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TIMOTHY CHEEK: VIVERE LE RIFORME. LA CINA DAL 1989.

CHE COS' LA CINA?


La Cina un continente pi che una nazione, un Paese enorme, con popolazione immensa
e grandissima variet di comunit e identit etniche.
Diversit di vita a livello geografico, economico e sociale all'interno della RPC.
La Cina si fonda su:
territorio superficie quasi uguale a quella degli USA; popolazione 4 volte superiore a
quella degli USA.
clima 2 parti (nord e sud) e 3 settori (est, centro, ovest). SUD: caldo e umido;
coltivazione del riso. NORD: caldissimo oppure freddo e secco; coltivazione del grano.
Il primo settore quello dell'altopiano del Tibet-Qinghai, regione scarsamente popolata,
patria di numerose minoranze etniche. Poi vi il settore della Cina costiera e di quella
del Nord-est, o della Manciuria.
persone e loro organizzazioni sociali la Cina e i cinesi non sono uniformi. La
maggioranza Han comprende quasi il 90% della popolazione cinese, e i 100 milioni di
persone appartenenti alle minoranze si sentono schiacciati da essa. Tuttavia, il
predominio Han non uniforme. Il risultato un pluralismo cinese: diversit etnica,
diversit culturale e diversit di espressione religiosa. Le minoranze sono diffuse
prevalentemente nelle zone di confine e spesso hanno legami con le nazioni vicine. La
Cina ha istituito 5 regioni autonome, su un totale di 28 province. Queste 5 regioni sono:
la Mongolia Interna, lo Xinjiang Uighur, il Ningxia Hui, il Guangxi Zhuang e il Tibet.
Le etnie sono 55, e il gruppo pi numeroso quello degli Han: i loro costumi sono i
costumi ufficiali della Cina e la loro la lingua ufficiale della RPC. La diversit
linguistica e le identit regionali sono gli aspetti chiave del pluralismo cinese. Il 30%
della popolazione ha come lingua madre un dialetto. La condivisione di una lingua crea
un senso di comunanza. La caratteristica che contraddistingue il cinese che vi
un'eterogeneit di linguaggi orali reciprocamente incomprensibili, ma allo stesso tempo
si condivide la stessa lingua scritta. Al linguaggio connessa l'identit regionale o
locale. Le religioni organizzate ufficialmente riconosciute in Cina sono 5: buddismo,
taoismo, islam, cattolicesimo e protestantesimo. La Cina ancora una societ
sostanzialmente patriarcale e la condizione femminile nelle campagne non sta
progredendo rispetto all'epoca di Mao ma sta addirittura peggiorando.
attivit economica sotto Mao, la Cina era una societ a socialismo di stato con
un'economia centralmente pianificata. Non esisteva propriet privata. Il sistema di
registrazione dei nuclei familiari dello hku fu molto importante: ogni lavoratore ebbe
un suo posto nell'economia pubblica e lavorava nelle dnwi, le unit di lavoro di
propriet statale. Con la riforma, i sistemi di hku e dnwi si sono sgretolati.
L'organizzazione economica della Cina attuale capitalistica e segue la legge del
socialismo di mercato. Ci ha prodotto una grande crescita economica ma anche
dolorose disuguaglianze. Il cambiamento economico ha prodotto nuove divisioni nella
societ cinese, in primo luogo tra abitanti delle citt e delle campagne. Vi fu poi la
femminilizzazione dell'agricoltura: il lavoro dei campi stato lasciato alle donne.
ordinamento politico la RPC uno stato socialista, retto da un regime leninista a
partito unico che ha come ideologia il pensiero marxista-leninista-maoista. Ha
un'economia capitalistica che segue la legge del socialismo di mercato. La Cina retta
da 2 sistemi: il governo statale della RPC e il PCC. Lo stato organizzato dal governo
centrale di Pechino, rappresentato dall'Assemblea nazionale del popolo e dal Consiglio
di stato. Vi sono 23 province, 5 regioni autonome per le minoranze etniche, 4
municipalit controllate direttamente dal governo centrale e 2 regioni ad
amministrazione speciale (Hong Kong e Macao). A ogni livello presente il PCC, nella
forma di comitati di partito e del primo segretario. Il governo centrale di Pechino si
compone del Consiglio di stato e di circa 45 ministeri, da cui dipendono diverse
commissioni. Il potere reale non nelle mani dell'amministrazione statale, ma dei
comitati e delle organizzazioni centrali del PCC, il cui Congresso nazionale si riunisce
ogni 5 anni ed elegge un Comitato centrale di circa 200 membri.

STORIA VIVA: CHE COS' STATO IL MAOISMO?


Maoismo:
ideologia socialista, patriottica, votata al progresso;
ideologia millenaristica, destinata alla repressione politica e al disastro economico;
godette di ampi consensi fino agli anni Settanta inoltrati.
Mao Zedong:
leader carismatico e pi significativo del XX secolo cinese;
fonte ufficiale di legittimazione per il PCC al PCC ancora attribuito il merito di aver
salvato la Cina dall'imperialismo, dai signori della guerra e dalla povert;
potente modello di ribellione per generazioni di cinesi;
MA colpevole di due decenni di enormi sofferenze, dalla met degli anni '50 fino alla
sua morte.
1840-42 Guerra dell'oppio, che costrinse la Cina ad accettare sotto la minaccia delle armi
le regole diplomatiche e commerciali europee, cos come la vendita dell'oppio nel paese ad
opera degli inglesi.
1850-64 rivolta dei Taiping, una terribile guerra civile che sconvolse la Cina sotto la
dinastia Qing.
1895 il Giappone, in passato stato vassallo, affond la moderna flotta settentrionale
della Cina costringendo il paese a un trattato di pace umiliante, che segn l'inizio di un
cinquantennio di intenso imperialismo nipponico sull'Asia continentale.
1911 crollo della dinastia Qing, breve periodo di Repubblica e stato in mano ai signori
della guerra.
Fine anni '20-1949 lunghissima guerra civile tra il Partito Nazionalista e il PCC.
1937-45 Guerra sino-giapponese: il Giappone invase la Cina.
1949 1 ottobre: Mao dichiar ufficialmente istituita la RPC.
1956 inizia la campagna dei cento fiori, che raggiunge il culmine nel maggio 1957. la
risposta di Mao al disgelo sovietico e alla realt dell'oppressione burocratica sotto il
socialismo di stato. Egli crede che gli intellettuali cinesi siano stati sufficientemente
rieducati e allontanati dalle loro radici borghesi e coloniali fino a giungere ad abbracciare
una visione socialista del mondo e che possano quindi criticare costruttivamente il Partito in
pubblico al fine di correggere gli errori di governo. Tutti coloro che avevano espresso
qualche critica e anche molti che non avevano aperto bocca, furono denunciati e puniti.
Primavera 1958 Mao si volge dalla politica all'economia, riponendo la sua fiducia nelle
masse rurali. il Grande balzo in avanti, inteso a proiettare la Cina da una condizione
semifeudale al di l dello stadio capitalistico, direttamente alla fase del socialismo
industriale avanzato e, molto rapidamente, al comunismo. Folli obiettivi di produzione
agricola causano una carestia, costringendo i contadini a passare da un'economia mista alla
coltivazione di campi di riso che non producono quello che si spera. Allo stesso tempo, si
sprecano forza lavoro, materiali e risorse industriali in fornaci da cortile finalizzate a una
produzione decentralizzata autonoma di acciaio. Tali fornaci hanno prodotto solo scorie e un
ulteriore spreco di manodopera.
1959-61 conseguente carestia, la pi grave calamit mai verificata nella storia della RPC.
1964 il premier Zhou Enlai indica come percorso da seguire per modernizzare la Cina il
piano delle 4 modernizzazioni: agricoltura moderna, industria, difesa nazionale, scienza e
tecnologia. un modello tecnocratico che fa fondamentalmente assegnamento sulla scienza,
sulla tecnica e su una vita sociale ordinata, basata su un'amministrazione consultiva
razionale guidata da un rinnovato Partito Comunista. Mao a bloccare la riforma. Per Deng
Xiaoping e i suoi colleghi, Mao l'eroe tragico, il capo che porta al successo la loro
rivoluzione solo per rischiare di affossarla una volta preso il potere. La soluzione di Mao il
ritorno ad una rivoluzione attiva e violenta attraverso il lun, cio il caos.
1966 inizio della Rivoluzione culturale. Mao si volge alla giovent, agli studenti, ai
quadri pi giovani, chiedendo loro di fare ci in cui gli intellettuali e i contadini avevano
fallito: ribellarsi. giusto ribellarsi! . Quindi mette l'una contro l'altra le
varie fazioni del PCC e sguinzaglia bande di giovani per le strade delle metropoli e delle
citt cinesi con il compito di annientare le 4 cose vecchie (religione, cultura, tradizioni,

abitudini), sradicare coloro che aprono la strada al capitalismo e lottare contro i


revisionisti. Mao pone fine alle violenze di strada chiamando l'Esercito Popolare di
Liberazione a reintegrare i comitati di partito e mandando gli studenti rivoltosi delle Guardie
Rosse in campagna a imparare dalle masse.
1976 anno della morte di Mao.
Contraddittoriet ereditata da Mao:
lui a scrivere le norme e i precetti della leadership del Partito e ne rappresenta i
successi;
la voce della ribellione e lo specchio che ne rivela le colpe e i fallimenti.
Risultato di queste campagne e della Rivoluzione culturale la laicizzazione della societ.
L'ortodossia ufficiale del PCC, il pensiero marxista-leninista-maoista, comprese le
integrazioni dottrinali apportate da Deng Xiaoping e da Jiang Zemin, non occupa pi un
posto predominante nella mente dei cinesi.
Il PCC fa uso dell'ortodossia maoista per procurarsi la legittimazione.
A livello politico, l'ortodossia del PCC adempie a una funzione pi vicina a quella delle
piattaforme politiche dei partiti delle democrazie occidentali. L'aggiunta pi recente al
canone maoista la teoria di Jiang Zemin delle 3 rappresentativit, avallata dal 16
Congresso del Partito tenuto a Pechino nel 2002.
Teoria delle 3 rappresentativit . Il PCC:
dovrebbe sempre rappresentare le esigenze di sviluppo delle forze produttive avanzate
della Cina, l'orientamento allo sviluppo della sua cultura avanzata e gli interessi
fondamentali della stragrande maggioranza del popolo cinese.
indica cambiamenti molto importanti nella leadership e negli obiettivi politici del PCC.
Il Partito diventer un'organizzazione pi elitaria, che al suo massimo livello prevede
una nuova trinit costituita dall'lite politica (funzionari), economica (imprenditori e
manager) e intellettuale. Il leader centrale del Partito, ossia il segretario generale del
PCC, il presidente dell RPC e della Commissione militare centrale, consacrato da
accordi politici tra fazioni e dalla rivendicazione di essere in possesso di una grande
visione.
L'attuale leader centrale Hu Jintao deve formulare o far vedere che ha da offrire un
proprio contributo teorico. Con il suo primo ministro Wen Jiabao, egli si accinto al
compito dando rilevanza ad una politica pragmatica. Affrontano le questioni di:
equit
giustizia
ordine sociale
La teoria che Hu Jintao formula quella della societ armoniosa , che si
concentra sugli interessi della stragrande maggioranza dei cinesi e che porta in primo piano i
problemi pressanti che le province interne, gli oppressi e le vittime della riforma si trovano
ad affrontare.
L'unico altro uso pubblico del maoismo appoggiato dal PCC riguarda il nazionalismo: gli
anni '90 hanno visto un forte spostamento dello stato su posizioni nazionaliste, con il PCC
che rivendicava di aver salvato la Cina in passato e di essere al momento l'unica forza in
grado di difendere con certezza la sovranit e la dignit nazionali. Il nazionalismo un'arma
a doppio taglio. Il problema del nazionalismo sta nella sua volatilit, in quanto uno
strumento efficace sia per lo stato, sia per i cittadini.
Funziona come via di legittimazione del ruolo del PCC.
la forma lecita di protesta pubblica pi ovvia, utile e frequentemente adottata in Cina
oggi.
Ortodossia = ci che lo stato dice.
Ortoprassi = ci che la gente da con quello che lo stato le passa.
C' un rapporto significativo tra ortodossia e ortoprassi: che una persona creda realmente o
no nell'ortodossia, se desidera operare nella societ deve mostrare di agire in accordo con le
mete prestabilite. Sotto Mao, in Cina ci richiedeva lealt alla linea del Partito, che esaltava

le virt del proletariato, condannava la malvagit dei capitalisti e celebrava il ruolo salvifico
del PCC e dei leader politici locali.
L'ortodossia maoista ha creato anche importanti istituzioni sociali, in grado di plasmare la
vita pratica:
i comitati di Partito locali;
l'organizzazione in unit di lavoro;
il sistema hku di passaporti interni.
Comitati di Partito locali concretizzazione dell'affermazione del PCC secondo la quale la
sede legittima del pubblico dibattito politico e della formazione politica era il Partito stesso.
Lasciarsi coinvolgere negli affari pubblici pericoloso. L'eredit del maoismo, per, d ad
attori specifici ragioni legittime: fin dagli inizi del maoismo, alcuni membri del Partito si
avvalsero dell'ortodossia per spingere il Partito a fare meglio. La gente in Cina continua a
guardare allo stato per la soluzione dei problemi pubblici. Il problema attuale sia dello stato
cinese, sia dei suoi cittadini che il primo non semplicemente grande abbastanza, n
possiede la capacit istituzionale, per fare tutto ci che andrebbe fatto in un continente cos
vasto e immensamente popolato come la Cina. La prassi maoista della partecipazione senza
democrazia lascia in eredit al popolo cinese esperienze contraddittorie:
l'esortazione a contare sulle proprie forze e persino modelli di critica
pi o meno schietta al PCC;
esempi di passiva accettazione delle cose che ha segnato la maggior parte delle persone
durante la Rivoluzione culturale.
Unit di lavoro la vita quotidiana nelle unit di lavoro ha rafforzato la dipendenza
politica. Questo sistema cre a livello di base un'economia collettiva in cui ogni cosa era di
propriet del gruppo. Le unit di lavoro erano costituite da lavoratori dipendenti con posto
fisso e relative famiglie, e offrivano loro alloggio, istruzione, assistenza medica e
provvedevano alle altre loro necessit quotidiane. Il dnwi aveva potere su questioni
personali, forniva strutture comunitarie che fungevano da abitazioni, mense, centri di
assistenza sanitaria, aveva conti bancari e bilanci propri, era urbano e pubblico, cio parte
del sistema statale.
Abitudini di pensiero i valori di epoca maoista che sono rimasti fino a oggi sono il
rispetto per gli intellettuali, l'abitudine a modalit di discussione intolleranti e a pubbliche
manifestazioni illiberali e l'idea che i consigli debbano essere indirizzati allo stato.
Gli intellettuali sono presi sul serio sia dallo stato sia dall'opinione pubblica. Questo il
motivo per cui il PCC si sempre preoccupato di reprimere gli intellettuali non
ortodossi. Nella societ cinese permane un residuo rispetto nei loro riguardi, e questo la
distingue dalle altre societ.
L'estremismo etico caratterizza il dibattito pubblico. Il nazionalismo popolare mina
gli sforzi del Partito, tesi a promuoverne una versione statale pi controllabile, cos come
i tentativi di alcuni intellettuali di sostenere un nazionalismo liberale che affronti anche i
problemi interni di giustizia sociale.
Parlare del Partito il risultato che, quando non si combattono l'un l'altro, intellettuali
e attivisti si rivolgono al Partito-stato, tanto per abitudine quanto per ragioni
pragmatiche. Il PCC non disposto a tollerare un'organizzazione o un movimento
sociale di una certa importanza al di fuori del suo controllo. La cooperazione con il
Partito non implica un'assoluta passivit. I cinesi delle campagne, che hanno sofferto di
pi, sono quelli che hanno agito di pi. Per, essi non si stanno organizzando: non c' un
sindacato degli agricoltori, non esiste un loro partito politico locale o nazionale.

LA RIFORMA: MAO MORTO, VIVA MAO


Le riforme del dopo Mao sono una continuazione di quelle avviate durante il suo regime e
compiute dal PCC. Mao Zedong stabil un modello di ardita sperimentazione politica. Deng
Xiaoping fu per molti versi l'ultimo maoista, anche se si avvalse dello stile politico e delle
capacit di comando di Mao per rovesciare le scelte dei suoi ultimi anni di governo.
L'attuale riforma cinese fu decisa dall'alto, dall'lite leninista, e non dagli intellettuali o dal
popolo.
Gli esponenti della sinistra del PCC ricevettero il titolo politico di banda dei Quattro.

La storia della nascita e del primo ventennio della riforma, dagli anni Settanta ai primi anni
Novanta, rivela 3 punti fondamentali della politica e dell'economia cinesi:
la riforma politica ed economica decoll a partire dalla morte di Mao nel 1976. Si
considera il 1978 l'anno di inizio delle attuali riforma e aperture sotto Deng Xiaoping
e del rifiuto del socialismo radicale e dell'isolamento internazionale che avevano
caratterizzato la Rivoluzione culturale. Queste riforme si basavano sulle linee guida delle
quattro modernizzazioni avanzate dal Partito nel 1964.
un elemento della Rivoluzione culturale ha avuto un grande peso nella politica cinese:
l'idea che la partecipazione di massa possa facilmente portare al caos, al lun.
Deng Xiaoping scelse di non sostituirsi direttamente a Mao e governare come un capo
carismatico; decise invece di rafforzare il ruolo dell'organizzazione del Partito e di
fissare una base burocratica pi rigida e omogenea per il governo del PCC.
Morte di Mao 9/9/1976. Subito dopo la sua morte, la leadership radicale che circondava
Mao fu rimossa e condannata pubblicamente come la banda dei Quattro. Fu quindi
istituita formalmente una leadership di compromesso con a capo Hua Guofeng, che nel 1977
dichiar vittoriosamente conclusa la Rivoluzione culturale.
Dicembre 1978 la Cina della riforma partita. Per i suoi primi passi, il riferimento
costante la Rivoluzione culturale, che cominci nel 1966 con manifestazioni studentesche
e purghe di intellettuali e port a quasi 10 anni di agitazioni, epurazioni politiche e
repressione sociale, mostrando i difetti del maoismo. Il caos della Rivoluzione culturale fu
fomentato dall'alto, dal suo stesso leader, Mao Zedong. La figura che seppe trarre la lezione
migliore dalla Rivoluzione culturale fu Deng Xiaoping. Egli era stato epurato durante la
Rivoluzione culturale, ma era riuscito a sopravvivere. Nel 1974, Mao lo aveva reinsediato al
potere perch riportasse ordine nell'amministrazione statale. Nel 1976 la fazione radicale del
PCC ( la banda dei Quattro) architett la sua seconda epurazione. Dopo il suo ritorno nel
1978, Deng diresse il PCC, ancora internamente diviso tra radicali, moderati e tecnocrati,
con l'obiettivo di ribaltare gli errori della Rivoluzione culturale. Tanto la riforma economica
quanto il controllo politico contribuiscono al raggiungimento dell'obiettivo primario da tutti
condiviso, quello di mantenere la stabilit ed evitare il lun.
Il primo passo di Deng fu quello di garantire che non vi potesse essere mai pi un leader
supremo come Mao, in grado di far precipitare il Partito nel caos. Nel 1981, vennero
annunciati gli obiettivi della leadership riformista, in una risoluzione pronunciata durante la
sesta assemblea plenaria dell'undicesimo Comitato centrale del PCC. La risoluzione offriva
una nuova interpretazione della storia rivoluzionaria della Cina, a partire dal 1940. La
risoluzione:
ha il fine principale di seppellire la Rivoluzione culturale e spiegare gli errori di Mao
senza minarne il ruolo di legittimatore del PCC;
ha come vero tema la leadership collettiva e l'organizzazione del Partito;
pone l'accento sulla componente organizzativa del maoismo, accantonandone gli aspetti
carismatici;
ha un carattere collettivo, sottolineato non solo per giustificare l'attualit del pensiero
maoista, ma anche per legittimare i leader sopravvissuti, avendo essi contribuito alla sua
formulazione.
Ritornando al potere, nel 1978, Deng Xiaoping riprende le riforme del 1964, aggiungendo la
preoccupazione di evitare la minaccia della leadership carismatica. Egli affronta il problema
in due modi:
rifiuta di vestire i panni di Mao facendosi nominare presidente. Assegna infatti la carica
di presidente al non carismatico Hua Guofeng. Il primo atto di Deng Xiaoping quello
di ripristinare l'ordine amministrativo leninista;
fa un'opera di attenta demaoizzazione: secondo Deng Xiaoping, l'operato di Mao sarebbe
stato per il 70% giusto, per il 30% sbagliato. Questa affermazione gli ha permesso di
seppellire la Rivoluzione culturale e li ha resi liberi di perseguire il piano delle quattro
modernizzazioni.
Il programma delle 4 modernizzazioni stato ostacolato dalle residue resistenze politiche
di parte della dirigenza e della base. Essi si raccolgono in una coalizione intorno a Chen
Yun, l'unico alto dirigente del Partito in grado di sfidare Deng Xiaoping. La contesa tra

questi due partiti politici all'interno del PCC dura per tutti gli anni Ottanta. Deng Xiaoping
un politico astuto e decide di non porsi a capo del gruppo riformista in seno al Partito, ma
nel 1982 architetta la nomina a segretario generale di Hu Yaobang. Cos, Deng Xiaoping pu
agire da arbitro super partes.
Fin dall'inizio, le riforme in Cina hanno avuto due caratteristiche:
la sperimentazione, l'idea di un percorso indeterminato e non chiaro, che ha come
obiettivo generale quello di procurare ricchezza e potere alla Cina;
a ogni tappa sulla strada della riforma le reazioni di persone e gruppi di ogni area del
paese contribuiscono a modellare la politica del governo.
1989 la situazione diventa insostenibile: cominciano a presentarsi dei problemi reali e
pressanti:
la peggiore inflazione nella storia della RPC
la percezione che il livello di corruzione dei funzionari pubblici abbia toccato il punto
pi alto dal 1949.
Gli obiettivi di riforma di Deng Xiaoping:
scopo centrale del Partito: la modernizzazione economica;
chiudere le ferite della Rivoluzione culturale rovesciando il giudizio sui quadri di Partito
che erano stati epurati da Mao;
sperimentazione con le forze del mercato, iniziando ad aprire qualche squarcio
nell'economia pianificata.
Nucleo delle riforme: la decollettivizzazione, ossia lo smantellamento delle comuni istituite
nei tardi anni Cinquanta.
In citt, la riforma delle imprese di propriet statale stata molto pi lenta.
Oltre alle riforme rurali e industriali, il Partito comincia a sperimentare anche riforme
amministrative.
Prima conseguenza delle riforme la questione della democrazia. Nel 1978, il Muro della
democrazia di Pechino attira l'attenzione di tutto il mondo.
1978 visita di Deng Xiaoping negli USA; riconoscimento della Cina da parte
dell'America.
Nella Cina maoista, la sfera pubblica era diretta dal dipartimento per la propaganda del
PCC: la stampa, la radio e la televisione erano state assoggettate al controllo centrale e a una
pesante censura. I grandi giornali erano pochi, ma disponibili gratuitamente ovunque.
1985 l'economia cinese versa in cattive acque:
in campagna, i contadini cominciano a dedicarsi ad attivit secondarie per integrare le
entrate;
in citt, la transizione verso un'economia pi orientata al mercato dolorosa.
Conseguenza: surriscaldamento dell'economia e brusco aumento dell'inflazione.
La politica si interpone. Il problema deriva dal fatto che le riforme di Deng Xiaoping non
sono riuscite a operare una completa demaoizzazione.
Tre gruppi principali si oppongono ai progetti di riforma:
i capi e i funzionari che gestiscono l'economia pianificata, con a capo Chen Yun: i
componenti di questo gruppo sono preoccupati per:
il calo della produzione cerealicola;
il divario crescente tra le regioni costiere in via di sviluppo e le province interne;
l'esplosione della corruzione.
A loro giudizio, la riforma stava portando al lun.
i leader di partito ortodossi che temono le conseguenze della riforma sul tessuto sociale
della Cina. Essi:
credono ancora nella civilt spirituale socialista;
ritengono che il Partito debba educare il popolo a difendere i deboli dalle
devastazioni dei mercati borghesi.
alcuni alti papaveri militari restano attaccati a una simile versione conservatrice del
maoismo, non amano il disordine generato dalla liberalizzazione della vita sociale e i
tagli recenti ai loro bilanci.

A livello sociale, i due maggiori effetti imprevisti della riforma sono l'inflazione e la
corruzione dei funzionari pubblici.
Continuazione delle riforme nonostante i problemi al piano di apertura economica dovuti
agli effetti imprevisti della riforma:
creazione di una nuova ristrettissima classe di magnati;
creazione di una classe media che non accetterebbe un ritorno alle terrorizzanti politiche
e alla stretta supervisione governativa dell'era di Mao.
1992 viaggio nel Sud di Deng Xiaoping, nelle zone economiche speciali della Cina
meridionale.
1992 anno decisivo per la Cina della riforma: successo economico e sociale.

RIFORMA E APERTURA: UN CORAGGIOSO MONDO NUOVO


Primo e pi spettacolare risultato della riforma economica:
boom dei redditi della popolazione rurale;
l'lite colta accoglie la nuova disponibilit di informazioni internazionali e le possibilit
di instaurare contatti con i colleghi stranieri di recarsi all'estero e di avere accesso a un
numero crescente di notizie, pubblicazioni e programmi mondiali.
Tutto ci svanisce con la protesta di piazza Tian'an men e la successiva repressione del
1989-90.
1992 inizio della fase in cui si creano i primi significativi contatti sociali tra i
businessmen di Hong Kong e Taiwan e la popolazione cinese.
Conseguenza: riallineamento delle classi e dell'esperienza sociale.
Fine anni Settanta: la situazione deve cambiare: grande arretratezza economica della Cina
rispetto al Giappone, alla Corea e a Singapore. Questa arretratezza stato colmato da
fantasie in cui:
America = terra dell'oro;
Europa = continente dell'alta cultura;
Giappone = miracolo asiatico.
Questo fenomeno tramonta quando gli studenti universitari cinesi cominciarono ad andare a
studiare in Nordamerica, Europa e Australia: il sogno occidentale appassisce, contribuendo
all'ascesa del nazionalismo popolare degli anni Novanta.
Divario citt/campagna cominciato nel XIX secolo, con l'integrazione della Cina nel
sistema del capitalismo mondiale. L'industrializzazione e l'aumento dei contatti con
mercanti, missionari e diplomatici europei producono cambiamenti nell'economia e nel
pensiero, determinando una frattura tra una cultura urbana moderna e una cultura rurale
arretrata. Lo sviluppo socialista non fa altro che cementare queste divisioni economiche e
culturali. Oggi, il divario tra Cina urbana e Cina rurale diventato ancora pi ampio.
1988-1995 il reddito pro capite cresciuto molto pi in fretta per gli abitanti delle citt
che per quelli delle campagne. Secondo la legge, la terra rurale appartiene al villaggio come
persona giuridica collettiva.
La riforma urbana cominciata pi tardi e in maniera pi esitante. Il problema fondamentale
della Cina urbana era quello del sistema del dnwi o delle unit di lavoro delle imprese di
propriet statale. Nel corso degli anni Ottanta, il tentativo di riforma urbana ha risultati
alterni, dando origine nel 1989 a serie tensioni sociali. Il problema chiave risiedeva nel
passaggio dal sistema pianificato al mercato. Nel 1992 questa riforma prende il nome di
economia socialista di mercato, fondata sulla teoria della costruzione del socialismo con
caratteristiche cinesi.
Anni Novanta moltiplicarsi delle joint ventures tra aziende cinesi ed estere. Queste
imprese a capitale misto cinese ed estero possono contare sulla presenza di un'immensa
popolazione fluttuante di manodopera migrante.
Cina rurale:
ripresa delle norme della famiglia patriarcale, in seguito all'abbandono dell'ideologia
egualitaria maoista, rafforzata anche dalle distinzioni di genere nell'ambito del lavoro;
pressione esercitata dalla politica di pianificazione familiare, che prevede un figlio per
coppia, o al massimo due;

disuguaglianze di genere che portano ad un marcato incremento dei suicidi femminili e


alla nascita di un nuovo universo sociale per i giovani cinesi.
La Cina delle minoranze etniche:
nello Xinjiang non c' occupazione per i giovani uiguri musulmani;
nello Yunnan, alcune contee hanno avuto la possibilit di sviluppare una sorta di
dipendenza dall'assistenza statale;
grandi controversie tra gli Hui, gli Han e i tibetani.
Suddivisione in classi:
i ricchi:
lite molto ristretta, costituita da pochissimi membri dei vertici del Partito e un
numero esiguo di imprenditori;
diventare ricchi glorioso (D.X.);
l'esempio pi vivido del privilegio accordato alla ricchezza quello dell'automobile.
il ceto medio:
classe costituita da persone che possono permettersi di investire soldi e di spendere
denaro in quegli oggetti di consumo che oggi sono sinonimo di successo;
individui molto occupati e in gran parte apolitici;
temono il lun;
desiderano con tutte le loro forze difendere i benefici che la riforma ha arrecato loro.
la classe lavoratrice:
nella Cina della riforma, sono stati due i mutamenti pi rilevanti per la vita della
classe lavoratrice: i licenziamenti e la disoccupazione derivanti dalla riforma delle
imprese di propriet statale e l'influsso della forza lavora sottopagata costituita
dalla crescente popolazione di emigranti interni;
questo gruppo sociale potrebbe costituire la base di una sollevazione urbana: gi
passato all'azione, scendendo in piazza in migliaia di manifestazioni in ogni parte
della Cina per recuperare i loro posti di lavoro, le loro pensioni, i loro diritti alla
sussistenza.
il sottoproletariato:
si tratta di lavoratori rurali, quasi tutti uomini, che lasciano le loro famiglie e le loro
fattorie per cercare impieghi relativamente meglio pagati in citt di medie e grandi
dimensioni.
Enorme divario: la societ cinese si suddivisa in comunit reciprocamente estranee per
classe sociale, religione, genere ed etnia.
Gli intellettuali sono una piccola minoranza, ma esercitano sul governo un0influenza
decisamente sproporzionata al loro numero e sono anche un'importante fonte di
informazione e analisi sulla societ cinese. L'effetto pi importante che la riforma ha avuto
sugli intellettuali cinesi stato quello di separarli dal Partito-stato e al contempo di aprire
loro una confusa gamma di possibili ruoli alternativi. Le riforme in Cina hanno prodotto una
disgregazione degli intellettuali: ora, essi possono scegliere tra una serie di ruoli diversi. In
parallelo, si verificata una disgregazione dell'establishment. La presenza dello Stato si
sente ancora molto.
Esistono in realt 3 Cine:
Cina terzomondista:
lo status sociale di un individuo dipende dalla posizione che detiene nell'ambito della
famiglia e delle reti parentali;
il potere dipende in pratica dai legami informali e personali costruiti intorno alla
famiglia e ai congiunti;
questo sistema giustificato da valori culturali che sottolineano la centralit della
famiglia, l'importanza di mantenere una precisa gerarchia di autorit al suo interno e
i doveri reciproci dei suoi membri;
ancora oggi, circa il 70% dei cinesi vie e dimora stabilmente in un simile contesto
rurale.

Cina socialista:
il mondo delle unit di lavoro industriali e professionali urbane;
il potere si acquisisce tramite la sponsorizzazione dei superiori nelle file del PCC;
per avere una qualit di vita soddisfacente occorre entrare a far parte di una buona
unit di lavoro, scalarne i ranghi burocratici e infine godersi la pensione da essa
fornita.
Cina in via di industrializzazione:
questo mondo quello che d alla Cina l'attuale dinamismo economico attraverso il
suo sistema di produzione governato dal mercato e rivolto all'esportazione;
lo status si basa sul denaro;
il potere dipende dai rapporti personali con i burocrati;
per avere una buona qualit di vita occorre guadagnare denaro a sufficienza per poter
badare a se stessi senza bisogno di aiuti esterni.
Il capitale su cui si fonda il dinamico settore export cinese viene dalle risorse del sistema
socialista e cio dalle imprese di propriet dello stato, lasciate fallire o smantellate.
La forza lavoro viene dalla Cina terzomondista.
La Cina anche definita da due diversi mondi:
mondo sociale;
mondo naturale:
alluvioni: causate a monte dall'aumento del deflusso superficiale di acque piovane.
1998 esondazione dello Yangzi;
2001 straripamento del fiume Huai;
desertificazione: i deserti costituiscono il 25% del territorio del paese;
scarsit d'acqua;
diminuzione delle risorse forestali;
crisi demografica: le dimensioni della popolazione sono il pi grande problema per il
governo.

VINCITORI E PERDENTI: LE REAZIONI ALLA RIFORMA


La Cina all'interno tormentata da contraddizioni: dall'esame della contesa tra vincitori e
perdenti, emergono tre elementi principali di contrasto:
una lotta di classe;
la competizione tra amministratori locali e centrali;
le contraddizioni tra crescita e sostenibilit.
Conflitto di classe tra il ceto medio e l'lite da un lato e i poveri delle campagne, i
lavoratori disoccupati e il sottoproletariato dall'altro.
Innegabile emersione di due stati in seno allo stato monopartitico:
il governo centrale ();
l'amministrazione locale ().
Contraddizione tra crescita e sostenibilit, tra risorse e sostenibilit ambientale.
Le esperienze individuali della riforma variano anche all'interno di uno stesso gruppo
sociale o in ambienti che condividono lo stesso livello di privilegi. Il governo dominato dal
PCC cerca di creare una sua versione di societ armoniosa che renda stabili i vantaggi di cui
gode attualmente l'lite del Partito. Ugualmente, la ricca lite economica e il ceto medio si
trovano ad avere gli stessi interessi del Partito nel tendere a un tale consolidamento.
Il ceto medio spinge sia verso una democratizzazione politica, sia verso una catastrofe
ambientale: i suoi intellettuali aspirano ad una liberalizzazione politica in grado di
articolarne meglio gli interessi.
Anche i perdenti non sono privi di risorse sociali. I lavoratori degli stabilimenti industriali di
propriet dello stato:
molti sono rimasti disoccupati;
alcuni di loro avviano ditte individuali;
altri cominciano a mobilitarsi per ottenere indennit.

Anche gli agricoltori sanno come gestire le elezioni a livello di villaggio o locale, comitati e
sommosse.
Come risposta a queste reazioni sociali, il PCC ha parlato di !societ armoniosa e di
patriottismo.
Riaffermare nel paese un controllo fiscale e amministrativo centrale sui governi locali.
La distinzione e la lotta tra lo Stato centrale e l'amministrazione locale sono
oramai riconosciute da tutti.
Le riforme del dopo Mao hanno concesso a province e citt, contee e comuni una
certa autonomia finanziaria e amministrativa.
Ora, il governo centrale vuole riprendere il controllo, ma le amministrazioni locali
sono contrari al riconsegnare i poteri appena ottenuti.
2004 Hu Jintao delinea la politica della societ armoniosa: risposta del PCC alle
reazioni suscitate dalla riforma, il tentativo di Pechino di ricomporre in un'unit superiore la
diversit interna della Cina.
Per imporre una maggiore equit, il governo centrale deve riuscire a costringere le province
ricche a trasferire parte della loro ricchezza alle aree pi povere o a rinunciare ad affari
proficui per lasciare tali opportunit a regioni meno sviluppate.
Sotto il populismo autoritario di Hu Jintao, il PCC ha attuato parecchi sforzi diretti a
rafforzare la capacit di governo del Partito-stato centrale:
ha varato nuove istituzioni politiche;
ha incorporato nelle sue file nuovi gruppi sociali, in particolare i capitalisti;
ha risposto direttamente alle proteste sociali;
ha cercato di persuadere la popolazione comune con il suo orientamento populista.
Per canalizzare la partecipazione politica e gettare un ponte tra lo stato e la societ:
sono state introdotte elezioni a livello di villaggio;
sono state istituite associazioni d'affari o commerciali;
lettere e visite agli uffici governativi sono diventate norma;
vi sono stati notevoli tentativi di migliorare l'amministrazione a livello municipale.
Negli anni Novanta, in risposta agli effetti della riforma, il PCC ha rafforzato il potere dello
stato centrale di disciplinare le amministrazioni provinciali e locali e di svilupparne a tutti i
livelli la capacit di regolare l'economia.
Inoltre, il PCC ha cercato di incorporare i nuovi gruppi sociali nati dalla riforma: l'ingresso
dei nuovi capitalisti.
Il Partito ha anche attuato uno sforzo notevole per attirare a s gli intellettuali e inglobarli
nelle proprie file. Gli intellettuali:
contribuiscono direttamente ai tentativi riformistici del Partito;
entrano a far parte del suo personale burocratico;
accettano incarichi da ricercatori nei suoi comitati di esperti o nelle sue Accademie delle
Scienze o di Scienze Sociali;
hanno approfittato delle opportunit economiche offerte dai mezzi di comunicazione
della Cina della riforma.
Setta Falungong messa al bando nel 1999; presentava due caratteristiche particolari:
aveva natura pi religiosa rispetto a molti gruppi qigong, maggiormente orientati verso
l'esercizio fisico; falun significa ruota della legge [del Buddha], gong esercizio
fisico; era dedito a pratiche qigong e, infatti, faceva parte dell'associazione qigong
sponsorizzata dallo stato;
era organizzata.
Dal 1999 i membri della Setta Falungong sono stati oggetto di una dura persecuzione.
il rapporto che la Cina sa instaurare con l'ambiente naturale a determinare con l'ambiente
naturale a determinare la sostenibilit dell'attuale regime del PCC e di tutta la societ cinese.
A livello centrale, stanno nascendo parecchie organizzazioni ambientaliste, ma non si pu
parlare di un vero e proprio germogliare della societ civile sul suolo della Cina.
Comunit di ogni parte della Cina si mobilitano con atti di resistenza e proteste per questioni
ambientali perch sono la distruzione dei loro stessi terreni agricoli o l'avvelenamento dei

loro pozzi a indurle a protestare. Il problema che tali interessi locali non si stanno
organizzando, e non possono farlo perch il Partito sempre in guardia e pronto a
intervenire al minimo segno di organizzazione translocale. Anche il commercio,
naturalmente, ha risposto alla crisi ambientale cinese, banalizzandone le preoccupazioni al
riguardo con la promozione del turismo verde.
Oltre al populismo di Hu Jintao, c'era un'altra parte della linea del Partito che popolare e
costituisce una forza di integrazione nella Cina di oggi: il nazionalismo.
Formula dell'ascesa della Cina, in cui tutti i cinesi possono riconoscersi: una forza di
integrazione capace di distrarre l'attenzione dalle tensioni sociali che solo il nazionalismo sa
offrire:
per l'lite governativa: successo del paese e recupero del suo legittimo ruolo di potenza
mondiale;
per l'lite economica e le classi medie: nobilita e giustifica la ricerca di arricchimento
materiale personale e il conseguimento di tale obiettivo;
per la working class: i lavoratori s'inorgogliscono di fronte alla pubblica esibizione della
ricchezza e del potere della Cina;
per i sottoproletari: un sogno lontano.
L'Internet cinese alimenta questo genere di nazionalismo, ma minaccia anche costantemente
di trasformare tale diversivo escogitato dal Partito in un evidente dissenso politico.
Vi sono segni di un cambiamento del Web cinese in senso democratico. L'Internet cinese
enorme e in crescita. Internet utile anche ai dissidenti cinesi.
Oltre al nazionalismo ci sono altre forze integranti nella societ cinese, come la concezione
gerarchica e patriarcale della famiglia.

LA CINA NEL MONDO OGGI


La Cina una nazione in crescita con propensioni nazionalistiche e una potenza economica
e militare.
La Cina pi un continente che una nazione; la sua diversit interna sbalorditiva; la prima
preoccupazione dei suoi cittadini riguarda la situazione interna, non quella internazionale.
Deng Xiaoping voleva che la Cina si aprisse al mondo.
Decine di migliaia di cinesi vivono e lavorano al di fuori della Cina da secoli e hanno
mantenuto i contatti con i loro luoghi d'origine:
nei mari del sud del Sud-est asiatico (dal XIV secolo);
nelle Americhe;
in Australia;
in Europa.
Queste comunit di emigrati:
erano parte delle societ ospitanti, nonostante i rapporti con queste fossero spesso
caratterizzati da razzismo, oppressione e conflitti;
i loro membri restavano legati alle zone natali in Cina.
Nel XX secolo, dall'opera di queste comunit disseminate in tutto il pianeta nacquero gli
imperi senza fondamenta dei cinesi d'oltremare huqio, termine con cui si indicano
i cinesi residenti al di fuori della Cina.
Termine coniato nel 1893 e adottato dal governo repubblicano cinese all'inizio del XX
secolo per poter rivendicare l'autorit di negoziare nell'interesse delle comunit cinesi
all'estero, in America e in Europa soprattutto.
Presupponeva che tutti i cinesi residenti al di fuori della Cina continuassero ad
appartenervi politicamente e che, alla fine, vi avrebbero fatto ritorno.
Oggi, i cinesi d'oltremare sono diventati residenti permanenti e cittadini di decine di
nazioni di tutto il mondo e non si riconoscono pi nel limitato concetto giuridico di
huqio, ma preferiscono definirsi waji huaren, cinesi con cittadinanza straniera.
I rapporti intellettuali e sociali intrattenuti dalla Cina con il mondo esterno, oltre ad avere
concorso a plasmare il volto odierno del paese, offrono anche alternative cinesi a coloro
che non sono soddisfatti della dirigenza del PCC.
Se contribuiscono a far penetrare in Cina le idee occidentali, le esperienze dei cinesi

d'oltremare agiscono anche in direzione opposta, portando la Cina nel mondo.


La vita ordinaria dei cinesi d'oltremare definita:
dalla famiglia;
dall'identit di minoranza;
dai legami con le comunit di provenienza in Cina.
Alcuni degli emigrati cercano di inserirsi nella patria d'adozione.
I cinesi d'oltremare che hanno esercitato la maggiore influenza sulla Cina, tramite contatti
personali e investimenti d'affari, sono i pi vicini, ossia i compatrioti di Hong Kong e
Taiwan.
La situazione delicata delle regioni periferiche oggi un problema centrale per la Cina e il
suo ruolo nel mondo.
Le comunit di confine sono costituite da popolazioni di minoranza che occupano circa
del territorio complessivo della RPC.
Eventuali agitazioni negli Stati vicini potrebbero facilmente diffondersi in Cina,
soprattutto in Tibet e nello Xinjiang.
Nell'assetto di confine della RPC rientrano anche due aree fondamentali di popolazione
Han: Hong Kong e Taiwan. Hong Kong tornata a far parte della Cina nel 1997; Taiwan
continua a sfuggire alla sua stretta.
Questi tre problemi mettono in discussione il ruolo della Cina nel mondo di oggi.
Tibet e Xinjiang:
popolazioni non-Han all'interno della RPC;
il caso pi preoccupante per il governo della RPC il rapporto tra la popolazione uigura
dello Xinjiang e i nuovi stati confinanti nell'Asia centrale, come il Kazakistan e
Kirghizistan:
forte identit linguistica;
stile di vita islamico;
nelle regioni cinesi confinanti con la Birmania o il Kazakistan, l'identit quotidiana si
fonda su fattori come la lingua, la religione e il cibo;
nel 1959 la RPC afferm il proprio diritto di controllo sull'area con un'invasione
militare;
Vicini e stranieri:
la RPC ha relazioni difficili con i paesi limitrofi, ma di recente riuscita a rinsaldarne
alcune;
oggi, le relazioni russo-cinesi sono buone: Putin, Hu Jintao e i loro funzionari si
incontrano regolarmente;
ai confini di Russia e Cina ci sono la Mongolia e la Corea del Nord:
Mongolia: ha fatto pi strada della Corea sulla via della democratizzazione ed una
beniamina dell'amministrazione americana; la maggiore preoccupazione della Cina
riguardo alla Mongolia che conceda i diritti di transito ai suoi treni e ai suoi
gasdotti;
Corea: fa capire alla Cina che impensabile ritornare ad un'economia e ad
un'organizzazione statale staliniste.
Taiwan e Hong Kong:
la politica pi pericolosa della RPC quella nei riguardi di Taiwan;
Hong Kong tornata sotto la sovranit cinese nel 1997; prima era sotto il governo della
Gran Bretagna;
nella versione cinese, Taiwan solo una parte della Cina che a causa di aggressioni
imperialiste stata temporaneamente isolata dalla madrepatria;
per la maggior parte dei taiwanesi, la loro societ chiaramente distinta da quella cinese
da oltre un secolo.
Il rischio reale che la Cina rappresenta oggi per il mondo risiede nella possibilit che essa
non riesca ad affrontare le sue turbolenze interne e pertanto imploda.

La Cina del XXI secolo segnata da una contraddizione:


la sua forse la storia di maggior successo registrata negli ultimi 30 anni su scala
planetaria;
anche una bomba a orologeria per il rischio di una crescita incontrollabile della
popolazione, la corruzione dell'amministrazione e il suicidio ambientale.
A partire dagli anni '80, il governo cinese ha costantemente cooperato con l'Occidente sulle
questioni internazionali, all'ONU, con il WTO.
Le relazioni della Cina con gli Stati Uniti hanno avuto alti e bassi, ma dal riavvicinamento di
Nixon a Mao del 1972 le due nazioni hanno evitato di giungere a un aperto faccia a faccia.
Le relazioni della Cina con il Giappone e l'UE sono definite da preoccupazioni e interessi
economici simili.
Il governo della RPC agisce in modo responsabile nell'ordine internazionale.

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