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Corso di Fisica 1 Dipartimento di Ingegneria Industriale - 2015

Cinematica del punto: la velocit e laccelerazione nel moto rettilineo


Per affrontare lo studio del moto dei sistemi nello spazio (a prescindere dalle cause che
provocano tale moto) necessario stabilire i seguenti punti:
ci si interessa della posizione (istante per istante) occupata dall'oggetto (per ora un punto
materiale, senza estensione fisica). La posizione determinata quantitativamente
introducendo un opportuno sistema di riferimento, ossia un sistema di assi che permettono
di assegnare le coordinate (secondo opportune convenzioni geometriche) del punto al
variare del tempo;
si osserva la natura relativa dei moti: oggetti fermi in certi sistemi di riferimento sono in
moto in altri sistemi, e viceversa. Occorre dunque prestare attenzione a definire
rigorosamente il sistema adottato per descrivere un certo moto nello spazio;
il concetto pi elementare che si associa al moto di un oggetto quello di velocit, ossia
della rapidit di variazione dello spostamento spaziale con lo scorrere del tempo. E'
possibile parlare fin dal principio di velocit nel senso vettoriale del termine, ossia di
spostamenti nello spazio a tre dimensioni. E' comunque conveniente limitarsi inizialmente
a fenomeni di moto che avvengono secondo un'unica direzione spaziale, ossia moti
unidimensionali.
Per introdurre la velocit di un punto che si muove su una direzione assegnata (moto
rettilineo), si pu considerare la definizione media di velocit, secondo la quale si osservano
variazioni di coordinata (spostamenti) al variare del tempo (intervalli temporali). La velocit
media dunque definita da

vmedia =

x2 x1 x
=
.
t2 t1
t

In questa relazione si considera il punto che occupa la posizione x1 all'istante t1 per passare
alla posizione x2 all'istante t1, ovvero compie uno spostamento x nell'intervallo di tempo t.
In base a questa definizione, risulta chiara la possibile incompletezza di informazioni per moti
che avvengono a velocit variabili nel tempo: un'automobile che parte da un punto, si
allontana, e ritorna allo stesso punto di partenza avr percorso un chilometraggio netto ma,
secondo la definizione data sopra di velocit media, tale velocit risulter nulla essendo lo
spostamento parimenti nullo in un tempo finito.
Si giunge quindi all'esigenza di definire una velocit "pi precisa", nel senso di permettere la
sua misura istante per istante e non (solo) su intervalli finiti di tempo. A tale scopo si
considerano
intervalli
temporali
di
estensione
sufficientemente piccola, al limite infinitamente piccola.
x
Questa operazione matematica, che consiste di fatto
nell'operare con una procedura di limite sul rapporto che
definisce la velocit media, consentita ed ha pieno x2
significato fisico quando si osserva che il punto in x1
movimento tale istante per istante. Non deve dunque
preoccupare il fatto di considerare intervalli temporali di
estensione nulla, almeno se questa procedura
matematicamente sostenibile. Si definisce quindi la
velocit (in una dimensione) istantanea secondo la
t
t1 t2

x
.
t 0
t 0 t
In questo modo, la velocit istantanea (come quella media) acquista un conveniente
significato geometrico, essendo infatti assimilabile alla derivata (pendenza) della curva che
rappresenta lo spostamento del punto in funzione del tempo.
La comprensione di queste idee richiede un minimo di familiarit con i concetti di derivata di
una funzione di una variabile, almeno se si vogliono applicare a esempi realistici le relazioni
sopra scritte.
Allo stesso modo, possibile considerare l'operazione inversa, nel senso di ottenere lo spazio
percorso in un certo intervallo di tempo conoscendo la velocit istantanea. L'idea una logica
estensione della relazione
v = lim vmedia = lim

x(t ) = x(t 0 ) + v(t t 0 ) ,


ottenuta per inversione diretta della definizione di
velocit media data poco sopra. Se la velocit varia
v
durante l'intervallo di tempo considerato, non certo
possibile usare la semplice relazione sopra scritta. Ci
si accorge per che lo spazio percorso ottenibile
sommando i contributi associati ad intervalli
temporali sufficientemente piccoli, per i quali la
velocit pu essere presa essenzialmente costante
(esattamente costante nel limite di intervalli di tempo
che vanno a zero). A partire dalla somma di un
numero finito di intervalli data da

xk = vk tk

x = x1 + x2 + + xn = v1t1 + v2 t 2 + + vn t n ,
possibile riconoscere, nel limite in cui i termini sommati sono calcolati quando gli intervalli
temporali tendono ad estensione nulla e sono dunque in numero infinito, la definizione di
integrale (nel senso matematico) della funzione velocit secondo la variabile tempo, che si
scrive anche
t

x(t ) = x(t 0 ) + v(t ) dt .


t0

Questa notazione coincide con il calcolo dell'area sottesa dalla curva che rappresenta la
velocit in funzione del tempo. Si noti la consistenza dimensionale delle varie relazioni scritte
in questa scheda, ove sempre chiaro che la velocit una lunghezza divisa da un tempo,
ossia metri al secondo (ms-1 nel Sistema Internazionale). Se la velocit costante (moto
rettilineo uniforme), questa espressione (come pure la definizione di velocit stessa!) conduce
all'espressione elementare x(t)=x(t0)+v(tt0), gi evidenziata sopra. I grafici riportati
dovrebbero essere d'aiuto per la comprensione di queste relazioni a fondamento della
cinematica del punto.
E' naturalmente possibile e, soprattutto, importante estendere questo schema alla misura della
rapidit di variazione di velocit nel tempo. Tale grandezza precisamente definibile secondo
la quantit media
v v
v
amedia = 2 1 =
,
t 2 t1
t
che prende il nome di accelerazione media (scalare) del punto, in totale analogia con la
definizione precedente di velocit media del punto. La definizione "puntuale", ossia istantanea
di questa grandezza ancora ottenuta secondo un procedimento di limite nel senso
matematico del termine, vale a dire,

v
.
t 0
t 0 t
Le medesime considerazioni svolte per la velocit istantanea ed il suo utilizzo per il calcolo
della posizione del punto ci conducono a scrivere, ora sfruttando l'accelerazione, la seguente
relazione per la velocit del punto materiale:
a = lim a media = lim

v(t ) = v(t 0 ) + a(t ) dt .


t0

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