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*&
CANZONETTE
DE
* *
PADRE
TORNIELLI
della Compagnia d i Ges'
*** HS^ftf
(1^4
IN NIZZA,
Preflo la
Societ Tipografica.-
C C.
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*! i **
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*'l , 'H-^ii'
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DEL P.<tlRLAMO
TOEKISUI
t
'
***
Ameri territori tre miglia dittante da Novar a (lata la patria del P. Francesco Girolamo Tornielli. Nacque egli il primo di Febbraio dellanno 1694. da Genitori illuttri; quali
Don
furono
rica e di
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IV
ciment- io traprefe * recitare nelle pi cofpioue
Citt quali fon, Roma, Venezia, Firenze,'
Bologna, Genova, e Milano.. Molte poefie parimenti compofe in lode di Maria , ma le l'ole
Canzonette reftarono ' dpo fila morte; avvegnach in vita vi ebbe chi gliele carpi , e ftampolle. In quale Aima fano fiate riputate quelle Canzonette del P, Tproielli^non da ipie
garfi , e bader riportare un* pargrafo , che fu
-
Hate
in
aveva
il
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a
w
la
valorofffimo Sig.
mi
piace di riferire,
}*>
la
can-
uu
Oh mio
.
Lamico
Or
Che tempri
1W
Ama
'
VI
S? vama ?
-l/ardita
jEi,
fi
defta, e
fi
vede
Buon
1)
1)
Moti fauom
di poi
ivi
al
mi giorno*
L man
Ma
II
Vergi? betta
fra tutte
le
bella
E con
di
gli
al bacio la
mano
gentile
0 betta Maria .
bifcherclli gli
acconcia
* violoett alla
*.e
impare,
larchetto
jgjl $p$p
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Qual gli
Altri
-1
qual la rtbechina
,
e la tromba marina ,
offre larpe
Salterio
bocca , v
collo da niun non mai tocca;
Chi cetra
al
Oh quand* ho quella
tuttaltro vi laflo
'
l
'
>
E
-
Col
canzone
...
(O
fono.
(2)
..
Magro
di Capell
....
di
cui
..
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ella ci
mena
IX
Ma
A me
il
novo
di
nome
fi
in cor gli
rompe
la
fi
i'erive;
corta,
Queft
Che
la
di
Bologna pi vinfene
E fra
il
core.
tutta reconnela a
(0 De Pazzi.
(2) Mnnfiff. Peggi
blico famoiHncu
Canonico
di S.
mente (2)
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Deh
quel loee
Tu
Tra
Lite, e
lor
fi
concedi
la lite
Tempre , e i poeti
Solo ne giorni a la Vergine lieti.
mio Filippo , che grazie, che lodi
Dal
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Xf
A\-
AUTORE
A CHI LEGGE.
'
>
a?*/ cotefli.
e che perci
talefio rt,
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XI|
di buon' ora
acciocch tu
formi
l'orec- 1
appieno l'idea di quefte Cannoni , affinch prenda a cantarle con pari tenerci che di affetto giacch non
,
appunto mi moffe a comporle ,
il risapere con alto mio rammarico ,
quanto per certe contrade d' Italia fof-
la di voce
altro
lingue
ed
penfai a fornirnele
(li
rime
s fatte ,
che
amor
to
il
trovarmi
mo
-,
avvegnach quanto
e[fi
mi fopravvan\a-
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xju
no nell leggiadra delle loro compofi% ioni , tanf o, me pare di foverchiarli
nella belle^a dell argomento E come
v hanno degli arteficiyr quali danno
all ofcura materia o di vii creta j o di
1
da pi
(plendida majfa d'oro , v d'argento fi procacciano Jlinia a loro intagli ; cos lo annoverandomi tra' fecondi
giacchi mlto perlagione' del mio.pcei ol talento dovea mancare al lavoro-,
1
la materia
ci
vote a per
difetti de II arte:
certo a dive^are
men
cotefti
p alati gi guafii
poeti che
il
che tu fi a
o paflorello
o nocchiero
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quali allorch fentnfi preme tt a cangiar metro, ricordano tf t fatta il canto fin trafittilo, non per occu
coloro,
pa^ion de
peti fieri
ed .a
ffet
poco
acconcia
L'
lepido
di qualche
rirrta
con decor
Vivi
felice
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,<)<
*GS2@CS>
'UiM:5-IM
S4fc*
CANZONETTE
'
:.
-\.\
5f:t;
i .*
DEL PADRE
T03&JBTXJB&Z.X.
CANZONETTA PRIMA.
Sopra
la Fejla
di
dell
Immacolata Concezione
**
Maria Vergine .
8JJNJJJ HI
<Ti
5 II
*
j'jj
l|
jj
Si *
...
Col chiar
Lo
padre
materno
Adamo
piangendo damore
Sue macchie afconde tra tanto candore:
Ed ecco,
Che
al genitale
naa punto
fomiglia.
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d e t
P.
Torniseli
A
Carca
te beata, te bella
, te pura ,
tanto adorni la noftra natura!
tuo principio quant alzati e (ie
Sovr ogni sfera d origin mdrrale I
Che
Lo
re
al
* *
D E
Quand
V P; T
nacqne
0 R
i e
1
*'
fcend 1 allegria,
E difle al pianto : lonran da Maria ;
Predo le figlie ne vengon lor padri ,
Tra vaghe tinte di menti leggiadri. Lo vecchio Abramo con barba dargento,
Ne vien portando lo gran Teftamenro
Ne vien Giacobbe, che zoppica ancora ;
Perla gran lotta, che'bmto lonora .
Ne vien Ifacco, qual era fui colle
Pel fagrifizio ,'che il Gielo non volle.
Mira Giufeppe, quei cado, ed invitto,
ella
'
Che
il
>
Viva
la. bella
S tanca n
la
pura /i lanta V
-1
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B *
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..
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'
Gi
C 4 H e o N
T T E
Che feco
gi
mo vea
al
Limbo
da Cori
Un drappelletto
Vago cangiante di
Ne manti
recar la vorria
fupemi
di Spiriti eterni.
vario bel
lume
piume
Qual porta
Ma
Dei bei
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,,
D E L
P.
O K V
Z L t
Venere
Deh che
Tommi
La
il
mie!
non degnala , e pafl ,
mirar non fi lafla
fanciulletta
dalla della
Onde
Venne
al
'
Entro
Lo
in pieni cori la
cantan Regina
:
.
9 E t V. 1
k N
1
,
L I
t,
*ij[
W.WaiP
Grufar minaccia ,
Dir Maria
Se il ciel m avventa .la, torbida. faccia .
'**
"
Dir Maria , dirollo^l forre , ^
Che navran temaj naufragi , e la morte#
r,i u
AHor vedr la ma della divina !) *
Brillar fu i nembi dell* onda marina j
Vedr il bel nome con lume vermiglio
7* fe
Ed
Tu
ne governa
I fanti amori
Fian fuoi
le
cune
mano
daltra
,
le fafeie,
,
toccar te le la (eie
le blle Virtudi
traftulli
D E va. infelice
t.
lo folle ardimento
1*
argomento:
jbla
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B 4
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D E L
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P ,T O R
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Oh
Su
lalto
piano
Lo
Che
in
guadagna
.a !
Orizonte
Un baleno formonta,
: "
preme
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C'A'ir
'
Ed ecco,
cf
-u
E T T t
u
proftra.f
fi
vi
giura
'
dritto al cielo lo
fumo
nafcefe
Quando una
Deh
folli
viva
mia
figlia Ifabella
Correan
le tuore
fu la candida foglia,
La
JModeftia a
Silenzio
all
bocca ;
>
DEL
E
lo digiuno
PS
Cinto dorticbe,
O n N
magretto e
e
ELI
Cottile
con lungo
'
Zaffile
2f
.
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'
'
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'
E quindi in
aria di
voce brillante
r..<
poi
li
chiude
Afflitte
lafciundo
intornodel giorno, n
d
a pi pel re Ito
.Tal fui fiorire s,aCeonde la figlia ,
lafciV in^rolo la fmcrta famiglia
l
Con
efii
di
'
i
;
v
*
a e
colori
.. I
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m;
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JPer
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candido velo r
'
'
ibeiiiv-'
>
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Canzonette
*8
Lo
j.
Fu
il
un angiol fregionne
tolto
it
tuo manto /
Quel
Ed
ella
inoltra
:
oh
^
'
fpirti dellalto
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Di
notte ofcura
la.
menan
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DEL
Ognun
la
P.
moftra, la fiegue
NIELLI'
;
*9
fol efla
per
Oh cara
ma nhanno
al cielo vieppi
Deh
divieto
men
te navvedi
.
,
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CANZON ET
dell
Nazarette
vola
feti
>
Annunciazione di Maria.
Vergine .
.*
V*
T;.,'- *
Per l Fe/la
..
bello.
Gabriello
ratto
Colli eterni!
L aura ferena ,
Deh nalca in fine
Lo
fior eletto
Cos pregava
Empiendo
Ed ecco
Deh
fpir,
deh cada
dolce rugiada !
, deh forga , deh fponte
lo fole , lo fonte !
la
ne fanti ritiri
1
i-
perduta
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DEL
Che
d efler
P.
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Madre
Uomo Dio
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Qual
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fol d Aprile
Con
Chi un
si,
chi
un no mormorando in
fegreto,.
me
di
A otal
La
Chin
fia
men puro
tuono
la
Vergin
il
fi
paffaggio ?
tinfe
con umil
fi
lirinfe ,
affetto.
-,
Poi giunto
Si prefe
Dove
ei
VelU
temprando
la fpoglia,
le giorie
che
del Padre *
dielli la
madre
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del
Torni
P.
e l z
3^
,t
'
Oh
.<
'
Quando
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la drefta
v.:
gran Fiat l giufo fentifii,
Deh qual fi fparle terror negli abifli I *
*
m
Per li fender dell eterno dolore
Van matti tutti di rabbia e furore. 1
Chi doppia felpa ffi , chi labbri fi rode,
il
il
Re
fi
ammala
di
febbre maligna
Oh
>
'
ben
va
*>'.
..
ancor ne fplende
la ftrifeia
plenaria.;
,
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lo legno
'
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Canzonstt
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Ma
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'
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1
Non mai
mai
le fonti
N mai
La Madre
,
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pi
lieti
zampilli,
pi
trilli.
Deh
Alzar
Come
In quante foggie
O fculta
fi
fregia e
fi
velie
'
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Per
lei alteri
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fu d aureo carro
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Oh
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Deh
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Qual fiasca
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tranqwHtefXBoeandollo niawij
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iLaomo-^orj?aiQi i polare .
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Star?
.ifeiitieiido. Le .fj|)piiche
r.v
ra c I
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iivti as*:
Di
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Olii
>
<
Col
.{
Lo pellegrino
Ed ecco, dice ,
Lo be& fallito
Quell era
il
dell
legno
Ave Maria
tlov effa
bevea
dv effa fedea
viffe Giufeppe t
E di fua morte qui 1 ora ne feppe
Ma tu , gran Madre; dall* ertali fcendi*
Ed
Oh
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Che
Pe*
tu. pur
Cantoni
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Fe {la-della^
Sopra la
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. uf{ rrxiii
. bvh:;i ti ico
Angioletti,: viaggia! Mari p;:' -, r; :.^c;
chi. vai innanzi, chi ripiana forvia ? 'u *>' 5
*
Jj,
Ma
gli
Che
<*liv i
l*
>'
il
3 A
Vergfo riftuti .
brccio,* not cede il fardtll'j,
Si va fcufando da quelli
eda qnelfoi' i)
Non foffre ombrello v n- ponto fi cura J **' i
Del povet agio d* ignobii ^vettura. nuv^C*
Con mille foule lor togliell v'e mille^' r**i-*
Che taidal pugno non fuggon r-attgbitte^C
Non
lor; iervigi la
porge,
>-/
"
il
,*
?
Allor dicean quei Spirti lmarriti.:
$uti ir
Con voi , Maria , not -Un'onta aVer'Hti^ h A
Dunque a pi nudo foietfo ^n$min&--^i, ai II
{
'
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Con
Il iuo ritiro,
^
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38.
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Z(
OHM
r,'T
r.
v
Qtraf vaga della ritnafta al mattino,
Il roflor fente del giorno vicino :
par che/in Fuga tremando fi volga, ;
Sol per paura che il fol non la colga .
.Tal 1 Maria j, che fogge ,1 aperto , ; 4
corre
all
ombra
di
luogo deferto
Non
in monile ,
del fonte.
veder gente che muove nel campo ,
Cosi la turba , che fugge qual lampo .
copre il volto con tal gelosia
Che uomo, n donna fa dirne chi fia. ,
Lo
,,
'
Ma
s affretta
tal
il
li
Ah quando
!
Quando
In tanto eh
Dovunque
Lo
eflfa
lo palTo accalora
palTa la lirada
s infiora .
,
e d
uve
...
Ed
Digtzed by
B E L
Ben
E
gli
T
s
ORNIELLI
prefo
li.
f,
Angioletti
animo
attratto i
La
il
Ah
cattivelli
fe dett*a
fi
detta
'
van cacciando ne
'
lepri,
Si
folti ginepri
en
rditi con ver
8^ e > e baffoni
j. f
r
Li
fan falrare da fpelfi macchioni
bel vedere dall* altegineftre
Scappar que capri trai ombre
filveftre!
Snidar dal faggio, feoppiar
della felce
* uggir traendo gran parte
dell elee.
Ahi, dr > ahl *adri la Tozza canaglia
!
Chi sfuma in nebbia eh in
,
fonte fi fquaglia.
6
Ad un che avea le corna
Che
nafeofte
Dietro
le
creile
'
fi diede
crede .
Se non che in atro fui tetto
montata ,
Veder le parve la cara Cognata.
A11 r * r| dando
vien gi
S
,
Manda
della fcala,
alla fante
, che netti la fala .
ne vola con tutta la fretta
Al caro incontro deli
Ofpite eletta.
Ma giunta appretto pel tiro d* un dardo
ferma alquanto cpn tihido
-,
via
'
a'
-
guardo,
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4o
Canzonette,-
'
i'<
Le
getta al collo
le
braccia
e la ,tefta
ri.'.
}.
Cantando
Ma
Ch
I labbi
Non
move
gorgogliali in gola
fo qual voce
ma
fenza parola
,1
fu tutte le corde
Ma
Tal
h un
ma
nulla dirtingua
dimanda
in pi
modi
.i
<
Digitized by
. ,
DEE
T OR
P.
,.
NIELLI
Ma
E
Chi
tre cagnolini.
gatto allegro con cinque gattini
Ma
Ogni
lor figli.
fenzji ftrido
augelletto
ma
, chi bela.
fenza querela
ingegna
, ed abbiglia
In nove foggia P alata famiglia
Digitized by
'4*
C A V Z O H E T T B
Spiegar
il
la-
gallinaccio
Con
.*
.
..
Fuor che
Deh
E
Deh
del
pomo
che ruppe
-menfa ,
tuo Poeta ti canti
fiedi a
il
precetto
il
la fera
liedi a
menfa
Dammi
Dammi quell arpa
Che
gentil foreftiera;
la
4 .
<
Digitized by
DEL
Giovanni
F.
ORNIELLI
oh quanto.egli ver eh
il
4J
Signore
te
Te. prima
E
In
il
ad
elfer
Tu nalci,
Madre
prepara
falciandoti impara..
bofeaglia
1,
Alla
falut.e di tutte le
genti.
;
t*
J-/
3r;*>
Digitized by
44
'
C A N Z V T T B
C A N
ZONETTA
'
VI.
di Maria Perdine*
Sovra la Purificazione
*
'
<
<
ti
Ohim* le
Ohim
Qual
bellezza
che hdn
il
fi
fcolore
candore
lill
La
e la prima vergogna !
Figlio
Se tu
, deponi quel
Se tu lei- Madre , deponi quel giglio .
Ma fe fei Vergin e Madre s intatta *
Perch mi lavi, qual macchia mhai
Quelle due tortore candide e belle
Per qual tua colpa fofpiran mai elle
Il
primo onor,
fei
Vergin
fatta 1
Digitized
by
,,
E Z
P.
0 R H
E.**
% L
45
Di
Madre
La
Da
... ...
Il
Apre
le
braccia lo
baffone
Quanto tempo , quanto tempo, dicea ,
lyia pi non ditte , che. troppo piangeq
Bambino tr^.^iCpidi
Come un
peli
lo flinge
il
buon Simeone
Stalli
,i
geli..
lo bacia*,,
il careggia
,
p.irnder noi deggia.
Qual cigno lieto dell ltima forte ,
Si canta in verfi la dolce fua morte.;,
Ma innanzi feiorre le tacere fpoglie ,
,
'
La mano alzando
igi
fianca
e -tremante
Va compagnando
offerta gradita
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, .
Canzonette
46
prefel
per te
difle
Buon Vecchio
Lo
'
'
ne f profezia
, Maria
non dire lo refto
Se morir brami , deh mori , fa prert
La forte Madre, che troppo comprefe
,
"
affila
, s*
taci
Ogni
Mira l
crin
biondo
infiora e singiglia .
in alto que Spirti si puri
s
Digitized by
DEL
Beh come
P.
TRtilELLI
betta colei
che
47
avvia
Per
Che
N men
tant
Che forma
Oh
Alciuga
fammi
'
,
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4?
COVETTE
C,A U
CANZONETTA
? *"
x
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>
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VIL
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i.
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Per P aj]un\ione
"V^ERGINE
di
Maria
Vergine..
beliafra tutte
le belle,,
..
Che
Quando
Tu
Fu
tapezzato
un drappo fereno.
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Il FINE.
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die 16 Decembris
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F. Reimprimanir
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Rag. Nicxenf.
V. Can. Provaflus
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