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MASTER SICUREZZA MACCHINE

Apparecchi
Apparecchi aa pressione:
pressione:
la
la direttiva
direttiva PED
PED 97/23/CE
97/23/CE

5
modulo

rev.00 del 30/10/2009

SOMMARIO DELLA GIORNATA


PRIMA PARTE
 introduzione
 acquisto, costruzione e certificazione: elementi fondamentali della direttiva
PED97/23/ce:
 campo di applicazione direttiva PED
 definizione parametri di progetto e categorie di rischio PED
 procedure di valutazione della conformit previste
 aspetti essenziali delliter di costruzione e certificazione: materiali, codici di calcolo,
giunzioni permanenti, controlli non distruttivi e prova idraulica.
 fascicolo tecnico, marcatura ce, dichiarazione ce di conformit e documenti di impianto
utili da richiedere al costruttore;
SECONDA PARTE
 la gestione delle verifiche di primo impianto o messa in servizio e periodiche usate in fase
di utilizzo : dm 329/2004 e D. lgs. 81/08
 campo di applicazione dm 329/2004 e obblighi introdotti dal D.lgs. 81/08
 verifiche di primo impianto o messa in servizio
 verifiche di riqualificazione periodica (funzionamento, integrit, interna)
 riparazioni e gestione delle modifiche
 denuncia e gestione delle tubazioni e recipienti per liquidi costruiti prima del 29 maggio
2002

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PRIMA PARTE

rev.00 del 30/10/2009

LEGISLAZIONE ATTUALE: SOGGETTI COINVOLTI

D.M. 329/2004 e D.LGS 81/08

97/23/CE = PED

UTILIZZATORE DATORE DI
LAVORO

COSTRUTTORE
FABBRICANTE

VERIFICHE MANUTENTIVE E
OBBLIGATORIE DI:

MARCATURA CE ATTREZZATURE A
PRESSIONE

MESSA IN SERVIZIO, VERIFICHE


PERIODICHE e RIPARAZIONE.

IMMESSE SUL MERCATO EUROPEO


(TUBAZIONI, RECIPIENTI,
ATTREZZATURE A PRESSIONE A
FOCOLARE, ACCESSORI DI
SICUREZZA E A PRESSIONE, INSIEMI)

DENUNCIA TUBAZIONI E RECIPIENTI


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LIQUIDI ANTE-PED

UTILIZZATORE: FIGURE AZIENDALI COINVOLTE

D.M. 329/2004 e D.LGS 81/08

97/23/CE = PED

FASE DI MESSA IN SERVIZIO,


UTILIZZO E RIPARAZIONE

FASE DI INSTALLAZIONE,
COSTRUZIONE O MODIFICA

MANUTENZIONE

ACQUISTI

SICUREZZA

PERSONALE TECNICO / IMPIANTI

PRODUZIONE

SICUREZZA

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DALLA REGOLAMENTAZIONE ISPESL ALLA DIRETTIVA PED: UN


PASSAGGIO ANCORA NON COMPLETATO
 LEGISLAZIONE ITALIANA :
 D.Lgs. 81/08

 DIRETTIVE EUROPEE DEL NUOVO


APPROCCIO

 D.M. 329/2004

 Direttiva Europea 97/23/CE PED

 Regio Decreto 12/5/27

 Recepimento italiano D.Lgs 93


del 25/02/2000

n 824 e
 D.M. 21/11/72
 D.M. 21/05/74

 Norme Armonizzate EN (CEN


/TC54 TC 267 269 )

 D.M. 1/12/75 (R)

 Intervento ORGANISMI NOTIFICATI


tra cui ISPESL

 Specifiche Tecniche Applicative (


raccolte VSR, VSG, M, S )

 Pi criteri di Ispezione

 ISPESL
 Unico criterio di ispezione

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( Moduli )

PASSAGGIO DALLOMOLOGAZIONE L. 597/82 ALLA CERTIFICAZIONE PED

Fino al 29/05/02 i costruttori italiani hanno dovuto sottoporre i propri apparecchi,


prima della commercializzazione, alla procedura dellOmologazione da parte
dellISPESL (ANCC prima del 1982). Questa procedura comportava che lente
verificatore, una volta accertato che lapparecchio rispettasse le regole di calcolo e di
costruzione stabilite per decreto e quindi con valore obbligatorio ( codici ISPESL . VSR,
VSG, M, S ), ne dichiarasse la relativa conformit, apponendo sullapparecchio il
proprio punzone. Con tale procedura il fabbricante trasferiva le responsabilit
della costruzione allente verificatore ( ISPESL per quanto riguarda gli aspetti derivanti
Dalle sollecitazioni di pressione e temperatura ), e al progettista per quanto riguardava
le altre sollecitazioni .

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PASSAGGIO DALLOMOLOGAZIONE L. 597/82 ALLA CERTIFICAZIONE PED


Per quanto riguardava poi il successivo ESERCIZIO era lUtente che in relazione
allutilizzo dellapparecchio, a doverne assicurare il funzionamento in sicurezza con
opportuna manutenzione e controllo, indipendentemente dalle verifiche periodiche di
legge ( L.547 art.241, L.459/99 ). Con lintroduzione della Direttiva PED il
Fabbricante che al termine delle verifiche di conformit da parte di un Organismo
Notificato da lui stesso scelto, provvede a porre il marchio CE sullapparecchio e a
compilare la Dichiarazione di Conformit relativa . Con questa procedura il
fabbricante conserva la responsabilit sulla costruzione dellapparecchio e sul suo
futuro impiego, avendo allo scopo provveduto ad una valutazione dei rischi. A
differenza dellOmologazione gli apparecchi marcati CE, possono non solo essere
commercializzati ma anche messi direttamente in servizio senza dover attendere
lesito positivo del controllo della messa in servizio.

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PROCEDURA DI OMOLOGAZIONE VALIDA FINO AL MAGGIO 2002


Organismo Notificato : ISPESL
Procedura di verifica della conformit : soltanto una ed in accordo alle VSR,
VSG, M, S
Responsabilit per la costruzione e lesercizio degli apparecchi :
1) Progettista
2) ISPESL ( relativamente alle procedure di collaudo )
3) Fabbricante ( con responsabilit limitata dal DPR 224/88
4) Utilizzatore
Valore del marchio apposto dallISPESL : permette la commercializzazione e
linstallazione dellapparecchio a pressione
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PROCEDURA DI CERTIFICAZIONE, OBBLIGATORIA DEL 29/05/2002 - PED


Organismo Notificato : tutti quelli notificati dal Ministero delle attivit produttive in
base al D.M. 7 febbraio 2001
Procedure di Conformit : secondo i moduli previsti (13) dallAllegato II della Direttiva
PED nel rispetto dei Requisiti Essenziali di Sicurezza ( RES )
Responsabilit : del Fabbricante che chiamato ad emettere una Dichiarazione di
Conformit ai RES ( per quanto riguarda la costruzione ) e un documento di valutazione
dei rischi ( per quanto riguarda il successivo esercizio )
Valore del marchio CE : viene apposto dal costruttore al termine della valutazione di
conformit da parte dellO.N. Esso permette la commercializzazione e la Messa in
Esercizio dellapparecchio

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DIRETTIVE EUROPEE DI PRODOTTO VALIDE PER LE


ATTREZZATURE A PRESSIONE

 87/404/CEE e 90/488/CEE valide per


Recipienti Semplici a Pressione Recepita con
il D.lgs 311/91

 97/23/CE valida per le Attrezzature a


pressione e per gli Insiemi

 1999/36/CE valida per le attrezzature a


pressione trasportabili TPED, Recepita con
D.lgs 2 Febbraio 2002 n 23

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FASE DI COSTRUZIONE O MODIFICA


DI ATTREZZATURE A PRESSIONE ED INSIEMI
 Il D.Lgs. 93/2000 (recepimento italiano direttiva PED) individua come soggetti in
grado di espletare le procedure di valutazione di conformit per le nuove
apparecchiature o esistenti modificate/riqualificate SOLAMENTE:

ORGANISMI
NOTIFICATI PED

TUTTE LE PROCEDURE
DI VALUTAZIONE DI
CONFORMITA
(MODULI PED)

ISPETTORATO
DEGLI
UTILIZZATORI

SOLO MODULI PED


A1, C1, F, G

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FASE DI COSTRUZIONE O MODIFICA SOGGETTA


ALLA DIRETTIVA PED: FIGURE COINVOLTE

 FABBRICANTE: ha la responsabilit del progetto, della costruzione e della


commercializzazione delle attrezzature;
 INSTALLATORE: installa le attrezzature conformemente alle istruzioni per
luso o le norme di riferimento; non ha obblighi di valutare la conformit alla
direttiva delle singole attrezzature o insiemi;
 UTILIZZATORE: pu assumere il ruolo sia di fabbricante sia di installatore;
ha la responsabilit in ogni caso la responsabilit della integrazione delle
varie attrezzature o sottoinsiemi

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FASE DI MESSA IN SERVIZIO, UTILIZZO E RIPARAZIONE:


SOGGETTI PREPOSTI e SOGGETTI VERIFICATORI


Il D.Lgs. 81/08 (art. 71) considera come soggetti in grado di effettuare le verifiche obbligatorie
di messa in servizio e periodiche SOLAMENTE:

VERIFICHE DI MESSA
IN SERVIZIO OVVERO
DI PRIMO IMPIANTO E
RIPARAZIONE

VERIFICHE DI
RIQUALIFICAZIONE
PERIODICA


SOLO ISPESL

SOLO
ASL / ARPA
COMPETENTI

PER IL D.LGS. 81/08 GLI ORGANISMI NOTIFICATI PED NON POSSONO EFFETTUARE LE
VERIFICHE DI MESSA IN SERVIZIO E PERIODICHE (SOLO ISPESL E ASL/ARPA COMPETENTI)

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MODIFICHE INTRODOTTE DAL TESTO UNICO


SULLA SICUREZZA - D. LGS. N81/2008
 ribadisce (art. 9, comma 6, lettera e) che lISPESL titolare delle prime
verifiche e verifiche di primo impianto;
 incarica lISPESL (art. 9, comma 6, lettera i) di svolgere attivit di
vigilanza sulle strutture del SSN;
 assegna allISPESL (art. 71, comma 11) leffettuazione della prima delle
verifiche periodiche e gli consente (comma 12) di avvalersi del supporto di
soggetti pubblici o privati abilitati;
 conferma (Allegato VII) la cadenza delle verifiche periodiche del D.M.
329/2004.

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DATE LEGISLAZIONE COSTRUZIONE E UTILIZZO

27/09/1991
SPED

29/05/1997
PED

25/02/2000
PED

29/05/2002
PED

D.Lgs. 27/1991

97/23/CEE

D.Lgs. 93/2000

D.Lgs. 93/2000

OMOLOGAZIONE ISPESL
RD 824/27, DM 21/05/74 e DM 1/12/75

TRANSITORIO
ITALIANO PED

18/04/2001
?? NUOVO
REGOLAMENTO

MESSA IN SERVIZIO E VERIFICHE PERIODICHE SECONDO


RD 824/27, DM 21/05/74, DM 1/12/75 e RACCOLTA E

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TRANSITORIO RECEPIM.
ITALIANO PED

12/02/2005
DM 329/04

11/02/2009
DENUNCIA
TUBAZIONI + REC LIQ.

NUOVE MODALITA PER


MESSA IN SERVIZIO E
VERIFICHE PERIODICHE

CAMPO DI APPLICAZIONE DIRETTIVA PED


La Direttiva 97/23/CE, denominata P.E.D.(Pressure Equipment
Directive), si applica alla progettazione, alla fabbricazione ed alla
valutazione di conformit di:
Singole
Singoleattrezzature
attrezzatureaapressione
pressione

Insiemi
Insiemidi
diattrezzature
attrezzatureaa
pressione
pressione

Recipienti
Recipienti
Attrezzature
Attrezzatureaafocolare
focolareooaltro
altrotipo
tipodidi
riscaldamento
riscaldamento( (per
perproduzione
produzionedidivapore
vaporeoo
didiacqua
acquasurriscaldata
surriscaldataaatemperatura
temperatura>>aa
110
110C
Ccon
conrischio
rischiodidisurriscaldamento)
surriscaldamento)
Tubazioni
Tubazioni
Accessori
Accessoriaapressione
pressione

Varie
Varieattrezzature
attrezzatureaapressione
pressionesingole
singole
Montate
Montateda
daun
ununico
unicofabbricante
fabbricante

Accessori
Accessorididisicurezza
sicurezza

direttiva
direttivaPED
PED

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integrate
integratetra
tradidiloro
loroper
perrealizzare
realizzareuna
una
funzione
funzionespecifica
specifica
essere
essereadeguatamente
adeguatamenteprotette
protette
almeno
almenouna
unaattrezzatura
attrezzaturasoggetta
soggettaaa

sottoposti
sottopostiad
aduna
unapressione
pressionemassima
massimaammissibile
ammissibilePS
PS
superiore
superioreaa0,5
0,5bar.
bar.

DEFINIZIONE DI FABBRICANTE PED


 Ai fini dellassunzione di responsabilit, esso si identifica con :
 1) Il Costruttore di singole attrezzature a pressione
 2) Il suo Mandatario nella UE (IMPORTATORE)
 3) Assemblatore di attrezzature che costituiscono un insieme immesso sul
mercato e messo in servizio.
 La procedura dellassunzione di responsabilit avviene con la procedura di
Marcatura CE che si conclude con :
-

A) redazione della Dichiarazione di Conformit CE

B) Redazione delle istruzioni per luso dellattrezzatura

- C) Apposizione del Marchio CE

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INNOVAZIONI DELLA DIRETTIVA PED

1) Estensione del campo dei Recipienti : Liquidi in pressione , Tubazioni ,


recipienti con capacit < 25 litri
2) Sollecitazioni dovute anche a : carichi localizzati, trasporto, installazione,
fatica, creep, riempimento e svuotamento, peso del recipiente,
eccentricit
3 ) Scelta del tipo di ispezioni ( Moduli ) : controllo del prodotto, sistema di
qualit, controllo della produzione
4) Responsabilit del costruttore per la sicurezza dellApparecchio

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ESCLUSIONI PRINCIPALI
1) SISTEMI CON SPECIFICHE PARTICOLARITA :
Pipelines ( condutture, canalizzazioni, condotte forzate )
Nucleare
Militare
Marina, Aeronautica
Estrazione del petrolio, off-shore
2 ) SISTEMI GIA COPERTI ( O DA COPRIRE ) CON ALTRE DIRETTIVE )
Trasporto di merci pericolose, anche bombole
Apparecchiature per veicoli
Recipienti semplici a pressione
Apparecchiature per trasmissioni idrauliche o pneumatiche
Generatori di aereosol
Sistemi di categoria I inseriti in sistemi di altre direttive ( Macchine, Ascensori, Medicali,
Elettrotecnica )
3) SISTEMI CON RISCHI DI PRESSIONE NON RILEVANTI :
Distribuzione di acque
Motori, turbine, pompe, compressori
Altiforni
Pneumatici
Bottiglie di Champagne
Altro ( interruttori elettrici, trasformatori, silenziatori, lattine, distributori di bevande,
termosifoni

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ORGANISMI ED ENTITA
Organismi Notificati : Art.10 Valutazione della conformit art.11 approvazione
europea dei materiali qualifica del personale addetto alle giunzioni permanenti per
attrezzature di categoria II, III, IV
Entit terze parti riconosciute : pto. 3.1.2 qualifica del personale addetto alle
giunzioni permanenti e dei relativi procedimenti per categorie II, III, IV, - pto.
3.1.3 qualifica personale prove Non Distruttive delle giunzioni permanenti categorie III
e IV
Ispettorato degli utilizzatori : art.14 possono operare solo per il gruppo di cui fanno
parte, limitatamente ai moduli A1, C1, F, G

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MONTAGGIO IN IMPIANTO
I MONTAGGI PRESSO GLI IMPIANTI DETERMINANO 3 CASI:

1.

ASSEMBLAGGIO di COMPONENTI: lassemblaggio di componenti al fine di


formare unattrezzatura a pressione (assemblaggio di membrature:
fasciami, fondi, tronchetti, ecc.) deve soddisfare i requisiti della Direttiva.
Il Fabbricante, anche se egli stesso lUtilizzatore, ha la responsabilit
della conformit alla Direttiva dellattrezzatura a pressione risultante.

2.

ASSEMBLAGGIO di ATTREZZATURE a PRESSIONE: lassemblaggio non


coperto dalla PED se realizzato per costituire una installazione, un
IMPIANTO, sotto la responsabilit dellUtilizzatore, ma coperto dalle
legislazioni nazionali.

3.

ASSEMBLAGGIO di ATTREZZATURE a PRESSIONE: da parte di un


Fabbricante per costituire un tutto integrato e funzionale: tale
assemblaggio d luogo ad un INSIEME come definito dalla DIRETTIVA.

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CAMPO DI APPLICAZIONE: SINGOLE ATTREZZATURE

RECIPIENTI
RECIPIENTIAA
PRESSIONE
PRESSIONEESPOSTI
ESPOSTI
AAFIAMMA
FIAMMA

RECIPIENTI
RECIPIENTIAA
PRESSIONE
PRESSIONE

PED
PED
97/23/CE
97/23/CE

ACCESSORI
ACCESSORIAA
PRESSIONE
PRESSIONE

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TUBAZIONI
TUBAZIONI

ACCESSORI
ACCESSORI
SICUREZZA
SICUREZZA

CAMPO DI APPLICAZIONE: INSIEMI PED

La certificazione come insieme PED pu essere:




in alcuni casi obbligatoria;

in altri facoltativa (opportunit da specificare in fase di acquisto)

Tale decisione spesso fonte di dubbi interpretativi attualmente non risolti!

Insieme
Insieme
PED
PED
ACCESSORI
ACCESSORIAA
PRESSIONE
PRESSIONE

+
+

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ACCESSORI
ACCESSORI
SICUREZZA
SICUREZZA

RECIPIENTI
RECIPIENTIAA
PRESSIONE
PRESSIONE

TUBAZIONI
TUBAZIONI

+
+

+
+

INSIEME PED: ESEMPI NEI QUALI E OBBLIGATORIA


 Per insieme(assembly) la Direttiva definisce varie attrezzature a pressione
montate da un Fabbricante per costituire un tutto integrato, funzionale (e
protetto).
 Questo complesso di attrezzature, oltre ad essere montato completamente dal
Fabbricante, senza componenti sciolti (v. considerando n 5), deve essere
commercializzato ed esercito come tale.

GRUPPI FRIGO AD USO INDUSTRIALE


(recipiente, valvola di sicurezza, tubazioni)

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GENERATORI DI VAPORE
(recipiente esposto a fiamma, valvola di sicurezza,
tubazioni)

ATTREZZATURE A PRESSIONE ASSEMBLATE


Per le attrezzature assemblate si presentano due possibilit:
INSIEMI PED
La Direttiva PED regolamenta gli INSIEMI
composti da varie attrezzature a
pressione montate che risultano:
integrate
Funzionali (funzione specifica)
formano un tutto (funzionante e
sicuro)
tale che il Fabbricante lo destini
ad essere commercializzato in
quanto tale.
Fabbricante: si assume la responsabilit
della progettazione e costruzione
dellINSIEME immesso sul mercato a suo
nome.

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INSTALLAZIONE di IMPIANTI
La Direttiva non comprende il montaggio
di attrezzature a pressione effettuato
in loco dallUtilizzatore, sotto la
responsabilit di quest ultimo, come
gli impianti industriali.
Considerando 5 Direttiva 97/23/CE
Utilizzatore: acquista attrezzature a
pressione (o INSIEMI) per costituire un
impianto e metterlo in esercizio. Resta
responsabile:
delle singole attrezzature eventuali da
esso costruite;
dellassemblaggio da lui effettuato
(compatibilit tra singole attrezzature
o insiemi e la loro PROTEZIONE);

E POSSIBILE IMMETTERE SUL MERCATO APPARECCHIATURE


ASSEMBLATE SENZA LA MARCATURA CE COME INSIEME PED?

Se lintenzione del Fabbricante (L.G. 3/10) di immettere sul mercato


un insieme che non destinato a funzionare cos come lha
costruito, ma come:


Parte (sottoinsieme) di un Insieme ancora pi grande;

Parte di un impianto assemblato dallUtilizzatore sotto la propria


responsabilit;

SISIPARLA
PARLADI
DIINSTALLAZZIONE
INSTALLAZZIONE
Allora
Alloraaaqueste
questeapparecchiature
apparecchiatureassemblate
assemblateNON
NONsisiapplica
applicalalavalutazione
valutazionedi
di
conformit
COME
INSIEME
e
quindi
non
recher
la
marcatura
CE.
conformit COME INSIEME e quindi non recher la marcatura CE.
IIsuoi
suoicomponenti
componentiper
perdebbono
debbonosingolarmente
singolarmentemarcati
marcatiCE
CEPED.
PED.
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PRINCIPI GENERALI






La PED una direttiva di Nuovo Approccio


La PED una direttiva di prodotto
Richiede lottemperanza dei Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES)
Da al costruttore la Presunzione di Conformit
Ne consegue il Beneficio della Libera Circolazione nella U.E.

 Le Attrezzature devono essere Progettate, costruite, controllate,


equipaggiate, ed installate in sicurezza, prevenendo anche i pericoli
derivanti da usi impropri cio :
1) Eliminare o ridurre i rischi alla fonte ( sicurezza intrinseca)
2) Se non possibile eliminare i rischi applicare misure di protezione
3) Se sullapparecchio pensato sicuro e protetto con ripari e protezioni
permane un rischio residuo informare e formare se necessario gli utenti
dei rischi residui

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CATEGORIA DI RISCHIO PED


Il primo passo identificare il livello di pericolosit dellapparecchiatura, che legato al
concetto di energia immagazzinata dal sistema, a sua volta legato a:
CATEGORIA

(in funzione dei parametri seguenti e in base ai criteri art. 3 e allegato II):

dimensioni (V / DN)
pressione massima ammissibile PS (bar)
gruppo fluido: 1 o 2
tensione di vapore fluido alla massima temperatura TSmax
Condizioni particolari di funzionamento ed installazione

CAT. I a IV: RECIPIENTI o attrezzature riconducibili a recipienti / GENERATORI


CAT. I a III: TUBAZIONI o attrezzature riconducibili a tubazioni
CAT. IV: ACCESSORI di SICUREZZA

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PED FLUIDI PERICOLOSI E NON


La Direttiva PED suddivide i fluidi in due macro GRUPPI SULLA BASE DELLA LORO
CLASSIFICAZIONE rispetto al D.Lgs. 3 febbraio 1997, n52, art.2 comma 2 (DA
NON CONFONDERE CON LA ETICHETTATURA):
GRUPPO
GRUPPO11==PERICOLOSI
PERICOLOSI
INFIAMMABILI
INFIAMMABILI
FACILMENTE
FACILMENTEINFIAMMABILI
INFIAMMABILI
ESTREMAMENTI
ESTREMAMENTIINFIAMMABILI
INFIAMMABILI
COMBURENTI
COMBURENTI
TOSSICI
TOSSICI
ALTAMENTI
ALTAMENTITOSSICI
TOSSICI
ESPLOSIVI
ESPLOSIVI
LIQUIDI
LIQUIDIAVENTI
AVENTITEMPERATURA
TEMPERATURADI
DI
INFIAMMABILITA
INFERIORE
A
TS
INFIAMMABILITA INFERIORE A TS

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GRUPPO
GRUPPO22==NON
NONPERICOLOSI
PERICOLOSI
TUTTI
TUTTIGLI
GLIALTRI
ALTRIFLUIDI
FLUIDIDIVERSI
DIVERSIDAL
DAL
GROPPO
GROPPO11
ESEMPI:
ESEMPI:
Xn
XnNOCIVI
NOCIVI
Xi
XiIRRITANTI
IRRITANTI
PERICOLOSI
PERICOLOSIPER
PERORGANISMI
ORGANISMI
ACQUATICI
ACQUATICI
VAPORE
VAPORE
GAS
GASFREON
FREONECC.
ECC.

In funzione della CATEGORIA la Direttiva prevede diverse, ed alternative,


PROCEDURE DI VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA Allegato III

Categoria di rischio
Art. 3 par. 3

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Modulo da utilizzare
Le attrezzature a pressione aventi caratteristiche inferiori o uguali al limiti fissati ai punti 1.1, 1.2 e 1.3 della
direttiva devono essere fabbricate secondo una corretta prassi costruttiva e devono essere corredate da sufficienti
istruzioni per luso e recare marcature che consentano di identificare il Fabbricante o il suo Mandatario
Tali attrezzature NON devono recare la marcatura CE

A Controllo di fabbricazione interno

II

A1 Controllo di fabbricazione interno e sorveglianza della verifica finale


D1 Garanzia qualit di produzione
E1 Garanzia qualit prodotto

III

B1 + D Esame CE della progettazione + Garanzia qualit produzione


B1 + F Esame CE della progettazione + Verifica su prodotto
B + E Esame CE del tipo + Garanzia qualit prodotto
B + C1 Esame CE del tipo + Conformit al tipo
H Garanzia qualit totale

IV

B + D esame CE del tipo + Garanzia qualit produzione


B + F Esame CE del tipo + Verifica su prodotto
G Verifica CE di un unico prodotto
H1 Garanzia qualit totale con controllo della progettazione e particolare sorveglianza della verifica finale

LA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE

Fluid (fluido)

Vessels (recipienti)

Piping (tubazioni)

Fluids

TABLE 1

TABLE 6

Group 1

TABLE 2

TABLE 7

Group 2

TABLE 3

TABLE 8

Group 1

TABLE 4

TABLE 9

Group 2

GAS

LIQUIDI

ATTREZZATURE A
PRESSIONE A
FOCOLARE

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TABLE 5

LE DIRETTIVE DI NUOVO APPROCCIO

Il costruttore pu scegliere tra diverse procedure di


Valutazione della Conformit:
Identificati da una lettera da A a H
Moduli con o senza Q/A
Moduli per la Progettazione e per la Produzione
Moduli con o senza Organismi Notificati

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GUIDA ALLA SCELTA DEL MODULO


 Ad ogni categoria si pu applicare anche un modulo di categoria superiore

PRODOTTO "DI SERIE"

PRODOTTO "SINGOLO"

Senza Q A

Con Q A

Senza Q A

Con Q A

A1

D1 o E1

A1

D1 o E1

B1

B1

C1

H1

H1

CATEGORIE

I
II
III
IV

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D
P
D

H1

PROCEDURE DI VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA

CATEGORIE

MODULI

II

A1

D1

E1

III

B1 + D

B1 + F

B+E

B + C1

IV

B+D

B+F

H1

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LA VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA


Modulo A : controllo di fabbricazione interno => nessun intervento di O.N., nessuna
ispezione obbligatoria => 1 cat.
Modulo A1 : controllo di fabbricazione interno con sorveglianza saltuaria della verifica
finale da parte di un O.N. => ispezioni saltuarie sul prodotto => 2 cat.
Modulo B : esame CE del tipo => esame dossier di progettazione ed ispezione del
prototipo da parte di un O.N. => 3 o 4 cat.
Modulo B1 : esame CE del progetto => esame dossier di progetto da parte di un O.N.
=> 3 cat.
Modulo C1 : controllo di conformit al tipo => a fronte di un modulo B per 3 cat. =>
controllo a campione della produzione da parte di un O.N.
Modulo F : verifica sul prodotto => a fronte del modulo B1 per la 3cat. E del modulo B
per la 4 cat. => controllo di tutte le attrezzature da parte di un O.N.
Modulo G : Verifica CE di un unico prodotto => controllo di progetto,

rev.00 del 30/10/2009

LA VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA


costruzione, ispezione e prove del singolo prodotto => 4 cat.
Modulo D1 : Approccio sistema di qualit della Produzione => Costruzione, ispezione
finale e prove => 2 cat
Modulo D : Approccio sistema di qualit della Produzione => Costruzione, ispezione
finale e prove => 3e 4cat.( a fronte di un modulo B ) => B+D ; B1+D garantisce la
produzione al mod.B o B1
Modulo E1 : Approccio sistema di qualit del Prodotto => ispezione finale e prove => 2
cat.
Modulo E : Approccio sistema di qualit del Prodotto => ispezioni e prove => 3 cat.
fronte solo di un modulo B => simile al D
Modulo H : Approccio qualit Totale = Mod. D +S.Q. progettazione
=> valutazione sistema di qualit, verifiche ispetive => 3 cat.
Modulo H 1 : Qualit Totale => modulo H con aggiunta ( da parte dellO.N. ) di 1)
esame dei singoli progetti = B1, 2) Ispezioni finali senza preavviso, verifiche ispettive
=> 4 cat.
rev.00 del 30/10/2009

Tabella I
Recipienti gas,vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla TS > 0,5 bar
Fluidi Gruppo 1 ( fluidi pericolosi )

rev.00 del 30/10/2009

Tabella II
Recipienti gas,vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla TS > 0,5 bar
Fluidi Gruppo 2 ( fluidi non pericolosi )

rev.00 del 30/10/2009

Tabella III
Recipienti destinati a liquidi la cui tensione di vapore alla T max < 0,5 bar
Fluidi Gruppo 1 ( fluidi pericolosi )

rev.00 del 30/10/2009

Tabella IV
Recipienti destinati a liquidi la cui tensione di vapore alla T max < 0,5 bar
Fluidi Gruppo 2 ( fluidi non pericolosi )

rev.00 del 30/10/2009

Tabella V
CALDAIE Attrezzature a pressione a focolare , con rischio di surriscaldamento, per la
generazione di vapore o acqua surriscaldata a T>110C, nonch le pentole a pressione

rev.00 del 30/10/2009

Tabella VI
TUBAZIONI gas liquefatti, disciolti, vapore e liq. la cui tens. di vapore alla TS >0,5 bar
Fluidi Gruppo 1 ( fluidi pericolosi ), quando DN > 25

rev.00 del 30/10/2009

Tabella VII
TUBAZIONI gas liquefatti, disciolti, vapore e liq.la cui tensione di vapore alla TS > 0,5 bar
Fluidi Gruppo 2 ( fluidi non pericolosi ) - Quando DN > 32 e PSxDN > 1000 bar

rev.00 del 30/10/2009

Tabella VIII
TUBAZIONI liquidi la cui tensione di vapore alla TS 0,5 bar
Fluidi Gruppo 1 ( fluidi pericolosi ), quando DN > 25 e PS x DN > 2000 bar

rev.00 del 30/10/2009

Tabella IX
TUBAZIONI liquidi la cui tensione di vapore alla TS 0,5 bar
Fluidi Gruppo 2 ( fluidi non pericolosi )
quando PS > 10 bar - DN > 200 e PS x DN > 2000 bar

rev.00 del 30/10/2009

CASI PARTICOLARI
 Tabella 1: in via deccezione, i recipienti destinati a contenere un gas
instabile appartenente, secondo la tabella 1, alle categorie I e II devono
essere classificati nella III categoria
 Tabella 2 : gli estintori portatili e le bombole per apparecchi respiratori
devono essere classificati almeno nella III categoria
 Tabella 5 : Le pentole a pressione ricadenti in art.3 c.3, in I e II categoria
sono oggetto di un controllo della progettazione secondo una procedura
di verifica corrispondente ad uno dei moduli della categoria III =>
MODULO B o MODULO B1
 Tabella VI : Le tubazioni destinate a contenere gas instabili appartenenti,
secondo la tabella 6, alle categorie I e II devono essere classificati nella
categoria III

rev.00 del 30/10/2009

ATTREZZATURE PED CLASSIFICATE IN Articolo 3 Comma 3


 In deroga a quanto previsto dallArticolo 4 comma 1, sono consentiti
limmissione sul mercato e la messa in servizio delle attrezzature e degli
insiemi aventi caratteristiche inferiori a quelle che determinano lentrata
nelle varie categorie, purch progettati e fabbricati secondo la CORRETTA
PRASSI COSTRUTTIVA in uso nello stato di appartenenza U.E.
 Tali attrezzature NON recano la marcatura CE
 Non devono ottemperare ai RES
 Godono del beneficio della libera circolazione
 Sono corredati da Istruzioni duso
 Hanno marcatura che identifica il Fabbricante
rev.00 del 30/10/2009

SCHEMA LOGICO DIRETTIVA PED

VINCOLI
VINCOLI
QUALIFICHE
QUALIFICHEWPS,
WPS,
WPAR,
WPQ
,
WPAR, WPQ ,CND
CND

ANALISI
ANALISIDEL
DEL
RISCHIO
RISCHIO

MODULO
MODULOPED
PED

TRATTAMENTI
TRATTAMENTI
TERMICI
TERMICI

CATEGORIA
CATEGORIADI
DI
RISCHIO
RISCHIO

CONTROLLI
CONTROLLINON
NON
DISTRUTTIVI
DISTRUTTIVI
CND
CND

PED
PED
97/23/CE
97/23/CE
rev.00 del 30/10/2009

PROGETTAZZIONE
PROGETTAZZIONE
EECALCOLO
CALCOLO

MATERIALI
MATERIALI

FORMATURA
FORMATURA

SALDATURE
SALDATURE

PROVA
PROVA
IDRAULICA
IDRAULICA

VERIFICHE
VERIFICHE
FINALI
FINALI

ISTRUZIONI
ISTRUZIONIPER
PER
LUSO
LUSO

MARCATURA
MARCATURAEE
DICHIARAZIONE
DICHIARAZIONE
CE
CE

NOVITA PED: ANALISI DEI RISCHI

IL COSTRUTTORE DEVE OBBLIGATORIAMENTE EFFETTUARE UNA ANALISI DEI RISCHI IN TUTTE LE


POSSIBILI SITUAZIONI PERICOLOSE RAGIONEVOLMENTE PREVEDIBILI.

TRASPORTO, INSTALLAZIONE

SOLLECITAZIONI AMBIENTALI E MECCANICHE E TERMICHE (sisma, vento, peso proprio,


fatica meccanica, fatica termica carichi localizzati, trasporto, installazione, creep,
riempimento e svuotamento, ecc.)
UTILIZZO (proprio ed improprio)
MANUTENZIONE ED ISPEZIONE
SMALTIMENTO


I PRINCIPI DA APPLICARE:
1) Eliminare i rischi o ridurli
2) Misure di protezione e ripari
3) Informazione rischi residui
4) Valutare luso scorretto prevedibile

rev.00 del 30/10/2009

INSIEMI O INSTALLAZIONI ?

rev.00 del 30/10/2009

INSIEME: DEFINIZIONI
Per insieme(assembly) la Direttiva definisce varie attrezzature
a pressione montate da un Fabbricante per costituire un tutto
integrato e funzionale.
Questo complesso di attrezzature, oltre ad essere montato
completamente dal Fabbricante, senza componenti sciolti (v.
considerando n 5), deve essere commercializzato ed esercito
come tale.
Per avere un insieme necessario quindi che le varie
attrezzature che lo compongono, di cui almeno una, diversa da
un accessorio di sicurezza, rientrante nella Direttiva, siano (L.G.
3/8):

rev.00 del 30/10/2009

INSIEME: DEFINIZIONI


montate da un Fabbricante, che intende commercializzare linsieme per


esercirlo cos
come assemblato. Non importa se il completamento
dellinsieme avviene nellopificio del Fabbricante o sul luogo dimpianto;
limportante che esso sia completo;

in grado di costituire un tutto, cio debbono esserci tutti i componenti


necessari allinsieme per poter funzionare ed essere sicuro. Non consentito
commercializzare un insieme marcato CE non accessoriato con i dispositivi di
sicurezza a protezione di quelle grandezze per le quali possa esserci il
rischio di superare i limiti ammissibili. Quindi se siamo in presenza di un
impianto, che non pu essere esercito perch non in grado di assolvere ad
una certa funzionalit, oppure che pu essere esercito ma non in sicurezza
perch carente di una o tutte le apparecchiature di sicurezza, allora non si
tratta di un insieme, e quindi limpianto non pu essere certificato come
tale;

integrate, cio collegate ed aventi le condizioni di progetto compatibili tra


loro;

funzionali,cio se messe in servizio debbono essere in grado di svolgere una


certa funzione.

rev.00 del 30/10/2009

PROCEDURA GLOBALE DI VALUTAZIONE


DELLA CONFORMITA PER GLI INSIEMI

Consta delle seguenti tre fasi:


1. Valutazione di conformit di ciascuna attrezzatura a pressione
2. Valutazione dellintegrazione dellINSIEME
3. Valutazione della protezione dellINSIEME

Un Fabbricante (il soggetto che assume la responsabilit della progettazione e della


costruzione di un insieme immesso sul mercato a suo nome), che pu essere anche
una Societ dIngegneria, per poter commercializzare un Insieme, lo deve sottoporre
alla procedura globale di valutazione della conformit ed apporre la marcatura CE con
lavallo di un Organismo Notificato (PER CAT. > 1).
rev.00 del 30/10/2009

ESAME DISPOSITIVI DI SICUREZZA PER GLI INSIEMI

Questa procedura di valutazione di conformit si conclude, in sede di verifica


finale cio quando linsieme completato (L.G. 3/8 ed art. 15 comma 2 del
D.Lgs. di recepimento), con l esame dei dispositivi di sicurezza da parte
dellOrganismo Notificato incaricato della valutazione, a fronte di unanalisi
dei rischi fatta dal Fabbricante dellInsieme.

Per esame dei dispositivi di sicurezza si debbono intendere tutti quei controlli
atti ad assicurare che la dotazione di sicurezza richiesta per linsieme sia
correttamente installata e funzionante, e che i valori di intervento di questi
dispositivi siano tali da non consentire il superamento delle condizioni
massime ammissibili dellinsieme.

rev.00 del 30/10/2009

INSTALLAZIONE

Il montaggio di varie Attrezzature a Pressione, per costituire un


impianto industriale, effettuato sul luogo dimpianto dallUtilizzatore o
sotto la sua responsabilit, non deve essere sottoposto a procedura
globale di conformit e non deve recare la marcatura CE in quanto non
si tratta di un Insieme bens di un impianto, denominato installazione
(installation).
Questi impianti, realizzati dallUtilizzatore, non rientrano nella
Direttiva

ma

sono

soggetti

alle

norme

nazionali

del

Paese

dinstallazione.
Tali installazioni dovranno essere SOGGETTE ALLA VERIFICA DI PRIMO
IMPIANTO DA PARTE DELLISPESL COMPETENTI SECONDO DM 329/04

rev.00 del 30/10/2009

INSTALLAZIONE: ESEMPIO

Supponiamo che un Utilizzatore, solitamente anche proprietario della


tecnologia, intenda realizzare un impianto di processo.
Perci incarica una Societ dIngegneria che dellimpianto dovr:
a.

Sviluppare il progetto;

b.

Acquistare i componenti, oppure curarne le specifiche tecniche


per lapprovvigionamento;

c.

Seguire la costruzione dellimpianto medesimo, che il pi delle volte


affidata in appalto ad una Impresa Installatrice.

rev.00 del 30/10/2009

INSTALLAZIONE: REQUISITI PED DA CONSIDERARE

Se la realizzazione di tale impianto avviene sotto la responsabilit


dellUtilizzatore stesso, siamo in presenza di una installazione e non
di un insieme.
Allora in questo caso, la PED riguarder:


Le attrezzature a pressione componenti limpianto.

Le tubazioni di collegamento fra le varie attrezzature.

Gli accessori di sicurezza.

rev.00 del 30/10/2009

INSTALLAZIONE
ATTREZZATURE A PRESSIONE E COMPONENTI DIMPIANTO
Lapplicazione della PED riguarda la progettazione, la costruzione, la valutazione
di conformit e la marcatura CE di ogni singola Attrezzatura a Pressione
(scambiatori, serbatoi,
reattori, valvolame, ecc..) che andr a comporre
limpianto.
Sar cura di ogni singolo Fabbricante (Fornitore) mantenere i rapporti con
lOrganismo Notificato prescelto, oppure imposto dal Committente, per arrivare
alla marcatura CE del proprio prodotto.
LAnalisi dei rischi della singola attrezzatura, di competenza del Fabbricante
riguarda, solitamente, la struttura dellattrezzatura a pressione fino ai suoi
limiti, cio tutto ci che si trova entro i bocchelli .

Invece, tutti i rischi connessi con la natura dellimpianto si fanno rientrare nel
cosiddetto rischio residuo, la cui analisi diventa di competenza
dellUtilizzatore.

rev.00 del 30/10/2009

INSTALLAZIONE
TUBAZIONI DI COLLEGAMENTO FRA LE VARIE ATTREZZATURE
Lapplicazione della PED riguarda la progettazione, la costruzione, la valutazione di
conformit e la marcatura CE del sistema di tubazioni di collegamento delle varie
attrezzature costituenti limpianto.
Tale sistema di tubazioni costituisce una ulteriore attrezzatura a pressione di cui limpresa
installatrice assume la figura di Fabbricante. Sar quindi sua cura mantenere i rapporti con
lOrganismo Notificato prescelto, oppure imposto dal Committente, per arrivare alla
marcatura CE del sistema di tubazioni.
Invece tutti i rischi connessi con la natura dellimpianto e la sua influenza sul sistema di
tubazioni di collegamento si fanno rientrare nel cosiddetto rischi residuo la cui analisi
diventa di competenza dellUtilizzatore.

NOTA: Nel nostro Paese, con la preesistente regolamentazione, le tubazioni erano escluse dal
campo di applicazione delle norme sugli apparecchi a pressione, e quindi linstallatore non
era obbligato a rispettare degli standard tecnici specifici(ad es.VSR,S,M, ecc.), ed a fornire la
documentazione necessaria per comprovare la bont del lavoro eseguito. Quindi probabile
che ci sia, da parte del Fabbricante del sistema di tubazioni, una minore sensibilit verso la
problematica certificativa.

rev.00 del 30/10/2009

INSTALLAZIONE
ACCESSORI DI SICUREZZA

Sono particolari attrezzature a pressione certificate PED in IV categoria.


Essi possono essere suddivisi in:
a) accessori di sicurezza a limitazione diretta, del tipo meccanici, come
valvole di sicurezza, dischi a rottura (senza interessare il processo
garantiscono che
la pressione non superi il valore massimo
ammissibile);

b) accessori di sicurezza a limitazione indiretta, del tipo strumentali,


come ad esempio: limitatori di temperatura, di livello, di pressione, di
portata,ecc. (dispositivi costituiti da pi unit distinte, che al
raggiungimento di un valore prefissato di un parametro essenziale ai fini
della sicurezza,attivano sistemi
di apertura,regolazione e/o
interrompono la prosecuzione del processo).

rev.00 del 30/10/2009

INSTALLAZIONE
ACCESSORI DI SICUREZZA A LIMITAZIONE INDIRETTA

Per gli accessori di tipo b) LIMITAZIONE INDIRETTA , da considerarsi, alla pari del tipo
diretto, come ultimo mezzo di protezione dellAP, tutto il loop di sicurezza costituito da:
- trasmettitore;
- logica di controllo;
- attuatore;
deve essere marcato CE.
In ogni caso evidente che le difficolt per arrivare alla mercatura CE aumentano nel
caso di accessori di sicurezza non a catalogo.
Il Fabbricante di tale dispositivo quella figura che progetta, costruisce e verifica la
conformit alla Direttiva dellintero LOOP, pu essere uno dei seguenti soggetti:


Fabbricante dellintero dispositivo di sicurezza;

Fabbricante dellInsieme (Attrezzatura da proteggere e dispositivo di sicurezza);

Utlizzatore in qualit di Fabbricante del dispositivo di sicurezza;

Impresa installatrice

rev.00 del 30/10/2009

INSIEMI: E LA STRUMENTAZIONE?

 LA STRUMENTAZIONE COMPRESA NELLA PED ?

 QUANDO NECESSARIO RISPETTARE I RES (REQUISITI ESSENZIALI DI


SICUREZZA) ?

 COME SI VALUTA LA CONFORMIT AI RES ?

 SE SI RICHIEDE LA MARCATURA CE PER UN INSIEME, POSSIBILE EVITARE


LUTILIZZO DI ACCESSORI DI SICUREZZA? ED CONSENTITO UTILIZZARE
ACCESSORI DI SICUREZZA NON MARCATI CE?

rev.00 del 30/10/2009

STRUMENTAZIONE SECONDO LA DIRETTIVA PED

Strumentazione

Dispositivi di protezione
(All.1; 2.10)

Accessori di sicurezza
(Art. 1; 2.d)

rev.00 del 30/10/2009

Accessori di regolazione

Accessori di controllo

Dispositivi per la limitazione diretta

Indicatori

Dispositivi di limitazione

Allarmi

PED: ACCESSORI DI REGOLAZIONE


 Sono costituiti da una o pi unit distinte che, opportunamente
collegate tra loro, modificano i parametri controllati per adeguarli
agli obiettivi di processo.

Catene di regolazione
Valvole di regolazione
Trasmettitori usati in catene di regolazione
Ecc.

rev.00 del 30/10/2009

PED: DISPOSITIVI DI PROTEZIONE (All. 1; 2.10)




Sono tutti quei dispositivi che si limitano ad osservare il processo senza intervenire (accessori
di controllo) NON DEVONO ESSERE MARCATI CE PED COME ACCESSORI DI SICUREZZA!
Indicatori: manometri, termometri, trasmettitori di pressione, indicatori di livello /
pressostati, termostati, livellostati, ecc, che accendono segnalazioni non di allarme e cos
via .
Allarmi: pressostati, termostati, livellostati, ecc, usati per emettere segnalazioni di
attenzione.

Dispositivi destinati alla protezione delle attrezzature a pressione contro il superamento dei
limiti ammissibili PS, TS; intervengono automaticamente nel caso che il processo vada fuori
controllo (accessori di sicurezza). Richiedono valutazione di conformit secondo procedure
di categoria IV (all. 2, par. 2), e relativa marcatura CE PED.
Quando in alternativa ai dispositivi di sicurezza tipici (valvole di sicurezza, dischi di rottura)
vengono utilizzati sistemi di protezione strumentali (SIS), essi dovranno essere individuati,
progettati e realizzati sulla base si specifici risk assessment al fine di ottenere i previsti
livelli di sicurezza (SIL Safety Integrity Level). A riguardo possono essere utilizzati standard
quali IEC 61508 Functional safety of electric/electronic/programmable electronic safetyrelated systems.

rev.00 del 30/10/2009

UN PRESSOSTATO PUO ESSERE:


 Accessorio di regolazione,
se utilizzato, ad esempio, per regolare la fiamma di un bruciatore;
 Dispositivo di protezione / controllo / indicatore,
se utilizzato, ad esempio, per accendere una lampadina che segnala il
raggiungimento di un determinato valore;
 Dispositivo di protezione / controllo / allarme,
se utilizzato, ad esempio, per attivare un segnale acustico che allerta il
personale sul raggiungimento di una soglia considerata di attenzione o di
pericolo;
 Accessorio di sicurezza e (parte di) un dispositivo di limitazione,
se utilizzato nella catena di blocco.

rev.00 del 30/10/2009

ESEMPIO: GENERATORE DI VAPORE A TUBI DA FUMO

RISCHIO

SOLUZIONE

 Superamento del limite di pressione

Valvola di sicurezza
Limitatore di pressione

 Rischio di incrostazioni o corrosione


Controllo acqua di caldaia (TDS)

 Surriscaldamento membrature
(mancanza dacqua)
2 Limitatori di LIVELLO

 Surriscaldamento del fluido in


uscita
Limitatore di temperatura

rev.00 del 30/10/2009

ESEMPIO: GENERATORE DI VAPORE A TUBI DA FUMO

Rischio
(PED, annex1, par. 5, a)

rischio di surriscaldamento
delle membrature per
mancanza dacqua

adeguati dispositivi di protezione

rev.00 del 30/10/2009

Che cosa adeguato ?


2 Limitatori di livello
 Norma armonizzata 12953:
parte 6
Come costruire i limitatori ?
 Norma armonizzata 12953:
parte 9
Certificazione
 Procedura di valutazione:
categoria IV mod. B+D;
 Marcatura CE secondo PED

GENERATORE A TUBI DA FUMO EN 12953 PARTE 6

Controller

PI

J
E

rev.00 del 30/10/2009

PED: PROGETTAZZIONE

La PED ammette tre diversi metodi di progettazione :




il DBF ( Design by Formulae ) calcolo degli spessori delle


membrature con i Codici (VSR, ASME, AFNOR ecc.);

il DBA ( Design by Analysis ) mediante elaboratore di solito con il


metodo degli elementi finiti;

il DBE ( Design by Experimental methods) calcolo con metodi


sperimentali ( prove di scoppio )

La progettazione include :








Progettazione ai fini della resistenza alla pressione;


esercizio in condizioni di sicurezza;
mezzi di carico e sfiato, mezzi di ispezione;
corrosioni, usura;
incendio esterno;
protezione contro sovrapressione;
ecc.

rev.00 del 30/10/2009

I CODICI DI CALCOLO

 Esiste una notevole differenza economica tra lutilizzo di differenti Codici


=> questo provoca una ricerca da parte dei costruttori dei codici che nei
singoli casi permette di minimizzare i costi
 Lintento del Legislatore nel redigere la Norma Armonizzata era quello di
avere ununica norma preparata dal CEN, a cui avrebbe dovuto seguire il
ritiro di codici nazionali => non avvenuto in quanto questi sono diventati
Codici di buona pratica costruttiva
 La norma Armonizzata 13445 (2002) stenta ad affermarsi, anche se
permette un risparmio in peso della attrezzatura => risparmio economico

rev.00 del 30/10/2009

RACCOLTE VSR, VSG, S, M


 Sono le specifiche tecniche applicative del DM 21/11/72 relativo alla
costruzione degli apparecchi a pressione, nate per garantire
principalmente la resistenza alla pressione e alla temperatura di prova e
di progetto a cui => la verifica ISPESL, mentre per i carichi diversi dai
precedenti la competenza era del progettista => non soggetti a verifica

 I codici sarebbero disposizioni di legge decadute se nonch il CTI Comitato


Termotecnico Italiano federato UNI ha pubblicato una serie di
raccomandazioni che le adeguano alla PED

rev.00 del 30/10/2009

NORMA ARMONIZZATA EN 13445 - 3


 stata elaborata dal Comitato Tecnico 54 del CEN

 La caratteristica dei vari codici che ha maggiore influenza sulla


progettazione sicuramente la Sollecitazione Massima Ammissibile in
condizioni di progetto poich la formula per la determinazione dello
spessore di una virola cilindrica praticamente la stessa
 le raccomandazioni CTI hanno equiparato completamente le prescrizioni
della VSR alla norma Armonizzata

rev.00 del 30/10/2009

MATERIALI IMPIEGATI NELLAMBITO DELLA DIRETTIVA PED


possibile, in accordo al punto 4 dellAllegato I, ladozione di una delle seguenti
procedure :
1) utilizzo di materiali in accordo a norme EN armonizzate alla Direttiva PED
2) utilizzo di materiali oggetto di approvazione europea

EAM

3) valutazione particolare dei materiali PMA

La valutazione di un materiale richiesta dalla PED comprende due valutazioni : A) PMA


= la valutazione di rispondenza ai RES della PED e B) VSI = la valutazione della idoneit
del materiale alle condizioni di esercizio della attrezzatura

rev.00 del 30/10/2009

DOCUMENTI DI CONTROLLO SUI MATERIALI PED


REQUISITI PED SUI MATERIALI - EN 10204
PARTI PRINCIPALI A PRESSIONE
CATEGORIE II, III e IV

PARTI PRINCIPALI A PRESSIONE


CATEGORIA I

ALTRE PARTI
E
CONSUMABILI

PARTI NON PRINCIPALI A PRESSIONE


CATEGORIA I, II, III, IV

CONTROLLO
SPECIFICO

ACCESSORI A PRESSIONE
CATEGORIA II, III, IV

CONTROLLO
NON SPECIFICO

SISTEMA
QUALITA
CERTIFICATO

3.1
rev.00 del 30/10/2009

3.2

2.2

CONTROLLO
NON SPECIFICO

2.1

PED E GIUNZIONI PERMANENTI (WELDINGS)


 Possibilit di utilizzare le norme europee o internazionali (EN 287/288 - ASME)
Si applica alle saldature di materiali METALLICI, PLASTICI ED ALLA BRASATURA.

WPS

WPAR

WPQ

SPECIFICHE SALDATURA

QUALIFICA PROCEDIMENTI

QUALIFICA PERSONALE

SALDATURA

SALDATURA

CATEGORIA DI RISCHIO PED


REQUISITI CERTIFICAZIONE PROCESSO
SALDATURA IMPOSTI DALLA PED

Dalla II alla IV

WPS E WPAR
QUALIFICA DEL PROCESSO

NON NECESSARIA

PARTE TERZA RICONOSCIUTA


OPPURE ORGANISMO
NOTIFICATO PED

WPQ
QUALIFICA DEL PERSONALE

NON NECESSARIA

PARTE TERZA RICONOSCIUTA


OPPURE ORGANISMO
NOTIFICATO PED

rev.00 del 30/10/2009

CONTROLLI NON DISTRUTTIVI SU GIUNZIONI PERMANENTI


Possibilit di utilizzare le norme europee o internazionali (Tipicamente EN e ISO);
I CONTROLLI PND debbono essere eseguiti per TUTTE LE CATEGORIE DALLA I ALLA IV
In base al COEFFICIENTE DI GIUNZIONE assunto in fase di progetto LESTENSIONE DEI
CONTROLLI PND VARIA TRA 0 ED IL 100% delle giunzioni permanenti (per tutte le
categorie).

CATEGORIA DI RISCHIO PED


REQUISITI PERSONALE CONTROLLI
NON DISTRUTTIVI

PND
QUALIFICA DEL PERSONALE
ADDETTO AI CONTROLLI NON
DISTRUTTIVI

rev.00 del 30/10/2009

I e II

III e IV

NON NECESSARIA

PARTE TERZA
RICONOSCIUTA OPPURE
ORGANISMO NOTIFICATO
PED

ALLEGATO 1: I CONTROLLI

LA VERIFICA FINALE:
- PROVA IDRAULICA SUI CORPI
- LEAK TEST SUGLI INSIEMI

100% (o spot se cat. I)

- VISIVO / DIMENSIONALE
- ESAME DISPOSITIVI DI SICUREZZA
- MARCATURA
- DOCUMENTAZIONE
La prova Idraulica deve essere eseguita ad una
pressione pari al maggiore dei seguenti valori :
1) 1,25 x fo/f x press prog. Essendo f il carico
amm. Alla T di progetto ed fo a T ambiente
2) - 1,43 x pressione di progetto
rev.00 del 30/10/2009

ALLEGATO 1: LA MARCATURA

MERLONI - Citt - 2002


N.F.00001

Nome dellinsieme

PS 330 Bar Cap. 55 L TS -40C+50C

All. 1 par. 3.3

PT 500 Bar Data : 12/06/00

Ps=max pressione

FLUIDO GRUPPO 2

Pt= pressione di prova

0100
rev.00 del 30/10/2009

Ts= temper. di esercizio

ALLEGATO 7: I DOCUMENTI PER LUTILIZZATORE

LA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA
il COSTRUTTORE dichiara che un PRODOTTO
conforme ad una certa DIRETTIVA,
DIRETTIVA costruito secondo
certe SPECIFICHE,
SPECIFICHE un ORGANISMO NOTIFICATO ha
collaborato nella VALUTAZIONE DI CONFORMITA ed ha
rilasciato un CERTIFICATO
1)Nome e indirizzo Fabbricante- 2) descrizione attrezzatura
3)Procedura di valutazione di conf. o Modulo utilizzato
4) Per gli insiemi , desrizione dei componenti 5) Nome e
indirizzo O.N. 6) riferimento allCerificato CE dellO.N. 7)
eventualmente norme EN seguite 8)
il tutto FIRMATO da un RESPONSABILE

rev.00 del 30/10/2009

All. 7

CONTENUTO FASCICOLO TECNICO 1/3

1. DOMANDA DI CERTIFICAZIONE ALLORGANISMO NOTIFICATO


2. DESCRIZIONE TECNICA DELLINSIEME, CHE INCLUDE:

Elenco dei componenti con le categorie di rischio

P & id (nella definizione degli insiemi si deve tenere conto dei circuiti di
collaudo)

3. ELENCO NORME/CODICI/SPECIFICHE UTILIZZATE


4. CALCOLI DI PROGETTO

Calcoli strutturali a pressione, verifica sismica, spinta del vento ecc.

Spessore linee

Stress analysis

Verifica a fatica

rev.00 del 30/10/2009

CONTENUTO FASCICOLO TECNICO 2/3

5.

DISEGNI COSTRUTTIVI

6.

DICHIARAZIONI DI CONFORMIT DEI COMPONENTI ACQUISTATI

7.

ANALISI DEI PERICOLI / RISCHI

8.

PROCEDURE DI FABBRICAZIONE (GEN.)

9.

PROCEDURA DI RINTRACCIABILIT DEI MATERIALI

10.

PROCEDURE CONTROLLI NON DISTRUTTIVI

11.

PROCEDURE DI PROVA IDRAULICA

12.

WELDING BOOK

13.

SOMMARI SALDATURE (COMPRENSIVI DI CND)

rev.00 del 30/10/2009

CONTENUTO FASCICOLO TECNICO 3/3

14.

CERTIFICAZIONE DEI MATERIALI:

VALUTAZIONI PARTICOLARI DEI MATERIALI (PMA) PER MATERIALI PARTI


PRINCIPALI A PRESSIONE

MATERIALI PARTI PRINCIPALI A PRESSIONE

MATERIALE DAPPORTO

15.

MANUALE DUSO E MANUTENZIONE DELLINSIEME

16.

TARGA DATI

17.

DICHIARAZIONE DI CONFORMIT

rev.00 del 30/10/2009

ISTRUZIONI PER LUSO

Nel manuale duso e manutenzione della attrezzatura o dellINSIEME dovranno essere presenti le misure
di eliminazione e/o riduzione dei pericoli in relazione ai risultati dellanalisi del rischio.
DATI GENERALI

descrizione della attrezzatura o dellINSIEME

informazioni circa eventuali pericoli residui

pericoli che possono verificarsi per un uso scorretto

documenti tecnici quali disegni e diagrammi necessari per la comprensione/applicazione


delle istruzioni

informazioni circa i componenti sostituibili

TRASPORTO E INSTALLAZIONE
MESSA IN SERVIZIO
ESERCIZIO
MANUTENZIONE ED ISPEZIONE
Raccomandazioni circa le tipologie di controllo/manutenzione e sugli intervalli minimi ritenuti
indispensabili

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ATTREZZATURE, INSIEMI E INSTALLAZIONI PED


COSA RICORDARE IN FASE DI SPECIFICA ACQUISTO

SINGOLE ATTREZZATURE PED


 Limiti progetto PS, TS, Gruppo
fluido, cat. PED;
 CHIARIRE CON APPALTATORE
CHI ASSUME IL RUOLO DI
FABBRICANTE (Es. tubazioni)
 Condizioni operative e climatiche
particolari;
 Specificare le sollecitazioni
trasmissibili ai limiti di batteria
 Compatibilit dei limiti stabiliti dal
fabbricante con quelle di impianto;
 Applicazione con altre direttive di
prodotto (macchine, ATEX ecc.);
 Compatibilit con i fluidi utilizzati
(fornire al costruttore le schede di
sicurezza);
 Attenzione alle apparecchiature
IN CATEGORIA. I

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INSIEMI E INSTALLAZIONI PED


 Limiti progetto PS, TS, Gruppo
fluido DI TUTTO LINSIEME O
INSTALLAZIONE
 Chiarire contrattualmente se la
fornitura sar certificata come
insieme PED;
 Elenco attrezzature (in exel) facenti
parte insieme / installazione con i
limiti di progetto PS, TS, VOLUME,
GR. FLUIDO;
 CALCOLO ACCESSORI DI
SICUREZZA;

ATTREZZATURE, INSIEMI E INSTALLAZIONI PED


DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA
SINGOLE ATTREZZATURE PED
 Dichiarazione CE di conformit PED;
 Istruzioni per luso;
 TARGA Marcatura CE con indicati i limiti
ammissibili PS, TS, VOLUME ETC.

INSIEMI E INSTALLAZIONI PED


 Dichiarazione CE di conformit PED di
tutte le singole attrezzature;
 Dichiarazione CE di conformit PED per
lINSIEME (no per installazione);
 Istruzioni per luso singole attrezzature;
 Istruzioni per luso INSIEME PED (non
obbligatorio per installazione);
 TARGA Marcatura CE SINGOLE
ATTREZZATURE con indicati i limiti
ammissibili PS, TS, VOLUME ETC.
 TARGA Marcatura CE INSIEME PED con
indicati i limiti ammissibili PS, TS,
VOLUME ETC. (NO PER INSTALLAZIONE)

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SECONDA PARTE

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Articolo 19 D.Lgs. n 93/2000


Nel nostro Paese le norme nazionali sono in fase di modifica.Il Decreto Legislativo
N93 del 25/2/00, di recepimento della Direttiva 97/23/CE, prevede allArticolo 19
lemissione successiva (entro il 18/04/2001) di uno o pi decreti riguardanti :
le prescrizioni idonee a garantire la permanenza dei requisiti di sicurezza in
occasione dellutilizzazione delle apparecchiature e degli insiemi compresi gi
quelli in servizio alla data del 18/04/2000,e conseguentemente di adeguare a
tale scopo le disposizioni tecniche vigenti in materia di utilizzazione;
lindividuazione delle attrezzature e degli insiemi per i quali obbligatoria la
verifica di primo o nuovo impianto;
ladozione di prescrizioni in ordine allinstallazione,messa in servizio,
manutenzione e riparazione di unapparecchiatura o un insieme;
ladozione di adatte prescrizioni in ordine alla
attrezzature e degli insiemi alle seguenti procedure:

dichiarazione di messa in servizio;

controllo di messa in servizio;

riqualificazione periodica;

controllo dopo riparazione.

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sottoposizione

delle

DM 329/04: GENESI

 Il 12 febbraio 2005 entrato in vigore il Decreto del Ministero delle Attivit


Produttive 1 dicembre 2004, n329, Regolamento recante norme per la messa in

IL D.M. 329/04 e D.Lgs. 81/08

servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui


allarticolo 19 del Decreto Legislativo del 25 Febbraio 2000, n93.

 Porta a termine il processo di recepimento della direttiva n. 97/23/CE, la


cosiddetta Direttiva PED, con il fine di armonizzare le disposizioni nazionali
vigenti in materia di I impianto ed esercizio ai contenuti della direttiva stessa.

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DM 329/04: CAMPO DI APPLICAZIONE

ANTE
ANTEPED,
PED,ISPESL
ISPESL

PED
PED- - 97/23/CE
97/23/CE

Costruiti
Costruitiprima
primadel
del29
29maggio
maggio2002
2002
Foto:
serbatoio
isobutano
Foto: serbatoio isobutano

Costruiti
Costruitidopo
dopoil il29/05/2002
29/05/2002

Foto:
Foto:reattore
reattoreazienda
aziendachimica
chimica

DM
DM329/04
329/04

ANTE
ANTEPED,
PED,NON
NON
REGOLAMENTATI
REGOLAMENTATI

Costruiti
Costruitiprima
primadel
del29/05/2002
29/05/2002
Foto:
recipiente
per
Foto: recipiente perliquido
liquido

SIMPLE
SIMPLEPED
PED
87/404/CE
87/404/CEee 90/488/CE
90/488/CE
Apparecchi
Apparecchisemplici
sempliciaapressione
pressione
disciplinati dal
disciplinati dal
D.D.Lgs.
311
Lgs.27/09/1991
27/09/1991nn
311
Foto: contenitore aria/azoto
Foto: contenitore aria/azoto

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PED E DM 329 NON PARLANO LA STESSA LINGUA

PED

DM 329 E D.LGS 81/08

TUBAZIONI
TUBAZIONI

RECIPIENTI

ACCESSORI PRESSIONE
RECIPIENTI

ACCESSORI SICUREZZA

ATTREZZATURE A
PRESSIONE A FOCOLARE

INSIEMI DI ATTREZZATURE

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GENERATORI VAPORE E
H2O SURRISCALDATA

ANTE PED, ISPESL


GENERATORE VAPORE E RECIPIENTI
Comprende i generatori di vapor
dacqua o di acqua surriscaldata, i
recipienti in pressione di vapor dacqua
o di gas compressi, liquefatti o disciolti
o vapori diversi dal vapor dacqua e gli
impianti funzionanti con liquidi caldi
sotto pressione, PREESISTENTI alla data
del 29 maggio 2002 E OMOLOGATI
dallISPESL secondo la legislazione
vigente prima dellentrata in vigore del
D. Lgs n. 93/00

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SVPED - APPARECCHI SEMPLICI A PRESSIONE


D. LGS. 27/09/1991 N311
Il D. Lgs 27/09/1991 si applica a recipienti saldati
per
CONTENERE ARIA O AZOTO,
fabbricati in serie, soggetti a pressione interna
superiore a 0,5 bar, e non destinati ad
esposizione a fiamme, con le seguenti
caratteristiche:

Pressione massima di
esercizio (PS) 30 bar

+
PS x V 10.000 bar x l
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ANTE PED, NON REGOLAMENTATI

RECIPIENTI PER LIQUIDI

+
TUBAZIONI

gi in servizio
prima del 29 maggio 2002 e
MAI SOTTOPOSTI AD
OMOLOGAZIONE
(e non rientranti nelle condizioni di
esclusione
previste dal D. Lgs. 93/2000)

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OBBLIGHI SULLE ATTREZZATURE SOGGETTE


A DM 329 e D.Lgs 81/08
 Controllo di messa in servizio(primo impianto)
 Dichiarazione di messa in servizio
 Riqualificazione periodica
 Verifiche di funzionamento
 Verifiche di integrit
 Visita interna ove prevista
 Controlli dopo la riparazione
 Riqualificazione dopo modifica
 Denuncia entro 11 Febbraio 2009 TUBAZIONI E RECIPIENTI PER LIQUIDI
omologati prima del 29 maggio 2002

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ARTICOLO 2 - Esclusioni
1. Il presente regolamento NON si applica ai prodotti elencati allarticolo 1,
comma 3, del decreto legislativo n 93/2000, fatte salve le attrezzature di
cui allelenco 1, lettera c) recipienti semplici nonch ai seguenti oggetti:
a) gli apparecchi a pressione per la preparazione del caff
b) le pentole pressione per uso domestico
c) i generatori, i recipienti e le tubazioni se PS<=0,5 bar
d) gli estintori dincendio fissi quando PS <= 10 bar, oppure Dint <=

400mm; gli estintori portatili a polvere, a schiuma o a base dacqua


con cartuccia di gas per i quali PS<=18 bar
e) i generatori di vapore dacqua o di acqua surriscaldata se Vtot <= 25 l
e PS <= 32 bar
f) i generatori di vapor dacqua o di acqua surriscaldata per i quali PS x
Vtot <= 300 bar x l e PS <= 10 bar
g) le attrezzature e gli insiemi previsti dallart.3 comma 3 e le
attrezzature a pressione standard di cui allart.1, comma 3, lettera a)
del decreto legislativo n 93/2000
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ARTICOLO 2 - Esclusioni
1. Il presente regolamento NON si applica ai prodotti elencati allarticolo 1, comma 3, del decreto
legislativo n 93/2000, fatte salve le attrezzature di cui allarticolo 1, lettera c) recipienti
semplici nonch ai seguenti oggetti:
h)

le tubazioni di collegamento, allinterno di un sito industriale, fra serbatoi di stoccaggio e


impianti di produzione o di esercizio, a partire dallultimo limite dellimpianto stesso (giunto
flangiato o saldato)

i)

i recipienti a pressione ivi compresi gli apparecchi semplici di cui al decreto legislativo 27
settembre 1991, n311 aventi
Vtot <=25 litri oppure
Vtot <= 50 litri e PS <= 12 bar

l)

le attrezzature di cui allart. 1 comma 3 lettera 1) del decreto legislativo n 93/2000, nonch
i cilindri di motrici termiche e di compressori di vapore o di gas, mantelli di turbine a vapore
o a gas e i recipienti intermediari delle motrici ad espansione multipla o dei compressori di
gas (a pi fasi), quando facciano parte dellincastellatura della macchina

m)

Le valvole di intercettazione aventi


DN <80 oppure
DN > 80 se il fluido non nocivo sotto laspetto sanitario o pericoloso per accensioni od
esplosioni e sia tale che TS < 300c e sia PS x DN < 1000bar

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ARTICOLO 2 - Esclusioni

1. Il presente regolamento NON si applica ai prodotti elencati allarticolo 1, comma 3, del


decreto legislativo n 93/2000, fatte salve le attrezzature di cui allelenco 1, lettera
c) recipienti semplici nonch ai seguenti oggetti:
n) le tubazioni destinate al riscaldamento o al raffreddamento dellaria
o) i desurriscaldatori, gli scaricatori, e i separatori di condense, desoliatori inseriti

lungo le tubazioni di vapori o di gas, i filtri, i barilotti ricevitori e distributori di


vapori o di gas, purch si verifichino almeno due delle seguenti condizioni:
1. Dint (mm) o DN < 500
2. PS < 6 bar
3. Dint (mm) (o DN) X PS < 3000 bar
p) i serpentini ad afflusso libero nellatmosfera o ad afflusso libero in liquidi con PS <
0,5 bar
q) gli alimentatori automatici, per i quali si verifichino almeno due delle seguenti
condizioni:
1. Dint (mm) o DN < 400
2. PS <10 bar
3. Dint (o DN) x PS < 4000 bar
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ARTICOLO 2 - Esclusioni
1. Il presente regolamento NON si applica ai prodotti elencati allarticolo 1, comma 3, del decreto
legislativo n 93/2000, fatte salve le attrezzature di cui allelenco 1, lettera c) recipienti
semplici nonch ai seguenti oggetti:
r)
s)

t)
u)
v)
w)
x)
y)

i generatori di vapore collocati a bordo dei galleggianti muniti di licenza dellautorit marina,
qualunque sia luso a cui sono destinati
i generatori di vapore collocati a terra, nei porti, nelle darsene, nei canali, fossi, seni e nelle
spiagge, dentro i limiti del territorio marittimo, per i servizi riguardanti direttamente
lindustria della navigazione e il commercio marittimo
i generatori ed i recipienti in servizio delle navi della Marina Militare, degli Stabilimenti di
Guerra, della Marina e dellAeronautica
i generatori ed i recipienti in servizio sui piroscafi destinati alla navigazione lacuale in
servizio cumulativo con le strade ferrate
i generatori ed i recipienti nel naviglio della Guardia di finanza:
gli impianti, le attrezzature anche quando installati su mezzi mobili destinati alla difesa
nazionale
le tubazioni con DN <= 80
le tubazioni che collegano attrezzature a pressione che risultano singolarmente escluse dal
campo di applicazione del presente regolamento

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ARTICOLO 5: ESCLUSIONI DAL CONTROLLO DALLA


MESSA IN SERVIZIO

a. Tutte le ATTREZZATURE o INSIEMI a PRESSIONE gi esclusi dallart. 2


b. Gli estintori portatili e le bombole portatili per apparecchi respiratori
c. I recipienti semplici di cui al D. Lgs n 311/1991 (SPED) aventi
PS <= 12 bar
PS X Vtot < 8000 bar x l
d. Gli INSIEMI per i quali da parte del competente organismo notificato o
di un ispettorato degli utilizzatori risultano effettuate, per quanto di propria
competenza, le verifiche di accessori di sicurezza o dei dispositivi di
controllo
e. LEFFICIENZA dei citati accessori o dispositivi devono risultare dalle
documentazioni trasmesse allatto della presentazione della dichiarazione di
messa in servizio

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MESSA IN SERVIZIO
DOCUMENTAZIONE DA INVIARE AD ISPESL

 indirizzo legale della Ditta ed ubicazione impianto;


 elenco della attrezzature a pressione istallate con allegata la
fotocopia della dichiarazione CE di conformita ed indicazione,
attrezzatura per attrezzatura dei valori di pressione, capacita e fluido/i
 una espressa dichiarazione, rilasciata dallUtilizzatore, e redatta ai sensi
dell art. 2 del D.P.R. 20/10/1998 n 403 attestante che listallazione e
stata eseguita in conformita a quanto indicato nel manuale duso;

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MESSA IN SERVIZIO
CONTENUTI RELAZIONE TECNICA ISPESL









relazione, firmata da un tecnico competente (non e richiesta


abilitazione o iscrizione ad albo professionale) ed incaricato
dallUtente, che ha lobbligo di controfirmarla, recante lo schema
dellimpianto con le condizioni di esercizio, le misure di protezione,
controllo e sicurezza adottate;
Le compatibilita tra le sollecitazioni localizzate indotte da e verso
lattrezzatura e tubazioni /attrezzature gia esistenti;
Gli scarichi dei dispositivi di sicurezza;
Gli eventuali passaggi di fase del fluido;
I dispositivi di sfiato e scarico;
Le eventuali ipotesi di incendio esterno;
Leventuale presenza di effetti domino;
Il dimensionamento dei dispositivi di sicurezza

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