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CIELI
1940 1945
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TERZO CAPITOLO i Commando britannici il radar in Italia il CAI
La notte dei Commando febbraio 1942 il raid su Bruneval il radar Wurzburg
Nella notte tra il 27 e 28 febbraio 1942 un gruppo di 120 Commando viene
paracadutato vicino a Bruneval nel nord della Francia.
La ragione della pericolosa e azzardata incursione che il Bomber Command
della RAF sta subendo pesanti perdite durante i raid sull'Europa perch un
certo numero di installazioni radar tedesche, collegate tra loro, segnalano alla
Luftwaffe e alla contraerea il loro arrivo; un ricognitore Spitfire della RAF
identifica un sofisticato radar Wurzburg vicino ad una villa su una scogliera a
200 m. sul mare e questo diventa l'obiettivo ideale per i Commando che hanno il compito di
sabotare l'impianto, entrare il possesso della tecnologia affinch gli scienziati inglesi possano
studiarlo e preparare le adeguate contromisure. Poich impossibile una incursione dal mare a
causa delle alte costiere, i Commando, dopo un pesante addestramento, vengono paracadutati sul
pianoro intorno alla villa.(nella foto famosa il sito radar Wurzburg a Bruneval).Il Commando consiste
in 120 uomini ammucchiati a bordo di 12 bombardieri Whitley suddivisi tra il gruppo degli
smontatori, quello di assalto e quello di copertura per la fuga. Durante il combattimento viene
sopraffatta la guarnigione e uccisi cinque dei sei operatori del radar, il sesto si salva aggrappato alla
scogliera ma viene fatto prigioniero e portato sulle imbarcazioni. Gli smontatori strappano gli
elementi pi importanti del radar e segano via l'antenna, poi gli uomini raggiungono la spiaggia
calandosi dalla scogliera e si imbarcano sui mezzi da sbarco che li attendono, scortati da quattro
cacciatorpediniere con copertura aerea. Tutti gli elementi richiesti dagli scienziati vengono portati in
Gran Bretagna e vengono esaminate anche le etichette Telefunken di fabbricazione che teutonica
precisione ! - indicano la produzione di almeno 100 unit al mese. Al prezzo di 15 perdite,
l'incursione un grande successo dei Commando che produce due effetti importanti: solleva il
morale dell'opinione pubblica grazie alla propaganda del Primo Ministro proprio nel momento di
maggiore scoramento della Nazione, e l'esame dei componenti sottratti permette al Bomber
Command di comprendere che questo tipo di radar ha una portata di 40 km. e non sensibile alle
contromisure; l'unica soluzione consiste nell'utilizzo delle strisce di metallo Windows che accecano
parzialmente i radar e ne confondono gli operatori. (per le operazioni dei Commando britannici vds.
I giorni dei Commando su questo stesso sito web).
Dopo che la postazione di Bruneval stata razziata i comandanti delle stazioni radar sulle coste
provvedono a chiudere le porte delle stalle proteggendo con sbarramenti di filo spinato e trincee
tutte le postazioni, per evidenziando cos la loro presenza ai ricognitori inglesi e confermando
tutti i sospetti dell' Intelligence britannica.
L' Italia - i bombardamenti - il radar
Per quello che riguarda le vicende belliche italiane, l''assenza di radar provoca il disastro della
Notte di Taranto tra l'11 e il 12 novembre (l'anniversario di Trafalgar) del 1940 in cui una
squadriglia di obsoleti biplani aerosiluranti britannici Fairey Swordfish, partiti dalla portaerei
Illustrios, riescono a mettere fuori combattimento tre corazzate, un incrociatore e due
cacciatorpediniere colpendo di notte e di sorpresa la flotta italiana agli ormeggi nella base di
Taranto, non dotata di radar ma solo di aerofoni risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Come ai tempi
della Regina Elisabetta la Marina britannica non smentisce la sua aggressivit e la sua
determinazione con operazioni azzardate, ben organizzate e pianificate velocemente. Non si pu
dire altrettanto di quella italiana.
Soltanto dopo la disfatta della battaglia notturna di Capo Matapan del marzo
1941 ad opera della Royal Navy - dotata di radar - la Regia Marina stanzia
finalmente, ma tardivamente, i primi fondi producendo i radar Grifo e Folaga di
cui ben poche navi vengono dotate. E' importante aggiungere che questo
successo inglese a Capo Matapan anche dovuto all'Intelligence britannica che
decodifica i messaggi cifrati di Enigma inerenti i movimenti della flotta italiana, ma di questo fattore
si sapr molti anni dopo quando verr desecretata l'attivit svolta a Bletchley Park.
La Regia Marina installa finalmente i primi radar su alcune navi, tra le quali la imponente
corazzata Roma (un radar Gufo EC3), che, comunque, anche se dotata di radar, il 9 settembre
1943 viene affondata da un missile antinave tedesco radioguidato Ruhrstahal SD 1400 Fritz-X
(foto) lanciato da un bombardiere Dornier Do 217 che volteggia in alta quota. L'assenza di ordini
tempestivi dovuta alla confusione provocata della resa appena firmata contribuisce al disastro in
cui muoiono ben 1.352 marinai.
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Viene spontaneo commentare che se la corazzata italiana fosse stata dotata di un sistema di
contromisure elettroniche ECM forse sarebbe stato possibile ingannare la radioguida del missile
diversivo attuato con successo dagli Alleati che costringe i progettisti a passare ai missili filoguidati -
ed evitare la catastrofe nazionale della perdita di una corazzata e di tanti uomini, ma la Marina
italiana rimane testardamente tetragona a comprendere e adottare queste innovazioni durante gli
eventi bellici.
Per quanto riguarda i bombardamenti sull'Italia, soltanto dopo la resa del 1943 e la creazione della
Repubblica di Sal vengono installati 85 radar nel nord Italia dei quali 84 sono tedeschi - come
preavviso contro i bombardamenti alleati, ma senza una contraerea guidata dai radar e in
mancanza di squadriglie di caccia moderni, serviranno poco se non come centri di ascolto radio-
radar.
Non dimentichiamo che la popolazione civile viene praticamente abbandonata senza difese contro
queste incursioni n si provvede a sfollare i bambini come invece attuato tempestivamente dai
britannici.
In mezzo alle macerie gli italiani soffrono il freddo e la fame con le scarse razioni delle tessere
annonarie mentre il territorio viene conteso metro per metro da truppe straniere che combattono
duramente provocando ulteriori distruzioni che drammaticamente si aggiungono a quelle operate
dai bombardamenti di giorno e di notte. Si calcola che le vittime civili dei bombardamenti siano circa
80.000.
Corpo Aereo Italiano (CAI) (ovvero...Come Affrontare Impreparati.. una moderna guerra
aerea)
La partecipazione dell'Italia alla Battaglia di Inghilterra 1940-1941
Nell'agosto del 1940 Benito Mussolini decide l'invio di un contingente della
Regia Aeronautica per cooperare con la Luftwaffe duramente impegnata
contro la Royal Air Force.
Formata da 77 bimotori B.R. 20 e da uno stormo di caccia biplani Fiat CR 42
e caccia monoplani Fiat G. 50 la spedizione inizia subito a dimostrare la
propria inadeguatezza, durante i voli di trasferimento verso gli aeroporti del Belgio a causa delle
difficolt meteo e della scarsa preparazione al volo strumentale, molti aerei perdono la rotta, alcuni
vanno distrutti durante atterraggi di fortuna, alcuni equipaggi perdono la vita.
Il bombardiere B.R. 20 Cicogna il primo costruito in Italia interamente in metallo denuncia dei
difetti che non saranno mai risolti, sottopotenziato e il carico di bombe scarso per la poca
potenza dei motori. E' tutto quello che l'industria italiana riesce a produrre per tutto il periodo, non
certamente un bombardiere strategico come il Lancaster inglese o il B.17 americano, che sono
quadrimotori a lunga autonomia dotati di potenti armi difensive.
L'industria aeronautica italiana non riuscir mai a sviluppare un bombardiere quadrimotore salvo
pochi esemplari del Piaggio P.108 nel cui collaudo perde la vita nel 1941 Bruno Mussolini.
Il caccia biplano Fiat CR 42 Falco ha la carlinga aperta, due sole mitragliatrici, il
carrello fisso, una velocit molto inferiore ai caccia monoplano britannici
pesantemente armati. E' un aereo che era adeguato ai tempi della Guerra di
Spagna ma nonostante ci sar ancora prodotto durante la guerra. (l'esemplare
nella foto ha compiuto un atterraggio di fortuna nel Suffolk ed conservato nel
Museo Hendon di Londra)
Praticamente gli stessi commenti valgono per il caccia monoplano Fiat G. 50 scarsamente armato,
con l'abitacolo aperto alle intemperie e velocit ben inferiore agli Spitfire e Hurricane britannici che
sono propulsi dallo splendido Rolls Royce Merlin.
Il 24 ottobre 16 B.R. 20 tentano di attaccare di notte il porto di Harwich ma
la missione si rivela un fallimento, i velivoli non sono equipaggiati per il
volo strumentale, gli equipaggi sono poco addestrati al volo notturno e le
difficili condizioni meteo del Nord Europa fanno il resto. Solo dodici aerei
arrivano sull'obiettivo e vengono contrastati dalla contraerea subendo gravi
danni.
Vengono pertanto decise missioni da effettuare solo di giorno con una forte scorta di caccia, sotto lo
sguardo impietoso e perplesso degli aviatori tedeschi che dispongono di ben altri strumenti di
navigazione, del radar e di velivoli pi prestanti.
Un'altra missione su Harwich composta da 10 B.R. 20 e 40 caccia CR 42 viene intercettata dai
caccia Hurricane e solo 3 bombardieri tornano indenni, gli altri vengono danneggiati o perduti.
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In novembre 27 caccia CR 42 si scontrano con i caccia britannici perdendo tre aerei mentre i G. 50,
causa il maltempo, invertono la rotta e non riescono a partecipare allo scontro.
In seguito gli stormi da caccia vengono impiegati solo per crociere difensive lungo le coste del
Belgio e della Francia assieme con alcuni idrovolanti.
Dopo queste disastrose esperienze, nel gennaio 1941 si conclude il ciclo del CAI e i mezzi e gli
equipaggi tornano in Italia. Vengono perduti 20 bombardieri B.R.20 dei quali solo tre per fuoco
nemico e molti caccia.
Le perdite di aerei e di uomini rimangono troppo elevate in una spedizione veramente senza alcuni
risultati ai fini bellici, un inutile dispendio di risorse che sarebbero state meglio impiegate nel
Nord Africa dove, almeno, il clima mediterraneo non avrebbe penalizzato mezzi gi di per s
superati. Qui sotto il manifesto propagandistico firmato dal famoso illustratore Boccasile Identit di
vedute con le bombe tedesche e italiane sull'Inghilterra.
Rimane incomprensibile l'iniziativa di Mussolini che capiva bene di
propaganda ma niente di arte militare di avere inviato ben 180 aerei in uno
scenario con un clima avverso (con molti casi di congelamento tra gli
equipaggi) senza moderni strumenti di navigazione e di puntamento, contro un
nemico fortemente motivato e ben organizzato che lotta per la propria
sopravvivenza. Forse pensava, con il suo solito opportunismo, che la
eventuale vittoria tedesca sull'Inghilterra fosse vicina al fine di spartirne
parzialmente il successo (come gi fatto nel 1940 intervenendo tardivamente
contro la Francia ormai sconfitta nei 40 giorni del Blitzkrieg) ma anche il
tempismo della missione rimane errato, gli stormi italiani arrivano nel momento
in cui la Battaglia di Inghilterra si sta attenuando sia a causa dell'impossibilit
della Luftwaffe di vincere la tenace resistenza della RAF sia per il progressivo disinteresse del
dittatore tedesco verso questo teatro. Infatti i nuovi piani di Hitler prevedono nel giugno 1941 la
gigantesca offensiva contro l' U.R.S.S. per la quale ha bisogno di tutte le risorse.
Le ragioni della impreparazione che coinvolge il Regio Esercito e l' Aviazione hanno diverse
spiegazioni: l'industria italiana non in grado di produrre mezzi moderni perch non ha investito in
tecnologia e ricerca (troppo costosi per fare profitto) e il gioco sugli appalti guidati da funzionari e
ministri corrotti non privilegia la qualit ma solo la convenienza per pochi. Il risultato che scarpe di
cartone, aerei superati, obsoleti moschetti '91 e scatole di sardine come carri armati sono le
dotazioni con cui i soldati italiani, troppo spesso appiedati, dovranno combattere su tutti i fronti per
tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Del resto il fascismo era un regime incolto e corrotto, che ha perso troppe occasioni di rinnovare il
Paese attraverso la ricerca e le nuove tecnologie senza comprendere e valorizzare le scoperte dei
propri scienziati n confrontandosi con altri Paesi - anche a causa della cosiddetta autarchia
NOTA FINALE
Operazione post-mortem il macabro nome dato dall'Intelligence alleata all'indagine
riguardante i radar e i sistemi di contromisure tedeschi appena finito il conflitto. Un folto
gruppo di ufficiali e tecnici si reca in Germania e in Danimarca per eseguire un ciclo di
esercitazioni con gli specialisti tedeschi prelevati dai campi di prigionia. Vengono utilizzati
fino a 200 velivoli per missioni simulate utilizzando le contromisure e i grandi siti radar
sopravvissuti alle demolizioni volute da Hitler. Il risultato che le window/chaff ottengono
il miglior effetto di confondere i controllori della ex-Luftwaffe. Dopo aver esaminato
profondamente i sistemi tedeschi ed eseguita questa verifica sulle apparecchiature, tutte
vengono demolite o conservate in qualche Museo di storia militare.
A guerra finita si pu concludere che il radar, le misure, contromisure e disturbi elettronici
attuati dagli Alleati e dai loro contendenti hanno permesso azioni decisive e salvato molti
aviatori mentre gli aerei si potevano sostituire con relativa facilit dimostrando che
l'enorme sforzo produttivo e la ricerca tecnologica hanno prodotto un risultato costo-
efficacia pi che positivo. La Luftwaffe non vinse la sua guerra perch la Germania, per
decisione del dittatore, aveva spostato la ricerca e gli sforzi sulla produzione di migliaia di
missili cruise V-1 e di missili balistici V-2 , le cosiddette armi meravigliose, con un
risultato che non ha cambiato affatto le sorti della guerra nell'ultimo anno.
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Gli errori di Hitler e l'incapacit dei suoi gerarchi hanno annullato la straordinaria
superiorit tecnica dei progettisti tedeschi, capaci di progettare caccia a reazione e
intercettori con propulsione a razzo che, se costruiti in tempo e utilizzati in gran numero,
avrebbero ritardato seriamente la fine del conflitto.
Comunque, anche se a caro prezzo di equipaggi e di velivoli, i bombardieri sono sempre
passati come prediceva Douhet, esasperando il dogma del terrorismo strategico con una
potenza cos devastante che nemmeno gli stessi precursori avevano immaginato. Ma
queste distruzioni non sono riuscite da sole a convincere i contendenti alla resa, la
Seconda Guerra Mondiale stata vinta - o persa - con la conquista dei territori
combattendo ancora casa per casa (con la sola eccezione del Giappone) con le truppe e
l'artiglieria.
I dati riguardanti il numero dei caduti qui illustrati sono impressionanti ma vanno relati al
numero della popolazione mondiale: quando nel 1600 su questo pianeta eravamo solo
500 milioni i conflitti tra i Regni si risolvevano velocemente con poche migliaia di soldati
che, con le loro divise sgargianti, si scontravano sul terreno mentre i civili erano molto
meno coinvolti. Anche la Prima Guerra Mondiale combattuta (assurdamente) sui fronti
statici ha avuto un relativo impatto sulla popolazione civile.
Invece la Seconda Guerra Mondiale costa in Europa oltre 50 milioni di vittime e circa 25
milioni di profughi, o meglio, sradicati (displaced persons) che trasformano bruscamente
la carta etnografica del Vecchio Continente. Cambia anche la carta geopolitica, terminata
la Conferenza di Mosca tra i Tre Grandi, a Londra il quotidiano The Observer definisce la
pace un compromesso tra Stati Uniti e Russia, la Gran Bretagna stata esclusa e i Tre
Grandi stanno per diventare Due.
E' straordinario, dopo questi distruzioni, che il Vecchio Continente si sia ripreso diventando
l'Europa Unita forte di 400 milioni di cittadini protetti dalle stesse Leggi e Norme Tecniche,
con un Parlamento, una Banca Centrale e una moneta unica, finalmente in pace. L'
Europa di oggi sicuramente un buon posto dove vivere e i suoi detrattori farebbero
meglio a dare uno sguardo ai secoli passati con i loro massacri e guerre continue tra Regni
e Nazioni.
Infine, negli ultimi sessanta anni gli scenari dei conflitti sono ancora cambiati, le
neoguerre di oggi hanno un costo in vite umane che si computa al 90% di civili ed il resto
tra soldati regolari, miliziani, contractors e mercenari tra loro spesso indistinguibili perch
senza mostrine, storie di conflitti senza Storia, senza onore e senza gloria.
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