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Borgo Nuovo, tornano i cenciaioli ora fanno la

raccolta differenziata
Repubblica — 13 dicembre 2008 pagina 18 sezione: PALERMO

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/13/borgo-nuovo-tornano-
cenciaioli-ora-fanno-la.html

I cenciaioli di una volta sono tornati e questa volta fanno la raccolta differenziata. Porta a porta.
Sono 65 volontari, giovani e non più giovani, che dal maggio scorso si sono riuniti in un'
associazione, l' Apas, per la raccolta di carta, plastica, vetro, alluminio, metalli, acciaio e anche
indumenti. Sono i figli dei cenciaioli storici, quelli che per anni a Palermo sono andati in giro per le
strade con le carrette a spazzar via ciò che gli altri buttavano. Lo raccoglievano e lo portavano a
Bellolampo. E lì, con la falcetta e il bidone o la cesta di paglia intrecciata a tracolla, discernevano e
selezionavano. Il presidente dell' Apas, che ha sede a Borgo Nuovo, è Gabriele Dulcetta, trentenne
con moglie e figli e discendente dalla storica famiglia che raccattava la spazzatura a Palermo ancora
prima che nascesse l' Amia. «La mia famiglia, con tutte le parentele - spiega Dulcetta - è nota sin
dagli anni Sessanta, quando esisteva l' Amnu, l' azienda per la raccolta dei rifiuti, come i vecchi
cenciaioli. Mio zio Mauro a Bellolampo raccoglieva di tutto: vetro, carta e persino ossa da
macellazione. Ricordo che, quando era bambino, una società che a Enna produceva sapone molle,
pettini di osso e bottoni si riforniva da lui. Nel 1989 mio padre Rosolino, assieme a mio suocero
Salvatore Barbera che oggi ha 57 anni, fondò la prima cooperativa interna a Bellolampo, Città
verde. Mio suocero lavora ancora con noi ed è il più anziano dei 65 volontari: facendo il porta a
porta è quello che riconosce meglio i materiali». Nel 1996 una tragedia interrompe l' attività di Città
verde: in un incidente sul lavoro perde la vita Pietro Mineo, pure lui storico cenciaiolo, che viene
schiacciato da una pala meccanica. L' azienda decide allora di chiudere la discarica agli esterni. è il
1997 e i Dulcetta continuano a raccogliere metalli fino alla fondazione, il 14 maggio del 2008, dell'
Apas. Ma da chi è costituita la squadra dei 65? «Siamo volontari - spiega il presidente - al 45 per
cento figli dei cenciaioli storici, il resto disoccupati volenterosi. Con la raccolta differenziata
riusciamo a sostenerci e a ricavare le spese per il carburante. L' oggetto sociale dell' associazione è
lo stesso di Città verde: dopo la raccolta, avviene la successiva cernita dei rifiuti solidi urbani, con
la differenziazione di materie prime e seconde». Una macchina ben oleata, con un meccanismo che
funziona quasi alla perfezione. Dagli indumenti alla carta e al cartone, dai metalli al vetro e alla
plastica. «Per la raccolta degli indumenti - racconta Dulcetta - ci serviamo di un container. La
compravendita avviene in un cotonificio campano, che acquista a un prezzo variabile da 12 a 10
centesimi al chilo. In un mese abbiamo conferito 130 quintali di indumenti, con un guadagno pari a
1.300 euro. Denaro che stiamo investendo per l' acquisto del gasolio. Avevamo iniziato con le
carrette e siamo già riusciti a comprare un camion di seconda mano a 1.600 euro, con il quale dalle
8 alle 13 e dalle 17 alle 22 giriamo per le otto circoscrizioni. Sei giorni su sette». Il business
riguarda anche la carta e il cartone. «Si tratta di una materia il cui valore è sceso moltissimo, 30
euro a tonnellata. Il lavoro avviene così: pesiamo la spazzatura, sul bollettario stampato
appositamente per l' associazione riportiamo il codice utente. L' operatore scrive i chili dei materiali
consegnati trasportati in casse Binz, come quelle per la frutta. Ognuno dei soci ha un box. Io ho una
pressa in giardino: quando raggiungo il quantitativo, creo la balla. Per la carta ci vogliono fra i 70 e
gli 80 chili; per la plastica fra i 40 e i 50, mentre il vetro - che dovremmo conferire adesso - lo
vendiamo alla Vetrosud. Alluminio e metalli vanno alla "Mps" di viale Michelangelo. Utilizziamo
grandi sacchi per raccogliere lattine, scatolette di tonno, barattoli. Anche per questa merce c' è stato
un ribasso fino a 5 centesimi al chilo, quando fino a due mesi fa il valore d' acquisto oscillava fra i
20 e i 25 centesimi. In un mese abbiamo accatastato 17 quintali di metalli. Il tetrapak è possibile
assimilarlo a carta e cartone, venduto alla cartiera Imparato o a quella di Barcellona Pozzo di Gotto.
Lavoriamo anche su strada - dice ancora Dulcetta - Se trovo una sedia di metallo, ad esempio, la
prendo. Se in un cantiere edile hanno del materiale, lo prendo. Siamo un' associazione non-profit,
ma l' idea è di diventare una cooperativa». L' obiettivo è essere riconosciuti dal Comune. «La nostra
attività inizia con la raccolta all' ultimo Festino: 24 tonnellate di spazzatura assimilata e 12 quintali
di materiale differenziato a Monte Pellegrino, durante la "acchianata" del 4 settembre. Il 1° ottobre
è cominciato in via sperimentale il servizio porta a porta. Siamo ecovolontari sostenibili - dice
Dulcetta - chiediamo un protocollo d' intesa con il Comune per continuare a gestire un servizio utile
alla città. Per essere riconosciuti ed entrare nel sistema Conai di raccolta imballaggio e avere
accesso ai contributi come raccoglitori». - CARLA INCORVAIA

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