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Giuseppe Ungaretti

Sentimento del tempo


1933 (altre edizioni riviste nel 1936 e nel 1943)

1. La madre
2. Caino

La madre
E il cuore quando dun ultimo battito
Avr fatto cadere il muro dombra1,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
5

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua2 di fronte allEterno,
Come gi ti vedeva
Quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,


10 Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando mavr perdonato,
Ti verr desiderio di guardarmi.
Ricorderai davermi atteso tanto,
15 E avrai negli occhi un rapido sospiro.

E il cuore... ombra: E quando il cuore col suo ultimo battito avr fatto cadere il muro oscuro (che separa la vita terrena
dall'aldil).
Sarai una statua: irremovibile fino ad avere ottenuto l'esaudimento della sua preghiera.

Caino3
Corre sopra le sabbie favolose
E il suo piede leggero4.

10

15

O pastore di lupi5,
Hai i denti della luce breve
Che punge i nostri giorni6.
Terrori, slanci,
Rantolo di foreste, quella mano
Che spezza come nulla vecchie querci,
Sei fatto a immagine del cuore7.
E quando l'ora molto buia,
Il corpo allegro
Sei tu fra gli alberi incantati?8
E mentre scoppio di brama,
Cambia il tempo, t'aggiri ombroso,
Col mio passo mi fuggi9.
Come una fonte nell'ombra, dormire!10
Quando la mattina ancora segreta,
Saresti accolta, anima,
Da un'onda riposata.

20

Anima, non sapr mai calmarti?


Mai non vedr nella notte del sangue?11
Figlia indiscreta della noia,
Memoria, memoria incessante,
Le nuvole della tua polvere,

10

11

Caino: personaggio biblico (Genesi 4), Caino il primo figlio di Adamo ed Eva e autore del primo omicidio, poich uccide per
invidia e gelosia il fratello Abele. Ungaretti utilizza il mito biblico per significare il conflitto tra l'istinto violento e il desiderio di
innocenza, che il poeta vede entrambi presenti in se stesso e nell'umanit. Per rilevare tale conflitto utile leggere le parole che
nel testo della Genesi, Dio rivolge a Caino prima che questi commetta il fratricidio: Il Signore disse allora a Caino: Perch sei
irritato e perch abbattuto il tuo volto? Se agisci bene non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato
accovacciato alla tua porta; verso di te il suo istinto, ma tu dominalo.
Corre... leggero: Caino, dopo aver ucciso Abele, fugge. Le sabbie richiamano i paesaggi mediorientali del mondo biblico;
favoloso un aggettivo frequente nel lessico di Ungaretti, e sta ad indicare il distacco dalle vicende materiali e storicamente
circoscritte per accedere ad un mondo di verit pi universali.
pastore di lupi: Caino il capostipite e la guida di una umanit aggressiva, fatta di lupi. Fino al verso 15 il testo si rivolge
direttamente a Caino, nominandolo in seconda persona.
Hai i denti... giorni: i tuoi denti, cio gli strumenti della tua violenza aggressiva, sono fatti della stessa sostanza di cui fatta la
brevit della vita (luce breve che punge i nostri giorni). In altre parole, il senso del proprio limite e il timore della morte a
spingere l'uomo a diventare aggressivo per difendere la precariet della propria esistenza.
Terrori... cuore: l'aspetto esteriore e le stesse azioni che Caino compie sono l'immagine di ci che racchiude nel proprio intimo.
Caino rappresenta l'umanit in quanto segue l'istinto di affermazione violenta di s.
E quando... incantati?: una domanda retorica: non sei forse tu, quando si oscura la ragione (l'ora molto buia), il corpo eccitato
e l'uomo sembra essere in balia delle forze della natura irrazionale (fra gli alberi incantati)?
E mentre... mi fuggi: il tema dei tre versi precedenti riproposto nell'esperienza dell'io, del poeta che parla. Quando le pulsioni
istintuali si fanno irresistibili (scoppio di brama), sei tu, Caino, che mi giri intorno con la tua ombra cupa; e la tua fuga la mia
stessa fuga. L'io che parla si identifica con Caino, perch Caino figura di ogni uomo dominato dall'istinto peccaminoso.
Come una fonte... dormire!: comincia qui la seconda parte della poesia, nella quale scompare il tu-Caino e il poeta si rivolge
invece all'anima e alla memoria, alla ricerca di una possibile pacificazione interiore.
Mai non vedr... sangue?: il verbo vedere usato con valore assoluto: non si tratta di vedere qualcosa in particolare, ma di
recuperare la capacit di vedere, oltre le tenebre della violenza (notte del sangue).

25

Non c' vento che se le porti via?12


Gli occhi mi tornerebbero innocenti,
Vedrei la primavera eterna
E, finalmente nuova,
O memoria, saresti onesta13.

12

13

Figlia... le porti via?: Non c' un vento che si porti via le nuvole della tua polvere, o memoria sempre presente ( incessante), che
sei il prodotto ingannevole della noia? La quartina spiegata dallo stesso Ungaretti: La memoria figlia della noia perch
l'uomo s' adattato alle fatiche del lavoro per non accorgersi del tedio della vita. E' indiscreta perch tenta di dissimulare la noia.
La memoria storia. Le nuvole della tua polvere sono dunque quanto c' di impuro nella memoria storica, cio il peso della
colpa storica che grava sull'umanit. Come nella prima parte della poesia, Caino figura dell'umanit e poi dell'io che parla, cos
nella seconda parte, il poeta allarga la visuale dalla propria anima che anela alla serenit, all'esigenza di una purificazione della
memoria storica che riguarda l'intera umanit.
nuova... onesta: i versi finali della poesia sono problematici: il compito della memoria non quello di conservare fedelmente il
passato? E allora pu esistere una memoria nuova? E se questa memoria nuova fosse in qualche modo possibile, sarebbe essa
onesta? La risposta a queste domande non ovvia: il poeta non cerca una cancellazione o una mistificazione dei fatti storici,
ma si chiede se sia possibile dare una nuova e onesta interpretazione della vicenda umana, nella quale la storia non appaia
pi come il monotono e sanguinoso ripetersi di vicende in fondo sempre uguali: Caino che uccide il fratello.

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