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scriver pi tardi di aver letto certe pagine della Critica della ragione pura
di Kant per pi di venti volte). Per, che gli rimase sempre difficile
assimilare certe cose della vita esteriore, lo dimostra anche il fatto che la sua
ortografia, nonostante l'et, era ancora molto imperfetta. Al contrario, lo
sviluppo dei temi gli riusciva talmente facile che scriveva sempre per alcuni
dei suoi compagni prima di pensare al suo proprio compito.
Nell'estate 1879, super l'esame di maturit con lode. Steiner non aveva
ancora potuto parlare apertamente delle sue esperienze nel mondo spirituale
fino a quando, nello stesso anno, fece la conoscenza di un semplice
erborista. La devota, ingenua e profonda saggezza naturale che viveva in
quell'uomo, permise a Steiner di scorgere una conoscenza spirituale
istintiva, che aveva continuato a vivere nel silenzio attraverso secoli senza
essere stata sfiorata dalla civilt moderna. Con lui era possibile parlare del
mondo spirituale come con qualcuno che ne aveva diretta esperienza.
Rudolf Steiner scrive che, tramite lui, conobbe quel maestro spirituale
sconosciuto dal mondo: un uomo di semplice professione che gli dette
profondi impulsi per la sua vita, tra cui anche quello di penetrare a fondo la
mentalit materialistico-scientifica del tempo.
Nell'autunno 1879 Steiner si iscrive all'Istituto Tecnico Superiore di Vienna
dove studier, fra l'altro, biologia, chimica e fisica. Specialmente
quest'ultima materia influenzer profondamente la sua evoluzione interiore,
e, nello stesso tempo, lo porr di fronte a difficili enigmi.
Allora non esisteva ancora la fisica atomica, ma era gi stato adottato il
metodo di osservazione che in essa avrebbe sfociato. I fisici consideravano
come naturale che il mondo esteriore fisico, in fondo, altro non fosse che il
risultato dei movimenti di particelle infinitamente piccole.
Rudolf Steiner si gett in questa concezione del mondo completamente
scevro di pregiudizi; e questo procuro al suo pensiero enormi difficolt,
poich tale concezione del mondo era in grado di spiegare tutto senza l'aiuto
di alcunch di soprasensibile. Ma l'azione di forze soprasensibili,
specialmente nel campo della vita organica, era per lui un dato di fatto che
gli veniva continuamente riconfermato attraverso l'osservazione empirica.
Steiner non riusciva a trovare un ponte tra le scienze naturali, come
venivano insegnate nelle universit, e la visione spirituale che sperimentava
nell'intimo della sua anima. Attraverso Karl Julius Schrer, suo professore
di storia della letteratura, ebbe occasione di conoscere, per la prima volta,
Goethe come poeta. Grazie ai precedenti studi di ottica, botanica e
anatomia, effettuati durante il tempo libero, arriv anche a scoprire
Goethe come scienziato. A poco a poco crebbe in lui la convinzione che la
scienza moderna, negatrice dello spirito, pu solamente afferrare ci che
nella natura morto; mai l'elemento vitale. Egli vide anche come Goethe,
nei suoi scritti scientifici, avesse mostrato una via all'indagine dell'organico
e quindi anche un ponte tra la natura e lo spirito. Avrebbe trattato volentieri
un qualsiasi argomento scientifico nel senso di Goethe. Ma la vita gliene
negava il tempo. Rudolf Steiner era un povero studente che si doveva
mantenere con lezioni private.
Nel 1885, da parte del Prof. J. Krschner, lo raggiunse l'invito a curare
l'edizione delle opere scientifiche di Goethe per la Letteratura Nazionale
Tedesca. Era stato lo Schrer a raccomandare il ventiduenne Steiner per
questo vasto compito. L'invito offr la possibilit al giovane studente di
Durante questi anni Rudolf Steiner scopr che mai il mondo esterno avrebbe
potuto dargli quanto egli cercava dal pi profondo dell'anima. Dovette
imparare attraverso sforzi interiori a raggiungere in s stesso l'armonia tra
volere e dovere. Il tempo dell' infanzia e della giovinezza era ormai
finito.
Nel 1889 lo raggiunse l'invito a collaborare alla grande edizione delle opere
di Goethe allora appena iniziata (chiamata edizione della Granduchessa
Sofia). Sempre nel 1889, dopo una lunga visita per stabilire le premesse del
suo lavoro, si trasfer a Weimar come collaboratore all'archivio goethiano,
allora di recente fondazione. Per Rudolf Steiner cominci cosi una nuova
vita. I continui, spesso profondi rapporti con poeti, filologi, artisti ed altre
personalit del mondo della cultura, accrebbero la sua conoscenza degli
uomini e di s stesso. Divent ancora pi consapevole della peculiarit della
propria natura animica. Nei momenti in cui mi isolavo, sentivo sempre di
pi che solo un mondo mi era familiare: quello spirituale che vedevo in me.
Con quel mondo potevo facilmente unirmi. Spesso mi dicevo, seguendo il
corso dei miei pensieri, quanto mi fosse stato difficile, durante tutta la mia
infanzia e la mia giovinezza, l'accesso al mondo esteriore mediante i sensi.
Al contrario, l'attivit del pensiero gli era facile; era quello il suo vero e
proprio elemento: ...Senza il minimo sforzo, ero in grado di afferrare
spiritualmente grandi connessioni scientifiche... All'archivio di Goethe, le
sue non comuni capacit di ricerca venivano incontestabilmente
riconosciute. Bisogna pensare alla sua superiorit nell'esperienza spirituale,
non ad una sua inferiorit in campo scientifico, quando Rudolf Steiner, con
modestia, confessa ne La mia vita le difficolt del proprio lavoro
all'archivio: Ho sempre durato molta fatica ad imprimere nella memoria
quei dati che necessario conoscere nell'ambito della scienza. Dovevo
vedere pi volte un oggetto per ricordarmi il suo nome, a quale classe esso
appartenesse, ecc. ecc. Posso dire che il mondo dei sensi aveva per me
carattere d'ombra, di mere immagini che vedevo scorrere davanti alla mia
anima, mentre il mio rapporto con lo spirito aveva assolutamente carattere
di realt. Rudolf Steiner racconta come, in alcune parti, le sue edizioni
sulla sua anima. Il padre era un libero pensatore e non si diede cura di
fargli fare la prima comunione. Negli ultimi anni dell'Ottocento, la grande
sete di conoscenza diresse Steiner verso alcune concezioni che non erano
quelle delle confessioni religiose, il cui insegnamento ufficiale concerne un
mondo dell'aldil che l'uomo non pu raggiungere sviluppando le proprie
forze spirituali. Ci che la religione insegna, ci che essa d come legge
morale, proviene da rivelazioni esterne all'uomo. A questo si opponeva la
mia concezione dello spirito con l'affermazione che il mondo spirituale
altrettanto percepibile quanto il mondo che si manifesta ai sensi. E vi si
opponeva anche il mio principio di individualismo etico, per cui la morale
non va ricevuta dall'esterno, sotto forma di legge, ma deriva dallo sviluppo
dell'entit animico-spirituale dell'uomo, in cui vive un elemento divino.
Non riuscii a trovare il cristianesimo che cercavo in nessuna delle
confessioni esistenti. Cos che, dopo dure lotte animiche, dovetti
immergermi io stesso nel cristianesimo, e precisamente in quel mondo
soprasensibile, nel quale lo spirito stesso ne parla. E trov ci che cercava.
La via di Rudolf Steiner verso la conoscenza del Cristo, lo guid verso
quella travolgente esperienza a cui accenna, con semplici e modeste parole,
nella sua autobiografia: L'essermi trovato davanti al Mistero del Golgota in
un solenne momento di conoscenza interiore fu l'avvenimento pi
importante per l'evoluzione della mia anima. Diversi anni pi tardi, quando
dovette sopportare altre difficili prove, tra cui anche la distruzione del
Goetheanum, parl di quegli anni tra il 1897 e il 1900, come dell'epoca in
cui visse la sua prova pi cruciale. Si pu anche definire questa sua
esperienza con una frase, che poi ritroveremo in uno dei suoi drammimistero: aveva attraversato la porta dell'iniziazione. Sia i documenti
storici che l'indagine spirituale dello stesso Steiner, testimoniano che simili
esperienze interiori corrispondono a quanto veniva sperimentato nei centri
di misteri precristiani. Il neofita doveva prepararsi all'iniziazione attraverso
una vita meditativa e cerimonie religiose che si svolgevano in luoghi
tranquilli, nella pace raccolta di un tempio. Il vero e proprio atto iniziatico
era un rito che avveniva nel pi rigoroso distacco dal mondo esteriore. La
preparazione di Rudolf Steiner ebbe luogo fra gravi disagi materiali,
estenuanti occupazioni professionali, relazioni umane difficili, nel
trambusto di una immensa citt moderna. Impegnato in una durissima lotta
per la vita, doveva edificare in se stesso il tempio nel cui silenzio si
svolgevano drammi di cui comunemente non si ha alcuna idea. La sua via
evolutiva rispondeva completamente alle esigenze e alle condizioni della
nostra epoca.
Alla fine del settembre 1900 pot far passare la sua rivista in altre mani. E
diede inizio ad una libera attivit di scrittore e conferenziere.
A Berlino, Steiner tenne conferenze d'ogni genere, alcune delle quali
nell'Universit Popolare fondata da Liebknecht. Presied anche alle riunioni
di diverse societ scientifiche, in particolare a quelle dell'Associazione
Giordano Bruno e a quelle di un gruppo di giovani scrittori d'avanguardia,
di artisti e di ricercatori, che si erano riuniti sotto l'appellativo: Die
Kommenden.
Durante tale periodo Steiner scrisse, fra l'altro, un libro intitolato: Le
concezioni del mondo e della vita nel XIX secolo. In quel libro descrive
l'evoluzione della filosofia dall'epoca di Goethe e di Kant sino alla svolta fra
il XIX e il XX secolo. Nel 1914 lo complet, delineando la storia della
filosofia dai pensatori ionici sino a Einstein e alla teoria einsteiniana della
relativit. L'opera ebbe un nuovo titolo: Gli enigmi della filosofia. Nel
medesimo giorno in cui si concludeva la vendita del Magazin, Rudolf
Steiner tenne, a Berlino, in casa del Conte Brockdorff una conferenza su
Nietzsche, allora morto. Come egli stesso scriver pi tardi, not che
nell'uditorio alcune persone mostravano vivo interesse per il mondo
spirituale. Fu invitato a tornare. La settimana dopo torn, e tenne una
conferenza su La rivelazione segreta di Goethe, esaminandone la Fiaba
del serpente verde. Quella conferenza segna una data importante nel corso
dell'attivit steineriana. L'aver potuto esprimermi finalmente in termini
direttamente ispirati dal mondo spirituale, mentre, sino a quel momento, ero
stato costretto a non lasciarne trasparire se non un riflesso nelle mie
esposizioni, fu per me una esperienza capitale. La conferenza riport
grande successo.
Per la prima volta aveva potuto parlare esotericamente (Rudolf Steiner
usava il termine esoterico per mettere in evidenza la competenza nel
ramo necessaria all'esposizione di fatti soprasensibili). La maggior parte
del pubblico era composta di soci della Societ Teosofica.
Durante l'inverno 1900 -1901, sempre presso il Conte Brockdorff, tenne un
corso sui grandi mistici del Medio Evo, e l'inverno dopo parl sul tema: Il
cristianesimo quale fatto mistico. Questo corso fu poi rielaborato e divenne
un libro. Con questa opera Rudolf Steiner intese mostrare come non soltanto
la predicazione dei profeti ebrei, ma anche l'insieme dei Misteri
dell'antichit fossero da considerarsi un preludio alla venuta del Cristo, cio
alla discesa di una Entit cosmico-divina.
Con questa esposizione Steiner si pose in netto contrasto con le consuete
dottrine della Societ Teosofica che descrivevano il Cristo come un
maestro di saggezza tra tanti altri (e neanche come il pi grande). Tuttavia,
proprio dopo questo ciclo di conferenze, e da parte teosofica, fu invitato ad
assumere il compito di segretario generale presso la sezione tedesca della
Societ Teosofica, che stava costituendosi allora. Rudolf Steiner accett, ma
a condizione che la sua azione potesse svilupparsi indipendentemente ed
inserirsi in completa libert nel resto della Societ Teosofica.
Che Steiner abbia acconsentito a collaborare con la Societ Teosofica pu
sorprenderci. Le persone a guida della societ, come H. P. Blavatsky e
Annie Besant, bench fossero in un certo senso delle eminenti personalit,
avevano suscitato molta diffidenza nelle cerchie culturali per la loro attivit
spiritistica e la maniera concettualmente poco soddisfacente con cui
esponevano i loro insegnamenti. La via che esse percorrevano per giungere
allo spirito era lontanissima da quella battuta da Rudolf Steiner. Per loro si
trattava principalmente di porre la coscienza in stato di passiva ricettivit,
per Steiner si trattava invece di svegliarla e di innalzarla ad una sfera
superiore.
La decisione di Rudolf Steiner viene spiegata in un accenno che troviamo in
una conferenza del 1923: Bisogna non perdere di vista che, al di fuori dei
circoli teosofici, nessuno si interessava, a quel tempo, di una seria indagine
spirituale.
L'8 ottobre 1902, Steiner fece un passo decisivo in occasione di una
conferenza per l'Associazione Giordano Bruno. Dichiar apertamente, per la
prima volta, quale sarebbe stato lo scopo di tutta la sua attivit futura:
trovare nuovi metodi per lo studio dell'anima su base scientifica. Egli
chiam espressamente questo tentativo come teosofico non nel senso
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