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BIOGRAFIA

Il testo che segue tratto dal libro:


"Rudolf Steiner e l'Antroposofia"
(testo di Frans Carlgren, traduzione di Mario Betti)
Ed. del Goetheanum, Libera Universit di Scienza dello spirito, Dornach, Svizzera.

Rudolf Steiner, figlio di un impiegato delle Ferrovie Meridionali Austriache,


nacque il 27 febbraio 1861 a Kraljevec, presso la frontiera austro-ungarica.
Nonostante molti trasferimenti, l'ambiente immediato della sua infanzia
rimase sempre lo stesso: l'edificio di una stazione con i relativi binari. La
paga del padre era bassa, e i bambini dovevano contribuire al mantenimento
della famiglia aiutando nelle faccende domestiche, nei lavori di
giardinaggio, e sul campo di patate. Il piccolo Rudolf partecipava
attivamente anche alla vita della stazione. Impar presto a telegrafare.
Crebbe cos in un ambiente che stimolava alla prontezza e all'abilita nella
vita pratica. I dintorni erano ameni e nello stesso tempo maestosi: prati e
boschi nelle vicinanze, e in lontananza le cime nevose delle Alpi. I rapporti
giornalieri con i semplici e bonari abitanti del luogo, il crescere immediato
in un vigoroso dialetto ed il vivere intensamente la vita della natura nei
ritmi dei giorni e delle stagioni, contribu a risvegliare nel fanciullo una
forte anima e un'attiva ricettivit interiore.
Steiner aveva circa sette anni, quando, come lui stesso racconter pi tardi,
ebbe una esperienza decisiva. Gli si avvicinarono le prime sottili
impressioni di un mondo che non quello terreno, che per si pu udire e
vedere anche se con occhi ed orecchi diversi da quelli fisici. Da questo
momento in poi il fanciullo fu a contatto non soltanto con gli alberi e le
pietre, ma anche con gli esseri spirituali celati dietro ad essi, che a lui si
rivelavano, non su un piano fisico, ma in uno spazio animico interiore. Il
piccolo sentiva che simili cose non sarebbero state comprese dal suo
ambiente e seppe non farne parola ad alcuno.
Rudolf Steiner trascorre quasi trasognato i primi anni di scuola, mentre le
lezioni lo interessano appena. Il padre ha l'idea fissa che il figlio debba
diventare ingegnere ferroviario, e, a questo fine, lo invier alla Realschule
(Scuola Tecnica) di Wiener Neustadt, dove il ragazzo verr accettato
soprattutto grazie alle sue doti di disegnatore. Ricever cos una istruzione
di carattere eminentemente scientifico. Un suo primo risveglio intellettuale
avvenne quando, nella relazione annuale della scuola, trov un articolo su
atomi e molecole. Per comprendere questo articolo dovette leggere altre
pubblicazioni scientifiche e, col dare lezioni private ai compagni di scuola,
ebbe modo di rifarsi di tutto quello che aveva perduto durante i primi anni.
Divenne presto il migliore allievo, cio quello che sulla pagella riportava
sempre i voti migliori. A 14 anni, approfittando del poco tempo libero a
disposizione, cominci a studiare fervidamente filosofia (Steiner stesso

scriver pi tardi di aver letto certe pagine della Critica della ragione pura
di Kant per pi di venti volte). Per, che gli rimase sempre difficile
assimilare certe cose della vita esteriore, lo dimostra anche il fatto che la sua
ortografia, nonostante l'et, era ancora molto imperfetta. Al contrario, lo
sviluppo dei temi gli riusciva talmente facile che scriveva sempre per alcuni
dei suoi compagni prima di pensare al suo proprio compito.
Nell'estate 1879, super l'esame di maturit con lode. Steiner non aveva
ancora potuto parlare apertamente delle sue esperienze nel mondo spirituale
fino a quando, nello stesso anno, fece la conoscenza di un semplice
erborista. La devota, ingenua e profonda saggezza naturale che viveva in
quell'uomo, permise a Steiner di scorgere una conoscenza spirituale
istintiva, che aveva continuato a vivere nel silenzio attraverso secoli senza
essere stata sfiorata dalla civilt moderna. Con lui era possibile parlare del
mondo spirituale come con qualcuno che ne aveva diretta esperienza.
Rudolf Steiner scrive che, tramite lui, conobbe quel maestro spirituale
sconosciuto dal mondo: un uomo di semplice professione che gli dette
profondi impulsi per la sua vita, tra cui anche quello di penetrare a fondo la
mentalit materialistico-scientifica del tempo.
Nell'autunno 1879 Steiner si iscrive all'Istituto Tecnico Superiore di Vienna
dove studier, fra l'altro, biologia, chimica e fisica. Specialmente
quest'ultima materia influenzer profondamente la sua evoluzione interiore,
e, nello stesso tempo, lo porr di fronte a difficili enigmi.
Allora non esisteva ancora la fisica atomica, ma era gi stato adottato il
metodo di osservazione che in essa avrebbe sfociato. I fisici consideravano
come naturale che il mondo esteriore fisico, in fondo, altro non fosse che il
risultato dei movimenti di particelle infinitamente piccole.
Rudolf Steiner si gett in questa concezione del mondo completamente
scevro di pregiudizi; e questo procuro al suo pensiero enormi difficolt,
poich tale concezione del mondo era in grado di spiegare tutto senza l'aiuto
di alcunch di soprasensibile. Ma l'azione di forze soprasensibili,
specialmente nel campo della vita organica, era per lui un dato di fatto che
gli veniva continuamente riconfermato attraverso l'osservazione empirica.
Steiner non riusciva a trovare un ponte tra le scienze naturali, come
venivano insegnate nelle universit, e la visione spirituale che sperimentava
nell'intimo della sua anima. Attraverso Karl Julius Schrer, suo professore
di storia della letteratura, ebbe occasione di conoscere, per la prima volta,
Goethe come poeta. Grazie ai precedenti studi di ottica, botanica e
anatomia, effettuati durante il tempo libero, arriv anche a scoprire
Goethe come scienziato. A poco a poco crebbe in lui la convinzione che la
scienza moderna, negatrice dello spirito, pu solamente afferrare ci che
nella natura morto; mai l'elemento vitale. Egli vide anche come Goethe,
nei suoi scritti scientifici, avesse mostrato una via all'indagine dell'organico
e quindi anche un ponte tra la natura e lo spirito. Avrebbe trattato volentieri
un qualsiasi argomento scientifico nel senso di Goethe. Ma la vita gliene
negava il tempo. Rudolf Steiner era un povero studente che si doveva
mantenere con lezioni private.
Nel 1885, da parte del Prof. J. Krschner, lo raggiunse l'invito a curare
l'edizione delle opere scientifiche di Goethe per la Letteratura Nazionale
Tedesca. Era stato lo Schrer a raccomandare il ventiduenne Steiner per
questo vasto compito. L'invito offr la possibilit al giovane studente di

approfondire notevolmente i suoi studi scientifici. Tuttavia dovette


proseguire nel suo lavoro pedagogico per guadagnarsi da vivere.
Nel 1884, terminati gli studi, occup un posto di educatore presso una
famiglia di commercianti viennesi.
Il suo allievo, che era affetto da idrocefalia, aveva dieci anni, ed era
talmente ritardato nel suo sviluppo intellettuale che si dubitava seriamente
di poterlo educare.
Attraverso un lavoro pieno di dedizione, Rudolf Steiner lo porto cos avanti
che il ragazzo pot essere accettato al ginnasio, tra compagni della sua
stessa et. Divent poi medico e cadde nella prima guerra mondiale. Dopo
aver portato a termine con successo questo delicato e veramente difficile
compito, che era durato sei anni, Steiner fu in grado di porre le basi di
quella antropologia pratica che sempre di nuovo troveremo nella sua opera
(quando ad esempio, creer una nuova pedagogia). Cos racconta Rudolf
Steiner: Allora feci i miei veri e propri studi di fisiologia e di psicologia.

Durante questi anni Rudolf Steiner scopr che mai il mondo esterno avrebbe
potuto dargli quanto egli cercava dal pi profondo dell'anima. Dovette
imparare attraverso sforzi interiori a raggiungere in s stesso l'armonia tra
volere e dovere. Il tempo dell' infanzia e della giovinezza era ormai
finito.
Nel 1889 lo raggiunse l'invito a collaborare alla grande edizione delle opere
di Goethe allora appena iniziata (chiamata edizione della Granduchessa
Sofia). Sempre nel 1889, dopo una lunga visita per stabilire le premesse del
suo lavoro, si trasfer a Weimar come collaboratore all'archivio goethiano,
allora di recente fondazione. Per Rudolf Steiner cominci cosi una nuova
vita. I continui, spesso profondi rapporti con poeti, filologi, artisti ed altre
personalit del mondo della cultura, accrebbero la sua conoscenza degli
uomini e di s stesso. Divent ancora pi consapevole della peculiarit della
propria natura animica. Nei momenti in cui mi isolavo, sentivo sempre di
pi che solo un mondo mi era familiare: quello spirituale che vedevo in me.
Con quel mondo potevo facilmente unirmi. Spesso mi dicevo, seguendo il
corso dei miei pensieri, quanto mi fosse stato difficile, durante tutta la mia
infanzia e la mia giovinezza, l'accesso al mondo esteriore mediante i sensi.
Al contrario, l'attivit del pensiero gli era facile; era quello il suo vero e
proprio elemento: ...Senza il minimo sforzo, ero in grado di afferrare
spiritualmente grandi connessioni scientifiche... All'archivio di Goethe, le
sue non comuni capacit di ricerca venivano incontestabilmente
riconosciute. Bisogna pensare alla sua superiorit nell'esperienza spirituale,
non ad una sua inferiorit in campo scientifico, quando Rudolf Steiner, con
modestia, confessa ne La mia vita le difficolt del proprio lavoro
all'archivio: Ho sempre durato molta fatica ad imprimere nella memoria
quei dati che necessario conoscere nell'ambito della scienza. Dovevo
vedere pi volte un oggetto per ricordarmi il suo nome, a quale classe esso
appartenesse, ecc. ecc. Posso dire che il mondo dei sensi aveva per me
carattere d'ombra, di mere immagini che vedevo scorrere davanti alla mia
anima, mentre il mio rapporto con lo spirito aveva assolutamente carattere
di realt. Rudolf Steiner racconta come, in alcune parti, le sue edizioni

dovessero lasciar intravedere questo fatto. Afferma energicamente che se le


sue edizioni erano diverse da quelle dei colleghi, ci dipendeva dal fatto che
egli le voleva diverse.
La maggior parte degli studiosi dell'archivio rappresentava, nel suo ufficio,
la medesima concezione di quanti pubblicano opere scientifiche. Per questi
studiosi si trattava esclusivamente di curare un testo attendibile, di eliminare
passaggi errati, di classificare varianti, ecc. Per Rudolf Steiner tutto ci non
costituiva che un semplice apparato preparatorio. Egli voleva, per mezzo di
quella edizione delle opere scientifiche di Goethe, portare un contributo alle
discussioni scientifiche dell'epoca.
Si era proposto di presentare la concezione goethiana come un tutto, e i suoi
ampi commenti si levavano spesso contro certe teorie tradizionali. Da essi
doveva risultare come il metodo goethiano di ricerca e di pensiero, per la
sua ampiezza e per la capacit di penetrare spiritualmente nelle cose, fosse
giunto a molte scoperte nei diversi rami della scienza. Per me non era
importante esporre queste singole scoperte come tali, ma volevo mostrare
che esse, come i fiori da una pianta, risultavano da una concezione della
natura conforme allo spirito. Ci a cui Rudolf Steiner, dal pi profondo del
suo essere, in realt anelava, cio un rinnovamento della cultura nello
spirito di Goethe, non fu compreso se non da un piccolo numero di
collaboratori.
In alcuni dei suoi colleghi non trov che basso spirito di congrega,
mancanza di pi profondi interessi umani generali e, non di rado,
meschinerie che lo ferivano e lo angustiavano. Si accorse che a Weimar non
si voleva rinnovare, bens conservare. Lui, che un anno e mezzo prima
aveva messo piede nella citt di Goethe con le pi grandi speranze, dovette
gi scrivere in una lettera del maggio 1891: La vita e le attivit di Weimar,
la citt delle mummie classiche, mi lasciano indifferente e freddo. In quel
periodo scopr che l'unica cosa cui egli veramente anelava nella sua vita, era
in fondo questa: penetrare sempre pi profondamente nel mondo dello
spirito. Ma lo stesso Goethe, il realista che massimamente possedeva il
senso per le piccolezze e per i compiti terreni, gli divent modello di
perseveranza. Cos Rudolf Steiner continu il suo lavoro. Tuttavia, accanto
alle contrariet, la ricca vita sociale di Weimar gli procur anche molte ore
indimenticabili. Con gli amici poteva parlare di qualsiasi argomento, ma
non della sua conoscienza soprasensibile. Se voleva comunicare ad altri
quella conoscenza, doveva prendere un'altra strada. Per Rudolf Steiner,
mostrare la via che dal mondo del pensiero guida al mondo soprasensibile,
non significava prendere una via indiretta. Al contrario: Secondo me era
necessario riconoscere che il giusto sentiero verso il mondo spirituale
quello che in primo luogo conduce all'esperienza delle idee pure.
Cos nacquero i suoi scritti filosofici. Gi nel 1886, a Vienna, Rudolf Steiner
aveva pubblicato il suo primo libro: Basi di una teoria della conoscenza
della concezione goethiana del mondo. Nella stessa citt scrisse una
dissertazione sul problema della gnoseologia, in cui tent audacemente di
farla finita una volta per tutte con la teoria kantiana. Grazie a questo lavoro
consegu la laurea nell'ottobre del 1891. Dopo avervi aggiunto una
prefazione e una appendice pubblic il tutto, nello stesso anno, sotto il
titolo: Verit e Scienza.
Attraverso questi lavori lo Steiner si era preparato, interiormente ed

esteriormente, alla sua principale opera filosofica: La filosofia della


liberta (1894). La prima edizione aveva come sottotitolo: Risultati di
osservazione animica secondo il metodo delle scienze naturali. Steiner
voleva rendere fertile in campo filosofico l'acutezza di osservazione della
scienza e, a questo fine, ne cambi l'orientamento col dirigerla verso il
mondo interiore. Egli mostr come l'uomo, quando adopera la forza di
pensiero necessaria, riesca a superare, con l'esatta percezione di idee pure,
libere da ogni carattere sensoriale, i limiti della conoscenza imposti dai
teorici e a diventare libero cittadino di un mondo ideale-spirituale. Altri libri
seguirono: Friedrich Nietzsche, lottatore contro il suo tempo (1895) e La
concezione goethiana del mondo (1897). Anche queste opere miravano
allo stesso fine delle precedenti. I libri di Steiner erano frutto delle poche
ore libere. Durante il suo soggiorno a Weimar, oltre ai lavori sulle opere
scientifiche di Goethe, ne aveva iniziati anche altri: l'edizione delle opere di
Schopenhauer e di Jean Paul per la casa editrice Cotta, alle quali premise
introduzioni biografiche e storico-letterarie. Si potrebbe ora pensare, viste
queste occupazioni secondarie, che il compito principale di Steiner, quello
all'Archivio di Goethe, ne venisse a soffrire. Ma non era cos, poich il suo
lavoro, che termin nel 1896, fu sempre compiuto con grande cura.
Nella relazione annuale per il 1897 della Goethe-Gesellschaft si pu
leggere quanto segue: Ci che Rudolf Steiner ha fatto, unendo felicemente
le sue capacit critiche e creative, ha ricevuto la piena approvazione di tutti
gli intenditori. Ai suoi sforzi costanti e disinteressati dovuta una grande
quantit di documenti, ordinati con metodo e diligenza, i quali assicurano a
Goethe, come uomo di scienza, un maggiore e pi alto riconoscimento.
All'et di 35 anni circa, poco prima della sua partenza da Weimar e
indipendentemente da ogni circostanza esteriore, nella vita di Rudolf Steiner
si verific un cambiamento decisivo.
Un interesse, mai provato prima, per ci che sensibile, percettibile, si
dest in me. Assunsero importanza alcuni particolari cui prima non avevo
prestato debita attenzione. Ebbi l'impressione che il mondo sensibile avesse
qualcosa da svelarmi, qualche cosa che esso soltanto potesse svelarmi.
Entrai cos, per la precisione e la forza dell'osservazione compiuta mediante
i sensi, in un dominio sino allora sconosciuto. La nuova facolt si
ripercosse fortemente sulle sue esperienze spirituali. Quando si osserva il
mondo fisico si esce completamente da se stessi. Proprio per questo si pu
ritornare nel mondo spirituale con accresciuta penetrazione. Da anni
Steiner era solito praticare la meditazione. Intensific ora notevolmente
quella pratica. Si svilupp in lui la coscienza di un uomo spirituale
interiore che pu svilupparsi nella natura umana e che, liberato totalmente
dall'organismo fisico, pu vivere, percepire, muoversi nel mondo spirituale.
Questo uomo spirituale autonomo entr nella mia esperienza per effetto
della meditazione. Rudolf Steiner acquist cos il diritto di dirsi cittadino
di due mondi, il fisico e lo spirituale. Ma con ogni diritto crescono anche i
doveri. Con ci si apre nella sua vita un periodo in cui lo sviluppo non si
effettua pi, come prima, attraverso una successione di eventi che lo
dirigono, in un certo senso, dal di fuori. Ci troviamo, ora, davanti ad un
uomo che in ogni rapporto, sia interiore che esteriore, assume l'intera
responsabilit del suo destino e dei suoi atti.
Dopo la partenza da Weimar, Rudolf Steiner entr nel periodo pi difficile
della sua vita. Le forze che determinavano il mio destino esteriore non
potevano pi, come prima, formare una unit con le direttive interiori che

risultavano dalle mie esperienze nel mondo spirituale. Le sue aspirazioni


cozzavano violentemente contro quanto gli veniva incontro dal mondo
esteriore. Negli ultimi anni del secolo incontrer queste due forze come
potenze nemiche. Questo conflitto minacci seriamente la sua esistenza, sia
esteriore che interiore.
Nel corso degli anni novanta Rudolf Steiner ebbe un'esperienza
caratteristica per la sua nuova situazione. Un fisico molto conosciuto, che
coltivava un grande interesse per la concezione goethiana della natura, gli
disse durante una conversazione: L'idea che Goethe ha dei colori tale che
la fisica non sa che farsene. Steiner racconta che alla fine della
conversazione ammutol. Allora dovette dirsi spesso che, quanto per lui
era Verit, tale che il pensiero attuale non sa che farsene. Si deve
ammutolire?
Rudolf Steiner decise di dire tutto ci che fosse possibile dire. Fu cos
che, nell'estate del 1897, si stabil a Berlino quale editore del Magazin fr
Literatur. Il Magazin era una nota rivista letteraria; ma presto gli caus
grandi fastidi. Gli abbonati erano poco numerosi. Per cercare di aumentarne
la cerchia, bisognava imporsi un'attivit utile a quel fine. E Steiner si inser
nella Libera Societ di Letteratura. Cos, da scrittore e da conferenziere,
entr in relazione con giovani scrittori tedeschi, che si riunivano intorno a
personalit ben conosciute, come Otto E. Hartleben, Frank Wedekind e Paul
Scheerbarth. La collaborazione con costoro gli fu difficile. A quegli artisti di
particolarissima natura, spesso bizzarra, dava l'impressione di essere un
estraneo. Hartleben, che divideva con lui la direzione del Magazin,
moltiplicava le difficolt per le irregolarit del suo lavoro. Steiner scriveva
tutto ci che stimava necessario sugli eventi del tempo, a cui si dedicava
intensamente. Ma dalla rivista, che non prosperava, non ricavava di che
vivere. E non era possibile fare niente per divulgarla.
Ai disagi materiali si unirono per di pi quelle esperienze interiori che da
Rudolf Steiner ne La mia vita furono definite la prova dell'anima e
descritte con commovente efficacia.
Fin da fanciullo sent come suo compito il conoscere a fondo il pensiero
scientifico-materialista, per poterlo trasformare dal di dentro. Verso la
fine del secolo vide quanto mai chiaramente che l'attivit del pensare, se
viene sperimentata nel soprasensibile, non un astratto gioco di concetti,
ma un vero rapporto con una vivente essenzialit.
Fu in quell'epoca che Steiner incontr nel mondo dello spirito quelle
potenze demoniache che dalla conoscenza della natura non vogliono portare
alla visione dello spirito, ma fanno del pensiero un meccanismo. Per quelle
entit assolutamente vero che il mondo una macchina. Rudolf Steiner
caratterizzer pi tardi questi esseri come arimanici, come servitori di
Arimane.
Doveva ora condurre in piena consapevolezza una dura lotta interiore:
Dovetti salvare la mia vista spirituale tra le tempeste che si svolsero nella
mia anima. Durante tali prove, riuscii ad andare avanti solo evocando in
me, con la mia vista interiore, lo sviluppo del cristianesimo. Rudolf Steiner
indica con queste parole l'avvenimento pi importante della sua vita.
Da fanciullo, Steiner aveva servito la Messa nella chiesa del villaggio. Il
culto cattolico fu per lui una profonda esperienza. Ma la sua infantile
devozione non aveva nulla di confessionale. Il catechismo non ebbe presa

sulla sua anima. Il padre era un libero pensatore e non si diede cura di
fargli fare la prima comunione. Negli ultimi anni dell'Ottocento, la grande
sete di conoscenza diresse Steiner verso alcune concezioni che non erano
quelle delle confessioni religiose, il cui insegnamento ufficiale concerne un
mondo dell'aldil che l'uomo non pu raggiungere sviluppando le proprie
forze spirituali. Ci che la religione insegna, ci che essa d come legge
morale, proviene da rivelazioni esterne all'uomo. A questo si opponeva la
mia concezione dello spirito con l'affermazione che il mondo spirituale
altrettanto percepibile quanto il mondo che si manifesta ai sensi. E vi si
opponeva anche il mio principio di individualismo etico, per cui la morale
non va ricevuta dall'esterno, sotto forma di legge, ma deriva dallo sviluppo
dell'entit animico-spirituale dell'uomo, in cui vive un elemento divino.
Non riuscii a trovare il cristianesimo che cercavo in nessuna delle
confessioni esistenti. Cos che, dopo dure lotte animiche, dovetti
immergermi io stesso nel cristianesimo, e precisamente in quel mondo
soprasensibile, nel quale lo spirito stesso ne parla. E trov ci che cercava.
La via di Rudolf Steiner verso la conoscenza del Cristo, lo guid verso
quella travolgente esperienza a cui accenna, con semplici e modeste parole,
nella sua autobiografia: L'essermi trovato davanti al Mistero del Golgota in
un solenne momento di conoscenza interiore fu l'avvenimento pi
importante per l'evoluzione della mia anima. Diversi anni pi tardi, quando
dovette sopportare altre difficili prove, tra cui anche la distruzione del
Goetheanum, parl di quegli anni tra il 1897 e il 1900, come dell'epoca in
cui visse la sua prova pi cruciale. Si pu anche definire questa sua
esperienza con una frase, che poi ritroveremo in uno dei suoi drammimistero: aveva attraversato la porta dell'iniziazione. Sia i documenti
storici che l'indagine spirituale dello stesso Steiner, testimoniano che simili
esperienze interiori corrispondono a quanto veniva sperimentato nei centri
di misteri precristiani. Il neofita doveva prepararsi all'iniziazione attraverso
una vita meditativa e cerimonie religiose che si svolgevano in luoghi
tranquilli, nella pace raccolta di un tempio. Il vero e proprio atto iniziatico
era un rito che avveniva nel pi rigoroso distacco dal mondo esteriore. La
preparazione di Rudolf Steiner ebbe luogo fra gravi disagi materiali,
estenuanti occupazioni professionali, relazioni umane difficili, nel
trambusto di una immensa citt moderna. Impegnato in una durissima lotta
per la vita, doveva edificare in se stesso il tempio nel cui silenzio si
svolgevano drammi di cui comunemente non si ha alcuna idea. La sua via
evolutiva rispondeva completamente alle esigenze e alle condizioni della
nostra epoca.
Alla fine del settembre 1900 pot far passare la sua rivista in altre mani. E
diede inizio ad una libera attivit di scrittore e conferenziere.
A Berlino, Steiner tenne conferenze d'ogni genere, alcune delle quali
nell'Universit Popolare fondata da Liebknecht. Presied anche alle riunioni
di diverse societ scientifiche, in particolare a quelle dell'Associazione
Giordano Bruno e a quelle di un gruppo di giovani scrittori d'avanguardia,
di artisti e di ricercatori, che si erano riuniti sotto l'appellativo: Die
Kommenden.
Durante tale periodo Steiner scrisse, fra l'altro, un libro intitolato: Le
concezioni del mondo e della vita nel XIX secolo. In quel libro descrive
l'evoluzione della filosofia dall'epoca di Goethe e di Kant sino alla svolta fra
il XIX e il XX secolo. Nel 1914 lo complet, delineando la storia della
filosofia dai pensatori ionici sino a Einstein e alla teoria einsteiniana della

relativit. L'opera ebbe un nuovo titolo: Gli enigmi della filosofia. Nel
medesimo giorno in cui si concludeva la vendita del Magazin, Rudolf
Steiner tenne, a Berlino, in casa del Conte Brockdorff una conferenza su
Nietzsche, allora morto. Come egli stesso scriver pi tardi, not che
nell'uditorio alcune persone mostravano vivo interesse per il mondo
spirituale. Fu invitato a tornare. La settimana dopo torn, e tenne una
conferenza su La rivelazione segreta di Goethe, esaminandone la Fiaba
del serpente verde. Quella conferenza segna una data importante nel corso
dell'attivit steineriana. L'aver potuto esprimermi finalmente in termini
direttamente ispirati dal mondo spirituale, mentre, sino a quel momento, ero
stato costretto a non lasciarne trasparire se non un riflesso nelle mie
esposizioni, fu per me una esperienza capitale. La conferenza riport
grande successo.
Per la prima volta aveva potuto parlare esotericamente (Rudolf Steiner
usava il termine esoterico per mettere in evidenza la competenza nel
ramo necessaria all'esposizione di fatti soprasensibili). La maggior parte
del pubblico era composta di soci della Societ Teosofica.
Durante l'inverno 1900 -1901, sempre presso il Conte Brockdorff, tenne un
corso sui grandi mistici del Medio Evo, e l'inverno dopo parl sul tema: Il
cristianesimo quale fatto mistico. Questo corso fu poi rielaborato e divenne
un libro. Con questa opera Rudolf Steiner intese mostrare come non soltanto
la predicazione dei profeti ebrei, ma anche l'insieme dei Misteri
dell'antichit fossero da considerarsi un preludio alla venuta del Cristo, cio
alla discesa di una Entit cosmico-divina.
Con questa esposizione Steiner si pose in netto contrasto con le consuete
dottrine della Societ Teosofica che descrivevano il Cristo come un
maestro di saggezza tra tanti altri (e neanche come il pi grande). Tuttavia,
proprio dopo questo ciclo di conferenze, e da parte teosofica, fu invitato ad
assumere il compito di segretario generale presso la sezione tedesca della
Societ Teosofica, che stava costituendosi allora. Rudolf Steiner accett, ma
a condizione che la sua azione potesse svilupparsi indipendentemente ed
inserirsi in completa libert nel resto della Societ Teosofica.
Che Steiner abbia acconsentito a collaborare con la Societ Teosofica pu
sorprenderci. Le persone a guida della societ, come H. P. Blavatsky e
Annie Besant, bench fossero in un certo senso delle eminenti personalit,
avevano suscitato molta diffidenza nelle cerchie culturali per la loro attivit
spiritistica e la maniera concettualmente poco soddisfacente con cui
esponevano i loro insegnamenti. La via che esse percorrevano per giungere
allo spirito era lontanissima da quella battuta da Rudolf Steiner. Per loro si
trattava principalmente di porre la coscienza in stato di passiva ricettivit,
per Steiner si trattava invece di svegliarla e di innalzarla ad una sfera
superiore.
La decisione di Rudolf Steiner viene spiegata in un accenno che troviamo in
una conferenza del 1923: Bisogna non perdere di vista che, al di fuori dei
circoli teosofici, nessuno si interessava, a quel tempo, di una seria indagine
spirituale.
L'8 ottobre 1902, Steiner fece un passo decisivo in occasione di una
conferenza per l'Associazione Giordano Bruno. Dichiar apertamente, per la
prima volta, quale sarebbe stato lo scopo di tutta la sua attivit futura:
trovare nuovi metodi per lo studio dell'anima su base scientifica. Egli
chiam espressamente questo tentativo come teosofico non nel senso

orientale, ma nel senso di un impulso culturale occidentale. Questa


decisione rappresentava un rischio. Steiner era favorevolmente conosciuto
nei colti ambienti tedeschi come uno specialista negli studi goethiani, come
un filosofo e un divulgatore. Godeva di amichevoli rapporti con filosofi
come Eduard von Hartmann, con naturalisti come Haeckel, e con altri dotti
del suo tempo. Gioc una grossa partita.
Questa sua conferenza dest molto interesse nel pubblico, ma anche molto
stupore. Quella conferenza egli disse fu la mia conferenza antroposofica
fondamentale. Il punto di partenza di tutto il mio futuro lavoro. Si pu
dunque dire che la sera dell'8 ottobre 1902 segn l'origine dell'antroposofia.
A partire da quel momento la biografia di Rudolf Steiner inseparabilmente
unita all'impulso spirituale che allora chiam spesso teosofia, ma che ben
presto denominer antroposofia (dal greco anthropos, uomo, e
sophia saggezza). Questa definizione voleva significare una forte e pi
ampia coscienza interiore, grazie alla quale l'uomo pu sperimentare se
stesso come cittadino di due mondi. A tale definizione aggiunse le parole:
la coscienza della propria umanit.
La conferenza non ebbe l'esito che Rudolf Steiner aveva sperato. Ormai era
un teosofo. Che egli rappresentasse la teosofia in maniera del tutto
personale, e che continuasse a effettuare come prima le proprie ricerche con
un metodo rigorosamente scientifico, fu quasi del tutto misconosciuto, tanto
da Haeckel quanto da altri che sempre si erano mostrati ben disposti verso
di lui. Di questo Steiner soffr molto. Il 20 ottobre 1902 fu fondata la
Sezione Tedesca della Societ Teosofica, e Rudolf Steiner cominci a
esercitarvi la sua attivit di segretario generale.

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