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le virt del proletariato, condannava la malvagit dei capitalisti e celebrava il ruolo salvifico
del PCC e dei leader politici locali.
L'ortodossia maoista ha creato anche importanti istituzioni sociali, in grado di plasmare la
vita pratica:
i comitati di Partito locali;
l'organizzazione in unit di lavoro;
il sistema hku di passaporti interni.
Comitati di Partito locali concretizzazione dell'affermazione del PCC secondo la quale la
sede legittima del pubblico dibattito politico e della formazione politica era il Partito stesso.
Lasciarsi coinvolgere negli affari pubblici pericoloso. L'eredit del maoismo, per, d ad
attori specifici ragioni legittime: fin dagli inizi del maoismo, alcuni membri del Partito si
avvalsero dell'ortodossia per spingere il Partito a fare meglio. La gente in Cina continua a
guardare allo stato per la soluzione dei problemi pubblici. Il problema attuale sia dello stato
cinese, sia dei suoi cittadini che il primo non semplicemente grande abbastanza, n
possiede la capacit istituzionale, per fare tutto ci che andrebbe fatto in un continente cos
vasto e immensamente popolato come la Cina. La prassi maoista della partecipazione senza
democrazia lascia in eredit al popolo cinese esperienze contraddittorie:
l'esortazione a contare sulle proprie forze e persino modelli di critica
pi o meno schietta al PCC;
esempi di passiva accettazione delle cose che ha segnato la maggior parte delle persone
durante la Rivoluzione culturale.
Unit di lavoro la vita quotidiana nelle unit di lavoro ha rafforzato la dipendenza
politica. Questo sistema cre a livello di base un'economia collettiva in cui ogni cosa era di
propriet del gruppo. Le unit di lavoro erano costituite da lavoratori dipendenti con posto
fisso e relative famiglie, e offrivano loro alloggio, istruzione, assistenza medica e
provvedevano alle altre loro necessit quotidiane. Il dnwi aveva potere su questioni
personali, forniva strutture comunitarie che fungevano da abitazioni, mense, centri di
assistenza sanitaria, aveva conti bancari e bilanci propri, era urbano e pubblico, cio parte
del sistema statale.
Abitudini di pensiero i valori di epoca maoista che sono rimasti fino a oggi sono il
rispetto per gli intellettuali, l'abitudine a modalit di discussione intolleranti e a pubbliche
manifestazioni illiberali e l'idea che i consigli debbano essere indirizzati allo stato.
Gli intellettuali sono presi sul serio sia dallo stato sia dall'opinione pubblica. Questo il
motivo per cui il PCC si sempre preoccupato di reprimere gli intellettuali non
ortodossi. Nella societ cinese permane un residuo rispetto nei loro riguardi, e questo la
distingue dalle altre societ.
L'estremismo etico caratterizza il dibattito pubblico. Il nazionalismo popolare mina
gli sforzi del Partito, tesi a promuoverne una versione statale pi controllabile, cos come
i tentativi di alcuni intellettuali di sostenere un nazionalismo liberale che affronti anche i
problemi interni di giustizia sociale.
Parlare del Partito il risultato che, quando non si combattono l'un l'altro, intellettuali
e attivisti si rivolgono al Partito-stato, tanto per abitudine quanto per ragioni
pragmatiche. Il PCC non disposto a tollerare un'organizzazione o un movimento
sociale di una certa importanza al di fuori del suo controllo. La cooperazione con il
Partito non implica un'assoluta passivit. I cinesi delle campagne, che hanno sofferto di
pi, sono quelli che hanno agito di pi. Per, essi non si stanno organizzando: non c' un
sindacato degli agricoltori, non esiste un loro partito politico locale o nazionale.
La storia della nascita e del primo ventennio della riforma, dagli anni Settanta ai primi anni
Novanta, rivela 3 punti fondamentali della politica e dell'economia cinesi:
la riforma politica ed economica decoll a partire dalla morte di Mao nel 1976. Si
considera il 1978 l'anno di inizio delle attuali riforma e aperture sotto Deng Xiaoping
e del rifiuto del socialismo radicale e dell'isolamento internazionale che avevano
caratterizzato la Rivoluzione culturale. Queste riforme si basavano sulle linee guida delle
quattro modernizzazioni avanzate dal Partito nel 1964.
un elemento della Rivoluzione culturale ha avuto un grande peso nella politica cinese:
l'idea che la partecipazione di massa possa facilmente portare al caos, al lun.
Deng Xiaoping scelse di non sostituirsi direttamente a Mao e governare come un capo
carismatico; decise invece di rafforzare il ruolo dell'organizzazione del Partito e di
fissare una base burocratica pi rigida e omogenea per il governo del PCC.
Morte di Mao 9/9/1976. Subito dopo la sua morte, la leadership radicale che circondava
Mao fu rimossa e condannata pubblicamente come la banda dei Quattro. Fu quindi
istituita formalmente una leadership di compromesso con a capo Hua Guofeng, che nel 1977
dichiar vittoriosamente conclusa la Rivoluzione culturale.
Dicembre 1978 la Cina della riforma partita. Per i suoi primi passi, il riferimento
costante la Rivoluzione culturale, che cominci nel 1966 con manifestazioni studentesche
e purghe di intellettuali e port a quasi 10 anni di agitazioni, epurazioni politiche e
repressione sociale, mostrando i difetti del maoismo. Il caos della Rivoluzione culturale fu
fomentato dall'alto, dal suo stesso leader, Mao Zedong. La figura che seppe trarre la lezione
migliore dalla Rivoluzione culturale fu Deng Xiaoping. Egli era stato epurato durante la
Rivoluzione culturale, ma era riuscito a sopravvivere. Nel 1974, Mao lo aveva reinsediato al
potere perch riportasse ordine nell'amministrazione statale. Nel 1976 la fazione radicale del
PCC ( la banda dei Quattro) architett la sua seconda epurazione. Dopo il suo ritorno nel
1978, Deng diresse il PCC, ancora internamente diviso tra radicali, moderati e tecnocrati,
con l'obiettivo di ribaltare gli errori della Rivoluzione culturale. Tanto la riforma economica
quanto il controllo politico contribuiscono al raggiungimento dell'obiettivo primario da tutti
condiviso, quello di mantenere la stabilit ed evitare il lun.
Il primo passo di Deng fu quello di garantire che non vi potesse essere mai pi un leader
supremo come Mao, in grado di far precipitare il Partito nel caos. Nel 1981, vennero
annunciati gli obiettivi della leadership riformista, in una risoluzione pronunciata durante la
sesta assemblea plenaria dell'undicesimo Comitato centrale del PCC. La risoluzione offriva
una nuova interpretazione della storia rivoluzionaria della Cina, a partire dal 1940. La
risoluzione:
ha il fine principale di seppellire la Rivoluzione culturale e spiegare gli errori di Mao
senza minarne il ruolo di legittimatore del PCC;
ha come vero tema la leadership collettiva e l'organizzazione del Partito;
pone l'accento sulla componente organizzativa del maoismo, accantonandone gli aspetti
carismatici;
ha un carattere collettivo, sottolineato non solo per giustificare l'attualit del pensiero
maoista, ma anche per legittimare i leader sopravvissuti, avendo essi contribuito alla sua
formulazione.
Ritornando al potere, nel 1978, Deng Xiaoping riprende le riforme del 1964, aggiungendo la
preoccupazione di evitare la minaccia della leadership carismatica. Egli affronta il problema
in due modi:
rifiuta di vestire i panni di Mao facendosi nominare presidente. Assegna infatti la carica
di presidente al non carismatico Hua Guofeng. Il primo atto di Deng Xiaoping quello
di ripristinare l'ordine amministrativo leninista;
fa un'opera di attenta demaoizzazione: secondo Deng Xiaoping, l'operato di Mao sarebbe
stato per il 70% giusto, per il 30% sbagliato. Questa affermazione gli ha permesso di
seppellire la Rivoluzione culturale e li ha resi liberi di perseguire il piano delle quattro
modernizzazioni.
Il programma delle 4 modernizzazioni stato ostacolato dalle residue resistenze politiche
di parte della dirigenza e della base. Essi si raccolgono in una coalizione intorno a Chen
Yun, l'unico alto dirigente del Partito in grado di sfidare Deng Xiaoping. La contesa tra
questi due partiti politici all'interno del PCC dura per tutti gli anni Ottanta. Deng Xiaoping
un politico astuto e decide di non porsi a capo del gruppo riformista in seno al Partito, ma
nel 1982 architetta la nomina a segretario generale di Hu Yaobang. Cos, Deng Xiaoping pu
agire da arbitro super partes.
Fin dall'inizio, le riforme in Cina hanno avuto due caratteristiche:
la sperimentazione, l'idea di un percorso indeterminato e non chiaro, che ha come
obiettivo generale quello di procurare ricchezza e potere alla Cina;
a ogni tappa sulla strada della riforma le reazioni di persone e gruppi di ogni area del
paese contribuiscono a modellare la politica del governo.
1989 la situazione diventa insostenibile: cominciano a presentarsi dei problemi reali e
pressanti:
la peggiore inflazione nella storia della RPC
la percezione che il livello di corruzione dei funzionari pubblici abbia toccato il punto
pi alto dal 1949.
Gli obiettivi di riforma di Deng Xiaoping:
scopo centrale del Partito: la modernizzazione economica;
chiudere le ferite della Rivoluzione culturale rovesciando il giudizio sui quadri di Partito
che erano stati epurati da Mao;
sperimentazione con le forze del mercato, iniziando ad aprire qualche squarcio
nell'economia pianificata.
Nucleo delle riforme: la decollettivizzazione, ossia lo smantellamento delle comuni istituite
nei tardi anni Cinquanta.
In citt, la riforma delle imprese di propriet statale stata molto pi lenta.
Oltre alle riforme rurali e industriali, il Partito comincia a sperimentare anche riforme
amministrative.
Prima conseguenza delle riforme la questione della democrazia. Nel 1978, il Muro della
democrazia di Pechino attira l'attenzione di tutto il mondo.
1978 visita di Deng Xiaoping negli USA; riconoscimento della Cina da parte
dell'America.
Nella Cina maoista, la sfera pubblica era diretta dal dipartimento per la propaganda del
PCC: la stampa, la radio e la televisione erano state assoggettate al controllo centrale e a una
pesante censura. I grandi giornali erano pochi, ma disponibili gratuitamente ovunque.
1985 l'economia cinese versa in cattive acque:
in campagna, i contadini cominciano a dedicarsi ad attivit secondarie per integrare le
entrate;
in citt, la transizione verso un'economia pi orientata al mercato dolorosa.
Conseguenza: surriscaldamento dell'economia e brusco aumento dell'inflazione.
La politica si interpone. Il problema deriva dal fatto che le riforme di Deng Xiaoping non
sono riuscite a operare una completa demaoizzazione.
Tre gruppi principali si oppongono ai progetti di riforma:
i capi e i funzionari che gestiscono l'economia pianificata, con a capo Chen Yun: i
componenti di questo gruppo sono preoccupati per:
il calo della produzione cerealicola;
il divario crescente tra le regioni costiere in via di sviluppo e le province interne;
l'esplosione della corruzione.
A loro giudizio, la riforma stava portando al lun.
i leader di partito ortodossi che temono le conseguenze della riforma sul tessuto sociale
della Cina. Essi:
credono ancora nella civilt spirituale socialista;
ritengono che il Partito debba educare il popolo a difendere i deboli dalle
devastazioni dei mercati borghesi.
alcuni alti papaveri militari restano attaccati a una simile versione conservatrice del
maoismo, non amano il disordine generato dalla liberalizzazione della vita sociale e i
tagli recenti ai loro bilanci.
A livello sociale, i due maggiori effetti imprevisti della riforma sono l'inflazione e la
corruzione dei funzionari pubblici.
Continuazione delle riforme nonostante i problemi al piano di apertura economica dovuti
agli effetti imprevisti della riforma:
creazione di una nuova ristrettissima classe di magnati;
creazione di una classe media che non accetterebbe un ritorno alle terrorizzanti politiche
e alla stretta supervisione governativa dell'era di Mao.
1992 viaggio nel Sud di Deng Xiaoping, nelle zone economiche speciali della Cina
meridionale.
1992 anno decisivo per la Cina della riforma: successo economico e sociale.
Cina socialista:
il mondo delle unit di lavoro industriali e professionali urbane;
il potere si acquisisce tramite la sponsorizzazione dei superiori nelle file del PCC;
per avere una qualit di vita soddisfacente occorre entrare a far parte di una buona
unit di lavoro, scalarne i ranghi burocratici e infine godersi la pensione da essa
fornita.
Cina in via di industrializzazione:
questo mondo quello che d alla Cina l'attuale dinamismo economico attraverso il
suo sistema di produzione governato dal mercato e rivolto all'esportazione;
lo status si basa sul denaro;
il potere dipende dai rapporti personali con i burocrati;
per avere una buona qualit di vita occorre guadagnare denaro a sufficienza per poter
badare a se stessi senza bisogno di aiuti esterni.
Il capitale su cui si fonda il dinamico settore export cinese viene dalle risorse del sistema
socialista e cio dalle imprese di propriet dello stato, lasciate fallire o smantellate.
La forza lavoro viene dalla Cina terzomondista.
La Cina anche definita da due diversi mondi:
mondo sociale;
mondo naturale:
alluvioni: causate a monte dall'aumento del deflusso superficiale di acque piovane.
1998 esondazione dello Yangzi;
2001 straripamento del fiume Huai;
desertificazione: i deserti costituiscono il 25% del territorio del paese;
scarsit d'acqua;
diminuzione delle risorse forestali;
crisi demografica: le dimensioni della popolazione sono il pi grande problema per il
governo.
Anche gli agricoltori sanno come gestire le elezioni a livello di villaggio o locale, comitati e
sommosse.
Come risposta a queste reazioni sociali, il PCC ha parlato di !societ armoniosa e di
patriottismo.
Riaffermare nel paese un controllo fiscale e amministrativo centrale sui governi locali.
La distinzione e la lotta tra lo Stato centrale e l'amministrazione locale sono
oramai riconosciute da tutti.
Le riforme del dopo Mao hanno concesso a province e citt, contee e comuni una
certa autonomia finanziaria e amministrativa.
Ora, il governo centrale vuole riprendere il controllo, ma le amministrazioni locali
sono contrari al riconsegnare i poteri appena ottenuti.
2004 Hu Jintao delinea la politica della societ armoniosa: risposta del PCC alle
reazioni suscitate dalla riforma, il tentativo di Pechino di ricomporre in un'unit superiore la
diversit interna della Cina.
Per imporre una maggiore equit, il governo centrale deve riuscire a costringere le province
ricche a trasferire parte della loro ricchezza alle aree pi povere o a rinunciare ad affari
proficui per lasciare tali opportunit a regioni meno sviluppate.
Sotto il populismo autoritario di Hu Jintao, il PCC ha attuato parecchi sforzi diretti a
rafforzare la capacit di governo del Partito-stato centrale:
ha varato nuove istituzioni politiche;
ha incorporato nelle sue file nuovi gruppi sociali, in particolare i capitalisti;
ha risposto direttamente alle proteste sociali;
ha cercato di persuadere la popolazione comune con il suo orientamento populista.
Per canalizzare la partecipazione politica e gettare un ponte tra lo stato e la societ:
sono state introdotte elezioni a livello di villaggio;
sono state istituite associazioni d'affari o commerciali;
lettere e visite agli uffici governativi sono diventate norma;
vi sono stati notevoli tentativi di migliorare l'amministrazione a livello municipale.
Negli anni Novanta, in risposta agli effetti della riforma, il PCC ha rafforzato il potere dello
stato centrale di disciplinare le amministrazioni provinciali e locali e di svilupparne a tutti i
livelli la capacit di regolare l'economia.
Inoltre, il PCC ha cercato di incorporare i nuovi gruppi sociali nati dalla riforma: l'ingresso
dei nuovi capitalisti.
Il Partito ha anche attuato uno sforzo notevole per attirare a s gli intellettuali e inglobarli
nelle proprie file. Gli intellettuali:
contribuiscono direttamente ai tentativi riformistici del Partito;
entrano a far parte del suo personale burocratico;
accettano incarichi da ricercatori nei suoi comitati di esperti o nelle sue Accademie delle
Scienze o di Scienze Sociali;
hanno approfittato delle opportunit economiche offerte dai mezzi di comunicazione
della Cina della riforma.
Setta Falungong messa al bando nel 1999; presentava due caratteristiche particolari:
aveva natura pi religiosa rispetto a molti gruppi qigong, maggiormente orientati verso
l'esercizio fisico; falun significa ruota della legge [del Buddha], gong esercizio
fisico; era dedito a pratiche qigong e, infatti, faceva parte dell'associazione qigong
sponsorizzata dallo stato;
era organizzata.
Dal 1999 i membri della Setta Falungong sono stati oggetto di una dura persecuzione.
il rapporto che la Cina sa instaurare con l'ambiente naturale a determinare con l'ambiente
naturale a determinare la sostenibilit dell'attuale regime del PCC e di tutta la societ cinese.
A livello centrale, stanno nascendo parecchie organizzazioni ambientaliste, ma non si pu
parlare di un vero e proprio germogliare della societ civile sul suolo della Cina.
Comunit di ogni parte della Cina si mobilitano con atti di resistenza e proteste per questioni
ambientali perch sono la distruzione dei loro stessi terreni agricoli o l'avvelenamento dei
loro pozzi a indurle a protestare. Il problema che tali interessi locali non si stanno
organizzando, e non possono farlo perch il Partito sempre in guardia e pronto a
intervenire al minimo segno di organizzazione translocale. Anche il commercio,
naturalmente, ha risposto alla crisi ambientale cinese, banalizzandone le preoccupazioni al
riguardo con la promozione del turismo verde.
Oltre al populismo di Hu Jintao, c'era un'altra parte della linea del Partito che popolare e
costituisce una forza di integrazione nella Cina di oggi: il nazionalismo.
Formula dell'ascesa della Cina, in cui tutti i cinesi possono riconoscersi: una forza di
integrazione capace di distrarre l'attenzione dalle tensioni sociali che solo il nazionalismo sa
offrire:
per l'lite governativa: successo del paese e recupero del suo legittimo ruolo di potenza
mondiale;
per l'lite economica e le classi medie: nobilita e giustifica la ricerca di arricchimento
materiale personale e il conseguimento di tale obiettivo;
per la working class: i lavoratori s'inorgogliscono di fronte alla pubblica esibizione della
ricchezza e del potere della Cina;
per i sottoproletari: un sogno lontano.
L'Internet cinese alimenta questo genere di nazionalismo, ma minaccia anche costantemente
di trasformare tale diversivo escogitato dal Partito in un evidente dissenso politico.
Vi sono segni di un cambiamento del Web cinese in senso democratico. L'Internet cinese
enorme e in crescita. Internet utile anche ai dissidenti cinesi.
Oltre al nazionalismo ci sono altre forze integranti nella societ cinese, come la concezione
gerarchica e patriarcale della famiglia.