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MADE IN CHINA
Un anno di Cina al lavoro
Huang Caigen,
in Pesci Piccoli.
BIRMANIA
Ritorno a Yangon
CAMBOGIA
2014
MADE IN CHINA
Un anno di Cina al lavoro
Foto di Copertina:
Pesci Piccoli a Yongkang, tratto dallomonimo documentario breve di
Tommaso Facchin (2013).
2014
MADE IN CHINA
Un anno di Cina al lavoro
EDITORIALE
Germogli calpestati
Dopo due anni di transizione, oggi, nel silenzio, si sta
assistendo a un annichilimento della societ civile in Cina
di Ivan Franceschini
Caijing 05/2014
Preoccupazioni post-rieducazione
attraverso il lavoro
GEN
2014
Inizio danno segnato dalla storia di Xiao Lin, uno dei tanti figli lasciati
indietro dai lavoratori migranti.
MIGRANTI
SCIOPERI
MAR
2014
LEGGI E RIFORME
MAR
2014
Un nuovo piano per lurbanizzazione guarda al prossimo lustro con lobiettivo di integrare nelle citt almeno altri cento milioni di persone. Intanto a
Changde il sindacato locale si unisce ai lavoratori che protestano.
LEGGI E RIFORME
SCIOPERI
NUMERI CINESI
11
APR
2014
SCIOPERI
SINDACATO
MAG
2014
DIRITTI
un appartamento blindato in un vicolo nel centro cittadino e l lo aveva rivenduto a una coppia
per trecento yuan. In quella prigione, il ragazzo
ha trascorso otto mesi, costretto insieme a due
compagni a montare orologi per quattordici o
quindici ore al giorno, senza un solo momento
di riposo. Solo in ottobre i tre sono stati salvati
dalla polizia.
NUMERI CINESI
Stando a dati pubblicati in maggio dallUfficio Statistico Nazionale, nel 2013 in Cina
cerano 268.94 milioni di lavoratori migranti, +2.4% rispetto allanno precedente. Tra
questi, 166.1 milioni erano cosiddetti waichu nongmingong, migranti che si spostano
al di fuori del proprio comune di origine.
Di questi migranti sappiamo che il 46.6%
sceglieva di recarsi in unaltra provincia,
mentre il restante 53.4% rimaneva propria
provincia natale. Il 56.8% era occupato nel
settore secondario e il 42.6% nel terziario,
con una particolare concentrazione nel
manifatturiero e nelledilizia. Il reddito
medio mensile pro capite era di 2,609 yuan,
il 13.9% in pi rispetto allanno precedente. Questa crescita per coincideva con un
consistente aumento del costo della vita,
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D: Dal 2006 il Vietnam ha vissuto una crescita notevole nel numero delle proteste operaie,
tanto che da pi parti si parlato di una ondata di scioperi. Purtroppo per non ci sono
molti studi che prendono in considerazione
il periodo posteriore al 2011. Potrebbe dirci
com cambiata la situazione negli ultimi anni?
Il numero degli scioperi continua a crescere
oppure lo scontento operaio si in qualche
modo attenuato?
R: Per prima cosa, capiamo cosa stata questondata di scioperi. In Ties That Bind, il mio
libro del 2013, ho analizzato le organizzazioni
dei lavoratori e le proteste operaie in Vietnam
nellarco di oltre un secolo, con unattenzione
particolare allattivismo nellera del Doi Moi
(rinnovamento o riforme di mercato), dal 1986.
Le ondate di scioperi sono state tre, non solo
quella del 2006. Londata del 2006 riguardava
il congelamento settennale del salario minimo.
Quegli scioperi costrinsero lo stato a legiferare e
i proprietari delle fabbriche a investimento estero ad accettare un aumento del 40 per cento del
salario minimo. Lanno successivo, i lavoratori
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tre anni, gli scioperi riportati mostrano una diminuzione costante: 981 scioperi nel 2011, 539 nel
2012 e 355 nel 2013. La maggior parte di questi
scioperi (circa il 70 per cento) ha avuto luogo in
fabbriche sindacalizzate; oltre il 70 per cento
successo in imprese di propriet coreana e taiwanese, per lo pi impianti in cui si assemblano per
lesportazione prodotti tessili e scarpe di pelle.
Ci per non significa che ci siano stati meno
scioperi. Questo perch, da sempre, i giornali
vietnamiti progressisti che si occupano di lavoro
si tengono in equilibrio su una linea sottile che
divide ci che possono riportare e ci che invece
non possono scrivere a causa dei limiti imposti
dal partito-stato. Prima che il Vietnam entrasse
nellOMC, lo stato si sentiva costretto a mostrare una certa tolleranza nei confronti del dissenso sul lavoro e della copertura da parte di media indipendenti. Questi giornali allora erano
in grado di criticare quegli apparati dello stato
che, irresponsabilmente, ignoravano le richieste
dei lavoratori. Cos, essi giocarono un ruolo decisivo nel raccontare quotidianamente londata di
scioperi del 2006 che port tutti gli attori chiave
al tavolo dei negoziati, sfociando in un aumento
del 40 percento del salario minimo e in una successiva istituzionalizzazione dei riaggiustamenti
annuali dei minimi salariali sia per le imprese a
investimento estero che per quelle domestiche
sulla base dellinflazione. Tuttavia dopo lingresso
del Vietnam nellOMC e man mano che la preoccupazione dello stato per la propria legittimit
aumentava a causa del diffondersi degli scioperi,
la situazione cambiata. Dal 2008, lo stato ha
limitato non solo i tentativi di resistenza dei lavoratori, ma anche lattivit di questi media. In
generale, meno scioperi sono stati riportati sulle
pagine di questi giornali, ma questo non significa
che le proteste operaie non continuino a verificarsi regolarmente.
D: In base alla sua esperienza, quali sono le
ragioni principali degli scioperi nel Vietnam
di oggi? vero che, come hanno sostenuto
in molti, sta avendo luogo una transizione da
proteste basate sui diritti a proteste basate su-
gli interessi?
R: Non sono daccordo con questa impostazione
semplicistica e anche quanto emerge sul campo
dagli scioperi non supporta lidea di una transizione da mobilitazioni basate sui diritti a mobilitazioni basate sugli interessi. Innanzitutto, dalla
mia ricerca emerso che non possibile separare i
diritti dagli interessi! Si tratta di una biforcazione
artificiale e irrealistica, che privilegia il linguaggio dello stato di diritto adottato sin dal 2001,
quando il Vietnam si ulteriormente integrato
nel mondo neoliberale, sorvolando su contesti
storici e politico-economici molto pi complessi. Una simile divisione non riflette le voci reali
dei lavoratori, i quali per identificare le ragioni di
uno sciopero spesso usano le parole quyn li, diritti e benefici come un unico concetto interconnesso, non due. Anche il sindacato centrale la
Confederazione Generale del Lavoro Vietnamita
(CGLV) ha riconosciuto questa inseparabilit.
Dal 2010, essa ha riconosciuto tre categorie di
sciopero: scioperi per i diritti; scioperi per gli interessi; e una combinazione dei due. Anche nei
paesi sviluppati, forse possibile separare le assicurazioni sociali, sanitarie e per la disoccupazione dagli standard lavorativi minimi?
Nei testi delle leggi, questa distinzione tra diritti
(requisiti legali stabiliti dalla legislazione sul lavoro) e interessi (richieste superiori ai requisiti
legali) tende a servire gli interessi potenti della
comunit degli investimenti esteri, non gli interessi dei lavoratori. Questa separazione, codificata in due rispettivi articoli nella sezione sugli
scioperi inclusa nel Capitolo 14 della Legge sul
Lavoro, permette gli scioperi solamente quando
il management non rispetta interessi su cui si
gi raggiunto un accordo. Se le violazione invece
riguardano diritti, i lavoratori devono trovare
una soluzione con il management nei tribunali
del lavoro, non attraverso gli scioperi. Tuttavia
nella vita reale, la maggioranza delle violazioni
continua a riguardare standard lavorativi minimi
stipulati nella Legge sul Lavoro, e i lavoratori non
hanno n il tempo n le risorse necessarie per portare in tribunale il management.
MADE IN CHINA | 2014
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Ad esempio, una delle violazioni dei diritti fondamentali che compare tra le ragioni citate pi
spesso per gli scioperi selvaggi in Vietnam il
mancato pagamento dei contributi sociali e sanitari da parte delle aziende. Per legge, il management deve versare il 15 per cento del totale dei
salari per lassicurazione sociale e il 2 per cento
per lassicurazione sanitaria, mentre i lavoratori sono tenuti a pagare il 6 per cento del salario
allassicurazione sociale. Tuttavia, mentre i salari
dei lavoratori vengono regolarmente dedotti, dei
manager privi di scrupoli spesso si appropriano
di questi fondi per i propri interessi e non contribuiscono al fondo generale per lassicurazione
sociale come richiesto per legge. Per capire meglio
le strategie adottate dal management per evitare
di versare i contributi ai lavoratori, si pu far riferimento al mio libro. Una delle modalit pi diffuse consiste nel non pagare i contributi dei lavoratori sulla base dei salari totali che dovrebbero
includere anche gli straordinari ma solamente
sui loro salari di base, cosa che risulta in benefici
(assicurazione sociale e sanitaria) sotto-finanziati
e assolutamente nessuna assicurazione contro la
disoccupazione nel caso in cui la fabbrica chiuda
e i lavoratori perdano il lavoro. Un altro esempio
dellinseparabilit di diritti e interessi pu essere
trovato nella necessit di un salario sufficiente a
sopravvivere, superiore al minimo stabilito dallo
stato. Nel 2014, il salario minimo per le aree urbane (la regione con il livello pi elevato rispetto
alle aree suburbane e rurali) circa 128 dollari al
mese copre appena il 75 per cento delle necessit basilari dei lavoratori.
Una crisi in corso proprio in questo periodo ben
dimostra linterconnessione di diritti e interessi.
Il futuro dei sotto-finanziati fondi di sicurezza/
assicurazione sociale, ormai in procinto di collassare, oggetto di discussione nel parlamento
vietnamita proprio mentre stiamo parlando! I debiti si stanno accumulando. Stando a dati dellUfficio della Sicurezza Sociale vietnamita, alla fine
di marzo del 2014 i debiti della sicurezza sociale
nazionale ammontavano a oltre 524 milioni di
dollari una crescita del 18 per cento rispetto al
2013 dei quali 381 milioni erano debiti per la
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richieste dai lavoratori, anche quando gli aumenti rappresenterebbero solamente una percentuale
minima del prezzo di appalto pagato ai fornitori.
La Legge sui Sindacati del 2012 ha offerto un
modo per rafforzare la posizione dei lavoratori.
In essa si riscontra un interessante sviluppo recente riguardante il sindacato. Sebbene a oggi la
maggior parte degli scioperi abbia avuto luogo
in fabbriche sindacalizzate, essi sono comunque
considerati scioperi selvaggi, in quando non
condotti dalla CGLV, ma da lavoratori che spesso rimanevano in condizioni di clandestinit per
evitare di essere presi dallo stato e dal management. Riconoscendo la debolezza della CGLV e
la forza degli scioperi condotti dai lavoratori, il
sindacato ha iniziato a servirsi dellarticolo 5 della
Legge, l dove si permette ai lavoratori di avviare e formare sindacati aziendali autonomamente
(sempre sotto gli auspici generali della CGLV),
invece di attendere che funzionari del sindacato
di livello distrettuale o provinciale approccino
il management. I funzionari della CGLV sperano che questo far emergere dei leader di base
tra i lavoratori stessi, persone aventi lo stesso
background dei lavoratori e rispettati da questi
ultimi, pertanto in grado di condurre uno sciopero quando necessario. Questo rafforzamento dei
lavoratori al livello di base una notizia positiva
che ben si accompagna al processo di contrattazione collettiva. Sarebbe interessante monitorare
i risultati di una tale iniziativa, onde facilitare e
rafforzare lorganizzazione del lavoro.
Inoltre, i sindacati sono stati rafforzati da un forum molto potente: la stampa specializzata sui
temi del lavoro. In un mio articolo del settembre
del 2007, mi soffermavo sullimportanza dei giornali del lavoro, i quali hanno dato ai lavoratori
una voce pi forte di quanto non accade di solito
nellambito di sistemi comunisti. Vorrei mettere
in evidenza in particolare il ruolo dei due principali quotidiani del lavoro, centrati sui rapporti
tra lavoro e management, soprattutto gli scioperi:
il Ngi Lao ng (Il Lavoratore, forum ufficiale
della Federazione del Lavoro della Citt di Ho
Chi Minh) e il Lao ng (Lavoro, lorgano di
stampa del sindacato centrale, la CGLV, basata a
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Hanoi, ma con un ufficio anche a sud). Ho scoperto che sebbene siano tuttora incastonati allinterno della struttura dello stato e del sindacato,
questi giornali hanno usato le proprie connessioni e la propria conoscenza del sistema per riportare conflitti allinterno della struttura dello stato
e per mediare tra interessi ufficiali divergenti riguardanti lorganizzazione del lavoro a fronte del
capitale straniero. I giornalisti hanno tentato di
mantenere un equilibrio tra il servire i lavoratori
e il dovere di rispondere alle agende politiche del
partito, dello stato e dei sindacati.
D: In Cina, la comunit imprenditoriale ha
sempre avuto una forte influenza sui processi
legislativi che hanno portato allapplicazione
di nuove leggi e politiche sul lavoro. Ad esempio, nel 2006 le autorit cinesi hanno radicalmente modificato i contenuti di una bozza
della Legge sui Contratti di Lavoro favorevole
ai lavoratori per evitare la fuga dei capitali
minacciata dagli investitori stranieri. Che peso
hanno gli interessi della comunit imprenditoriale nella formulazione delle politiche sul
lavoro in Vietnam?
R: Sforzi lobbistici sostanziali in rappresentanza
degli interessi imprenditoriali sia delle associazioni daffari vietnamite che dei capitalisti globali
(incluse la potente Camera di Commercio Americana e le camere di commercio dei principali
investitori in Vietnam, quali Corea, Taiwan e
Giappone) hanno influenzato la legislazione sul
lavoro, in particolare la sezione sullo sciopero della Legge sul Lavoro e il Capitolo 14 della stessa
Legge, riguardante la risoluzione delle dispute sul
lavoro. In un mio articolo del dicembre del 2007,
ho messo in luce due prospettive opposte che
allepoca gi esistevano, ma che sarebbero poi riemerse con forza nel dibattito del 2011 che avrebbe portato allapprovazione dellemendamento
alla Legge sul lavoro: 1) Le posizioni pro-lavoro
dei delegati delle province in cui gli scioperi sono
pi diffusi, i quali sostenevano linseparabilit di
diritti e interessi; e 2) Le posizioni di coloro che
invece si immischiavano con la comunit degli
investimenti esteri e volevano permettere ai lavoratori di scioperare solamente quando le violazioni riguardavano interessi, non diritti. Lemendamento del 2012 ha ulteriormente indebolito il
ruolo dei lavoratori nel processo di risoluzione
degli scioperi.
D: Secondo Lei, cosa possono fare il sindacato
e la cooperazione internazionale per promuovere la tutela dei diritti dei lavoratori in Vietnam?
R: Ho due suggerimenti. In primo luogo, il movimento internazionale dei lavoratori pu rafforzare i diritti sul lavoro in Vietnam contribuendo
a potenziare strutture gi esistenti: i centri di assistenza legale sul lavoro, stabiliti congiuntamente
da alcuni sindacati locali e ONG internazionali, come Oxfam. Negli ultimi anni, questi centri
hanno fornito assistenza legale gratuita a lavoratori migranti in condizioni di povert, rafforzando cos la posizione di questi ultimi nei negoziati
con il management. I centri sono situati strategicamente in aree ad alta intensit di scioperi nel
sud (Ho Chi Minh, Dong Nai, Binh Duong),
ma pi centri sono necessari nelle regioni settentrionali e centrali, dove pure avvengono scioperi. Questo modello pu rafforzare direttamente
i lavoratori e facilitare la solidariet globale del
lavoro attraverso la condivisione delle pratiche
migliori e delle tecniche di negoziato, nonch
mettendo in contatto i lavoratori vietnamiti con i
lavoratori di altri paesi, sia online che di persona.
In secondo luogo, considerando come la CGLV
stia cercando di rafforzare la capacit dei lavoratori di stabilire sindacati a livello aziendale, il movimento internazionale del lavoro pu mandare
sindacalisti esperti in Vietnam per condividere
informazioni ed esperienze, insegnando ai funzionari del sindacato vietnamita alcune tecniche
di contrattazione da mettere in pratica nella contrattazione collettiva. I funzionari della CGLV
hanno espresso apertamente il bisogno di migliorare le proprie capacit tecniche di contrattazione. Penso che per essere in grado di negoziare
salari sufficienti non solo salari minimi e altri
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GIU
2014
DIRITTI
LUG
2014
Mentre nel Guangdong si discutono nuove regole sulla negoziazione collettiva, la comunit imprenditoriale ancora una volta sulle barricate e tuona
attraverso le pagine dei media locali.
LEGGI E RIFORME
INCIDENTI
AGO
2014
INCIDENTI
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[segue da pagina 21] Stando alle indagini, la deflagrazione avrebbe avuto luogo per laccensione
di una fiamma in una stanza piena di polveri, in
quella che le autorit locali hanno definito una
seria violazione delle norme sulla sicurezza sul
lavoro. Tre rappresentanti dellazienda sono stati
immediatamente arrestati, mentre il Presidente
cinese Xi Jinping e il Primo Ministro Li Keqiang
richiedevano unazione rapida e inviavano sul
posto una task force incaricata di verificare le
cause del disastro e gestirne le conseguenze. Lazienda taiwanese dove si verificata la tragedia,
la Kunshan Zhongrong Metal Products Co. Ltd.,
conta tra i propri clienti alcuni nomi dellindustria automobilistica americana, tra cui la General Motors. Sullonda dellincidente, le autorit
locali hanno chiuso 214 fabbriche a Suzhou e
altre 54 a Kunshan.
NUMERI CINESI
Stephen Wilkes
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pressione sul lavoro come si visto ad esempio nel caso dei suicidi alla Foxconn nel 2010
che hanno provocato il risveglio dei lavoratori.
Questo accaduto per colpa della stupidit del
capitalismo, non certo per merito della saggezza
di Pechino.
Da questo punto di vista, gli scioperi della
Honda del 2010 non rappresentano affatto uneccezione o un punto di svolta per lattivismo operaio in Cina. Questa vicenda rientra piuttosto in
una lunga serie di rivolte in impianti di propriet
giapponese che allepoca ha trovato ampio spazio
tanto sulla stampa commerciale che in quella ufficiale. Ci, tuttavia, accade molto di rado quando si tratta di fabbriche di propriet taiwanese
o cinese, dove gli scioperi sono spesso soppressi
e/o ostacolati dalla censura. Lo sciopero Honda
stato anche uno dei tanti casi di resistenza collettiva dei lavoratori verificatisi allindomani della
tragedia dei suicidi alla Foxconn, un evento che
ha sconvolto il mondo intero, portando ad azioni
industriali dal sud-ovest al nord-est. Detto ci,
personalmente apprezzo la creativit e solidariet
dei lavoratori Honda, ma non tanto perch essi
sono selettivamente ricordati da gruppi per i diritti della classe media e dai pi importanti mezzi
di comunicazione, quanto piuttosto poich essi
rappresentano lennesima dimostrazione che un
movimento operaio sta crescendo in Cina e che i
lavoratori migranti di nuova generazione possono
agire collettivamente in maniera efficace. Questo
a dispetto del fatto che ben pochi giovani lavoratori oggi conoscono o ricordano lo sciopero del
2010.
SUN WANNING: Oltre alla questione del divario tra diritti individuali e collettivi, importante ricordare che avere una Legge sul Lavoro
una cosa, ma applicarla in maniera efficace, in
modo da proteggere i diritti e gli interessi dei lavoratori, unaltra faccenda. Inoltre, c differenza tra instillare tra i lavoratori la consapevolezza dei diritti, e lassicurarsi che questi lavoratori
abbiano le risorse economiche, sociali e culturali
necessarie per perseguire i propri diritti per via
giudiziaria.
Il gruppo sociale dei lavoratori migranti molto variegato in termini di rapporti con i datori
di lavoro, condizioni lavorative, livello di rappresentanza organizzata, preparazione tecnica, genere, et e condizioni familiari. pertanto possibile
che una particolare struttura del risentimento
emerga da un insieme unico di problemi che uno
specifico individuo in un gruppo di migranti si
trova ad affrontare.
A causa di queste differenze interne non facile, n saggio, ricorrere a generalizzazioni sul
livello del risveglio dei diritti tra i lavoratori.
Ad esempio, ledilizia un settore che d lavoro a
molti migranti. I lavoratori edili sono per la maggior parte uomini, hanno esperienze di vita molto
diverse, sono pi vecchi e meno istruiti. Il lavoro
stagionale in questo settore occupa circa il un terzo dellintera forza lavoro rurale. Nonostante la
legge imponga di stipulare contratti di lavoro, la
maggior parte delle aziende edilizie non firmano
alcun contratto e addirittura non pagano i salari,
oppure pagano solamente alla fine dellanno o nel
momento in cui il lavoratore se ne va. I termini e
lammontare del pagamento sono spesso basati su
accordi verbali tra il lavoratore e lazienda, spesso
stabiliti con laiuto di intermediari che agiscono
anche nel proprio interesse. Ritardi nel pagamento e controversie lavorative sono sistemici nel settore edilizio urbano in Cina.
A confronto con i lavoratori edili, gli operai
industriali, in particolare quelli nati negli anni
Ottanta e Novanta, hanno un livello di istruzione
pi elevato, arrivano nelle citt per sperimentare
uno stile di vita diverso e sperano di rimanere nelle aree urbane permanentemente. Come gli sporadici ma non inusuali scioperi e azioni collettive nelle fabbriche cinesi dimostrano, i lavoratori
industriali sono il gruppo sociale pi conscio dei
propri diritti. Tuttavia, a dispetto di queste proteste, i sociologi del lavoro ritengono che lattivismo operaio in Cina abbia ancora molta strada
da percorrere e che molti ostacoli debbano essere
superati prima che si possa iniziare a parlare di
una svolta.
ANITA CHAN: Non sono daccordo con la
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campi per andare a lavorare in citt evitare matrimoni e gravidanze precoci e assicurarsi un futuro migliore. Molte giovani migranti nelle citt
hanno una relativa autonomia nello scegliere un
compagno ideale. E alcune dagongmei (un termine che indica giovani donne rurali che lavorano
nellindustria manifatturiera, traducibile come
sorelle lavoratrici) partecipano attivamente alle
pratiche di consumo, per quanto in maniera limitata, rimodellando la propria identit attraverso
mode urbane e cosmetici. Allo stesso tempo, alcuni accademici sostengono che le donne migranti sono ancor pi assoggettate a ci che Pun Ngai
in Made in China ha definito le tre oppressioni
(lo Stato, il capitale e il sistema patriarcale). Ci
avverrebbe, secondo Pun Ngai non a dispetto, ma
proprio a causa della loro mobilit.
tuttavia difficile, se non impossibile, stabilire
se la mobilit e lelevata partecipazione al lavoro
abbiano portato a una maggiore o minore autonomia delle donne. Le dagongmei impiegate alle
catene di montaggio delle fabbriche vivono per
la maggior parte nel regime dei dormitori gi
descritto qui sopra da Pun Ngai. Sono soprattutto giovani tra i ventidue e i ventiquattro anni e
non sono sposate. Le lavoratrici di origine rurale
che lavorano nei servizi o come domestiche per
famiglie benestanti urbane sono molto diverse tra
loro. Possono avere tra i quindici e i settantanni
(per la maggior parte hanno tra i trenta e i cinquantanni), in molti casi sono sposate con figli e
sono meno istruite e versate nelluso della tecnologia. Si pu affermare con ragionevole certezza
che, in varia misura, le donne migranti si trovano
a fare i conti con la tensione tra i valori tradizionali e lo stile di vita moderno nelle aree urbane.
Organizzazioni che sostengono i diritti e gli interessi delle lavoratrici migranti esistono in varie
forme, con diversi gradi di autonomia e affiliazione governativa. Ad esempio, la Casa delle Donne Migranti unONG attiva sotto gli auspici
dellufficiale Federazione delle Donne Cinesi. La
Casa incoraggia le donne a diventare pi forti e
offre loro uno spazio in cui parlare di se stesse,
garantendo un minimo diempowerment. Allo
stesso tempo, incoraggiando le migranti a impe-
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SET
2014
Mentre il governo cinese si pone nuovi obiettivi per favorire lintegrazione dei
migranti, un giovane poeta si toglie la vita alla Foxconn.
FOXCONN
URBANIZZAZIONE
Alla fine di settembre, il Consiglio degli Affari di Stato ha pubblicato una nuova opinione in cui si enunciano le linee guida per
le politiche sui servizi ai lavoratori migranti
nel prossimo lustro. In questo documento, il
governo centrale cinese annuncia lambizioso
obiettivo di offrire una formazione professionale a venti milioni di lavoratori migranti
allanno fino al 2020, onde innalzare la
qualit del lavoro, migliorare le condizioni
lavorative, assicurare una crescita stabile dei
salari, garantire la puntualit nel pagamento
degli stipendi ed estendere la copertura delle
assicurazioni sociali. Particolare enfasi posta sulla questione della nuova urbanizzazione, con il governo centrale che chiede alle
autorit locali di urbanizzare localmente
circa cento milioni di migranti nelle regioni
centrali e occidentali del paese, nonch di
trasformare cento milioni di persone provenienti dalle aree rurali in residenti urbani a
tutti gli effetti, eliminando ogni differenza
tra cittadini rurali e urbani nella fornitura di
servizi pubblici. Purtroppo per il documento, cos come innumerevoli proclami
precedenti sul tema, non contiene alcun
piano dettagliato su come questi obiettivi
saranno raggiunti.
OTT
2014
Dal Guangdong arrivano alcune novit per la negoziazione collettiva, tra battute darresto a livello legislativo e buoni propositi del sindacato ufficiale.
LEGGI E RIFORME
SINDACATO
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OTT
2014
Con la chiusura di Little Fish a Yongkang, lattacco contro le ONG del lavoro
si intensifica. Ormai operare in maniera indipendente quasi impossibile.
LEGGI E RIFORME
La notte del 15 ottobre, alcuni uomini non identificati hanno fatto irruzione nellufficio di Small
Fish, unONG del lavoro basata a Yongkang
(Zhejiang), immobilizzando Huang Caigen, il
fondatore e responsabile dellorganizzazione, e
portando via tutti i mobili e gli oggetti allinterno, computer e cellulare compresi. Laggressione
ha avuto luogo dopo mesi di intimidazioni da
parte delle autorit locali. Non solo la polizia,
giunta sul posto, si rifiutata di intervenire,
spiegando che si trattava di una disputa civile
che non rientrava nelle proprie competenze, ma
la mattina seguente anche i responsabili dellufficio cittadino della pubblica sicurezza si sono
rifiutati di ricevere Huang, dirottandolo sul
locale ufficio delle petizioni. Solo alcuni giorni
dopo, grazie al fatto che un lavoratore suo amico
aveva riconosciuto alcuni degli aggressori ritratti
nelle foto scattate quella notte si trattava di
dipendenti del locale dipartimento dei trasporti
Huang riuscito a individuare i responsabili
e a farsi restituire il maltolto, ottenendo per
giunta un risarcimento di ottomila yuan contro
la promessa di non intraprendere ulteriori azioni
legali. In seguito a questi avvenimenti, Huang
si trasferito nellufficio di Yiwu dellorganizzazione, in attesa di trovare una nuova sede da cui
ricominciare a lavorare a Yongkang.
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SOCIET CIVILE
Fortunatamente la versione finale del regolamento, che entrer in vigore il primo gennaio
del 2015, ha eliminato la clausola in questione,
istituendo in alternativa lobbligo per le organizzazioni sociali di far rapporto in dettaglio
sui contenuti, le modalit, la scala, i partecipanti, i tempi, i luoghi e le spese delle attivit
finanziate dallestero non oltre quindici giorni
prima dellarrivo dei fondi. Tuttavia, sebbene
la nuova formulazione sembri pi blanda, la
sostanza non cambia, considerato che le ONG
attive in campi sensibili difficilmente otterranno lapprovazione a ricevere fondi esteri per
portare avanti i propri progetti.
NUMERI CINESI
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Domande
D1. Pensi che al momento dellassunzione il tuo datore di
lavoro debba stabilire un contratto di lavoro con te? (s)
77.00%
70.19%
73.60%
70.17%
67.76%
D5. Entro quanto tempo dopo lassunzione pensi che sia necessario firmare il contratto di lavoro? (un mese)
39.58%
45.83%
23.75%
Punteggio Medio
62.90%
Residenti Migranti
Locali
95.34% 89.48%
63.03%
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Volete disordini allinterno delle fabbriche? O volete negoziare? Dovete accettare i sindacati, deve
esserci una controparte sociale. Quindi, quando
parliamo della legge, dobbiamo guardare anche ai
datori di lavoro, che non sono abituati a questo
tipo di cambiamento democratico, e ai giudici,
che sono abituati a farsi corrompere. E che dire
degli avvocati? Ancora oggi non c alcun corso di
laurea in diritto del lavoro in Myanmar. Ci vorranno almeno dai cinque ai dieci anni per cambiare gradualmente questo paese.
D: Il governo birmano davvero interessato a
mettere in pratica le proprie leggi sul lavoro?
R: Probabilmente quanto sto per dire suoner diverso rispetto a quanto ti hanno detto altri
che hai intervistato. Nel 1996 sono stato definito un terrorista e come tale sono stato trattato
dallInterpol, con tutte le conseguenze del caso.
Abbiamo combattuto quando era tempo di combattere, ma ora che siamo allinterno del paese
se vogliamo che la legge cambi, dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare in questo senso.
Non possiamo starcene seduti e lamentarci che la
legge carta straccia. Se rimane solo sulla carta,
allora facciamola mettere in pratica! Non solo
responsabilit del governo, dobbiamo far s che il
governo funzioni. Negli ultimi ventanni eravamo
terroristi, ma ora stiamo lavorando allinterno del
sistema e dobbiamo darci da fare davvero. Non
possiamo fermarci, questo il motivo per cui lavoriamo tutto il tempo, domeniche incluse. Le
leggi sono l, c lo spazio politico, ma dobbiamo
continuare a muoverci, non possiamo fermarci.
Non possiamo permettere al governo di approvare una legge e semplicemente sederci.
D: Qual la sua opinione sul livello di consapevolezza dei lavoratori e il loro atteggiamento
nei confronti del sindacato?
R: La consapevolezza dei lavoratori molto bassa.
Abbiamo ventimila membri, ma possiamo coprirne solamente il dieci percento con i nostri training. Con ognuno dobbiamo partire dalle cose
pi basilari, molto difficile. Non hanno tempo di leggere, sono impegnati a fare straordinari
ogni giorno per guadagnare qualche soldo in pi.
Questa la ragione per cui dobbiamo provare ad
aiutarli con questo tipo di problemi. Per quanto
riguarda il loro atteggiamento nei confronti del
sindacato, come in ogni parte del mondo essi si
chiedono: cosa ho da guadagnarci? Per questa ragione piuttosto difficile per noi avvicinarli.
D: Nel passato, la vostra organizzazione stata
supportata economicamente dallItalia. Com
il suo rapporto con i sindacati italiani?
R: Abbiamo un rapporto molto stretto con i sindacati italiani. Sono stato a tre congressi della
CISL e due congressi della CGIL. Ho anche visitato lufficio della CISL a Roma. Lascia che ti
dica che il sostegno finanziario che abbiamo ricevuto da ISCOS quando operavamo oltre la frontiera stato molto efficace. Tutte le giovani ragazze che ora lavorano per noi sono state sostenute
con quei fondi. Questo ci ha permesso di gettare
le basi per il nostro ritorno e se oggi possiamo
contare su questi numeri largamente dovuto a
quanto abbiamo fatto diversi anni fa clandestinamente. Grazie alla CISL siamo entrati in contatto
con il Centro di Formazione dellOIL a Torino.
Anche se stata lOIL a costringere il regime a
cambiare, sono stati sindacati a fare pressione e a
rendere questo cambiamento possibile.
41
NOV
2014
Gli incidenti sul lavoro sono un annoso problema al quale si sta cercando di
porre rimedio con sanzioni pi severi verso i responsabili; in questa direzione
va il nuovo emendamento alla Legge sulla Sicurezza del Lavoro.
LEGGI E RIFORME
Minatori. Squadre di soccorso cercano di salvare decine di lavoratori intrappolati sottoterra in una miniera
nella provincia del Liaoning.
SCIOPERI
Mappa degli scioperi degli insegnanti a partire dal settembre del 2014. Fonte: China Labour Bulletin.
DIC
2014
LEGGI E RIFORME
LIBRI
43
Occupy Central,
Andy Vron
45
tivo principale quello di premere per la democratizzazione delle relazioni industriali in Cina.
Poich siamo lunico sindacato indipendente in
Cina, il nostro ruolo principale quello di fare da
ponte tra il movimento dei lavoratori cinesi e le
sue controparti a livello globale. Giacch alcune
aziende transnazionali hanno aperto filiali a Hong
Kong, siamo stati in grado di diffondere notizie
di scioperi in tutto il mondo, chiedendo azioni di
solidariet come ad esempio nel caso dello sciopero della Yue Yuan dello scorso aprile. Questa
solidariet serve per mettere pressione sulle aziende transnazionali affinch si mostrino reattive nei
confronti delle richieste dei lavoratori.
Poich dal 2010 il Dipartimento della Propaganda del Partito Comunista Cinese ha proibito ai
media di coprire gli scioperi, il ruolo della HKCTU nel diffondere le ultime notizie sul lavoro in
Cina tra il pubblico e la comunit sindacale internazionale si fatto cruciale. Ad esempio, nel
caso di Wu Guijun, la HKCTU ha collaborato
con i sindacati internazionali per lanciare una
campagna fotografica per diffondere la notizia,
costruendo in questo modo solidariet a livello
internazionale.
47
2014
MADE IN CHINA
Un anno di Cina al lavoro
Cineresie
Cineresie nasce nel maggio del 2010 come sito dinformazione e analisi sulla societ
cinese contemporanea. La redazione, composta da giovani ricercatori, si propone di
dare alcune letture originali su quello che la Cina di oggi, scardinando la comune
visione di questo paese come una realt in bianco e nero. Per raggiungere questo obiettivo, Cineresie lascia, per quanto possibile, la parola ai cinesi stessi, fungendo da ponte tra questi ultimi
ed il lettore italiano.