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che nel 2001 durante un programma televisivo preelettorale Berlusconi da solo firm il cosiddetto
contratto con gli italiani, nel quale indicava i cinque impegni fondamentali della sua coalizione
e metteva in gioco la sua leadership sulla capacit di realizzarli durante la legislatura.
pensare ai cinque partiti del Berlusconi II e III, ai quattro iniziali (diventati tre grazie alla fusione tra
Fi e An) del Berlusconi IV, e soprattutto agli otto del Prodi II, non contando anche altri minuscoli
partiti che, pur non formando un gruppo parlamentare, riescono a ottenere qualche spoglia di
governo a livello sottosegretariale grazie al loro potenziale di coalizione o di ricatto. Le coalizioni
restano inoltre poco omogenee ideologicamente, come testimoniato dal fatto che i programmi
di governo, per quanto dettagliati, sono poi spesso ambigui nella formulazione dei provvedimenti da
adottare e quindi soggetti a conflitti di interpretazione.
Infine, il potere del capo del governo di promuovere un vero rimpasto di governo per affermare cosi
la propria autorit sui ministri resta tuttora fondamentalmente assente. Il presidente del Consiglio
pu in effetti oggi cambiare i ministri di sua scelta - in pratica alcuni ministri tecnici e quelli del suo
partito -, ma per quel che riguarda gli altri deve dipendere dallaccordo dei partiti interessati. Il
mandato elettorale non pu cos essere tradotto in un vero controllo sul gabinetto. Nello
stesso tempo per oggi diventato pi difficile che nel passato cambiare un presidente del
Consiglio con un altro durante il corso di una legislatura. Ci si pu naturalmente arrivare, ma il
nuovo capo del governo che subentra al vecchio si sente in genere pi debole del suo predecessore
e meno sicuro della propria legittimit politica, dunque meno a suo agio in questo ruolo. Si pu
dire dunque che la nuova situazione genera da un lato aspettative molto pi elevate rispetto al
ruolo della presidenza del Consiglio, ma dallaltro non produce ancora tutte le condizioni
necessarie per renderle attuabili.
3.3- Governare con il parlamento (o senza)
Lorizzonte temporale di ogni gabinetto e della gran parte dei presidenti del Consiglio era in
passato piuttosto limitato (aUincirca un anno). Ci rappre-sentava naturalmente un serio limite
alla capacit di condurre in maniera efficace le responsabilit del governo e tale limite si rivelava
particolarmente grave laddove si trattava di affrontare riforme rilevanti. Si potr osservare che
linstabilit dei governi, misurata dalla loro durata ufficiale in carica, veniva in qualche misura
bilanciata dalla maggiore stabilit dei componenti delle compagini ministeriali. Lo stesso partito, la
De, era sempre presente con un peso dominante in ogni governo e una buona parte dei ministri
(nonch dei presidenti del Consiglio) passava da un gabinetto allaltro. Si potrebbe inoltre
aggiungere che i leader dei partiti, che in genere duravano in carica pi a lungo dei governi, si
assumevano in qualche modo il compito di dare continuit ai programmi di governo. Bench tutto
ci contenga sicuramente del vero, resta il fatto che il governo in quanto istituzione stato
seriamente indebolito nelle sue prerogative e responsabilit istituzionali e che il governo dei
partiti non ha potuto bilanciare questa debolezza, anche perch le prospettive degli attori
partitici sono necessariamente diverse da quelle di un attore istituzionale come il governo, essendo
legate primariamente a vocazioni particolaristiche.
TAB.5.3. Decreti-legge presentati, convertiti, decaduti, respinti e reiteranti altri decreti per
legislatura
LEGISLATURA DL
PRESENTATI MEDIA
MENSILE DL CONVERTITI
parlamentari il proprio programma legislativo. Ci riferiamo prima di tutto alla questione di fiducia,
cio al voto di fiducia che il governo pu chiedere a una o entrambe le camere in occasione di
qualsiasi votazione su un provvedimento legislativo. Questo strumento blocca tutti gli emendamenti
pendenti al momento e costringe la maggioranza a rinsaldare le fila pena la caduta del governo. Un
altro strumento
costituito dai cosiddetti maxiemendamenti che, riassorbendo gli emendamenti esistenti e
adattandoli a una linea giudicata accettabile