Sei sulla pagina 1di 4

La musica degli inni sacro riempiva il circolo.

La luna piena illuminava le baccanti che danzavano quasi


follemente, cantavamo ed inneggiavano alla Madre Luna, la dea pi potente di Aber Toril.
Il sacerdote si avvi con calma verso l'altare, poco pi di un frammento di pietra incredibilmente antico:
molti sussurravano fosse un meteorite.
Sdraiato sull'altare, un mezz'orco mormorava preghiere a bocca chiusa.
Pochi secondi ed alcuni vecchi incantatori bruciarono nella lettura incanti di evocazione: uno degli angeli di
Selune apparve, quasi incuriosito dalla situazione. Ma la curiosit dur poco, mentre la luna si faceva
sempre pi oscura per l'eclissi. L'Angelo si faceva debole, il mezz'orco si alz dall'altare e la fece sdraiare.
Piccole rune nere si accesero sull'altare di pietra, ma l'Angelo non se ne accorse.
Catene vennero poste ai sui delicati polsi ed alle belle caviglie.
I canti si fecero pi alti ed il sacerdote si fece uccidere dal mezz'orco, con orrore dell'angelo.
Il vecchio cede per mano del nuovo. La luna cresce, diviene piena, decresce e diviene oscura.
Inneggiamo alla Diarchia! Al mondo nuovo! Url il mezz'orco, prima di procedere con il rito ed
ingravidare l'angelo prigioniero.

***

Passati sette mesi, alla festa di Scudiuniti, l'Angelo diede alla luce un bel bambino, forte ed in salute. Il
mezz'orco, Darunthar, era divenuto il signore della comunit. La fede della Luna Nera una eresia agli occhi
sia di Selune e Shar, che professa che le dee non siano altro che un aspetto dell'altra. Schivi, lavorano
contro i seguaci dell'uno e dell'altra, nella speranza di riuscire a rendere paritarie le due fedi affinch
possano unirsi sotto la guida della Luna Nera.
Darunthar ed il vecchio capo della comunit stavano svolgendo i primi passi verso una "caccia selvaggia". Il
bambino sarebbe dovuto essere l'araldo di tale caccia, colui che con il carisma di un angelo ed il sangue di
un guerriero avrebbe comandato i fedeli.
Il bambino crebbe in fretta, senza conoscere il mondo se non dal punto di vista del padre ( che al momento
non si professava neppure tale) e dei confratelli.

***

giunto il momento. Oggi ci sar la tua iniziazione. disse Darunthar al giovane uomo, che si alz,
dandogli ancora le spalle.
Sono pronto, Padre. disse, notando il sorriso sardonico del sacerdote, non cogliendone il
motivo. L'iniziazione sarebbe stata una prova difficile: lui avrebbe dovuto affrontare e sconfiggere due
accolite delle false fedi in combattimento.
Con l'abbigliamento rituale, si avvi con passo lento verso l'arena, toccandone la sabbia e ricevendo da una
accolita l'arma cerimoniale, una mazza pesante decorata da alcuni anelli taglienti di metallo.
La aveva usata molte volte, in allenamento.
Le due accolite vennero fatte entrare nell'arena senza troppe cerimonie. Ad entrambe le contendenti
vennero lanciate le loro armi. Una mazza pesante ad una ed un chakram all'altra.
Combattete! Url Darunthar, mentre l'accolita di Shar impugn con il chakram dopo averlo afferrato
velocemente, con una capriola, ponendosi poi in posizione di guardia. La sacerdotessa di Selune invece
osserv la sua arma con orrore ed indietreggi velocemente verso il muro della arena, ricevendo soltanto
urla di rabbia e sberleffi.
Il combattimento fra i due contendenti non dur poco: la sacerdotessa di Shar ed il ragazzo duellarono a
lungo, l'una guidata dalla disperazione e ferocia e l'altro dal suo orgoglio. Quando alla fine il combattimento
fra i due fu finito, il ragazzo aveva sul corpo diversi tagli, causati dal chakram, mentre la donna aveva la
testa frantumata dall'arma di lui.
A passi lenti, nel silenzio della folla, si avvicin alla altra accolita, alzandola per il collo. La ragazza mezzelfa
piangeva mentre lui con la sinistra alzava la pesante arma.
Ma qualcosa gli fece posare lei e lo fece appoggiare un secondo per riprendere fiato.
La folla rimaneva in silenzio.
Non lascer che la ragazza infanghi con la paura l'arena! Non una guerriera e non merita una morte da
guerriera!
La folla url ed entr poco dopo Darunthar.
Ragazzo, hai guadagnato molto onore oggi. finalmente avrai un nome.
Tutti si ammutolirono di nuovo, mentre il mezz'orco si tagliava il palmo della mano per vergare alcune
lettere sul petto del ragazzo.
Il tuo primo nome Baltim, giovane uomo. Baltim il frantumatore per i tuoi nemici, Baltim il Piumato
per i tuoi fratelli fedeli. Possa la Diarca illuminarti il cammino ed aiutarti dal buio nei momenti di
difficolt. disse poi afferrandogli un braccio ed alzandolo al cielo.

***

Baltim svolse per il culto alcuni incarichi, solitamente assalti a carovane di infedeli che passavano vicino al
territorio del Patriarca Darunthar. La comunit di era fatta pi grande, grazie anche ai bambini salvati dai
villaggi vicini, affinch potessero vivere una vita migliore.
La accolita di Selune divenne prigioniera e schiava, incapace di comprendere la verit, ma il giovane Baltim
non demordeva, andandola a visitare quasi ogni giorno. Al vecchio Darunthar non pareva importare
granch, visto quanto era impegnato a programmare i prossimi passi della sua Caccia Selvaggia.
Contaminato dal male, il mezz'orco stava pervertendo il culto della Luna Nera rendendolo sempre pi
crudele ed estremo, ma non tutti erano d'accordo con lui. Fu quando forse sarebbe scoppiata una guerra
fra i fedeli, accadde l'irreparabile. Una forza di attacco di fedeli di Shar attacc la comunit.

E fu un massacro.

Quella notte soltanto tre persone sopravvissero: Daranthur, Baltim e langelo di Selune. Questultima venne
rapite dai sacerdoti di Shar, che sparirono nel buio cos come erano giunti. Daranthur e Baltim sopravvisero,
ma ognuno ad un prezzo: il primo perse un braccio, letteralmente sbriciolato dal secondo in cambio della
sua vita, dopo un combattimento in cui gli rifer di essere suo padre pur di avere salva la vita; il secondo
invece al prezzo di tutto ci in cui credeva e maledetto. La mezzelfa sacerdotessa di Selune, Lasher, venne
uccisa da Daranthur, speranzoso di ricaricare i suoi poteri magici dopo aver reso folli di sangue i suoi
seguaci per darsi tempo di fuggire.

La Chiesa della Luna Nera era stata spazzata via dalle montagne vicino a Neverwinter. Daranthur scapp
promettendo vendetta per quanto era accaduto ad un figlio per lui ormai degenere e perduto.
Baltim invece se ne and cercando giustizia per quanto accaduto, per redimersi agli occhi dellessere che
non sapeva ancora essere sua madre, anche se lo sospettava ma anche la donna morta di cui si era
innamorata. Inizi ad errare, cercando informazioni sfortuna voleva che il culto di Shar amasse le ombre
pi di quanto le amasse anche il suo vecchio culto.
Nonostante tutto per Baltim continuava ad aver fede nel culto della Luna Nera, cos come era stato
tramandato nel villaggio da coloro che da innumerevole tempo prima lo avevano vissuto. Era forse lunica
cosa consolante che aveva, sentire la loro forza e la loro presenza con lui, oltre alla consolante presenza
della Luna.

Baltim il Frantumatore

Un ragazzo di campagna, cresciuto quasi totalmente ignaro del mondo esterno. Cresciuto nella comunit
retta dalla Luna Nera, non ha mai ricevuto alcuna informazione del mondo esterno che non fosse
avvelenate dalle mielose menzogne di Daranthur. Alla fine, le uniche conoscenze che si fatto del mondo
esterno non sono quelle poche che ha potuto leggere, con fatica, dai pochi libri della comunit
(informazioni di cui non si mai interessato), ma dalle chiacchierate che ebbe con Lasher.
Scavezzacollo, coraggioso ed essenzialmente un grosso sciocco, cresciuto con una assoluta convinzione
nella sua forza e nella sua resistenza, adesso accresciuta da quando il suo sangue maledetto (dono del
padre durante losceno rituale in cui stato concepito) si attivato per via dellodio che provava per
Daranthur dopo che ebbe ucciso la mezzelfa e non essersi fidato della sua promessa. Ormai viaggia in giro
da almeno sei mesi, senza aver ricevuto od accettato alcun incarico, ma avendo fatto ci che considerava
giustoo ci che pensava Lasher avrebbe considerato giusto. Ogni notte prega alla Luna, come ha sempre
fatto, trovando conforto in essa e nel ricordo della donna che fugacemente ha amato, cercando di non
mostrare neppure a se stesso alcuna debolezza

Daranthur

Daranthur stato molte cose nella sua


vita, troppo lunga perch non la abbia
allungata con metodi forse inumani.
Guerriero, stregone e sacerdote della
Fede della Luna Nera. Egli in realt non
ha altro faro nella sua vita che non sia
la sua ambizione e grazie ad essa
riuscito a piegare ben pi di una
persona. Egli giunse alla comunit della
Luna Nera durante una luna nuova,
ferito gravemente da alcuni suoi
inseguitori che intendevano fargli
scontare gli orrendi peccati inferti a
giovani donne. Alla fine venne salvato
dalla piet dellallora sacerdote e disse
di voler rimanere nel villaggio finch
non avesse potuto ripagare il suo
debito. Lo ripag con informazioni sui
dintorni, informazioni sulle comunit
vicine e lontane. A poco a poco riusc ad
intromettersi sempre pi nel culto,
usando le sue arti magiche per apparire
un fedele della Luna. Alla fine, grazie a
rituali innominabili con diavoli e demoni di basso rango, ottenne il potere di derubare i chierici del loro
potere. Per questo durante un rituale uccise il vecchio capo della comunit, oltre che per sostituirsi a lui e
per questo introdusse il rituale di passaggio con omicidio di membri di altre fedi per i giovani uomini e le
giovani donne della comunit della Luna Nera. Alla fine per il destino si accan contro di lui e i servi di Shar
giunsero nella notte. Riusc ad aizzare ed unire i membri della comunit sperando di avere abbastanza
tempo per scappare, ma venne trovato da Baltim con al fianco Lasher. Compreso quanto il figlio lo avesse
deluso, finse inizialmente di starsi preparando ad unirsi alle truppe. Con parole complicate ed una
parlantina che lo aveva salvato molte volte, fece abbassare la guardia al figlio, prendendo per se la giovane
sacerdotessa, alimentandosene per poter lanciare qualche incantoma non ebbe fortuna: per la prima
volta la furia, lira pervase il giovane uomo e finirono per dover lottare. Non si era cibato abbastanza ed
ogni sua energia era pronta per la fuga, non per un combattimento. Darunthar perse e pur di aver salva la
vita confess di essere il padre di sangue di Baltim. Questi rimase sconvolto e decise di risparmiargli la vita:
non potendosi fidare, non volendosi fidare, il
mezzorco maled il giovane, imprimendogli nel petto
rispetto per ogni promessa compiuta, pena una oscena
sensazione di abbandono, di orrore e malessere. A
fuoco un tribale che poteva ricordare una bilancia
uncinata apparve sul petto del giovane, ma anche sulle
sue mani ed avambracci, oltre che sui suoi piedi e
stinchi.
In preda allira, a quel punto il giovane si concesse il
primo atto crudele della vita, sputando al padre: gli
frantum con violenza il braccio con un colpo dellarma
che lui stesso gli aveva insegnato ad usare. Darunthar
scapp quella notte, solo e ferito, con lodio bruciante
nel cuore: prima o poi si sarebbe vendicato ed avrebbe
usato il figlio per ci per cui laveva concepito. Come
larma che voleva che fosse, come laraldo della sua
ambizione per il dominio, sotto una luna brillante ma
nera come la pece. Adesso un secondo fuoco gli ardeva
dentro e si chiamava vendetta. E tutti sanno cosa pu
fare la vendetta ad un uomo gi sul limite dellabisso,
soprattutto se egli davvero al limitare dei Reami
Inferiori

Potrebbero piacerti anche