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OTTURATORI PER TUTTI

(articolo originale scritto per il giornalino dellassociazione Archivivi)


By Ugo Marinelli 06/08/2014

Non pensate di saltare a pi pari questo articolo perch' si parla di roba tecnica, vi vengo incontro
cominciando a parlare di cappelli e di tende.
Si, perch gli otturatori pi usati in passato erano i cappelli dei fotografi. Lo scopo principale di un
otturatore quello di lasciar passare la luce per un certo tempo e bloccarla per il resto del tempo. Con
le pellicole poco sensibili di fine 1800, per bloccare la luce bastava mettere il cappello sull'obbiettivo,
poi veniva tolto per i secondi (o anche minuti) necessari all'esposizione, per poi rimetterlo
sull'obbiettivo. Facile no?
Ora pensate ad una tenda molto pesante davanti ad una finestra: tenda chiusa, buio, aprite la tenda,
luce... tenda chiusa, buio di nuovo. Bene, avete un otturatore a tenda.
Ma tutto questo cosa c'entra con le macchine digitali, con l'elettronica? Semplice, siccome la macchina
fotografica molto pi piccola di una stanza, anche la tenda piccola... Bene, abbiamo appena
realizzato l'otturatore a... tendina! Non vi sto prendendo in giro, si chiamano davvero cos.
Tutte le reflex moderne (dagli anni 60 in avanti) tranne rarissime eccezioni, hanno otturatori a tendina,
comprese le digitali. In realt le digitali non avrebbero proprio proprio bisogno dell'otturatore, in
quanto basterebbe catturare (elettronicamente) l'immagine ricevuta dal sensore per il solo tempo
necessario all'esposizione, ma i sensori ricevendo continuamente la luce, anche a macchina spenta, si
degradano, quindi l'otturatore serve principalmente per tenerli al buio tra una foto ed un altra. Poi
l'otturatore sulle digitali viene usato per un altre cose, che al momento non ci interessa di descrivere,
altrimenti andremo fuori tema.
Torniamo alla nostra tendina. Finche' le pellicole rimangono relativamente poco sensibili, il tempo che
ci mette un otturatore ad aprirsi ed a richiudersi, rimane abbastanza indifferente, sempre molto
piccolo rispetto al tempo di posa. Facciamo un esempio pratico:
Pensate ad una tenda singola davanti ad una finestra. Facciamo scorrere velocemente la tenda da
destra verso sinistra, diciamo che abbiamo impiegato due decimi di secondo ad aprirla tutta. Facciamo
entrare la luce per dieci secondi poi la richiudiamo velocemente. evidente che nella parte destra la
luce ha avuto pi tempo per entrare che nella parte sinistra, in quanto a destra la luce per entrare, ha
avuto tutto il tempo di posa, pi il tempo che la tenda ha impiegato per arrivare a fine corsa e poi
tornare indietro. Con un tempo di 10 secondi, il lato destro stato aperto per 10 secondi e 4 decimi (i
due decimi per scorrere a sinistra e due per scorrere di nuovo a destra e chiudere).
A mano a mano che si sale con la sensibilit, le cose cambiano: gi con un tempo di posa di un secondo,
il lato destro starebbe aperto quasi un secondo e mezzo, vale a dire che ha preso il 50% di luce in pi
rispetto al lato sinistro e questo sull'immagine si nota parecchio. Come risolvere questo problema?
Semplicemente creando una doppia tenda, ma con un funzionamento leggermente diverso da quelle di
casa. Quelle di casa si aprono come un sipario, e questo non risolverebbe il problema. Allora le
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facciamo funzionare cos: Alla prima tendina che avevamo, ne aggiungiamo un'altra sulla destra, che
sta gi raccolta. (per capirci, se non ci fosse la prima tendina la finestra starebbe scoperta).
Dunque la nostra prima tendina parte per aprirsi e, dopo un qualsiasi tempo di posa (un secondo, dieci,
mezzo secondo, un decimo, non importa), facciamo partire la seconda, alla stessa velocit della prima
(in modo che non la raggiunga se pi veloce, n perda strada se pi lenta).
Alla fine si trovano tutte e due sulla sinistra, con la prima tendina raccolta, e la seconda
completamente svolta. Bene, ora abbiamo un vero otturatore a tendina a scorrimento orizzontale.
Come qualcuno di voi avr notato, non ha importanza che la prima tendina abbia raggiunto il termine
della sua corsa per far partire la seconda tendina. Se aspettassi che la mia prima tendina abbia raggiuto
il lato sinistro, il tempo di posa pi breve sarebbero i due decimi di secondo che abbiamo detto sopra.
Far partire la seconda tendina senza attendere, permette di avere tempi di posa molto pi brevi del
tempo che ci mette la tendina a compiere tutto il suo percorso. In pratica lo spazio tra le due tendine
crea una fessura che scorre davanti la nostra finestra.
Tanto pi stretta la fessura, tanto pi breve il tempo di posa. Bello no? Pensate che il primo
otturatore a tendina del 1861, la prima macchina ad esserne equipaggiata era una Goertz del 1863.
Nonostante fosse una specie di piccolo banco ottico, con un negativone enorme, grazie all'intuizione
della fessura il tempo di scatto pi veloce era di 1/1000 di secondo, roba da capogiro per quei tempi e
per i materiali sensibili di allora.
Pensate ora un momento ai vostri sensori o alle pellicole. Il fotogramma un rettangolo adagiato sul
lato lungo. Quindi la tendina a scorrimento orizzontale che abbiamo descritto sopra, percorre il lato
lungo del fotogramma. Negli otturatori a scorrimento verticale, la tendina percorre il lato corto, deve
fare meno strada, quindi a parit di velocit ci mette meno tempo ad eseguire tutto il lavoro di
apertura e chiusura. Questo stato un vantaggio enorme quando le macchine fotografiche al posto
della leva di carica, hanno cominciato a montare i motori per scattare a raffica. Oggi gli otturatori a
tendina sono quindi tutti a scorrimento verticale, non ho notizia di macchine in commercio oggi con
tendine a scorrimento orizzontale.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fino qui e gli regalo il resto: gli otturatori a tendina non
sono gli unici otturatori esistenti, la mente umana quando deve pensare a qualcosa ne fa di tutti i
colori, cos vi evito i vari otturatori a flap, rotativi, a ghigliottina, eccetera, ma ci soffermeremo
sull'unica tipologia davvero in concorrenza con gli otturatori a tendina, i cos detti otturatori centrali.
Un sistema cosi funzionale e sofisticato come l'otturatore a tendina, su pellicole grandi, era molto
delicato, con grandi masse in movimento molto rapido, le inerzie erano grandi ed anche gli sforzi
necessari, quindi i meccanismi si rompevano con facilit, oppure semplicemente si staravano, insomma
erano poco affidabili e, piano piano si afferm il sistema ad otturatore centrale, relativamente pi
complicato da costruire ma molto affidabile e preciso.
Ai primi del novecento la meccanica di precisione derivata dagli orologi era gi molto avanzata.
siccome un otturatore essenzialmente un temporizzatore insieme ad un congegno per aprire e
chiudere il passaggio di luce, Accoppiando questa capacit realizzativa, alla capacit gi presente di
realizzare le pupille degli obbiettivi, cio i diaframmi a lamelle, si arriva all'otturatore centrale.
Vediamolo meglio.

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Intanto presenta due vantaggi enormi: Il primo vantaggio che, mentre l'otturatore a tendina deve per
forza essere grande quanto il sensore/pellicola l'otturatore centrale pu essere parecchio pi piccolo in
quanto viene posizionato tra le lenti dell'obbiettivo, in un punto in cui i raggi luminosi si concentrano.
Questa riduzione permette di usare parti in movimento pi piccole e leggere, quindi minor inerzia nei
movimenti. Insomma proprio ci di cui si sentiva il bisogno in quel momento storico.
Altro vantaggio, la ragione primaria per cui gli otturatori centrali sono sopravvissuti sino ad oggi, che
non hanno problemi di sincronismo con i flash, tallone dAchille tipico di quelli a tendina.
Dicevamo delle lamelle dei diaframmi. Spero che sappiate bene come funzionano le vostre pupille...
(Chi ha detto NO?) La pupilla ha la capacit di dilatarsi e di restringersi per far passare pi o meno luce.
Le lamelle mobili dei diaframmi fanno proprio questo, allargare o stringere la sezione dove transita la
luce per regolarne la QUANTITA'.
Il solito genio, ha capito che chiudendo completamente un diaframma sino a sezione di passaggio zero,
la luce che passa nulla, quindi variando la VELOCITA' con cui un diaframma chiuso si apre sino ad un
valore impostato, e poi si richiude, assomiglia tanto ad un OTTURATORE... Siccome il diaframma
solitamente stava posizionato al centro degli obiettivi, nato l'otturatore centrale!
Facile, no?

Una bella immagine animata come funziona un otturatore a tendina in questo sito: http://digitalphotography-school.com/photography-1016-shutter

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