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Indice.
Prefazione: pagina 3.
1. I cani pensano?: pagina 6.
2. Il cane e la sua storia: pagina 31.
3. Il cane secondo i filosofi e le religioni: pagina 69.
4. Opinioni moderne sulla mente del cane: pagina 94.
5. La natura dell'intelligenza del cane: pagina 124.
6. L'intelligenza linguistica del cane: pagina 146.
7. Tipi di intelligenza canina: pagina 182.
8. L'intelligenza istintiva: pagina 202.
9. L'intelligenza adattiva: pagina 254.
10. L'intelligenza lavorativa o ubbiditiva: pagina 276.
11. Il fattore personalit: pagina 304.
12. Come migliorare l'intelligenza di un cane: pagina 335.
13. La mente del cane e la soddisfazione del padrone: pagina 373.
Bibliografia: pagina 409.
Dedico questo libro agli istruttori del Vancouver Dog Obedience Club,
e in particolare a Barbara Baker, Barbara Merkley, Emma Jilg e Shirley
Welch, che sono stati i miei primi istruttori.
Lo dedico anche ai loro meravigliosi cani da lavoro, April, Mori, Meg
e Noel, i modelli che desideravo venissero emulati dai miei cuccioli
via via che crescevano.
Prefazione.
I consueti libri sui cani - manuali di veterinaria e di addestramento
all'ubbidienza, cataloghi delle razze, eccetera - non forniscono un
quadro preciso della loro intelligenza e delle loro capacit. Mi
auguro che questo volume aiuti a colmare tale lacuna. Come psicologo,
I CANI PENSANO?
"Siamo soli assolutamente soli su questo pianeta fortuito; e fra tutte
le forme di vita che ci circondano non una, tranne il cane, ha stretto
alleanza con noi."
MAURICE MAETERLINCK.
brillante.
Molti di voi staranno pensando che io sia un tantino semplicistico.
Certo, non tutto ci che sappiamo dei cani l'abbiamo appreso da film e
romanzi. In fondo, sugli scaffali delle librerie esistono dozzine di
saggi sull'argomento, che devono indubbiamente contenere informazioni
sull'intelligenza e i processi ragionativi. Eppure un'occhiata ai
titoli ci dice che essi rientrano tutti quanti in tre grandi
categorie: veterinaria, addestramento e razze.
I manuali di veterinaria esibiscono titoli del tipo: "La cura del
cane", "La salute del cane", "Il veterinario in casa", e cos via.
Trattano di nutrizione, crescita e problemi specifici dell'animale.
Anche se accennano qua e l ai danni alla personalit conseguenti alla
castrazione o riservano qualche capitolo ai problemi psicologici (il
che di solito riguarda il mordere, il rosicchiare mobili o lo sporcare
pavimenti), ben poco vi si dice dei processi ragionativi e delle
capacit mentali dei cani. Ci comprensibile, essendo la maggior
parte di tali libri scritta da veterinari che sono s esperti di
psicologia animale, ma non professionalmente formati per quanto
concerne molti aspetti del comportamento.
Il secondo grande gruppo di libri riguarda l'addestramento. I titoli
tipici sono: "Guida pratica all'addestramento del cane", "Addestra il
tuo cane giocando", "Il metodo naturale dell'addestramento dei cani,
eccetera.
Alcuni
sono
pi
specializzati,
con
titoli
come
"L'addestramento del cane
da
guardia",
"Cani
da
soccorso",
"Trasformate il vostro cane in un segugio" o "L'addestramento del cane
da caccia", mentre altri tentano semplicemente di mettere una pezza ai
problemi che nascono qualora l'addestramento all'ubbidienza fallisca:
"Risolvete i problemi del vostro cane" oppure "Aiuto! Questa bestia mi
sta facendo ammattire".
Molte
di
queste
pubblicazioni
sono
estremamente serie e utili, e descrivono tecniche d'insegnamento per
esercizi base o avanzati di ubbidienza. Purtroppo,
altre sono
piuttosto superficiali e tentano di rassicurare il lettore con frasi
del tipo: Tutti i cani,
indipendentemente dalla razza,
sono
facilmente
addestrabili
se
si
usa
il
metodo
naturale,
L'addestrabilit dei cani dipende pi dalla pazienza e dalla fermezza
del padrone che da differenze razziali congenite o Il cane come un
computer in attesa di essere programmato
da
un
addestratore
intelligente. Suppongo che se avete comprato uno di questi libri
perch possedete un jack russell terrier che vi ha fatto fuori il
fratino antico, ha ammazzato il gatto e non vi degna di uno sguardo
nemmeno se urlate il suo nome al megafono, questo sia proprio il
genere di consigli che desideravate leggere. Ma si tratta di consigli
come minimo incompleti e imprecisi. Non tengono in alcun conto le
differenze tra le varie razze in termini di tipo d'intelligenza,
temperamento e voglia di lavorare: fattori importanti per determinare
fino a che punto un particolare cane risponder all'addestramento
all'ubbidienza.
L'impostazione della maggior parte dei manuali di ubbidienza
comprensibile:
gli
autori sono esperti di addestramento,
non
specialisti di comportamento animale. Molti di loro, come Diane
Bauman, Carol Lea Benjamin, Patricia Gail Burnham, William Koehler,
Michael Tucker o Joachim Volhard (per non citarne che alcuni), sono
brillanti addestratori. Molti vantano una lunga lista di successi a
dimostrazione della loro abilit. In questo campo, invidio il loro
talento. Anche se ne i loro libri spesso non trattano delle differenze
razziali,
quando intervengono a seminari e conferenze sembrano
disposti a riconoscere che non tutte le razze sono mentalmente
equivalenti. Durante una di queste riunioni, un addestratore i cui
2.
IL CANE E LA SUA STORIA.
"Gli animali non sono confratelli, non sono subalterni; sono altre
nazioni, catturate con noi nella rete della vita e del tempo."
HENKY BESTON.
In definitiva siamo tutti prigionieri della nostra fisiologia. La
struttura muscolare e ossea di cui il cane dotato fa s che sia pi
forte di un topo e pi debole di un gorilla. La fisiologia del suo
occhio rende la sua acutezza visiva inferiore a quella umana, mentre
la fisiologia del suo naso spiega perch possieda un odorato migliore.
Allo stesso modo, le facolt mentali del cane e molte delle sue
attitudini comportamentali sono determinate dalla fisiologia del suo
cervello. Il suo, come il nostro, il risultato di una specifica
storia evolutiva. Perci, per comprendere la mente del cane domestico
dobbiamo in primo luogo conoscerne le origini biologiche, l'evoluzione
e la storia.
I primi cani.
Esiste una vasta narrativa popolare sul primo cane. Secondo gli
indiani Kato della California, il dio Nagaicho cre il mondo. Dapprima
eresse quattro grandi colonne agli angoli del cielo per sostenerlo e
per scoprire la terra, poi cominci a passeggiare qua e l creando le
cose. Il mito descrive come gli uomini e le donne fossero fatti di
terra, come i ruscelli e i fiumi nascessero dalle orme di Nagaicho,
come ciascun animale fosse creato e sistemato nel posto adatto...
ciascun animale, tranne il cane. In nessun punto della storia si
accenna alla creazione del cane da parte di Nagaicho, che per ne ha
accanto uno quando inizia la sua passeggiata: dunque Dio possiede gi
un cane. Sembra che per i Kato l'idea di un essere umano che giri
senza un cane fosse impensabile, una cosa inaudita. Il cane sempre
esistito. Dopo la creazione del mondo non fece altro che accodarsi al
creatore, annusando, esplorando e ascoltando i commenti di Nagaicho:
Guarda com' pura l'acqua di questo ruscello. Vorresti berne un po',
prima che lo trovino altri animali?. Subito dopo i due si diressero
verso nord, Dio e il suo cane.
Il fascino di questo mito risiede nel fatto che comprende un elemento
di verit, nel senso che l'associazione dell'umanit con i cani
precede le prime vestigia della civilizzazione.
Per quanto ne
sappiamo,
il primo animale addomesticato fu il cane,
e tale
domesticazione avvenne migliaia di anni prima dell'apparizione della
successiva specie animale addomesticata (bovini e/o renne).
Le tracce del primo cane si perdono nel vago. Il primo reperto fossile
certo di cane addomesticato (in effetti solo una mandibola con qualche
dente) risale a circa quattordicimila anni fa. Era il compagno di un
gruppo di uomini paleolitici che vivevano nelle caverne della regione
chiamata oggi Iraq. L'importanza e l'et di questo fossile, portato
alla
luce
negli
anni
Cinquanta,
non
furono immediatamente
riconosciute. E ci perch esso apparteneva a un cane cos simile a
quelli contemporanei da convincere gli archeologi che un animale
moderno si fosse introdotto nell'antica caverna e l fosse morto.
Ammisero che l'osso potesse essere vecchio, ma non molto, essendo
sepolto appena una sessantina di centimetri sotto il suolo.
Nel 1974, tuttavia, alcuni ricercatori del British Museum di Londra
ripresero in considerazione il fossile. L'indagine scientifica si
basava su una tecnica atta a misurare la quantit di fluoro nell'osso.
(Le ossa tendono ad accumulare fluoro nel tempo in maniera prevedibile
in conseguenza dell'esposizione all'umidit del terreno.) Il test
determin un'et stimata attorno ai quattordicimila anni: la stessa
attribuita dagli archeologi al sito paleolitico della caverna.
A prima vista, quattordicimila anni possono sembrare un tempo non
eccessivo.
Dopotutto
i
dinosauri
imperversavano
sulla terra
centocinquanta milioni di anni fa. Tuttavia la nostra stessa specie,
l'"Homo sapiens", non comparve prima di trecentomila anni fa. L'Uomo
di Neanderthal dominava ancora l'Europa quarantamila anni fa, e i
primi tipi umani fisicamente indistinguibili da noi apparvero tra i
trenta e i trentacinquemila anni fa.
Le popolazioni dell'Asia
attraversarono
per prime lo stretto di Bering,
dando il via
all'occupazione umana delle Americhe, venticinquemila anni fa. E'
interessante notare come la prima traccia di agricoltura organizzata
risalga solo a diecimila anni fa: quattromila anni dopo che i cani
avevano iniziato il loro sodalizio con gli umani.
Della stessa epoca un altro ritrovamento archeologico che suggerisce
come i cani servissero da guardia e anche da compagnia. Uno scavo
nell'Europa meridionale ha portato alla luce lo scheletro di una
ragazza dell'et della pietra.
Era stata inumata nella tipica
posizione fetale dei siti cromagnonoidi (il Cro-Magnon una versione
arcaica dell'"Homo sapiens"). Questa particolare sepoltura era per un
poco diversa: attorno alla ragazza, rivolti verso quattro diverse
direzioni, c'erano quattro cani. E' difficile non pensare che non
fossero sistemati a guardia della persona cara che doveva viaggiare
nelle regioni ctonie in cos giovane et.
Prove dell'antica associazione tra umani e cani se ne trovano in
parecchi posti. In America una serie di ossa rinvenute in un sito
chiamato Jaguar Cave dimostrano che i cani condividevano le abitazioni
umane undicimila anni fa. E circa diecimila anni fa esistevano gi in
Danimarca due distinte razze di cani domestici di taglia differente.
Indicazioni di un'alleanza tra uomini e cani risalgono allo stesso
periodo in Cina. Inoltre sappiamo che cento secoli fa i cani si erano
ogni
Il lupo.
In grande maggioranza, gli esperti sono convinti che i cani si siano
evoluti direttamente dal lupo. Bruce Fogle, autorevole veterinario
britannico, afferma senza esitazione: I cani sono lupi, sebbene a
volte sembrino indossare i panni dell'agnello. Se questo vero,
allora per scoprire la natura della mente e del comportamento canini
sar sufficiente studiare la mente del lupo.
Un approccio apparentemente accettabile.
Senza dubbio
i
lupi
assomigliano ai cani come struttura generale: i lupi nordici sembrano
a prima vista indistinguibili dal pastore tedesco; altri per sono pi
grossi e ricordano maggiormente gli alaskan malamute o gli husky.
All'estremo
opposto
troviamo lupi che,
per taglia e colore,
assomigliano piuttosto alla volpe. Di fronte a tanta variabilit,
riesce difficile stabilire se certi animali sono o meno lupi veri e
propri. Cos il coyote, pur membro indiscutibile della famiglia dei
canidi, viene spesso chiamato lupo della prateria malgrado alcuni
esperti lo assegnino a un gruppo nettamente separato, ben distinto dai
lupi. Ancora pi difficoltosa la classificazione di uno dei lupi pi
piccoli, il quale vanta un nome scientifico altisonante - "Canis niger
seu rufils" - ma meglio conosciuto come lupo rosso del Texas. In
alcune pubblicazioni questo canide viene classificato come volpe, in
altre come sciacallo e in altre ancora come coyote.
Gli esperti convinti che il cane sia un lupo addomesticato sostengono
che la gran variet di taglie e conformazioni sia da ascrivere a
un'analoga variet, in epoche e luoghi diversi, degli antenati lupi.
Cos, il lupo nordico avrebbe dato origine non solo al pastore tedesco
(cui tanto somigliante) ma anche all'alaskan malamute, al samoiedo e
ad altri husky, cos come al chow chow, all'elkhound, al collie, e a
variet pi minuscole quali il volpino di pomerania, lo schipperke e
il corgi. I caratteri tipici di questo gruppo comprendono muso
affilato, orecchie a punta e coda fluente (quando non stata
tagliata, ovviamente). I lupi di montagna, come quelli tibetani, hanno
il muso pi corto e vengono ritenuti gli antenati del segugio puro,
del mastiff e del bulldog. Il muso pi tozzo e squadrato e la
mandibola prominente rappresentano due tra i caratteri tipici di
questa linea.
I lupi hanno occhi del tutto particolari, ipnotici. Basta osservarli
per capire come il normale cane non sia semplicemente un lupo
addomesticato. Il primo, "Canis familiaris", ha le pupille rotonde,
mentre
parecchie variet del secondo presentano pupille ovali,
leggermente oblique che, se viste da vicino, conferiscono loro un
aspetto inquietante e per nulla canino.
Le credenze popolari sul comportamento e la personalit del lupo hanno
influito su scienziati e scrittori, facendo loro ritenere plausibile
che questo animale sia l'antenato del cane domestico. La sua immagine
tradizionale spiega il compiacimento che molti provano nel considerare
lupi addomesticati i propri cani. L'evoluzione di tale immagine in
se stessa una storia interessante.
Alla maggioranza delle persone il lupo appare dotato di forza e
nobilt. Nella nostra fantasia il grande cacciatore che batte le
pianure nevose, sotto la guida del possente capobranco. Immaginiamo
l'orda muoversi in un perfetto gioco di squadra per isolare dal branco
di renne un esemplare anziano. La grossa bestia a un certo punto si
volta per fronteggiare gli inseguitori. I suoi palchi colpiscono
selvaggiamente il lupo pi vicino. Ma, spronati e organizzati dal
psicologi,
biologi ed etologi (soprattutto quelli a cui piace
definirsi comportamentisti) si regolano proprio cos. Per esempio,
in un recente saggio intitolato "Cognitive Psycology and Information
Processing",
tre psicologi (R. Lachman, J. L. Lachman e E.R.
Butterfield) affermano: Quando sono coinvolti processi mentali di
livello pi alto dissentiamo che i comportamenti umani e animali siano
necessariamente governati dagli stessi principi.
Comunque la situazione non tanto semplice, e molti eminenti
scienziati non hanno condiviso questa conclusione piuttosto negativa.
Charles Darwin, per esempio, scrisse nell'"Origine dell'uomo" che
l'unica differenza tra l'intelligenza degli esseri umani e quella
della maggior parte dei suoi cugini mammiferi inferiori di grado e
non di genere. I sensi e le intuizioni prosegue Darwin le varie
emozioni e facolt delle quali l'uomo va fiero, come amore, memoria,
attenzione, curiosit, imitazione, ragione, eccetera, possono essere
riscontrate in una fase incipiente, o talora persino sviluppata, negli
animali inferiori.
Ovviamente, n Darwin n qualsiasi persona sensibile affermerebbero
che l'intelligenza dei cani esattamente la medesima dell'uomo.
Esistono limiti obiettivi. Un cane non ha mai composto un'opera o
scritto un romanzo, n ha mai progettato un ponte o approfondito una
teoria cibernetica. Nessun cane mai stato eletto presidente o
premier di un paese.
Mentre scrivo, mi vien da pensare che farei meglio a lasciar perdere
l'argomento dei cani che occupano cariche politiche dal momento che
esistono storie di cani re. Forse la pi nota; una saga islandese in
cui si racconta di un re montanaro noto come Eystein il Cattivo, che
conquist il popolo di Drontheim e come loro monarca incoron il
figlio Onund. Il popolo c Drontheim non era affatto contento della
situazione e pose fine con la forza al regno di Onund. Per dimostrare
la sua contrariet,
Eystein torn a Drontheim,
saccheggi il
territorio ridusse il popolo in totale sottomissione. Quindi, a
completamento della vendetta, offr ai sopravvissuti una scelta assai
disonorevole: sarebbero stati governati da uno schiavo di Eystein o da
un suo cane. Il popolo vinto, com' ovvio, ritenne di poter manovrare
pi facilmente la volont di un cane. Divenuto re, l'animale (il cui
nome era Saur) si dimostr un buon governante. La saga afferma che
aveva la saggezza di tre uomini. Riferisce anche che pronunciava
una parola ogni due che abbaiava, intendendo presumibilmente che
emetteva differenti uggiolii, ringhi e altri suoni interpretabili come
idee stati d'animo diversi. La gente reag tributandogli tutta la
pompa e il rispetto dovuti a un regnante. Gli fornirono un trono,
cosicch sedesse in posizione eminente come si addice a re e lo
dotarono di insegne regali (un collare d'oro). I suoi attendenti o
cortigiani, il cui compito consisteva nel portare il re sulle spalle
quando il tempo diventava brutto, indossavano catene d'argento a
indicare la loro funzione.
Purtroppo la storia finisce maluccio, con quello che a me sempre
sembrato il risultato di un complotto contro il re cane. Ovviamente,
una
rivolta
non poteva in questo caso prevedere un semplice
assassinio, dato che ci avrebbe provocato un vendicativo ritorno di
Eystein con conseguente incoronazione di un regnante ancor meno
auspicabile. I congiurati approfittarono invece di un evento fortuito.
Un giorno i lupi fecero irruzione nel recinto del bestiame reale.
Invece di chiamare in aiuto gli armigeri, i cortigiani (traditori?)
indussero il re cane a difendere le mandrie. Con tutto il coraggio che
le saghe accordano a chi di sangue reale, il re cane si lanci
all'attacco ma, soverchiato dal numero degli avversari, venne ucciso
avventure ritorna a casa, con il cane che gli corre davanti per
annunciarne l'arrivo.
La tradizione racconta che
la
bestiola
precedette Tobia anche in paradiso.
Molte vicende di santi cristiani sono legate ai cani. La leggenda di
santa Margherita da Cortona parla di una graziosa villanella che
all'et di diciassette anni venne sedotta da un giovane nobiluomo. La
devota Margherita visse con l'amante per nove anni, durante i quali
gli diede un figlio. Il loro idillio ebbe termine allorch il nobile
signore scomparve. Ma il cane dell'uomo non smise mai di cercare il
padrone e alla fine ne trov il corpo: era stato assassinato. Per
informare Margherita, la prese per l'orlo della sottana e la indusse a
seguirlo dove giaceva il suo amante. Sconsolata, la donna torn alla
famiglia, dalla quale venne per respinta per la sua relazione
peccaminosa e immorale con il nobile. Per penitenza prese il velo e
condusse una vita di tale devozione da essere santificata. Il cane le
rest accanto per sempre come conforto e compagno. L'iconografia
tradizionale di santa Margherita mostra di solito il cane che le tira
la veste, o al guinzaglio al suo fianco.
In altri casi, i cani si dimostrano estremamente sensibili alla
santit. Prendiamo per esempio la storia di Patrick MacAlpern, in
seguito san Patrizio. Intorno al 400 dopo Cristo, all'et di sedici
anni, Patrizio fu rapito da pirati irlandesi, ridotto in schiavit e
tenuto come pastore per sei anni. Suo solo compagno, un cane. Seguendo
le indicazioni di un sogno, percorse duecento miglia fino alla costa,
dove trov la nave che lo avrebbe riportato in patria, in Britannia.
La nave proveniva dalla Gallia, e il capitano si era avventurato in
acque irlandesi allo scopo di fare un carico di cani da caccia, il cui
prezzo era altissimo sui mercati europei. Non c' da sorprendersi se,
in qualit di schiavo fuggiasco senza un soldo, Patrizio venne
respinto di malagrazia quando chiese un passaggio. Tuttavia, mentre si
stava allontanando, fu richiamato. Sembra che, per aumentare al
massimo il guadagno, il capitano avesse deciso di rubare il carico di
cani invece di comprarlo. Pi di cento grossi cani da caccia irlandesi
erano ammassati nella stiva e sul ponte della nave. Sottratti ai loro
padroni e al loro ambiente familiare, quegli animali giganteschi erano
furibondi, pronti a sbranare chiunque si avvicinasse. Dei marinai
avevano notato che durante la sua breve visita Patrizio aveva parlato
ad alcuni cani, con un effetto apparentemente calmante. Perci, in
cambio dei suoi servigi - che consistevano nel nutrire le bestie,
pulire dove sporcavano e occuparsi di loro - Patrizio ottenne un
passaggio per il continente.
La nave era male approvvigionata e raggiunse una regione deserta e
depressa della Gallia con i magazzini vuoti e niente da mangiare per
cani e persone. Poich i cani valevano pi della nave, l'equipaggio la
abbandon, prese gli animali e prosegu a piedi verso l'interno. Non
trovando n abitanti n cibo, i cani e gli uomini stavano per per
morire di fame. Il padrone della nave, il quale sapeva che Patrizio
era cristiano, lo prese in giro dicendo: Se il tuo dio cos grande,
allora pregalo affinch ci invii del cibo. Patrizio cos fece, e
secondo la storia avvenne il miracolo. Apparve dal nulla un branco di
maiali selvatici. Invece di scappare, come sarebbe stato plausibile, i
suini restarono alla portata degli uomini esausti, i quali, con
l'aiuto dei cani, ne fecero strage procurando cibo per tutti.
Come
era
prevedibile
la
reputazione
di
Patrizio
aument
considerevolmente, e quando i cani furono venduti l'equipaggio gli
don cibo e soldi per aiutarlo nel viaggio.
Il rapporto di san Patrizio con i cani non si esaur in Gallia. Dopo
parecchi anni e innumerevoli peripezie, torn in Irlanda, stavolta di
4.
OPINIONI MODERNE SULLA MENTE DEL CANE.
"I cani non sono persone vestite di pelliccia, e negare la loro natura
significa render loro un pessimo servizio."
JEANNE SCHINTO.
All'epoca
in
cui
Cartesio
si
interessava
della
questione
dell'intelligenza animale,
la
chiesa
cristiana
cominciava
a
riesaminare le proprie posizioni sull'intelligenza e la coscienza
animali. Anche se fino ad allora aveva accettato il punto di vista di
Aristotele mantenendolo fino all'epoca di sant'Agostino,
adesso
sembravano sorgere alcuni problemi. Se infatti la chiesa ammetteva che
gli animali possedessero un qualche aspetto della mente, era un po'
come ammettere che li possedessero tutti, comprese l'anima e la vita
spirituale. E se gli animali avevano un'anima, erano di conseguenza
candidati alla vita dopo la morte, paradiso compreso.
La prospettiva di animali con l'anima poneva sul tappeto molti
problemi. Se da una parte si poteva accettare la presenza in paradiso
del cane preferito (o anche del gatto), l'idea che mucche, maiali,
mosche e ragni fossero presenti il giorno del Giudizio era dura da
mandar gi per la chiesa. Un paradiso occupato da una tale collezione
di anime sarebbe risultato sovraffollato e un simile aldil non
sarebbe stato all'altezza della promessa di un'esistenza beata tale da
indurre i fedeli a seguire lo stretto e retto sentiero della virt
durante gli anni terreni. Inoltre, l'esistenza dell'anima negli
animali sollevava un'intera serie di problemi etici riguardanti
l'uccisione per fini alimentari, il lavoro forzato e l'accesso alle
chiese, al battesimo e cos via. Ci avrebbe portato al caos
filosofico e teologico.
E' importante ricordare che all'epoca di
Cartesio
la
chiesa
controllava quasi tutta la cultura e la ricerca. Aveva un enorme
potere, compresa la facolt di sopprimere le idee sgradite e di
comminare sanzioni gravissime a chi non fosse in linea con la sua
dottrina. Gli studiosi del tempo cedettero alle sue pressioni e non se
la sentirono di ammettere l'ipotesi che gli animali avessero l'anima.
Per coerenza, negare un aspetto della mente animale significava
negarli tutti; cio, rifiutando la possibilit che gli animali
avessero l'anima allo scopo di evitare un sovraffollamento in paradiso
e un problema filosofico sulla terra, dovettero anche negare la
possibilit che gli animali possedessero intelligenza, emozioni,
coscienza e tutti gli altri attributi della mente.
Il cane meccanico.
Cartesio, sempre sensibile ai dettami e alle credenze della chiesa, ne
adott in toto la posizione nel "Discorso sul metodo".
Avendo accettato come premessa fondamentale l'assenza dell'anima nelle
bestie, impieg tutte le sue doti per giustificare tale assunto sul
piano scientifico e filosofico oltrech teologico. Cominci con lo
sminuire quanti avevano opinioni opposte, notando che non c' niente
di pi potente nell'indurre le menti deboli ad allontanarsi dal retto
cammino della virt che la supposizione che l'anima degli esseri
bestiali sia della medesima natura della nostra.
L'intenzione di Cartesio era provare l'ipotesi che gli animali fossero
semplici macchine senza coscienza n intelligenza. Si era convinto che
fosse una posizione ragionevole dopo aver osservato gli automi a
grandezza naturale nei giardini reali di Saint-Germain-en-Laye, luogo
di nascita e residenza di Luigi Quattordicesimo, opera dell'ingegnere
italiano Tommaso Francini. Ogni automa era un capolavoro di meccanica
mosso da sistemi idraulici congegnati per compiere una complessa
sequenza di azioni. In una grotta, una riproduzione del mitologico
musico greco Orfeo traeva note armoniose dalla sua lira. Mentre
suonava, gli uccelli cantavano e gli animali gli saltellavano e gli
danzavano attorno. In un'altra grotta, l'eroe Perseo combatteva con un
drago; quando colpiva la testa del drago questo era obbligato a
immergersi sott'acqua. L'azione dei personaggi scattava allorch i
visitatori calpestavano determinate mattonelle del sentiero.
La
pressione dei piedi apriva valvole che permettevano all'acqua di
scorrere nelle statue attraverso una rete di tubi, causando il
movimento.
Nel trattato "L'Uomo", pubblicato nel 1664, Cartesio traccia un
parallelo tra il corpo umano e gli automi del giardino reale,
giungendo alla conclusione che i nervi del corpo umano e l'energia
motoria da essi fornita sono equivalenti ai tubi e all'acqua contenuti
nelle statue. Paragona il cuore alla sorgente dell'acqua, le varie
cavit del cervello ai serbatoi, e i muscoli ai meccanismi, alle molle
e alle pulegge che muovono le varie parti degli automi.
Cartesio dichiara che per certi aspetti il corpo umano come uno di
quegli automi: si muove in modo prevedibile ed governato da principi
meccanici. Tuttavia, non importa quanto possa essere complesso il
movimento di ogni macchina e quanto gli ingegneri abbiano reso
variabile e complicato il suo comportamento, una macchina differir
sempre da un essere umano: gli umani non possiedono solo il corpo
(controllato dalla meccanica) ma anche l'anima (controllata dallo
spirito). Avere l'anima o la mente significa avere la capacit di
pensare e di essere cosciente. Secondo Cartesio, quindi, la differenza
tra esseri umani e macchine che i primi pensano e le seconde no.
Qui Cartesio compie il passo finale, dicendo che gli animali in realt
sono solo macchine biologiche. Asserisce che qualsiasi cosa nel
comportamento
animale potrebbe essere riprodotta meccanicamente.
Inoltre, per quanto complesse, le attivit degli animali avvengono
senza alcun tipo di coscienza e di pensiero. Dopotutto, non abbiamo
bisogno di coscienza per controllare il
battito
cardiaco;
Cartesio
non
comp
certo
le
osservazioni
sistematiche del
comportamento animale necessarie a verificare adeguatamente la sua
ipotesi. Esistono molti esempi di situazioni in cui i cani eseguono
atti creativi. Uno mi stato raccontato da un amico, proprietario di
un fox terrier di nome Charger. Mentre si preparava il caffelatte per
colazione, il mio amico si accorse di avere scaldato troppo latte e
offr l'eccesso a Charger (che era ancora cucciolo). Ne vers un poco
nel piattino e lo pos pi terra. Disgraziatamente si era scordato di
quanto fosse caldo il liquido, e quando il cane cominci a lapparlo si
scott la lingua. Da quel giorno in poi, di fronte a u'analoga offerta
Charger si avvicinava al piattino e ci metteva dentro una zampa con
cautela, evidentemente per sentire se il latte fosse bollente. Solo
dopo essersi tranquillizzata, la bestiola usava lingua. Senza dubbio,
tale comportamento non fa parte degli schemi prefissati della maggior
parte dei cani,
ma rivela piuttosto memoria, previsione delle
possibili conseguenze e risposta adeguata a una situazione.
Un altro racconto che ho sentito ha per protagonista Peggy, un grosso
terranova nero che viveva con una giovane donna. Un giorno un'amica
and a trovarli portandosi dietro il proprio cane, un maltesino bianco
di cui non ho mai saputo il nome.
Il maltese era di umore
scoppiettante
e
si
mise
a saltellare attorno al terranova,
infilandoglisi tra le grosse zampe per invitarlo a giocare. A un certo
punto il cagnolino bianco si slanci verso il bestione; Peggy,
evidentemente stufa, si limit a calare la zampona sulla schiena del
maltese. Inchiodato sul pavimento il cagnetto, nella stanza regn
qualche minuto di quiete. Ma l'animale non aveva nessuna intenzione di
placarsi
e
alla
fine
si divincol,
mostrandosi ancora pi
irrefrenabile. A un certo punto Peggy non ne pot pi. Si rizz sulle
zampe e quando la piccola peste le saett davanti l'agguant al volo
per la collottola, un po' come fanno le cagne con i piccoli. Il cane
bianco si afflosci all'istante, probabilmente per la paura, e sotto
lo sguardo attonito delle due donne il terranova si allontan deciso
dalla sala con il suo fagotto. Peggy raggiunse il bagno, lasci cadere
il maltese nella vasca (uno di quei modelli all'antica con zampe di
leone e bordi molto alti) e rimase a guardarlo per qualche istante
mentre tentava senza successo di arrampicarsi sulle sponde. Poi
trotterell in salotto e si accucci comodamente al centro della
stanza, addormentandosi mentre le due donne si rotolavano dalle
risate. Senza dubbio, di tutta la miriade di azioni che ci si potevano
aspettare da Peggy per risolvere il problema dell'ospite rompiscatole,
questa era una delle pi creative e pacifiche.
Conseguenze etiche.
Purtroppo la negazione cartesiana dell'intelligenza animale ebbe
conseguenze non solo scientifiche e intellettuali. Nel privare le
bestie delle facolt mentali superiori, Cartesio le privava anche
delle sensazioni e delle emozioni. Secondo lui, il pianto di un
animale colpito non indica
dolore,
ma
rappresenta
piuttosto
l'equivalente del rumore di molle o di ferraglia che si sente quando
si lascia cadere un orologio o qualche giocattolo a carica. Nicolas de
Malebranche, filosofo francese che approfond l'opera di Cartesio,
rispolver questo principio quando afferm che gli animali mangiano
senza gusto, si lamentano senza dolore, agiscono senza saperlo: non
desiderano nulla, non temono nulla, non sanno nulla.
Come risultato, le teorie di Cartesio vennero usate per giustificare
crudelt contro gli animali. Bernard le Bovier de Fontenelle una volta
5.
LA NATURA DELL'INTELLIGENZA DEL CANE.
"Il mio cane pu abbaiare come un parlamentare, andarti a prendere le
cose come un galoppino, implorare come un addetto stampa e fare
orecchie da mercante come una centralinista quando squilla
il
telefono."
GERALD SOLOMON, PARLAMENTARE.
Cosa intendiamo esattamente per intelligenza dei cani? Come per
molte domande, la risposta sembra ovvia finch non ci si fa mente
locale.
Nel
linguaggio
quotidiano,
tutti
usiamo
la parola
intelligente e i suoi sinonimi sveglio, in gamba, brillante,
saggio, perspicace, eccetera. Usiamo anche i contrari stupido,
ottuso, tardo, scervellato, lento, idiota e altri per
descrivere individui e azioni particolari. Tuttavia la maggior parte
della gente,
se le si chiede di precisare cosa intenda
per
intelligenza,
sembra
non
avere
un'idea chiara sull'effettivo
significato concettuale. Quali sono i limiti dell'intelligenza? Com'
strutturata? Come facciamo a riconoscere la differenza tra un atto
mentalit che onora il proverbio Meglio un uovo oggi che una gallina
domani: la polpetta pi vicina semplicemente pi facile da
raggiungere. D'altra parte, se si modifica la distanza tra il soggetto
e il boccone cosicch entrambe le palline siano ugualmente distanti da
lui, quasi invariabilmente sceglier per prima la pi grande. Ci
dimostra capacit di paragonare le quantit e di formulare un piano
d'azione basato su una valutazione matematica, per quanto primitiva.
Esistono altre occasioni in cui i cani sembrano esercitare un giudizio
quantitativo. Mi hanno raccontato l'episodio di due tizi che erano
andati a caccia di anatre assistiti da un golden retriever di nome
Buck. Nel pomeriggio, mentre i cacciatori stavano tornando al loro
furgone, si accorsero di avere dimenticato i berretti vicino al
nascondiglio. Il padrone di Buck gli aveva insegnato a riportare
qualsiasi oggetto gli venisse indicato, sicch invece di tornare sui
propri passi l'uomo sped Buck a riprendere i berretti. I due
copricapi, uno da baseball e l'altro da cowboy, si trovavano accanto.
Mentre il padrone lo osservava, il cane cerc sulle prime di afferrare
con i denti il cappello da cowboy e poi, insieme, quello da baseball.
Non riuscendoci, lasci andare il pi grosso e prese per primo il
berretto da baseball, ma ancora non riusciva a trattenerli entrambi
contemporaneamente. Mollato il berretto, si mise a studiare per
qualche istante i due oggetti. Alla fine, Buck prese il berretto da
baseball e lo lasci cadere dentro il cappello da cowboy. Quindi us
una zampa anteriore per comprimerlo all'interno. Infine afferr il
cappello grande usandolo a mo' di cesto e, scodinzolando tutto
allegro, riport gli oggetti ai due cacciatori.
Chiaramente il cane si era impegnato nella soluzione di un problema
logico; in sovrappi, tale soluzione aveva richiesto un giudizio
quantitativo e relazionale. Ricordiamo che il cane aveva infilato il
copricapo pi piccolo in quello pi grande, invece di tentare il
contrario,
dimostrando
di aver compiuto una valutazione delle
dimensioni.
I cani riescono ad andare addirittura oltre questo genere
di
valutazioni, a un punto tale che si potrebbe quasi dire che sanno
davvero contare. Un pomeriggio di primavera stavo partecipando a una
gara di ubbidienza a Vancouver Island, nella British Columbia. Per
quel giorno avevo finito e stavo passeggiando in un grande campo nelle
vicinanze in compagnia di uno degli altri concorrenti e del suo
adorabile labrador femmina di nome Poco. L'uomo aveva con s una sacca
piena di grossi riportini di gomma; mi spieg che li avrebbe usati per
dimostrarmi che la sua cagna sapeva contare.
Sa contare con una certa sicurezza fino a quattro, e fino a cinque
con qualche occasionale errore spieg. Le mostro come funziona.
Scelga un numero da uno a cinque.
Scelsi il tre. Mentre la cagna lo osservava, il suo padrone lanci tre
riportini nell'erba alta del campo, a distanze e in direzioni
differenti. Dopo che mi fui inginocchiato per verificare che gli
oggetti non fossero visibili al cane dal punto di partenza, il mio
compagno disse semplicemente: Poco, prendi,
senza alcun'altra
indicazione. Il labrador si diresse verso l'oggetto lanciato per
ultimo, lo raccolse e lo riport. Il suo padrone lo prese e poi
ripet: Poco, prendi. L'animale ripart in caccia dell'oggetto
successivo. Dopo esserselo fatto riportare, il padrone comand di
nuovo: Poco, prendi. Il cane ripart per il terzo e ultimo oggetto.
Ripresolo dalla bocca del cane, l'uomo ordin ancora: Poco, prendi.
A questo punto il cane si limit a guardarlo, abbai una volta, si
pose alla sua sinistra nella consueta posizione al piede e si sedette.
L'uomo si gir verso di me e disse: Poco sa di averli riportati tutti
e tre e che non ce ne sono pi. Tiene il conto a mano a mano. Quando
terminano i riportini me lo comunica con un'abbaiata da "Ci sono
tutti,
stupido" e poi si prepara a eseguire eventuali
altre
istruzioni.
Ripetemmo l'esercizio per quasi mezz'ora aumentando fino a cinque il
numero dei riportini, mentre io e un altro spettatore li lanciavamo e
spedivamo il cane a prenderli in una sorta di esperimento per scoprire
se qualcosa nel modo in cui erano lanciati o nei comandi influenzasse
il risultato. Una volta addirittura gettammo una serie di oggetti in
modo tale che il cane vedesse dov'erano atterrati ma il lanciatore ne
ignorasse il numero, non potendo cos fornire indizi involontari al
cane come era successo con Hans l'Intelligente. Nessuna di queste
variazioni parve cambiare la situazione, e il cane non sbagli mai,
neppure con cinque riportini.
Sebbene nessuno intenda inferire che i cani siano esseri matematici o
logici,
sarebbe giusto ammettere che essi
posseggano
qualche
inclinazione in tal senso. Nello specifico, la capacit di paragonare
quantit e di contare sono le basi della matematica, e la capacit di
risolvere problemi imprevisti dimostra logica e ragionamento.
L'ultima delle intelligenze di Gardner l'"intelligenza linguistica".
Qui Cartesio sembra rialzare la cresta. Ovviamente i cani non sanno
parlare e produrre un linguaggio, e quindi non sono certo in grado di
attingere alti livelli di espressione. Ma se un cane poeta rester una
fantasia, negare che abbiano capacit linguistiche sarebbe spingersi
troppo in l.
Per gli esseri umani l'argomento dell'intelligenza linguistica del
cane importante, poich noi ovviamente desideriamo comunicare con i
nostri animali; ed chiaramente importante anche per i cani poich
sono animali sociali e un'organizzazione, una struttura sociale non
pu esistere senza qualche forma di comunicazione. Quanto pi sono
complesse le strutture e le attivit sociali, tanto pi complesso il
linguaggio la comunicazione richiesti. In natura, i cani e i lupi
organizzano la caccia in gruppo, mantengono posizioni sociali nel
branco e distribuiscono i compiti, come la cura dei cuccioli gi
svezzati ma troppo giovani per cacciare. Tutto ci indica la presenza
di un sistema di comunicazione sufficientemente ricco. Dal punto di
vista filosofico, l'argomento del linguaggio animale stato il fulcro
delle diatribe sulla capacit degli animali non umani di pensare e
avere coscienza. Per tutti questi motivi mi sembra giusto dedicare pi
tempo all'intelligenza linguistica dei cani che agli altri aspetti
trattati nel presente capitolo.
6.
L'INTELLIGENZA LINGUISTICA DEL CANE.
"Nessuno come un cane
conversazione".
CHRISTOPHER MORLEY.
sa
apprezzare
la
straordinariet
della
tua
evidente
quando
essi
rispondono
appropriatamente a messaggi parlati. Consideriamo per esempio il
seguente minidizionario compilato osservando i miei cani.
Ogni
messaggio presentato insieme alla descrizione delle azioni che
dimostrano che esso stato colto dall'animale. Ovviamente, alcuni
vocaboli e formule appartengono a un mio linguaggio personale. Inoltre
non tutti i miei cani rispondono a tutti i messaggi: dipende dal loro
livello di addestramento. Peraltro questo elenco incompleto comprende
solo parole che uso deliberatamente per ottenere risposte dai cani e
omette quelle che essi riescono a capire ma alle quali non chiedo
formalmente di rispondere.
"Abbraccio": il cane si solleva con le zampe sulle mie cosce per
permettermi di accarezzarlo senza chinarmi.
"Al piede": il cane cammina alla mia sinistra o torna a sedersi alla
mia sinistra.
"Alzati": il cane si alza in piedi.
suono di saluto.
"Singolo, breve e netto, altezza medio-bassa": Fermo l!. Viene
lanciato spesso da una madre per disciplinare i cuccioli; ma pu anche
indicare fastidio in qualsiasi cane, per esempio quando lo si disturba
nel sonno o gli si tira il pelo durante la spazzolatura.
sfumature o minimi cambiamenti nella vocalizzazione possono indicare
significati alquanto diversi. Sono analoghi ai piccoli mutamenti di
inflessione della voce umana. La semplice frase E' pronto diventa la
domanda E' pronto? se la nostra inflessione sale alla fine della
frase invece di diminuire. Simili cambiamenti sono evidenti nelle
sequenze di abbai singoli o brevi:
"Singolo, netto, breve, altezza medio-alta": Cosa succede? oppure
Eh?. E' un suono di sorpresa, di trasalimento. Se viene ripetuto due
o tre volte, il suo significato cambia in Venite a vedere! per
avvertire di un avvenimento insolito. Questo stesso tipo di abbaio, ma
non altrettanto breve e netto, significa Vieni qui!. Molti cani lo
utilizzano davanti alla porta per chiedere di uscire. Diminuire
l'altezza fino a un tono medio pi rilassato significa Splendido! o
altre esclamazioni simili. Il mio cairn terrier, per fare un esempio,
il quale adora saltare, lancia questo singolo abbaio di gioia quando
gli faccio fare il salto in alto. Altri cani lo fanno quando si d
loro la ciotola del cibo.
"Guaito singolo o abbaio brevissimo e acuto": Ahia!. E' la reazione
a un dolore improvviso, inaspettato.
"Serie di guaiti": Mi fa male! o Sono spaventato a morte!. E' la
reazione a un dolore acuto o a una forte paura.
"Abbaio balbettante, altezza media": se un abbaio fosse scritto
vraff, questo tipo sarebbe ar-vraff. Significa Giochiamo!.
"Abbaio crescente": un po' difficile a descriversi, anche se una
volta sentito inconfondibile. Si tratta solitamente di una serie di
abbai ciascuno dei quali inizia a media altezza per
crescere
bruscamente in acutezza: quasi un abbaio-guaito, anche se non cos
alto. E' un suono giocoso, usato durante i giochi turbolenti; rivela
eccitazione e lo tradurremo con Mi sto divertendo come un matto!.
- Tipi di ringhio.
Il ringhio pu esistere da solo, oppure per aggiungere una nota di
minaccia all'abbaio.
"Ringhio sommesso, basso": Attento a te! o Sta' indietro!. Usato
come minaccia, di solito fa spostare chi lo ascolta lasciando pi
spazio al cane.
"Ringhio-abbaio, basso": un ringhio che si trasforma in abbaio.
Significa
Sono
arrabbiato
e pronto a combattere!.
Avverte
chiaramente che importunare il cane porter a un'aggressione.
"Ringhio-abbaio, medio-alto": Sono preoccupato [o spaventato] ma
intendo difendermi. E' la minaccia di un animale meno sicuro, ma che
molto probabilmente reagir se provocato.
"Ringhio ondulato": va da un'altezza medio-bassa a una medio-alta, con
l'aggiunta di un semi-abbaio nel momento in cui si fa pi acuto.
Significa Sono terrorizzato. Se ti avvicini posso combattere o
scappare.
E' il suono aggressivo/spaventato di un cane molto
insicuro.
"Ringhio rumoroso, con la dentatura coperta": Che bel gioco! Mi sto
divertendo!. Di solito fa parte di una sequenza gioco e pu essere
alternato a una serie di
abbai
balbettanti.
Indica
intensa
concentrazione, come durante il tiro alla fune o il gioco della lotta.
- Altre vocalizzazioni.
- Occhi.
Esistono due
dominanza.
segnali
oculari principali,
ed entrambi riguardano la
vasta gamma di
di fondamentale
significa Giochiamo!.
"Posizione eretta a zampe rigide, o lento movimento in avanti a zampe
rigide": Qui comando io! e Ti sfido!. Un cane dominante usa questa
posizione per asserire la propria autorit e la volont di combattere
per essa.
"Corpo leggermente inclinato in avanti, piedi uniti": Accetto la
sfida e sono pronto a combattere!.
"Il cane rotola su un fianco o espone la pancia": Non litighiamo,
Non sono una minaccia per te o Prendo atto che qui comandi tu. E'
una reazione sottomessa per evitare il conflitto. Molti cani la
adottano in modo rilassato e soddisfatto quando sono vicini al loro
capobranco. Quando il vostro cane rotola sul dorso per farsi grattare
la pancia, in effetti vi sta accettando come capo del branco.
"Il cane mette la testa sulle spalle di un altro cane, o le zampe sul
suo dorso": Voglio che tu sappia chi il capo qui. Questi gesti
vengono usati comunemente dai cani dominanti, dai capibranco e dai
cani che aspirano a diventarlo.
"Afferrare con la bocca": avviene nei rapporti uomo-cane quando
l'animale abbocca la mano del conduttore, o il guinzaglio mentre si
cammina. Afferrare con la bocca pu rappresentare un segnale di sfida
al dominio e mostra che il cane non accetta l'uomo come capobranco.
"Il cane posa una zampa sul ginocchio del padrone": Ehi, sono qui
oppure Dammi retta. Questa ricerca di attenzione ha molte varianti,
tra le quali zampettare per aria davanti al padrone o strusciargli la
testa sotto la mano.
"Pelo ritto sul dorso e sulle spalle": un segno di preaggressione.
Una cresta di pelo ritto lungo il dorso significa Non mi provocare,
sono arrabbiato!. Quando il pelo ritto si estende alle spalle, vuol
dire Ce l'ho con te e preannuncia un attacco. In alcuni lupi si nota
una spiccata linea di pelo nero lungo il dorso e talora anche sulle
spalle, presumibilmente fatta apposta per attirare lo sguardo su
questo tipo di segnali.
"Il cane siede con una zampa anteriore leggermente sollevata": un
altro segnale di tensione, ma unito a insicurezza. Significa Sono in
ansia, a disagio e preoccupato.
"Il cane rotola sul dorso, strofinandosi contro il suolo": questo
comportamento talvolta preceduto dallo sfregamento del naso allorch
il cane spinge il muso e se possibile il petto contro il terreno per
strofinarli, oppure si strofina il muso dagli occhi al naso con la
zampa anteriore. Mi piace considerare questi movimenti come un
cerimoniale di soddisfazione. Spesso seguono il pasto o avvengono
quando il padrone comincia a preparare il cibo. Ma a volte si verifica
anche in attesa di altre attivit piacevoli o subito dopo.
"Grattare il terreno e smuovere zolle con le zampe": di solito avviene
quando il cane ha defecato, ma pu aver luogo anche in altre
occasioni. I cani hanno ghiandole sotto i cuscinetti delle zampe che
forniscono ciascuna un ben preciso odore. Ci che il cane intende dire
in questo caso : Tutti dovrebbero notare che sono stato qui. Sto
lasciando il mio biglietto da visita. "Orinare": significa Questo
territorio mio, Questo oggetto mio, Sono nei paraggi. Il
marchio
odoroso viene di solito lasciato su oggetti verticali
piazzando l'odore a livello del naso del cane che passer di l e
permettendogli di diffondersi pi ampiamente nell'aria. I cani orinano
sui segnali degli altri cani. Se l'animale orina su un altro cane o su
una persona, il messaggio cambia in un'asserzione di dominio oltre che
di possesso.
Molti
ma
7.
TIPI DI INTELLIGENZA CANINA.
"Puoi dire qualsiasi stupidaggine a un cane, e lui ti restituir
sguardo che dice: Mio Dio, hai RAGIONE! Io non ci sarei
arrivato".
DAVE BARRY.
uno
MAI
Il sodalizio tra i cani e gli uomini si basa sul fatto che i primi
svolgono funzioni che ci sono utili. Alcune di queste sono di tipo
pratico; altre sono di natura pi personale e psicologica. Tra le
funzioni pratiche pi comuni troviamo: difendere propriet e persone
(cani poliziotto e da guerra); aiutare nella caccia (scovare la preda,
frullarla, stanarla, riportarla); custodire (occuparsi delle pecore,
del bestiame, delle renne e persino delle oche e delle papere);
trasportare (trainare carretti o slitte, portare carichi); cercare e
trovare oggetti, persone o sostanze (cani da cerca, antidroga,
antigas, da tartufo); salvare (cani da soccorso in mare e da valanga);
assistere i disabili (cani per ciechi, per sordi e da ospedale). A
livello psicologico, la funzione pi comune dei cani la compagnia.
Negli ultimi anni tale funzione stata estesa come integrazione della
terapia di prevenzione e cura per gli anziani soli o psicologicamente
disturbati. L'elenco sopra riportato, pur incompleto, dimostra quante
doti differenti siano richieste ai cani. Alcune - come cacciare,
seguire tracce e cercare - riflettono aspetti del comportamento
normale nei cani selvatici e nei loro parenti, e perci sono
probabilmente ereditarie o istintive; altre - come guidare i ciechi implicano un accurato addestramento.
Forse il modo migliore per stabilire il grado
e
la
natura
dell'intelligenza canina osservare come essa si manifesti nel corso
delle varie attivit, sia private che a vantaggio dell'uomo. Esistono
tre differenti dimensioni di intelligenza manifesta (l'intelligenza
complessivamente misurabile del cane):
adattiva,
lavorativa
e
istintiva.
Intelligenza adattiva.
Nel linguaggio di tutti i giorni, quando parliamo di intelligenza di
solito ci riferiamo alla capacit di apprendere e di risolvere
problemi. Perci quando Paulette riesce a risolvere complessi problemi
matematici diciamo: Che ragazzina sveglia!. Se Paul riesce a
recitare a memoria qualsiasi poesia dopo averla letta solo un paio di
volte, diciamo: Dev'essere un ragazzino intelligentissimo!. Di
solito si definisce "capacit di apprendimento" il
numero
di
esperienze necessarie a un individuo per codificare qualcosa in una
memoria relativamente permanente. Gli individui con buona capacit di
apprendimento
hanno
bisogno
di
pochissima esposizione a una
particolare
situazione
per
formarsi
associazioni
e
memorie
utilizzabili. Definiamo "soluzione dei problemi" la capacit di
superare ostacoli con il ragionamento, raggruppare frammenti di
informazione in una risposta corretta o scoprire nuovi modi di
applicare informazioni gi apprese a situazioni ambientali nuove. I
migliori solutori di problemi necessitano di meno tempo per trovare
soluzioni, e hanno meno false partenze o vicoli ciechi. Apprendere e
risolvere
problemi
sono
le
dimensioni
dell'intelligenza che
tradizionalmente vengono valutate
e
registrate
sulle
pagelle
scolastiche dei bambini.
Negli
esseri
umani
e
negli animali queste capacit formano
l'"intelligenza adattiva", dal momento che permettono agli individui
di
adattarsi all'ambiente o forniscono loro gli strumenti per
modificarlo al fine di soddisfare i propri bisogni. Esempi quotidiani
di intelligenza adattiva sono, per gli esseri umani, imparare come
vendere meglio un prodotto o come cucinare un determinato cibo, e per
gli animali selvatici come scovare la preda o occuparsi dei piccoli.
Se i problemi si presentano frequentemente, le soluzioni vengono
immagazzinate nella memoria (apprese) cosicch l'individuo sar in
grado di scegliere pi rapidamente la risposta migliore quando
successivamente si trover di fronte a situazioni simili. Perci
l'apprendere e il risolvere problemi interagiscono rendendo
il
comportamento pi efficiente.
Robert Sternberg uno psicologo della Yale University che ci ha
notevolmente illuminati sull'intelligenza umana. In una parte del suo
lavoro
teorico ha analizzato l'intelligenza adattiva nell'uomo,
scoprendo che si pu suddividere in diverse parti o componenti. Per
questo motivo ha deciso di usare l'etichetta generale di "intelligenza
composita" invece di quella di "intelligenza adattiva" usata qui.
Secondo l'analisi di Sternberg, un'importante serie di componenti
Intelligenza istintiva.
Esiste
una
forma
di intelligenza che raramente prendiamo in
considerazione. Comprende tutte le capacit e i comportamenti che
fanno parte della nostra programmazione genetica. Per i cani ammonta a
una porzione consistente delle loro abilit.
La gente decisamente pigra e anche abilissima nel trovare il modo di
ridurre la propria mole di lavoro. Ho gi accennato al fatto che
particolari razze di cani sono state inventate mediante appositi
programmi di selezione. Agli albori della storia del cane domestico,
l'uomo
cap
che
incrociando
cani
con
determinati
tratti
comportamentali desiderabili si riusciva talora a sviluppare una linea
filetica che portava nei geni tali comportamenti. Tramite queste
ibridazioni,
abbiamo deliberatamente
costruito
la
forma,
la
dimensione, il colore e il temperamento, selezionando anche certe
caratteristiche comportamentali.
Consideriamo il chesapeake bay retriever. La razza ha avuto inizio da
due cuccioli, un maschio rosso e una femmina bianca, entrambi salvati
nel 1807 dal naufragio di una nave inglese al largo delle coste del
Maryland. Crescendo, diventarono buoni cani da riporto e vennero
incrociati tra di loro. Anche i migliori retriever della cucciolata
vennero incrociati tra di loro, con qualche occasionale incrocio con
retriever particolarmente
validi
della
zona.
Dopo
parecchie
generazioni erano stati creati i chesapeake bay retriever, una razza
uniforme e di aspetto inconfondibile. E, ancora pi importante, la
razza aveva le caratteristiche comportamentali che i cacciatori
avevano cercato di incoraggiare.
I chesapeake riportano
quasi
automaticamente, e la razza viene oggi molto apprezzata per avere i
migliori esemplari da riporto per la caccia in zone dove i cani devono
attraversare tratti di acqua fredda.
In altri casi la selezione genetica non stata effettuata in base a
un comportamento specifico, come il riporto, ma piuttosto per un
insieme di capacit. Di ci un esempio la storia degli spaniel. La
parola "spanyell" risale alla fine del dodicesimo secolo, quando fu
usata per denominare un cane probabilmente importato in Inghilterra
dalla Spagna (lo span di spaniel starebbe a indicare il paese
d'origine). Questi animali erano gi popolari in Irlanda poich i
cacciatori ne avevano scoperto l'utilit nel riportare gli uccelli
dall'acqua. Documenti della met del Trecento riferiscono di incroci
selettivi sistematici per gli spaniel. Una linea fu selezionata per la
sua capacit di lavorare particolarmente bene in acqua, e venne
operato un incrocio separato per spaniel da terra. Gli attuali
american water spaniel e irish water spaniel derivano dalla selezione
delle capacit di riporto dall'acqua; le razze pi note risultate
dall'incrocio selettivo degli spaniel da terra sono i cocker spaniel,
cos chiamati perch erano soliti cacciare le beccacce ("woodcock" in
inglese), e gli springer spaniel, che venivano usati per spingere
("Spring", in inglese) la selvaggina nelle reti. Altri specialisti del
lavoro a terra, meno noti, sono i sussex spaniel e i clumber spaniel.
Che
si
possano
incrociare
selettivamente
questi
cani
per
caratteristiche come lavora bene in acqua oppure lavora bene a
terra
significa che i geni selezionati comprendono un gruppo
piuttosto vasto di comportamenti identificabili.
Molti comportamenti canini sembra siano geneticamente determinati, e
pertanto
possono
essere
controllati
dall'incrocio
selettivo.
L'abbaiare un altro esempio. Se un cane abbaia o no, quanto spesso e
in quali circostanze, sono tutti aspetti sottoposti a un alto grado di
controllo genetico. Il genetista L. F. Whitney ha notato che mentre la
maggior parte dei segugi abbaiava quando seguiva un odore, alcuni rari
esemplari non lo facevano. Incrociando selettivamente questi ultimi,
ha prodotto dei segugi silenziosi.
Forse l'esempio pi eloquente di controllo genetico del comportamento
canino scientificamente monitorato proviene da due ricercatori di
Harvard degli anni Trenta. Il loro studio riguardava i dalmata. I
membri di questa razza venivano talvolta soprannominati cani da
carrozza, per via della lo evidente simpatia per i cavalli e della
tendenza a correre sotto carri e carrozze, caratteristiche per le
quali furono selettivamente incrociati nell'Ottocento. Secondo la moda
del tempo la posizione ideale era un punto sotto l'assale anteriore
del veicolo, con il cane che correva vicinissimo agli zoccoli del
cavallo. In effetti, tanto pi stava vicino agli zoccoli, tanto pi
riteneva buona la sua posizione. Ovviamente un cane che corresse sotto
il centro del carro o sotto l'assale posteriore aveva una posizione
poco valida e la peggiore era quando il cane correva dietro il carro.
I ricercatori furono avvantaggiati dal fatto di essere in contatto con
un allevamento che per oltre venticinque anni aveva addestrato i
dalmata a correre con i carri. Notarono che alcuni cani (chiamiamoli
A) preferivano la posizione valida, altri le posizioni meno valide.
Quando furono esaminate le registrazioni, si scopr che la prole
dell'incrocio tra due animali A era probabile adottasse a sua volta
una buona posizione, pi della prole dell'incrocio tra un A e un B. Il
risultato peggiore si otteneva da due individui B.
Come
era
prevedibile quest'ultimo gruppo era il pi ristretto, dato che
l'allevatore non aveva interesse a sviluppare una linea di dalmata che
assumesse automaticamente una posizione sbagliata.
Le capacit che un cane eredita, sia tramite l'azione di persone che
manipolano artificialmente il corredo genetico tramite la selezione
naturale, diventano le caratteristiche che determinano le differenze
tra le varie razze. Queste capacit geneticamente determinate e queste
predisposizioni
comportamentali
costituiscono
l'"intelligenza
istintiva" del cane: gli aspetti della struttura mentale che possono
trasmettersi di generazione in generazione mediante i meccanismi
biologi dell'ereditariet. Alcuni aspetti dell'intelligenza istintiva
possono sono essere specifici, come la tendenza ad abbaiare o meno, o
la tendenza a riportare o meno; altri possono essere molto generali e
vasti,
e
forse possono influenzare l'attivit complessiva nel
risolvere i problemi,
nell'ubbidire e in
altri
aspetti
del
comportamento.
Interazioni.
Se il cane manifesta tre differenti tipi di intelligenza (adattiva,
lavorativa e istintiva), qual la pi importante, quella che domina
il
comportamento?
Queste
differenti forme di intelligenza si
influenzano in qualche modo a vicenda? Ho gi detto che si impone un
minimo di livello di intelligenza adattiva per produrre qualsiasi
intelligenza lavorativa o ubbiditiva misurabile, ma anche che non
significa
necessariamente
che un cane con scarsa intelligenza
ubbiditiva abbia anche poca intelligenza adattiva. Tuttavia resta un
po' pi complesso stabilire come l'intelligenza istintiva interagisca
con le altre. Certamente la maggior parte delle razze possiede qualche
forma di intelligenza istintiva che le rende speciali. Ci si
rifletter
in
un
particolare
schema
di capacit,
abilit,
predisposizioni comportamentali, e cos via. Ma alcuni cani sembrano
pi di altri dominati dalla loro intelligenza istintiva, e in certe
8.
L'INTELLIGENZA ISTINTIVA.
"Ogni bambino deve imparare l'universo daccapo. Ogni cucciolo di cane
porta l'universo dentro di s. Gli umani hanno esteriorizzato il loro
sapere immagazzinandolo nei musei, nelle biblioteche: i cataloghi di
quanto hanno appreso. Il sapere dei cani insito nel sangue e nelle
ossa."
DONALD MCCAIG.
Probabilmente non sapremo mai per certo come i cani e gli uomini
abbiano allacciato per la prima volta la loro relazione personale e
lavorativa.
E'
comunque
probabile
che non sia stato l'uomo
inizialmente a scegliere il cane, ma piuttosto il secondo a scegliere
di restare con il primo. Come gi detto, il sodalizio cominci ben
prima che si sviluppasse un'agricoltura vera e propria. Vista la
limitata
attenzione per l'igiene in quell'epoca,
attorno agli
accampamenti dovevano esserci mucchi di ossa, brandelli di pelle e
altri resti di prede. Senza dubbio i progenitori dei cani - sempre
alla ricerca di cibo - impararono che aggirandosi intorno agli abitati
potevano arraffare qualche boccone senza impegnarsi in una vera e
propria caccia. E anche se i primitivi non si preoccupavano molto
della pulizia e dell'igiene, il cibo in decomposizione puzzava e
attraeva insetti fastidiosi. E' quindi probabile che l'uomo tollerasse
i cani intorno al perimetro degli accampamenti visto che agivano
praticamente da spazzini. Questa funzione si protrasse per secoli e
secoli,
ed
tuttora
svolta
dai randagi in molte regioni
sottosviluppate.
Il cibo rappresentava una preoccupazione per gli uomini primitivi come
per i cani. Probabilmente i nostri progenitori pensarono bene che
fosse interessante avere dei cani nei paraggi, e non solo perch
eliminavano i rifiuti. Dopotutto i cani sono creature viventi,
composte in gran parte di proteine e assolutamente commestibili. Senza
dubbio ai nostri antenati cacciatori venne l'idea che, se i tempi
diventavano duri e la selvaggina grossa scarseggiava,
potevano
facilmente uccidere e divorare i quadrupedi cos convenientemente
sistematisi nei dintorni.
Le ossa di cane ritrovate nei siti
paleolitici mostra tracce di taglio e inequivocabili segni di denti
umani, a indicare che qualche volta il visitatore arrivato per la cena
era diventato la cena.
Per quanto un contemporaneo cresciuto nella civilt occidentale possa
trovare ripugnante l'idea di mangiare i cani, la pratica continu ben
oltre l'epoca preistorica ed esiste tuttora. Molti epicurei greci e
romani erano grandi estimatori della carne canina e scrissero numerose
arrosto
che
sapeva
esattamente
di
montone,
era
assolutamente
indistinguibile... In Nuova Zelanda e nelle isole tropicali dei mari
del Sud i cani sono gli animali pi stupidi e tonti che si possa
immaginare: non sembrano avere nemmeno un punto di
vantaggio,
intellettivamente parlando, sulle nostre pecore."
Nel 1967, il direttore dello zoo di Honolulu, Jack L. Throp, lanci un
progetto per ricreare il cane polinesiano,
ormai completamente
scomparso non solo per via delle tendenze gastronomiche locali ma
anche per l'incrocio con cani introdotti dagli europei. Il progetto
era d'interesse puramente storico tenendo conto della descrizione dei
primi esploratori come Frster, probabilmente non sorprende che la
razza rinata non abbia ottenuto grande popolarit. Bene o male, un
cane tonto e indolente non risveglia entusiasmo, per quanto saporito
possa eventualmente essere.
Cani da allarme e cani da guardia.
La funzione di un cane da allarme evidente dal nome. L'abbaiare un
efficacissimo segnale
di
avvertimento,
un
segnale
destinato
originariamente a radunare il branco per affrontare un problema o un
possibile intruso. L'abbaio viene naturale alla maggior parte dei cani
indipendentemente dalla taglia. E' ovvio che, se si vuole un cane da
allarme, se ne preferisce uno sveglio che abbai e non uno letargico e
placido. Lo scrittore e poeta scozzese Walter Scott ricevette un
consiglio sui cani da allarme da una fonte quantomai affidabile. Scott
aveva iniziato la carriera di avvocato nello studio legale del padre.
Il suo debutto in tribunale fu la difesa vittoriosa di un ladro.
Costui - colpevole, tra parentesi, del crimine per il quale era
accusato e anche di molti altri - regal a Scott la seguente perla di
saggezza: Tenga sempre un cane piccolo che abbai invece di uno
grosso: si presume che quest'ultimo sia un guardiano pi minaccioso,
ma pu darsi che passi gran parte del tempo a dormire. La taglia non
conta, l'importante il rumore. Scott accett il consiglio e tenne
sempre dei terrier, cagnolini vigili, sempre pronti ad abbaiare a
qualsiasi rumore o persona che si avvicini.
Il primo impiego ragionato dei cani per le loro caratteristiche
comportamentali fu molto probabilmente destinato alle funzioni di
guardia e di allarme. Per gli uomini preistorici il mondo era un luogo
piuttosto ostile. Svariate bestie li braccavano come prede, e gli
accampamenti rappresentavano facili bersagli. Un predatore furtivo,
specialmente
se
attaccava
nottetempo
quando
gli
abitanti
dell'accampamento dormivano, poteva rappresentare un grave pericolo.
Altrettanto pericolosi erano gli attacchi di altre bande di uomini,
sia per sottrarre cibo, merci, donne e bambini, sia in seguito a
conflitti tribali.
Ma i cani che si aggiravano attorno
agli
accampamenti
alla
ricerca di cibo facevano un gran trambusto
all'avvicinarsi di un predatore o di un gruppo di estranei. Oltre ad
allertare per tempo gli abitanti, l'allarme poteva anche indurre chi
si avvicinava a scegliersi altrove vittime meno guardinghe. Quando fu
chiaro che rendevano gli accampamenti pi sicuri, i cani cominciarono
a servire non solo da spazzini ma anche da guardiani.
E' probabilissimo che la
prima
caratteristica
comportamentale
selezionata dagli uomini sia stata la tendenza ad abbaiare. La prima
domesticazione dei cani presumibilmente inizi con l'adozione di
cuccioli di lupo o di sciacallo, e si suppone che quelli che si
dimostravano buoni custodi abbaiando a ogni rumore venivano tenuti
Se vero che la maggior parte dei cani abbaia quando avviene qualcosa
d'insolito,
alcune razze sono per pi vigili di altre.
Per
raccogliere informazioni sull'argomento ho interpellato quattordici
esperti undici dei quali specializzati in addestramento per difesa
personale e della propriet, e gli altri tre collaboratori della
polizia. Nel complesso sono emerse quindici razze ritenute migliori
per
l'allarme;
nelle
seguente lista sono elencate in ordine
decrescente di efficienza.
1. Rottweiler.
2. Pastore tedesco.
3. Scottish terrier.
8. Chihuahua.
9. Airedale terrier.
10. Barbone (medio o nano).
11. Boston terrier terrier.
12. Shihtzu.
13. Bassotto.
14. Silkyterrier.
15. Fox terrier.
Tutte queste razze sono eccitabili e abbaiano vigorosamente alla
presenza di un estraneo o in molte situazioni che ritengono fuori
dell'ordinario. Per quanto riguarda i tipi apparentemente meno portati
per l'allarme, anche se i miei consulenti hanno dichiarato che la
maggior parte dei cani sono abbastanza allerta e lanciano l'allarme
quasi sempre, esiste in effetti qualche razza un po' meno adatta allo
scopo. Non tutti gli esperti erano completamente d'accordo, ma almeno
la met ha dichiarato le seguenti dodici razze meno pronte a lanciare
l'allarme (sono elencate partendo dalle meno atte):
1. Bloodhound.
2. Terranova.
3. Sanbernardo.
4. Basset hound.
5. Bulldog.
6. Bobtail.
7. Clumber spaniel.
8. Irish wolfhound.
9. Scottish deerhound.
10. Carlino.
11. Husky siberiano.
12. Alaskan malamute.
Ovviamente, se cercate un cane che resti quieto e non disturbi,
qualsiasi cosa accada nei paraggi, questi rappresentano la scelta
migliore.
Se lanciare l'allarme una funzione protettiva vitale, l'ovvio
passaggio successivo quello da cane da allarme a cane da guardia. La
sua funzione di intervenire fisicamente se un intruso disturba la
propriet o entra in un territorio o assale una persona. Un buon cane
da guardia naturalmente aggressivo con qualsiasi estraneo entri nel
suo territorio e si mostra in ogni caso sospettoso nei confronti degli
estranei. Pu attaccare se minacciato o provocato. Pu anche limitarsi
a tenere gli intrusi a distanza abbaiando, ringhiando e adottando un
atteggiamento palesemente aggressivo.
Le reazioni aggressive di un cane da guardia efficiente sono stimolate
dalle stesse cose che innescano l'aggressione nei lupi e negli altri
Rottweiler.
Komondor.
Puli.
Schnauzer gigante.
Pastore tedesco.
Rhodesian ridgeback.
Kuvasz.
Staffordshire terrier.
Chow chow.
Mastiff.
Pastore belga / malinois / tervuren.
Indipendentemente l'uno dall'altro,
tre dei miei esperti hanno
proposto un outsider, affermando che il barbone standard pu essere un
cane da guardia efficientissimo; secondo loro solo un po' carente di
stazza. L'ostacolo principale risiede nell'opinione comune che il
barbone sia un cane di lusso, un bello senz'anima, apprezzato
dunque solo per il suo aspetto. Uno dei miei esperti ha scritto:
"Una delle funzioni principali del cane da guardia la deterrenza.
Dev'essere in grado di respingere un attacco mostrandosi un duro. I
barboni possono essere abbastanza tosti e aggressivi come guardie, ma
non hanno le physique du rle e ci riduce la loro efficacia. Un
pastore tedesco imbranato sarebbe un deterrente pi valido, in quanto
la gente associa questa razza i cani poliziotto e da guardia ed
quindi meno incline a sfidarli."
Cani da caccia.
Il rapporto tra uomo e cane nato quando i nostri progenitori erano
quasi esclusivamente dipendenti da un'economia venatoria. Fu proprio
nella caccia che i cani cominciarono mostrare le loro insostituibili
capacit. E fu proprio per la caccia che gli uomini cominciarono a
selezionare particolari razze con molteplici e utili caratteristiche,
imparando quindi che era possibile
modificare
sistematicamente
l'intelligenza istintiva dell'animale. I cani sono stati utilizzati in
ogni fase della caccia. I loro compiti comprendevano: individuare gli
animali inseguirli, ucciderli e portarli al padrone.
Si nota una rilevante somiglianza tra le tecniche di cacci dei lupi e
quelle degli uomini primitivi. Le componenti sono le stesse: ricercare
la preda, indicarne la posizione agli altri membri del gruppo,
circondarla ed eventualmente spingerla verso un compagno che aspetta
in agguato. Se in natura tutte queste attivit sono coordinate dal
capobranco, nel processo di domesticazione dei cani il suo ruolo
stato assunto dal conduttore. Sappiamo che in epoche remote come il
paleolitico i cani venivano impiegati per spingere la preda nelle
trappole, gi da precipizi o in luoghi dove gli uomini attendevano con
archi e frecce. Gli uccelli venivano frullati dopo che gli uomini si
erano messi in posizione di tiro, oppure verso reti sistemate
strategicamente. Queste stesse tecniche vengono tuttora utilizzate da
molte trib primitive africane. Gli animali selvatici (in particolare
i maiali selvatici) vengono sospinti da uomini e cani verso una
barriera di reti, dove i cacciatori li attendono con le lance in
resta.
- Cani da fucile.
Oggigiorno i cani da caccia pi conosciuti sono i cosiddetti cani da
divenuto
pi
diversificato. Un rapido campionario di alcune di queste carriere
canine contemporanee comprende:
"cani per ciechi": guidano i non vedenti attorno agli ostacoli,
avvertono dei veicoli in arrivo e permettono loro di muoversi in modo
indipendente anche in ambienti urbani complessi;
"cani per sordi": avvertono i padroni di suoni come il campanelli
della porta o del telefono, o il fischio della pentola a pressione;
"cani da valanga": utilizzati per rintracciare individui sepolti sotto
valanghe di neve o macerie;
"cani da soccorso": riportano persone o oggetti dall'acqua, portano
gomene alle imbarcazioni arenate e trascinano piccoli natanti verso i
soccorritori;
"cani antidroga e antibomba": usano il loro fiuto per individuare
materiali di contrabbando. Una variazione sul tema sono i cani da
tartufo,
usati
dagli
appassionati di questa leccornia.
Sono
preferibili ai maiali, impiegati tradizionalmente, per due motivi: i
cani hanno un odorato pi acuto e non amano il sapore dei tartufi,
cos c' meno rischio che se li mangino prima dell'arrivo del padrone;
"cani da intrattenimento": comprendono cani da corsa, cani ballerini e
cani attori.
Quando si vedono cani svolgere queste sofisticate funzioni riesce
difficile immaginare che i loro complessi comportamenti siano in
effetti prodotti dalla stessa intelligenza istintiva che presiede al
fare la guardia, al custodire il bestiame e al cacciare. Per esempio,
la particolare capacit di difendere o avvertire altri membri del
branco viene modificata tramite l'addestramento, cosicch un cane per
sordi avvertir il padrone che il campanello sta suonando; il
comportamento di ricerca e soccorso dipender esattamente dalle stesse
capacit coinvolte nella caccia e nel riporto, e via dicendo. Per i
compiti pi complessi, le capacit istintive devono semplicemente
essere modificate e poste sotto il diretto controllo umano. Ci si
ottiene con l'addestramento,
e la riuscita
del
processo
di
apprendimento dipende sia dall'intelligenza adattiva sia da quella
lavorativa o ubbiditiva del cane.
Cani da compagnia.
I cani adempiono un'altra importante funzione nella vita umana: quella
della compagnia, un compito che non sembra richiedere particolare
intelligenza
istintiva ma dipendere piuttosto dalla personalit
dell'animale.
9.
L'INTELLIGENZA ADATTIVA.
scrivete
il
Test 1.
Il primo test misura l'"apprendimento da osservazione", applicato a
un'associazione quotidiana che il cane dovrebbe avere elaborato
semplicemente vivendo nella sua casa attuale. Fornisce un facile punto
10.
L'INTELLIGENZA ADATTIVA O UBBIDITIVA.
"Addestrato o no, il cane sar sempre 'suo' fino a un certo punto."
CAROL LEA BENJAMIN.
Qualsiasi cinofilo non solo vi dir che le varie razze differiscono
moltissimo per intelligenza, ma vi terr anche una conferenza sui
meriti di alcune e i limiti di altre. Costoro usano la parola
intelligenza per intendere addestrabilit, e le loro valutazioni
riguardano l'intelligenza lavorativa o ubbiditiva.
Ecco qualche
esempio del tipo di commenti sulle razze riscontrati in varie
pubblicazioni sui cani. Il giornalista Peter Jennings sul malamute:
Il loro cervello [] come un sasso di fiume; il veterinario Michael
Fox sui setter irlandesi: Sono cos tonti che si perdono anche al
guinzaglio; lo scrittore Donald McCaig: I border collie sono molto
intelligenti, svelti, insomma straordinari. Alcuni si sperticano in
lodi per certe razze. Ecco l'addestratore di cani da lavoro Morton
Wilson: Tutti i dobermann dovrebbero essere chiamati "Einstein".
Forse un commento un po' eccessivo. Forse sono un po' scarsi in
matematica, ma potrebbero certamente prendere una laurea in qualsiasi
altra disciplina. Altri sono assolutamente catastrofici. Prendiamo lo
scrittore E. B. White sul bassotto: Un giorno o l'altro, se ne avr
la possibilit, scriver un libro, o meglio un avvertimento, sul
carattere e il temperamento del bassotto e sul perch non pu e non
deve essere addestrato. Preferirei addestrare una zebra a tenere in
equilibrio una clavetta piuttosto che indurre un bassotto a eseguire
il pi facile dei comandi.
Il presupposto che sta dietro questi commenti che alcune razze sono
facilmente addestrabili mentre altre sono senza speranza. La maggior
parte degli esperti sono disposti a concedere che ogni cane possieda
un certo livello d'intelligenza istintiva tale da renderlo utile
all'uomo. D'altra parte presuppongono che alcune razze siano troppo
lente o intrattabili per essere in grado di imparare compiti al di
fuori della loro programmazione ereditaria. E' vero? Le razze si
differenziano cos tanto a livello di intelligenza lavorativa e
ubbiditiva?
Esistono dati sulle differenze razziali?.
come
se
l'addestramento si fosse volatilizzato e fosse la prima volta che
hanno a che fare con l'esercizio. Alcuni giudici ritengono queste
razze pratica mente inaddestrabili, mentre secondo altri le difficolt
stanno nel fatto che, con conduttori medi, le sessioni iniziali di
apprendimento non sono state continuate abbastanza a lungo da rendere
permanenti i comportamenti. Una volta appresa l'abitudine, queste
razze continuano a tradire improvvisi cali di comprensione. Tendono a
reagire al primo comando meno del 25 per cento delle volte. Talora si
allontanano dal conduttore come se ignorassero volontariamente il
comando o rifiutassero l'autorit del padrone. Quando rispondono, lo
fanno spesso molto lentamente e sembrano incerti o infastiditi dal
loro compito.
Alcuni sono discreti lavoratori al guinzaglio e
inaffidabili quando slegati. Tra tutte le razze, sono quelle pi
bisognose di conduttori competenti ed esperti. Gli addestratori medi
spesso rimangono subito frustrati dal palese atteggiamento anarchico e
indisciplinato, ma anche i pi competenti devono mettere a dura prova
le proprie capacit.
E' importante sottolineare che esiste una forte relazione tra il
conduttore e la prestazione finale del cane, e ci particolarmente
riscontrabile nelle razze pi ostiche. Per esempio, Barbara Baker,
addestratrice del Vancouver Dog Obedience Training Club, possiede uno
staffordshire bull terrier di nome Meg. Gli staffordshire come razza
sono classificati al quarantanovesimo posto,
cio nella fascia
inferiore del gruppo medio. Malgrado ci, Barbara riuscita ad
addestrare Meg ai pi alti livelli di competitivit, ottenendo i
titoli americano e canadese di campione di utilit e di ubbidienza. Un
anno ha conseguito il terzo miglior punteggio nelle gare di ubbidienza
in Canada, distanziando dozzine di brillanti border collie, barboni,
pastori tedeschi e golden retriever.
Ci si potrebbe chiedere se Meg rappresenti un colpo di fortuna. Forse
Barbara semplicemente inciampata nell'Einstein degli staffordshire
bull terrier. Non questo il caso: solo pochi anni prima, Barbara
aveva addestrato un altro staffordshire di nome Mori, diventato il
numero otto nelle gare canadesi di ubbidienza. Questi cani non erano
stati selezionati per le loro particolari caratteristiche; erano stati
scelti come semplici animali domestici da un'addestratrice eccellente
e paziente, che poi aveva proceduto a dimostrare che con un lavoro
adatto anche una razza giudicata difficile poteva fornire prestazioni
di prim'ordine.
Nel momento in cui scrivo, i miei cani personali sono un cairn terrier
(trentacinquesimo in classifica) e un cavalier king charles spaniel
(quarantaquattresimo). Entrambi forniscono buone prestazioni in gara
(dovute in gran parte all'assistenza di addestratori come Barbara
Baker, Barbara Merkley ed Emma Jilg), ma durante le lezioni di
ubbidienza tenute da me personalmente che mi rendo conto di quanto la
posizione in classifica sia riflessa dal loro comportamento. Per
esempio, una volta una signora iscrisse il suo labrador (settimo in
classifica) a una delle nostre classi di principianti. Dopo la lezione
regolare passai qualche tempo con il cane. In un'ora aveva imparato i
fondamenti dei sette comandi iniziali di ubbidienza: cosa che il mio
cairn terrier era riuscito a fare solo dopo dieci settimane di
addestramento intensivo.
Continuer a curare e addestrare le mie razze di cani poich ne adoro
il temperamento, l'aspetto, la taglia e lo stile di comportamento. Ma
qualche volta,
quando torno su un particolare
esercizio
per
venticinque volte con il mio cavalier king charles spaniel, ripenso
alla reattivit di quel labrador nero. Tuttavia i miei cani si sono
dimostrati addestrabili con una quantit sufficiente di tempo e di
esercizio e, malgrado qualche volta la gente mi lanci occhiate
perplesse, divertite e persino di compatimento quando entro nel ring
di ubbidienza con i miei animali poco brillanti, le loro prestazioni
sono abbastanza buone e affidabili da rendermi felice e permettermi di
godere la competizione.
Classifica dei cani in base all'intelligenza lavorativa e ubbiditiva.
1. Border collie.
2. Barbone.
3. Pastore tedesco.
4. Golden retriever.
5. Dobermann.
6. Shetland.
7. Labrador.
8. Papillon.
9. Rottweiler.
10. Australian cattle dog.
11. Pembroke welsh corgi.
12. Schnauzer nano.
13. English springer spaniel.
14. Tervuren.
15. Schipperke.
Pastore belga.
16. Collie.
Keeshond.
17. Kurzhaar.
18. Flat-coated retriever.
English cocker spaniel.
Schnauzer medio.
19. Spaniel britannico.
20. Cocker spaniel.
21. Weimaraner.
22. Malinois.
Segugio del bernese.
23. Volpino di pomerania.
24. Irish water spaniel.
25. Vizsla.
49. Bassotto.
Staffordshire bull terrier.
50. Alaskan malamute.
51. Whippet.
Shar-pei.
Fox terrier a pelo ruvido.
52. Rhodesian ridgeback.
53. Ibizan hound.
Welsh terrier.
Irish terrier.
54. Boston terrier.
Akita inu.
55. Skye terrier.
56. Norfolh terrier.
Sealyham terrier.
57. Carlino.
58. Bulldog francese.
59. Griffone di bruxelles.
Maltese.
60. Piccolo levriero italiano.
61. Chinese crested dog.
62. Dandie dinmont terrier.
Vendeen.
Tibetan terrier.
Japanese chin.
Lakeland terrier.
63. Bobtail.
64. Pastore dei pirenei.
65. Scottish terrier.
San bernardo.
66. Bullterrier.
67. Chihuahua.
68. Lhasa apso.
69. Bullmastiff.
70. Shih tzu.
71. Basset hound.
72. Mastiff.
Beagle.
73. Pechinese.
74. Bloodhound.
75. Borzoi.
76. Chow chow.
77. Bulldog.
78. Basenji.
79. Levriero afgano.
11.
IL FATTORE PERSONALITA'.
"Le
cose
che
sconvolgono
un
terrier
inosservate a un alano."
SMILEY BLANTON.
Come i maestri di scuola, gli istruttori di ubbidienza si sentono dire
in continuazione: Il mio cane molto intelligente e capace di
imparare qualsiasi cosa. Se combina poco durante le sue lezioni
perch.... Qui segue una giustificazione reperibile nel seguente
elenco: 1) non interessato a imparare questo tipo di cose, 2) si
annoia molto facilmente, 3) troppo indipendente, 4) ha cose pi
importanti in testa, 5) non sopporta gli altri cani (la gente, i
rumori, la luce, i muri...), 6) si distrae molto facilmente, 7)
stato incrociato per diventare un cane da caccia (da pastore, da
guardia, da compagnia...), non da ubbidienza, 8) troppo timido
(dominatore, incostante, rilassato, spensierato, depresso, maniacale,
pigro...), 9) un capo, non un esecutore.
Le motivazioni insomma sono infinite e la conclusione sempre la
solita: il cane non manca di intelligenza, sono piuttosto i tratti
della sua personalit a interferire con le capacit di apprendimento.
Se queste sono spesso scuse dettate dal timore che l'amata bestiola
sia in realt mentalmente subnormale, esiste un fondo di verit
nell'affermazione che la personalit di un cane importante quanto
l'intelligenza nel determinare se risponder ai comandi umani e
lavorer per il suo padrone. Ecco perch ho separato l'argomento
dell'intelligenza adattiva, che riflette la capacit di apprendere e
risolvere i problemi,
da quello dell'intelligenza ubbiditiva e
lavorativa. Molti giudici da me interpellati hanno sottolineato
l'importanza della personalit, spesso legata al sesso dell'animale.
La
cultura
attuale considera rozzo,
preconcetto,
sessista e
politicamente
scorretto
parlare
di
differenze
sessuali
nel
comportamento, nella personalit o nell'intelligenza, soprattutto
negli esseri umani. Tuttavia esistono differenze ben visibili nel
comportamento dei cani maschi e femmine, almeno in certe razze, per
quanto riguarda la soluzione dei problemi e l'ubbidienza. Fisicamente,
i maschi sono spesso pi grossi, forti e vigorosi delle femmine. In
alcune razze, dobermann e labrador in particolare, i maschi riescono
molto meglio nei test di soluzione dei problemi come quelli descritti
nel capitolo 9. Al contrario, le femmine di queste razze riescono
molto meglio nell'ubbidienza e nel lavoro. Un giudice, elencandomi le
dieci variet migliori per ubbidienza, ha annotato vicino alla voce
dobermann: Soltanto le femmine, i maschi tendono a essere troppo
testoni e son pi difficili da gestire.
Non accade altrettanto in tutte le razze. Nei terrier non pare esserci
differenza tra maschi e femmine sia nell'intelligenza adattiva sia
nell'ubbidienza, e anche le variazioni di personalit non sono cos
marcate come negli esemplari da caccia e da lavoro. Nei segugi non
esistono variazioni notevoli di personalit: le femmine sono un po'
pi
socievoli,
ma
non si apprezzano differenze tra i sessi
nell'intelligenza misurabile nelle attivit di ubbidienza.
L'importanza della personalit.
Alcuni giudici hanno riconosciuto nella personalit uno dei fattori
principali che influiscono sulla prestazione lavorativa del cane. Uno
di loro mi ha scritto: In un cane la volont di lavorare per l'uomo
che conta, non quanto intelligente. I terrier non riescono bene
nell'ubbidienza solo perch sono stati creati per essere indipendenti
e solitari. Posto che a loro non importa niente delle reazioni umane
stato
un
vero pioniere nel campo
dell'istruzione e della selezione dei cani per ciechi. A met degli
anni Quaranta, quando cominci a dedicarsi a questa attivit, solo il
9 per cento dei soggetti sottoposti ad addestramento terminava con
successo il programma. Pfaffenberger, scontento della scarsit dei
risultati, cominci a elaborare una serie di test - dedicati in
particolare all'intelligenza adattiva e alla capacit di apprendimento
e di soluzione dei problemi - per stabilire quali cani potessero
imparare meglio i complessi compiti di ubbidienza legati alla guida
dei ciechi. Ben presto si rese conto che l'intelligenza non era
sufficiente: a non superare il corso erano anche cani con capacit
adeguate o addirittura eccellenti di apprendimento e soluzione dei
problemi. Pfaffenberger si accorse che, per essere un buon cane da
guida, un animale deve possedere non solo un'intelligenza adeguata, ma
anche una serie appropriata di tratti della personalit. Evidentemente
alcuni tratti permettono di sfruttare appieno l'intelligenza adattiva
e istruire perfetti esemplari da lavoro e da ubbidienza, mentre altri
impediscono di raggiungere livelli utili di efficienza. Partendo da
questa considerazione, egli cominci a selezionare e incrociare sia
per la personalit sia per l'intelligenza; alla fine degli anni
Cinquanta aveva aumentato dal 9 al 90 la percentuale dei cani che
completavano con successo il programma.
Genetica e personalit.
Molti
fattori
associati
alla
personalit
sono
determinati
geneticamente: ossia, l'uomo pu ibridare per le caratteristiche della
personalit nello stesso modo in
cui
pu
farlo
per
altre
caratteristiche
comportamentali,
come
quelle
che
compongono
l'intelligenza istintiva di un cane. Molti animali, usati soprattutto
come
cani da compagnia,
sono stati selezionati tanto per il
temperamento quanto per la loro taglia. Gli spaniel, o quelli con
sangue spaniel nelle vene, sono stati spesso selezionati per la loro
mansuetudine. Un esempio estremo il cavalier king charles spaniel.
Come ho gi accennato, uno dei miei cani un cavalier king charles
spaniel di nome Wiz. I piccoli spaniel toy, come il cavalier, sono
noti in Europa fin dal sedicesimo secolo e da allora, apprezzati per
la socievolezza e la mancanza di aggressivit, sono diventati i cani
aggressive.
Partendo dal lavoro di Pfaffenberger, altri hanno cominciato a
interessarsi alla personalit dei cani. Alcuni erano interessati a
testare i tratti della personalit che
producono
buoni
cani
poliziotto, da guida e da ospedale. Nacquero cos un gran numero di
tecniche diverse per valutare la personalit. Uno dei migliori sistemi
fu elaborato da Jack e Wendy Volhard, che lo applicarono alla
selezione di cani che potessero adattarsi allo stile di vita e alle
esigenze dei futuri padroni.
Per elaborare il test proposto nel presente libro mi sono basato su
alcuni test preesistenti, come quelli di Pfaffenberger, dei Volhard e
della Hearing Dog Society, che si occupa di cani per non udenti. Ho
appositamente modificato i loro sistemi di punteggio allo scopo di
misurare parecchi
fattori
della
personalit
che
influenzano
l'intelligenza lavorativa o ubbiditiva. I risultati del test della
personalit
ubbiditiva
(Obedience
Personality
Test,
O.P.T.)
stabiliscono quante probabilit avr un cane di lavorare di buon grado
per il proprio padrone.
Test della personalit ubbiditiva.
La valutazione dell'intelligenza che presiede alla soluzione dei
problemi e all'apprendimento ricavata dal test C.I.Q. del capitolo 9
richiedeva che il cane avesse circa un anno di et e fosse vissuto con
l'esaminatore per almeno tre mesi. L'analisi della personalit ha
altre esigenze. Primo, questo tipo di test riesce meglio se il cane
piuttosto giovane. Solitamente i cuccioli raggiungono una personalit
formata intorno ai sette mesi, in pratica l'et in cui possono
lasciare la loro cucciolata e trasferirsi dai nuovi padroni. Pi il
cane invecchia, pi le sue risposte rifletteranno quanto ha imparato
piuttosto che la sua personalit innata. Oltre gli otto mesi circa di
et, buona parte del test rischia di essere meno affidabile. Se avete
un animale adulto, ancora possibile trarne utili informazioni;
tenete solo presente che alcuni elementi del test rischiano di
provocare risposte apprese. Inoltre, alcuni esami relativi alla
dominanza sociale riusciranno pi difficili con un cane pi adulto.
Vi sono altre differenze tra il test dell'intelligenza adattiva e
quello della personalit. Nel primo era importante che l'analizzatore
fosse una persona ben conosciuta al cane, preferibilmente il suo
padrone; alcune prove richiedevano anche un ambiente molto familiare.
Nel test della personalit avviene l'esatto contrario. L'analizzatore
deve essere un estraneo, e le persone di famiglia meglio se ne
stiano in disparte, fuori vista o al massimo partecipino in veste di
assistenti. Inoltre, il soggetto non dovrebbe conoscere l'ambiente e
non avere la minima distrazione. Non necessario allontanarsi da
casa: basta effettuare il test in una stanza che il cane ha
frequentato raramente.
Un'ulteriore differenza tra il test dell'intelligenza adattiva e
quello della personalit che quest'ultimo deve essere condotto
esattamente nella sequenza qui presentata, e andrebbe completato in
un'unica sessione, che richieder grosso modo una ventina di minuti.
Procuratevi quindi tutto il materiale in anticipo. Vi servir un
cronometro o un orologio con i secondi; una pallottola di carta
accartocciata, delle dimensioni di una palla da tennis, una lattina di
birra vuota in cui avrete infilato cinque o sei monete, tappando poi
il buco con nastro isolante; un tovagliolo o uno strofinaccio a cui
sia stata attaccata una cordicella lunga circa due metri e mezzo, una
vengano
pronunciati
il
nome del cane n la parola vieni.
L'esaminatore dovrebbe invece attirarlo cantilenando o pronunciando
giocosamente per esempio le parole cucciolo cucciolo cucciolo,
battendo leggermente le mani. Per un cane un po' pi adulto
importante usare solo variazioni su una parola come cucciolo ed
evitare qualsiasi nome, comando o vocabolo che il cane possa gi avere
imparato.
Se il cane si avvicina immediatamente, 3 punti. Se si avvicina
esitando, 2 punti. Se arriva subito ma poi salta sull'esaminatore o
gli mordicchia le mani, oppure se non si avvicina affatto, 1 punto.
Saltare,
afferrare con la bocca o mordicchiare sono segni di
aggressivit e indicano che il cane potrebbe in seguito rifiutarsi di
eseguire gli ordini; non muoversi indica invece paura o una risposta
sociale molto bassa, che render difficile l'addestramento. Per
un'ulteriore interpretazione, osservate la coda durante il test. Se
alta, mettete una A accanto al punteggio; se bassa, mettete una S.
Se il cane si dimostrato molto timido durante il test, l'esaminatore
deve avvicinarglisi lentamente e fargli annusare la mano, dandogli poi
una pacca affettuosa o una grattatina prima del test successivo.
Test 2.
Questo secondo test di "interesse sociale" verifica l'"attenzione e la
disponibilit a seguire un essere umano", o a stare con lui, che in
pratica significa accettarne la supremazia in una situazione non
minacciosa. L'esaminatore si alza lentamente accanto al cucciolo, poi
si allontana, incoraggiando il cane con cucciolo cucciolo cucciolo
(non il nome) e battendo le mani sulle cosce. Ripeto, specialmente se
si tratta di un cane pi adulto, bisogna usare solo la parola
cucciolo, non vieni, andiamo, o altre parole che il cane possa
avere gi appreso. Se il cane segue prontamente, segnate 3 punti. Se
segue esitando, 2 punti. Se non segue, oppure segue immediatamente ma
cammina tra i piedi, e addenta o mordicchia le caviglie, 1 punto. Come
nel test 1, la coda alta richiede un segno A, la coda bassa S.
Test 3.
I test 3, 4 e 5 valutano la "dominanza sociale". Il primo una
misurazione diretta della "dominanza o sottomissione", che in ultima
analisi determiner la disponibilit ad accettare la supremazia umana
in situazioni meno spontanee del test 2: in pratica, verifica come il
cane reagisce quando socialmente o fisicamente
obbligato
a
sottomettersi o a ubbidire. Quest'obbligo fisico di solito un
passaggio delle prime lezioni di ubbidienza, come quando il cane viene
materialmente costretto nella posizione seduta o sdraiata.
Per cominciare,
l'esaminatore si
inginocchia
e
fa
rotolare
delicatamente il cane sul dorso ( importante che l'animale stia con
la colonna vertebrale sul pavimento e le zampe in alto, e non su un
fianco). A questo punto, l'assistente fa partire il cronometro.
Esercitando con la mano una pressione sufficiente sul petto per
tenerlo immobile, l'esamimatore fissa il cane negli occhi. Se il cane
distoglie lo sguardo,
non bisogna forzare il contatto visivo.
L'espressione dell'esaminatore deve essere dolce,
non severa o
minacciosa. Bisogna restare in silenzio fino alla fine del test.
Quando l'assistente segnala che sono passati trenta secondi, la prova
finita e il cucciolo va rilasciato immediatamente.
Il punteggio basato sul comportamento durante i trenta secondi di
immobilizzazione. Se il cane inizialmente lotta ma poi lascia perdere,
3 punti. Se non lotta ma sostiene in parte lo sguardo, 2 punti. Se non
lotta ma tenta di evitare lo sguardo, oppure se si divincola, oppure
anche da compagnia.
Da 29 a 33 punti: anche i cani a questo livello sono potenzialmente
degli eccellenti animali da ubbidienza e lavoro. Il successo dipende
da come vengono trattati. Un cane con questo punteggio e una
predominanza di A molto sicuro di s e tende al dominio. Va trattato
con mano ferma e non gli va mai lasciato credere di essere il capo del
branco, altrimenti comincer a montare in serpa e a ignorare il suo
conduttore. E' forse un po' troppo volitivo per un padrone alle prime
armi, ma se addestrato con un controllo fermo e costante, verr molto
apprezzato nel ring di ubbidienza. Un cane con questo punteggio, ma
con una predominanza di S, manca un po' di sicurezza. Richiede di
essere addestrato con mano pi leggera e con grandi complimenti e
ricompense. Se non lo spingete troppo soprattutto durante le prime
fasi dell'addestramento, e se non lo correggete troppo, potrete ancora
produrre un buon cane da lavoro e da ubbidienza. Sebbene sia portato
per un ambiente tranquillo e senza sorprese, prender gradualmente
confidenza con nuove situazioni se sarete costanti e lo rassicurerete
durante l'addestramento. Diventer un ottimo cane da casa.
Da 19 a 28 punti: questi cani meglio riservarli a conduttori
esperti. Con un addestramento adatto possono trasformarsi in buoni
cani da lavoro e da ubbidienza. Addestrati in modo sbagliato (o non
addestrati), rischiano di diventare un disastro. Se avete un cane con
un punteggio simile e una maggioranza di A, si tratta di un individuo
dominante che, se provocato, user l'aggressione o la minaccia di
aggressione. Questo tipo di cane, tuttavia, risponde a una conduzione
molto ferma e costante. In tal caso e se sistemato in un ambiente
domestico formato da adulti, pu trasformarsi in un buon cane da
lavoro e in un amico fedele che rispetta il padrone. I cani di questa
categoria hanno di solito una personalit energica ed estroversa, ma
anche una forte tendenza alla supremazia e al dominio; sono quindi
troppo attivi per conduttori anziani, e assolutamente troppo dominanti
per famiglie con bambini piccoli. I loro problemi maggiori sono il
senso d'indipendenza e l'attitudine a prendere il comando, con il
risultato che spesso ignorano i padroni e fanno i loro comodi,
chiaramente indifferenti a rabbuffi e correzioni. In un ambiente
mutevole e rumoroso, questo tipo di cane si distrarr facilmente. Pu
anche mordere quando si sente minacciato o frustrato.
Se contate una maggioranza di segni S, il cane pu essere in qualche
modo migliorato. Essendo estremamente sottomesso, richieder uno
speciale trattamento per conquistare fiducia in se stesso e poter
agire bene fuori di casa. Sebbene impari a rispondere ai comandi del
padrone, riuscir meglio in un ambiente strutturato. Non adattandosi
facilmente
ai
cambiamenti e alla confusione,
pu dimostrarsi
incostante quando lontano dall'ambiente che gli familiare o quando
richiesto di agire in condizioni di caos e rumore. Questo cane si
spaventa facilmente e ci mette parecchio ad abituarsi a un nuovo
ambiente e a nuove persone. Di solito innocuo con i bambini e morde
solo se molto innervosito o minacciato fisicamente. Questo animale
pi adatto a una vita tranquilla e ordinata che al trambusto e
all'eccitazione di gare, viaggi o cambiamenti in genere.
Da 12 a 18 punti: i cani con questi punteggi sono estremamente
problematici. Richiedono conduttori esperti e un sacco di lavoro. Se
gran parte dei segni sono A, l'animale fortemente dominante con
notevoli tendenze aggressive. Non accetta con facilit la supremazia
umana. E' continuamente in lotta per il dominio, morde se minacciato
ed quindi del tutto inadatto a una casa con bambini. Pu tuttavia
diventare un ottimo cane da guardia o da allarme, in quanto minaccia e
attacca chiunque non mostri dominio e supremazia su di lui. In altri
forma
di
intelligenza
la pi difficile da influenzare in
cos via.
Ogni frase comincer a suscitare azioni specifiche,
dimostrando che il cane ha imparato e garantendovi ulteriore controllo
sul suo comportamento.
Esistono altri semplici metodi per incrementare la comunicazione
recepita dal cane. Ogni volta che gli parlate, ricordate di usare il
suo nome. Alla fine il nome diventer il segnale che il suono
successivo ha un significato che lo riguarda. Se possedete pi di un
cane, scegliete una seconda parola che li comprenda tutti, un nome di
gruppo. Io uso cuccioli per indicare che sto parlando con tutti
loro. Qualsiasi parola va bene: ho sentito persone usare ragazzi,
ragazze, truppa, cani, bestiacce e canidi (quest'ultima
usata da un biologo per chiamare la sua coppia di alani). Solo, siate
costanti anche con i nomi.
Durante le prime fasi di vita del vostro cane, potete iniziare quello
che io chiamo autoaddestramento. Rappresenta la primissima parte
dell'addestramento all'ubbidienza, ma non comprende un'istruzione
formale. Se per esempio avete a che fare con un cane di nome Rover,
osservate attentamente le attivit del cucciolo quando interagite con
lui. Se sta per avvicinarsi a voi, dite: Vieni, Rover; se sta per
sedersi, dite: Rover, seduto. Alla fine di ogni azione, lodate il
cane come se avesse compiuto quelle azioni su vostro comando. Sar
insomma
come
etichettare
ogni
singola
attivit: dopo poche
ripetizioni, la parola significher quell'azione nella mente del cane
(gli psicologi lo chiamano "apprendimento per contiguit"). A questo
punto ci vorr poco a trasformare la parola in un comando. In qualche
caso, non sar necessario ulteriore addestramento; in altri, dopo aver
svolto
il
lavoro di base con l'addestramento per contiguit,
basteranno una o due ripetizioni del comando, per esempio vieni,
unite a una dimostrazione di quanto si vuole (tirando il cane per il
guinzaglio), e il gioco fatto.
L'apprendimento per contiguit particolarmente utile; quando state
insegnando a un cane attivit difficili o impossibili da imporre. Per
esempio, quando addomestico un cane e lo porto fuori a passeggio,
appena si accuccia per evacuare pronuncio il comando svelto,
ripetendolo un paio di volte durante l'operazione. Poi il cane viene
lodato non appena ha finito. Dopo un paio di settimane, usare svelto
come comando fa s che l'animale si metta ad annusare in giro per
scegliersi un posto dove fare i bisogni. In tal modo alcuni aspetti
dell'evacuazione possono essere tenuti sotto controllo.
I miei cani sanno che l'espressione fermo l significa che se ne
devono restare tranquilli, senza fare troppo trambusto,
in un
particolare punto della stanza o della casa. Diversamente da seduto
e gi, il comando non riguarda una specifica posizione: non mi
interessa se si muovono, purch restino tranquilli in una determinata
zona. Questo un altro comando che insegno con l'autoaddestramento.
Quando i cani sono tranquilli, dico la frase: Fermo l, cuccioli, e
poi accarezzo ognuno di loro ripetendo: Fermo l. Dopo un certo
numero di ripetizioni, udendo il comando fermo l, i cani vanno alla
ricerca
di
un
posto comodo dove sedersi e sdraiarsi oppure
semplicemente si mettono a osservare le attivit che si svolgono
attorno a loro.
L'autoaddestramento
rende
pi
facili anche altri processi di
apprendimento. Se si usano contemporaneamente un comando vocale e un
segnale
manuale
durante l'addestramento,
il cane imparer ad
associarli entrambi
con
il
comportamento
desiderato
tramite
l'apprendimento per contiguit. In breve tempo, scoprirete che il cane
risponde sia all'uno che all'altro.
Una delle cose pi importanti che un cane apprende durante queste
13.
LA MENTE DEL CANE E LA SODDISFAZIONE DEL PADRONE.
"Se i cani fossero in grado di parlare, forse troveremmo
difficile andare d'accordo con loro come con la gente."
KAREL CAPEK.
altrettanto
proprio lavoro. Per di pi, poich non condividono con gli individui
pi intelligenti il malessere interiore generato dalla noia, il loro
lavoro pi preciso e la loro produttivit pi alta.
Come gli esseri umani, i cani intelligenti riescono peggio in
circostanze in cui animali meno dotati eccellono. La cosa pi
importante far coincidere le caratteristiche dell'animale con le
esigenze del padrone. Il temperamento, il livello di attivit e di
intelligenza, tutto deve adattarsi allo stile di vita della sua
famiglia d'adozione. Se il vostro scopo competere ai pi alti
livelli nelle gare di ubbidienza, scegliete un cane con la massima
intelligenza lavorativa e ubbiditiva. Se volete che svolga un compito
preciso, come cacciare, cercare, fare la guardia, custodire il gregge,
uccidere topi o quant'altro, scegliete un cane la cui intelligenza
istintiva lo guidi in queste attivit. Scegliere un cane da compagnia,
invece, pi complicato.
I pro e i contro di un cane intelligente.
Un cane con una elevata capacit di apprendimento impara molto pi
facilmente le cose riguardanti il suo ambiente, e crea pronte
associazioni tra gli stimoli cui sottoposto e i risultati di
determinate attivit.
Gli animali con una buona
capacit
di
apprendimento assimilano rapidamente la routine domestica. Siamo tutti
creature abitudinarie, e un cane sveglio impara le abitudini della sua
famiglia e le anticipa. Per esempio, un cane intelligente impara alla
svelta che quando il padrone indossa il cappotto e prende il
guinzaglio, la sequenza comportamentale successiva contempler la
frase Vuoi andare a fare una passeggiata? seguita dal movimento in
direzione della porta e dalla grande gioia dell'uscita. Il cane meno
intelligente non altrettanto reattivo. Probabilmente non se la
sentir di abbandonare la sua comoda posizione al centro della stanza
o magari assumer un'espressione vaga,
come a chiedersi: Sta
succedendo qualcosa?.
Se il cane intelligente pu essere pi reattivo e quindi un miglior
compagno, esso impara tuttavia anche a cogliere certi indizi che sono
solo vagamente correlati a determinati eventi. Per esempio, dal
momento che prendere il guinzaglio per andare a fare una passeggiata
di solito preceduto dall'indossare il cappotto, il cane sveglio pu
cominciare a reagire gi a questa vaga associazione. Non appena il
padrone indossa il cappotto per andare dal droghiere, il cane eccitato
pu avvicinarsi e abbaiare verso la porta. Certi cani intelligenti
sono in grado di prevedere gli eventi cos bene da diventare vere e
proprie pesti. Il semplice avvicinarsi alla porta potrebbe innescare
la previsione di una passeggiata. La padrona di un barbone medio mi
disse che non poteva usare il verbo uscire neppure in conversazioni
casuali senza che il cane corresse alla porta abbaiando. Quando la
padrona cominci a compitare la parola, gli ci vollero solo poche
settimane per imparare che il suono u-esse-ci-i-erre-e aveva lo stesso
significato di uscire, e correva ugualmente alla porta.
Il cane intelligente impara rapidamente anche altre correlazioni, lo
si voglia o no. Se in qualche caso il rumore dell'apertura del
frigorifero stato seguito da un buon boccone, potreste ritrovarvi
con il cane tra i piedi ogni volta che lo aprite, o persino ogni volta
che entrate in cucina. Quando il cane intelligente si accorge che
state
maneggiando
spazzole
o
altro materiale per il bagno,
probabilmente sparir in qualche nascondiglio, e scoprirete che un
cane di solito cos ubbidiente si rifiuta di rispondere ai vostri
richiami.
Mi sono stati raccontati moltissimi aneddoti su cani intelligenti come
dobermann, labrador, barboni, pastori tedeschi, che hanno fatto
ammattire
i
padroni con la loro rapidit di apprendimento e
l'efficienza nel risolvere i problemi. Cani di questo genere imparano
ad aprire porte abbassando la maniglia con la bocca, riescono a
inventarsi trucchi per penetrare negli armadietti pi bassi in cerca
di biscotti o altre leccornie, o magari si comportano in maniera
bizzarra per attirare l'attenzione. Poich sono molto svegli, sono in
grado di cavarsela in un sacco di situazioni problematiche.
Un comportamentista che lavora con cani difficili mi ha rivelato che
il pi delle volte gli esemplari con atteggiamenti problematici sono
soggetti intelligentissimi. In parte il motivo sta nel fatto che i
cani svegli capiscono subito quale esatto comportamento garantisce
loro le maggiori ricompense. Per gran parte dei cani, soprattutto le
razze socievoli, ogni forma di attenzione umana gratificante. Il
problema che noi tendiamo a focalizzare l'attenzione su un cane
quando fa qualcosa di male, cio qualcosa che non vogliamo che
faccia, piuttosto che quando fa qualcosa di buono, cio qualcosa che
vogliamo che faccia. Per esempio, alcuni tentano di far smettere di
abbaiare il proprio cane dandogli biscotti per distrarlo dalla causa
che ha innescato in lui questa reazione. Ci che non capiscono che
in realt stanno ricompensando il cane: dopo qualche ripetizione di
questa sequenza, i cani veramente intelligenti impareranno che se
abbaiano avranno un biscotto. Quindi tenderanno a farlo con pi
frequenza e vigore.
Qualche volta, i padroni addestrano i cani a comportarsi in maniera
anche peggiore. Prendiamo la storia di Arnold, un barboncino nano.
Quando la padrona di Arnold era da sola dedicava grande attenzione al
cane.
Tuttavia,
come parecchi di noi,
badava assai pi
ai
comportamenti sbagliati che a quelli corretti. Un comportamento
particolarmente indesiderato, che aveva concentrato su Arnold un sacco
di attenzione, era stata la sua abitudine di fare la pip sul letto,
malestro che ormai la padrona era certa di aver scongiurato. Ma,
quando cominci ad andarla a trovare il fidanzato, la donna inizi a
prestare minor attenzione al cane. Ricordando quanto interesse verso
di lui avesse sollevato la pip sul letto, si dimostr abbastanza
brillante da immaginare che quel comportamento avrebbe prodotto
risultati simili anche in quell'occasione. Il finale ovvio: tutte le
volte che la padrona introduceva in casa un ospite maschile, il cane
si dirigeva verso la camera da letto con intenzioni bellicose. Era un
metodo infallibile.
Le conseguenze di insegnare per inavvertenza
un
comportamento
indesiderato a un cane intelligente non sono sempre cos innocue. Il
padrone di un pastore tedesco si era accorto che il cane stava tenendo
in bocca la mano del figlio. Preoccupato che ci potesse evolversi in
un comportamento mordace o di dominanza, si avvicin al bambino e gli
consigli di accarezzare il cane,
pensando cos di
distrarre
l'animale. Invece il cane impar che un modo per venire accarezzato
era quello di afferrare con la bocca la mano di qualcuno. Il tragico
risultato fu che in seguito il pastore tedesco prese in bocca la mano
di un piccolo estraneo, il bambino reag in preda al panico, e il cane
spaventato lo fer.
L'aumento del livello di attivit e del numero di persone in casa
accresce anche la possibilit di correlazioni fortuite. Per il cane
intelligente ci significa che avr maggiori opportunit di assimilare
cose utili per l'adattamento alla vita quotidiana, ma anche di
imparare comportamenti bizzarri o fastidiosi. Prendiamo il caso di
si
estremamente
importante
nell'addestramento di un cane poco dotato. Ce ne vuole un sacco per
non arrendersi quando, durante un corso, si vede l'elegante signora
annoiarsi alla brillante prestazione del suo barboncino, mentre voi
siete ancora l ad aspettare che nello sguardo del vostro cane brilli
il primo barlume di comprensione. Tenete solo presente che la
ripetizione, l'esercizio e la pazienza prima o poi pagano, e che alla
fine otterrete un cane affidabile quanto uno di razza pi facile ad
addestrarsi. Non sentitevi frustrati se il vostro cane non reagisce
immediatamente. Esiste un detto tra gli addestratori: Il modo pi
semplice per rendere nervoso un cane rendere nervoso il suo
padrone.
Effettivamente,
in
questo caso il cane comincia a
preoccuparsi pi dell'arrabbiatura del padrone che di quello che sta
cercando di imparare.
- "Fategli fare esercizio". Esercizi di ripasso possono rendersi
necessari durante tutta la vita del cane poco intelligente. Non deve
trattarsi necessariamente di vere e proprie sessioni di addestramento,
ma piuttosto di rinforzi nel caso in cui il cane non risponda a un
comando in una situazione quotidiana. Rimettetegli il guinzaglio,
tenetegli un paio di lezioni lodandolo moltissimo per una buona
prestazione, ma correggendolo con fermezza in caso contrario; poi
sganciate il guinzaglio e proseguite con le normali attivit. In
questo modo i comandi di controllo fondamentali diventeranno parte
della
vita
del cane e,
indipendentemente dalle sue capacit
intellettuali innate, risponder in modo prevedibile e affidabile. Le
lezioni di ripasso con tante ricompense per le buone prestazioni
rinforzano nella mente del cane anche l'idea che ha qualcosa da
guadagnare ubbidendo ai vostri comandi.
- "Siate elastici". Tenete conto della costituzione fisica del vostro
cane. Un basset hound non risponder mai con la rapidit e la
precisione di un border collie, non perch non sappia cosa si vuole da
lui o perch non abbia voglia di rispondere, ma semplicemente perch
di
reagire
pi
ricorrere a uno dei due metodi, nel caso scemi la vista oppure
l'udito. Un'istruttrice del nostro club, Barbara Merkley, aveva uno
stupendo shetland di nome Noel. A tredici anni, Noel partecip a una
gara d'ubbidienza per veterani, comportandosi bene e traendo un gran
piacere dal ritrovarsi ancora in un ring. Nessuno degli spettatori che
non conoscevano Noel si accorse che era del tutto sordo ( e lo era
ormai da pi di un anno). Barbara non faceva altro che usare i segnali
manuali che il cane aveva imparato insieme con quelli vocali. Grazie
alla previdenza di Barbara, Noel usc impettito dal ring portando con
orgoglio una coccarda rosa tra i denti, a un'et che equivaleva ai
novant'anni di un essere umano.
La seconda tecnica per controbilanciare l'invecchiamento del cane
riguarda l'apprendimento precoce e la ripetizione.
Quando invecchiano, i cani si comportano pi o meno come gli uomini: i
loro ricordi pi vivi sono quelli di giovent, il loro comportamento
diventa pi infantile. Perci un animale a cui siano stati insegnati i
comandi di base molto presto risponder pi lentamente con il passare
degli anni, ma continuer a eseguirli. Tuttavia esistono eccezioni.
Per esempio, mi hanno raccontato di un golden retriever che si era
sempre comportato con sufficiente autocontrollo durante le passeggiate
senza guinzaglio insieme con il suo padrone. Nell'ultimo anno di vita,
per, sembrava sentirsi pi sicuro e rilassato se camminava al
guinzaglio, come quando aveva imparato per la prima volta la posizione
al piede.
Anche la ripetizione utile per il cane anziano. Una volta che abbia
stabilito uno schema quotidiano e regolare di attivit, manterr tale
schema anche in vecchiaia. La semplice ripetizione di comportamenti
consueti permette all'animale di adattarsi al normale funzionamento
dell'ambiente familiare, oltre a infondergli sicurezza e farlo sentire
a suo agio.
I cani possono imparare anche da anziani, solo ci vogliono molto pi
tempo e pazienza. Se avete stabilito un buon rapporto con il vostro
cane, possibile addestrarlo a qualsiasi et usando alcune delle
tecniche che ho consigliato per i cani meno intelligenti. Recentemente
ho visto un cairn terrier di nome Whistler conquistarsi il primo grado
di ubbidienza all'et di dodici anni. Aveva iniziato l'addestramento
solo un anno prima. Whistler uscito scodinzolando dal ring come un
cucciolo orgoglioso, e se il padrone avesse avuto una coda sono sicuro
che avrebbe scodinzolato con altrettanta soddisfazione.
- Shotgun.
Un cane anziano sempre lo stesso cucciolo che avete allevato; solo
che manca di vigore e mostra qualche segno di logoramento. Per
illustrare quest'asserzione, vi racconter la storia di Shotgun.
Shotgun era un grosso labrador color cioccolato. Al suo padrone, Fred,
era sempre piaciuto cacciare uccelli acquatici quando viveva sulla
costa orientale. Trasferitosi nella splendida campagna della British
Columbia, nel Canada occidentale, gli parve un'ottima idea procurarsi
un cane da fucile e rimettersi a cacciare. Ma le cose non andarono
esattamente cos. Shotgun aveva solo sette mesi quando il lavoro
riport Fred in citt. Poco dopo, Fred si spos, e quando Shotgun
aveva circa due anni il suo padrone e la moglie Clara ebbero la prima
bambina, Melissa. Per una ragione o per l'altra, l'addestramento di
Shotgun alla caccia non era mai cominciato. Shotgun divenne un cane
cittadino. Impar la routine della vita casalinga. Vide la famiglia
crescere: in sei anni erano nati altri due figli, Steven e Daniel.
Anche se Shotgun non era mai stato addestrato alla caccia, aveva
seguito un corso d'ubbidienza per cuccioloni che si teneva nella
Bibliografia.
Per saperne di pi sui cani in generale si consigliano B. Fogle, "The
Dogs Mind", London, Pelham Books, 1990, e R. A. Caras, "A Dog Is
Listening", New York, Simon and Schuster, 1993. Entrambi questi autori
hanno scritto anche altre opere sui cani,
sempre
ricche
di
informazioni e di piacevole lettura.
Per notizie sul comportamento dei cani in rapporto a quello degli
altri canidi selvatici sono preziose, per quanto un po' tecniche, le
opere di R. F. Ewer, "The Carnivores", Ithaca, Cornell University
Press, 1985, e di M. W. Fox, "Behaviour of Wolfes, Dogs and Related
Canids", London, Cape, 1985. R. Fiennes e A. Fiennes, in "The Natural
History of Dogs", London, Weidenfeld and Nicolson, 1968, offrono
un'interessante trattazione generale, mentre K. Lorenz, "E l'uomo