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Edizioni IMREADY
ASSOBETON
Organo Ufficiale di ASSOBETON
Spedizione in abbonamento postale - Tabelle B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL - N. 881 del 06.02.08 della Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. Marino
CONFINDUSTRIA
STUDI E RICERCHE
2008
INSERTI
MERCATO
AMBIENTE
TECNOLOGIA
SAIE
SAIE 2008
Precast Technologies
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Sviluppo rapido
delle resistenze
meccaniche
Ottimizzazione
cicli produttivi
e drastica
riduzione dei cicli
di maturazione
Per risolvere le
problematiche tipiche della
prefabbricazione e per dare
un forte contributo
allinnovazione e allo
sviluppo del settore, Mapei
ha sviluppato i prodotti
delle gamme
DYNAMON NRG &
DYNAMON SP, specifici per
questo tipo di applicazioni
e particolarmente idonei
anche per il
confezionamento di
calcestruzzi
autocompattanti.
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Certificazione
e Qualit
CERTIFICAZIONE
AMBIENTALE
CERTIFICAZIONE
SICUREZZA
graphic imprimatur
CERTIFICAZIONE
DEL PERSONALE
CERTIFICAZIONE
DI PRODOTTO
SISTEMA
EDIFICIO
PAG 1-2-3.indd 2
ICMQ Spa:
20124 Milano
via Gaetano De Castillia, 10
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2-12-2008 16:01:55
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Le Officine Riunite - Udine S.p.A. Concrete Machinery Division
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PAG 1-2-3.indd
3 1
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26-01-2005
17:39:34
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Editoriale
LEditoriale
del Presidente
Sostenibilit
ambientale:
impariamo
a misurarla
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CM
MY
CY CMY
SISTEMI DI ANCORAGGIO
PROFILI INCAVI DENTATI
I PROFILI INCAVI DENTATI
sono la risposta Edilmatic alle
problematiche di realizzazione di nodi
strutturali in zona sismica.
SISTEMI DI
ANCORAGGIO
PROFILI INCAVI
e SQUADRETTE
I Sistemi di Ancoraggio
Edilmatic con Profili Incavi,
Squadrette, Piastrine,
Bulloni e altri
accessori, sono
la soluzione ideale
per lassemblaggio
e il completamento
di strutture prefabbricate
in calcestruzzo.
SPINE
EDILMATIC
ESP
(Per pannelli
a Taglio Termico
e Ventilati)
(Renzo Bullo)
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ASSOBETON
Organo Ufficiale di ASSOBETON
SOMMARIO
n. 5/2008
CONFINDUSTRIA
STUDI E RICERCHE
2008
INSERTI
MERCATO
AMBIENTE
TECNOLOGIA
SAIE
ASSOBETON
4_
8_
di Renzo Bullo
di Maurizio Grandi
R
d
r
s
I
e
S
d
d
P
P
24_ Inserti
La rispondenza ai nuovi decreti sulla resistenza al fuoco delle strutture
in c.a. e in c.a.p.
di Carlo Schiatti
38_ Mercato
Note per un bilancio della politica abitativa
di Aldo Norsa
48_ Ambiente
Introduzione al progetto "LEnSE BUILDINGS"
di Gian Luca Baldo, Laura Peano e Paolo Tecchio
62_ Tecnologia
Building Information Modeling ed interoperabilit
di Carlo Pucci
68_ Saie 2008
Precast Technologies
di Alessandra Biloni e Patrizia Ricci
74_ Intervista a Federico Minoli e Marino Capelli
77_ Attualit
82_ Le Aziende Informano
83_ Assobeton
Linea Guida per la Certificazione delle Caratteristiche Energetiche
dei Pannelli Prefabbricati di Calcestruzzo
di Antonella Colombo e Ugo Pannuti
88_ NEWSTREET
91_ Come associarsi
92_ Elenco Soci
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Chimica, prodotti e tecnologie. Nuove soluzioni per ledilizia moderna.
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Editoriale
Il Commento
del Direttore
Patto Globale
per 175 imprese
nuove imprese, per favorirne la fidelizzazione, applicheranno abbattimenti contributivi alle quote associative
(75% per il primo anno, 50% e 25%
per i due anni successivi).
Allavvio della fase di sperimentazione,
nel luglio del 2007, il 67% delle imprese aderiva solo ad una componente del sistema confindustriale: il 54%
alle sole Territoriali ed il 13% esclusivamente alle Categorie.
Da allora, oltre 31.000 imprese, rispetto alle circa 47.000 non doppiamente
inquadrate, sono entrate a far par te
anche dellaltra componente.
ASSOBETON ha accolto, attraver so il
Patto Globale, ben 175 nuovi Associati
provenienti dalle Territoriali.
Non stato cer tamente facile entrare rapidamente in sintonia con tutte
queste nuove aziende, informandole
sul funzionamento del sistema confindustriale e sulla complementariet dei
ser vizi offer ti dalle due componenti e
rendendole consapevoli dei vantaggi
del doppio inquadramento.
La complessit del nostro business,
negli ultimi anni, aumentata come
non mai, rendendo sempre pi difficile
il lavoro degli operatori e, credo, sempre pi impor tante il r uolo delle Associazioni chiamate, con ser vizi mirati e
specialistici, a semplificare loperato di
tutti i giorni e ad aprire nuovi sbocchi
di mercato.
Spero che il breve tempo di questa
sperimentazione sia stato sufficiente
ai nostri ospiti per render si conto di
ci e li induca, quindi, a confermare
la loro adesione ad ASSOBETON, approfittando delle agevolazioni previste
per i prossimi tre anni.
5 - industrie manufatti cementizi
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Editoriale
(Maurizio Grandi)
Certificazione di processo
FPC del calcestruzzo?
Certificazione
di: aggregati, prefabbricati,
conglomerati bituminosi, malte, ...?
Scegli lente di certificazione con cui puoi parlare, perch fatto
di persone competenti che come Te hanno lavorato sul cantiere
e comprendono i Tuoi problemi.
er t
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Stefania Alessandrini
IMREADY Srl
s.alessandrini@imready.it
Gianluca Baldo
Life Cycle Engineering Torino
baldo@studiolce.it
Alessandra Biloni
ASSOBETON
a.biloni@assobeton.it
Pamela Bonalumi
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
Alessio Caverzan
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano
Ugo Pannuti
Responsabile Certificazione
Volontaria di Prodotto
ICMQ S.p.A.
Laura Peano
Life Cycle Engineering Torino
peano@studiolce.it
Gianluca Ponzi
IDRA SA
g.ponzi@idra.sm
Carlo Pucci
Assistenza Tecnica Tekla
Structures Harpaceas Srl
Patrizia Ricci
IMREADY Srl
p.ricci@imready.it
Carlo Schiatti
Antonella Colombo
Libero professionista in Varese
Consulente ASSOBETON
a.colombo@assobeton.it
Paolo Tecchio
08
20
n.
5 ott
obre/
Professore di Tecnologia
dell'Architettura
Universit Iuav di Venezia
Aldo Norsa
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S t u d i
r i c e rc h e
Calcestruzzo
Fibrorinforzato
per elementi
prefabbricati
in parete sottile*
di Pamela Bonalumi e Alessio Caverzan
Introduzione
Con il termine compositi fibrorinforzati
a matrice cementizia (FRCC) si indica
una categoria di materiali caratterizzati
da una ampia variet di prestazioni. I
materiali a matrice cementizia, come il
calcestruzzo, presentano un comportamento fragile a trazione e lintroduzione
di fibre ne migliora la risposta (Figura1)
nella fase successiva alla fessurazione,
attraverso lo sforzo residuo dovuto agli
sforzi tangenziali che nascono per effetto
dellestrazione delle fibre dalla matrice
cementizia (pull-out), Figura 2.
I calcestruzzi fibrorinforzati sono attualmente ampiamente utilizzati nel campo
delle pavimentazioni industriali, data la
loro utilit nel controllare il fenomeno
fessurativo indotto dal ritiro del calcestruzzo. Negli ultimi anni sono per
sempre maggiori le applicazioni di questi
materiali nellindustria della prefabbrica*
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S t u d i
Figura 2 Confronto delle curve carico-sfilamento di prove di pull-out per fibre dritte ed
uncinate [Naaman 2004].
TIPO FIBRA
r i c e rch e
13
Lf [mm]
Resistenza
a trazione
ffu [MPa]
Rapporto
daspetto
Lf / df
Diametro
equivalente
df [mm]
Lunghezza
acciaio
Dramix
tipo 30/0,375
0,375
30
2300
80
acciaio
Dramix
tipo 30/0,62
0,62
30
1250
48
acciaio
Badessi Fiberfix U
tipo 60/0,8
0,8
60
1192
75
acciaio
Badessi Fiberfix U
tipo 30/0,6
0,6
30
1192
50
vetro
Cem-FIL Anticrack
HP tipo standard
0,014
(1filo)
12
1700
polipropilene
MicroGraminflex
fibrillata tipo 9/12
n.p.
12
450
* le fibre sono realizzate in strand e quindi non ha senso parlare di rapporto daspetto.
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S t u d i
r i c e rc h e
CODICE
MISCELA
P
S-1
S-2
S-3
G
QUANTIT
FIBRA 1
kg/m3
FIBRA 2
kg/m3
25
50
50
16,67
25
-
FIBRA
POLIPROPILENICA
kg/m3
3
3
3
3
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S t u d i
r i c e rc h e
Caratterizzazione
meccanica
Laggiunta di fibre ad un comune impasto di calcestruzzo conferisce tenacit al
materiale composito, ovvero una maggiore resistenza alla propagazione della
fessura. Questa propriet si manifesta
con la resistenza residua che il calcestruzzo fibrorinforzato in grado di offrire in fase post-fessurativa.
Diverse prove di flessione-trazione indiretta sono state eseguite sia su travetti intagliati sia strutturali in modo da
ottenere un numero significativo di dati
sperimentali, al fine di valutare al meglio
il contributo del rinforzo fibroso.
Prove su provini
standardizzati
La geometria adottata per i provini
quella proposta dalla normativa UNI11039 per le prove di flessione su quattro punti di carico per provini intagliati.
La prova di flessione su quattro punti
stata condotta utilizzando come variabile
di controllo lapertura di fessura alla base
dellintaglio (CMOD), Figura 3 e Figura 4.
In Figura 5 sono rappresentati gli andamenti degli sforzi in funzione dellapertura di fessura, da cui risulta evidente il
contributo delle fibre di acciaio (N-S1/2/3) ai fini della duttilit del materiale.
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S t u d i
r i c e rch e
17
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S t u d i
r i c e rc h e
Dallanalisi dei precedenti grafici possibile notare come le fibre presenti nella
miscela S-3, conferiscano unelevata duttilit al materiale per aperture di fessura
relative allintervallo di stato limite di esercizio, evidenziando per, per fessure pi
elevate, una capacit di assorbire energia
inferiore a quella manifestata dalla miscela
S-2, pur rimanendo comparabile a quella
presentata dalla S-1. Pertanto il contributo delle fibre contenute nella miscela
S-2 risulta pi efficace ai fini della duttilit
del composito allo stato limite ultimo,
anche se comunque leffetto delle fibre di
rinforzo nella miscela S-3 decisamente
significativo e del tutto soddisfacente per
i fini applicativi prefissati.
delle fibre. Dallanalisi dei precedenti grafici possibile notare come i valori di prima
fessurazione non mostrano una particolare tendenza, ma sono indipendenti
dallorientamento e dalla tipologia delle
fibre utilizzate. Al contrario risulta evidente il significativo contributo nellincremento del carico massimo fornito dalle
fibre orientate ortogonalmente al piano
di rottura. Si pu quindi notare come
intervenendo sulla modalit di getto e sul
comportamento al fresco del calcestruzzo, possibile determinare un orientamento preferenziale delle fibre che riesca
ad incrementare la resistenza e la tenacit
del materiale nella direzione desiderata.
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20
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r i c e rc h e
Prove su strutture
Parallelamente allo studio dei materiali
sono state eseguite prove di carico su
conci di tegoli in scala reale (Figura 10), al
fine di determinare la capacit portante a
flessione trasversale delle ali.
Figura 11 Modalit di carico delle prove sui conci di tegolo: a) concentrato; b) distribuito.
5 - industrie manufatti cementizi
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nuo
va v
ers
ion
e!
Esplora!
Tekla Structures 14
A Il primo software BIM
per il mondo dei prefabbricati
in cemento armato
essere tarati sulla base dei risultati sperimentali ottenuti da prove eseguite sia su
campioni standardizzati sia su campioni
strutturali (rappresentativi della struttura reale).
Al fine di valutare linfluenza del tipo di
modello e della prova considerata per
tarare i parametri necessari alla definizione del legame costitutivo, sono stati
calcolati i momenti resistenti di progetto
attesi, secondo quanto indicato dalla CNR,
e successivamente confrontati con quelli
ottenuti sperimentalmente (Figura 14).
Lanalisi dei rapporti tra i momenti flettenti sperimentali ed i momenti resistenti,
valutati attraverso limpiego dei due diversi legami costitutivi basati sulle resistenze
industrie manufatti cementizi - 5
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S t u d i
r i c e rc h e
23
Bibliografia
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Proceedings of the international workshop, Milan, April 4, CTE publ..
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Of the Sixth RILEM Symposium on Fibre Reinforced Concrete (FRC), BEFIB, Varenna,
Italy, 20-22nd September.
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[19] Toniolo G., Ferrara L., Failla C., (2002), Structural design of prestressed precast roof elements made with steel fiber reinforced concrete, Atti del 17 Congresso BIBM , Istanbul.
[20] UNI 11039, (2001), Calcestruzzo rinforzato con fibre dacciaio Parte I: Definizioni, classificazione e designazione Parte II: Metodo di prova per la determinazione della resistenza
di prima fessurazione e degli indici di prima duttilit.
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24
I n s e r t i
La rispondenza ai
nuovi decreti sulla
resistenza al fuoco
delle strutture
in c.a. e in c.a.p.
(D.M. 16/02/07, D.M. 09/03/07, D.M. 09/05/07)
di Carlo Schiatti
Per lunghi anni, la normativa di riferimento
per la resistenza al fuoco delle strutture
stata la Circolare n. 91 del 14/09/1961 del
Ministero dellInterno.
La circolare fu emanata a seguito del diffondersi delluso di profilati di acciaio per
la realizzazione delle strutture portanti nelle costruzioni adibite a fini civili, fatto che
destava preoccupazione in ordine a gravi
pericoli per la stabilit in caso di incendio.
Sulla base di uno studio condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, nonch
di esperienze nazionali ed estere, furono
emanati la circolare e il relativo allegato
tecnico, entrambi basati sul criterio fondamentale che la struttura debba resistere,
senza collassare, allincendio delle sostanze combustibili in essa contenute.
Venivano introdotti in modo sistematico
concetti come: carico dincendio (quantit
equivalente di legno per metro quadrato
riferita al massimo numero di calorie per
unit di superficie che si possono sviluppare per effetto della combustione di tutti
i materiali combustibili presenti), durata di
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I n s e r t i
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26
I n s e r t i
4 la capacit di compartimentazione
(RE): rispetto del criterio della capacit portante e del criterio della tenuta;
4 la capacit di compartimentazione con
controllo della temperatura sul lato
esterno dellelemento separante (REI):
di solito richiesta per gli elementi di separazione fra compartimenti attigui.
Le classi di resistenza sono ridotte a sei
(30, 60, 90, 120, 180, 240), con la eliminazione delle classi 15 e 45 e con laggiunta
della classe 240 rispetto alla Circolare 91.
La norma impedisce di tenere conto della
possibilit di riduzione della temperatura
dei gas a contatto con la superficie esposta
al fuoco degli elementi strutturali di copertura nel caso siano presenti aperture quali
lucernari, fori, evacuatori di fumo, zone di
minimo spessore non strutturale destinate
a forarsi in caso di incendio, eccetera.
Questultimo aspetto rappresenta un limite della norma, oggi superato, anche se
solo per casi determinati, dalla emanazione del D.M. 09/05/2007.
La metodologia di calcolo viene esposta
nei dettagli, anche con esempi applicativi.
4 Verifica del criterio di capacit
portante (R): determinata la mappatura termica, si effettua la verifica allo
stato limite ultimo dellelemento per
il tempo corrispondente alla classe richiesta, tenendo conto del degrado dei
materiali. La norma fornisce anche indicazioni sulle azioni di progetto e sulle
relative combinazioni da considerare
per la verifica allo stato limite ultimo, ivi
compresi i coefficienti y di combinazione per lazione variabile considerata
come principale e per le azioni variabili
considerate come secondarie.
Su questo punto, come vedremo, il
D.M. 09/03/2007 introduce innovazioni, in specie per quanto riguarda il carico neve in copertura. La UNI 9502, sul
punto, era in effetti penalizzante, specie
per le classi di resistenza R elevate,
imponendo uno y1,1 pari a 0,5 per
qualsiasi altitudine.
4 Verifica del criterio di tenuta
(E): non conducibile per via analitica.
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I n s e r t i
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I n s e r t i
LASTRA PREDALLE
29
HS
PANNELLO DI TAMPONAMENTO
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I n s e r t i
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I nostri valori
costruiscono il futuro
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I n s e r t i
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38
M e rc a t o
Note per un
rilancio della
politica abitativa
di Aldo Norsa
La politica abitativa in evidenza nellagenda del nuovo governo.
Base di partenza leredit lasciata da quello precedente che
allinea la politica italiana a quella europea e apre la strada al
coinvolgimento dei privati. Ecco il punto in base alle risultanze di un
convegno Iuav/Urbanpromo.
INTRODUZIONE
Questo articolo scaturisce da interventi presentati a un doppio convegno1
dal titolo Le politiche abitative. Scena-
Il convegno stato supportato economicamente da Fillea Cgil e da Finabita-Ancab-Legacoop e dalle societ: Baldassini-Tognozzi-Pontello, Cesi, Consorzio Etruria, Coopsette, Dec, Intercantieri Vittadello, Lamaro Appalti,
Mantovani, Pirelli Real Estate, Rosso e Sacaim, nonch Basso Prefabbricati, Cavazzana, Cev, Cooperativa La Trevisana, Cooperativa LUnitaria, Ediltre, Edilvi, Lovisotto, Maltauro, Paccagnan, Pavan Costruzioni, Sarmar, Setten,
Tecnoedile e Valdadige Costruzioni.
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M e rc a t o
39
Si ricorda che prima di questa sintesi del convegno Iuav/Urbanpromo, nel numero 2 di questa stessa rivista era
stata anticipata la pubblicazione del pi ricco sul piano tecnico-culturale degli interventi, quello di Riccardo
Roda, architetto, fondatore e direttore della societ Eos Consulting.
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M e rc a t o
Francia Germania
Gran
Spagna Italia Media
Bretagna
Fino al 1945
22,8
18,2
17,7
16,0
23,4
19,6
Dal 46 al 70
29,6
32,1
29,0
25,0
35,5
30,2
Dal 71 al 95
32,3
24,7
28,5
20,2
31,3
27,4
Dal 95 al 2007
15,3
25,0
24,8
38,8
9,8
22,7
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
totale
Lincremento dei prezzi e dei canoni di locazione delle abitazioni risulta significativamente pi accentuato rispetto alla crescita del reddito medio delle famiglie
Evoluzione dei prezzi, dei canoni di locazione delle abitazioni e del reddito familiare Fonte: Nomisma, La condizione abitativa in Italia, 2007.
4
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M e rc a t o
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M e rc a t o
43
5
Questo paragrafo deriva da una memoria di Luciano Tortoioli, coordinatore tecnico delle Regioni e
delle Province Autonome.
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M e rc a t o
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M e rc a t o
IL POSSIBILE RUOLO
(FINANZIARIO)
DEL SETTORE PRIVATO6
Ogni proposta finanziaria (intesa a inserirsi in una nuova politica abitativa sociale), secondo una proposta di Assoimmobiliare (Confindustria), deve provenire
da operatori privati che siano in grado
di candidarsi a realizzare e gestire, attraLe spese per labitazione incidono
considerevolmente sulla spesa media
mensile nazionale delle famiglie
2002
2004
2006
Spesa media mensile 2.198
2.381
2.461
Alimentari (e)
426 (e) 453 (e) 467 (e)
Non Alimentari (e) 1.772 (e) 1.928 (e) 1.994 (e)
Abitazione
24,7%
25,5%
26,0%
Utenze
4,7%
4,7%
5,0%
Arredamenti,
elettrodomestici e
6,4%
6,3%
5,9%
servizi per la casa
Spesa media mensile delle famiglie italiane per capitolo di spesa 2006 (val. in euro
e val. %) Fonte Istat, I consumi delle famiglie 2006.
Per realizzare un progetto di sviluppo finalizzato ad ampliare significativamente lofferta di residenze in locazione
necessario un mix di interventi integrati da parte dello
Stato, degli Enti Locali e degli Operatori privati
47
Attraverso il ricorso ad un nuovo modello di sviluppo immobiliare (le residenze di interesse generale destinate
alla locazione) possibile realizzare in
un quinquennio 1 ml di nuove abitazioni destinate alla locazione di lunga
durata (25-30 anni) a canoni sostenibili
Questo paragrafo deriva da una memoria di Andrea Bernabei, membro governance di Assoimmobiliare.
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48
A m b i e n t e
Introduzione
al progetto
LEnSE BUILDINGS
Label for Environmental, Social and Economic Buildings
www.LEnSEbuildings.com
di Gian Luca Baldo, Laura Peano e Paolo Tecchio
Un progetto finanziato
dalla Commissione
Europea
Ideato per rispondere alle crescenti richieste di valutazione della sostenibilit
(nel senso pi ampio e cio ambientale, sociale ed economica)1 di un edifi-
ENVIRONMENTAL
Climate
Change
Biodiversity
Environmental
Management and
Geophysical Risk
SOCIAL
Occupants
Well Being
Accessibility
Security
ECONOMIC
Whole Life Value
Externalities
Figura 1 Le categorie individuate dal progetto LEnSE per la valutazione della sostenibilit di
un edificio.
1
Si vedano anche gli articoli sul CEN TC 350 a cura degli stessi autori apparsi su Industrie della Prefabbricazione n.16/2007 e Industrie Manufatti Cementizi n.1/2008.
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A m b i e n t e
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50
A m b i e n t e
Tabella 1 Classificazione preliminare per funzionalit di alcuni metodi di valutazione della compatibilit ambientale
di edifici disponibili in Italia.
Protocollo
sintetico
ITACA
ANAB
SB100
CasaClima
KlimaHaus
Tipo di
software
Concepito per
Foglio
elettronico
EXCEL
Fase
progettuale
(adattabile
allesistente)
Esecutivo su
Internet
Explorer
Fase
progettuale,
esistente e
ristrutturazione
Programma
ProCasaClima
Fase
progettuale
e valutazione
dellesistente
Figura
professionale
abilitata
Possibilit di
integrazione
con gli
attestati
energetici
previsti dal
D.Lgs 192/05
e successive
modifiche ed
integrazioni
LINK
www.itaca.org
Metodo di
valutazione
Utilizzo e
rilascio
targa
Punteggio
-15
Schede di
valutazione
in fase di
elaborazione,
disponibili
dal 2009
In via di
sviluppo
Verranno
previste modalit
di integrazione,
ad oggi si
attendono le
disposizioni
del 2009
Punteggio
0100
In fase di
elaborazione
In via di
sviluppo,
previsto un ente
terzo, formazione
ANAB
Verranno
previste modalit
di integrazione,
ad oggi in
fase di
sviluppo
Classe
A OROG
kWh/m2*a
Riconosciuto
a livello
nazionale
Valore legale
nella sola
Provincia
di Bolzano
Certificatori
accreditati
CasaClima
Il sistema di
certificazione
in deroga
alla normativa
nazionale
www.anab.it
www.sb100.it
www.agenzia
casaclima.it
Tabella 2 Classificazione preliminare per caratteristiche di alcuni metodi di valutazione della compatibilit ambientale di edifici disponibili in Italia.
Fabbisogno
Valutazione
Valutazione
di energia
delluso di fonti delluso di fonti
per la
rinnovabili per rinnovabili per
climatizzazione
energia termica energia elettrica
invernale
Valutazione
delluso di
materiali con
dichiarazione
di qualit
ambientale
Valutazione
delluso di
materiali
rinnovabili,
di recupero
o riciclati
Valutazione
in ottica
LCA
(analisi del
ciclo di vita)
Valutazione dellinquinamento
acustico
Protocollo
sintetico
ITACA
Richiesto come
dato di input
SI
SI
NO
SI
NO
NO
ANAB
SB100
Richiesto come
dato di input
SI
SI
SI
SI
SI
SI
CasaClima
KlimaHaus
Calcolato come
output
SI
SI
NO
SI *
NO
NO
* Per il conferimento della targa CasaClimapi la realizzazione degli edifici deve avvenire in modo ecocompatibile, attraverso un
accorto sfruttamento delle risorse naturali.
5 - industrie manufatti cementizi
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16-07-2008
16:04:16
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A m b i e n t e
53
Peso del
Peso del
Punteggio sottocriterio
criterio
1.1.1
70%
1.1.2
30%
1.2
1.3.1
50%
1.3.2
Inerzia termica
50%
1.4
Illuminazione naturale
5%
1.5
10%
1.6.1
60%
1.6.2
40%
1.7.1
60%
1.7.2
40%
1.8
5%
2.1
Emissioni di CO2
40%
2.2
Rifiuti solidi
20%
2.3
Rifiuti liquidi
20%
2.4
20%
30%
5%
20%
15%
10%
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54
A m b i e n t e
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A m b i e n t e
55
Issue
Climate Change
Biodiversity
n Minimise Eutrophication
n Mitigate Impact on Site Ecology
n Enhance Site Ecology
Resource use
and Waste
Environmental
Management and
Geophysical Risk
Accessibility
Security
Financing and
Management
Externalities
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56
A m b i e n t e
Env. management
& Geophysical risk
Resource use
Biodiversity
Climate change
Internet
Potential indicators
n Kg CO2/m2
n kWh/m2
n Kg CO2/person/year
Accounting for primary energy demand met via renewable energy sources.
Destruction of the
stratospheric ozone layer
Habitat management/action
plan
Accounting for (and encouraging) the ongoing maintenance of a new or existing site species/habitats.
Responsible sourcing of
materials
n Certification schemes
e.g. FSC, CSA, ISO
n m3/person/year
Development footprint
Accounting for the sustainable use of land for building and n Dwellings per hectare
associated infrastructure e.g. avoilding building sprawl.
n A ratio of no. of floors to building footprint
Certified Environmental
Management System
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A m b i e n t e
Security
Accessibility
Occupant wellbeing
Internet
Potential indicators
Lighting comfort
(artificial & natural)
Thermal comfort
Ventilation conditions
Acoustic comfort
Occupant satisfaction
Private space
n Proximity (m)
n Size (m3)
n Type/facilities
Outdoor space
n Proximity (m)
n Size (m3)
n Type/facilities
Materials/substance exclusion
n VOC levels
n Eco-labels
n Materials exclusion clauses
n Number/type of amenities/services
n Distance from building to amenities/services (m)
Building security
Considerate
Constructors
External neighbourhood
impacts
Multi-criteria, e.g.:
n Increase in background noise levels
n External lighting levels
Design quality
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A m b i e n t e
59
Externalities
Financing and
management
Internet
Potential indicators
Function analysis
Option appraisal
Exchange value
n Book value
n Return on capital
Added value
Building adaptability
n Modular construction
n Wireless networks
n Buildings for life, ergonomics, disabled
access etc.
Local employment
opportunities/use
of local services
Specification/use of locally
produced materials
n Purchasing policies
n Materials/services purchased within
site locality (km)
n Economic cost benefit analysis
Figura 2 La struttura di valutazione LEnSE per arrivare alla determinazione di un indicatore sintetico di sostenibilit
di un edificio.
industrie manufatti cementizi - 5
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60
A m b i e n t e
Documenti di riferimento
(Stepping Stones)
Si tratta delle pubblicazioni che riassumono lapproccio e le decisioni prese lungo
il progetto e da cui sono state estratte le
tabelle riportate su questa memoria. Ce
ne sono tre e costituiscono lo strumento
principale per sintetizzare e giustificare il
lavoro svolto e alle quali si rimanda per
una visione pi completa del progetto
stesso:
1. Stepping Stone 1 - Sustainability assessment of buildings - Issues, scope
and structure;
Category
Climate Change
Sub issue
Benchmark
UK
France
Bel
Greece
kgCO2/m2
70
45
60
140
<15
70
45
60
140
<30
60
39
51
120
<45
50
33
42
100
<75
40
27
33
80
<105
30
21
24
60
<120
20
15
15
40
<135
10
20
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A m b i e n t e
61
Valutazione
In Tabella 9 si riportano, per necessit di sintesi, solo alcuni degli indicatori analizzati con i
rating associati (A-G). A seconda del paese considerato, ad ogni rating corrisponde un peso
(vedi Figura 3). Esistono fattori di peso differenti per ciascun paese e per lUnione Europea.
Successivamente tali dati vengono elaborati da un software che stabilisce, per ogni categoria,
il punteggio raggiunto e il punteggio raggiungibile. Quindi, sempre tramite pesi, si calcolano i
rating per categorie e il rating totale.
Tabella 9 Alcuni indicatori con corrispondente sub issue rating.
Categoria
Sostenibilit
economica
Sostenibilit
sociale
Indicatore
Rating
Externalities
Security
Site security
Social value
Osservazioni conclusive
Il Progetto LEnSE ha avuto una funzione
pionieristica nello sviluppo di criteri di
valutazione integrati ambientali-socialieconomici, fornendo una base operativa utile ai lavori del CEN TC 350 e per
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62
Te c n o l o g i a
Building Information
Modeling ed
interoperabilit
Il vantaggio di conoscere le lingue
di Carlo Pucci
del termine, ma pur sempre comunicazione. naturale quindi estendere quanto detto sopra anche a questambito:
riuscire a tradurre i concetti contenuti
nel modello nelle diverse lingue parlate
dai diversi soggetti molto disparati tra
loro coinvolti nella realizzazione di un
complesso progetto rende estremamente efficaci, flessibili e produttivi.
Questa una caratteristica fondamentale del BIM e prende il nome di interoperabilit: parlare pi lingue, a livello
informatico, significa essere in grado di
rappresentare il modello tramite files di
vari formati e poter combinare i dati che
contiene in modi diversi.
In questottica, un software che consente di mettere in pratica il BIM svolge la
funzione di un vero e proprio traduttore,
un interprete. In questo articolo cerchiamo di analizzare le caratteristiche che un
software dovrebbe avere per essere un
bravo interprete e le lingue che dovrebbe saper parlare nellattuale panorama
delledilizia per poter sfruttare al massimo tutte le potenzialit del BIM (le immagini e gli esempi riportati nel seguito
sono stati realizzati con il software Tekla
Structures).
5 - industrie manufatti cementizi
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2-12-2008 16:47:11
Te c n o l o g i a
La rappresentazione del
modello in diversi formati
Un modello, o parte di esso, deve poter
essere esportato in formati che gli consentano di parlare con altri software
che gestiscono i vari aspetti della progettazione della struttura affinch davvero
il BIM venga messo in pratica in maniera
efficace. Anche se nella realt si potrebbe gestire la quasi totalit degli aspetti
della commessa con un unico software
(vedi ad esempio lo stesso Tekla Structures), comunque indispensabile poter
esportare i dati in vari formati, per far s
che tutte le persone coinvolte nella realizzazione del progetto possano leggerli,
ognuno per la parte che gli compete, indipendentemente dal tipo di programma
che hanno a disposizione.
Funzione base ed assolutamente imprescindibile di un buon software BIM
quindi lesportazione del modello o di
parti di esso in formati base tipo testo,
Excel o Access, che rappresentano una
sorta di inglese dellinteroperabilit. Per
esempio, dal modello si dovrebbe essere in grado di estrarre un computo delle
armature della struttura che verr poi
aperto in un secondo tempo con Excel
per essere rimaneggiato.
Un software sar tanto pi raffinato
quanto pi consentir allutente di creare report personalizzati, in base alle
proprie esigenze specifiche, magari senza dover ricorrere alla programmazione.
In questo modo si possono esportare i
dati del modello relativi ad es. alla produzione dei prefabbricati direttamente nei
programmi gestionali che in genere ogni
prefabbricatore crea ad hoc in base alle
proprie esigenze o alle risorse disponibili.
Nella maggior parte dei casi si tratta di
database scritti in Access o applicazioni
equivalenti. Ogni situazione quindi a
s stante: per questo motivo, se si vuole
sfruttare il BIM, un software deve essere
assolutamente flessibile.
Altri formati molto diffusi sono i .dwg ed
i .dxf; si sta facendo strada anche il .dgn,
di MicroStation.
63
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Te c n o l o g i a
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Te c n o l o g i a
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Te c n o l o g i a
Gli ambienti
di programmazione
Pur completo che sia, anche il migliore dei software pu non essere
in grado di coprire tutte le esigenze
che di volta in volta possono presentarsi allutente.
Occorre quindi che sia abbastanza
aper to perch lutente possa creare dei componenti aggiuntivi ad hoc
che risolvano le sue par ticolari problematiche.
Utilizzando ancora lanalogia della
conoscenza delle lingue, come se
un interprete, pur parlando a perfezione diverse lingue, debba essere
in grado di impararne una nuova da
zero.
La possibilit di avere a disposizione un ambiente di programmazione
quindi fondamentale per un buon
software.
Alcuni dei linguaggi attualmente molto diffusi e par ticolarmente indicati
per scrivere macro sono il .net ed il
C#. molto comodo utilizzarli servendosi del programma Microsoft
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27-10-2008
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SAIE 2008
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di Alessandra Biloni e Patrizia Ricci
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S A I E
69
426 il numero delle novit presentate al SAIE 2008, che si attestano, grosso modo, sugli stessi valori delledizione
2007. Come accade ormai da parecchi
anni, anche nel 2008, la categoria delle
macchine e degli impianti, dedicati an-
FEDERBETON - Federazione dei materiali e dei manufatti a base cementizia, semplici e armati
Associazioni aderenti
AITEC
ASSIAD
ASSOBETON
ASSOTRAFILRETI
ATECAP
SISMIC
Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per Cemento Armato
UCoMESA
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S A I E
Intervista a
Federico Minoli
e Marino Capelli
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conStrUctIon DAY
Il futuro delledilizia oltre lefficienza energetica
Verona, 30 ottobre 2008
Gli standard per ledilizia sostenibile, sviluppati negli Stati Uniti e in pi di 40 paesi
del mondo, indicano i requisiti per costruire edifici eco-compatibili, capaci di funzionare in maniera sostenibile ed autosufficiente a livello energetico; si tratta di
un sistema di rating (Green Building Rating
System) per lo sviluppo di edifici verdi.
La cer tificazione si afferma come tendenza
nel mercato immobiliare anche in tempi di
crisi.
Mentre il mercato sta attraversando una
fase di inversione, investire in high knowledge rappresenta una risposta concreta
verso laffermazione dellefficienza energetica e della sostenibilit ambientale richiesta a livello comunitario e, nello stesso
tempo, aiuta a sostenere il mercato immobiliare.
n
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SISTEMI DI ANCORAGGIO
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SISTEMI DI SOSTEGNO
SUPPORTING SYSTEMS
SISTEMI DI SOSTEGNO
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SISTEMI DI ARMATURA
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SISTEMI ANTICADUTA
LIFELINE SYSTEMS
SISTEMI DI CONNESSIONE
CONNECTION SYSTEMS
ANCORA
TORRE
CONCRETESLOT
REGOLABILI
ERCOLE
SISTEMI DI ANCORAGGIO
ANCHORAGE SYSTEMS
STRALLATA
SISTEMI DI SOLLEVAMENTO
LIFTING SYSTEMS
ECO
SISTEMI DI SOLLEVAMENTO
LIFTING SYSTEMS
ELASTICO
CONTINUIT
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non);
4 pannelli areati;
4 pannelli ventilati.
Il capitolo completato da alcune
nozioni, di natura termotecnica, ritenute
importanti per la corretta applicazione
della norma.
Il metodo di calcolo semplificato della
UNI EN ISO 6946 illustrato dettagliatamente nel capitolo 3, che tratta
separatamente il calcolo della resistenza termica totale di pannelli costituiti da strati termicamente omogenei
(Figura 1) e da strati termicamente
eterogenei (Figura 2).
Le nozioni teoriche descritte nel capitolo
3 sono integrate da 2 esempi di calcolo,
completamente svolti, riguardanti pannelli alleggeriti a taglio termico e non. Tali
esempi sono riportati nellAllegato B.
LAllegato A contiene un elenco di punti,
da ritenersi indicativo e non esaustivo,
che il produttore deve rispettare per
implementare correttamente lalgoritmo
di calcolo.
La Linea Guida completata dallAllegato C in cui sono descritte le modalit
di cer tificazione che vengono seguite
dallOrganismo di Certificazione accreditato (ICMQ S.p.A.).
importante, infine, sottolineare che la
progettazione strutturale del pannello
non oggetto della Linea Guida, che
non deve comunque essere considerata
sostitutiva della norma stessa, ma solamente di ausilio alla sua applicazione. n
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