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NORMATIVA
Fabio De Felice
University of Cassino
Department of Industrial Engineering
e-mail: defelice@unicas.it
telefono: 0776-2994350
Fabio De Felice
ARGOMENTI
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Fabio De Felice
Fabio De Felice
Normativa di riferimento
Cronologia della legislazione sulla sicurezza e igiene sul lavoro
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Fabio De Felice
Normativa di riferimento
Cronologia della legislazione sulla sicurezza e igiene sul lavoro
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Normativa di riferimento
Cronologia della legislazione sulla sicurezza e igiene sul lavoro
1998 - Decreto Ministeriale del 16 marzo Modalit con le quali i fabbricanti per le attivit
industriali a rischio di incidente rilevante devono procedere all'informazione, all'addestramento
ed all'equipaggiamento di coloro che lavorano in sito.
1999 Decreto Legislativo n 359 del 4 agostorequisiti minimi di sicurezza e salute per
l'uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori.
2000 Decreto Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 02 ottobre
emanazione delle Linee guida duso dei Videoterminali.
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Normativa di riferimento
Le Direttive Europee ed il D.Lgs. 626/94
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Il D.lgs 626/94
Titoli
Programma
I Disposizioni Generali
Gli obiettivi II Luoghi di lavoro
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D.Lgs.195/03
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LOrganizzazione Aziendale
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Le Figure (Art. 2)
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Le Figure (Art. 2)
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CARATTERISTICHE
titolare del rapporto di lavoro.
Possiede i poteri decisionali dellimpresa.
responsabile dellapplicazione della normativa vigente.
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CARATTERISTICHE
Svolge un ruolo di supporto tecnico al datore di
lavoro.
Pu essere un soggetto interno allazienda.
Pu essere esterno se le capacit dei dipendenti
sono insufficienti.
Deve essere in possesso delle competenze e aver
ricevuto la formazione di cui al D.Lgs.195/03.
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CARATTERISTICHE
Ha il dovere di prendersi cura della propria e altrui salute.
Ha il diritto di avere garantita la propria salute e sicurezza.
Ha il diritto di eleggere il RLS.
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3. Rispetto dei principi ergonomici della concezione dei posti di lavoro, nella
scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e di
produzione
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Il datore di lavoro
designa i lavoratori incaricati della prevenzione incendi,
della lotta antincendio e dellevacuazione dei lavoratori, del
salvataggio e del pronto soccorso
organizza i rapporti con i relativi servizi pubblici
informa i lavoratori dei rischi, delle relative misure di
prevenzione e i comportamenti da adottare
mette in condizioni i lavoratori di abbandonare il lavoro per
sottrarsi al pericolo e non ne richiede la ripresa
permanendo il pericolo
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Viene modificata lintestazione del Titolo II e gli artt. 7, 10, 14, 37,
39 e 40 del D.P.R. n.303 del 19/3/1956 sullareazione dei luoghi di
lavoro, sul microclima, lilluminazione naturale ed artificiale, superfici
dei locali, sui locali di riposo, sulle donne incinte, gli spogliatoi, le
docce, i gabinetti e lavabi,
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Il datore di lavoro:
Mette a disposizione dei lavoratori attrezzature adeguate al lavoro da
svolgere
Riduce al minimo i rischi connessi alluso delle stesse
Verifica la corretta installazione, uso e manutenzione delle attrezzature
Prevede formazione e informazione sulluso delle attrezzature
I lavoratori:
Si sottopongono ai programmi di formazione
Usano correttamente le attrezzature
Hanno cura e non alterano le attrezzature che usano
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(Titolo IV)
Sono un provvedimento residuale
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(Titolo V)
Si intende loperazione di trasporto e sostegno di un carico, compreso il
sollevamento, la deposizione, la spinta, la trazione lo spostamento che
possono provocare rischi di lesioni dorso-lombari
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Arresto da 3 a 6 mesi
Elaborazione documento Datori di lavoro
Ammenda da 3 a 8 milioni
Consultazione: rappresentante
Arresto da 3 a 6 mesi
sicurezza. Collaborazione: medico e Datori di lavoro
Ammenda da 3 a 8 milioni
responsabile del servizio prevenzione
Arresto da 3 a 6 mesi
Aggiornamento documento e valitazioni Datori di lavoro
Ammenda da 3 a 8 milioni
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Arresto da 2 a 4 mesi
Designazione degli addetti Datore di lavoro Ammenda da 1 a 5
milioni
Arresto da 2 a 4 mesi
Datori di lavoro
Fornitura informazioni Ammenda da 1 a 5
Dirigenti
milioni
Comunicazione IdL e USL del
Ammenda da 1 a 6
nominativo del responsabile esterno o Datore di lavoro
milioni
interno
Soggetti
Pericolo Obbligo Sanzione
obbligati
grave/evacuazione/ Adozione Datori di lavoro Arresto da 3 a 6 mesi
prevenzione incendi misure Dirigenti Ammenda da 3 a 8 milioni
Adozione Arresto fino ad 2 mesi
Preposti
misure Ammenda da 0.5 a 2 milioni
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Soggetti
Obbligo Sanzione
obbligati
Arresto fino a 2 mesi
Organizzazione generale Datore di lavoro Ammenda da 0.5 a 2
milioni
Designazione lavoratori Arresto da 3 a 6 mesi
Datori di lavoro
incaricati all'attuazione Ammenda da 3 a 8 milioni
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Soggetti
Obbligo Sanzione
obbligati
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Soggetti
Obbligo Sanzione
obbligati
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IL RISCHIO
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IL RISCHIO
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IL RISCHIO
La condizione di rischio
Esposizione
Incidente
Danno
Area di rischio
Universit degli Studi di Cassino Corso di Sicurezza Industriale Facolt di Ingegneria
Rev 02 Gennaio 2007
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IL RISCHIO
Rischi convenzionali
Rischi specifici
Rischi da carenza organizzativa
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IL RISCHIO
Rischi convenzionali
Legati alle strutture ed agli impianti. Sono generalmente
pi noti in quanto presenti nella quasi totalit degli
ambienti di lavoro
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IL RISCHIO
Rischi Specifici
Sono legati alla presenza di specifici agenti fisici,
chimici e biologici
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IL RISCHIO
Rischi da carenza organizzativa
In questa classe possiamo far rientrare tutti quei
rischi che derivano da una inefficiente organizzazione
del lavoro, sia in termini gestionali, sia in termini
metodologici, sia in termini operativi
Esempi sono costituiti dalla mancanza di chiare
procedure interne, di scarso coinvolgimento dei
lavoratori a qualsiasi livello, di carenza metodologica,
di non chiare attribuzioni di responsabilit, di
insufficiente informazione
Gli effetti indotti si ripercuotono sullorganizzazione
dei luoghi di lavoro. Carenze ergonomiche nei luoghi
di lavoro spesso sono frutto di carenza organizzativa
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IL RISCHIO
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IL RISCHIO
AGENTI FATTORI
MATERIALI ERGONOMICI
Strutture Agenti Fisici Microclima
Illuminazione
Macchine Agenti Chimici Rumore
Inquinanti
Impianti Agenti Biologici
FATTORI FATTORI
COMPORTAMENTALI ORGANIZZATIVI
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IL RISCHIO
RISCHI ELIMINABILI
RISCHI RIDUCIBILI
RISCHI RITENIBILI
RISCHI TRASFERIBILI
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IL RISCHIO
Lelusione:
Eliminazione del rischio alla sua fonte
Interviene sul processo produttivo e sulla
pianificazione del lavoro
Importante nella fase di progettazione ex-
novo o di ristrutturazioni e ripianificazioni
Laddove tecnicamente possibili costituisce
intervento prioritario
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IL RISCHIO
La Riduzione:
Laddove non tecnicamente possibile
eliminare il rischio alla fonte, necessario
comunque ridurlo
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IL RISCHIO
La Ritenzione:
Consapevole:
Riflette le scelte aziendali in termini di accettabilit
Gli eventuali danni sono sostenuti direttamente
dallazienda
Di Fatto:
Lazienda non consapevole del rischio e non adotta
le necessarie misure di prevenzione e protezione
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IL RISCHIO
Il trasferimento:
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Obiettivi
Stimare lentit dei rischi
Definizione dei criteri di accettabilit
Definizione delle priorit di intervento
FASE DECISIONALE
Programmazione degli interventi di prevenzione
Programmazione degli interventi di protezione
Programmazione delle verifiche dei rischi residui
Universit degli Studi di Cassino Corso di Sicurezza Industriale Facolt di Ingegneria
Rev 02 Gennaio 2007
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R = f(F, M)
dove:
R = entit del rischio
F = frequenza del verificarsi dellevento dannoso
M = magnitudo delle conseguenze
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Probabilit
Probabilit
Magnitudo Magnitudo
R = f (M, F)
R1 = livello di rischio accettabile
R1 < R2 < R3
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PROBABILITA MAGNITUDO
Bassissima Trascurabile
Medio Bassa Modesta
Medio-Alta Notevole
Elevata Ingente
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Prevenzione:
Insieme delle misure di sicurezza atte ad impedire
il verificarsi di eventi dannosi
Un intervento di prevenzione riduce la probabilit di
accadimento
Protezione:
Insieme delle misure di sicurezza atte alla
minimizzazione del danno, nel momento in cui si
verifica levento
Un intervento di protezione riduce la magnitudo
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Probabilit
Elevata
Protezione
Medio-alta
Prevenzione
Medio-bassa
Bassissima
Magnitudo
Trascurabile Modesto Notevole Ingente
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