La parallasse il fenomeno per cui un oggetto sembra spostarsi
rispetto allo sfondo se si cambia il punto di osservazione. Questa la
definizione dello Zanichelli. Non so a quanti di voi sia capitato di guardare una strada in compagnia di amici o della fidanzata, moglie o compagna come si suole dire oggi, ed avere una diversa interpretazione del piano di inclinazione. Ad uno sembra che sia in salita, ad un altro in discesa e ad un altro ancora in piano. Come pu succedere un fatto del genere? Nell'uomo e in altri animali i due occhi osservano la stessa scena ma da due punti di vista leggermente diversi, pari alla distanza inter pupillare. Se si osserva un oggetto vicino tenendo lo sguardo all'infinito, coprendo alternativamente i due occhi si nota che l'immagine sfocata dell'oggetto sembra spostarsi. Questo principio detto visione binoculare e consente, attraverso l'elaborazione compiuta dal cervello, di percepire la profondit. Se siamo affetti da forie, strabismi manifesti o micro strabismi, ambliopie e occhio pigro, questi difetti diminuiscono la capacit di fusione, creando disequilibrio informativo fino a dare problemi di verticalit e questi difetti sono pi comuni di quanto si possa immaginare, poich, con
le strumentazioni oggi in commercio, forie e micro strabismi
soprattutto non vengono pi scoperti e diagnosticati. La capacit del nostro cervello di discriminare, collocare e definire un oggetto o un piano dato appunto dalle informazioni che la retina trasporta nel cervello. Se copriamo alternativamente gli occhi, possiamo notare che si ha la sensazione di vedere loggetto in questione da angolazione diverse. Cambiano quindi i punti di osservazione. Quando questo avviene si crea una discrepanza, un disequilibrio visivo, spesso aumentato, appunto, da ametropie che si sono evolute nel corso del tempo. Ovviamente non sono solo le ametropie che possono creano la disuguaglianza, ma anche i muscoli oculomotori e questi portano anche a scrivere storto, sbilenco su un foglio di carta con i righi, figuriamoci su uno bianco. E cosa succede al nostro corpo quando questo avviene? Anche se a noi sembra di vedere i nostri occhi, guardandoci allo specchio, in linea, pu succedere che questi in realt, avendo un disequilibrio dei muscoli estrinseci, fanno variare la percezione delle cose. Per cui, oltre ad avere visualizzazioni discordi sui piani, anche quando andiamo ad appendere un quadro, essendo convinti di averlo appeso dritto, guardandolo successivamente, ed a una certa distanza, ci rendiamo conto che in relata storto. Ecco, adesso se tutto questo noi lo riportiamo al nostro processo evolutivo, possiamo constatare che se abbiamo posture e percezioni anomale, pu essere che ad evolverci in questo senso sia stata la mancanza della parallasse visiva. Da ricordare inoltre che se i muscoli oculomotori sono in disequilibrio tra di loro, possono farci avere anche una percezione non stereo ed in questo caso gli scompensi visivi che si vengono a creare sono maggiori e, di conseguenza, due profondit differenti. Come si vede la funzionalit del sistema visivo per noi vitale.
Ricordando che il Sistema Visivo controlla pi dell80% delle fasce
muscolari del nostro corpo e pi dell80% delle funzioni organi, che la retina consuma pi del 90% dellossigeno del nostro corpo, Educarlo, o Rieducarlo, significherebbe riequilibrare un organismo che con il tempo potrebbe evolvere e/o sviluppare in patologie. Per cui, per concludere, quando i nostri occhi percepiscono in modo disomogeneo possiamo avvertire una serie di sintomi quali, disgrafia, difficolt di apprendimento, confusione mentale, interpretazioni spaziali errate, senso di vertigini, atteggiamenti posturali errati, disturbi della verticalit. L'impostazione attuale della medicina nel mondo va verso l'integrazione dello studio delle malattie tra le diverse specialit. Per questo i massimi risultati si ottengono quando le terapie sono combinate, poich una finisce dove unaltra deve iniziare. Per cui rivolgersi ad un centro polispecialistico come il centro AMI, anche solo per una consulenza, pu essere propedeutico alla risoluzione del problema Augusto Maggiani Optometrista