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EPISTOLA
SULL'INTELLETTO
TRADUZIONE, INTRODUZIONE E NOTE
A CURA DI
FRANCESCALUCCHETTA
: _-_r
Primo, FARABI
tefme-
ne per EPISTOLA SULL'INTELLETTO
collega
stenza,
'essefe.
sponde
,ghiere. TESTO
:ssendo
:abiano
lazione
i risul-
fi.losofi
il quale
'et ana-
I
I I I Nel nome di Dio, clemente e misericordioso
-9L-
I
I
;I
.--_t
scono con quello che con ci designano il 'discernimento'
(ta'aqqul) ts. desi
due
In effetti essi talvolta dicono, per esempio,di Mu'wiya r
che intelligente e a volte si rifiutano di chiamarlo intelligenre,
: dicendo che l''intelligente' ha bisogno di [possedere] una di-
mensione religiosa (dn)t? [per esseretale], e la dimensione
7''i:
ecl
religiosa per essi quello che pensano sia Ia virt (fadzta)L|;
tezz
dunque, costoro designanocon 'intelligente' soltanto colui che
lige
virtuoso (fadil) te e di actrta speculazione({ayyid al-rautiyya)
ro nello | : I t oprire il bene (khayr) che bisogna sceglieree il male
(sharr) che bisogna evitare, e si rifiurano di imporre questo nome per
a colui che di acuta speculazionenello scoprire ci che male 20, pie
anz lo chiamano [piuttosto] 'furbo' (nakur) e 'astutissimo' pro
(dhiya) e con [altri] epiteti simili. [Ora,] l'acutezzadi specu- Iaz\
15 lazione nello scoprire ci che veramente un bene da compiersi CSSt
-93-
-&
p,9
i:.: '
...
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t:
'1, ,'
esso, sia riguardo a quello che scrivono nei loro libri, 1 dove prlre
impiegano questo vocabolo'n. o ev.
si sc,
di qt
L'intelletto secondo it <<Libro sulla dimostrazione>>di sulla
tIII.
Aristotelef . essi:
specl
'aql) che Aristotele menziona nel Li- scien
j Quanto alf intelletto (
bro sulla dimostrazione (Kitab al-burhan), egli con esso non cos
o men'
designa alro che la facolt (quuua) dell'anima mediante la
qrrale arriva all'uomo la certezza nelle premesse universali delle
(al-muqaddimatat-kuttiyya),vere e necessarie, senzaIimpiegare]
ro alcun ragionamentoe riflessione,ma per natura e per attitudine sui c
innata, o ot fin dalla sua giovinezza, o in modo tale che non si rafio
percepisceda dove essesi siano acquisiteo come si siano acqui-
a3 I tt
tit. o'. In realt questa facolt una certa parte dell'anima prec
alla quale arriva | 9 | la prima conoscenza(rna'rifa) senz^ al-
rj cuna riflessione e senza alcuna meditazione,e [arriva] la cer-
tezza nelle premesse,di cui abbiamo gi menzionato le catat- stot(
teristiche e; e queste premesse sono i princpi delle scienze Colt
speculative. dic
que!
opin
tIV. L'intelletto secondoiI <<Libro sui costumi >>di Aristotele.f quet
stra:
20 Quanto all'intelletto ('aql) che [Aristotele] menziona nel cont
sesto trattato del Libro sui costumi (Kitab al-akblaq), egli vuole sur
[intendere] con esso la parte dell'animaos,alla quale, perseve- uolr
rando nell'abitudine di una cosa o di un'alta, che appartenga que:
ou,
ad un genere o ad un altro delle cose e con la lunga espe- non
z5 tienza di una cosa o di un'alta, che appartenga ad un genefe giuc
ot,
o ad un altro delle cose in un lungo tempo, affrva la ceftezza
nei giudizi [morali] (qadayZ)e nelle premesse(muqaddimat)48
mer
concernenti le cose che appartengonoall'ordine della volont,
on.Infatti meI
a cui proprio di essere scelte o di essereevitate
aq
30 questa parte dell'anima [Aristotele] la chiama'intelletto' nel
I'int
sesto ffattato del Libro sui costumis\. Ora i giudizi [morali]
sr let
che aruivano all'uomo in questo modo e in questa I to I tfa
'colui che esercitail discer- prir
le parti dell'anima sono i princpi di
en
niento'(muta'aqqil)t' e che astutos3in ci che si deve sco-
I -94-
I
love prire in fatto di cose volontarie, a cui proprio di essere
scelte
o evitates4.E il rapporto di questi giudizimoralil a ci che
s_iscopre con il 'discernimento' (ta'aqqul) rr come l rapporto
di quei giudizi primi Lrazionalil, che-sono menzionati nel
Libro
', di salla dirnostrazione (Kitab al-burhan), a ci che si ,.opr.
.on j
essi: come quelli sono dei princpi per i cultori delle^rcierrr.
speculative, con i quali essi cercuno q,r.llo che nel campo
delle
Li- scienze speculative si deve [soltanto] conoscere,e non
fare,
non cos quesri sono dei princpi per 'colui che esercita iI discerni-
eIa mento"u e che astuto in ci che si deve scoprire nell,ordile
ro
rsali delle cose volontarie e pratiche s?.
arel
iine Questo intelletto, menzionato nel sesto ttattato del Libro
nsi sui costuffiitt, crescecon I'uomo durante [tutta] la sua
vita; si
qui- rafr-orzanoin esso questi giudiz [morali] e vi ,i ,ggi.rrgoro
nao' I rr l_in ogni tempo ialtii] giudizi, .h. esso non aveva in r5
. al- precedenza.
cer-
Gli uomini, riguardo a quesra parte dell,anima che
at- [Ari-
stotelel ha chiamato se 'intelletto', si difierenziano in gadi.
)nze
colui in cui si perfezionano questi giudizi in un ceno genere
di cose diventa 'personadi [.ip.rtu1 opinione, (dha ,o,i
in zo
questo genere di cose. 11 significato di 'persona di
[erperta]
opinione' che se costui consiglia .rtru ..rt cosa,viene aciettata
'le.l
questa sua opinione senza che gli si domandi su ci la
dimo_
strazione e senza che 1o si intemoghi, essendo Ie cose da
nel lui
consigliate [comunemente] accettate,benchegli non costruisca,5
uole su nessunadi essealcuna dimosftazioneut.peri raro che
eve- un
uomo sia di tale qualit se non quando diventa vecchio, perch
.nga questa parre dell'anima ha bisogno di lunghe esperienz,
spe- che
non si rcarizzano se non in un lungo t.*po, . ,iEn.h questi
fefe ^
giudizi [morali] si consolidino in lui ur.
ezza ,o
7t) ot [ora,] i teologi63credono che l'intelletto che [continua-
nr, mentel ripetono fta di loro sia I'inteiletto che Aristotele ha
.atti menzionato nel Libro sulla dirnostrazione (Kitab al-burban) e
nel a questo alludono *. Tuttavia quando .,
'alil | I tu sottoporrai al-
l'induzione le prime premesse(muqaddimt) che essi impiegano,
-dalla 3j
tta le troverai tutte, senza eccezione)come premesse p."r"
;cer- prima opinione comuneut: perci essi il.rdo.ro ; una cosa
sco- e ne impiegano un'altra6,.
-95-
I
I
I
f
I
I
I
_-,,
l
tV. L'intelletto secondo il <<Libro sull'anina >>di Aristotele.f pren
l'+
Quanto alf intelletto ('aql) che [Aristotele] menziona nel tetit
Libro sull'anima (Kitab al-nafs), egli 1o propone secondoquamro Inel
modi n: pef
tant
r) intelletto in potenza ('oql bi-l-quutwa),
quef
z) intelletto in atto ('aql bi-l-fr'l), inte
forn
3) intelletto acquisito ('aql rnustafad), anzi
un
4) intelletto agente ('aql fa"al). sel
si
che
lL'intelletto in potenza.f tota
cosi
ro L'intelletto ('aql) che in potenza (bi-l-quuttaa) una cerra sen2
anima70,o una parte di anrma, o una facolt (qautua)1r tta qui(
quelle dell'anima, o rtna certa cosa",la cui essenza(dhat) bisc
stata pteparata(mu'adda) o pronta (musta'iddo)" ad astrarre for:,
(tantazi'a)to 1. quiddit (mhiyyAt e 7e forme (suwar) di tutti nel
15 gli fesseri] esistent (mau.t{udat)da1leloro maree (mau:add), pot(
per renderle tutte una [unica] forma o [diverse] forme per
essatt. E queste forme asatte tu dalle materie non diventano
[appunto] astratte I tf I dalle loro marerie, in cui esisrono,
se non diventando formett di questa essenza(dha".
zo fora,l queste forme asratte dalle loro materie, che diven-
tano forme in questaessenza,sono gli 'intelligibili'7e (ma'qulat).
d.g
to sef
Questo nome derivato loro dal nome di quell'essenzache
I'es
ha astratto le forme degli [esseri] esistenti dimodoch esse 'int
sono diventate delle forme per essatt.
l' 'i
2i E questa essenza assomiglia ad una matetia (mdda) 82 int,
in cui si producano t' delle forme u. Infatti, se tu immagini una lar
determinata matetia corporea, come, ad esempio, un po' di me
cera su cui si sia impressa un'impronta 8sin modo che si rea- ligi
Iizzi questa impronta e questa forma nella sua superficie e nel int,
3o suo interno, e in modo che questa forma abbracci Ia matetia CSS
tutta quanta, cosicchdiventi la materia nella sua totalit come me
se tutta quanta fosse quella fotma, essendosila forma espansa in
in essa8,allora si avvicina la tua estimativa (wahm) a com- sia
-96-
i'i1
it
$
ele. f prendere il senso del prodursi delle forme delle cose in
I t+ | questa essenza,la quale [essenza] assomigliaa una ma-
i nel teria e a un soggerto (maudu') 87nei riguardi di quella forma e
lttro [nel contempo] si diversifica8s dalle altre marerie corporee,
per il fatto che le materie corporee tn ricevono le forme * sol- j
tanto sulla loro superficie, e non nel loro interno er, mentre
questa essenzanon rimane essastessadistinta dalle forme degti
intelligibili, s da avere essauna quiddit (mabiyya) separatae le
forme che sono in essa [anche] delle quiddit separaten':
anzi questa stessa essenzadiventa quelle forme e3[. ] cofie ro
se tu immaginassi f impronta e la figura* secondo \a quale
si plasmataun po' di cera in forma cubica o sferica,in modo
che questa fi,gura si sprofondi e si difionda in essa, e abbracci
totalmentela sua lunghezza,la sua larghezzae la sua profondit,
cosicchallora questacera sia diventata essaquesta fr,gurastessa,rj
:efta senza che essa sia per nulla separara nella sua quiddit dalla
' tta quiddit di questa figura". I 15 | A somiglianzadi ci, dunque,
t) bisogna che tu ti sforzi di comprendere come si rcalizzano le
rarre forme degli Iesseri] esistentin questa essenzae,che Aristotele
tutti nel Libro sull'anirna (Kitab al-nafs) ha chiamato'intelletto in zo
ldd), potenza' ('oql bi-l-quwuta)n.
pef
tano
.ono, lL'intelletto in atto.f
-97 -
Ire I del nosro dire al suo proposito che questa [essenza]
'intelligente' gli [.
non altro che gli intelligbili sono diventati forme div
per essa,nel senso che essastessa diventata quelle forme 16.
@ha,
Dunque dire che essa 'intelligente in atto', 'intelletto in atto'
'intelligibile bili,
i e in amo' ha un solo e medesimo significato intel
(ma'n)107 e [si dice] per un solo e medesimo significatotffi. vien,
Gli intelligibili sono quelli t' che I prima ] erano intetligibiti
in at
in potenza; infatti tto essi, prima di essere intelligibili in atto,
erano forme in materie, erano all'esterno dell'anima1', [ma]
ro Quando si realizzano come intelligibili in atto, il loro esserein
Unl
quanto sono intelligibili in atto non come il loro esseer12in
CSSC]
quanto sono forme in materie. Il loro esserenelle [materie]
ein
stessett' non il loro essere in quanro sono intelligibili in
ancc
atto: il loro esserenelle [materie] stesse'a segueil resto [delle
il se
15 condizioni] che ad essi si associa11s,che pu esseretalvolta il
'luogo', ina
talvolta il 'tempo', talvoltu I tz I il 'sito', alcune volte
'quantit'; dive
la e alcune volte essi sono qualifrcati secondo 'qua-
dve
lit' corporee, altre volte 'agiscono', alffe volte 'patiscono'. E
gli i
quando [, dunque,] si rcalizzanocome intelligibili in atto, molte
che
zo di queste categorie (maqulat)116sparisconoda essi. Allora il
alla
loro esseredivenra un almo, che non tpil quell'esseretdi
den
prima] "', e i significati di queste categoriettt, o lalmeno] di
sua
parecchie di esse, al loro proposito tt', vengono capiti in almi
che
modi, diversi da quelli Iprecedenti] 120[.Prendiamo], per esem-
z5 pio, quel 'luogo' che si comprende nei loro riguardi: se tu
CSSC
inte
rifletti sul significato di 'luogo' [che si comprende] al loro
un
proposito r2r:
CSS
-98-
Il
I
I
,:tYl,f,.:
rr:n:..:'':1f
. i \
$'
l,
-99-
.. l:,1
l'intelletto in atto intende gli intelligibili che sono per esso delle
formet* in quanto sono intese in attor4s,[questo] intelletto, (rnau
che prima dicevamo essere1' 'intelletto in atto', diventa adesso migli
l''intelletto acquisito' (al:aql al-mustafAd.)t*. atto;
mate
atto
lLe forme separatee il mondo sublunare.f serzi
-100-
;o delle [Ora,] I'intelleto acquisito assomiglia ad un soggeuo
:elletto, (maudu') per quelle [forme] 16, e f intelletto acquisito-tro-
adesso miglia ld'altra parrel alla forma rispetto alf intelletto che in
atto; f intelletto che in atto un quasi-soggettoe una quasi-
matea rispetto alf intelletto acquisito, e I'intelletto che in ,
atto ld'altta parte] una forma per quell'essenza'*,e quell'es-
senza una quasi-materia18.
Da questo punto 1ele forme cominciano a scendereverso
at) che le forme corporee ilee 170,mentre, prima di ci, essertl si
o sono elevavano a poco a poco fino a separarsi ad una ad una e ro
sistenti gradualmente dalle materie, secondo modi di separazionedi-
148che
v e r s i 1 7 2l f. l
rdo di-
;enso Dunque, se le forme che non sono afratto in una materia r73,
to dalle che non 1o sono [mai] state e che non 1o saranno afr.atto,pte-
:so dal sentano gtadi diversi t* di perfezione e di sepatazione,ed hanno ,5
r delle un certo ordine (tartTb) nell'essere(wu!d) t7s , e se si riflette
ha af- sul loro casott6, [ognil pi perfetta di esse, secondo questo
tgil criterio ttt, forma di ci che [immediaramenre] pi imper-
ssenza, fetto 178,finch si finisce verso ci che iI pi imperfetto ttn,
ili non cio l'intelletto acquisito180. 20
'essere
Poi si continua a discenderettt finch si giunge a quella
I [me-
questo essenzatt' e a quelle facolt dell'anima inferiori ad essa.
lle che Dopo di ci [si giunge] alla natura (tab|'a); quindi si
:ngono continua a discenderefinch si giunge alle forme degli elementi
essere (ustuqust) ttt, che sono le forme pi vili 18anell'essere e il cui tr
ltOfno soggetto il pi vile dei soggerti18s,cio Ia materia prima
elletto (al-mdda al-la) 1%.
e non
STCSSO Se invece ci si eleva, a gtado a grado, dalla matetia prima 18t,
elletto ci si eleva verso la natura, che | t+ | [costituita dal]le forme
;i dica corporee in materie ilee t88,fino a che ci si eleva verso euesta 3o
lueste essenzattn,poi t* verso ci che sopra di essa,cosicch,quando
'ltanto si arriva alf intelletto acquisito, si aniva a ci che assomigliaai
rte di confini (tukhurn) tel e al limite a cui terminano le cose che
o che hanno relazionecon la yle (hayta) e con Ia matea [seconda]
me si (madda)te2.E se ci si eleva sopra di esso, ci si eleva verso il :r
forme primo grado degli esseri separatit", e [questol primo grado
tut.
tot quello dell''intelletto agente' (al:aql al-fa"al)tea.
-101-
lL'intelletto agente.l intel
dive
[ora] f intelletro agenteche Aristotele ha menzionatonel I'occ
terzo tattato del Libro sull'anima (Kitb al-nafs) una forma luce
separatache non fu e che non sar mai in una materia. Esso f int,
.r , in certo senso, un intelletto in atto "t, simile alf intelletto prin
tnu,.d ci
| , s I acquisito che ha reso quella essenza che un gibil
intelletto in potenza intelletto in arto e che ha reso gli intel-
ligibili che sono intelligibili in potenza intelligibili in atto'n'.
Lel
La rel.azionedell'intelletto agenreverso f intelletto che in tinu
ro poterZa come la relazione del sole all'occhiole8,che vista esis'
in potenza finch rimane al buio. Infatti la visra soltanto I't
vista reein potenza finch permane al buio. Il significato del' che
'buio'
la diafaneit (ishaf) in potenza e \a ^un in a di diafa- lett,
neit in atto; il significato della 'diafaneit'200 fin primo luo- pi
r-: gol il ricevere luce (istinara) perch ci si trorra di fronte a una pi
[fonte] illuminante201.Cos, quando si realizza la luce nella che
vista, nell'aria e in cose dello stessogenere,diventa \a vista2o2, stol
per la luce che si realizzatain essa,vista in atto, e diventano al-l
visti in atto i colori. | ,e I Anzi noi diciamo che la vista diven- scit
zo tat vista in atto non solo perch sono giunte in essa Ia luce p
e ra diafaneit203in atto, ma [anche] perch, quando giunge dir,
nella vista la diafaneitin atto 2M,si rcalizzanoin essale forme si,
degli Ioggetti] visibili'ot; ota, con il rca\izzarcidelle forme degli ste
[oggetti] visibili nella vista, essa diventa vista n atto206.E cor
t5 perch, prima di ci, mediante un mggio di sole o qualcosa int
d'altro, si fatto in modo che lla vista_f sia diventata dia- pi
fana in atto2u e che l'aa che la tocca sia anchediventata diaana
in atto, alloru quello che era visibile in potenza diventa visto in
atto2B.
tel
fos
30 Il principio per cui Ia vista diventata vista in atto, dopo mt
esser stata vista in potenza, e i visibili, che erano visibili in esf
potenza, sono diventati visti in ato, Ia diafaneit che giunra zic
nella vista a causadel sole. A somiglia.nzadi ci si produce ne
in questa essenza(dbat), che | ,z I un intelletto in potenza, fo,
3i una certa cosa,il cui ruolo rispetto ad esso [intelletto] come ch
il ruolo della diafaneitin atto rispetto alla vista; e questa cosa m
gliela dona f intelletto agenteme.Dunque [questa cosa] diventa lo
un principio 210 mediante il quale, per f intelletto in potenza, gli fu
-L02-
ili.t: rr',,tr'}:,::'r,ql
-103-
l:lr
1
-t04-
indivisi- E se l'operazione (fi'I) di questo [intelletto] ttonon concerne
pu ne- un'altta cosa, all'esterno della sua essenza)e se fper lui] agire
r la cui far esisterela sua essenzatts, allota la sua .rr.r,, Ia sua
.-
materia tazione, il suo agite [efiettivo] sono una sola e medesima
:he essa cosa"u; cos essonon ha pi bisogno nella sua costituzioneche j
questa il corpo [umanol @adan) gli sia matetia, neppure ha bisogno
t Libro in alcuna sua operazionedi ricorrere all'opetazione di una fucolta
dell'anima (quwua nafsaniyya) [che risieda] in un corpo rrr,
:nto da I y I n [ha bisogno] di impiegare in ci 2s8alcun ,rrrrri..rro
'e senza @la) corporeo"'. ro
me mai il [grado] pi imperfetto di essere della sua essenzam
tta alla consistenell'aver bisogno, nella sua costituzioneper essereesi-
:he si stente2ut,che il corpo [umano] gli sia materia, sendo esso262
rerfette una forma in un corpo [umano] o in un corpo in generaletur.
ro state
Al di sopra di questo [grado] vi quello in cui essonella ,5
con-
sua costituzionepu fare a meno che il corpo [umanol gli sia
iamo'o'
materia, tuttavia nelle sue operazioni, o in molte di esse, ha
agente,
bisogno di utilizzare una facolt t* corporea e di ricorrere alla
enza>>,
sua operazione2t,come, per esempio, al senso (ltiss) e alla
di rice-
fantasia (takhayyul)'*. zo.
o, anzi
e nella I1 [grado] pi perfetto di essereper esso di raggiungere
Lll'alto quello stato che abbiamo menzionato2'r.
forme
co alla
t\/I. L'intelletto secondo la <<Metafisica >>di Aristotele.-j
fL'intelletto agente non la Causa assoluta.f
-105_
essaavrebbe in-atto"t; soltanto che noi abbiamo
descritto 1,in_ cele
telletto agente"u separatoda ogni materia 227.
se la cosa va in CSSC
questo modo'7t, esso sempre nelra sua ultimissima
perfezione, r
ell
.1
clo
rnC
lMotori e corpi celesti.f
Ier
un
evidenle ch-e-isoggetti su cui agiscel,intelletto
agenreo di
z5 soro dei corpi o delle viit (qutaa)2sz
[risiedenti] ir, .J.pi g.-
nerati e co'utibili. Gi si dimosmatonel
Libio |;;i sulla
generaziolxee corruzione (Kitab al-kaun in
ua-l-fasad.l Ln'i corpi
celesti288sorlo delle pafii28sattive prime per sor
questi corpi rm;
sono essi dungue a dare all'intelletto ug.rrt. 1',e
l. mat"ri. . i ,og-
3o getti su cui agireret. de
esf
_ ogni corpo cefeste(gism sam'i) si muove soltanto a causa ap
di un motore ( muharrik), che non afrattoun
corpo n esiste ch
in un corpo'n'. Inoltre esso Ia causa dell,esser
del corpo a'
-106_
to l'in- celeste2e3in ci per cui si sostanzializza2nr.
ora, il rango di
tvain essoImotore], per quanto guardaI'essereche la sua sostanza,
ezione, il rango di quel [suo] corpo.
I1 motore del pi perfetto dei corpi il pi perfetto dei
motori nell'essere; ota, il pi perfetto dei corpi nell'essere j
il primo cielo, quindi il pi perfetto dei motori nell'essere il
te, non motore del primo cielo 2es.
t,
Tuttavia, poich il rnotore del primo cielo un principio
:esser, per cui esistono due cose distinte 2e,una delle quali quella
per cui si sostanzialtzzail primo cielo, cio una sostanzacor- ro
porea o che si presentacome corpo'n', e L'altta cosa il motore
apacit della sfera (alak) delle stelle frsse(katuakib thabiu) tnt, quesra
un'essenzache non un cofpo n esistein un corpo tet, "
rtti gli allota
non possbileche [il motore del primo cieloJ produca le due
rta una
cose insieme'* in un unico modo e con una unica cosa nella ,5
impe-
sua essenzapet la quale si sostanzializzi,ma [esso agisce] in
)stanza
,lla sua virt di due narure I ll l, delle quali una pi perfetta dell'akta,
poich quella per cui essoha dato la cosapi pererta, che non
esseril
un corpo n esiste in un corpo'ot, pi perfetta di quella
ron ha
l\ per cui essoha dato ci che corporeo'o',che la [cosai pi,o
oa se,
imperfet ta 303.
nsegue
ncipio, Dunque, [1 motore del primo cielo 3s] si sostanzializzain
Ia ma- virt di due nature, per le quali esiste. rn conseguenzail suo
ssereha un principio, poich ci in cui si divide la causadi
ci per cui si sostanzialzza'os.Non possibile allora che Il t5
motore del primo celo sia esso il Primo Principio di tutti gli
Iesseri] esistenti,ma Ianch']esso deve avere necessariamente
un principio 3*; e questo principio senzadubbio pi perfetto
,ente o di essonell'essere.
rpi ge-
E poich i1 motore del primo cielo non materia3otn6 esiste 3o
I sulla
i corpi in una matetia, conseglrenecessariamente che esso nella sua
tpt'*; sostanzaun intelletto 308.Ora esso intende 1a sua essenza3@e
i sog- l'essenzadella cosa che il principio del suo essere3to. evi-
dente o,uindi che quello che ha inteso del principio del suo
essere la pi perfetta delle sue due nature 311,delle quali gli y
r causa appartienein proprio f inferiore "'; , non c' bisogno, nel fatto
esiste che Ia sua essenzasi divide in due nature, di un'altra cosaoltre
corpo a questedue [nature].
-t07 -
LII Primo Principio.f
che Aristotele menziona nella | * | lettera lambda "t del Libro ,La
della rnetafsica(Kitab rna ba'da'l-tabz'a)31s. Ciascunodi Itutti] intellectu
'" gli alui [princpi] anche un intelletto, ffi questo il Primo tLa
Intelletto, il Primo Esistente "n, il Primo Unico, il Prmo Vero 3t0, elenca gli
e questi altri non diventano un intelletto se non per esso, e <<Sextus >
s
<<locutote
Ma il considerare che cosa esso sia olrepassa il limite perduto i
g (Notes st
ry conveniente di questi argomenti ed esraneo aL nostro soprattutl
scopo"t. v. introd
S'
Salve! unico vo
preferi
finita I'epistola di Abn Nasr al-Farabisull'intelletto 323. GtlsoN,
7S
MRnrou.
arabo da
citata d"
8l
9(
Meorou
parz;ialm
aveva s'
Srpnqsc
Al-Faral
transfltt.
separatr
P. II4
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-108-