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Presentazione
che accomunano gli autori citati, differenti sono i termini entro cui essi ritengono che si possa e debba realizzare un tale assunto teorico. Indubbiamente il punto di partenza per questi fenomenologi lintento di scandagliare la dimensione oggettuale ed extra-coscienziale al fine di descriverne
con rigore le strutture, i modi dessere e nellambito dellontologia materiale le regioni specifiche; a mutare, tuttavia, proprio la definizione di
questa dimensione, a cui si lega una diversa concezione della stessa ontologia, dei suoi scopi e del suo modus operandi. A titolo esemplificativo basti
qui citare levidente differenza che intercorre fra lOntologie sviluppata da
Roman Ingarden, concepita come analisi a priori del contenuto didee sulla
scia della definizione husserliana di scienza eidetica, e il cammino di pensiero di Edith Stein, il cui metodo giunge a fondersi con le categorie della filosofia medievale e in cui lontologia, cos condotta, non teme di riacquisire il
suo tradizionale spessore metafisico.
Vi tuttavia un Leitmotiv privilegiato che contraddistingue ogni ontologia fenomenologica propriamente detta, anchesso in linea con le originarie
indicazioni di Husserl, specificamente con le tesi espresse nella Seconda ricerca: lindiscussa rilevanza di nozioni come quelle di eidos, idea ed essenza.
Questaffermazione si presta a pi livelli di verifica e pu essere accolta per
diverse ragioni: in primo luogo, perch le ontologie pi aderenti al dettame
husserliano presuppongono lideazione come punto dinizio e conclusione del proprio procedere, ossia la trasposizione delloggetto in idea e la
sospensione di giudizio circa la sua eventuale esistenza ( in particolare il
caso di Ingarden). In secondo luogo e soprattutto perch unontologia
fenomenologica, non importa quale sia la stratificazione e linterpretazione
conclusiva del suo terreno, presuppone sempre una Wesensschau, uno
sguardo rivolto a strutture essenziali, il che va di pari passo con
lammissione di tali strutture nel suo apparato contenutistico (oltre che metodologico). Sia che la realt degli oggetti individuali venga considerata fra
parentesi oppure reinvestita del suo valore metafisico-esistenziale, essa
presentata come la base di unarchitettura ontologica che trova nelle essenze e nella dimensione ideale i momenti determinanti della sua articolazione.
Ci conduce infine a unulteriore accezione in cui si mostra la centralit di
questi momenti, nella misura in cui essi possono diventare loggetto di vere
e proprie Ideen- und Wesensontologien, di ricerche dirette a chiarire e a differenziare il significato delle nozioni di essenza e idea attraverso uno scavo
squisitamente formale in relazione alla loro compagine specifica e al rapporto che le lega allindividualit. La matrice fenomenologica offre in tal caso
gli strumenti per indagini rivolte alle condizioni oggettuali della stessa visione eidetica, ampliando cos lorizzonte tematico della fenomenologia e
congiungendolo alle antiche questioni della metafisica classica.
PRESENTAZIONE