Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Infatti Dovrebbe essere chiaro che il cristianesimo non una religione del libro, perch per quanto la
Scrittura abbia in esso un ruolo assolutamente centrale la forma di comunicazione propria e fondamentale
della verit rivelata il contatto personale. La Rivelazione non come abbiamo visto una pura comunicazione dinformazioni, ma un processo vitale a cui appartiene anche naturalmente, come componente essenziale, una dimensione dottrinale, che interessa direttamente lintelligenza e la riflessione. La prima provvidenza della Rivelazione quella di mantenerla sempre in atto. Viene alla mente una bella espressione di Michele Federico Sciacca (1908-1975): [...] il tempo compiuto, ma non ancora consumato. Questo esprime la
dimensione propria del tempo postcristiano, che strutturalmente tempo ultimo, anche se non ci dato di sapere il giorno e lora della fine (cfr. Mt. 25, 13). Questa Rivelazione ultima, per, non ha ancora manifestato
tutte le sue ricchezze, deve esplicitarsi, svilupparsi. La crescita della Rivelazione dopo Cristo non pi oggettiva, ma soggettiva, cio crescita nella comprensione della Chiesa. Questa crescita non affidata al puro sforzo
delluomo, sia pure credente neppure potrebbe esserla ma anchessa opera dello Spirito (P. Cantoni,
Lo status teologico del messaggio di Fatima). Infatti lo stesso Cristo afferma riguardo alla Rivelazione:
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verr lui, lo
Spirito della verit, vi guider a tutta la verit, perch non parler da se stesso, ma dir tutto ci che avr
udito e vi annuncer le cose future. Egli mi glorificher, perch prender da quel che mio e ve lo annuncer (Gv 16,12-14). Queste parole di Ges sono spiegate dal CCC: Grazie allassistenza dello Spirito Santo,
lintelligenza tanto delle realt quanto delle parole del deposito della fede pu progredire nella vita della Chiesa: Le parole divine crescono insieme con chi le legge [San Gregorio Magno, Homilia in Ezechielem, 1,7,8].
(CCC 94; cf. DV 8). In questo caso, allora, aveva ragione S. Giovanni Crisostomo quando diceva che la Chiesa manifestazione dello Spirito Santo. A questo punto non pi cos difficile cogliere il senso e il proprio
luogo teologico delle rivelazioni private: accanto al Magistero vivente, alla riflessione teologica, al senso e
istinto della fede dei credenti una delle provvidenze che Dio non fa mai mancare alla sua Chiesa perch la
Rivelazione in essa sia sempre viva, attuale ed efficace (P. Cantoni, Lo status teologico del messaggio di
Fatima). Dopo aver detto questo, possiamo comprendere ancor meglio quale sia il ruolo delle Rivelazioni Private allinterno della Chiesa: Il loro ruolo non quello di migliorare o di completare la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla pi pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ci che in queste rivelazioni costituisce un appello
autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa. La fede cristiana non pu accettare rivelazioni che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo il compimento (CCC 67).
Avendo ascoltato la parola del Catechismo della Chiesa Cattolica possiamo trarre le ultime conclusioni:
1. Lautorit delle rivelazioni private essenzialmente diversa dallunica rivelazione pubblica: questa esige la
nostra fede; in essa infatti per mezzo di parole umane e della mediazione della comunit vivente della Chiesa
Dio stesso parla a noi. La fede in Dio e nella sua Parola si distingue da ogni altra fede, fiducia, opinione umana. La certezza che Dio parla mi d la sicurezza che incontro la verit stessa e cos una certezza, che non pu
verificarsi in nessuna forma umana di conoscenza. 2. La rivelazione privata un aiuto per questa fede, e si manifesta come credibile proprio perch mi rimanda allunica rivelazione pubblica. Il teologo E. Dhanis, eminente conoscitore di questa materia, afferma sinteticamente che lapprovazione ecclesiale di una rivelazione privata contiene tre elementi: il messaggio relativo non contiene nulla che contrasta la fede ed i buoni costumi;
lecito renderlo pubblico, ed i fedeli sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione. Un tale
messaggio pu essere un valido aiuto per comprendere e vivere meglio il Vangelo nellora attuale; perci non
lo si deve trascurare. un aiuto, che offerto, ma del quale non obbligatorio fare uso.
Come si possono classificare [le Rivelazioni Private] in modo corretto a partire dalla Scrittura? Qual la loro
categoria teologica? La pi antica lettera di San Paolo che ci stata conservata, forse il pi antico scritto in
assoluto del Nuovo Testamento, la prima lettera ai Tessalonicesi, mi sembra offrire unindicazione. Lapostolo
qui dice: Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ci che buono (5,19-21). In ogni tempo dato alla Chiesa il carisma della profezia. Al riguardo occorre tener presente
che la profezia nel senso della Bibbia non significa predire il futuro, ma spiegare la volont di Dio per il presente e quindi mostrare la retta via verso il futuro. In questo senso si pu collegare il carisma della profezia
con la categoria dei segni del tempo , che stata rimessa in luce dal Vaticano II: Sapete giudicare laspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? (Lc 12, 56). Per segni del tempo in questa parola di Ges si deve intendere il suo proprio cammino, egli stesso. Interpretare i segni del
tempo alla luce della fede significa riconoscere la presenza di Cristo in ogni tempo. Nelle rivelazioni private
riconosciute dalla Chiesa quindi anche in Fatima si tratta di questo: aiutarci a comprendere i segni del
tempo ed a trovare per essi la giusta risposta nella fede (J. Ratzinger, Commento Telogico in Congr. Dottr.
Fede IL MESSAGGIO DI FATIMA, 26 giugno 2000).