Fiducia completa
L'uomo di preghiera dunque si "lascia fare" da Dio, e si fida di
Lui. Questa la grande sfida della preghiera cristiana, ed
anche questa la carenza che si pu vivere nel nostro rapporto
con Dio: la mancanza di fiducia in Lui. Abbiamo paura che il
Signore ci chieda dei sacrifici, delle rinunce, qualcosa che non
concordi con le nostre scelte di vita... e allora meglio che
Dio non parli proprio. Non a caso in apparizioni private ad
anime sante come su or Faustina Kowalska (1905-1938) o suor
Josefa Menendez (1890-1923), il Signore si rammarica proprio
della mancanza di fiducia da parte dei cristiani.
Non contano nemmeno i peccati - dice Ges alla Menendez -
se l'anima subito si rivolge con fiducia illimitata in me. Ci
che mi ferisce di pi - rivela alla Kowalska - proprio la
mancanza di fiducia da parte dei cristiani, soprattutto delle
anime consacrate.
Ges stesso ha conosciuto questo passo della fiducia nella sua
vita visibile, proprio nel momento terribile della Passione: nel
Getsemani Egli prega, s, prega il Padre che Egli allontani da
Lui il calice del dolore. Poi si accorge che anche il Padre prega:
prega il Figlio di accettare il calice, perch da questo ne
sarebbe venuta la salvezza del genere umano.
Ma se l'uomo d questa piena fiducia a Dio, sapendo che tutto
quello che Egli chieder il nostro vero bene, perch ci ama,
allora tutto diventa semplice. come nell'amore: quando si
innamorati, basta che l'altro sia, e siamo disposti a tutto per
dargli gioia. L'incontro di Dio con l'uomo per la gioia
dell'uomo. Se solo si capisse questo, il problema sarebbe
non quando pregare, ma quando smettere di pregare.
La preghiera allora questione di un istante, e
quell'istante tutto: consegnare totalmente noi stessi a Dio
in uno slancio di fiducia illimitato, e rimanere quieti in silenzio
davanti a Lui.
Le parole nella preghiera
Certo, la preghiera fatta anche di parole, perch non esiste
un amore muto. Allora saranno parole di richiesta, di lode, di
supplica, di lamentela, di adorazione, di ringraziamento. di
tutto quello che volete, ma sempre con quella base di fiducia
che l'uomo d al suo Signore, lasciandogli quello spazio
interiore in cui Dio stesso imprime nei nostri cuori le Sue
parole, che sono parole di amore, di speranza, di comunione,
di pace profonda. Parole di fuoco.
In questo senso la preghiera di natura assolutamente
contemplativa.
Nel silenzio del nostro cuore finalmente disponibile Dio parla;
nel silenzio.
L'uomo si effonde in Lui e risponde, come gli viene di
rispondere: a quel punto qualunque cosa dice va bene, perch
il figlio che parla al Padre.
Una volta in una parrocchia mi fu chiesto di guidare un'ora di
adorazione.
Volevo impostare tale momento con tre quarti d'ora di silenzio
e un quarto d'ora di preghiera vocale. Il parroco mi disse che i
suoi parrocchiani non avrebbero sopportato tanto silenzio, che
si sarebbero distratti; allora proposi di fare mezz'ora e
mezz'ora. Neanche quello fu accettato. Alla fine ottenni di
poter fare dieci minuti iniziali di silenzio e cinquanta minuti di
canti e preghiera vocale. E mi sembr poi che anche in quei
dieci minuti non si riuscisse a fare spazio al Signore che
voleva dirci qualcosa.
Le esigenze di Dio non sono standardizzate. Egli ci fa
conoscere il mondo dell'amore man mano entriamo in questa
complicit di fiducia, e al termine ci pu chiedere anche di
portare la Sua croce, per salvare il mondo.
Infatti, sono proprio i cristiani che, con la loro offerta e
preghiera, salvano ancora il mondo. Chi salva Dio, ma
generazione per generazione attraverso di noi. Il modo
migliore per amare il prossimo proprio pregare per lui,
perch il Signore lo perdoni dei peccati e lo purifichi, e per
ottenere questo il mezzo la partecipazione al Sacrificio della
croce. Ma anche questo non imposto mai: accettato e
vissuto nella preghiera e nella fiducia.
La preghiera intesa in questo modo, infine, d gioia. Un'anima
cos abbandonata a Dio nella preghiera conoscer una pace
interiore che la sorprender. San Serafino di Sarov (1759-
1833), il grande monaco russo, era meravigliato che
tantissimi andassero da lui per parlargli, per cercarlo, per
chiedergli una parola. Lui stesso non sapeva spiegarsi come
mai tante persone, anche professori e nobili, andassero da lui,
povero illetterato. E spiegava: Basta trovare la pace del
cuore, e migliaia attorno a te vengono, e trovano salvezza.
Non diceva per che per trovare questa pace interiore egli
aveva trascorso tutta la vita in questo pellegrinaggio interiore
verso il proprio cuore, dove viveva il Signore Ges, pi intimo
a noi di noi stessi, e aveva passato tutte le sue giornate
invocando il suo dolcissimo e santissimo nome: Signore
Ges, abbi piet di me peccatore!.