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s (t )
s (t)
a)
b)
s (t )
qk
s (t)
c)
d)
qk
T
Fig.1 a) Segnale a tempo continuo. b) Segnale a tempo discreto. c) Segnale quantizzato. d) Segnale numerico.
{qn }
con
-2-
essere ulteriormente classificato in segnale quantizzato (v. Fig. 1,c) e in segnale numerico
(v. Fig. 1,d) se esso a tempo continuo o discreto.
Una terza classificazione di natura energetica.
A tale scopo si definisce energia specifica associata ad un segnale rappresentato da una
funzione definita su tutto l'asse dei tempi a valori generalmente complessi, la quantit:
E=
(1.1)
s (t ) dt lim
2
T T
s (t ) dt
e cio intendendo che lintegrale su tutto lasse reale sia definito come il valore principale di
Cauchy.
La potenza specifica, in armonia con la (1.1), definita dal limite:
P = lim
T
(1.2)
1
T
T
2
T2
s(t ) dt
E =T
(1.3)
s(nT )
n =
1
P = lim
N
2N + 1
(1.4)
s(nT )
Si noti che un segnale ad energia finita presenta una potenza specifica nulla; inoltre se la
potenza specifica definita dalla (1.2) o dalla (1.4) maggiore di zero, le quantit a secondo
membro delle (1.1) e (1.3) non sono finite.
Ci premesso, si definiscono segnali ad energia finita quei segnali la cui lenergia specifica finita. Si dicono a potenza finita quei segnali per i quali finita e non nulla la potenza specifica.
Un'ulteriore classificazione di natura dimensionale. Essa basata sul numero di variabili indipendenti da cui il segnale dipende. Ad esempio i segnali che dipendendo soltanto
dal tempo sono mono-dimensionali, mentre unimmagine fissa e una sequenza di immagini
in bianco e nero sono esempi di un segnale rispettivamente bi- e tri-dimensionale.
2 Segnali notevoli.
In quel che segue sono presentati alcuni segnali di uso corrente.
(2.1)
j2
t
T0
sc (t ) = A cos 2 Tt
ss (t ) = A sin 2 Tt
Introduzione
-3-
Anche questi sono segnali a potenza finita dal momento che si ha:
t
1 T2
1 T2 1 + cos(4 T0 )
2
2
t
=
Pc = A2 lim
dt
A
dt =
cos
(2
)
lim
T0
T T T2
T T T2
2
(2.4)
2
T
sin(2 TT ) A2
1 T2
A
2
0
=
= A2 lim T 12 dt + T 12 cos(4 Tt )dt =
1 + lim
0
2
T T 2
2 T 2 TT0 2
In modo analogo
1
Ps = A lim
T T
2
(2.5)
1
T T
= A2 lim
T
2
T
2
sin
T
2
1
T2 2
dt
1
cos(4 Tt )dt
0
T2 2
T
2
1 cos(4 Tt )
T
2
1
= A lim
T T
(2 Tt )dt
0
T
2
dt =
sin(2 TT ) A2
A2
0
1 lim
=
2 T 2 TT 2
0
rect(x )
1
(2.7)
s( t) = rect(Tt )
1
2
1
2
E=
(2.8)
T
2
T
2
T
2
s(t ) dt =
T
2
dt = T
sinc(x)
la:
sinc( x ) =
(2.9)
1
x
sin(x )
x
x = 1, 2, . Quando
x .
2.1.5 Funzione segno.
Si consideri la funzione sgn( x) definita dalla:
(2.10)
sgn( x) =
x 1
=
x 1
x>0
x<0
sgn(t)
1
-1
1 T2
1 T2
2
sgn
(
)
lim
t
dt
=
dt = 1
T T T2
T T T2
P = lim
-4-
1
u(t ) =
0
(2.12)
t>0
t<0
u(t )
1
ed rappresentato in Fig. 5.
Esso un segnale a potenza finita essendo:
1 T2
1 T2
1
(2.13)
P = lim u2 (t )dt = lim dt =
0
0
2
T T
T T
( nT )
1
E=
(2.15)
2 (nT) = 1
nT
n=
u ( nT )
1
n0
n< 0
1
u(nT) =
0
(2.16)
nT
3 La delta di Dirac.
Per ottenere una rappresentazione intuitiva della delta di Dirac, basta considerare che,
per ogni funzione (t ) continua nel punto t = 0 , si pu scrivere, invocando il teorema della
media:
In =
(3.1)
2n
essendo t un opportuno istante appartenente allintervallo 21n , 21n . (vedi Fig. 8). Al divergere di n si ha:
(3.2)
lim I n
= (0)
(t)
1
2n
1
2n
da osservare che la (3.3) deve intendersi come una formale scrittura delle operazioni
indicate dalla (3.2).
da osservare infine che seguendo tale interpretazione, dalla (3.4) si ottiene:
Introduzione
-5-
(t t0 ) = lim n rect[n(t t0 )]
(3.5)
(3.6)
(t t0 )
(t )
lim
si ha al limite per n :
n rect(nt )dt = 1
(t )dt = 1
(3.8)
t0
funzioni rettangolari di area unitaria al tendere a zero della loro durata. La delta di Dirac
nulla su tutto lasse reale eccetto che allorigine dove non definita. In ogni caso la sua area
unitaria. Per questo motivo essa rappresentata mediante una freccia rivolta verso lalto e
spiccata nel punto t = 0 . (v. Fig. 9). La delta traslata si rappresenta com mostrato nella
stessa Fig. 9.
n rect(n)d = 12 + nt
(4.1)
t < 21n
21n t
t>
1
2n
1
2n
(4.2)
()d = u (t )
(4.3)
4.2 - Derivate generalizzate.
du (t )
dt
0 = f
(4.4)
+
(t0 )
f ( t0 ) .
Si pu scrivere:
f (t) = fc (t ) + 0u (t t0 )
f(t)
t0
fc (t)
dove fc (t ) la funzione ottenuta da f (t) eliminando il salto (v. Fig. 10). Poich fc (t ) continua e derivabile ovunque tranne eventualmente nel punto t = t0 dove si potrebbe avere
f (t ) = fc (t ) + 0 (t t0 )
-6-
Pi in generale, se la funzione f (t) subisce nellinsieme dei punti {ti }i =1 dei salti di valore
N
f (t ) = f c (t ) +
(4.5)
i (t ti )
i =1
5 La pseudo-funzione t 1 .
La funzione t
meno lo t ( t) (salvo che (t) non risulti infinitesima nellorigine). Ciononostante pu de1
VP
(t )
dt = lim
0
t
(t )
dt
per ogni (t) che garantisce la convergenza della (5.1). Ci significa che alla funzione t
( ), definita dalla:
pu
( )
Pf t 1 (t )dt = VP
(t )
dt
t
6 La convoluzione.
6.1 Segnali a tempo continuo.
Si definisce convoluzione fra due segnali s1 (t ) e s2 (t ) a tempo continuo il segnale s(t )
definito dalla:
(6.1)
s (t ) =
s1 () s2 (t )d = s1 s2
s (t ) =
s1 (t ) s2 ()d = s2 s1
pertanto la convoluzione gode della propriet commutativa. Inoltre facile verificare che gode anche della propriet distributiva e cio:
(6.3)
s1 ( s2 + s3 ) = s1 s2 + s1 s3
Identificando uno dei due segnali con la delta di Dirac (t) , tenendo conto della (3.6), si
pu scrivere:
(6.4)
s = s = s
Introduzione
s1 ( )
-7-
s2 ( )
s1 ( )
Traslazione
s1 (t )
s2 (t )
s(t)
Esempio E.1
se stesso.
Risulta per t > 0 (v. Fig. E.1)
d = T t
s (t ) =
0
In modo analogo per t < 0 si ha:
0
s (t ) = | t |
d = T | t |
rect
+t
rect t
0 t T
T
2
T
2
t > T
T
2
T
2
Fig.E.1
t < T
T t 0
e cio
s (t ) = ( T | t | ) rect
( 2tT )
La valutazione della convoluzione fra due segnali pu, in taluni casi, essere semplificata
procedendo come di seguito indicato.
-8-
s (t ) =
(6.6)
t0
s ()d + (t0 )
s (t0 ) =
s1 () s2 (t0 )d =
s1 (t0 ) s2 ()d
s (t ) =
s1 () s2 (t )d =
s1 (t ) s2 ()d
risulta
s ( t ) =
rect
rect ( Tt ) = ( t +
T
2
) ( t T2 )
( t T ) { ( + ) ( )} d = rect ( t +T
T
2
T
2
e quindi:
s (t ) = ( T ) rect
T
2
rect
( )
t T2
T
( )
2T
(6.9)
s(nT ) =
s (kT )s (nT kT ) = s s
1
k =
(6.10)
s(nT ) =
s (nT kT )s (kT ) = s
1
s1
k =
s1 ( s2 + s3 ) = s1 s2 + s1 s3
Se si identifica uno dei due segnali con limpulso unitario (nT) , si ha:
(6.12)
k =
Introduzione
-9-
s = s = s
(6.13)
e cio limpulso unitario costituisce lelemento unitario della convoluzione definita nel tempo
discreto.
6.3 - Durata della convoluzione.
Siano s1 () e s2 () due segnali con supporti (t1 , T1 ) e (t2 , T2 ) limitati. In Fig 12 sono rappresentati i supporti dei segnali s1 () e s2 () nonch quelli di s1 (t ) e s2 (t ) rispetti-
vamente. evidente che lintegrale di involuzione nullo quando gli intervalli (t1 , T1 ) e
t1 > t t2
T1 < t T2
t2 > t t1
T2 < t T1
oppure
(6.15)
Ci comporta che la convoluzione identicamente nulla in tutti gli istanti che sono esterni allintervallo:
t1 + t2 < t < T1 + T2
(6.16)
= (T1 t1 ) + (T2 t2 )
- 10 -