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LA FORMA DELLA
TESTIMONIANZA
Appunti dalla sintesi di Julin Carrn
allAssemblea internazionale responsabili di Comunione e Liberazione
Cervinia, 29 agosto 2016
Navarro Arteaga, Il figlio prodigo, Cappella Penitenziale del Santuario della Vergine del Roco. Almonte, Spagna.
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costante nella storia della Chiesa e nella nostra storia, dellinsicurezza, intervista a cura di D. Casati, Corriere
della Sera, 26 luglio 2016, p. 7).
come ben documentato dal volume di Marta Busani
sostanzialmente la stessa diagnosi che don Giussasulla nascita di Giovent Studentesca (Giovent Studentesca. Storia di un movimento cattolico dalla ricostruzione
ni formulava pi di ventanni fa e in maniera ancora
alla contestazione, Studium, Roma 2016). Noi siamo nati
pi radicale. Quello che caratterizza luomo oggi []
allinterno del tentativo fatto dalla Chiesa ambrosiana
il dubbio sullesistenza, la paura dellesistere, la fragilit del vivere, linconsistenza di se stessi, il terrore
per rispondere al disinteresse crescente dei giovani verso
dellimpossibilit; lorrore della sproporzione tra s e
la proposta cristiana, sempre pi avvertita come formale e inincidente sulla vita. Cos, arrivando a Milano nel
lideale. E continuava: Questo il fondo della questione e da qui si riparte per una cultura nuova, per una
1955, Giovanni Battista Montini esprime il suo desiderio di trovare un cristianesimo moderno, vivo, nuovo, criticit nuova. infatti questo bisogno delluomo di
da dare alle generazioni che verranno (M. Busani, Giooggi - cio di ciascuno di noi - il punto di partenza e il
vent Studentesca..., op. cit., p. 14). Con il suo tentativo
termine con cui qualsiasi tentativo di risposta chiamato a paragonarsi. Ogni tentativo fa la verifica della
pastorale il nuovo Arcivescovo cercava di rispondere al
sua pertinenza in rapporto a questa situazione umana,
formalismo che sembrava dominare nel modo di vivere la fede e ai sintomi gi visibili di allontanamento dei
a questo oggi delluomo. Se non risponde a questo
giovani, e invitava tutti ad aiutarlo. Si potrebbe dire che
bisogno, non interesser alluomo, non interesser a
Giussani abbia risposto in pieno proprio a
noi. Il mondo di oggi riportato a livello
questo appello del suo Vescovo.
della miseria evangelica; al tempo di Ges
Il movimento, insomma, una forma, un
il problema era come fare a vivere e non chi
modo attraverso cui don Giussani, con tutavesse ragione (Corresponsabilit, LitteIl movimento
ta la sensibilit di cui era capace, ha cercarae
Communionis-CL, n.11/1991).
la forma,
to di dare testimonianza a Cristo in quella
la modalit
3. Tentativi di risposta
particolare circostanza storica. Il movimenattraverso
to la forma, la modalit attraverso la quale
inevitabile che, davanti a questa situazione,
da cui non si pu non partire, apCristo ci ha raggiunto, ci ha affascinato, ci
la quale Cristo
ha preso, il modo in cui il cristianesimo ci ha raggiunto, paiano diversi tentativi di risposta, diverse
culture, che indicano posizioni di fondo.
diventato interessante per noi, in cui Cristo
ci ha preso
Sono consapevole che nella vita persona diventato una presenza reale nella nostra
le e sociale ci sono tante altre dimensioni,
vita. E noi lo abbiamo scoperto attraverso
che la rendono veramente complessa. Ma
lesperienza, per la Sua capacit di attrarci,
voglio soffermarmi sui due atteggiamenti che oggi mi
di affascinarci e, nellappartenenza, di cambiare la nostra vita.
sembrano prevalere.
Ma questa dinamica non si ferma mai, perch le circostanze cambiano costantemente. Per questo la Chiea) Muri
sa ha sempre bisogno di scrutare i segni dei tempi per
Possiamo indicare il primo con una parola: muri.
cercare la forma adeguata della testimonianza. Quali
Questa posizione di fondo propone di creare dei muri
sono i segni di questo cambiamento epocale? Li posper difendere in qualche modo quello che ancora resta,
siamo indicare facendo riferimento a persone che non
per cercare insomma di proteggerci. Ce lha ricordata
appartengono alla Chiesa, ma che hanno la semplicit
spesso papa Francesco. Nellevidenziare questo atteggiamento non si vogliono, ovviamente, sottovalutare o
di sguardo necessaria per cogliere quello che sta capitando (insicurezza e paura) e identificarne la radice. escludere le misure di sicurezza e le leggi necessarie per
Le radici dellinsicurezza - ha detto di recente il noto
prevenire qualsiasi violenza e difenderci adeguatamensociologo Zygmunt Bauman - sono molto profonde. te da eventuali aggressioni. Ma bastano? Soprattutto,
bastano rispetto alla profondit del problema che ci
Affondano nel nostro modo di vivere, sono segnate
troviamo ad affrontare? Sempre Bauman, con la sua
dallindebolimento dei legami [...], dallo sgretolamento delle comunit, dalla sostituzione della solidarieacutezza, ci sfida: Una volta che nuovi muri sarant umana con la competizione. E aggiungeva che da
no stati eretti e pi forze armate messe in campo negli aeroporti e negli spazi pubblici; una volta che a chi
questa mancanza di legami viene la paura: La paura
chiede asilo da guerre e distruzioni questa misura sar
generata da questa situazione di insicurezza [...] si diffonde su tutti gli aspetti delle nostre vite (Alle radici
rifiutata, e che pi migranti verranno rimpatriati,
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rentemente molto lontane, ma alle quali ci accomunate per risolvere le cause reali dellincertezza (Alle rano le stesse domande. Pur venendo da storie o percorsi
dici dellinsicurezza, cit.). Lo ha sottolineato anche il
assolutamente diversi, lontani mille miglia, come se
Papa mesi fa: Io ho sempre detto che fare muri non
- paradossalmente - la situazione odierna ci rendesse
una soluzione: ne abbiamo visto cadere uno, nel secolo
tutti dei compagni di strada pi disponibili ad ascoltarci. Noi non siamo estranei alla sfida di trovare risposte
scorso. Non risolve niente (Conferenza stampa durante
adeguate, e dobbiamo verificare se siamo disponibili a
il volo di ritorno da Lesbo, Grecia, 16 aprile 2016). Analogamente le contrapposizioni ideologiche, che sono
considerare quello che, nel dialogo, gli altri ci offrono
forme diverse di costruzione di muri, saranno irrilee se ci che possiamo condividere della nostra espevanti per risolvere le cause reali dellincertezza, perch
rienza ha valore anche per loro. Ha pertanto ragione
il problema non chi ha ragione, ma come si fa a viil cardinale Tauran, che, proprio in una situazione in
vere in questa situazione. Linsicurezza e la paura non
cui verrebbe da pensare a forme di risposta diverse, pi
si superano con i muri, hanno radici cos profonde in
rigide, non si stanca di insistere sulla inevitabilit di un
noi che, come dice Benedetto XVI, non si possono ridialogo disarmato: La risposta sempre e comunque
solvere semplicemente dallesterno: Luomo non pu
il dialogo, lincontro, [...] lunica strada percorribile
mai essere redento semplicemente dallesterno (Lettequella del dialogo disarmato. In sostanza, a mio avvira enciclica Spe salvi, 25).
so, dialogare significa andare allincontro con laltro
Quando abbiamo costruito i muri, lindisarmati, con una concezione non aggrescertezza forse venuta meno, stata vinsiva della propria verit, e tuttavia non dita, stata sconfitta? Pensiamo a certi muri
sorientati. Non c unaltra strada, gli domanda lintervistatore? Assolutamente no.
reali costruiti qua e l nel mondo: divenIl problema
tato pi sicuro vivere? Pensiamo a quanSiamo condannati al dialogo (Un altro
non chi
do ci chiudiamo dentro il nostro orto per
passo verso labisso ma il sangue si pu ferha ragione,
mare con il coraggio del dialogo, intervista
difendere gli spazi che ancora ci restano.
ma come
a cura di P. Rodari, la Repubblica, 27 luglio
vinta lincertezza? Solo in apparenza, poich il virus resta anche dentro le fortezze.
si fa a vivere 2016, p. 8).
Il problema, infatti, non sono innanzitutto
in questa
4. Il dialogo vita
i rischi che possono venire dallesterno, ma
situazione
La parola dialogo occupa significatila paura del vivere, linsicurezza esistenziale, il dubbio sullesistenza che ci portiamo
vamente una posizione centrale allorigine dellesperienza di GS proposta da don
addosso. Per questo, anche se costruiamo
Giussani. Quando nel 1959, in Giovent studentesca.
dei muri, continuava Bauman, i demoni che ci perseguitano [...] non evaporeranno, n scompariranno. Riflessioni sopra unesperienza, descrive il raggio, il
A quel punto potremmo risvegliarci, e sviluppare gli
primo gesto che segnava la partecipazione a GS, don
anticorpi (Alle radici dellinsicurezza, cit.) adeguati, Giussani afferma che fare il raggio significa dialogare. Dialogo comunicare la propria vita personale
se ne saremo in grado. un problema di tempo, non di
ad altre vite personali: dialogo condividere lesistenza
discussioni. Prima o poi arriveremo al dunque.
degli altri nella propria esistenza. Questa era la prima
b) Dialogo
forma che don Giussani proponeva ai giovani studenti
Al tentativo di innalzare muri si pu contrapporre
liceali con cui aveva a che fare. E per chiarire la natura
un secondo atteggiamento, che possiamo descrivedel dialogo da lui proposto, lo metteva in contrasto
re con unaltra parola: dialogo. Tanti uomini di oggi, con unaltra nota accezione che la parola aveva assunto
come abbiamo visto in numerose occasioni questannel dibattito del tempo relativo alla scuola, cio quella
no, sono sinceramente alla ricerca di una risposta adedi dialettica: evidente che tale dialogo ben longuata ai bisogni propri e altrui, dopo le tante sconfitte
tano dalla concezione razionalistica, che lo vede come
ideologiche, e ce li troviamo perci come compagni di
dialettica, come scontro pi o meno lucido di idee e
strada. Lo abbiamo visto negli interlocutori che abbiadi misure mentali. Il nostro dialogo mutuo comunimo incontrato presentando La bellezza disarmata (J. care se stessi attraverso i segni delle parole, dei gesti,
Carrn, La bellezza disarmata, Rizzoli, Milano 2015). dellatteggiamento: laccento non sulle idee, ma sulla persona come tale, sulla libert. Il nostro dialogo
La storia recente ci ha reso tutti meno presuntuosi e
vita, di cui le idee sono una espressione (L. Giussani, Il
pi disponibili a un dialogo, anche con persone appaIV
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a) Insicurezza esistenziale
Anche qui, come sempre, la storia ci viene in aiuto.
Per me stato molto illuminante (ve ne ho gi parlato
in altre occasioni) vedere come si sviluppato il tentativo di risposta al Sessantotto. Coloro che erano rimasti
nel movimento cercarono di affrontare le sfide poste
dal Sessantotto, come facciamo noi adesso di fronte
alle attuali circostanze. inevitabile, davanti a una sfida non si pu non cercare di rispondere, quanto pi
vogliamo verificare se la fede ha a che vedere con tutto.
In riferimento ai vari nostri tentativi degli inizi degli
anni Settanta, don Giussani, nellagosto del 1982, parlando ai responsabili degli universitari e riprendendo
losservazione di uno dei presenti, scorge la radice da
cui proveniva quellespressione culturale: la
identifica in una insicurezza esistenziale.
una insicurezza esistenziale, cio [...] una
paura profonda, che fa cercare lappoggio
Uno che
b) Certezza
in proprie espressioni. Questa osservazioha una paura
Qual il contrario di questa insicurezza
ne [...] di capitale importanza. Uno che
e unansia
esistenziale? La certezza. Da dove nasce la
pieno di insicurezza, o che ha una paura e
esistenziale
capacit di dialogo, la capacit di incontrare
unansia esistenziale al fondo, dominante,
laltro, la capacit di condividere la nostra
cerca la sicurezza in cose che lui fa: la cultucerca
ra e lorganizzazione [...]. una insicurezla sicurezza in esistenza con lesistenza dellaltro? Da una
za esistenziale, una paura di fondo, che fa
certezza. Mi stupisce sempre pensare a don
cose che lui fa Giussani: da dove gli veniva questo sguardo
concepire come proprio punto dappoggio,
come ragione della propria consistenza, le
sulla realt? Che cosa viveva lui, per potersi
cose che si fanno culturalmente o organizrendere conto dellequivoco di fondo che si
zativamente (L. Giussani, Uomini senza patria. 1982era insinuato nel tentativo di rispondere alle provocazioni del Sessantotto? questa la grazia che ci ha dato
1983, Bur, Milano 2008, pp. 96-97).
Dio: un uomo che, a un certo punto, ci ha fatto scoMa la cosa pi terribile, per me, ci che osserva
prire lorigine di quel nostro tentativo, smascherando
subito dopo: Cos tutta lattivit culturale e tutta lattivit organizzativa non diventano espressione di una
un equivoco che si annidava in esso. Per questo, siamo
fisionomia nuova, di un uomo nuovo. La ragione
potuti sempre ripartire dalle nostre ceneri. Allora, che
ovvia: esse sono segni della nostra insicurezza esistendon Giussani ci abbia instancabilmente rimproverato e
ziale. Infatti, prosegue, se fossero lespressione di un
ripreso una disgrazia o la documentazione della misericordia di Cristo, la testimonianza di Cristo che acuomo nuovo, potrebbero anche non esserci, quando le
cade davanti ai nostri occhi per non lasciarci finire nel
circostanze non lo permettessero, ma quelluomo starebbe in piedi. Mentre, invece, tanta nostra gente qui
nulla? Che certezza doveva avere don Giussani per non
presente, se non ci fossero queste cose, non starebbe
soccombere alla insicurezza esistenziale! Tutti infatti
in piedi, non saprebbe per che cosa qui, non saprebavevano la fede: nel 1982 non stava parlando di coloro
be a che cosa aderisce: non sta, non consiste, perch la
che se ne erano andati dal movimento; no, si riferiva a
consistenza della mia persona la presenza di un Alquelli che erano rimasti e che vi appartenevano. Ma lui
tro (ibidem, p. 97). Per questo, proprio allinizio della
non si stancava di avvertirci del rischio di agire mossi da
contestazione studentesca, nel novembre 1967, diceva
una insicurezza esistenziale, affinch anche in noi, come
degli universitari del movimento presenti ad una delle
in lui, la posizione culturale e lazione scaturissero dalla
prime manifestazioni nellUniversit Cattolica di Micertezza generata dalla fede.
lano: lo sforzo di rispondere stato cos generoso, ma
Con questo Giussani ci stava dicendo che c un modo
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8. Come si definisce la forma della testimonianza? parte della testimonianza, ma non la cosa decisiva. La
La scoperta della forma della testimonianza pu testimonianza innanzitutto di Cristo in me, la teemergere solo dallinterno di un cammino come quello stimonianza che Cristo d in noi, attraverso il cambiadelineato. Nei nostri dialoghi emerge spesso il rischio mento che provoca nella nostra vita e a cui io acconsendi ridurre la testimonianza a una strategia. Noi, infatti, to liberamente. Lo dice san Paolo: Noi per abbiamo
cerchiamo sempre di risparmiarci il cammino. La testi- questo tesoro in vasi di creta, affinch appaia che questa
monianza non una strategia da immaginare, da pro- straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da
grammare a tavolino, e neppure la nuova parola dordi- noi (2Cor 4,7). Perci lincontro con Cristo descritto
ne da ripetere. un modo diverso di stare nel reale che da don Giussani come limbattersi in una realt umanasce dalla verifica della fede: ci sorprendiamo diversi na diversa. Ti imbatti in una realt umana che ha una
nel modo di affrontare la vita. Essendo stati investiti differenza qualitativa, [...] una differenza di vita che
dalla certezza di Cristo, sperimentando una altrimenti tu percepisci. [...] Quante volte, quanti fra noi si sono
impossibile pienezza affettiva, possiamo guardare tutto sentiti dire: Tu sei diverso dagli altri, c qualcosa di
in modo diverso, pi vero, pi libero: noi siamo i primi diverso. Ecco, lincontro limbattersi in una diffea rimanere sorpresi dal fatto che guardiamo il reale in renza qualitativa o [...] in una diversit: limbattersi
un modo diverso. una sorpresa. Il frutto cristiano in una diversit che ti attrae. in una diversit che ti
una sorpresa del cammino dellappartenenza a Cristo. attrae adesso - ti attrae la diversit che tu vedi in uno - la
modalit con cui Cristo si rende presente
Non solo una sorpresa per gli altri, una
agli uomini. E ti attrae nella misura in cui
sorpresa innanzitutto per noi: io mi trovo
passa attraverso il filtro del paragone e del
addosso dinamismi che non sono miei,
modi di agire che sono diversi da quelli di La testimonianza lavoro del giudizio. Tu scoprirai che una
prima.
di Cristo in noi, diversit ti attrae perch corrisponde di pi
al tuo cuore, ti attrae perch pi bella. Ti
La forma della testimonianza non va
Cristo che
attrae ed pi bella perch pi vera, ch
confusa, dunque, con una strategia, ma
nemmeno va ridotta a buon esempio, a d testimonianza il bello lo splendore del vero. E per questo non pu essere che disarmato. Perci,
una nostra adeguatezza, come mi ha detto
di S
una diversit pi bella perch pi vera,
qualcuno di voi: Io faccio fatica con queattraverso
sta espressione, forma della testimonianche ti corrisponde di pi, ti attrae, cio ti
la nostra vita
za, perch se penso alla mia testimonianza
corrisponde di pi. Insiste: pi bella
vedo tutta la mia inadeguatezza.
perch pi vera, perch il criterio del vero
A questo proposito, una delle cose che
il cuore (L. Giussani, Ci che abbiamo di
pi colpiscono del modo in cui Dio fa le cose, dove si pi caro. 1988-1989, Bur, Milano 2011, p. 72).
dimostra come Dio non sia assolutamente bloccato dalQuesto percorso non meccanico, non pu accadere
la nostra inadeguatezza, che quando vuole mostrare senza di noi, tutto passa attraverso la nostra disponibiche Lui allopera sceglie linadeguatezza pi assoluta: lit. Beata colei che ha creduto nelladempimento di
la sterilit. Per comunicare a tutti che Lui a compiere, ci che il Signore le ha detto (Lc 1,45). Beata tu, Maria,
fa partorire una donna sterile; pensiamo alle figure bi- che ti sei fidata della parola di Dio e lhai verificata. Per
bliche di Sara, Anna, Elisabetta. Allora la testimonianza questo le parole di Elisabetta sono il riconoscimento di
non un problema di adeguatezza, ma dipende dal fat- ci che ha visto accadere in lei quando apparsa dato che uno si ritrova addosso qualcosa che non poteva vanti ai suoi occhi la Madonna: il sussulto del bambino
generare da s e proprio per questo d testimonianza a che portava in grembo, la sua vibrazione. Ecco, appeColui che ha reso possibile il miracolo in lui. La testi- na il tuo saluto giunto ai miei orecchi, il bambino ha
monianza di Cristo in noi, Cristo che d testimo- sussultato di gioia nel mio grembo (Lc 1,44). Analonianza di S attraverso la nostra vita. In questo senso, gamente, questa disponibilit a lasciarci generare da
impossibile ridurre la testimonianza a buon esempio. un Altro documenta la nostra appartenenza. Solo una
La sterile, infatti, non genera un figlio perch pi buo- persona veramente certa pu accettare la sfida rapprena: se lei, sterile, partorisce un figlio perch un Altro sentata dalla coscienza che la Chiesa ha raggiunto nel
che opera. Quel fatto d testimonianza di Cristo, che lo Concilio Vaticano II che non esiste unaltra modalit di
fa accadere. Dobbiamo superare, dunque, la preoccu- comunicazione della verit se non quella che passa atpazione dellinadeguatezza, che appartiene a una ridu- traverso la libert. La Chiesa, perci il cristiano, non ha
zione della testimonianza a buon esempio, che s una bisogno di imporre nulla. La verit non si impone
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