Sei sulla pagina 1di 429

Sexy & bastardo

Autrice: D.S. Nicoletta


Romanzo

Genere: Romantico\Erotico

Questa storia frutto di fantasia, nomi,


personaggi, luoghi ed eventi sono frutto della fantasia
dellautrice, o sono usati in modo fittizio e funzionale
allimmaginazione dellautrice stessa, non devono
essere considerati come reali. Ogni somiglianza a
persone vive o morte, eventi realmente accaduti,
luoghi, e/o organizzazioni realmente esistenti da
considerarsi accidentale e/o casuale, lo stesso dicasi
per quanto riguarda la base militare, le manovre, i
codici e quantaltro relativo ad essi.
Tutti i diritti riservati.

Tutti i diritti riservati allAutore


Titolo dellopera: Sexy & Bastardo
Propriet letteraria e artistica riservata
Edizione eBook Giugno 2014
Copertina a cura dellAutore
Racconto Erotico Self Publishing

Leo
Amo New York, non la cambierei con
nessunaltra citt. New York frenetica,
caotica e multietnica, con molteplici
possibilit. E tante donne. Moltissime
donne, e la maggior parte di loro mi
cadono ai piedi come pere mature.
Dio quanto amo il potere.
Davanti allo specchio del bagno osservo
la mia immagine riflessa. E perfetta, io
sono perfetto. Non mi posso lamentare
della mia vita, dico davvero, sarei
ipocrita a farlo. Ho una vita perfetta, ho
quello che la maggior parte delle

persone sognano: Ho fascino, soldi e


potere, una bella casa, un lavoro che mi
piace, una bella donna, di cui il fratello
morto in un incidente stradale due anni
fa, due nipoti di cui occuparsi e in
attesa di sentenzia di affidamento da
parte dei servizi sociali, grazie al fatto
che sono un avvocato famoso sono
riuscito a fare avere ad Alexandra la
custodia temporanea, visto che la madre
naturale e cognata, una tossica, oltre
che troia e molto stronza. Ci ha provato
con me quella non oso neppure
pronunciare quella parola, tanto mi fa
schifo pi lei. Lidea di sentire le sue
mani addosso mi fa accapponare la
pelle.

Al momento sono appena tornato da Los


Angeles, in California, dove ho portato a
termine una causa abbastanza tosta.
Sono ben felice di potermi godere una
pausa di qualche settimana. Niente di
speciale, si intende, voglio, - o meglio,
vorrei, se fosse possibile - avere una
vita normale; dormire fino a tardi,
andare in palestra, uscire con la mia
ragazza e i suoi nipoti senza trovarmi di
fronte i paparazzi, e dover trovare le
foto sui tabloid il giorno dopo.
Essere un avvocato di grido porta a
pagare un prezzo altissimo, soprattutto
quando hai a che fare con gente potente,
politici, cantanti, attori ma quando
torno a casa il mio unico pensiero

quello di godermi la mia ragazza e le


due piccole pesti.
Adoro quei piccoli mostri come non
potete immaginare, a volte me li sento
quasi miei e nonostante il mio lavoro a
volte mi tenga lontano da casa, cerco di
stare loro vicino pi tempo possibile almeno nei giorni in cui quella stronza di
Te r e s a si degna di lasciarglieli, si
intende;
- come avrete certamente
capito, Teresa la cognata della mia
ragazza, che si dimostrata unemerita
stronza e un immensa troia. Non la odio
ma a volte mi viene voglia di
scaraventarla gi per le scale. Ma mi
trattengo pensando che poi, chi ne
pagherebbero le spese sono i bambini.

Ma volete sapere qual linconveniente


di avere dei bambini di nove e sette
anni? La poca pazienza della loro zia.
Tanto bella quanto poco paziente.
E una brava ragazza, dedita al lavoro
con seriet, fa la giornalista in un
piccola rete nei sobborghi di New York,
la mia Alexandra bella e intelligente,
ma a pazienza zero. Mi sono
innamorato di lei il primo giorno che me
la sono trovata davanti, mentre uscivo
dal tribunale dopo una causa davvero
difficile, mi ha strappato un intervista
flash e da allora le ho dato la caccia. Ed
eccomi qui.
Stiamo insieme da tre anni, anche se la
nostra una relazione piuttosto aperta,

soprattutto dalla mia parte, oserei dire;


che ci posso fare, mi piace la fica e mi
piace cambiare spesso. Ma i sentimenti
sono unaltra cosa.
Sono sempre stato cos, da che mi
ricordo.
Non ho mai avuto problemi con le
donne; cadono immancabilmente ai miei
piedi. Sempre.
Questione di charme credo, di eleganza,
di bellezza. Ok sono fico, un sexy
bastardo da quello che dicono. E ne
vado fiero.
Perch per quanto se ne dica, la
bellezza che apre tutte le porte,
soprattutto quelle delle camere da letto.
E io ovviamente non sono certo il tipo

che si tira indietro. Mi piace scopare,


che ci posso fare? Non posso stare un
solo giorno senza scoparmi una donna,
divento matto, irrequieto
Lo ripeto, e non me ne vergogno, perch
dovrei? La lussuria un sentimento
onnipresente nelluomo; sono un
ninfomane degno di questo nome. E
sicuramente lessere cos famoso aiuta.
Quando decido di volermi portare a
letto una persona, state tranquilli che
solo questione di tempo prima che
succeda.
Ma ovviamente sono innamorato di
Alexandra.
Almeno credo sia amore quello che
provo. Altrimenti non staremmo ancora

insieme, no? Con due bambini non nostri


a carico poi.
Credete che non sappia cosa state
pensando? Che sono ipocrita e che i
sentimenti non centrano un cazzo e che
dovrei essere fedele alla mia donna.
Lo so, avete ragione, ma non posso farci
niente, sono malato, irrimediabilmente
malato di fica, ma amo la mia ragazza.
Sono davvero convinto che sia la
persona giusta per me, quella con cui
potrei veramente passare la mia vita.
Lei sa come prendermi; lavorando a
ritmi caotici conosce il nostro mondo, i
ritmi, i meccanismi, le pressioni e tutto
il resto veramente fantastica.
Mi osservo ancora una volta nello

specchio ad altezza uomo. Ho trentanni


e una vita intera davanti a me. Sono alto
un metro e novanta, novanta chili di
muscoli e ossa, occhi verdi e capelli
neri come le ali di un corvo, ho un corpo
muscoloso e asciutto, che tanto piace
alle donne, non per niente vado in
palestra. Pelle abbronzata e tonica, un
vero figo insomma. E ne sono
orgoglioso.
Fischiettando allegramente mi infilo una
T-shirt bianca, un pantalone morbido
grigio da tuta e un paio di scarpe da
ginnastica, sistemo il borsone della
palestra con dentro lasciugamano, un
cambio e il necessario per la doccia.
Oggi sento il bisogno di darci dentro con

lallenamento, ho bisogno di scaricare la


tensione e far sciogliere i muscoli.
***
Sono appena uscito dalla palestra e sto
camminando fino alla macchina. Devo
andare a casa e parlare con la babysitter dei bambini, che dice di dover
lasciare il lavoro attuale per uno pi
remunerativo.
Maledetta, me lo dice solo con una
settimana di anticipo. Non possiamo
certo lasciarli in mano a quella troia
della loro madre, tra alcool e droga
un vero schifo, per non parlare degli
uomini che si porta a casa, a fatica sono
riuscito ad assegnare laffidamento
momentaneo ad Alexandra, e per questo

ci occorre una baby sitter.


Quindi, ricapitolando, oltre a tutti i miei
impegni personali, i piccoli mostri non
hanno una baby-sitter per la prossima
settimana.
Oh, fantastico.
Avete notato il sarcasmo, vero?
***
Arrivato a casa, trovo le due piccole e
adorabili pesti nella stanza dei giochi:
Renzo sta giocando ai videogame, Anna
invece sta giocando con le bambole, in
compagnia di Angela, la baby sitter.
Appena mi vede corre ad abbracciarmi,
urlando un Zioooo!!! con un sorriso
ampissimo, e io la prendo in braccio,
stampandole un bacio sulla guancia. La

mia principessa.
Renzo invece mi saluta con un Ciao
zio Leo. Ho gi detto che li amo? I
bambini sono la cosa pi bella che una
persona posso desiderare, se potessi non
mi perderei neanche un secondo della
loro vita. Anche se non sono miei.
Ma parlavamo di Angela
Angela Faro, venticinque anni, Italiana
trasferitasi a New York dieci anni fa per
motivi familiari.
la loro baby-sitter da quattro anni, e i
bambini si divertono davvero molto con
lei.
Inoltre anche Alexandra si affezionata,
ma solo per un motivo: Angela la
tipica brava ragazza tutta casa e chiesa,

non certamente bella, dedita solo a


scuola e lavoro.
Non ho mai desiderato di portarmela a
letto in questi anni, neanche una volta, e
laffetto di Alexandra deriva proprio da
questo.
Anche volendo non potrei; come una di
famiglia ormai. Sarebbe come farlo con
mia sorella, e sincerante non mi
eccita! Inoltre non il mio tipo. Un po
tracagnotta, capelli corti a spazzola,
naso a patata e tette zero. Insomma un
vero mosciacazzi, ma le voglio bene.
Per adesso viene fuori con questa
storia che se ne torna in Italia, e me lo
dice con solo una settimana di
preavviso. Senza considerare la

reazione che avranno i bambini, ne


saranno distrutti
Leonard, posso parlarti? mi
chiede gentilmente, e io le faccio segno
di seguirmi in cucina.
E a proposito di quello che ti
ho detto per telefono. Una delle aziende
a cui avevo mandato il curriculum ha
selezionato dieci giovani stagisti per uno
stage a Milano, e beh, sono stata
contattata anche io mi dice con un certo
orgoglio, sorridendo timidamente.
Sono contento per lei, lo sono davvero,
so quanto si impegnata in questi anni,
se lo merita; ma egoisticamente
parlando, una situazione del cazzo.
E fantastico le dico, stirando

le labbra in un sorriso.
Gi per il contratto a
progetto e prevede uno stage di almeno
sei mesi, mi dispiace lasciarvi con solo
una settimana di preavviso ma me lo
hanno riferito solo oggi cerca di
scusarsi.
Cazzo! Sei mesi? Sono fottuto!
Tranquilla,
non
preoccuparti mi stai solo lasciando
in un casino mai visto. Sei mesi sono
tanti Angela. Hai intenzione di tornare?
Non lo so, dipende da come si
mettono le cose in Italia, nel caso
andasse
male
Mi
piacerebbe
continuare a lavorare con voi, se per te
va bene, almeno finch non trovo

qualcosa di definitivo
ammette.
Ormai mi sono affezionata ai bambini.
Grazie tante. Odio sentirmi ruota di
scorta.
Le due piccole pesti ci avrebbero messo
mesi per metabolizzare labbandono
definitivo. E sicuramente non molto
indicato, considerando il brutto periodo
di droga di cui sono stati testimoni negli
anni scorsi.
Per caso tu avresti qualcuno da
raccomandarmi? le chiedo.
Forse ridacchia, e anche io
mi lascio sfuggire un sorriso. Per a
dire il vero una persona ci sarebbe
anche se non ha nessuna esperienza. Ma
ammetto che sa trattare i bambini molto

meglio di me; lunica che sia riuscita a


farsi rispettare dal mio pestifero cugino
Marco
Oh , il pestifero cugino Marco mai
sentito nominare.
Ah, davvero? fingo interesse.
Dopotutto fa parte del il mio lavoro. E
chi ?
Emma, la mia sorellina.
Sorellina quanto?!
chiedo
allarmato. Ho gi due ragazzini, non ne
voglio un terzo.
Diciannove anni
Oh, pensavo peggio. Da come lha detto
sembrava una ragazzina di quindici anni.
Non sar facile convincerla, ma

credo di poterci riuscire, ha un debole


per te, sei il suo idolo.
Ok, portala con te domani.
E incrociamo le dita.
***

Emma
Sei mesi? Ma sei impazzita?
Devo studiare lo sai, e poi ho gli esami
a breve mi lamento.
Non ci posso credere, sto per incontrare
luomo pi sexy del pianeta, bello come
solo un dio pu esserlo, perfetto. E mia
sorella me lo sta servendo su un vassoio
dargento. Dov la fregatura? A me non
capitano mai cose del genere.
La voce di mia sorella fa da sottofondo

ai miei pensieri.
Ti prego Emma, so che puoi
farcela, guadagnerai abbastanza da
poterti comprare lIphod che ti piace
tanto, e poi sarai a stretto contatto con
luomo pi bello delluniverso.
Non fare la stronza con me .Ho
detto di no Angela, non mi interessa, lo
sai che non ho esperienza.
Andiamo Emma, fallo per me,
vedrai che te la caverai, e poi lui non
il tuo idolo?
E allora? Sei scorretta se fai
leva sulla mia simpatia per Lui
Lo so, lo so, ti prego, non posso
lasciarli senza baby sitter cos di punto
in bianco, non lo meritano, sono brava

gente e poi
Ok, ok, smettila, va bene, ma
solo per due mesi, di pi non posso,
cerca qualcun altro nel frattempo perch
io non ho nessuna intenzione di starci sei
mesi.
Mi sorrido felice, stringendomi in un
abbraccio poliposo. Sapeva gi che
sarebbe riuscita a convincermi.

Leo
Quando sento la porta aprirsi alzo lo
sguardo da uno dei fascicoli che sto
esaminando, e vedo Angela salutarmi

con una mano.


Dietro di lei, una ragazza non molto alta,
minuta, bionda e con dei stupendi occhi
verdi la segue con la testa bassa.
E io resto l come un baccal. Cazzo!
E uno splendore. Sembra una sirena
con quella massa di capelli biondo
chiaro e il viso di fine porcellana.
Riprenditi Leo, non farti beccare a
sbavarle addosso.
Leonard, lei mia sorella
Emma. Emma, lui Leonard Ross.
Si, so chi mi sorride, per
poi stringermi cordialmente la mano.
Piacere di conoscerla.
Dal momento che le nostre mani si
toccano vengo attraversato da una

potentissima
scossa
elettrica.
Bruciandomi gli ultimi neuroni e sinapsi
rimastomi.
Per non vi sfuggito che mi ha dato del
lei vero? Allora non sono del tutto
andato.
Davvero?
Si, mi piaciuto molto l'ultima
causa che ha affrontato, quella della
Merlon sorride ancora.
Cazzo! Dire che bella non rende
lidea. E stupenda, dolcissima, con dei
capelli fantastici e un corpo Wow!
Alt! Fermo! Niente pensieri pornografici
sulla nuova baby sitter.
Metto a cuccia la bestia che gi

scalpitava nelle mutande e ci dirigiamo


verso il soggiorno.
Abbiamo parlato un po e devo
ammettere che la cara Emma mi sembra
una brava ragazza, decisamente pi
socievole della sorella.
E io non ho fatto altro che fissare la sua
bocca carnosa, immaginandola fare cose
licenziose e poco caste sul mio corpo.
Adesso invece io e Angela la stiamo
osservando mentre fa amicizia con i
bambini, con una facilit disarmante.
Mai visto niente di simile, dopo solo
quindici minuti ha gi la loro pi
completa attenzione.
E anche la mia.
Si, perch per quanto non mi piaccia

ammetterlo, a causa di quello che mi ha


detto prima, proprio una bella ragazza.
Non la solita bellona rifatta, ma una
bellezza fuori dai canoni classici.
magnetica.
Non so perch, ma al momento mi ispira
sesso. Parecchio, anche.
Ricordate cosa vi ho detto in
precedenza? Quando decido di volermi
portare a letto una persona, solo
questione di tempo prima che succeda.
E questa ragazzina non far eccezione.
La voglio.
In tutti i sensi.

1 settimana
Come al solito non mi sbagliavo.
Sapete, io ho un certo occhio per queste
cose, per farmi unidea precisa sulle
persone, e ovviamente ci avevo visto
giusto anche sulla cara Emma: dopo una
settimana i bambini non sembrano aver

accusato labbandono momentaneo di


Angela, quindi sta facendo un ottimo
lavoro. E poi, la trovo vergognosamente
sexy.
Sessualmente attraente.
Tanto. Troppo.
In altre parole: me la scoperei. Ed
proprio quello che far quando
capitoler ai miei piedi.
E sinceramente spero sia presto perch
al momento mi sto immaginando di
sbattermela su ogni superficie della
casa. E quando dico ogni superficie
intendo veramente; OGNI SUPERFICIE.
Cazzo, sto perfino desiderando di essere
Renzo, che appena inciampato,
sbucciandosi un gomito, solo per averla

come sexy infermiera.


La cosa tragica che mi fa questo
effetto nonostante si vesta con normali
jeans e felpe un po larghe.
Nascondendo i suoi meravigliosi capelli
color del grano sotto un cappellino da
baseball logoro. Sono senza speranze,
cazzo. Per riesco a vedere che ha un
bel paio di tette, sode, alte e belle piene.
Cazzo! Sto sudando come un cane.
Ho bisogno di una doccia. Fredda.
Gelida.
No, aspettate, sapete qual la cosa
peggiore?! Sapete come mi chiama?!
Non Leonard o Leo, (come faceva
invece Angela), ma Signor Ross.
SIGNOR ROSS!!!

Che
impertinente. Neanche avessi
centanni.
Solo a me fa venire in mente una cosa
altamente immorale ed eccitante in stile
rapporto insegnante-studente? Avrebbe
let giusta e cazzo, starebbe
dannatamente bene riversa sulle mie
ginocchia a farsi sculacciare.
Credo che sappia quello che penso, e
che me lo faccia apposta!
Oh si. E questo ancor pi eccitante!
Anche perch, sinceramente, non una
verginella pudica!!
Non ha la faccia da verginella pudica,
non lo ! Ha quello sguardo che sembra
prometterti oscenit, e quel modo di
sorridere cos ammiccante, e oh,

quella bocca, cos piena e morbida,


adatta ad essere allaltezza del mio
cavallo
mentre
fa
scivolare
lentamente la cerniera e no Leonard,
basta pensarci, altrimenti avrei dei seri
problemi alle parti basse.
E questo ovviamente una maggiore
conferma che solo questione di tempo
prima che si conceda vogliosamente.
Cosa?! Vi state chiedendo se attratta
da me? Oh si! Credo proprio di si, ma
che domande fate? Mi avete visto? Sono
luomo pi sexy del mondo secondo la
rivista Vanity Fair. Mi supplicher di
scoparla.
***
Quando arriva, nel primo pomeriggio,

Renzo e Anna stanno dormendo, stanchi


per la mattinata che abbiamo passato
fuori; prima al parco, poi per negozi.
Si, lo ammetto, stato bello. Come ogni
volta dopotutto; in momenti come
quelli che ci sentiamo veramente una
famiglia.
Non trovandoli davanti alla tv come suo
solito, Emma si affaccia alla porta della
cucina,
dove
appunto
mi
sto
sorseggiando un buon caff.
Bene, bene. La partita comincia e il duro
entra in gioco.
Ciao Emma la saluto, gentile
e premuroso.
Salve signor Ross si guarda
ancora intorno. Ehm i bambini?

Stanno facendo un sonnellino.


Stamattina siamo stati fuori e si sono
stancati parecchio, sono crollati subito
dopo pranzo
spiego, sorridendo
divertito. Ma vieni, siediti le indico
una delle sedie, Vuoi un caff?
La vedo esitare un attimo, prima di
rispondermi un No, grazie, quindi
gliene verso lo stesso una tazza. A
quanto pare molto educata.
Non fare complimenti, mi fa
piacere se prendi un caff la riprendo
con un sorriso.
Niente complimenti con me ciccina, ti
voglio disinibita e porca.
Mi sorride a sua volta, con un debole
Allora grazie, signor Ross.

Adorabile.
Puoi
chiamarmi
Leonard.
Anche Leo andrebbe bene. Non mordo
sai?
Perch vuoi farmi perdere nei miei
pensieri ninfomani?!
Credo non sarebbe giusto, i
miei genitori fa una pausa mi
hanno insegnato ad avere rispetto delle
persone pi grandi. Lei un famoso
avvocato, un uomo importante, ed il
mio datore di lavoro. Spero non le
dispiaccia inclina leggermente la
testa, leccandosi il labbro inferiore.
Come ipnotizzato seguo il movimento
della sua lingua. Oh! Cristo!
Ma poi le mie sinapsi si mettono in moto

registrando la sua ultima frase. Sbaglio


o mi ha appena dato del vecchio?
Pensa a quello che ti ha detto. A quello
che ti ha detto non a dove vorresti
sentire quella lingua.
Ok, ritorno in me. In effetti non fa una
piega come discorso, ma con tutta questa
autorit
cado
maggiormente
in
tentazione, e posso assicurarvi che non
ce n bisogno.
Tua sorella mi da del tu evito
di rispondergli.
Io non sono mia sorella
puntualizza con una certa stizza.
Oh si, me ne sono accorto. Tu sei molto
pi sexy! Sei bella da togliere il fiato.
Ridacchio appena, portandomi la tazza

alle labbra.
Allora, come ti trovi qui da
noi? chiedo, per cercare di fargli
abbassare la guardia, mentre mi siedo di
fronte a lei accavallando le gambe.
Direi bene
Lo dici solo perch mi hai
davanti? provoco.
Non ho labitudine di voler
compiacere gli altri a tutti i costi, signor
Ross
mi
dice,
calcando
particolarmente sul Signor, alzando lo
sguardo su di me. E non so come riesco
a trattenermi dallo sbatterla sul tavolo.
Mi sta provocando.
Per devo ammettere che ha carattere la

ragazza. Interessante.
Quindi, continua. Mi trovo
realmente bene. I suoi nipoti sono dei
bravi ragazzi, e nonostante li conosca
poco posso dire che salterebbero dalla
gioia nel poter passare pi tempo con
lei.
Sorrido.
Ma non sono tenuto a parlare di questo
con lei , figuriamoci, non ne parlo
neanche con Alexandra, quindi cambio
decisamente argomento.
Credo che Renzo abbia una
cotta per te
le dico, realmente
divertito.
Non sto scherzando, stamattina non ha
fatto altro che parlare di lei. E quasi lo

uccido! Quasi.
Il senso di possesso che sto sviluppando
verso Emma mi terrorizza. E
inspiegabile.
Ma dopotutto Renzo ha nove anni,
normale che sia cos,
questo non
riuscir ad interferire col mio piano.
Arrossisce appena, portandosi una mano
sugli occhi, mentre improvvisamente mi
sento la gola secca e mi porto la lingua
ad inumidirmi le labbra.
Oh cristo, ha anche la voce sexy!
Quando sar il momento devo
ricordarmi di farla urlare.
E si, mi sto chiedendo com a letto:
docile
e
arrendevole?
Oppure
disinibita?

Le piacciono i giochi? Usa i giocattoli


erotici? Uhm, non saprei ma sarebbe
davvero interessante.
Ziooo
sento mugolare e
voltandomi noto Anna in piedi sulla
porta, col suo peluche di Hello Kitty in
mano.
Giusto in tempo tesoro, prima che zio
avesse un principio di erezione dovuta a
pensieri ben poco casti sulla sexy baby
sitter.
Ehi, vieni qui la prendo in
braccio, posandole un bacio tra i
capelli, facendola poi sedere sulle mie
ginocchia. Dormito bene, tesoro?
Mi sento lo sguardo di Emma addosso,
ma le lancio solo uno sguardo sfuggente.

Niente paura, tutta una tattica.


Questi sguardi hanno sempre funzionato;
con Alexandra, e anche con aspettate,
come si chiama?... non me lo ricordo.
Quella ragazza rossa con cui ho avuto
un flirt , comunque. Lei si che sapeva
divertirsi
Leila! Ecco come si chiama!
Ho sognato che ero una
principessa risponde, stropicciandosi
un occhio con la manina libera, per poi
bloccarsi di colpo, a bocca aperta,
quando finalmente nota Emma, seduta
dallaltro lato del tavolo.
Ben svegliata principessa le
sorride, E ben svegliata Kitty!
Mentre la piccola principessa a

prendere loccorrente per disegnare, il


cellulare di Emma inizia a vibrare,
annunciando larrivo di un nuovo
messaggio.
Preme sullo schermo con un dito e poi
scorre il testo con lo sguardo, mentre un
sorriso si allarga sulle sue labbra. Ma
non un sorriso divertito, un sorriso
dolce.
Un sorriso che riconosco perch lo
stesso che avevo io qualche anno fa,
quando parlavo con Alexandra.
Oh, quindi la
piccola Faro
impegnata E cazzo no! Com che il
pensiero che un altro uomo la tocchi mi
disturba?

2 settimana
Oggi stata una giornata impegnativa.
Contratti da visionare, cause da rivedere
e testi da interrogare. Il giudice a
momenti sclerava. Ma nonostante tutti i
casini adoro il mio lavoro. E dopo mi
scarico in palestra.
Quando torno a casa dalla palestra trovo
le due piccole pesti sedute al tavolo del
salotto, intenti a fare i compiti altrimenti chi la sente la madre stasera
quando li viene a prendere?- , Con
Emma quasi mezza sdraiata sul tavolo
per vedere un esercizio svolto da Renzo,

seduto dallaltra parte.


Ok, va bene, lo devo dire: ha una
schiena e un culo da urlo. E le gambe?
Wow! Due gambe lunghe e snelle, che
immagino avvinghiate intorno ai miei
fianchi mentre io pompo dentro di lei.
Dovrebbero proclamarle patrimonio
nazionale americano, per quanto mi
riguarda.
Ciao a tutti dico, arrivando a
dare un bacio sulla guancia di Anna e
una scompigliata ai capelli di Renzo
Ciao Emma.
Inutile dire che vorrei salutarla in modo
molto pi caloroso, non so se mi
spiegoAbbassarle i jeans, strapparle
le mutandine e scoparla da dietro.

Il mio cazzo subisce un impennata


dolorosa.
Calma Leo, frena i tuoi istinti animali.
Buonasera signor Ross mi
saluta, tornando compostamente sulla
sua sedia.
Non scomodarti cara, ti preferivo prima.
Mi dirigo in cucina, e inaspettatamente
mi segue.
Signor Ross, scusi la domanda
ma, potrei prepararmi un caff?
Certo. E per favore, smettila di
darmi del lei, mi fai sentire vecchio la
prendo in giro.
Non deve essere facile stare dietro a due
ragazzini che non sono tuoi figli per un

intero pomeriggio, soprattutto se devono


studiare, e ancora mi chiedo cosa le
abbia detto Angela per convincerla.
Improvvisamente ho voglia di saperlo.
No, non prendetemi per pazzo, solo
che questa ragazza mi offre delle
opportunit irrinunciabili su un piatto
dargento.
Insomma, non pu stare poggiata in quel
modo al mio ripiano della cucina, per di
pi sospirando e passandosi una mano
tra i suoi meravigliosi capelli, lunghi e
corposi che immagino morbidi e setosi
al tatto, in attesa del suo caff. Potrebbe
trovare un lavoro migliore di questo e
invece
Che diavolo le ha detto Angela per

convincerla?
Gli arrivo alle spalle, e sfioro il suo
corpo con il mio, sovrastandola, mentre
mi prendo i dolcetti.
Si, avete capito bene, lho sfiorata.
Insomma, non voglio mica passare per
un molestatore. Non bisogna avere fretta
in queste cose, e io voglio che sia lei a
desiderarmi. E forse la mia corte
spietata inizia a dare i suoi frutti perch
la sento trattenere il
respiro,
irrigidendosi appena, chiudendo gli
occhi.
Tutto bene? gli chiedo
premuroso, con voce calda, inclinando
la testa di lato, sfiorandogli lorecchio.
Lo so, sono un bastardo, ma mi diverto.

S-si. Certo balbetta appena,


deglutendo, voltandosi verso di me; e
noto che il suo sguardo si sofferma
qualche secondo sulle mie labbra, su cui
passo in maniera calcolata con la lingua.
Qualcosa mi dice che non sono poi cos
lontano dal mio obiettivo.
***
Teresa venuta a prendere i bambini
per il week end , puntuale come un
orologio svizzero. Li riporter domenica
sera, in modo che luned mattina
Alexandra possa portarli a scuola.
Non mi sfuggita locchiata lasciva che
mi ha lanciato. Roba da vomito
credetemi.
E sapete, appena li vedo salire sulla sua

macchina, appena chiudo la porta, mi


sento come se mi avessero privato di
una parte di me stesso. So che stupido
perch non sono miei e li rivedr tra
pochi giorni, ed essendo lei la madre
ha diritto di vederli, ma se non fosse
perch poi ci andrebbe di mezzo
Alexandra non glieli lascerei mai a
quella stronza.
Torno alla realt quando vedo Emma
raggruppare sul tavolo tutti i libri, i
quaderni e gli astucci, che fino a questo
momento erano sparsi su tutto il
tavolino.
Lascio questi nelle camere dei
bambini e vado a casa, Signor Ross
ironizza con un sorriso. E stranamente, il

mio cuore perde un battito.


Non manca mai di sorridere, con quella
bocca cos peccaminosa. Saprei io
dove mi piacerebbe sentirla quella
bocca.
E non mi sfuggito il fatto che mi ha
dato del lei. Ancora. Dio se ladoro.
Oh beh, a me non dai nessun fastidio.
Anzi. Se vuoi restare ho giusto qualche
idea per passare il tempo Mi prendo
qualche secondo per fare mente locale,
mentre la vedo salire le scale, cio
mentre ho una bella panoramica del suo
lato B: siamo soli in casa, e Alexandra
non torner dal lavoro prima di qualche
ora. Bene Leo, il momento di agire. So
che non dovrei farlo, dovrei fare la

persona adulta e lasciarla stare, dovrei


rispettare gli spazi e il fatto che sto con
unaltra donna, ma non ci riesco, da
quando entrata in questa casa mi ha
scombussolato la vita, non faccio che
pensare a lei, la immagino nuda e
fremente nel mio letto, e io che la monto
di brutto, le succhio i capezzoli e poi
pi gi. Le apro le gambe, le succhio la
fica, il clitoride, le apro il culetto
leccandola la in mezzo, facendola
urlare. Cazzo! Ho una voglia pazza di
leccargli la fica e quel suo culo
fantastico. Chiss che sapore ha. Quando
la raggiungo sta per uscire dalla camera
di Renzo, dopo aver posato la sua roba
sulla scrivania. Lunica luce quella del
corridoio, quindi la stanza per lo pi

al buio, ma posso vedere ugualmente il


suo sguardo interrogativo quando mi
vede poggiato allo stipite della porta.
Ok, i duri entrano in gioco.
Senza dire niente mi avvicino di qualche
passo, fino ad essere a pochi centimetri
da lei, che rimasta immobile. Inclino
leggermente la testa, spostando lo
sguardo sulla sua bocca mentre mi
tormento il labbro inferiore con i denti,
fingendo unespressione indecisa. E in
effetti sono davvero indeciso; non ho
ancora deciso se scoparmela sul
pavimento, sul letto o contro il muro. Se
scoparle la fica, il culo o la bocca.
Magari tutti e tre in una volta sola.
La sento trattenere il respiro, io accenno

un sorrisetto compiaciuto e mi faccio


pi vicino, mentre cerca di fermarmi con
ben poca convinzione.
C Che sta facendo? mi
chiede.
Spiacente ragazzina, non me la dai a
bere. So che lo vuoi almeno quanto me.
Scommetto che tra le gambe sei bagnata
fradicia.
A questo pensiero la prendo per le
spalle e la spingo contro il primo muro
disponibile.
Dopotutto io non voglio essere gentile;
solo una scopata, niente di pi. Voglio
solo togliermi il prurito che mi sta
facendo impazzire. E il fatto che
nonostante tutto non mi abbia ancora

allontanato mi fa sperare in un bel


seguito.
A te cosa sembra?
la
provoco,
leccandogli
il
lobo
dellorecchio mentre la schiaccio tra il
mio corpo e la parete.
Dio, sentire il suo seno premuto contro
il mio petto il suo respiro caldo e
agitato da manicomio. La guardo
dritto negli occhi. Sono spalancati per la
sorpresa, enormi come quelli di un
cerbiatto. Un magnifico cerbiatto.
Per un attimo resta in silenzio, a
guardarmi, e poi succede. Uno sciaff
sonoro si materializza allistante,
schiantandosi sulla mia guancia. E prima
che possa dire una sola parola, lei

sguscia via dalla mia presa, scappando e


scendendo le scale come se avesse il
diavolo alla calcagna.
O Cristo! Questa poi non me
laspettavo. E la voglia di averla
aumenta a dismisura.
Bravo Leo. Lhai spaventata e ora che
cazzo fai? E se ti denuncia per molestie?
In fondo lei una tua dipendente.
Porca puttana. La voglia di scoparla mi
porter alla galera.
Il giorno dopo si presenta come se nulla
fosse accaduto. Prende a disegnare con i
bambini sdraiati per terra su un tappeto
morbido. Ridono, scherzano, giocano e
cantano canzoncine. La risata di Emma
arriva cristallina alle mie orecchie,

riverberando lungo tutte le mie


terminazioni nervose.
Indossa un jeans nero aderentissimo,
mettendo in bella evidenzia le sue
gambe snelle e il suo culo piccolo e
tondo. Fantastico, tutto da scopare, e una
maglietta corta e senza maniche.
Mi soffermo un attimo di troppo a
guardarle il seno. Wow! Che tette!!!
Tutte da scopare. Lei si muove, lenta e
sinuosa come un serpente, attizzandomi
ancora di pi.
E no santa madonna. Allora vuoi la
guerra!
Quando arriva lora di andarsene, la
blocco nel bagno, mentre si lava le
mani. I bambini sono usciti con

Alexandra dato che era uscita prima dal


lavoro. E come il giorno prima, la
blocco contro una parete, baciandole la
tenera carne dietro lorecchio, sperando
di non ricevere un altro schiaffo.
Stavolta non dice niente, e non oppone
neanche resistenza; rimane immobile
mentre la mia lingua scende sul suo
collo, saggiando la pelle calda, sentendo
il cuore battere veloce. Ha un buon
profumo. Mi piace, mi sta inebriando
ogni secondo di pi. Emette appena un
gemito, sospirando forte, quando inizio a
lasciare dei piccoli morsi.
Avete presente quando mi chiedevo che
tipo fosse? Adesso posso dirlo:
sottomessa

Dannatamente docile nonostante la


prima reazione.
Non dici niente? la provoco,
mentre le mie mani la accarezzano da
sopra la maglia.
Ancora nessuna risposta, solo il suo
respiro accelerato che si infrange sulla
mia pelle. Ha gli occhi chiusi, le labbra
arricciate, in unespressione che
trasmette solo una cosa: indecisione.
No, cara mia. Non ti permetter di tirarti
indietro. Intrufolo le mani sotto la
maglia, iniziando a carezzargli la
schiena lentamente. Molto lentamente.
Ges la sua pelle cos calda,
morbida, sembra fatta di seta. Se non
vuoi basta che mi fermi

Questa volta scuote la testa, mordendosi


le labbra per non darmi soddisfazione,
sempre ad occhi chiusi. Ma in realt
questa forse una soddisfazione ancora
maggiore.
Non ho sentito la risposta
sussurro sulle sue labbra, mentre mi
faccio spazio con una gamba tra le sue,
iniziando a premere sul suo inguine.
Deglutisce a fatica, ma inaspettatamente
mi risponde.
No
No, cosa?, le lecco le labbra.
Non fermarti.
Si! Il dolce sapore della vittoria.
Mi avvento sulla sua bocca, cedendo ai

miei istinti repressi, primordiali,


animaleschi, baciandola con foga e
sentendola mugolare sulle mie labbra
quando la mia lingua arriva a carezzare
la sua. Sempre mentre la mia mano si
muove sulla sua schiena. Mi sto
eccitando davvero, adesso.
Le mordo il labbro inferiore,
strappandole un gemito che manda in tilt
i miei ormoni. Lo so, sono un po
cruento, ma questa musica per le mie
orecchie. E posso solo assicurarvi che
questo gemito sar solo il primo di molti
altri. Mi afferra per le spalle, forse
cercando di farmi allontanare, bisognosa
di ossigeno, ma non mi lascio
manovrare. Non penser davvero di

poter avere il controllo anche solo per


un
secondo,
vero?!
Le
sfilo
velocemente la maglia, scoprendo il
petto, ve lo avevo detto che non mi
sbaglio mai; davvero bella- ha un seno
pieno e sodo, ben proporzionato, con
dei capezzoli tutti da mordere e
succhiare, la schiaccio nuovamente
contro il muro.
Cazzo,
questi
pantaloni
stanno
cominciando ad essere stretti.
Non sarai vergine vero?
domando mentre le mie mani corrono su
tutto il suo corpo, sulla sua pelle calda,
sul suo seno morbido.
No.
Hai capito la cara Emma!

Davvero?
Si.
Ve lo avevo detto che non era una
verginella pudica, si vedeva.
Peccato mi lascio sfuggire,
non perch me ne importi realmente
qualcosa ma per puri e semplici
egocentrismo e narcisismo. Per da un
lato questo positivo: non mi sentir in
colpa a prenderla in modo selvaggio.
Mi sfilo la maglia e me la spingo contro,
facendole sentire il mio desiderio
ancora costretto da pantaloni e boxer,
facendole emettere un sospiro. La bacio
ancora, con foga, forzandogli le labbra
con la lingua, passandogli le mani tra i
capelli, sentendo la loro morbidezza a

contatto con le dite; mani che poi


scendono lungo la sua schiena, sui
fianchi e sulle cosce, sollevandola da
terra.
Dio che pelle morbida.
Mi avvolge la vita con le gambe,
reggendosi alle mie spalle, i nostri
corpi completamente a contatto mentre
la sento mugolare in maniera eccitante
sulle mie labbra. A quanto pare la
ragazza ci sa fare davvero; sono eccitato
nonostante non mi abbia messo le mani
addosso.
La voglio.
Voglio averla.
Voglio possederla fino a rimanere senza
respiro.

Ci spostiamo verso la mia camera.


Cammino nel parziale buio della stanza,
senza mai lasciare la sua bocca, senza
mai smettere di cercare la sua lingua,
fino ad arrivare al mio letto; la lascio
ricadere su di esso, e neanche un
secondo dopo sono gi su di lei. Sto per
farlo sul letto che divido con
Alexandra dannatamente eccitante!
Basta, non ho pi voglia di giocare
adesso. Voglio scoparla e togliermela
una volta per tutti dalla testa.
Scendo con la bocca sul collo, sulle
clavicole, sul seno da cui strappo
rudemente il reggiseno, buttandolo da
qualche
parte
sul
pavimento,
mordendola e succhiandole i capezzoli,

strizzandole i seni pieni, morbidi e


succosi, per poi scendere sul ventre
piatto e morbido, e poi gi, fino ad
arrivare allombelico, dove gioco con la
lingua mentre le mie dita arrivano a
slacciarle i jeans.
Lei ansima, si divincola sinuosa come
una biscia, geme e mi stringe i capelli
quasi a tirarmeli, ma non mi importa.
Glieli sfilo insieme alle mutandine,
senza troppe cerimonie, e comincio
subito ad armeggiare con la mia cintura.
Ed con mia grande sorpresa che le sue
mani raggiungono le mie, sostituendosi
ad esse. Incontro il suo sguardo, adesso
fisso su di me, due occhi verdissimi mi
trapassano e vengo percorso mio

malgrado, da una potente scossa


elettrica; lemblema stesso del sesso.
I suoi occhioni da cerbiatta che hanno
fatto innamorare Renzo sono diventati
liquidi, verde scuro, eccitati. Belli. Le
pupille dilatate, le labbra socchiuse, il
respiro accelerato, le guance arrossate,
un sorriso malizioso stampato in faccia.
Siamo lussuriosi a quanto pare.
La lascio fare, e in poco tempo mi
slaccia sia cintura che pantaloni, che mi
sfila insieme ai boxer. Li scalcio via,
impaziente, e sussulto sonoramente
quando sento le sue dita sulla mia
erezione.
Oh cristo.
Ora sono io quello senza respiro.

Chiudo gli occhi, ansimando forte, ma


dopo poco trovo la forza di allontanarla;
se avesse continuato avrei avuto dei seri
problemi a trattenermi, e quindi tutto il
mio piano sarebbe andato a farsi fottere,
per utilizzare un termine pertinente.
Gli immobilizzo le mani ai lati della
testa e mi posiziono tra le sue gambe,
sentendola fremere appena sotto di me,
chiudendo gli occhi. Mi piego su di lei,
sussurrandogli un; Guardami carico di
desiderio.
Scuote la testa, tormentandosi appena il
labbro sexy, insisto.
Emma, guardami.
Apre gli occhi, e fissa lo sguardo nel
mio. Mi stai sfidando ragazzina?! Non

credo ti convenga, considerati i


rispettivi ruoli Sempre mantenendo il
contatto visivo lascio scivolare le mie
mani sui suoi fianchi, lentamente,
constatando ancora una volta quanto sia
calda e morbida la sua pelle, sembra
seta sotto le mie mani, scendo ancora,
fino a giungere tra le sue gambe,
strappandole ancora gemiti che mi
mandano fuori di testa, le mie dita
toccano il suo sesso, caldo, bagnato in
modo indecente, e lodore della sua
eccitazione invade le mie narici. Cazzo!
Devo averla, subito. Le sue mani si
muovono lente su di me, dalle spalle
finiscono tra i miei capelli, dove si
ancorano, tirano, strappandomi un
gemito misto a dolore e piacere. Non

resisto, le apro le gambe con un


movimento leggermente rude e inizio a
spingermi dentro di lei, senza premura,
lentamente
fino
a
riempirla
completamente.
Dio. Si!
Sospiro forte per il piacere, sentendomi
avvolto dal suo calore, dal suo
splendido corpo morbido e profumato, e
stiro le labbra in un sorriso.
Cazzo! E cos stretta. Ed cos calda.
Mi sento sciogliere.
Emma, sotto di me, ha inarcato la
schiena, sgranando gli occhi, le labbra
aperte a pochi centimetri dalle mie,
emettendo solo un verso soffocato. Il
resto della voce spezzata in gola. Inizio

subito a spingere, il suo petto che si


alza
ed
abbassa
velocemente
annaspando in cerca di aria che non ho
intenzione di concedergli, il seno
traballa sotto le spinte, sembra fatto di
solida gelatina, e ho voglia di mangiarla.
Le sue gambe si attorcigliano ai miei
fianchi, le sue mani tra i miei capelli, le
labbra incollate alle mie, che divora
come un affamato, la sua lingua che
gioca, accarezza la mia trascinandomi in
un vortice di passione cocente. Dio,
cos bella... gli occhi sempre fissi nei
miei, le labbra socchiuse
Dio, bella anche in questo momento.
Gemo incontrollabile, sopraffatto dal
desiderio. magnifico. Tutto. Il sentirla

fremere sotto di me, gemere, sospirare,


vederla cos docile tutto.
Oh, ma mi ero ripromesso di farla
urlare!
Mi spingo pi a fondo, evidentemente
arrivando a toccare un punto sensibile,
reclina la testa allindietro, gemendo
forte. Oh si. Potrei anche venire adesso,
solo per questo. Giuro. Continuo a
spingere, e i suoi gemiti sovrastano i
miei mentre le torturo il labbro inferiore
con i denti. Altro che pudica!
Insinuo la mia mano tra i nostri corpi,
toccandole il clitoride turgido, comincio
ad accarezzarlo con gesti concentrici,
lenti, misurati, facendola arcuare ancora
di pi, gemere come non mi mai

capitato di sentire, e le sue gambe mi


stringono i fianchi come una morsa.
O cazzo!
La sento venire con un ansito, con un
gemito pi forte, e sorrido compiaciuto
sulle sue labbra.
Non credevi che ti avrei fatta urlare cos
vero?
Ma io non sono ancora pienamente
soddisfatto quindi continuo a farmi
strada dentro di lei, con ritmo crescente,
eccitandomi ancora di pi per colpa del
suo respiro irregolare e dei suoi sospiri.
Le sue mani si muovono tra i miei
capelli, la bocca che divora la mia, mi
succhia il labbro inferiore strappando a
mia volta un gemito. Cristo, vorrei che

mi succhiasse qualcosaltro con quella


bocca peccaminosa. Ma in questo
momento quel qualcosaltro dentro di
lei. Pompo ancora pi veloce,
perdendomi in una miriade di sensazioni
travolgenti. Dopo poco riverso il mio
piacere dentro di lei, per poi crollargli
addosso, cercando di ristabilizzare il
respiro e riacquistare le forze.
Ges!!!
Lo ammetto, stato bello. Molto. Forse
una tra le ultime migliori scopate della
mia vita. Non male per una ragazzina di
diciannove anni.
Non sono un tipo da coccole dopo sesso.
Lo faccio solo con Alexandra visto che
la mia ragazza. Cos mi rivesto e mi

accendo una sigaretta, camminando fino


alla finestra. Oh si, tabacco, nicotina
non c niente di meglio di una bella
sigaretta dopo aver fatto sesso. La vedo
con la coda dellocchio alzarsi un
pochino e poggiandosi sui gomiti.
Leo? chiama, la sua voce
appena un sussurro.
Puoi andare adesso, si fatto
tardi rispondo senza chiederle cosa
voleva. Non voglio complicazioni del
cazzo, non sono tenuto a coccolarla n a
confortarla, che diamine.
Torno a guardarla di sottecchi, scuote
con forza, chiudendo gli occhi e
sospirando forte.
Ma che ha?!

Si riveste in tutta fretta, senza mai alzare


lo sguardo, ed esce dalla stanza, senza
neanche rivolgermi la parola. Dopo
poco la vedo uscire dalla porta
dingresso, cominciando a camminare a
testa bassa lungo il marciapiede, le mani
sprofondate nelle tasche dei jeans.
E mi chiedo perch? Perch andata via
cos? Senza dire una parola. Non credo
sia a causa della mia performance. Le
piaciuta tanto quanto piaciuto a me. Ha
goduto alla grande, perci qual il
problema? Se non aveva voglia bastava
dire di no.
Le donne chi le capisce bravo. Non
si accontentano mai, vogliono sempre
quello che non possono avere, forse sar

per questo che andata via cos?


Sembrava quasi delusa.
Delusa di che poi.

Emma
E stato cos perfetto, bellissimo, lui
bellissimo, il sogno di ogni donna. Un
corpo da dio, scolpito e muscoloso, una
pelle calda e liscia, due occhi splendidi
e una bocca tutta da baciare e farsi
baciare ovunque. Ma poi una volta
ottenuto quello che voleva ha
cambiato tutto. E io che credevo Dio,
come ho fatto a cascarci, ha pure la
ragazza Emma. Perch accidenti non gli
hai detto di no! Lui non fa per te, un
egocentrico, egoista, bastardo fino al
midollo. Mi ha umiliato, mi ha messo

alla porta con le lenzuola ancora calde.


La mia parte razionale mi sta prendendo
a calci. Me lo merito. Non da me
questo comportamento, io non vado con
un altro uomo quando sono gi
impegnata. Eppure successo. Ho
tradito James, e la cosa pi assurda
che lo rifarei, e mi faccio schifo per
questo.
Stupida! Sono una vera stupida per
essermi illusa in questo modo. Credere
che lui potesse essere interessato a me
nella maniera classica. Due cuori e una
capanna, quando pu tranquillamente
avere tutte le donne pi belle esistenti
sul pianeta. Fotomodelle, attrici,
cantanti proprio tutte. Eppure il
fatto che mi abbia voluto con tanta

intensit e desiderio mi ha fatto ben


sperare. Fino a ieri. Fare lamore con
lui stato magnifico, esaltante,
perfetto. Eppure lui si comportato da
vero bastardo. Forse mia zia non ha tutti
i torti quando dice che la persona giusta
per noi non esiste, tutto opera del caso,
del caos delluniverso e cazzate del
genere. Io so solo che lui mi ha ferita, mi
ha usata e poi gettata via come fossi
spazzatura. E stato solo uno sfogo.
Dio! Perch mi innamoro sempre della
persona sbagliata! Cos che non va in
me! Me lo chiedo da giorni.
Non esiste una persona giusta per noi.
Esiste una persona che, se ti fermi un
attimo a pensare, in realt la persona
sbagliata. Perch la persona giusta fa

tutto giusto, arriva puntuale, dice le cose


giuste, fa le cose giuste, ma non abbiamo
sempre bisogno delle cose giuste. La
persona sbagliata ti fa perdere la testa,
fare pazzie, scappare il tempo, morire
d'amore. Verr il giorno in cui la
persona sbagliata non ti cercher e sar
proprio nel momento in cui vi
incontrerete che il vostro donarsi l'un
l'altra sar pi vero. La persona
sbagliata , in realt, quello che la gente
definisce una persona giusta. Quella
persona ti far piangere, ma un'ora dopo
ti asciugher le lacrime. Quella persona
ti far perdere il sonno, ma ti dar in
cambio
una
notte
d'amore
indimenticabile. Quella persona forse ti
ferisce e dopo ti riempie di gentilezze

chiedendo il tuo perdono. Quella


persona potr anche non essere sempre
al tuo fianco ma ti penser in
continuazione.
Ma al momento il lato consolatorio non
ancora arrivato, il rovescio della
medaglia non si modificato, lui non
arrivato ad asciugare le mie lacrime, mi
ha ferita ma non corso da me a
riempirmi di gentilezze chiedendo il mio
perdono.
A volte la vita fa davvero schifo.

Leo
Bip, un messaggio non letto

sulla segreteria
Bip, pigio il tasto per ascoltare i
messaggi
Signor Ross, sono Emma. Io
volevo dirle che non ho intenzione di
continuare a lavorare per lei non dopo
quello che successo. Dica ai bambini
che mi dispiace. Arrivederci Bip.
Cosa?!! No.
Eh no cazzo!
Non puoi mollarmi cos, porca puttana.
Piccola ingrata che non altro, crede di
potersi licenziare cos su due piedi,
lasciandomi in un casino infernale?!
ASSOLUTAMENTE NO!
Se per lei era un problema poteva anche

fermarmi venerd sera, io la possibilit


glielho data.
E poi dai, sentire fare discorsi moralisti
da una che mi si abbarbicata addosso
come un edera altamente incoerente.
Non ci sono altre parole. Provo a
telefonargli, ma lei rifiuta la chiamata.
Giuro che questa me la paga.
Stronza! Che cazzo le prende?
Incazzato come poche volte lo sono stato
negli ultimi mesi salgo in macchina e mi
dirigo verso casa di sua zia, dove
vivono sia lei che sua sorella. Una volta
ho riaccompagnato Angela, quindi
conosco lindirizzo.
Stasera Teresa ci riporta i bambini, ma
Alexandra mi trasciner ad una cena di

lavoro con il suo capo e alcuni colleghi.


Avete notato il mio tono felice, vero?!,
Quindi ho bisogno che Emma faccia il
lavoro per cui la pago. E se non vuole
venire con le buone, giuro che me la
carico sulle spalle come un sacco e la
trascino via. Non accetter un no come
risposta.
Arrivo
di
fronte
alla
porta
dellappartamento, e, dopo aver suonato
il campanello, aspetto. Piove anche,
maledizione. Dopo poco una bella donna
sulla quarantina - che Angela mi aveva
gi pregato di incontrare in precedenza,
in quanto mia ammiratrice -, una donna
davvero splendida, apre la porta.
Rimane a bocca aperta quando mi

riconosce.
Ahhh, credo che non mi abituer mai a
queste reazioni.
Salve signora Faro sorrido
cordiale. Emma in casa? Vorrei
parlargli
Ma certo, entra Leonard mi fa
accomodare, offrendomi poi una tazza di
t che rifiuto gentilmente.
Grazie, ma sono di fretta. Per
la prossima volta ne approfitter
sicuramente.
Lo so, sono un vero bastardo ma questo
lo sapevate gi no?
la prima volta che entro in casa Faro e
devo ammettere che abbastanza
modesta. Una casa comune, come tante

altre, arredata semplicemente. Pochi


mobili, stile arte povera, magari
originali dellepoca a cui appartengono,
non saprei dire, non capisco molto di
roba antica. Pochi suppellettili e vecchi
quadri incorniciati a spesse cornici,
appesi alle pareti. Niente a che vedere
con il lusso sfrenato del mio
appartamento.
Inquietante.
Mi dispiace Leo, Emma
uscita a fare jogging mi dice lei con
una punta di rammarico.
Jogging con questo tempo? Ma pazza?
Capisco, sa quando potr
rientrare?
Lei alza gli occhi sullorologio appeso

sul frigo Non manca molto, di solito


corre per un paio dore e il tempo
ormai trascorso.
Bene, se non le spiace vorrei
aspettarla.
Questa volta accetto il t con dei biscotti
in attesa che Emma rientri.
Uno sbattere di porte e una corsa su per
le scale mi avverte che Emma
rientrata. La zia, che si chiama Cordelia,
mi dice che Emma sta per farsi una
doccia, e se voglio attenderla nella sua
stanza. Accetto subito.
Vieni Leo, la stanza di Emma
da questa parte la seguo lungo il
corridoio, fino allultima camera a
destra.

Bussa alla porta, con un Emma, tesoro,


c il signor Ross senza per ricevere
risposta; quindi si volta nuovamente
verso di me, rivolgendomi un
esasperato: Sta sempre troppo sotto la
doccia che riesce a farmi sorridere.
Improvvisamente squilla il telefono, e
gentilmente la signora mi dice di entrare,
senza preoccuparmi, mentre torna verso
lingresso.
Quindi entro e chiudo porta dietro di me,
e la vedo seduta sul davanzale della
finestra
chiusa, con indosso dei
pantaloni grigi da ginnastica e un maglia
dello stesso colore fin troppo grande per
lei. I capelli umidi le ricadono lungo i
fianchi, sembrano pi scuri, e lei

assomiglia alla regina degli elfi de il


signore degli anelli. Bellissima. Le
cuffie dellipod nelle orecchie. E
completamente assorta, la luce del sole
che filtra attraverso la finestra fa
risplendere i suoi meravigliosi capelli
in un bagliore doro scuro, caldo e
delicato. Cazzo se bella. E immersa
in qualcosa, ha in mano un tablet. Non si
ancora accorta di me.
La stanza impregnata del suo profumo,
shampoo o bagno schiuma, non saprei
dire, so solo che mi avvolge
completamente, e mi piace da morire.
Alza gli occhi dal tablet solo un
secondo, per guardare fuori dalla
finestra, facendo oscillare la lunga

chioma dorata, ormai quasi asciutta, poi


le dita ricominciano a vagare sul tablet,
mentre la sento canticchiare a bassa
voce una canzone che non conosco, e la
pioggia
continua
a
picchiettare
irregolare sui vetri.
Osserva limmagine di un libro aperto e
di cui riesco a vedere le foto. Un
ricettario sembra. Sta disegnando quello
che vede. Probabilmente. Beh, la cosa
non mi sorprende; non so quasi niente di
lei, a parte nome, indirizzo e che geme
in una maniera che mi fa impazzire. Lo
stretto necessario, insomma.
Sobbalza quando finalmente si accorge
di me, facendo cadere tutto a terra, con
unesclamazione che assomiglia molto

ad un Ma che cazzo?!, mentre si


appiattisce contro il vetro con sguardo
sorpreso. E io non posso fare a meno di
ridacchiare, mentre si toglie le cuffie
delli-pod, poggiandolo sul letto mentre
cerca di riacquistare un po della sua
ormai perduta dignit.
Cosa ci fa qui? mi chiede,
evitando il mio sguardo, passandosi una
mano, quasi completamente coperta
dalla manica del maglione, sugli occhi.
Dopo che ti ho scopata Mi
dai ancora del lei?
Ho gi detto che sono un bastardo vero?
Mi fa una smorfia, offesa. Perch
dovrei cambiare abitudini? Anche se
non lavoro pi per lei non penso di

dover mancare di rispetto verso le


persone pi vecchie ribatte acida.
Pi vecchio? Che fa, sfotte? Non ti
sembravo troppo vecchio quando ti
scopavo vero?
Deciso di lasciar perdere.
Cos questa storia?
Sono seriamente incazzato, e non faccio
niente per nasconderlo mentre muovo
qualche passo verso di lei.
Il messaggio che le ho lasciato
in segreteria non era chiaro?
Voglio sapere qual il
problema!
Mi guarda stupita, alzando un
sopracciglio.

Sta scherzando
Cos, mi sta facendo un mucchio di
storie per una scopata?
No.
Non mi prenda in giro.
Non lo sto facendo ironizzo.
Vuole sapere qual il
problema?!
palesemente una
domanda retorica perch non mi lascia il
tempo di rispondere. Il problema che
lei ha la ragazza, e mi ha scopato sul suo
letto, liquidandomi poi come una
comune puttana! E questa non quello
che mi fa arrabbiare di pi mi sibila
poi, guardandomi dritta negli occhi.
Cristo, ancora pi sexy quando si

arrabbia!
Torno a pochi centimetri da lei,
leccandomi le labbra, schernendolo con
un: Si, in effetti, ma anche il mio
letto, questo lo sai vero? Comunque
devo ammettere che il fatto di avere una
ragazza non mi toglie la voglia che ho di
teCos che ti fa arrabbiare allora?
Lei mi guarda stranita, come se avessi
appena bestemmiato in turco.
Se ne vada, con lei ho chiuso,
non dovevo accettare il lavoro quando
mia sorella me lha proposto.
Ma davvero? Non lavrei mai detto, da
come godevi piccola.
Mi avvento sulla sua bocca con foga,
portandole una mano tra i capelli

leggermente umidi, mentre cerca di


opporre resistenza. Le forzo le labbra
con la lingua mentre la spingo contro la
scrivania, e la sento gemere quando la
stringo forte a me. Dio se eccitante
quando geme.
La mia idea sarebbe farla sdraiare ma
oppone resistenza, sorreggendosi con
una mano. Mi morde il labbro inferiore
con forza, facendomi male, ma non ci
faccio
caso.
Questi
atti
di
insubordinazione sicuramente avr
bisogno di una severa punizione! La
prendo per le gambe e me l'attiro
contro, facendo aderire completamente i
nostri corpi, sentendola ansimare forte
sulla mia bocca quando i nostri bacini si

scontrano.
Sei cos sexy! mi lascio
sfuggire, con voce roca, mordendogli
lorecchio.
E tu sei un bastardo.
Avete notato? Ha usato il pronome
personale. Wow! Facciamo progressi.
Ha anche senso dellumorismo; mi
piace. Ridacchio appena, a contatto con
la sua pelle, e la sento fremere. Uhm, mi
sta tornando la voglia Risalgo con la
mano sulla sua gamba, fino al fianco,
che le artiglio
per non lasciarla
spostare, mentre la mia lingua si occupa
del suo collo, lei inclina la testa di lato
per lasciarmi pi spazio.
Mhm, credete che la cara signora Faro si

scandalizzerebbe se entrasse in questo


momento? Vedere la
propria cara
nipote ansimare, ad occhi chiusi, per le
attenzioni del suo datore di lavoro
La mia mano si intrufola sotto al
maglione e alla maglietta, iniziando ad
carezzargli la schiena, mentre le mordo
il labbro allo stesso ritmo. Lentamente.
Poi improvvisamente
No basta la sento dire,
cercando di allontanarmi con una mano.
Credo di non aver capito bene...
Per favore, smettila insiste,
guardandomi negli occhi.
Fatemi capire, questa ragazzina - che mi
ha provocato per tutti questi giorni - mi
sta rifiutando?!

Mi allontana con maggiore forza,


facendomi indietreggiare di un passo
mentre lei rimane seduta sulla sua
scrivania. Abbassa la testa.
Che ti preso? chiedo,
parecchio irritato per questo rifiuto.
Nessuno mi aveva mai rifiutato.
Mai. frustrante! E ammetto che questi
suoi sbalzi dumore in stile zitella
mestruata stanno cominciando a darmi
sui nervi.
Non posso farlo
La costringo ad alzare la testa, fissando
poi lo sguardo nel suo.
E troppo tardi non ti pare? le
dico.

Ho sbagliato!
Non mi sembrava che ti
dispiacesse
Touch.
Non puoi ribattere cara la mia Emma, lo
sai anche tu.
Infatti la vedo distogliere lo sguardo.
Non sa cosa ribattere, palese.
Ok, forse e ribadisco forse ho
esagerato, a giudicare dalla sua
espressione; far finta che me ne freghi
qualcosa, cosa in realt non vera, perch
ho bisogno di lei.
Senti le sussurro, portandomi
una mano sulla spalla, cercando il suo
sguardo. E stato solo sesso, non ha

importanza. E a meno che tu lo dica a


qualcuno, nessuno verr mai a saperlo
neanche il tuo ragazzo.
Lei mi guarda sgomenta prima di
parlare; Come fai a sapere di?
Non gli lascio neanche il tempo di finire
la frase.
E evidente, le sorrido
falsamente. Guardo lorologio, e
realizzo che davvero tardi, cazzo.
Bene, ora che abbiamo chiarito questo
punto, ho bisogno che tu continui a
lavorare per me.
Abbassa ancora la testa, e io la lascio
fare. La vedo mordicchiarsi il labbro
inferiore, e sento improvvisamente
caldo. Molto caldo. Mio dio, fatela

smettere, altrimenti non risponder pi


delle mie azioni!
Sta valutando la mia proposta - che in
realt non affatto una proposta -, e
ammetto di essere abbastanza in ansia,
perch so che se non accetter avr dei
seri problemi. E no, nonostante tutto non
potrei convincerla con la forza
peccato.
Non posso farlo, non dopo
quello che successo, cercati unaltra
ragazza mi dice seriamente, e io sono
nella merda.
Non puoi lasciarmi cos, su due
piedi, almeno lasciami il tempo di
cercare un'altra persona.
Silenzio

EmmaTi prego.
Ancora silenzio. Comincio a perdere la
pazienza. Quante storie per una scopata.
Ok, lo far risponde infine,
dopo un tempo che mi pare infinito, e
posso finalmente tirare un sospiro di
sollievo. Lavorer per te fino a quando
non avrai trovato una sostituta. Fallo
per.
Come daccordo
rispondo
prontamente.
E fino a quel momento mi
dice, incrociando lo sguardo, e tra noi
non ci sar altro che un regolare
rapporto di lavoro.
Sorrido malizioso. Certo, come no.
Continua a ripetertelo piccola.

Ovviamente rispondo, ma
inutile dire che sto gi pensando a dove
potrei scoparmela la prossima volta.
E non una parola con mia zia!
aggiunge poi, allarmata.
Oh, che tenera; preoccupata del
giudizio della zia.
Sar il nostro segreto.
E stai pur certa che non sar lultimo.

3 settimana.

Ah, oggi proprio una magnifica


giornata; non avendo nessun impegno
urgente, stamattina abbiamo tutti dormito
fino a tardi, abbiamo fatto colazione tutti
insieme, giocando e ridendo, e poi Anna
ha voluto visitare il museo di storia
naturale. O almeno, solo la parte
dedicata agli animali. Sapete, in quel
periodo di amore indiscusso per ogni
forma di essere vivente, quando la tua
maggior aspirazione quella di
diventare veterinario - non ho niente
contro i veterinari, ma se ci pensate il
sogno di tutti i bambini -, avere tanti
animali per casa e tutto il resto. E
nonostante le iniziali lamentele, alla fine
ci siamo divertiti tutti.

stato bello, soprattutto vedere i loro


sorrisi e le loro espressioni felici e
stupefatte. Uno di quei momenti in cui mi
sono reso conto di quanto sono
fortunato. Finito il giro al museo
abbiamo pranzato fuori, e adesso eccoci
qui, tornati a casa, spaparanzati tutti
insieme sul divano. Non c niente da
fare, quelli Disney sono sempre i cartoni
animati migliori!
Zio Leo, ma Emma quando
arriva? mi chiede Renzo, guardandomi
con quei suoi occhioni scuri cos simili
a quelli di sua madre, tirandomi per la
manica del maglione.
Non adorabile? Eh, come vorrei che
fosse mio figlio.

Anche se ammetto che comincio ad


essere geloso di questa ragazzina che
attira la sua attenzione pi di me; credo
che quando crescer diventer un
"padre" eccessivamente geloso e
protettivo, sapete?
Vedrai che tra poco arriva,
tesoro gli scompiglio i capelli e lui mi
abbraccia con forza, sorridendo.
E innamorato di Emma dice
Anna, annoiata, provocando una sua
reazione indignata.
Non vero!
Si invece
No!
Si

E' divertente vederli cos e io non posso


fare a meno di ridacchiare.
NON E VEROOO!!!
Ehi, ehi! lo trattengo, perch
sta per buttarsi su di lei in stile
wrestling. Io ti credo, ranocchietto lo
rassicuro, prendendolo in braccio e
sorridendogli.
Povero piccolo, chiss come la
prenderebbe se sapesse che la sua amata
principessa in realt pi interessata
agli altri principi, un po pi cresciuti.
Meglio che non lo sappia. Gli
rovinerebbe la crescita.
E proprio mentre penso a questo,
sentiamo la porta di casa aprirsi, e poco
dopo Emma entra in salotto con un

Ciao ragazzi salve signor Ross


Ehi, cos questo tono funereo?! Non mi
direte mica che ancora arrabbiata per
quella faccenda del sesso?! Ma quanti
anni ha, due?! E si che di esperienza ne
ha.
Renzo scende dalle mie ginocchia e
corre da lei, con un Emma.
Ciao piccolo le risponde
sorridente, stringendolo tra le braccia..
E ammetto che non mi difficile capire
perch ha perso la testa per lei, se
solito sorridergli in quel modo. Ha
proprio un bel sorriso. Ed inutile
negarlo, una splendida ragazza, bella
in ogni senso.
E cazzo, quei jeans gli stanno davvero

benissimo, la fasciano in un modo


che...cristo che corpo,
non sapete
quanto vorrei sfilarglieli seduta stante e
possederla fino a farla urlare su una
qualsiasi superficie del salotto. Ma sia
chiaro, non davanti ai bambini; non sono
un padre degenere, io. Infatti proprio
grazie alla loro presenza, nonch al mio
grande talento, che riesco a mantenere
unespressione
imperturbabile.
Dopotutto ha detto che non vuole
ripetere lo stesso errore - si, errore!
Vorrei ricordarvi il modo in cui
gemeva!- E quindi non sar facile come
la prima volta.
Lo ammetto, una rottura, ma vi
garantisco che ne vale la pena. E poi,

strano, ma per quanto sia noiosa, questa


faccenda del rifiuto mi stuzzica
parecchio. Guardatela! No, vi prego,
guardatela e ditemi se non lo fa di
proposito! Ma come chi?! Emma! La
finta pudica che sta giocando con i
bambini! Mi stuzzica maledizione, e io
non posso fare a meno di guardarla.
inginocchiata a terra, e sta aiutando
Renzo a costruire il suo mega puzzle 3D
del castello di Harry Potter che gli ho
portato da Los Angeles, quello che
desiderava da una vita e che era
impossibile da trovare. Ma si sa, chi ha
soldi ha potere. Ora ditemi, quale
persona sana di mente, sapendo che
desidero ardentemente farmela in tutti i

modi possibili, si metterebbe a novanta


gradi, se non per stuzzicarmi?! Lo fa
apposta cazzo!
E no, non venite a dirmi che
semplicemente la posizione pi comoda,
perch a quel punto vi potrei dire molte
altre cose, ben pi divertenti rispetto ai
mattoncini, da fare in quella posizione!
Ogni giorno mi arrivano nuovi casi, e
per quanto debba ammettere di non
avere minimamente voglia di leggerli
quando c Emma nei paraggi sono
consapevole che fa parte del mio lavoro,
e quindi mi sacrifico. Che ragazzo
diligente, vero?
Dovrei andare in ufficio, so che la mia
segretaria mi ha cercato insistentemente

negli ultimi giorni, ma ce la faccio.


Adoro vedere Emme muoversi dentro
casa, parlare con in ragazzi, ridere,
giocare. Mi fa sentire vivo!
Per confesso che molto spesso mi
prendo delle pause e osservo i due
bambini; ed una bella soddisfazione
vederli cos spensierati, allegri e felici.
Lo so, sto facendo il rammollito e non
da me tutta colpa di quella piccola
strega di Emma.
Renzo sempre alle prese con il suo
puzzle - che sinceramente vedo
parecchio diffiicle -, e Anna sta
colorando un album con disegnate delle
bambole da ritagliare, seduta accanto a
Emma. Che si alterna tra i due, e non ho

potuto trattenere una risatina nel vederla


nelle vesti di pittrice delle bambole. Ha
fantasia e riesce a far divertire i
bambini. Ci sa fare, questa non una
cosa che si impara, una dote innata.
Alexandra ad esempio proprio negata.
Infatti li ho sempre io i bambini.
Improvvisamente sento un rumore,
seguito subito da un urlo disperato.
NOOOOOOO!!!!
Mi affretto nella grande stanza dei
giochi, arrivando insieme a Emma, che
non mi guarda mai negli occhi, e trovo
Renzo in lacrime. A terra, tutti sparsi
intorno a lui, centinaia e centinaia di
tessere plastificate. Il puzzle 3D cazzo.
Lo sapevo che era difficile per un

bambino cos piccolo. Giuro che se


appena mi capita di tornare in
California prendo quello stronzo che
me lo ha consigliato e lo uccido. Prendo
Renzo in braccio, cercando di farlo
calmare, e lui mi butta le braccia al
collo, singhiozzando.
Dai Renzo, non niente, non
piangere gli carezzo i capelli.
Era quasi finito! Il mio
castello si dispera lui, e mi si stringe il
cuore nel vederlo cos.
Emma intanto ha raccolto tutti i pezzi
sparpagliati sul pavimento, ed tornata
di fianco a me. Mantieni una distanza di
sicurezza di almeno cinque metri
ragazzina, o non risponder delle mie

azioni. Attira la sua attenzione


posandogli una mano sulla spalla, e il
nostro sfortunato costruttore poggia la
testa sul mio petto, guardandola con gli
occhietti lucidi.
Ehi, non piangere. Domani lo
rifacciamo, vedrai che ci riusciamo
Annuisce appena, e Emma gli sorride.
Quel cazzo di sorriso! Cristo, mi fa
tremare le ginocchia, lo ammetto.
Allora
ometto,
facciamo
merenda? chiedo, e vedo il suo volto
illuminarsi.
La madre non sarebbe daccordo, ma
necessario un po di pane e nutella per
risollevare lumore dopo la misera fine
del progetto Harry Potter. Alla fine

hanno fatto merenda tutti e tre, e io mi


sono preso lennesima pausa dal
visionare una causa di divorzio. Si, non
ne ho minimamente voglia, ok?!
E adesso Renzo che propone.
Giochiamo a nascondino?, proposta
che ovviamente viene subito accettata.
Per quanto riesco a capire dalle loro
voci provenienti dal salotto, Emma
conta e loro due vanno a nascondersi.
Povera illusa, non li trover mai se sono
in combutta. Sento i bambini correre al
piano di sopra, ridacchiando, e poco
dopo Emma camminare nel corridoio.
So che non dovrei farlo assolutamente
perch i bambini sono in casa, e quindi
un
comportamento
immorale
e

diseducativo, ma non posso farne a


meno; questa ragazzina mi sta facendo
impazzire. Il suo profumo ovunque, in
tutta la casa e mi sta seriamente facendo
uscire di testa.
Mentre cammina davanti alla porta del
mio studio la strattono dentro,
sbattendola contro la libreria, che copre
tutto il muro, facendo cadere alcuni
volumi. stato semplice. Prima che
possa dire qualcosa le ho gi artigliato i
polsi, portandoli ai lati della sua testa. Il
mio sguardo fisso nel suo, che appare
sorpreso; sono a pochi centimetri da lei,
da quelle labbra dischiuse cos
dannatamente invitanti, da cui esce un
flebile respiro, e mi ritrovo a sorridere

maliziosamente.
Questa
situazione
ricorda molto un predatore che gioca
con la sua preda, non trovate?
Lasciami mi dice, reggendo il
mio sguardo.
Adoro questa sua indole ribelle.
No
la prendo in giro,
avvicinandomi alla sua pelle, fino a
posare le labbra sul collo.
La sento irrigidirsi sotto di me, mentre
cerca di liberare le mani, e in tutta
risposta la spingo nuovamente contro il
mobile.
Lasciami ripete, questa volta
sibilando.
Oh andiamo, non crederai davvero di
farmi paura, vero ragazzina? La mordo,

e la sento trattenere a stento un gemito di


dolore. Non lho fatto apposta, ma ha il
vizio di parlare dannatamente troppo,
volevo farla stare zitta. Continuo ad
occuparmi
del
collo,
leccando,
baciando, mordendo e succhiando, e
lunica cosa che riesce a fare
sussurrare dei ripetuti Nono
mentre abbassa la testa e chiude gli
occhi. Dannatamente eccitante.
Torno con la bocca a pochi centimetri
dalla sua, fino a sfiorarci appena, il suo
respiro che si infrange sulle mie labbra.
Comincio a carezzargli il labbro
inferiore con la lingua, e la vedo
arrendersi definitivamente, poggiando la
testa contro la libreria, sospirando

appena. Mi lascio sfuggire un sorriso.


In fondo pur sempre una ragazza in
piena
tempesta
ormonale
postadolescenziale , basta poco per farla
capitolare. E infatti tutti i suoi buoni
propositi di fedelt vanno a farsi fottere,
nel vero senso del termine, quando non
oppone resistenza alla mia lingua, che si
fa spazio nella sua bocca.
Ho vinto. Ancora una volta.
Le prendo il viso tra le mani e mi premo
contro di lei, facendo aderire
completamente i nostri corpi, e mentre la
mia lingua cerca con foga la sua
ammetto che sto cominciando ad avere
dei problemi, se cos si possono
chiamare, alle parti basse.

Mi sto eccitando. Molto. E questo non


mi basta pi. Voglio di pi; voglio lei.
Lei non si muove, gli occhi chiusi e la
bocca socchiusa, le mani bloccate dalle
mie, il respiro agitato.
Intrufolo una mano sotto alla sua maglia,
lasciandole quindi libera una mano, che
va ad artigliarmi la spalla quando torno
con la bocca sul suo collo. La sento
fremere sotto il mio tocco, sotto le mie
labbra, e per quanto si stia sforzando di
non ansimare o gemere tremendamente
bella.
N no, fermo balbetta, e la
sua voce tradisce il desiderio che cerca
di reprimere.
Non vorr fare come a casa sua, spero.

Anche perch ora come ora non mi


fermerei comunque, anche se mi
pregasse.
Non dirmi che non vuoi, perch
sai benissimo che non vero la prendo
in giro, leccando la pelle del collo
ormai sensibile.
I bambini
Oh, che carina, diligente nel suo
lavoro anche in un momento simile.
Davvero ammirevole.
Ed da notare che da No, ho il
ragazzo siamo gi passati a No, i
bambini potrebbero sentirci questo
si che sintomo di fedelt!
Non preoccuparti, sono tutti e
tre al piano di sopra e conoscendoli

non usciranno dai loro nascondigli nel


tempo di una scopata.
Osservo il suo corpo fremente, non
posso farne a meno, vedo il suo seno
alzarsi e abbassarsi a una velocit
allarmante. Improvvisamente ho voglia
di strapparle La maglietta, toglierle il
reggiseno e avventarmi su quella carne
tenera del suo seno, succhiare i
capezzoli fino ad allungarli e indurirli
come piccole more. Adoro il suo seno,
adoro banchettare con il suo corpo.
Torno con foga e desiderio sulla sua
bocca, facendo scontrare il mio bacino
con il suo, facendola partecipe del mio
desiderio, sopprimendo un gemito sulle
sue labbra. E proprio mentre le mie

mani si posano sul bottone dei suoi


jeans
Amore, sono a casa!
Mi fermo di scatto.
Cazzo! mi lascio sfuggire, in
un sussurro.
Che cazzo ci fa lei qui?! Doveva essere
fuori casa fino a stasera, maledizione!
Emma
sembra
tornare
in
se,
riacquistando lucidit, e mi spinge via,
uscendo velocemente dallo studio, dopo
avermi rivolto uno sguardo sconvolto ed
intimorito che avrebbe fatto impallidire
perfino Bambi.
Certo, la fa facile lei, non ha unerezione
da dover spiegare alla propria fidanzata
rincasata a sorpresa! Cazzo,

imbarazzante!
Amore
mi
richiama
Alexandra, posandomi un bacio sulle
labbra. Ti ho fatto una sorpresa,
contento?
Contento?! Ah, certo, come una pasqua!
Stronza!
Neanche il tempo di risponderle che mi
sono gi avventato sulle sue labbra,
spingendola verso la libreria, fino a
dove poco fa cera Emma. Ma non so
perch non mi da la stessa adrenalina;
probabilmente perch non oppone
neanche un minimo di resistenza. Sapete,
Alexandra perfino pi lasciva di me.
Il tempo di salire in camera ed
accendere lo stereo - ormai so che ha

labitudine di urlare, e non voglio che i


bambini sentano - e stiamo gi facendo
lamore. E per quanto sia bello ed
appagante, come ogni volta, non posso
fare a meno di pensare a come sarebbe
stato se ci fosse Emma al suo posto.

Emma
Stupida! Idiota! Testa di cazzo!
Mi sto insultando da sola ormai da ore.
Che cosa accidenti ho che non va? Me lo
sto chiedendo da un po. Quel
bastardo. Prima sembra che non possa
fare a meno di avermi e poi
scommetto che si sfogato con la sua
ragazza. Certo, io sono un ripiego. Che
schifo! Devo togliermelo dalla testa, mi
far del male lo so. Anzi me lho ha

gi fatto, e io non devo cedere al


desiderio che ho di lui, che mi assale
prepotente e selvaggio ogni volta che me
lo ritrovo davanti, ogni volta che lo
sento ridere, parlare con quella sua voce
calda, roca e avvolgente come una
sciarpa di lana merinos.
Non mi riconosco pi. Che fine ha fatto
la brava ragazza tutta casa e chiesa! Dio,
devo
andarmene
da
qui.
Immediatamente.

4 settimana.
Leo
Ok, larrivo di Alexandra lo scorso fine
settimana ha mandato in frantumi tutti i
miei piani, ve lo concedo, ma io non mi
arrendo! Non dopo che si era arresa con
cos poco, non dopo che sono arrivato a
pochissimo dal mio obiettivo. Sto

veramente uscendo di testa; la voglio, la


desidero con ogni fibra del mio essere.
Mi eccita in n modo vergognoso. E so
che non dovrei approfittare cos della
sua disponibilit lavorativa, ne della
mia posizione di datore di lavoro, ma
non posso farne a meno. troppo tempo,
per vari motivi, che mi rifiuta e questo
me la fa desiderare ancora di pi. Ed
per questo che oggi le ho detto di venire
unora e mezzo prima che Teresa ci
riporti i bambini. Otterr quello che
voglio, e ammetto che non so che
comportamento aspettarmi; sar docile
ed arrendevole come la prima volta,
oppure opporr resistenza? Non
importa, perch sar mia ugualmente.

Arriva puntuale come sempre, con


indosso un paio di semplici pantaloni
neri, delle All Stars un po consumate,
una maglia verde salvia e un felpa col
cappuccio. I capelli sciolti e ribelli
come al solito, tanto che sto
cominciando a chiedermi se siano ribelli
per natura o se si dimentica di pettinarsi
prima di uscire di casa.
Comunque sia, un vero schianto.
Adoro i suoi capelli.
Buonasera mi saluta entrando
in cucina, e io ricambio il saluto.
Ciao Emma posando la mia
tazza di t.
Penso a cosa succeder tra poco, e porto
la lingua ad inumidirmi le labbra, che si

erano fatte improvvisamente secche.


I bambini dormono? chiede
lei, poggiandosi distrattamente al
ripiano della cucina.
Ok, inizia lo spettacolo; mettete a letto i
minorenni perch sar uno show per soli
adulti.
A dire il vero non ci sono
ancora
Oh, sono in anticipo? dice
stupita, guardando lorologio.
Adorabile. E arrapante allennesima
potenza.
No, sei perfettamente in
orario e anche loro alzo lo sguardo,
incontrando il suo. Ti ho fatto venire
prima di proposito.

Vedo una luce strana illuminare i suoi


occhi, ma solo questione di un
secondo.
E perch mai?
Uhm, questo tono di sfida e quel
sorrisetto malizioso che mi sta facendo
immaginare cose davvero inappropriate
per un padre di famiglia ehm... padre
acquisito. Mi alzo dalla sedia dove sono
stato seduto fino ad ora e cammino verso
di lei, accendendomi una sigaretta. Mi
appoggio quindi al tavolo, proprio di
fronte a lei.
Non lo immagini?
Voce bassa e roca. La mia specialit.
Sostiene il mio sguardo. Mi sta

istigando. E mi piace da matti!


Fino a che punto sarai capace di
giocare, prima di farti veramente male,
ragazzina? In senso retorico ovvio
perch non le farei mai del male.
Almeno...a livello fisico. Io non faccio
male alle donne, le scopo e basta.
Non importa quello che
immagino, signor Ross muove un passo
verso di me, rubandomi con eleganza la
sigaretta dalle dita.
Sigaretta di cui seguo il percorso come
rapito, fino alle sue labbra, dove la vedo
tirare una boccata di fumo. Non sapevo
nemmeno che fumasse, ma in momenti
come
questo
che
desidererei
ardentemente essere una sigaretta.

Espira tutto il fumo e infine conclude la


frase con un Perch non lo dice e
basta?
Sorrido ammiccante, mentre continua
tranquillamente a fumarsi la mia
sigaretta e a darmi del lei, mantenendo il
contatto visivo, fino a finirla.
stranamente,
e
piacevolmente,
disponibile.
Mi piace.
Cosa dovrei dire? sto al
gioco,
avvicinandomi,
facendola
indietreggiare.
Inclina la testa di lato mentre la sua
schiena tocca il ripiano della cucina,
mentre poggio le mani su di esso, di lato
ai suoi fianchi.

Che cosa vuole?


No, per lamor di dio, non passarti la
lingua sulle labbra in quel modo cos
perfidamente sexy! Soprattutto se me lo
chiedi con questa voce arrochita Stiro
un angolo della bocca, lo sguardo che
dalla sua bocca si alza, cercando i suoi
occhi, quello sguardo malandrino che fa
bella mostra di se e che la rende cos
attraente.
Voglio te.
Mi sto eccitando. Cazzo, mi vergogno
come un ladro perch stiamo soltanto
flirtando a parole, ma tutto cos
eccitante che non posso fare altrimenti.
Sorride compiaciuta, sfoggiando la sua
dentatura bianca e perfetta e tutto il suo

animo tentatore.
Oh, un vero peccato signor
Ross
mi
dice,
calcando
particolarmente su quelle due ultime
parole, lasciando in sospeso la frase
mentre si avvicina, fino a sfiorare le mie
labbra con le sue.
Oh Cristo.
Sento il suo respiro caldo su di me, e
sono costretto a chiudere gli occhi,
emettendo un primo sospiro.
Ma io ho un ragazzo, lo sa
A che gioco sta giocando?! Non la
capisco.
Oh si, veramente
molto
fortunato mi lascio sfuggire, con voce
arrochita dal desiderio. Come si

chiama? domando, e questa volta sono


io ad avvicinarmi alla sua pelle,
sfiorandogli lorecchio.
James.
Devi proprio amarlo molto
ironizzo, mordicchiandole il lobo, per
poi scendere lungo tutta la linea del
collo.
Porta le mani alle mie spalle, ed ho
limprovviso terrore che possa essere
tornata in modalit ragazza fedele e
diligente; per fortuna mi sbagliavo.
Infatti inclina la testa di lato,
lasciandomi pi spazio, e mi stupisce
con un Occhio non vede, cuore non
duole, no?
anche il mio motto! Non lo avreste

mai detto, vero?!


Ridacchio sulla sua pelle.
Cosa stai cercando di dirmi?
risalgo lungo il collo, sulla mandibola, e
poi mi fermo a pochi centimetri dalla
sua bocca. Il mio sguardo languido e
voglioso che si rispecchia nel suo.
Allungo le mani posandole sui suoi seni
morbidi. Wow! Ho voglia di
succhiarglieli.
Che se vuoi fare sesso, non ho
intenzione di oppormi.
Oh, ecco il suo lato da ninfomane
vogliosa che emerge.
Oh si! Questo certamente un invito; e
secondo voi io sono cos maleducato da
rifiutare un invito?! Ma certo che no!

Per
E questo che vuoi? chiedo,
ricevendo in risposta uno sguardo
ironico ed eloquente al cavallo dei miei
pantaloni, che non sono pi in grado di
nascondere
il
mio
desiderio,
accompagnata da una risatina frivola.
Non prenderti gioco di me, ragazzina,
potresti pentirtene. Aderisco con il
corpo al suo, e le mie mani arrivano sui
suoi fianchi. Ghigno sulle sue labbra.
Allora devi chiedermelo le
dico semplicemente.
Lo so, sono un bastardo, ma mi piace!
Rimane un secondo sorpresa da questa
mia richiesta, ma poi vedo i suoi occhi
brillare maliziosi, e non posso fare a

meno di domandarmi a cosa sia abituata


questa ragazzina di diciannove anni.
Respira qualche secondo sulle mie
labbra, e non so come riesco ancora a
trattenermi dal saltarle addosso.
Scopami
mi dice, e non
riesco pi a reprimere un forte sospiro
compiaciuto.
Le lecco il labbro inferiore con la
lingua, lentamente, e poi la istigo
maggiormente.
Non sei stata abbastanza
convincente
Ah, ma davvero?! E se ti
dicessi fottimi?
Non riesco quasi a sentire la sua
risposta. Le sue mani scivolano lascive

sul mio torace, slacciandomi ogni


bottone della camicia con estrema
lentezza, e mi sento andare a fuoco sotto
le sue dita. La bocca si muove famelica
su ogni mio muscolo, lenta, micidiale. E
alla fine, inizia a dedicare tutta la sua
attenzione alla mia cintura, slacciandola
dolorosamente piano.
Leonard ansima sulle mie
labbra. Ti prego, prendimi in modo
selvaggio, rude, fino a farmi male.
E cazzo no! E' troppo anche per me. Non
ce la faccio, non resisto pi.
Mi avvento con foga sulla sua bocca,
forzandogli le labbra con la lingua, e
percepisco ancora il sapore della
nicotina della mia sigaretta sulla sua. E

questo mi manda ancora di pi fuori di


testa. La trascino fino al tavolo,
tenendole sempre la bocca incollata alla
mia con una mano sulla sua nuca, mentre
adesso si sta occupando dei bottoni dei
miei jeans, liberandomi dalla loro stretta
costrizione. Benedetta ragazza.
E interrompo questo nostro contatto solo
per sbatterla sopra il suddetto tavolino.
Geme forte quando aderisco con il petto
nudo alla sua schiena, la mia erezione
contro la sua coscia, mentre le artiglio i
capelli, strattonandogli la testa indietro.
Mi ha chiesto di prenderla in modo
selvaggio, ed quello che avr.
Puro appagamento fisico. Arrivo a
mordergli il collo, facendola gemere

forte, e intanto intrufolo la mano libera


sotto alla sua maglia; sento la sua pelle
calda sotto le mie dita, tocco il suo seno
stuzzicandole i capezzoli, facendola
fremere, ed estremamente piacevole.
Ah, il suo profumo mi sta uccidendo.
Ormai la maglia e il golf le lasciano
scoperta met schiena, ed ogni
centimetro di pelle viene accarezzata
dalle mie mani, con impazienza e
desiderio.
Ha la pelle di seta. Cos morbida e
calda.
Succhio la pelle del collo, forse
lasciandogli
un
qualche
segno,
marchiandola involontariamente e sono
costretto a gemere a causa del contatto

del suo corpo con il mio, e del suo


ansimare. Se non la prendo adesso
rischio veramente di impazzire, non sto
scherzando. La spingo maggiormente
contro il tavolo, e non mi prendo
neanche la briga di spogliarla tutta, ne di
spogliarmi; abbasso i miei pantaloni il
minimo indispensabile, fino alle
ginocchia, togliendole i suoi e la blocco
per i fianchi con forza.
Le allargo le gambe mettendomi in
mezzo. Con due dita la tocco tra le
gambe, per vedere se bagnata, non
voglio farle male. Cazzo si! E fradicia.
Le allargo ancora di pi le gambe, con
le dita apro il suo sesso, cos caldo e
scivoloso e la penetro con una sola

spinta vigorosa, la sento tremare sotto di


me, non riuscendo a trattenere un forte
gemito di piacere. Ha inarcato la
schiena con forza, e ha reclinato la testa
in avanti, conficcando con forza le
unghie nel legno del tavolino, mentre io
emetto un gemito soddisfatto nel sentire
la sua carne calda contrarsi attorno a
me.
bellissimo.
E calda, tremendamente calda e stretta.
Una vera goduria.
Non ho intenzione di fermarmi.
Per ammetto che se c una cosa che mi
manca sono i suoi occhi; il guardarla
mentre geme, mentre si lascia
dominare

Continuo a spingere, e intanto la presa


sui suoi fianchi aumenta. Porto una mano
nuovamente tra i suoi capelli,
strattonandola
indietro,
facendola
gemere in maniera indecente quando
torno a occuparmi del collo. Ha le
guance arrossate, gli occhi chiusi, le
labbra dischiuse lemblema stesso
del sesso. Ed mia. Basta questo
pensiero per eccitarmi ancora di pi.
Spingo pi a fondo, fino a toccare il suo
splendido sedere con i miei testicoli, e
la sento trattenere a stento un urlo di
piacere, mentre inarca la schiena. Ah,
musica per le mie orecchie. Ma
dopotutto, cosa potevo aspettarmi da una
che mi ha pregato di scoparla?!

Le sue mani artigliano furiosamente i


miei capelli, tirandoli, facendomi male.
Cazzo si!
Con un mezzo sorriso vittorioso e
compiaciuto sulle labbra continuo ad
aumentare il ritmo delle spinte,
ansimando e gemendo vicino al suo
orecchio, e scendendo con la mano
libera tra le sue gambe toccandole il
punto pi sensibile e accarezzandolo.
Laltra mano si artiglia al suo seno,
tormentandolo, stuzzicandolo. Facendola
urlare ancora di pi.
Dio quanto mi piace!
La sento venire con un gemito pi forte
degli altri, quando anche io sono quasi
allapice; e infatti dopo che la sento

tremare leggermente sotto di me mi


bastano poche altre spinte per venire a
mia volta, riversando il mio appagante
orgasmo dentro di lei.
Sempre con il respiro affannoso, il
petto che si alza ed abbassa irregolare,
mi avvicino al suo orecchio e gli
sussurro un: Spero tu sia rimasta
soddisfatta.
Ed con sommo
orgoglio che la sento sussurrare
Mio dio, si!, sempre ad occhi
chiusi.
Cristo, se solo ci fosse il tempo giuro
che me la scoperei ancora! E queste sue
affermazioni, dette con tanta leggerezza,
potrebbero crearmi dei seri problemi
alle parti basse tra poco. Ancora non mi

capacito come possa esserci tutta questa


lussuria in un corpicino come il suo,
giuro. Ma soprattutto, come fa a
convivere pacificamente con il suo
animo gentile...
Dopo poco Teresa mi riporta i bambini,
e tutto procede come dabitudine; io
lavoro, ultimamente lavoro a casa, e lei
fa giocare le adorabili piccole pesti. E
non mi degna neanche di uno sguardo,
concentrata sul suo lavoro. Giuro,
inquietante
questa
sua
doppia
personalit. E sto cominciando a
chiedermi a cosa stato dovuto quel suo
cambiamento radicale, cosa labbia
portata, dal cercare di respingermi ad
ogni costo, al concedersi cos

liberamente. Oh,
importanza ormai.

non

ha

molta

Emma
Ancora una volta ho sbagliato, non
riesco a capacitarmi di quello che mi
succede quando sto con lui, dovrei
pensare a James, al fatto che presto lo
rivedr, con che coraggio lo bacer?
Far lamore quando ho toccato il cielo
con un dito? So di non dovermi aspettare
nulla da Leo, lui ha la sua vita, la sua
ragazza, il suo lavoro, e sicuramente non
avr intenzioni di andare avanti per
molto questa nostra storia. E solo
sesso, ma non posso nascondere la mia
delusione, la mia amarezza quando in lui
vedo solo la voglia di sesso e basta. Io

vorrei di pi, sarei disposta a lasciare


James per lui, anche a trasferirmi al
polo nord se necessario. Ma so gi che
presto tutto questo finir, e per lui sar
solo una tacca in pi sulla spalliera del
suo letto.
Ma il suo fascino bastardo mi attira
come una falena alla luce di una
lampada.
Ed bello. Bello da morire. Quando mi
tocca, mi bacia con irruenza, mi prende
in quel suo modo famelico, quasi
animalesco mi fa sentire viva.

5 settimana.
Leo
Tutti penserete che fare lavvocato il
lavoro pi stressante e remunerativo del
mondo; si, insomma, non mi posso
lamentare, viaggi spesso e guadagni un
sacco di soldi, ma non tutto rosa e fiori
come sembra. Se sei famoso come me
non solo hai pochissimo tempo libero,
ma non hai neanche una vita privata,
tutto viene sbandierato sui tabloid.
Senza contare che non hai pi un attimo
di tranquillit; vi basti pensare che fino
a poco fa ero da Fennys, la famosa

libreria del centro, e sono stato


letteralmente assediato da paparazzi e
ragazzine urlanti. Capite? Adesso non
posso nemmeno pi comprarmi un libro
in santa pace! Lo so, il gioco vale la
candela, ma parecchio snervante.
Parcheggio lauto davanti a casa, e
scendendo vengo investito dallaria
gelida, che mi costringe a stringermi nel
cappotto. New York micidiale in
primavera cos come in inverno. Siamo
alla fine di aprile, che fine ha fatto la
primavera?! Ieri poi ha piovuto tutto il
santo giorno! Sbuffo sonoramente
quando vedo una figura incappucciata
seduta sui gradini di casa mia, credendo
che sia un paparazzo, ma quando mi

avvicino, quando alza la testa, capisco


di essermi sbagliato. Non riesco a
reprimere unespressione sorpresa.
Emma.
Mi scusi, io ho dimenticato
le chiavi mi dice a mezza voce,
anticipando
ogni
mia
possibile
domanda, passandosi una mano sugli
occhi. strano. Solitamente sempre
allegra e sorridente, ma adesso ha la
voce incrinata. Non posso fare a meno
di domandarmi cosa le sia successo.
Leonard, non sono affari tuoi!
Mi limito ad aprire la porta e a farla
entrare, con un semplice Allora sei
fortunata che sono tornato cos presto.
Si, presto i bambini arrivano tra circa

mezzora! Forse una sveltina riesco a


farmela.
Appena mi chiudo lo porta alle spalle la
vedo poggiarsi alla parete con una
mano, chiudendo gli occhi e respirando
forte.
Ehi, che hai? le chiedo con un
velo di preoccupazione.
Mi gira la testa risponde,
togliendosi il cappuccio della felpa, e io
noto solo adesso che ha un taglio ormai
rimarginato sotto al labbro inferiore.
Che cazzo successo? Qualcuno lha
picchiata?
Improvvisamente sento crescermi dentro
una strana rabbia.
Hai bisogno di sdraiarti?

ovvio che non sta bene, ha anche gli


occhi lucidi.
No, io io non
Peccato che mentre lo dice si lascia
scivolare a terra, finendo inginocchiata
sul pavimento, una spalla e la testa
ancora sulla parete.
Impreco a mezza voce, e in un attimo
sono su di lei.
La faccio stendere sul pavimento,
cercando di capire che cosha; molto
pallida, le labbra sono bianche, gli
zigomi arrossati. Le poso una mano sulla
fronte, scostando prima qualche ciocca
dei capelli ribelli.
Oh merda! Scotta. Ha la febbre alta.

La sollevo di peso da terra, non


curandomi dei suoi mugolii contrariati,
sorprendendomi di quanto sia leggera sapete, quando abbiamo fatto sesso in
camera mia non ci ho fatto molto caso e la porto sul divano, coprendola con
una coperta. E mentre mi procuro una
pezza bagnata da mettergli sulla fronte
digito sul cellulare il numero di Teresa.
Doveva venire a prendere i bambini.
Pronto.
Teresa, sono Leo. Senti,
ehm so che mi pentir per quello che
sto per dire, ma... Sono fuori citt con i
bambini, e non so a che ora rientro, ci
sar
sicuramente
un
traffico
micidiale

Non so perch gli sto mentendo, ok?


Non lo so, so solo che ho una ragazzina
di diciannove anni semi agonizzante sul
mio divano!
Oh
Davvero, mi dispiace molto.
Non riesco a rientrare in tempo.
Ok, va bene.
Avrebbe dovuto essere un tono
premuroso, ma non le riuscito un gran
che bene.
Ti
chiamo
domani per i
bambini.
Tutto questo risentimento nei miei
confronti davvero non lo capisco!
Infondo le ho solo detto che non volevo

scoparla, che diamine, mica sono


obbligato no?
Scusami ancora.
Perfetto, ora mento anche alla cognata
della mia ragazza, solo perch questa
ragazzina si sentita male in casa mia.
Credo di avere la febbre anche io Le
metto il fazzoletto bagnato sulla fronte, e
sposta lo sguardo lucido su di me.
Che cosa fai? mi chiede, in un
sussurro.
Mmh
Non guardarmi in quel modo ragazzina,
perch giuro che sarebbe fin troppo
facile per me approfittare di questa
situazione; e con questa situazione
intendo lei inerme , accaldata e

ansimante sul mio divano.


Hai la febbre alta. Tieni il
fazzoletto bagnato sulla fronte mentre
vado a prendere il termometro.
No, non importa, io fa per
alzarsi ma la spingo nuovamente
sdraiata. Non pensare a niente di
equivoco. Niente. Di. Equivoco.
Stai buona! Ti riporto io a casa,
appena stai meglio.
Ma i bambini
Mamma mia, quanto parla! E pensare
che quella bocca tanto utile per ben
altre cose!
Non preoccuparti, avviser
Alexandra di pensarci lei.

Trentanove. Come dicevo, febbre alta.


Ormai sera, siamo in macchina e la sto
riportando a casa sua. Le ho dato un t
caldo e della tachipirina ma non ha un
bellaspetto. Ha la testa poggiata al
finestrino, gli occhi chiusi, le labbra
appena dischiuse, e si sta massaggiando
la testa mentre emette dei mugolii
sofferenti. Non mi devo eccitare, non mi
devo eccitare, non mi devo
Allora, cosa hai fatto per ridurti
in questo stato? chiedo, senza
distogliere lo sguardo dalla strada, ma
notando con la coda dellocchio che si
voltata verso di me.
Sono stata parecchio sotto la
pioggia ieri

Wow, un vero genio hanno inventato


gli ombrelli, lo sapevi?
E posso chiederti perch?
Non credo ti interessi
Lascialo decidere a me ribatto
inacidito.
Sbuffa sonoramente, tornando con la
fronte sul finestrino.
Ho litigato con James, ha
scoperto che lho tradito bastano
queste parole per farmi star male.
Tranquillo, non ho fatto il tuo nome si
affretta per a dirmi, e non riesco a
trattenere un sospiro sollevato.
Non dovrebbe fregarmene poi tanto
m a Se questa cosa venisse fuori

sarebbe un gran casino! La mia etica


professionale andrebbe a puttane se i
media venissero a sapere che mi scopo
la baby sitter dei nipoti della mia
ragazza. Non ci farei una bella figura.
Lo so, voi direte che un tantino tardi
per pensarci vero? Ma io me ne fotto di
quello che pensate. Voglio Emma, e
questo quanto.
E come ha fatto a scoprirlo?
domando poi.
I
succhiotti
che
tu
generosamente hai distribuito sul mio
corpo
Oh!
Si, in effetti ci sono andato parecchio
pesante lultima volta, in cucina.

E lui che ti ha fatto quello?


cerco di sviare il discorso, accennando
al taglio al labbro.
Si, mi ha preso a schiaffi. Per
strada, sotto la pioggia
Vengo immediatamente invaso da una
rabbia cieca. Cazzo. Io lammazzo quel
figlio di puttana. Giuro che se mi capita
tra le mani lo distruggo.
Che bastardo sibilo.
Accenna un mezzo sorriso triste,
guardando fisso fuori dal finestrino.
Mi ha lasciato, ha detto che non
vuole pi saperne.
Cazzo! Perch esulto dentro di me? Non
dovrei essere dispiaciuto per lei?

Col cazzo. Quel bastardo non la


toccher pi con quelle sue manacce
sudice.
Laccompagno dentro casa, e mentre
cammina nel corridoio, diretta alla sua
camera, le chiedo; Tua zia?
In casa tutto spento, quindi
sicuramente fuori.
E fuori citt per un paio di
giorni la sento rispondere, come se
nulla fosse, e quando la raggiungo nella
sua stanza la trovo gi rannicchiata sotto
le coperte del letto, con ancora i vestiti
addosso.
Tossisce appena. Il piumone la copre
fino al naso, e ha gli occhi chiusi. una
bella immagine, sembra una bambina

Forse perch lo ?!
Hai bisogno di qualcosa? le
chiedo, e mi sento rispondere con un
mugolio e un segno di diniego appena
accennato con la testa.
No, vai pure, cos i bambini
possono rientrare conclude con un
sospiro.
Sono restio a lasciarla sola ma so che
devo farlo, per Alexandra e i bambini.
Ok, allora vado chiamami quando
stai meglio. Ciao.
Altro mugolio, che mi giunge alle
orecchie mentre esco dalla camera.
Mi blocco quando ho gi una mano sulla
maniglia della porta dingresso;
malata, e sola, se avesse bisogno di

qualcosa non ci sarebbe nessuno.


E forse dopotutto anche colpa mia se
sta cos Poggio la testa sul legno della
porta, pensieroso.
Oh, al diavolo! Odio questo senso di
colpa che mi stringe lo stomaco. Perch
poi?! Non ho motivo di sentirmi cos
Va bene, rimango, ma solo perch anche
Alexandra fuori citt, altrimenti sarei
gi a casa. Mi tolgo la giacca,
lasciandola sul divano, e quando torno
in camera Emma si gi addormentata.
incredibile quanto questa ragazzina
ben poco pudica e casta possa risultare
tenera quando dorme.
Ma cosa dico?!
La osservo respirare e mi trovo a

pensare quanto sia bella, e quale


bastardo io sia. Anche in questo
momento vorrei solo fare lamore.
Distolgo lo sguardo dal suo viso, e
comincio a guardarmi un po intorno. E
una bella stanza, co la parete del letto di
un rosa pallido, delle tendine di pizzo
abbelliscono la finestra che da sul
cortile interno del palazzo, i mobili sono
pochi e in legno chiaro, la stanza
leggermente
in disordine,
come
dovrebbe essere visto che Emma
ancora un adolescente, almeno per
me. Nelle librerie ci sono molti libri di
cucina, alcuni molto rinomati. Li apro e
faccio scorrere le pagine, tante immagini
sono state realizzate a china, e firmate

da lei. Piatti di carne, pesce, verdure e


dolci. Caspita. Sono belli. Sembrano
veri. molto brava.
Ai lati dello specchio ci sono alcune
foto, che la ritraggono mentre sfoggia
espressioni buffe insieme a delle
ragazze. Non riesco a trattenere un
sorrisino, mentre il mio sguardo viene
attratto dalla scrivania. Su di essa fa
bella mostra di se un portatile
rigorosamente chiuso, una stampante e
dei quaderni, in disparte noto un bel
quaderno rosa dalla copertina rigida, di
un notevole spessore. So che non dovrei
farlo, non ne avrei motivo, ma lo apro
ugualmente; sembra un diario, o
qualcosa di simile. Ci sono foto, articoli

di giornale che riguardano me, il mio


lavoro, alcune delle cause importanti
con cui ho avuto a che fare, alcune con il
procuratore distrettuale, e molte pagine
scritte con calligrafia regolare ed
elegante.
Caspita. E proprio una mia fan.
Mentre sfoglio le pagine mi imbatto in
una foto, e non so perch ma un brivido
mi percorre la schiena; la ritrae
sorridente, mentre bacia un ragazzo che
io ipotizzo essere il famoso James.
Uhm, non male, ma Emma potrebbe
avere di meglio Passo oltre, con gesto
stizzito, e arrivo nelle pagine pi
recenti. Il trenta marzo era il suo
compleanno, perch non ce lha detto?

In effetti, perch avrebbe dovuto farlo?


Passo ancora oltre, e trovo la pagina
datata il giorno che abbiamo fatto sesso
la prima volta. Riporta solo due frasi:
Ho fatto lamore con Leo, ed stato
fantastico. Non mi pento di aver tradito
James.
E io non potrei essere pi felice.
Ed ecco le ultime pagine, che presumo
abbia scritto ieri sera; linchiostro
scolorito in pi punti, e questo mi fa
pensare che probabilmente stesse
piangendo mentre scriveva. Il solo
pensiero mi fa comprimere il petto, non
mi piace sapere che le persone soffrono
e piangono. Mi limito a leggere le ultime
due righe.

Quando si accorto dei segni che


avevo sul corpo mi ha trascinato fuori di
casa di peso, urlando come un pazzo. Mi
ha picchiato. Mi ha detto che sono una
puttana e che non merito uno come lui.
Forse ha ragione ma non mi importa,
evidentemente non sono la donna giusta
per lui.
Ed ecco che quella sensazione di rabbia
mi sale fino al cervello.
Chi questo bastardo che si permette di
dire cose del genere a una ragazza come
Emma? E poi che bisogno cera di
picchiarla?
Cazzo! Se solo mi capita tra le mani
Odio chi picchia le donne, e anche i
bambini. Quelle persone meriterebbero

la morte istantanea.
Richiudo il quaderno, e sposto lo
sguardo su Emma, nel suo letto. Da un
lato mi sento in colpa per aver violato la
sua privacy in questo modo, non ne
avevo alcun diritto. E pensare che
potrebbe avere davvero di meglio, che
quel fottuto stronzo di James.
Ad esempio potrebbe avere Me!
O cristo! Da dove mi venuto questo
pensiero!
La guardo ancora qualche secondo, poi
mi avvicino; mi sdraio sullaltro lato del
letto - che oggettivamente molto
comodo, e non voglio pensare a cosa
possa essere accaduto qui sopra - senza
far
rumore,
senza
svegliarla,

sprofondando la testa nel cuscino.


Il suo profumo mi avvolge, e mi ritrovo
a sospirare, ad occhi chiusi.
piacevole. Sia chiaro che lo faccio solo
perch, se dormissi sul divano, se si
sentisse male probabilmente non la
sentirei. Non sono cos sentimentale. E
per quale altra ragione senn, scusate?
Non sono ancora al punto di approfittare
sessualmente di qualcuno, io voglio
coinvolgimento anche perch, essendo
malata, probabilmente mi ammalerei
anche io.
Mi addormento poco dopo, e quando mi
sveglio mancano pochi minuti alle tre
del mattino.
Mi volto verso Emma, che tossisce

appena nel sonno, sdraiata sul fianco,


proprio come lho lasciata ieri sera. La
sovrasto, sporgendomi verso di lei, e
dopo averle spostato alcune ciocche di
capelli le poso una mano sulla fronte. La
febbre scesa, per fortuna.
Mentre mi sto infilando il cappotto,
pronto per tornare a casa, decido per di
fare il buon samaritano fino in fondo;
trovo carta e penna sulla sua scrivania, e
le lascio un biglietto sul comodino.
Spero tu stia meglio, se hai bisogno di
qualcosa chiamami. E rimani pure a casa
fino a guarigione, me la caver con le
piccole pesti.
Non che mi ne freghi veramente
qualcosa, ci mancherebbe, solo una

ragazzina pi che altro un dovere


civico, no? E poi abbiamo solo scopato.
Non sono coinvolto emotivamente.
Assolutamente no.
questo quello che penso mentre lascio
casa Faro, chiudendomi la porta alle
spalle con il minor rumore possibile.

6 settimana.
Alla fine Emma non ha chiamato la
settimana scorsa, sintomo che stava
bene, o che era troppo orgogliosa per
farlo. Non ne ho idea.
Per credo che sia ancora addolorata
per la fine della sua storia con quel
James, tanto dallaspetto comune quanto
inadatto per una come Emma.
Sorride molto meno - non che non
sorrida, ma in confronto a prima molto
meno, considerato che sorrideva quasi
sempre - e di conseguenza ne risente
anche lumore di Anna; non sapete

quante volte mi ha ripetuto con quella


sua vocina angelica Zio, Emma
triste.
Che poi, triste se fosse stata davvero
innamorata di James non sarebbe caduta
ai miei piedi dopo neanche due
settimane, e soprattutto non mi avrebbe
chiesto - o per meglio dire pregato - di
scoparla. Voglio dire, puoi predicare
lamore finche vuoi, ma se poi esci e ti
comporti da sempliciotta alla fina passi
anche da ipocrita. Per in effetti lei non
ha mai detto di amare James
Ehi, cos questa improvvisa sensazione
di sollievo?!
***
Ho appena finito di mettere a letto i

bambini, con relativi baci e favole della


buona notte, e mi sto guardando un po
di televisione, aspettando che Emma
finisca di sistemare la stanza dei giochi.
Oh, eccola. Si sta mordicchiando
ununghia con espressione pensierosa.
Uhm, sexy!
Si gnor Ross attira la mia
attenzione - come se ce ne fosse bisogno
-, Io io vorrei ringraziarla per quello
che ha fatto per me la scorsa
settimana
Ehi, ma ha sempre avuto gli occhi cos
grandi e belli, o questa luce soffusa
della lampada che gioca brutti scherzi?
E soprattutto, questa frase molto
fraintendibile, ragazza! Al momento mi

vengono in mente ben dieci cose che


potrebbe fare per ringraziarmi. Dieci!
Oh si cazzo, mi sto eccitando! Non
possibile! Devo andare seriamente a
farmi vedere da un bravo medico, cazzo!
Oh, non niente. Piuttosto,
come stai? chiedo, mentre mi accorgo
che si fatta pi vicina.
Molto pi vicina, tanto che posso
leggere in quei suoi magnifici occhi - ma
cosa vado a pensare?!- un velo di
apatia.
Sto bene, mi sono rimessa
inizia, ma la interrompo subito,
spegnendo la tv.
Intendevo per James
Distoglie lo sguardo solo per un istante,

poi sorride appena.


Ha avuto ragione a lasciarmi,
non posso biasimarlo dice, e non so
perch mi tornano in mente le parole che
ho letto sul suo diario: Mi ha
picchiato. Sono una puttana.
Uno cos meglio perderlo
credimi cerco di rassicurarla, ma lei
mi interrompe, sicura.
Forsenon lo so.
Forse?
Che cazzo vuol dire forse? Non avr
intenzione di stare con un simile stronzo
spero.
Oh cazzo!
Quand che si inginocchiata davanti

al divano, e pi precisamente tra le mie


gambe? Quando?!
Signor Ross, vorrei davvero
ringraziarla per tutto il disturbo che si
dato la scorsa settimana mi dice,
guardandomi dal basso e accennando
appena un sorriso. Ed impossibile non
notare la nota maliziosa della sua voce.
Inequivocabile.
Oh no, ancora con la visione della
scolaretta No. No! Devo stare calmo!
Non sono un insegnate, e lei non un
mio studente; la baby-sitter dei nipoti
di Alexandra, inginocchiata tra le mie
gambe e si sta leccando le labbra con
estrema malignit Cavolo, questo
ancora meglio della mia visione!

Ha le mani poggiate sulle mie cosce con


finta non curanza, mentre ancora mi
guarda, con quelle labbra dischiuse cos
dannatamente invitanti.
Deglutisco appena, ma non faccio niente;
non muovo un muscolo, nemmeno
quando mi slaccia la cintura e i
pantaloni, con lentezza estenuante e
calcolata. Mi limito a mantenere il
contatto visivo, e bastano i suoi occhi a
farmi eccitare. Vuole ringraziarmi?
Vuole farmi un pompino? Bene,
sicuramente non mi tirer indietro. Ma
allora perch, pensando a quello che ha
appena passato, mi sento ancora in
colpa? Perch una parte di me vorrebbe
allontanarla e parlarle?

Dimentico totalmente
questo mio
ultimo, futile ed insensato pensiero
quando un lieve bacio si posa sulla
stoffa dei miei boxer, seguito subito da
un secondo ed un terzo. Non riesco a
pensare pi a niente, non voglio pensare
pi a niente; ho un rifiuto psicologico
verso una qualsiasi cosa che non sia la
bocca di questa ragazzina su di me. Chi
se ne frega del resto.
Mi lecco le labbra in maniera
meccanica, abbassando lo sguardo e
incontrando il suo. Mio dio, non avete
idea di che cosa ho voglia di farle!
Sorride maliziosa, mentre le sue mani
risalgono lungo le mie cosce e mi
abbassano pantaloni e boxer lo stretto

necessario, in modo che possa


continuare al meglio il suo lavoretto. E
in quel momento il cellulare di fianco a
me inizia a squillare. Dannazione, ma
chi a questora?!
Guardo il numero che compare sul
display: Alexandra. Lei e questo suo
tempismo del cazzo!
Che fai, non rispondi? mi
chiede Emma, con un sopracciglio alzato
ed unespressione innocente, mentre le
sue dita torturano con lentezza
estenuante la mia erezione.
No.
Secondo me dovresti lecca
la punta, e cazzo, cos non mi invoglia
per niente a rispondere!

Mi mordo il labbro inferiore, mentre il


telefono
continua
a
squillare
insistentemente.
E Alexandra trovo la forza
di dire, o per meglio dire, ansimare.
Oh!
improvvisa
unespressione stupita, anche se lo
sguardo malandrino fa capire che sta
mentendo, Allora forse dovrei
rispondere io, e dirle cosa sto facendo,
no? mi frega sul tempo e afferra il
telefono, tenendolo lontano dalla mia
portata - ha le mani leste la ragazza.
Che sto per succhiartelo sul divano di
casa tua.
Questa sicurezza degli eventi futuri mi
eccita enormemente. Ma a che gioco sta

giocando?!
La guardo ancora qualche secondo, in
cui realizzo che sarebbe davvero capace
di farlo, di rispondere e sputtanarmi con
Alexandra, quindi
Ok, rispondo io mi arrendo
infine, mentre lei sfoggia un sorrisetto
vittorioso.
Scelta molto saggia. E non
riattaccare
Finalmente
accetto
la
chiamata,
portandomi il telefono allorecchio con
un Ehi, amore! perch mai dovrei
riattaccar-?
Il respiro mi si mozza in gola mentre
Alexandra mi riserva uno scocciato
Leo! Ma si pu sapere doveri?

mentre la lingua di Emma su di me.


Ora ho capito dove voleva andare a
parare. E mi piace da matti.
Io ero ero un attimo da
Renzo, non riusciva ad addormentarsi
mento spudoratamente.
Fidatevi, non vuole saperla neanche lei
la verit.
Ma non paghi la baby-sitter per
questo?
Abbasso la testa e incrocio lo sguardo
della suddetta baby-sitter, che mi
accarezza con la lingua lungo tutta la mia
dolorante erezione. Oh cristo. Non
riesco a distogliere lo sguardo.
Lei lei parecchio
impegnata al momento. E gi andata

via ansimo appena, e la sento


sorridere contro la mia pelle.
Leo, ma ti senti bene? mi
chiede lei, a causa del mio respiro
irregolare. Cavolo, una sofferenza
trattenermi, giuro.
S-si! rispondo prontamente, in
un ansito, forse con voce troppo
squillante, per mascherare il mio
desiderio. M-mai stato megl- aahh!
Mi sfugge un gemito roco quando sento
il suo calore avvolgermi completamente.
Meglio mai stato meglio
Reclino la testa sul divano, e mi ritrovo
a boccheggiare quando inizia ad andare
su e gi, a farmi impazzire con quella
bocca cos dannatamente peccaminosa e

sexy. E alla faccia dellinesperienza dei


giovani! Porto una mano tra i suoi
capelli, ma non faccio niente, mi limito a
stringerli appena tra le dita. Non ha
bisogno di essere guidata, ne tanto meno
incoraggiata. Sa perfettamente cosa fare
e come farmi impazzire.
Non sapete la fatica che sto facendo per
non gemere ad alta voce; credo che di
questo passo mi spaccher il labbro
inferiore, a forza di affondarci i denti.
Leo Leo! mi richiama
Alexandra. Mi stai ascoltando?
No cazzo, non ti sto ascoltando perch al
momento sono concentrato su ben altro!
S-si, certo ansimo appena, e la
sento rispondermi con un frivolo

Allora domani pranziamo insieme?


Oh si
Bene! Amore, adesso devo
andare. Ci sentiamo domani mi dice, e
io in quel secondo mi sento
improvvisamente pi tranquillo. Peccato
che subito dopo riprende. Lo sai che ti
amo, vero?
Cazzo, ma le pare il momento?!
Si s-si
E sono costretto ad allontanare Emma
perch sto per raggiungere il culmine, e
non mi pare molto saggio farlo mentre
sono al telefono con la mia ragazza.
Inizialmente mi guarda stupita, poi si
appoggia alla mia gamba, sbattendo le
ciglia e sorridendomi falsamente.

Strega!
Tu invece non me lo dici mai!
si lamenta la mia ragazza, con lo stesso
tono di una bambina a cui viene negato
un giro sulla giostra.
vero, non lo dico spesso, ma solo
perch credo che siano parole con una
certa importanza, e quindi da dire
quando si pensano davvero. Insomma,
Ti amo, una dichiarazione, una
cosa seria.
Ovviamente Alexandra si lamenta
perch non lo ripeto ogni secondo come
lei, che lo sbandiera ai quattro venti. Ma
sapete, credo che oggi posso fare uno
strappo a questa mia regola morale.
Voglio sbrigarmi a chiudere questa

maledetta, inutile conversazione.


Ti amo le dico, provocando
una smorfia sommessa della ragazza che
ho in ginocchio tra le gambe.
Oh, ti amo anche io, amore la
sento gongolare, e dopo i soliti saluti
finalmente riattacca.
Finalmente. Non ne potevo pi! Dove
eravamo rimasti?
Abbasso lo sguardo su Emma, sempre
poggiata alla mia gamba, che mi guarda
seria, con quellespressione che dice
tutto e niente.
E adesso che ho fatto?
Forse dovrei andare mi dice
poi, seria, mordicchiandosi il labbro.

Co Cosa? Andare? Andare dove?


Mio dio. Non riesco a distogliere lo
sguardo. Non. riesco. A. distogliere. Lo.
sguardo. Da. lei.
Deglutisco a fatica, lerezione che ho tra
le gambe che vuole soltanto essere
soddisfatta.
una sadica! sadica, e mi piace da
impazzire!
No ansimo pesantemente..
Ma lei si alza, infastidita. Lasciandomi
di stucco e inappagato.
Emma, che stai facendo?
Vado a casa mi risponde,
atona e sbrigativa, per poi camminare
verso la sua roba, rimettendosi la felpa e

la borsa a tracolla.
E mi lascia cos? Ma che le prende?
Adesso siamo pari mi dice,
senza nemmeno guardarmi e giuro che
non so cosa dire. Mi ha raggelato.
Mi rinfilo boxer e pantaloni e la
raggiungo quando ormai gi
nellingresso, pronta ad andarsene
Vieni qui le sussurro, mentre
la trattengo per un braccio e la
imprigiono tra il muro e il mio corpo.
Mi perdo qualche istante nei suoi occhi,
mentre una mia mano raggiunge i suoi
capelli, affondando in essi.
Non so cosa sto facendo; avrei potuto
benissimo lasciarla andare via, come se
nulla fosse, come sempre, ma qualcosa

dentro di me ha urlato di non farlo. Mi


ha detto che non doveva andare in quel
modo, che non era giusto. E non parlo
del sesso. Non so cosa sto facendo, lo
faccio e basta. La bacio, con ben pi
gentilezza rispetto alle altre volte. Cerca
di allontanarmi, poggiando le mani sul
mio petto, cercando di spingermi via, ma
non glielo permetto. Passo con la lingua
sulle sue labbra, chiedendo un permesso
che non sono solito chiedere, e dopo
uniniziale resistenza mi da libero
accesso. Ancora una volta altamente
incoerente. Mi eccito sentendo il mio
sapore sulla sua lingua, che adesso
impegnata in una sensuale danza con la
mia.

Lo devo ammettere, mi sento bene. E


non so perch!
Mugola appena sulle mie labbra quando
le prendo il viso tra le mani,
schiacciandomi su di lei. una bella
sensazione; il suo corpo cos morbido,
caldo, perfetto, il sentire la sua bocca
sulla mia, le lingue che si cercano, il suo
seno contro il mio petto, i nostri bacini
che combaciano alla perfezione, tutto
questo. Non ci avevo mai fatto molto
caso, ma cos. Solo la fastidiosa
mancanza di ossigeno ci fa separare, e
io mi fermo a pochi centimetri dalle sue
labbra, ansimando appena.
Riapre gli occhi, e mi sembra quasi
spaventata. Spaventata da cosa, poi?!

Fa maggiore forza sul mio petto, e


questa volta la lascio fare. Non la fermo.
Esce di casa, chiudendosi la porta alle
spalle senza dirmi niente, senza
degnarmi di un altro sguardo,
lasciandomi da
solo nel corridoio
illuminato solo dalla fioca luce del
salotto. Mi chiedo perch fa cos, perch
si comporta in questo modo, e giuro che
lo scoprir. Se non in questi giorni, la
prossima settimana: andiamo dieci
giorni in campagna, nella casa dei miei
genitori. E indovinate un po, viene
anche Emma. Ventiquattro ore su
ventiquattro a stretto contatto. Impazzir.
Voglio sapere cosa le succede, perch
mi sento male nel vederla cos anche

poco fa, mentre se ne stava andando


lasciandomi insoddisfatto.
Ma che cazzo mi prende?!

7 settimana
Siamo in macchina da unora circa e
stiamo per arrivare a destinazione. I
miei hanno una splendida villa appena
fuori New York, con tanto di giardino
allinglese, una piscina enorme e un
bellissimo frutteto. Non riesco a
togliermi dalla testa limmagine di
Emma in ginocchio mentre e del fatto
che mi ha lascito in quello stato, come
un coglione. Sbuffo cercando di non
pensarci. Fortunatamente il viaggio
andato bene,; Renzo si addormentato
quasi subito - evitando cos il noioso
problema del mal dauto -, seguito poco

dopo anche da Anna. E poi c Emma,


seduta di fianco a me, con la sua t-shirt
bianca ed i jeans slavati e lisi,
limmancabile cappellino da baseball
vissuto, sprofondata nel sedile con fare
annoiato. Non mi hai mai rivolto la
parola, a parte per salutarmi. Mai. Si
limitata a guardare il paesaggio
attraverso il finestrino, in silenzio, da
quando Renzo si addormentato,
lasciandola libera di respirare; davvero,
io voglio bene a Renzo, ma la assilla
ogni istante. Capisco la cotta, ma
cavolo distante, la sento distante, e
appena provo ad instaurare un dialogo
mi risponde a monosillabi. Sinceramente
questa cosa mi fa impazzire.

Vorrei davvero sapere qual il suo


problema.
Arriviamo finalmente alla villa, e noto
la macchina dei miei genitori gi
parcheggiata
davanti
casa. Devo
ammettere che mi fa piacere, da tanto
che non vedono i ragazzi. Anche se non
sono i loro nipoti gli vogliono bene, si
sono affezionati. Scendo dalla macchina
e sveglio dolcemente i due piccoli
dormiglioni - o almeno ci provo mentre vedo Anna camminare svogliata
verso lingresso e Emma stiracchiarsi.
La maglia sale quei pochi centimetri
necessari a lasciare scoperta una striscia
di pelle, aderendo sui seni morbidi e
pieni, e senza rendermene conto mi

ritrovo a passarmi la lingua sulle


labbra. Ma meglio tornare ai ragazzi,
per evitare spiacevoli inconvenienti
Renzo mi butta le braccia al collo,
ancora assonnato, mugolando qualcosa
che mi fa capire che non ha la minima
intenzione di svegliarsi. Sorrido appena
mentre lo prendo in braccio, mentre
lascio che Anna prenda la mano di
Emma, stropicciandosi gli occhietti
ancora assonnati. E mi sorprendo nel
vedere che la stessa Emma a portare il
suo pupazzo di Hello Kitty.
Siamo ormai davanti alla porta
dingresso e sto per suonare il
campanello quando la porta si apre,
rivelando mia madre tutta sorridente.

Leo, tesoro mi sorride


maggiormente, e io ricambio il saluto
mentre mi faccio strada nellingresso,
fino al salotto.
Stendo la piccola peste con cura sul
divano, evitando di svegliarlo, e appena
torno nellingresso mia madre mi
abbraccia, lasciandomi un bacio sulla
guancia. Sono mesi che non ci vediamo,
causa miei impegni di lavoro. Anna le
corre incontro, con un Nonna!,
stringendola forte.
Sorrido a questo quadretto familiare
cos bello, che mi scalda il cuore. E mia
madre va in brodo di giuggiole
sentendosi chiamare nonna.
E tu chi sei? chiede invece

curiosa, rivolta a Emma.


Sono Emma Faro. davvero un
piacere conoscerla, signora le porge
gentilmente la mano, con uno dei suoi
migliori sorrisi.
Beh, mi pare ovvio che sa come fare
colpo. Credetemi, io lo so
E la sorella di Angela, te lo
avevo detto aggiungo io, mentre mia
madre le stringe la mano.
E vero Leo, ma non mi avevi
detto che era una cos bella ragazza.
Oh si, lo davvero.
Che vi avevo detto? Il buon gusto una
questione di famiglia! Lei sorride
cortesemente, arrossendo vivacemente,
abbassando lo sguardo, imbarazzata.

Adorabile.
Emma, mi aiuti a portare le
valigie? le chiedo, sfiorandole la
spalla con la mano, e lei annuisce senza
neanche guardarmi, seguendomi fuori.
Arrivati alla macchina faccio per
passarle la sua borsa, ma poi ci ripenso.
Mi volto verso di lei, poggiandomi alla
macchina. Basta, lora di finirla con
questa storia!
Hai un qualche problema con me? le
chiedo, mentre sprofonda le mani nelle
tasche dei jeans.
E ancora una volta si limita a scuotere la
testa, mormorando un No.
E allora perch ti comporti

cos?
Cos come?
Mi fa incazzare quando fa cos. Lo sai
benissimo! Mi eviti, rispondi a
monosillabi
Ti crea qualche problema?
chiede, con tono freddo e tagliente,
sfoggiando la sua migliore faccia da
schiaffi.
E non sapete quanto vorrei sbatterla su
questa stessa macchina! Si cazzo, mi
crea un problema perch ho una fottuta
voglia di fare lamore con lei. Si avete
capito bene. Voglio fare lamore con
Emma, cazzo. La desidero da giorni,
questo suo silenzio, questo suo tenermi a
distanza mi sta facendo impazzire.

Si, mi innervosisce! rispondo,


seguendola con lo sguardo mentre si
accende una sigaretta.
Ha le mani che tremano, anche se in
maniera quasi impercettibile, e mi
domando perch; espira una boccata di
fumo e sposta il peso sulla gamba
destra. Oh cristo santissimo!
Voglio essere io quella sigaretta.
Sto diventando patetico vero? E chi se
ne fotte!
Vuoi sapere perch? mi
chiede poi, sprezzante, e continua subito
dopo, senza aspettare una mia risposta.
Perch questa storia non ci porter a
niente, ci stiamo solo facendo del male,
non dovrei essere qui.

Le sue parole mi colpiscono con uno


schiaffo, anche se non lo do a vedere.
Che accidenti stai dicendo,
quale storia. Se non volevi venire
bastava che tu lo dicessi, e a questora
saresti dove vuoi! sto alzando la voce.
Si, certo... e mi avresti lasciata
andare?
No, in realt no, ha ragione. E
nonostante
tutto
rispondo
Si!
dannatamente falso.
Fa una smorfia di stizza, finendo la
sigaretta, e non ci vedo pi. La prendo
per le spalle e la spingo contro la
fiancata della macchina. E ridacchia
ancora, rivolgendomi un Come
volevasi dimostrare! Tu pretendi di

avere sempre tutti ai tuoi piedi, non


accetti le opinioni degli altri, e non
accetti un no come risposta! Sei solo un
bastardo arrogante, ferisci le persone, e
il bello che neanche te ne accorgi.
Nessuno mi ha mai detto niente di
simile. Nessuno. E sicuramente non sar
una ragazzina come lei a farlo!
Ma chi si crede di essere? Non creder
davvero di potermi parlare cos solo
perch abbiamo scopato qualche volta
Voglio fargliela pagare.
E strano, sai?
le dico,
avvicinandomi al suo orecchio. Perch
io ti ricordo in ginocchiomentre me lo
succhiavi avida
Lo so, sono un bastardo, ma colpa sua!

se l meritato! Allora perch mi sento


cos male nel vedere la sua espressione
sorpresa e ferita?
Mi spinge via, borbottando un qualcosa
che sembra molto un Vai al diavolo,
per poi prendere la sua borsa e
camminare verso casa, senza mai
voltarsi indietro.

Emma
Continuo a ripetermi che sono una
stupida, non avrei dovuto seguirlo qui,
vicini per giorni, pelle a pelle, con la
sua ragazza che gli gira intorno come un
falco, vederla che lo tocca, lo bacia,
una vera sofferenza, a volte la odio, e lui
che non mi lascia stare, dovrei
andarmene subito perch non so se

riuscir a resistergli, lo odio, lo amo, lo


voglio, non so pi nemmeno io cosa
voglio. Mi ha ferita, umiliata, scopata
mentre ancora insieme ad Alexandra, e
mi fa male, James un capitolo chiuso,
non potevo pi stare con lui, non lho
mai tradito, fino ad ora, eppure lui
credeva di si, poca fiducia, ma con Leo
sono caduta davvero in basso, come
posso sperare che possa lasciare la
bella Alexandra per stare con me?
Non so che fare, ho voglia di piantare
tutto e andarmene via, se non lo faccio
solo per i bambini, loro non hanno
colpa.
Ma cos triste, mi sento cos sola che a
volte vorrei che un burrone mi

inghiottisse, che la terra si aprisse sotto


i miei piedi facendomi sparire dalla sua
stessa faccia.
Mi sono perdutamente innamorata di
Leonard Ross, ed una causa persa. Lui
non mi ama, lui non mi vuole, lui vuole
solo il mio corpo, e per strano che sia,
lo lascer fare, perch in fondo meglio
che niente.
Ho bisogno di parlare con qualcuno, non
specificatamente di Leo. Ho bisogno di
Angela.
Allora Emma, come ti trovi?
Leo fantastico vero? fa mia sorella.
Certo, fantastico le dico con
un pizzico di amarezza.
Sono cos felice, i bambini

sono un amore e
Meglio interromperla
Dimmi invece di te, come va a
Milano, ti trovi bene?
Un ora dopo so tutto di lei, del lavoro e
forse di un ragazzo che ha conosciuto,
meglio per lei, se la merita un po di
felicit.

Leo
***
Ormai sera, i bambini sono ormai
crollati nel mondo dei sogni, stremati
dalla giornata di giochi nel frutteto, e noi
stiamo sorseggiando un caff, seduti al
tavolo della cucina. Si, c anche Emma,
che non mi ha davvero pi rivolto una

parola da dopo il nostro litigio.


Allora Emma, come sta
Angela? le chiede mio padre.
Molto bene, signor Ross. Le ho
parlato ieri sera e mi ha detto che si sta
trovando benissimo accenna un sorriso
cortese.
Salutacela tanto, siete proprio
due care ragazze commenta mia
madre, per poi chiedergli Tu studi,
Emma?
E improvvisamente sono interessato al
discorso; insomma, sinceramente non sto
sentendo la mancanza di Angela, e ho
appena realizzato di sapere poco o
niente di Emma.
Si, e lavoro anche, sa per

mantenermi agli studi.


Arrossisce con timidezza per poi
sorridere con i suoi occhi, velati di una
certa tristezza.
Sei proprio una cara ragazza
Emma, cosa studi?
Faccio
lalberghiero,
mi
piacerebbe diventare uno chef di fama
mondiale confessa timidamente.
Wow! Sarebbe fantastico.
Secondo me ce la puoi fare. Vero Leo?
Alzo lo sguardo su di lei, incontrando il
suo solo per pochi istanti, prima che lo
distolga.
E si, davvero bella; la vedrei bene in
una qualche trasmissione, con un sexy
grembiule attorno alla vita, mentre

spiega una ricetta complicata, o in


abitino da sera a una premier, con tanto
di ragazzini urlanti che si strappano i
capelli e che muoiono ai suoi piedi. ..
Si, credo di si mi limito a
rispondere, mentre i miei genitori
vengono presi da una discussione sulla
bravura delle cuoche che lavorano in tv,
su qualche canale Sky.
E cavolo, questo alone di mistero che la
avvolge da tutte queste settimane mi sta
veramente facendo uscire di testa. Mi
intriga in un modo vergognoso.
La conversazione va avanti, e dopo un
po Emma mi si avvicina, sussurrandomi
un; Posso parlarti? finalmente.
Sarei un bugiardo se dicessi che non ci

speravo.
Annuisco, senza far trasparire alcuna
emozione,
e
la
vedo
alzarsi
silenziosamente, salutando educatamente
i miei genitori, augurando loro una
buona notte
con una grazia ed
uneleganza
che
non
credevo
possedesse, e poi la seguo in giardino.
Sotto al pergolato coperto di
bouganville.
Dimmi la esorto a parlare,
inclinando lievemente la testa di lato.
La vedo fare un bel respiro,
mordicchiandosi il labbro inferiore,
ignaro del fatto che sta seriamente
rischiando lo stupro sulle scale di casa
mia.

Senti, ehm volevo chiederti


scusa per oggi. Non avevo nessun
diritto di comportarmi cos, soprattutto
perch mi ospiti, e mi dispiace.
Non ho idea di quanto le sia costato
dirlo, ma sicuramente non sembra poco.
Ok, scuse accettate. A me
dispiace di averti detto quella cosa..
stata una bastardata.
Si, parecchio sospira, e
rimango stordito per qualche attimo.
Bene, allora buonanotte dice,
annuendo tra se e se, facendo per
voltarsi e salire le scale.
E giuro che non so quale razza di
stregoneria abbia mosso il mio braccio,
che lha trattenuta gentilmente per un

polso. Ma che succede?! Mio dio,


chiamate un esorcista! Mi guarda,
interrogativa, mentre io lascio il suo
polso come scottato. perfino pi alta
di me adesso - pura utopia, proprio - ,
visto che ha salito un altro gradino,.
Quindi devo inclinare leggermente la
testa per guardarla. Non sembra capire
perch lho trattenuta, e sinceramente
non posso dargli torto, visto che non lo
so neanche io!
Emma, sempre riguardo a
oggi non voglio costringerti a
rimanere, se vuoi andartene domani
mattina ti riporto a New York.
Ti stai preoccupando per me?
chiede, alzando un sopracciglio.

Preoccuparmi? Io?! Ma non diciamo


idiozie!
Io sono Leonard Ross, non mi preoccupo
per la prima che passa solo perch ci ho
scopato.
No, che se sei di cattivo
umore Anna ne risente, e si preoccupa
per te, e poi chi la deve sopportare? Io
rispondo, indicandomi, e la vedo stirare
langolo della bocca, accennando un
sorriso, mentre abbassa lo sguardo.
No, va bene, resto risponde e
istintivamente tiro un sospiro di
sollievo.
Mi stavo gi immaginando la
disperazione di Anna e Renzo alla
notizia
hanno
sviluppato
una

preoccupante dipendenza da questa


ragazza, in queste settimane.
E io pure.
Davvero?
Si. E adesso, hai intenzione di
trattenermi ancora o posso andare a
letto?
Domanda retorica, o almeno credo, a
giudicare dal suo sguardo ironico; lo
spero, perch lunica cosa che potrei
risponderle al momento un lungo
elenco di cose che vorrei farle dopo
averla sbattuta sul quello stesso letto.
Mi rivolge un sorriso di cortesia, e
subito dopo zampetta in maniera felina
su per le scale.
Mio dio, quel culo! Mhmm Ho una

fottuta voglia di sprofondarci dentro.


Sospiro, portandomi una mano sugli
occhi quando la vedo sparire al piano di
sopra; mi far diventare pazzo, ne sono
certo.
***
Ricordati come si respira, Leo.
Ricordati-come-si-respira.
Inspira.
Espira. Inspira. Espira.
Dannata ragazzina insolente, sexy,
sprezzante del pericolo dello stupro
istantaneo, sexy, sfrontata, sexy, sexy,
sexy, SEXY!!
No, tranquilli, non sono uscito di testa.
Quasi.
E sapete perch? Perch questa
ragazzina si presentata alle 09:00 di

mattina in cucina, con ancora canottiera


e pantaloncini della tuta, mettendo in
bella mostra le sue splendide e
kilometriche gambe, - che immagino
siano il suo dannatissimo ed inutile
pigiama, che le strapperei volentieri a
morsi seduta stante -, con i capelli
scompigliati ed arruffati, che le ricadono
sulla schiena come un manto, neanche
avesse fatto chiss cosa. Se poi a questo
aggiungete che ancora mezza
addormentata capirete il mio attuale
stato di semi incoscienza. Una volta
ripresomi decido di prenderla un po in
giro dallalto del mio caff e delle mie
facolt mentali ai livelli nuovamente
standard.

Wow,
hai
un
aspetto
orribile, e con orribile intendo dire
fantastico!
Mi
guadagno
un
mugolio
di
disapprovazione, ed un Mi sembra di
aver dormito cinque minuti.
E io vorrei che avesse dormito davvero
cinque minuti, per essersela spassata
con me tutta la notte! Ma questo forse lo
sapevate gi.
Se tu non fossi ospite in casa
mia oserei dire che ti sei divertita
parecchio stanotte
Ma come hai detto tu stesso,
sono in casa tua cosa potrei mai
fare?
Non prenderla come una provocazione,

non prenderla come una provocazione,


non prenderla come oh, al diavolo!
Questa una provocazione in piena
regola! Guardate quella sua espressione
falsamente innocente, guardatela!! Quel
sorrisetto appena accennato, e quello
sguardo
Potrei avere un caff, per
favore?
Tu puoi avere quello che vuoi, basto che
lo chiedi!
Certo.
Non so perch ho acconsentito, le mie
dita si sono mosse da sole sui tasti della
macchinetta del caff. Ma mentre
aspettiamo
Ti sei ripresa da ieri, vedo

accenno al fatto che ho capito la sua


provocazione, e la vedo sorridere.
Bene, vediamo un po, dove potrei
farmela? Uhm Dopo aver vagliato
tavolino, lavastoviglie e ripiano della
cucina, la mia scelta ricade sul
frigorifero, semplicemente perch il
pi vicino. Non oppone resistenza
quando ce la trascino contro,
bloccandola contro la superficie fredda,
sentendola fremere a quel contatto.
Cerco il suo sguardo e lo trovo a pochi
centimetri dal mio.
Ti piace giocare col fuoco,
eh? le chiedo, in un sussurro roco e
sensuale, lasciandole un primo bacio sul
collo. E poi un secondo ed un terzo,

mentre sposta la testa di lato per


lasciarmi pi spazio.
Non sai quanto mi risponde,
e mi suona molto come un invito.
Un invito a continuare. Un invito a
prendermi quello che voglio. Le mie
mani sono posate possessivamente sui
suoi fianchi, e dopo poco una si intrufola
sotto alla maglietta, facendole emettere
un primo sospiro. Lo sento vicino al mio
orecchio e sento ogni fibra del mio
corpo fremere. Abbandono il collo per
tornare allaltezza del suo viso, su quei
capelli che fanno cos tanto sesso
sfrenato, sugli occhi, che reggono il mio
sguardo, sulle labbra dischiuse. Porto
una mano tra i suoi capelli, facendoli

scorrere tra le dita, e intanto mi


avvicino.
Voglio tormentarla un po.
Mi avvicino fino a far sfiorare le nostre
labbra e poi non faccio niente,
lasciandoci in questa situazione di
stallo. E anche lei rimane immobile,
chiudendo gli occhi e respirando a pieni
polmoni. Sento il suo respiro infrangersi
sulle mie labbra e non sapete la violenza
psicologica a cui mi sto sadicamente
sottoponendo per non farmi dominare
dalla voglia. La sento rabbrividire
quando le passo la lingua sulle labbra,
in un contatto appena accennato e
proprio per questo ancora pi eccitante.
Mi piace avere il pieno controllo su di

lei.
Mi piace vederla cos sottomessa, mi
piace che mi lasci dirigere il gioco
completamente, mi piace che si faccia
dominare da me. E proprio mentre sto
pensando questo, mentre inizio a farmi
spazio con la lingua nella sua bocca
sento delle voci provenire dal corridoio.
Merda!
Ci allontaniamo appena in tempo, pochi
secondi prima che i miei genitori entrino
in cucina, assicurandoci che a giudicare
dal cielo sereno oggi sar una giornata
magnifica. Si, magnifica magnifica un
cazzo, mi hanno appena rovinato i piani!
Hanno intenzione di fare un escursione
nelle cascine circostanti, a vedere gli

animali. Cavalli compresi. Che palle!


Da stamattina, quando i miei ci hanno
interrotto - mamma mia, mi sembra di
essere tornato ai tempi del liceo!- Ci
siamo lanciati qualche frecciatina, niente
di pi. Peccato.
Io vi aspetto qui. Divertitevi
esordisce, e io rimango sorpreso.
Non vieni? chiedo.
No.
Perch?
Perch non sono molto brava
con gli animali.
Questa conversazione ha un che di
bambinesco, di bambini che fanno i
capricci, ma non ci faccio molto caso.

E il momento giusto per


conoscerli meglio! dico, cercando di
convincerla perch voglio che venga. Il
motivo non lo so, sinceramente. So
soltanto che voglio che venga con noi.
No, preferirei evitare
Posso sapere il perch?
E mi stupisco di me stesso, perch non
sono mai stato un tipo insistente. Mi
guarda un attimo, esasperata, poi si
avvicina un poco, in modo che solo io
possa sentirla.
Mi piacerebbe fare il bagno in
piscina mentre voi siete in gita, se non ti
spiace mi dice, con fare sensuale..
E non so davvero perch mi istiga in
questo modo, quando in realt non ce n

minimamente bisogno. Per mi piace


questo suo lato cos sfrontato.
I nostri sguardi sono sporchi,
latmosfera carica di adrenalina e
desiderio. Potrei saltarle addosso qui,
adesso, davanti a tutti, e sono sicuro che
non cercherebbe di respingermi. Mi
vuole almeno quanto io voglio lei.
Vedo il suo petto andare su e gi,
sollevando con movimento ipnotico quei
seni meravigliosi, che ho voglia di
toccare, leccare, succhiare. Qualcosa tra
le mie gambe mi avverte che non il
caso di continuare con certi pensieri.
Cristo! eccitante.
Poi per mi ricordo che siamo in un
luogo pubblico, e che i bambini ci

stanno guardando, quindi distolgo lo


sguardo. Tossisce appena, nel tentativo
di allentare questa tensione sessuale che
alle stelle, ovviamente senza successo.
C dellaltro vero? Dai, a me
puoi dirlo
Da piccola sono stata assalita
da un cane, e adesso ho una paura folle,
quindi mi tengo a circa dieci metri di
distanza da un qualsiasi animale a
quattro zampe mi spiega, con un sorriso
che la fa sembrare estremamente tenera,
e non posso fare a meno di accennare
una risatina. Tenera e indifesa in questo
suo corpicino esile, i vestiti un po
larghi, le mani sprofondate nelle tasche
dei jeans.

Se penso a cosa nascondono quei vestiti.


Cazzo! E ancora pi bella e
desiderabile.
Ok ci vediamo dopo, allora
la saluto, seguendo il proprietario,
mentre Emma viene braccata dal figlio
di questultimo, che vuole offrirgli un
caff nellattesa; e non mi piace per
niente come la guarda.
Per niente. E sapete perch? Perch lo
stesso modo in cui la guardo io!
lo sguardo Ehi, sei incredibilmente
sexy, che ne dici di rotolarci in un
fienile?, e questo mi disturba non poco.
Se solo la sfiora lo uccido, giuro.
***
Per tutto il tempo che sono stato fuori

non ho fatto altro che pensare a lei, ed


la prima cosa che cerco appena in casa.
Faccio scattare la serratura della porta
del bagno, chiudendola a chiave, e in un
attimo sono gi sulla sua bocca,
costringendola in un bacio possessivo e
famelico. Appena siamo tornati a casa
lho intercettata mentre passava in
corridoio e lho trascinata dentro. Non
resistevo pi, da stamattina che cerco
di reprimere la voglia, e a quanto pare
non sono lunico, a giudicare dal modo
in cui mugola sulla mia bocca. Mi
artiglia
le
spalle,
facendomi
piacevolmente male, quando le mordo il
labbro, probabilmente per un riflesso
spontaneo, sospirando forte. Abbiamo
gi entrambi il respiro affannoso e

questa volta non riuscir a sfuggirmi. Le


mie mani scendono lascive su tutto il suo
corpo mentre la sento rilassarsi sotto il
mio tocco. Spalle, scapole, seno,
fianchi. Tutto. E mi sto eccitando da
morire. La sollevo di peso e mi cinge la
vita con le gambe, mentre mi lecca le
labbra, facendomi impazzire. La voglio.
La voglio. La voglio!
La spingo rudemente contro la porta,
premendo tutto il corpo contro il suo,
facendole sentire il mio piacere ancora
costretto da pantaloni e boxer,
facendola gemere di dolore e piacere; e
per fortuna che mi ero premurato di far
scorrere copiosamente lacqua nel
lavandino, in modo da coprire in parte il

rumore.
Ti diverti ad stuzzicarmi,
vero? le domando, con voce sporca,
schiacciandomi maggiormente contro di
lei, artigliandole i fianchi con forza.
Stira le labbra in un sorriso, il sorriso
pi sexy che io abbia mai visto, e ha
perfino la faccia tosta di rispondermi.
Molto.
Tutta questa sfrontatezza mi eccita in
maniera vergognosa! Ma se vuoi giocare
ragazzina, io non ho intenzione di tirarmi
indietro. Giochiamo.
La presa sui suoi fianchi si fa pi forte e
possessiva mentre mi avvento sul collo,
lasciando una scia di baci, leccando e
mordendo, per poi iniziare a succhiare

la pelle. Si, voglio lasciarle un segno.


Voglio marchiarla. E a quanto pare
ancora abbastanza lucida da capirlo
perch
cerca
di
allontanarmi;
ovviamente non glielo permetto,
immobilizzandole le mani ai lati della
testa, in modo che non possa
ostacolarmi.
N-No. No, f-fermo ansima,
cercando
ancora di opporsi, ma
ovviamente non la ascolto.
Stringo maggiormente la presa sui suoi
polsi, inchiodandola contro la porta, e
continuo imperterrito nel mio lavoretto.
E finalmente si lascia andare, ansimando
vicino al mio orecchio per queste
attenzioni. Mi allontano dalla sua pelle,

con un sorrisetto stampato in faccia,


guardando compiaciuto il ben visibile
segno rosso che fa bella mostra di se
sulla sua pelle. Per fortuna che non ha
pi il ragazzo, altrimenti sarebbe stato
un bel problema per lei nasconderglielo.
Certo, non che me ne sarebbe fregato
qualcosa, eh anzi, ora che ci penso
sarebbe stato ancora pi eccitante.
Si rimette in piedi sulle sue gambe, e
subito la costringo a voltarsi; la
schiaccio nuovamente contro la porta,
artigliandole i capelli senza per farle
del male e tirandole la testa indietro.
Tu non sai quanto mi ecciti mi
lascio sfuggire, provocando un suo
sospiro, mentre nella mia mente tornano

le immagini di questa mattina, lo


sguardo che quel ragazzo le rivolgeva.
Sento il sangue ribollirmi nelle vene e
non capisco perch; la mia mano libera
scende a slacciargli i jeans, e glieli
abbasso frettolosamente insieme alle
mutandine. La voglio, non resisto pi.
Ne ho bisogno. Anche i miei pantaloni
ed i boxer mi scivolano allaltezza delle
ginocchia, mentre le mordo il collo.
La prossima volta mettiti un
vestito cos non dovr impazzire per
toccarti riesco a dire tra un ansito e
laltro.
Mmh, scordatelo mi stuzzica
lei. Strappandomi un sorriso.
Mi vuoi? le chiedo in un

sussurro, ed pura e semplice formalit


perch anche se mi dicesse di no - cosa
che sinceramente dubito fortemente, a
giudicare dai suoi gemiti - non mi
fermerei ugualmente.
Ed inutile dire che il mio ego si
accresce a dismisura quando la sento
ansimare un Si.
La sollevo senza il minimo sforzo,
facendole allacciare le gambe intorno ai
miei fianchi tenendola per le natiche.
Cazzo che bel culo, un giorno o laltro
glielo scopo. Le allargo le gambe e
inizio a penetrarla e la sento emettere un
gemito strozzato, di piacere, inarcando
la schiena, mentre una mia mano si posa
sulla sua, di lato alla sua testa; intreccio

le mie dita alle sue.


E ancora una volta non capisco il
perch. snervante. Le artiglio il fianco
con la mano libera e inizio a spingere,
facendomi spazio dentro di lei. La vedo
mordersi un labbro, ad occhi chiusi,
poggiando la fronte sul legno della
porta, mentre il mio petto aderisce al
suo. Sta cercando di trattenere i gemiti,
ma non voglio che lo faccia. Non mi
importa se ci sentono; dovrebbero
essere tutti nelle loro stanze a riposare,
ma soprattutto, in casa mia faccio quello
che voglio. Con chi voglio. E io voglio
sentire la sua voce!
Spingo pi a fondo, con pi forza, e
stavolta non riesce a trattenersi,

emettendo un gemito di puro piacere.


Mio dio, quanto mi era mancata questa
sensazione!
Il
suo
calore,
larrendevolezza del suo corpo, la
piacevole sensazione di vederla cos
sottomessa, i suoi gemiti
E dannatamente stretta. Mi mander al
manicomio.
Le mordo il collo, proprio dove prima
le ho lasciato il segno, dove la pelle
pi sensibile, e sospira sonoramente per
poi inarcare la schiena, schiacciando il
suo seno contro il mio petto,
boccheggiando in cerca di aria, quando
con una spinta raggiungo quel punto che
la manda in estasi. Sorrido sulla sua
pelle, ansimando e continuando a

muovermi, mentre la mia mano lascia il


suo fianco, dove sono rimasti i segni
delle mie dita, per arrivare tra le sue
gambe. Inizio a muovere la mano sul
clitoride, allo stesso ritmo delle spinte,
e la sento rilassarsi sotto di me,
smettendo di artigliare il legno della
porta.
Oh m- mio dioLeo si lascia
sfuggire, e mi sento pienamente
soddisfatto.
Geme forte. Ancora e ancora, ed
musica per le mie orecchie. Con un
gemito pi forte esplode in un orgasmo
selvaggio, e sento il suo corpo tremare
sotto di me. La mia bocca cattura un
capezzolo, succhiandolo, facendola

gemere ancora, e ancora, passo allaltro


seno, mordicchiando il capezzolo,
succhiandolo avido. Cazzo che bello. Le
lascio qualche secondo per riprendersi
ma poi riprendo a spingermi dentro di
lei, con ritmo crescente, perch senn
potrei veramente impazzire. Le strattono
la testa indietro, facendogli emettere un
gemito strozzato, e mi avvento sulla sua
bocca, sulle quelle sue labbra
oscenamente belle. come una droga,
ne voglio ancora e ancora, non riesco a
trattenermi. I suoi gemiti si spengono
contro le mie labbra, ma sono costretto
ad interrompere questo lussurioso
contatto quando sento lossigeno
mancare. Poche altre spinte e raggiungo
lorgasmo, riversandomi dentro di lei,

premendola nuovamente contro la porta.


Rimaniamo entrambi in silenzio, senza
dire niente, con il solo rumore dei nostri
respiri irregolari, e solo adesso mi
accorgo che la mia mano ancora sulla
sua.
***
Sono gi passati sei giorni da quando
siamo arrivati e devo ammettere che la
campagna alla lunga stancante. Stare
dietro a queste tre piccole pesti - si,
avete capito bene, tre, perch ho incluso
nel conto anche la nostra cara babysitter, che mi provoca ogni volta che ne
ha lopportunit - peggio di andare in
palestra! Solo oggi, ad esempio,
abbiamo fatto una lunghissima ed

interminabile passeggiata, giocato tutti


insieme a ruba bandiera in giardino - e
Emma corre davvero veloce, cazzo! Non
stato facile acchiapparla!- con
conseguente caduta di Renzo.
Ma niente paura perch c subito stata
unazione combinata Ross-Faro per il
piccolo infortunato; io cercavo di farlo
smettere di piangere mentre Emma
correva a prendere la valigetta del
pronto soccorso. Un po di disinfettante,
un cerotto dei supereroi - ed stato
dannatamente difficile scegliere tra
Spiderman e Batman, che alla fine ha
prevalso - ed tornato come nuovo. Il
tutto mentre ovviamente mia madre
urlava apprensiva, e mio padre le

borbottava qualcosa da dietro il


giornale. stata una scena abbastanza
comica, in effetti. E dopo aver pranzato
e aver fatto un po di compiti, tutti in
piscina. Indovinate un po chi stava
dannatamente bene nel suo bichini nero e
striminzito? Gi, proprio lei! Il mio
sogno erotico ricorrente. Cazzo, a
momenti mi viene un infarto. Purtroppo
non c stata occasione di metterle
ancora le mani addosso. Cristo,
dovevate vederla quando uscita dalla
piscina, bagnata e con il costume
appiccicato addosso e i lunghi capelli
bagnati lungo i fianchi. Cazzo, sembrava
una ninfa dei boschi. Ho avuto un
erezione della madonna, Ma mi sono
ar r es o, ho fatto il padre diligente.

Peccato.
Comunque, il tempo di cenare e i
bambini sono crollati; Renzo e Anna sul
divano,
questultima
bellamente
spalmata su Emma, fortunata che non
altro.
Renzo
si

addirittura
addormentato sulla sedia. Ovviamente li
abbiamo messi a letto. I miei genitori
invece si sono ritirati nella loro stanza
mentre ero al telefono con Alexandra,
che mi chiama troppe volte al giorno,
solo per il gusto di farlo. Dice che le
manco Ultimamente diventata
irritante. Noto la porta della veranda
aperta e mi avvicino silenzioso.
Emma.
Sta fumando una sigaretta, seduta su una

delle sedie a sdraio, le gambe


accavallate. Si cambiata, adesso
indossa il pigiama - se si pu davvero
definire cos, visto che sono una canotta
e un normalissimo paio di pantaloni
della tuta -, ha una felpa poggiata sulle
spalle, e le scarpe sono slacciate.
E pensare che con il corpo che si ritrova
potrebbe benissimo indossare una bella
camicia da notte sexy, in seta.
Sembra assorta nei suoi pensieri, tanto
che la sigaretta giace abbandonata tra le
sue dita, a consumarsi lentamente. Non
si ancora accorta di me. Emetto un
colpo di tosse per attirare la sua
attenzione, e la vedo sobbalzare, presa
alla sprovvista. Alza lo sguardo su di

me.
Credevo che dormissi mi dice,
e le sorrido appena di rimando. In effetti
io pensavo la stessa cosa di lei.
Disturbo? le chiedo.
Sei il padrone di casa
Non hai risposto insisto,
reggendo il suo sguardo per alcuni
secondi.
No, non mi disturbi dice
infine, e io mi siedo sulla sdraio accanto
alla sua.
Mi sento sollevato, anche se di certo non
lo do a vedere; sollevato perch volevo
rimanere qui, voglio sapere cosa la
preoccupa.

Le prendo la sigaretta dalle dita, e la


sento ridacchiare quando mi giustifico
con un; Qualcuno dovr pur fumarla,
no?
Me la porto alle labbra, inspirando una
prima boccata di fumo, e mi lascio
cadere sullo schienale. Ah, si sta
proprio bene qui il venticello fresco
di met maggio, il silenzio turbato solo
dal frinire delle cicale, una sigaretta in
bocca e lei. Non potrei chiedere di
meglio. Aspettate ma che cazzo?!
Problemi?
le
chiedo,
spostando leggermente la testa verso di
lei, accennando a questa sua espressione
pensierosa.
Non pi del solito.

Vuoi parlarne?
Ok, non so cosa mi sta succedendo, ma
giuro che lultima cosa che voglio
comportarmi
come
un
ragazzo
amorevole. Insomma, voglio scoparmela
in qualsiasi luogo e posizione, cazzo! E
poi Si, voglio che mi parli di cosa la
turba. Ci tengo cazzo, non so ancora
perch ma ci tengo pi di quello che
voglio far vedere.
Sembra rifletterci qualche secondo, e mi
sorprendo alquanto nel realizzare che
spero vivamente che mi dica di si, che
mi dica che vuole parlare, che mi
racconti di se. E invece
No mi risponde in un sussurro,
con sguardo basso, scuotendo la testa.

Ci resto male, ma ovvio che sia andata


cos. giusto che sia andata cos.
Perch mai avrebbe dovuto - e voluto raccontarmi
qualcosa?
Dopotutto
abbiamo soltanto fatto sesso qualche
volta, siamo solo amanti occasionali!
Finisco la sigaretta e la spengo nel
posacenere, rimanendo per al mio
posto. Non ho intenzione di andarmene.
A dire il vero mi stupisce.
Una novit c
Sospira, piegando le gambe e poggiando
i talloni sul bordo della sdraio,
giocherellando con le stringe delle
scarpe. Mi sento incredibilmente pi
leggero adesso, il peso che sentivo sul
petto si nettamente affievolito.

Dimmi la incito a continuare,


perdendomi in quel suo profilo perfetto.
Perch si, ha un profilo perfetto. Quel
taglio degli occhi e il naso i capelli
che le scivolano addosso come una
coperta di seta, i riflessi della luce
artificiale li rendono cos splendenti,
cos dannatamente belli e la bocca..
oh, quella bocca!
Mi hanno richiamato da un
locale a cui ho mandato il curriculum un
po di tempo fa. Mi hanno detto di
volermi vedere di persona.
Se cercano una bella presenza lei ce lha
di certo. Non capisco dov il problema.
E non una bella notizia?
chiedo, perplesso.

Si, lo molto solo che


non so se accettare perch il ristorante
in questione si trova in Italia
Ah!
Sento come se mi stessero pugnalando
dallinterno. Un calore improvviso mi
investe e sento il mio stomaco
accartocciarsi. Non ha senso! Non
dovrebbe
importarmene
niente,
insomma, perch dovrebbe?!,
Ma
sapere che si allontaner da me, che non
potr pi vederla, stringerla mi toglie
letteralmente il respiro. E sono
preoccupato
cazzo!
Non voglio
perderla!
E non hai altri lavori da
poter? domando, vago, ma lei mi

anticipa.
Sto
aspettando
che
mi
richiamino e dovr dare una risposta. Si
o no che sia ci sto pensando.
Annuisco appena, tornando a guardare
davanti a me, mentre nella mia mente si
susseguono le parole che ho letto sul
suo diario e la sua foto con James.
Mi ha trascinato fuori di casa. Mi ha
picchiato. Ha detto che sono una
puttana e che non merito uno come
lui
Non riesco a togliermi queste frasi dalla
testa.
Brutta testa di cazzo. E lui che non
merita una ragazza dolce come Emma.
Svolevo chiederti di James, ei

ancora innamorata di lui? non so


perch glielo chiedo, senza neanche
guardarla.
Probabilmente non lo sono mai
stata.
Non esita, eppure la sua voce non
ferma come dovrebbe essere. come
scossa da un brivido, e non ne capisco il
motivo.
E allora perch ci stavi
insieme?
Abbozza un sorriso triste, e risponde in
un sussurro.
Non credo valga la pena
parlarne
Perch no?

Ma ovviamente non si lascia avvicinare,


non emotivamente intendo, perch
fisicamente mi sembra che le riesca fin
troppo bene. E ha ancora quel triste
sorriso ad increspargli le labbra mentre
scuote la testa lentamente, lo sguardo
fisso chiss dove, poggiando poi la testa
sulle ginocchia. Cala un silenzio
opprimente, pesante, carico di domande
inespresse e risposte mai date; un
silenzio che dura per tutto il tempo di
unaltra sigaretta, da parte di entrambi.
Posso dirti una cosa, Leo? mi
chiede e per la prima volta dopo troppo
tempo sento il suo sguardo su di me.
piacevole.
Si.

A volte sei un bastardo.


Veramente un bastardo! Ti approfitti
delle persone per soddisfare i tuoi
interessi, fregandotene di tutto il resto,
le calpesti senza preoccuparti di fare del
male dice, guadagnandosi un mio
sguardo in parte sconvolto e in parte
stupito.
Quale dipendente direbbe queste cose al
suo datore di lavoro? Ah gi forse
quello che ha fatto sesso con il suddetto
datore di lavoro, e che potrebbe
benissimo ricattarlo di spifferare tutto ai
tabloid, rovinandogli la vita!
Ma il modo in cui tratti quei
bambini, come fossero tuoi ti fa
guadagnare dei punti continua, e giuro

che non so veramente pi cosa pensare.


Avrei davvero voluto avere un padre
come te, quando ero bambina
Evito di fargli presente che in fondo
ancora una bambina.
Perch, comera tuo padre? le
chiedo.
Non me lo ricordo bene. A
volte ho dei flash back di lui che ci
porta allo zoo, o a qualche spettacolo di
cui non ricordo molto. Aveva un bel
sorriso, una voce calda e rassicurante.
Ho solo questi ricordi di lui. Il resto
nebbia.
Deglutisco, cercando le parole adatte,
ma non facile. Adesso so che a una
situazione delicata alle spalle, che

potrebbe farla stare male se scavassi pi


a fondo, ma io voglio sapere; per quanto
possa sembrare una decisione egoistica,
voglio sapere tutto di lei.
Tua madre, invece?
Era una donna meravigliosa.
Bellissima risponde a bassa voce,
sorridendo tristemente, con sguardo
basso. E morta quando avevo 13, un
incidente. E mio padre era con lei, era
lui che guidava, avevano litigato non so
per cosa, e lui era arrabbiato, non
prestando attenzione alla guida. Non lo
perdoner mai, anche se morto fa una
pausa, e sospira.
Si accende unaltra sigaretta, con le
mani che tremano, notando che non la

prima. Fuma troppo per essere una


ragazzina
In quanto a me e mia sorella, ci
hanno spedito in un collegio di suore,
non avevamo nessun parente allepoca,
mia zia era allestero per lavoro.
Quanto tempo ci siete rimaste?
chiedo, divorato dalla curiosit.
Tre anni, il tempo di fare il
liceo. Terminato poi quando siamo
andate a vivere da mia zia.
Finisce anche questa sigaretta, con lo
sguardo perso chiss dove, chiss in
quale emozione passata.
I-Io io non so nemmeno
perch te lo sto raccontando
balbetta, visibilmente impacciata e a

disagio, alzandosi in piedi. S-Scusa,


non volevo, mi dispiace
Cammina verso la porta con passo
incerto, tormentandosi le mani, ma la
fermo, trattenendola delicatamente per
un polso.
Emma la faccio voltare,
prevalendo su una sua iniziale
resistenza, guardandola negli occhi.
Non devi scusarti.
No, che io non avevo
mai fa una pausa, come per
soppesare le parole, poi continua.
Lascia perdere scuote la testa,
abbassando lo sguardo, smettendo di
opporre anche quella poca resistenza
alla mia presa.

Si arresa completamente, ed evidente


che non ha pi nessuna intenzione di
lottare. E per quanto sia un controsenso
con i miei soliti pensieri, non voglio
vederla cos. Non posso vederla cos.
Mi avvicino al suo viso, piano,
lentamente.
Non hai mai, cosa?
Vederla in questo stato mi fa
dannatamente male. Non mi riconosco
pi; non sto pensando niente di quello
che dovrei pensare. Niente commenti
sul suo aspetto, sul suo essere cos
docile, niente pensieri sessualmente
espliciti Solo una grande, infinta,
voglia di baciarla. Semplicemente
abbracciarla per confortarla.

Sei il primo a cui lo racconto, e


non so perch lo faccio
Mi dispiace riesco a dire, e
sono sincero.
Mi guarda dal basso, con sguardo
spaventato, supplichevole ed insicuro, le
labbra dischiuse che tremano appena, e
mi avvicino ancora, fino a quando sono
a pochi centimetri da lei. La sento
trattenere il respiro, chiudendo gli occhi,
e un secondo dopo poso le labbra sulle
sue. Un bacio casto, semplice, veloce,
che per ha il potere di farmi battere il
cuore
velocemente.
Troppo
velocemente. La guardo negli occhi un
istante, leggendovi sorpresa e timore, e
subito dopo torno sulle sue labbra,

mentre le prendo il viso tra le mani. Ed


un contatto talmente semplice, talmente
diverso, da farmi girare la testa. Le
accarezzo lentamente le labbra con la
lingua, con gentilezza, mentre le mie
mani scivolano tra i suoi capelli e le sue
si posano leggere sulla mia maglia.
Perdo completamente la cognizione del
tempo e non so dopo quanto tempo mi da
libero accesso; potrebbero essere
passati secondi, minuti, perfino ore. Non
me ne importerebbe niente ugualmente.
Vengo scosso da un brivido, che leggero
mi corre gi lungo tutta la spina dorsale,
quando la mia lingua inizia a carezzare
la sua. I capelli sono morbidi sotto le
mie dita, perfino pi di quanto mi

ricordassi. Mi sento bene. La sento


tremare leggermente, aggrappandosi alla
mia maglietta con entrambe le mani
quando inizio a carezzargli il palato. Un
primo mugolio si perde sulla mia bocca,
annebbiandomi i sensi.
Mio dio
Sono costretto ad interrompere il bacio
quando sento lossigeno iniziare a
mancare, sentendola ansimare in cerca
di aria sulla mia bocca. Ho un capogiro.
Una parte di me vorrebbe sbatterla sul
pavimento, sfogando tutte le mie voglie
represse in questi giorni, ma laltra parte
mi ferma. Non vuole averla. Non cos,
non in quel modo. Lascio che le mani mi
scivolino dai suoi capelli mentre

distolgo lo sguardo e faccio un passo


indietro, ponendo una distanza preziosa
tra me ed il suo corpo perfetto.
E non so perch, ne come, le rivolgo un
Buonanotte
Emma
che
so
perfettamente metter definitivamente
fine a questa serata.
Ma meglio cos, non voglio farle male,
questa sera lei ha bisogno di essere
rispettata, e considerata.
Infatti la vedo annuire, confusa, stupita e
spaventata,
per
poi
voltarsi,
camminando a passo spedito verso le
scale senza nemmeno salutarmi. E solo
quando sparisce dal mio campo visivo
mi lascio ricadere sulla sdraio,
portandomi una mano alla testa.

Cristo! Sono fottuto.

8 settimana
Emma
Ho pianto, non so come ma mi sono
ritrovata a piangere come una bambina,
forse dovuto al fatto che Leo non mi ha
trattata come fa di solito,
mi ha

coccolata ed stata una sensazione


magnifica, mi sono lasciata andare, gli
ho detto cose che non avrei mai
confessato, soprattutto sulla mia
famiglia, ma con lui in quel momento
stato come liberarsi da un peso, e
mi sono sentita leggera, ma solo per un
momento. Nella sua voce ho percepito
qualcosa che non credevo di sentire,
spero di non essermi sbagliata, anche se
non mi faccio illusioni. Non so perch
mi torturo in questo modo, so che non
potr mai averlo eppure non posso
fare a meno di sperarlo, non posso
fermare il mio cuore mentre batte ogni
volta che lo vedo, ogni volta che il suo
profumo mi investe, la sua voce
accarezza le mie orecchie, e le sue mani

la mia pelle.
So solo che una vera tortura e non so
fino a quando potr resistere.

Leo
Non ho dormito neanche per un minuto
stanotte, non riuscivo a prendere sonno,
mi sono rigirato nel letto per ore.
Ripensavo a ieri sera, a quel bacio.
Quel bacio Non so perch lho
baciata, so solo che volevo farlo. Forse
perch non potevo pi vederla cos
triste, forse perch la sua storia mi ha
stretto il cuore in una morsa, forse
perch volevo che sapesse che non
sola. Forse, forse, forse E per quanto
io continui a dirmi che non sono affari
miei, che dovrei fregarmene, non posso

fare a meno di preoccuparmi.


Preoccuparmi per lei, una semplice
ragazzina. Non posso fare a meno di
ripensare a come mi sono sentito bene in
quel momento. Ricordo per anche il
suo sguardo; era cos vulnerabile e lo
ero anche io. Molto. Devo parlarle.
Voglio parlarle. Non so cosa mi
succede, ma so che non riesco a stare
lontano da lei. Si insinuata sotto pelle
e non riesco a scacciarla dalla mia
mente.
Quando scendo in cucina la trovo seduta
su uno degli sgabelli, con gi una tazza
di caff in mano, e mi meraviglio nel
vederla gi sveglia. Mi sta dando le
spalle e ha la testa bassa, le scapole

evidenti anche attraverso la maglietta.


Trasalisce quando le poso una mano
sulla spalla, e appena si volta verso di
me noto che ha gli occhi arrossati.
Dio, ha pianto. E mi fa male scoprirlo.
Trattengo il respiro, indugiando sul suo
sguardo, tentando di non far trasparire la
mia preoccupazione, poi le chiedo Stai
bene?
Si risponde, abbassando lo
sguardo sulla tazza di caff. Ed un SI
che vuol dire palesemente NO.
Insomma, se vuoi mentirmi allora
impegnati di pi! A chi vuoi darla a
bere?!
Pretendi davvero che ci
creda?

Chiude gli occhi, sospirando.


Che cosa vuoi, Leo? mi chiede
in tono piatto, portandosi la tazza alle
labbra.
Voglio sapere che coshai.
Non ho niente insiste,
facendomi innervosire.
Andiamo, Emma! Hai gli occhi
arrossati e c qualcosa che ti pre-
Preoccupa?
mi
anticipa,
accennando una risata amara. Vuoi
sapere cosa mi preoccupa, Leo?
Si sta prendendo gioco di me?! Non mi
piace per niente questo suo tono falso ed
ironico, cattivo, e neanche questa sua
faccia da schiaffi. Mi sto arrabbiando

sul serio. Io odio chi pretende di


prendermi in giro.
Non rispondo, non ce n bisogno.
Infatti lei a continuare.
Mi preoccupa che si ferma,
mordendosi il labbro inferiore. Scuote
la testa, rialzando lo sguardo. Lascia
perdere, non capiresti
Scende dallo sgabello e fa per
andarsene, ma io chiudo la porta con una
mano, impedendole di uscire.
Fammi uscire mi guarda fisso,
lo sguardo serio.
Ti senti in trappola Emma? Dovresti.
No!
Leo dice in tono esasperato.

Perch ogni volta che devi


parlare di te stessa ti tiri sempre
indietro? ho alzato la voce.
Si pu sapere perch ti importa
tanto di me?! Da me vuoi solo una
scopata, bene, hai ottenuto quello che
volevi, ora lasciami in pace! urla a sua
volta, ed la prima volta che la sento
alzare la voce, abbandonando il suo
solito tono vivace ed intrigante.
E forse proprio per questo tono che le
sue parole mi colpiscono come uno
schiaffo. Non so cosa dire. Non so cosa
fare. Cerca di spostarmi ma ovviamente
non ci riesce, c troppa differenza tra di
noi. E sapete, non ho pi voglia di
parlare. A quanto pare non disposta

ad avere un dialogo civile, quindi tanto


vale che si renda utile in ben altro
modo. Il modo che preferisco, in effetti.
La prendo per le spalle e la spingo
contro la porta, prendendola alla
sprovvista, strappandole un gemito. E in
un secondo sto gi forzando le sue
labbra, prendendomi quello che voglio
anche senza il suo consenso.
Non mi interessa. Non devo essere
gentile. Non devo esserlo, non voglio
esserlo. solo sesso, non c bisogno di
essere gentile. Soprattutto con una come
lei. Mi artiglia le spalle con forza, e
sento le unghie conficcarsi nella mia
pelle, nel vano tentativo di allontanarmi,
mugolando in protesta sulla mia bocca.

Ma ovviamente non mi faccio intenerire.


Non devo preoccuparmi per lei ma solo
di
me
stesso.
Anche
perch
sinceramente visti i precedenti posso
dire con certezza che non le dispiace
affatto. Aderisco completamente con il
corpo
al
suo,
schiacciandola
maggiormente contro il legno della
porta, mentre porto le mani sotto la sua
maglietta. E riesce a sottrarsi al mio
bacio solo per un istante. Istante che
perde per rivolgermi un; Smettila! Non
voglio. No! che ovviamente non
ascolto.
E infatti torno possessivo sulla sua
bocca. Non vuole parlare di se? Bene,
non mi interessa. Non mi interessa

perch voglio solo il suo corpo, niente


di pi. Mentre penso a queste cose,
artigliandole
possessivamente
la
schiena, facendola gemere di dolore,
sento suonare il campanello. Ma chi
cazzo ?! Per di pi a questora
sveglier i bambini, maledizione! Basta
un momento di distrazione e Emma mi
spinge via, guardandomi con odio, per
poi aprire la porta e sparire su per le
scale. Tranquilla ragazzina, non puoi
sfuggirmi in eterno.
Il tempo di camminare verso lingresso
e sento una voce fin troppo familiare
urlare Leeooo!!
Oh no. Oh NO! In un secondo vengo
stritolato in un abbraccio fastidioso e

subito dopo vengo costretto ad un bacio.


E mentre ancora mi chiedo cosa ci
faccia qui, mi rivolge un; Tesoro, sono
cos felice di vederti!.
Si, esatto, Alexandra. O meglio,
Alexandra e le sue sorpresine del cazzo!
Alex, che bella sorpresa
avete notato il tono ironico, vero? Che
ci fai qui? e soprattutto, perch mi
interrompi ogni santa volta che sto
mettendo le mani addosso a Emma?!
Te lho detto, mi mancavi.
E stata via due giorni per lavoro e gi
le mancavo? Dio che tritacazzi che sta
diventando.
Mi bacia ancora e non faccio niente per
allontanarla. Dopotutto sono ancora

eccitato e incazzato per quanto


successo poco fa con Emma, ho
tremendamente bisogno di sfogarmi. A
pensarci bene si, forse per una volta
sar utile anche lei. Saluto mia madre,
che le ha aperto la porta, con un cenno
del capo mentre prendo la mia amata
fidanzata per mano, trascinandola senza
troppe cerimonie in camera da letto,
gettando la sua roba sul pavimento. E
credo di aver gi fatto menzione della
ninfomania di Alexandra, vero? Ecco,
quindi non rimarrete sconvolti se vi dico
che non mi ha fatto uscire da quella
stanza fino a poco prima di pranzo. Ma
sapete qual la cosa pi triste in tutto
questo? Che non ho sentito niente. O
meglio, stato palesemente solo sesso,

puro istinto animale.


Niente di pi, niente di meno. Non
quello che dovrebbe essere un rapporto
tra due persone che stanno insieme da
anni e che dovrebbero amarsi.
Lennesima conferma di quello che
penso ormai da mesi e mesi: non sono
pi innamorato di lei da tempo. Quando
scendo al piano di sotto, lasciandola
mentre si sta rivestendo, intercetto mio
padre in corridoio e noto il suo sguardo
eloquente e pieno di orgoglio. Mio
padre ha buoni gusti in fatto di donne, gli
sempre piaciuta Alexandra almeno
quanto sempre stata detestata da mia
madre, che la definisce, parole testuali,
Una ninfetta in cerca di notoriet. Oh

pap, credo che non mi guarderesti pi


in questo modo se ti dicessi chi mi sono
fatto in questa settimana, oserei dire con
ben pi soddisfazione
Lo so, continuo a ripetere che sono un
bastardo, e lo sono davvero perch una
persona normale non farebbe quello che
ho appena fatto io, infoiarmi con Emma
e scaricarmi con Alexandra, se Emma
mi sputasse addosso non mi lamenterei.
Ciao zio mi saluta Renzo
appena entro in cucina, reclamando le
mie attenzioni.
Che tesoro.
E quasi pronto mi dice invece
mia madre, affaccendata ai fornelli. I
bambini avevano fame, ho dovuto

iniziare a preparare continua poi in


tono polemico, con unespressione che
sembra dire; Hai abbandonato quei
poveri bambini, dovresti vergognarti.
Non deve essere facile per una madre
sapere che il figlio ha appena finito di
fare sesso per ore. Soprattutto se sotto lo
stesso tetto. normale che i genitori
siano un po gelosi dei loro figli, no?
Decido di lasciar perdere, lasciando
cadere il discorso perch non mi sento
particolarmente bene e mi dirigo in sala
da pranzo con Renzo in braccio. E
proprio in quel momento arriva
Alexandra, che reclama un bacio senza
motivo, indisponendosi anche per il mio
mancato trasporto. Se evitassi di

assillarmi e dami sui nervi sarei


sicuramente pi coinvolto e gentile, sai?
E pronto, sedetevi dice mia
madre, facendo capolino dalla cucina
con la testa, incenerendo la mia ragazza
con lo sguardo.
Uno ehi, manca uno dei bambini!
Dov Emma? chiedo a
nessuno in particolare, e per fortuna
Renzo si prende la briga di rispondermi.
E al telefono, credo sia in
veranda.
Vado a chiamarla mi libero
della presa della piovra mia fidanzata.
Odio questo suo starmi incollato
ventiquattro ore su ventiquattro, cazzo!
Hai voluto fare sesso per ore, ma adesso

non assillarmi con baci e coccole!


Soprattutto non davanti a tutti. Ho
bisogno dei miei spazi!
Arrivato a pochi passi dalla porta della
veranda sento distintamente la risata di
Emma e mi fermo di scatto, tendendo le
orecchie.
Non fare questi giochetti con
me Jason, sai che non attaccano. Perch
invece non mi dici direttamente quello
che vuoi? la sento dire con voce
seducente ed intrigante. E sinceramente
lunica cosa che riesco a pensare al
momento Chi diavolo questo Jason?!
Come lultima volta? Mi
sembrava fossi rimasto soddisfatto
ride ancora, questa volta in maniera

frivola, e con la consapevolezza di che


cosa sta parlando sento lo stomaco
annodarsi. No, sono fuori citt fino a
mercoled Luned sera? Ok, vada per
il prossimo luned. Ore? emette un
mugolio dassenso, a quanto pare
soddisfatto dellorario propostole, poi
la sento dire un non vedo lora che
di casto e puro non ha proprio niente.
Chiudo gli occhi un istante, respirando a
pieni polmoni, cercando di non
immaginarmi cosa non vede lora di fare
luned con questo Jason.
Leo! Che ci fai qui? sobbalzo
nel sentire la sua voce cos vicina,
aprendo gli occhi di scatto.
Me la ritrovo a soli pochi centimetri e

cazzo, cos dannatamente sexy! Quella


gonnellina le sta da dio! Da quando
mette le gonne? Non le ho mai visto con
quel capo addosso. Wow! Che gambe, e
che culetto. Da favola.
E pronto in tavola commento
prontamente, per poi chiedere; Chi era
al telefono?
Un amico
E hai labitudine di soddisfare i
tuoi amici di luned sera? calco
particolarmente su quella parola, con
cattiveria. stato pi forte di me, non
sono riuscito a trattenermi.
Hai
origliato
la
mia
telefonata?
Ti do un consiglio, Emma:

abbassa la voce quando sei al telefono


per organizzarti una scopata mi prendo
gioco di lei, avvicinandomi al suo viso.
Oh, tu devi essere un vero
maestro in questo! mi sibila, reggendo
il mio sguardo.
Questa sua indole ribelle cos
eccitante! Giuro che se non ci fosse tutta
la mia famiglia al completo nella stanza
accanto me la scoperei senza ritegno sul
pavimento. Ah, e per la cronaca non
sono mai stato un amante delle
condivisioni E lidea che lei si
incontri con un altro mi fa sentire un
vero cavernicolo. Se quel coglione
spera di portarsela a letto allora vuol
dire che non sa con chi ha a che fare. E

parlo di me.
E comunque mi dispiace
rovinarti i piani, ma luned sera lavori
per me! non ho ancora deciso se per i
bambini o proprio per me, magari senza
vestiti. Dipende da Teresa, se ci
concede il privilegio di tenere i
bambini ne dubito per.
Sicuramente per non permetter che
vada a farsi scopare da quello l!
Vorrei ricordarti che venerd
sera torna Angela, in anticipo sulla
tabella di marcia, Leo sorride
vittoriosa, malevole e malandrina al
tempo stesso, per poi continuare.
adesso, se vuoi scusarmi, vorrei andare
a mangiare; tua madre si impegnata

molto ai fornelli stamattina. Ma tu


certamente non puoi saperlo
E lanciata questa ultima frecciatina se ne
torna in sala, lasciandomi qualche
secondo immobile nel corridoio. Se ne
va. Tra meno di una settimana.
Ma che cazzo combina Angela! Non
doveva stare via sei mesi?
***
Sapete quand che capisci di essere
veramente un buon genitore? Quando tuo
nipote acquisito ti chiede consigli sulle
ragazze.
Certo, Renzo ancora piccolo quindi
ancora nella fase Mi piaci ma non so
davvero cosa fare per fartelo capire,
ma in fondo anche io sono stato un tipo

piuttosto precoce.
Sono emozionato, sapete? Insomma, un
momento cruciale della vita di ogni
padre. bello. Per meglio romanzare
un po i sentimenti, tanto per evitare di
avere un nipotino solo tra qualche anno,
no?
Per prima cosa devi capire
veramente cosa provi, perch i
sentimenti sono molto importanti e
creano un sacco di guai, togliendo ogni
sorta di buon senso alle persone.
Ma io la amo! risponde
prontamente, facendomi sorridere.
Ah, linnocenza dei bambini ammetto
che a volte ne sento la mancanza.
Allora devi cercare di essere

gentile; alle donne piace sentirsi belle,


quindi il segreto farle dei complimenti.
E poi ovviamente farla ridere
E mentre parlo con lui il mio sguardo si
posa anche su Anna, costretti in casa a
causa del brutto tempo, seduta in terra
insieme a Emma, impegnati a disegnare.
Ha una matita
tra le labbra, sta
guardando i disegni dei bambini, ed
dannatamente bella con quella sua
maglietta blu e quei jeans scoloriti e
strappati in pi parti.
Grazie zio, seguir i tuoi
consigli.
Eh? ah, si, giusto, Renzo Gli
sorrido e lo vedo correre in salotto.
tutto perfetto.

Ma ovviamente le cose belle non sono


fatte per durare, infatti dopo poco pi di
unora mentre sto leggendo un libro ad
Anna, Renzo mi corre incontro con un
zio, zio! Vieni, presto!
Che c? alzo per un attimo lo
sguardo dal libro, notando al sua
espressione a met tra leuforico ed il
preoccupato.
Alex e Emma stanno litigando!
Scatto in piedi e mi affretto in veranda,
da cui sento provenire le voci, mentre
mia madre fa capolino dalle scale
chiedendomi Ma che succede?
Vorrei tanto saperlo anche io.
Ti ho solo detto gentilmente che
secondo me il modo in cui ti rapporti a

questi bambini sbagliato! Sei fredda,


rigida e cos facendo ti rendi antipatica,
e non un bene visto che fai parte della
loro vita, nonostante non siano figli tuoi.
I bambini hanno bisogno di attenzioni, di
amore e pazienza.
Ma sentitela la maestrina, chi
cazzo ti credi di essere e? Non ti
azzardare a parlarmi con quel tono,
ragazzina!
Non sto usando nessun tono
cerca di difendersi, con voce calma, ma
lei torna allattacco. Lha punta sul vivo
a quanto pare.
Ascoltami bene, non so cosa sia
passato nella testa di Leo quando ha
acconsentito che rimpiazzassi tua

sorella, ma ti posso assicurare che io


non avrei mai affidato i miei nipoti ad
una come te. Mai sibila maligna.
Una come me?
Una ragazzina arrogante, che
pretende di darmi consigli, e che si
presenta a lavoro, dove deve stare a
stretto contatto con dei bambini, con un
segno del genere sul collo! E chiss
cosaltro nascondi sotto i vestiti, credi
di essere in un postribolo? indica
lancora evidente segno rosso che io le
ho lasciato solo pochi giorni fa. Segno
che Emma copre prontamente con una
mano, trattenendo il respiro e
distogliendo lo sguardo, in imbarazzo.
Ok, ora basta. Intervengo, cercando di

troncare la lite sul nascere.


Che
succede?
chiedo,
arrivando a fianco di entrambi, facendo
vagare lo sguardo da una allaltro.
Ha cominciato lei! dice
prontamente Alexandra, con lo stesso
tono che userebbe una bambina
capricciosa, mentre Emma sgrana gli
occhi.
Cosa? Non vero! Si
intromessa senza motivo in un discorso
tra me e Renzo.
Non era una cosa poi cos
importante
Linteresse che prova per una
bambina non importante? chiede
sbalordita.

E sbalordito lo sono anche io perch a


quanto pare Alex sta creando una
discussione che non esiste.
Se fosse cos importante non ne
parlerebbe con te, lo direbbe a me, sua
zia, non a una perfetta sconosciuta le
sibila malevola, e sto veramente
ammirando il sangue freddo di Emma.
Mi dispiace dirlo Alexandra
ma a differenza di te io sono riuscita a
creare un legame di amicizia.
Ed vero, Renzo la considera una sua
grande amica, ne la riprova laverle
parlato di quella bambina che gli piace.
Anche se sinceramente non so quali
consigli possa averle dato Emma, visto
che non ha avuto molte esperienze.

Hai visto? sbraita Alex,


rivolta a me. Mi attacca senza motivo!
arrogante e maleducata! E devo anche
pagarla, che faccia tosta, sei licenziata
ragazzina.
Alex
cerco
di
interromperla, ma come un fiume in
piena.
E pensare che sua sorella cos
carina, gentile ed educata pronuncia
queste parole come se fossero veleno, e
noto Emma abbassare lo sguardo.
Alexandra!
Ancora niente, non mi ascolta cazzo! E
non riesco ad impedire il danno
irreparabile.
Mi chiedo cosa cazzo facesse

sua madre, invece di insegnargli un po


di buone maniere!
Alex! BASTA! urlo, riuscendo
finalmente a zittirla.
E vedo Emma afferrare la sua felpa sul
divanetto ed uscire dalla porta finestra.
Emma, aspetta cerco di
trattenerla, ma si libera dalla mia presa
con un Lasciami!, cominciando poi a
correre sotto la pioggia nel grande parco
di casa mia.
Mi volto verso Alex, seriamente
incazzato. Non aveva nessun diritto di
parlarle cos. Nessuno.
Come hai osato dirle quelle
cose, innanzitutto tu non licenzi nessuno,
sono i miei soldi che pagano il suo

stipendio, spero tu sia soddisfatta di


quello che hai fatto le sibilo con odio,
gelandola con lo sguardo.
Le sempre piaciuto creare discussioni
inutili, ma questa non gliela perdono.
Leo, ma cosa? cerca la mia
mano, ma ovviamente mi sottraggo.
Ti ho chiesto se ti senti
soddisfatta! urlo stavolta. Sua madre
morta, Alex! Quando lei e Angela erano
appena ragazzine.
I-io non potevo saperlo si
giustifica, presa alla sprovvista.
Allora avresti fatto meglio ad
informarti, prima di comportarti da
stronza!
Oh cavolo, glielho detto davvero!

Faccio per andarmene ma lespressione


ferita di Emma mi torna in mente,
accompagnata da tutti i discorsi di due
sere fa.
Anzi, sai cosa? Non la prima
volta che fai una scenata del genere, e
sono stufo! Sono stanco di te e di queste
tue uscite da prima donna! Nonostante
tutto questo tuo continuo atteggiarti non
sei migliore di lei, mi hai capito?
probabilmente non lo sarai mai.
Leo, solo una ragazzina
arrogante! Hai sentito come mi ha
risposto, no?
Cavolo, davvero convinta di essere
nel giusto! Non capisce che dovrebbe
solo tacere, e chiedere scusa. Giuro che

mi viene dal ridere. Faccio un bel


respiro, poi
Fuori di qui dico in tono
calmo e pacato, portandomi una mano
sugli occhi.
COSA?!
Hai capito bene, fuori da casa
mia.
Perch?!
Leo,
io
non
capiscoho solo detto quello che
pensavo.
Non capisci?! ripeto, ironico.
Mi sembra molto semplice come
concetto: sei tu la spocchiosa arrogante,
e voglio che tu te ne vada da casa mia
perch non ho intenzione di sopportarti
un minuto di pi!

Mi stai lasciando? Dopo tre


anni insieme mi lasci per cosa?
chiede incredula.
Wow, finalmente c arrivata . In effetti
era proprio il momento che aspettavo.
Si. Non so se te ne sei accorta,
ma non ti amo pi da mesi.
Ma ieri abbiamo fatto
lamore
Non ci crede neanche lei, palese. Ed
ha davvero ragione mia madre, una
caricatura di giornalista da quattro soldi.
Non far mai carriera.
E adesso mi chiedo come cazzo ho
fatto a stare con lei per tre anni!
Sappiamo entrambi che non era

amore le dico, addolcendo lo sguardo.


E adesso, per favore, ti chiederei di
andartene. E ai bambini ci penso io,
chiamer Teresa.
M ma, mi stai lasciando
per quella piccola puttanella? Dio,
non dirmi che ci vai a letto insinua
malefica.
Non osare sporcare Emma con
le tue congetture da malata di mente
sibilo, infastidito dal fatto che le ha dato
della puttana.
Leo, ti prego, io non
mandarmi via, le chieder scusa se
occorre supplica.
No, forse non hai sentito quello
che ti ho detto; io non ti amo pi, e non

farla troppo lunga, so che tu ti sei data


da fare mentre eri via, con il tuo
stagista colpisco duro.
Per un lungo attimo resta senza parole.
La bocca aperta e gli occhi spalancati.
Ma non smentisce la mia accusa.
Ma Leo, sta piovendo mi
dice ancora incredula.
Puoi sempre chiamare un taxi
se non vuoi guidare con la pioggia mi
anticipa mia madre, che ha osservato la
scena poggiata allo stipite della porta, e
che adesso se la sta sadicamente
godendo, ridendosela sotto i baffi.
E sinceramente io non avrei potuto
rispondere in maniera migliore. E alla
fine Alexandra se ne andata davvero;

ha rifatto la valigia in fretta e furia,


bestemmiando in tutte le lingue, isterica,
probabilmente preoccupandosi per tutta
la notoriet che perder quando si verr
a sapere, e poi se ne andata con la
coda tra le gambe, sbattendo la porta. Il
tutto ovviamente solo dopo avermi
rivolto un Leo, se esco da questa porta
tra di noi finita per sempre! che
aveva un che di minaccioso, ma a cui
non mi sono dato la briga di rispondere.
E neanche una parola sui bambini. Non
li merita cazzo. E poi laffidamento
congiunto sta per scadere e Teresa se li
porter via comunque. Non posso fare
niente al riguardo, lei la madre
naturale delle due pesti. Puttana ma
pur sempre la loro madre.

Non era abbastanza chiaro che volevo


che non si facesse pi vedere?! Appena
vedo la sua macchina percorrere il
vialetto ed oltrepassare il cancello
prendo il mio giubbotto ed esco nel
parco, correndo sotto ormai la poca
pioggia per cercare Emma.
Le devo delle scuse. Almeno io. La
trovo accovacciata ai piedi di un albero,
le ginocchia piegate al petto, la testa
poggiata su di esse, coperta dal
cappuccio di questa felpa che le sta un
po grande.
bagnata fradicia. Non voglio che si
ammali un altra volta.
Alza appena la testa quando mi sente
arrivare, borbottandomi un Vattene!,

ed un colpo al cuore sentire la sua


voce incrinata.
No che non me ne vado mi faccio
pi vicino, e lei di riflesso si
raggomitola ancora di pi. Emma,
mi dispiace tanto
Vattene per favore, voglio stare
sola.
No dico solo questo, e basta
per attirare la sua attenzione, a farli
alzare la testa. A farmi vedere quei suoi
stupendi occhi chiari arrossati dal
pianto.
Ma si pu sapere cosa te ne
importa? mi chiede, alzandosi in piedi.
Smetti di preoccuparti per me, non ho
bisogno della tua compassione! urla

adesso, e vedo una lacrima scivolare


sulla sua guancia.
E mi fa un male tremendo. Scuoto la
testa, accennando un sorrido triste.
Non hai capito niente
sussurro, cercando un contatto con il suo
braccio, coperto dalla manica della
felpa fino alle dita.
Ovviamente per si scosta.
Smettila! Smetti di fare cos
dice ancora, nel bel mezzo di quella che
mi sembra una crisi isterica. Io non
sono la tua puttana, Leo!
Ed un colpo al cuore. Non ho fatto
altro che comportarmi da bastardo tutte
queste settimane: mi sono preso gioco di
lei, ho fatto quello che pi mi aggradava

con il suo corpo e in tutto questo non


avevo mai pensato che potesse soffrirne.
Sono un idiota. In parte ha ragione;
inizialmente lo consideravo solo quello,
solo un bel corpo con cui divertirmi
quando mi andava. Una puttana, appunto,
come si definita lei stessa nelle pagine
del suo diario. Ma le cose mi sono
sfuggite di mano, qualcosa si andato a
creare, qualcosa di sbagliato, ma anche
di estremamente piacevole. Proprio li,
nel petto. Probabilmente la cosa che mi
ha fatto cacciare Alex. La stessa cosa
che adesso mi sta uccidendo, con queste
sue ultime parole. Non riesco a dire
niente, non ce la faccio. In un suo
momento di distrazione le afferro i
polsi, lottando contro la sua reazione

istantanea.
Lasciami! sbraita, cercando di
liberarsi, indietreggiando di un passo,
mentre la trattengo con forza.
Emma, basta!
Non toccarmi. Non toccarmi!
Scivola sullerba bagnata e mi trascina
gi con se. sotto di me adesso.
Sta piangendo, con le mani sugli occhi.
Lacrime che si mescolano a queste
ultime gocce di pioggia, che mi stanno
bagnando pian piano vestiti e capelli.
Cazzo! Perch vederla cos mi fa stare
cos male?
E tutta la vita che cerco di far
prevalere la mia intelligenza, la mia

pazienza e invece.. voi vedete solo il


mio bellaspetto, vedete solo il mio
corpo. Qualsiasi cosa faccia risulta
sempre inadeguata. Io vado bene solo
per scopare!
Non credevo che provasse questi
sentimenti contrastanti verso se stessa ,
non me ne ero mai accorto. Forse ero
sempre troppo preso dal suo aspetto per
farci caso. Come ha detto lei. Cristo. Ma
adesso non ce la faccio a vederla cos.
Non ce la faccio.
Non vero Emma. Guardami
le dico, ricevendo in risposta solo un
altro singhiozzo. Emma, guardami
ripeto, questa volta in tono pi dolce.
E
finalmente
scosta
le
mani,

mostrandomi gli occhi rossi e gonfi, una


lacrima che ancora le scende lungo la
guancia, le labbra che tremano appena.
Le carezzo i capelli con una mano,
sentendoli bagnati sotto le dita.
Io penso che tu sia una persona
meravigliosa. Veramente meravigliosa ,
sei intelligente, dolce, interessante sotto
ogni punto di vista devo interrompermi
perch ha poggiato la fronte nellincavo
del mio collo, riprendendo a
singhiozzare e tremare visibilmente.
Non vuole che la veda piangere. Ma
sentire il suo respiro spezzato sulla
pelle mi fa stare anche peggio. Il suo
piccolo e fragile corpo trema, sconvolto
dai singhiozzi. Mi sta uccidendo e mi

toglie il respiro.
Fregatene di quello che ti ha
detto Alexandra, lei non ti conosce
affatto riprendo, non smettendo di
carezzarle la testa. Ma lasciati dire che
sei una persona fantastica: riesci a farti
voler bene da tutti, sei spigliata,
intelligente, ironica, oltre che bella da
mozzare il fiato e Renzo dice che riesci
a trovare il lato positivo in ogni
situazione. Certo, a volte sei
dannatamente irritante con quella tua
faccia da saputella, ma
La sento ridere appena sulla mia pelle, e
dopo pochi istanti si allontana, evitando
il mio sguardo. Ha messo su un broncio
tenerissimo. Sorrido, chiedendogli se va

un po meglio, e ricevo in risposta un


mugolio, accompagnato da un lieve
cenno affermativo.
Scusa mi dice.

Allelenco di poco fa
dobbiamo
aggiungere
anche:
eccessivamente umile la prendo in
giro, sorridendole. Vuoi smetterla di
scusarti per ogni cosa?! Soprattutto
perch sono io a doverti chiedere scusa;
non doveva trattarti cos, e ti giuro che
non succeder pi!
Le hai tappato la bocca con del
nastro isolante?
Scoppio a ridere, seguito subito da lei, e
sento il suo corpo scosso dalle risa sotto
di me, coperto dai vestiti bagnati.

No, ho fatto di meglio. Lho


cacciata dico, come se niente fosse, e il
suo sorriso improvvisamente si spegne.
Ecco, lo sapevo che si sarebbe sentito in
colpa!
Ma la tua ragazza
Non pi dico soltanto,
avvicinandomi appena al suo viso.
Perch?
Perch non sono pi innamorato
di lei.
Ma e i bambini? chiede
apprensiva e seriamente preoccupata.
Andranno con la madre
naturale. Laffidamento congiunto sta per
scadere. Di pi non sono riuscito a fare

per loro.
Hai fatto quello che potevi, ed
stato bello mi consola.
Il mio sguardo indugia sulle sue labbra
qualche istante, poi arriva a cercare il
suo. La vedo chiudere gli occhi quando
mi faccio ancora pi vicino, sentendo il
suo respiro sulla mia pelle. E restiamo
in questa situazione per un tempo che mi
sembra infinito, prima che azzeri
completamente quella poca distanza che
ci separa, poggiando le labbra sulle sue.
Un primo bacio, seguito poi da un
secondo, un terzo e tanti altri. E non
appena le sfioro il labbro inferiore con
la lingua mi da libero accesso, mentre la
sento rilassarsi sotto di me, mentre

passa una mano tra i miei capelli e


laltra si posa sulla mia spalla, come a
non volermi lasciar andare via. Come se
io avessi intenzione di farlo, poi. Le
nostre lingue si cercano, si accarezzano
con lentezza quasi estenuante che mi fa
scuotere dai brividi di piacere. Quando i
polmoni di entrambi reclamano un po di
ossigeno le mordo il labbro, beandomi
dei suoi sospiri, ma subito dopo torno
alla mia piacevole tortura. La sento
ansimare sonoramente, mugolando sulla
mia bocca, ed estremamente
piacevole.
Mi sfila il giubbotto, costringendomi ad
abbandonare la sua bocca solo per un
istante, poi le sue mani scivolano sulla

mia
camicia,
che
adesso
sta
cominciando a bagnarsi a causa di
questa
pioggerellina,
sfiorandola
appena. E mi lascio sfuggire un sorriso
quando inizia a slacciarmi i bottoni.
Le poso una mano sul fianco e la faccio
scivolare leggera fino al petto,
spostando la maglietta bagnata fin dove
mi possibile, sentendo la sua pelle
umida sotto le dita, mentre un suo primo
gemito si perde sulla mia bocca. Mi
accarezza la schiena, piano, allo stesso
ritmo che ha imposto al bacio e sento
una miriade di scariche elettriche
rimbalzare su ogni sinapsi del mio
cervello, per poi scendere tutte
vertiginosamente verso il basso, sotto

forma di piacere.
Giuro che non ce la faccio pi. Sto
impazzendo.
Le slaccio velocemente questi jeans che
gli stanno cos dannatamente bene,
sentendola
sospirare
sonoramente,
sottraendosi al bacio e reclinando
appena la testa sul cappuccio della
felpa. A quanto pare non sono lunico ad
avere una certa fretta. La sento scalciare
via le scarpe con irruenza, il respiro
affannoso, e laiuto a sfilare i pantaloni,
non senza una certa difficolt; sono
bagnati
e
quindi
aderiscono
completamente alle gambe, ed
dannatamente difficile farli scorrere su
di esse. Torno sulla sua bocca e sento le

sue dita arrivare tremanti deccitazione


ai miei pantaloni, mentre mi morde il
labbro.
Oh cristo.
Il suo respiro spezzato ed irregolare si
infrange sulla mia pelle e mi fa venire i
brividi. E vorrei davvero andare avanti
cos in eterno, ma giuro che non ce la
faccio pi. Le sfilo anche le mutandine,
anzi, glieli strappo con foga, degnandole
appena uno sguardo fugace che scopro
essere un minuscolo tanga in pizzo viola,
e subito dopo abbasso i miei fin dove mi
possibile, insieme ai jeans. Sono in
tilt, non ce la faccio. Avr tempo dopo
per ammirare la sua lingerie.
Ogni sensazione mi sembra amplificata,

il
suo
profumo
mi
stordisce,
mischiandosi allodore di erba bagnata
che o sempre adorato, il suo respiro mi
trafigge la pelle, il suo corpo sembra
andare a fuoco sotto le mie dita. La vedo
tremare quando la guardo in quegli occhi
cos luminosi, iniziando a spingermi
dentro di lei, lentamente, cercando di
essere pi dolce possibile. Trema e
reclina la testa indietro, inarcando la
schiena, gemendo di piacere mentre mi
artiglia la camicia. Scendo a baciarle il
collo, la clavicola, strappandole un
gemito ad occhi chiusi, il petto che si
alza e si abbassa velocemente, il seno
che traballa, morbido, pieno, sodo. Ho
voglia di morderlo, di leccarlo, ma non
posso, sono troppo preso dal desiderio

di averla, subito.
Improvvisamente mi prende il viso tra le
mani e mi riporta sulla sua bocca,
ansimando il mio nome. E giuro che non
mi mai sembrato cos bello. Inizio a
muovermi, prima lentamente, poi con
sempre maggiore decisione, e reclina la
testa, gli occhi chiusi, le labbra aperte,
boccheggiando in cerca di aria quando
inizio a spingermi sempre pi a fondo.
Sento i suoi gemiti vicino al mio
orecchio, il suo profumo che mi inebria,
e non posso fare a meno di gemere a mia
volta. E stranamente non per latto in
se, non solo per quello; non solo
sentire la sua carne attorno alla mia, non
solo laverla cos docile sotto di me,

qualcosa di pi. Sono eccitato dal


riuscire a darle piacere e a farla gemere
cos. Spingo pi a fondo ed inarca la
schiena, trattenendo a stento un urlo.
Mio dio Come pu essere cos bella?
Sto per venire, ma non voglio che
finisca.
tutto talmente intenso che stento a
credere che sia reale, che siamo noi, che
lo stiamo facendo sotto la pioggia. Ho
paura che sia un sogno, ed
egoisticamente penso di non volermi
svegliare. Poggio la fronte sulla sua, ad
occhi chiusi, ansimante, continuando a
muovermi. Unultima spinta e veniamo
entrambi, praticamente nello stesso
momento. E la prima cosa che faccio,

prima ancora di uscire da lei, o di


riprendere fiato, cercare le sue labbra.
Un bacio che mi fa capire quanto sia
tutto reale, e che imprime nella mia
mente ogni singola sensazione. Ogni
singola emozione.
Un bacio che sa damore. E io lamo,
lamo da morire.

9 settimana
lultimo giorno della nostra vacanza, o
per meglio dire lultima notte visto che
molto tardi, e posso dire con certezza
che la sto passando nel migliore dei
modi possibili. Sono seduto sul mio
letto e ho Emma a cavalcioni sulla mia
vita. La sto baciando, con una mano tra i
suoi capelli e un braccio intorno alla sua
vita, per non lasciarla andare. E cazzo,
mi si sta strusciando addosso in un modo
che dovrebbe essere illegale! Cerco
ancora la sua lingua, carezzandola
lentamente, succhiando il labbro
inferiore, mentre con le mani supero il

tessuto della sua semplice maglietta


bianca. La sento trattenere il respiro, per
poi rilassarsi subito dopo, sospirando,
la sua pelle che sembra bruciare sotto le
mie mani. Le sfilo la maglietta e i nostri
sguardi si incrociano solo per un
secondo, prima che inizi a baciarle il
collo. Le mie mani risalgono piano
lungo tutta la sua schiena, per poi
riscendere sino alle natiche perfette,
mentre inizio a torturarla con i denti.
Sospira ad occhi chiusi, le labbra
aperte, reclinando appena la testa
indietro per lasciarmi pi spazio, e
sento la sua presa sulle mie spalle farsi
pi forte. Torno sulla sua bocca con
foga,
attirandomela
maggiormente

contro, e sento le sue mani scivolare tra


i nostri corpi, a sollevarmi la maglietta.
E la lascio fare, lassecondo quando me
la sfila, e poi mi lascio ricadere sul
letto, trascinandola sopra di me. Forza
ragazzina, fammi vedere quello che sai
fare.
Mi guarda un secondo dal basso,
probabilmente intuendo i miei pensieri
perch ghigna maliziosamente, mentre le
mie mani scendono sulle sue cosce
ancora
coperte
dai
pantaloni,
schiacciandomela addosso. E mi lascio
sfuggire un sospiro quando il mio bacino
si scontra con il suo. Il primo di tanti
altri perch comincia a tormentarmi il
collo con i denti e con la lingua, piano,

con il solo intento di farmi perdere la


testa. E ci sta dannatamente riuscendo,
cazzo!
Ci sta riuscendo e lo sa
benissimo, a giudicare dal sorrisetto
compiaciuto che sento sulla mia pelle.
Piccola strega malefica e ninfomane.
Lentamente inizia a scendere sulle
clavicole, sul petto, sugli addominali, e
poi di nuovo su. Oh cristo. Mentre la
mia pelle va a fuoco sotto la sua bocca
le sua mani scivolano fino ai miei jeans,
slacciandoli piano ed abbassandoli,
facendomi gemere a causa di quello
sfregamento inaspettato. Li scalcio via
mentre mi sorride maliziosa, gli occhi
liquidi e velati di desiderio, facendomi
pensare a cose ben poco caste che giuro

le far tra poco, poi si piega nuovamente


su di me. Mi tormenta ogni centimetro di
pelle, mordendo, leccando e succhiando
e mi ritrovo ad ansimare pesantemente
quando mi morde la pelle appena sotto
lombelico. La sento perfino ridacchiare
sommessamente, il suo respiro caldo su
di me.
Alla faccia dellinesperienza sessuale
delle ragazzine, sono eccitato in maniera
indecente! Passa con la lingua sulla
pelle subito sopra ai boxer, con lentezza
crudele ed esasperante, mi ritrovo a
chiudere gli occhi, reclinando la testa
sul materasso. Ed con la stessa
calcolata lentezza che, una volta
privatomi
della
ormai
dolorosa

costrizione dei boxer, inizia ad


occuparsi della mia erezione. Le artiglio
la mano che ha posato sul mio fianco
quando inizia a carezzarla con la lingua,
lasciandomi
sfuggire
un
gemito
strozzato.
Oh cazzo. Ci sa fare, ci sa fare davvero.
Quella bocca uhm
Mi mordo il labbro inferiore, inarcando
la schiena quando sento il suo calore
avvolgermi completamente, e una mia
mano arriva tra i suoi capelli. Li sento
tra le dita, morbidi come al solito, ma
non faccio niente, la lascio fare. Ed un
fare molto molto piacevole. Il problema
che se va avanti cos finir per venire
tra davvero troppo poco tempo, cazzo! E

sinceramente non nei miei piani


chiudere la serata cos presto.
A malincuore lallontano, riportandola
allaltezza del mio viso, perdendomi
qualche secondo nel suo sguardo
lussurioso cos simile al mio. E lei mi
rivolge un perplesso Che c?
C che mi stai mandando fuori di testa
ragazzina impudente.
Ovviamente non mi pendo la briga di
rispondere, ma le prendo il viso tra le
mani, posando la bocca sulla sua mentre
inverto le posizioni, portandola sotto di
me. Cerco la sua lingua, ancora e
ancora, mordendole il labbro di tanto in
tanto, e le mie mani scendono sul suo
petto nudo, sul seno morbido e tentatore,

sulla sua pelle calda. Sento il suo corpo


rilassarsi sotto le mie dita e finalmente
arrivo ai suoi pantaloni grigi,
slacciandoglieli
in
tutta
fretta,
sentendola boccheggiare quando glieli
sfilo impaziente insieme alle mutandine.
In pizzo nero trasparente. Cazzo! Sexy
da morire. Le lascio ricadere da qualche
parte sul pavimento e mi prendo qualche
secondo per osservarla, ansimando
forte; ha i capelli spettinati, gli occhi
liquidi
che
sembrano
volermi
intrappolare in un abisso di pura
lussuria, le labbra dischiuse, il seno che
si alza e si abbassa nel vano tentativo di
far mantenere una normale respirazione.
Cristo, bellissima. Ed mia. Solo mia.

La schiaccio appena col mio peso sul


materasso mentre le tormento il labbro
inferiore con la lingua, una mia mano
che lentamente risale lungo la gamba.
Voglio che sia diverso stavolta ; non
voglio farle male. Voglio che sia tutto
perfetto, dolce e lento. La penetro con un
dito, soffocando un suo gemito di
sorpresa sulla mia bocca, e quasi subito
la sento rilassarsi sul letto.
Leo? mi chiede, riaprendo
gli occhi e trovando il mio sguardo.
Voglio amarti con dolcezza.
Si?
Ti voglio subito, niente
prelimin ahh! ma dal gemito che
cerca di nascondere quando le dita

diventano due capisco che necessario


eccome. Con il pollice le accarezzo
lentamente il clitoride, reso duro e
gonfio dal desiderio, prendo a muovere
le dita avanti e indietro strusciandole
lungo le labbra morbide del suo sesso.
Lei cerca di attirarmi a se cercando di
farmi smettere di toccarla.
E infatti la zittisco con un Parli troppo,
Emma sussurrato a fior di labbra,
seguito da un bacio.
Capisco che sufficientemente bagnata
ed eccitata quando comincia a sospirare
sonoramente, facendomi eccitare ancora
di pi; sfilo le dita, con un suo mugolio
di protesta che mi fa sorridere, e mi
posiziono tra le sue gambe. La bacio ed

inizio a spingermi dentro di lei, sentendo


dei gemiti di piacere spegnersi sulle mie
labbra, il suo corpo irrigidirsi e tremare
sotto il mio.
Le sue unghie conficcate nelle spalle, in
un piacevole dolore che non fa altro che
aumentare il mio desiderio, la schiena
inarcata contro di me. Le sue gambe
avvinghiate al mio corpo. Le sue braccia
intorno al mio collo, le sue mani tra i
miei capelli. Cristo, cos difficile
trattenersi! Cercare di non muovermi, di
non far finire tutto subito, di dominare
quellistinto che egoisticamente mi sta
urlando di pensare solo a me stesso,
fregandomene di lei. Di sentirla gemere
ed urlare come la prima volta Ma non

voglio. No. Non questa volta.


Questa volta voglio che sia diverso,
voglio pensare solo a lei.
Ansima sonoramente, ad occhi chiusi,
con una smorfia di piacere, e io scendo
a baciarle il collo per farla rilassare.
Non ce la faccio, cazzo. Sto impazzendo.
La vedo scuotere la testa, mormorando
qualcosa tra se e se, poi Leonard ti
prego! supplica.
E mi ritrovo ad ansimare sulla sua pelle
a questa sua richiesta, eccitato.
Non voglio farti male cerco
di risponderle, con voce arrochita dal
desiderio, risalendo a torturargli il lobo
dellorecchio,
facendola
sospirare
sonoramente.

So che non lo farai.


Cerco conferma nel suo sguardo, e
finalmente inizio a spingermi dentro di
lei, poggiando la fronte sulla sua. Geme
in maniera indecente ad un soffio dalle
mie labbra, e una mia mano arriva sulla
sua, adesso abbandonata di lato alla sua
testa. Intreccio le dita con le sue e
intanto torno sulla sua bocca,
carezzandole il palato con la lingua e
sentendola scossa dai brividi. I brividi
che io riesco a procurarle. E questo mi
fa eccitare ancora di pi, se possibile.
Sento il suo seno pressato contro il mio
torace. Sento il suo respiro caldo sulla
pelle, e mi sembra di impazzire. Sento il
cuore battere ad un ritmo forsennato, le

tempie pulsare dolorosamente. tutto


talmente intenso da fare male.
Aumento ancora il ritmo delle spinte,
arrivando a toccare quel punto che la
manda in estasi, vedendola inarcare la
schiena e reclinare la testa sul cuscino,
in preda al piacere. E intanto la mia
mano libera scende tra i nostri corpi,
accarezzandole il clitoride gonfio e
pulsante, imponendo lo stesso ritmo
delle spinte. Non ci vuole molto prima
che raggiunga lapice, con un gemito pi
forte, esplode in un orgasmo devastante.
Ansima pesantemente, ad occhi chiusi,
le labbra aperte, e mi perdo a guardarla
in quegli attimi che le concedo per
riprendersi. ancora pi oscenamente

bella di prima, con la pelle sudata ed


arrossata. I capelli biondi arruffati
sparsi sul cuscino, le labbra tumide per i
baci infuocati e le morsicate
Tutto bene? le chiedo.
Si, continua mi risponde poi,
in un sussurro, attirandomi su di se.
Oh, amo la ninfomania di questa
ragazza!
Mi morde il labbro, facendomi gemere,
sia per la sorpresa che per il piacere, e
poi inizia a torturarlo con la lingua, fino
a quando la costringo nuovamente ad un
bacio, mentre la presa sulla sua mano si
fa pi forte. Bacio in cui si spengono
anche i miei ultimi gemiti, che
accompagnano quello che forse

lorgasmo pi appagante della mia vita.


Restiamo un lungo attimo abbracciati,
senza respiro, sudati e sconvolti per
quello che appena successo.
Gi, che cazzo successo?
Perch questa volta stato cos
diverso?
La sento alzarsi e camminare scalza sul
pavimento, e quando mi volto verso di
lei la trovo gi con le mutandine e il
reggiseno addosso. Peccato.
Che
fai?
le
chiedo,
poggiandomi su un gomito.
Mi rivesto.
Chiss perch la cosa mi infastidisce.
Perch?

Perch vado a dormire. Domani


dar una giornata stancante.
Gi, domani torniamo a New York, alla
nostra vita normale e alla consegna
dei bambini a
Teresa. La guardo
qualche secondo, mentre cerca con lo
sguardo i suoi vestiti, finiti chiss dove,
e mi faccio pi vicino.
Ehi, piccola le dico in un
sussurro, prendendola per un polso e
attirandola sul letto. Puoi dormire
qui
P-Perch? balbetta appena,
stupita, cercando di sfuggire al mio
sguardo.
Perch ti trovo adorabile quando sei
cos impacciata.

Perch no?
Non lo so, io i-io non credo
che
Cerco di mascherare la mia delusione
quando le rispondo un Ok, come vuoi,
non voglio obbligarti delusione
perch pensavo veramente che potesse
rimanere. Che volesse rimanere. Per
vorrei che mi parlassi di una cosa,
prima continuo poi, dando voce ai
pensieri che mi vorticano in testa da
giorni. Dopotutto questa potrebbe essere
lultima occasione che ho per sapere
Cosa?
Del periodo dopo la morte dei
tuoi genitori.
Mi guarda un attimo, indecifrabile, poi

distoglie lo sguardo.
Non c molto da dire
risponde laconica.
Lascia che sia io a deciderlo.
Si lascia ricadere sul letto con un
sospiro, poi si mette a pancia in gi, le
gambe piegate, arrivando a pochi
centimetri da me.
C poco da raccontare, credo
di averti gi detto tutto sulla mia
infanzia, non ho molti ricordi belli;
almeno non dopo la morte dei miei
genitori.
La leggerezza con cui lo dice quasi
disarmante.
Sospira, lo sguardo perso chiss dove,
poi continua, rigirandosi nel letto.

Comunque, durante lultimo anno di


liceo cambiato tutto: ho conosciuto
James, e
Hai avuto molte avventure? le
chiedo, cos, di getto, non so perch ma
mi importa saperlo, cercando il suo
sguardo, che trovo velato di una certa
tristezza. Sguardo che distoglie subito
dopo.
E cos importante? accenna
un sorriso triste, ed come ricevere una
pugnalata al petto.
Sono stati certamente troppi per let
che ha, e nessuno di cui le sia veramente
importato qualcosa. Sento qualcosa
iniziare a bruciare allaltezza della
bocca dello stomaco. una sensazione

spiacevole, una sensazione che ho gi


provato. Gelosia.
No, non ha importanza
scuoto
la testa, piano, ancora
guardandola. Posso dirti quello che
penso? chiedo poi, ricevendo un suo
cenno affermativo con la testa.
Credo che prima di poter amare
qualcuno tu debba prima amare te stessa.
Non fai altro che screditarti, e credo
che
Come posso volermi bene se
tutte le persone che ho incontrato nella
mia vita mi hanno trattato sempre e solo
come un oggetto? Nessuno mi ha amata
per quella che sono, solo per il mio
corpo, e basta. E io ero cos affamata di

attenzioni che
Lo dice in un sussurro ma basta a farmi
ammutolire. Anche io sono stato parte di
quelle persone. Anzi, per lei ne faccio
ancora parte. Mi gira la testa. La
costringo a guardarmi, prendendogli il
viso tra le mani.
Se non vuoi che gli altri ti
vedano come una ragazza facile, smetti
di comportarti come tale. Dovresti avere
pi rispetto e considerazione di te
stessa.
Lo dico di getto, quasi sussurrandolo,
ma con una certa dolcezza nella voce.
Lultima cosa che voglio ferirla. La
vedo smarrita nel mio sguardo, privo di
tutte le sue difese, e sinceramente perdo

la concezione del tempo. Infatti non so


dopo quanto reagisce; secondi, minuti,
ore non lo so, e non mi importa
neanche. Ci siamo solo noi, i nostri
respiri regolari, i nostri corpi che si
sfiorano appena, i nostri sguardi attratti
come due calamite.
Scuote appena la testa, sussurrandomi un
sentito Non sono una ragazza facile, ho
avuto solo James e te. Perch fai tutto
questo? Credevo che tra noi ci fosse
solo sesso.
Prima forse, ma ora Mi sa che mi
sono innamorato di te.
Ci deve per forza essere un
motivo? dico, posandole un lieve bacio
sulle labbra, per poi affondare la testa

nel cuscino.
No, probabilmente no
E cala un silenzio imbarazzato, in cui
nessuno dei due dice niente, in cui una
parte di me vorrebbe dirle tutto quello
che penso, tutto quello che cos
stupidamente provo per lei, ma poi
finisco inevitabilmente per non dire
niente. sempre stato un mio difetto
tenere i sentimenti per me, lho sempre
fatto. E non so dopo quanto mi accorgo
che il suo respiro si fatto leggero e
regolare. Si addormentata. E ribadisco
quello che ho detto settimane fa, quando
lho riportata a casa: dannatamente
tenera mentre dorme. La copro con
lenzuolo e coperta e le cingo i fianchi

con un braccio, facendomi pi vicino.


Ed cos che mi addormento, con il suo
respiro che mi solletica piacevolmente
la pelle ed il suo profumo che mi
inebria. Quando mi sveglio per, con il
suono della sveglia, realizzo che non c
nessuno accanto a me nel letto; se ne
andata, e io non lho minimamente
sentita alzarsi.
Ed una fitta di gelosia quella che mi
attraversa quando non posso fare a meno
di pensare che deve averlo fatto altre
volte. In questi giorni ho veramente
sperato che questo pomeriggio non
arrivasse mai, ma ovviamente il tempo
non si ferma, scorre inesorabile, non
aspetta nessuno. Angela tornata in

anticipo. Ed ha pensato bene di


accompagnare la sua dolce e stuprabile
sorellina. In poche parole, venuta a
sorpresa, scombinando ogni mio piano.
Non che ne avessi uno, ma qualcosa
sicuramente mi sarebbe venuta in mente
durante tutto il pomeriggio. Potete
immaginarvi la mia espressione quando
lho vista entrare, e soprattutto i miei
pensieri, perch ho cercato di non
esternare il mio istinto omicida, seppur
credo con scarso successo.
Non poteva starsene dovera? In Italia
cazzo?
Comunque sia, adesso siamo seduti al
tavolo di cucina e mi sta raccontando di
come stata bene in Italia, di quante

cose ha imparato, di quanto si divertita


e bla bla bla, altre cose noiose. Come se
glielo avessi chiesto. Al momento
lunica cosa che riesco a pensare che
vorrei che ci fosse rimasta in Italia,
almeno Emma avrebbe continuato a
lavorare per me, le avrei trovato una
mansione adeguata, magari come mia
segretaria privata, e io sarei stato
certamente pi contento. Non che non sia
affezionato a lei, sia chiaro, ma credo
che sia palese la mia preferenza per la
sua cara sorellina. La stessa sorellina
che al momento sta giocando con i miei
pseudo nipoti nella stanza accanto, in
attesa che arrivi Teresa, e di cui
sinceramente sento la mancanza.
strano, ma con la sua semplice presenza

riesce a riempire il vuoto. Emana


fascino, sia psicologico che fisico, e e
al momento mi impossibile anche solo
immaginare di non averla pi intorno.
Leo, ho saputo di te e
Alexandra stai bene? mi chiede
Angela.
Alexandra?! Ah, gi la mia ex.
Secondo voi dovrei dirglielo che
anche colpa sua se lho lasciata? In
fondo se Angela non fosse andata in
Italia io non avrei conosciuto Emma, e
non avrei perso completamente la testa
per lei. Perch si, ho completamente
perso la testa. Benedetta ragazza, non la
ringrazier mai abbastanza! Giuro che la
abbraccerei, se non fossi sicuro di

procurarle uno scompenso ormonale.


Mai stato meglio rispondo,
sorridendo sinceramente.
Sto davvero bene. Sono pi sereno,
dedico pi tempo al mio lavoro, sorrido
di pi. Tutte cose che quando cera
Alexandra non riuscivo a fare.
Zio! Zio, corri, presto! Renzo
fa irruzione in cucina, iniziando a tirarmi
per una mano.
Mi rivolge un sorriso enorme,
visibilmente felice ed euforico. Mi
lascio trascinare, sorridendogli di
rimando, fino alla stanza dei giochi.
Poso lo sguardo su Emma, seduta a
terra, che mi rivolge un mezzo sorriso
prima di distogliere lo sguardo, e

proprio in quel momento Renzo inizia a


saltare, urlando un LABBIAMO
FINITOOOO!
Un bellissimo castello tridimensionale,
enorme, con tanto di maghi che volano
sulla scopa in una partita di quidditch.
Un lavoro di architettura davvero niente
male. Era da non so mai quanto tempo in
fase di costruzione, e finalmente finito.
Bravissimo tesoro! lo prendo
in braccio, stampandogli un bacio sulla
tempia. E bellissimo! Che dici lo
immortaliamo con una foto ricordo?
Siiiiiiiii mi risponde, sempre
sorridente, mentre lo rimetto a terra.
Prendo la fotocamera dal cassetto
dellingresso, e quando torno Emma mi

rivolge un; Potresti scattarne una anche


con il mio cellulare?, porgendomelo.
Sai, un fatto di estrema importanza,
che rimarr nella storia! ironizza poi,
punzecchiando
Renzo,
che
lha
trascinata nuovamente a terra, facendola
ridere.
Ed cos che scatto la foto, con loro
seduti ai lati del castello, sorridenti e
dallaria felice. Wow, davvero
fotogenica! Penso questo mentre guardo
la foto, mentre mi sfila il suo cellulare
dalle
dita
con
un
Grazie
accompagnato
da
un
sorriso,
rimettendoselo in tasca.
E non so perch, ma anche questo mi
ricorda che sta per andarsene, che sta

per tornare alla sua vita, come io dovr


tornare alla mia. E non voglio, non
voglio che se ne vada! Sento una stretta
nel petto che mi toglie il respiro, sto
male cazzo e lei mi sta evitando. Mi sta
evitando, maledizione, e non so perch!
Odio questa situazione. Voglio parlarle,
ho davvero troppe cose da dirle, e lei
tutto il pomeriggio che mi sfugge, che
evita un qualsiasi contatto diretto con
me. E tutto questo nonostante Angela se
ne sia andata.
***
tardi cazzo, tardi! Mi sta aiutando a
mettere a letto i bambini, e questo vuol
dire che manca poco a quando la vedr
uscire per lultima volta dalla porta di

casa mia. Devo dirglielo. Devo dirle


quello che sento, quello che provo,
anche se sono pienamente cosciente che
potrebbe rovinare tutto. Ha gi salutato
Renzo, che riuscito a strapparle la
promessa di tornare per costruire
insieme un altro fortino, e adesso viene
il difficile: Anna. Lei ha iniziato a
piagnucolare gi da oggi, poverina. E
posso solo immaginare come reagir
adesso. Sapete, se la piccola soffre sto
male anche io, una di quelle cose che
ogni genitore prova. Anche se so che
quando andranno via star peggio.
Emma ha lo sguardo perso chiss dove
mentre camminiamo verso la sua stanza,
le mani sprofondate nelle tasche dei
jeans. E sono sicuro di averla sentita

inspirare a pieni polmoni prima di


entrare.
Mi fermo sulla porta, poggiandomi allo
stipite, e osservando la scena; Emma si
siede sul letto con un Ehi, principessa
detto a bassa voce ed un sorriso dolce
che le increspa le labbra, e vedo Anna
mettere su un broncio adorabile.
Non mi rispondi? le chiede
ancora, spostandosi appena di lato per
cercare il suo sguardo.
No! si stringe maggiormente il
peluche di Hello Kitty al petto,
rivolgendole uno sguardo truce.
Ma lhai appena fatto!
ridacchia lei, con un sorriso, mentre le
scompiglia i capelli.

Sorrido anche io. una scena molto


dolce.
Perch vai via? chiede con la
sua vocina.
Perch ero venuta per sostituire
Angela, e ora lei tornata non sei
contenta che tornata?
Si,
ma la
sento
singhiozzare, con Emma che si china
maggiormente su di lei.
No, ti prego, non piangere.
Altrimenti mi metto a piangere anche
io.
E potrei commuovermi anche io, cazzo!
Ve lho detto che sto male se la piccola
sta male! Si butta tra le sue braccia,
stringendola, con ancora il pupazzo in

una mano.
Ehi, guarda che presto verr la
tua mamma, non sei contenta di andare a
vivere con la tua mamma? E se mi dar
il permesso verr a trovarvi le dice,
carezzandole una guancia e asciugandole
una lacrima, regalandole un sorriso
meraviglioso.
Se mai avr dei figli saranno davvero
molto fortunati, sar un ottima madre.
Davvero? pigola, tirando
appena su col naso, gli occhioni ancora
lucidi.
Certo.
Promesso?
Promesso.

E spero davvero che lo faccia, altrimenti


Anna potrebbe avere una grave crisi
dabbandono. E forse anche io ma che
dico?! Le rimbocca le coperte, e lei ci
sorprende entrambi, porgendole con
entrambe le manine il peluche di Kitty.
MI abbracci un pochino
Emma? le dice, con espressione seria.
La vedo scuotere la testa, probabilmente
stupita quanto me, rivolgendole un:
Certo tesoro
Senta esitare si abbassa circondandola
con le sue esili braccia, la stringe in un
abbraccio che sa di addio, e fa male
cazzo, un male cane. Buonanotte,
tesoro le da un bacio sulla fronte.
E proprio mentre sta per alzarsi,

incrociando appena il mio sguardo, la


piccola richiama ancora la sua
attenzione.
Resti
finche
non
mi
addormento? pigola.
Oh, tesoro
Certo.
Occorrono solo cinque minuti prima che
si addormenti; Povera piccola, doveva
essere davvero stanca. Ed con mia
grande sorpresa che, quando torniamo al
piano di sotto, noto che Emma ha gli
occhi lucidi. Mi lascio sfuggire un
sorriso, guardandola dolcemente. Non
lavevo mai vista commuoversi.
Che c? mi chiede, cercando
di non far tremare la voce.

Adorabile.
Stai
piangendo
dico
semplicemente, e lei sembra indignarsi,
portandosi velocemente una mano ad
asciugare una prima lacrima.
Non vero!
No, certo, stai solo sfuggendo al mio
sguardo, focalizzando la tua attenzione
su una qualsiasi cosa per non pensarci.
So che non dovrei farlo, ma non riesco a
resistere.
Vieni
qui le sussurro,
attirandolo verso di me, abbracciandola.
E dopo qualche iniziale secondo
desitazione sento le sue mani stringere
il tessuto della mia camicia, la sua
fronte che si poggia sulla mia spalla. Ed

bello. Un contatto semplice ma


intenso.
Grazie la sento sussurrare, e
non ho intenzione di lasciarla andare.
Per cosa?
Per avermi fatto sentire parte di
una vera famiglia
La stringo maggiormente.
Sarai sempre la benvenuta qui,
hai capito?
Annuisce appena contro il tessuto della
mia camicia, poi fa un passo indietro,
privandomi del suo calore. Ci
guardiamo per qualche secondo, senza
dire niente.
A Allora io io vado

dice poi, spezzando questo nostro


contatto visivo, gesticolando appena.
E lunica cosa che riesco a risponderle
un semplice Si appena sussurrato,
anche se in realt vorrei dirle molto
altro.
Annuisce, chinandosi a terra per
prendere la sua tracolla, mettendosela in
spalla.
Ciao dice, azzardando un
sorriso, per poi aprire la porta
dingresso.
No! No, non pu finire cos. Sto
malissimo, non riesco a respirare, che
cazzo mi sta succedendo?
Le arrivo alle spalle con un:
Aspetta, chiudendo la porta ed

impedendole di uscire.
Rimane immobile, continuando a darmi
le spalle, in silenzio, e il mio respiro
accelera appena.
Tornerai, vero? lo so, sono
patetico ma ho paura di perderla.
Perch me lo chiedi? sussurra,
mentre mi avvicino al suo orecchio.
Perch non voglio perderti.
Perch voglio rivederti.
So che non la stessa cosa, ma giuro
che non ce lho fatta a dirglielo. E
sentire la sua risatina sommessa mi fa
stringere lo stomaco in una morsa.
Si volta finalmente, poggiandosi con la
schiena alla porta, e mi guarda dal

basso. E come ogni volta mi stupisco


dellespressivit dei suoi occhi:
sembrano attraversati da mille emozioni,
e grazie alla mia vicinanza posso notare
le particolari sfumature delliride.
Azzurro, verde, grigio ghiaccio. Un mix
unico.
Proprio come lei.
Te lho detto, appena posso
torner a trovare i ragazzi, quindi
alza appena le spalle, e io mi ritrovo a
deglutire.
Quando? chiedo.
Presto
Accenna un sorriso, per mi sembrato
di vedere una luce strana nei suoi occhi.
Non ci faccio molto caso, comunque.

Annuisco, poggiando la fronte sulla sua,


e la sento trattenere il respiro. E la vedo
chiudere gli occhi, le labbra dischiuse
che tremano appena quando inclino
leggermente la testa di lato. Ed solo
dopo un paio di secondi che finalmente
poso la bocca sulla sua. un bacio
dolce, semplice, che per mi fa sentire
dannatamente bene. Mi fa sentire felice.
Lei mi rende felice. Ed con mia grande
sorpresa che mi prende il viso tra le
mani, baciandomi ancora e ancora. La
sua lingua cerca libero accesso,
leccandomi sensualmente le labbra, e il
mio consenso non tarda ad arrivare.
Le nostre lingue si cercano, si
incontrano e si scontrano, mentre le sue

mani scendono lungo la mia linea del


collo, che mi cinge con le braccia. E di
rimando le mie si posano sui suoi
fianchi. Mi gira la testa per questo
contatto cos improvviso ed intenso; non
aveva mai preso liniziativa, e
sinceramente questo mi fa ben sperare.
Magari anche lei Si allontana da me
solo quando comincio a sentire i
polmoni
reclamare
ossigeno,
maledicendoli allistante quando mi
sento privato del calore del suo corpo.
Si sta mordendo il labbro adesso, ed
tremendamente carina. A volte mi
dimentico che ha solo diciannove anni.
Allora
ciao
dice
nuovamente, sfuggendo al mio sguardo,

aprendo la porta.
Ciao sussurro a mia volta, e
dopo avermi rivolto un sorriso
imbarazzato esce di casa, chiudendosi la
porta alle spalle.
E io rimango fermo in mezzo
allingresso, portandomi istintivamente
la mano alle labbra, sorridendo appena.
Dopo circa dieci minuti, mentre mi sto
rilassando sul divano guardando un po
di tv, il cellulare, poggiato sul tavolino
davanti a me, inizia a vibrare. Un
messaggio.
Allungo la mano per prenderlo, e scatto
improvvisamente seduto quando leggo il
nome del mittente: Emma. Premo sul
display, e il messaggio si visualizza

sotto le mie dita.


Non so perch ti sto mandando questo
messaggio, forse semplicemente perch
mi sento in colpa. Ti ho mentito. Le
cose mi stanno sfuggendo di mano, e
non posso permetterlo Non torner e
tu lo sai, abbraccia Anna e Renzo da
parte mia. Grazie per tutto.
Cazzo no! Lo sapevo, me lo sentivo che
andava a finire cos, io non voglio
perderla.
Non risponde. Non mi risponde! Ne alle
telefonate, ne agli sms, ne ai messaggi in
segreteria. Cazzo! Mi sta evitando! E
questa storia va avanti da ben due
giorni. Due giorni in cui mi sono dovuto
sorbire la sua adorabile sorellina

sempre allegra e sorridente; ed ogni


volta che la guardo un colpo al cuore
perch me lo ricorda, perch hanno lo
stesso identico taglio degli occhi. Devo
rivederla. Voglio rivederla. O almeno
parlarle. Devo sbloccare questa
situazione perch sto veramente male.
Non dormo da quella sera, maledizione!
Quello era un bacio daddio, e non me
ne sono neanche reso conto.
Mi ha spezzato il cuore.
E mi manca da morire.
Non ci sono altre parole per descrivere
questa situazione: mi ha rifiutato, mi ha
spezzato il cuore, ed la prima volta
che mi succede. E so fin troppo bene che
il problema non lessere stato rifiutato

in se, ma che sia stato lei a rifiutarmi.


Non me ne sarebbe importato niente se
fosse stata unaltra qualsiasi persona, al
suo posto.
Sono un fottuto coglione. E sono
innamorato di lei. Perdutamente.
***

Emma
E finita. Stavolta finita davvero, sto
male da morire e Leonard mi manca, mi
manca come laria che respiro, ma non
potevo confessare i miei sentimenti.
Come un idiota mi sono innamorata
perdutamente di lui, sono senza
speranza. La vacanza in campagna
stata magnifica, indimenticabile. La
porter per sempre nel mio cuore. Sar

lunico ricordo che avr di lui, di noi


insieme, perch un altra occasione
come questa non mi capiter mai pi.

Leo
In due mesi ho provato sentimenti
intensi,
che
non
credevo
mi
appartenessero: possessivit, gelosia,
amore Sentimenti lontani anni luce da
quelli che provavo per Alexandra, che
ritenevo la storia pi importante della
mia vita. Che idiota che ero! iniziato
tutto come un gioco insomma, lei
cos sexy! Per le cose mi sono sfuggite
di mano. Sono stato vittima del mio
stesso gioco. stato un cambiamento

graduale, quasi non me ne sono reso


conto: ho cominciato a non vederla pi
soltanto come un bel corpo con cui
divertirmi, ma come una persona, una
bella persona, che io desidero
conoscere in ogni sua sfumatura. E lei
mi ha dato fiducia, mi ha raccontato del
suo passato, non mi ha allontanato
quando era pi fragile e vulnerabile
ho veramente creduto che anche a lei
importasse qualcosa di me, di questo
ipotetico noi, ma a quanto pare mi
sbagliavo.
Si divertita, proprio come mi sono
divertito anche io. E sapete una cosa? Se
anche raccontasse qualcosa ai giornali
non me ne importerebbe niente. Non

riuscirei ad odiarla ugualmente. Sono


perfino andato a casa sua allora di
cena, e mi sono sentito dire da sua zia
che non voleva pi lasciarmi andare via
che era uscita con un ragazzo. Oh,
perfetto, io mi dispero e lei esce. La
gelosia mi ha frantumato lo stomaco, ci
sto ancora male. E mentre imprecavo a
bassa voce, mentre camminavo verso la
mia macchina chiedendomi dove potesse
essere andata quella ragazzina, ho
finalmente realizzato: oggi luned. E
luned doveva vedersi con quel tizio!
Non ricordo neanche il suo nome!
Sono stato preso da unimprovvisa
gelosia, e sono sicuro di aver sentito una
fitta al cuore, di quelle che ti mozzano il

respiro. andata da lui.


Sono da poco passate le undici quando
la vedo arrivare, camminando a testa
bassa
sul marciapiede, le mani
sprofondate nelle tasche dei pantaloni
scuri, le spalle leggermente curve.
Scendo dalla macchina perch si, ho
aspettato in macchina tutto questo tempo,
ok?- e la aspetto poggiato ad essa, le
braccia conserte. Quando mi riconosce
si ferma qualche istante, scuotendo la
testa, poi continua a camminare. No
cavolo, non puoi ignorarmi!
Emma la chiamo, ma fa finta
di non sentirmi, continuando a
camminare imperterrita, passandomi
davanti. Emma! ripeto, questa volta

prendendola per un braccio.


Che cosa vuoi, Leo? mi
guarda esasperata.
Voglio te. Disperatamente.
Dove sei stata? chiedo, in tono
freddo.
E a te che importa?
Dove sei stata? la mia presa si
fa pi forte sul suo braccio , e la vedo
fare una smorfia, lamentandosi.
Probabilmente le sto facendo male,
allento leggermente la presa; voglio solo
sapere se andata a soddisfare chiss
quali voglie del suo amichetto. Cavolo,
spaccherei la faccia a quel tizio se lo
avessi davanti!

Lasciami. Leo, mi fai male! mi


dice, alzando la voce, liberandosi poi
dalla mia presa con uno strattone.
La vedo fare un passo indietro,
massaggiandosi il braccio.
Sei andato da lui? le chiedo in
un sussurro, non riuscendo a guardarla
negli occhi.
Leo prova a dirmi, ma io la
interrompo.
Voglio saperlo. Devo saperlo. Emma,
sei andata da lui?
Trattiene il respiro quando torno a
guardarla. Poi scuote la testa,
sospirando, rivolgendomi un semplice
No.

Perch?
E un amico del college Leo
cosa pensavi che facessi? ma lo
sguardo con cui mi trafigge sembra dire
il contrario. Adesso vattene per
favore mi dice poi, ricominciando a
camminare verso casa.
Ovviamente la seguo. No che non me
ne vado.
Non dovresti neanche essere
qui
Si invece. Anzi, sai cosa ti
dico? Se devi dirmi qualcosa, fallo e
basta, invece di lasciare sms o messaggi
in segreteria!
Ah, ti stai lamentando? mi
sibila, voltandosi. Strano, perch non ti

sei lamentato affatto mentre mi scopavi


sul letto di Alexandra, in cucina, nel
bagno o in un qualsiasi altro posto!
E questo cosa centra?!
chiedo, e sto cominciando davvero ad
innervosirmi.
Fissa lo sguardo nel mio, rivolgendomi
un Volevi scoparmi no? E anchio lo
volevo, punto. Io non sono la tua
ragazza, e faccio quello che voglio, ti
chiaro il concetto? per poi voltarsi e
accennare un passo.
Non ci vedo pi.
Ascoltami bene richiamo la
sua attenzione. Non so come sei
abituata a trattare i tuoi tanti amanti, ma
scordati di potermi parlare in questo

modo!
Ma davvero? Credi di avere a
che fare con una delle tue puttane? Sai
che ti dico? Vaffanculo Leo sbotta,
affrontandomi. Tu non hai nessun
diritto di dirmi cosa fare regge il mio
sguardo per alcuni istanti, per poi
sussurrare un appena udibile Non
rendere le cose pi difficili di quanto
gi siano
Riprende a camminare, ma io sono come
pietrificato. Vorrei seguirla, vorrei
baciarla, vorrei dirle tutto, ma non ce la
faccio.
Perch difficile? le chiedo, e
lei si ferma.
Leo

Beh, per almeno si fermata. Almeno


ho attirato la sua attenzione. Perch
difficile?
Smettila
Leo,
smettila.
SMETTILA! Perch mi tormenti in
questo modo! alza la voce.
in crisi. Lo vedo dai suoi occhi, dal
suo sguardo; persa, come se non
trovasse appigli, o maschere dietro le
quali nascondersi. in crisi come ogni
volta che lattenzione si focalizza su di
lei, sulla sua vita, sui suoi pensieri. Non
vuole mostrarsi agli altri, non vuole
farsi vedere nelle sue fragilit, quindi
adotta questa forma di autodifesa. Si
chiude a riccio. Con me non funziona
per. Io ho capito il trucco, e sono

troppo coinvolto per allontanarmi da lei


per cos poco.
Smettila di fare cos! Smettila
di starmi addosso! sbraita, e solo
adesso mi accorgo che ormai siamo
vicini al suo palazzo. Non so neanche
perch ti interessi tanto a me; non ti
basta avermi scopata?! Era solo sesso
ricordi? Niente coinvolgimenti, sono
state queste le tue prime parole, mentre
mi scopavi contro un muro.
Il suo tono mi ferisce come un coltello,
ed ogni parola va a conficcarsi
allaltezza del petto, come tanto piccole
schegge. Non posso credere che pensi
davvero queste cose non dopo
lultima settimana.

Non lo pensi veramente


dico, scuotendo appena la testa, come
per impedire a queste sue parole di
prendere possesso anche della mia
memoria. Cercando di scacciarle.
Ma davvero?! mi schernisce.
Allora perch sei qui? Cosa vuoi da
me?
Te cazzo! Voglio te per la miseria!
So di essermi comportato da vero
bastardo ma ora sono cambiato, e
so quello che voglio confesso senza
pudore.
Perch sussurra appena.
Perch ti amo, maledizione! E ti
voglio con me urlo quasi, per
sovrastare la sua voce.

E mi rendo conto di cosa ho detto, di


averglielo detto davvero, quando la
vedo sgranare gli occhi, trattenendo il
respiro. E mi sento tremendamente pi
legger adesso che mi sono levato questo
peso.
Peccato che questa felicit dura poco;
infatti la vedo indietreggiare, il respiro
affannoso, per poi iniziare a correre
verso il portone. Scatto in avanti, e la
raggiungo quando ormai lha gi aperto,
e con una mano le impedisco di
chiudermi fuori. In meno di un secondo
con le spalle al muro, e io la sovrasto
con il mio corpo, le mani ai lati della
sua testa. Solo i nostri respiri ad
infrangere
il
profondo
silenzio

dellingresso del palazzo, reso ancora


pi opprimente dal buio.
Ti prego le sussurro vicino
allorecchio. Ti prego, non allontanarti
da me.
Sento il suo respiro spezzarsi,
diventando irregolare, e mi fa venire i
brividi quando si scontra con la mia
pelle. Sta piangendo. Cerca di
nascondersi alla mia vista, portandosi
la mano sugli occhi e mordendosi il
labbro inferiore per impedirsi di
singhiozzare. Mi si spezza il cuore a
vederla cos, soprattutto perch so che
colpa mia. Non so cosa posso aver detto
o fatto per provocare questa sua
reazione, ma ovviamente colpa mia. La

abbraccio, stringendola forte, e dopo


uniniziale lotta mi lascia fare, si
arrende, e sento le sue mani artigliare la
mia camicia.
Io voglio di pi Leo, non mi
basta una scopata ogni tanto singhiozza
forte, e io la stringo maggiormente,
carezzandole i capelli.
Lo so, e sono disposto a darti
tutto piccola, niente pi scopate ma solo
amore le poso un bacio sulla tempia.
E non so dopo quanto tempo si allontana
da me, ancora piangendo, appoggiandosi
al muro. La lascio sfogare, in silenzio,
con sguardo basso, e mi fa dannatamente
male.
Va meglio? le chiedo poi, e la

sento cercare dimprovvisare una


risatina.
No. No, non va meglio cerca
di calmarsi, respirando a pieni polmoni
per ristabilizzare il respiro, mentre con
una mano le asciugo una lacrima che le
riga la guancia, trascinando con se una
riga nera di mascara.
I nostri sguardi si incontrano e rimango
senza parole davanti a quegli occhi
lucidi per il pianto, dal colore
indefinibile a causa del buio.
E tutto cos complicato
mormora, abbassando la testa e
mordendosi il labbro.
No, no, maledizione! Se riinizia a
piangere non riuscir pi a trattenere le

lacrime che scalpitano per uscire!


Siamo solo tu ed io, non c
niente
di
complicato
sussurro,
poggiando la fronte sulla sua.
Singhiozza maggiormente, ed con voce
nuovamente incrinata che mi dice E
proprio questo il problema, invece.
Per favore, smetti di piangere
le dico, comprensivo, tornando a
carezzarle i capelli. E continuo fino a
quando
sento il suo respiro farsi
nuovamente regolare. Mi dici perch
sarebbe un problema? Le chiedo
dolcemente, e la sua risposta non tarda
ad arrivare.
P-Perch tu sei uno degli
avvocati pi famosi del mondo, hai

fascino, soldi e potere, e io io sono la


persona pi anonima di tutto lo stato!
Mi lascio sfuggire un sorriso, felice che
sia tornata alla sua solita ironia.
E
questo
sarebbe
un
problema?
Si, perch tu dovresti stare con
una del tuo ambiente, oppure una
modella
Ma io voglio te, Emma Faro la
interrompo, posando delicatamente le
labbra sulle sue.
E credo che sia il bacio pi dolce di
tutta la mia vita.
E queste tue attenzioni non ci
sono abituata mi dice, abbassando lo
sguardo. I-io non me le merito, e

Per prima cosa, non voglio pi


sentirti dire una cosa del genere: sei una
persona
straordinaria
oltre
che
bellissima, e ti meriti tutto lamore e le
attenzioni di questo mondo dico, e
subito i suoi occhi tornano su di me,
grandi e bellissimi, carichi di sorpresa.
E se non sbaglio le sue guance sono pi
colorite del solito.
arrossita.
E
poi
continuo,
avvicinandomi nuovamente, Ti trovo
tremendamente adorabile quando sei
cos vulnerabile.
Le lascio un bacio sullo zigomo, uno
sulla mandibola, per poi arrivare alla
sua bocca. Mi lascia fare, rispondendo

appena, ad occhi chiusi.


I-io non credo che prova a
dire, ma la zittisco subito, posandole un
altro lieve bacio a fior di labbra.
Emma
sussurro
poi,
chiudendo gli occhi. Prendo un bel
respiro, e Ti prego, lascia che io ti
ami.
La sento irrigidirsi appena, trattenendo
il respiro, ma decido di continuare.
Dammi la possibilit di farti
innamorare di me.
Ormai la conosco, non a suo agio in
questa situazione, vorrebbe scappare,
allontanarsi da me e da tutti questi
sentimenti che le sto rivelando.
spaventata, ovvio. E lo sono anche io.

Molto. Ho paura che mi dica di no, che


mi rifiuti ancora, che non voglia pi
vedermi. I nostri sguardi si incontrano, e
mi lascio naufragare nei suoi occhi, in
quelle sue iridi cos dannatamente belle,
mentre inconsciamente mi faccio pi
vicino. Il suo respiro nuovamente
irregolare sulle mie labbra mi da i
brividi, e non so dopo quanto tempo la
sento sussurrare un Oh Leo, io sono gi
perdutamente innamorata di te.
Nove parole. Poche sillabe. Eppure mi
hanno reso luomo pi felice del mondo;
infatti mi lascio sfuggire un sorriso
prima di tornare nuovamente sulla sua
bocca. E posso dire con certezza che
nessuna vittoria ha mai avuto un sapore

migliore. Voglio vivermi ogni singolo


istante.
Sapete quanto tempo passato da quella
sera? Due mesi. Certo, un mese siamo
stati lontani per i miei impegni di
lavoro, cause arretrate, divorzi, e altro
ancora che mi hanno incasinato di
brutto, ma ammetto di essermi divertito
a scambiarci sms, mi sembrava di essere
tornato ragazzino. Per insomma, sono
comunque due mesi. Le cose tra di noi
stanno
andando
bene; lei
sta
cominciando a fidarsi, a rendersi conto
di quello che vale davvero, e io sono
straordinariamente felice di avere
qualcuno accanto. No, correggo, di
avere lei accanto.

Lei, che so non essere attratta dal mio


nome o dai miei soldi. Per davvero
snervante essere famoso in questi casi:
insomma, se i paparazzi ci vedessero
insieme scoppierebbe uno scandalo.
Seguirebbero notte e giorno sia me che
lei e ci sarebbero nostre foto ovunque.
Sinceramente vorremmo evitare che
succeda. Infatti siamo usciti solo una
volta, e solo perch io ho insistito per
accompagnarla ad una rinomata scuola
di cucina, per vedere le iscrizioni.
Inizialmente ha opposto resistenza
quando mai non lo fa?- ma poi sono
convinto che le ha fatto piacere. E
sapete una cosa? Questa storia strana
di per se, ma sono convinto che per

Emma sia molto pi difficile che per me;


non abituata a tutte queste attenzioni, e
mi ha confessato (o meglio, le ho estorto
la confessione) che non si sente ancora
a suo agio per questa faccenda dei
paparazzi. lontano anni luce da come
viveva la sua storia con James. Non
sembra, ma innaturale dover stare
sempre vigili.
Senza contare il fattore Amore anche
se da quel punto di vista siamo entrambi
un po scarsi, quindi giochiamo alla
pari. In questi due mesi ho scoperto dei
lati del suo carattere che prima non
conoscevo, e che se possibile la
rendono ancora pi straordinaria nel suo
essere cos speciale: ironica e

pungente, molto pi di quanto credessi,


una sognatrice cosa che lei stessa
attribuisce al suo animo dartista- ed
estremamente testarda.
Alleccesso.
Testarda alleccesso perch vorrebbe
andare a vivere da sola, mentre invece
io la voglio nella mia casa e nella mia
vita. Sempre.
Per me sarebbe un sogno averla qui ma
lei testarda, non vuole che mi
intrometta. E intanto adesso fa due
lavori per cercare di racimolare i soldi
necessari. Oltre che studiare. Roba da
matti! Anche se, sinceramente, avete mai
visto una cuoca pi sexy? E anche la
sua testardaggine a non voler fare
domanda alla scuola alberghiera!

dotata, davvero brava a cucinare e


abbellire i piatti, e non ci prova
neanche. Tutte le volte che provo a
convincerla mi dice che cos facendo
non avrebbe pi tempo per lavorare, e
che non vuole pesare sulle spalle di sua
sorella e sua zia. E ovviamente ancora
una volta non vengo considerato.
Odio quando fa cos. Quando mi esclude
da ogni possibilit di aiutarla.
Parlando
dellamabile
sorella,
ovviamente Angela non sa niente, ne
sospetta qualcosa. Altrimenti credo che
avrebbe un mancamento, o qualcosa del
genere. Non lo sa nessuno. E per ora va
bene cos. Anche se mia madre dopo la
vacanza in campagna ha cominciato a

fare domande strane Ah, ma non vi ho


detto la cosa pi incredibile e con
incredibile
intendo
veramente
INCREDIBILE, almeno per quanto mi
riguarda-: non abbiamo pi fatto sesso.
Da quella volta in campagna. Si, tutte le
volte che ci siamo visti non successo
niente. E nonostante questo non ho
cercato consolazione altrove. So che
non ci potete credere, non ci credo
neanche io!
Voglio darle tempo. Questo si chiama
rispetto no? Anche se sto morendo dalla
voglia di saltarle addosso
Insomma, se qualche mese fa mi
avessero detto che non avrei fatto sesso
per mesi, rifiutando perfino le avance di

modelle bellissime, mi sarei messo a


ridere. Perch si, mentre mi occupavo di
una causa di divorzio ho ricevuto
parecchie
proposte
sessualmente
esplicite dalle future ex mogli e le ho
tutte cortesemente rifiutate. E tutto
questo per una ragazzina di soli
diciannove anni! Ma in fondo let
non conta se c lamore, no? E io so
che ho completamente perso la testa per
lei, per le sue insicurezze, per le sue
fragilit, per la sua sfacciataggine, per la
sua faccia da tosta e per il suo essere
cos adorabilmente impacciata. Non
voglio forzare le cose, non voglio
rischiare di rovinare tutto per una
cazzata, non voglio che si richiuda a
riccio. Voglio che si lasci andare.

Voglio che mi dica ancora che


innamorata di me, prima di fare lamore;
perch si, il sesso, per quanto
appagante, credo non mi basti pi. Non
mi basta perch non sarebbe poi cos
diverso da tutte le altre volte, mentre lei
ha davvero qualcosa di speciale, che
non mi fa ragionare. Che tira fuori
lanimale che c in me. Deve essere
speciale.
Voglio fare lamore con lei, e per questo
devo reprimere i miei istinti ben poco
pudichi e casti e fare un bel respiro per
placare i bollenti spiriti. Ogni volta. E
la cosa peggiore che credo si diverta
ad istigarmi! Sono pur sempre un
uomo e lei cos dannatamente

eccitante!
Guardatela ora ad esempio. Guardatela!
Siamo spaparanzati comodamente sul
mio divano, e lei assolutamente
perfetta con una semplice gonnellina di
jeans chiari e una camicia a maniche
corte rossa. Bellissima, non ci sono
altre parole.
Due gambe magnifiche, lunghe e toniche.
Le immagino avvolte intorno ai miei
fianchi mentre io Ehi, sar anche
innamorato ma ninfomane ero, e
ninfomane resto che cazzo!
Leo, non li voglio i tuoi soldi!
mi dice per lennesima volta.
E io non voglio vederti studiare
e lavorare! Dovresti andare a quella

scuola alberghiera ribatto, come


sempre. In effetti battibecchiamo sempre
per lo stesso motivo.
Voglio darle il meglio e lei lo rifiuta.
Cocciuta come un mulo.
Non me la posso permettere!
Certo che puoi. Te la pago io.
Sei snervante!
Non vero! rispondo,
accigliato. Nessuno mi aveva mai detto
che sono snervante.
Alza la testa dal mio petto, dove era
poggiata fino ad adesso, e cerca il mio
sguardo.
Leo. Non. Voglio. I. Tuoi.
Soldi scandisce bene le parole e io

sbuffo, alzando gli occhi al cielo.


Ripeto. pi testarda di un mulo!
Emma, io mi preoccupo per te
dico, passandogli una mano tra i capelli,
sentendoli tra le dita, iniziando a
carezzarglieli.
E lei mi rivolge un ironico; Grazie,
paparino.
Mi lascio sfuggire una risatina, poi la
prendo in giro con un: Credo che dovr
seriamente denunciarti se ti comporti
cos con tuo padre detto con voce
seducente.
Ed con lo stesso tono che, arrivando
allaltezza del mio viso, il suo corpo
completamente a contatto con il mio, le
sue labbra che sfiorano appena e

bastardamente le mie, mi sussurra un


Non capisco di cosa parli
accompagnato da un sorriso da sirena
ammaliatrice.
Oh, non farlo piccola, potresti
pentirtene!
Ah, ma davvero? sostengo il
suo sguardo, e in risposta lei inizia a
mordicchiarmi il labbro inferiore.
Sai di cosa parlo eccome, questa ne la
prova! Sento i brividi attraversarmi tutto
il corpo, scendendo inevitabilmente
verso il basso, e non sapete la fatica che
sto facendo per mantenere un contegno!
Ve lho detto che mi istiga, no?! Che
adorabile bastardella sadica che ! Sono
costretto a chiudere gli occhi quando

comincia ad accarezzarmi il petto con la


punta delle dita, da sopra la camicia di
Armani; e credo non si possano davvero
quantificare i brividi che mi corrono
lungo la spina dorsale.
Leo
mi
richiama,
mettendosi a cavalcioni su di me,
facendomi trattenere il respiro per colpa
di questo contatto.
La gonna, gi minuscola di suo, si alza
fino
al
bacino,
rivelando
le
microscopiche mutandine di pizzo rosso.
Oh cristo! Devo mantenere la calma o
giuro che gliele strappo di dosso. Devo.
Stare. Calmo.
Non accenno minimamente ad aprire gli
occhi perch so che guardarla avrebbe

un effetto ancora peggiore sulla mia


libido, e le rivolgo un Emma, davvero,
spostati o non risponder pi delle mie
azioni... che la fa ridere.
C qualche istante di silenzio, poi non
riesco a trattenere un sospiro quando
sento il suo respiro caldo sulla pelle del
collo.
Leo la sento sussurrare vicino
al mio orecchio, e giuro che il mio nome
non mi mai sembrato cos provocante.
Hai
il
mio
cuore
lascia
sadicamente in sospeso la frase,
iniziando a torturarmi il lobo con la
lingua e con i denti.
No. Cazzo no!. Aah! Scende lentamente
lungo il collo, baciando e mordendo,

senza mai esagerare, e una mia mano


arriva involontariamente sulla sua
schiena, accarezzandola da sopra il
tessuto della camicia.
Adesso che ne dici di prenderti
il resto? termina la frase, in tono
seducente, ad un passo dalle mie labbra.
La sua voce Questa ragazza un
orgasmo audio-visivo vivente! Sbaglio o
questo chiaramente un invito? Riapro
gli occhi, trovando subito i suoi, e ne ho
la conferma. Si, chiaramente un invito.
Benedetta ragazza! Stavo impazzendo!
Ancora un po e stupravo Hello Kitty. In
un attimo inverto le posizioni,
portandola sotto di me sul divano,
mentre ride divertita.

Speravo me lo dicessi
sussurro mentre mi cinge il collo con
entrambe le braccia.
Deduco che sia un si?
Assolutamente si!
Sorride e si appropria della mia bocca,
in un bacio dolce e carico di sentimenti.
E ben presto la dolcezza viene sostituita
da una certa irruenza, da quella fretta
dettata dai nostri desideri repressi cos a
lungo. La mia lingua cerca la sua, ancora
e ancora, mentre le sue mani mi
carezzano il petto e dio solo sa quanto
mi mancata questa sensazione. Questa
eccitazione,
questo
sapere
cosa
succeder tra poco. Questo saperla
completamente mia. E il sentirmi

completamente suo.
Le sbottono la camicia e non mi
allontano dalle sue labbra per pi di
qualche secondo, il tempo sufficiente
per riprendere fiato, anche quando ci
alziamo in piedi e la costringo a
camminare verso le scale. Mi toglie la
camicia e, subito dopo averle fatto
scivolare delicatamente la camicia sulla
pelle, facendola finire a terra, ricerco
quel contatto che ormai per me come
ossigeno. E quando arriviamo alle scale
siamo ormai entrambi scalzi, io a petto
nudo, lei in reggiseno. La sollevo da
terra, facendo presa sulle sue cosce, e
subito mi cinge i fianchi con le sue
splendide gambe, ridacchiando vicino al

mio orecchio e reggendosi alle mie


spalle. Sapete, non mi preoccupo di
quanto durer la nostra storia;
potrebbero essere giorni, mesi, perfino
anni, ma non mi interessa. Non avrei
rimpianti. Con lei tutto talmente
intenso che sarebbe impossibile averne.
Voglio vivere ogni singolo istante di
quello che mi sta succedendo, di questo
uragano di emozioni mai provate.
Ti amo la sento sussurrare
vicino al mio orecchio, con voce
incerta, timidamente, mentre metto piede
sullultimo gradino. Ed la prima volta
che me lo dice.
Probabilmente perfino la prima volta
che lo dice a qualcuno, e questo mi

scalda il cuore, mi riempie di gioia ed


orgoglio. Cerco il suo sguardo, ma non
lo trovo. Succede sempre quando
imbarazzata; cerca di nascondersi.
Quindi le poso un bacio sulle labbra e
uno sul naso, sorridendogli.
Ti amo anchio dico, ed un
sorriso meraviglioso quello che mi
regala.
La lascio ricadere dolcemente sul
materasso, facendo attenzione per non
gravare troppo col mio peso su di lei, e
subito torno su di lei. Mugola contro le
mie labbra, ed la sensazione migliore
del mondo. Non so davvero come ho
fatto a stare senza.
***

Bene, qui finisce la nostra storia, ora ho


cose pi importanti da fare, non so se mi
capite. Concedeteci un po di privacy
per favore, dobbiamo collaudare il
nostro mega letto in ferro battuto e
roselline in argento. So di darvi una
grossa delusione, ma credo vi siate
divertiti abbastanza con le nostre
performance. Vero?
Fine?
Un momento, vi starete chiedendo dei
bambini vero? No? Beh, ve lo dico lo
stesso razza di maniaci. Come
promesso, io ed Emma siamo riusciti a
incontrarli ancora un paio di volte ma
poi quella zocc Ehm, Teresa ha
deciso di trasferirsi in Canada, dove

pare abita un certo tizio che ha


conosciuto in non so quale occasione.
Ho fatto le dovute ricerche mi parso
un tipo a posto. Che dire? Sapevo che
prima o poi tutto questo sarebbe finito.
Inutile dire che mi mancheranno, anche a
Emma mancheranno, ma penso di
rimediare al vuoto molto presto.
Come dite? Come penso di rimediare?
Semplice:
Ho intenzione di chiedere a Emma di
sposarmi, appena sar riuscito a
convincerla a frequentare la scuola
alberghiera migliore sul mercato, che ho
intenzione di pagare io, e dopo che avr
finito gli studi, cos potr avere tanti, ma
tanti bambini con cui giocare a costruire

dei bei puzzle a 3D. Geniale ne?


Ok, con questo tutto, ora devo
occuparmi della ragazza pi sexy del
pianeta. Mi aspetta una lunnngaaaa
notte!!!!
Ah, un'altra cosa. Ho rintracciato quel
bastardo spocchioso di James. Gli ho
dato una lezione che se la ricorder
finch campa. Nessuno tocca la mia
ragazza. Devo ammettere che stato
davvero liberatorio picchiarlo. A
sangue! Cazzo mi fanno ancora male le
mani. Per fortuna c Emma, che mi
coccola e mi consola come solo lei sa
fare.
Pensavate forse che avrei lasciato
impunito quello stronzo spocchioso?

Emma mia cazzo. E guai a chi me la


tocca.

Volete divertirvi ancora? Allora correte


a leggere.
Come il diavolo e lacqua santa.

Ho baciato il rospo giusto


Ne vedrete delle belle.
di Leonard Ross

Parola

Potrebbero piacerti anche