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Sfido a (di)mostrare l'inconsistenza delle obiezioni ivi espresse nei riguardi di due plessi fondamentali della teoresi di Severino.
Altrimenti, dovremo considerare infirmato il loro termine polemico.
In questo breve - ma pregante - estratto vengono questionate due pietre angolari dell'impianto speculativo severiniano:
1) La "opposizione originaria" (intesa, come si sa, quale verità originaria dell'opposizione del positivo e del negativo, opposizione in cui si colloca la determinazione semantica dell'essere come significante l'assoluta negazione del non-essere, il cui significato appare appunto in tale opposizione, nei suoi due momenti);
2) La "sintesi originaria" di determinazione ed essere, ossia la inseparabilità del vincolo tra il "ciò-che-" ed il suo "-è" in ogni "ciò-che-è": sintesi-analisi di cui Bacchin esamina la aporeticità (indicando implicitamente che la corretta impostazione non potendo essere analitico-sintetica ossia astratta, deve essere concretamente dialettica, ma in senso radicale)
[Bacchin, Anypotheton, 1975, pp. 252-254]
Sfido a (di)mostrare l'inconsistenza delle obiezioni ivi espresse nei riguardi di due plessi fondamentali della teoresi di Severino.
Altrimenti, dovremo considerare infirmato il loro termin…