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Collaborazionismo

Da Wikipedia,
l'enciclopedia libera.
Vidkun Quisling
mentre firma un
autografo nel 1943:
fu probabilmente il
collaborazionista pi
noto dell'epoca, tanto

che il suo cognome


divenuto, in molte
lingue, sinonimo di
"traditore"
Il collaborazionismo
un fenomeno sociale
e politico connesso
alle vicende di
governo di un paese
occupato

militarmente da una
potenza straniera,
che vi organizza una
classe dirigente
totalmente asservita
agli interessi degli
occupanti. Sebbene in
Italia il termine fosse
gi usato prima del
fascismo per indicare

la partecipazione al
governo da parte dei
socialisti, esso viene
abitualmente usato in
riferimento alla
collaborazione con i
nazisti nei territori
occupati durante la
Seconda guerra
mondiale[1].

Esso consiste
nell'organizzazione di
una struttura di
controllo sociale, in
modo da creare un
collegamento tra la
potenza occupante e
la popolazione
assoggettata. Tale

struttura di controllo
sociale composta da
elementi locali, e si
articola secondo uno
schema piramidale
che riproduce quello
tipico di un normale
apparato statale,
dotato quindi di una
propria burocrazia e

regole autonome di
funzionamento, e che
va da un vertice,
civile o militare, fino a
una base operativa
costituita da elementi
inseriti nelle varie
classi sociali con
funzione spionistica e
delatoria, che

assicurino il controllo
e la repressione dei
movimenti eversivi
che possono turbare
l'ordine pubblico.
Da ci il termine
negativo di
"collaborazionismo",
nel senso di offerta

stabile e consapevole
di collaborazione con
un soggetto
occupante
extranazionale, che
rappresenta gli
interessi di un altro
governo, finalizzata a
far funzionare
l'apparato statale che

altrimenti avrebbe
difficolt ad operare
normalmente, visto
che il precedente
apparato, di norma,
viene rimosso o
comunque
destrutturato[2].

Nell'esperienza storica
europea le vicende
pi importanti che
videro la nascita di
stati fantoccio
collaborazionisti si
ebbero durante la
seconda guerra
mondiale. Il Terzo
Reich, ad esempio,

instaur in buona
parte dei territori
occupati governi
asserviti ai propri
voleri (in altri
permase invece
un'amministrazione
militare); tra questi la
Francia (a partire dal
1942, con

l'Operazione Anton
che invase la
Repubblica di
Vichy[3]), la
Repubblica Sociale
Italiana con sede a
Sal, la Norvegia di
Vidkun Quisling e il
governo degli ustascia
in Croazia. Anche

l'Impero Giapponese
cre degli stati
vassalli per gestire la
propria espansione
negli anni Trenta e
Quaranta, il pi
celebre tra i quali
senza dubbio il
Manchukuo.

Indice

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1 Il collaborazionismo
nella seconda guerra
mondiale
1.1 Cina
1.2 Italia
1.3 Francia
1.4 Il
collaborazionismo in
Europa

2 Dopo la seconda
guerra mondiale
3 Bibliografia
4 Note
5 Voci correlate
6 Altri progetti
Il collaborazionismo
nella seconda guerra
mondiale[modifica |
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Cina[modifica |
modifica wikitesto]
Durante la Seconda
guerra
sino-giapponese, il
Giappone cre nei
territori occupati,
situati nella parte
nord-orientale della
Cina,

un'amministrazione
civile fedele alla causa
nipponica, nota come
Repubblica di
Nanchino. Presidente
del governo era il
collaborazionista
Wang Jingwei,[4] che
gi negli ultimi mesi
del 1938 aveva

proposto di negoziare
con i Giapponesi. Il
suo governo nella
Cina occupata inizi il
30 marzo 1940,
quando divenne
Presidente
dell'Esecutivo Yuan e
Dirigente del Governo
Nazionale (

). Tra il
1940 e il 1943
continu ad
esprimere solidariet
alle Potenze dell'Asse,
criticando
l'imperialismo
occidentale, il
comunismo sovietico
e il Kuomintang di

Chiang Kai-Shek.[5]
Wang Jingwei mor
prima della fine della
guerra, nel 1944, e
non sub quindi un
processo per alto
tradimento.[6]
Italia[modifica |
modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo
stesso argomento in
dettaglio: Repubblica
Sociale Italiana e
Regno del Sud.
Francia[modifica |
modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.png Lo
stesso argomento in
dettaglio:

Collaborazionismo in
Francia.
Il collaborazionismo
in Europa[modifica |
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La politica del NSDAP
era, nel complesso,
quella di lasciare
l'autonomia
necessaria alle

autorit dei paesi


occupati per
mantenere l'ordine
pubblico,
permettendogli di
risparmiare truppe
d'occupazione che
restavano quindi
disponibili per il
fronte. Quasi tutti i

paesi occupati ebbero


la loro forma di
collaborazionismo:
la Croazia, dove i
nazionalisti croati (gli
Ustascia) di Ante
Pavelic e le SS croate
furono molto attive
nel collaborare con

l'occupante, non solo


combattendo i
partigiani, ma anche
prendendo di mira gli
zingari, gli ebrei e
anche i serbi
ortodossi (nonostante
la collaborazione con i
Cetnici)[7].

In Bosnia, allora
compresa nella
Croazia degli
Ustascia, dove gli
occupanti reclutarono
delle Waffen-SS
musulmane[7].
In Slovenia, dove vi
furono collaboratori
militari e civili,

denominati
Domobranci, al
comando di Leon
Rupnik[7].
la Norvegia, diretto
da Vidkun Quisling, il
cui nome serv
durante la guerra a
designare i dirigenti
collaborazionisti, che

gli Alleati chiamarono


appunto
"Quislings"[8].
la Slovacchia, diretto
da Jozef Tiso. Lo
Stato fantoccio
slovacco, voluto da
Hitler quando venne
scisso dalla Boemia e
dalla Moravia in

violazione degli
accordi di Monaco,
aveva garantito la
propria alleanza alla
Germania in cambio
dell'indipendenza da
Praga, ma a causa
della ridotte
dimensioni territoriali
era di fatto succube

della Germania. Il
governo slovacco
invi circa 20.000
soldati ad invadere la
Russia accanto
all'esercito tedesco, e
collabor alla
deportazione dei civili
ebrei.

il Belgio, dove ci sono


stati collaborazionisti
come il famoso
nazionalista vallone
delle Schutzstaffeln
Lon Degrelle o il
fiammingo Staf De
Clercq[9].
In generale le truppe
straniere nelle

Waffen-SS raccolsero
quasi 500 mila
aderenti da tutti i
Paesi occupati,
venendo cos a
costituire la pi
grande formazione
militare volontaria
della storia. Non sono
considerabili

collaborazionisti i
membri minori
dell'Asse, come
l'Ungheria, diretta da
Miklos Horthy, o la
Romania di Ion
Antonescu. Tuttavia,
entrambi questi paesi
divennero
collaborazionisti nelle

fasi finali del conflitto,


seppure su fronti
opposti: in Ungheria
venne instaurato un
regime filo-tedesco, le
Croci Frecciate, per
evitare una resa
separata, e in
Romania Re Michele I
effettu un colpo di

Stato per creare un


governo filo-sovietico
che firmasse la resa
incondizionata
all'Armata Rossa,
offrendo cos all'URSS
il controllo totale della
Romania.

Dopo la seconda
guerra
mondiale[modifica |
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In tempi pi recenti, il
termine stato usato
per indicare i
cambogiani che
presero parte alla
Repubblica Popolare

di Kampuchea (un
governo instaurato
dai vietnamiti nel
1979)[10] e i
palestinesi accusati di
atteggiamento
amichevole verso le
autorit
israeliane.[11]

Bibliografia[modifica |
modifica wikitesto]
L. Cajani, B. Mantelli,
Una certa Europa: il
collaborazionismo con
le potenze dell'Asse
1939-1945, Annali
della Fondazione Luigi
Micheletti, 1994.

M. Pisani, "Resistenza
e collaborazionismo
nella seconda guerra
mondiale", L'Uomo
Libero, n. 16, 1986.
Note[modifica |
modifica wikitesto]
^ Stanley Hoffmann,
Collaborationism in
France during World

War II, The Journal of


Modern History, Vol.
40, No. 3 (Settembre,
1968), pp. 375-395
^ Bertram N. Gordon,
Collaborationism in
France during the
Second World War,
Cornell University
Press, Ithaca, New

York, 1980, ISBN


0-8014-1263-3,
9780801412639, p.
18.
^ Paul Webster,
Petain's Crime: The
Complete Story of
French Collaboration
in the Holocaust, Ivan
R. Dee, 1999

^ New Perspectives
on Chinese
Collaboration ::
JapanFocus
^ Wang Jingwei.
"Radio Address by Mr.
Wang Jingwei,
President of the
Chinese Executive
Yuan Broadcast on 24

June 1941" The


Search for Modern
China: A
Documentary
Collection. Cheng,
Pei-Kai, Michael
Lestz, and Jonathan
D. Spence (Eds.).
W.W. Norton and
Company. (1999) pp.

330331. ISBN
0-393-97372-7.
^ Wang Ching-wei
(Chinese
revolutionary) Britannica Online
Encyclopedia
^ a b c Stevan K.
Pavlowitch, Hitler's
new disorder: the

Second World War in


Yugoslavia, 2008 p.
142
^ Hans Fredrik Dahl,
Quisling: A Study in
Treachery, 2008
^ Eddy de Bruyne e
Marc Rikmenspoel,
For Rex and for
Belgium, 2004

^ Cambodia
^ Express.co.uk Home of the Daily
and Sunday Express |
World News ::
Woman convicted as
Israeli abettor

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