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VIKTOR EMIL FRANKL

Appunti di Marco Ceppi, 49 anni. Vive a Jesi, in


provincia di Ancona.
“Sono sposato con Caterina. Abbiamo due figli,
Pietro e Matteo. Sono uno psicologo, che cerca di
vivere il suo mestiere secondo la bella definizione di
Erich Fromm sul senso dell’aiuto: “Aiutare una
persona vuol dire aiutarla ad aiutarsi da sola”.
Personalmente il mio approccio in ambito psicologico è la
logoterapia, la terza scuola viennese di psicoterapia fondata dallo
psichiatra austriaco Viktor Emil Frankl (1905-1997).
Riassunto: Logoterapia letteralmente vuol dire terapia
del significato della vita (logos= senso, significato).
E’ il termine coniato da Viktor Emil Frankl per
designare la teoria psicologica ed esistenziale da lui
elaborata: approccio terapeutico centrato sul
significato, sostiene che la ricerca di significato è un
aspetto primario del nostro essere.
la Logoterapia è stata definita la terza scuola
viennese di psicoterapia, cronologicamente
successiva alla psicanalisi di S. Freud e alla
psicologia individuale di A. Adler.
Rispetto a queste due scuole, che puntano ad
attingere alle profondità inconsce presenti
nell’uomo, la Logoterapia tenta di cogliere anche le
“altezze” e i significati che attendono di essere
realizzati nella vita delle persone.
Frankl afferma che ogni realtà ha un senso, e la vita
non cessa mai di avere un significato.
Nella visione logoterapeutica ogni uomo è unico e
irripetibile, ha dei compiti significativi che devono
essere scoperti, e ai quali egli è chiamato a
rispondere.
Aiutare la persona a scoprire il proprio senso della
vita, a divenire conscia della sua dignità e della sua
libertà, ad accettare le sue responsabilità, a trovare
ed attualizzare i valori creativi, esperienziali e di
atteggiamento, che rappresentano la distinzione dei
valori coniata da Frankl: questo è lo scopo della
logoterapia.
La Logoterapia come approccio esistenziale è
positivo ed ottimistico perché cerca di potenziare le
risorse dell’uomo, l’approccio logoterapeutico può
aiutare non solo nella terapia, ma anche nell’igiene
mentale e nel lavoro di prevenzione, nel lavoro
formativo con i volontari, aprendo l’uomo verso
nuove prospettive esistenziali e verso nuovi
orizzonti di vita.
La vita di V. E. Frankl.
Nacque a Vienna nel 1905. Dopo aver studiato
medicina frequentò la clinica psichiatrica di Vienna
conseguendo la specializzazione in Psichiatria.
Durante la seconda guerra mondiale, fu deportato
in vari campi di concentramento. L’esperienza dei
campi fu importante perché, nonostante la
tragicità delle condizioni di vita, riuscì a
trasformare quell’evento in un’applicazione
pratica del suo metodo terapeutico,
precedentemente impostato.
Nell’esperienza dei lager morirono i genitori, un
fratello e la giovane moglie.
Fu liberato nel 1945 e raccontò le sue esperienze
nel testo che rappresenta in parte il fondamento
della Logoterapia: “Uno psicologo nel lager”.
Frankl ha scritto 29 libri, ha tenuto conferenze
nelle più importanti università europee ed
americane, ha legato il proprio nome a questo
orientamento della psicologia moderna, definito da
lui stesso logoterapia o analisi esistenziale.
Il merito di aver introdotto il pensiero di Frankl in
Italia, sia come teoria sia come pratica spetta a
Tullio Bazzi che, nel 1949, pubblicò un contributo
alla conoscenza della Logoterapia nel libro “Le
psiconevrosi”.
Nel 1953 furono pubblicati i testi fondamentali:
“Logoterapia ed analisi esistenziale” e
“Psicoterapia nella pratica medica”.
Quelli dal ’53 al ’62 sono anni nei quali non
compaiono testi o traduzioni in italiano di studi
sulla Logoterapia. Nel 1962 esce “Teoria e terapia
delle Nevrosi” e solo nel 1967 si ha la traduzione
italiana di “Uno psicologo nel lager”.
Il risveglio vero, che presentò tutti i caratteri di
una scoperta, si ebbe nel 1970, in occasione di una
conferenza che Frankl tenne a Roma, presso la sede
della residenza universitaria internazionale, sul
tema: “psichiatria e volontà di significato”.
Negli anni seguenti si moltiplicarono gli scritti
scientifici e divulgativi sulla Logo terapia, relativi
alle problematiche esistenziali in prospettiva
personale e comunitaria.
Nel 1974 l’editore Rizzoli pubblicò il primo
tentativo di sistemazione organica della
logoterapia, per opera di E. Fizzotti, investito dallo
stesso Frankl come “… l’unico italiano che è stato
formato in logoterapia dallo stesso fondatore della
Logoterapia”.
Negli anni ’80 furono organizzati presso
l’Università Pontificia Salesiana di Roma alcuni
seminari di formazione, con la partecipazione del
prof. Frankl, che costituirono un forte impulso per
la riscoperta della Logoterapia in Italia.

Frankl è morto nel 1997, all’e tà di


92 anni.
Una volta ebbe a dire di se stesso: “…un uomo che ha
trovato il significato della sua vita, nell’aiutare le persone a trovare
nella loro vita un significato.”
Posizione storica della Logoterapia
La logoterapia si innesta sul solco tracciato dalla
psicologia umanistica-esistenziale.
La distinzione tra Logoterapia e la psicologia
umanistica (Rogers, Buhler, Maslow, Allport,
Moreno, etc) è data dalla diversa valutazione che si
ha del concetto di autorealizzazione.
Scrive Fizzotti: “…Questa tendenza di carattere
umanistico è stata definita da Frankl come
“potenzialismo”, perché rivolta prevalentemente
alla realizzazione delle possibilità e delle
potenzialità che sono presenti nell’uomo,[…] e non
alle possibilità di significato che sono presenti nel
mondo e che attendono di essere realizzate
dall’uomo.”
Si può affermare che, mentre per la psicologia
umanistica l’autorealizzazione è il fine ultimo nella
terapia, nella Logoterapia essa rappresenta un
fatto collaterale, una conseguenza che scaturisce
dalla autotrascendenza.
L’autotrascendenza è la capacità di uscire da se
stessi, di non rimanere centrati su di sé, sull’io , ma
di centrarsi su di un tu; un tu che può essere una
persona, un compito, un lavoro da realizzare, la
creazione di qualcosa.
Riguarda sempre un elemento significativo esterno
alla persona e non egocentrico. L’uomo deve uscire
da se stesso, per realizzare se stesso.
L’autotrascendenza ha come effetto collaterale
appunto l’autorealizzazione, (felicità e piacere).
Tre pilastri e tridimensionalità dell’essere umano.
La logoterapia si fonda su tre assiomi:
 La libertà della volontà

 La volontà di significato

 Il significato della vita

La libertà della volontà


Si sostiene che la volontà è fondamentalmente
libera. Questo è un presupposto che dovrebbe
essere ovvio e assodato per tutte le psicoterapie. Se
una persona non avesse la libertà di realizzare un
qualsiasi cambiamento, nessun intervento avrebbe
senso.
Se non si ritenessero le persone capaci di cambiare
qualcosa di sé, quindi di apprendere, di migliorare,
di smettere di farsi male, nessuna psicoterapia
potrebbe funzionare.
L’uomo è un essere che determina se stesso ed è
libero.
La volontà di significato
Il secondo pilastro, la volontà di significato,
sostiene che ogni uomo mira a trovare un senso
per la propria vita.
Questi significati esistono già nella realtà ed è
compito dell’uomo individuarli. Cambiano nel
corso della esistenza; sono legati al momento, alla
situazione, alla singola persona.
Numerose ricerche hanno dimostrato che, quando
la volontà di significato è frustrata, si verifica
quello che viene chiamato “vuoto esistenziale”,
vuoto che può essere facilmente riempito da
patologie , dipendenze, nevrosi.
Si ritiene che nel 99% dei casi di alcolismo e nel
80% dei casi di tossicodipendenza sia presente un
vuoto esistenziale.
Il significato della vita
Il terzo assioma sostiene che non esiste una
situazione della vita priva di significato. Anche le
situazioni della nostra vita che sembrano
inspiegabili e negative, apparentemente prive di
logica, in realtà mantengono un loro senso.
La vita non è mai priva di significato, e anche nelle
situazioni di vita più negativa (sofferenza colpa e
morte) possono emergere dei significati.
Quando si sperimenta una di queste esperienze,
l’uomo deve ricordare che sono portatrici di un
significato. Può darsi che non si riesca
immediatamente a trovarlo, che ci voglia del
tempo, ma anche il dolore può essere trasformato
in una prestazione, se affrontato con il giusto
atteggiamento.
I significati esistono a due livelli: il significato del
momento (legato al quotidiano, al qui e ora e alla
singola persona), e il significato ultimo. Esso si
colloca in una dimensione superiore a quella
umana, perciò nessuno saprà mai con certezza se
avrà realizzato il suo significato ultimo della vita.
Diceva Frankl: ”…il significato è qualcosa da scoprire, ma non da
creare, esso non può essere dato, deve essere trovato.”
Con questa affermazione Frankl voleva dire che il
significato esiste fuori dall’uomo, è oggettivo e non
soggettivo. Nella ricerca del significato, l’uomo è
guidato dalla sua coscienza.
A differenza dei valori, un significato perduto non
può più essere ritrovato, più colto.
I valori sono di portata generale, il significato è
strettamente individuale.
I valori
Per Frankl la coscienza e l’orientamento ai valori
sono i due elementi che permettono all’uomo di
dare significato al momento che egli vive.
Nella concezione frankliana i valori sono “…I sensi
unici che gli individui hanno sviluppato nel corso del tempo”.
Aiutano la persona a prendere una decisione,
confrontandola con la vita quotidiana.
L’uomo si tramanda i valori tramite le tradizioni e
tramite le istituzioni.
A differenza dei significati che sono unici e
personali, i valori sono componenti universali di
significato, essi sono validi per tutti e sono
generalizzati. Un’altra differenza tra significato e
valori riguarda il fatto che mentre il significato una
volta perduto non può essere più recuperato,
poiché è legato al momento, alla singola situazione
e alla singola persona, un valore può essere sempre
recuperato.
Frankl ha elaborato una classificazione dei valori
in creativi, d’esperienza e d’atteggiamento:
a) valori creativi: si realizzano attraverso le
attività (lavoro o hobby), sono valori attraverso i
quali l’uomo da qualcosa di sé al mondo. Questi
valori non dipendono dal tipo di lavoro che è
eseguito, ma dalla motivazione che è data nel farlo.
b) valori d’esperienza: si realizzano prendendo
qualcosa dal mondo esterno. (La bellezza della
natura, l’arte, la musica ).
c) valori d’atteggiamento: si realizzano nel corso
d’esperienze che vengono definite della “trade
tragica” e sono le esperienze di sofferenza, di colpa
o di morte. Consistono nel sopportare il destino,
cioè quando non è più possibile realizzare valori
creativi o d’esperienza c’è sempre la possibilità di
vivere il momento presente trasformandolo in una
prestazione.
I valori d’atteggiamento sono i più elevati.
Consistono in un processo di crescita, che si
realizza quando non si può più godere del mondo,
ma si può riuscire ad avere il giusto atteggiamento
verso qualcosa che si sta compiendo o che si sta
facendo.
Tridimensionalità dell’essere umano.
Nella concezione della Logoterapia l’uomo è una
“…unità a tre dimensioni che si compenetrano tra
loro”.
Si presuppone che egli possegga oltre la
dimensione fisica e la dimensione psichica, una
terza dimensione, definita spirituale o noetica.
(noetico deriva da nous, che in greco significa
spirito).
La dimensione fisica è relativa agli aspetti somatici,
biologici, genetici.
La dimensione psichica comprende le funzioni
psichiche, le doti intellettuali, le emozioni, i
desideri e i bisogni, i modelli di comportamento.
La dimensione noetica è unica in ogni singolo uomo
e comprende:
 la volontà e le decisioni autonome di volontà

(intenzionalità)
 la creatività

 la sensibilità etica (coscienza)

 la comprensione dei valori

 la religiosità

Nella dimensione spirituale c’è un atto di


elevazione (verso qualcosa, o qualcuno, verso il
mondo, c’è la ricerca di un compito da realizzare).
L’elevazione spirituale consiste nel:
1) riconoscere un significato;
2) utilizzare la volontà di significato, per
realizzarlo.
Il termine spirituale non va confuso con la
dimensione religiosa dell’uomo.
La logoterapia ha avuto parecchie difficoltà a
svilupparsi e la sua validità scientifica è stata
contrastata per la dimensione noetica, che viene
confusa e associata alla religiosità.
Per comprendere la specificità della dimensione
noetica nell’uomo si può utilizzare un parallelismo:
“…un aeroplano non cessa d’essere aereo quando si
posa al suolo, ma la sua vera natura d’aeroplano si
manifesta solo quando è in volo”. Così
parallelamente “…l’uomo non cessa d’essere uomo
quando si muove sul piano psicofisico e risponde a
bisogni o pulsioni, ma la sua vera natura d’uomo
diventa manifesta solo quando s’innalza nella
dimensione noetica”.
La componente spirituale dell’uomo è sempre sana,
non si ammala mai.
Il lavoro della analisi esistenziale consiste
nell’espandere la parte sana rispetto a quella
malata.
Più che a concentrarsi sulla malattia o patologia, si
tende ad evidenziare i punti di forza e di sanità
cercando di potenziarli ed aumentarli.
Si potrebbe obiettare che lo stesso effetto è
ottenuto riducendo la parte malata, ma così
facendo non si tiene in considerazione che, le
persone che sperimentano disagio e malattia, sono
già di per sé, concentrate sul problema, sono in
uno stato di iperriflessione su ciò che non va della
loro vita. Se anche l’attenzione del terapeuta si
concentra solamente intorno al problema, verrà
alimentata ancora di più l’iperriflessione negativa.
Evidenziare le parti sane della persona,
contribuisce anche ad evitare la dipendenza dal
terapeuta, perché, se si riconoscono alla persona
gli strumenti di forza ed efficacia, essa potrà
cavarsela meglio con le proprie forze.
Bibliografia
Logoterapia e analisi esistenziale, V. E. Frankl, a
cura di Eugenio Fizzotti, Morcelliana, Brescia, 2001
Teoria e terapia delle nevrosi, V. E. Frankl,a cura di
E. Fizzotti, Morcelliana, Brescia, 2001
Chi ha un perché nella vita…Teoria e pratica della
logoterapia, a cura di E. Fizzotti, LAS, Roma,1993
Le radici della logoterapia. Scritti giovanili 1923-
1924, V.E. Frankl,a cura di Eugenio Fizzotti, LAS,
Roma, 2000
Uno psicologo nei lager, V. E. Frankl,Prefazioni di
G.W. Allport, G.B. Torellò, G. Marcel, ARES, Milano,
2000
Dio nell’inconscio. Psicoterapia e religione,
Prefazione di E. Fizzotti, Morcelliana, Brescia, 2000
Homo patiens. Soffrire con dignità, V.E.
Frankl,Editoriale di E. Fizzotti, Queriniana, Brescia
1998
Senso e valori per l’esistenza. La risposta della
logoterapia, V.E. Frankl,Pref.ne di E. Fizzotti, Città N.,
Roma, 1998
La vita come compito. Appunti
autobiografici, V.E.Frankl, prefazione di E.Fizzotti,
SEI Torino,1997
Sulle tracce del senso, percorsi logoterapeutici, E.
Fizzotti, LAS,Roma,1998
Dare un senso alla sofferenza, Elisabeth Lukas,
Cittadella Editrice, Assisi,1983
Dare un senso alla vita, Elisabeth Lukas, Cittadella
Editrice, Assisi,1983
Prevenire le crisi, Elisabeth Lukas, Cittadella
Editrice, Assisi,1991
In principio era il senso. Dalla psicoanalisi alla
logoterapia, (con F. Kreuzer) Editoriale di E. Fizzotti,
Queriniana, Brescia, 1995
Logoterapia per tutti. Guida teorico-pratica per chi
cerca il senso della vita, E. Fizzotti, Rubbettino
Editore, Catanzaro, 2002
https://animadolente.wordpress.com/2013/11/14/la-logoterapia-di-viktor-emil-frankl/

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