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Pasquale Bellantone

Francesco Arc
(1879 1920)
un borghese che lott per i diritti dei lavoratorl
-

Pasquale Bellantone

e Copyright Pasq tale Bellartone


89020 Anoia (RC) ha Regina Margherita n

FRANCESCO ARCA
(18794920)
53

un borghese che lott per i &n~td dei lavoratori

tel. 0966 965242

Prefazione dl Vincenzo Fusco


T~ ai i diritti so ) ds~,nati allauto e
Patrocinio:
Comune di Anoia
Banca di Credito Cooperativo di Cittanova
-

Ringrazio Giovanni Russo, direttore della biblioteca comunale di Polistena, per la sua collaborazione nelle ricerche.
In copertina: Francesco Arc.

CENNIBIOGL4FICI
DI UNPERSONAGGIO ILLUSTRE DI

ANOIA

Alla memoria dei miei genitori


e della mia cara sorella Franca

PREMESSA
La passione per la storia del mio paese, nata neJla
mia prima giovinezza e rimasta sempre accesa fino ad oggi,
mi ha fatto conoscere, attraverso le mie ricerche, France
sco Arc: un personaggio anoiano di notevole prestigio
che mi ha affascinato per il suo ingegno, il suo carattere, il
suo coraggio, la sua coerenza.
Vissuto negli ultimi due decenni dellOttocento e
nei primi due del Novecento, Francesco Arc fu un uomo
ccceziona e. Cultore di scienze giuridiche e conoscitore
d~ problemi economico-sociali del Mezzogio no. port
avanti le sue idee sindacaliste-rivoluzionarie senza ti
more, schierandosi a favore della clabse operaia e contestando la classe a cui egli stesso apparteneva: quella bor
ghesia che defin eterogenea, improduttiva e
parassitaria. Eletto deputato nel collegio di Cittanova,
sostenne in Parlamento i diritti dei lavoratori e del Mez
zogiorno e contribu alla risoluzione di difficili problemi di
politica nazionale e internazionale. Sostenne nel 1914 len
trata in guerra dellItalia e, con perfetta coerenza, si ar
ruol volontario affrontando i sacrifici della guerra, in trin
cea, da semplice soldato. Rinunci, nel 1919, alla
riproposizione della sua candidatura a deputato per non
tradire i suoi principi.
Un personaggio come Francesco Arc deve esse
7

re conosciuto e ricordato ed questo il motivo che mi ha


spinto a pubblicare il presente volume. I calabresi, ed in
particolare i cittadini dei comuni che costituivano allepo
ca il collegio elettorale di Cittanova, hanno il dovere di
conservare viva la memoria di Francesco Arc, uomo di
pensiero e di azione non comune che, rimasto sempre le
gato alla terra natale, seppe inquadrare come nessun al
tro, in un periodo particolare e difficile della storia dIta
lia, gli interessi della regione nel pi vasto campo degli
interessi nazionali.

PREFAZIONE

P.~B.

Veramente apprezzabile la presente iniziativa di


Pasquale Bellantone, la quale, innanzi tutto, consente alle
nuove generazioni di accostarsi ad un personaggio di no
tevole spessore intellettuale e forte caratura carismatica
(nato a Palmi, da famiglia anoiana, il 1 maggio del 1879
e morto a Roma, di spagnola il 10 gennaio 1920), non
ch alle generazioni che nuove non possono pi definir
si, di riaccostarsi ad un uomo che in vita e subito dopo la
morte, avvenuta ad appena 40 anni di et, venne giudica
to in maniera controversa e sicuramente poco serena.
Grazie al puntiglioso squadernamento, operato qui dal
Bellantone, degli scritti pi significativi e allopportuna
evidenziazione di alcune idee fondanti dei Nostro, talune
delle quali addirittura di prima mano, si pu infatti final
mente accedere alla struttura etico-culturale di questi e
comprenderne, cos, appieno scelte ed atteggiamenti po
litici.
Lo spunto alla presente pubblicazione certo da
ricondursi alla non celata passione del Bellantone per la
storia del suo paese, Anoia; tuttavia litinerario da lui per
corso, onde offrire un quadro il pi possibile esaustivo
del personaggio in questione, ci rivela anche una sorpren
dente sua virt originaria, e cio quella di saper frugare
nel passato storico con lindefesso accanimento isfintuale
ed il caparbio e scrupoloso metodo selettivo propri del
ricercatore di professione.
Sul finire degli anni Settanta del secolo scorso,
impegnato a portare a termine quella ricerca, passata poi
alla stampa col titolo Polistena, storia sociale e politica:
1221-1979, mi trovai anche nellesigenza di scrivere
qualcosa su Francesco Arc, figura dominante nel pano
rama politico della Piana di Gioia Tauro del primo
11

ventennio del 900, per cui riuscii a raccogliere e dare


conto di tanti suoi scritti, nonch dei suoi interventi politi
ci pi ragguardevoli e significanti; ma ci che allora di pi
mi meravigli e sorprese, lasciando una forte traccia nel
mio personale bagaglio di modesto studioso di quel terri
torio, fu la scoperta della popolarit che il Nostro ancora
godeva, a distanza di tanti anni, nellimmaginario colletti
vo. Le tante persone da me avvicinate, della pi varia estra
zione sociale e di et anagrafica che loro consentisse di
testimoniare sulla sua figura di politico e di professioni
sta, nonch su fatti e circostanze che lo riguardassero,
ebbene, me ne resero, tutte indistintamente, una rappre
sentazione circonfusa di aneddoti, spigolature e
sfaccettature squisitamente antropologici che certa
storiografia avrebbe rilevato con sospetto, ma che furono
considerati utilissimi da chi, come me, sulla strada delle
febvriane Annales, riteneva (e ritiene) che le pur umorali
cadenze esistenziali di un popolo e le sue variegate
connotazioni culturali dovessero costituire una delle fonti
primarie dellelaborazione storica. Ecco perch, a mio
parere, il Bellantone fa bene nella presente, essenziale
biografia, a dare, a sua volta, seguito a quella mia mera
vigliosa scoperta, riportandovi, tra laltro, stornelli e canti
di sdegnu, in parte ripresi dal mio succitato lavoro, ma
altri assolutamente inediti, ascoltati dalla viva voce degli
anziani di Anoia, i quali di Francesco Arc e della sua
epopea politica hanno cos mostrato di conservare an
cora una vibrante memoria.
Su Francesco Arc, pur confermando qui il giudi
zio che gi ebbi modo di esprimere, di un personaggio
politico, cio, tutto sommato contraddittorio, sostan
zialmente in linea con la diffusa ambiguit dei rampolli
della borghesia terriera e professionale calabrese di quel
12

tempo, mi piace qui di aggiungere che talune sue idee me


lo fanno ora anche indicare come antesignano di quel
moderatismo federalistico, al nostro tempo cos
diffusamente professato.
Allorch, infatti, gli venne offerta la ricandidatura
alle elezioni politiche del 1919, egli sostenne decisamente
che avrebbe aderito all offerta, alle condizioni che lUnione
Socialista Italiana, di cui egli allora faceva parte, si mo
strasse lontana sia dallaberrante e immaturo
massimalismo, peggio se elezionista, sia da un accomo
dante ministerialismo riformista, sia dal pericoloso fasci
smo. Come si vede, una lezione che solo oggi si presta
ad essere apprezzata e che conserva, come tutti gli
ammaestramenti improntati alla sana ragionevolezza e per
vasi da un saldo credo morale, straordinaria efficacia ed
innegabile fascino.
Un motivo in pi, questo, per apprezzare il pre
sente memorandum storiografico del Bellantone, che va
dalla puntuale nota biografica del Nostro alla ben nutrita
Appendice (comprendente lettere inedite, articoli di stam
pa coevi e non, delibere comunali e quantaltro, oltre alla
preziosa indicazione dei titoli delle sue pubblicazioni es
senziali), che, di certo, costituir punto di riferimento ob
bligato per chi vorr, in futuro, trattare di quel difficile e
controverso periodo della storia calabro-nazionale e, so
prattutto, per chi vorr ancora scrivere su di lui, sullAvv.
Francesco Arc, primo socialista calabrese, assieme al
riformista Nicola Lombardi di Monteleone, a sedere alla
Camera dei Deputati, allindomani delle elezioni politi
che del 1913.
Polistena, novembre 2000
Vincenzo Fusco
13

ANOIA
CENNI GEOGRAFICI

15

Anoia. Veduta aerea.

17

Anoia
E un Comune della Pro
vincia di Reggio Cala
bria. costituito da due

centri abitati distanti cir


o

ca8OKrn.daReggioclo
Km. dallo svincolo autostradale di Rosarno:
Anoia, detta anche Ano
a Inferiore (sede del
Comune) e Anoia Supe
riore.
Il territorio, prevalente
mente pianeggiante, ha
una superficie di Kmq.
10.09 ed compreso nella
Piana di Gioia Tauro; sfio
ra le falde dellAppennino Calabrese ed circoscritto dal fiume
Sciarapotamo, dai torrenti Arena e Riace, dalle vallate Poro e Jola
e dal fiume Metramo, che delimitano i confini con i Comuni di
Maropati, Giffone, Cinquefrondi, Polistena, Melicucco, Rosarno
e Feroleto della Chiesa.
Leconomia prevalentemente basata sullagricoltura. La super
ficie agricola quasi tutta coltivata ad ulivo ed agrumi.
I due centri abitati, distanti un chilometro luno dallaltro, occu
pano la riva destra dello Sciarapotamo, su unamena collina, in
una posizione favorevole dalla quale si pu raggiungere in venti
minuti il Mar Tirreno, in meno di mezzora il Mar Jonio ed in quin
dici minuti le montagne dellAppennino Calabrese (Passo della
Limina).
Gli abitanti di Anoia Inferiore sono detti anoial2i e quelli di
Anoia Superiore anoiesi
La popolazione di circa 3000 abitanti ma nei mesi estivi aumenta
notevolmente grazie alle numerose famiglie di emigrati che prefe
riscono trascorrere le ferie nel loro paese di origine.
.

19

Francesco Arca
21

FRANCESCO ARCA
(1879-1920)
Un borghese che lott per i diritti dei lavoratori

CENNI BIOGRAFICI
DI UN PERSONAGGIO ILL USTRE DI ANOIA

Francesco Arc, nato a Palmi il 10 maggio 1 879,


apparteneva ad una famiglia di proprietari terrieri di Anoia.
Dopo aver conseguito la licenza liceale al Tommaso
Campanella di Reggio Calabria, nel 1900 si laure in giu
risprudenza allUniversit di Napoli. Esercit la profes
sione forense prima a Napoli e poi a Roma. Fu un valoro
so avvocato, valente conferenziere e pubblicista. Esperto
nel campo del diritto, si interess di problemi di diritto
sindacale e collabor alla stesura del primo Trattato di
diritto amministrativo, curato da V.E. Orlando, occupan
dosi specificatamente del VI volume concernente la Le
gislazione sociale.
Da giovane Francesco Arc milit nel Partito So
cialista e collabor alla redazione dei periodici del partito
i Avanti! e La Luce. Contribu alla nascita di societ ope
raie di mutuo soccorso e ricopr la carica di presidente
onorario dell Unione Cooperativa di mutuo soccorso
di Cinquefrondi. Nel 1904 fu eletto consigliere provincia
le per il Mandamento di Cinquefrondi, carica che disim
pegn lodevolmente. Ader poi al movimento sindacalista
rivoluzionario che si ispirava al pensiero di Georges
23

Sorel,1 opponendosi al riformismo socialista ed esaltan


do la classe operaia. A tale movimento, che trovava in
Arturo Labriola 2 ed Enrico Leone i maggiori esponenti
italiani, egli diede un notevole contributo, oltre che di pen
siero e di azione, anche di scritti pubblicando numerosi
articoli sul Divenire Sociale, periodico del sindacalismo
rivoluzionario. Al suo primo articolo intitolato Crisi so
cialista e sindacalismo,3 ne seguirono molti altri, tutti
raccolti nel volume La menzogna democratica e il
sindacalismo.
Da buon conoscitore della realt meridionale, egli
pubblic i suoi due primi studi sul Mezzogiorno: Proble
mi meridionali e Calabria vera, fondando poi a Roma
nel 1913, insieme a Roberto Taverniti4, il settimanale
Terra nostra.
Francesco Arc fu un personaggio attivo e tenace
nellimpegno e nella lotta politica, sempre presente e pron
to a manifestare le proprie idee in seno al partito e nelle
piazze, con conferenze e comizi.

Dopo la sua prima esperienza politica come con


sigliere provinciale, si candid nel 1913 alla Camera dei
Deputati rappresentando il partito rosso nel collegio di
Cittanova5 e contrapponendosi al giolittiano Giovanni
Alessio di Molochio, deputato uscente. Si present alla
valutazione degli elettori con un programma di ideali
e di azione dalle linee precise, animato da un immensa
fede nei destini dItalia e da un immenso amore per la
Calabria6.
Nonostante fosse un borghese, Arc si schier a favore
della classe operaia, contro la borghesia meridionale e
locale attaccandola con coraggio e definendola eteroge
nea, procacciante, improduttiva e parassitaria.., la
piaga vera della vita locale del mezzogiorno.... Con
dusse la sua campagna elettorale stando vicino ai suoi elet
tori, conquistandoli con sorrisi e strette di mano;7 a loro
volta essi lo sostennero con orgoglio, sicuri che Arc si
sarebbe battuto, una volta eletto, in difesa dei diritti dei
lavoratori e del popolo meridionale. Il proposito del futu
ro deputato non era per soltanto quello di tutelare gli
interessi del Me~zogiorno, ma anche e soprattutto quelli
dellItalia.

Pensatore francese e critico del marxismo, fu teorico indiscusso del


sindacalismo rivoluzionario del primo Novecento, movimento che esal
tava la classe operaia attraverso la lotta ad oltranza contro la borghesia,
con lo scopo di affidare, a seguito di uno sciopero generale, la gestio
ne della ricchezza sociale a sindacati di produttori o di mestiere.
Politico ed economista napoletano. Altri esponenti italiani del movi
mento sindacale rivoluzionario furono: Antonio Renda, Paolo Mantica,
Paolo Orano.

Il Collegio uninominale di Cittanova comprendeva i seguenti Comuiii:


Cittanova, Cinquefrondi, Anoia, Galatro, Giffone, Maropati, Polistena
(oggi Polistena e Melicucco), Rizziconi, San Giorgio Morgeto, Radicena

Pubblicato nellanno 1905.


Studioso dei problemi della Calabria. Partecip alla prima guerra mon
diale e cadde in combattimento nel settembre del 1916.

24

e Jatrinoli (oggi Taurianova), Terranova Sappo Minulio.


Cfr. Jole Lattari Giugni, I Parlamentari della Calabria dal 1861 all 967,Casa
Ed. Morara, Roma, 1967, p.55.
Alle strette di mano dellAvv. Arc seguiva il commento delle entusia
ste popolane: Hjatu chi trisoru, ndavi li mani comu lu cuttuni
(cfr.V. Fusco, Polistena, Ed. Parallelo 38, Reggio Calabria, 1981, p. 251).
25

Infatti in un discorso tenuto pochi giorni prima delle ele


zioni, cos egli disse: Se avr lonore di sedere al Par

e ancora:
VOTA PE CICCIU ARCA1

lamento, pur non dimenticando mai in nessuna ora


della mia vita la mia regione, la mia provincia, il mio
collegio, il mio paese, i0 curer di essere veramente il
rappresentante degli interessi della Nazione, Non sono
nazionalista nel senso che dehbc la azione nostra
a vere an predominio s ugfl altri ag~ k e arati umani, ma
non sono internazi i c Ji
al punt( 01 negare che ol
tre le classi COli v
/
re ltd vi ~ la realt na
zionale

Guardtilu, guardtilu ch bbedhu


cu la barvuzza a punta di piroci:~
sannma Cicciu Arc, di lAnojedhu
cha focu lentu voli pemmu coci
li prepotenti gnuri 13 di sta terra:
a Valanzisi, Avati e Carcaterra,
a Cordopatri, Sprza e Prunestinu
e a tutti latri nci dichiara guerra
senza temiri corpa di frustinu...

Durante la c inpagna elettoi


~ io n ~1l a fa~ ore de
candidato anoj ano fac~~
C(
i ca~z in casa, di
contrada in contrada, di pacs~ in i

E li palori soi sugnu mpatati4


pe Ioperaiu e pe lu contadino;
quandu parlandu di li barcunati
ricrama nu cchi prsparu distinu...
Perci se vo mu cangia la sonata,
lu votu a Cicciu e a Gianni15 na
vrazzata!

CuciciVivai5 c~
tagghitinci lu nn ssu
gridati Viva Aic~
cu lu partitu russu.
Liol liol
jieu votu Cicciu Arc
mu ti mbuzzuni!
Bel fiore rosso,
la gente vuol mandare Alessio a spasso,
gridando viva Arc io pi non posso,
bel fiore rosso...

F.Arc,Agli elettori del Collegio di Cittanova, Tip. C. Zappone, Palmi, 1913.


Versi detti dalla sig.raAngelaTripodi, cos come li apprese dalla propria madre
Elisabetta Badol. Gli altri stornelli sono riportati daV Fusco in op. cit., p.25l.
26

12

~
14
~

Poesia anonima (probabilmente di Michelangelo Raso, monaco di Polistena)


riportata da V Fusco in op. cit., p589.
Con la barbetta a punta di trottola.
Di Anoia Inferiore.
Signori, nobili.
E le sue parole sono magiche.
Giovanni Alessio, candidato del partito bianco.
27

La campagna elettorale fu vivace e ricca di mani


festazioni. Per la prima volta nella storia dItalia i conta
dini, gli operai, gli artigiani, potevano recarsi alle urne per
esprimere il loro voto.6 I lavoratori, che finalmente po
tevano esercitare un diritto sempre desiderato, cos ma
nifestavano il loro entusiasmo e la loro gioia per la con
quista raggiunta:
Hjuri di rota,
Vinni puru pe nnui la rifriscata,
mo puru lartigianu v mu vota
e a cu laffama nci faci na vrazzata!7

Fu tenace oppositore della politica giolittiana, di


fensore dei diritti dei lavoratori e sostenitore della politi
ca coloniale. La sua attivit parlamentare fu intensa, pre
sent numerose interpellanze ed interrogazioni soprattut
to per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e per una
pi equa distribuzione delle risorse tra Nord e Sud, prese
spesso la parola su argomenti di politica sociale e colo
niale, sostenne lestensione del diritto di voto alle donne
sottoscrivendo una proposta di legge di iniziativa parla
mentare. Fra i suoi interventi pi importanti ricordiamo
quello per il diritto di sindacato e di sciopero dei ferro
vieri e quello sul disegno di legge del Governo per le spe
se derivanti dall occupazione della Libia
Fu un parlamentare combattivo, instancabile e ge
neroso, sempre in prima linea, sia in tempo di pace che in
tempo di guerra, meritando di essere annoverato tra i
migliori deputati che la Calabria abbia espresso9
Nel 1914, quando il Paese era spaccato in due per
lintervento o meno dellItalia in guerra, Francesco Arc
si schier tra gli interventisti e con esemplare spirito pa
triottico si arruol volontario quale semplice artigliere. Il
25 maggio 1915 part per il fronte, affront i sacrifici del
la guerra e combatt eroicamente tanto da guadagnarsi
una medaglia dargento al valore militare.
Dopo sei mesi di trincea, lOn. Arc fu richiamato
a Roma dal Ministero della Guerra per assolvere impor
tanti incarichi politico amministrativi, tra cui quello di
componente della Commissione Ministeriale per lAero
nautica. Allatto del suo invio in congedo temporaneo, il
Colonnello Federico Baistrocchi, comandante il 3 grup
po del 13 Reggimento Artiglieria da campagna, nel ri
cordare al deputato combattente le giornate insieme
.

Il 26 ottobre 1913 ebbero luogo le elezioni e Francesco


Arc venne eletto a furor di popolo. Fu pertanto il primo
Socialista calabrese, insieme al riformista Nicola Lombardi
di Monteleone, a sedere alla Camera dei Deputati, dove
si dichiar socialista indipendente e sindacalista rivolu
zionario ponendosi allestrema sinistra.
A Montecitorio Francesco Arc si attiv subito, in coe
renza col suo programma comunicato agli elettori del
Collegio di Cittanova ~ durante la campagna elettorale,
a promuovere la costituzione di un Gruppo Parlamentare
Calabrese per lo studio e la risoluzione dei numerosi pro
blemi della Regione, gruppo che fu costituito in una riu
nione tenuta il 3 dicembre 1913.
16

Con legge del 1912 era stato esteso il diritto di voto a tutti i cittadini di sesso

maschile, anche analfabeti, purch avessero prestato il servizio militare o, in


mancanza, che avessero compiuto i trentanni. In precedenza il diritto di voto
era stato privilegio dei pochi cittadini benestanti.
~ Stornello riportato da V Fusco in op. cit., p252.
8 Cfr.F. Arc, Agli elettori del Collegio di Cittanova, Tip. C. Zappone, Palmi,
1913.
28

Cfr.J. Lattari Giugni, op. cit., p.55; (cfr. anche Il Martello, giornale

democratico, RC, anno IV, n.94, 16 ott. 1919.

29

vissute nei pi accaniti combattimenti e nelle pi au


daci esplorazioni cos gli scriveva:
Le giunga gradito il saluto dei suoi commilitoni e del
suo comandante, nel momento in cui Ella si appresta
a lasciare le armi che di fronte al nemico tenne con
onore per recarsi a compiere, in Patria, un dovere di
minori soddisfazioni, ma pur tanto necessario: quello
di concorrere con 1 opera e la parola sua, confortata
dall esperienza di sei mesi di guerra combattuta in dif
ficili circos~tanze di nemico e di terreno, a mantenere
viva quella fede che elemento primo di successo.
,

Nel 1916 Francesco Arc pronunci a Palmi, a


Reggio Calabria e a Napoli un discorso per invocare una
maggiore unit del fronte interno, illustrando i motivi che
spinsero lItalia in guerra.
Fra laltro cos egli disse:
Qui, fin dal maggio storico, si comprese che la guer
ra era necessaria e perci sacra: necessaria, perch
lItalia conseguisse la sua indipendenza e la sua li
bert, sottraendosi al giogo di un confine insicuro che
lasciava aperte allinvasore le porte di casa; necessa
ria, per ricongiungere alla nazione litalianit
dolorante di oltre confine; necessaria per contribuire
ad annientare le mire egemoniche del militarismo
prussiano, a cui si accodarono la barbarie turca e la
vergogna austriaca, e che strazi il Belgio, neutrale
ed eroico, la Serbia, fiera ed indomita, che affog nei
gorghi del mare del Nord e del Mediterraneo nostro le
donne e i bambini ed i pacifici cittadini emigranti,
necessaria, soprattutto, perch lItalia non restasse
quando tutte le na~
armi avessero fatto la loro
-

30

nuova storia- isolata e svergognata, senza onore e senza


prestigio2

Nel 1917 Francesco Arc ricopr la carica di segretario


del comitato interventista di Napoli; fu poi tra i fondatori e primo
segretario del Fascio parlamentare di difesa nazionale al quale
aderirono 158 deputati e 92 senatori.2~
Al congresso dei popoli oppressi, inaugurato l8 aprile
19 1 8 e concluso con la firma del Patto di Roma tra i Intesa,
1 1t~ da e la Jugoslavia, lOn. Arc difese il diritto alla libert dei
mpoli slavi oppressi dall Austria e sostenne lunit e I indipen
lenza della nazionejugoslava.
Finita la guerra, Francezco Arc fece parte della Com
nvssione ministeriale di studio p~i provvedimenti necessari al
par saggio dallo stato di guerra t el odi pace; contribu poi alla
costituzione dell Unione Socialista Italiana22 quale membro del
comitato promotore e al congresso costitutivo (12 14 maggio
1918) fu relatore sul tema Azione socialista internazionale
enti ando a far parte della direzione dei nuovo raggruppamento
politico.
Nellapprossimarsi delle elezioni politiche del di
cembre 1919, Arc pose come condizione, per il suo
2oF Arc, Come combattono i nostri soldati, Tipografia Editrice Naziona
le, Roma, 1916.
2111 Fascio parlamentare fu costituito in difesa degli ideali nazionali come
reazione alla prospettiva di un ritiro dellitalia dalla guerra che si anda
va profilando ad opera dei neutralisti a seguito della disfatta di Caporetto
(cfr. AA.VM, Storia dItalia, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1965, voi.
XI).
22 Facevano parte del nuovo raggruppamento politico socialisti interven
tisti di varia provenienza: dissidenti dei PSI, socialisti autonomi, sinda
calisti rivoluzionari e riformisti. LUnione, della quale era segretario
politico Paolo Mantica, propugnava una riforma dello Stato e la parte
cipazione dei sindacati di mestiere alla gestione della cosa pubblica.
31

inserimento in una lista, laccettazione da parte dei suoi


compagni dei principi sociali, politici ed economici corri
spondenti alle sue idee e al programma approvato dal re
cente Congresso dellUnione Socialista Italiana, lonta
no sia dallaberrante e immaturo massimalismo, peg
gio se elezionista, sia da un accomodante
mm isteria lismo riformista, sia dalpericoloso fascismo
da avventure nazionalistiche, militaresche, reaziona
ne
Le condizioni poste da Francesco Arc si riassumevano
essenzialmente in tre punti:
1- alleanze solo con i partiti e raggruppamenti politici che
non frapponessero il principio della inviolabilit della
propriet capitalistica e delle istituzioni di politica at
tuali alla realizzazione delle nuove forme di conviven
za sociale;
2- programma anti-protezionista (ritenendo che lanti
protezionismo fosse ilpi vitale ed immediato in
teresse della nostra regione, coincidente con lin
teresse generale della Nazione);
3- programma di opposizione al Ministero Nitti, in quan
to rappresentante di un Governo tipico di
plutocrazia protezionista, camuffata di demago
gia ed anche in quanto esponente
esecuto
re e continuatore di quelle fazioni che furono
contrarie all entrata dell Italia in guerra, che del
la guerra svalutarono costantemente gli sforzi ed i
risultati, e che prima della guerra avevano porta
to il paese alpi heso livello politico e morale.
,

32

Alla mancata accettazione dei suoi princpi segu il cla


moroso rifiuto di Arc a riproporre la sua candidatura alle
elezioni per la XXV legislatura.
In una lettera aperta, diretta agli elettori del Collegio
di Cittanova,23 Arc spieg i motivi della sua decisione e del
suo dissenso nei confronti dei vari gruppi politici presenti alle
elezioni in Calabria e, nel rimettere il mandato ai suoi elettori,
assicur loro il suo interessamento ai problemi locali espri
mendosi in questi termini:
anchefuori del Parlamento
continuer, ubbidendo ad un sentimento che considero un
dovere, a portare, con immutato fervore, il mio contribu
to di attivit, di energie e difede a quelle nuove ricostru
zioni che gi si intravedono in questa travagliata alba di
dopo-guerra.
Propagatasi lepidemia di spagnola in Calabria,
Francesco Arc si adoper per assicurare medicinali e presdi
sanitari alla provincia di Reggio, ma il 10 gennaio 1920, col
pito dalla stessa malattia, si spense a Roma a soli 40 anni di
et.
Con la morte di Francesco Arc la Calabria perdeva
uno dei suoi figli migliori, un personaggio di notevole presti
gio che durante la sua vita, seppur breve, mise in luce le sue
eccezionali qualit: ingegno, eloquenza, rettitudine, coraggio,
generosit, onest, ma soprattutto tanta bont e notevole af
fetto per gli umili.
Fu commemorato alla Camera dei Deputati il 3 feb
braio 1920 dagli Onorevoli Pietro Filesi, Giuseppe Albanese
e Adolfo Berardelli, i quali sottolinearono le sue virt, il suo
...

23

F. Arc, Agli elettori dellantico Collegio di Cittanova, lettera pubbli


cata su: La Falce Socialista, Palmi, anno Xffl~ ~ x)u 23 ottobre 1919;
Il Martello, Reggio Calabria, anno IV, n.94, 16 ottobre 1919.
33

amore per la Patria e la sua ammirabile opera per lelevazione


dei lavoratori e per la risoluzione dei problemi del Mezzogior
no.

~OVlNc,

~t..TAN2~
~

Ui

IL COLLEGIO ELETIORLE UNINOMINALE DI CITTNOVA


PER LA CAMERA DEI DEPUTATI
NEL 1913
COMUNI:
-

34

Cittanova
Cinquefrondi
Anoia
Galatro
Giffone
Maropati
Polistena (oggi Polistena e Melicucco)
Rizziconi
San Giorgio Morgeto
Radicena e Jatrinoli (oggi Taurianova)
Terranova Sappo Minulio
35

APPENDICE

Comizio di Francesco Arc a Polistena, piazza del popolo. (Fto Fili Tigani)

36

37

SCHEDA BIOGRAFICA
DI
FRANCESCO ARCA
compilata dal Prefetto di Reggio Calabria il 24 agosto
1904 e aggiornata dal Ministero dellInterno con annota
zioni fino al 19gennaio 1914

(1) Conservata nell Archivio Centrale dello Stato Casellario politico


centrale e riportata da G. Cingari nell appendice del suo volume Il
partito socialista nel reggino 1888-1908, Laruffa Editore, Reggio
Calabria, 1990.

39

ARCA FRANCESCANTONIO fu Rocco e di Tessito


re Elisa, nato a Palmi il 10 maggio 1879. Possidente, av
vocato, celibe, domiciliato e residente in Anoia (Circon
dario di Palmi). Socialista.
Connotati: Statura m. 1.72. Corporatura robusta. Capelli
castani. Fronte giusta. Naso giusto. Occhi cervini. Boc
ca regolare. Mento tondo. Viso tondo. Colorito bruno.
Barba (colore e foggia) nera a pizzo. Portamento civile.
Espressione fisionomica aperta. Abbigliamento abituale
signorile. Segni speciali nessuno.
Cenno biografico al giorno 24 agosto anno 1904.
Nel pubblico riscuote buona fama. E di carattere
mite. Ha sufficiente educazione. Intelligenza assai svegliata.
Ottima cultura. E laureato in legge. E ricco possidente e
vive agiatamente col reddito dei propri beni. Frequenta le
classi signorili ed agiate. Verso la famiglia si comporta
bene.
E Consigliere Provinciale pd Mandamento di
Cinquefrondi, carica che disimpegna lodevolmente. Non
ha occupato altre cariche amministrative o politiche. E
ascritto al partito socialista. Precedentemente non appar
tenne ad alcun partito. Ha piuttosto influenza nel partito
cui milita, circoscritta per alla provincia di Reggio
Calabria. Non risulta se sia in corrispondenza epistolare
con individui del partito. Non ha dimorato allestero. E
presidente onorario della Societ Unione Cooperativa di
mutuo soccorso esistente a Cinquefrondi. Collabora alla
redazione dei giornali socialisti LAvanti e La Luce. Rice
ve i detti giornali. Tenta di far propaganda presso tutti
coloro che avvicina per finora con poco profitto.
41

E abile conferenziere. Il 21 febbraio u.s. nel Tea


tro Manfroci di Palmi parl in nome del gruppo socialista
in occasione di un Comizio tenutosi per lo sgravio delle
imposte sui terreni. Per festeggiare la ricorrenza del 1
maggio u.s. in Reggio Calabria tenne discorso socialista.
Il 26 giugno u.s. anche in Reggio Calabria parl in nome
del circolo socialista in occasione del Comizio Pro Ame
rica e Macedonia. Avrebbe tenuto poi parecchi discorsi
nel locale del circolo socialista di Reggio Calabria.
Verso le autorit tiene contegno rispettoso. Ha pre
so parte a Comizi e riunioni sopra cennate. Nullaltro ri
sulta a di lui carico nelle pratiche di Ufficio sia in materia
giudiziaria che politica. Non fu proposto per la giudiziale
ammonizione n pel domicilio coatto. Non ha imputazioni
o condanne.
Non si tiene pericoloso nei riguardi dellordine
pubblico, ma da la propria condizione sociale ed econo
mica, la svegliata intelligenza e soda cultura di cui forni
to, potrebbe acquistare sempre pi ascendenza ed influenza
nelle masse con la propaganda che esercita

ANNOTAZIONI DEL MINISTERO


17/11/1904 1123/10/1904 tenne in Cittanova e
Cinquefrondi pubblici comizi per presentare la candida
tura politica di Enrico Ferri in qu~l Collegio elettorale a
scopo di affermazione socialista, mostrandosi fervente pro
pagandista.
2 1/2/1906 Nessuna variazione.
3/10/1909Da circa 9 anni ha eletto il suo domi
cilio a Roma in via Gioacchino Belli n.96 dove esercita la
professione di avvocato. Trasmessa copia della biografia
alla Questura.
28/1/19 13 Non d luogo a speciali rimarchi. Vie
ne vigilato.
Il 26 ottobre p.p. fu eletto deputato ai Parlamento
Nazionale nel collegio di Cittanova/Palmi.
19/1/1914Attualmente si trasferito ad abitare
in via Piemonte n.39.

43
42

poV~.~aANc~Esco

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L~9~-

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e~i~

CALABRIA
J~

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(&ppu~nti statistici ed econozaici


sulla lrovincia di Reggio

REOGLO-CALABL~L~
STAB. Tfl. FRAN(~FSCO M~)I(KLLfl

Via dei fianchi


1906

45

IL PENSIERO E IL CARATTERE
di

FRANCESCO ARCA
attraverso alcuni suoi discorsi

47

A~r~r~

X~r~xieesco ~

____________

A~Ii Ei~tt~I ~I C~1I~~io ~i ~itt~o~


DISCORSO
PRONUJVZIATO IL 12 OTTO~j3i~E 1913
--

PALMI
Tipografia C. Zappone
1913
49

DISCORSO PRONUNCIATO IL 12 OTTOBRE 1913:

AGLI ELETTORI
DEL COLLEGIO DI CITTANOVA
io non ho disciplina di partito cui obbedire, non ho le
game di setta cui sottostare, ma ho soltanto per norma
quei principii che liberamente ho maturato nel mio spiri
to, che liberamente ho imposto alla mia coscienza. E quan
do ho deciso di dare il mio nome a questa lotta politica,
non ho avuto autorizzazioni da chiedere, n programmi o
dichiarazioni da firmare, ma da me stesso, secondo det
tava la mia coscienza, ho posto a me stesso, per me, oltre
e forse pi che per gli altri, i propositi ai quali la lotta
doveva essere informata.
il sindacalismo non mai stato, n pu essere, n
sar mai un partito politico, ma pu essere soltanto,
per chi non appartiene alla classe operaia, una teoria,
una conoscenza, un sistema di studii, una riflessione
di quella che lazione della classe lavoratrice, in
quanto si organizza fuori dei partiti come forza socia
le interessata a trasformare lordine della produzione
nel senso di affidare la gestione della ricchezza socia
le a sindacati di produttori liberi ed eguali...
..Ho studiato infatti il movimento operaio dal punto
di vista specialmente giuridico, ossia nei rapporti che
lorganizzazione dei lavoratori ha col diritto e con lo
Stato, nel riflesso degli atteggiamenti del diritto sta
tale a riguardo dell organizzazione operaia, sia che la
proibisca, sia che la tolleri, sia che 1 autorizzi; nei ri
51

guardi, soprattutto, di quella formazione nucleale di


diritto nuovo, di diritto in formazione, di diritto del
i avvenire, che si compie nei seno dell organizzazione
sindacale.
Ma lavere rivolto allorganizzazione dei lavoratori i
miei studi, i aver anche desiderato ed auspicato e spe
rato, come desidero ed auspico e spero, che la classe
lavoratrice, con atti di volont propria, si metta per
la via che noi teoricamente crediamo conduca alla sua
emancipazione, non cosa che possa impedire a nes
suno, non cosa che possa impedire a medi occupar
mi e preoccuparmi ed agire alla soluzione delle altre
mille questioni complesse che, oltre i rapporti di pro
duzione tra le classi, possono interessarmi, o che mi
senta molecola di quel complesso etnico storico, cul
turale, tradizionale, che la Nazione, o che mi senta
cittadino nello Stato, o che vibri di amore per la terra
che mi ha dato i natali, e mi senta perci sopra ogni
altra cosa calabrese.

...E stato ed ancora il sindacalismo e questo


altro titolo di onore per noi che in Italia fummo i teo
rici della nuova scuola un movimento di rinnovazione
morale e spirituale, poich il sindacalismo che pre
dica il valore morale del sacrifizio, pure se tale
sacrifizio contrario allinteresse immediato o allin
teresse ristretto di categoria; il sindacalismo che si
oppose e si oppone ai facili adattamenti delle riforme
ed ai pi facili dogmi del materialismo evoluzionista,
per riaffermare il carattere di volontariet di tutti i
movimenti sociali; ed il sindacalismo che si oppose e

52

si oppone allanticlericalismo di maniera,


riaffermando i valori dello spirito, e perci anche i
valori religiosi, proclamando la libert ed il rispetto
per tutte le religioni eper tutte le credenze.
...Daparte mia rispetto massimo per la religione eper
la fede, e libert massima per lo affermarsi della co
scienza religiosa, ma indipendenza assoluta di questi
problemi spirituali dai problemi politici; epper nes
sun contatto con coloro che, mentendo la fede, tenta
no di penetrare di spirito confessionale le istituzioni
politiche,
...N il mio sindacalismo poteva trattenermi nel mon
do della astrazioni e delle con templazioni una volta
che venne a me gagliardo il palpito dellanima popo
lare, una volta che giunse a me possente linvocazione
della classe lavoratrice, che m impose di prendere il
posto di battaglia per la sua prima affermazione, per
la sua prima redenzione della soggezione, per la sua
prima prova dindipendenza, una volta che dallimo
cuore dei miei conterranei venne a me il richiamo per
ch la mia attivit dedicassi alle quistioni che interes
sano questa desolata terra nostra, una volta, soprat
tutto, che il mio nome fu invocato come segnacolo di
una campagna morale, di una battaglia per la pubbli
ca moralit.
...Se avr lonore di sedere al Parlamento, pur non
dimenticando mai, in nessuna ora della mia vita, la
mia regione, la mia Provincia, il mio Collegio, il mio
paese, io curer di essere veramente il rappresentante
53

degi interessi della Nazione.


Non sono nazionalista, nel senso che debba la Nazio
ne nostra avere un predominio su gli altri agglomerati
umani, ma non sono internazionalista al punto da ne
gare che oltre le classi non vi sia altra realt. Vi e
lo ha disvelato a noi magnificamente la guerra Libica
la realt Nazionale. Che questa nostra Italia perci,
che tanta luce di civilt diffuse per ilmondo, sia for
te, sia rispettata, sia temuta, occorrendo, nel consor
zio delle Nazioni, che ognuno di noi, in Patria e fuori
dei confini, senta davvero i orgoglio di essere Italia
no, che la missione italica di diffondere luce di civilt
si compia intera.

..Le leggi sulla Calabria sono miniere in esplorate dei


pi; noi cercheremo insieme, non vero? di trarne il
maggior partito possibile, noi cercheremo insieme di
far/e eseguire, noi ne additeremo gli inconvenienti, noi
cercheremo di colmarne le lacune.
..Io ho aderito alla lega antiprotezionista non solo per
convinzione teorica, ma anche e soprattutto perch
ritengo che gli interessi meridionali in genere, e pi
ancora gli interessi calabresi, epi ancora quelli del
nostro Collegio, siano tali che impongono una politi
ca a tendenza liberista, a tendenza antiprotezionista,
se eletto a vostro rappresentante, io cercher di spin
gere ipi autorevoli deputati della nostra regione alla
costituzione di un Gruppo Parlamentare Calabrese per
lo studio di quello che fu brillantemente chiamato il
problema integrale della Calabria, per io studio pieno
54

dei problemi nazionali nelle loro interferenze con gli


speciali interessi e bisogni della nostra regione.
E la meta alla quale, secondo me, dovrebbero mirare
gli sforzi concordi della deputazione calabrese quel
la di fare il massimo sforzo per colmare la distanza
che ancora, pur troppo, separa i paesi nostri da quelli
delle regioni del Nord sul terreno del progresso. Non
dico della civilt, perch non credo che i termini coin
cidano, e credo invece che il mezzogiorno sia la riser
va delle forze ideali e dei valori morali per la pi gran
de civilt italica.
..Dovere perci della deputazione calabrese la lotta
contro 1 analfabetismo, curando 1 esecuzione della leg
ge Daneo-Credaro, e secondando questo desiderio
d istruzione, che, effetto anch esso dell emigrazione,
sale dal nostro proletariato agricolo riprendendo per
ci quell agitazione pro istruzione alla quale presi parte
anche nel 1910,
dovere speciale mio sar impegnarmi con la mag
gior forza perch sia messa in esecuzione la legge, una
volta violata ,e solo per lagitazione popolare non del
tutto annullata, affinch sia finalmente costruito quel
tratto Gioia-Rizziconi-Radicena che era stato carpito,
e quel tratto Maropati-Laureana-Mileto, che labilit
del rappresentante viciniore seppe innestare al tronco
Gioia-Radicena.
..E mio assoluto convincimento che le competizioni
fondamentali tra le opposte classi della produzione non
si combattano sul terreno politico, ma sul terreno eco55

nomico, nella fabbrica, nella officina, nella campagna,


nella miniera.
Lorganizzazione dei lavoratori uno dei fenomeni pi
interessanti del inondo moderno; il fenomeno. che
accompagna in ciascun paese lintroduzione della gran
de industria.
La classe lavoratrice organizzata nei suoi istituti spe
cifici, la protagonista della nuova trasformazione
economica consistente nella gestione della produzione
affidata ad associazioni di produttori liberi ed eguali.
Equesto ilfine supremo, il fine specifico cui tende e
deve tendere 1 azione a disegno della classe operaia,
legata in un fascio solo dalla identit degli interessi
economici. Ma la classe operaia ha anche un altro fine
pi immediato: quello di conseguire miglioramenti eco
nomici dentro lordine esistente, dentro lequilibrio
vigente della produzione. E per questa seconda cate
goria difini il terreno adatto quello politico, quel
lo dello Stato, quello della legislazione sociale,
quello delle riforme.
Tutto sta a riconoscere la duplicit deifini di classe,
tutto sta a dare un giudizio di valore sulluno e laltro
fine, riconoscendo quello della trasformazione econo
mica come ilfine supremo da raggiungere, quello del
le riforme come il fine contingente e limitato.
...Preziosa anzi tutto la dichiarazione di libert nel
le competizioni del lavoro fatta dal Governo, come
interessante il proposito che il Governo si astenga
anche dallopera, fin ora largamente praticata, di
mediazione.
Ma io non posso consentire nel concetto dellarbitrato
56

obbligatorio, nemmeno per la interpretazione ed ap


plicazione di contratti esistenti, cos come sono diffi
dente per una regolamentazione giuridica del con trat
to di lavoro, appunto perch per gran partefuori del
giuridico la competizione tra lavoratori e capitalisti.
Accolgo invece con maggior fiducia il proposito di
estendere ai lavoratori della terra la legge degli infor
tuni sul lavoro, mentre confesso sinceramente che mi
sembrano irrisorii i benefici che alla vecchiaia e alla
invalidit dei lavoratori pu arrecare la Cassa Nazio
nale.
Dipensioni operaie non nemmeno cenno nel program
ma del Governo, eppure il monopolio delle assicura
zioni doveva precisamente servire alla realizzazione di
talproposito!
Per la libert del movimento operaio, per quella parte
di legislazione sociale che sar richiesta ed imposta
dalla classe lavoratrice, io combatter in Parlamen
to, se avr 1 onore di esservi mandato dalla maggio
ranza dei vostri suffragi, dal voto libero della classe
lavora trice.
Il Mezzogiorno io credo, e i ho gi detto, sar la riser
va per la nuova civilt Italica, tanta la generosit,
la bont, la laboriosit e la moralit fondamentale
delle nostre masse lavoratrici. Ma il mezzogiorno ora
afflitto dalla pi grande degenerazione politica: qua
non vi sono partiti che lottano per idealogie o per in
teressi in contrasto; non vi sono nemmeno organizza
zioni di classe che si contendono il terreno; eforse
gi troppo tardi perch i partiti sorgano, ed ancor
troppo presto perch le classi si organizzino. La vita
57

politica percifufinora nelle mani di pochi uomini, fu


dominio quasi esclusivo di quei ceti di media borghe
sia eterogenea procacciante improduttiva parassitaria,
che la piaga vera della vita locale del mezzogiorno,
che la rovina dei nostri bilanci comunali e provin
ciali, ed il deputato fu spesso lesponente di queste
piccole cricche, il capo di queste organizzazioni trop
po spesso camorristiche e troppo spesso
ci non
ostante protette dal Governo, cui il deputato dava
costantemente il voto, precisamente in cambio dei fa
vori personali e delle onorificenze largite per i capi
partito, dei permessi d arme, delle grazie, delle impu
nit?t assicurate per i pregiudica ti gregari.

dignit di Calabria, per lelevazione morale di questa


massa nuova che ha gi dimostrato di aver bisogno di
tanti beni materiali; ma soprattutto di quel bene mo
rale incomparabile che la Giustizia.

Il Collegio di Cittanova ha bisogno di liberarsi dallo


stato di inferiorit nel quale versa, perch fitta la
rete delle camerille che fanno capo al deputato, che
non ha avuto rossore di proclamarsi servo del Gover
no, che non ha avuto rossore di farsi stampare, a tito
lo di lode, che ha diritto alla rinnovazione del manda
to sol perch il suo studio di avvocato hafunzionato e
funziona per uso e consumo del corpo elettorale.

...Io da mia parte, ricevendo con cuore puro il manda


to, vi prometto di tenerlo altissimo per il buon nome
vostro, per il buon nome mio; vi prometto di non deporlo mai ai piedi di alcun capo di Governo, di non
prostituirlo mai in nessuna anticamera di affaristi, di
non mercanteggiarlo mai negli augiportiprefettizi, ma
vi prometto di esercitarlo soltanto per il bene genera
le, per la difesa vigile degli interessi di tutti, per la
58

59

i ferrovieri e il diritto di sciopero

DISCORSO

D E P LiiA tf O F 11 A N C ES ( O A 11
o~ct:1~

:~LLA CAMERA DEI DEPCTAII


2~ i~,cr~ila lei 4 1u2110 li~iI4

m)MA
TI I(x~ RA rEA 1~rLLA rAMERA i,El KII;TATI

~iIi4

61

DISCORSO PRONUNCIATO ALLA CAMERA DEI


DEPUTATI 1L4 LUGLIO 1914:
I FERROVIERI E IL DIRITTO DI
SCIOPERO
Ebbene, io credo che assoluto dover nostro debba
esser quello di richiamare lattenzione del Governo e
della Commissione su quella mostruosit giuridica e
politica che rappresentata dall articolo 56 della leg
ge 7 luglio 1907, sia in s stesso che messo in relazio
ne con larticolo 181 del codice penale, per cui la ca
tegoria dei ferrovieri posta fuori del diritto comune
e le tolta la sua insopprimibile libert di sciopero.

lo sciopero lo sbocco naturale, ilfine supremo del


fatto dell organizzazione.
Ecco, adunque, come possibile la distinzione fra
funzionari e lavoratori dello Stato, la quale , cos
materialmente, come giuridicamente, fondata sulla
diversit sostanziale del rapporto che intercede tra
funzionari ed impiegati e lo Stato da una parte, e tra
lavoratori e lo Stato dallaltra.
Sarebbe negare la pi luminosa ed evidente evo luzio
ne del diritto, se non si riconoscesse accanto al con
tratto di impiego pubblico (prestazione dellopera di
concetto, dietro retribuzione di uno stipendio, confine
continuativo, progressivo, di carriera e con carattere
di esclusivit, e col di pi di una investitura di autori
t, di sovranit, di imperio, nei veri e propri funziona
63

ri) il contratto di lavoro pubblico, nel quale lo Stato


non ha di fronte che un datore di opera materiale, un
semplice produttore o trasformatore di ricchezza, un
mero produttore di servizi, un lavoratore, che potreb
be prestare la stessa opera indifferentemente ad un
privato salariatore, come la presta allo Stato
I salariati dello Stato saranno sempre un quadro,
una categoria colossale quanto si voglia della gran
de classe lavoratrice, della quale sempre sentiranno
tutti ipalpit~, con la quale avranno sempre comuni tutti
i loro interessi efini di classe; e se, come indubbia
mente, ilfine supremo della classe lavoratrice quel
lo di abolire il rapporto di salariato, i salariati dello
Stato saranno necessariamente e fatalmente, per quan
to volontariamente per identit di interessi, contro lo
Stato, sia nella veste di loro industriale, di loro im
prenditore, di loro padrone che nella veste, pi ampia,
di organo politico e giuridico di coazione, che cerca di
assicurare, mantenere e perfezionare il vigente equili
brio delle forze e delle classi sociali.
E se lo Stato pretende con una disposizione legale di
struggere o modificare la reale posizione di classe dei
suoi salariati, non far altro che creare una disposi
zione, come quella dellarticolo 56 per i ferrovieri,
artificiale, inapplicabile, antigiuridica; poich non
possibile tentare di violare la insopprimibile disposi
zione delle classi secondo i loro interessi, i loro fini, la
loro politica; la realt, giuridicamente violentata, ri
trover la sua vita fuori del giuridico, nell extragiuri
dico e nellantigiuridico.

64

non andate dietro a quella che fu per molto tempo


una vera menzogna democratica: che i lavoratori, sol
perch passano alle dipendenze dello Stato e quindi
si disse mentendo della collettivit, devono rasse
gnarsi ad alienare, nelle mani dello Stato, sull altare
del preteso interesse collettivo i loro diritti di lavora
tori, i loro interessi efini di classe, la loro aspirazione
comune con tutta la classe lavoratrice di abolire il
rapporto di padronato, sia questo impersonato dal
privato salariatore, o dallo Stato industriale. Con que
sta menzogna democratica si arriverebbe a questo as
surdo: che man mano che aumentano le funzioni indu
striali dello Stato, le mansioni dello Stato quale capi
talista, analogamente diminuiscono le possibilit del
proletariato di realizzare il suo fine di classe di sosti
tuire allattuale sistema di produzione il regime della
produzione affidata alla gestione dei lavoratori libe
ramente associati.
N si dica che lo Stato, assicurando particolari van
taggi, pu legittimamente imporre particolari sacrifi
ci ai suoi lavoratori; non sono le accidentalit del rap
porto quelle che costituiscono il motivo fondamentale
della lotta, o della tregua, ma il rapporto stesso; e di
qui linutilit fondamentale di tutti quei mezzi pacifici
ai quali accennava ieri lonorevole Tovini, come gli
arbitrati, o le garanzie della giustizia amministrativa.

Una gran quantit di ferrovieri stata denunziata


allautorit giudiziaria per gli ultimi parziali scioperi
ferroviari, in virt degli articoli 56 della legge del 1907
e 181 del Codice penale.
65

...Io vorrei che le mie parole avessero tanta efficacia


da persuadere i onorevole ministro come, anche giuri
dicamente, larticolo 56 attribuisce la conseguenza
gravissima difar considerare ilferroviere come dimissionario volontario non il fatto puro e semplice del
lassenza, sia pure arbitraria: ma un fatto che, per le
circostanze oggettive e soggettive che lo accompagna
no, equivalga allabbandono definitivo dallufficio, il
che non pu dirsi per alcuno deiferrovieri che, secon
do i ordine della Federazione, aveva solo per un brevissimo periodo di tempo, abbandonato il lavoro e con
intendimento provvisorissimo.
Ma io non voglio una risposta dall onorevole ministro
in termini giuridici, bens in termini politici, una ri
sposta cio che dimostri infondate le preoccupazioni
di una reazione, violenta o larvata che sia, per la partecipazione dei ferrovieri allultimo sciopero diprotesta e di solidariet,

FRANCESCO

ARC

Come combattono
i

nostri soldati

Detta in PALMI a beneficio della CROCE ROSSA


~il 23 Gennaio 1916
e ripetuta a REGGIo CALABRIA e NAPOLI

Edita a cura del Comitato distreltuale di Palmi


della Crc,ce 1~ossa

L,. i~Oo

ROMA
TIPOGRAFEA

EDITRtCE

NAZIONALE

Via Flaminio PI. ~


1916

66

67

DISCORSO PRONUNCIATO A PALMI IL 23 GEN


NAIO 1916 E RIPETUTO A REGGIO CALABRIA E
NAPOLI:
COME COMBATTONO I NOSTRI SOLDATI
in questa vecchia terra nostra, che ancora una
volta si rivelata terra di forti e di eroi, tanto viva
la fede nelle armi della patria, nel valore dei nostri
soldati, nella sicurezza della giusta vittoria,

Qui, fin dal maggio storico, si comprese che


la guerra era necessaria e perci sacra: necessaria,
perch 1 Italia conseguisse la sua indipendenza e la
sua libert, sottraendosi al giogo di un confine insicu
ro che lasciava aperte all invasore le porte di casa;
necessaria, per ricongiungere alla Nazione 1 italianit
dolorante di oltre confine; necessaria per contribuire
ad annientare le mire egemoniche del militarismo
prussiano, a cui si accodarono la barbarie turca e la
vergogna austriaca, e che strazi il Belgio, neutrale
ed eroico, la Serbia, fiera ed indomita, che affog nei
gorghi del mare del Nord e del Mediterraneo nostro le
donne e i bambini ed i pacifici cittadini emigranti;
necessaria, soprattutto, perch i Italia non restasse
quando tutte le nazioni in armi avessero fatto la loro
nuova storia isolata e svergognata, senza onore e
senza prestigio.
E per questo che i nostri soldati combattono
saldamente laspra guerra; perch sono animati dal
divino entusiasmo della causa giusta, coscienti che al

69

loro valore, al loro eroismo, alloro sacrificio affida


ta oltre che la causa della loro esistenza nazionale
la causa del diritto e della giustizia.

Gloria, gloria, gloria ai caduti eroi, di tutte


le armi, dl tutti i radi, di tutti i paesi, di tutte le clas
si: gloria ai vivi, ai combattenti, che con egual ardore
si lanciarono incontro alla morte ed assaporarono
linebriante frutto della vittoria. Tutti qui, in vostra
presenza, io commemoro; tutti in vostra presenza io
proclamo eroi. E dinanzi alla evocazione degli eroi, rin
noviamo, tutti, Il giuramento: ciascuno di noi faccia
per la patria tutto Il suo dovere, fino all ultimo sangite, fino all ultimo sacr(flzio. E chi non pu dare la
vita, dia denaro: e chi non pu denaro dia opera di
assistenza: e chi non pu dare opera di assistenza dia
sentimento, diafede, dia consenso, dia palpito di cuo
re puro. Tutto giunge alle trincee, tutto giova alla cau
sa della giusta guerra: occorre solo che ciascuno di
noi pensi che non ha maifatto, non ha mal dato abba
stanza; e che perci possa sempre ancorafare, ancora
dare; nessun ostacolo appare insormontabile al solda
to che pur ha difronte la morte e dunque, nessun osta
colo sia insormontabile, nessuna difficolt sia insop
portabile, nessun sacrificio sembri adeguato a quanti,
in questa grande zona di retrovia che tutto Il paese,
pur debbono, come possono, combattere. Con un eser
cito, come si rivelato Il nostro, tutto si pu tentare,
tutto si pu osare, sol che Il Paese, ed il Governo per
conseguenza, sappia mostrarsi degno dei suoi soldati,
che nelle trinceeplasmano la nuova anima italiana, la
nuova storia ditalia; sol che I soldati sappiano che
70

tutto si soffrir serenamente, fino all ultimo sacrifizio,


pur di conseguire la vittoria, alla quale dobbiamo e
vogliamo sacrificare e la nostra vita e i nostri averi e
i nostri affetti e ilpianto sacro delle madri e delle spo
se e lavvenire stesso deifigli.
Questo riaffermiamo dinanzi alla memoria del
nostri gloriosi caduti; questo diciamo e sar per essi
gioia ineffabile, conforto grandissimo ai nostri saldi
combattenti.

...Eper arruolarmi io corsi il 25 maggio lin


domani della dichiarazione di guerra al deposito del
13 Artiglieria da Campagna.

...La caserma risuonava tutta del nome del Co


lonnello Baistrocchi,
Gli fui presentato e gli dissi
che poteva contare su di me come sulpi disciplinato,
sulpi ardente dei suoi soldati; mi rispose: bene, ver
r con me e mi assegn al suo seguito.
Mi prov a cavallo efu contento di me, tuttoch
avessi rischiato di sbattere la testa sul selciato della
Caserma,
...

...Spero di essere riuscito in ci che era il mio


semplice intento, quello di rivivere con voi le semplici
gesta dei miei compagni darme, perch voi vi sentia
te sempre pi In dovere di contribuire alla vittoria con
tutte le vostre energie morali, civiche,finanzlarie. Giu
dicate ora voi se con questi tipi dl combattenti che noi
abbiamo non abbia il dovere tutta la Nazione, Il Go
verno, il Comando supremo di essere sempre, in ogni
momento degni di essi, di tutto osare, di nulla omette71

re, di non pi errare. Con soldati come questi la no


stra guerra si deve vincere. E si vincer, perch non
ostante gli errori commessiJnora, la Quadruplice della
civilt ha ancora lepi larghe preponderanti disponi
bilit di forze e militari, efinanziarie, e morali, men
tre i nostri nemici hanno fatto gli sforzi supremi, di
sperati, per giungere, comunque, ad una pace che non
potr essere accettata, finch non siano restituiti ad
indipendenza e libert il Belgio e la Serbia, le gran dipiccole vittime della disperazione nemica, finch non
siano mozzate le unghie e spezzate le reni alla prepo
tenza tedesca;Jnch la bandiera nostra non sventole
r accanto al ricostruito monumento di Dante a Trento
e sulla torre di 5. Giusto a Trieste!!

WIJ.

EZRITh~CESCO I~KCA

CRISI DELLO STATO


E

DIRITTO SINDACALE
A PROPOSITO DEL LIBRO DEL DOTT.
RAFFAELE MUSTO
SULLE ORGA
NIZZAZIOI-Il OPERAIE,. ~I
jl
~E~trano d.~J

Divc~,,c Soc~,l~

..

A~,,o VI, N. t 2)

PRATO
Societ Lito-Tipografica Pratese T. Grassi e C.
1910

72

73

LETTERA
DELLON. FRANCESCO ARCA
inviata al Sindaco di A,zoia alla conclusione
della prima guerra inondiate,

75

ILL. MO SIG. SINDACO


di ANOIA
Il ricordo della mia persona nel momento del
lesultanza di codesta nobilissima popolazione, che
tanto tributo di eroico sangue ha pagato alla Patria,
che tanti valorosi soldati ha mandato sui campi dIta
ha e di Francia, e che ha dimostrato, altres, in tutte
le sofferenze e privazioni imposte dalla guerra e rese
pi gravi dallepidemia, il pi alto senso di civismo,
mi stato di soddisfazione e di conforto grandissimo,
avendomi dato la riprova che facendo tutto il mio do
vere di cittadino, di soldato e di deputato, ne ho inter
pretato esattamente i sentimenti e la volont.
La vittoria grandissima dell Italia, la vittoria
completa degli alleati assegna a tutti noi nuovi com
piti per esser degni della imminente pace, che deve
essere e sar, giusta e duratura, ispirata a quei principii
di diritto e di libert, per i quali entrammo in guerra,
per i quali soprattutto vincemmo.
Noi dobbiamo oggi che occorre provvedere alla
ricostituzione della Nazione, operare insieme coi la
voratori che della guerra e della vittoria furono ipro
tagonisti per la loro sempre maggiore elevazione mo
rale, politica, economica e sociale: coloro che hanno
combattuto debbono raccogliere i frutti della vittoria
mentre alle nostre forti popolazioni che dalla guerra
non hanno ritratto alcun beneficio, solo subendone con
invitta costanza tutte le sofferenze, deve essere assi
curata quella giustizia, alla quale ora pi che mai han
77

no diritto.
A questo rinnovamento che, passato il gran tur
bine della guerra, io credo necessario e fritale, pro
metto di ancora dedicare quanto ho di attivit e di/cr
vore e spero di avere anche in quest opera di pace il
consenso e laiuto di quanti possono avere oggi la gioia
legittima di avere sempre/atto il loro dovere.
Roma 25 novembre 1918
Francesco Arc

Pi~OELEM1 MEH1DIONt1

Estratto da

i Amministratore

Anno 11. a. 35, 30giugno 1906

ROMA
CAMrII,oa,Ia .loui
Vj11 dalle ire lik N 5
I~EI

78

79

LON. FRANCESCO ARCA SPIEGA I MOTIVI


PER I OUALI DECISE DI NON RIPROPORRE LA
SUA CANDIDATURA ALLE ELEZIONI DEL 1919.

LETTERA APERTA

AGLI ELETTORI DELLANTICO


COLLEGIO DI CITTANOVA
pubblicata sui giornali:
La Falce Socialista, Palmi, anno XIII, n. XXI,
23 ottobre 1919
Il Martello, Reggio Calabria, anno IV, n. 94, 16
ottobre 1919.

81

Esaminando con la massima serenit la situa


zione politica ed elettorale della nostra Provincia, ho
dovuto constatare e riconoscere che non mi possibi
le partecipare alla lotta imminente.
Come condizioni per la mia entrata in una
lista (portandovi le mie idee, ossia il programma di
politica estera, interna ed economico-sociale qualefu
formulato dal recente Congresso dell Unione Sociali
sta Italiana, e che lontano sia dall aberrante ed Im
maturo massimalismo, peggio se elezionista, sia da un
accomodante ministerialismo r{formista, sia dal peri
coloso fascismo da avventure nazionalistiche,
militaresche, reazionarie) io posi nettamente i seguen
ti punti:
a) Accettazione, da parte degli eventuali compagni di
lista, non certo dellintero programma, ma almeno
del principio, votato dal congresso, nei riguardi
della tattica elettorale, principio che consente al
leanze solo con quei partiti, organizzazioni ed
aggruppamenti che non frappongono il principio
della inviolabilit della propriet capitalistica e
delle istituzioni politiche attuali alla realizzazione
delle nuoveforme di convivenza sociale;
b) Programma antiprotezionista, sembrandomi esser
questo il pi vitale ed immediato interesse della
nostra Regione, coincidente con lInteresse gene
rale della Nazione;
c) Come conseguenza dei due punti suindicati, pro
gramma di opposizione al Ministero Nitti, in quan
to rappresenta un Governo tipico di plutocrazia
protezionista, camuffata di demagogia, ed anche
in quanto appare come lesponente, lesecutore ed
83

il continuatore di quelle fazioni che furono contra


rie all entrata dell Italia in guerra, che della guer
ra svalutarono costantemente gli sforzi ed i risul
tati, e che prima della guerra avevano portato il
paese al pi basso livello politico e morale.
Su questi principii fondamentali, per me pari
menti inderogabili, non ebbi il consenso di uomini, che
pure in nome della democrazia, cortesemente mi fece
ro premure per entrare in lista. Ed per questo che,
non intendendo di dare il mio nome a coalizioniche
senza un accordo suprincipii, appaiono soltanto come
coalizioni di degne persone, e non potendo daltra par
te, affrontare la lotta da solo o con i pochissimi
consenzienti sul programma, credo di non poter
ripresentare la mia candidatura.
Sento per il dovere di ringraziare pubblicamen
te Voi, amici ed elettori dellantico Collegio di
Cittanova, che mi faceste i onore di eleggermi a Vo
stro rappresentante, che mi avete dato prove costanti
di affetto e di stima durante il lungo periodo della tra
scorsa legislatura. Sebbene questa sia stata tutta as
sorbita dai grandiosi problemi della guerra e della
pace, sebbene io stesso abbia soprattutto a questi pro
blemi dato la mia attivit di soldato, di cittadino, di
deputato, sento di potere affermare di averfatto il mio
dovere anche nell interesse del Collegio, riuscendo alla
soluzione dei pi antichi ed angosciosi pro blemi loca
li, avviandone altri a conclusione, sempre rappresen
tando al Governo i bisogni legittimi e le necessit ur
genti delle popolazioni nel triste e difjcile periodo della
guerra, delle difficolt alimentari, dell epidemia.
Sento soprattutto di poter dire che J7 rimet
84

to il mandato con lo stesso animo puro col quale da


Voi lo ricevetti; che mai di esso mi servii n nel mio
personale interesse, n per procurare favori ad amici
o danni ad avversari.
Auguro al mio Paese rappresentanti politici, che,
con eguale altezza di intenti, meglio di me sappiano
tutelarne gli interessi legittimi ed elevarne la capacit
e la coscienza morale, politica ed economica, mentre,
da parte mia anche fuori dal Parlamento, continuer,
ubbidendo ad un sentimento che considero un dovere,
a portare, con immutato fervore, il mio contributo di
attivit, di energie e di fede a quelle nuove ricostru
zioni che gi si intravedono in questa travagliata alba
di dopo-guerra.
Roma, l 8 ottobre 1919
Francesco Arc

85

I COMMENTI DELLA STAMPA

La Falce Socialista:
Dunque anche Francesco Arc ha deciso di non
presentare la propria candidatura nella prossima lotta
elettorale politica.
Tale ritiro, veramente ci rincresce perch noi,
che ci battiamo per programmi ben definiti, saremmo
stati desiderosi di trovarci dinnanzi ad un uomo colto
e pugnace come Francesco Arc,

FRANCESCO ARC

La menzogna d~mocraLica ii ~i

a ~ il Sindacalismo
Il Martello :
La nobilissima lettera che lon. Arc rivolge
agli elettori politici del collegio di Cittanova, oltre a
dare una nuova prova della dirittura di carattere del
1 egregio amico nostro, dimostra pure in qual modo
deve essere intesa la missione del mandato politico.
Indubbiamente con il ritiro di Francesco Arc
la rappresentanza politica della nostra Provincia per
de forse il migliore, certo uno dei migliori, dei suoi
componenti, giacch a tutti noto in quale estimazione
era tenuto il rappresentante del collegio di Cittanova
dalle pi spiccate ed autorevoli personalit della poli
tica.

ROMA
~ C~ipIDooUo Joiu e C.
Vj~ delle Tre Pile N. 6.

PUOGIUFIA

1918

86
87

COMMEMORAZIONE
DELLON, FRANCESCO ARCA
ALLA CAMERA DEI DEPUTATI~~

(1) Altiparlamentari. Legislatura XXV 1~ sessione. Discussioni, Roma,


Thrnata del 3febbraio 1920.

89

DISCORSO DELLON. PIETRO FILESI


Onorevoli colleghi, il giorno IO gennaio in
Roma, nel pieno rigoglio delle sue forze e delle sue spe
ranze, moriva I onorevole Francesco Arca, che, nella
passata legislatura, rappresent Il collegio di
Cittanova.
Mi consenta la Camera che, anche a nome del
colleghi del collegio dl Reggio Calabria, nel quale
compreso lantico collegio dl Cittanova, io esprima il
pi vivo rimpianto per la Immatura fine di questo illu
stre cittadino e uomo politico che nella Calabria ha
suscitato un senso di grande dolore, di viva piet.
Giurista acuto, avvocato eloquente, esercit con
successo la professione; uomo di azione e dattivit non
comune, si diede con tutte le forze e lardore dell ani
mo alla politica, portando Il suo contributo allo studio
e alla risoluzione di ardui problemi della nostra politi
ca nazionale e internazionale. Fautore convinto della
nostra guerra, comp brillantemente il suo dovere, me
ritando sul campi di battaglia la medaglia al valore
militare.
Si poteva forse non convenire In tutte le sue idee,
In tutti gli atteggiamenti dl lui; ma la purezza delle In
tenzioni, Il fervore degli Ideali, laustera rettitudine,
rifulsero in ogni suo atto.
E sovra ogni virt egli ebbe la bont, la bont
alla quale non si resiste e per la quale tante simpatie lo
circondavano, non solo nella sua regione, ma In Roma
e In questa Camera.
Prego I colleghi di volere consentire che siano espresse
condoglianze alla vedova desolata dl lui e al comune
di Anoia, ove nacque e che egli tanto am e onor. (Vive
approvazioni).
Nota: Lon. Pietro Piloti, nato a Monterotondo noi 1874, tu eletto depu
tato noi ooliegio di Reggio Calabria per la XXV legialatura. Fece parte diii
Gruppo Radicale.
91

DISCORSO DELL ON~ GIUSEPPE ALBANESE


La notizia funesta della morte di Francesco Arc de
st in tutti un senso di incredulit e di sconforto. Spariva un
giovane forte di intelletto e di azione.
Nutrito di studi severi, ricco d ingegno e di bont, fin
dai giovanissimi anni dette pro va sicura di energia operosa
ed esuberante. Assai prima di venire in Parlamento, cono
scitore dei problemi economici sociali, specialmente di quel
li pi interessanti pci Mezzogiorno, li agit con amore, con
devozione, con fede.
Valoroso cultore di scienze giuridiche, nell esercizio
della professione, oltre alla competenza profonda, port uno
scrupolo eccezionale. Eletto deputato nella passata legisla
tura dimostr come si possano inquadrare gli interessi della
regione nel pi vasto campo degli interessi nazionali. Sem
pre legato colpensiero e coli azione alla terra natale, dispos
la causa di tutti gli umili con semplicit e con sincero amore.
Uomo di parte, ma non fazioso, colpregio delfascino e del
la simpatia, anchefra gli avversari seppe ispirarefiducia ed
ammirazione.
Nel suo primo discorso programma, cos aveva parla
to agli elettori:
Se avr lonore di sedere in Parlamento, pur non di
menticando mai in nessuna ora della mia vita la mia regio
ne, la mia provincia, il mio collegio, il mio paese, io curer
di essere veramente il rappresentante della Nazione. Non
sono nazionalista nel senso che debba la Nazione nostra
avere un predominio sugli altri agglomerati umani, ma non
sono internazionalista alpunto da negare che oltre le classi
non vi sia la realt.
J7 lo ha rivelato a noi la guerra libica la realt
nazionale. Che questa nostra Italia, che tanta luce di civilt
d~ffusepel mondo, sia perciforte, sia rispettata, sia temuta
-

92

occorrendo nel consorzio delle nazioni. che ognuno di noi,


in Patria o fuori dei confini, senta davvero lorgoglio di es
sere italiano; che la missione italica di diffondere luce di ci
vilt, si compia intera
Non poteva perci non essere per la guerra e la com
batt meritandosi una decorazione al valore. L opera sua
parlanientarefu attiva e diligente, e le relazioni e i discorsi
contenuti negli atti della Camera ne fanno fede.
Sarebbe qui tornato vittorioso nelle ultime elezioni, se
un sentimento spontaneo di rinunzia non lo avesse deciso a
rendere il mandato, come egli scrisse da Roma agli elettori,
con lo stesso animo puro col quale lo aveva ricevuto; ed
aggiunse: mai di esso mi servii nel mio personale interesse,
n per procurarefavore agli amici o danni agli avversari.
Presagoforse delfatto, volle lasciare questo testamen
to politico che racchiude in sintesi la sua dirittura e la sua
bont.
Una magnifica forza venne strappata immaturamen
te.
La democrazia italiana perde con Francesco Arc una
delle pi bellefigure.
L omaggio alla sua memoria lo hanno gi reso le mi
gliaia di cittadini di ogni parte d Italia, e tutti, senza distin
zione di classe, i calabresi.
Le condoglianze che in nome della Camera chiedo si
ano inviate dalla Presidenza alla desolata famiglia ed ai
comuni di Anoia e di Cittanova rappresentano il commosso
sentimento daffetto ed il tributo di stima che il Parlamento
unanime rende alla memoria di Francesco Arc. (Approva
zioni).
.

Nota: LOn. Giuseppe Albanese, nato a Siderno Marina nel 1878, fu deputato
dal 1912 al 1929. Fece parte del Gruppo Radicale durante la XXV legislatura e
del Gruppo Democratico Sociale durante la XXVI.

93

DISCORSO DELL ON. ADOLFO BERARDELLI


Con profonda tristezza, prendo la parola per dire qui
di Francesco Arc, dell amico carissimo, del compagno di
fede amatissimo, del generoso combattente scon2pars~o ora
un mese a soli 42 anni,fra il compianto generale. E ne era
veramente ben degno, perch, come deputato di una legisla
tura, perforza d ingegno, per parola eloquente, per altissi
ma rettitudine, aveva saputo conquistarsi in questa Camera
le generali simpatie attraverso a tutte le lotte dei partiti, che
non hanno valore dinanzi alle figure serene e pure di coloro
che combattono nobilmente per un ideale.
EdArcjt veramente un uomo di fede, tutto diede lo
splendore del suo ingegno e la sua ammirabile opera per
lelevazione dei lavoratori. Il socialismo, jde luminosa che
deve unire le genti in un patto d amore e di solidariet fra
terna, f per Francesco Arc un ideale sempre vivo nella
mente e nel cuore, inteso per alla graduale e cosciente evo
luzione dei popoli. Eper questo am grandemente la patria
a cui volle dare il suo braccio efi milite eroico e combatten
te gagliardo e seppe meritare la medaglia d argento al valo
re, che il premio a cui possono ambire quelli soltanto che
tutto sacrifcarono per la grandezza del nostro paese.
Del Foro era ornamento prezioso. Seppe spesso spen
dere per le cause buone e per il trionfo del diritto la sua
parola che aveva impeti di tenerezza femminea, ci intende
va che la bont a traverso a tutte le lotte la sola grande
virt dominatrice nel mondo eper questo fu immensamente
buono cos nella vita come nella famiglia, dove profondeva
tesori inesauribili di gentilezza e di amorevoli cure.
Non odio, non superbia, non invidia in lui; ma genero
sit larga e spontaneo
~rdonare e dimenticare.

94

Un opera mirabile di civilt, di propaganda per la elevazio


ne dei lavoratori, il costante ed intenso affetto per gli umili
che soffrono, un ardente passione di una giovinezza tutta
spesa per il trionfo di un ideale di progresso e di civilt, un
gran cuore, ecco Francesco Arc, del quale consentite che
io dica un ricordo delle ultime ore della sua vita e che rivela
tutta la tendenza del suo carattere. Ad un amico, che era
vicino al letto, mentre egli stava per morire, Francesco Arc
con tenue voce domandava delle sorti d Italia nostra, chie
deva della patria immortale, della terra alla quale nella ri
presa dei lavori tutti volgiamo il pensiero ed il palpito del
nostro cuore, perch cos soltanto sar degna e nobile la com
memorazione che facciamo del caro compagno perduto.
(Vive approvazioni,).

Nota: LOn. Adolfo Berardelli, nato a Cosenza nel 1877, fu eletto deputato per
la XXV e XXVI legislatura. Fece parte del Gruppo Socialista Riformista.

95

INTITOLAZIONE
DI UNA VIA DI ANOIA
ALLON. FRANCESCO ARCA

97

COMUNE DI ANOIA
Provincia di Reggio Calabria
ESTRATTO DELLA DELIBERAZIONE
DEL CONSIGLIO COMUNALE
N 9 del 30 maggio 1960

OGGETTO: DENOMINAZIONE VIE E PIAZZE.


Lanno millenovecentosessanta add trenta del mese di
maggio alle ore 10, convocato per determinazione della
Giunta Municipale ed invitato come da avvisi scritti in data
24 maggio 1960 consegnati a domicilio dal messo comu
nale, come da sua dichiarazione, si riunito, sotto la pre
sidenza del Sindaco Sig. Dott. Giuseppe Pasquale in ses
sione ordinaria di prima convocazione, il Consiglio Co
munale, composto dai Signori:
1) Dott. Giuseppe Pasquale
2) Ruffo Biagio Domenico
3) Perrini Giuseppe
4) Ieraci Fortunato
5) Cordiano Sebastiano
6) Priolo Enrico
7) Cordiano Michele
8) Trimarchi Alberico
9) Cond Salvatore
10) Cond Sebastiano
11) Cordiano Rocco
12)Mamone Gaudioso Salvatore
13)Napoli Rocco

99

Assenti n.2

Presentin. 11

Assiste il segretario comunale Sig. Lagan geom.


Cristoforo.
Il Presidente, premesso che essendo il numero dei consi
glieri presenti 11 su n. 20 consiglieri assegnati al Comune
e su n. 13 consiglieri in carica, ladunanza legale a ter
mini dellart. 127 del Testo Unico L.C.P. 4 febbraio 1915
n. 148, dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio a
deliberare sulloggetto sopra indicato.
La seduta pubblica.
IL PRESIDENTE
Premette che, come a conoscenza di tutti, vennero rea
lizzati nuovi quartieri residenziali e che pertanto occorre
dare la denominazione alle relative vie ed anche a piazze
e alla villa che ne sono sprovviste;
che la Giunta, avendo in animo onorare la memoria di quei
cittadini che si resero in varie forme ed in epoche diverse
benemeriti del paese, propone al Consiglio che siano ri
cordate le seguenti persone:
1 lOn.le Francesco Arc, deputato al Parlamento
per pi legislature (sic), valente oratore e avvocato
di fama;

omissis

IL CONSIGLIO
Dato atto che le strade aperte al traffico del nuovo quar
tiere non hanno ancora un nome e che occorre altres de
nominare le piazze e la villa che ne sono prive;
Visto che la proposta della Giunta Municipale merita pie
no accoglimento e che lelenco stato pubblicato per un
mese senza opposizioni;
Visto il R.D. 10 maggio 1923 n. 1158 e la legge 23.6.1927
n.1188;
Visti gli articoli 17 e 1 8 della legge sui lavori pubblici
20.3.1865 n.2248 allig. F;
Ad unanimit di voti resi per alzata e seduta;
DELIBERA
Di attribuire alle sotto elencate strade del nuovo quar
tiere, alle piazze e alla villa comunale, senza nome, le
seguenti denominazioni:
l~ VIA ON.le FRANCESCO ARCA, la stra
da che parte dalla Piazza Duomo, angolo nuovo edi
ficio scolastico fino alla Via Livenza rimanendo anti
stante alle case costruite dallE.C.E.R. e dallIstitu
to Autonomo Case Popolari;

omissis
di includere tali vie nellelenco delle strade comunali del
quale la presente deliberazione fa parte integrante.

100

101

PREFETTURA DI REGGIO CALABRIA


Prot. N. 36909 Div. 2
L 19.6.1960
Si restituisce senza provvedimento la deliberazione di cui
a fianco, facendo presente che per ogni singola denomi
nazione di via o piazza occorre un separato atto
deliberativo, in quanto diversa la istruttoria da seguire.
Si precisa, infatti, che per ogni nominativo occorre cono
scere se sia ancora vivente, o se deceduto da meno o pi
di 10 anni.
Si richiamano, in proposito, le varie circolari alluopo di
ramate da questa Prefettura in merito allargomento di cui
trattasi.
IL PREFETTO
F/to: Rizzo

102

103

COMUNE DI ANOIA
Provincia di Reggio Calabria
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE
N. 45 del 29 luglio 1960
OGGETTO:
INTITOLAZIONE STRADA ALLON. FRANCE
SCO ARCA DECEDUTO NEL 1919 (sic)
Lanno millenovecentosessanta add ventinove del mese
di luglio alle ore 10 nella sala delle adunanze del Comune
suddetto, convocata con apposito avviso, la Giunta Mu
nicipale, si la medesima riunita nelle persone seguenti:
Sindaco Dr. Giuseppe PasqualePresidente;
Assessorimembri effettivi Sigg.:
leraci Fortunato
Ruffo Biagio Domenico
Perrini Giuseppe
Cordiano Rocco
Con lassistenza del segretario comunale sig. Lagan
geom. Cristoforo.
Il Sindaco Presidente, constatato il numero-legale de
gli intervenuti, dichiara aperta la riunione e li invita a de
liberare sulloggetto sopra indicato.
-

105

LA GIUNTA
Si premette che con delibera consiliare n. 9 del 30 mag~
gio scorso questAmministrazione stabiliva dintitolare una
strada allOn. Francesco Arc di questo Comune, deputato al parlamento per pi legislature (sic), deceduto nel
1911 (szc);
che la Prefettura con nota n. 36909 Div. 2A del 19.6.1960
restituiva la deliberazione poich la stessa comprendeva
altre intitolazioni, facendo presente a questo Comune che
per ogni una di esse occorre un separato atto deliberativo;
Considerato pertanto trattasi puro atto formale che
rispecchia fedelmente quanto ebbe a stabilire il Consiglio;
Ritenuto che lOn. Francesco Arc deputato al Par
lamento per pi legislature, valente oratore e avvo
cato di fama ha onorato questo Comune natale e che
pertanto pu intitolarsi alla sua memoria una delle
vie delle nuove case costruite;
Allunanimit, giuste determinazioni prese dal Consiglio
Comunale come sopra detto;

PREFETTURA DI REGGIO CALABRIA


Prot. N. 55292 Div. 2~
L 27. 9. 1960
Visto, sentita la Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie

della Calabria.
p. IL PREFETTO

f/to: illeggibile
~

DELIBERA
di intitolare, siccome intitola, allOn.le Francesco
Arc la strada che parte dalla Piazza Duomo, angolo
nuovo edificio scolastico, fino alla Via Livenza, ri
manendo antistante alle case costruite dallE.C.E.R.
e dallIstituto Autonomo Case Popolari;
di includere tale via nellelenco comunale del quale la
presente delibera fa parte integrante.
106

107

Anoia. Via On. Francesco Arc


109

PUBBLICAZIONI
IM
FRANCESCO ARC

111

Lesercizio della telefonia nella scienza e nella le


gislazione italiana, Tip. Adamo DAndrea, Reggio
Calabria, 1899;
La municipalizzazione del servizio telefonico urba
no, Edizione del Foro delle Puglie, Trani, 1900;
I furti di energia elettrica, Foro delle Puglie, Anno I,
fasc. 19- 20, 1-15 ottobre 1900;
Il consenso dei Comuni o dei Corpi morali nella con
clusione dei contratti, Consigliere dei Comuni ,anno X,
Disp. 21, 1900;
Il monopolio di Stato sui concimi chimici, Il Mezzo
giorno Agricolo, anno I, n. 2, 1 novembre 1900;
Sullestensione dellaccordo fra Imprenditori e Ope
rai, Gli Infortuni sul Lavoro, voi. I, fase. 2, maggio 1901;
Sul carattere civile e commerciale della obbligazio
ne del Comune, Giurisprudenza Italiana, anno 1901,
parte I, sez. I;
Gli scaricatori di porto e la legge degli infortuni sul
lavoro, Gli infortuni sul lavoro, anno IV voi. Il, fase. V~,
agosto 1902;
La legge sul Lavoro, Luigi Mongini Editore, Roma,
1903;
La prescrizione dei premi nei prestiti pubblici, Stab.
113

Tip. Francesco Morello, Reggio Calabria, 1904;

Crisi dello Stato e diritto sindacale, Divenire Socia


le, Anno VI, n. 12, 1910;

Relazione sullOrfanotrofio Umberto 1 in Reggio


Calabria, Stab. Tip. Francesco Morello, Reggio Calabria,
1904;

Il boicottaggio dei medici condotti, Bollettino dellOrdine dei Medici, aprile 1910;

Per la modificazione della cinta daziaria del Comune


di Reggio Calabria, Tip. Siclari, Reggio Calabria, 1905;

Sullobbligo di corrispondere lindennit per infortu


nio, Rivista di Diritto pubblico, n. 11-12, Parte Il, 1912;

Le concessioni amministrative ed i contratti pei pubblici servizi, Tip. Economica, Reggio Calabria, 1906;

Rapporti e conflitti fra le due Sezioni giurisdizionali


del Consiglio di Stato, Eloquenza, fasc. 7-8 del 1912;

Questioni Amministrative, Stab. Tip. Francesco


Morello, Reggio Calabria, 1906;

La menzogna democratica e il sindacalismo, Tip. Dal


Campidoglio Jori e C., Roma, 1913;

Problemi Meridionali, LAmministratore, anno Il, n.


35, 30 giugno 1906;

Sul carattere giurisdizionale della funzione esercitata dalla G.P.A. nei casi di riparto dei consiglieri co
munali per frazioni, Rivista di Diritto Pubblico, n.3-4,
Parte Il, 1913;

Gli operai dello Stato, delle Provincie e dei Comuni


di fronte alla legge sugli infortuni, Contratto di La
voro, fasc. lI, 1907;
Calabria vera, Stab. Tip. Francesco Morello, Reggio
Calabria, 1907;
La disciplina delle organizzazioni operaie contro il
diritto costituito, Contratto di Lavoro, fase. VIII IX,
1908;
I concordati di tariffa nel diritto vigente, Contratto
di Lavoro, fascicoli V-VI-VII del 1908;

114

1 Contratti dimpiego privato, Discorso pronunziato il


3 marzo 1913 al Teatro Nazionale di Roma;
Agli elettori del Collegio di Cittanova, Discorso pro
nunziato il 12 ottobre 1913, Tip. C. Zappone, 1913;
I ferrovieri e il diritto di sciopero, Discorso pronun
ziato alla Camera dei Deputati il 4luglio 1914, Tip. della
Camera dei Deputati, Roma;
La Calabria e il Mediterraneo, Conferenza detta al
Circolo di Cultura di Catanzaro il 9 maggio 1915, Tip.
115

Editrice Nazionale, Roma, 1915;


Sulla elezione di Orvieto, Discorso pronunziato alla
Camera dei Deputati il 13 dicembre 1915, Tip. della Ca
mera dei Deputati, Roma;
Come combattono i nostri soldati, Conferenza detta a
Palmi il 23 gennaio 1916 e ripetuta a Reggio Calabria e a
Napoli, Tip. Editrice Nazionale, Roma, 1916;
Legislazione Sociale (Vol. VI del Primo Trattato completo del Diritto Amministrativo Italiano a cura di V.E.
Orlando), Societ Editrice Libraria, Milano, 1912-1920.

116

BIBLIOGRAFIA

117

AA.VV., Storia dItalia, Milano, Fratelli Fabbri Editori,


1965, voi. XI.
Aliqu Lenzi L.-Aliqu Taverriti F., Gli scrittori
calabresi. Dizionario biobibliografico, 2~ ed., Reggio
Calabria, Tipografia Editrice Corriere di Reggio, 1955.

Andreucci F.-Detti T., Il movimento operaio italiano.


Dizionario biografico 1853-1943, Roma, Editori Riuni
ti, 1975.
Arc F., Agli elettori del Collegio di Cittanova, Palmi,
Tipografia C. Zappone, 1913.
Arc F., Come combattono i nostri soldati, Roma, Ti
pografia Editrice Nazionale, 1916.
Arc F. jr., Francesco Arc. Nota biografica e
bibliografica, dattiloscritto inedito.
Archivio Centrale dello Stato, Casellario Politico Cen
trale, Roma, scheda biografica di Arc Francescanto
nio.
Archivio Comunale di Anoia, Registro delle deliberazioni
del Consiglio Comunale, anno 1960, n. 9.
Archivio Comunale di Anoia, Registro delle deliberazioni
della Giunta Municipale, anno 1960, n. 45.
Archivio Comunale di Anoia, Lettera dellOn. F Arc,
Roma, 1918.
119

Biblioteca della Camera dei Deputati, Atti parlamenta


ri. Legislatura XXIV P sessione. Discussioni. Roma,
2~ Tornata del 4luglio 1914.
Biblioteca della Camera dei Deputati, Atti parlamenta
ri. Legislatura XXV 1a sessione. Discussioni, Roma,
Tornata del 3 febbraio 1920.
Cingari G. , Il Partito Socialista nel reggino 1888-1908,
Reggio Calabria, Laruffa Editore, 1990.
Crngari G., Storia della Calabria dall Unzta a oggi,
Bari, Laterza, 1983.
Fusco V. , Polistena. Storia sociale e politica 12211979, Reggio Calabria, Edizioni Parallelo 38, 1981.
Il Ma rtello, Reggio Calabria, anno TV n.94, 16 ottobre
1919.
La Falce Socialista, Palmi, anno XIII, n. XXI, 23 otto
bre 1919.
Lattari Giugni J., IParlamentari della Calabria dal 1861
al 1967, Roma, Casa Editrice L. Morara, 1967.

120

INDICE

INDICE
Premessa

Pag. 7

Prefazione

11

Anoia, cenni geografici

19

Francesco Arc, cenni biografici

23

Appendice:
Scheda biografica di Francesco Arc

39

Il pensiero e il carattere di Francesco Arc attraverso alcuni suoi


discorsi

47

Lettera dellOn. Francesco Arc inviata al Sindaco di Anoia


alla conclusione della prima guerra mondiale

75

Lettera aperta Agli elettori dellantico collegio di Cittanova

81

Commemorazione dellOn. Francesco Arc alla Camera dei De


putati

89

Intitolazione di una Via di Anoia allOn. Francesco Arc

97

Pubblicazioni di Francesco Arc

111

Bibliografia

117

123

Finito di stampare nel mese di Marzo 2001


presso la Tauroprint di GIQIATAURO
Tel. 0966 506501

io non ho disciplina di partito cui obbedire, non ho legame


di setta cui sottostare, ma ho soltanto per norma quei principii
che liberamente ho maturato nel mio spirito, che liberamente
ho imposto alla mia coscienza...
per la libert del movimento operaio, per quella parte di
legislazione sociale che sar richiesta ed imposta dalla classe
lavoratrice, io combatter in Parlamento,
ricevendo con cuore puro il mandato, vi prometto di
tenerlo altissimo per il buon nome vostro, per il buon
nome mio; vi prometto di non deporlo mai ai piedi di
alcun capo di Governo, di non prostituirlo mai in nessuna
anticamera di affaristi, di non mercanteggiarlo mai negli
augz~ortiprefettizi, ma viprometto di esercitano soltanto
per il bene generale, per la d~fesa vigile degli interessi di
tutti, per la dignit di Calabria, per lelevazione morale
di questa massa nuova che ha gi dimostrato di aver
bisogno di tanti beni materiali; ma soprattutto di quel
bene morale incomparabile che la Giustizia.

L. 15.000
7,75

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