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La scena divisa in due. Sulla sinistra un tratto di strada con portone e telefono pubblico.

Sulla destra una generica


stanza di passaggio con telefono e porta di casa. All'inizio la parte destra della scena al buio. La strada sulla sinistra
fiocamente illuminata: sera ed piuttosto tardi.
Entrano in scena TINDARO e CROTINDA a braccetto, molto allegri, carini e tenerelli. Si fermano davanti al portone,
si abbracciano e si baciano.
CROTINDA
(divincolandosi dall'abbraccio, assonnata, cercando le chiavi)
Buonanotte amore, ti chiamo domani.
TINDARO
(sorridendo)
Non mi fai salire?
CROTINDA
No dai, gi tardissimo. Sono stanca,
domani devo alzarmi presto.
TINDARO
Ma se i tuoi non ci sono perch non mi fai salire?
CROTINDA
E' tardi...
TINDARO
E fammi salire, dai, sto poco. Ti rimbocco le coperte,
ti do il bacino della buona notte...
CROTINDA
No, no, ti prego, senti, sono distrutta. Voglio andare a dormire, domattina devo alzarmi presto. Ma tu non sei stanco?

TINDARO
(deluso)
Non mi fai salire?
CROTINDA
(dispiaciuta)
Senti, tanto i miei ritornano venerd. Abbiamo tutto il tempo!
TINDARO
(imbronciato)
Ah...
CROTINDA
Senti. Facciamo cos. Domani sera ce ne restiamo a casa soli,
io e te, ci mangiamo qualcosa insieme, ti preparo una bella cenetta. Vedrai che domani mi faccio perdonare!
TINDARO
(sorridendo)
Vabb, non importa, sono un p stanco anch'io.
Ti chiamo domani.
(la bacia)
Buonanotte.
CROTINDA
(ridendo)
O Romeo Romeo, mi scriverai?
TINDARO
(ridendo)
Tutti i giorni!
(si baciano)
CROTINDA
Buonanotte!
TINDARO
Sogni d'oro!
CROTINDA
(sulla porta)
Domani?
TINDARO
Domani!
(Crotinda scompare nel portone)
TINDARO indugia per qualche istante, ora non sorride pi, poi nota il telefono pubblico e vi si dirige senza
esitazione. Infila la tessera. Compone un numero. Il numero di lei. La parte destra della scena si illumina a giorno.
Siamo all'interno dell'appartamento di CROTINDA, che sta preparandosi per andare
a letto. Squilla il telefono. Borbottando tra i denti uno scocciato "Ma chi
a quest'ora?!", risponde:
CROTINDA
(brusca)
Pronto?
TINDARO
(camuffando la voce)
Pronto.
CROTINDA
Pronto?
TINDARO

Sei molto bella stasera.


CROTINDA
Chi parla?
TINDARO
Sei molto bella stasera, Crotinda
CROTINDA
Come? Chi parla?
TINDARO
Io.
CROTINDA
Io chi? E' uno scherzo?
TINDARO
Sono io che parlo,
Crotinda,
e ti sto guardando,
Crotinda,
sono parecchi giorni che ti guardo, che osservo
i tuoi occhi castani, le tue labbra di fragola, il tuo sorriso,
i tuoi capelli, il tuo corpo, il tuo culo, le tue tette,
Crotinda,
tu non sai quanto adoro tutto questo,
Crotinda,
la tua fica,
Crotinda,
le vibrazioni, il piacere, le erezioni che mi dai,
Amore, amore mio, amore bello,
spogliarti con gli occhi, con le mani,
tutta nuda e tutta calda,
sbatterti per terra e scoparti, scoparti fino ad affogarti
nel mio bianco mare caldo nel mio bianco sperma caldo,
sono io,
sono il tuo topo,
il tuo topo di fogna,
e tu sei la mia fogna
e ti scoper finch ne ho voglia!
CROTINDA
-Ma vaffanculo, stronzo!
(e riattacca, molto arrabbiata)
TINDARO con calma ricompone il numero. Squilla il telefono. CROTINDA non vuole rispondere ma "driiin driiin
driiin", alla fine, esasperata, risponde:
CROTINDA
(aggressiva)
Pronto?
TINDARO
(sempre camuffando la voce, sempre pi incalzante)
Non riattaccare. Non ti conviene,
troia,
so tutto di te e ti sto guardando,
tu non mi puoi vedere ma ti sto guardando,
ciucciacazzi,
e da dove?
Tu non lo sai e guarda che inutile che guardi dalla finestra,
Dal palazzo di fronte?
Da un telefono pubblico?
Da un cellulare?

perch non puoi vedermi, e da dove ti sto chiamando?

Tu questo non puoi saperlo, potrei essere dappertutto.


E se fossi dietro la porta di casa tua
-via Plinio 7 quarto piano interno 7- col cazzo tutto duro?
O se fossi gi dentro casa?
L vicino, in fondo al corridoio, o nel tuo bagno lungo e stretto, con questa piccola finestrella in vetro smerigliato e
queste mattonelle arancioni. E questa lampadina che pende dal soffitto? Ooh, ma dev'essersi rotto il lampadario di
recente! E questa scheggiatura sullo specchio? Che strano, non c'era l'ultima volta che sono entrato in casa tua!
Io ti sto guardando,
ciucciacazzi,
i tuoi sono partiti e il tuo ragazzo ti ha appena lasciata sola
-vi ho visti, tu e lui, che carini, sotto al portone!So che sei sola.
So tutto di te.
Conosco persino
il colore delle tue mutandine:
blu.
So tutto di te.
Sei sola.
Sto arrivando.
TINDARO attacca il telefono. CROTINDA terrorizzata. Va a controllare la porta di casa, guarda dallo spioncino se
non vi sia nessuno sul pianerottolo, guarda fuori dalla finestra, terrorizzata. Tindaro conta sottovoce fino a venti poi
con calma ricompone il numero. Squilla il telefono, CROTINDA risponde:
CROTINDA
(terrorizzata, gridando con rabbia impotente)
Adesso mi hai rotto le palle!
TINDARO
(tenero, stupito, come cascando dalle nuvole, con la sua voce normale)
P-Pronto?
CROTINDA
Guarda che ho il telefono sotto controllo, ora sono cazzi tuoi!
TINDARO
Croti, amore, ma sei tu?
CROTINDA
(confusa)
Come? Chi parla?
TINDARO
Amore, stai bene? E' successo qualcosa?
CROTINDA
Tindaro?
TINDARO
Mi mancavi, non ce l'ho fatta ad aspettare domani, volevo darti la buona notte...
CROTINDA
(ansiosa)
Oh Tindaro, come sono contenta che sei tu, non sai cosa m' successo, ti prego ho paura a restare da sola, vieni subito!
TINDARO
Da te? Subito?
CROTINDA
Subito subito, amore, ho paura, vieni ti prego, poi ti spiego, vieni!
TINDARO
Davvero posso? Non disturbo?

CROTINDA
Vieni subito, corri!
TINDARO
Si si, corro, tu stai tranquilla per, non posso sentirti cos, vengo subito, ti amo, ciao!
Nel lato dell'appartamento la luce dissolve. TINDARO attacca il telefono, autenticamente intenerito e per nulla
intaccato nella sua coscienza. Gli si legge in volto che aspetter dieci-quindici minuti e poi correr da lei, certo
stavolta che lo far salire. Anche la luce sul lato della strada dissolve.

BUIO.

TENERAMENTE TATTICO
di
DANIELE TIMPANO

Teatro opus IV
Novembre 98

A me
(me lo merito)

PERSONE

TINDARO , boy
CROTINDA, girl

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