CORSO DI SANSCRITO
GRAMMATICA, ESERCIZI, BRANI SCELTI, VOCABOLARIO
NUOVA EDIZIONE ELETTRONICA
INDICE
Indice, pp. 2-3.
Premessa, p. 4.
Cenni di storia della lingua sanscrita, pp. 5-10.
GRAMMATICA SANSCRITA
Abbreviazioni: p. 12.
Parte prima: FONETICA ( 1-41), pp. 13-24.
I.
Alfabeto, pronuncia, accentazione, 1-2;
II. Alternanza vocalica, 3-4;
III. Consonanti in pausa, 5-12;
IV. Sandhi esterno, 13-34; [a. sandhi delle vocali e dei dittonghi, 14-21;
b. sandhi delle consonanti, 22-28; c. visarga finale, 29-34];
V. Sandhi interno, 35-41.
Parte seconda: LA DECLINAZIONE ( 42-79), pp. 25-43.
I.
Generalit, 42;
II. Il nome e laggettivo, 43-66 [a. temi in vocale e dittongo, 43-55;
b. temi in consonante monoformi, biformi, triformi: 56-65; c. temi
anomali, 66];
III. Gradi di comparazione, 67-68;
IV. I pronomi, 69-75;
V. I numerali, 76-79.
Parte terza: LA CONIUGAZIONE ( 80-121), pp. 44-68.
I.
Generalit, 80;
II. Sistema del presente, 81-95 [desinenze, 81; a. coniugazione tematica,
82-84; b. coniugazione atematica, 85-95];
III. Tempi generali, 96-110 [generalit, 96; 1. Futuro, 97-98; 2. Aoristo,
99-105; 3. Perfetto, 106-110];
IV. Le coniugazioni derivate (passivo, causativo, desiderativo, intensivo, denominativo), 111-115;
V. Le forme nominali del verbo (participio, gerundivo, infinito, gerundio),
116-121.
Parte quarta: GLI INDECLINABILI ( 122-125), pp. 69-70.
Avverbi, preposizioni e postposizioni, congiunzioni coordinanti e subordinanti,
particelle e interiezioni.
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PREMESSA
Nota redazionale.
La presente edizione elettronica stata ricomposta ed emendata dagli errori tipografici. Per le edizioni
cartacee precedenti, si veda Milano, CUEM-UNICOPLI, 1980, 1998 e ristampe; il font utilizzato per il testo
italiano e la trascrizione ora Unicode TimesNewRoman; i brani in Devangar sono in Cauryafont 16.
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Definiamo cos un gruppo di lingue antiche e moderne che mostrano, a livello fonologico, morfologico e
lessicale, gli elementi di unantica origine comune, sulla cui consistenza e natura si sono formulate e si
formulano ipotesi anche diversissime. Vi appartengono, fra le lingue moderne europee, le lingue celtiche,
neolatine, germaniche, baltiche e slave, oltre allalbanese, al greco e allarmeno. Nel continente asiatico,
erano lingue ie. antiche, estranee al gruppo indoiranico, littito (Anatolia, dal XVII sec. a.C.) e il tocario
(Asia Centrale, VI-VIII sec. d.C.).
2
Caratterizzata anche dalla scomparsa o quasi di intere categorie grammaticali, come il congiuntivo, di cui
rimangono solo le prime persone di tutti i numeri incorporate nella flessione dellimperativo, e linfinito o
nome verbale, che conosce molteplici forme nel g-Veda, ridotte a una sola in sanscrito.
2
Con questo termine si indica un apporto di elementi sociali, religiosi e politici dalla societ indiana
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2 La totalit a noi pervenuta (il corsivo valga come invito alla cautela) della letteratura kvya, ossia dotata di
intento darte, posteriore di almeno duecento anni a tale data, laddove si considerano allincirca coevi o
poco anteriori ad Aoka i primordi della produzione epica indiana, destinata a maturare (ma in quanti secoli
di elaborazione?) nelle due somme epopee nazionali del Mahbhrata e del Rmyaa.
7
sono proprio i testi vedici nel loro complesso, dai pi arcaici fino alle Upaniad, a fungere da
corpo di una rivelazione esclusiva (ci che stato udito direttamente, ruti: una
conoscenza chiusa);1 ma questultima di tale natura da non consentire una facile
separazione del messaggio dal suo mezzo, del significato dal significante che lo veicola, del
testo dalla sua lingua; sicch, anche in quelle tradizioni religiose che rifiuteranno
radicalmente la sacert dei Veda (Buddhisti e Jaina soprattutto), il riflesso dellautorit del
sanscrito finir per creare, accanto ai pracriti, una letteratura ora canonica, ora di commento,
formalizzata in modo in varia misura misto nel lessico, e tuttavia indubbiamente sanscrita,
con qualche notevole eccezione,2 per quanto attiene al piano fonologico e grammaticale.
Vi pure una seconda, profonda divergenza fra sanscrito e la classicit greco-latina
dellOccidente antico: ladozione fin dal principio di un sistema formale consapevole, il
kvya, per ogni opera dotata dintento artistico, indipendentemente dal genere letterario:
lirica, drammaturgia, opere didascaliche o scientifiche. Il kvya, dunque, pi che uno stile,
potrebbe considerarsi la marca letteraria del sanscrito, la cui evoluzione testuale proprio,
per la massima parte, evoluzione del kvya. Mutano dunque nel tempo sintassi e semantica
(sia nel lessico, sia nelluso che del lessico viene fatto), mentre rimane invariato,
quantomeno in teoria, laspetto morfologico. La lingua del kvya, soprattutto nelle
barocche raffinatezze dello stile gauya nord-orientale, appare cos agli antipodi dal
sanscrito non paradigmatico e popolare del Mahbhrata e del Rmyaa, nel quale si
sono voluti vedere influssi pracriti e castali di tipo katriya. nella letteratura sanscrita
posteriore al I millennio d.C. che questo processo arriva alle sue conseguenze estreme,
sviluppando appieno una sperimentazione volta a sfruttare intensivamente le strutture meno
cinetiche della lingua, come la frase nominale o participiale, e la composizione nominale,
a scapito dellantica variatio fondata sulluso dei casi e di una complessa morfologia verbale.
Con questi ardui giochi di virtuosismo, corredati sovente da una struttura intricata di doppi
sensi, allitterazioni e rimandi interni ed esterni, si cimenta lultima fase creativa della
letteratura antico-indiana. N si pu dire peraltro che essa sia del tutto conclusa, dal
momento che ancor oggi possibile accostarsi allinsegnamento di coloro per i quali il
sanscrito un fatto di vita quotidiana: sparsi un po ovunque in unIndia altrove tesa ad
acquisire una nuova dimensione politica, economica e sociale fra le grandi nazioni del secolo
a venire, i paita, pur esprimendosi per pochi, conservano una dimestichezza piena, a
distanza di pi di tremila anni dalle sue attestazioni prime, di questa lingua-cultura fra le
pi antiche della terra.
Alessandro Passi
Con maggiore flessibilit, si accorda ad altri testi autorevoli, ma esclusi dalla ruti, lo status di smti (ci
che viene [soltanto] ricordato, scil. di una parte di ruti ora andata perduta).
1
2 P. es. il cosiddetto sanscrito misto o ibrido utilizzato in particolare nella pi antica biografia del Buddha,
il Mahvastu (II sec. a.C.-IV sec. d.C.), e nelle parti metriche di altri testi buddhisti come il Lalitavistara e il
Saddharmapuarka.
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Bibliografia minima.
L. Renou
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GRAMMATICA SANSCRITA
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ABBREVIAZIONI
A., Acc.: Accusativo.
a.: aggettivo.
Ab., Abl.: Ablativo.
tm., .: tmanepada.
avv.: avverbio.
Caus.: Causativo.
comp.: comparativo.
cong.: congiunzione.
D., Dat.: Dativo.
d., dua.: duale.
Den.: Denominativo.
f.: femminile.
f.d.: forma debole.
f.f.: forma forte.
G., Gen.: Genitivo.
H.: Hitopadea (ed. Peterson, Bombay, 1887).
i.f.c.: in fine di composto.
i.p.c.: in principio di composto.
impf.: imperfetto.
ind., indecl.: indeclinabile.
indef.: indefinito.
inter.: interiezione.
interr.: interrogativo.
K.S.S.: Kathsaritsgara (ed. Durgaprasad-Parab, Bombay, 1903).
Kd.: Kdambar (ed. P. V. Kane, Bombay, 1921).
L., Loc.: locativo.
m.: maschile.
Mbh.: Mahbhrata (ed. critica).
N., Nom.: Nominativo.
n.: neutro.
N.P.: nome proprio.
P.: Pacatantra (ed. Kielhorn-Bhler, Bombay, 1891-96).
p.f.p.: participio futuro passivo.
p.p.a.: participio passato attivo.
Par.: Parasmaipada.
pass.: passivo.
pl.: plurale.
prep.: preposizione.
prs.: persona.
S., Str.: Strumentale.
s.: singolare.
scr.: sanscrito.
sup.: superlativo.
T.: Tantrkhyyik (ed. Hertel, Berlino, 1910).
V., Voc.: Vocativo.
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PARTE PRIMA
FONETICA
I. Alfabeto, pronuncia, accentazione.
1. Classificazione dei fonemi.
Nota Bene. Le sorde occlusive sono anche dette tenui; le sonore occlusive sono anche dette
medie. Ordine alfabetico: a, , i, , u, , , , , e, ai, o, au, k, kh, g, gh, , c, ch, j, jh, , , h, ,
h, , t, th, d, dh, n, p, ph, b, bh, m, y, r, l, v, , , s, h.
(anusvra), il pi raro anunsika () e (visarga) non sono mai iniziali di parola.
2. Pronuncia e accentazione.
Vocali, dittonghi, consonanti vengono in generale pronunciati come in italiano, con
particolare cura alla quantit delle vocali. Si ricordi:
le cerebrali (o cacuminali o linguali o retroflesse) si pronunciano toccando la sommit del
palato con la punta della lingua;
c, ch sono sempre palatali (catur si pronuncia ciatur);
j, jh sono simili allinglese j (cfr. John);
come sc in italiano scena;
g sempre gutturale (gt si pronuncia ghita);
y sempre vocalico (italiano ieri);
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grado zero
(a, )1
i,
u,
gua
a (a, )
ar
al
vddhi
ai
au
In realt, mentre per alcune radici a vocalismo a il grado zero si distingue dal grado pieno per lassenza di a
(es.: pt- : pat-; s- : as-), molto pi frequentemente grado zero e grado pieno coincidono (es.: bhaj-, car-, s-).
I grammatici indiani esprimono ci dicendo che a il gua di a. Le radici a vocalismo a, comprese quelle
che hanno il saprasraa (v. qui sotto), vengono sempre citate al grado pieno (pat-, nam-, as-, s-, bh-,
vac-, svap-); le altre vengono citate al grado zero (bh-, k-, ji-, n-).
1
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Esempi:
pa-pt-ur
volarono
vid-mas
sappiamo
ru-ta-1
udito
bht-aportato
kp-taapprestato
a-pat-at
vol
ved-mi
so
ro-tum
udire
bhar-mi
io porto
kalp-ate
apprestato
pt-ail volo
vaid-yasapiente
a-rau-t
ud
bhr-ail carico
==
La linguistica comparata parte invece dal grado pieno. Ci permette di spiegare meglio alcuni
casi. Ad es.: da yaj-, sacrificare, togliendo a si ha ij- (< *yj-), da cui si forma ij-yate,
sacrificato; partendo dal grado zero e facendo il gua savrebbe non yaj- ma un non
attestato *ej.2
4. Esistono ancora altre alternanze vocaliche. Notiamo alcuni fatti significativi.
a) La nasale sonante indoeuropea (m o n ) diventa a nel grado zero davanti a consonante,
diventa m, n davanti a vocale. Si ha quindi:
grado zero: *m , *n (> a, m, n)
gua:
am, an
vddhi:
m, n
Es.: gam-, andare: ga-ta-, ja-gm-ur, andato, sono andati : a-gam-at, and : ja-gm-a,
andato. Han-, uccidere: ha-ta-, (g)hn-anti, ucciso, uccidono : han-ti, uccide :
hn-tra-, morte, strumento di morte.
b) Si osservino le forme: ta-sth-ur, sthi-ta- : sth-tum, rispettivamente perfetto, p.p.p. e
infinito di sth-, stare. In esse lalternanza 0 , i : lesito indiano della serie 6 : a6, dove
6 (va) un suono dal timbro indistinto che produce effetti particolari (scompare davanti a
vocale, rappresentato da i, allunga la vocale precedente). Analoga lalternanza 0 , : .
Es.: h-na- : h-tum, p.p.p. e infinito di h-, abbandonare; kr--anti, kr--te : kr--ti, da
kr-, comprare.
La lineetta giustapposta indica che si tratta duna forma in stato tematico, ossia non declinata o coniugata,
o duna radice verbale.
1
Esiste un certo numero di radici e di temi nominali che hanno nel grado pieno gli elementi va, ya, ra,
mentre compaiono u/, i/, / nel grado zero, che ha nome saprasraa (termine che indica sia la
vocalizzazione delle semivocali v, y, r quando siano private di a, sia le vocali u/, i/, / che emergono
da questa riduzione). Cos il saprasraa di vac-, dire, svp-, dormire, vap-, spargere, vas-,
abitare, vah-, portare, yaj-, sacrificare, grah-, afferrare, van-, cane, anavah-, toro, saranno
rispettivamente uc-, sup-, up-, u- (41 c), uh-, ij-, gh-, un-, anauh-. Allinverso pu dirsi che queste radici
e questi temi passano dal grado zero al grado pieno rovesciando il gua, ossia posponendo a alla vocale
radicale, che pertanto si semivocalizza (17). Es.: uc- : *uac- > vac-.
2
15
c) Si osservino le forme della rad. jan-, nascere: j-ta- : jani-tum, jan-man-, j-ti- : jajn-a, rispettivamente nato, nascere, nascita, congiunto, nacque, dove lalternanza
(grado zero) : ani, an, n (gua) : n (vddhi). La forma pesante della nasale sonante
indoeuropea n 6, ossia quella in cui compare lo va, ha dato i soliti esiti particolari (*n > ;
*an6 > ani [an davanti a vocale e semivocale] oppure *na6 > n con gua rovesciato, etc.).
I grammatici indiani parlano di radici se, con i, dato che lo va spesso rappresentato in
sanscrito da i, e di radici ani, senza i.
d) Sosservi infine la serie seguente dalla rad. ram-, stancarsi.
rn-ta- (< *rm-ta-, 40 c) : rami-tum, srm-a- : a-rm-a, stanco, stancarsi, stanchezza,
si stanc, dove la serie pesante della m sonante indoeuropea ha dato gli esiti m (< *m6) :
ami (am davanti a vocale) : m.
III. Consonanti in pausa.
5. Subiscono il trattamento qui descritto (detto anche di finale assoluta) le consonanti in fine
di frase e di parola, le finali dei temi in consonante davanti alle desinenze inizianti per
consonante (-bhym, -bhis, -bhyas, -su, dette desinenze pada), le consonanti finali delle
radici verbali davanti ai suffissi inizianti per consonante (cfr. per 38, 39, 40), le finali dei
temi in consonante usati come primi membri nei composti. Riassuntivamente, in pausa si
trovano, oltre le vocali e i dittonghi, soltanto k, , t, p, , , n, m, . Gli esiti sono poi soggetti
alle regole del sandhi. Si ricordi che gli esempi addotti si riferiscono, salvo indicazione
diversa, al Nom. sing., che ha per desinenza -s.
6. I gruppi consonantici sono ridotti alla prima consonante. Fanno eccezione -rk, -r, -rt, -rp,
quando sono radicali o sostituti di radicali.
Es.: bhavan < *bhavants, esistente; abibha < *abibhart (12), port (-t desinenza);
ma avart < *avarts ovv. < *avartt, 2 e 3 s. aor. ved. di vt-, trovarsi; urk < *urjs,
forza (8).
7. Le occlusive (escluse le palatali) si riducono alla sorda non aspirata della propria serie: kh,
g, gh > k ; h, , h > ; th, d, dh > t ; ph, b, bh > p.
Es.: samit < *samidhs, combustibile; suht < *suhds, amico; stup < *stubhs, grido di
gioia; ma samidham, suhdam, stubham, Acc. sing.
8. Occlusiva palatale e sibilante palatale diventano k (per ch sempre, j, talvolta, diventano
); nasale palatale diventa .
Es.: vk < *vcs, vox, parola; bhiak < *bhiajs, medico; dik < *dis, contrada celeste;
pratya < *pratyacs, rivolto a occidente; ma devaya < *devayajs, che sacrifica agli
dei; vi < *vis, contrada; apr < *aprcht, aor. ved. di prach-, chiedere. (Il Nom. pl.
sar vacas, dias, devayajas, etc.).
9. M rimane immutata quando di desinenza (es.: adm, aor. rad. di d-, dare; avam, Acc.
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CORSO DI SANSCRITO
s. di ava-, cavallo); diventa n quando finale radicale o tematica1 (es.: agan < *agas o
*agat, 2 e 3 s. aor. ved. di gam-, andasti, and; pran < *pras, calmo; garyn <
*garys, comp. di guru-, gravis).
10. , h diventano (pi raramente k).
Es.: dvi < *dvis, nemico; madhuli; < *madhulihs, ape ; kmadhuk < *kmaduhs (11),
vacca dei desideri, e dvisu, madhulisu, kmadhuku (41 c), Loc. pl., ma dvim,
madhulihm, kmaduhm, Gen. pl.
11. Sillabe radicali inizianti per g, d, b e finienti in sonora aspirata (gh, dh, bh, h) ripristinano
sulla sonora iniziale laspirazione (perduta per la legge di Grassmann), quando essa vien
meno nella finale.
Es.: -dhuk < *duhs (< *dhughs), mungitore; bodh-ate (38), si sveglia, ma bhot-syate (7 e
39), si sveglier, fut. di budh- (< *bhudh-). Cfr. greco ma .2
12. R, s diventano .
Es.: puna < *punar, di nuovo; ava < *avas, il cavallo.
+ = .
Si tratta probabilmente dei resti dun processo dassimilazione con la dentale o la sibilante dentale, poi
cadute. Es.: *agamt > *agant > agan.
1
Il fenomeno non si verifica davanti a -dhi, desinenza imperat. 2a sing. Es.: dug-dhi, mungi, da duh- ; ma
dhug-dhve < *duh-dhve, voi mungete (7 e 22).
2
17
Es.: ihsti < *iha asti, qui ; nstha < *na asti iha, non qui; sktam < *su uktam, ben
detto, detto sentenzioso.
15. + = e;
+ = o;
+ = ar.
Es.: tavecch < *tava icch, il desiderio di te; sovca < *s uvca, essa disse; kva ri <
*kva is, dove [] lasceta?; yatha ri < *yath is, come lasceta.
16. + e, ai = ai;
+ o, au = au.
Es.: kvaiti < *kva eti, dove va?; sauadhi < *s oadhi, questerba medicinale;
tasyauadham < *tasya auadham, la medicina di lui.1
17. , , davanti a vocale dissimile diventano y, v, r (semivocalizzazione delle vocali).
Es.: try etni < *tri etni, queste tre cose; svaka- < *su-aka-, dai begli occhi;
kartr- < *kart- -, fattrice.
18. e, o + , , , , e, o diventano a + , , , , e, o (con iato).
Es.: prabha ehi < *prabho ehi, o signore, vieni!; vana i < *vane is, nella foresta
[c] lasceta.
Osservazioni. Si trova anche, seppure raramente, la soluzione ay, av, che comune nel
sandhi interno (cfr. 35).
Es.: prabhav ehi; gajay ste, ovv. gaja ste < *gaje ste, seduto sullelefante.
19. e, o + diventano e, o + (avagraha).
Es.: vane vasat < *vane avasat, nella foresta abitava; gaje sti < *gaje asti,
sullelefante; puruo sti < *puruo asti (30a), c un uomo.
20. ai davanti a vocale diventa ; au davanti a vocale o dittongo diventa v.
Es.: tasm adt < *tasmai adt, a lui diede; tv ubhau < *tau ubhau, questi due.
21. -, -, -e, -o non soggiacciono alle regole anzidette se sono desinenze di duale o finali
dinteriezioni.
Es.: kanye ste atra, le due fanciulle siedono qui; ave iva, come due giumente, Nom.
dua. f. (ava iva < *ave iva, come sul cavallo, ovv. < *ava iva [30b], come il
cavallo); aho Indra, oh, Indra!.
Talvolta pu essere utile, per evitare ambiguit (peraltro volute nella grafia originale), segnare con un
accento circonflesso la vocale o il dittongo esito di sandhi.
Es.: nbhijta- < *nbhi-jta-, nato dallombelico [di Viu], epiteto di Brahm, ma nbhijta- < *na
abhijta-, non nato [di buona famiglia], ignobile; modakam, confetto, ma mdakam < *m udakam,
non lacqua, basta con lacqua; saikata, sabbioso, ma sakata < *s ekata da un lato essa.
1
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Es.: nrga- < *nir-rga- < *ni-rga-, spassionato; i roditi < *iur roditi, un
fanciullo piange; pun ramate < *punar ramate, di nuovo gode; bhrt raka < *bhrtar
raka, o fratello, proteggi.
V. Sandhi interno.
Le regole del sandhi esterno valgono in generale anche per il sandhi interno. Esiste tuttavia
qualche fatto particolare.
35. E, o, ai, au davanti a vocale e dittongo diventano ay, av, y, v.
Es.: naya- < *nea-, tema del pres. di n, condurre; bhava- < *bhoa-, tema del pres. di bh-,
essere; nv < *nau, Str. s. di nau-, con la nave.1
36. , molto spesso si sdoppiano in iy, uv davanti a desinenze vocaliche (sempre quando
sono finali di temi monosillabici nominali e quando sono dopo gruppi consonantici).
Es.: dhiy-, bhuv-, Str. s. di dh-, pensiero, e bh-, terra, ma devy- e vadhv-, Str. s. di
dev-, dea, e vadh-, donna; tuuv-ur, perf. di stu-, lodare, yuyuv-ur, perf. di yu-,
unire, pnuv-anti, ottengono (tema pres. pnu-), cikriy-ur, perf. di kr-, comprare, ma
niny-ur, perf. di n-, e sunv-anti, premono, pigiano (tema pres. sunu-).
37. Davanti a vocale, diventa ir, davanti a consonante diventa r (r dopo labiale); davanti
a desinenza iniziante con y diventa ri dopo consonante semplice, ar dopo due consonanti.
Es.: kir-ati < *k-ati, versa; kr-a- < *k-na-, versato; pr-ta- < *p-ta- e pr-a- < *pa- riempito, pieno; mri-yate < *m-yate, si muore, ma smar-yate < *sm-yate,
ricordato.
38. Davanti a desinenza o suffisso iniziante con vocale, semivocale, nasale (escluso il
suffisso -na- del p.p.p.), le consonanti finali di radice e di tema rimangono immutate.2
Es.: samidh-am, ma samid-bhis (< *samit-bhis < *samidh-bhis, 7 e 22a); dvi-mas,
odiamo, ma dvi-hve, voi odiate (< *dvi-dhve < *dvi-dhve, 10 e 41a); vac-mi, io
dico, ma vak-ti, 8; ak-noti, pu, ma ag-dhi, imperat. ved. di ak-; cit-ra-, variegato, da
cit-; bhid-yate, rotto, ma bhin-na- (< *bhit-na- < *bhid-na-, 7 e 22 b), rotto; yat-na-,
sforzo, da yat-, ma san-na-, seduto, da sad-.
39. Davanti a desinenze o suffisso inizianti con consonante (esclusa nasale a meno che non si
Davanti a y, o diventa sempre av, e diventa talvolta ay. Es.: bhav-ya- < *bho-ya-, futuro; gav-ya- < *goya-, bovino; ay-y < *e-y, divano; ma je-ya-, ne-ya-, Kaunte-ya-.
1
Il trattamento della consonante finale davanti a desinenza o suffisso iniziante con m, y, v non sempre
univoco. Vedi per es.: ak-man- potenza, e ag-ma-, poderoso, da ak-; manas-vin-, riflessivo, e vgvin-, eloquente (da vc-); tapas-vin-, tapas-vat-, tapo-vat-, dedito allascesi; garut-mat-, alato, e kunmat-, affamato (da kudh-mat-, 7, 22b); sek-ya- e sic-ya-, p.f.p. di sic-, irrigare; a-gan-ma, ja-gan-vas-,
aor. e p.p.a. di gam-. Cfr. anche 41b, c.
2
21
tratti del suffisso -na- del p.p.p.) le consonanti finali di radici e di temi sono soggette al
trattamento di finale assoluta e alle regole del sandhi esterno (con le eccezioni di 40).
Oltre agli esempi di 38 si veda: lap-syati, fut. di labh-, ottenere, 7; bhot-syati, fut. di budh-,
svegliarsi, 7 e 11; chin-na- < *chit-na- < *chid-na-, tagliato, 7 e 22b;1 -dhve < *sdhve, voi sedete, 31; rund-dhve < *runt-dhve < *rundh-dhve, voi ostacolate, 7 e 22a;
yuk-tha < *yuj-tha,2 voi congiungete, 8; jagan-tha < *jagam-tha, sei andato, 9.
40. Esiti particolari del sandhi interno (eccezioni a 39).
a) Legge di Bartholomae o regola del Buddha.
Media aspirata + tenue dentale > media + media aspirata:
gh + t, th > gdh;
dh + t, th > ddh;
bh + t, th > bdh;
h + t, th > gdh (quando h risale a gh), altrimenti:
h + t, th, dh > h con allungamento della vocale precedente, esclusa .
Es.: buddha- < *budh-ta-, svegliato; runddha < *rundh-tha, voi impedite, ovv. <
*rundh-ta, impedite voi; dug-dhe < *duh-te < *dhugh-te, egli munge; ma lhe <
*lih-te, egli lecca, lhve < *lih-dhve, voi leccate; ha- < *uh-ta-, hve < *hdhve, p.p.p. e 2 pl. perf. tm. di vah-, portare, con saprasraa.3
b) R finale di radice e di tema si mantiene nella declinazione e nella coniugazione (es.
vru, Loc. pl. di vr-, acqua, bibhari, tu porti, 41c); inoltre la i o la u che precedono la
r (e anche la v radicale) sallungano davanti a desinenza o suffisso non iniziante per vocale.
Es.: p (< *purs), pru, g, gru, Nom. s. e Loc. pl. di pur-, citt e gir-, voce;
dvyati, da div-, giocare; ma puram, giram, Acc. s.
c) La nasale diventa davanti a sibilante; diventa omogenea dellocclusiva seguente e
dellocclusiva palatale precedente.
Alcune radici in -j- (bhaj-, rompere, bhuj-, piegare, majj-, sprofondare, ruj-, spezzare, vij-,
tremare) davanti al suff. -na- mantengono la gutturale occlusiva, contro 22b: bhag-na-, bhug-na-, mag-na-,
rug-a- (41 b), vig-na-. Vedi anche lag-na-, da lag-, aderire, k-na-, da c- (a-ac-), piegare, e vk-a-, da
vrac-, tagliare a pezzi, con saprasraa.
1
Si noti che per le radici inserenti una nasale (cl. VII, 91) non si ha riduzione del gruppo consonantico alla
prima consonante. Sincontrano tuttavia yu-tha, yu-te (ipersanscritismo?).
2
La diversit degli esiti possibili di h dipende dalla diversit dellorigine. H pu risalire alla velare ie. gh,
oppure alla palatale ie. gh, la quale ultima passata (in fase preistorica) a sibilante media aspirata *zh, che
ha sonorizzato e aspirato la tenue che veniva dopo, cerebralizzandosi (41c) e cerebralizzandola (41a),
cadendo poi (come spesso le sibilanti in antico indiano, 40e) e allungando per compenso la vocale
precedente, esclusa . Si ha quindi: *lih-te > *lih-te > *li-dhe > *li-dhe > *li-he > *lhe; per dha-,
fissato, da dh-. Si noti lesito eguale di due processi diversi in lhe < *lihte e in lhve < *lihdhve (*lihdhve > *lih-dhve > *li-dhve [7] > *li-dhve > *li-hve > lhve). Si noti ancora che lallungamento di
compenso o in vohum, da vah-, e in sohum, da sah-, superare (< *vahum, *sahum e cfr. 30a).
3
22
CORSO DI SANSCRITO
Es.: hasi < *hansi, tu uccidi; yujate, yukte, uniscono, unisce, da yuj- ; gantum <
*gamtum, andare;1 yaja-, sacrificio, yac-, richiesta (ma prana-, domanda,
perch non occlusiva; vedi pure vka-, agni-).
d)
+ t, th > , h; + t, th > , h;
j + t, th talvolta > , h, talvolta > kt, kth.2
Es.: da- < *d-ta-, veduto; dvia- < *dvi-ta-, odiato; ma- < *mj-ta-, deterso;
ma yukta-, p.p.p. di yuj-.
e) S, cadono senza lasciare tracce quando sono tra occlusive.
Es.: atutta < *atut-s-ta, aruddha < *arudh-s-ta, 3 s. aor. sigm. tm. di tud-, battere, e
rudh-, impedire; utth- < *ud-sth-, sollevarsi.3 Inoltre cadono sempre davanti a dentale
sonora, che viene cerebralizzata dopo vocale diversa da .
Es.: atrdhvam < *atr-s-dhvam, akhvam < *ak--dhvam, anehvam < *ane--dhvam,4 2
pl. aor. sigm. tm. risp. di tr-, proteggere, k-, fare, n-, condurre.
f) Davanti a suffisso o desinenza verbali inizianti con s, la finale s talvolta diventa t ; le
finali , , gh, j, h diventano sempre k. Quindi:
s + s > ts;
, , gh, j, h + s > k (41c).
Es. vatsymi < *vas-symi, abiter; vekymi < *ve-symi, entrer; dveki < *dve-si,
tu odii; yakyati < *yaj-syati, sacrificher; like < *lih-se, tu lecchi; ma rava-su, vi-su, dvi-su, -ya-su, madhuli-su, Loc. pl. di ravas-, gloria, -vi, che entra, dvi-,
nemico, -yaj, che sacrifica, madhulih-, ape, cfr. 29a, 8, 10.
g) Osservazioni.
l. Non sempre viene osservata la distinzione dorigine per quanto riguarda il trattamento
di h finale di radice.
Es.: da druh-, essere ostile, si hanno sia drogdha- sia droha-; da snih-, aderire, si hanno
snigdha- e snha-; da muh-, essere sconvolto, si hanno mugdha- e mha-.
Si noti che la finale di sam-, con, trattata per lo pi secondo 26b: sapatti-, fortuna, sagama-,
incontro, sameta-, dotato. Fa eccezione samrj-, sovrano, e i suoi derivati, mentre il termine sandhi (<
sadhi) deve essere considerato una semplificazione dorigine recente.
1
Anche in questo caso la diversit dellesito provocata dalla diversit dellorigine. Scr. j risale alla velare ie.
g ovvero alla palatale ie. g, la quale, in determinate condizioni, diventa sibilante nelle lingue satem.
Es.: scr. yuj-, gr. , lat. iug-um, lituano ing-us; scr. mj- gr. , lat. mulgere, lituano mils-ti.
2
Secondo i grammatici indiani s davanti a t, th cade nellaor. in -s- dopo vocale breve.
Es.: ak-ta < *ak--ta, adi-ta < *adi--ta, 3a s. aor. tm. di k- e d-; ma akr--a, ana-s-ta, acai--a, 2a
pl. aor. Par. di k-, fare, nam-, piegarsi e ci-, raccogliere. Le prime forme sono per probabilmente
aoristi medi radicali (cfr. del resto forme come abodhiam, aor. in -i-, senza caduta di s).
3
In realt i passaggi sono stati: *ane-s-dhvam > *anedhvam (41c) > *anedhvam (22a) > *anehvam (41a)
> anehvam.
4
23
S rimane dentale nella declinazione di pus-, uomo, e nella coniugazione e nei derivati di his-,
uccidere.
Es.: pus, Str. s.; ahis-, non violenza.
1
24
CORSO DI SANSCRITO
Parte seconda
LA DECLINAZIONE
I. Generalit.
42. Esistono in sanscrito otto casi1 (Nominativo, Vocativo, Accusativo, Strumentale, Dativo,
Ablativo, Genitivo, Locativo), tre numeri (singolare, duale, plurale), tre generi (maschile,
femminile, neutro). Nom., Voc., Acc., Dat., Gen. esprimono rapporti analoghi a quelli
espressi dagli stessi casi nelle lingue classiche. Si noti il Nom. con iti posposto, per introdurre
determinazioni nominali. Es.: bhmipo blo pi nvamantavyo manuya iti, un re, anche
fanciullo, non deve essere disprezzato, pensando che sia un essere mortale (lett.: [pensando]
cos: un essere mortale). LAcc. pu esprimere anche moto a luogo e tempo continuato.
Es.: gacchanti nagaram, vanno in citt; pratkasva kacit klam, aspetta per qualche
tempo. Talvolta il Gen. corrisponde al Dat. latino. Es.: hita tasya, buono per lui. Lo
Strumentale indica i complementi di mezzo, di compagnia, di causa, dagente e di causa
efficiente. Es.: kudh kliyante, soffrono per la fame; rajakena vyghracarma prptam,
dal tintore fu trovata una pelle di tigre; mahat sukhena, con grande piacere. LAbl.
indica lorigine. Es.: lobht krodha prabhavati, dallavidit procede lira. Il Loc. esprime
lo stato in luogo e il tempo determinato. Il Loc. assoluto ha costruzione simile allAbl.
assoluto latino. Es.: mle hate hata sarvam, quando recisa la radice, reciso tutto.
Nomi e aggettivi, che si flettono allo stesso modo, sono ordinati in declinazioni a seconda
delluscita dei temi. La situazione originaria si mantiene pi chiaramente nella flessione dei
temi in consonante; nei temi in vocale ai quali appartiene la parte maggiore dei nomi
sanscriti le desinenze talvolta sono mutuate dalla declinazione pronominale, che ha
caratteristiche proprie, talvolta si fondono con la vocale del tema, s da essere difficilmente
distinguibili.
Il termine scr. per caso kraka, che indica la relazione dun nome rispetto al verbo (lett. ci che rende
realizzata [lazione del verbo]). Vocativo e Genitivo non sono considerati kraka: il primo avulso dalla
frase, il secondo indica una relazione tra due nomi.
1
25
deva1
deva
devam
devena
devya
devt
devasya
deve
yugam
yuga
yugam
yugena
yugya
yugt
yugasya
yuge
plurale
yuge
yuge
yuge
yugbhym
yugbhym
yugbhym
yugayo
yugayo
dev
dev
devn
devai
devebhya
devebhya
devnm
deveu2
yugni
yugni
yugni
yugai
yugebhya
yugebhya
yugnm
yugeu
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
singolare
duale
plurale
sen
sene
senm
senay
senyai
seny
seny
senym
sene
sene
sene
senbhym
senbhym
senbhym
senayo
senayo
sen
sen
sen
senbhi
senbhya
senbhya
sennm
sensu
1
2
Nei paradigmi si danno le forme in pausa; finale risale a s, salvo esplicito richiamo.
Per deveu, agniu etc. cfr. 41c.
26
CORSO DI SANSCRITO
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
agni
agne
agnim
agnin
agnaye
agne
agne
agnau
agn
agn
agn
agnibhym
agnibhym
agnibhym
agnyo
agnyo
agnaya
agnaya
agnn
agnibhi
agnibhya
agnibhya
agnnm
agniu
vyu
vyo
vyum
vyun
vyave
vyo
vyo
vyau
vy
vy
vy
vyubhym
vyubhym
vyubhym
vyvo
vyvo
vyava
vyava
vyn
vyubhi
vyubhya
vyubhya
vynm
vyuu
Osservazioni. I temi in --, -- si declinano in maniera analoga: con leccezione del Loc. s., si
passa dalluna allaltra declinazione sostituendo la vocale caratteristica nei vari gradi
(rispettivamente , y, e, ay da un lato e , v, o, av dallaltro).
47. Particolarit. Pati-, signore, marito, se isolato, ha le seguenti forme. S. D. Ab. G. L.
singolare: paty, patye, patyu, patyu, patyau; in composizione (es. ghapati-, padrone di
casa) si declina come agni-. Sakhi-, amico, si declina come segue: sing.: sakh, sakhe,
sakhyam, sakhy, sakhye, sakhyu, sakhyu, sakhyau; N. V. A. dua.: sakhyau; N. V. pl.:
sakhya. Per il resto come agni-.
48. Temi in --, --, femm.
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
mati
mate
matim
maty
matyai
(mataye)
maty
(mate)
maty
(mate)
matym
(matau)
mat
mat
mat
matibhym
matibhym
mataya
mataya
mat
matibhi
matibhya
dhen
dhen
dhen
dhenubhym
dhenubhym
dhenava
dhenava
dhen
dhenubhi
dhenubhya
matibhym
matibhya
matyo
matnm
matyo
matiu
dhenu
dheno
dhenum
dhenv
dhenvai
(dhenave)
dhenv
(dheno)
dhenv
(dheno)
dhenvm
(dhenau)
dhenubhym dhenubhya
dhenvo
dhennm
dhenvo
dhenuu
27
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
vri
vri
vri
vri
vrie
vria
vria
vrii
vri
vri
vri
vribhym
vribhym
vribhym
vrio
vrio
vri
vri
vri
vribhi
vribhya
vribhya
vrm
vriu
madhu
madhu
madhu
madhun
madhune
madhuna
madhuna
madhuni
madhun
madhun
madhun
madhubhym
madhubhym
madhubhym
madhuno
madhuno
madhni
madhni
madhni
madhubhi
madhubhya
madhubhya
madhnm
madhuu
Osservazioni. La flessione dei temi neutri in --, -- molto influenzata dalla flessione dei
temi in -n- (come se il tema fosse vrin- e madhun-). Per forme come vri cfr. 41b.
50. Gli aggettivi in --, -- seguono i 46, 48, 49.
Es.: uci, uci, uci, purus, pura, purum; mumru, mumru, mumru,
moribondo. Il femm. degli agg. in -- pu anche formarsi aggiungendo --.
Es.: guru-, gravis: guru, gurv (< *guru-, 51), guru.
51. Temi in --, --, f., polisillabici.
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
dev
devi
devm
devy
devyai
devy
devy
devym
devyau
devyau
devyau
devbhym
devbhym
devbhym
devyo
devyo
devya
devya
dev
devbhi
devbhya
devbhya
devnm
devu
vadh
vadhu
vadhm
vadhv
vadhvai
vadhv
vadhv
vadhvm
vadhvau
vadhvau
vadhvau
vadhbhym
vadhbhym
vadhbhym
vadhvo
vadhvo
vadhva
vadhva
vadh
vadhbhi
vadhbhya
vadhbhya
vadhnm
vadhu
Osservazioni. I temi in --, -- sono tutti femminili. Si noti la differente desinenza per il N. s.
tra i temi in -- e quelli in --.
Lakm-, fortuna, dea della fortuna, al N. s. fa Lakm.
28
CORSO DI SANSCRITO
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
dh
dh
dhiyam
dhiy
dhiye
(dhiyai)
dhiya
(dhiy)
dhiya
(dhiy)
dhiyi
(dhiym)
dhiyau
dhiyau
dhiyau
dhbhym
dhbhym
dhiya
dhiya
dhiya
dhbhi
dhbhya
bhuvau
bhuvau
bhuvau
bhbhym
bhbhym
bhuva
bhuva
bhuva
bhbhi
bhbhya
dhbhym
dhbhya
bhbhym
bhbhya
dhiyo
dhiym
(dhnm)
dhu
bh
bh
bhuvam
bhuv
bhuve
(bhuvai)
bhuva
(bhuv)
bhuva
(bhuv)
bhuvi
(bhuvm)
bhuvo
bhuvm
(bhnm)
bhu
dhiyo
bhuvo
Osservazioni. Cfr. 36. Quanto alle forme doppie, quelle date per prime sottengono
attaccando al tema sdoppiato le desinenze tipiche dei temi in consonante (56), le altre
seguono la declinazione di dev- e vadh-. Str-, donna, al sing. ha: str, stri, striyam o
strm, striy, striyai, striy, striy, striym; al plur.: A. striya o str, G. strm; per il
resto come dh-.
53. Temi in --, m. e n.
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
Dt-, datore.
sing.
duale
plurale
dt
dta (< dtar)
dtram
dtr
dtre
dtu (< dtur)
dtu
dtari
dtrau
dtrau
dtrau
dtbhym
dtbhym
dtbhym
dtro
dtro
dtra
dtra
dtn
dtbhi
dtbhya
dtbhya
dtm
dtu
dt
dt
dte
dta
dta
dti
dt
dtbhym
dtbhym
dtbhym
dto
dto
dti
dtbhi
dtbhya
dtbhya
dtm
dtu
29
gau
gm
gav
gave
go
go
gavi
nau
nvam
nv
nve
nva
nva
nvi
gvau
gvau
gobhym
gobhym
gobhym
gavo
gavo
plurale
nvau
nvau
naubhym
naubhym
naubhym
nvo
nvo
gva
g
gobhi
gobhya
gobhya
gavm
gou
nva
nva
naubhi
naubhya
naubhya
nvm
nauu
Osservazioni. Anche i temi in dittongo (soltanto i due vocaboli citati sono usati) presentano
nella flessione parecchi tratti dei temi in consonante. Per le differenze fonetiche (ad es. tra
gavm e nvm) v. 3
30
CORSO DI SANSCRITO
B) Temi in consonante.
56. Desinenze.
maschili e femminili
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
neutri
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
-s
==
-am
-
-e
-as
-as
-i
-au
-au
-au
-bhym-bhis
-bhym-bhyas
-bhym-bhyas
-os
-os
-as
-as
-as
==
==
==
-
-
-
-i
-i
-i
Sono deboli i casi la cui desinenza comincia per consonante (desinenze pada), debolissimi quelli la cui
desinenza comincia per vocale, con la gi detta esclusione dei temi forti. Si noti che lAcc. pl. m. e f.
sempre debole o debolissimo.
1
31
1. Temi monoformi.1
57. Temi in occlusiva e in sibilante palatale e cerebrale.
Marut-, m., vento; vc-, f., parola; ruj-, f., malattia; -duh-,2 m., che munge;
di-, f., contrada; jagat-, n., mondo.
s i n g o l a re
N., V.
A.
S.
D.
Ab., G.
L.
marut
marutam
marut
marute
maruta
maruti
vk
vcam
vc
vce
vca
vci
ruk
rujam
ruj
ruje
ruja
ruji
dhuk
duham
duh
duhe
duha
duhi
dik
diam
di
die
dia
dii
jagat
jagat
jagat
jagate
jagata
jagati
duale
N., V., A.
S., D., Ab.
G., L.
marutau
vcau
marudbhym vgbhym
maruto
vco
rujau
rugbhym
rujo
duhau
diau
dhugbhym digbhym
duho
dio
jagat
jagadbhym
jagato
plurale
N., V., A.
S.
D., Ab.
G.
L.
maruta
marudbhi
marudbhya
marutm
marutsu
vca
vgbhi
vgbhya
vcm
vku
ruja
rugbhi
rugbhya
rujm
ruku
duha
dhugbhi
dhugbhya
duhm
dhuku
dia
digbhi
digbhya
dim
diku
jaganti
jagadbhi
jagadbhya
jagatm
jagatsu
Esempi: samrj-, m., sovrano: samr, samrjam etc., samrbhi etc.; lih-, m., che
lecca: li, liham etc., libhi etc.; dvi-, m., nemico: dvi, dviam etc., dvibhi, etc.,
dvisu.
58. Temi in -as-, -is-, -us-, neutri.
Al N. V. A. pl., oltre allinserzione della nasale ( secondo 40c), si ha lallungamento della
vocale finale del tema. Si notino le forme manobhi, havirbhi, manasu, etc. (30a, 33, 29a),
Per i temi monoformi non c distinzione fra casi forti e casi deboli. Si ricordino le regole fonetiche che
determinano lesito delle consonanti in pausa e in composizione (es.: marut < *maruts ; marudbhym <
*marutbhym). Si ricordi ancora che i neutri inseriscono, nel N. V. A. plurale, una nasale davanti alla
consonante finale del tema.
1
Per la flessione di -duh- si cfr. il 11 relativo al ripristino dellaspirazione sulla sillaba iniziale.
32
CORSO DI SANSCRITO
singolare
N., V., A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
mana
manas
manase
manasa
manasa
manasi
caku
caku
cakue
cakua
cakua
cakui
duale
manas
manobhym
manobhym
manobhym
manaso
manaso
plurale
caku
cakurbhym
cakurbhym
cakurbhym
cakuo
cakuo
mansi
manobhi
manobhya
manobhya
manasm
manasu
caki
cakurbhi
cakurbhya
cakurbhya
cakum
cakuu
33
2. Temi biformi1
60. Temi in -at-, m. e n. (forma forte -ant-).
I temi in -at- sono per lo pi participi attivi del presente e del futuro, che distinguono forme
forti e forme deboli.
Bharat-, portante (da bh-).
maschile
sing.
neutro
duale
plurale
sing.
duale
plurale
bharantau
bharanta
bharat
bharat
bharanti
A.
bharantam
bharantau
bharata
bharat
bharat
bharanti
S.
bharat
bharadbhym
bharadbhi
D.
bharate
bharadbhym
bharadbhya
Ab.
bharata
bharadbhym
bharadbhya
G.
bharata
bharato
bharatm
L.
bharati
bharato
bharatsu
Il femminile si forma attaccando il suff. -- di regola alla forma forte per i verbi della
coniugazione tematica e alla forma debole per quelli della coniugazione atematica (81 sgg.).
Es.: bharant-, da bh-, I classe; dviat-, da dvi-, II classe, odiare. I verbi della III classe
(raddoppiati) usano al part. sempre la forma debole. Quindi da dh-, porre, si avr: N. s. m.
dadhat (< *dadhats), N. pl. m. dadhata.
Osservazioni.
a) La stessa flessione hanno gli aggettivi in -mat- e -vat- (forma forte -mant-, -vant-),
che significano avente la cosa indicata dal nome cui aggiunto il suffisso: allungano la
vocale al N. m. s. e formano il femm. dalla forma debole.
Es.: balavat-, forte: balavn, balavan, balavantam, balavat, etc. Femm.: balavat-.
b) Mahat-, grande, ha forma forte mahnt-. Sing. m.: mahn, mahan, mahntam,
mahat, mahate, etc. Plur. m.: mahnta, mahata, mahadbhi, etc. Femm.: mahat-.
c) Bhavat-, se part. pres. di bh-, essere, si flette come bharat-. Se usato come
formula di cortesia (= Vossignoria), al N. s. m. ha bhavn (si tratta dunabbreviazione di
bhagavat-, venerabile, e conserva pertanto la caratteristica dorigine).
d) Jagat-, che si muove, vivo, come n. = mondo, propriamente un part.
raddoppiato da gam-, andare. Tuttavia al N. V. A. pl. n. ha soltanto jaganti.
I temi biformi e triformi sono dati nella forma debole, che pure quella che essi hanno nei composti.
34
CORSO DI SANSCRITO
Balin-, forte.
maschile
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
neutro
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
bal
balin
balinam
balin
baline
balina
balina
balini
balinau
balinau
balinau
balibhym
balibhym
balibhym
balino
balino
balina
balina
balina
balibhi
balibhya
balibhya
balinm
baliu
bali
bali
bali
balin
balin
balin
balni
balni
balni
maschile
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
neutro
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
garyn (9)
garyan
garysam
garyas
garyase
garyasa
garyasa
garyasi
garysau
garysau
garysau
garyobhym
garyobhym
garyobhym
garyaso
garyaso
garysa
garysa
garyasa
garyobhi
garyobhya
garyobhya
garyasm
garyasu
garya
garya
garya
garyas
garyas
garyas
garysi
garysi
garysi
35
3. Temi triformi.
63. Temi in -an-, m. e n.
maschili
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
neutri
sing.
duale
plurale
sing.
duale
rj
rjan
rjnam
rj
rje
rja
rja
rji (rjani)
rjnau
rjnau
rjnau
rjabhym
rjabhym
rjabhym
rjo
rjo
rjna
rjna
rja
rjabhi
rjabhya
rjabhya
rjm
rjasu
nma
nmn (nman)
nma
nmn (nman)
nma
nmn (nman)
nmn
nmabhym
nmne
nmabhym
nmna
nmabhym
nmna
nmno
nmni (nmani) nmno
plurale
nmni
nmni
nmni
nmabhi
nmabhya
nmabhya
nmnm
nmasu
Osservazioni.
a) Le tre forme, forte, debole e debolissima, finiscono dunque in -n-, -a-, -n- (rjn-,
rja-, rj-; nmn-, nma-, nmn-). In realt a e n sono lesito storico duna stessa *n
(nasale sonante ie.), trovandosi la prima davanti a consonante, la seconda davanti a vocale
(cfr. 4a).
b) Si noti la caduta di n finale al N. m. s. e al N. V. A. n. s. e la forma del V. m. s. (cfr.
62 e 64).
c) I temi nei quali -an- preceduto da pi duna consonante hanno -an- nella forma
debolissima, per evitare laccumulo di consonanti.
Es.: brahman-, n., formula sacrificale, Brahman, tman-, m., anima, fanno allo Str. s.
brahma, tman.
d) Le tre forme di van-, m., cane, sono vn-, va-, un- (quindi: v, van, vnam,
un, etc.; vnau, vabhym, etc.; vna, una, vabhi, etc.).
Le tre forme di Maghavan-, liberale, epiteto di Indra, sono Maghavn-, Maghava-,
Maghon- (< *Maghaun-); del pari yuvan-, giovane, ha yuvn-, yuva-, yn- (< *yuun-). Si
noti il saprasraa.
e) Il femm. si costruisce sulla forma debolissima: rj-, un-, yn-.
36
CORSO DI SANSCRITO
maschile
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
neutro
sing.
duale
plurale
sing.
duale
plurale
vidvn (9)
vidvan
vidvsam
vidu
vidue
vidua
vidua
vidui
vidvsau
vidvsau
vidvsau
vidvadbhym
vidvadbhym
vidvadbhym
viduo
viduo
vidvsa
vidvsa
vidua
vidvadbhi
vidvadbhya
vidvadbhya
vidum
vidvatsu
vidvat
vidvat
vidvat
vidu
vidu
vidu
vidvsi
vidvsi
vidvsi
Pratyac-, occidentale.
maschile
sing.
N., V. pratya (8)
A.
pratyacam
S.
pratc
etc.
duale
pratyacau
pratyacau
pratyagbhym
etc.
neutro
plurale
sing.
duale
plurale
pratyaca
pratca
pratyagbhi
etc.
pratyak
pratyak
pratc
pratc
pratyaci
pratyaci
37
N.
V.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
m. sing.
m. du.
m. pl.
n. sing.
n. du.
n. pl.
-h
-han
-hanam
-ghn
-ghne
-ghna
-ghna
-ghni
-hanau
-hanau
-hanau
-habhym
-habhym
-habhym
-ghno
-ghno
-hana
-hana
-ghna
-habhi
-habhya
-habhya
-ghnm
-hasu
-ha
-ha
-ha
-ghn
-ghn
-ghn
-hni
-hni
-hni
CORSO DI SANSCRITO
Es.: balin-, forte: balyas-, baliha-; kipra-, rapido: kepyas-, kepiha-; yuvan-,
giovane: yavyas-, yaviha-.
Talvolta la radice fortemente modificata (es.: guru-, gravis: garyas-, gariha- ; bhri-,
molto: bhyas-, bhyiha-); per alcune forme non c il positivo dalla stessa radice (es.:
kanyas-, kaniha-, pi piccolo det, piccolissimo; jyyas-, jyeha-, maggiore det, il
pi anziano; reyas-, reha-, migliore, ottimo). Il femm. del comparativo si costruisce
sulla forma debole: balyas-.
Osservazioni. Il secondo termine di paragone per lo pi allAblativo.
IV. Pronomi. 1
69. Pronomi personali.
Aham, io; tvam, tu.
forme toniche
singolare
N.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
aham
mm
may
mahyam
mat
mama
mayi
tvam
tvm
tvay
tubhyam
tvat
tava
tvayi
duale
vm
vm
vbhym
vbhym
vbhym
vayo
vayo
plurale
yuvm
yuvm
yuvbhym
yuvbhym
yuvbhym
yuvayo
yuvayo
vayam
asmn
asmbhi
asmabhyam
asmat
asmkam
asmsu
yyam
yumn
yumbhi
yumabhyam
yumat
yumkam
yumsu
forme atone
singolare
A.
D.
m
me
duale
tv
te
nau
nau
plurale
vm
vm
na
na
va
va
La declinazione pronominale presenta, rispetto a quella nominale, caratteristiche proprie (ad es. diversit di
temi per i diversi casi e i diversi numeri, desinenze originali, mancanza del vocativo).
1
39
G.
me
te
nau
vm
na
va
duale
plurale
m.
f.
n.
m.
f.
n.
m.
f.
n.
N.
sa
tat
tau
te
te
te
tni
A.
tam
tm
tat
tau
te
te
tn
tni
S.
tena
tay
tena
tbhym
tai
tbhi
tai
D.
tasmai
tasyai
tasmai
tbhym
tebhya
tbhya tebhya
Ab.
tasmt
tasy
tasmt
tbhym
tebhya
tbhya tebhya
G.
tasya
tasy
tasya
tayo
tem
tsm
tem
L.
tasmin
tasym
tasmin
tayo
teu
tsu
teu
singolare
f.
n.
duale
m.
f.
n.
m.
plurale
f.
n.
N.
ayam
iyam
idam
imau
ime
ime
ime
im
imni
A.
imam
imm
idam
imau
ime
ime
imn
im
imni
S.
anena
anay
anena
ebhi
bhi
ebhi
bhym
40
CORSO DI SANSCRITO
D.
asmai
asyai
asmai
bhym
ebhya
bhya
ebhya
Ab.
asmt
asy
asmt
bhym
ebhya
bhya
ebhya
G.
asya
asy
asya
anayo
em
sm
em
L.
asmin
asym
asmin
anayo
eu
su
eu
3. Adas-, quello.
singolare
duale
plurale
m.
f.
n.
m.
f.
n.
m.
f.
n.
N.
asau
asau
ada
am
am
am
am
am
amni
A.
amum
amm
ada
am
am
am
amn
am
amni
S.
amun
amuy
amun
ambhym
ambhi
ambhi
ambhi
D.
amumai amuyai
amumai
ambhym
ambhya ambhya
ambhya
amumt
ambhym
ambhya ambhya
ambhya
G.
amuya
amuya
amuyo
amm
amm
amm
L.
amuyo
amu
amu
amu
amuy
41
qui, quae, quod?, viva-, sarva-, ogni, tutto, para-, altro, sva-, suus, eka-, uno.
Savr quindi ad es.: N. n. s.: anyat, itarat; L. m. s.: anyasmin, sarvasmin; N. m. pl.: anye,
sarve, sve, eke, gli uni. Si noti che al N. A. n. s. si trovano soltanto le forme sarvam,
param, svam, ekam. Altri aggettivi (tra cui adhara-, inferiore, uttara-, superiore,
antara-, interno, para-, altro, prva-, precedente) hanno allAb. L. m. s. e al N. m. pl.
le due forme. Ad es.: N. m. pl.: adhar e adhare, par e pare.
V. I numerali.
76. Cardinali.
1 eka-, 2 dvi-, 3 tri-, 4 catur-, 5 paca-, 6 a-, 7 sapta-, 8 aa-, 9 nava-, 10 daa-, 11
ekdaa-, 12 dvdaa-, 13 trayodaa-, 14 caturdaa-, 15 pacadaa-, 16 oaa-, 17
saptadaa-, 18 adaa-, 19 navadaa- ovv. ekonaviati- (eka-na-viati-, venti
diminuito di uno), 20 viati-, 21 ekaviati-, 30 triat-, 40 catvariat-, 50 pacat-,
60 ai-, 70 saptati-, 80 ati-, 90 navati-, 100 ata-, 200 dve ate ovv. dviata-, 300 tri
atni ovv. triata-, 1.000 sahasra-, 100.000 laka-.
Es.: pacaviati-, 25; dvtriat-, 32; trayaai- ovv. triai-, 63; dvyati-, 82;
pacanavati- ovv. pacona atam, 95 (cento diminuito di cinque); pacdhika atam,
105 (cento aumentato di cinque); dvyatis tri ca atni, 382.
Osservazioni. I numeri da 11 a 19, da 21 a 29 etc. sono degli dvandva (131). Quanto a
oaa- (< a-daa-) si noti la cerebralizzazione della dentale (41 a).
77. Declinazione dei cardinali.
Eka- si declina come tad- (per il Nom. n. s. ekam).
Dvi- duale: dvau (dve f. e n.), dvbhym, dvayo. In composizione si trova ora dv- ora
dvi-.
Tri- ha la seguente flessione:
N.
A.
S.
D.
Ab.
G.
L.
maschile
femminile
neutro
traya
trn
tribhi
tribhya
tribhya
traym
triu
tisra
tisra
tisbhi
tisbhya
tisbhya
tism
tisu
tri
tri
Come al maschile
N.
A.
maschile
femminile
neutro
catvra
catura
catasra
catasra
catvri
catvri
42
CORSO DI SANSCRITO
S.
D.
Ab.
G.
L.
caturbhi
caturbhya
caturbhya
caturm
caturu
catasbhi
catasbhya
catasbhya
catasm
catasu
Come al maschile
43
Parte terza
LA CONIUGAZIONE
I. Generalit.
80. Il sanscrito ha tre persone (prima, seconda e terza), tre generi (attivo o Parasmaipada,
parole per un altro, medio o tmanepada, parole per se stesso, e passivo) e tre numeri
(singolare, duale, plurale). Il medio, quando si distingue dallattivo (molti verbi hanno
soltanto luno o laltro genere), indica che lazione ritorna sul soggetto o si verifica nel suo
interesse (es.: yajati, [per gli altri il sacerdote] sacrifica; yajate, [il capofamiglia] sacrifica
per s); il passivo, che ha coniugazione propria per il sistema del presente, duso sempre
pi frequente, anche con verbi intransitivi (es.: npea nagara gamyate, dal re si va in
citt). La distinzione tra modi e tempi diversa da quella in uso nelle lingue classiche. Si
hanno cio i sistemi del presente, del futuro, dellaoristo e del perfetto, in ognuno dei quali si
distinguono i vari modi. I vari sistemi si formano, indipendentemente fra loro, dalla radice,
che il nucleo fonetico non ulteriormente riducibile senza che ne venga modificato il
significato fondamentale. Per esempio la radice vt- significa volgersi, trovarsi; riducendo
ulteriormente il nucleo fonetico a v- si ha unaltra radice, v- appunto, che significa coprire,
nascondere. Di gran lunga pi importante il sistema del presente, che permette di formare
lindicativo (presente e imperfetto), lottativo, limperativo e il participio. Nel sistema del
futuro si hanno indicativo, condizionale (morfologicamente imperfetto del futuro) e
participio. Nel sistema dellaoristo, sempre meno usato, nel sanscrito classico si hanno
indicativo e resti del precativo, che una sorta di ottativo. Nel sistema del perfetto in
sanscrito classico si hanno indicativo e participio.
Linfinito, il participio passato passivo, il gerundio e il gerundivo si formano a lor volta
direttamente dalla radice.
Il passivo ha per il presente coniugazione propria; per gli altri tempi usa le forme del medio
(esistono alcune forme di aoristo passivo).
Il perfetto caratterizzato dal raddoppiamento della radice.
Imperfetto, aoristo e condizionale hanno laumento, costituito da a- anteposto al tema verbale
(es.: pat-: a-pata-t, cadeva o cadde). Se il tema comincia per vocale si ha per aumento la
vddhi della vocale iniziale (es.: uk-: aukat, bagnava; ad-: dam, mangiavo; i-: yam,
andavo [35]). Nei verbi composti laumento si pone tra la preposizione e il verbo (es.:
pari--: pary-a-aya-t, condusse in moglie; anv-i-: anv-aiccha-t, ricercava).
Le desinenze possono essere primarie (e son quelle dellindic. pres. e del futuro) o secondarie
(quelle dellimperfetto, dellaoristo, del condizionale e dellottativo). Perfetto e imperativo
hanno desinenze proprie.
Lindicativo presente il tempo dellazione attuale o abituale; in unione con le particelle sma
e pur indica il presente storico; talvolta ha valore esortativo (gacchma, vogliamo andare,
andiamo!). Lazione passata indicata, senza apprezzabili differenze, dallimperfetto, dal
perfetto e dallaoristo. Lottativo ha il valore del congiuntivo presente latino: pu quindi
avere valore esortativo (gacche, vieni!), augurale (jveyam, possa io vivere),
dubitativo (katha vidy Nalam, come potrei riconoscere Nala?), potenziale (tyajet
44
CORSO DI SANSCRITO
kudhrt mahilpi putram, una donna tormentata dalla fame potrebbe abbandonare anche
un figlio [ovv. potrebbe anche abbandonare]), proibitivo (nnta vadet [luomo] non dica
il falso), e nel periodo ipotetico usato sia nella protasi sia nellapodosi (yadi
janmajarmaraa na bhavet ... iha janmani kasya ratir na bhavet se non ci fossero
nascita, vecchiezza, morte, ... qui nel corso della vita di chi non ci sarebbe la gioia?).1
Molto usata la 3a sing. dellimperativo passivo nel senso di benevola esortazione: ruyatm,
si ascolti, vogliate ascoltare.
II. Sistema del presente.
81. I grammatici indiani distinguono le radici verbali, a seconda del modo di formazione del
tema del presente, in dieci classi, raggruppate in due sezioni: prima coniugazione principale
o coniugazione tematica (nella quale il tema rimane invariato in tutto il sistema del presente)
e seconda coniugazione principale o coniugazione atematica (nella quale si distinguono
forme forti e forme deboli). Al tema del presente sattaccano (tenendo conto soprattutto delle
Osservazioni di 82) le desinenze personali attive e medie, per buona parte comuni alle due
coniugazioni, ottenendo cos presente, imperfetto, ottativo, imperativo e participio. Nel
prospetto seguente, che ha scopi essenzialmente pratici, sono riportate le desinenze; tra
parentesi son poste le desinenze proprie della coniugazione atematica.
Nel periodo ipotetico si trovano anche lindicativo (yadi santi gu pus vikasanty eva te svayam, se
ci sono, le virt degli uomini rilucono proprio di per se stesse) e il condizionale (suvi ced abhaviyat
subhikam abhaviyat, se ci fosse stata una bella pioggia, ci sarebbe stato abbondante nutrimento: si noti il
condizionale sia nella protasi sia nellapodosi).
1
45
Desinenze dellimperfetto
PARASMAIPADA
TMANEPADA
PARASMAIPADA
TMANEPADA
1 s. -mi
2 s. -si
3 s. -ti
-e
-se
-te
-m (-am)
-s
-t
-i
-ths
-ta
1 d. -vas
2 d. -thas
3 d. -tas
-vahe
-ethe (-the)
-ete (-te)
-va
-tam
-tm
-vahi
-ethm (-thm)
-etm (-tm)
1 pl. -mas
2 pl. -tha
3 pl. -nti (-anti)
-mahe
-dhve
-nte (-ate)
-ma
-ta
-n (-an, -ur)
-mahi
-dhvam
-nta (-ata)
PAR.
TM.
PAR.
TM.
1 s. -eyam
2 s. -es
3 s. -et
-eya
-eths
-eta
-ym
-ys
-yt
-ya
-ths
-ta
1 d. -eva
2 d. -etam
3 d. -etm
-evahi
-eythm
-eytm
-yva
-ytam
-ytm
-vahi
-ythm
-ytm
1 pl. -ema
2 pl. -eta
3 pl. -eyur
-emahi
-edhvam
-eran
-yma
-yta
-yur
-mahi
-dhvam
-ran
46
CORSO DI SANSCRITO
Desinenze dellimperativo
PARASMAIPADA
TMANEPADA
1 s.
2 s.
3 s.
-ni
= (-dhi, -hi)
-tu
-ai
-sva
-tm
1 d.
2 d.
3 d.
-va
-tam
-tm
-vahai
-ethm (-thm)
-etm (-tm)
1 pl.
2 pl.
3 pl.
-ma
-ta
-ntu (-antu)
-mahai
-dhvam
-ntm (-atm)
47
Imperfetto
PARASM.
TMAN.
PARASM.
TMAN.
1 s. bhavmi
2 s. bhavasi
3 s. bhavati
bhave
bhavase
bhavate
abhavam
abhava
abhavat
abhave
abhavath
abhavata
1 d. bhavva
2 d. bhavatha
3 d. bhavata
bhavvahe
bhavethe
bhavete
abhavva
abhavatam
abhavatm
abhavvahi
abhavethm
abhavetm
1 pl. bhavma
2 pl. bhavatha
3 pl. bhavanti
bhavmahe
bhavadhve
bhavante
abhavma
abhavata
abhavan
abhavmahi
abhavadhvam
abhavanta
48
CORSO DI SANSCRITO
Ottativo
PARASM.
Imperativo
TMAN.
PARASM.
TMAN.
1 s. bhaveyam
2 s. bhave
3 s. bhavet
bhaveya
bhaveth
bhaveta
bhavni
bhava
bhavatu
bhavai
bhavasva
bhavatm
1 d. bhaveva
2 d. bhavetam
3 d. bhavetm
bhavevahi
bhaveythm
bhaveytm
bhavva
bhavatam
bhavatm
bhavvahai
bhavethm
bhavetm
1 pl. bhavema
2 pl. bhaveta
3 pl. bhaveyu
bhavemahi
bhavedhvam
bhaveran
bhavma
bhavata
bhavantu
bhavmahai
bhavadhvam
bhavantm
indiani.
86. II classe (radicale).
TMAN.
dvie
dvike
dvie
Imperfetto
PARASM.
adveam
adve
adve
TMAN.
advii
advih
advia
1 d. dviva
2 d. dviha
3 d. dvia
dvivahe
dvithe
dvite
adviva
adviam
advim
advivahi
advithm
advitm
1 pl. dvima
2 pl. dviha
3 pl. dvianti
dvimahe
dvihve
dviate
advima
advia
advian
advimahi
advihvam
adviata
Ottativo
PARASM.
1 s. dviym
2 s. dviy
3 s. dviyt
TMAN.
dviya
dvith
dvita
Imperativo
PARASM.
dvei
dvihi
dveu
TMAN.
dveai
dvikva
dvim
1 d. dviyva
2 d. dviytam
3 d. dviytm
dvivahi
dviythm
dviytm
dveva
dviam
dvim
dvevahai
dvithm
dvitm
1 pl. dviyma
2 pl. dviyta
3 pl. dviyu
dvimahi
dvidhvam
dviran
dvema
dvia
dviantu
dvemahai
dvihvam
dviatm
CORSO DI SANSCRITO
ott.:
s. iym, etc.;
imperat.: s. ayni, ihi, etu;
part. pres.: yat-.
b) as-, essere.
Pres.:
s. asmi, asi, asti;
impf.:
s. sam, s, st;
ott.:
s. sym, etc.;
imperat.: s. asni, edhi,1 astu;
part. pres.: sat-.
c) duh-, mungere.
Pres.:
s. dohmi,
d. duhva,
pl. duhma,
impf.:
s. adoham,
imperat.: s. dohni,
dogdhi (40a);
dugdha;
duhanti;
dogdhu, etc.
d) br-, dire, inserisce -- nelle forme forti davanti a desinenza iniziante per
consonante. Es.: bravmi, bravi, bravti; abravt, ma abravam, bravi, bravma e
naturalmente brma. Per bruvanti, abruvan cfr. 36.
e) an-, respirare, rud-, piangere, vas-, sospirare, svap-, dormire, inseriscono
-i- davanti a consonante; nellimpf. Par. 2a e 3a s. hanno -s, -t ovv. -as, -at. Es.: roditi,
svapiti, rudima, svapima ma rudanti, svapanti; impf.: arod ovv. aroda.
f) Radici in -u- hanno la vddhi nelle forme forti davanti a consonante. Es.: stu-,
lodare: staumi, stauti, astaut, ma astavam (< *asto-am, 35).
g) y-, andare, s-, sedersi, conservano sempre le forme forti in tutte le persone.
Es.: ynti, sate, vanno, si siedono. Del pari tutte le radici in --.
h) -, tm., giacere, ha sempre il gua. Pres.: aye, ee, ete; emahe, etc.; impf.:
aayi, aeth, etc. Da notare le 3e pl. erate, aerata, eratm.
i) s-, partorire, tm., e -, dominare, tm., hanno sempre le forme deboli; talvolta inserisce -i-. Es.: ste, e, ie, idhvam.
j) han-, uccidere, ha come tema forte han-, come tema debole ha- (han- davanti a m,
v, y), ghn- davanti a vocale (cfr. 4a).
Pres.:
s. hanmi,
d. hanva,
pl. hanma,
hasi,
hatha,
hatha,
Da *asdhi > *azdhi > edhi, cfr. 107g, n. 1. Forma comunque irregolare.
51
hanti;
hata;
ghnanti;
impf.:
aghnan;
s.
ahanam,
ahan,
ott.:
s.
hanym, etc.;
imperat.: s. hanni,
d. hanva,
pl. hanma,
ahan, etc.;
3 pl.:
Imperfetto
PARASM.
1 s. juhomi
2 s. juhoi
3 s. juhoti
TMAN.
juhve
juhue
juhute
PARASM.
ajuhavam
ajuho
ajuhot
TMAN.
ajuhvi
ajuhuth
ajuhuta
1 d. juhuva
2 d. juhutha
3 d. juhuta
juhuvahe
juhvthe
juhvte
ajuhuva
ajuhutam
ajuhutm
ajuhuvahi
ajuhvthm
ajuhvtm
1 pl. juhuma
2 pl. juhutha
3 pl. juhvati
juhumahe
juhudhve
juhvate
ajuhuma
ajuhuta
ajuhavu
ajuhumahi
ajuhudhvam
ajuhvata
TMAN.
juhvya
juhvth
juhvta
Imperativo
PARASM.
juhavni
juhudhi (ecc.)
juhotu
TMAN.
juhavai
juhuva
juhutm
Ottativo
PARASM.
1 s. juhuym
2 s. juhuy
3 s. juhuyt
Regole del raddoppiamento. Si raddoppia la consonante iniziale seguita dalla sua vocale, con le seguenti
avvertenze:
1) consonante aspirata raddoppia con la non aspirata;
2) gutturale raddoppia con la palatale, h (< gh) con j;
3) i gruppi consonantici raddoppiano con la prima consonante;
4) nel gruppo sibilante + sorda si raddoppia con la sorda o la sua corrispondente;
5) per le radici che raddoppiano al presente, vocale lunga raddoppia con la breve corrispondente, raddoppia
con i.
Es.: bh-: bibh-, temere; dh-: dadh-, porre; hr-: jihr-, vergognarsi; tvar-: tatvar-, affrettarsi;
skand-: caskand-, inciampare (ma snu-: sunu-, colare, sru-: susru-, scorrere, perch il gruppo
sibilante + sonora); p-: pip-, riempire. Si noti che sth-, ghr-, p-, sad- raddoppiano con -i- (alternanza
: i, 4b), cfr. 84b.
1
52
CORSO DI SANSCRITO
1 d. juhuyva
2 d. juhuytam
3 d. juhuytm
juhvvahi
juhvythm
juhvytm
juhavva
juhutam
juhutm
juhavvahai
juhvthm
juhvtm
1 pl. juhuyma
2 pl. juhuyta
3 pl. juhuyu
juhvmahi
juhvdhvam
juhvran
juhavma
juhuta
juhvatu
juhavmahai
juhudhvam
juhvatm
Part. pres.: Par.: juhvat- (f. forte: id. cfr. 60); tm.: juhvna-.
Osservazioni.
Si notino le desinenze -ati, -ur, -atu nelle 3e pl. pres., impf., imperat. Par.
Davanti a -ur la vocale del tema, se finale, guata.
Altri es.:
bh-, temere, 3e pl.: bibhyati, bibhyate, abibhayu, abibhyata, bibhyu, bibhran, bibhyatu,
bibhyatm;
bh-, portare, 1e s.: bibharmi, bibhre, abibharam, abibhri, bibhrym, bibhrya, bibhari,
bibharai; part. pres.: bibhrat-, bibhra-.
89. Particolarit della III classe.
a) D-, dare, e dh-, porre, hanno le forme deboli dad- e dadh-, quindi per es. 3e
pl.: dadati, dadate, adadu, adadata, dadyu, dadran, dadatu, dadatm; dadhati, dadhate,
adadhu, adadhata, dadhyu, dadhran, dadhatu, dadhatm. Si noti ancora che le 2e s.
dellimperat. att. sono dehi e dhehi. Per la flessione di dh-, cfr. 38 e 39 e nota che in essa,
contro 40a, seffettua il ripristino dellaspirazione sulliniziale (11).
Pres.: Par.: s. dadhmi, dadhsi, dadhti; d. dadhva, dhattha, dhatta; pl. dadhma,
dhattha, dadhati.
Pres.: tm.: s. dadhe, dhatse, dhatte; d. dadhvahe, dadhthe, dadhte; pl. dadhmahe,
dhaddhve, dadhate.
N.B.: dhatta < *dhad-tas < *dadh-tas. Il contrario succede per es. in dugdha < *duh-tas,
cfr. 87c.
b) H-, abbandonare, ha per forma forte jah-, per forma debole jahi-, jah-, jah-.
Es.: jahmi, jahima (o jahma), jahati (3a pl.), jahym, jahihi (o jahhi).
c) M-, misurare, raddoppiato con -i-, soltanto medio, ha come forma debole mimdavanti a consonante, mim- davanti a vocale: mime, mime, mimte, 3a pl. mimate.
53
TMAN.
sunve
sunue
sunute
Imperfetto
PARASM.
asunavam
asuno
asunot
TMAN.
asunvi
asunuth
asunuta
1 d. sunuva
2 d. sunutha
3 d. sunuta
sunuvahe
sunvthe
sunvte
asunuva
asunutam
asunutm
asunuvahi
asunvthm
asunvtm
1 pl. sunuma
2 pl. sunutha
3 pl. sunvanti
sunumahe
sunudhve
sunvate
asunuma
asunuta
asunvan
asunumahi
asunudhvam
asunvata
Ottativo
Parasm.
1 s. sunuym
2 s. sunuy
3 s. sunuyt
tman.
sunvya
sunvth
sunvta
Imperativo
Parasm.
sunavni
sunu
sunotu
tman.
sunavai
sunuva
sunutm
1 d. sunuyva
2 d. sunuytam
3 d. sunuytm
sunvvahi
sunvythm
sunvytm
sunavva
sunutam
sunutm
sunavvahai
sunvthm
sunvtm
1 pl. sunuyma
2 pl. sunuyta
3 pl. sunuyu
sunvmahi
sunvdhvam
sunvran
sunavma
sunuta
sunvantu
sunavmahai
sunudhvam
sunvatm
54
CORSO DI SANSCRITO
c) ru-, udire, ha come tema forte o-, come tema debole u-. Es.: omi,
uma, vanti.
91. VII classe (in -na-).
Forma forte = rad. debole con -na- inserito avanti consonante finale.
Forma deb. = rad. debole con -n- inserito avanti consonante finale.
Yuj-, congiungere (yunaj-, yuj-).
1 s.
2 s.
3 s.
Presente
PARASM.
yunajmi
yunaki
yunakti
1 pl.
2 pl.
3 pl.
yujma
yuktha
yujanti
1 s.
2 s.
3 s.
Imperfetto
ayunajam
ayunak
ayunak
etc.
1 s.
Ottativo
yujym
etc.
1 s.
2 s.
3 s.
Imperativo
yunajni
yugdhi
yunaktu
etc.
TMAN.
yuje
yuke
yukte
Presente
PARASM.
1 s. ruadhmi
2 s. ruatsi
3 s. ruaddhi
TMAN.
rundhe
runtse
runddhe
yujmahe
yugdhve
yujate
1 pl. rundhma
2 pl. runddha
3 pl. rundhanti
rundhmahe
runddhve
rundhate
ayuji
ayukth
ayukta
etc.
Imperfetto
1 s. aruadham
2 s. aruat
3 s. aruat
etc.
arundhi
arunddh
arunddha
etc.
yujya
etc.
Ottativo
1 s. rundhym
etc.
rundhya
etc.
yunajai
yukva
yuktm
etc.
Imperativo
1 s. ruadhni
2 s. runddhi
3 s. ruaddhu
etc.
ruadhai
runtsva
runddhm
etc.
Osservazioni.
Per yujva, yukte, etc. cfr. soprattutto 38, 39, 40c; per ruatsi, aruat, etc. cfr. 39, 6, 7; per
runddha (< *rundh-tha, *rundh-ta) etc. cfr. 40a; per runddhve (< *rundh-dhve) etc. cfr.
soprattutto 39 e 22a.
55
La flessione identica a quella delle radici della V classe, quindi anche qui -u- pu cadere
davanti a -m- e -v-.
Per es., limperfetto di tan-, tendere, sar:
Par.: s. atanavam, atano, atanot ;
d. atanuva (o atanva), atanutam, atanutm;
pl. atanuma (o atanma), atanuta, atanvan;
tm.: s. atanvi, atanuth, atanuta;
d. atanuvahi (o atanvahi), atanvthm, atanvtm;
pl. atanumahi (o atanmahi), atanudhvam, atanvata.
Imperat.: Par. 2a sing.: tanu.
93. Particolarit della VIII classe.
k-, fare, ha come tema forte karo-, come tema debole kuru- (kur- davanti a m, v, y).
Pres.:
impf.:
ott.:
imperat.:
56
CORSO DI SANSCRITO
TMAN.
kre
kre
krte
Imperfetto
PARASM.
akrm
akr
akrt
TMAN.
akri
akrth
akrta
TMAN.
krya
krth
krta
Imperativo
PARASM.
krni
krhi
krtu
TMAN.
krai
krva
krtm
Pu dirsi che grah-, bandh-, j- formano il tema del presente aggiungendo -n-, -n-, -n- al grado zero
della radice, rispettivamente gh- (con saprasraa), badh- (< *bn dh-, cfr. 4a), j- (< *jn6-, cfr. 4c).
1
57
1. Futuro.
97. Futuro semplice.
Tema del futuro = radice guata + -sya- (-iya- per le radici se).
Ottenuto il tema del futuro, saggiungono le desinenze del presente e del participio, con
losservanza delle regole del sandhi (cfr. soprattutto 35, 39, 40f). Le forme medie servono
anche per il passivo. La flessione identica a quella dun verbo della I classe. Alcune radici
hanno i due suffissi.
Es.: d-, dare: dsymi, dsyasi, etc.; dsye, dsyase, etc.; dsyat-, dsyamna-.
Altri es.:
k-, fare: kariya-; kam-, perdonare: kamiya- ovv. kasya- (40c); gam-, andare:
gamiya-; dvi-, odiare: dvekya-; n-, condurre: neya- ovv. nayiya- (< *ne-iya-);
prach-, interrogare: prakya-; budh-, svegliarsi: bhotsya- (11); bh-, essere:
bhaviya-; labh-, ottenere: lapsya-; vas-, abitare: vatsya-; ru-, udire: roya- ovv.
raviya- (< *ro-iya-).
Si notino: d-, vedere: drakya-; sj-, creare: srakya-, con il gua rovesciato; grah-,
afferrare: grahya-.
Osservazioni.
a) I causativi (112) e i verbi della X classe mantengono -ay- e aggiungono -iya-.
Es.: pat-, cadere, caus. ptaya-, fut. del caus. ptayiymi, far cadere; budh-: bodhayiymi, far destare, illuminer.
b) Esiste anche un condizionale, di scarsa frequenza, morfologicamente imperfetto del
futuro.
Es.: d-: adsyam, adsya, adsyat, etc., darei, avrei dato.
98. Futuro perifrastico.
Si forma con il Nominativo irrigidito del nomen agentis del verbo + presente indicativo di as(alle 3e pers. solo il nomen agentis, che vale, al maschile, per i tre generi).
Es.: d-:
PARASM.
TMAN.
1 s. dtsmi (< *dt asmi)
1 s. dthe
2 s. dtsi
2 s. dtse
3 s. dt
3 s. dt
1 d. dtsva
2 d. dtstha
3 d. dtrau
1 d. dtsvahe
2 d. dtsthe
3 d. dtrau
1 pl. dtsma
2 pl. dtstha
3 pl. dtra
1 pl. dtsmahe
2 pl. dtdhve
3 pl. dtra
58
CORSO DI SANSCRITO
2. Aoristo.
99. Raro nel sanscrito classico, ma assai frequente nel vedico, laoristo ha sette forme, tre
asigmatiche, prevalentemente attive, e quattro sigmatiche. Al tema aumentato (80)
saggiungono le desinenze dellimperfetto (spesso per alla 3a pl. Par. si ha la desinenza -ur;
vedi anche le desinenze della 2a e 3a sing. Par. dellaoristo sigmatico). Indica azione
genericamente passata.
100. Aoristo radicale (per radici in --, dittongo e bh-).
Tema aor. radicale = radice aumentata (davanti a -ur, - finale cade).
Al tema saggiungono le desinenze dellimperfetto atematico.
Es.: s. adm, ad, adt ; d. adva, adtam, adtm; pl. adma, adta, adu (< adur).
Osservazioni.
Bh- si sdoppia in bhv- davanti a vocale: s. abhvam, abh, abht; d. abhva, abhtam,
abhtm; pl. abhma, abhta, abhvan.
101. Aoristo tematico (per alcune radici della I, IV, VI classe).
Tema aor. tematico = radice aumentata + .
La flessione identica a quella dellimpf. tematico. Raro ltmanepada.
Es.: krudh-, adirarsi, IV: akrudham, akruda, etc.; 3a pl.: akrudhan (impf. 1a sing.
akrudhyam);
gam-, I: agamam, agama, etc. (impf. 1a sing. agaccham);
sic-, irrigare, VI: Par.: asicam, etc.; tm.: asice, asicath, etc. (impf.: asicam, asice).
Osservazioni. Si noti il rafforzamento della sillaba radicale in akaram, da k-, e in adaram,
da d-.
102. Aoristo tematico con raddoppiamento.
Tema aor. tem. radd. = radice raddoppiata e aumentata + .
La vocale del raddoppiamento quantitativamente diversa dalla sillaba radicale, quasi
sempre lunga per natura o per posizione, e spesso -- anche se la sillaba radicale , .
Questo aoristo ha valore causativo ed proprio dei causativi (112), i quali daltra parte
perdono talvolta le caratteristiche del causativo (rafforzamento della sillaba radicale e
suffisso -aya-) ma mantengono la -p- qualora labbiano inserita. Esiste anche ltm.,
coniugato come un impf. tematico.
Es.: abbudham, feci svegliare, illuminai, da budh-; addam, mostrai, da d-;
auruvam (36), feci udire, istruii, da ru-; ammucam, liberai, da muc-; ajijapam,
feci conoscere, informai, da jpaya-, caus. di j-; addapam, feci dare, da dpaya-,
caus. di d- (si noti negli ultimi due casi la correptio della sillaba radicale per mantenere il
ritmo giambico); ajjanam, feci nascere, generai, da janaya-, caus. di jan-.
Osservazioni. Si noti il grado debolissimo della sillaba radicale in a-pa-pt-a-m, caddi, da
pat-; avocam (< *a-va-uc-a-m), dissi, da vac-; asupam, feci addormentare, da svap-.
59
1 d. anaiva
2 d. anaiam
3 d. anaim
1 pl. anaima
2 pl. anaia
3 pl. anaiu
TMANEPADA:
1 s. anei
2 s. aneh
3 s. anea
1 d. anevahi
2 d. anethm
3 d. anetm
1 pl. anemahi
2 pl. anehvam
3 pl. aneata
yuj-, aggiogare:
Par.: s. ayaukam, ayauk, etc.; pl. ayaukma, ayaukta, ayauku;
tm.: s. ayuki, ayukth, etc.; pl. ayukmahi, ayugdhvam, ayukata;
k-, fare:
Par.: s. akram, akr, etc.; pl. akrma, akra, akru;
tm.: s. aki, akth, akta, etc.; pl. akmahi, akhvam, akata.2
2. Aoristo in -i-.
L-, tagliare:
Par.: s. alviam, alv, alvt; d. alviva, etc.;
tm.: s. alavii, alavih, etc.; pl. alavimahi, alavihvam, alaviata;
2 Vedi, per le varie forme, soprattutto 40d, e, f, e ricorda che akth, akta e simili (per esempio adith,
adita, desti, diede) sono considerate da molti autori forme dellaoristo medio radicale (aumento + radice
debole + desinenze), anticamente assai frequente.
60
CORSO DI SANSCRITO
budh- destarsi:
Par.: s. abodhiam, abodh, abodht, etc.;
tm.: s. abodhii, abodhih, etc.; pl. abodhimahi, abodhihvam, abodhiata.1
3. Aoristo in -si-. Soltanto attivo.
Y-, andare: s. aysiam, ays, ayst; etc.;
nam-, inchinarsi: s. anasiam, anas; etc.
b) Esiste infine un aoristo in -sa-, suffisso che viene aggiunto al grado debole della radice
aumentata. proprio soprattutto delle radici in --, --, -h-, che si fondono con -sa- a formare
-ka- (41c). Si flette come un imperfetto tematico, per alltm. la 1a sing. termina in -i, la 2a
e la 3a dua. terminano in -thm, -tm.
Es.: di-, mostrare:
PARASMAIPADA:
1 s. adikam
2 s. adika
3 s. adikat
1 d. adikva
2 d. adikatam
3 d. adikatm
1 pl. adikma
2 pl. adikata
3 pl. adikan
TMANEPADA:
1 s. adiki
2 s. adikath
3 s. adikata
1 d. adikvahi
2 d. adikthm
3 d. adiktm
1 pl. adikmahi
2 pl. adikadhvam
3 pl. adikanta
104. Lingiuntivo in sanscrito classico laoristo senza aumento, usato con la particella m
per esprimere limperativo negativo.
Es.: m bhai, non temere!, aor. in -s- di bh-.
105. Precativo. una sorta di ottativo formato attaccando -ys + desinenze dellimperfetto
atematico al grado debole delle radici, con variazioni analoghe a quelle che si registrano per
la formazione del tema del passivo (111). Luso assai limitato, ltm. non si trova in
sanscrito classico. Es.: bh-: bhysam, possa io diventare, bhy, bhyt (< *bhys-t,
la dentale restituita per analogia con lottativo atematico), etc.; yaj-: ijysam, possa io
sacrificare; kriysam, possa io fare, da k-.
3. Perfetto.
106. Esistono un perfetto raddoppiato e un perfetto perifrastico. Il primo, di gran lunga pi
importante, ha forme forti (le tre persone del singolare attivo) e forme deboli (tutte le altre).
1 Secondo i grammatici indiani nellaoristo in -i- sono ammesse anche le forme alavidhvam, abodhidhvam.
61
Desinenze attive
1
2
3
Desinenze medie
sing.
duale
plur.
-a
-tha
-a
-va
-athur
-atur
-ma
-a
-ur
1
2
3
sing.
duale
plur.
-e
-se
-e
-vahe
-the
-te
-mahe
-dhve
-re
sing.
duale
tutoda
tutoditha
tutoda
tutudiva
tutudima
tutudathu tutuda
tutudatu tutudu
tmanepada
plur.
sing.
duale
plurale
CORSO DI SANSCRITO
c) Radici con -- mediana e radici in vocale (esclusa --) hanno sempre la vddhi nella
3 sing. Par.; nella 1a sing. hanno a piacere il gua o la vddhi.
Es.: n-: ninaya ovv. ninya (< *nine-a ovv. < *ninai-a), ninayitha, ninya; han-, uccidere:
jaghana ovv. jaghna, jaghanitha, jaghna, etc., jaghnu.
a
d) Alcune radici in -an-, -am- nella forma debole perdono -a-. Es. (oltre han-): gam-:
1
2
3
sing.
duale
plur.
jagmiva
jagmathu
jagmatu
jagmima
jagma
jagmu
In realt si tratta dellesito normale, davanti a vocale, del grado zero della nasale sonante
indoeuropea (v. 4a).
e) Alcune radici rifiutano la -i- congiuntiva.
Es.: k-:
Parasmaipada
1
2
3
sing.
cakara (cakra)
cakartha
cakra
duale
cakva
cakrathu
cakratu
plur.
cakma
cakra
cakru
tmanepada
sing.
cakre
cake
cakre
duale
cakvahe
cakrthe
cakrte
plurale
cakmahe
cakdhve
cakrire
Inoltre: ru-: s. urava (urva), urotha, urva; d. uruva, uruvathu (36), etc.
f) Radici in -- e in dittongo hanno -au alla la e 3a sing.; nel tema debole perdono --.
Es.: dh-, porre:
1
2
3
sing.
dadhau
dadhtha (dadhitha)
dadhau
duale
dadhiva
dadhathu
dadhatu
plur.
dadhima
dadha
dadhu
63
duale
1 tatapa (tatpa)
tepiva
2 tataptha (tepitha) tepathu
3 tatpa
tepatu
TMANEPADA
plur.
sing.
duale
plurale
tepima
tepa
tepu
tepe
tepie
tepe
tepivahe
tepthe
tepte
tepimahe
tepidhve
tepire
CORSO DI SANSCRITO
Presente
dviye
dviyase
dviyate
Imperfetto
adviye
adviyath
adviyata
Ottativo
dviyeya
dviyeth
dviyeta
Imperativo
dviyai
dviyasva
dviyatm
denominativi, identica a quella dei verbi della coniugazione tematica (83). Si ricordi che il
causativo al futuro mantiene -ay- (97), al passivo perde -aya- (111) e ha il perfetto
perifrastico (110). Rari gli aoristi, per lo pi raddoppiati (102).
Es.: k-: kraya-, far fare; pat-: ptaya-, far cadere; bh-: bhvaya-, far essere,
produrre; i-: yaya-, far andare; n-: nyaya-, far condurre; jv-: jvaya-,
vivificare (anche jvpaya-); vid-: vedaya-, far sapere, informare; j-: jpaya- (anche
japaya-), far conoscere. Si notino: gam-: gamaya-, far andare; jan-: janaya-, far
nascere; -: arpaya-, far andare; adhi-i-: adhypaya-, far studiare, insegnare; ruh-:
ropaya-, far crescere; p-: praya-, riempire.
Terze pers. sing. del caus. di bh-: bhvaya-, produrre:
Sistema del presente: Par.: bhvayati, abhvayat, bhvayet, bhvayatu; part. bhvayat-.
tm.: bhvayate, abhvayata, bhvayeta, bhvayatm; part. bhvayamna-.
Futuro: bhvayiyati, bhvayiyate; part. bhvayiyat-, bhvayiyama-.
Perfetto: bhvay cakra, cre, bhvay cakre, fu creato.
Aoristo: abbhavat.
Passivo: bhvyate, abhvyata, bhvyeta, bhvyatm; part. bhvyamna-.
113. Desiderativo.
Tema del desiderativo = radice raddoppiata + -sa- (-ia-).
La vocale del raddoppio i, ovvero u se la radice contiene originaria o secondaria; ,
finali sallungano; diventa r (dopo labiale diventa r).
Es.: p-: pipsati, desidera bere; ru-: urati, desidera ascoltare, obbedisce; k-:
cikrama-, desideroso di fare; m-: mumrati, desidera, sta per morire. Si notino
ditsati, dhitsati,1 lipsati, psati, rispettivamente da d-, dh-, labh-, p-, jighkati, da grah(11).
Alcune forme di desiderativo sono diventate radici autonome. Cos da muc-, liberare,
mokate, desidera dessere liberato, con valore passivo; da bhaj-, partecipare, aver parte,
bhikati, desidera daver parte, chiede lelemosina; da han-, uccidere, his-, id..
114. Intensivo
Tema dellintensivo = raddoppio rafforzato della radice + -ya-.
Per lo pi solo tmanepada.
Es.: bh-: bobhyate, continua a essere; pac-: ppacyate, cuoce ripetutamente.
Osservazioni. Esiste anche una seconda forma dintensivo, che aggiunge le desinenze
atematiche Par. alla radice guata con raddoppio rafforzato (talvolta sinserisce una -congiuntiva). Es.: vid-: vevetti o vevedti; lup-, confondere: lolopti, rende assai
perplesso; bh-: bobhoti o bobhavti (< *bobho--ti), abitualmente.
115. Denominativo
Tema del denominativo = temi nominali + -ya-.
1
D-, dh- perdono la vocale della radice: *did-sati, *didh-sati > dhitsati (11).
66
CORSO DI SANSCRITO
Il denominativo significa essere come, fare, desiderare la cosa indicata dal nome, la finale
del cui tema pu subire alcune modificazioni.
Es.: amitrayati, si comporta come un nemico (amitra-); cirayati, indugia (ciram, a
lungo); namasyati, rende onoranza (namas-); tapasyati, pratica lascesi (tapas-);
putryate, si comporta come un figlio; putryati, desidera un figlio; citryate, diventa
variegato (citra-); kyati, rende nero (ka-).
V. Le forme nominali del verbo.
116. Del participio attivo e medio del presente, del futuro e del perfetto gi s detto che si
formano aggiungendo ai temi del presente e del futuro i suffissi -t- (-nt-), -mna- (-at-1 [ant-], -na- aggiunti al grado debole della radice per la coniugazione atematica) e i suffissi vas- (-ivas-), -na- al tema debole del perfetto (cfr. 81, 97, 109). Il participio del passivo
aggiunge -mna- al tema del passivo.
Es.: bh-: bharat-, bharama-; bhariyat-, bhariyama-; babhvas-, babhra-;
bhriyama-; caus.: bhrayat-, bhrayama-; bhrayiyat-, bhrayiyama-,
bhryama-.
117. Participi passati passivi.
a) 1 forma. Tema del p.p.p. = radice debole + -ta- (-ita-).
I causativi perdono -aya- e aggiungono sempre la vocale congiuntiva -i-. Le radici interessate
hanno il saprasraa. Si ricordino i 35, 37, 39, 40a, 40d.
Es.:
k-: kta-, caus. krita-;
k-: caus. krita-;
d-: da-;
pat-: patita-, caus. ptita-;
prach-: pa-;
budh-: buddha-;
bh-: bhta-, caus. bhvita-;
yaj-: ia-;
yuj-: yukta-;
labh-: labdha-;
lih-: lha-;
vac-: ukta-;
sj-: sa-.
Si notino:
gam-: gata-;
jan-: jta-;
p-: pta-;
sth-: sthita-.
g- (gai-): gta-;
grah-: ghta-;
d-: datta-;
dh-: hita-;
ram-: rnta- (cfr. 4a-d);
nagara gata, Rma and in citt; ghao bhagna, la pentola and in frantumi.
118. Participio passato attivo.
Tema del p.p.a. = tema del p.p.p. + -vat- (-vant-).
Per la flessione v. 60a. Anche questa voce pu avere valore esplicito.
Es.: cintita-, pensato: cintitavat-, che ha pensato, pens.
119. Gerundivo o participio futuro passivo.
Tema = rad. guata o vddhata + -ya-, -tavya- (-itavya-), -anya-.
-Tavya- e -anya- sattaccano alla radice guata; -ya- a radici vddhate, guate e deboli;
alcune radici in vocale possono attaccare -tya- alla forma debole. Il significato simile a
quello del gerundivo latino in -ndus.
Es.: k-: kartavya-, karaya-, krya-, ktya-, da farsi; bh-: bhavitavya-, destinato a
essere; ji-: jetavya- ovv. jeya-, destinato a essere vinto; ru-: ravaya- ovv. rutya-, da
ascoltarsi; vac-: vcya-; i-: itya-, eundum; d-: dya-, da vedersi, degno desser visto;
vadh-: vadhya-, da uccidersi. Si notino: deya-, che deve essere dato, da d-, e dheya-,
che deve essere posto, da dh-.
120. Infinito.
Radice guata + -tum (-itum).
I causativi mantengono -ay- e hanno sempre la vocale congiuntiva -i-. Es.: k-: kartum; n-:
netum; bhid-: bhettum; bh-: bhavitum; pat-: patitum; vac-: vaktum; caus. di sth-:
sthpayitum. Da notarsi: d-: draum (col gua rovesciato); t-: tartum; grah-: grahtum.
121. Gerundio.
a) Verbi semplici = radice debole + -tv (-itv). La forma della radice quella che
compare al p.p.p.; i causativi hanno sempre la -i- congiuntiva.
Es.: n-: ntv; pat-: patitv; sth-: sthitv, caus. sthpayitv; vac-: uktv; gam-: gatv. Si
notino ghtv e dattv.
b) Verbi composti = radice debole + -ya (-tya per i verbi in vocale breve).
Es.: prad-: pradya; satk-, essere ospitale: satktya; pravac-, informare: procya (<
*pra-ucya). Nihan-, uccidere, e gam-, venire, hanno sia nihanya e gamya, sia nihatya
e gatya (< *ni-hn - e *-gm -). I causativi dei verbi composti perdono la caratteristica della
coniugazione, che viene mantenuta soltanto se la sillaba radicale breve: vibhvya, caus. di
vi-bh-, apparire, ma sagamay-ya, avendo fatto venire, caus. di sa-gam-.
Il gerundio, che pu riferirsi sia al soggetto grammaticale sia a quello logico, indica azione
che precede quella della frase principale, ed di uso assai frequente.
Es.: mantribhir militv Damayant vijapt: dai ministri, dopo che si furono radunati,
Damayant fu informata.
68
CORSO DI SANSCRITO
PARTE QUARTA
GLI INDECLINABILI
122. Avverbi.
Gi s detto (45) che il neutro Acc. s. degli aggettivi serve come avverbio: ciram, a lungo,
sdhu, bene, bhyas, pi. Acc., Strum., anche Abl. e Loc. (pi raramente Gen. e Dat.) di
nomi e aggettivi adempiono alla stessa funzione.
Es.: tatsamayam, contemporaneamente (lett. in concomitanza con ci); videna,
disperatamente; balt, forzatamente; dre, lontano; drt, da lontano; arthya,
allo scopo di; cirasya, dopo lungo tempo.
Esistono poi avverbi con forma propria (es.: punar, di nuovo, muhur, ripetutamente) e
infine avverbi prodotti con suffissi, attaccati al tema di nomi, aggettivi, pronomi, numerali. I
pi frequenti suffissi avverbiali sono:
-tas, che sostituisce la forma dellAbl.,
-tra, che forma avverbi di luogo,
-th, che forma avverbi di modo,
-d, che forma avverbi di tempo,
-vat, come.
Es.:
sarvatas, da ogni parte
yatas, donde
sarvatra, dovunque
yatra, dove
sarvath, comunque
yath, come
sarvad, sempre
yad, quando
amaravat, come un immortale.
Cfr. anche i 79 (avverbi numerali) e 135 (composti avverbiali).
123. Preposizioni e postposizioni.
La massima parte delle preposizioni viene usata nella composizione verbale (127) salvo ,
da, con Abl., e prati, verso, anu, dietro, dopo, che precedono o seguono lAcc. Altre
locuzioni precedono o seguono il complemento che servono a meglio specificare. Tra le pi
frequenti sono: agre (Gen.), davanti; antar (Gen., Loc.), fra; upari (Gen.), sopra;
pact (Gen.), dietro; prabhti (Abl.), a partire da; bahis (Abl.), fuori; vin (Acc.,
Abl., Strum.), senza; samam, sah, srdham (Strum.), insieme con.
124. Congiunzioni.
a) Le congiunzioni coordinanti uniscono tra loro complementi e frasi. Esistono
congiunzioni copulative (ca, e, api, pure [entrambe posposte]; atha, poi; aparam, ki
ca, inoltre), distributive (v ... v, oppure), avversative (tu, param, ma, invece; ki tu,
para tu, eppure), conclusive (hi, infatti; vai, invero; tasmt, perci).
Assai frequente iti, cos, gi ricordata (42). posposta alla frase e indica che la frase
stessa un discorso diretto. Si trova con verba dicendi et sentiendi, talvolta sottintesi.
Es.: s brhti pitr sacodit, essa fu spronata dal padre con le parole parla!; vane
69
toyam iti prdhavat, credendo che nella foresta ci fosse lacqua (lett.: [pensando] nella
foresta c lacqua ), corse avanti.
b) Hanno funzione di congiunzioni subordinanti e introducono le proposizioni
dipendenti molti avverbi, formati sulla base del pronome relativo (eccettuato ced < ca id,
se). Essi hanno spesso un correlativo, formato sulla base del pronome dimostrativo, nella
frase principale, che quasi sempre vien dietro alla proposizione subordinata. Molto frequenti
sono: yad, quando, yvat, mentre, finch, yatas, da quando, yad, poich, anche =
quod dichiarativo, yath, come, cosicch, yadi, ced, se, yady api, sebbene, yena,
affinch, che hanno come correlativi tad, tvat, tatas, tad, tath.
Es. yvac ca sabandhino na parpatanti tvad vatsay Mlaty nagaradevatgham
avighnamagalya gantavyam, e mentre i parenti non sono [ancora] arrivati, allora la cara
Mlat deve recarsi al tempio della citt per [implorare] una felicit senza ostacoli; yath
svm jgarti tath may kartavyam, io devo fare cosicch il signore si svegli.
125. Esistono infine particelle che possono riferirsi a una sola parola (aham eva, proprio
io, cora iva, come un ladro) o introdurre una frase (khalu, kila, nma, certamente) e
interiezioni (aho, ol, hanta, suvvia, dhik, indicante disprezzo), le quali ultime non
rispettano le regole del sandhi (cfr. 21).
70
CORSO DI SANSCRITO
PARTE QUINTA
FORMAZIONE DELLE PAROLE, COMPOSIZIONE NOMINALE
I. Formazione delle parole.
126. Generalit.
Secondo i grammatici indiani, teoricamente tutti i temi nominali (esclusi alcuni risalenti a
onomatopee o di origine dravidica o austroasiatica1) derivano, cos come i temi verbali e le
forme nominali del verbo, da radici verbali, munite o no di prefissi. Talvolta il tema nominale
uguale alla radice (dvi-, nemico; sp-, che tocca); pi spesso si forma attaccando
alla radice, che pu naturalmente essere soggetta a fenomeni dapofonia, i suffissi. Questi
possono essere primari o secondari, a seconda che sattacchino direttamente alla radice,
formando cos derivati primari, ovvero a temi nominali a lor volta derivati (derivati
secondari). Grazie al gioco dei prefissi e dei suffissi gran numero di temi nominali pu
derivare da una stessa radice. Per es. dalla rad. vid-, sapere, si avranno ved-a-, scienza,
vaid-ya-, saggio, nir-ved-ana-, informazione, vid-y-, conoscenza, a-vid-y-,
ignoranza, dur-vida-, difficile a sapersi, vet-t-, conoscitore, vettr--, conoscitrice,
etc., etc.
127. I prefissi modificano talvolta profondamente il significato della radice verbale e dei temi
nominali, di fronte ai quali seguono le regole del sandhi esterno (con qualche eccezione
riguardante la cerebralizzazione di s e di n2). I prefissi pi comuni sono:
ati: oltre:
adhi: sopra:
anu: dietro:
antar: dentro, fra:
apa: ab:
abhi: verso:
ava: in basso:
: verso:
ud: verso lalto:
upa: presso, verso:
Per es.: ulka-, gufo, dundubhi-, tamburo, kla-, nero, nra-, acqua, heramba-, bufalo,
mataga-, elefante, tmbla-, betel.
1
Come anche nella composizione (130), davanti a sorde gutturali e labiali -is-, -us- finali diventano -i-, -u-;
-as- finale rimane immutata.
Es.: ni-patati, vola via; dhanu-pi-, che tiene in mano larco; du-kara-, difficile a farsi; namask-, onorare. Cfr. anche 41d. Si noti infine che k- dopo prefisso sam- diventa -sk-: saskta-, perfetto,
compiuto.
2
71
ni: in basso:
nis: fuori:
par: via, sopra:
pari: intorno:
pra: in avanti:
prati: verso, di rimando:
vi: separatamente:
sam: insieme:
I prefissi possono essere anche pi duno: sam-upa-vi-, entrare insieme. Alle radici as-,
bh-, k- possono essere prefissi alcuni avverbi (es.: ala-k-, adornare; vi-k- (!),
rendere visibile; vir-bh-, apparire), e anche sostantivi e aggettivi. In tale ultimo caso a- finale diventa --, -i- ed -u- sallungano e il significato diventare ovvero rendere ci
che il sostantivo o laggettivo indicano.
Es.: namas-k-, onorare; avyay-bh-, diventare indeclinabile; uc-k-,
purificare (rispettivamente da avyaya- e uci-). Si ricordino infine i prefissi a- (an- davanti
a vocale), indicante privazione o opposizione, ku- e dus-, indicanti difficolt o cattiva qualit,
sa-, indicante unione, su-, indicante buono, bene, che son posti davanti a sostantivi e
aggettivi, raramente davanti a verbi. Es.: an-anta-, infinito; ku-karman-, cattiva azione;
dur-jana-, malvagio; sa-kala-, con [tutte] le parti; su-jta-, ben nato, nobile; anche
du-carati, si comporta male.
128. Derivati primari.
Sono derivati primari alcuni participi,1 i gerundivi, i comparativi e superlativi della II forma,
di cui gi s parlato. Gli altri derivati primari possono dividersi in due grandi categorie:
a) nomi dagente
b) nomi dazione, con qualche tendenza ad assumere significato dagente.
a) Il principale suffisso dagente -t- (-it-), che sattacca alla radice guata e forma
sostantivi maschili. Es.: kart-, fattore; yokt-, aggiogatore; rot-, ascoltatore;
janit-, genitore.
b) I principali suffissi dazione sono:
-a-: sattacca alla rad. guata e produce sostantivi maschili.
Es.: ved-a-, scienza; yog-a-, aggiogamento; bhav-a-, esistenza.
-ana-, -as-, -tra-, -man-: sattaccano alla rad. guata e producono sostantivi neutri.
Es.: vac-ana-, discorso; man-ana-, il pensare; nay-ana-, il condurre e poi
Si tratta dei part. Par. e tm. del presente atematico, del part. del perfetto, del p.p.p. Gli altri participi sono
derivati dai temi verbali e non dalla radice.
1
72
CORSO DI SANSCRITO
-ti-:
73
dei). Valgono per i composti le regole del sandhi esterno, salvo alcune eccezioni di non
grande rilievo.1 I nomi assegnati dai grammatici indiani alle varie categorie di composti sono
usati dai glottologi per indicare fenomeni analoghi nelle altre lingue.
131. Dvandva, coppia.
Composti copulativi, costituiti di due o pi sostantivi (pi raramente di due o pi aggettivi),
declinati, secondo il genere dellultimo membro, al plurale, al duale (quando le persone o le
cose indicate sono due) o anche al neutro singolare collettivo.
Es.: putra-pautr, figli e nipoti; manuya-deva-rkas, uomini, dei, demoni; sutabhrye, figlio e moglie; priya-satya-, piacevole e veritiero; da-naa-, veduto e
scomparso, scomparso non appena veduto; sukha-dukham, felicit e infelicit; bhtabhavyam, il passato e il futuro.
Osservazioni. Se il primo membro nome di parentela in --, va al Nom.
Es.: mt-pitarau, i genitori; pit-putrau, padre e figlio.
132. Tatpurua, servo di lui.
Composti determinativi, costituiti di due sostantivi o di un sostantivo e di un aggettivo. Il primo
membro determina il secondo, dal quale dipende: sciogliendo il composto si vedr che il primo
membro ha il valore di uno dei casi, esclusi Nom. e Voc.; soprattutto ha il valore di Gen. come
nellesempio che d il nome alla classe di composti.
Es.:
Acc.: grma-gata- (grma gata-), giunto al villaggio;
Str.:
ahi-daa- (ahin daa-), morso dal serpente,
deva-datta- (devena d.), dato dal dio;
Dat.: kara-sukha- (karya s.), gioia per le orecchie;
Abl.: svarga-patita- (svargt p.), caduto dal cielo,
vka-bhaya- (vkt bh.), paura proveniente dal lupo;
Gen.: sen-pati- (seny p.), signore dellesercito,
nara-reha- (nar .), ottimo fra gli uomini,
ava-kovida- (avn k.), esperto di cavalli;
Loc.: sagarnta- (sagare anta-), morte in battaglia.
Osservazioni.
a) Poich il primo membro in stato tematico, pu sostituire tutti i generi e numeri.
Es.: ari-daranam, la vista del nemico, dei nemici, dei due nemici; tad-artham (Acc. avv.),
a favore di lui, di lei, di loro, di ci, di queste cose, etc.
b) Talvolta il primo membro declinato. Es.: ari-damana-, conquistatore dei
nemici; Yudhi-hira-, saldo in battaglia, nome proprio.
c) Ogni radice pu essere secondo membro di composto: se finisce in vocale breve
saggiunge -t-, -- finale viene abbreviata, -n- finale si perde (si tende cio a privilegiare la
1 I temi in generale rimangono immutati, cfr. per 127, n. 2. Inoltre nel primo membro -n- finale cade
sempre, mahat- diventa mah- e nella finale del composto tende a prevalere la flessione in --. Es.: rjaputra- (< rjan-), mah-rja-, grande re, jala-ruha- (< ruh-), nato nellacqua, uro-ga- (uras-gam-),
che va sul petto, serpente.
74
CORSO DI SANSCRITO
flessione in --).
Es.: veda-vid-, conoscitore del Veda; loka-kt- (k-), creatore del mondo; satya-jit- ji-),
vincitore per mezzo della verit; sarva-ja- (j-), onnisciente; kula-ja- (jan-), nato
in nobile famiglia.
d) Viea-, m., particolarit, specialit, come secondo membro di tatpurua significa
eccellente; antara-, n., differenza, significa altro. Es.: brhmaa-viea-, un
brahmano eccellente; dentara-, n., un altro paese.
133. Karmadhraya, che qualifica loggetto.
Composti determinativi, con valore di aggettivo o di sostantivo a seconda del membro finale,
nei quali il primo membro qualifica il secondo, facendo in genere le funzioni di attributo o di
apposizione.
Esistono vari tipi:
a) aggettivo (o avverbio) + sostantivo: mah-rja-, grande re, su-jana-, uomo
buono, du-karman-, cattiva azione, a-dharma-, ingiustizia;
b) sostantivo + aggettivo (il primo membro termine di paragone per il secondo:
megha-yma-, nero come la nube, pra-priya-, caro come la vita);
c) sostantivo + sostantivo (i due membri sono paragonati fra loro: nara-vyghra-,
uomo simile a tigre, rja-ri-, asceta che un re, megha-dta-, nube che come un
messaggero);
d) aggettivo (o avverbio) + aggettivo: nava-baddha-, appena legato, legato da poco,
prathama-ja-, nato per il primo, punar-ukta-, ripetuto, a-kta-, non fatto, paramavigna-, sommamente agitato.
Osservazioni.
1. Si notino pitmaha- e mtmaha-, avo paterno e materno e i composti con prva-,
nei quali laggettivo occupa, contro il solito, lultima posizione.
Es.: a-da-prva-, non mai visto prima.
2. Se il primo membro un numerale il composto prende il nome di dvigu.
Es.: triloka-, n., o trilok-, f., i tre mondi; catur-yuga-, le quattro ere cosmiche.
134. Bahuvrhi, che possiede molto riso.
Composti possessivi, riferentisi e concordanti con un altro nome, al quale vengono attribuite
le qualit espresse dal composto (cfr. lat. magnanimus, gr. -). Sono formati da
aggettivo + sostantivo, da sostantivo + sostantivo, da avverbio + sostantivo. Il secondo
membro perde il suo genere, abbreviando la -- finale se si tratta di femminile e aggiungendo
talvolta -ka-. Il bahuvrhi quindi un aggettivo e come tale vien declinato.
Es.: nla-kaha-, avente gola azzurra; alpa-vidya-, che ha scarsa scienza; gatyus-, che
ha la vita andata via, morto; gagana-gati-, che ha il cammino nellaria, volatile; sumanas-, benevolo (Nom. m. s. s, 58, Oss.); dur-bala-, debole; a-praja-, senza prole;
mta-bhartka-, cui morto il marito; [nyak-kta]-[tad-vacas]-, che ha disprezzato le
parole di lui.
75
Osservazioni.
a) di-, principio, usato come secondo membro di bahuvrhi esprime il concetto di
eccetera; mtra-, misura, esprime il concetto di solamente.
Es.: Indrdaya dev, gli dei aventi come principio Indra, Indra e gli altri dei;
hastyavdi-, [lista] avente come inizio elefanti e cavalli, elef., cav. etc.; jala-mlamtrea vartayati, vive con la misura di acqua e radici, soltanto di ac. e rad..
b) In generale tutti i composti determinativi possono diventare bahuvrhi.
Es.: Viu-rpam, laspetto di Viu, rpa, -, -am, avente laspetto di Viu; prptakla, il tempo opportuno, kla, -, -am, per il quale il tempo opportuno venuto,
tempestivo; kamala-netram, occhio di ninfea, netra, -, -am, avente gli occhi di
ninfea.
c) Si notino: daa-pi-, avente la mano [munita] con lo scettro, con lo scettro in
mano; aru-mukha-, con il volto lacrimoso.
d) Frequenti i composti con il tema dellinfinito: tyaktu-kma-, avente desiderio
dabbandonare; vaktu-kma-, con il pensiero di dire.
e) Naturalmente il bahuvrhi, come ogni aggettivo, pu essere sostantivato (a-pada-,
avente sei piedi, ape; su-hd-, avente buon cuore, amico) o usato al neutro
avverbialmente (mukta-kaham, a gola libera, a gola piena).
135. Avyaybhva, stato indeclinabile.
Composti avverbiali indeclinabili, che i grammatici indiani annoverano in una classe
speciale, aventi un indeclinabile come primo membro e foggiati allAcc. n. s.
Es.: sa-tvaram, frettolosamente; -mlam, dalle radici; prati-dinam, ogni giorno;
yath-kmam, secondo il desiderio; yvaj-jvanam, per tutta la vita.
76
CORSO DI SANSCRITO
ESERCIZI
--LA SCRITTURA DEVANGAR
--BRANI SCELTI
---
77
ESERCIZI
I
Temi in --; 1 coniugazione: presente.
1. sukheneha1 ghe vasma. 2. yatra dhmas tatra pvaka.2 3. yath vkas tath phalam. 4.
yad varati tad tni3 sasyni ca rohanti. 5. phala vkt patati. 6. lobha ppasya kraam.3
7. dukhny api4 phalam nayanti. 8. i api pait ngacchanti. 9. apy avn icchasi. 10.
dukhyaiva mitrm3 idn Rmasya daranam.3 11. sarvam atimtra doya. 12. Varuo
durjanebhya3 kupyati. 13. kta vacanair, gato vasara iti 5 videna1 vadata. 14. parvateu
vartante mg.
15.
11.
78
CORSO DI SANSCRITO
III
12.
13.
14.
IV
Temi in --, --, --; imperativo.
1. Lakm riya yumabhya10 yacchatu. 2. durjanev api m pp dhiya cintayasva
kadcana. 3. bhpataya sarvad praj dharmea rakantu. 4. kauliko npasya duhitara
paryaayat. 5. mta bhartra sdhv bhrynugacchati. 6. bhartr bhrytvd bhry-abda.
7.
8.
9.
79
11.
12.
13.
V
Composti e ricapitolazione.
1. aribala vihatavidhvasta6 strblahryaastra7 vartate. 2. jvane kartra eva8 sukham
adhigacchanti. 3. andhasya npate kpae duhitarau vyapadyetm. 4. tvrea dukhena
vddhy nry netrbhym ari dravanti. 5. cravo lat surabhi kusumni codyne rohanti.
6.
7.
8.
Loke asthire invece di loke thire ( 19) per motivi metrici. Lo iato tra pda diversi talvolta tollerato.
2a sing. imperat. Par. di k-.
3 a
2 sing. imperat. Par. di vi-dh-.
4
Nom. n. sing.
5
Loc. assoluto.
6
Dvandva di due aggettivi.
7
[(str-bla)-hrya]-[astram]: bahuvrhi di un karmadhraya, in cui il primo membro un tatpurua, del
quale il primo membro (che sostituisce uno Str.) uno dvandva.
8
Eva ha valore enfatico: soltanto, proprio.
9
A chi?, Gen. con valore di Dat. latino.
10 a
3 pl. pres. indic. di k-.
11
Bahuvrhi.
12
Due, Nom. f. du.
13 a
3 sing. ottativo di as-.
14
Bahuvrhi con a- privativo.
1
2
80
CORSO DI SANSCRITO
VI
Temi in consonante.
1. yath citta tath vco yath vcas tath kriy. 2. ta brahmavida svargas ta rasya
jvitam. 3. auadha na gatyum.1 4. suhd padi durlabha. 5. varo jagato nirmt. 6.
paki dhrto2 vyaso dari tu gla. 7. brhmao mghamse saumynile3 pravti
meghcchdite gagane manda manda varati Parjanye4 pauprrthanrtha grmntara
gata.
8.
9.
10.
11.
12.
Temi in consonante.
1. jtasya dhruvo mtyur dhruva janma mtasya ca. 2. na rjna vin rjya balavatsv api
mantriu.
3.
4.
5.
Bahuvrhi.
Positivo con valore di superlativo relativo.
3
Karmadhraya.
4
Si notino i tre Loc. assoluti susseguentisi.
5
Nom. n. sing. di tat-, questo.
6
Gerundio di han-.
7
Gerundio di chid-.
8
Kim, neutro avv., introduce uninterrogazione: forse che?.
1
2
81
6.
7.
8.
9.
8.
9.
Gerundio di apa-k-.
3a sing. senza soggetto; traduci luomo deve opp. bisogna. Iti indica che quanto precede parola o
pensiero del soggetto del verbum dicendi o sentiendi della principale.
3
Str. du. del pronome relativo, riferito a bh.
4
Kavartm (bahuvrhi) iva.
5
Ye nar ... te: qui homines ... isti, con prolessi della relativa e attrazione in essa del soggetto della
principale.
6
Ye ... teu kmeu: in his voluptatibus ... quae (ye): prolessi della relativa.
7
Kasya tmavata: per chi mai, che sia tmavat-?.
8 a
3 sing. pres. ind. di vy-ati-i-, II classe.
9 a
3 pl. imperat. Par. di stu-. Si noti lo sdoppiamento di -u- in -uv- (cfr. 36).
10 a
3 sing. imperat. Par. di as-.
11
Acc. di misura: neppure di un passo.
1
2
82
CORSO DI SANSCRITO
IX
Comparativi e superlativi; passivo.
1. priy suhda priyatarau pitarau priyatama satyam. 2. ao paramtm bhavaty ayn
mahato pi mahyn. 3. vyor naleu vy svdyasy vc kavi kanyy vadati.1 4. ditya
candramaso na prathyn para tu ocyobh ramibhir upeta. 5. ahissdhuhiseti2 reyn3
dharmaparigraha.
6.
7.
8.
9.
10.
X
Pronomi.
1. nrasny 8 api rocante na karpsasya phalni. 2. bhagavn asmka pit so smabhya
jvana yacchati vipado smn rakati suptn asmn playati ca.
3.
4.
5.
Costr.: kavir vadati kanyy (Gen. con valore di Dat. latino) vc svdyasy vy vyor naleu.
Asdhu-his = asdhn (Gen. oggettivo) his: violenza contro i malvagi.
3
Comparativo assoluto.
4
Yat ... etat ...: quod ... hoc ....
5
Superiore a con Abl., come i comparativi.
6
Str. sing. m. di kim-.
7 a
3 sing. pass. del causativo di ni-v-.
8
Cfr. 34.
9
Costruzione: gantavyam araya (Acc. di moto a l.) tena yasya ghe nsti bhry etc.
1
2
83
7.
8.
9.
XI
Pronomi.
1.
ki nu khalu ble sminn aurasa iva putre snihyati me hdayam.
2.
3.
4.
5.
6.
Dvijt attratto nella relativa e concorda pertanto con yasmt. Senza attrazione dovrebbe concordare con
tasya. Si ricordi poi che bh- e derivati reggono lAbl. della persona o della cosa da cui proviene il timore e
che il Gen. bhtnm ha il valore, gi osservato, di Dat. latino.
2
Bahuvrhi. La delucidazione dei commentari indigeni potrebbe essere la seguente: yasya vidyy balasya
ckramaena bhta samastaloko sti, sa (vidvajjana).
3
Gerundivo di pj-.
4
Composti bahuvrhi.
5
Gerundio di muc-.
6 a
3 plur. pres. ind. Par. di dh-.
1
84
CORSO DI SANSCRITO
7.
8.
XII
Ricapitolazione.
1.
kpaena samo dt4 na kacid bhuvi vidyate
aspann eva vittni ya parebhya prayacchati.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
85
XIII
Numerali.
1.
yath dhenusahasreu vatso vindati mtaram
tath prvakta karma kartram anugacchati.
2.
3.
4.
5.
skara uvca:3
daa vyghr jit prva sapta sihs trayo gaj
payantu devat sarv adya yuddha tvay saha.
siha uvca:
gaccha skara bhadra te brhi 4 siho may jita
pait eva jnanti sihaskarayor balam.
6.
XIV
Forme nominali del verbo.
1. yay naiva pupi bhtni katha sauadhi phalni bhtavat. 2. bho rja chatr jitv
rkas cpahatya svn eva rgn apahantum tmna caiva jetum arhasi. 3. apriyy api
kurvo ya priya priya eva sa. 4. duritn muca deva namaskurvata. 5. bhagavat Buddhena
parama satya veditam iti bauddh vadanti; nstikena Buddhenntny uktni bahnti
brhma. 6. virntena bhavat mamnyasminn anyse karmai sahyena bhavitavyam.6
7.
8.
86
CORSO DI SANSCRITO
9.
10.
XV
Futuro.
1.
yatra bhart bhaviyati tatrha ca gamiymi.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
XVI
Causativo e altre coniugazioni derivate.
1. daena taskarn bhyaya. 2. rj putram ajanayat. 3. yo vyu vpayati nad vhayati
tr clayati vkn rohayati sa sasrasya vipatsv adhvna tv darayiyati. 4. ya dev
vardhayitum icchanti ta buddhy yojayanti. 5. hream avs ta bubhukanti.
87
6.
7.
8.
9.
10.
11.
XVII
Forme nominali del verbo.
1.
pathiko grmoma satapta kacin mrgastha vkam sdya tatraiva prasupta.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
88
CORSO DI SANSCRITO
8.
nya vsagha vilokya ayand utthya kicic chanair nidrvyjam upgatasya
sucira nirvarya patyur mukha virabdha paricumbya jtapulakm lokya gaasthal
lajjnamramukh priyea hasat bl cira cumbit.
XVIII
II coniugazione principale.
1. ko vetti kad kasya mtyuklo bhaviyati. 2. dentarastho dayitviprayoga sohu na
aknomi. 3. yadi nityni karmi kury na vipadyeth.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
(ea = Buddha)
10.
11.
12.
Nota luso di ca ... ca, che indica connessione immediata tra le azioni descritte, ossia: ogni cosa, unita al
giusto metodo, necessariamente si compie.
1
89
13.
Perfetto e aoristo.
1.
yad mantr nija nmrvayat tad ahastenau kampitum rebhte. 2. sainik bah
char cikipu ki tu jetu na eku. 3. adhyneu putreu mt kpa gatv jalam
ninya.
4.
5.
6.
XX
Ricapitolazione e frasi curiose.
1.
vaavko3 mahn ea mrgam vtya tihati
tvat tvay na gantavya yvan nnyatra gacchati.
2.
3.
akamlpavttij kusanaparigrah
90
CORSO DI SANSCRITO
5.
6.
tyaktvtmasukhabhogecch sarvasattvasukhaiia
bhavanti paradukhena sdhavo nityadukhit.
7.
91
LA SCRITTURA DEVANGAR
La devangar [lipi], [scrittura] della citt celeste, comprende quarantanove segni.
Vocali iniziali
ai
Consonanti
Gutturali
au
ka
kha
ga
gha
Palatali
ca
cha
ja
jha
Cerebrali
ha
Dentali
ta
tha
da
dha
na
Labiali
pa
pha
ba
bha
ma
Semivocali
ya
ra
la
Sibilanti
sa
Aspirata
ha
va
ha
Ogni consonante sintende appoggiata ad ; la consonante semplice indicata dal virma (p.
es. = k, = c); lappoggio a vocali diverse da e a dittonghi indicato da un sistema di
segni posti a sinistra o a destra, sopra o sotto le consonanti citate.
Esempio:
Altri segni
Esempio:
O ki
ke
kai
ko
kau
%
%
m
kam
:
ka
'
Y ka
92
ku
(avagraha)
CORSO DI SANSCRITO
Si notino:
du
ru
hu
c rka
pra
chra.
I gruppi consonantici sono espressi con le legature. Queste mantengono gli elementi
caratteristici delle singole consonanti, che vengono giustapposte (togliendo alla prima la
linea verticale che la chiude a destra):
e psa,
f bda,
g vya,
h ka,
i ska,
i stha,
j ha
ga
kka
kva
dva.
khra, Gd gda, G gdha, Gn gna, G@ gbha, Gm gma, Gy gya, g gra, G grya, Gl gla, Gv
gva, ghna, m ghma, y ghya, ghra, ka, | kta, ka, kha, ga,
gha, ma;
cca, Cz ccha, Cz cchra, Cz cchva, C ca, Cm cma, Cy cya, z chya, z chra, jja,
JJv jjva, JZ jjha, ~ ja, y jya, Jm jma, Jy jya, j jra, Jv jva, ca, z cha, ja;
93
ka, ha, $ ya, * hya, * hra, ga, ha, ya, hma, hya, ?$ a, ?
dgya, k dgra, dda, ddra, ddva, ddha, n ddhna, ddhya, dna, dba,
dbya, dbha, dbhya, dma, dya, & dra, & drya, dva, dvya, l o dhna, l
dhma, y dhya, dhra, o l dhva, Nt nta, NTy ntya, Nt ntra, Nq ntha, Nd nda, N
nddra, N nddhya, N& ndra, N ndha, N ndhra, } o Nn nna, Nm nma, Ny nya, n nra, Nv
nva, Ns nsa;
Pt pta, PTy ptya, Pn pna, Pm pma, Py pya, p pra, Pl pla, Ps psa, Fy phya, Bj bja, Bd bda,
B bdha, Bn bna, Bb bba, B@ bbha, By bya, b bra, #y bhya, @ bhra, Mn mna, Mp mpa, Mb
mba, M@ mbha, My mya, m mra, Ml mla;
Yy yya, Yv yva, kR rka, jR rja, R rdha, Lk lka, Ly lya, lla, Lv lva, Vy vya, v vra;
= ca, na, y ya, + ra, rya, > la, v o va, Vy vya, k ka, k kra, a,
ya, ra, rya, va, ha, hya, , a, ?y ya, p pa, p pra,
m ma, y ya, v va, Sk ska, S skha, St sta, STy stya, S_ stra, STv stva, Sq stha, s sna,
Sp spa, Sf spha, Sm sma, SMy smya, Sy sya, s sra, Sv sva;
ha, hna, hma, H hya, hra, hla, hva.
I numeri
94
CORSO DI SANSCRITO
Esempi di scrittura.
95
= Es. XII, 7.
BRANI SCELTI
I. Le cornacchie e il serpente [Il leprotto astuto].1
/ TyJyt;m\ ay tw: /
96
CORSO DI SANSCRITO
97
98
CORSO DI SANSCRITO
1 Il motivo dellanimale fedele ucciso per imprevidenza (che costituisce il racconto cornice di Pacatantra, V)
riecheggia in molte leggende europee. Una delle attestazioni pi antiche si ha nella storia del principe gallese
Llewellyn e del suo cane Gelert, risalente almeno al 1205 e raccontata per spiegare il toponimo Beddgelert,
tomba di Gelert; ma gi Pausania il Periegeta (X, 33, 9) nel II sec. d.C. narra analoga storia dun serpente che
salva un bambino dallattacco dun lupo avvolgendo con le sue spire la culla ed ucciso insieme con il protetto
dal padre che agisce senza riflettere.
99
aiSt kiSmi=Tsris kMbugIvo n;m kCzp: pitvsit Sm / tSy O sudO ivk$s$n;m;nO hsO / aq k;livpyRye ;dv;iRKyn;vir;pitt; / ttStyomRitwTp}; /
xI,toyimd sr: / aNy jl;y gCz;v 1 it / ik puni=roit ipyim_ kMbugIvm;mN_y;vhe / tq; c;nuite kCzpen;i@ihtO / kSm;Nmm;mN_, ikte / yid tu seho
'iSt tto m;mPySm;Nm T yu m u ;;tu m hR q : / yTk;r, yu v yoSt;vd;h;rvE k Ly
kevlmiSmNSvLpodke sris / mm;_ tu mr,mev / tiicNTyt;m\ / Ah;rp;,ivyog: ko
grIy;n\ / t;#y;mi@ihtm\ / yuKtm;Tq / vmett\ / ik pun: p;Ptk;l @v;;n;it /
avy ny;v 2 Av; @vNtm\ / Tvy; pun=;pl;} ikicKtVym\ / m; tu yi mye
dnEr;pIy / vmnyEvoTy im;_;i, yojn;in mhTsro @vNt ny;v: 2 / t_ su
y;piyy;m it / v c inp}e tl;ysinngrSyopir;}Iym;n D; / ikimd
k$ckpm;,2 ivyt; 3 nIyte / it jn: sklkl: sv: / te +uTv;s}ivn;: kCzpo
yi TyKTv;i@ihtv;n\ / ah kCzp: / c;pl;de lok: plpit / it buvn\
vcnsmk;lmev;+y;Tpir@o @UmO inpitt: / m;s;iqRn; c loken p;tsmk;lmev
tIX,S_E: ?o iv@Kt it / ato 'h bvIim /
im_;,; ihtk;m;n; yo v;Ky n;i@nNdit /
s mR v buRi: k;;o ivnyit /
(Tantrkhyyik, I, 11)
100
CORSO DI SANSCRITO
101
ten;i@iht: s Ah / iR n;h iv;y; ivflt; kroim / ttSten;i@ihtm\ / tihR ptIxSv x, y;vdh vxm;roh;im / tq;nuite y;vTsjIv: tSt;ve _yo 'ip
ishenoTq;y Vy;p;idt;: / s c punvRx;dvtIyR ghe gt: / ato 'hbvIim /
vr buinR s; iv; iv;y; buiwm; /
buihIn; ivnyiNt yq; te ishk;rk;: .
(Pacatantra, V, 4)
CORSO DI SANSCRITO
aiSt kSyic&jkSy
vS_nyn;it@;rpIy;
gdR@o
'vs}: / s v icNty;m;s /
Entrambi gli aggettivi sono attributi, collegati per asindeto, di cintm: [colui che si preoccupa di] cose relative
al futuro, irrealizzabili.
2
La cui vita era stata tratta via, condotta al termine.
3
Acc. avverbiale: contemporaneamente a ci.
1
103
104
CORSO DI SANSCRITO
105
Tvat: Str. sing. n. per una cos grande cosa, per tanto.
106
CORSO DI SANSCRITO
108
CORSO DI SANSCRITO
109
110
CORSO DI SANSCRITO
CORSO DI SANSCRITO
iptov;c
kqm#y;hto lok: ken v; pirv;irt: /
amo;: k;: ptNtIh ik nu @IysIv m;m\ . 8 .
pu_ v;c
mTyun;#y;hto loko jry; pirv;irt: /
ahor;_;: ptNTyete nnu kSm;} buyse . 9 .
yd;hmet;n;im n mTyuiSttIit h /
so 'h kq ptIixye j;len;ipiht=rn\ 1 . 10 .
r;]y; r;]y; VytIt;y;m;yurLptr yd; /
g;odke mTSy v su ivNdet kStd; /
tdev vNy idvsimit iv;icx,: . 11 .
anv;Pteu k;meu mTyur#yeit m;nvm\
p;,Iv ivicNvNtmNy_gtm;nsm\ /
vkIvor,m;s; mTyur;d;y gCzit . 12 .
aEv w yCzeyo m; Tv; k;lo 'Tyg;dym\ /
atevev k;yeRu mTyuvE R spkRit . 13 .
:k;yRm vIRt pUv;Re c;pr;ikm\ /
n ih ptIxte mTyu: t v;Sy n v; tm\ /
ko ih j;n;it kSy; mTyusen; inveXyte . 14 .
yuvEv mRIl: Sy;dinim ih jIivtm\ /
te meR @veTkIitRirh peTy c vE sum\ . 15 .
1
114
CORSO DI SANSCRITO
115
Ile iSqitdR?in;nm;jRv
ttStt=oprm: iky;#y: . 35 .
ik te nEb;RNvEv;Rip ik te
ik te d;rEbR;, yo miryis /
ATm;nmiNvCz guh; piv
ipt;mhSte gt: ipt; c . 36 .
(Mahbhrata, ed. crit., XII, 169, 3-36)
CORSO DI SANSCRITO
XI.
117
yduprte iptir @;tir suid @tRir v; p;,;: pirTyJyNte / Svy ce} jhit n
pirTy;Jy;: / a_ ih ivc;yRm;,e Sv;qR v p;,pirTy;go 'ymsHokvedn;ptIk;rTv;d\ ATmn: / prtSy tu n kmip gu,m;vhit / n t;vSy;y pTyuIvnop;y: /
n moRpcyk;r,m\ / n u@lokop;jRnhetu: / n inryp;tptIk;r: / n dRnop;y: / n
prSprsm;gminimm\ / aNy;mev SvkmRflpirp;kopict;ms;v\ 1 avo nIyte @Uimm\ /
as;v \
yen v;c
m;RTm;n Tv;rek sveR r;jNmhIixt: /
s vE mRivw Tv kSm;TkmR ickIRis . 1 .
iviht @x, r;jNpIm;nSy me xu; /
m; @;IRmRlo@en mRmuTsv;nis . 2 .
r;jov;c
s_StWpS_;,;qIR Tvo @Ito mh;ij /
1
CORSO DI SANSCRITO
Anche se difficile rinunciare ai beni terreni, si pu vivere per lungo tempo (senza di essi).
Apunarbhavam apposizione di panthnam: quella regione che la liberazione finale.
3
Nota il valore diverso, prima intransitivo poi transitivo (e causativo) del futuro di na-.
4
Donde maggior [giustizia deriva].
1
2
119
r;jov;c
bkLy;,syu @;se ivhgom /
sup,R: pixr;i$\k Tv mR~=;Sysym\ /
tq; ih mRsyu b ic_ p@;se . 13 .
n te 'STyividt ikicidit Tv; lxy;Myhm\ /
r,Ei,: pirTy;g kq s;ivit mNyse . 14 .
Ah;r;q sm;rM@Stv c;y ivhgm /
Ky=;PyNyq; ktuRm;h;ro 'PyikSTvy; . 15 .
govo v; vr;ho v; mgo v; miho 'ip v; /
TvdqRm ikyt; y;Nydi@k;se . 16 .
yen v;c
n vr;h n cox;, n mg;iNviv;Stq; /
@xy;im mh;r;j ikm};en ten me . 17 .
yStu me dEvivihto @x: xi_ypugv /
tmuTsj mhIp;l kpotimmmev me . 18 .
yen;: kpot;N;diNt iSqitre; sn;tnI /
m; r;jNm;gRm;~;y kdlISkNm;wh . 19 .
r;jov;c
r;Jy ibIn;m vE ;i pixg,;icRt /
y; k;myse ikicCzen sv dd;in te /
ivnem pix, yen r,;iqRnm;gtm\ . 20 .
yenem vjRyeq;STv kmR,; pixsm /
120
CORSO DI SANSCRITO
Lepisodio di Unara (o di ibi), che in sostanza agita il problema del possibile conflitto di diritti contrapposti,
probabilmente dorigine buddhistica e bene sinserisce nella serie di racconti che illustrano i sacrifici impostisi
dal futuro Buddha per beneficare o anche soltanto per compiacere altrui. Lepisodio, oltre che nella tradizione
buddhistica (per es. Jtaka, 499), si ha pure in versioni brahmaniche (delle quali qui riportato un esempio) e
giainiche. Il fatto che il colombo sia considerato animale malauguroso sottolinea la generosit del protagonista.
Curioso e tipico dellestenuarsi dun motivo antico pervenuto in un ambiente sostanzialmente diverso il
racconto di Mbh. III, 198, dove ibi accetta, per compiacere un brahmano, di compiere sacrifici assurdi, che
culminano nelleffettuata uccisione dun figlio.
1
122
CORSO DI SANSCRITO
VOCABOLARIO
123
A
a-, an-: prefisso negativo o privativo.
au-, m.: raggio.
akaha-, a.: senza gola.
akara-, a.: senza orecchie.
akarman-, a.: inattivo.
akasmt, avv.: senza ragione, per caso.
akraa-, a.: senza motivo.
akla-, m.: tempo non opportuno.
aka-, m.: grano (di rosario).
akama-, a.: invidioso, non conveniente.
akayya-, a.: indistruttibile.
akara-, a.: indistruttibile; m.: sillaba.
akhila-, a.: intero, tutto.
agni-, m.: fuoco, dio del fuoco.
agra-, n.: punta, inizio; agre: davanti.
aga-, n.: corpo.
acala-, a.: immobile; m.: monte.
acyuta-, a.: indistruttibile, immortale.
ajara-, a.: non soggetto a vecchiezza.
ajasram, avv.: continuamente.
aj-, f.: capra.
ajna-, n.: ignoranza.
acala-, m.: estremit, lembo.
ajali-, m.: mani congiunte (segno di omaggio).
aavi-, f.: foresta.
au-, a. (ayas-): piccolo; m.: atomo.
aaja-, m.: uccello (nato dalluovo).
atandrita-, a.: inesausto.
atas, avv.: allora, quindi; ata param: dora in poi.
ati, avv. (i.p.c.): molto, eccessivo, troppo.
atithi-, m.: ospite.
atimtra-, a.: eccessivo.
atiharam, Acc. avv.: con molta gioia.
atra, avv.: qui, ora, a questo proposito; talvolta =
asmin; atrntare: in quel mentre.
atha, avv.: allora, ora; atha v: oppure, eppure.
ad-, II (atti): mangiare.
adarana-, n.: invisibilit.
adas-, pron.: quello, questo.
adt-, a.: avaro.
adaprva-, a.: non mai visto prima.
adea-, m.: luogo sfavorevole.
adbhuta-, a.: mirabile.
adya, avv.: oggi, ora.
adri-, m.: montagna.
adhama-, a.: infimo.
adharma-, m.: ingiustizia, irreligiosit.
CORSO DI SANSCRITO
125
126
CORSO DI SANSCRITO
127
ha-: v. vah-.
na-, a.: diminuito, mancante.
ru-, m.: gamba, femore.
rdhva-, a.: alto; avv.: verso 1alto.
rmi-, m., f.: onda; rmin-, a.: ondoso.
man-, m.: calore.
AU
autsukya-, n.: passione, zelo.
aurasa-, a.: uterino.
auadha-, n.: erba medicinale, medicamento.
K
kacchapa-, m.: tartaruga.
kauka-, a.: aspro, pungente; tva-, n.: sapore aspro.
kaha-, m.: gola.
katama-, pron. a. int.: chi, quale [tra molti]?
katara-, pron. a. int.: chi, quale [tra due]?
katicit, pron. indecl.: alquanti.
kath-, X (kathayati): raccontare.
katham, avv.: come? perch?
kathamapi, kathacit, kathacana: in qualche modo,
a stento.
kath-, f.: racconto, conversazione.
kathlpa-, m.: conversazione.
kadarthana-, n., n-, f.: tormento.
kadal-, f.: palma (simbolo di fragilit).
kad, avv.: quando?
kadcit, kadcana, kadpi: talvolta, una volta, forse.
kanaka-, n.: oro.
kany-, f.: fanciulla.
kapota-, kapotaka-, m.: colombo.
kam-, I (senza pres.): desiderare, amare; p.p.p. knta-;
caus. kmaya-, .: id.
kamp-, I, . (kampate): tremare; caus.: scuotere.
kambala-, m.: mantello.
Kambugrva-, m.: N. P. (dal collo grinzoso come
conchiglia).
kara-, m.: mano; i.f.c.: che fa, che produce.
karaa-, n.: effettuazione, atto di fare.
kara-, m.: orecchio.
karadhra-, m.: timoniere.
kart-, a.: facitore, che opera.
karpsa-, m.: pianta del cotone.
karman-, n.: azione, opera, opera rituale, affare.
kal-, X (kalayati): considerare.
kalakala-, m.: rumore, brusio.
kalaha-, m.: litigio, litigiosit.
Kaligadatta-, m.: N. P.
kalua-, a.: impuro, offuscato.
kalpa-, m.: era, et.
kalpalat-, f.: albero dei desideri.
kalya-, a.: favorevole, bello; n.: buona fortuna.
CORSO DI SANSCRITO
129
kledaya-: bagnare.
kva, avv.: dove?
kvpi, kvacit, kvacana, avv.: in qualche luogo.
kaa-, m.: momento, istante; Acc.: in un istante.
katt-, m.: ciambellano (lett. tagliatore di carni).
katra-, n.: casta dei guerrieri.
katriya-, m.: guerriero, nobile.
kapaaka-, m.: asceta mendicante.
kaya-, m.: sorte, posizione; distruzione.
kma-, a.: emaciato.
ki-, I (kayati): distruggere; pass. kyate: andare in
rovina; p.p.p. ka-: diminuito, esausto, perduto.
kip-, VI (kipati): gettare, lanciare; pra--: id.; ni-:
affidare, gettare.
kipra-, a.: veloce; avv.: rapidamente.
kudra-, a.: piccolo, insignificante, corto.
kudh-, f.: fame.
kubh-, IV (kubhyati, kubhita-, kubdha-): essere
agitato.
ketra-, n.: campo, terreno.
kemin-, a.: sereno.
km-, f.: terra.
Kh
kha-, n.: atmosfera.
khav-, f.: letto, divano.
khaga-, m.: spada.
khaa-, m., n.: zucchero candito.
khaaas, avv.: in pezzi.
khan-, I (khanati, khta-): scavare; ud-: estrarre; ni-:
configgere.
khala-, m.: malvagio.
khalu, indecl.: invero.
khd-, I (khdati): divorare; caus. khdaya-, khdita-:
id.
khdit-, m.: divoratore.
khura-, m.: zoccolo.
khecara-, m.: uccello.
kheda-, m.: turbamento.
khy-, II (khyti): chiamare; -: raccontare.
G
gagana-, n.: cielo.
Gag-, f.: N. P. di fiume.
gaja-, m.: elefante.
gaa-, m.: serie, schiera; den. gaaya-, p.p.p. gaita-:
calcolare.
gaan-, f.: calcolo.
130
CORSO DI SANSCRITO
e contra.
grah-, IX (ghti, ghte, ghta-, p.f.p. grhya-):
prendere, afferrare, accettare; vi-: combattere.
grma-, m.: complesso, villaggio.
grha-, m.: prenditore, coccodrillo.
grma-, m. stagione calda, calore.
Gh
gha-, I, . (ghaate): fare.
ghaa-, m.: pentola.
ghta-, m.: uccisione; den. ghtaya-, (serve come
caus. di han-).
ghtin-, m.: uccisore.
ghr-, I, . (ghrati): agitarsi, vagare.
ghora-, a.: terribile.
C
ca, cong.: e, anche, eppure (posposto).
cakita-, a.: tremante; tva-, n.: tremore.
cakra-, n.: ruota, cerchio.
cak-, II, . (cae, cakate): raccontare, riferire; -: id.
cakus-, n.: occhio.
cacu-, f.: becco.
cala-, m.: uomo di casta infima.
catur-, a.: quattro.
caturtha-, a.: quarto.
candra-, m., candramas-, m.: luna; den. candrya-:
esser come la luna.
capala-, a.: mobile.
caya-, m.: accumulo, acquisizione.
car-, I (carati, carita-): percorrere, muoversi, vivere,
praticare, pascolare; caus. craya-; -, sam-ud--:
id., trattare; upa--: servire; vi-: muoversi,
comportarsi (caus. far muovere [nella mente],
pensare, agire); sam-: caus.: introdurre, resuscitare.
caraa-, m., n.: piede, zampa.
carita-, n.: azione, impresa.
carman-, n.: pelle.
cary-, f.: osservanza, esecuzione.
cal-, I (calati, calita-): muoversi, andarsene; caus.
claya-: far muovere; pra-vi-: deviare.
cala-, a.: mobile, instabile.
calana-, n.: il fatto di muoversi.
calcala-, a.: assai mobile.
cpala-, n.: stupidit.
crin-, a.: che si muove (i.f.c.).
cru-, a.: piacevole.
Ch
chad-, soltanto channa-; caus. chdaya-, chdita-:
coprire; ava-, -, prati-: id.
chada-, m.: coperta.
chy-, f.: ombra.
chid-, VII (chinatti, chintte, chinna-): tagliare; -:
colpire.
chidra-, n.: punto debole, necessit.
cheda-, m.: distruzione.
J
-ja-, a.: nato, derivato da (i.f.c.).
jagat-, n.: mondo.
jagama-, a.: mobile.
ja-, f.: treccia ascetica.
jan-, IV, . (jyate, jta-): nascere, divenire (con Abl.
o S.); caus. janaya-: partorire; upa-, pra-, sam-: id.
jana-, m.: gente, persona.
janan-, f.: madre.
jantu-, m.: creatura, persona.
janman-, n.: nascita, vita.
jap-, I (japati, japita-): pregare.
jaya-, m.: vittoria.
jar-, f.: vecchiezza.
131
CORSO DI SANSCRITO
D
da: sillaba iniziale di dna, dama, day.
dapati-, m.: sposo; du.: coppia.
da-, I (daati, daa-, daita-): morsicare,
mordere.
daa-, m.: morsicatura.
dar-, f.: zanna.
darin-, m.: animale da preda.
daka-, a.: abile, esperto.
133
CORSO DI SANSCRITO
135
CORSO DI SANSCRITO
137
badhya-): legare.
bandha-, m.: schiavit, legame.
bandhu-, m.: parente, legame.
bala-, n.: forza.
balavat-, balin-, a.: forte, valido.
bahirvtti-, f.: aspetto, avvenimento esteriore.
bahis, avv.: fuori; bahikta-, a.: scevro.
bahu-, a. (f. bahu-, v-): molto, immenso; avv.: assai.
bdh-, I, . (bdhate, bdhita-): opprimere, battere;
pra-: respingere.
bdha-, m., -, f.: oppressione, dolore.
bndhava-, m.: parente.
bla-, blaka-, m.: fanciullo (f.: bl-, blik-).
blya-, n.: fanciullezza.
bhu-, m.: braccio.
bila-, m.: gatto.
bindu-, m.: goccia.
bja-, n.: seme.
Buddha-, m.: N. P. (lo svegliato).
buddhi-, f.: buon senso, pensiero, intelligenza.
buddhimat-, a.: intelligente, saggio.
budh-, I, IV (bodhati, budhyate, buddha-): svegliarsi,
illuminarsi; caus. bodhaya-, bodhita-: informare,
istruire; pra-: id.; ud-, caus. destare.
bubhuk-, f.: fame.
bh- o bh-, VI (bhati, bhati): crescere; caus.
bhaya-, bhita-: rafforzare; upa-: caus.
rafforzare, munire.
bhat-, a.: grande; tva-, n.: grandezza.
bauddha-, a.: seguace del Buddha.
brahmacarya-, n.: alunnato, castit.
brahmacrin-, m.: alunno brahmanico.
Brahman-, n.: N. P. dellAssoluto, formula sacra; m.:
N. P. di dio (i.p.c. Brahma).
brahmavid-, a.: conoscitore del Brahman o delle
formule sacre.
brhma-, a.: brahmanico.
brhmaa-, a.: relativo al Brahman; m.: brahmano,
sacerdote.
brhmaya-, a.: brahmanico; n.: religione brahmanica.
br-, II (bravti, brte, imperat. brhi, p. pres.
bruva-): dire, parlare.
Bh
bhakta-, bhaktimat-, a.: devoto, fedele.
bhakti-, f.: devozione, fedelt.
bhak-, X (bhakayati, bhakita-): mangiare.
bhaka-, m., bhakaa-, n., bhakya-, n.: cibo,
CORSO DI SANSCRITO
nutrimento, alimentazione.
bhaga-, m.: buona fortuna, sorte.
bhagavat-, a.: beato.
bhagna-: v. bhaj-.
bhaj-, I (bhajati, bhakta-): possedere, distribuire,
praticare; vi-: dividere.
bhaj-, VII (bhanakti, bhagna-, aor. abhkt):
rompere, render vano, impedire.
bhadra-, a.: amico; n.: salute.
bhaya-, n.: paura, timore, pericolo.
Bharata-, m.: nome di popolo.
Bharga-, m.: epiteto di iva, splendente.
bhart-, m.: marito.
bhallka-, m.: orso.
bhavat-, a.: esistente; Nom. s. bhavn: Vossignoria.
bhaviya-, a.: futuro.
bh-, II (bhti): splendere.
bhga-, m.: porzione, parte.
bhgaas, avv.: partitamente.
bhgyatva-, n.: fortuna (determinata dalle azioni).
bhra-, m.: carico.
bhry-, f.: moglie (p.f.p. di bh-).
bhrytva-, n.: il fatto di essere bhry-.
bhva-, m.: esistenza, condizione, affetto; svabhva-:
proprio carattere.
bhvin-, a.: futuro.
bhvya-: v. bh-.
bh-, I, . (bhate, bhita-): dire; abhi-, pra-,
prati-: id., raccontare.
bhaa-, n.: conversazione.
bhsvara-, a.: luminoso.
bhik-, f.: elemosina.
bhiku-, m.: monaco mendicante.
bhid-, VII (bhinatti, bhinna-): rompere.
bhiaj-, m.: medico.
bh-1, III (bibheti, aor. abhait, p.f.p. bhetavya-):
temere; bhta-: atterrito; caus. bhyaya-, bhaya-:
far tremare.
bh-2, bhti-, f.: paura (con Abl.).
bhru-, a.: timido, timoroso.
bhaya-: v. bh-1.
bhukta-, n.: cibo.
bhuj-1, VII (bhunakti, bhukta-, desid. bubhuka-):
mangiare, godere; upa-: id.
bhuj-2, VI (bhujati, bhugna-): curvare, curvarsi.
bhujaga-, m.: serpente (che va sulle spire, sulle
curve).
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CORSO DI SANSCRITO
Y
yaj-, I (yajati, ia-; perf. iyja, jur): sacrificare.
yaja-, m.: sacrificio.
yat-, I (yatati, yatita-, yatta-): sforzarsi.
yatas, avv.: donde, poich, per la qual cosa.
yatkraam, avv.: perch; in p. di frase: infatti.
yatna-, m.: sforzo.
yatra, avv.: dove.
yath, avv.: come (corr. di tath); cong.: cosicch,
affinch, che (= quod dichiarativo).
yathkartavya-, a.: opportuno.
yathrthayogam, avv.: secondo lunione con la verit,
secondo verit.
yathvat, avv.: ordinatamente.
yathecchay, yatheam, avv.: a proprio piacere, a
propria voglia.
yathodita-, a.: come detto.
yad-, pron. rel.: il quale (= qui, quae, quod); cong.:
poich, cosicch, per quel che riguarda; yat satyam:
in verit.
yad, cong.: quando, dal momento che.
yadi, cong.: se.
yantra-, f.: restrizione, obbligo.
yam-, I (yacchati, yata-): tenere, tenere a freno, dare;
sam-: id., arrestare; ud-: alzare, impegnarsi; pra-:
dare.
Yama-, m.: N. P. del dio della morte.
yava-, m.: orzo.
yai-, f.: trave, bastone.
y-, II (yti, yta-): andare; pra-, sam-, id.; anu-: andar
dietro; -: venire, tornare; caus. ypaya-: far
passare (il tempo).
yc-, I (ycati, ycita-): chiedere; abhi-: pregare.
ytan-, f.: tormento, angoscia.
yvat-, a.: quale, quanto; cong.: finch, mentre
(talvolta: ors).
yukta-, a.: aggiogato, congiunto, adatto; sam-: id. (v.
yuj-).
yukti-, f.: opportunit, abilit, astuzia.
yuga-, n.: giogo, era cosmica.
yuj-, VII (yunakti, yukte, yukta-): congiungere,
aggiogare, fornire, impiegare; pass. yujyate:
giusto, conviene; caus. yojaya-; upa-, .: id.,
provvedere; ni-: congiungere, provvedere (con
Loc.); sam-: id.; caus.: raccogliere.
yuddha-, n.: guerra, battaglia.
R
rak-, I (rakati, rakita-): custodire, proteggere,
evitare; abhi-: id.
rakaka-, m.: guardiano, protettore.
rakaa-, n., rak-, f.: protezione, difesa.
rac-, X (racayati, racita-): fare, fissare.
rajaka-, m.: tintore.
rajju-, f.: corda.
raa-, m.: battaglia.
rati-, f.: amore, diletto, piacere.
Ratnadatta-, m.: N. P.
rabh-, I (rabhati, rabdha-): afferrare; -, pra--:
cominciare, intraprendere (p.p.p. con sign. attivo).
rabhasa-, a.: avventato, impetuoso; n.: avventatezza.
ram-, I, . (ramate, rata-): riposare, godere; p.p.p.:
dedito; caus. ramaya- o rmaya-; abhi-: id.; caus.
far godere; upa-: cessare dagire, morire; ni-:
essere tranquillo (nirata-: dedito); vi-: cessare,
rinunciare.
ravi-, m.: sole.
rami-, m.: raggio.
rastala-, n.: inferno, mondo sotterraneo.
rasyana-, n.: elixir.
rahas-, n.: luogo segreto, privato.
rahasya-, n.: segreto.
rahita-, a.: privo.
rkasa-, m.: demone.
rga-, m.: passione.
rgin-, a.: soggetto alle passioni.
rj- (Nom. s. r), rjaka-, rjan-, m.: re (i.p.c. e i.f.c.
rja).
rjaputra-, m.: principe.
rjva-, n.: ninfea azzurra.
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