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Universit degli Studi di Roma La Sapienza

Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica

DOTTORATO DI RICERCA IN INGEGNERIA GEOTECNICA

Studio dellallargo di una galleria con la


tecnica del pretaglio
Gioacchino Altamura

Relatore:
Prof. Alberto Burghignoli
Co-relatori: Prof. Salvatore Miliziano
Prof. Renato Ribacchi

INDICE

Premessa ........................................................................................................................... 1
1. Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie................................................................. 5
1.1 Scavo di gallerie in terreni sciolti ........................................................................... 5
1.2 Allargo di gallerie................................................................................................. 11
2. La galleria di Nazzano................................................................................................ 13
2.1 Descrizione dellopera e dei lavori di allargo....................................................... 14
2.2 Inquadramento geologico ..................................................................................... 19
2.3 Caratterizzazione geotecnica ................................................................................ 20
2.4 Il sistema di monitoraggio .................................................................................... 48
3. Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo........................................ 51
3.1 Introduzioni alle analisi numeriche ...................................................................... 51
3.2 Analisi preliminari................................................................................................ 53
3.2 Analisi definitive .................................................................................................. 75
4. Risultati del monitoraggio .......................................................................................... 79
4.1 Introduzione.......................................................................................................... 79
4.2 Elaborazione dei dati di monitoraggio ................................................................. 81
4.3 Le misure estensimetriche .................................................................................... 92
4.4 Le misure inclinometriche .................................................................................. 107
5. Risultati delle analisi numeriche .............................................................................. 111
5.1 Introduzione........................................................................................................ 111
5.2 Le analisi numeriche eseguite ............................................................................ 112
6. Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali...................... 173
6.1 Introduzione........................................................................................................ 173
6.2 Il confronto ......................................................................................................... 174
6.3 Conclusioni......................................................................................................... 199
7. Considerazioni conclusive........................................................................................ 201
Bibliografia................................................................................................................... 206

Certamente la natura interrogata dallesperimento una natura


semplificata, preparata appositamente e occasionalmente mutilata in
funzione delle ipotesi preesistente. Tutto ci non la priva della capacit di
smentire la maggior parte delle ipotesi. Einstein era solito far notare che
la natura, la maggior parte delle volte, risponde no alle domande che le
vengono poste e solo occasionalmente dice forse. Lo scienziato dunque
non fa tutto ci che vuole, non riesce a far dire alla natura quello che lui
vuole, n pu, per lo meno sul lungo periodo, proiettare su di essa i
desideri e le aspettative che gli ha pi a cuore. Lo scienziato corre
veramente dei grossi rischi, tanto pi grandi quanto pi crede di circuire
meglio la natura con la sua tattica, di metterla una volta per tutte con le
spalle al muro..
Il protocollo del dialogo sperimentale a nostro avviso unacquisizione
irreversibile della cultura umana. Esso garantisce veramente che la natura
interrogata dalluomo sar trattata come un essere indipendente.
Certamente essa viene costretta ad esprimersi in un linguaggio forse
inadeguato. Ma le procedure del metodo vietano di metterle in bocca le
parole che si vorrebbero ascoltare. Il dialogo sperimentale forma anche la
base del carattere comunicabile e riproducibile dei risultati scientifici.
Anche se costringiamo la natura ad esprimersi in maniera parziale, una
volta che essa ha parlato in condizioni riproducibili, tutti si inchinano:
infatti essa non mente mai, la natura non ci inganna.

La nuova alleanza - Ilya Prigogine, Isabelle Stengers

Premessa
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Premessa

Nella presente tesi si riportano le attivit sviluppate e la ricerca realizzata durante il


Dottorato di Ricerca in Ingegneria Geotecnica, svolto presso il dipartimento di Ingegneria
Strutturale e Geotecnica dellUniversit di Roma "La Sapienza". necessario da subito
ricordare come le attivit del presente studio prendono spunto da una Convenzione di
Ricerca stipulata tra la Societ Autostrade S.p.A. (ora Autostrade per lItalia) ed il
Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica dell'Universit degli Studi di Roma
"La Sapienza" dal titolo Monitoraggio geotecnico dei lavori di ampliamento con traffico
in esercizio della galleria di Nazzano. Tale convenzione si riferisce allo studio di un caso
reale relativo ai lavori in corso per lampliamento a tre corsie pi quella di emergenza della
galleria di Nazzano sul tratto autostradale Orte - Fiano Romano (A1). Caratteristica
qualificante dei lavori nel sito in esame la messa in opera di un sistema di monitoraggio,
che rende lo studio del caso reale molto interessante, perch la previsione del
comportamento dellopera conseguito grazie ai modelli teorici numerici pu essere
confrontata con quanto rilevato in sito dal monitoraggio.
Il tipo di lavori in corso, pocanzi esposti, debbono essere inseriti in una
programmazione di ampia scala relativa alladeguamento delle infrastrutture preesistenti
necessaria per far fronte alla crescente domanda di trasporto. Quanto si prospetta in merito
allammodernamento dellattuale rete autostradale, tecnicamente si traduce, tra laltro, nel
cercare di potenziare la capacit delle vie di comunicazione. Lunica possibilit in ambito
delle infrastrutture di tipo autostradale, quella dellaggiunta di una o pi corsie di marcia
ad entrambe le carreggiate. Lallargamento della sede stradale da due a tre corsie uno
degli attuali problemi, ancor pi complesso, in presenza di gallerie. In questultimo caso, il
problema si aggrava ulteriormente se si deve garantire il traffico in esercizio, anche durante
i lavori. Una semplice soluzione, quando le condizioni lo permettono, quella di realizzare
opere di deviazione temporanea chiudendo la galleria sino al completamento dei lavori di
allargamento. Ci permette di progettare e analizzare il problema analogamente a quanto
succede per lo scavo ex-novo di gallerie, senza tener conto di particolari esigenze,
esaminando le possibili tecniche di scavo correntemente utilizzate. In alternativa,
possibile pensare a tecniche che consentano il mantenimento del traffico durante i lavori,
sia pure a carreggiata ridotta, proteggendo la sede stradale: un esempio lallargamento
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Premessa
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della galleria autostradale di Nazzano. Limpossibilit nel realizzare nuove gallerie e/o
nuovi tracciati, infatti, ha condotto ad operare sulla galleria preesistente, necessariamente
aperta al traffico, costringendo alladozione di tecniche costruttive che richiedano la
presenza di uno scudo di protezione della sede stradale e dei conseguenti ridotti spazi
operativi. Poich nel caso in esame ci ritrova in presenza di terreni sciolti e/o di scadenti
caratteristiche di resistenza, cui si associano limitate capacit di autosostegno del cavo,
lavanzamento del fronte stato preceduto dalla realizzazione di un guscio resistente
inserito nel terreno, avente funzione di rivestimento provvisorio. Tale guscio realizzato
mediante intasamento con betoncino fibrorinforzato di unincisione anulare scavata
meccanicamente mediante una lama metallica, il cosiddetto pretaglio, di diametro
maggiore rispetto a quello della nuova galleria.
Quando si studiano gli effetti dello scavo di una galleria, la modellazione pi opportuna
quella tridimensionale, scelta ancora pi appropriata per simulare lesecuzione di
unincisione di estensione limitata nel terreno quale il pretaglio. Per tale ragione sono
state impostate, come meglio verr illustrato in seguito, analisi numeriche tridimensionali
impiegando il codice di calcolo alle differenze finite FLAC 3D 2.0. Le analisi numeriche
tridimensionali sono particolarmente adatte nel simulare realisticamente le singole fasi
previste nella realt esecutiva dello scavo di gallerie e, in particolare nel caso in esame, le
fasi di ampliamento delle gallerie per mezzo della tecnica del pretaglio. Le stesse
permettono, inoltre, di seguire e studiare levoluzione tensio-deformativa nelle tre direzioni
dello spazio che si sviluppa con lavanzamento del fronte di scavo. Se da una parte
evidente lutilit delle analisi tridimensionali nella progettazione statica delle gallerie, non
inutile ricordare che, nonostante le maggiori potenzialit degli attuali calcolatori, lanalisi
numerica tridimensionale richiede tempi di calcolo impegnativi. Tale onerosit
computazionale richiede lintroduzione di semplificazioni nella messa a punto dello
strumento danalisi. Una specifica trattazione riservata, a tal proposito, nella scelta del
modello implementato nelle analisi numeriche, fissando in particolare lattenzione sulle
dimensioni del reticolo di discretizzazione, sulla geometria della griglia e sulla dimensione
degli elementi che la compongono, sulla densit di discretizzazione, sulle relazioni sforzideformazioni del terreno, sullutilizzo di elementi strutturali nella simulazione di alcuni
processi di realizzazione delle singole fasi costruttive.
In generale, una volta messa a punto uno strumento dindagine numerica, il progresso
delle conoscenze sul comportamento tensio-deformativo dellammasso soggetto a fasi
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Premessa
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lavorative pi o meno articolate, come processi di scavo, demolizione di elementi
strutturali esistenti e installazione di nuovi, necessariamente passa per un sistematico
confronto tra i risultati di simulazioni numeriche il pi vicino possibile alla realt e misure
rilevate in sito in situazioni ben caratterizzate geotecnicamente. Tutto ci tanto pi vero
per lo studio dellallargo di gallerie per mezzo della tecnica del pretaglio, essendo
questultima una tecnica di recente utilizzo, non supportata da studi ed indagini simili
precedenti. Grazie alla Convenzione, cui si accennato precedentemente, tale tipo di
confronto possibile attualizzando i dati provenienti dal sistema di monitoraggio. Lungo lo
sviluppo della galleria, di lunghezza pari a circa 330 m, sono disposte cinque sezioni di
misura, per ciascuna della quale disponibile una buona caratterizzazione geotecnica dei
terreni presenti.
Tutto ci premesso possibile con maggior chiarezza delineare gli obiettivi della
presente tesi di dottorato:
Ottimizzazione delle analisi numeriche tridimensionali in modo da assicurare un
compromesso tra accuratezza dei risultati e tempi di analisi. Ci possibile
agendo sui criteri di simulazione, sulla geometria della griglia utilizzata e sulla
scelta di semplici, ma sufficientemente approssimati, legami costitutivi per la
simulazione del comportamento del terreno.
Migliorare la comprensione del comportamento dinsieme di un ammasso
interessato dallallargo di gallerie con limpiego della tecnica del pretaglio. Ci
possibile attraverso il confronto tra i risultati provenienti dallimplementazione
di strumenti di analisi tridimensionale, in grado di riprodurre fedelmente le
singole fasi costruttive previste nella realt esecutiva, e i dati rilevati in sito con
appropriati sistemi di monitoraggio.
La tesi articolata in modo da passare progressivamente dalla descrizione
dellintervento di allargo e dalla caratterizzazione geotecnica del sito, alla elaborazione dei
risultati numerici e dei dati di monitoraggio, al loro successivo confronto, e quindi alle
considerazioni finali e alle conclusioni della ricerca. Pi specificatamente, dopo la
descrizione della sequenza lavorativa che caratterizza il sito in esame, si illustrano
sinteticamente le campagne dindagine geotecniche fin ad oggi eseguite e il tipo di
strumentazione caratterizzante il sistema di monitoraggio. In particolare si descrive in
dettaglio il modello geotecnico di sottosuolo desunto dal complesso dei risultati ottenuti
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Premessa
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nelle indagini in sito e nelle prove di laboratorio. Prima di illustrare i dati provenienti dalla
strumentazione di monitoraggio usati per lo studio e i confronti, si descrivono i criteri
seguiti nellimpostazione delle analisi numeriche eseguite, sia con riferimento
allimpostazione generale del problema sia con riferimento alla simulazione delle singole
fasi costruttive. A seguire si riportano e si commentano i dati provenienti dal sito pi
affidabili e significativi, descrivendo i criteri di elaborazioni cui sono stati sottoposti.
Particolare attenzione dedicata allillustrazione delle analisi numeriche, dalle quali sono
stati ricavati i risultati posti a confronto con i dati di monitoraggio. In fine si riportano le
considerazioni e le indicazioni che sono scaturite dalla intera ricerca, con le relative
osservazioni e conclusioni.

Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie


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CAPITOLO 1
Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie

1.1 Scavo di gallerie in terreni sciolti


Lo scavo in terreni sciolti difficilmente effettuato in assenza di una protezione nel
tratto di galleria appena scavato e ancora privo di rivestimento. Di corrente utilizzo la
realizzazione di gallerie con uno scudo, che in grado di garantire un ambiente di lavoro
sicuro, una maggiore efficienza delle operazioni di scavo e un minor disturbo del terreno
circostante in termini di spostamenti indotti. In terreni sciolti poco consistenti,
praticamente privi della componente di resistenza di tipo coesivo, non possibile
immaginare che una galleria possa autosostenersi senza la presenza di un rivestimento. In
prossimit del fronte, durante lavanzamento dello scavo, nasce la problematica relativa
allimpossibilit di mettere in opera da subito un rivestimento anche solo provvisorio. La
presenza dello scudo, e in particolare del corpo dello scudo, risolve totalmente tale
difficolt. Non solo, unito allestremit di taglio e opportunamente irrigidito, permette di
controllare e far avanzare lo scavo della galleria stessa, lasciando alla coda dello scudo il
compito di erigere e installare nuovi elementi di rivestimento, pompare malta di
riempimento tra rivestimento e parete della galleria, e provvedere allorganizzazione di
smaltimento dello smarino. Si comprende come lo scavo con limpiego di uno scudo possa
essere molto efficiente, oltre che pi sicuro per la manodopera, quando ogni operazione
coordinata e sincronizzata con tutte le altre.
Il coordinamento delle fasi di lavoro e le caratteristiche di avanzamento dello scavo
sono in funzione del tipo di scudo che si sceglie di adottare. Le differenze tra uno scudo e
laltro risiedono principalmente sulle modalit di scavo e sugli accorgimenti relativi alla
stabilit del fronte. Per quanto riguarda il primo aspetto, il sistema di scavo al fronte pu
essere

di

tipo

manuale,

semimeccanizzato

completamente

meccanizzato.

Tendenzialmente il sistema pi utilizzato quello meccanizzato, mentre non si utilizza pi


il sistema manuale. Il sistema meccanizzato sicuramente pi vantaggioso rispetto a quello
semimeccanizzato per terreni attraversati praticamente omogenei nelle caratteristiche
fisiche e meccaniche. Ci comprensibile se si pensa che il sistema di scavo meccanizzato
consiste nella presenza di una testa rotante, la fresa, che realizza lo scavo a tutta sezione ed
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Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie


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munita di specifici strumenti taglienti, i cutters, da selezionare in maniera specifica per le


diverse condizioni geotecniche incontrate. Viceversa, quando i terreni sono eterogenei e si
possono trovare diverse condizioni geotecniche del terreno attraversato, lo scavo semimeccanizzato assicura unottimizzazione del lavoro per la sua pi flessibilit nelle
operazioni e modalit di scavo. La tecnica per garantire la stabilit del fronte un ulteriore
elemento che differenzia sostanzialmente il tipo di scudo. Il sostegno del fronte pu essere
raggiunto tramite lutilizzo di aria compressa, ma pi generalmente si impiegano fanghi
bentonitici in pressione applicati al fronte di scavo. La pressione di stabilizzazione pu
essere generata anche tramite la pressione del terreno stesso scavato, opportunamente
rimescolato e miscelato con additivi, in un apposita camera posizionata immediatamente
dietro la fresa.
Una scelta oculata della tecnica di scavo e del tipo di macchina da utilizzare permette
lottimizzazione nella realizzazione di gallerie, scelta non banale perch deve tenere conto
inevitabilmente di molti altri fattori oltre a quelli gi menzionati sopra, quali le condizioni
idrauliche, la lunghezza e le dimensioni della sezione della galleria, la velocit di
esecuzione dello scavo, il sistema di sostegno che si pensa di dover utilizzare e infine, ma
non ultimo per importanza, il costo della macchina.
Gli scudi utilizzati sono schematicamente illustrati nelle seguenti Tab. 1 e Tab. 2.

Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie

Tab. 1 Classificazione degli scudi(a).

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Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie

Tab. 2 Classificazione degli scudi (b).

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Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie


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Esistono, comunque, anche situazioni in cui possibile far a meno dellutilizzo di scudi
di protezione: quando i terreni sono a grana fine molto consistenti, quando la sezione della
futura galleria molto ampia o la lunghezza della stessa tropo breve. In questi casi si
opera scavando puntualmente con mezzi meccanici (scavo in tradizionale), dopo aver
assicurato la stabilit di tutta la zona del fronte. Evidente come debba essere
profondamente curato, nella progettazione dello scavo in tradizionale, laspetto della
stabilit al fronte, essendo il requisito che assicura la possibilit di avanzamento dellopera
e la sicurezza del cantiere. Di solito si utilizza calcestruzzo proiettato fibrorinforzato che
pu essere considerato come sostegno permanente in condizioni di basse sollecitazioni o,
diversamente, come sostegno provvisorio per consentire la messa in opera delle centine. In
ogni modo, le tecniche di miglioramento o rinforzo sono di particolare aiuto in questi casi e
il tipo e la loro modalit di utilizzo funzione delle caratteristiche geotecniche e
geometriche del sito. Una breve descrizione sar riportata in seguito.
A prescindere da eventuali tecniche di miglioramento, quando presente un minimo di
coesione, nella progettazione delle gallerie comunque possibile valutare le condizioni di
stabilit nella zona del fronte e del retrofronte. Queste sono le zone dove ancora non
presente un rivestimento definitivo e deve essere previsto un sostegno provvisorio o una
pressione di stabilizzazione, come nel caso di scavo con scudi. In generale, per un primo
livello dello studio della stabilit, si pu far riferimento ai metodi dellanalisi limite. Di
particolare interesse nella valutazione sono due situazioni estreme: quando il tratto di
galleria in cui non presente il rivestimento definitivo sufficientemente lungo da poter
pensare di essere in condizioni piane o quando possibile pensare il rivestimento
definitivo in corrispondenza del fronte. In proposito, la letteratura propone relazioni di
facile comprensione e applicazione, distinguendo casi di terreni coesivi-attritivi, sopra o
sotto falda e casi di terreni coesivi in condizioni non drenate.
Altro aspetto nella progettazione di gallerie la scelta e dimensionamento del
rivestimento definitivo, aspetto non dimmediata risoluzione. Infatti il terreno non pu
essere considerato come un semplice carico esterno applicato al rivestimento, ma

necessario tener conto sia della complessa interazione tra rivestimento-terreno sia come la
messa in carico del rivestimento dipenda da molteplici fattori derivanti anche dal tipo di
terreno e dalle modalit di scavo. Molto spesso lesperienza del progettista ad essere
determinante nella scelta delle caratteristiche del rivestimento. Comunque unanalisi
strutturale necessaria oltre che cogente; una prima valutazione pu essere effettuata
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Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie


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utilizzando schemi semplificati in cui si applica il metodo delle curve caratteristiche, per
poi passare eventualmente ad analisi pi complesse in cui si fa uso di metodi di calcolo
numerici quali analisi agli elementi finiti.
Nella progettazione di gallerie doveroso tener conto anche dellambiente circostante in
cui si inserisce la nuova struttura. Lo scavo di una galleria, infatti, comporta
inevitabilmente una perturbazione dello stato tensionale e deformativo in un volume di
terreno dipendente dalle dimensioni dellopera e dalle caratteristiche geotecniche del
terreno stesso. Un esempio significativo riguarda le gallerie in ambiente urbano. Alle
problematiche costruttive e progettuali appena accennate si affianca un altro aspetto di
notevole importanza: linterazione con le costruzioni in superficie. Edifici e pi in generale
strutture di diversa natura, alcune anche di prevalente interesse storico e artistico, sono
condizionate dallo stato deformativo del terreno di fondazione conseguente allo scavo della
galleria sottostante; in questi casi imprescindibile limitare gli effetti dellinterazione per
non alterare la stabilit e la funzionalit. Il primo passo consiste nella valutazione degli
spostamenti in superficie in modo da poter avanzare delle indicazioni sulle possibile
problematiche, in termini di danni potenziali indotti. Lo studio pu essere molto
impegnativo e pu anche influenzare sostanzialmente la tecnica di scavo della galleria,
oltre a promuovere la pianificazione di opere di miglioramento e/o rinforzo per la
riduzione del campo di spostamenti previsto.
Come si visto, le tecniche di miglioramento e/o rinforzo sono indispensabili in molti
casi, quale la mitigazione delle problematiche relative ai danni potenziali indotti in
strutture preesistenti in superficie, lo scavo di gallerie in condizioni difficili o, come si
accennato precedentemente, quando si sceglie di adottare tecniche di scavo tradizionali. Di
seguito riportiamo brevemente le tecniche di miglioramento e/o rinforzo pi comunemente
utilizzate nella realizzazione di gallerie.
Nellambito degli interventi di miglioramenti possibile segnalare la tecnica delle
iniezioni, che pu essere praticata con diverse modalit dazione e utilizzando diversi
prodotti per le miscele di iniezione, in funzione delle caratteristiche del terreno da trattare e
delle prestazioni che si vogliono raggiungere. Anche il congelamento rientra nelle tecniche
di miglioramento; in presenza di terreni sotto falda possibile creare apposite zone
resistenti che permettono la stabilit a breve termine, sufficiente allo scavo e installazione
del rivestimento provvisorio o/e definitivo. La tecnica di congelamento stata utilizzata
con successo anche per problemi di stabilit di fondo scavo e un esempio ne la

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Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie


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costruzione della metropolitana milanese. Per raggiungere le zone da trattare, entrambi i


metodi di miglioramento possono essere eseguiti dalla superficie o dallinterno stesso della
gallerie, in funzione della copertura e delleconomia dellintervento.
Nellambito delle tecniche di rinforzo, nella costruzione di gallerie possibile prevedere
lintervento di jet-grouting. Anche in questo caso possibile eseguire lintervento sia a
partire dalla superficie, quando ovviamente la profondit modesta, sia dal fronte di scavo.
In questultimo caso possibile pensare di realizzare colonne sub-orizzontali in prossimit
della corona della gallerie per creare una sorta di protezione detto consolidamento a
ombrello.
Lo sviluppo di fenomeni di collasso pu essere evitato, inoltre, mediante un presostegno
o prerinforzo del fronte e della zona antistante, senza lausilio degli interventi di modifica
o rinforzo appena descritti. Molto comune, per esempio, lutilizzo di barre in vetroresina
infilate al fronte in modo da migliorare le condizioni di stabilit e ridurre le deformazioni
del terreno trattato, responsabili queste ultime anche di una significativa percentuale di
spostamenti indotti in superficie.

1.2 Allargo di gallerie


Lesigenza e il concetto dellallargo di gallerie preesistenti nasce negli ultimi tempi. Per
tale motivo non esistono, ad oggi, procedure ben consolidate che possano essere prese a
riferimento nella progettazione di lavori di allargamento. Tutto rimandato allesperienza
e alla fantasia del progettista oltre che alle possibilit tecnologiche su cui ci si pu
basare. possibile far riferimento a lavori in cui, semplicemente, si operato smantellando
il rivestimento esistente in mattoni. Lavori comunque sporadici perch lampliamento della
capacit di una via di comunicazione stata finora soddisfatta progettando e costruendo
nuove infrastrutture e nuovi tratti stradali-ferroviari di pi alta capacit. Linteresse
nellammodernamento e/o adeguamento delle infrastrutture preesistenti nato per vari
motivi tra i quali la presenza di numerosi vincoli paesaggistici, destinati con il tempo a
aumentare in numero e vigore, che limitano le possibilit di perturbare e modificare siti
protetti. Lallargo di gallerie preesistenti porta con se anche un ulteriore aspetto degno di
studio che consiste nella modifica e gestione del traffico. Impegnando le gallerie nei lavori
di allargo, infatti, necessario prevedere la deviazione del traffico o di adottare tecniche di

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Capitolo 1 Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie


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scavo compatibili con lo stesso. Analizzando questultima alternativa, una possibilit


quella di adottare tecniche costruttive che prevedano la presenza di uno scudo di
protezione della sede stradale e che tengano conto dei conseguenti ridotti spazi operativi.
In presenza di terreni di scadenti caratteristiche meccaniche, cui si associano limitate
capacit di autosostegno del cavo, lavanzamento del fronte pu essere preceduto dalla
realizzazione di un guscio resistente inserito nel terreno, avente funzione di rivestimento
provvisorio, realizzato mediante intasamento con betoncino fibrorinforzato di unincisione
anulare scavata meccanicamente mediante una lama metallica, il cosiddetto pretaglio, di
diametro maggiore rispetto a quello della nuova galleria. In questo modo si ottiene una
struttura provvisoria in grado di scaricare alle imposte sollecitazioni altrimenti
incompatibili con la resistenza intrinseca dellammasso, garantendo la stabilit del fronte
scavo e della cavit. Un intervento di questo genere, comunemente detto intervento del
pretaglio, si inserisce nellevoluzione dei tradizionali metodi di scavo verso soluzioni in
grado di determinare la creazione di effetti arco artificiali quale elementi fondamentali per
migliorare le condizioni di stabilit delle gallerie in terreni sciolti e/o in condizioni difficili.
Non solo, tale metodo pu garantire una riduzione delle deformazioni, che normalmente
iniziano a svilupparsi ancor prima del passaggio del fronte di scavo. Aspetto questultimo
di particolare importanza quando si opera in gallerie poco profonde, caratterizzate dalla
presenza di edifici preesistenti in superficie.
Come si vedr pi in dettaglio nel prossimo capitolo, lapplicazione di tale tecnica
innovativa stata adottata per lampliamento della galleria di Nazzano.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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CAPITOLO 2
La galleria di Nazzano

Il problema dellampliamento di gallerie di attuale interesse nei lavori di allargamento


da due a tre corsie di sedi autostradali. In particolare lautostrada A1 (E45), nel tratto tra
Roma Nord e Orte ha subito un ridimensionamento per far fronte alla cresciuta domanda,
realizzando una corsia di marcia in pi per ogni carreggiata. Il ridimensionamento della
sede autostradale da due a tre corsie pi una di emergenza, dal chilometro 522+000 al
chilometro 523+200, prevede lampliamento della galleria di Nazzano. Tale galleria prende
il nome dal paese che sottopassa parzialmente, situato nel parco della valle del Tevere, a
meno di 50 Km dalle porte di Roma nord, arroccato su un rilievo di modesta altezza, con
quota del centro urbano di 202 m s.l.m (Fig. 1). Lampliamento della galleria prevede una
sequenza di fasi di lavoro che richiede unorganizzazione relativamente complessa del
processo costruttivo.

Fig. 1 - Ubicazione geografica della galleria di Nazzano.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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In questo capitolo si illustrano dapprima dettagliatamente le operazioni che


contraddistinguono la tecnica di scavo. Di seguito si riportano tutte le informazioni che
caratterizzano il sito sotto laspetto geotecnico e geologico, riportando i risultati delle
campagne dindagine geotecnica cui stato oggetto e, quindi, descrivendo il relativo
sistema di monitoraggio.

2.1 Descrizione dellopera e dei lavori di allargo


Nella lavorazione di allargo della galleria possibile individuare alcune fasi principali
che caratterizzano lintero processo: la realizzazione del pretaglio e il suo intasamento per
creare un guscio di calcestruzzo fibrorinforzato con funzione di rivestimento preliminare;
la demolizione del rivestimento della galleria preesistente e del terreno al di sotto del
guscio;

la

messa

in

opera

del

nuovo

rivestimento

definitivo;

lintasamento

dellintercapedine tra il guscio ed il rivestimento e la precompressione del rivestimento


definitivo. Il pretaglio consiste nellesecuzione in avanzamento, dal fronte di scavo, di
unincisione anulare di diametro leggermente superiore a quello della futura galleria e
leggermente inclinato verso lesterno al fine di permettere la sovrapposizione di parte dei
gusci. Durante lesecuzione dei lavori, la sede stradale protetta da uno scudo metallico
posto allinterno del rivestimento preesistente che, bench riduca lampiezza della
carreggiata, consente di mantenere due corsie eliminando la sola corsia di emergenza (Fig.
2). Durante lallargamento della galleria, al fine di mantenere lesercizio, non pu essere
realizzato il nuovo arco rovescio, ma un collegamento strutturale di tipo provvisionale tra il
nuovo rivestimento ed il vecchio arco rovescio. Completato lallargamento, tutto il traffico
veicolare avviene nella nuova galleria, ormai di dimensioni tali da contenere due corsie per
senso di marcia. I lavori vengono spostati nellaltra galleria, in questa fase chiusa al
traffico. Al completamento dei lavori della seconda galleria, nella quale larco rovescio
realizzato contestualmente alla messa in opera del rivestimento definitivo, il traffico si
sposta ancora interamente in questultima per consentire il completamento della prima
galleria con la realizzazione del nuovo arco rovescio. Lopera finita, per ciascuna galleria,
presenta tre corsie di marcia pi la corsia di emergenza (Fig. 2).

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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Fig. 2 Fase delle lavorazioni e traffico.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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La sequenza delle operazioni che contraddistingue la realizzazione dellallargo della


singola gallerie per mezzo della tecnica del pretaglio, che costituisce il modulo ripetitivo di
tre metri di lunghezza su cui si basa lintero processo di avanzamento dello scavo,
descritta nel seguito, prendendo a riferimento una sezione longitudinale della galleria:

1)

esecuzione del pretaglio;

GALLERIA
ALLARGATA

2)

riempimento del pretaglio con betoncino fibrorinforzato ad alta resistenza e rapida


presa e successiva posa in opera di un arco di conci del rivestimento definitivo; a
seguire, dopo lintasamento con betoncino dellintercapedine tra il guscio e larco,
si esegue la precompressione di questultimo mediante un martinetto posto in
corrispondenza del concio di chiave;

GALLERIA
ALLARGATA

16

Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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3)

avanzamento di un metro dello scavo;

GALLERIA
ALLARGATA

4)

posa in opera del secondo arco di conci del rivestimento definitivo;

GALLERIA
ALLARGATA

5)

avanzamento di un metro dello scavo;

GALLERIA
ALLARGATA
GALLERIA
EISTENTE

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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6)

posa in opera del terzo arco di conci del rivestimento definitivo;

GALLERIA
ALLARGATA
GALLERIA
EISTENTE

7)

avanzamento di un metro dello scavo;

GALLERIA
ALLARGATA
GALLERIA
EISTENTE

La modalit di esecuzione del pretaglio andata affinandosi nel corso dei lavori. In un
primo momento si effettuata la realizzazione completa dellincisione anulare per tutta
lestensione dellarco di volta e poi lintasamento con betoncino fibrorinforzato della
stessa. Successivamente, pur mantenendo la stessa profondit in avanzamento, il pretaglio
consistito nel realizzare a tratti lincisione anulare, ognuna di ampiezza variabile da 2 a
3.5 metri, e nellimmediato intasamento con betoncino, a partire dal piede destro della
galleria.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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2.2 Inquadramento geologico


In questo paragrafo si riportano le principali caratteristiche geologiche derivanti
dallosservazione diretta in sito e da una prima campagna di indagine. Tale campagna
stata integrata successivamente da una nuova e pi estesa serie di indagini, dalle quali
scaturita la caratterizzazione geotecnica definitiva.
I versanti in cui sono presenti gli imbocchi delle gallerie presentano pendenze piuttosto
elevate. Le stesse inclinazioni caratterizzano i pendii nella zona centrale del rilievo dove
sorge il centro dellabitato. I terreni che costituiscono larea dinteresse dei lavori,
appartengono a depositi marini plio-pleistocenici e sono costituiti da sabbie limose, sabbie
e ghiaie. In particolare si riscontrano successioni di sedimenti a granulometria
prevalentemente fine con la tendenza a divenire pi grossolani procedendo verso la parte
alta della serie. Le gallerie sono localizzate in un litotipo sabbioso, verso la parte alta della
successione di depositi appena descritta. In particolare, tale litozona costituita da sabbie
medio-fini di colore giallo-nocciola da debolmente a mediamente limose alternate da limi
da debolmente sabbiosi ad argillosi di colore grigio in orizzonti irregolari. Si possono
anche riconoscere lenti e/o paleocanali di ghiaie in matrice sabbiosa fine. Riassumendo, la
successione locale sembra essere costituita da due principali formazioni litologiche che
possono essere brevemente descritte partendo dal basso verso lalto. La prima formazione
caratterizzata da limo sabbiosi e/o argillosi, da mediamente consistenti a consistenti, di
colore grigio-azzurro; la formazione pi superficiale costituita da sabbie fini limose di
colore avana, da mediamente a molto addensate, talora debolmente cementate. Questi
terreni sono spesso interessati da sottili livelli arenacei, discontinui e fratturati, a
comportamento sostanzialmente litoide.
Infine, mediante le misure piezometriche stata rilevata una falda con superficie libera
localizzabile nei terreni limosi sabbiosi e/o argillosi di base, il cui livello raggiunge una
quota pari a circa quella dellarco rovescio della galleria esistente.
La geologia del luogo prevede, al di sotto dei limi sabbiosi, una potente formazione
costituita da argille consistenti plioceniche. In Fig. 3 possibile vedere una sezione
longitudinale della geologia dellammasso, in cui si posizionano le due gallerie,
relativamente ai due litotipi pi superficiali.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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Fig. 3 sezione longitudinale dellammasso in cui sono realizzate le due gallerie

2.3 Caratterizzazione geotecnica


Nellambito della Convenzione tra Autostrade per lItalia S.p.A. ed il Dipartimento di
Ingegneria Strutturale e Geotecnica i terreni interessati dallallargamento delle due gallerie
sono stati oggetto di una campagna di indagini integrativa; ci ha permesso di finalizzare la
caratterizzazione

geotecnica, con prove geotecniche in

sito e

di laboratorio

contestualmente allinstallazione della strumentazione di monitoraggio.


Nellambito delle attivit previste per la messa in opera degli strumenti di monitoraggio
(estenso-inclinometri e piezometri), sono stati eseguiti 39 perforazioni, di cui 14 sondaggi
a carotaggio continuo durante i quali stato possibile prelevare campioni indisturbati ed
altri disturbati per lesecuzione di prove di laboratorio. Intendendo con S sondaggio a
carotaggio continuo e con D sondaggio a distruzione di nucleo, in Fig. 17 si pu
osservare lubicazione lungo le varie sezioni delle perforazioni eseguite. I campioni
prelevati, sono in numero di 100 di cui 60 sono stati sottoposti a prova.
I campioni sono stati sottoposti a prove di laboratorio per determinare sia le
caratteristiche di resistenza sia di deformabilit. Si sono condotte, pi precisamente, 5
prove edometriche, 10 prove in colonna risonante, 39 prove di taglio diretto, 4 prove
triassiali consolidate non drenate.
Le prove eseguite nella campagna di indagine integrativa consistono, non solo in prove
di laboratorio, ma anche in prove in sito. Le prove in sito constano in prove
pressiometriche e penetrometiche dinamiche nonch prove di tipo geofisico quali le crosshole. Le prove penetrometriche statiche sono state effettuate lungo le perforazioni che
costituiscono le prime due sezioni strumentate e lungo le verticali dellultima sezione
collocata a ridosso dellimbocco lato Sud delle due gallerie. Le prove pressiometriche, in

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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numero di dieci, sono state eseguite lungo una stessa verticale corrispondente al sondaggio
S13, facente parte dalla quarta sezione.
La presenza di una campagna di indagine pregressa ha permesso le osservazioni di
carattere geologico sopra esposte e ha indicato quali fossero le caratteristiche stratigrafiche
del sito. Grazie anche alla semplicit della geologia del sito, le ulteriori informazioni di
natura stratigrafica acquisite con la campagna di indagine integrativa hanno confermato
quanto gi noto. La superficie di separazione tra la formazione arenacea superficiale
(sabbia variamente cementata) e la sottostante formazione di limo sabbioso grigio
sostanzialmente suborizzontale e localizzata ad una quota media assoluta di 165 m.
Lintradosso dellarco rovescio delle gallerie attuali si trova ad una quota di 166 m s.l.m.
pertanto le gallerie sono scavate completamente nella formazione sabbiosa superficiale.
Caratteristica della formazione sabbiosa la presenza di livelli suborizzontali fortemente
cementati intercalati a livelli meno cementati.
Per quanto riguarda la distribuzione delle pressioni interstiziali, si conferma che la falda
sostanzialmente in condizioni idrostatiche con superficie libera posta a circa 168 m
s.l.m.; la galleria si trova, quindi, interessata da un battente idraulico di circa 2 m (Fig. 4).

sabbia

limo
sabbioso

Fig. 4 - Successione stratigrafica

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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Di seguito si riportano prima la descrizione delle modalit di esecuzione ed


interpretazione delle prove in sito e di laboratorio, poi si illustrano i risultati con i relativi
commenti.

Prove in sito e di laboratorio per la determinazione dei parametri meccanici di resistenza


e deformabilit: caratteristiche della modalit di esecuzione e di elaborazione delle prove
Grazie al cospicuo numero di provini a disposizione prelevati in sito stato possibile
eseguire prove mirate ad individuare i valori numerici dei parametri sia di resistenza sia di
deformabilit. In considerazione della natura dei terreni, sono state scelte di volta in volta
le prove pi adatte. Per quanto riguarda i parametri di resistenza in particolare sono state
eseguite sia prove di laboratorio, quali prove di taglio diretto e prove di compressione
triassiale, sia prove in sito quali le prove penetrometriche statiche. Per quanto riguarda le
prove finalizzate alla determinazione dei parametri di deformabilit, sono state ancora una
volta eseguite prove sia di laboratorio, come quelle in colonna risonante e le prove
edometriche, sia prove in sito quali le prove pressiometriche, le prove penetrometriche
statiche e le prove geofisiche cross-hole. Nel seguito illustriamo le modalit esecutive delle
principali prove in sito e, successivamente, le modalit esecutive delle prove di laboratorio
ed i criteri di interpretazione seguiti.

Le prove in sito
Le prove pressiometriche sono un valido strumento per la determinazione in sito dei
parametri di deformabilit dei terreni. Nellindagine in oggetto, le prove sono state eseguite
con il pressiometro Menard, che richiede la realizzazione di una tasca nel foro di
sondaggio, allinterno del quale si esegue la prova. Il disturbo legato allinstallazione,
riconducibile allannullamento della tensione orizzontale totale ed alle distorsioni indotte
su un volume non sempre piccolo di terreno nellintorno del pressiometro, comporta la
difficolt di valutare bene la tensione litostatica iniziale (di cui si pu fare solo una stima)
e, inoltre, per determinare i moduli di deformabilit del terreno necessario impiegare
correlazioni empiriche (coefficienti reologici) con il modulo pressiometrico ottenuto dalla
pendenza del cosiddetto tratto pseudo-elastico della curva pressiometrica. Il modulo di
Young, tuttavia, pu essere determinato eseguendo un ciclo di scarico e successivo
ricarico; in questo caso, infatti, il modulo di Young pu essere valutato direttamente dalla

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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pendenza media della curva pressiometrica in corrispondenza del ciclo, senza dover fare
ricorso alluso di correlazioni empiriche. Operando in questo modo, di fatto, si ipotizza che
la deformabilit del terreno nel ciclo sia sostanzialmente coincidente con la deformabilit
vergine (quella che si sarebbe ottenuta in assenza di disturbo dovuto allinstallazione del
pressiometro); tale ipotesi, tuttavia, potrebbe sottostimare la rigidezza reale nei terreni
caratterizzati da sensitivit strutturale.
A partire dai dati sperimentali, il modulo di Young, E, pu essere ottenuto mediante la
seguente espressione:
E=2 (1+) p/c
essendo:
p lintervallo di pressioni prescelto,
c la corrispondente deformazione volumetrica,
il coefficiente di Poisson.
Infine, va precisato che nei terreni a grana grossa, per i quali la prova eseguita in
condizioni drenate, nella precedente relazione il valore di quello relativo allo scheletro
solido, ', ed il corrispondente valore del modulo di Young ottenuto espresso in termini
di tensioni efficaci, E'. Per le argille, viceversa, poich la prova avviene in condizioni
sostanzialmente non drenate, possibile impiegare la precedente relazione per ricavare il
modulo non drenato, Eu, utilizzando il coefficiente di Poisson in condizioni non drenate,
u, di valore pari a 0.5. Nel caso in esame i terreni interessati dalle prove pressiometriche
non possono essere considerati terreni a bassa permeabilit. Lunico litotipo che potrebbe
presentare delle incertezze a tal proposito il terreno della formazione sottostante le
sabbie. Questo terreno, come si accennato precedentemente, costituito prevalentemente
da limo, con significative percentuali di sabbia e il comportamento nei riguardi dei
fenomeni idrodinamici, riscontrato grazie a prove edometriche, indicano coefficienti di
consolidazione cv molto alti, tali da permettere di considerare tale litotipi in condizioni
drenate durante lesecuzione delle prove pressiometriche. Per tali motivi, nelle elaborazioni
stato impiegato un valore di pari a =0.25 per entrambi le formazioni che interessano
il sito. Il valore del modulo di Young ricavabile dalla prova pressiometrica riferibile ad
un livello di deformazione medio-basso, risultando generalmente pi basso del modulo
elastico a piccolissime deformazioni, derivato dalle prove di colonna risonante o di
torsione ciclica.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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Per quanto riguarda le prove penetrometriche dinamiche standard (campionatore di tipo


Raymond), i risultati sono stati principalmente utilizzati per la determinazione dellangolo
dattrito, , dei terreni a prevalente composizione sabbiosa; a tal fine, sono state impiegate
le correlazioni proposte da Schmertmann (1978) che lega la densit relativa Dr (%) della
sabbia con il valore dellangolo dattrito di picco . Grazie ai numero di colpi NSPT
provenienti dalla prove penetrometriche statiche possibile, dalle relazioni di Skempton
(1986), determinare il valore della densit relativa Dr (%). In particolare, prima si
determina il valore corretto del numero di colpi N1, che corrisponde al valore di NSPT
riferito a un valore dellefficienza del sistema di battitura pari al 60% e corretto per tener
conto del livello tensionale in corrispondenza del quale stata eseguita la prova:

N1 = C N N SPT
dove
CN =
CN =

2
1 + 'vo 100
3
2 + 'vo

100

nel caso di sabbie fini


nel caso di sabbie grosse

(con 'vo in kPa)


fatto ci si determina la densit relativa con la seguente relazione:
N1
D 2R

= 60

Una volta determinato il valore della densit relativa, si entra allabaco di


Schmertmann, in funzione di quattro tipi di terreno, e si determina langolo dattrito di
picco.
I valori ottenuti dalle prove penetrometriche statiche sono stati anche impiegati per la
stima del modulo di Young, E', mediante la seguente relazione:

E' = 7 N SPT in MPa


Le prove di laboratorio.

Prima di descrivere le prove di laboratorio, doveroso ricordare le rilevanti difficolt di


prelevare provini indisturbati in terreni sabbiosi, anche se variamente cementati come in
questo caso. Buoni risultati si ottengono se le operazioni di prelievo sono particolarmente
curate e condotte con attenzione da personale esperto e se si impiegano campionatori che

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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riducono il pi possibile gli effetti della perturbazione dovuta al carotaggio; in questo caso
si possono raggiungere buoni risultati nel campionamento utilizzando i campionatori doppi
a scarpa avanzata tipo Mazier. Queste sono i principali accorgimenti adottati nel sito in
esame per permettere lestrazione di provini potenzialmente indisturbati.
Come gi accennato, la quota piezometrica lambisce inferiormente la formazione
sabbiosa e ci, data la natura del terreno, comporta la sua incompleta saturazione; peraltro,
poich le operazioni di prelievo sono state eseguite con circolazione dacqua, anche
probabile che i campioni possano avere assorbito acqua e, dunque, bench potenzialmente
strutturalmente indisturbati, possano presentare contenuti dacqua maggiori rispetto a
quelli effettivamente presenti in natura. Tutto ci premesso, tenuto anche conto della
pratica impossibilit, con attrezzature standard, di interpretazione dei risultati di prove
meccaniche di resistenza eseguite su materiale non completamente saturo e della
saturazione del materiale in sito attesa prossima allo zero, le prove di taglio diretto sono
state eseguite su provini asciutti. La scelta, in realt, pu essere duplice: oltre ad operare
con provini asciutti, possibile pensare di saturare il provino e poi sottoporlo alla prova di
taglio diretto. Questultima opzione stata scartata sia per la maggior difficolt
nellassicurare una completa saturazione del terreno, sia per i tempi maggiori che avrebbe
richiesto la preparazione dei provini dovuti alla loro durata dimbibizione. I provini sono
stati asciugati per evaporazione in forno ventilato a basse temperature (35 C). Da
sottolineare che questultima modalit di esecuzione della prova di taglio stata adottata
esclusivamente per i campioni sabbiosi prelevati al di sopra della falda. Per quanto
riguarda la rimanente parte dei campioni (campioni limosi sopra falda o campioni prelevati
al di sotto della superficie libera della falda), le prove sono state eseguite in modo standard,
lavorando in presenza di acqua.
Come si gi avuto modo di dire, le prove di laboratorio per determinare le
caratteristiche di resistenza dei terreni sono sia prove triassiali consolidate-non drenate sia
prove di taglio diretto. Il comportamento a rottura di un elemento di terreno funzione del
particolare percorso di carico che si impone per raggiungere le condizioni di
plasticizzazione. In altre parole, indipendentemente dalla struttura del terreno anche
questultimo importante aspetto che aiuta nella comprensione e/o previsione del
comportamento a rottura di un terreno - lo stress-path a cui si sottopone un provino pu
condizionare profondamente le modalit di rottura di uno stesso tipo di terreno.
Ipotizzando un legame costitutivo semplice quale quello elasto-plastico perfetto con
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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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criterio di resistenza alla Mohr-Coulomb, si hanno a disposizione solo due grandezze per
definire i parametri di resistenza di un terreno c' e '. La loro scelta deve tener conto,
quindi, del particolare percorso a rottura che si prevede avvenga in sito, e ci possibile
solo se si conducono le prove di laboratorio scegliendo un oculato percorso di carico a
rottura. La migliore indagine del comportamento dei terreni prevedrebbe di portare a
rottura i provini, a partire dallo stato tensionale litostatico, sottoponendoli a percorsi di
carico simili a quelli che lelemento di volume in questione subirebbe in sito per effetto
della realizzazione della specifica opera. Questo modo di procedere, tuttavia, non
perseguibile in quanto richiederebbe luso di apparecchiature in grado di applicare in modo
indipendente le tre tensioni principali e inoltre, di poterne prevedere la rotazione. In
condizioni di assialsimmetria, sarebbe possibile impiegare celle triassiali che consentono il
controllo del percorso di carico (celle del tipo di Bishop & Wesley); allo stato attuale,
tuttavia, luso di questo genere di apparecchiature non ancora comune. Si rinuncia, in tal
modo a riprodurre fedelmente i percorsi di carico che subirebbero gli elementi di terreno,
mirando solo a cogliere il comportamento a rottura il pi simile possibile alla realt. Nelle
prove standard di laboratorio lunica grandezza iniziale controllabile e regolabile la
pressione di confinamento ed per questo importante il valore che si sceglie per tale
pressione durante le prove a rottura. In altre parole, semplificando, possibile affermare
come i parametri di resistenza c' e ' dipendano, per uno stesso terreno, dalla pressione di
confinamento. Ci si domanda quale possa essere, nella programmazione delle prove di
laboratorio, il criterio da seguire al fine di determinare il valore delle tensioni di
confinamento in modo tale che, tenuto conto degli specifici percorsi di carico attesi durante
la fase deviatorica della prova, si raggiungano le condizioni di rottura negli stessi intervalli
tensionali nei quali la rottura attesa in sito. Una soluzione consiste nel determinare lo
stato tensionale iniziale efficacie in sito per poi stabilire se le tensioni di confinamento
applicate in laboratorio debbano essere inferiori, circa uguali o superiori a queste. Di
seguito si illustra dettagliamene come si proceduto, con riferimento al caso specifico di
allargamento della galleria autostradale, operazione che prevede un considerevole scavo di
terreno.
Nella realizzazione di scavi e in particolare di gallerie, si pu osservare che i percorsi
tensionali sono generalmente caratterizzati da importanti riduzioni della tensione efficace
media. Prendendo in esame una condizione litostatica iniziale caratterizzata da un

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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coefficiente di spinta in quiete inferiore allunit, i percorsi tensionali drenati tipici sono
riportati nella figura seguente (Fig. 5):

Fig. 5- Percorsi tensionali drenati corrispondenti allo scavo di una galleria.

Pi precisamente, possibile distinguere tre zone con percorsi tensionali diversi; fatta
eccezione per una zona di terreno di piccola estensione nellintorno del punto C, nella
quale a causa delleffetto arco si osservano incrementi della pressione media (s'), lo scavo
caratterizzato da riduzioni di s', ovvero da sensibile riduzione della tensione efficace
media. In generale, pertanto, con riferimento alla teoria dello stato critico, nel caso di
esecuzioni di scavi e gallerie, indipendentemente dalla storia delle sollecitazioni
(sinteticamente esprimibile dal grado di sovraconsolidazione OCR) e fatta eccezione per
porzioni di terreno di limitata estensione, le condizioni di rottura si raggiungono in
corrispondenza della superficie di Hvorslev e sono caratterizzati da c 'p 0 e 'p 0 e da
un successivo decadimento della resistenza sino al raggiungimento delle condizioni di stato
critico. Ritornando a quanto sottolineato precedentemente, si deduce che il modo migliore
per determinare sperimentalmente i parametri di resistenza, impiegando le usuali
apparecchiature di laboratorio, quello di stabilire i valori delle tensioni iniziali di
confinamento cui consolidare i provini, prima di procedere con la fase di rottura, a valori
inferiori a quelli litostatici iniziali (Fig. 6, Fig. 7). In dettaglio, nelle prove di taglio diretto
sono stati adottati valori della tensione efficace assiale di confinamento pari a 0.25, 0.50 e
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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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0.75 della tensione verticale efficace litostatica; analogamente, per le prove triassiali
consolidate e non drenate stata utilizzata una pressione media efficace di confinamento
pari a 0.25, 0.50 e 0.75 della pressione media efficace in sito. Nel calcolo di questultima si

(kPa)

ipotizzato un valore del coefficiente di spinta in quiete k0 pari a 0.5.

'cs

'p

cerchio a rottura in
sito (p' decresce)
stato tensionale
litostatico

'v0

'h0
'v3,LAB

'n (kPa)

'v2,LAB
'v1,LAB
Fig. 6 - Prova di taglio diretto: scelta appropriata delle tensioni verticali efficaci

superficie limite
di trazione
'cs
c'=0
'=0
p
p

Fig. 7 - Prova Triax CU: scelta appropriata delle tensioni di confinamento

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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Risultati delle prove geotecniche in sito e di laboratorio

I risultati ottenuti dallinterpretazione delle prove di laboratorio e delle prove in sito,


distinti per sezione, sono sinteticamente riassunti nelle seguenti tabelle: Tab. 3, Tab. 4,
Tab. 5, Tab. 6, Tab. 7, Tab. 8; in particolare, sono riportate le principali grandezze fisiche
(peso di volume e distribuzione granulometrica) e meccaniche (parametri di resistenza in
tensioni efficaci di picco e di stato critico). Inoltre, per facilit di lettura, gli stessi dati sono
rappresentati graficamente nelle seguenti figure: Fig. 8, Fig. 9, Fig. 9, Fig. 10, Fig. 11, Fig.
12 in funzione della profondit e per litotipo. I simboli pieni si riferiscono alla formazione
sabbiosa mentre quelli vuoti alla sottostante formazione limosa. Analogamente, in Fig. 13
si riportano il complesso dei risultati delle prove di laboratorio e in sito, riguardanti le
caratteristiche meccaniche di deformabilit espresse per mezzo del modulo di Young E. In
questultimo grafico sono stati inseriti anche i risultati provenienti dalla precedente
campagna dindagine, evidenziati con il colore grigio.
Di seguito si illustrano i valori delle grandezze fisiche e meccaniche pi significativi ai
fini della definizione del modello geotecnico di sottosuolo. Prima si commentano i
parametri che caratterizzano il litotipo pi superficiale, quello sabbioso, poi si passa alla
descrizione del litotipo pi profondo, sabbioso limoso. Successivamente si descrivono i
valori dei parametri meccanici di deformabilit in termini di modulo di rigidezza E per
entrambi i litotipi. Nella descrizione dei due litotipi si fa riferimento a tutti i risultati a
disposizione. Ci possibile per levidente ripetitivit delle caratteristiche meccaniche dei
terreni lungo lo sviluppo delle due gallerie.
Iniziando con il litotipo pi superficiale, possibile subito chiarire perch landamento
con la profondit dei valori del peso dellunit di volume risulta alquanto variabile, da un
minimo di 16 kN/m3 ad un massimo di circa 20.4 kN/m3. Tali valori sono stati ottenuti in
corrispondenza del contenuto dacqua che il materiale aveva al momento dellapertura dei
campioni; poich parte dellacqua presente potrebbe essere dovuta alle fasi di carotaggio e
di campionamento, tale dispersione, oltre a fatti naturali, potrebbe essere, almeno in parte,
dovuta a questo fenomeno; inoltre, per la stessa ragione, i pesi dellunit di volume devono
ritenersi estremi superiori rispetto a quelli effettivamente presenti in sito. Fatte salve alcune
situazioni puntuali, la frazione granulometrica predominante quella sabbiosa con
percentuale di fino (argilla) generalmente inferiore al 10%.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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I valori dei parametri di resistenza determinati grazie alle prove di laboratorio sono stati
interpretati ipotizzando che il litotipo in questione avesse una resistenza di tipo sia coesivo
sia attritivo. La componente coesiva riconducibile alla cementazione, piuttosto variabile
della sabbia. Per quanto attiene i valori dellangolo di resistenza al taglio, questi sono
prevalentemente compresi tra 34 e 39, anche se in qualche caso sono stati raggiunti
valori superiori, sino a 43. Valori dellangolo dattrito generalmente compresi tra 34 e
38 si ottengono anche interpretando, con la procedura proposta da Schmertmann, i
risultati delle prove penetrometriche dinamiche eseguite in sito. Va osservato che alcune
prove SPT non sono state interpretate in quanto hanno raggiunto le condizioni di rifiuto;
ci riconducibile alla presenza di forti addensamenti o/e di legami di cementazione.
I valori dellangolo di attrito dello stato critico CS sono generalmente compresi tra 30
e 37.
La coesione assume valori generalmente dispersi, alquanto variabili, e compresi tra 0 e
150 kPa. Va comunque osservato che la maggior parte dei provini non supera la coesione
di 50 kPa, e solo 3 provini raggiungono una coesione pari a 150 kPa. Tale variabilit risulta
giustificata e compatibile con quanto si pu osservare in corrispondenza dei diversi
affioramenti presenti in zona, dai quali si evince la variabilit del grado di cementazione.
Va precisato che la parte litoide della formazione arenacea non stata oggetto di prove per
insufficiente quantit del materiale. Spezzoni di carota ben cementata di modesta
lunghezza, presenti allinterno dei campioni, non sono stati considerati adatti ad essere
sottoposti a prove meccaniche di resistenza. Considerata la natura dei terreni e le
conseguenti difficolt di campionamento, si devono sottolineare due aspetti. Il primo:
durante il campionamento sono ipotizzabili effetti di disturbo non quantificabili, tendenti a
ridurre la resistenza del materiale; il secondo: il materiale prevalentemente a grana grossa
campionabile che stato possibile sottoporre a prove di laboratorio quello pi addensato
e/o cementato e quindi caratterizzato da parametri di resistenza pi elevati. Questultimo
aspetto

sovrastima

le

caratteristiche

di

resistenza

della

formazione

sabbiosa.

Limpossibilit di una completa indagine sullammasso in oggetto, caratterizzato da una


cementazione diffusa ma estremamente variabile, rende difficile la previsione della
stabilit della galleria durante quelle fasi di scavo nelle quali il fronte e la volta in
allargamento non siano confinate.

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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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Passando alla descrizione del litotipo sottostante, si pu subito sottolineare come tale
formazione sia caratterizzata granulometricamente dalla presenza predominante di limo
anche se puntualmente la componente sabbiosa pu risultare elevata. Il peso dellunit di
volume risulta poco disperso variando con la profondit nellintorno del valore medio pari
a circa 20 kN/m3. Per quanto attiene la resistenza si ottengono valori dellangolo dattrito
generalmente inferiori a quelli della formazione sovrastante. Anche se in qualche caso
sono stati raggiunti valori superiori a 43, i valori dellangolo di resistenza al taglio sono
prevalentemente compresi tra 31 e 36. Anche in questo caso langolo dattrito a grandi
deformazioni generalmente inferiore allangolo dattrito di picco corrispondente, e oscilla
tra 31 e 35 con qualche eccezione in cui si raggiungono valori di 36 - 38.
Per quanto riguarda la coesione efficace i valori sono alquanto variabili, variano tra 0 a
70 kPa, fatta eccezione per 3 valori che superano i 120 kPa.
Come si accennato precedentemente, nella descrizione dei parametri fisici e meccanici
di resistenza delle due formazioni sono stati presi in esame i valori provenienti dalle prove
eseguite in tutte le cinque sezioni senza distinzioni fra sezione e sezione. Questo
possibile per levidente ripetitivit delle caratteristiche meccaniche dei terreni lungo lo
sviluppo delle due gallerie. Nonostante ci sembra interessante sottolineare qualche
differenza delle caratteristiche meccaniche riscontrate fra le cinque sezioni. In particolare,
per quanto riguarda il litotipo sabbioso si pu notare un discreto miglioramento delle
caratteristiche di resistenza in termini di angolo dattrito al passaggio dalla prima sezione
allultima. Ci attestato anche dai risultati delle prove penetrometriche dinamiche, nelle
quali si ha un aumento della percentuale di prove che raggiungono le condizioni di rifiuto
passando dalla prima sezione alla quinta. In particolare, questultima caratterizzata
dallassenza di dati elaborabili visto che tutte le prove hanno raggiunto le condizioni di
rifiuto.
Prima di illustrare i valori dei parametri meccanici di deformabilit si riportano alcune
considerazione sulla rappresentativit degli stessi. Le prove di laboratorio per la
determinazione dei parametri meccanici i deformabilit del terreno sono essenzialmente le
prove in colonna risonante e le prove edometriche. Entrambi hanno dato delle valide
indicazioni, ma non del tutto esaurienti a causa della natura dei terreni prevalentemente a
grana grossa. Per quanto riguarda il litotipo sabbioso pi superficiale, sono state condotte
prove di colonna risonante. La difficolt di ottenere provini di terreno indisturbato
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Capitolo 2 La galleria di Nazzano


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cilindrici da campioni di terreno prevalentemente sabbiosi, ha comportato serie difficolt


nel testare la deformabilit per mezzo della prova di colonna risonante. In altre parole i
campioni che sono stati sottoposti a prova in colonna risonante sono solo quelli che hanno
presentato o una spiccata cementazione del materiale o una sufficiente percentuale di
terreno a grana fine in grado di assicurare un minimo di consistenza necessaria per
confezionare il provino. I valori di rigidezza che si sono ottenuti, quindi, non possono
essere considerati caratteristici del comportamento globale di tutto lammasso di terreno,
ma piuttosto delle zone di terreno pi cementate o con alto percentuale di materiale a grana
fine che fanno parte dellintero litotipo superficiale. Guardando in dettaglio la
granulometria dei campioni sottoposti a prova, per, si nota che il materiale testato
caratterizzato non tanto da una forte cementazione quanto da una considerevole
componente di materiale fino, che ha assicurato la lavorabilit del terreno e la possibilit di
ottenere provini cilindrici indisturbati.
Il litotipo pi limoso sottostante le due gallerie sono stati testati con prove di laboratorio
edometriche e di colonna risonante. In questo caso va sottolineato come le prove
edometriche hanno confermato la sostanziale tendenza del terreno, almeno per la zona pi
superficiale dello strato interessato dal sondaggio a carotaggio continuo, a comportarsi pi
come materiale a grana grossa, con valori relativamente alti della permeabilit, piuttosto
che come un terreno a grana fine. Ci comunque confermato dallanalisi dei limiti di
Atterberg in cui non possibile determinare il limite di plasticit.
Facendo riferimento alla Fig. 13 possibile commentare le caratteristiche meccaniche
di deformabilit dei terreni in sito. La rigidezza di un terreno funzione dello stato
deformativo a cui sottoposto: passando da piccole deformazioni a grandi deformazioni, la
deformabilit del terreno aumenta sensibilmente. Alla luce di quanto detto possibile
notare tale tendenza dai risultati che si hanno a disposizione. Per quanto riguarda le prove
edometriche il parametro di deformabilit che si ottiene relativo alle medie deformazioni;
le prove penetrometriche statiche danno una stima di valori della deformabilit per mediealte deformazioni; dalle prove pressiometriche si ricavano valori relativi a medio-basse
deformazioni come anche dalle prove dilatometriche; i risultati provenienti dalle prove in
colonna risonante si riferiscono a piccole deformazioni e infine le prove geofisiche di tipo
cross-hole danno valori della deformabilit per piccolissime deformazioni.

32

Capitolo 2 La galleria di Nazzano


_______________________________________________________________________________

I valori del modulo di rigidezza di Young E provenienti dalle prove edometriche


variano da 50 a 250 MPa. Ci pu attribuirsi allo variazione dello stato tensionale presente
in sito: si pu vedere come allaumentare della profondit e quindi della tensione di
confinamento aumenta la rigidezza del materiale. Va sottolineato che i valori del modulo
E ricavato dalle prove edometriche sono ricavati a partire dalle curve di scarico.
Per quanto riguarda i valori del parametro di rigidezza determinabili dalle prove
peneterometriche statiche mediante correlazione di Skempton e Schmertmann, possibile
notare come questi siano i valori mediamente pi bassi fra tutti quelli ricavati dalle altre
prove, oscillando tra 20 e 60 MPa. Va comunque ricordato che i parametri di deformabilit
ricavati utilizzando le prove SPT sono affetti dallimprecisione delle necessarie
correlazioni da impiegare, non essendo le SPT prove che consentono misure dirette della
deformabilit. Le prove pressiometriche forniscono un ottima stima dei parametri di
rigidezza nel campo di deformazioni che si verificano in sito (medie-basse). In figura si
evidenzia la discordanza dei valori provenienti dalle prove pressiometriche della campagna
dindagine precedente con quelli provenienti dalla pi recente campagna dindagine
integrativa. Allineandosi anche ai risultati provenienti dalle prove dilatometriche si
ritiengono pi realistici i valori dei moduli di Young ottenuti nelle prove pressiometriche
pi recenti (in nero), compresi tra 80 e 200 MPa. Le prove di laboratorio in colonna
risonante sui limi sabbiosi indicano valori della deformabilit pi bassi rispetto a quelli
della formazione sabbiosa superficiale. Mentre il modulo E per i primi varia tra 400 e 600
MPa, per il litotipo sabbioso il valore di E oscilla tra 50 e 400 MPa.

33

34

prof. (m)
4,50-4,90
4,50-4,90
4,50-4,90
9,00-9,50
13,50-14,00
18,00-18,60
22,50-23,00
27,00-27,50
3,00-3,70
16,50-17,20
19,50 - 19,80
4,50-4,90
9,00 - 9,40
13,50-13,90
18,00-18,60
18,00-18,60
5,30-6,00

Z s.l.m. (m)
188,5
188,1
188,1
183,75
179,25
174,7
170,25
165,75
183,15
169,65
166,85
181,99
177,49
172,99
168,39
168,09
181,15

A
0
0
0
0
2
7
2
11
22
11
5
16
2
2
7
2
15

Cc
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\

Cs
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\

OCR
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\

c' (kPa)
\
\
\
20
90
150
50
20
17
50
\
150
30
40
\
0
50

' ()
\
\
\
39
37
41
40
37
34
38
\
42
36
35
\
35
43

CARATTERISTICHE MECCANICHE
'cs()
\
\
36
34
35
41
36
31
33
38
\
38
33
35
\
31
42

\
(***)
TD (**)
TD (*)
TD (*)
TD (*)
TD (*)
TD
TD (*)
TD (****)
\
TD (*)
TD (*)
TD (*)
\
TD
TD

NOTE

(A), (B), etc.

(****)

(***)

provino confezionato da un campione prelevato sopra falda; in questo caso la prova TD stata eseguita in presenza di acqua e il provino non stato asciugato
preliminarmente a basse temperature.
si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio

la granulometria si riferisce al campione prelevato in sito, da cui stato ricavato il terreno utilizzato per confezionare il provino ricostituito

Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD, prima della fase di taglio, i
campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.
provino ricostituito e asciutto, confezionato con il terreno passante al setaccio di diametro 2 mm; la prova di taglio stata eseguita in assenza di acqua. La prova stata
(**)
eseguita per la determinazione dell'angolo d'attrito in condizioni di stato critico

campioni prelevati sopra falda


(*)
Per i campioni sabbiosi prelevati sopra falda, i valori delle grandezze fisiche , w, riportati in tabella, possono essere diversi da quelli in sito a causa del possibile assorbimento di acqua di
perforazione da parte del campione.

LEGENDA

Campione
S1 - C1 (A)
S1 - C1 (C-B)
S1 - C1 (C-B)
S1 - C2
S1 - C3
S1-C4
S1-C5
S1 - C6 (B)
S2 - C1
S2 - C2
S2 - C3
S3 - C1
S3 - C2
S3 - C3
S3 - C4 ( C-B )
S3 - C4 (B)
S4 - C1

CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
5
51
44
\
5
75
20
\
0
100
0
12,27
0
100
0
18,83
16
80
2
19,25
28
65
0
19,80
41
57
0
19,34
77
12
0
20,00
30
48
0
20,37
17
69
3
20,40
\
37
26
32
24
58
2
17,76
22
76
0
15,98
29
69
0
17,91
79
14
0
\
63
35
0
18,77
28
52
5
17,05

Tab. 3 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 1 sezione, sottoposti a prove di laboratorio per il litotipo sabbiosi.

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

(A), (B), etc.

LEGENDA

S1 - C7 (A)
S1 - C7 (B)
S1 - C8
S2 - C4
S2 - C5
S3 - C5 ( C )
S3 - C6 (B)
S3 - C7
S4 - C5 (A)
S4 - C5 (C)
S4 - C5 (C-B)
S4 - C6

161,5
161
156,3
159,2
151,65
163,94
159,39
154,44
164,3
164,1
163,9
159,6

2
5
6
8
58
7
11
10
0
0
4
8

20
53
82
67
40
80
74
65
0
0
77
80

76
42
12
25
2
13
15
25
98
96
19
12

2
0
0
0
0
0
0
0
2
4
0
0

19,29
20,50
20,50
20,15
19,91
\
20,41
20,86
\
\
19,87
20,82

\
\
\
\
0,41
\
\
\
\
\
\
\

si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio

31,50-32,00
31,50-32,00
36,50-36,90
27,00-27,60
34,50-35,20
22,50-23,00
27,00-27,60
32,00-32,50
22,50-22,90
22,50-22,90
22,50-22,90
27,00-27,40

\
\
\
\
0,07
\
\
\
\
\
\
0,027

\
\
\
\
4,20
\
\
\
\
\
\
\

0
0
196
0
0
\
0
70
\
\
50
\

33
38
31
35
32
\
40
34
\
\
43
\

31
33
35
32
\
\
31
31
\
\
38
\

TD
TD
\
TD
\
\
TD
TD
\
\
TD
\

Tab. 4 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 1 sezione, sottoposti a prove di laboratorio per il litotipo limoso.

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

35

36

150

152

154

156

158

160

162

164

166

168

170

172

174

176

178

180

182

184

186

188

190

192

0
A

20
L

40
S

60

100 0

resistenza di picco

50 100 150 200 250 28

c'
(kPa)
32

40

44

resistenza
a stato critico

36

'
()

' (Schmertmann)
()

rifiuto

angolo d'attrito ricavato


dalle prove in sito SPT

30 32 34 36 38 40

Fig. 8- Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.

80

GRANULOMETRIA
(%)

simbolo pieno : formazione sabbiosa superficiale


simbolo vuoto : formazione limosa intermedia

16 17 18 19 20 21 22

(KN/m3 )

1a sezione di misura

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

PROFONDITA' (m)

Z s.l.m. (m)
177,64
171,14
197,5
197,33
180,8
199,35
189,05
171,05
159,9
161,9
154,4

campioni prelevati sopra falda

prof. (m)
34,00-34,40
40,50-40,90
12,00-12,32
12,00-12,35
28,50-28,85
9,00-9,70
19,50-19,80
37,5-37,80
49,50-49,70
46,50-47,10
54,00-54,60
7
4
5

A
3
3
0
0
0
20
5

Cc
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
0,146

Cs
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
0,023

OCR
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
3,3

c' (kPa)
30
\
\
110
140
0
100
\
\
60
127

' ()
42
\
\
41
39
34
42
\
\
33
35,5

CARATTERISTICHE MECCANICHE
'cs ()
36
\
\
40
36
30
36
\
\
32
35,5

TD (*)
\
\
TD (*)
TD (*)
TD
TD (*)
\
\
TD
\

NOTE

(A), (B), etc.

si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio

Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD, prima della fase di taglio,
i campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.

Per i campioni sabbiosi prelevati sopra falda, i valori delle grandezze fisiche , w, riportati in tabella, possono essere diversi da quelli in sito a causa del possibile assorbimento di acqua di
perforazione da parte del campione.

(*)

LEGENDA

Campione
S5 - C2
S5 - C3
S6 - C2 (A)
S6 - C2 (C-B)
S6 - C5
S7 - C2
S7 - C4
S7 - C7
S6 - C9
S7 - C9
S7 - C11

CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
21
69
7
18,31
29
59
9
\
0
100
0
\
0
94
6
20,83
0
98
2
18,07
14
66
0
18,45
25
70
0
17,95
18
74
8
\
81
12
0
\
69
27
0
19,91
78
17
0
20,60

Tab. 5 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 2 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

37

212
210
208
206
204
202
200
198
196
194
192
190
188
186
184
182
180
178
176
174
172
170
168
166
164
162
160
158
156
154
152
150

38

0
A

20
L

40
S

60

100 0

resistenza di picco

50 100 150 200 250 28

c'
(kPa)
32

40

resistenza
a stato critico

36

'
()
44

angolo d'attrito ricavato


dalle prove in sito SPT
rifiuto

30 32 34 36 38 40

' (Schmertmann)
()

Fig. 9 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.

80

GRANULOMETRIA
(%)

simbolo pieno : formazione sabbiosa superficiale


simbolo vuoto : formazione limosa intermedia

16 17 18 19 20 21 22

(KN/m3 )

2a sezione di misura

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

PROFONDITA' (m)

prof. (m)
2,80-3,10
11,00-11,40
17,10-17,45
23,00-23,35
31,75-32,00
38,50-38,75
44,50-45,0
51,50-51,80
53,00-53,50
60,20-60,60
64,00-64,50

Z s.l.m. (m)
211,05
202,8
196,7
190,83
182,1
175,37
169,25
162,25
160,75
153,6
149,75
1
3
9
8
11
9

A
22

Cc
\
\
\
\
\
\
\
0,15
\
0,17
0,156

Cs
\
\
\
\
\
\
\
0,03
\
0,02
0,025

OCR
\
\
\
\
\
\
\
1,70
\
2,9
1,08

c' (kPa)
\
\
\
\
60
\
0
70
\
240
\

' ()
\
\
\
\
34
\
32
32,5
\
30
\

'cs ()
\
\
32
\
34
\
\
32,5
\
34,5
\

CARATTERISTICHE MECCANICHE
cu (kPa)
\
\
\
\
\
\
\
\
900
\
700

\
\
TD(*****)
\
TD(*)
\
TD
TD
\
\
\

NOTE

campioni prelevati sopra falda


(*)
Per i campioni sabbiosi prelevati sopra falda, i valori delle grandezze fisiche , w, riportati in tabella, possono essere diversi da quelli in sito a causa del possibile assorbimento di acqua di perforazione
da parte del campione.
Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD, prima della fase di taglio, i
campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.
provino ricostituito e asciutto, confezionato con il terreno passante al setaccio di diametro 4 mm; la prova di taglio stata eseguita in assenza di acqua. La prova stata eseguita per la
(*****)
determinazione dell'angolo d'attrito in condizioni di stato critico
si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio
(A), (B), etc.

LEGENDA

Campione
D15 - C1
D15 - C2
D15 - C3
D15 - C4
D15 - C5
D15 - C6
D15 - C7
S12 - C2
D15 - C8
D15 - C9
D15 - C10

CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
3
(KN/m )
L
S
G
66
9
3
18,82
7
80
13
\
7
86
7
\
17
53
28
\
8
90
2
17,56
11
80
8
\
36
60
1
19,35
77
14
0
20,69
82
10
0
20,52
78
11
0
20,48
71
20
0
20,92

Tab. 6 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 3 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

39

212
210
208
206
204
202
200
198
196
194
192
190
188
186
184
182
180
178
176
174
172
170
168
166
164
162
160
158
156
154
152
150
148

40
0
A

20
L

40
S

60

100 0

resistenza di picco

50 100 150 200 250 28

c'
(kPa)
32

40

' (Schmertmann)
()

angolo d'attrito ricavato


dalle prove in sito SPT
rifiuto

44 30 32 34 36 38 40

resistenza
a stato critico

36

'
()

Fig. 10 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.

80

GRANULOMETRIA
(%)

simbolo pieno : formazione sabbiosa superficiale


simbolo vuoto : formazione limosa intermedia

16 17 18 19 20 21 22

(KN/m 3 )

3a sezione di misura

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

PROFONDITA' (m)

prof. (m)
29,00-29,50
33,00-33,50
44,00-44,50
52,00-52,50
36,00-36,50
42,00-42,50
42,00-42,50
62,00-62,50
62,00-62,50

Z s.l.m. (m)
190,25
186,25
175,25
167,25
180,55
174,55
174,55
157,25
157,25
4
13

A
10
8
4
2
20
12

TD (*)
TD (*)
\
\
TD (*)
TD (*)
\
TD
\

NOTE

(A), (B), etc.

si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio

Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD,
prima della fase di taglio, i campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.

campioni prelevati sopra falda


(*)
Per i campioni sabbiosi prelevati sopra falda, i valori delle grandezze fisiche , w, riportati in tabella, possono essere diversi da quelli in sito a causa del possibile
assorbimento di acqua di perforazione da parte del campione.

LEGENDA

Campione
S13 - C2
S13 - C3
S13 - C4
S13 - C5
D22 - C1
D22 - C2 (C-A)
D22 - C2 (C-B)
S13 - C6 (A)
S13 - C6 (B)

CARATTERISTICHE FISICHE
CARATTERISTICHE MECCANICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
c' (kPa)
' ()
'cs () cu (kPa)
\
33
55
2
19,76
0
39,5
35
39
49
4
20,44
100
38
38
\
34
49
13
\
\
\
\
\
24
57
17
\
\
\
\
\
40
39
1
21,35
20
34
34
\
34
52
2
19,88
\
\
37
\
14
73
13
\
\
\
\
\
74
21
1
19,45
0
35
32
\
62
25
0
20,42
\
\
\
375

Tab. 7 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 4 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

41

42

148

150

152

154

156

158

160

162

164

166

168

170

172

174

176

178

180

182

184

186

188

190

192

20

40

60

100 0

resistenza di picco

50 100 150 200 250 28

c'
(kPa)
32

40

44

resistenza
a stato critico

36

'
()

Fig. 11 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.

80

GRANULOMETRIA
(%)

simbolo pieno : formazione sabbiosa superficiale


simbolo vuoto : formazione limosa intermedia

16 17 18 19 20 21 22

(KN/m3 )

4a sezione di misura

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

PROFONDITA' (m)

prof. (m)
9,00-9,40
13,50-14,00
19,50-19,80
4,50-5,00
5,60-6,00
5,60-6,00
27,00-27,40
33,00-33,50
31,50-31,90
34,50-34,75

Z s.l.m. (m)
181,6
177,05
171,15
187,16
187,35
187,35
165,95
157,55
161,45
158,5
4
3
10
4

3
2

Cc
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\

Cs
\
\
\
\
\
\
\
\
0,027
\

OCR
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\

c' (kPa)
30
\
10
\
\
\
\
10
\
\

' ()
38
\
34
\
\
\
\
38
\
\

CARATTERISTICHE MECCANICHE
'cs ()
34
\
33
\
\
35
\
32
\
\

TD (*)
\
TD
\
\
TD (**)
\
TD
\
\

NOTE

(A), (B), etc.

si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio

campioni prelevati sopra falda


(*)
Per i campioni sabbiosi prelevati sopra falda, i valori delle grandezze fisiche , w, riportati in tabella, possono essere diversi da quelli in sito a causa del possibile assorbimento di acqua di
perforazione da parte del campione.
Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD, prima della fase di taglio,
i campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.

LEGENDA

Campione
S8 - C1
S8 - C2 (B)
S8 - C4
S9 - C1
S11 - C1
S11 - C1
S11 - C5
S8 - C7 (C-B)
S11 - C6
S11 - C7

CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
7
90
3
20,1
13
84
3
\
16
84
0
18,44
25
71
1
19,1
12
58
28
\
10
90
0
\
42
31
23
\
52
45
0
19,56
83
7
0
20,78
62
34
0
\

Tab. 8 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 5 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

43

44

150

152

154

156

158

160

162

164

166

168

170

172

174

176

178

180

182

184

186

188

190

20

40

60

100 0

resistenza di picco

50 100 150 200 250 28

c'
(kPa)
32

40

44

resistenza
a stato critico

36

'
()

anolo d'attrito ricavato


dalle prove in sito SPT
rifiuto

30 32 34 36 38 40

' (Schmertmann)
()

Fig. 12 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.

80

GRANULOMETRIA
(%)

simbolo pieno : formazione sabbiosa superficiale


simbolo vuoto : formazione limosa intermedia

16 17 18 19 20 21 22

(KN/m3 )

5a sezione di misura

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

PROFONDITA' (m)

PROFONDITA' (m)
150

153

156

159

162

165

168

171

174

177

180

183

186

189

192

195

198

201

204

207

210

213

80

120 160 200

20

40

SPT
60
0

dilatometrica
pressiometriche

200 400 600 800 0

Pressiometrica
dilatometrica
200 400 600 800

Colonna risonante

Fig. 13 - Andamento con la profondit e per litotipo del modulo

simbolo pieno : formazione sabbiosa superficiale


simbolo vuoto : formazione limosa intermedia
simbolo nero: campagna d'indagine integrativa
simbolo grigio: campagna d'indagine precedente

40

Edometrica

moduli di deformabilit E' (MPa)

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

45

Capitolo 2 La galleria di Nazzano


_______________________________________________________________________________

La caratterizzazione geotecnica fin qui esposta consente la scelta dei parametri fisici e
meccanici da utilizzare nello studio dei lavori di allargo della galleria. Nonostante i valori
provenienti dalla caratterizzazione, per, per quanto riguarda la valutazione della rigidezza
del materiale, necessario ribadire alcune considerazione sui criteri di scelta. Nel sito in
esame, per quanto la geologia sia semplice, la variabilit della cementazione e la presenza
di livelli di spessore pi o meno variabile fortemente cementati, quasi litoidi, che si
incontrano nelle sabbie superficiali, rendono difficile caratterizzare con un unico parametro
lintero ammasso. Per esempio, i risultati delle penetrometriche dinamiche, oltre ai valori
relativamente bassi, indicano un gran numero di prove andate a rifiuto, a testimoniare la
possibile forte eterogeneit delle caratteristiche meccaniche dei terreni. Quando non
cementati, inoltre, la natura prevalentemente sabbiosa dei terreni presenti in sito ha
compromesso la confezione di provini realmente indisturbati da cui si sono ricavati alcuni
dei valori della rigidezza delle prove di laboratorio. Ancora pi difficile se si considerano
gli effetti del comportamento non lineare dei terreni, di cui si gi accennato durante
lillustrazione delle varie prove eseguite per determinare la rigidezza dei terreni. Esistono
molte procedure di elaborazione dei dati di prove in sito o di laboratorio che permettono
una valutazione pi attenta della rigidezza considerando il comportamento non lineare del
terreno. La seguente Fig. 14, per esempio, ripropone i risultati dei diagrammi di Fig. 13
con laggiunta di una nuova elaborazione delle prove penetrometriche dinamiche SPT, in
cui si ipotizzano livelli di deformazioni medio-bassi. Pi precisamente, una volta definita
la densit relativa dei terreni, grazie al metodo di Berardi e Lancellotta utilizzato nel
calcolo dei cedimenti in presenza di deformazioni verticale medie pari allo 0.1%, si
calcolato il modulo di rigidezza di Young E utilizzando la relazione di Janbu (1963).
Come si pu notare, i valori del modulo di rigidezza risultano sensibilmente pi alti, e
prossimi a quelli provenienti dalle prove pressiometriche. Tali considerazioni
permetteranno di giustificare le modalit di scelta del modulo di rigidezza dei terreni
presenti in sito, utilizzati nelle analisi numeriche di cui si parler ampliamente nel capitolo
5.

46

PROFONDITA' (m)

150

153

156

159

162

165

168

171

174

177

180

183

186

189

192

195

198

201

204

207

210

213

80

120 160 200

60
0

120 160 200

simbolo nero: campagna d'indagine integrativa


simbolo grigio: campagna d'indagine precedente

80

SPT
(Berardi, Lancellotta, Janbu)

200 400 600 800 40

Colonna risonante

Fig. 14 Andamento con la profondit e per litotipo del modulo

SPT a rifiuto

dilatometrica
pressiometriche

200 400 600 800 0

40

0
20

Pressiometrica
dilatometrica

SPT
(Skempton, Schmertmann)

simbolo pieno : formazione sabbiosa superficiale


simbolo vuoto : formazione limosa intermedia

40

Edometrica

moduli di deformabilit E' (MPa)

Capitolo 2 La galleria di Nazzano

_______________________________________________________________________________

47

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

2.4 Il sistema di monitoraggio

Il sistema di monitoraggio consiste nella strumentazione di sezioni di misura, trasversali


rispetto allasse delle due gallerie, composte da estensio-inclinometri e celle piezometriche.
Ciascuna sezione, che interessa il piano trasversale allasse del tracciato stradale in cui si
ritagliano le sagome delle due gallerie, consta di cinque verticali: due in corrispondenza
dellasse delle due gallerie, una nel loro mezzo e le altre due adiacenti alle pareti esterne
delle gallerie, agli estremi della sezione (Fig. 15). Ciascuna verticale in corrispondenza
dellasse delle due gallerie costituita da una sola perforazione allestita per misure
estensio-inclinometriche, mentre le altre constano di due perforazioni relativamente vicine,
nelle quali sono installati nelluna due piezometri e nellaltra lestensimetro con funzione
inclinometrica. Le verticali situate agli estremi della sezione sono ubicate ad una distanza
di 2 metri dallestradosso dello scavo di pretaglio in corrispondenza del piede della
galleria. Per quanto riguarda la profondit delle colonne estensio-inclinimetriche, quelle in
corrispondenza allasse delle due gallerie raggiungono una distanza dal pretaglio non
superiore ad 1.5 metri, mentre le verticali posizionate lateralmente oltrepassano la quota
dellarco rovescio per una profondit di circa 15 metri. Per quanto riguarda le celle
piezometriche, in ogni perforazione prevista allo scopo, sono installati due piezometri
posizionati a profondit di 2 e 5 metri al di sotto del tetto della formazione limo-sabbiosa.
In Fig. 15 riportata la tipica sezione di monitoraggio.
Lungo le verticali predisposte per linstallazione degli strumenti estensio-inclinometrici,
sono state eseguite prove in sito e sono stati prelevati campioni, destinati alle prove di
laboratorio.

48

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________
estensio-inclinometri

< 1,5 metri

h=variabile

SABBIA
2 metri
5 metri

piezometri a
corda vibrante

15 metri

LIMO
SABBIOSO

estensio-inclinometri

Fig. 15 - Strumentazione e geometria della generica sezione di misura.

Nel complesso sono state realizzate cinque sezioni di misura disposte lungo lintero
sviluppo della galleria, identificate con un numero progressivo crescente andando dagli
imbocchi lato Nord a quelli lato Sud delle due gallerie (Fig. 16). La cinque sezioni distano
da tale imbocco 26, 94, 122, 222 e 313 metri. Poich lallineamento delle verticali della 1a
sezione non stato possibile a causa della morfologia del luogo, si spezzata la sezione in
due semisezioni sfalsate altimetricamente e longitudinalmente rispetto allo sviluppo
dellasse stradale. In questo caso le due semisezioni sfalsate planimetricamente sono
composte da due verticali poste alle estremit; inoltre, a causa del ridotto spessore di
copertura delle due gallerie non si eseguita linstallazione degli estenso-inclinometri in
mezzeria alle stesse. Le altre sezioni strumentate, escludendo la seconda, non sono
perfettamente ortogonali agli assi delle due gallerie (Fig. 17).

49

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Milano

Roma

Fig. 16 Ubicazioni delle sezioni di monitoraggio.

Fig. 17 - disposizione delle verticali estensio-inclinometriche nelle cinque sezioni di misura.

I lavori di ampliamento sono stati avviati dopo una preparazione dei fronti Nord e Sud e
delle aree di cantiere, mentre il sistema di monitoraggio stato allestito secondo un
programma correlato allavanzamento dello scavo. La prima e la seconda sezione di misura
sono state attrezzate e rese operative quando lo scavo di ampliamento era gi iniziato e il
fronte si era allontanato di una distanza di poco superiore a 10 metri dallimbocco lato
Nord della canna direzione Milano. Le rimanenti sezioni sono state allestite
successivamente.

50

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

CAPITOLO 3
Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo

3.1 Introduzioni alle analisi numeriche

La conoscenza del comportamento tensio-deformativo di un ammasso in cui si


eseguono lavori di scavo, pu essere risolto utilizzando le ormai diffuse e pressoch
affidabili tecniche di analisi numerica oggi disponibili. Ci non sminuisce lutilit nel
conoscere lo stato tensio-deformativo intorno ad una galleria per alcune situazioni
idealizzate e/o semplificate, quali possono essere lisotropia dello stato di sforzo originario
e la geometria dello scavo con sezione circolare, che facilitano la comprensione dei
risultati ottenuti in analisi numeriche condotte per situazioni pi complesse e pi
realistiche, o avere una guida nellapplicazione e nella corretta modellazione delle analisi
stesse. Di seguito si riporta la descrizione delle analisi numeriche condotte per lo studio e
lallargo della galleria, dopo aver brevemente illustrato i requisiti comuni e principali che
caratterizzano tutte le analisi effettuate.
Le analisi numerica pu essere condotta per diversi stadi di approfondimento o/e per
rispondere a specifiche esigenze. In funzione di ci, si prepara una modellazione numerica
ad hoc, tenendo sempre fisso lobiettivo di ottimizzare lefficienza delle risposte del

modello e minimizzare le difficolt e lonerosit di calcolo. In altre parole lobiettivo


consiste nel conseguire risultati sufficientemente accurati e nel contempo di contenere gli
oneri computazionali.
Un altro aspetto fondamentale sicuramente la scelta del tipo di analisi in termini di
dimensioni: bidimensionale (2D), tridimensionale (3D). Quando si studiano gli effetti dello
scavo di una galleria, la modellazione pi opportuna quella tridimensionale, scelta ancora
pi appropriata per simulare lesecuzione di unincisione di estensione limitata nel terreno,
quale il pretaglio. La modellazione 3D, infatti, la pi adatta a riprodurre, in modo
realistico, i processi costruttivi e la loro sequenza: possibile analizzare le fasi pi
impegnative del processo costruttivo, valutare il campo di spostamenti indotto e, inoltre,

determinare i margini di sicurezza nei riguardi della formazione di meccanismi di collasso


tenendo conto delleffettiva geometria del problema.

51

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Nel presente lavoro, sono state impostate analisi numeriche tridimensionali impiegando
un codice di calcolo alle differenze finite FLAC 3D 2.0 (Itasca, 2002). Le analisi
numeriche tridimensionali condotte sono state particolarmente adatte nel simulare
realisticamente le singole fasi previste nella realt esecutiva dello scavo della galleria e, in
particolar modo, le fasi di ampliamento delle gallerie per mezzo della tecnica del pretaglio.
Le stesse hanno permesso, inoltre, di seguire e studiare levoluzione tensio-deformativa
che si sviluppa con lavanzamento del fronte di scavo. Se da una parte ci ha evidenziato
lutilit delle analisi tridimensionali nella progettazione statica delle gallerie, non inutile
ricordare che, nonostante le maggiori potenzialit degli attuali calcolatori, lanalisi
numerica tridimensionale ha richiesto tempi di calcolo impegnativi. Tale onerosit
computazionali ha richiesto, in particolare, lintroduzione di semplificazioni nella messa a
punto dello strumento danalisi. Qui si riporta brevemente qualche considerazione di
carattere generale su alcuni aspetti presi in considerazione per la messa a punto del
modello: sulle dimensioni del reticolo di discretizzazione, sulla geometria della griglia e
sulla dimensione degli elementi che la compongono, sulla densit di discretizzazione, sui
modelli di comportamento del terreno adottati, sullutilizzo di elementi strutturali nella
simulazione di alcuni processi di realizzazione delle singole fasi costruttive. Partendo dal
primo, le dimensioni del reticolo possono incidere in modo determinante sugli oneri
computazionali: quello che si tentato di stabilire una dimensione minima del reticolo
sufficiente a eliminare o limitare sensibilmente gli effetti delle condizioni al contorno,
costituite da vincoli deformativi o vincoli tensionali, sui risultati delle analisi. Anche
semplificazioni geometriche del reticolo possono apportare un beneficio in termini
computazionali: si rinunciato, per esempio, alla sagomatura dettagliata di elementi di
confine non particolarmente interessanti relativamente allo specifico studio o scegliendo un
passo di discretizzazione della griglia in direzione dello scavo doppio rispetto al passo
previsto nella realt, senza apportare con ci, particolari inconvenienti alla modellazione.
La scelta oculata delle dimensioni degli elementi da utilizzare unita alla scelta nellutilizzo
di strumenti di costruzioni della griglia quali le interfacce, ha ridotto sensibilmente il
numero di zone che costituiscono la mesh, riducendo conseguentemente i tempi di calcolo.
Come accade anche nelle analisi numeriche bidimensionali la riduzione del numero di zone
possibile anche mediante una differenza sullinfittimento della griglia in funzione della
posizione delle zone dinteresse e delle zone soggette alle maggiori perturbazioni.
Utilizzando una discretizzazione pi lasca in zone prive dinteresse e non soggette a forti

52

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

gradienti tensionali stato possibile ridurre il numero di zone presenti nella griglia. Oltre a
scelte puramente geometriche del reticolo, stato possibile anche ridurre gli oneri
computazionali preferendo limpiego di modelli costitutivi semplici. La scelta di modelli
costitutivi avanzati e complessi, infatti, non sempre giustificata, soprattutto quando questi
non apportano sostanziali benefici nella bont dei risultati con il solo effetto di allungare i
tempi di analisi. Infine, la scelta di elementi strutturali per simulare componenti della
modellazione, come il rivestimento delle gallerie, con comportamento puramente elastico
ha eliminato la necessit di dover provvedere allinserimento di un gran numero di
elementi di continuo nella griglia.

3.2 Analisi preliminari

Come gi illustrato nel capitolo 2, il sito in esame oggetto dei lavori allargamento
caratterizzato da cinque sezioni strumentate. Nonostante siano state impostate pi analisi
tridimensionali, con lobiettivo di concentrare lattenzione sui risultati ottenuti a ridosso
delle varie sezioni strumentate, nel presente lavoro si sono elaborati e si presentano solo i
risultati delle analisi relative alla terza sezione di monitoraggio. Le analisi numeriche
tridimensionali condotte per lo studio della prima e seconda sezione di monitoraggio sono
state comunque utili perch hanno permesso di ottimizzare e mettere a punto il modello
numerico relativo allo studio della terza sezione. Lo studio condotto per la prima sezione di
monitoraggio ha permesso di mettere a punto le modalit della simulazione numerica dello
scavo per mezzo della tecnica del pretaglio e la simulazione delle gallerie preesistenti;
inoltre ha permesso di apprezzare la scelta dei modelli costitutivi adottati per il terreno e
per gli elementi strutturali. Lo studio della seconda sezione di monitoraggio, invece, stata
utile per ottimizzare la gestione delle dimensioni del reticolo nella direzione dello sviluppo
delle gallerie. Per tali motivi le analisi eseguite per lo studio della prima e della seconda
sezione sono state definite preliminari, a dispetto delle analisi definitive, di cui si
parler nel paragrafo seguente, che si riferiscono a quelle condotte per lo studio della terza
sezione.

53

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Le analisi della prima sezione

La prima sezione incontrata procedendo con lo scavo in direzione Roma ubicata in


prossimit dellimbocco lato Nord e carreggiata in direzione Milano. La messa a punto
della griglia relativa si basata su una caratterizzazione geotecnica preliminare, precedente
a quella esposta nel capitolo 2, caratterizzata da un numero di prove minore rispetto a
quello utilizzato nella caratterizzazione geotecnica definitiva, e sulla conoscenza della
morfologia del sito reale.
Al fine di contenere gli oneri computazionali, pur mantenendo unadeguata capacit di
modellazione, per il terreno stato impiegato un semplice modello costitutivo elastoplastico perfetto con criterio di rottura di Mohr-Coulomb, mentre per gli elementi in
calcestruzzo stato impiegato il modello elastico lineare. Per minimizzare gli effetti delle
condizioni al contorno sulle superfici laterali del reticolo, i cui nodi sono vincolati
mediante carrelli, il volume di terreno discretizzato molto esteso sia lateralmente sia
longitudinalmente. I nodi della base del reticolo sono stati vincolati mediante cerniere. La
stratigrafia riprodotta nellanalisi numerica riproduce le condizioni presenti in sito,
caratterizzato da deposito sabbioso variamente cementato poggiante su di un terreno limosabbioso relativamente consistente; nella griglia il contatto dei due litotipi avviene su di
una superficie sub-orizzontale posta allincirca in corrispondenza dellarco rovescio della
galleria preesistente (Fig. 18). Ciascuno dei litotipi presenti stato modellato come
continuo omogeneo caratterizzato da valori medi dei parametri fisici e meccanici (Tab. 9).

Tab. 9 - Parametri fisici e meccanici e modello costitutivo utilizzati nelle analisi numeriche.

(kN/m3)
E' (MPa)
c' (kPa)
' ()
modello

54

strato sabbia
superiore

strato limo
inferiore

20
50
40
36

20
80
0
32

elastico-plastico

elastico-plastico

(kN/m3)
E' (MPa)

modello
spessore

rivestimento
preesistente

24
28500
0,2
elastico
0,8 m

rivestimento
nuovo

magrone

25
33600
0,2
elastico
0,6 m

24
22000
0,2
elastico
0,4 m

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 18 - Griglia utilizzata nellanalisi numerica tridimensionale per lo studio della prima
sezione.

Considerata la natura dei terreni, le analisi sono state eseguite assumendo il permanere
di condizioni drenate durante tutte le fasi costruttive. Lo stato tensionale iniziale stato
determinato portando allequilibrio, sotto lazione della gravit, il modello la cui geometria
ripropone le caratteristiche morfologiche della porzione di terreno presa in esame. Prima
della simulazione dellallargamento della galleria, inoltre, si cercato di riprodurre lo stato
tensionale generato dallo scavo delle gallerie preesistenti. La simulazione della
realizzazione delle due gallerie prevede la loro costruzione non contemporaneamente, ed
caratterizzata da un ciclo di avanzamento contraddistinto da due sole fasi: lo scavo di due
metri di galleria e la successiva messa in opera del rivestimento, questultimo modellato
con elementi strutturali di tipo shell.
La successiva simulazione dellallargamento vuole riprodurre il pi fedelmente
possibile le fasi che caratterizzano tale processo (Fig. 21). La realizzazione del pretaglio
stata simulata eliminando gli elementi di continuo corrispondenti allincisione. Dopo
linserimento del guscio, simulato riattivando gli elementi di continuo rimossi per la
simulazione del pretaglio con le caratteristiche meccaniche del calcestruzzo, la fase di
avanzamento del fronte scavo stata modellata eliminando sia il terreno compreso tra il
guscio ed il rivestimento esistente, sia rimuovendo la porzione di shell che rappresenta

55

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

questultimo. Linstallazione del rivestimento definitivo stata riprodotta numericamente


attivando elementi strutturali tipo shell collegati alla mesh. Poich lo spessore del
rivestimento definitivo variabile e passa da 1.9 metri in corrispondenza del piede del
singolo arco di cui costituito, fino a 0.6 metri in chiave, la simulazione numerica ha
voluto cogliere questa variabilit modellando la shell con elementi tutti uguali di spessore
0.6 metri ed inserendo, al disotto delle basi dei singoli archi, degli elementi di continuo con
caratteristiche di rigidezza e resistenza tipici del calcestruzzo (Fig. 19). Una scelta di
questo genere permette di evitare leventuale leffetto negativo di punzionamento , che si
sarebbe potuto verificare al piede del rivestimento definitivo per effetto dellassenza di
spessore nella griglia dellelemento shell.

Fig. 19 - Modellazione del piede del rivestimento definitivo.

Con il procedere dello scavo, infine, il nuovo rivestimento viene collegato allarco
rovescio esistente ancora mediante elementi shell, che rappresentano un collegamento non
strutturale. Questultimo ha il compito di provvedere ad un piano di lavoro regolare e di
proteggere i terreni sottostanti.

56

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Nelle analisi sono stati simulati anche le variazioni delle caratteristiche meccaniche e
fisiche dei diversi elementi strutturali presenti. In Fig. 20 si evidenziano con colori
differenti le shells utilizzate per modellare i vari elementi strutturali che hanno
caratteristiche meccaniche e/o fisiche diverse.

Fig. 20 Shells utilizzate per i diversi elementi strutturali

La discretizzazione longitudinale delle due gallerie prevede un passo di 2 metri. Questa


scelta, fatta per ridurre gli oneri computazionali, fa s che le singole fasi lavorative
simulanti lallargamento prevedano unentit dellavanzamento del fronte scavo doppio
rispetto a quello previsto dal progetto esecutivo. Nelle Fig. 21 a), b), c), d), e), f) si
evidenziano i passi che caratterizzavano la simulazione numerica, prendendo in esame una
sezione del modello numerico longitudinale allasse della galleria che si sta ampliando.

57

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

a) Esecuzione del pretaglio.

b) Riempimento del pretaglio con betoncino fibrorinforzato ad alta resistenza.

c) Posa in opera di un arco di conci del rivestimento definitivo.

58

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

d) Avanzamento di due metri dello scavo.

e) Posa in opera di un secondo arco di conci del rivestimento definitivo.

f) Avanzamento di due metri dello scavo.


Fig. 21 - Passi seguiti nella simulazione numerica.

59

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Lesecuzione dellincisione anulare stata simulata annullando contemporaneamente


tutte le zone di terreno corrispondenti alla presenza del futuro guscio di protezione. Il
successivo riempimento del pretaglio con betoncino fibrotinforzato stato simulato
riattivando gli elementi di continuo precedentemente annullati, utilizzando un modello
costitutivo elastico con modulo di rigidezza pi basso rispetto al valore finale di fine
stagionatura, al fine di simulare il processo di indurimento del betoncino. Le caratteristiche
di deformabilit proprie del betoncino a fine stagionatura sono attribuite agli stessi
elementi nel passo successivo, simultaneamente allavanzamento di due metri di scavo.
Le analisi numeriche relativi alla prima sezione non si sono potute confrontare con i dati
provenienti dagli strumenti di monitoraggio. Le prime fasi di allargo in sito, infatti, sono
state caratterizzate da fenomeni pi o meno pronunciati dinstabilit locale dello scavo che
hanno richiesto delle importanti opere di consolidamento dallalto. I lavori di sbancamento
e stabilizzazione del sito a ridosso dellimbocco hanno disturbato pesantemente gli
strumenti della sezione di monitoraggio, inficiandone i risultati rilevati.

La seconda sezione

Durante lo studio della tecnica del pretaglio prendendo in esame la seconda sezione
monitorata, si reso necessario porre lattenzione sullonerosit e fattibilit di analisi
numeriche tridimensionali. Nello studio della prima sezione, grazie alla vicinanza dagli
imbocchi e, dunque, alla superficie topografica, stato possibile impiegare un reticolo di
discretizzazione alquanto fitto per tutta la mesh nella direzione dello scavo; ci ha
comportato oneri computazionali elevati ma ancora gestibili. Per la simulazione della
seconda sezione, ma pi in generale per tutte quelle sezioni ben pi lontane dagli imbocchi,
si reso indispensabile ottimizzare lestensione e la discretizzazione del reticolo nella
direzione dello scavo. In dettaglio, si tratta di identificare la porzione della mesh in cui
utilizzare un passo di discretizzazione che sia sufficientemente fitto e dove
necessariamente pi rado, in modo da evitare tempi di calcolo troppo lunghi e non pi
gestibili. Altro problema dove interrompere eventualmente la griglia, semplicemente
sezionandola, in modo da ridurre drasticamente gli oneri computazionali, senza inficiare
lattendibilit dei risultati numerici. Il procedimento che si deciso di utilizzare ha previsto
pi fasi di taratura della nuova griglia, con riferimento alla seconda sezione di
monitoraggio.

60

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Consapevoli che leconomia nel numero di elementi da utilizzare possibile


discretizzando in modo fitto solo la zona oggetto di studi e confronti, che si pu
identificare con la zona a ridosso della sezione di monitoraggio, stato messo a punto un
procedimento cos strutturato:
-

messa a punto di una griglia che comprendesse lintero ammasso oggetto dei lavori
di ampliamento, per tutto lo sviluppo delle due gallerie. La discretizzazione fitta di
tale reticolo ha interessato la parte iniziale della mesh (zona di imbocco adiacente
alla sezione di studio) e superato la seconda sezione di monitoraggio (Fig. 22 e Fig.
23);

simulazione dellavanzamento dello scavo per lampliamento della galleria; si


posta lattenzione agli effetti che lavanzamento del fronte induce, in termini
tensio-deformativi, in corrispondenza della seconda sezione. Con tale analisi si
riesce a determinare una distanza caratteristica dalla sezione di monitoraggio in
esame, corrispondente ad una progressiva caratteristica dallimbocco della
galleria, raggiunta la quale si hanno le prime significative variazioni dello stato di
sforzo e deformazione in corrispondenza della seconda sezione (Fig. 23);

Fig. 22 - Reticolo che comprende lintero ammasso.

61

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 23 - La distanza caratteristica.

In Fig. 23 possibile osservare il reticolo dellintera galleria oggetto di ampliamento,


utilizzata per determinare la distanza caratteristica. Come si pu notare, la discretizzazione
particolarmente fitta dallinizio fino ad una determinata progressiva, comprendendo la
seconda sezione di monitoraggio. In corrispondenza di questultima sono stati fissati dei
punti in cui registrare, durante lavanzamento dellallargo, gli andamenti degli spostamenti
o dello stato tensionale. In Fig. 24 si evidenziano le zone e i nodi in corrispondenza dei
quali sono state registrate le grandezze, rispettivamente, tensionali (evidenziate con un
quadratino bianco) e di spostamento (evidenziate con un tondino nero).

62

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 24 sezione monitorata durante lanalisi numerica, coincidente con la posizione della
seconda sezione

Nelle figure Fig. 25, Fig. 26, Fig. 27, sono riportati gli andamenti delle history degli
spostamenti in funzione degli steps di calcolo.

63

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 25 - Andamento degli spostamenti, registrati durante lavanzamento dellallargo della


galleria, per alcuni nodi monitorati (a).

Fig. 26 - Andamento degli spostamenti, registrati durante lavanzamento dellallargo della


galleria, per alcuni nodi monitorati (b).

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 27 - Andamento degli spostamenti, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcuni nodi monitorati (c).

Come si pu vedere le histories che evidenziano uno spostamento pi grande e che,


quindi, possono pensarsi pi utili per una elaborazione, sono la numero 4 e la numero 19, a
cui corrispondono entrambi landamento degli spostamenti longitudinali (in direzione y) di
due nodi in superficie, il primo in corrispondenza allasse della galleria, il secondo al lato
sinistro della stessa (Fig. 28).

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 28 Histories dei nodi che registrano gli spostamenti pi elevati.

Poich ad ogni progressiva dellavanzamento dellallargo corrisponde un numero di


steps di calcolo (Fig. 29), possibile correlare direttamente le grandezze registrate delle
histories prese in esame (numero 4 e numero 19) alla lunghezza di galleria gi allargata

(Fig. 30).

steps dell'analisi numerica

800000

600000

400000

200000

0
0

20
40
60
distanza dall'imbocco in metri

80

Fig. 29 Relazione tra steps di calcolo e distanza dallimbocco della galleria gi allargata.

66

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

0.002

spostamenti in metri

0
-0.002
-0.004
-0.006
-0.008
0

20
40
60
distanza dall'imbocco in metri

80

Fig. 30 - Relazione tra spostamenti registrati e distanza dallimbocco della galleria gi


allargata.

Riportando in scala logaritmica lasse delle ascisse, si pu meglio accentuare la


curvatura della curva degli spostamenti (Fig. 31):
0.002

spostamenti in metri

0
-0.002
-0.004
-0.006
-0.008
10
distanza dall'imbocco in metri
(in scala logaritmica)

100

Fig. 31 - Relazione tra spostamenti registrati e distanza dallimbocco della galleria gi allargata
con asse delle ascisse in scala logaritmica.

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Ci permette, con una sorta di costruzione geometrica, di determinare a quale distanza


dallimbocco possibile evidenziare uninfluenza significativa delle variazioni dello stato
deformativo in corrispondenza della sezione di monitoraggio in esame (Fig. 32).
0.002

spostamenti in metri

0
-0.002
-0.004
-0.006
-0.008
10

50 metri

100

distanza dall'imbocco in metri


(in scala logaritmica)

Fig. 32 Costruzione per la determinazione della distanza caratteristica.

Dalla Fig. 32 possibile ricavare la distanza caratteristica Lcr, facendo la differenza


tra la distanza dallimbocco della sezione di monitoraggio, pari a 94 metri, e la distanza
determinata pocanzi, pari a 50 metri; segue che Lcr=44metri.
Inoltre dalla stessa figura possibile desumere che gli steps di calcolo a cui
corrispondono la distanza caratteristica, sono Nstep=5.105 circa. Visualizzando le histories
delle grandezze tensionali registrate, si pu avere una conferma della ragionevolezza della
distanza Lcr appena determinata. Infatti, dalle seguenti figure si pu notare come, solo dopo
il numero di steps pari a Nstep si ha una sensibile variazione nelle curve (Fig. 33, Fig. 34,
Fig. 35).

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 33 - Andamento delle tensioni, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcune zone monitorate (a).

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 34 - Andamento delle tensioni, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcune zone monitorate (b).

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 35 - Andamento delle tensioni, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcune zone monitorate (c).

Una volta determinata la distanza caratteristica, due sono le possibilit:


-

generare un nuovo reticolo, discretizzando grossolanamente la prima parte della


griglia, delimitata dalla sezione caratteristica appena determinata, e mantenendo
71

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

una discretizzazione pi fitta superata questultima. La stessa procedura pu essere


utilizzata per la zona di griglia al di l della sezione strumentata;
-

generare un nuovo reticolo ben discretizzato che contempli solo la zona a cavallo
della sezione di monitoraggio, sezionando la griglia ad una distanza
dallubicazione della strumentazione coerente con la distanza caratteristica.

In un primo momento stata scelta la prima possibilit: si cercato di simulare lo scavo


di allargo fino alla progressiva caratteristica (Fig. 36). Poich la griglia stata
opportunamente discretizzata grossolanamente nella prima parte, non si potuto procedere
da subito utilizzando la simulazione dettagliata dello scavo con la tecnica del pretaglio
vista precedentemente. In questo caso possibile prevedere lavanzamento dellallargo
scavando per blocchi, costituiti dai singoli elementi con cui si costruito il reticolo, e
attivando contemporaneamente il rivestimento definitivo e lelemento di continuo
rappresentante il pretaglio. Tutto ci per garantire una rigidezza complessiva confrontabile
a quelle che si avrebbero nella simulazione dettagliata e completa. Solo dopo raggiunta la
progressiva caratteristica si passati alla simulazione dellallargamento per mezzo della
tecnica del pretaglio, seguendo tutte le fasi lavorative. Questo possibile perch, ora, la
discretizzazione della griglia regolare e sufficientemente fitta fino a raggiungere e
superare la seconda sezione. Una modellazione che rispetti questa sequenza riesce a
cogliere anche aspetti e influenze relativi alla geometria e topografia del sito in esame.
Lonerosit del calcolo numerico, per, dovuta alle dimensioni troppo grandi del modello,
nonostante la riduzione del numero di zone che stata possibile introducendo il concetto
della sezione caratteristica, non ha consentito di portare a termine questa procedura.

72

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

Fig. 36 reticolo che comprende lintero ammasso opportunamente discretizzato

Alla luce di ci, si dovuti passare alla seconda opzione: utilizzare la distanza
caratteristica per calibrare al meglio una modellazione che contempli solo una porzione
della galleria a ridosso della sezione di monitoraggio oggetto di studio. La stessa distanza,
incrementata opportunamente, pu essere usata come distanza longitudinale (in direzione
dello scavo) da interporre fra la zona dinteresse e i confini della griglia, in modo da
minimizzazione gli effetti delle condizioni al contorno sui risultati numerici.
Un lavoro di questo genere non stato utilizzato per lo studio della seconda sezione, ma
per le analisi relative alla terza sezione. Anche il monitoraggio della seconda sezione,
infatti, non risultato particolarmente utile per uno studio approfondito e questo,
fondamentalmente, per due ragioni principali. I dati non hanno consentito la valutazione
continuativa del campo di spostamenti nellintorno della galleria in quanto le due colonne
estensio-inclinometriche laterali (S5 ed S6) si sono danneggiate durante lo scavo. In
particolare, la strumentazione lungo la verticale S5 si interrotta alla profondit di 44 m
dalla quota di boccaforo sin dalla prima lettura, mentre la strumentazione installata lungo
la verticale S6 stata danneggiata durante lesecuzione del pretaglio ed interrotta ad una
profondit di 38 m. Inoltre, si sono riscontrati dei disturbi alla strumentazione dovuti a
fenomeni di instabilit dello scavo di pretaglio, verificatesi in vicinanza della sezione
monitorata. Anche se gli sforzi fatti per lo studio della seconda sezione sono stati vanificati

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

per i motivi anzidetti, le attivit di analisi svolte, comunque, sono almeno in parte ritornate
utili nello studio delle successive sezioni quali la terza di cui parleremo pi in avanti; in
particolare, si sono utilizzati i risultati che hanno consentito lindividuazione della
distanza caratteristica dalla sezione di misura.
Con tutto ci, la taratura delle analisi numeriche non ha visto la sua fine. Se da un lato il
modello tridimensionale messo a punto per lo studio delle sezioni precedenti alla terza si
dimostrato efficace per la realistica simulazione delle effettive sequenze costruttive,
quando si passati alla simulazione dellallargo in prossimit della terza sezione
linterpretazione dei dati di monitoraggio ha comportato la necessit di modificare alcune
caratteristiche dello strumento di analisi. Pi precisamente, i risultati ottenuti, nel confronto
con i dati di monitoraggio, hanno reso necessaria una modifica delle dimensioni della
geometria. Nel modello originale, infatti, il reticolo di discretizzazione stato limitato
inferiormente a circa 15 m sotto la quota dellarco rovescio dellattuale galleria, stessa
scelta effettuata nei reticoli utilizzati per le analisi delle sezioni precedenti. I dati di
monitoraggio hanno messo in evidenza la necessit di aumentare la profondit di tale
reticolo; conseguentemente stata modificata la dimensione della griglia, aumentando la
profondit da circa 15 m a 45 m.
Una modifica in questo senso si resa necessaria, quando si sono avute a disposizione
le misure di monitoraggio correlate dalle misure topografiche di superficie. Ci ha
evidenziato come gli strumenti intestati ben al disotto dellarco rovescio delle due gallerie
non potessero essere considerati fissi alla base. I terreni in cui si attestano gli estensioinclinometri sono molto profondi, soprattutto in corrispondenza della terza sezione di
monitoraggio, e sono stati poco caratterizzati durante la campagna dindagine. Pi
precisamente, i risultati della caratterizzazione parziale, a cui hanno fatto riferimento le
analisi della prima e seconda sezione, indicavano la presenza di terreni molto consistenti
che potessero assicurare, come minimamente ci si aspettava, un buon substrato dove
ancorare le strumentazioni, pensandole in tal modo fisse. Un informazione simile la
fornisce anche la geologia della zona. Ci non stato totalmente confermato dalla
successiva caratterizzazione finale ed stato contraddetto dal diagramma dei cedimenti
assoluti registrati dalla strumentazione della terza sezione, che hanno evidenziato dei forti
valori di sollevamento proprio in corrispondenza della base degli estensimetri.

74

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

3.2 Analisi definitive

Le analisi numeriche definitive riguardano lo studio ed interpretazione dei dati


provenienti dalla terza sezione di monitoraggio. Le analisi numeriche si sono servite di un
modello numerico calibrato tenendo conto delle precedenti osservazioni. Per ridurre gli
oneri computazionali, altrimenti insostenibili, il procedimento che si deciso di utilizzare
ha previsto una nuova griglia e la sua taratura con i risultati delle precedenti analisi. La
difficolt principale stata quella di determinare le dimensioni longitudinali ottimali della
griglia. Grazie alla conoscenza della distanza caratteristica, si fissata la distanza
necessaria tra la sezione di monitoraggio e i confini del reticolo (in cui si impongono
vincoli cinematici di tipo carrello). Per la miglior interpretazione delle analisi si cercato
di tenere conto, oltre che della geometria dello strumento numerico, anche della vera
disposizione delle verticali di misura che, in sito, non sono perfettamente appartenenti ad
uno stesso piano ortogonale alle due gallerie. Sempre con lo scopo di ridurre gli oneri
computazionali, la discretizzazione fitta del reticolo ha interessato la parte iniziale fino a
superare abbondantemente la zona in cui ubicata la sezione di monitoraggio, per poi
passare ad una discretizzazione pi lasca fino a raggiungere la distanza opportuna dove
sezionare la griglia e porre le condizioni al contorno di tipo cinematico (Fig. 39).
Impiegando questo nuovo reticolo, sono state svolte diverse analisi, valutando la
sensibilit della risposta alle variazioni di rigidezza del terreno e calibrando i parametri in
base ai dati di monitoraggio. I risultati ottenuti sono presentati nel capitolo 5.
La simulazione dellallargo segue le procedura messa a punto precedentemente,
iniziando, questa volta, da una progressiva della galleria non nulla ma pari a 72 metri a cui
corrisponde una progressiva assoluta pari a 522+504 (progressiva in cui inizia la
modellazione della griglia tridimensionale). Per quanto riguarda la modellazione
dellesecuzione dellincisione anulare, sono state eseguite due tipi di tecniche, in modo da
affinare il pi possibile la simulazione delle due diverse procedure di scavo adottate in sito.
La prima, descritta precedentemente, prevede lesecuzione dellincisione anulare in una
sola fase, la seconda prevede lesecuzione del pretaglio in pi fasi. Pi precisamente,
mantenendo inalterata la profondit dellincisione anulare, si suddivide lo sviluppo anulare
del pretaglio in tratti di lunghezza variabile dai 2 ai 4 metri. Partendo dal piede destro della
galleria, lo scavo di ogni intervallo viene simulato annullando gli elementi di continuo
corrispondenti; successivamente gli stessi sono riattivati utilizzando un modello elastico,

75

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

prima di passare alla simulazione dello scavo del tratto successivo. Nelle analisi numeriche
stata prevista anche la variazione delle caratteristiche di rigidezza dei vari campioni in
funzione dei tempi di stagionatura rilevati in sito. Durante lesecuzione di un generico
tratto dellincisione, infatti, le caratteristiche di deformabilit degli elementi di guscio
precedentemente eseguiti vengono aggiornati, evolvendo verso il valore finale di fine
stagionatura. In Fig. 37 si pu notare la prima fase dalla simulazione numerica
dellesecuzione del pretaglio, mentre la Fig. 38 mostra la suddivisione in tratti
dellincisione anulare.

Fig. 37 Fase iniziale della simulazione dellesecuzione del pretaglio.

Fig. 38 Suddivisione in tratti dellincisione anulare.

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Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

La griglia utilizzata nelle analisi definitive lunga longitudinalmente rispetto agli assi
delle due gallerie, 123m. La dimensione trasversale della griglia di 170 m, uguale a
quella utilizzata nelle analisi preliminari. Anche la discretizzazione nella direzione
longitudinale uguale a quella proposta nelle analisi preliminari relative allo studio della
prima sezione. Il passo di discretizzazione, infatti, pari a 2 metri se si esclude la parte
finale, con riferimento alla direzione di avanzamento dello scavo, dove per una lunghezza
complessiva di 45 metri, la discretizzazione diventa pi lasca con passo di 9 metri (Fig.
39). La terza sezione composta dalle verticali estensio-inclinometriche D15, D16, D17
D18 e S12, che sono disposte rispettivamente alle seguenti progressive 522+553,
522+554.50, 522+560.50, 522+570.50, 522+581.50.
Se si ipotizza ancora una volta di guardare le due gallerie avendo alle spalle il Nord, la
galleria in fase di allargo quella di sinistra (direzione Milano) e gli strumenti che la
interessano sono il D15, disposto lateralmente a sinistra, il D16 disposto in asse, e il D17
disposto lateralmente a destra fra le due gallerie (Fig. 39). I dati di monitoraggio sono
abbondanti per quanto riguarda tali strumenti, mentre pochi e meno significativi sono
quelli provenienti dalle verticali non direttamente interessate dallo scavo di allargo, che
sono D18 e S12. Perci nelle analisi non sono stati considerati i dati di monitoraggio
provenienti dalle verticali D18 e S12, a ridosso della galleria direzione Roma e la griglia
stata modellata tenendo conto solo della disposizione delle verticali D15, che dista
dallimbocco lato Nord 121m, D16 che dista 122.5m e D17 che dista 128.5m.
Riassumendo, quindi, le distanze dei tre strumenti rispetto alla sezione anteriore della
griglia sono: 49 m, 50.5m e 56.5m; mentre le distanze rispetto alla sezione finale sono
rispettivamente: 74m, 72.5m e 66.5 m. Come si pu vedere, lubicazione di ogni strumento
nellanalisi numerica tale da prevedere una distanza dalle condizioni al contorno
superiore alla distanza caratteristica Lcr=44 metri.
Anche in questo caso le analisi numeriche sono state eseguite in condizioni drenate ed
stato riutilizzato un legame costitutivo elasto-plastico perfetto con criterio di resistenza di
Mohr-Coulomb. Ciascuno dei litotipi presenti stato modellato come continuo omogeneo
caratterizzato da valori medi dei parametri fisici e meccanici. Le condizioni al contorno
imposte su tutte le facce verticali del reticolo sono di tipo cinematico impiegando vincoli
carrello che impediscono gli spostamenti normali al piano. Mentre alla base della griglia,
sono imposti vincoli cinematici tipo cerniera.

77

Capitolo 3 Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo


_______________________________________________________________________________

I risultati e i confronti per i diversi tipi di analisi condotte facendo riferimento alla
griglia pocanzi illustrati, sono descritti nel capitolo 5.

Fig. 39 Griglia utilizzata per lo studio della terza sezione di monitoraggio.

78

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

CAPITOLO 4
Risultati del monitoraggio

4.1 Introduzione

Per migliorare la comprensione del comportamento dinsieme di un ammasso


interessato dai lavori per lallargo di una galleria, indispensabile la conoscenza
dellevoluzione di alcune grandezze intorno alla perturbazione. In presenza di un sito reale,
si pu raggiungere tale obiettivo quando si prevede linstallazione e si dispone lutilizzo di
appropriati sistemi di monitoraggio. Se da un lato la presenza di un sistema di
monitoraggio importante e utile, la sua efficienza funzione della bont dei risultati che
riesce a fornire. Questo un problema predominante a cui far riferimento nelle decisioni
che riguardano le caratteristiche degli strumenti da utilizzare e i provvedimenti da adottare
durante linstallazione, la messa in opera e nella successiva utilizzazione. Tali strumenti,
inoltre, quando presenti facile che si danneggino a causa di molteplici motivi, pi o meno
collegati ad eventi aleatori connaturati alla delicatezza dello strumento rispetto alle
rilevanti sollecitazioni naturali o alle operazioni di cantiere che possono interferire con la
longevit dello strumento.
Come gi dettagliatamente illustrato nei capitoli precedenti, la galleria di Nazzano
provvista di un sistema di monitoraggio costituito da estensio-inclinometri e piezometri
installati in ogni sezione di misura. Ci permette di conoscere levoluzione delle
deformazioni e delle sovrappressioni che si sviluppano in diverse zone dellammasso, in
vicinanza della perturbazione, dovuta allallargamento della galleria. La loro disposizione e
le loro caratteristiche sono state descritte nel capitolo 2. Si gi detto come gli strumenti
estensio-inclinometri della prima e seconda sezione di misura non hanno fornito dati di
monitoraggio utili, perch influenzati da lavori di sbancamento e trattamento che hanno
interessato il sito, pi che dalle operazioni e dalle tecniche che si sono praticate per
lallargamento della galleria. I piezometri hanno registrato, invece, un andamento di
sovrappressioni praticamente privo di rilevanza, confermando quanto gi evidenziato dalle
prove di laboratorio sulla natura dei terreni sottostanti le due gallerie in termini di
permeabilit. Per tali ragioni, in questo capitolo si esporranno i risultati di monitoraggio
provenienti dagli strumenti estensio-inclinometrici della sola terza sezione di
79

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

monitoraggio, in corrispondenza della quale le misure in sito sembrano consentire


unaffidabile ricostruzione del campo di spostamenti nellintorno del cavo al procedere
dellavanzamento del fronte di scavo.
In particolare sono stati elaborati i dati di monitoraggio in modo da visualizzare gli
spostamenti sviluppatesi lungo tre componenti dello spazio: gli spostamenti lungo la
verticale, gli spostamenti in direzione Nord, e quelli in direzione Est. Una rappresentazione
di questo genere risulta particolarmente utile dato che lorientamento dello sviluppo delle
due gallerie in direzione Sud-Nord e, dunque, le tre grandezze rappresentano,
ordinatamente, i cedimenti e le componenti di spostamento trasversali e longitudinali.
La rappresentazione non prevede solo la visualizzazione degli spostamenti, ma anche di
grandezze adimensionali quali le deformazioni verticali, elaborate a partire dai dati
provenienti dagli estensimetri. Una scelta di questo genere risulta necessaria, oltre che
utile, quando non si conosce landamento dello spostamento assoluto di almeno un punto
dello strumento installato. Di solito, quando la lunghezza dello strumento e i tipi di terreni
lo permettono, si ipotizza di avere la base dellestensio-inclinomtero fissa nello spazio.
Oppure si ovvia seguendo, contestualmente alla misura estensio-inclinometrica, la lettura
dello spostamento superficiale dello strumento, ottenute mediante misure topografiche di
capisaldi posti in corrispondenza dei pozzetti. Come si vedr meglio in seguito, la
disponibilit delle letture topografiche verticali di superficie ha permesso di diagrammare
gli spostamenti assoluti delle colonne estensimetriche; viceversa lassenza di misure
topografiche degli spostamenti orizzontali, non ha permesso di tracciare gli spostamenti
assoluti orizzontali-trasversali e orizzontali-longitudinali registrati dagli inclinometri.
Prima dellinterpretazione dei risultati di monitoraggio, si sono rese indispensabili
alcune loro elaborazioni. Una prima elaborazione che si resa necessaria stata la scelta di
una lettura di riferimento diversa dalla prima lettura effettuata. Landamento degli
spostamenti registrati dagli strumenti evidenzia, infatti, limpossibilit di prendere come
misure di riferimento le prime letture di monitoraggio. A tal proposito, e per evidenziare
quando la perturbazione coinvolge in modo considerevole la strumentazione, utile anche
la rappresentazioni di alcune grandezze in funzione del tempo per alcuni punti
opportunamente scelti lungo verticale estensio-inclinometrica.
Di seguito si riportano, in dettaglio tutti i risultati del monitoraggio provenienti dalla
terza sezione di misura riordinandoli per tipologia di strumentazione:

80

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Risultati provenienti dagli estensimetri: spostamenti verticali (cedimenti) e


deformazioni verticali

Risultati provenienti dagli inclinometri: spostamenti trasversali (direzione Est,


ovvero in un piano ortogonale allasse delle gallerie) e spostamenti longitudinali
(direzione Nord, ovvero in un piano verticale parallelo allasse delle due gallerie).

4.2 Elaborazione dei dati di monitoraggio

Tutte le misure effettuate in un estensio-inclinometro devono riferirsi ad una lettura di


zero. Ci permette di rappresentare levoluzione degli spostamenti a partire dalla
situazione relativa a tale misura. Non necessariamente la prima lettura eseguita in un
estensio-inclinometro deve essere presa come riferimento. Nei dati di monitoraggio rilevati
dal sito in esame, per esempio, evidente come le prime misure eseguite siano affette da
errori sistematici non pi trascurabili. In Fig. 40 si riportano le curve degli spostamenti
longitudinali, integrati dal basso, relative alle prime letture eseguite. Sopra ogni diagramma
relativo ad una verticale di misura evidenziata la distanza dallimbocco in cui ubicato lo
strumento. Si pu notare da subito nellinclinometro D17 che, quando la perturbazione
ancora relativamente lontana, si registrano variazioni di spostamento importanti in una
direzione, che superano anche il centimetro (le curve in tratteggio di color grigio). Non si
evidenziano, inoltre, particolari curvature che possano evidenziare, per esempio, la
diversit di spostamento per altezze differenti della galleria. Unevidenza di questo genere
facilmente attribuibile ad un errore sistematico pi che ad un reale campo di spostamenti
cretosi nellammasso. Quando il fronte di scavo si avvicina alla sezione di misura, si nota
un andamento degli spostamenti che si discosta dalla tendenza delle curve precedenti (le
curve in nero a tratto continuo fine). La lettura pi idonea da assumere come riferimento
deve registrare lerrore sistematico, in modo da eliminarlo nelle letture successive per
semplice differenza, ed conveniente sia subito precedente alla misura in cui si evidenzia
una prima influenza delle lavorazioni in atto quale la curva rappresentata in tratteggio di
color nero: la curva che ha tali requisiti quella in nero in grassetto a tratteggio.
Prendendo come riferimento la colonna estensio-inclinometrica D15, situata al lato
sinistro della galleria in fase di allargo (Fig. 40), come lettura di riferimento si presa la
misura numero 10 relativa ad una progressiva del fronte di scavo dallimbocco di 103,5m e

81

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

ad una progressiva del fronte di pretaglio pari a 107m. Unanaloga procedura pu essere
adottata per le altre due verticali strumentate. Per lo strumento installato in D16 si riottiene
quanto scelto per lo strumento in D15, mentre in D17 stata fissata come lettura di
riferimento la numero 10 eseguita quando il fronte a 110m dallimbocco e il pretaglio a
114m. In Fig. 41 si riportano le prime curve degli spostamenti trasversali, integrati dal
basso. Con lo stesso criterio con cui sono state interpretati i risultati degli spostamenti
longitudinali, sopra esposti, possibile evidenziare anche in questo caso quale possano
essere le migliori letture di riferimento per ciascun inclinometro. La scelta ricade sulle
stesse letture indicate per gli spostamenti longitudinali, anche se in questo caso sarebbe
stato possibile fissare come letture di riferimento, senza commettere errori, quelle
successive alle curve scelte (le curve tratteggiate e di color nero).
Unevidenza sperimentale di questo genere, con la sostanziale coincidenza nella scelta
delle letture di zero, era attendibile visto che le misure delle due componenti dello
spostamento non sono altro che la scomposizione lungo due direzioni ortogonali di una
vettore spostamento unitario registrato dal singolo inclinometro. Anche la differenza che si
pu cogliere nella scelta delle letture di riferimento tra la coppia di strumenti D15 e D16 e
linclinometri D17 comprensibile: mentre gli estensio-inclinometri D15 e D16 sono quasi
allineati ad una stessa progressiva il D17 ubicato pi in avanti di circa 6 metri (Fig. 16).
Comunque interessante notare che la scelta della lettura di riferimento ricade, in ogni
caso, sulla misura effettuata quando il fronte del pretaglio dista circa 14m dallo strumento
in esame. Lordine di grandezza di questa distanza pari sia alle dimensioni della galleria
in allargo, in quanto la larghezza media pari a 20m e laltezza circa 12 m, sia a circa 4
volte la dimensione dello scavo di allargo, descrivibile come una corona circolare di raggio
circa 3,5 m.

82

m s.l.m.

155

160

165

170

175

83

-4

-6

25

20

15

letture = 11 - 15
fronte
-8 = 110m - 120,5m
pretaglio = 114m - 123m

55
lettura = 10
fronte = 103,5m
60 = 107m
pretaglio

letture = 4 - 9
fronte 50
= 79m - 97m
pretaglio = 80m - 100m

letture40
=1-3
fronte = 67m - 79m
pretaglio = 68m - 83m
45

-2
mm

-4

D17

-8

185

190

195

200

205

210

35

30

25

20

15

10

letture = 11 - 14
fronte = 115,5m - 120,5m
10
pretaglio = 120m - 123m

55
lettura = 10
fronte = 110m
pretaglio = 114m
60

letture = 1- 2
40
fronte = 67m - 74,5m
pretaglio = 68m - 79m
45
letture = 3 - 9
fronte = 79m - 103,5m
50
pretaglio = 80m - 107m

-6

D16 122.5m

mm

-10

D17 128.5m

Fig. 40 Curve di spostamenti longitudinali ottenuti nel monitoraggio, riferite alla lettura di zero.

mm

30

185

-2

25

190

20

195

15

200

10

2
35
D15 & D16

10

205

180

210

D15 121m

m s.l.m.

spostamenti longitudinali

m s.l.m.
-20

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

84

155

160

165

-12

pretaglio = 80m - 100m

-4
mm

letture = 11 - 15
fronte = 110m - 120,5m
pretaglio = 114m - 123m

lettura = 10
fronte = 103,5m
60
pretaglio = 107m

55

letture = 4 - 9
50 fronte = 79m - 97m

D15 & D16

25

D17

185

190

195

200

205

210

35

30

25

20

15

10

letture = 11 - 14
fronte = 115,5m - 120,5m 4
pretaglio = 120m - 123m

55
lettura = 10
fronte = 110m
pretaglio = 114m
60

letture = 3 - 9
fronte = 79m - 103,5m
pretaglio = 80m -50
107m

45

letture = 1- 2
40
fronte = 67m - 74,5m
pretaglio = 68m - 79m

-8

m s.l.m.

0
mm

D17 128.5m

Fig. 41 Curve di spostamento trasversale ottenute nel monitoraggio, riferite alla lettura di zero.

-8
mm

40 letture = 1 - 3
fronte = 67m - 79m
45 pretaglio = 68m - 83m

175

-4

35

180

30

185

170

25

190

20

15

20

195

15

200

10

10

D16 122.5m

205

210

D15 121m

spostamenti trasversali

m s.l.m.
-4

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Si noti come la maggior parte delle curve degli inclinometri D16 e D17, riportate nelle
figure precedenti evidenzino, nella parte alta, uno spostamento marcato. Ci attribuibile
ad un disturbo che le due verticali hanno subito in superficie, per ragioni estranee ai lavori
di ampliamento della galleria. Un errore di questo genere in buona parte eliminabile
scegliendo come letture di riferimento quelle precedentemente indicate.
interessante anche notare come gli spostamenti registrati non possono considerarsi
spostamenti assoluti poich non si ha a disposizione la registrazione dello spostamento
assoluto di almeno un punto dello strumento, quale quello superficiale che possibile
identificare con il boccaforo. La rappresentazione ha cos lo scopo di visualizzare
landamento relativo fra le curve e la loro curvatura e non quello di quantificare gli
spostamenti orizzontali assoluti registrati dallammasso duranti i lavori.
Importante anche puntare lattenzione sullerrore delle misure indicato dalla casa
costruttrice dellinclinometro. Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati nel presente sito,
lerrore di 64 mm ogni 30 metri. Come si pu constatare dalla quantit delle misure fin
qui rappresentate lerrore relativo molto alto, tanto che in alcuni casi invalida qualsiasi
considerazione o interpretazione delle misure di monitoraggio rilevate. In questi casi si pu
solo affermare che lintensit degli spostamenti molto bassa e non supera lordine di
grandezza dei millimetri.
Migliore laccuratezza degli estensimetri, per i quali lerrore, per ogni metro di
misura effettuato, molto pi basso e pari a 60,05mm che equivale ad un errore di 61,5mm
ogni 30 metri. In Fig. 42 sono riportate le curve relative alle prime misure estensimetriche.
Anche in questo caso possibile scegliere una lettura di riferimento, dalla quale azzerare
tutti gli spostamenti verticali prodottisi precedentemente e rappresentare levoluzione
successiva dei cedimenti.

85

86
45
50
55
60

170

165

160

155

25

20

15

10

D15 & D16

-2

40
D17

35

letture = 9 - 15
fronte = 116,5m - 123,5m
-4
-2
pretaglio = 120m - 126m
letture = 11 - 14
fronte = 110m - 120,5m
pretaglio = 114m - 123m

45
letture = 1- 7
fronte = 69m - 95m
pretaglio = 50
70m - 99m

30

25

20

15

10

lettura = 8 55
fronte = 110m
pretaglio = 114m
60

185

190

195

200

205

210

lettura = 10
fronte = 110m
pretaglio = 114m

lettura = 9
fronte = 103,5m
pretaglio = 107m

letture = 1 - 8
fronte = 67m - 95m
pretaglio = 68m - 99m
mm

-4

D16 122.5m

m s.l.m.

Fig. 42 Curve dei cedimenti ottenute nel monitoraggio, riferite alla lettura di zero

40

175

35

180

30

185

25

190

0
mm

20

195

-2

15

200

-4

10

205

-6

210

D15 121m

cedimenti

0
mm

D17 128.5m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Anche per le prime misure estensimetriche possibile segnalare anomalie analogamente


a quanto esposto durante lillustrazione delle prime misure di monitoraggio degli
inclinometri. Per esempio, lestensimetro D15 presenta le prime misure (curve in grigio)
caratterizzate da sollevamenti, anche rilevanti, poco giustificati essendo il fronte di scavo
ancora lontano: si di fronte ad un possibile errore sistematico. La misura da prendere
come riferimento, invece, potrebbe essere quella rappresentata dalla curva in tratteggio con
linea spessa e di colore nero (numero 9). La curva successiva, in nero di spessore sottile e
in tratteggio (numero 10), la prima curva che risente minimamente delle operazioni di
allargo della galleria. Analogamente si pu dire per lestensimetro posto in D16. La lettura
di zero pi opportuna per lestensimetro D17, invece, coincide con la misura successiva a
quella presa come riferimento negli altri due estensimetri (la lettura numero 8). Nella
legenda dei primi due estensimetri, per, (Fig. 42) si voluto appositamente evidenziare
anche la lettura numero 10. Infatti, nel caso degli estensimetri possibile tracciare le curve
dei cedimenti assoluti perch si hanno a disposizione le letture topografiche superficiali
degli spostamenti verticali. Poich la prima lettura di superficie risale alla data relativa alla
misura numero 10 per gli estensimetri D15 e D16 e alla lettura numero 9 per il D17,
sembra opportuno prendere come riferimento delle letture dei cedimenti proprio tale
misura. Per quanto riguarda lestensimetro D17 evidentemente non si hanno problemi. Per
gli altri due strumenti ci significherebbe uno spostamento in avanti della lettura di zero
che, tuttavia, non procura nessuna perdita di informazioni.
Alla luce di quanto detto sembra conveniente fissare ununica misura di zero per tutti gli
strumenti. I vantaggi che ne seguono sono evidenti. Si in grado di correlare direttamente
gli spostamenti relativi orizzontali con quelli verticali. Si riesce ad avere una
rappresentazione dei risultati pi compatta, meglio organizzabile e pi omogeneizzata, che
rende facile la lettura e la comprensione del gran numero di misure rilevate in sito.
Riassumendo, quindi, la misura di riferimento fissata per tutti gli strumenti a quella
corrispondente ad una distanza del fronte di scavo dallimbocco di 110m e ad una distanza
del fronte del pretaglio dallimbocco di 114m, relativa alla data del 09/12/2004.

87

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Prima di passare alla rappresentazione dei risultati di monitoraggio, interessante


riportare la rappresentazione in funzione del tempo delle deformazioni verticali. Ci
permette di acquisire una conoscenza globale e dinsieme dellevoluzione della
perturbazione verificatesi in sito per quanto riguarda lo spostamento verticale.
Per deformazioni verticali sintende, pi precisamente, la deformazione assiale
registrata dallestensimetro, metro per metro, positiva se di contrazione = l

l0

. La

determinazione delle deformazioni verticali non necessita della conoscenza di misure


assolute di superficie o simili, e possono essere diagrammate anche in funzione del tempo
a partire dalle prime letture effettuate senza commettere errori.
La Fig. 44 rappresenta gli andamenti delle deformazioni verticali in funzione del
tempo, di alcuni punti scelti lungo le tre verticali strumentate. Per chiarezza si spiega
meglio cosa sintende per rappresentazione in funzione del tempo: invece di fissare il
tempo e tracciare la grandezza in esame lunga tutta la verticale (per esempio lisocrona
degli spostamenti), si fissa lattenzione su alcuni punti scelti lungo lo strumento estensioinclinomterico, e si traccia la grandezza registrata da quel punto durante le varie misure
effettuate nel tempo. Nel diagramma in ascisse riportato il tempo, nelle ordinate di
sinistra sono riportate le progressive assolute, mentre a destra la distanza dallimbocco
della galleria in ampliamento. Insieme alle , sono riportati la posizione corrente del
fronte di scavo (linea continua individuata da pallini vuoti) e del fronte del pretaglio (linea
scalettata). I segmenti orizzontali, spessi e sovrapposti a formare una sorta di scaletta,
rappresentano quando e dove sono stati eseguiti i trattamento di miglioramento con miscele
cementizie dallinterno della galleria. Gli andamenti di questultime si sono tracciati fino al
mese di Gennaio (fino a quando, cio, i trattamenti hanno interessato e superato
abbondantemente

la

posizione

dellultimo

inclinometro

D17),

sapendo

che

successivamente sono continuate con una sequenza analoga a quella rappresentata in


figura, per tutto lo sviluppo della galleria. Le linee a tratteggio nere, pi spesse, orizzontali
vogliono indicare la posizione delle verticali strumentate.
In Fig. 43 indicata la posizione dei punti scelti per rappresentare levoluzione nel
tempo di .

88

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

D15

D16

D17

210m s.l.m

190m s.l.m
pretaglio
parete
arco rovescio
150m s.l.m
Fig. 43 Posizione delle quote di riferimento nella rappresentazione dei dati di monitoraggio.

Va ricordato che la rappresentazione delle deformazioni verticali nel tempo non


esaustiva, poich le informazioni sono relative ad un comportamento locale dello
strumento che non si pu generalizzare e attribuire a tutta la verticale. Ci comporta la
necessit di avere un riscontro e un confronto con la relativa isocrona di tutto lo strumento.
In Fig. 44 si pu osservare come lo strumento D15 registra una perturbazione prima del
D17, a causa della sua posizione arretrata rispetto a questultimo.
Nella rappresentazioni delle deformazioni verticali si nota come le curve risentano del
passaggio del fronte di allargo e dellesecuzione del pretaglio. Poco prima che lincisione
anulare raggiunga gli strumenti, si cominciano a registrare delle significative perturbazioni.
Subito dopo le curve cominciano a differenziarsi e a registrare importanti variazioni. Solo
quando il fronte comincia ad essere ormai lontano le curve tendono a stabilizzarsi verso
valori costanti.

89

trattamenti

deformazione verticali dei tre estensimetri


210 m slm
190 m slm
pretaglio
parete (170m slm)
arco rovescio
155 m slm
fronte scavo
fronte del pretaglio

0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004
-0.0006
-0.0008
-0.001
-0.0012
0.0012
0.001
0.0008
0.0006
0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004

D15

Fig. 44 Deformazioni verticali in funzione del tempo ottenute dai i tre estensimetri

-0.0004

0.0004

0.0008

0.0012

D16

D17

9/3/0
5
19/3/
05

D15

D16

D17

22/6/
04
2/7/0
4
12/7/
04
22/7/
04
1/8/0
4
11/8/
04
21/8/
04
31/8/
04
10/9/
04
20/9/
04
30/9/
04
10/10
/04
20/10
/04
30/10
/04
9/11/
04
19/11
/04
29/11
/04
9/12/
04
19/12
/04
29/12
/04
8/1/0
5
18/1/
05
28/1/
05
7/2/0
5
17/2/
05
27/2/
05

0.0016

29/3/
05
8/4/0
5

90
18/4/
05
28/4/
05

608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492

176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

distanza dall'imbocco (m)

progressiva (m)

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Da tali diagrammi si pu avere una conferma sulla validit delle letture di riferimento
scelte precedentemente, ma sopratutto possibile anche individuare quando la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio particolarmente significativa. In altre
parole, possibile sia fissare la finestra di tempo in cui rappresentare le misure in sito
perch pi significative, sia desumere lampiezza della zona dinfluenza dello scavo di
allargamento su una determinata sezione. Nella successiva illustrazione dei risultati di
monitoraggio, si prender in esame soprattutto questo intervallo di tempo, che pi
precisamente possibile stabilire vada dalla situazione in sito relativa alla lettura di
riferimento precedentemente scelta, fino alla situazione in cui il fronte di scavo
dellincisione anulare dista almeno 145m dallimbocco (Fig. 45). Ricapitolando, quindi, si
concentrer lattenzione sugli effetti delle lavorazioni che vanno da quando il fronte di
pretaglio dista di un diametro della galleria allargata dalla prima verticale che sincontra al
progredire dei lavori, la D15 ubicata a 121m, fino a quando superano lultima verticale
presa in esame, la D17 ubicata a 128,5m, sempre di almeno un diametro. Ci permette di
concentrarsi in maggior misura su ci che accade durante il passaggio della perturbazione,
senza perdere di vista, daltra parte, quello che accade una volta che le lavorazioni sono
passate.
Particolare attenzione deve essere riposta sullinfluenza delle operazioni di
miglioramento tramite iniezioni dallinterno della galleria. Come si pu notare, la loro
esecuzione a ridosso della sezione strumentata non molto distante in tempo e spazio dal
passaggio del fronte di scavo e dellincisione del pretaglio. Ci preclude la possibilit di
azzerare gli eventuali effetti di disturbo del trattamento sulle misure scegliendo una nuova
lettura di riferimento. Nelle interpretazione delle curve di monitoraggio, quindi
necessario tener conto della presenza di tali lavori di consolidamento, per quanto
questultimi possano essere considerati poco significativi in termini di effetti sulle misure
registrate dalle colonne estensio-inclinometriche. Infatti le iniezioni dallinterno
interessano una corona circolare di terreno intorno alla galleria preesistente, di modesto
spessore, senza superare di molto il diametro dellincisione anulare. Si pu pensare, quindi,
che le miscele cementizie iniettate non interessino direttamente la strumentazione in posto.
Durante la successiva illustrazione dei risultati del monitoraggio, si avr occasione di
richiamare le rappresentazioni dellevoluzione delle grandezze in funzione del tempo.
Una rappresentazione di questo tipo, infatti, mostra un punto di vista complementare alla

91

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

rappresentazione, forse pi tradizionale, in cui si tracciano i valori lungo tutta la verticale


per ogni misura effettuata.

590
570
560
550
540
530

progressiva (m)

580

D17
D16
D15

520
510

trattamenti
dall'interno

posizione della progrssiva


dgli strumenti di misura
della terza sezione

Intervallo temporale
in cui si rappresentano
i risultati di monitoraggio

distanza dall'imbocco (m)

fronte scavo di allargamento


fronte scavo dell'incisione di pretaglio
trattamenti dall'interno

600

500
29/3/
05

19/3/
05

9/3/0
5

27/2/
05

17/2/
05

7/2/0
5

28/1/
05

18/1/
05

8/1/0
5

20/10
/04
30/10
/04
9/11/
04
19/11
/04
29/11
/04
9/12/
04
19/12
/04
29/12
/04

490

176
168
160
152
144
136
128
120
112
104
96
88
80
72
64

Fig. 45 Intervallo temporale in cui si rappresentano i risultati di monitoraggio.

4.3 Le misure estensimetriche

Le misure estensimetriche permettono di ricostruire i cedimenti in corrispondenza delle


tre verticali strumentate, due lateralmente e una in asse alla galleria in fase di allargo. La
valutazione degli spostamenti verticali assoluti possibile in quanto sono disponibili le
misure di cedimento assoluto ottenute mediante livellazioni di capisaldi posti in
corrispondenza dei pozzetti. bene comunque tener presente che le letture topografiche di
superficie non sono tutte della stessa qualit. Le prime letture sono state effettuate con
procedure meno rigorose e strumenti di precisione inferiore a quelli utilizzati per le letture
successive. Una possibile oscillazione poco convincente dei valori registrati in superficie
per le prime letture riconducibile, quindi, alle diverse modalit di rilevamento dei dati
92

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

topografici. In tal senso, un esempio eclatante sono le prime due curve tracciate per
lestensimetro D17 in Fig. 48. Limprecisione delle letture di superficie, evidente anche
dalle Fig. 46 e Fig. 47 in cui si riportano gli andamenti in funzione del tempo, comunque
non le rendono inutilizzabili. Limportante, in altre parole, conoscere lordine di
grandezza delle misure topografiche, che per ogni misura pari al millimetro. Ci permette
di utilizzare tutte le letture topografiche senza commettere errori grossolani.
Prima di spendere qualche considerazione sulle curve tracciate nelle seguenti figure,
bisogna ricordare che gli estensimetri non sono allineati sulla stessa progressiva. In
particolare lestensimetro D15 precede il D17 di almeno 7 metri. Non possibile, quindi,
confrontare direttamente lentit delle deformazioni verticali o/e dei cedimenti dei due
estensimetri relativamente ad una stessa data. Mentre avanza il fronte, il primo e unico
strumento a registrare movimenti significativi quello di sinistra (D15), mentre il D17
registra la stessa entit di spostamenti in ritardo. La scelta di prendere una curva di
riferimento comune a tutti gli strumenti e corrispondente ad una posizione della
progressiva di allargo relativamente pi vicina allo strumento in D15, comporta un
annullamento di parte delle deformazioni gi sviluppatesi nellestensio-inclinometro D15
stesso, anche se di modesta entit; questo evidente se si riesaminano le figure Fig. 42,
Fig. 44. Sotto questa luce, quando si paragonano lentit delle deformazioni o/e degli
spostamenti fra le strumentazioni, bisogna ricordare che le misure diagrammate dello
strumento pi vicino allimbocco della galleria sono leggermente sottostimate.
Nel paragrafo precedente, abbiamo accennato che la finestra di maggior interesse per la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio ha come estremo superiore almeno la data
del 15/02. Nelle seguenti rappresentazioni, sono riportate anche le curve oltre lultima data
significativa. Come si vedr, per alcuni aspetti, quale landamento nel tempo dei
fenomeni di sollevamento al di sotto della galleria, una scelta di questo tipo risulta
congeniale per introdurre ulteriori considerazioni.

93

cediementi assoluti
letture topografiche
di superficie
fronte scavo
fronte del pretaglio

29/3/
05
19/3/
05

9/3/0
5

27/2/
05
17/2/
05

7/2/0
5

28/1/
05

18/1/
05

8/1/0
5

29/12
/04

19/12
/04

Fig. 46 Letture topografiche di superficie dei cedimenti in funzione del tempo.

9/12/
04

29/11
/04

19/11
/04

9/11/
04

D15 (mm)

D16 (mm)

D17 (mm)

8/4/0
5

94
-2

-1

-1

18/4/
05

608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492

176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________
distanza dall'imbocco (m)

28/4/
05

progressiva (m)

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________
D15

D16

D17

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

-2 0

19/12
/04

9/12/
04

-2 0

letture topografiche
di superficie

29/12
/04

8/1/0
5

18/1/
05

28/1/
05

7/2/0
5

17/2/
05

27/2/
05

9/3/0
5

19/3/
05

29/3/
05

8/4/0
5

D15 (mm)

D16 (mm)

-2 -1 0 1 2

-1 0 1 2 3 0 1 2 3 4 5

D17 (mm)

Fig. 47 Letture topografiche di superficie in funzione del tempo e lungo la sezione

95

35
40
45
50
55
60

180

175

170

165

160

155

25

20

15

10

-2
0
mm

20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04

117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m

120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

185

190

195

200

205

210
5

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 48 Spostamenti verticali assoluti (cedimenti).

30

185

25

190

20

195

mm

15

200

-4

10

205

-8

m s.l.m.

96

210

D15 121m

cedimenti

-8

-4

mm

D17 128.5m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

In Fig. 48 si diagrammano i cedimenti assoluti. La posizione della galleria allargata


indicata in figura con un riquadro a tratteggio sovrapposto alle curve dei cedimenti. La
linea pi alta rappresenta la massima quota dellincisione anulare (pretaglio), la linea pi
bassa rappresenta la minima quota dellarco rovescio.
Le misure degli spostamenti assoluti in direzione verticale evidenziano chiaramente la
risposta del terreno interessato dallallargamento in corso della galleria. In particolare
possibile localizzare una zona intorno alla corona della galleria e che coinvolge anche i lati
della stessa, caratterizzata da una tendenza a sviluppare cedimenti. Andando verso la
superficie lintensit dei cedimenti diminuisce progressivamente raggiungendo valori
marginali e trascurabili. Viceversa, sotto la galleria le misure indicano un progressivo
sollevamento del terreno. Lo scavo di allargamento, infatti, produce una riduzione dello
stato di sforzo totale al di sotto della galleria che genera una tendenza al sollevamento,
mentre, dalle pareti fino in superficie, si ha una tendenza del campo di spostamenti a
convergere verso lo scavo provocando lo sviluppo dei cedimenti. La tendenza al
sollevamento dei terreni sottostanti la galleria, mitiga lentit dei cedimenti in superficie.
Interessante notare la diversit tra le misure dellestensimetro D15 e lestensimetro D17.
Se per entrambi gli estensimetri si registrano i cedimenti massimi ad una quota assoluta di
circa 175m s.l.m., nellestensimetro di sinistra si registrano valori pi alti e la forma della
curva sembra rilevare una sorta di pancia che non cos evidente nellestensimetro di
destra. La differenza diventa pi evidente se si esaminano le curve dei cedimenti ottenuti
integrando dal basso gli spostamenti locali, ovvero pensando fisso il punto alla base dello
strumento (Fig. 49). Un andamento di questo tipo sembra voler sottolineare la presenza di
una zona nel D15, a quota 175m-180m s.l.m, che tende a sviluppare pi cedimenti rispetto
alle altre, come se ci fosse localmente un comportamento topico dellammasso. Viceversa,
nellestensimetro D17 il cedimento tende a scemare verso lalto, come accade daltronde
anche in D15, ma non si verificano evidenti concentrazioni localizzate dello stesso. Se si
prende visione dellandamento delle deformazioni verticali, lipotesi di comportamento
singolare localizzato nella parte alta del rettangolo tratteggiato e prima avanzata,
confermata e avvalorata (Fig. 50).

97

35
40
45
50
55
60

180

175

170

165

160

155

-10

25

20

15

10

-8

-4
mm

-2

20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04

117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m

120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m

data - scavo - pretaglio

-6

D16 122.5m

185

190

195

200

205

210

Fig. 49 Spostamenti verticali integrati dal basso.

30

185

25

190

20

195

mm

15

200

10

205

-4

m s.l.m.

98

210

D15 121m

cedimenti

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-4

mm

D17 128.5m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

m s.l.m.

25
30
35
40
45
50
55
60

190

185

180

175

170

165

160

155

0.0016

20

195

0.0008

15

200

10

205

-0.0008

99

117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m

120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m

185

190

195

200

205

210

0.001

Fig. 50 Deformazioni verticali.

20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

-0.004 -0.003 -0.002 -0.001

25

20

15

10

m s.l.m.

210

D15 121m

-0.0008

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

deformazioni verticali

0.0008

D17 128.5m

m s.l.m.

0.0016

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Le deformazioni di estensione nelle zone al di sopra dei fianchi della galleria sono
prevedibili: la tendenza di un campo di spostamenti che converge verso lo scavo e che
cresce di intensit vicino alla galleria, porta delle deformazioni verticali di estensione
nellammasso al di sopra della corona e in parte nei fianchi (Fig. 50). Ci molto evidente
quando si tracciano le curve delle deformazioni verticali dellestensimetro in asse alla
galleria (D16). Ma mentre tale atteggiamento percettibile uniformemente in tutta la parte
alta dellestensimetro D17, nellestensimetro D15 si ha una concentrazioni delle
deformazioni verticali di estensione subito prima dello sviluppo di quelle di compressione.
In altre parole, in Fig. 50 si nota che lestensimetro di sinistra registra una cospicua
quantit di deformazioni di estensione allintorno della quota assoluta pari a 180 m sl.m.,
non presente nellestensimetro di destra. Riprendendo quanto detto precedentemente,
sembra che alla quota 180m s.l.m. circa, ci sia un comportamento locale dellammasso
caratterizzato da un forte rilassamento del terreno, che porta ad accentuare il campo di
spostamento e a creare quella sorta di pancia nelle curve dei cedimenti assoluti, di cui si
accennato in precedenza.
Matematicamente, possibile pensare landamento delle deformazioni verticali come la
curva della derivata dei cedimenti. Ai punti di massimo o minimo dei cedimenti deve
corrispondere lannullamento delle deformazioni verticali; al punto di flesso dei cedimenti
deve corrispondere un massimo o minimo nelle deformazioni verticali. Ora, se esaminiamo
parallelamente landamento delle due grandezze dei due estensimetri laterali (D15 e D17)
in Fig. 51 e Fig. 52, al massimo dei cedimenti corrisponde effettivamente lannullamento
delle deformazioni verticali; se ci si sposta verso lalto, si osservano comportamenti
differenti per le deformazioni fra i due strumenti: nel D15 si nota un minimo e poi un
andamento costante senza annullarsi, nel D17 non si rileva un minimo ma solo un
andamento costante senza annullarsi. Per quanto detto, matematicamente la curva dei
cedimenti relativa al D15 deve presentare, sempre andando verso lalto, dopo il massimo
un flesso che conferisce alla forma della curva una sorta di pancia; ci non pu accadere
per la curva dei cedimenti in D17, al quale dopo il massimo deve registrare solo una
riduzione dei cedimenti senza la presenza di un flesso. Ci ritrovabile nei dati di
monitoraggio. (Fig. 51 e Fig. 52).

100

m s.l.m.

25
30
35
40
45
50
55
60

190

185

180

175

170

165

160

155

101

m s.l.m.

30

185

25

190

mm

20

195

-4

15

200

155

160

165

170

175

60

55

50

45

40

35

10

205

180

0
210

-8

cedimenti assoluti

20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04

117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m

120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m

data - scavo - pretaglio

Confronto
per l'estensimetro
D15 121m

Fig. 51 Confronto tra deformazioni verticali e cedimenti assoluti dellestensimetro D15.

0.0016

20

195

0.0008

15

200

10

205

-0.0008

210

deformazioni verticali

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

-0.0008

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

0.0016

m s.l.m.

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

-4

mm

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04

117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m

120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m

data - scavo - pretaglio

confronto
per l'estensimetro
D17 128.5m

Fig. 52 Confronto tra deformazioni verticali e cedimenti assoluti dellestensimetro D17.

0.0008

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

cedimenti assoluti

m s.l.m.

102

deformazioni verticali

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Gli estensimetri laterali sono troppo corti per leggere come varia il sollevamento al di
sotto della galleria. Si pu solo dire che a quota circa 160m s.l.m., dove si annulla la
deformazione verticale, esiste un minimo della curva dei cedimenti. Subito dopo, andando
verso il basso, le deformazioni verticali non accennano un minimo al quale
corrisponderebbe un flesso nella relativa curva degli spostamenti. Tale flesso
annuncerebbe la tendenza del terreno a non risentire pi delleffetto dello scavo e quindi a
non far registrare pi deformazioni verticali, che pi o meno velocemente tenderebbero ad
annullarsi. Lassenza di questo minimo nelle deformazioni verticali, fa capire come una
forte spessore di terreno sotto la galleria risenta dello scarico e che, quindi, non possibile
pensare sia presente un terreno fermo in prossimit dellarco rovescio. possibile anche
ipotizzare che i terreni di base, molto al disotto della galleria, non interessati dalla
caratterizzazione geotecnica definitiva (cfr. capitolo 3), siano terreni a grana fine ai quali
possibile attribuibile lo sviluppo di fenomeni di rigonfiamento connessi con la complessiva
riduzione dello stato di sforzo. Questo spiegherebbe il progressivo e consistente
sollevamento evidenziato dalle curve dei cedimenti una volta che il fronte passato e dista
di circa 50 metri dallo strumento (Fig. 48).
Altro aspetto significativo che scaturisce dalle figure levidente concentrazione delle
deformazioni nellintorno della galleria. In particolare, gli estensimetri D16 e D15, nella
parte sovrastante la galleria, costituita da sabbie variamente cementate, ad una certa
distanza dalla perturbazione, non registrano pi deformazioni di rilievo. Un
comportamento di questo genere pu essere attribuito alla non linearit delle deformazioni:
lontani dalla perturbazione e in presenza di basse variazioni dello stato deformativo e
tensionale efficacie, i moduli di deformabilit dellammasso possono pensarsi molto alti.
ovvio che landamento finale in superficie dellestensimetro posto in D17 (Fig. 48,
Fig. 50 e Fig. 52) poco comprensibile e non collegabile a nessun fenomeno fisico dovuto
alle lavorazioni in sito. Nonostante la scelta di nuove letture di riferimento, andamenti di
questo genere sono attribuibili ad errori sistematici non del tutto eliminati.
Una volta capito la qualit e la quantit dei cedimenti che lammasso ha presentato nel
passaggio delle lavorazioni, interessante capire quando si sono verificati. Nelle
precedenti figure si sono tracciate pi curve in funzione del tempo e, quindi, in funzione
della posizione del fronte di scavo e relativo pretaglio. La prima osservazione di rilievo da
fare la seguente: la prima lettura evidente che presenta in quantit e qualit linfluenza
della perturbazione dovuta ai lavori di allargamento quella in corrispondenza del
103

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

passaggio dellincisione anulare di pretaglio. In altre parole, le misure di monitoraggio in


termini di cedimenti e deformazioni verticali, presentano chiaramente le prime forti
variazioni solo quando il fronte del pretaglio raggiunge la progressiva in cui installato lo
strumento. In aiuto ci viene anche la Fig. 44 dove possibile vedere landamento con il
tempo delle deformazioni verticali fin dallinizio: in prossimit del fronte di pretaglio si
riscontrano iniziali variazioni, che si intensificano quando il pretaglio ha coinvolto a pieno
la sezione di misura e poi si assestano una volta che lo stesso passato. Si pu notare
anche la successiva rilevante influenza del passaggio del fronte scavo di allargamento:
unaltra buona parte delle deformazioni totali si sviluppano quando il fronte scavo
raggiunge la sezione di misura. Per una completa rappresentazione dei risultati di
monitoraggio, utili a comprendere levoluzione degli spostamenti in funzione del tempo,
possibile riportare le deformazioni verticali e i cedimenti assoluti in funzione del tempo,
relativi alla nuova lettura di riferimento (Fig. 53 e Fig. 54). Come si pu osservare, ancora
una volta possibile affermare che la prima causa, o meglio, linnesco delle deformazioni
e degli spostamenti nellammasso attribuibile alle lavorazioni dovute al pretaglio;
unaltro decisivo incremento lo si nota quando sopraggiunge il fronte scavo. Alla luce di
quanto si evidenziato, si evidenzia come la realizzazione del pretaglio, in termini di
perturbazione dellammasso, pu essere considerato una sorta di scavo piuttosto che una
fase di realizzazione di un sistema di rinforzo per il terreno o di protezione con funzione di
primo rivestimento per il successivo allargamento.

104

608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492

105

29/3/
05
19/3/
05
9/3/0
5

27/2/
05
17/2/
05

9/12/
04

Fig. 53- Deformazioni verticali in funzioni del tempo riferite alla nuova lettura di zero.

19/12
/04

scavo di allargo

8/1/0
5

pretaglio

18/1/
05

D16

28/1/
05

D15

29/12
/04

D17

7/2/0
5

29/11
/04

19/11
/04

9/11/
04

progressiva (m)

0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004
-0.0006
-0.0008
-0.001
-0.0012
0.0012
0.001
0.0008
0.0006
0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004

D15

-0.0004

0.0004

0.0008

0.0012

0.0016

D16

D17

8/4/0
5

scavo di allargo

18/4/
05

pretaglio

28/4/
05

deformazione verticali
dei tre estensimetri
210 m slm
190 m slm
pretaglio
parete (170m slm)
arco rovescio
155 m slm
fronte scavo
fronte del pretaglio

176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________
distanza dall'imbocco (m)

scavo di allargo

scavo di allargo

29/3/
05
19/3/
05
9/3/0
5

27/2/
05
17/2/
05

Fig. 54- Cedimenti assoluti in funzioni del tempo riferiti alla nuova lettura di zero.

9/12/
04

D16

8/1/0
5

pretaglio

19/12
/04

D17

18/1/
05

D15

29/12
/04

29/11
/04

19/11
/04

9/11/
04

pretaglio

28/1/
05

cediementi assoluti
210 m slm
190 m slm
pretaglio
parete (170m slm)
arco rovescio
155 m slm
fronte scavo
fronte del pretaglio

7/2/0
5

D15 (mm)

D16 (mm)

D17 (mm)

8/4/0
5

106
-8

-6

-4

-2

-2

-8

-6

-4

-2

18/4/
05

608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492

176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________
distanza dall'imbocco (m)

28/4/
05

progressiva (m)

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________
4.4 Le misure inclinometriche

A differenza delle misure estensimetriche di cui si hanno a disposizioni letture


topografiche di superficie, le misure inclinometriche mancano di riferimenti assoluti, con
la conseguente impossibilit di avere la conoscenza del campo di spostamenti orizzontali
assoluti. Le rappresentazioni delle curve rilevate in sito, quindi, indicano un campo di
spostamenti relativo, a meno di uno spostamento rigido dinsieme della curva in direzione
orizzontale. Le curve sono state ottenute con unintegrazione dal basso verso lalto degli
spostamenti locali registrati. Cos facendo si assume, come ipotesi di lavoro, che la base
dellinclinometro sia fermo, ipotesi non avallata da misure assolute. Lesposizione e
leventuale interpretazione delle curve tiene conto di tale limite. Le misure sono state
scomposte nelle due direzioni geografiche pi convenienti che sono quella Nord ed Est.
Lopportunit di questa scelta deriva dallorientamento dellasse longitudinale della
galleria, che allineato lungo la direzione Nord-Sud. La scomposizione degli spostamenti
orizzontali verso Nord ed Est corrisponde rispettivamente a scomporre gli spostamenti
orizzontali longitudinalmente e trasversalmente alla galleria. Negli spostamenti
longitudinali, valori negativi indicano spostamenti in direzione Sud, positivi in direzione
Nord. Negli spostamenti trasversali, invece, quando il segno positivo lo spostamento in
direzione Est, quando negativo verso Ovest. La disposizione dei grafici nella
rappresentazione delle curve di questultimi strutturata in modo che lo spostamento pu
essere direttamente letto rispetto alla posizione della galleria: basta immaginare di
posizionare la sagoma trasversale della galleria in mezzo ai due grafici dei due inclinometri
D15 e D17, e al disotto del D16.
Tutte le rappresentazioni seguenti delle misure inclinometriche si riferiscono alla nuova
lettura di zero scelta precedentemente. In Fig. 55 e Fig. 56 sono tracciate le isocrone degli
spostamenti longitudinali e trasversali. Indubbiamente lentit degli spostamenti
relativamente modesta, ancor pi se si considera lerrore massimo dello strumento che di
64 mm ogni 30 metri, producendo un errore in superficie di 68mm per gli inclinometri in
D15 e D17 essendo lunghi circa 60 metri.

107

45
50
55
60

170

165

160

155

25

20

15

10

6
4

0
mm

-2

-4

20/12
22/12
05/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
02/05

117m
117.5m
120.5m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
196m

120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
198m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

-6

185

190

195

200

205

210

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 55- Spostamenti longitudinali integrati dal basso, riferiti alla nuova lettura di zero.

40

175

-6

35

180

-4

30

185

-2

25

190

0
mm

20

195

15

200

10

205

m s.l.m.

spostamenti longitudinali

0
mm

-2

-4

D17 128.5m

-6

m s.l.m.

108

210

D15 121m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

109

45
50
55
60

170

165

160

155

25

20

15

10

6
4

0
mm

-2

-4

20/12
22/12
05/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
02/05

117m
117.5m
120.5m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
196m

120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
198m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

-6

185

190

195

200

205

210

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-2

mm

-4

-6

D17 128.5m

Fig. 56- Spostamenti trasversali integrati dal basso, riferiti alla nuova lettura di zero.

40

175

-8

35

180

-6

30

185

-4

25

190

mm

20

195

-2

15

200

10

205

m s.l.m.

210

D15 121m

-8

m s.l.m.

spostamenti trasversali

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Capitolo 4 Risultati del monitoraggio


_________________________________________________________________________

Gli unici risultati di monitoraggio degni di nota sono quelli rilevati dallinclinometro
D15 per quanto riguarda gli spostamenti trasversali (Fig. 56). Ipotizzando ferma la base
dellinclinometro, dalla quota 165m sl.m. alla quota 180m s.l.m. possibile osservare
unevidente tendenza degli spostamenti trasversali verso la galleria. Un comportamento di
questo genere non si riscontra nellinclinometro D17, simmetrico rispetto alla sagoma
trasversale della galleria in allargamento. Una asimmetria simile, possibile ritrovarla
nellandamento delle deformazioni verticali e dei cedimenti (Fig. 48 e Fig. 50 ) fra i due
estensimetri D15 e D17. Come si ricorda, la differenza era possibile attribuirla ad un
comportamento singolare, visibile rappresentando le deformazioni verticali rilevate
dallestensimetro di sinistra (D15), ad una quota di circa 180m s.l.m.(Fig. 50).
Riassumendo, i risultati del monitoraggio mostrano evidentemente che il campo di
spostamenti indotto dalle lavorazioni di allargamento della galleria sono modesti, in
particolar modo quello degli spostamenti orizzontali. Per quanto riguarda questultimi, solo
la verticale di sinistra indica una tendenza di spostamenti verso la galleria degna di nota.
Gli altri inclinometri non registrano apprezzabili spostamenti: i valori sono troppo bassi e
lerrore dello strumento invalida le letture.

110

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

CAPITOLO 5
Risultati delle analisi numeriche

5.1 Introduzione

Si gia accennato nel terzo capitolo quale sia limportanza dello strumento dellanalisi
numerica e come sia un valido e potente strumento di studio se opportunamente utilizzato.
Non bisogna commettere, per, lerrore di considerare lo strumento di analisi numerica
come la panacea di ogni male, di facile utilizzo e praticamente autosufficiente. Pi di
ogni altra cosa lanalisi numerica richiede un sostanzioso lavoro di messa a punto e
calibrazione del modello, necessario per il successivo studio del caso reale. Preparare una
modellazione che permetta una simulazione minimamente realistica dei lavori previsti
nella realt, o/e dei fenomeni che si potrebbero e dovrebbero verificare in seguito ad una
qualsiasi variazione o perturbazione delle condizioni al contorno, non sempre di facile
attuazione. E quando si giunge ad una simulazione opportuna non sempre i risultati
corrispondono a pieno con ci che accade nella realt a causa di ineliminabili limiti
intrinseci di cui lanalisi numerica soffre.
Il suo miglior utilizzo deve rispettare alcune regole. Prima di tutto necessario
utilizzare un codice di calcolo affidabile e flessibile, in grado di permettere una
simulazione che collimi il pi possibile con la realt. Quindi scegliere:
- le dimensioni del modello, funzione dellentit e del tipo di perturbazione che si
vuole studiare;
- il modello costitutivo, i parametri fisici e meccanici dei materiali di cui costituito
il modello numerico, funzione della caratterizzazione geotecnica del luogo;
- il grado di accuratezza della modellazione necessaria per alcuni aspetti o per buona
parte del modello, funzione della potenzialit del codice di calcolo ma anche dei
calcolatori;
- lopportunit di utilizzare alcuni espedienti che possano aiutare il calcolo senza
comprometterne la validit dei risultati.
Scelte di questo genere non possono essere fatte sempre con lottica di raggiungere la
pi dettagliata simulazione possibile. Un criterio di questo genere porterebbe nel
111

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

cimentarsi in una modellazione eccessivamente onerosa, con insostenibili tempi necessari


per la messa a punto, e soprattutto costosa in termini di forze e in denaro senza che ce ne
sia un evidente bisogno. In altre parole raggiungere la perfetta riproduzione della realt
nella

modellazione

non

sinonimo

di

ottimizzazione

delle

proprie

risorse.

Lottimizzazione consiste nellindividuare lobbiettivo primario della simulazione e,


quindi, curare nel dettaglio alcuni particolare e tralasciarne altri. Significa semplificare il
pi possibile la modellazione in modo da raggiungere a pieno lobbiettivo con il minor
tempo e fatica possibile. Inoltre, non sempre si raggiunge lottimo da subito, ma possibile
si debba intervenire apportando evoluzioni del modello anche durante lo studio e la
simulazione.
Seguendo una filosofia di questo genere si gia estesamente descritto nel capitolo 3
quale siano state le scelte, motivandole, nella messa a punto della modellazione nellanalisi
numerica per lo studio dellallargo della galleria di Nazzano. Nello stesso capitolo sono
stati esposte le caratteristiche geometriche del modello, le caratteristiche fisiche e
meccaniche dei materiali utilizzati, il modello costitutivo, la modellazione dei lavori e i
dettagli della simulazione con i relativi espedienti utilizzati. Di seguito si riportano i
risultati delle analisi numeriche, dopo aver descritto che tipo di analisi sono state condotte,
quali le differenze e dopo aver brevemente ricordato quale zona del sito in esame si presa
in considerazione nelle analisi.

5.2 Le analisi numeriche eseguite

I risultati delle analisi numeriche provengono tutte dalla modellazione relativa


allallargo della galleria in prossimit della terza sezione di monitoraggio. Le
caratteristiche del modello, in particolare della griglia, e i criteri con le quali sono state
scelte, sono ampiamente riportate e argomentate nel terzo capitolo. La terza sezione
strumentata, a differenza delle prime due, stata lunica a fornire dati di monitoraggio
affidabili e utilmente interpretabili e ci spiega linteresse nei risultati delle analisi
numeriche relative alla simulazione dellallargo in prossimit della terza sezione.
Utilizzando il medesimo reticolo, sono state condotte pi analisi in cui si sono cambiate
alcune caratteristiche meccaniche dei terreni, condizioni iniziali o/e tecnica di simulazione
dellesecuzione del pretaglio. Per ciascun tipo di analisi si rappresentano gli aspetti pi
112

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

significativi del campo di spostamenti e delle grandezze derivate, nella forma con cui sono
stati tracciati i risultati del monitoraggio. In altre parole, nella rappresentazione di risultati
numerici sottoforma di grafici, si tracciano le curve di grandezze quali spostamenti e
deformazioni, a partire da una posizione delle lavorazioni coincidente con la posizione
relativa alla data in cui stata eseguita la misura presa come riferimento per la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio e lungo verticali il pi possibile coincidenti
con la posizione degli strumenti estensio-inclinometri presenti in sito. Anche nella
rappresentazione dei risultati delle analisi numeriche si posto, sopra ogni grafico, il nome
della verticale e la relativa progressiva esatta in cui posizionata nella griglia utilizzata per
lanalisi numerica. Inoltre, anche in questi grafici la posizione della galleria rispetto
allandamento delle curve evidenziato dalla presenza di un rettangolo con linea
tratteggiata. Infine, si immagina di osservare la galleria in fase di allargo avendo alle spalle
limbocco dal quale sono iniziati i lavori dampliamento.
Le varie analisi non sono state eseguite rispettando una programmazione stabilita a
priori di analisi parametriche, ma sono il prodotto di una ricerca tendente alla miglior
modellazione della realt. La conoscenza globale del campo di spostamenti verificatesi in
sito grazie alle misure di monitoraggio, infatti, ha guidato lottimizzazione del modello e in
particolare ha richiesto alcune attenzioni di cui altrimenti non si avrebbe avuto percezione.
Non solo, guidati dallevidenza sperimentale, lanalisi numerica stata un utile mezzo per
conoscere il comportamento di un ammasso in cui si pratica lavori di allargamento di
gallerie preesistenti anche per diverse condizioni e diverse situazioni non necessariamente
ritrovabili nel sito in esame. Infine, le analisi sono state condotte anche per esplorare le
condizioni limite di collasso.
La Tab. 10 presenta una sintesi delle caratteristiche fisiche e meccaniche che
scaturiscono dalla caratterizzazione geotecnica definitiva, descritta nel capitolo 2. Nella
Tab. 11 si riportano le caratteristiche fisiche e meccaniche assegnate allanalisi, indicando
anche il tipo di modello costituivo scelto e il valore del coefficiente di spinta in quiete. La
Tab. 12, invece, riporta i valori delle caratteristiche meccaniche dei terreni o/e delle
condizioni iniziali che differiscono dalla precedente tabella, che contraddistinguono le
singole analisi effettuate. Nella stessa tabella viene anche precisata, quando diversa, la

113

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

modalit di simulazione dello scavo dellincisione anulare1. Nella Tab. 13 si riportano i


valori delle caratteristiche meccaniche e fisiche di fine stagionatura degli elementi
strutturali, valori che sono uguali per tutte le analisi, e il modello costitutivo utilizzato per
la loro simulazione nellanalisi numerica.

Tab. 10 Caratteristiche fisiche e meccaniche dei terreni provenienti dalla caratterizzazione


geotecnica.

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

20
100
36
40

20
100
32
0

(kN/m3)
E' (MPa)

c' (kPa)

Tab. 11 Caratteristiche dei terreni adottate nellanalisi.

(kN/m3)
E' (MPa)

c' (kPa)
ko
modello

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

20
100
0,2
36
40
0,4~0,3

20
100
0,2
32
0
0,4~0,3

elastico-plastico perfetto

elastico-plastico perfetto

Come meglio descritto nel capitolo 3, sono state impiegate due tecniche diverse per simulare i lavori di

esecuzione dellincisione anulare.

114

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
Tab. 12 Caratteristiche variate nelle differenti analisi.

Analisi A
E' (MPa)

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

400

400

Analisi B
E' (MPa)

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

1800

400

Analisi C
E' (MPa)
c' (kPa)

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

400
12

400
0

Analisi D
E' (MPa)
ko

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

400
>1

400
>1

Analisi E
E' (MPa)
pretaglio

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

400

400

Analisi F
E' (MPa)
c' (kPa)
pretaglio

litotipo sabbioso superficiale

litotipo limo-sabbioso inferiore

400
12

400
0

a campione

a campione

Tab. 13 Caratteristiche fisiche e meccaniche di fine stagionatura degli elementi strutturali.


rivestimento della rivestimento definitivo
galleria preesistente della galleria allargata

guscio di pretaglio

magrone di
collegamento

(kN/m3)

24

25

24

24

E' (MPa)

28500

33600

33600

22000

0,2

0,2

0,2

0,2

modello

elastico

elastico

elastico

elastico

spessore

0,8 m

0,6 m

0,3 m

0,4 m

Lanalisi A sar presa come riferimento, ovvero si considerer come lanalisi dalla
quale poi si cambiano una, o al massimo due caratteristiche nelle modellazioni successive.
In ordine si presentano i risultati delle analisi A, B, C, D, E, F, dopo aver commentato la
particolare scelta del modulo di rigidezza dellanalisi A di riferimento, differente da
quello indicato in Tab. 10.
Le analisi condotte utilizzando i valori di rigidezza indicati in Tab. 10, hanno registrato
un campo di cedimenti estremamente pi alto di quello evidenziato dai dati di
monitoraggio, raggiungendo in superficie valori anche di 3 cm. Da qui, stato inevitabile
115

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

considerare un modulo di rigidezza pi alto che avesse potuto simulare un campo di


spostamenti pi basso, simile a quello verificatesi in sito. Il confronto con i dati di
monitoraggio ha consigliato di utilizzare un modulo di rigidezza 4 volte pi grande, pari a
400 MPa. Il perch sia possibile, per il sito in esame, scegliere il miglior valore della
rigidezza per i terreni da utilizzare nelle analisi numeriche, aiutandosi anche con i risultati
di monitoraggio, a prescindere dai valori indicati dalla caratterizzazione geotecnica
definitiva, stato esposto nelle considerazioni finali relative alla caratterizzazione
geotecnica, nel capitolo2.

Lanalisi A

Nelle figure seguenti (Fig. 57, Fig. 58, Fig. 59 e Fig. 60) si riportano i risultati
dellanalisi numerica sottoforma di cedimenti, deformazioni verticali, spostamenti
trasversali e spostamenti longitudinali. Analogamente a quanto detto per la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio, con il termini di trasversale e longitudinale
si vuole intendere rispettivamente la rappresentazione delle grandezze su un piano
ortogonale allasse della galleria, e su un piano verticale parallelo allasse longitudinale
della galleria.
La Fig. 57 relativa ai cedimenti assoluti mostra un campo di spostamenti superficiale
che non supera il centimetro; il valore cresce con la profondit fino ad un valore massimo
in prossimit della quota della corona dellincisione anulare. Nelle due verticali laterali alla
galleria, si ha lannullamento del cedimento ad una quota fissa di circa 170 m s.l.m.;
andando verso il basso, in prossimit dellarco rovescio, si cominciano a sviluppare degli
spostamenti verso lalto. La verticale di destra presenta un andamento simmetrico a quella
di sinistra a meno di una leggera traslazione delle curve verso lalto e una maggior
tendenza al sollevamento al di sotto della galleria. Levoluzione delle curve caratterizzata
da una tendenza allaumento della curvatura, ruotando intorno al punto in cui lo
spostamento rimane nullo. Da notare che la prima curva che denuncia uno spostamento
considerevole quella in corrispondenza della simulazione dellesecuzione del pretaglio; le
curve successive indicano un aumento progressivo del campo di spostamenti al proseguire
della simulazione dello scavo. Landamento delle deformazioni verticali concorde con
quanto descritto per gli spostamenti (Fig. 58): mentre leffetto del passaggio dello scavo
dellincisione anulare ben distinto, leffetto del passaggio del fronte di allargo meno
116

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

chiaro. interessante notare, per, che le curve registrano un considerevole incremento del
cedimento e della deformazione verticale ogni volta che si esegue un nuovo pretaglio, e
non quando avanza il fronte di scavo. Tale incremento, infatti, indicato ogni volta da una
coppia di curve, quasi coincidenti, che differiscono fra loro solo per la posizione del fronte
di allargo della galleria, mentre hanno in comune la stessa progressiva del fronte
dellincisione anulare.
Nellosservare la Fig. 59, relative agli spostamenti trasversali possibile evidenziarne
lesigua entit. rilevabile una asimmetria degli spostamenti fra le due verticali laterali
alla galleria. Una possibile causa potrebbe essere trovata nella morfologia superficiale
irregolare della griglia, oppure nella presenza dellaltra galleria, alla destra di quella in fase
di allargo. Un accenno di simmetria possibile ritrovarlo se si traslano le curve della
verticale di destra pi verso il basso. La figura Fig. 60 mostra gli spostamenti longitudinali.
Valori negativi degli spostamenti indicano un verso concorde con il verso di avanzamento
dello scavo di allargamento. Anche in questo caso il campo di spostamenti veramente
piccolo. In prossimit della galleria, le curve delle tre verticali sono concordi ad indicare
una tendenza degli spostamenti nello stesso verso dello scavo. In altre parole la presenza
della galleria preesistente con il proprio rivestimento e la presenza di un guscio rigido,
eliminano possibili effetti destrusione del fronte che porterebbe ad incrementare un campo
di spostamenti verso lo scavo. Come accade evidentemente per i cedimenti e le
deformazioni verticali, anche per entrambi i due tipi di spostamenti orizzontali possibile
notare la tendenza alla formazione di coppie di curve con lo stesso andamento, che hanno
in comune solo la stessa posizione del fronte di scavo del pretaglio.

117

40
45
50
55
60

175

170

165

160

155

12

35

180

30

185

25

190

mm

20

195

15

200

-4

10

205

-8

30

25

20

15

10

12
mm

16

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

20

Fig. 57- Analisi A: cedimenti assoluti.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

m s.l.m.

cedimenti

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

-4

mm

D17 128m

12

m s.l.m.

118

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

20
25
30
35
40
45
50
55
60

195

190

185

180

175

170

165

160

155

0.0005 0.001 0.0015 0.002

15

200

10

205

-0.0005

0.0004 0.0008

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

Fig. 58- Analisi A: deformazioni verticali.

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

185

190

195

200

205

210

D16 122m

scavo - pretaglio

-0.0008 -0.0004

30

25

20

15

10

-0.0005

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

D17 128m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002

m s.l.m.

deformazioni verticali

m s.l.m.

210

D15 120m

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

119

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

30

25

20

15

10

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 59- Analisi A: spostamenti trasversali.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

m s.l.m.

spostamenti trasversali

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

120

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

30

25

20

15

10

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

Fig. 60- Analisi A: spostamenti longitudinali.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

spostamenti longitudinali

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

121

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
Lanalisi B

I risultati delle analisi numeriche B corrispondono ad una modellazione uguale a


quella precedente con la sola differenza del modulo di rigidezza assegnato nella parte
superiore della griglia, in corrispondenza del litotipo sabbioso presente in sito. Il modulo
assegnato 4.5 volte pi grande del precedente (Tab. 12). Un valore cos alto del modulo
di rigidezza non indicato da nessuna prova, sia in sito sia di laboratorio, ma deriva dal
desiderio di cercare di riprodurre leterogeneit riscontrate in sito a causa della presenza di
livelli arenaci, pi o meno potenti, che si trovano nella parte alta dellammasso oggetto dei
lavori. La loro presenza indubbiamente alza il valore medio della rigidezza della parte alta
del litotipo sabbioso, rendendone difficile la scelta di un valore realistico da utilizzare nelle
analisi numeriche. Con questa analisi si tenta di indagare leffetto dei lavori di allargo sul
campo di spostamenti quando si aumenta la rigidezza attribuita alla parte alta della griglia.
In Fig. 61 si evidenzia lo spessore in cui si aumenta il valore del modulo: dalla quota di
170 m s.l.m fino in superficie.

Fig. 61 Distribuzione del modulo di Young E nella griglia utilizzata per lanalisi B.

122

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

La Fig. 67 mostra come il campo di spostamenti al disotto dellarco rovescio, dove il


modulo di rigidezza rimasto invariato, non molto diverso dal precedente. Viceversa,
nella parte sovrastante, il campo di spostamenti si sensibilmente ridotto, sia per quanto
riguarda la componente verticale, sia per quanta riguarda la componente orizzontale (Fig.
69 e Fig. 70), anche se questultima gi assumeva valori modesti nellanalisi A. Se i
cedimenti, rispetto al caso precedente, si sono ridotti significativamente, anche vero che
gli andamenti delle curve degli spostamenti verticali indicano, al di sopra della galleria
allargata, una sorta di spostamento rigido globale verso il basso, o meglio, non si osserva
unapprezzabile diminuzione del cedimento spostandosi verso lalto. Ci deducibile
anche dallandamento delle deformazioni verticali (Fig. 68), che indicano valori pressoch
nulli al di sopra dellincisione anulare. Grazie ai risultati delle analisi A e B,
possibile constatare che i lavori di allargamento apportano, nella simulazione numerica,
deformazioni di natura plastica ridotte o di modesta entit, se si assegnano i parametri
meccanici di resistenza riportati in Tab. 11 e Tab. 12. Ci spiega perch allaumentare
della rigidezza diminuiscono le deformazioni verticali, differentemente a quanto
accadrebbe se ci fossero forti deformazioni plastiche; in questo ultimo caso, infatti,
entrambi le analisi numeriche presenterebbero un incremento dellentit di deformazioni
verticali confrontabili, poich una volta superato il criterio di plasticizzazione, il modulo di
rigidezza assegnato, diverso per le due analisi, non sarebbe pi cos influente.
Riassumendo, la simulazione dei lavori di allargo prevedono una fascia di plasticizzazione
intorno allo scavo non fortemente estesa e ci visibile in Fig. 63 e Fig. 64, in cui si
evidenziano le zone plasticizzate in tutta la griglia quando il fronte di scavo a 126m e il
fronte del pretaglio a 130m. Le Fig. 62 a), b), c), d), e), f) e g) indicano levoluzione delle
zone plastiche nellanalisi B, in corrispondenza di una sezione posta a 126m dallimbocco,
quando si esegue un intero ciclo di scavo: pretaglio, intasamento, avanzamento
dellallargo. Un comportamento del tutto simile lo si ritrova per le analisi A. Dalle prime
due figure (Fig. 63 e Fig. 64) si pu notare come le zone plastiche si concentrano fra le due
gallerie e sotto la galleria, dove si posto nullo il valore della coesione c, mentre in
corrispondenza del fronte non evidente una plasticizzata significativa. La tendenza allo
sviluppo di zone in condizioni plastiche sotto la galleria avviene quando il fronte ormai
passato per una distanza di circa 12 m, mentre la tendenza alla formazione di zone
plastiche fra le due gallerie avviene da subito. Si nota anche una fascia fra le due gallerie,
spostata verso lalto e posta al di l del fronte, che si trova in condizioni plastiche. Dalle
123

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Fig. 62 a), b), c), d), e), f) e g) si pu notare come la presenza del guscio di calcestruzzo
realizzato precedentemente garantisca un istantaneo confinamento che riporta in condizioni
di elasticit il terreno interessato dallo scavo. La formazione delle zone plastiche in
prossimit dellincisione (Fig. 62 b), infatti, ritornano subito in campo elastico quando si
attiva il guscio di betoncino fibrorinforzato (Fig. 62 c).
A tal proposito anche interessante riportare la rappresentazione della configurazione
del campo di zone plasticizzate nella griglia, in corrispondenza di una sezione intermedia,
in cui la galleria stata gi interessata dai lavori di allargamento, per entrambi due tipi di
analisi (Fig. 66). Come si nota lestensione delle zone ancora in condizioni plastiche,
concentrata fra le due gallerie e al disotto di esse, comunque ridotta; pi estesa, invece,
la condizione delle zone che hanno sviluppato deformazioni plastiche, ma che sono
ritornate in condizioni di elasticit. In questo caso, per, va ricordato come le condizioni
pregresse di plasticit sono in parte dovute al calcolo numerico e quindi poco significative,
in parte da attribuire ai lavori di realizzazione delle gallerie preesistenti, come si pu
apprezzare osservando la Fig. 65, e solo in parte, ancora, alle sequenze lavorative
precedenti relative allallargo.

Fig. 62 a)
Rispetto alla sezione
rappresentata, posta a 126m
dallimbocco:
il fronte dello scavo di
allargo si trova a 124m
dallimbocco (-2m dalla
sezione)
il fronte del pretaglio si trova
a 126m dallimbocco (0 m
dalla sezione)
rivestimento definitivo si
trova a 116m dallimbocco (
-10m dalla sezione)

124

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
Fig. 62 b)
Esecuzione del pretaglio:
fronte dello scavo di
pretaglio si trova a 130m
dallimbocco (+4m dalla
sezione)

Fig. 62 c)
Intasamento del pretaglio
con betoncino
fibrorinforzato

125

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Fig. 62 d)
Installazione di un arco di
rivestimento definitivo:
il rivestimento definitivo si
trova a 118m dallimbocco
(-8m dalla sezione)

Fig. 62 e)
Avanzamento di due metri
di scavo di allargo
Il fronte dello scavo di
allargo si trova a 126m (0m
dalla sezione)

126

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Fig. 62 f)
Installazione di un arco di
rivestimento definitivo
Il rivestimento definitivo si
trova a 120m dallimbocco
(-6m dalla sezione)

Fig. 62 g)
Avanzamento di due metri
di scavo di allargo
Il fronte di scavo di allargo
si trova a 128m
dallimbocco (+2m dalla
sezione)

127

Fig. 63 Analisi A: distribuzione delle zone in condizione plastiche.

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

128

Fig. 64 Analisi B: distribuzione delle zone in condizioni plastiche.

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

129

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Fig. 65 distribuzione delle zone di plasticizzazione prima dei lavori di allargo.

130

Fig. 66- Distribuzione delle zone di plasticitzzazione in una sezione quando il fronte ormai lontano.

Analisi A

Analisi B

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

131

40
45
50
55
60

175

170

165

160

155

12

35

180

30

185

25

190

mm

20

195

15

200

-4

10

205

-8

30

25

20

15

10

12
mm

16

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

20

Fig. 67 - Analisi B: cedimenti assoluti.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

m s.l.m.

cedimenti

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

-4

mm

D17 128m

12

m s.l.m.

132

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

20
25
30
35
40
45
50
55
60

195

190

185

180

175

170

165

160

155

0.0005 0.001 0.0015 0.002

15

200

10

205

-0.0005

0.0004 0.0008

133

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

-0.0005

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 68- Analisi B: deformazioni verticali.

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

185

190

195

200

205

210

D16 122m

scavo - pretaglio

-0.0008 -0.0004

30

25

20

15

10

D17 128m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002

m s.l.m.

deformazioni verticali

m s.l.m.

210

D15 120m

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

30

25

20

15

10

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 69- Analisi B: spostamenti trasversali.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

m s.l.m.

spostamenti trasversali

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

134

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

30

25

20

15

10

135

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 70- Analisi B: spostamenti longitudinali.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

spostamenti longitudinali

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
Lanalisi C

Lentit delle deformazioni plastiche pu incidere sulla risposta dellammasso


interessato dallallargo. Lo sviluppo di plasticizzazioni direttamente collegato ai
parametri di resistenza che caratterizzano il terreno. Nella analisi stato scelto un
parametro medio dellangolo dattrito e della coesione per ogni litotipo presente in sito. Per
quanto riguarda il litotipo sabbioso, il valore della coesione scelto grazie ai risultati della
caratterizzazione geotecnica, riconducibile alla cementazione pi o meno diffusa delle
sabbie. La presenza di una variabilit della cementazione presuppone che, per alcune zone
dellammasso il valore della coesione utilizzato non sia sufficientemente rappresentativo.
In particolare in sito si riscontrato in alcune zone la mancanza di sufficiente
cementazione delle sabbie da giustificare una coesione, seppur modesta. Ci si domanda,
quindi, che risultati numerici si ottengono se si riducono significativamente le
caratteristiche di resistenza in termini di coesione nel modello. Nella presente analisi C si
ridotto di circa il 75% solo il valore della coesione drenata nel parte di griglia
corrispondente alla sabbia ocracea superficiale presente in sito. Si passa da un valore di c=
40 kPa a un valore di 12 kPa. Per le restanti parti della griglia non si effettua nessuna
variazione, come nessun cambiamento previsto per il valore dellangolo dattrito in tutto
il reticolo. La particolare scelta del valore della coesione di 12kPa deriva da analisi
precedentemente eseguite per individuare il meccanismo di collasso tridimensionale,
utilizzando la tecnica della progressiva riduzione dei valori numerici dei parametri di
resistenza. Queste analisi hanno mostrato come nella fase pi delicata del processo
costruttivo, lesecuzione del pretaglio, il cavo perde di stabilit con il progressivo ridursi
della coesione efficace fino ad un valore limite pari a 11 KPa. Il meccanismo di collasso si
innesca a partire dalla volta del pretaglio con il coinvolgimento di un volume di terreno di
apprezzabile estensione (Fig. 71).

136

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Fig. 71 Evoluzione delle zone in condizione di plasticit nella fase del pretaglio.

Le Fig. 75 e Fig. 76 mostrano landamento dei cedimenti e delle deformazioni verticali.


Rispetto allanalisi A, lentit dei cedimenti sensibilmente aumentata e, prendendo in
esame le verticali laterali alla galleria allargata, le forme delle curve differiscono. In
particolare, possibile notare laccentuazione del flesso in corrispondenza delle pareti
della galleria in allargo, dettato dal significativo aumento dei cedimenti e dalla
corrispondente tendenza, sia del campo di spostamenti di sollevamento sia dei cedimenti, a
non smorzarsi e ad annullarsi repentinamente solo quando si incontrano. Inoltre gli
spostamenti di sollevamento si spingono ben al di sopra dellarco rovescio, senza
diminuire lentit. Il massimo valore delle deformazioni verticali di contrazione (Fig. 76)
posizionato sempre alla stessa quota, come anche lestensione dellintervallo in cui si
manifestano sempre lo stesso rispetto alle precedenti analisi. In queste analisi, per,
lentit delle deformazioni verticali almeno doppia rispetto all analisi A. Ci giustifica

137

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

la brusca variazione nelle curve a ridosso dellintervallo in cui si sviluppano la maggior


parte delle deformazioni di contrazione, soprattutto per la verticale di sinistra in cui tale
intervallo sembra essere pi ristretto. La differenza fra la verticale di sinistra e quella di
destra comprensibile se si esaminano la distribuzione delle zone plasticizzate in una
sezione ormai allargata (Fig. 72). possibile individuare un incipiente formazione di un
meccanismo di collasso che coinvolge tutto il terreno sovrastante la galleria allargata. Le
zone in cui si stanno sviluppando ancora deformazioni plastiche, a sinistra della galleria,
individuano una banda inclinata trasversale; analogamente, in mezzo alle due galleria, se
ne distingue una sub-verticale. Se si posizionano nella griglia le verticali in corrispondenza
delle quali si rappresentano le deformazioni verticali in Fig. 76, si nota che la banda
trasversale interseca la verticale di sinistra (D15), solo in una zona ristretta, nella quale si
concentrano la maggior parte delle deformazioni verticali plastiche di compressione. La
banda sub-verticale, invece, prevede lo sviluppo di deformazioni plastiche in
corrispondenza di gran parte della verticale di destra D17, posizionata proprio nel mezzo
delle due gallerie. Le due bande che circoscrivono proprio il possibile cinematismo di
collasso, coinvolgono direttamente la parte medio-bassa della galleria allargata, in
corrispondenza del piede del rivestimento della stessa. Il campo dei cedimenti in
superficie, quindi, si arricchisce di uno spostamento globale verso il basso dovuto alla
traslazione di tale cuneo di terreno che sovrasta tutta la galleria. Nella stessa figura, inoltre,
si pu notare una fascia plasticizzata che circonda la parte superiore della galleria allargata
in cui si sono sviluppate deformazioni plastiche di trazione, che giustificano le forti
deformazioni di estensione lungo la verticale D16. Questa zona evidenzia una tendenza al
cinematismo di collasso che prevede il distacco di cunei in calotta per trazione in assenza
di opere di sostegno, analogamente a quanto visto in Fig. 71.

138

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Fig. 72 - Distribuzione delle zone di plasticizzazione.

In Fig. 77 si riportano gli spostamenti trasversali. La verticale in asse alla galleria,


registra spostamenti trasversali nella parte alta, dovuti con molta probabilit alla
morfologia irregolare della griglia in superficie. Analogamente possibile notare un
andamento di questo genere nelle verticali laterali. In questultime due, inoltre, si nota una
netta tendenza a sviluppare deformazioni orizzontali in direzione dello scavo in
corrispondenza della parete della galleria, ad una quota leggermente pi alta rispetto a
quella nella quale si sviluppano le maggiori deformazioni verticali di compressione.
Facendo riferimento alla verticale di sinistra, interessante notare la differenza della forma
tra la prima curva e le altre successive. Queste ultime si riferiscono al caso in cui il
pretaglio ha gi interessato la progressiva relativa alla verticale in esame, mentre la prima
curva rappresenta gli spostamenti nelle condizioni in cui il pretaglio molto vicino alla
progressiva della verticale ma ancora non lha raggiunta. Si nota che appena il pretaglio
139

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

passa in corrispondenza della verticale, si sviluppa una sensibile deformazione che varia
molto poco con il successivo procedere dello scavo. La spiccata differenza possibile
attribuirla allo sviluppo prevalentemente di deformazioni plastiche quando si simula
lesecuzione dellincisione anulare. Ci visibile dalla Fig. 73. La distribuzione nello
spazio delle zone plasticizzate, quando il fronte dello scavo di allargo si trova a 126m
dallimbocco e il fronte dello scavo di pretaglio a 130m, rappresentato in Fig. 74.
Rispetto ai risultati delle analisi A e B, si pu notare la formazione di una zona in
condizioni plastiche alla sinistra della galleria, fino a raggiungere la superficie. Inoltre si
sviluppano deformazioni plastiche al di sotto della galleria dopo che il fronte si
allontanato di circa 6 m e il fronte di pretaglio di 8m, a differenza delle deformazioni
plastiche fra le due gallerie e lateralmente che tendono a svilupparsi da subito.
Il maggior sviluppo di deformazioni plastiche aumenta lentit degli spostamenti
longitudinali (Fig. 78), che comunque presentano valori modesti. In particolare, nella
verticale di destra D17, possibile notare facilmente che, in corrispondenza della galleria,
si ha un cambio di tendenza nel segno degli spostamenti una volta che il fronte di scavo del
pretaglio passato: si passa da campi di spostamenti con tendenza di verso concorde
allavanzamento dello scavo e di modulo invariato rispetto ai risultati dellanalisi A, a
spostamenti con tendenza di segno opposto e di maggior entit.

a)
Fig. 73 Zone in condizioni plastiche prima a) e dopo lesecuzione del pretaglio b).

140

b)

Fig. 74 Analisi C: distribuzione delle zone in condizioni plastiche.

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

141

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

mm

25

190

20

20

195

10

15

200

10

205

-10

10

30

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

20
mm

40

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 75 Analisi C: cedimenti assoluti.

30

25

20

15

10

m s.l.m.

cedimenti

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-10

mm

10

D17 128m

20

m s.l.m.

142

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

35
40
45
50
55
60

180

175

170

165

160

155

0.004

30

185

0.003

25

190

0.002

20

195

0.001

15

200

10

205

-0.001

-0.001

0.001

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

0.002

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 76 Analisi C: deformazioni verticali.

30

25

20

15

10

-0.001

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

0.001

0.002

0.003

D17 128m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.004

m s.l.m.

deformazioni verticali

m s.l.m.

210

D15 120m

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

143

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-6

25

190

-4

20

195

-2
mm

15

200

10

205

210

D15 120m

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 77 Analisi C: spostamenti trasversali.

30

25

20

15

10

m s.l.m.

144
60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

mm

D17 128m

m s.l.m.

spostamenti trasversali

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 78 Analisi C: spostamenti longitudinali.

30

25

20

15

10

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

spostamenti longitudinali

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

145

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
Lanalisi D

Questa analisi sottolinea limportanza e lincidenza del coefficiente di spinta in quiete


sui risultati delle analisi tensio-deformative dello scavo di gallerie. Le curve dei cedimenti
e delle deformazioni verticali, le curve degli spostamenti trasversali e longitudinali, sono
qualitativamente e quantitativamente diverse dai risultati delle analisi precedenti. Iniziando
con le curve dei cedimenti (Fig. 82), si nota lo sviluppo di spostamenti in corrispondenza
della posizione della galleria e la loro netta e repentina diminuzione sia in superficie sia in
profondit. Oltre allentit dei cedimenti diversa, la differenza pi vistosa tra i risultati
dellanalisi A e D landamento che assumono le curve al di sopra della galleria; nel
caso in esame, infatti, evidente un deciso recupero dei cedimenti andando verso lalto. Se
si pone lattenzione sul campo di spostamenti di Fig. 81, dove si rappresentano i vettori
spostamento per una sezione trasversale della griglia quando il fronte di scavo gi
passato, evidente la differenza tra le due analisi: mentre lanalisi D prevede un campo
di spostamenti concentrato in prossimit della galleria allargata e nettamente orientato
verso lo scavo, nellanalisi A i vettori spostamento hanno una tendenza ad orientarsi
lungo una verticale, accentuando cedimenti o sollevamenti e prevedendo degli spostamenti
orizzontali di minor entit. Dalla distribuzione dei vettori spostamento di Fig. 81, sono
spiegabili gli andamenti delle curve relative alle due verticali laterali alla galleria in fase di
allargo dellanalisi D, in particolare gli andamenti degli spostamenti trasversali, che sono
particolarmente accentuati in direzione dello scavo (Fig. 84). In asse alla galleria sono
presenti cedimenti solo in prossimit del pretaglio, come si pu notare nella verticale D16,
dovuti alla formazione della fascia plastica a ridosso dellincisione anulare (Fig. 80 e Fig.
82). Il risultato in termini di cedimenti superficiali, in corrispondenza della galleria in fase
di allargo, una curva con la concavit rivolta verso il basso, a differenza delle altre analisi
fin qui viste che prevedono delle curve dei cedimenti in superfici con la concavit rivolta
verso lalto e con il massimo valore dei cedimenti in asse alla galleria (Fig. 79). Come
accade per lo scavo di gallerie profonde in cui ko prossimo allunit, anche nel presente
caso, il valore del coefficiente di spinta in quiete ko>1 produce effetti benefici in termini di
estensione delle zone di plasticizzazione intorno alla galleria (Fig. 80). Un spinta
orizzontale dei terreni dello stesso ordine di grandezza o leggermente pi grande rispetto
alle forze verticali agenti, tende a contrastare la formazione di zone con forti valori del

146

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

deviatore e quindi forti plasticizzazioni per taglio, aiutando la formazione delleffetto arco
nella realizzazione dellallargo.
Per quanto riguarda gli spostamenti longitudinali (Fig. 85) sono tendenzialmente nulli in
superficie e sotto la galleria, mentre manifestano valori pi apprezzabili, anche se ancora
contenuti, in prossimit della galleria rispetto alle analisi precedentemente esaminate.
Lungo la verticale D16, in asse alla galleria, si nota una forte tendenza allestrusione ancor
prima che il fronte sia passato. Esaminando la Fig. 83 relativa alle deformazioni verticali,
si nota che la posizione del punto di massimo, lungo le verticali laterali alla galleria,
spostato pi verso il basso rispetto alle precedenti analisi. Non solo, con lavanzamento
dello scavo tale punto si sposta ancora pi verso il basso. Anche le curve degli spostamenti
orizzontali sembrano variare le quote dei lori punti di massimo e minimo. In particolare,
tale tendenza si nota una volta che la progressiva dellesecuzione del pretaglio ha raggiunto
la verticale esaminata. Nello spostamento longitudinale (Fig. 85), per esempio, dopo che il
pretaglio ha raggiunto le verticali, si forma una curvatura convessa in direzione dello
scavo, in prossimit del piede della galleria, che si accentua progressivamente spostandosi
verso lalto. Anche negli spostamenti trasversali il massimo valore degli spostamenti in
valore assoluto si presenta per quote sempre pi basse, soprattutto una volta che il fronte
del pretaglio ha superato la progressiva relativa alla verticale in esame.

Fig. 79 Analisi D: cedimenti dopo i passaggio dei lavori d allargo.

147

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

( I ) Prima dellallargo

( II ) Dopo allargo

Fig. 80- Distribuzione delle zone di plasticizzazione.

148

Analisi D

Fig. 81 Vettori spostamento. Il modulo di entrambi i campi vettoriali delle due analisi sono riferiti ad una stessa scala.

Analisi A

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

149

40
45
50
55
60

175

170

165

160

155

12

35

180

30

185

25

190

mm

20

195

15

200

-4

10

205

-8

30

25

20

15

10

-4
mm

12

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m

scavo - pretaglio

16

Fig. 82 Analisi D: cedimenti assoluti.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

m s.l.m.

cedimenti

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

-4

mm

D17 128m

12

m s.l.m.

150

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

20
25
30
35
40
45
50
55
60

195

190

185

180

175

170

165

160

155

0.0005 0.001 0.0015 0.002

15

200

10

205

-0.0005

151

0.0004 0.0008

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m

scavo - pretaglio

185

190

195

200

205

210

D16 122m
5

-0.0005

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 83 Analisi D: deformazioni verticali.

-0.0008 -0.0004

30

25

20

15

10

D17 128m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002

m s.l.m.

deformazioni verticali

m s.l.m.

210

D15 120m

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-30

25

190

-20

20

195

mm

15

200

-10

10

205

30

25

20

15

10

-10

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m

scavo - pretaglio

0
mm

Fig. 84 Analisi D: spostamenti trasversali.

10

185

190

195

200

205

210

D16 122m

m s.l.m.

spostamenti trasversali

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

30

20

mm

10

D17 128m

m s.l.m.

152

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

30

25

20

15

10

mm

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m

scavo - pretaglio

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 85 Analisi D: spostamenti longitudinali.

185

190

195

200

205

210

D16 122m

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

spostamenti longitudinali

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

153

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
LAnalisi E

La tecnica di esecuzione del pretaglio, come si accennato nel capitolo 3, stata


oggetto di una evoluzione. Come gi descritto, la procedura originaria consisteva nella
realizzazione dello guscio di calcestruzzo scavando tutta lincisione anulare e solo dopo
provvedendo al suo intasamento con calcestruzzo fibrorinforzato. Levoluzione della
tecnica di esecuzione prevede, invece, la realizzazione del pretaglio anulare in pi fasi:
mantenendo inalterata la profondit dellincisione anulare, si suddivide lo sviluppo anulare
del pretaglio in tratti di lunghezza variabile dai 2 ai 4 metri. Ogni intervallo viene scavato
solo dopo che il precedente stato gi intasato di calcestruzzo fibrorinforzato e additivato
con silicati che accelerano la stagionatura. Lanalisi E riporta i risultati numerici relativi
allallargo della galleria, in cui si simula lesecuzione del pretaglio facendo riferimento alla
sua realizzazione in pi fasi.
Grazie alla Fig. 88 relativa alle deformazioni verticali, si pu ancora desumere come sia
la realizzazione del pretaglio ad innescare la formazione di unapprezzabile deformazione
di compressione. Il confronto, con lanalisi di riferimento, delle deformazioni verticali
(Fig. 58) rileva una marginale riduzione dellentit. Conseguentemente anche i cedimenti
si riducono, anche se di poco (Fig. 87). Sempre dal confronto con i risultati delle analisi
A possibile notare anche una differenza nella disposizione delle curve: mentre nelle
analisi di riferimento si era evidenziato il raggruppamento a due a due delle curve che
avevano in comune la stessa progressiva del fronte di pretaglio, nei risultati della presente
analisi meno evidente tale tendenza. Pi precisamente, le curve che hanno in comune lo
stesso avanzamento del pretaglio si distinguono fra loro: le curve a cui corrisponde una
progressiva del fronte scavo di allargo maggiore riportano un aumento dei cedimenti e
delle deformazioni verticali. Questo comportamento tanto pi evidente quanto pi i
lavori di allargo sono in vicinanza della verticale lungo la quale si registrano le grandezze
in esame. Nel campo dei cedimenti, quindi, leffetto del pretaglio si pu ancora
evidenziare, ma sembra sia influente anche lavanzamento del fronte scavo di allargo.
La scelta di eseguire la tecnica di pretaglio per campioni deriva dalla necessit di
migliorare le condizioni di stabilit dello scavo di pretaglio, piuttosto che di ridurre il
campo di spostamenti indotto. Le analisi numeriche mostrano proprio come lesecuzione
per tratti dellincisione anulare riduca le zone in condizioni plastiche durante lo scavo di
pretaglio. Dalla Fig. 86 si nota come lanalisi di riferimento A prevede una incisione
154

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

anulare su tutta la sezione con la formazione di una zona in condizioni plastiche al di sopra
ed intorno lo scavo, mentre lanalisi E, non prevede mai lo scavo completo della
incisione anulare e la distribuzione finale delle zone in condizioni plastiche confrontabile
con la condizioni precedenti allo scavo. Le zone plastiche previste dallanalisi A
ritornano parzialmente in campo elastico solo successivamente, una volta che viene
attivato il guscio di pretaglio.
In Fig. 89 sono rappresentate le curve degli spostamenti trasversali. Se si focalizza
lattenzione sulle verticali laterali (D15 e D16), si pu riscontrare come gli spostamenti
siano qualitativamente e quantitativamente molto simili a quelli osservati nellanalisi A,
ovvero di modesta entit. Analogamente si pu dire per gli spostamenti longitudinali, dove
si registrano valori molto bassi. Anche in questo caso, e forse a maggior ragione, un basso
valore delle deformazioni orizzontali possibile giustificarlo dalla ridotta formazione di un
estesa zona in condizioni plastiche e dal ridotto sviluppo di deformazioni plastiche
conseguenti. La realizzazione per fasi dellincisione anulare, per valori delle caratteristiche
meccaniche di resistenza uguali allanalisi A, non influisce significativamente sugli
spostamenti orizzontatali, ma ha un effetto benefico sui cedimenti, tendendo a ridurli,
come si gi esposto e argomentato precedentemente.

155

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

prima dello scavo (Analisi C)

dopo lo scavo di pretaglio (Analisi C)

prima dello scavo (Analisi E)

dopo lo scavo di pretaglio (Analisi E)

Fig. 86 Distribuzione delle zone plastiche nella fase di esecuzione del pretaglio.

156

m s.l.m.

40
45
50
55
60

175

170

165

160

155

mm

35

180

12

30

185

25

190

20

195

15

200

-4

10

205

-8

0
4

12
mm

16

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

20

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 87 Analisi E: cedimenti assoluti.

30

25

20

15

10

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

-4

mm

D17 128m

12

m s.l.m.

cedimenti

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

157

20
25
30
35
40
45
50
55
60

195

190

185

180

175

170

165

160

155

0.0005 0.001 0.0015 0.002

15

200

10

205

-0.0005

0.0004 0.0008

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

Fig. 88 Analisi E: deformazioni verticali.

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

185

190

195

200

205

210

D16 122m

scavo - pretaglio

-0.0008 -0.0004

30

25

20

15

10

m s.l.m.

-0.0005

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

deformazioni verticali

D17 128m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002

m s.l.m.

158

210

D15 120m

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

159

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 89 Analisi E: spostamenti trasversali

30

25

20

15

10

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

spostamenti trasversali

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 90 Analisi E: spostamenti longitudinali.

30

25

20

15

10

m s.l.m.

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

spostamenti longitudinali

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

160

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
LAnalisi F

Nellanalisi presente si sono cambiate due condizioni rispetto a quella di riferimento


(analisi A). In questa analisi, infatti, si riproposta la particolare simulazione della
realizzazione del pretaglio vista nellanalisi precedente (analisi E), e si attribuito alla
parte di griglia corrispondente alla sabbia superficiale, variamente cementata, un valore pi
basso della coesione efficace, pari a quello proposto nellanalisi C, di 12 kPa (Tab. 12).
I risultati ottenuti, quindi, possono essere commentati e confrontati, avendo a disposizione
non solo i risultati dellanalisi A, ma anche e soprattutto quelli dellanalisi C ed E,
rispetto alle quali si cambia solo una variabile.
Dal confronto con i risultati dellanalisi A, si nota una sostanziale coincidenza dei
cedimenti fino a quando la progressiva del pretaglio non raggiunge la verticale in esame
(Fig. 93). Successivamente, landamento delle curve si discosta significativamente,
registrando un aumento dei cedimenti. Lo stesso si pu notare per le deformazioni verticali
(Fig. 94). In questultime, inoltre, possibile evidenziare dove e come le curve si
differenziano. In particolare, lo sviluppo di deformazioni verticali positive, una volta che il
fronte di scavo passato, tende ad aumentare lungo la verticale a quote superiori. Questo
comportamento possibile notarlo anche nellanalisi C (Fig. 75 e Fig. 76), dove,
peraltro, i cedimenti e le deformazioni verticali sono sensibilmente pi alte. Il confronto fra
lanalisi presente e lanalisi C, entrambe caratterizzati da valori bassi della coesione nella
parte di griglia corrispondente alla sabbia superficiale presente in sito, indica che una
buona parte dei cedimenti non dipende dallesecuzione del pretaglio, ma dallevoluzione
dello stato tensio-deformativo tridimensionale che segue lavanzamento del fronte scavo e
che, per valori bassi della coesione, prevede una grande aliquota di deformazioni di natura
plastica. Levoluzione delle zone in condizioni plastiche dietro il fronte possibile notarla
anche nellanalisi di riferimento (Fig. 63), ma nella analisi dove la coesione pi bassa
(Analisi C e analisi F), indipendentemente dal tipo di simulazione dellesecuzione del
pretaglio, si pu constatare che lentit di questa evoluzione delle zone plastiche molto
pi significativa e inizia a verificarsi molto pi vicino al fronte. Lesecuzione per fasi del
pretaglio non riesce a bloccare levoluzione tridimensionale delle zone plastiche dietro il
fronte, qualsiasi sia il valore della coesione scelto, ma solo a ridurne lentit. Ci giustifica
la marcata diversit degli andamenti delle deformazioni verticali delle lanalisi C e F
rispetto a quelli relativi allanalisi A e E, ovvero fra le analisi con valore della

161

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

coesione basso e quelle con valore della coesione pi alto. Una differenza degna di nota fra
lanalisi presente e lanalisi C consiste nella diversa distribuzione delle zone plastiche:
mentre quando si esegue lincisione anulare completamente in una sola fase si ha una
distribuzione della plasticizzazione prevalentemente a sinistra della galleria in allargo,
nellanalisi F la concentrazione maggiore di zone plastiche si trova fra le due gallerie e
quindi a destra di quella in allargo. interessante far notare, infine, che tutte le analisi fin
qui esposte, non prevedono lo sviluppo di deformazioni plastiche al fronte durante
lavanzamento dello scavo, ma solo in corrispondenza dellincisione anulare e solo quando
questa eseguita a piena sezione. Dalla Fig. 91 si nota, infatti, come il pretaglio a
campione limiti lo sviluppo di deformazioni plastiche in corrispondenza dellincisione
anulare anche quando la coesione molto bassa, analogamente a quanto si visto nelle
analisi E(Fig. 86).
Per gli spostamenti trasversali la scelta delluna o laltra tecnica di pretaglio influisce
significativamente sul campo di spostamenti solo quando la coesione molto bassa (Fig.
95). Il confronto tra lanalisi A E e lanalisi F mostra una sostanziale coincidenza di
risultati, differentemente da quanto si pu dire per il confronto tra lanalisi C e F, in
cui si nota come la scelta di eseguire il pretaglio a tratti, limita vistosamente gli
spostamenti orizzontali. Riassumendo, quando la coesione bassa, la qualit e la quantit
degli spostamenti orizzontali risentono in maggior misura della tecnica di scavo, e in minor
misura dellevoluzione tridimensionale tensio-deformativa del terreno interessato
dallavanzamento dello scavo, a differenza delle deformazioni verticali e relativi
cedimenti, la cui qualit dipende soprattutto dallevoluzione dello scavo. Mentre i primi si
sviluppano e si stabilizzano al passaggio dei lavori di pretaglio, i cedimenti si sviluppano al
passaggio di questultimo, ma evolvono allavanzare dello scavo.
Per quanto riguarda gli spostamenti longitudinali (Fig. 96), possibile evidenziare,
sempre grazie ad un confronto con le analisi A, C e E, che la qualit degli
spostamenti non vari molto, mentre quantitativamente si notano valori pi alti registrati
nelle analisi in cui il valore della coesione pi basso.

162

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

prima dello scavo (Analisi A)

dopo lo scavo di pretaglio (Analisi A)

prima dello scavo (Analisi F)

dopo lo scavo di pretaglio (Analisi F)

Fig. 91 - Distribuzione delle zone plastiche nella fase di esecuzione del pretaglio.

163

Fig. 92 Analisi F: distribuzione delle zone in condizioni plastiche.

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

164

m s.l.m.

40
45
50
55
60

175

170

165

160

155

mm

35

180

12

30

185

25

190

20

195

15

200

-4

10

205

-8

30

25

20

15

10

12
mm

16

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

scavo - pretaglio

20

Fig. 93 Analisi F: cedimenti assoluti

185

190

195

200

205

210

D16 122m

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

-4

mm

D17 128m

12

m s.l.m.

cedimenti

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

165

20
25
30
35
40
45
50
55
60

195

190

185

180

175

170

165

160

155

0.0005 0.001 0.0015 0.002

15

200

10

205

-0.0005

0.0004 0.0008

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m

Fig. 94 Analisi F: deformazioni verticali

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m

185

190

195

200

205

210

D16 122m

scavo - pretaglio

-0.0008 -0.0004

30

25

20

15

10

m s.l.m.

-0.0005

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

deformazioni verticali

D17 128m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002

m s.l.m.

166

210

D15 120m

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

30
35
40
45
50
55
60

185

180

175

170

165

160

155

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

167

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 95 Analisi F: spostamnti trasversali

30

25

20

15

10

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

spostamenti trasversali

m s.l.m.

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

35
40
45
50
55
60

180

175

170

165

160

155

30

25

20

15

10

-2

116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m

118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m

scavo - pretaglio

0
mm

-4

185

190

195

200

205

210

D16 122m

Fig. 96 Analisi F: spostamenti longitudinali

30

185

-4

25

190

-2

20

195

0
mm

15

200

10

205

m s.l.m.

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

spostamenti longitudinali

0
mm

-2

D17 128m

-4

m s.l.m.

168

210

D15 120m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
Ulteriori risultati e confronti delle analisi numeriche

Di seguito si riportano alcune elaborazioni provenienti dalle analisi numeriche in termini di


spostamento. In Fig. 100 si tracciano i cedimenti superficiali lungo tre sezioni longitudinali
alla galleria, disposte ai lati e in asse alla stessa. Visto lirregolarit della superficie della
griglia, cos appositamente modellata per riprodurre la topografia del sito reale in esame, i
cedimenti superficiali non sono propriamente gli spostamenti registrati in superficie, ma
quelli relativi ad una quota fissa lungo tutto lo sviluppo longitudinale della galleria, il pi
possibile prossima alla superficie (Fig. 97, Fig. 98 e Fig. 99). Le tre sezioni passano,
ognuna, per una delle tre verticale prese in esame lungo le quali sono stati diagrammati
precedentemente gli spostamenti e le deformazioni verticali. Per ogni sezione si riportano i
risultati di tutte le analisi eseguite. In questo caso i cedimenti registrati spazialmente lungo
tutta la galleria si riferiscono ad una determinata progressiva sia del fronte di scavo
dallargo sia del fronte di scavo del pretaglio. Inoltre, gli spostamenti diagrammati non
sono spostamenti integrali ma parziali, ovvero derivano dalla differenza fra il profilo di
spostamenti relativi alla specifica posizione dello scavo, indicato anche in Fig. 100, con
quelli relativi a quando il fronte di scavo di allargo posto a 110m dallimbocco della
galleria allargata. Questo giustifica la forma a conca delle curve di Fig. 100.

Fig. 97 Sezione longitudinale della griglia, lateralmente alla galleria in allargo.

169

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Fig. 98 Sezione longitudinale della griglia, in asse alla galleria in allargo.

Fig. 99 Sezione longitudinale della griglia, lateralmente alla galleria in allargo.

170

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________

Dalla Fig. 100 si nota come, la tecnica di esecuzione del pretaglio per fasi in grado di
ridurre i cedimenti, e questo effetto tanto pi evidente tanto pi la coesione del terreno in
cui si esegue il pretaglio fissata a valori bassi. Si nota anche una asimmetria delle curve
relative alle due sezioni longitudinali laterali alla galleria in allargo: la sezione sinistra
prevede degli spostamenti pi accentuati rispetto a quelli registrati nella sezione laterale
destra, posta fra le due gallerie.

171

145

140

120

115

Analisi E: tecnica di scavo per fasi


Analisi F: tecnica di scavo per fasi
e coesione bassa

195

175

170

165
160

155

150

110

105

100

95

90

85

80

75

15

12

15

12

15

12

Fig. 100 cedimenti superfciali lungo tre sezione longitudinali alla galleria,ognuna passante per una delle tre verticali misurate.

distanza dall'imbocco (m)

125

pretaglio

130

scavo di allargo

135

cediementi assoluti
in superficie
analisi A: riferimento
Analisi B: rigidezza elevata
Analisi C: coesione bassa
Analisi D: ko >1

180

172

sezione passante per


D16 (mm)

185

sezione passante per


D17 (mm)

190

Capitolo 5 Risultati delle analisi numeriche


_________________________________________________________________________
sezione passante per
D15 (mm)

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

CAPITOLO 6
Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni
sperimentali

6.1 Introduzione

Il confronto tra i risultati provenienti dallimplementazione di strumenti di analisi


tridimensionale, in grado di riprodurre fedelmente le singole fasi costruttive previste nella
realt esecutiva, e i dati rilevati in sito con appropriati sistemi di monitoraggio permette di
migliorare la comprensione del comportamento dinsieme di un ammasso interessato dai
lavori di allargamento delle gallerie. Il confronto permette, inoltre, di spiegare eventuali
evidenze sperimentali rilevate in sito insolite o inaspettate. I risultati delle analisi
numeriche sono stati gi esposti nel capitolo precedente, come anche i risultati di
monitoraggio sono stati ordinati e riportati sotto forma di grafici nel quarto capitolo. Nel
presente capitolo si raffrontano le due famiglie di risultati, si evidenziano le affinit e le
divergenze. Le curve degli spostamenti e delle grandezze derivate, lungo gli strumenti
estensio-inclinometri della terza sezione, possono essere confrontati con le equivalenti
grandezze ricavate nellanalisi numerica, lungo le verticali della griglia posizionate il pi
possibile prossime alla posizione degli strumenti di monitoraggio. Il confronto utile
anche se va tenuto ben presente che praticamente impossibile raggiungere la perfetta
coincidenza di quanto rilevato in sito con la simulazione numerica. Non solo per la scelta
obbligata di unopportuna semplificazione nella messa a punto della modellazione
numerica di cui si gi fatto cenno, ma anche per limpossibile conoscenza nel dettaglio
delle condizioni reali del sito, e per lincertezza e lerrore delle misure di monitoraggio. Per
esempio, senza dubbio impossibile conoscere le condizioni degli strumenti in sito, quali
la loro verticalit e quindi la loro precisa ubicazione rispetto alla galleria lungo tutta la
profondit. E ancora, per esempio, difficile avere la piena certezza sullaccuratezza delle
misure topografiche di superficie, visto limprecisione delle prime rilevazioni eseguite.
Comunque sia, tutto ci non toglie, come si diceva, lutilit del confronto, che permette
una conoscenza pi profonda e completa nello studio dellallargo di galleria con la tecnica
del pretaglio. Entrambe le curve provenienti dallanalisi numerica e dallosservazione

173

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

sperimentale in sito sono rappresentate a partire da una stessa posizione del fronte di scavo.
Tutte mostrano, inoltre, incrementi di spostamenti a partire da una configurazione in cui le
lavorazioni di allargo sono gi iniziate.
Il capitolo si articola riportando il confronto dei risultati numerici con i risultati rilevati
in sito per ogni grandezza di interesse, indicando di volta in volta il tipo di analisi numerica
da cui sono stati ricavati i dati posti a confronto. Un confronto sistematico di tutti gli
spostamenti e le grandezze da essi derivati, per tutti i tipi di analisi condotte (analisi A,
B, C, D, E e F), non sembra particolarmente utile. Piuttosto lutilizzo delluna o
dellaltra analisi per il confronto di uno, o pi tipi di spostamenti, rilevati in sito dagli
estensio-inclinometri, con lo scopo di illustrarne differenze ed eventuali particolarit,
permette una visione sia completa sia sintetica del confronto.
In tutti i grafici, le curve provenienti dallanalisi numerica sono a linea tratteggiata,
mentre le curve ricavate dai dati rilevati in sito sono a linea continua.

6.2 Il confronto

Il confronto tra risultati dellanalisi numerica di riferimento e i dati sperimentali rilevati


in sito per tutte le componenti di spostamento e per alcune grandezze derivate permette una
prima valutazione delle principali differenze delle due famiglie di risultati.
In Fig. 101 sono riportati i cedimenti. La maggior parte delle curve dei cedimenti, al di
sotto della galleria e per circa una decina di metri al di sopra dellarco rovescio, sono
approssimativamente coincidenti. Per la restante parte, le osservazioni sperimentali
indicano cedimenti sensibilmente inferiori rispetti a quelli ottenuti nelle analisi numeriche.
Un comportamento di questo genere pi evidente per le curve corrispondenti ad una
posizione del fronte di scavo maggiore o uguale a 126.5 m. Infatti, se si esaminano le curve
a confronto coppia a coppia, si pu pensare di traslare rigidamente le curve numeriche
rispetto alle curve di monitoraggio, o viceversa, fino a farle coincidere (Fig. 103). Un
operazione di questo genere porta ad una sostanziale sovrapposizione solo per le prime
curve, poi, nessuna traslazione rigida in grado di far coincidere i due risultati. Non solo,
le ultime curve presentano, senza operare nessuno spostamento relativo, una coincidenza di
risultati nella parte inferiore della curva e una netto distacco nella parte superiore. In Fig.
103 si indica di quanto la curva numerica relativa ad una posizione del fronte di scavo
174

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

inferiore ai 126.5m, debba spostarsi rigidamente rispetto alla corrispondente curva di


monitoraggio per ottenere la sovrapposizione. Le curve delle deformazioni verticali
riescono a sottolineare questa differenza (Fig. 102 e Fig. 104): le prime curve coincidono
bene a differenza delle altre curve in cui si osserva un netto scostamento a partire dalla
parete della galleria fino in superficie. In questultime, per esempio, si osserva che
nellanalisi numerica si sviluppano deformazioni verticali di compressione dove nei dati
sperimentali osservati in sito sono presenti deformazioni verticali quasi nulle o di
estensione. Un evidenza, questultima, molto pi visibile per lestensimetro di sinistra
(D15).
I dati di monitoraggio indicano che il campo deformativo sviluppatosi in sito molto
pi basso di quello previsto dallanalisi numerica. Una possibile causa riconducibile alla
maggior rigidezza dei terreni in sito rispetto a quella utilizzata nelle analisi numeriche; un
ulteriore fenomeno che pu giustificare la differenze evidenziate durante i confronti il
comportamento non lineare della deformabilit del terreno. La non linearit, non
implementata nel codice di calcolo utilizzato, pu essere un aspetto importante da
considerare per cogliere bene il campo di spostamenti indotto dalla perturbazione,
soprattutto quando si sufficientemente lontani dallo scavo. Un primo tentativo per capire
meglio che tipo di previsioni numeriche si hanno, rispetto ai dati rilevati in sito, quando si
opera sulla rigidezza, lo fornisce il confronto con i risultati dellanalisi B. In questa
analisi, infatti, come stato gi illustrato nel capitolo 5, si prevede un aumento della
rigidezza di 4.5 volte pi grande rispetto allanalisi di riferimento, nella parte pi alta della
griglia, a partire da una quota di 170 m s.l.m., quota dalla quale il confronto esposto
precedentemente non pi soddisfacente. Nelle Fig. 105 e Fig. 106 si riporta, sempre in
termini di cedimenti e deformazioni verticali, il confronto con i risultati dellanalisi B. In
questo caso le curve dei cedimenti provenienti dallanalisi numerica indicano valori pi
ridotti avvicinandosi ai valori rilevati in sito, ma nellinsieme, il confronto continua a
mostrare significative differenze nella qualit delle curve; la curvatura delle curve ottenute
numericamente, infatti, sono talmente ridotte da intersecare le curve di monitoraggio, e
questo accade soprattutto per lestensimetro di destra (D17). Il confronto dellandamento
delle deformazioni verticali indica un buona coincidenza per quanto riguarda lentit delle
deformazioni stesse, molto meno per quanto riguarda la distribuzione delle deformazioni
lungo la verticale. Se da un lato si nota una coincidenza nelle curve in corrispondenza delle
quote dei massimi, infatti, anche vero che le curve numeriche sottostimano la tendenza a
175

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

sviluppare delle deformazioni di estensione in corrispondenza della quota della corona


della galleria allargata, accennando viceversa delle deformazioni di compressione.
Nel complesso, per, il confronto con lanalisi B mostra un buon accordo: le prime
curve coincidono bene se si pratica una traslazione rigida orizzontale; le ultime curve,
invece, anche senza una traslazione rigida indicano un valore degli spostamenti molto
simile (Fig. 107 e Fig. 108). Grazie al confronto dei cedimenti e delle deformazioni
verticali fin qui esposti possibile riassumere che, se laumento della rigidezza nella
modellazione numerica permette una previsione numerica quantitativa pi vicina ai dati
rilevati in sito, non in grado di cogliere la distribuzione lungo la verticale del campo di
spostamenti. Viceversa per il confronto con lanalisi A.
La necessit di traslare rigidamente una curva rispetto allaltra deriva dalla volont di
confrontare la forma delle curve piuttosto che i valori assoluti. Un operazione di questo
genere lecita nel momento in cui si abbia, come in questo caso (Fig. 46), unincertezza
sullaffidabilit delle prime misure topografiche di superficie. Valori imprecisi delle
livellazioni di superficie, infatti, producono una semplice traslazione delle curve di
monitoraggio come se ci fosse stato uno spostamento verticale globale dinsieme del
terreno in cui installato lestensimetro. Le curve relative alle deformazioni verticali,
invece, possono essere messe a confronto senza problemi, poich non sono influenzate
dalle letture topografiche di superficie e quindi dalle relative incertezze.

176

m s.l.m.

177

45
50
55
60

170

165

160

155

30

25

20

15

10

8
mm

12

16

20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02

117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

185

190

195

200

205

210

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

-4

mm

D17 128.5m

Fig. 101 Confronto dei cedimenti assoluti: Analisi A e dati di monitoraggio.

40

175

12

35

180

30

185

25

190

mm

20

195

15

200

-4

10

205

-8

m s.l.m.

210

D15 121m

cedimenti

m s.l.m.
12

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

20
25
30
35
40
45
50
55
60

195

190

185

180

175

170

165

160

155

20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02

117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m

185

190

195

200

205

210

0.0005

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

-0.002 -0.0015 -0.001 -0.0005


mm

30

25

20

15

10

-0.0005

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

m s.l.m.

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002


mm

D17 128.5m

Fig. 102 Confronto delle deformazioni verticali: Analisi A e dati di monitoraggio.

0.0005 0.001 0.0015 0.002


mm

15

200

10

205

-0.0005

deformazioni verticali

m s.l.m.

178

210

D15 121m

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

179

160
155

160

155

16

8
mm

12

D16 122.5m

12

16

03/01 120m 123m


26/01 131.5m 135m

data - scavo - pretaglio

205
200
195
190
185

205
200
195
190
185

-4

mm

12

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

12

150

150
-8

155

-4

155

160

165

170

175

180

210

210

-8

D17 128.5m

delle le prime curve necessarie per una buona sovrapponibilit dei risultati

Fig. 103 Confronto di due coppie di curve relative ai cedimenti; Lanalisi numerica posta a confronto lanalisi A. Si evidenziano le traslazioni

165

165

12

170

170

175

175

180

180

mm

185

185

190

190

-4

195

195

-8

200

200

12

205

205

210

210

-4

m s.l.m.

-8

m s.l.m.

cedimenti

m s.l.m.

D15 121m

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

185
180
175
170
165
160
155

185

180

175

170

165

160

155

03/01 120m 123m


26/01 131.5m 135m

205
200
195
190
185

205
200
195
190
185

D17 128.5m

-0.0005

0.0005 0.001 0.0015 0.002


mm

150

150

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002

155

155

160

165

170

175

180

210

-0.0005
210

0.0005

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

-0.002 -0.0015 -0.001 -0.0005


mm

30

25

20

15

10

Fig. 104 Confronto di due coppie di curve relative alle deformazioni verticali; lanalisi numerica posta a confronto lanalisi A.

0.0005 0.001 0.0015 0.002


mm

190

190

-0.0005

195

205

195

D15 121m

210

0.0005 0.001 0.0015 0.002

200

200

205

210

-0.0005

m s.l.m.

180
m s.l.m.

deformazioni verticali

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

m s.l.m.

181

35
40
45
50
55
60

180

175

170

165

160

155

30

25

20

15

10

-2
0
mm

20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02

117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

185

190

195

200

205

210

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

Fig. 105 Confronto dei cedimenti assoluti: analisi B e dati di monitoraggio.

30

185

mm

25

190

20

195

15

200

-4

10

205

-8

m s.l.m.

210

D15 121m

cedimenti

-4

mm

D17 128.5m

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

20
25
30
35
40
45
50
55
60

195

190

185

180

175

170

165

160

155

20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02

117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

-0.002 -0.0015 -0.001 -0.0005


mm

30

25

20

15

10

185

190

195

200

205

210

-0.0004

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 106 Confronto delle deformazioni verticali: analisi B e dati di monitoraggio.

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016


mm

15

200

10

205

-0.0004

m s.l.m.

182

210

D15 121m

deformazioni verticali

m s.l.m.

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016


mm

D17 128.5m

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

183

180
175
170
165
160
155

180

175

170

165

160

155

185

185

190

190

mm

195

195

200

200

-4

205

205

210

210

-4
0

4
mm

D16 122.5m

03/01 120m 123m


26/01 131.5m 135m

data - scavo - pretaglio

m s.l.m.

205
200
195
190
185

205
200
195
190
185

mm

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

150
0

150

155

-4

155

160

165

170

175

180

210

210

-4

D17 128.5m

delle prime curve necessarie per una buona sovrapponibilit dei risultati.

Fig. 107 Confronto di due coppie di curve relative ai cedimenti; lanalisi numerica posta a confronto lanalisi B. Si evidenziano le traslazioni

m s.l.m.

cedimenti

m s.l.m.

D15 121m

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

185
180
175
170
165
160
155

185

180

175

170

165

160

155

03/01 120m 123m


26/01 131.5m 135m

205
200
195
190
185

205
200
195
190
185

-0.0004

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016


mm

150

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

150
0

D17 128.5m

210

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016

155

155

160

165

170

175

180

210

-0.0004
210

0.0005

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

-0.002 -0.0015 -0.001 -0.0005


mm

30

25

20

15

10

Fig. 108 Confronto di due coppie di curve relative alle deformazioni verticali; lanalisi posta a confronto lanalisi B.

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016


mm

190

190

-0.0004

195

205

195

D15 121m

210

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016

200

200

205

210

-0.0004

m s.l.m.

184
m s.l.m.

deformazioni verticali

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

m s.l.m.

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

Un ulteriore confronto interessante per il campo di spostamenti verticali quello con


lanalisi E, nella quale si simula lesecuzione dellincisione anulare per fasi. Il confronto
dei cedimenti in Fig. 109 mostra la pratica coincidenza, sempre a meno di traslazioni rigide
di diversa entit, delle prime curve. La sovrapponibilit dei risultati ancora pi evidente
rispetto allanalisi di riferimento A. Per quanto riguarda le ultime curve, anche in questo
caso si nota una netta tendenza dei risultati dellanalisi numerica a discostarsi dai dati di
monitoraggio. Anche per il confronto delle deformazioni verticali si pu sottolineare una
buona corrispondenza dellanalisi numerica con i risultati di monitoraggio (Fig. 110),
migliore di quella osservata nel confronto con lanalisi A. Tutte le curve numeriche
sembrano rispettare lentit delle deformazioni e la posizione dei punti notevoli rispetto
alle curve di monitoraggio. Fanno eccezione le ultime curve della verticale di sinistra, in
cui non c pi una coincidenza delle due famiglie di risultati a causa della maggior entit
prevista dalle analisi numeriche, e lultima curva della verticale di destra, in cui si ha una
divergenza nella forma e nellentit.
Nonostante la miglior sovrapponibilit possibile ritrovarla nellanalisi E, soprattutto
per quanto riguarda le deformazioni verticali, interessante evidenziare un aspetto comune
a tutti i confronti fin qui esposti. Si nota come la forma delle curve molto simile a meno
di una zona localizzabile tra la quota della parete della galleria e la quota della corona del
pretaglio ( tra 170 m s.l.m e 180 m s.l.m.). In altre parole, in questa zona le analisi
numeriche tendono a sviluppare deformazioni di compressione, mentre i dati rilevati in sito
evidenziano deformazioni di estensione. Al di l di tale zona, la forma delle curve in
confronto estremamente simile, soprattutto per quanto riguarda i risultati dellanalisi E.

185

45
50
55
60

170

165

160

155

30

25

20

15

10

8
mm

12

16

20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02

117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

185

190

195

200

205

210

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

-8

Fig. 109 Confronto dei cedimenti: analisi E e dati di monitoraggio.

40

175

12

35

180

30

185

25

190

mm

20

195

15

200

-4

10

205

-8

m s.l.m.

186

210

D15 121m

cedimenti

-4

mm

D17 128.5m

m s.l.m.
12

150

155

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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m s.l.m.

m s.l.m.

20
25
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40
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55
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170

165

160

155

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20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02

117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m

185

190

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200

205

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0.0004

data - scavo - pretaglio

-0.0016 -0.0012 -0.0008 -0.0004


mm

30

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15

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D16 122.5m

-0.0004

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55

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40

35

30

25

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15

10

m s.l.m.

150

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170

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180

185

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195

200

205

210

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016


mm

D17 128.5m

Fig. 110 Confronto delle deformazioni verticali: analisi E e dati di monitoraggio.

0.0004 0.0008 0.0012 0.0016


mm

15

200

10

205

-0.0004

m s.l.m.

210

D15 121m

deformazioni verticali

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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Passando ai confronti degli spostamenti orizzontali, va prima di tutto ricordato che in


questo caso non si hanno a disposizione, per i risultati di monitoraggio, misure di
spostamento assoluto.
Sia i risultati delle analisi A e B, sia i risultati di monitoraggio, non indicano un
campo di spostamenti orizzontale marcato, ad eccezione dello spostamento trasversale
registrato dallinclinometro laterale di sinistra (D15) (Fig. 111 e Fig. 112). In questultimo,
infatti, evidente un profilo di spostamenti in direzione dello scavo, a met altezza della
galleria allargata. Lo spostamento trasversale rilevato dal monitoraggio, infatti, supera i 6
mm, a differenza di tutte le altre curve di spostamento orizzontale diagrammate in cui si
hanno valori che non superano i 2-3 mm. La simulazione numerica relativa alle analisi
A e B non riesce a cogliere questa particolarit (Fig. 111 e Fig. 112). Poich proprio
la forma della curva di monitoraggio a non corrispondere con le previsioni delle analisi
numeriche, una possibile motivazione da trovare nel legame costitutivo; cambiare il
valore numerico dei soli parametri elastici, infatti, non produce variazioni apprezzabili
della forma. Per esempio, un comportamento di questo genere possibile spiegarlo se si
ipotizza una consistente zona di plasticizzazione intorno alla galleria, che indurrebbe un
campo di spostamenti in direzione dello scavo. Tuttavia, non si pu affermare con certezza
che trattasi di fatti plastici anche se a tal proposito pare interessante porre a confronto il
profilo degli spostamenti trasversali con lanalisi C (Fig. 113). In questa analisi, infatti,
si ridotto del 75% il valore della coesione rispetto allanalisi di riferimento, in tutta la
parte della griglia corrispondente alla sabbia superficiale, litotipo in cui sono scavate
interamente sia le gallerie preesistenti sia quelle allargate. In Fig. 113 si vede come, per
linclinometro di sinistra, si ottiene un risultato numerico molto prossimo allevidenza
sperimentale, a differenza dellinclinometro di destra. Per la verticale D15, le forme delle
curve sono molto simili tra loro. In Fig. 114 si sono prese quattro coppie di curve da porre
in confronto relative alla verticale di sinistra: si nota che una semplice traslazione rigida
delle curve in tratteggio riesce a sovrapporre le due curve soddisfacentemente. Anche in
questo caso, per, solo le prime curve riescono a sovrapporsi alle corrispondenti curve di
confronto grazie ad una traslazione rigida. Le curve successive riescono a riprodurre il
campo di spostamenti trasversali solo per la parte pi bassa della curva, mentre il risultato
si discosta andando pi in superficie, dove lanalisi numerica prevede dei spostamenti
maggiori rispetto allevidenza sperimentale in sito. In Fig. 114 la traslazione rigida
evidenziata stata applicata per tutte le curve numeriche rappresentate nel grafico.
188

m s.l.m.

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35
40
45
50
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0
mm

-2

-4

20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02

117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m

data - scavo - pretaglio

185

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205

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55

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40

35

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25

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15

10

Fig. 111 Confronto degli spostamenti trasversali: Analisi A e dati di monitoraggio.

30

185

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mm

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D16 122.5m

m s.l.m.

210

D15 121m

-2
mm

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D17 128.5m

-6

m s.l.m.

spostamenti trasversali

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185

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205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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35
40
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175

170

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0
mm

-2

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20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02

117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m

120m
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123m
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129m
135m
135m
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145.5m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

185

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20

15

10

Fig. 112 Confronto degli spostamenti trasversali: Analisi B e dati di monitoraggio.

30

185

-6

25

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20

195

-2
mm

15

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205

210

D15 121m

m s.l.m.

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2
mm

D17 128.5m

-2

m s.l.m.

spostamenti trasversali

150

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195

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205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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m s.l.m.

m s.l.m.

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35
40
45
50
55
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175

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165

160

155

30

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15

10

0
mm

-2

-4

20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02

117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m

data - scavo - pretaglio

185

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50

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35

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15

10

Fig. 113 - Confronto degli spostamenti trasversali: Analisi C e dati di monitoraggio.

30

185

-6

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-2
mm

15

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10

205

D16 122.5m

m s.l.m.

210

D15 121m

2
mm

D17 128.5m

-2

m s.l.m.

spostamenti trasversali

150

155

160

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170

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185

190

195

200

205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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192
45
50
55
60

170

165

160

155

17/01 126.5m 129m


14/02 142m 145.5m

05/01 120.5m 123m


26/01 131.5m 135m

data - scavo - pretaglio

D15 121m

spostamenti trasversali

m s.l.m.

-2
mm

-4

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195

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10

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205

-2

210

confronto lanalisi C.

Fig. 114 Confronto, per il solo inclinometro D15, di quattro coppie di curve relative agli spostamenti trasversali. Lanalisi numerica posta a

40

175

-6

35

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-4

30

185

-2
mm

25

190

20

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200

-6

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205

-2

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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m s.l.m.

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


_________________________________________________________________________

In questo caso operare delle traslazioni rigide orizzontali ad una delle due curve poste al
confronto lecito considerando lassenza do misure assolute orizzontali. Ci che deve
essere osservato e posto a confronto dei profili degli spostamenti tracciati, infatti, la
forma e non il valore assoluto. In questo caso, durante lelaborazione dei dati di
monitoraggio stato ipotizzato fisso il piede dellinclinometro. La tendenza al rifluimento
del terreno posto sotto la galleria verso lo scavo, evidenziato dalle analisi numeriche,
invece, produce unapprezzabile campo di spostamento orizzontali ai lati della galleria e
nella parte bassa, e ci vanifica la piena sovrapponibilit dei due tipi di risultati se non si
opera una traslazione rigida orizzontale.
Va sottolineato come la zona dove le curve poste al confronto tendono evidentemente
ad allontanarsi localizzabile alla quota della corona del pretaglio. Un osservazione simile
stata gi proposta nel confronto delle deformazioni verticali e dei relativi spostamenti
verticali, dove per tale zona si estendeva anche verso le pareti della galleria allargata . Un
altro aspetto comune riscontrato nei confronti fin qui esposti consiste nella maggior
sovrapponibilit delle curve corrispondenti ad una posizione del fronte di allargo
antecedente la progressiva 126,5 rispetto a quelle successive. A tal proposito va ricordato
come le analisi che utilizzano modelli di continuo, con moduli elastici costanti, prevedono
una propagazione maggiore e pi accentuata degli effetti in termini di spostamenti di una
qualsiasi perturbazione. Questo uno dei motivi principali per cui gli spostamenti previsti
dalle analisi numeriche sono sempre di entit maggiori rispetto a dati rilevati in sito.
Poich lanalisi numerica C riesce a prevedere spostamenti orizzontali trasversali
simili a quelli di monitoraggio, interessante osservare come si presenta il confronto dei
cedimenti e delle deformazioni verticali utilizzando la stessa analisi. In Fig. 115 e Fig. 116
sono evidenti le differenze macroscopiche: la previsione numerica indica degli spostamenti
e delle deformazioni verticali molto pi grandi di quelle rilevate in sito dal sistema di
monitoraggio.

193

35
40
45
50
55
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mm

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118m
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131.5m
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120m
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123m
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data - scavo - pretaglio

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D16 122.5m

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205

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45

40

35

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25

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15

10

-10

Fig. 115 - Confronto dei cedimenti: Analisi C e dati di monitoraggio.

30

185

20

25

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mm

15

200

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m s.l.m.

194

210

D15 121m

cedimenti

mm

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D17 128.5m

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165

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175

180

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195

200

205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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m s.l.m.

m s.l.m.

m s.l.m.

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-0.002
mm

0.002

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23/12
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17/01
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26/01
14/02

117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

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0.002
mm

D17 128.5m

Fig. 116- Confronto delle deformazioni verticali: Analisi C e dati di monitoraggio.

20

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0.004

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205

deformazioni verticali

m s.l.m.

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200

205

210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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m s.l.m.

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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Con riferimento allanalisi E, si riportano ora i confronti degli spostamenti orizzontali


trasversali (Fig. 117). I risultati dellanalisi numeriche non sono simili ai dati di
monitoraggio per quanto riguarda gli spostamenti trasversali della verticale laterale di
sinistra (D15). Per le altre verticali, come si gi avuto modo di dire per le altri analisi,
non si hanno particolari evidenze da sottolineare, visto lentit degli spostamenti modesta.
Pur con il limite di valori cos bassi, si pu notare tuttavia come la forma delle curve degli
spostamenti trasversali della verticale D17 assomigli molto alle corrispondenti previsioni
numeriche dellanalisi di riferimento e dellanalisi E( Fig. 111 e Fig. 117).
Si visto precedentemente come lanalisi A riesce a cogliere la forma dei profili degli
spostamenti verticali rilevati in sito. Lanalisi E, che differisce dallanalisi di riferimento
per la simulazione della tecnica di esecuzione del pretaglio, fornisce una previsione degli
stessi spostamenti verticali migliore dellanalisi A. Analogamente, se lanalisi C, in cui
si abbassata la coesione in tutta la zona della griglia corrispondente al litotipo sabbioso,
riuscita a riprodurre lo stesso tipo di spostamenti trasversali rilevati dallinclinometro di
sinistra, interessante osservare cosa accade se si opera un confronto con lanalisi F
relativamente agli stessi spostamenti trasversali.
Lanalisi numerica F, infatti, contempla la simulazione dellesecuzione del pretaglio
per fasi e in pi caratterizzata da un valore della coesione efficace bassa per la parte di
griglia corrispondente alla formazione sabbiosa superficiale. In Fig. 118 si nota che la
simulazione dellesecuzione del pretaglio per fasi non permette lo sviluppo di spostamenti
trasversali importanti nellanalisi numerica, nemmeno quando, come in questo caso, la
coesione stata sensibilmente abbassata. Le curve numeriche relative alla verticale di
destra, a meno di una traslazione rigida, si sovrappongono bene con le curve provenienti
dal monitoraggio, a differenza delle curve della verticale di sinistra dove lanalisi numerica
non prevede spostamenti orizzontali evidenti in direzione dello scavo.

196

m s.l.m.

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135m
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10

Fig. 117 - Confronto degli spostamenti trasversali: Analisi E e dati di monitoraggio.

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spostamenti trasversali

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210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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35
40
45
50
55
60

180

175

170

165

160

155

30

25

20

15

10

0
mm

-2

-4

20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02

117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m

120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m

data - scavo - pretaglio

D16 122.5m

185

190

195

200

205

210

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

Fig. 118 - Confronto degli spostamenti trasversali: Analisi F e dati di monitoraggio.

30

185

-6

25

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20

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D15 121m

m s.l.m.

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-2
mm

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D17 128.5m

-6

m s.l.m.

spostamenti trasversali

150

155

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170

175

180

185

190

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200

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210

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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m s.l.m.

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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Per quanto riguarda gli spostamenti longitudinali, sia i dati rilevati in sito sia le
previsioni numeriche indicano, come pi volte accennato, degli spostamenti irrilevanti, che
si aggirano intorno ai due millimetri e difficilmente superano i quattro millimetri. Per
questo motivo non si ritenuto significativo un confronto per gli spostamenti longitudinali
ottenuti numericamente.

6.3 Conclusioni

I confronti qui esposti riescono a fornire un quadro abbastanza completo


sullaccuratezza della modellazione numerica, sviluppata per lo studio dellallargo della
galleria esistente, per quanto riguarda la capacit di cogliere bene le evidenze sperimentali
rilevate in sito. possibile da subito suddividere i confronti in due sottoclassi: i confronti
relativi alle deformazioni verticali e ai cedimenti e i confronti relativi agli spostamenti
orizzontali.
Per quanto riguarda i primi, le analisi numeriche sono in linea con i risultati rilevati in
sito. Complessivamente lentit e la qualit dei cedimenti monitorati sono previste anche
dalla simulazione numerica tridimensionale. Tuttavia la sovrapponibilit fra le due
famiglie di risultati non completa. Esiste una zona in cui le curve non riescono a
sovrapporsi. Qui i risultati di monitoraggio, per esempio, indicano la tendenza a sviluppare
deformazioni di estensione mentre le previsioni numeriche indicano deformazioni di segno
opposto. In questi casi c, in altre parole, un effetto locale della perturbazione che tutte
le analisi numeriche non sono in gradi di cogliere, chi pi chi meno. Le cause non sono
precisamente note anche se possibile attribuirle ad effetti di disomogeneit nelle propriet
meccaniche di resistenza dei terreni, ad eventuali anisotropie delle stesse, o anche alla
configurazione dello stato tensionale in sito asimmetrica a causa della costruzione delle
gallerie preesistenti, di cui non si conosce le modalit e le tecniche di scavo, che pu
incidere sullassetto finale tensio-deformativo generato dal successivo scavo di allargo. La
non linearit, inoltre, pi volte invocata nella corretta scelta della rigidezza da utilizzare
nelle analisi numeriche, pu giocare un ruolo importante per quanto riguarda la non
sovrapponibilit dei risultati nella parte alta delle curve, lontano dalle operazioni di allargo.
Per quanto riguarda gli spostamenti orizzontali, lassenza di misure assolute non ha
permesso di conoscere con esattezza le curve degli spostamenti orizzontali assoluti. Ci

199

Capitolo 6 Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali


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non ha compromesso lutilizzo dei dati di monitoraggio, perch lo studio si basato


sullosservazione della forma della curva e non del valore assoluto. Le curve di
monitoraggio sono state tracciate con unintegrazione dal basso dei dati. Il confronto di tali
curve con quelle provenienti dallanalisi numerica, comunque, ha evidenziato come
lipotesi di lavoro adottata nel considerare ferme le basi delle verticali inclinometriche,
risulta sufficientemente approssimata.
Per quanto riguarda gli spostamenti longitudinali, pocanzi si accennato allesiguit
dei valori registrati sia dagli strumenti di monitoraggio, sia dalle analisi numeriche, che
rende evidente laccordo fra le due famiglie di risultati nella quantit. Per tale motivo non
si ritenuto utile procedere ai relativi confronti. Per quanto riguarda gli spostamenti
trasversali, possibile ripetere quanto detto per gli spostamenti longitudinali a meno dei
risultati rilevati dallinclinometro di sinistra, che rileva degli evidenti spostamenti in
direzione dello scavo. Alcune analisi numeriche hanno aiutato nella ricerca delle cause di
tale andamento: la riduzione dei parametri di resistenza meccanica, localizzabile in alcune
zone dellammasso, sembra un possibile motivo.
Riassumendo, anche se gli effetti delle perturbazioni simulate nelle analisi numeriche si
protraggono per maggiori distanze rispetto a quanto registrato in sito a causa anche del
semplice modello costitutivo adottato, con la conseguente amplificazione degli effetti in
termini di spostamenti e deformazioni, nel complesso sembra che la simulazione numerica
sia riuscita a prevedere sufficientemente bene leffetto delle conseguenze dello scavo di
pretaglio e del successivo allargo, riconfermando sostanzialmente i dati rilevati dal
monitoraggio.

200

Capitolo 7 Considerazioni conclusive


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CAPITOLO 7
Considerazioni conclusive

Il lavoro di ricerca documentato in questa tesi ha riguardato lo studio del processo di


allargo di una galleria esistente per mezzo della tecnica del pretaglio. La presenza di una
sito reale, ben caratterizzato e ben strumentato, oggetto di una convenzione tra la societ
Autostrade per LItalia S.p.A. e il Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica, ha
fornito alla ricerca informazioni che hanno arricchito e motivato la parte sperimentale
numerica. La ricerca ha permesso di raggiungere i due obiettivi prefissati nella premessa di
questa tesi. Il primo stato, infatti, la messa a punto di una procedura che ha consentito
lottimizzazione delle analisi numeriche tridimensionali in modo da assicurare un buon
compromesso tra accuratezza dei risultati e tempi di analisi. Il secondo consistito nel
migliorare la comprensione del comportamento dinsieme di un ammasso interessato
dallallargo di gallerie con limpiego della tecnica del pretaglio. Determinante a tal scopo
stata la possibilit di un confronto tra i risultati provenienti dallimplementazione
dellanalisi tridimensionale, in grado di riprodurre fedelmente le singole fasi costruttive
previste nella realt esecutiva, e i dati rilevati in sito con gli strumenti di monitoraggio
estensio-inclinometrici installati.
Il lavoro iniziato con la descrizione e comprensione delle fasi lavorative previste nel
cantiere, procedendo poi nella elaborazione delle prove in sito e di laboratorio,
direttamente seguite e programmate dal dipartimento, nellambito di una campagna
dindagine integrativa. La caratterizzazione geotecnica ha permesso di ottenere i parametri
fisici e meccanici definitivi dei terreni presenti in sito, utilizzabili nella successiva
implementazione dellanalisi numerica. Questultima consistita, in un primo momento,
nella messa a punto di uno strumento numerico funzionale ma non oneroso nellutilizzo,
richiedendo uno studio dedicato completamente alla scelta delle dimensioni longitudinali
del reticolo. I dati rilevati in sito dal sistema di monitoraggio sono stati ordinati, elaborati e
organizzati in modo da ottenere una visione il pi completa e chiara possibile degli effetti
dello scavo di allargo in termini di spostamenti. Analogamente stato eseguito un lavoro
di elaborazione delle analisi numeriche, estraendone non solo un quadro completo e
sintetico del relativo campo di spostamenti ma anche altre informazioni quali la

201

Capitolo 7 Considerazioni conclusive


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distribuzione di zone plastiche. Ci stato svolto per tutte le diverse analisi numeriche
eseguite, che differiscono fra loro per un particolare nella modellazione o/e delle
caratteristiche meccaniche dei terreni. Il successivo confronto dei risultati numerici con
quelli sperimentali rilevati in sito ha completato la ricerca.
Sinteticamente si elencano in punti le considerazioni e le conclusioni finali che
scaturiscono dalla ricerca.
- La modellazione pi appropriata dello scavo sicuramente quella tridimensionale.
Solo in questo modo possibile cogliere sia levoluzione del campo tensio-defomativo che
si genera al procedere dello scavo sia la differente distribuzione dello stesso nello spazio.
Le capacit della modellazione tridimensionale di simulare i dettagli del processo
costruttivo stato di notevole aiuto nel lavoro di ricerca di questa tesi. La raffinatezza della
simulazione per alcuni aspetti dello scavo di allargo non sarebbe potuta essere raggiunta
per mezzo di un analisi bidimensionale.
- La scelta di una modellazione numerica tridimensionale, per, comporta dei problemi
per quanto riguarda lonerosit dei calcoli. Luso di un legame costitutivo semplice ma
sufficientemente approssimato quale quello elasto-perfettamente plastico con criterio di
resistenza alla Mohr-Coulomb, ha permesso di ridurre notevolmente i tempi di calcolo.
Unulteriore possibilit per avere un buon compromesso tra tempi di calcolo e accuratezza
dei risultati consiste nella scelta opportuna delle dimensioni del reticolo e della densit
della mesh. Nella modellazione tridimensionale, la determinazione della dimensione
longitudinale ottimale richiede un approfondito studio preliminare. Indicazioni sulla
larghezza della griglia, infatti, sono fornite in letteratura nellambito delle analisi
numeriche bidimensionali, e la profondit funzione delle caratteristiche meccaniche dei
terreni che si vogliono simulare. In questa tesi stata messa a punto una procedura che ha
reso possibile scegliere una dimensione longitudinale del reticolo ottimizzata.
La procedura per la messa a punto del reticolo utile allo studio della terza sezione ha
consentito di ottenere una mesh ottimizzata con cui eseguire analisi accurate in tempi
accettabili. La possibilit di un confronto tra i risultati provenienti dalle analisi
tridimensionali e i dati rilevati in sito con gli strumenti di monitoraggio estensioinclinometrici installati, ha permesso di constatare la buona capacit del modello numerico
di descrivere gli effetti delle lavorazioni di allargo della galleria. Forti di questo aspetto, le

202

Capitolo 7 Considerazioni conclusive


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analisi hanno consentito di indagare pi aspetti del processo di scavo di allargo per mezzo
della tecnica del pretaglio. Detto ci, di seguito si espongono le ulteriori considerazioni.
- I risultati numerici hanno permesso di constatare come, anche nellallargo di gallerie
oltre che nella loro realizzazione ex-novo, gli effetti dello scavo possono essere limitati e
circoscritti ma non del tutto eliminati, utilizzando particolari tecniche di avanzamento dello
scavo, quale quella del pretaglio. In altre parole, le analisi indicano come lo scavo di
allargo, produce comunque un evoluzione delle zone plastiche e dello stato tensiodeformativo, funzione delle caratteristiche meccaniche del terreno, durante lavanzamento
dellopera e intorno alla galleria allargata una volta che il fronte di scavo passato.
- stato mostrato come la tecnica del pretaglio sia utile per svariati motivi. Oltre a
permettere i lavori di cantiere in sicurezza mantenendo il traffico in esercizio, la presenza
di un rivestimento provvisorio, gi inserito nel terreno prima dello scavo di allargo, fornita
proprio dal guscio di calcestruzzo realizzato grazie alla precedente esecuzione
dellincisione anulare di pretaglio, assicura una stabilit locale dello scavo altrimenti
incerta. La capacit di limitare effetti di instabilit locali in prossimit dello scavo
comporta, indubbiamente, il benefico effetto della restrizione del campo di deformazione
intorno allo scavo e alla riduzione del conseguente campo di spostamenti, problema
particolarmente sentito soprattutto per gallerie superficiali o con coperture non elevate,
sottostanti a opere edilizie preesistenti in superficie.
- I risultati dellanalisi numerica mostrano come lesecuzione del pretaglio per fasi,
soprattutto in presenza di caratteristiche meccaniche scadenti dei terreni, assicura la
formazione di zone plastiche ridotte e un conseguente campo di spostamenti decisamente
pi limitato rispetto a quando si esegue il pretaglio totalmente in ununica fase.
- La realizzazione del pretaglio in unica fase risulta possibile solo in presenza di
caratteristiche meccaniche discrete. Grazie alla tecnica della successiva riduzione delle
caratteristiche meccaniche, stato possibile determinare il valore della coesione efficace
minima di incipiente collasso che si genera quando si esegue il pretaglio in ununica fase.
Tale valore, pari a 11 kPa, assicura solo la stabilit dello scavo di pretaglio ma non assicura
un campo di spostamenti accettabili nellammasso.
- Nonostante gli evidenti pregi e la maggior flessibilit assicurata dalla realizzazione del
pretaglio per fasi, la sua utilizzazione non sempre possibile. La realizzazione di un
incisione anulare, come si accennato precedentemente, comunque possibile quando
sono presenti requisiti minimi di auto-sostegno da parte del terreno. In assenza di
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Capitolo 7 Considerazioni conclusive


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caratteristiche meccaniche sufficienti, anche la realizzazione di una fessura suborizzontale nel terreno, quale sono le singole parti di cui composto il pretaglio, non
fattibile. Da qui possibile affermare che, lallargo di gallerie per mezzo della tecnica del
pretaglio pu essere utilizzata con successo solo in terreni con un grado coesione minima e
distribuita omogeneamente nellammasso interessato dallo scavo. Lanalisi numerica ha
previsto la possibilit di eseguire il pretaglio per fasi anche con coesione molto bassa pari a
circa 4 KPa.
- In presenza di adeguate caratteristiche meccaniche, omogenee in tutto lammasso, la
realizzazione del pretaglio a campione o in ununica fase, non produce significative
variazioni, sia in termini di spostamenti sia in termini di entit e distribuzione di zone
plasticizzate. In questo caso la tecnica del pretaglio per fasi non strettamente necessaria.
- Sia i risultati di monitoraggio sia quelli numerici indicano che gli effetti maggiori
dovuti allavanzamento dello scavo si registrano, per una determinata sezione, quando si
esegue il pretaglio: le curve degli spostamenti tracciate lungo le tre verticali scelte indicano
un sostanziale incremento e differenziazione degli spostamenti nel momento in cui si
esegue lincisione anulare. Questo conferma come lesecuzione del pretaglio un
momento cruciale per lo sviluppo del campo deformativo e tensionale nella zona in cui si
sta effettuando, e quindi la scelta delle modalit di esecuzione sono importanti.
- Le analisi numeriche sono in pieno accordo con le evidenze sperimentali per quanto
riguarda lentit degli spostamenti orizzontali longitudinali. Si osserva, pi precisamente,
uno sviluppo contenuto degli spostamenti longitudinali, sia in asse, sia lateralmente alla
galleria in allargo. A tal proposito i risultati numerici hanno evidenziato, inoltre, che non si
hanno sostanziali differenze nel momento in cui si confrontano i risultati provenienti dalle
due diverse modalit di esecuzione del pretaglio, e non si registrano sostanziali variazioni
quando si assegnano valori della coesione pi bassi allammasso interessato dallo scavo: in
ogni caso si ottengono spostamenti longitudinali di modesta entit. Da qui possibile
affermare che, le operazioni di allargo di gallerie preesistenti, utilizzando la tecnica del
pretaglio non prevedono significativi effetti destrusione.
- Anche lentit degli spostamenti orizzontali trasversali, in asse e lateralmente fra le
due gallerie molto modesta . Relativamente alla verticale laterale di sinistra, invece, i dati
di monitoraggio hanno rilevato un profilo di spostamenti con un evidente tendenza in
direzione della scavo alla quota della galleria. I risultati numerici non riescono a cogliere
questo aspetto, a meno di quelli ricavati dallanalisi in cui si simula lesecuzione del
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Capitolo 7 Considerazioni conclusive


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pretaglio in ununica fase e si attribuisce al terreno interessato dallo scavo valori della
coesioni bassi (analisi C cft, capitolo 5).
- Tale particolare tendenza da parte degli spostamenti trasversali registrata dalla
verticale di sinistra pu enumerarsi tra i comportamenti locali dellammasso sviluppatesi
durante lo scavo di allargo, difficilmente riproducibili con le analisi numeriche fin qui
condotte. possibile, in generale, isolare una zona che va da una quota poco superiore ai
reni della galleria fino alla quota della corona allargata, in cui si notano alcuni
comportamenti in sito non riprodotti dalle analisi numeriche eseguite. Questa evidenza
molto pi percepibile confrontando i risultati di monitoraggio e quelli numerici provenienti
dalla verticale posta a sinistra della galleria in allargo.
Tutte le considerazioni conclusive appena esposte sono possibili grazie alla completa
visione, interpretazione ed elaborazione delle due famiglie di risultati, numerici e di
monitoraggio. Per quanto riguarda le misure estensio-inclinometriche va sottolineato come
queste indicano spostamenti di modesta entit. Lesiguit delle misure ha reso difficile la
loro interpretazione, dato che lordine di grandezza degli spostamenti rilevati in sito lo
stesso ordine di grandezza degli errori della strumentazione. Se tale aspetto sperimentale
particolarmente gradito per chi esegue i lavori, eliminando a priori qualsiasi problema
relativo al campo di spostamenti indotto dalle lavorazioni, daltro canto ha reso la ricerca
meno interessante in alcuni casi. Rilevare degli spostamenti un po pi abbondanti, infatti,
avrebbe permesso di disinteressarsi degli errori della strumentazione e inoltre avrebbe
potuto far luce con pi chiarezza su alcuni aspetti del comportamento dellammasso.
Un ulteriore considerazione riguarda la caratterizzazione geotecnica dei terreni
interessati dallo scavo. La ricerca ha evidenziato limportanza della resistenza meccanica a
stati di sollecitazione bassi, come sono in corrispondenza dello scavo, per assicurare la
buona riuscita dellopera utilizzando la tecnica del pretaglio. Ci richiede necessariamente
una conoscenza del reale valore della resistenza meccanica di tipo coesivo che il terreno
in grado di garantire, programmando ed eseguendo in modo appropriato le prove in sito e,
soprattutto, quelle di laboratorio.

205

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