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CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA N. 25077
27 NOVEMBRE 2009

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• Accertamento
• Conto Corrente bancario
• Indagini bancarie

ORDINANZA

La Corte, ritenuto che è stata depositata in cancelleria la seguente relazione ai sensi dell'art.380
bis c.p.c.: "La C.T.R. della Campania ha accolto l'appello dell'Agenzia delle Entrate di Caserta nei
confronti di (.....) confermando un avviso di accertamento per Ilor, Irpef, S.S.N. e Tassa Europa
1997; rilevava in motivazione che l'accertamento era derivato da indagini bancarie e fondato
sull'art 32 DPR n.600 del 1973 sui conti bancari del contribuente che evidenziavano non
giustificate movimentazioni e la continuazione dell'attività di fabbricazione di (.....), che la vendita
dei macchinari avvenuta solo nel 2000 non dimostrava la veridicità della denunziata cessazione
dell'attività nell'anno in questione.

Propone ricorso per cassazione affidato a tre motivi il (.....), l'Agenzia delle Entrate non si è
costituita.

Con il primo motivo, deducendo violazione di legge e vizio della motivazione, contesta la
motivazione della sentenza impugnata nella parte in cui ha accertato anche su informazioni
anonime assunte dalla (.....), la continuazione dell'attività imprenditoriale, mancando ogni
documentazione dell'attività stessa.

Il motivo appare manifestamente infondato il quanto la sentenza non fa cenno delle informazioni
anonime, ma fonda il suo accertamento su due fatti accertati, il possesso dei macchinari nell'anno
in questione e le ingenti movimentazioni bancarie che facevano presumere la continuazione
dell'attività. Le seconde, a sensi dell’art.32 DPR n.600 del 1973, determinano una inversione
dell'onere della prova come conferma la costante giurisprudenza di questa Corte, tra le tante da
ultimo n. 11750 del 2008- che precisa: In tema di controlli bancari in favore dell'Amministrazione
Finanziaria opera una presunzione legale che la dispensa dal fornire qualunque prava sulla sua
pretesa nel caso in cui la stessa disponga dei dati sui movimenti di denaro relativi ai conti correnti
del contribuente, la norma contenuta nell'art. 32, comma 1 n 2 del D.P.R. n. 600/73 istituisce
chiaramente una presunzione legale in favore dell'Amministrazione, anche se.non la nomina
esplicitamente; ne deriva un'inversione dell'onere della prova, che cosi grava sul contribuente.
Tocca a quest'ultimo, quindi, giustificare di fronte all'Amministrazione i prelevamenti effettuati dai
conti correnti e dimostrare l'avvenuta contabilizzazione dei versamenti o l'irrilevanza di questi
ultimi ai fini della determinazione del reddito. Nella specie contestando il contribuente la
continuazione dell'attività di impresa incombeva al (.....) di provare che le movimentazioni non
erano collegate ad essa. Questa presunzione legale e la continuazione del possesso dei macchinari
fondano logicamente la motivazione della sentenza impugnata in ordine alla continuazione
dell'attività di impresa. La mancanza di documentazione contabile prova solo che essa avveniva in
nero.
Con il secondo motivo, pur denunziando vizi di legge, contesta l’accertamento induttivo fondato
soltanto su un assegno e su fonti anonime e la mancata valutazione dei costi.

Le censure appaiono manifestamente infondate in quanto in mancanza di ogni contabilità poteva


procedersi, come nella specie, unicamente ad un accertamento sintetico induttivo nel quale
contrariamente a quanto assume il ricorrente si è dato ampio spazio ai costi valutati nel 75%
quando si è calcolata la redditività nel 25%. Le fonti anonime non sono poste a base delle
decisione che si fonda sui corposi fatti e presunzioni di cui al primo motivo;

Con il terzo motivo, deducendo violazioni dell'art. 24 Cost., e della normativa in tema di
accertamento, il ricorrente censura la sentenza impugnata per la mancata rivelazione delle fonti
anonime che peraltro si riferivano ad un periodo successivo. Lamenta anche che non si sia tenuta
conto delle deduzioni del ricorrente in ordine alle movimentazioni bancarie,

Quanto alla prima censura si ripete che nella motivazione della sentenza impugnata non vi è
traccia di dette fonti e che la prova si fonda sui fatti accertati dalla Guardia di Finanza. Quanto
alla mancata valutazione delle deduzioni del contribuente in ordine alle motivazioni bancarie si
osserva che queste non rilevano se noti suffragate da prove ed il ricorrente non ne indica alcuna.

Rilevato che la relazione è stata comunicata al pubblico ministero e notificata alla parte costituita;

Considerato che il Collegio, a seguito della discussione in camera di consiglia, condividendo i


motivi in fatto e in diritto della relazione, ritiene che ricorra l'ipotesi prevista daIl’art.375 n.5 c.p.c.
della manifesta infondatezza del ricorso e che, pertanto, la sentenza impugnata vada confermata.
Infatti le esibite certificazioni di passaggio in giudicato di altre sentenze della CTR nulla provano
ai fini del presente giudizio.

Non si deve provvedere in ordine alle spese non essendo costituita l’intimata

P.Q.M.

Rigetta il ricorso.

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