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«Un discorso radicale è sempre un discorso “difficile” […] l’unico discorso radicale possibile, ma come tale unicamente necessario, è la filosofia stessa.
La difficoltà di questo discorso è allora la difficoltà della filosofia stessa […] l’unico discorso possibile “sulla” filosofia è la necessità assoluta che tale discorso come tale “non sia”
[…]
il pensare come l’atto che è, non è atto.»
(N. Incardona)
«L'infinito "è" [...] è il vero essere. [...] Non è già che nel togliere della finità in generale sorga l'infinità, ma il finito è soltanto questo, di diventar infinito esso stesso per sua natura.
L'infinità è la sua "destinazione affermativa", quello ch'esso è veramente in sé.
Così il finito è scomparso nell'infinito, e quello che "è", è soltanto l'infinito. »
(G.W.F. Hegel)
«Il "cogito ergo sum" cartesiano, svolto in tutta la sua infinita portata teoretica, si svela nell'infinitezza del "cogitare": "cogito ergo non sum".
Non sarà mai sufficientemente penetrata la fine del finito, la quale continua infinitamente con il continuo apparire dei finiti, che finiti sono apparendo e sparendo [...] ma non essenti
ed anche l'infinito di cui finalmente si dice che è solo è come ciò di cui qualcosa di finito si dica e si dica finitamente, ché categoria è finita o non è, ma piuttosto, dicendolo, lo si inscrive nella fine del dire, non lo si dice affatto.
E dunque "praeter Deum nibil datur", ma non "datur nihil ".»
(G.R. Bacchin)
«Un discorso radicale è sempre un discorso “difficile” […] l’unico discorso radicale possibile, ma come tale unicamente necessario, è la filosofia stessa.
La difficoltà di questo discorso è…