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Salvatore Quasimodo

Vita
Quasimodo nacque a Modica (Ragusa) nel 1901 e trascorse linfanzia e la
giovinezza in Sicilia, trasferendosi in vari paesi per via delloccupazione del
padre, capostazione. Frequent una scuola tecnica, il geometra, per poi
iscriversi ad ingegneria senza per conseguire alcuna laurea. Aveva una grande
passione per i lirici greci, infatti amava tradurre autori latini e greci come
Omero, Virgilio e Catullo. La sorella sposa Elio Vittorini, maggior rappresentante
del neorealismo, che gli presenta Eugenio Montale. Questi fece pubblicare le
prime poesie di Quasimodo su Solaria, diventando uno dei maggiori
rappresentanti dellErmetismo.
Nel 1940, "per chiara fama", diventa docente di letteratura italiana al
conservatorio G. Verdi di Milano. Nel 1959 riceve il premio Nobel per la
letteratura, diventando il quarto italiano ad aver ricevuto questo
riconoscimento dopo Deledda, Carducci e Pirandello. Il riconoscimento fu fonte
di molte discussioni, perch numerosi critici lo contestarono, giudicando
Quasimodo inferiore a personalit del calibro di Montale. Mor nel 1968 in
seguito ad un emorragia cerebrale.

Pensiero e poetica
Anche Quasimodo, come Ungaretti, ha un sentimento tragico e desolato della
vita del nostro tempo, dovuto al crollo degli ideali romantici e positivistici.
Quasimodo passa dallo sconforto e dal disimpegno alla denuncia della
responsabilit degli uomini per il dolore del mondo e all'impegno per la
costruzione di un mondo migliore, che spetta soprattutto ai poeti. La poesia di
Quasimodo presenta due momenti distinti:
Il primo periodo rispecchia a pieno la fase dellermetismo. Sradicato dalla
famiglia e dalla sua terra per ragioni prima di studio, poi di lavoro, in
Quasimodo si forma subito il complesso dell'esule, tormentato dalla nostalgia
dell'infanzia e della Sicilia. I temi ricorrenti delle raccolte di questo periodo sono
la solitudine, il rapido morire delle illusioni, la nostalgia e
il rimpianto dell'infanzia. Fanno parte di questo periodo le raccolte Acque e
terra (1929), Oboe sommerso (1932) e Erato e Apollion (1938), che saranno
inglobate sotto il nome di Ed subito sera , nome anche di una sua
famosissima poesia.
Il secondo periodo della poesia di Quasimodo ha carattere civile, umanitario e
sociale nel contenuto. Le raccolte del secondo periodo sono: Giorno dopo
giorno (1947), La vita non sogno (1949) e Il falso e vero verde (1956). Il verso
si dilata di pi rispetto alle prime opere e Quasimodo invita i poeti ad alzare la
voce per ricordare il passato atroce in modo da riscattarsi. E presente un
largo uso di analogie e sinestesie e inoltre non c supporto nella fede da parte
del poeta. Il passaggio dal primo periodo, che quello del disimpegno, al
secondo periodo che quello dell'impegno determinato dalle tragiche

vicende della seconda guerra mondiale, che con la sua follia omicida apre il
cuore di Quasimodo alla realt storica. Egli ora non pi il nostalgico
ricercatore di et e terre lontane, ma il giudice severo della sua epoca, perci
denuncia e condanna con potenza realistica le atrocit della guerra, e la ferocia
degli uomini moderni ed esorta i figli a dimenticare l'opera cruenta dei padri.
Anche in questo secondo periodo della poesia di Quasimodo ritorna il motivo
della Sicilia, ma essa non pi vista come una terra favolosa di sogno ma
come una terra di dolore che attende l'ora del riscatto.

Considerazioni Ed subito sera


Lopera scritta nel 1930 ed appartiene alla raccolta Erato e Apollion. La lirica
una riflessione fulminea sulla condizione esistenziale dell'uomo. La solitudine,
la pena del vivere, la brevit dell'esistenza sono i temi espressi in tre versi
incisivi, secondo un modello di essenzialit e di ambiguit semantica, tipici
della corrente ermetica. I nuclei tematici sono: la solitudine, la pena del vivere
e la morte. Il titolo anche il nome di una sua raccolta ed anche presente
nellultimo verso della poesia.
Solitudine: nel primo verso acquistano un particolare rilievo le parole "nel cuor
della terra", in cui Quasimodo contrappone alla grandezza della terra lo
smarrimento di uomo che, pur vivendo al centro delle cose, si sente
tragicamente solo, incapace di comunicare con i suoi simili.
Pena del vivere: nel secondo verso l'immagine del cuore di ogni individuo
"trafitto da un raggio di sole" sta a significare che il raggio di sole non illumina
l'uomo ma lo trafigge, poich la speranza di sognare e di illudersi lascia il posto
alla delusione.
Morte: le illusioni crollano in fretta al sopraggiungere della sera, metafora della
morte.
La forma metrica di versi liberi di varia misura, il lessico semplice e ridotto
all'essenziale, ma ricchissimo di allusioni.

Considerazioni Alle fronde dei salici


Questa poesia stata scritta durante l'occupazione nazista di Milano dopo
l'armistizio con le truppe anglo-americane. Questo componimento, preso dalla
raccolta Giorno dopo giorno, segna l'allontanamento di Quasimodo
dall'Ermetismo e l'avvicinamento ad una poesia che riscopre i valori della
solidariet collettiva. Il poeta riflette sul significato della poesia, che diventa
muta, priva di ogni valore e significato, di fronte all'orrore e al dolore della
guerra.
La prima parte composta da uninterrogativa retorica dove il poeta esprime il
dolore provato per l'invasione nazista dell'Italia, mentre nella seconda
Quasimodo esprime la sua opinione sulla poesia ed il suo impegno davanti a
tanto dolore. Testimone degli orrori della seconda guerra mondiale, il poeta si
sente partecipe della sofferenza di tutti gli uomini e, spinto dalla piet, cerca di
ricomporre i frammenti di unumanit e di una civilt distrutta dalla violenza.
Il testo breve, i versi sono sciolti e sono tutti endecasillabi.

Il salice simboleggia il dolore e il pianto mentre lagnello rappresenta il


sacrificio anche dei bambini da parte dei tedeschi.
I primi e gli ultimi versi corrispondono a salmi della Bibbia, precisamente alla
prigionia degli Ebrei a Babilonia.

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