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Essi partirono e predicarono dappertutto

Walter Battiss, La colomba sul piede.


Mc 16,15-20

15 In quel tempo Ges disse ai suoi discepoli: Andate in tutto il mondo e proclamate il
Vangelo a ogni creatura. 16Chi creder e sar battezzato sar salvato, ma chi non creder
sar condannato. 17Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel
mio nome scacceranno demni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e,
se berranno qualche veleno, non recher loro danno; imporranno le mani ai malati e questi
guariranno. 19Il Signore Ges, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla
destra di Dio. 20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva
insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Oggi facciamo memoria di S. Marco evangelista. Attraverso il racconto di Marco riceviamo levangelo, la buona notizia
che riguarda Ges di Nazareth e la sua predicazione: il suo passare accanto a uomini e donne facendo il bene e
guarendo (At 10,38) e la sua pratica di umanit risuonano ancora oggi come annuncio gioioso, che d senso e sapore
alle nostre vite.
Per noi, che cerchiamo di seguire le tracce del Maestro pur nella fatica del quotidiano, buona notizia la fiducia che
Ges rinnova nei suoi discepoli: essi lo avevano abbandonato, erano venuti meno nellora della prova, ma per lui sono
sempre i suoi discepoli. Li ha appena rimproverati (Mc 16,14) perch non hanno creduto allannuncio dei primi testimoni
del Risorto, non sono stati capaci di quella fiducia nellaltro che Ges aveva insegnato loro, suscitandola in chiunque
incontrava. Senza fiducia nellaltro ci si chiude, ci si ripiega su di s, si perde la verit che ci fonda, lagape.
La fedelt di Dio narrata da Ges tuttavia non conosce tentennamenti, va incontro alla debolezza di fede dei
discepoli, alla loro durezza di cuore. Andate....: una parola che libera dal timore e spinge a rimettersi in cammino, a
superare paure e contraddizioni che a volte ci immobilizzano. Una parola che infonde coraggio e riapre un futuro: i
discepoli sono ricondotti allinizio della loro vocazione, quando avevano accolto la chiamata gratuita di Ges a seguirlo,
un appello che non ammette dilazioni: Venite dietro a me, vi far diventare pescatori di uomini (Mc 1,17).
Il Risorto chiede ai discepoli di andare oltre la cerchia ristretta della comunit, per predicare il Vangelo a ogni
creatura ed essere testimoni della sua vittoria sulla morte. Ci che rende possibile tale annuncio il rimanere legati a
Ges, il dimorare nella sua Parola. Levangelizzazione avviene allinterno della sequela, in uno spazio di
coinvolgimento con la vita del Maestro. Marco lo sottolinea narrando la chiamata degli apostoli: Ne costitu Dodici
perch stessero con lui e per mandarli a predicare (Mc 3,14).
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perch andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga
(Gv 15,16). Uniti a Cristo, i discepoli potranno portare il frutto della pace, della gioia, dellamore condiviso:
parlando lingue nuove, come Ges che era capace di parlare il linguaggio di tutti e di immedesimarsi nella situazione
dellaltro; vincendo il male (se berranno veleno, non recher loro danno); imponendo le mani, offrendo conforto e
presenza con il semplice gesto della mano che accarezza e si apre per donare amicizia.
Anche i discepoli incontreranno rifiuto e incredulit, ma di questo non devono temere: il Signore agisce insieme con
loro. Questa speranza segna il nostro cammino umano ed ecclesiale perch non siamo mai con le nostre sole forze, in
quanto la nostra vita intrecciata a quella del Signore: Io sono la vite, voi i tralci (Gv 15,5).
Fratel Salvatore

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