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Capricorno aveva fatto in modo che quel giorno fosse perfetto.

E perfezione per lui era sinonimo di


controllo. Non vi era una sola piega su alcuno stendardo, non vi erano camice fuori posto o sorrisi
poco convinti. Aveva organizzato tutto nel dettaglio perch fosse stupefacente e rigoroso,
riuscendoci senza alcuna riserva. Il Palazzo era aperto a tutti, cos che potessero godere dello sfarzo
e della grandezza del suo possessore e gli abitanti di Hogsmead non si erano fatti proporre due volte
l'invito a quel matrimonio. Pi della met della popolazione non aveva idea di chi fosse questo
Capricorno da poco tempo approdato al villaggio e un po per curiosit un po per voglia di
festeggiare si presentarono ai cancelli di Villa Gorgon vestiti di tutto punto. E non c'era uno solo di
loro che entrando nel palazzo e vedendo cosa avesse preparato Capricorno non fosse rimasto a
bocca aperta o avesse sgranato gli occhi.
La cerimonia si sarebbe svolta in una grande sala nell'ala est, poco addobbata per permettere ad una
maggiore quantit di persone di entrarvi, ma il grosso androne era stato trasformato in una sala
ricevimenti: tavoli da buffet con cibo, fiori ed alcool della migliore annata, piccole statue e fontane
tonde decoravano i muri spruzzando acqua limpida e cristallina, Giacche Nere vestite di chiaro per
servire come maggiordomi sorridenti chiunque passasse di li e chi pi ne ha pi ne metta.
C'era persino una piccola orchestrina che suonava pezzi jazz dei primi anni venti e tutto l'ambiente
era avvolto da un'atmosfera vintage che pareva uscita dallo schermo di un cinema. La gente entrava
ed usciva dalle stanze del palazzo ammirandone gli arazzi che Capricorno aveva fatto installare su
alcune pareti prima decadenti, e poi quadri e piante esotiche. La gente del villaggio mangi e bevve
gratuitamente quel giorno, godendosi uno spaccato di vita nobile a cui tutti grazie a Capricorno
potevano accedere.
Nessuno sospettava, tranne chi ne fosse ben consapevole, che si trattava di una trappola.
Il matrimonio era stato fissato per le 15, ora esotericamente favorevole, ma all'ora di pranzo il
palazzo era gia gremito di persone imbellettate e profumate. Tra di loro vi era una Mortola, la
madre di Capricorno, piuttosto attonita e confusa.

Mortola pareva uscita dai peggiori incubi dei bambini. Aveva un aspetto arcigno e spigoloso, il naso
appuntito e la faccia piena di nei e verruche. Vestiva sempre di nero, portando il lutto da
cinquant'anni, ed i suoi occhi liquidi ed arrossati erano sempre stretti in uno sguardo critico e di
giudizio.
Aveva perso ogni contatto con il suo unico figlio nel 76, quando egli per seguire i suoi progetti di
grandezza aveva abbandonato la sua compagna ed il figlioletto di due anni, sparendo.
Mortola non lo aveva cercato, non aveva i mezzi, e ben presto la nuora era sparita proprio come
Capricorno portando nell'oblio anche suo nipote, il che non f per lei una grande perdita dal
momento che detestava quella donna per averle portato via il figlio e detestava i bambini. Ma di
conseguenza era rimasta isolata, certamente autosufficiente ma malinconica.
Ma poi la malinconia si era trasformata in dolore e mancanza. L'allontanamento di quel figlio che
aveva cresciuto con morbosit e prevaricazione la stava debilitando. Smise di curarsi del suo orto e
presto inizi a nutrirsi di cibo in scatola e solo il necessario per trascinarsi dal letto e la poltrona e
viceversa. Nelle notti insonni la tormentavano i ricordi e lei stringeva a se il cuscino e accarezzava
le lenzuola laddove prima giaceva con Capricorno perpetrando uno dei pi aberranti crimini contro
natura, e continu a farlo finch l'et le tolse ogni voglia carnale e gli anni le essiccarono il corpo
cos come il cuore.
Ed era riuscita a sopravvivere per trent'anni al suo dolore, finch quella stessa mattina, all'alba, una
limousine nera e splendente si ferm sul vialetto davanti casa sua, ed un elegante soldato in
smoking e guanti neri aveva bussato alla sua porta invitandola a salire per raggiungere suo figlio,
che si sarebbe sposato quel giorno.
La donna aveva preso l'invito, lo aveva letto ed era salita nell'auto senza batter ciglio, senza entrare
a prendere vestiti o medicine, perch suo figlio le aveva scritto che si sarebbe occupato di tutto.
Aveva passato le ore del viaggio in silenzio, sgranando di tanto intanto il suo rosario di perla,
guardando fuori e domandandosi se davvero il mondo fosse cambiato cos tanto in quegli anni. E
quando era giunta al palazzo era rimasta allibita. Si chiese come poteva, un uomo di umili origini
come suo figlio, aver raggiunto tutto quel potere, si chiese dove avesse trovato i soldi o chi avesse
dovuto uccidere.
Ma quando aveva visto suo figlio venirle in contro sul selciato, vestito di tutto punto e con
l'espressione decisa e soddisfatta ogni domanda dentro di lei svan.
I due si erano abbracciati stretti per qualche secondo, poi lui l'aveva scansata piuttosto bruscamente
e le aveva fatto cenno di seguirlo all'interno dell'edificio. Morta aveva tentato di trattenerlo per un
nuovo abbraccio ma lui l'aveva scansata ancora, senza guardarla. Quindi i due erano entrati, e
Capricorno le aveva detto: <<Va e fa come se fosse casa tua, perch da oggi in poi lo sar.>>
E la donna aveva obbedito, visitando prima la stanza che le era stata assegnata da suo figlio, dove si
era vestita per il matrimonio, e poi il resto del palazzo. Si era infine gettata sul buffet e ora se ne
stava comoda sprofondata in una poltrona nell'androne, da dove poteva osservare chiunque entrasse
nel palazzo, ansiosa e non troppo nel senso positivo, di conoscere colei che avrebbe sposato suo
figlio.

All'ora di pranzo, mentre tutti gli ospiti si servivano dei primi e dei secondi nell'ampia sala,
Capricorno si intratteneva con il Ministro nella sala del matrimonio, chiusa ancora al pubblico.
Sulla parete di fondo erano state sistemate due poltrone molto antiche dall'alto schienale, che con le
dovute modifiche l'uomo aveva trasformato in due veri e propri troni.
Il Ministro, dall'aria tirata, stringeva le proprie mani come un chierichetto in chiesa ed osservava
Capricorno mentre prendeva qualcosa da una piccola teca, porsagli dal suo braccio destro, Basta.
<<Sar estremamente semplice Cornelius. Al mio cenno la prendi e me la metti in testa. Puoi anche
non parlare se vuoi.>>
La corona era una fascia d'oro lucido con un motivo a croce dalle braccia uguali che correva lungo
la circonferenza e quattro tondi rubini a salutare i punti cardinali. La porse al Ministro, che lo
guard.
<<Prendila, non morde.>>
Caramel afferr l'oggetto, piuttosto pesante, e rimase con esso in mano come se temesse di
avvicinarlo al corpo.
<<Ora mettimela.>> Gli ordin Capricorno. L'uomo la sollev e la infil senza forzare sulla nuca
calva di Capricorno, che sorrise e gli blocc i polsi che ancora stringevano la corona.
<<Ecco. Visto? Estremamente semplice. E tutte le tue responsabilit saranno qui sulla mia testa,
insieme alla corona.>>
Il Ministro tacque di nuovo. Ritrasse le mani non appena Capricorno allent la presa sui suoi polsi e
si allontan di qualche passo.
<<Hai una cera pessima Cornelius, siediti>> Gli disse l'uomo indicandogli il trono pi piccolo.
Caramel scosse la testa.
<<Devi essere in forma, tra un'ora inizier la cerimonia. Ti faccio portare del vino o qualcosa da
mangiare?>>
L'uomo scosse la testa: <<Ho bisogno di sapere che la mia famiglia sta bene>> Disse.
Capricorno sospir e gli poggi una mano sulle spalle: <<Ti ho dato la mia parola che non verr
torto un capello a nessuno di loro. Alla fine della cerimonia se tu avrai fatto tutto come ti ho detto le
mie guardie lasceranno casa tua e tu potrai tornare da tua moglie e dalle tue figlie e ricominciare
una vita lontano dalla politica e le sue pressioni. Sei in grado?>>
Caramel abbass lo sguardo.
<<Sei in grado?>> Ripet Capricorno con tono alterato.
Caramel annu.
<<Bene. Gli altri dipendenti del ministero ed il Wizengamot non capiranno le tue motivazioni, ma
sar il nostro segreto almeno finch la mia monarchia non diventer stabile. Poi, se vuoi, potrai
tentare di farmi causa>>. Ridacchi.
<<Vorrei soltanto tornare a casa>> Disse il Ministro. Capricorno annu.
<<Ci tornerai, entro la fine della serata ci tornerai. Ti do la mia parola.>>
Capricorno si volt poi verso Basta.
<<Va a vedere se la mia signora arrivata. Le donne ci mettono sempre ore per prepararsi.>>

La sala dei troni venne aperta e gli ospiti, chiassosi ed incapaci di formare file ordinate, presero a
spingersi e allungare il collo per osservare l'ampia sala. C'erano poche file di sedie proprio davanti
alle poltrone matrimoniali e su di esse avevano preso posto i pi intimi di Capricorno: Basta,
Cockerell, Mortola, il Ministro, un anziano signore che doveva essere un servitore molto abile,
Adam Ipswich, Anthony Cistaro e Furor Pendragon. L'ultimo sedile era destinato a Severus Piton,
ma egli non si era ancora presentato e Capricorno aveva sospettato che non sarebbe arrivato.
Quando tutti gli ospiti, o quasi, riuscirono a prendere posto ordinatamente nello spazio ampio, chi
pi chi meno riuscendo a vedere chiaramente, Capricorno usc da una piccola porta a sinistra dei
troni, scortato dalle sue Guardie che allontanavano le persone pi intraprendenti. Lo sposo,
elegantemente vestito di nero, raggiunse il trono pi grande ma non sedette. Fece un inchino e la
folla lo applaud quasi come fosse un eroe. Alz una mano per evocare il silenzio e piano piano le
voci si spensero.
<<Grazie a tutti di essere qui. Anche se la maggior parte di voi non mi conosce, sono certo che
questo giorno sancir una sana amicizia tra me e voi, miei cari compaesani!>>
Un nuovo scrosciante applauso a cui si un Capricorno stesso. L'uomo lanci poi un'occhiata al
Ministro, che si alz. Venne accolto anche lui con un applauso, si inchin.
Caramel si port accanto a Capricorno, poi parl.
<<Diamo dunque inizio alla cerimonia. Che entri la sposa!>>
La porta da cui erano entrati tutti si apr nuovamente e la folla si strinse dividendosi in due parti
formando un piccolo corridoio. La sposa entr e tutti la riconobbero: era la moglie di Severus Piton,
evidentemente ormai ex. Il silenzio cal tra gli sguardi indignati e la giovane non pot fare a meno
di notarlo con un certo disagio. Ai suoi lati due Guardie e due damigelle, giovani che lei stessa non
aveva mai visto prima di allora, ma le sue amiche del Tempio della Spirale si erano rifiutate, senza
spiegarle, di accompagnarla all'altare.
Ma qui, not lei, non c'era alcun altare. Solo due poltrone pompose che la misero alquanto in
imbarazzo e tutte quelle persone dagli sguardi di rimprovero non aiutavano ad interpretare al meglio
la cosa.
Capricorno le aveva regalato l'abito del matrimonio, rosso scarlatto come quello che poco pi di due
anni prima aveva indossato per sposare Piton ma questo era molto pi sfarzoso, vittoriano,
splendido ed a suo modo esagerato, comodo ma che non la faceva sentire affatto a proprio agio.
Capricorno aveva inoltre manifestato il desiderio di vederle addosso in quel giorno il ciondolo a
cuore che Lupin le aveva regalato a San Valentino qualche giorno prima. Bench sapesse di chi
fosse quel dono lui aveva insistito: <<E' incantevole>> Le disse lui.
E lei non ebbe difficolt ad accettare, tutt'altro. Le faceva piacere portare con se una parte di Lupin
perch era certa che, per suo volere, da quel giorno in poi Capricorno sarebbe stato l'unico uomo a
cui avrebbe concesso i propri sentimenti, peccando forse di romanticismo o peggio, di autocensura.
E ora che stava camminando nello stretto corridoio di persone, verso il suo sposo elegante ed
affascinante, era certa che sarebbe riuscita ad amarlo per sempre. Ne era certa perch nonostante
l'ostilit della gente attorno a lei, si sentiva molto differente da come si era sentita sposando Piton.
Questa volta la scelta di sposarsi era stata esclusivamente sua e Capricorno non la faceva sentire
un'appendice superficiale, come Piton. Lui e il suo ex marito erano molto differenti. Se solo avesse
saputo quanto.
Lo raggiunse davanti ai troni, che guard con un po di inquietudine. Lui le prese la mano e le
sussurr: <<Sei bellissima.>>
Arross e guard i presenti con un sorriso, salvo poi accorgersi di Piton, Lupin e Slater che stavano
entrando assieme ad un altro pugno di ospiti dalla porta dalla quale era venuta lei. Si posizionarono
in fila, appoggiati alla parete di fondo con delle espressioni di inequivocabile rimprovero... o
preoccupazione.
A chiudere la fila di nuovi ospiti giunse Beatrice, la sua migliore amica, che si mise accanto a
Slater. Stava per salutarla con un cenno della mano, ma la ragazza volt il viso dall'altra parte,
evitando il suo sguardo. Sapeva che Beatrice non era d'accordo con quel matrimonio, come tutti gli
altri suoi amici, ma Capricorno le aveva spiegato di come fosse normale che non lo vedessero di
buon occhio, perch era nuovo, perch era ricco (e per molti maghi ricco era sinonimo di
mangiamorte) e perch aveva, suo malgrado, rubato la moglie ad un apprezzato professore di
Hogwarts e la cosa non poteva ovviamente andare loro a genio. Hogsmead era un villaggio
delizioso pieno di gente deliziosa ma, talvolta, chiusa di mente. Questo le aveva spiegato e lei aveva
voluto credergli senza troppo sforzo. Non gli avrebbe mai rivelato per che prima di ricevere la sua
proposta di matrimonio aveva continuato a vedere alcuni di loro di nascosto, compreso Gwyn
Dustfinger, con cui era stata al letto un paio di volte. Temeva che parte della loro ostilit fosse
dovuta alla convinzione che quel matrimonio fosse soltanto uno sfizio come uno sfizio era stato
andare al letto con alcuni di loro.
Ma ora era li e voleva andare infondo alla sua scelta e dimostrare a tutti che sarebbe cambiata. Un
giorno si sarebbe scusata per essersi comportata come una troia, pensava, complice forse la sua
giovinezza e la sua insicurezza. Di sicuro avrebbero capito. Ma l'atteggiamento della sua amica in
parte la fer, quindi si volt anche lei verso Capricorno, che le sorrideva ancora con gli occhi
brillanti.
<<Con il potere che mi viene conferito come Primo Ministro, Governatore della Comunit Magica
d'Inghilterra...>> Deglut facendo una lunga pausa, poi toss schiarendosi la voce <<...Sono qui per
sancire il sacro patto matrimoniale tra Capricorno del Galles e Iracebeth Inkheart.>>
Martina guard Capricorno, non comprendendo il perch di quel nome. L'uomo ricambi il suo
sguardo strizzandole un occhio e le strinse la mano. <<Fidati di me>> Le disse piano.
Anche i suoi amici infondo alla sala si scambiarono un'occhiata interrogatoria, ma nessuno di loro
parl, perch il Ministro stava continuando.
<<Sono lieto che voi siate qui perch... dato l'impegno di Capricorno per organizzare al meglio
questa cerimonia... il minimo che queste due persone innamorate meritano il vostro appoggio ed
affetto...>>
La folla scoppi in un nuovo applauso. Gli sposi si inchinarono.
Ma Capricorno era frettoloso, ed incit a bassa voce Caramel perch recitasse subito gli obblighi
matrimoniali e la formula degli sposi. Ed egli lo fece, senza indugiare, parlando velocemente e
diventando sempre pi nervoso.
Gli sposi risposero SI alla domanda fatidica dell'officiante, e Capricorno afferr la giovane e la
baci con passione. Poi apr gli occhi e guard in direzione di Piton mentre ancora la baciava.
<<Ammazziamolo>> Disse Slater portandosi una mano alla cintola. Piton lo ferm: <<Non il
momento>>
Un altro applauso era partito, i due novelli sposi avevano alzato le mani come due primi attori e si
erano fatti avvolgere dai petali di fiori lanciati dai presenti.
Poi Capricorno guard il Ministro ed annu.
Caramel scivol di lato e raggiunse Basta, che aveva in mano la corona. La prese e torn al centro,
davanti ai presenti che nel vederlo non capirono, ma tacquero.
<<In questo giorno noi gioiamo>>
Dalla gola gli usc come un gemito, una forma di pianto asciutto che non sfugg a nessuno.
<<Gioiamo perch dopo... quattrocento anni... la Comunit magica avr un sovrano...>>
Le persone si guardarono confuse. Gli unici a non scomporsi furono gli alchimisti, nella prima fila,
e i presenti dell'Ordine della Fenice, infondo alla sala. Un chiacchiericcio sconvolto si alz, smarriti
i pi si guardavano attorno convinti che qualcuno stesse per urlare E' UNO SCHERZO!
Ma nessuno url, ed il Ministro prosegu.
<<Con questa corona io... Cornelius Caramel... Primo Ministro della Comunit Magica
d'Inghilterra... nomino Capricorno del Galles... Monarca e legittimo Protettore della Comunit
Magica d'Inghilterra!>>
Pos la corona sul capo di Capricorno. L'uomo aveva gli occhi chiusi ed un sorriso vincente dipinto
sul volto.
<<Cos come comanda il Codice dei Maghi stilato nel 1333, chiunque possieda la sovranit ha
diritto... per nascita o acquisizione... a regnare sul popolo magico!>>
Caramel si port vicino a Martina, visibilmente confusa, e prese tra le mani il piccolo cuore che la
ragazza aveva al collo. Lo strapp con un tiro secco, e la giovane gemette cercando di recuperarlo.
Capricorno la blocc premendole una mano sulla spalla.
<<...ED ECCO LA SOVRANITA'!>>
Caramel mostr il ciondolo alla folla. Molti si inchinarono, altri continuarono a non capire.
<<Inchinatevi dunque ai regnanti>> Disse Caramel. Dopodich, pianse.
Non tutti si inchinarono, i pi rimasero con gli occhi spalancati a guardarsi intorno, non
comprendendo ancora cosa stesse accadendo. Le Giacche Nere passarono tra la folla ordinando di
inchinarsi. La gente obbed, rimandando le domande. In breve, tutta la sala f in ginocchio ed in
silenzio.
Martina guard Capricorno cercando spiegazioni. Aveva la bocca aperta di chi avesse appena
ricevuto uno schiaffo senza alcuna ragione. Ma Capricorno non la stava guardando, osservava bens
gli uomini in ginocchio davanti a lui e non proferiva parola. Restarono tutti cos per almeno due
minuti.
Capricorno poi si volt e and a sedersi sul suo trono, accavallando le gambe perfettamente a
proprio agio. Si rivolse a Martina.
<<Vieni a sederti, mia Regina.>>
Martina lo guard, e ancora si guard intorno. Il suo sguardo incontr quello di Lupin, che
lentamente, cercando di non farsi vedere dalle guardie, annu.
Martina annu piano di rimando, e and a sederti accanto al marito. Egli le prese la mano e gliela
strinse, poi si sporse per baciarla. Lei lo baci, ma freddi brividi di paura le percorsero il corpo
sostituendosi all'eccitazione.
Caramel era sparito, uscendo dalla porticina sulla sinistra, scortato da Basta che aveva avuto
l'ordine di congedarlo quando la cerimonia fosse finita.
Poco dopo gli ospiti furono fatti uscire da dove erano entrati, e tutte le porte del Palazzo vennero
chiuse. Quella notte nessuno ad Hogsmead era riuscito a prendere sonno.

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