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Madeleine Brent

IL TEMPIO DELLA FORTUNA


CLUB DEGLI EDITORI - MILANO
Titolo originale: MOONRAKER S BRIDE
1973, Souvenir Press Ltd 1975, Arnoldo Mondadori Editore
TRADUZIONE DI
LUCIA PONZINI
EDIZIONE SU LICENZA DELLA ARNOLDO MONDADORI EDITORE RISERVATA AGLI ADERENTI AL C
LUB DEGLI EDITORI
TRAMA
L odissea di una donna che insegue l amore sotto cieli diversi, vittima di misterios
i demoni, in una ridda di avventure e di bizzarri avvenimenti. Sullo sfondo di g
randi rivolgimenti sociali (la rivolta dei boxers xenofobi in Cina), la figura d
ella protagonista, Lucy, si stacca netta e inconfondibile su una formicolante re
alt quotidiana come un personaggio pieno di inquietanti interrogativi interiori e
di alti e sconvolgenti slanci d amore. Siamo tra la fine dell 800 e gli inizi del 90
0. Lucy Waring, che fa parte di una missione umanitaria inglese, si trova ancora
giovanissima a dover accudire e sfamare quindici bambine in tenera et. Sorpresa
a rubare per far fronte a questa pesante situazione, viene gettata nella squalli
da prigione di Chengfu. Qui fa la conoscenza di Nicholas Sabine, un diavolo stran
iero condannato a morte. L uomo, verso cui Lucy prova un vago sentimento che va olt
re la semplice amicizia, le propone un indovinello, lo stesso che un altro diavol
o straniero, Robert Falcon, le ha proposto il giorno precedente. una misteriosa f
ilastrocca che torner ad ossessionarla nei tempestosi mesi a venire, quando raggi
unger l Inghilterra e cercher di ricostruirsi una vita diversa nella casa di una fac
oltosa famiglia. Ma anche qui avvenimenti misteriosi, faide familiari, terrori a
ncestrali la sommergeranno, tanto da portarla sulla soglia della folla. Quali i l
egami fra questa sua nuova vita e quella precedente in Cina? Il passato, il pres
ente, il futuro le si addensano sul capo in una ridda di interrogativi apparente
mente senza soluzione. Ma la risposta verr con il ritorno di Lucy in una Cina squ
assata dalla guerra: finalmente Lucy sapr per chi batte il suo cuore. Romanzo int
enso e suggestivo, Il tempio della fortuna una piccola avvincente epopea psicolo
gica che ci conduce a vivere il fascino di un remoto oriente sull onda di una vice
nda umana sempre attuale: l amore fra un uomo e una donna.
MADELEINE BRENT nata a Londra nel 1925, ha respirato, si pu dire fin dalla nascit
a, un atmosfera carica di tensione: il padre era giornalista di cronaca nera e t
eneva in casa, nel suo studio, numerosissimi schedari in cui classificava e racc
oglieva gli articoli di giornale che riguardavano la sua attivit.
Madeleine fece i primi esercizi di lettura sulle etichette che contrassegnavano
quegli schedari e che riportavano diciture da brivido. Pi tardi, cominci a leggere
gli articoli di nascosto e prese gusto alle situazioni terrorizzanti.
Fu il fratello maggiore, che lei adorava, a incoraggiarla a scrivere. La Brent r
acconta come arrivasse quasi a detestarlo ogni volta che lui cercava di scuoterl
a dal suo stato di "beata pigrizia".
In seguito alle insistenze fraterne, gi a tredici anni scrisse la sua prima novel
la, che venne subito acquistata da un giornale per ragazze e le frutt un compenso
di quattro ghinee.
Questo primo successo la gett in una strana situazione psicologica in cui l'entus
iasmo per il facile guadagno si mescolava alla costernazione: sapeva di non pote
r pi indugiare nel suo felice torpore.
A diciassette anni, Madeleine Brent, cominci a lavorare presso una rivista e due
anni pi tardi entr nel Corpo delle Ausiliarie dell'Esercito inglese come addetta a
i cifrari, ha avuto la fortuna di essere inviata in molte zone dell Estremo Orient
e e dell Europa. Nel frattempo il fratello, che prestava servizio nella RAF, per in
un combattimento aereo. Ancora adesso, il ricordo di lui e delle sue affettuose
insistenze agisce sulla scrittrice come un irrefrenabile impulso che, tutti i g

iorni, la costringe per alcune ore alla macchina per scrivere.


Madeleine Brent in realt il secondo pseudonimo adottato da una nota autrice per p
ubblicare un nuovo genere di opere che, come 11 tempio della fortuna - il suo se
condo lavoro in questo campo - rievocano vicende romantiche e avventurose, ambie
ntate alla fine dell'Ottocento.
Indice
IL TEMPIO DELLA FORTUNA
12 capitoli
Primo capitolo
Il mattino di quel giorno di marzo dell Anno del Verro, che il brutto straniero ve
nne a Tsin Kai-feng, aprii gli occhi all alba e fui presa da un moto di disperazio
ne nel rendermi conto che la situazione era immutata. Suppongo che fosse sciocco
da parte mia sperare il contrario, perch avevo imparato da un pezzo che ben di r
ado le difficolt si appianano nottetempo. Era assai improbabile che nel mio caso
specifico dovesse essere altrimenti.
C erano quindici bambine e la signorina Prothero da sfamare e la piccola cantina a
dibita a dispensa era vuota, se non per quelle poche patate e qualche libbra di
miglio. Non c era che una soluzione ai miei problemi. Quel giorno, una volta ancor
a, mi sarei spinta a Chengfu a rubare del denaro.
Ebbi un brivido, e mi strinsi attorno alle spalle la consunta coperta, rannicchi
andomi sul pagliericcio frapposto fra me e la liscia superficie del pavimento. S
apevo per esperienza che sarebbe stato inutile elemosinare per le strade di Chen
gfu. La gente era generosa, e l accattonaggio era considerato occupazione pi che di
gnitosa, per l opportunit che permetteva agli altri di dimostrare la propria genero
sit. Ma la confraternita dei mendicanti era molto rigida. Mai avrebbero permesso
a una femmina in giovane et di chiedere di tanto in tanto l elemosina. Con me sareb
bero stati particolarmente severi, perch mi consideravano una yang kuei-tzu... un
a diavola straniera.
Avevo gi tentato l anno precedente quell avventura, subito dopo che la signorina Prot
hero si era ammalata, ma tre di loro mi avevano colta sul fatto. Il mio cinese n
on era meno fluente del loro, avendo praticato quella lingua fin da piccola e fo
rtunatamente ero riuscita a biascicare qualcosa che aveva suscitato la loro ilar
it, perch, altrimenti sarebbero anche stati capaci di tagliarmi le orecchie. S era
tutto concluso, invece, con una solenne bastonatura. Ricordavo ancora l indolenzim
ento alle spalle e la bugia detta alla signorina Prothero quando le avevo raccon
tato di essere caduta in un fosso ammaccandomi la schiena.
Considerai mesta che quel giorno avrei dovuto raccontarle altre bugie.
Attraverso le imposte mi giungeva dal cortile il coro mattutino degli uccellini
e sapevo che avrei gi dovuto essere in piedi. Erano le sei passate. Senza dubbio
la mia riluttanza a lasciare il letto si spiegava nella paura che mi incuteva la
giornata che avevo davanti. Ma dovevo pur farmi forza. Il viaggio a piedi fino
a Chengfu e ritorno mi avrebbe preso quattro buone ore, e c era una infinit di facc
ende da sbrigare prima della partenza. Oltre la lacera tenda che mi separava dal
resto dello stanzone, potevo sentire le bambine muoversi. Kimi, la piccolina, s
i era svegliata e frignava, ma potevo sentire la voce di Yu-lan che la quietava.
Buttai indietro la coperta, mi alzai e mi sciacquai in fretta con l acqua della ba
cinella riempita la sera precedente prima di coricarmi. Poi indossai la giacca e
i pantaloni, infilai i piedi nei sandali. La leggera imbottitura degli abiti no
n proteggeva questo granch, ma sapevo che una volta che mi fossi messa al lavoro
non avrei pi sentito tanto il freddo.
L unico specchio dell intera Missione era ormai quello sopra il tavolo da toeletta d
ella signorina Prothero. Nel corso dell inverno precedente avevo venduto tutto, sa
lvo lo stretto indispensabile. Ma alla parete del mio cubicolo era infisso un lu
ngo scudo di bronzo, incastonato nell intonaco anzich appeso alla parete; io lo ten
evo lustro per specchiarmici dentro. Prima che Victoria Prothero e la sorella si

trasferissero al villaggio, quaranta anni prima, quell edificio diroccato era ci c


he restava di un tempio cinese abbandonato, e l antico scudo di bronzo era l unico r
elitto di quell epoca, perch le sorelle Prothero avevano fatto piazza pulita di tut
te le effigi delle altere divinit cinesi allorch avevano riadattato il Tempio a se
de della Missione anni e anni prima, quando io ancora dovevo nascere e mio padre
e mia madre non erano ancora stati inviati in loro aiuto dalla Christian China
Mission.
Non avevo alcun ricordo dei miei genitori. Erano entrambi deceduti in un epidemia
di colera un anno dopo la mia nascita, seguiti in questa sorte da Adelaide Proth
ero, che aveva lasciato sola la sorella.
A me quello strano specchio piaceva. La superficie convessa storceva le immagini
togliendo ogni bruttezza ai miei grandi occhi tondi e ai miei piedoni. Il bronz
o attutiva il colore latteo della mia pelle maculata di lentiggini, soprattutto
l inverno quando non potevo contare sull abbronzatura del sole per un colorito un po
pi uguale a quello delle altre bambine. Rimirandomi nello scudo che mi rispecchia
va, mi vedevo graziosa, con la carnagione giallastra, occhi lunghi e stretti, e
piedi piccolini. Ero ben lieta che Victoria Prothero avesse sempre impedito che
venissero fasciati i piedi alle bambine, perch in tal modo spiccavo un po meno tra
loro.
Mi ravviai in fretta i capelli con la spazzola di argilla e aghi di pino, poi sc
ostai la tenda e mi incamminai fra le due fila di pagliericci, chiamando le bamb
ine per svegliarle. La piccolina era ben avviluppata nelle sue coperte in un cas
setto tolto da un banco di scuola. Le stava accovacciata accanto Yu-lan, che con
suoi quattordici anni era la maggiore fra tutte le bambine della Missione. Lev l
o sguardo su di me con un sorriso quando mi chinai vicino a lei.
La piccola ha messo un altro dentino, Lu-tsi mi comunic. Adesso che le spuntato, sta
r meglio. Nessuna delle bambine riusciva a pronunciare il mio nome in modo corrett
o. Lu-tsi era il suono pi vicino a Lucy che riuscissero ad articolare. Yu-lan ave
va infranto una regola precisa, parlando cinese prima di mezzogiorno. Si chiedev
a alle bambine di parlare inglese per tutta la mattinata o che almeno ci tentass
ero ma con Victoria Prothero inchiodata a letto da mesi io avevo avuto tanto di
quel daffare che non trovavo certo il tempo di badare anche al loro inglese. In
ogni caso non mi sembrava tanto importante la cosa, visto che una volta lasciata
la Missione non avrebbero mai pi parlato quella lingua.
Scostai la coperta e fui contenta di vedere che cresceva bene, con la carne che
le ricopriva soda l ossatura, anche se non sapevo quanto tempo ancora avrebbe potu
to restare cos, se non fossi riuscita a riempire presto i ripiani vuoti della dis
pensa.
Cambiala e poi dalle da mangiare dissi a Yu-lan in cinese.
Latte ce n ancora, Lu-tsi?
Appena appena. Vedr di procurarne dell altro oggi al villaggio. C anche un boccone di
pesce secco. Impastalo con della farina di soia e un po di latte tiepido, perch po
ssa inghiottirlo meglio.
Mi alzai e mi guardai in giro. Le bambine si stavano infilando addosso le loro g
iacche imbottite e i pantaloni cianciando come uccellini. Alcune avrebbero volut
o mettersi a giocare ma le maggiori erano pronte a richiamarle all ordine. Troppe
erano le incombenze. Tre erano le ragazze tra i dieci e i dodici anni e ognuna d
i loro era responsabile di un gruppetto di pi piccole.
Statemi a sentire, bambine gridai. Il gruppo di Chuyi pulisce la camerata, il grupp
o di Mei-lin pulisce le aule e il gruppo di Mai-chai pulisce la sala da pranzo e
i corridoi. Quando avrete finito, le pi grandicelle andranno a prendere dell acqua
al fiume, perch vi possiate lavare tutte. Vi fu un coro di proteste. Quel che chi
edevano era dell acqua tiepida riscaldata in cucina, com era d abitudine nei mesi inve
rnali. Al fiume ripetei secca. Non fate le bambocce a questo modo. La neve si sciol
ta da giorni e giorni ormai e oggi non ho tempo di riscaldare l acqua. Devo recarm
i a Chengfu. Quando tutte sarete in ordine e tutto sar pulito canteremo l inno in c
lasse e poi faremo colazione.
Si lev di nuovo un fitto brusio di voci quando le pi grandi chiamarono a raccolta
i loro piccoli gruppi. Me la prendevo alla leggera se si trattava di infrangere
la regola della signorina Prothero di parlare inglese il mattino, ma non mi sare

i mai sognata di contravvenire le norme riguardo alla pulizia, tanto erano compe
netrate in me. Sapevo oltretutto quanto fossero importanti. Ci avevano risparmia
to infezioni e malanni a non finire in quell anno. La pulizia la cosa pi importante,
dopo il timor di Dio, cara Lucy l avevo sentita ripetere migliaia di volte e ad es
sere onesta ero convinta che in cuor suo la collocasse un buon gradino sopra.
Indugiai un attimo a guardare Yu-lan che cambiava i pannolini. Era una ragazza m
olto graziosa e di buon carattere. Come gi altre volte, pensai che era un peccato
che la signorina Prothero non me la lasciasse vendere come bracciante o come co
ncubina. Una volta lasciata la Missione, del resto, non avrebbe avuto altra alte
rnativa e non avremmo potuto tenerla con noi ancora per molto. Il denaro avrebbe
risolto una quantit di problemi per mesi e mesi a venire. Sapevo che il vecchio
Chuan, che viveva nella grande casa oltre il fiume sarebbe stato ben lieto di co
mperarla per una bella cifra.
Me l aveva detto lui stesso.
Ma Victoria Prothero rifiutava sempre con rabbia offerte del genere. un abitudine b
arbara sbraitava, accesa in volto per l indignazione. Pensano forse che ci diamo la
pena di salvare le bambine di cui loro non vogliono saperne, solo per farne un c
ommercio di schiave o di concubine? Eppure era proprio quella la loro fine una vo
lta che ci lasciavano, anche se la signorina Prothero si illudeva ogni volta di
averle messe a servizio presso una famiglia tanto per bene . Dopo aver passato pi di
met della sua vita fra i cinesi, molte delle loro usanze in vigore da migliaia d
i anni le erano ancora incomprensibili. A me queste usanze sembravano naturali e
inevitabili, pur se certe non mi piacevano molto; forse le accettavo con maggio
r facilit perch in Cina io c ero nata. Riguardo alle ragazze, visto che il risultato
finale era identico, mi piangeva l anima non ricavarci neanche un soldo quando av
remmo potuto guadagnare qualcosa. E c erano sempre nuove bocche da nutrire.
Guardai la piccola e mi si strinse il cuore al pensiero che se sua madre non l ave
sse portata alla Missione, sicuramente l avrebbe esposta alle intemperie appena na
ta, a morir di freddo, o magari avrebbe anche potuto buttarla a fiume. Capivo la
mentalit cinese molto meglio di Victoria Prodiero, anzi arrivavo a considerarmi
cinese io stessa, ma questa particolare usanza la trovavo veramente abbietta. I
maschi, vigorosi, avrebbero badato ai genitori una volta che questi fossero inve
cchiati, ma le femmine non servivano a niente e cos spesso venivano fatte morire
appena nate. Non sarei mai riuscita a digerirlo, questo.
Yu-lan lev il viso verso di me. Cosa c per colazione, Lu-tsi? chiese.
Cambiamenti in vista, oggi le risposi con un sorriso. Anzich latte di soia e porridg
e, mangeremo porridge e latte di soia.
Diede in una acuta risata. Potevo sempre contare su grandi scrosci di risate da
parte delle bambine alle mie battute pi viete, ripetute per l ennesima volta.
E per cena? chiese con ansia.
Patate dissi, stringendomi nelle spalle. Da una settimana ormai era quello il nost
ro cibo abituale e non trovavo il coraggio di scherzarci sopra.
Yu-lan si alz in piedi con la bambina in braccio, scrutandomi preoccupata. Cosa pe
nsi di fare Lu-tsi? Le piccole hanno sempre fame.
Perch sono delle ingorde senza fondo cercai di scherzare io, ma questa volta Yu-lan
ignor la battuta.
Fra non molto saranno ridotte alla fame. Tutte noi lo saremo.
Non fare la sciocca la redarguii con impazienza. Finora nessuna di voi ha ancora co
nosciuto la fame... quella vera, per lo meno. E c roba per un paio di giorni in di
spensa.
Ma dove credi di poterti procurare altre scorte, Lu-tsi, in quarantotto ore?
Diedi l unica risposta che mi venisse in mente. La stessa che invariabilmente mi d
ava Victoria Prothero ogni qual volta le ponevo una domanda del genere. Ci penser
la Provvidenza. Con queste parole, la lasciai per andare in cucina con il pensier
o fisso a quel che mi aspettava quel giorno a Chengfu, e piena di speranza che l
a Provvidenza pensasse almeno a non farmi cogliere in fallo.
Dieci minuti pi tardi portai la colazione in camera alla signorina Prothero, nell
a sua stanzetta prospiciente il cortile. Si alz a sedere sul letto, terrea e rins
ecchita a tal punto che si faticava a riconoscerla per quella donna sbrigativa e
grassoccia, piena di vitalit, che mi aveva fatto da madre praticamente da quando

ero nata. Lei e Adelaide, la sorella, erano venute in Cina quarant anni prima per
fondare uno dei centri della Christian China Mission. Dovevano essere state tip
i abbastanza eccezionali, per essere sopravissute a alluvioni, pestilenze, cares
tie e guerre senza che niente le distogliesse dal loro compito. Altra gente, inv
iata dalla sede, si era susseguita per ritornarsene via, ma le due sorelle Proth
ero erano rimaste.
Nel 1882 erano stati mandati Charles e Mary Waring, i miei genitori. La signorin
a mi aveva spesso ripetuto che erano stati di grande aiuto, come nessun altro pr
ima di loro. A quell epoca lei e la sorella avevano gi superato i cinquanta anni ed
era stato con gran sollievo che avevano ritenuto di potersi scaricare dalle spa
lle parte del lavoro. Ma otto mesi dopo il colera si era preso tutti e due e con
loro Adelaide Prothero. Nello stesso periodo la Christian China Mission si era
ritirata dalla Cina del nord, dopo certe beghe con altre sette religiose che ave
vano avviato missioni nello stesso territorio.
Ma Victoria Prothero era rimasta. Talvolta cercavo di immaginarmi cosa dovesse e
sserle costata allora quella decisione. Alla Missione aveva ventidue ragazze, pi
Lucy Waring, una piccolina di sei mesi. Le persone mandatele in aiuto e la sorel
la erano morte. La Christian China Mission avrebbe smesso di inviare denaro o ai
uti di qualsiasi altra specie. E tutto questo in un momento in cui aveva sperato
di essere sollevata almeno in parte dal pesante fardello di affanni che per ann
i aveva sorretto da sola. In un modo o nell altro era comunque riuscita a vincere
dolore e stanchezza, per riprendere daccapo il suo compito. C era un lascito del p
adre, che le due sorelle non avevano toccato fino ad allora. Nei loro progetti,
pensavano di ricorrerci in tarda et, una volta tornate in Inghilterra. Aveva tras
ferito i fondi in una banca di Chengfu intaccando a poco a poco il denaro per ma
ntenere in vita la Missione.
Spesso trovavo sconcertante la signorina. Aveva certe idee cos strane, per non pa
rlare poi delle sue abitudini. Ma le volevo un bene dell anima per tutto quello ch
e aveva fatto e l ammiravo pi di qualsiasi altra persona che avessi mai conosciuto.
Era inchiodata al letto da sei mesi e sapevo che non le restava ancora molto da
vivere. Me lo aveva detto il dottor Langdon, il medico americano che aveva porta
to da Chengfu a visitarla. Avevo pianto quella notte, cosa sensazionale per me,
perch era la prima volta che mi capitava da quando ero molto piccola. Ma, asciuga
tami le lacrime, avevo capito che l unica cosa che mi restasse da fare era protegg
ere la signorina da ogni preoccupazione e da ogni fastidio per il tempo che anco
ra le restava da vivere.
Quel che sarebbe successo in seguito, non riuscivo neanche a immaginarmelo. Rico
rdavo di aver chiesto una volta a Victoria Prothero come fosse riuscita a cavars
ela con tutte le difficolt che si era trovata fra capo e collo nelle settimane im
mediatamente successive al colera e non avevo mai dimenticato la sua risposta. Qu
ando non sai pi dove battere la testa, cara Lucy, limitati a fare la cosa pi urgen
te.
Ormai per me la cosa pi urgente era andare a Chengfu a rubare del denaro, ma non
osavo spiegarlo alla signorina.
Accenn un sorriso, quando spiumacciai il vecchio malandato cuscino per sistemargl
ielo dietro la schiena e appoggiarle il vassoio sulle ginocchia. C era una tazza d
i t, con l ultima goccia di latte, e una ciotola contenente lo stesso impasto che i
n quel momento Yu-lan stava ammannendo a Kimi, solo che in questo avevo tritato
dentro anche un fegato d agnello, compenso di un contadino a cui il giorno precede
nte avevamo pulito un canale di scolo.
Grazie, cara, ha un aria molto appetitosa. Mi guard e aggrott la fronte. Ci terrei prop
rio a vederti addosso l unico abito decente che tu abbia, piccola.
Parlava di un abito che mi aveva confezionato quando io avevo sei anni; un abito
di cotonina grigia con la gonna a pieghe, che era il solo indumento di foggia e
uropea che avessi mai posseduto. Ricordavo ancora con precisione come l avessi det
estato, perch mi trasformava nel diavolo straniero che in realt ero, anzich farmi a
pparire come tutte le altre bambine.
L ho lavato affermai e pensai mesta che quella era la prima delle bugie che l angelo c
he prende nota delle buone e delle cattive azioni avrebbe dovuto ascrivere a mio
nome quel giorno. Nel corso di quegli anni, con la costante preoccupazione di n

on farci morire di stenti Victoria Prothero non aveva forse potuto catechizzarci
con la solerzia che avrebbe voluto, ma almeno una volta al giorno aveva trovato
modo di leggerci e commentare la Bibbia e cos avevo appreso dell esistenza dell ange
lo.
Lo immaginavo seduto a una specie di banco di scuola molto grande intento a scri
vere sul suo leggio con una penna d oca. Per qualche strana ragione aveva il corpo
a strisce gialle e nere come un ape e portava gli occhiali. Non avevo neppure il
coraggio di chiedermi quante pagine avesse scritto su di me. A parte le quattro
puntate a Chengfu per rubare, erano mesi ormai che andavo avanti a mentire alla
signorina.
Circa un anno prima la sua memoria aveva cominciato a vacillare. Non sapeva che
tutto il suo denaro era ormai finito, anche se il direttore della Banca non avev
a mancato di informarla e le aveva anche scritto delle lettere in tal senso. Sub
ito dopo si era fatta cos debole che non aveva pi potuto recarsi a Chengfu. Aveva
allora scritto un biglietto per delegarmi a prelevare del denaro dal suo conto.
Wei, il direttore, era stato molto gentile con me considerando che ero solo una
ragazza, ma mi aveva spiegato che non c era gi pi nulla. A partire da quel momento a
vevo dovuto ricorrere al furto. Non mi sembrava che ci fosse qualche altra soluz
ione. Ogni inverno, a mia memoria, c era stata una carestia e non potevo sopportar
e l idea che anche le nostre bambine dovessero patire la fame.
Vedi di mettertelo domani, quel vestito, Lucy riprese la signorina. Non mi va di ve
derti sempre in pantaloni. Cerca di non dimenticarti mai, cara, che tu sei ingle
se. Il che, di certo, non ti rende migliore di una cinese, ma giusto che ognuno
sia orgoglioso della propria nazionalit. Non mi piace che tu debba sembrare una d
i qui, capisci.
S. Presi posto sulla sedia accanto al suo letto. Mangi prima che diventi freddo.
Come?! abbass gli occhi sul vassoio. Temo di non avere granch appetito, Lucy.
Ma deve pur mangiar qualcosa. Il dottor Langdon ha detto che la medicina che le h
a prescritto deve essere presa dopo i pasti.
Annu, lasciando vagare lo sguardo in giro. Gi, e la medicina mi allevia un po i dolo
ri. Potresti procurarmene dell altra, cara?
S, mi aveva detto di tornare pure da lui una volta finito il flacone.
Sollev la forchetta e prese a masticare lentamente. Dopo qualche minuto il suo sg
uardo si fece pi acceso e riacquist parte della sua antica vivacit. Stai attenta che
sia tutto bello pulito, Lucy? Anche le bambine?
S, signorina. Svolgiamo i nostri compiti quotidiani come sempre.
E la nuova piccolina? Come l abbiamo chiamata...?
Kimi. Sta benissimo. Tutte le bambine stanno bene al momento.
Non vi ho ancora sentito cantare gli inni, questa mattina, cara.
Sono in programma fra un po . Dopo le pulizie, prima della colazione.
Certo, che sciocca. La vidi irrigidirsi nel tentativo di sopprimere una smorfia di
dolore. Adesso l ora del tuo esercizio di lettura, Lucy. Cosa scegliamo? Qualcosa
da Borrow o Trollope, o piuttosto qualche pagina della In Memoriam di Tennyson?
... Anzi, cara, penso che dopo tutto sarebbe piacevole leggere qualche pagina di
una scrittrice. Di Jane Austen magari.
Era una abitudine quotidiana che si protraeva da quando io avevo appreso a legge
re. La signorina aveva sempre affermato con perentoriet che non dovevo dimenticar
e la mia lingua materna e cos per un ora al giorno il mattino facevo quell esercizio
di lettura e per un ora al giorno la sera ci dilettavamo in quella che lei chiamav
a l arte della conversazione.
Mi piacevano molto i libri, anche se a volte facevo fatica ad afferrarne appieno
il senso. Capivo il significato delle singole parole, ma le storie avevano come
sfondo lo strano mondo dei diavoli stranieri e mi sconcertavano. Il mondo che i
l mattino alzandomi conoscevo era quello della Missione e del piccolo villaggio
di Tsin Kai-feng ai piedi della collina, un villaggio che contava due o trecento
anime entro i confini delle antiche mura. Al villaggio conoscevo ogni persona p
er nome e conoscevo le loro abitudini e il loro modo di pensare. Il mondo che Vi
ctoria Prothero conosceva meglio, dove aveva trascorso i primi trent anni della su
a vita e che ora cercava di rendermi familiare non aveva pi realt ai miei occhi di
un paese da favola.

Con tutto ci la lettura quotidiana non mi sembrava una perdita di tempo. Avevo le
tto pi di una volta da cima a fondo la collezione della signorina e non dovevo pi
concentrarmi mentre leggevo ad alta voce. In questo modo mi trovavo ogni giorno
una mezz oretta di tempo in cui riflettere sui problemi da affrontare, ed escogita
re qualche possibile soluzione.
Era sconsolante scoprire come raramente i miei progetti avessero successo. L anno
precedente avevo tentato di sfruttare l appezzamento di terra dietro la Missione c
oltivandoci della verdura da tenere di scorta per l inverno. Era una terra nuda e
nel torrido sole estivo, esposta com era in cima alla collina, si era riarsa in po
che settimane. Con l aiuto delle bambine pi grandi avevo fatto la spola avanti e in
dietro dal fiume a portare secchi d acqua, ma pareva che in nessun modo saremmo ma
i riuscite a placare l arsura della terra.
Victoria Prothero era stata pi che entusiasta di quella iniziativa e aveva pregat
o per le nostre messi, ma a conclusione di tutto ci eravamo ritrovate al momento
del raccolto con qualche sacco di fagioli e una manciata di patate spugnose a t
estimonianza delle nostre fatiche.
Ora, mentre le leggevo ad alta voce, stavo pensando che quell anno avrei tentato c
on pi impegno di coltivare qualcosa. Era un peccato che la Missione non si trovas
se nel sud del paese, dove era facile coltivare del riso. L nel nord riuscivamo a
produrre solo del riso molto piccolo, che di fatto era una specie di miglio, e
in ogni caso il nostro appezzamento non era adatto a quel tipo di coltura.
Mi dissi che se avessi lavorato qualche giorno per Hsun, un contadino molto gent
ile che aveva la fattoria da quelle parti, avrei potuto in cambio farmi dire che
cosa seminare e quali accorgimenti seguire, anzich farmi pagare. Avevo anche una
mezza idea che avremmo potuto tentare l allevamento di bachi da seta per vendere
i bozzoli a un mercante di Chengfu. Da noi non crescevano i gelsi, le cui foglie
servivano da nutrimento ai bachi da seta, ma pensavo che se solo fossi riuscita
a procurarmi delle uova, avremmo potuto tenerle al caldo della cucina per poi,
sempre che il calore fosse stato sufficiente, nutrire le larve con le foglie di
quercia fino a quando non si fossero fatte il loro bozzolo di bava attorno.
Questi bachi non avrebbero prodotto seta molto pregiata, il che significava che
il mercante ce l avrebbe pagata meno, ma se tutto fosse filato liscio e fossimo ri
usciti a racimolare un numero sufficiente di bozzoli, avrei se non altro potuto
sfamare l intera Missione per alcune settimane. Avrei voluto saperne di pi in merit
o, ma ero pronta a tentare il tutto pur di sottrarmi a quelle spedizioni ladresc
he, perch ogni volta la paura aumentava.
Quando ebbi finito di leggere il capitolo di Orgoglio, e pregiudizio mi avvidi c
he la signorina non aveva mangiato che parte della sua colazione e si era appogg
iata ai cuscini, gli occhi chiusi. Pensai che si fosse riaddormentata, ma come f
eci per posare il libro sulla mensola, disse: Hai gi fatto il tuo programma per la
giornata, Lucy? Spero che tu faccia le cose con metodo, cara. Ricordati sempre
che con un momento di riflessione puoi risparmiare ore di lavoro, a lungo andare.
S, il programma per oggi gi fatto. Subito dopo colazione impartir lezione alle bambi
ne e nel pomeriggio, quando fa meno freddo, vedr se Hsun pu trovare qualche lavore
tto per le pi grandi. A Mei-lin si pu affidare un altro gruppetto che rammendi e f
accia qualche piccolo lavoro di cucito. Dopo un momento di esitazione ripresi: Qua
nto a me, oggi pomeriggio mi recher a Chengfu.
A cosa fare mai, Lucy?
Devo andare in banca, a ritirare del denaro. Era un altra bugia e altre ancora ne sa
rebbero seguite, pensai al colmo dell infelicit.
Come? Apr gli occhi, sgomenta. Ma se hai gi prelevato due sovrane un mese o due fa, c
ara. Non le avrai di certo spese tutte e due in questo frattempo.
All improvviso fui presa da una grande agitazione. La signorina sembrava avere un
genio per ricordare proprio quelle poche cose che avrei voluto che dimenticasse.
L ultima volta che ero stata a Chengfu ero riuscita a rubare alcuni tael d argento
a un tale che venuto in citt a vendere dei muli si era ubriacato a tal punto da r
eggersi a stento in piedi. Quando Victoria Prodiero si era informata sul viaggio
, le avevo raccontato di aver ritirato due sovrane in banca - e questo particola
re fra tutti era rimasto intatto nella sua debole memoria.
Mi dispiace, ma di quei soldi non rimasto pi nulla affermai, presa dalla disperazio

ne.
Due sovrane tonde tonde. Scosse il capo con tristezza. Davvero, cara, dovresti cerc
are di stare pi attenta. Non ho sperperato un solo soldo, dico sul serio. Spero propr
io di no, piccola. Ma quando vai al mercato al villaggio devi comportarti con ma
ggior oculatezza. Loro chiedono sempre pi di quello che si aspettano. Diamine, un
tempo eri bravissima a spuntare il prezzo pi basso. Non riesco a capire cosa ti
abbia preso.
Mi dispiace. Vedr di stare pi attenta. Bene, bene... Lucy. Corri, ora, su. Deve esser
e quasi l ora degli inni e prima devi preparare la prima colazione per le bambine.
Non mi tratterr molto. Ripasser da lei dopo la colazione, quando avr scaldato l acqua
per lavarla.
Grazie, cara. Sei una brava ragazza. Cerca solo di non scialacquare troppo il den
aro. Non cresce sugli alberi, sai. Me ne ricorder, signorina. Presi il vassoio e usc
ii dalla stanza. Dovetti fermarmi alcuni minuti in corridoio, perch sentivo un gr
an rimescolio dentro, che sembrava voler prorompere fuori. Non so cosa mi prese,
ma cercai di non piangere e fui ben lieta di riuscirci. Intuivo che se le bambi
ne mi avessero visto in lacrime avrebbero pensato che la fine del mondo era vici
na. Con Victoria Prothero cos malata, ero l unica persona su cui potessero contare
e non potevo lasciargli trasparire tutta la mia preoccupazione. Se Lu-tsi si fos
se messa a piangere, si sarebbero spaventate a morte.
In cucina bolliva il semolino di miglio e in un altro pentolino l acqua per il t. L a
nno precedente eravamo riuscite a coltivarne un po di foglie che avevamo compress
e in pani con l aiuto di uno stampo. Contai i pani di t nel barattolo e calcolai ch
e ne avremmo avuto per tre giorni.
Mi arrivava dal piano di sopra la voce di Yu-lan che chiamava a raccolta le bamb
ine nell atrio del scuola. Salii da loro e rimasi a osservarle mentre prendevano p
osto dopo essersi munite del testo dell inno sacro. Sedetti al vecchio armonium sg
angherato e diedi un occhiata all inno che Yu-lan aveva scelto. Era Pane del cielo.
Non sapevo leggere la musica ma avevo imparato a suonare a orecchio quattro dive
rse arie sacre. Pestai un tasto e mi volsi verso le bambine.
Tutte in piedi dissi in inglese. E cantate a voce molto alta, in modo che la signor
ina possa sentirvi. Yu-lan, penso che farai bene a portare fuori Kimi, perch il r
umore potrebbe spaventarla. Dovetti ripetere la frase due volte in inglese, e ric
orrere al termine cinese per spaventare prima di riuscire a farmi capire da Yu-lan
.
Pronte, bambine? Uno-due-tre... via!
Si lev l inno. Una delle ragioni per cui capivo di essere una diavola straniera era
che riuscivo a seguire e a comprendere una melodia n pi n meno di Victoria Prother
o. Alle orecchie delle bambine cinesi quella sequela di suoni non aveva un senso
al mondo, e del resto non sentivano nemmeno il tempo. Si limitavano a sbraitare
le parole senza mai cambiare di intonazione e a un ritmo sempre pi frenetico. No
n c era alcuna pausa tra un verso e l altro, e io dovevo darci sotto a suonare sempr
e pi in fretta per non rimanere indietro.
Chu-yi fin per prima, ma io ero solo di qualche nota indietro, e fu poi la volta
delle pi grandicelle, seguite dalle piccole che erano ancora pi lente. Quando tacq
ue l ultima voce attaccammo con la prece quotidiana e questa volta vinse Mei-lin.
Bene, bambine, e adesso colazione. Andate a prendervi il cucchiaio e aspettate bu
one a tavola.
Trotterellarono tutte fuori, mostrandomi le mani a mano a mano che passavano, pe
rch potessi accertarmi che erano pulite. Chiamai quindi Chu-yi in cucina ad aiuta
rmi a distribuire il cibo nelle quindici ciotole.
La mattina trascorse in fretta, troppo in fretta per me. Vedevo con terrore avvi
cinarsi il momento in cui mi sarei dovuta incamminare alla volta di Chengfu. Men
tre io insegnavo l uso del pallottolliere, mandai Yu-lan alla fattoria di Hsun, un
chilometro e mezzo pi in l, a chiedere se non aveva niente da farci fare. La tenn
e ad aspettare quasi una ora, perch fosse chiaro quanto insignificante la ritenes
se, ma alla fine le comunic che se per quel giorno non aveva niente da farci fare
, l indomani avrebbe dovuto preparare dei mattoni con un impasto di paglia e argil
la, e avrebbe sborsato qualche spicciolo se quattro ragazze delle pi grandicelle
fossero andate ad aiutarlo, preparando l impasto per gli stampi. Io ne fui molto c

ontenta, perch anche qualche spicciolo era pur sempre buono per comperare il latt
e a Kimi.
A mezzogiorno pranzammo con qualche patata bollita e quindi io mi appartai nel m
io cubicolo a cambiarmi per il viaggio. Mi infilai ai piedi le calde polacchette
di feltro e indossai il cappotto che mi ero confezionata con una coperta vecchi
a. Completai il mio abbigliamento con un cappello di paglia a pagoda. Mi piaceva
quel copricapo, perch mi faceva sembrare uguale a tutti gli altri, ma in caso il
vento diventasse troppo rigido, c era un cappuccio attaccato al cappotto. Le mani
erano scosse da un tremito, e non per il freddo quanto per la paura. Le massagg
iai con energia e me le infilai su per le maniche. Poi, piena di vergogna per la
mia vigliaccheria, mi dissi che avrei anche potuto tardare altri cinque minuti
a mettermi in viaggio, e andai a prendere la scatola che tenevo a capo del pagli
ericcio arrotolato.
Era una scatolina di legno grezzo, ma per me aveva un valore enorme, perch conten
eva tutto ci che mi era caro. Non c era dentro niente di vero valore, perch ormai da
tempo, prima di darmi al furto, avevo venduto il bracciale d argento di mia madre
e l orologio di mio padre, ma era rimasta una fotografia piuttosto confusa dei mi
ei genitori, un libro di preghiere, dei campioncini di ricami fatti da mia madre
, e un fiocco azzurro scolorito che avrei dovuto fissarmi fra i capelli nelle gr
andi occasioni, anche se non riuscivo a immaginare quali mai potessero essere qu
este grandi occasioni. C era anche un paio di sandali estivi, confezionati apposta
per me dalle due bambine di dieci anni che me li avevano regalati, delle fotogr
afie color seppia e alcune illustrazioni ritagliate da riviste o giornali che er
ano riusciti a trovare la via della Missione negli anni precedenti e... il quadr
o.
Il quadro mi aveva affascinato fin dal momento che l avevo scoperto sotto un buon
palmo di polvere e di sporcizia nei recessi della cantina pi grande, dove tenevam
o la legna per riscaldarci l inverno. Era un disegno eseguito ad inchiostro nero o
comunque una sostanza nera su un ritaglio di rozza tela color cachi. Non era in
corniciato e la tela presentava degli orli irregolari, quasi fosse stata ricavat
a alla bell e meglio da un pezzo pi grande. Avevo pensato che mi sarebbe potuta ser
vire per dei rappezzi e solo una volta che l avevo pulita dalla polvere avevo scop
erto il disegno. Poteva essere grande all inarca un cinquanta centimetri per la me
t di altezza. All inizio il disegno era parso distorto, ma come l avevo fissato su un a
ssetta, era balzato in vita.
C era una bella casa che si ergeva su un crinale o collina che fosse con degli alb
eri da un lato. Da un tetto appuntito si levavano degli alti camini. Le falde er
ano diritte, anzich curvarsi all ins come in Cina. C erano due teorie di finestre rett
angolari di eleganti proporzioni e un bel portale. Proprio sotto la grondaia, al
centro c era una finestra semicircolare. Agli angoli, le falde erano ornate da un
parapetto con globi di pietra appoggiati a brevi pilastri. Le pareti erano semi
nascoste da una certa pianta rampicante, edera forse. Il tocco era sicuro e deci
so, come se il disegno fosse stato buttato gi d impeto da un artista provetto. Sott
o il disegno, da un lato, c era una sola parola: Moonrakers .
La signorina Prothero non aveva idea da che parte arrivasse quel disegno. Sar fini
to qui prima che ci arrivassi io, Lucy. disse. strano comunque. Che sia una casa i
nglese, certo, fuori discussione.
Chi abitava qui prima di lei?
Ma nessuno, cara, se non qualche sacerdote del tempio, suppongo. Ma la costruzion
e era stata gravemente danneggiata durante la guerra dell Oppio e per anni, prima
che ci venissi io con Adelaide, era rimasta disabitata.
Secondo lei Moonrakers potrebbe essere il nome del pittore?
Cielo, no, bambina. E chi ha mai sentito un nome del genere?
Non saprei, signorina. In fatto di nomi inglesi non che me ne intenda molto. Mi s
embrano tutti cos strani.
S, certo, cara. Che sciocca sono mai. Ebbe un breve sospiro. Ci terrei tanto che tu
riuscissi a non considerarti cinese, ma non posso certo fartene una colpa se non
cos. Caso mai, se di colpa si pu parlare, sono io quella delle due da biasimare.
Avrei dovuto mandarti in Inghilterra anni fa. Questa frase l aveva ripetuta tante d
i quelle volte che io non ci facevo neanche pi caso.

Moonrakers il nome della casa, allora? avevo chiesto io.


S, penso proprio di s, cara.
Cosa potrebbe voler dire in inglese? Si direbbe, cos a orecchio, qualcosa di alto
alto che riesce ad acchiappare la luna, ma la casa persino pi bassa di certe pago
de di Chengfu.
No, deve significare qualcosa d altro e una volta mi deve essere capitata sott occhio
la spiegazione, ma sono passati parecchi anni e non me ne ricordo.
Victoria Prothero non sembrava provare alcun interesse particolare nel disegno o
nella intera congiuntura e non ne aveva quasi pi parlato. Ma io ne ero affascina
ta, e non solo dal quadro in s ma anche dal mistero che ci stava sotto e spesso c
ercavo di inventarmi una storia a spiegazione di quello strano ritaglio di tela
su cui una mano ignota aveva tracciato il disegno, per anni celato in un tempio
cinese abbandonato.
Gi la casa in s presentava una straordinaria attrazione per me. Fin dal primo mome
nto avevo provato un moto di viva commozione e questo sentimento era rimasto int
atto, anche se io per prima non avrei neppure saputo spiegarmene il motivo.
Era una bella casa, ma questo significava ben poco ai miei occhi e senza dubbio
chiss quante case dovevano esserci pi eleganti di quella. Forse ad attrarmi era il
fatto che fosse una casa inglese. Non avevo conosciuto i miei genitori, non ave
vo mai avuto la possibilit di assorbire da loro un qualsiasi sentimento d amore per
l Inghilterra, ma poteva anche darsi che il sangue trasfondesse ricordi ignoti al
la mente e che l anelito in me vibrasse pi verso la gente della mia stessa specie c
he non per la casa in s.
Ero certa che fosse stato un inglese a tracciare quello schizzo e intuivo che il
gesto era stato dettato dall amore. Forse per questa ragione il disegno aveva la
capacit di placarmi quando ero preoccupata. Ero capace di rimirarmelo a lungo imm
aginandomi le stanze dietro la facciata o il paesaggio nel mutare delle stagioni
e quando riponevo la tela per affrontare il problema che mi assillava in me c era
una speranza nuova e una nuova calma. Questa sensazione non durava a lungo, ma
sempre quel tanto che bastava a darmi l energia per far fronte al problema del mom
ento, quale che fosse.
Talvolta mi vergognavo del mio infantilismo, perch capivo che quel disegno per me
era come la bambola di pezza che le bambine si stringevano al seno al momento d
i coricarsi, perch gli dava sicurezza.
In quella particolare occasione il trucco non funzion molto bene. Avevo un bel co
ntinuare a fissare il disegno, ma non riuscivo quasi a vederlo. Ogni mio pensier
o era concentrato in quel che avrei dovuto fare quel pomeriggio a Chengfu. Fu qu
ando stavo rimettendo via il disegno nella scatola quando sentii Yu-lan chiamarm
i. Lu-tsi! venuto il marito di Liu a chiamarti. Dice che il bambino sta per nasce
re.
Provai un immenso sollievo. Non sarei pi potuta andare a Chengfu. Ora che il bamb
ino sarebbe nato, sarebbe stato troppo tardi per mettersi in viaggio. Tutto ques
to significava che il giorno in cui tutte le scorte sarebbero state esaurite si
avvicinava di ventiquattro ore, e che avrei dovuto rimandare all indomani la mia s
pedizione ladresca, capitasse qual che capitasse, ma ero contenta lo stesso dell
a pausa che mi era concessa.
Cinque minuti pi tardi, ricurva sotto il peso del valigione di cuoio della signor
ina Prothero, ero in cammino con il marito di Liu al mio fianco. Si chiamava Lok
e non tent neppure di convincermi a passargli la borsa. La signorina gli avrebbe
fatto una bella ramanzina, ma io sapevo che lui dopo tutto non faceva niente di
male. Semplicemente riteneva che quello fosse un compito da donne. Victoria Pro
thero aveva seguito un corso per ostetriche a Londra prima di venire in Cina e i
o avevo cominciato ad aiutarla nei parti a quattordici anni d et, imparando anche a
suturare ferite, fissare gli arti slogati e a medicare la gente del villaggio c
he si feriva nello svolgimento del suo lavoro quotidiano. Da quando la signorina
era inchiodata a letto, avevo messo al mondo almeno una ventina di bambini tutt
a da sola.
Anni prima le donne del villaggio non avevano voluto saperne di noi, perch eravam
o dei diavoli stranieri e temevano il risentimento dei loro dei ma ormai erano p
arecchie le donne che d accordo con i loro uomini, si rivolgevano ben contente all

a signorina, perch avevano visto che i bambini fatti nascere da lei avevano pi pro
babilit di scamparsela, come del resto le madri. Ora questa fama l avevo ereditata
io, che ero stata il suo braccio destro. Avevo avuto fortuna ed ero contenta di
aver perduto solo due bambini, su un totale di venti e passa, ed ero certa che n
emmeno Victoria Prothero sarebbe riuscita a salvarli. La gente al villaggio non
aveva ancora capito che tutto il trucco, per noi, stava nel far le cose con la m
assima igiene.
Questo sarebbe stato il terzo parto per Liu, e si presentava pi difficoltoso dei
primi due, perch il feto non si era rigirato, ma fortunatamente Lok era venuto a
chiamarmi per tempo, e speravo cos di riuscire a sistemare le cose. Sarei stata p
iena di paura se solo avessi avuto il tempo di pensarci sopra. Invece, non riusc
ii a vagheggiare che per un momento con disperata intensit che Victoria Prothero
fosse l ad accollarsi quel compito, e l attimo dopo non c era neanche il tempo da str
uggersi in quei pensieri. Dopo dieci minuti di strenui sforzi ero in un bagno di
sudore, come del resto era la povera Liu dopo quel bel trattamento, ma ce l avevo
fatta a girare il bambino, e questo era l essenziale.
Mi tolsi allora gli abiti che indossavo per infilarmi uno dei camici che avevo i
n valigia. Il camice, come le lenzuola che venivano usate apposta per i parti, e
ra stato bollito in una soluzione al fenolo. Ebbi appena il tempo di preparare L
iu e di prendere tutte quelle precauzioni di pulizia e di igiene a cui la signor
ina mi aveva abituata, che il parto vero e proprio ebbe inizio. Liu aveva sempre
messo al mondo i suoi figli molto in fretta, una volta cominciate le contrazion
i e meno di due ore dopo era tutto bell e finito. Fui ben felice di constatare che
il nuovo nato era un maschietto, perch Liu e Lok avevano gi una bambina che aveva
no tenuto, anzich lasciarla morire o affidarla a noi alla Missione. Erano brava g
ente, ed ero contenta per loro che avessero avuto un altro maschio.
Quando ebbi fatto tutto quello che stava in me, perch Liu e il piccolo fossero si
stemati a dovere, chiamai Lok a vedere il suo nuovo erede, quindi andai a darmi
una lavata nel fienile, dove tornai anche ad infilarmi gli abiti di prima. Stavo
riponendo la mia roba nella borsa, contenta di non aver dovuto usare il forcipe
e di non aver dovuto dare dei punti, quando mi arriv un vocio concitato di lonta
no. Il momento che mi affacciai sulla stretta stradina, mi si fece incontro una
dozzina di persone.
Lu-tsi! Vieni a dir qualcosa tu.
Guarda un nuovo diavolo straniero con i capelli d oro.
Lu-tsi, pu gettarci il malocchio addosso se ci guarda? In quel momento lo vidi. Alc
uni tra i pi temerari del villaggio erano appresso al cavallo su cui era issato,
mentre gli altri si tenevano timorosi in disparte. Si erano ormai abituati da te
mpo a Victoria Prothero e a me, ma questo era un nuovo diavolo straniero, con un a
ria ben pi forestiera di noi e persino pi brutto. I capelli avevano il colore dell o
ro pallido, gli occhi erano azzurri come un cielo d estate. In volto non era n bian
co n giallo, ma del colore del bronzo, di chi stato esposto a lungo alle intemper
ie. Gli occhi azzurri erano tondi, sgradevolmente tondi come i miei, solo che or
a, mentre scrutava attorno a s, li aveva appena socchiusi, a fessura. Indossava u
n paio di brache, un giaccone color sabbia e non portava cappello. Sulla groppa
della sua cavalcatura poggiava un involucro avvolto in un telo impermeabile. Ave
va l aria di uno in viaggio da giorni, se non da settimane, e che ha spesso dormit
o sul ciglio della strada abiti addosso e tutto, ma nonostante questo i suoi mod
i erano quelli di chi pi avvezzo al comando che non alla obbedienza.
Sedeva cavalcioni sul suo pony, appena dentro il cancello sud del villaggio, scr
utando distaccato la folla assiepata attorno a lui. Come mi avvicinai, alz una ma
no a far tacere il vocio, consult un foglio di carta che teneva nell altra mano e p
ronunci qualche parola in una lingua che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto es
sere cinese, anche se io mai l avrei capito se non fossi stata abituata ai tentati
vi della signorina Prothero. Anche dopo tutti quegli anni passati in Cina aveva
conservato un forte accento straniero. Il brutto forestiero ripet le parole e io
riuscii a captare qualcosa qua e l di quel che tentava di dire: Io cerco... posto.
.. omone... coltello torto.
Si interruppe e lev lo sguardo. Quando scorse solo facce vuote di ogni espression
e attorno a s si strinse nelle spalle, serrando le labbra in un moto di stizza. L

a folla mi sospinse verso di lui, con i pi pavidi che speravano di certo che io r
iuscissi a placare quel diavolo straniero. Buon giorno, signore lo salutai. Posso e
sserle di aiuto?
Si sporse in avanti a spiarmi il volto, ma evidentemente il cappello di paglia c
he portavo in testa me lo nascondeva, perch disse: Ragazza, togliti il cappello. Qu
ando obbedii, si rizz diritto sulla sua sella. Che sia dannato disse. Sei inglese. C
osa ci fai qui?
Sono scesa al villaggio ad aiutare una donna che ha appena partorito, signore.
Le sopracciglia sopra quegli occhi gelidi si rialzarono lentamente. Una donna che
ha appena partorito, dici? E tu quanti anni hai?
Diciassette, signore.
E sei scesa da dove?
Dalla scuola della Missione. Gliela indicai. L in cima alla collina.
Cosa ci fai alla scuola della Missione l in cima alla collina?
Ho sempre abitato l, signore. Accudisco alle bambine.
La gente, soddisfatta, si scambiava dei cenni d assenso. Non riuscivano a capire u
na sola parola, ma erano orgogliosi di poter esibire qualcuno capace di parlare
con questo diavolo straniero nella sua stessa lingua. La cosa gli dava molto lus
tro.
Come ti chiami, ragazza? chiese il brutto forestiero.
Lucy Waring, signore. Meccanicamente mi chinai in un accenno di riverenza, come mi
aveva insegnato la signorina. Poi ad un tratto, per un secondo o due dimenticai
ogni dettame di buona creanza cinese che esigeva da me gentilezza e sottomissio
ne a qualsiasi maschio. Fu forse qualcosa nel mio sangue inglese a far proromper
e una improvvisa rabbiosa idiosincrasia verso quell uomo dai modi cos bruschi. Mi s
entii avvampare, e tentai di pensare a come si sarebbe comportata un eroina di Org
oglio e pregiudizio, il che era assurdamente ingenuo persino in una come me, per
ch quelle ragazze erano straricche e abitavano enormi ville con stuoli di domesti
ci, mentre io ero Lucy Waring con una dispensa vuota e quindici bocche da sfamar
e. Per carit non si disturbi a presentarsi se la cosa le arreca fastidio feci gelid
a.
Mi sentii immensamente orgogliosa di tanto, perch non avrei saputo immaginarmi ba
ttuta pi caustica di quella, ma il brutto straniero non ne parve neanche scalfito
. Mi scrut fissamente per alcuni secondi, prima di rispondere: Falcon. Robert Falc
on. E il neonato gode buona salute?.
La domanda inaspettata mi gett in uno stato di confusione. Il neonato? balbettai. Ah
... s. Voglio dire, s grazie. Ho dovuto rigirarlo nell utero, ma gode ottima salute
come del resto la madre.
Con mia grande sorpresa il brutto straniero si mise a ridere. Fu una risata beff
arda, ma potei scorgere un lampo di sincero divertimento nei suoi occhi. Cielo, c
ome mi divertirei a sguinzagliarti in certi salotti inglesi, Lucy Waring. Due o
tre discorsetti come questi e alle caste signore le ginocchia si farebbero di ge
latina... sempre che le abbiano anche loro. Perch si sa che le signore inglesi no
n esistono neanche dalla cintola in gi.
Non avevo la pi pallida idea di quel che volesse dire, ma mi accorsi che il momen
to di indignazione era bell e passato. Ora invece mi intimidiva. In tutta la mia v
ita potevo contare sulla punta delle dita gli europei che avevo conosciuto, e tu
tti erano stati gi in l con gli anni. Questo era il primo giovanotto inglese che m
i capitasse di conoscere e per quanto lo ritenessi ben poco avvenente, ero presa
alla sua vista da una ridda di strane emozioni. Tornai a calzare il cappello, p
er nascondere almeno parzialmente la faccia. Devo tornare alla Missione dissi. Poss
o fare qualcosa per lei, prima, signore?
Pensavo che magari volesse rifornirsi di cibo al villaggio o trovarsi un alloggi
o per la notte. E invece disse: Ti accompagner su per la collina. Balz gi da cavallo
con un salto, mi afferr la borsa quindi pass il cancello sud al mio fianco, tenend
o il cavallo per la briglia. Mi arrivavano le esclamazioni di meraviglia della g
ente del villaggio, che lo vedevano portare la borsa a una qualunque femmina ins
ignificante, ma cercai di dare l impressione che era proprio questo quel che mi as
pettavo.
Sai se c un tempio nelle vicinanze? mi chiese mentre ci inerpicavamo lungo il sentie

ro su per la collina. Uno molto antico.


Era difficile non sorridere a una domanda del genere. Ce ne sono a centinaia, sig
nore, e sono per lo pi antichi. Ce ne sono di grandi e di piccoli, alcuni aperti
al culto, altri abbandonati. Li potr vedere attorno a ogni villaggio e per tutta
la strada che porta a Chengfu, anche se parecchi sono celati dal viluppo degli a
lberi, lontano dalla strada.
Io ne sto cercando uno di particolare.
un tempio di Budda, di Confucio o di qualche antica divinit cinese?
Perch, ne avete una scelta cos vasta?
S certo. Deve sapere che...
Non importa mi interruppe con impazienza. Eravamo arrivati in cima alla collina in
tanto. Si ferm presso il muro di cinta della Missione, e dopo aver appoggiato a t
erra la borsa, si slacci il giaccone. Da una tasca interna prese un portafogli pi
atto di pelle e ne tolse una pergamena piegata. L apr appoggiandosi alla sella del
cavallo e mi fece segno di darci un occhiata. Era una mappa disegnata a mano ad in
chiostro nero. Non c era indicazione della scala, ma potei riconoscere un paio di
colline, un fiume, alcune macchie di alberi e una citt, o villaggio che fosse, ci
ntato da mura. Mancava qualsiasi indicazione di nomi o altro.
incompleta mi spieg Robert Falcon. Ce n un altra con quelle indicazioni mancanti qui,
le due mappe sarebbero indecifrabili viste separatamente. Ma il tempio dovrebbe
trovarsi da queste parti, e forse gi questi pochi segni potrebbero farti riconosc
ere il posto.
Scossi la testa dopo qualche istante. Potrebbe trattarsi indifferentemente di un
centinaio di posti diversi, signore. I villaggi in Cina sono tutti pressoch ident
ici. So solo che non questo particolare villaggio, perch il corso del fiume diver
so.
Si strinse nelle spalle, ripieg la pergamena per rimetterla via. Sei brava a risol
vere gli indovinelli?
Non credo. Non ci sono abituata. Era un indovinello quello che cercava di far cap
ire alla gente gi a Tsin Kai-feng?
S. Ripetevo a orecchio la traduzione che mi aveva fatto un commerciante inglese ch
e pretendeva di sapere molto bene il cinese, a Tientsin. Immagino che fosse un i
mpostore. Tu sei riuscita a capirci qualcosa?
Non molto, signore. In cinese la stessa parola pu avere significati diversi a seco
nda dell intonazione della voce, e cos molto difficile per i diav... voglio dire pe
r gli stranieri mi affrettai a concludere. Ma credo che c entrasse un omone e un col
tello torto.
Cielo, questo quel che ne uscito? Scosse la testa ed ebbe un fugace sorriso. Be , asc
oltalo daccapo, in inglese :
Sovra il coltello torto
gigante s alza in un fiorir dell orto
della fortuna il tempio.
Di l del riverso dorato mondo
con il celestial giovine orso
gli immuti occhi di tigre hanno posto.
Mi chiesi se Robert Falcon si stesse prendendo gioco di me, eppure mi fissava ad
dosso lo sguardo corrucciato, serio serio in faccia.
Mi dispiace mi scusai. Non saprei cosa potrebbe voler dire. Cos gigante, il tempio o
il coltello?
Torn a stringersi nelle spalle. Questa non che la prima delle molte domande che mi
potresti porre. Quel che volevo sapere era se gi al villaggio non avevano nessun
a leggenda con un gigante di mezzo, meglio con spada o coltello. Magari che bran
disce la lama per aprirsi un valico fra le montagne o scavare una vallata per un
fiume... roba del genere, capisci.
A Tsin Kai-feng hanno le loro leggende, ma nessuna che c entri in qualche modo con
il suo indovinello, signore.
Te lo faccio sentire di nuovo. Ripet piano le due strofe. Non ti dice niente? Propri

o niente?
No signore. Se non che si tratta di pessima poesia.
Te ne intendi?
Arrossii. No, ma ho letto Tennyson e Wordsworth nella raccolta della signorina Pr
othero.
Gi. Be , questa era di mano di mio nonno.
Mi sentii sbiancare in volto, nella certezza di aver insultato l antenato di Rober
t Falcon. Era difficile immaginare una offesa peggiore.
Non era nelle sue intenzioni scrivere una poesia o dei buoni versi riprese lui. Non
che una filastrocca.
S, signore balbettai. Sono terribilmente spiacente.
Su, non fare quella faccia, ragazza. Dubito che avrebbe saputo scrivere una poesi
a decente ne fosse andato anche della sua vita... Cosa che del resto non tard a v
erificarsi. Quel grullo rimase ucciso in un duello quando aveva la mia et.
Dentro di me tirai un sospiro di sollievo. Mi ero immedesimata nella mentalit cin
ese, sapendo come riverissero e adorassero i loro antenati. Evidentemente Robert
Falcon non avendo di queste idee a proposito dei suoi avi non si era risentito.
Rimase ritto in piedi, la mano sulla sella, e gli occhi di gelo pensosi. Fissav
a un punto alle mie spalle quasi dimentico di me. Alcuni istanti dopo si allonta
n dal cavallo e and a grandi passi verso quel punto del terreno bruciato da un cer
chio nero. Era l che vuotavamo la cenere una volta alla settimana quando pulivamo
la grossa cucina economica. Il vento si portava via quasi tutte le scorie che n
on maceravano nel terreno, ma c erano ancora parecchi stecchi mezzi bruciacchiati.
Il brutto straniero ne prese uno per andare a porsi davanti al muro di cinta ch
e circondava la Missione. Stese il braccio e tracci sulla parete davanti a s un se
gno nero con tocco deciso.
Dapprima non riuscii a capire cosa avesse in mente di fare, ma l attimo dopo tratt
enevo il fiato piena di stupore. A mano a mano che il carboncino correva sulla p
ietra, appariva pi chiaro un volto umano. Non avrei mai supposto che si riuscisse
a comporre un ritratto di tale chiarezza con pochi segni soltanto. La faccia, b
en pi grande del naturale, era quella lunga e affilata di un uomo dalla bocca lar
ga. La capigliatura era scura e fitta, con due scopettoni che gli arrivavano fin
sulle guance. Il naso era pronunciato, e un angolo della bocca era sollevato in
un mezzo sorriso. Ma il vero miracolo per me si attu quando il brutto straniero
schizz rapido gli occhi; non erano che dei segni tracciati con il carboncino sull
a pietra, eppure quelli erano occhi accesi di vita, in una risata beffarda.
Robert Falcon lanci via il bastoncino e si pul le mani. Indic con un cenno del capo
la faccia sul muro. Lo conosci? mi chiese.
Senza parole per lo stupore, riuscii soltanto a scuotere la testa in un cenno di
diniego. Robert Falcon torn verso il suo cavallo. Ci sono buone probabilit che un
giorno o l altro tu ti imbatta in lui afferm. In tal caso, ti porr le stesse domande c
he ti ho rivolto io e ti proporr di risolvergli lo stesso indovinello. Ti consigl
ierei di guardartene bene dal dirgli che mi hai conosciuto.
Ma cosa c di male in questo, signore? chiesi, sempre pi perplessa.
Me lo chiedi? Te lo dir. Gli si incup lo sguardo. Pu benissimo pensare che tu mi abbia
dato una mano con l indovinello e che io ti abbia pagata perch non aiutassi lui al
lo stesso modo. Da quel momento tu saresti in pericolo, Lucy Waring, perch l amico
qui pericoloso. un individuo turpe, della peggiore risma.
Quando volsi lo sguardo verso il sorprendente ritratto sul muro, non stentai a p
renderlo sulla parola, perch c era un che di diabolico in quegli occhi. Eppure senz
a alcuna ragione dettata dalla logica o altro seppi con certezza che quell uomo, l a
vessi mai incontrato, non avrebbe rappresentato alcun pericolo per me. Pensai co
munque che era molto improbabile che un altro diavolo straniero si spingesse fin
o a Tsin Kai-feng a fare degli indovinelli.
Robert Falcon intanto stava stringendo la cinghia della sella e guardandolo mi b
alz un idea in testa. Era un inglese e pur viaggiando in stretta economia doveva av
ere del denaro. Se fossi riuscita a estorcergliene un po mendicando, per una sett
imana o anche pi non sarei dovuta andare a Chengfu a rubare. Sarei stata grata an
che di un solo giorno di respiro.
Avevo visto degli accattoni all opera sia al villaggio che a Chengfu e sapevo perc

i come bisognava fare. Curvai le spalle in avanti, abbassai gli angoli della bocc
a, lasciando la testa ciondolare di lato, quindi soffregandomi fiaccamente una m
ano contro l altra avanzai con passo claudicante verso di lui, lasciando strascica
re un piede.
Piet, signore feci querula. Mi dia qualcosa, la prego. La signora della Missione mol
to malata, e ho quindici bambine da sfamare. Non abbiamo niente da mangiare, sig
nore. La prego, mi aiuti... La mia voce a quel punto si incrin da sola, perch all imp
rovviso fui travolta da un ondata amara di vergogna. Non avevo motivo di vergognar
mi, perch stavo solo mendicando del denaro, il che era meglio che rubarlo, ma le
parole mi morirono in gola quando tentai di riprendere il mio lamento implorante
.
L attimo successivo una mano aperta mi colpiva con tale violenza alla guancia da f
armi volar via il cappello, mandandomi balzelloni in l.
Come ti permetti? La voce era poco pi di un sussurro ma feroce. Non sei una qualsias
i contadina ridotta alla fame. Tu sei una persona privilegiata. scritto nella tu
a voce, nella tua faccia, nel tuo modo di muoverti. Come ti permetti di degradar
ti al punto da mendicare?
Infil un piede nella staffa e balz di slancio in groppa. Evidentemente non si aspe
ttava una risposta al suo interrogativo, e per il momento io non ero certo in gr
ado di offrirgliene alcuna. Ero troppo confusa. Mentre mi portavo la mano alla g
uancia dolorante, in qualche recesso della mia mente cominciavo ad assorbire il
fatto che il brutto straniero e io vivevamo in due differenti cosmi. Nel suo, di
cosmo, era vergognoso mendicare; nel mio non era affatto disonorevole. Ma io fa
cevo parte anche del suo mondo, per un retaggio del sangue. Io per prima mi ero
vergognata e dalla intensit della mia onta potevo ben commisurare la sua indignaz
ione.
Pronto a partire abbass su di me gli occhi azzurri vuoti d ogni espressione. Ho una
mezza idea che tu sia una bugiarda. Non star certo a credere che ti siano affidat
e delle bambine e che tu sappia far partorire una donna. Magari l indovinello sign
ificava qualcosa per te, ma hai mentito anche su questo punto, eh? Be , sia come s
ia. Sapr trovare quel che cerco da me. Punt un dito verso il ritratto che aveva tra
cciato sul muro. Ma per l amor del cielo, guardatene bene dal mentire con lui, se m
ai verrai a trovarti sulla sua strada, ragazza.
Ritrovai la voce, per tremante che fosse. Avrei voluto scusarmi per avergli mend
icato dei soldi. Avrei voluto chiarirgli che non gli avevo affatto mentito. E av
rei voluto mostrargli la dispensa vuota e, a quel punto, chiedergli come potesse
mai pensare che io fossi in qualche modo privilegiata.
Mi dispiace molto, signore presi a dire.
Senza neanche starmi a sentire, rivolse la sua attenzione al cavallo e dopo aver
gli allungato una pacca sul collo, lo spron. Via, Moonraker. Ed erano partiti, gi pe
r la collina a buon galoppo. Li vidi costeggiare il villaggio e prendere verso s
ud, imboccando la strada nella direzione opposta a Chengfu.
Moonraker.
Il nome mi riecheggi insistente alla mente. Aveva chiamato il cavallo Moonraker.
E nella scatola dei miei tesori c era il misterioso disegno di una grande casa chi
amata Moonrakers , tracciato su una rozza tela tanti anni prima con un tocco deciso
e abile, pari a quello di Robert Falcon quando aveva schizzato rapido il ritrat
to sul muro con un bastoncino carbonizzato.
Provai un brivido per tutto il corpo. Ebbi la strana sensazione di aver inavvert
itamente provocato chiss quale ignoto spirito che non mi avrebbe dato tregua fint
anto che io non avessi fatto quel che andava per placarlo.
Secondo capitolo
Raccolta la borsa, costeggiai il muro di cinta della Missione fino al cancello.
Il sole stava tramontando. Provavo vergogna, irritazione e stanchezza tutt insieme
e mi doleva la testa.
Quella sera fui intrattabile con le bambine e per tutta la notte ebbi degli incu
bi, sognando di essere rincorsa da un gigante cinese armato di una sciabola. Fug

givo, quando arriv al galoppo su Moonraker il brutto straniero. Lo chiamai in mio


aiuto, ma lui si limit a volgere il capo verso di me sbraitando: Ragazza, come ti
permetti di elemosinare? e ripart via a gran galoppo canticchiando quello strano
indovinello che mi aveva proposto. Quando mi voltai a guardarmi alle spalle, il
gigante mi aveva quasi raggiunta, ma le sue sembianze non erano pi quelle di un c
inese ed erano invece quelle del pericoloso diavolo straniero disegnatomi da Rob
ert Falcon per mettermi in guardia.
A quel punto mi destai, e rimasi distesa a fissare attraverso lo stretto spiragl
io della finestra le stelle svanire in cielo mentre l alba rischiarava a poco a po
co la notte. Dapprima provai quel senso di sollievo assoluto che sopravviene al
risveglio da un incubo, ma fu un sentimento di breve durata, perch sapevo che non
ci sarebbero state proroghe possibili quel giorno. Avrei dovuto recarmi a Cheng
fu a rubare, perch gli ultimi rimasugli di cibo sarebbero finiti entro sera.
Durante la mattinata sbrigai una dopo l altra le solite mansioni di ogni giorno ce
rcando di non pensare assolutamente a niente. La signorina sembrava pi sollevata
e sonnacchiosa, troppo intorpidita dal sonno per porre domande imbarazzanti, cos
a di cui ero ben grata. Pranzai presto, indossai cappotto e polacchette di feltr
o e passai alcuni minuti a impartire alcune istruzioni a Yu-lan, che avrebbe ass
unto la responsabilit di tutto in mia assenza.
A che ora tornerai a casa, Lu-tsi? mi chiese seguendomi fin sulla porta con Kimi i
n braccio.
Non sar di ritorno che a sera inoltrata risposi. Cos dovrai pensar tu alla cena delle
bambine. Dagli quel che resta. Esitai, quindi ripresi: Caso mai io tardassi, per
una qualsiasi ragione... o non potessi rientrare per questa notte, sar bene che t
u tenga questo.
Cucito nell orlo della giacca c era un tael d argento. Era l da settimane, e costituiva
la mia preziosa riserva. La signorina aveva sempre ripetuto quanto fosse import
ante tenere qualcosa da parte per i giorni grami e io avevo conservato quel sold
o per l emergenza. Fossi stata sorpresa a rubare a Chengfu si sarebbe ben potuto p
arlare di un caso di emergenza. Infilai le dita fra un punto e l altro, facendo sc
ivolare fuori la moneta che diedi a Yu-lan. Lei mi fiss allarmata. Ma hai intenzio
ne di tornare, eh, Lu-tsi? chiese.
S, certo. Ma ormai sei grande e saprai pure cavartela se succeder qualcosa di inasp
ettato. Se fai le cose con un po di accortezza, il denaro dovrebbe bastarti per s
famare tutte quante per qualche giorno. Dopo di che...
La voce mi si spense. Dopo di che. Non avevo la pi pallida idea di quel che avreb
be potuto fare Yu-lan. Lei continuava a fissarmi gli occhi addosso speranzosa, c
os io ripresi: Dopo di che, fa la cosa pi urgente, vedi tu un po . Senza aspettare i su
oi commenti, aprii la porta e imboccai il largo viale che conduceva al cancello.
Tsin Kai-feng si alzava in un largo gomito del fiume, ai piedi della collina. Er
a un villaggio troppo piccolo per avere un funzionario governativo di stanza l, p
ersino un magistrato, che rappresentava l ultimo gradino della scala gerarchica, c
os cadeva sotto la giurisdizione del mandarino di Chengfu, che ne ignorava l esiste
nza se non per mandare al momento giusto gli esattori a riscuotere le imposte.
Arrivata al ponte sul fiume mi volsi a guardarmi indietro. Lass in cima alla coll
ina c era la Missione, l unica casa che avessi mai conosciuto. Un edificio di pietra
grigio a due piani, costruito per tre lati attorno alla corte, con il tetto a d
oppia falda rialzato in fondo, a linea curva, e una piccola pagoda di marmo, par
te del tempio originale che si alzava all angolo ad occidente.
Da una parte c era un vecchio cedro gigantesco e dall altra alcuni arbusti di oleand
ri e due susini che io spesso guardavo dalla finestra della mia camera da letto.
I due susini erano l da chiss quanto e un tempo ce n era stato un terzo, a quanto a
sseriva Victoria Prothero, ma erano anni ormai che anche i due superstiti non da
vano pi frutti. Il piccolo appezzamento di terreno che io chiamavo la nostra fatt
oria si stendeva dalla parte opposta, nascosta alla mia vista.
Mi volsi e presi a trotterellare rapida lungo la strada, cercando di cacciare vi
a dalla mente ogni motivo di ansiet, ma non c era verso. Non dovevo farmi sorprende
re a rubare. Nel modo pi assoluto. Chengfu era governata da un uomo molto importa
nte, un mandarino a tre bottoni di nome Huang Kung e costui era il terrore di tu
tti i malfattori. Negli anni passati mi era capitato spesso di transitare per la

piazza antistante il palazzo di giustizia dove venivano inflitte pubblicamente


le pene corporali. Erano in tanti a darsi convegno l per seguire lo spettacolo qu
ando doveva essere frustato qualcuno, o era prevista una esecuzione. Una volta,
per caso, io stessa avevo potuto intravedere il boia, minaccioso figuro impaluda
to in un giustacuore di cuoio nero e armato di scimitarra. Mi era pi che bastato.
Non mi ero indugiata a guardare.
Sapevo che anche con il mandarino Huang Kung a decidere della mia sorte non avre
i rischiato la testa per un furto, almeno non la prima volta. Ormai, con il nuov
o secolo alle porte, le punizioni erano molto pi lievi che nel passato. Anche cos,
nel migliore dei casi sarei stata frustata, ma molto pi probabilmente ci avrei r
imesso una mano solo che il mandarino fosse stato di cattivo umore al mio proces
so, soprattutto non appena si fosse reso conto che ero un diavolo straniero. Hua
ng Kung aveva fama di odiare i diavoli stranieri, che considerava tutti quanti a
lla stregua di barbari.
Per obbligarmi a non pensare pi a quel che mi aspettava, cominciai a recitare fra
me e me i vari brani che conoscevo da un libro di commedie di un certo William
Shakespeare. Era questo uno dei libri preferiti dalla signorina per la lettura m
attutina. Le commedie erano piuttosto stupide, perch i personaggi si comportavano
in modo cos strano che c era da ritenerli per lo pi dei pazzi perfetti, o almeno de
gli incredibili ingenui. Ma le parole erano belle. Anche se non mi riusciva di c
apirle tutte, suonavano lo stesso alle mie orecchie come la pi dolce delle melodi
e.
Dopo un po quel senso di nausea dovuta alla paura che provavo alla bocca dello st
omaco svan e potei masticare qualche chicco di miglio della scorta che mi ero por
tata per il viaggio. Oltre la vallata dove era infossato il villaggio, la strada
si snodava fra colline brulle e attraversava quindi un altopiano battuto dai ve
nti. In quei primi mesi dell anno si incontrava poca gente per le strade. Ne ero c
ontenta, perch i carri non avevano rotto la crosta di gelo trasformandola in fang
higlia. Con la primavera ci avrei messo almeno due volte tanto a compiere quel v
iaggio.
Dopo un ora ebbi un colpo di fortuna. Presso uno dei tempietti protetti dalla ross
a muraglia di mattoni lungo la strada mi imbattei in una giovane donna del villa
ggio che conoscevo.
Era in viaggio per Chengfu su un carretto trainato da asini e si era fermata alc
uni istanti a far pascolare le due bestie. Quando la salutai, mi invit a salire s
ul suo carro. Era la donna numero due del fabbricante di sandali, e il suo gesto
era quindi molto caritatevole.
Conversammo cortesi per tutto il viaggio, attente tutte e due a ribadire quanto
insignificanti e di nessun conto fossimo e quanto importante e deliziosa fosse l a
ltra. La donna mi fece rilevare quanto fossi stata buona ad accondiscendere a sa
lire sul suo carro, e io risposi dicendomi onorata che lei avesse accondisceso a
farsi accompagnare da qualcuno di nessun conto quanto me. Io non ci trovavo nie
nte di forzato in tutto questo cerimoniale, perch faceva parte di antichissime ab
itudini del popolo cinese, e mi sembrava molto pi normale delle chiacchierate ser
otine con la signorina, quando mi esercitavo nell arte della conversazione al modo
dei diavoli stranieri.
Alla fine scorgemmo le mura di Chengfu davanti a noi. L avevo sempre ritenuta una
grande citt, ma la signorina mi aveva assicurato che sarebbe sparita in confronto
a Pechino o a Tientsin. Entrammo dal cancello nord e ci facemmo strada lentamen
te verso i vicoli che confluivano alla piazza del palazzo di giustizia. Le strad
e erano intasate di carri, risci, gente a piedi, gente a cavallo di asini, e pers
ino di qualche portantina che trasportava uomini importanti.
Quasi nessuno era a mani vuote. Uomini, donne e carri erano carichi di cibarie o
di altre merci che portavano a vendere o che avevano acquistato al mercato. Ci
precedeva una donna con alcune anatre ed eravamo seguite da un altra carica di leg
na da ardere avvolta in una coltre un cui lembo incappucciava la testa della don
na, scendendole in una banda fin sulla fronte, e lei avanzava ricurva sotto ques
to peso. Io stessa ricorrevo spesso a quel metodo per portare le cose ed era sor
prendente che pesi riuscissi a trasportare a quel modo.
Tutta quella folla non era composta solo da contadini o braccianti. Frammisti a

loro per le strade, o seduti alle case da t aperte sulla via c erano i pi importanti
gentiluomini, mercanti, studiosi o proprietari terrieri. Indossavano calde vest
i stupendamente ricamate lunghe fino ai piedi, dagli alti collari e le maniche a
mpie. Le loro unghie erano lunghe, talvolta un buon mezzo dito, a dimostrazione
che erano ricchi e che non dovevano dedicarsi ad alcun lavoro manuale. Uno o due
di loro aveva con s una cicala, un insetto alato che riempiva del suo frignio un
a gabbietta di vimini in cima a un bastone. Quel loro canto stridulo che emettev
ano incessanti era considerato molto musicale dai cinesi.
Arrivate alla piazza mi separai dalla donna del villaggio, ma non dopo un protra
tto scambio di complimenti e di frasi fiorite.
Avevo deciso di compiere il mio furto nella strada degli orafi. Non sarebbe serv
ito a nulla rubare del cibo, che era troppo ingombrante da trasportare. Quel che
mi ci voleva era del denaro o qualcosa di minuto che avrei potuto vendere dovun
que. E comunque, gli orafi erano ricchi e mi sembrava meno grave derubare loro a
nzich della povera gente. Gli orafi erano anche molto circospetti, e questo mi di
ceva che il compito cui mi accingevo sarebbe stato difficoltoso e mi si attorcig
liavano le budella solo a pensarci.
Ad un tratto, per pura pusillanimit, suppongo, decisi che prima sarei passata dal
dottor Langdon. Se avesse potuto prepararmi un flacone della pozione analgesica
per la signorina, mi avrebbe risparmiato un altro viaggio fino a Chengfu entro
la settimana. Non c erano pi che cinque o sei diavoli stranieri nell intera Chengfu e
il dottor Langdon era uno di questi, un americano grigio di capelli e dallo sgu
ardo stanco che era venuto in Cina prima ancora che nascessi io. Circolavano del
le voci che avesse commesso non so quale infamia nel suo paese, da giovane, e ch
e per questo l non potesse pi esercitare. Quando avevo chiesto spiegazioni alla si
gnorina, mi aveva detto di non fare la pettegola, soggiungendo che il dottore pr
estava la sua opera al popolo che forse ne aveva pi bisogno al mondo, e che se an
che non era cristiano e anzi era addirittura un senza dio, gli si doveva il mass
imo rispetto per come si era prodigato fino ad allora.
Mi feci strada fino al kungyu dove abitava, ossia uno stanzone diviso in due che
una volta era stato parte di una ricca magione smembrata ora in un certo numero
di appartamentini. Tutti gli appartamenti si affacciavano su un cortile, e i pa
nnelli di carta pergamena alle porte-finestre avevano l intelaiatura laccata a col
ori vivaci.
Al mio arrivo il dottore stava finendo di visitare un paziente, il figlio di una
cinese. Dapprima parve sorpreso di vedermi, ma subito dopo mi sorrise con cordi
alit. Salve, piccola Lucy. Vuoi una tazza di t?
Avevo visto il medico poche volte soltanto, quando, quelle tre o quattro volte a
ll anno si spingeva fino alla Missione, a visitare una bambina o la signorina, e m
i parve molto gentile da parte sua ricordare come mi chiamassi. Facendomi forza
per non protestare nel miglior stile cinese che una ragazza insignificante par m
io non si sarebbe mai sognata di arrecare tale disturbo a un uomo tanto pi anzian
o di lei, mi limitai a dire: Grazie, dottor Langdon. Molto volentieri.
E magari faresti anche andar la bocca, eh?
Temo di non capire mi scusai.
Mangeresti qualcosa? Devo avere degli shaoping da qualche parte. Mi scrut dalla tes
ta ai piedi. Si direbbe che ti farebbe un gran bene mettere qualcosa in pancia. T
ogliti il cappotto e accomodati.
Mi veniva l acquolina in bocca al solo pensiero dei salatini ai semi di sesamo chi
amati shaoping. Presi posto su una di quelle sedie sgangherate mentre il dottor
Langdon preparava il t e gli chiesi se poteva darmi un altro flacone di medicina
per la signorina Prothero. Annu con aria stanca. S, te ne preparer uno, Lucy. Vorrei
poter far qualcosa di pi, ma francamente tutto quello che si pu fare per lei leni
rle in qualche modo il dolore. Fino a quando... Mi guard. Be , fino a quando non inte
rverr la morte. Lo sai anche tu che non ne avr ancora per molto, no?
S, lo so. La cosa mi rattrista molto, ma mi sono ormai assuefatta all idea che dovr c
apitare.
Cielo, la piccola venuta su imbevuta del miglior fanatismo cinese mormor, scuotendo
il capo a disagio. Non capii bene quel che volesse dire, ma sembrava parlare pi
rivolto a se stesso che non a me, e cos pensai che sarebbe stato scortese chieder

e dei chiarimenti.
Era strano vedere un uomo preparare il t, anche se sapevo che il dottor Langdon n
on aveva nessuna donna cui poter affidare queste incombenze. La signorina Prothe
ro mi aveva assicurato che in Inghilterra gli uomini permettevano alle loro mogl
i di mangiare e bere alla loro stessa mensa, e che avevano una sola moglie e nea
nche una concubina. Sapevo che tutto questo doveva rispondere alla pura e sempli
ce verit, ma presentava ai miei occhi un carattere di completa irrealt, che gli co
nferiva un che di fiabesco, avulso dalla vita quotidiana. Il dottor Langdon vers
il t in certe tazze con il manico, ma io me la cavai senza difficolt, perch ero sta
ta abituata ad usarne di simili alla Missione, finch non si erano rotte tutte qua
nte. Dispose tre shaoping su un piattino esortandomi a mangiarli tutti, poi pres
e posto a sua volta su una sedia di bamb, distendendo le gambe.
Come andiamo alla Missione? mi chiese.
Le bambine stanno tutte bene, grazie, dottore.
gi qualcosa. Ma ne hai parecchie a cui badare.
Be ogni tanto mi trovo nelle pesti, per per ora me la sono sempre cavata.
Aggrott la fronte quasi con rabbia. Non dovresti avere quella terribile responsabi
lit sulle tue spalle, piccola. Perch diavolo non ci pensa qualcuno della vostra Mi
ssione?
Sono anni che ormai siamo tagliati fuori da tutti. La signorina si rivolta a pi ri
prese a una Missione di Soochow, ma per ora tutto rimasto come prima.
Continu a sorseggiare il suo t, con lo sguardo perduto nel vuoto. Sembrava essere
piombato in uno stato di profonda prostrazione e quando alla fine riprese a parl
are era come se pensasse ad alta voce. Cina... sempre alle prese con la vita e la
morte. Moltiplica i suoi figli a milioni, quando a milioni muoiono, ma la cosa
accetta, perch non mai stato altrimenti. C qualche pazzo che arriva fin qui illuden
dosi di essere di qualche aiuto. Mi sorrise con aria stanca. Credo di avere salvat
o qualche centinaio di vite.
Una goccia nell oceano. Suppongo che la signorina Prothero abbia salvato qualche c
entinaio di bambine. Le grosse Missioni riescono forse a concludere qualcosa di
pi, ma quel che sta a cuore a loro, soprattutto, riuscire a convertire pi gente po
ssibile e non importa se si lasciano per lo pi convincere in cambio di una mancia
ta di riso... del resto non sar io a biasimarli. Ma tutto quel che facciamo, dico
tutto, non che una goccia nell oceano. Credi che ne valga la pena, Lucy?
Era un po come fare esercizio di conversazione con la signorina, solo che era mol
to pi interessante. Mi sorpresi a riflettere su cose cui prima non avevo mai dest
inato un pensiero. Era eccitante chiarire qual era il mio pensiero e cercare di
esprimerlo in parole.
Non saprei dirle se ne valga la pena, dottor Langdon affermai. Mi difficile afferra
re la situazione cos su larga scala. Voglio dire che per me i milioni di persone
di cui parla non sono una realt, e quelle che ho sott occhio, invece sono solo le b
ambine della Missione. Loro hanno bisogno di qualcuno che si occupi di loro, e c
i sono soltanto io che possa farlo. Loro certo non si sentono come una goccia in
un oceano. Credo che neppure la gente che ha curato lei si sentisse cos.
Il dottor Langdon mi guard incuriosito poi si alz e prese a camminare avanti e ind
ietro per la stanzetta. Non ancora sufficiente sentenzi, accigliato in volto. Comunq
ue sia, in Cina io ci sono venuto di mia spontanea volont, come del resto Victori
a Prothero. Si volse verso di me. Ma e tu, Lucy? Tu non hai avuto altra scelta e s
i dato per scontato che desiderassi restarci. Con tutto il rispetto che ho per V
ictoria Prothero, temo che sia proprio lei la persona da biasimare pi di ogni alt
ra. Io stesso comunque avrei dovuto preoccuparmi di farti rimpatriare ormai da m
olto tempo... Scosse il capo con impazienza. Sei una cittadina inglese e dovresti
essere in Inghilterra a condurre una vita decente, con la possibilit di ricevere
una educazione regolare, anzich sfacchinare come una schiava per tenere in vita u
n pugno di bambine cinesi.
Dovetti guardarlo con aria sgomenta, perch soggiunse: Oh, non dico che non ci si d
ebba preoccupare di loro, ma non sarebbe compito tuo farlo. Se il governo ingles
e desse alle Missioni solo l equivalente di quel che ha speso nella guerra dell Oppi
o, o se solo il governo americano....
Si interruppe con una scrollata di spalle. No, neanche questo esatto. I cinesi pe

r primi rifiuterebbero una soluzione del genere. L imperatrice e la corte Manchu n


on acconsentirebbero mai che noi barbari si venisse a ripulire il paese per loro
, e pu darsi che non abbiano tutti i torti. Ma non basta, Lucy. Ci sono guai in v
ista. Se non per quest anno, per l anno a venire. Ma che stia per scoppiare qualcosa
di grosso certo come il sole. Un giorno o l altro, assai presto, i cinesi non ne
vorranno pi sapere di diavoli stranieri a casa loro, e agiranno di conseguenza. C
ominceranno a volare le teste, allora.
Si ferm, mi si par davanti. Ma io rimasi in silenzio, perch mi stavo sbocconcelland
o l ultimo biscotto, e la signorina Prothero mi aveva sempre proibito di parlare c
on la bocca piena.
Devi tornare in Inghilterra, Lucy fece piano. stata una grande colpa da parte mia n
on averci pensato prima. Devi tornare a casa, piccola.
molto gentile da parte sua, dottore, preoccuparsi di me dissi non appena ebbi tran
gugiato l ultimo boccone. Ma la mia casa per me questa e non ho altra casa dove and
are. Oltretutto, chi si prenderebbe cura delle bambine?
Si soffreg gli occhi. S, capisco che tutt altro che semplice. Ci gi abbastanza fatico
o tirar sera, in genere, che non riusciamo a vedere di tanto cos pi in l del nostro
naso. Ma importante, Lucy. Come scoppia la buriana, sar un disastro. Conosco ben
e questo paese. Conosco Chengfu. E conosco il mandarino Huang Kung. l che freme d
alla voglia di sguinzagliare i suoi soldati contro i diavoli stranieri. Scriver i
o stesso alla tua ambasciata a Pechino e a qualche missione americana. Qualcuno
dovr pure occuparsi delle bambine, perch tu possa rimpatriare.
S, dottor Langdon dissi perch non sarebbe stato educato discutere con un adulto, sop
rattutto con un uomo, ma la sua idea era assolutamente irrealizzabile. Talvolta
mi prendeva uno struggente desiderio di vedere quello strano paese chiamato Ingh
ilterra, che era la mia patria e che Victoria Prothero cos spesso mi aveva descri
tto. Ma sapevo bene che la cosa non si sarebbe mai verificata, e non serviva a n
iente affermare che qualcun altro si sarebbe preso cura delle bambine. Non c era n
essun altro che potesse farlo, se non la sottoscritta.
Mi ero sbocconcellata piano piano i miei shaoping per gustarmeli appieno, e ora
mi innervosiva molto meno la prospettiva di uscire a rubare. Poteva darsi che pr
ima avessi avuto fame, cosa che aveva accentuato la mia ansia.
Pensi di poter tirare avanti un altro mesetto finch io non abbia trovato il modo d
i approdare a qualcosa? stava dicendo il dottor Langdon miscelando vari ingredien
ti in un flacone, in un angolo della stanza.
S, sicuramente, grazie.
Si volse verso di me con un sorriso. Vorrei poterti aiutare con qualche dollaro,
ma ho appena saldato una consegna di medicinali e per dirla come sta sono al ver
de. Penso che la signorina Prothero non si esprima mai cos, comunque quel che vog
lio dire che non ho pi il becco di un quattrino. Mescol il composto con una cannucc
ia di vetro. I miei pazienti sono quasi tutti troppo poveri per pagarmi.
Mi dispiace. Di ricchi non ne ha proprio, dottore?
Diede in una risata che lo fece sembrare di colpo pi giovane e meno stanco. Non ab
bastanza. In genere a venir da me sono quei poveracci che non possono permetters
i un medico cinese. Per loro anche meglio, perch ad andare da un medico cinese c da
ritrovarsi con un ago infilzato da qualche parte anche per un banale mal di sto
maco, se non con un papiro legato attorno alla parte malata, su cui scribacchiat
o qualcosa che dovrebbe cacciare i demoni del sangue, per i malanni pi gravi.
Vers il composto in due flaconi che serr con un tappo.
Eccoti qua, madamigella. Ne ho preparato il doppio del solito, col che dovresti e
ssere definitivamente a posto.
Ebbi un brivido, allarmata. Vuol dire che sar sufficiente questa... alla signorina
Prothero?
Molto probabilmente s. Mi appoggi una mano sulle spalle. Come il dolore aumenta, aume
nta anche tu la dose. Vedrai che i suoi momenti di veglia si faranno sempre pi ra
di, ma non preoccupartene. Tutto quel che possiamo fare, ormai, alleviarle il do
lore. Far un salto alla Missione la settimana prossima, se non avr tue notizie pri
ma.
S, dottore. Anche se gi sapevo che la signorina aveva i giorni contati, mi sconvolge
va pur sempre apprendere con certezza che la fine era prossima. Devo sbrigare una

commissione dissi al dottore. Le dispiace se passo a ritirare la medicina prima d


i andare a casa?
Torna quando vuoi. Caso mai dovessi assentarmi ti lascio i flaconi dalla lavandai
a qui accanto. persona senz altro fidata.
Indossai cappotto e cappello, ringraziai il medico per il t e i biscotti e stavo
per salutarlo con un inchino, quando ricordai le norme di buona creanza inglesi.
Tesi la mano e come me la strinse accennai una riverenza. Il dottore trattenne
la mia manina fra le sue con dolcezza, e nel fissarmi con una strana espressione
, mormor: Mi chiedo se ti rendi conto di essere tanto graziosa, Lucy.
In un primo momento avvampai di vergogna, sicura che s stesse prendendo gioco di
me, ma poi mi avvidi che era serio e mi resi conto che ai diavoli stranieri dove
vano piacere davvero le ragazze con gli occhi tondi, i piedoni, e la pelle bianc
a, perch anche loro erano fatti a quel modo, come me.
un mondo bislacco soggiunse piano. L Inghilterra e l America pullulano a milioni di rag
azze della tua et la cui pi grave preoccupazione riuscire a dar la piega giusta ai
capelli. D un tratto sorrise. Avessi trent anni di meno, sarei disposto a barattare t
utte quante loro, a milioni che siano con una come te, Lucy.
Non ero ben sicura di quel che intendesse con quel discorso sui capelli con la p
iega giusta o del baratto che voleva fare, ma intuii che mi aveva fatto un compl
imento, e me ne rattristai, perch se solo avesse immaginato quel che avevo in men
te di fare, non mi avrebbe pi rispettata e ancora meno si sarebbe lasciato andare
a dei complimenti.
Venti minuti pi tardi costeggiavo i negozi e le baracche degli orefici. Oltre all o
ro, lavoravano anche l argento e facevano commercio di pietre preziose, ma era pro
prio sull oro che io avevo fissato la mente. Passai dapprima in rassegna le varie
vetrine tentando di stabilire quale mi offrisse maggiori prospettive di successo
. Una squadra di ragazzini, gli apprendisti, ci davan dentro con il mantice pres
so le piccole fornaci di mattoni che racchiudevano il crogiuolo. Gli artigiani,
sporti in avanti, spiavano l oro fondersi seguendone i cangiamenti di colore, quan
do non sedevano al loro banco armeggiando di mazza, cesoie, stampi e pinzette di
varia foggia. Monete o oggetti in oro lasciati sbadatamente in vista non ce n era
no.
Imboccai allora il vicolo che correva dietro i negozi. Fossi riuscita a penetrar
e inosservata in qualche retrobottega, avrei potuto trovar qualcosa da rubare. D
i tutti i negozi, solo sei avevano una porta sul dietro, e una prima indagine mi
rivel che una sola non era chiusa a chiave. Era quella dell ultima bottega.
Il cuore mi pulsava sempre pi forte e la paura mi infondeva un senso di nausea, c
he frammista alla cocente vergogna mi mordeva come acido alle budella. Dopo il p
rimo furto, mi ero illusa di poterci fare l abitudine, ma invece ogni volta ero pi
terrificata di prima. Avrei dato non so cosa per girar sui tacchi e tornarmene a
lla Missione. Ma non era possibile, non potevo tornare dalle bambine a mani vuot
e.
A un tratto diedi in uno zompo che non finiva pi come qualcosa di freddo e di umi
do mi sfior la mano. Abbassai lo sguardo per scorgere un cagnone, uno dei tanti r
andagi che pullulavano per Chengfu, lercio ogni dire, le costole prominenti. Con
un sospiro di sollievo, gli allungai quei pochi chicchi di miglio che mi erano
rimasti e lo scacciai con un sussurro. Per alcuni istanti prima di decidermi a d
ischiudere il leggero battente, giunsi le mani strette strette, per frenare il t
remito.
Mi ritrovai in una stanza poco pi grande di un armadio capace. Alle pareti erano
appesi degli attrezzi e il pavimento era ingombro di ogni sorta di cianfrusaglie
; sacchi vuoti, cordame, recipienti di terraglia, pezzi di ferro arrugginito, ma
niente che valesse la pena di prendere. Attraverso una porta dirimpetto, semiap
erta in fessura arrivava il martellio dell orafo.
Richiusi la porta, rifeci il giro all inverso per ritrovarmi sulla strada. In quel
particolare negozio non c era traccia dell apprendista. L orafo era un omone con due
baffoni spioventi. Protetto da un grembiulone di cuoio, stava lavorando una spil
la di filigrana e, frammista ai passanti, lo vidi fissarla con cautela fra le ga
nasce di una morsa di legno per prendere quindi un sottile punteruolo d acciaio. F
u nell esatto istante in cui lui cominci ad usare il punteruolo che io mi sentii pi

zzicare le guance, quasi ogni traccia di sangue mi fosse defluita via, perch all im
provviso mi era venuta una idea.
Sapevo che se avessi indugiato, pensandoci sopra troppo, mi sarebbe scemato ogni
coraggio, cos mi affrettai di gran corsa a ricompiere il giro di prima per imboc
care il vicolo daccapo. Il cane randagio era sempre l. Sussurrai un richiamo, fac
endo schioccare le dita. Lui trotterell subito verso di me, senza dubbio nella sp
eranza di qualche altro chicco di miglio. Lo sospinsi verso la porta del retrobo
ttega, l aprii piano piano, e una volta dentro presi da terra, fra la polvere, un
pezzo di spago. Con varie moine, riuscii a legargliene un capo attorno al collo
in un nodo ben saldo, quindi, attenta a bloccare l altra estremit nel battente rich
iudendo la porta, lo lasciai in quello stanzino poco pi grande di un armadio.
Tornai di corsa verso la vetrina, sulla strada, rallentando l andatura solo quando
fui davanti al negozio, per sostare poi davanti alla bottega successiva, fingen
do di scrutare interessata alcuni pettinini e dei fermagli per capelli in mostra
su un vassoietto presso il banco dell orefice. Con la coda dell occhio seguivo in r
ealt il mio amico baffuto, le orecchie tese al tramestio che mi aspettavo. Ero ce
rta che non sarebbe passato molto tempo prima che il cane che ero riuscita a imp
rigionare nel retrobottega cominciasse, impaurito, ad abbaiare.
L attimo dopo la cosa si verific puntualmente. Dallo stanzino alle spalle dell orafo
si lev d un tratto l uggiolio del cane, frammisto al suo abbaio. L uomo lev il capo perp
lesso, e d un balzo fu in piedi, lanciandosi come una furia nella stanza attigua,
aprendo la porta con una tal foga da far rimbalzare indietro il battente.
Tre zompi, e io fui presso il banco. Abbassai la leva della morsa per liberare l
a spilla d oro, che afferrai al volo. Potevo sentire l uomo sbraitare mentre tentava
di aprire la porta per cacciar via il cane. La spilla serrata in pugno feci per
darmela a gambe. Non c era neanche un passante, nessuno mi aveva vista. Avrei pre
so sulla destra, per allontanarmi dalla strada degli orafi e nascondermi al sicu
ro entro pochi minuti in un dedalo di viuzze.
Ero gi sulla porta che all improvviso mi si par davanti un ragazzotto grassoccio con
un grembiule di cuoio e una ciotola di minestra o stufato che fosse tra le mani
. L apprendista, mandato dal suo padrone a prendere il pranzo, era ritornato nel m
omento sbagliato. Ebbi appena il tempo di cogliere la sua faccia sbalordita, pri
ma di finirci contro. La ciotola gli vol via di mano, ma lui rimase pressoch immob
ile. Io indietreggiai di un passo, persi l equilibrio e finii lunga distesa per te
rra. Andai a battere con il gomito una gamba del tavolo e la spilla mi scapp di m
ano.
Il grassone sgran tanto d occhi e prese a sbraitare: Padrone! Padrone! Al ladro!. Tor
nai ad agguantare la spilla e, di nuovo in piedi, mi lanciai contro il grassone,
per sterzare all ultimo momento e schivare il braccio teso in un goffo gesto di d
ifesa. Un momento ancora e sarei stata fuori dalle loro sgrinfie, ma finii con u
n piede nella poltiglia per terra e slittai all indietro.
Mi giunse il mio gemito soffocato, mentre mi si mozzava il fiato in gola. La spi
lla sempre serrata in pugno, stavo per rimettermi in piedi, quando cal un manone
sulla mia spalla. Con una giravolta, mi ritrovai la faccia furibonda dell uomo inc
ombente su di me. Il ciccione tremava dalla eccitazione e non la smetteva di ber
ciare: Ha preso la spilla, padrone! Ce l ha in mano!.
Senza allentare la presa alla spalla, che era cos forte da farmi quasi urlare dal
male, mi agguant la mano, costringendomi a dischiuderla. Come la spilla cadde a
terra, il ciccione la raccolse.
Ladra! sbrait rabbioso l uomo. Brutta ladra di una diavola straniera! Poi mi sferr un p
gno alla tempia che mi mand rotoloni attraverso il negozio. Andai a picchiar la t
esta contro la parete, e mi sentii scivolar gi con la mente obliterata e la testa
che mi girava all impazzata. Mi sembrava di aver male da tutte le parti, ma quest
o era ancora niente in confronto alla paura che si era impadronita di me. Non pe
rsi completamente conoscenza ma ci fu un attimo in cui pensai che le voci che mi
arrivavano di lontano e la paura e la disperazione facessero parte di un incubo
, dal quale sarei riuscita a sottrarmi con il risveglio se solo ne avessi avuto
la forza.
Fu allora che mi buttarono dell acqua gelida in faccia, e una mano mi abbranc con f
orza per rimettermi in piedi e scuotermi tutta. Aprii gli occhi. Scorsi sopra di

me un poliziotto di Huang Kung e capii che era tutto fin troppo vero. Ero stata
sorpresa a rubare. L orafo farfugliava concitato ed ebbi l impressione che stesse r
ipetendo daccapo la stessa storia, perch il poliziotto lo mise a tacere impazient
e con poche parole secche. Avevano fatto calca nel negozio parecchi passanti e g
li orafi delle altre botteghe, e il ciccione ci godeva un mondo a raccontare a t
utti quanti come mi avesse sorpreso con le mani nel sacco.
Il poliziotto mi rivolse una domanda, ma nello stato di confusione in cui ero an
cora, mi riusc soltanto di scuotere la testa con aria intontita, cercando di farg
li comprendere che non capivo nulla. Mi ritrovai quindi per strada, con il poliz
iotto che mi guidava, serrandomi la spalla con la mano. Cammin facendo, ringhi ra
bbioso la sua ramanzina per la mia malvagit, asserendo che il mandarino Huang Kun
g sapeva come trattare i barbari stranieri che derubavano i figli dell Impero Cele
ste.
Mi doleva la testa e tremavo di paura. Confusamente mi resi conto che quanto ave
va detto il dottor Langdon solo un ora prima era vero. C era un ondata crescente di od
io nei confronti di tutti gli stranieri della citt. Era strano che anche il pi mis
erabile dei cinesi si considerasse superiore al barbaro venuto da un altro paese
quale che fosse. Loro si ritenevano i figli dell Impero Celeste, e l unico popolo c
ivilizzato della terra, e questa sicurezza trascendeva a poco a poco nell odio. Io
non pensavo affatto a me come a una diavola straniera, ma era cos che loro mi co
nsideravano, salvo forse nel mio villaggio, e il poliziotto sembrava ben content
o di portarmi in prigione.
Ci inoltrammo per il dedalo contorto di stradine per arrivare alla fine alle car
ceri, dietro il palazzo di giustizia. Venne chiamato un usciere a redarre un rap
porto completo sul mio atto criminoso, fui quindi consegnata al carceriere, un o
mone tarchiato dalla faccia tonda e due spalle cos. Aveva un cinturone di cuoio c
on delle borchie metalliche. Su una coscia gli pendeva un mazzo di chiavi che ti
ntinnavano ad ogni passo, e dall altra parte una scimitarra nel suo fodero di cuoi
o.
Come si accorse che ero una ragazza, si accalor per alcuni minuti in una animata
discussione con l usciere, perch, a sua detta, con i lavori in corso alla parete oc
cidentale, non c era pi posto nella sezione femminile. Alla fine fui portata fuori
dalla stanza in cui si trovava l usciere, e gi per alcuni gradini in un largo corri
doio pavimentato a lastroni di pietra. Le lampade erano spente e c era un buio pes
to. Lungo tutta una parete si aprivano delle inferriate. Quella era la sezione d
el carcere riservata agli uomini, e li potevo scorgere dietro le sbarre raggrupp
ati anche in parecchi per cella. Ce n erano certi che si lamentavano, altri che st
avano tranquilli e altri ancora erano intenti in certi loro giochi d azzardo con d
elle pagliuzze o dei fili di cotone. Non ne fui sorpresa. Un cinese sarebbe stat
o capace di lanciarsi in un gioco d azzardo persino sul letto di morte. Sembravano
averlo nel sangue.
Le celle erano separate a due a due da pareti in muratura, con ogni coppia di ce
lle suddivisa a met da una inferriata che correva da terra fino al soffitto. Alcu
ni prigionieri giocavano fra di loro attraverso le sbarre, e mi stavo domandando
vagamente cosa mai si giocassero, quando sentii tintinnare dei quattrini. Compr
esi allora che non si veniva spogliati del proprio denaro in carcere. Non avrebb
e potuto essere altrimenti. In tal modo chi se lo poteva permettere si assicurav
a un trattamento migliore con qualche quattrino di mancia. Quella delle mance er
a una abitudine antica e ben radicata in Cina.
In fondo al corridoio si apriva una ultima coppia di celle, piuttosto piccole qu
este. Il secondino dischiuse la porta della seconda, mi sospinse dentro e torn a
far girare la chiave nella toppa per allontanarsi subito dopo lungo il corridoio
mugolando fra s irritato. Senza dubbio ero un prigioniero di scarso interesse. L
ui avrebbe preferito un uomo, fornito di qualche quattrino da dargli in mancia i
n cambio di un po di cibo se non addirittura di una tazza di vino.
Nella cella non c era null altro che uno sgabello, un pagliericcio lercio, e una sec
chia. Mi lasciai cadere sullo sgabello cercando di non pensare assolutamente a n
iente, ma venivo di continuo ripresa dalla disperazione. Come se la sarebbe cava
ta Yu-lan alla Missione? Si sarebbe ricordata delle istruzioni che le avevo impa
rtito? Come si sarebbe comportata una volta che avesse finito la medicina della

signorina Prodiero? Poteva passare anche parecchi giorni prima che il mandarino
si decidesse a celebrare il mio processo. Naturalmente sarei stata giudicata col
pevole. Sarei stata quindi picchiata. O molto peggio...
Fui scossa da un tremito. Poteva condannarmi all amputazione di una mano. Al villa
ggio c era un vecchio mutilato a quel modo. Per il panico mi si serr la gola come p
er la nausea. Una volta superato anche quel momento, come me la sarei cavata all
a Missione? Gi prima, a volte, avevo conosciuto la disperazione, ma monca di una
mano, tutto si sarebbe fatto pi difficile.
Una voce farfugli qualche parola confusa in cattivo cinese. Alzai lo sguardo e vi
di che c era una figura d uomo, ora, ritta in piedi presso le sbarre di separazione
fra una cella e l altra. Alla fioca luce spiovente dalla finestrella alta nella pa
rete, riuscii a scorgerne il volto e per poco non balzai su come una molla. Non
avevo mai visto quell uomo prima di allora, ma nonostante la peluria che gli velav
a il mento non rasato da almeno un paio di giorni, lo riconobbi. Quello era il v
olto schizzato con pochi tocchi sicuri da Robert Falcon con il carbone sul muro
della Missione. Quello era l uomo pericoloso da cui mi aveva messa in guardia.
Era poco pi alto di Robert Falcon, ma un poco pi asciutto. Aveva i capelli neri e
ricciuti. La sua espressione era assai diversa da quella dello schizzo, perch non
sorrideva, ma non c era possibilit di errore, davanti a quegli occhi, al viso affi
lato, alla linea del mento. Portava degli smilzi pantaloni da cavallerizzo infil
ati in stivali di cuoio, e un caldo giaccone di agnello.
Mi alzai, facendomi presso l inferriata e intanto mi tolsi il cappello di testa. Bu
ona sera, signore salutai con voce rotta dall emozione.
Lo colsi di sorpresa, e la qualcosa apparentemente doveva piacergli, perch immedi
atamente gli risero gli occhi e un angolo della bocca gli si sollev in un sorriso
, e allora fu assolutamente identico allo schizzo.
Cielo, una ragazza... e inglese! fece con voce profonda e strascicata. Cosa diavolo
ci fai vestita a questo modo e per di pi in prigione?
Sono sempre vestita cos, signore. Abito qui. Voglio dire, in un villaggio non lont
ano da qui. Mi sentii avvampare. E sono in prigione perch ho tentato di rubare una
spilla d oro e mi sono fatta prendere.
Diede in una breve risata. Bella scalogna. Anche se non t avrei presa per una che e
sce pazza per i gioielli.
Ed cos infatti. Non l ho rubata per adornarmene, signore.
No? I suoi occhi e la sua voce si prendevano gioco di me. Cosa mi racconti, allora?
Fui presa dalla confusione. In che senso, signore?
Nel senso che vorrei tu mi spiegassi perch hai rubato la spilla.
Ah. Perch ho un certo numero di bambine alla Missione, e siamo rimaste senza soldi
, con nulla da mangiare. La confraternita dei mendicanti me le ha suonate quando
ho cercato di elemosinare. Cos non mi restava altro da fare che rubare.
Allung il braccio e per un momento fui paralizzata dalla paura, ma lui si limit ad
afferrarmi con dolcezza il mento fra le mani, obbligandomi a sollevare la testa
in modo che la luce mi ricadesse sul viso. Avrei potuto contare comoda fino a t
renta nel tempo che dur il suo scrutinio. Dopo il primo momento di sorpresa, non
ebbi pi paura e riuscii a sostenere il suo sguardo.
Riconosco da lontano un miglio un briccone come me, quando me ne capita uno sott oc
chio, e tu non lo sei dichiar alla fine con buon umore. Accetta le mie scuse, madam
igella?
Era strano ricevere delle scuse da un uomo di anni e anni maggiore ed essere chi
amata madamigella, e tutto quel che riuscii a fare fu di accennare di s con il ca
po, troppo imbarazzata per riuscire a ritrovare la parola. Lui abbass il braccio.
la prima voce inglese che sento da un po di tempo in qua, ed un bel sollievo. Tra
scina il tuo sgabello presso l inferriata e resta a chiacchierare un poco con me.
Vuoi?
Certo, signore, ma non me la cavo granch bene nell arte della conversazione, stando
almeno alla signorina Prothero.
Non credo che la tua signorina Prothero, chiunque essa sia, riterrebbe me molto p
i brillante in questa arte cortese afferm con solennit. Col che facciamo il paio. And
prendersi il suo sgabello e io feci altrettanto e sedemmo uno dirimpetto all altr
o nella crescente oscurit. La situazione aveva un che di assoluta irrealt e prefer

ivo che rimanesse cos, perch quella sensazione che avevo di muovermi come in un so
gno era molto meno spaventosa della realt.
Sar meglio che ci presentiamo osserv. Sono Nicholas Sabine, di incerta professione e
senza fissa dimora.
Io sono Lucy Waring e abito alla Missione di Tsin Kai-feng.
Piacere, signorina Waring.
Piacere, signore.
Ci stringemmo la mano cerimoniosamente attraverso le sbarre. Che argomento di con
versazione preferisce, signore? chiesi io.
Vediamo un po . Si soffreg il mento con aria pensosa. Potremmo cominciare magari con t
e, Lucy. Posso chiamarti per nome?
Oh, s... certo. Anzi.
Grazie. Bene, allora. Raccontami di te, Lucy, della tua signorina Prothero e dell
a Missione.
Questo mi rendeva tutto pi facile. Avevo temuto che volesse parlare di Shakespear
e o di Jane Austen. Presi a raccontargli la storia della mia vita per sommi capi
, ma lui mi interrompeva di continuo con delle domande e mi ci volle quasi un ora
per arrivare fino in fondo. Alla fine rimase a lungo in silenzio, lo sguardo fis
so a terra, il mento sulla mano. Avrei preferito che dicesse qualcosa, perch nel
silenzio tornava ad angosciarmi il pensiero di Yu-lan e delle bambine e della po
vera signorina Prothero e di quel che poteva succedere.
Spero che non sia scortese da parte mia porle questa domanda, signore, ma posso c
hiederle come mai finito in prigione? domandai.
Uhm? mormor. Sembrava che i suoi pensieri fossero altrove. Ah, s. Sono venuto in Cina
sulle tracce di una certa cosa e nel tentare di rintracciarla, ho commesso una
terribile infrazione. Ho arrecato grande offesa al mandarino Huang Kung. Ma non
pensiamo a me. Volse il capo a guardarmi, anche se in quell oscurit pressoch completa
non riuscivamo a distinguerci che a fatica l un l altro. La tua signorina Prothero h
a i giorni contati. Le bambine saranno ridotte ben presto alla fame. E tu sei qu
i, in prigione. Come andr a finire?
Quel che spero di essere processata gi domani per essere condannata soltanto alla
fustigazione. Ma... Mi accorgevo che la voce mi si incrinava, per quanti sforzi f
acessi per tenerla ben ferma. La mia paura che mi taglino la mano.
Anche nella semioscurit potei cogliere l improvviso bagliore di cui gli si accesero
gli occhi. Ora non rideva pi, ma nel suo sguardo era rimasto quel che di satanic
o che vi albeggiava. Mi sentii rizzare i capelli sulla nuca; Robert Falcon aveva
affermato che Nicholas Sabine era pericoloso. Ora sapevo che era vero. Persino
l, rinchiuso tra le sbarre di una prigione, fra solide mura di pietra, lo era e q
uesto non so che di minaccioso sembrava addirittura irradiare da lui.
Amici non ne hai? chiese, parlando con voce pacata. Qualcuno che possa aiutarti.
Ci sarebbe il dottor Langdon, ma, per dirla come lui, non ha il becco di un quatt
rino.
E mettiamo che non gli mancassero le disponibilit finanziarie. Cosa potrebbe fare?
Be , intanto potrebbe andare dall orafo a pagargli la spilla due volte tanto il suo v
alore, perch dichiari di essersi sbagliato e ritragga la sua accusa. Si dovrebbe
dar qualcosa all usciere perch distrugga il verbale, e al carceriere, perch dimentic
hi di avermi mai vista. Ah, dimenticavo il poliziotto. Non mi sembra di aver sco
rdato nessuno.
Parve rinfrancato. cos che vanno le cose da queste parti?
S, signore. Salvo che alla Missione. La signorina Prothero ha sempre sostenuto che
le mance rovinano il carattere. Del resto quattrini da distribuire in mance non
ne abbiamo neanche mai avuti.
Quanto occorrerebbe al tuo amico dottor Langdon per tirarti fuori di qui?
Ci pensai sopra un po . Credo che gli occorrerebbero tre sovrane per l orafo, una per
il poliziotto, una per l usciere e una mezza sovrana per il carceriere. Chiusi gli
occhi, all improvviso esausta. Era assurdo dilungarsi in quei discorsi quasi ci f
osse una speranza che intervenisse qualcuno con l enorme somma di denaro necessari
a a salvarmi.
Facciamo cifra tonda e sono sei sovrane disse.
Aprii gli occhi in tempo per vederlo infilarsi una mano nello stivale e trarne u

n oggetto che assomigliava a un tozzo bastoncino tondo. Poi mi resi conto che er
a invece un cilindro in cuoio della grossezza di un dito. Ne svit il tappo ad una
estremit e l attimo dopo gli brillavano delle monete d oro nel palmo della mano.
Emisi un soffocato grido di sorpresa e dovetti sgranare tanto d occhi, fissandoli,
pi tondi e brutti che mai, su di lui che contava parecchie sovrane tornando poi
a far scivolare il resto nello strano borsellino, che pareva stipato di monete f
ino all orlo e in questo caso non dovevano essercene sicuramente dentro meno di ce
nto.
Col che abbiamo una mezza sovrana in pi per persuadere il carceriere a mandare a c
hiamare il tuo amico dottor Langdon esclam.
Fissai le sei monete d oro che teneva in palmo. No, non pu fare una cosa del genere!
affermai con voce mozza. Io... io non so perch lei sia stato imprigionato, signore
, ma se ha arrecato offesa al mandarino non c da scherzare e questi soldi occorrer
anno tutti a lei.
Fossero anche dieci volte tanto non basterebbero ancora a far cambiare opinione a
Huang Kung. Diede in una improvvisa risata. Ha dei progetti particolari sul sotto
scritto. Me ne ha parlato quando sono stato portato al suo cospetto, un paio di
giorni fa. Su, Lucy, chiama il carceriere per queste trattative.
Non ebbi neanche il tempo di replicare qualcosa che arriv dal corridoio uno scalp
iccio di piedi e una luce gialla ruppe l oscurit. Il tintinnio di chiavi ci preannu
nci che era in arrivo il carceriere. Nicholas Sabine mi spinse in mano una delle
sovrane, mormorando: Dagli questa, tanto per cominciare. Il resto me lo tengo io
per ora, caso mai gli venisse in mente di perquisirti.
Lo scalpiccio si fece pi vicino e apparve il carceriere con una lampada ad olio.
Non era solo. Lo seguiva dappresso il dottor Langdon, il volto disfatto dalla st
anchezza. Il carceriere appese la lampada a un gancio. Eccola disse. Potete parlarl
e per alcuni minuti. Lanci in alto una monetina per riafferrarla al volo, sput disg
ustato per terra, e si allontan.
Il dottor Langdon si avvicin all inferriata che fungeva da porta; aveva il fiato gr
osso, come se avesse corso. Cielo, ma allora vero. Sono uscito a cercarti quando
non ti ho vista passare a ritirare la medicina. Si asciug il sudore dalla fronte. M
i hanno detto che una diavola straniera era stata sorpresa a rubare nella strada
degli orafi. Oh, Lucy, cosa ha mai fatto, bambina?
Rimasi ammutolita dalla vergogna. Il medico appoggi il capo alle sbarre, chiudend
o per un minuto gli occhi, per riprendere subito dopo: Cielo... Cielo!. La sua voc
e non era che un lamento disperato, e compresi che stava pensando a quel che pot
eva capitarmi. Dalla cella attigua si lev la voce di Nicholas Sabine. Hai risparmi
ato mezza sovrana e seccature a non finire. Presentami al tuo amico.
Credo che il dottor Langdon fosse troppo preoccupato per me per mostrarsi sorpre
so pi di tanto nello scoprire un inglese nella cella vicina, ma non avrei dimenti
cato tanto facilmente l espressione che ebbe quando Nicholas Sabine gli ficc una so
vrana in mano. Nelle settimane e nei mesi a venire erano in serbo per me eventi
sorprendenti. Eventi che i pi avrebbero considerato alla stregua di una vera e pr
opria fortuna, ma che ai miei occhi sarebbero parsi ben pi ardui e spaventosi di
qualsiasi avvenimento passato; allora mi capit spesso di ripensare al dottor Lang
don, e fu sempre cos che me lo ricordai, con il volto stanco e teso che all improvv
iso si spianava sollevato, perch gli davano il denaro che mi avrebbe salvata.
Non ho parole per ringraziarla mormor rivolto all inglese.
Al diavolo con i ringraziamenti ringhi Nicholas Sabine. A quanto mi si dice lei suo
amico. Perch non l ha aiutata prima che fosse costretta a rubare. E gli altri europ
ei di qui cosa fanno? E il mio ambasciatore, o il suo? Questa povera scimmietta
sola al mondo con un branco di bambine e una donna con il piede nella fossa sull
e spalle. Rischia di perdere una mano... Una mano, dannazione... giusto per sfam
arle qualche giorno soltanto, e nessuno che se ne preoccupi!
Io s afferm il dottore con una voce stanca che pure non portava alcuna traccia di ri
sentimento. Ho avuto la colpa di non capire come stessero realmente le cose, ma p
osso assicurarle che me ne preoccupo.
Se cos, come mai era all oscuro di tutto?
Non ne ho mai fatto parola con il dottor Langdon. Non ne ho fatto parola con ness
uno, signore mi affrettai a intervenire io.

Il dottor Langdon scosse la testa e sorrise mesto. Non difendermi, Lucy. Si volse
verso Nicholas Sabine. giovane lei e non conosce la Cina. Non sa quel che riesce
a fare degli individui. Quando ve li vedete morire attorno a milioni ogni anno,
diventate insensibile a tutto. Non dovrebbe essere cos, e invece lo . Ho commesso
i miei errori, riguardo a Lucy, ma star attento a non sbagliare di nuovo in futur
o. Far in modo che possa lasciare questo paese per ritornarsene in Inghilterra. N
on so ancora come far, ma fosse l ultima azione che dovessi compiere, ci riuscir.
Veda di farla uscire di prigione, intanto fece secco Nicholas Sabine. La piccola di
ce che se va dall orefice...
Il dottor Langdon lo zitt con un impaziente cenno di mano. Non deve venirmi a dire
lei quel che va fatto, giovanotto. Abito qui da anni, da prima ancora che Lucy
venisse al mondo, e so bene quali sono le mani da ungere.
Meglio cos. Si volse a sbirciar fuori della finestrella. Nel minuscolo riquadro di
cielo comparivano allora le prime stelle. Si sta facendo tardi disse. Pensa di rius
cire a sistemare tutto questa sera?
Non si preoccupi. Diede una pacca alla tasca dove aveva infilato le sovrane. Quando
parlano queste, per un cinese non mai ora di andare a letto. Fece per andarsene,
ma ebbe un ripensamento: ritorn indietro e scrut prima l uno e poi l altro di noi att
raverso le sbarre. Sono certo che Lucy penser a ringraziarla, ma volevo dirle che
anch io le sono molto grato, signore. L ultimo mezzo dollaro di cui disponessi l ho al
lungato al carceriere per riuscire ad entrare. Non fosse per la sua generosit sar
ei stato io stesso obbligato a rubare, avessi voluto ungere qualcuno. E non pens
o di esserci tagliato.
Si allontan lungo il corridoio, chiamando il carceriere con il tono sicuro di chi
ha il denaro dalla sua. Mossi verso l inferriata di separazione fra le due celle.
Vorrei solo poterla ringraziare nel modo giusto, signore. Ma non credo che esista
no parole sufficienti.
Tutt a un tratto scoppiai in lacrime. Mi morsicai le labbra per attutire i singhio
zzi, ma lui dovette lo stesso sentirmi, perch stese un braccio a prendermi la man
o. Le signore d abitudine si mettono a frignare quando qualcosa non va. Tu invece t
i metti a piangere adesso che tutto sta per appianarsi.
Io... io sono terribilmente dispiaciuta, signore balbettai. In genere non mi capita
mai di piangere.
C poco da stupirsene, se ti fai venire le lacrime agli occhi solo quando hai la sor
te dalla tua comment laconico. Perch non si direbbe che ti sia capitato spesso. Qua,
il mio fazzoletto pi grande del tuo, e ne ho un altro di scorta.
Grazie, signore. Presi il riquadro di lino che mi veniva teso attraverso le sbarre
. Lei... lei pensa davvero che io sembri una scimmietta?
Per un momento non rispose, poi mi sgran gli occhi addosso. Una cosa?
Una scimmietta.
E chi te l ha mai detto?
Lei signore. Poco fa.
Davvero? Come avr fatto mai a dire qualcosa di tanto ridicolo.
Non saprei, signore.
Be , chiss dove avevo la mente, quando l ho detto. Stavo pensando ad altro... a Huang
Kung. Quello s che una scimmia nata e sputata se mai ce n una. Non ti sarai messa a
piangere per questo, Lucy?
No, signore. Non credo, almeno... Ma ora che me lo domanda, non ne sono pi cos cert
a.
Rise. Lucy, sei trasparente come l acqua e non c traccia di ambiguit in te. Eppure, ha
i un che di misterioso ai miei occhi. Di sibillino. Sei un enigma... che vorrei
risolvere.
Non mi sento affatto sibillina.
Gi, lo credo. Ci pens sopra qualche minuto e poi mi scrut con un mezzo sorriso. A dir
la verit sono arrivato fin qui proprio per sciogliere un enigma. Stammi attenta,
Lucy. Credo che dopo la serie di emozioni da cui ero stata bombardata quel giorno
, niente pi potesse sorprendermi e cos rimasi a fissarlo imbambolata fra le sbarre
, mentre lui mi recitava quei versi che mi aspettavo.
Sovra il coltello torto

gigante s alza in un fiorir dell orto


della fortuna il tempio.
Di l del riverso dorato mondo
con il celestial giovine orso
gli immuti occhi di tigre hanno posto.
Mentre lui parlava io stavo cercando di decidere se dirgli o meno del mio incont
ro con Robert Falcon, del giorno precedente, precisando che mi era gi stato recit
ato quello strano indovinello, ma non riuscii ad arrivarne ad una e se tacqui fu
solo perch ero troppo stanca per dilungarmi in spiegazioni.
Allora? Sono solo dei versi senza n capo n coda per te?
Quando feci di s con il capo, si strinse nelle spalle e si pass una mano fra i cap
elli. Forse proprio quel che sono esattamente: dei versi senza n capo n coda. Comun
que sia, il fatto certo che Nick Sabine ha rischiato una volta di troppo. Mi lasc
i andare la mano e scrut il cielo attraverso la finestrella. Ci metter un po il tuo a
mico a sistemare ogni cosa. Faresti bene a cercare di dormire, Lucy. Io mi sono
stancato di parlare. C una certa cosa su cui vorrei riflettere. Si allontan dall infer
riata e and a distendersi sul suo pagliericcio. Io mossi verso il mio, ben sapend
o che nonostante la stanchezza non sarei riuscita a prender sonno. Ero troppo in
ansia per il ritorno del dottor Langdon. Lunga distesa, mi chiesi cosa mai aves
se voluto dire Nicholas Sabine asserendo che aveva rischiato una volta di troppo
. Ora che ci pensavo, le parole avevano un suono minaccioso. Non sapevo esattame
nte perch fosse finito in prigione, ma se aveva offeso in qualche modo il mandari
no Huang Kung, si trovava in una situazione orrenda, ben peggiore della mia. Ad
un tratto fui colpita dal mio egoismo. Non mi ero quasi data pensiero di quel ch
e poteva essere in serbo per Nicholas Sabine. Eppure ne poteva andare della sua
stessa vita.
Provai un moto di vergogna e fu allora che dovetti addormentarmi, perch tutto que
l che ricordo la voce che mi chiamava. Lucy! Lucy! Non Lu-tsi, ma Lucy, alla manie
ra dei diavoli stranieri. Sollevai perplessa il capo chiedendomi dove fossi. Poi
, mi ritorn ogni cosa alla mente come ormai desta vidi l ombra dell inferriata allung
arsi nella cella.
Nicholas Sabine era accovacciato oltre le sbarre e ripeteva il mio nome in un su
ssurro imperioso. Andai a mettermi dirimpetto a lui, accosciata, soffregandomi g
li occhi.
Sei sveglia, Lucy? mi chiese. Del tutto sveglia?
S, signore.
Bene stammi attenta, allora. Di che religione sei?
Anglicana. Come la signorina Prothero.
Gi. E non c un ministro di questa chiesa a Chengfu?
No, non pi dopo che la Missione stata chiusa qualche anno fa. Ma no, aspetti. C il v
ecchio Tattersall. Lui rimasto e credo che sia ancora al mondo. Aveva una chiese
tta da queste parti, che stata bruciata anni fa durante una sommossa. Ma lui non
ha voluto saperne di andarsene. Il dottor Langdon sicuramente lo conoscer.
Benissimo. Quanti anni hai, Lucy?
Diciassette e mezzo.
la signorina Prothero la tua tutrice?
No, a dir la verit non ho nessuno.
Si soffreg il mento irsuto e gli riconobbi negli occhi la sua risata beffarda, qu
ando disse: Lucy, saresti disposta a far qualcosa per me?.
S, signore. Non penso di poterla mai ripagare di quel che ha fatto per me, ma sono
disposta a tutto.
Stese la mano attraverso le sbarre a prendermi le mani con dolcezza.
In tal caso... Non lasciarti prendere per dalla paura e vedi di non scandalizzarti
, perch non ce n davvero motivo, Lucy. Quel che ti chiederei di fare per me, , sempr
e che sia fattibile, di sposarmi. Vorrei che ci sposassimo questa notte stessa.
Terzo Capitolo

Ero attonita e nonostante il gelo della cella mi sentivo le guance in fiamme, pe


rch pensavo che si prendesse gioco di me. Ma poi mi resi conto che era assolutame
nte serio in volto e allora non capii pi niente del tutto. Erano almeno dieci gli
interrogativi che mi si affollavano alla mente. Scelsi il pi stupido e balbettai
:
Ma due possono sposarsi anche in prigione?
Sempre accovacciato dall altra parte delle sbarre, con le mie mani nella sua, Nich
olas Sabine scoppi in una risata. Mi rendo conto che d abitudine non si fa, ma non c n
essuna legge che lo proibisca, Lucy.
Mi girava pi che mai la testa. Ma perch, signore? gli chiesi. Voglio dire, perch un ge
ntiluomo inglese par suo potrebbe mai voler sposare una ragazzina come me, conos
ciuta in galera, e di cui ignora tutto?
Credo di aver appreso un bel po sul tuo conto in questo frattempo, Lucy Waring mi f
ece osservare lui. Ma non questo comunque che importa. Dispongo di alcune proprie
t e il momento che avr una moglie, le erediter lei. Finirebbero altrimenti nelle ma
ni di qualcuno che mi nemico e non potrei fare niente per prevenirlo.
Mi riusciva difficile riordinare i pensieri. Ma solo in caso lei dovesse morire,
sua moglie erediterebbe balbettai. Inoltre, fossi anche d accordo sono certa che il
vecchio Tattersall non potrebbe venir qui a sposarci questa notte stessa. Ci son
o le varie pratiche da espletare e... tutto insomma conclusi con voce lamentosa.
In un paese come questo potr avvalersi senz altro di una procedura di emergenza, Luc
y. Pu sposarci con una prassi speciale.
Ma non credo che consideri in qualche modo urgente unirci in matrimonio, signore.
Ci risponder di aspettare fino a che lei sia uscito di prigione.
Nicholas Sabine esit per dire poi, un po col tono di chi se ne scusa: Il fatto che
io di qui non uscir per niente. Il nostro matrimonio a dir tanto durer ventiquattr
o ore.
Balzai su, presa da un senso di crescente orrore via via che mi si chiariva il s
ignificato delle sue parole. per questo che vuole avere una moglie che erediti qu
el che c ? mormorai. Perch lei... lei sar condannato a morte.
Buona, Lucy. La stretta della sua mano si fece pi forte attorno alle mie dita, quas
i volesse frenarne il tremito. Temo che sia cos. Devi sapere che alcuni giorni or
sono ho commesso un terribile errore, anche se al momento non me ne sono reso co
nto. Nel tentativo di rintracciare una certa cosa nascosta molto tempo fa, ho me
sso sottosopra quel che io ritenevo un piccolo tempio e che era invece una tomba
.
Lo fissai, gli occhi sgranati, mentre sentivo il sangue defluirmi dal volto. Ma l
a cosa peggiore che potesse mai fare, signore. Lei ha dissacrato quella tomba. I
cinesi hanno una venerazione per i loro antenati e le tombe sono sacre.
Me ne sono reso ben conto. I soldati me l hanno chiarito molto bene.
Soldati?
Questa particolare tomba sorge in un boschetto in cima alla collina a sud della c
itt, e sono stato sorpreso sul fatto da alcuni soldati.
Era la tomba di una famiglia povera? mi affrettai a chiedere io. Se sono molto pove
ri e versa una congrua cifra di denaro al mandarino Huang Kung...
Eh, accidenti, proprio questo il guaio proruppe con un sorriso, tentennando la tes
ta in uno sberleffo ironico. Non va a saltar fuori che proprio la tomba di famigl
ia di Huang Kung? Scalogna bella e buona, no?
Fui presa da un tremito, domandandomi se era pazzo a parlare con tanta leggerezz
a di quel che era successo, ma poi ricordai che la signorina Prothero mi aveva a
vvisata che gli inglesi a volte sanno essere molto strani. Erano pronti a buttar
si nelle imprese pi spericolate giusto per scommessa o per il gusto della cosa in
s, e consideravano poco raffinato prendere troppo sul serio un pericolo. Non app
ena riuscii a racimolare un po meglio le idee dissi: Deve mettersi in contatto con
il suo ambasciatore a Pechino, signore. Questi potr inoltrare una petizione all im
peratrice, e se l imperatrice interdice qualsiasi rappresaglia nei suoi confronti
al mandarino Huang Kung, lei sar salvo.
Non servirebbe a niente, Lucy. Non si arrischier di certo a mandare pubblicamente
al capestro un diavolo straniero. Me l ha confessato lui stesso. Ufficialmente sar

trucidato dai briganti. Nicholas Sabine dava l impressione di vere la mente altrove
, mentre parlava. Prima che avessi la possibilit di dire una sola parola ancora,
arrivarono dei passi dal corridoio e come fummo in piedi, ci trovammo davanti il
dottor Langdon. Sembrava esausto ma sorrideva. Gli trotterellava appresso il ca
rceriere in un tintinnio di chiavi, e tutto il buon malumore se ne era andato pe
r lasciargli una grande loquacit. Un pezzo d oro aveva determinato quel cambiamento
repentino.
Tutto a posto ci inform il dottor Langdon con un sospiro di sollievo. Sei libera, Lu
cy. Sbirci attraverso le sbarre. Non so come ringraziarla, giovanotto.
Ho suggerito a Lucy un modo per ripagarmi fece Nicholas Sabine con vivacit. Avrebbe
un minuto di tempo per parlarne, dottore?
Il dottor Langdon parve perplesso, poi si strinse nelle spalle. S, certo mormor. Il
carceriere mi apr la cella e non appena fui fuori gli dissi in cinese: Sarebbe est
remamente cortese da parte sua, onorevole signore, permetterci di intrattenerci
alcuni minuti con il diavolo straniero.
Credo che doveva aver ricevuto una intera sovrana, perch rispose tutto sorrisi: Qu
anto volete. Ma tutti i discorsi di questo mondo non potranno aiutarlo. Non bast
erebbe neanche tutto l oro di Chengfu. Ha arrecato offesa ai nobili antenati di Hu
ang Kung. Si pass il pollice da una parte all altra della gola sghignazzando, per po
i allontanarsi lungo il corridoio.
Di che cosa si tratta, Lucy? mi chiese il dottor Langdon.
Mi feci vicina a lui, ritto presso la cella di Nicholas Sabine e mi soffregai la
fronte, mentre cercavo il modo di spiegargli la cosa in poche parole. Cominciav
o ad essere molto stanca e mi sembrava di muovermi in un sogno. Questo signore vo
rrebbe sposarmi questa notte dissi.
Il dottor Langdon sbatt gli occhi, quindi fiss lo sguardo su Nicholas Sabine, oltr
e le sbarre. impazzito?
No, dottore. tutto molto semplice. Ho circa ventiquattro ore di vita e per import
anti ragioni personali prima di morire desidero contrarre regolare matrimonio. A
d una prima valutazione, Lucy sembra essere l unica candidata, ma sono aperto a qu
alsiasi altra sua eventuale proposta.
Ventiquattro ore di vita? ripet lentamente il dottor Langdon. Sar bene che mi fornisc
a qualche altra spiegazione.
Nicholas Sabine ripet per sommi capi quel che aveva appena raccontato a me. Quand
o disse di come avesse dissacrato la tomba degli antenati di Huang Kung, vidi il
dottor Langdon contrarre il viso in una smorfia di raccapriccio e scuotere disp
erato la testa.
Cielo, ragazzo mio mormor alla fine non avrebbe potuto scegliersi un nemico peggiore
in tutta la Cina. Huang Kung ci detesta.
L ha chiarito senza ombra di dubbio, soffermandosi sui dettagli della mia dipartita
con gran diletto convenne calmo Nicholas Sabine. Visto che per me non c niente da f
are, voglio sposare Lucy questa notte stessa. Pensa di potermi dare una mano a c
ombinare la cosa?
Il dottor Langdon si asciug il volto in un fazzoletto che si era tolto di tasca. N
on mi piace questa storia proruppe a un tratto. Dannazione, Sabine, Lucy ha solo d
iciassette anni.
E cosa diavolo c entra? Sar ben presto vedova. L unica differenza per lei che diventer
la mia erede, che poi tutto quel che mi interessa. Ah, un altra cosa. Ho ancora un
centinaio di sovrane e passa. Gliene occorreranno un po per combinare il matrimo
nio, ma anche cos non dovrebbero restarne molto meno di cento. Queste costituiran
no il mio regalo di nozze per Lucy. Dovrebbero bastarle a riempir la pancia per
un po a quella masnada di povere tapine.
In ogni altro momento sarei stata presa da una esaltazione oltre misura al pensi
ero di una cos grande fortuna, che mi avrebbe consentito di mantenere me e le bam
bine e l intera Missione per non so quanto tempo; ed invece non provavo alcuna ecc
itazione. Mi sentivo intirizzita e intorpidita e prossima alle lacrime come d abit
udine mi capitava solo quando ero felice. Il dottor Langdon continu a soffregarsi
il mento con aria preoccupata. E allora, Lucy? chiese alla fine.
Me ne rimasi zitta a lungo ma nessuno dei due uomini mi esort in nessun modo. Sem
bravano capire che stavo cercando di chiarire a me stessa la situazione, e seppe

ro aspettare. Mi era difficile mettere ordine nei miei pensieri, soprattutto qua
ndo lo sguardo cadeva su Nicholas Sabine e orrendo si affacciava il pensiero che
ben presto sarebbe stato annientato con efferata crudelt da Huang Kung. Fui assa
lita da una insopportabile angoscia. Chiusi gli occhi e tentai di nuovo di mette
re ordine nei miei pensieri. Dovevo un enorme debito di gratitudine a quest uomo.
Mi aveva indicato il modo di ripagarlo e non mi sarebbe costato niente fare quel
che mi chiedeva. Al contrario, la cosa avrebbe comportato grandi vantaggi per m
e. Per mesi e mesi a venire, forse per almeno cinque anni e anche di pi non sarei
pi stata angariata dal tormentoso pensiero di destarmi all alba per chiedermi come
avrei mai potuto sfamare le bambine.
Avevo letto sul libro di preghiere della signorina Prothero le pagine riguardant
i la cerimonia nuziale e ricordai i voti che avrei dovuto pronunciare, prometten
do di onorare e di amare Nicholas Sabine fino a quando la morte non ci avesse se
parati. Avrei mentito, ma non per molto. Di nuovo fui colta da un tremito.
Se vuole sposarmi, io ci sto.
Grazie, Lucy rispose lui compito. Te ne sono molto grato. Si volse verso il dottor L
angdon. Si pu fare? Lucy mi parlava di un certo pastore di nome Tattersall.
S, l ho in cura io e direi che la sua sola speranza, soprattutto perch con l et si ri
trullito mica male. Dubito che capir qualcosa di quel che sta succedendo e del pe
rch.
Ma ci sposer?
Credo di poterlo persuadere.
Deve essere fatto tutto in piena regola, dottore, consenso, certificati, e via di
cendo. Tutto quel che ci vuole.
Non che me ne intenda molto di queste cose, ma pu darsi che la fortuna sia dalla s
ua. Ho dovuto scartabellare fra le carte sulla sua scrivania alcuni mesi fa, qua
ndo stato malato e aveva una pletora di moduli e certificati vari per ogni eveni
enza.
Piacevole aver la fortuna dalla propria una volta tanto comment con aria grave Nich
olas Sabine. Dovrebbe magari dare una mancia all usciere, perch mi procuri della car
ta e una penna. Voglio stendere testamento.
Ho un ricordo molto confuso delle due ore successive. Ci recammo in risci dal pas
tore. Era gi a letto, ma non parve affatto risentirsi che l avessimo svegliato. Arr
iv addirittura a chiederci se volevamo prendere una tazza di t con lui, convinto c
he fosse il tardo pomeriggio di una buia giornata invernale. Visto lo stato di c
onfusione in cui si trovava, pensai che avremmo dovuto dilungarci per ore sulla
ragione della nostra visita, ma mi sbagliavo. Quando il dottor Langdon gli ebbe
spiegato la situazione con chiarezza, il vecchio pastore disse: Ah, s... s. Ho gi av
uto un caso del genere nel... dunque quando stato? Nel 1872, mi pare. No, forse
stato nel 73. Un giovane ufficiale di marina in viaggio verso il Sud incappato in
uno scontro armato fra due signori della guerra. Ferito mortalmente. Ha sposato
la ragazza che l aveva curato presso la Missione che avevamo allora da quelle par
ti. O stato nel 74? Adesso vado a controllare. Ho conservato tutti i miei diari,
sa.
Fece per alzarsi, ma il dottor Langdon con ferma gentilezza lo convinse a rimand
are a un altro momento quella ricerca. Per quanto badassi a restare seduta ben d
iritta sulle spalle, dovetti appisolarmi a quel punto perch cominciai ad avvertir
e le loro voci sempre pi lontane. La conversazione si protrasse per un certo temp
o e pi volte il pastore ripet: Be , se lo dice lei, dottore.
Poi fui risvegliata con dolcezza dal dottor Langdon che mi scuoteva e dovetti co
nfermare che non disponevo di un tutore e che i miei genitori erano entrambi mor
ti e che acconsentivo a quel matrimonio. Ci volle ancora mezz ora prima che potess
imo lasciare la casa, perch il pastore ci mise un po di tempo a raccogliere tutti
i documenti necessari, ma alla fine riattraversammo la citt buia e silenziosa sul
risci diretti alle carceri.
E Huang Kung avrebbe intenzione di condannare a morte questo poveretto? chiese il
pastore con aria trasognata, sorreggendosi al braccio del dottor Langdon mentre
varcavamo la porta. Molto molto triste, anche se non posso dire che la cosa mi so
rprenda. Scosse la testa. Niente di quel che succede in Cina pu ormai pi sorprenderm
i.

I prigionieri nelle altre celle erano tutti addormentati, ma trovammo Nicholas S


abine ad aspettarci alla porta della sua cella. In cambio di una modica mancia,
ottenemmo dal secondino una sedia e un tavolino. Era una scena che aveva un che
di irreale, di fantastico. Io ero sveglia solo a met.
Forse l orrore, lo spavento e la stanchezza di quella giornata cominciavano a fars
i sentire. Il dottor Langdon present Nicholas Sabine al pastore. I tre uomini rim
asero a confabulare un po tra loro, senza che io riuscissi per a capire quel che s
i dicevano. Il pastore continu a far domande su domande e sembrava che non dovess
e finirla pi e a mano a mano riempiva dei moduli che si era portato con s. Alla fi
ne soddisfatto si dichiar pronto a celebrare il matrimonio.
Il secondino si rifiut di aprire la porta della cella fosse anche per un altra sovr
ana tonda tonda. Non sarebbe riuscito neanche a ripagare con la sua stessa vita,
afferm, una eventuale fuga dello straniero. Questo, il mandarino Huang Kung l avev
a chiarito molto bene. Cos la mia cerimonia nuziale fu celebrata attraverso l infer
riata che chiudeva la cella.
Quando venne il momento ripetei meccanicamente la formula che andava dicendo il
pastore. La mia voce risuonava strana alle mie stesse orecchie, come il vocino d
elle bambine alla Missione che cantavano gli inni in inglese senza capire una so
la parola.
Oddio esclam d un tratto il pastore. L anello. Ci siamo dimenticati dell anello.
Questo dovrebbe andar bene disse Nicholas Sabine, sfilandosi dal dito un anello d or
o con sigillo. Stese una mano a prendermi la mano sinistra mentre ripeteva le pa
role del pastore, infilandomi l anello al dito. Mi era largo e dovetti tenere il d
ito piegato perch non mi scivolasse fuori. Alla incerta luce giallastra della lam
pada vidi che Nicholas Sabine mi sorrideva nel pronunciare quelle parole; un sor
riso dolce e rassicurante. Tentai di rispondergli, ma ero come svuotata e intorp
idita dalla sicurezza che l uomo che stavo sposando sarebbe stato ben presto assas
sinato. Il sorriso gli accendeva gli occhi velando appena la risata beffarda che
gi gli conoscevo per averla vista prima nello schizzo tracciato per mettermi sul
chi vive, e poi dal vero solo poche ore prima quando ci eravamo rivolti la paro
la all inizio. Nei recessi della mia mente si lev l immagine di Robert Falcon e mi in
dignai nel ricordare le sue parole: Un individuo pericoloso... turpe... della peg
gior risma .
Ricacciai indietro quel ricordo. Ci che mi era stato detto a proposito di Nichola
s Sabine era una pura menzogna. Non avrei mai prestato fede a quelle parole, per
ch in realt Nicholas Sabine nei miei confronti non aveva mostrato che della tenere
zza. Fossero state anche sincere, ormai del resto non importava pi. L uomo che stav
a per diventare mio marito non avrebbe ormai potuto rappresentare un pericolo pe
r nessuno.
Ritornai in me nel momento in cui il vecchio Tattersall pronunciava le ultime pa
role: ... che possiate rendere gloria a Lui con il vostro corpo e la vostra anima
, uniti nell amore fintanto che la morte non vi separer. Amen.
Cadde il silenzio, interrotto da Nicholas Sabine che disse: Grazie, Lucy. Ora vor
rei baciare la sposa. Attir a s la mano fra le sbarre, appoggiandoci sopra le labbr
a. La sua peluria ispida mi pizzic la pelle. Si accorse che l anello mi stava largo
. Sar meglio che te lo tolga, se non vuoi perderlo. Volse lo sguardo verso il dotto
r Langdon. Siamo a posto con i documenti?
S, a quanto mi assicura Tattersall.
Sono molto grato a entrambi voi due. Mi liber la mano e prese di tasca un foglio di
carta. Questo il mio testamento, dove dichiaro di lasciare tutto ci che posseggo
a Lucy nella sua qualit di mia consorte. Dovreste essere tanto cortesi da controf
irmarlo come vuole la legge.
Il dottor Langdon prese il testamento e appoggiandosi al tavolo vi appose sopra
la sua firma, insieme a quella del pastore. Io intanto non riuscivo a distoglier
e gli occhi da Nicholas Sabine... mio marito, mi dissi con sgomenta incredulit. F
issava i due uomini presso il tavolino, e i suoi occhi sghignazzavano ilari la l
oro diabolica risata. Si sarebbe detto che ne avesse appena combinata una. Dottor
e, terrebbe tutta questa roba in serbo al sicuro per Lucy, fintanto che non rius
cito a sistemare tutto per il suo rimpatrio in Inghilterra? Naturalmente indispe
nsabile che possa disporre anche dei documenti relativi al matrimonio. Si chin a s

filarsi dagli stivali il sottile borsellino. Credo che farebbe bene anche a prend
ere il mio regalo di nozze. Sempre meglio che tenerlo alla Missione. Per il rest
o della sua permanenza qui potr chiedere a lei via via il denaro che le sar necess
ario.
Mentre passava il borsellino con le sovrane attraverso le sbarre, pensavo quanto
fosse lontano dal vero nel credere che io potessi ritornare presto in Inghilter
ra. Sapevo che il dottor Langdon avrebbe fatto del suo meglio per organizzare la
cosa ma in tutta franchezza la cosa mi sembrava irrealizzabile. Nessuno si sare
bbe mai preso la briga di accollarsi le bambine di Tsin Kai-feng e quanto a me,
non le avrei mai lasciate.
Non c nessuno... sussurr il dottor Langdon con aria mesta. Voglio dire... chi va infor
mato?
Della mia morte? Non occorre che se ne preoccupi. Dietro al testamento ho scritto
l indirizzo dello studio legale cui affidata l amministrazione dei miei beni in Ing
hilterra. Tutto quello che Lucy deve fare recarsi da questi signori, raccontare
quel che deve, esibire i documenti e far valere i suoi diritti. Le dispiacerebbe
portarla via con lei, dottore? La povera piccola bianca come un lenzuolo e dorm
e in piedi. Potrebbe magari trovarle un posto per la notte e domattina come prim
a cosa spedirla via. Voglio che sia ben lontana da Chengfu domani, perch non corr
a neanche da lontano il rischio di vedere il sottoscritto una volta che i bandit
i hanno infierito su di lui.
Si strinse nelle spalle con un mezzo sorriso. Non la maniera di cominciare una vi
ta matrimoniale.
Mi sentii appallottolare lo stomaco, in una specie di groviglio diaccio e dovett
i serrare le mascelle per non battere i denti. Mi arriv la voce del pastore che f
arfugliava: Deve essere proprio stato nel 73. L altro giovanotto, voglio dire.
Nicholas Sabine allung un braccio attraverso le sbarre e mi appoggi una mano sulle
spalle. Avrei voluto dir qualcosa, ringraziarlo per avermi salvata e avermi don
ato quel denaro; dirgli che mi dispiaceva che dovesse morire. Ma nessuna parola
avrebbe mai potuto spiegare quel che provavo e inoltre avevo la gola serrata. Lu
i dovette capire quel che mi stava capitando, perch scosse la testa. Non sforzarti
, Lucy. Non pensare neanche pi a me una volta fuori di qui. Vedi di non ripensare
a niente di tutto questo fintanto che non sarai ritornata in Inghilterra. solo
un sogno, veramente. Addio, Lucy.
Torn a sorridere per allontanarsi subito dopo. L ultima immagine che ebbi fu di lui
disteso sul pagliericcio, le mani allacciate dietro la nuca. L attimo dopo mi avv
iavo per il corridoio con il dottor Langdon che mi sorreggeva per un braccio e i
l pastore che ci trotterellava dietro.
Per il resto della notte dormii nell ambulatorio del dottor Langdon. Il sole si er
a levato da un ora soltanto che gi mi trovavo con lui al cancello nord, issata su u
n carro straripante di cibarie comperate al mercato, con un robusto mulo tra le
stanghe. Per pochi spiccioli, avevo acquistato una balla di fieno sotto cui avev
o nascosto le mie provviste, perch non volevo che nessuno notasse tutto quel ben
di dio. Cucite nella fodera del cappotto c erano due sovrane, e al sicuro dal dott
or Langdon c era il resto della somma.
Il dottore scrutava inquieto la strada al di l del cancello, a pochi passi dal ca
rro. Sei davvero sicura di potercela fare? Di ladri pronti a derubarti se ne trov
ano persino in pieno giorno.
Non si preoccupi, dottor Langdon. Per ben due volte mi sono imbattuta nei furfant
i e tutte e due le volte mi hanno ignorata. Lo sanno bene che sono troppo povera
perch valga la pena di fermarmi.
Si pass una mano fra i capelli grigi con un sospiro. Non questo l unico pericolo che
tu corra, Lucy. Devi pensare anche a te stessa. Per un cinese sei ormai una don
na fatta e... capisci quel che sto cercando di dirti?
S, dottor Langdon. Quel che intende che potrebbero abusare di me. capitato a una d
onna del villaggio l estate scorsa. Ma io non ho di che preoccuparmi. Sono troppo
brutta per loro.
Diede in una breve risata strozzata, e bofonchi: Per loro, per. Meglio cos, del rest
o. Mi diede un colpetto affettuoso sulla mano, stretta attorno alle redini. Su, ve
di di avviarti, allora. Mi far vivo non appena possibile.

Mi farebbe un favore, dottore? gli chiesi. Sto tentando di non pensare a, be , a quel
che succeder oggi a Nicholas Sabine... dovetti interrompermi per alcuni minuti, p
erch la gola tornava a serrarsi e non riuscivo ad articolar alcun suono. Il dotto
re ebbe la pazienza di aspettare, e alla fine io proruppi tutto d un tratto: Diceva
che pretenderanno che siano stati i banditi ad averlo trucidato. Non so cosa ne
sar di lui una volta che... voglio dire, s l avranno ucciso. Potrebbe cercare di...
farsi consegnare la salma e prelevando quel che occorre dal denaro in sua mano,
fare in modo che... s, sia sotterrato come dio comanda? C quel piccolo cimitero in
glese sulla collina a sud della citt, dove una volta sorgeva la chiesa. Magari po
trebbe chiedere al pastore di....
Di nuovo la voce mi manc. Il dottor Langdon mormor: Lascia fare a me, Lucy. Tenter t
utto quello che sta in me. Guarda, c quel carro che passa adesso per il cancello c
on sopra un uomo e una donna... seguilo, e stacci appresso per tutta la strada.
Annuii, ancora incapace di proferire verbo, e avviai il mulo a un piccolo trotto
regolare. Quando, mi volsi a guardarmi indietro, il dottor Langdon era ritto pr
esso la muraglia grigia a lato del cancello, e mi seguiva con lo sguardo. Lev una
mano a salutarmi, e io agitai a mia volta la mano in un saluto. Poi impegnai og
ni mia energia nel tentativo di trovare una intesa con il nuovo mulo che guidavo
per la prima volta.
Se solo il giorno precedente avessi potuto immaginare che quel mattino mi sarei
avviata alla Missione con una scorta di cibarie e varia altra roba quale per ann
i non avevamo visto, e un vero e proprio patrimonio in denaro liquido nella cass
aforte del dottor Langdon, sarei stata sopraffatta dalla gioia e dalla emozione.
E invece ora quel che provavo era un peso al cuore, e un gusto amaro in bocca.
Cercai di visualizzarmi la dispensa piena, e il risveglio spensierato la mattina
; ma altre immagini mi balzavano davanti. L anello nuziale, mi pendeva ora dal col
lo infilato in uno spago sotto la blusa. A ogni movimento del carretto, ne avver
tivo la pressione, e allora mi saettava daccapo davanti l immagine dei soldati del
mandarino che andavano a prelevare Nicholas Sabine nella sua cella per attuare
il piano criminoso che Huang Kung aveva predisposto per lui.
Il viaggio mi parve lunghissimo, eppure il sole era ancora basso nel cielo quand
o arrivai sul crinale della collina e scorsi le mura del villaggio nella vallata
sottostante con la Missione che si ergeva sull opposto pendio. Come varcai il can
cello del villaggio furono in parecchie a corrermi incontro a salutarmi. Hai un m
ulo e un carro, Lu-tsi esclam una delle donne. Hai incontrato un mago strada facend
o?
Un mago di quelli famosi risposi ridendo a mia volta. Ma non lungo la strada. Era f
ra le mura della banca dei diavoli stranieri a Chengfu, dove la signorina-gambedi-ciuco tiene il suo denaro.
Al villaggio la signorina Prothero era sempre stata chiamata cos per il suo modo
di incedere. Vi furono altre risatine squillanti e mentre mi allontanavo mi arri
v la voce della donna che ripeteva la mia sciocca storiella.
Yu-lan doveva aver messo di vedetta una delle bambine a una finestra, perch ero a
rrivata s e no a met del pendio quando le vidi sciamar fuori dal cancello in un ci
nguettio di voci e di richiami.
Bada che stiano lontane dal carro urlai a Yu-lan, facendo schioccare minacciosa la
frusta verso le bambine. Non devono toccare niente finch non siamo al sicuro dent
ro il muro di cinta. Non volevo che la gente del villaggio potesse dare un occhiat
a anche solo di sfuggita al ben di dio che avevo portato a casa, perch se avesser
o saputo che avevo del denaro avrebbero preteso due volte tanto di prezzo per og
ni cosa. Passai per il cancello e girai a destra. Come scesi dal carro tutte le
bambine mi sciamarono attorno, afferrandosi a me per il cappotto e i pantaloni,
cinguettando gioiose.
Come sta la signorina Prothero? E la piccola? Senza darle neanche il tempo di risp
ondere ripresi: Mi dispiace di non essere potuta tornare ieri sera, perch ho finit
o con il far tardi, ma ho qui con me roba a non finire. Porta via le pi piccole e
tienile buone da qualche parte mentre le pi grandi mi aiutano a scaricare la rob
a.
Venti minuti pi tardi, quando fu tutto sistemato per benino, riunii tutte le bamb
ine nell aula e gli diedi degli inni da trascrivere sui fogli di carta appena comp

erati. Poi passai in cucina dove Yu-lan aveva appena finito di cambiare Kimi e l
a stava rimettendo nella culla. Come entrai vidi un altra neonata, avvolta in un b
randello di coperta, sistemata sul tavolo in una scatola riempita di paglia.
L ha portata Lan-Ping dal villaggio ieri sera mi comunic Yu-lan stringendosi nelle sp
alle. una bambina, naturalmente e il marito voleva buttarla a fiume.
Dobbiamo provvedere noi al suo nutrimento? chiesi preoccupata. Era sempre quello l a
nnoso problema con le neonate che ci affidavano. Molte non riuscivano a digerire
il latte annacquato che noi eravamo in grado di fornir loro e talvolta non sopr
avvivevano.
Sono stata molto brusca con la madre mi assicur Yu-lan. Come ho sentito fare a te. V
err tre volte al giorno a nutrire la piccola. Prima di andare nei campi, il matti
no, la sera quando ha finito il suo lavoro e nell intervallo di mezzogiorno. Il ma
rito gliene ha dato il permesso.
Sospirai sollevata. Bene. Dobbiamo raccomandarle di lasciarci dell altro latte di s
corta per la poppata della notte o in qualsiasi altro momento la bambina avesse
fame. Se ha molto latte, magari, ne avanzo anche per Kimi. Sciolsi la coperta. La
piccola era minuscola ma sembrava robusta e il vagito era vigoroso. Andai a pre
ndere una delle nuove coperte che avevo comperato, ce l avvolsi dentro perch stesse
pi calda e la sistemai con la sua scatola presso la cucina economica. Cess quasi
immediatamente di piangere per addormentarsi.
Dimmi adesso. La signorina Prothero sta bene? Ha mangiato regolarmente? Cosa le h
ai raccontato quando ha chiesto di me?
Yu-lan pos mesta su di me i suoi begli occhi a mandorla. Non ho potuto dirle nulla
, Lu-tsi mormor. Questa mattina quando le ho portato la prima colazione, l ho trovata
morta. Penso che sia spirata nel sonno, perch non si era mossa da come l avevo sis
temata io ieri sera quando sono andata ad augurarle la buona notte.
Ebbi l impressione che ogni immagine venisse risucchiata via attorno a me, mentre
la voce di Yu-lan si faceva sempre pi remota.
Non l ho detto alle bambine, Lu-tsi. Senza di te non sapevo cosa fare. Ero cos spave
ntata e non facevo che pregare, perch tu ritornassi.
Con un enorme sforzo ripresi coscienza delle cose e vidi le lacrime rigare lente
le guance a Yu-lan. Mi immaginavo il terrore che doveva aver provato al pensier
o che io sarei anche potuta non tornare, con la signorina morta e la responsabil
it di tutte le bambine sulle sue spalle, giovane com era.
Sei una brava ragazza, Yu-lan la consolai. Hai fatto esattamente quel che dovevi.
Mi sorrise fra le lacrime. Anche se era morta, ho fatto cantare l inno come sempre,
questa mattina. Pensavo che lei avrebbe voluto cos.
Sar molto orgogliosa di te dissi e l angelo scriver a lettere cubitali quel che hai fat
to fra le azioni buone. Tu adesso rimani qui a badare alle piccole. Io ho cento
cose da fare. Mi recai nella camera della signorina Prothero, con una mezza spera
nza, del tutto irrazionale, che Yu-lan si fosse sbagliata. Ma come me aveva vist
o la morte da vicino troppe volte perch potesse compiere di questi errori. Ravvia
i i capelli alla signorina e le infilai addosso una camicia da notte di bucato.
Aveva perduto il rigore della morte e questo mi disse con certezza che doveva es
sere spirata ben prima dell alba. Smagrita com era, si era fatta leggerissima e mi f
u facile ravvolgerla in una coperta, con fuori solo il viso. Scesi quindi di nuo
vo a parlare con Yu-lan.
Ci sbarazzeremo in qualche modo delle bambine e con un asse la trasporteremo in cap
pella. La minuscola cappella si trovava sul retro del vecchio tempio. Oggi far prep
arare una bara al villaggio e domattina uscir per tempo per trasportarla a Chengf
u sul carro. Il dottor Langdon e il pastore mi aiuteranno ad organizzare i funer
ali. Non diremo niente alle bambine se non in un secondo tempo.
Yu-lan annu. Non si insospettiranno. parecchio tempo ormai che non la vedono pi.
S, hai ragione. E oggi daremo una bella pulita da cima a fondo alla Missione. Temp
o per le lezioni non ce ne sar.
Era un vero sollievo per me dover sfaccendare, perch almeno in tal modo il dolore
per la signorina era un poco lenito ed ero distratta dal pensiero non solo mest
o ma addirittura terrificante, che di continuo tentava di far capolino, di quel
che stava capitando, forse in quel preciso momento, a Nicholas Sabine.
Ora di sera ero talmente esausta che pregai Yu-lan di mettere lei a letto le bam

bine, faccenda questa sempre molto macchinosa. Gi in cucina feci il bagnetto alla
nuova piccolina, le diedi un po di latte e stavo rimettendola a dormire nella su
a scatola, quando mi arriv alle orecchie l inconfondibile stridio del pesante cance
llo della Missione che veniva spalancato. Di corsa andai a sbirciare fuori dallo
spioncino della porta d ingresso.
Stava varcando allora il cancello un carro tra i pi grossi che avessi mai visto.
I due buoi fra le stanghe arrancavano in avanti spronati a voce da un tale a cav
allo. Costui indossava un pesante cappotto e un cappello tondo di pelo nero. All
a chiara luce lunare potei distinguere ogni particolare e il suo volto era quell
o di un diavolo straniero a me sconosciuto. L uomo che spingeva il carro era cines
e, e sulla panca accanto gli sedeva un altro diavolo straniero, una donna questa
, coperta fino al collo contro il freddo e con in testa uno di quei cappelloni c
he avevo visto solo in fotografia nei giornali che un tempo arrivavano regolarme
nte alla signorina dall Inghilterra. Come aprii la porta l uomo a cavallo grid in cat
tivo cinese: Niente paura. Siamo amici.
Avanzai verso di lui e lui spron la sua cavalcatura alla mia volta e dovette scor
germi chiaramente in viso, perch soggiunse in inglese: Buona, piccola. Veniamo dal
la Missione anglicana di Tientsin. Mi chiamo Stanley Fenshaw.
Buona sera, signore lo salutai io sgomenta.
Lui si volse e grid: Margaret, ci siamo. Scese quindi di sella avanzando gagliardo
verso di me. Sembrava quasi che la sua esuberanza fosse tale da impedirgli di mu
oversi lentamente. Quando sospinse indietro il cappello di pelo, mi accorsi che
doveva essere sulla quarantina con il volto abbronzato, segnato da una fitta ret
e di rughe attorno agli occhi, e la mascella squadrata; avrebbe potuto essere ar
cigno se non fosse stato per gli occhi accesi in un sorriso.
Devi essere Lucy Waring afferm.
S, signore. Sono Lucy Waring.
Si sfil un guanto posandomi una mano sulla spalla. Bene, Lucy. Immagino che la sig
norina Prothero abbia avuto le sue difficolt, ma ora le sue tribolazioni sono fin
ite. Come le tue, del resto. Temo che abbia dovuto sospirare a lungo questo aiut
o, ma ora, eccoci qua.
Non sapevo se ridere o piangere, se essere contenta o dispiacermi. Dopo tutti qu
egli anni di stenti, ecco che alla fine l aiuto era arrivato, a meno da un giorno
dalla morte della signorina e in un momento in cui a mia memoria mai ne avevamo
avuto meno bisogno.
Spalancai comunque la porta. Prego, signori, entrate. Dovete essere intirizziti.
Vi preparer del t.
La signora alta era scesa dal carro senza l aiuto di nessuno. Come mi si fece vici
na vidi che aveva i capelli rossi e intuii che doveva essere inglese. Il conduce
nte cinese comp un mezzo giro attorno al carro per aiutare due giovani donne cine
si a discendere. Nel vestibolo la signora dai capelli rossi si lasci scivolar gi i
l mantello dalle spalle, si appoggi le mani sui fianchi e si guard attorno con ari
a indomita. Era la prima volta che vedevo qualcuno con i capelli rossi e rimasi
affascinata dai suoi occhi verdi. Quando parl dovetti tendere bene l orecchio perch
si esprimeva con uno strano accento.
Un branco di passerotti in questo edificio diroccato con una zitella sulla settan
tina a stargli a bada. Avremo il nostro bel daffare, Stanley.
Ah, puoi dirlo. Stanley Fenshaw volse lo sguardo su di me con un sorriso. Potresti
avvertire la signorina Prothero che siamo arrivati, Lucy.
Mi dispiace signore feci io. La signorina Prothero... lei era malata ormai da mesi.
morta la notte scorsa.
Vi fu un lungo silenzio. Stanley Fenshaw e la donna dai capelli rossi si scambia
rono uno sguardo e quindi tornarono a volgere gli occhi su di me. Malata, da mesi
ripet lui. Vuoi dire che te la sei sbrigata tutta da sola?
S, signore. Non c era nessuno a cui potessi rivolgermi.
La signora dai capelli rossi mi si fece vicina cingendomi le spalle con un bracc
io. La sua voce si era raddolcita e il suo sguardo era molto meno indomito, quan
do disse: Ora, bambina mia, non sei pi sola.
Un ora dopo mi trovavo con i due Fenshaw nella stanza della signorina Prothero. Pe

r quanto avessi le idee ancora confuse, avevo appreso molti altri particolari su
gli inaspettati visitatori.
Il pastore Stanley Fenshaw e la moglie avevano prestato servizio negli ultimi ci
nque anni alla Missione di Tientsin. Lei era scozzese e credo che questo spiegas
se il suo strano accento. Il conducente del carro era un convertito, alla pari d
elle due giovani, di cui ne avevano fatto delle infermiere. Il gran quantitativo
di abiti, coperte, medicinali e scorte stipati nel carro faceva apparire insign
ificante il mio bottino di quel giorno.
In quell ora di tempo con me in testa e tutti e tre armati di una splendida lampad
a a olio che faceva parte del loro equipaggiamento, avevamo compiuto un giro per
l intera Missione.
Le lampade proiettavano una tal luce che le stanze sembravano rischiarate a gior
no. La signora non sembrava meno esuberante del marito. Si esprimeva in un cines
e pi che discreto, e si era intrattenuta con tutte le bambine del dormitorio. Ave
va esaminato entrambe le piccoline, ponendo una infinit di domande per poi passar
e una lista lunga cos di istruzioni alle due infermiere cinesi. Prima di fargli f
are il giro della Missione, li avevo condotti nella cappellina dove era deposta
la salma di Victoria Prodiero e la signora Fenshaw aveva pregato per lei.
Pulito come un fischietto diceva ora la signora fissandomi incuriosita, dalla sua
sedia dove stava con le mani abbandonate in grembo. tutto pulito come un fischiet
to e le piccole non fosse altro hanno un po di carne sulle costole. Sei una ragaz
za in gamba, Lucy Waring.
Non sapevo quel che volesse dire, cos mi limitai a sorridere con aria compunta, s
enza dir nulla. Cominciavo ad aver paura, non di loro, perch era chiaro che non v
olevano che il mio bene, ma piuttosto del fatto, che avevo gi bell e capito che avr
ebbero mandato avanti le cose alla Missione molto meglio di me. Non ero pi indisp
ensabile e mi sentivo d essere perduta.
Il signor Fenshaw lev lo sguardo dai vari documenti che stava scartabellando sull
a scrivania della signorina Prodiero. Vedo che il conto in banca esaurito da temp
o. Come hai fatto a tirare avanti?
Siamo riuscite a coltivare qualcosa e un po di spiccioli me li procuravo andando c
on le ragazze pi grandi nei campi quando riuscivo a trovare da fare. Non me la sen
tii di accennare alle mie spedizioni ladresche, e tanto meno a quello che era ac
caduto il giorno precedente soltanto, cos non soggiunsi una parola in pi. Il signo
r Fenshaw balz in piedi e prese a misurare la stanza avanti e indietro, le mani a
llacciate dietro la schiena. Sento i brividi a pensare a che razza di responsabil
it tu ti sia trovata sulle spalle, cara afferm quasi con rabbia. Ma ormai acqua pass
ata e forse sar bene che ti spieghi quel che successo. In questi due anni la sign
orina Prothero ci ha rivolto frequenti appelli alla Missione anglicana, cui mala
uguratamente non mai stato dato seguito. Ebbe una smorfia. Mancanza di fondi. Non
c erano mai abbastanza quattrini per fare tutto quello che andava fatto.
Si ferm, portandosi davanti a me. Tuttavia, accaduto qualcosa che io giudico un mi
racolo vero e proprio. Un gentiluomo inglese, della contea del Kent, ha preso co
ntatti con il nostro quartier generale di Londra, formulando la pi inusuale delle
richieste. Il signore in questione, di nome Charles Gresham, si dichiarava inte
ressato ad accogliere nella sua famiglia una ragazza cinese, proveniente dal nor
d, che parlasse l inglese. Sembra che per anni abbia studiato questa regione sette
ntrionale in ogni dettaglio, sia sotto il profilo storico che geografico. Ebbene
Gresham si dichiarato pronto a stanziare una generosa elargizione se solo fossi
mo stati in grado di fornirgli la personcina adatta. In un primo momento parso i
mpossibile accontentarlo. Come sai sono pochi i cinesi che sappiano l inglese, e a
ncora meno quelli che desiderino andare in un paese di diavoli stranieri.
Nel pronunciare queste ultime parole mi sorrise con aria di intesa. Sono certo ch
e sai benissimo cosa pensino di noi, Lucy. Tuttavia al nostro direttore di Tient
sin sono venute in mente quelle lettere in cui Victoria Prothero parlava profusa
mente di te. Ha telegrafato perci a Londra informandosi se Gresham sarebbe stato
disposto ad accogliere anche una ragazza inglese, considerando che aveva trascor
so l intera sua esistenza proprio nella Cina del Nord. Gresham ha accettato con en
tusiasmo.
Rimasi quieta al mio posto con la paura che si ingigantiva dentro di me. Mi sent

ivo come impietrita in faccia. Tutte le volte che ero presa dalla paura i muscol
i facciali mi si irrigidivano e perdevo qualsiasi espressione in volto. Lo sapev
o perch quella volta che la signorina si era sentita male per la prima volta avev
o colto la mia immagine nello specchio del tavolo da toeletta.
Devo aggiungere che i nostri in patria hanno preso tutte le informazioni del caso
sul conto di Charles Gresham senza trovare la minima pecca nella sua reputazion
e. sposato, ha dei figliuoli, ed persona stimata da tutti. In altre parole ti sa
r tutto appianato d ora in poi, Lucy. Andrai a vivere in Inghilterra, con una famig
lia rispettabile che si prender cura di te. Mi sorrise aspettando una mia esplosio
ne di entusiasmo.
Siete tutti... molto cortesi dissi. La voce mi tremava. Ma io, io... non voglio and
ar via, signore. Preferirei restare qui invece.
Non fare quella faccia da pesce morto, ragazza mi esort la moglie con vivacit. Mi son
o fatta ben altra idea di te.
Mi dispiace, non volevo fare la faccia da pesce morto, signora mi scusai meccanica
mente, ma mi sentivo ancora rigida in faccia e non potevo farci niente. Non pensa
te che sia ingratitudine bell e buona da parte mia, ma non potrei restare qui a da
re una mano a voi... Vi prego. Sono sicura che saprei esservi utile.
Fu il marito a rispondere. Sembrava un poco rattristato dalla mia reazione, ma l
a sua voce lasciava trapelare una nota di simpatia. Temo proprio che non ci sia n
iente da fare, mia cara. Vedi, Charles Gresham ci procura i fondi necessari a ri
pristinare la Missione, subentrando alla signorina Prothero, ma a patto che tu t
i trasferisca in Inghilterra a vivere come un componente della sua famiglia. L acc
ordo stato stipulato in questo senso. Ora, vorresti forse che ripartissimo lasci
ando le bambine sole con te per gli anni a venire? Sicuramente no, se gli vuoi b
ene. E da quel che abbiamo potuto appurare certo che gliene vuoi.
Ogni speranza scem in me come compresi che era pusillanimit da parte mia chiedere
anche soltanto di poter restare. Avevo sempre creduto che la signorina sbagliass
e nel rifiutarsi di vendere le nostre ragazze come concubine o braccianti quando
per limiti di et non potevamo pi tenerle alla Missione, perch in un modo o nell altr
o era quella la fine che facevano una volta che ci avevano lasciate. Non pi tardi
di due giorni prima mi ero rammaricata di non poter vendere Yu-lan. Ora, ero io
quella che era venduta, e non potevo certo lamentarmene, tanto pi che da quel ch
e avevo capito la cifra che erano disposti a sborsare per me avrebbe assicurato
un avvenire tranquillo alla Missione, per parecchi anni. Mi chiesi vagamente che
tipo fosse Charles Gresham, per affrettarmi subito dopo a cacciar via dalla mia
mente ogni pensiero di lui.
S, capisco, signore dissi con un forzato sorriso. Quando dovrei partire?
Fra pochi giorni. Ti accompagner io stesso alla stazione ferroviaria di Yang-fu. L
manderanno qualcuno della Missione a prenderti, che ti riporti in treno a Tients
in. Mi sorrise incoraggiante. Non hai mai visto il mare? Scossi il capo. Bene. Sar un
a grande avventura per te, Lucy. Rimpatrierai per nave, naturalmente. Ci vorr anc
ora un anno o due, perch sia completata quella meravigliosa transiberiana. Due de
i nostri che tornano in Inghilterra ti accompagneranno e sono sicuro che ti dive
rtirai enormemente.
Grazie, signore mormorai alzandomi. Provavo una strana sensazione, come se la mia
mente si fosse rattrappita nel sonno cos che per un po potessi, nell oblio ritrovare
la pace. Con uno sforzo rammentai le mie buone maniere per dire: Voi e i vostri
amici avrete bisogno di un posto dove dormire. Ci sarebbe la stanza della signor
ina, dove ho cambiato la biancheria. Temo che le lenzuola siano consunte e ramme
ndate, ma se non altro sono pulite. Ci sono parecchie altre stanze, sfornite di
materassi o coperte, ma ho visto che ve ne siete portati con voi. Posso mostrarv
i le stanze ora?
Non importa, piccola afferm con fermezza la signora. Ho visto la Missione da cima a
fondo e sapr cavarmela da sola, non preoccuparti.
D accordo, signora. Mi porter con me la nuova piccolina. Deve prendere la sua poppat
a della notte e in cucina ho un po di latte della madre.
Neanche per idea replic la signora, ma in tono niente affatto scortese. Se ne occupe
r una delle ragazze cinesi. Su a letto, ora, che devi essere stanca.
Quella notte dormii di un sonno profondo, ma inquieto, perch i miei sogni furono

turbati tanto che fui ben lieta il mattino di svegliarmi. Erano stati sogni tumu
ltuosi, terrificanti, con la signorina Prothero che si levava dalla sua bara per
mettersi a suonare all impazzata l armonium; con Robert Falcon che mi inseguiva a c
avallo, con i capelli che gli coronavano come un aureola il capo, attraverso una b
oscaglia che si stendeva a perdita d occhio con una lunga spada, fino a che io tro
vavo riparo in una grande tomba di pietra rossa, solo per vedermi bloccata la st
rada da un mandarino in una veste di lucente seta azzurra. Aveva il viso celato
dietro una maschera e lo presi per il mandarino Huang Kung, ma quando abbass la m
aschera mi avvidi che quello era il volto di Nicholas Sabine, l uomo che avevo spo
sato e che ormai era di sicuro morto. Rise e i suoi occhi si accesero di una luc
e satanica quando esclam: Te l avevano pur detto, Lucy, te l avevano pur detto! . Io rip
rendevo la mia corsa sfrenata, ma la foschia velava tutto quanto. Da qualche par
te una voce incorporea levava un tenue lamento: Di l del riverso dorato mondo / co
n il celestial giovine orso... . La voce si tacque e si alz la foschia, mi ritrovai
nell ambulatorio del dottor Langdon con lui che dissolveva in un liquido verde di
una vaschetta di vetro le mie sovrane, mentre io lo stavo a guardare. Nel maras
ma confuso dei miei sogni mi riapparve la casa che avevo visto solo nel misterio
so disegno rintracciato tempo prima, ossia Moonrakers . Entrai e mi aggirai tra dia
voli stranieri che non riuscivano n a vedermi n a sentirmi muovere, e che parlavan
o con me frapposta nel mezzo, invisibile come un fantasma.
L indomani mattina presi il ritaglio di tela con lo schizzo di Moonrakers . Spesso in
precedenza mi era stato di conforto, anche se non me ne sapevo spiegare la ragi
one. Quel giorno invece mi comunic un senso di disagio se non addirittura di paur
a. Tornai a riporlo dicendomi che doveva essere cos, perch mi ricordava lo strano
paese dove ben presto avrei dovuto affrontare una nuova vita.
Nei due giorni susseguenti mi parve di essermi trasformata in quel fantasma di m
e stessa, che aveva popolato i miei sogni, perch all improvviso non avevo pi nulla d
a fare, pi nulla di che preoccuparmi. Filava tutto liscio come l olio, alla Mission
e, con la signora Fenshaw, tanto che io compresi afflitta quanto poco efficiente
fossi stata in tutto quel tempo. Il secondo giorno la signorina Prothero fu sep
olta sotto il susino presso il muro che cingeva la Missione. Stanley Fenshaw cel
ebr il servizio funebre e ponemmo una croce di legno sul tumulo in attesa di proc
urarci la pietra tombale con inciso sopra un epitaffio. Ancora una volta mi resi
conto che avevo commesso un errore di valutazione quando avevo deciso di traspo
rtare la salma a Chengfu. Era molto meglio che venisse seppellita l, nel posto do
ve si era prodigata salvando tante vite.
Il terzo giorno mi alzai presto e mi incamminai alla volta di Chengfu. Avrei pot
uto prendermi il carro trainato dal mulo, ma mi sembrava di non averne pi alcun d
iritto. Due ore pi tardi ero dal dottor Langdon. Come venne ad aprirmi, vidi che
era tirato in volto e che aveva due borse peste sotto gli occhi. Sembr sorpreso n
el vedermi, poi mi afferr per una mano attirandomi dentro. Entra Lucy. Non mi aspe
ttavo di vederti cos presto. Pensavo di fare un salto io alla Missione fra un gio
rno o due, ma sono sempre presissimo.
Cominci a preparare il t e ebbi l impressione che evitasse il mio sguardo. Sono venut
a non appena ho potuto, dottore. La prego... come finita, voglio dire per Nick S
abine? Gi nel pronunciare queste parole, le mani cominciarono a tremarmi.
Ho potuto fare quel che mi avevi chiesto disse lentamente il dottor Langdon, con a
ria imbarazzata senza distogliere lo sguardo dal bollitore mentre aspettava che
si scaldasse l acqua. Dopo ti accompagner al cimitero, Lucy.
Mi era difficile parlare, ma alla fine riuscii a dire: Cosa successo? Cosa gli ha
nno fatto?
Scosse la testa. Sei sciocca a chiedermelo, Lucy. E non importa pi ormai. Ti aveva
detto di non rimuginarci sopra, di non pensare pi a lui. Dimmi piuttosto cosa c di
nuovo alla Missione. La signorina come sta? Hai dovuto aumentare la dose di ana
lgesico?
Mi ci volle qualche minuto per riuscire a parlare con voce normale, ma alla fine
presi a raccontargli tutto quello che era successo, dalla morte della signorina
all arrivo dei Fenshaw con la loro scorta di persone. Le novit erano parecchie e i
l nostro t era ormai freddo quando finii di parlare. Il medico non si mostr in alc
un modo sorpreso quando gli dissi della morte della signorina, ma ascolt il resto

dapprima con semplice attenzione e poi con crescente piacere.


Cos entrerai a far parte di una famiglia dell alta borghesia inglese disse, lo sguard
o abbassato sulla tazza di t che teneva in mano. In questo modo si risolvono una i
nfinit di problemi. Ma non sei eccitata al pensiero, Lucy? Cielo, mi stai snoccio
lando tutte queste notizie neanche tu stessi leggendo scorrendo la lista della s
pesa.
Se cos, credo, perch non ho nessuna voglia di partire. Ma devo farlo per via di que
sto denaro che il signore in questione versa alla Missione. Non posso rifiutarmi
.
Lucy, per te meglio. Annu lentamente, lo sguardo fisso in un punto distante. Scoppie
ranno guai grossi in Cina fra non molto. Diventer pericoloso restarci. Fossi pi gi
ovane cercherei anch io di andarmene da qualche altra parte... sempre che sapessi
dove andare. Si alz, apr un armadietto, per prenderne fuori una busta marrone insie
me con un foglio di carta piegato a met. Se devi partire fra qualche giorno, sar me
glio che ti consegni questo, Lucy. Quando mi tese la busta, mi avvidi che sopra c e
ra una ditata scura. Questi sono tutti i documenti comprovanti il tuo matrimonio,
e c anche il testamento.
Immaginai che l impronta digitale fosse di mano di Nicholas Sabine, e per un momen
to il ricordo di lui mi fu riportato alla memoria. Ebbi un tremito.
C dell altro disse lentamente il dottor Langdon. Mi ha consegnato una missiva per te.
Una missiva? ripetei io, spalancando tanto d occhi.
S. Sono tornato da lui quel mattino subito dopo la tua partenza. Il dottor Langdon
cincischi soprappensiero il foglio che teneva fra le mani. Volevo avvisarlo che ti
avevo messo sana e salva per strada e chiedergli... be , se non c era niente che po
tessi fare per lui. Ha scritto questo biglietto pregandomi di consegnartelo. So
quel che c scritto sopra, perch lui stesso me lo ha fatto leggere.
Presi il foglio e lo dispiegai. La lettera si componeva di poche parole tracciat
e con mano decisa.
Cara Lucy,
non so quando tornerai in Inghilterra, ma ti chiederei di procrastinare i contat
ti con i miei legali di circa sei mesi a partire dal giorno in cui il dottor Lan
gdon ti consegner questa mia. Ti dispiacerebbe inoltre lasciargli in regalo parte
del denaro che ti ho donato in occasione del nostro matrimonio? Vorrei in qualc
he modo ricompensarlo per l aiuto che mi ha dato e per la sua cortesia, ma non mi
rimasto pi niente di mio.
Resta sempre cosi.
Con amore dal tuo devoto marito,
Nick
Avevo la gola serrata e sentivo gli occhi pizzicarmi, e avrei pagato non so cosa
per riuscire a piangere. Capivo che le sue ultime parole erano scritte per burl
a, ma non pensavo che volesse prendere in giro me. Pi probabilmente voleva prende
rsi gioco di se stesso e riuscivo quasi a vederlo ridere nello scriverle.
Cosa vuol dire: Resta sempre cos ? mormorai.
Niente pi di quel che significa alla lettera, Lucy. Tu gli piacevi cos come sei. Ma
cosa ne pensi del resto?
Tornai a leggere la missiva quindi alzai lo sguardo. Far quel che mi chiede, dotto
r Langdon. Non me ne importa nulla dell eredit. Suppongo che avendone la possibilit
mi sarei recata dai suoi legali perch questa era la sua volont, ma stando cos le co
se per un po mi sar risparmiata questa preoccupazione.
Il dottor Langdon sembrava sui carboni ardenti e compresi che il suo stato d animo
doveva essere addebitato a quell accenno al denaro, cos mi affrettai a soggiungere
: Preferirei che si tenesse lei tutte le sovrane. Ne ritirassi una parte anche so
ltanto, dovrei spiegare dove me le sono procurate, e lo stesso se le consegnassi
ai Fenshaw alla Missione. Le tenga lei, dottore. Credo che il denaro sia pi nece
ssario a lei che alla Missione.
Esit, per poi fare un cenno di assenso con riluttanza. Be ... te ne sono profondamen
te grato, Lucy. Credimi, il denaro non andr sciupato.
Subito dopo il t, ci incamminammo attraverso la citt, verso il cancello a sud e di

l su per la collina dove sorgeva il cimitero inglese. Il dottor Langdon mi fece


strada verso un tumulo fresco con una croce di legno sopra. Nel braccio orizzont
ale era stato inciso a fuoco il nome di Nicholas Sabine e questo era tutto.
Restammo in silenzio. Il cuore mi lacrimava ed ero quasi contenta di lasciare la
Cina, un luogo dove a un uomo della efferatezza di Huang Kung era dato il poter
e di compiere cose siffatte. Passai dieci minuti a cercare quei fiorellini bianc
hi che cominciavano a sbucare allora, sul finire dell inverno e che a detta della
signorina assomigliavano ai bucaneve che crescevano in Inghilterra. Quando ne eb
bi raccolti abbastanza ne feci un mazzolino che depositai sulla tomba. Sapevo ch
e avrei dovuto dire una preghiera ma non mi veniva alla mente nessuna parola. Al
la fine mi limitai a mormorare: Riposi in pace, Nicholas Sabine. Poi, fianco a fia
nco, ridiscendemmo la collina sempre in silenzio.
Nell attraversare la citt passammo accanto ad un gruppetto di mulattieri accovaccia
ti contro un muro ad osservare due di loro intenti a giocare a liupo con dei bas
toncini incisi e dei dadi. Uno degli astanti raccolse una manciata di fango per
lanciarla contro il dottor Langdon, inzaccherandogli tutta la manica. Al che, co
minciarono a sghignazzare tutti quanti, chiamandolo per scherno diavolo stranier
o. Lui fece finta di nulla e tir diritto. Io ero allibita. Un presagio di quel che
capiter. Tu ne sarai fuori, Lucy afferm il dottore.
In gamba, Lucy mi salut nel chinarsi a baciarmi sulla guancia quando ci separammo i
n fondo alla strada che conduceva alla sua casa. Se talvolta ti capita di pensare
a me cerca di pensare come a un amico. Notai che aveva la stessa aria incerta e
perplessa di poco prima, anche se io non riuscivo a capirne la ragione.
Pu contarci, dottor Langdon lo rassicurai. E come vuole mai che sia altrimenti?
Si soffreg la fronte e mi sorrise con aria stanca. Ma, non si sa mai.
Pi tardi, mentre trotterellavo lungo la strada verso Tsin Kai-feng, i miei pensie
ri ritornarono insistenti alle ultime parole del dottor Langdon e cercai di indo
vinare cosa avesse mai avuto in mente. Non seppi trovare alcuna risposta, ma se
non altro per un po mi fu risparmiato il pensiero del futuro. Ormai di l a pochiss
imo mi sarei imbarcata per un lungo viaggio, in capo al quale mi sarei trovata a
dover vivere tra degli stranieri in una terra che mi era sconosciuta. Mi ero de
tta che sarebbe stata un esperienza meravigliosa ed eccitante, ma in cuor mio avev
o paura e ora cercavo di non pensarci.
Ero in cammino da non pi di un ora quando arrivai a un tratto della strada che si i
nerpicava su per una bassa collina per riaffossarsi snodandosi attraverso una ma
cchia d alberi. Come arrivai nel punto in cui la strada tornava ad avvallarsi, sco
rsi di lontano un uomo a cavallo che veniva nella mia direzione. L animale avanzav
a lentamente e l uomo issatoci sopra a cavalcioni teneva la testa reclinata in ava
nti quasi fosse immerso in profondi pensieri se non addirittura addormentato in
sella.
Lo riconobbi all istante dagli abiti che indossava e dalla cavalcatura, ma sopratt
utto dalla aureola dorata. Era Robert Falcon, il diavolo straniero inglese che m
i aveva proposto quello strano indovinello mettendomi in guardia contro un uomo
che non avevo mai neanche visto, un uomo che avevo nel frattempo conosciuto e ch
e ora era morto. Non volevo trovarmi faccia a faccia con Robert Falcon di nuovo,
perch sapevo che mi avrebbe posto delle domande. Non mi aveva ancora vista, chin
ato com era, testa in avanti, e stavo per eclissarmi rapida tra gli alberi al cigl
io della strada, quando pi avanti, a fondo valle ci fu una improvvisa agitazione,
e rimasi dov ero paralizzata dalla paura.
Tre uomini erano saettati fuori dall ombra protettrice degli alberi come Robert Fa
lcon era venuto a trovarsi alla loro altezza. Uno di essi lanci una corta mazza d
i legno e vidi l uomo a cavallo vacillare quando il colpo lo raggiunse alla testa.
Un altro si butt in avanti ad afferrare le briglie e il terzo con un balzo affer
r Robert Falcon per un braccio, trascinandolo gi di sella. Il colpo doveva averlo
tramortito, perch si afflosci a terra senza lottare. L azione si era svolta in pochi
secondi e ero ancora l con il fiato sospeso del primo momento di allarme, quando
vidi uno dei ladroni inginocchiarsi presso la figura afflosciata dell inglese, me
ntre il primo andava a recuperare la sua mazza.
Prima ancora che avessi il tempo di rendermi conto di quel che stavo facendo pre
si a correre gi per la strada alla loro volta, gridando a perdifiato: Stanno arriv

ando i soldati di Huang Kung! Sono qui i soldati del mandarino! Su, in fretta, c
orrete!.
Tre facce strabiliate si volsero verso di me. Sapevo che non potevano scorgere i
l tratto di strada alle mie spalle, per la conformazione collinosa del terreno,
e tornai a gridare il mio avvertimento. Due di loro si affrettarono a sparire fr
a gli alberi. Quello che aveva afferrato il cavallo, tent di montarlo, ma venne s
crollato a terra e per un pelo riusc a evitare un calcio. L attimo dopo era sparito
anche lui fra gli alberi.
Robert Falcon rimase immoto, ma come gli fui a cinquanta passi gli vidi muovere
un braccio e quando mi avvicinai del tutto, alz il capo guardandosi attorno stral
unato. Aspetti, torno subito feci io e lo lasciai per inoltrarmi nella rada boscag
lia. Quando scorsi con lo sguardo il pendio oltre gli alberi, vidi i tre ladroni
correre a perdifiato con l ultimo che ci dava sotto per raggiungere i compagni. A
vevo temuto che ritornassero indietro ma evidentemente quel che li interessava e
ra allontanarsi il pi possibile. Sollevata, tornai sulla strada. Il cavallo, Moon
raker, era tornato presso il suo padrone e Robert Falcon si era rizzato in piedi
nel frattempo, e si reggeva al pomo della sella. Gi da un lato della testa gli s
i stava formando un bel bernoccolo. Fiss uno sguardo vitreo su di me. Lucy Waring.
.. allora era davvero la tua voce a parlarmi qualche minuto fa. Credevo di esser
melo immaginato.
S, sono io, signore. Stavo ritornando a casa e ho assistito all assalto di quei ladr
oni. Si fatto male?
Scrut la strada da una parte e dall altra, e poi tra gli alberi, e mi avvidi che br
andiva una pistola ora. Bene di certo non sto, ma lo stesso di gran lunga meglio
di quel che potrei stare. Cosa li ha fatti scappare?
Ho gridato che stavano arrivando i soldati del mandarino da dietro la collina e s
e la sono date a gambe.
Cielo. Mi scrut allibito. Infilata la pistola nella tasca interna del giaccone, con
dusse il cavallo sul ciglio della strada dove affioravano delle rocce sul terren
o. Sedette su una di queste, tastandosi la testa e fissandomi incuriosito addoss
o i suoi occhi azzurri. Sei stata eccezionalmente pronta di riflessi Lucy.
Mi venuto d istinto, signore.
Mettila come vuoi, ho la netta impressione che tu mi abbia salvato la vita. L amico
era bell e pronto ad assestarmi un altro colpo di randello. Stavi andando a casa,
dicevi? Be , il meno che possa fare girare sui tacchi e darti un passaggio fino a
Tsin Kai-feng. Sono convinto che Moonraker non avr niente da obiettare.
No, non importa, signore mi affrettai a dire, perch l ultima cosa che volevo al mondo
era ritornare a casa con lui. molto gentile da parte sua, ma non sono sufficient
emente coperta per andare a cavallo. Voglio dire, se non voglio aver freddo devo
tenermi in movimento. Era una scusa, ma si dava il caso che fossi sincera e dopo
avermi scrutato per un minuto o due Robert Falcon annu. Si infil allora una mano
in tasca. Non ho modo di ripagarti, ma sono certo che qualche quattrino ti far com
odo.
No, non importa, signore tornai a dire, indietreggiando di qualche passo. Sono cont
enta di esserle stata di aiuto, ma la prego, ora mi scusi. Devo proprio andare.
Si alz con aria sorpresa. Gli era tornato il colore alle guance ed era di nuovo b
en saldo sulle gambe. Sono arrivati dei signori ad occuparsi della Missione mi aff
rettai a soggiungere cos abbiamo tutto quel che ci occorre ormai, e io torner prest
o in Inghilterra.
Si strinse nelle spalle, quasi fosse rimasto sconcertato. Be ... Se non ne vuoi sap
ere, inutile che insista, suppongo. Si interruppe, poi all improvviso formul la doma
nda che io avevo sperato di evitare. A proposito, non hai visto quel tale da cui
ti avevo messo in guardia?
Sapevo che se avessi detto la verit, mi avrebbe immediatamente posto una infinit d
i altre domande, una pi imbarazzante dell altra. L unico straniero che sia capitato al
villaggio, lei, signore dissi allora.
Lui annu con aria imbronciata. Be , tu sta attenta. Non mi sorprenderei di sapere che
ha pagato quei ladroni perch mi tendessero l imboscata.
Stavo per protestare indignata, ma riuscii a tenere a freno la lingua appena in
tempo. Era strano che saltassi su d impeto a difesa di Nicholas Sabine, perch ne sa

pevo cos poco di lui, ma l accusa mi aveva fatto di colpo ribollire di rabbia. Osse
rvai Robert Falcon infilare il piede nella staffa e montare in sella di slancio.
Infil una mano sotto il giaccone dove teneva la pistola e disse: In futuro me ne
guarder bene dal lasciarmi andare a sogni aperti per strada. Stavo arzigogolando
sull indovinello che ti avevo proposto, Lucy. Ci hai pensato ancora sopra?.
Scossi il capo. Sono stata piuttosto presa. Arrivederla, signore.
Ciao, Lucy. E grazie ancora.
Ripresi la mia strada. Dopo qualche minuto soltanto giunsi in cima al pendio sul
l altro versante del crinale e mi guardai indietro. Non si era mosso, ma se ne sta
va seduto cavalcioni, sorreggendosi al pomo della sella, lo sguardo su di me. Al
z una mano e io lo salutai di rimando con un cenno.
Come arrivai alla Missione un ora dopo mi si fece incontro nel vestibolo la signor
a Fenshaw in uno svolo di gonne. Lucy Waring! grid. Dove diavolo sei stata?
Ho fatto soltanto un salto fino a Chengfu risposi io stupita. Mi dispiace, c era qual
cosa che voleva farmi fare?
No! di certo, bambina. tutto a posto. Hai fatto solo un salto fino a Chengfu, dic
i? Cielo, hai pi energie che cervello, a bighellonare a questo modo per la Cina d
a sola.
Ma volevo salutare il dottor Langdon, e ho fatto quel viaggio decine di volte, si
gnora. Non potevo farne a meno.
Si raddolc in volto. Be , quand cos... In ogni caso, adesso sei di nuovo qui sana e sal
va, piccola. Mi cinse le spalle con un braccio. Vieni a mangiar qualcosa. Devi ess
ere sfinita e domani ti aspetta una giornata pesante.
Il cuore mi diede in un balzo. Domani?
Mi guard con un sorriso. Gi. Abbiamo ricevuto un dispaccio del quartier generale de
lla Missione a Tientsin. Mandano qualcuno a prenderti domani, Lucy. Il primo pas
so sulla strada che ti condurr a casa. Non hai una bella fortuna, Lucy, con un ge
ntiluomo inglese della cortesia di Charles Gresham pronto ad accoglierti?
Deglutii, cercando di ricacciare in gola quel nodo che mi procurava la paura del
l ignoto. S, signora risposi. Una bella fortuna davvero.
Quarto capitolo
L indomani mattina al momento dei saluti, ci furono pianti strazianti da parte del
le bambine; io non versai neppure una lacrima, anche se avevo il cuore grosso e
capivo che se solo fossi riuscita a piangere il dolore sarebbe stato meno intens
o; ma niente, non ci fu verso.
La signora Fenshaw mi diede un valigione consunto dove impacchettai i miei pochi
tesori e l unico ricambio di biancheria, lasciandolo per tre quarti vuoto. La sta
zione ferroviaria pi vicina era quella di Yang-su a quattro ore di carro. Mi acco
mpagn fin l il signor Fenshaw, e ci si fece incontro uno sbrigativo signore ingles
e, di nome Courtney.
Non avevo mai visto un treno prima di allora e ne fui atterrita quando entr in st
azione con gran clamore tutto avvolto in uno sbuffo di fumo, ma strinsi i denti e
mi limitai a posarci sopra uno sguardo atono, ben decisa a non far trapelare il
mio terrore. Credo che il mio accompagnatore fosse una persona simpatica, ma no
n me lo ricordo affatto o quasi, perch avevo la mente come obnubilata e me ne rim
asi al mio posto con lo sguardo fisso fuori del finestrino senza riuscire in rea
lt a vedere niente, mentre il treno macinava chilometri.
Trascorsi dieci giorni a Tientsin. Era molto pi grande di Chengfu e alla Missione
disponevo di una cameretta tutta per me con un vero letto. Qui mi furono procur
ati abiti di foggia inglese smessi da alcune signore della Missione, che vennero
riadattati per me. La prima volta che mi vestii da capo a piedi a quel modo la
signora cui ero stata affidata dovette aiutarmi, e ora che ebbi finito ero scarl
atta dall umiliazione. Non mi ero mai sentita tanto goffa e a disagio in vita mia.
Era impossibile muoversi con disinvoltura con la gonna lunga che mi svolazzava a
ttorno alle caviglie e non riuscivo a capire che bisogno ci fosse di portare sot
to della biancheria tutta fronzoli. Quanto alla parte superiore dell abito, che ch
iamavano corpino, era troppo stretto come del resto le maniche lunghe. Mi sarebb

e bastato trafficar con la vanga una mezza giornata, per ridurre l abito a brandel
li. Quando lo feci presente alla signora, sembr stupirsi. Ma quando mai dovrai lav
orare di vanga, Lucy disse. Sei una signorina inglese, ora, e devi abbigliarti e c
omportarti di conseguenza. No, non camminare a falcate a quel modo, cara. Non se
i un uomo. Una signorina non deve mai aver fretta. Fai dei passettini brevi e la
gonna non ti sar d impiccio.
L unica cosa di mia soddisfazione erano le scarpe, una volta che ci ebbi fatta l abi
tudine. Mi facevano sembrare i piedi piuttosto piccoli in confronto a quelli del
le altre signore inglesi. Destavo la curiosit generale alla Missione, ma erano tu
tti molto gentili con me. Mi spiegarono che avremmo impiegato dieci settimane ad
arrivare a casa, il che non era niente, considerati i ventimila chilometri di d
istanza. Fatti i conti, scoprii che ad arrivarci a piedi avrei impiegato pi di un
anno, perch non sarei riuscita a coprire pi di una cinquantina di chilometri al g
iorno.
Il decimo giorno salii su un cargo con una trentina di cabine passeggeri. Mi acc
ompagnavano nel viaggio il dottor Colby e la moglie, una anziana coppia che avev
a prestato servizio alla Missione per parecchi anni e ora si ritirava. In realt i
l dottor Colby non era medico, ma un semplice ministro del culto di non so bene
quale grado. La nave si chiamava Formosa e di norma il porto cinese pi a nord che
toccasse era quello di Shanghai, ma in quella particolare occasione aveva dovut
o far scalo a Tientsin. Non mi sarei mai immaginata che una imbarcazione potesse
essere cos lussuosa. La sala passeggeri si sarebbe presa per il salone di un gra
n palazzo, con le sue stupende poltrone, e i divani e i tappeti. La sala da pran
zo non era da meno, e lo spettacolo delle tavole imbandite con le tovaglie candi
de, l argenteria e la cristalleria, lasciava senza fiato.
Nella mia cabina c erano due cuccette, una sopra l altra, ma ero sola, perch non tutt
i i trenta posti a disposizione dei passeggeri erano stati occupati e non c era ne
ssun altra ragazza da mettermi in cabina. Fissato alla parete c era un lavabo con un
foro attraverso il quale far scorrere l acqua quando si toglieva il tappo e sopra
due rubinetti. Stentai a credere ai miei occhi nello scoprire che da uno sgorga
va l acqua calda.
Ma non era finita. Le luci dell imbarcazione funzionavano grazie a un impianto ele
ttrico. Dovevo solo premere un interruttore presso la porta della cabina ed ecco
che sul soffitto si accendeva una grossa boccia di vetro, che irradiava una chi
ara luce brillante. Di queste luci sulla imbarcazione ce n erano un po dappertutto
e nei corridoi parecchie restavano accese per l intera notte. Mai mi sarei immagin
ata una simile ricercatezza. Nonostante tutto questo il dottor Colby mi assicur c
he la Formosa era abbastanza piccola e che era arredata con una certa semplicit i
n confronto agli altri transatlantici di linea. Mi sembrava impossibile, ma dove
tti prestargli fede, visto che era un uomo di chiesa.
Fra tutte queste meraviglie, due soprattutto erano le cose che mi riempivano l ani
mo di delizia. Un po discosto dalla mia cabina, lungo il corridoio, c era una stanz
a da bagno con una enorme vasca e dei rubinetti che rigurgitavano acqua calda e
fredda. Era prevista una stanza da bagno del genere ogni dieci passeggeri e pote
vamo usarla tutte le volte che volevamo. L altra meraviglia delle meraviglie era c
ostituita dai tre cubicoli contenenti i water-closet. Era la prima volta che ne
vedevo e rimasi incantata. Ricordando le ore passate a scaldar acqua sulla cucin
a economica per il bagno delle bambine, e a scavar fosse, anche senza contar la
fatica, decisi in uno dei miei rari sogni a occhi aperti che se fossi diventata
ricca avrei comperato una stanza da bagno e dei water-closet da mandare alla Mis
sione di Tsin Kai-feng.
Ci imbarcammo a mezzogiorno, scendendo il fiume fino a Taku Forts, all imbocco del
Pei Ho, e di qui ci inoltrammo nel mare aperto. E per me fu di nuovo l incanto, a
nche se di altro genere. Per la prima ora non mi mossi dal parapetto, incapace d
i togliere lo sguardo da quella immensit d acqua che si stendeva fino all orizzonte.
Poi, d un tratto, mi sentii la bocca arida, lo stomaco sottosopra, e passai il res
to della giornata in cabina. Ero riassalita dalla nausea solo al pensiero di man
giare, ed ero convinta di essere sul punto di morire.
A poco a poco il mal di mare si acquiet. Tempo due giorni e, completamente rimess
a, mangiavo a quattro palmenti. A ogni pasto veniva servita tanta di quella roba

che con gli avanzi si sarebbe potuto sfamare le bambine della Missione per due
giorni. Gli altri passeggeri erano per lo pi dei mercanti con interessi di lavoro
in Cina, ma c erano anche altre due signore di un altra societ missionaria e due uff
iciali inglesi. Tutti loro sembravano trovarmi un soggetto di particolare intere
sse e cercavano di farmi discorrere sugli anni passati in Cina, ma per quanto ba
dassi di essere sempre gentile con tutti, mi limitavo a rispondere alle loro dom
ande il pi laconicamente possibile, senza aggiungere una sola parola pi del dovuto
.
La nostra prima tappa fu Hong Kong e fu come visitare un formicaio umano. In que
lle piccole isole erano in tanti ad accalcarsi che a migliaia dovevano vivere su
zattere e su giunche nel porto e nelle baie vicine. Ci fermammo ventiquattro or
e soltanto, ma riuscimmo a compiere un giro turistico a terra. Mi piaceva cammin
are per le strade costeggiate da negozi e da bancarelle, ascoltando quella babel
e di lingue. Capivo i dialetti Ning-po e Wu, ma il dialetto cantonese parlato ne
l sud era talmente diverso da riuscirmi incomprensibile. Il dottor Colby mi rega
l un bellissimo foulard di seta verde e quando ritornammo all imbarcazione stava ca
lando la sera. Lasciai il dottor Colby e la moglie per recarmi nella mia cabina
a ravviarmi i capelli e godermi un bel bagno caldo.
La chiave della cabina era stata tolta dalla rastrelliera del corridoio; la trov
ai infilata sulla porta. Pensai che fosse entrata la cameriera a rimboccare le c
oltri secondo una abitudine che ancora non mancava di stupirmi e di divertirmi.
Ma quando aprii la porta, ebbi un grido di sorpresa. La luce era accesa e la cab
ina era tutta in subbuglio. Gli abiti, tolti dall armadio, erano buttati alla rinf
usa a terra. Tutti i cassetti erano stati sfilati dal com presso le cuccette e ro
vesciati. I materassi e le coperte erano ammucchiati in un angolo. La mia valigi
a era stata trascinata fuori di sotto la cuccetta inferiore e sparpagliati un po
dovunque c erano i miei tesori.
Avanzai di un passo e come mi mossi trasalii in allarme, i nervi tesi, nell esatta
intuizione che dietro il battente mezzo aperto si nascondesse qualcuno; ma l avve
rtimento arriv troppo tardi. Una mano mi tapp con forza la bocca da dietro e quasi
nello stesso istante la porta si serr con un colpo secco, le luci furono spente.
L uomo mi tratteneva con la nuca contro il suo torace e con l altra mano mi agguant
ora per la vita immobilizzandomi un braccio. Il cuore mi batteva all impazzata e i
l suo tonfo sembrava riempirmi la testa.
Come l uomo mi sollev per portarmi dall altra parte della cabina, cercai di mordergli
la mano senza riuscirci, perch lui aument la presa, il palmo ricurvo a coppa sull
e labbra. Scalciai, ma non riuscii a colpirlo alla tibia, perch ora mi aveva sosp
inta di lato e non venivo pi a trovarmi con le gambe davanti alle sue. Sollevai i
l braccio libero portandomelo dietro la testa per graffiarlo in faccia, ma lui s
cost il capo e le mie unghie incontrarono solo i suoi capelli. L attimo dopo venivo
sbattuta contro un muro e ci fu, vicinissimo alla mia testa, il tonfo di una po
rta. Mi aveva gettata nell armadio a muro.
Presi a divincolarmi in quell esiguo spazio, riuscendo a sollevarmi sulle ginocchi
a, respirando con affanno e spinsi a tutta forza contro i battenti ma erano chiu
si a chiave. Con un enorme sforzo ricacciai in gola il grido che stava per esplo
dermi dal torace; mi morsicai le labbra fino a farmele sanguinare. Alla fine il
momento di isterismo fu superato, e me ne rimasi gattoni a respirare a fondo per
calmarmi del tutto. Quando premetti l orecchio contro l antina non riuscii a percep
ire alcun rumore. Mi girai in modo da dar di spalle alle antine, puntando mani e
ginocchia contro la parete che formava il fondo dell armadio a muro. Chiamando a
raccolta tutte le mie forze, mi diedi una spinta all indietro. Il leggero catenacc
io cedette e io finii lunga distesa nell oscurit. Mi rizzai in piedi, e incespicand
o negli ostacoli a terra andai ad accendere la luce. Nella cabina non c era anima
viva. Cercai di aprire la porta, ma era chiusa dall esterno. Aveva girato la chiav
e prima di andarsene. Cominciai a tempestar pugni contro il battente, urlando. T
empo un minuto e sentii dei passi, mi arriv il clic del catenaccio che veniva ape
rto. Spalancai di botto la porta per trovarmi faccia a faccia con la signora Col
by che mi fissava sgomenta.
Cosa succede mai, piccola? esclam. Cielo, perdi sangue dalla bocca e i capelli sono.
.. si interruppe bruscamente quando di sopra la mia spalla intravvide il subbugli

o della cabina.
Si era nascosto un uomo qui dentro, signora Colby dissi, cercando di frenare il tr
emito della mia voce. Ha buttato all aria tutta la mia roba e mi aspettava dietro l
a porta quando sono entrata.
Un uomo! Ma chi? La voce si alz in uno strido di orrore.
Non l ho visto. Ha spento la luce, e mi ha cacciata nell armadio a muro... Credo di a
verlo interrotto mentre stava rovistando in cabina.
Come? E che ragione avrebbe mai avuto di rovistare nella tua cabina?
Non saprei, signora Colby. All improvviso fui presa da una enorme stanchezza. Non ho
niente che valga la pena di essere rubato, ma questo lui magari non lo sapeva.
Segu un ora di vera angoscia. Dovetti ripetere la mia storia al dottor Colby, poi a
l primo ufficiale, al medico di bordo e per finire al capitano stesso, un omone
barbuto che assomigliava al principe di Galles come me lo ricordavo in certe fot
ografie. Il dottore mi tast polso e testa insistendo a tutti i costi per farmi tr
angugiare una pozione calmante che mi aveva preparato, ma io mi rifiutai con ost
inazione, il che era molto scortese e non mi sarei mai permessa di comportarmi c
os fossi stata in me. La signora Colby si arrabbi per questa mia ostinatezza, ma c
redo che il suo nervosismo fosse pi che altro imputabile al fatto che era spavent
ata lei stessa e and a finire che il dottore diede a lei la pozione da bere. Mi t
empestarono di domande cui non sapevo dare una risposta e sembravano tutti sconv
olti. L imbarcazione fu perquisita da cima a fondo, sulle tracce dell eventuale intr
uso, ma senza risultato.
Gran brutto affare afferm alla fine il capitano, seduto dietro l imponente scrittoio
nella sua cabina. Mi dispiace, cara. Guard il dottor Colby che mi accompagnava. Le m
ie scuse, dottore. L intruso sar stato un cinese sgattaiolato a bordo chiss come. Og
ni porto ha la sua schiera di ladri. Si ha un bel tenere gli occhi aperti, ma ne
sanno una pi del diavolo. So persino che alcuni di loro riescono a scivolar dent
ro dall obl e temo che sia esattamente questo quel che capitato ora. Sar salito a bo
rdo con il buio, e la signorinella qui l ha sorpreso sul fatto. Si volse verso di m
e. Ha rubato qualcosa, cara?
Ancora non lo so, signore; se me lo permette vado ad accertarmene.
Certo. E qualsiasi cosa dovesse mancarti, sarai rimborsata, naturalmente disse, e
aggrott incupito la fronte. Vedo che il bruto ti ha fatto sanguinare le labbra. Cr
edimi, l avessi preso gli avrei lasciato io il segno sul groppone, prima di spedir
lo a calci a terra. E vorrei tu sapessi che quel che penso di te che sei una rag
azza coraggiosa, con i nervi a posto.
Non stato lui a ferirmi alla bocca, signore dissi io. Me la sono morsicata io per n
on mettermi a urlare, perch temevo che non sarei pi riuscita a fermarmi altrimenti
. Non sono affatto coraggiosa.
Mi guard incuriosito, quindi sorrise. Che tu lo sappia o no, hai appena dato la de
finizione del coraggio.
Non riuscivo a capire cosa volesse dire, e fui ben lieta di potermene uscire. La
signora Colby avrebbe voluto darmi una mano a rimettere in ordine la cabina, ma
la persuasi a distendersi, anche perch era ancora pallida e sconvolta. Quando il
cameriere ebbe risistemato le cuccette gli chiesi di uscire e chiusa la porta d
ella cabina cominciai a riordinare la mia roba. Nonostante il parere del capitan
o, non credevo che fosse stato un cinese ad assalirmi. Quell uomo era di corporatu
ra troppo massiccia per un cinese medio, e certamente non ce l avrebbe fatta a sgu
sciare per un obl. In ogni caso, era uscito dalla porta e fosse stato cinese qual
cuno sicuramente l avrebbe sorpreso a bordo prima ancora che avesse il tempo di sc
endere. Pensai che, pi probabilmente, dovesse essersi trattato di qualcuno dell equ
ipaggio, un marinaio magari, ma non avevo detto nulla al capitano, perch non mi s
embra giusto formulare una accusa senza alcuna prova.
Una volta appesi gli abiti nell armadio a muro e risistemata la roba nel cassetton
e, non rimase che la valigia e quelle cianfrusaglie che mi trascinavo dietro. Le
ritrovai una a una e le rimisi a posto in valigia. Sembrava esserci tutto: il l
ibro di preghiere, i campioncini di ricamo, la fotografia incorniciata dei miei
genitori e il pezzo di nastro blu, i sandali e altri regalucci avuti dai bambini
al momento della partenza, una pietra, una piuma colorata, un pezzo di carta co
n sopra tracciato un disegno infantile. Il pezzo di tela con il disegno di Moonra

kers , c era sempre ed era arrotolato, come l avevo sistemato io.


Ginocchioni passai di nuovo in rassegna la roba nella valigia cercando di ricord
are se poteva mancare qualche cosa. All improvviso mi portai le mani alle guance,
senza fiato per la sorpresa. Era sparita la busta che mi aveva consegnato il dot
tor Langdon, la busta che conteneva il mio certificato di matrimonio, il testame
nto di Nicholas Sabine e gli altri documenti.
Perquisii la cabina millimetro per millimetro senza trovare nulla. Presi posto s
ulla cuccetta inferiore, e gli occhi fissi sulle mani in grembo rimasi a riflett
ere su quel che avrei potuto fare. Dentro di me non ero mai stata certa che mi s
arei davvero fatta viva con l avvocato di Nicholas Sabine. Era qualcosa di troppo
remoto in termini e di tempo e di spazio perch potesse rivestire un carattere di
realt per me. Ora comunque non avrei pi potuto andarci. Non avrei potuto dire a ne
ssuno quel che mi era stato rubato. Per sei mesi avrei dovuto evitare di parlarn
e per volont espressa di Nicholas Sabine. E dopo di allora chi avrebbe mai credut
o a una storia cos pazza che non avevo modo di provare in nessun modo?
Fui presa da una enorme tristezza, perch ora che non mi sarebbe stato pi possibile
farlo, intuivo che a tempo debito mi sarei sicuramente recata dall avvocato, vogl
ia o non voglia. Nicholas Sabine era stato gentile con me, mi aveva risparmiata
la mutilazione, e io mi sarei sentita impegnata a ripagarlo facendo quel che mi
aveva chiesto. Ma ora non avrei pi potuto.
Qualcosa attir il mio sguardo. Avevo indosso un abito marrone con le lunghe manic
he aderenti abbottonate ai polsi, e qualcosa brillava al polsino del braccio des
tro. Lo alzai, guardandolo per bene. Alcuni fili di capelli d oro erano rimasti im
pigliati in un bottone del polsino. La destra era la mano con la quale avevo cer
cato di graffiare il mio assalitore. L uomo aveva tirato indietro la testa e quei
pochi capelli si erano infilati nel bottone. Capelli color dell oro.
Erano pochi gli uomini biondi a bordo della Formosa, sia tra i passeggeri che tr
a l equipaggio, e nessuno di loro era biondo a quel modo. Conoscevo un solo uomo c
on i capelli di quel colore, ossia Robert Falcon. Fui percorsa da un brivido com
e se qualcuno avesse camminato sulla mia tomba.
Robert Falcon, non era a bordo, e come avrebbe mai potuto trovarsi a Hong Kong?
Rimasi a lungo seduta, mentre il mio stanco cervello si arrovellava alla ricerca
di una soluzione. Immaginavo che ci fossero parecchi inglesi a Hong Kong e fra
loro certo qualcuno poteva anche trovarsi in cattive acque; marinai rimasti a te
rra quando la loro nave era ripartita, magari... S, o qualche esiliato. Avevo sen
tito il dottor Colby parlare con un altro passeggero, di questi tali, pecore ner
e della famiglia, che venivano spediti all estero con una modesta rendita. Persone
forse che vivevano di stenti, disperate come lo ero stata io a Tsin Kai-feng qu
ando avevo tentato di rubare. Magari fra loro c era qualcuno biondo di capelli com
e Robert Falcon. Sorpreso da me nel momento in cui stava vuotando a terra la val
igia, doveva aver agguantato la busta pensando che contenesse del denaro.
S... doveva senza dubbio esser cos. Mi dissi che non poteva esserci alcun altra spie
gazione.
Suon il gong del pranzo. Mi sentivo morire all idea di andare in sala da pranzo per
ch sapevo che non avrebbero parlato d altro che di quel che mi era successo. Avrei
dato chiss cosa per restare a letto e farmi portare qualcosa in cabina, per mi sem
brava vigliacco. Fa l indispensabile, passo dopo passo, e non crucciarti d altro pensa
i e come ebbi liberato i capelli dal bottone per buttarli fuori dall obl, mi riscia
cquai la bocca, mi lavai la faccia, ravviai i capelli e mi allenai per alcuni mi
nuti alla calma davanti allo specchio prima di recarmi in sala da pranzo.
L interesse per l incidente si spense nel giro di pochi giorni, cosa di cui io fui b
en lieta. Quando ci fermammo a Singapore e a Penang fu presa ogni precauzione pe
rch nessuno riuscisse a salire a bordo e il dottor Colby non si stacc praticamente
dal mio fianco, ma a parte questo, forse perch io per prima non desideravo dilun
garmi sulla faccenda ben presto la cosa pass nel dimenticatoio.
A mano a mano che trascorrevano i giorni lo specchio mi diceva che stavo cambian
do d aspetto. Mi avevano detto che avrei dovuto lasciarmi crescere i capelli, perc
h le signorinelle inglesi non avevano l abitudine di tenerli corti, tagliati in tes
ta come un parrucchino. Le guance mi si erano riempite e avevano preso colore. L

e unghie, un tempo rotte e rovinate ora somigliavano sempre di pi a quelle di un


mandarino anche se io non le avrei mai lasciate crescere tanto.
Facemmo scalo a Colombo e poi ad Aden. Non avevo mai conosciuto tante comodit e n
on avevo mai mangiato tanto bene in vita mia come sull imbarcazione, eppure ero st
ata di gran lunga pi felice un tempo. Passata la novit, mi ero ritrovata con un sa
cco di tempo a disposizione, non avendo mai niente da fare. O per lo meno niente
di inderogabile. Passavo ore a camminare avanti indietro sul ponte, ore a legge
re nella piccola biblioteca installata sull imbarcazione e ore con il dottor Colby
e la moglie a sentirli conversare con gli altri passeggeri, ma tutto questo non
era che un modo per passare il tempo. Potr sembrare anche sciocco, ma mi immagin
o che in realt sentissi la mancanza di tutte quelle preoccupazioni quotidiane che
mi erano state compagne per tanti anni.
I momenti pi felici erano quando, calato il sole, riuscivo a trovarmi un angolino
tranquillo tutto per me sul ponte, sotto le stelle. Allora il pensiero correva
alle bambine della Missione, le rivedevo una per una con gli occhi della mente e
mi ricordavo tutto quello che insieme avevamo fatto; il sudore che ci era costa
to quel fazzoletto di terra, l eccitazione della raccolta delle prime patate, l ansi
et e il sollievo quella volta che Yu-lan ed io avevamo vegliato per tre notti la
piccola Kimi, pensando che non sarebbe scampata al febbrone.
Talvolta ripensavo a Nicholas Sabine e a quella notte in prigione. L avvenimento m
i sembrava altrettanto remoto delle stelle alte nel cielo sopra di me, quasi fos
se accaduto a un altra Lucy Waring in un altro mondo. Ricordavo le ultime parole c
he mi aveva detto: Cerca di non pensarci... solo un sogno, dico davvero . Ed era es
attamente quel che sembrava a me in quel momento, un sogno e null altro. Ma sempre
quando pensavo a lui provavo un dolore sordo al cuore. Magari poteva essere que
ll uomo crudele che Robert Falcon pretendeva, ma aveva avuto il dono dell ironia, ri
uscendo a ridere persino del suo destino terribile; ed era stato cos pieno di vit
a!
Da Aden piombammo nell immota calura del Mar Rosso e avanzammo quindi verso il can
ale di Suez, e a mano a mano che la fine del viaggio si faceva pi vicina, la mia
ansiet aumentava. Sulla nave mi trovavo in un piccolo mondo che avevo imparato a
conoscere e mi sentivo morire all idea di essere buttata in un nuovo mondo, enorme
questo, che mi era completamente estraneo. Per quanto portassi abiti inglesi or
a sapevo che per molti aspetti inglese io non ero, perch la mia mente si muoveva
ancora secondo certi schemi, che erano cinesi.
Una sera di giugno, poco prima del tramonto, vidi il mio paese per la prima volt
a, mentre il cargo avanzava nella Manica. Tutti i passeggeri si premevano contro
il parapetto guardando la costa distante, e coloro che ne erano rimasti lontani
a lungo erano in preda alla pi viva emozione. Io ero dilaniata da sentimenti opp
osti. Ero incuriosita e insieme vagamente commossa all idea di sbarcare nella patr
ia della mia gente, ma ero sopraffatta dal nervosismo.
L indomani risalimmo lentamente il Tamigi, per buttare l ancora nel porto londinese
nelle prime ore del pomeriggio e allora parve che non dovesse pi arrivare il mome
nto in cui poter scendere a terra; la mia apprensione si faceva pi acuta con il p
assare dei minuti. Quando imboccammo la passerella per lasciare la Formosa, mi a
bbarbicai al braccio della signora Colby. A terra attorno a noi era un concitato
intrecciarsi di saluti di ogni comitiva. Vidi un uomo staccarsi da un gruppetto
di signore per venire alla nostra volta. Pallido e affilato in volto aveva fini
capelli scuri. Giudicai dovesse essere vicino alla sessantina. Si avvicin a pass
i rapidi e scattanti, sbattendo frenetico gli occhi, una mano serrata intorno al
la bombetta e l altra che agitava un bastone da passeggio, quasi a richiamare la n
ostra attenzione. Quando ci fu vicino, sorrise con ostentata cordialit. Buona sera
, signore disse. Servitor suo, signora. Posso chiedere se mi trovo in presenza dei
signori Colby?
E come no fece il dottor Colby. E lei deve essere Gresham. In gamba a trovarci, ami
co mio.
Oh no, no protest modesto il signor Gresham dando in una risatina mentre si infilav
a il bastone sotto un braccio per stringere le mani. Di coppie accompagnate da un
a ragazza non c eravate che voi. Si volse verso di me mettendo in mostra tutti i de
nti in un sorriso che sembrava stargli grande addosso. Cos come ero sicuro che que

sta dovesse essere la nostra piccola ospite. Bene, bene, bene, ecco qua Lucy War
ing. Come sei graziosa, cara. Ben arrivata in Inghilterra, nella mia famiglia.
Tese una mano che io afferrai, chinandomi al tempo stesso in una riverenza, e so
lo troppo tardi mi accorsi che lui si era sporto verso di me nell atto di baciarmi
la guancia: cos che come mi rialzai andai a sbattergli contro la testa.
Oh, mi dispiace mi affrettai a dire mentre paonazza di vergogna, mi sistemavo in t
esta il cappello.
Diede in una rapida risata nervosa. Tutta colpa mia si volse quindi verso i Colby.
Potrei chiedervi di venire a conoscere la mia famiglia?
Presi vagamente nota delle tre donne abbigliate in abiti estivi, due ragazze e u
na signora che presumibilmente doveva essere la moglie del signor Gresham, ma er
o talmente impacciata per la mia goffaggine che le immagini mi arrivavano confus
e e indistinte. Avevo persin paura a tender la mano o ad accennare un altra rivere
nza terrificata com ero di combinar qualche altro pasticcio. Dimenticai il nome de
lle ragazze il minuto che il signor Gresham l ebbe pronunciato. E gli unici conven
evoli che mi vennero alla mente furono in cinese.
La signora Gresham e le sue figlie vennero cos presentate a una creaturina che fi
ss nervosa su di loro uno sguardo vitreo biascicando una parola o due in una ling
ua misteriosa, per piombare poi nel silenzio. Mi sentivo la faccia impietrita e
sapevo che dovevo aver assunto una espressione da pesce morto, per dirla come la
signora Fenshaw.
Il signor Gresham non la smise un momento di ridere e di parlare nel tentativo d
i farmi sentire a mio agio, ma tale era il mio stato di obnubilazione per la cre
scente vergogna che, interpellata, non riuscivo che a fissare lo sguardo vacuo s
ull interlocutore. Dopo quel che mi parve un eternit il dottor Colby e la moglie mi s
alutarono e dieci minuti dopo risalivamo il Tamigi su una lancia.
Il modo pi rapido per arrivare a Charing Cross mi inform il signor Gresham, tormenta
ndo il suo bastone da passeggio e muovendo il capo a rapidi scatti nel guardarsi
attorno. Il traffico diventato terribile ormai.
Per quanto improbabile potesse sembrare mi chiesi se era la mia presenza a rende
rlo tanto nervoso, e solo in seguito appresi che quelli erano i suoi modi abitua
li. Era un uomo impulsivo e alquanto emotivo, molto diverso dai pochi inglesi fi
no ad allora conosciuti. Aveva uno strano sorriso repentino, accompagnato da fis
sit dello sguardo, che si accendeva e si spegneva un po come la luce quando si azi
ona l interruttore.
Il rombo del motore della lancia rendeva difficile ogni conversazione, cosa di c
ui ero ben contenta. Mi guardavo attorno fingendomi interessata alle immagini ch
e mi correvan davanti senza in realt riuscire a veder niente, conscia soltanto ch
e Londra doveva essere enorme, visto il tempo che ci si impiegava ad arrivare a
Charing Cross. Dal punto in cui sbarcammo percorremmo in carrozza duecento metri
s e no, fino all atrio della stazione. Nelle strade c era un viavai di gente indaffa
rata e non avevo mai visto tanti diavoli stranieri in una sola volta in vita mia
. Un facchino mi prese la valigia e salimmo su un treno in attesa, mentre il sig
nor Gresham andava a comperare un giornale. Eravamo soli nell intero scompartiment
o, e quando prendemmo posto osservai tra me e me che quel treno sembrava addirit
tura sfarzoso in confronto all altro che mi aveva portata a Tientsin. Questo pensi
ero ne richiam un altro alla mia mente. Avevo indosso il migliore dei miei tre ab
iti, ma ora mi resi conto di quanto scalcagnata dovessi apparire davanti alle fi
glie del signor Gresham con i loro begli abiti di seta pesante e i graziosi capp
elli ornati di grosse piume colorate. Non avevo mai dato troppo peso al mio abbi
gliamento prima di allora, ma all improvviso fui terribilmente conscia della mia t
apineria e questo fece s che mi trincerassi ancora di pi in me.
Il silenzio nello scompartimento era completo se non per il bisbiglio delle due
ragazze. Sapevo che dovevano parlare di me e cercai di pensare a qualcosa da dir
e, qualsiasi cosa che potesse rompere l incantesimo in cui sembravo essere piombat
a. Me ne rimasi al mio posto, la testa reclinata in avanti a sbirciarmi attorno
di sottecchi. La signora Gresham si faceva aria con un piccolo ventaglio. Aveva
dei bei capelli, del colore del legno di sandalo, raccolti sotto un cappello con
dei nastri, che teneva annodati sotto il collo. Era piccola e grassoccia con gl
i occhi azzurri e una morbida carnagione rosea. La vidi chiudere gli occhi un mo

mento e sospirare scuotendo la testa come disorientata davanti a un problema che


non sapeva risolvere e compresi che il problema in questione dovevo essere io.
Ripensando alla prima impressione che dovevo averle fatto, potevo ben capirla se
dava segno di ansiet.
Potevo studiare le due ragazze nel riflesso della finestra. Mi accorsi che una d
oveva avere circa diciotto anni e l altra era di qualche anno pi giovane. La maggio
re era piccola e grassoccia come la madre. La pi giovane, alta gi quasi quanto sua
sorella assomigliava di pi al signor Gresham. Parlottavano assieme, ridacchiando
e lanciandomi piccole occhiate furtive. Al momento avrei quasi preferito di ess
ere sulle mosse per una spedizione ladresca a Chengfu, piuttosto che trovarmi l c
on loro.
All improvviso la signora Gresham parve rendersi conto della situazione e sbrait se
vera: Voi due, smettetela immediatamente con i vostri bisbigli! Emily, non hai pr
oprio niente di meglio da fare che incoraggiare Amanda, quasi non fosse gi abbast
anza maleducata? Sedete diritte e parlate con Lucy, da brave.
Si scambiarono una occhiata, a mal partito per un momento, poi la maggiore delle
due, Emily, mi disse: Pap ci ha portato a vedere un opera buffa sulla Cina messa in
scena da Gilbert e da Sullivan. Il titolo era Il micado, che poi laggi una speci
e di re. L hai visto? Voglio dire il micado in carne ed ossa?.
Scossi la testa. Non ne avevo neanche mai sentito parlare.
Ma non era la Cina era il Giappone intervenne Amanda, la sorella. Il micado il re d
el Giappone.
Non essere sgarbata con tua sorella, cara la redargu la signora Gresham, agitando i
l ventaglio. Dopo tutto, fra Cina e Giappone che differenza vuoi che ci sia.
Mi dispiace, mamma afferm Amanda con un tono tutto meno che spiacente. Si volse ver
so di me. Chi hai visto in Cina, Lucy?
Cercai di ritrovare la voce e mormorai: Ma, della gente. Cinesi. Una volta ho vis
to il mandarino Huang Kung. Lui molto importante.
Visto, intervenne la signora Gresham incoraggiante Lucy ha visto un mandarino; non
stupendo?
C era un boia nel Micado disse Emily. Tu non hai mai assistito ad una esecuzione?
Annuii. Lo vedi, Amanda si precipit a dire tutta contenta la signora Gresham. Te lo
avevo detto io che non c era questa gran differenza.
Era armato di una grossa scimitarra e tagliava via la testa alla gente? chiese Ama
nda con un risolino.
Be , non sempre risposi con la voce che mi si faceva un po pi squillante. Per un furto
in linea di massima marchiava a fuoco un braccio; ma Huang Kung era molto severo
, e cos a Chengfu mutilavano come niente di una mano.
Tutte e due le ragazze mi sgranarono gli occhi addosso. Emily terrificata si gua
rd la manina soffice e candida ed emise un miagolio. Vidi la signora Gresham appo
ggiarsi boccheggiante allo schienale con gli occhi chiusi, facendosi vento in fr
etta. Cos pu bastare, Lucy! disse tutta agitata. Grazie tante, ma queste tue sciocche
storie puoi anche tenertele per te.
Tornai a trincerarmi in me stessa chiedendomi cosa avessi mai detto che non anda
va. In quel momento la porta si apr e il signor Gresham con un salto fu nello sco
mpartimento. Ormai solo questione di secondi e si parte afferm con entusiasmo lanci
ando cappello e bastone sulla retina. Sedette, poi soffreg le mani energicamente
e sbattendo gli occhi ci guard una ad una. Allora di che cosa potremmo parlare?
Credo che Lucy sia molto stanca, Charles gli rispose sua moglie in tono significat
ivo. Non certo nostra intenzione gonfiarle la testa di chiacchiere quando appena
arrivata, e poi sempre difficile conversare piacevolmente in questi treni cos rum
orosi. Perch non leggi il tuo giornale, Charles? Avremo tutto il tempo per conver
sare con Lucy in seguito.
Per un attimo il signor Gresham parve sconcertato ma poi si appoggi al sedile e a
ccenn parecchie volte di s con la testa. Forse hai ragione anche tu, Becky. Dobbiam
o darle il tempo di ambientarsi. Mi elarg uno dei suoi sorrisi stereotipati. E poi,
credo che vorrai guardar fuori dal finestrino mentre andiamo. la prima opportun
it che hai di vedere l Inghilterra e non vogliamo rovinartela.
Credo che riuscii a sorridergli a mia volta. Certamente mi sentii sollevata e po
tevo avvertire che anche gli altri lo erano. Grazie, signor Gresham mormorai, e vo

lsi il capo a guardare fuori dai vetri con sollievo. Ci vollero parecchi minuti
prima che riuscissi a distinguere qualcosa, perch da prima non feci che fissare l
o sguardo nel vuoto chiedendomi come avrei mai potuto riabilitarmi con la famigl
ia Gresham dopo quel terribile inizio. Tutto quello che avevo detto o fatto era
stato sbagliato. E avevo sbagliato anche quando non avevo detto o fatto nulla, c
ome al momento delle presentazioni, perch me ne ero rimasta l come un allocca.
A poco a poco cominciai a osservare il paesaggio in cui ci inoltravamo. Dapprima
non ci fu che una lunga ininterrotta sequela di case appiccicate l una all altra, n
ere di fumo, e di costruzioni con alte ciminiere che sapevo essere fabbriche. Ma
dopo un po arrivammo a quella ampia fascia suburbana che intercorre fra le citt e
i paesi.
Il paesaggio era di tale bellezza che stentavo a credere ai miei occhi. Il terre
no si innalzava e declinava in dolci colline anzich appiattirsi nelle spianate ch
e io conoscevo; montagne non ce n erano. La campagna era come un enorme manto vari
egato che rivestiva in un rigoglio di colori la terra, tanto che a quella vista
mi sentivo trasportata nel mondo magico fiabesco dei tappeti volanti.
Scorsi giganteschi cavalli dalle zampe folte di pelo che lavoravano nei campi o
trascinavano carri lungo le strade. Sui verdi pendii pascolavano mucche e pecore
e l erba era del colore dello smeraldo; e scorsi alberi, alberi ovunque: a gruppi
sparsi o in vere e proprie macchie e ai bordi, delle strade.
In Cina le strade erano poco pi di sentieri appena delineati che univano una loca
lit all altra. Ma qui costituivano un fitto intrigo, e mi chiesi come ci si potesse
mai orientare. Nelle citt le strade erano delineate da file di case e negozi. In
aperta campagna c erano siepi o recinzioni a delinearle. Si vedevano fiori di cam
po a profusione nei prati e spalliere di rose sui muri delle piccole case. Forse
quel che mi sorprese maggiormente fu di non scorgere mura attorno ai villaggi o
persino alle citt.
In Cina, anche il pi piccolo dei villaggi era protetto dalle mura costruite di fa
ngo impastato ad argilla. Ogni citt era cintata e spesso con mura di pietra all int
erno della citt i ricchi costruivano muri di cinta attorno alle loro case e altri
muri all interno a delimitare le corti.
Qui, non c erano che spazi aperti e incustoditi eppure avvertivo una atmosfera di
pace e di sicurezza che sembrava distendersi come un invisibile baldacchino da u
na parte all altra dell orizzonte. Magari i ricordi aleggiano come spiriti nel sangu
e di ognuno perch io sebbene non avessi mai visto l Inghilterra, all improvviso senti
i di esserne parte, per quanto strana potesse sembrarmi in quel primo momento in
cui ancora non la conoscevo.
Inaspettatamente mi spuntarono lacrime agli occhi. Volsi il capo e fui assurdame
nte sorpresa nello scoprire che non ero sola. Ero stata assorta a tal punto nei
miei pensieri che mi ero completamente dimenticata dei miei compagni di viaggio.
Emily mi fissava. Arricci il nasino e disse, rivolgendosi ad Amanda ma senza cur
arsi di abbassare la voce: Guarda, che piagnona.
Il signor Gresham sollev la testa di scatto dal giornale che stava leggendo e la
fiss furibondo. Emily come osi! chiocci, sbattendo rapidamente gli occhi. La tua osse
rvazione quanto mai impietosa. Cos non va, non va affatto, madamigella. Puoi bell e
scordare il cappello per cui vai tormentando tua madre da un po .
Emily incresp le labbra quasi stesse per scoppiare in lacrime a sua volta. Amanda
soffoc una risatina. Charles, ti prego proruppe la signora Gresham sgranando gli o
cchi, indignata. Come puoi essere tanto brusco con la poverina? Guarda come se l pr
esa, adesso. Non pu certo fare a meno di quel cappello.
Certo un corno esclam con irritazione il signor Gresham e non affatto quella poverin
a che dici. una signorinella che non conosce l educazione. Malauguratamente tu la
vizi, mia cara ed un gran peccato. Non ho nessuna intenzione di ritrarre quel ch
e ho detto e con questo considero chiuso l argomento.
Scosse il giornale con vigore, fiss con cipiglio la figlia, elarg a me quel che an
dava inteso per un sorriso rassicurante e riprese la sua lettura. La signora Gre
sham e la figlia maggiore presero un aria imbronciata. Amanda sembrava piuttosto s
oddisfatta della piega che avevan preso le cose, anche se cercava di nasconderlo
. Cadde un pesante silenzio e i brevi attimi di felicit conosciuti un momento pri
ma si dissolsero. Senza dire una sola parola ero riuscita a mettere il malanimo

tra almeno tre componenti della famiglia. Mi affrettai a volgere di nuovo lo sgu
ardo oltre il finestrino, provando un enorme senso di colpa e non osando quasi r
espirare. Non avevo idea di quanto sarebbe durato il viaggio e mi mancava il cor
aggio di rompere quel silenzio carico di tensione per informarmene. Ma dopo una
mezz ora e parecchie fermate arrivammo alla stazione di Chislehurst, dove scendemm
o. Un facchino mi port la valigia e il signor Gresham ci fece strada lungo il mar
ciapiede, chiacchierando con voluta cordialit quasi volesse tentare di dissipare
la penosa atmosfera del viaggio.
C era ad aspettarci un cocchiere con una grossa carrozza aperta, un landau, come a
ppresi in seguito che veniva chiamata, e in questa vettura imboccammo un viale c
ampestre che si inerpicava su per la collina, e lungo un crinale in mezzo alla b
oscaglia. Amanda mi sedeva accanto e con la coda dell occhio vedevo che teneva la
testa voltata verso di me e mi guardava. D un tratto infil la mano sotto il mio bra
ccio dicendomi: Non deve essere facile per te capitare in un paese straniero. Mi
stavo chiedendo quel che proverei se all improvviso mi ritrovassi in Cina da sola
e credo che ne sarei terrificata.
Mi sarei quasi messa a piangere, tanto le ero grata. Mi volsi verso di lei con u
n sorriso in cui capii di averci messo il cuore e poi spostai lo sguardo sul sig
nor Gresham che sedeva dirimpetto a me, accanto a sua moglie. Mi dispiace signor
Gresham proruppi. Sono stata sciocca e scortese anche se non intendevo affatto ess
erlo, ero nervosa... e sembrava che niente andasse per il giusto verso.
Figurati, figurati farfugli lui in fretta. Pi che comprensibile, mia cara. Sono certo
che ti ambienterai ben presto e ti sentirai come a casa. Si appoggi rilassato all
a spalliera del sedile e per alcuni istanti smise di tormentare il suo bastone d
a passeggio. Mi accorsi che Emily era ancora imbronciata e che la signora Gresha
m sembrava poco convinta, ma Amanda prese a saltellare eccitata sul sedile dicen
do: Vedete, lo sapevo io che era solo nervosa. Faccio lo stesso anch io quando devo
andare in visita da qualcuno che non conosco. Sono contenta che tu sia venuta a
d abitare con noi, Lucy; potremo chiacchierare e fare tante cose divertenti assi
eme. Emily adesso che ha compiuto diciotto anni ha sempre una tal puzza sotto il
naso.
Amanda! esclam la madre sgomenta. Dove impari queste parole volgari? E non prenderti
mai pi la libert di rivolgerti a tua sorella in questi termini.
S mamma disse Amanda con aria mite. Ma questa espressione l ho imparata da Emily. Ha d
etto che il figlio dei Marchant-Yates aveva la puzza sotto il naso.
Ooh, non vero grid indignata Emily. Mamma, non ho mai detto una cosa del genere.
Il signor Gresham batt nervosamente il suo bastone a terra. Niente litigi, madamig
elle, ricordatevi che abbiamo un ospite. Mi attribu uno dei suoi sorrisi stereotipat
i, ma questa volta sembr metterci un po pi di calore e anche se Emily se ne stette
aggrondata in un angolo, l atmosfera all improvviso si fece meno tesa e pi serena. Av
rei buttato le braccia al collo di Amanda.
Il viaggio in landau dur meno di quindici minuti. Questa volta durante il tragitt
o riuscii a guardarmi attorno e a osservare il paesaggio e mi meravigli il numero
e la variet di alberi. Nell unico paese che io conoscessi, nella zona dove avevo a
bitato, c erano solo tre diversi tipi di alberi. Qui ce n erano delle pi variate spec
ie e il verde rigoglio della campagna sembrava avere su di me un effetto esaltan
te. Forse era la voce del mio sangue messa a tacere in tutti quegli anni che esp
lodeva con gioia dentro di me ora che la verde bellezza dell Inghilterra mi riempi
va gli occhi. Avrei voluto lasciarla compenetrare in me; imparare, di ogni alber
o, di ogni fiore che vedevo, il nome.
La villa del signor Gresham si ergeva nei sobborghi del paesino di Hawkfield ed
era chiamata High Coppice . Come svoltammo per infilarci tra i massicci pilastri de
l cancello e avanzammo nel viale vidi che la casa si levava in cima a un crinale
con il terreno che dietro discendeva in un ampia vallata per alzarsi in un altro
colle a un paio di chilometri di distanza.
La casa in s era enorme, ma al momento mi parve orrenda, squadrata com era. Io ero
abituata alle alte pagode, con i tetti dalle linee ricurve di Chengfu. High Coppi
ce mi sembrava acquattata a terra senza armonia. In Cina i ricchi costruivano le
loro case in modo che armonizzassero con lo spirito della terra dell acqua e dell ar
ia, ma l unica armonia che riuscissi a distinguere in High Coppice era la naturale b

ellezza dell edera che si abbarbicava alle gialle pareti di mattoni, mitigando l asp
rezza della linea e addolcendola.
Come il landau si ferm davanti al porticato i battenti della porta d ingresso venne
ro spalancati e un maggiordomo, dall aria estremamente distinta, venne a riverire
il suo padrone. Un altro domestico, un giovanotto in maniche di camicia e grembi
ule, mi prese la valigia e la port dentro.
Quando sostammo nell enorme atrio con le scale che salivano al piano superiore, mi
guardai attorno, al colmo della sorpresa. Alcune delle porte che davano sulle a
ltre stanze erano aperte e potevo sbirciarci dentro. Non avevo mai visto in vita
mia tanti mobili, tanti quadri, tanti tappeti, tanti vasi, specchi, soprammobil
i, statuette; pensai alla Missione della signorina Prothero. Salvo il quadro del
la cappella l unico ornamento che riuscissi a ricordare era lo stretto scudo di br
onzo fissato alla parete nel cunicolo dove dormivo e quello era scampato solo pe
rch non avevo trovato il coraggio di toglierlo a scalpellate dal muro per venderl
o.
Ah, Edmund caro, ci sei disse la signora Gresham. Vidi un uomo scendere le scale.
Indossava un abito scuro sopra una camicia con il collare alto inamidato, e non
poteva che trattarsi del figlio della signora Gresham. Pensai potesse essere sui
ventisei, ventisette anni, e del padre aveva lo stesso pallido viso affilato, m
a per il resto era molto diverso. Mentre il signor Gresham si muoveva con gesti
rapidi e quasi scattanti, i movimenti del figlio sembravano improntati a una cal
ma che si addiceva forse pi ad una persona di ben altra et. Lo sguardo era piuttos
to freddo, ma dopo un momento compresi che non era affatto ostile e che questa s
ua freddezza non era riservata solo a me; ne ricavai l impressione che fosse nella
sua indole analizzare con distacco tutto ci che avveniva attorno a lui, per trar
ne una valutazione.
Buona sera mamma salut con gentilezza. Il viaggio stato buono? Vedo che avete portat
o a casa sano e salvo l ultimo tesoro di pap. Mi elarg quel che parve un sorriso scru
polosamente contenuto, ma quella sua frase a proposito di me come dell ultimo teso
ro di suo padre, mi mise di nuovo a disagio perch mi ricord che il signor Gresham
mi aveva comperato dalla societ missionaria.
S, Lucy Waring mi present la signora Gresham. Lucy, questo nostro figlio Edmund.
Benarrivata a High Coppice , Lucy disse lui tendendomi la mano. Nel prenderla formula
i alcuni convenevoli d uso e accennai a una riverenza, ma ricordando la mia goffag
gine di prima stetti ben attenta a non combinare qualche nuovo pasticcio.
Edmund abita e lavora a Londra spieg la signora Gresham ma oggi tornato a casa appos
ta per poterti salutare.
Molto gentile da parte sua, signor Gresham mormorai. Farai bene a chiamarmi Edmund.
Ebbe un altro dei suoi sorrisi. Altrimenti non la finiremo pi con le confusioni. Il
suo sguardo corse verso il padre che ai piedi delle scale parlava con il maggio
rdomo e una domestica con indosso un abito nero e una cuffia bianca tutta un piz
zo.
Edmund fa l avvocato ed molto intelligente mi spieg Amanda dondolando la sua borsetta
. Mamma posso accompagnare di sopra Lucy per mostrarle la sua stanza?
Potrei, non posso... disse la signora Gresham con un sospiro. D accordo cara.
Fui ben lieta di potermela svignare. Con Amanda mi sentivo a mio agio pi che con
qualsiasi altro. Mi condusse su per le scale e lungo un largo corridoio verso la
stanza prospiciente un bellissimo parco che degradava nella vallata sottostante
. Era una camera grande due volte tanto quella della signorina Prothero alla Mis
sione e arredata di conseguenza. Pensai con rammarico che con quel bell armadione
massiccio alla Missione saremmo andati avanti ad arder legna nella cucina econom
ica per una settimana.
Togliti il cappello e siediti, mentre io ti aiuto a disfare la valigia disse Amand
a, trafficando con la chiusura della mia valigia. Oh cielo, non stato terribile i
l viaggio? Mi dispiace che Emily sia stata cos petulante con te, ma non pu davvero
farne a meno. In parte perch una sciocca, e in parte perch ha un terribile caratt
ere. Io me ne impippo. Prese a togliere gli abiti dalla valigia per sistemarli su
l letto senza smetterla un momento di chiacchierare. Credo di essere stata un po p
etulante anch io e me ne dispiace, ma mi veniva da ridere perch era la prima volta
che vedevo una cinesina, voglio dire una ragazza che veniva dalla Cina com il tuo

caso. Dicevi davvero a proposito del boia che taglia le mani alla gente? Non era
una frottola? Credo che tu l abbia letto da qualche parte in un libro. Hai visto
la faccia di mamma? e di Emily? Per poco non morivo soffocata per non scoppiare
a ridere. Cielo, non si pu dire che tu abbia molti abiti. E quei pochi non sono c
erto un gran che.
Le andai vicino per ispezionare con lei gli abiti distesi sul letto. quello che s
ono riuscita a procurarmi alla Missione di Tientsin spiegai.
Amanda and a guardarsi allo specchio del guardaroba, con un abito accostato sul d
avanti.
Direi che il tipo di roba che puoi aspettarti di vedere in una Missione; cercher d
i convincere babbo a comprartene di nuovi, pi graziosi.
I tuoi sono molto belli dissi. Io non ero abituata a vestirmi cos, o a vedere le alt
re ragazze vestite a questo modo, cos non avevo idea che questi abiti fossero bru
tti,
Ma allora cosa diavolo portavi in Cina? chiese Amanda fissandomi allibita.
I pantaloni, con una tunica sopra e una giacca imbottita, sandali o polacchette.
quello che portano tutti, salvo i ricchi, e loro portano degli abiti di seta.
Mettevi i pantaloni?
S, sono molto pi comodi di un abito.
Emily li ha messi una volta che abbiamo giocato alle sciarade ma lei dice che non
sono affatto comodi; credo che dica cos per, perch troppo grassa per metterli. A o
gni modo la prima volta che sento di qualcuno che porta sempre i pantaloni. Che
posto strano deve essere mai la Cina. Torn a guardarsi nello specchio palpandosi l
a seta azzurra della gonna. S, questo grazioso. il mio miglior abito da viaggio. M
a Emily in realt ad avere la roba pi bella, perch la cocca di mamma.
Vuoi dire dopo il primogenito, il signorino Edmund?
Cielo no! Non credo proprio che mamma vada matta per i maschi. Credo che sarebbe
stata ben contenta di avere solo femmine.
Scossi la testa strabiliata. In Cina una bambina era spesso considerata alla str
egua di una calamit. Evidentemente ci avrei messo un bel po a capire questo strano
paese, perch per quanto la signorina Prothero mi avesse talvolta descritto le ab
itudini inglesi, e per quanto ne avessi letto sui libri, non avevo mai afferrato
appieno l idea che la gente potesse pensarla in modo cos diverso.
Bussarono alla porta, e all invito di Amanda a entrare avanz una cameriera con una
grossa caraffa di rame colma di acqua bollente, con sopra una pezza di lana perc
h non si raffreddasse. Versane un po nel catino, Beattie disse Amanda. Hai messo il s
apone e l asciugamano? Tutto quel che pu essere necessario alla signorina Lucy? Ben
e, puoi andare.
La cameriera usc dopo aver versato l acqua nella grossa bacinella di porcellana fis
sata sul portacatino e Amanda disse: Mamma e pap hanno una stanza da bagno loro, m
a non ci permettono di usarla. Guarda, qui dentro trovi un semicupio; quando ti
svegli il mattino non hai altro da fare che tirare il cordone del campanello e,
come si presenta la cameriera, dirle di portare l acqua calda per il tuo bagno; pe
nser lei a tutto. Credo che dovr spiegarti parecchie cose, ma abbiamo tutto il tem
po che vogliamo. Adesso vado a cambiarmi, ma non star via molto.
Scappata via lei, sedetti sul bordo del letto guardandomi attorno piena di stupo
re. Il signor Gresham chiaramente era straricco. E questo dava risposta a un int
errogativo che tornava di tanto in tanto ad affacciarsi alla mia mente. Fin dall i
nizio avevo trovato molto strano che qualcuno si prendesse la briga di far venir
e una ragazza dalla Cina con quel che gli sarebbe costato, ma ora compresi che e
ra talmente ricco, che poteva concedersi qualsiasi capriccio gli saltasse per la
testa.
Mi tolsi l abito, mi lavai mani e faccia, mi ravviai i capelli. Ora che erano abba
stanza lunghi avevo incominciato a raccoglierli sulla nuca. Mi cambiai, indossan
do un abito rappezzato al gomito, ma che era pur sempre un po meglio degli altri
due, e stavo finendo di abbottonarmi quando ritorn Amanda. Vieni, ti porto a fare
il giro della casa mi annunci con entusiasmo. Pap dice che troppo grande e che non r
iusciremo mai e poi mai a tenerla come si deve perch siamo poveri in canna, ma ta
nto di quel tempo che va ripetendo questa solfa, che non ti saprei neanche dire.
Comunque non rinuncerebbe mai a High Coppice fintanto che dall altra parte della va

llata ci saranno quelle odiosissime creature.


Il signor Gresham povero? Dopo il primo momento di sorpresa mi convinsi che avev
a voluto fare dello spirito, come si usava da quelle parti. Di che odiose creatur
e parli? chiesi invece.
Vieni a vedere. And alla finestra e come io le fui vicino mi indic un angolo dall altr
a parte della valle. L, abitano l.
Guardai dove diceva e la testa prese a girarmi. La vista mi si annebbi confondend
osi in immagini indistinte. Rimasi a lungo a chiedermi se ero ben desta o se non
stavo sognando. Feci uno sforzo per riuscire a respirare regolarmente e tornai
a mettere a fuoco di nuovo quel punto, ma nulla era cambiato. Dall altra parte del
la vallata si erigeva una casa che io conoscevo, l unica casa inglese che avessi m
ai conosciuto; era stata disegnata con perfezione di linee su un ruvido ritaglio
di vecchia tela che ora era arrotolato e riposto nel mio com. La casa era a due
piani, con gli alti camini e un tetto che scendeva ripido, con le mansarde che s
i aprivano sopra la gronda. Le finestre erano rettangolari e a tratti il fronton
e era interrotto da grossi globi di pietra posti su robusti pilastri. Quando ave
vo mostrato il mio quadro alla signorina Prothero tempo prima mi aveva detto che
la facciata era giorgiana, mentre le proporzioni della casa non lo erano e che
probabilmente doveva trattarsi di un edificio ricostruito nel secolo diciassette
simo su una costruzione preesistente. Contai le finestre. Studiai i camini, i du
e alle estremit della casa e gli altri tre che facevano capolino dietro il tetto.
Vidi la finestra semicircolare della soffitta, come avevo sempre pensato che fo
sse. Era in tutto e per tutto identica al disegno.
Mi accorsi che Amanda mi aveva afferrato per un braccio e mi chiedeva: Non stai b
ene? Lucy, non stai bene? Hai fatto una faccia, tutto ad un tratto.
Scossi il capo, incapace di distogliere gli occhi dalla casa al di l della vallat
a. Sto benissimo. Solo mi era venuto il capogiro, per un momento.
Hai forse il busto troppo stretto?
No... non lo porto neppure, perch mi fa mancare il fiato. Non dirlo per a tua madre
. Per le signore inglesi, da quel che ho capito, scorretto non portarlo; per lo
meno la signora Colby la pensava cos.
Non glielo dir. Comunque non si direbbe che tu non lo porti, e mamma non se ne acc
orger.
Come si chiama quella casa, Amanda? chiesi tenendo sempre fisso lo sguardo oltre l
a valle.
Moonrakers ridacchi lei. Ci abitano i Falcon e mamma dice che nome pi indovinato per l
ro non ci sarebbe, moonraker... sai cosa vuol dire?
No. Non mi ero dunque sbagliata. Quella era la casa che conoscevo da tanto tempo. H
a un significato speciale?
Be , pap mi ha detto che nel Wiltshire chiamano uno cos quando un po tocco. Per via de
lla leggenda di quel tale che aveva visto la luna riflessa nel pozzo e pensando
che fosse una grossa forma di cacio va a prendere il forcone e cerca di acchiapp
arla. E da quel giorno tutti gli allocchi vengono chiamati cos...
Ah esclamai io senza sapere cosa pensare e perch dici che un nome che calza a pennel
lo ai Falcon?
Fanno le cose pi pazze. Edmund dice che sono molto bohmiens ma non sono molto sicur
a di sapere cosa voglia dire.
Il signor Falcon giovane?
Certo che no, sciocca, come potrebbe esserlo. Ha circa l et di pap. Sua moglie pi giov
ane di mamma, per, ed molto bella. Poi ci sono Robert, ma lui da qualche parte al
l estero, e due figlie che si sono trasferite altrove dopo il matrimonio, pi il rag
azzino che va ancora a scuola.
Mi allontanai dalla finestra. Mi riusciva molto difficile accettare il fatto che
a solo un miglio di distanza si elevasse Moonrakers , la casa che una mano sconosc
iuta aveva tracciato un numero indefinito di anni prima su un ritaglio di rozza
tela che aveva abbandonato alla Missione di Tsin Kai-feng. Robert Falcon, il pri
mogenito, si era mosso da quella stessa casa per recarsi in Cina alla ricerca di
qualcosa, armato di una inutile mappa e di un assurdo indovinello. Mi chiesi se
era il caso di confidare ad Amanda che, in Cina, mi ero imbattuta in lui ma dec
isi che prima dovevo rifletterci sopra.

Pochi minuti fa li hai definiti delle orribili creature.


Torn a ridacchiare. Oh ne parliamo sempre in questi termini; li odiamo, e loro odi
ano noi. La cosa va avanti da anni e anni. Pap la chiama una faida.
Deve essere pure cominciata per una ragione, suppongo.
Be , s certo. incominciato tutto quando il padre del signor Falcon e il padre di pap
ovverosia mio nonno, erano giovani e si erano arruolati insieme anni e anni fa p
er ritrovarsi in un posto chiamato Ferozepur, in India. Erano grandi amici, ma p
oi litigarono per qualcosa e si sfidarono a un duello a pistola uccidendosi a vi
cenda. Pap e il signor Falcon erano molto piccoli, ma le loro madri ed il resto d
ella famiglia diedero l avvio a questa faida e da allora sempre stato cos.
Vuoi dire che le madri l hanno lasciata in eredit ai figli?
S! Nonna Gresham, io me la ricordo appena, ma ne ero terrorizzata. Aveva un aria ter
ribile, da strega pronta a lanciare i suoi anatemi su qualcuno. Lei e la madre d
el signor Falcon ovverosia l altra moglie, si odiarono fino all ultimo giorno di vit
a. Quando la vecchia signora Falcon mor, nonna, che erano mesi ormai che non mett
eva piede fuori casa, insistette per essere accompagnata ai funerali, perch non v
oleva perderseli; e qui in paese dicono che quel giorno ha firmato la sua condan
na a morte, perch ha preso freddo e tre settimane dopo soltanto era bell e morta an
che lei.
Amanda si interruppe per riprendere fiato e si strinse nelle spalle. Credo che l od
io non sia pi feroce come un tempo, ma ormai detestarci diventata una specie di a
bitudine, e cos via, si va avanti a forza di antipatia e di silenzi.
Mi doleva la testa tante erano le domande insolute che mi si affollavano alla me
nte. Che cosa cercava Robert Falcon in Cina? E Nicholas Sabine? La stessa cosa p
robabilmente, visto che tutti e due mi avevano posto lo stesso indovinello. E do
veva essere senza dubbio qualche cosa di grande valore, perch la Cina poteva esse
re un luogo assai pericoloso per un diavolo straniero che non la conoscesse, com
e Nicholas Sabine aveva potuto sperimentare a sue spese. E se lui aveva perduto
la vita, Robert Falcon c era andato vicino. Per un momento mi chiesi se non fosser
o stati tutti e due sulle tracce del disegno che in quel momento era riposto nel
mio com, ma era assurdo; non si trattava che di uno schizzo che non poteva rives
tire alcun valore particolare.
Su vieni mi esort Amanda dalla porta. Ti mostro il resto della casa.
Annuii cercando di ricacciare indietro tutte le domande e le elucubrazioni che m
i venivano alla mente. Ero in Inghilterra, ora. Il signor Gresham mi aveva pagat
o profumatamente e abitavo sotto il suo tetto. C erano abbastanza difficolt senza c
he stessi anche ad arrovellarmi il cervello per dare una risposta a un mistero c
he non avrei saputo sciogliere. Stava per incominciare per me una nuova vita e s
peravo ardentemente di essere all altezza di quel che mi si chiedeva.
Era incoraggiante sapere che il cimento del primo incontro con la famiglia era o
rmai acqua passata ed ero certa che se solo fossi stata un po attenta avrei evita
to altre topiche. Non sapevo che prima che finisse la serata avrei commesso il p
eggiore degli errori.
Quinto Capitolo
La casa si alzava su tre piani e i domestici alloggiavano all ultimo. Una scala di
servizio conduceva al cucinone, gi al seminterrato e alla sala da pranzo dei dom
estici. Questi superavano quanto a numero le persone che dovevano servire; c erano
infatti due cameriere, pi due ragazze tuttofare, la cuoca, il maggiordomo e un v
alletto.
Diventa di giorno in giorno pi costoso mantenere il personale di servizio che la c
asa richiederebbe mi inform Amanda. Pap dice che deve sborsare pi di cento sterline a
ll anno solo in stipendi. In questa cifra c entra anche il cocchiere, ed ancora una
bella fortuna che riesca a badare anche al giardino con l aiuto di un ragazzotto d
el paese. Mamma dice che non potremmo assolutamente farcela con un personale pi r
idotto.
Notai che camerieri e cameriere calzavano scarpe o polacchette con un elastico a
i lati, e Amanda mi spieg che dovevano far uso di queste calzature per evitare de
gli scricchiolii quando camminavano. Dopo un giro nel parco rientrammo in casa a
ttraverso la terrazza e di qui dalla porta finestra della sala da pranzo, dove t

rovammo un valletto e una cameriera che apparecchiavano la tavola con il maggior


domo che li teneva d occhio. Al mio arrivo, la prima volta che avevo visto costui,
ne avevo avuto l impressione che fosse abbastanza anziano. La folta capigliatura
era bianca, ma il viso che ci stava sotto era quello di un uomo ben pi giovane di
quanto avessi immaginato. Aveva movimenti calmi ma sciolti, come non avrebbe po
tuto avere una persona anziana e compresi che probabilmente doveva essere pi giov
ane del signor Gresham. Portava dei pantaloni scuri e una giacca con le punte a
coda di rondine, e aveva un tratto di garbata autorit. Il valletto era vestito co
me lui tale e quale, anche se in seguito appresi che in alcune case i valletti i
ndossavano la livrea.
Cos ha preparato la signora Trowbridge per cena, Marsh? chiese Amanda.
Rimasi scandalizzata nel sentirla rivolgersi a lui in modo cos sgarbato, chiamand
olo per nome, ma Marsh parve considerare la cosa del tutto normale e rispose con
un sorriso grave: Da quel che mi si dice ci sar dell eccellente zuppa di fagioli, s
eguita da animelle in umido e da sella di montone arrosto, signorina Amanda. Vols
e il capo verso di me. Signorina Lucy, ha trovato tutto di sua soddisfazione?
Non avrei mai saputo come cavarmela d impaccio con una persona di sesso maschile m
aggiore di me d et e di tale dignit, ma Amanda rispose senza tante storie: S va tutto
bene; su vieni, Lucy. Andiamo in salotto che voglio mostrarti l album delle fotogr
afie. L anno scorso siamo stati a Frinton in vacanza e ci sono delle mie fotografi
e mentre faccio il bagno, immersa sino alla cintola.
Amanda sbottai rossa in faccia non appena fummo in salotto. A cosa servono tutti qu
ei coltelli e quelle forchette sul tavolo da pranzo?
Mi fiss. Per le varie portate. Cielo non mi dirai che mangiavi con i bastoncini, i
n Cina?
No, ma per lo pi si usava il cucchiaio.
E cosa ci fai mai con un cucchiaio? Doveva essere tutto tritato. Dammi retta: com
incia dall esterno e va avanti avvicinandoti sempre pi al piatto e se non sei sicura
guarda me.
Passammo mezz ora a guardare un album di fotografie, quindi entrarono il signor Gr
esham e Edmund, seguiti subito dopo dalla signora Gresham e da Emily. Erano tutt
i elegantissimi. Edmund prese posto su una poltrona, si appoggi allo schienale e
congiunse la punta delle dita. Lucy, come sei carina; che bell abito mi disse.
Amanda diede in un sospiro. Gli uomini non capiscono proprio niente. Non vedi che
non della sua misura e che non neppure nuovo? stato fatto per chiss chi e riadat
tato. Si rivolse al padre. Le occorreranno degli abiti un po pi per la quale, pap; Lu
cy non ha niente di adatto alle visite.
Vedremo quel che si potr fare asser il signor Gresham con il solito entusiasmo. Becky
, mia cara, penso che dovrai occupartene tu.
Certo convenne la moglie con scarso entusiasmo. Si far quel che andr fatto. Ma sapess
i cosa capace di chiedere la Collins per un abito. Segu una animata discussione fr
a Emily e la madre a proposito di abiti e di sarte, con il signor Gresham ed Edm
und che intervenivano s e no. Anche se durante il viaggio mi ero in parte assuefa
tta alle abitudini inglesi trovavo ancora sorprendente il comportamento delle do
nne. Intanto parlavano anche quando non erano interpellate, e secondariamente no
n esitavano a esprimere il proprio malcontento; arrivavano a contraddire un uomo
e persino a disputarci assieme. In Cina, le donne non mangiavano con gli uomini
, ma li servivano a tavola. Era inconcepibile che una donna potesse intavolare u
na discussione con persone dell altro sesso, e non era neppure concesso loro di co
nversare liberamente alla pari delle signore inglesi. La legge cinese arrivava a
concedere il divorzio a un uomo per eccessiva loquacit della moglie.
Emily aveva preso posto su un grosso divano e giocava con un gattino che si era
trascinata nella stanza e in una pausa della conversazione la signora Gresham mi
rivolse un sorriso che sembrava costarle un enorme sforzo. Gatti in Giappone ne
avete, Lucy? mi chiese.
L inaspettata domanda mi colse di sorpresa; confusa balbettai: Credo di s, signora G
resham; posso comunque assicurarle che in Cina ce ne sono.
Era quel che volevo sapere, cara. E un altra volta, non essere tanto ansiosa di cor
reggere chi ha pi anni di te, cara; per il momento comunque lascer perdere. Cos anc
he in Cina ci sono i gatti. Ti piacciono?

Be , sono sempre meglio di niente, signora Gresham, ma la carne del coniglio un altra
cosa.
Lo sguardo le si fece vitreo; mi guardai attorno e vidi che gli occhi di tutti e
rano fissi, scandalizzati, su di me. Emily strinse a s il suo gattino con aria pr
otettiva. Oh mi spiace mi affrettai a scusarmi. Non avevo capito che intendeva in u
n altro senso, signora Gresham. In Cina solo i ricconi sfondati possono permette
rsi di tenere degli animali domestici per loro capriccio. Ma gatti randagi ce ne
sono a bizzeffe e quando capita la carestia...
Grazie tanto! mi interruppe gelida la signora Gresham, basta cos, Lucy.
Me ne rimasi buona al mio posto con le mani in grembo, il sangue che mi accendev
a le guance chiedendomi cosa avessi mai detto capace di scandalizzare tutti quan
ti. La signorina Prothero stessa mi aveva insegnato a distinguere un coniglio da
un gatto, una volta che erano stati scorticati, perch i venditori giocando sulla
somiglianza tentavano il colpo di spacciare gatto per coniglio. Guardavo sempre
le reni, che nel coniglio erano basse e allineate, mentre nel gatto erano pi alt
e e asimmetriche. Se la signorina Prothero lo sapeva, voleva dire che anche in I
nghilterra la gente quando aveva fame mangiava i gatti, no? Ma forse non era cos.
Mi venne ora il sospetto che dopo quaranta anni di vita in Cina anche la signor
ina Prothero avesse fatto sue certe abitudini che in Inghilterra l avrebbero scand
alizzata. Capii di aver commesso un altra topica. Fu un sollievo quando il signor
Gresham ruppe il silenzio carico di tensione per avviare una conversazione in pu
nta di forchetta con la moglie e un sollievo anche maggiore quando il signor Mar
sh entr ad annunciare che il pranzo era servito. Anche se il sole non era ancora
tramontato erano state accese le appliques a gas del soggiorno e quando ci sedem
mo tutti attorno alla lunga tavola di quercia, l argenteria brillava sulla tovagli
a candida. Il signor Gresham pronunci la preghiera di ringraziamento e subito dop
o il valletto e le cameriere presero a servire il pranzo sotto l occhio vigile del
signor Marsh.
Una volta ancora fu Amanda a rompere il ghiaccio. Mamma, cos questa innovazione per
il pranzo? chiese. Era molto meglio quando si disponevano i piatti sul tavolo e o
gnuno si serviva da s. Albert e Maggie ci mettono degli anni fra piatti e piattin
i.
di moda cos, cara afferm sua madre. L ho letto in una rivista femminile. Si chiama ser
ice la russe, ed cos che fa chi se ne intende.
Non avessi anche perduto il mio appetito per il nervosismo non sarei mai riuscit
a a mandar gi tutta la roba che mi veniva offerta a ogni portata, e che comunque
era tutta di prima qualit, persino migliore di quella servita a bordo; a poco a p
oco riuscii a calmarmi e presi a gustarmi quel delizioso desinare.
Nessuno mi rivolse la parola, cosa di cui fui ben lieta. Il signor Gresham non f
u molto loquace. Il suo sguardo remoto lasciava supporre che avesse il pensiero
altrove. Quando Albert e Maggie sparirono per l ultima volta dopo aver servito un
delizioso dessert di pesche sciroppate con panna, il signor Gresham disse che av
remmo preso il caff a tavola anzich in salotto. Fu il signor Marsh stesso a portar
e la bevanda sul vassoio d argento, in certe tazzine con piattino, andando avanti
e indietro dal tavolo alla credenza dove su un fornellino a spirito c era in caldo
il caff.
Quando tutti ci fummo serviti, il signor Gresham sembr emergere dalle sue fantast
icherie. Si appoggi allo schienale della sedia, si asciug la bocca con un tovaglio
lo e mi elarg uno di quei suoi brevi sorrisi stereotipati. Dunque... senza dubbio
sar stata una bella sorpresa per te, vero Lucy, apprendere che avresti fatto part
e di una famiglia inglese?
S, signore convenni. Pi che sorpresa, ne ero stata angosciata ma non volevo offender
lo confessandoglielo.
Non immaginerai mai e poi mai perch pap ti abbia fatta venire fin qui disse Amanda,
lanciando uno sguardo complice ad Edmund, che si strinse nelle spalle con aria a
nnoiata mormorando: Immagino proprio di no.
Non capivo perch pensassero che io potessi avere dei dubbi in proposito. Fino all
ora avevo cercato di cacciare dalla mia mente quell aspetto del futuro che mi atte
rriva, ma la situazione mi era fin troppo familiare, per le volte che l avevo vist
a ripetersi.

Su cerca di indovinare mi stuzzic Amanda. Esitai, perch sapevo che in una famiglia c
inese nessuno avrebbe mai discusso apertamente gli intenti di un maschio anziano
della famiglia. Ma qui eravamo in Inghilterra, dove vigevano altre abitudini. G
li occhi di tutti erano puntati su di me con aria interrogativa cos accennai cort
esemente un inchino con il capo verso il signor Gresham e presi a dire: So che ha
versato una cifra molto elevata alla Missione... Dovevo parlare lentamente, perc
h le parole che mi si affacciavano alla mente erano in cinese, le stesse che avre
i usato se si fosse mai verificata una tale congiuntura in quel paese, e dovevo
a mano a mano tradurle. Sono grandemente onorata che abbia scelto questa insignif
icante persona come sua concubina, ora che sua moglie prossima alla vecchiaia. Se
gu il pi terrificante dei silenzi. Era come se ognuno avesse smesso di respirare;
se ogni cuore avesse smesso di battere. Impietrita in faccia, mi sentii il sangu
e trasformarsi in ghiaccio, come capii di aver commesso un terribile errore. Non
riuscii neppure a girare il capo a guardare gli altri e mi limitai a sbirciarli
di sottecchi. Era come la scena di un quadro vivente con tutti immobili ai loro
posti. La signora Gresham era pallida, boccheggiante, con gli occhi che sembrav
ano uscirle dalle orbite nell indignazione e nello scandalo del momento. Emily era
pi o meno il ritratto della madre solo che nel suo sguardo allibito c era un lampo
di gioioso orrore. Edmund aveva inarcato le sopracciglia a tal punto che veniva
no quasi a congiungersi all attaccatura dei capelli. Amanda aveva gli occhi sgrana
ti, ma sembrava pi che altro disorientata; non era ben sicura di cosa avesse soll
evato una tale reazione anche se non poteva travisarne certo la portata.
Il signor Gresham si alz, la faccia livida di rabbia. Come osi? mormor in un sussurr
o spaventoso. Come osi parlare cos davanti a mia moglie e alla mia famiglia? Ma no
n hai neanche un rimasuglio di pudore in te? Una mano tremante si lev a indicarmi
le porte. Fila nella tua stanza, signorinella. Immediatamente!
Come in una folgorazione mi fu tutto chiaro. Ero stata la peggiore delle sciocch
e. Gli inglesi non avevano concubine. Lo sapevo bene. Se ci avessi riflettuto so
pra, se non mi fossi impedita per tutto quel tempo di pensare alla cosa, me ne s
arei ricordata. Ma nella mia stupidit come avevo appreso che un uomo ricco mi ave
va comperata, avevo immediatamente dedotto che doveva averlo fatto per le stesse
ragioni per cui qualcuno avrebbe potuto comperarmi in Cina, e da quell istante mi
ero rifiutata di meditare sulla mia situazione.
Ero talmente annientata dalla rabbia del signor Gresham che a fatica riuscivo a
trovare la forza di stare in piedi. Quando il mio sguardo per un attimo si fiss s
u Amanda mi avvidi che anche lei era spaventata dalla rabbia paterna. Edmund si
asciug la fronte col fazzoletto. Padre, credo che dovresti considerare...
Zitto tu, Edmund! sbrait il signor Gresham. Non ti permetto di difendere questi disc
orsi di bocca del diavolo alla mia tavola! Qui, sotto il mio tetto, con tua madr
e che sentiva... questa creatura corrotta ha suggerito che io l avevo comperata an
imato da turpi propositi.
La mia voce quando riuscii a parlare era poco pi di un sussurro. Le chiedo scusa,
signor Gresham, solo che io sono abituata alle usanze cinesi...
Basta! url. Non sono disposto ad accettare nessuna pretesa di innocenza, madamigella
! Filare in camera, immediatamente!
Prego, signorina Lucy disse alle mie spalle la voce di Marsh. Mi scost la sedia com
e io mi alzai; quando mi volsi mi avvidi che la sua espressione era calma, come
sempre. Venne con me alla porta, me la apr. Il signor Gresham esclam cupo: Lasciaci
soli Marsh; suoner se ho bisogno di te.
Va bene, signore. Mi segu fuori della stanza. Mentre la porta veniva richiusa udii
la signora Gresham mormorare con voce che l angoscia rendeva via via pi acuta: Cielo
, Charles, ma cosa hai mai fatto. Ti avevo implorato di non essere cos impulsivo!
Con che creatura ci hai legato a doppio filo?. Mentre attraversavo il vestibolo
verso lo scalone la mia disperazione non conosceva limiti. Per quanto ora capiss
i il mio errore, quel che mi lasciava allibita era la violenza della loro reazio
ne.
Cosa c era di tanto abominevole nel concubinato? Le ragazze cinesi che lasciavano
la Missione preferivano di gran lunga la situazione di concubina a quella di bra
cciante. Io a dir la verit avrei optato per la seconda soluzione, ma questo senza
una ragione precisa, se non forse quella dettatami dall istinto che parlava nel m

io sangue di straniera.
Ero arrivata ai piedi della scalinata quando alle mie spalle si lev una voce: Sign
orina Lucy.
Il signor Marsh mi aveva seguito attraverso il vestibolo ed ora teneva lo sguard
o abbassato su di me con il volto atteggiato a una espressione grave, ma che las
ciava trapelare la sua simpatia, il suo stupore e persino una certa ilarit. Non se
la prenda troppo, signorina Lucy mi esort. Credo che il signor Edmund abbia gi capi
to che le sue parole non volevano essere offensive, ma erano semplicemente detta
te dalla educazione che ha ricevuto, e certamente non appena il signor Gresham s
i sar un po calmato, cercher di convincerlo in questo senso.
Provai un moto di gratitudine cos forte che mi spuntarono le lacrime agli occhi. L
ei molto gentile, signor Marsh.
Sorrise. Solo gli altri domestici mi chiamano cos, lei deve chiamarmi Marsh.
Oh, non potrei signore. un uomo maggiore di me...
Non pi in Cina, signorina Lucy. Per il suo bene deve comportarsi in conformit alla
sua nuova posizione qui.
S, mi dispiace; mi difficile. Potevo sentire che la voce mi tremava e trassi un pro
fondo respiro per renderla pi salda... Capisco di essere stata molto sciocca, ma n
on so mai come comportarmi. Qualsiasi cosa dica si infuriano, soprattutto la sig
nora Gresham. Pensa che io continui a infilare una bugia dietro l altra.
In che senso, signorina Lucy?
Be ... Emily ad esempio mi ha chiesto se non avevo mai assistito a una esecuzione,
e quando io non ho che risposto la verit, la signora Gresham si arrabbiata. Ha de
tto che la mia era una sciocca fanfaronata e questa sera si sono arrabbiati tutt
i quanti quando ho asserito che il coniglio era molto pi appetitoso del gatto.
Non sono sorpreso che pensino che lei si inventi queste cose, signorina Lucy.
Ma lei mi crede, signor Marsh? chiesi con ansia. Scusi... Volevo dire, Marsh.
Cos va meglio. Certo che ci credo, signorina Lucy. D altra parte per io sono stato a
Hong Kong, a Shanghai, Porto Said, Bombay, e in dozzine di altri posti in giro p
er il mondo. Doveva aver letto la sorpresa nei miei occhi perch riprese: Non ho sol
o fatto il domestico in tutta la mia vita, signorina Lucy. Per molti anni sono r
imasto sotto le armi con il grado di attendente e ho viaggiato molto all estero. Ri
pul la manica di un impercettibile granellino di polvere con un buffetto. Posso pe
rmettermi un consiglio?
S, gliene prego.
Si trova in una famiglia inglese dell alta borghesia. gente con i suoi meriti e i s
uoi difetti. Uno di questi difetti una specie di cecit per qualsiasi fenomeno che
esuli dal loro microcosmo. In cuor loro sono convinti che Domine-iddio sia un g
entiluomo inglese e ne consegue che ai loro occhi abitudini e modi della loro cl
asse portano il beneplacito della divinit in persona.
Ero allibita nel sentire il signor Marsh esprimere questi concetti. Lo si sarebb
e preso per un colto gentiluomo pi che per un maggiordomo. Di nuovo dovette intui
re la mia sorpresa perch ebbe una pausa, dicendo: Si chiede come mai un cameriere
possa esprimersi in questi termini, signorina Lucy? Be , ho avuto la buona fortuna
di servire un ufficiale che era anche uno studioso... una rara combinazione dev
o dire. Modellandomi sul suo stampo ho acquisito la facolt di conversare in un bu
on inglese. A suo tempo mi ha onorato della sua amicizia e negli anni che siamo
rimasti assieme abbiamo passato lunghe ore a conversare.
Mi rammentai della signorina Prothero, che mi addestrava all arte della conversazi
one. S, comprendo signor Marsh.
Marsh mi ricord lui con severit.
Oh, mi dispiace, Marsh.
Sorrise a dimostrarmi la sua approvazione e riprese. La parola concubina non verr
mai pronunciata davanti a una signora inglese. Ha vissuto per tutta la sua vita
in Cina e senza dubbio portava i pantaloni, come fanno tutte. Qui la vista di un
a donna in pantaloni scandalizzerebbe i pi. Persino le gambe del pianoforte sono
coperte, come avr notato; perch le gambe si ritengono vagamente sconvenienti. Dove
sse far riferimento a questa parte del corpo, signorina Lucy, far bene a parlare
di arti inferiori. Mi guard perplesso. Spero che adesso possa intuire come debbano
essersi scandalizzati nel sentirle suggerire che il signor Gresham doveva averla

comperata per farne la sua concubina.


Oh, s, s, affermai debolmente e mi premetti entrambe le mani sulla fronte fissandolo
. Ma lei... scherzava prima a proposito delle gambe del pianoforte, vero?
Temo proprio di no, signorina Lucy. Senza dubbio deve stentare molto a capacitars
ene, ma forse la aiuter a comprendere perch non l abbiano creduta quando parlava del
le esecuzioni e della abitudine di mangiare i gatti. Mi scrut serio in volto. Ho vi
sto i poveri in India mangiare della terra nel tentativo di dar sollievo alla pr
opria fame. Ho visto dei ladri puniti con la mutilazione in Arabia. Come lei, si
gnorina Lucy, ho visto centinaia di cose che vanno al di l della immaginazione de
l signor Gresham e della sua famiglia. Loro non capiranno mai il tipo di vita ch
e ha condotto. Riescono a stento a concepire la vita che deve fare un povero in
Inghilterra; veda di ricordarsene.
Gett un occhiata attraverso il vestibolo. Salga in camera sua ora, signorina Lucy; v
edr di farle portare del latte caldo. Se posso darle un consiglio, domani cerchi
di comportarsi come se niente fosse stato. Sono sicuro che trover la situazione m
igliorata. Eviti di accennare alla sua vita in Cina e si dedichi con ogni sua en
ergia a far sue le abitudini di questo paese. Mosse un passo indietro e accenn un
inchino. Le auguro una buona notte, ora, signorina Lucy.
Mi aveva cos commossa con la sua gentilezza che non riuscivo neppure a parlare ma
trovai la voce per dire: Grazie, signor... grazie Marsh, di tutto cuore.
Il piacere stato mio. Si allontan con quella sua calma dignit e io presi a salire le
scale. Le lampade a gas nella mia stanza erano accese, ma la luce era fioca, e
ci misi un po a capire che tirando una delle catenelle pendenti dal portalampada,
potevo aumentare la intensit della luce. Pochi minuti dopo soltanto la cameriera
di nome Beattie arriv con un bicchiere di latte bollente su un vassoio e per un or
a circa sedetti presso il letto ripensando a tutto quello che era accaduto nelle
poche ore da che avevo messo piede in Inghilterra. Mi ero comportata molto male
, ma decisi che l indomani sarei corsa ai ripari, sarei stata ben attenta per evit
are ulteriori catastrofi.
Non riuscii a prendere sonno facilmente, e so che il mio sonno fu inquieto, anch
e se quando mi svegliai poco dopo l alba non riuscii a ricordare pi nulla. Per le s
ette e mezzo ero talmente nervosa e impaziente perch non mi restava altro da fare
che suonare per il bagno, che presi il servizio da viaggio da lavoro, regalo de
lla signora Colby con l intenzione di dare qualche punto ai miei abiti caso mai oc
corresse, e accertarmi che tutti i bottoni fossero ben franchi.
Bussarono alla porta e prima che avessi il tempo di dire una sola parola il batt
ente si spalanc e Amanda saett dentro richiudendosi la porta alle spalle. Indossav
a una vestaglia ed era in preda alla pi viva eccitazione. Ah, sei alzata! mormor con
il fiato mozzo. Lucy, che cosa terribile hai mai detto ieri sera! Emily mi ha sp
iegato che cos una concubina, che sarebbe poi una seconda moglie. Lo credo che pap
si sia infuriato tanto!
Non volevo insultare i tuoi genitori mi affannai a spiegarle. Davvero, Amanda. Abit
uata come sono alle abitudini cinesi non sono stata a pensarci sopra neanche un
momento.
quel che sostiene Edmund. Lui un avvocato capisci, cos deve riflettere sulle cose.
Comunque, si scatenato un putiferio dell accidenti. Ma alla fine pap ha deciso di
non farne nulla ridacchi. Che cosa avrebbe potuto fare d altronde? Voglio dire, non p
oteva certo rispedirti in Cina.
Gi convenni, cercando di nascondere la mia delusione. Amanda, chiesi a un tratto ment
re mi assaliva un nuovo pensiero tuo padre perch mi ha fatto venire in Inghilterra
?
Oh, rientra tutto in un suo piano. Non fa che escogitare dei nuovi piani per arri
cchirci. Ma falliscono sempre. Mamma ha sempre sostenuto che questo era assoluta
mente assurdo ed Edmund era dello stesso parere. Ma pap si infuria se qualcuno cr
itica i suoi progetti.
S avvi alla porta.
Non dire che te ne ho parlato, Lucy.
Infatti non mi hai detto nulla le feci osservare stupita io. No?
Ma, in un certo senso no. Vuole parlartene lui stesso. Credo che lo far dopo colaz
ione. Dischiuse il battente, spi dallo spiraglio e torn a saettar via.

Avrei forse gustato il bagno caldo se solo il mio cervello non avesse ribollito
di interrogativi. Quando il pendolo del corridoio suon le nove scesi in sala da p
ranzo per la prima colazione. Edmund era gi arrivato e aveva quasi finito. Buon gi
orno mormorai.
Buon giorno, Lucy. Mi scrut senza cordialit n malanimo. In Inghilterra abbiamo l abitud
ne di servirci dai piatti di portata sulla credenza, il mattino. Indic con la mano
in quella direzione. Troverai rognone, bacon, kedgeree, uova, eccetera. Prendi u
n piatto e serviti.
Lo ringraziai, chiedendomi che fine facessero gli avanzi di ogni pasto. Ora che
io mi ero servita di alcune fette di bacon e di un po di rognone, Edmund stava gi
ripiegando il suo giornale pronto a rialzarsi da tavola. Mi scuserai vero disse co
n quei suoi modi precisini. Devo essere in ufficio per le dieci e un quarto e dev
o prendere il treno. Il mio consiglio che tu non faccia alcun riferimento a uhm.
.. al malinteso, Lucy. Meglio metterci una pietra sopra. Senza alcun dubbio ci r
ivedremo quando torner per la fine settimana. Buongiorno.
Lo ringraziai e gli augurai buon viaggio. Pochi minuti dopo che se ne era andato
fecero il loro ingresso il signor Gresham e Amanda. L atmosfera durante la prima
colazione fu piuttosto tesa, ma sempre meno di quanto avessi temuto. Fu con soll
ievo che appresi che la signora Gresham ed Emily non scendevano per la prima col
azione. D abitudine si facevano servire in camera al mattino e di rado si alzavano
prima delle undici. Presi ben poco parte alla conversazione alquanto forzata, s
e non per rispondere in modo molto cortese e cauto ogni volta che venivo interpe
llata. Quando Amanda mi chiese che cosa si prendesse in Cina il mattino, risposi
semplicemente: Semolino di miglio. Non mi sembrava che questa mia risposta potess
e prestarsi a degli equivoci, ma lo stesso rimasi con il fiato sospeso per alcun
i minuti.
Ti aspetta la tua ora di pianoforte, Amanda disse il signor Gresham alla fine dell
a colazione. Su corri. Io devo discutere qualcosa con Lucy nel mio studio.
Era una stanza grande, ingombra di ogni specie di oggetti strani. Gi mi ero aspet
tata di trovarci parecchi libri, anzi ci avevo contato, ma ce n erano dappertutto,
non solo sui ripiani, ma in pigna per terra, e sui tavolini. Con tutto questo n
on costituivano che una piccola parte della miscellanea di oggetti che riempiva
la stanza.
In un angolo c era uno scrittoio ingombro di carte, con un mappamondo sopra. Vicin
o al mappamondo c era una vaschetta rettangolare con dei pesci strani, minuscoli e
di colori sorprendenti. Da un gancio alla parete pendeva uno scheletro umano. S
u un altra parete c erano delle scatole coperte di vetro contenenti a quanto sembrav
a della sabbia con dei germogli, almeno cos sembrava, che spuntavano nella sabbia
. Presso la finestra su un treppiedi era montato un telescopio. In un angolo su
una sedia c era una lanterna magica e su uno scaffale c era il modellino di una macc
hina a vapore, ma solo in seguito seppi dare un nome a tutta questa roba.
A mano a mano che mi guardavo in giro scoprivo nuovi oggetti, grossi o piccoli,
familiari o sconosciuti, ma tutti diversi l uno dall altro. Il signor Gresham prese
a camminare avanti indietro per la stanza muovendosi a scatti come era sua abitu
dine. Apr un cassetto per toglierne una scatolina intagliata alla moda orientale.
Come puoi vedere disse con entusiasmo, tracciando un semicerchio nell aria, a compre
ndere tutta la stanza. Come vedi sono un appassionato studioso dell oriente, mia ca
ra.
Non riuscii a pensare a niente da dire e tornai a guardarmi in giro per avere qu
alche idea. Questa volta uno o due oggetti colpirono particolarmente la mia atte
nzione. Sul mappamondo era stato tracciato con una matita rossa un cerchio alla
provincia di Jehol in Cina. Sulla parete vicina allo scheletro c erano delle mappe
geografiche a larga scala disegnate a mano. Riconobbi un paesaggio che gi avevo
visto nell atlante della signorina Prothero, il golfo di Liaotung, che era la cost
a marina pi vicina alla nostra Missione.
Vedi? esclam il signor Gresham indicandomi un tavolo presso il camino, con ammucchi
ati sopra dei libri e quando io mi feci pi vicina, tanto da riuscire a leggerne i
titoli, mi accorsi che erano sulla Cina. Vicino c era un largo vassoio metallico,
su cui posava un paesaggio in creta o altro in miniatura. C erano vallate travers
ate in fondo da fiumi, altopiani, colline, e citt indicate con contrassegni in le

gno.
Veniamo al punto disse il signor Gresham con un tocco di impazienza. Senza dubbio t
i rendi conto anche tu che questa la carta topografica della provincia di Shansi
.
Temo di non esserci mai stata, da quelle parti dissi sconsolata.
Ah! Pos uno sguardo vitreo su di me. Be non importa, sono certo che altri posti ti sa
ranno invece familiari.
Riconosco i posti indicati nella carta geografica alla parete dissi ansiosa di far
gli piacere. E mi sono accorta che ha segnato la provincia di Jehol sul mappamond
o; ma molte altre cose sono assolutamente estranee alla Cina, signor Gresham. Lo
ro non esporrebbero mai uno scheletro, perch potrebbe sempre essere l antenato di q
ualcuno...
No, no, lo scheletro non c entra niente si affrett a dire il signor Gresham. Va ricoll
egato a un certo mio interesse ormai superato. Si guard in giro per lo studio sbat
tendo gli occhi quasi preso da improvvisa perplessit. Ci sono almeno due o tre cos
e qui dentro che riguardano miei precedenti interessi, ma tu non tenerne conto,
Lucy. Dobbiamo preoccuparci solo della Cina, eh? diede in una specie di risata. E
certamente in questo tema sei una esperta.
Alz la scatoletta battendoci sopra un dito, e lanciandomi nel contempo uno sguard
o significativo. pi difficile che cercare un ago in un pagliaio. In un certo senso
potremmo dire che stiamo cercando qualcosa in un pagliaio, ma non sappiamo cosa
sia, e neppure come individuare il pagliaio giusto. Tuttavia tu sei nata in Cin
a, ne conosci la lingua, la gente e le abitudini, sei in altre parole la persona
giusta per aiutarmi in questa mia ricerca. Oh, io non mi aspetto miracoli Lucy.
Pu darsi ci vogliano mesi di paziente lavoro di deduzione, ma non ci mancher la p
erseveranza.
Vuol dire che andremo in Cina, signor Gresham chiesi io con esitazione, sempre pi s
orpresa. E che io dovr aiutarla a trovare qualcosa?
Andar fino l? Cielo no, bambina! sembrava strabiliato. Qualcun altro si preoccuper di
portare a termine materialmente l impresa, compiendo il viaggio fin l e via dicend
o; il mio compito quello di far lavorare l intelletto in questa faccenda. Sorrise c
on aria soddisfatta. Alla pari di te, Edmund pensa che si dovrebbe mandare qualcu
no di adatto sul posto a investigare, ma questo significherebbe fare le cose sen
za alcun metodo. Si deve iniziare con un processo deduttivo e io ho i miei metod
i. Avrai letto naturalmente le storie di Sherlock Holmes di Conan Doyle... No? B
e non importa. un investigatore che risolve ogni mistero grazie alle sue facolt di
osservazione e di deduzione e la mia mente lavora nello stesso modo. Ecco come
risolver questo problema, Lucy, e tu con la tua conoscenza dell imperscrutabile ori
ente, provvederai la struttura portante entro cui operer il mio portentoso intell
etto. Capito?
Fu in questo momento che dissi la mia prima bugia da che ero sbarcata su suolo i
nglese, perch feci di s con la testa. Temevo che se si fosse messo a rispiegarmi t
utto da capo sarei stata pi confusa che mai. Inoltre aveva sborsato fior di soldi
alla Missione per me, e aveva ogni diritto di pretendere che io capissi quel ch
e diceva.
Ti fornir uno strano indizio su cui pensare disse, aprendo la scatola e togliendone
un foglio di carta ingiallita. Stammi a sentire, ora.
Prima quasi che avesse il tempo di leggere quello che c era scritto sul foglietto
sapevo quello che avrebbe detto, ma nondimeno la mia sorpresa non fu minore.
Sovra il coltello torto...
Conoscevo l indovinello a memoria. Il signor Gresham era il terzo inglese che me l
o recitava. Il primo a dirmelo era stato Robert Falcon presso le mura della Miss
ione. E Nicholas Sabine a Chengfu...
Infausti ricordi mi si affollarono all improvviso alla mente, risucchiandomi nel p
assato. Lo vidi con gli occhi della mente, accovacciato a terra con le mani serr
ate attorno alle mie attraverso le sbarre della prigione... mi aveva salvato dal
la mutilazione e per gratitudine io ero diventata sua moglie per le poche ore di
vita che gli restavano, perch cos aveva desiderato... e quando la squallida cerim

onia nuziale nel buio della prigione era finita, io ero andata via per non veder
lo mai pi... Avevo posato un mazzo di fiori di campo sulla sua tomba e avevo anco
ra l anello che mi aveva dato; ma non volevo indugiare in questo ricordo che compo
rtava un patimento sordo.
Gli immuti occhi di tigre hanno posto.
Il signor Gresham complet la rima. Quindi dovette levare gli occhi verso di me pe
rch la sua voce mut all improvviso. Lucy! Cosa c ?
Trassi un sospiro profondo e dissi: Mi dispiace. Sono rimasta sorpresa, signor Gr
esham. Conoscevo gi l indovinello, per averlo sentito prima.
Come? Quando stato? Voglio dire quando l avevi gi sentito?
In Cina. Mi sono imbattuta in Robert Falcon.
Cosa?
cos signor Gresham. Ieri Amanda mi ha detto della famiglia che vive oltre la valla
ta spiegandomi che Robert Falcon, il maggiore era all estero. Ebbene, l ho incontrat
o in Cina e sono sicura che si trattava proprio di lui. Mi aveva proposto lo ste
sso indovinello.
Ti eri imbattuta in lui? Cielo, l hai aiutato? Gli hai indicato la risposta? blater r
abbioso e insieme allarmato Charles Gresham.
No signore mi affrettai a tranquillizzarlo. Non ho potuto aiutarlo. Non sapevo cosa
potesse mai significare quell indovinello.
Diede in un gran sospiro di sollievo, quindi prese a camminare avanti e indietro
per lo studio, passandosi una mano fra i capelli. Straordinario! C da stentare a c
rederci... ma no, forse non cos strano. Se il giovanotto ha esteso le sue ricerch
e a quella zona non sorprendente che tu ti sia imbattuta in lui. Si volse di scat
to verso di me. Come avvenuto? Raccontami tutto per filo e per segno.
Il pi brevemente possibile lo misi al corrente di come si fosse svolto il nostro
incontro, tacendo per di Nicholas Sabine o dello schizzo che Robert Falcon aveva
tracciato per mettermi in guardia da lui. Ho incontrato Robert Falcon una seconda
volta conclusi. Fu sulla strada di Chengfu e lui mi interpell di nuovo sulla filas
trocca ma io ancora una volta non potei essergli di alcun aiuto.
Charles Gresham si soffreg il mento. Be , in questo caso non successo niente di irri
mediabile osserv ingrugnito. Ti ha mostrato la piantina?
S, ma mancavano molti particolari. Mi ha detto che erano riportati sull altra mappa.
Lo so, lo so. La sua era la piantina dei Falcon. Noi abbiamo quella dei Gresham c
he la completa. Le due possono essere decifrate solo se accostate l una all altra apr
un cassetto e ne tolse un rettangolo di carta pergamena. Ne avevo vista la copia
identica in Cina.
Ecco qua, Lucy guarda. Allora riesci a ricordarti le indicazioni riportate sulla
mappa dei Falcon?
Guardai le linee tracciate con l inchiostro nero sulla pergamena e scossi la testa
. Mi dispiace, signore. Non mi ricordo niente di niente, e del resto sono convint
a che non si risolverebbe granch neanche disponendo di tutte e due le piantine. S
ono talmente tanti i posti in Cina che si assomigliano, con un villaggio e qualc
he albero attorno ed un fiume.
Aggrott la fronte. Sciocchezze. Una piantina intera sar sempre meglio di mezza. Cer
ca piuttosto di riflettere e di ripescare dalla memoria qualche ricordo. Agit una
mano a indicare il mappamondo, i libri e il paesaggio in miniatura. Io continuo a
d affastellare indizi sopra indizi, Lucy e sono certo che perseverando in questa
direzione riusciremo ad arrivare alla verit, restringeremo l area di ricerca a una
zona ben definita. Il viso gli si contrasse in uno di quei suoi fulminei sorrisi
. I miei metodi risulteranno migliori di quelli di Robert Falcon, di questo non d
ubitarne. Conosci la storia che sta a monte di tutta questa ricerca, Lucy? Te ne
ha parlato?
No, signore. Ma Amanda mi diceva che storia vecchia ormai, di quando suo nonno e
il nonno di Robert Falcon erano commilitoni assieme.
Gi, gi. Siediti Lucy. Credo che sia meglio che tu sappia l intera storia, almeno capi
rai quel che sto cercando di fare. Hai mai sentito parlare della guerra dell Oppio
in Cina?

S, la signorina Prothero me ne aveva parlato anche se lei allora non era in Cina.
Be , mio padre, William Gresham e John Falcon di Moonrakers a quel tempo erano due gi
ovani ufficiali al servizio di Sua Maest Britannica in Cina. Entrambi si erano sp
osati l anno precedente, nel 1841. Durante questa campagna, furono inviati come co
rrieri in missione speciale segreta in un territorio per il cui predominio si ba
ttevano due signori della guerra. Mi capisci?
Dissi di s. Signori della guerra in Cina ce n erano ancora; uomini che raccoglievan
o un esercito e sapevano imporre la loro volont su un vasto territorio, talvolta
grande quanto una provincia, sino a quando un signore della guerra pi potente non
li annientava oppure non arrecavano offesa all imperatrice stessa, che inviava il
suo esercito in missione punitiva.
I due giovani costeggiarono il campo di battaglia dove i soldati dei due signori
della guerra rivali erano impegnati in una lotta riprese Charles Gresham. E al tra
monto si imbatterono in un moribondo che era riuscito a trascinarsi da solo lont
ano dalla zuffa. Non capirono una sola parola di quello che gli disse, ma arriva
rono a concludere dalla bella uniforme che indossava che doveva trattarsi di uno
dei due signori della guerra in persona; mentre cercavano di prestargli soccors
o, questi mor.
Charles Gresham torn alla sua scrivania ingombra oltre ogni dire e si sedette. Ci
sono molti dettagli che ignoreremo per sempre continu con aria solenne. Comunque si
a, sul morto trovarono... qualcosa. Un involto, una borsa, uno scrigno, non si s
a, che comunque conteneva qualcosa di grande valore... il tesoro personale del s
ignore della guerra morto. Spalanc le mani. William Gresham e John Falcon decisero
di prendere questo qualcosa piuttosto che lasciarlo a disposizione di chi avrebb
e trovato il cadavere. Ripresero il cammino e pi tardi riposarono per la notte...
da qualche parte.
Si strinse nelle spalle. L intero viaggio dur una settimana e non ne conosciamo con
esattezza il percorso. Ma mi immagino che dovettero sostare in un tempio abbando
nato, perch di un tempio si parla nell indovinello. Comunque, durante quella stessa
notte o nella mattinata successiva scoprirono di essere stati individuati da se
ntinelle dell esercito cinese con grande rischio di venir catturati. Nascosero per
ci il tesoro in modo che, se fossero stati catturati e fosse stata loro risparmia
ta la vita, avrebbero potuto ritornare in tempi pi tranquilli e ricuperare ci che
avevano nascosto.
Indic l antica mappa disegnata a mano sulla scrivania. In seguito devono aver disegn
ato due piantine, magari su uno schizzo tracciato al momento. Sappiamo soltanto
che dopo aver nascosto il tesoro hanno portato a compimento la loro missione. Du
e mesi pi tardi il loro reggimento veniva ritirato dalla Cina e inviato in India.
Charles Gresham mi guard, sbattendo rapido gli occhi. Non ebbero la possibilit di r
ecuperare quanto avevano nascosto. Senza dubbio avevano programmato di prendersi
una lunga licenza alla prima occasione e ritornare in Cina con quello scopo pre
ciso. Nel frattempo John Falcon si divert a scrivere una filastrocca che indicass
e fra le righe dov era nascosto il bottino e fecero testamento tutti e due consegn
andolo al loro comandante per maggior sicurezza. Allegato a ogni testamento c era
un breve resoconto della loro avventura, una copia della filastrocca e una delle
due mappe complementari. Charles Gresham ebbe una smorfia. Tutto molto romantico,
senza dubbio. A quel tempo volevano essere sicuri che qualsiasi cosa capitasse
a uno di loro, le due famiglie avrebbero spartito la fortuna... sempre che fosse
stata recuperata.
Scosse la testa mesto. E poi litigarono per non so quale sciocchezza; uno sgarbo
involontario, forse. Non lo sapremo mai, anche se sono certo che stato Falcon, d
ei due, a offendere l altro. A conclusione ci fu un duello, che ebbe luogo in segr
eto naturalmente, perch questa contesa era da lungo tempo condannata. Rimasero en
trambi mortalmente feriti. Morirono entrambi la stessa ora. Le loro mogli furono
informate. Mia madre qui, in questa casa, la madre di Harry Falcon a Moonrakers .
Allora lui e io avevamo solo pochi mesi di vita.
Charles Gresham rest in silenzio per alcuni secondi, corrucciato in volto, quindi
si alz e prese a camminare avanti e indietro per lo studio di nuovo. Ora le due f
amiglie gareggiano fra di loro disse. Non ci sar alcuna spartizione, perch il tesoro
non spetta per diritto a nessuna delle due famiglie. Toccher a chi per primo lo

scoprir. Quella testa calda di Robert Falcon a quanto sembra sta bighellonando a
caccia per la Cina. Be , che sciupi il suo tempo come vuole! Questa battaglia sar v
inta grazie all intelletto, Lucy. Si diede un colpetto alla tempia.
C era un particolare che mi disorientava. Perch stato lasciato in disparte per tanto
tempo, signore? chiesi. Voglio dire come che n lei n il signor Falcon avete mai cer
cato di rintracciarlo prima?
Perch ne abbiamo avuto notizia per la prima volta solo due anni fa! esclam, soffrega
ndosi le mani, le dita incastrate fra l'una e l altra. La storia venuta alla luce s
olo recentemente.
Mi dispiace, temo di non capire.
molto semplice. Subito dopo il duello c stato un ammutinamento degli indiani a Fero
zepur, dove il reggimento era di stanza. La sommossa stata ben presto soffocata,
ma l ufficiale comandante rimase ucciso. I suoi effetti personali furono impacche
ttati dal suo attendente e inviati alla vedova a casa, e i testamenti di William
Gresham e di John Falcon con il resto dei documenti, furono per sbaglio inclusi
fra queste carte. La vedova non trov il coraggio di passare in rassegna i vari e
ffetti personali. Sistem tutto quanto in un baule che port in solaio. Supergi sessa
nt anni pi tardi, il nipote fece un repulisti nella casa. Trov le due buste ancora s
igillate, con i due nomi scritti sopra e le port al ministero della Guerra, dove
provvedettero a spedirle direttamente a me e a Harry Falcon. Fino a ora, l avventu
ra dei nostri nonni in Cina rimasta un mistero per tutti e sta pur certa che ent
rambe le famiglie si sono ben guardate dal diffonderlo.
Pensai che su questo punto si sbagliava. C era almeno una persona estranea alle du
e famiglie che conosceva quella fortuna e questa era Nicholas Sabine. Anche lui
la stava cercando.
Se solo avessimo qualche idea di quel che cerchiamo stava dicendo Charles Gresham
fissando trasognato una delle carte geografiche alla parete. Si tratter di qualcos
a di piccolo o di grande? Possiamo solo stabilire che pi di tanto grande non pu es
sere, se un uomo solo riusciva a trasportarlo... Perch fai quella faccia sorpresa
, Lucy?
Be , pensavo che non potrebbe essere molto voluminoso, signore. Quel che voglio dir
e che gli smeraldi non prendono molto posto, e anche un sacchettino non pi grande
di un borsellino potrebbe contenere una fortuna.
Per un momento temetti che gli si staccassero gli occhi dalle orbite. Per due vo
lte tent di parlare, senza articolare alcun suono. Smeraldi? grid. Come fai a saperlo
?
L hai detto al giovane Falcon? Mi hai mentito fino adesso? Rispondi immediatamente
!
Ero in uno stato di estrema confusione, e ridotta quasi alla disperazione per av
erlo fatto infuriare. Ma... ma nell indovinello che si parla di smeraldi balbettai. P
ensavo che anche il signor Falcon lo sapesse come chiunque. Ecco perch non avevo
detto niente.
Ma sapere che cosa? Non c un singolo accenno agli smeraldi nell indovinello!
Occhi di tigre, signore. cos che li chiamano in Cina. Almeno a Chengfu e nella zon
a attorno. Ma nelle altre parti non saprei. Cominciavo a capire di essere stata u
na perfetta allocca. Mi dispiace. Per me la cosa era talmente ovvia che ho pensat
o dovesse esserlo anche per gli altri. Ma mi rendo conto ora di essermi sbagliat
a. Immagino che il giovane ufficiale che ha scritto quei versi debba aver fatta
sua la voce regionale cinese per smeraldi, servendosene nell indovinello. Mi scusi
signore se ho potuto essere tanto sciocca.
Lev le braccia con un grido di felicit e per una volta il sorriso stereotipato gli
rimase pi a lungo stampato in faccia. Grazie al cielo che lo sei stata! Perch cos n
on ne hai fatto parola con quel pazzo di Falcon. Oh perdinci, avevo ragione, lo
vedi bene. Tu Lucy non ti rendi neppure conto di tutto quel che sai... ma io te
lo caver di bocca. La tua conoscenza della materia combinata con il mio intellett
o faranno miracoli. Sono pi che contento di te!
A colazione Charles Gresham annunci tutto orgoglioso che grazie al mio aiuto era
riuscito a scoprire l esatta natura del tesoro. La signora Gresham non fu che modi
camente impressionata dall informazione che io avevo fornito, come me, del resto,
perch a quel punto ne sapevamo quanto prima sul nascondiglio del tesoro. Tuttavia

Charles Gresham rimase nella sua entusiastica convinzione di essere ben avviato
sulla buona strada e parve addolcirsi un po nei miei confronti.
La mia grossa preoccupazione era persuadere la signora Gresham ed Emily a tratta
rmi con un po pi di simpatia, ma nelle quarantotto ore successive arrivai a conclu
dere che era inutile da parte mia sperar tanto. Edmund ritorn il venerd sera per p
assare il week-end a casa e io fui contenta di vederlo perch sentivo che se non a
ltro lui non provava della antipatia nei miei confronti. La domenica mattina ci
recammo alla chiesa del villaggio per la funzione religiosa. Io avevo aspettato
con ansia quell occasione, certa che almeno in chiesa, senza pi la preoccupazione d
i combinar guai, mi sarei sentita un po pi a mio agio.
Fu l che vidi per la prima volta i Falcon. A quanto sembrava Harry Falcon e Charl
es Gresham erano i personaggi pi importanti del villaggio, visto che le loro panc
he avevano posto fra il pulpito e il resto dei fedeli, una dirimpetto all altra so
tto le due navate della chiesa. Harry Falcon aveva gli stessi capelli di un bion
do luminoso del figlio, e aveva la barbetta. Assomigliava al quadro che avevo vi
sto una volta di un re inglese, Riccardo Cuor di Leone. Anche la moglie era bion
da, con una bella faccia ovale incorniciata dai capelli color miele. Sottile e g
raziosa, aveva l aria di una persona felice.
Li accompagnavano altre tre persone, due uomini e una donna, vestiti tutti e cin
que in modo molto appariscente, come non mi era mai capitato di vedere. Sembrava
no molto sicuri di s, e parlottavano fra di loro a voce pi alta del lecito mentre
aspettavamo che la funzione religiosa incominciasse. Tra le due famiglie non ci
fu neanche lo scambio di un occhiata o di un cenno di saluto, ma sentii la signora
Gresham sussurrare al marito: Vedo che non gli manca la solita scorta di amici,
poeti e pittori libertini, per la fine settimana. Con che coraggio si fanno vede
re in chiesa con degli individui cos scandalosi?.
L organo suonava in sordina. Ora tacque. Il pastore inton una preghiera e annunci il
primo inno. Vi fu un fruscio mentre i fedeli cercavano la pagina giusta e scopr
ii con mia grande delizia che si trattava proprio di un inno che era tra i tre p
referiti alla Missione. Mi riempii i polmoni d aria in modo da non rischiare di re
stare indietro. Alla fine del primo versetto il coro mi stava appresso, ma ben p
resto guadagnai terreno cantando a pieno fiato.
Fui sorpresa nel notare con che lentezza seguissero il coro e la congrega, e pen
sai che persino le bambine pi piccole alla Missione avrebbero potuto batterli. Ma
evidentemente l organista non voleva perdere la corsa, perch cominci a suonare pi in
fretta volgendo il capo strabiliato nella mia direzione. Anche cos, alla fine de
l primo verso ero di una buona riga avanti, e felice sbirciai verso la signora G
resham che mi era accanto, sperando in una sua occhiata di approvazione.
Era accesa in volto, le labbra serrate, e mi fulminava di sottecchi con lo sguar
do. Pi oltre, Charles Gresham si chinava in avanti strabuzzando gli occhi verso d
i me e Amanda che mi stava dall altra parte, prese a darmi gomitate nelle costole.
Come osi! mormor la signora Gresham a fior di labbra. Segui il coro!
Mi sentii morire dentro di me. In tutti quegli anni alla Missione per l inno mattu
tino si era fatto a gara a chi arrivava prima. Eppure, ora che ricordavo c era sta
to un periodo, quando io ero ancora piccola in cui la signorina Prothero cercava
di far cantare lentamente le bambine, e lei e io talvolta si cantava alla moda
degli inglesi. Ma ben presto aveva lasciato perdere. Mi chiesi disperata come av
essi fatto a non ricordarmene prima.
L inno continu, e io cantai piano piano, pi che attenta a tenere il tempo dell organis
ta e del coro. Mi fu fatto di pensare che in realt era cos che mi piaceva cantare,
che era cos che cantavo alla Missione durante il disbrigo delle faccende. Arriva
ti all ultimo verso cominciai a sperare che la signora Gresham mi perdonasse quel
mio sciocco errore, ma fui ben attenta a non lasciarmi prendere di nuovo la mano
e a levare la mia voce al di sopra di quella di Amanda, al mio fianco.
Vi fu solo un altro momento imbarazzante durante la funzione religiosa. Stavamo
cantando il Te Deum, e io mi lasciai cogliere assolutamente impreparata quando l i
ntera famiglia Gresham e un certo altro numero di fedeli, smise di cantare arriv
ando al versetto che diceva: ... il ventre della Vergine . Siccome il canto si smor
z di colpo, la mia voce sembr prorompere squillante, e di nuovo mi accorsi che la
signora Gresham mi lanciava occhiate cariche di indignazione.

Quando uscimmo dalla chiesa a funzione finita, la gente indugi qualche minuto nei
saluti e mentre le conversazioni si intrecciavano fui presentata al pastore. Er
o appena consapevole di quel che mi diceva, o di quel che gli rispondevo, preocc
upata tanto com ero delle facce ingrugnite dei Gresham. Persino Amanda mi fissava
corrucciata, ed Edmund si guardava intorno con aria gelida. Anche gli occhi degl
i altri fedeli erano fissi su di me, indulgenti e divertiti alcuni, carichi di d
isapprovazione altri. Intravvidi i Falcon e i loro amici, e sembravano di gran b
uon umore quasi si fossero gustati appieno l avvenimento.
Non fu detto molto fino a quando non fummo sistemati in carrozza sulla via di ca
sa e allora la signora Gresham emise un lungo sibilo, come se avesse trattenuto
il fiato per l intera durata della funzione religiosa. Ma li hai visti? Hai visto l
e facce di quelle odiose creature, Charles? domand con voce tremante. Questa peste
ha deciso di farci fare una figura da zimbelli davanti a loro, fra tutti! Non ho
mai visto niente di pi deliberato in vita mia.
Ci ha svergognato davanti all intero villaggio rincar la dose Emily, con una occhiata
velenosa.
Non hai nessuna prova che ci sia stata alcuna deliberazione da parte sua, mamma in
tervenne Edmund. Comunque come comportamento singolarmente inetto.
Mi impietrii e capii che l espressione del mio volto doveva essere quella che la s
ignora Gresham aveva definito da pesce morto. Mi dispiace balbettai. Alla Missione
cantavamo in fretta per via delle bambine e io... Be , non sono stata a riflettere
che qui era diverso.
Sciocchezze! abbai la signora Gresham. Ah, e una altra cosa. In futuro guardati bene
dal cantare quel particolare versetto del Te Deum. Parole del genere non sono a
datte alle labbra di una signora.
Lo stupore venne ad aggiungersi alla mia infelicit. Non riuscivo neanche ad immag
inare come mai il ventre, alla pari delle gambe dovesse essere considerato indec
ente. Charles Gresham non disse nulla ma se ne rimase al suo posto, le mani sul
bastone da passeggio, scoccando occhiate furiose attorno a s.
Passarono parecchi giorni prima che la famiglia si raddolcisse nei miei confront
i. Dubito che la signora Gresham mi avesse perdonata dimenticando ogni cosa, ma
visto che vivevo in famiglia non potevano andare avanti a trattarmi indefinitiva
mente come una lebbrosa, e col tempo tornarono a rivolgermi la parola, anche se
Emily raramente arriv a tanto se non per lanciarmi qualche stoccatina.
La mia prima settimana a High Coppice stabil uno schema per le mie giornate future.
Tutte le mattine trascorrevo un ora nello studio di Charles Gresham, studiando la
stessa zona ogni volta daccapo nel tentativo di sollecitare in lui nuove deduzi
oni dagli elementi in suo possesso. Dopo di che ero libera fino all ora di pranzo
e per almeno un altra ora o due, dopo. Il resto del pomeriggio era dedicato alle v
isite di cortesia, a farle o a riceverle. Io le odiavo. Ci accomodavamo in salot
to, in casa o dalle amiche della signora Gresham, e conversavamo sorseggiando t e
mangiucchiando tartine al cetriolo.
All inizio fui oggetto di grande curiosit, e mi furono poste un infinit di domande sul
la vita in Cina, anche sciocche. Io avevo ben appreso la lezione e non risposi m
ai che con una parola o due, talvolta mentendo perch sapevo che la verit avrebbe a
rrecato offesa. In men che non si dica decisero di me che ero un coniglietto sci
occo e spaurito, cos almeno sentii una signora descrivermi. Ne fui sollevata perc
h significava che ben presto mi avrebbero lasciata in pace.
La sera, prima e dopo cena, la passavamo in salotto, sebbene Charles Gresham si
chiudesse spesso nel suo studio. Era questo un momento in cui le signore e le si
gnorine della famiglia potevano spettegolare dedicandosi a qualche piccolo lavor
o di ricamo o di cucito. Amanda mi insegn a giocare a dama e io imparai in fretta
, ma scoprii ben presto che non le piaceva perdere cos stetti ben attenta a non v
incere. Talvolta suonava il piano per noi, cosa che sempre mi piaceva perch suona
va molto bene. Di tanto in tanto, dopo pranzo, prendevamo carta e matita in mano
e facevamo dei giochini prima che fosse ora per le signore di ritirarsi. Il gio
co che preferivo era quello degli anagrammi. Ciascuno di noi a turno indicava du
e o tre parole agli altri, e da queste si dovevano ricavare una sola parola pi lu
nga utilizzando le stesse lettere.
Ma i momenti piacevoli erano pochi, perch trascorrevano i giorni senza che io riu

scissi a trovare qualcosa di utile da fare. In tutta la mia vita mi ero alzata a
l mattino sapendo che dovevamo rimboccarci le maniche e farci coraggio se non vo
levamo morire di fame. Ora non avevo pi niente da fare. Una volta chiesi alla sig
nora Gresham se potevo dare una mano in cucina o nelle pulizie, ma ricevetti per
risposta un secco rifiuto. Bene o male che vada, il signor Gresham ti ha fatta v
enir fin qui come una signorina di buona famiglia fece lei gelida con una nota di
rincrescimento nella voce. Le signorine di buona famiglia non si sporcano le man
i in faccende di poco conto, Lucy.
Negli ultimi anni era pi che ammesso che le signorine di buona famiglia giocasser
o a tennis, e scoprii che era stata sistemata una rete in giardino. Non era stat
o tracciato un campo da tennis vero e proprio, ma riuscivamo a giocare rilancian
doci la palla da una parte all altra della rete. Io mi ci divertivo, ma di nuovo n
e combinai una delle mie. Il metodo di Emily consisteva nel restarsene impalata
senza fare il minimo tentativo di prendere la palla a meno che non le arrivasse
sotto il naso, lamentandosi a viva voce quando ci non capitava. Amanda invece si
spostava di qua e di l con movimenti garbati, gridando tutta eccitata quando rius
civa a rimandare la pallina sopra la rete. Ma la signora Gresham mi sorprese con
gonna e sottoveste sollevate da un lato, le gambe nude fino alle ginocchia, che
correvo con la stessa foga con cui avrei corso se avessi giocato con le mie bam
bine alla Missione. In seguito a ci mi fu ricordato con asprezza come deve compor
tarsi una signorina di buona famiglia.
Era permesso andare in bicicletta. Sia Amanda che Emily ne avevano una e talvolt
a si spingevano pedalando per i viottoli di campagna o arrivavano al villaggio.
Io imparai ad andarci in giardino su quella di Amanda quando lei gentilmente me
la prestava. Riuscivo cos a trascorrere qualche ora, ma mi sarebbe piaciuto andar
mene a gironzolare da sola esplorando la campagna, solo che la signora Gresham n
on me lo permetteva. Immagino che temesse che sarei di nuovo riuscita a svergogn
are l intera famiglia, se non fossi stata tenuta pi che sott occhio.
Ogni settimana Edmund ritornava dalla citt. Anche se aveva poco da dirmi, i suoi
modi erano tutt altro che scortesi. Avevo l impressione che fosse una persona priva
di qualsiasi calore e di emotivit, ma aveva il senso della giustizia e credo che
questo gli venisse dal suo lavoro di avvocato.
Se confrontavo la mia vita a High Coppice , con la vita conosciuta prima, sembrava
pura carogneria da parte mia non sentirmi felice. Non conoscevo pi la fame, avevo
degli abiti eleganti e ogni tipo di comodit, e sulle mie spalle non pesava alcun
a responsabilit. Eppure talvolta la notte, nel mio letto mi chiedevo come avrei m
ai potuto sopportare i mesi e gli anni a venire, perch vivevo con degli individui
che non avevano nessun bisogno di me e a cui, con l esclusione forse solo di Aman
da, non ero neppure molto simpatica. Prima mi ero sempre sentita indispensabile
e le bambine mi avevano voluto bene. Ecco di che cosa sentivo la mancanza.
A met luglio, Charles Gresham perse d un tratto ogni entusiasmo della nostra indagi
ne conoscitiva sulla fortuna dei Gresham come la chiamava. Non ne fui sorpresa,
perch non eravamo progrediti di tanto cos e Amanda mi aveva preavvisato che il pad
re era un uomo di intensi ma effimeri entusiasmi. Nel corso degli anni aveva spe
rimentato vari metodi per arricchire in fretta, senza peraltro perseguire fino i
n fondo nessuno di questi. Le scatole di semi nello studio stavano a testimoniar
e il suo ultimo progetto, un tentativo di rendere fertile la sabbia del deserto
miscelandola con. certe sostanze chimiche.
Sapevo che sia i Gresham che i Falcon avrebbero dovuto rimpinguare le loro casse
, perch questo spesso era argomento di conversazione. Dapprima stentavo a crederc
i, ma a poco a poco compresi che Charles Gresham viveva di rendita, il che volev
a dire che non doveva lavorare per guadagnare il suo denaro, e che il suo capita
le stava lentamente scemando perch di anno in anno doveva prelevare quel tanto ch
e gli abbisognava per vivere. Nella stessa situazione si trovava Harry Falcon, s
olo che stando ai Gresham lui e la moglie scialacquavano il denaro con quei loro
amici artistoidi, di Londra, citt dove spesso passavano dei periodi di tempo, a
fare comunella con pittori e scrittori e gente di teatro.
La mia incapacit a risolvere l indovinello sul tesoro dei signori della guerra, non
fece che aumentare il mio disagio. Ero un altra bocca da sfamare e in cambio non
davo niente. Quando pensavo a che razza di delusione dovevo mai essermi rivelata

, mi dicevo che date le circostanze i Gresham erano pi cordiali nei miei confront
i di quanto non meritassi. Solo avrei preferito che non mi avessero neanche mai
neppure fatta venire in Inghilterra.
Una notte verso la fine di luglio mi destai di soprassalto. Mi chiesi cosa mi av
esse disturbato. La stanza era avvolta nella completa oscurit. Non avevo modo di
vedere l ora, ma l intuizione mi diceva che dovevano essere le due o le tre di notte
. Avevo i nervi tesi: s, ora era completamente buio, ma al momento del risveglio
avevo l impressione di aver visto sul soffitto riflettersi un barlume di luce che
era svanito di colpo come io mi ero mossa levando la testa.
D un tratto balzai su a sedere, perch le mie narici avevano avvertito un lieve odor
e pungente, e di colpo mi ero resa conto di non essere sola nella stanza.
Amanda! mormorai. Sei tu?
Dall oscurit non si lev alcuna risposta, ma io avevo riconosciuto quell odore: proveni
va da una lampada ad acetilene. Sia Amanda che Emily ne avevano una sulla loro b
icicletta, anche se non si azzardavano mai a uscire con l oscurit. Strizzando gli o
cchi riuscii a vedere un filo di luce a mezz aria. Mi sentii accapponare la pelle;
quella non era la lampada di una bicicletta, ma una lampada con un otturatore..
. una lanterna cieca. Chi poteva mai aggirarsi per la mia stanza a quell ora della
notte con un arnese del genere?
Ci fu uno scricchiolio dell assito, e mi morsicai le labbra per tacitare una escla
mazione d orrore, mentre il ricordo tornava alla cabina buia della nave quando qua
lcuno mi era saltato addosso soffocandomi mezza. Stranamente non pensai di urlar
e per chiedere aiuto, forse perch nei miei anni alla Missione mi ero abituata a n
on avere proprio nessuno a cui rivolgermi, quale che fosse il pericolo incombent
e.
Il filo di luce che si intravedeva dallo spiraglio dell otturatore sembrava muover
si. Stesi il braccio per agguantare il candelabro sul comodino accanto al letto.
Ci serrai le dita ben salde attorno. Poi mi levai ginocchioni sul letto branden
do il pesante candelabro di ottone e aspettai che quel filo fluttuante di luce s
i facesse vicino.
Sesto Capitolo
Chi gridai nell oscurit.
Non mi rispose che il silenzio. Quel barlume di luce era sparito e capii che l int
ruso doveva far scudo con il suo corpo alla lanterna cieca. Mi alzai a sedere, b
randendo il pesante candelabro, le orecchie tese, gli occhi che cercavano di pen
etrare il buio.
Mi arriv il clic della maniglia che veniva abbassata e poi, ancora pi impercettibi
le il cigolio dei cardini, una pausa. Di nuovo il cigolio della maniglia, pi fort
e, che tornava ad alzarsi e poi il silenzio completo. Ci misi qualche minuto a c
omprendere che ero sola. I miei sensi mi dicevano che l intruso doveva essere pass
ato nel corridoio ora.
Cercai a tentoni la scatola di fiammiferi, rigirai il candelabro e appurato che
la candela era sempre al suo posto accesi lo stoppino con dita tremanti. Balzai
gi dal letto e corsi ad aprire la porta, tenendo alta la candela in modo che irra
diasse un alone di luce pi ampio. In corridoio non c era nessuno. Andai verso le sc
ale, e percorsi avanti e indietro i due altri corridoi che conducevano alle came
re da letto... Di mobile non c era che la mia stessa ombra, proiettata sulle paret
i dalla luce della candela.
Ritornai lenta sui miei passi. Mi richiusi la porta alle spalle mettendomi a sed
ere sul letto. Dovevo forse andare a bussare al signor Gresham e raccontargli l ac
caduto? Sembrava la cosa pi giusta da farsi ma decisi per il no, ben sapendo che
la signora Gresham avrebbe sicuramente pensato che io stessi raccontando altre b
ugie, e che il marito le avrebbe dato man forte.
Sapevo di non essermi sognata tutto. Nell aria indugiava ancora l odore di acetilene
. Mi guardai in giro chiedendomi come mai l intruso avesse scelto proprio la mia c
amera anzich entrare dagli altri. Una rapida ispezione agli abiti nell armadio, ai
cassetti e poi alla valigia mi disse che niente era stato preso o anche solo mes

so in scompiglio.
Alla fine mi decisi a tornare a letto e a spegnere la candela. Il calduccio dell
e coltri non disperse i brividi di freddo, perch quello era un gelo che sorgeva d
entro di me. Forse, in quel momento, la mia sensitivit era particolarmente acuita
, comunque fu allora che mi parve di avvertire le prime avvisaglie di un pericol
o sconosciuto incombente su di me. Per il resto della notte ebbi un sonno distur
bato e per la prima volta dopo giorni e giorni tornai a sognare della prigione d
i Chengfu, di Nicholas Sabine e di Robert Falcon.
L indomani mattina calcolai mentalmente che ormai mancavano due mesi soltanto al m
omento in cui mi sarei dovuta recare dai legali di Nicholas Sabine a farmi ricon
oscere come sua moglie, cosa ormai impossibile. Non disponevo dei documenti comp
rovanti il matrimonio e ignoravo persino il nome di questi avvocati, non avendo
mai trovato il coraggio di esaminare attentamente il testamento o gli altri docu
menti, ad eccezione dell ultima lettera che Nick mi aveva indirizzata. Mi dissi ch
e io non avevo colpa di quel che era successo, eppure in colpa mi sentivo lo ste
sso, all idea di non prestar fede alla promessa fattagli.
La signora Gresham ed Emily quel mattino fecero colazione con noi, cosa assai in
frequente. Per il resto tutto procedette come per il normale. Alla luce del gior
no e dopo gli incubi della notte, cominciai a dubitare della realt di quel che mi
era capitato. Magari, dopo tutto, me l ero immaginato nel dormiveglia. Della gent
e di casa nessuno si sarebbe mai sognato di insinuarsi di soppiatto in camera mi
a a quell ora, e un eventuale intruso avrebbe dovuto prima trovare il modo di pene
trare in casa. Se solo avesse trovato traccia di queste incursioni, Marsh sicura
mente ce ne avrebbe informati.
Mentre ero assorta in questi pensieri entr Marsh, andando verso il capo della tav
ola. Dato che non serviva mai lui la prima colazione, capii che doveva avere una
comunicazione da fare. Il signor Gresham lev lo sguardo verso di lui. S, Marsh, co
sa c ?
Buon giorno, signore. Maggie mi diceva proprio adesso di aver visto il signor Rob
ert Falcon passare in paese ieri in carrozza. Pensavo che l informazione la intere
ssasse.
Ah! Cos quel pazzo tornato dalla Cina, eh? Charles Gresham si tir il mento e scrut an
sioso Marsh. Maggie non ti ha detto che aria avesse? Aveva un aria soddisfatta? Cie
lo lo sai benissimo anche tu quel che va cercando. I domestici conoscono i nostr
i affari meglio ancora di noi. Aveva l aria di uno che riuscito nella sua impresa?
Ho sottoposto Maggie a un terzo grado, signore. Per dirla con le sue parole, semb
rava ce l avesse con il mondo intero e si infuriato del tutto quando un altra carroz
za gli ha tagliato la strada.
Bene, bene! Charles Gresham diede in una risatina soddisfatta. Del resto non m aspett
avo che fosse altrimenti. Nessuno mai riuscito a trovare un ago in un pagliaio p
rocedendo alla cieca. Lucy e io dobbiamo riprendere il nostro lavoro. Ultimament
e abbiamo battuto un po la fiacca. Molto bene Marsh. Puoi andare.
Era appena uscito Marsh che la signora Gresham mi disse, gli occhi fissi sulla t
avola: gi abbastanza deplorevole che tu ti sia imbattuta in quella detestabile cre
atura in Cina, Lucy. Di questo io non te ne incolpo, mi limito ad osservare che
stato un gran peccato. Comunque, ti rendi ben conto anche tu di come noi trattia
mo i Falcon, col che se mai ti dovessi imbattere in Robert Falcon, devi continua
r diritta per la tua strada senza dar l aria di riconoscerlo.
Non potrei almeno salutarlo? chiesi dopo un momento di esitazione. Mi sembrerebbe m
olto scortese da parte mia ignorarlo completamente.
Si drizz tutta sulla sedia. Adesso ti metti anche a contraddirmi Lucy? Vorresti fo
rse insegnarmi le buone maniere?
No mi affrettai a dire. No di certo. Mi dispiace signora. Far come dice. Ma dentro di
me mi sentii salire la mosca al naso. Io non avevo alcuna parte in quelle loro
beghe di famiglia e oltre tutto checch ne pensassero gli altri, mi sembrava sbagl
iato e stupido portare avanti una inimicizia per tutti quegli anni. Ne ero anche
rattristata perch mi sarebbe piaciuto intrattenermi con Robert Falcon. Sapere ch
e era ritornato mi metteva tutta in subbuglio. Lui costituiva un legame con la m
ia vita passata. Non provavo nessun risentimento per quella volta che mi aveva a
llungato un ceffone, e anzi mi sentivo morire dalla vergogna ogni volta che rico

rdavo il mio tentativo di elemosinargli del denaro quel giorno, piagnucolando e


rattrappendomi come un accattona. Comprendevo ora come dovesse essersi scandalizza
to alla vista di una ragazza inglese che si comportava in quel modo in un paese
straniero.
Riemersi dai miei pensieri per accorgermi dell esaltazione che serpeggiava fra i m
iei compagni di tavola. Charles Gresham teneva in mano una lettera e sorrideva s
ornione, mentre Amanda e la madre parlavano tutte e due contemporaneamente.
Cosa dice pap? Su non farmi stare con il fiato sospeso.
Charles, hanno accettato la tua domanda?
Un momento di pazienza esort con aria soddisfatta Charles Gresham. Lucy mi sembra pe
rplessa e sar meglio che le dia qualche spiegazione. Si volse verso di me. Con l apri
le scorso Amanda ha raggiunto i limiti massimi di et per la scuola di Chislehurst
, e allora abbiamo tentato di iscriverla a uno splendido collegio femminile a Ch
eltenham. Indic la lettera. La sua domanda stata accettata e comincer la sua vita sc
olastica in settembre, con l inizio del nuovo trimestre.
Amanda batt le mani con delle esclamazioni di giubilo mentre la madre si ravviava
i capelli, con aria altrettanto soddisfatta del marito.
Sa il cielo come faremo a pagare la retta riprese questi. Ma se solo Lucy ce la met
tesse davvero tutta ad aiutarmi a rintracciare la fortuna dei Gresham, tutti i n
ostri problemi sarebbero bell e risolti.
Dormirai anche in collegio, Amanda? chiesi io col magone.
S certo, sciocca. Non vorrai che vada avanti e indietro da Cheltenham ogni giorno.
Oh, sar stupendo. Lottie Fletcher ha frequentato questo stesso collegio e me ne
ha fatto un gran parlare.
Ero contenta per Amanda, ma non per me. Era la mia unica amica in quella famigli
a e sapevo che senza di lei mi sarei sentita pi sola che mai. Cominciai a program
mare quasi con frenesia quel che avrei potuto fare in quelle lunghe giornate che
sembravano sciorinarsi in una sequela senza fine davanti a me. Gi dedicavo parec
chie ore al giorno alla lettura. Non c erano che pochi romanzi nella biblioteca di
Charles Gresham, e anche questi li avevo gi letti quasi tutti dalla signorina Pr
othero, ma c era anche una enciclopedia di cui mi era permesso prelevare un volume
alla volta quando pi mi piaceva. Fino ad allora avevo scelto gli argomenti a cas
o, fra quelli che pi mi interessavano, ma ora decisi di selezionare quelli che av
rebbero potuto servire alla mia istruzione. Non ne sapevo pressoch niente di stor
ia inglese e l argomento avrebbe potuto costituire un buon inizio. Magari a suo te
mpo mi avrebbero anche lasciato usare la bicicletta di Amanda per brevi escursio
ni nei dintorni. In tal caso avrei potuto incominciare a dedicarmi allo studio d
ei fiori campestri e degli alberi, attingendo dalle relative voci dell enciclopedi
a.
Ebbi ben presto un assaggio di quella che sarebbe stata la mia vita una volta pa
rtita Amanda, perch, a quanto era dato capire per certe materie le avevano prescr
itto di mettersi pari con le altre ragazze del collegio. Con questo, se ne resta
va a studiare un ora la mattina e un ora il pomeriggio nella sua stanza mentre io ve
nivo abbandonata a me stessa.
Per una settimana Charles Gresham mi chiam una mattina dopo l altra a riprendere lo
spossante compito di passare al vaglio mappe, libri, e quell indovinello senza n c
apo n coda, sulle tracce dell indizio da cui avrebbe potuto dedurre dov era situato i
l tesoro dei signori della guerra. Nel frattempo avevo letto un libro di novelle
con Sherlock Holmes, e avevo capito cosa tentava di fare Charles Gresham, ma er
o convinta che le sue speranze di successo erano minime. Eravamo mille miglia di
stanti dalla Cina, e le informazioni di cui disponevamo erano poche e incerte. O
ltretutto ero arrivata alla conclusione che le sue capacit intellettive non fosse
ro cos brillanti come lui credeva.
La zona questa mi disse un giorno, indicando con la mano un punto sulla carta geog
rafica alla parete. Falcon si spinto troppo a sud. Il ragazzo, s intende, un povero
sciocco.
Non vedo perch debba essersi necessariamente sbagliato. La mia affermazione era gen
tile ma forse incauta. Pu darsi anche che sia come dice lei, ma non c modo di essern
e certi.
Come no? Cielo, bambina, ma non ascolti neanche una parola di quello che ti dico?

Si butt a elencarmi una serie di indizi raccolti da due giovani ufficiali con cui
si era messo in contatto tramite il ministero della Guerra. Io non riuscivo a s
eguire il filo del discorso; ma lui a conclusione di tutto afferm: Col che non ci
sono dubbi capisci? La zona di Chengfu va senz altro esclusa.
Provai un moto di ostinazione e per un momento non riuscii a capirne la ragione,
ma tutto ad un tratto me ne fu chiaro il motivo, quasi si fosse accesa di colpo
una luce nella mia testa. Avevo trascurato un particolare cos ovvio che stentavo
addirittura a credere alla mia stupidit. Dovette sfuggirmi una esclamazione di s
tupore, perch Charles Gresham chiese con vivacit: Cosa c ? Perch fai quella faccia?.
Mi venuta in mente una cosa! gridai. Mi scusi un momento soltanto.
Corsi fuori dalla biblioteca e presi a salire le scale a due gradini alla volta.
Fu una fortuna che la signora Gresham non potesse vedermi perch altrimenti mi sa
rei presa una bella ramanzina. Neanche due minuti dopo rientravo nello studio.
Ecco qua ansimai, spianando il consunto riquadro di tela sul ripiano. Ce l ho da anni
. L ho trovato da piccola alla Missione e il primo giorno che ho guardato al di l d
ella valle sapesse che emozione. Lo vede. uno schizzo di Moonrakers .
Palp la tela. Cielo, ma deve essere stato ricavato da uno zaino. Com che non me ne h
ai parlato prima?
Me ne ero scordata. Mi portai una mano alla testa, cercando di immaginarmi come av
essi mai potuto dimenticarmelo. Temo che, nella mia preoccupazione di non sbaglia
re, non riuscissi a pensare ad altro. Ma non capisce? Vuol dire che John Falcon
stato alla Missione tanti anni fa. E l ha tracciato uno schizzo di Moonrakers . Sicu
ramente la Missione deve essere il vecchio tempio dove hanno nascosto gli smeral
di!
Studi a lungo lo schizzo, per umettarsi poi le labbra scuotendo lentamente la tes
ta. Interessante, molto interessante. La mano di John Falcon, senza dubbio. Si di
lettava di pittura, ma in famiglia del resto ce l hanno nel sangue. La tua deduzio
ne comunque sbagliata, Lucy.
Oh, no di certo! S, voglio dire, sappiamo che John Falcon stato l.
Non discutere bambina fece secco. Le nostre truppe sono rimaste in Cina parecchi me
si spostandosi di frequente da una parte all altra. Chiss quante occasioni ha avuto
Falcon di buttar gi questo schizzo. Immagini proprio che l abbia fatto nel bel mez
zo di una missione pericolosa, in un momento in cui lui e mio padre erano circon
dati dal nemico? fuori questione. Magari stato di stanza alla tua Missione per u
n po , ma pu anche darsi che lo schizzo sia finito l in un secondo tempo portato da
non so chi... avvolto attorno a una pagnotta o qualsiasi altra cosa. Soprattutto
, un particolare bell e semplice mette Tsin Kai-feng fuori questione, Lucy. Il cor
so del fiume non lo stesso indicato sulla mappa. Hai visto il segno del fiume su
lla mappa del giovane Falcon e mi hai detto tu stessa che aveva un corso differe
nte da quello del fiume di Tsin Kai-feng.
Ero stravolta dalla delusione, ma mi rendevo conto che il ragionamento di Charle
s Gresham era esatto. Mi dispiace mormorai. una idea che mi venuta tutta ad un trat
to ed ero cos eccitata che non ho pensato che...
Niente di male Charles Gresham si strinse nelle spalle. Ma neanche niente a nostro
vantaggio, temo. Via non pensiamoci pi. Prese la tela con due dita con una smorfia
di disgusto e me la tese. Farai bene a buttare via questa roba, Lucy. Non certo
un ricordo che vorrei tenermi per casa. Su va pure ora, ci ritenteremo domani. Pe
nso che potrebbe essere utile riprovare ad analizzare parola per parola l enigma.
Uscita dallo studio andai in camera mia, ben decisa per quanto in colpa potessi
sentirmi a non buttar via il disegno. Era mio e costituiva un caro ricordo. Lo a
rrotolai per bene, presi la mia valigia in fondo all armadio per riporvelo. Gi stav
o per richiuderla quando qualcosa attir la mia attenzione. Lungo il coperchio, la
cucitura che tratteneva la fodera al cuoio si era disfatta in alcuni punti, e l
a stoffa pendeva leggermente dal cuoio rigido. Non me ne ero accorta l ultima volt
a che l avevo usata. Mentre mi chiedevo se si poteva ricucire la stoffa al cuoio a
nche senza un punteruolo, utilizzando i forellini della cucitura precedente, mi
chinai per accertarmi che l orlo della fodera non si fosse lacerato. Fra il tessut
o e la pelle c era qualcosa di piatto e rettangolare, qualcosa che frusci come io l
a sfiorai. L attimo dopo mi rigiravo fra le mani la lunga busta contenente i docum
enti relativi al mio matrimonio.

La riconobbi dalla ditata in un angolo che pensavo avesse fatto Nicholas Sabine
quando aveva teso la busta attraverso le sbarre nella prigione di Chengfu. Con m
ani tremanti tolsi i documenti. C erano tutti, con la lettera che il dottor Langdo
n mi aveva consegnato subito dopo la morte di Nicholas Sabine. Gli occhi mi si f
issarono sulle ultime parole... con amore dal tuo devoto marito, Nick.
Ricacciai indietro la malinconia che mi afferrava e cercai di riordinare la ridd
a di pensieri che mi si affollavano alla mente. La busta era stata rubata dalla
mia cabina sulla Formosa quando eravamo attraccati a Hong Kong. Ora mi era stata
restituita. Ma come? Ricordai i fili di capelli d oro impigliati nei bottoni di u
na delle maniche dopo la lotta in cabina, e ricordai l intruso di poche notti prim
a.
Robert Falcon? Eppure lui non doveva sapere niente del mio matrimonio, ancora me
no dell esistenza di quei documenti. E anche nel caso contrario come avrebbe mai p
otuto trovarsi ad aspettarmi ad Hong Kong come avevamo buttato l ancora? E se l mi
aveva derubata dei documenti come era riuscito mai a sgattaiolare a High Coppice p
er rimettermeli nella valigia?
E perch? La cosa non aveva un senso al mondo.
Tornai a guardare la valigia aperta. Magari mi ero comportata con sbadataggine n
el fare i bagagli a Tientsin, o nel disfarli, quando avevo riposto la mia roba i
n cabina. Senza dubbio in quelle occasioni ero molto nervosa e disorientata. Pot
eva darsi che la fodera fosse gi scucita, e che io senza avvedermene ci avessi in
filato dietro la busta. Si sarebbe dunque trattato di una svista, non di un furt
o.
Trassi un profondo sospiro, e mi sentii pi calma. Questa era la spiegazione pi pro
babile. Tutte le altre sembravano assurde. Rimirandomi i documenti che tenevo in
mano provai un moto di sollievo per Nicholas Sabine. Ora avrei potuto fare quel
lo che mi aveva chiesto, per quanto la cosa mi terrificasse. Guardai nome e indi
rizzo dello studio legale, scribacchiato sul dietro del testamento: Girling, Chin
nery & Brand, 128a Grays Inn, Londra . Per mettermi in contatto con loro al moment
o giusto, avrei dovuto prima spiegare a Charles Gresham che avevo sposato un uom
o condannato a morte restandone vedova poche ore dopo soltanto. Ma rabbrividii a
quel pensiero. Avrebbe pensato che buona parte della mia storia era inventata,
ma se non altro non avrebbe potuto obiettare nulla sulla realt del mio matrimonio
perch era documentato.
Una cosa era certa. I Gresham avrebbero considerato oltraggioso il mio silenzio.
Mi strinsi nelle spalle, presa da un improvviso moto d ira. Non me ne importava n
ulla. Non si trattava di un mio segreto ma di Nicholas Sabine e non gli avrei ma
i e poi mai mancato di parola. Poteva anche essere quell individuo turpe e pericol
oso che Robert Falcon asseriva, ma io non ne sapevo niente. Sapevo soltanto che
era coraggioso e che mi aveva salvato da pene e dolori a non finire. Lo avevo sp
osato e avevo fatto delle promesse. Avrei mantenuto quelle promesse.
Quel giorno subito dopo pranzo quando Amanda si ritir nella sua stanza a studiare
uscii sulla terrazza per imbattermi in Marsh che rientrava allora in casa dopo
aver discusso non so cosa con l aiutante giardiniere. Quella era un ora in cui la ca
sa era tranquilla. La signora Gresham ed Emily riposavano in camera loro. Charle
s Gresham passava buona parte del pomeriggio a dormicchiare nella sua poltrona i
n biblioteca, o almeno cos pensavo.
Marsh si ferm. Buon giorno, signorina Lucy disse. Posso chiederle se si un po ambient
ata ormai?
Be s, suppongo di s, grazie. Se non altro non ho pi quella paura birbona di combinarn
e qualcuna, ma solo perch me ne sto zitta e buona, senza osare di batter ciglio,
la maggior parte del tempo. Mi venne all improvviso una idea. Pensa che il signor Gr
esham mi lascerebbe andare a servizio da qualche parte se glielo chiedessi? Se p
roprio non volesse lasciarmi lavorare qui potrei andare in un altra casa. Sentirem
o molto la sua mancanza per Marsh. Moltissimo.
Grazie, signorina Lucy. Temo per che il signore non la lascerebbe mai andare a ser
vizio. Si accollato la sua responsabilit e la cosa lo metterebbe in cattiva luce.
Sospirai. Gi, lo pensavo. Ma a non aver mai nulla da fare mi sento come in gabbia.
Annu, a dimostrare che mi capiva. Lo so. molto difficile per lei, signorina Lucy.
Il dolce far niente un arte difficile da acquisire. Uno deve esserci abituato fin

dalla nascita.
Il suo spiccio senso pratico mi faceva sorridere. Lasciai vagare lo sguardo per
il giardino. Era una bella giornata. A parte i tragitti in carrozza fino alla ch
iesa e al villaggio, e un viaggio fino a Bromley a comperare degli abiti nuovi p
er me, non mi ero mai avventurata a pi di un tiro di schioppo da casa.
Penso che andr a fare una passeggiata dissi avvertendo una lieve nota di sfida nell
a mia voce.
Marsh aggrott la fronte. Una signorina per bene non se ne va a zonzo da sola. E po
i, signorina Lucy, non ha n cappello n guanti.
Ma fa un caldo terribile. Volevo solo andare a fare quattro passi, Marsh, fino a
Bromley e ritorno o qualcosa del genere.
Bromley? Scorsi uno sguardo divertito nei suoi occhi. Perbacco, sono due ore di cam
mino.
S, per la prima volta pensavo di non spingermi troppo lontano.
Non l avevo mai visto sbattere gli occhi allibito, ma fu proprio quel che fece. Po
i mi guard perplesso e con un mezzo sorrisetto mi chiese: E questa lei la consider
erebbe una breve passeggiata?.
Fu la mia volta di sorprendermi. S, sono andata spesse volte a piedi a Chengfu e r
itorno. Ed era due volte tanto.
Capisco. Be , una signorina inglese pu avventurarsi si e no per settecento, ottocent
o metri a piedi, se proprio in gran forma. Scosse la testa. No, cos non va, signori
na Lucy, dico davvero. Ma posso permettermi un suggerimento? Se imbocca il senti
ero che attraversa l orto, si trover in una stradicciola che potr seguire per circa
mezzo miglio gi per la valle. Essendo nel territorio del signor Gresham, non pens
o che abbia nulla da ridire se se ne va un po a zonzo da quelle parti.
Non mi ero resa conto che la tenuta dei Gresham si estendesse al di l dei giardin
i, e ne fui felice, ma all improvviso mi colp un pensiero. Si arrabbier se mi allonta
no senza aver chiesto prima il suo permesso? Preferirei non disturbarlo ora.
Mi recher dal signore io stesso fra non molto e penso che sarebbe pi saggio lasciar
e la cosa in mie mani, signorina Lucy. Dir che il suggerimento partito da me.
Ma lui non se la prender con lei?
Un sorriso gli guizz negli occhi. Stia pur certa che non metter mai in dubbio la mi
a opinione su questioni di questo genere.
Provai l impulso di buttargli le braccia al collo. Non mi ero affatto dimenticata
di come mi avesse rinfrancata la prima sera in quelle terribili ore successive a
l mio arrivo, e da allora non mi aveva mai mostrato che gentilezza e comprension
e. Riuscii a dominarmi ma le parole mi uscirono di bocca prima che avessi il tem
po di frenarle. Oh Marsh, lei cos gentile con me e io gliene sono immensamente gra
ta. Non ho mai conosciuto mio padre, ma se potessi sceglierne uno, vorrei lei.
Mi interruppi, avvampando tutta; non mi vergognavo delle mie parole, perch per im
pulsive che fossero erano sincere, ma temevo di averlo imbarazzato. Marsh perse
quella sua solita espressione di riserbo per mostrare d un tratto una tal carica d
i calore umano che mai avrei creduto possibile. Avanzando verso di me fece per s
ollevare la mano come se volesse appoggiarmela sulla spalla. Dominandosi, lasci r
icadere il braccio lungo il fianco e mosse un passo indietro ma nei suoi occhi i
ndugi un lampo di contentezza.
Questo il pi gran complimento che mi sia mai stato rivolto, signorina Lucy mormor. Ne
far tesoro e se posso osare tanto le dir che ricambio i sentimenti che ha per me.
Lei ha anche tutto il mio rispetto; anzi, non solo il mio ma quello di tutti no
i domestici. Si interruppe, e quando torn a parlare fu di nuovo nel solito tono fo
rmale. Ora, arrivata in fondo alla vallata vedr che il sentiero si snoda tra felci
giganti fino a una macchia d alberi con una recinzione di fil di ferro e dietro l
a boscaglia. Non superi la recinzione, signorina Lucy. Quella la propriet dei Fal
con.
Non far sciocchezze. Grazie ancora.
Non c di che, signorina Lucy. Sorrise grave, inclin la testa e attraverso la terrazza
rientr nella casa. Mentre avanzavo nel giardino mi dicevo felice che le mie paro
le dettate dall impulso avevano fatto piacere a Marsh. Prima di venire a High Coppi
ce non avevo mai sentito la mancanza di una madre o di un padre, forse perch avevo
passato la maggior parte della mia vita a far da madre bambina alla Missione. O

ra mi dissi che doveva essere stupendo avere un padre come Marsh, qualcuno che m
i volesse veramente bene e che si prendesse cura di me.
Oltre l orto, il sentiero si infossava fra tigli e betulle. Il profumo era delizio
so, e i raggi del sole spiovendo fra i rami incendiavano il prato in chiazze dor
ate. Superata la cortina degli alberi il sentiero costeggiava per un tratto una
fitta siepe, quindi s avvallava fra due basse spallette di terra battuta in un pen
dio di felci giganti.
Camminavo a passi lenti gustandomi ogni singolo minuto, perch ero innamorata di q
uel bel paesaggio campestre. Il profumo della vegetazione era fresco e buono. Fr
a i rami sopra di me gli uccellini intrecciavano i loro voli o cinguettavano nel
sottobosco che costeggiava il sentiero. Arrivata alla valletta delle felci sorp
resi in una radura tre conigli che giocavano eppure alla loro vista non mi venne
l acquolina in bocca e non li considerai come possibile cibo. Per me era come muo
vermi nel paese delle meraviglie.
Trasognata, attraversai il boschetto di querce. Alla mia sinistra un poco pi avan
ti, scorsi una recinzione di fil di ferro e compresi di essere ormai prossima al
confine della tenuta dei Gresham. Stavo per ritornare riluttante sui miei passi
quando proprio davanti a me, dietro grossi cespugli di rododendro vi fu un movi
mento. Il fruscio era stato troppo forte per essere prodotto da un uccellino o d
a una volpe. Perplessa mossi qualche passo in avanti, spostando la massa di fogl
iame che si alzava sopra la mia testa, fino a coprire la scarpata che si alzava
irta.
Certi rami del rododendro avevano lo spessore di tutte due le mie braccia messe
assieme, e vidi che frammezzo a questi c erano anche parecchi arbusti di agrifogli
o e di sempreverdi, tanto che insieme formavano quasi una solida muraglia. Mi sp
orsi in avanti spiando fra i rami contorti e il fitto dirupo di foglie. Nell oscur
it intravidi qualcosa di bianco... una faccia, un faccino incorniciato da capelli
biondi.
Mossi qualche passo avanti ancora. Salve salutai.
Aspetta un momento per favore, adesso esco si alz una voce da quella specie di cavi
t. Ci furono degli altri movimenti, poi uno dei rami pi grossi venne scostato da u
na parte e da una specie di tunnel formato dalla vegetazione emerse un ragazzino
di circa nove o dieci anni. Indossava un paio di pantaloni knickerbockers e un
golfino e il faccino minuto era atteggiato ad una mesta rassegnazione. Capii che
doveva trattarsi del fratellino di Robert Falcon perch nei suoi lineamenti delic
ati era molto simile alla madre.
Glielo dir? chiese ansioso.
A chi? Che cosa?
Indic con il capo nella direzione da cui provenivo. Ha capito. A quelli lass in cim
a alla collina.
Vuoi dire ai Gresham?
S. Glielo dir?
Ma cosa?
Che sono qui.
Oh, nella loro propriet? No, non glielo dir.
Grazie. Scriverebbero a pap e mi si proibirebbe di tornare qui. So chi lei. la cin
esina che abita con i Gresham, quella che mio fratello ha conosciuto; per non sem
brerebbe cinese.
No, non lo sono. Soltanto fino a ora ho abitato in Cina. Sono Lucy Waring. Tu com
e ti chiami?
Matthew John Falcon. Mi stese cortese la mano accennando ad un inchino quando io l
a presi fra le mie. Piacere di conoscerla signorina Waring.
Piacere di conoscerti, Matthew. Cosa ne diresti di chiamarmi per nome? Fra amici
si fa cos.
Be mi piacerebbe molto. Non ho neanche un amico qui. Mi sorrise, e quel suo sorriso
mi arriv fino al cuore, perch mi sembrava che fosse passata un infinit di tempo da q
uando avevo assaporato la calda semplicit dei bambini. Prenderesti una tazza di ci
occolata? chiese.
Esitai e lui riprese: Oh non intendo a casa, ma nella mia Casina segreta. Si volse
accennando con il capo all imponente viluppo di vegetazione alle sue spalle.

Grazie, Matthew, molto volentieri.


Scost un ramo fronzuto dicendo: Scusa se passo per primo, ma meglio che ti faccia
strada. Avanzammo lungo un tunnel di rami e di fogliame che si intrecciavano fitt
i e irregolari, rendendo tortuoso il cammino e a volte lo spazio era cos esiguo c
he dovevo procedere a carponi. Uscimmo quindi in una piccola radura riparata da
una fitta siepe a semicerchio e protetta in fondo da una sorta di promontorio in
miniatura alto cinque o sei metri.
Da varie tracce si capiva che la radura era abitata gi da un po di tempo. Dai rami
pi bassi pendevano delle mezze noci di cocco, perch gli uccellini potessero nutri
rsene e in una gabbietta rudimentale dormivano una tortora e un porcospino e inf
ine era stata costruita una specie di tettoia con i rami e il fogliame. Per terr
a su una vecchia coperta distesa sul prato c erano alcuni pezzetti di corda, una s
tringa, un coltellino a serramanico, due vecchie scatole di metallo e parecchi a
ltri oggetti che non riconobbi. La roccia si scavava in una nicchia che senza es
sere una cava vera e propria era abbastanza spaziosa da costituire un riparo in
caso di pioggia. Nella nicchia c era un scatola di latta quadrata con un piattino
in cima.
Matthew Falcon diede in un breve sorriso di sollievo. Non faccio niente di male a
stare qui afferm. Perch la recinzione si interrompe in questo tratto per proseguire
oltre la roccia. Accompagn le sue parole a un gesto. Cos posso pretendere di esser
e nella propriet di pap e tu puoi fingere di essere in quella di Gresham.
Personalmente penso che sia solo tua dissi. Dopo tutto questo cantuccio l hai scopert
o tu ed una specie di terra di nessuno.
Tu sei l unica a conoscerne l esistenza disse chinandosi a sollevare il coperchio di l
atta che copriva il fornello a spirito. Neppure Robert ne sa niente. Lui dice che
gli hai salvato la vita in Cina. stato molto coraggioso da parte tua.
Ma no. Ho urlato che stavano arrivando i soldati, e i ladri se la sono data a gam
be.
Si scost dalla fronte una ciocca di capelli, facendosi un baffo nero di carbone e
dicendo quasi in tono di scusa: Non proprio una tazza, solo un boccale e dobbiam
o anche farne a met.
Sei stato ancora pi gentile a offrirmela allora.
Mise un pentolino di acqua a scaldare sul fornello. Mi piacerebbe sapere tutto qu
ello che c da conoscere sulla Cina. Se ti mostro il mio zoo tu me ne parli?
Ti parler della Cina in ogni caso se ti interessa, ma mi piacerebbe molto vedere i
l tuo zoo.
Vieni allora. Temo che non sia molto grande. Mi prese per mano e all improvviso tras
alii di gioia, lo sguardo offuscato dalle lacrime. In tutta la mia vita ero stat
a abituata a una manina infantile tesa ad afferrarsi alla mia.
Queste sono la mia tortora e il mio porcospino spieg. Non stanno sempre qui, perch la
scio la gabbia aperta in modo che possano uscire, ma c sempre del cibo fresco e de
ll acqua per loro e della paglia per tenerli al caldo, almeno nei periodi di vacan
za che trascorro a casa. Mi fece strada attraverso la radura verso la cortina di
alberi che la delimitavano e scost del fogliame. Nella biforcazione di un ramo su
un nido d erba, stava rincantucciato un tordo con un ala trattenuta in una rudiment
ale ingessatura.
In realt questo non fa parte del mio zoo spieg Matthew. Non appena l ala si sar sistema
a, se ne voler via. Devo trovargli anzi dei vermi oggi pomeriggio. Sempre tenendom
i per mano, mi condusse nel punto in cui la roccia del promontorio si confondeva
con il fitto intrico di vegetazione. Ora ti mostrer un altro segreto disse. Ascolta
.
Restammo in silenzio alcuni istanti. Sento dell acqua, dell acqua che scorre osservai
io sorpresa.
Ancora una volta scost dei rami, mi indic qualcosa con il dito. Ai piedi del picco
lo promontorio ribolliva una pozza d acqua fra alcuni ciottoli lisci e puliti a fo
rmare una pozza profonda pochi centimetri e non pi grande di un vassoio da t. una s
orgente sotterranea spieg ed questo l unico punto dove risalga in superficie. Si accov
acci a terra indicandomi un grosso sasso umido. L vicino qualcosa di verde e nero
saett nell ombra.
Questa una delle mie rane, e ce ne un altra da qualche altra parte. Vivono qui anch

e due scoiattoli, ma oggi non li ho visti. Sono degli sciocchini. Nascondono le


noci che trovano e poi dimenticano dove le hanno nascoste. Ah, l acqua bollir. Corse
verso la nicchia, chiudendo il fornello a spirito. Non ero abituato ai maschiet
ti, ma mi sentivo completamente a mio agio con Matthew quando mi inginocchiai su
lla coperta e rimasi a guardarlo trafficare. Lui rest in silenzio assorto soltant
o in quello che stava facendo.
Da una scatoletta di latta prese una tavoletta di cioccolato, la sminuzz in un bo
ccale di porcellana, e ci vers sopra dell acqua bollente. In tasca aveva delle zoll
ette di zucchero, e dopo averle ripulite dalla polvere soffiandoci sopra ne mise
quattro nel boccale, mescolando il composto con un bastoncino scortecciato. Dop
o aver appoggiato il boccale su una pietra piana se ne trotterell via per sparire
per alcuni istanti nell intrigo di rami e ritornare con una bracciata di paglia p
resa in qualche suo nascondiglio segreto. La sospinse sotto la coperta in modo c
he formasse una specie di cuscino imbottito su cui io potessi sedere, le spalle
alla parete di roccia. Con il latte meglio, ma oggi non ne ho disse.
Dopo avermi teso il boccale, prese il coltellino a serramanico, sedette accanto
a me e cominci a raspar via la corteccia da un rametto appena spezzato. Ecco qua,
Matthew dissi io dopo averne bevuto qualche sorsata. Adesso tocca a te. Cosa fai c
on quel rametto?
Be ... fiss pensoso gli occhi sul pezzo di legno, sorseggiando un po di cioccolata. Baz
zica una volpe da queste parti e non vorrei che mi mangiasse il tordo, cos ho pen
sato di preparare delle specie di trappole attorno all uccellino con dei pezzetti
di legno flessibili tenuti piegati con un filo. Penso di riuscire in questo modo
a spaventare la volpe semmai si avventurer fin qui.
Posso aiutarti?
Ho soltanto un coltello, ma puoi tenere il bastoncino piegato in due finch io lego
i fili. Mi restitu il boccale e riprese a lavorare. Per alcuni istanti restammo i
n silenzio senza per altro che nessuno dei due si sentisse a disagio. Mi piacereb
be riuscire a sistemare un po meglio l ala di quel tordo mi confid alla fine. Il carto
ne si piega troppo facilmente, il legno d altra parte troppo pesante.
E cosa ne diresti di un osso di balena?
Che cos Lucy?
Una specie di ossicino leggero, ma molto flessibile che si pu tagliare facilmente.
Tu ne hai?
Ce ne sono quanti ne vuoi nei busti smessi. Te ne porter uno la prossima volta che
vengo dissi io.
Lev lo sguardo verso di me con gli occhi azzurri accesi in un sorriso. Sono conten
to tu abbia deciso di tornare. Durante le vacanze vengo qui quasi tutti i giorni
, e non devo tornare a scuola che tra un mese. Baderai tu al mio zoo quando io s
ar via?
Certo. Ma Matthew, se i tuoi genitori non sanno di questo posto, non si preoccupa
no di sapere dove vai?
Oh loro sanno che a me piace aggirarmi per i boschi a osservare gli uccellini, gl
i insetti e gli altri animali.
E non dicono niente nel vederti sparire a questo modo?
Tolse una sottile pellicola di legno dal bastoncino. No, purch mi faccia trovare a
casa all ora di pranzo o del t, con le mani e la faccia pulite, non dicono niente.
Pap sostiene che a scuola un bambino come me deve gi sottostare abbastanza alla d
isciplina, e che almeno quando in vacanza deve essere lasciato libero di fare qu
ello che pi gli piace fintanto che non fa niente di male, e non combina dei guai.
Da quel che dici tuo padre deve essere una persona molto simpatica.
S. Non severo, come la mamma del resto. Vorrei soltanto che parlassero pi spesso co
n me, ma loro hanno sempre un sacco di amici attorno, capisci, e hanno un gran d
a fare a dipingere e a dedicarsi a cose del genere. Certi loro amici recitano. A
molti, attori e attrici non piacciono per niente, ma con me sono sempre molto g
entili; parlano a voce alta e stentorea ma sanno essere simpatici. Robert per se
la prende con mamma e pap, lui dice che sciupano inutilmente il loro tempo cercan
do di dipingere e mescolandosi a pittori e attori e con gente del genere.
Matthew scosse il capo perplesso. strano perch Robert stesso sarebbe un bravo pitt
ore, o almeno cos mi sembra, ma non gliene importa nulla. Dice che viviamo di ren

dita e che la casa andr ben presto in rovina per mancanza di quattrini se non sti
amo attenti. Lui adora Moonrakers . C qualche altra cosa riguardo a pap e a Moonrakers
apace di farlo andare su tutte le furie, ma non ne parlano mai davanti a me, cos
non so di che cosa si tratti. So per che per via di questa misteriosa faccenda ch
e Robert andato in Cina, sulle tracce della fortuna del nonno nascosta l da qualc
he parte. L avesse trovata saremmo stati a posto. Ma non c riuscito.
Matthew continu a chiacchierare del pi e del meno e intanto nella mia mente si del
ineava sempre pi chiara l immagine di quel che doveva esser la vita a Moonrakers dai
Falcon. Da quel che capii non gliene importava nulla di quella vecchia diatriba
ma provando antipatia per i Gresham, non sollecitavano in alcun modo la pace. Ro
bert disprezzava troppo i Gresham per odiarli, ma li considerava lo stesso alla
stregua di nemici per via che gli erano rivali nella caccia alla fortuna di cui
lui avrebbe voluto impossessarsi per Moonrakers.
Mi dispiace di aver parlato tanto si scus Matthew una volta che ebbe finito la sua
cioccolata. Credo che la mia loquacit sia dovuta al fatto che d abitudine non c nessun
o ad ascoltarmi. Parlo molto con i miei animali quando sono qui, ma con te pi sim
patico chiacchierare. Vuoi parlarmi della Cina adesso?
S, molto diversa dall Inghilterra. Non penserai che io ti racconti delle storie, ver
o? come fanno certi?
No. Solo gli sciocchi devono comportarsi cos.
Allora vediamo un po ... Cielo, Matthew, non saprei da dove incominciare.
Perch non mi descrivi una giornata qualsiasi a partire dal mattino quando ti alzav
i?
Potrebbe essere una buona idea. Levai gli occhi al cielo mentre tentavo di riordin
are i miei pensieri e trasalii nell accorgermi di quanto il sole fosse gi basso. Mat
thew, sai l ora?
No, ma ho sentito il campanile della chiesa battere la mezz ora proprio qualche min
uto fa. Sembr sorpreso. Devono essere le tre e mezzo. Non passato in fretta il temp
o?
S, fin troppo. Mi misi ginocchioni e gli presi una mano fra le mie. Mi dispiace caro
, ma non mi fido a trattenermi oltre. Se faccio tardi la signora Gresham mi temp
ester di domande perch dovrei recarmi con lei da qualche parte in visita e a quest o
ra dovrei gi essere pronta. Pu anche andare a finire che non possa pi tornare da te
. Ti racconter della Cina un altra volta, eh?
S certo. Balz in piedi aiutandomi ad alzarmi, l aria preoccupata. Fai in fretta Lucy. N
on voglio che ti proibiscano di tornare qualche altra volta. A quando, anzi?
Non posso dirtelo con sicurezza. Verr tutte le volte che potr sperando di trovarti,
magari anche domani pomeriggio.
Lo spero. Ti aspetter qui. Non dimenticarti l osso di balena, Lucy.
Meno di dieci minuti dopo ero in camera mia che mi stavo preparando in fretta e
furia per la nostra visita pomeridiana.
Quella sera quando mi coricai ero felice come non mi capitava da quando ero appr
odata in Inghilterra. Trascorsero due giorni prima che potessi tornare da Matthe
w e passammo la maggior parte del tempo assieme a parlare della Cina. Lui era in
cantato, e non la finiva pi di tempestarmi di domande, e mentre conversavamo sist
em l ala del tordo con I osso di balena. Non temevo pi tanto di essere scoperta da q
ualcuno di High Coppice . Da un po di tempo avevo intrapreso lo studio dei fiori e d
egli alberi sulla enciclopedia e sapevo che Charles Gresham riteneva che approfo
ndissi le mie nozioni di botanica andandomene alla ricerca di esemplari nella su
a tenuta. In realt era quello che facevo nel tragitto di andata e poi di ritorno
alla casa segreta di Matthew e a volte dedicavo parte del mio tempo anche a trac
ciare schizzi di fiori su un taccuino che portavo sempre con me.
Charles Gresham aveva di nuovo perduto ogni entusiasmo nella nostra caccia al te
soro e perseguiva a corpo morto un certo suo progetto di produrre dei pneumatici
per gli automezzi gonfiabili come i palloni aerostatici. A me l idea sembrava del
tutto balzana, ma si traduceva nel fatto che spesso ero libera anche il mattino
. Dopo qualche giorno tutti accettarono il fatto che io me ne andassi a girovaga
re da sola da una parte all altra, e siccome restavo entro confini della tenuta ne
ssuno sembrava preoccuparsene. A dir la verit credo anzi che fossero ben contenti
di non avermi pi d attorno.

Due settimane dopo partecipammo tutti al garden party organizzato dalla chiesa.
Era un sabato, ma Edmund non venne con noi perch si era portato a casa del lavoro
urgente da sbrigare. Non avevo ancora visto Robert Falcon dal suo ritorno, perc
h la domenica precedente non aveva seguito la famiglia in chiesa. Con i Falcon c er
a stato per Matthew e una volta aveva sbirciato verso di me, il faccino atteggiat
o a una espressione solenne, e per il resto del tempo aveva tenuto lo sguardo fi
sso sul suo libro degli inni.
Il garden party era stato organizzato nei bei giardini dietro la chiesa. Nella p
iccola parrocchia non c erano che poche famiglie dell alta borghesia, e queste facev
ano gruppo a parte chiacchierando fra di loro, mentre le famiglie dei bottegai e
dei commercianti formavano un altro gruppo compatto e la gente di campagna un t
erzo ancora. I Gresham e i Falcon erano diventati molto esperti nell arte di evita
rsi in queste occasioni, ma mi chiedevo se Robert Falcon avrebbe partecipato all
a festa, dandomi la possibilit cos di vederlo sia pure anche per un momento soltan
to.
La signora Gresham aveva insistito perch mi armassi di un ombrellino per protegge
re il volto dal sole, il che mi sembrava assurdo, visto che a me il sole piaceva
molto. Mentre mi aggiravo per il giardino, ero cos preoccupata a non procurare m
alestri con l ombrello che non vidi Robert Falcon avvicinarsi se non quando gi mi e
ra davanti e mi salutava cerimoniosamente alzandosi il cappello, tutto cordialit
e sorrisi.
Mi accorsi che aveva i capelli pi corti dell ultima volta che lo avevo visto, ma il
volto era ancora molto abbronzato. Era molto elegante in una leggera giacca gri
gia, completata da un paio di pantaloni a quadri dalla piega impeccabile. Ero tr
oppo sorpresa, se non addirittura terrificata, per stare a speculare sul fatto c
he se una volta mi era sembrato molto brutto, ora mi pareva molto avvenente. Sol
o in seguito compresi che dopo il mio soggiorno in Inghilterra i miei criteri di
valutazione erano cambiati.
Poco pi in l potevo vedere gli altri componenti della famiglia Falcon sgranare tan
to d occhi allibiti n pi n meno di me, e intuivo che le facce dei Gresham, alle mie s
palle, dovevano riflettere la stessa emozione.
Lucy, che piacere rivederti esclam Robert Falcon con cordialit senza la bench minima
traccia di disagio. E che coincidenza. Accenn un inchino prima verso la signora Gre
sham e quindi verso il resto della famiglia. Servitor suo, signora... signorine.
Buon giorno a lei, signore.
Scoccai un occhiata implorante verso la signora Gresham, non sapendo come trarmi d i
mpiccio, e sperando in un suo aiuto, ma la sua faccia era l immagine stessa della
confusione e quanto a Charles Gresham non sembrava a miglior partito. Nel silenz
io completo si levava solo la risatina repressa di Amanda.
Buon giorno, signore mormorai io.
Sempre sorridendo, Robert Falcon si rivolse a Charles Gresham con identica cordi
alit. Senz altro Lucy le ha detto dei nostri due brevi incontri in Cina. La seconda
volta io ero assalito da una masnada di ladri e lei mi ha salvato la vita. Sono
grandemente in debito verso di lei, signore, come i miei genitori del resto. Son
o certo che sar tanto gentile da permettermi di rubargliela per alcuni istanti pe
rch possa presentargliela.
Charles Gresham emise uno strano suono strozzato. Eh? Uh?
Senza aspettare oltre, Robert Falcon si volse sempre sorridendo verso di me e mi
prese il braccio. Molto gentile, signore. Vuoi darmi il braccio, Lucy?
Lanciai un ultimo sguardo disperato verso Charles Gresham, ma lui se ne stava l b
asito, sbattendo freneticamente gli occhi. Senza il suo aiuto mi riusciva imposs
ibile rifiutare, cos appoggiai la mano sul braccio a Robert Falcon.
L attimo dopo ci muovevamo attraverso il prato verso i suoi genitori e Matthew.
Mamma, pap, questa Lucy Waring. Lucy, ti presento mia madre e mio padre. E questo
Matthew. Il mio fratellino.
Per due volte strinsi la mano e accennai una riverenza, quindi mi trovai a strin
gere la mano a Matthew e scorsi un lampo birichino nei suoi occhi quando mi augu
r il buon giorno con formale cortesia.
Mia cara non potremo mai ringraziarti abbastanza disse la signora Falcon e mi avvi
di che i suoi begli occhi erano velati di lacrime. da tanto che avrei voluto alme

no tentarci, dopo che Robert ci ha detto quello che avevi fatto per lui, ma non
sapevo assolutamente come riuscire a parlar con te. Ora Robert ha preso il toro
per le corna e ne sono molto lieta.
Un appellativo che calza a pennello al vecchio Gresham comment il signor Falcon div
ertito. Robert, ragazzo mio, si direbbe che ti ritroverai ben presto con un colpo
apoplettico sulla coscienza.
Su Harry, ti prego lo redargu con dolcezza la moglie. Lucy abita con i Gresham, e no
n devi metterla in imbarazzo.
Scusa disse allegro lui. Poi rivolto a me: Ho lasciato la parte dei ringraziamenti
a mia moglie, perch lei in queste cose molto pi brava di me. Ma non dubitare che t
i sono molto grato per aver salvato questo bellimbusto; peccato soltanto che tu
non abbia potuto aiutarlo a ritrovare quel tesoro maledetto, quale che sia. Maga
ri si sarebbe messo tranquillo una buona volta anzich continuare a comportarsi co
me se fosse sui carboni ardenti.
Qualcuno deve pur preoccuparsene, padre fece Robert seccamente. Poi il suo viso to
rn a spianarsi in un sorriso. Ma parliamo d altro ora.
Sempre d accordo rispose il padre ridacchiando. E allora Lucy hai potuto aiutare Char
les Gresham a risolvere il mistero?
No signore, temo che non sia stato un gran vantaggio per lui farmi venir qua.
Ma no cosa dici? Dovrebbe essere gi contento di averti in casa. Sei un piacere per
gli occhi mia cara. Si volse verso la moglie. Cielo, non deliziosa Tina? Mi piace
rebbe farle un ritratto, a te no? D un tratto mi mise una mano sotto il mento facen
domi girare la testa da una parte. Guarda qui queste ossa. Non un singolo tratto
che sia insignificante. E gli occhi. Belli. Con una espressione matura per una r
agazza della sua et ma anche cos incantevoli, Abbass la mano. Da qualsiasi parte la s
i guardi, indovini che c del carattere in lei. Torn a ridacchiare. Proprio la ragazza
capace di far correre a gambe levate una banda di ladroni.
Se hai finito di metterla in croce, padre disse Robert proporrei una passeggiata tu
tti assieme. Sono certo che noi tutti vorremmo sapere come si sistemata Lucy in
Inghilterra.
Nella successiva mezz ora passeggiammo conversando, anche se io aprii bocca s e no.
Ogni tanto lo sguardo mi cadeva sulla famiglia Gresham. La signora Gresham allo
ra faceva roteare gli occhi e fingendo di giocherellare con la camicetta mi face
va cenno di ritornare. Per due volte cercai di scusarmi, ma ogni volta Robert mi
trattenne ponendo altre domande. Ci volle una eternit perch si decidesse a ricond
urmi al tavolo dove i Gresham stavano prendendo il t.
Non so davvero come ringraziarvi per avermi permesso di rinnovare la vecchia amic
izia con Lucy, signore disse. E sia certo che parlo anche a nome dei miei genitori
quando dico che stato un piacere enorme. Fece un inchino a noi tutti. Il vostro g
rato servitore.
Come si fu allontanato, la signora Gresham emise un rauco suono di anatra infuri
ata. Cinque minuti dopo avevamo lasciato il garden party, diretti a casa. Una vo
lta in carrozza, scoppi il finimondo. I due Gresham parlavano contemporaneamente.
Lui con parossistica insistenza voleva sapere se mi erano state rivolte domande
sulla fortuna dei Gresham e se io avevo rivelato che il tesoro si costituiva di
smeraldi. Lei invece aveva solo in mente il mio comportamento sleale e scandalo
so, avendo io fatto comunella con la famiglia Falcon davanti agli occhi dell inter
o villaggio, rifiutandomi di separarmi da loro ai suoi cenni precisi in tal sens
o.
Amanda fece un tentativo di difendermi, ma fu ben presto zittita. Emily era perf
ettamente d accordo con la madre, di cui ripeteva mano mano le parole. Io mi scusa
i, cercando di spiegare che non avevo assolutamente avuto altra alternativa; azz
ardandomi anche ad affermare che avrei preferito che il signor Gresham non avess
e permesso a Robert di portarmi via. Ma non avevo neppure finito di formulare qu
este parole che dall altra parte ci fu uno scoppio indignato di proteste.
Nei giorni successivi l atmosfera a High Coppice fu irrespirabile. Io ero molto infe
lice, ma una volta tanto anche indignata. Ero certa in quella particolare occasi
one di non avere colpa alcuna di quello che era successo. Tuttavia tentai in tut
ti i modi di non far trapelare i miei sentimenti, rispondendo con un sorriso ogn
i volta che mi si rivolgeva la parola e cercando di comportarmi come se non foss

e successo assolutamente niente. Mi dissi che i due Gresham, marito e moglie, do


vevano pure sfogare la loro rabbia su qualcuno, e che io ero la persona pi adatta
a questo scopo.
All indomani della festa la signora Gresham afferm che non dovevo accompagnare la f
amiglia in chiesa quel mattino e che avrebbe spiegato al pastore e ai suoi amici
che avevo una leggera febbre. Apparentemente tutti avrebbero compreso che non e
ra vera, ma Robert Falcon sarebbe stato in tal modo dissuaso dal tentarsi di nuo
vo d far breccia nella barriera fra le due famiglie.
Mentre loro si trovavano in chiesa potei parlare con Marsh. Sapeva gi dell accaduto
, perch se ne era fatto un gran parlare fra i domestici. Terribile, signorina Lucy
osserv mestamente. Temo che per un po sar in disgrazia.
Vedo tuttavia che ha optato per la soluzione giusta, ossia di sorridere e far fi
nta di nulla. Verrebbe in cucina a prendere una tazza di t con noi? I domestici n
on direbbero nulla e sono sicuro che a lei piacerebbe.
L indomani trovai Matthew tutto preoccupato quando andai all appuntamento con lui ne
lla sua casa segreta. Il signor Falcon a quanto sembrava aveva predetto che mi s
arei trovata in cattive acque dopo il comportamento di Robert al garden party.
Me la sono presa con Robert dopo che pap aveva detto questo afferm Matthew mentre la
voravamo tutti e due a riparare il pollaio. Non ha avuto un briciolo di buon sens
o a metterti nei guai. Come ti hanno trattato?
Be , non andata neanche male. Sono stati semplicemente un po freddi. Ma se ne diment
icheranno presto. Fanno sempre cos.
Lo spero. Sembrava sollevato. Raccontami della Cina. Come che avete dei nomi cos str
ani Lucy?
Non che siano strani, sono semplicemente diversi.
Dimmi qualche nome.
Oh, vediamo un po . Chang, Wang, Li, Chen. Sono i cognomi pi comuni come Smith, Jone
s e Brown in Inghilterra. Ma in Cina si usa prima il cognome e tutti i nomi hann
o un significato.
In che senso?
Bene, possono riferirsi a un uccello, a un colore, a un pesce, a un albero. Cose
di questo genere.
E che cosa vogliono dire quei nomi che hai detto?
Chang, Wang, Li, Chen? Be , vogliono dire archetto, principe, susino e festino.
Ridacchi. Lo vedi, Lucy. Sono strani.
S, forse s. E sai come si dice in cinese il signor tal dei tali? Chang-tre-Li-quatt
ro.
Rise di nuovo, ma il suo faccino a poco a poco si fece serio. Credo che gli ingle
si debbano sembrare molto strani ai cinesi, Lucy, il che mi fa pensare che dobbi
amo essere sembrati strani anche a te, all inizio.
Be , trovavo tutto molto strano all inizio. Adesso per mi sto abituando.
Deve essere terribilmente difficile.
Mentre lavoravamo conversammo piacevolmente e cos come le altre volte mi dispiacq
ue molto di lasciarlo perch mi stavo affezionando sempre di pi a questo ragazzino
dall aria cos solenne che per vari aspetti dimostrava pi della sua et.
Alle cinque, l indomani pomeriggio, stavo prendendo il t in salotto con il resto de
lla famiglia. Quello stesso pomeriggio erano venuti in visita due signore e un g
iovanotto che dava segno di mostrarsi interessato a Emily, e la signora Gresham
stava discutendo sulla rendita di cui, stando alle chiacchiere, disponeva il gio
vanotto in questione, quando entr Marsh con un vassoio d argento su cui era posato
un biglietto. Compresi immediatamente che era capitato qualcosa di straordinario
. La sua espressione era calma come al solito e gli altri non si accorsero di nu
lla. Ma io lo conoscevo forse meglio di tutti loro, perch lo consideravo un uomo
e non solo un maggiordomo. La signora Gresham prese il biglietto e strabuzz gli o
cchi per la sorpresa. Robert Falcon? ringhi. Cielo, Marsh, lo sai meglio di noi che
non siamo mai in casa per un Falcon!
S signora. Tuttavia il signor Falcon ha portato in dono qualcosa di molto prezioso
agli occhi del signor Gresham. Lasci cadere una busta lunga sul vassoio andando v
erso Charles Gresham. In tali circostanze ho ritenuto mio dovere chiedere al sign
or Falcon di attendere nel vestibolo mentre io mi consultavo con lor signori.

Cielo che impudenza! Charles Gresham si alz, agguantando con malagrazia la busta da
l vassoio. Cosa diavolo gli fa pensare che io accetti mai un regalo da lui?
La busta era aperta e Charles Gresham l apr nel parlare. Qua, potete restituirgliela
anche subito quale che sia il suo contenuto. Ma vediamo un po di che cosa si tra
tta... No cielo!
Rest a fissare la pergamena piegata che faceva capolino dalla busta, strabuzzando
gli occhi. La signora Gresham, Emily e Amanda gli fecero cerchio attorno, parla
ndo tutte assieme in un bisbiglio concitato.
Cosa c pap?
Cosa pensi che abbia portato?
Charles, non puoi assolutamente accettare niente da un Falcon!
Buone! Buone tutte e tre! Stava spiegando la pergamena scrutandola attento, lo sgu
ardo acceso d eccitazione. Alz la testa, guard verso di me. Lucy! Sai cos ?
Credo di s, signore. l altra mappa? Quella che Robert Falcon aveva con s in Cina.
Charles! Non ti ributterai in questa tua assurda idea eh? Oh non c costata gi abbast
anza questa storia?
Sta buona, Becky. Tu non capisci queste cose. Con mani tremanti spieg del tutto la m
appa. Questa pu essere una risposta a tutti i nostri problemi, mia cara. In ogni c
aso che male vuoi che ci sia a vedere il giovane Falcon per un momento, giusto p
er sapere quel che ha da dire? Si volse verso Marsh. D accordo, fallo entrare. E qua
nto a voi, vi prego di restare composte al vostro posto.
Marsh usc; Emily, Amanda e la loro madre, tornarono a sedersi cercando di darsi u
n tono freddo e distaccato, anche se quest ultima aveva ancora le labbra serrate d
al dispetto. Charles Gresham rimase in piedi, le spalle al caminetto, sbattendo
furiosamente gli occhi, una mano stretta attorno al bavero della giacca, in quel
che doveva ritenere un atteggiamento pieno di dignit.
La porta torn ad aprirsi. Marsh entr, si mise da una parte. Il signor Robert Falcon
annunci.
Settimo Capitolo
Era vestito con grande eleganza, un garofano della giusta misura nell occhiello, c
appello e bastone in una mano. I suoi modi erano cordiali e rispettosi.
Molto gentile da parte sua ricevermi, signora. Salut la signora Gresham per prima,
inchinandosi nel prenderle la mano, quindi accenn un inchino verso Charles Gresha
m. Spero stia bene, signore. Altro inchino. Servitor vostro, signorine.
Dopo un momento di silenzio io dissi: Come sta signor Falcon? e ricevetti una occh
iataccia dalla signora Gresham; il marito si schiar la gola e sbatt gli occhi diec
i, dodici volte. Le sarei molto obbligato se mi spiegasse la ragione della sua vi
sita Falcon, e di questo uhm... inaspettato dono. Alz la mano che tratteneva la ma
ppa. Robert Falcon sorrise accattivante. tutto molto semplice signore. Durante il
mio viaggio all estero ho avuto modo di riflettere, concludendo che era un gran p
eccato che le nostre due famiglie dovessero essere divise da una inimicizia che
aveva radici in avvenimenti accaduti tanto tempo fa. Sono venuto spinto da una d
uplice ragione. Innanzi tutto arrecare il mio ramoscello d ulivo della pace; e a s
ignificare la mia sincerit, le ho portato il dono, a parer mio, pi gradito.
Charles Gresham soppes con aria solenne la mappa che teneva in mano. Suo padre ne
al corrente?
Certo signore. Ho la sua approvazione. Come forse sa non ha che uno scarso intere
sse per le cose materiali. Quanto a me ho cercato di scoprire il tesoro dei sign
ori della guerra ma non ci sono riuscito. Spero che lei possa avere pi successo d
i me.
Charles Gresham sembrava disorientato. Straordinario mormor. Assolutamente... inaspe
ttato. Ha parlato di una duplice ragione, mi sembra?
S, signore. Confesso che nel mio desiderio di rappacificare le due famiglie ero sp
into da una ragione alquanto egoistica. Si volse verso di me con un sorriso, quin
di torn a fissare lo sguardo su Charles Gresham. Vorrei mi si permettesse di far v
isita alla signorina Lucy, e spero che lei mi conceder tale permesso.
Mi arriv una esclamazione di Emily. La signora Gresham si port una mano al cuore s

palancando tanto d occhi quasi fosse stata colpita dalla folgore. Amanda diede in
una soffocata esclamazione di meraviglia e ridacchi. Charles Gresham riprese a sb
attere freneticamente gli occhi. Vi fu un lungo silenzio, durante il quale Rober
t Falcon rimase ad aspettare disinvolto, un cortese sorriso sulle labbra. Vidi C
harles Gresham fissare uno sguardo implorante sulla moglie, incerto sul da farsi
e sicuramente timoroso di riceversi uno sguardo furibondo. Invece con mia sorpr
esa la signora Gresham sembrava pensierosa, quasi stesse soppesando qualche inas
pettata ipotesi che le si era affacciata alla mente.
Ah... hum fece incerto Charles Gresham. Vuole accomodarsi Falcon? Gradisce una tazz
a di t?
Grazie signore, ma sono certo di averla disturbata gi abbastanza a lungo per quest
a volta. Preferir riflettere sulla mia richiesta e discuterne con la signora Gres
ham. Di nuovo torn a sorriderle cordiale, i denti bianchi contro l abbronzatura. Atte
nder la sua decisione con una certa ansiet ma le assicuro che il mio piccolo dono
rimarr suo quale che possa essere la risposta.
Si rivolse alla signora Gresham. Con il suo permesso, signora, mi congedo.
Charles Gresham tir il cordone del campanello, sgomento pi che mai ed ora che Robe
rt Falcon ebbe finito di salutarci tutti quanti, Marsh era sulla porta per scort
arlo fuori. Non appena sentimmo la carrozza allontanarsi, ognuno, salvo me, pres
e a parlare concitato, con le voci che si sovrapponevano.
assurdo! strill furibonda Emily. Perch mai vorrebbe fare la corte a Lucy? Mamma non l
o permetterai mai, non vero!
Dobbiamo discutere questa faccenda da soli stava dicendo intanto la signora Gresha
m. Senza dubbio non ho nessuna intenzione di diventare amica dei Falcon, ma dobbi
amo considerare che Lucy non ha prospettive di matrimonio particolarmente brilla
nti e che potremmo rischiare di pensare a lei sino a data indefinita.
Charles Gresham era esultante per la sua mappa. S Becky, s. Ne parleremo. Ma non ad
esso, mia cara, non adesso. Guarda! Abbiamo la mappa dei Falcon! Con questa in m
ano, Lucy e io possiamo fare passi da giganti nella nostra investigazione.
Charles, vedi di pensare prima alle cose pi urgenti! Sono sicura che quella dannat
a mappa non servir assolutamente a nulla perch altrimenti il giovanotto non te l avr
ebbe certo regalata.
Niente di pi falso, Becky. Il fatto che lui non ne sa niente del processo deduttiv
o, come del resto non ne sai nulla tu.
Mamma, Emily furibonda! Guarda. Credo sia gelosa.
Non vero! Mamma di ad Amanda di non dire cose di questo genere.
Volete stare zitte tutte e due?
Io ero tutta presa a far ordine nella ridda caotica dei miei pensieri. Volevo ch
e Robert Falcon mi venisse in visita? Sapevo che questa non era che la prima fas
e del corteggiamento. Volevo avere un corteggiatore? Ad un tratto avvertii una s
pecie di formicolio alle gambe e alle braccia e uno sconosciuto senso di calore
allo stomaco come se l dentro fosse stato acceso un fuocherello e provai uno oscu
ro desiderio.
S... mi sarebbe piaciuto restare tra le braccia di qualcuno che mi amava. In Cina
le ragazze si sviluppano presto, e talvolta avevo sentito alla Missione qualcun
a di loro sui quattordici anni parlare con desiderio di qualche bel giovanotto d
el villaggio. Allora la cosa mi aveva divertito. Ora capivo cosa dovevano aver p
rovato. Forse, fossi stata allevata in Inghilterra, forse, non avessi cominciato
a quattordici anni ad aiutare le donne a partorire mi sarei vergognata di quei
miei pensieri ritenendoli immodesti. Ma stando cos le cose, provavo soltanto una
grande curiosit.
Ma volevo essere corteggiata da Robert Falcon? Fui presa dal panico e la cosa mi
stup perch non ne capivo la ragione. Poi, mi si affacci alla mente l immagine di Nic
holas Sabine, precisa in ogni dettaglio, e a quel ricordo provai, struggente com
e mai la sensazione di averlo perduto.
Con uno sforzo riemersi dal magma confuso dei miei pensieri giusto nel momento c
he Emily e la madre avevano interrotto per un istante il loro alterco per ripren
dere fiato. Charles Gresham si era armato di una lente d ingrandimento tascabile,
ed era tutto assorto nello studio della sua mappa.
Mi scusi, signora Gresham, interloquii preferirei che Robert Falcon non mi facesse

visita.
Emily mi guard strabiliata ma ebbe una esclamazione di trionfo. Lo vedi mamma! per
sino lei capisce che sarebbe ridicolo avere un fidanzato prima di me!
La signora Gresham la ignor, per fissare me con estrema freddezza, l aria afflitta
di chi ha subito una terribile ingiustizia. Sarebbe piacevole, Lucy, se tanto per
cambiare qualche volta dimostrassi qualche segno di gratitudine per quello che
abbiamo fatto per te.
Ma io sono molto grata, signora Gresham mi affrettai a rassicurarla. Non dimentiche
r mai che mi ha accolto nella sua famiglia assicurandomi tutto quello che uno pot
rebbe desiderare.
In tal caso sono certa che lascerai decidere a persone maggiori di te, se opportu
no o no che Robert Falcon venga a trovarti. Stabilirlo rientra nei nostri doveri
e non certo cosa da lasciar decidere a una signorinella.
Esatto. Charles Gresham alz lo sguardo dalla sua mappa. Ala ne discuteremo pi tardi,
Becky. Adesso voglio che Lucy mi segua nello studio, in modo da poter confrontar
e le due mappe. Perdinci una bella fortuna poter restringere la nostra ricerca a
un area molto piccola!
Trascorremmo l intera serata, prima e dopo cena, a tracciare una terza mappa utili
zzando le indicazioni contenute nelle altre due. Una volta finito, io rimasi sed
uta al mio posto a osservare Charles Gresham che scartabellava freneticamente li
bri, documenti vari, pronunciando il nome delle citt e dei villaggi con un accent
o cos strano che riuscivo a stento a capire che erano nomi cinesi. Avevo visitato
pochi villaggi a parte Tsin Kai-feng. Quanto alla zona su cui ci eravamo fissat
i, non l avevo mai vista per niente, e non potevo identificare un bel nulla sulla
mappa. Anche ora che era completa avrebbe potuto rappresentare almeno dodici div
ersi posti nelle immediate vicinanze di Tsin Kai-feng, perch in Cina era cosi, qu
asi tutto uguale.
Dopo la nuova speranza e l entusiasmo derivanti dal regalo di Robert Falcon, Charl
es Gresham ci diede sotto di buona lena per almeno una settimana, prima di comin
ciare a occuparsi d altro, anche se era disposto ad ammettere seppure con riluttan
za che il suo interesse scemava. solo questione di pazienza diceva, riempiendo len
tamente la pipa dal cannello ricurvo che aveva adottato recentemente. Ci mancano
un elemento o due dell incastro, Lucy, ma senza dubbio salteranno fuori. Magari ne
basterebbe anche uno solo perch si chiarisca tutto e ogni cosa prenda il suo pos
to. Accost il fiammifero alla pipa. Un fatto, una parola chiave.
Pensai fiaccamente, che quel fatto o quella parola chiave , non ci avrebbe aiutato
pi del resto. Non sapevo quanto lontana fossi dal vero.
Era stato mandato un biglietto di poche parole a Robert Falcon per comunicargli
alquanto freddamente che almeno per il momento era ammesso al loro salotto per f
are visita a me. La signora Gresham non aveva voluto impegnarsi pi di tanto. Mi r
esi conto solo allora che anche in Inghilterra le femmine costituivano un proble
ma. Erano poche le donne di buona famiglia che lavoravano, cos se non riuscivano
a trovarsi un marito, i genitori dovevano mantenerle a tempo indefinito. La gran
de preoccupazione di tutti i genitori era di trovare un compagno adatto alle lor
o figlie. Sapevo molto bene che la signora Gresham non avrebbe mai permesso ad u
n Falcon di far visita a Emily, sua figlia, ma io figlia sua non ero; ero una fe
mmina in pi da maritare il pi rapidamente possibile a qualsiasi giovane con una po
sizione appena ragionevole che si fosse presentato a richiedermi. Persino un Fal
con poteva essere preso in considerazione.
Robert cominci a venire in visita un paio di volte alla settimana e stavamo nel s
alotto con la signora Gresham a conversare. Per me era un momento temutissimo. E
ra impossibile essere naturali, e capivo che tutto quello che dicevo sembrava fo
rzato. Robert era molto bravo perch sapeva parlare amabilmente del pi e del meno,
quasi neanche si rendesse conto della mia goffaggine. In seguito, sempre che la
signora Gresham decidesse che il corteggiamento doveva continuare, sapevo che av
remmo dovuto restar soli per un po durante ogni visita. Non avevo ancora stabilit
o se questo avrebbe potuto facilitarmi o complicarmi invece le cose. Sarei riusc
ita a parlare in modo pi disinvolto con Robert in assenza della signora Gresham s
e lui non mi avesse fatto la corte.
A causa di queste visite, i miei incontri con Matthew si erano diradati. Credi ch

e sposerai Robert? chiese lui un giorno mentre guardavamo il porcospino allattare


dei piccoli che aveva inaspettatamente messo al mondo. Mi piacerebbe tu diventas
si mia sorella.
Be , un bel ragazzo ed molto cordiale, ma non mi sembra di conoscerlo molto, Matthe
w.
Gi. Matthew fece cenno di s convenendone con me. strano, ma con tutto che mio fratel
o neppure io lo conosco molto meglio. Vorrei sposarti io, Lucy, ma sono troppo g
iovane.
lo stesso un complimento molto gentile Matthew e ti ringrazio. Sono certa che da
qualche parte ci sar una ragazzina che andr giusto bene per te.
Dovr essere come te Lucy. Voglio dire, una che non si spaventi per i ragni come qu
asi tutte le bambine.
Ah s, questo molto importante.
Una settimana dopo Matthew torn alla sua scuola e in mezzo alla pi grande eccitazi
one Amanda fu portata dai suoi genitori alla scuola per signorine a Cheltenham.
E allora le mie giornate si fecero pi vuote e inutili che mai. I pasti e le visit
e divennero ben pi temibili per me senza Amanda a rallegrarli un po e mi mancavano
moltissimo le scappate alla casa segreta di Matthew, con lui che prendendomi pe
r mano mi mostrava gli ultimi acquisti del suo zoo.
Mi buttai pi che mai nella lettura, e cominciai a coltivare un giardinetto presso
la sorgente nella radura segreta, trapiantando dei fiori campestri presi nei bo
schi, ma talvolta la solitudine era tale che lavorando parlavo ad alta voce a Ma
tthew quasi lui fosse stato presente. Mi sorpresi persino ad aspettare con ansia
le visite di Robert, perch venivano a rompere la grigia monotonia di quelle gior
nate. Lui era sempre gentile e cordiale e cercava di mettermi a mio agio, ma non
ostante questo ero pi che mai convinta di non conoscerlo. Quell uomo premuroso e so
rridente era molto diverso dal collerico straniero dai modi bruschi, in cui mi e
ro imbattuta in Cina. Mi chiedevo quale fosse il vero Robert Falcon.
Le fine settimana portavano Edmund a High Coppice . Attendevo con ansia anche quest
o avvenimento perch se non altro era un altra voce da sentire, un altro volto da gu
ardare. Lui era molto cordiale con me, senza per questo abbandonare i suoi modi
formali e talvolta giocavamo assieme a dama o mi dava una lezione di scacchi.
I momenti migliori erano quelli in cui potevo parlare con Marsh per un po , ma la
cosa non succedeva spesso. Una volta gli dissi: Vorrei chiedere qualcosa al signo
r Gresham, ma prima vorrei sapere cosa ne pensa lei. Le dispiace che le chiedo u
n consiglio? Le sarei molto grata se mi rispondesse.
Ma niente affatto, signorina Lucy. Di che cosa si tratta?
Be , ho conosciuto il dottor Cheyne per averlo visto un paio di volte e mi sembrato
simpatico. Quel che mi chiedevo se potevo fargli da infermiera negli interventi
chirurgici o accompagnandolo in giro per le visite. molto occupato e potrei per
esempio dargli una mano durante i parti.
Per la prima volta Marsh ebbe una esclamazione di meraviglia. Aiutarlo durante i
parti? Cielo mia cara... voglio dire scusi signorina Lucy... ma si rende conto d
i quello che sta dicendo?
S. Ho cominciato a quattordici anni ad aiutare la signorina Prothero a mettere al
mondo bambini e dopo che si era ammalata ho dovuto cavarmela da me, ma sono abba
stanza brava. Dico davvero. So anche sbrigarmela in qualche lavoretto di minore
entit, come disinfettare una ferita, dare dei punti, o sistemare un dito frattura
to. Magari potrei essere d aiuto anche in questo.
Marsh rideva quasi dallo stupore. Continua a sorprendermi, signorina Lucy. Ma la
prego di non far mai cenno a questa sua esperienza di levatrice in una conversaz
ione. Non starebbe affatto bene.
Oh no, non lo far. Sono stata ben attenta a non parlare di parti e di bambini dopo
quella prima domenica che la signora Gresham mi ha detto che non dovevo cantare
il versetto del Te Deum dove si accennava al ventre della Vergine. stato dopo c
he lei mi aveva detto delle gambe del piano. Ma pensavo che non ci fosse niente
di male nell aiutare il dottor Cheyne. Dopo tutto le signore i bambini li mettono
pure al mondo.
Senza dubbio s. Ma nessuno ne fa argomento di conversazione, signorina Lucy. La fac
cia era impassibile, ma gli occhi ridevano. Molte signore sono convinte che il bu

on Dio avrebbe anche potuto escogitare un metodo un po meno volgare. Temo di dove
rla sconsigliare dal chiedere ai signori Gresham di poter aiutare il dottor Chey
ne. Certamente riceverebbe un rifiuto e probabilmente verrebbe redarguita per av
er avanzato una tale proposta.
Per me quella fu una grossa delusione. Mi ero accesa di entusiasmo a quell idea ma
ora caddi in uno stato di depressione anche peggiore di prima. Fu Marsh a venir
e in mia salvezza e in un modo molto diplomatico. Senza dirmi niente avvicin Char
les Gresham suggerendo che i miei modi e il mio comportamento erano molto meno r
affinati di quanto ci si sarebbe dovuti aspettare in una signorina inglese, senz
a dubbio a causa della educazione ricevuta nel lontano oriente alla Missione. Si
offerse pertanto nel generale interesse della buona reputazione della famiglia
di dedicare un ora ogni giorno a illustrarmi in ogni dettaglio le abitudini e la e
tichetta che la societ pretendeva che i suoi membri conoscessero.
La prima volta che sentii parlare di questo progetto fu una sera, al momento del
caff in salotto. Marsh, allora disse la signora Gresham dopo che Marsh ci ebbe ser
viti cos questa idea che accennava al signore di impartire lezioni di galateo a Luc
y?
Niente pi di un suggerimento che pensavo potesse farle piacere, signora. Posso tro
vare un ora al giorno senza venir meno ai miei doveri, e se lei lo desidera sar ben
felice di istruire la signorina Lucy.
Pi che inusuale afferm la signora Gresham lentamente. D altra parte, Lucy costituisce u
n problema pi che inusuale, e dobbiamo fare il meglio che sta in noi per lei, par
ticolarmente adesso, con Robert Falcon che le fa la corte. Come pensa di organiz
zarsi esattamente?
Avevo in mente di usare il guardaroba subito dopo pranzo, signora. Certo, per ist
ruire la signorina Lucy dovr ardire tanto da svolgere non solo il ruolo di un gen
tiluomo, ma addirittura, a volte, quello di una gentildonna. La espressione di Ma
rsh era grave come il solito, ma io lo conoscevo molto meglio dei Gresham e pote
vo dire che dietro la maschera piena di dignit del maggiordomo dava prova di tutt
o il suo eccezionale senso dell umorismo.
Mi sembrerebbe una buona idea, Becky disse Charles Gresham.
La moglie volse lo sguardo verso il mio posto. Cosa ne pensi Lucy?
Io stavo scrutando Marsh e non mi sfugg l impercettibile movimento della sua testa,
la lieve oscillazione da una parte all altra. Abbassando lo sguardo in grembo per
nascondere la mia contentezza dissi: Be ... mi sembrava di comportarmi gi abbastanz
a bene, signora Gresham. Non mi sembra di aver bisogno di un ulteriore addestram
ento.
Puuh! fece Emily. Non riesce ancora a salire in carrozza senza mostrare gli arti in
feriori, mamma, e quando andiamo in visita sorride ai domestici e li ringrazia.
L hai sentita?
Dobbiamo giudicare con occhio caritatevole la sua ignoranza, tesoro afferm sua madr
e con affetto. Suppongo che Lucy faccia del suo meglio, ma senza dubbio ha ancora
molto da imparare e Marsh sar un eccellente maestro. Di sicuro io con tutto quel
lo che ho da fare tempo libero non ne ho. Molto bene Marsh, allora il suo sugger
imento approvato ed tutto a posto. Pu andare adesso.
Bene signora.
Come Marsh entr in guardaroba dopopranzo l indomani, gli corsi incontro per buttarg
li le braccia al collo con suo grande allarme.
Signorina Lucy, badi a come si comporta!
S, lo prometto. Ma grazie con tutto il mio cuore, Marsh. Lei un tesoro.
Da quel momento, l ora in compagnia di Marsh fu la pi bella della giornata. Lo asco
ltavo con attenzione quando mi spiegava l etichetta nei suoi sorprendenti e svaria
ti aspetti e mi allenavo a mescolare il t nel modo corretto, e a stendere la mano
in modo che l altra persona riuscisse a stringere solo le dita e via dicendo. Qua
ndo fingeva di essere un gentiluomo o una gentildonna per chiarirmi certe partic
olari situazioni, dovevamo spesso interromperci o soffocare le nostre risate, ma
io ero ben attenta ad imparare in fretta, perch sapevo che pi mi mostravo una all
ieva diligente, pi tempo avremmo avuto a disposizione per l arte della conversazion
e. Il che in realt significava chiacchierare spensieratamente con Marsh di questo
e di quello. Mi raccont dei suoi anni nell esercito e ascolt con interesse quando i

o parlai della mia vita in Cina.


Gli dissi della signorina Prothero e del dottor Langdon e talvolta provavo il de
siderio di parlargli di Nicholas Sabine, ma per quanto Marsh avesse la mia fiduc
ia completa, sapevo che quello era un segreto da non confidare a nessuno. Se dov
evo mantenere fede ai desideri dell uomo che avevo sposato in cos strane circostanz
e, non dovevo farne parola con anima viva sino a quando non mi fossi messa in co
ntatto con l avvocato.
E questo s era un problema enorme. Erano quasi passati i sei mesi che Nicholas Sa
bine mi aveva chiesto di aspettare, e trascorrevo notti insonni a chiedermi come
avrei mai potuto recarmi a Londra dai suoi legali senza fornire prima delle inf
ormazioni a Charles Gresham. Sarebbe stato quanto mai increscioso fornire quelle
spiegazioni, e volevo procrastinare il momento a dopo, una volta fatto quello c
he Nicholas Sabine mi aveva chiesto. Perch altrimenti c era il rischio che Charles
Gresham impedisse i miei contatti con lo studio legale.
Denaro per pagarmi il treno non ne avevo, e contavo di andarci a piedi. Mi fossi
incamminata di buon mattino, verso le sette, con le polacchette di feltro che m
i ero portata dalla Cina e che non avevo mai buttato via, avrei potuto percorrer
e quelle sedici miglia fino a Londra per mezzogiorno. Calcolando un paio d ore per
la visita all avvocato sarei rincasata verso le sei o le sette. La mia assenza si
sarebbe protratta oltre ogni limite accettabile se non avessi fornito delle spi
egazioni. A dire il vero, riflettendoci bene, scoprii che persino se mi fossi fa
tta prestare il denaro da Marsh per il biglietto, sarei rimasta via troppo a lun
go.
A met ottobre decisi che alla peggio mi sarei recata a Londra la settimana succes
siva, lasciando un biglietto per il signor Gresham in cui dicevo che sarei rinca
sata prima di notte, fornendo ogni spiegazione. Ma una volta ancora Marsh venne
in mia salvezza, questa volta per puro caso. Aveva un giorno di libert al mese, e
in ottobre allo scadere di questo giorno persuase Charles Gresham che una visit
a a Londra avrebbe migliorato la mia educazione procurandomi altri argomenti di
conversazione.
Come sempre, l idea venne riportata alla signora Gresham. Lei era perplessa sulla
opportunit di mandarmi in giro sotto scorta di un maggiordomo ma visto che era so
ddisfatta dei risultati di quella settimana o poco pi di addestramento, alla fine
concluse che una visita a Londra con Marsh mi avrebbe fatto bene, arrivando a d
ire che il signor Gresham gli avrebbe rimborsato i biglietti del treno e delle c
arrozze che avremmo dovuto prendere, nonch il denaro della colazione in un ristor
antino di poche pretese.
Il giorno fissato era un mercoled e io stetti ben attenta a mettere in borsetta l
a busta contenente i documenti prima di uscire con Marsh per prendere il treno d
elle dieci. Avevamo uno scompartimento tutto per noi e aspettai che il treno arr
ivasse alla stazione di Chislehurst per dire: Marsh, farebbe qualcosa di speciale
per me?.
Certo, se posso, signorina Lucy. C qualche luogo che vuole visitare? Pensavo di com
inciare con il mostrarle la torre di Londra. Ma...
No, si tratta di qualcosa che devo fare lo interruppi impaziente. Mi quanto mai dif
ficile fornire delle spiegazioni, perch si tratta di un segreto, di cui non potr p
arlarne che in seguito. Ma dovrei recarmi presso uno studio legale a Grays Inn.
Presso uno studio legale? Mi scrut fissamente in volto, lo sguardo perplesso. Non vo
rrei ficcare il naso nei suoi affari, signorina Lucy, ma non avrebbe fatto megli
o a parlarne prima con il signore?
Lo far questa sera. Ne sar costretta. Ma prima non potevo parlarne. Deve sapere che
in Cina successa una certa qual cosa, e che io ho promesso che a sei mesi dalla
mia partenza avrei... consegnato dei documenti a uno studio legale, senza fiata
re con nessuno fino a quando non l avessi fatto.
Marsh scosse la testa, corrugando la fronte. Una promessa dovrebbe essere sempre
mantenuta. Ma non stato imprudente da parte sua impegnarsi in questa particolare
occasione? sicura che non ci sia niente sotto di losco?
So per certo di no. Oh, la prego mi creda. Ho fatto questa promessa a un uomo che
mi ha salvato da un destino orribile. Io... io non avrei voluto riferirle quest
i particolari, ma devo. Eravamo rimasti senza cibo alla Missione, e ho tentato d

i rubare a Chengfu. L avevo gi fatto prima... ma questa particolare volta fui presa
e mi avrebbero amputato una mano se questo uomo non avesse consegnato al dottor
Langdon il denaro per corrompere chi di dovere.
Oh povera piccola, cielo mormor Marsh. Si stropicci gli occhi quindi mi prese una ma
no tenendola con dolcezza fra le sue. Cos ha fatto questa promessa. Immagino che l u
omo fosse inglese, se voleva che lei si mettesse in contatto con un avvocato ing
lese. ancora in Cina?
No... o meglio, s in un certo senso. La gola mi doleva e dovetti deglutire. Ha dissa
crato una tomba e il mandarino l ha fatto uccidere il giorno seguente. Pi tardi ho
visitato la sua tomba, quando sono andata a salutare il dottor Langdon.
Allora questa la richiesta di un uomo morente fece Marsh lentamente. Sollev il ment
o. Senza dubbio non pu mancargli di parola, signorina Lucy. Andremo a Grays Inn, e
se la cosa dispiacer al signor Gresham, come senza dubbio sar, noi due faremo fro
nte comune per affrontare insieme le sue ire.
Ero allibita. Oh, Marsh! finir nei guai anche lei. Mi dispiace, non ci ho pensato.
Non si preoccupi per me, signorina Lucy. Per un momento mi serr la mano pi forte fra
le sue per lasciarmela poi andare. Mi creda, se il signor Gresham preferisce lic
enziarmi perch l ho aiutata ad adempiere a una promessa fatta a un uomo che stava p
er morire io preferisco di gran lunga servire un altro padrone.
Per un po ci fu silenzio, rotto soltanto dal ritmico sferragliare delle ruote del
treno. Ero sollevata e al tempo stesso piena di vergogna, ora Marsh sapeva che
ero una ladra. Alla fine mormorai avvilita. Lo so che non avrei dovuto rubare, ma
ero preoccupata per le bambine. La prego non mi giudichi troppo severamente.
Riemerse dai suoi pensieri per volgere il capo verso di me e fissarmi con intens
it, quasi l avessi scandalizzato. Giudicarla male, signorina Lucy? Non abbia paura c
he non lo far mai. Ho visto cosa vuol dire morire di fame, e non mi difficile imm
aginare la situazione. Lei ha rischiato una menomazione per amore di quelle bamb
ine che le erano affidate. Gli vidi i muscoli della guancia tendersi per un momen
to. E qui hanno da dire perch non sa mescolare il t come si deve.
Fu allora che cominciai a piangere facendogli scivolare un braccio attorno al su
o, premendo la guancia contro la sua spalla, perch ero felice di sapere che erava
mo ancora amici.
Da Charing Cross andammo a piedi fino a Grays Inn. Fui io a chiederlo, in parte
perch potevo osservare le strade di Londra, gli edifici, il traffico, i passanti
molto meglio cos che non se si fosse stati in carrozza, ma anche perch ero nervosa
e volevo rimandare il momento in cui avrei dovuto presentarmi all avvocato. Nessu
no avrebbe pensato che Marsh era un maggiordomo. Indossava un abito scuro, di st
ile piuttosto vecchiotto ma tenuto magnificamente, e la cravatta grigia era trat
tenuta da una spilla con una piccola perla. In testa portava una bombetta nera,
e al braccio un ombrello arrotolato. Mentre procedevamo notai come camminasse be
ne eretto, e come i suoi movimenti fossero sciolti. Stentavo a credere ora che l
a prima volta che l avevo visto mi fossi lasciata ingannare dai capelli prematuram
ente bianchi. La passeggiata dur meno di mezz ora. Attraversammo la citt, passando p
er Covent Garden, il grosso mercato di frutta e verdura dove le bancherelle si c
ontendevano a decine lo spazio in un apparente pigia pigia. Eppure quella era un o
ra morta, mi assicur Marsh. La confusione toccava l acme all alba.
A Holborn vidi un omnibus a vapore. Era pieno di passeggeri, all interno, con altr
i cinque su una lunga panca sopra la cabina di guida, e uno per lato del conduce
nte seduto davanti al volante d acciaio. In qualsiasi altro momento avrei trovato
esaltante lo spettacolo offerto dalla grande citt, ma, soverchiante, c era l idea del
prossimo incontro. Grays Inn era una piazza quadrata con alte case che correvan
o lungo tre lati e una cancellata di ferro a delimitare il quarto. Nel mezzo c era
no alcuni alberi in un vasto rettangolo d erba.
Vuole che entri con lei, signorina Lucy? chiese Marsh, quando ci fermammo all angolo
della piazza. Potrei restare nella sala d aspetto mentre lei entra a parlare con l a
vvocato.
Esitai, perch mi sarebbero stati di gran conforto la sua compagnia e il suo soste
gno, ma riuscii a racimolare il mio coraggio e rispondere: Penso che dovr sbrigarm
ela da sola.
Bene. Annu in segno di approvazione. Aspetter su questa panchina sotto gli alberi. Me

la indic con l ombrello. Vorrei che fosse ben chiaro che non occorre che mi dica nul
la su questa faccenda, signorina Lucy. Non sono curioso, e non le porr alcuna dom
anda quando ritorner da me. Le raccomando quindi di seguire i consigli dell avvocat
o, quali che siano. la via migliore.
Due minuti dopo ero ferma davanti a una casa con l insegna rilucente di Girling, Ch
innery & Brand, Studio Legale e Notarile . Dall altra parte del prato sotto un alber
o striminzito potevo vedere Marsh che stava per sedersi sulla panchina. Quando s
uonai il campanello, venne ad aprire la porta un vecchietto smilzo con un abito
scuro, la camicia bianca e un colletto rigido molto alto. Mi invit a entrare face
ndomi strada lungo il corridoio verso una stanza tetra dove erano disseminate pa
recchie copie di Punch sul ripiano di un tavolo; mi invit ad accomodarmi e mi chies
e cosa volessi.
Tirai un sospiro e snocciolai le parole che mi ero preparata per quel momento. So
no la moglie di Nicholas Sabine. Mio marito morto all estero sei mesi fa. Mi ha ch
iesto di venire qui, in questi giorni a parlare con l avvocato. Ho alcuni document
i con me, fra cui il testamento di mio marito, che ha steso poco prima di morire
.
L omino grigio annu con solennit, senza mostrarsi in alcun modo sorpreso. Benissimo,
signora Sabine. La prego di accettare le mie condoglianze. Occupo nello studio l
e funzioni di capo ufficio, ma suo marito venuto raramente qui e devo confessare
che non me ne ricordo. Posso chiederle quale dei soci tratta questo affare?
Oh! Vuol dire l avvocato Girling o qualche altro socio?
Sorrise mesto. Tanto l avvocato Girling che l avvocato Brand ci hanno lasciati. Parec
chi altri soci sono entrati a far parte dello studio da allora, signora Sabine.
Non saprei dirle con quale trattasse mio marito. Mi dispiace.
Non importa, signora Sabine. Se ha la bont di aspettare alcuni secondi, mi informe
r. Pu guardare qualche rivista se vuole. Temo che Punch non sia pi quello di una volt
a. Troppo radicale. Tuttavia...
La sua voce si spense, mentre lui attraversava piano la stanza. Guardai una rivi
sta, senza riuscire a cogliere una sola immagine. Cinque minuti pi tardi ritorn, e
mi condusse lungo un ampio corridoio fino all ultima delle numerose porte. Buss, d
ischiuse il battente, lasciandolo aperto perch potessi entrare. La signora Sabine a
nnunci. Ringraziandolo con un sorriso entrai.
Edmund Gresham si alz dall imponente scrittoio davanti a cui sedeva, dicendo: Buon g
iorno, signora Sab.... Si interruppe, allibito. Sentii la porta chiudersi piano d
ietro di me.
Edmund? Mi ero messa un po pi calma una volta buttatami nell avventura. Ma ora la so
rpresa ebbe il potere di paralizzarmi. Edmund non era sorpreso da meno. Ci fissa
mmo alcuni istanti senza capire, e potevo vedere che faticava a credere ai suoi
stessi occhi. Lo stesso, fu il primo a riaversi.
Tu, Lucy? Cosa diavolo vuol dire tutto questo?
Mi dispiace, non avevo idea... Nicholas Sabine non mi ha detto che eri tu. Voglio
dire, ha scritto solo un nome. Il nome dello studio legale. Non sapevo che foss
e il tuo. Voglio dire che non sapevo che fosse lo stesso studio, dove lavori tu.
..
Mi interruppi, pi confusa che mai. Edmund mi scrutava fissamente. Fece un mezzo g
iro attorno allo scrittoio e sospinse una sedia verso di me. Siediti, Lucy, ricom
incia a parlare solo quando ti sarai calmata. Dobbiamo agire senza fretta. Ripres
e il suo posto, e rimase a fissarmi con una espressione pensierosa in viso con l
e mani serrate sul ripiano della scrivania.
Lentamente potei superare il momento di emozione pi intenso. Avevo saputo sin dal
l inizio che Edmund aveva uno studio legale con altri avvocati, ma raramente parla
va del suo lavoro quando era a High Coppice e non sapevo per quale studio lavorass
e. Era una sorprendente coincidenza che dovesse essere l avvocato di Nicholas Sabi
ne. Ma lo era davvero? All inizio avevo pensato ad una coincidenza nel ritrovarmi
come vicino di casa Robert Falcon, eppure il tesoro dei signori della guerra ven
iva a costituire un legame fra le due famiglie. Nicholas Sabine aveva cercato un
a risposta a quello stesso indovinello; cos poteva anche darsi che non fosse poi
cos strano che conoscesse Edmund Gresham. Non avevo ancora ben deciso da dove inc
ominciare la mia storia quando Edmund disse: Credo che il meglio di tutto sia che

io ti ponga qualche domanda, Lucy, cos almeno potremo procedere con un certo rig
ore. Innanzi tutto, sei venuta qui da sola?
Scossi la testa. No. il giorno di libert di Marsh, e ha avuto il permesso di mostr
armi Londra. In treno gli ho chiesto di portarmi qui. fuori che aspetta su una p
anca.
I miei genitori non ne sanno niente?
No. Gliene parler al ritorno. Non potevo dirgli niente prima, per via della promes
sa che avevo fatto. Vedi...
Un momento, Lucy. I perch e i percome riserviamoli a dopo. Prima voglio stabilire
i fatti essenziali. Mi guard incuriosito. Dici di essere la moglie di Nicholas Sabi
ne?
S.
E tuo marito morto?
S
Puoi provare questa tua affermazione?
S, Edmund. Tolsi di borsa la busta e gliela tesi attraverso la scrivania. Ne tolse
i documenti, e per cinque o sei minuti, mentre li scorreva attentamente con lo s
guardo ci fu silenzio.
Humm! mormor alla fine. Con questi documenti potremmo presentarci senza timore davan
ti a una corte. Bisogna dire che Nick ha fatto un buon lavoro. Mi tese la lettera
che Nicholas Sabine aveva scritto poco prima di morire. Sai perch voleva che tu a
spettassi sei mesi a farti viva con me?
No.
Capisco. Non hai parlato con nessuno di questa faccenda? Con Robert Falcon in par
ticolare?
No. Ho spiegato a Marsh che volevo venir qui per via di una certa promessa che av
evo fatto in Cina a un uomo che stava per essere condannato a morte, ma non ho f
atto il nome di Nicholas Sabine.
Condannato a morte? Edmund aggrott la fronte, e per la prima volta riconobbi un acc
ento veramente appassionato in quella sua voce generalmente fredda. cos che morto?
Cielo... povero Nick. Cos ha finito con il rischiare una volta di troppo. Ora cr
edo farai bene a raccontarmi la storia dall inizio, Lucy.
Avevo riacquistato il completo controllo sui miei nervi. Edmund non mi intimoriv
a affatto e cos capii che toccava a me porgli una domanda. Da come parli di lui, s
embra che tu lo conoscessi molto bene. Sapevi del suo viaggio in Cina?
Se lo sapevo? Edmund sistem in bell ordine i documenti davanti a s ed ebbe un sorriso
a mezza bocca, mesto. Ero stato io a chiedergli d andarci per mio conto, Lucy. Era
il mio tentativo di recuperare la fortuna dei Gresham. Ero certo che Nick Sabine
ce l avrebbe fatta, se solo la cosa fosse stata di qualche possibilit, e gli avevo
offerto in cambio un quinto di quello che avrebbe portato a casa. Abbass gli occh
i sui documenti. Ma a quanto sembra ho commesso un errore di valutazione. Non sar
ebbe mai pi ritornato.
Come una stilettata tornai ad avvertire il dolore che sempre provavo al ricordo
della povera tomba con il mio mazzolino di fiori sopra. Lo conoscevi bene, Edmund
?
Incresp le labbra. Dubito che ci sia un solo uomo al mondo che possa sostenere di
aver conosciuto Nick molto bene. Qualche donna, s forse, ma nessun uomo. Abbiamo
frequentato la stessa scuola... Nick, io e Robert Falcon. Robert Falcon?
Si, con mio rincrescimento. Non sono mai stato una persona molto attiva, e come p
uoi immaginare Falcon mi odiava perch ero un Gresham. Senza dubbio ha fatto del s
uo meglio per rendermi la vita insopportabile e Nick si divertiva a proteggermi
in tutti i modi. Si strinse nelle spalle. Ma questo successo tanto tempo fa. Poi s
ono entrato in uno studio legale. Nick preferiva divertirsi seguendo lo sghiribi
zzo del momento. Era un avventuriero, Lucy. Ha contrabbandato armi in Sud-Africa
, avorio in Africa, ha fatto il giocatore d azzardo sul Mississippi, e il cielo sa
cosa d altro ancora.
Robert Falcon ha asserito che era un uomo malvagio, spietato e pericoloso.
Edmund aggrott la fronte. Mi avevi detto di non aver mai discusso di lui con Rober
t Falcon.
cos. Gli spiegai come Robert Falcon mi avesse messo in guardia da Nicholas Sabine q

uando ancora non lo conoscevo.


Edmund annu con aria pensosa. Be , quello che Falcon ti ha detto forse risponde a ve
rit. E confermerei anch io che spietato e pericoloso lo era. Malvagio? Non ne sono
affatto sicuro. Ma era senza dubbio alcuno la persona indicata per un lavoro com
e quello che gli avevo proposto. Mi dispiace che non sia riuscito a portarlo a t
ermine e mi dispiace che sia morto. Cattivo o no, Nick una delle poche persone p
er cui io abbia mai avuto della simpatia. Diede un colpetto ai documenti davanti
a s. E ora ti sar obbligato se mi dirai come si arrivati a questo.
Dovetti impiegare almeno un quarto d ora a raccontare la mia storia anche se trala
sciai i particolari meno importanti. Per la seconda volta quello stesso giorno d
ovetti confessare i miei tentativi di furto, ma l espressione di Edmund non mut tan
to cos quando arrivai a quel punto. Ascolt con attenzione, tracciando di tanto in
tanto qualche parola sul taccuino che aveva davanti e non una sola volta mi inte
rruppe per farmi delle domande. Questo era Edmund, l avvocato, e non fu che alla f
ine del mio racconto che lasci trapelare i suoi sentimenti personali.
Mise il cappuccio alla penna, scosse la testa e sospir. Dovevo immaginarmelo che N
ick non si sarebbe dato per vinto comment secco morto o vivo non dar mai tregua a Fa
lcon.
Nicholas Sabine ha affermato che voleva una moglie perch ereditasse qualcosa che a
ltrimenti sarebbe finito in mano a un suo nemico. Credevo che alludesse ad un su
o diritto su quel qualcosa che stava cercando. Gi, ma era il tesoro dei signori d
ella guerra... sar qualcos altro allora.
Eh s. Nick ti ha spiegato per sommi capi quella che in realt una situazione assai i
ngarbugliata.
Ma il nemico a cui alludeva era Robert Falcon?
S. Edmund si alz e and a passi lenti alla finestra. Hanno sempre rivaleggiato fra loro
Nick e Falcon. incominciato tutto sui banchi di scuola. Nick era molto povero e
d era l con una borsa di studio. Credo che suo padre fosse morto quando lui era a
ncora molto piccolo, perch Nick non ne parlava mai. Sua madre lavorava come bambi
naia e l ho vista una sola volta. morta poco prima che io andassi a Cambridge. La
vita di un ragazzo con una borsa di studio non facile, lo sai. guardato dall alto
in basso, spesso da degli idioti senza cervello, ma provvisti di genitori ricchi
. Nick se ne infischiava... con l unica eccezione per Robert Falcon.
Edmund ritorn al suo scrittoio. C era qualcosa in Falcon che gli faceva saltare la m
osca al naso e viceversa. Non so bene il perch. In ogni caso, erano sempre sotto,
in classe e fuori. Nick per riusciva quasi sempre vincitore, soprattutto perch fa
ceva le cose con maggior distacco di Falcon. Ai suoi occhi era tutto un gioco, c
os come era un gioco la caccia al tesoro in Cina, anche se gli costata la vita. C e
ra un demone in Nick, lo si poteva vedere nei suoi occhi.
Edmund abbass lo sguardo sui documenti, sul ripiano dello scrittoio. Immagino che
avrai letto accuratamente il testamento.
No. L ho scorso solo una volta, senza neppure leggerlo parola per parola.
Mi guard stupito. E perch mai?
Non saprei, Edmund. Forse perch mi rattristava il ricordo di quello che era succes
so.
Be , meglio che lo legga adesso. Me lo pass. Come vedi, Nick ha incaricato il socio pi
giovane di questo studio di curare l esecuzione del testamento, in altre parole al
ludeva al sottoscritto. Indicandomi per come il socio pi giovane si tutelato contr
o ogni rischio in caso di mia morte prematura o di sopravvenuta impossibilit ad a
gire. Il nostro Nick, quando voleva, sapeva essere uomo molto cauto. Se riprendi
la lettura puoi vedere che ti lascia sua erede universale. Edmund ebbe un sorris
o a mezza bocca e mi guard con l aria di uno che ha in serbo una grossa sorpresa. In
parole povere, vuol dire che tra le altre cose erediterai Moonrakers entro un ann
o di tempo all incirca.
La testa mi girava. Moonrakers ? Ma... qui non se ne parla, Edmund?
No. incluso nelle istruzioni riservate all esecutore testamentario nel punto riguar
do alle ipoteche di cui era titolare.
Ma ancora non capisco! Moonrakers propriet dei Falcon, no?
Attualmente s. Ma Harry Falcon non un gran che avveduto. Anzi piuttosto un incosci
ente, una di quelle persone che pensano come Micawber, che le cose prima o poi s

i aggiusteranno. Ecco perch si fatto prestare un ingente somma di denaro da uno dei
suoi amici bohmiens pi facoltosi, gravando Moonrakers di una ipoteca a cinque anni.
Il che significa che deve rimborsare quella cifra entro cinque anni?
S. E nel caso non ci riuscisse, Moonrakers diventerebbe propriet di chi ha prestato i
l denaro.
Ma cosa c entra Nicholas Sabine in tutto questo?
Tuo marito... Edmund ebbe un vago sorriso e ripet le parole. Tuo marito, Lucy, era m
embro dello stesso club di Whitehall di cui faceva parte l amico facoltoso a nome
Ramsey che si riteneva la fine del mondo al tavolo da gioco. Nick l ha sfidato con
poste molto alte, riuscendo a provare che questo Ramsey non era questa fine del
mondo che si immaginava. una vicenda drammatica, che suscita ancora stupore e m
eraviglia al club; ma per farla breve Nick riuscito ad accapparrarsi i diritti s
ull ipoteca gravante su Moonrakers . In tal modo allo scadere del termine, fra un ann
o, se Harry Falcon non rimborser la cifra, Moonrakers passer nelle mani di Nick, ...
o meglio ormai della vedova di lui, che sei poi tu, Lucy.
Edmund scosse la testa con ammirazione. Oh, Nick non ha certo fatto le cose con a
vventatezza. Avrebbe potuto semplicemente lasciarti sua erede, ma la cosa compor
tava dei rischi, perch intanto ci sarebbe voluto molto molto tempo a provare un t
estamento del genere, soprattutto con i testimoni in Cina. E per quel che ne sap
piamo avrebbe potuto anche avere qualche lontano parente a complicare le cose. C
os ti ha sposata. Edmund picchiett con il dito sul ripiano. Ma tieni a mente Lucy ch
e in qualit di esecutore testamentario ho ricevuto istruzioni precise di vendere
la propriet gravata di ipoteca, qualora il debitore non dovesse versare la cifra
dovuta. I proventi dalla vendita di Moonrakers naturalmente finiranno in tasca tua
. La somma alquanto ingente, senza dubbio.
L unica sensazione che riuscissi a provare era un senso di vuoto. La scoperta che
ben presto sarei stata ricca era avulsa da ogni realt, per il momento. In quell ist
ante provavo solo una certa tristezza al pensiero che Nicholas Sabine mi aveva s
posata solo per colpire il suo nemico. Con uno sforzo cercai di concentrarmi su
quel che Edmund stava dicendo.
Poi naturalmente c tutto il resto di propriet di Nick. Era portato a spendere il den
aro a mano a mano che lo guadagnava, cos dubito che ci siano pi di mille o duemila
bigliettoni via. Ma non meno di certo, perch teneva sempre una riserva da parte
in caso una avventura finisse male. Mi metter in contatto con la sua banca, e ti
far sapere che cosa ci si pu aspettare. Tuttavia la prima cosa da farsi far omolog
are il testamento e provvedere subito in questo senso. Mi ascolti Lucy?
Be ci tento Edmund, ma capitato cos tutto all improvviso.
Ah s. Non preoccuparti, possiamo ritornare sulla faccenda con calma quando vuoi. V
isto che sei affidata ai miei genitori, penso che dovresti parlargliene. Sei d acc
ordo?
S, per forza. Pensi che si arrabbieranno?
No, al contrario. Resteranno stupiti naturalmente, ma quando sapranno la storia p
er intero saranno pi che soddisfatti, perch in tal modo, non appena tu entrerai in
possesso di queste ingenti somme di denaro che ti appartengono, loro si ritrove
ranno scaricati da questo fardello economico, non avendo nei tuoi confronti pi al
cuna responsabilit. Ti consiglierei di continuare la tua gita con Marsh, per rito
rnare qui alle quattro, e rincasare assieme. Gli spiegher io stesso l intera faccen
da.
Oh, te ne sarei immensamente grata, Edmund. Era un compito che mi atterriva.
In tal caso non preoccupartene pi. Ti pregherei di non farne parola con Marsh o co
n chiunque altro. Per il momento dobbiamo anche tacere la cosa con Emily, che no
n ne sar affatto contenta, e con Amanda che ritorna dalle sue vacanze. Pi la cosa
si mantiene segreta e meglio . Se Robert Falcon venisse a saperlo, potrebbe tenta
re qualche scherzetto per dilazionare la cosa e guadagnare tempo. Falcon senza d
ubbio spera che a Nick, dopo una assenza cos protratta, sia capitato qualcosa in
Cina, come infatti successo e che di conseguenza trascorra ancora molto tempo pe
rch la legge passi Moonrakers fra le propriet di Nick, lenta com in queste procedure.
Cos non una parola, Lucy.
Mi sorrise con aria cospiratoria. Coglieremo i Falcon di sorpresa, al momento giu
sto.

Non riuscivo a condividere questo piacere con lui, e mi sentii di nuovo come svu
otata quando dissi: D accordo Edmund, se questo quel che mi consigli.
Cinque minuti dopo ero di nuovo con Marsh. Gli dissi che l avvocato altri non era
che il signorino Edmund, e che saremmo tornati a casa tutti e tre assieme quella
sera, e spiegai poi mesta che non potevo aggiungere altro.
In tal caso cerchi di non pensarci neppure pi, signorina Lucy mi consigli lui con do
lcezza. Sono certo che il signorino Edmund un ottimo avvocato e che non c da dubita
re che far quel che meglio per lei.
A tutto beneficio di Marsh finsi di divertirmi nelle ore successive, ma dentro d
i me ero esausta. Non volevo privare i Falcon di Moonrakers , e non volevo causare
l infelicit di nessuno, ma non riuscivo neppure ad immaginare qualche possibilit di
sottrarmi a quel meccanismo messo in moto da Nicholas Sabine. Non potevo rinunci
are alla eredit che lui aveva voluto lasciarmi anche se i motivi che l avevano indo
tto a tanto mi rattristavano.
Quella sera, dopo che Emily e io fummo andate a letto, Edmund raccont ai suoi gen
itori la strana vicenda. L indomani mattina a colazione vidi che Charles Gresham t
eneva a stento a freno la sua eccitazione, ma non disse nulla fino a quando mi c
hiam nel suo studio a prima colazione finita.
Non hai detto niente a Marsh? mormor preoccupato non appena il battente fu richiuso
.
No, signore. Mi dispiace di non avergliene potuto parlare prima. Edmund le ha spi
egato?
S, s, non te ne faremo certo una colpa disse e intanto si soffregava le mani sbatten
do gli occhi e contraendo il viso a tratti in quel suo strano sorriso. Lascia far
e a Edmund, e l anno prossimo farai fare i bagagli ai Falcon. Naturalmente ho disc
usso con mia moglie il problema di Robert Falcon. Date le circostanze, non dovr p
i farsi vivo. Ormai inutile, e in ogni caso sarebbe anche poco corretto, perch tec
nicamente tu sei vedova da sei mesi, cos che incoraggiare un corteggiatore fuori
questione. Gli scriver dicendogli di non venire pi qui.
Provai un inaspettato moto di delusione. Le visite di Robert Falcon mi atterriva
no per certi versi, ma se non altro lui era l unico che si fosse mostrato cordiale
nei miei confronti, al di fuori di Marsh e del piccolo Matthew.
Una volta che il testamento sar omologato stava dicendo in quel momento Charles Gre
sham a quanto mi dice Edmund erediterai del denaro oltre ai diritti sull ipoteca su
Moonrakers . Sabine avrebbe dovuto nominarti il tutore, ma visto che non lo ha fat
to, a tempo debito sar ben lieto di consigliarti sull uso migliore da farne.
Io mi guardai bene dal fare dei commenti, al che lui fu pronto ad accigliarsi; m
a non mi preoccupai pi di tanto di averlo mortificato, e non appena mi fu possibi
le mi congedai da lui. Nei dieci o quindici giorni che seguirono, cominciai ad o
diare il sorrisetto maligno che indovinavo sulle facce dei due Gresham. Senz altro
a sollecitarlo era la fine prossima dei loro nemici, cosa che mi lasciava un gu
sto amaro in bocca, perch sapevo di essere io lo strumento di questa fine.
La prima settimana di novembre, torn a casa Amanda in vacanza. L immediato piacere
provato al suo ritorno svan ben presto, perch era molto cambiata, e aveva assunto
un tono di condiscendenza. Sapevo che avrebbe superato questo atteggiamento una
volta che si fosse abituata all idea di essere diventata una signorinella, perch er
a una ragazza di natura franca e schietta, ma per il momento si cre un senso di e
straneit fra noi.
Dai domestici seppi con mio sommo rincrescimento che Matthew Falcon aveva il mor
billo e per questo era stato trattenuto a scuola, cos dovetti rinunciare alle tan
to attese giornate in sua compagnia nella casa segreta, e nelle mie visite al su
o piccolo zoo mi ritrovai sola.
Il cinque novembre cadeva il giorno in cui gli inglesi ricordavano la Congiura d
elle polveri. In Cina, erano molti i giorni importanti e le festivit celebrate co
n i fuochi artificiali, anche se mi era capitato di assistere a questo spettacol
o una sola volta, quando la gente di Tsin Kai-feng aveva avuto una annata partic
olarmente buona per il raccolto, e qualche soldino in pi da scialacquare. Io allo
ra avevo tredici anni, e insieme alla signorina Prothero avevo portato tutte le
bimbe gi al villaggio a godersi lo spettacolo.
Qui in Inghilterra la gente faceva un fantoccio di Guy Fawkes, e lo bruciava sul

fal. Amanda lasci credere che l intera messinscena si svolgeva a totale beneficio d
ei bambini, ma quando suo padre sugger che per quell anno avremmo anche potuto fare
a meno di celebrare la festivit a High Coppice and su tutte le furie e disse che bi
sognava assolutamente far qualcosa, perch i domestici si divertivano un mondo.
La catasta per il fal fu eretta il giorno precedente su uno spiazzo a met della va
llata dove la scoscesit del pendio si interrompeva per formare un ampia piattaforma
. Quasi tutti i domestici ebbero il permesso di partecipare con Marsh a capo del
le operazioni e Albert, il lacch, come suo aiutante. La cuoca aveva preparato dei
pacchettini contenenti delle fette di pane imburrato per ciascuno di noi e pi ta
rdi si sarebbero cotte delle salsicce su un bracere presso il fal. Alle sei, quan
do il fal venne acceso, l oscurit era gi pressoch completa. Era presente l intera famigl
ia, perch Edmund era ritornato da Londra quel pomeriggio. Ben infagottati a difes
a del freddo, eravamo disseminati per la radura a qualche distanza dal fuoco, me
ntre il legno crepitava e le fiamme si levavano a lambire l effige con la brutta m
aschera. Marsh ci procur dei fuochi d artificio che avremmo potuto reggere in mano
senza alcun pericolo e Amanda strillava nell esaltazione del momento mentre tutto
il suo superiore distacco per l avvenimento era bell e scordato.
Subito dopo solcarono il cielo i primi razzi, seguiti da una dorata scia luminos
a. Altri fuochi d artificio disegnarono il cielo di cerchi verdi, rossi e blu e a
un certo punto ci fu un gran tafferuglio accompagnato da sghignazzate nel punto
in cui erano raggruppati i domestici a godersi lo spettacolo, quando il ragazzo
del giardiniere lasci cadere un petardo fra le donne di servizio, cosa per cui ri
cevette una severa ramanzina da Marsh e uno scappellotto da Albert.
Per la vallata e lontano all orizzonte potevo vedere altre fiammate, e da tutte le
parti si levavano scoppi e brusii di voci mentre a gruppi la gente del villaggi
o veniva a vedere i vari fal e non c era momento che l oscurit del cielo non fosse rot
ta dalla traiettoria dei razzi.
Il fumo si spess tanto che presto la vallata fu avviluppata nella foschia. Come A
lbert butt dell altra legna sul nostro fal si levarono delle spirali di fumo cos fort
i che io mossi qualche passo indietro con gli occhi che mi bruciavano. Mentre me
ne stavo cosi in disparte ad osservare la scena, provai la strana sensazione di
essere calata in un sogno. Vedevo nere immagini piroettare qua e l nel fumo, sta
gliarsi contro la fiamma, ma avevano l inconsistenza dei fantasmi; sentivo voci e
risate, ma sembravano suoni incorporei. Era come se il tempo si fosse fermato pe
r me, mentre la vita, tutt attorno, continuava come sempre. Non so quanto rimasi i
n questa sorta di ipnosi, ma d un tratto non ero pi sola, perch un uomo avanzava ver
so di me in mezzo alle spire di fumo, ed era Robert Falcon.
Non indossava n cappotto, n cappello. Il volto era atteggiato a una espressione in
tenta e dura, gli occhi azzurri sembravano quasi brillare nell oscurit. Non mi moss
i. Credo che non sarei riuscita a compiere il minimo movimento neanche se avessi
voluto, perch ero come sospesa in un vuoto. Mi si ferm di fronte, fissandomi quei
suoi audaci occhi azzurri addosso in una espressione che mi lasciava interdetta
. Lentamente alz le braccia, verso di me, esit, mi afferr per le spalle. Mi sentii
attirata a lui e non opposi alcuna resistenza.
Le sue braccia mi circondarono, mi serrarono a lui. Qualche istante dopo lev una
mano, mi sollev il mento, obbligandomi a volgere la testa di lato. Poi abbass lui
stesso il capo, mi baci sulle labbra. Provai un rimescolio, che mi fece emergere
da quel torpore di prima. Mi ritrovai poi le braccia serrate attorno a lui e cap
ii che stavo rispondendo ai suo bacio. Si sciolse da me in un moto quasi brusco,
e rimase a scrutarmi tenendomi a distanza per tutta la lunghezza del suo bracci
o; sembrava stesse chiedendosi cosa mai aveva fatto. La mano sulla spalla era se
rrata in una stretta quasi dolorosa. Avrei voluto dirgli qualcosa, ma non sapevo
cosa, e prima ancora che avessi ritrovato la parola lui lasci scivolar gi la mano
, gir su se stesso e si allontan a passo rapido.
Pochi secondi ed era risucchiato dal fumo e dall oscurit, lontano dalla mia vista.
Mi scossi, cercando di liberarmi da quello intorpidimento che mi avviluppava, po
i feci per rincorrerlo, inciampando sulle zolle di terra erbose che incontravo n
el mio incedere. Non poteva andarsene cos. Ci voleva qualche parola di spiegazion
e. Non sapevo con esattezza quel che provavo per Robert Falcon, ma era emerso da
ll oscurit per avvicinarmi; mi aveva stretto fra le braccia e mi aveva baciata. Di

certo non pretendeva di andarsene cos senza una parola?


Il brusio di voci attorno al fal si fece ancora pi distante, perch la spessa cortin
a del fumo sembrava soffocare ogni rumore. Inciampai in un cespuglio, feci per r
aggirare l ostacolo e in quel momento riuscii a vederlo, proprio dove meno mi aspe
ttavo di trovarlo, perch mi stava oltrepassando quasi avesse la intenzione di ris
alire la valle allontanandosi da Moonrakers . Incominciai a rincorrerlo, e lui dove
tte sentirmi, perch si ferm e volse la testa, sbirciando tra le spire di fumo. Una
raffica di vento dissip la grigia cortina di fumo. In quel momento lo stato di i
rrealt che mi avviluppava fu infranto come da una martellata, e per poco le gambe
non mi cedettero perch quello non era il volto di Robert Falcon; quella era la f
accia di un uomo sepolto dall altro capo del mondo: la faccia di Nicholas Sabine.
Mi ritrovai accasciata a terra, il volto fra le mani a chiedermi se mi stesse da
ndo di volta il cervello. L immagine di quel viso era ancora viva nella mia mente.
Vidi i capelli neri che si arricciavano fitti sulla fronte, il volto dalle guan
ce affilate, la bocca larga. C era un solo particolare diverso. La risata beffarda
, i demoni che danzavano in quegli occhi erano spariti. Al loro posto c era solo i
l vuoto.
Lentamente sollevai la testa, abbassai le mani e tornai a guardare. Oscurit e vol
ute di fum, nient altro.
Avevo contratto le mascelle cos forte da farmi dolere i denti. Feci una cosa che
mai avevo fatto in vita mia e di cui avevo letto solo sui libri. Mi pizzicai for
te una guancia; girai le dita, e la ftta di dolore che provai mi disse che ero sv
eglia. Avevo visto Nicholas Sabine, o qualcuno che era la sua immagine vivente.
O un suo fantasma. Oppure ero uscita di senno.
Mi pareva di essermi trasformata a mia volta in un fantasma quando mi volsi e fe
ci per avvicinarmi a passi lenti alla fiamma del fal, un centinaio di passi lonta
no. Non potevo e neanche osavo rischiare di imbattermi in qualcuno, perch sapevo
che se solo avessero fatto tanto di rivolgermi la parola mi sarei tradita. Mossi
sulla mia destra agendo d istinto, per tracciare un vasto cerchio attorno al fuoc
o e quindi ripiegare verso High Coppice , dove avrei potuto chiudermi in camera mia
, fino a quando non mi fossi calmata del tutto.
Le gambe mi sembravano di piombo, eppure mi lanciai in una corsa disordinata, pe
rch sentivo, pungente dentro di me, il desiderio di allontanarmi da quel posto ma
ledetto e di essere al sicuro a High Coppice . Quando il mio piede non trov alcun so
stegno sotto di s, caddi prona in avanti. L attimo dopo rotolavo gi per un irto pendo
, senza fiato, e rimbalzando sul tappeto erboso cercavo invano un appiglio. Mi e
ro scordata di essere sul pianoro a met della vallata, e ne avevo oltrepassato l or
lo in un punto in cui il pendio si faceva irto.
Al momento della caduta avevo steso braccia e gambe in avanti, per non battere l
a faccia con il rischio di farmi male. Procedetti rotoloni per qualche secondo s
oltanto, e come il pendio s addolc stavo per fermarmi quando il piede incontr un int
oppo e fui piroettata su me stessa.
L istante dopo una luce sfolgorante sembr esplodermi in testa e il mondo cess di esi
stere.
Ottavo Capitolo
Ero intirizzita fino alle ossa. Sentivo un dolore sordo e martellante alla testa
, e una fitta di dolore pi acuto un dito o due sopra l orecchio. Ero distesa su un
fianco, su una pietra fredda e madida. Con uno sforzo enorme mi alzai a sedere e
mi passai piano la mano sul bernoccolo da un lato della testa dove avevo picchi
ato contro la roccia. Avevo la strana sensazione di riemergere allora non da uno
stato di incoscienza ma dal sogno. Perdurava in me l impressione di essere traspo
rtata da due robuste braccia, mentre una voce mi sussurrava qualcosa, ma l impress
ione si faceva sempre pi tenue a ogni minuto che passava. Provai una forte nausea
e la faccia mi si bagn di un sudore diaccio quando mi sforzai di ricacciar gi que
l malessere. Lentamente riuscii a mettermi ginocchioni e mi guardai attorno, e a
llora trattenni il fiato dalla paura perch ero totalmente cieca. Non riuscivo a d
istinguere il sia pur tenue barlume di luce, fosse una stella, o un fuoco nella

valle o un razzo sparato nel cielo. C era solo l oscurit pi completa.


Sgomenta presi ad avanzare carponi, aspettandomi di sentire le zolle erbose del
pendio sotto di me, ma l erba non ce n era, solo pietrisco. E non era un pendio. Mi
trovavo su un terreno pianeggiante, sassoso. Quello non era il luogo dove ero c
aduta. Che nel mio stato di semincoscienza fossi rotolata gi per un certo tratto
per perdere del tutto i sensi?
Attorno me l aria era strana e all improvviso compresi che non soffiava la minima fo
lata di vento, che non si udiva il minimo rumore. Strinsi a me il cappotto, e ne
l compiere questo movimento, sentii un tintinnio. Fiammiferi... una scatola di f
iammiferi piena solo a met. Ricordai di essermeli infilati in tasca prima di usci
re in previsione di accendere qualche fuoco di artificio. Con quelle dita cos fre
dde e tremanti mi fu difficile togliere un fiammifero e strofinarlo per accender
lo. Alla vista della fiammella che si sprigion dalla capocchia, provai un tale so
llievo che mi sarei messa a piangere.
Non ero cieca.
Sollevai il fiammifero. Al mio fianco e fino a dove arrivava la luce del fiammif
ero si stendeva una parete sassosa lievemente ricurva. Dirimpetto, a sei metri,
si levava un altra parete scabra; e sopra di me un tetto di pietra ricurva che sgo
cciolava tanto era umida. Il fiammifero mi bruci le dita e si spense quando lo la
sciai cadere, facendo calare di nuovo addosso a me quell oppressiva oscurit. Ora sa
pevo dove ero. E come lo capii fui presa da un nuovo terrore.
Mi trovavo nelle cave di Chislehurst, un intrigo di tunnel che si dipanava nel s
ottosuolo. Certe voci dicevano che erano opera di uomini della preistoria, altre
che erano solo cave di calcare sfruttate fino a qualche secolo prima. Nessuno s
apeva dire con certezza quali fossero le loro origini e a quale scopo fossero l,
ma questo vasto labirinto era stato esplorato per venti miglia senza che se ne f
osse trovata la fine.
Gi stavo per accendere un altro fiammifero con un gesto frenetico, quando riuscii
a dominare l impulso, anche se lo sforzo mi lasci tremante. Quei fiammiferi erano
quanto di pi prezioso possedessi. Non potevo sciuparli. Con gesti cauti mi rinfil
ai la scatola in tasca, quindi mi accasciai con la schiena alla parete e mi pres
i la testa fra le mani, per agevolare la concentrazione.
Sia che mi fossi avventurata da sola fino l, senza rendermene conto, sia che ci f
ossi stata trasportata come vagamente mi sembrava di ricordare non riuscivo a ca
pire come diavolo potessi trovarmi in quelle cave. L unica entrata di cui avessi n
otizia, era quella presso la Stazione di Chislehurst a un buon chilometro e anch
e pi in linea d aria, ma assai pi distante seguendo la strada. In quel punto le cave
a volte erano aperte al pubblico. Si potevano visitare in piccoli gruppi con un
a guida di scorta per un certo tratto, ma di pi no, perch delle barriere di legno
bloccavano in pi punti quei tunnel che si intersecavano l uno all altro, per impedire
a qualche avventato di procedere per conto suo finendo col perdersi.
Avevo sentito dire che c erano altre entrate alle cave; stando ad un certo libricc
ino nella biblioteca di Charles Gresham, all epoca di Cromwell erano stati scavati
dei tunnel segreti da una o due grandi famiglie dell epoca, tunnel che conducevan
o nelle cave e assicuravano una via di fuga ai realisti in difficolt. Ma persino
coloro che abitavano in quella zona da generazioni sembravano aver perso traccia
di quei segreti.
Il freddo si faceva pi intenso, e capii che se non fossi riuscita a scappare entr
o poche ore, sarei morta intirizzita. Eppure la mia speranza di riuscire a scamp
are da quel labirinto era minima, tanto che non osavo quasi pensarci. Tutto quel
che mi restava da fare era cercare di vincere il panico traendo il miglior prof
itto possibile dall unico vantaggio che mi fosse concesso: i fiammiferi.
Cercai di pensare cosa altro avrei potuto utilizzare. La borsetta mi era sparita
, non sapevo dove, e nelle tasche non avevo nulla se non il fazzoletto e il pacc
hettino contenente le due fette di pane imburrate che la cuoca ci aveva preparat
o in previsione delle salsicce bollenti che Marsh intendeva servire durante i fe
steggiamenti. In testa avevo ancora un cappello di feltro con un lungo spillone
che me lo aveva tenuto fissato al suo posto nella caduta e poi nei successivi fr
angenti, quali che fossero stati. Mi sorpresi a desiderare di avere con me il ca
ppello estivo di paglia, perch la paglia sarebbe stata ottima come torcia.

Sollevai la gonna e cominciai a strappare la sottoveste a strisce lavorando alla


cieca. Dopo che ne ebbi ricavato parecchie striscioline le intrecciai assieme p
er ripormele tutte in tasca tranne una. Mi battevano i denti quando aprii il pac
chetto delle fette imburrate e cominciai a spalmare un po di burro sulla treccia
fermandomi solo un momento per benedire la cuoca che era stata tanto generosa co
n il burro.
Tolsi lo spillone dal cappello e lo infilai nella estremit della treccia che ero
stata attenta a non imburrare; in tal modo avrei potuto accenderla senza rischia
re di bruciarmi. Solo allora mi alzai e accesi un fiammifero. Mossi al centro de
l tunnel, restando immobile davanti a una delle pareti. Non avvertivo nessun ali
to d aria, e la fiamma bruciava compatta, ma come la scrutai meglio mi parve di ve
derla guizzare lievemente sulla mia destra. Accostai il fiammifero alla treccia
imburrata e ciondolante che costituiva la mia rudimentale torcia, e fu con indic
ibile sollievo che vidi la stoffa accendersi e cominciare a bruciare lentamente.
Senza sciupare un solo secondo mi incamminai lungo il tunnel, prendendo la stess
a direzione verso cui la fiammella del fiammifero si era inclinata. Sapevo benis
simo che potevo anche sbagliare nel ritenere che la sia pure debolissima corrent
e che c era nel tunnel potesse puntare verso una apertura. Poteva benissimo darsi
che mi sospingessi ancora pi al centro del labirinto. Ma una decisione dovevo pur
prenderla, ed era meglio seguire una certa logica, anzich vagabondare l attorno a
lla cieca.
Dopo trenta passi soltanto mi ritrovai in cima a un altro tunnel che incrociava
ad angolo retto il primo. Calpestai lesta la cima della torcia di stracci, non v
olendola sciupare, poi accesi un altro fiammifero. Lo feci con angosciosa rilutt
anza perch ogni fiammifero in meno, era una goccia di speranza che veniva a disso
lversi, ma avendo deciso di seguire la fiamma non volevo perdere tempo in conget
ture e la fiamma della torcia che pendeva dal mio spillone era troppo grossa e r
egolare per essere di qualche guida.
Era difficile riuscire a stabilire da che parte si inclinasse la fiammella ma mi
immaginai che fosse nella direzione che avevo intrapreso, cos ignorai il tunnel
laterale e ripresi il cammino riaccendendo la mia torcia un minuto prima che il
fiammifero si spegnesse. Contavo i passi e dopo altri quarantasette arrivai al p
unto in cui il tunnel si biforcava. La fiammella del mio terzo fiammifero guizz d
istintamente verso il braccio sinistro e seguii quella direzione. Avanzai pi sped
itamente per centoventitr passi, perch il tunnel pur serpeggiando a destra e a sin
istra, non si biforcava in nessun tratto. La torcia si spense e mi accovacciai a
cospargere di grasso un altra treccia di stracci.
Nei pochi minuti successivi, avanzai solo di quattrocento passi ma usando tre to
rce e otto fiammiferi, perch mi trovavo ora in una parte delle cave dove i tunnel
si intersecavano e si dividevano in continue biforcazioni e incroci. Gli occhi
incominciavano a bruciarmi a furia di aguzzarli per stabilire in che direzione g
uizzasse la fiammella del fiammifero ogni volta che mi fermavo a un crocicchio e
talvolta mi riusciva difficile distinguere qualsiasi movimento. La disperazione
cominciava a nascere in me, e mi morsicai ferocemente le labbra per tenere a fr
eno il panico.
All ultima torcia il burro era ormai scarso. Dapprima non volle accendersi, ma poi
quando disfeci la treccia perch la stoffa prendesse fuoco pi facilmente, divamp in
una rapida fiammata che in un battibaleno fu consumata. Rimasi cos nella oscurit,
sapendo di avere ancora solo otto fiammiferi di scorta, a chiedermi se era il c
aso che mi strappassi la sottoveste a strisce pi lunghe accendendone una alla vol
ta fintanto che duravano. La punta incandescente della torcia ormai carbonizzata
che reggevo fra le dita si accese in un improvviso bagliore per alcuni secondi
prima di spegnersi completamente. Il cuore mi diede in un balzo. Di certo non po
teva che significare che doveva esserci una corrente d aria. Accesi un fiammifero
e scrutai ansiosa la fiammella. Guizz distintamente verso di me, il che era assur
do, perch volgevo le spalle alla parete. Mi voltai senza riuscire a distinguere n
iente se non un ombra nera sulla parete.
Ombra? Che cosa mai poteva gettare un ombra li sopra se non il mio stesso corpo? E
ora mi trovavo alle spalle della fiammella. Come mossi un passo in avanti il fi
ammifero si spense. Non ne accesi un altro, ma avanzai tentoni avanti.

Le mie dita la trovarono... una lunga irregolare apertura che spaccava la roccia
da terra fino in alto per tutto il tratto dove io arrivavo e larga non pi di un
metro. Quando ci scivolai attraverso mi sentii alitare un soffio di aria pi calda
sul viso e provai un moto di speranza cos intenso che per un momento di nuovo eb
bi un attacco di nausea e dovetti sorreggermi alla parete finch le contrazioni al
lo stomaco non si calmarono.
Soffregai la fetta imburrata in quel che restava della torcia, tornai a rotolare
un po pi stretto il tessuto e accesi un altro fiammifero. La fiamma divamp cos fort
e che per poco non si spense subito, ma io fui pronta a far scudo alla fiamma co
n il mio corpo e tornai ad accendere quel mozzicone di torcia che mi restava. Da
vanti a me l apertura si andava allargando per tornare a restringersi. Il terreno
si inerpicava in una ripida salita. Avanzai di qualche passo e mi arriv il mio si
ngulto quando emisi il fiato che avevo fino allora trattenuto. A quel rumore mi
spaventai e di nuovo dovetti mordermi il labbro inferiore. Il passaggio si snoda
va in salita tra la roccia pi ripido a ogni passo. Ero terrificata dalla idea che
le pareti tornassero a convergere a un certo punto sovrapponendosi fino a lasci
are soltanto una fessura, ma ecco che all improvviso nessuna parete pi mi imprigion
ava. Potevo sentire lo scricchiolio delle foglie morte sotto i piedi.
Mi trovavo in un fitto viluppo di cespugli e di sterpaglie con uno stretto senti
ero che lo percorreva. Mi volsi a guardarmi indietro, tenendo alta la torcia. L ap
ertura da cui ero emersa era distinguibile abbastanza chiaramente, ma solo dal p
unto in cui mi trovavo ora, perch veniva a trovarsi in una rientranza della irta
parete rocciosa, che poteva sembrare una nicchia; il passaggio restava nascosto
dal sovrapporsi delle due balze petrose.
La torcia si spense, ma riuscivo a distinguere la sagoma dei cespugli e degli ar
busti attorno a me, e quando levai il capo c erano le stelle nel cielo oltre i pin
i che mi sovrastavano. Caddi ginocchioni e lasciai sfogare il pianto. In vita mi
a non ero stata mai cos felice di vedere delle stelle. Dopo un po mi asciugai gli
occhi con la sottoveste e incominciai ad avanzare in quel fitto viluppo di fogli
e. In meno di un minuto mi ritrovai in una radura. Alle mie spalle avevo lasciat
o la macchia di cespugli e di alberi. Adesso sapevo dove ero, perch avevo spesso
notato quegli alberi da una certa distanza, quando scendevo la vallata per recar
mi in visita alla casa segreta di Matthew. Erano ad un tiro di schioppo soltanto
dal sentiero che correva tra il fondo valle e la tenuta dei Gresham.
Quando lasciai scorrere lo sguardo per la vallata vidi la fiamma dei fal dei Gres
ham pi su, alla mia sinistra. Pi lontano nell oscurit si levavano le fiamme gialle e
rosse di altri fal. Attraversai il sentiero e presi a salire il pendio, tenendomi
a una buona distanza dalla fiamma dei Gresham. Non volevo rischiare di imbatter
mi in nessuno, stravolta dalla stanchezza come ero. Quando penetrai in casa dall
a cucina nessuno mi si fece incontro. Immaginai che la cuoca e la cameriera lasc
iate a guardia fossero affacciate alle finestre delle stanze superiori a guardar
e i fuochi. Le lancette dell orologio di cucina erano sulle sette venti, e pensai
che dovesse esser fermo. Ma no, si sentiva il ticchettio. Non riuscivo a credere
ai miei occhi stanchi e brucianti.
Ero caduta e avevo picchiato la testa alle sei e mezzo circa, per svegliarmi die
ci minuti dopo al pi tardi. Mi sembrava di essere rimasta in quel terrificante la
birinto delle cave di Chislehurst per ore, ma in realt non ero rimasta pi di trent
a minuti. Riparai in camera mia, mi lavai la faccia, mi spazzolai e mi pettinai
i capelli, quindi mi cambiai e mi distesi sul letto. Il sangue mi pulsava forte
alla testa e avevo un bernoccolo da una parte sopra l orecchio, ma la pelle non si
era lacerata e i capelli che attutendo il colpo mi avevano salvata nascondevano
il rigonfiamento.
Distesa supina con una flanella fresca a ripararmi occhi e fronte i pensieri si
intrecciarono in una caotica ridda nel mio cervello. Erano stati tanti e tali gl
i avvenimenti. Era incominciato con Robert Falcon, che avanzava verso di me dall o
scurit, mi prendeva tra le braccia, e mi baciava, andandosene senza dire una sola
parola. Poi... poi c era stato Nicholas Sabine. Ma no, era impossibile, era solo
uno scherzo della mia immaginazione. Nicholas Sabine era morto pi di sei mesi pri
ma. Il dottor Langdon stesso mi aveva mostrato la sua tomba.
Chi mi aveva trasportato nelle cave per lasciarmici? Tornai a sperimentare il te

rrore di prima mentre cercavo di dare una risposta a questo interrogativo. Chiun
que fosse stato, era un mio acerrimo nemico, perch solo per un puro colpo di fort
una io non avevo preso ad aggirarmi alla cieca nella completa oscurit fino a trov
are la morte. Il mio nemico era uno sconosciuto, o era un Falcon, o un Gresham?
Non c era una sola risposta che potesse apparire sensata. Avrebbe mai potuto Edmun
d, l obiettivo uomo di legge tramare contro di me per qualche insindacabile ragion
e? O suo padre? E perch non il padre di Robert? O Robert stesso?
No, Robert no. Avesse voluto farmi del male, ne avrebbe avuta tutta l opportunit qu
ando mi aveva serrato tra le braccia; come avrebbe mai potuto baciarmi e allonta
narsi solo per ritornare sui suoi passi e trovarmi priva di sensi ai piedi del p
endio trasportarmi in quel luogo di morte? Edmund, di sicuro non era un uomo vio
lento, e neppure Charles Gresham. Quanto al padre di Robert, l avevo incontrato un
a sola volta, ma non riuscivo a immaginarmelo come un individuo turpe, e solo un
a persona del genere avrebbe potuto compiere un atto tanto grave nei miei confro
nti.
Nicholas...? Ma io non avevo visto Nicholas Sabine, lo avevo solo immaginato.
C era un altra risposta... che dopo la mia caduta, avessi girovagato come una sonnam
bula, capitando per puro caso presso l entrata seminascosta delle cave.
Si avvert del tramestio al piano di sotto quando l intera famiglia rincas e pochi mi
nuti dopo soltanto Amanda venne a bussare alla mia porta, entr. Mi tolsi la pezza
di flanella bagnata dalla fronte.
Eccoti qua! disse lei stupita. Ti sembra una cosa da fare andartene cos, senza dire
una parola? Dico sul serio, Lucy!
Mi dispiace. Non mi sentivo bene.
Si vede. Sei bianca come un lenzuolo.
solo una emicrania, domani star di nuovo bene. Pur senza aver preso alcuna decision
e, in quel momento capii che non avrei raccontato a nessuno quel che era success
o. I Gresham non mi avrebbero creduto, e persino Marsh avrebbe trovato difficile
accettare una storia del genere. Ti dispiace scusarmi presso i tuoi genitori? le
dissi. Penso che non scender a pranzo.
D accordo. Cielo, che brutta cera hai mai. Be , io vado a cambiarmi. Perch non suoni a
Maggie per farti portare una bevanda calda e un piatto con qualche cosa?
Ma magari lo far.
Dopo che Amanda fu uscita rimasi distesa con gli occhi chiusi cercando di tacita
re il terrore che gi avevo conosciuto nelle cave, e alla fine caddi in un sonno i
nquieto. Un ora pi tardi Maggie mi port del latte bollente e un panino imbottito di
pollo. Marsh aveva sentito Amanda spiegare le ragioni della mia assenza a pranzo
e aveva mandato su Maggie con uno spuntino e i suoi auguri di pronta guarigione
.
Mi atterriva l idea di addormentarmi perch sicuramente il mio sonno sarebbe stato t
urbato da incubi. Se fu cosi, al mio risveglio l indomani mattina, non riuscii a r
icordare nulla, se non un frammento di sogno in cui io ero di nuovo in Cina, e m
i aggiravo per la Missione buia e deserta con una torcia trattenuta da uno spill
one per cappelli, mentre una voce nella oscurit sussurrava: Sovra il coltello tort
o gigante.... Era la voce di Nicholas Sabine.
Soffrii per tutta la giornata di una forte emicrania, ma dopo un altra buona notte
di sonno mi sentii di nuovo a posto. Rimossi dalla mia mente l esperienza di quel
la notte dei fal, in parte perch con il passare acquistava via via contorni di irr
ealt, ma soprattutto per pura vigliaccheria. Non volevo pensarci.
La fine della settimana Amanda ritorn a Cheltenham. Mancavano poco meno di sei se
ttimane a Natale, ma mi sembrava che davanti a me i giorni lunghi e vuoti si per
dessero all infinito. Alla Missione sarei stata presa da mille faccende, facendo p
iani su piani, per risparmiare quel poco cibo e quel poco denaro possibile perch
le bambine potessero almeno avere qualcosa di speciale al pranzo di Natale, face
ndo delle decorazioni, lavorando con l ago e con la colla per preparare un regalin
o per ogni bambina.
Qui a High Coppice i preparativi non erano neppure cominciati, e una volta che l ope
razione fosse stata in moto, tutto sarebbe stato affidato alle mani dei domestic
i. Charles Gresham mi regalava per le mie spesucce personali una bella cifra all
a settimana, uno scellino, e con quello avevo comperato dei bei tessuti in un ne

gozio al villaggio, per confezionare dei fazzolettini ricamati per ogni membro d
ella famiglia come mio regalo di Natale. Ma anche questo mi prendeva ben poco te
mpo e le giornate sembravano lunghe. Mi struggevo nel desiderio di far qualche c
osa di utile; le gambe irrequiete avrebbero voluto camminare, e tutto il mio cor
po fremeva del desiderio di piegarsi nel gesto della semina o a zappare della bu
ona terra. L atmosfera a High Coppice non migliorava. La signora Gresham e io sembra
vamo condannate a una perpetua, reciproca incomprensione. Lei non riusciva neppu
re a concepire che l ozio potesse rendere infelici, e il suo risentimento nei miei
confronti aumentava davanti alla mia incapacit di godere della meravigliosa vita
con i Gresham dopo la dura esperienza della vita in una Missione cinese, incapa
cit che considerava alla stregua di ingratitudine bell e buona. D altra parte, non po
teva farmi la minima osservazione senza che io interpretassi le sue parole in un
a luce di polemica, e senza dubbio talvolta le rendevo ingiustizia.
A met novembre Edmund mi inform di aver ricevuto delle informazioni dalla banca di
Nicholas Sabine, e si poteva prevedere che una volta omologato il testamento, p
er dirla come Edmund, sarei venuta in possesso di circa milleseicento sterline.
A unica reazione davanti a questa notizia incominciai ad accarezzare l idea di sca
ppare da High Coppice . Con tutto quel denaro mi sarei potuta trovare facilmente un
posto dove stare e un lavoro. Il pensiero di continuare a vivere con i Gresham
in un atmosfera cos tesa, mi era insopportabile.
Queste riflessioni mi fecero piombare in un complesso di colpa. Anche se Charles
Gresham mi aveva fatta venire in Inghilterra con degli scopi precisi, mi aveva
pur sempre ospitata e mantenuta trattandomi con gentilezza e io ero in debito ne
i suoi confronti. Mi consolava il pensiero che se non altro avrei sempre potuto
rimborsargli il denaro che aveva versato per me prima di andarmene, oltre alla c
onsapevolezza che andandomene gli avrei tolto un bel peso dalle spalle.
Nel frattempo i miei momenti pi felici restavano quelli trascorsi in guardaroba d
opo il pranzo, perch le lezioni di Marsh di galateo continuavano. Un giorno nella
seconda settimana di dicembre Marsh arriv in guardaroba con parecchi minuti di r
itardo e io passai quel tempo a finire l ultimo dei fazzoletti che stavo ricamando
. Come sentii la porta aprirsi dissi: Buon giorno Marsh. Guardi qua, non sono acc
osciata per terra, ma seduta su una sedia tutta composta con le ginocchia unite,
proprio come ci si aspetta da una signorina. Contento di me? Sentii la porta ric
hiudersi, ma non mi arriv alcuna risposta e quando levai lo sguardo dal mio ricam
o mi accorsi che Marsh era pallido e serio in volto. Mosse verso una poltrona, m
i lanci una strana occhiata dicendo: Posso sedermi, signorina Lucy?
Oh Marsh, la prego, non si comporti assolutamente mai come un domestico quando si
amo soli mi affrettai a tranquillizzarlo e balzando intanto in piedi. La prego s acc
omodi. Non si sente bene?
Si lasci sprofondare nella poltrona, si sporse in avanti, i gomiti sulle ginocchi
a, le mani serrate, e prese a scrutarmi con uno sguardo che pareva trapassarmi d
i parte in parte. ... io sono stravolto signorina Lucy. Qualche minuto fa soltant
o successo qualcosa... si frug in tasca. Beattie ha trovato questo sul corridoio fu
ori dalla sua stanza. E me lo ha portato. suo signorina Lucy?
Stese una mano. Nel palmo c era l anello con sigillo donatomi da Nicholas Sabine al
momento delle nozze. Io da allora l avevo sempre portato al collo legato ad un sot
tile nastro sotto gli abiti. Senza pensarci portai le mani al seno quasi ad acce
rtarmi che l anello non ci fosse pi.
S mio dissi. Oh, meno male che Beattie l ha trovato. Mi tastai il collo con un dito e
olsi il nastro. Lo vede, il nastro si rotto, e l anello deve essere scivolato sotto
gli abiti senza che io me ne accorgessi.
Tesi la mano, ma Marsh non fece neppure il tentativo di restituirmi l anello. Poll
ice e indice che trattenevano l anello, fissava su di me uno sguardo addolorato e
insieme incredulo.
Potrei... posso permettermi di chiederle come venuta in possesso di questo anello
, signorina Lucy?
Esitai. Non posso dirle pi di tanto. Il signorino Edmund mi ha raccomandato di non
farne parola con nessuno. Ma comunque me lo ha dato quell uomo di cui le ho parla
to, quell uomo che avevo incontrato in Cina e che mi aveva chiesto di portare quei
documenti in Inghilterra per conto suo.

L uomo... che morto?


S. Ma Marsh, cosa succede? Sembra stravolto.
Signorina Lucy, io questo anello lo conosco. La sua voce era poco pi di un sussurro
. Ha un disegno strano. L ho comperato a Hong Kong da giovane quando ero nell esercit
o, e in seguito l ho regalato a mia moglie.
Sua moglie? Non sapevo che lei fosse sposato. E come... E voglio dire, se l ha rega
lato a sua moglie, come...? lasciai in sospeso la domanda.
Marsh si rigir l anello fra le dita. Sembrava non avermi neppure udita. L ho regalato
a mia moglie a pegno del mio amore disse, la voce bassa e colma di pena. successo
molto tempo fa, e sopra erano incise le mie iniziali. Ora vedo che sono state so
stituite con le iniziali N.S. Sbatt gli occhi, quindi sembr obbligarsi a forza a di
stoglierli dall anello per fissarli su di me. Queste iniziali sono forse quelle di
Nicholas Sabine?
Lo fissai, senza parole per lo stupore. S dissi alla fine, perplessa. Ma... come lo
sa?
Perch questo anello io lo conosco, signorina Lucy. E perch Nicholas Sabine, l uomo ch
e le ha chiesto quel favore prima di morire... era mio figlio.
Stentavo a crederci. E al tempo stesso non potevo non crederci perch Marsh non av
rebbe mai mentito con me, di questo ne ero certa. Almeno dieci erano le domande
che mi si affollavano alla mente, ma non riuscivo a formularne neppure una. Fui
presa da un moto di compassione come indovinai tanto patimento nei suoi occhi. M
i inginocchiai davanti a lui e strinsi fra le mie mani la sua che teneva l anello.
Lui ebbe un sospiro che lo sconquass tutto e incurv un po pi le spalle.
Era Nick? chiese. Ne certa? Non qualcun altro che non so come fosse venuto in posse
sso dell anello? Capelli scuri ricci, robusto... Il viso lungo e affilato, come su
a madre. E gli occhi che gli ridevano nelle pi disparate situazioni di cui lui so
lo sembrava coglierne il lato buffo.
Gli serrai le mani pi forte con l anello stretto fra i nostri due palmi. Era Nick dis
si. Mi dispiace, signor Marsh.
Il signor mi venne spontaneo alle labbra. Quella cara persona dopo quegli ultimi m
inuti per me non era pi uno dei tanti domestici, della casa in cui mi trovavo, ma
molto di pi. E non potevo tacergli pi a lungo di quello che era accaduto a Chengf
u. Devo raccontarle qualcosa, a proposito di Nick e di quello che ci successo nel
la prigione di Chengfu. Ma prima vorrebbe spiegarmi come mai avevate nomi divers
i? E come mai non mi ha mai parlato di lui con tutte le occasioni che abbiamo av
uto?
Fece un cenno di assenso con il capo, quindi solo allora parve rendersi conto ch
e ero ginocchioni davanti a lui. La prego, signorina Lucy, si sieda.
No, sono comodissima cos, e poi non mi deve pi chiamare signorina Lucy. Glielo spie
gher pi tardi, ma prima voglio sentire quello che ha da dirmi lei.
Be ... Gli occhi erano pieni di pena, ma il viso aveva riacquistato la calma di sem
pre. una storia semplice e triste. Deve sapere, che ho sposato una donna di condi
zioni sociali superiori alle mie, e a pagarne il prezzo stata lei, la mia povera
moglie. Io ero sotto le armi allora e mi aspettavano altri ventun anni di carri
era in marina. Passai la maggior parte di questo tempo all estero, lasciandola sol
a perch i suoi genitori l avevano ripudiata quando ci eravamo sposati contravvenend
o alla loro volont. Nacque un figlio, Nicholas, e io lo vidi solo tre volte nei s
uoi primi dieci anni di vita. Ebbe una smorfia. Dopo di che, lui si rifiut di veder
mi anche in quelle rare occasioni in cui io ero a casa in licenza, e lo stesso d
icasi di sua madre.
I suoi occhi avevano assunto una espressione remota, mentre il ricordo riandava
lontano. comprensibile come mia moglie fosse amareggiata. Era relegata in misere
bicocche di Londra, non potendomi io permettere altro con la mia paga da soldato
, e anche cos doveva fare la guardarobiera. Ha saputo tirar su molto bene il raga
zzo, istruendolo lei stessa nei primi anni, educandolo a essere un gentiluomo. D
i questo bisogna dargliene atto. Tanto che il ragazzo riuscito a vincere una bor
sa di studio in una ottima scuola.
Era compagno di Robert Falcon e di Edmund, vero? chiesi io.
Marsh mi spalanc tanto d occhi addosso, perplesso. Come fa a saperlo signorina Lucy?
Lucy. La prego; solo Lucy. Me lo ha detto Edmund. Nick era suo amico a scuola. Ed

mund sa di lei? Voglio dire che il padre di Nick?


No, no! Scosse la testa con veemenza. Non lo sa nessuno. Quando ho potuto congedarm
i dieci anni fa, e ho assunto servizio presso il signor Gresham stato con emozio
ne che ho appreso che il signorino Edmund era a Bellwood, dove sapevo che era is
critto anche Nick. Ebbe un sorriso spento. Clara, mia moglie, non voleva pi saperne
di me, ma io le mandavo ogni singolo penny che riuscivo a risparmiare, per cont
ribuire alla spesa dei libri e degli abiti per Nick. Povera cara, si ammazzata l
etteralmente di lavoro per quel ragazzo. Io non me la sono mai perdonata... un e
rrore enorme sposare qualcuno di diversa condizione sociale.
Ma Nick non ha mai detto a Edmund che lei prestava servizio qui?
Nick non lo sapeva.
Non sapeva neppure dove fosse suo padre?
No. Vede, crescendo ha nutrito un disprezzo sempre pi profondo nei miei confronti.
Persino quando aveva dieci anni era cos. Non sopportava l idea che il padre fosse
a servizio. Credo che questa idea gli venisse da sua madre. Anche se sono certo
che lei non deve mai avergli parlato male di me. Durante il nostro ultimo incont
ro, quando aveva quattordici anni, mi ha apostrofato con durezza affermando che
lui non sarebbe mai stato servo di nessuno, da soldato o da civile. Ho cercato d
i spiegargli che questo era il mio lavoro e che ero orgoglioso di essere un brav
o servitore. Efficiente, fidato, leale. Ma Nick in tutto questo non vedeva alcun
merito. Quando andato a Bellwood, ha scelto il nome da ragazza della madre, Sab
ine, e da allora si sempre fatto chiamare cos. Non voleva avere niente a che fare
con un padre che non era padrone di se stesso.
Non le sembra una crudelt? feci io con tristezza.
Forse. Ma i giovani hanno questa tendenza a valutare l ieri con metri di giudizio d
el domani e ora comincio a capire i ragazzi un po meglio. Non sono in molti oggig
iorno a inorgoglirsi di essere al servizio di qualcuno, e chi pu dire che abbian
torto? Immagino per che sotto il disprezzo di Nick nei miei confronti ci fosse qu
alcosa d altro. Mi vedeva trascurare sua madre, o cos gli pareva, per passare la mi
a vita di soldato altrove in paesi stranieri. Aveva ragione naturalmente. Poich p
er la moglie del soldato o del marinaio il matrimonio un gran magro affare,
Cos... Non l ha visto che da ragazzo?
Mi sono imbattuto in lui per caso tre anni fa. E poi di tanto in tanto ho avuto s
ue notizie. Mi capitava servendo a tavola a volte di sentire il signorino Edmund
raccontare l ultima avventura di Nick ai suoi genitori, cos sapevo qualcosa dei su
oi exploits.
Vi siete fermati a parlare quando vi siete incontrati?
S. Era il mio giorno di libert e ci siamo trovati faccia a faccia in Picadilly. Io
l ho riconosciuto subito, ma sono rimasto sorpreso quando anche lui mi ha riconosc
iuto.
E come si comportato? Voglio dire stato cordiale con lei o no?
Non saprei dirglielo con certezza. Marsh si strinse nelle spalle. Salve, padre disse.
Ti vedo in gamba pi che mai. Era una strana osservazione la sua e io non sapevo co
sa rispondergli, signorina Lucy. A dir la verit ero prossimo alle lacrime. Restam
mo a parlare per alcuni minuti e gli dissi che ero maggiordomo dai Gresham. Che s
ia dannato fu il suo commento. Spero che ti trattino bene, perch ho risparmiato un
bel po di grugni sul muso a quell allocco di Edmund .
Marsh scosse la testa. Direi quasi che Nick sembrava imbarazzato, se solo riuscis
si a credere che in tutta la sua vita qualcuno sia riuscito a metterlo a disagio
. Cos magari mi prendeva solo in giro. Non sono mai riuscito a stabilire con cert
ezza la verit. Partiva l indomani per il Sud America, ma anche non fosse stato cos n
on credo avremmo mai combinato di rivederci.
Vi fu un lungo silenzio. Alla fine Marsh riemerse dai suoi ricordi per guardarmi
. Io gli tenevo sempre le mani fra le mie. Non vuole accomodarsi ora, signorina L
ucy? mi chiese preoccupato. Non giusto che me ne stia qui seduto in poltrona con l
ei alle ginocchia.
Io non mi mossi da dove ero. E invece s, signor Marsh, proprio il posto che le spe
tta dissi. strano sentirsi tristi e felici al tempo stesso. Ma giusto quello che m
i sta capitando. Mi dispiace veramente per Nick e per me stessa, ma ormai a ques
to ci sono avvezza. Sotto un altro certo punto di vista sono felice. Una volta h

o detto che mi sarebbe piaciuto averla per padre. E, signor Marsh, per la legge
lei mio padre. Quella notte nella prigione di Chengfu ho sposato Nick. L anello la
mia fede nuziale perch altre non ce n erano.
Marsh rimase immobile per alcuni secondi, poi si soffreg gli occhi, scosse la tes
ta lentamente e mi fiss quasi non fosse ancora riuscito ad assorbire appieno le m
ie parole. Lei ha sposato Nick? mormor alla fine.
S. stato allora che mi ha consegnato l anello con sigillo che da quel momento ho sem
pre portato. Fu il mio turno allora di parlare, raccontandogli quel che era succe
sso anche se parte di questi episodi gi glieli avevo narrati in treno, in viaggio
per Londra. Cominciai dal momento che Robert Falcon mi aveva messo in guardia d
a Nicholas Sabine. Ora che ebbi finito il mio strano racconto, narrando di quand
o avevo sostato con il dottor Langdon presso un tumulo di terra che era la tomba
di Nick, Marsh si era ripreso dalla sorpresa e mi fissava con gli occhi che anc
ora tradivano la sua tristezza ma cominciavano anche a mostrare barlumi di felic
it.
Ma allora Lucy, piccola mia mormor dopo un breve silenzio io sono l uomo pi felice di q
uesto mondo. Si chin a baciarmi sulla guancia, e io sollevandomi un poco gli butta
i le braccia al collo e lo serrai a me.
Su su, ora mi esort lui con voce commossa e si alz, aiutandomi a mettermi in piedi a
mia volta, quindi mosse qualche passo indietro e rimase a guardarmi, il capo li
evemente inclinato da una parte, lo sguardo colmo d ansia. Questo, Lucy, deve esser
e il nostro segreto. In famiglia non si deve assolutamente sapere che sei sposat
a con il figlio del loro maggiordomo.
Le sue parole mi lasciarono allibita. Oh, e perch mai? Io non me ne vergogno affat
to! replicai con veemenza.
fuori discussione asser con voce molto ferma. Da un punto di vista sociale impossibi
le. Tu sei stata accettata come un membro della famiglia, il che ti qualifica im
mediatamente fra le signorine di buona famiglia. Io non sono che una persona di
servizio. Ti ritroveresti nei guai ancora peggio di prima. Ti prego di lasciarti
guidare da me in questo.
D accordo... far naturalmente come vorr lei, signor Marsh convenni con riluttanza. Ma p
erch non potremmo andarcene assieme da qualche parte? Non potrei andare a servizi
o con lei in qualche famiglia? Non credo affatto di essere tagliata come signori
na di buona famiglia. E pochi mesi ancora soltanto e sar tutto diverso, perch avr d
el denaro, denaro a palate, che mi ha lasciato Nick. In seguito, che io lo vogli
a o no erediter anche Moonrakers .
Moonrakers ? In che senso Lucy?
Gli dissi del testamento di Nicholas, e di come avessi ereditato anche i diritti
di ipoteca su Moonrakers . Si soffreg pensoso la fronte e sospir. C era poco da stupir
si che avesse le idee confuse dopo tutto quello che aveva appreso in quell ultima
ora.
Ritorneremo sull argomento, Lucy, ma per il momento mi gira la testa. Tolse di tasca
l orologio e lo guard. Il dovere mi chiama. Tieni, piccola. Mi tese l anello. Ho una ca
tena d argento che apparteneva alla madre di Nick. Dopo te la porter e potrai infil
arci attorno l anello. Mi appoggi una mano sulle spalle. Nessuno di noi due conosceva
il ragazzo bene, ma era mio figlio ed era tuo marito. Mi riempie di contentezza
sapere che porti l anello che ti ha dato a suo ricordo.
Si alz e torn ad assumere l espressione calma e formale di sempre. Solo il pallore a
lle guance testimoniava l emozione e la tensione che l avevano travagliato. Era di n
uovo Marsh, il maggiordomo, quando disse: Con il suo permesso mi congeder da lei o
ra, signorina Lucy. Chin la testa in un inchino appena accennato, and a passi lenti
verso la porta richiudendola piano dietro di s.
Rimasi al mio posto fingendo di ricamare in caso entrasse qualcuno e cercai di f
ar ordine nei miei pensieri. Non volevo avere pi alcun segreto per Marsh ormai e
decisi di dirgli dei miei incontri con il piccolo Matthew Falcon. Quanto all episo
dio del 5 di novembre, era un altro paio di maniche. Ancora non sapevo cosa foss
e successo con esattezza, ma non potevo accennarne anche soltanto senza riferire
di aver visto Nicholas Sabine o di essermelo almeno immaginato. Con gli occhi d
ella mente me lo rivedevo davanti nel fumo, con la stessa chiarezza con cui mi e
ra apparso in quei spaventosi momenti nella vallata, con tutto che sapevo che la

mia immaginazione doveva avermi giocato un brutto scherzo. Nick Sabine era mort
o. Sarebbe stato crudele raccontare a suo padre quello che era solo un gioco del
la mia fantasia.
Mi doleva tener segreto alla famiglia che Marsh era mio suocero, ma comprendevo
che probabilmente sarebbe stato licenziato sui due piedi se solo Charles Gresham
avesse appreso la verit e non volevo che ci accadesse, quando io ancora non avevo
la possibilit materiale di aiutarlo finch non si trovava un altro posto. Dovevo p
azientare con me stessa, decisi, ma non appena fossi entrata in possesso del den
aro avrei pregato Marsh di portarmi via.
Mi ero aspettata di conoscere giorni pi sereni, ora che sapevo che Marsh era qual
cosa ben pi di un amico, ma mi sbagliavo, perch trovai la situazione molto deprime
nte. Non potevo sopportare che mi servisse a tavola o in salotto, ed era anche b
en peggio quando doveva far qualcosa per Emily. Lei era sempre sgarbata con i do
mestici, tutta un gran sospiro e uno sbuffo, quasi che con la loro stupidit le am
areggiassero la vita. Avevo visto Albert farsi di fuoco ai suoi commenti caustic
i, e Maggie scoppiare in lacrime. Marsh restava sempre impassibile, ma ora quand
o Emily aveva un commento sgarbato mentre la stava servendo, mi sentivo pizzicar
le dita dalla voglia di strapparle i capelli fino a farla urlare.
Un pomeriggio in guardaroba che gli rivelai i miei sentimenti mi guard sorpreso. C
ielo, bambina, non immaginerai certo che faccia caso ai capricci della signorina
Emily? Un buon servitore deve sapere essere una valvola di sfogo agli occasiona
li malumori della famiglia. Rientra nei suoi doveri.
Io non replicai nulla, ma quell idea mi faceva tremare di indignazione e capivo be
ne quale doveva essere in proposito il pensiero di Nick Sabine. Amanda ritorn a c
asa una settimana prima di Natale e Matthew l indomani. Non ero riuscita a sapere
quando sarebbe tornato a casa con esattezza, cos avevo trascorso una oretta ogni
pomeriggio nella casa segreta anche se il freddo si faceva sentire. Quel partico
lare giorno ero gi l quando lui arriv. Fu una gioia vederlo. Preparammo insieme una
cioccolata calda e Matthew mi present gongolante d orgoglio un coniglio che si era
portato a casa da scuola. Con una cassetta e del fil di ferro il giardiniere de
i Falcon aveva costruito una conigliera che Matthew aveva portato gi per il senti
ero che si dipanava lungo il pendio fra gli alberi sotto Moonrakers , trascinandola
senza eccessivo sforzo sul tappeto di foglie.
Tenni il coniglio in braccio finch lui sparse un po di paglia nella gabbia e prepa
r due ciotole una con l acqua e l altra con del cibo. Ecco qua disse alla fine possiamo
metterlo dentro. Pensi che lui si trover bene qui?
E una lei dissi. Sono sicura che si trover benissimo. Dobbiamo stare attenti a non la
sciarla pi di due giorni senza cibo e che possa scorazzare un po attorno quando ci
siamo noi.
Io verr ogni giorno.
Con Natale di mezzo non ti sar difficile?
Oh no. Mamma e pap hanno degli invitati e non diranno nulla se mi assenter per un p
o , neppure il giorno di Natale. Sono ben contenti se faccio quello che pi mi aggra
da. E tu, Lucy, puoi venire? Porter un paio di dolcetti e faremo festa noi due, s
ia solo per poco.
Mi piacerebbe molto, Matthew, e ci prover ma siccome non credo di farcela, non dev
i restar qui ad aspettarmi al freddo.
Nel tragitto verso casa mi chiesi quale sarebbe stata la reazione di Matthew qua
ndo la sua famiglia avrebbe perduto Moonrakers ... per colpa mia, la sua amica. Mi
sembrava il pi terribile dei tradimenti nei confronti di questo ragazzino e solo
a pensarci mi sentivo soffocare dalla disperazione. Ma non potevo farci niente,
perch Edmund aveva il dovere di accertarsi che venisse rispettata la volont espres
sa nel testamento.
Quella sera dovetti sottostare alla solita tortura di Marsh che serviva la famig
lia a tavola, e di Emily che rispondeva sarcastica alla sua domanda se voleva un a
ltra fetta di roast beef. Andai a letto pi che mai convinta che avrei pagato chis
s cosa pur di scappar via da High Coppice per non tornarci pi.
La sera dell antivigilia, dopo cena ci mettemmo in salotto a giocare agli anagramm
i. Edmund era rientrato pi tardi del previsto da Londra a causa della neve. Fino
a mezzogiorno era stato sereno, per rannuvolarsi poi nel giro di un ora. Era comin

ciata a scendere la neve in enormi fiocchi bianchi e talmente forte che per l ora
del t la campagna era sepolta sotto un alta coltre. Cos i treni erano rimasti blocca
ti, nessuna carrozza era potuta salire per la collina della stazione di Chislehu
rst ed Edmund ci disse che si era accumulata tanta di quella neve alla stazionci
na che i facchini avevano dovuto a spalate scavare un sentiero perch i passeggeri
potessero allontanarsi. Aveva impiegato venti minuti a salire per la collina sp
azzata dalla tormenta, con la neve fino quasi al ginocchio. In cima, alla locand
a, aveva trovato una carrozza, e con quella era arrivato a un centinaio di metri
da High Coppice , e qui il conducente aveva deciso di ritornare sui suoi passi fin
tanto che ne aveva la possibilit.
La neve continuava a cadere. Nel camino del salotto scoppiettava un enorme ceppo
. Ci sentivamo protetti e ben pasciuti e quella notte avremmo dormito nel calduc
cio dei nostri letti. Pensai alle bambine alla Missione, chiedendomi come se la
passavano in quel momento. Sulle ginocchia tenevo un taccuino su cui avevo scrit
to l anagramma che Edmund ci aveva dato allora da risolvere, perch toccava a lui co
ndurre il gioco. Le due parole che ci aveva dettato erano mastica e gatti ; mescoland
o e cambiando l ordine delle lettere che le componevano avremmo dovuto formare una
sola parola. Amanda dimenticando di essere gi una persona grande continuava a ur
lare parole su parole composte con lettere che non c entravano per nulla. Emily fi
ssava il foglio di carta davanti a s sbocconcellando della cioccolata. La signora
Gresham giocherellava sonnacchiosa con la sua matita e quanto a Charles Gresham
se ne stava tutto assorto in un canto, le labbra serrate.
Non riuscendo a risolvere l anagramma, mi divertii a pensare che sarebbe stato imp
ossibile giocare agli anagrammi in cinese, perch quella lingua non aveva alfabeto
. Non esistevano lettere ma ideogrammi; almeno per quel che ne sapevo, perch non
avevo mai imparato a scrivere in quella lingua. Senza nessuna particolare ragion
e scribacchiai sul mio taccuino la parola CHENGFU disponendo le lettere a cerchi
o. Era cos che avevo scritto le parole mastica e gatti , avendo scoperto che era il mo
do migliore per risolvere gli anagrammi. Sempre soprappensiero scrissi in un alt
ro cerchio TSIN KAI-FENG e quindi TIENTSIN e SHANGHAI chiedendomi se fosse mai p
ossibile ricavare delle parole con qualche significato dalle lettere di queste c
itt cinesi.
Oh, io mi arrendo fece Amanda. E allora qual la soluzione Edmund?
Mancano ancora quindici secondi allo scadere dei tre minuti che avete a disposizi
one fece Edmund in tono severo guardando l orologio. Babbo a che punto sei?
Ormai dovrei esserci afferm piano Charles Gresham aggrottando la fronte, e concentr
andosi di nuovo sul suo taccuino. Vediamo un po dunque...
Il tempo scaduto! salt su Amanda. Per forza deve esserlo. Su Edmund, sputa fuori que
sta tua parola.
La parola castigamatti. Edmund sorrise compiaciuto.
Queste sono due parole! Pap ha imbrogliato. Sono due parole no?
Edmund riprese a parlare senza dare il tempo al padre di intervenire. Niente affa
tto, Amanda. Io volevo indicare il bastone o staffile che sia che porta questo n
ome.
Be hai imbrogliato lo stesso! Come pretendi che noi si sappia parole di questo gen
ere? Pap digli di smetterla di comportarsi in questo modo odioso!
Non sentii la risposta di Charles Gresham perch fissavo affascinata le lettere su
l mio taccuino e il resto del mondo sembrava essersi dissolto. Ad un tratto qual
cosa vibr in me e con una tal chiarezza che non riuscivo a capacitarmi di essere
stata tanto ottusa. Trattenni il fiato, i muscoli irrigiditi nella tensione del
momento.
D un tratto ecco che mi era chiaro un verso dell indovinello che John Falcon aveva s
critto sessant'anni prima. E subito dopo nei momenti di estrema lucidit che segui
rono, ebbi la soluzione di un altro verso e di un altro ancora e le parole si in
castravano l una con l altra a pennello come gli ultimi pezzi di un puzzle.
Trassi un sospiro profondo e stavo per esplodere eccitata in un grido quando la
porta del salotto si apr ed entr Marsh. La sua solita impassibilit lasciava trapela
re una certa gravit e senza aspettare di essere interpellato prese a parlare. Mi s
cusi, signore. Si tratta di faccenda piuttosto urgente. Il signor Harry Falcon c
hiede di essere ricevuto un momento.

Per parecchi secondi non vi fu che un silenzio completo, quindi Charles Gresham
si alz lentamente in piedi. Harry Falcon? Qui?
S, signore. rimasto sulla porta perch tutto inzaccherato di neve.
Ah, questa poi! esclam la signora Gresham. Digli che non siamo a casa, Marsh.
Mi scusi, signora, ma il signore mi informa che la sua non una visita di cortesia
, ma che spinto qui da motivi gravi. Senza dubbio in uno stato di estrema agitaz
ione.
Be ... Sar meglio che vada a vedere di che cosa si tratta disse Charles Gresham con r
iluttanza. Come usc con Marsh e la porta si richiuse alle loro spalle, si lev un v
ocio confuso in salotto. Quanto a me, trovavo difficile distogliere la mente dal
la mia scoperta per interessarmi della visita del signor Falcon o anche per chie
dermi che motivi tanto gravi l avessero spinto mai a venire a High Coppice tale era
la mia esaltazione per la scoperta appena fatta.
Edmund stava dicendo: Tutte le vostre congetture, mie care signore, sono del tutt
o inutili. A tempo debito verremo a conoscenza dei fatti. Intanto vi esorterei a
contenere la vostra curiosit e a riprendere il gioco. Su, Amanda, tocca a te ade
sso fornirci un anagramma da risolvere. Ne hai uno pronto?.
Nessuno aveva questa gran voglia di continuare, ma dietro le insistenze di Edmun
d il gioco riprese sia pur fiacco fiacco. Finalmente ero riuscita a calmarmi, ma
non prestavo che una modica attenzione a quel che facevo. Ero ben contenta tutt
a a un tratto che quella interruzione mi avesse impedito di gridare a gran voce
la mia scoperta, perch non ero affatto sicura di desiderare che fossero solo i Gr
esham a conoscerne la soluzione. Se il bottino di smeraldi dei signori della gue
rra esisteva davvero, se era nascosto dove pensavo e poteva essere rintracciato
e riportato in Inghilterra, il mio desiderio era che quel tesoro venisse diviso
fra le due famiglie, come avevano voluto i vecchi. Al momento il mio sogno sembr
ava assolutamente irrealizzabile, ma decisi di concedermi un po di tempo per rifl
ettere sulla scoperta fatta.
Dopo dieci minuti buoni buoni, Charles Gresham rientr in salotto. In tutto quel t
empo l avevamo sentito chiamare uno dei domestici dall atrio, ma per quanto avessimo
teso le orecchie non avevamo udito nient altro. Quando entr era paonazzo in volto,
e sbatteva gli occhi a ritmo frenetico. Fu accolto da una sequela di domande da
parte di sua moglie e delle figlie che lui fren impaziente con un gesto.
Sembrerebbe che il piccolo Falcon sia sparito disse. Lo stanno cercando, ma con la
tormenta ogni movimento pi difficile.
Robert? chiese Emily con il fiato mozzo.
No, no. Il piccolino, Matthew. Un ora fa o gi di l era in casa, ma adesso non lo si t
rova pi. Falcon dice che abituato a girellare attorno da solo, ma non pensavano c
he si sarebbe avventurato fuori con questo tempo. Charles Gresham si strinse nell
e spalle. Quel bambino deve essere un po tocco come i suoi genitori. Robert Falcon
e i domestici stanno battendo la campagna qui attorno.
E perch mai Falcon venuto fin qui? chiese Edmund.
Prima di tutto per informarsi se per caso il ragazzo aveva chiesto asilo qui, vis
to che siamo i loro vicini pi prossimi, e poi perch voleva vedere se potevamo aiut
arlo. Ho detto a Marsh e Albert di infilarsi il cappotto e stivaloni e li ho man
dati con Falcon. Lanci un aria afflitta verso la moglie. Data la particolarit delle ci
rcostanze mi sentivo obbligato a collaborare.
Non avevi altra alternativa possibile afferm Edmund con fermezza alzandosi. un brutt
o affare, se il ragazzino finito in un borro, c ben poca speranza di trovarlo e co
n questo freddo non sopravviver a lungo. And alla porta. Vado a mettermi qualcosa e
dar una occhiata in fondo al viale nel tratto dove si immette sulla strada carroz
zabile.
Per l amor del cielo sta attento caro! gli grid dietro preoccupata la signora Gresham.
Le voci parevano arrivarmi come di lontano, perch ero inebetita dalla paura. Dove
vo essere terrea in volto, e le mani erano gelide ed esangui. Una volta alla Mis
sione era corsa una donna in lacrime a dirmi che il marito aveva abbandonato la
loro bambina nella neve. Mi ero precipitata con lei nel boschetto presso il fium
e e dopo dieci minuti soltanto avevamo ritrovato la bambina, perch la neve non er
a pi alta di due dita. Ma ugualmente eravamo arrivate troppo tardi.
Un pensiero mi si agitava confuso alla mente, senza che io riuscissi a interpret

arlo con chiarezza. Intuivo soltanto che doveva essere importante, e mi coprii g
li occhi con le mani nello sforzo di fermarlo e decifrarlo. Il tempo parve ferma
rsi. Poi tutto a un tratto balzai in piedi e urlando corsi alla porta.
Spalancandola urlai: Edmund, Edmund!. Maggie che stava attraversando l atrio, diede
in un balzo spaventata. uscito, signorina Lucy mi disse. uscito un minuto o due fa.
Charles Gresham mi era accanto. Cosa diavolo ti capita Lucy? fece irritato. Ci hai
spaventati a morte tutti quanti con queste tue grida.
So dove andato! urlai come una ossessa. So dove Matthew! nella casa segreta... ci
ndato per badare al coniglio! Aveva paura che morisse nella neve!
Charles Gresham mi fiss come se fossi diventata matta. Poi serrando le labbra in
modo minaccioso mi abbranc per un braccio; chiuse la porta e mi trascin traverso l
a stanza presso il fuoco. Lev un dito a minacciarmi per dar maggior enfasi alle s
ue parole. Come osi? Speravo che ti fosse passata questa abitudine di inventar st
orie. In un momento come questo lasciarti andare a una scena del genere pura per
fidia!
Parlai con voce rauca. Non una storia signore. La prego, mi segua. So dove Matthe
w.
Sibil fuori minaccioso l aria dai polmoni. Sciocchezze! Casa segreta? Coniglio? Mi p
rendi forse per pazzo, ragazza?
Ma la pura verit. C un posto nella valle nascosto dai cespugli. Ha anche un suo zoo
e ci siamo dati spesso convegno l quando era a casa da scuola. Prepara la cioccol
ata su un fornellino...
Scempiaggini! sbrait Charles Gresham sconvolto in faccia dalla rabbia. Non avresti m
ai avuto il coraggio di stringere amicizia con il bambino dei Falconi
Magari, intervenne Emily fa conigli di cioccolata sul fornellino, pap. Ridacchi con ar
ia ebete, suscitando una nuova ondata di rabbia in me.
Non me ne importa nulla che mi crediate o no balbettai. Se non volete aiutarmi far i
o tutto da sola!
L unica cosa che farai di andare diritta filata nella tua stanza sibil Charles Gresha
m fra i denti. Sei una ragazzina bugiarda e perfida, e mi pento di averti portato
in questa casa. Ora fila subito in camera! Neanche una parola in pi!
Vi fu un terribile silenzio. Con uno sforzo enorme riuscii a non perdere il cont
rollo di me stessa e mormorai: Va bene signor Gresham. Mi scuso per averla fatta
arrabbiare. Mi volsi, attraversai la stanza, uscii. L istante che avevo chiusa la p
orta alle mie spalle, agguantai le gonne e corsi su per le scale facendo i gradi
ni a due a due. Maggie stava rimboccando all indietro le coltri e quando io arriva
i in cima alle scale stava giusto uscendo dalla stanza di Edmund.
Maggie, vieni qua! mormorai con frenesia, e corsi in camera mia. Lei mi segu, gli o
cchi tondi per lo stupore. Io stavo gi spogliandomi. Ho bisogno di un paio di pant
aloni, Maggie. S pantaloni... vanne a prendere un paio nella stanza del signorino
Edmund, il paio pi brutto che trovi.
Oh, signorina... non ne ho il coraggio!
Dir che sono stata io a prenderli, prometto. Ti prego Maggie. In tal modo guadagne
r un minuto o due. Il piccolo Falcon sta morendo nella neve e io so dove , ma loro
si rifiutano di credermi.
Sbatt gli occhi, il faccino aguzzo serio serio. Bene, signorina, far in un attimo.
Tre minuti pi tardi Maggie era gi nel vestibolo che teneva d occhio per me la porta
del salotto, mentre io scendevo in punta di piedi le scale e lesta come un lampo
mi infilavo nei locali della servit. Mi ero tolta abito e sottoveste per indossa
re tre camicie e una maglia di lana sotto il cappotto. Attorno alla vita un paio
di pantaloni di Edmund erano serrati con la cinghia della valigia, infilati in
fondo nelle polacchette che mi ero portata dalla Cina. Le mani erano infilate ne
i guanti e testa e collo riparati da una lunga sciarpa di lana. Infilata sotto u
n braccio avevo una coperta piegata.
C era una porta di servizio che mi permise di lasciar la casa senza passare dalla
cucina e fui ben contenta di non perdere altro tempo in spiegazioni con la cuoca
e Beattie che si trovavano in quel locale.
Non avevo percorso che cinquanta passi nel giardino che cominciai a chiedermi se
ce l avrei mai fatta ad arrivare al fondo valle. La neve era alta un buon trenta
centimetri, e se ora potevo procedere senza eccessiva difficolt sapevo che il sen

tiero che si dipanava gi per il declivio sarebbe diventato rischioso per i borri.
La neve continuava a cadere, flagellandomi, in sferzate, col vento che muggiva
nella vallata. Luna e stelle erano scomparse, ma il riverbero di quella coltre b
ianca che celava la terra, mi permetteva di vedere per un tratto di dodici o qui
ndici passi innanzi. Una volta superato l orto, mutai di poco direzione per evitar
e il sentiero. Questo significava passare per un tratto incidentato da rocce aff
ioranti e cespugli pesanti di neve, che costeggiavano il ciglio superiore del se
ntiero, ma era pur sempre meglio che calare in borri profondi anche parecchi cen
timetri.
Scivolai, caddi mi ferii le gambe contro le rocce ormai invisibili, ma nonostant
e il dolore pungente continuai a procedere di buon passo perch il tragitto era pu
r sempre in discesa. Non osavo neanche pensare a quello che sarebbe stato il via
ggio di ritorno. Arrivai al boschetto, con i rami che cigolavano sotto il peso d
ella neve, senza per mai trovarmi la strada sbarrata o finire in un borro, e pote
i muovermi pi rapidamente, anche se dovevo procedere a balzelloni come un animale
.
Arrivai alla fine al fitto viluppo di vegetazione, che celava la casa segreta di
Matthew, per scoprire che il fogliame appesantito dalla neve rasentava la terra
a tal punto da impedirmi di avanzare eretta in quella sorta di tunnel. Potevo s
olo procedere carponi. La terra era fradicia, fangosa, senza che la neve fosse p
er penetrata fin l. Nel procedere presi a gridare contro il mugolio della bufera.
Matthew! Matthew!
Non ricevetti alcuna risposta. Con un brivido mi dissi che forse Matthew poteva
aver ritentato la strada di casa, sentendosi mancar le forze; oppure che poteva
anche non essere mai arrivato alla casa segreta. In quel momento poteva essere i
n un qualsiasi punto della vallata sotto la neve. Nella radura protetta dal cerc
hio di cespugli, la neve era pi alta che mai, ma potei distinguere delle orme sot
to lo strato pi superficiale, quasi che qualcuno l avesse traversata. Mi lanciai ve
rso la parete rocciosa, scrutando attorno a me come una ossessa, ma di lui non c e
ra segno. Mi tolsi la neve dal volto e dagli occhi e di nuovo scrutai fissamente
attorno a me nella oscurit. Fu allora che lo vidi, raggomitolato nella nicchia,
le braccia attorno al capo a proteggerlo. Un sottile strato di neve che si andav
a inspessendo via via copriva come un lenzuolo quella forma rannicchiata.
Matthew! mi inginocchiai vicino a lui, agguantandolo per un braccio nel tentativo
di sollevarlo, ma riuscii soltanto a farlo rotolare da una parte. In quel fantas
tico, tenue bagliore biancastro vidi che aveva gli occhi chiusi e la faccia era
come impietrita. Lo afferrai sotto le ascelle e lo rialzai ginocchioni chiamando
lo a viva voce, tenendolo serrato a me, soffiandogli il fiato caldo sul viso e s
ugli occhi. Per un attimo le palpebre si mossero, sollevandosi impercettibilment
e, per riabbassarsi subito dopo mentre lui mi rotolava addosso. Ero indolenzita
dal freddo e dalla fatica. Ma mi sentii raggelare ancora di pi come capii che Mat
thew non si sarebbe mai pi risvegliato a meno che io non fossi riuscita a portarl
o al caldo in un posto riparato entro il minor tempo possibile.
Capii anche che non ce l avrei mai fatta a riportarlo su per la collina fino a High
Coppice . Impacciata da quel peso non sarei riuscita a inerpicarmi per il declivi
o aspro e roccioso che correva parallelo al sentiero, e il sentiero stesso si er
a trasformato in un borro che avrebbe risucchiato entrambi.
Tempo per chiedere aiuto non ce n era, fossi anche riuscita a rintracciare gli uom
ini sguinzagliati sulle sue tracce. Seppi con sconcertante certezza che qualsias
i tentativo si potesse compiere, dovevo compierlo da sola. E non sapevo cosa far
e.
Con un enorme sforzo ricacciai indietro il terrore che mi afferrava e nel dispie
gare la coperta, dissi forte a me stessa muovendo a stento le labbra intirizzite
: Lucy, fa la cosa pi urgente. Cerca di fare quel che pi urgente e poi si vedr.
Nono Capitolo
Distesi la coperta sulla neve, e trascinai la forma inerte di Matthew al centro
del rettangolo in diagonale. Sollevai due cocche annodandogliele all altezza della

vita. Presi quindi gli altri due angoli della coperta, dove appoggiavano la tes
ta e i piedi, serrai anche quelli in un doppio nodo. Avevo le dita intorpidite e
la coperta sembrava viva, ma alla fine riuscii nel mio intento.
Le spalle a Matthew, mi inginocchiai carponi sulla neve per poi piegarmi all indie
tro, agguantare il nodo e tanto fare da portarmi le due cocche serrate della cop
erta sopra il capo. Sentito il corpicino raggomitolato di Matthew contro il dors
o e con uno sforzo finale riuscii a farmi scivolare l annodatura sopra il capo fin
o a fissarmela sulla fronte. Era questo il metodo che adottavo in Cina per il tr
asporto di fardelli pesanti, il metodo usato dai contadini. Matthew, avvolto nel
la coperta mi poggiava contro la schiena, con il nodo della coperta fermo sulla
fronte a formare una cinghia. Non mi fidai ad alzarmi in piedi, perch era la fase
pi difficoltosa e in ogni caso attraverso il tunnel potevo passare solo carponi.
Cos gattoni attraversai la radura rischiando quasi a ogni passo di ricadere bocc
oni sulla neve.
Arrivata al tunnel avanzai sul tappeto scricchiolante delle foglie, sotto il pes
o della neve. Solo quando fui di nuovo all aperto con la coltre di neve alta per t
erra mi sollevai, tesi il collo e facendo convergere ogni mia forza sulle gambe
mi rizzai in piedi con quel fardello volta in posizione eretta, il capo chino in
avanti a sostenere la coperta che mi fasciava la fronte, Matthew sembr divenire
meno pesante. Ma sapevo che sarei dovuta stare attenta a non cadere, perch lo sfo
rzo di rialzarmi mi avrebbe tolto ogni energia.
Bene... Avevo fatto l indispensabile. E adesso cosa era mai indispensabile che fac
essi? La risposta venne da s, come fissai lo sguardo trasognato sui fiocchi di ne
ve che cadevano diagonalmente svanendo nell oscurit. Il vento soffiava gi per la val
le da Moonrakers verso High Coppice , dal che si poteva dedurre che la neve si fosse
accatastata in cumuli sul versante a sud, quello da cui ero discesa. Non avevo m
ai superato la recinzione, per risalire il sentiero che conduceva a Moonrakers , ma
sapevo che il pendio era pi dolce, e che per un buon tratto il sentiero si snoda
va nei boschi. Sapevo anche che con il vento che soffiava verso sud, non avrei r
ischiato di finire in un borro.
Due minuti dopo ero a cinquanta passi dalla recinzione, dove la fortuna fu dalla
mia, perch per un breve tratto la neve aveva demolito il divisorio, e non dovett
i affannarmi a cercare un varco. Ma poi il calvario incominci; un calvario che mi
pareva protrarsi all infinito tanto che pi di una volta stremata e confusa com ero,
credetti di essermi trasformata in un anima vagante in non so quale limbo per l eter
nit.
Per tre volte mi allontanai dal sentiero che correva attraverso il bosco perch og
ni traccia era sparita sotto la neve; per due volte dovetti ritornare sui miei p
assi, e la terza volta barcolloni mi feci strada nel viluppo di cespugli carichi
di neve per riuscire a riemergere di nuovo sul sentiero per pura fortuna. Ora e
ro letteralmente piegata in due, sotto il peso di Matthew. I muscoli delle spall
e e del collo bruciavano come fuoco, e il respiro mi usciva affannoso in un rant
olo.
Dopo quel che mi parve una eternit, cominciai a contare i passi, il cervello cos a
nnebbiato che ad ogni mossa in avanti dovevo ordinarmi di alzare il piede e di t
ornare a posarlo a terra. La neve s abbatteva ululando gi per la vallata, mulinando
in mezzo agli alberi, flagellandomi il viso. Gli occhi mi bruciavano e divenne
via via pi difficile per me riuscire a distinguere la fantomatica traccia del sen
tiero che baluginava nel mio campo visivo perch l sotto gli alberi l oscurit era comp
leta.
Per tutto quel tempo ci fu in me l angosciosa consapevolezza che Matthew, che mi p
esava inerte sul dorso, sprofondava vieppi nel molle languore assassino in cui il
gelo spegne le sue vittime. All infinito mi ripetei che non potevo pi avanzare di
un solo passo, per riemergere dallo stato di obnubilazione e scoprire che contin
uavo ad avanzare sempre contando. La testa mi turbinava in una sarabanda di pens
ieri. Non sarebbe mai finita. Sarei andata avanti per milioni di passi e ancora
non sarebbe stato che l inizio.
La disperazione si fece pi acuta in me quando scoprii che lo strato di neve si sp
essiva. Confusamente ragionai che doveva essere cos perch mi ero lasciata alle spa
lle gli alberi ed ero quasi in cima al crinale...

In cima? Levai il capo a scrutarmi attorno. In mezzo al mulino dei fiocchi potevo
distinguere rettangoli di luce, le finestre di una grande casa con tutte le luc
i accese e le tende scostate. Moonrakers . Lontana non pi di duecento passi.
Arrancai in avanti. Parecchi minuti e un centinaio di passi dopo, caddi. Non sap
rei neppure io come, ma mi risollevai in piedi e ripresi il cammino. Caddi due v
olte ancora, riuscendo sempre sia pure a fatica a rialzarmi. La terza volta i mi
ei muscoli si rifiutarono di obbedirmi nonostante l imperiosit con cui il cervello
insisteva. Avanzai lentamente in avanti carponi, tracciando come un sentiero a m
ano a mano che proseguivo, la faccia a volte sepolta nella neve. Il peso sulle m
ie spalle non era pi solo quello di un bambino, ma di un macigno, di una casa, di
una montagna.
Sotto la neve c era del pietrisco. Lo potevo sentire sotto i guanti e contro le gi
nocchia. Levai lo sguardo. La grande casa con il suo calore era ormai vicina, a
soli trenta passi, potevo vedere due figure muoversi, ciascuna con una lanterna.
Erano accoste l una all altra come se stessero parlando, quindi mossero in diverse
direzioni. Strisciai avanti, ma le braccia non mi ressero pi, alzai la testa, tra
ssi un respiro e urlai. Nessun suono mi usc dalla gola.
Una delle due figure stava per superarmi, un uomo. La testa china contro la neve
, a non pi di dieci passi da me. Tornai ad urlare, gi rassegnata al peggio, perch c
apivo che non potevo muovermi, che non sarei riuscita a trascinare di un passo p
i avanti. Il mio grido si lev stridulo. L uomo si ferm, si volse, avanz lentamente ver
so di me levando la lanterna, per poi lanciarsi in una corsa e cadere ginocchion
i accanto a me. Giacevo bocconi con Matthew avvolto nella coperta sulla schiena.
Tenevo la testa sollevata, ma solo perch il lembo di coperta me la tratteneva al
l indietro, altrimenti sarei caduta in avanti perch ogni forza mi aveva abbandonata
. Mi sorpresi a fissare lo sguardo nel viso sconcertato del padre di Matthew.
L ho trovato mormorai, lottando per levare la mia voce sopra il vento. Ho trovato Mat
thew. nella coperta. Per favore deve essere messo al caldo, in fretta.
Mi esplose un rombo nelle orecchie e il cervello mi fu risucchiato in uno strapi
ombo oscuro verso il nulla.
Mi ridest l indolenzimento al collo e alla schiena. Ero sprofondata fra i guanciali
di un letto a baldacchino posto davanti a una finestra velata da tende. L ampia s
tanza disadorna non era ricca di arredi e di ninnoli come High Coppice .
Un ciocco scoppiettava nel camino, e avevo fin troppo caldo, con quei cuscini di
piuma sotto e la coperta di piumino sopra. Mi scopersi le braccia, appoggiandol
e sopra le coperte, e mi accorsi di indossare una graziosa camicia da notte rosa
con i polsini di pizzo. Presso il letto sedeva la signora Falcon, con il bel vi
so stanco ma calmo.
Come la memoria mi torn mi levai su un gomito. Matthew? Sta bene? Signora Falcon d
eve praticargli dei massaggi energici in tutto il corpo con un tessuto ruvido...
Zitta, cara. Non preoccuparti di Matthew; sano e salvo. Si alz, mi prese la mano. So
no passate pi di tre ore da quando Harry ti ha trovata che arrancavi sotto la nev
e con Matthew sulla schiena. Abbiamo chiamato il dottor Cheyne e vi ha visitati,
tutti e due. I Gresham sono stati immediatamente avvertiti che eri sana e salva
.
Tranquillizzata tornai ad adagiarmi. La signora Falcon con quelle poche parole a
veva dato una risposta a tutti i miei interrogativi. La signora Gresham avrebbe
impiegato almeno dieci minuti per riferirmi le stesse informazioni.
Matthew ha ripreso i sensi poco fa prosegu. Per pochi minuti soltanto e si riassopit
o, ma ci ha detto dove l hai trovato e dei vostri incontri l in fondo valle. Che sc
iocchino. Non avremmo avuto niente da ridire.
Ero perplessa. Harry e Robert non sanno ancora capacitarsi di come tu sia riuscit
a a risalire la valle con lui, con questa terribile tormenta.
Nonostante il tepore del letto, ebbi un brivido al ricordo. Sono piuttosto forte,
nonostante le apparenze, signora Falcon... Ma ero cos spaventata che le forze ve
nivano a mancarmi.
Mia cara nel cuore la tua forza che risiede ed ci che conta. D un tratto stava piange
ndo. Si chin a sfiorarmi la testa con la sua e mi baci sulla guancia. Che Dio ti be
nedica, Lucy. Una volta hai salvato la vita a Robert e ora al mio bambino. Non h

o parole per ringraziarti.


Ero io stessa prossima alle lacrime, per il sollievo. Non che un puro caso, signo
ra Falcon. Sono contenta di essere stata di aiuto. Ma devo tornare a casa questa
sera? Sono cos stanca... e ho paura che il signor Gresham mi faccia una terribil
e scenata.
Tornare questa sera? fuori questione Lucy. In ogni caso il dottor Cheyne ha detto
che non devi lasciare il letto prima che lui non ti abbia visto una seconda vol
ta. Ma perch mai Charles Gresham dovrebbe arrabbiarsi?
Io... io gli ho risposto male e mi sono messa a urlare perch non voleva credermi q
uando sostenevo di sapere dove era Matthew. Lui pensava che mi fossi inventata t
utto; ha detto che si pentiva di avermi accolto nella sua famiglia e mi ha manda
to dritto filato in camera mia. Ma io l ho disobbedito.
Grazie al cielo, perch altrimenti avremmo perduto per sempre Matthew a quest ora. La
voce le si incrin e la sua mano si serr attorno alla mia. Ma se ormai appurato che
sbagliava nell affermare che ti eri inventata tutto tu, come potrebbe arrabbiarsi
ugualmente Charles Gresham?
Be ... a lui non piace sentirsi in torto, signora Falcon.
Capisco sospir. Se ti portassi una scodella di zuppa calda la prenderesti? E Harry e
Robert possono venirti a salutare solo un momento? So che Harry non riuscirebbe
a dormire senza averti prima ringraziata.
Grazie per la zuppa, volentieri signora Falcon. Esitai. Devo essere orribile. Mi se
nto la faccia tutta gonfia e i capelli devono essere arruffati come un nido di r
ondini, ma se proprio insistono per vedermi, pu spiegargli lei che io non sono se
mpre cos?
Sorrise. E nei suoi occhi lessi una grande simpatia. Tutti noi abbiamo potuto con
statare come sei bella, cara, e del resto sanno benissimo attraverso quali disag
i sei passata questa sera. Sono stati loro stessi fuori nella bufera per ore.
Fu solo dopo che mi ebbe portato lei stessa una scodella di zuppa, restando a gu
ardarmi mangiare, che lasci entrare il marito e Robert. Io mi sentivo quanto mai
a disagio e imbarazzata. Harry Falcon aveva ancora un aria affranta dopo quelle or
e di ansiet ma mi sorrise, baciandomi sulla fronte e ringraziandomi con una tal s
emplicit piena di calore umano che ben presto io mi sentii completamente a mio ag
io con lui. Robert sembrava a mal partito. Farfugli qualche parola, a disagio, to
rvo in faccia e preoccupato. Si comportava in modo cos diverso che faticavo a ric
onoscerlo per la stessa persona cos sicura di s con cui avevo scambiato qualche pa
rola a Tsin Kai-feng, e con il giovanotto che arrivava baldanzoso a High Coppice a
chiedere di potermi corteggiare; o con l uomo che era spuntato dall oscurit sul decl
ivio verso il fondo valle solo una settimana prima per baciarmi.
Quella notte dormii di un sonno profondo e privo di sogni. L indomani mattina quan
do mi destai le tende erano scostate, e potei vedere che non nevicava pi. Le spal
le mi dolevano sempre, ma a parte questo mi sentivo bene e avevo persino appetit
o. Vicino a me sedeva una cameriera e non appena aprii gli occhi corse ad avvisa
re la sua padrona. Dieci minuti dopo ritorn con un vassoio con sopra la prima col
azione, tallonata dalla signora Falcon.
Ciao, Lucy. Spero tu abbia riposato bene. Matthew continua a chiedere di te, ma g
li ho detto che deve aspettare fino a che il medico non vi abbia visti.
Mentre feci colazione, rimase presso la finestra, lasciando correre lo sguardo p
er la vallata coperta di neve e conversando piacevolmente sulla bellezza e sulla
crudelt della natura. Mi sorpresi a risponderle senza alcun timore, pensando com
e sembrasse diversa questa famiglia. Gli unici discorsi che avessi mai sentito i
n bocca alla signora Gresham avevano per soggetto problemi di ordinaria amminist
razione o qualche pettegolezzo.
Pi tardi, quella stessa mattina, venne il dottor Cheyne, un signore cordiale e ru
bizzo, che mi tast il polso, dicendomi: Allora, madamigella, come hai fatto a cava
rtela? Quella tua passeggiatina di ieri avrebbe messo fuori squadra chiunque per
una buona settimana. Cos questa storia di essere gi bell e guarita? Di la verit che vu
oi rovinarmi la piazza eh?.
Si rivolse alla signora Falcon. Tenga a letto Matthew per un altra settimana, per f
avore signora, ma questa, questa se vuole alzarsi pu anche farlo. un fenomeno sig
nora, ecco che cos . Mi fece l occhiolino, raccolse la sua roba, e spar.

Devo tornare a casa in mattinata? chiesi alla signora Falcon.


No di certo, cara. Sono sicura che i Gresham non si aspettano che tu ti riprenda
cosi presto. E allora preferisci stare a letto o vestirti? Ti ho fatto lavare e
stirare la biancheria e le camicie e Peggy, la camerierina, disposta a prestarti
la sua gonna migliore. Temo che la mia ti sarebbe troppo grande.
Preferirei alzarmi, grazie.
Va bene. Su alzati a sedere che ti pettino, poi far venire dell acqua calda per il t
uo bagno.
Un ora pi tardi, con indosso una mia camicia e una gonna e un paio di scarpe avute
in prestito, mi trovavo nella stanza di Matthew. Lui non ricordava che confusame
nte la terribile avventura della sera precedente e la sua maggiore preoccupazion
e era addirittura per il coniglio, tanto che faticai a restar calma quando mi ac
cus di averlo lasciato indietro. La madre alz gli occhi al cielo in una smorfia di
comica disperazione, e si strinse nelle spalle a chiedermi di scusarlo. Dovetti
promettergli che avrei spiegato a Robert come rintracciare la casa segreta, per
ch potesse andare a prendere il coniglio e per il momento il ragazzino parve sodd
isfatto. Lo lasciammo dormire, e la signora Falcon mi accompagn nello studio, che
era un enorme stanzone luminoso all ultimo piano della casa.
Qui fui accolta con cordialit da Harry Falcon che per salutarmi abbandon in un can
to pennelli e tavolozza. L espressione sconcertata del giorno precedente era svani
ta dal suo viso, e sorrideva a suo agio, come il giorno del nostro incontro al g
arden party. Lo studio era nel peggior disordine, con tele dipinte a met, appoggi
ate qua e l e alle pareti colorate locandine di spettacoli teatrali e persino dei
programmi veri e propri affissi alla bell e meglio senza cornice.
Mi sto cimentando in un paesaggio invernale disse Harry Falcon, accennando con il
capo verso la grande vetrata, cingendo intanto la moglie alla vita con un bracci
o. Non che per ora abbia fatto gran che. Be il fatto che siamo tutti e due degli
imbrattatele, non vero Tina? Ma anche se il talento manca, la volont ferrea. Si to
lse il camiciotto macchiato di colore. Chi ci sta a prendere un caff? La nostra cu
oca non una grande estimatrice di questa bevanda, naturalmente. Lei crede fermam
ente che Domine-iddio abbia previsto il t per quando si ha voglia di qualcosa di
caldo e il gin per quando si ha voglia di qualcosa di freddo, ma riesce a produr
re una brodaglia non male da quando ci ha preso la mano; scendiamo a vedere un p
o quello che sa fare, eh?
Per vari aspetti Moonrakers era una casa piuttosto scalcinata, ma la sua atmosfera
mi piaceva. Anche se era arredata con mobili vecchi e malandati e i tappeti mos
travano qua e l la trama, si notava ovunque un tocco artistico. Anzich stanze inta
sate di mobili e mobiletti qui si aveva un senso di spaziosit; invece di ninnoli
leccati, c erano una serie di oggetti affascinanti sparsi alla rinfusa sugli scaff
ali, sui camini e sui tavolini... intagliati nel legno o scolpiti nella pietra;
un vaso alto e sottile dove erano sistemati con gusto delicato i rami di una str
ana pianta disidratata; una pietra grossa come una noce di cocco, con una spacca
tura che mostrava le ametiste all interno, collocata su un piedistallo di stupendo
legno. Vi erano quadri un po dovunque, alcuni dipinti dai Falcon, mi spiegarono,
e molti dai loro vari amici.
Niente di vero valore asser allegro Harry Falcon mentre prendevamo il caff in salott
o. L ametista in s non ha gran valore, ma ci piace. Quanto ai dipinti, be , magari fra
cento anni qualcuno di questi nostri amici sar diventato una celebrit. Chi pu mai
dire? Si volt quando sent la porta aprirsi. Ah, Robert. Vieni a versarti una tazza d
i caff. Come finita con il coniglio?
L ho trovato in vita. Non straordinario? La conigliera era pressoch completamente se
polta, ma suppongo che la neve debba averla protetta dal freddo, come un igloo e
schimese. Scosse la testa. C da stentare a credere che Lucy sia riuscita a fare quel
bel po di strada con Matthew ieri notte. Procedevo con difficolt persino oggi.
Robert Falcon aveva ripreso i suoi modi di sempre. Travers la stanza disinvolto,
mi prese la mano e si chin a baciarmi sulla guancia.
Gi alzata, Lucy? Che ragazza straordinaria sei mai. E come piacevole vederti per c
asa.
Ciao, Robert. Sono felice d essere qui. Credevo che mi sarei sentita imbarazzata nel
l incontrarlo quel mattino, perch non ci eravamo pi visti da quando Charles Gresham

gli aveva bruscamente proibito di farsi vivo con me, se non per quei pochi minut
i nell oscurit della vallata. Ma Harry e Tina Falcon sapevano creare una atmosfera
di cos vibrante cordialit, che era impossibile sentirsi a disagio. Senza rifletter
e soggiunsi: tutto cos diverso qui a Moonrakers , che non ho nessuna voglia di tornar
e indietro.
Robert che era vicino al tavolino, scocc un occhiata al padre. I Gresham potrebbero
obbligarla a farlo?
Harry Falcon si stiracchi la barba. Che sia dannato se lo so ragazzo. Suppongo di
s se Gresham il suo tutore.
No, non lo mi affrettai a precisare io. Ma vi prego, non pensate che volessi propor
vi di tenermi qui. Non avrei dovuto dire quelle parole.
Perch no? Sarai sempre la bene accetta fra noi, Lucy. Fiss la moglie sorridendo. In u
n modo o nell altro ce la dovremmo cavare, no cara?
Una soluzione l abbiamo sempre trovata, Harry. Volse il suo sguardo schietto e since
ro verso di me. Sarei pi che felice di averti qui con noi, cara.
Siete molto gentili feci io riluttante. Ma Charles Gresham mi ha fatto venir dalla
Cina e per tutto questo tempo si preso cura di me. Non sarebbe giusto che io res
tassi con voi qualora lui preferisse altrimenti.
Be , non cercheremo in nessun modo di influenzarti asser con calma la signora Falcon.
Nella nostra famiglia non c un padrone che detti legge stabilendo qual il meglio p
er ciascuno di noi. Harry non vorrebbe mai che fosse cos. Siamo convinti che ognu
no debba pensare di testa sua, comportandosi come meglio crede. Il suo sguardo si
ferm su Robert. Almeno fin tanto che non si lede l interesse degli altri.
Harry Falcon ridacchi. Sono pronto a scommettere che il vecchio Gresham ci conside
ra una masnada di inetti, con un branco di scavezzacollo londinesi per amici. Be ,
magari Tina e io non ci preoccupiamo come dovremmo delle questioni materiali. Vo
lse lo sguardo verso Robert, accompagnando le parole da un sorriso a mezza bocca
quasi volesse giustificarsene. Robert certamente perlomeno di questa idea, ed lu
i in casa che se ne preoccupa anche per noi. Per non gli diciamo come deve vivere
la sua vita, e lui sta imparando a non dire a noi come dovremmo vivere la nostr
a. I nostri amici ci sono simpatici, chi pi chi meno, e tutto sommato li consider
iamo gente per bene, solo un po eccentrica. Viviamo come pi ci piace, non facciamo
del male a nessuno, e non ci lamentiamo quando la vita ci gioca un brutto scher
zo.
Si alz, and verso la moglie e si chin a baciarla, senza l ombra di disagio. E siamo fe
lici, vero cara?
Per la contentezza mi sentii venire le lacrime agli occhi. Non avevo mai visto i
due Gresham mostrare un tale affetto nei confronti l uno dell altro. Quando ci ritr
ovammo tutti quanti in sala da pranzo per consumare un pasto non lussuoso ma buo
no, ebbi continue conferme di questo legame che univa Falcon alla moglie. Robert
sembrava esserne escluso per. Diversamente dai suoi genitori, si dava un gran pe
nsiero del futuro ed era chiaro che la preoccupazione per Moonrakers era molto for
te in lui. Mentre conversavamo a tavola, mi resi conto che l argomento era fonte d
i continue discussioni fra loro.
La tua filosofia del tirare a campare buona in teoria, padre fece osservare Robert
in tono abbastanza amabile, mentre si versava un bicchiere di vino bianco da un
a bottiglia. Ma un giorno ti troverai di fronte al fatto compiuto si incup in volto
magari anche l anno prossimo.
Su non essere pessimista, ragazzo mio lo esort Harry Falcon. George Benton diceva pr
oprio l altro giorno che se solo mi decidessi potrei fare dei bei quattrini diping
endo qualche signora danarosa e narcisista.
Ma non acconsentiresti mai, no? Perch non ti piace questo tipo di pittura.
Il padre rise. Vero. Oh, be pazienza... ci sar pure qualche altra possibile soluzio
ne.
Metti di no e finiremo con il perdere Moonrakers .
Persino questo non significa la fine del mondo, Robbie intervenne la signora Falco
n. Tuo padre e io possiamo sempre trovarci un villino in Cornovaglia, dovessimo a
ndarcene di qui. Sono molto affezionata a Moonrakers , ma una casa non la cosa pi im
portante di questo mondo.
Per me Moonrakers lo , mamma.

Lo so. una ossessione per te, Robbie, e vorrei che non lo fosse. Ma magari Nichol
as Sabine a tempo debito estender l ipoteca.
Nick Sabine? Sogni, mamma. L unica nostra speranza in questo senso che non ritorni
mai pi dalla Cina; e non saprei davvero predire quel che succederebbe in seguito.
Verrebbero forse rintracciati i suoi eredi o chi per essi sempre che ne abbia,
ogni decisione sarebbe rimessa a loro suppongo. In ogni caso avremmo un po pi di r
espiro. Che io sappia, tornato ancora non . Magari possiamo anche avere la fortun
a dalla nostra.
Non augurarti mai la morte di nessuno, Robbie si affrett a dire la madre. atroce nut
rire simili speranze.
Robert si strinse nelle spalle. Mi sentivo piena di colpa a starmene seduta alla
loro tavola in silenzio, quando avrei avuto tante cose da dire, ma avevo bisogn
o di riflettere prima di decidere se parlare o meno. Dopo un po Robert scusandosi
ci lasci per occuparsi di dare sistemazione pi soddisfacente al coniglio di Matth
ew. Quando la porta si richiuse alle sue spalle, Harry Falcon guard la moglie ina
rcando lievemente le sopracciglia. Il nostro Robert sembra un po rabbonito osserv pi
acevolmente sorpreso. Deve essere l influenza di Lucy. Mi sorrise. Robert d abitudine n
on ci rimprovera la nostra follia con tanta dolcezza. Sembra che tu abbia un ecc
ellente effetto su di lui.
Un ora dopo stavo giocando con Matthew in camera sua, quando suonarono alla porta.
Di l a tre minuti la signora Falcon si affacci sulla porta. Mi dispiace Lucy, mi co
munic, piena di simpatia, ma c Edmund Gresham.
Oh! Ebbi un colpo al cuore. venuto a riprendermi?
Non saprei, cara. Ha domandato di te per chiedermi quindi se poteva parlarti un m
omento. Ti aspetta in salotto. Devo dire che stato molto cortese.
S. Non come gli altri. Mi alzai con riluttanza. Sar meglio che scenda allora.
Come entrai in salotto Edmund si alz. Ci salutammo un poco impacciati, e quando m
i chiese come stavo risposi che oramai mi ero ripresa quasi completamente. Quind
i cadde il silenzio. Non mi era mai capitato di vedere Edmund a disagio prima di
allora ma in quel momento mi diede l impressione di non saper proprio che pesci p
igliare. Tanto per colmare il silenzio dissi: Mi dispiace di averti preso quei pa
ntaloni, Edmund, ma non avevo altra alternativa. Non avrei mai e poi mai potuto
discendere la valle con le gonne addosso.
Ah, gi, gi si affrett a dire lui avvampando un poco. Io... uhm... sono venuto a dirti
Lucy, che... be come forse gi hai capito, mio padre non sempre molto logico. Il fa
tto che ieri sera avesse torto marcio, e che il bambino sia salvo solo grazie al
la tua disobbedienza, non ha in nessun modo attenuato il suo malcontento nei tuo
i confronti. Si strinse nelle spalle con l aria di volersene scusare. Magari senza r
endersene neppure conto, si vergogna e come capita alle persone impulsive, tende
a trasformare questo suo sentimento in un rancore nei tuoi confronti.
Mi dispiace di avergli disobbedito, ma dovevo farlo, Edmund.
Lo so. Ma c qualcos altro che debbo dirti. Marsh rincasato quando avevamo scoperto da
poco che tu non eri nella tua stanza e anzi eri uscita. Ha saputo da Maggie que
llo che era successo e di conseguenza ha dimenticato di essere in quella casa co
me domestico e... uhm... ha criticato mio padre in termini pi adatti a un sergent
e maggiore che a un maggiordomo.
Mi coprii la bocca con le mani in un gesto d orrore. Oh! Cosa successo, Edmund?
Nell esporre i fatti con tanta... uhm... sorprendente veemenza, Marsh ha rivelato,
cosa assai sorprendente, di essere il padre di Nick Sabine e perci tuo suocero. S
enza dubbio a ci si deve imputare il suo stato di estremo allarme nei tuoi confro
nti, e la sua rabbia verso mio padre.
S vero, Edmund. Ho l anello con sigillo di Nick e Marsh lo ha riconosciuto. cos che h
a scoperto tutto. Non ne ho fatto parola con nessuno perch temevo che altrimenti
Marsh avrebbe dovuto lasciare High Coppice .
Congiunse la punta delle dita. Gi. Dato il caso e a causa anche del suo comportame
nto poco ortodosso di ieri sera stato licenziato sui due piedi. partito questa m
attina. Edmund tolse di tasca una busta. Questa una lettera per te che mi ha prega
to di portarti.
La mano mi tremava quando la presi. Posso leggerla subito?
Certo.

Con gesti maldestri per la fretta e l emozione aprii la busta. Sei stato molto gent
ile, Edmund a portarmela.
Parve lievemente stupito. Non provo alcuna animosit verso Marsh. Ai miei occhi la
sua eccessiva franchezza si giustifica con il fatto che tu sei sua nuora.
Presi il biglietto e lo spiegai.
Mia cara Lucy,
grazie al cielo sei sana e salva, e con te il ragazzino. Il signorino Edmund gen
tilmente mi ha promesso di consegnarti questa. Andr ad abitare con un mio vecchio
compagno d armi a Greenwich finch non mi sar trovato un altro posto. Non preoccupar
ti per me. Ho la pensione, e sono sicuro che il mio vecchio padrone, che diventa
to un pezzo grosso al ministero della Guerra, sapr aiutarmi dandomi delle ottime
referenze. Sarebbe una gioia per me avere tue notizie, e magari se appena possib
ile, combinare di tanto in tanto un incontro. Il mio indirizzo sar 14 Ludford Roa
d, Greenwich. Con affetto, dal tuo affezionato padre
Thomas Marsh.
Piegando il biglietto sollevai lo sguardo. solo per comunicarmi il suo indirizzo
e dirmi di non preoccuparmi per lui. Grazie ancora Edmund.
Ma figurati. I Falcon ti hanno trattata bene?
Oh s sono stati stupendi.
E... uhm... ti piace star qui?
S. Molto.
Credo che non sarebbe per del tutto facile convincerli a tenerti? Voglio dire... b
e , sar franco. So con sicurezza che sarebbe un bel sollievo per i miei genitori se
tu non ritornassi da noi, Lucy. Mi dispiace doverlo dire, e quanto a me non pro
vo alcun sentimento di inimicizia nei tuoi confronti, questo lo capirai. Si alz e
prese a camminare avanti e indietro per la stanza. Il fatto , per, che la tua prese
nza comporta uno stato di tensione. Va subito detto che la persona da biasimare
mio padre, che ti ha portato a High Coppice ; e io glielo ho detto chiaro e tondo.
Mia madre naturalmente non ha mai approvato questa sua idea. Inoltre non hai pot
uto, se pur non ne hai colpa, essere di alcun aiuto a mio padre, com era nelle sue
speranze, e questo ha fatto s che il suo entusiasmo all idea di avere un altro mem
bro della famiglia a cui badare scemasse notevolmente.
Dalla contentezza faticavo a trovare le parole, ma cercavo di nascondere questa
mia gioia perch mi sembrava scortese farne mostra. Cercai di assumere un aria penso
sa e dissi: Se preferisci che io non ritorni affatto, Edmund, penso di poter rest
ar qui. I Falcon me lo hanno gi detto.
Davvero? Era difficile capire se in Edmund fosse maggiore il senso di sollievo o l
a sorpresa. Be , sarebbe senz altro comodo, Lucy. I miei genitori non si sottrarrebbe
ro mai ai loro doveri nei tuoi confronti, naturalmente, ma questa soluzione semb
rerebbe eccellente. Mio padre aveva l impressione che i Falcon ti avrebbero tenuta
volentieri, nella speranza di riuscire a scoprire il segreto del tesoro dei sig
nori della guerra. Io ero di un altra idea, ma evidentemente mi sbagliavo.
La ragione non questa, Edmund. Mi sono semplicemente grati. Scriver ai tuoi genito
ri, perch voglio ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per me. Pensi che
potr riavere indietro i miei abiti?
Eh? S, s certo. I tuoi abiti e il resto verr impacchettato e spedito qui. Abbass la vo
ce. Dirai ai Falcon di Nick? Voglio dire... che eravate sposati e che erediterai M
oonrakers .
Ancora non lo so. una decisione maledettamente difficile da prendersi e non ho av
uto tempo di rifletterci sopra. Oh, Edmund, devi per forza eseguire le disposizi
oni testamentarie di Nick? Non si potrebbe estendere l ipoteca di qualche tempo?
Assolutamente no, Lucy. Sembrava scandalizzato. Per legge sono obbligato a seguire
le istruzioni di Nick, accapparrando ogni suo bene per passarlo in tue mani. Cap
isco bene che la situazione pi che imbarazzante per te, ma non c altra alternativa
possibile.
Mi si stringe il cuore a questa idea. Edmund, non pensi che le due famiglie fareb
bero bene ad accordarsi per dividersi il tesoro, fosse mai ritrovato, come era n
elle intenzioni di tuo nonno e del nonno di Robert? In tal caso fra l altro, una v

olta posta fine alla faida, potrebbero collaborare per rintracciarlo.


Edmund annu. Penso che sarebbe un idea eccellente, Lucy. Ma i miei genitori non acco
nsentirebbero mai, e come del resto Robert Falcon, anche se i suoi genitori foss
ero d accordo. Si strinse nelle spalle. In tutta franchezza, io non credo che gli sm
eraldi verranno mai trovati. Nick Sabine non c riuscito, Robert Falcon non c riuscit
o, e mio padre con tutte le sue idee non c riuscito. Mi sembra pi che sufficiente.
Non vedo che vantaggio ci sia a sciupare altro tempo e denaro.
Ero divisa fra sentimenti contrastanti. Ero certa di sapere dove si trovava la f
ortuna, a meno che qualcuno l avesse rimossa dal posto in cui era stata originaria
mente nascosta. Ne avessi parlato con i Falcon avrei tradito i Gresham. A High Co
ppice , non ero stata felice, ma ero pur sempre vissuta sotto lo stesso tetto con
Charles Gresham mangiando il suo pane per pi di sette mesi e non potevo rivelare
ai suoi nemici il segreto che lui perseguiva, anche se questi erano amici miei.
E neppure potevo rivelare la soluzione dell enigma ai Gresham perch avrebbe signifi
cato buttare a mare l ultima speranza di preservare Moonrakers ai Falcon, cosa cui i
o ambivo disperatamente.
Edmund si alz. Adesso ti lascio, Lucy. Forse dovrei parlare con Harry Falcon prima
di andarmene, per accertarmi che sia disposto a tenerti qua.
S, te lo chiamo. Edmund, vorrei tu sapessi quanto ti sono grata per tutte le tue g
entilezze.
Gentilezze?
S. Mi hai sempre trattata con simpatia.
Davvero? lo sguardo vag al di l dai vetri. Non ho fatto che il mio dovere, spero, ma
non penso si possa affermare che io sia stato tanto simpatico. strano, ma mi sem
bra di essere diverso per certi aspetti dagli altri. La mia famiglia odia i Falc
on, ma io non sono mai riuscito a tanto, anche se avevo una forte paura di Rober
t a scuola. Non mi sono per neppure simpatici. Mi guard. Vedi, la legge pretende sem
plicemente di essere giusta e leale, non ha sentimenti. E io con te sono stato p
roprio cos. Forse sono un po come la legge.
Queste parole mi sembrarono fra le pi tristi che io avessi mai udito, e fui mossa
da un ondata di compassione per lui, ma non riuscii a trovare niente da dire. Dop
o un momento gli tesi la mano salutandolo e andai a cercare Harry Falcon.
Vivere a Moonrakers era un po come vivere in un altro mondo, anche se non me ne res
i conto appieno che dopo Natale. A quanto sembrava i Falcon d abitudine avevano pa
recchi ospiti per Natale, ma all indomani della paura birbona che si erano presi,
con Matthew scampato per miracolo alla morte, mandarono dei telegrammi ai loro a
mici annullando gli impegni presi.
A Santo Stefano Matthew pot alzarsi, e tempo tre giorni stava molto meglio. Io er
o contenta di passare il Natale tranquilla sola con i Falcon, perch sentivo di av
ere bisogno di un po di tempo per ambientarmi con la mia nuova famiglia. Non avre
i dovuto preoccuparmene, perch come la signora Falcon aveva detto, Moonrakers era u
na casa in cui ogni membro della famiglia era libero di fare quel che pi gli piac
eva, fin tanto che non danneggiava gli altri.
Oltre alla cuoca, c erano altre due donne di servizio, un giovane cameriere e un g
iardiniere tuttofare che viveva in una casetta con la moglie. Talvolta veniva ch
iamata anche lei a dare una mano, quando i Falcon ricevevano gli amici. Il maggi
ordomo era andato in pensione un anno prima e per ragioni di economia non era st
ato sostituito.
Mi era permesso di aiutare i domestici come pi mi piaceva, cucinando, pulendo, o
dando una mano in giardino quando, con i primi di gennaio, cominci il disgelo. Qu
i il personale di servizio era composto da gente molto cordiale, che anche se ri
ceveva qualche quattrino in meno di quel che avrebbe potuto percepire in altre f
amiglie, si riteneva ben fortunata di essere al servizio dei Falcon. Qui trovavo
modo di occupare in modo ben pi sereno il mio tempo. Fino alla seconda settimana
di gennaio, quando Matthew ritorn a scuola, passai parecchie ore con lui, anche
se sua madre tentava di fargli capire gentilmente che non doveva monopolizzare o
gni mio minuto. In cucina la cuoca mi fu ben grata dell aiuto che potevo darle e i
ncominci a insegnarmi qualche piatto inglese. Non dovevo pi restarmene a letto all a
lba sveglia ad aspettare che venisse l ora della levata, ma potevo alzarmi e aiuta

re le domestiche ad accendere i fuochi e a spolverare. Era piacevole sentirsi di


nuovo utile.
Harry Falcon mi incoraggi a dipingere, tanto per provarmici e quando potevo passa
vo un ora o due nel suo studio, lavorando su una piccola tela che mi aveva procura
to, ma non avevo questo gran talento e ben presto lasciai perdere. Mostrai ai Fa
lcon lo schizzo di Moonrakers disegnato dal padre di Harry Falcon che avevo trovat
o alla Missione. Io ne ero affascinata perch mi provava che uno dei posti dove si
erano fermati i due giovani ufficiali sessanta anni prima, all altro capo del mon
do, era lo stesso dove io avevo vissuto buona parte della mia vita. Ma i Falcon,
marito e moglie, si mostrarono pi che altro interessati alla qualit del disegno i
n s.
Talento bell e buono, eh fece Harry Falcon sorridendo. Non ti fa diventare verde d invi
dia, Tina?
La moglie annu, gli occhi sulla tela. Mi chiedo se a lui importasse qualcosa. Vogl
io dire di questa sua abilit. Oppure era come Robbie?
Come Robbie, immagino. Perch mai avrebbe dovuto altrimenti arruolarsi con questo t
alento? Harry Falcon volse lo sguardo mesto verso di me. A Robert non importa un b
el niente della pittura o del disegno, eppure bravo due volte tanto me e Tina me
ssi assieme.
Lo sapevo. Lo avevo visto far balzar in vita Nick Sabine con pochi tratti sicuri
di carbone su un muro.
Subito dopo Natale scrissi a Marsh ricevendo di ritorno una lettera affettuosa.
Era poi stato assunto dal suo vecchio padrone, che era tenente generale al minis
tero della Guerra, nel suo villino londinese. Sembrava ben contento ed esultava
sapendomi felicemente sistemata presso i Falcon; sperava di potermi fare visita
ben presto, in occasione della sua prima giornata di libert.
La prima volta che rividi i Gresham fu quando andammo in chiesa. Era strano sede
re in una panca dirimpetto a loro, e naturalmente tutto il villaggio sapeva che
la cinesina si era trasferita da High Coppice a Moonrakers . Dopo il servizio religioso
quando le due famiglie passarono una di fronte all altra, io atteggiai una rivere
nza mormorando un: Buongiorno. Edmund sollev il cappello in risposta. Amanda, con a
ria imbarazzata rispose al mio saluto. Emily mi ignor. La signora Gresham inclin l
a testa da una parte in un cenno pieno di condiscendenza, e Charles Gresham alz i
mpercettibilmente il suo bastone da passeggio a tutta risposta. Fui ben contenta
di aver superato il momento del primo incontro che stabil un modello di comporta
mento per i futuri incontri in chiesa o al villaggio nelle successive settimane.
Io non avevo trovato il coraggio di rivelare ai Falcon il mio segreto sul mio ma
trimonio con Nicholas Sabine e sulla ragione che mi aveva spinto a tanto. In alt
re parole non riuscivo a rivelargli che per la fine dell anno avrei ereditato Moonr
akers e loro se ne sarebbero dovuti andare. Prima o poi sarebbe arrivato il giorn
o in cui non avrei pi potuto tacere la verit, ma la mia speranza era che prima di
allora, per qualche circostanza meravigliosa i programmi di Nicholas Sabine non
si potessero pi attuare.
Una sera di febbraio, quando eravamo a tavola, Robert disse scuro in volto: Hai l
ucidato questo argento molto bene, Lucy, ma mi secca vederti fare del lavoro in
casa e in cucina. Hai gi faticato abbastanza nella tua vita.
Chi deve decidere in proposito Lucy gli fece osservare suo padre senza malanimo. Il
guaio con te, ragazzo mio, che ti immedesimi negli altri e credi di poterti imm
aginare quel che gli passa per la testa; e non arrivi neanche a concepire che la
pensino invece in altro modo. Lucy non fatta come te. se stessa, unica, come tu
tti noi. Cos lasciala un po fare quello che vuole.
Io rimasi zitta perch sapevo bene cosa gli aveva fatto dir questo. Nell ultimo mese
, dopo che Matthew aveva ripreso la scuola, Robert aveva ricominciato a farmi la
corte. Almeno, ne ero quasi certa. Cercava la mia compagnia, soprattutto quando
potevamo restare soli. Era premuroso, gentile, affettuoso. Ma non era nient affat
to insistente, e questo mi dava di che pensare, perch non mi era sembrato diffide
nte. Non aveva mai accennato a quella strana volta che mi aveva baciata nel buio
della valle e avevo la sensazione che qualcosa lo trattenesse dall aprirmi il suo
cuore come avrebbe desiderato.
E se avevo ragione nel ritenere che mi stava corteggiando, non sapevo se esserne

contenta o dispiaciuta. Non ero mai stata innamorata, e neanche avevo mai avuto
tempo di rifletterci molto sopra, e mi riusciva difficile appurare quali erano
i miei sentimenti per Robert. In Cina l avevo visto alla prova, lontano dagli agi
di Hawkfield e sapevo che era forte, capace e deciso. Per questo lo ammiravo. Se
nza dubbio lo ritenevo un bell uomo, eccitante, ed ero convinta che qualsiasi raga
zza inglese l avrebbe pensata come me. Mi era difficile comprendere come una volta
avessi potuto ritenerlo un brutto straniero . Vivendo in Inghilterra dovevo aver a
dottato altri canoni di bellezza maschile e femminile.
Sapevo di piacergli perch gi me lo aveva chiarito da tempo durante le sue visite a
High Coppice , e avevo superato la timidezza che questa consapevolezza all inizio mi
dava. Credevo che presto o tardi mi avrebbe detto di amarmi e mi chiedevo che c
osa avrei fatto allora. Tutte le volte che vedevo insieme i due Falcon marito e
moglie, mi sembrava di capire cosa fosse veramente l amore. Fra loro correva come
un flusso dorato, caldo e naturale come la luce del sole. No, io non provavo un
simile sentimento per Robert, o per qualsiasi altro uomo; magari sarebbe sopravv
enuto col tempo dalla vicinanza e dalla comunione di interessi. Oppure, poteva a
nche darsi che capitasse di rado e solo ai pi fortunati.
Pi tardi quel giorno mi ritrovai nello studio con la signora Falcon che aveva ini
ziato un mio ritratto. Per un po restammo in silenzio, con lei concentrata in que
l che stava facendo; ma quando si interruppe per mescolare dell altro colore sulla
sua tavolozza disse pacata: Credo che Robert voglia sposarti Lucy!
Ah! mi accorsi di avvampare. Glielo ha detto lui?
No. Robert ci parla raramente di quel che pensa o di quel che prova, ma col passa
r del tempo abbiamo imparato a indovinarlo. Fiss il pennello, ma sembrava non vede
rlo neppure. un ragazzo strano, per essere nato da genitori come noi. Cos diverso
da tutti e due. E d altra parte ognuno di noi quel che , non c niente da fare. Volse l
o sguardo verso di me, preoccupata. Se ti chiede di sposarlo, io... io spero che
tu non accetti.
Per un momento fui sorpresa, e persino ferita, ma poi compresi di essere stata m
olto sciocca. I Falcon potevano anche non essere facoltosi, ma appartenevano pur
sempre alla piccola nobilt e sapevo molto bene che un gentiluomo inglese di buon
a famiglia doveva scegliere un buon partito in moglie, agendo con grande oculate
zza. Io ero un orfanella cresciuta in una Missione in Cina, e senza un penny al mo
ndo per quanto ne sapevano. Harry Falcon e la moglie erano stati di una stupenda
gentilezza nei miei confronti e mi avevano fatto dono della loro amicizia ma ai
loro occhi ero assolutamente inadatta come moglie per il figlio. Non gli avrebb
ero proibito di sposarmi e Robert non era certo persona da lasciarselo proibire,
ma la signora Falcon stava cercando con tatto di farmi capire quello che ne pen
savano in proposito lei e il marito.
Finora non ci avevo pensato, signora Falcon. Ma posso ben capire che per voi io n
on sia la moglie adatta a Robert.
Volse rapida lo sguardo su di me, e per un momento ebbi l impressione che volesse
protestare, ma esit, parve cambiare idea e disse: Be , pi o meno, ma preferirei non i
nsistere sull argomento. Abbass il pennello e mi sorrise con aria un poco stanca. Cre
do che per oggi non dipinger pi. Non sta riuscendo molto bene.
Una settimana pi tardi, Robert mi chiese di nuovo in moglie. La cosa non mi colse
impreparata, ma anche cos mi sentii confusa e a disagio. Balbettai un ringraziam
ento per il gran complimento che mi faceva asserendo che non mi ritenevo la mogl
ie giusta per lui.
Respinse questa mia affermazione con un sorriso, dicendo che in proposito nessun
o poteva esser miglior giudice di lui. Al colmo del disagio replicai che non ero
ben certa dei miei sentimenti nei suoi confronti e che forse ero ancora troppo
giovane per pensare al matrimonio.
Lui non se ne diede per inteso. Hai diciott anni, Lucy, e sei ben pi matura per la t
ua et della maggior parte delle ragazze inglesi. Ma credo che tu abbia bisogno di
un po di tempo per abituarti all idea. Aspetter un po e poi torner alla carica.
Oh grazie Robert. Mi dispiacerebbe averti offeso.
Ma niente affatto. Mi afferr alle spalle baciandomi sulla guancia. Torner a chiederte
lo. La settimana prossima.
Oooh!

Ridendo mi lasci al mio turbamento.


Quella sera quando andai a letto non riuscii a prendere sonno, e dopo un ora di tu
multuose riflessioni accesi la lampada presso il letto e indossata la vestaglia
rimasi seduta sul letto, ginocchia abbracciate, cercando di far ordine in quella
ridda confusa di sentimenti che provavo; mi sorse allora un idea dapprima vaga e
poi a poco a poco pi chiara.
Non ero certa di voler sposare Robert. Ma potevo affermare in assoluta sincerit d
i non aver niente contro il fatto di sposarlo. Non avessi saputo che i due Falco
n erano contrari, avrei accettato? Non sapevo. E quanto a loro, avrebbero contin
uato a considerarmi inadeguata a Robert se avessero saputo che il nostro matrimo
nio avrebbe significato la salvezza di Moonrakers ? Questo certo avrebbe cambiato d
i molto le cose.
Credevo di aver trovato un modo di salvare Moonrakers e al tempo stesso di assicur
armi che qualora il tesoro dei signori della guerra potesse essere recuperato ve
nisse diviso fra i Gresham e i Falcon. La soluzione, pensavo nella mia ingenuit,
era semplice. Avrei acconsentito a sposare Robert in cambio della sua promessa d
i dividere la fortuna con i Gresham. Quindi gli avrei rivelato la stupenda scope
rta a cui ero arrivata risolvendo l indovinello. Sarebbe potuto andare in Cina per
ritornare con gli smeraldi. E io magari l avrei anche seguito. A quel pensiero il
cuore prese a battermi pi in fretta nel desiderio di rivedere la Missione e le b
ambine.
Al suo ritorno, una volta spartita la fortuna e saldato il debito che pendeva su
Moonrakers , io l avrei sposato. Non sarebbe forse stata questa la migliore soluzion
e a tutti i problemi? E io avrei cercato con un tal impegno di essere una brava
moglie per Robert, e il resto sarebbe passato in seconda linea.
Presi un notes e una matita dal cassettone, ritornai a letto e incominciai a scr
ivere in bella calligrafia. Innanzi tutto buttai gi la filastrocca.
Sovra il coltello torto
gigante s alza in un fiorir dell orto
della fortuna il tempio.
Di l del riverso dorato mondo
con il celestial giovine orso
gli immuti occhi di tigre hanno posto.
Poi incominciai a scrivere la soluzione.
Dall anagramma dei due termini inglesi per coltello e gigante si ottiene la parola Tsi
n Kai-feng. La Missione, che ha sede in un antico tempio, si erge su una collina
sopra Tsin Kai-feng.
Ecco quel che avevo scoperto d un tratto divertendomi a trascrivere i nomi di alcu
ne citt cinesi, la sera che stavamo giocando agli anagrammi.
Fino a quel momento m era sembrato impossibile che la nostra Missione potesse esse
re il tempio dell indovinello, perch sulle mappe il fiume aveva un corso diverso. M
a poi all improvviso mi ero rammentata di certe voci che mi erano giunte all orecchi
o al villaggio di Tsin Kai-feng. Trenta anni prima o gi di l, il corso del fiume e
ra stato alterato con degli sbarramenti in modo da strappare un po di terra in pi
per le coltivazioni. Le mappe indicavano la localit come era stata un tempo, non
come era adesso. Compreso questo, e una volta sicura che la Missione fosse propr
io il tempio giusto, la soluzione al resto dell indovinello si era prospettata da
s.
Scrissi: C un vecchio susino a pochi metri dalla parete nord della Missione, e app
resso ci sono i tronchi di altri susini rinsecchiti. Ecco spiegato: in un fiorir
dell orto .
Feci una pausa ricordando di tutte le volte che distesa a letto in una notte est
iva, la finestra spalancata, ero rimasta a guardar le stelle riflettersi nello s
tretto scudo di bronzo alla parete opposta, lo scudo che io usavo come specchio.
Non mi era mai capitato di chiedermi perch lo schema della costellazione non mut
asse ma ruotasse semplicemente attorno ad una singola stella. Ora ne sapevo la r
agione, avendo studiato la lunga voce astronomia , quando avevo cominciato a consul

tare i volumi dell enciclopedia nelle buie prime settimane di permanenza a High Cop
pice .
La matita torn a muoversi: Un giovine orso un orso minore , e il celestial giovine or
so sta ad indicare la costellazione conosciuta come l orsa minore. La stella polare
, la pi luminosa della figura va a battere attraverso la finestra di una stanza s
ullo scudo di bronzo incastonato alla parete. Se lucidato, lo scudo come uno spe
cchio, che riflette le immagini all incontrario, di l del dorato mondo riverso deve s
ignificare al di l dello scudo di bronzo.
Rilessi da capo quel che avevo scritto, e compresi di non aver completato la sol
uzione non avendo ancora spiegato il significato dell ultimo verso che a Charles G
resham. Scrissi: Con il termine occhi di tigre in quella regione della Cina si i
ndicano gli smeraldi.
Non avrei saputo spiegare cosa mi aveva spinto a scrivere la soluzione per estes
o. Forse non riuscendo a prender sonno avevo voluto occupare il mio cervello, ma
forse anche intuivo che quel segreto doveva essere affidato a un foglio di cart
a anzich essere custodito solo nella mia mente.
Piegai il foglio di carta, lo sigillai in una busta, quindi riflettei per un min
uto o due. Alla fine scrissi sulla busta nome e indirizzo di Marsh. Dopo Natale
era stato gi invitato due volte a Moonrakers e avevamo passato delle ore felici ass
ieme, ma non gli avevo mai detto della scoperta fatta, e tanto meno l avevo angosc
iato con i miei problemi. Sopra nome e indirizzo scrissi a stampatello: personale
quindi andai all armadio, riposi la lettera nella vecchia valigia fra i tesori del
la mia collezione e ritornai a letto sentendomi ridicola e melodrammatica. Se no
n altro per, avevo preso ogni precauzione, perch il segreto non andasse di nuovo p
erduto, e, fosse finito nelle mani di Marsh, avrei lasciato volentieri a lui ogn
i ulteriore decisione.
La settimana successiva Robert torn a chiedermi in moglie. Quando balbettai una c
onfusa frase di diniego, rise, ma non insistette. E una settimana esatta dopo to
rn alla carica. Quel mattino ero arrivata all improvviso a una decisione. Avrei por
tato a termine il programma su cui almanaccavo da giorni. Avrei spiegato ogni co
sa a Robert, dicendogli di come avessi sposato Sabine nella prigione di Chengfu
e il perch. Se lui fosse sempre stato dell idea di sposarmi gli avrei detto che sap
evo dove rintracciare il tesoro dei signori della guerra, chiedendogli se accons
entiva a spartirlo con i Gresham. Avesse accettato, avrei a mia volta risposto c
on un s alla sua proposta matrimoniale.
Il mio programma era questo, e ne ero scioccamente orgogliosa. Non mi sognavo ne
ppure di pensare che il destino si sarebbe preso beffa delle mie speranze. Rober
t e io eravamo nel soggiorno quel pomeriggio che per la terza volta torn a chiede
rmi in moglie. Robert, stavo dicendo prima di darti una risposta devo dirti qualcos
a... In quello stesso istante risuon fragoroso lo scampanellio della porta. Mi int
erruppi. Su, continua pure, piccola Lucy mi incit Robert.
Sar meglio aspettare; non voglio essere interrotta in quello che ho da dirti perch
cosa di grande importanza.
Sorrise. D accordo, abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Non sapevo che si aspettas
sero delle visite oggi, ma mi sembra di aver sentito una carrozza. Sai dove sono
i miei genitori?
Nel loro studio, immagino.
La porta si apr. Nelly, una delle due domestiche si affacci, sgomenta, sulla sogli
a. Mi dispiace, signorino Robert, proruppe a disagio ma c qui un signore che chiede d
i vedere la signorina Lucy, dice... la voce le manc, e si volse a guardarsi alle s
palle. Dice... Oh, non riesco neanche a trovare il coraggio di ripeterle quel che
dice, signorina Lucy!
Allora glielo dir io stesso esclam una voce che mi fece balzare in piedi pallida in
volto, tremante. Dietro a Nellie era apparsa una persona. Una mano la scost di la
to con fermezza. Nick Sabine avanz nella stanza.
Sono venuto a riprendere mia moglie disse.
Indossava un giacchettone con il collo di velluto e in mano teneva il cappello,
mentre il bastone era infilato sotto il braccio. Senza quella peluria che gli co
priva le guance in prigione, il viso sembrava pi lungo e affilato che mai. Ma a p
arte ci era identico a come me lo ricordavo, solo che i suoi occhi non ridevano s

atanici; erano freddi, vuoti di ogni emozione.


Sembrava impossibile, eppure era vero. Davanti a me c era Nicholas Sabine in carne
e ossa. Nell esaltante stato mentale in cui mi trovavo, provai frammisto alla sor
presa un senso di sollievo e di contentezza.
Signore...? La mia voce era poco pi di un sussurro. Mossi un passo verso di lui. Oh,
signore... lei vivo! Io... ne sono cos contenta.
Come va, Lucy? Gli occhi mi studiarono dalla testa ai piedi. Per un momento si les
se qualcosa in quello sguardo. Pena? Amarezza? Non avrei saputo dire. Bene fece. Ti
dispiacerebbe allora andare a preparare i bagagli?
Avanz di qualche passo, oltre il punto in cui ero io, per fermarsi davanti a Robe
rt. Mi volsi, portandomi una mano al capo mentre nel magma confuso dei miei pens
ieri si faceva strada una improvvisa paura. Se Nick Sabine era vivo, io l avevo si
curamente visto in carne e ossa la sera dei fuochi d artificio, quando qualcuno mi
aveva portato a braccia nelle cave di Chislehurst. Il che voleva dire che...
Il mio cervello respinse ogni ulteriore spiegazione. Con uno sforzo misi a fuoco
i due uomini che si fronteggiavano. Mi resi conto che Robert, bianco in volto c
ome dovevo esserlo io, scrutava fissamente sull altro lo sguardo acceso.
Tua moglie? disse, in un sussurro terrificante.
Mia moglie. La voce di Nick Sabine era atona. Credeva che fossi morto. Ma non cos. T
i prego, Lucy, va a impacchettare la tua roba. Aveva formulato le ultime parole se
nza neppure volgere il capo. I due uomini restarono a fissarsi, ed era come se n
ell aria satura di elettricit stesse per scaricarsi invisibile una saetta.
Ci fu uno scalpiccio affrettato di passi dal corridoio, e poi risuon la voce di N
ellie. In questa stanza signore! L attimo dopo entravano insieme i due Falcon. Nelli
e era corsa a chiamarli. Nick Sabine si volse, li vide, e accenn un inchino verso
la signora. Buon giorno a lei, signora. Mi scusi per questa intrusione.
Lo sguardo della signora Falcon pass in rassegna tutti noi, quindi si pos su di me
; venne ad abbracciarmi. Cielo, ma il giovane Sabine, no? esclam Harry Falcon. Mi ri
cordo di lei dai tempi di Bellwood. Che cosa sta succedendo?
Sentii la signora Falcon trarre un profondo respiro quasi a rinfrancarsi. Temevam
o che lei fosse incorso in un grave pericolo in Cina, signor Sabine, dopo una co
s protratta assenza. Sono lieta di vedere che ritornato sano e salvo.
Ne dubito, signora.
Due chiazze rossastre accesero le guance della signora Falcon. Se preferisce cred
ere cos, signor Sabine... Ma non sono una bugiarda di natura, e non ho mai augura
to del male a nessuno.
Gli occhi di lui la scrutarono fissamente per alcuni istanti; annu. Sono certo che
cos. Non ho alcun malanimo nei suoi confronti signora, e le chiedo scusa se sono
stato sgarbato. E ora se non le dispiace vorrei che Lucy impacchettasse la poca
roba che ha in modo che si possa partire immediatamente.
Sciocchezze! si intromise Harry Falcon. Cos questa storia che ci dice Nellie che qui
per reclamare Lucy come sua moglie?
Nick Sabine mi guard. Ci siamo trovati insieme nella prigione di Chengfu. Ci siamo
sposati poche ore prima della mia presunta esecuzione. E tutto si svolto nella
massima legalit. Interpelli Edmund Gresham, il mio legale e dispone di tutti i do
cumenti. Si strinse nelle spalle. Meglio, chieda a Lucy.
Gli occhi di tutti furono su di me. Annuii mormorando: S, vero.
Harry Falcon si port tutte e due le mani al viso. Ma Lucy, piccola! Perch?
Prima ancora che io potessi dare una risposta intervenne Nick Sabine. La ragione
di ben poca importanza ora come ora. Ma se sua moglie sar cos gentile da aiutare L
ucy a impacchettare la sua roba signore, le far un breve resoconto dell accaduto fi
nch aspettiamo.
Harry Falcon sporse la mascella in avanti. Non importa. Non so in che termini esa
tti stia la situazione sotto il profilo legale, ma dubito fermamente che possa f
arla venire con lei contro la sua volont, Sabine.
Lucy la mia legale consorte. Il tono era freddo ma educato. Si volse verso di me. T
i rifiuti di seguirmi, Lucy?
Serrando la mano della signora Falcon forte forte, scossi la testa. Non potevo r
ifiutare. Comunque si fosse arrivati a tanto, avevo promesso a Nick Sabine di di
ventare sua moglie in un lurido carcere miglia e miglia lontano. E inoltre mi at

terriva sempre di pi l idea di quello che sarebbe potuto succedere l in quella stanz
a se avessi rifiutato. Robert era lievemente prono in avanti, le mani sui fianch
i, gli occhi accesi come zolfo alla fiammella di una candela, quasi si apprestas
se a balzare sul suo nemico.
Tentando invano di parlare con voce ferma dissi: Pochi minuti e sar da lei, signor
e.
Con aria indolente spolver il cappello con la manica. Sar bene che tu incominci a c
hiamarmi Nick disse.
Decimo capitolo
Come in sogno misi la mia roba alla bell e meglio in una valigia, indossai il mio
cappotto migliore e il cappello. La signora Falcon mi aiut, gli occhi lucidi di l
acrime. Mentre lavoravamo le dissi in poche frasi mozze di quella strana notte a
Chengfu quando avevo sposato Nick Sabine.
Avrei voluto dirglielo fin dal mio arrivo conclusi con aria infelice. Detesto avere
dei segreti, ma era tutto talmente difficile che non sapevo che partito prender
e. Stavo per confidarmi con Robert quando... quando arrivato lui.
Lei non mi fece alcuna domanda, ma mi serr stretta a s dicendo: Robert ci ha sempre
ripetuto che un uomo crudele... difficile dare un giudizio. Spero soltanto per
te che tutto vada bene, Lucy.
Tre minuti dopo mio marito mi aiutava a salire sulla carrozza con cui era arriva
to. Non potei salutare Robert, perch era sparito. I due Falcon mi baciarono, e co
n un sorriso forzato dissero che speravano di rivederci presto. Nick Sabine stav
a per salire accanto a me, quando la signora Falcon gli appoggi una mano sul brac
cio. La prego, signore, sia gentile con lei mormor.
Per un momento nei suoi occhi saett un barlume della mefistofelica ilarit di un te
mpo. Col che signora siamo pari. Io ho offeso lei, e lei mi ha appena ripagato di
ugual moneta.
In tal caso, mi perdoni. Se ho arrecato offesa l ho fatto nella mia preoccupazione
di salvaguardare Lucy. Mi dica... perch ci odia tanto, signor Sabine?
Nick inarc le sopracciglia. Odiarvi signora? Vi conosco appena, e per quel poco ch
e ho visto vi ammiro. Sono venuto fin qui semplicemente a prendere mia moglie. N
iente di pi. E ora vi auguro il buon giorno. Fece un inchino e salt su accanto a me
. Il cocchiere emise uno schiocco con la lingua; partimmo. Arrivati in fondo al
viale mi volsi a guardare i due Falcon che agitavano la mano in un saluto. Misi
fuori la mano e l attimo dopo, come ci immettemmo sulla strada, erano svaniti alla
mia vista.
Mio marito si appoggi all indietro allo schienale del sedile, impassibile in volto
e silenzioso. Dopo che avevamo percorso un certo tratto io feci, timida: Signor S
abine ....
Sar meglio che tu mi chiami Nick mi interruppe soprappensiero fissando la strada. Si
usa cos fra marito e moglie.
Mi dispiace, Nick... ce l hai con me?
Mi guard con aria grave. Perch mai dovrei avercela con te?
Non saprei, ma tu... be , mi sembrava che tu non volessi rivolgermi la parola, cos p
ensavo oh, sono cos confusa. Ti prego cerca di capirmi. Per tutto questo tempo ho
pensato che tu fossi morto, e cos stato un bello choc vederti avanzare nella sta
nza come niente fosse. Ma sono molto contenta signor... voglio dire, Nick. Gli sf
iorai il braccio. meraviglioso che tu sia vivo.
Anche se ti ho portato via da Moonrakers ?
Lo guardai senza capire. S certo. I Falcon sono molto simpatici, ma ben pi importan
te che tu sia al mondo. Mi portai una mano alla fronte, che mi pulsava forte. Non
riesco ancora a credere che tu sia riuscito a scamparla. Come hai fatto... Nick?
Grazie al tuo dottor Langdon mi spieg calmo. L indomani mattina presto tornato alla pr
igione di Chengfu dopo averti messa in viaggio, per chiedermi se me la sentivo d
i rischiare di essere ucciso da lui anzich andare incontro a morte certa per mano
dei soldati del mandarino.
Non capisco...
All inizio neanch io mi raccapezzavo. C una certa droga derivata dall oppio. Una dose rob

usta produce uno stato di coma talmente simile alla morte che persino un medico
pu essere indotto in errore. Spesso di fatto la persona muore. Tutto quello che u
n medico deve fare, aspettare quarantotto ore e stare un po a vedere se il pazien
te esce o no dal coma.
Ebbi un tremito. E tu hai accettato?
A cuor contento. Mal che andasse era sempre meglio della morte che Huang Kung ave
va in serbo per me. Rise con aria furbesca. Per un attimo gli vidi i demoni danza
re negli occhi e ne provai un gran sollievo. Io ho aggiunto alcuni tocchi alla me
ssinscena riprese. Il dottor Langdon mi ha dato questa droga e se ne andato. ritor
nato mezz ora pi tardi. Quando entrato nella mia cella con il carceriere mi ha trov
ato riverso a terra. La cintura era spezzata in due. Una estremit era legata a ca
ppio attorno al collo dove un segno rosso diceva quanto forte fosse stata la pre
ssione. L altro capo era fissato al gancio della lanterna sul soffitto. Sembrava c
he mi fossi impiccato e che la cintura si fosse rotta sotto il mio peso. Avevo s
istemato io le cose in modo che apparissero cos prima di prendere la droga. All impr
ovviso le lacrime presero a colarmi gi per le guance. Oh Nick... un miracolo.
No Lucy, non far cos mi rimprover lui.
solo perch sono contenta. Non volevo piangere.
Per l amor del cielo proruppe secco, distogliendo lo sguardo. Non riuscivo a capire
perch se la fosse presa tanto con me, ma mi affrettai a ricacciare indietro le la
crime e ad asciugarmi gli occhi. Scusami. Continua.
Be ... mi andata bene. La sua voce era di nuovo pacata. Quando il mandarino ha saputo
che mi ero impiccato, ha fatto fustigare il carceriere e ha convocato dei medic
i ad accertare la mia morte. Loro hanno confermato che morto ero morto. Il dotto
r Langdon ha quindi chiesto di poter disporre della mia salma per seppellirmi al
cimitero inglese. L operazione gli costata venti sovrane, e cos stata una bella fo
rtuna che tu gli avessi lasciato il mio regalo di nozze. Non so altrimenti come
avrebbe fatto. Comunque pi tardi, quello stesso giorno stata seppellita una bara
colma di sassi, e il vecchio Tattersall ha celebrato uno spiccio servizio funebr
e. Non sono molti i pastori che possono dire di aver sposato e sotterrato la ste
ssa persona in meno di ventiquattro ore.
Non sapeva la verit?
No. Avrebbe potuto lasciarsi scappare qualcosa. Io in quello stesso momento ero a
lloggiato in coma, in una baracca dietro la casa del dottor Langdon, che un temp
o era stata adibita a pollaio. Nella migliore delle ipotesi sarebbero dovute tra
scorrere altre ventiquattro ore prima che riprendessi conoscenza. Il dottor Lang
don mi ha detto che cominciava gi a darmi per morto quando ho mostrato i primi se
gni di vita.
Ma mi ha accompagnata sulla tua tomba dissi io perplessa e io ci ho posato sopra u
n mazzo di fiori. Perch non mi ha detto niente allora?
Perch gli avevo fatto promettere di non parlartene. Dovevo pur sempre svignarmela
di l senza essere preso e dopo il trattamento subito mi ci voleva un mese per ave
re la forza di stare in piedi di nuovo, figurati un po viaggiare. Fossi stato cat
turato, ero certo che il dottor Langdon e i suoi eventuali complici avrebbero pe
rso la testa con me. Rise, sollevando un solo angolo della bocca, come gli avevo
visto fare la prima volta che era balzato vivo davanti ai miei occhi sul muro di
cinta della Missione, grazie all ingegnoso tocco di carboncino di Robert Falcon. D
opo averti salvato una mano, non volevo costarti la testa, Lucy.
La carrozza si ferm. Eravamo arrivati alla stazione. Mi aiut a scendere, e il cocc
hiere port la mia valigia fino al marciapiede. Nel frattempo Nick era di nuovo ca
duto in uno stato di cupore, e io non mi azzardai a parlare se non di l a dieci m
inuti, quando ci trovammo soli in uno scompartimento di prima classe su un treno
diretto a Londra.
Posso rivolgerti la parola, Nick?
Mi fiss. Perch mi domandi il permesso?
Non saprei. Sembravi preoccupato e io... io non volevo disturbarti.
No, non mi disturbi affatto. Parla pure se vuoi. Lo sguardo era tutt altro che tener
o. E non chiedermi mai pi il permesso di far qualcosa.
Ero sconcertata ad ogni momento di pi. Le parole non erano meno strane dei suoi m
odi, e non riuscivo pi a raccapezzarmi. Per un attimo non ricordai neppure quello

che stavo per dire, ma poi all improvviso me ne rammentai. Era una domanda molto
importante. Quando sei tornato in Inghilterra? gli chiesi.
Guard fuori dalla finestra, serrando gli occhi ed ebbi l impressione che stesse cer
cando freneticamente di prendere una decisione. Una settimana fa disse alla fine. S
ono stato nascosto a Chengfu per quasi tre mesi, rimettendomi in forze, e quando
ho potuto partire ho percorso a piedi quasi tutto il tratto fino a Tientsin con
indosso degli abiti da contadino cinese, tirando sera come potevo. Huang Kung h
a un braccio molto lungo e non potevo rischiare di essere riconosciuto, nell inter
esse del dottor Langdon oltre che mio.
Ero certa che mentiva. Era in Inghilterra da un bel pezzo, almeno dalla sera del
5 novembre. Quella lettera, dove mi dicevi di aspettare sei mesi prima di metter
mi in contatto con i tuoi legali l hai scritta poco prima di prendere la droga?
Annu.
Ho pensato che se fossi sopravvissuto sarei ritornato a casa prima che tu ti face
ssi viva con i miei legali. Ma non pensavo che la convalescenza sarebbe stata co
s lunga. Ah, fra l altro, ieri ho visto Edmund Gresham, nel suo studio. Di nuovo ris
e. rimasto pi che sorpreso. A dir la verit mi sembrava che mi ritenesse ben indiscr
eto ad essere vivo e vegeto dopo che lui si era dato tanto da fare credendomi mo
rto. Sollev un sopracciglio e mi guard. Mi dice Edmund che il tesoro in smeraldi. tu
tto qui l aiuto che hai potuto dare al vecchio Gresham?
S esitai. Tornerai in Cina a tentare di nuovo la sorte?
Scosse la testa. No, credo che quella avventura si sia conclusa cos. Soprattutto o
ra con i boxer che entrano in agitazione.
I boxer?
cos che li chiamano laggi. una delle tante societ segrete. Mi sembra di ricordare ch
il dottor Langdon in cinese li chiamasse I Ho Chuan.
Gli dissi quel che significava in inglese.
Be , si chiamino come vuoi, sono pericolosi. Hanno gi ucciso dei missionari a Shantu
ng.
Uccisi? Ero allarmata. Non ho letto niente in proposito sui giornali.
Pu darsi che i missionari non facciano notizia. Gli stranieri che vivono in Cina s
anno bene che sono in vista guai grossi, ma non riescono a persuadere i loro ris
pettivi governi a prenderli sul serio. Devo ammettere che questi boxer sembrano
personaggi di pura invenzione. Il dottor Langdon dice che il loro scopo quello d
i distruggere tutti gli stranieri, e che indulgono in una sorta di riti magici g
razie ai quali, secondo loro, dovrebbero essere immuni dai proiettili, dalle bai
onette, dal fuoco o dall acqua.
Ma l imperatrice non gli permetterebbe mai di attaccare i diavoli stranieri in Cina
.
Lucy, non sei aggiornata. Il dottor Langdon mi assicurava che prima che l inverno f
inisca sar lei stessa a incoraggiarli a tanto. E quell uomo sa il fatto suo.
Era trascorsa solo un ora dall arrivo a Moonrakers di Nicholas Sabine, e lo choc di ri
vedermelo davanti mi aveva lasciata talmente sgomenta che non avrei pensato di r
iuscire a trovar spazio in me per altre emozioni. Eppure, forse perch l avevo intra
visto in immaginazione o in carne ed ossa settimane prima nella vallata tra le s
pire di fumo, la sorpresa quel giorno era stata un po meno intensa del dovuto e r
iuscii ancora a provare una cocente ansiet per i miei amici in Cina.
Credi che il dottor Langdon corra qualche pericolo? chiesi. E i due Fenshaw alla Mi
ssione?
Penso che chi ha un po di cervello chieder asilo ai consolati di Pechino prima che
comincino i guai grossi. I pi furbi ancora correranno alla volta di Tientsin, o d
el primo porto importante che capiti, dove potranno riparare a bordo delle navi.
Rimasi assorta nella ridda di pensieri che mi si agitava in testa, fissando lo s
guardo oltre il finestrino senza riuscire a vedere nulla. Fu solo quando il tren
o cominci a rallentare che ritornai in me con un sussulto. Nick Sabine mi scrutav
a. Era di nuovo calato quel diaframma fra noi e nei suoi occhi non si scorgeva a
lcuna ilarit, l angolo della bocca non era sollevato in nessun sorriso. Ricordai di
quando m aveva tenuto le mani attraverso le sbarre alla prigione di Chengfu, di q
uando mi aveva sorriso e confortata, e mi chiesi che cosa provasse nei miei conf
ronti in quel momento, ma dalla sua espressione non trapelava nulla. Lo sentivo

remoto e vagamente ostile. Il suo sguardo impenetrabile poteva essere quello di


chi ha intrapreso una azione che gli insopportabile e che pure porter a termine.
Dove andiamo adesso? chiesi io quando il treno si ferm a Charing Cross.
Tolse la mia valigia dalla rastrelliera. Ho una casetta a Chelsea, piccola ma sis
temata abbastanza bene. Domestici non ce ne sono. Non mi piacciono. Te la cavera
i anche da sola?
S, certo Nick. L ho sempre fatto, sino a qualche mese fa.
Le sue parole mi avevano sollecitato un altro pensiero. Dopo che fummo saliti su
una lussuosa carrozza, che tagli a est, lungo l Enbankment, gli chiesi: Lo sapevi d
i Marsh... voglio dire di tuo padre?.
Che era il maggiordomo dei Gresham? S, sono anni che lo so ma non ne ho mai parlat
o con nessuno. E so anche perch non pi da loro. Edmund mi ha detto della sera che
sei scappata sotto la neve a cercare il piccolo Falcon e di come mio padre abbia
affrontato il vecchio Gresham con un linguaggio da caserma. Ebbe un breve sorris
o spento. Il che non mi affatto dispiaciuto, ma suppongo che finir per andare a se
rvizio da qualche altra parte.
Lo so come la pensi tu in proposito dissi, quasi col tono di chi se ne scusa me lo
ha detto. Ma lui orgoglioso del suo lavoro, e di certo non cosa di cui ci si deb
ba vergognare no?
Si strinse nelle spalle. Preferirei non parlarne.
Lui pensa che tu sia morto, Nick. Devo scrivergli oggi stesso. Ho il suo indirizz
o e...
Non ce n bisogno. Anche Edmund l aveva e gli ha gi scritto per dirgli che sono vivo e
che ti avrei riportata a casa oggi. Aggrott la fronte. Quel che non ho ancora capit
o come tu abbia fatto mai a scoprire come era mio padre.
stato per puro caso. Ha visto l anello che mi avevi regalato. Il nastro si rotto e
una delle domestiche che l ha ritrovato fuori della mia stanza, gliel ha consegnato.
L ha riconosciuto.
L anello? Nick mi guard stupito. Il mio anello con sigillo? Cos questa storia del nastr
che si rotto?
L ho sempre portato infilato ad un nastro dopo che ci siamo sposati. Ma tuo padre m
i ha regalato una bella catena per tenercelo infilato. Guarda. Infilai un dito so
tto il colletto, trovai la catena e la tirai finch non ne usc l anello. una bella cat
ena e una volta era di tua madre, come l anello.
Volse lentamente la testa dall altra parte guardando fuori del finestrino. Perch lo
porti?
Io... io non saprei cosa risponderti Nick. Non mi mai passato per la testa di non
portarlo... Forse perch tu sei stato cos gentile con me e mi sono tenuta caro l ane
llo come pegno e be , perch ero tua moglie.
La mia vedova, vuoi dire. Almeno cos pensavi.
Sei arrabbiato? Non vuoi che lo porti?
Si appoggi allo schienale del sedile incrociando le braccia, gli occhi chiusi. No,
non sono arrabbiato. Aspettai che aggiungesse qualcos altro, ma non disse una paro
la di pi. Dopo alcuni istanti mi tolsi il cappello e mi appoggiai a mia volta all
o schienale. Il sangue mi pulsava ancora dolorosamente alle tempie, e mi accomod
ai in un angolo contro i cuscini chiudendo gli occhi. Per un momento la stanchez
za fu tale che non riuscii neppure a chiedermi cosa tenessero in serbo per me le
ore e i giorni a venire.
Dovetti appisolarmi per ridestarmi quando la carrozza di piazza si ferm davanti a
d una graziosa casetta in una strada a nord dell Enbankment di Chelsea. Ormai il b
uio era pressoch completo. La casa si alzava in un angolo con una strisciolina di
giardino tutta attorno. Da una parte e dall altra si alzavano imponenti case a te
rrazza. Potevo capire perch Nick l avesse definita una casetta. Perch con le sue par
eti bianche e la vite del Canada che saliva fino a quasi coprire il basso tetto,
assomigliava pi a una casupola campagnola che non a un villino londinese.
A pianterreno c erano due stanze molto accoglienti e una cucina con un vano per l ac
quaio e al primo piano due camere da letto, una stanza da bagno e un piccolo rip
ostiglio. L arredamento non era troppo fastoso, e sembrava il rifacimento in scala
ridottissima degli enormi divani e delle poltrone che avevo conosciuto a High Co

ppice e a Moonrakers ; ma mi resi conto immediatamente che quell arredamento, tende e


tappeti compresi, doveva essere costato un occhio della testa, e l impressione gen
erale che se ne traeva era di pacata eleganza.
C erano delle lampade a gas dove bruciava costantemente una fiammella di modo che
non c era neanche bisogno dei fiammiferi. Tirando la catenella la lampada si accen
deva automaticamente. Quando Nick mi port di stanza in stanza io lo seguii con co
ntinue esclamazioni di meraviglia. stupendo dissi quando arrivammo nella pi spazios
a delle due camere da letto. Sembra un palazzo in miniatura, Nick.
Non sei di gusti troppo difficili eh, tu? Appoggi a terra la mia valigia.
Lo guardai, quindi tornai a guardarmi attorno: ai due armadi, alle poltroncine,
alla imbottita sul letto matrimoniale, ai tappeti sistemati qua e l a terra. Nell
a parete si apriva un bruciatore a gas, che con la sua fiammella accesa, rendeva
la camera calda e comoda come un salottino. Sarei di gusti difficilissimi se non
pensassi che questa stanza deliziosa, Nick.
Ti lascer sola in modo che tu possa disfare i bagagli. La stanza da bagno sulla de
stra.
S, l ho notata quando ci siamo passati accanto. Non avevo mai visto una stanza da ba
gno cos moderna. Esce davvero l acqua bollente dai rubinetti?
S. In cucina c uno scaldabagno ad antracite, ed semplice da manovrare. Mi troverai i
n salotto.
Il primo armadio che aprii era vuoto. E compresi che doveva essere riservato a m
e, insieme con il cassettoncino vuoto accanto. Mentre toglievo gli abiti dalla v
aligia per appenderli, cominciavo ad avvertire un certo nervosismo. Era accaduto
tutto cos in fretta. Era quasi impossibile credere che meno di tre ore prima a Mo
onrakers , Robert Falcon mi aveva chiesto in moglie. Ora mi trovavo l con Nick Sabi
ne, mio marito, un uomo che conoscevo appena, se non per quelle poche ore trasco
rse insieme in una prigione a Chengfu.
Mi chiesi come mai fosse venuto a cercar di me. Si era sposato solo per assicura
rsi che i Falcon perdessero Moonrakers , non perch mi desiderasse come moglie. Senza
dubbio a Londra dovevano essere parecchie le signorine che avrebbero volentieri
sposato un uomo cos. E perch pretendeva di essere appena ritornato in Inghilterra
, quando l avevo visto a Hawkfield il giorno della festa nazionale?
Fui sorpresa nello scoprire che ora non ero impaurita. Nervosa s, e questo era pi
che naturale, ma non avevo paura. Mi ricordai che mi aveva trovata svenuta nella
valle e mi aveva portata nel buio labirinto delle cave di Chislehurst per lasci
armici. Era difficile immaginarsi un atto pi crudele di quello, e avrei dovuto pr
ovare un vero e proprio terrore per lui, eppure ero stranamente incapace di avve
rtire anche solo un vago senso di paura.
Passai nella stanza da bagno, mi lavai il viso e mi ravviai i capelli, quindi di
scesi la breve rampa di scale sino al salotto. Qui una fiamma a gas crepitava al
legra. Era finita con il carbone da portare di qua e di l, e i camini da pulire.
In una casa come quella sarebbe stato difficile trovare abbastanza lavoro per un
a donna di servizio.
Contro una parete c era uno scaffale pieno di libri, e su un tavolino c era una pila
di parecchie riviste e quotidiani. Le tende erano accostate. Nick sedeva su una
poltrona, le gambe allungate verso la fiamma e fumava un sigaro nero. Si alz in
piedi quando entrai. Hai trovato tutto quello che ti occorreva?
S, grazie. Ho dato una occhiata nell armadio della biancheria e ho visto che c una gra
n scorta di asciugamani e di lenzuola. tanto che hai questa casa Nick?
L ho presa in affitto un anno fa, con una opzione per comperarmela. abbastanza ben
rifornita, come vedrai, ma dovessi accorgerti che manca qualcosa, avvisami. Natu
ralmente lo stesso discorso vale per i tuoi abiti.
Abiti? ma ne ho a bizzeffe, grazie.
Ebbe un mezzo sorriso. Non definirei il tuo guardaroba tanto lussuoso. Prese un po
rtafogli dalla tasca interna e ne tolse tre banconote da cinque sterline. Eccoti
qua, Lucy. Avvertimi quando le hai finite.
Ma questa cifra mi baster per settimane!
Questi soldi non devono servirti per la spesa o il resto; solo per i tuoi desider
i personali. In dispensa c gi parecchia roba, ma domani puoi sempre metterti d accord
o con i vari negozianti per farti mandare a casa altre provviste. Penser io, una

volta alla settimana a sistemare i conti con i fornitori, ma intanto meglio che
tu abbia qualche spicciolo per l emergenza. Aggiunse un altra banconota da cinque ste
rline e me la allung. Quella cifra sarebbe bastata a pagare lo stipendio di un an
no a una sguattera.
Sei... sei molto generoso balbettai. Ma ti prometto che far le cose con la testa sul
collo. Ti dispiace se adesso faccio un salto in cucina? Vorrei vedere dove sist
emata la roba e come me la cavo con la cucina economica. Hai appetito, Nick? In
questo caso potrei prepararti un panino imbottito. A che ora vuoi pranzare?
Scosse il capo. Esco disse, quasi brusco. Tu fa come preferisci.
Esci? Lo fissai stupita. L orologio sopra il camino indicava le sei e dieci. E non to
rnerai per pranzo?
No.
Esitai, non sapendo che pesci pigliare. E quando... voglio dire ti dispiace se mi
permetto di chiederti quando tornerai Nick?
Non devi chiedermi proprio nessun permesso di chiedermi qualcosa. Prese cappotto e
cappello dalla sedia dove li aveva appoggiati. Non saprei. Magari prima di mezza
notte. Ho la mia chiave, e tu puoi andare a coricarti quando vuoi. Spense il siga
ro in un grosso portacenere e and alla porta. Sulla soglia indugi per alcuni secon
di, volgendo uno sguardo indecifrabile su di me, quindi ebbe un sorrisetto come
rassegnato. Be , se non altro stai meglio qui che non nella prigione di Chengfu.
Si volt e pochi secondi dopo udii la porta di casa chiudersi. Andai a passi lenti
verso una poltrona e mi sedetti, fissando la fiamma, chiedendomi cosa intendess
e mai dire con quelle ultime parole. Cinque minuti dopo sconcertata pi che mai, m
i alzai per andare in cucina. Controllate le scorte nella dispensa avrei fatto u
na lista di quello che andava ordinato nei negozi l indomani, quindi avrei cercato
di impratichirmi con la cucina e con il fornello prima di prepararmi qualcosa d
i semplice per cena. Ora che mi guardavo attorno con occhio pi critico, mi avvidi
che la casa non era stata spolverata da un giorno o due, con il che non avrei c
erto rischiato di starmene con le mani in mano per molto.
Alle dieci quella sera avevo mangiato, rigovernato, pulito perbene la cucina e l
e stanze a pianterreno, e mi ero accomodata in salotto presso il fuoco a leggere
un libro in versi intitolato Rubaiyat di Omar Khayyam. Era una strana affascina
nte poesia, ma anche se le parole e il ritmo mi affascinavano, riuscivo a concen
trarmi con difficolt. Alle dieci e mezzo spensi la fiamma nel camino e salii in c
amera da letto.
Dopo che mi fui ravviata i capelli, indossai la mia camicia da notte pi bella, sp
ensi il fuoco, quindi rimasi un attimo a riflettere su come avrei potuto fare co
n le luci. Avevo lasciato accesa quella del vestibolo per Nick, ma non mi sembra
va giusto obbligarlo ad avanzare a tentoni in una camera da letto buia. Cos dopo
averci pensato un po sopra, spensi la luce accanto al letto, riducendo quella pre
sso la porta a una esile fiammella.
Distesa nella oscurit pressoch completa attesi il ritorno di mio marito, arrovella
ndomi in una serie di interrogativi a cui non sapevo dare risposta. Perch mai Nic
k si era preso la briga di ricondurmi l con lui, come sua moglie per poi uscire l
a prima notte da solo? Perch il suo umore era cambiato di colpo? In qualche momen
to riuscivo a scorgere la persona che avevo conosciuto nella prigione di Chengfu
, malvagia forse anche, ma piena di calore umano e di vitalit, divertito dalle be
ffe della vita anche se potevano comportargli la morte. Ma di l a un momento ecco
che di tutto ci non restava pi nulla, quasi che lui stesso avesse voluto ereggere
una barriera fra noi, e io mi ritrovavo con un estraneo remoto e gelido.
Un ora pi tardi sentii la porta d ingresso aprirsi e richiudersi. Quindi ci fu il suo
no di passi su per le scale, leggero. Io trattenevo il fiato in ascolto, ma ora
non ero pi n intimorita, n nervosa. Provavo solo uno strano senso di esaltazione co
me se avessi bevuto troppo vino.
Avevo lasciato la porta socchiusa. Nick era sul pianerottolo ora. Potevo avverti
re i suoi passi attutiti dal tappeto. Alla porta si ferm. Per un attimo o due non
ci fu che il silenzio assoluto, quindi la fiammella della lampada sopra la port
a si spense, e la stanza piomb nella oscurit. Udii un lieve clic della serratura c
he scattava quando la porta fu chiusa. Poi di nuovo silenzio. Nessun movimento n
ella stanza. Stavo per parlare, quando appena appena percettibile, mi arriv lo sc

ricchiolio della porta del bagno dalla parte opposta del pianerottolo che veniva
richiusa.
Solo allora mi resi conto di essere sola nella stanza. Aveva allungato il bracci
o a spegnere la luce, chiuso la porta ed era andato nell altra stanza. Mi alzai in
ginocchio sul letto e a tentoni cercai la catenella della lampada alla parete s
opra di me. Con un lieve pop si accese la luce. Mi alzai dal letto e andai al se
condo armadio, quello che ritenevo fosse di Nick. Era vuoto. Anche il com dove pe
nsavo tenesse la sua roba era vuoto. Me ne ritornai piano a letto, spensi la luc
e.
Quella non era la nostra camera da letto. Era la mia soltanto.
Nelle due settimane che seguirono conobbi un alternanza di felicit e di disperazion
e. Mi piaceva quella casetta e mi divertivo a tenerla tirata a lucido, a confezi
onare dei buoni pranzetti. Il secondo giorno investii diciotto pence in un libro
di cucina, e un po con quello e un po con gli insegnamenti della cuoca dei Falcon
riuscii a preparare una certa variet di piatti appetitosi. Mi divertiva uscire p
er la spesa, costeggiare il fiume, e restare a osservare quei pittori che avevan
o sistemato i cavalletti sul ponte o sul marciapiede, per dipingere scene fluvia
li. A Chelsea ci si imbatteva nella pi strana mescolanza di tipi. Ce n eran poveri
e ricchi, ma per lo pi erano cordiali, e l atmosfera era gaia ed eccitante.
Ma Nick restava uno sconosciuto e lo vedevo ben poco. Appresi che d abitudine di g
iorno passava parecchie ore alla borsa londinese del metallo, dove la gente si o
ccupava della compravendita del rame, del piombo o di altri metalli. Tutte le tr
ansazioni erano condotte sulla carta e Nick non vedeva mai neanche l ombra di ques
ti metalli. Quando gli chiesi in che cosa consistesse esattamente questa attivit,
accompagnando le parole a uno dei suoi rari sorrisi, afferm che era un modo risp
ettabile di giocare d azzardo e che si potevano fare fior di soldi a saperci azzec
care giusto.
Le sere le passava al suo club e una volta torn a casa sbronzo fradicio. Era pass
ata la mezzanotte da un bel pezzo. Lo sentii cadere sulle scale, e discesi per a
iutarlo a coricarsi, ma lui volle essere accompagnato in cucina, e prese a versa
rsi dell acqua fredda in testa, sporto in avanti sul lavello, finch, alla fine, non
fu di nuovo in grado a restare in piedi vacillante, ma senza alcun aiuto. Era t
almente furibondo con se stesso, che non riuscii a trattenere una risatina soffo
cata, nel vedermelo davanti fradicio come un pulcino, che ondeggiava avanti e in
dietro, torvo in faccia.
Cominciai a preparargli del caff, perch sapevo dalla signora Falcon che era il mig
lior rimedio quando uno ha bevuto troppo, ma lui mi disse di lasciar perdere e d
i andare a letto. Quando non gli diedi retta se la prese con me. E allora per la
prima volta, con mia grande sorpresa alzai la voce e lo rimbeccai, asserendo ch
e era mio marito e che avevo tutto il diritto di badare a lui; che avevo passato
la vita in mezzo ai bambini e mi ero convinta che pi grandi si facevano e pi stup
idi diventavano e lui era il pi stupido di tutti se pensava che io stessi a farne
dei drammi perch per una volta aveva bevuto troppo.
Il mio era stato un discorso confuso e farraginoso, ma lui si lasci cadere su una
sedia della cucina, si prese la testa fra le mani e incominci a ridere a pi non p
osso. Poi rimase buono buono mentre io gli preparavo il caff e obbediente ne bevv
e due tazze, osservandomi in silenzio per tutto il tempo.
Grazie, Lucy disse quando l ebbe finito. Adesso sono a posto e and a coricarsi.
L indomani mattina scese a colazione aggrondato in volto. Scusami per questa notte.
Non ero mai stato tanto male per una sbronza dopo la prima pinta di birra da ra
gazzo. Non succeder mai pi.
Figurati, Nick. Sono contenta comunque di esserti stata d aiuto. E scusami se mi so
no messa a ridere. Ero molto scortese, ma non ho potuto farne a meno. Tutto a un
tratto mi sembrato cos buffo, vederti l in piedi con la testa gocciolante, che ce
rcavi di reggerti diritto sulle gambe; furibondo perch non ci riuscivi... Dovetti
portare la mano alla bocca a frenare la risata che di nuovo sgorgava in gola al
ricordo. Come mi resi conto allarmata che mi stavo comportando di nuovo in modo
offensivo nei suoi confronti levai ansiosa lo sguardo verso di lui aspettandomi
uno scoppio di rabbia pi che giustificato. Con mia sorpresa gli vidi il viso spia

narsi in un sorriso, mentre mi scrutava sconcertato.


Cielo mormor con dolcezza. Sei una ragazza in gamba, signora Sabine. Ma del resto lo
sapevo da un bel pezzo.
Prese un piatto e incominci a servirsi dallo scaldavivande che avevo preparato su
lla credenza. Quando ritorn a tavola sorrideva con ironia quasi volesse prendersi
gioco di se stesso. Ti piacerebbe andare a teatro questa sera, Lucy?.
Mi sentii avvampare in volto dall eccitazione. Davvero Nick? Oh impazzirei!
All Haymarket danno... disse il nome di una commedia. Prenoter i posti andando alla Ci
ty, e dopo ceneremo al Caf Royal.
Quello fu uno dei giorni pi felici della mia vita. Nick arriv a casa inaspettatame
nte all ora di colazione, mi port con una carrozza pubblica a Regent Street e qui m
i comper uno stupendo abito da sera bianco e dorato, con un mantello da sera. Men
tre apportavano qualche lieve modifica all abito per adattarlo alla mia figura mi
port in altri negozi a comperare scarpe, guanti, un bracciale d oro e una spilla di
diamanti. Dapprima protestai sinceramente allarmata nel vedergli spendere tutti
quei denari per me, ma poi non dissi pi nulla perch sembrava che lui non desidera
sse altro; sembrava pi sciolto, pi se stesso, come mai era stato da quando mi avev
a portato a Chelsea.
Quella giornata non fu solo la pi felice per me, ma anche la pi eccitante. Con i m
iei bellissimi abiti mi sentivo molto graziosa, persino in mezzo a quelle elegan
ti signore e ai loro cavalieri. Godetti della cornice lussuosa come della commed
ia; e dopo, al ristorante, fra le felpe rosse, le cornici dorate, gli specchi sc
intillanti mi parve di muovermi in uno stupendo sogno.
Nick fu un compagno simpatico e divertente e parlammo di pi in quelle poche ore c
he in tutte e due le settimane appena trascorse. Non accenn che minimamente a se
stesso, ma comment quel che succedeva attorno a noi e mi incoraggi a parlare. Soll
ecitata dai due bicchieri di champagne, gli dissi del giorno del mio arrivo a Hig
h Coppice , e di quando me ne ero uscita nella terrificante affermazione che Charl
es Gresham doveva avermi fatta venire in Inghilterra per tenermi come sua concub
ina. Ora come ora mi sembrava divertente e ridacchiai nel raccontare la storia,
ma Nick non la finiva addirittura pi di ridere e mi fece ripetere tutto daccapo.
Cosa che feci, per raccontargli poi come Marsh fosse stato gentile e comprensivo
in quella occasione, e lo feci sbellicare di nuovo dalle risate riferendogli di
quella volta che avevo fatto una figuraccia in chiesa.
Rincasammo con una carrozza di piazza poco dopo la mezzanotte e fu allora, mentr
e mi aiutava a scendere che i suoi modi cambiarono di colpo. Alla luce della lam
pada stradale vidi che il suo volto perdeva ogni espressione, mentre una luce fr
edda gli raggelava lo sguardo. Si volse verso il conducente. Mi aspetti. Poi, rivo
lto a me: Ti accompagno dentro. Torno al mio club per un oretta a giocare a carte.
Dormir l.
Il senso di esaltante felicit che mi aveva animata fu spazzato via come assorbii
appieno queste parole. La mente offuscata dal dolore, mentre cercavo come una fo
rsennata di pensare a cosa avessi mai detto o fatto per provocare quel brusco ca
mbiamento, lo guardai aprire la porta e scostarsi per lasciarmi entrare. Nel ves
tibolo mi voltai, presa dal desiderio di chiedergli delle spiegazioni e certa al
tempo stesso di non avere alcun diritto di porgli delle domande. Ero sua moglie
di nome ma non di fatto e che rivendicazioni potevo mai avanzare verso di lui c
he avevo sposato solo per ripagarlo di un favore che mi aveva fatto in punto di
morte.
Nick si era gi girato pronto ad andarsene. Grazie... dissi. Grazie per la deliziosa
serata, Nick.
Buona notte, Lucy rispose lui senza neppure voltarsi, andando verso la vettura in
attesa.
Per giorni vissi in questa identica altalena di alti e bassi: talvolta per alcun
e ore sapeva essere la persona che io avevo conosciuto a Chengfu, piena di vital
it e con quegli sfrenati demoni che gli danzavano negli occhi; passava allora la
serata con me o mi portava a pranzo fuori al ristorante. Una domenica che era di
questo umore facemmo un escursione sul fiume su un battello a vapore e nonostante
il freddo e la pioggia io mi godetti la gita minuto per minuto. Ma poi all improv
viso tornava a calare la barriera trasformandolo in qualcuno che sembrava trovar

e addirittura insopportabile la mia presenza. Talvolta mi riusciva difficile nas


condere il dolore che mi straziava per queste sue improvvise idiosincrasie nei m
iei confronti che lo facevano allontanare da me.
Un giorno, subito dopo la prima colazione, quando lui era uscito per recarsi all
a City fui presa dall improvviso desiderio di rivedere Marsh. Giunsi ad immaginarm
i che magari avrebbe saputo spiegarmi lo strano comportamento di Nick e dirmi qu
ello che avrei potuto fare. Conoscevo l indirizzo di lord Shipley, l ufficiale di cu
i era stato attendente sotto le armi e che ora era tenente generale. Abitava in
Duke of York Street, a pochi minuti a piedi da Whitehall.
Mi infilai ai piedi le mie vecchie polacchette di feltro. Erano molto pi comode d
i qualsiasi altro paio di scarpe e si vedevano appena sotto la gonna lunga, che
poco mancava spazzasse il pavimento quando camminavo. In poco meno di mezz ora tro
vai la casa, che era alta ma stretta, incastonata fra tante altre case simili. I
mmaginai che lord Shipley dovesse tenere la palazzina per i suoi soggiorni londi
nesi, e che avesse qualche altra casa pi grande in campagna.
C era un vicolo che conduceva sul retro delle case, agli ingressi di servizio. E d
i qui si entrava direttamente in cucina; la porta mi venne aperta da una donna g
rassoccia con una cuffia in testa e un grembiule attorno alla vita.
Non feci tempo a chiedere di Marsh che mi arriv la sua voce: Lucy! e l attimo dopo ap
parve dietro la donna, il viso acceso di contentezza. Lucy, che magnifica sorpres
a! Vieni, vieni mia cara. Signora Burke, questa mia nuora Lucy. Mi abbracci, mi ai
ut a togliere cappello e cappotto e mi fece sedere al tavolo di cucina dove erano
pronti dei dolcetti e una teiera colma di bevanda fumante. Stavamo giusto prend
endo una tazza di t prima che la signora Burke uscisse per la spesa. Sei dei nost
ri, uhm?
Grazie volentieri, Marsh. Ma posso fermarmi?
Come no, bambina. Il mio lavoro tutt altro che pesante, e lord Shipley resta al min
istero della Guerra per l intera giornata.
Fu solo dopo che la signora Burke fu uscita che potemmo conversare tranquillamen
te. Allora vuotai il sacco. Marsh ascolt con la fronte aggrottata, perplesso in v
olto.
una bella Casina conclusi e abbiamo tutto quello che ci occorre. Ma Nick non felice
. Lui... lui dorme in un altra stanza e non mi ha mai baciata neppure una volta. P
assa la maggior parte del tempo alla City o al suo club, se non per quelle rare
volte che cambia d umore e allora per qualche ora diventa un compagno stupendo. Ma
non dura mai. Talvolta come se mi odiasse e non potesse sopportarmi. So che non
c nessuna ragione speciale per cui dovrebbe avermi in simpatia, ma d altra parte no
n capisco allora perch mai sia venuto a riprendermi.
Marsh sospir. Conosco quel ragazzo ancora meno di te, Lucy. Non ho neanche la pi pa
llida idea di perch debba comportarsi in modo cos strano. La voce gli si incrin un p
oco. stata una gran gioia apprendere che era vivo. Ti ha spiegato come riuscito a
scampare alla pena capitale?
Gli ripetei la storia che Nick mi aveva narrata, e quindi per un po restammo a co
nversare di altre cose, fino al ritorno della signora Burke. Ero delusa, perch Ma
rsh non mi aveva aiutata in alcun modo a meglio comprendere Nick, ma mi rendevo
altres conto che era stato pure ottimistico da parte mia sperare tanto.
La signora Burke era una donna gentile e una gran chiacchierona. Fui invitata a
restare per pranzo e mi fecero visitare la casetta piccola ma molto elegante, qu
indi passai un altra ora in cucina a copiare ricette e consigli per alcuni piatti
che a detta della signora Burke erano i preferiti di lord Shipley e in cui io av
rei voluto provarmi a mia volta a casa.
Mi divertii tanto che il tempo vol via ed erano ormai quasi le quattro quando usc
ii. Ora che arrivai a casa era caduta l oscurit, e come entrai vidi che erano acces
e le luci. Nick avanz dal soggiorno, giornale in una mano, un sigaro nell altra.
Oh Nick mi dispiace! gridai desolata. Non sapevo che saresti rincasato presto.
Ebbe un gesto di impazienza. Non lo sapevo neppure io. Ma non dovresti rientrare
cos tardi, Lucy... si interruppe, fissandomi allibito, mentre io mi toglievo cappo
tto e cappello. Ma in nome del cielo, perch mai ti sei messa quelle polacchette?
Sono andata a trovare tuo padre, Nick. Abita con il suo vecchio padrone vicino a
Whitehall, e... oh! avrei dovuto chiedertelo, ma sono andata cos seguendo l ispiraz

ione del momento. Mi cos simpatico Nick, e ci siamo tenuti buona compagnia per tu
tta la giornata.
Non mi dispiace affatto che tu vada a trovare mio padre, disse lui piano ma che dia
volo ha a che fare questo con le polacchette che hai indosso?
Be sono pi comode per camminare.
Camminare? Le sopracciglia gli saettarono all ins per ricomporsi in una oscura linea
orizzontale. L hai fatta a piedi andata e ritorno? Perch?
Io... io non volevo spendere il tuo denaro in vetture di piazza, Nick balbettai, s
orpresa dalla sua rabbia. Non sono che pochi chilometri.
Cielo, ma non imparerai mai? url furibondo. Tu ha dei diritti Lucy. Dei diritti! Non
sei pi in Cina ora, e non se pi povera. Non te ne vai a piedi fino a Westminster
cos come andavi a piedi a Chengfu, giusto per risparmiare una cucchiaiata di cibo
. Non azzardarti mai pi a farlo un altra volta... a meno che tu non ne abbia voglia
. Mai! e non comportarti come se tu dovessi rendermi conto di ogni penny che spe
ndi.
Ero in uno stato di grande agitazione, avrei voluto piangere, ma come sempre mi
sembrava negato questo sollievo delle lacrime quando ero infelice: piangevo solo
quando ero contenta. Mi dispiace dissi cercando di parlare con voce ferma. Nessuno
pi generoso di te, e non controlli neppure mai i conti di cassa. Non l ho fatto pe
rch pensavo che ti saresti arrabbiato se avessi speso il tuo denaro, Nick. Lo so
bene che non te la saresti presa affatto, solo che io... be ho delle cattive abit
udini, credo. Ti prego, scusami.
Cattive abitudini? respir a fondo e la rabbia a poco a poco svan dal suo viso. Non c n
ente da perdonare, Lucy fece pacato. Se mai dovessi mettermi a sbraitare con te un a
ltra volta, tu rispondimi per le rime come hai fatto quella sera che mi sono ubr
iacato. Smettila di dire che ti spiace per questo e per quello e ricordati che n
on sei una serva, non sei un oggetto di propriet di qualcuno e tanto meno un esse
re inferiore... anche se cos che la maggior parte degli uomini considerano una do
nna. Non lo sei, e mettitelo bene in testa questo, Lucy, se non vuoi passare la
tua vita a far salamelecchi a un qualsiasi marito condiscendente e pieno di s.
Ma Nick... balbettai strabiliata sei tu mio marito.
Sbatt in fretta gli occhi, quasi a mal partito, quindi mentre ritornava di l osser
v con voce strana: Gi s, vero. Sono io tuo marito Lucy.
Fu allora che mi chiesi per la prima volta allarmata, se a Nick ogni tanto non d
esse di volta il cervello. Aveva appena finito di parlare come se il matrimonio
fosse una possibile prospettiva per me, e il matrimonio con un altro uomo poi. L
a mia ansiet si fece anche maggiore quando lo seguii in salotto perch molte cose s
i sarebbero spiegate se Nick avesse sofferto di disturbi mentali. Se non altro s
arebbero stati giustificati i suoi bruschi cambiamenti di umore, come quello del
la sera che eravamo ritornati a casa da teatro dopo una serata piacevole, e per
tutta risposta lui se ne era andato via in carrozza lasciandomi sola.
Questi disturbi avrebbero anche spiegato perch mai mi avesse detto di essere rito
rnato in Inghilterra in marzo quando sapevo che c era da mesi. Dopo tutto avrebber
o potuto dare anche una risposta al mistero pi grande di tutti e pi spaventoso, al
quale mi ero imposta di non pensare nelle settimane passate; poteva forse darsi
che quando mi aveva trasportato svenuta nelle cave quella notte la ragione l aves
se abbandonato e che in seguito non avesse pi ricordato il suo gesto criminoso?
Nick, ceni a casa questa sera? chiesi piena di speranza dopo un momento o due. Ho c
erte ricette nuove che vorrei provare.
Non mi guard, ma tenne lo sguardo fisso sulla punta accesa del sigaro; sorrise co
n aria stanca dicendo: No. Esco subito. Non aspettarmi alzata, Lucy.
Nei giorni seguenti non si verificarono cambiamenti nel ritmo delle nostre giorn
ate. Io oscillavo fra la speranza che i miei timori sullo squilibrio mentale di
Nick fossero infondati, e il terrore che dovessero rivelarsi veri. Cercavo sempr
e di essere di buon umore e di mostrarmi affettuosa, accudendolo meglio che pote
vo, ma attenta al tempo stesso a non mostrarmi troppo arrendevole perch avevo imp
arato che la cosa lo mandava su tutte le furie.
Di tanto in tanto scrivevo alla signora Falcon, che mi rispondeva sempre con let
tere vivaci raccontando quello che accadeva a Moonrakers anche se taceva sempre su

Robert. Scrivevo ogni settimana a Matthew in collegio e talvolta gli mandavo una
scatola di dolcetti o di altri biscotti che avevo preparato per lui. Andavo a f
ar visita a Marsh ogni dieci giorni circa e per l occasione la signora Burke prepa
rava sempre un bel pranzetto. Avevo incominciato a leggere il Times con grande att
enzione, perch ero sempre pi preoccupata per le sorti dei miei amici in Cina. La s
ituazione laggi sembrava molto confusa, e le notizie di un giorno contraddicevano
quello che era stato detto pochi giorni prima, ma era chiaro che i boxer diveni
vano sempre pi pericolosi.
Fu nell ultima settimana di maggio che di ritorno dalla spesa un mattino trovai un
a vettura di piazza davanti a casa e due signori che mi aspettavano presso la po
rta. Come affrettai il passo riconobbi nei visitatori i due Falcon. Fui pi che fe
lice di rivederli e ben presto ci ritrovammo tutti quanti seduti comodi in salot
to con delle tazze di caff. Notai che Harry Falcon non sembrava del suo solito um
ore, ma era invece taciturno. Sua moglie era serena e dolce come sempre ma mi pa
rve che la sua mente vagasse lontano quando ci intrattenemmo per alcuni minuti s
u quisquilie quotidiane. Appresi che avevano trascorso le ultime due settimane c
on dei loro amici in Cornovaglia, ed erano ritornati solo il giorno prima.
Abbiamo preso un bello spavento arrivati a Moonrakers disse la signora Falcon guarda
ndo suo marito. questo soprattutto che ci ha spinti a precipitarci qui senza scri
verti prima, Lucy. Spero che Nicholas non si arrabbi perch siamo venuti.
Oh no, non si preoccupi, signora Falcon. Si sarebbe arrabbiato solo se io avessi
chiesto il permesso di farvi venire. Ma che cos successo a Moonrakers ?
Robert sparito mormor Harry Falcon con voce sommessa. Era partito da tre giorni quan
do siamo ritornati a casa, senza lasciare alcuna comunicazione, ma crediamo che
abbia preso una nave per l estremo oriente e ci chiedevamo se tu non potevi darci
alcuna indicazione, Lucy. Capisci, con la situazione difficile che c in Cina, siam
o piuttosto preoccupati.
Lui... tornato in Cina? chiesi stupita. Ma era la cosa pi sciocca che potesse fare!
Che cosa vi faceva pensare che io ne fossi al corrente, signor Falcon? Non ho av
uto pi notizie da Robert, da quando vi ho lasciati.
Be ... una vicenda intricata che tu forse puoi chiarirci in qualche modo. Ti ricord
i di Peggy, la domestica? Ci ha raccontato che un giorno mentre noi eravamo in C
ornovaglia ha dato una bella pulita alle lampade nelle varie stanze e gi che c era
ha lucidato anche quella presso il letto in camera tua, Lucy. Siccome lo stoppin
o era pressoch completamente carbonizzato, ha strappato via la parte fuligginosa
con un foglio di carta... o meglio con il primo foglio di un taccuino che ha tro
vato nel cassetto vicino al letto. Quando ha ben finito di pulire la tua lampada
, ha scoperto che era successo qualcosa di molto strano. Be , non strano di per s,
ma...
Oh, Harry caro, non essere cos prolisso lo interruppe la moglie mostrando il primo
segno di impazienza che avessi mai notato in lei. Si volse verso di me. La fuligg
ine ha messo sia pure impercettibilmente in risalto delle parole sul foglio, par
ole che dovevano essere state scritte sul primo foglio del taccuino, che era sta
to poi strappato via.
Spalancai tanto d occhi. No! Volete dire che la fuliggine ha colmato il lieve solco
lasciato dalla matita scrivendo sul foglio sopra?
La signora Falcon annu. S. Peggy dice di essere riuscita a leggere qualche parola s
oltanto ma che c entravano in qualche modo un coltello gigantesco e un orsacchiott
o. Incuriosita scendeva le scale studiando il suo pezzo di carta quando si imbat
tuta in Robert. Le ha chiesto che cosa avesse mai scoperto di tanto interessante
e lei glielo ha mostrato. Lui parso eccitato oltre misura e ha agguantato il fo
glio di carta dicendo che avrebbe sparso della grafite da un lapis per rendere v
isibile tutto quello che c era scritto.
E questa l ultima volta che Peggy ha visto il foglio di carta continu Harry Falcon to
rvo in viso. L indomani Robert andato a Londra presumibilmente per scoprire quando
avrebbe potuto trovar posto su una nave diretta in Cina. Due giorni dopo partito
. Abbiamo fatto il giro delle agenzie di viaggio, e per la Cina nelle ultime due
settimane non partita neanche una imbarcazione, ma naturalmente pu sempre aver t
rovato un posto su una nave di linea diretta a Bombay o Singapore, con l intenzion

e di cambiare una volta arrivato l. Presumiamo che abbia scoperto qualcosa capace
di gettar luce su quel dannato indovinello.
La signora Falcon tese il braccio appoggiandomi una mano sulla mia, i suoi begli
occhi colmi d ansia. Lucy, sai quel che era scritto sul taccuino?
La soluzione dell indovinello confermai io, mesta. Per puro caso sono riuscita a scop
rirla almeno in parte un giorno e poi il resto stato facile. L ho scritta gi parola
per parola e ho ancora in valigia il foglio di carta tolto dal taccuino. Non ne
ho parlato con nessuno, ma questo quel che Robert ha scoperto una volta che riu
scito a decifrare i segni lasciati dalla matita... la soluzione dell indovinello.
Harry Falcon sospir. Proprio come temevamo. E ora quel pazzo se ne tornato in Cina
alla caccia della fortuna... proprio quando pu scoppiare la guerra da un momento
all altro.
Mi dispiace mormorai io. Me ne fossi resa conto, non avrei mai fatto qualcosa capac
e in qualche modo di danneggiare Robert.
Lucy, piccola, tu non hai nessuna colpa di quel che successo s affrett a dire la sign
ora Falcon. Sedeva ben eretta sul busto. Be , Harry se non altro sappiamo quei che
successo con certezza. Meglio cos che non restare nel dubbio.
Vero. Non ci resta da fare che quel che fanno tutti i genitori di questo mondo. P
reoccuparci e sperare in bene. Mi sorrise con aria stanca. Cos non ne hai fatto par
ola con nessuno? L ho sempre saputo che eri una ragazza di buon senso, piccola mia
. Quel dannato tesoro non ha generato nient altro che odio e malanimo per oltre me
zzo secolo. Tina e io lo vedremmo volentieri in fondo all oceano, ma non Robert. P
er lui significa la salvezza di Moonrakers . ragion per cui sarebbe disposto a tutt
o pur di metterci le mani sopra.
Andarono via dieci minuti dopo, promettendomi che se avessero avuto qualche noti
zia da Robert me ne avrebbero informata e io passai il resto della giornata in u
no stato di grande agitazione. Nick rientr pochi minuti prima di mezzanotte e par
ve sorpreso nel trovarmi ancora alzata. Lo misi in poche parole al corrente dell
a visita dei due Falcon e quindi gli consegnai il foglio di carta indirizzato a
Marsh che avevo preso dalla busta in valigia.
Ecco quel che significa quella filastrocca, Nick. Mi dispiace che tu possa pensar
e che avrei dovuto parlartene prima. A dir la verit non ci avevo quasi pi pensato
dal giorno che mi hai portata qui. E poi non volevo che a qualcuno saltasse in m
ente di andare in Cina in un momento del genere. pura follia.
Mi guard incuriosito e quindi sedette e lesse attento quel che avevo scritto. Due
minuti dopo lev lo sguardo. molto semplice, quando qualcun altro ti mostra la sol
uzione, no? Come diavolo hai fatto ad arrivarci, Lucy?
incominciato tutto una volta che giocavamo agli anagrammi a High Coppic e suppongo c
he il resto della soluzione sia venuta da s, perch conoscevo la Missione di Tsin K
ai-feng cos bene.
Buffo pensare che in tutti quegli anni che ti davi da fare come un ossessa per tira
re a casa qualche chicco di miglio, dormivi con una fortuna in camera tua. Per un
momento il suo sguardo rimase pensieroso, poi ci indovinai una nota di ilarit. E
ora il prode Robert salpato per gli oceani azzurri alla caccia degli smeraldi ch
e salveranno Moonrakers dalle mie brame. Molto interessante.
Ero disorientata dai suoi modi, perch era di ottimo umore quando avrebbe potuto b
enissimo prendersela con me. Non ti dispiace che Robert sappia la soluzione e che
possa trovare gli smeraldi? gli chiesi.
Fa tutto parte del gioco, e poi non sei stata tu a dirglielo, ha avuto solo un co
lpo di fortuna. Nick si strinse nelle spalle e mi restitu il foglio di carta. Su, a
letto ora. tardi. Ti andrebbe di vedere quell operetta di Gilbert e Sullivan doma
ni?
Oh, altro che! quale?
Il micado.
Con l esecuzione pubblica!
Esatto. Raccontami daccapo di quella sciocca della Gresham sul treno il giorno de
l tuo arrivo in Inghilterra.
Ridacchiando, cercai di imitare la voce della signora Gresham. Dopo tutto, fra Ci
na o Giappone che differenza vuoi che ci sia.
Nick rise, e i demoni danzarono nei suoi occhi neri. No, dall inizio Lucy. Su da br

ava e poi dimmi della volta della carne di gatto.


Fu una delle serate piacevoli, e io speravo disperatamente che quel momento si s
arebbe protratto ben oltre. L indomani Nick mi compr un altro abito e la sera andam
mo al Savoy. Credo che all operetta ci divertimmo pi di chiunque altro, perch sotto
c era una storia che noi solo sapevamo. Dopo cenammo al Savoy e Nick mi present una
coppia di suoi amici che per caso cenavano allo stesso ristorante. Furono molto
gentili e pieni di complimenti nei miei confronti e l intera serata fu sempliceme
nte stupenda. Quando la carrozza ci riport a casa mi sentii mancare il cuore nel
dubbio che Nick uscisse anche quella sera per andarsene al suo club, e invece ri
mase di buon umore. Gli portai un whisky e soda prima di andare a letto, e lui m
i persuase a berne un goccio, anche se il sapore non mi piaceva.
Resto alzato a fumare un sigaro prima di salire disse. Tu va pure di sopra, buona no
tte, Lucy. Si chin a baciarmi sulle guance.
Quella notte, senza farmi sentire, mi addormentai felice in lacrime.
Seguirono tre giorni tra i pi felici da quando ero venuta ad abitare con Nick. Il
suo buon umore non era mai durato tanto prima, e mi sorpresi a sperare che il s
uo malessere quale che fosse si potesse ritenere ormai definitivamente superato;
che fosse guarito, che alla fine avremmo avuto una vita normale e felice assiem
e, perch nelle ultime settimane mi ero sorpresa a desiderare che il nostro matrim
onio fosse completo, a desiderare che mio marito sentisse il bisogno di me. Nell
a mia permanenza in Inghilterra ero arrivata alla conclusione che non stava bene
che una signorina la pensasse cos, ma in tal caso ero ben lieta di non adeguarmi
alla norma.
Il quarto giorno, durante la prima colazione mentre io trafficavo avanti e indie
tro dalla cucina per ritornare con dell altro caff si verific il cambiamento. Ritorn
ai nella sala da pranzo per trovarmi davanti Nick che si fissava le mani appoggi
ate al ripiano del tavolo. La bocca era serrata, e il quotidiano era accartoccia
to vicino a lui a terra quasi l avesse buttato via in un moto di rabbia.
Cercando di non far trapelare alcuna ansiet dalla mia voce, dissi: C qualcosa che no
n va, Nick?.
Eh? Lev lo sguardo verso di me, e sembrava quasi non mi vedesse. Oh, grazie non impo
rta per il caff. Adesso esco. Si alz e pass nel vestibolo. Vi fu una pausa quando to
lse il cappello dall attaccapanni e l attimo dopo sentii la porta di ingresso chiude
rsi con un tonfo. In un gesto stanco raccolsi il giornale, spianai le pagine e l
o piegai per bene. Le mie speranze erano state crudelmente frustrate e passai il
resto della giornata a chiedermi come potesse cambiar d umore cos in fretta e senz
a una causa.
Nick non rincas per niente quella notte. Rimasi alzata ad attenderlo fino all una,
e il mattino vidi che il suo letto era intonso. A mezzogiorno arriv un ragazzino,
che lavorava nel club di Nick con un messaggio per me. Una lettera con la busta
compilata nella calligrafia di Nick con quel suo segno irrequieto.
La lettera portava la data del giorno precedente e diceva:
Cara Lucy,
scusa se ti avviso cos a bruciapelo, ma prendo il postale questa notte che mi por
ter nell altra parte della Manica, e da l in Cina. Ho un debito in sospeso da saldar
e.
Va da Edmund Gresham. Ha l autorizzazione a procacciarti tutto il denaro che ti occ
orre, e vedr di aprire un conto in banca a tuo nome.
Resta sempre cos. Con affetto
Nick
Le parole danzarono in un moto confuso e convulso davanti ai miei occhi. Nick er
a andato in Cina a saldare un vecchio debito. Sentii la paura prender forma dent
ro di me. Aveva seguito il suo nemico, Robert Falcon. Che debito Nick intendeva
saldare? E in che modo?
Undicesimo Capitolo

L indomani mi recai in carrozza a Grays Inn a vedere Edmund Gresham. Mi salut un po


impacciato, e mandato un ragazzo a prenderci del t, sedette al suo scrittoio, e c
ongiunse la punta delle dita.
Allora, Lucy, Nick non la smette pi di sorprenderci, eh? Prima ritorna dall aldil, po
i viene a reclamarti come sua sposa, e adesso ecco che all improvviso prende e se
ne va di nuovo all estero.
Ti ha forse detto dove andava, spiegandotene la ragione?
Edmund prese un aria guardinga, e scosse il capo. No, a dir la verit, ma anche l avess
e fatto sarebbe molto scorretto da un punto di vista etico da parte mia fornirti
una simile informazione, Lucy.
Decisi che se Nick non aveva detto niente a Edmund non era il caso certo che ste
ssi a parlargliene io e ripresi: Visto che non ne sai niente inutile stare a tira
re in ballo l etica, no Edmund?.
Forse. Ma volevo semplicemente chiarirti la mia posizione. Apr un cassetto e ne pre
se una cartelletta. Ora, Nick mi ha autorizzato ad aprire un conto in banca intes
tato a tuo nome. Gli ho chiesto fino a che cifra si sarebbe potuti arrivare e lu
i ha replicato, devo dire, in modo alquanto scortese che la smettessi una buona
volta di far lo scemo se appena mi riusciva.
Non fossi stata cos preoccupata, certo avrei sorriso. Credo che volesse sempliceme
nte dirti che non c era pericolo che gli scialacquassi il suo denaro, Edmund.
Certo, certo. Ma molto imprudente, per principio. Comunque, il mio compito solo q
uello di eseguire i suoi desideri, cos dovresti firmar qui per favore. Grazie. E
qui.
Firmai un documento, e un certo modulo stampato, quindi gli chiesi gentilmente n
otizie della sua famiglia. Restammo a chiacchierare qualche minuto, quindi mi ac
compagn gi, assicurandosi che salissi sana e salva in carrozza diretta a casa. Nei
pochi giorni che seguirono, tenni in ordine la casa e svolsi le mie mansioni co
me un automa. La notte dormivo poco e male. Ma di giorno ero sopraffatta dallo s
conforto. Nick Sabine e Robert Falcon erano entrambi diretti in Cina, un paese d
ilaniato dalle lotte dove poteva capitare di tutto. Avevo il presentimento angos
ciante che si sarebbero incontrati a Tsin Kai-feng, fossero appena riusciti a so
pravvivere al clima di ostilit che li sovrastava. E quando fossero stati l uno dava
nti all altro...
Il pensiero di quell incontro mi atterriva, perch ricordavo quella volta che si era
no incontrati nel salotto di Moonrakers , e di quello sfrenato antagonismo che puls
ava fra loro. Ma stando in Inghilterra, non potevo in nessun modo prevenire quel
che avrebbe potuto accadere a partire da quel momento. E poi con il passare dei
giorni, una idea cominci a farsi luce in me. Non mi era data davvero alcuna poss
ibilit di intervento? Se solo avessi potuto recarmi a Tsin Kai-feng, se solo foss
i riuscita ad arrivarci prima di loro, sicuramente avrei trovato il modo di prev
enire che il loro odio sfociasse in una tragedia.
Nick era via da otto giorni quando mi recai da Marsh. Scelsi un momento del gior
no in cui sapevo che la signora Burke sarebbe stata fuori a far la spesa per un or
a e anche pi e lo misi al corrente dell accaduto e dei miei timori.
Vado in Cina conclusi. So che pu sembrare impossibile, ma non cosi. Alcune navi sono
pi rapide delle altre e posso anche essere tanto fortunata da trovare una di que
ste. Ritirer del denaro in banca, oggi pomeriggio, poi andr in una agenzia di viag
gi. Devo assolutamente arrivar l in tempo, Marsh.
Non so se ti rendi conto di quanto la situazione sia peggiorata all improvviso in C
ina mi fece notare lui con dolcezza. Domani sar su tutti i giornali, ma il mio padr
one me ne ha gi parlato ieri sera. stato incaricato dal ministero della Guerra di
occuparsi della cosa. Pechino tagliata fuori e tutte le ambasciate straniere so
no assediate. Il paese in stato di guerra, Lucy.
Questa notizia mi sgoment, senza per riuscire in alcun modo a distrarmi dalle mie
preoccupazioni personali. Pu anche darsi che sia cos affermai. Ma pensa davvero che R
obert Falcon non ce la far ad arrivare fin l? Pensa che Nick non ce la far? Non son
o certo tipi da lasciarsi scoraggiare.
Si soffreg la fronte. S sono tutti e due persone decise e tenaci. S, credo proprio c
he riusciranno ad arrivare fino in Cina, ma per una ragazza sarebbe diverso, Luc
y.

Una volta sbarcati probabilmente da un porto a sud di Tientsin, dovranno attraver


sare la Cina e allora sar diverso per loro Marsh. So bene di essere solo una raga
zza, ma ci metta tutti quanti in Cina e vedr che chi dei tre se la cava meglio so
no ancora io. So benissimo di poter procedere due volte pi in fretta di loro. La
prego, non stia a ricordarmi tutte le difficolt che ci sono perch gi le so, ma non
voglio tenerne conto. In un modo o nell altro devo assolutamente farcela.
Mi scrut a lungo quindi annu lentamente. S. Come ce l hai fatta quella sera della bufe
ra di neve a trasportare Matthew Falcon anche se sembrava impossibile... La voce
gli si ruppe e sedette ben eretto sul busto, gli occhi perduti lontano, quasi al
l improvviso gli fosse venuta un idea.
Che c Marsh? chiesi.
Aspetta, Lucy, aspetta. Sto riflettendo, mi chiedo se...? Uhm! Ci sarebbe una pos
sibilit e buona, anche. Se c qualcuno che sa prenderlo, quel vecchio birbone, quest
o sono io. Mi afferr la mano, e spian il viso in un sorriso che lo fece apparire qu
asi giovane, sotto i capelli prematuramente bianchi e stranamente simile a Nick
anche se era la prima volta che notavo quella somiglianza. Sapessi come farti cam
biare idea, ci tenterei Lucy. Ma ti conosco bambina. In nessun modo riuscir a fer
marti. Cos la cosa migliore ... si interruppe e socchiuse gli occhi, perduto di nuo
vo nelle sue riflessioni. Su, va a casa adesso riprese. Fa le tue valige, torna qui a
lle sei questa sera con il bagaglio. No, aspetta. Sulla via di casa fermati dal
signorino Edmund. Digli che chiudi casa per un po e che veda di trovare qualcuno
che la tenga d occhio. Poi fa quel che ti ho detto. D accordo?
Nelle ore successive fui cos presa nei miei preparativi che ebbi s e no il tempo d
i stare a chiedermi cosa avesse mai in mente Marsh. Avevo intuito che il vecchio
birbone di cui parlava doveva essere il suo padrone, lord Shipley, ma quel che no
n potevo capire era cosa c entrasse mai lui, a meno che Marsh non sperasse di acco
mpagnarmi nel viaggio in Cina e non avesse bisogno del permesso del suo padrone.
Ma non vedevo allora che correlazione ci fosse tra questo particolare e la fret
ta che mi aveva messo addosso di impacchettare tutto e di farmi trovare pronta p
er quello stesso giorno.
Alle sei precise mi presentai alla porta di servizio della casa in Duke of York
Street. La signora Burke mi aspettava evidentemente.
Metti gi la valigia, cara. O Dio, Dio, tutti questi misteri... Dio solo lo sa cosa
ha in mente Tom Marsh perch abbottonato come non mai. Mi ha detto di non stare a
far delle domande neppure a te, che mi racconter tutto nei particolari una volta
che sar tutto sistemato. su con il signore adesso. Dammi il cappello e il cappot
to, cara. Ecco... ecco fatto, e ora sar bene che ti dia una ravviata ai capelli d
avanti a quello specchio. Vuoi figurare meglio che puoi, no? Certo non farai fat
ica graziosa come sei.
Continu a riempirmi la testa di chiacchiere mentre preparava il t e mi offriva dei
biscottini che io non riuscii neppure a mandar gi tanto ero nervosa. Venti minut
i dopo Marsh scese. Era molto calmo, e mi si mise diritto come un fuso davanti,
guardandomi con l occhio critico del militare che ispeziona la truppa. Bene, Lucy mi
tranquillizz con voce pacata. Adesso andiamo di sopra. Seguimi per favore e non l
asciarti prendere dalla paura. Abbaia tanto, ma non morde.
Il tenente generale lord Shipley non era in uniforme. Volgeva le spalle al camin
o e fui sorpresa di vederci crepitar dentro un focherello, in quella mite serata
di giugno. Era alto e asciutto, con una faccia ossuta e occhi infossati dal bia
nco ingiallito. I capelli sottili, spazzolati all indietro, un tempo dovevano esse
re stati neri ma ora erano brizzolati. In mano teneva un bicchiere da cognac con
una buona misura di liquore dentro.
Buona sera, milord.
Ci fu un rapido battito di ciglia. ... sera, signorina. La voce era acuta. Marsh, c
hi sarebbe questa ragazza?
la persona di cui le parlavo, milord.
Un cupo rossore si diffuse lentamente per le guance cuoiacee. Gli occhi parvero
ridursi a due punte di spillo e le labbra gi sottili scomparirono completamente.
A lungo lord Shipley tenne lo sguardo fisso traverso la stanza, su Marsh piuttos
to che su di me. Dannazione Marsh strill alla fine, furibondo una donna.

Esatto, milord.
La faccia di Marsh era imperscrutabile.
Lord Shipley lev il bicchiere e lo tracann tutto d un fiato. Quando riprese a parlar
e lo fece dapprima in tono sommesso, e poi pi forte, sempre pi forte. Ti conosco da
trentadue anni, Marsh. Ho combattuto con te in mezzo mondo. Ti ho visto dar man
o alla spada, alla carabina e alla mitragliatrice. Sono andato arrosto con te in
Sudan, e ho rischiato di morire annegato con te nei monsoni indiani. Ti conosco
meglio di chiunque altro essere al mondo. Ma corpo di Bacco la prima volta che
vengo insolentito da te! Ubriaco o sobrio, inzuppato fino agli occhi o no, nella
azione o no, non sei mai stato impudente! La sua voce si lev in un barrito di rab
bia.
Milord fece Marsh gelido questa giovane donna Lucy Sabine, mia nuora. Sia tanto gen
tile da tenere a freno la lingua in sua presenza, se non vorr costringerci a riti
rarci, con il suo permesso.
Lord Shipley si fece paonazzo. Fiss lo sguardo strabiliato dapprima su Marsh e po
i di nuovo su di me. Gi mi aspettavo che ci ordinasse di uscire immediatamente tu
tti e due dalla stanza ma all improvviso in quei suoi occhi infossati balen un lamp
o di curiosit divertita, e dopo una lunga pausa, accenn con il busto un inchino ve
rso di me. Le mie scuse, signora. Sono stato redarguito dal mio domestico e a rag
ione. Vuole accomodarsi? Questa poltrona molto comoda, penso. Marsh, dammi un al
tro cognac.
Presi la poltrona che mi aveva indicato. Marsh agguant il bicchiere e and alla bot
tiglia sulla credenza, dicendo: Posso fornirle delle spiegazioni, signore?.
Dannazione se... mi scusi mia cara. Credo che sarebbe proprio il caso Marsh.
Grazie, milord. Potrei innanzi tutto ricapitolare la situazione. Ieri sera si int
rattenuto abbastanza a lungo con me sulla situazione in Cina. L imperatrice ha las
ciato via libera ai boxer. A centinaia i profughi stranieri si sono dati convegn
o a Pechino, o dove si trovano ancora in stato di assedio entro i confini della
legazione britannica, protetti soltanto da un manipolo di soldati. Il ministro t
edesco stato assassinato.
Marsh torn verso il suo padrone per restituirgli il bicchiere. Io ascoltavo con o
rrore; anche se gi sapevo che la situazione in Cina prima o poi avrebbe dovuto pr
ecipitare, non credevo che si fosse a quel punto.
Da quel che ho potuto capire, milord riprese Marsh l unica speranza per i nostri asse
diati di Pechino, come del resto per gli altri gruppi sparuti sparsi per il nord
della Cina, che l esercito si faccia strada fino a Pechino, e prenda possesso del
la citt, dettando legge all imperatrice e alla sua corte.
Lord Shipley grugn. Hai sempre avuto una certa abilit per cogliere i punti essenzia
li della situazione. Va avanti.
Milord, ho scritto sotto sua dettatura parecchie volte, e credo di aver imparato
qualcosa. Marsh venne a mettersi vicino a dove ero seduta io. Mi ha detto che forz
e armate di parecchie nazioni fra cui l Inghilterra, la Francia, la Russia, la Ger
mania e altre sono in marcia alla volta di Pechino. Due giorni fa alcuni destroy
ers sono piombati sui Taku Forts a riparo del porto di Tientsin per sbaragliarli
. L armata multinazionale ora in marcia alla volta di Tientsin, che stando alle sp
eranze dovrebbe cadere presto. Dovranno quindi aprirsi un varco verso Pechino, a
vanzando per circa un centocinquanta chilometri. Ho fatto un quadro esatto della
situazione, finora, milord?
Lord Shipley si soffi il naso e trangugi una sorsata di cognac. Hai reso un quadro
quanto mai semplice di una situazione che caotica. Ma continua, continua.
C ancora ben poco da dire signore. Le nostre forze nella zona di Tientsin non posso
no comunicare con gli assediati di Pechino. Come ha giustamente osservato, quel
di cui hanno bisogno quei poveretti alla legazione inglese un po di speranza. Sap
essero che l aiuto gli sta per arrivare...
Non venire a far la predica a me, Marsh fece secco lord Shipley. So bene che import
anza abbia il morale in situazioni di questo tipo.
Stavo parlando a tutto beneficio di Lucy, milord.
Ah gi gi. Lord Shipley si volse verso di me. Situazione paradigmatica. Questi poverac
ci di Pechino non sanno quello che sta capitando. Col passare dei giorni, delle
settimane, il cibo scarsegger sempre di pi, e cos l acqua e le munizioni. Ora, puoi c

redermi mia cara, anche la persona pi coraggiosa di questo mondo in queste condiz
ioni fa in fretta a cedere. E allora sono belli e fritti tutti quanti. Ma se sol
o sapessero che sta venendo qualcuno in loro aiuto, se solo fossero sicuri che t
empo un mese, tre settimane, tre mesi, se vuoi, arriveranno i loro salvatori, al
lora in un modo o nell altro, stringendo i denti, ce la faranno. Capito?
S signore. E molto bene anche.
Bene. Ora, stando ai messaggi telegrafici che mi arrivano dai comandi delle trupp
e britanniche di stanza laggi impossibile far pervenire un messaggio ai nostri a
Pechino se non brevi manu. Capisci il problema. Qualsiasi straniero inviato lagg
i a tentare l impresa, verr sbaragliato dal primo manipolo di boxer in cui si imbatt
er. E non possiamo d altra parte mandarci un cinese perch quelli che non sono dalla
parte dei boxer ne sono terrificati. Del resto anche se un cinese dovesse accons
entire a tanto non saremmo mai tranquilli. Sono stranieri capisci, e poi hanno u
na mentalit che non capiamo... a parte il fatto che non comprendiamo un accidenti
di quel che farfugliano.
Si volse e fiss su Marsh uno sguardo severo. Mi sembra che questo possa bastare. M
i avevi detto di avere sotto mano la persona giusta, Marsh. Qualcuno che si pote
va imbarcare immediatamente sul Crocodile, e che sicuramente sarebbe arrivato a
Pechino. Che scherzo volevi mai combinarmi, riempiendomi la testa con quelle tue
storie per poi uscirtene fuori con questa... uhm... ragazzina cos graziosa?
Milord, risposte Marsh pacato Lucy la persona pi adatta. Fino un anno fa vissuta in
Cina. Parla quella lingua fluentemente come una del posto. Si ricorder che tempo
fa, una volta che mi ha chiesto di restare a conversare un po con lei le avevo pa
rlato di una certa ragazzina venuta a High Coppice ...
Ehi? L arco sopraccigliare di lord Shipley si sollev a formare due parentesi cespugli
ose. Parlavi di lei... Lucy? La ragazzina della Missione che cercava di sfamare i
n qualche modo quella combriccola di mocciose? Quella che se ne uscita in una bu
fera di neve alla ricerca di quel ragazzino, come diavolo si chiamava?
Esatto signore. abituata alla pi dura disciplina e alle difficolt n pi n meno di qual
iasi buon soldato. Si fa pi di trenta chilometri a piedi come niente con il tempo
peggiore e traverso una terra infestata da briganti. Le affiderei senza timore
la mia stessa vita signore sorrise. A dire il vero sarebbe esattamente questo quel
che intenderei fare: perch spero che lei mi permetta di accompagnarla.
Lord Shipley si volt verso di me e mi scrut attento, con grande curiosit. Marsh un s
oldato che sa il fatto suo, e quando parla cosi io mi tolgo tanto di cappello. M
a quel che non capisco perch dovrebbe mai esporre questa sua deliziosa nuorina a
simili pericoli.
solo perch sa bene che sono decisa ad andare in ogni modo in Cina signore. E ci va
do per ragioni d ordine personale molto importanti. Pu darsi che non arrivi in temp
o... per quel che spero di fare, ma vorrei lo stesso tentarci.
Dice davvero Marsh? chiese senza distogliere gli occhi dal mio viso.
Eh s, milord. una delle persone pi ostinate di questo mondo.
Bene. Mi piacciono le persone cos. Pu darsi che non arrivi in tempo a fare quel che
io ti chiederei, ma si pu sempre tentare. Lord Shipley ridacchi mentre gli occhi g
li si accendevano di ilarit. Una ragazza mormor. Chi potr mai sospettare che una ragaz
za funga da corriere dell esercito? Ha due volte tanto le possibilit di un uomo di
scamparsela, riuscissimo pur sempre a trovarne uno. Perbacco, ci tenteremo Lucy.
Ascoltami adesso. Il Crocodile un destroyer all ancora a Marsiglia. Per domani se
ra dovreste raggiungere quel porto e in ventidue giorni sarete a Tientsin. Ma, m
ia bella signora, dovrai badar prima alle mie faccende e poi alle tue!
Ventidue giorni! Mai avrei pensato di poterci arrivare cos in fretta. Avrei potut
o raggiungere a piedi Pechino e arrivare a Tsin Kai-feng ancora prima di Robert
o di Nick, anche se Robert era partito ormai da tre settimane. Gliene sono molto
grata, milord mormorai.
Mi scrut cupo in volto. Pu anche darsi che io ti stia mandando a morire, ragazza mi
a. Ma visto che in ogni caso sei disposta a correre questo rischio... far in modo
che ti valga la pena di aver rischiato tanto. Possiamo solo immaginarci che sit
uazione possa esserci a Pechino, ma direi che non dovrebbero esserci meno di un
migliaio di assediati, ridotti alla disperazione; dovessero arrendersi molto pri
ma che l esercito possa arrivare fin l, ci sarebbe un massacro. Ma se riusciamo ad

arrivare sino a loro e avvertirli che l esercito in marcia alla loro volta, sfoder
eranno le unghie. Migliaia di vite, Lucy. Forse anche di pi. Cos vedi di fare del
tuo meglio, perch non c nessun altro con la tua esperienza e la tua conoscenza dei
posti e della situazione su cui poter fare affidamento.
Si volse verso Marsh. Tu la accompagnerai fino a Tientsin, ma non un passo pi in l.
Deve fare il viaggio fino a Pechino da sola. Non puoi sperare di passare per un
cinese, e faresti fallire l intera missione.
Per un attimo negli occhi di Marsh parve balenare un pensiero, ma l attimo dopo il
suo sguardo era pi imperscrutabile che mai. Bene, milord acconsent con gentilezza. P
osso suggerirle di preparare tutti i lasciapassare necessari per il comando ingl
ese una volta arrivati a Tientsin, e gli altri documenti per il viaggio? Dobbiam
o partire entro un ora come massimo se vogliamo prendere il postale d questa notte
per raggiungere la costa francese.
Quella notte attraversammo la Manica e prendemmo un treno che attraverso la Fran
cia ci port all importante porto di Marsiglia. Viaggiamo in prima classe, in carroz
ze letto, e Marsh aveva con s un lasciapassare controfirmato dall ambasciatore di F
rancia a Londra, che ag come un talismano, facilitandoci ogni fase, del nostro vi
aggio. A Marsiglia salimmo a bordo del Crocodile, e quella sera stessa salpammo
alla volta del canale di Suez.
Io ero l unica donna a bordo, e mi fu assegnata la cabina d abitudine occupata dal p
rimo ufficiale. Era minuscola, ma scopersi che su quella nave da guerra tutte le
cabine lo erano, perch nel progettarle pi che alla comodit dei passeggeri si era p
ensato a risparmiare spazio. Il capitano e i suoi ufficiali fecero di tutto per
renderci il viaggio pi piacevole possibile, trattandoci con grande deferenza. Not
ai che Marsh non si comportava pi come un domestico, ma come un uomo pieno di aut
orit. A bordo veniva chiamato signor Marsh e io signorina Lucy . Non ci fu posta alcun
a domanda e neppure il capitano sapeva il motivo per cui ci trasportava come suo
i passeggeri; aveva semplicemente ricevuto degli ordini urgenti per telegrafo da
Londra e li stava eseguendo.
Tanto per passare il tempo Marsh mi insegn un gioco a carte chiamato picchetto, e
il whist. Quando scoprimmo che il capitano era un giocatore appassionato di whi
st, qualche volta la sera giocammo con lui o con qualcuno dei suoi uomini. Mi er
o immaginata che avrei trascorso quel viaggio a preoccuparmi di quel che ci aspe
ttava, ma una volta ancora scoprii che una nave come un microcosmo pressoch irrag
giungibile dal mondo esterno, tanto che si ha il senso di essere sospesi nel tem
po.
Quando ci fermammo per rifornirci a Colombo, Marsh scese a terra ritornando con
un pacchetto. Dopo un po lo vidi infervorato in una discussione in un inglese pre
ssoch incomprensibile con un mercante cinese proveniente da Hong Kong, e mi chies
i perch mai non mi avesse chiesto di fargli da interprete.
L indomani sentii bussare alla porta della mia cabina. Come aprii spalancai tanto
d occhi, perch davanti a me c era un coolie cinese. Portava un paio di sandali maland
ati, dei pantaloni frusti, una giacca di lana di buon comando e un informe cappe
llo di feltro a tesa larga che gli calava fin sugli occhi, poich teneva la testa
chinata in un gesto pieno di umilt. L attimo dopo mi avvidi che non era affatto un
coolie, perch i capelli neri erano troppo corti e non terminavano in una coda. Al
tri particolari ancora lo tradivano; qualcosa nel suo atteggiamento, nella rigid
it delle sue braccia, e nel modo di indossare quei poveri abiti. L uomo non era cin
ese.
Lei chi ? chiesi in inglese. Alz la testa e solo allora riconobbi quel volto che era
rimasto mezzo nascosto sotto l ala spiovente del cappello. Era Marsh. Con i capel
li bianchi tinti di un nero corvino sembrava di dieci anni pi giovane, e per un m
omento, come colsi un lampo di ironia nei suoi occhi, mi ricord Nick, suo figlio.
So che mi resta ancora molto da fare, se voglio passare per un cinese disse. Ma pri
ma comincerai a insegnarmi quel che devo imparare e meglio sar, Lucy. Questi natu
ralmente non sono che degli abiti di fortuna, ma a Hong Kong possiamo procurarce
ne degli altri.
Mi ero messa a ridere prima di capire quel che intendesse mettere in atto lui. V
oleva tentare il viaggio fino a Pechino con me. Ma non pu Marsh, lord Shipley le h

a detto... mormorai.
Lo so. Ma non sono pi sotto le armi ora, cosicch posso anche disobbedire a un ordin
e se mi sembra opportuno farlo. Se riesco a passare per un cinese, Lucy, il viag
gio per te sar pi sicuro. Lo so che nessuno potr mai prenderti per un corriere, ma
una ragazza sola, in un paese travolto dalla guerra... be , saresti una facile pre
da di ogni mascalzone che incontri, bambina.
Lo so, ma star attenta, sapr correre come il vento...
Aspetta Lucy mi interruppe. Stammi a sentire. Voglio trasformarmi con il tuo aiuto
in un contadino cinese. Devi darmi un nome, dirmi che lavoro faccio e quali sono
i miei problemi di ogni giorno. Abbiamo ancora dieci o dodici giorni di tempo p
rima di arrivare a Tientsin. Allora potrai prendere una decisione definitiva. Se
sar abbastanza bravo mi prenderai con te. Altrimenti... be , io rispetter il tuo gi
udizio, perch ne va della tua salvezza.
Fu pi che altro per compiacerlo che gli dissi: Andiamo sul ponte, dove possa cammi
nare un po avanti e indietro. Non sono certa di essere una brava insegnante, ma p
ossiamo sempre tentare.
In realt ritenevo che fosse una perdita di tempo e basta.
Con i marinai che ci guardavano incuriositi feci camminare Marsh per un po con qu
ei suoi abiti di fortuna che si era procurato dal mercante cinese. Lo capirebbe c
hiunque che lei un diavolo straniero sospirai. Un coolie non cammina come un solda
to. Si chini un po in avanti Marsh; ora lasci cadere penzoloni le mani. Anche le
caviglie sono troppo rigide. Oh, cos va meglio. Cammini in fretta, chino in avant
i, e a poco a poco rallenti il passo. No, cos, deve strascicare un po i piedi, ecc
o. Oh cielo, c ancora qualcosa che non va ma non saprei dire che cosa. I gomiti se
li tenga accostati al corpo, ah, molto meglio.
Alla fine dell ora scossi la testa dubbiosa. Non saprei Marsh. A parte ogni altra c
onsiderazione sono i capelli che la tradiscono immediatamente, perch non ha il co
dino. E in dieci giorni non cresceranno certo abbastanza.
Rise e di nuovo riconobbi Nick in lui. Lucy, potresti senz altro prestarmi tu un po
di capelli per il codino. I miei li terr tinti naturalmente, ma la tintura che ho
preso a Colombo sembra vada benissimo e ne ho quanta ne voglio. E gli occhi? Ho
pensato che se me ne copro uno con un qualsiasi pezzetto di pelle, potrei riusc
ire a trarli in inganno; a ogni modo dovrai stare attenta anche tu a tenere gli
occhi ben coperti quando ti si avvicina qualcuno.
Lo so, ma posso sempre farli apparire pi lunghi e pi stretti con un segno di matita
nera agli angoli, Marsh. Qualche volta lo facevo anche alla Missione, perch cos t
ondi mi sembravano orrendi. E ogni volta che mi avviciner a qualcuno terr la testa
umilmente china come giusto per una povera donna priva di importanza.
Rise. Questo contadino privo di importanza far altrettanto.
Ah, un altra cosa. So che siamo abbronzati per essere stati all aria e al sole, ma do
bbiamo prendere un po di. zafferano da strofinarci in faccia per diventare gialli
,
Ogni giorno ci esercitammo per almeno due ore, e mi sorpresi a nutrire qualche s
peranza in pi, perch Marsh sembrava calare veramente nelle vesti di un contadino c
inese. Quando il suo incedere miglior gli feci ciondolare la testa da una parte,
la bocca aperta, perch sembrasse uno scimunito. La sera gli insegnai a cantare un
a vecchia nenia cinese con vocino stridulo. Un altro po di esercizio e seppe reci
tare la sua parte con notevole abilit.
Quando ci fermammo a Hong Kong per rifornirci un altra volta di carburante, comper
ai degli abiti vecchi per tutti e due, oltre a dei cappelli da coolie e dello za
fferano. Dopo, quando gi ci eravamo abbigliati per la nostra parte, portai Marsh
a terra. Aveva un codino fatto con i miei capelli attaccato ai suoi ed era Lu Ye
n ora, mio padre.
Tenendolo per mano, lo condussi per stradine e vicoli. Lui mi si trascinava appr
esso come un demente, la testa ciondoloni, intonando di tanto in tanto alcune st
rofe della sua canzoncina. Mi fermai a parlare in parecchi negozi e bancarelle,
senza che una singola persona non mi prendesse per una ragazza cinese del nord a
ccompagnata dal padre demente. Dopo questa prova seppi con certezza che la sua p
resenza non avrebbe comportato un ulteriore pericolo durante il viaggio. Anzi, u
na ragazza con il padre in quelle condizioni avrebbe attratto ancora meno l attenz

ione che se fosse stata sola. Per il sollievo mi sentii venire le lacrime agli o
cchi. Era stupendo poter contare sulla sua compagnia nel viaggio alla volta di P
echino e saperlo al mio fianco nel mio futuro, quale che fosse.
Tientsin pullulava di soldati: inglesi, russi, americani, francesi, tedeschi e g
iapponesi. Il capitano mand due suoi ufficiali ad accompagnarci al quartier gener
ale del comando inglese, e Marsh esib i documenti all ufficiale comandante, colonne
llo Strake, un omino tarchiato dai modi bruschi.
Lesse la lettera a firma di lord Shipley, ci studi entrambi con scetticismo. Porte
rete un messaggio a Pechino? chiese. Be , mi sono chiesto spesse volte se quelle tes
te di rapa al ministero della Guerra non erano completamente ammattiti; adesso s
o per certo che cos. Ma gli ordini sono ordini. Cosa vi occorre? Cibarie? Scorte?
Cartine geografiche?
La signorina far un elenco di tutto quello che ci occorre replic vivacemente Marsh s
enza l ombra di deferenza. Quanto a me, vorrei essere ragguagliato da lei sulla sit
uazione a nord di Tientsin, se non le di troppo incomodo, colonnello.
C il caos peggiore. Quei boxer sono pi pazzi del cappellaio pazzo di Alice. Credono
di essere immuni dalle pallottole e ora sono spalleggiati dall esercito regolare c
inese. Organizzato di peste naturalmente. Con un po di fortuna potrete scivolar f
uori a nord di Tientsin di notte dalla linea di fortificazione, sempre che la si
possa definire con questo termine. A questo punto quel che vi resta da fare seg
uire la strada ferrata fino a Pechino senza farvi individuare come stranieri. Fr
ancamente io non ci spero molto. Ma diamo per scontato che si compia il miracolo
e che riusciate a penetrare in citt. Cosa andate a raccontare a quei poveracci d
i Pechino sempre che siano ancora vivi per ascoltarvi?
Si volse e punt con rabbia il suo frustino contro la carta geografica alla parete
. Noi siamo malamente organizzati, quasi quanto i cinesi. Cosa potete aspettarvi
con almeno sei nazioni di mezzo e nessun comando centrale? L ammiraglio Seymour ha
sottovalutato la truppa cinese. Si trascinato un paio di migliaia di uomini al
nord ai primi di giugno e si preso una batosta solenne, a Langfang, tanto che ha
dovuto riguadagnare le sue posizioni. Adesso come adesso la tendenza di sopravv
alutare la potenza cinese. Abbiamo circa ventimila uomini qui, e secondo me potr
emmo benissimo sbaragliare Pechino in un paio di settimane, ma non ce la faremo,
maledizione.
Si diede una tirata stizzosa ai baffi. Seymour tuona con Whitehall che gli ci vog
liono quarantamila uomini per muoversi. Gli americani parlano di sessantamila, i
giapponesi di settantamila. Fessate.
Chiuse a mezzo un occhio e alz il dito. Ma entro otto giorni dovrebbe arrivare il
generale Gaselee come comandante in capo. So quello che far lui. Si diriger verso
nord con i nostri ragazzi e gli altri seguiranno giusto per non restare indietro
. In altre parole se arrivate a Pechino dite a Sir Claude MacDonald, che riuscir
emo a rompere l assedio... vediamo un po per met agosto. Si, ditegli di resistere fi
no ad allora, che noi arriveremo.
Il colonnello Strake mi studi perplesso, quindi il suo sguardo scivol su Marsh. Pen
sa seriamente di portarsi appreso questa ragazzotta per tutto il viaggio?
Marsh sorrise. Be , non proprio, colonnello. lei che si porta appresso me.
Molto tempo dopo, quando gi ero ritornata in Inghilterra e mi ero risposata, chi
sapeva della mia avventura durante la rivolta dei boxer mi chiedeva del viaggio
da Tientsin a Pechino con la convinzione che avessi corso chiss quali pericoli. M
a la verit che non incontrammo mai alcun serio pericolo. Prendemmo un asino con n
oi, due panieri contenenti cibarie e acqua per quattro giorni e due coperte. In
groppa il mulo portava una carabina e due bandoliere di munizioni e Marsh teneva
nascosta un altra pistola sotto la blusa. Panieri e carabina erano ben nascosti s
otto una larga balla di fieno. Mi ero portata con me le mie polacchette di feltr
o, e ne trovai un paio a Tientsin che andavano bene a Marsh. In seguito disse ch
e erano le calzature pi comode per una marcia che mai avesse avuto.
I boxer non indossavano alcuna particolare uniforme, ma a distinguersi trattenev
ano i capelli con una pezzuola rossa, portavano nastri rossi legati attorno ai p
olsi e alle caviglie, e una fascia rossa attorno alle molli tuniche bianche. A f
ar capire che eravamo dalla loro parte in quella guerra contro i diavoli stranie

ri, Marsh ed io ci legammo dei foulard rossi da poco prezzo attorno al capo.
Lasciammo Tientsin di notte, a otto ore dal nostro arrivo e all alba del giorno su
ccessivo avevamo passato le linee di fortificazione cinesi ed eravamo avanzati p
arecchie miglia a nord muovendo paralleli alla strada ferrata. Avevo deciso che
avremmo dovuto percorrere trenta miglia al giorno e la mia pi grossa preoccupazio
ne era che si rivelassero una fatica eccessiva per Marsh, che aveva superato i c
inquant'anni. Ma i miei motivi di ansiet erano infondati, e senza dubbio Marsh do
vette ringraziare della sua baldanza anche gli anni passati a servire la patria.
Chino in avanti braccia penzoloni ginocchia sempre un poco piegate, avanzava in
stancabile con il suo passo barcollante come gli avevo insegnato.
C erano truppe di soldati e di boxer in ogni citt e villaggio, lungo la strada ferr
ata, ma li aggiravamo compiendo un semicerchio attorno per ricongiungerci in un
secondo tempo alla strada ferrata. Talvolta ci imbattevamo in qualcuno che si re
cava al lavoro, e qualche altra volta in soldati o in gruppi di boxer. Allora io
afferravo un capo della cordicella legata al braccio di Marsh in modo da far se
mbrare che lo conducessi insieme con l asino. Marsh ciondolava come un demente la
testa e intonava lamentoso un verso della sua filastrocca infantile mentre io te
nevo la mia testa prona in avanti in un gesto di estrema umilt. Di giorno cammina
vamo dall alba al tramonto, riposando un quarto d ora ogni due ore, ma la notte dorm
ivamo all aperto, perch si era d estate e le notti non erano rigide.
Una volta nel passare presso un tempietto buddista, ci imbattemmo in un gruppo d
i boxer salmodianti certe loro invocazioni accompagnate da profonde prostrazioni
verso sudest, e da uno strano gesticolare. Compresi dalle loro salmodie che que
l rituale avrebbe dovuto conferirgli la facolt di respingere i proiettili con un
gesto. Alcuni di loro ci guardarono in modo sospettoso nel vederci passare. Io a
gitai il braccio, dopo aver indicato il fazzoletto rosso gridando: Sha! Sha!. Era
quello il grido di guerra dei boxer, e significava Uccidi! Uccidi! . Sbraitarono a
loro volta di rimando quel grido e cos potemmo passare indenni.
A mezzogiorno della quarta giornata di cammino arrivammo in vista delle mura che
fortificavano Pechino, e a un miglio di distanza ci accovacciammo presso la str
ada in una buca a studiare la piantina della citt che il colonnello Strake ci ave
va procurato. Pechino si articolava in due sezioni principali, la citt cinese che
formava la sezione a sud e la citt tartara a nord, con una inferriata a division
e fra le due alta dodici metri. Al centro della parte nord c era la citt proibita d
ove si ergeva l enorme palazzo dell imperatrice, e qui nessun straniero poteva mette
r piede.
Segnammo il punto delle legazioni, facemmo il nostro programma, ed entrammo per
il cancello sud della citt cinese a un ora dal tramonto. C erano soldati e boxer dapp
ertutto, frammisti alla gente di Pechino, e da dietro la grande muraglia, di tan
to in tanto si levava una schioppettata. Nessuno s accorse di noi quando attravers
ammo il cancello chiamato Ha Ta Men. Eravamo ormai vicino alla sezione della cit
t assediata, e lentamente girammo per le strade che circondavano il quartiere ver
o e proprio, prendendo nota delle posizioni dei cinesi che sparavano contro gli
assediati. Quindi ci mettemmo in attesa in una stradina presso la Missione angli
cana.
La battaglia continuava solo a intermittenza. Capitava che non si sentisse un so
lo colpo di fucile per mezz ora e anche pi ed ecco che poi si alzava una raffica da
l gruppo dei cinesi, a cui facevan risposta due o tre colpi da dietro le mura. E
ra un gran sollievo per me avere Marsh perch ero in uno stato di grande confusion
e e non sapevo assolutamente quale sarebbe stata la miglior via per penetrare en
tro i confini della legazione senza ricevere in corpo una pallottola dai bellige
ranti di una parte o dell altra. Ma Marsh afferr con esattezza quel che stava accad
endo attorno il perimetro delle mura.
Il sole era tramontato da due ore, quando Marsh prese carabina e bandoliere e co
minciammo a muovere per le strade alla volta delle mura che cingevano la legazio
ne, strisciando nell ombra. Per cinquanta metri arrancammo carponi fra una barrica
ta e l altra passando a non pi di trenta passi dai soldati cinesi a sentinella per
la notte.
Arrivammo a un basso muricciolo mezzo diroccato con una strada deserta fra noi e
l alto muro di cinta della legazione. Marsh doveva aver individuato in precedenza

un avamposto sulla muraglia perch tutt a un tratto si port le mani attorno alla boc
ca e con voce penetrante anche se ridotta a un sussurro chiam: Ehi, sentinella!.
Aspett parecchi secondi prima di ripetere il suo richiamo perentorio. Alla quarta
volta, una voce sommessa si lev da qualche parte dietro la muraglia. Ehi, chi va
l?
Amici, inglesi. Due. Butta gi una scala. Arriviamo.
Mostratevi immediatamente! abbai la voce. Dichiarate la vostra identit se non volete
che faccia fuoco!
Mi sarei messa a sbraitare tale era la rabbia e la paura contro quel pezzo d asino
, perch quello era il momento pi pericoloso. Disteso bocconi vicino a me, Marsh ti
r un profondo sospiro. Quindi ritorn a parlare con voce sommessa ma perentoria e c
on un acrimonia tale, che le sue parole suonarono minacciose come mai avrei credut
o possibile.
Prese a dire: Parla sottovoce, testa di cavolo, e di
signore nel rivolgerti a me, al
trimenti.... Quindi sciorin una sequela di vocaboli che io neppure conoscevo tanto
che ebbi l impressione di sentir parlare una lingua straniera. Ma potevo ben imma
ginarmi il loro significato e il soldato al di l delle mura parve comprenderlo ch
iaramente, perch come Marsh si interruppe un momento, si lev una risata sommessa n
ell oscurit e una voce disse: Cercate di tener duro, amici. In un battibaleno vi cal
iamo la scala.
Il battibaleno dur tre minuti. Quindi si avvert un sommesso tramestio dall altra par
te. Qui. Adesso.
Balzammo in piedi e sfrecciammo attraverso la strada. Dal muro di cinta pendeva
una scaletta di corda con i pioli di legno. Salii per prima, e arrivata in cima
mi issai sulla piattaforma incastrata nella muraglia a formare una banchina di t
iro. Cerno due persone in attesa, uno con una carabina puntata contro di me, e l a
ltro che reggeva una lanterna cieca. Perdinci esclam il primo. una ragazza, signore!
L attimo dopo saliva Marsh. Vidi che il secondo dei due nella mano libera stringev
a una pistola. Allora, si pu sapere chi diavolo siete? chiese.
Marsh si eresse sul busto. Colonnello facente funzioni Marsh, emissario speciale
del ministero della Guerra agli ordini del tenente generale lord Shipley spieg gel
ido con voce altezzosa. Chi il comandante in capo qui?
Per quanto l emozione di sapermi alla fine al sicuro mi avesse debilitata di quals
iasi energia, dovetti reprimere uno scoppio di ilarit pensando alle reazioni di l
ord Shepley se avesse sentito il suo domestico proclamarsi colonnello in funzion
e. Sir Claude MacDonald, signore intanto rispondeva incerto il tale con la lampada
.
In tal caso mi porti subito da lui, se non le dispiace.
S, signore. Posso chiedere chi la ragazza cinese?
inglese. Il suo nome Lucy Sabine; la mia guida e mio aiutante di campo, e mi ha p
ortato sano e salvo fin qui da Tientsin in quattro giorni. Ora ci porti da quest
o Sir Claude, e cerchi di fare un po in fretta, giovanotto.
Sir Claude MacDonald era alto, col faccino minuto e due baffoni cos lunghi che pe
rsino da dietro gli spuntavano in parte dalle guance. Doveva essersi coricato ab
bigliato di tutto punto, perch comparve dopo pochi minuti soltanto che ci avevano
introdotti nel suo appartamento.
Dapprima stent a credere che fossimo arrivati da Tientsin, ma quando Marsh gli eb
be mostrato i lasciapassare il suo sollievo fu evidente.
Grazie al cielo esclam. Siamo tutti quanti con il morale a terra. Cominciavamo a tem
ere che fuori di qui pensassero che fossimo gi bell e massacrati tutti quanti dai b
oxer, e che non tentassero neppure il modo pi urgente per raggiungere Pechino.
Altre tre settimane, signore disse Marsh. Questo quello che mi ha pregato di comuni
carle il colonnello Strake. Da un computo delle forze nemiche e del terreno da q
ui a Tientsin, credo che la sua stima sia accurata.
Tre settimane. Sir Claude annu e sorrise con aria stanca. Cominciavo a chiedermi se
avremmo resistito sette giorni ancora, ma naturalmente le cose cambiano aspetto
ora, Marsh. Ridurremo ulteriormente le razioni e tesaurizzeremo ogni singolo pro
iettile: Stia pur certo che in un modo o nell altro ce la faremo, adesso che sappi
amo che i nostri ci verranno senz altro in aiuto. Guard verso di me perplesso. Era da
vvero necessario esporre questa signorinella a un pericolo del genere?

Questo lo deve giudicare lei, signore. Ha passato la sua vita in Cina, e di fatto
l'emissaria del ministero era lei. Da solo non sarei mai giunto fin qui.
In tal caso stata senza dubbio indispensabile convenne lentamente Sir Claude. Tutto
quello che posso offrire la mia profonda gratitudine.
Fu solo il giorno dopo, dopo dodici ore di meraviglioso sonno profondo che compr
esi cosa significasse agli occhi degli assediati il nostro intervento. Dovunque
andassimo uomini e donne delle pi disparate nazionalit si fermavano a chiederci an
siosi se davvero stava per arrivare qualcuno in loro aiuto. Le nostre risposte v
enivano tradotte di lingua in lingua e per tutta la comunit sembr spirare d un tratt
o una nuova risoluzione.
Entro le pareti della legazione erano pi di tremila le persone a cui provvedere u
n posto dove dormire, del cibo per sfamarsi e l assistenza medica in caso di malat
tia o di ferimento. Di queste tremila persone, soltanto trecentocinquanta poteva
no combattere. E all inizio ce n erano stati altri cinquanta che erano morti. L intera
zona era stata trasformata in fortezza, con trincee, punti strategici, posti di
guardia. Pi di un migliaio degli assediati erano i cinesi convertiti, l convoglia
ti da tutte le parti della Cina dai missionari ai primi segni di maretta. Questi
costituivano pur sempre delle bocche in pi da sfamare ma scavavano trincee e cos
tituivano cittadelle. Senza questo sistema di difesa, sarebbero capitolati ormai
da tempo.
Avevo programmato di lasciare Pechino e puntare a nordest verso Chengfu e Tsin K
ai-feng non appena mi fossi riposata. Ma Marsh me ne dissuase. Non solo pericolos
o, Lucy, ma anche inutile. Non so dove siano Nick o Robert Falcon, ma immagini d
avvero che possano aggirarsi a loro piacimento per la Cina? Robert dovrebbe esse
re arrivato a Shanghai ormai, ma non andr pi avanti di l. Dubito che Nick sia arriv
ato addirittura in Cina e qui siamo indispensabili, Lucy. Io in prima linea a co
mbattere e tu in ospedale. Una volta levato l assedio avremo tutto il tempo di rec
arci a Tsin Kai-feng.
Capivo che aveva ragione. Nessuno straniero avrebbe potuto viaggiare attraverso
il nord della Cina fino a che la cittadella proibita non fosse caduta nelle mani
dell esercito multinazionale di stanza a Tientsin. Cominciai a prestare la mia op
era nel rudimentale ospedale che avevano installato, e non era certo il lavoro c
he mi mancava. Chiesi se i due Fenshaw, con le bambine della Missione, fossero r
iusciti ad arrivare a Pechino, prima che cominciasse l assedio, ma appresi costern
ata che non si aveva alcuna notizia di loro.
Molto tempo prima erano stati mandati piccoli distaccamenti di soldati a scortar
e missionari e convertiti a Pechino. Molti di questi distaccamenti non avevano f
atto ritorno. Si pensava che fossero rimasti tagliati fuori, e che in tutta quel
la zona molti altri fossero i posti assediati, magari con un manipolo di soldati
a difesa della Missione o della chiesa dove gli stranieri si erano riparati per
far fronte comune contro il nemico.
Il settimo giorno, Marsh mi venne a cercare all ospedale. Aveva gli occhi cerchiat
i dalla stanchezza, ma camminava diritto come un fuso. Lucy, riuscito a introdurs
i un cinese attraverso una fogna in disuso. Viene da Tsin Kai-feng. Potresti and
are a parlargli? Il suo inglese non vale un gran che e non riesco a capire quell
o che dice.
Trovai l uomo accosciato in una delle cucine che trangugiava avidamente una scodel
la di zuppa. Lo riconobbi subito, era Chang Li, il convertito che aveva condotto
i Fenshaw alla Missione sul carro trainato da buoi. Si ricordava di me, e diede
in grandi esclamazioni di meraviglia nel trovarmi l, ma io fui pronta a interrom
perlo. Che cosa successo alla Missione, Chang Li?
La situazione terribile, Lucy. Non credo che scamperanno. Prima che venissero i b
oxer la signora con i capelli rossi e il marito hanno portato molto cibo, e c anco
ra il vecchio pozzo per l acqua. Ma gli I Ho Chuan sono accampati a Tsin Kai-feng.
Sono tre settimane che ci stringono d assalto. Quaranta, cinquanta di loro. Grida
no che uccideranno tutti quanti, anche le bambine perch sono contaminate dai diav
oli stranieri.
Tre settimane? Come siete riusciti a difendervi?
Prima che si scatenasse il pandemonio, da Chengfu arrivato il medico americano, p
ortandosi con s due carabine.

Il dottor Langdon! ancora l?


S. Spara con una carabina e il marito della signora dai capelli rossi spara con l al
tra. Il muro di cinta esterno forte. La Missione in cima alla collina. Solo una
volta gli I Ho Chuan sono arrivati fino al muro. Allora, io, la signora dai cape
lli rossi, Yu-lan e due delle bambine pi grandi ci siamo accostati al muro con de
lle spade improvvisate legando dei coltelli a dei lunghi bastoni, e abbiamo potu
to allontanare gli I Ho Chuan.
Mi sentivo mancare dallo spavento. Ma basta che i boxer vi circondino da ogni par
te e siete bell e spacciati, no?
Gi. Ma loro non attaccano dalla parete nord che la pi difficile da difendere. Hanno
una gran paura anche se non ne capiamo la ragione. E poi c l altro, quello che arri
vato dieci giorni fa. Anche lui ha una carabina. E la volta che siamo rimasti so
lo con poche pallottole ha fatto irruzione nel campo degli I Ho Chuan a rubarne
altre. Ha rubato anche una carabina. Per due volte l ha fatto.
E chi sarebbe quest altro? chiesi.
Un diavolo straniero. Si chiama Falcon. Lui non ha paura di niente.
Mi volsi verso Marsh senza parole dall emozione.
Robert alla Missione! mormorai. Dice che Robert arrivato alla Missione dieci giorni
fa! Sono assediati da una masnada di boxer. Oh, povere piccole!
Robert? Come diavolo avr mai fatto ad arrivarci cos in fretta? E cosa ci fa qui cos
tui, adesso Lucy? chiediglielo!
Chang Li si strinse nelle spalle quando gli posi questa domanda. Si deciso cos. No
n possiamo resistere all infinito. Falcon mi ha fatto uscire tre giorni fa di nott
e, perch venissi a Pechino e ritornassi con degli aiuti. Un altra scrollata di spall
e. Non sapeva che la situazione fosse cos grave.
Come ha fatto Falcon ad arrivare fin l senza farsi ammazzare?
Chang Li rise. arrivato a cavallo, con indosso gli abiti di un boxer che aveva uc
ciso, con un foulard rosso avvolto tutto attorno alla testa in modo che nessuno
potesse accorgersi che era un diavolo straniero.
Dieci minuti dopo Marsh e io eravamo alla presenza di Sir Claude MacDonald. Era
tirato in volto, e i lunghi baffoni sembravano ricadere all ingi dalla stanchezza. F
uori questione Marsh fece secco. Non posso mandare un distaccamento in una qualsia
si missione a pi di duecento chilometri da qui. Dovrebbe saperlo.
Infatti, signore. Ma quel che chiedo di concedere a me e a Lucy di andarci. Dovre
mmo farcela.
Sir Claude lev lo sguardo su di noi. Non ne dubito. Ma di che utilit potreste mai e
ssere? In ogni caso qui abbiamo estremo bisogno di voi.
Un uomo, una ragazza e una carabina non possono mutare la situazione, qui, signor
e. Ma a Tsin Kai-feng, s.
La prego, signore! proruppi io. Ci sono le mie bambine... voglio dire le bambine a
cui io ho badato per anni e anni.
Sir Claude si tir i baffi corrucciato in volto. Non pensa di dovere almeno questo
alla signora? gli fece presente pacato Marsh.
Lasciammo la legazione quella notte, sgattaiolando nella fogna in disuso in un m
omento in cui la luna era nascosta dietro un banco di nubi. Marsh si era tinto d
i nuovo i capelli fissandosi il codino al suo posto. Portava una carabina avvolt
a nelle nostre due coperte. Anch io ero armata di una pistola, legata alla vita so
tto la tunica e avevamo con noi un piccolo zaino con un po di cibo e una bottigli
a d acqua.
Una volta fuori dell area assediata, riparammo in una stalla abbandonata fino all al
ba, quando riuscimmo a passare per uno dei cancelli della citt senza destare alcu
n sospetto. Per l intero viaggio di tre giorni fino a Tsin Kai-feng vissi in una s
pecie di ipnosi quasi fossi sdoppiata in due. Non riuscivo a capacitarmi del fat
to che stavo per ritornare alla Missione che era stata la mia casa e ancora pi di
fficile mi riusciva a credere che Robert Falcon fosse l e che la vita di chi avev
a trovato riparo fra quelle mura era messa costantemente in pericolo da uomini a
ccecati dal desiderio di sangue.
La notte del terzo giorno poco dopo il tocco compimmo un semicerchio attorno a C
hengfu arrivando alla Missione dal lato nord un paio d ore dopo. Luci baluginavano

nel villaggio sottostante, ma non c era traccia di combattimenti in corso. Insiem


e, carponi, ci avvicinammo al muro di cinta. Mentre strisciavamo cosi in avanti,
la luna si mostr per un breve attimo dietro la nuvolaglia e noi ci abbarbicammo
al terreno aspettando il buio per riprendere la nostra marci. Guardai davanti a
me e riuscii a stento a trattenere una esclamazione. L, sulla muraglia esterna, s
colorito ma pur sempre chiaro in ogni dettaglio, persino alla luce lunare, vi er
a il ritratto di Nick Sabine. Non solo non era stato cancellato dalle intemperie
, ma il morbido carboncino era stato assorbito dalla pietra porosa della parete.
Le nuvole tornarono a coprire la luna, e arrancammo in avanti. Arrivati al muro,
Marsh mi sollev perch io potessi issarmici sopra. Pochi minuti dopo si lasciava c
adere accanto a me. Insieme corremmo verso la porta che conduceva alla cucina. A
vevamo percorso met del cammino quando dalla finestra di sopra si lev la voce di u
na ragazza che conoscevo. Era stata Yu-lan a parlare. Dottore! vengono dal nord!
Yu-lan! sussurrai io perentoria. Vedi che nessuno ci spari addosso. Sono Lu-tsi. Fa
cci entrare in fretta.
Vi fu silenzio. Ci schiacciammo contro il muro presso la porta della cucina che
era chiusa dall interno. Arriv dal piano di sopra un mormorio di voci. Poi di nuovo
Yu-lan con voce tremula... Lu-tsi sei davvero tu?
S! sono Lu-tsi. Chi altri sa il tuo nome, o gli altri: Mei-lin, Mai-chai, Kimi, si
gnorina Prothero o gambe di ciucco come veniva chiamata. Sono qui con un amico.
Facci entrare Yu-lan.
Un minuto Lu-tsi, un minuto!
Pochi secondi dopo fu tolto il chiavistello alla porta della cucina. Quando fu a
perta vidi che dal soffitto pendeva una luce e all angolo opposto c era il dottor La
ngdon con una carabina puntata contro di noi. Entrai per prima togliendomi il ca
ppello per mostrare il viso. Dottor Langdon, dissi sono davvero io! Oh, sono cosi c
ontenta che siate sani e salvi.
Abbass la carabina, strabiliato. Aveva il viso stravolto dalla tensione e dalla s
tanchezza. Buon Dio mormor. Come diavolo...?
Dietro la porta della cucina avanz la signora Fenshaw. In mano reggeva il manico
di una scopa con un coltello appuntito legato in cima. I capelli rossi erano rav
viati severamente all indietro e il viso era pi scarno di quanto ricordassi, ma gli
occhi verdi avevano la vivacit di sempre.
Lucy Waring! esclam come Marsh chiuse la porta tornando a sbarrarla con il chiavist
ello dietro di noi. In nome del cielo, cosa ci fai tu qui? E chi questo cinese ch
e con te?
Arriviamo da Pechino, signora. Quattro giorni fa arrivato Chang-Li ma non hanno p
otuto inviare alcun aiuto. Nessun soldato riuscirebbe mai a passare. Ma siamo ve
nuti Marsh e io. Oh scusatemi. Questo Tom Marsh. Mi volsi verso di lui. Marsh poss
o presentarle la signora Fenshaw e il dottor Langdon.
Servo suo, signora. Dottor Langdon... Ho portato una carabina e sessanta cartucce
pi una pistola. Molto meno di quanto speravate, senza dubbio, ma meglio di nient
e.
Nei cinque minuti che seguirono si intrecciarono domande e risposte a non finire
. Raccontai brevemente di come fossimo arrivati in Cina, ragguagliandoli sulla s
ituazione a Pechino, e di come avessimo trasmesso la notizia che l esercito avanza
va in loro aiuto.
Tra quanto Lucy? chiese il dottor Langdon.
Altri dieci giorni, sempre che il colonnello Strake abbia visto giusto.
Scambi uno sguardo con la signora Fenshaw. Be , faremo del nostro meglio, non ci res
ta altra alternativa. Se non altro una volta che le truppe prenderanno Pechino l
a situazione si calmer di colpo, perch l imperatrice sar costretta ad aizzare le sue
stesse truppe contro i boxer.
Mi dissero che il signor Fenshaw stava presidiando un posto di osservazione a su
d della Missione. Yu-lan faceva la sentinella a turno con le bambine pi grandi al
le altre finestre, giorno e notte per segnalare ogni nuova mossa nemica. Tutte l
e finestre erano state turate con sacchi ricolmi di terra, lasciando degli spion
cini per tener d occhio la situazione e far fuoco sul nemico. Le due infermiere ci
nesi oltre che accudire alle bambine si occupavano dei viveri sempre pi scarseggi
anti, sobbarcandosi infine anche loro i turni di guardia.

Vado a dare il cambio a Yu-lan per un po disse la signora Fenshaw. Non lasciamo mai
un posto se non c chi pronto a sostituirci e non sta pi in s dalla voglia di vederti
. Fece per andare alla porta, quindi si volse. Coraggiosa, quella ragazza. Le ero
accanto con una di quelle spade che abbiamo improvvisato quando quei diavoli cer
cavano di far breccia attraverso il muro di cinta. Non ce l avremmo mai fatta a sc
acciarli non fosse stato per lei.
Non avevo ancora posto la domanda che pi mi premeva, ma credevo di aver capito co
me mai Robert Falcon non si fosse ancora fatto vivo. Senza dubbio era di guardia
a uno dei punti di osservazione presso la finestra, alla pari del signor Fensha
w. Yu-lan quando scese in cucina mi abbracci, pianse e torn ad abbracciarmi. Fu un
a vera gioia vederla. Sembrava maturata pi di quanto mi fossi aspettata, ma era p
lausibile che fosse cos mi dissi ricordando a me stessa che si era battuta al mur
o di cinta contro boxer urlanti, e mi intrattenni qualche minuto con lei, tenend
o a freno la mia impazienza, prima di chieder notizie di Robert.
Mentre Yu-lan chiacchierava con me, sentii il dottor Langdon parlare con Marsh. G
razie al cielo ci hanno attaccati di notte solo due volte stava dicendo. Non sembr
a che la cosa gli piaccia molto. Quando vengono di giorno, devono risalire la co
llina dal villaggio, e per almeno trecento metri rimangono in vista. Fino a ora
siamo riusciti a ricacciarli indietro con qualche pallottola prima che arrivasse
ro al muro di cinta, ma ormai siamo a corto di munizioni.
Chang-Li diceva a Lucy che un paio di settimane fa arrivato un inglese, dottore.
vero?
Il dottor Langdon annu, scuro in volto. Senza di lui saremmo gi belli e spacciati.
Ha riorganizzato la nostra difesa, e ha saputo rincuorarci tutti quanti, sopratt
utto le bambine. Saremmo gi rimasti senza munizioni se non avesse fatto un paio d
i scorrerie nella valle a rubarle a quei diavoli. Volse uno strano sguardo su di
me. Lucy lo conosce.
S intervenne Marsh. Tutti e due lo conosciamo, dottore. Immagino che sia di guardia
adesso? Posso andarlo a salutare?
No, non di guardia. a letto, con una pallottola nel torace. La ferita di per s non
sarebbe molto grave, ma la pallottola localizzata in un punto in cui pu essere p
ericoloso operare. D altra parte se non la togliamo, morr di setticemia.
Mi sentii rimescolare lo stomaco dall emozione. La prego..., possiamo vederlo?
S, Lucy. Ma dubito che possa riconoscerti, si fosse anche riavuto un po . Tolse la la
mpada dal gancio del basso soffitto. Yu-Lan tu torna al tuo posto fino a quando M
ei-lin non verr a sostituirti, poi va a dormire. Potrai parlar di nuovo con Lucy d
omani.
Marsh e io lo seguimmo di sopra, fino alla stanza che era stata della signorina
Prothero. Era stata suddivisa in due da un telone che pendeva dal soffitto. Per
terra erano sistemati due pagliericci. Il letto della signorina veniva a essere
schermato dal telone. Il dottor Langdon sollev un orlo della pesante tenda, per l
asciarci passare.
Sul letto era disteso un uomo con una coperta che lo copriva fino alla vita. Il
torace era messo a nudo, con una voluminosa medicazione macchiata di sangue sull
a parte sinistra. Il dottor Langdon alz la lanterna, e udii la mia esclamazione d
i meraviglia unirsi a quella di Marsh, mentre fissavamo lo sguardo sull uomo diste
so a letto con gli occhi chiusi. Non era Robert Falcon. Era Nick Sabine, mio mar
ito.
Dodicesimo capitolo
Il momento di incredulit fu seguito da un subisso di emozioni. Al timore e all ansi
et, si combinavano la compassione e un indolimento al cuore cos intenso da diventa
re quasi un patimento fisico.
Accostata al letto, presi con tenerezza una sua mano priva di vita fra le mie. Ni
ck mormorai. Caro Nick.
Apr gli occhi. Erano accesi di febbre, e non diede segno d avermi riconosciuta, ma
le labbra aride gli si sollevarono in una specie di sorriso. Di nuovo sogno mormor
in un sussurro cos debole che riuscii a stento a sentire quel che diceva. Sogno Lu

cy... la pi in gamba di tutte, dottore. Hanno rotto lo stampo quando l hanno fatta.
Fin troppo brava per me... Non lo dica mai a nessuno... che l amavo tanto, dottor
e. Me lo prometta...
Chiuse gli occhi, e il suo respiro affannoso si lev nella stanza. Marsh volse str
avolto lo sguardo verso di me, dall altra parte del letto, quindi si volse verso i
l dottor Langdon che gli stava vicino chiedendogli: Quando successo?.
Non pi tardi di qualche ora fa. Il dottor Langdon si asciug il sudore dalla fronte c
on il dorso della mano. I boxer hanno portato un cannoncino da qualche parte, un
aggeggio a carica anteriore vecchia e stravecchia, ma ancora di qualche efficaci
a per lanci a breve raggio. Hanno sparato sei cannonate nella Missione prima del
tramonto, danneggiando parzialmente la cappella, e aprendo una breccia in una d
elle stanze d angolo. Tre bambine e una delle infermiere sono rimaste ferite da sc
hegge di cemento, ma solo in modo superficiale. Non ne avranno alcuna conseguenz
a.
Ma diceva che la ferita di Nick prodotta da una pallottola?
S. Quando calata l oscurit uscito. Era fuori da pi di un ora quando c stata una esp
a est del villaggio esattamente dove era collocato il cannone. L aveva fatto salt
are con la loro stessa polvere da sparo. Abbiamo sentito dei colpi di carabina e
di pistola e mezz ora dopo arrivava al muro di cinta. Era riuscito persino a port
arsi un bariletto di polvere da sparo con s... Dio solo sa come ha fatto con quel
la ferita. Ha farfugliato che avremmo potuto usarla per fabbricarci delle bombe
o qualcosa del genere.
Marsh abbass lo sguardo verso Nick. Questa pallottola va tolta fece secco. Ha tutto
l equipaggiamento e l anestetico?
Il dottor Langdon annu. Ho portato tutto con me quando sono venuto qui prima che i
ncominciasse l assedio, ma la pallottola conficcata in un punto critico. Non mi fi
do a cercarla alla luce della lampada; i miei occhi non sono pi buoni come un tem
po, e cos la sensibilit delle dita.
E ogni ora pu essere importante?
S, ma devo aspettare. Ho fatto togliere i sacchi di sabbia dalla finestra in modo
da essere pronto come si fa luce. Speriamo in Dio che quelli non ci attacchino.
Neppure io ho occhi o mani giovani afferm Marsh. Ma Lucy s. Potrebbe estrarre con il
forcipe quella pallottola sotto la sua guida, dottore.
Lucy? Ma lei impazzito!
No. Il mio suggerimento che si tenti il tutto per tutto a favore di Nick. Solo le
i pu decidere cos meglio per lui, ossia che Lucy intervenga subito compiendo quei g
est che lei dovrebbe compiere oppure aspettare altre tre ore o pi finch faccia gior
no.
Il dottor Langdon mi fiss alla luce gialla. Pensi d farcela cara?
Irrigidita dalla paura, stavo gi per scuotere la testa, incapace di parlare, quan
do Marsh asser con calma: Lucy in grado di assolvere qualsiasi compito le si propo
nga. Non si mai tirata indietro.
Be , in tal caso...
Nei mesi futuri avrei spesso rivissuto nei miei sogni l ossessione di quell ora che
segu. Secondo le istruzioni del dottor Langdon mi fregai le mani fino a farmele b
ruciare in una soluzione antisettica, mentre Marsh si occupava di far bollire gl
i strumenti chirurgici in cucina. Il dottor Langdon applic una mascherina di garz
a sul naso e sulla bocca a Nick, impregnata di etere per addormentarlo. Rimossi
la rudimentale medicazione e pulito tutt attorno con un liquido preso dalla valige
tta del dottor Langdon, dovetti incidere con il bisturi per poter introdurre il
forcipe. Da quel momento non avvertii neppure pi la paura, per muovermi semplicem
ente come in un sogno. Nel mio cervello rimbombava di continuo la voce della sig
norina Prothero: Fa la cosa pi urgente, Lucy . E mai fui tanto contenta della esperie
nza fatta al villaggio con la signorina Prothero, ad aggiustare ossa, dar punti
e aiutare le donne a partorire i loro bambini.
Marsh reggeva la lampada, riflettendo la luce sulla ferita con uno specchietto d
ella signora Fenshaw. Io mi obbligai a dimenticare che si trattava di Nick, a di
menticare persino che si trattava di un essere umano. Il dottor Langdon continu a
parlarmi a voce pacata, guidandomi la mano, indicandomi alla fine come individu
are la pallottola con il forcipe. Venne il momento in cui lasciai cadere in disp

arte lo strumento imbrattato di sangue che tratteneva l orrenda capsuletta di piom


bo.
Le ginocchia mi si fecero di gelatina, ma Marsh fu pronto ad intervenire: Niente
sciocchezze, Lucy! Non finita.
Mi feci forza per riprendere a seguire le istruzioni del dottor Langdon, pulendo
la ferita e tornando a pulirla prima di introdurre un tubetto per il drenaggio
e dare tre o quattro punti per far combaciare i lembi della ferita. Quindi prepa
rai un nuovo tampone che fissai con un cerotto.
Il dottor Langdon sospir. Brava Lucy. Che se la cavi o meno, nessuno avrebbe potut
o far meglio di te.
Mi scostai di un passo dal letto. La stanza sembrava sollevarsi e ondeggiare sot
to i miei piedi e non riuscivo a vedere bene perch avevo tenuto gli occhi fissi t
roppo a lungo sullo stesso punto. Sentii la mia risatina sciocca e cominciai a p
arlare a casaccio dicendo le prime cose che mi venivano alla mente. La signorina
Prothero una volta mi ha detto che questi cerotti li usavano le signore a corte
per fissarsi i nei in viso.
Le ginocchia mi mancarono. Mi volsi verso Marsh che mi afferr al volo mentre mi a
fflosciavo a terra. Poi si fece tutto buio.
Ripresi conoscenza per trovarmi distesa su un materasso in una delle stanze al p
rimo piano dell ala sud della Missione. Mi arrivava la cantilena della carabina, f
amiliare ormai alle mie orecchie dai giorni di Pechino, e mi alzai a sedere di s
oprassalto. Alla finestra turata con sacchi di sabbia c era la signora Fenshaw che
guardava fuori dallo spioncino, mentre un cono dorato di luce solare s allungava
attraverso la stanza. Balzai in piedi e mi feci vicina a lei. Attaccano?
Gi. Una masnada di loro sale adesso la collina. Spost un poco la testa perch anch io po
tessi vedere attraverso lo spioncino. Una ventina di boxer si inerpicava su per
l erta dal villaggio sostando di tanto in tanto per far fuoco. Riuscivo a distingu
ere i nastri rossi di cui s addobbavano. Stanley Fenshaw era accosciato su un carr
o contro il muro di cinta che agitava una bandiera inglese in cima a una corta a
sta.
Perch non facciamo fuoco anche noi? gridai. Cosa sta facendo con quella bandiera? Pu
nteranno diritto filato alla sua volta...!
Buona, piccola mi esort lei con vivacit. Il tuo amico Marsh ha preso in mano la situa
zione ed alla finestra qui accanto. Prese un fazzoletto bianco, pronta ad agitarl
o fuori dallo spioncino. Ha in serbo una sorpresa per quei poveracci.
Il gruppo di boxer avanzava, fra urla, puntando diritto alla bandiera che gli ve
niva agitata davanti. Quando furono a non pi di venti passi dal muro di cinta, la
signora Fenshaw sporse il braccio oltre lo spioncino e agit il fazzoletto. Sotto
, il marito osservava quel che succedeva. Vidi il suo braccio tagliare l aria, e q
ualcosa volare sopra il muro, per finire fra i boxer con un fragoroso scoppio. P
arecchi di loro caddero a terra e gli altri girarono sui tacchi. Mentre correvan
o, dalla finestra vicino a noi si levarono a regolare intermittenza dei colpi di
carabina. Uno degli uomini in fuga fin lungo disteso, poi un altro e un altro an
cora. Dei tre uno solo si alz per strisciare gi per il declivio trascinandosi appr
esso la gamba.
Che cos era? mormorai.
Una bomba fabbricata dal tuo amico Marsh. Polvere da sparo e chiodi con l aggiunta
di pezzettini di silice mescolati in una scatola di cacao con una spoletta infis
sa nel coperchio. Credo proprio che per oggi non si faranno rivedere. Si eresse s
ul busto, lisciandosi i capelli sporchi quasi in un desiderio di ordine. La buona
cristiana che c in me detesta la violenza, Lucy. Ma mi fa ancora pi orrore l idea ch
e queste povere piccoline vengano massacrate, cos spero che il buon Dio sar compre
nsivo. Guard gi nel punto dove il marito agitava una mano prima di saltar gi dal car
ro correndo a perdifiato verso la porta della Missione. Stanley mi preoccupa, per f
ece perplessa. Qualche volta mi chiedo se non provi qualcosa di pi di un lieve pia
cere a far fuori quei senza Dio.
Marsh apparve sulla porta, fucile in mano. Questa volta si sono presi una bella b
atosta. Ah, Lucy, come va?
Bene, ma non avrei voluto farmi questa dormita. Nick...?

Riposa e ha un respiro regolare. La febbre secondo il dottor Langdon se ne sta an


dando. Su piccola non metterti a piangere. Mi cinse le spalle con un braccio. Tu v
a di l con Nick. Immagino che per un bel po non torneranno all attacco. Signora Fensh
aw, potrebbe fare un giro delle fortificazioni con me? Credo che potremmo apport
are qualche modifica a tutto nostro vantaggio.
Gli occhi verdi della signora Fenshaw sorrisero nel viso stanco. Non sono mai sta
ta una estimatrice dell arte marziale Marsh, ma confesso che un gran sollievo aver
la qui con noi. Lei eccezionale.
Ho una discreta conoscenza di quello che stato per anni il mio campo. E questa un
a buona occasione per metterla a punto.
Uscirono insieme e io andai verso la camera da letto. Yu-lan vegliava Nick, la s
ua rudimentale picca al fianco. Mi accolse con un sorriso e ci scambiammo qualch
e frase in bisbiglii mentre io tastavo fronte e polso a Nick. La fronte era anco
ra bollente e un velo di sudore gli copriva il volto, ma sembrava stesse riposan
do in un sonno profondo e naturale. Yu-lan usc, lasciandomi con mio marito.
Fossi riuscita a leggere nella sua mente, mi chiesi, mi sarei ritratta spaventat
a? Sarei indietreggiata davanti all odio e all efferatezza che l avevano indotto a spi
ngersi fin l sulle orme di Robert Falcon? Avrei trovato una risposta al suo stran
o comportamento nei miei confronti nei labirinti scuri di una ragione squilibrat
a?
Il mento era ombrato da una corta peluria e non fosse stato per la stanchezza ch
e gli alterava i lineamenti, sarebbe parso identico alla prima volta che l avevo v
isto a Chengfu, quando mi aveva tenuto le mani fra le sue, parlandomi con dolcez
za, scacciando ogni paura da me.
All improvviso avvertii un sommovimento in me cos violento e gagliardo da offuscarm
i la mente. Lacrime presero a corrermi lungo le guance. Senza quasi rendermi con
to di quel che facevo mi chinai presso il letto, gli presi la mano e premetti le
labbra contro il dorso. Le mie lacrime bagnavano la sua mano, e non riuscivo a c
apire il perch delle mie lacrime fino a quando non compresi che nonostante tutta
la mia ansiet e i miei dubbi e le mie incertezze conoscevo in quel momento una fe
licit ignorata prima. Oh Nick, tesoro mormorai, inginocchiata davanti a lui, la men
te che taceva, dando libero sfogo solo ai sentimenti.
Non so quanto tempo dopo la tenda messa a divisione della stanza si scost per las
ciar passare il dottor Langdon. Su Lucy, non temere nulla mi confort. molto forte e
robusto e sono sicuro che guarir in men che non si dica. Gi il fatto di risvegliar
si e di trovarti qui al suo fianco sar una meravigliosa panacea. Ti adora, Lucy.
Mi alzai a sedere da ginocchioni che ero. Dice cos per le sue frasi di ieri sera q
uando pensava che non fossi io?
S, credevo che nello stato d animo in cui ti trovavi, tu non le avessi neanche udite
.
No, le avevo sentite. Ma non erano che parole dette nel delirio. Non sapeva neppu
re lui quel che diceva.
L ho sentito con queste mie orecchie parlare di te quando non era affatto in deliri
o... Lucy.
Be ... strano Nick. Vi fate l idea che debba pensarla in un determinato modo e poi al
l improvviso eccolo cambiare, e vi rendete conto che era tutto diverso da come cre
devate. Ho vissuto per settimane sotto il suo stesso tetto e parlo con cognizion
e di causa.
Mi affrettai quindi a soggiungere perch volevo cambiar argomento: Non riesco ancor
a a capire come abbia fatto ad arrivare fin qui dall Inghilterra cos in fretta. par
tito non pi di otto o nove giorni prima di me e di Marsh e noi siamo arrivati con
un destroyer, ben pi rapido di qualsiasi altra nave.
Il dottor Langdon sorrise. Sembrava molto meno stanco e teso di quando l avevo riv
isto, poche ore prima soltanto, e capii allora che dopo il terribile colpo del f
erimento di Nick l arrivo di Marsh aveva infuso nuova speranza in tutti.
Nick non arrivato per mare mi inform. venuto quasi completamente per ferrovia.
Ma la Transiberiana non ancora completata, no? feci io stupita.
No. Ma attraversa la Russia sino a Sretensk, ossia per pi di ottomila chilometri,
e da qui alcuni vapori discendono il fiume fino a Vladivostock. Dove Nick si imb
arcato su una nave riservata al trasporto di truppe spacciandosi per il corrispo

ndente di guerra di un giornale, e distribuendo qualche mancia. In tutto stato i


n viaggio ventun giorni. stato fortunato naturalmente, ma credo che i giovani de
cisi come Nick la loro fortuna se la facciano.
Chang Li ci aveva detto che l inglese arrivato alla Missione si chiamava Falcon. No
n ci immaginavamo neppure lontano un miglio che fosse Nick.
stata una precauzione, Lucy. Ha usato il nome di un suo conoscente che tempo fa e
ra venuto da queste parti.
Ma perch?
Be ... Finora siamo stati fortunati sotto un certo punto di vista. Il nostro vecchi
o amico Huang Kung, il mandarino di Chengfu, ha inviato quasi tutti i suoi solda
ti a dar manforte a Pechino. Non si preoccupato molto di questa piccola Missione
, se non per mandarci quaranta o cinquanta boxer a distruggerci. Ma cerca di rif
lettere Lucy. Cosa sarebbe successo se avesse saputo che un diavolo straniero di
nome Sabine era qui? L anno scorso abbiamo privato Huang Kung della sua vittima.
Avesse saputo che Nick era vivo, e che si trovava alla Missione, avrebbe raccolt
o ogni singolo soldato in citt per spedirlo contro di noi.
Fui scossa da un brivido. S, me ne rendo conto, dottor Langdon. Ma Huang Kung come
avrebbe fatto a scoprirlo?
Fin dalla prima volta che Nick venuto qui abbiamo capito che avremmo dovuto manda
re Chang Li a Pechino a chiedere aiuti. Fosse stato catturato strada facendo, av
rebbe potuto balbettare il nome di Nick o avrebbe anche potuto essere costretto
in qualche modo a parlare. Cos per sicurezza era meglio che Nick usasse un falso
nome sin dall inizio.
Il dottor Langdon cav di tasca una pipa, la fiss meditabondo per tornare quindi a
riporla.
Hai gi fatto colazione, Lucy?
No, non ancora.
Corri in cucina, allora. Sarai presa d assalto dalle bambine naturalmente; stanno m
angiando proprio ora e muoiono dalla voglia di vederti.
Pi tardi, quel giorno Marsh mi affid la mia parte di lavoro. Per alcune ore della
giornata avrei dovuto accudire a Nick. Durante altre ore del giorno e della nott
e avrei fatto la sentinella a una delle quattro finestre provviste di spioncino.
In caso di attacco, sarei dovuta andare alla porta della cucina con la pistola
di Marsh, impegnandomi a fondo per difenderla. C era stato un problema che aveva a
ngariato gli animi di tutti alla Missione. Durante uno scontro a fuoco era d impor
tanza vitale che gli uomini armati di carabina restassero ai punti cruciali sven
tagliando proiettili gi per la vallata, dalle finestre dei piani superiori. Col c
he per restavano solo la signora Fenshaw e le ragazze pi grandi ad affrontare quei
boxer che si arrischiavano fino al muro di cinta. La volta che questa congiuntu
ra si era verificata si erano tenute pronte sul carro, privato della copertura s
uperiore, usandolo come una piattaforma da sospingere lungo la parete verso il p
unto via via pi critico. E cos, su quel piedistallo avevano ricacciato indietro i
boxer con le loro picche.
Era stato questo il momento pi terribile dell assedio, ma con le bombe che Marsh st
ava preparando, speravamo di non dover pi ricorrere a quel corpo a corpo presso i
l muro di cinta. Questo voleva dire che era assai improbabile che dovessi far us
o della pistola di Marsh alla porta della cucina, e ne ero ben lieta.
Da mane a sera Marsh sembrava trovarsi qui e l e dovunque, sempre con l esatta cogn
izione di quel che voleva fare, dando istruzione con un piglio cos deciso che tut
ti ci sentivamo in buone mani con lui. Per suo ordine, alcune finestre erano sta
te completamente chiuse con sacchi di sabbia, mentre altre, per la loro posizion
e strategica, erano state lasciate aperte per far fuoco sul nemico. Come calava
l oscurit usciva a sistemare attorno al muro di cinta delle treccioline confezionat
e dalle bimbe, facendo a strisce una vecchia coperta. Chi ci avesse inciampato d
entro, avrebbe fatto tintinnare certe scatole di latta appese alla treccia siste
mata a due palmi da terra, segnalando l incursione notturna.
Ero in cucina quando Marsh ritorn dalla sua spedizione. Ciao, Lucy mi salut. Nick com
e va?
Sta ancora riposando. Fra un po andr a sostituire il dottor Langdon. rimasto lui a
vegliarlo per le ultime due ore.

Fammi sapere quando si sveglia. Vorrei vederlo. Marsh si soffreg pensoso il mento. L
a treccia non basta per coprire anche il lato nord. So che da quella parte non a
ttaccano mai, ma lo stesso non sono tranquillo perch non ne capisco la ragione.
Credo che capiti a causa del ritratto di Nick, Marsh. Quello che Robert Falcon ha
tracciato sul muro. Interpretano quell immagine come l effige di qualche demone str
aniero e ne sono terrificati. I boxer sono molto superstiziosi.
In quel momento entr il dottor Langdon in cucina sorridendo. sveglio, Lucy. Gli ho
detto che tu sei qui e chiede di te. Su corri da lui.
Marsh mi appoggi una mano sulla spalla in una stretta di affettuoso incoraggiamen
to. Tu l hai salvato, Lucy. Salutalo da parte mia. Vi raggiunger fra un minuto o due
.
Nick mi accolse con quel suo strano sorriso messo di sghimbescio. Allora... eri d
avvero tu ieri sera mormor. Credevo di sognare di nuovo. Che scimmietta, seguirmi f
in qui.
Mi accostai a lui chinandomi a baciarlo sulla guancia. Come ti senti, Nick?
Neanche troppo male.
Sedetti prendendo la sua mano fra le mie. Mi guard quindi volse la testa di scatt
o. Non essere troppo dolce con me, Lucy. Non fai che rendere le cose pi difficili.
In che senso, Nick?
Ma... in tutti i sensi. Cielo, sono cos debole, che non riesco neanche a tenere a
freno la lingua.
Perch mai dovresti, Nick? Ti prego dimmi quel che vuoi.
Con uno sforzo volse di nuovo gli occhi verso di me. Ah, Lucy... cos non va affatt
o. I suoi occhi furono a un tratto pieni di ansiet. Mio padre qui? Il dottor Langdo
n asseriva di s.
S, siamo venuti assieme.
Devo parlargli con grande urgenza, Lucy. Ci sono certe cose da fare prima che que
i folli dei boxer tornino all attacco.
Non preoccuparti, Nick. Tuo padre... mi interruppi. Ah, eccolo che viene.
Marsh si ferm accanto al letto. Salute, Nick. A quanto pare Lucy ha fatto un bel l
avoretto di chirurgia su di te.
Gi, il dottor Langdon me lo ha detto. Senti, pap. Ieri sera mi sono procurato della
polvere da sparo e con quella dovresti fabbricare delle bombe. Questa l ultima no
stra possibilit, se non vogliamo averli alle calcagna. Dovrai riempire di polvere
da sparo delle scatole di latta mischiata a dei pezzettini di ferro a formare u
no shrapnel, e ti occorrer anche una spoletta di qualche tipo. Non ci ho ancora p
ensato bene e...
Ho mischiato della polvere con della sabbia perch la combustione fosse pi lenta qui
ndi ho infilato alcuni fili di paglia in un foro della lattina. Ha funzionato be
nissimo. Si sono presi una bella batosta oggi quando sono passati.
Nick lo fiss strabiliato. Che cos altro hai fatto? chiese alla fine.
Ho riorganizzato la difesa. Ho teso delle funi per una imboscata. Ho fortificato
il cancello con una piccola carica di polvere da sparo. Con voce pacata, e senza
spreco di parole, Marsh spieg tutto quello che aveva fatto adducendo tanto di mot
ivi. Come ebbe concluso il suo resoconto sorrise. Non fare quella faccia sorpresa
, Nick. Ho partecipato a quattordici campagne, capisci.
Nick rimase in silenzio a lungo, quindi sussurr: Non sapevo che si potesse essere
un servo e un uomo al tempo stesso. Si direbbe che io abbia preso un terribile g
ranchio nei tuoi confronti per anni e anni. Ebbe un pallido sorriso. Ma uno dei mi
ei grandi pregi di ammettere i miei sbagli. Mi dispiace. Ti prego di accettare l
e mie scuse.
Marsh scosse la testa. Non stare a scusarti con me, Nick. Della mia condizione di
servo non mi sono mai vergognato, ma di aver trascurato tanto tua madre e te s.
Forse ormai tardi per diventare amici, ma... potremmo almeno tentarci?
Le dita di Nick si serrarono un po pi strette attorno alle mie. Potremmo anche rend
erci conto che la cosa pi facile di questo mondo disse, cercando di sorridere.
Ne sono molto contento disse Marsh. Devi riposare Nick. Ti lascer con Lucy. Non preo
ccuparti dei boxer. Prima che abbia finito di sistemarli come intendo si saranno
pentiti di essere venuti mai al mondo. Si allontan, con la scioltezza e il piglio
di un uomo giovane la met dei suoi anni.

Vi fu un lungo silenzio, quindi Nick disse: Raccontami di te, Lucy. Di te e di mi


o padre. Come siete arrivati qui, quel che avete fatto, tutto.
Non vorrei stancarti, Nick.
Ma non mi stanchi affatto. Ti prego Lucy.
Cos gli raccontai l intera vicenda non troppo bene magari, perch continuavo a diment
icarmi qualcosa e dovevo ritornare indietro ricominciando a spiegare da capo. Ni
ck rimase ad ascoltarmi con gli occhi chiusi, e come arrivai alla fine della mia
storia, pensai che si fosse addormentato. Ma come mi interruppi riapr gli occhi
mormorando: Povera Lucy. Mai un momento di tranquillit. Ma non preoccuparti... ver
r anche il giorno in cui non dovrai temere pi nulla.
Nel dir questo lasciava andare lo sguardo per la stanza, quindi gli si abbassaro
no le palpebre e il respiro si fece pi profondo. Rimasi per due ore con la sua ma
no nella mia, fino a quando la signora Fenshaw non venne a darmi il cambio. N lei
n il marito avrebbero dovuto restare di guardia quella notte e avrebbero dormito
in quella stanza, dall altra parte del telone, in modo che se Nick avesse chiamat
o, lo avrebbero sentito subito.
Non lo rividi che il pomeriggio seguente perch la notte fui di guardia e Marsh in
sisteva che tra un turno e l altro di lavoro si dovesse riposare almeno quattro or
e. Il mattino i boxer spararono qualche colpo di carabina, ma di lontano, senza
alcun risultato, e fummo ben felici di vederli sprecare delle munizioni.
Il pomeriggio portai una scodella di zuppa a Nick. Con l aiuto del dottor Langdon
riuscii a sollevarlo un poco sui cuscini, quindi a cucchiaiate gli diedi la zupp
a calda. La trangugi senza far storie, spalancando la bocca come un bambino per e
ssere imboccato, gli occhi fissi su di me. La sua voce era un po pi squillante, le
labbra meno pallide.
Nell appoggiare la ciotola ormai vuota chiesi: Nick, ti stanco se resto qui un po a
parlare con te?.
No sorrise. Mi piace restare ad ascoltarti. E oggi sto molto meglio.
C era qualcosa che volevo chiederti, un favore, Nick. So perch sei venuto fin qui. N
el biglietto che mi hai lasciato dicevi che dovevi saldare un vecchio debito. Ma
ti prego, cerca di dimenticare la tua inimicizia con Robert Falcon. Mi terroriz
za l idea di quel che sarebbe potuto succedere se voi due vi foste imbattuti l uno n
ell altro qui...
Un momento, Lucy. Nick mi fissava. Credevi che io avessi seguito Falcon sin qui? Ch
e avessi in mente chiss quale trabocchetto nei suoi confronti?
Mi portai le mani al viso. Sapevo che volevi comunque impedirgli di impossessarsi
degli smeraldi, anche se a te non te ne importava un bel nulla. E io sono piena
di paura per come potrebbe concludersi questa storia.
Prese a ridere sommessamente, ma contrasse il viso in una fitta di dolore, e si
fece di nuovo serio; ma io avevo potuto lo stesso scorgere nei suoi occhi i demo
ni danzare. Oh Lucy, questo quel che pensi? A me non importava proprio nulla di F
alcon o degli smeraldi. Non mi sono neanche preso la briga di guardar dietro lo
scudo di bronzo. Pu tenerseli tutti, e andarsi a fare benedire con loro. Allung una
mano per prendere la mia. Sono venuto a ripagare il debito che avevo nei confron
ti del dottor Langdon.
Del dottor Langdon?
S. Non hai letto il giornale, il mattino della mia partenza? C era un trafiletto del
corrispondente del Times in viaggio per Pechino. Diceva di aver intervistato il d
ottore americano di Chengfu, il quale affermava che ormai l inferno stava per scop
piare da un momento all altro e che ben presto si sarebbe data la stura ai massacr
i. Il dottore era diretto a una vicina Missione a prestare il suo aiuto, ma affe
rmava che se i governi americani ed europei non avessero inviato immediatamente
delle truppe, sarebbe stato troppo tardi per tutti gli stranieri della Cina del
nord. Sarebbero morti tutti quanti.
Il sollievo era tale che provavo un senso di esaltazione. Hai capito che si tratt
ava del dottor Langdon, ed per questo che sei venuto?
Dovevo farlo, Lucy osserv con dolcezza. Gli dovevo la vita. So bene con che lentezza
agiscano i governi, e non potevo starmene tranquillo in Europa mentre lui e tut
ti gli altri venivano trucidati. Cos sono venuto a dare una mano.
Mi sorpresi a ridere e a piangere al tempo stesso. Serrando forte la mia mano fr

a le sue dissi: Oh Nick, Nick, che sciocca sono mai stata.


Chiuse gli occhi. Non avrei mai alzato un dito su Robert Falcon. So che lo ami, L
ucy.
Amarlo? dissi col fiato mozzo. Ma cosa dici mai, Nick?
Apr gli occhi e mi sorrise con aria stanca. Questa la prima volta che fingi con me
, Lucy. Ti prego, non farlo. So che lo ami, perch ti ho vista con lui una sera di
novembre nella vallata, quando i fal bruciavano e l aria era densa di fumo. Ti ho
vista nelle sue braccia. E tu sei la Lucy che ho conosciuto a Chengfu, senza tra
ccia di ambiguit in te. Non butteresti mai le braccia al collo a un uomo per baci
arlo se non lo amassi.
Mi feci paonazza. Nick, ti prego ascoltami e cerca di capire. Ero sola e infelice
, senza amici, Robert ha cominciato a corteggiarmi. Era molto paziente e cordial
e verso questa strana ragazza in un paese straniero. Poi i Gresham gli hanno pro
ibito di farsi vivo ancora con me. La sera dei fuochi d artificio, schizz fuori dal
la oscurit per accostarsi a me. Non ha detto una sola parola. Mi ha scrutata in m
odo strano, quindi mi ha preso fra le braccia e mi ha baciata. Era il mio primo
bacio, e a baciarmi era la stessa persona che era stata cos gentile verso di me.
S, l ho baciato a mia volta e mi sono chiesta in seguito se l amavo. Non so cosa vogl
ia dire essere innamorati, Nick... ho incominciato a pormi una ridda di interrog
ativi, perplessa, piena di dubbi. Quando mi sono trasferita a Moonrakers ha ricomi
nciato a corteggiarmi, ma quella l unica volta che mi abbia mai baciata.
Le mani erano serrate cos forte l una all altra da tremarmi. Questo tutto, Nick. Non m
e ne vergogno, e non chiedo scusa a nessuno. Sto semplicemente tentando di spieg
arti che non puoi pensare che io lo ami solo perch ci hai visti quella volta insi
eme nella valle... mi interruppi, colpita all improvviso da un altro pensiero. Ma al
lora eri tu, quello che ho visto... Eri l! Mi scrutava perplesso quasi faticasse a
d afferrare appieno il significato di quello che gli avevo detto. Dopo un po annu.
S, ero appena ritornato. Sapevo dal dottor Langdon che eri andata a stare dai Gre
sham, e sono corso a High Coppice sulle tue tracce. La famiglia si era trasferita
al gran completo nel fondo valle attorno ai fal. Sono corso gi e ti ho visto con R
obert. Si mosse a disagio. Dopo... non saprei dire cosa ho fatto. Ricordo solo di
essermi aggirato come un anima in pena tra le folate di fumo, senza riuscire pi a s
corgerti, Lucy. Ti avevo appena intravista, cos non ero certo che tu mi avessi in
dividuato. Devi esserti presa un bello spavento. Scusami.
Non importa ormai. Su continua, Nick.
Be ... poi sono ripartito. Non lo sapeva nessuno che ero ritornato dalla Cina. Mi s
ono rifugiato in Normandia per un po , con una mezza idea di comperare un peschere
ccio per organizzare del contrabbando attraverso la Manica. Sorrise con aria stan
ca. Ma questo genere di cose sembrano aver perduto ogni fascino per me. Ho tirato
a campare per un po , quindi sono ritornato indietro.
Avrei voluto chiedergli perch al suo ritorno intendesse farsi vivo con me, ma all i
mprovviso mi balen alla mente un altra domanda; cos proruppi: Nick, cosa sai delle ca
ve di Chislehurst?.
Fiss lo sguardo su di me. Le cave? Be , so che esistono, ma non ci sono mai stato. R
obert Falcon le conosce bene, a quanto sosteneva Edmund. Aveva avuto il permesso
di esplorarle alcuni anni fa, per una certa pubblicazione che intendeva curare
appunto sulle cave. Perch questa domanda, Lucy?
Subito dopo averti visto, quella stessa sera, sono inciampata cadendo e picchiand
o la testa contro una roccia. Mentre ero svenuta, qualcuno mi ha portata a bracc
ia nelle cave abbandonandomi l. stato per puro miracolo che sono riuscita a venir
ne fuori. Oh Nick, io... io per un po ho pensato fossi stato tu a portarmici. Ti
prego perdonami.
Si fece pallido pallido, e dovetti impedirgli di alzarsi a sedere. Perdinci stato
Falcon! proruppe con rabbia.
No, non possibile. Come avrebbe potuto mai fare una cosa del genere subito dopo a
vermi baciata?
Torn a distendersi prendendosela furioso d essere tanto debole. Perch? Perch Robert Fa
lcon. Non potrei dirti come funziona quel cervello. Posso solo affermare che a v
olte capace di tutto. Quando si accostato a te al fondo valle poteva anche esser
e incerto se baciarti o strozzarti e pi tardi, quando ti ha trovata svenuta... Nic

k scosse cupo la testa. Quando Robert Falcon in un particolare stato d animo, dispo
sto a tutto pur di arrivare dove vuole sentendosi assolutamente giustificato. E
quel che pi gli importa Moonrakers . una ossessione. Forse anche peggiorato, ma del
tutto sano di mente non mai stato, Lucy. Edmund Gresham e io lo sapevamo perch er
avamo a scuola con lui. Credo che anche i suoi genitori se ne rendano conto. La
signora Falcon, che mi sembra una donna schietta e leale non ti ha mai messo sul
chi vive?
Mi ha detto che non voleva che sposassi Robert, ma pensavo che non mi ritenesse u
na moglie adatta a lui.
Nick mi guard. Ti sembrava proprio il tipo da badare a queste cose?
No, credo di no. Oh Nick, pensi che si preoccupasse per me?
Ne sono certo. Robert quando gli fa comodo sa fingere molto bene; l ho sempre saput
o che pu essere pericoloso. Non dubito che anche i suoi genitori lo sappiano.
Ma perch mai avrebbe dovuto... liquidarmi?
Probabilmente perch pensava che morta tu Moonrakers sarebbe stata al sicuro per un a
ltro po di tempo.
No. Nick. Allora non lo sapeva che ero tua moglie, come non sapeva niente del tes
tamento.
Che ci fossimo sposati lo sapeva per certo, Lucy. Prima ancora di lasciare la Cin
a. Mi rendo conto di averlo colto di sorpresa quel giorno che sono venuto a Moonr
akers a prenderti, ma si stupito di vedermi vivo, non di apprendere che ero tuo m
arito.
Ero cos stravolta che la voce vacill querula quando chiesi: Vuoi dire che l ha sempre
saputo, e come?.
Be , semplice. Si recato a Chengfu quel giorno che tu sei venuta a salutare il dott
or Langdon. Ricordi di averlo incontrato strada facendo? Se capiti in una citt st
raniera, e vuoi chiedere delle informazioni, ti conviene incominciare sempre con
l interpellare i tuoi connazionali che vivono l da tempo. Cos era logico che finiss
e per consultare il vecchio Tattersall e lui farfugli di averci sposati. Lo so pe
rch Tattersall ne parl con il dottor Langdon.
Mi balen rapida in mente l immagine di quei pochi capelli d oro rimasti impigliati ne
l polsino dopo l assalto subito dall intruso nella mia cabina allorch la Formosa era
stata attraccata a Hong Kong. Cos era stato Robert Falcon. Dopo aver parlato con
Tattersall a Chengfu, gli doveva essere stato facile raggiungere Hong Kong nei g
iorni che io avevo passato alla Missione di Tientsin in attesa di partire per fa
r ritorno in Inghilterra. In quell occasione era salito furtivamente a bordo, per
rubare i documenti relativi al matrimonio e il testamento, in modo che io non po
tessi se non con difficolt provare il mio matrimonio. Ma no... mi ero sbagliata q
uando avevo creduto che mi fossero stati rubati, perch li avevo rintracciati sett
imane pi tardi nella fodera scucita della mia valigia.
D un tratto mi venne un altra idea. Ricordavo di aver letto che ai tempi di Cromwell
i sostenitori della monarchia avevano guadagnato la via di fuga attraverso le c
ave. Nick, pensi che ci sia un passaggio segreto tra Moonrakers e High Coppice attrav
erso le cave di Chislehurst?
Aggrott la fronte, sempre corrucciato in volto. Non saprei dirti. Ma so per certo
che nella cantina di High Coppice c una porta ormai dimenticata che d sulle cave. Me
l aveva detto Edmund quando eravamo a scuola assieme. Hai qualche ragione per cred
ere che Falcon abbia usato le cave per introdursi a High Coppice ?
Lo misi rapidamente al corrente dell intruso sulla Formosa, e come avessi pensato
di essere stata derubata dei documenti. Sono certa che doveva trattarsi di Robert
. Ma una notte a High Coppice , mi sono svegliata perch era entrato qualcuno nella s
tanza, e ho riconosciuto l odore dell acetilene di una lanterna cieca. Pu darsi che R
obert si sia introdotto in casa dalla cantina e che abbia riposto di nuovo i doc
umenti in valigia tra la fodera e la pelle, per farmi credere che mi fossero sfu
ggiti in un primo momento. Ma... non vedo perch avrebbe dovuto fare una cosa del
genere...
Nick rimase con gli occhi socchiusi, la fronte aggrottata in un atteggiamento pe
nsoso. Alla fine disse: Potrebbe anche aver deciso che il modo pi sicuro per non p
erdere Moonrakers era di lasciartelo ereditare, dopo tutto, accertandosi che tu in
seguito diventassi sua moglie. stato dopo che hai ritrovato i documenti che ha

incominciato a corteggiarti?.
Annuii, ferita al pensiero che tutta la gentilezza e l affettuosit di cui Robert mi
aveva fatto segno in quelle settimane, era stata soltanto una finzione. Per alm
eno cinque minuti, Nick e io non parlammo, perch eravamo tutti e due assorti nei
nostri pensieri. Cercai di non pensare pi a Robert Falcon per concentrarmi nel ri
cordo dell altalena di felicit e di disperazione conosciuta nelle settimane in cui
avevo vissuto con Nick nella casetta di Chelsea. Sapevo ormai di amarlo, per ave
r avvertito quel moto di gioia prorompente l attimo in cui mi ero chinata presso d
i lui incosciente, e gli avevo baciato la mano. Ero altres certa che quel che pro
vavo per lui era un sentimento nato ormai da tempo, ma assopito, restio a procla
marsi perch mille dubbi e mille paure lo assillavano, oltre alla consapevolezza c
he lui non mi voleva.
Nick vuoi che ti dica veramente quel che provo per te?
Si scosse dalle sue tristi fantasticherie, e tent di sorridermi. Per me? Povera Lu
cy, ti ho fatto passare delle giornate terribili, vero? S, di tutto quello che vuo
i. Sar sempre meglio di quel che merito, e con tutta probabilit sarai fin troppo i
ndulgente con me perch sei una ragazza dal cuore tenero.
No, non chiudere gli occhi. Guardami, Nick e ascolta. Io ti amo. Oh, so che per u
na ragazza non sta bene dirlo, ma io non ho i pudori della maggior parte delle r
agazze inglesi; sono cresciuta in un mondo differente. E so che in ogni caso non
riuscirei a nascondere quel che provo. Non ne sono capace. Tu eri spesso infeli
ce vivendo con me, ma talvolta quando riuscivi a dimenticare chi ero io, conosce
vi qualche momento di felicit e allora diventava tutto meraviglioso. Non ti chied
o di ricambiare il mio amore, Nick. Nessuno pu farci niente se prova un certo sen
timento o meno, e non vale niente fingere. Quando tutta questa faccenda sar concl
usa, potrai...
Aspetta, Lucy, aspetta mormor. Vidi che mi guardava con occhi colmi di stupore e il
viso era daccapo madido di sudore. Ti rendi conto di quel che dici, Lucy?
S. Cerca di star calmo Nick e non preoccuparti. Gli asciugai il viso con una pezza
strizzata.
Ora starami ad ascoltare tu, Lucy, che ti racconto una storia. Riguardo a un uomo
che conduceva una vita da galera, e se ne compiaceva, un avventuriero metti; e
come la maggior parte dei tipi cos, era un uomo egoista che si dava poca pena per
gli altri e li tollerava a fatica. Le donne che aveva conosciuto erano molte, m
a costituivano solo un divertimento passeggero per lui. Faceva tutto quello che
gli saltava per il capo, e se ne infischiava di tutti.
Nick mi prese una mano fra le sue fissandomi quasi fossi stata qualcosa di prezi
oso. E poi riprese lentamente venne il giorno in cui stava per morire. In una prigi
one cinese conobbe una ragazza, una ragazzina, diversa da qualunque altra person
a che aveva conosciuto prima. Come la scarpina di Cenerentola era fatta di vetro
o di cristallo e la potevi vedere di parte in parte, e quel che scorgevi in lei
era solo coraggio e amore e altruismo... tanto da toglierti il fiato e non rius
civi a scorgerci neanche un po di debolezza, neanche un lato negativo.
No, Nick, ti prego! Io non sono cos io non sono...
Zitta ora e ascolta. Questo uomo ha sposato la ragazza per sue particolari ragion
i, credendo di dover morire, e invece non morto. Un vecchio medico buono e corag
gioso l ha salvato. Ma rimasto molto malato a lungo. Nascosto rimasto a letto pare
cchie settimane recuperando lentamente le sue forze. Aveva tutto il tempo che vo
leva per pensare alla ragazzina che aveva sposato, per comprendere quanto cara f
osse, per riflettere sulla sua stessa vita. Si innamorato di lei, Lucy, da impaz
zire, ma siccome era un uomo con del cervello, ha capito che in realt si era inna
morato di una creatura di sogno di sua invenzione, non di una persona in carne e
d ossa. Dopo un certo tempo ritornato al suo paese, e ha scoperto di essersi sba
gliato. Ha visto questa ragazza e nell istante in cui l ha vista ha capito di aver f
atto una grande scoperta. Alla fine ha compreso cosa fosse l amore.
Nick mi sfior le dita con le labbra. Ma lei intanto si era innamorata di un altro
uomo o almeno cos lui pensava, perch l aveva vista nelle sue braccia. Ha preferito a
llora andarsene piuttosto che sciupare la sua felicit. Capisci, non era pi egoista
ora, perch l amava. Ma poi ha incominciato a preoccuparsi, perch conosceva bene que
st altro uomo. Sapeva che dietro la maschera dell amicizia che poteva portare per su

e ragioni particolari c era una mente delirante. Cos alla fine l amico si trovato in
uno stato tale d ansia per la ragazza che amava, che ha deciso di ritornare dall ald
il e di reclamarla come sua moglie, in modo da poterla sottrarre al pericolo.
Feci per parlare, ma Nick mi zitt alzando un dito, con un sorriso. A dire la verit,
era diventato anche un po meno presuntuoso del solito e un po pi saggio, tanto da
capire con estrema chiarezza che non era degno di quella meravigliosa fanciulla
che la sorte gli aveva dato per moglie, nel modo pi assoluto. L ha portata nella su
a casa di Chelsea, e l hanno vissuto assieme. Ma in realt non vivevano veramente c
ome marito e moglie, perch lui l amava troppo e temeva di renderla infelice.
Oh Nick, tesoro, perch non me l hai mai detto? Ero cos triste all idea che tu non mi vo
lessi come tua moglie.
Triste...? Chiuse gli occhi per un momento, sospir, quindi torn ad aprirli. Lasciami
finire, Lucy. L amico in questione aveva le idee talmente confuse che non sapeva n
eanche lui bene cosa volesse fare. Forse pensava che se avesse tenuta la moglie
lontano dall uomo pericoloso di cui era innamorata, lei potesse dimenticarsene, e
riuscisse magari a innamorarsi di qualcuno degno di lei. Cos le diede la massima
libert, rimanendo nell ombra il pi possibile e cercando di farle capire che non avre
bbe mai dovuto diventare una specie di appendice di un uomo, come capita a molte
donne. Ma talvolta la sua risoluzione vacillava, e allora ecco che il suo egois
mo tornava a comparire e la portava fuori a pranzo a teatro, e si crogiolava tut
to al piacere di averla al suo fianco.
Io avevo incominciato a piangere, sia pure silenziosamente. Nick alz la mano ad a
ccarezzarmi la guancia. E poi cominci ad essere preso dal panico, Lucy, rendendosi
conto che correva il rischio di prenderla fra le braccia baciandola e riversand
o in profluvio di parole i suoi sentimenti per lei. Allora facendo violenza su s
e stesso la lasciava sola di nuovo, non osando restare con lei. Non si sognava n
eppure, ma neanche nel pi roseo dei sogni, di pensare che lei potesse amarlo anch
e solo un poco.
La sua mano scese lungo il mio collo. Un dito scivol sotto la scollatura della bl
usa trov la sottile catena e la tir a s fino a quando non usc l anello con sigillo. Lo
porti ancora, Lucy?
Sempre, Nick. Dapprima l ho portato a tuo ricordo, in segno di ammirazione e di ris
petto, e poi eri cos gentile con me, anche se mi lasciavi sola. Quella notte del
mio arrivo, subito dopo che eri rimasto ferito mi hai accolto con delle parole c
os tenere, Nick, che mi hanno reso felice anche se pensavo che tu stessi delirand
o e non sapessi quel che dicevi. Forse ti ho amato per tanto tempo senza renderm
ene conto, ma adesso lo so per certo.
In tal caso devi essere completamente pazza, scimmietta. Ne sono felice. Resta se
mpre cos, Lucy.
Me lo avevi raccomandato nelle tue lettere. Quella di Chengfu, e l altra di quando
sei partito per venir qui.
Ed proprio quel che penso.
Mi spaventi Nick. Parli come se io fossi una creatura del tutto particolare e non
lo sono, so bene di non esserlo. Mi lascio prendere dalla rabbia, dalla paura,
e dico bugie e ho persino rubato. Non hai neppure idea che cosa abbia scritto su
lla mia pagina l angelo che prende nota delle azioni buone e cattive degli uomini.
Il viso stanco si spian nel sorriso di un tempo, e la risata satanica gli accese
gli occhi. Meglio cos. Non mi piaceresti se tu fossi perfetta. Me la sono goduta u
n mondo quella volta che te la sei presa con me quando ero ubriaco. Mi vuoi spos
are, Lucy Sabine? Voglio dire pensi che potremmo sposarci di nuovo con tutti i c
rismi credendo in ogni parola che pronunceremo durante la cerimonia?
S, s, te ne prego Nick. Mi piacerebbe moltissimo.
In tal caso dovresti compiere un altro atto di impudicizia e baciarmi. Io credo p
roprio di non farcela a sollevarmi.
Mi alzai per chinarmi su di lui e appoggiare la bocca alle sue labbra aride. Lui
mi serr a s con il braccio non infortunato e quando pochi secondi dopo avvertii u
n tremito al suo braccio mi affrettai ad alzarmi. Si sprofond senza forze sui cus
cini, con il fiato mozzo, fissandomi con una tenerezza che mai avrei pensato di
poter scorgere in quegli occhi maliziosi, scuri. Poi l ilarit torn ad accenderli. Dan
nazione, sono debole come un pulcino si lament. Ma, in men che non si dica, miglior

er, Lucy.
In men che non si dica ogni cosa andr a posto. Su riposa ora, tesoro.
L assedio alla Missione si protrasse per altri otto giorni. In questo periodo furo
no tre gli assalti in grande stile dei boxer, due dei quali nello stesso giorno,
e quattro altri assalti minori. Ma anche il quinto giorno, il peggiore di tutti
, ossia la volta che tentarono di assaltarci per due volte consecutivamente, riu
scimmo a respingerli lanciando bombe e sparandogli addosso prima che riuscissero
ad arrivare al muro di cinta. Dopo di che fummo tutti presi dall ottimismo, sicur
i che il peggio fosse passato.
Per tutti quegli otto giorni, se non per i brevi momenti in cui i nemici ci atta
ccavano, fui a malapena consapevole di quel che accadeva attorno a me, perch Nick
e io ci muovevamo nel solare incanto del microcosmo tutto nostro. Io accudivo a
lle mie mansioni alla lettera, e mi facevo scrupolo di non restare con Nick quan
do qualche altra faccenda richiedeva la mia presenza altrove. Mi bastava sapere
che di l a un ora, a quattro ore, sarei stata di nuovo con lui. Mi bastava sapere c
he mi amava.
La ferita si rimargin bene, e ogni giorno guadagnava nuova forza. Era una gioia v
edere il colore ritornargli alle labbra e alle guance, e rendersi conto che la d
ebolezza scemava via via e che le sue forze crescevano quando mi serrava una man
o fra le sue o quando mi abbracciava. Parlavamo di una infinit di cose, quando no
n facevamo progetti per il futuro; ricordavamo avvenimenti del passato e ora rid
evamo assieme dei nostri ricordi, perch di colpo si erano fatti preziosi, persino
quelli dei momenti pi duri, e pericolosi. Non avevo mai conosciuto una tale feli
cit e credo che lo stesso potesse dirsi di Nick.
So quanto tu sia affezionata a Moonrakers mi disse un giorno mentre gli cambiavo la
medicazione dopo averlo lavato. Ma non ho pi alcun desiderio di buttar fuori i Fal
con se non possono rimborsarmi, perch so anche che tu non lo vorresti. Oltretutto
pensa che se dovessimo andare ad abitare l, ci ritroveremmo i Gresham come vicin
i. Capirai che prospettiva!
Scoppiai a ridere e quindi dissi: S sono molto affezionata a Moonrakers , ma una casa
in s di per s non importante, Nick. Per lo meno io la penso cos. Quel che rende un
a casa simpatica o meno la gente che la abita.
Hai ragione. Mi sorrise, gli occhi accesi nella risata. Certo che tu ti sei scelta
un bel compagno con cui dividere la casa in futuro.
Parli di te?
Certo. Del tuo imbecille di un marito. Solo un pazzo senza un briciolo di cervell
o avrebbe potuto non accorgersi di quanto ti stesse rendendo infelice a Chelsea.
E pensare che io ti lasciavo sola per puro altruismo.
Non ero sempre infelice, Nick. Solo quando pensavo che tu non mi amassi.
Be , la maggior parte del tempo. Ormai acqua passata e mal che vada questo allocco
te lo sei ritrovato per marito, Lucy. Dove vuoi andare ad abitare?
Con te, da qualsiasi parte, Nick. Mi piace molto la nostra Casina di Chelsea.
S, per ora pu andare bene, ma sar troppo piccola quando cominceranno ad arrivare i f
igli. Ah, e avrai bisogno di qualcuno che ti dia una mano, voglio dire di qualch
e domestico. Ebbe una smorfia. Gi ma queste sono le mie vecchie idee. Non starmi a
badare. Quanti bimbi vuoi avere Lucy?
Non saprei. No, sta buono Nick. Non posso baciarti adesso. Quattro potrebbero and
ar bene.
Ne prender nota. Potremmo magari avere una casa in campagna e una a Londra. Ti pia
cerebbe?
Bella come idea, ma avremo abbastanza denaro per realizzarla?
Riuscir a fare abbastanza soldi per soddisfare ogni nostra esigenza, Lucy. Qualsia
si cosa faccia ho questa fortunaccia addosso di far quattrini. Magari potremmo i
mpiantare una fattoria. Lascerei allora il mercato dei metalli. O forse diventer
assicuratore. Se per preferisci possiamo anche viaggiare un po prima di stabilirci
da qualche parte.
Come vuoi, Nick. Ma adesso sta un po zitto. Ho finito di sistemarti la fasciatura
e possiamo anche baciarci.
Mi sorrise serrandomi la mano attorno al collo. Che sfacciata.

Ma no, lo sono solo con te.


Mi piace molto. Vieni qua, tesoro.
Un altro giorno che ero con Nick entr Marsh nella stanza, lasciando cadere qualco
sa di scuro e di floscio sul letto.
Era un sacchetto di cuoio, somigliante a un borsellino, annerito dagli anni, che
cominciava a lacerarsi nelle pieghe della pelle.
Visto che tu non ci pensavi, Lucy, disse ho dato una occhiata io stesso. Lo scudo d
i bronzo non era trattenuto da calce nella sua incastonatura, ma solo da mota ri
nsecchita su cui erano state passate parecchi mani di bianco.
Nick raccolse il sacchetto mentre il suo sguardo correva da me a suo padre. Gli s
meraldi? C erano poi?
Puoi guardare tu stesso.
Il sacchetto conteneva trentasei pietre di buona grossezza non ancora sfaccettat
e. Nello stato in cui si trovavano sembravano dei ciottoli verdastri, ma Nick pa
rve riconoscerli subito per le gemme che erano. Ne esamin una attentamente quindi
ebbe uno zufolio ammirato. Ad occhio nudo, questa perfetta, cosa rara negli smer
aldi. Almeno dieci, quindici carati e non neppure la pi grande. Non certo un bott
ino da poco questo Lucy. Mi chiedo da dove vengano e quante volte abbiano cambia
to di padrone. Da un principe arabo o da un maraja indiano a qualche capo mongol
o, a un signore della guerra cinese, passando chiss in quante altre mani nello sc
orrere dei secoli. Non sono mai stati n puliti n lavorati. Ecco un patrimonio che
nessuno si mai preso la briga di far fruttare, e di cos poco ingombro da potersi
agevolmente trasportare da una parte all altra nascosto in tasca.
Che cosa ne farai, Nick? chiese Marsh.
Chiedi a Lucy; li ha trovati lei e nessun altro. Ma nella mia privilegiata posizi
one di consorte, le consiglierei di tenersi un quarto del valore complessivo per
s, per te, per la Missione e per il dottor Langdon... che non debba mai pi dannar
si l anima per racimolare quei tre o quattro soldi. Gli altri tre quarti potrebber
o essere equamente divisi fra i Gresham e i Falcon.
Io non c entro niente, Nick afferm Marsh. Mi aspetta un lavoro al mio ritorno.
Nick rise. Se questo che preferisci fare d accordo. Riguardo agli smeraldi, ti cons
iglierei di stare a quanto decider tua nuora senza discutere. A contrariarla dive
nta una furia. Un giorno o l altro ti racconter dell urlataccia che mi ha fatto per u
n inezia come una tazza di caff.
Marsh rise. In tal caso sar bene che mi arrenda fin da adesso.
Padre, sei un uomo saggio.
L assedio della Missione non fin in modo drammatico. Semplicemente un bel giorno si
concluse. Una mattina una giovane cinese del villaggio sal l erta su per la collin
a chiamandoci a gran voce al di l del muro di cinta. Quando scesi a parlarle attr
averso il robusto cancello di legno scoprii che era Liu, la donna che avevo aiut
ato a partorire quel giorno che Robert Falcon era venuto a Tsin Kai-feng. Rimase
attonita nel riconoscere la mia voce.
Sei davvero tu Lu-tsi? Pensavamo tu fossi andata nella terra dei diavoli stranier
i.
Sono tornata. Come mai gli I Ho Chuan ti hanno lasciata venire Liu?
Se ne sono andati. Se ne sono andati durante la notte Lu-tsi. arrivato un messagg
io da Chengfu. Il mandarino stato arrestato dalle truppe dell imperatrice. Soldati
, diavoli stranieri, hanno preso Pechino e l imperatrice ha dichiarato la fine del
la guerra. Ha ordinato agli I Ho Chuan di disperdersi, pena la morte.
vero?
Lo giuro sul nome del bambino che mi hai tolto dal ventre, Lu-tsi. Noi di Tsin Ka
i-feng detestiamo gli I Ho Chuan, ma ne eravamo troppo intimoriti per fare qualc
osa. Ora se ne sono andati, altrimenti io non sarei potuta salire da voi.
Aspetta, Liu, vado ad informare i miei amici.
Corsi alla Missione a portare la meravigliosa notizia. Il terrore dei boxer era
finito e ce l avevamo fatta. Nella mia gioia pensai che guai e pericoli fossero or
mai superati e che restasse solo la felicit. Ma ero una sciocca. Avevo dimenticat
o la ragione che dapprincipio mi aveva spinto a venire in Cina.
L indomani arriv una pattuglia di soldati americani da Chengfu. L ordine era di racco

gliere tutti gli stranieri sopravvissuti e portarli a Tientsin, dove avrebbero p


otuto restare fino alla stipulazione dell accordo di pace, quando avrebbero potuto
riprendere il loro lavoro senza alcun pericolo. La signora Fenshaw e il marito
partirono con i soldati qualche ora pi tardi con la masnada delle bambine, su un
carro trainato da buoi requisito a Chengfu; il dottor Langdon afferm che Nick non
avrebbe potuto mettersi in viaggio per almeno un altra settimana, e che quanto a
lui non sarebbe partito perch pensava di far ritorno al suo studio di Chengfu ora
che il mandarino Huang Kung era stato deposto.
Sono troppo vecchio per ricominciare daccapo, tenente disse al giovane ufficiale c
he dirigeva le operazioni di sgombero. Dopo aver passato trent anni a Chengfu, pref
erisco morire l che da qualsiasi altra parte. Vada, vada pure, e non si preoccupi
per noi.
Naturalmente io non ci pensai neppure a lasciare Nick, e Marsh non volle lasciar
e nessuno dei due. Rimase Yu-lan perch poco prima che l assedio incominciasse un po
vero contadino del villaggio che aveva una fattoria da quelle parti, aveva chies
to alla signora Fenshaw se il figlio poteva avere Yu-lan in moglie. Yu-lan era p
i che favorevole e siccome ormai era arrivata all et in cui in un modo o nell altro av
rebbe dovuto lo stesso lasciare la Missione, la signora Fenshaw aveva acconsenti
to.
Il tenente americano disse che lui e i suoi uomini sarebbero ritornati di l a sei
o sette giorni e che allora ci avrebbe scortato fino a Tientsin.
Sembrava stranamente tranquilla la Missione con noi cinque soltanto. Preparai un
pranzone con le scorte lasciateci dai soldati, e quella sera mangiammo a crepap
elle. Tre giorni pi tardi il dottor Langdon part alla volta di Chengfu, su un carr
o guidato da un mulo di propriet di uno del villaggio. Sia Nick che io lo pregamm
o di seguirci in Inghilterra, ma lui si limit a sorridere scuotendo la testa grig
ia.
Sono vecchio e stanco, e qui sono necessario, Lucy. qui che voglio restare. Scriv
imi qualche volta. Non vi dimenticher mai, tu e Nick. Ci ha salvati tutti quanti
lo sai. E poi sei arrivata tu con Tom Marsh e avete preso le briglie della situa
zione in mano l dove Nick le aveva lasciate. No, non ti dimenticher Lucy. Dopo tut
to sono stato io a farti da scorta al tuo matrimonio? E gi che ci penso mi viene
in mente che non ho ancora baciata la sposa. Su vieni ora.
Quello stesso pomeriggio a poche ore dalla partenza del dottor Langdon scesi al
villaggio a cercare un po di stoffa per riparare la giacca di Nick, che nello sco
ppio che per poco non gli era costato la vita, si era tutta lacerata. Aveva insi
stito per vestirsi quel giorno, e l avevo lasciato seduto sul bordo del letto con
indosso pantaloni, camicia e stivali. Era ancora mal fermo sulle gambe, ma erano
ormai tre giorni che sotto il vigile occhio del dottor Langdon aveva incomincia
to a esercitarsi camminando avanti e indietro senza mostrare alcun segno di part
icolare debilitazione.
Rimasi nel villaggio per mezz ora o anche pi, perch erano in molti quelli che mi fer
mavano volendo scambiare quattro chiacchiere con me. Quando risalii la collina v
erso la Missione vidi un cavallo legato al cancello. Mi resi conto che l animale e
ra malconcio quasi avesse percorso un tratto molto lungo, e mi chiesi chi mai po
tesse essere arrivato. La porta della Missione era spalancata e come entrai prov
ai un tuffo al cuore e il sangue mi si gel nelle vene.
Marsh era riverso a terra con una brutta echimosi sulla tempia e un rivolo di sa
ngue fresco che gli correva gi per la guancia. Mi chinai su di lui, terrificata e
scoprii sollevata che respirava, ma nello stesso istante una nuova paura si imp
adron di me, mi fece correre urlando su per le scale.
Ero nel corridoio che conduceva alla stanza da letto quando mi giunse il suo gri
do di rimando. No, Lucy! Torna indietro! Corri via!
Mi lanciai nella stanza per fermarmi d un tratto. Non pensavi davvero che se ne sar
ebbe andata, eh Nick? chiese Robert Falcon.
Aveva spostato un poco la tenda all indietro, ed era ritto con le spalle alla pare
te, nel punto in cui la stanza era divisa in due. In mano stringeva una pistola.
Sembrava di nuovo quel Robert che avevo conosciuto al nostro primo incontro, il
giorno in cui era venuto a Tsin Kai-feng, solo che ora sorrideva e c era qualcosa
nel suo sorriso e nel suo sguardo che mi fece accapponare la pelle terrorizzata

.
Qui, Lucy mi indic con la pistola. Gli passai davanti per andarmi a mettere nella p
arte di stanza riservata a Nick. Nick era seduto sul letto, con i piedi infilati
negli stivali a terra, la fasciatura che gli rigonfiava la camicia, la faccia i
mpietrita. Corsi verso di lui, mi tese un braccio ad attirarmi a s, senza mai dis
togliere gli occhi da Robert Falcon, che si scost dalla parete per avanzare fino
ai piedi del letto, le spalle alla tenda.
Fu solo allora che mi resi conto che in quell ultima settimana e anche pi mi ero co
mpletamente dimenticata di Robert Falcon, dimenticata che la vera ragione che mi
aveva spinta in Cina era stata quella di impedire che accadesse il peggio tra l
ui e Nick. Ed ora era arrivato... era davanti con una pistola in mano.
La fortuna gira dalla mia, eh, finalmente ridacchi. Dopo tutti questi anni in cui mi
andava tutto di traverso. Sono rimasto due settimane a Tientsin, fremente, in a
ttesa, disperando di riuscire ad arrivare qui non appena la guerra finisse. E po
i strada facendo mi sono imbattuto in quei soldati con i tipi della Missione. Co
si ho capito che eri qui e che Lucy era qui con te. Cara piccola Lucy che eri ri
uscita a risolvere l indovinello, ma non me lo avevi detto. Pensavo avessi vinto a
ncora una volta tu, Sabine, ma non era, cos. Finalmente il mio turno.
Gli vidi una vena pulsare sulla tempia sotto i capelli color dell oro. Tocca a me a
desso, Nick ripet. Fuori gli smeraldi.
Nick fece scivolare la mano libera sotto il guanciale alle sue spalle e ne tolse
il consunto sacchetto di pelle. Sono tutti qui disse con voce inespressiva nel te
ndergli il sacchetto.
Buttamelo. Io di qui non mi muovo. Il sorriso di Robert era terrificante nella sua
cordialit. Malato o no tu non sei tipo con cui ci si possa permettere dei rischi.
L ho imparato a mie spese tanto tempo fa a scuola. Ricordi?
Ricordo che riversavi tutto il tuo odio su Edmund Gresham finch io non ho cercato
di impedirtelo. Nick lanci il sacchetto che cadde ai piedi di Robert. Gradisci ques
to, Falcon disse con la solita voce atona. In ogni caso ti sarebbe toccata la tua
parte come era giusto.
Robert scosse la testa con la sua aureola di capelli d oro, mentre sorrideva ancor
a in quel suo modo strano. I vincitori agguantan tutto, Sabine.
In tal caso prenditeli e vattene.
Senza ucciderti? Non mi sentirei mai sicuro vecchio mio. Per te la fine.
D accordo. Ma lascia andare Lucy immediatamente.
Lasciarla viva perch possa andare in giro a raccontare quello che successo? No, no
n possibile; e tuo padre anche lui dovr fare la stessa fine, se non gi morto, perc
h gli ho assestato un bel colpo in testa. Non volevo metterti sul chi vive con un
colpo di pistola. Guard verso di me, e il viso all improvviso gli si contrasse in u
na smorfia di malinconia. Mi hai tradito Lucy, ma questo te lo perdono. Non vorre
i ucciderti ma devo. Lo capisci?
No Robert, non lo capisco. Ti prego abbassa la pistola. Sei fuori di te e... feci
io per dire con voce tremante ma lui mi interruppe furioso.
Smettila! Smettila! Se non capisci perch sei una sciocca. Avrei dovuto farti fuori
quella sera nelle cave, invece di lasciarti viva, ma non ne ho trovato il corag
gio. Non so come tu abbia fatto a trovare la via d uscita, ma di certo mi hai inse
gnato una bella lezione. Sono stato troppo tenero. Non torner a commettere quello
stesso errore.
Capivo che pi lo si lasciava parlare e pi possibilit c erano che superasse quella cri
si di pazzia. Cos dissi: Perch mai volevi lasciarmi morire nelle cave, Robert?
Mi fiss rabbioso con impazienza. Cos altro avrei potuto fare? Ero pronto a sposarti,
perdiana! Sono un Falcon, eppure ero pronto a sposare un orfanella, pur di salvar
e Moonrakers . Ecco perch ti ho rimesso i documenti in valigia. Ma poi i Gresham mi
hanno proibito di farmi vivo di nuovo con te, cos dovevo toglierti di mezzo, guad
agnar tempo fintanto che i legali fossero riusciti a trovare un altro parente pr
ossimo... un tuo parente, visto che l erede eri tu. Cielo, ma non ti rendi conto c
he non avevo altra alternativa. Non pi che ovvia la ragione per cui ti ho lasciat
a nelle cave? Ma sei fuggita, e quando sei venuta a vivere a Moonrakers ho pensato
di nuovo alla possibilit di sposarti...
Non speravo neppure che Marsh potesse riprendersi per venire in nostro aiuto. Co

n quel colpo brutale alla testa sarebbe rimasto incosciente a lungo, ben pi di qu
anto io potessi aspettarmi di trattenere Robert con le mie chiacchiere. C era solo
da sperare che una mia parola riuscisse a trapassare la cortina di pazzia che g
li avviluppava il cervello. Sei stato molto gentile con me Robert dissi. Non provav
i proprio niente per me?
Sembr irritato. Per te? In che senso? L unico sentimento che io riesca a provare per
qualcuno o per qualcosa per Moonrakers . Tu sei abbastanza graziosa e talvolta anc
he divertente. Non avrei mai voluto ucciderti, come non lo voglio ora gli occhi s
i accesero di un improvviso bagliore. Ma intendo ripagare quel vecchio debito con
Sabine. un uomo morto; cos devi morire anche tu. Sicuramente chiunque capirebbe
questo.
Lev la pistola per prendere la mira. Per primo tu, Sabine disse.
Sentii Nick irrigidire ogni muscolo e capii che stava per balzar su dal letto in
un disperato tentativo di agguantare Robert prima che facesse fuoco. All improvvi
so ogni timore fu spazzato via da una rabbia che mai prima avevo provato. Alzai
di scatto il braccio colpendo Nick con un gomito alla fronte e come ricadde all in
dietro, liberandomi dalla stretta, mi lanciai contro Robert Falcon. Mi si era ac
capponata la pelle, tenevo le labbra scostate in una smorfia rabbiosa dai denti
e d istinto avevo curvato le dita come degli artigli. No! sbraitai.
Scorsi l espressione sgomenta di Robert e l attimo dopo come gli piombai addosso la
mano libera saett rapida e mi allung un colpo con una tal violenza che fui sbattut
a rotoloni dall altra parte della stanza, colpii la parete e scivolai per terra in
stupidita.
Non muoverti, Sabine udii Robert esclamare. Sollevai pian piano la testa che mi tu
rbinava. Nick era riverso sul letto. Era caduto sulla parte malata ed era impegn
ato in uno sforzo cos strenuo per risollevarsi che il sudore gli correva gi per il
viso. Robert ripresosi dopo il momento di sorpresa scoppi a ridere. Ecco la leone
ssa che protegge il suo compagno disse. Cos Nick hai catturato il cuore della nostr
a orfanella cinese. Come hai fatto?
Gli occhi fissi su Robert, riuscii a fatica a rizzarmi ginocchioni. Non hai nulla
da dire Nick? chiese lui ironico. Sorrideva di nuovo e un nervo della guancia gl
i si contraeva rapido. Sei stato abbandonato dalla favella oltre che dalla fortun
a? In tal caso potremmo anche finirla qui. Voglio macellarti da quell animale che
sei. Ecco...
Prese con cura la mira. Io stavo ancora sforzandomi di rimettermi in piedi quand
o si lev il colpo e lo scoppio si ripercosse con una tal violenza dentro di me ch
e fu come se la pallottola mi avesse colpito.
Uscii in una specie di singhiozzo rabbioso e soffocato, e volsi il capo verso Ni
ck disteso sul letto. Non si era mosso. Aveva ancora la testa alzata e guardava
sgomento verso Robert sembrava non si fosse fatto niente, il che era incredibile
. Robert doveva aver sbagliato mira. Volsi lo sguardo verso quest ultimo, una invo
cazione accorata gi sulle labbra, ma rimasi ammutolita come vidi che la mano gli
era ricaduta lungo il fianco e la pistola gli stava scivolando via dalle dita or
mai afflosciate. Vacill, fissando su Nick gli attoniti occhi azzurri. Poi si affl
osci sulle gambe. La luce abbandon i suoi occhi lasciandoli vuoti d ogni vita e rica
dde contro il telo teso. Con il suo peso lo liber dai ganci che lo trattenevano a
l soffitto, cadde lungo disteso a terra con la tela che lo avvolse tutto nella c
aduta. Fu allora, che scorsi Yu-lan a un passo o due soltanto da dove era finita
la testa di Robert. Serrava fra le dita la pistola di Marsh, e stava abbassando
la giusto allora. Dalla canna usciva un sottile filo di fumo. Distolse lo sguard
o da Robert Falcon, per fissarmi, gli occhi spalancati, il viso non pi giallo, ma
terreo. La voce quando parl le tremava. Dovevo farlo, Lu-tsi. Ha ucciso il signor
Marsh. Ho seguito tutta la scena ma lui non mi ha vista, allora sono corsa a pr
endere la pistola del signor Marsh, e ti ho sentita urlare e quando l ho trovata s
ono discesa senza farmi sentire. Diceva che vi avrebbe uccisi, dovevo impedirgli
elo Lu-tsi. Ora capivo tutto. Robert aveva volto le spalle al telone. Yu-lan gli
aveva sparato trapassando la tela prima che lui avesse tempo di far fuoco. Era s
ua la pistola di cui avevo udito il colpo. Ci hai salvati tutti quanti, Yu-lan dis
si con la gola serrata. Non essere intimorita. E quanto al signor Marsh non morto
, respira regolarmente.

Mi volsi verso Nick che si alzava a fatica dal letto, smorto in faccia. Nick e la
tua ferita? Mi dispiace di averti fatto male... Scosse la testa con impazienza a
rassicurarmi e con il braccio sano agguant una coperta dal letto. Con la testa c
he mi doleva ancora dal colpo, mi accostai a lui e lo aiutai a stendere una cope
rta sulla salma di Robert Falcon. Povero diavolo mormor Nick. Era impazzito. Ci avre
bbe uccisi... pensando di essere nel giusto. Si volse verso Yu-lan, le tolse con
dolcezza la pistola dalle dita tremanti, quindi disse piano, ma con voce chiara:
Non lo dimenticheremo mai, Yu-lan. Noi in vita, non ti mancher mai niente.
Nick... lo afferrai per un braccio. Ti prego distenditi, hai una cera terribile.
Non me ne meraviglio. Mi serr forte la mano. Non sono mai stato tanto spaventato in
vita mia come quando tu ti sei lanciata contro di lui. Si strinse nelle spalle. No
n posso permettermi di ritornare a letto, Lucy. C mio padre a cui badare... Guard ve
rso la sagoma a terra avvolta dalla coperta. E lui. Voi due ragazze da sole non c
e la fareste mai.
E invece s, Nick. Per il passato siamo riuscite a sbrigarcela egregiamente da sole
in pi di un imbroglio, e posso sempre chiamare un uomo dal villaggio se necessar
io. Non preoccuparti.
Vacill e io lo aiutai a tornare a letto. Gi... Ma fin troppo tempo che te la cavi d
a sola. Parlava con voce mozza, ma gli occhi erano furibondi. Questa deve essere l u
ltima volta. L ultima volta che ti sar chiesto di cavartela da te. Questo te lo pro
metto Lucy.
Salpammo da Tientsin un mese dopo. Nel frattempo Marsh si era completamente rime
sso dal colpo assestatogli da Robert Falcon quella volta del suo assalto brutale
alla Missione e Nick era ormai pressoch guarito del tutto. Fu un viaggio meravig
lioso. Nick e io avevamo una cabina con due cuccette, ma io dormii fra le sue br
accia. Si era stretti e al caldo, ma non ce ne importava nulla. Tutto quel che c
ontava era essere assieme sani e salvi.
Arrivammo in Inghilterra che le ultime foglie cadevano e ci rinnovammo reciproca
mente i voti coniugali in una chiesetta di Chelsea. Edmund Gresham venne alle no
stre nozze con i due Falcon, che portarono Matthew; quando lo baciai lui si ritr
asse perch era geloso di Nick.
Ai Falcon avevamo raccontato una menzogna, asserendo che Robert era stato al nos
tro fianco durante l assedio a Tsin Kai-feng, e che aveva perduta la vita a difesa
del cancello contro una invasione dei boxer. Credo che la signora Falcon abbia
capito che era tutta una storia, perch quando volle conoscere altri dettagli mi i
mpappinai contraddicendomi. Mi fiss allora con i suoi begli occhi colmi di pena e
disse con voce pacata: Non importa, Lucy. Credo che tu voglia dimenticare. Rober
t era uno strano ragazzo e abbiamo sempre temuto che potesse... be , ma non parlia
mo dei suoi difetti ora. gentile da parte tua dirci che morto onorevolmente. Ed
cos che ce lo ricorderemo.
I soldi ricavati dalla vendita degli smeraldi furono divisi come aveva suggerito
fin dall inizio Nick alla Missione. E ricevemmo una lettera tutta in punta di for
chetta da Charles Gresham. I Falcon erano riluttanti ad accettare la loro parte,
perch in ogni caso avevano deciso di abbandonare Moonrakers e di trasferirsi in Co
rnovaglia, ma li supplicai e alla fine acconsentirono ad accettarla. Nick invi la
parte del dottor Langdon e la parte della Missione in Cina per rimessa bancaria
, includendo cinquecento dollari di tasca sua per Yu-lan, cifra che in Cina l avre
bbe resa ricca.
Altro ospite della nostra intima cerimonia nuziale fu lord Shipley, che chiese a
Marsh di essere invitato. Affront Nick con piglio minaccioso. Vedi di essere pi ch
e bravo con questa piccola, eh, Sabine, mi senti? Trattala come una regina, o pe
rdio ti annego nel Tamigi la prima sera buia e me la sposo io. Lei ne vale dieci
di te. Dieci, capito?
Forse anche venti, signore. I demoni danzavano ilari negli occhi di Nick. E avesse
trent anni di meno, signore, la sfiderei a duello per averla mandata a Pechino.
D accordo, d accordo. Ma chi la fermava, figliolo? Lei ti avrebbe stanato lo stesso.
E accidenti sono riusciti a salvare Pechino, fra lei e Marsh. Marsh! Dell altro ch
ampagne! Oh, mi dispiace vecchio mio, ma oggi tu sei il padre dello sposo, eh? N
on so come scusarmi. Mi servir da solo.

Si direbbe che la fortuna quando arride non conosca le mezze misure. Per tutta l
a mia vita ero stata disperatamente povera, ma ora all improvviso la situazione si
capovolse.
E soldi sopra soldi continuavano ad arrivare, perch una sera con l ultima distribuz
ione, a due mesi dal nostro matrimonio, arriv una lettera. Eravamo stati a teatro
e avevamo pranzato fuori, cos non fu che a mezzanotte quando tornammo a casa che
trovammo la lettera che portava la stampigliatura del ministero della Guerra. R
iuscii a stento a tenere a freno la mia impazienza tanto da togliermi il mantell
o da sera prima di leggere la missiva. Fu allora che ebbi una esclamazione di me
raviglia.
Cosa succede tesoro? chiese Nick.
una lettera ufficiale da lord Shipley con un vaglia del ministero del Tesoro per.
.. deglutii per mille sterline, Nick! Dice che questa cifra mi viene versata per g
li inestimabili servizi resi alle forze armate di Sua Maest Britannica, portando
il messaggio che rincuor gli assediati di Pechino tanto da prevenirne il massacro
... continua con un discorso di questo genere e dice che anche una cifra simile
sar versata sul conto di tuo padre. Oh Nick, cosa ne facciamo di tutto questo den
aro?
Rise divertito. Mi prese fra le braccia e mi serr forte a s. Non che una cifra di
nessun conto. Molto meno di quanto potrebbe costare qualche colpo di salve spara
to da una nave da guerra. Cosa possiamo farne Lucy? Non saprei. Comprati un capp
ello. Oppure fatti operare gli occhi perch non siano pi brutti e tondi come quelli
dei diavoli stranieri.
Nick, smettila di prendermi in giro, e mettimi gi.
No. Sei troppo bella. Se ti metto gi qualcuno ti pu rubare.
Allora sollevami un po pi in alto. C il tuo anello con sigillo che mi sta scalfendo. E
ra montato in un delizioso ovale di giada ora in modo che potessi usarlo come pe
ndente con gli abiti da sera quando avevo le spalle nude.
Si chin, fece scivolare un braccio sotto le ginocchia e torn a sollevarmi fra le s
ue braccia. Meglio cos? Ottimo. Vedi di spegnere tu il gas a mano a mano che passi
amo.
Mi baci, e attraverso la stanza mi port verso le scale e incominci a salire.
Sono cos contenta per tuo padre, Nick dissi.
S. Avrebbe gi potuto ritirarsi con la parte che gli spettata degli smeraldi, ma non
ne ha voluto sapere. Continuer a fare il domestico.
Un ottimo domestico.
Oh s, Lucy. Il migliore.
Uno di cui essere orgogliosi?
S Lucy. E tu cosa continuerai a essere?
Io? Be la tua immodesta e innamorata moglie, Nick. Eravamo ormai arrivati al pianer
ottolo. E tu?
Spalanc la porta della camera da letto con un piede e mi port dentro. Be , molto faci
le tesoro. Torn a baciarmi con estrema dolcezza. Resta sempre quella che sei, e io
continuer ad essere l uomo pi felice di questo mondo.
fine

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