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Problem-solving ad alta voce di Cesenatico 2014

Questo `e un piccolo documento in cui scrivo le soluzioni dei problemi che ho risolto (e osservazioni su quelli
che non ho risolto) della gara nazionale delle olimpiadi di matematica 2014. Lidea `e di non scrivere soltanto
le soluzioni, ma anche il ragionamento e gli errori dietro.

Problema 1
Per ogni numero naturale n di 3 cifre decimali (quindi con la prima cifra diversa da zero), consideriamo il
numero n0 ottenuto da n eliminando le sue eventuali cifre uguali a zero. Per esempio, se n = 205, allora
n0 = 25.
Determinare il numero degli interi n di tre cifre per i quali n0 `e un divisore di n diverso da n.
Risoluzione:
Bene, dal testo non sembra troppo dicile. Per prima cosa scrivo n come 100a + 10b + c dove a, b, c sono
le cifre delle centinaia, decine e unit`a rispettivamente. Una delle cifre, non a, devessere zero, quindi ho tre
casi: b = 0 e c = 0; c = 0 e b = 0; b = 0 e c = 0.
Nel primo caso n0 = a, ovviamente a|100a, sempre.
Il secondo caso... `e come il primo: n0 = 10a + b, 100a + 10b = 10(10a + b) quindi `e sempre divisibile.
Il terzo caso pare pi`
u complicato. 10a + c|100a + c... cosa posso fare? Non mi vengono criteri di divisibilit`a,
quindi provo con
(10a + c) k = 100a + c
10ak + ck = 100a + c
10a(10 k) = c(k 1)
Osservazione veloce: k < 10 e k > 1, se no si creerebbero assurdi. Perci`o 10|c(k 1), quindi o c = 5 e k 1
`e pari o il contrario.
Nel primo caso ho:
10a(10 k) = 5(k 1)
20a 2ak = k 1
Qua ho una cosa simile allinizio...no aspetta, ho solo due incognite, quindi posso mettere una in funzione
dellaltra (verr`a una frazione, e da qua si risolve)
k(2a + 1) = (20a + 1)
k(2a + 1) = (20a + 1)
k=

20a + 1
2a + 1

Poiche k devessere intero, 20a + 1 0 (mod 2a + 1), quindi 0 20a + 1 10(2a + 1) 9 (mod 2a + 1),
ovvero 2a + 1|9. I divisori di 9 sono 1, 3, 9. 1 lo escludo se no verrebbe a = 0, 3 mi da a = 1 e 9 mi da a = 4.
Controllo: eettivamente 15|105 e 45|405
Ora devo fare il secondo caso, sar`a simile al precedente... k 1 = 5 k = 6, sostituisco
10a 6 + c 6 = 100a + c
40a = 5c
8a = c
Essendo cifre, lunica soluzione `e con a = 1 e c = 8, controllando 18|108. Le soluzioni sono dunque
108, 105, 405 e tutti i numeri del tipo 100a + 10b.

Problema 2
Sia ABC un triangolo (acutangolo) tale che, detto H il piede dellaltezza condotta da C, si ha AH = 3 HB.
Siano inoltre:
M il punto medio di AB;
N il punto medio di AC
P il punto dal lato opposto di B rispetto alla retta AC tale che N P = N C e P C = CB
\
\
Dimostrare che AP
M =P
BA.
Risoluzione:
PRIMA cosa (ovvia) da fare in un geometrico: il disegno.

Poiche N P = N C e P C = CB, P `e lintersezione della circonferenza di centro N e raggio N C (che chiamo


) e della circonferenza di centro C e raggio CB (che chiamo ). Dal disegno pare che M apparteiene a
, proviamo a dimostrarlo. HB = 14 AB, M B = 12 AB, quindi HB = HM e per pitagora, uguaglianza di
CM H e CBH, notando che CM B `e isoscele (sono tutti la stessa cosa) si conclude che CM = CB, ovvero
[
M . Poiche AC `e il diametro di , gli angoli insistenti su di esso sono retti, in particolare AP
C = 90.
\
\
Questo vuol dire che AP `e tangente a , e da qui si conclude (o dicendo che P
BA = AP
M poiche sono
angolo alla circonferenza e angolo formato con la tangente (o angolo alla circonferenza degenere), oppure per
il teorema della tangente e della secante che con AP 2 = AM M B da la similitudine tra AP M e AP B
dimostrando la tesi).

Osservazione No 1: una cosa che non potrebbe essere chiara a prima vista, ovvero trovare il punto P ; infatti
non `e detto chiaramente che `e definito come lintersezione di qualcosa con qualcosaltro, ma vengono solo date
sue propriet`a (distanze da punti). Come si fa a trovarlo? In questo caso `e semplice, poiche N P =costante
per ipotesi, allora il luogo dei punti possibili di P `e la circonferenza di centro N e raggio pari alla costante
(in questo caso N C). Allo stesso modo il luogo dei punti P tali che P C = P B `e la circonferenza di centro
C e raggio CB. Lintersezione delle due circonferenze, `e il punto P che cercavamo.
Osservazione No 2: fare bene il disegno aiuta moltissimo. Ci ha fatto capire che M deve stare su facendo
pensare subito alla secante M B passante per A.

Problema 3
Per ogni intero positivo n, sia Dn il massimo comune divisore di tutti i numeri della forma an + (a + 1)n +
(a + 2)n al variare di a fra tutti gli interi positivi.
(a) Dimostrare che, per ogni n, Dn `e della forma 3k per qualche intero k 0.
(b) Dimostrare che, per ogni k 0, esiste un intero n tale che Dn = 3k .
Risoluzione:
Questo sembra pi`
u brutto e dicile degli altri. Vediamo.
In sostanza il punto (a) chiede di dimostrare che se un numero divide tutte le somme a tre, allora nella
sua fattorizzazione non ci sono primi oltre a 3: non da condizioni sulla quantit`a, con k 0, per`o ci dice
anche che pu`o essere 1 (con k = 0). Bene, proviamo un assurdo: presuppongo che esista p primo tale che
p | an + (a + 1)n + (a + 2)n per ogni a.
n ( )

n ni i
Ripassino di un p`o di roba sul binomio di Newton e binomiali in generale: (a + b)n =
b mentre
i a
i=0
(a)
(
)
p!
p
a!
e un fattore p dovuto
b = b!(ab)! (con a b ovviamente).0 < a < p p | a = a!(pa)! al numeratore c`
al fattoriale, mentre sotto non ce ne sono (a e p a sono minori di p, che essendo primo, non ha altri fattori
n ( )
n ( )

n ni i
n ni i
al di fuori di se stesso e di 1). Segue che (p + b)n =
b
b bn (mod p) poiche si
i p
i 0
i=0

i=0

annullano tutti gli addendi tranne lultimo.


Ritorno al problema. Provo a mettere p da qualche parte ed a sfruttare il fatto di sopra. Posso provare a
porre a = p 1 in modo da avere una cosa simmetrica? Provo.
0 (p 1)n + (p)n + (p + 1)n (1)n + 0n + 1n

(mod p)

Se n `e pari ottengo che 2 0 (mod p), ovvero p = 2, non molto utile. Se n `e dispari peggio, ottengo che
vale per ogni p. Il brutto `e che ho fissato n e posso variare a, quindi questo serve a poco: potrei provare a
distinguere i due casi, ma nel caso di n dispari devo fare tutto.
Provo a mettere a = p allora. 0 pn + (p + 1)n + (p + 2)n 1n + 2n (mod p). Gi`a questo `e pi`
u bello, ma
comunque dicile da sfruttare. Lideale sarebbe ottenere un 3 qualcosa non divisibile per p 0 (mod p)
per arrivare alla tesi. Se pongo a = p + 1, sono felice perche due termini si cancellano col precedente e
mi rimane un 3n , ottimo! (p + 1)n + (p + 2)n + (p + 3)n 0 pn + (p + 1)n + (p + 2)n (mod p), ovvero
1n + 2n + 3n 0 1n + 2n (mod p), sottraggo 1n + 2n da entrambe le parti ed ottengo 3n 0 (mod p),
ovvero p deve dividere 3n e pu`o essere solo 3; quindi Dn devessere una potenza di 3.
Abbiamo fatto il punto (a), bisognava avere un p`o di esperienza per farlo. Passiamo ora al punto (b).
Il punto (b) chiede di trovare un n per il quale non solo 3k divida tutte le terne, ma anche che esista una
terna che non `e divisibile per 3k+1 (se no Dn sarebbe 3k+1 e non 3k ).
Cose che permettono di guadagnare punti in una gara/perdere se non le si fa: guardiamo un attimo i casi
piccoli, per esempio riusciamo a trovare n per k = 0; 1? Se n = 1, allora Dn = 3: a1 +(a+1)1 +(a+2)1 = 3a+3
`e divisibile per 3 sempre, con a = 1 si nota che 1 + 2 + 3 = 6 non `e divisibile per 9, quindi D1 = 31 Per n = 2
ottengo a2 + (a + 1)2 + (a + 2)2 = a2 + a2 + 2a + 1 + a2 + 4a + 4 = 3a2 + 6a + 5 e non `e mai divisibile per
una potenza di 3, quindi D2 = 1 = 30 .
Guardo se posso riutilizzare qualcosa del punto (a). Avevo utilizzato il fatto an + (a + 1)n + (a + 2)n
(a + 1)n + (a + 2)n + (a + 3)n 0 (mod Dn ). In questo caso, sottraggo un espressione dallaltra e vedo che
succede: (a + 3)n an 0 (mod Dn ). Idea: se dimostro che questo vale sempre, e che vale per 1n + 2n + 3n
ho vinto; ottenuto per a = 1, sapendo che se vale una terna vale anche la successiva (poiche la dierenza `e
congrua a 0), riesco ad ottenere tutti i numeri. (Dopo dovr`o anche trovare un caso che non `e divisibile per
3k+1 per stabilire che Dn `e esattamente 3k ).
Continuo con il passo induttivo di questa idea che `e quello fondamentale per farla funzionare.
n ( )
n ( )

n ni i
n ni i
Svolgo il binomio di Newton e ottengo (a + 3)n an =
3 an =
3 . Ora penso
i a
i a
i=0
i=1
(n)
ma non cera la propriet`a che n | a ? Sappiamo (e io lo riscopro dopo) che vale solo per n primi come
( j)
accennato in precedenza, ma lidea sembra funzionare. Pongo n = 3j , se dimostro che 3j | 3i 3i per ogni

i 3j con j k ho finito il passo induttivo, perche cosi facendo ho dimostrato che 3k divide ogni termine
della somma, quindi divide la somma stessa.
Adesso per`o bisogna dimostrarlo. Poiche il binomiale `e un numero intero, di sicuro le espressioni successive
a lui equivalenti sono intere.
( j)
3
3j (3j 1) (3j 2) (3j 3) (3j 4) (3j 5) (3j 6) . . . (3j i + 1)
3i =
=
(1)
i
1 2 3 4 5 6 7 . . . (i 1) i

= 3j

(3j 1) (3j 2) (3j 3) (3j 4) (3j 5) (3j 6) (3j 7) (3j 8) (3j 9)


(3j (i + 1)) 1 i

. . .
3
1
2
3
4
5
6
7
8
9
i1
i
j
(3j 1)
a (3 (i+1))
non ci sono fattori 3 al denominatore: se c`e un
1
i1
3j 3b
3jb c
c, allora 3b c =
che non ha fattori 3 al denominatore. I fattori sopra e
c
j 1
i
generati da 3 i 3 . Se i non `e multiplo di 3 allora non c`e nessun problema, i

In ognuna delle frazioni semplificate da

1 < a < i, a = 3b c con 3


sotto che rimangono sono
fattori 3 che ottengo sono j + i quando me ne servono j per la divisibilit`a. quindi il binomiale `e divisibile
d
per 3j . Se invece i = 3d e allora 3j 1i 3i = 3j 3d1e 33 e e di sicuro d 3d e 1, quindi per n = 3j
con j k 1 (questo 1 allinizio non cera, lho aggiunto successivamente per motivi che adesso vedremo)
( j)
j
j
3j | 3i 3i e dunque 3j | (a + 3)3 a3 per ogni a.
j
j
j
Abbiamo fatto il passo induttivo, resta da fare il passo base, ovvero dimostrare che 3k | 13 + 23 + 33 con
j
j
j
j
j k 1. Sicuramente k 3j , quindi 3k | 33 e resta da dimostrare che 3k | 13 + 23 . Vediamo... 13 = 1,
j
quindi basterebbe dimostrare che 23 1 (mod 3k ). Qua cerano tentativi infruttuosi di usare gli ordini
moltiplicativi e le phi, finche uno non si ricorda del lemma Lifting The Exponent, detto LTE.
Questo dice che per ogni primo p maggiore di 2, due interi x, y tali che p | x + y e un intero dispari:
vp (xn + y n ) = vp (x + y) + vp (n) (vp (a) `e la valenza p-adica di a, ovvero quanti fattori primi di p ci sono in
a, esempio: v3 (162) = 4).
j
j
Ritornando al problema, poiche 3 | 1 + 2, si pu`o applicare il lemma: v3 (13 + 23 ) = v3 (1 + 2) + v3 (3j ) = 1 + j.
Scegliendo j = k 1, che posso fare perche il passo induttivo me lo permette e me lo sono scelto proprio per
k1
k1
k1
k1
k1
questo motivo, si ottiene che v3 (13
+ 23 ) = k, ovvero 3k 13
+ 23
+ 33 . Ho quindi dimostrato
k1
k
che prendendo n = 3
si ha che Dn = 3 , come voleva la tesi.

Problema 4
Su una circonferenza di centro A e raggio R vengono presi nellordine quattro punti distinti B, C, G, H in
modo tale che G giaccia sul prolungamento della mediana del triangolo ABC condotta da B e H giaccia sul
prolungamento dellaltezza di BC condotta da B. Detta X lintersezione fra le rette AC e GH, si dimostri
che il segmento AX `e lungo 2R.
Risoluzione: Sia M il punto medio di AC e D lintersezione di BH con AC ed E lintersezione di AC con

la circonferenza. Con un disegno fatto bene (o magari con alcuni per avere la conferma), si pu`o vedere ad
occhio che GABX `e ciclico. Per vedere se `e vero o no, o meglio, `e utile o no, cerchiamo qualche via per
dimostrarlo dalle ipotesi o per dimostrare la tesi partendo da ci`o. Se `e ciclico, allora per il teorema delle
corde vale GM M B = M A M X. Se la tesi `e vera allora M X = 32 R e GM M B = M A M X = 34 R siccome
AM = 21 AC = 12 R. Riesco a dimostrare che GM M B = 34 R? Si, basta usare il teorema delle corde nel
cerchio di centro A: GM M B = M C M E = 34 R. Come volevo: se GABX `e ciclico la tesi `e vera, quindi
devo dimostrare che GABX `e ciclico. Inizio a segnare un p`o di angoli, vediamo che succede.
\ = . ABC
\ = anche lui perche ABC `e isoscele, quindi BAC
\ = 180 2.
Per semplicit`a chiamo ACB
\
\
BDA = 90, quindi DBA = 180 90 180 + 2 = 2 90. Non mi viene niente in mente, quindi provo a
fare conti di trigonometria (che non portano a niente).

Uhm...ma H e B sono simmetrici rispetto ad AC! Questo `e vero perche i triangoli rettangoli ADH
e ADB sono uguali: AH = AB e AD `e in comune. Quindi posso scrivere altri angoli uguali, come
\ = ACH
\ = e HAC
\ = 180 2. Quindi HCB
\ = HCA
\ + ACB
\ = 2. Inoltre, HGB
\ = HCB
\ = 2
AHC
\
\
\
poiche insistono sullo stesso arco HB. Quindi XGB = 180 HGB = 180 2 = BAC, ovvero GABX `e
ciclico e ho finito.
Un momento! Non ho usato lipotesi che G sta sul prolungamento della mediana, quindi c`e un errore: non
`e possibile che prendendo un punto qualunque la distanza sia sempre la stessa, visto che X cambia... ah
no va tutto bene, ho usato lipotesi della mediana dopo per notare che se GABX `e ciclico allora segue la
tesi, tutto torna: se prendo un punto F a caso sulla circonferenza e chiamo Y lintersezione di HF con AC,
allora F ABY sar`
a sempre ciclico, ma AY non sar`a sempre uguale a 2R.

Commento finale: ovviamente queste soluzioni non sono venute cosi linearmente in gara, ogni passaggio
` dicile che tutto venga
richiedeva tempo e spesso cambiavo problema dato che non mi venivano idee. E
subito, e molte cose si ottengono con lesperienza di aver fatto tanti problemi (per esempio il lemma LTE, o
aver subito impostato i conti nel primo).

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