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promosso da

indice
La Cooperazione allo Sviluppo per uscire dalla Crisi ........................... Perch una ONG sindacale ...................................................................... ISCOS e la sua mission ............................................................................. Presentazione attivit 2010 - 2012 ......................................................... ISCOS in Italia e nel Mondo ................................................................... I nostri valori ............................................................................................ Settori di Intervento ............................................................................... Associazionismo Sindacale ....................................................... Sviluppo Socio -Economico ....................................................... Sicurezza Alimentare .................................................................. Riabilitazione Post -Emergenza ................................................. Migranti ....................................................................................... Gruppi Vulnerabili ...................................................................... Organizzazioni della Societ Civile .......................................... Educazione allo Sviluppo .......................................................... Comunicazione e Fund Raising ............................................................ Bilancio .................................................................................................... Sostienici .................................................................................................

La COOPeRazIONe aLLO SvILuPPO

per uscire dalla crisi

ISCOS ha attuato 31 progetti nel 2010, 33 nel 2011 e 25 nel 2012, per un totale di 52 progetti univoci, considerando le azioni concluse, avviate e quelle che si estendono a pi annualit. Nonostante il valore totale delle attivit dellistituto sia sceso nel corso degli anni, stato mantenuto un livello di intervento cospicuo grazie a scelte strategiche che hanno privilegiato azioni dallelevato impatto. La crisi sta per colpendo anche la solidariet, nonostante la ricerca di percorsi diversi di finanziamento e la promozione di modalit di lavoro consortili. Si tratta di una crisi, non solo economica, le cui ragioni pi profonde vanno ricercate nel deficit di coerenza esistente tra i buoni propositi, gli impegni politici-finanziari enunciati e i fatti nella loro reale e concreta applicazione. In Europa, i livelli di aiuto nel 2011 (dati preliminari 2011, OCSE) sono stati pari allo 0,45% del PIL, ben lontani dallo 0,56% stabilito, per un totale di 105 milioni di euro, 26 in meno di quanto previsto. In Italia, con solo lo 0,15% del PIL nel 2010 e lo 0,19% nel 2011 (aumento per gran parte dovuto ad interventi di cancellazione del debito e agli aiuti umanitari forniti ai richiedenti asilo del Nord Africa) dedicato alla cooperazione, contribuiamo in modo significativo a rallentare tutta lEuropa nel sostegno al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. Dati sconcertanti se paragonati al trilione di dollari, di denaro pubblico messo a disposizione per salvare il sistema finanziario nel 2009, somma

che equivale a quanto utilizzato come aiuto allo sviluppo dal 1960 ad oggi. Tutti vediamo i limiti, le disparit e le distorsioni dellattuale modello di sviluppo che crea ingiustizie, fame, miseria e tensioni sociali che minano la pace, la democrazia, la libert e la sicurezza. Nonostante questa situazione, e anzi soprattutto per questo, il ruolo del sindacato del XXI secolo non pu prescindere dalloperare in un contesto di solidariet, reciprocit, interdipendenza, e dal proporre una visione sempre pi cosmopolita, capace di dare una risposta al bisogno di libert, di democrazia, di giustizia sociale e di pace che attraversa il mondo. La nomina da parte del Governo Monti di Andrea Riccardi come Ministro per la Cooperazione e lIntegrazione stato un segnale estremamente positivo. Dopo lattivazione, nel 2012, del Forum e il rilancio del Tavolo Interistituzionale, servono atti concreti capaci di significare un cambiamento culturale ed economico della nostra politica di cooperazione. Nel 2011, il 68% (Analisi Finanziaria 2011, CINI) degli italiani avrebbe voluto aumentare gli aiuti alla cooperazione tagliando sulle spese militari che invece continuano ad ammontare a 28 miliardi di euro circa allanno. La cooperazione va considerata unattivit su cui investire e non un semplice costo su cui risparmiare. Essa rappresenta una grande opportunit per favorire luscita dalla crisi e per far ripartire la crescita globale.
Renzo Bellini, Presidente ISCOS

PeRCh uNa

OnG sindacale
La difesa dei diritti dei lavoratori in Italia passa anche attraverso la difesa dei diritti dei lavoratori nel mondo. La crisi economica globale ha mostrato chiaramente come i confini nazionali non siano un baluardo efficace per difendere alcunch. Occorre una risposta globale, occorre unazione sindacale globale.
Nei paesi occidentali, il sindacato si trova oggi ad affrontare la crisi economica a cui, troppo spesso, viene proposta come soluzione la revoca di diritti faticosamente conquistati Diritti la cui mancanza, nei paesi poveri e in via di sviluppo, alla base della sofferenza delle popolazioni locali. Diritto allo sciopero, sicurezza sul lavoro e protezione sociale sono temi emergenti nel Sud del Mondo. In Brasile, il sostegno portato dalla CISL al movimento sindacale locale, di cui lex presidente della Repubblica Lula da Silva stato ed figura emblematica, ha concorso a rendere il paese una delle potenze economiche del pianeta. La CISL ha promosso lISCOS proprio come strumento per sostenere la nascita e la crescita di forti e rappresentativi movimenti sindacali. Lavoro dignitoso, dialogo sociale, formazione professionale e sindacale non sono semplici slogan ma concetti
Enrico Giusti, storico direttore dell'ISCOS Emilia Romagna, nel 2002 alla cerimonia di insediamento come Presidente del Brasile di Luis Incio "Lula" da Silva.

chiave per lo sviluppo e per la lotta alla povert, nellambito di una crescente consapevolezza relativa al rispetto dei diritti umani. In questo contesto trovano spazio molte delle problematiche affrontate dai nostri progetti di sviluppo: la formazione professionale per laccesso a migliori posizioni di lavoro; laumento del reddito per un miglioramento delle condizioni di vita; la promozione della salute e della sicurezza sui posti di lavoro per la difesa dellintegrit fisica e mentale delle persone; la lotta alla discriminazione per una parit di opportunit senza distinzioni. Infine, la formazione sindacale per la conquista e la difesa di questi diritti. In questi tre anni, ISCOS ha attuato 52 progetti, 12 specificamente per il sostegno ai sindacati, tutti basati sulla convinzione che attraverso il lavoro possibile ottenere emancipazione, uscire dalla povert, promuovere solidariet, giustizia sociale, dignit delluomo, pace.

ISCOS e La Sua

MissiOn

La difesa delle libert sindacali e dei diritti umani, la lotta alla povert e alle discriminazioni, il sostegno alle comunit colpite da catastrofi naturali e guerre sono le priorit che caratterizzano lazione dellISCOS.
ISCOS, Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo, unassociazione senza scopo di lucro, una ONG, organizzazione non governativa, di respiro europeo. Nasce nel 1983 dallesperienza sindacale della CISL per promuovere azioni e programmi di cooperazione internazionale in coerenza con i propri principi fondativi: solidariet, giustizia sociale, dignit delluomo, pace. La povert, lesclusione sociale, lassenza di diritti umani e sindacali sono frutto di un portato storico nel quale gli interessi individuali e privati hanno prevalso sui criteri etici e democratici di ridistribuzione delle ricchezze del pianeta. Questa situazione ha determinato alcuni fenomeni di portata transnazionale che rischiano di costringere i paesi arretrati a una condizione di sottosviluppo permanente, minando cos le condizioni di pace e stabilit globali che possono essere sostenute solamente dal rispetto universale dei diritti e dalla garanzia del lavoro dignitoso. ISCOS aspira a sviluppare e rafforzare la solidariet e i legami fra i popoli, favorire il progresso economico, sociale, tecnico e

culturale, per contribuire alla realizzazione di un mondo in cui lo sviluppo sostenibile, il rispetto dei diritti umani e associativi, le libert fondamentali e la giustizia sociale per lo sviluppo plenario dei popoli rappresentino i veri principi della globalizzazione. Le iniziative dellISCOS privilegiano la crescita di singoli e dei gruppi attraverso percorsi di emancipazione, di partecipazione, di responsabilit personale e collettiva. In quanto ONG di emanazione sindacale, sostiene la crescita delle organizzazioni della societ civile e di forti e rappresentativi movimenti sindacali, strumenti di una democrazia effettiva e funzionante. Parallelamente elabora programmi socio-economici per laccesso al lavoro dignitoso e per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle popolazioni coinvolte nei progetti. Promuovere la crescita della societ civile e dei sindacati come strumenti di democrazia e perseguire obiettivi di sviluppo economico, politico e umano condivisi sono le proposte ISCOS e CISL per un mondo pi giusto e in pace.

PReSeNTazIONe
2010, 2011 e 2012 sono stati tre anni di intense attivit per lISCOS. Il 2010 ha avuto inizio e si concluso, purtroppo, con due tragedie: il terremoto ad Haiti e le alluvioni in Pakistan. In entrambi i paesi ci siamo prontamente attivati per coordinare le azioni di prima assistenza con i sindacati locali e, in seguito, di comune accordo con il movimento sindacale internazionale, abbiamo progettato e attuato varie azioni di ricostruzione, alcune delle quali ancora in corso. In Africa, le azioni di sviluppo dellISCOS si sono concentrate sul garantire la sicurezza alimentare in Burundi e Mali, paesi fra i pi poveri del mondo, e nel favorire lo sviluppo del movimento sindacale e del dialogo sociale in Mozambico e Senegal. In America Latina e Caraibica, si concluso il progetto triennale per lo sviluppo socioeconomico della provincia rurale argentina di Misiones ed tuttora in corso unimportante azione a sostegno delle popolazioni rivierasche e di etnia Ticuna nellAmazzonia brasiliana. E stato inoltre avviato, in El Salvador, il progetto triennale per lo sviluppo dellassociazionismo dei pescatori del Cerron Grande. Altre azioni nellarea sono state attuate in

aTTiViT 2010-2012
particolar modo per lo sviluppo locale e per la difesa dei diritti dei gruppi vulnerabili. In Asia, ISCOS ha sviluppato numerose attivit, fra cui quelle di formazione sindacale e a sostegno dei gruppi vulnerabili in Pakistan e in India. Particolarmente significative sono state le attivit a sostegno dei sindacalisti birmani della Federation of Trade Unions of Burma (FTUB), mentre in Cina prosegue il sostegno alle organizzazioni della societ civile che lottano per affermare diritti fondamentali ancora negati. In Est Europa, si conclusa liniziativa pilota con la creazione di alcuni info-point in Moldavia e Ucraina per sperimentare un modello legale di migrazione che consenta di tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori migranti. Sono stati inoltre avviati tre programmi per il miglioramento delle condizioni e la tutela dei diritti dei lavoratori in Turchia e Est Europa. In Italia, le iniziative di sensibilizzazione hanno informato lopinione pubblica sul nesso tra lavoro dignitoso, migrazione, sviluppo e sugli Obiettivi del Millennio legati alla salute, anche tramite la campagna internazionale Health Heroes.

i nuMeri di iscOs (2010-2012)

prOGeTTi per seTTOre dinTerVenTO


vaLORe deLLe azIONI NuMeRO dI PROGeTTI Gruppi Vulnerabili Educazione allo Sviluppo Migranti Associazionismo Sindacale Riabilitazione Post - Emergenza Sicurezza Alimentare Organizzazioni della Societ Civile Sviluppo Socio - Economico

prOGeTTi per area GeOGrafica e seTTOre di inTerVenTO


vaLORe deLLe azIONI
Gruppi vulnerabili Educazione allo Sviluppo Migranti Associazionismo Sindacale Riabilitazione Post - Emergenza Sicurezza Alimentare Organizzazioni della Societ Civile Sviluppo Socio - Economico

nOTa MeTOdOlOGica
Sui beneficiari I dati riportati riguardano strettamente i beneficiari diretti previsti dai progetti per la loro intera durata. Si intendono come beneficiari diretti le persone che si giovano direttamente di beni e/o conoscenze apportati dalle azioni. Generalmente il beneficio esteso indirettamente a molte altre persone. Sui fondi impiegati sui progetti Gli importi relativi ai fondi impiegati si riferiscono a quanto speso effettivamente nel 2010, nel 2011 e nel 2012 per realizzare le attivit previste dai progetti. Il dato parziale, in quanto per il 2012 i dati non erano ancora disponibili al momento di andare in stampa. Per i dati completi si rimanda al Bilancio sociale 2012, di prossima pubblicazione. Sulle differenze col bilancio sociale Il numero di progetti differisce da quanto riportato nei bilanci sociali degli anni presi in esame in quanto in essi sono riportati anche i progetti le cui procedure amministrative non sono ancora concluse. 9

prOGeTTi per area GeOGrafica


BeNeFICIaRI TOTaLI PROGeTTI aTTuaTI

Africa America Latina e Caraibica Asia Est Europa e Area del Mediterraneo Italia

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iscOs in iTalia e nel MOndO


ISCOS un network formato dalla sede nazionale e dalle sedi regionali.
Valle dAosta Friuli Venezia Giulia Lombardia Piemonte Emilia Romagna

In Italia, ISCOS presente sul territorio con 11 sedi regionali che attuano, a livello locale, la mission dellistituto realizzando progetti di cooperazione allo sviluppo, spesso in partnership con la sede centrale, e percorsi di sensibilizzazione alla mondializzazione per giovani e lavoratori. La sede ISCOS presso lUnione Europea mantiene i rapporti con gli uffici della Commissione Europea EUROPAID, RELEX e con le altre istituzioni comunitarie. Allestero ISCOS presente con proprie sedi e personale espatriato e locale in Mozambico, Mali, Burundi (fino al 2010), Argentina, Brasile, Repubblica Dominicana, Haiti (dal 2011), Pakistan, Cina, India (dal 2011).

Toscana

Marche Abruzzo Lazio Puglia

Sicilia

paesi in cui iscOs ha sVOlTO aTTiViT


nel 2010 nel 2011 nel 2010 e nel 2011 nel 2011e nel 2012 nel 2010, nel 2011e nel 2012
ITaLIa 6

Dopo aver chiuso, nel 2010, le attivit in Burundi e Uruguay sono iniziate, nel 2011, le attivit in Senegal, in El Salvador e nellarea andina sudamericana (Bolivia, Colombia, Ecuador), in Birmania e in India, in Turchia, Macedonia, Bulgaria, Romania, Serbia, Montenegro e Kosovo.
1 SeRBIa 1 2 MOLdavIa 1 ROMaNIa 1 1 BuLGaRIa 2 TuRChIa 1 13 PaKISTaN CINa 2 BIRMaNIa 1

MONTeNeGRO KOSOvO

MaCedONIa

haITI RePuBBLICa dOMINICaNa 2 1 eL SaLvadOR 2 COLOMBIa 1 eCuadOR 1 PeR 4 BRaSILe 1 BOLIvIa 1 SeNeGaL 1

MaLI 3

INdIa 2 BuRuNdI 1

ThaILaNdIa 1

MOzaMBICO 2

uRuGuaY 1 aRGeNTINa 5

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I NOSTRI

ValOri
sOlidarieT e sOsTeGnO parTecipe
La condivisione delle risorse e delle conoscenze dei lavoratori italiani con quelli dei paesi del Sud del mondo rappresenta la base di impegno comune che si pone lobiettivo di globalizzare la giustizia sociale e lo sviluppo sostenibile.

rispeTTO e reciprOciT

Lavorare nei paesi in via di sviluppo significa favorire un confronto ed uno scambio utili per una reciproca maturazione attraverso il rispetto della cultura e dei fondamenti etnici delle popolazioni locali, con una disposizione orientata allascolto e al dialogo.

cOinVOlGiMenTO e auTOdeTerMinaZiOne
Una cooperazione senza maestri, per favorire l'emancipazione e garantire il diritto all'autodeterminazione dei popoli attraverso il coinvolgimento della popolazione e dei sindacati locali nel pianificare e realizzare i progetti.

serieT e cOnTinuiT
Costruire un patrimonio di realizzazioni che durino nel tempo e trasferire le conoscenze per favorire lautogestione da parte delle popolazioni locali con lobiettivo di rendere inutile la nostra presenza nel minor tempo possibile.

sOsTeGnO alle fasce sVanTaGGiaTe


Siamo al fianco di minori, lavoratori migranti, profughi, rifugiati, minoranze etniche, gruppi vulnerabili e vittime di discriminazione affinch lo sviluppo non continui a essere a pi velocit. Sosteniamo i pi deboli per diventare tutti pi forti.

sOsTeniBiliT aMBienTale e sOciale


L'accompagnamento dei lavoratori e della societ civile verso un lavoro dignitoso, con protezioni sociali, salute, sicurezza e garanzia dei diritti per una vita dignitosa avviene tramite il rispetto dell'ecosistema e l'uso di energie rinnovabili.

laVOrO diGniTOsO
Lavoro Dignitoso vuol dire: opportunit di accesso ad un lavoro che garantisca un reddito equo; sicurezza sul lavoro e protezioni sociali; migliori prospettive di sviluppo personale e di integrazione sociale; libert di organizzarsi e partecipare; parit di opportunit e di trattamento per tutti, donne e uomini.

dialOGO sOciale
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Concertare le politiche economiche fra lavoratori, imprenditori e governi per uno sviluppo economico e sociale equo. Contrastare i fenomeni di subordinazione economica e culturale, favorendo lo sviluppo produttivo, a vantaggio di tutti.

SeTTORI

di inTerVenTO
ISCOS fra il 2010 e il 2012, ha realizzato 52 progetti in 29 paesi: 39 progetti di sviluppo, 8 progetti di riabilitazione post-emergenza, 5 progetti di educazione allo sviluppo. ISCOS ha operato in 8 settori dintervento, concentrando la propria azione in modo particolare sullo Sviluppo Socio-Economico, la Sicurezza Alimentare e lAssociazionismo Sindacale.

assOciaZiOnisMO

sindacale
sViluppO

sOciO-ecOnOMicO aliMenTare
sicureZZa

pOsT-eMerGenZa MiGranTi VulneraBili


OrGaniZZaZiOni della Gruppi

riaBiliTaZiOne

sOcieT ciVile
educaZiOne allO

sViluppO

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PAESE
Progetti

Macedonia Serbia, Kosovo Montenegro Moldavia

M acedonia Bulgaria Romania

El Salvador

Pakistan

Mozambico Senegal Birmania India

Turchia

TOTALE
12 7.034

3 4.532

2 1.118

1 50
9.655

1 27
45.600

1 20

1 120

1 1.000

1 120

1 50

Fondi impiegati

187.821 388.084

6.998 179.585 15.333 75.072 61.242 969.354

assOciaZiOnisMO

sindacale

una rete di azione fondamentale per lo sviluppo umano e la promozione dei diritti
Il rafforzamento del sindacato e la formazione di quadri dirigenti e di operatori professionisti sono elementi fondamentali per lo sviluppo di un sistema adeguato di contrattazione collettiva e per poter agire come forza determinante nella societ civile, promotrice del dialogo sociale. Si tratta di un settore di attivit particolarmente importante per lISCOS, data la sua natura sindacale.
Fra il 2010 e il 2012 lISCOS ha proseguito la sua attivit per il rafforzamento e la creazione di sindacati attuando 12 progetti in 14 Paesi, raggiungendo 7.034 beneficiari e impiegando 969.354 euro. In Pakistan, sono stati realizzati tre progetti finalizzati al rafforzamento del movimento sindacale attraverso il sostegno alla Pakistan Workers Federation (PWF) e alle federazioni ad essa affiliate. I percorsi di formazione hanno interessato 3.300 attivisti sindacali, 422 leader sindacali e 810 giovani lavoratori e lavoratrici del distretto industriale di Sialkot. In India nel 2012 stata realizzata unazione a sostegno dei lavoratori dei cantieri navali, per far conoscere le terribili condizioni di lavoro a cui sono sottoposti. In Mozambico, si conclusa lazione per il consolidamento della Commissione Consultiva del Lavoro. Alla formazione tripartita hanno partecipato, nellarco della vita del progetto, 2.545 persone, di cui 1.018 nel periodo 2010-2011. Sempre in Mozambico, stata realizzata lazione, finanziata da ISCOS Emilia Romagna e ISCOS Lombardia, per rafforzare il sindacato e promuovere i diritti dei lavoratori a Tete attraverso la formazione di 100 dirigenti sindacali. In Senegal, 50 sindacalisti della Confederazione Nazionale Lavoratori del Senegal (CNTS) hanno rafforzato le competenze sulla contrattazione collettiva. In Birmania, 27 sindacalisti della FTUB hanno ricevuto, grazie al contributo di oltre 30 strutture 14 CISL, un sostegno economico alla propria attivit di promozione e difesa dei diritti dei lavoratori. In Est Europa, sono iniziate 2 azioni in 7 paesi, entrambe finanziate alla fine del 2011 dalla Commissione Europea, che beneficeranno direttamente 170 delegati, puntando al rafforzamento del dialogo sociale e delle reti di donne sindacaliste. Anche in Turchia, a fine 2011, stata avviata unazione, finanziata dalla Commissione Europea, per la formazione sindacale e sulla contrattazione a livello aziendale. In America Latina e Caraibica, stato favorito il dialogo tra le differenti realt sindacali presenti, in collaborazione con la Confederacion Sindical de las Americas (CSA). ISCOS intervenuto, infine, a sostegno del movimento sindacale unitario in El Salvador, grazie a fondi derivanti da un contributo dellFNPCISL e della CISL della Lombardia; ad Haiti sta favorendo lo sviluppo dei sindacati locali attraverso la promozione del dialogo sociale.

2010/11

sOsTeGnO alla cOMMissiOne cOnsulTiVa

per unO sViluppO parTecipaTO ed eQuO


Migliorare la capacit delle istituzioni mozambicane di definire le politiche economiche e sociali dello Stato con particolare riferimento al mondo del lavoro: con questo obiettivo stato attuato il progetto rivolto alla Commissione Consultiva del Lavoro (CCT), organo tripartito del Ministero del Lavoro, e a quadri sindacali ed imprenditoriali. Il progetto ha beneficiato direttamente oltre 2.500 persone. Lincremento dellefficacia della CCT nellespletamento del suo ruolo istituzionale stato ottenuto attraverso il miglioramento delle capacit tecniche degli addetti, la formazione specifica sui temi da trattare, laccrescimento dellefficacia del processo negoziale di concertazione sociale. Una commissione tripartita pi efficiente vuol dire norme, leggi e scelte sociali pi adeguate ai bisogni della collettivit. Lazione di ISCOS ha permesso alle imprese, ai sindacati, al Governo, e a tutti i lavoratori mozambicani e alle loro famiglie di avere a disposizione uno strumento che consenta loro di partecipare alle scelte economiche e sociali per uno sviluppo concertato ed equo. Azioni specifiche sono state realizzate con i partner per rafforzarli nella loro funzione e nella gestione della quotidianit. La CCT, insieme alle parti sociali, ha lavorato per affrontare le sfide poste dalla legge del Lavoro 23/2007 che regola il lavoro domestico, limpiego dei lavoratori stranieri e i metodi alternativi di risoluzione dei conflitti (sono oltre 17 mila le cause accumulate in attesa di giudizio), successivamente regolamentati dalla legge 50/2009. Nellambito delle attivit programmate, sono stati realizzati seminari nazionali sul salario minimo, seminari internazionali sul dialogo sociale, che hanno visto la partecipazione anche di due Consiglieri e di una funzionaria del CNEL, e moduli formativi sulla Legge della Maternit, realizzati con le Commissioni delle donne lavoratrici delle due confederazioni sindacali mozambicane: OTM e CONSILMO. Il progetto stato cofinanziato dal MinisteroI IAffari Esteri e attuato da ISCOS in partenariato con il Ministero del Lavoro Mozambicano e la CCT. 15

del laVOrO del MOZaMBicO

2010/11

>2012

leMerGenZa diriTTi
Il Pakistan un paese con una storia travagliata e, soprattutto negli ultimi anni, ha affrontato numerose emergenze politiche e naturali. ISCOS presente nel paese dal 2002, quando intervenne allindomani della War on Terror assistendo i rifugiati afgani nelle aree a nord ovest del paese. Dal 2005 sono stati svolti, in collaborazione con la Pakistan Workers Federation (PWF), interventi in aiuto della popolazione del Kashmir, paese colpito da un terremoto devastante. Con la PWF, ISCOS intervenuto, in seguito, per far fronte allemergenza causata dalle alluvioni del 2010. Dal 2004, ISCOS e PWF stanno portando avanti congiuntamente un percorso di rafforzamento del sindacato per far fronte ad un'altra grande emergenza: la mancanza di diritti per i lavoratori. Insieme abbiamo intrapreso un percorso per il rafforzamento delle organizzazioni sindacali in Pakistan, per consentire loro di difendere i diritti dei lavoratori e di promuovere la partecipazione come elemento decisivo al processo democratico. Nel 2010, lazione finanziata dalla British HighI ICommission (BHC) ha permesso la formazione 16 di 3.300 attivisti sindacali per facilitare lattuazione delle strategie della PWF di partnership con i sindacati internazionali, per sviluppare modelli pilota per il coinvolgimento dei sindacati nella societ civile e per migliorare le loro capacit organizzative e di raccolta fondi. La BHC ha finanziato anche unazione successiva, da agosto 2010 ad aprile 2011, con un programma di formazione, della durata di 8 mesi, per 422 fra dirigenti sindacali e lavoratori della PWF e delle federazioni ad essa affilate. Il programma si concentrato sulla capacit nelle relazioni industriali e paralegali, sulla leadership, sullo sviluppo istituzionale e organizzativo, sulle competenze e sui benefici connessi ai processi di arbitrato, sulle politiche di advocacy, sulle relazioni con i media e sulla contrattazione collettiva. Infine, nel 2011 e nel 2012, stato attuato il progetto di co-sviluppo, finanziato dal Comunei idii iMilano e promosso dallISCOS Lombardia, Migranti Pakistani ponte tra sviluppo locale ed integrazione che ha formato giovani lavoratori e lavoratrici del distretto industriale di Sialkot sulle tematiche legate alla migrazione ed alle condizioni di lavoro dei migranti.

per affrOnTare

in paKisTan

>2012

2011

adOTTa un/a sindacalisTa BirManO/a:

a fiancO del pOpOlO BirManO


Quasi 50 anni di dittatura militare gravano sulle spalle del popolo Birmano. Un popolo coraggioso, come hanno dimostrato nel corso degli anni i molti dissidenti che con le loro azioni sono riusciti a sollecitare linteresse della comunit internazionale. I monaci buddisti, gli studenti della rivolta 8888, la leader della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace nel 1991, sono alcuni di questi eroi della democrazia. Altri eroi, forse meno famosi, sono i sindacalisti della FTUB che, costretti allesilio nella vicina Thailandia, entrano ed escono clandestinamente dal paese rischiando la libert e la vita per promuovere i diritti dei lavoratori. La campagna Adottiamo un sindacalista o una sindacalista birmana" stata promossa da CISL e ISCOS per creare solidariet e gemellaggio tra le strutture della CISL e della FTUB, per concorrere al rafforzamento della presenza sindacale interna e per rafforzare l'iniziativa democratica del sindacato sul territorio birmano. Attraverso lazione degli attivisti sindacali sostenuti dalla campagna, si intende promuovere la formazione e la sensibilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici, raccogliere le denunce sul lavoro forzato, sugli espropri delle terre e sulle pesantissime condizioni di lavoro, in particolare

per la deMOcraZia e i diriTTi uMani


nel settore edile e della costruzione di grandi infrastrutture. Dal giugno 2011, data di avvio delle attivit, l35 strutture CISL hanno adottato 24 (27 nel secondo anno) sindacalisti e attivisti sindacali, uomini e donne, che possono contare su un sostegno economico puntuale e concreto al pericoloso lavoro che svolgono. La campagna ha permesso la nascita e la registrazione dei seguenti sindacati: Myanmar Industrial Trade Union, Myanmar Farmers and Agricolture Union, Myanmar Textile and Garment Union (provincia di Bago) e il sindacato di fabbrica Tay Yi nella zona industriale di Rangoon. Ronnie Than Lwin, vice presidente della FTUB, ha espresso la sua gratitudine in una lettera indirizzata alla CISL e allISCOS: Grazie per il continuo sostegno della campagna Adottiamo un sindacalista o una sindacalista birmana. Questa campagna molto importante per noi, non solo per il sostegno finanziario ai nostri operatori clandestini che lavorano in situazioni estremamente difficili, ma anche per il rinnovarsi dellamicizia e delle relazioni con la CISL e con lISCOS. [] Speriamo che questa iniziativa continui poich di fondamentale importanza rafforzare il nostro difficile lavoro che ha lobiettivo di permettere alle persone di organizzarsi e promuovere i diritti dei lavoratori nel paese. 17

PAESE
Progetti

Pakistan Per 1 360 1 100 1.400

Brasile 1 4.500 1.125.796

Bolivia Colombia Ecuador Per

Uruguay 1 700 12.854

Argentina 2 29.070 567.929

El Salvador 1 1.000 124.685

TOTALE
8 35.730 1.842.664

1 n/d** 10.000

Fondi impiegati

0*

* Il progetto in partnership con lIsIAO che finanzia direttamente lazione. ** Si tratta di uno studio preparatorio per unazione successiva.

sViluppO sOciO-ecOnOMicO

Formazione, cooperativismo e economia solidale per costruire un futuro migliore


Non si pu puntare a un miglioramento delle condizioni di vita nelle aree povere del mondo senza sostenere lo sviluppo delle economie locali. per questa ragione che ISCOS promuove attivit produttive e cooperative che hanno uno stretto legame con la comunit e il territorio di riferimento, promuovendo il lavoro dignitoso come strumento per raggiungere condizioni di vita dignitose.
Fra il 2010 e il 2012 ISCOS ha proseguito la sua attivit per lo sviluppo socio-economico, attuando 8 progetti in 9 paesi, raggiungendo quasi 36.000 beneficiari e impiegando 1.842.664 euro. In Uruguay, nel 2010, si conclusa lattivit triennale di supporto a 700 fra lavoratori e membri delle federazioni di rappresentanza delle imprese recuperate. In Per, nel 2010, si conclusa lattivit di sostegno allautonomia e indipendenza economica di 100 donne dei distretti minerari di San Matteo, Chicla, Morococha e Yauli. In Argentina, nel 2011, si conclusa lazione triennale a sostegno della popolazione vulnerabile dei quartieri marginali della citt di Santa Fe. Lazione, in cui lISCOS stato partner della ONG italiana CISP, ha raggiunto 28.500 persone. Sempre in Argentina si concluso, nel 2011, il progetto triennale per concorrere ad emancipare 570 contadini dallo sfruttamento nel settore della coltivazione del tabacco tramite limplementazione di attivit agrituristiche. In Brasile, nel 2011 e nel 2012, proseguito il progetto triennale per lo sviluppo produttivo e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie di 19 comunit di etnia Tucuna, per un totale di 4.500 persone residenti nello Stato di Amazonas. In Bolivia, Colombia, Ecuador, Per, ISCOS ha partecipato, nel 2011, ad un progetto pilota dellIstituto Italo Latino Americano (IILA) di analisi delle necessit per la realizzazione di unazione successiva destinata ad offrire nuove opportunit di sviluppo alle comunit rurali tramite la creazione di una rete di agriturismi. In El Salvador stata lanciata nel 2011 uniniziativa per lo sviluppo dellassociazionismo e il miglioramento delle condizioni di 1.000 pescatori del bacino del Cerron Grande, tuttora in corso. In Pakistan, alla fine del 2011, stato avviata unazione, proseguita nel 2012, per preservare i siti archeologici della valle dello Swat, riabilitare lo Swat Archaeological Museum, formare nuove figure professionali nel settore e rilanciare occupazione e turismo.

18

2010/11

>2012

sOsTeGnO alle cOMuniT indiGene e riVierasche

dellaMaZZOnia Brasiliana
Il Brasile, grazie al considerevole sviluppo fatto registrare negli ultimi anni, entrato a far parte stabilmente del gruppo dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), l'insieme dei cinque grandi paesi emergenti a maggior crescita economica a livello mondiale. Nonostante la crescita economica, il Brasile per ancora teatro di una redistribuzione iniqua delle ricchezze. La sperequazione colpisce in particolar modo le minoranze. Il progetto Sviluppo sostenibile nella frontiera dellAmazzonia brasiliana, attuato da ISCOS nel Municipio di Benjamin Constant (Regione dellAlto Solimoes), intende incrementare i redditi e i livelli occupazionali, coerentemente coi principi del lavoro dignitoso e delleconomia solidale, nelle comunit locali, principalmente di etnia Ticuna, e ridurre le malattie provocate dallassenza di acqua potabile. Lazione, cofinanziata dal Ministero degli AffariI IEsteri Italiano, concertata e attuata con le comunit locali, in collaborazione con la locale Diocese Do Alto Solimoes, con i Frati Minori Cappuccini dellUmbria, presenti nellarea da cento anni con la loro Missione, e con la Fondazione SIPEC, partner italiano. Il progetto agisce a pi livelli su una realt che per molti anni ha visto lalternanza e la

contemporaneit di politiche e comportamenti contrastanti fra di loro: da una parte labbandono e la marginalit e dallaltra il paternalismo e lassistenzialismo. In ambito igienico-sanitario le condizioni sono in via di miglioramento grazie allinstallazione, e alla successiva gestione, di impianti di potabilizzazione dellacqua alimentati con energia solare. In ambito produttivo, lattenzione viene focalizzata sulle unit di produzione comunitarie e sui processi di diversificazione orientati alla sovranit alimentare e allincremento del reddito. Infine, per aumentare il protagonismo delle donne e degli uomini coinvolti, viene promosso lallargamento dei diritti di cittadinanza affinch le comunit e le loro organizzazioni possano incidere sulle politiche pubbliche. Grazie allinsieme di queste azioni, sta nascendo un polo produttivo che utilizza, nel rispetto dell'ambiente e delle leggi internazionali a tutela della foresta amazzonica, le risorse naturali, permettendo cos il miglioramento delle condizioni economiche, sociali ed igienicosanitarie di circa 4.500 persone appartenenti a 19 comunit. Guarda il video sul progetto: http://bit.ly/MOJvip. 19

2010

ecOnOMia sOlidale in uruGuaY


La crisi economica che nel 2001 colp Argentina caus la chiusura di molte piccole e medie imprese e la conseguente perdita del posto per molti lavoratori. Una tragedia che si ripetuta, a breve distanza di tempo, anche in Uruguay a causa del cosiddetto effetto Tango. Per far fronte alla situazione alcuni lavoratori decisero di recuperare la propria impresa (in Argentina un esempio emblematico la fabbrica di ceramiche Zanon, in Uruguay il Molino Santa Rosa) costituendo cooperative autogestite: nacquero cos degli ampi movimenti di recupero che negli anni a venire hanno permesso a decine di migliaia di lavoratori di sfuggire alla disoccupazione. ISCOS stato partner dellONG COSPE nellattivit triennale cofinanziata dallUnioneI IEuropea, conclusasi nel 2010, per il supporto a 700 fra lavoratori e membri delle federazioni di rappresentanza delle imprese recuperate. In particolare, ISCOS si occupata delle attivit relative alla formazione e alla messa in atto di sistemi virtuosi per garantire un livello adeguato di salute e sicurezza nelle aziende coinvolte. La partecipazione al progetto ha consentito di conoscere un processo vivo e promettente fatto di persone vere, pronte a lottare ed organizzarsi per i propri diritti, raccontato nel volume "Recuperare 20 il lavoro. Imprese Autogestite e movimento cooperativo in America Latina". La pubblicazione, finanziata dalla Provincia di Roma e con il patrocinio dellAmbasciata dellUruguay in Italia, raccoglie gli interventi di esperti e attori del progetto e offre una visione di lavoro dignitoso ottenuta attraverso la partecipazione dei lavoratori e limplementazione delle buone pratiche. I volti e le azioni dei socilavoratori delle cooperative sono stati immortalati dal fotoreporter Manlio Masucci in un reportage fotografico di 40 pagine che racconta la storia delle battaglie, delle speranze e delle certezze di oltre 20 imprese recuperate in Uruguay. Il libro, presentato il 7 ottobre 2010 in occasione della Giornata Mondiale del Lavoro Dignitoso, presso la sede della Provincia di Roma, ha costituito lo spunto per la realizzazione di una serie di eventi di dibattito sulla possibilit di riproporre lesperienza del recupero delle imprese in altri contesti. I diritti dei lavoratori, infatti, corrono grandi rischi non solo in America Latina ma in tutto il mondo, soprattutto in un momento storico caratterizzato dalla finanziarizzazione delleconomia e da processi di globalizzazione che alimentano liniquit. Il libro online allindirizzo: http://scr.bi/RAgNHk.

iMprese recuperaTe ed

2010/11

una reTe di aGriTurisMi a MisiOnes (arGenTina) per

la lOTTa alla pOVerT e la GeneraZiOne di laVOrO diGniTOsO


La crisi politica ed economica che ha colpito lArgentina nel 2001 ha causato un aumento della povert e dellindigenza e la perdita di numerosi posti di lavoro in tutto il paese. In risposta alla grave situazione, tuttoggi solo in parte risolta, sono sorte centinaia di esperienze produttive di economia sociale che hanno consentito la sopravvivenza di molte attivit e il mantenimento dei relativi posti di lavoro. In questo contesto, si inserita lazione dellISCOS con lobiettivo di favorire loccupazione e la differenziazione del reddito nel contesto rurale della provincia argentina di Misiones, indebolito, oltre che dalla crisi, anche dallendemico abbandono delle campagne. Lazione stata progettata e attuata con lassociazione locale UNEFAM, la ONG Italiana COSPE e cofinanziata dal Ministero degli AffariI IEsteri Italiano. Specifiche azioni complementari sono state attuate da ISCOS Lombardia e ISCOS Liguria e finanziate dalla rispettive Regioni. Molte delle aziende agricole coinvolte nellazione avevano sofferto le conseguenze generate dalla caduta verticale del consumo dei prodotti tipici locali, come tabacco (coltura di per s usurante per i contadini), t, erba mate e tung, e si erano gradualmente impoverite.

Il progetto ha promosso un modello integrato e sostenibile di produzione e vendita di prodotti agrozootecnici e di servizi in 570 piccole imprese agricole familiari che hanno potuto ampliare la gamma dei propri prodotti con lartigianato e le specialit della cucina tipica locale. Grande importanza ha avuto la costituzione di una Rete Agrituristica (www.agroturismomisiones. com.ar) che promuove sul mercato nazionale e internazionale oltre 114 aziende. La partecipazione di molte donne alle attivit ha avuto una grande importanza sociale oltre che economica consentendo loro luscita dallisolamento e dalla solitudine propri della condizione femminile in ambito rurale, dove il fondamentale ruolo familiare e sociale delle donne stenta ad essere pienamente riconosciuto. Ho imparato a risolvere molti dei problemi da sola. Difendo di pi il mio ruolo di donna, la mia indipendenza, anche se vedo che mi manca ancora molto. Per vedo che sono sulla strada giusta, ha detto Marta, una delle partecipanti. I risultati raggiunti dal progetto e le storie delle donne che vi hanno partecipato sono raccontati nel dettaglio nel libro Agriturismo Misiones, disponibile online allindirizzo: http://scr.bi/ M8UFhN. 21

sWaT, per uscire

Valle dellO

TurisMO nella
daGli OrrOri della Guerra

recuperO culTurale e

>2012

2011

e faVOrire lO sViluppO ecOnOMicO in

paKisTan
recupero, sia sotto il profilo dello sviluppo locale sia dal punto di vista del rapporto di amicizia fra Italia e Pakistan. ISCOS ha avviato, nel 2011, una collaborazione conolArchaeology-Community-Tourism/Field School Project, che dirige la ricostruzione dello Swat Archaeological Museum. Lazione si propone di preservare e migliorare i siti archeologici, riabilitare il museo, formare nuove figure professionali nel settore per rilanciare occupazione e turismo. Si prevede che lazione, che interesser direttamente 360 operatori turistici, possa influire con ricadute positive su circa 30.000 abitanti dello Swat. Lo storico pakistano Muhammad Pervaish Shaheen ha dichiarato: la ricostruzione del museo far sapere a tutto il mondo che la pace tornata nella valle dello Swat e che i turisti sono di nuovo i benvenuti. Questo incoragger i turisti locali e stranieri a visitare lo Swat.

Lo Swat una valle situata al nord del Pakistan. Il territorio situato al confine con lAfghanistan e ha vissuto recentemente lunghi periodi di tensione dovuti agli scontri fra militari dellesercito pakistano e gruppi fondamentalisti talebani operanti nellarea. Una vera e propria guerra, combattuta fra il 2007 e il 2009, ha devastato lo Swat e costretto 2,3 milioni di persone ad abbandonare le proprie case per aver salva la vita. Ad agosto del 2009, dopo la conclusione delle operazioni militari, circa 1,6 milioni di persone hanno finalmente avuto la possibilit di tornare a casa. La valle dello Swat ha una storia ricca e interessante. Nel corso dei secoli ha subito linfluenza di numerose civilt e dispone di una eredit culturale di grande importanza storica. Il Museo Archeologico dello Swat era una delle maggiori attrazioni turistiche della valle con una grande collezione di sculture Gandhara proveniente dai numerosissimi siti buddisti di interesse della zona. Originariamente il museo era stato costruito nel 1958 dal Wali (Governatore) dello Swat e da una Missione Italiana, ed era stato inaugurato in contemporanea con un museo gemello, il Museo Nazionale dArte Orientale di Roma. La ricostruzione del Museo, finanziata attraversoI Iil Programma Italo-Pakistano per lannullamentoI Idel debito, rappresenta dunque un importante 22

>2012

2011

cOn i pescaTOri salVadOreGni per cOMBaTTere

lO sfruTTaMenTO dei cOYOTes


El Salvador, piccolo paese dellAmerica Centrale, uscito, nel 1992, da una guerra civile durata 12 anni. Da 20 anni il paese ha riguadagnato una dimensione democratica ma il successivo sviluppo economico e sociale ha beneficiato la popolazione in modo asimmetrico. Un esempio delle problematiche che ancora affliggono il paese si trova nelle relative pagine del Rapporto Annuale 2012 sulle violazioni dei diritti sindacali redatto dalla ITUC-CSI: Le manifestazioni sindacali e gli scioperi, usati come mezzi per esercitare pressione, continuano ad essere represse. Gli attacchi ai diritti sindacali dei lavoratori, alla loro integrit fisica e alla libert di associazione sono costanti, come dimostrato dallarresto di un rappresentante del sindacato dei lavoratori LIDO e dal rifiuto di aziende private di permettere lesercizio dei diritti di organizzazione e di contrattazione collettiva. [] Lassassinio di dirigenti sindacali rimane impunito. Si opera quindi in un contesto sociale attraversato da violenze e soprusi. Nellembalse, il bacino del Cerron Grande, ISCOS ha avviato, nel 2011, insieme allAgenzia di sviluppo economico locale (ADEL) di Chalatenango e alla ONG italiana CESVI,

unazione per lo sviluppo dellassociazionismo dei pescatori delle comunit rivierasche e delleconomia legata ai prodotti ittici. Lazione stata cofinanziata dal Ministero degli Affari EsteriI IItaliano, dal Comitato lecchese per la pace deiI Ipopoli e dalla Federazione Nazionale PensionatiI Idella CISL. Si tratta di un progetto che prosegue un analogo intervento attuato da ISCOS negli anni passati e che terminer nel 2014. Con il sostegno allAsociacin de Pescadores del Embalse del Cerrn Grande (ASPESGRA), si intende favorire lacquisizione di nuovi associati e il miglioramento delle condizioni socioeconomiche dei pescatori dellarea. I pescatori vengono inoltre accompagnati nella lotta contro lo sfruttamento messo in atto dai coyotes, i commercianti che, facendo cartello fra di loro, acquistano il pesce a prezzi particolarmente bassi a danno dei pescatori. Il consolidamento dellassociazione dei pescatori, la creazione di un sistema di conservazione, lelaborazione industriale e la distribuzione autonoma, sono le misure adottate da ISCOS, di comune accordo con i pescatori, i partner locali e internazionali per dare impulso allo sviluppo dellarea e combattere le ingiustizie. 23

PAESE
Progetti

Mali 3 59.188

Burundi 1 31.577 421.280

TOTALE COMPLESSIVO
4 90.765

Fondi impiegati

817.069

1.238.349

sicureZZa aliMenTare
Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione [...]
(Art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo)

Fra il 2010 e il 2012 lISCOS ha proseguito la sua attivit per garantire la sicurezza alimentare, attuando 4 progetti in 2 paesi, raggiungendo oltre 90.000 beneficiari e impiegando 1.238.349 euro. In Burundi, nel 2010, si concluso il progetto triennale per la riduzione della vulnerabilit della popolazione locale attraverso la coltivazione di un tipo di colocasia resistente alle malattie. Lazione, superando le aspettative, ha migliorato la sicurezza alimentare di circa 6 mila famiglie vulnerabili, per un totale di oltre 31.000 persone. In Mali, nel gennaio del 2010, si sono conclusi due programmi avviati nel 2009: il primo programma si concentrato sullaumento della produzione del riso e sullaiuto alimentare durgenza per le

zone alluvionate nella provincia di Kati mentre il secondo programma si focalizzato sulla riduzione della vulnerabilit delle famiglie contadine nei Comuni di Sikasso, Pimperna e Danderesso. Le due azioni, cofinanziate dalla Cooperazione Italiana, hanno interessato oltre 5.000 persone. Sempre in Mali, nel 2011 e nel 2012, sono proseguite le attivit del Programma di miglioramento del reddito e della sicurezza alimentare delle famiglie contadine attraverso la valorizzazione della produzione della patata nella regione di Sikasso. Lazione, avviata nel 2010, ha interessato 10.770 aziende agricole familiari, per un totale di quasi 54.000 residenti in 97 villaggi e frazioni della provincia.

In molti paesi l'agricoltura ancora il settore prevalente per l'economia nazionale e locale ma la sicurezza alimentare rappresenta spesso un obiettivo ancora da raggiungere. La produzione agricola per l'auto sostentamento e per la commercializzazione, limplementazione di sistemi di trasformazione, la formazione professionale e laccompagnamento delle famiglie contadine per la costituzione di gruppi organizzati di produzione e di mutuo soccorso divengono quindi elementi strategici per la tutela della salute e per lo sviluppo socio-economico delle comunit.

24

2010

Burundi: 2 MiliOni e 300 Mila pianTine di cOlOcasia

per lOTTare cOnTrO la pOVerT


Il Burundi uno dei Paesi pi poveri del mondo dove pi del 50% della popolazione vive sotto la soglia di povert e la sopravvivenza stessa delle persone a rischio. durante lepoca della colonizzazione, prima tedesca e poi belga, che, secondo gli storici, nascono quei conflitti etnici che dal 1994 al 2006 hanno portato Hutu e Tutsi, le due etnie pi numerose, a insanguinare il paese con una guerra civile di cui ancora non si spenta leco. La provincia di Rutana, confinante con la Tanzania, era, fino a pochi anni fa, il luogo di produzione della colocasia per lintero paese. Tubero fondamentale nella dieta alimentare burundese, la colocasia costituisce, insieme alla manioca, alla patata dolce e alla banana, una fonte alimentare e di reddito per la popolazione rurale. Negli ultimi anni la cocolasia era stata annientata da una malattia. Con un intervento mirato, progettato e attuato insieme allassociazione locale Biraturaba e cofinanziato dalla Commissione Europea, si deciso di intervenire per aumentare il livello di sicurezza alimentare della popolazione di Rutana, nel comune di Ghiaro, con particolare attenzione

alle famiglie di sfollati interni. Il progetto ha infatti coinvolto una popolazione per la maggioranza costituita da persone fuggite dagli orrori della guerra e tornate nel proprio paese dorigine dopo aver trascorso alcuni anni nei campi profughi della vicina Tanzania. Lo sforzo congiunto del gruppo di lavoro, composto dal cooperante espatriato e dal personale locale messo a disposizione da Biraturaba, ha trasformato un progetto, che inizialmente era di assistenza, in un progetto di sviluppo. Le piantine utilizzate, pur non essendo geneticamente modificate, sono resistenti alla malattia grazie alla coltivazione in serra e hanno permesso il rilancio della produzione. In 34 mesi di attivit, sono state prodotte circa 2 milioni e 300.000 piantine di cui 1 milione e 700.000 sono state diffuse tra i gruppi pi vulnerabili mentre 500.000 sono state utilizzate per la produzione e la commercializzazione. Il progetto ha coinvolto oltre 700 produttori, di cui il 62% donne, raggruppati in 52 associazioni e ha beneficiato oltre 6 mila famiglie vulnerabili, fra cui molte appartenenti alla minoranza etnica dei Batwa, consentendo cos laccesso al cibo e creando una fonte continuativa di reddito. 25

2010

uneMerGenZa nelleMerGenZa
Il Mali un paese con una ricca storia alle spalle. Fu sede dell'Impero del Ghana, dell'Impero del Mali e dell'Impero Songhai. Nellepoca moderna lantico splendore tramontato e le vicissitudini che hanno colpito il paese, la colonizzazione prima e le dittature militari poi, ne hanno fatto uno dei pi poveri del mondo. Il Mali al 175 posto - su 187 - dellIndice di Sviluppo Umano redatto dalle Nazioni Unite. Laspettativa di vita supera appena i 50 anni e pi del 50% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno, secondo i dati UNDP 2011. La maggioranza della popolazione vive e lavora nellambiente rurale ma il crescente processo di desertificazione compromette gravemente le capacit produttive del paese. Kati una provincia della regione Koulikoro, al sud-ovest del paese. Nel 2008, la gi precaria economia ha subito unulteriore crisi: incessanti piogge hanno provocato inondazioni che hanno a loro volta causato un crollo della produzione del riso. ISCOS, in collaborazione con le associazioni delle donne produttrici, con lassociazione di 26 coordinamento dei progetti di sviluppo della zona Ben-ba e con la ONG italiana CESVI, ha attuato unazione cofinanziata dalla Cooperazionei iItaliana. Lazione, avviata nel 2009 e conclusa nel 2010, ha contribuito al miglioramento delle condizioni di vita delle fasce sociali pi vulnerabili attraverso il ripristino e il potenziamento delle coltivazioni di riso nei comuni rurali di Dialakoroba e Sanankoroba. Dopo il censimento dei fabbisogni alimentari della popolazione colpita dallinondazione, si proceduto alla distribuzione di derrate alimentari, alla formazione in risicoltura per le donne della zona, alla sensibilizzazione sui rischi della raccolta del riso e sulle modalit di prevenzione delle malattie trasmesse dallacqua. Parallelamente stata eseguita la distribuzione di sementi di riso migliorate e di materiale agricolo ai produttori e alle 14 associazioni dei villaggi. Lazione, che ha coinvolto circa 4.000 persone, ha portato un aiuto concreto alla popolazione della provincia facilitando luscita da unemergenza che aveva aggravato la situazione preesistente di diffusa povert.

a KaTi, in Mali,

2010/11

>2012

Mali:

il paradOssO di siKassO
In Mali stato intrapreso, a partire dal 1992, un lento processo di democratizzazione e di sviluppo economico. Il settore rurale, che rappresenta il 45% del prodotto interno lordo e il 75% delle esportazioni, caratterizzato da agricolture di sussistenza sviluppatesi attraverso lespansione su nuovi terreni a discapito dellincremento della produttivit su quelli gi coltivati. La regione di Sikasso, area storica delle attivit di ISCOS che presente da oltre 10 anni nel Sud del Mali, una delle regioni pi fertili del paese ma la malnutrizione, soprattutto dei bambini, alta quanto nelle zone desertiche del nord. Questo paradosso dovuto a una scarsa consapevolezza nutrizionale e alla concentrazione di coltivazioni destinate allesportazione. Per far fronte alla situazione, in continuit con i precedenti interventi, ISCOS ha avviato, nel 2010, un programma triennale di miglioramento del reddito e della sicurezza alimentare delle famiglie contadine attraverso la valorizzazione della produzione della patata. Il programma stato concertato e realizzato con lUnione Nazionale dei Lavoratori Maliani (UNTM), le sue due cooperative di servizi allagricoltura Cikela Jigi e Mali Yiriden, lAssociazione dei produttori di Patate (APPS) e lAssociazione Maliana di Assistenza Tecnica nei Villaggi (A.MA.TE.VI). Lintervento, cofinanziatoi idal Ministero degli Affari Esteri italiano, intende rafforzare le capacit cooperative dei produttori e ottimizzare la produzione, lo stoccaggio e la conservazione del prodotto. L'intervento coinvolge 97 villaggi in cui i produttori vengono accompagnati, tecnicamente e finanziariamente, dalla coltivazione alla commercializzazione delle patate nei mercati nazionali e nei paesi limitrofi. In questo modo si potuto garantire un miglioramento effettivo della condizione di vita a quasi 11.000 famiglie agricole. Lintervento presenta unaltra componente fondamentale: la sensibilizzazione nei villaggi, volta ad aumentare la consapevolezza delle famiglie contadine sulla problematica nutrizionale cronica presente nella regione. Guarda il video sul progetto: http://bit.ly/ ONR7Fd. 27

PAESE Progetti

Pakistan

Haiti

TOTALE COMPLESSIVO

6
15.986 445.372

2
2.040 237.193

8
18.026 682.565

Fondi impiegati

riaBiliTaZiOne
pOsT-eMerGenZa
Fra il 2010 e il 2012 ISCOS ha proseguito la sua attivit di riabilitazione post-emergenza, attuando 8 progetti in 2 paesi, raggiungendo oltre 18.000 beneficiari e impiegando 682.565 euro. In Pakistan, a seguito delle alluvioni che hanno colpito lintero paese nel luglio 2010, sono state realizzate 4 azioni di riabilitazione, avviate nel 2010 e proseguite nel 2011 e nel 2012. Le azioni, finanziate da due campagne di raccolta fondi autonome, dallISCOS Piemonte (con i fondi donati dalla Regione Piemonte, dalla CISL Varese) e dalla Cooperazione Italiana, hanno portato sostegno complessivamente a oltre 12.000 persone. Parallelamente, nel 2011, sono stati forniti medicinali e generi di prima necessit a circa 2.000 persone nelle aree montane del Balochistan colpite dal terremoto del 2008; nel

assistenza nella ricostruzione, lavoro dignitoso per uscire dallemergenza


2012 stato realizzato, grazie ai fondi raccolti da ISCOS Piemonte, ISCOS Lombardia e CISL Varese, un intervento a favore di 2.000 sfollati fuggiti dalla guerra scatenatasi nella Khyber Agency e rifugiatisi nel campo di Jalozai. Ad Haiti stato effettuato un intervento di prima assistenza alle vittime del terremoto del gennaio 2010. Successivamente, nel 2011 e nel 2012, stata attuata unazione a favore di 820 fra lavoratori migranti, edili, informali e, in generale, vulnerabili. Un secondo progetto, sempre nello stesso periodo, ha puntato a favorire processi di dialogo sociale, rafforzando i sindacati locali, e ad informare lavoratrici e lavoratori haitiane/i sui loro diritti favorendo, in questo modo, un miglioramento delle opportunit di lavoro dignitoso per oltre 1.200 uomini e donne.

In molti paesi gli effetti devastanti delle catastrofi naturali si sommano alla povert persistente, all'ingiustizia sociale e alle guerre. Grazie alla collaborazione con il movimento sindacale mondiale, ISCOS fornisce sostegno immediato alla popolazione, coordinando le attivit con le organizzazioni locali dei lavoratori. Ma in contesti caratterizzati da unemergenza preesistente e continuativa occorre, partendo dalle attivit di riabilitazione delle strutture, innescare insieme alla societ civile locale un circolo virtuoso per una ricostruzione che sia anche sociale e per un miglioramento effettivo delle condizioni di vita.

28

2010/11

>2012

haiTi: una ricOsTruZiOne nOn sufficienTe.


Gi prima del devastante sisma del 12 gennaio 2010, l80% della popolazione haitiana viveva sotto la soglia di povert, il 55% versava in condizione di povert estrema mentre il 54% della popolazione attiva, pari a 1,5 milioni di persone, era senza impiego. Attualmente, dopo il terremoto, si registra un livello di disoccupazione ancora superiore. Le istituzioni sono spesso poco presenti, la corruzione alta, manca un vero dialogo sociale tra le parti, la libert sindacale e la contrattazione collettiva sono quasi inesistenti. Le promesse fatte dalla comunit internazionale, a seguito della spinta emotiva data dal terremoto, sono state largamente disattese. Consapevole di questa situazione, ISCOS ha avviato un percorso, oltre che di ricostruzione, di democrazia e diritti. Un percorso condiviso, concretizzatosi nel 2011 e proseguito nel 2012, basato sulle linee guida definite nella Trade union road map for the reconstruction, elaborata ed approvata dalla comunit internazionale dei sindacati, ivi compresi quelli haitiani, durante la Conferenza CSICSA di Santo Domingo nel 2010. Un primo progetto, Better work for a decent reconstruction, cofinanziato da Solidar ei

BisOGna TOGliere il paese dalla pOVerT


iRegione Toscana, stato avviato da ISCOS in collaborazione con Progetto Sviluppo-CGIL, Progetto Sud-UIL, ARCS-ARCI e AUSER. Una seconda azione, Tra-dwa-fom-oga, Ri-Costruire Haiti, Decent Work per una ricostruzione dignitosa, rivolta alle stesse categorie di lavoratori, stata avviata da IsI (consorzio formato da Progetto Sviluppo-CGIL, ISCOS-CISL, Progetto Sud-UIL) in collaborazione con CSA e Fondazione Rinaldi, grazie al finanziamento ricevuto tramitei ila raccolta fondi unitaria per Haiti condotta dai iCISL, CGIL, UIL e Confindustria. Le azioni puntano, in modo sinergico, a migliorare concretamente le condizioni lavorative e di vita di chi opera nelleconomia informale di Haiti, rafforzando le organizzazioni sindacali, supportando laccesso di lavoratrici e lavoratori ai sistemi di protezione sociale, sostenendo la generazione di lavoro dignitoso attraverso la formazione professionale e tecnica per linserimento lavorativo e per laumento del reddito dei beneficiari. Lobiettivo delle azioni quello di supportare un modello di ricostruzione, al pari del lavoro, decente, in quanto occasione unica per Haiti di accedere a una compiuta democrazia anche sul piano economico e sociale. 29

scheMa deGli inTerVenTi


haiTi
12 gennaio 2010 > Haiti viene devastata dal peggior terremoto della regione degli ultimi 200 anni. Muoiono pi di 220.000 persone. 13 Gennaio 2010 > ISCOS, presente in Repubblica Dominicana, organizza con il sindacato dominicano CASC e il sindacato haitiano CTH interventi di prima assistenza. 22 gennaio 2010 9 aprile 2010 CISL, CGIL, UIL e Confindustria attivano il Fondo di intervento a favore delle popolazioni della Repubblica di Haiti.

Al summit sindacale organizzato congiuntamente da CSI e CSA viene approvato, da oltre 100 rappresentati di organizzazioni sindacali, fra cui ISCOS, il documento Trade union road map for the reconstruction and development of Haiti. Viene registrato il primo caso di colera. Successivamente, l'epidemia si diffonde contagiando centinaia di migliaia di persone e provocando migliaia di morti. ISCOS avvia il progetto Better work for a decent reconstruction, finanziato da Solidar.

15 ottobre 2010 15 febbraio 2011 4 aprile 2011 6 luglio 2011

I risultati preliminari delle elezioni presidenziali indicano che Michelle Martelly il nuovo presidente della repubblica di Haiti.
IsI, consorzio formato da Progetto Sviluppo-CGIL, ISCOS-CISL, Progetto Sud-UIL, avvia il progetto Tra-dwa-fom-oga, Ri-Costruire Haiti, Decent Work per una ricostruzione dignitosa, finanziato dal Fondo di intervento a favore delle popolazioni della Repubblica di Haiti.

paKisTan
luglio 2010 agosto 2010 9 agosto 2010 20 agosto 2010 settembre 2010 novembre 2010 dicembre 2010 Ha inizio la peggiore alluvione della storia del Pakistan con oltre 200mm di pioggia in 24 ore. La Federal Flood Commission (FCC) del Pakistan conta oltre 1.500 decessi, mezzo milione di case distrutte e 6 milioni di sfollati. LAmbasciata del Pakistan in Italia lancia una campagna per linvio urgente di medicinali e beni di prima necessit. ISCOS lancia unazione a sostegno della campagna. ISCOS lancia una campagna di raccolta fondi per realizzare azioni a sostegno delle vittime. In 2 mesi oltre 80 strutture sindacali CISL donano circa 30.000 euro. FCC comunica che a causa delle alluvioni sono morte quasi 1.800 persone, quasi 2 milioni di case sono state distrutte e gli sfollati hanno superato i 18 milioni. ISCOS avvia un progetto a sostegno della popolazione colpita dalle alluvioni nelle zone di Nowshera e Balakot. ISCOS destina i proventi della Campagna di Natale 2010 allemergenza in Pakistan. Aderiscono oltre 100 strutture sindacali e vengono raccolti 21.000 euro che consentono di prolungare ed ampliare lintervento in corso.
ISCOS avvia, in collaborazione con ISCOS Piemonte, il programma Cash for Work a Nowshera e Balakot, finanziato da ISCOS Piemonte con i fondi donati dalla Regione Piemonte.

febbraio 2011 luglio 2011 30

ISCOS avvia lintervento di riabilitazione del settore agricolo nelle aree alluvionate di Nowshera Kalan e Nowshera Pir Sabaq, finanziato dalla Cooperazione Italiana.

cash fOr WOrK


per la ricOsTruZiOne

2010/11

>2012

diGniTOsa del

paKisTan

La peggiore alluvione della storia del Pakistan iniziata pi di quattro settimane fa nella regione montuosa dello Swat, gi afflitta dal peggior tipo di estremismo, e nella valle di Kaghan, che ha subito il grave terremoto del 2005. Circa 20 milioni di persone e 160.000 chilometri quadrati di terreno - circa 1/5 della superficie del paese sono stati duramente colpiti. Questa la testimonianza, registrata ad agosto 2010, di Zahoor Awan, Segretario Generale Aggiunto del PWF, il sindacato pakistano che dal 2005 collabora con ISCOS. ISCOS ha avviato, a novembre del 2010, un intervento, tuttora in corso, coordinato insieme al PWF e articolato continuativamente in 4 azioni. Lintervento stato finanziato inizialmente tramitei iraccolta fondi e in seguito prima da ISCOSi iPiemonte, con i fondi della Regione Piemonte,iei ipoi dalla Cooperazione Italiana. Inizialmente stata effettuata la riabilitazione di strade e vie daccesso, dei sistemi idrico-fognari, delle case distrutte o danneggiate. In seguito le operazioni sono state estese alla ricostruzione dei canali per lirrigazione, al ripristino della produzione alimentare e al sostentamento dei piccoli agricoltori. Le azioni, che hanno interessato oltre 12.000 persone, si sono svolte nel distretto di Balakot e in quello di Nowshera, in particolare negli Union Council di Kabul River, Akhora Khattaq e Pir Sabaq.

Nel prosieguo dellintervista Zahoor Awan descriveva una situazione drammatica: 3,5 milioni di bambini a rischio di malattie legate allacqua e possibilit concrete di unepidemia di colera; raccolti, citt, villaggi e infrastrutture distrutti; mancanza di energia elettrica; ponti e strade inagibili che isolavano molte zone. In mezzo a tanta acqua, mancava quella potabile. E mancavano i mezzi di sostentamento. Lalluvione ha privato le persone non solo delle proprie abitazioni ma anche del proprio lavoro: i campi coltivati sono stati devastati, intere mandrie di bestiame sono affogate nel fango, le fabbriche distrutte o danneggiate. In tale situazione ha avuto grande importanza lutilizzo, trasversale a tutto lintervento, del Cash for Work, modalit di operare inizialmente adottata dallILO, al fine di fornire rapide opportunit di occupazione in cambio di salari giornalieri alle persone colpite dall'alluvione per aiutarle a percepire un reddito rapido e a superare lo shock mentale e il trauma subito. Un modo di operare che ha avuto dei risvolti importanti anche a livello sociale, come racconta Gabriele Restelli che, per ISCOS, ha seguito in loco tutte le fasi dellintervento: Un fatto molto positivo che la comunit inizia a partecipare. Soprattutto in Akora, unarea pi urbana con vie pi strette e case pi vicine, si verifica un fenomeno insolito per questa regione del Pakistan: i vicini e la comunit aiutano gratuitamente il padrone di casa nella ricostruzione. Sta capitando, pi frequentemente, di vedere tre lavoratori ISCOS ai quali si aggiungono 5/6 passanti, vicini, amici, parenti, che danno una mano a ricostruire. Abbiamo sempre posto molta attenzione sulla pi ampia partecipazione dei beneficiari: Cash for work non solo un modo per guadagnare soldi. 31

PAESE Progetti

Italia

Moldavia - Ucraina

Thailandia

TOTALE

1
100 4.943

1
60 350.053

1
200 13.010

3
360 368.006

Fondi impiegati

MiGranTi
"I lavoratori migranti sono una risorsa per ogni Paese in cui portano il loro lavoro. Diamo loro la dignit che meritano come esseri umani e il rispetto che meritano come lavoratori."
Juan Somavia, Direttore Generale dell'ILO

La migrazione oggi un tema di straordinaria importanza in Europa ed in particolare in Italia che divenuta, negli ultimi 20 anni, una delle principali destinazioni dei flussi migratori. Parallelamente, continuano a verificarsi in tutto il mondo migrazioni di persone che sfuggono da guerre e regimi dittatoriali alla ricerca di pace e sicurezza. LISCOS, attraverso unazione preventiva, intende intervenire affinch la migrazione diventi un vantaggio per i migranti stessi, per gli Stati di destinazione e per i paesi di origine e affinch i gruppi e le popolazioni costrette a lasciare la propria casa possano veder riconosciuto il loro diritto a una vita dignitosa. Fra il 2010 e il 2012, ISCOS ha proseguito la sua attivit a favore dei migranti attuando 3 progetti in 4 paesi, beneficiando 360 persone e impiegando 368.006 euro. In Italia, nel 2010 si conclusa lazione diretta a contribuire al dibattito e alla ricerca su pratiche e leggi rischiose per le condizioni di lavoro dei migranti e per la riuscita del dialogo sociale.

ISCOS, in collaborazione con ISCOS Piemonte, ha concentrato la sua azione sul settore del lavoro di cura e dellassistenza familiare e ha coinvolto, in una tavola rotonda, 100 delegati sindacali da tutta Italia. In Ucraina e Moldavia, nel biennio 20102011, proseguita e si conclusa lazione diretta a costruire e sperimentare un modello legale di migrazione per lavoro verso lItalia. Tramite la formazione di 60 operatori sindacali locali si inteso tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori migranti contrastando, al contempo, i fenomeni di traffico illegale e di sfruttamento. Nellarco del triennio, in collaborazione con il sindacato birmano FTUB, si svolta in Birmania lazione svolta per contribuire al miglioramento delle condizioni sociali, economiche ed educative di 200 giovani delle comunit di migranti e rifugiati birmani in Thailandia. In Repubblica Dominicana si lavorato al miglioramento degli standard professionali dei migranti haitiani impegnati nelledilizia per aumentare le loro possibilit di conseguire un lavoro dignitoso.

32

2010

dialOGO sOciale e rispeTTO dei diriTTi = laVOrO diGniTOsO per i MiGranTi


Da diversi anni, in tutta Europa e in diversi settori lavorativi, si assiste al rapido aumento di forme di lavoro non protetto e allincremento del numero di immigrati senza documenti di soggiorno. Il migrante si trova ad affrontare la quotidianit in un paese con leggi, persone e culture sconosciute, ed per questo che, in molti casi, soggetto a vessazioni e soprusi. La migrazione clandestina presenta rischi ancora maggiori: i migranti possono rimanere vittime di sfruttatori che, approfittando della loro situazione di illegalit, li costringono a forme di lavoro forzato o di similschiavit, nonch a gravi forme di sfruttamento, anche di tipo sessuale. Lo studio delle ragioni che hanno determinato questa situazione costituisce il punto di partenza per la ricerca della sua soluzione. Per questo ISCOS ha realizzato un programma annuale, conclusosi nel 2010, che ha coinvolto associazioni, sindacati e ONG di sei stati membri dellUnione Europea (Estonia, Germania, Italia, Lituania, Romania e Svezia), diretto a contribuire al dibattito e alla ricerca su pratiche e leggi a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, rischiose per le condizioni di lavoro dei migranti e per la riuscita del dialogo sociale. Le organizzazioni sindacali e le associazioni di migranti sono i beneficiari del progetto Decent Work for All: a key for effective industrial relations, icofinanziato dalla Commissione Europea. In Italia, le attivit realizzate da ISCOS si sono concentrate sulla raccolta di informazioni sul quadro legislativo italiano ed europeo nel settore dellassistenza e cura alle persone, sulla realizzazione di un case study dal titolo Migranti e lavoro domestico sulle condizioni di vita e di lavoro di colf e badanti immigrate in Piemonte, e sullorganizzazione di un seminario sindacatoistituzioni dedicato al tema Donne migranti e lavoro di cura, una sfida per lintegrazione. Al seminario, organizzato in collaborazione con ISCOS Piemonte, hanno partecipato oltre 100 delegati sindacali, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni dei migranti che hanno dato vita a un costruttivo momento di dialogo sociale. 33

2010/11

>2012

fOrMaZiOne prOfessiOnale per i MiGranTi BirMani


Come gi accennato, quasi 50 anni di dittatura militare gravano sulle spalle del popolo Birmano. I sindacalisti della FTUB sono costretti a risiedere in Thailandia, nella zona di Mae Sot, al confine con la Birmania, e ad entrare clandestinamente nel paese per svolgere le proprie attivit. Anche molti lavoratori, prostrati dalle vessazioni subite in patria, hanno seguito la via dellesilio, abbandonando il paese con le loro famiglie nella speranza di una vita e di un futuro migliore per loro e per i propri figli. Insieme al sindacato birmano e alla comunit dei migranti, ISCOS ha progettato e attuato unazione per costruire quel futuro attraverso leducazione e la formazione. Grazie al finanziamento dellai iProvincia di Roma, stiamo promuovendo programmi di educazione per i giovani e di formazione professionale per i lavoratori migranti birmani in Thailandia. Presso il Knowledge Zone Vocational Training 34

in Thailandia
Center vengono tenuti corsi di lingua e grammatica inglese, tailandese e birmana, con appositi workshop in cui i partecipanti possono fare pratica di conversazione, mettendo in atto lapprendimento teorico in discussioni su temi lavorativi. Vengono realizzati inoltre corsi di alfabetizzazione informatica e di uso del computer che prevedono lo studio delle applicazioni office, lapprendimento della navigazione e della ricerca su Internet e luso della posta elettronica. Per gli studenti che si distinguono particolarmente nel corso degli studi previsto un apprendistato per acquisire competenze su pratiche amministrative, preparazione e scrittura di rapporti, elementi di comunicazione. Lazione coinvolge direttamente 200 partecipanti ai corsi e contribuisce ad accrescere la consapevolezza e a migliorare le condizioni di vita di 200 famiglie, fornendo nuove e migliori prospettive a tutta la comunit di migranti birmani nellarea di Mae Sot.

2010/11

un liBrO raccOnTa:
Il progetto quadriennale Safe Bridges for Migrant Workers: pilot initiatives in Moldova and Ukraine, cofinanziato dalla Commissionei iEuropea e conclusosi nel 2011, stato svolto in partenariato con le Confederazioni sindacali Ucraine (FPU e KVPU) e le Federazioni di settore (costruzioni, educazione e chimici) in Moldavia. Due paesi strategicamente importanti nellambito del fenomeno migratorio: dal 2005 al 2010, i migranti provenienti da Ucraina e Moldavia sono aumentati, secondo i dati dellISTAT, rispettivamente dell86 e del 178 per cento. Liniziativa ha voluto costruire e sperimentare un modello legale di migrazione per lavoro dallUcraina e dalla Moldavia verso lItalia, con lobiettivo di tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori migranti e contrastare cos i fenomeni di traffico illegale e di sfruttamento. Il progetto ha quindi rafforzato i canali dinformazione preventiva verso i potenziali lavoratori migranti direttamente nel paese dorigine. Lorientamento preventivo rappresenta uno strumento indispensabile per facilitare una migliore integrazione nel paese di destinazione. Pertanto sono stati attivati ed attrezzati 20 infopoint in Ucraina e 10 in Moldavia che forniscono servizi specifici di assistenza ai potenziali migranti.

liMpeGnO del sindacaTO per la GOVernance della MiGraZiOne


Rafforzare i canali legali di migrazione per lavoro tra lucraina e la Moldavia verso lItalia
I punti dinformazione sono ubicati principalmente nelle sedi territoriali delle organizzazioni sindacali partner del progetto e sono gestiti da 60 operatori selezionati dalle organizzazioni sindacali sulla base di caratteristiche e professionalit definite dal progetto stesso. Il libro realizzato a conclusione del progetto, Limpegno del sindacato per la governance della migrazione, fornisce unampia documentazione sulla situazione preesistente e sui risultati raggiunti dallazione e contiene importanti contributi dei partner e di altri attori coinvolti fra cui i sindacati di Ucraina e Moldavia, IAL Friuli Venezia Giulia, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Italiano, FILCA CISL e Obiettivo Lavoro. Il volume consultabile online allindirizzo: http://scr.bi/ Koiy8h.

35

PAESE
Progetti

Pakistan 1
430

Repubblica Dominicana Per 1


240

Argentina 2
900

India 1
1.608

TOTALE
9
3.328

2
150

Fondi impiegati

107.005

207.635

46.833

240.314 44.000 645.787

Gruppi VulneraBili
Sostegno alle fasce svantaggiate per combattere la discriminazione e garantire pari opportunit
Crescere, educare e formare i futuri membri della societ, proteggere chi in difficolt, garantire laccesso alle cure mediche per dare eque opportunit di realizzazione a tutti gli individui: sono questi, secondo lISCOS, i principi chiave della solidariet da mettere in pratica per un autentico sviluppo umano. Purtroppo i diritti di donne, madri, bambini, giovani e di molti altri gruppi vulnerabili vengono spesso calpestati costringendo moltissime persone a vivere in condizioni di estremo disagio. Fra il 2010 e il 2012, lISCOS ha proseguito la sua attivit in difesa dei diritti dei gruppi vulnerabili attuando 9 progetti in 5 paesi, beneficiando 3.328 persone e impiegando 645.787 euro. In Pakistan, nel 2010, stato realizzato 1 progetto a sostegno di 430 persone, fra donne e bambini, ancora in difficolt a causa del terremoto del 2005. Queste persone dispongono oggi di cure mediche migliori e della possibilit di accedere allistruzione di base. In India, nel 2011 e nel 2012, lISCOS ha partecipato, come partner della ONG italiana CIAI, ad un progetto che prevede programmi di capacity building e il rafforzamento della rete delle organizzazioni della societ civile che si occupano di diritti dei bambini. In Per, nel triennio, sono proseguite le attivit relative a due progetti, uno finanziato dalla Regione Lazio e uno in autofinanziamento, diretti alla tutela della salute e dellistruzione di bambini e degli adolescenti di Huaycan e Huancayo. In Argentina, nel biennio 2010-2011, sono state realizzate due azioni analoghe per ridurre la povert e migliorare le condizioni di vita delle madri e dei bambini. Le azioni, una nelle regioni di Catamarca e Santiago del Estero e una nella regione di Corrientes, hanno beneficiato 900 nuclei familiari. Nella Repubblica Dominicana si concluso il progetto triennale diretto alla formazione e al conseguente inserimento professionale di 240 giovani svantaggiati della citt di Higuey.

36

2010

paKisTan:

accessO alle cure Mediche e allisTruZiOne per Madri e BaMBini cOlpiTi dal TerreMOTO
Nellottobre del 2005, un forte terremoto, con una magnitudo del grado Richter 7.6, caus oltre 70.000 morti e quasi altrettanti feriti nel solo Pakistan. Lepicentro era nella regione del Kashmir. La regione, gi provata dalla decennale contesa per la sovranit fra India e Pakistan, sub gravissimi danni, strutturali ed umani. ISCOS intervenne nel paese a seguito del cataclisma, per portare solidariet ai suoi abitanti ed aiutarli nella ricostruzione. A distanza di anni, gli effetti del terremoto, a cui si sommarono in seguito i danni delle alluvioni del 2010, sono ancora ferite aperte per la popolazione. Alcune delle strutture dei centri abitati pi periferici non sono state ancora riabilitate. La Basic Health Unit del villaggio di Jaglari, nella regione di Bagh, era una di queste. Due azioni concorrenti per il miglioramento dei servizi sanitari, gi in corso grazie al cofinanziamento idella Cooperazione Italiana, si sono concluse portando alla riabilitazione della clinica. La prima azione si occupata della costruzione di una nuova struttura, dotata di sala parto. La seconda si concentrata sulla fornitura di arredamenti ed equipaggiamenti medico sanitari e sulla formazione di personale medico e paramedico. La clinica, ora in funzione a pieno regime, fornisce, ogni anno, assistenza a circa 230 madri/figli che possono usufruire di una struttura moderna ed efficiente con personale medico e paramedico qualificato e competente. La scuola di Shahoter, nel villaggio di Balakot, era fra gli edifici non ancora ricostruiti. Subito dopo il terremoto, alcune tende avevano sostituito la struttura scolastica e i maestri tenevano le lezioni ai bambini del villaggio allaperto. Lintervento attuato nel 2010 da ISCOS, cofinanziato dallai ifondazione britannica TUC (Trade Unioni iCongress) AID, ha permesso la ricostruzione della scuola che oggi garantisce laccesso allistruzione primaria a 200 bambini. 37

2010/11

la pOVerT di Madri e BaMBini in arGenTina


Se tra gli obiettivi dello sviluppo figurano il miglioramento delle condizioni di vita, l'abolizione della miseria, l'accesso a un lavoro dignitoso, la riduzione delle ineguaglianze, allora del tutto naturale partire dalle donne. Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace 2006
Pur essendo considerato uno dei paesi emergenti a livello globale, lArgentina presenta ancora numerose sacche di povert. La mancanza di occasioni per migliorare il proprio reddito, e di conseguenza avere accesso ad una migliore alimentazione, a cure mediche adeguate e allistruzione, alimenta un circolo vizioso che mina lautostima delle persone e ne cristallizza la condizione. Questa situazione particolarmente penalizzante per le donne che dividono il proprio tempo fra il lavoro e le occupazioni domestiche e familiari. proprio per contribuire a migliorare la condizione delle persone pi emarginate che ISCOS ha attuato, allinterno di un programma di estensione nazionale finanziato dal Programmai idelle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), due progetti triennali che si sono conclusi nel 2011. Le azioni hanno fornito formazione, assistenza e know-how alle associazioni erogatrici di fondi di microcredito in alcune delle regioni dove la generazione di opportunit lavorative e il 38 miglioramento delle condizioni per uno sviluppo economico risultavano maggiormente urgenti: Catamarca, Santiago del Estero e Corrientes. Le attivit hanno interessato tre organizzazioni locali erogatrici di microcredito: Bienaventurados Los Pobres (Catamarca), Coopsol (Santiago del Estero) e la Red de Organizaciones comunitarias y Sociales de Corrientes Red MERCOSUR. I microcrediti erogati da queste organizzazioni hanno contribuito a ridurre la povert e a migliorare le condizioni di vita delle madri e dei bambini. I finanziamenti hanno riguardato 900 microimprese, per il 75% costituite da donne e per il 30% da donne disoccupate con figli, e hanno permesso di attivare programmi di formazione e assistenza tecnica per sviluppare processi produttivi pi efficienti. Oltre a migliorare il reddito, si ottenuto anche un importante effetto di rivalutazione dellautostima delle partecipanti con un impatto positivo sulle relazioni familiari e sulla comunit in generale.

MicrOcrediTO per ridurre

2010/11

repuBBlica dOMinicana

il paradisO caraiBicO perduTO


Dietro limmagine da paradiso caraibico promossa dai tour operator, si nascondono povert e disuguaglianza nella ridistribuzione della ricchezza.

La Repubblica Dominicana, per dimensioni il secondo paese dei Caraibi dopo Cuba, una Repubblica Presidenziale caratterizzata da un buon livello di democrazia e stabilit anche se rimane uno dei paesi latinoamericani con maggiore disuguaglianza nella ridistribuzione delle risorse economiche. Lagricoltura, il settore produttivo primario del paese, sta registrando un crescente esodo di giovani che si trasferiscono dalle campagne alle citt per cercare un impiego nei nuovi poli turistici. I giovani soffrono per di una drammatica carenza di istruzione, da quella primaria a quella tecnica e professionale, mentre le donne, spesso oggetto di violenza intra-familiare, soffrono di una condizione di marginalit che rende loro impossibile ottenere un lavoro regolare ed emanciparsi. In questo contesto lISCOS ha attuato un progetto triennale, cofinanziato dal Ministero degli Affarii iEsteri Italiano e conclusosi nel 2011, per la creazione di un centro di formazione e assistenza

per giovani vulnerabili provenienti da condizioni particolarmente svantaggiate. Ad usufruire del centro, certificato dallente governativo dominicano per la formazione (INFOTEP), sono stati 240 ragazzi, gi in et lavorativa, provenienti da condizioni particolarmente disagiate di povert estrema e di sfruttamento alle volte, purtroppo, anche sessuale. La struttura ha provveduto alla tutela dei bisogni primari: la garanzia di un vitto sicuro e sano, listruzione professionale nel settore alberghiero, una corretta assistenza sanitaria. Al termine del ciclo formativo e di recupero della persona, i partecipanti sono stati avviati allimpiego tramite protocolli di stage sottoscritti con le principali strutture alberghiere della regione che avevano precedentemente firmato un accordo, promosso da ISCOS, per il rispetto della legislazione locale relativa ai diritti dei lavoratori e per il contrasto al lavoro minorile e allo sfruttamento sessuale. 39

PAESE Progetti Fondi impiegati

Argentina

Cina

TOTALE COMPLESSIVO

1
1.500 32.773

2
740 334.464

3
2.240 367.237

OrGaniZZaZiOni della sOcieT ciVile


Centri di aggregazione per la promozione dei diritti e la crescita della consapevolezza
Il sostegno alle organizzazioni della societ civile, cos come quello ai sindacati, fondamentale per uno sviluppo equo e senza discriminazioni poich in questi luoghi che si possono scoprire i propri diritti, fare nuove amicizie, creare solidariet. per questi motivi che tali organizzazioni rivestono un ruolo importante per tutte le persone e soprattutto per chi isolato, per motivi culturali, sociali e/o economici. Nella condivisione si trova spazio per il proprio sviluppo personale e per quello comunitario. Fra il 2010 eil 2012, lISCOS ha proseguito la sua attivit a sostegno delle organizzazioni della societ civile attuando tre progetti in due paesi, a favore di 2.240 beneficiari e con limpiego di 367.237 euro. Nel 2010, in Argentina, nella provincia di Santiago del Estero, ISCOS ha realizzato unazione, a beneficio di 1.500 persone, finalizzata a promuovere e rafforzare le capacit di esercizio della difesa dei diritti dei contadini, primo fra tutti il diritto alla terra. Nel 2010, in Cina, nellarea di Shenzen, proseguito un progetto triennale, conclusosi nel 2011, per lassistenza ai lavoratori migranti interni nella difesa dei loro diritti e per la sensibilizzazione delle organizzazioni della societ civile sui diritti fondamentali dei lavoratori ed in particolare dei lavoratori migranti. Lazione, svolta in collaborazione con una ONG locale, ha interessato direttamente 240 avvocati volontari e studenti universitari. Il 2011 ha visto lavvio di un nuovo progetto biennale per promuovere la libert di associazione nella zona del delta dello Yangtze attraverso il rafforzamento di 40 ONG e organizzazioni della societ civile che operano in difesa dei diritti umani, con lobiettivo di aiutare almeno 500 vittime di discriminazioni.

40

2010

arGenTina:

QuesTa Terra nOsTra


LArgentina un paese dalle alterne vicende: periodi di prosperit si sono alternati a momenti socialmente ed economicamente difficili. Nella storia recente la dittatura, con i suoi 30.000 desaparecidos e la guerra sucia, ha ceduto il passo alla democrazia e allo sviluppo che ha per avuto una battuta darresto con la grave crisi economica del 2001. Oggi il paese sembra avviato verso una crescita economica rilevante anche se non sempre strutturale. Anche le aree interne dellArgentina hanno avuto uno sviluppo asimmetrico, con regioni industrializzate, pi ricche, e altre prevalentemente contadine, caratterizzate da una povert diffusa. Nella provincia di Santiago del Estero, ad esempio, il lavoro agricolo costituisce ancora unimportante risorsa per la popolazione. La cultura della trasmissione verbale delle propriet, con la conseguente mancanza di documentazioni scritte, ha esposto a lungo i contadini a truffe e speculazioni di agenti di imprese medio-grandi che, con vari stratagemmi, hanno cercato di sottrarre loro la terra che hanno lavorato per decenni. Dalla necessit di difendere le propriet terriere nata lassociazione Mesa de Tierra de Figueroa. I programmi di assistenza legale ai contadini vittime di abusi e tentativi di esproprio, il rafforzamento dellassociazione Mesa de Tierra, la sensibilizzazione della popolazione sui propri diritti e la formazione di leader locali realizzati da ISCOS hanno permesso a 300 famiglie contadine della zona di far rispettare i propri diritti sulla terra, dando loro la possibilit di consolidare le proprie disponibilit economiche e di indirizzare le forze verso un miglioramento delle condizioni socio-economiche della comunit. Lazione, cofinanziata dalla Regione Marche,i ha avuto una componente di rilievo nella partecipazione di un gran numero di donne contadine che sono potute uscire dallisolamento endemico dellambiente rurale, aumentando cos la propria consapevolezza e migliorando le condizioni di vita proprie e dei loro familiari. Le storie e le immagini delle donne e degli uomini di Santiago del Estero sono raccontate nel libro Questa terra nostra (http://scr.bi/N4nWii), realizzato congiuntamente dal fotografo argentino Ricardo Wetzler e da Roberta Mo, operatrice di ISCOS in Argentina. La pubblicazione racconta, attraverso le immagini e le testimonianze delle contadine, il lavoro rurale e domestico, il ruolo delle donne nel contesto della provincia e le loro azioni nella lotta per la terra, evidenziando i processi di disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. 41

2010/11

sOGnanO diriTTi e fuTurO


La Repubblica Popolare Cinese, la grande fabbrica del mondo, ormai una grande potenza mondiale consolidata di cui si parla molto ma di cui si conosce ancora poco. Lesplorazione del paese conduce alla scoperta di realt sorprendenti, positive e negative. ISCOS ha avviato da tempo un percorso di avvicinamento a partire dalla diffusione in Italia del documentario China Blue, di Micha Peled (Teddy Bear Films, 2005), che racconta la vita dei migranti interni nelle fabbriche tessili del Guangdong e in particolare di Jasmine che, a 16 anni, costretta a lasciare la sua casa, nella provincia di Schicuan, per andare a lavorare in una fabbrica tessile in citt. Dal 2008 ISCOS opera stabilmente in Cina. Nel 2011 si concluso il progetto biennale, icofinanziato dalla Commissionei iEuropea, per la difesa dei diritti dei lavoratori migranti tramite lassistenza alle organizzazioni della societ civile cinese. 240 avvocati volontari e studenti della facolt di giurisprudenza sono stati formati per assistere 10.000 lavoratori migranti e le loro famiglie nellarea di Shenzhen. stata inoltre organizzata una campagna di sensibilizzazione sui diritti dei lavoratori migranti e sul lavoro 42 svolto dal partner locale nellassisterli. Un numero verde, di cui hanno beneficiato circa 1.500 lavoratori, stato inoltre attivato per lassistenza e la consulenza legale ai migranti interni. 331 lavoratori hanno infine partecipato a corsi di formazione organizzati dal partner. Nel 2010, ISCOS ha partecipato alla produzione del documentario Dreamwork China, realizzato da Ivan Franceschini e Tommaso Facchin. Lopera offre una visione dallinterno della condizione di quei giovani lavoratori cinesi che, come la Jasmine di China Blue, abbandonano le proprie case in provincia per lavorare nella fabbriche in citt. Dreamwork China (www.dreamworkchina.tv), ovvero sogni e diritti di una nuova generazione nella fabbrica del mondo, stato girato nellarea metropolitana di Shenzhen, nella provincia meridionale del Guangdong. Giovani lavoratori parlano delle proprie vite in equilibrio precario tra aspettative, difficolt e desideri per il futuro. Intorno a loro, attivisti e organizzazioni indipendenti si impegnano per dare peso e sostanza a parole come diritti, dignit, uguaglianza.

i MiGranTi inTerni in cina

>2012

2011

alla scOperTa dei diriTTi


La mano dopera a basso costo ci ha portato prodotti a buon mercato e, insieme ad essi, il concetto di lavoro a buon mercato. La globalizzazione, cos come accorcia le distanze economiche su scala planetaria, avvicina e interconnette le lotte per i diritti, per un lavoro dignitoso e per una vita decorosa. Allo sviluppo economico si affianca cos la scoperta dei diritti. Accade cos che in Cina siano ormai sempre pi frequenti le rivendicazioni dei lavoratori e finanche gli scioperi. Mobilitazioni che raramente trovano per risposte adeguate. Un esempio significativo della complessit dellattuale situazione rappresentato dal conferimento del Nobel per la Pace 2010 a Liu Xiaobo "per la sua lunga e non violenta lotta per i diritti umani in Cina". Liu, considerato un dissidente dal governo cinese e per questo incarcerato, ha costantemente denunciato il mancato rispetto dei diritti fondamentali, in particolare quello della libert di associazione garantito dallart. 35 della costituzione Cinese. Cos come Liu, lISCOS ritiene che la libert di associarsi sia fondamentale per lo sviluppo umano ed per questo che, nel 2011, ha avviato

cOn la sOcieT ciVile cinese


unazione biennale per difendere il diritto alla libert di associazione delle ONG cinesi che lavorano nel campo dei diritti umani, e in particolare dei diritti dei lavoratori, con lobiettivo di accrescere la consapevolezza della societ civile e delle istituzioni. Il progetto, cofinanziato dalla Commissionei iEuropea, riguarda direttamente, oltre a sei gruppi di lavoro del partner locale dellazione, 40 ONG e associazioni cinesi che operano nellarea del delta del fiume Yangtze. Lazione, che comprende anche una campagna di sensibilizzazione rivolta allopinione pubblica, beneficer indirettamente 50 mila persone che lavorano nellarea del delta e 500 vittime di discriminazioni, aiutate grazie alla consulenza e allassistenza legale. Le attivit promosse sono di capacity building, attraverso la formazione specifica rivolta alle associazioni, di advocacy, a favore della libert di associazione ed espressione, di assistenza alle vittime delle discriminazioni. prevista inoltre ledizione di un periodico quadrimestrale dedicato ai temi dellassociazionismo e lorganizzazione di seminari dedicati alla creazione di una piattaforma di dialogo. 43

PAESE Progetti Fondi impiegati

Italia 5 1.800 518.595

TOTALE COMPLESSIVO

5 1.800 518.595

educaZiOne allO sViluppO


Fra il 2010 e il 2012, ISCOS ha proseguito la sua attivit di educazione allo sviluppo attuando 5 progetti a vantaggio di 1.800 beneficiari e impiegando 518.595 euro Le attivit hanno avuto una dimensione interna, rivolta ad operatori e attivisti della CISL, con la partecipazione ai percorsi formativi delle strutture sindacali e a percorsi specifici dedicati ai giovani. La dimensione esterna invece rivolta a studenti universitari, alle scuole secondarie e ad un pubblico generale. Nel 2010 proseguito il percorso di riflessione comune, avviato nel 2009 con le ONG di ACLI, ARCI, CGIL e UIL, basato sul riconoscimento del valore identitario condiviso del mondo del lavoro e dellassociazionismo, attraverso lorganizzazione di seminari e tavole rotonde a Firenze, Venezia, Udine, Roma, Caserta, Reggio Calabria, Milano, Torino e Bologna. Sempre nel 2010, ISCOS ha pubblicato, grazie al cofinanziamento della Provincia di Roma, il libro Recuperare il lavoro su imprese recuperate e cooperativismo in Uruguay e America Latina; insieme a FIM-CISL, ISCOS ha inoltre promosso unindagine sulle condizioni dei lavoratori nelle imprese metalmeccaniche italiane nella provincia cinese del Guangdong. Nei tre anni considerati sono state inoltre realizzate due importanti campagne di sensibilizzazione, entrambe avviate nel 2010 e tuttora in corso. La campagna Lavoro dignitoso per tutti! Migrazioni per lo sviluppo ha stimolato lanalisi del nesso tra lavoro dignitoso, migrazione e sviluppo con lobiettivo di individuare buone pratiche e politiche che facciano della migrazione un elemento di sviluppo economico e sociale per le persone che migrano, per i paesi di destinazione e per i paesi di origine. Nellambito del progetto Salute per tutti!, stata realizzata una campagna per sensibilizzare lopinione pubblica e i decisori politici sui tre Obiettivi di Sviluppo del Millennio legati al tema della salute: riduzione della mortalit infantile, miglioramento della salute materna, lotta allAIDS e alle altre malattie gravi entro il 2015.

Informare e sensibilizzare: l'educazione allo


sviluppo una pratica indispensabile per chi, come noi, promuove interventi di cooperazione. Educare alla mondialit fondamentale per far crescere una cultura di solidariet volta a globalizzare i diritti e per far comprendere come lo sviluppo e il benessere dei popoli siano interconnessi a livello globale. Per questo ISCOS organizza in Italia seminari e incontri in cui far conoscere le sue attivit, le ragioni della sua costituzione, la metodologia con la quale opera e per diffondere i valori in cui crede.

44

2010/11

>2012

laVOrO diGniTOsO per TuTTi!


Il deficit di lavoro dignitoso e le aspirazioni ad una vita decente sono rilevanti forze motrici della migrazione internazionale dai paesi del Sud del mondo. La gran parte dei circa 200 milioni di migranti nel mondo costituita da lavoratori in cerca di occupazione e dalle loro famiglie. Questi lavoratori migranti contribuiscono alla riduzione della povert dei paesi di origine anche attraverso linvio delle rimesse e il trasferimento delle competenze dovuto alla migrazione di ritorno. Offrono un importante contributo anche alla ricchezza dei paesi ospitanti dove rispondono allofferta del mercato occupazionale ringiovanendo la forza lavoro e alimentando i regimi pensionistici. Insomma, la migrazione un fattore di sviluppo per le persone e per le comunit. Il miglior contributo allo sviluppo economico e sociale dei paesi di origine e di accoglienza da parte dei lavoratori migranti si ottiene per solo se questi hanno accesso a un lavoro dignitoso e i loro diritti vengono globalmente rispettati. Per sensibilizzare i cittadini europei e i responsabili politici sui legami tra sviluppo,

la MiGraZiOne al serViZiO dellO sViluppO


migrazione e lavoro dignitoso, e sulla necessit di garantire i diritti di base a tutti i lavoratori dellUnione Europea indipendentemente dalla loro origine e dal loro status giuridico, ISCOS sta attuando il progetto Lavoro dignitoso per tutti! La migrazione al servizio dello sviluppo, icofinanziato della Commissione Europea, avviato nel 2010 e tuttora in corso. Nel 2010 si svolta a Roma una tavola rotonda con rappresentanti di CISL, ISCOS, ANOLF e del Ministero del Lavoro ed stata pubblicata la versione italiana della pubblicazione di Solidar Attraverso gli occhi dei migranti: la ricerca del lavoro dignitoso, successivamente distribuita online e in forma cartacea alle strutture CISL. Nel 2011 e nel 2012, sono state svolte iniziative con varie strutture regionali e territoriali della CISL ed stato pubblicato il mini-book Lavoro dignitoso, migrazioni e sviluppo (http://scr. bi/MOykGl) in cui ISCOS offre una panoramica dei flussi migratori internazionali, con un approfondimento della situazione italiana e delle sfide poste dallobiettivo di un lavoro dignitoso per tutti. 45

2010/11

>2012

saluTe per TuTTi!


Nel settembre 2000, con l'approvazione della Dichiarazione del Millennio, i 191 Stati membri delle Nazioni Unite hanno sottoscritto un patto globale di impegno congiunto tra paesi ricchi e paesi poveri. Sono nati cos gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millenium Development Goals), da raggiungere entro il 2015. Fra gli obiettivi stabiliti ce ne sono tre dedicati specificatamente alla salute: contrastare e arrestare la diffusione di HIV/AIDS, malaria, tubercolosi e altre gravi malattie; ridurre di due terzi la mortalit infantile sotto i cinque anni; ridurre di tre quarti la mortalit materna e garantire laccesso universale ai servizi per la salute riproduttiva. A soli quattro anni dal traguardo, la salute globale rappresenta uno dei settori in cui il progresso procede pi lentamente. Resta ancora molto da fare e lItalia, purtroppo, tra i paesi donatori che ha mantenuto il minor numero di impegni assunti. Per contribuire al raggiungimento dei 3 obiettivi dedicati alla salute, ISCOS sta attuando una campagna di sensibilizzazione dellopinione pubblica e dei decisori politici nellambito del progetto Health for All!, cofinanziatoi idallUnione Europea, in collaborazione con 46 diverse organizzazioni non governative (AIDOS, CELIM, CESTAS, Medici con lAfrica CUAMM, OXFAM Italia, CCM) e con l'Osservatorio Italiano sullAzione Globale contro lAIDS. ISCOS ha realizzato un mini-sito specifico per la campagna e numerosi eventi pubblici. In un connubio fra arte e impegno sociale, ISCOS ha collaborato con la galleria darte contemporanea Whitecubealpigneto che ha presentato le mostre Il Cubo Nero e Non stiamo qui a pettinare le bambole dedicate agli Obiettivi del Millennio. stato inoltre organizzato e gestito un modulo formativo di 30 ore (per 6 crediti formativi) con il corso interdipartimentale di Cooperazione allo Sviluppo dellUniversit La Sapienza, a cui hanno partecipato oltre 50 studenti universitari. Nel 2011, a sostegno della campagna internazionale Health Heroes (Eroi della Salute), stata allestita una mostra interattiva allAuditorium Parco della Musica di Roma in occasione del concerto di Elton John e della Conferenza Mondiale della International Aids Society, eventi che hanno attratto migliaia di spettatori italiani e attivisti internazionali per il diritto alla salute.

healTh fOr all!

Gli erOi della saluTe


Salisu Mohammed, Robinson Cabello, Laxmi Mohanta sono tre abitanti rispettivamente di Nigeria, Per e India. Salisu Mohammed proviene dalla citt di Maikunkele, dove ha rivestito, per due anni, il ruolo di consigliere comunale per la salute. Salisu dedica il suo tempo alla lotta alla malaria e alla promozione degli interventi sanitari che il Governo locale fornisce alla comunit. Il dott. Robinson Cabello si sveglia ogni giorno pensando allaiuto che potr offrire per aumentare laccesso alla prevenzione e alle cure per lHiv. Oltre ad essere un medico, il direttore esecutivo di Via Libre, una delle organizzazioni peruviane pi attive nella lotta a questa malattia. Laxmi Mohanta, moglie e madre di due figli, sta facendo una reale differenza per la salute della comunit di Taramana, il suo villaggio. Grazie alla sua instancabile opera di sensibilizzazione e di educazione, i tassi di mortalit infantile e materna sono calati, cos come si ridotta la diffusione della malaria. Salisu, Robinson e Laxmi sono Eroi della Salute, tre individui comuni fra le migliaia di persone nel mondo, educatori, medici, infermieri, ostetriche e funzionari pubblici, che ogni giorno cercano di fare la differenza nella loro vita quotidiana. Grazie a loro sono stati fatti dei passi importanti per raggiungere i tre Obiettivi di Sviluppo del Millennio per la salute. Sono loro i testimonial della campagna Health Heroes (http://healthheroes.eu), promossa dalla rete europea Azione per la Salute Globale e lanciata in Italia il 9 maggio 2011. La campagna finalizzata a promuovere unadeguata conoscenza e consapevolezza sui tre Obiettivi di Sviluppo del Millennio dedicati alla salute e a sollecitare un rinnovato impegno dei leader europei in materia di aiuto pubblico allo sviluppo. ISCOS al fianco degli Health Heroes e, nellambito del progetto "Health for All", ha curato la tappa romana, presso lAuditorium Parco della Musica dal 13 al 20 luglio 2011, della mostra interattiva che ha attraversato la penisola raccontando le storie delle persone che ogni giorno lavorano infaticabilmente per dare il loro contributo e salvare delle vite.

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cOMunicaZiOne e fund raisinG


ISCOS si propone come punto di riferimento per le attivit di cooperazione allo sviluppo della CISL e come strumento attraverso il quale la solidariet dei lavoratori italiani diviene concreta e tangibile per i loro colleghi nel Sud del mondo. Comunicare la solidariet un fattore determinate per renderla concreta. Tramite il nostro sito web www.iscos-cisl.org, la presenza sui social network Facebook, YouTube e Twitter, grazie alla disponibilit degli organi di comunicazione della CISL, Conquiste del Lavoro e LaborTV, solo per citarne alcuni, abbiamo raccontato le nostre storie di cooperazione. Campagne specifiche, articoli, reportage fotografici, interviste e bollettini periodici sono stati realizzati per informare approfonditamente e permettere di seguire le attivit di sostegno agli attivisti sindacali e sindacalisti del FTUB in Birmania, le azioni relative al terremoto ad Haiti e alle alluvioni in Pakistan. stata inoltre pubblicata e presentata alla stampa lindagine promossa da FIM-CISL e ISCOS, realizzata da ICO, sulle condizioni dei lavoratori nelle imprese metalmeccaniche italiane nella provincia cinese del Guangdong. Il rapporto ha messo in evidenza le gravi condizioni che i lavoratori cinesi sono costretti a sopportare. Lesperienza vissuta nellambito del programma di accompagnamento alle imprese recuperate e al cooperativismo in Uruguay ha dato vita al volume Recuperare il lavoro, realizzato grazie al contributo della Provincia di Roma. La pubblicazione ha dato il via ad un percorso di riflessione con lavoratori e istituzioni sulla crisi che ha colpito i paesi occidentali e sulle possibilit offerte dal cooperativismo e dal recupero delle imprese. Nelle pagine precedenti sono gi state ripercorse alcune delle attivit comunicative di maggior rilievo. In particolare la produzione di libri e video che raccontano le esperienze vissute offrendo un resoconto ricco di emozioni, colori, metodologie e dando voce a quanti, partecipando ai progetti di cooperazione, hanno potuto migliorare le proprie condizioni di vita. Riassumendo, sono stati pubblicati: Agriturismo Misiones (vedi pag. 21) e Questa terra nostra (pag. 41), Argentina; Limpegno del sindacato per la governance della migrazione (pag. 35), Moldavia-Ucraina; "Recuperare il lavoro. Imprese Autogestite e movimento cooperativo in America Latina" (pag. 20), Uruguay; il video documentario Dreamwork China (pag. 42), Cina; il video documentario The Collective Voice, Pakistan, che racconta la realt lavorativa del paese, lazione a difesa dei diritti dei lavoratori svolta congiuntamente dalla confederazione sindacale pakistana PWF e ISCOS. Nel 2012 hanno avuto particolare rilievo la realizzazione ad Haiti della campagna mediatica, nelle lingue locali creolo e francese, sul lavoro dignitoso e i diritti fondamentali e la produzione della serie di brevi video sui progetti Terre: storie di cooperazione, andati in onda su LaborTV. Ad Haiti sono stati realizzati e distribuiti in occasione del primo maggio, volantini e poster sul lavoro dignitoso, declinato nei temi di Salute e sicurezza, S al sindacato, libert di organizzazione, contrattazione collettiva, Migranti, Giusta retribuzione, no allo sfruttamento. Uno spot, online sul nostro canale youtube, stato trasmesso da alcune televisioni e radio locali. inoltre online il sito internet realizzato per loccasione: www.travaydesan.ht. Terre: storie di cooperazione ha invece offerto un rapido e suggestivo approccio visivo ad alcuni dei progetti in corso. I video prodotti sono stati: Sviluppo sostenibile nella Frontiera dellAmazzonia brasiliana, Miglioramento del reddito e della sicurezza alimentare in Mali e Demolitori navali in India. I video sono visibili su LaborTv e sul nostro canale YouTube.

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naTale iscOs: Gli auGuri diVenTanO aiuTi cOncreTi


Fra le attivit di raccolta fondi stata riproposta, nel 2010 e nel 2011, la Campagna di Natale che propone la fornitura di biglietti augurali, prodotti autonomamente, alle strutture CISL. I proventi della Campagna sono stati destinati, nel 2010, allemergenza in Pakistan e, nel 2011, a quella ad Haiti. Oltre 170 strutture sindacali CISL hanno aderito, nel corso dei due anni, alliniziativa permettendo di raccogliere 26.000 euro circa. Insieme ad altre donazioni raccolte separatamente, questi fondi hanno permesso di sviluppare nei due paesi, insieme ai sindacati locali, attivit di ricostruzione dignitosa che hanno beneficiato, in totale, oltre 16.000 persone.

5 X 1000: una firMa aiuTa e MOlTO


Sono quasi 40.000 i contribuenti che, nel 2008 e nel 2009, hanno indicato ISCOS come destinatario del proprio 5 per 1000 dellIRPEF. Ci ha portato all'ISCOS, a due anni di distanza, dati i tempi dell'Agenzia delle Entrate, un contributo totale di 780.000 euro circa. Questo contributo ha permesso all'ISCOS di sostenere economicamente la propria mission e di continuare ad agire con numerose attivit nel Sud del mondo. Per migliaia di persone una semplice firma ha significato poter rafforzare le proprie organizzazioni sindacali e della societ civile, migliorare le proprie condizioni di vita a partire dalla sicurezza alimentare, combattere per la giustizia sociale, intraprendere o proseguire il percorso verso una vita dignitosa. Un grazie di cuore a chi ha voluto percorrere insieme a noi il cammino della solidariet.

Le attivit di comunicazione sono state possibili grazie al sostegno di molte persone. ISCOS vuole ringraziare in particolar modo per il prezioso contributo: Francesco Guzzardi, Raffaella Vitulano, Andrea Benvenuti, Manlio Masucci e tutti gli altri redattori di Conquiste del Lavoro; Salvo Guglielmino; i redattori e i tecnici di LaborTV; Marilena Sias; Maura Crudeli, Enrica Pizzicori, Elisa Natini, Luciana Amapani e la cooperativa ESC; Piero DAntoni al Vecchio Granaro; Rita Giacalone e Bitbazar Srl; le tipografie IGB e Empograph; i capi-progetto, i cooperanti e i collaboratori in loco di ISCOS: Enrico Garbellini e Eugenio Zampa (Amazzonia Brasiliana), Alessio Adanti e Michele Rescaldani (Repubblica Dominicana e Haiti), Stefano Capotorti (Mali), Gabriele Restelli (Pakistan), Laura Battistin, Tommaso Facchin e Ivan Franceschini (Cina), Viera Schioppetto, Cynthia Maiolino, Roberta Mo e Ricardo Wezler (Argentina), Stefano Frasca (India). 49

BilanciO
relaZiOne della sOcieT di reVisiOne iTalreVi s.p.a.
Al Presidente di ISCOS Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo O.N.L.U.S Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio desercizio dellISCOS Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo O.N.L.U.S. (di seguito ISCOS) chiuso al 31 dicembre 2011. La responsabilit della redazione del bilancio compete agli amministratori dellISCOS. nostra la responsabilit del giudizio professionale espresso sul bilancio e basato sulla revisione contabile. Il nostro esame stato condotto secondo gli statuiti principi di revisione. In conformit ai predetti principi e criteri, la revisione stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio desercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione stato svolto in modo coerente con la dimensione della societ e con il suo assetto organizzativo. Esso comprende lesame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonch la valutazione delladeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli Amministratori. Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per lespressione del nostro giudizio professionale. Per il giudizio relativo al Bilancio dellesercizio precedente, i cui dati sono presentati a fini comparativi, si fa riferimento alla relazione da noi emessa in data 10 giugno 2011 ed ai commenti in essa contenuti. A nostro giudizio, il bilancio dellISCOS al 31 dicembre 2011, conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione; esso pertanto redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e lavanzo di gestione dellAssociazione stessa.
Roma, 20 aprile 2012

rendicOnTO della GesTiOne (in eurO)


Oneri da attivit istituzionale Oneri promozionali e di raccolta fondi 2.457.957 86.884 48.404 Oneri straordinari Oneri di supporto generale 25.647 885.483 2.047.351 103.052 57.093 51.114 880.372 Proventi straordinari Proventi di supporto generale Proventi da attivit istituzionale Proventi da raccolta fondi 2.262.131 202.818 12.240 146.005 1.056.880 1.757.090 187.185 2.848 264.417 1.040.195

TOTALE ONERI
Avanzo di gestione

3.504.375
175.699

3.138.982
112.753

TOTALE PROVENTI
Disavanzo di gestione

3.680.0743

3. .251.735

sTaTO paTriMOniale

La versione integrale dei bilanci disponibile online allindirizzo www.iscos-cisl.org/bilanciosociale

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dOnaZiOni puBBliche / priVaTe

uTiliZZO fOndi da finanZiaMenTi puBBlici per area GeOGrafica


10% 5%
13%
12%

18%

2011 2010

30%

22%

15%

30%

45%

UNDP CISL Privati

Unione Europea Governo Italiano

Africa Asia

Progetti multinazionali America Centrale e Caraibica

Est Europa a Area del Mediterraneo

I dati delle tabelle a pagina 50 e dei grafici a pagina 51 sono relativi al 2010 e al 2011. I dati per il 2012 non sono stati inseriti in quanto non ancora disponibili al momento di andare in stampa.

finanZiaTOri

Grazie a

Cooperazione Italiana/Ministero degli Affari Esteri Italiano, Regione Lazio, Regione Marche, Provincia di Roma, UNDP, Commissione Europea, Solidar, British High Commission of Pakistan, TUC AID (UK), IILA, Comitato Haiti (Confindustria, Cgil, Cisl. Uil), FIM CISL Nazionale, FNP CISL Nazionale, ISCOS Emilia Romagna, ISCOS Lombardia, ISCOS Piemonte, Comitato Lecchese per la Pace dei Popoli.

parTner

cOnfederaZiOni sindacali e sindacaTi


CSA, ETUF:TCL, PERC-ITUC, EUROCADRES (Internazionale), PWF, MLF, PFLU, TEVTA, PTWF e PNTLGW (Pakistan) , FTUB (Birmania), CASC di Higuey (Repubblica Dominicana), CNMM (Per), CTH e CATH (Haiti), MUSYGES (El Salvador), OTM e CONSILMO (Mozambico), UNTM (Mali), CNTS (Senegal), FPU e KVPU (Ucraina), CNSM (Moldavia), FEMCA, FISASCAT e FIBA (CISL), ACV-CSC (Belgio), HK Danmark (Danimarca); LBC-NVK (Belgio), CITUB, ISTUR e FOSIL (Bulgaria), CNI (Turchia), STKC-FYROM, PELTRICONTEX-Fratia e UNICONFCartel Alfa (Romania), Nezavisnos (Serbia); KSS, SSM, UNASM-FYROM, CTUM (Montenegro), BSPK (Kosovo), SSSBiH (Bosnia Herzegovina).

parTner lOcali
Argentina: UNEFAM, Parrocchia S. Isidro Labrador, Movimento Mesa de Terra de Figueroa, Cooperativa Unin Campesina, Bienaventurados Los Pobres - Catamarca, Coopsol - Santiago del Estero, Red de Organizaciones comunitarias y Sociales de Corrientes - Red MERCOSUR; Brasile: Diocese do Alto Solimoes; Burundi: Biraturaba; El Salvador: ADEL di Chalatenango; Haiti: Fondazione Rinaldi; India: Butterflies; Mozambico: Ministero del Lavoro, Commissao Consultiva do Trabalho (CCT); Mali: Associazioni di donne produttrici e Ben-ba, APPS, Cikela Jigi, Mali Yiriden, A.MA.TE.VI; Pakistan: ERRA, Health Department Ministry of Kashmir, Comunit locale di Shahoter, Universit di Quetta, Comunit locale di Nowshera e Balakot, PDMA, DOAM; Per: Casa di accoglienza Anna Margottini, Centro Sanitario Integrale Anna Margottini; Romania: FEPAIUS; Tailandia: Knowledge Zone Vocational Training Centre; Uruguay: Federacin de Cooperativas de Produccin del Uruguay (FCPU), Intendencia Municipal de Canelones (IMC).

parTner inTernaZiOnali
IILA, IICA, Solidar, ISCOD Spagna, ABF Svezia, DGB Germania, JMK Estonia, LLES Lituania, ADO SAH ROM Romania, Czech Council on Foreign Relations, Pour la Solidarit asbl Belgio, Solidarit Laque Francia.

parTner iTaliani
Fondazione Solidariet di San Marino, Frati Minori Cappuccini dellUmbria, SIPEC, COSPE, Progetto Sviluppo-CGIL, Progetto Sud-UIL, ARCS-ARCI, AUSER, GVC, CANOA, CESVI, IPSIA-ACLI, AIDOS, CUAMM, CELIM, CESTAS, UCODEP, IRES, ISIAO, CIAI, CESVI.

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