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Relatore:
Prof. Alberto Burghignoli
Co-relatori: Prof. Salvatore Miliziano
Prof. Renato Ribacchi
INDICE
Premessa ........................................................................................................................... 1
1. Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie................................................................. 5
1.1 Scavo di gallerie in terreni sciolti ........................................................................... 5
1.2 Allargo di gallerie................................................................................................. 11
2. La galleria di Nazzano................................................................................................ 13
2.1 Descrizione dellopera e dei lavori di allargo....................................................... 14
2.2 Inquadramento geologico ..................................................................................... 19
2.3 Caratterizzazione geotecnica ................................................................................ 20
2.4 Il sistema di monitoraggio .................................................................................... 48
3. Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo........................................ 51
3.1 Introduzioni alle analisi numeriche ...................................................................... 51
3.2 Analisi preliminari................................................................................................ 53
3.2 Analisi definitive .................................................................................................. 75
4. Risultati del monitoraggio .......................................................................................... 79
4.1 Introduzione.......................................................................................................... 79
4.2 Elaborazione dei dati di monitoraggio ................................................................. 81
4.3 Le misure estensimetriche .................................................................................... 92
4.4 Le misure inclinometriche .................................................................................. 107
5. Risultati delle analisi numeriche .............................................................................. 111
5.1 Introduzione........................................................................................................ 111
5.2 Le analisi numeriche eseguite ............................................................................ 112
6. Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni sperimentali...................... 173
6.1 Introduzione........................................................................................................ 173
6.2 Il confronto ......................................................................................................... 174
6.3 Conclusioni......................................................................................................... 199
7. Considerazioni conclusive........................................................................................ 201
Bibliografia................................................................................................................... 206
Premessa
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Premessa
Premessa
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della galleria autostradale di Nazzano. Limpossibilit nel realizzare nuove gallerie e/o
nuovi tracciati, infatti, ha condotto ad operare sulla galleria preesistente, necessariamente
aperta al traffico, costringendo alladozione di tecniche costruttive che richiedano la
presenza di uno scudo di protezione della sede stradale e dei conseguenti ridotti spazi
operativi. Poich nel caso in esame ci ritrova in presenza di terreni sciolti e/o di scadenti
caratteristiche di resistenza, cui si associano limitate capacit di autosostegno del cavo,
lavanzamento del fronte stato preceduto dalla realizzazione di un guscio resistente
inserito nel terreno, avente funzione di rivestimento provvisorio. Tale guscio realizzato
mediante intasamento con betoncino fibrorinforzato di unincisione anulare scavata
meccanicamente mediante una lama metallica, il cosiddetto pretaglio, di diametro
maggiore rispetto a quello della nuova galleria.
Quando si studiano gli effetti dello scavo di una galleria, la modellazione pi opportuna
quella tridimensionale, scelta ancora pi appropriata per simulare lesecuzione di
unincisione di estensione limitata nel terreno quale il pretaglio. Per tale ragione sono
state impostate, come meglio verr illustrato in seguito, analisi numeriche tridimensionali
impiegando il codice di calcolo alle differenze finite FLAC 3D 2.0. Le analisi numeriche
tridimensionali sono particolarmente adatte nel simulare realisticamente le singole fasi
previste nella realt esecutiva dello scavo di gallerie e, in particolare nel caso in esame, le
fasi di ampliamento delle gallerie per mezzo della tecnica del pretaglio. Le stesse
permettono, inoltre, di seguire e studiare levoluzione tensio-deformativa nelle tre direzioni
dello spazio che si sviluppa con lavanzamento del fronte di scavo. Se da una parte
evidente lutilit delle analisi tridimensionali nella progettazione statica delle gallerie, non
inutile ricordare che, nonostante le maggiori potenzialit degli attuali calcolatori, lanalisi
numerica tridimensionale richiede tempi di calcolo impegnativi. Tale onerosit
computazionale richiede lintroduzione di semplificazioni nella messa a punto dello
strumento danalisi. Una specifica trattazione riservata, a tal proposito, nella scelta del
modello implementato nelle analisi numeriche, fissando in particolare lattenzione sulle
dimensioni del reticolo di discretizzazione, sulla geometria della griglia e sulla dimensione
degli elementi che la compongono, sulla densit di discretizzazione, sulle relazioni sforzideformazioni del terreno, sullutilizzo di elementi strutturali nella simulazione di alcuni
processi di realizzazione delle singole fasi costruttive.
In generale, una volta messa a punto uno strumento dindagine numerica, il progresso
delle conoscenze sul comportamento tensio-deformativo dellammasso soggetto a fasi
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Premessa
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lavorative pi o meno articolate, come processi di scavo, demolizione di elementi
strutturali esistenti e installazione di nuovi, necessariamente passa per un sistematico
confronto tra i risultati di simulazioni numeriche il pi vicino possibile alla realt e misure
rilevate in sito in situazioni ben caratterizzate geotecnicamente. Tutto ci tanto pi vero
per lo studio dellallargo di gallerie per mezzo della tecnica del pretaglio, essendo
questultima una tecnica di recente utilizzo, non supportata da studi ed indagini simili
precedenti. Grazie alla Convenzione, cui si accennato precedentemente, tale tipo di
confronto possibile attualizzando i dati provenienti dal sistema di monitoraggio. Lungo lo
sviluppo della galleria, di lunghezza pari a circa 330 m, sono disposte cinque sezioni di
misura, per ciascuna della quale disponibile una buona caratterizzazione geotecnica dei
terreni presenti.
Tutto ci premesso possibile con maggior chiarezza delineare gli obiettivi della
presente tesi di dottorato:
Ottimizzazione delle analisi numeriche tridimensionali in modo da assicurare un
compromesso tra accuratezza dei risultati e tempi di analisi. Ci possibile
agendo sui criteri di simulazione, sulla geometria della griglia utilizzata e sulla
scelta di semplici, ma sufficientemente approssimati, legami costitutivi per la
simulazione del comportamento del terreno.
Migliorare la comprensione del comportamento dinsieme di un ammasso
interessato dallallargo di gallerie con limpiego della tecnica del pretaglio. Ci
possibile attraverso il confronto tra i risultati provenienti dallimplementazione
di strumenti di analisi tridimensionale, in grado di riprodurre fedelmente le
singole fasi costruttive previste nella realt esecutiva, e i dati rilevati in sito con
appropriati sistemi di monitoraggio.
La tesi articolata in modo da passare progressivamente dalla descrizione
dellintervento di allargo e dalla caratterizzazione geotecnica del sito, alla elaborazione dei
risultati numerici e dei dati di monitoraggio, al loro successivo confronto, e quindi alle
considerazioni finali e alle conclusioni della ricerca. Pi specificatamente, dopo la
descrizione della sequenza lavorativa che caratterizza il sito in esame, si illustrano
sinteticamente le campagne dindagine geotecniche fin ad oggi eseguite e il tipo di
strumentazione caratterizzante il sistema di monitoraggio. In particolare si descrive in
dettaglio il modello geotecnico di sottosuolo desunto dal complesso dei risultati ottenuti
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Premessa
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nelle indagini in sito e nelle prove di laboratorio. Prima di illustrare i dati provenienti dalla
strumentazione di monitoraggio usati per lo studio e i confronti, si descrivono i criteri
seguiti nellimpostazione delle analisi numeriche eseguite, sia con riferimento
allimpostazione generale del problema sia con riferimento alla simulazione delle singole
fasi costruttive. A seguire si riportano e si commentano i dati provenienti dal sito pi
affidabili e significativi, descrivendo i criteri di elaborazioni cui sono stati sottoposti.
Particolare attenzione dedicata allillustrazione delle analisi numeriche, dalle quali sono
stati ricavati i risultati posti a confronto con i dati di monitoraggio. In fine si riportano le
considerazioni e le indicazioni che sono scaturite dalla intera ricerca, con le relative
osservazioni e conclusioni.
CAPITOLO 1
Tecniche di esecuzione e allargo di gallerie
di
tipo
manuale,
semimeccanizzato
completamente
meccanizzato.
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Esistono, comunque, anche situazioni in cui possibile far a meno dellutilizzo di scudi
di protezione: quando i terreni sono a grana fine molto consistenti, quando la sezione della
futura galleria molto ampia o la lunghezza della stessa tropo breve. In questi casi si
opera scavando puntualmente con mezzi meccanici (scavo in tradizionale), dopo aver
assicurato la stabilit di tutta la zona del fronte. Evidente come debba essere
profondamente curato, nella progettazione dello scavo in tradizionale, laspetto della
stabilit al fronte, essendo il requisito che assicura la possibilit di avanzamento dellopera
e la sicurezza del cantiere. Di solito si utilizza calcestruzzo proiettato fibrorinforzato che
pu essere considerato come sostegno permanente in condizioni di basse sollecitazioni o,
diversamente, come sostegno provvisorio per consentire la messa in opera delle centine. In
ogni modo, le tecniche di miglioramento o rinforzo sono di particolare aiuto in questi casi e
il tipo e la loro modalit di utilizzo funzione delle caratteristiche geotecniche e
geometriche del sito. Una breve descrizione sar riportata in seguito.
A prescindere da eventuali tecniche di miglioramento, quando presente un minimo di
coesione, nella progettazione delle gallerie comunque possibile valutare le condizioni di
stabilit nella zona del fronte e del retrofronte. Queste sono le zone dove ancora non
presente un rivestimento definitivo e deve essere previsto un sostegno provvisorio o una
pressione di stabilizzazione, come nel caso di scavo con scudi. In generale, per un primo
livello dello studio della stabilit, si pu far riferimento ai metodi dellanalisi limite. Di
particolare interesse nella valutazione sono due situazioni estreme: quando il tratto di
galleria in cui non presente il rivestimento definitivo sufficientemente lungo da poter
pensare di essere in condizioni piane o quando possibile pensare il rivestimento
definitivo in corrispondenza del fronte. In proposito, la letteratura propone relazioni di
facile comprensione e applicazione, distinguendo casi di terreni coesivi-attritivi, sopra o
sotto falda e casi di terreni coesivi in condizioni non drenate.
Altro aspetto nella progettazione di gallerie la scelta e dimensionamento del
rivestimento definitivo, aspetto non dimmediata risoluzione. Infatti il terreno non pu
essere considerato come un semplice carico esterno applicato al rivestimento, ma
necessario tener conto sia della complessa interazione tra rivestimento-terreno sia come la
messa in carico del rivestimento dipenda da molteplici fattori derivanti anche dal tipo di
terreno e dalle modalit di scavo. Molto spesso lesperienza del progettista ad essere
determinante nella scelta delle caratteristiche del rivestimento. Comunque unanalisi
strutturale necessaria oltre che cogente; una prima valutazione pu essere effettuata
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utilizzando schemi semplificati in cui si applica il metodo delle curve caratteristiche, per
poi passare eventualmente ad analisi pi complesse in cui si fa uso di metodi di calcolo
numerici quali analisi agli elementi finiti.
Nella progettazione di gallerie doveroso tener conto anche dellambiente circostante in
cui si inserisce la nuova struttura. Lo scavo di una galleria, infatti, comporta
inevitabilmente una perturbazione dello stato tensionale e deformativo in un volume di
terreno dipendente dalle dimensioni dellopera e dalle caratteristiche geotecniche del
terreno stesso. Un esempio significativo riguarda le gallerie in ambiente urbano. Alle
problematiche costruttive e progettuali appena accennate si affianca un altro aspetto di
notevole importanza: linterazione con le costruzioni in superficie. Edifici e pi in generale
strutture di diversa natura, alcune anche di prevalente interesse storico e artistico, sono
condizionate dallo stato deformativo del terreno di fondazione conseguente allo scavo della
galleria sottostante; in questi casi imprescindibile limitare gli effetti dellinterazione per
non alterare la stabilit e la funzionalit. Il primo passo consiste nella valutazione degli
spostamenti in superficie in modo da poter avanzare delle indicazioni sulle possibile
problematiche, in termini di danni potenziali indotti. Lo studio pu essere molto
impegnativo e pu anche influenzare sostanzialmente la tecnica di scavo della galleria,
oltre a promuovere la pianificazione di opere di miglioramento e/o rinforzo per la
riduzione del campo di spostamenti previsto.
Come si visto, le tecniche di miglioramento e/o rinforzo sono indispensabili in molti
casi, quale la mitigazione delle problematiche relative ai danni potenziali indotti in
strutture preesistenti in superficie, lo scavo di gallerie in condizioni difficili o, come si
accennato precedentemente, quando si sceglie di adottare tecniche di scavo tradizionali. Di
seguito riportiamo brevemente le tecniche di miglioramento e/o rinforzo pi comunemente
utilizzate nella realizzazione di gallerie.
Nellambito degli interventi di miglioramenti possibile segnalare la tecnica delle
iniezioni, che pu essere praticata con diverse modalit dazione e utilizzando diversi
prodotti per le miscele di iniezione, in funzione delle caratteristiche del terreno da trattare e
delle prestazioni che si vogliono raggiungere. Anche il congelamento rientra nelle tecniche
di miglioramento; in presenza di terreni sotto falda possibile creare apposite zone
resistenti che permettono la stabilit a breve termine, sufficiente allo scavo e installazione
del rivestimento provvisorio o/e definitivo. La tecnica di congelamento stata utilizzata
con successo anche per problemi di stabilit di fondo scavo e un esempio ne la
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CAPITOLO 2
La galleria di Nazzano
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la
messa
in
opera
del
nuovo
rivestimento
definitivo;
lintasamento
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1)
GALLERIA
ALLARGATA
2)
GALLERIA
ALLARGATA
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3)
GALLERIA
ALLARGATA
4)
GALLERIA
ALLARGATA
5)
GALLERIA
ALLARGATA
GALLERIA
EISTENTE
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6)
GALLERIA
ALLARGATA
GALLERIA
EISTENTE
7)
GALLERIA
ALLARGATA
GALLERIA
EISTENTE
La modalit di esecuzione del pretaglio andata affinandosi nel corso dei lavori. In un
primo momento si effettuata la realizzazione completa dellincisione anulare per tutta
lestensione dellarco di volta e poi lintasamento con betoncino fibrorinforzato della
stessa. Successivamente, pur mantenendo la stessa profondit in avanzamento, il pretaglio
consistito nel realizzare a tratti lincisione anulare, ognuna di ampiezza variabile da 2 a
3.5 metri, e nellimmediato intasamento con betoncino, a partire dal piede destro della
galleria.
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sito e
di laboratorio
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numero di dieci, sono state eseguite lungo una stessa verticale corrispondente al sondaggio
S13, facente parte dalla quarta sezione.
La presenza di una campagna di indagine pregressa ha permesso le osservazioni di
carattere geologico sopra esposte e ha indicato quali fossero le caratteristiche stratigrafiche
del sito. Grazie anche alla semplicit della geologia del sito, le ulteriori informazioni di
natura stratigrafica acquisite con la campagna di indagine integrativa hanno confermato
quanto gi noto. La superficie di separazione tra la formazione arenacea superficiale
(sabbia variamente cementata) e la sottostante formazione di limo sabbioso grigio
sostanzialmente suborizzontale e localizzata ad una quota media assoluta di 165 m.
Lintradosso dellarco rovescio delle gallerie attuali si trova ad una quota di 166 m s.l.m.
pertanto le gallerie sono scavate completamente nella formazione sabbiosa superficiale.
Caratteristica della formazione sabbiosa la presenza di livelli suborizzontali fortemente
cementati intercalati a livelli meno cementati.
Per quanto riguarda la distribuzione delle pressioni interstiziali, si conferma che la falda
sostanzialmente in condizioni idrostatiche con superficie libera posta a circa 168 m
s.l.m.; la galleria si trova, quindi, interessata da un battente idraulico di circa 2 m (Fig. 4).
sabbia
limo
sabbioso
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Le prove in sito
Le prove pressiometriche sono un valido strumento per la determinazione in sito dei
parametri di deformabilit dei terreni. Nellindagine in oggetto, le prove sono state eseguite
con il pressiometro Menard, che richiede la realizzazione di una tasca nel foro di
sondaggio, allinterno del quale si esegue la prova. Il disturbo legato allinstallazione,
riconducibile allannullamento della tensione orizzontale totale ed alle distorsioni indotte
su un volume non sempre piccolo di terreno nellintorno del pressiometro, comporta la
difficolt di valutare bene la tensione litostatica iniziale (di cui si pu fare solo una stima)
e, inoltre, per determinare i moduli di deformabilit del terreno necessario impiegare
correlazioni empiriche (coefficienti reologici) con il modulo pressiometrico ottenuto dalla
pendenza del cosiddetto tratto pseudo-elastico della curva pressiometrica. Il modulo di
Young, tuttavia, pu essere determinato eseguendo un ciclo di scarico e successivo
ricarico; in questo caso, infatti, il modulo di Young pu essere valutato direttamente dalla
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pendenza media della curva pressiometrica in corrispondenza del ciclo, senza dover fare
ricorso alluso di correlazioni empiriche. Operando in questo modo, di fatto, si ipotizza che
la deformabilit del terreno nel ciclo sia sostanzialmente coincidente con la deformabilit
vergine (quella che si sarebbe ottenuta in assenza di disturbo dovuto allinstallazione del
pressiometro); tale ipotesi, tuttavia, potrebbe sottostimare la rigidezza reale nei terreni
caratterizzati da sensitivit strutturale.
A partire dai dati sperimentali, il modulo di Young, E, pu essere ottenuto mediante la
seguente espressione:
E=2 (1+) p/c
essendo:
p lintervallo di pressioni prescelto,
c la corrispondente deformazione volumetrica,
il coefficiente di Poisson.
Infine, va precisato che nei terreni a grana grossa, per i quali la prova eseguita in
condizioni drenate, nella precedente relazione il valore di quello relativo allo scheletro
solido, ', ed il corrispondente valore del modulo di Young ottenuto espresso in termini
di tensioni efficaci, E'. Per le argille, viceversa, poich la prova avviene in condizioni
sostanzialmente non drenate, possibile impiegare la precedente relazione per ricavare il
modulo non drenato, Eu, utilizzando il coefficiente di Poisson in condizioni non drenate,
u, di valore pari a 0.5. Nel caso in esame i terreni interessati dalle prove pressiometriche
non possono essere considerati terreni a bassa permeabilit. Lunico litotipo che potrebbe
presentare delle incertezze a tal proposito il terreno della formazione sottostante le
sabbie. Questo terreno, come si accennato precedentemente, costituito prevalentemente
da limo, con significative percentuali di sabbia e il comportamento nei riguardi dei
fenomeni idrodinamici, riscontrato grazie a prove edometriche, indicano coefficienti di
consolidazione cv molto alti, tali da permettere di considerare tale litotipi in condizioni
drenate durante lesecuzione delle prove pressiometriche. Per tali motivi, nelle elaborazioni
stato impiegato un valore di pari a =0.25 per entrambi le formazioni che interessano
il sito. Il valore del modulo di Young ricavabile dalla prova pressiometrica riferibile ad
un livello di deformazione medio-basso, risultando generalmente pi basso del modulo
elastico a piccolissime deformazioni, derivato dalle prove di colonna risonante o di
torsione ciclica.
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N1 = C N N SPT
dove
CN =
CN =
2
1 + 'vo 100
3
2 + 'vo
100
= 60
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riducono il pi possibile gli effetti della perturbazione dovuta al carotaggio; in questo caso
si possono raggiungere buoni risultati nel campionamento utilizzando i campionatori doppi
a scarpa avanzata tipo Mazier. Queste sono i principali accorgimenti adottati nel sito in
esame per permettere lestrazione di provini potenzialmente indisturbati.
Come gi accennato, la quota piezometrica lambisce inferiormente la formazione
sabbiosa e ci, data la natura del terreno, comporta la sua incompleta saturazione; peraltro,
poich le operazioni di prelievo sono state eseguite con circolazione dacqua, anche
probabile che i campioni possano avere assorbito acqua e, dunque, bench potenzialmente
strutturalmente indisturbati, possano presentare contenuti dacqua maggiori rispetto a
quelli effettivamente presenti in natura. Tutto ci premesso, tenuto anche conto della
pratica impossibilit, con attrezzature standard, di interpretazione dei risultati di prove
meccaniche di resistenza eseguite su materiale non completamente saturo e della
saturazione del materiale in sito attesa prossima allo zero, le prove di taglio diretto sono
state eseguite su provini asciutti. La scelta, in realt, pu essere duplice: oltre ad operare
con provini asciutti, possibile pensare di saturare il provino e poi sottoporlo alla prova di
taglio diretto. Questultima opzione stata scartata sia per la maggior difficolt
nellassicurare una completa saturazione del terreno, sia per i tempi maggiori che avrebbe
richiesto la preparazione dei provini dovuti alla loro durata dimbibizione. I provini sono
stati asciugati per evaporazione in forno ventilato a basse temperature (35 C). Da
sottolineare che questultima modalit di esecuzione della prova di taglio stata adottata
esclusivamente per i campioni sabbiosi prelevati al di sopra della falda. Per quanto
riguarda la rimanente parte dei campioni (campioni limosi sopra falda o campioni prelevati
al di sotto della superficie libera della falda), le prove sono state eseguite in modo standard,
lavorando in presenza di acqua.
Come si gi avuto modo di dire, le prove di laboratorio per determinare le
caratteristiche di resistenza dei terreni sono sia prove triassiali consolidate-non drenate sia
prove di taglio diretto. Il comportamento a rottura di un elemento di terreno funzione del
particolare percorso di carico che si impone per raggiungere le condizioni di
plasticizzazione. In altre parole, indipendentemente dalla struttura del terreno anche
questultimo importante aspetto che aiuta nella comprensione e/o previsione del
comportamento a rottura di un terreno - lo stress-path a cui si sottopone un provino pu
condizionare profondamente le modalit di rottura di uno stesso tipo di terreno.
Ipotizzando un legame costitutivo semplice quale quello elasto-plastico perfetto con
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criterio di resistenza alla Mohr-Coulomb, si hanno a disposizione solo due grandezze per
definire i parametri di resistenza di un terreno c' e '. La loro scelta deve tener conto,
quindi, del particolare percorso a rottura che si prevede avvenga in sito, e ci possibile
solo se si conducono le prove di laboratorio scegliendo un oculato percorso di carico a
rottura. La migliore indagine del comportamento dei terreni prevedrebbe di portare a
rottura i provini, a partire dallo stato tensionale litostatico, sottoponendoli a percorsi di
carico simili a quelli che lelemento di volume in questione subirebbe in sito per effetto
della realizzazione della specifica opera. Questo modo di procedere, tuttavia, non
perseguibile in quanto richiederebbe luso di apparecchiature in grado di applicare in modo
indipendente le tre tensioni principali e inoltre, di poterne prevedere la rotazione. In
condizioni di assialsimmetria, sarebbe possibile impiegare celle triassiali che consentono il
controllo del percorso di carico (celle del tipo di Bishop & Wesley); allo stato attuale,
tuttavia, luso di questo genere di apparecchiature non ancora comune. Si rinuncia, in tal
modo a riprodurre fedelmente i percorsi di carico che subirebbero gli elementi di terreno,
mirando solo a cogliere il comportamento a rottura il pi simile possibile alla realt. Nelle
prove standard di laboratorio lunica grandezza iniziale controllabile e regolabile la
pressione di confinamento ed per questo importante il valore che si sceglie per tale
pressione durante le prove a rottura. In altre parole, semplificando, possibile affermare
come i parametri di resistenza c' e ' dipendano, per uno stesso terreno, dalla pressione di
confinamento. Ci si domanda quale possa essere, nella programmazione delle prove di
laboratorio, il criterio da seguire al fine di determinare il valore delle tensioni di
confinamento in modo tale che, tenuto conto degli specifici percorsi di carico attesi durante
la fase deviatorica della prova, si raggiungano le condizioni di rottura negli stessi intervalli
tensionali nei quali la rottura attesa in sito. Una soluzione consiste nel determinare lo
stato tensionale iniziale efficacie in sito per poi stabilire se le tensioni di confinamento
applicate in laboratorio debbano essere inferiori, circa uguali o superiori a queste. Di
seguito si illustra dettagliamene come si proceduto, con riferimento al caso specifico di
allargamento della galleria autostradale, operazione che prevede un considerevole scavo di
terreno.
Nella realizzazione di scavi e in particolare di gallerie, si pu osservare che i percorsi
tensionali sono generalmente caratterizzati da importanti riduzioni della tensione efficace
media. Prendendo in esame una condizione litostatica iniziale caratterizzata da un
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coefficiente di spinta in quiete inferiore allunit, i percorsi tensionali drenati tipici sono
riportati nella figura seguente (Fig. 5):
Pi precisamente, possibile distinguere tre zone con percorsi tensionali diversi; fatta
eccezione per una zona di terreno di piccola estensione nellintorno del punto C, nella
quale a causa delleffetto arco si osservano incrementi della pressione media (s'), lo scavo
caratterizzato da riduzioni di s', ovvero da sensibile riduzione della tensione efficace
media. In generale, pertanto, con riferimento alla teoria dello stato critico, nel caso di
esecuzioni di scavi e gallerie, indipendentemente dalla storia delle sollecitazioni
(sinteticamente esprimibile dal grado di sovraconsolidazione OCR) e fatta eccezione per
porzioni di terreno di limitata estensione, le condizioni di rottura si raggiungono in
corrispondenza della superficie di Hvorslev e sono caratterizzati da c 'p 0 e 'p 0 e da
un successivo decadimento della resistenza sino al raggiungimento delle condizioni di stato
critico. Ritornando a quanto sottolineato precedentemente, si deduce che il modo migliore
per determinare sperimentalmente i parametri di resistenza, impiegando le usuali
apparecchiature di laboratorio, quello di stabilire i valori delle tensioni iniziali di
confinamento cui consolidare i provini, prima di procedere con la fase di rottura, a valori
inferiori a quelli litostatici iniziali (Fig. 6, Fig. 7). In dettaglio, nelle prove di taglio diretto
sono stati adottati valori della tensione efficace assiale di confinamento pari a 0.25, 0.50 e
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0.75 della tensione verticale efficace litostatica; analogamente, per le prove triassiali
consolidate e non drenate stata utilizzata una pressione media efficace di confinamento
pari a 0.25, 0.50 e 0.75 della pressione media efficace in sito. Nel calcolo di questultima si
(kPa)
'cs
'p
cerchio a rottura in
sito (p' decresce)
stato tensionale
litostatico
'v0
'h0
'v3,LAB
'n (kPa)
'v2,LAB
'v1,LAB
Fig. 6 - Prova di taglio diretto: scelta appropriata delle tensioni verticali efficaci
superficie limite
di trazione
'cs
c'=0
'=0
p
p
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I valori dei parametri di resistenza determinati grazie alle prove di laboratorio sono stati
interpretati ipotizzando che il litotipo in questione avesse una resistenza di tipo sia coesivo
sia attritivo. La componente coesiva riconducibile alla cementazione, piuttosto variabile
della sabbia. Per quanto attiene i valori dellangolo di resistenza al taglio, questi sono
prevalentemente compresi tra 34 e 39, anche se in qualche caso sono stati raggiunti
valori superiori, sino a 43. Valori dellangolo dattrito generalmente compresi tra 34 e
38 si ottengono anche interpretando, con la procedura proposta da Schmertmann, i
risultati delle prove penetrometriche dinamiche eseguite in sito. Va osservato che alcune
prove SPT non sono state interpretate in quanto hanno raggiunto le condizioni di rifiuto;
ci riconducibile alla presenza di forti addensamenti o/e di legami di cementazione.
I valori dellangolo di attrito dello stato critico CS sono generalmente compresi tra 30
e 37.
La coesione assume valori generalmente dispersi, alquanto variabili, e compresi tra 0 e
150 kPa. Va comunque osservato che la maggior parte dei provini non supera la coesione
di 50 kPa, e solo 3 provini raggiungono una coesione pari a 150 kPa. Tale variabilit risulta
giustificata e compatibile con quanto si pu osservare in corrispondenza dei diversi
affioramenti presenti in zona, dai quali si evince la variabilit del grado di cementazione.
Va precisato che la parte litoide della formazione arenacea non stata oggetto di prove per
insufficiente quantit del materiale. Spezzoni di carota ben cementata di modesta
lunghezza, presenti allinterno dei campioni, non sono stati considerati adatti ad essere
sottoposti a prove meccaniche di resistenza. Considerata la natura dei terreni e le
conseguenti difficolt di campionamento, si devono sottolineare due aspetti. Il primo:
durante il campionamento sono ipotizzabili effetti di disturbo non quantificabili, tendenti a
ridurre la resistenza del materiale; il secondo: il materiale prevalentemente a grana grossa
campionabile che stato possibile sottoporre a prove di laboratorio quello pi addensato
e/o cementato e quindi caratterizzato da parametri di resistenza pi elevati. Questultimo
aspetto
sovrastima
le
caratteristiche
di
resistenza
della
formazione
sabbiosa.
30
Passando alla descrizione del litotipo sottostante, si pu subito sottolineare come tale
formazione sia caratterizzata granulometricamente dalla presenza predominante di limo
anche se puntualmente la componente sabbiosa pu risultare elevata. Il peso dellunit di
volume risulta poco disperso variando con la profondit nellintorno del valore medio pari
a circa 20 kN/m3. Per quanto attiene la resistenza si ottengono valori dellangolo dattrito
generalmente inferiori a quelli della formazione sovrastante. Anche se in qualche caso
sono stati raggiunti valori superiori a 43, i valori dellangolo di resistenza al taglio sono
prevalentemente compresi tra 31 e 36. Anche in questo caso langolo dattrito a grandi
deformazioni generalmente inferiore allangolo dattrito di picco corrispondente, e oscilla
tra 31 e 35 con qualche eccezione in cui si raggiungono valori di 36 - 38.
Per quanto riguarda la coesione efficace i valori sono alquanto variabili, variano tra 0 a
70 kPa, fatta eccezione per 3 valori che superano i 120 kPa.
Come si accennato precedentemente, nella descrizione dei parametri fisici e meccanici
di resistenza delle due formazioni sono stati presi in esame i valori provenienti dalle prove
eseguite in tutte le cinque sezioni senza distinzioni fra sezione e sezione. Questo
possibile per levidente ripetitivit delle caratteristiche meccaniche dei terreni lungo lo
sviluppo delle due gallerie. Nonostante ci sembra interessante sottolineare qualche
differenza delle caratteristiche meccaniche riscontrate fra le cinque sezioni. In particolare,
per quanto riguarda il litotipo sabbioso si pu notare un discreto miglioramento delle
caratteristiche di resistenza in termini di angolo dattrito al passaggio dalla prima sezione
allultima. Ci attestato anche dai risultati delle prove penetrometriche dinamiche, nelle
quali si ha un aumento della percentuale di prove che raggiungono le condizioni di rifiuto
passando dalla prima sezione alla quinta. In particolare, questultima caratterizzata
dallassenza di dati elaborabili visto che tutte le prove hanno raggiunto le condizioni di
rifiuto.
Prima di illustrare i valori dei parametri meccanici di deformabilit si riportano alcune
considerazione sulla rappresentativit degli stessi. Le prove di laboratorio per la
determinazione dei parametri meccanici i deformabilit del terreno sono essenzialmente le
prove in colonna risonante e le prove edometriche. Entrambi hanno dato delle valide
indicazioni, ma non del tutto esaurienti a causa della natura dei terreni prevalentemente a
grana grossa. Per quanto riguarda il litotipo sabbioso pi superficiale, sono state condotte
prove di colonna risonante. La difficolt di ottenere provini di terreno indisturbato
31
32
33
34
prof. (m)
4,50-4,90
4,50-4,90
4,50-4,90
9,00-9,50
13,50-14,00
18,00-18,60
22,50-23,00
27,00-27,50
3,00-3,70
16,50-17,20
19,50 - 19,80
4,50-4,90
9,00 - 9,40
13,50-13,90
18,00-18,60
18,00-18,60
5,30-6,00
Z s.l.m. (m)
188,5
188,1
188,1
183,75
179,25
174,7
170,25
165,75
183,15
169,65
166,85
181,99
177,49
172,99
168,39
168,09
181,15
A
0
0
0
0
2
7
2
11
22
11
5
16
2
2
7
2
15
Cc
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
Cs
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
OCR
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
c' (kPa)
\
\
\
20
90
150
50
20
17
50
\
150
30
40
\
0
50
' ()
\
\
\
39
37
41
40
37
34
38
\
42
36
35
\
35
43
CARATTERISTICHE MECCANICHE
'cs()
\
\
36
34
35
41
36
31
33
38
\
38
33
35
\
31
42
\
(***)
TD (**)
TD (*)
TD (*)
TD (*)
TD (*)
TD
TD (*)
TD (****)
\
TD (*)
TD (*)
TD (*)
\
TD
TD
NOTE
(****)
(***)
provino confezionato da un campione prelevato sopra falda; in questo caso la prova TD stata eseguita in presenza di acqua e il provino non stato asciugato
preliminarmente a basse temperature.
si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio
la granulometria si riferisce al campione prelevato in sito, da cui stato ricavato il terreno utilizzato per confezionare il provino ricostituito
Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD, prima della fase di taglio, i
campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.
provino ricostituito e asciutto, confezionato con il terreno passante al setaccio di diametro 2 mm; la prova di taglio stata eseguita in assenza di acqua. La prova stata
(**)
eseguita per la determinazione dell'angolo d'attrito in condizioni di stato critico
LEGENDA
Campione
S1 - C1 (A)
S1 - C1 (C-B)
S1 - C1 (C-B)
S1 - C2
S1 - C3
S1-C4
S1-C5
S1 - C6 (B)
S2 - C1
S2 - C2
S2 - C3
S3 - C1
S3 - C2
S3 - C3
S3 - C4 ( C-B )
S3 - C4 (B)
S4 - C1
CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
5
51
44
\
5
75
20
\
0
100
0
12,27
0
100
0
18,83
16
80
2
19,25
28
65
0
19,80
41
57
0
19,34
77
12
0
20,00
30
48
0
20,37
17
69
3
20,40
\
37
26
32
24
58
2
17,76
22
76
0
15,98
29
69
0
17,91
79
14
0
\
63
35
0
18,77
28
52
5
17,05
Tab. 3 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 1 sezione, sottoposti a prove di laboratorio per il litotipo sabbiosi.
_______________________________________________________________________________
LEGENDA
S1 - C7 (A)
S1 - C7 (B)
S1 - C8
S2 - C4
S2 - C5
S3 - C5 ( C )
S3 - C6 (B)
S3 - C7
S4 - C5 (A)
S4 - C5 (C)
S4 - C5 (C-B)
S4 - C6
161,5
161
156,3
159,2
151,65
163,94
159,39
154,44
164,3
164,1
163,9
159,6
2
5
6
8
58
7
11
10
0
0
4
8
20
53
82
67
40
80
74
65
0
0
77
80
76
42
12
25
2
13
15
25
98
96
19
12
2
0
0
0
0
0
0
0
2
4
0
0
19,29
20,50
20,50
20,15
19,91
\
20,41
20,86
\
\
19,87
20,82
\
\
\
\
0,41
\
\
\
\
\
\
\
si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio
31,50-32,00
31,50-32,00
36,50-36,90
27,00-27,60
34,50-35,20
22,50-23,00
27,00-27,60
32,00-32,50
22,50-22,90
22,50-22,90
22,50-22,90
27,00-27,40
\
\
\
\
0,07
\
\
\
\
\
\
0,027
\
\
\
\
4,20
\
\
\
\
\
\
\
0
0
196
0
0
\
0
70
\
\
50
\
33
38
31
35
32
\
40
34
\
\
43
\
31
33
35
32
\
\
31
31
\
\
38
\
TD
TD
\
TD
\
\
TD
TD
\
\
TD
\
Tab. 4 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 1 sezione, sottoposti a prove di laboratorio per il litotipo limoso.
_______________________________________________________________________________
35
36
150
152
154
156
158
160
162
164
166
168
170
172
174
176
178
180
182
184
186
188
190
192
0
A
20
L
40
S
60
100 0
resistenza di picco
c'
(kPa)
32
40
44
resistenza
a stato critico
36
'
()
' (Schmertmann)
()
rifiuto
30 32 34 36 38 40
Fig. 8- Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.
80
GRANULOMETRIA
(%)
16 17 18 19 20 21 22
(KN/m3 )
1a sezione di misura
_______________________________________________________________________________
PROFONDITA' (m)
Z s.l.m. (m)
177,64
171,14
197,5
197,33
180,8
199,35
189,05
171,05
159,9
161,9
154,4
prof. (m)
34,00-34,40
40,50-40,90
12,00-12,32
12,00-12,35
28,50-28,85
9,00-9,70
19,50-19,80
37,5-37,80
49,50-49,70
46,50-47,10
54,00-54,60
7
4
5
A
3
3
0
0
0
20
5
Cc
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
0,146
Cs
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
0,023
OCR
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
3,3
c' (kPa)
30
\
\
110
140
0
100
\
\
60
127
' ()
42
\
\
41
39
34
42
\
\
33
35,5
CARATTERISTICHE MECCANICHE
'cs ()
36
\
\
40
36
30
36
\
\
32
35,5
TD (*)
\
\
TD (*)
TD (*)
TD
TD (*)
\
\
TD
\
NOTE
si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio
Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD, prima della fase di taglio,
i campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.
Per i campioni sabbiosi prelevati sopra falda, i valori delle grandezze fisiche , w, riportati in tabella, possono essere diversi da quelli in sito a causa del possibile assorbimento di acqua di
perforazione da parte del campione.
(*)
LEGENDA
Campione
S5 - C2
S5 - C3
S6 - C2 (A)
S6 - C2 (C-B)
S6 - C5
S7 - C2
S7 - C4
S7 - C7
S6 - C9
S7 - C9
S7 - C11
CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
21
69
7
18,31
29
59
9
\
0
100
0
\
0
94
6
20,83
0
98
2
18,07
14
66
0
18,45
25
70
0
17,95
18
74
8
\
81
12
0
\
69
27
0
19,91
78
17
0
20,60
Tab. 5 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 2 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.
_______________________________________________________________________________
37
212
210
208
206
204
202
200
198
196
194
192
190
188
186
184
182
180
178
176
174
172
170
168
166
164
162
160
158
156
154
152
150
38
0
A
20
L
40
S
60
100 0
resistenza di picco
c'
(kPa)
32
40
resistenza
a stato critico
36
'
()
44
30 32 34 36 38 40
' (Schmertmann)
()
Fig. 9 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.
80
GRANULOMETRIA
(%)
16 17 18 19 20 21 22
(KN/m3 )
2a sezione di misura
_______________________________________________________________________________
PROFONDITA' (m)
prof. (m)
2,80-3,10
11,00-11,40
17,10-17,45
23,00-23,35
31,75-32,00
38,50-38,75
44,50-45,0
51,50-51,80
53,00-53,50
60,20-60,60
64,00-64,50
Z s.l.m. (m)
211,05
202,8
196,7
190,83
182,1
175,37
169,25
162,25
160,75
153,6
149,75
1
3
9
8
11
9
A
22
Cc
\
\
\
\
\
\
\
0,15
\
0,17
0,156
Cs
\
\
\
\
\
\
\
0,03
\
0,02
0,025
OCR
\
\
\
\
\
\
\
1,70
\
2,9
1,08
c' (kPa)
\
\
\
\
60
\
0
70
\
240
\
' ()
\
\
\
\
34
\
32
32,5
\
30
\
'cs ()
\
\
32
\
34
\
\
32,5
\
34,5
\
CARATTERISTICHE MECCANICHE
cu (kPa)
\
\
\
\
\
\
\
\
900
\
700
\
\
TD(*****)
\
TD(*)
\
TD
TD
\
\
\
NOTE
LEGENDA
Campione
D15 - C1
D15 - C2
D15 - C3
D15 - C4
D15 - C5
D15 - C6
D15 - C7
S12 - C2
D15 - C8
D15 - C9
D15 - C10
CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
3
(KN/m )
L
S
G
66
9
3
18,82
7
80
13
\
7
86
7
\
17
53
28
\
8
90
2
17,56
11
80
8
\
36
60
1
19,35
77
14
0
20,69
82
10
0
20,52
78
11
0
20,48
71
20
0
20,92
Tab. 6 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 3 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.
_______________________________________________________________________________
39
212
210
208
206
204
202
200
198
196
194
192
190
188
186
184
182
180
178
176
174
172
170
168
166
164
162
160
158
156
154
152
150
148
40
0
A
20
L
40
S
60
100 0
resistenza di picco
c'
(kPa)
32
40
' (Schmertmann)
()
44 30 32 34 36 38 40
resistenza
a stato critico
36
'
()
Fig. 10 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.
80
GRANULOMETRIA
(%)
16 17 18 19 20 21 22
(KN/m 3 )
3a sezione di misura
_______________________________________________________________________________
PROFONDITA' (m)
prof. (m)
29,00-29,50
33,00-33,50
44,00-44,50
52,00-52,50
36,00-36,50
42,00-42,50
42,00-42,50
62,00-62,50
62,00-62,50
Z s.l.m. (m)
190,25
186,25
175,25
167,25
180,55
174,55
174,55
157,25
157,25
4
13
A
10
8
4
2
20
12
TD (*)
TD (*)
\
\
TD (*)
TD (*)
\
TD
\
NOTE
si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio
Per ricondurre lo stato del materiale a condizioni di contenuto d'acqua prossimo a zero, situazione probabile in sito nei campioni sabbiosi sopra falda, nelle prove TD,
prima della fase di taglio, i campioni sono stati asciugati a basse temperature; inoltre, anche la fase di taglio stata eseguita in assenza di acqua.
LEGENDA
Campione
S13 - C2
S13 - C3
S13 - C4
S13 - C5
D22 - C1
D22 - C2 (C-A)
D22 - C2 (C-B)
S13 - C6 (A)
S13 - C6 (B)
CARATTERISTICHE FISICHE
CARATTERISTICHE MECCANICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
c' (kPa)
' ()
'cs () cu (kPa)
\
33
55
2
19,76
0
39,5
35
39
49
4
20,44
100
38
38
\
34
49
13
\
\
\
\
\
24
57
17
\
\
\
\
\
40
39
1
21,35
20
34
34
\
34
52
2
19,88
\
\
37
\
14
73
13
\
\
\
\
\
74
21
1
19,45
0
35
32
\
62
25
0
20,42
\
\
\
375
Tab. 7 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 4 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.
_______________________________________________________________________________
41
42
148
150
152
154
156
158
160
162
164
166
168
170
172
174
176
178
180
182
184
186
188
190
192
20
40
60
100 0
resistenza di picco
c'
(kPa)
32
40
44
resistenza
a stato critico
36
'
()
Fig. 11 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.
80
GRANULOMETRIA
(%)
16 17 18 19 20 21 22
(KN/m3 )
4a sezione di misura
_______________________________________________________________________________
PROFONDITA' (m)
prof. (m)
9,00-9,40
13,50-14,00
19,50-19,80
4,50-5,00
5,60-6,00
5,60-6,00
27,00-27,40
33,00-33,50
31,50-31,90
34,50-34,75
Z s.l.m. (m)
181,6
177,05
171,15
187,16
187,35
187,35
165,95
157,55
161,45
158,5
4
3
10
4
3
2
Cc
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
Cs
\
\
\
\
\
\
\
\
0,027
\
OCR
\
\
\
\
\
\
\
\
\
\
c' (kPa)
30
\
10
\
\
\
\
10
\
\
' ()
38
\
34
\
\
\
\
38
\
\
CARATTERISTICHE MECCANICHE
'cs ()
34
\
33
\
\
35
\
32
\
\
TD (*)
\
TD
\
\
TD (**)
\
TD
\
\
NOTE
si intende "parte alta, bassa , etc." del campione su cui stata eseguita la prova di laboratorio
LEGENDA
Campione
S8 - C1
S8 - C2 (B)
S8 - C4
S9 - C1
S11 - C1
S11 - C1
S11 - C5
S8 - C7 (C-B)
S11 - C6
S11 - C7
CARATTERISTICHE FISICHE
GRANULOMETRIA (%)
(KN/m3)
L
S
G
7
90
3
20,1
13
84
3
\
16
84
0
18,44
25
71
1
19,1
12
58
28
\
10
90
0
\
42
31
23
\
52
45
0
19,56
83
7
0
20,78
62
34
0
\
Tab. 8 - Caratteristiche fisiche e meccaniche dei campioni provenienti dalla 5 sezione, sottoposti a prove di laboratorio.
_______________________________________________________________________________
43
44
150
152
154
156
158
160
162
164
166
168
170
172
174
176
178
180
182
184
186
188
190
20
40
60
100 0
resistenza di picco
c'
(kPa)
32
40
44
resistenza
a stato critico
36
'
()
30 32 34 36 38 40
' (Schmertmann)
()
Fig. 12 - Andamento con la profondit e per litotipo dei principali parametri fisici e meccanici.
80
GRANULOMETRIA
(%)
16 17 18 19 20 21 22
(KN/m3 )
5a sezione di misura
_______________________________________________________________________________
PROFONDITA' (m)
PROFONDITA' (m)
150
153
156
159
162
165
168
171
174
177
180
183
186
189
192
195
198
201
204
207
210
213
80
20
40
SPT
60
0
dilatometrica
pressiometriche
Pressiometrica
dilatometrica
200 400 600 800
Colonna risonante
40
Edometrica
_______________________________________________________________________________
45
La caratterizzazione geotecnica fin qui esposta consente la scelta dei parametri fisici e
meccanici da utilizzare nello studio dei lavori di allargo della galleria. Nonostante i valori
provenienti dalla caratterizzazione, per, per quanto riguarda la valutazione della rigidezza
del materiale, necessario ribadire alcune considerazione sui criteri di scelta. Nel sito in
esame, per quanto la geologia sia semplice, la variabilit della cementazione e la presenza
di livelli di spessore pi o meno variabile fortemente cementati, quasi litoidi, che si
incontrano nelle sabbie superficiali, rendono difficile caratterizzare con un unico parametro
lintero ammasso. Per esempio, i risultati delle penetrometriche dinamiche, oltre ai valori
relativamente bassi, indicano un gran numero di prove andate a rifiuto, a testimoniare la
possibile forte eterogeneit delle caratteristiche meccaniche dei terreni. Quando non
cementati, inoltre, la natura prevalentemente sabbiosa dei terreni presenti in sito ha
compromesso la confezione di provini realmente indisturbati da cui si sono ricavati alcuni
dei valori della rigidezza delle prove di laboratorio. Ancora pi difficile se si considerano
gli effetti del comportamento non lineare dei terreni, di cui si gi accennato durante
lillustrazione delle varie prove eseguite per determinare la rigidezza dei terreni. Esistono
molte procedure di elaborazione dei dati di prove in sito o di laboratorio che permettono
una valutazione pi attenta della rigidezza considerando il comportamento non lineare del
terreno. La seguente Fig. 14, per esempio, ripropone i risultati dei diagrammi di Fig. 13
con laggiunta di una nuova elaborazione delle prove penetrometriche dinamiche SPT, in
cui si ipotizzano livelli di deformazioni medio-bassi. Pi precisamente, una volta definita
la densit relativa dei terreni, grazie al metodo di Berardi e Lancellotta utilizzato nel
calcolo dei cedimenti in presenza di deformazioni verticale medie pari allo 0.1%, si
calcolato il modulo di rigidezza di Young E utilizzando la relazione di Janbu (1963).
Come si pu notare, i valori del modulo di rigidezza risultano sensibilmente pi alti, e
prossimi a quelli provenienti dalle prove pressiometriche. Tali considerazioni
permetteranno di giustificare le modalit di scelta del modulo di rigidezza dei terreni
presenti in sito, utilizzati nelle analisi numeriche di cui si parler ampliamente nel capitolo
5.
46
PROFONDITA' (m)
150
153
156
159
162
165
168
171
174
177
180
183
186
189
192
195
198
201
204
207
210
213
80
60
0
80
SPT
(Berardi, Lancellotta, Janbu)
Colonna risonante
SPT a rifiuto
dilatometrica
pressiometriche
40
0
20
Pressiometrica
dilatometrica
SPT
(Skempton, Schmertmann)
40
Edometrica
_______________________________________________________________________________
47
48
h=variabile
SABBIA
2 metri
5 metri
piezometri a
corda vibrante
15 metri
LIMO
SABBIOSO
estensio-inclinometri
Nel complesso sono state realizzate cinque sezioni di misura disposte lungo lintero
sviluppo della galleria, identificate con un numero progressivo crescente andando dagli
imbocchi lato Nord a quelli lato Sud delle due gallerie (Fig. 16). La cinque sezioni distano
da tale imbocco 26, 94, 122, 222 e 313 metri. Poich lallineamento delle verticali della 1a
sezione non stato possibile a causa della morfologia del luogo, si spezzata la sezione in
due semisezioni sfalsate altimetricamente e longitudinalmente rispetto allo sviluppo
dellasse stradale. In questo caso le due semisezioni sfalsate planimetricamente sono
composte da due verticali poste alle estremit; inoltre, a causa del ridotto spessore di
copertura delle due gallerie non si eseguita linstallazione degli estenso-inclinometri in
mezzeria alle stesse. Le altre sezioni strumentate, escludendo la seconda, non sono
perfettamente ortogonali agli assi delle due gallerie (Fig. 17).
49
Milano
Roma
I lavori di ampliamento sono stati avviati dopo una preparazione dei fronti Nord e Sud e
delle aree di cantiere, mentre il sistema di monitoraggio stato allestito secondo un
programma correlato allavanzamento dello scavo. La prima e la seconda sezione di misura
sono state attrezzate e rese operative quando lo scavo di ampliamento era gi iniziato e il
fronte si era allontanato di una distanza di poco superiore a 10 metri dallimbocco lato
Nord della canna direzione Milano. Le rimanenti sezioni sono state allestite
successivamente.
50
CAPITOLO 3
Analisi numeriche dello scavo della galleria e dellallargo
51
Nel presente lavoro, sono state impostate analisi numeriche tridimensionali impiegando
un codice di calcolo alle differenze finite FLAC 3D 2.0 (Itasca, 2002). Le analisi
numeriche tridimensionali condotte sono state particolarmente adatte nel simulare
realisticamente le singole fasi previste nella realt esecutiva dello scavo della galleria e, in
particolar modo, le fasi di ampliamento delle gallerie per mezzo della tecnica del pretaglio.
Le stesse hanno permesso, inoltre, di seguire e studiare levoluzione tensio-deformativa
che si sviluppa con lavanzamento del fronte di scavo. Se da una parte ci ha evidenziato
lutilit delle analisi tridimensionali nella progettazione statica delle gallerie, non inutile
ricordare che, nonostante le maggiori potenzialit degli attuali calcolatori, lanalisi
numerica tridimensionale ha richiesto tempi di calcolo impegnativi. Tale onerosit
computazionali ha richiesto, in particolare, lintroduzione di semplificazioni nella messa a
punto dello strumento danalisi. Qui si riporta brevemente qualche considerazione di
carattere generale su alcuni aspetti presi in considerazione per la messa a punto del
modello: sulle dimensioni del reticolo di discretizzazione, sulla geometria della griglia e
sulla dimensione degli elementi che la compongono, sulla densit di discretizzazione, sui
modelli di comportamento del terreno adottati, sullutilizzo di elementi strutturali nella
simulazione di alcuni processi di realizzazione delle singole fasi costruttive. Partendo dal
primo, le dimensioni del reticolo possono incidere in modo determinante sugli oneri
computazionali: quello che si tentato di stabilire una dimensione minima del reticolo
sufficiente a eliminare o limitare sensibilmente gli effetti delle condizioni al contorno,
costituite da vincoli deformativi o vincoli tensionali, sui risultati delle analisi. Anche
semplificazioni geometriche del reticolo possono apportare un beneficio in termini
computazionali: si rinunciato, per esempio, alla sagomatura dettagliata di elementi di
confine non particolarmente interessanti relativamente allo specifico studio o scegliendo un
passo di discretizzazione della griglia in direzione dello scavo doppio rispetto al passo
previsto nella realt, senza apportare con ci, particolari inconvenienti alla modellazione.
La scelta oculata delle dimensioni degli elementi da utilizzare unita alla scelta nellutilizzo
di strumenti di costruzioni della griglia quali le interfacce, ha ridotto sensibilmente il
numero di zone che costituiscono la mesh, riducendo conseguentemente i tempi di calcolo.
Come accade anche nelle analisi numeriche bidimensionali la riduzione del numero di zone
possibile anche mediante una differenza sullinfittimento della griglia in funzione della
posizione delle zone dinteresse e delle zone soggette alle maggiori perturbazioni.
Utilizzando una discretizzazione pi lasca in zone prive dinteresse e non soggette a forti
52
gradienti tensionali stato possibile ridurre il numero di zone presenti nella griglia. Oltre a
scelte puramente geometriche del reticolo, stato possibile anche ridurre gli oneri
computazionali preferendo limpiego di modelli costitutivi semplici. La scelta di modelli
costitutivi avanzati e complessi, infatti, non sempre giustificata, soprattutto quando questi
non apportano sostanziali benefici nella bont dei risultati con il solo effetto di allungare i
tempi di analisi. Infine, la scelta di elementi strutturali per simulare componenti della
modellazione, come il rivestimento delle gallerie, con comportamento puramente elastico
ha eliminato la necessit di dover provvedere allinserimento di un gran numero di
elementi di continuo nella griglia.
Come gi illustrato nel capitolo 2, il sito in esame oggetto dei lavori allargamento
caratterizzato da cinque sezioni strumentate. Nonostante siano state impostate pi analisi
tridimensionali, con lobiettivo di concentrare lattenzione sui risultati ottenuti a ridosso
delle varie sezioni strumentate, nel presente lavoro si sono elaborati e si presentano solo i
risultati delle analisi relative alla terza sezione di monitoraggio. Le analisi numeriche
tridimensionali condotte per lo studio della prima e seconda sezione di monitoraggio sono
state comunque utili perch hanno permesso di ottimizzare e mettere a punto il modello
numerico relativo allo studio della terza sezione. Lo studio condotto per la prima sezione di
monitoraggio ha permesso di mettere a punto le modalit della simulazione numerica dello
scavo per mezzo della tecnica del pretaglio e la simulazione delle gallerie preesistenti;
inoltre ha permesso di apprezzare la scelta dei modelli costitutivi adottati per il terreno e
per gli elementi strutturali. Lo studio della seconda sezione di monitoraggio, invece, stata
utile per ottimizzare la gestione delle dimensioni del reticolo nella direzione dello sviluppo
delle gallerie. Per tali motivi le analisi eseguite per lo studio della prima e della seconda
sezione sono state definite preliminari, a dispetto delle analisi definitive, di cui si
parler nel paragrafo seguente, che si riferiscono a quelle condotte per lo studio della terza
sezione.
53
Tab. 9 - Parametri fisici e meccanici e modello costitutivo utilizzati nelle analisi numeriche.
(kN/m3)
E' (MPa)
c' (kPa)
' ()
modello
54
strato sabbia
superiore
strato limo
inferiore
20
50
40
36
20
80
0
32
elastico-plastico
elastico-plastico
(kN/m3)
E' (MPa)
modello
spessore
rivestimento
preesistente
24
28500
0,2
elastico
0,8 m
rivestimento
nuovo
magrone
25
33600
0,2
elastico
0,6 m
24
22000
0,2
elastico
0,4 m
Fig. 18 - Griglia utilizzata nellanalisi numerica tridimensionale per lo studio della prima
sezione.
Considerata la natura dei terreni, le analisi sono state eseguite assumendo il permanere
di condizioni drenate durante tutte le fasi costruttive. Lo stato tensionale iniziale stato
determinato portando allequilibrio, sotto lazione della gravit, il modello la cui geometria
ripropone le caratteristiche morfologiche della porzione di terreno presa in esame. Prima
della simulazione dellallargamento della galleria, inoltre, si cercato di riprodurre lo stato
tensionale generato dallo scavo delle gallerie preesistenti. La simulazione della
realizzazione delle due gallerie prevede la loro costruzione non contemporaneamente, ed
caratterizzata da un ciclo di avanzamento contraddistinto da due sole fasi: lo scavo di due
metri di galleria e la successiva messa in opera del rivestimento, questultimo modellato
con elementi strutturali di tipo shell.
La successiva simulazione dellallargamento vuole riprodurre il pi fedelmente
possibile le fasi che caratterizzano tale processo (Fig. 21). La realizzazione del pretaglio
stata simulata eliminando gli elementi di continuo corrispondenti allincisione. Dopo
linserimento del guscio, simulato riattivando gli elementi di continuo rimossi per la
simulazione del pretaglio con le caratteristiche meccaniche del calcestruzzo, la fase di
avanzamento del fronte scavo stata modellata eliminando sia il terreno compreso tra il
guscio ed il rivestimento esistente, sia rimuovendo la porzione di shell che rappresenta
55
Con il procedere dello scavo, infine, il nuovo rivestimento viene collegato allarco
rovescio esistente ancora mediante elementi shell, che rappresentano un collegamento non
strutturale. Questultimo ha il compito di provvedere ad un piano di lavoro regolare e di
proteggere i terreni sottostanti.
56
Nelle analisi sono stati simulati anche le variazioni delle caratteristiche meccaniche e
fisiche dei diversi elementi strutturali presenti. In Fig. 20 si evidenziano con colori
differenti le shells utilizzate per modellare i vari elementi strutturali che hanno
caratteristiche meccaniche e/o fisiche diverse.
57
58
59
La seconda sezione
Durante lo studio della tecnica del pretaglio prendendo in esame la seconda sezione
monitorata, si reso necessario porre lattenzione sullonerosit e fattibilit di analisi
numeriche tridimensionali. Nello studio della prima sezione, grazie alla vicinanza dagli
imbocchi e, dunque, alla superficie topografica, stato possibile impiegare un reticolo di
discretizzazione alquanto fitto per tutta la mesh nella direzione dello scavo; ci ha
comportato oneri computazionali elevati ma ancora gestibili. Per la simulazione della
seconda sezione, ma pi in generale per tutte quelle sezioni ben pi lontane dagli imbocchi,
si reso indispensabile ottimizzare lestensione e la discretizzazione del reticolo nella
direzione dello scavo. In dettaglio, si tratta di identificare la porzione della mesh in cui
utilizzare un passo di discretizzazione che sia sufficientemente fitto e dove
necessariamente pi rado, in modo da evitare tempi di calcolo troppo lunghi e non pi
gestibili. Altro problema dove interrompere eventualmente la griglia, semplicemente
sezionandola, in modo da ridurre drasticamente gli oneri computazionali, senza inficiare
lattendibilit dei risultati numerici. Il procedimento che si deciso di utilizzare ha previsto
pi fasi di taratura della nuova griglia, con riferimento alla seconda sezione di
monitoraggio.
60
messa a punto di una griglia che comprendesse lintero ammasso oggetto dei lavori
di ampliamento, per tutto lo sviluppo delle due gallerie. La discretizzazione fitta di
tale reticolo ha interessato la parte iniziale della mesh (zona di imbocco adiacente
alla sezione di studio) e superato la seconda sezione di monitoraggio (Fig. 22 e Fig.
23);
61
62
Fig. 24 sezione monitorata durante lanalisi numerica, coincidente con la posizione della
seconda sezione
Nelle figure Fig. 25, Fig. 26, Fig. 27, sono riportati gli andamenti delle history degli
spostamenti in funzione degli steps di calcolo.
63
64
Fig. 27 - Andamento degli spostamenti, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcuni nodi monitorati (c).
65
(Fig. 30).
800000
600000
400000
200000
0
0
20
40
60
distanza dall'imbocco in metri
80
Fig. 29 Relazione tra steps di calcolo e distanza dallimbocco della galleria gi allargata.
66
0.002
spostamenti in metri
0
-0.002
-0.004
-0.006
-0.008
0
20
40
60
distanza dall'imbocco in metri
80
spostamenti in metri
0
-0.002
-0.004
-0.006
-0.008
10
distanza dall'imbocco in metri
(in scala logaritmica)
100
Fig. 31 - Relazione tra spostamenti registrati e distanza dallimbocco della galleria gi allargata
con asse delle ascisse in scala logaritmica.
67
spostamenti in metri
0
-0.002
-0.004
-0.006
-0.008
10
50 metri
100
68
Fig. 33 - Andamento delle tensioni, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcune zone monitorate (a).
69
Fig. 34 - Andamento delle tensioni, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcune zone monitorate (b).
70
Fig. 35 - Andamento delle tensioni, registrati durante lavanzamento dellallargo della galleria,
per alcune zone monitorate (c).
generare un nuovo reticolo ben discretizzato che contempli solo la zona a cavallo
della sezione di monitoraggio, sezionando la griglia ad una distanza
dallubicazione della strumentazione coerente con la distanza caratteristica.
72
Alla luce di ci, si dovuti passare alla seconda opzione: utilizzare la distanza
caratteristica per calibrare al meglio una modellazione che contempli solo una porzione
della galleria a ridosso della sezione di monitoraggio oggetto di studio. La stessa distanza,
incrementata opportunamente, pu essere usata come distanza longitudinale (in direzione
dello scavo) da interporre fra la zona dinteresse e i confini della griglia, in modo da
minimizzazione gli effetti delle condizioni al contorno sui risultati numerici.
Un lavoro di questo genere non stato utilizzato per lo studio della seconda sezione, ma
per le analisi relative alla terza sezione. Anche il monitoraggio della seconda sezione,
infatti, non risultato particolarmente utile per uno studio approfondito e questo,
fondamentalmente, per due ragioni principali. I dati non hanno consentito la valutazione
continuativa del campo di spostamenti nellintorno della galleria in quanto le due colonne
estensio-inclinometriche laterali (S5 ed S6) si sono danneggiate durante lo scavo. In
particolare, la strumentazione lungo la verticale S5 si interrotta alla profondit di 44 m
dalla quota di boccaforo sin dalla prima lettura, mentre la strumentazione installata lungo
la verticale S6 stata danneggiata durante lesecuzione del pretaglio ed interrotta ad una
profondit di 38 m. Inoltre, si sono riscontrati dei disturbi alla strumentazione dovuti a
fenomeni di instabilit dello scavo di pretaglio, verificatesi in vicinanza della sezione
monitorata. Anche se gli sforzi fatti per lo studio della seconda sezione sono stati vanificati
73
per i motivi anzidetti, le attivit di analisi svolte, comunque, sono almeno in parte ritornate
utili nello studio delle successive sezioni quali la terza di cui parleremo pi in avanti; in
particolare, si sono utilizzati i risultati che hanno consentito lindividuazione della
distanza caratteristica dalla sezione di misura.
Con tutto ci, la taratura delle analisi numeriche non ha visto la sua fine. Se da un lato il
modello tridimensionale messo a punto per lo studio delle sezioni precedenti alla terza si
dimostrato efficace per la realistica simulazione delle effettive sequenze costruttive,
quando si passati alla simulazione dellallargo in prossimit della terza sezione
linterpretazione dei dati di monitoraggio ha comportato la necessit di modificare alcune
caratteristiche dello strumento di analisi. Pi precisamente, i risultati ottenuti, nel confronto
con i dati di monitoraggio, hanno reso necessaria una modifica delle dimensioni della
geometria. Nel modello originale, infatti, il reticolo di discretizzazione stato limitato
inferiormente a circa 15 m sotto la quota dellarco rovescio dellattuale galleria, stessa
scelta effettuata nei reticoli utilizzati per le analisi delle sezioni precedenti. I dati di
monitoraggio hanno messo in evidenza la necessit di aumentare la profondit di tale
reticolo; conseguentemente stata modificata la dimensione della griglia, aumentando la
profondit da circa 15 m a 45 m.
Una modifica in questo senso si resa necessaria, quando si sono avute a disposizione
le misure di monitoraggio correlate dalle misure topografiche di superficie. Ci ha
evidenziato come gli strumenti intestati ben al disotto dellarco rovescio delle due gallerie
non potessero essere considerati fissi alla base. I terreni in cui si attestano gli estensioinclinometri sono molto profondi, soprattutto in corrispondenza della terza sezione di
monitoraggio, e sono stati poco caratterizzati durante la campagna dindagine. Pi
precisamente, i risultati della caratterizzazione parziale, a cui hanno fatto riferimento le
analisi della prima e seconda sezione, indicavano la presenza di terreni molto consistenti
che potessero assicurare, come minimamente ci si aspettava, un buon substrato dove
ancorare le strumentazioni, pensandole in tal modo fisse. Un informazione simile la
fornisce anche la geologia della zona. Ci non stato totalmente confermato dalla
successiva caratterizzazione finale ed stato contraddetto dal diagramma dei cedimenti
assoluti registrati dalla strumentazione della terza sezione, che hanno evidenziato dei forti
valori di sollevamento proprio in corrispondenza della base degli estensimetri.
74
75
prima di passare alla simulazione dello scavo del tratto successivo. Nelle analisi numeriche
stata prevista anche la variazione delle caratteristiche di rigidezza dei vari campioni in
funzione dei tempi di stagionatura rilevati in sito. Durante lesecuzione di un generico
tratto dellincisione, infatti, le caratteristiche di deformabilit degli elementi di guscio
precedentemente eseguiti vengono aggiornati, evolvendo verso il valore finale di fine
stagionatura. In Fig. 37 si pu notare la prima fase dalla simulazione numerica
dellesecuzione del pretaglio, mentre la Fig. 38 mostra la suddivisione in tratti
dellincisione anulare.
76
La griglia utilizzata nelle analisi definitive lunga longitudinalmente rispetto agli assi
delle due gallerie, 123m. La dimensione trasversale della griglia di 170 m, uguale a
quella utilizzata nelle analisi preliminari. Anche la discretizzazione nella direzione
longitudinale uguale a quella proposta nelle analisi preliminari relative allo studio della
prima sezione. Il passo di discretizzazione, infatti, pari a 2 metri se si esclude la parte
finale, con riferimento alla direzione di avanzamento dello scavo, dove per una lunghezza
complessiva di 45 metri, la discretizzazione diventa pi lasca con passo di 9 metri (Fig.
39). La terza sezione composta dalle verticali estensio-inclinometriche D15, D16, D17
D18 e S12, che sono disposte rispettivamente alle seguenti progressive 522+553,
522+554.50, 522+560.50, 522+570.50, 522+581.50.
Se si ipotizza ancora una volta di guardare le due gallerie avendo alle spalle il Nord, la
galleria in fase di allargo quella di sinistra (direzione Milano) e gli strumenti che la
interessano sono il D15, disposto lateralmente a sinistra, il D16 disposto in asse, e il D17
disposto lateralmente a destra fra le due gallerie (Fig. 39). I dati di monitoraggio sono
abbondanti per quanto riguarda tali strumenti, mentre pochi e meno significativi sono
quelli provenienti dalle verticali non direttamente interessate dallo scavo di allargo, che
sono D18 e S12. Perci nelle analisi non sono stati considerati i dati di monitoraggio
provenienti dalle verticali D18 e S12, a ridosso della galleria direzione Roma e la griglia
stata modellata tenendo conto solo della disposizione delle verticali D15, che dista
dallimbocco lato Nord 121m, D16 che dista 122.5m e D17 che dista 128.5m.
Riassumendo, quindi, le distanze dei tre strumenti rispetto alla sezione anteriore della
griglia sono: 49 m, 50.5m e 56.5m; mentre le distanze rispetto alla sezione finale sono
rispettivamente: 74m, 72.5m e 66.5 m. Come si pu vedere, lubicazione di ogni strumento
nellanalisi numerica tale da prevedere una distanza dalle condizioni al contorno
superiore alla distanza caratteristica Lcr=44 metri.
Anche in questo caso le analisi numeriche sono state eseguite in condizioni drenate ed
stato riutilizzato un legame costitutivo elasto-plastico perfetto con criterio di resistenza di
Mohr-Coulomb. Ciascuno dei litotipi presenti stato modellato come continuo omogeneo
caratterizzato da valori medi dei parametri fisici e meccanici. Le condizioni al contorno
imposte su tutte le facce verticali del reticolo sono di tipo cinematico impiegando vincoli
carrello che impediscono gli spostamenti normali al piano. Mentre alla base della griglia,
sono imposti vincoli cinematici tipo cerniera.
77
I risultati e i confronti per i diversi tipi di analisi condotte facendo riferimento alla
griglia pocanzi illustrati, sono descritti nel capitolo 5.
78
CAPITOLO 4
Risultati del monitoraggio
4.1 Introduzione
80
81
ad una progressiva del fronte di pretaglio pari a 107m. Unanaloga procedura pu essere
adottata per le altre due verticali strumentate. Per lo strumento installato in D16 si riottiene
quanto scelto per lo strumento in D15, mentre in D17 stata fissata come lettura di
riferimento la numero 10 eseguita quando il fronte a 110m dallimbocco e il pretaglio a
114m. In Fig. 41 si riportano le prime curve degli spostamenti trasversali, integrati dal
basso. Con lo stesso criterio con cui sono state interpretati i risultati degli spostamenti
longitudinali, sopra esposti, possibile evidenziare anche in questo caso quale possano
essere le migliori letture di riferimento per ciascun inclinometro. La scelta ricade sulle
stesse letture indicate per gli spostamenti longitudinali, anche se in questo caso sarebbe
stato possibile fissare come letture di riferimento, senza commettere errori, quelle
successive alle curve scelte (le curve tratteggiate e di color nero).
Unevidenza sperimentale di questo genere, con la sostanziale coincidenza nella scelta
delle letture di zero, era attendibile visto che le misure delle due componenti dello
spostamento non sono altro che la scomposizione lungo due direzioni ortogonali di una
vettore spostamento unitario registrato dal singolo inclinometro. Anche la differenza che si
pu cogliere nella scelta delle letture di riferimento tra la coppia di strumenti D15 e D16 e
linclinometri D17 comprensibile: mentre gli estensio-inclinometri D15 e D16 sono quasi
allineati ad una stessa progressiva il D17 ubicato pi in avanti di circa 6 metri (Fig. 16).
Comunque interessante notare che la scelta della lettura di riferimento ricade, in ogni
caso, sulla misura effettuata quando il fronte del pretaglio dista circa 14m dallo strumento
in esame. Lordine di grandezza di questa distanza pari sia alle dimensioni della galleria
in allargo, in quanto la larghezza media pari a 20m e laltezza circa 12 m, sia a circa 4
volte la dimensione dello scavo di allargo, descrivibile come una corona circolare di raggio
circa 3,5 m.
82
m s.l.m.
155
160
165
170
175
83
-4
-6
25
20
15
letture = 11 - 15
fronte
-8 = 110m - 120,5m
pretaglio = 114m - 123m
55
lettura = 10
fronte = 103,5m
60 = 107m
pretaglio
letture = 4 - 9
fronte 50
= 79m - 97m
pretaglio = 80m - 100m
letture40
=1-3
fronte = 67m - 79m
pretaglio = 68m - 83m
45
-2
mm
-4
D17
-8
185
190
195
200
205
210
35
30
25
20
15
10
letture = 11 - 14
fronte = 115,5m - 120,5m
10
pretaglio = 120m - 123m
55
lettura = 10
fronte = 110m
pretaglio = 114m
60
letture = 1- 2
40
fronte = 67m - 74,5m
pretaglio = 68m - 79m
45
letture = 3 - 9
fronte = 79m - 103,5m
50
pretaglio = 80m - 107m
-6
D16 122.5m
mm
-10
D17 128.5m
Fig. 40 Curve di spostamenti longitudinali ottenuti nel monitoraggio, riferite alla lettura di zero.
mm
30
185
-2
25
190
20
195
15
200
10
2
35
D15 & D16
10
205
180
210
D15 121m
m s.l.m.
spostamenti longitudinali
m s.l.m.
-20
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
84
155
160
165
-12
-4
mm
letture = 11 - 15
fronte = 110m - 120,5m
pretaglio = 114m - 123m
lettura = 10
fronte = 103,5m
60
pretaglio = 107m
55
letture = 4 - 9
50 fronte = 79m - 97m
25
D17
185
190
195
200
205
210
35
30
25
20
15
10
letture = 11 - 14
fronte = 115,5m - 120,5m 4
pretaglio = 120m - 123m
55
lettura = 10
fronte = 110m
pretaglio = 114m
60
letture = 3 - 9
fronte = 79m - 103,5m
pretaglio = 80m -50
107m
45
letture = 1- 2
40
fronte = 67m - 74,5m
pretaglio = 68m - 79m
-8
m s.l.m.
0
mm
D17 128.5m
Fig. 41 Curve di spostamento trasversale ottenute nel monitoraggio, riferite alla lettura di zero.
-8
mm
40 letture = 1 - 3
fronte = 67m - 79m
45 pretaglio = 68m - 83m
175
-4
35
180
30
185
170
25
190
20
15
20
195
15
200
10
10
D16 122.5m
205
210
D15 121m
spostamenti trasversali
m s.l.m.
-4
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
Si noti come la maggior parte delle curve degli inclinometri D16 e D17, riportate nelle
figure precedenti evidenzino, nella parte alta, uno spostamento marcato. Ci attribuibile
ad un disturbo che le due verticali hanno subito in superficie, per ragioni estranee ai lavori
di ampliamento della galleria. Un errore di questo genere in buona parte eliminabile
scegliendo come letture di riferimento quelle precedentemente indicate.
interessante anche notare come gli spostamenti registrati non possono considerarsi
spostamenti assoluti poich non si ha a disposizione la registrazione dello spostamento
assoluto di almeno un punto dello strumento, quale quello superficiale che possibile
identificare con il boccaforo. La rappresentazione ha cos lo scopo di visualizzare
landamento relativo fra le curve e la loro curvatura e non quello di quantificare gli
spostamenti orizzontali assoluti registrati dallammasso duranti i lavori.
Importante anche puntare lattenzione sullerrore delle misure indicato dalla casa
costruttrice dellinclinometro. Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati nel presente sito,
lerrore di 64 mm ogni 30 metri. Come si pu constatare dalla quantit delle misure fin
qui rappresentate lerrore relativo molto alto, tanto che in alcuni casi invalida qualsiasi
considerazione o interpretazione delle misure di monitoraggio rilevate. In questi casi si pu
solo affermare che lintensit degli spostamenti molto bassa e non supera lordine di
grandezza dei millimetri.
Migliore laccuratezza degli estensimetri, per i quali lerrore, per ogni metro di
misura effettuato, molto pi basso e pari a 60,05mm che equivale ad un errore di 61,5mm
ogni 30 metri. In Fig. 42 sono riportate le curve relative alle prime misure estensimetriche.
Anche in questo caso possibile scegliere una lettura di riferimento, dalla quale azzerare
tutti gli spostamenti verticali prodottisi precedentemente e rappresentare levoluzione
successiva dei cedimenti.
85
86
45
50
55
60
170
165
160
155
25
20
15
10
-2
40
D17
35
letture = 9 - 15
fronte = 116,5m - 123,5m
-4
-2
pretaglio = 120m - 126m
letture = 11 - 14
fronte = 110m - 120,5m
pretaglio = 114m - 123m
45
letture = 1- 7
fronte = 69m - 95m
pretaglio = 50
70m - 99m
30
25
20
15
10
lettura = 8 55
fronte = 110m
pretaglio = 114m
60
185
190
195
200
205
210
lettura = 10
fronte = 110m
pretaglio = 114m
lettura = 9
fronte = 103,5m
pretaglio = 107m
letture = 1 - 8
fronte = 67m - 95m
pretaglio = 68m - 99m
mm
-4
D16 122.5m
m s.l.m.
Fig. 42 Curve dei cedimenti ottenute nel monitoraggio, riferite alla lettura di zero
40
175
35
180
30
185
25
190
0
mm
20
195
-2
15
200
-4
10
205
-6
210
D15 121m
cedimenti
0
mm
D17 128.5m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
87
l0
. La
la
posizione
dellultimo
inclinometro
D17),
sapendo
che
88
D15
D16
D17
210m s.l.m
190m s.l.m
pretaglio
parete
arco rovescio
150m s.l.m
Fig. 43 Posizione delle quote di riferimento nella rappresentazione dei dati di monitoraggio.
89
trattamenti
0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004
-0.0006
-0.0008
-0.001
-0.0012
0.0012
0.001
0.0008
0.0006
0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004
D15
Fig. 44 Deformazioni verticali in funzione del tempo ottenute dai i tre estensimetri
-0.0004
0.0004
0.0008
0.0012
D16
D17
9/3/0
5
19/3/
05
D15
D16
D17
22/6/
04
2/7/0
4
12/7/
04
22/7/
04
1/8/0
4
11/8/
04
21/8/
04
31/8/
04
10/9/
04
20/9/
04
30/9/
04
10/10
/04
20/10
/04
30/10
/04
9/11/
04
19/11
/04
29/11
/04
9/12/
04
19/12
/04
29/12
/04
8/1/0
5
18/1/
05
28/1/
05
7/2/0
5
17/2/
05
27/2/
05
0.0016
29/3/
05
8/4/0
5
90
18/4/
05
28/4/
05
608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492
176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60
progressiva (m)
Da tali diagrammi si pu avere una conferma sulla validit delle letture di riferimento
scelte precedentemente, ma sopratutto possibile anche individuare quando la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio particolarmente significativa. In altre
parole, possibile sia fissare la finestra di tempo in cui rappresentare le misure in sito
perch pi significative, sia desumere lampiezza della zona dinfluenza dello scavo di
allargamento su una determinata sezione. Nella successiva illustrazione dei risultati di
monitoraggio, si prender in esame soprattutto questo intervallo di tempo, che pi
precisamente possibile stabilire vada dalla situazione in sito relativa alla lettura di
riferimento precedentemente scelta, fino alla situazione in cui il fronte di scavo
dellincisione anulare dista almeno 145m dallimbocco (Fig. 45). Ricapitolando, quindi, si
concentrer lattenzione sugli effetti delle lavorazioni che vanno da quando il fronte di
pretaglio dista di un diametro della galleria allargata dalla prima verticale che sincontra al
progredire dei lavori, la D15 ubicata a 121m, fino a quando superano lultima verticale
presa in esame, la D17 ubicata a 128,5m, sempre di almeno un diametro. Ci permette di
concentrarsi in maggior misura su ci che accade durante il passaggio della perturbazione,
senza perdere di vista, daltra parte, quello che accade una volta che le lavorazioni sono
passate.
Particolare attenzione deve essere riposta sullinfluenza delle operazioni di
miglioramento tramite iniezioni dallinterno della galleria. Come si pu notare, la loro
esecuzione a ridosso della sezione strumentata non molto distante in tempo e spazio dal
passaggio del fronte di scavo e dellincisione del pretaglio. Ci preclude la possibilit di
azzerare gli eventuali effetti di disturbo del trattamento sulle misure scegliendo una nuova
lettura di riferimento. Nelle interpretazione delle curve di monitoraggio, quindi
necessario tener conto della presenza di tali lavori di consolidamento, per quanto
questultimi possano essere considerati poco significativi in termini di effetti sulle misure
registrate dalle colonne estensio-inclinometriche. Infatti le iniezioni dallinterno
interessano una corona circolare di terreno intorno alla galleria preesistente, di modesto
spessore, senza superare di molto il diametro dellincisione anulare. Si pu pensare, quindi,
che le miscele cementizie iniettate non interessino direttamente la strumentazione in posto.
Durante la successiva illustrazione dei risultati del monitoraggio, si avr occasione di
richiamare le rappresentazioni dellevoluzione delle grandezze in funzione del tempo.
Una rappresentazione di questo tipo, infatti, mostra un punto di vista complementare alla
91
590
570
560
550
540
530
progressiva (m)
580
D17
D16
D15
520
510
trattamenti
dall'interno
Intervallo temporale
in cui si rappresentano
i risultati di monitoraggio
600
500
29/3/
05
19/3/
05
9/3/0
5
27/2/
05
17/2/
05
7/2/0
5
28/1/
05
18/1/
05
8/1/0
5
20/10
/04
30/10
/04
9/11/
04
19/11
/04
29/11
/04
9/12/
04
19/12
/04
29/12
/04
490
176
168
160
152
144
136
128
120
112
104
96
88
80
72
64
topografici. In tal senso, un esempio eclatante sono le prime due curve tracciate per
lestensimetro D17 in Fig. 48. Limprecisione delle letture di superficie, evidente anche
dalle Fig. 46 e Fig. 47 in cui si riportano gli andamenti in funzione del tempo, comunque
non le rendono inutilizzabili. Limportante, in altre parole, conoscere lordine di
grandezza delle misure topografiche, che per ogni misura pari al millimetro. Ci permette
di utilizzare tutte le letture topografiche senza commettere errori grossolani.
Prima di spendere qualche considerazione sulle curve tracciate nelle seguenti figure,
bisogna ricordare che gli estensimetri non sono allineati sulla stessa progressiva. In
particolare lestensimetro D15 precede il D17 di almeno 7 metri. Non possibile, quindi,
confrontare direttamente lentit delle deformazioni verticali o/e dei cedimenti dei due
estensimetri relativamente ad una stessa data. Mentre avanza il fronte, il primo e unico
strumento a registrare movimenti significativi quello di sinistra (D15), mentre il D17
registra la stessa entit di spostamenti in ritardo. La scelta di prendere una curva di
riferimento comune a tutti gli strumenti e corrispondente ad una posizione della
progressiva di allargo relativamente pi vicina allo strumento in D15, comporta un
annullamento di parte delle deformazioni gi sviluppatesi nellestensio-inclinometro D15
stesso, anche se di modesta entit; questo evidente se si riesaminano le figure Fig. 42,
Fig. 44. Sotto questa luce, quando si paragonano lentit delle deformazioni o/e degli
spostamenti fra le strumentazioni, bisogna ricordare che le misure diagrammate dello
strumento pi vicino allimbocco della galleria sono leggermente sottostimate.
Nel paragrafo precedente, abbiamo accennato che la finestra di maggior interesse per la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio ha come estremo superiore almeno la data
del 15/02. Nelle seguenti rappresentazioni, sono riportate anche le curve oltre lultima data
significativa. Come si vedr, per alcuni aspetti, quale landamento nel tempo dei
fenomeni di sollevamento al di sotto della galleria, una scelta di questo tipo risulta
congeniale per introdurre ulteriori considerazioni.
93
cediementi assoluti
letture topografiche
di superficie
fronte scavo
fronte del pretaglio
29/3/
05
19/3/
05
9/3/0
5
27/2/
05
17/2/
05
7/2/0
5
28/1/
05
18/1/
05
8/1/0
5
29/12
/04
19/12
/04
9/12/
04
29/11
/04
19/11
/04
9/11/
04
D15 (mm)
D16 (mm)
D17 (mm)
8/4/0
5
94
-2
-1
-1
18/4/
05
608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492
176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60
28/4/
05
progressiva (m)
D16
D17
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
-2 0
19/12
/04
9/12/
04
-2 0
letture topografiche
di superficie
29/12
/04
8/1/0
5
18/1/
05
28/1/
05
7/2/0
5
17/2/
05
27/2/
05
9/3/0
5
19/3/
05
29/3/
05
8/4/0
5
D15 (mm)
D16 (mm)
-2 -1 0 1 2
-1 0 1 2 3 0 1 2 3 4 5
D17 (mm)
95
35
40
45
50
55
60
180
175
170
165
160
155
25
20
15
10
-2
0
mm
20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04
117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m
120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m
D16 122.5m
185
190
195
200
205
210
5
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
30
185
25
190
20
195
mm
15
200
-4
10
205
-8
m s.l.m.
96
210
D15 121m
cedimenti
-8
-4
mm
D17 128.5m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
97
35
40
45
50
55
60
180
175
170
165
160
155
-10
25
20
15
10
-8
-4
mm
-2
20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04
117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m
120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m
-6
D16 122.5m
185
190
195
200
205
210
30
185
25
190
20
195
mm
15
200
10
205
-4
m s.l.m.
98
210
D15 121m
cedimenti
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-4
mm
D17 128.5m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
m s.l.m.
25
30
35
40
45
50
55
60
190
185
180
175
170
165
160
155
0.0016
20
195
0.0008
15
200
10
205
-0.0008
99
117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m
120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m
185
190
195
200
205
210
0.001
20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04
D16 122.5m
25
20
15
10
m s.l.m.
210
D15 121m
-0.0008
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
deformazioni verticali
0.0008
D17 128.5m
m s.l.m.
0.0016
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
Le deformazioni di estensione nelle zone al di sopra dei fianchi della galleria sono
prevedibili: la tendenza di un campo di spostamenti che converge verso lo scavo e che
cresce di intensit vicino alla galleria, porta delle deformazioni verticali di estensione
nellammasso al di sopra della corona e in parte nei fianchi (Fig. 50). Ci molto evidente
quando si tracciano le curve delle deformazioni verticali dellestensimetro in asse alla
galleria (D16). Ma mentre tale atteggiamento percettibile uniformemente in tutta la parte
alta dellestensimetro D17, nellestensimetro D15 si ha una concentrazioni delle
deformazioni verticali di estensione subito prima dello sviluppo di quelle di compressione.
In altre parole, in Fig. 50 si nota che lestensimetro di sinistra registra una cospicua
quantit di deformazioni di estensione allintorno della quota assoluta pari a 180 m sl.m.,
non presente nellestensimetro di destra. Riprendendo quanto detto precedentemente,
sembra che alla quota 180m s.l.m. circa, ci sia un comportamento locale dellammasso
caratterizzato da un forte rilassamento del terreno, che porta ad accentuare il campo di
spostamento e a creare quella sorta di pancia nelle curve dei cedimenti assoluti, di cui si
accennato in precedenza.
Matematicamente, possibile pensare landamento delle deformazioni verticali come la
curva della derivata dei cedimenti. Ai punti di massimo o minimo dei cedimenti deve
corrispondere lannullamento delle deformazioni verticali; al punto di flesso dei cedimenti
deve corrispondere un massimo o minimo nelle deformazioni verticali. Ora, se esaminiamo
parallelamente landamento delle due grandezze dei due estensimetri laterali (D15 e D17)
in Fig. 51 e Fig. 52, al massimo dei cedimenti corrisponde effettivamente lannullamento
delle deformazioni verticali; se ci si sposta verso lalto, si osservano comportamenti
differenti per le deformazioni fra i due strumenti: nel D15 si nota un minimo e poi un
andamento costante senza annullarsi, nel D17 non si rileva un minimo ma solo un
andamento costante senza annullarsi. Per quanto detto, matematicamente la curva dei
cedimenti relativa al D15 deve presentare, sempre andando verso lalto, dopo il massimo
un flesso che conferisce alla forma della curva una sorta di pancia; ci non pu accadere
per la curva dei cedimenti in D17, al quale dopo il massimo deve registrare solo una
riduzione dei cedimenti senza la presenza di un flesso. Ci ritrovabile nei dati di
monitoraggio. (Fig. 51 e Fig. 52).
100
m s.l.m.
25
30
35
40
45
50
55
60
190
185
180
175
170
165
160
155
101
m s.l.m.
30
185
25
190
mm
20
195
-4
15
200
155
160
165
170
175
60
55
50
45
40
35
10
205
180
0
210
-8
cedimenti assoluti
20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04
117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m
120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m
Confronto
per l'estensimetro
D15 121m
0.0016
20
195
0.0008
15
200
10
205
-0.0008
210
deformazioni verticali
-0.0008
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
0.0016
m s.l.m.
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
-4
mm
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
20/12
23/12
03/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
04/04
117m
118m
120m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
174.5m
120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
178m
confronto
per l'estensimetro
D17 128.5m
0.0008
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
cedimenti assoluti
m s.l.m.
102
deformazioni verticali
Gli estensimetri laterali sono troppo corti per leggere come varia il sollevamento al di
sotto della galleria. Si pu solo dire che a quota circa 160m s.l.m., dove si annulla la
deformazione verticale, esiste un minimo della curva dei cedimenti. Subito dopo, andando
verso il basso, le deformazioni verticali non accennano un minimo al quale
corrisponderebbe un flesso nella relativa curva degli spostamenti. Tale flesso
annuncerebbe la tendenza del terreno a non risentire pi delleffetto dello scavo e quindi a
non far registrare pi deformazioni verticali, che pi o meno velocemente tenderebbero ad
annullarsi. Lassenza di questo minimo nelle deformazioni verticali, fa capire come una
forte spessore di terreno sotto la galleria risenta dello scarico e che, quindi, non possibile
pensare sia presente un terreno fermo in prossimit dellarco rovescio. possibile anche
ipotizzare che i terreni di base, molto al disotto della galleria, non interessati dalla
caratterizzazione geotecnica definitiva (cfr. capitolo 3), siano terreni a grana fine ai quali
possibile attribuibile lo sviluppo di fenomeni di rigonfiamento connessi con la complessiva
riduzione dello stato di sforzo. Questo spiegherebbe il progressivo e consistente
sollevamento evidenziato dalle curve dei cedimenti una volta che il fronte passato e dista
di circa 50 metri dallo strumento (Fig. 48).
Altro aspetto significativo che scaturisce dalle figure levidente concentrazione delle
deformazioni nellintorno della galleria. In particolare, gli estensimetri D16 e D15, nella
parte sovrastante la galleria, costituita da sabbie variamente cementate, ad una certa
distanza dalla perturbazione, non registrano pi deformazioni di rilievo. Un
comportamento di questo genere pu essere attribuito alla non linearit delle deformazioni:
lontani dalla perturbazione e in presenza di basse variazioni dello stato deformativo e
tensionale efficacie, i moduli di deformabilit dellammasso possono pensarsi molto alti.
ovvio che landamento finale in superficie dellestensimetro posto in D17 (Fig. 48,
Fig. 50 e Fig. 52) poco comprensibile e non collegabile a nessun fenomeno fisico dovuto
alle lavorazioni in sito. Nonostante la scelta di nuove letture di riferimento, andamenti di
questo genere sono attribuibili ad errori sistematici non del tutto eliminati.
Una volta capito la qualit e la quantit dei cedimenti che lammasso ha presentato nel
passaggio delle lavorazioni, interessante capire quando si sono verificati. Nelle
precedenti figure si sono tracciate pi curve in funzione del tempo e, quindi, in funzione
della posizione del fronte di scavo e relativo pretaglio. La prima osservazione di rilievo da
fare la seguente: la prima lettura evidente che presenta in quantit e qualit linfluenza
della perturbazione dovuta ai lavori di allargamento quella in corrispondenza del
103
104
608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492
105
29/3/
05
19/3/
05
9/3/0
5
27/2/
05
17/2/
05
9/12/
04
Fig. 53- Deformazioni verticali in funzioni del tempo riferite alla nuova lettura di zero.
19/12
/04
scavo di allargo
8/1/0
5
pretaglio
18/1/
05
D16
28/1/
05
D15
29/12
/04
D17
7/2/0
5
29/11
/04
19/11
/04
9/11/
04
progressiva (m)
0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004
-0.0006
-0.0008
-0.001
-0.0012
0.0012
0.001
0.0008
0.0006
0.0004
0.0002
0
-0.0002
-0.0004
D15
-0.0004
0.0004
0.0008
0.0012
0.0016
D16
D17
8/4/0
5
scavo di allargo
18/4/
05
pretaglio
28/4/
05
deformazione verticali
dei tre estensimetri
210 m slm
190 m slm
pretaglio
parete (170m slm)
arco rovescio
155 m slm
fronte scavo
fronte del pretaglio
176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60
scavo di allargo
scavo di allargo
29/3/
05
19/3/
05
9/3/0
5
27/2/
05
17/2/
05
Fig. 54- Cedimenti assoluti in funzioni del tempo riferiti alla nuova lettura di zero.
9/12/
04
D16
8/1/0
5
pretaglio
19/12
/04
D17
18/1/
05
D15
29/12
/04
29/11
/04
19/11
/04
9/11/
04
pretaglio
28/1/
05
cediementi assoluti
210 m slm
190 m slm
pretaglio
parete (170m slm)
arco rovescio
155 m slm
fronte scavo
fronte del pretaglio
7/2/0
5
D15 (mm)
D16 (mm)
D17 (mm)
8/4/0
5
106
-8
-6
-4
-2
-2
-8
-6
-4
-2
18/4/
05
608
604
600
596
592
588
584
580
576
572
568
564
560
556
552
548
544
540
536
532
528
524
520
516
512
508
504
500
496
492
176
172
168
164
160
156
152
148
144
140
136
132
128
124
120
116
112
108
104
100
96
92
88
84
80
76
72
68
64
60
28/4/
05
progressiva (m)
107
45
50
55
60
170
165
160
155
25
20
15
10
6
4
0
mm
-2
-4
20/12
22/12
05/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
02/05
117m
117.5m
120.5m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
196m
120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
198m
D16 122.5m
-6
185
190
195
200
205
210
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
Fig. 55- Spostamenti longitudinali integrati dal basso, riferiti alla nuova lettura di zero.
40
175
-6
35
180
-4
30
185
-2
25
190
0
mm
20
195
15
200
10
205
m s.l.m.
spostamenti longitudinali
0
mm
-2
-4
D17 128.5m
-6
m s.l.m.
108
210
D15 121m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
109
45
50
55
60
170
165
160
155
25
20
15
10
6
4
0
mm
-2
-4
20/12
22/12
05/01
10/01
14/01
17/01
24/01
26/01
11/02
14/02
03/03
21/03
02/05
117m
117.5m
120.5m
122.5m
124.5m
126.5m
130m
131.5m
140.5m
142m
153m
166.5m
196m
120m
123m
123m
126m
129m
129m
135m
135m
145.5m
145.5m
157.5m
169.7m
198m
D16 122.5m
-6
185
190
195
200
205
210
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-2
mm
-4
-6
D17 128.5m
Fig. 56- Spostamenti trasversali integrati dal basso, riferiti alla nuova lettura di zero.
40
175
-8
35
180
-6
30
185
-4
25
190
mm
20
195
-2
15
200
10
205
m s.l.m.
210
D15 121m
-8
m s.l.m.
spostamenti trasversali
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
Gli unici risultati di monitoraggio degni di nota sono quelli rilevati dallinclinometro
D15 per quanto riguarda gli spostamenti trasversali (Fig. 56). Ipotizzando ferma la base
dellinclinometro, dalla quota 165m sl.m. alla quota 180m s.l.m. possibile osservare
unevidente tendenza degli spostamenti trasversali verso la galleria. Un comportamento di
questo genere non si riscontra nellinclinometro D17, simmetrico rispetto alla sagoma
trasversale della galleria in allargamento. Una asimmetria simile, possibile ritrovarla
nellandamento delle deformazioni verticali e dei cedimenti (Fig. 48 e Fig. 50 ) fra i due
estensimetri D15 e D17. Come si ricorda, la differenza era possibile attribuirla ad un
comportamento singolare, visibile rappresentando le deformazioni verticali rilevate
dallestensimetro di sinistra (D15), ad una quota di circa 180m s.l.m.(Fig. 50).
Riassumendo, i risultati del monitoraggio mostrano evidentemente che il campo di
spostamenti indotto dalle lavorazioni di allargamento della galleria sono modesti, in
particolar modo quello degli spostamenti orizzontali. Per quanto riguarda questultimi, solo
la verticale di sinistra indica una tendenza di spostamenti verso la galleria degna di nota.
Gli altri inclinometri non registrano apprezzabili spostamenti: i valori sono troppo bassi e
lerrore dello strumento invalida le letture.
110
CAPITOLO 5
Risultati delle analisi numeriche
5.1 Introduzione
Si gia accennato nel terzo capitolo quale sia limportanza dello strumento dellanalisi
numerica e come sia un valido e potente strumento di studio se opportunamente utilizzato.
Non bisogna commettere, per, lerrore di considerare lo strumento di analisi numerica
come la panacea di ogni male, di facile utilizzo e praticamente autosufficiente. Pi di
ogni altra cosa lanalisi numerica richiede un sostanzioso lavoro di messa a punto e
calibrazione del modello, necessario per il successivo studio del caso reale. Preparare una
modellazione che permetta una simulazione minimamente realistica dei lavori previsti
nella realt, o/e dei fenomeni che si potrebbero e dovrebbero verificare in seguito ad una
qualsiasi variazione o perturbazione delle condizioni al contorno, non sempre di facile
attuazione. E quando si giunge ad una simulazione opportuna non sempre i risultati
corrispondono a pieno con ci che accade nella realt a causa di ineliminabili limiti
intrinseci di cui lanalisi numerica soffre.
Il suo miglior utilizzo deve rispettare alcune regole. Prima di tutto necessario
utilizzare un codice di calcolo affidabile e flessibile, in grado di permettere una
simulazione che collimi il pi possibile con la realt. Quindi scegliere:
- le dimensioni del modello, funzione dellentit e del tipo di perturbazione che si
vuole studiare;
- il modello costitutivo, i parametri fisici e meccanici dei materiali di cui costituito
il modello numerico, funzione della caratterizzazione geotecnica del luogo;
- il grado di accuratezza della modellazione necessaria per alcuni aspetti o per buona
parte del modello, funzione della potenzialit del codice di calcolo ma anche dei
calcolatori;
- lopportunit di utilizzare alcuni espedienti che possano aiutare il calcolo senza
comprometterne la validit dei risultati.
Scelte di questo genere non possono essere fatte sempre con lottica di raggiungere la
pi dettagliata simulazione possibile. Un criterio di questo genere porterebbe nel
111
modellazione
non
sinonimo
di
ottimizzazione
delle
proprie
risorse.
significativi del campo di spostamenti e delle grandezze derivate, nella forma con cui sono
stati tracciati i risultati del monitoraggio. In altre parole, nella rappresentazione di risultati
numerici sottoforma di grafici, si tracciano le curve di grandezze quali spostamenti e
deformazioni, a partire da una posizione delle lavorazioni coincidente con la posizione
relativa alla data in cui stata eseguita la misura presa come riferimento per la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio e lungo verticali il pi possibile coincidenti
con la posizione degli strumenti estensio-inclinometri presenti in sito. Anche nella
rappresentazione dei risultati delle analisi numeriche si posto, sopra ogni grafico, il nome
della verticale e la relativa progressiva esatta in cui posizionata nella griglia utilizzata per
lanalisi numerica. Inoltre, anche in questi grafici la posizione della galleria rispetto
allandamento delle curve evidenziato dalla presenza di un rettangolo con linea
tratteggiata. Infine, si immagina di osservare la galleria in fase di allargo avendo alle spalle
limbocco dal quale sono iniziati i lavori dampliamento.
Le varie analisi non sono state eseguite rispettando una programmazione stabilita a
priori di analisi parametriche, ma sono il prodotto di una ricerca tendente alla miglior
modellazione della realt. La conoscenza globale del campo di spostamenti verificatesi in
sito grazie alle misure di monitoraggio, infatti, ha guidato lottimizzazione del modello e in
particolare ha richiesto alcune attenzioni di cui altrimenti non si avrebbe avuto percezione.
Non solo, guidati dallevidenza sperimentale, lanalisi numerica stata un utile mezzo per
conoscere il comportamento di un ammasso in cui si pratica lavori di allargamento di
gallerie preesistenti anche per diverse condizioni e diverse situazioni non necessariamente
ritrovabili nel sito in esame. Infine, le analisi sono state condotte anche per esplorare le
condizioni limite di collasso.
La Tab. 10 presenta una sintesi delle caratteristiche fisiche e meccaniche che
scaturiscono dalla caratterizzazione geotecnica definitiva, descritta nel capitolo 2. Nella
Tab. 11 si riportano le caratteristiche fisiche e meccaniche assegnate allanalisi, indicando
anche il tipo di modello costituivo scelto e il valore del coefficiente di spinta in quiete. La
Tab. 12, invece, riporta i valori delle caratteristiche meccaniche dei terreni o/e delle
condizioni iniziali che differiscono dalla precedente tabella, che contraddistinguono le
singole analisi effettuate. Nella stessa tabella viene anche precisata, quando diversa, la
113
20
100
36
40
20
100
32
0
(kN/m3)
E' (MPa)
c' (kPa)
(kN/m3)
E' (MPa)
c' (kPa)
ko
modello
20
100
0,2
36
40
0,4~0,3
20
100
0,2
32
0
0,4~0,3
elastico-plastico perfetto
elastico-plastico perfetto
Come meglio descritto nel capitolo 3, sono state impiegate due tecniche diverse per simulare i lavori di
114
Analisi A
E' (MPa)
400
400
Analisi B
E' (MPa)
1800
400
Analisi C
E' (MPa)
c' (kPa)
400
12
400
0
Analisi D
E' (MPa)
ko
400
>1
400
>1
Analisi E
E' (MPa)
pretaglio
400
400
Analisi F
E' (MPa)
c' (kPa)
pretaglio
400
12
400
0
a campione
a campione
guscio di pretaglio
magrone di
collegamento
(kN/m3)
24
25
24
24
E' (MPa)
28500
33600
33600
22000
0,2
0,2
0,2
0,2
modello
elastico
elastico
elastico
elastico
spessore
0,8 m
0,6 m
0,3 m
0,4 m
Lanalisi A sar presa come riferimento, ovvero si considerer come lanalisi dalla
quale poi si cambiano una, o al massimo due caratteristiche nelle modellazioni successive.
In ordine si presentano i risultati delle analisi A, B, C, D, E, F, dopo aver commentato la
particolare scelta del modulo di rigidezza dellanalisi A di riferimento, differente da
quello indicato in Tab. 10.
Le analisi condotte utilizzando i valori di rigidezza indicati in Tab. 10, hanno registrato
un campo di cedimenti estremamente pi alto di quello evidenziato dai dati di
monitoraggio, raggiungendo in superficie valori anche di 3 cm. Da qui, stato inevitabile
115
Lanalisi A
Nelle figure seguenti (Fig. 57, Fig. 58, Fig. 59 e Fig. 60) si riportano i risultati
dellanalisi numerica sottoforma di cedimenti, deformazioni verticali, spostamenti
trasversali e spostamenti longitudinali. Analogamente a quanto detto per la
rappresentazione dei risultati di monitoraggio, con il termini di trasversale e longitudinale
si vuole intendere rispettivamente la rappresentazione delle grandezze su un piano
ortogonale allasse della galleria, e su un piano verticale parallelo allasse longitudinale
della galleria.
La Fig. 57 relativa ai cedimenti assoluti mostra un campo di spostamenti superficiale
che non supera il centimetro; il valore cresce con la profondit fino ad un valore massimo
in prossimit della quota della corona dellincisione anulare. Nelle due verticali laterali alla
galleria, si ha lannullamento del cedimento ad una quota fissa di circa 170 m s.l.m.;
andando verso il basso, in prossimit dellarco rovescio, si cominciano a sviluppare degli
spostamenti verso lalto. La verticale di destra presenta un andamento simmetrico a quella
di sinistra a meno di una leggera traslazione delle curve verso lalto e una maggior
tendenza al sollevamento al di sotto della galleria. Levoluzione delle curve caratterizzata
da una tendenza allaumento della curvatura, ruotando intorno al punto in cui lo
spostamento rimane nullo. Da notare che la prima curva che denuncia uno spostamento
considerevole quella in corrispondenza della simulazione dellesecuzione del pretaglio; le
curve successive indicano un aumento progressivo del campo di spostamenti al proseguire
della simulazione dello scavo. Landamento delle deformazioni verticali concorde con
quanto descritto per gli spostamenti (Fig. 58): mentre leffetto del passaggio dello scavo
dellincisione anulare ben distinto, leffetto del passaggio del fronte di allargo meno
116
chiaro. interessante notare, per, che le curve registrano un considerevole incremento del
cedimento e della deformazione verticale ogni volta che si esegue un nuovo pretaglio, e
non quando avanza il fronte di scavo. Tale incremento, infatti, indicato ogni volta da una
coppia di curve, quasi coincidenti, che differiscono fra loro solo per la posizione del fronte
di allargo della galleria, mentre hanno in comune la stessa progressiva del fronte
dellincisione anulare.
Nellosservare la Fig. 59, relative agli spostamenti trasversali possibile evidenziarne
lesigua entit. rilevabile una asimmetria degli spostamenti fra le due verticali laterali
alla galleria. Una possibile causa potrebbe essere trovata nella morfologia superficiale
irregolare della griglia, oppure nella presenza dellaltra galleria, alla destra di quella in fase
di allargo. Un accenno di simmetria possibile ritrovarlo se si traslano le curve della
verticale di destra pi verso il basso. La figura Fig. 60 mostra gli spostamenti longitudinali.
Valori negativi degli spostamenti indicano un verso concorde con il verso di avanzamento
dello scavo di allargamento. Anche in questo caso il campo di spostamenti veramente
piccolo. In prossimit della galleria, le curve delle tre verticali sono concordi ad indicare
una tendenza degli spostamenti nello stesso verso dello scavo. In altre parole la presenza
della galleria preesistente con il proprio rivestimento e la presenza di un guscio rigido,
eliminano possibili effetti destrusione del fronte che porterebbe ad incrementare un campo
di spostamenti verso lo scavo. Come accade evidentemente per i cedimenti e le
deformazioni verticali, anche per entrambi i due tipi di spostamenti orizzontali possibile
notare la tendenza alla formazione di coppie di curve con lo stesso andamento, che hanno
in comune solo la stessa posizione del fronte di scavo del pretaglio.
117
40
45
50
55
60
175
170
165
160
155
12
35
180
30
185
25
190
mm
20
195
15
200
-4
10
205
-8
30
25
20
15
10
12
mm
16
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
20
185
190
195
200
205
210
D16 122m
m s.l.m.
cedimenti
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
-4
mm
D17 128m
12
m s.l.m.
118
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
15
200
10
205
-0.0005
0.0004 0.0008
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
185
190
195
200
205
210
D16 122m
scavo - pretaglio
-0.0008 -0.0004
30
25
20
15
10
-0.0005
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
D17 128m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
deformazioni verticali
m s.l.m.
210
D15 120m
119
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
30
25
20
15
10
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
185
190
195
200
205
210
D16 122m
m s.l.m.
spostamenti trasversali
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
120
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
30
25
20
15
10
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
185
190
195
200
205
210
D16 122m
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
spostamenti longitudinali
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
121
Fig. 61 Distribuzione del modulo di Young E nella griglia utilizzata per lanalisi B.
122
Fig. 62 a), b), c), d), e), f) e g) si pu notare come la presenza del guscio di calcestruzzo
realizzato precedentemente garantisca un istantaneo confinamento che riporta in condizioni
di elasticit il terreno interessato dallo scavo. La formazione delle zone plastiche in
prossimit dellincisione (Fig. 62 b), infatti, ritornano subito in campo elastico quando si
attiva il guscio di betoncino fibrorinforzato (Fig. 62 c).
A tal proposito anche interessante riportare la rappresentazione della configurazione
del campo di zone plasticizzate nella griglia, in corrispondenza di una sezione intermedia,
in cui la galleria stata gi interessata dai lavori di allargamento, per entrambi due tipi di
analisi (Fig. 66). Come si nota lestensione delle zone ancora in condizioni plastiche,
concentrata fra le due gallerie e al disotto di esse, comunque ridotta; pi estesa, invece,
la condizione delle zone che hanno sviluppato deformazioni plastiche, ma che sono
ritornate in condizioni di elasticit. In questo caso, per, va ricordato come le condizioni
pregresse di plasticit sono in parte dovute al calcolo numerico e quindi poco significative,
in parte da attribuire ai lavori di realizzazione delle gallerie preesistenti, come si pu
apprezzare osservando la Fig. 65, e solo in parte, ancora, alle sequenze lavorative
precedenti relative allallargo.
Fig. 62 a)
Rispetto alla sezione
rappresentata, posta a 126m
dallimbocco:
il fronte dello scavo di
allargo si trova a 124m
dallimbocco (-2m dalla
sezione)
il fronte del pretaglio si trova
a 126m dallimbocco (0 m
dalla sezione)
rivestimento definitivo si
trova a 116m dallimbocco (
-10m dalla sezione)
124
Fig. 62 c)
Intasamento del pretaglio
con betoncino
fibrorinforzato
125
Fig. 62 d)
Installazione di un arco di
rivestimento definitivo:
il rivestimento definitivo si
trova a 118m dallimbocco
(-8m dalla sezione)
Fig. 62 e)
Avanzamento di due metri
di scavo di allargo
Il fronte dello scavo di
allargo si trova a 126m (0m
dalla sezione)
126
Fig. 62 f)
Installazione di un arco di
rivestimento definitivo
Il rivestimento definitivo si
trova a 120m dallimbocco
(-6m dalla sezione)
Fig. 62 g)
Avanzamento di due metri
di scavo di allargo
Il fronte di scavo di allargo
si trova a 128m
dallimbocco (+2m dalla
sezione)
127
128
129
130
Fig. 66- Distribuzione delle zone di plasticitzzazione in una sezione quando il fronte ormai lontano.
Analisi A
Analisi B
131
40
45
50
55
60
175
170
165
160
155
12
35
180
30
185
25
190
mm
20
195
15
200
-4
10
205
-8
30
25
20
15
10
12
mm
16
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
20
185
190
195
200
205
210
D16 122m
m s.l.m.
cedimenti
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
-4
mm
D17 128m
12
m s.l.m.
132
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
15
200
10
205
-0.0005
0.0004 0.0008
133
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
-0.0005
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
185
190
195
200
205
210
D16 122m
scavo - pretaglio
-0.0008 -0.0004
30
25
20
15
10
D17 128m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
deformazioni verticali
m s.l.m.
210
D15 120m
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
30
25
20
15
10
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
185
190
195
200
205
210
D16 122m
m s.l.m.
spostamenti trasversali
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
134
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
30
25
20
15
10
135
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
185
190
195
200
205
210
D16 122m
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
spostamenti longitudinali
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
136
Fig. 71 Evoluzione delle zone in condizione di plasticit nella fase del pretaglio.
137
138
passa in corrispondenza della verticale, si sviluppa una sensibile deformazione che varia
molto poco con il successivo procedere dello scavo. La spiccata differenza possibile
attribuirla allo sviluppo prevalentemente di deformazioni plastiche quando si simula
lesecuzione dellincisione anulare. Ci visibile dalla Fig. 73. La distribuzione nello
spazio delle zone plasticizzate, quando il fronte dello scavo di allargo si trova a 126m
dallimbocco e il fronte dello scavo di pretaglio a 130m, rappresentato in Fig. 74.
Rispetto ai risultati delle analisi A e B, si pu notare la formazione di una zona in
condizioni plastiche alla sinistra della galleria, fino a raggiungere la superficie. Inoltre si
sviluppano deformazioni plastiche al di sotto della galleria dopo che il fronte si
allontanato di circa 6 m e il fronte di pretaglio di 8m, a differenza delle deformazioni
plastiche fra le due gallerie e lateralmente che tendono a svilupparsi da subito.
Il maggior sviluppo di deformazioni plastiche aumenta lentit degli spostamenti
longitudinali (Fig. 78), che comunque presentano valori modesti. In particolare, nella
verticale di destra D17, possibile notare facilmente che, in corrispondenza della galleria,
si ha un cambio di tendenza nel segno degli spostamenti una volta che il fronte di scavo del
pretaglio passato: si passa da campi di spostamenti con tendenza di verso concorde
allavanzamento dello scavo e di modulo invariato rispetto ai risultati dellanalisi A, a
spostamenti con tendenza di segno opposto e di maggior entit.
a)
Fig. 73 Zone in condizioni plastiche prima a) e dopo lesecuzione del pretaglio b).
140
b)
141
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
mm
25
190
20
20
195
10
15
200
10
205
-10
10
30
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
20
mm
40
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
m s.l.m.
cedimenti
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-10
mm
10
D17 128m
20
m s.l.m.
142
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
35
40
45
50
55
60
180
175
170
165
160
155
0.004
30
185
0.003
25
190
0.002
20
195
0.001
15
200
10
205
-0.001
-0.001
0.001
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
0.002
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
-0.001
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
0.001
0.002
0.003
D17 128m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
0.004
m s.l.m.
deformazioni verticali
m s.l.m.
210
D15 120m
143
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-6
25
190
-4
20
195
-2
mm
15
200
10
205
210
D15 120m
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
m s.l.m.
144
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
mm
D17 128m
m s.l.m.
spostamenti trasversali
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
spostamenti longitudinali
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
145
146
deviatore e quindi forti plasticizzazioni per taglio, aiutando la formazione delleffetto arco
nella realizzazione dellallargo.
Per quanto riguarda gli spostamenti longitudinali (Fig. 85) sono tendenzialmente nulli in
superficie e sotto la galleria, mentre manifestano valori pi apprezzabili, anche se ancora
contenuti, in prossimit della galleria rispetto alle analisi precedentemente esaminate.
Lungo la verticale D16, in asse alla galleria, si nota una forte tendenza allestrusione ancor
prima che il fronte sia passato. Esaminando la Fig. 83 relativa alle deformazioni verticali,
si nota che la posizione del punto di massimo, lungo le verticali laterali alla galleria,
spostato pi verso il basso rispetto alle precedenti analisi. Non solo, con lavanzamento
dello scavo tale punto si sposta ancora pi verso il basso. Anche le curve degli spostamenti
orizzontali sembrano variare le quote dei lori punti di massimo e minimo. In particolare,
tale tendenza si nota una volta che la progressiva dellesecuzione del pretaglio ha raggiunto
la verticale esaminata. Nello spostamento longitudinale (Fig. 85), per esempio, dopo che il
pretaglio ha raggiunto le verticali, si forma una curvatura convessa in direzione dello
scavo, in prossimit del piede della galleria, che si accentua progressivamente spostandosi
verso lalto. Anche negli spostamenti trasversali il massimo valore degli spostamenti in
valore assoluto si presenta per quote sempre pi basse, soprattutto una volta che il fronte
del pretaglio ha superato la progressiva relativa alla verticale in esame.
147
( I ) Prima dellallargo
( II ) Dopo allargo
148
Analisi D
Fig. 81 Vettori spostamento. Il modulo di entrambi i campi vettoriali delle due analisi sono riferiti ad una stessa scala.
Analisi A
149
40
45
50
55
60
175
170
165
160
155
12
35
180
30
185
25
190
mm
20
195
15
200
-4
10
205
-8
30
25
20
15
10
-4
mm
12
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
scavo - pretaglio
16
185
190
195
200
205
210
D16 122m
m s.l.m.
cedimenti
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
-4
mm
D17 128m
12
m s.l.m.
150
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
15
200
10
205
-0.0005
151
0.0004 0.0008
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
scavo - pretaglio
185
190
195
200
205
210
D16 122m
5
-0.0005
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-0.0008 -0.0004
30
25
20
15
10
D17 128m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
deformazioni verticali
m s.l.m.
210
D15 120m
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-30
25
190
-20
20
195
mm
15
200
-10
10
205
30
25
20
15
10
-10
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
scavo - pretaglio
0
mm
10
185
190
195
200
205
210
D16 122m
m s.l.m.
spostamenti trasversali
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
30
20
mm
10
D17 128m
m s.l.m.
152
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
30
25
20
15
10
mm
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
scavo - pretaglio
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
185
190
195
200
205
210
D16 122m
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
spostamenti longitudinali
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
153
anulare su tutta la sezione con la formazione di una zona in condizioni plastiche al di sopra
ed intorno lo scavo, mentre lanalisi E, non prevede mai lo scavo completo della
incisione anulare e la distribuzione finale delle zone in condizioni plastiche confrontabile
con la condizioni precedenti allo scavo. Le zone plastiche previste dallanalisi A
ritornano parzialmente in campo elastico solo successivamente, una volta che viene
attivato il guscio di pretaglio.
In Fig. 89 sono rappresentate le curve degli spostamenti trasversali. Se si focalizza
lattenzione sulle verticali laterali (D15 e D16), si pu riscontrare come gli spostamenti
siano qualitativamente e quantitativamente molto simili a quelli osservati nellanalisi A,
ovvero di modesta entit. Analogamente si pu dire per gli spostamenti longitudinali, dove
si registrano valori molto bassi. Anche in questo caso, e forse a maggior ragione, un basso
valore delle deformazioni orizzontali possibile giustificarlo dalla ridotta formazione di un
estesa zona in condizioni plastiche e dal ridotto sviluppo di deformazioni plastiche
conseguenti. La realizzazione per fasi dellincisione anulare, per valori delle caratteristiche
meccaniche di resistenza uguali allanalisi A, non influisce significativamente sugli
spostamenti orizzontatali, ma ha un effetto benefico sui cedimenti, tendendo a ridurli,
come si gi esposto e argomentato precedentemente.
155
Fig. 86 Distribuzione delle zone plastiche nella fase di esecuzione del pretaglio.
156
m s.l.m.
40
45
50
55
60
175
170
165
160
155
mm
35
180
12
30
185
25
190
20
195
15
200
-4
10
205
-8
0
4
12
mm
16
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
20
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
-4
mm
D17 128m
12
m s.l.m.
cedimenti
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
157
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
15
200
10
205
-0.0005
0.0004 0.0008
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
185
190
195
200
205
210
D16 122m
scavo - pretaglio
-0.0008 -0.0004
30
25
20
15
10
m s.l.m.
-0.0005
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
deformazioni verticali
D17 128m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
158
210
D15 120m
m s.l.m.
m s.l.m.
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
159
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
spostamenti trasversali
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
m s.l.m.
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
spostamenti longitudinali
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
160
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
161
coesione basso e quelle con valore della coesione pi alto. Una differenza degna di nota fra
lanalisi presente e lanalisi C consiste nella diversa distribuzione delle zone plastiche:
mentre quando si esegue lincisione anulare completamente in una sola fase si ha una
distribuzione della plasticizzazione prevalentemente a sinistra della galleria in allargo,
nellanalisi F la concentrazione maggiore di zone plastiche si trova fra le due gallerie e
quindi a destra di quella in allargo. interessante far notare, infine, che tutte le analisi fin
qui esposte, non prevedono lo sviluppo di deformazioni plastiche al fronte durante
lavanzamento dello scavo, ma solo in corrispondenza dellincisione anulare e solo quando
questa eseguita a piena sezione. Dalla Fig. 91 si nota, infatti, come il pretaglio a
campione limiti lo sviluppo di deformazioni plastiche in corrispondenza dellincisione
anulare anche quando la coesione molto bassa, analogamente a quanto si visto nelle
analisi E(Fig. 86).
Per gli spostamenti trasversali la scelta delluna o laltra tecnica di pretaglio influisce
significativamente sul campo di spostamenti solo quando la coesione molto bassa (Fig.
95). Il confronto tra lanalisi A E e lanalisi F mostra una sostanziale coincidenza di
risultati, differentemente da quanto si pu dire per il confronto tra lanalisi C e F, in
cui si nota come la scelta di eseguire il pretaglio a tratti, limita vistosamente gli
spostamenti orizzontali. Riassumendo, quando la coesione bassa, la qualit e la quantit
degli spostamenti orizzontali risentono in maggior misura della tecnica di scavo, e in minor
misura dellevoluzione tridimensionale tensio-deformativa del terreno interessato
dallavanzamento dello scavo, a differenza delle deformazioni verticali e relativi
cedimenti, la cui qualit dipende soprattutto dallevoluzione dello scavo. Mentre i primi si
sviluppano e si stabilizzano al passaggio dei lavori di pretaglio, i cedimenti si sviluppano al
passaggio di questultimo, ma evolvono allavanzare dello scavo.
Per quanto riguarda gli spostamenti longitudinali (Fig. 96), possibile evidenziare,
sempre grazie ad un confronto con le analisi A, C e E, che la qualit degli
spostamenti non vari molto, mentre quantitativamente si notano valori pi alti registrati
nelle analisi in cui il valore della coesione pi basso.
162
Fig. 91 - Distribuzione delle zone plastiche nella fase di esecuzione del pretaglio.
163
164
m s.l.m.
40
45
50
55
60
175
170
165
160
155
mm
35
180
12
30
185
25
190
20
195
15
200
-4
10
205
-8
30
25
20
15
10
12
mm
16
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
scavo - pretaglio
20
185
190
195
200
205
210
D16 122m
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
-4
mm
D17 128m
12
m s.l.m.
cedimenti
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
165
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
15
200
10
205
-0.0005
0.0004 0.0008
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
146m
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
140m
142m
185
190
195
200
205
210
D16 122m
scavo - pretaglio
-0.0008 -0.0004
30
25
20
15
10
m s.l.m.
-0.0005
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
deformazioni verticali
D17 128m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
166
210
D15 120m
m s.l.m.
m s.l.m.
30
35
40
45
50
55
60
185
180
175
170
165
160
155
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
167
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
25
20
15
10
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
spostamenti trasversali
m s.l.m.
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
35
40
45
50
55
60
180
175
170
165
160
155
30
25
20
15
10
-2
116m
118m
120m
122m
124m
126m
130m
132m
138m
140m
142m
118m
122m
122m
126m
126m
130m
134m
134m
142m
142m
146m
scavo - pretaglio
0
mm
-4
185
190
195
200
205
210
D16 122m
30
185
-4
25
190
-2
20
195
0
mm
15
200
10
205
m s.l.m.
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
spostamenti longitudinali
0
mm
-2
D17 128m
-4
m s.l.m.
168
210
D15 120m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
169
170
Dalla Fig. 100 si nota come, la tecnica di esecuzione del pretaglio per fasi in grado di
ridurre i cedimenti, e questo effetto tanto pi evidente tanto pi la coesione del terreno in
cui si esegue il pretaglio fissata a valori bassi. Si nota anche una asimmetria delle curve
relative alle due sezioni longitudinali laterali alla galleria in allargo: la sezione sinistra
prevede degli spostamenti pi accentuati rispetto a quelli registrati nella sezione laterale
destra, posta fra le due gallerie.
171
145
140
120
115
195
175
170
165
160
155
150
110
105
100
95
90
85
80
75
15
12
15
12
15
12
Fig. 100 cedimenti superfciali lungo tre sezione longitudinali alla galleria,ognuna passante per una delle tre verticali misurate.
125
pretaglio
130
scavo di allargo
135
cediementi assoluti
in superficie
analisi A: riferimento
Analisi B: rigidezza elevata
Analisi C: coesione bassa
Analisi D: ko >1
180
172
185
190
CAPITOLO 6
Confronto tra risultati delle analisi e delle osservazioni
sperimentali
6.1 Introduzione
173
sperimentale in sito sono rappresentate a partire da una stessa posizione del fronte di scavo.
Tutte mostrano, inoltre, incrementi di spostamenti a partire da una configurazione in cui le
lavorazioni di allargo sono gi iniziate.
Il capitolo si articola riportando il confronto dei risultati numerici con i risultati rilevati
in sito per ogni grandezza di interesse, indicando di volta in volta il tipo di analisi numerica
da cui sono stati ricavati i dati posti a confronto. Un confronto sistematico di tutti gli
spostamenti e le grandezze da essi derivati, per tutti i tipi di analisi condotte (analisi A,
B, C, D, E e F), non sembra particolarmente utile. Piuttosto lutilizzo delluna o
dellaltra analisi per il confronto di uno, o pi tipi di spostamenti, rilevati in sito dagli
estensio-inclinometri, con lo scopo di illustrarne differenze ed eventuali particolarit,
permette una visione sia completa sia sintetica del confronto.
In tutti i grafici, le curve provenienti dallanalisi numerica sono a linea tratteggiata,
mentre le curve ricavate dai dati rilevati in sito sono a linea continua.
6.2 Il confronto
176
m s.l.m.
177
45
50
55
60
170
165
160
155
30
25
20
15
10
8
mm
12
16
20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02
117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
D16 122.5m
185
190
195
200
205
210
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
-4
mm
D17 128.5m
40
175
12
35
180
30
185
25
190
mm
20
195
15
200
-4
10
205
-8
m s.l.m.
210
D15 121m
cedimenti
m s.l.m.
12
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02
117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
185
190
195
200
205
210
0.0005
D16 122.5m
30
25
20
15
10
-0.0005
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
m s.l.m.
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
D17 128.5m
15
200
10
205
-0.0005
deformazioni verticali
m s.l.m.
178
210
D15 121m
m s.l.m.
179
160
155
160
155
16
8
mm
12
D16 122.5m
12
16
205
200
195
190
185
205
200
195
190
185
-4
mm
12
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
12
150
150
-8
155
-4
155
160
165
170
175
180
210
210
-8
D17 128.5m
delle le prime curve necessarie per una buona sovrapponibilit dei risultati
Fig. 103 Confronto di due coppie di curve relative ai cedimenti; Lanalisi numerica posta a confronto lanalisi A. Si evidenziano le traslazioni
165
165
12
170
170
175
175
180
180
mm
185
185
190
190
-4
195
195
-8
200
200
12
205
205
210
210
-4
m s.l.m.
-8
m s.l.m.
cedimenti
m s.l.m.
D15 121m
185
180
175
170
165
160
155
185
180
175
170
165
160
155
205
200
195
190
185
205
200
195
190
185
D17 128.5m
-0.0005
150
150
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
155
155
160
165
170
175
180
210
-0.0005
210
0.0005
D16 122.5m
30
25
20
15
10
Fig. 104 Confronto di due coppie di curve relative alle deformazioni verticali; lanalisi numerica posta a confronto lanalisi A.
190
190
-0.0005
195
205
195
D15 121m
210
200
200
205
210
-0.0005
m s.l.m.
180
m s.l.m.
deformazioni verticali
m s.l.m.
m s.l.m.
181
35
40
45
50
55
60
180
175
170
165
160
155
30
25
20
15
10
-2
0
mm
20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02
117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
D16 122.5m
185
190
195
200
205
210
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
30
185
mm
25
190
20
195
15
200
-4
10
205
-8
m s.l.m.
210
D15 121m
cedimenti
-4
mm
D17 128.5m
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02
117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
D16 122.5m
30
25
20
15
10
185
190
195
200
205
210
-0.0004
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
15
200
10
205
-0.0004
m s.l.m.
182
210
D15 121m
deformazioni verticali
m s.l.m.
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
D17 128.5m
m s.l.m.
183
180
175
170
165
160
155
180
175
170
165
160
155
185
185
190
190
mm
195
195
200
200
-4
205
205
210
210
-4
0
4
mm
D16 122.5m
m s.l.m.
205
200
195
190
185
205
200
195
190
185
mm
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
150
0
150
155
-4
155
160
165
170
175
180
210
210
-4
D17 128.5m
delle prime curve necessarie per una buona sovrapponibilit dei risultati.
Fig. 107 Confronto di due coppie di curve relative ai cedimenti; lanalisi numerica posta a confronto lanalisi B. Si evidenziano le traslazioni
m s.l.m.
cedimenti
m s.l.m.
D15 121m
185
180
175
170
165
160
155
185
180
175
170
165
160
155
205
200
195
190
185
205
200
195
190
185
-0.0004
150
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
150
0
D17 128.5m
210
155
155
160
165
170
175
180
210
-0.0004
210
0.0005
D16 122.5m
30
25
20
15
10
Fig. 108 Confronto di due coppie di curve relative alle deformazioni verticali; lanalisi posta a confronto lanalisi B.
190
190
-0.0004
195
205
195
D15 121m
210
200
200
205
210
-0.0004
m s.l.m.
184
m s.l.m.
deformazioni verticali
m s.l.m.
185
45
50
55
60
170
165
160
155
30
25
20
15
10
8
mm
12
16
20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02
117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
D16 122.5m
185
190
195
200
205
210
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
-8
40
175
12
35
180
30
185
25
190
mm
20
195
15
200
-4
10
205
-8
m s.l.m.
186
210
D15 121m
cedimenti
-4
mm
D17 128.5m
m s.l.m.
12
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
m s.l.m.
20
25
30
35
40
45
50
55
60
195
190
185
180
175
170
165
160
155
187
20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02
117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
185
190
195
200
205
210
0.0004
30
25
20
15
10
D16 122.5m
-0.0004
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
m s.l.m.
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
D17 128.5m
15
200
10
205
-0.0004
m s.l.m.
210
D15 121m
deformazioni verticali
m s.l.m.
189
35
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15
10
0
mm
-2
-4
20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02
117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m
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10
30
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-6
25
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195
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mm
15
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10
205
D16 122.5m
m s.l.m.
210
D15 121m
-2
mm
-4
D17 128.5m
-6
m s.l.m.
spostamenti trasversali
150
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165
170
175
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185
190
195
200
205
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35
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60
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175
170
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160
155
30
25
20
15
10
0
mm
-2
-4
20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02
117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m
D16 122.5m
185
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40
35
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10
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185
-6
25
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-2
mm
15
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10
205
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D15 121m
m s.l.m.
190
2
mm
D17 128.5m
-2
m s.l.m.
spostamenti trasversali
150
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170
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190
195
200
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m s.l.m.
m s.l.m.
191
35
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50
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175
170
165
160
155
30
25
20
15
10
0
mm
-2
-4
20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02
117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m
185
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205
210
60
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30
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15
10
30
185
-6
25
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-4
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mm
15
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205
D16 122.5m
m s.l.m.
210
D15 121m
2
mm
D17 128.5m
-2
m s.l.m.
spostamenti trasversali
150
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165
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185
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200
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192
45
50
55
60
170
165
160
155
D15 121m
spostamenti trasversali
m s.l.m.
-2
mm
-4
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30
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20
195
180
15
200
-6
10
-4
205
-2
210
confronto lanalisi C.
Fig. 114 Confronto, per il solo inclinometro D15, di quattro coppie di curve relative agli spostamenti trasversali. Lanalisi numerica posta a
40
175
-6
35
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-4
30
185
-2
mm
25
190
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15
200
-6
10
-4
205
-2
210
m s.l.m.
In questo caso operare delle traslazioni rigide orizzontali ad una delle due curve poste al
confronto lecito considerando lassenza do misure assolute orizzontali. Ci che deve
essere osservato e posto a confronto dei profili degli spostamenti tracciati, infatti, la
forma e non il valore assoluto. In questo caso, durante lelaborazione dei dati di
monitoraggio stato ipotizzato fisso il piede dellinclinometro. La tendenza al rifluimento
del terreno posto sotto la galleria verso lo scavo, evidenziato dalle analisi numeriche,
invece, produce unapprezzabile campo di spostamento orizzontali ai lati della galleria e
nella parte bassa, e ci vanifica la piena sovrapponibilit dei due tipi di risultati se non si
opera una traslazione rigida orizzontale.
Va sottolineato come la zona dove le curve poste al confronto tendono evidentemente
ad allontanarsi localizzabile alla quota della corona del pretaglio. Un osservazione simile
stata gi proposta nel confronto delle deformazioni verticali e dei relativi spostamenti
verticali, dove per tale zona si estendeva anche verso le pareti della galleria allargata . Un
altro aspetto comune riscontrato nei confronti fin qui esposti consiste nella maggior
sovrapponibilit delle curve corrispondenti ad una posizione del fronte di allargo
antecedente la progressiva 126,5 rispetto a quelle successive. A tal proposito va ricordato
come le analisi che utilizzano modelli di continuo, con moduli elastici costanti, prevedono
una propagazione maggiore e pi accentuata degli effetti in termini di spostamenti di una
qualsiasi perturbazione. Questo uno dei motivi principali per cui gli spostamenti previsti
dalle analisi numeriche sono sempre di entit maggiori rispetto a dati rilevati in sito.
Poich lanalisi numerica C riesce a prevedere spostamenti orizzontali trasversali
simili a quelli di monitoraggio, interessante osservare come si presenta il confronto dei
cedimenti e delle deformazioni verticali utilizzando la stessa analisi. In Fig. 115 e Fig. 116
sono evidenti le differenze macroscopiche: la previsione numerica indica degli spostamenti
e delle deformazioni verticali molto pi grandi di quelle rilevate in sito dal sistema di
monitoraggio.
193
35
40
45
50
55
60
180
175
170
165
160
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30
25
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mm
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03/01
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17/01
24/01
26/01
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117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
10
D16 122.5m
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205
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60
55
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10
-10
30
185
20
25
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10
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mm
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10
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-10
m s.l.m.
194
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D15 121m
cedimenti
mm
10
D17 128.5m
20
150
155
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m s.l.m.
m s.l.m.
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60
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15
10
-0.002
mm
0.002
20/12
23/12
03/01
10/01
17/01
24/01
26/01
14/02
117m
118m
120m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
145.5m
D16 122.5m
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0.002
mm
D17 128.5m
20
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0.002
mm
10
205
deformazioni verticali
m s.l.m.
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D15 121m
0.004
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m s.l.m.
196
m s.l.m.
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35
40
45
50
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0
mm
-2
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20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02
117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m
185
190
195
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205
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60
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45
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D16 122.5m
m s.l.m.
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D15 121m
2
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D17 128.5m
-2
m s.l.m.
spostamenti trasversali
150
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165
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160
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25
20
15
10
0
mm
-2
-4
20/12
22/12
05/01
10/01
17/01
24/01
26/01
07/02
14/02
117m
117.5m
120.5m
122.5m
126.5m
130m
131.5m
138.5m
142m
120m
123m
123m
126m
129m
135m
135m
141.5m
145.5m
D16 122.5m
185
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60
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50
45
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35
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30
185
-6
25
190
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-2
mm
15
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10
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D15 121m
m s.l.m.
198
-2
mm
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D17 128.5m
-6
m s.l.m.
spostamenti trasversali
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
m s.l.m.
Per quanto riguarda gli spostamenti longitudinali, sia i dati rilevati in sito sia le
previsioni numeriche indicano, come pi volte accennato, degli spostamenti irrilevanti, che
si aggirano intorno ai due millimetri e difficilmente superano i quattro millimetri. Per
questo motivo non si ritenuto significativo un confronto per gli spostamenti longitudinali
ottenuti numericamente.
6.3 Conclusioni
199
200
CAPITOLO 7
Considerazioni conclusive
201
distribuzione di zone plastiche. Ci stato svolto per tutte le diverse analisi numeriche
eseguite, che differiscono fra loro per un particolare nella modellazione o/e delle
caratteristiche meccaniche dei terreni. Il successivo confronto dei risultati numerici con
quelli sperimentali rilevati in sito ha completato la ricerca.
Sinteticamente si elencano in punti le considerazioni e le conclusioni finali che
scaturiscono dalla ricerca.
- La modellazione pi appropriata dello scavo sicuramente quella tridimensionale.
Solo in questo modo possibile cogliere sia levoluzione del campo tensio-defomativo che
si genera al procedere dello scavo sia la differente distribuzione dello stesso nello spazio.
Le capacit della modellazione tridimensionale di simulare i dettagli del processo
costruttivo stato di notevole aiuto nel lavoro di ricerca di questa tesi. La raffinatezza della
simulazione per alcuni aspetti dello scavo di allargo non sarebbe potuta essere raggiunta
per mezzo di un analisi bidimensionale.
- La scelta di una modellazione numerica tridimensionale, per, comporta dei problemi
per quanto riguarda lonerosit dei calcoli. Luso di un legame costitutivo semplice ma
sufficientemente approssimato quale quello elasto-perfettamente plastico con criterio di
resistenza alla Mohr-Coulomb, ha permesso di ridurre notevolmente i tempi di calcolo.
Unulteriore possibilit per avere un buon compromesso tra tempi di calcolo e accuratezza
dei risultati consiste nella scelta opportuna delle dimensioni del reticolo e della densit
della mesh. Nella modellazione tridimensionale, la determinazione della dimensione
longitudinale ottimale richiede un approfondito studio preliminare. Indicazioni sulla
larghezza della griglia, infatti, sono fornite in letteratura nellambito delle analisi
numeriche bidimensionali, e la profondit funzione delle caratteristiche meccaniche dei
terreni che si vogliono simulare. In questa tesi stata messa a punto una procedura che ha
reso possibile scegliere una dimensione longitudinale del reticolo ottimizzata.
La procedura per la messa a punto del reticolo utile allo studio della terza sezione ha
consentito di ottenere una mesh ottimizzata con cui eseguire analisi accurate in tempi
accettabili. La possibilit di un confronto tra i risultati provenienti dalle analisi
tridimensionali e i dati rilevati in sito con gli strumenti di monitoraggio estensioinclinometrici installati, ha permesso di constatare la buona capacit del modello numerico
di descrivere gli effetti delle lavorazioni di allargo della galleria. Forti di questo aspetto, le
202
analisi hanno consentito di indagare pi aspetti del processo di scavo di allargo per mezzo
della tecnica del pretaglio. Detto ci, di seguito si espongono le ulteriori considerazioni.
- I risultati numerici hanno permesso di constatare come, anche nellallargo di gallerie
oltre che nella loro realizzazione ex-novo, gli effetti dello scavo possono essere limitati e
circoscritti ma non del tutto eliminati, utilizzando particolari tecniche di avanzamento dello
scavo, quale quella del pretaglio. In altre parole, le analisi indicano come lo scavo di
allargo, produce comunque un evoluzione delle zone plastiche e dello stato tensiodeformativo, funzione delle caratteristiche meccaniche del terreno, durante lavanzamento
dellopera e intorno alla galleria allargata una volta che il fronte di scavo passato.
- stato mostrato come la tecnica del pretaglio sia utile per svariati motivi. Oltre a
permettere i lavori di cantiere in sicurezza mantenendo il traffico in esercizio, la presenza
di un rivestimento provvisorio, gi inserito nel terreno prima dello scavo di allargo, fornita
proprio dal guscio di calcestruzzo realizzato grazie alla precedente esecuzione
dellincisione anulare di pretaglio, assicura una stabilit locale dello scavo altrimenti
incerta. La capacit di limitare effetti di instabilit locali in prossimit dello scavo
comporta, indubbiamente, il benefico effetto della restrizione del campo di deformazione
intorno allo scavo e alla riduzione del conseguente campo di spostamenti, problema
particolarmente sentito soprattutto per gallerie superficiali o con coperture non elevate,
sottostanti a opere edilizie preesistenti in superficie.
- I risultati dellanalisi numerica mostrano come lesecuzione del pretaglio per fasi,
soprattutto in presenza di caratteristiche meccaniche scadenti dei terreni, assicura la
formazione di zone plastiche ridotte e un conseguente campo di spostamenti decisamente
pi limitato rispetto a quando si esegue il pretaglio totalmente in ununica fase.
- La realizzazione del pretaglio in unica fase risulta possibile solo in presenza di
caratteristiche meccaniche discrete. Grazie alla tecnica della successiva riduzione delle
caratteristiche meccaniche, stato possibile determinare il valore della coesione efficace
minima di incipiente collasso che si genera quando si esegue il pretaglio in ununica fase.
Tale valore, pari a 11 kPa, assicura solo la stabilit dello scavo di pretaglio ma non assicura
un campo di spostamenti accettabili nellammasso.
- Nonostante gli evidenti pregi e la maggior flessibilit assicurata dalla realizzazione del
pretaglio per fasi, la sua utilizzazione non sempre possibile. La realizzazione di un
incisione anulare, come si accennato precedentemente, comunque possibile quando
sono presenti requisiti minimi di auto-sostegno da parte del terreno. In assenza di
203
caratteristiche meccaniche sufficienti, anche la realizzazione di una fessura suborizzontale nel terreno, quale sono le singole parti di cui composto il pretaglio, non
fattibile. Da qui possibile affermare che, lallargo di gallerie per mezzo della tecnica del
pretaglio pu essere utilizzata con successo solo in terreni con un grado coesione minima e
distribuita omogeneamente nellammasso interessato dallo scavo. Lanalisi numerica ha
previsto la possibilit di eseguire il pretaglio per fasi anche con coesione molto bassa pari a
circa 4 KPa.
- In presenza di adeguate caratteristiche meccaniche, omogenee in tutto lammasso, la
realizzazione del pretaglio a campione o in ununica fase, non produce significative
variazioni, sia in termini di spostamenti sia in termini di entit e distribuzione di zone
plasticizzate. In questo caso la tecnica del pretaglio per fasi non strettamente necessaria.
- Sia i risultati di monitoraggio sia quelli numerici indicano che gli effetti maggiori
dovuti allavanzamento dello scavo si registrano, per una determinata sezione, quando si
esegue il pretaglio: le curve degli spostamenti tracciate lungo le tre verticali scelte indicano
un sostanziale incremento e differenziazione degli spostamenti nel momento in cui si
esegue lincisione anulare. Questo conferma come lesecuzione del pretaglio un
momento cruciale per lo sviluppo del campo deformativo e tensionale nella zona in cui si
sta effettuando, e quindi la scelta delle modalit di esecuzione sono importanti.
- Le analisi numeriche sono in pieno accordo con le evidenze sperimentali per quanto
riguarda lentit degli spostamenti orizzontali longitudinali. Si osserva, pi precisamente,
uno sviluppo contenuto degli spostamenti longitudinali, sia in asse, sia lateralmente alla
galleria in allargo. A tal proposito i risultati numerici hanno evidenziato, inoltre, che non si
hanno sostanziali differenze nel momento in cui si confrontano i risultati provenienti dalle
due diverse modalit di esecuzione del pretaglio, e non si registrano sostanziali variazioni
quando si assegnano valori della coesione pi bassi allammasso interessato dallo scavo: in
ogni caso si ottengono spostamenti longitudinali di modesta entit. Da qui possibile
affermare che, le operazioni di allargo di gallerie preesistenti, utilizzando la tecnica del
pretaglio non prevedono significativi effetti destrusione.
- Anche lentit degli spostamenti orizzontali trasversali, in asse e lateralmente fra le
due gallerie molto modesta . Relativamente alla verticale laterale di sinistra, invece, i dati
di monitoraggio hanno rilevato un profilo di spostamenti con un evidente tendenza in
direzione della scavo alla quota della galleria. I risultati numerici non riescono a cogliere
questo aspetto, a meno di quelli ricavati dallanalisi in cui si simula lesecuzione del
204
pretaglio in ununica fase e si attribuisce al terreno interessato dallo scavo valori della
coesioni bassi (analisi C cft, capitolo 5).
- Tale particolare tendenza da parte degli spostamenti trasversali registrata dalla
verticale di sinistra pu enumerarsi tra i comportamenti locali dellammasso sviluppatesi
durante lo scavo di allargo, difficilmente riproducibili con le analisi numeriche fin qui
condotte. possibile, in generale, isolare una zona che va da una quota poco superiore ai
reni della galleria fino alla quota della corona allargata, in cui si notano alcuni
comportamenti in sito non riprodotti dalle analisi numeriche eseguite. Questa evidenza
molto pi percepibile confrontando i risultati di monitoraggio e quelli numerici provenienti
dalla verticale posta a sinistra della galleria in allargo.
Tutte le considerazioni conclusive appena esposte sono possibili grazie alla completa
visione, interpretazione ed elaborazione delle due famiglie di risultati, numerici e di
monitoraggio. Per quanto riguarda le misure estensio-inclinometriche va sottolineato come
queste indicano spostamenti di modesta entit. Lesiguit delle misure ha reso difficile la
loro interpretazione, dato che lordine di grandezza degli spostamenti rilevati in sito lo
stesso ordine di grandezza degli errori della strumentazione. Se tale aspetto sperimentale
particolarmente gradito per chi esegue i lavori, eliminando a priori qualsiasi problema
relativo al campo di spostamenti indotto dalle lavorazioni, daltro canto ha reso la ricerca
meno interessante in alcuni casi. Rilevare degli spostamenti un po pi abbondanti, infatti,
avrebbe permesso di disinteressarsi degli errori della strumentazione e inoltre avrebbe
potuto far luce con pi chiarezza su alcuni aspetti del comportamento dellammasso.
Un ulteriore considerazione riguarda la caratterizzazione geotecnica dei terreni
interessati dallo scavo. La ricerca ha evidenziato limportanza della resistenza meccanica a
stati di sollecitazione bassi, come sono in corrispondenza dello scavo, per assicurare la
buona riuscita dellopera utilizzando la tecnica del pretaglio. Ci richiede necessariamente
una conoscenza del reale valore della resistenza meccanica di tipo coesivo che il terreno
in grado di garantire, programmando ed eseguendo in modo appropriato le prove in sito e,
soprattutto, quelle di laboratorio.
205
Bibliografia
_________________________________________________________________________
Bibliografia
Arsena F.P., Focaracci A., Lunardi P., Volpe A. (1991); La prima applicazione in
Italia del pretaglio meccanico - Int. Congr. on Soil and Rock Improvement in
Underground Works, Milano 1991. Pagg. 549-556.
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