.
Alla fine, Jubal si ritrov su una piattaforma d'atterraggio municipale, su-
dato per via dei suoi abiti invernali per niente adatti al sole cocente del luo-
go. Not che le palme assomigliavano sempre a degli spolverini di piuma di
ultima categoria, osserv l'oceano alle loro spalle pensando che si trattava di
una massa d'acqua instabile e puzzolente, indubbiamente contaminata da
bucce di pompelmo ed escrementi umani anche se non riusciva a vederli a
quella distanza, e infine si domand che cosa avrebbe dovuto fare.
Venne avvicinato da un uomo con indosso un'uniforme. Taxi, signore?
Be', s, credo di s. Al peggio poteva farsi portare in un albergo, chia-
mare la stampa e concedere un'intervista che avrebbe reso pubblica la sua
ubicazione ogni tanto fare notizia poteva anche avere i suoi vantaggi.
Da questa parte, prego. Il tassista lo condusse fuori dalla folla fino a un
vecchio taxi giallo dall'aria poco promettente. Mentre apriva la porta per Ju-
bal, sussurr a bassa voce: Ti offro l'acqua.
Come? Che tu possa dissetarti sempre.
Tu sei Dio. Il finto tassista chiuse la porta e si piazz dietro il volante.
Dopo un breve viaggio atterrarono su una piattaforma privata posta sul
terrazzo di un grande albergo vicino alla spiaggia. Si trattava di un parcheg-
gio per soli quattro veicoli; quello per i clienti si trovava in un'altra ala.
L'autista programm il taxi affinch rientrasse con il pilota automatico, pre-
se la borsa di Jubal e lo scort da basso. Non saresti riuscito a entrare tanto
facilmente attraverso l'ingresso principale disse mentre camminavano
perch l'atrio di questo piano pieno di cobra arrabbiati. Quando vuoi tor-
nare fuori, ricordati di farti accompagnare. Da me o chiunque altro. Io sono
Tim.
Io sono Jubal Harshaw.
Lo so, fratello Jubal. Da questa parte. Attento ai piedi. Entrarono in un
appartamento d'albergo molto ampio e lussuoso, dove Jubal venne subito
condotto in una camera da letto con bagno. Questa tua disse Tim. Ap-
poggi il bagaglio e se ne and. Jubal trov subito sul comodino una brocca
d'acqua, dei bicchieri, dei cubetti di ghiaccio e una bottiglia di brandy, gi
aperta ma intatta. Non si sorprese nel constatare che si trattava della sua
marca preferita. Si prepar rapidamente un drink, lo sorseggi ed emise un
sospiro, quindi si tolse la pesante giacca invernale.
Poco dopo, entr una donna con un vassoio di tramezzini. Indossava un
vestito molto semplice, tanto che Jubal pens che si trattasse di un'uniforme
da cameriera d'albergo, visto il netto contrasto con i pantaloncini, le sciarpe,
le minigonne, i prendisole, i sarong e altri capi colorati che tendevano a
mettere in mostra piuttosto che a nascondere, e che sembravano essere la
caratteristica della maggior parte delle donne del luogo. Lei gli sorrise e dis-
se: Bevi profondamente e non avere mai sete, fratello. Appoggi il vasso-
io, entr nel suo bagno, dove fece scorrere l'acqua nella vasca, quindi si
guard attorno. Hai bisogno di qualcosa, Jubal?
Oh no, tutto a posto. Adesso mi rinfresco e c' per caso in giro Ben
Caxton?
S. Ma ha detto che probabilmente avresti preferito farti un bagno e ri-
lassarti un poco prima di vederlo. Se ti serve qualcosa, basta che tu lo dica.
Chiedi pure a chiunque. O chiedi di me. Io sono Patty.
Oh! La vita dell'arcangelo Foster.
La donna sorrise e il suo viso si accese di radiosa bellezza. Jubal pens
che dimostrava ancor meno dei trent'anni che le aveva dato a prima vista.
S conferm lei.
Mi farebbe molto piacere vederla, una volta o l'altra. Sono molto inte-
ressato all'arte religiosa.
Adesso? No, grokko che vuoi farti il tuo bagno. A meno che tu non vo-
glia che ti aiuti a farlo.
Jubal ricord che la sua amica giapponese dai molti tatuaggi aveva lavo-
rato da giovane in alcuni bagni, e ricord anche che gli aveva fatto la stessa
offerta pi di una volta. Ma Patty non era giapponese, e Jubal non voleva al-
tro che levarsi di dosso lo sporco e la stanchezza che aveva accumulato du-
rante il viaggio e infilarsi degli abiti pi adatti al clima locale. No, Patty, ti
ringrazio. Comunque, ci tengo a vederli, quando ti far comodo.
Quando vuoi. Non c' fretta. La donna se ne and con tranquillit, ma
muovendosi in maniera molto rapida e silenziosa.
Jubal si insapon e si infil nell'acqua calda, cercando di fare in fretta an-
che se i suoi muscoli stanchi avrebbero desiderato il contrario; non vedeva
l'ora di incontrare Ben e di sapere come stavano le cose. Poco dopo si trov
a frugare nella borsa che gli aveva preparato Larry, constatando con un cer-
to disappunto che non gli aveva messo dentro nemmeno un paio di pantalo-
ni estivi. Alla fine opt per dei sandali, una vivace camicia sportiva e dei
pantaloncini corti, che misero in risalto le sue gambe magre e pelose e gli
diedero l'aspetto di un em gigante spruzzato di vernice colorata. Ma ormai
erano diversi decenni che Jubal aveva smesso di preoccuparsi per il suo
aspetto esteriore: erano abiti comodi e sarebbero andati benissimo, almeno
finch non doveva uscire in strada o andare in tribunale. L'Ordine degli
Avvocati di qui aveva reciprocit con quello della Pennsylvania? Non ricor-
dava. Comunque, poteva sempre ricorrere all'assistenza di un avvocato.
Jubal trov da solo la strada fino a un ampio salotto, molto confortevole
ma impregnato di quella qualit impersonale tipica delle camere d'albergo.
Qui diverse persone erano radunate attorno al pi grande stereovisore che
Jubal avesse mai visto in una casa privata. Ciao, Jubal disse una delle
persone. Si alz e gli venne incontro.
Ciao, Ben. Qual la situazione? Mike ancora in carcere?
Oh, no. uscito poco dopo che abbiamo parlato.
Gli hanno concesso la libert provvisoria? Per quando stata fissata l'u-
dienza preliminare?
Ben sorrise. Non andata esattamente cos, Jubal. Tecnicamente, Mike
un evaso. Non stato rilasciato, fuggito.
Jubal assunse un'espressione disgustata. Che idea del cavolo. Ora il caso
sar mille volte pi difficile.
Jubal, ti ho detto di non preoccuparti. Noi tutti siamo presunti morti e
Mike introvabile. Tanto con questa citt abbiamo chiuso, quindi non ha al-
cuna importanza. Ce ne andremo da qualche altra parte.
Lo estraderanno.
Non ti preoccupare. Non accadr.
Be' dov' adesso? Voglio parlargli.
Oh, qui, a un paio di stanze dalla tua. Solo che adesso si ritirato in
meditazione. Ha lasciato detto di chiederti di non intraprendere alcuna azio-
ne. Se insisti, puoi parlargli anche adesso, perch Jill pu richiamarlo dalla
sua trance quando vuole. Ma non mi sembra il caso: non c' fretta.
Jubal riflett, ammise che non vedeva l'ora di sentire da Mike in persona
come stavano esattamente le cose e di dargli una bella lavata di testa per i
pasticci in cui era riuscito a infilarsi Ma fu anche costretto ad ammettere
che svegliare Mike quando era in trance era quasi peggio che disturbare lui
stesso mentre dettava una storia. Il ragazzo usciva sempre dalla sua autoip-
nosi quando aveva grokkato la pienezza, qualsiasi cosa fosse, e nel caso
che non lo avesse ancora fatto, provava sempre l'esigenza di tornare in quel-
lo stato. Sarebbe stato pi o meno come svegliare un orso in letargo.
Okay, aspetto. Ma voglio parlargli non appena si sveglia.
E lo farai. Ora per rilassati e sii felice. Smaltisci il viaggio in tranquil-
lit. Ben lo condusse verso il gruppo davanti allo stereovisore.
Anne alz lo sguardo. Ciao, capo. Si fece da parte per farlo sedere.
Jubal si sedette al suo fianco. Posso chiederti che diavolo ci fai qui?
Lo stesso che fai tu: nulla. Guardiamo il video. Ti prego, non arrabbiarti
perch non abbiamo fatto quel che ci hai ordinato. Noi abbiamo diritto di
stare qui n pi n meno di te. Non avresti mai dovuto dirci di non venire
ma sembravi troppo agitato per discuterne. Quindi rilassati e guarda anche
tu quel che stanno dicendo di noi. Lo sceriffo ha appena annunciato che ha
intenzione di cacciare tutte noi puttane dal paese. Sorrise. Non sono mai
stata cacciata da un paese prima d'ora. Dovrebbe essere un'esperienza inte-
ressante. Come fanno per le puttane, le legano su un palo o mi toccher
camminare?
Non credo che esista un protocollo specifico al riguardo. Siete venuti
tutti?
S, ma non ti agitare. Jed McClintock si trova a casa nostra. Io e Larry
ci siamo messi d'accordo con i fratelli McClintock pi di un anno fa affin-
ch almeno uno di loro venisse a curare la casa nel caso che ve ne fosse sta-
to bisogno. Sanno come funziona la caldaia e sanno anche dove sono tutti
gli interruttori e le cose pi importanti. Non ti preoccupare.
Hmm! Sto cominciando a pensare di essere solo un ospite da quelle par-
ti.
Non forse sempre stato cos, capo? Tu pretendi che noi facciamo an-
dare avanti la casa senza darti fastidio, e noi eseguiamo. un vero peccato
che tu non sia partito da solo. Noi siamo arrivati circa due ore fa hai avu-
to dei problemi, immagino.
Esatto. Ho fatto un viaggio terribile. Anne, una volta che sar tornato a
casa, non ho pi intenzione di mettere neanche un piede fuori dall'uscio in
tutta la mia vita e strapper il filo del telefono e spaccher la scatola delle
cazzate con un martello.
S, capo.
Questa volta dico sul serio. Rivolse un'occhiata all'enorme stereovisore
che aveva davanti. Queste pubblicit vanno avanti in eterno? E dov' la
mia nipotina? Non mi dirai che l'hai lasciata alla merc di quegli idioti dei
fratelli McClintock!
Oh, certo che no. qui con noi. E ha persino trovato una balia, grazie al
cielo.
Voglio vederla.
Te la mostrer Party. Io ne ho fin sopra i capelli. Ha frignato per tutto il
viaggio. Patty, cara! Jubal vuole vedere Abby.
La donna tatuata si arrest nel mezzo di una delle sue corse senza fretta;
per quel che aveva avuto modo di vedere Jubal, Patty era l'unica fra i pre-
senti che si stava dando da fare, e sembrava essere ovunque simultaneamen-
te. Certo, Jubal. Non sono occupata al momento, vieni da questa parte.
Tengo i bambini nella mia stanza spieg a Jubal, che faticava a starle
dietro cos Ciambella di Miele pu far loro la guardia.
Poco dopo, Jubal rimase alquanto stupito nel constatare ci che aveva in-
teso Patty con quella frase. Il boa era sistemato su un letto matrimoniale,
dove il suo corpo formava un doppio cappio un doppio nido, si poteva
dire, poich all'interno di ognuno dei cappi formati dal serpente era stata si-
stemata una piccola coperta, ognuna delle quali conteneva un beb.
Il rettile sollev il capo al loro ingresso. Patty lo accarezz. tutto a po-
sto, cara. Pap Jubal vuole vedere i bimbi. Accarezzala un poco e lasciati
grokkare, cos la prossima volta ti riconoscer.
Prima di tutto, Jubal rivolse la sua attenzione alla sua bimba preferita,
che scalci e fece qualche verso appena lo scorse, quindi si dedic ad acca-
rezzare il serpente. Decise che si trattava dell'esemplare di boidae pi bello
che avesse mai visto, nonch del pi grande; stim che doveva essere pi
lungo di qualsiasi altro boa constrictor tenuto in cattivit. Le sue bande tra-
sversali erano ben marcate e i colori luminosi della coda erano assai vivaci.
Prov un certo senso di invidia nei confronti di Patty e del suo animaletto da
concorso, e rimpianse di non avere abbastanza tempo per stabilire un rap-
porto di amicizia con l'animale.
Il serpente strofin la testa sulla sua mano come fosse un gatto. Patty pre-
se in braccio Abby. Proprio come immaginavo disse. Ciambellina, per-
ch non mi hai avvertita? Continu a parlare mentre cambiava il pannolino
della bimba. Se una delle bambine ha dei problemi, Ciambella di Miele me
lo dice subito, dato che non pu fare granch da sola. Non ha le mani, quin-
di non pu far altro che spingerle sul letto se pensa che stiano per cadere.
Ma a quanto pare non sembra grokkare quando un bambino ha bisogno di
essere cambiato Ciambellina non ci trova nulla di male, e nemmeno
Abby!
Lo so. E chi quell'altra bellezza?
Eh? Fatima Michele; credevo che lo sapessi.
Anche loro sono qui? Credevo fossero a Beirut!
Mmm, s, in effetti penso che arrivassero dall'estero. Non so esattamen-
te da dove. Forse Miriam me l'ha detto, ma per me non significa nulla: non
sono mai stata da nessuna parte. Ma non ho rimpianti, perch grokko che
tutti i luoghi sono molto simili fra loro. Ecco qui, ti spiace tenere un po' in
braccio Abigail Zenobia mentre do un'occhiata a Fatima?
Jubal fece come richiesto e rassicur Abby sul fatto che era la pi bella
bambina del mondo, facendo poi la stessa cosa con Fatima poco dopo. In
ognuno dei casi fu completamente sincero e le bambine gli credettero. Jubal
aveva detto la stessa cosa in innumerevoli occasioni fin dai tempi dell'am-
ministrazione Harding, era stato sempre sincero a proposito e gli avevano
sempre creduto. Si trattava di una verit che andava al di fuori di qualsiasi
regola di logica terrena.
Infine se ne and, non senza un certo rimpianto, accarezzando Ciambella
di Miele e dicendo la stessa cosa anche a lei, con la stessa sincerit.
Appena usciti dalla stanza, incontrarono la madre di Fatima.
Capo, caro! Lo baci e gli diede una pacca amichevole sullo stomaco.
Vedo che ti hanno ben nutrito durante la mia assenza.
Abbastanza. Ho appena finito di amoreggiare con tua figlia. un vero
angioletto, Miriam.
molto carina, vero? Abbiamo intenzione di venderla a Rio, dove ci
daranno un bel po' di soldoni.
Non era forse migliore il mercato yemenita per certe cose?
Stinky dice di no. Dobbiamo venderla per fare un po' di spazio.
Gli prese la mano e se l'appoggi sulla pancia. Senti il gonfiore? Io e
Stinky adesso stiamo per avere un maschietto; non abbiamo tempo per oc-
cuparci di misere femmine.
Miriam, intervenne Patricia in tono di rimprovero non si parla cos,
nemmeno per scherzo.
Scusami, Patty. Non parler mai pi cos della tua bambina. La zia Patty
una signora, e grokka che io non lo sono.
Lo grokko anch'io, piccola diavoletta. Ma se hai intenzione di mettere in
vendita Fatima, sono pronto a darti il doppio della migliore offerta che rice-
verai.
Dovrai metterti d'accordo con la zia Patty; io ho il permesso di vederla
solo una volta ogni tanto.
Per io il gonfiore non l'ho sentito per niente, quindi mi sa che potrebbe
venirti voglia di tenertela, dopotutto. Fammi vedere gli occhi mmm in
effetti, pu anche darsi.
sicuro. Mike ha grokkato la cosa con grande attenzione e ha detto a
Stinky che sar un maschietto.
E come fa Mike a grokkarlo? impossibile. Non sarei nemmeno pronto
a giurare che tu sia incinta.
Oh, s che lo conferm Patricia.
Miriam lo guard con aria serena. Sei il solito scettico, capo. Mike lo ha
grokkato quando io e Stinky eravamo a Beirut, prima ancora che fossimo si-
curi. Ci ha telefonato, e il giorno dopo Stinky ha detto all'Universit che
prendeva un periodo di aspettativa o che potevano accettare le sue dimis-
sioni. Cos, eccoci qui.
A fare che?
Stiamo lavorando. Un lavoro molto pi duro di qualunque altro che mi
abbia mai fatto fare tu, capo. Mio marito un vero e proprio schiavista.
Ma cosa state facendo?
Stanno scrivendo un dizionario di marziano spieg Patty.
Marziano-inglese? Deve essere piuttosto difficile.
Oh, no, no, no! Miriam assunse un'espressione quasi sconvolta. Una
cosa del genere non sarebbe solo difficile, ma impossibile. Un dizionario
marziano in marziano. Non ne esistono altri, perch i marziani non hanno
bisogno di niente di simile. La mia parte puramente esecutiva; non faccio
che battere a macchina ci che loro fanno. Mike e Stinky, ma soprattutto
Stinky, hanno elaborato un alfabeto fonetico per il marziano, composto da
ottantuno caratteri. Cos abbiamo fatto modificare la tastiera IBM affinch
stampasse quei caratteri e capo, ormai come segretaria sono finita. Ormai
so dattilografare solo in marziano. Mi vorrai bene lo stesso? Anche se urle-
rai sotto a chi tocca! e io non sar pi capace di fare nulla? So ancora cu-
cinare e mi dicono che posseggo altri talenti.
Imparer a dettare in marziano.
Credo proprio di s, una volta che finirai fra le grinfie di Mike e Stinky.
Non grokki anche tu la stessa cosa, Patty?
Parli giustamente, fratello mio le rispose lei.
Tornarono in salotto, dove Caxton si un a loro e sugger di spostarsi in
un punto pi tranquillo, lontano dalla scatola delle cazzate gigante. Condus-
se Jubal attraverso un corridoio fino a un altro salotto. A quanto pare avete
occupato tutto il piano.
Tutto assenti Ben. Quattro appartamenti; il matrimoniale, il presiden-
ziale, il reale e la cabina del proprietario, accessibile solo attraverso la no-
stra piattaforma d'atterraggio personale oppure attraverso un atrio che
sconsiglierei a chiunque sia privo della dovuta assistenza. Sei stato avvisato
in proposito?
S.
Per il momento non abbiamo bisogno di tutto questo spazio, ma potreb-
be servirci entro breve. La gente sta iniziando ad arrivare.
Ben, come fate a nascondervi dalla polizia a questo modo? Gi il perso-
nale dell'albergo stesso potrebbe tradirvi.
Oh, abbiamo i nostri metodi. Il personale comunque non viene fin quas-
s. Devi sapere che l'albergo di propriet di Mike.
Peggio ancora, direi.
Molto meglio, vorrai dire a meno che il nostro affabile capo della po-
lizia non abbia anche Douglas sui suoi libri paga, cosa di cui dubito forte-
mente. Mike lo ha comprato usando ben quattro prestanome, e Douglas non
indaga mai sui motivi per i quali Mike vuole fare qualcosa. Da quando Kil-
gallen ha preso in mano la mia rubrica, Douglas non ce l'ha pi tanto con
me, anche se non comunque disposto a cedermi il controllo dei beni di
Mike, e quindi fa tutto ci che lui gli dice di fare. Questo albergo un otti-
mo investimento: rende bene, e l'intestatario della propriet uno dei nostri
fratelli del nono Cerchio. Cos, quando il proprietario ha deciso che voleva
tutto l'ultimo piano di quest'ala per la stagione, il direttore non si nemme-
no sognato di chiedergli perch lo volesse o quante persone intendesse ospi-
tarvi; il suo lavoro gli piace, e Mike lo sta pagando molto pi di quanto non
valga. un ottimo nascondiglio, almeno per il momento. Finch Mike non
grokker la nostra prossima mossa.
Parrebbe che Mike avesse anticipato il bisogno di un nascondiglio.
Oh, non ne dubito. Gi da due settimane, Mike aveva fatto sgomberare
il Nido dei piccoli, mandando via tutti tranne Miriam e sua figlia; la presen-
za di Miriam indispensabile per portare avanti il lavoro. I genitori con gli
altri bambini sono stati mandati in altre citt dove immagino voglia aprire
nuovi templi. Cos, quando venuto il momento di muoversi, eravamo ap-
pena una decina di persone. filato tutto liscio.
Visto come sono andate le cose, immagino che ve la siate cavata per un
pelo. Jubal si domand come avessero fatto a vestirsi prima di uscire
dato che era assai probabile che si trovassero tutti nudi, al momento. E
avete perso tutto quel che c'era nel Nido? Tutti i vostri possedimenti perso-
nali?
Oh no, non abbiamo perso nulla a cui tenessimo veramente. Abbiamo
salvato i nastri di lingua di Stinky e la tastiera truccata che usa Miriam e
anche quell'orribile gigantografia della tua faccia. Mike ha preso i nostri ve-
stiti e i contanti che erano a portata di mano.
Hai detto Mike? obiett Jubal. Ma non avevi detto che si trovava in
carcere quando avvenuto il fatto?
Uh, c'era e non c'era. Il suo corpo era in prigione ritirato in una trance
profonda, ma lui era l con noi. Capisci?
Uh, non credo di grokkare.
Era in contatto. Soprattutto con la mente di Jill, ma ci sentivamo tutti
molto legati. Jubal, non posso spiegartelo, devi provarlo tu stesso. Quando
c' stata l'esplosione, ci ha spostati tutti qui. Poi tornato indietro e ha sal-
vato ci che valeva la pena salvare.
Jubal fece una smorfia. Caxton spieg, in tono impaziente: Teletraspor-
to, naturalmente. Come mai fai tanta fatica a grokkarlo, Jubal? Sei stato pro-
prio tu a dirmi di venire qui, di aprire gli occhi e riconoscere un miracolo
quando avveniva. Cos ho fatto, e cos era. Solo che non si tratta di miracoli,
non pi di quanto non possa esserlo una radio. Tu per caso grokki la radio?
O la stereovisione? O i computer?
Chi, io? No.
Io nemmeno. Non ho mai studiato elettronica, ma sono sicuro che potrei
arrivarci se avessi il tempo di studiare i principi dell'elettronica; non credo
che si tratti di qualcosa di miracoloso, semplicemente molto complessa. Il
teletrasporto piuttosto semplice, una volta che se ne impara il
linguaggio l'ostacolo proprio il mezzo linguistico, che non per niente
facile.
Ben, tu sei in grado di teletrasportare degli oggetti?
Io? Oh no, non insegnano certe cose all'asilo. Io sono stato nominato
diacono ad honorem, solo perch faccio parte dei Primi Nominati e del nono
Cerchio, ma di fatto il mio livello equivale pi o meno a quello di uno del
quarto Cerchio che va verso il Quinto. Sto iniziando solo ora ad avere un
minimo di controllo sul mio corpo. L'unica persona fra noi che riesce a usa-
re il teletrasporto Patty ma non sono davvero sicuro che sia in grado di
farlo senza il sostegno di Mike. Oh, Mike dice che potrebbe, ma Patty ha un
carattere stranamente ingenuo e umile per il genio che , quindi tende a es-
sere molto dipendente nei suoi confronti. Molto pi di quanto non le servi-
rebbe. Jubal, io grokko una cosa: noi non abbiamo bisogno di Mike. Non mi
fraintendere, non voglio sminuirlo; ci che voglio dire che anche tu avresti
potuto essere l'Uomo di Marte. O io stesso. come il primo uomo che ha
scoperto il fuoco. sempre stato l, e da quando quell'uomo ha dimostrato
agli altri che poteva essere usato, hanno potuto usarlo tutti quanti tutti
quelli che avevano abbastanza buon senso da non bruciarsi. Capisci quel
che voglio dire?
Grokko, almeno in parte.
Mike il nostro Prometeo ma ricorda, Prometeo non era Dio. Mike
insiste molto su questo punto. Tu sei Dio, io sono Dio, lui Dio tutto ci
che grokka lo . E Mike un uomo come tutti noi, anche se ne sa molto di
pi di noi. In effetti bisogna ammettere che superiore un uomo da meno,
probabilmente, una volta imparati gli insegnamenti dei marziani, si sarebbe
messo su un piedistallo come una specie di dio. Mike invece non ceder mai
a questa tentazione, perch al di l. Prometeo, certo, ma non intende
spingersi oltre.
Se non ricordo male, disse Jubal pensieroso Prometeo dovette pagare
un prezzo piuttosto alto per aver portato il fuoco all'umanit.
Perch, Mike non lo paga, forse? Ventiquattro ore di lavoro al giorno,
sette giorni alla settimana, cercando di insegnare ad alcuni di noi come gio-
care con i fiammiferi senza bruciarsi. Jill e Patty hanno dovuto costringerlo
a prendersi almeno una notte di libert alla settimana. Caxton sorrise. Ma
fermare Mike impossibile. Questa citt piena di locali dove si gioca d'az-
zardo, immagino che tu lo sappia, e dato che il gioco d'azzardo in questo
Stato proibito, tutti i giochi sono truccati. Di solito Mike passa le sue notti
di libert con quei giochi truccati e vince! Riesce a tirare su fino a trenta-
mila dollari a notte. Hanno tentato di rapinarlo, hanno tentato di ucciderlo,
hanno tentato di avvelenarlo e di buttarlo fuori dai locali, ma stato tutto
inutile. Alla fine si guadagnato la reputazione dell'uomo pi fortunato del-
la citt il che ha portato ancora pi gente al Tempio: la gente voleva vede-
re com'era fatta la persona che vince sempre. Dopo un po' i gestori dei locali
dove si gioca hanno deciso di non farlo pi entrare, ma questo stato il loro
pi grosso errore. Dal giorno in cui hanno preso quella decisione, le loro
roulette hanno smesso di girare, i loro mazzi truccati non funzionavano pi
e i loro dadi giravano a vuoto. Alla fine hanno capito che dovevano per for-
za sopportarlo, e hanno imparato come chiedergli cortesemente di allonta-
narsi una volta che aveva vinto un paio di migliaia di dollari. E se si rivol-
gono a lui con gentilezza, Mike se ne va sempre.
Naturalmente, continu Caxton questo significa anche che abbiamo
un'altra forza contro di noi. Non abbiamo contro solo i fosteriti e qualche al-
tra confessione, ma anche la mafia del gioco d'azzardo e l'intera macchina
politica della citt. Penso che quanto avvenuto al Tempio sia stato opera di
qualche professionista venuto da fuori citt: dubito che le squadre punitive
dei fosteriti siano in grado di fare un lavoro tanto professionale.
Mentre parlavano, la gente entrava, usciva, formava gruppetti autonomi o
si univa a Ben e Jubal. Jubal scopri che quelle persone gli trasmettevano una
sensazione piuttosto insolita, come una specie di rilassamento dal quale era
estranea la fretta, ma che allo stesso tempo lasciava supporre una certa ten-
sione dinamica. Nessuno sembrava particolarmente agitato, nessuno si muo-
veva con fretta eccessiva eppure, tutto ci che facevano sembrava avere
uno scopo ben preciso, persino quei gesti apparentemente casuali e non pre-
meditati come incontrare una persona e salutarla o baciarla. Jubal ebbe l'im-
pressione che ogni singolo gesto fosse stato programmato da un esperto co-
reografo anche se era evidente che ci non era possibile.
Quel silenzio e quella tensione crescente (o forse era meglio definirlo un
senso di aspettativa, concluse Jubal: quella gente non sembrava affatto in
uno stato di tensione) gli ricordarono sensazioni che aveva gi conosciuto in
passato. Una sala operatoria? Con un grande chirurgo al lavoro, senza alcun
suono e senza alcun movimento inutile? Forse.
Poi, improvvisamente, ricord. Una volta, molti anni prima, quando si
usavano ancora enormi razzi alimentati chimicamente per le prime esplora-
zioni dello spazio, aveva avuto modo di assistere alla partenza di uno di essi
da un bunker della NASA e ora provava quelle stesse sensazioni, le stesse
voci basse, le stesse azioni rilassate, diverse fra loro ma perfettamente coor-
dinate, la stessa crescente ed esultante aspettativa mentre il conto alla rove-
scia veniva scandito. Stavano aspettando la pienezza, su questo non c'era-
no dubbi. Ma in che cosa consisteva questa pienezza? Perch erano tutti
cos felici? Il loro Tempio, tutto ci che avevano costruito era appena stato
distrutto eppure tutti sembravano dei ragazzini emozionati la notte della
vigilia di Natale.
Jubal aveva inoltre notato che la nudit che aveva tanto scandalizzato
Ben nel corso della sua prima rapida visita al Nido non sembrava venire
praticata in questo surrogato di Nido, per quanto fosse altrettanto privato. In
seguito, si rese conto che qualcuno in effetti era nudo, solo che lui non ci
aveva nemmeno fatto caso. Si era inserito talmente bene nell'atmosfera fa-
miliare del luogo che il fatto che la gente fosse vestita o meno non aveva
per lui la minima importanza.
La sua attenzione fu per ben presto attratta dalla cascata di capelli neri
pi folta, scintillante e lussuosa che avesse mai visto, che adornava il corpo
di una giovane donna. La donna entr nella stanza, parl a qualcuno, lanci
un bacio a Ben, rivolse una rapida occhiata a Jubal e usc. Jubal la segu con
gli occhi, godendo di quella massa fluente di chioma color ebano. Solo
quando se ne fu andata Harshaw si rese conto che la donna non aveva indos-
sato altro che la gloria dei propri capelli e in quel momento si rese accor-
se che vi erano anche altri suoi fratelli che avevano preferito non indossare
nulla.
Ben not il suo sguardo. Quella Ruth, disse la nuova Alta pretessa.
Lei e suo marito sono stati via, sull'altra costa, e credo che Mike avesse as-
segnato loro la missione di aprire un nuovo tempio. Sono felice che siano
tornati. A quanto pare sta rientrando tutta la famiglia, come in un pranzo di
Natale all'antica.
Una splendida chioma. Peccato che se ne sia andata.
Perch non l'hai chiamata?
Cosa?
Quasi sicuramente Ruth avr trovato qualche scusa per entrare qui solo
per darti un'occhiata credo che siano appena arrivati. Non hai notato che
ci hanno lasciati quasi sempre da soli, a parte qualcuno che si seduto con
noi senza dire granch e se n' andato?
Be', in effetti Jubal lo aveva notato, ed era anche rimasto piuttosto
deluso: per quel che aveva sentito dire, in quel luogo avrebbe dovuto solo
stare attento a non permettere che i rapporti divenissero eccessivamente inti-
mi, e invece si era ritrovato su un piedistallo. Lo avevano trattato con gran-
de cortesia e ospitalit, ma quella cortesia gli era parsa pi simile a quella di
un gatto che a quella di un cane particolarmente affettuoso.
Sono tutti molto incuriositi dalla tua presenza qui, e sono veramente an-
siosi di conoscerti, solo che penso che abbiano anche un po' di timore nei
tuoi confronti.
Timore di me?
Oh, te l'ho spiegato quest'estate. Tu rappresenti una tradizione venerabi-
le della Chiesa. Mike ha detto loro che tu sei l'unico essere umano che lui
conosca in grado di grokkare la pienezza senza aver bisogno di imparare
prima il marziano.
Molti di loro sospettano che tu sia in grado di leggere nelle loro menti
allo stesso modo in cui lo fa Mike.
Oh, quante cazzate! Spero che tu li abbia disillusi!
Chi sono io per distruggere un mito? Magari leggi veramente nelle no-
stre menti sono sicuro che non me lo diresti. Hanno una sorta di timore
reverenziale nei tuoi confronti: gli stato riferito che mangi bambini a cola-
zione e che fai tremare il terreno quando ruggisci. Chiunque fra loro sarebbe
pi che felice di stare in tua compagnia, ma nessuno vuole imporsi alla tua
presenza. Sanno che anche Mike si mette sull'attenti davanti a te.
Jubal comment l'idea con una parola breve ed esplosiva. Certo assenti
Ben anche Mike ha i suoi punti deboli. Te l'ho detto, in fondo solo uma-
no. Comunque sia, le cose stanno cos. Tu sei il santo patrono di questa
Chiesa, e non puoi farci proprio nulla.
Be' ah, ecco qualcuno che conosco. Jill! Jill! Voltati, cara!
La donna esit un attimo prima di voltarsi. Sono Dawn. Comunque, ti
ringrazio. Si avvicin, per un attimo Jubal pens che stesse per baciarlo
e decise che non si sarebbe sottratto. Ma la donna non aveva affatto quell'in-
tenzione, oppure cambi idea all'ultimo momento. Si abbass piegandosi su
un ginocchio, gli prese una mano e la baci. Padre Jubal. Ti diamo il ben-
venuto e ti beviamo profondamente.
Jubal ritrasse la mano con uno scatto. Per l'amor di Dio, ragazza! Alzati
in piedi e siediti qui con noi. Condividi l'acqua.
S, padre Jubal.
Ti prego di chiamarmi Jubal e basta. E passa parola in giro che non mi
va di essere trattato come un lebbroso. In fondo mi trovo nel grembo della
mia famiglia almeno spero.
cos Jubal.
In questo caso, mi aspetto di essere chiamato semplicemente Jubal e di
essere trattato come un fratello d'acqua n pi ne meno. Il primo che mi
tratta con eccessivo rispetto dovr rimanere in classe dopo la scuola. Grok-
kato?
Va bene, Jubal rispose lei in tono discreto. Gliel'ho detto. Ne terranno
conto.
Eh?
Dawn vuole dire spieg Ben che l'ha detto a Patty, probabilmente, vi-
sto che Mike in ritiro e che Patty lo ha detto a tutti quelli che sono in
grado di ascoltare con il loro orecchio interno, i quali lo stanno dicendo a
coloro che sono ancora un po' sordi, come me.
Giusto assenti Dawn anche se l'ho detto a Jill, perch Patty uscita a
prendere una cosa per Mike. Jubal, hai visto sullo stereovisore quel che sta
succedendo? piuttosto interessante.
No.
Stai parlando dell'evasione, Dawn? chiese Caxton.
S, Ben.
Non ne abbiamo ancora parlato, e a Jubal non piace lo stereovisore. Ju-
bal, non te l'avevo ancora detto: Mike non si limitato a uscire di prigione,
ma ha anche dato alle autorit un bel dilemma su cui meditare. stato arre-
stato con decine di accuse, tutto il possibile tranne lo stupro della statua del-
la Libert, e lo stesso giorno la linguaccia di Short lo ha denunciato come
l'Anticristo. Cos ha dato loro un po' di miracoli da smaltire. Quando se n'
andato, ha fatto sparire tutte le sbarre e tutte le porte della prigione della
contea e ha fatto lo stesso al carcere statale che si trova appena fuori citt.
Inoltre ha disarmato completamente le forze di polizia cittadine e statali. In
parte lo ha fatto per tenerli occupati e per sconvolgerli, in parte perch non
sopporta di vedere uomini rinchiusi. Grokka un grande sbaglio in questo.
Mi sembra giusto acconsenti Jubal. Mike una persona molto genti-
le, e capisco che non possa tollerare questo tipo di punizione. Sono d'accor-
do con lui. alien scosse il capo. Mike non affatto gentile, Jubal. Ucci-
dere un uomo non lo preoccupa minimamente. Mike un vero anarchico, e
per lui rinchiudere un uomo uno sbaglio. Libert della persona, e completa
responsabilit per se stessi. Tu sei Dio.
E dove starebbe il conflitto, signore? Uccidere un uomo pu essere una
misura necessaria. Ma confinarlo fra quattro mura un'offesa alla sua inte-
grit e anche alla tua.
Ben lo osserv. Grokko che forse Mike ha ragione. Tu grokki veramen-
te la pienezza cos come fa lui. Io non la grokko ancora del tutto devo
ancora imparare. Si rivolse a Dawn. Come la stanno prendendo, cara?
Dawn emise una piccola risatina. come un vespaio impazzito. Hanno
appena intervistato il sindaco, e ti assicuro che aveva la bava alla bocca. Ha
fatto una richiesta formale di aiuto allo Stato e alla Federazione, che gli
subito stato concesso. Abbiamo visto atterrare numerosi velivoli pieni di
soldati. Ma appena mettono piede a terra Mike li denuda completamente, to-
gliendo loro sia le armi che i vestiti, e una volta che sono scesi tutti, fa spa-
rire anche il mezzo che li ha trasportati.
Grokko che rimarr nel suo stato di ritiro finch non si stancheranno e
rinunceranno comment Ben. Certo che se Mike deve occuparsi di tutti
quei dettagli potrebbe rimanere ritirato in se stesso in eterno.
Dawn assunse un'aria pensierosa. No, Ben, non credo. Io naturalmente
dovrei stare l un'eternit solo per fare un decimo di quel che sta facendo
Mike, ma grokko che lui potrebbe anche farlo mentre va in bicicletta a testa
in gi.
Mmm non lo so, io sto ancora facendo torte di fango. Ben si alz in
piedi. A volte voi fautori di miracoli mi fate innervosire, dolcezza. Vado a
vedere un po' di stereovisore. Si sofferm per baciare Dawn. Tu rimani
qui a intrattenere pap Jubal, a lui piacciono le ragazzine. Caxton si allon-
tan, e il pacchetto di sigarette che aveva lasciato sul tavolino si sollev, lo
segu e si infil in una delle sue tasche.
Sei stata tu? domand Jubal. O Ben?
Ben. Io non fumo, a meno che non mi trovi in compagnia di un uomo a
cui piace fumare. Ben si dimentica sempre le sigarette in giro; lo inseguono
sempre per tutto il Nido.
Hmm alla faccia delle torte di fango.
Ben sta progredendo molto pi rapidamente di quanto non voglia am-
mettere. una persona molto santa, ma non gli piace parlarne. piuttosto
timido.
Dawn, tu sei la stessa Dawn Ardent che ho conosciuto al Tabernacolo di
Foster circa due anni e mezzo fa, non vero?
Oh, te lo ricordi! Sorrise beata, come se avesse appena ricevuto una
caramella.
Certo. Ma sono un po' perplesso. Mi sembra che tu sia cambiata, in me-
glio. Ti trovo molto pi bella.
perch sono pi bella disse candidamente. Mi hai scambiata per
Gillian, e anche lei diventata pi bella.
Dov' andata a finire quella ragazza? Volevo vederla ma non ne ho an-
cora avuto l'occasione.
Sta lavorando. Dawn fece una pausa. Ma ora gliel'ho detto e mi ha ri-
sposto che sta arrivando. Fece un'altra pausa. E io vado a sostituirla, se
mi scusi.
Oh, certo. Vai pure, figliola.
Non c' fretta. Ci nonostante, Dawn si alz in piedi e si allontan
quasi immediatamente, proprio mentre si accomodava il dottor Mahmoud.
Jubal lo fiss con sguardo arcigno. Avresti almeno potuto dare un mini-
mo sfoggio di cortesia facendomi sapere che ti trovavi in questo paese, piut-
tosto che farmi presentare la mia figlioccia per la prima volta da un serpente
di sei metri.
Oh, Jubal, tu hai sempre fretta!
Mio caro signore, quando una persona Jubal venne interrotto da due
mani che gli coprirono gli occhi da dietro. Una voce pi che conosciuta do-
mand:
Indovina chi ?
Belzeb?
Riprova.
Lady Macbeth?
Inizi ad avvicinarti. Il terzo tentativo l'ultimo.
Gillian, smetti di fare la bambina e vieni a sederti accanto a me.
S, padre Gillian ubbid.
E ti proibisco tassativamente di chiamarmi padre, a meno che non ci
troviamo a casa mia. Stavo dicendo al signore, qui, che quando una persona
raggiunge la mia et, deve avere per forza fretta riguardo a certe cose. Ogni
alba una gemma preziosa poich non detto che venga seguita da un
tramonto. Il mondo potrebbe finire in qualsiasi momento.
Mahmoud sorrise. Jubal, pensi forse che se smetti di vivere tu, finisca
tutto il mondo?
Non ho alcun dubbio in proposito, poich dal mio punto di vista sarebbe
proprio cos. Miriam si un silenziosamente al gruppetto, sedendosi anche
lei accanto a Jubal, che le strinse un braccio attorno alle spalle. E nono-
stante il fatto che non avrei alcun rimpianto per non poter pi vedere il tuo
brutto muso e nemmeno il volto decisamente pi accettabile della mia ex
segretaria qui presente
Capo sussurr Miriam hai per caso voglia di ricevere un calcio nello
stomaco? La mia bellezza squisita; lo riferiscono alte autorit.
Silenzio. Le mie nuove figliocce appartengono a tutt'altra categoria.
Grazie al fatto che non mi avete spedito nemmeno una cartolina, ho corso il
rischio di non avere l'opportunit di vedere Fatima Michele. E vi assicuro
che in quel caso sarei tornato dal regno dei morti sottoforma di fantasma per
tormentarvi per il resto della vostra vita.
Avresti potuto farle un po' da babysitter mentre si spalma la crema di
carote fra i capelli. Una vista disgustosa.
Parlavo in senso metaforico.
Io no ribatt Miriam. veramente una pasticciona, quando mangia.
Perch domand Jill in tono tranquillo parlavi in senso metaforico,
capo?
Il concetto di fantasma mi del tutto inutile, se non nel suo senso fi-
gurato.
Non ha solo un senso figurato insist Jill.
Uh pu darsi. Comunque sia, preferisco vedere le bambine in carne e
ossa, e intendo la mia carne e le mie ossa.
Era proprio questo che volevo dirti, Jubal. Tu non stai per morire; non ci
sei nemmeno vicino. Mike ha grokkato con certezza che hai ancora molti
anni davanti a te.
Jubal scosse il capo. Mi sono posto un limite di tre cifre molti anni fa.
Pi in l non vado.
Di che diavolo parli, capo? domand Miriam con innocenza.
Jubal le diede uno scossone. Non essere sfacciata!
Stinky dice che le donne devono essere sfacciate, quando occorre.
Tuo marito dice bene, quindi cerca di tacere. Il giorno che il mio conta-
chilometri scatter sulle tre cifre sar il giorno in cui mi scorporer, o con
metodi marziani o con i miei metodi molto pi gretti. Questo non me lo po-
tete togliere. Rientrare negli spogliatoi il momento pi bello di tutta la par-
tita.
Grokko che tu parli in modo giusto, Jubal disse Jill. Tuttavia, se fossi
in te non ci conterei tanto presto. La tua pienezza non ancora colmata. Al-
lie ti ha fatto un oroscopo proprio la settimana scorsa.
Un oroscopo? Oh, mio Dio! Chi questa Allie? E come osa farmi un
oroscopo? Portatemela qui! Ci penso io a portarla davanti al Comitato dei
consumatori!
Temo che tu non possa farlo, Jubal intervenne Mahmoud. Al momen-
to sta lavorando per il dizionario. E in quanto alla sua identit, si tratta di
Madame Alexandra Vesant.
Jubal si raddrizz con la schiena e assunse un'espressione compiaciuta.
Becky? Anche lei fa parte di questa casa di pazzi? Avrei dovuto immagi-
narmelo. Dov' adesso?
S, Becky. Solo che noi la chiamiamo Allie perch abbiamo un'altra
Becky. Ma dovrai aspettare un po' per vederla. E non sputare sui suoi oro-
scopi, Jubal; lei ha la Vista.
Oh, sciocchezze, Stinky. L'astrologia una stupidaggine, e tu lo sai.
Oh, certo. Lo sa anche Allie. E alcuni astrologi sono dei goffi truffatori.
Nonostante questo, Allie la pratica ancor pi assiduamente di prima, quando
lo faceva per il pubblico; e ora usa matematica marziana e astronomia mar-
ziana, molto pi profonde delle nostre. Ma il suo sistema per grokkare.
Potrebbe guardare in un pozzo, o in una sfera di cristallo, oppure esaminare
le interiora di un pollo. Il mezzo che usa per entrare nello spirito giusto non
conta, e Mike le ha consigliato di andare avanti con i simboli a cui abitua-
ta. Il punto : lei ha la Vista.
Che cavolo intendi con la Vista, Stinky?
L'abilit di grokkare una parte pi grande dell'universo rispetto a quella
su cui ti trovi seduto al momento. Mike l'ha ottenuta grazie ad anni di disci-
plina marziana, mentre Allie era un'adepta autodidatta. Il fatto che usi un
mezzo insignificante come l'astrologia del tutto irrilevante. Anche un rosa-
rio insignificante di per s naturalmente sto parlando di quello musul-
mano; non ho nessuna intenzione di criticare i nostri concorrenti dall'altra
parte della strada. Mahmoud si infil una mano in tasca, ne tir fuori un
rosario e inizi a giocherellarci. Se ti aiuta a riprenderti in una partita di
poker, allora serve. Il fatto che non possegga poteri magici e che non possa
grokkare del tutto irrilevante.
Jubal osserv lo strumento di meditazione islamico e si avventur in una
domanda che aveva esitato a porre in precedenza. Allora sei ancora un fe-
dele? Credevo che ti fossi convertito alla religione di Mike in tutto e per tut-
to.
Mahmoud ripose la collanina. Ho mantenuto entrambe le fedi.
Eh? Stinky, ma sono incompatibili! Oppure non ho grokkato nessuna
delle due.
Mahmoud scosse il capo. Solo a livello superficiale. Si pu dire, credo,
che Maryam abbia preso la mia religione e io la sua; ci siamo consolidati.
Ma Jubal, mio amato fratello, io sono sempre schiavo di Dio, soggetto alla
Sua volont e posso ugualmente dire tu sei Dio, io sono Dio, tutto ci
che grokka Dio. Il Profeta non ha mai detto di essere l'ultimo dei profeti,
e tantomeno ha dichiarato di aver detto tutto ci che c'era da dire; coloro
che, dopo la sua morte, hanno insistito su questi due punti assurdi erano
solo dei fanatici. Sottomettersi alla volont di Dio non significa diventare
degli automi, incapaci di prendere una decisione autonoma e quindi incapa-
ci di peccare; nemmeno il Corano afferma questo. La sottomissione pu in-
cludere, e secondo me deve includere, una responsabilit completa per il
modo in cui io, e ognuno di noi, foggia l'universo. tutto nostro; possiamo
trasformarlo in un giardino paradisiaco, oppure lacerarlo e distruggerlo.
Sorrise. Con Dio ogni cosa possibile, si dice. Tranne una cosa l'uni-
ca Cosa Impossibile. Dio non pu sfuggire a se stesso, non pu rinunciare
alla sua totale responsabilit; deve rimanere per sempre sottomesso alla sua
stessa volont. L'Islam rimane non pu passare il testimone. suo
mio tuo di Mike.
Jubal sospir. Stinky, la teologia mi mette di malumore. Ma dov' Bec-
ky? Non pu mollare un attimo questo lavoro del dizionario per salutare un
vecchio amico? L'avr vista una sola volta in pi di vent'anni mi sembra
un po' poco.
La vedrai. Ma non pu interrompere il lavoro adesso, sta dettando. La-
scia che ti spieghi la tecnica, cos almeno smetterai di insistere. Fino a oggi,
ho sempre passato almeno qualche minuto ogni giorno in rapporto telepati-
co con Mike; si tratta di un tempo brevissimo, ma si ha l'impressione che sia
passata una giornata intera. Poi dtto immediatamente su nastro tutte le in-
formazioni che ha immesso nel mio cervello. Da quei nastri, diverse altre
persone che conoscono la fonetica marziana si occupano di fare le trascri-
zioni fonetiche a mano. A quel punto Maryam batte tutto a macchina, usan-
do una tastiera speciale, e passa la copia stampata a me o a Mike, preferibil-
mente a Mike, per la revisione finale.
Ma ora il nostro ritmo stato disturbato, e Mike grokka che mander
me e Maryam in qualche Shangrila a completare l'opera o meglio, Mike
ha grokkato che noi avremo tale necessit. Quindi, Mike sta registrando pi
nastri possibile, in modo che io possa poi portarli via con me e metterli gi
in un alfabeto fonetico che risulti comprensibile per gli esseri umani. Inoltre
abbiamo diverse casse di nastri di lezioni di Mike, in marziano, che verran-
no trascritti solo quando sar completato il dizionario lezioni che abbia-
mo capito al momento grazie al suo aiuto, ma che vanno comunque trascrit-
te.
Ora, sono costretto ad assumere che io e Maryam ce ne andremo abba-
stanza presto, soprattutto perch Mike, occupato com' con centinaia di altre
cose, ha cambiato il metodo. Qui ci sono ben otto camere da letto dotate di
registratore, e quelli fra noi che sono pi abili nel marziano (Party, Jill, io
stesso, Maryam, la tua amica Allie e qualche altro) si alternano a lavorare in
quelle stanze. Mike ci fa entrare in una breve trance e ci riversa dentro una
quantit di informazioni; definizioni, espressioni, concetti, in un attimo an-
che se sembrano ore, e noi poi dettiamo al registratore tutto ci che abbiamo
appena imparato. Ma non un compito che pu svolgere chiunque, anche se
facciamo parte del Tempio Interno. Ci vuole un buon accento, unito all'abili-
t di unirsi nel rapporto di trance e di riversarne poi il contenuto in maniera
esatta. Guarda Sam, a esempio; lui ha tutto meno l'accento giusto. Riesce,
chiss come, a parlare in marziano con uno spiccato accento del Bronx. Non
pu svolgere questo compito, poich porterebbe a una serie infinita di erra-
ta nel dizionario. Allie in questo momento occupata nella fase di dettatura.
ancora nello stato di semitrance necessario per ricordare ogni cosa con
esattezza, e quindi se la interrompi adesso perder tutto ci che ancora non
ha registrato.
Grokko, assenti Jubal anche se l'immagine di Becky Vesey che diven-
ta un'adepta marziana mi turba un pochino.
Tuttavia, ricordo che era tra i migliori telepati da baraccone che cono-
scessi; era in grado di sconvolgere completamente i polli con le sue letture,
e riusciva anche a scucire i cordoni delle loro borse! Di'un po', Stinky, se te
ne devi andare in un luogo tranquillo a mettere gi tutti quei dati, perch
non venite da me a farlo, tu e Maryam? C' un sacco di spazio nella nuova
ala, sia per i letti che per uno studio.
Non una cattiva idea. Vedremo quando l'attesa sar colmata.
Amore intervenne Miriam in tono sollecito una soluzione che mi
andrebbe a meraviglia se Mike ci butta fuori dal Nido.
Vuoi dire se grokkiamo che dobbiamo lasciare il Nido.
uguale. Come grokki.
Dici bene, mia cara. Ma non si mangia mai da queste parti? Provo un
bisogno molto poco marziano. Il servizio era decisamente migliore nel
Nido.
Non ti aspetterai certo che Patty lavori sul tuo vecchio dizionario, si dia
da fare per accomodare tutti quelli che arrivano, faccia commissioni per
Mike e ti faccia trovare la cena pronta quando hai fame, caro. Jubal, Stinky
non arriver mai a essere un prete: schiavo del suo stomaco.
In effetti, devo ammettere che lo sono anch'io.
E voi ragazze potreste anche dare una mano a Patty aggiunse Mah-
moud.
Non c'era bisogno che tu lo dicessi. Sai benissimo che lo facciamo, se
ce lo permette. E anche Tony non vuole che entri nessuno nella sua
cucina nemmeno in questa. Si alz in piedi. Vieni, Jubal, andiamo a ve-
dere cosa bolle in pentola. Tony sar onorato di mostrarti il suo regno.
Jubal la segu, rimase leggermente stupito nel veder usare la telecinesi
anche in cucina, conobbe Tony, che tenne il broncio finch non cap chi era
l'ospite che accompagnava Miriam e si produsse in un ampio e orgoglioso
sorriso che mantenne mentre mostrava a Jubal quell'ambiente, alternandosi
in una serie di invettive in inglese e in italiano nei confronti di coloro che
avevano distrutto la sua cucina del Nido. Nel frattempo un mestolo, non
assistito, continu a girare il sugo per gli spaghetti.
Poco dopo, Jubal riusc a declinare l'invito di mettersi a capo di una lun-
ga tavola, afferr una sedia qualunque e si sedette. Un posto d'onore venne
occupato da Patty, l'altro rimase vuoto solo che Jubal ebbe l'inquietante
sensazione che a capo di quella tavolata fosse seduto proprio l'Uomo di
Marte, e che tutti tranne lui potessero vederlo; non era un'idea cos improba-
bile.
Davanti a lui sedeva il dottor Nelson.
Jubal si rese conto che sarebbe stato pi sorpreso se Nelson non fosse
stato presente. Gli rivolse un cenno di saluto con il capo. Ciao, Sven.
Ciao, Doc. Condividiamo l'acqua.
Che tu possa dissetarti sempre. Cosa fai da queste parti? Il medico di
turno? Nelson scosse il capo. Studente di medicina.
Hmm. E hai imparato qualcosa?
Ho imparato che la medicina non necessaria.
Se lo avessi chiesto a me, te l'avrei detto io. Hai visto Van?
Dovrebbe arrivare stanotte sul tardi o domani mattina. La sua nave at-
terrata proprio oggi.
Viene spesso da queste parti? domand Jubal.
Lo si pu definire uno studente esterno. Non ha molto tempo per stare
qui con noi.
Be', sar un grande piacere per me. Non lo vedo da almeno un anno e
mezzo. Jubal prese a conversare con l'uomo alla sua destra mentre Nelson
parlava con Dorcas, che si trovava al suo fianco. Jubal percep la stessa fre-
mente aspettativa di prima, solo che, qui a tavola, era ancor pi enfatizzata.
Ci nonostante, non riusciva a notare nulla di particolare; era semplicemen-
te una tranquilla cena in famiglia in rilassata intimit. A un certo punto ven-
ne passato per la tavola un bicchiere d'acqua, ma se venne accompagnato da
un rituale di parole, queste vennero proferite a voce talmente bassa che non
si udirono. Quando il bicchiere giunse davanti a lui, Jubal bevve un piccolo
sorso e lo pass alla ragazza alla sua sinistra (una tipa dai grandi occhi,
troppo intimorita per chiacchierare con lui), dicendo a bassa voce: Ti offro
l'acqua.
Ti ringrazio per l'acqua, pa Jubal riusc a rispondere lei. Furono pra-
ticamente le uniche parole che disse in tutta la cena. Quando il bicchiere ter-
min il giro, giungendo davanti alla sedia vuota a capotavola, vi era circa un
centimetro d'acqua rimasto. Il bicchiere si sollev, si gir, il suo contenuto
scomparve nel nulla, quindi si pos sulla tovaglia, vuoto. Jubal assunse, pe-
raltro correttamente, di aver preso parte a una Condivisione dell'Acqua di
gruppo del Tempio Interno e probabilmente la cerimonia si era tenuta in
suo onore, anche se non sembrava affatto uno dei festini orgiastici che pen-
sava dovessero accompagnare un simile benvenuto formale nei confronti di
un fratello d'acqua. Era forse per via del fatto che si trovavano in un am-
biente poco consono? O forse era stato lui a leggere nei rapporti poco espli-
citi che gli erano stati fatti ci che il suo io voleva leggerci?
O si erano semplicemente limitati a un'ascetica formalit per via della
differenza di et e di opinioni?
Quest'ultima teoria gli pareva la pi plausibile e scopri che ci lo infa-
stidiva non poco. Naturalmente, disse a se stesso, era felice che gli avessero
risparmiato la necessit di rifiutare un invito che certamente non avrebbe
voluto accettare e davanti al quale non si sarebbe trovato entusiasta nem-
meno se fosse stato ancora un giovanotto, poich i suoi gusti erano sempre
stati quelli.
Ci nonostante Nessuno parli di pattinare sul ghiaccio perch la non-
na troppo vecchia per pattinare e non sarebbe gentile. Hilda, tu proponi di
giocare a dama e noi saremo tutti d'accordo, vero ragazzi? Alla nonna piace
un sacco la dama. A pattinare andremo un altro giorno, va bene ragazzi?
Jubal si risenti per quella rispettosa considerazione Che diamine,
avrebbe quasi preferito andare a pattinare sul ghiaccio comunque, a costo di
rompersi un'anca.
Decise invece di dimenticare la questione, di togliersela completamente
dalla mente, e ci riusc grazie all'uomo seduto alla sua destra, loquace circa
quanto non lo era la ragazza alla sua sinistra. Il suo nome, apprese Jubal, era
Sam. Jubal cap in un attimo che si trattava di un uomo molto istruito, un
tratto che normalmente teneva in grande considerazione.
Il fallimento solo apparente lo rassicur Sam. L'uovo era pronto a
schiudersi, e ora ci allargheremo a macchia d'olio. normale che abbiamo
avuto dei problemi, e continueremo certamente ad averne; nessuna societ,
a prescindere da quanto possano essere liberali le sue leggi, pu permettere
che i suoi concetti di base vengano sfidati impunemente. Ed proprio que-
sto che stiamo facendo. Stiamo sfidando ogni cosa, dalla santit del matri-
monio a quella della propriet.
Anche la propriet?
La propriet nel senso in cui viene intesa al giorno d'oggi. Per il mo-
mento Mike non ha fatto altro che prendersela con un paio di case da gioco
truccate. Ma che cosa succederebbe se vi fossero migliaia, decine di miglia-
ia, centinaia di migliaia di persone e anche pi che non possono essere fer-
mate dalla cassaforte di una banca e che sono in grado di prendere tutto ci
che vogliono, limitate solo dalla loro stessa autodisciplina? Secondo me,
quella disciplina molto pi forte di qualsiasi possibile restrizione legale,
ma nessun banchiere pu grokkare una cosa del genere finch non percorre
lui stesso la difficile via che porta all'ottenimento di quella disciplina e
quando lo avr fatto, dubito che continuer a essere un banchiere. Che cosa
credi che succederebbe al mercato azionario se solo gli illuminati conosces-
sero esattamente l'andamento futuro del mercato e gli agenti di borsa, no?
Tu lo sai?
Sam scosse il capo. Non mi interessa minimamente. Ma quel bestione
laggi, mio cugino Saul, assieme ad Allie, si interessa abbastanza della
cosa, la grokka. Michael ha posto loro un limite, consigliando di procedere
con una certa cautela, senza fare colpi troppo grossi, ma loro adesso stanno
lavorando con una dozzina di conti anonimi e devo dire che la cosa funzio-
na. Insomma, voglio dire che chiunque possegga la disciplina in grado di
fare soldi in qualsiasi campo: in borsa, negli immobili, alle corse dei cavalli,
giocando d'azzardo non importa il modo, quando si compete con gente
che non stata risvegliata. Comunque, non credo proprio che scomparireb-
bero i concetti di denaro e propriet; secondo Mike sono entrambi utili, ma
sono sicuro che verrebbero rovesciati completamente, fino al punto che la
gente sarebbe costretta a imparare nuove regole (e dovr impararle nella
maniera pi difficile, come abbiamo fatto noi) o a essere inevitabilmente
surclassata. Cosa credi che succederebbe alle azioni della Lunar Enterprises
se il mezzo di trasporto pi diffuso fra la Terra e la Luna divenisse il teletra-
sporto? Vuoi dire che devo comprare? O vendere? Chiedi a Saul. Po-
trebbe usare la societ attuale, oppure potrebbe mandarla in bancarotta. O
magari lasciarla stabile per un secolo o due. Ma mettendo da parte i ban-
chieri e gli agenti di borsa, pensa a qualsiasi altra occupazione. Come pu
una maestra di scuola insegnare a un bambino che non disposto ad accet-
tare un insegnamento sbagliato? Che ne sarebbe dei medici e dei dentisti se
tutti fossero sempre in perfetta salute? Che cosa accadrebbe alle ditte di abi-
ti e vestiti e a tutti i negozi se a un certo punto le persone decidessero che in
realt i vestiti non sono una cosa poi tanto indispensabile e le donne fossero
molto meno interessate al modo in cui si abbigliano? E non credi forse che
cambierebbe parecchio anche l'agricoltura se si potesse dire alle erbacce di
non crescere nei campi e ai campi come crescere? Senza l'aiuto del Ministe-
ro dell'agricoltura o della John Deere con i suoi trattori? In qualsiasi campo,
il subentrare della nuova disciplina cambierebbe tutto in maniera a dir poco
radicale. Pensa solo a ci che avverrebbe in istituzioni come il matrimonio e
la propriet. Jubal, hai idea di quanti soldi vengono spesi ogni anno in que-
sto paese per l'acquisto di farmaci malthusiani e dispositivi vari?
Ne ho un'idea piuttosto precisa, Sam. In quest'anno fiscale sono stati
spesi oltre un miliardo di dollari solo per contraccettivi orali, pi della met
dei quali in farmaci brevettati pi o meno utili come un bicchiere d'acqua
zuccherata.
Ah gi, dimenticavo che sei un uomo di medicina.
Solo di passaggio. Ma ho una mente da topo raccoglitore
Comunque sia, che cosa credi che succederebbe a quelle grandi indu-
strie, e alle minacce dei moralisti, quando una donna pu decidere di conce-
pire solo quando lo vuole lei, quando immune da qualsiasi malattia, quan-
do le interessa solo l'approvazione dei suoi simili e quando ha mutato il
suo orientamento in maniera talmente radicale che il suo desiderio sessuale
va al di l di quello della stessa Cleopatra, anche se qualsiasi maschio che
tentasse di violentarla verrebbe colto, se lei grokkasse cos, dalla morte cos
in fretta da non rendersi nemmeno conto di quanto sta accadendo? Se le
donne fossero totalmente libere da sensi di colpa e da timori, e allo stesso
tempo invulnerabili se non per loro stessa decisione? Che diavolo, l'indu-
stria farmaceutica crollerebbe immediatamente, per non parlare di altre in-
dustrie, leggi, istituzioni, atteggiamenti, pregiudizi e sciocchezze.
Non ne grokko la pienezza ammise Jubal. Il tuo discorso riguarda un
argomento al quale non mi interesso in maniera diretta da diversi anni, or-
mai.
Un'istituzione per non verrebbe danneggiata da questo mutamento di
pensiero. Mi riferisco al matrimonio.
No?
No. Verrebbe invece purificato, rafforzato e reso pi duraturo e affidabi-
le. Affidabile? Estatico! La vedi quella donna laggi con i capelli lunghi e
neri?
S. Ho avuto modo di deliziarmi per la sua bellezza in precedenza.
Sa benissimo di avere dei capelli splendidi, e le sono cresciuti di quasi
venti centimetri da quando ci siamo uniti alla Chiesa di Mike. mia moglie.
Poco pi di un anno fa, vivevamo assieme come due cani arrabbiati. Lei era
gelosa e io la trascuravo. Eravamo entrambi annoiati, e stavamo assieme
solo grazie ai figli grazie a loro e alla sua possessivit. Sapevo che non
mi avrebbe mai lasciato andare senza una grossa lite e uno scandalo genera-
le e comunque non avevo il fegato di tentare un nuovo matrimonio alla
mia et. Cos mi sono messo un po' da parte, approfittando delle situazioni
che mi capitavano quando sapevo che l'avrei passata liscia (sai, essendo un
professore universitario avevo moltissime tentazioni e ogni tanto qualche
opportunit sicura), e Ruth ha assunto un atteggiamento silenzioso ma piut-
tosto acido. A volte non era nemmeno silenzioso. Poi ci siamo uniti alla
banda Sam sorrise beato e mi sono finalmente innamorato di mia moglie!
La mia ragazza numero uno!
Sam aveva parlato a bassa voce; si trattava di una conversazione intima,
soffocata dai suoni della tavola e dell'allegra compagnia. Ci nonostante,
sua moglie, che si trovava dal capo opposto della tavola, alz lo sguardo.
Sta esagerando, Jubal disse in tono chiaro. Credo di essere al massimo la
numero sei.
Stai sulle tue, bella ribatt suo marito. Questi sono discorsi fra uomi-
ni. Concedi pure a Larry tutta la tua attenzione. Prese in mano un panino e
glielo scagli contro.
Ruth lo ferm a met traiettoria e glielo rilanci continuando a parlare;
Sam lo prese al volo e lo imburr. Sto concedendo a Larry tutta l'attenzio-
ne di cui ha bisogno almeno per il momento. Jubal, quel bruto non mi ha
lasciato finire il discorso. Essere la numero sei per me una cosa meravi-
gliosa! Soprattutto perch, prima che ci unissimo alla Chiesa, il mio nome
non figurava nemmeno sulla sua lista! Erano almeno vent'anni che non arri-
vavo a essere la sua sesta preferita. A quel punto, torn a rivolgere la sua
attenzione a Larry.
Ma la cosa pi importante continu Sam in tono sommesso che ora
siamo veramente compagni, molto pi di quanto non lo fossimo nel miglio-
re periodo del nostro matrimonio esterno, e siamo riusciti a ottenere tanto
attraverso l'addestramento, il cui culmine stato il condividere e l'avvicinar-
si con altri che avevano ricevuto lo stesso addestramento. Tutti finiscono per
formare una coppia all'interno del gruppo, e solitamente, ma non necessaria-
mente, le unioni avvengono fra coppie gi legalmente sposate. A volte per
non succede cos, e in quei casi i riadattamenti avvengono senza problemi di
sorta e con una certa riaffermazione del rapporto della coppia per cos dire
divorziata, sia a letto che nella vita di tutti i giorni. Non c' nulla da per-
dere, solo da guadagnare. Diamine, la formazione di questi rapporti non
deve nemmeno essere necessariamente fra un uomo e una donna. Guarda
Dawn e Jill, a esempio; lavorano assieme come fossero una squadra di acro-
bate.
Hmmm disse Jubal con aria pensierosa. Avevo pensato che fossero
entrambe mogli di Mike.
Non pi di quanto non siano mogli nostre. O di quanto Mike non sia
marito di tutti gli altri. Mike si sempre preoccupato, almeno prima che il
Tempio venisse bruciato, di concedersi il pi possibile a tutti. Se c' una che
pu essere considerata la moglie di Mike, per, quella Patty. Tuttavia, an-
che lei sempre talmente occupata che il loro rapporto molto pi spiritua-
le che fisico. In effetti, si pu dire che sia Mike che Patty siano piuttosto
parsimoniosi quando si tratta di dedicarsi al materasso.
Patty non era lontana quanto Ruth, ma pur sempre dal lato opposto del
tavolo. Alz lo sguardo. Sam, caro, io non mi sento affatto parsimoniosa.
Cosa? ribatt Sam ad alta voce, in tono aspro. L'unica cosa che non
va in questa Chiesa che un uomo non pu avere nemmeno un secondo di
intimit!
Questa dichiarazione port a un fitto lancio di cibo nella sua direzione.
Sam riusc a cavarsela rispedendo tutto indietro senza alzare una mano
finch la complessit dell'operazione non divenne evidentemente eccessiva,
e un piatto di spaghetti lo prese in piena faccia. Jubal not che il piatto era
stato lanciato da Dorcas.
Per un attimo, Sam apparve come la vittima di un incidente automobili-
stico particolarmente sanguinoso. Poi, come d'incanto, il suo volto torn
perfettamente pulito. Persino le macchie di sugo che erano finite sulla cami-
cia di Jubal scomparvero nel nulla. Non dargliene pi, Tony disse Sam.
Ha sprecato il suo piatto, ora giusto che digiuni.
Ce n' ancora un sacco in cucina ribatt Tony. Sam, stai bene con gli
spaghetti addosso. Cosa ne dici del mio sugo? Il piatto di Dorcas si sollev
a mezz'aria e fluttu verso la cucina, quindi torn nuovamente carico di pa-
sta. Jubal decise che quel piccolo miracolo non era opera di Dorcas; la ra-
gazza non gli aveva nascosto dei particolari talenti. Conoscendo lo scarso
appetito di Dorcas e vedendo quanto era carico il piatto, non vi potevano es-
sere dubbi in proposito.
Veramente ottimo questo sugo assenti Sam. Sono riuscito ad assag-
giarne un po' perch mi finito anche in bocca. Che cos'? O forse non il
caso che lo chieda?
Poliziotto tritato rispose Tony.
Nessuno rise. Per un istante, Jubal si senti a disagio. Era una battuta o
no? Poi ricord che questi suoi fratelli d'acqua sorridevano parecchio ma
non ridevano quasi mai, e comunque la carne di poliziotto doveva essere un
cibo piuttosto salutare. Inoltre, se fosse stata carne umana, avrebbe avuto un
netto sapore di maiale, mentre questa sembrava proprio manzo tritato.
Jubal decise di cambiare argomento. Invece la cosa che mi piace di pi
di questa religione
Ma una religione? domand Sam.
Be', una Chiesa. Tu stesso l'hai chiamata chiesa.
una Chiesa assenti Sam. Adempie a tutte le funzioni cui deve
adempiere una Chiesa, inoltre la sua pseudoteologia molto simile a quella
di alcune vere religioni. Fedi. Io ci sono saltato dentro perch ero un ateo
convinto, e ora che sono un Alto prete non so pi come pormi nei confronti
della religione.
Credevo che tu fossi ebreo.
Lo sono. Discendo da una stirpe di rabbini, cos ho finito per diventare
ateo. Guardami un po' adesso Ma mio cugino Saul e mia moglie Ruth
sono entrambi ebrei anche nel senso religioso, e se farai quattro chiacchiere
con Saul, scoprirai che ci non rappresenta assolutamente un handicap ri-
guardo a questa disciplina. Anzi, probabilmente addirittura di aiuto. Guar-
da Ruth: una volta che ha superato la prima barriera, ha progredito molto
pi velocemente di me. diventata pretessa in molto meno tempo di quanto
non ne abbia impiegato io a diventare prete. Ma c' anche da considerare
che lei una spirituale: pensa con le gonadi. Io invece devo farlo nel modo
pi difficile, usando quel che ho fra le orecchie.
La disciplina disse Jubal. Ecco qual la parte che preferisco. Per la
fede nella quale sono stato allevato io, nessuno aveva bisogno di sapere al-
cunch. Bastava confessare i propri peccati e si era salvati, al sicuro fra le
braccia di Ges. Un uomo pu anche essere completamente scemo eppu-
re pu considerarsi tranquillamente un eletto da Dio, con la garanzia della
felicit eterna, solo perch stato convertito. Pu leggere la Bibbia, oppu-
re no. Nemmeno questo richiesto, e certamente non c' bisogno che cono-
sca, o nemmeno che tenti di conoscere, qualsiasi altra cosa. Per quel che ho
grokkato, invece, questa Chiesa non accetta affatto la conversione.
Grokki correttamente.
Se una persona ci vuole entrare, deve iniziare con una grande volont di
apprendere e deve continuare con degli studi lunghi e difficili. Grokko che
anche solo questo fatto di per s sia alquanto salutare.
Pi che salutare assenti Sam. Direi che indispensabile. I concetti di
base non possono essere insegnati a una persona che non conosce la lingua,
e la disciplina che risulta in questa vera e propria cornucopia di benefici (da
come vivere senza dover mai combattere, a come soddisfare tua moglie) de-
riva direttamente dalla logica concettuale dal capire chi sei, perch sei
qui, come funzioni, e dal comportarsi di conseguenza. La felicit significa
funzionare nel modo in cui un essere umano dovrebbe funzionare ma le
parole nella nostra lingua non sono che una mera tautologia, parole vuote.
In marziano invece risultano in una serie completa di istruzioni operative. Ti
ho per caso gi detto che quando sono arrivato qui avevo il cancro?
No, non me l'hai detto.
Non lo sapevo nemmeno io. Michael lo ha grokkato e mi ha mandato
all'ospedale a fare dei controlli e convincere anche me che le cose stessero
effettivamente cos. Poi ci abbiamo lavorato sopra assieme. Una cura basata
sulla fede. Un miracolo. All'ospedale hanno detto che si trattato di una re-
missione spontanea, il che, immagino, significa che il cancro non c'era
pi.
Jubal annui. Linguaggio professionale. Alcuni tumori se ne vanno da
soli, non sappiamo perch.
Io so benissimo il motivo per cui scomparso. In quel periodo stavo
imparando ad avere un minimo controllo del mio corpo, e grazie all'aiuto di
Mike sono riuscito a riparare il danno. Ora posso farlo anche senza il suo
aiuto. Vuoi sentire il mio cuore che si arresta?
No, grazie, un fenomeno che ho gi avuto modo di osservare diverse
volte in Mike. Penso comunque che il mio stimato collega, il signor Nelson,
non sarebbe nemmeno seduto qui di fronte a me se ci di cui hai appena
parlato fosse un caso di fede. Grokko che si tratti semplicemente di un
controllo assoluto e volontario sul proprio corpo.
Vero. Tu grokki, lo sappiamo.
Mmm non mi va di dare del bugiardo a Mike, perch non lo affatto.
Ma nel mio caso, penso che il ragazzo abbia qualche pregiudizio, per quanto
in buona fede.
Sam scosse il capo. Ho parlato con te fino a ora anche perch volevo
verificare di persona, a prescindere dalle parole di Mike. Tu grokki, eccome.
Mi domando quante cose nuove potresti farci apprendere se anche tu ti dessi
la pena di imparare il marziano.
Nulla. Sono una persona anziana, e non credo di poter pi contribuire
ad alcunch.
Permettimi di avere delle riserve in proposito. Tutti noi Primi Nominati
abbiamo dovuto imparare la lingua prima di fare anche il minimo progresso.
Anche le tre persone che sono rimaste con te hanno ricevuto un addestra-
mento intensivo. Mike li ha fatti entrare nello stato di trance, nelle poche
occasioni in cui hanno avuto modo di farci visita. Tutti hanno dovuto impa-
rare il marziano, meno te e a quanto pare tu non ne hai bisogno. A meno
che tu non desideri imparare a toglierti il sugo dalla camicia senza doverla
lavare, ma grokko che certe cose non ti interessano granch.
Sono fenomeni che trovo interessanti solo da osservare.
La maggior parte degli altri si era gi alzata dal tavolo, silenziosamente e
senza cerimonie. Ruth si avvicin a Jubal e Sam. Voi due avete per caso
intenzione di rimanere seduti qui per tutta la notte? Vi devo portare in cuci-
na assieme ai piatti?
Mia moglie mi bistratta. Andiamo, Jubal. Si ferm per baciarla.
Si trattennero un attimo nella stanza in cui era stato sistemato lo stereovi-
sore. Ci sono novit? domand Sam.
Il procuratore della contea disse qualcuno ha tentato di provare che
tutti i disastri di oggi sono opera nostra per non ha voluto ammettere che
non aveva la minima idea di come fossero avvenuti.
Poveraccio. Ha dovuto mordere una gamba di legno e gli fanno male i
denti. Proseguirono finch non trovarono un salotto pi tranquillo. Ho gi
detto in precedenza che dovremo affrontare una serie di problemi disse
Sam. E credo che la situazione diventer critica molto prima che riusciamo
a trovare abbastanza favore nell'opinione pubblica da coprirci le spalle ed
essere tollerati. Ma a quanto pare Mike non ha alcuna fretta. Va bene, abbia-
mo chiuso la Chiesa di Tutti i Mondi, ma adesso apriremo la Congregazione
dell'Unica Fede. Prima o poi ci prenderanno nuovamente a calci, e allora
apriremo da qualche altra parte il Tempio della Grande Piramide, che attire-
r innumerevoli donne grasse e sciocche, alcune delle quali, alla fine della
cura, non saranno pi n grasse n sciocche. Poi, quando l'Associazione dei
Medici, il Foro locale, i giornali e i politici inizieranno a mettersi alle nostre
calcagna, cambieremo di nuovo posto e apriremo la Fratellanza Battista.
Ognuno di questi cambiamenti significher un salto in avanti e former un
nuovo nucleo di persone disciplinate che diventeranno pressoch invulnera-
bili. Mike ha iniziato in questa citt non pi di un anno fa, per niente sicuro
di s e con il solo aiuto di tre pretesse pro forma completamente prive di
esperienza nel campo. Ora abbiamo un Nido pi che consolidato pi un
certo numero di adepti che sono gi a buon punto e con i quali possiamo
metterci in contatto non appena si saranno calmate le acque. E un giorno, un
giorno saremo talmente forti che nessuno oser pi darci fastidio.
Be' assent Jubal potrebbe anche funzionare. Ges Cristo ha fatto un
bel po' di baccano con soli dodici discepoli. Anche se ci voluto un po' di
tempo.
Sam sorrise. Un ragazzo ebreo. Grazie per averlo nominato. Lui rappre-
senta il grande successo della mia trib, e tutti noi lo sappiamo bene, anche
se molti ebrei preferiscono non parlarne. Ma lui era un ragazzo ebreo che ha
fatto del bene, ed essendo io stesso ebreo, sono fiero di lui. Ed bene notare
che Ges non ha tentato di fare tutto in pochi giorni. Ha dimostrato grande
pazienza, mettendo in piedi un'organizzazione solida e lasciando che cre-
scesse. Anche Mike molto paziente. La capacit di attendere una parte
talmente integrante della disciplina che non nemmeno pi pazienza; una
cosa automatica. Niente stress. Assolutamente niente stress.
Un ottimo atteggiamento, in tutti i campi.
Non un atteggiamento. Fa parte della messa in pratica della disciplina.
Jubal, grokko che sei un po' stanco. Desideri che ti faccia passare la stan-
chezza? O preferisci andare a letto? Perch in caso contrario, i fratelli ti pos-
sono tenere sveglio per tutta la notte a chiacchierare. Nessuno di noi dorme
granch.
Jubal sbadigli. Penso che opter per un lungo e distensivo bagno cal-
do, seguito da circa otto ore di sonno profondo. Chiacchierer con i fratelli
domani e nei giorni a seguire.
Nei molti giorni a seguire assenti Sam.
Jubal trov da solo la sua stanza, dove venne immediatamente raggiunto
da Patty, che insist nuovamente nel volergli preparare la vasca. Gli prepar
anche il letto, in maniera molto precisa e senza mai usare le mani, sistem
una brocca di cubetti di ghiaccio freschi, la bottiglia e il bicchiere sul como-
dino, gli prepar un drink e appoggi un altro bicchiere pieno sul bordo del-
la vasca da bagno. Lui non le fece fretta, soprattutto perch era arrivata con
tutti i suoi tatuaggi ben in mostra. Jubal ne sapeva abbastanza sulla sindro-
me che porta a tatuarsi a quel modo da essere certo che, se non avesse fatto
alcun commento e non le avesse chiesto di mostrarglieli, Patty se ne sarebbe
offesa, anche se magari non lo avrebbe dato a vedere.
Jubal non manifest n prov la sensazione di disagio che aveva provato
Ben Caxton in un'occasione simile avvenuta in precedenza. Si svesti tran-
quillamente, come se nulla fosse, e scopri con un certo orgoglio, per quanto
venato d'amarezza, che non provava vergogna malgrado fossero ormai di-
versi anni che non si faceva vedere nudo da nessuno, uomo o donna che fos-
se. A Patty sembrava importare ancora meno, e lui non si scompose. La don-
na tatuata si limit ad assicurarsi che la temperatura dell'acqua fosse giusta
prima di permettergli di entrare nella vasca.
Rimase quindi seduta accanto a lui e gli spieg il significato di ogni sua
immagine e la sequenza in cui andavano guardate.
Jubal rimase piuttosto colpito, come era naturale, e si profuse in abbon-
danti complimenti, dando sfoggio di grande cortesia, pur rimanendo obietti-
vo come un buon critico d'arte. Dovette ammettere a se stesso che si trattava
della pi grande dimostrazione di virtuosismo con l'ago che avesse mai avu-
to modo di vedere. Confrontare con questi i tatuaggi della sua amica giap-
ponese equivaleva pi o meno a confrontare un tappeto da quattro soldi al
miglior Bokayhara.
Stanno cambiando un pochino gli disse Patty. Prendi a esempio la
scena della Sacra Nascita; la parete sta iniziando a incurvarsi e il letto as-
somiglia sempre pi a un tavolo d'ospedale. Naturalmente anch'io sono
cambiata, e anche parecchio. Sono sicura che a George non dispiacerebbe
affatto. Nessun ago ha toccato pi la mia pelle da quando se n' andato in
Paradiso quindi se avvengono dei cambiamenti miracolosi sono certa che
lui lo sa, e che magari c' anche il suo zampino.
Jubal decise che Patty era una persona un po' tocca, ma decisamente sim-
patica. Nel complesso, preferiva relazionarsi con la gente un po' tocca. Il
cittadino medio lo lasciava indifferente. Comunque, non era poi cos stra-
na; Patty gli aveva permesso di svestirsi da solo, quindi aveva infilato i suoi
abiti nell'armadio senza nemmeno sfiorarli. Era la prova vivente del fatto
che una persona non doveva per forza essere sana di mente (chi lo era, in
fondo?) per godere dei benefici di quell'incredibile disciplina marziana che
apparentemente il ragazzo era in grado di insegnare a chiunque.
Dopo un po', Jubal percep che Patty era pronta ad andarsene, e le tolse
l'imbarazzo chiedendole di dare il bacino della buona notte alle sue nipotine,
dato che lui se n'era dimenticato. Ero troppo stanco, Patty comment.
Patty annui. Mi stanno chiamando per lavorare al dizionario. Si prote-
se in avanti e lo baci, in maniera molto affettuosa ma rapida. Lo porter
alle nostre bimbe.
E dai anche una carezza a Ciambella di Miele.
Certo. Lei ti grokka, Jubal. Ha subito capito che i serpenti ti piacciono.
Bene. Condividi l'acqua, fratello.
Tu sei Dio, Jubal. Patty si allontan. Jubal si rilass nella vasca, e si
sorprese nel constatare che non si sentiva pi stanco e che le ossa non gli
dolevano affatto. Patty era un vero e proprio tonico serena felicit, allo
stato puro. Desider non avere alcun dubbio nemmeno lui ma poi com-
prese che non desiderava essere nessun altro tranne il vecchio capriccioso e
condiscendente con se stesso che era.
Infine si insapon, si sciacqu con la doccia e decise di radersi, cos non
avrebbe avuto bisogno di farlo l'indomani prima di colazione. Dopo un po'
chiuse a chiave la porta, spense la luce principale e si infil a letto.
Aveva cercato qualcosa da leggere ma, con suo grande disappunto, non
aveva trovato nulla. Questo era l'unico vizio al quale era veramente assue-
fatto, ma non aveva voglia di uscire nuovamente fuori a cercare qualcosa.
Decise invece di finire il drink che gli aveva preparato Patty, quindi spense
l'abatjour e si rilass.
Ma non si addorment subito. A quanto pareva, la piacevole chiacchiera-
ta con Patty lo aveva risvegliato, dandogli la sensazione di essersi riposato a
sufficienza. Era ancora sveglio quando entr Dawn.
Chi ? chiese.
Dawn, Jubal20.
Non pu essere gi l'alba, erano appena le Ah.
S, Jubal. Sono io.
Maledizione, credevo di aver chiuso a chiave. Figliola, esci immediata-
mente da Ehi! Cosa ci fai nel mio letto? Fuori!
S, Jubal, ora me ne vado. Ma prima voglio dirti una cosa.
Cosa?
Ti amo da molto tempo. Quasi da quanto ti ama Jill.
Per tutti i Smettila di dire idiozie ed esci subito da questa stanza.
Ora me ne vado, Jubal disse Dawn in tono molto umile. Ma prima
voglio che tu mi ascolti. Riguarda le donne.
Ora non la voglio sentire. Me la dirai domattina.
Adesso, Jubal.
Jubal emise un sospiro. Va bene. Resta pure dove sei.
Jubal mio amato fratello. Agli uomini interessa molto l'aspetto di noi
donne, cos noi cerchiamo di apparire pi belle, e trovo che questo sia un
bene. Come ben saprai, una volta facevo la spogliarellista. Questo era un
bene, perch permettevo agli uomini di apprezzare la mia bellezza. Ed era
un gran bene anche per me, perch mi rendevo conto che loro avevano biso-
gno di ci che io davo loro. Per, Jubal, le donne non sono come gli uomini.
A noi interessa ci che un uomo . A volte ci poniamo domande sciocche,
come: ricco? Oppure: si prender cura dei miei figli e li tratter con amo-
20
Dawn, in inglese alba (N.d.T.).
re? un tipo buono? Tu sei buono, Jubal. Ma la bellezza che noi vediamo in
voi non la stessa che voi vedete in noi. Tu sei bellissimo, Jubal.
Per l'amor di Dio!
Penso che tu abbia parlato giustamente. Tu sei Dio e io sono Dio, e io
ho bisogno di te. Ti offro l'acqua. Mi permetterai di condividerla con te e di
avvicinarmi a te?
Senti, figliola, se ho capito bene ci che mi stai offrendo
Hai grokkato perfettamente, Jubal. Voglio condividere con te tutto ci
che ho. Me stessa. Noi stessi.
Come immaginavo. Mia cara, tu hai parecchio da condividere, ma in
quanto a me be', credo che tu sia arrivata in ritardo di diversi anni. Mi rin-
cresce sinceramente, credimi. Tuttavia, ti ringrazio. Profondamente. Ora
vattene e lascia dormire il vecchio.
Dormirai, quando l'attesa sar colmata. Jubal io potrei darti la forza,
ma grokko che non affatto necessario.
Maledizione, forse una volta non sarebbe stato necessario! si disse Jubal.
No, Dawn. Ti ringrazio comunque, cara.
Dawn si mise in ginocchio sul letto e si chin verso di lui. Ancora una
cosa, allora. Jill mi ha detto che se ti rifiutavi, dovevo mettermi a piangere.
Vuoi che bagni il tuo petto con le mie lacrime? Condividiamo l'acqua a que-
sto modo?
Jill si prender una bella strigliata!
S, Jubal. Sto iniziando a piangere. Non fece alcun suono, ma dopo
qualche istante Jubal senti una lacrima calda e piena che gli cadeva sul pet-
to seguita da un'altra da un'altra ancora, e da ancora altre. Dawn sin-
ghiozzava silenziosamente.
Jubal imprec fra s, allung le braccia verso di lei e collabor con l'i-
nevitabile.
36

Jubal si svegli riposato, felice e pieno di vita, e si rese subito conto che
erano anni che non si sentiva cos bene prima della colazione. Ormai era da
molto che riusciva a superare il periodo di vuoto che passava fra il momento
in cui si alzava dal letto e il primo caff, confortandosi con il pensiero che il
giorno dopo forse sarebbe stato pi facile.
Quel mattino si ritrov addirittura a fischiettare, cosa che faceva in ma-
niera pessima. Lo not, si controll, se ne dimentic e riprese a fischiettare.
Guard la sua immagine riflessa nello specchio, si produsse in un sorrisi-
no timido, quindi in un ampio sorriso. Vecchio incorreggibile sporcaccio-
ne disse fra poco mandano un'ambulanza a prenderti. Not un pelo bian-
co sul petto, lo strapp, non fece caso ai molti altri peli che erano altrettanto
bianchi, quindi continu a prepararsi per affrontare il mondo.
Non appena usc dalla porta, incontr Jill. Un caso? No, ormai non era
pi disposto a credere nelle coincidenze, visto l'ambiente. Era tutto perfet-
tamente organizzato, come in un computer. Jill gli si butt fra le braccia.
Jubal oh, come ti amiamo! Tu sei Dio.
Le restitu il bacio con lo stesso calore da lei dimostrato, decidendo che
un gesto diverso sarebbe stato decisamente ipocrita e scopri che baciare
Jill era diverso da baciare Dawn in un senso che andava al di l di qualsiasi
descrizione o spiegazione verbale.
Poco dopo, allung le braccia senza mollarla. Maledetta piccola Messa-
lina sei riuscita a incastrarmi.
Jubal caro sei stato fantastico.
Come diavolo facevi a sapere che potevo farlo?
Lei gli rivolse uno sguardo di completa innocenza. Jubal, ne sono sem-
pre stata sicura, fin dal primo giorno in cui io e Mike siamo venuti a stare da
te. Devi sapere che anche allora, quando Mike si trovava in trance, riusciva
a guardarsi attorno, anche a una certa distanza, e a volte guardava anche
dalle tue parti per vedere se dormivi o meno, magari perch aveva qualche
domanda da porti.
Ma io ho sempre dormito da solo!
S, caro. Ma non era esattamente questo che intendevo. E ho sempre do-
vuto spiegare a Mike le cose che non riusciva a capire.
Umpf! Jubal decise di non proseguire nell'indagine. Comunque sia,
non avresti dovuto incastrarmi a quel modo.
Grokko che non stai parlando in piena sincerit, Jubal e tu grokki che
parlo giustamente. Dovevamo farti entrare nel Nido a tutti gli effetti. Abbia-
mo bisogno di te. E dato che tu, nella tua bont, sei una persona timida e
umile, abbiamo fatto quanto era necessario per darti il benvenuto senza fe-
rirti. E grokko che ci siamo riusciti.
Cos' questa storia del plurale?
stata una Condivisione dell'Acqua piena, comprendente tutto il Nido,
come puoi ben grokkare, dato che c'eri anche tu. Mike ha addirittura inter-
rotto ci che stava facendo e si risvegliato apposta dalla meditazione Ha
grokkato con te e ci ha tenuti tutti assieme.
Jubal decise che era meglio abbandonare subito anche questa indagine.
Allora Mike finalmente sveglio. per questo che i tuoi occhi brillano a
quel modo.
Solo in parte. Naturalmente, siamo sempre felici quando sveglio ma
allo stesso tempo lui non se ne va mai davvero. Jubal, grokko che tu non hai
grokkato appieno il nostro modo di condividere l'acqua. Ma l'attesa verr
colmata. Neanche Mike ha grokkato la cosa immediatamente; pensava che
fosse solo per affrettare la schiusa delle uova, come su Marte.
Be' quello lo scopo primario, il pi ovvio: i bambini. Ed proprio
per questo che una persona della mia et, che non ha alcun desiderio o in-
tenzione di incrementare ulteriormente la stirpe, non dovrebbe comportarsi
in maniera tanto sciocca.
Jill scosse il capo. I bambini sono ovviamente il risultato ma non
sono lo scopo primario dell'atto. I figli danno significato al futuro, e questo
un gran bene. Ma una donna, nel corso della propria vita, in genere riesce
a rimanere incinta una dozzina di volte al massimo, mentre pu condividere
il suo corpo quante volte vuole, migliaia ed proprio questo lo scopo
principale di questo gesto che possiamo fare tanto spesso ma che faremmo
molto meno se fosse finalizzato solo alla riproduzione. una condivisione e
un avvicinamento, ora e sempre. Jubal, Mike ha grokkato tanto perch su
Marte le due cose, la riproduzione e l'avvicinarsi, sono separate e ha an-
che grokkato che il nostro metodo decisamente migliore. una cosa bel-
lissima non essere nati marziani Essere un essere umano E per di pi
una donna!
Jubal la guard attentamente. Figliola, sei per caso incinta?
S, Jubal. Ho grokkato che l'attesa era colmata e che ero libera di esser-
lo. La maggior parte delle donne del Nido non hanno avuto bisogno di at-
tendere, ma io e Dawn siamo state piuttosto occupate ultimamente. Ma
quando abbiamo grokkato il sopraggiungere di questo momento, ho grokka-
to che avrei avuto il tempo per un figlio e puoi vedere tu stesso che effet-
tivamente sar cos. Mike non ha certo intenzione di ricostruire il Tempio in
nottata, quindi questa Alta pretessa avr tutto il tempo che vuole per alleva-
re un bambino dentro di s. L'attesa viene sempre colmata.
Da tutte queste chiacchiere campate in aria, Jubal estrasse il fatto centra-
le: la convinzione di Jill riguardo alla possibilit di tale evento. Non vi pote-
vano essere dubbi riguardo al fatto che avesse avuto molte occasioni. Decise
che l'avrebbe portato a casa con s per il parto, se possibile. I metodi da su-
perman di Mike andavano benissimo, ma non sarebbe certo stato un male
avere a portata di mano anche le migliori apparecchiature e tecniche moder-
ne. Non aveva alcuna intenzione di perdere Jill per colpa di un'eclampsia21 o
di qualche altro inconveniente, ed era disposto a far valere le sue ragioni an-
che a costo di litigare con i ragazzi.
Per un attimo gli venne alla mente un'altra possibilit, ma decise di non
parlarne. Dov' Dawn? E dov' Mike? C' un silenzio in giro Fino a
quel momento, nessuno si era ancora avventurato nel corridoio in cui si tro-
vavano, e in pi non si sentiva nemmeno un sussurro Eppure, quella stra-
na sensazione di felice aspettativa era ancora pi forte della sera precedente.
Jubal si sarebbe aspettato che la tensione calasse notevolmente in seguito
alla cerimonia cui a quanto pareva aveva partecipato anche lui stesso (sep-
pure inconsapevolmente), e invece percepiva ancora un inconfondibile sen-
so di elettricit nell'aria. Gli venne improvvisamente alla mente la sensazio-
ne che aveva provato quando, da piccolino, attendeva di assistere alla sua
prima parata del circo e qualcuno aveva gridato Arrivano gli elefanti!
Jubal ebbe la sensazione che, se solo fosse stato un po' pi alto, avrebbe
potuto vedere gli elefanti al di l della folla. Solo che non vi era folla.
Dawn mi ha detto di darti un bacio da parte sua. Sar occupata per le
prossime tre ore circa. E anche Mike ancora impegnato; rientrato nel suo
stato di trance.
Oh.
Non essere cos deluso, fra poco lo vedrai. Sta facendo uno sforzo parti-
colare per liberarsi, proprio per poterti incontrare. Duke ha passato tutta la
notte in giro per la citt a cercare i registratori ad alta velocit che ci servo-
no per il dizionario, e ora tutti i cervelli disponibili si stanno riempiendo di
simboli fonetici marziani. Finito questo blocco, Mike potr salutarti in ma-
niera adeguata. Dawn ha appena iniziato a dettare; io ho appena finito una
sessione, e sono venuta qui proprio per darti il buon giorno. Adesso devo
tornare a ricevere l'ultima parte che mi spetta, quindi mi liberer poco dopo
Dawn. Ma eccoti il suo bacio; il primo era solo da parte mia. Gli avvolse le
21
L'eclampsia gravidica una crisi convulsiva che pu colpire le gestan-
ti, le partorienti e le puerpere (N.d.r.).
braccia attorno al collo, e ancora una volta premette le labbra vogliose sulle
sue. Caspita! disse infine. Perch abbiamo aspettato cos tanto? Ciao, ci
vediamo fra poco.
Jubal trov un po' di gente in sala da pranzo. Duke alz lo sguardo, lo sa-
lut con un cenno della mano, quindi torn a dedicarsi al suo cibo. Non ave-
va assolutamente l'aspetto di chi stato sveglio tutta una notte Infatti, era-
no gi due notti che non dormiva.
Jubal restitu il saluto, e venne afferrato per un orecchio da Becky Vesey.
Ciao, vecchio caprone! La donna lo attir a s e gli sussurr: L'ho sem-
pre saputo come mai non sei mai venuto dalle mie parti a consolarmi da
quando morto il Professore? Continu ad alta voce: Siediti qui accanto
a me, e raccontami quali diavolerie hai progettato ultimamente.
Un attimo solo, Becky. Jubal si rec dalla parte opposta del tavolo.
Ciao, skipper. Hai fatto buon viaggio?
Sta diventando facile come guidare un pullman. Non credo che tu cono-
sca la signora van Tromp. Mia cara, fece rivolto alla donna il fondatore di
questo festino, il solo e unico Jubal Harshaw Se ve ne fossero due, sareb-
bero decisamente troppi.
La moglie del capitano era una donna alta, dai tratti semplici, con uno
sguardo calmo e distaccato. Si alz in piedi e baci Jubal. Tu sei Dio.
Uh, tu sei Dio. Tanto valeva che si abituasse a quel rituale, pens Ju-
bal. Che diamine, se lo diceva abbastanza spesso avrebbe anche potuto arri-
vare a mollare le sue ultime inibizioni e crederci e in effetti la cosa non
suonava affatto male, con le amichevoli braccia della vrouw22 del capitano
avvolte attorno al suo corpo.
Decise che quella donna avrebbe potuto insegnare qualcosa persino a Jill
per quanto riguardava il baciare. Infatti, com'era che aveva detto una volta
Anne? Concede al bacio tutta la sua attenzione.
Van disse immagino che non dovrei stupirmi assolutamente di trovar-
ti qui.
Be' rispose l'astronauta un uomo che si reca regolarmente sulla super-
ficie di Marte dovrebbe essere in grado di chiacchierare con i nativi del luo-
go, no?
Giusto per amore della discussione, no?
Vi sono anche altri aspetti positivi. Van Tromp allung una mano per
prendere un pezzo di pane tostato, e il pane cooper, avvicinandosi. Il
mangiare buono, e la compagnia anche.
Um, in effetti.
Jubal lo chiam Madame Vesant pronto.
Jubal torn al proprio posto, dove si trov davanti a un piatto di uova e
22
In danese, moglie (N.d.r.).
toast, un bicchiere di spremuta d'arancia e altre delizie. Becky gli diede una
pacca sulla coscia. Un'ottima riunione di preghiera, mio stallone.
Donna, torna ai tuoi oroscopi!
A proposito, caro, voglio sapere il momento esatto della tua nascita.
Uh, sono nato in tre giorni successivi, in diversi orari. Ero un bambino
troppo grande, e mi hanno dovuto tirare fuori a sezioni. Becky rispose in
maniera volgare. Lo scoprir aggiunse poi.
Non ci riuscirai: il municipio del paese brucio completamente quando
avevo tre anni.
C' sempre un modo. Vuoi fare una piccola scommessa?
Continua a tormentarmi a questo modo e scoprirai che non sei ancora
troppo vecchia per una bella sculacciata. Come ti va la vita, ragazza?
Tu che dici? Come mi trovi?
In salute. Un po' larghina di sedere. Hai cambiato i capelli.
Niente affatto. Ho smesso di usare l'henne da mesi. Dacci dentro, ami-
co, e ci libereremo presto di quella peluria bianca che ti ritrovi. La sostitui-
remo con un vero praticello.
Becky, mi rifiuto categoricamente di tornare giovane, per qualsiasi mo-
tivo. Sono diventato decrepito nella maniera pi difficile, e ho intenzione di
godermi al massimo il mio stato. Smettila di cinguettare e lasciami mangia-
re in pace.
Sissignore. Vecchio caprone.
Jubal si stava giusto alzando dal tavolo, quando entr l'Uomo di Marte.
Padre! Oh, Jubal! Gli corse incontro, lo abbracci e lo baci.
Jubal si liber lentamente dall'abbraccio. Comportati come un ragazzo
della tua et, figliolo. Siediti a fare colazione, io rimango a tenerti compa-
gnia.
Non sono venuto per mangiare. Sono venuto a cercare te. Troviamo un
posto per parlare un poco.
Va bene.
Si recarono nel salotto di uno degli appartamenti, con Mike che tirava Ju-
bal per una mano come un ragazzino emozionato che d il benvenuto al suo
nonnino preferito. Mike scelse una grossa e comoda poltrona per Jubal e si
accomod a sua volta su un divano posto al suo fianco. La stanza si trovava
a un'estremit dell'edificio, e le sue portefinestre davano direttamente sulla
piattaforma d'atterraggio privata. Jubal si alz e spost la sua poltrona quan-
to bastava per non avere la luce negli occhi mentre parlava con il suo figlio
adottivo. Non si sorprese affatto, ma rimase leggermente seccato quando
not che la pesante poltrona si stava muovendo da sola, le sue mani ridotte
improvvisamente alla funzione di mere guide.
I due uomini e la donna che si trovavano nella stanza al loro arrivo se ne
andarono poco dopo, con tranquillit e senza alcuna cerimonia. A quel pun-
to Mike e Jubal furono soli, a parte una piccola interruzione durante la quale
vennero portati loro due bicchieri del brandy preferito di Jubal portati a
mano, come Harshaw ebbe modo di constatare con piacere. Era pi che di-
sposto a concedere che il controllo sugli oggetti circostanti che avevano
queste persone rappresentava un grande risparmio di fatica nonch di dena-
ro (almeno per quanto riguardava le spese di lavanderia: la sua camicia
sporca di sugo era talmente pulita che l'aveva indossata di nuovo), e indub-
biamente doveva ammettere che si trattava di un metodo da preferire alla
cieca funzionalit degli elettrodomestici meccanici. Tuttavia, Jubal non era
abituato al telecontrollo fatto senza cavi o onde di sorta; lo sconvolgeva allo
stesso modo in cui le carrozze senza cavalli disturbavano gli onesti e rispet-
tabili equini nel periodo in cui era nato Jubal.
Fu Duke a servire il brandy. Ciao, cannibale lo salut Mike. Grazie.
Sei diventato il nuovo maggiordomo?
De nada, mostro. Qualcuno deve pur farlo, e tutti i cervelli disponibili
sono stati schiavizzati dai tuoi microfoni.
Be', nel giro di un paio d'ore avranno finito tutti, cos potrai tornare alla
tua inutile e lasciva esistenza. Il lavoro completato, cannibale. Finito.
Compiuto.
Tutta la maledettissima lingua marziana in un sol colpo? Mostro, sar
meglio che mi lasci controllare che tu non abbia fuso qualche resistenza.
Oh, no, no! Non tutta la lingua marziana, sono solo le mie nozioni ele-
mentari, o almeno lo erano, perch ora il mio cervello sembra un sacco vuo-
to. Ma ci saranno sempre dei professoroni come Mahmoud che si recheran-
no su Marte nel prossimo secolo per completare l'opera con ci che io non
ho avuto modo di imparare. Tuttavia, devo dire che ho fatto un gran lavoro;
circa sei settimane di tempo soggettivo da stamattina alle cinque credo
che fossero le cinque, no, quando abbiamo aggiornato la seduta? E ora i no-
stri coraggiosi e volonterosi assistenti possono portarlo a termine, lasciando-
mi libero di chiacchierare con Jubal senza avere nulla che mi tormenti.
Mike si stiracchi e sbadigli. una bella sensazione. sempre bello fini-
re un lavoro.
Scommetto che prima che finisca la giornata avrai trovato qualche altro
modo per schiavizzarci comment Duke. Capo, questo mostro marziano
non capace di stare tranquillo un attimo. So per certo che questa la prima
volta in almeno due mesi che si concede un attimo di riposo per chiacchie-
rare. Dovrebbe iscriversi alla lega dei lavoratori stakanovisti. E comunque
tu dovresti venire pi spesso da queste parti: fai un ottimo effetto su Mike.
Che Dio faccia in modo che io non sia mai cos, con lui o con chiunque
altro.
Fatti un giretto, cannibale disse Mike e smettila di raccontare frottole
su di me.
Frottole, eh? Grazie a te non sono pi capace di raccontare nemmeno
una balla, e ti assicuro che un bell'handicap in certi locali che frequento.
Detto questo, Duke lasci la stanza.
Mike sollev il bicchiere. Condividiamo l'acqua, fratello padre Jubal.
Bevi profondamente, figliolo.
Tu sei Dio.
Rilassati, Mike. Finch me lo dicono gli altri sopporto e rispondo in ma-
niera cortese, ma non venire a dare del Dio a me. Ti conosco da quando non
eri altro che un uovo.
Va bene, Jubal.
Cos va meglio. Da quando hai preso l'abitudine di bere al mattino?
Continua a farlo e ti rovinerai lo stomaco. Non riuscirai mai a diventare un
vecchio ubriacone felice come me.
Mike osserv il suo bicchiere pieno a met. Io bevo quando il gesto rap-
presenta una condivisione. L'alcol non ha alcun effetto su di me, n sulla
gran parte degli altri, a meno che non lo vogliamo noi. Una volta ho lasciato
agire l'effetto senza fermarlo o contrastarlo, finch non sono svenuto. una
strana sensazione. Non un bene, per quel che ho grokkato. solo un modo
per scorporarsi per un po' senza scorporarsi realmente. Sono in grado di ot-
tenere un effetto migliore da solo quando mi ritiro in me stesso, e senza pro-
curarmi alcun danno.
Perlomeno pi economico.
Uh, non spendiamo praticamente nulla in alcolici. Anzi, a dir la verit
gestire l'intero tempio costava meno di quanto non avvenga per la tua casa.
A parte l'investimento iniziale, le nostre spese maggiori erano il caff e le
torte ci divertivamo fra di noi. Avevamo bisogno di cos poco che sono
arrivato a chiedermi che cosa fare con tutti i soldi che entravano.
Allora perch accettavate le offerte?
Oh, li devi pur far pagare qualcosa, Jubal. I polli non sono interessati a
ci che gratis.
Uhm, lo so; mi stavo solo domandando se lo sapevi anche tu.
Oh, s, Jubal, io grokko i polli. All'inizio ho tentato di predicare gratui-
tamente. Avevo un sacco di soldi, quindi ho pensato che fosse giusto fare
cos. Invece non funzion. Noi umani dobbiamo progredire in maniera con-
siderevole prima di saper accettare un regalo e capirne il valore. Di solito
non concedo nulla gratis fino almeno al sesto Cerchio. A quel punto sono in
grado di accettarlo e ti assicuro che accettare molto pi difficile che
dare.
Hmm figliolo, non hai mai pensato di scrivere un libro sulla psicolo-
gia umana?
L'ho gi fatto, ma in marziano. Stinky ha i nastri. Mike osserv nuo-
vamente il bicchiere, quindi prese un lento e sibaritico sorso. C' qualcuno
fra noi che ama il liquore; Saul, Sven, io stesso e qualche altro. E ho impa-
rato che posso agire in modo da provare un effetto minimo per poi tenerlo a
quel livello, ottenendo cos uno stato euforico molto simile a quello in cui
mi trovo quando sono in trance senza dovermi ritirare in me stesso. Un dan-
no cos piccolo molto facile da riparare. Bevve di nuovo. Ed esatta-
mente ci che sto facendo stamattina sto lasciando che l'alcol mi faccia
quel minimo di effetto per essere pi felice con te.
Jubal lo osserv attentamente. Figliolo, tu non stai bevendo solo per es-
sere pi socievole. Hai qualcosa che ti frulla in mente.
S, vero.
Hai voglia di parlarne?
S. Padre, sempre un grande bene stare con te, anche quando non ho
alcun problema. Tu sei l'unico umano con il quale posso parlare liberamen-
te, perch so che grokki e che non ti sconvolger pi di tanto. Jill anche
lei grokka sempre, ma so che se le parlo di qualcosa che mi affligge, diventa
afflitta anche lei. E per Dawn vale la stessa cosa. Patty Be' Patty riesce
sempre a togliermi di dosso il dolore, solo che poi se lo tiene per s. Tutte e
tre sono troppo vulnerabili, e cos non posso mai rischiare di condividere
appieno con loro qualcosa che non ho grokkato e serbato nell'animo. Mike
assunse un'aria molto pensierosa. La confessione necessaria. I cattolici lo
sanno bene, e infatti ce l'hanno e hanno uno squadrone di uomini forti in
grado di accettarla. I fosteriti invece usano la confessione di gruppo, che
usano per sminuirne il peso. Ora devo introdurre la confessione anche in
questa Chiesa, come parte della purificazione primaria. L'abbiamo gi, ma
avviene a livello spontaneo quando il pellegrino non ne ha pi bisogno real-
mente. Per fare questo ci servono persone molto forti, poich anche se rara-
mente il peccato ha a che fare con un vero e proprio sbaglio, in realt
ci che il peccatore grokka essere peccato ad avere importanza, e quando lo
grokki con lui, puoi rimanere facilmente turbato. Io lo so bene.
Mike prosegui, convinto. La bont non sufficiente, non lo mai. Que-
sto stato uno dei miei primi errori, poich fra i marziani la bont e la sag-
gezza sono la stessa cosa. Ma per noi umani non cos. Prendi Jill, a esem-
pio. Quando l'ho conosciuta, era una persona completamente buona. Ci no-
nostante, era molto confusa, e io ho rischiato di distruggere lei e anche me
stesso (poich anch'io ero molto confuso) prima di trovare un equilibrio.
Ci che ci ha salvati, mentre io imparavo da lei a essere umano e lei impara-
va quello che io so, stata la sua infinita pazienza. La pazienza una dote
molto rara fra gli esseri umani.
Ma la bont di per s non mai sufficiente. necessario combinarla
con una solida saggezza di fondo, affinch porti al bene. La bont senza la
saggezza porta inevitabilmente al male. Sorrise, e il suo volto si illumin.
Ed proprio per questo che ho bisogno di te, padre. Non solo perch ti vo-
glio bene. Io ho bisogno di confessarmi con te.
Jubal fece una smorfia. Per l'amor di Dio, Mike; non farla cos lunga.
Dimmi cosa ti preoccupa, vedrai che troveremo una via d'uscita.
S, padre.
Ma Mike non disse nulla. Fu Jubal a rompere il silenzio. Ti senti triste
per la distruzione del tuo tempio? Non posso darti torto, ma visto che di sol-
di ne hai in abbondanza, puoi sempre costruirne un altro.
Oh no, di questo non mi importa assolutamente nulla!
Cosa?
Quel tempio era come un diario le cui pagine sono ormai tutte piene.
meglio prenderne uno nuovo piuttosto che riscrivere su fogli gi usati. Il
fuoco non ha distrutto tutte le esperienze che sono state vissute al suo inter-
no e se vogliamo vedere l'evento dal punto di vista della pubblicit e della
politica ecclesiastica, essere stati buttati fuori in un modo tanto spettacolare
risulter probabilmente utile, anche se alla lunga. No, Jubal, gli ultimi due o
tre giorni non sono stati altro che un piacevole intermezzo in una routine
quotidiana molto faticosa. Nessun danno. La sua espressione cambi im-
provvisamente. Padre ultimamente ho appreso di essere una spia.
Cosa intendi, figliolo? Spiegati meglio.
Una spia per gli Anziani. Mi hanno mandato qui per spiare la nostra
gente.
Jubal ci pens su. Mike disse infine io so che tu sei un uomo brillan-
te. evidente che possiedi poteri che io non ho mai avuto e che non avevo
mai visto esercitare in tutta la mia vita. Ma anche un genio pu ingannarsi.
Lo so. Lascia che ti spieghi, poi potrai decidere se sono pazzo o no. Sai
come funzionano i satelliti di sorveglianza usati dalle forze di sicurezza del-
la Federazione?
No.
Non sto parlando dei dettagli tecnici che potrebbero interessare Duke,
sto parlando dello schema generale su cui lavorano. Orbitano attorno al glo-
bo, raccogliendo dati e archiviandoli. Poi, a un tratto, riversano sulla Terra
tutte le informazioni che hanno raccolto. La stessa cosa stata fatta con me.
Sai che noi del Nido usiamo un metodo di comunicazione telepatico, no?
Sono stato costretto a crederci.
Lo usiamo, eccome. A proposito, questa conversazione assolutamente
privata. E a parte questo, non credo che nessuno oserebbe mai leggere nel
tuo cervello; non so nemmeno se ci riusciremmo. Anche ieri sera, il collega-
mento avvenuto attraverso la mente di Dawn, non attraverso la tua.
La notizia mi arreca un certo sollievo.
Ti spiegher pi avanti. Io non sono che un uovo per quanto riguarda
questa arte; gli Anziani sono i veri maestri. Sono rimasti in contatto con me,
ma mi hanno lasciato fare, ignorandomi. Poi mi hanno improvvisamente
svuotato di tutto ci che avevo visto, sentito, fatto, provato e grokkato, inse-
rendo tutti i dati nei loro archivi permanenti. Non hanno cancellato le espe-
rienze dalla mia mente, hanno semplicemente copiato il nastro, per cos
dire. Ma io me ne sono reso conto, e il proceso stato talmente rapido che
non ho potuto impedirlo. Poi mi hanno lasciato, interrompendo il contatto.
Non ho nemmeno avuto modo di protestare.
Be' non mi sembra che ti abbiano sfruttato cos tanto.
Invece s, per i loro standard. Comunque, io non avrei avuto nulla in
contrario. Mi sarei offerto volontario pi che volentieri, se me lo avessero
chiesto prima che lasciassi Marte. Ma loro non volevano che io lo sapessi;
volevano che grokkassi e vedessi senza alcuna interferenza.
Stavo per aggiungere disse Jubal che se ora sai di essere libero da
questa invasione della tua privacy, di che cosa ti preoccupi? Per quel che mi
riguarda, anche se tu avessi avuto un marziano al tuo fianco per tutta la tua
permanenza sulla Terra, non vi sarebbe stato nulla di male, a parte il fatto
che avresti attirato molti pi sguardi incuriositi.
Mike assunse un'espressione molto seria. Jubal, voglio raccontarti una
storia. Ascolta con attenzione. Mike gli parl della distruzione del quinto
Pianeta del sistema Sol, di cui ora rimanevano solo asteroidi. Ebbene, Ju-
bal, che ne pensi?
Mi ricorda un po' i racconti mitologici sul diluvio universale.
No, Jubal. Il diluvio universale una leggenda, e non detto che sia
vera. Sei sicuro della distruzione di Pompei ed Ercolano?
Oh, s. Quelli sono fatti storici accertati.
Jubal, la distruzione del quinto Pianeta da parte degli Anziani una cer-
tezza storica, n pi n meno dell'eruzione del Vesuvio ed registrata in
dettaglio ancora maggiore. Non si tratta di un mito. stato comprovato.
Uh, va bene, prendiamolo come tale. Se ho capito bene, tu temi che gli
Anziani vogliano riservare lo stesso trattamento anche alla Terra. Mi perdo-
ni se ti dico che la cosa mi risulta un po' difficile da mandar gi?
Jubal, ti assicuro che chiunque avrebbe potuto farlo. Non c' bisogno di
essere un Anziano per fare una cosa del genere.
Basta avere un minimo di conoscenza di fisica fondamentale, di come
messa assieme la materia combinata con lo stesso genere di controllo che
mi hai visto usare pi di una volta. Basta semplicemente grokkare che cosa
si vuole manipolare. Io potrei farlo tranquillamente da solo, in questo preci-
so istante. Basta concentrarsi su un pezzo che si trovi in prossimit del nu-
cleo del pianeta, diciamo un pezzo di circa 150 chilometri di diametro, che
molto pi del necessario, ma che va bene per rendere la distruzione rapida e
indolore, se non altro per amore di Jill. Basta sondare le sue dimensioni e la
sua ubicazione, dopodich bisogna grokkare con attenzione il modo in cui
composta Il suo volto perse espressivit mentre parlava, e le sue pupille
iniziarono a girarsi all'indietro.
Ehi! lo interruppe Harshaw. Smettila! Non so se puoi farlo o meno,
ma sicuramente non voglio che ci provi!
Il volto dell'Uomo di Marte torn normale. Jubal, io non potrei mai. Per
me si tratta di uno sbaglio, poich io sono umano.
Per loro no, invece?
Oh, no. Gli Anziani potrebbero anche grokkare la cosa come una grande
bellezza. Non lo so. Io posseggo la disciplina necessaria per compiere un
atto del genere, ma non ne ho la volont. Anche Jill sarebbe in grado, ovve-
ro, potrebbe contemplare lo stesso identico metodo. Ma non lo farebbe mai;
anche lei umana, e questo il suo pianeta. L'essenza della nostra discipli-
na anzitutto l'autocoscienza, e in secondo luogo l'autocontrollo. Quando
un essere umano fisicamente capace di distruggere il pianeta usando que-
sto metodo invece che altri metodi grezzi e inefficaci come le bombe al co-
balto, grokko pienamente che non risulterebbe possibile per lui volerlo fare.
Si scorporerebbe. Cos, non ci sarebbe pi alcuna minaccia: i nostri Anziani
non rimangono in giro come fanno quelli di Marte.
Mmmm figliolo, dato che vogliamo stabilire se hai tutte le rotelle a
posto, dimmi una cosa. Tu hai sempre parlato di questi Anziani con la
stessa casualit con cui io potrei parlare del cane del vicino ma per me i
fantasmi sono assai difficili da mandar gi. A che cosa assomiglia un An-
ziano?
Assomiglia a qualsiasi altro marziano, anche se nei marziani adulti vi
molta pi variet che non nei terrestri.
Allora come fai a sapere che non si tratta semplicemente di marziani
adulti? O forse attraversano i muri o robe del genere?
Questo pu farlo qualunque marziano. L'ho fatto io stesso proprio ieri.
Uh sono luminosi, o qualcosa del genere?
No. Li si vede, li si sente, li si percepisce tutto. come l'immagine di
uno stereovisore, solo che perfetta in ogni particolare e viene proiettata di-
rettamente nella tua mente. Ascolta, Jubal, su Marte sarebbe una domanda
sciocca, ma mi rendo conto che qui non lo affatto. Se tu avessi avuto
modo di assistere alla scorporazione alla morte di un tuo amico, e poi
avessi contribuito a mangiare il suo corpo e in seguito avessi visto il suo
spettro, parlandogli, toccandolo e tutto il resto, allora crederesti nei fanta-
smi?
Be', ci crederei, oppure penserei di essere andato completamente fuori
di testa.
Va bene. Qui si tratterebbe di un'allucinazione sempre ammesso che
abbia grokkato correttamente che non rimaniamo qui quando ci scorporia-
mo. Ma nel caso di Marte, invece, i casi sono due: o abbiamo un pianeta in-
tero con una civilt ricca e complessa che soffre di allucinazioni di massa,
oppure la spiegazione che ti ho dato sugli Anziani corretta. quella che
mi hanno insegnato, e tutte le mie esperienze di vita mi portano a credere
che sia vera. Perch su Marte i fantasmi sono di gran lunga i pi impor-
tanti, i pi potenti e i pi numerosi di tutta la popolazione. Coloro che sono
ancora vivi, coloro che mantengono ancora il loro stato corporeo, non sono
che taglialegna e portatori d'acqua, servi degli Anziani.
Jubal annui. D'accordo. Non ho alcuna intenzione di mettermi contro un
fatto accettato. Pur non rientrando nella mia esperienza, devo ammettere che
essa limitata a questo pianeta, per cos dire provinciale. Va bene, figliolo.
Allora tu hai paura che possano distruggerci?
Mike scosse il capo. Non proprio. Io credo questo non un grokkare
ma semplicemente un tirare a indovinare, ma penso che potrebbero solo di-
struggerci oppure tentare di conquistarci culturalmente, di trasformarci a
loro immagine e somiglianza.
Ma non ti preoccupa che ci possano far saltare per aria? Trovo che sia
un punto di vista molto distaccato, anche per me.
No. Oh, credo che potrebbero benissimo giungere a questa decisione.
Devi capire che, dal loro punto di vista, noi siamo un popolo malato e inca-
pace; il male che ci facciamo a vicenda, il modo in cui non riusciamo a ca-
pirci, la nostra incapacit pressoch totale di grokkarci reciprocamente, le
guerre, le malattie, le carestie e le crudelt per loro queste sono tutte as-
surdit. Io lo so. Quindi penso che potrebbero facilmente optare per un'euta-
nasia. Ma ripeto, sto solo cercando di indovinare. Io non sono un Anziano.
Comunque, Jubal, se decidono di farlo, ci vorr almeno Mike si inter-
ruppe e assunse un'aria pensierosa, almeno cinquecento anni, pi proba-
bilmente cinquemila, prima che decidano di mettere in pratica alcunch.
un bel po' di tempo per una giuria.
Jubal, la differenza fondamentale fra le due razze che i marziani non
hanno mai fretta, mentre gli umani sembrano averne sempre. I marziani pre-
feriscono pensare a un problema per un paio di secoli in pi piuttosto che
agire senza grokkare la pienezza.
In questo caso, figliolo, ti consiglio di non preoccuparti. Se, nel giro di
cinquecento o mille anni, la razza umana non sar ancora in grado di affron-
tare i suoi vicini, n io n tu possiamo farci nulla. Tuttavia, sospetto che al-
lora saranno in grado di affrontarli.
Anch'io grokko questo, ma non nella sua pienezza. Comunque, non
questo che mi affligge. Trovo molto pi preoccupante la seconda possibilit,
cio che potrebbero venire qui e tentare di sottometterci. Jubal, non possono
fare una cosa del genere. Un tentativo di farci comportare tutti come mar-
ziani ci ucciderebbe comunque, ma in modo assai pi doloroso. Sarebbe un
grande sbaglio.
Jubal riflett un attimo prima di rispondere. Ma figliolo, non proprio
questo ci che stai tentando di fare tu?
Mike assunse un'espressione infelice. S e no. ci che volevo fare al-
l'inizio. Ma ora sto percorrendo una strada differente. Padre, so che sei ri-
masto molto deluso quando ho iniziato a farlo.
Sono solo affari tuoi, figliolo.
S. Devo grokkare e decidere da solo a ogni crisi. E la stessa cosa vale
anche per te e per ogni persona. Tu sei Dio.
Non accetto la nomina.
Non puoi rifiutarla. Tu sei Dio, io sono Dio e tutto ci che grokka lo , e
io sono tutto ci che sono mai stato, che ho visto, sentito e provato. Io sono
tutto ci che grokko. Padre, ho visto lo stato terribile in cui si trova questo
pianeta e ho grokkato, sebbene non in pienezza, che potevo cambiarlo. Ci
che avevo da insegnare non poteva essere insegnato nelle scuole o nelle uni-
versit; sono stato costretto a portare il mio insegnamento travestendolo da
religione, cosa che non affatto, e a coinvolgere i polli ad assaggiarlo sti-
molando la loro curiosit e il loro desiderio di essere intrattenuti. Da una
parte la cosa ha funzionato proprio come avevo immaginato; la disciplina e
la conoscenza sono divenute disponibili per gli altri allo stesso modo in cui
lo erano per me, che sono stato allevato in un Nido marziano. I nostri fratelli
vanno d'accordo fra loro, hai potuto vederlo tu stesso poich hai condiviso
anche tu, e possono vivere in pace e in felicit senza amarezze e senza gelo-
sia.
Gi solo quest'ultimo fatto stato un trionfo per me, ha provato che
avevo ragione. La polarit uomo-donna il pi grande dono che abbiamo;
l'amore romantico e fisico pu anche essere un'esclusiva di questo pianeta.
Non lo so. Se lo , l'universo un luogo molto pi povero di quanto non po-
trebbe essere e io grokko, seppure in maniera ancora vaga, che noi-che-
siamo-Dio salveremo questa preziosa invenzione e la diffonderemo. L'unio-
ne e la condivisione di due corpi fisici unita alla simultanea comunione di
due anime nell'estasi reciproca dell'amore be', su Marte non c' nulla che
vi si avvicini nemmeno lontanamente, e io grokko in pienezza che questa
la vera fonte della bellezza e della ricchezza naturale di questo pianeta. Ju-
bal, finch una persona, sia uomo che donna, non ha goduto di questo tesoro
immerso nella reciproca felicit di avere le menti unite allo stesso modo dei
corpi, questa persona pu considerarsi vergine, come se non avesse mai
neanche copulato. Ma io grokko che tu lo hai fatto; ne prova la tua grande
riluttanza a rischiare di coinvolgerti in qualcosa di meno di ci e comun-
que lo so per esperienza diretta. Tu grokki. Hai sempre grokkato. Senza
neanche avere bisogno dell'aiuto del linguaggio che grokka. Dawn ci ha det-
to che eri nella sua anima allo stesso modo in cui eri nel suo corpo. Uh
la signorina forse ha esagerato un po' Dawn pu parlare solo giusta-
mente a tale proposito. E in pi perdonami, ma c'eravamo anche noi. Era-
vamo nella sua mente e non nella tua, ma nonostante ci tu eri l con noi, a
condividere.
Jubal si trattenne dal dire che le uniche volte in cui aveva avuto l'impres-
sione di poter arrivare a percepire i pensieri di un'altra persona era stato pro-
prio in occasioni di quel genere e comunque non aveva avuto l'impressio-
ne di poter leggere dei pensieri, ma al massimo delle emozioni. Si limit a
rimpiangere, pur senza amarezza, di non avere cinquant'anni di meno al-
trimenti avrebbe fatto togliere a Dawn quel signorina davanti al suo nome
e si sarebbe quasi sicuramente avventurato in un nuovo matrimonio, infi-
schiandosene delle molteplici ferite ricevute in precedenza. Pens inoltre
che non avrebbe cambiato la notte passata neanche con tutti gli anni che gli
rimanevano da vivere. Mike aveva perfettamente ragione. Continua, pre-
go.
cos che deve essere. Purtroppo, per, con il tempo ho grokkato che
non era quasi mai cos. Invece dell'amore spesso c' indifferenza, atti ese-
guiti meccanicamente, stupro e seduzione, come in un gioco simile alla rou-
lette ma con meno possibilit di vittoria Prostituzione, castit per scelta o
per forza maggiore, paure, sensi di colpa, odio, violenza, bambini che ven-
gono educati a pensare che il sesso sia brutto, vergognoso, animalesco,
qualcosa da nascondere. Questa cosa meravigliosa e perfetta, la polarit
uomo-donna, stata rovesciata, e trasformata in qualcosa di orribile.
E ognuna di queste brutte opinioni legate al sesso, Jubal, non altro che
un corollario della gelosia. Quando l'ho scoperto non riuscivo a crederci.
Tuttora, non riesco a grokkare la pienezza del concetto di gelosia: mi sem-
bra una pura follia, un terribile sbaglio. Quando ho conosciuto per la prima
volta questa estasi meravigliosa, la prima cosa che mi venuta in mente
stata che volevo condividerla con tutti i miei fratelli d'acqua, in maniera di-
retta con quelli di sesso femminile, e in maniera indiretta con quelli di sesso
maschile, invitandoli a ulteriori condivisioni. La sola idea di tenere per me
stesso questa inesauribile fonte di gioia mi avrebbe fatto inorridire, se solo
mi avesse sfiorato. Non ero nemmeno in grado di concepire qualcosa del
genere. Allo stesso tempo, per, non avevo il minimo desiderio di condivi-
dere questo miracolo con qualcuno di cui non mi fidassi appieno e a cui non
volessi gi molto bene. Jubal, io non sono fisicamente in grado nemmeno di
tentare di fare l'amore con una donna che non abbia mai condiviso acqua
con me. E lo stesso vale per tutti i componenti del Nido. Se i nostri spiriti
non si uniscono allo stesso modo in cui si uniscono i nostri corpi, il risultato
l'impotenza fisica.
Jubal stava ascoltando, pensando con una certa malinconia che si trattava
di un ottimo sistema per degli angeli, quando vide atterrare un'aeromobile
sulla piattaforma che si trovava dietro la vetrata di fronte a lui. Il velivolo si
pos e scomparve improvvisamente nel nulla, come se non fosse mai esi-
stito.
Problemi? domand.
Nessun problema rispose Mike. solo che stanno iniziando a sospet-
tare che ci troviamo qui o meglio, che io sia qui. Credono che gli altri sia-
no morti. Quelli del Tempio Interno, intendo, perch non stanno dando par-
ticolarmente fastidio a quelli dei cerchi pi esterni, tanto pi che molti se ne
sono andati fuori citt per aspettare che si calmino le acque. Sorrise. Po-
tremmo fare un bel po' di soldi se affittassimo questi appartamenti: la citt si
sta riempiendo a vista d'occhio di truppe d'assalto del vescovo Short, tanto
che non c' pi posto per alloggiarli.
E allora? Non sar forse il caso di portare la famiglia da qualche altra
parte?
Jubal, non ti preoccupare. Quell'aeromobile non ha avuto il tempo di
fare alcun rapporto, nemmeno via radio. Ho la situazione sotto controllo.
Ormai non pi un problema, dato che Jill ha superato la sua avversione
per lo scorporare persone che hanno in loro uno sbaglio. Prima dovevo ri-
correre a una serie di complicati espedienti per proteggerci, ma ora Jill sa
che lo faccio solo quando la pienezza grokkata. L'Uomo di Marte sorrise
come un bambino. L'altra notte mi ha addirittura aiutato a fare un lavoretto
d'ascia e non era nemmeno la prima volta che lo faceva.
Che genere di lavoro?
Oh, solo una conseguenza dell'evasione. Vi erano alcuni elementi in
quelle due prigioni che non potevo lasciare in libert; erano troppo malvagi.
Cos, mi sono liberato di loro prima ancora di eliminare le sbarre e le porte.
Tuttavia, sono ormai diversi mesi che grokko questa citt e sapevo che al-
cuni fra i suoi peggiori elementi non si trovavano affatto in prigione alcu-
ni occupavano addirittura cariche pubbliche. Ho atteso a lungo, e ho compi-
lato una lista assicurandomi di aver grokkato in pienezza ogni singolo caso.
Cos, adesso che noi ci stiamo preparando a lasciare questa citt loro non
esistono pi. Dispersi. Avevano bisogno di essere scorporati per rimettersi
in fondo alla fila e riprovarci. Fra parentesi, stato proprio questo che ha
fatto cambiare opinione a Jill; quando ha finalmente grokkato in pienezza
che in realt impossibile uccidere un uomo, che non stavo facendo altro
che svolgere il compito di un arbitro che espelle un giocatore per gioco pe-
ricoloso, ha cominciato ad approvare appieno ci che facevo.
Non hai un po' paura di giocare a fare Dio, figliolo?
Mike si produsse in un sorrisone allegro e senza vergogna. Io sono Dio.
Tu sei Dio e anche qualunque imbecille che tolgo dalla faccia della Terra
Dio. Jubal, si dice che Dio noti ogni singolo passerotto che cade al suolo.
Ed vero. Ma il modo pi facile per spiegare questo fenomeno nella nostra
lingua spiegare che Dio non pu evitare di rendersi conto del passerotto,
perch il passerotto Dio. E quando un gatto d la caccia a un passerotto,
sono entrambi Dio, e mettono in pratica i pensieri di Dio.
Un'altra aeromobile fece per atterrare e scomparve nel nulla un attimo
prima di toccare terra; Jubal decise che non era nemmeno il caso di fare
commenti. E quanti giocatori hai ritenuto di dover espellere dalla partita
l'altra sera?
Oh, un buon numero. Circa 150, credo non li ho contati. Questa citt
piuttosto grande, sai. Ma, almeno per un certo periodo, sar una citt pi
vivibile. Naturalmente non c' una cura definitiva, a meno che non ci si de-
dichi tutti al difficile apprendimento della disciplina. Mike assunse un'aria
infelice. proprio di questo che ti volevo parlare, Padre. Temo di aver
fuorviato tutti coloro che mi hanno dato fiducia. Tutti i nostri fratelli.
In che modo, Mike?
Loro sono troppo ottimisti. Hanno visto come ha funzionato bene la
cosa per loro, sanno di essere felici, forti, in salute e consapevoli e sanno
di amarsi profondamente. E ora credono di grokkare che sia solo una que-
stione di tempo, che prima o poi tutta la razza umana raggiunger quel loro
stesso stato di beatitudine. Oh, non si aspettano certo che avvenga domani;
alcuni di loro pensano che duemila anni siano il minimo per un simile espe-
rimento. Tuttavia, sono convinti che prima o poi
Io stesso la pensavo cos, in principio. Li ho portati quindi a pensare la
stessa cosa. Solo, Jubal, che avevo tralasciato un punto fondamentale: gli
umani non sono marziani.
Ho fatto questo errore ripetutamente, mi sono corretto e l'ho ripetuto
ancora. Ci che funziona perfettamente per un marziano non detto che ab-
bia lo stesso effetto anche per un umano. Oh, la logica concettuale che pu
essere espressa solo in marziano funziona effettivamente per entrambe le
razze. Non la logica che varia, sono i dati a essere diversi. Di conseguen-
za, cambiano anche i risultati.
Non riuscivo a capire per quale motivo, se la gente aveva molta fame,
alcuni non si offrissero volontari per farsi macellare e quindi nutrire gli al-
tri su Marte questa una prassi logica, in pi costituisce un grande onore.
Non comprendevo per quale motivo qui si d tanto valore ai bambini. Su
Marte le nostre due bambinette sarebbero state semplicemente scaricate fuo-
ri dalla porta inoltre nove ninfe su dieci muoiono alla loro prima stagione.
In pratica, la mia logica era giusta, ma avevo interpretato male i dati: qui i
bambini non sono in competizione, a differenza degli adulti; su Marte, inve-
ce, gli adulti non competono affatto, perch sono stati selezionati da piccoli.
Ma in un modo o nell'altro deve avvenire una selezione e una competizione,
altrimenti la razza destinata al declino.
Ma a prescindere dal fatto che io avessi ragione o meno nel voler elimi-
nare la competizione a tutti i livelli, ultimamente ho grokkato che la razza
umana non me lo permetterebbe comunque.
In quel momento, Duke infil la testa nella stanza. Mike? Hai dato
un'occhiata fuori? Si sta radunando una folla, sotto l'albergo.
Lo so disse Mike. Di'agli altri che l'attesa non ancora colmata.
Torn a rivolgersi a Jubal. Tu sei Dio non un messaggio di allegria e di
speranza. una sfida una rivendicazione impavida e sfrontata della pro-
pria responsabilit personale.
Poi assunse un'espressione triste. Ma raramente sono riuscito a trasmet-
tere questo messaggio. Finora sono stati pochissimi, appena quelli che sono
qui con noi oggi, i nostri fratelli, ad avermi capito; hanno saputo accettare il
lato amaro assieme a quello dolce, bevendolo e grokkandolo. In quanto agli
altri, le centinaia di migliaia di altri, o hanno insistito a considerare questo
aspetto come un premio senza concorso, una conversione, oppure l'hanno
ignorato del tutto. Potevo dir loro tutto quel che volevo, ma insistevano nel
voler considerare Dio come qualcosa che si trova al di fuori di loro stessi.
Qualcosa che anela per portare ogni inutile essere indolente al suo seno e
confortarlo. La nozione che lo sforzo debba essere esclusivamente loro e
che tutti i guai nei quali si trovano se li sono procurati da soli qualcosa
che non vogliono o non possono assimilare.
L'Uomo di Marte scosse il capo. E i miei fallimenti sono talmente pi
numerosi rispetto ai miei successi che sto iniziando a domandarmi se il
grokkare pieno dimostrer che ho intrapreso una strada sbagliata in parten-
za, che questa razza deve effettivamente essere divisa, che deve per forza
odiarsi, combattersi, rimanere costantemente infelice e in guerra anche tra
singoli individui per il semplice motivo che, come ogni razza, ha bisogno
di selezionarsi. Padre, dimmi come stanno le cose. Devi.
Mike, cosa diavolo ti fa pensare che io sia infallibile?
Forse non lo sei. Ma ogni volta che ho avuto bisogno di sapere qualco-
sa, tu hai sempre saputo rispondere e la pienezza ha sempre dimostrato
che parlavi giustamente.
Maledizione, rifiuto categoricamente questa apoteosi! Comunque, fi-
gliolo, c' qualcosa che posso dire. Sei tu quello che ha sempre detto a tutti
quanti di non avere fretta. L'attesa colmer, tu dici.
Esatto.
Ebbene, ora tu stai violando la tua regola primaria. Hai atteso solo un
poco (molto poco, per quel che ho capito, per quanto riguarda i tempi mar-
ziani), e gi vuoi gettare la spugna. Sei riuscito a provare che il tuo sistema
funziona per un gruppo ristretto, e io stesso sono felice di confermare la
cosa; non ho mai visto un gruppo di persone cos allegre, felici e in salute.
Gi questo dovrebbe soddisfarti, visto il poco tempo che hai impiegato per
farlo. Quindi torna a domandarmelo quando avrai mille volte la gente che
hai adesso, tutti felici e nessuno geloso, e allora ne riparleremo. Ti sembra
corretto?
Tu parli giustamente, padre.
Ma non ho finito. Hai espresso una certa preoccupazione per non essere
riuscito a coinvolgere abbastanza gente perch la razza umana non pu an-
dare avanti senza il suo lato negativo, necessario per la selezione della raz-
za. Ma che diamine, la selezione la stai gi facendo tu; o meglio, coloro che
falliscono si selezionano da soli, poich non ascoltano ci che gli dici. Ave-
vi per caso progettato di eliminare anche i soldi e la propriet?
Oh, no! All'interno del Nido non ci servono, ma
Be', non servono nemmeno all'interno di qualsiasi famiglia che funzioni
bene. L'unica differenza che la tua pi grande. Ma al di fuori del Nido,
per trattare con l'altra gente, ne hai bisogno, eccome. Sam mi ha detto che i
nostri fratelli, invece che diventare ingenui, sono diventati pi sagaci che
mai per quanto riguarda gli affari e i soldi. vero?
Oh, s. Guadagnare un trucco molto semplice, una volta grokkato.
Hai appena aggiunto una nuova beatitudine: Beati i ricchi di spirito,
poich faranno un sacco di grana. E come se la cava la nostra gente in altri
campi? Meglio o peggio della media?
Oh, meglio, naturalmente. Sempre ammesso che si tratti di qualcosa che
vale la pena di grokkare. Vedi, Jubal, non si tratta affatto di una fede: la di-
sciplina in realt non altro che un metodo per operare in maniera efficace,
in qualsiasi campo o attivit.
proprio questa la tua risposta, figliolo. Se ci che dici vero, e non
sto giudicando, sto solo chiedendo una conferma, allora la competizione c'
gi, tutta l e si pu dire che si tratti di una gara a senso unico. Se solo
un decimo dell'un per cento della popolazione in grado di recepire ci che
insegni, non devi far altro che mostrar loro come agire, e nel giro di qualche
generazione quelli stupidi soccomberanno, mentre coloro che avranno ap-
preso la tua disciplina erediteranno la Terra. E quando avverr, che sia fra
mille anni o fra diecimila, ci sar sempre tutto il tempo per decidere se il
caso di porre qualche nuovo ostacolo per farli saltare pi in alto. Ma non
rattristarti perch sei riuscito a trasformare in angeli solo una manciata di
persone nel giro di una notte. Personalmente, mi aspettavo che nessuno di
loro ce la facesse. Pensavo solo che tu stessi facendo una figura meschina
facendoti passare per un predicatore. Mike sospir e sorrise. Stavo ini-
ziando a temere che insomma, mi preoccupavo di aver illuso i miei fratel-
li per niente.
Avrei comunque preferito che tu avessi chiamato la tua organizzazione
Alitosi Cosmica, o qualcosa del genere. Ma il nome non ha importanza.
Se detieni la verit, puoi dimostrarla. Puoi farla vedere alla gente. Parlarne
non la prover di certo.
L'Uomo di Marte si alz in piedi. Mi hai messo sulla strada giusta, pa-
dre. Ora sono pronto. Grokko la pienezza. Rivolse il suo sguardo verso la
porta. S, Patty, ti ho sentita. L'attesa colmata.
S, Michael.
37

Jubal e l'Uomo di Marte camminarono lentamente fino al salotto dove si


trovava il grande stereovisore. A quanto pareva, vi si era radunato attorno
tutto il Nido. Lo schermo mostrava una folla fitta e turbolenta, tenuta a bada
a stento dalle forze dell'ordine. Mike vi diede un'occhiata e assunse un'e-
spressione di serena gioia. Stanno venendo. Ora la pienezza. Il senso di
estatica aspettativa che Jubal aveva percepito fin dal suo arrivo si amplific
a dismisura, ma nessuno si mosse.
una gran bella folla, caro assenti Jill.
E pronta a girare aggiunse Patty.
Far meglio a vestirmi comment Mike. Ho per caso dei vestiti in
questo buco, Patty?
Subito, Michael.
Figliolo, intervenne Jubal quella folla mi sembra piuttosto su di giri.
Sei sicuro che sia il momento giusto per affrontarli?
Oh, certo disse Mike. Sono venuti per vedermi quindi adesso andr
a incontrarli. Fu costretto a fare una pausa mentre un capo di vestiario gli
veniva infilato sulla testa; si stava vestendo a velocit incredibile grazie alla
collaborazione (in molti casi inutile, poich ogni abito sembrava sapere gi
di per s dove andare e come) di diverse donne. Questo lavoro ha anche
degli obblighi, oltre ai privilegi. La star deve per forza presentarsi allo spet-
tacolo. grokki? I polli si aspettano di vederla apparire.
Mike sa quel che fa, capo osserv Duke.
Be' io non mi fido delle folle arrabbiate.
Molte delle persone l sotto sono cercatori incuriositi, sempre cos.
Certo, ci sono dei fosteriti e altra gente risentita, ma Mike sa come occupar-
si di qualsiasi folla. Vedrai. Giusto, Mike?
Eeesatto, cannibale. Tirali dentro, poi dai loro lo spettacolo. Dov' il
mio cappello? Non posso uscire al sole di mezzogiorno senza un cappello.
Un costoso panama ornato da una frivola banda colorata usc da una delle
stanze e galleggi nell'aria fino alla sua testa. Mike lo inclin un poco.
Ecco! Come sto? Indossava il solito abito da muft23 che metteva per le
23
Muft: giureconsulto musulmano cui delegata l'autorizzazione di pro-
nunciare sentenze in materia religiosa o giuridica (N.d.r.).
funzioni esterne, un completo formale bianco fatto su misura che gli calzava
a pennello, con tanto di scarpe pendant, camicia candida, e una lussuosa, vi-
vacissima sciarpa.
Ti manca solo una ventiquattrore comment Ben.
Grokki che ne abbia bisogno? Patty, ne abbiamo una per casa?
Jill gli si avvicin. Ben stava solo scherzando, caro. Cos sei perfetto.
Gli raddrizz la camicia e lo baci, e anche Jubal pot avvertire il bacio.
Vai a parlare a quella gente.
Gi. venuto il momento di riscuotere. Anne? Duke?
Pronti, Mike. Anne indossava la sua lunga tonaca da Testimone Leale,
che l'ammantava di dignit. Duke era esattamente l'opposto, vestito in ma-
niera sciatta, con una sigaretta accesa che gli pendeva dalle labbra, un vec-
chio cappello tirato indietro nella cui tesa aveva infilato una targhetta con la
scritta STAMPA, e diverse macchine fotografiche appese al collo.
Si diressero verso la porta che conduceva all'atrio comune dei quattro ap-
partamenti. Solo Jubal li segui; gli altri, circa una trentina, rimasero incollati
davanti allo schermo dello stereovisore. Mike si ferm davanti alla porta,
accanto a un tavolo su cui erano posate una brocca d'acqua e dei bicchieri,
un piatto di frutta e un coltello. meglio che tu ti fermi qui disse Mike a
Jubal altrimenti Patty dovr scortarti attraverso i suoi cuccioli per il ritor-
no.
Mike si vers un bicchiere d'acqua e ne bevve una parte. Predicare fa
venire parecchia sete disse. Pass il bicchiere ad Anne, quindi prese il col-
tello e tagli una fetta di mela.
Jubal ebbe l'impressione che Mike si fosse tagliato un dito ma venne
distratto da Duke, che gli pass il bicchiere. La mano del ragazzo non san-
guinava, e lui ormai si era abituato a vedere simili giochi di prestigio. Ac-
cett il bicchiere e prese un sorso, scoprendo che anche la sua gola era piut-
tosto secca.
Mike lo afferr per un braccio e sorrise. Smettila di preoccuparti, ci vor-
ranno pochi minuti. A dopo, padre. Entrarono nell'atrio dei cobra, chiuden-
do la porta alle loro spalle. Jubal, con il bicchiere ancora in mano, torn nel-
la stanza in cui si trovavano tutti gli altri. Qualcuno glielo prese, ma Jubal
non not nemmeno di chi si trattasse, poich la sua attenzione venne subito
monopolizzata dal grande schermo.
La massa ora sembrava aumentata e i poliziotti, armati solo di manganel-
li, facevano sempre pi fatica a trattenerla al di l delle transenne. Si udiva
qualche grido isolato, ma il rumore dominante era il borbottio diffuso della
folla.
Dove sono adesso, Patty? domand qualcuno.
Stanno scendendo dal tubo. Michael un po' pi avanti, Duke si fer-
mato per aiutare Anne. Ora stanno entrando nell'atrio. Michael stato visto,
e gli stanno scattando delle foto.
La scena della folla sullo schermo venne sostituita dal primo piano di un
annunciatore dall'espressione allegra e brillante: Siete sintonizzati NWNW,
stazione mobile della New World Network, sempre nel posto giusto al mo-
mento giusto! Vi parla Buone Feste, il vostro annunciatore di fiducia! Ab-
biamo appreso in questo momento che il falso messia, conosciuto anche
come l'Uomo di Marte, ha deciso di uscire dal suo nascondiglio segreto, si-
tuato in una camera d'albergo di questa splendida citt, St Petersburg, la cit-
t che ha tutto quel che occorre per farvi cantare! Sembra che Smith abbia
intenzione di consegnarsi alle autorit. Come alcuni di voi gi sapranno,
evaso dalla prigione proprio ieri, usando dei potenti esplosivi forniti da al-
cuni suoi seguaci fanatici. Ma a quanto pare il cordone di sicurezza che le
autorit hanno immediatamente predisposto attorno alla citt lo ha convinto
ad arrendersi. La notizia non ancora confermata, gentili telespettatori,
quindi mi raccomando: non cambiate canale, e rimanete sintonizzati con noi
per avere le ultime notizie sulla resa dell'Uomo di Marte! E ora, una parola
dal nostro sponsor, colui che ci permette di tenervi sempre informati al mo-
mento giusto!
Grazie, Buone Feste, e grazie a tutti i telespettatori sintonizzati su
NWNW! Quanto costa il Paradiso? Incredibilmente poco! Venite anche voi a
vedere di persona ai Campi Elisi, un nuovissimo complesso di apparta-
menti riservato a una clientela selezionata. Le nostre splendide villette sono
state costruite su un terreno ancora intatto che si affaccia sulle famose acque
del Golfo, e ognuna rialzata di almeno 40 centimetri sopra il livello massi-
mo dell'acqua alta. Affrettatevi, amici, perch la nostra offerta durer poco.
Solo per pochi giorni, offriamo un mutuo speciale a condizioni realmente
incredibili per Oh, oh, ci vediamo dopo, signori chi interessato pu
chiamare al numero in sovrimpressione, Golfonove-due-otto-due-otto!
Grazie a te, Jack Morris, e a tutti coloro che hanno collaborato a mettere
in piedi il progetto Campi Elisi! Gentili telespettatori, credo proprio che stia
finalmente succedendo qualcosa! Sissignore, non ci sono dubbi in proposi-
to
Stanno uscendo in questo momento dall'ingresso principale disse Patty
a bassa voce. La folla non li ha ancora individuati.
Non ancora successo niente, ma presto ne vedremo delle belle! Quello
inquadrato l'ingresso principale dello splendido albergo Sans Souci, Gem-
ma del Golfo, la cui direzione ha dichiarato di non avere alcuna responsabi-
lit nei confronti del fuggitivo e, secondo una dichiarazione appena rilascia-
ta dal capo della polizia Davis, ha offerto la sua piena collaborazione alle
autorit. Mentre aspettiamo di vedere come andr a finire, vediamo un fil-
mato che ci illustrer alcuni punti salienti della bizzarra carriera di questo
mostro semiumano allevato su Marte
Le riprese in diretta furono sostituite da una rapida serie di immagini di
archivio: La partenza della Envoy di tanti anni prima, il volo silenzioso e ra-
pido in Lyle Drive della Champion, i marziani su Marte, il ritorno trionfale
della Champion, una rapida sintesi della prima intervista al falso Uomo di
Marte Che ne pensi delle ragazze terrestri? Caspita!, una sintesi an-
cor pi rapida della conferenza al Palazzo Esecutivo, e la pubblicizzatissima
assegnazione di una laurea in Filosofia, il tutto accompagnato da un rapido
commento.
Vedi qualcosa, Patty?
Michael in cima alle scale, e la folla ad almeno cento metri da lui.
La polizia la sta tenendo fuori dal terreno dell'albergo. Duke sta maneggian-
do la macchina fotografica e Michael sta aspettando che cambi obiettivo. Mi
sembrano piuttosto tranquilli.
L'immagine torn sulla folla con una lunga carrellata, e la telecronaca
prosegui: Capirete, amici telespettatori, che questa gioiosa comunit oggi
si trova in uno stato particolare, anzi, direi unico. Da queste parti stanno ac-
cadendo cose strane ultimamente, e la citt non ha alcuna intenzione di ri-
manere l a guardare. Le sue leggi sono state violate e le sue forze di polizia
sono state ripetutamente oltraggiate. Questa gente arrabbiata, signori, e
non possiamo certo dar loro torto! I fanatici seguaci di questo cosiddetto an-
ticristo non si sono fermati davanti a nulla, pur di creare confusione nel loro
pressoch inutile sforzo di salvare il loro leader dalla morsa della giustizia.
Da questo momento in avanti pu accadere qualsiasi cosa, signori qual-
siasi cosa!
Il tono di voce dell'annunciatore acquist ulteriore enfasi: Sissignore
l'Uomo di Marte uscito in questo momento, e si sta dirigendo verso la fol-
la! L'angolo di ripresa cambi, e sullo schermo apparve l'immagine di
Mike vista di fronte, mentre camminava. Anne e Duke erano alle sue spalle,
a una certa distanza. Ci siamo, signori telespettatori! il momento che tut-
ti attendevano!
Mike continu ad avanzare, senza alcuna fretta, verso la folla, finch la
sua immagine non riempi completamente lo schermo, come se si fosse tro-
vato l nella stanza assieme ai suoi fratelli d'acqua. Si ferm al margine di
un'aiuola, a pochi metri dalla calca. Mi avete chiamato?
Come unica risposta, ricevette un possente grugnito.
Il ciclo era coperto di nubi, e in quel preciso istante un raggio di sole do-
rato si fece strada tra esse, illuminando Mike in pieno.
I suoi vestiti scomparvero di colpo. Davanti alla folla ora vi era un giova-
ne illuminato di luce dorata, vestito solo della sua bellezza una bellezza
che fece stringere il cuore di Jubal. Lo stesso Michelangelo, pens Jubal, sa-
rebbe sceso subito dalla sua impalcatura per ritrarlo e immortalarlo per la
gioia delle generazioni a venire. Guardatemi disse Mike in tono dolce ed
estatico. Io sono figlio dell'uomo.
La scena si interruppe per dieci secondi, nel corso dei quali lo schermo
venne invaso da una fila di ballerine di cancan che cantavano:

Venite, donne, ora di lavare!


Questo detersivo s che ci sa fare!
Il sapone dell'amore dolce sulle mani,
affrettatevi, compratelo domani!

Lo stacco pubblicitario si concluse fra schiuma e risatine femminili,


quindi la scena torn in diretta.
Che Dio ti maledica! Un mattone colp Mike nelle costole. L'Uomo di
Marte di volt lentamente verso il suo assalitore. Ma tu stesso sei Dio.
Puoi solo maledire te stesso e non potrai mai sfuggire a te stesso.
Blasfemo! Una pietra lo colp appena sopra l'arcata sopracciliare sini-
stra, da cui prese a sgorgare sangue.
Attaccando me, disse Mike con calma non fate che attaccare voi stes-
si poich voi siete Dio e io sono Dio e tutto ci che grokka Dio.
Non esiste altro Dio.
In seguito a questa dichiarazione, Mike fu colpito da diverse altre pietre,
lanciate da diverse direzioni. Inizi a sanguinare copiosamente.
Ascoltate la verit. Voi non dovete odiare, non dovete combattere, non
dovete aver paura. Io vi offro l'acqua della vita improvvisamente, appar-
ve nella sua mano un bicchiere d'acqua, che brill alla luce del sole e voi
potete condividerla quando desiderate camminando insieme, in pace, in
amore e in felicit.
Una pietra colp in pieno il bicchiere, mandandolo in frantumi. Un'altra
colp Mike alla bocca.
Con labbra tumefatte e sanguinanti, Mike sorrise alla folla, guardando di-
rettamente nell'obiettivo della telecamera con un'espressione tenera e nostal-
gica. Grazie a un riflesso del sole, un alone dorato, come un'aureola, si for-
m attorno alla sua testa. Oh, fratelli miei, io vi amo! Bevete in profondit,
condividete e avvicinatevi senza fine. Voi siete Dio.
Tu sei Dio sussurr Jubal sottovoce. La scena venne nuovamente inter-
rotta, questa volta per cinque secondi. Chawenga Cave! L'unico night club
con il vero smog di Los Angeles, importato fresco ogni giorno! Sei ballerine
esotiche dal vivo ogni sera.
Linciatelo! Mettetelo al cappio, quel bastardo! Il boato di un fucile di
grosso calibro, che spar a distanza ravvicinata, risuon nell'aria, e il brac-
cio destro di Mike venne stroncato di netto all'altezza del gomito. Cadde a
terra dolcemente, distendendosi sull'erbetta fresca, con la mano ancora aper-
ta in un cenno di invito.
Dagli un altro colpo, Shortie, e vedi di mirare meglio! La folla rise e
applaudi. Un mattone ruppe il naso di Mike, e altre pietre contribuirono a
formare una corona di sangue attorno al suo capo.
La verit semplice, ma la via dell'uomo complessa. Occorre impara-
re a controllare la propria essenza. Il resto segue. Beato colui che conosce
se stesso e comanda se stesso, poich il mondo suo e l'amore, la pace e la
felicit camminano al suo fianco. Si ud un altro colpo di fucile, seguito da
altri due colpi di arma da fuoco. Uno di essi, una pallottola calibro 45, colp
Mike appena sopra il cuore, frantumando la sesta costola e formando una
profonda ferita. Il colpo di fucile e l'altra pallottola attraversarono la sua ti-
bia sinistra dieci centimetri sotto la rotula, causando la fuoruscita della fibu-
la, che si stagli con il suo biancore sul giallo e il rosso della ferita aperta.
Mike incespic e rise, continuando a pronunciare parole chiare, distinte e
tranquille. Voi siete Dio. Se avete coscienza di questo, la via sar aperta
davanti a voi.
Che Dio ti stramaledica! Hai finito di nominare il suo nome invano!
Avanti, gente, finiamolo! La folla balz avanti come un sol uomo, spronata
da un elemento particolarmente audace con una mazza in mano. Lo assaliro-
no a pugni e bastonate, e quando cadde a terra presero a tempestarlo di cal-
ci. Mike continu a parlare mentre gli frantumavano le costole, spezzavano
il suo corpo dorato, gli spaccavano le ossa e qualcuno gli strappava un orec-
chio. Allontanatevi, lo cospargiamo di benzina! url infine uno dei suoi
assalitori.
La folla fece largo quasi immediatamente, e la telecamera fece una rapida
carrellata sul volto di Mike. L'Uomo di Marte sorrise ai suoi fratelli e parl
ancora una volta, in tono dolce e chiaro: Vi amo. Un'incauta cavalletta at-
terr sull'erti! in quel momento a pochi centimetri dal suo volto. Mike gir
la testa e la guard. La cavalletta lo fiss a sua volta. Tu sei Dio disse
Mike con voce gioiosa, quindi si scorpor.
38

Le fiamme e il fumo invasero lo schermo. Caspita! esclam Patty in


tono riverente. Non ho mai visto un finale migliore.
S assenti Becky in tono imparziale nemmeno lo stesso Professore
avrebbe potuto concepirne uno migliore.
Van Tromp parl a voce molto bassa, come se mormorasse fra s. Con
classe. Il ragazzo ha terminato la sua carriera con classe e intelligenza.
Jubal si guard attorno. Possibile che fosse lui l'unico che provava qual-
cosa? Jill e Dawn erano sedute una accanto all'altra e si cingevano le spalle
a vicenda, ma questo era un comportamento abituale per loro; nessuna delle
due sembrava turbata. Persino Dorcas aveva gli occhi asciutti ed era rimasta
perfettamente calma.
La scena infernale sullo schermo venne sostituita dall'immagine dello
speaker, sorridente. E ora, amici telespettatori, qualche parola dai nostri
amici dei Campi Elisi, grazie ai quali abbiamo avuto la possibilit di presen-
tarvi Patty spense lo stereovisore.
Anne e Duke stanno tornando disse. Ora li faccio entrare dall'atrio,
poi facciamo colazione. Si alz in piedi.
Jubal la ferm. Patty? Ma tu sapevi ci che stava per fare Mike?
Patty assunse un'espressione perplessa. Cosa? Ma certo che no, Jubal.
Bisognava attendere la pienezza. Nessuno di noi lo sapeva. Si volt e se ne
and.
Jubal Era Jill. Jubal, nostro amato padre ti prego di fermarti e di
grokkare la pienezza. Mike non morto. Come pu essere morto se nessuno
pu essere ucciso? Non potr mai separarsi da noi che lo abbiamo gi grok-
kato. Tu sei Dio.
Tu sei Dio ripet Jubal con rassegnazione.
Cos va meglio. Ora vieni qui a sederti fra me e Dawn.
No. No, lasciatemi stare. Jubal si rec ciecamente nella sua stanza, vi
entr, chiuse la porta a chiave alle sue spalle, quindi si aggrapp pesante-
mente alla spalliera del letto. Figlio mio, oh, figlio mio! Come vorrei essere
morto al tuo posto! Tu avevi cos tanto per cui vivere e un vecchio idiota
che stimavi e rispettavi fin troppo ti ha chiuso la bocca e ti ha spinto a un
inutile, assurdo martirio. Se solo Mike avesse dato loro qualcosa di grande,
come la televisione, o il bingo invece aveva dato loro la verit. O almeno
una parte di essa. E a chi interessa la verit? Jubal emise una risata fra i sin-
ghiozzi.
Dopo un po' calm quelle sue reazioni, sia i singhiozzi del suo cuore in-
franto sia le amare risate, e frug nel suo ncessaire. Trov subito ci che
cercava: aveva una riserva con s fin dal giorno in cui il colpo apoplettico di
Joe Douglas gli aveva ricordato che la carne non eterna.
Be', aveva visto fin troppo anche per lui, e non era in grado di sopportar-
lo. Si autoprescrisse tre pastiglie, in modo che la cosa risultasse rapida e si-
cura, le mand gi con un bicchiere d'acqua, si sdrai subito sul letto, e sen-
ti il dolore allontanarsi da lui.
Venne raggiunto da una voce proveniente da una grande distanza.
Jubal
Sto riposando. Non mi seccare.
Jubal! Per favore, padre!
Uh Mike? Cosa c'?
Svegliati! La pienezza non ancora giunta! Su, lascia che ti aiuti.
Jubal sospir. Va bene, Mike. Si lasci condurre e trasportare fino in
bagno, lasci che gli venisse tenuta la testa mentre vomitava, accett un bic-
chiere d'acqua e si sciacqu la bocca.
Va meglio, ora?
S, figliolo. Grazie.
Allora io vado, poich ho delle cose da fare. Ti amo, padre. Tu sei Dio.
Ti amo, Mike. Tu sei Dio. Jubal rimase nella sua stanza ancora un po',
cercando di rendersi presentabile, cambiandosi d'abito e bevendo solo un
bicchierino di brandy per togliere il sapore d'amaro residuo dal suo stoma-
co. Dopodich, usc e si un agli altri.
Patty era da sola nella stanza della scatola delle cazzate, che era spenta.
Alz lo sguardo. Vuoi fare colazione ora, Jubal?
S, grazie.
Gli si avvicin. Mi fa piacere. Temo che la maggior parte della gente
abbia mangiato e se ne sia andata. Ma ognuno di loro ha lasciato un bacio
per te. Eccoteli qui, in un pacchetto unico. Riusc a trasmettere appieno
tutto l'amore dei suoi fratelli, cementato assieme al suo; Jubal scopri che
quel bacio gli dava forza, lo aiutava a condividere con Patty la sua serena
rassegnazione, facendo sparire ogni traccia di amarezza.
Vieni in cucina gli disse. Tony se n' andato, quindi quelli rimasti si
sono radunati l anche se in realt nessuno dava poi molta retta ai suoi di-
vieti. Si ferm, girando la testa nel tentativo di guardarsi la schiena. La
scena finale non sta per caso cambiando? Magari diventando un po'
fumosa?
Jubal assenti in tono solenne che era proprio cos. In verit non vedeva
alcun cambiamento, ma non aveva intenzione di discutere l'idiosincrasia di
Patty. Lei annui. Me l'aspettavo. Riesco a guardarmi attorno, ma vedo tutto
meno che me stessa. Ho ancora bisogno di un doppio specchio per vedermi.
Mike dice che fra un po' la mia vista mi permetter anche questo ma
non ha importanza.
In cucina vi era circa una dozzina di persone, sedute davanti al tavolo o
affaccendate in qualche occupazione. Duke era in piedi davanti ai fornelli, e
stava girando qualcosa in una piccola pentola da sugo. Ciao, capo. Ho or-
dinato un pullman da venti posti: il pi grande che possa atterrare sulla no-
stra piattaforma e abbiamo bisogno di uno grande, se consideriamo le
bambine e gli animaletti di Patty. Okay?
Certo. Hanno intenzione di tornare a casa tutti quanti? Se non bastava-
no le camere da letto, le ragazze avrebbero potuto preparare dei giacigli im-
provvisati da sistemare in salotto e in giro per la casa e comunque quella
gente dava l'impressione di volersi moltiplicare piuttosto alla svelta. E, ora
che ci pensava, poteva anche darsi che lui stesso si trovasse costretto a divi-
dere la sua camera da letto con qualcun altro. In fin dei conti, non aveva
nulla in contrario. Era sempre piacevole avere un altro corpo caldo nel pro-
prio letto, anche se non si avevano intenzioni cattive. Si era quasi dimenti-
cato quanto fosse piacevole la cosa! Avvicinarsi
Non tutti. Tim ci far da pilota, poi porter il pullman in Texas, dove ri-
marr per un po' di tempo. In quanto al Capitano, Beatrix e Sven, li lascere-
mo gi nel New Jersey.
Sam alz lo sguardo dal tavolo. Io e Ruth dobbiamo tornare dai ragazzi,
e Saul viene con noi.
Non potete fermarvi a casa per un paio di giorni prima di andare?
Be', forse. Ne parler con Ruth.
Capo intervenne nuovamente Duke quando riempiremo la piscina?
Be', fino a ora non l'abbiamo mai riempita prima del mese di aprile, ma
penso che con il nuovo impianto di riscaldamento potremo farlo in qualsiasi
momento. Jubal riflett un attimo. Per il tempo ancora bruttino da
quelle parti; fino a ieri c'era ancora la neve.
Capo, lascia che ti spieghi una cosa. Questa gente pu camminare in
mezzo alla neve alta fino alla vita senza nemmeno accorgersene, e lo far, te
lo assicuro, pur di farsi una nuotata. E a parte questo, ci sono modi molto
pi economici per fare in modo che l'acqua non congeli; quel gigantesco
impianto di riscaldamento non ci servir.
Jubal!
S, Ruth?
Abbiamo deciso di fermarci per un paio di giorni, magari anche di pi.
Tanto i ragazzi non sentiranno la mia mancanza, e comunque non ho nessu-
na voglia di fare la mamma senza l'aiuto della disciplina di Patty. Jubal, non
puoi dire di avermi vista veramente finch non hai avuto la visione dei miei
capelli che galleggiano nell'acqua attorno a me sembro proprio la signora
fai quel che vorresti che ti facessi.
Affare fatto. Ehi, ma dove sono andati a finire Testaquadra e
l'Olandese? Beatrix non mai stata a casa, e sicuramente non avranno tutta
questa fretta.
Glielo dir io, capo.
Patty, i tuoi serpenti ce la faranno a stare per un po' in una cantina pulita
e calda? Chiaramente Ciambella di Miele esclusa, lei fa parte della comiti-
va. Ma non so fino a che punto mi piacerebbe vedere una serie di cobra che
girano per casa.
Ma certo, Jubal.
Mmm Jubal si guard attorno. Dawn, sei capace di stenografare?
Non ne ha bisogno intervenne Anne non pi di quanto ne abbia biso-
gno io.
Capisco. Avrei dovuto immaginarmelo. Sai usare una macchina per scri-
vere?
Posso imparare, se lo desideri.
Considerati assunta almeno finch non si liberer un posto da Alta
pretessa da qualche parte. Jill, abbiamo per caso dimenticato qualcuno?
No, capo. A parte il fatto che quelli che se ne sono gi andati si sentiran-
no liberi di venire a godere della tua ospitalit in qualsiasi momento, cosa
che credo faranno senz'altro, prima o poi.
Lo avevo immaginato. Il Nido numero due, a disposizione per ogni bi-
sogno. Jubal si avvicin ai fornelli e si un a Duke, rivolgendo la sua atten-
zione al contenuto della pentola che stava mescolando. Si trattava di un pic-
colo quantitativo di brodo. Hmmm Mike?
Esatto. Duke assaggi una cucchiaiata. Manca un po' di sale.
S, Mike ha sempre avuto bisogno di un po' di condimento. Jubal prese
il cucchiaio a sua volta e assaggi il brodo. Duke aveva ragione; era piutto-
sto dolce, e un po' di sale non guastava affatto. Ma preferisco ugualmente
grokkarlo cos com'. Chi deve condividere ancora?
Solo tu. Tony mi ha ordinato di girarlo a mano, di aggiungere acqua in
caso di bisogno, di non farlo bruciare e di aspettare te.
Allora prendi un paio di tazze. Lo condivideremo e lo grokkeremo as-
sieme.
Va bene, capo. Due tazze uscirono dall'armadio e si posarono accanto
alla pentola. una bella beffa per Mike; ha sempre giurato che sarebbe
morto dopo di me e che mi avrebbe servito per il giorno del Ringraziamen-
to. Ma forse la beffa mia, perch avevamo scommesso e ora non posso
nemmeno ritirare la mia vincita.
Hai vinto solo per inadempienza dell'altra parte. Fai le parti giuste.
Duke ubbid. Jubal sollev la sua tazza. Condividiamo!
Avviciniamoci sempre pi.
Lentamente, bevvero il loro brodo, assaporandolo, gustandolo, lodando,
serbando nell'animo e grokkando il loro donatore. Jubal scopri, non senza
una certa sorpresa, che nonostante si sentisse sovraccarico di emozioni, pro-
vava una calma felicit priva di lacrime o tristezza. Che cucciolone goffo e
delicato era il suo figlioccio la prima volta che lo aveva visto e che perso-
naggio fiero e potente era diventato, pur senza mai perdere la sua angelica
innocenza. Ti grokko infine, figliolo, e non cambierei nulla di te!
Nel frattempo, Patty gli aveva preparato la colazione. Jubal si sedette e si
servi abbondantemente, sentendosi come se non mangiasse da giorni. Sta-
vo giusto dicendo a Saul fece Sam che non grokko alcun bisogno di fare
cambiamenti nei nostri progetti. Andremo avanti come prima. Quando si ha
la merce giusta, gli affari crescono sempre, anche se il fondatore della ditta
passato a miglior vita.
Non ho nulla in contrario ribatt Saul. Tu e Ruth fonderete un nuovo
tempio, e noi ne fonderemo altri. Ma ora dobbiamo cercare di accumulare
capitali. Il nostro non un baraccone da luna park, e nemmeno qualcosa che
si possa mettere su in un qualunque negozio in affitto; ci vuole una certa or-
ganizzazione, e anche un bel po' di materiale. Tutto ci significa soldi per
non parlare di pagare un soggiorno di un anno o due su Marte per Stinky e
Miriam, cosa almeno altrettanto essenziale.
Va bene, va bene! Chi discute? Aspettiamo la pienezza e nel frattem-
po andiamo avanti.
I soldi non sono un problema intervenne improvvisamente Jubal.
In che senso, Jubal?
Essendo un avvocato non dovrei dirlo, ma essendo un fratello d'acqua,
faccio ci che grokko. Un attimo solo. Anne
S, capo?
Compra quel terreno. Quello su cui hanno lapidato Mike. Anzi, fai in
modo di ottenere almeno trenta metri quadri di terreno attorno a quel pun-
to.
Capo, un viale pubblico. Trenta metri quadri prenderebbero dentro
gran parte della strada e del terreno dell'albergo.
Non discutere.
Non stavo discutendo, stavo solo fornendo i dati.
Scusa. Vedrai che venderanno. Sposteranno la strada. Che diavolo, se li
prendiamo per il verso giusto, potrebbero anche finire col donarci il
terreno grazie all'intercessione di Joe Douglas, naturalmente. E con il suo
intervento faremo anche in modo di recuperare per l'obitorio tutto ci che
quei pazzi scatenati hanno lasciato del cadavere di Mike, cos lo seppellire-
mo esattamente in quel punto diciamo fra un annetto circa. Ci sar tutta la
citt a piangerlo, e gli sbirri che non l'hanno protetto oggi si metteranno tutti
sull'attenti. Che cosa si poteva usare come lapide? La Cariatide caduta?
No, Mike era stato abbastanza forte da sorreggere fino in fondo il peso che
gli era stato assegnato. La Sirenetta sarebbe stata decisamente meglio ma
l'avrebbero capita solo in pochi. Magari una statua dello stesso Mike, esatta-
mente nella posa di quando ha detto Guardatemi. Io sono figlio dell'uomo.
Se Duke non era riuscito a scattare una foto decente di quel momento, certa-
mente la New World Networks l'aveva fatto, e magari avrebbero trovato un
fratello, magari un nuovo fratello, con un briciolo di Rodin nelle vene, in
grado di fare una buona riproduzione senza renderla troppo frivola o ricer-
cata.
Lo seppelliremo l continu Jubal senza bara, lasciando che i vermi e
la dolce pioggia lo grokkino a fondo. Grokko che Mike gradirebbe molto un
simile trattamento. Anne, non appena arriviamo a casa, voglio parlare con
Joe Douglas.
S, capo. Noi grokkiamo con te.
E poi c' un'altra cosa. Raccont loro del testamento di Mike. Tutti
voi siete pi che milionari. Adesso non ve lo so dire con precisione, ma
sono certo che siete tutti multimilionari, nonostante le tasse. Non avete alcu-
na clausola o limitazione di sorta anche se grokko che tutti voi spenderete
il denaro per templi e cose del genere. Tuttavia, se desiderate comprarvi uno
yacht, non c' proprio nessuno che ve lo impedisca. Ah, gi, dimenticavo!
Chiunque abbia il desiderio di continuare a far moltiplicare il suo capitale,
potr chiederlo a Joe Douglas, che rimane in carica come manager e curato-
re, con la stessa paga di sempre anche se temo che il vecchio Joe non du-
rer a lungo, e quando se ne andr, il tutto passer in mano a Ben. Che ne
dici, Ben?
Caxton scroll le spalle. Credo si possa fare, anche a nome mio. Al
massimo, grokko che assumer un vero uomo d'affari, un uomo di nome
Saul.
Allora tutto a posto. Ci sar magari da aspettare un po', ma credo che
nessuno oser mettere in discussione il testamento: Mike lo ha redatto a re-
gola d'arte. Vedrete. Be', ce ne vogliamo andare da qui o no? Qualcuno ha
pagato il conto?
Jubal fece notare Ben in tono sommesso l'albergo nostro.
Poco dopo, si trovarono a sfrecciare nel cielo, senza che la polizia tentas-
se di ostacolarli; la citt si era calmata con la stessa rapidit con cui si era
infiammata poco prima. Jubal si sedette accanto a Stinky Mahmoud e si ri-
lass, scoprendo di non essere affatto stanco, n infelice, e nemmeno tanto
ansioso di tornare al suo rifugio. Parl con Mahmoud del suo progetto di re-
carsi su Marte per imparare meglio la lingua dopo aver terminato, apprese
Jubal con piacere, il lavoro per il dizionario. Mahmoud valut che avrebbe
impiegato circa un anno a controllare la compitazione fonetica.
Immagino, disse Jubal con aria scontrosa che sar costretto anch'io a
imparare questa lingua impossibile, altrimenti non riuscir nemmeno a capi-
re che cosa succede attorno a me.
Come grokki, fratello.
Be', che io sia dannato se mi sottoporr a compiti assegnati e a orari
scolastici! Lavorer come meglio credo, come ho sempre fatto.
Mahmoud rimase in silenzio per diversi secondi. Jubal, al Tempio usa-
vamo compiti e lezioni regolari perch avevamo a che fare con gruppi piut-
tosto ampi. Alcune persone, per, ricevevano un'attenzione particolare.
esattamente ci di cui avr bisogno.
Anne, a esempio, molto pi avanti nell'apprendimento di quanto non
dia a vedere. Con la sua memoria totale, ha imparato il marziano in un atti-
mo, collegandosi alla mente di Mike.
Be', io non ho certo la sua memoria, e in pi Mike non disponibile.
Mike no, per Anne s. E nonostante la tua cocciutaggine, Dawn pu
sempre metterti in contatto mentale con Anne sempre ammesso che tu
glielo permetta. E gi per la seconda lezione non avrai pi bisogno di Dawn:
Anne sar perfettamente in grado di cavarsela da sola. Vedrai, nel giro di
qualche giorno ti ritroverai a pensare in marziano qualche giorno di ca-
lendario, s'intende; dal punto di vista del tempo soggettivo, sar passato
molto pi tempo. Mahmoud fece un sorriso furbo. Sono sicuro che gradi-
rai gli esercizi di riscaldamento.
Jubal mostr i denti. Maledetto arabo bastardo, impudico e malvagio
e mi hai pure fregato una delle migliori segretarie che avevo!
Cosa per cui mi sentir eternamente in debito nei tuoi confronti. Ma non
credere di averla persa del tutto; anche lei vorr darti lezioni. Anzi, credo
che insister sul volertele dare.
Va be', ora vai a farti un giretto e trovati un altro posto. Ho bisogno di
pensare. Dopo qualche tempo, Jubal grid: Sotto a chi tocca!
Dorcas si alz in piedi e and a sedersi al suo fianco, con il blocchetto e
la matita gi in mano.
Jubal le rivolse una rapida occhiata prima di iniziare. Figliola, hai un'a-
ria persino pi felice del solito. come se rilucessi.
Ho deciso di chiamarlo Dennis rispose Dorcas con aria sognante.
Jubal annui. Un bel nome. Decisamente. Era bello, anche se non era
tanto sicura di chi fosse il padre, pens Jubal fra s. Hai voglia di
lavorare?
Oh, s! Mi sento benissimo!
Inizio. Sceneggiato stereovisivo. Primo abbozzo. Titolo provvisorio: Un
marziano di nome Smith. Scena di apertura: zoomata su Marte, usando im-
magini d'archivio o ricostruite in studio; una sequenza ininterrotta, che si
conclude nel dettaglio del punto esatto di atterraggio della Envoy. Astronave
a media distanza. Marziani in movimento in atteggiamenti tipici, immagini
d'archivio se disponibili, altrimenti rifotografati dal vivo. Cambio inquadra-
tura; interno astronave. Paziente di sesso femminile stesa su un lettino in in-
fermeria
39

Il verdetto riguardante il terzo pianeta del sistema Sol non era mai stato
messo in dubbio. Gli Anziani del quarto pianeta non erano onniscienti e, a
modo loro, erano legati alle piccole realt quanto gli umani. Grokkando se-
condo i loro valori locali, anche se con l'aiuto di una logica enormemente
superiore, erano certi di percepire, con il passare del tempo, un incurabile
sbaglio negli esseri indaffarati, irrequieti e litigiosi che abitavano il terzo
pianeta. Uno sbaglio che avrebbe senz'altro richiesto un'epurazione, una
volta grokkato appieno, serbato nell'animo e odiato a fondo.
Tuttavia, nel lungo periodo di tempo che avrebbero impiegato a giungere
alla decisione finale, era altamente probabile, se non addirittura scontato,
che si sarebbero trovati davanti a nuove e grandi difficolt riguardo all'eli-
minazione di quella complessissima razza. Il pericolo era tale che coloro
che erano interessati al terzo pianeta non vi persero nemmeno una frazione
di eone.
Cos, Foster non stette a perdere tempo. Digby! Il suo assistente alz
lo sguardo. S, Foster? Dovr allontanarmi per qualche eone per una
missione speciale. Voglio che tu conosca il tuo nuovo supervisore. Foster
si volt. Mike, questo l'arcangelo Digby, il tuo assistente. Sa dove si tro-
va ogni cosa qui nello studio, e scoprirai che un ottimo esecutore per qual-
siasi bisogno tu possa avere.
Oh, sono sicuro che andremo d'accordo lo rassicur l'arcangelo Miche-
le. Si rivolse a Digby. Ma non ci siamo gi conosciuti?
Non che mi ricordi rispose Digby. Naturalmente, con tutti i dove-
quando che ho attraversato Scroll le spalle.
Non ha importanza. Tu sei Dio.
Tu sei Dio rispose Digby.
Bando alle formalit, prego intervenne Foster. Ti ho lasciato molto la-
voro da portare a termine, e non hai tutta l'eternit per trastullarti. Indubbia-
mente tu sei Dio ma del resto, chi non lo ?
Se ne and. Mike raddrizz la sua aureola e si mise al lavoro. C'erano
cos tanti cambiamenti da fare

FINE

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