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CALCESTRUZZO

LEGGERO STRUTTURALE
CON ARGILLA ESPANSA LECA
INDICE
2
2.1 R ecupero solai 4
2.2 R istrutturazioni in genere 6
2.3 G etti strutturali 6
2.4 C ostruzioni in zona sism ica 7
2.5 Strutture prefabbricate 7
2.6 Strutture in genere 7
1. Il calcestruzzo leggero strutturale 3
P R E M E S S A
Q uesta pubblicazione vuole essere uno
strum ento di lavoro per tutti coloro che
desiderano avere m aggiori inform azioni in
m erito al calcestruzzo leggero strutturale
confezionato con argilla esp ansa.
Lim p iego d ei calcestruzzi leggeri
strutturali in forte esp ansione e
linteresse riguardo le caratteristiche degli
stessi si diffonde anche per opere di uso
corrente.
P er q ueste ragioni intend iam o q ui
riassum ere le caratteristiche, le
applicazioni, le prestazioni, i riferim enti
norm ativi e le m od alit d i
confezionam ento e posa. Il lavoro si
rivolge dunque a chi calcola, verifica e
p rescrive il calcestruzzo leggero
strutturale confezionato con argilla
espansa, riportando i riferim enti legislativi
e norm ativi attualm ente in vigore, m a
anche a chi lo produce, lo confeziona e lo
m ette in opera.
N O TA:
dal 01/01/2002 avvenuta lintegrazione
d elle attivit nel settore d ellargilla
espansa e prem iscelati leggeri tra Laterlite
e B uzzi U nicem . La nuova societ
Laterlite opera con i m archi Leca, Ares e
Term olite.
A tal proposito segnaliam o che dove in
questo testo sia indicato Leca, Leca
Strutturale o Leca Terrecotte possibile
sostituire rispettivam ente Term olite (T4),
Term olite (T6) e Term olite (T8).
P er quanto riguarda il prodotto A res
sem pre m eglio consultare preventivam ente
lassistenza tecnica Laterlite.
II edizione
Aggiornata al M aggio 2007 - Laterlite
Tutti i diritti riservati - Vietata la riproduzione,
anche parziale, non autorizzata.
Per eventuali aggiornam enti che dovessero entrare
in vigore nel corso dellanno, si rim anda alla visita
del sito internet w w w .leca.it
Per ogni ulteriore inform azione, contattare
lAssistenza Tecnica Laterlite (tel. 02 48011962).
In copertina:
N ordH ordland B ridge
1991-1994 B ergen - N orvegia
C alcestruzzo leggero strutturale
densit: circa 1900 kg/m
3
resistenza circa 55 N /m m
2
1 . I N T R O D U Z I O N E
2 . L E A P P L I C A Z I O N I D E L C A L C E S T R U Z Z O S T R U T T U R A L E
3.1 Il ciclo produttivo 8
3.2 Leca, Leca Strutturale e Leca Terrecotte 8
3 . A R G I L L E E S P A N S E P E R C A L C E S T R U Z Z I S T R U T T U R A L I
4.1 Le norm e tecniche internazionali 10
4.2 La norm ativa nazionale 10
4 . L A N O R M AT I VA
5.1 La m assa volum ica dellaggregato 12
5.2 Il coefficiente di im bibizione 13
5.3 La resistenza alla frantum azione dei granuli 13
5 . L E C A R AT T E R I S T I C H E D E L L A G G R E G AT O L E G G E R O
6.1 Legante 14
6.2 Aggregati 14
6.3 Acqua 14
6.4 Aria 15
6.5 Additivi 15
6 . L A C O M P O S I Z I O N E D E L C A L C E S T R U Z Z O
7.1 Lavorabilit 16
7.2 Segregazione 16
7.3 Vibrazione 16
7 . L E P R O P R I E T R E O L O G I C H E
8.1 La m assa volum ica 17
8.2 La resistenza caratteristica a com pressione 18
8.3 La resistenza a trazione e flessione 20
8.4 Il m odulo elastico 21
8.5 Il coefficiente di Poisson 22
8.6 La dilatazione term ica 22
8.7 Il ritiro 22
8.8 La viscosit 22
8.9 La durabilit 23
8 . L E P R E S TA Z I O N I D E L C A L C E S T R U Z Z O I N D U R I T O
9.1 Il m etodo alle tensioni am m issibili 24
9.2 Il m etodo sem iprobabilistico agli stati lim ite 25
9.3 D isposizioni costruttive 26
9 . I N D I C A Z I O N I P E R I L C A L C O L O
10. C onsigli per la confezione 27
1 0 . C O N S I G L I P E R L A C O N F E Z I O N E
11.1 Posa in opera tradizionale 28
11.2 Posa in opera con pom pa da calcestruzzi 28
1 1 . C O N S I G L I P E R L A P O S A
12. Prestazioni 29
1 2 . P R E S TA Z I O N I
13. Esem pi di m ix design 29
1 3 . E S E M P I D I M I X D E S I G N
14.1 C alcestruzzi leggeri prem iscelati 30
14.2 C alcestruzzi leggeri preconfezionati 30
1 4 . VO C I D I C A P I T O L AT O
B ibliografia 31
B I B L I O G R A F I A
3
INTRODUZIONE
D iagram m a indicativo dellandam ento delle
resistenze in funzione della densit per i vari
conglom erati cem entizi alleggeriti.
1 . I L C A L C E S T R U Z Z O L E G G E R O S T R U T T U R A L E
La norm ativa italiana in m ateria di calcestruzzi, attualm ente in vigore, sta-
bilisce che si possa definire calcestruzzo leggero strutturaleu n c o n g lo -
m e ra to c e m e n tizio a s tru ttu ra c h iu s a o tte n u to s o s titu e n d o tu tto o in
p a rte l in e rte o rd in a rio c o n a g g re g a to le g g e ro a rtific ia le , c o s titu ito d a
a rg illa o s c is ti e s p a n s i. La possibilit dunque di realizzare strutture com e
travi, pilastri e solai, gettati in opera o prefabbricati con un risparm io di
peso proprio realizzabile sostituendo le frazioni pi grossolane dellinerte
tradizionale naturale(ghiaia o pietrisco) con un inerte artificiale, costitui-
to da granuli non frantum ati di argilla o scisti espansi. N o n s o n o a m m e s -
s i a ltri in e rti le g g e ri di origine naturale o artificiale com e polistirolo, lapillo,
pom ice o altro.
Il calcestruzzo cos realizzato deve avere:
u n a m a ssa vo lu m ic a a 28 giorni com presa tra i 1 . 4 0 0 e i 2 . 0 0 0 k g /m
3 (1)
u n a re siste n za c a ra tte ristic a a c o m p re ssio n e R
c k
(a 28 giorni) non infe-
riore a 1 5 N /m m
2
.
Le prescrizioni sulla m assa volum ica e sulla resistenza, unite alla tipologia di
aggregato che realizza lalleggerim ento del conglom erato, sono attualm ente
i vincoli per realizzare un calcestruzzo che possa essere dichiarato sim ulta-
neam ente leggeroe strutturale.
L a rg illa e sp a n sa un aggregato leggero prodotto industrialm ente le cui
caratteristiche possono quindi essere m odificate per ottim izzare le prestazio-
ni di conglom erati con im pieghi m olto differenziati.
cos possibile ottenere:
b e to n c in i le g g e ri iso la n ti a stru ttu ra a p e rta : conglom erati cem entizi con
struttura aperta e densit com prese tra i 600 e i 1000 kg/m
3
;
c o n g lo m e ra ti c e m e n tizi a stru ttu ra c h iu sa : con densit com prese tra i
1000 e i 1.400 kg/m
3
;
c a lc e stru zzi le g g e ri stru ttu ra li: conglom erati form ulati con curva granulo-
m etrica tale da form are una struttura chiusa, con densit com prese tra i
1.400 e i 2000 kg/m
3
.
La struttura chiusa del conglom erato si ottiene integrando la parte pi fine del
fuso con inerte tradizionale ed in particolare con sabbia naturale.
Inoltre, m odulando la densit dellargilla espansa utilizzata e la percentuale di
sostituzione dellaggregato ordinario, possibile ottenere calcestruzzi con
densit variabili tra i lim iti indicati, con resistenze a partire dai 1 5 N /m m
2
fin o
a i 7 0 N /m m
2
.
Lutilizzo della tradizionale argilla espansa Leca, oltre al confezionam ento
di betoncini per strati isolanti e di pendenza, consente di confezionare cal-
cestruzzi strutturali con densit 1.500 1.600 K g/m
3
e resistenze fino a
25 N /m m
2
.
Per ottenere resistenze m aggiori si utilizzano argille espanse pi resistenti
(vedi par. 3.1). U n calcestruzzo di densit 1 . 6 0 0 k g /m
3
confezionato con
L e c a S tru ttu ra le , consente il raggiungim ento, in c a n tie re , di una resistenza
caratteristica a com pressione R
ck
(28 giorni) pari a 3 0 N /m m
2
.
Tali calcestruzzi possono essere realizzati direttam ente in cantiere, confezio-
nati in centrale di betonaggio o presso lim pianto di prefabbricazione. Sono
disponibili anche p re m isc e la ti in sa c c o L e c a C L S 1 4 0 0 , L e c a C L S
1 4 0 0 R i e C a lc e stru zzo P ra tic o L e c a C L S 1 6 0 0 ) naturalm ente destinati ad
interventi di m inori dim ensioni, generalm ente nella ristrutturazione. Essendo
fra i pi leggeri della gam m a (con densit di 1.400 1.600 Kg/m
3
) risultano
pratici e sicuri per realizzare cappe di rinforzo nel recupero dei solai e in tutte
quelle applicazioni dove necessario realizzare un getto strutturale senza
sovraccaricare le strutture esistenti.
(1) La m assa volum ica dei conglom erato viene
m isurata secondo le procedure indicate nella
norm a U N I 7548 - 2.
C alcestruzzi strutturali con argilla espansa Leca.
600 1000 1400 1800
Bet oncini
densit in kg/m
3
Resistenze
fino a circa
10 N/mm
2
Resistenze
da 10 N/mm
2
a 20 N/mm
2
Resistenze
da 15 N/mm
2
a 70 N/mm
2
Conglomerat i
cement izi a
st rut t ura chiusa
Calcest ruzzi
leggeri
st rut t urali
R
e
s
i
s
t
e
n
z
e
4
APPLICAZIONI
2 . 1 R E C U P E R O S O L A I
N e l re c u p e ro d e i so la i in le g n o , la m ie ra g re c a ta , p u tre lle e la te rizio in
cui necessario lutilizzo di un calcestruzzo strutturale che realizzi il conso-
lidam ento senza sovraccaricare eccessivam ente la struttura esistente.
S o la i in le g n o
D idascalia ai disegni di pag. 4 - 5
1 C alcestruzzo Strutturale LEC A.
2 R ete elettrosaldata o arm atura m etallica.
3 Solaio o struttura esistente da rinforzare.
4 C onnettori m etallici di tipo continuo o puntiform e
per soletta collaborante.
Recupero delle teste di travi in legno Recupero delle teste di travi in legno Consolidamento: metodo pioli a resina
Consolidamento: connessione a pioli Consolidamento: connessione continua
Recupero strutturale di solaio in legno - Casa Alessandro Manzoni, Milano
2 . AP P L IC AZ IO N I D E L C AL C E S T R U Z Z O L E G G E R O S T R U T T U R AL E
Lutilizzo del calcestruzzo strutturale leggero ha una vasta ed interessante
bibliografia che spazia dalle strutture off-shore alle cam pate di im portanti ponti
o alle grandi coperture di edifici, m a oltre alla soluzione di specifiche proble-
m atiche, risulta vantaggioso in m olti altri casi, ben pi vicini alla corrente atti-
vit progettuale e realizzativa.
5
S o la i in la m ie ra g re c a ta
R e c u p e ro so la i in la te ro c e m e n to
R e c u p e ro d i vo lte
S o la i in p u tre lle e la te rizio
Universit Cattolica - Milano Terziario - Brescia
Recupero solaio - Cascinale, Asti Show Room Moschino - Milano
Recupero volte - Castello di Vigevano Consolidamento di volta - Bergamo
Riqualificazione abitativa sottotetti - Milano Traslazione solaio in edificio storico - Como
6
APPLICAZIONI
2 .2 R IS T R U T T U R AZ IO N I IN G E N E R E
R istru ttu ra zio n e , oltre che per i solai, per tutti gli altri getti (pilastri, m uri
portanti, cordoli, solette, scale, strutture su m ensola, ecc) da alleggerire
per non gravare su strutture e fondazioni preesistenti.
1 C alcestruzzo Strutturale LEC A.
2 R ete elettrosaldata o arm atura m etallica.
3 Solaio o struttura esistente da rinforzare.
4 C onnettori m etallici di tipo continuo o
puntiform e per soletta collaborante.
Recupero del Castello di Vigevano Restauro copertura Santuario di Loreto
2 . 3 G E T T I S T R U T T U R A L I
S tru ttu re in c u i il p e so p ro p rio c o stitu isc a la c o m p o n e n te p re d o m i-
n a n te d e i c a ric h i d i e se rc izio (ponti a lunga cam pata, tegoli di copertura,
grossi pannelli prefabbricati, solai con am pie luci, passerelle pedonali
ecc...). In tali casi, infatti, lutilizzo di un calcestruzzo leggero perm ette di
realizzare strutture pi snelle con sezioni m inori e quindi m inori quantitativi
di calcestruzzo e di arm ature. N e risultano opere esteticam ente pi grade-
voli oltre che pi econom iche.
1 C alcestruzzo Strutturale LEC A.
5 C alcestruzzo tradizionale.
Torre Polifunzionale - Padova
Stolmen Bridge - Norvegia
(Photo courtesy of Bergens Tidende, photographer: Jan M . Lilleb)
Grattacielo BMW - Monaco di Baviera
Nationsbank - Charlotte, North Carolina Struttura scatolare galleggiante - Genova
7
2 .4 C O S T R U Z IO N I IN Z O N A S IS M IC A
Lazione del sism a proporzionale alla m assa delle strutture che esso coin-
volge: nelle c o stru zio n i in zo n a sism ic a alleggerire significa ridurre le sol-
lecitazioni sulle m urature perim etrali soprattutto nelle ristrutturazioni.
1 C alcestruzzo Strutturale LEC A.
2 R ete elettrosaldata o arm atura m etallica.
2 . 5 S T R U T T U R E
P R E F A B B R I C AT E
N e lle stru ttu re p re fa b b ric a te al
benefico effetto post-tensionam en-
to, alla leggerezza (specialm ente
nei tegoli di copertura) e allisola-
m ento term ico e acustico (pannelli
e barriere) si unisce leconom izza-
zione nei trasporti.
2 . 6 S T R U T T U R E I N G E N E R E
S tru ttu re p o g g ia n ti su te rre n i a
sc a rsa p o rta n za . In questi casi la
riduzione di peso consente di ridur-
re i costi di fondazione o, a parit di
peso, realizzare strutture di m ag-
giori dim ensioni.
Strutture in cui sia te c n ic a m e n te
n e c e ssa rio e d e c o n o m ic a m e n te
va n ta g g io so un calcestruzzo con
caratteristiche di leggerezza (1/3
del peso in m eno rispetto ad un
calcestruzzo ordinario), isolam ento
term ico (conducibilit term ica pari a
m eno di 1/3 rispetto ad un cls ordi-
nario) e resistenza al fuoco (R EI).
Solai alleggeriti - Guggenheim Museum, Bilbao
Pannelli di capannone industriale - Forl Tegoli di copertura - Boffalora Ticino
Risanamento Basilica S. Francesco, Assisi Castello Alfonsino - Porto di Brindisi
3 . 2 L E C A , L E C A S T R U T T U R A L E E L E C A T E R R E C O T T E
Il calcestruzzo un m ateriale non om ogeneo costituito dalla pasta cem enti-
zia e dagli aggregati. La sua resistenza a com pressione legata alla resi-
stenza dei suoi com ponenti. N ei calcestruzzi tradizionali gli aggregati (se di
buona qualit) hanno resistenze superiori a quelle della pasta cem entizia. In
tali calcestruzzi quindi la qualit della pasta cem entizia a determ inarne la
resistenza a com pressione. O sservando la rottura di un provino di calce-
struzzo tradizionale risulta evidente com e le linee di frattura attraversino la
pasta scorrendosugli aggregati che rim angono integri.
N ei calcestruzzi con inerti leggeri, invece, laggregato ad avere la m inor
resistenza. R om pendo un provino di calcestruzzo leggero si osserva che la
rottura interessa i grani di aggregato.
Per questo m otivo Laterlite produce degli aggregati leggeri specifici (Leca
Strutturale e Leca Terrecotte) la cui resistenza alla frantum azione prossim a
alla resistenza della pasta cem entizia. C on questi aggregati possibile confe-
zionare calcestruzzi leggeri che, a parit di dosaggio di cem ento, raggiungo-
no resistenze alla com pressione pari a quelle dei calcestruzzi tradizionali.
G li aggregati leggeri di argilla espansa si distinguono quindi in:
L e c a : am piam ente utilizzato in edilizia sia sfuso che com e aggregato per
betoncini e calcestruzzi. Esso prodotto con basse densit dei granuli ed uti-
lizzato soprattutto per isolam ento term ico e alleggerim enti di sottofondi. C on
Leca si confezionano calcestruzzi strutturali con densit sino a 1.500 1.600
Kg/m
3
e resistenze fino a 25 N /m m
2
.
L e c a S tru ttu ra le e L e c a Te rre c o tte : prodotti con cicli di lavorazione e argille
speciali, sono caratterizzati da un grado di espansione inferiore rispetto al Leca
tradizionale, con un nucleo poroso interno m eno espanso ed una struttura
esterna clinkerizzata pi spessa e resistente. Q uesta differente struttura dei
granuli conferisce a Leca Strutturale e Leca Terrecotte un peso specifico m ag-
giore ed una resistenza alla com pressione dei granuli decisam ente superiore
(vedi tabella seguente). La m aggiore resistenza dei granuli consente di realiz-
zare conglom erati con caratteristiche paragonabili a quelle dei calcestruzzi tra-
dizionali. La form a non sferica, unita ad una superficie rugosa garantisce un
elevato grado di adesione con la pasta cem entizia e quindi ottim e prestazioni,
nel caso di cem ento arm ato, in term ini di aderenza ferro/calcestruzzo. Per que-
sti m otivi sono particolarm ente indicati com e inerti per calcestruzzi strutturali
leggeri con resistenze alla com pressione da 25 sino a 70 N /m m
2
.
8
ARGILLE ESPANSE PER CALCE
Largilla, m ateria prim a naturale per la produzione di
Leca e Term olite (sopra).
Il forno rotante per la cottura dellargilla (sotto).
3 . 1 I L C I C L O P R O D U T T I VO
Largilla espansa un aggregato naturale e biocom patibile (cer-
tificato AN AB -IC EA per la bioedilizia) che si ottiene dalla cottura
in forni rotanti di particolari argille. D opo lescavazione dalla cava,
tali argille vengono lasciate stagionare per lunghi periodi allaper-
to, affinch il tem po, le condizioni clim atiche e m eteorologiche
effettuino una prim a pre-lavorazionenaturale. U na successiva
lavorazione industriale, attraverso m olazze, porta il m ateriale
nelle condizioni di finezza e purezza ideali per la cottura.
Attraverso un forno rotante largilla cruda, incontrando tem perature sem pre
m aggiori, per lazione com binata dei gas che si sviluppano al suo interno e
del m ovim ento rotatorio, espande, nella fase quasi fluida, in form a di palline
rotondeggianti. La ricerca, la tecnologia e lesperienza perm ettono di con-
trollare il grado di espansione che ottim izzi la qualit del prodotto finale. Il
m ateriale incandescente viene quindi estratto dal forno e attraversa un letto
fluidofatto di correnti daria che, oltre a raffreddare largilla espansa ne pro-
curano lossidazione e quindi la clinkerizzazione della scorza esterna.
In questo m om ento si com pleta la caratteristica fondam entale del prodotto
argilla espansa: un nucleo interno poroso che garantisce la leggerezza, intrin-
secam ente legato ad una scorza esterna dura che garantisce la resistenza.
O perando sulle tem perature, sulla rotazione e su altri param etri, possibile con-
trollare, entro certi lim iti, la densit e la curva granulom etrica del prodotto finale.
9
STRUZZI STRUTTURALI
L E C A
D e n o m in a zio n e 0 - 2 2 - 3 3 - 8
D ensit in m ucchio Kg/m
3
circa 700 480 380
R esistenza alla frantum azione
dei granuli (U N I EN 13055-1) N /m m
2
4,5 2,5 1,5
C onducibilit term ica W /m K 0,12 0,10 0,09
R eazione al fuoco Euroclasse A1 (Incom bustibile)
L E C A S T R U T T U R A L E
D e n o m in a zio n e 0 - 5 5 - 1 5 0 - 1 5
D ensit in m ucchio Kg/m
3
circa 800 650 730
R esistenza alla frantum azione
dei granuli (U N I EN 13055-1) N /m m
2
10,0 4,5 6,0
C onducibilit term ica W /m K 0,12 0,12 0,13
R eazione al fuoco Euroclasse A1 (Incom bustibile)
L E C A T E R R E C O T T E
D e n o m in a zio n e 0 - 6 6 - 1 2 0 - 1 2
D ensit in m ucchio Kg/m
3
circa 950 800 900
R esistenza alla frantum azione
dei granuli (U N I EN 13055-1) N /m m
2
12,0 7,0 7,5
R eazione al fuoco Euroclasse A1 (Incom bustibile)
La cottura a 1.200 C e il processo di espansione.
La voce D enom inazionenon si riferisce al diam etro in m m dei granuli di Leca m a unindicazione di
carattere com m erciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e m edie sui controlli annuali di produzione di ogni U nit
Produttiva con uno scostam ento del 15% com e da N orm a U N I.
Per inform azioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito w w w .laterlite.net
G ranulo di Leca (in alto) e Leca Strutturale (in basso):
la struttura porosa del m ateriale costituente il granulo
racchiusa in una scorza dura e resistente.
Il m ucchiodi argilla espansa Leca in stabilim ento.
C A M P I M E D I P R E S TA Z I O N A L I D E I C A L C E S T R U Z Z I C O N L E C A ,
L E C A S T R U T T U R A L E E L E C A T E R R E C O T T E
1 0
NORMATIVA
4 . 1 L E N O R M E T E C N I C H E I N T E R N A Z I O N A L I
Prelim inarm ente opportuno un riferim ento alle norm ative internazionali che
si articolano in codici di calcolo e norm ative tecniche specifiche per lappli-
cazione dei calcestruzzi leggeri strutturali.
Lam pia disponibilit di letteratura e di riferim enti norm ativi sono dim ostrazio-
ne di quanto approfondita sia la sperim entazione internazionale e di quanto
diffuso sia lim piego di questi m ateriali anche per grandi opere. In letteratura
internazionale i calcestruzzi leggeri strutturali sono definiti S tru c tu ra l
L ig h twe ig h t A g g re g a te C o n c re te , generalm ente richiam ati con lacronim o
LW AC .
Le pi im portanti norm e che si occupano di calcestruzzi leggeri strutturali
sono edite da enti norm ativi e/o di ricerca internazionali quali: C EN - Ente
N orm ativo Europeo (norm e EN V, prEN ed EN , w w w .cennorm .be), FIB -
International Federation for Structural C oncrete/fedration internationale du
bton (costituitasi dalla fusione di C EB e FIP, bollettini e M odel C ode,
w w w .fib.epfl.ch), Am erican C oncrete Institute (guide AC I, w w w .aci-int.org).
Si occupano di questi calcestruzzi anche norm e tecniche nazionali di m olti
Paesi quali: D IN (G erm ania w w w .din.de), B S (R egno U nito - w w w .bsi-glo-
bal.com ), ASTM (Stati U niti - w w w .astm .org), N S (N orvegia - w w w .stan-
dard.no), N EN (O landa -w w w .nni.nl) ed altre ancora.
Tra tutte queste in seguito citiam o inform azioni estratte da:
U N I E N V 1 9 9 2 -1 -4 : 1 9 9 5 Eurocodice 2: Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte
1-5: R egole generali - C alcestruzzo a struttura chiusa realizzato con aggregati leggeri. Fornisce
una base generale per il progetto di edifici e di opere di ingegneria civile realizzati con calce-
struzzo, arm ato e precom presso, con struttura chiusa prodotto con aggregati leggeri, cos
com e definito nella EN V 206.
U N I E N V 1 9 9 2 -1 -1 : 1 9 9 3 Eurocodice 2: Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte
1-1: R egole generali e regole per gli edifici. Fornisce le basi generali per la progettazione di edi-
fici e di opere di ingegneria civile di calcestruzzo arm ato ordinario e precom presso realizzato
con aggregati di m assa volum ica norm ale.
A C I 2 1 1 . 2 -9 1 : Standard Practice for selecting proportions for Structural Lightw eight
C oncrete, 1991;
A C I 2 1 3 R -8 7 : G uide for structural Lightw eight Aggregate C oncrete, 1987;
A C I S P -1 3 6 : Structural Lightw eight Aggregate C oncrete Perform ace, 1992.
4 . L A N O R M AT I VA
D a m olti anni orm ai la norm ativa italiana si occupa com piutam ente e con
chiarezza dei calcestruzzi leggeri strutturali.
Vediam o quindi a quali regole si fa riferim ento oggi - in am bito internazio-
nale e nazionale, quali sono le procedure di calcolo che si adottano e quali le
particolarit specifiche per i calcestruzzi leggeri di argilla espansa.
4 . 2 L A N O R M AT I VA N A Z I O N A L E
In Italia dobbligo il riferim ento al D ecreto 9 gennaio 1996 del M inistero dei
Lavori Pubblici
(1)
N orm e tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo
delle strutture in cem ento arm ato, norm ale, precom presso e per le strutture
m etallichedi seguito indicato com e N o rm e Te c n ic h e d e l 1 9 9 6
(2)
.
Q ueste norm e sono relative al calcolo e alla verifica con il m etodo sem ipro-
babilistico agli stati lim ite e consentono anche lapplicazione delle norm e
europee sperim entali Eurocodice 2 Progettazione delle strutture di calce-
struzzo, parte 1-1, regole generali e regole per gli edifici, con alcune m odi-
fiche ed integrazioni particolari.
Per quanto relativo al calcolo con il m etodo alle tensioni am m issibili il D ecreto
9 gennaio 1996 rinvia al precedente D ecreto 14 Febbraio 1992
(3)
, di analogo
contenuto.
(1) P ubblicato in G azzetta U fficiale del 5 febbraio
1996 e di seguito indicato com e N orm e Tecniche del
1996.
(2) in previsione per il 2008 lentrata in vigore delle
N orm e Tecniche per le C ostruzionida parte del
M inistero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
(3) P ubblicato su G azzetta U fficiale n. 65 del 18
m arzo 1992 e di seguito indicato com e N orm e
Tecniche del 1992.
(4) C ircolare n. 252 A A .G G ./S .T.C , pubblicata su
G azzetta U fficiale del 26 novem bre 1996 e di seguito,
indicata com e C ircolare 96.
(5) C ircolare n. 37406/S TC d el 24.06.1993,
pubblicata su G azzetta U fficiale del 16 agosto 1993 e
di seguito, indicata com e C ircolare 93.
1 1
Lobbligo di progettare in conform it ai citati decreti ed alle relative norm e
tecniche sancito dalla legge 5 novem bre 1971 n. 1086.
Entram bi i D ecreti si occupano espressam ente di conglom erati cem entizi
con aggregati ordinari, m a la C irc o la re d e l M in iste ro d e i L a vo ri P u b b lic i
d e l 1 5 o tto b re 1 9 9 6
(4)
(di seguito indicata com e C ircolare 96) fornisce pre-
cisazioni, m odifiche ed integrazioni, ai decreti sopra richiam ati per i conglo-
m erati cem entizi confezionati con aggregati leggeri di argilla espansa. In
m erito al calcolo con il m etodo delle tensioni am m issibili si fa invece riferi-
m ento alla analoga C ircolare del M inistero dei lavori Pubblici del 24.06.1993
(5)
(di seguito indicata com e C ircolare 93).
Le prescrizioni contenute in questi docum enti si rifanno a esperienze effet-
tuate negli anni 70 e 80 e risultano quindi conservative rispetto alle presta-
zioni ottenibili con le nuove argille espanse (Leca Strutturale e Leca
Terrecotte), appositam ente studiate per ottenere le caratteristiche tecniche
degli attuali calcestruzzi strutturali leggeri ad elevate prestazioni.
I conglom erati cem entizi di argilla espansa possono cos essere utilizzati sia
con arm atura norm ale che con arm atura di precom pressione, con m odalit
e regole di calcolo del tutto analoghe ai calcestruzzi ordinari.
La C ircolare 96 richiam a inoltre alcune norm e U N I (w w w .unicei.it) specifiche
per i calcestruzzi di aggregati leggeri tra le quali:
U N I 7548 - 1 - C alcestruzzo leggero - D efinizione e classificazione
U N I 7548 - 2 - C alcestruzzo leggero - D eterm inazione della m assa volum ica
U N I 13055 - 1 - Aggregati leggeri per calcestruzzo, m alte e m alte per iniezione.
1 2
LAGGREGATO LEGGERO
Estratto dalla Circolare 96
E. Strutture in conglomerato
cementizio con armatura normale o di
precompressione e confezionato con
aggregati leggeri artificiali.
Per le opere e gli elementi strutturali in
conglomerato cementizio confezionato
con aggregati leggeri artificiali cos
come definito in E.1 e con armatura
ordinaria e/o presollecitata, si applicano
le norme relative ai calcestruzzi ordinari
(Norme Tecniche Parte 1 e relativi alle-
gati), modificate ed integrate dalle
norme seguenti.
E.1 Calcestruzzo leggero strutturale
Si definisce calcestruzzo leggero strut-
turale, un conglomerato cementizio a
struttura chiusa ottenuto sostituendo
tutto o in parte linerte ordinario con
aggregato leggero artificiale costituito
da argilla o scisti espansi.
E.2.2 Caratteristiche dei granuli
per granuli di argilla espansa si
richiede: superficie a struttura prevalen-
temente chiusa con esclusione di fra-
zioni granulometriche ottenute per fran-
tumazione successiva alla cottura
Si definisce massa volumica media dei
granuli il rapporto tra la massa del mate-
riale essiccato ed il suo volume, delimi-
tato dalla superficie dei granuli stessi. Il
valore della massa volumica del granulo
si pu determinare con le procedure
indicate nella norma UNI EN 13055-1.
Si definisce massa volumica dell'aggre-
gato leggero in mucchio (peso in muc-
chio) la massa di un volume unitario di
aggregato, comprendendo nella misura
i vuoti dei granuli e fra i granuli. Il suo
valore si pu determinare con le proce-
dure indicate nella norma UNI EN
13055-1.
Per gli aggregati di argilla espansa, in
via approssimata, la massa volumica
media dei granuli pu stimarsi moltipli-
cando per 1,7 la massa volumica in
mucchio.
A rg illa m a ssa vo lu m ic a m a ssa vo lu m ic a C o e ff.
e sp a n sa m e d ia g ra n u li in m u c c h io
k g /m
3
) k g /m
3
)
Leca 3-8 685 380 1,80
Leca Strutturale 0-5 1.665 800 1,85
Leca Strutturale 5-15 1.260 650 1,80
Leca strutturale 0-15 1.390 730 1,80
Leca Terrecotte 0-6 1.760 950 1,85
Leca Terrecotte 6-12 1.400 800 1,75
Leca Terrecotte 0-12 1.620 900 1,80
La voce D enom inazionenon si riferisce al diam etro in m m dei granuli di Leca m a unindicazione di
carattere com m erciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e m edie sui controlli annuali di produzione di ogni U nit
Produttiva con uno scostam ento del 15% com e da N orm a U N I.
Per inform azioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito w w w .laterlite.net
Laboratorio: procedure per le m isure della m assa
volum ica.
5 . 1 . L A M A S S A VO L U M I C A D E L L A G G R E G AT O
Trattando di aggregato leggerola prim a definizione proprio relativa alla
m assa volum ica dellaggregato.
Si determ inano:
la m a ssa vo lu m ic a d e i g ra n u li (rapporto tra m assa del granulo essiccato
ed il suo volum e), giacch questa m odificabile m ediante lo stesso proces-
so di produzione (m aggiore o m inore espansione);
la m a ssa vo lu m ic a d e ll a g g re g a to in m u c c h io , cio la m assa tipica del-
laggregato quando si trova sfuso in un m ucchio.
La C ircolare 96 consiglia, in prim a approssim azione, di stim are la m assa volu-
m ica m edia dei granuli m oltiplicando per 1,7 la m assa volum ica in m ucchio
degli stessi. Entrando nel dettaglio sperim entale, i valori di m assa volum ica da
considerarsi in fase di confezionam ento della m iscela, sono riportati in tabella.
5 . C A R AT T E R I S T I C H E D E L L A G G R E G AT O L E G G E R O
Per gli aggregati ordinari le N orm e Tecniche 96 prevedono indicazioni relati-
vam ente alla non gelivit e non frantum abilit degli stessi, alla assenza di
sostanze organiche, o di altri inquinanti, oltre che alla dim ensione m assim a
dellaggregato. N ella C ircolare 96 dedicato am pio spazio alla definizione
delle caratteristiche dellaggregato leggero.
bene sottolineare che, in ogni caso, am m esso solam ente lutilizzo di
aggregati leggeri di argilla o scisti espansi.
Q uesto aggregato infatti ha caratteristiche particolari, che necessariam ente
entrano in gioco nella realizzazione del calcestruzzo e che consentono di
m odularne densit e resistenza.
1 3
5 . 2 I L C O E F F I C I E N T E D I I M B I B I Z I O N E
Laggregato leggero pu assorbire acqua, aspetto da non trascurare perch
influenza le condizioni di lavorabilit dellim pasto.
Periodicam ente, presso le unit produttive, si realizzano prove per m onitora-
re il coefficiente di im bibizione delle varie tipologie di argilla espansa e se ne
controllano i lim iti di assorbim ento verificandone la conform it con le prescri-
zioni norm ative. I dati m edi sono riportati in tabella:
5 . 3 L A R E S I S T E N Z A A L L A F R A N T U M A Z I O N E D E I G R A N U L I
Per individuare univocam ente la resistenza dei granuli di argilla espansa si fa
riferim ento alla U N I EN 13055-1 in cui si definisce in Kg/cm
2
il valore di resi-
stenza alla frantum azione dei granuli. Tale valore indicato com e la pressio-
ne necessaria per im prim ere una deform azione prestabilita ad un cam pione
norm ato di aggregato leggero.
Per i diversi tipi di argilla espansa Leca sono riportate le resistenze alla fran-
tum azione dei granuli.
La resistenza alla frantum azione dellaggregato influisce sulla resistenza a
com pressione del calcestruzzo leggero strutturale: appare evidente com e,
ben m odulando la scelta degli aggregati leggeri, si possano ottenere calce-
struzzi con elevati valori di R
ck
.
Il coefficiente di imbibizione dellag-
gregato leggero definito nella
Circolare 96 come quantit dacqua
che laggregato leggero pu assorbire,
in determinate condizioni, espressa in
per cento della sua massa. Il suo valo-
re va determinato con le procedure
indicate nella norma UNI EN 13055-1.
Il coefficiente di imbibizione determi-
nato dopo 30 min. deve essere non
maggiore del 10% per aggregati con
massa volumica in mucchio superiore
a 500 kg/m
3
, e 15% per aggregati con
massa volumica in mucchio non supe-
riore a 500 kg/m
3
.
A rg illa m a ssa vo lu m ic a a sso rb im e n to
e sp a n sa in m u c c h io a 3 0 m in u ti a 1 g io rn o
k g /m
3
)
Leca 3-8 380 1 2 % 18%
Leca Strutturale 0-3 800 4 % 7%
Leca Strutturale 3-15 650 6 % 9%
Leca Strutturale 0-15 730 5 % 7%
Leca Terrecotte 0-6 950 4 % 6%
Leca Terrecotte 6-12 800 5 % 7%
Leca Terrecotte 0-12 900 4 % 6%
La voce D enom inazionenon si riferisce al diam etro in m m dei granuli di Leca m a unindicazione di
carattere com m erciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e m edie sui controlli annuali di produzione di ogni U nit
Produttiva con uno scostam ento del 15% com e da N orm a U N I.
Per inform azioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito w w w .laterlite.net
A rg illa e sp a n sa R e siste n za a lla fra n tu m a zio n e
d e i g ra n u li [N /m m
2
]
Leca 3-8 1,5
Leca Strutturale 0-5 10,0
Leca Strutturale 5-15 4,5
Leca Strutturale 0-15 6,0
Leca Terrecotte 0-6 12,0
Leca Terrecotte 6-12 7,0
Leca Terrecotte 0-12 7,5
La voce D enom inazionenon si riferisce al diam etro in m m dei granuli di Leca m a unindicazione di
carattere com m erciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e m edie sui controlli annuali di produzione di ogni U nit
Produttiva con uno scostam ento del 15% com e da N orm a U N I.
Per inform azioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito w w w .laterlite.net
Laboratorio: controllo delle caratteristiche tecniche.
1 4
COMPOSIZIONE DEL CALCEST
La Circolare 96 stabilisce che lacqua
assorbita si assume pari allassorbi-
mento in peso a 30 min. misurato
secondo UNI EN 13055-1. In mancan-
za di una determinazione diretta, tale
assorbimento pu essere valutato pari
al 10% del peso dell'aggregato legge-
ro presente nell'impasto.Il corretto
dosaggio di acqua pertanto risulta
dalla somma dellacqua efficace e del-
lacqua assorbita, detraendo per da
questultima lacqua contenuta nella
sabbia naturale e, convenzionalmente,
il 40% dellacqua contenuta come
umidit di equilibrio con lambiente
dellaggregato leggero. Detto contenu-
to va di volta in volta determinato pre-
liminarmente allimpasto.
6 . 1 L E G A N T E
Le caratteristiche prestazionali di un calcestruzzo leggero possono essere
fortem ente influenzate dalla tipologia dellaggregato leggero che lo costitui-
sce m a in linea di m assim a, com e del resto accade anche nel calcestruzzo
tradizionale, grande influenza ha la qualit della pasta cem entizia. Tutti le
prescrizioni tecniche e gli accorgim enti tecnologici che costituiscono il cor-
retto proporzionam ento del tipo e del dosaggio di cem ento nel calcestruz-
zo tradizionale vanno tenute in considerazione anche nel confezionam ento
dei calcestruzzi leggeri strutturali. La scelta dei vari tipi di cem ento in fun-
zione delle loro propriet, la dipendenza della resistenza dal rapporto
acqua/cem ento, i quantitativi dacqua in funzione dalla m assim a dim ensio-
ne dellaggregato grosso e lutilizzo di additivi, rim angono capisaldi del m ix
design anche nel caso di calcestruzzi leggeri.
6 . 2 A G G R E G AT I
Secondo la definizione di calcestruzzo leggero strutturale riportata nelle
N orm e Tecniche 96la sostituzione dellaggregato tradizionale con argilla
espansa pu essere totale o parziale.
Per garantire curve granulom etriche idonee ad un conglom erato con otti-
m ale assortim ento degli aggregati preferibile integrare la curva dellag-
gregato leggero (Leca, Leca Strutturale o Leca Terrecotte) con inerte tradi-
zionale fine. Laggiunta di sabbie fini (0-3 o 0-4), naturali o di frantum azio-
ne, chiude lassortim ento granulom etrico (che, per quanto riguarda largil-
la espansa per calcestruzzi, generalm ente povero di parti fini) e consen-
te cos di realizzare calcestruzzi a struttura chiusa, com patti, resistenti e
durevoli.
Il corretto proporzionam ento fra il quantitativo di sabbia e quello di aggrega-
to Leca consente anche di calibrare la densit del calcestruzzo che ricordia-
m o una variabile in pi rispetto ai tradizionali 2200-2400 Kg/m
3
del calce-
struzzo ordinario.
Il confezionam ento dei calcestruzzi strutturali leggeri non esclude linseri-
m ento di aggiunte m inerali, collaboranti o m eno con il legante. Fum o di sili-
ce, ceneri volanti, calcare e altri filler sono consigliati per aum entare la reolo-
gia dellim pasto specialm ente per calcestruzzi leggeri da pom pare e per cal-
cestruzzi leggeri autocom pattanti (tecnologia SC C - Self C om pacting
C oncrete).
6 . 3 A C Q U A
Laggregato leggero oltre ad avere un proprio contenuto di um idit in condi-
zioni di equilibrio con lam biente, pu anche assorbire una certa quantit
dacqua durante le fasi di m escolazione. necessario tenere conto di
entram bi questi aspetti nella determ inazione dellacqua necessaria allim pa-
sto, oltre che dellum idit contenuta nellaggregato tradizionale.
In sintesi al quantitativo dacqua necessario per la lavorabilit richiesta si
deve aggiungere lacqua assorbita dagli aggregati leggeri e sottrarre lacqua
corrispondente al contenuto di um idit degli aggregati (leggeri e norm ali) al
m om ento dellim pasto.
Si definiscono:
- a c q u a e ffic a c e : contenuta nella pasta cem entizia, condiziona la lavorabi-
lit e la resistenza del calcestruzzo leggero. Aum entando il quantitativo di
acqua efficace si ottengono, a parit di dim ensione m assim a dellaggregato
grosso, calcestruzzi pi lavorabili e, a parit di quantitativo di cem ento, resi-
stenze inferiori. Valgono ovviam ente anche i viceversa (vedi schem a nella
pagina a lato);
- a c q u a a sso rb ita dallaggregato leggero nel periodo di tem po tra m iscela-
zione e posa in opera.
Le relazioni elem entari indicate nello schem a a lato possono essere m odifi-
cate introducendo nellim pasto, idonei additivi riduttori dacqua (fluidificanti,
superfluidificanti, ecc).
Secondo la Circolare 96 laria occlusa
misurata dai vuoti residui di assesta-
mento dellimpasto ed ha un volume
che pu considerarsi mediamente
compreso tra il 2,5% ed il 3,5% del
volume del calcestruzzo assestato.
La quantit di aria occlusa pu essere
aumentata a mezzo di additivi aeranti
(vedi EN 934-2), comunque non supe-
rando il 7% del volume del calcestruz-
zo assestato.
1 5
6 . 4 A R I A
Laria occlusa contribuisce alla lavorabilit del calcestruzzo e alla sua resi-
stenza al gelo; tuttavia ne riduce la resistenza a com pressione. U n eccesso
di aria inglobata generalm ente segnalato dal riscontro di una m assa volu-
m ica del calcestruzzo, a fresco, inferiore alle attese.
La prova che generalm ente viene effettuata al m om ento del getto, per indivi-
duare i quantitativi daria occlusa nella pasta cem entizia, si svolge con luti-
lizzo di un porosim etro. Tale strum ento, forzando a pressione dei quantitativi
m isurabili di aria dentro ad un provino di calcestruzzo fresco, ne quantifica i
vuoti residui. Q uesto tipo di prova non significativo per i calcestruzzi legge-
ri strutturali con argilla espansa. Laria in pressione si insinua infatti nelle
m icrocavit contenute nei grani di argilla espansa inficiando cos il risultato.
A titolo orientativo si riportano inform azioni circa il contenuto di um idit del-
largilla espansa in m ucchio in alcune situazioni tipiche espresso com e per-
centuale del peso proprio a secco in m ucchio:
6 . 5 A D D I T I VI
Lim piego dei pi com uni additivi presenti sul m ercato del calcestruzzo pre-
confezionato e prefabbricato, non vede alcun tipo di lim itazione n di carat-
tere chim ico-fisico, n di carattere tecnologico, nellam bito dei calcestruzzi
strutturali leggeri. Fluidificanti, superfluidificanti, aeranti, acceleranti, anti-gelo
e tutti gli altri prodotti della chim ica per il calcestruzzo possono essere intro-
dotti nel m ix design secondo i dosaggi prescritti dal produttore. I m aggiori
produttori di additivi forniscono prodotti specifici per lim piego nei calce-
struzzi leggeri.
C o m e p e r i c o n g lo m e ra ti tra d izio n a li se m p re c o n sig lia b ile u n a p re -
ve n tiva p ro va sp e rim e n ta le p e r il c o n tro llo d e ll e ffic a c ia q u a n tita tivo d i
a d d itivo - e ffe tto su ll im p a sto .
N ellesecuzione dellim pasto consigliabile aggiungere gli additivi al term ine
del m escolam ento per evitarne lassorbim ento da parte degli aggregati.
RUZZO
C o n d izio n e d e l m a te ria le L e c a L e c a S tru ttu ra le L e c a Te rre c o tte
Secco 0-2% 0-1% 0-1%
U m ido 2-8% 1-4% 1-3%
B agnato 8-15% 4-7% 3-7%
Saturo >15% > 7% > 7%
R isultati sperim entali condotti da Laterlite, svoltisi presso i laboratori Enco, hanno individuato che le
condizioni di saturazione a superficie asciutta (s.s.a.), indispensabili per il calcolo del contenuto di acqua
efficace al fine del proporzionam ento della m iscela, si raggiungono con unum idit di circa il 7% per Leca
Strutturale e per Leca Terrecotte.
A ndam ento qualitativo della lavorabilit e della
resistenza al variare del quantitativo di acqua efficace
nellim pasto.
Acqua
efficace
Lavorabilit
(a pari Dm ax)
Resistenza
(a pari Cem ento)

1 6
PROPRIET REOLOGICHE
7 . 1 L AVO R A B I L I T
La consistenza del calcestruzzo leggero strutturale pu essere determ inata
con le m edesim e classi (da S1 a S5) del calcestruzzo tradizionale (U N I EN
12350-2). Talvolta per, specialm ente per densit inferiori a 1800 Kg/m
3
si
verifica che, pochi istanti dopo che il calcestruzzo viene sform ato dal cono di
Abram s, si assiste ad un cedim ento dovuto a leggera rottura per taglio.
Q uesto fenom eno giustificato dal fatto che la p ro va d i slu m p sfrutta il peso
proprio del provino per valutarne lassestam ento a gravit. N ei calcestruzzi leg-
geri il diverso peso del calcestruzzo rispetto al tradizionale condiziona lattendibi-
lit della prova. Per tale ragione si preferisce spesso valutare il grado di lavorabi-
lit con la p ro va d i sp a n d im e n to in cui si valuta laum ento (percentuale o asso-
luto) del diam etro di una focaccia di calcestruzzo sottoposta a 15 colpi della pia-
stra su cui poggia. N ella tabella riportata la classificazione secondo U N I 9417.
7 . 2 S E G R E G A Z I O N E
N ei calcestruzzi ordinari, per un errato dosaggio degli ingredienti nelle fasi di
proporzionam ento della m iscela, si pu assistere al fenom eno della segrega-
zione in cui si verifica che, allo stato fresco, laggregato grosso tende a depo-
sitarsi sul fondo e la parte pi fine (cem ento e aggregati fini) tende a risalire alla
superficie. In questi casi oltre a non ottenere un m ateriale om ogeneo si hanno
anche im portanti e a volte dannosi fenom eni di bleeding (rifluim ento dellacqua
e delle parti fini in superficie) e di spolverodella superficie del getto indurito.
N ei calcestruzzi strutturali leggeri si assiste, sem pre in caso di dosaggi scor-
retti, ad una segregazione che vede galleggiarelaggregato costituito da
argilla espansa che ha m assa volum ica inferiore a quella delle parti fini.
In entram bi i casi le problem atiche di segregazione sono norm alm ente evita-
te con un corretto dosaggio degli elem enti costituenti lim pasto (in particola-
re m odo lacqua). Per situazioni in cui siano richiesti elevati quantitativi di
acqua (ad esem pio per il pom paggio) tale fenom eno pu essere evitato ricor-
rendo ad idonei additivi viscosizzanti.
7 . 3 VI B R A Z I O N E
Per ottenere le prestazioni m eccaniche e di durabilit prescritte necessario
che il calcestruzzo sia accuratam ente com pattato m ediante lespulsione del-
laria occlusa in eccesso. C om e per i calcestruzzi norm ali anche per i calce-
struzzi leggeri si ricorre alla com pattazione del getto m ediante vibrazione.
Loperazione di vibrazione del calcestruzzo leggero, se indotta m ediante vibratori
ad im m ersione, va effettuata con lattenzione di non eccedere con lazione della-
go nel m edesim o punto della m iscela giacch la m inore m assa del calcestruzzo
stesso com porta una m inore diffusione della vibrazione. U nazione om ogenea-
m ente ripartita su tutta la sezione ridurr il rischio di segregazione del getto. O ve
disponibili (generalm ente nella prefabbricazione), consigliato luso di casseri
vibranti che effettuano in m odo pi uniform e la com pattazione del calcestruzzo.
P ro va d i sp a n d im e n to se c o n d o U N I 9 4 1 7 % d ia m e tro d i p a rte n za 3 5 m m )
FA1 FA2 FA3 FA4 FA5
< 40 42-62 64-82 84-100 >100
3 m m d ia m e tro d i p a rte n za 2 0 m m )
FB 1 FB 2 FB 3 FB 4 FB 5
<340 350-410 420-480 490-550 >560
La serie FA riferita ad un aum ento percentuale del diam etro del provino di partenza ottenuto in laboratorio. La
serie FB, riferita alla prova di cantiere, indica il valore assoluto in m m del diam etro del provino al term ine della prova.
7 . L E P R O P R I E T R E O L O G I C H E
Tra le caratteristiche prim e che orientano il progettista nella scelta del calcestruz-
zo idoneo per il cantiere c sicuram ente la lavorabilit. Il tipo di struttura da realiz-
zare, il grado e la tipologia di arm atura, la qualit della m ano dopera, la distanza
del cantiere dal centro di produzione, le condizioni di m essa in opera e di stagio-
natura, sono tutte caratteristiche che influenzano a m ontela progettazione del
calcestruzzo e ne richiedono una precisa indicazione sulla classe di consistenza.
1 7
PRESTAZIONI DEL CALCESTRUZZO INDURITO
8 . 1 L A M A S S A VO L U M I C A
La norm a U N I EN V 1992-1-4 e la U N I EN V 1992-1-1 identificano delle clas-
si di densit per i calcestruzzi leggeri, com e riportato nella seguente tabella
(coerente con la norm a EN 206-1):
Si riportano nella tabella sottostante i dati sperim entali della m assa volum i-
ca indicativa di alcuni calcestruzzi strutturali leggeri con argilla espansa con-
fezionati per specifiche cam pagne di prova.
dove C LS C e C LS G sono im pasti confezionati per la ricerca presso
EN C O (2000), C LS B , C LS D ed C LS Ericerca Sm ae (1989), C LS A
e C LS Fsperim entazione Laterlite, Leca C LS 1400 e Leca C LS 1600 sono
prodotti prem iscelati. Le ricette di im pasto dei suddetti calcestruzzi sono
riportate nel capitolo 12.
M isura della m assa volum ica a fresco.
Ta b e lla C la ssi d i d e n sit 1 , 0 1 , 2 1 , 4 1 , 6 1 , 8 2 , 0
D ensit a secco 801- 1.001- 1.201- 1.401- 1.601- 1.801-
(kg/m
3
) 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000
D ensit C ls (progetto) 1.050 1.250 1.450 1.650 1.850 2.050
(kg/m
3
) C ls arm ato 1.150 1.350 1.550 1.750 1.950 2.150
C a m p a g n a sp e rim e n ta le L a te rlite : i c a lc e stru zzi le g g e ri stru ttu ra li
C a lc e stru zzo A g g re g a to M a ssa vo l. M a ssa vo l. M a ssa vo l.
a fre sc o in d ic a tiva 2 8 g g a rm a to )
[Kg/m
3
] [Kg/m
3
] [Kg/m
3
]
C LS A Leca 1.650 1.570 1.670
C LS B Term olite T6 1.720 1.640 1.740
C LS C Leca STR 1.750 1.670 1.770
C LS D Term olite T6 1.760 1.680 1.780
C LS E Term olite T6 1.800 1.720 1.820
C LS F Leca STR 1.850 1.770 1.870
C LS G Leca TC 1.950 1.870 1970
Leca C LS 1400 Prem iscelato 1.480 1.400 1.500
Leca C LS 1600 Prem iscelato 1.680 1.600 1.700
Secondo la Circolare del 96 per
massa volumica del calcestruzzo si
intende quella misurata a 28 giorni di
stagionatura, determinata secondo la
norma UNI 7548/2. Tale norma propo-
ne tre diversi procedimenti di prova: di
riferimento, alternativo o indicativo.
Questultimo prevede che la massa
volumica indicativa a 28 gg. possa
essere ricavata sottraendo il valore di
80 Kg/m
3
dal valore della massa volu-
mica del calcestruzzo fresco. Nella
valutazione del peso proprio della
struttura in C.A., il progettista dovr
anche tenere conto del peso dellar-
matura (100 Kg/m
3
in mancanza di
indicazioni specifiche).
8 . L E P R E S TA Z I O N I D E L C A L C E S T R U Z Z O I N D U R I T O
Le propriet dei calcestruzzi leggeri strutturali sono influenzate dalla loro
com posizione, dalla densit e dal tipo di aggregato leggero utilizzato.
Alcune propriet m eccaniche sono riferibili, m ediante correlazioni sperim en-
tali, alla densit stessa del calcestruzzo indurito; altre ancora si deducono dai
valori utilizzabili per i calcestruzzi ordinari, adattandoli con opportuni coeffi-
cienti correttivi.
C om e consueto le relazioni utili alla determ inazione delle propriet del calce-
struzzo sono proposte com e utilizzabili in m ancanza di inform azioni pi speci-
fiche ed accurate.
D i seguito si riportano le indicazioni fornite dalla C ircolare 96, le pi recenti
inform azioni diffuse nella letteratura scientifica specifica e i dati relativi alle
cam pagne sperim entali su calcestruzzi di argilla espansa.
Si pu notare com e i pi recenti dati sperim entali (ottenuti ad esem pio pres-
so i laboratori EN C O nel corso dellanno 2000 - 2001) utilizzando le nuove
argille espanse (Leca Strutturale e Leca Terrecotte) con accurati m ix design,
forniscano per alcune prestazioni, risultati decisam ente m igliori rispetto alle
indicazioni previste nelle circolari m inisteriali.
1 8
La resistenza caratteristica a compres-
sione definita, e va controllata, come
per il calcestruzzo ordinario secondo i
criteri di cui all'Allegato 2 alle Norme
Tecniche 96.
Per la determinazione di R
ck
valgono le
prescrizioni relative ai conglomerati
ordinari e dovr essere effettuata una
prova preliminare di qualificazione
prima dellinizio delle opere.
8 . 2 . L A R E S I S T E N Z A C A R AT T E R I S T I C A A C O M P R E S S I O N E
C om e gi afferm ato i calcestruzzi leggeri di argilla espansa raggiungono valo-
ri di resistenza a com pressione del tutto sim ili a quelli dei calcestruzzi di
aggregati ordinari e com presi tra i 15 e i 70 N /m m
2
.
La norm a U N I EN V 1992-1-4 e la U N I EN V 1992-1-1 identificano inoltre delle clas-
si di resistenza per i calcestruzzi leggeri, com e riportato nella seguente tabella:
dove:
f
lck
la resistenza caratteristica a com pressione cilindrica a 28 giorni del
calcestruzzo leggero
f
lcm
la resistenza a com pressione cilindrica m edia
C la sse d i re siste n za 1 2 1 6 2 0 2 5 3 0 3 5 4 0 4 5 5 0 5 5
f
lck
(M Pa) 12 16 20 25 30 35 40 45 50 55
f
lcm
(M Pa) 20 24 28 33 38 43 48 53 58 63
C A M P I M E D I P R E S TA Z I O N A L I D E I C A L C E S T R U Z Z I C O N L E C A ,
L E C A S T R U T T U R A L E E L E C A T E R R E C O T T E
N el grafico sono rappresentate in m odo qualitativo le
varie possibilit di realizzare calcestruzzi strutturali
leggeri con aggregati di argilla espansa. Leca risulta
ottim ale per il confezionam ento di calcestruzzi
strutturali che privilegino la leggerezza e lisolam ento.
Leca Strutturale e Leca Terrecotte sono invece inerti
ideali per realizzare im pasti per calcestruzzi leggeri ad
alte ed altissim e prestazioni destinati, oltre che alle
centrali d i b etonaggio, anche al settore d ella
prefabbricazione.
PRESTAZIONI DEL CALCESTRU
Le resistenze superiori a 50 M Pa sono om breggiate perch non adottabili in
Italia ai sensi della C ircolare 96 che lim ita, ai fini del calcolo delle strutture,
il valore di R
ck
utilizzabile a 50 N /m m
2
. Tuttavia altre norm ative (quali ad
esem pio la U N I EN V 1992-1-1) ne prevedono lutilizzo fino a R
ck
80 N /m m
2
.
Per variare le resistenze m eccaniche dei calcestruzzi leggeri strutturali
possibile agire sul quantitativo e sul tipo di cem ento, sul rapporto acqua
cem ento e sugli altri fattori che norm alm ente influiscono nel conglom erato
tradizionale, m a anche sul tipo di argilla espansa utilizzata. La resistenza
caratteristica a com pressione, che viene determ inata com e nel caso del cal-
cestruzzo pesante, aum enta via via utilizzando Leca, Leca Strutturale o
Leca Terrecotte (scegliendo cio m ateriali con pi alta densit e resistenza
alla frantum azione dei granuli).
Indicazioni esem plificative sui valori di resistenza a com pressione dei cal-
cestruzzi di argilla espansa, riferiti alla m assa volum ica del calcestruzzo
indurito, possono essere desunti dal seguente grafico. Appare evidente il
pregio dei calcestruzzi leggeri strutturali: con m asse volum iche lim itate si
raggiungono resistenze apprezzabili.
1 9
I risultati sperim entali, ottenuti da una specifica cam pagna di prove (vedi
pagina 17), sono riportati in tabella e nel seguente diagram m a.
I punti sul grafico sono i risultati sperim entali ottenuti per calcestruzzi confe-
zionati in laboratorio (i cui m ix-design sono riportati nel capitolo 12), cio in
condizioni ottim ali, e la linea continua ne rappresenta linterpolazione algebri-
ca. La linea tratteggiata indica il m argine di sicurezza (di circa 5 N /m m
2
), cui
bene fare riferim ento nella pratica, per un calcestruzzo strutturale leggero con-
fezionato, con analoga ricetta, in cantiere o in centrale di betonaggio.
Le curve tengono conto dei vari tipi di aggregati Leca e descrivono qualita-
tivam ente landam ento delle resistenze.
I valori estrem i sono raggiunti dai calcestruzzi Ae G . Il prim o, confezio-
nato con Leca norm ale, rappresenta il calcestruzzo leggero strutturale che
viene generalm ente richiesto per la norm ale cantieristica. Il secondo, con
Leca Terrecotte, costituisce un conglom erato ad altissim e prestazioni spe-
cifico ad esem pio per il settore della prefabbricazione.
Si pu notare com e, in linea di m assim a, gli im pasti confezionati con Leca
Strutturale e Leca Terrecotte raggiungono sem pre apprezzabili resistenze.
C A M P A G N A S P E R I M E N TA L E : I N T E R P O L A Z I O N E D E I R I S U LTAT I
1400 1500
20
30
40
50
1600 1700 2000 1800 1900
Leca CLS1600
Leca CLS1400
10
15
25
35
45
R
e
s
i
s
t
e
n
z
a

c
a
r
a
t
t
e
r
i
s
t
i
c
a

(
N
/
m
m
2
)
Densi t i ndi cati va (Kg/ m
3
)
B
C
D
E
F
G
A
intervallo di sicurezza
interpolazione algebrica
dati sperimentali
C a lc e stru zzo A g g re g a to M a ssa vo l. R e siste n za
in d ic a tiva c a ra tte ristic a
[Kg/m
3
] [N /m m
2
]
C LS A Leca 1 .570 15
C LS B Term olite T6 1.640 30
C LS C Leca STR 1.670 34
C LS D Term olite T6 1.680 35
C LS E Term olite T6 1.720 40
C LS F Leca STR 1.770 35
C LS G Leca TC 1.870 45
Leca C LS 1400 Prem iscelato 1.400 25
Leca C LS 1600 Prem iscelato 1.600 35
ZZO INDURITO
2 0
Secondo la Circolare 96 la resistenza
a trazione deve essere accertata preli-
minarmente alla esecuzione delle opere
e va determinata mediante prove speri-
mentali a trazione semplice, secondo le
modalit di cui alle norme UNI.
Valutata la resistenza a trazione media
fctm su almeno 6 campioni prismatici
o cilindrici, i valori caratteristici corri-
spondenti ai frattili 5% e 95% possono
assumersi pari a: f
ctk
(5%) =0,7 f
ctm
e
f
ctk
(95%) =1,3 fctm, come per i calce-
struzzi ordinari. Se la resistenza a tra-
zione determinata mediante prove di
resistenza a trazione indiretta o a tra-
zione per flessione, il valore della resi-
stenza a trazione semplice pu essere
dedotto utilizzando opportuni coeffi-
cienti di correlazione.
Secondo la Circolare 96, anche per i
calcestruzzi leggeri il valore della resi-
stenza media a trazione per flessione si
assumer pari a:
f
cfm
=1,2 f
ctm
Secondo la C ircolare 96, anche per i calcestruzzi leggeri il valore della resi-
stenza a trazione per flessione si assum er pari a:
f
cfm
= 1,2 f
ctm
Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperim entazione effettuata (vedi pagi-
na 17) ha fornito i valori riportati nel grafico.
1400 1500
1
1,5
2
2,5
1600 1700 2000 1800 1900
Leca CLS1400
4
3
3,5
R
e
s
i
s
t
e
n
z
a

a

t
r
a
z
i
o
n
e

(
N
/
m
m
2
)
Densi t (Kg/ m
3
)
B
C D
E
G N el grafico indicativam ente possi-
bile confrontare il posizionam ento
dei valori di resistenza a trazione
indiretta sperim entali relativi ai cal-
cestruzzi strutturali leggeri (le cui
ricette sono consultabili a pagina
29) rispetto ai valori m edi attesi
secondo la U N I EN V 1992 (in fun-
zione delle classi di resistenza). Si
pu notare com e i valori risultanti
dalle U N I EN V siano in sicurezza
rispetto alle prove sperim entali nelle
quali sono state utilizzate anche le
nuove argille espanse specifiche
Leca Strutturale e Leca Terrecotte.
Le frecce tratteggiate indicano lo
scostam ento delle prestazioni dei
singoli calcestruzzi rispetto al valore
atteso secondo la U N I EN V 1992.
d e n sit C la ssi d i re siste n za
f
lck
(M Pa) 12 16 20 25 30 35 40 45 50
f
ctm
(M Pa) ordinario 1,6 1,9 2,2 2,6 2,9 3,2 3,5 3,8 4,1
f
lctm
(M Pa) 1.400 1,3 1,5 1,7 2,0 2,3 2,5
f
lctm
(M Pa) 1.600 1,3 1,6 1,8 2,2 2,4 2,7 2,9
f
lctm
(M Pa) 1.800 1,4 1,7 2,0 2,3 2,6 2,9 3,1 3,4
f
lctm
(M Pa) 2.000 1,5 1,8 2,1 2,5 2,7 3,0 3,3 3,6 3,9
scostamenti
Classi di Resi stenza
valori
attesi
12 N/mm
2
20 N/mm
2
30 N/mm
2
40 N/mm
2
dati
sperimentali
PRESTAZIONI DEL CALCESTRU
8 . 3 L A R E S I S T E N Z A A T R A Z I O N E E F L E S S I O N E
Q uale indicazione per la progettazione, varie norm ative propongono correla-
zioni che si basano sulla resistenza a trazione dei calcestruzzi ordinari, m odi-
ficata con lapplicazione di fattori correttivi, funzione della densit del calce-
struzzo leggero.
Secondo U N I EN V 1992-1-4 e U N I EN V 1992-1-1 la resistenza a trazione
(f
lct m
) pu essere ricavata dai valori di riferim ento per i calcestruzzi ordinari,
m oltiplicandoli per il coefficiente:
1= 0.4 + 0.6/2.200
dove il lim ite superiore delle densit a secco delle varie classi di densit
del calcestruzzo leggero riportate nella tabella C lassi di densit a pagina 17.
Pertanto, per le varie classi di resistenza del calcestruzzo leggero, si ottiene:
2 1
Il modulo di elasticit secante a com-
pressione va accertato, secondo la
Circolare 96, mediante sperimenta-
zione diretta prima dellinizio dei lavori
da eseguirsi secondo la norma UNI
6556 (marzo 1976), ed dato dal valo-
re medio su almeno 3 provini prismati-
ci o cilindrici.
8 . 4 I L M O D U L O E L A S T I C O
Per quanto riguarda la rigidezza dei calcestruzzi leggeri strutturali, in fase pro-
gettuale si pu fare riferim ento alle norm e europee: secondo U N I EN V 1992-
1-4 e U N I EN V 1992-1-1 (ed altre norm ative) il valore m edio del m odulo
secante pu essere ricavato dalle relazioni riferite ai calcestruzzi ordinari, m ol-
tiplicando questi valori per coefficienti correttivi in funzione della densit del
calcestruzzo, a parit di classe di resistenza.
In particolare la U N I EN V 1992-1-4 propone il coefficiente:
E
= (/2.200)
2
dove il lim ite superiore delle densit a secco delle varie classi di densit
del calcestruzzo leggero riportate nella tabella C lassi di densit a pag. 17.
Se ne ricavano quindi i valori:
Il m inor m odulo elastico, se richiede m aggior attenzione per i fenom eni di
deform azione elastica, offre per dei vantaggi:
in zona sism ica valori pi bassi di m odulo elastico sm orzano la trasm issio-
ne delle sollecitazioni dinam iche m entre la m inor densit del calcestruzzo
dim inuisce lentit delle sollecitazioni dovute al sism a che, com e noto, risul-
tano essere proporzionali alle m asse spostate;
dim inuisce il pericolo di concentrazioni di carico dovute a difettose esecuzio-
ni dei getti di calcestruzzo consentendo una buona ridistribuzione dei carichi;
nei casi in cui la prevalenza del peso proprio (ad esem pio nei ponti, pan-
nelli o tegoli di copertura) perm etta un dim ensionam ento pi favorevole della
sezione se il m anufatto viene realizzato in calcestruzzo leggero. In tal caso
linfluenza del m inor peso risulta essere preponderante su quella del m inor
m odulo elastico e di conseguenza si avranno frecce m inori.
Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperim entazione effettuata (vedi pagi-
na 17) ha fornito i seguenti valori:
Densi t (Kg/ m
3
)
1400 1500
10
15
20
25
30
1600 1700 2000 1800 1900
Leca CLS1600
Leca CLS1400
M
o
d
u
l
o

E
l
a
s
t
i
c
o

(
G
P
a
)
B
C D
E
F
G
A
N el grafico indicativam ente possi-
bile confrontare il posizionam ento
dei dati sperim entali relativi ai calce-
struzzi strutturali leggeri (le cui ricet-
te sono consultabili a pagina 29)
rispetto ai valori di rigidezza attesi
secondo la U N I EN V 1992 (in fun-
zione delle classi di resistenza). Si
pu notare com e i valori risultanti
dalle U N I EN V siano in sicurezza
rispetto alle prove sperim entali nelle
quali sono state utilizzate anche le
nuove argille espanse specifiche
Leca Strutturale e Leca Terrecotte.
Le frecce tratteggiate indicano lo
scostam ento delle prestazioni dei
singoli calcestruzzi rispetto al valore
atteso secondo la U N I EN V 1992.
d e n sit
f
lck
(M Pa) 12 16 20 25 30 35 40 45 50
E
cm
(G Pa) ordinario 27 29 30 31 32 34 35 36 37
E
lcm
(G Pa) 1.400 11 12 12 13 13 14 - - -
E
lcm
(G Pa) 1.600 14 15 16 16 17 18 19 - -
E
lcm
(G Pa) 1.800 18 19 20 21 21 23 23 24 -
E
lcm
(G Pa) 2.000 22 24 25 26 26 28 29 30 31
scostamenti
Classi di Resi stenza
valori
attesi
12 N/mm
2
20 N/mm
2
30 N/mm
2
40 N/mm
2
dati
sperimentali
Viadotto a M arghera (VE)
ZZO INDURITO
2 2
8 . 5 C O E F F I C I E N T E D I P O I S S O N
La C ircolare 96 non registra m odifiche rispetto ai valori utilizzabili per i cal-
cestruzzi ordinari ( com preso tra 0 e 0,2), aspetto conferm ato anche da U N I
EN V 1992-1-4 e U N I EN V 1992-1-1.
Si adottano il valore = 0 in presenza di fessure ed il valore = 0,2 in assen-
za di fessure.
8 . 6 D I L ATA Z I O N E T E R M I C A
Il valore di = 8 x 10-6 C -1, conferm ato, in linea generale, anche da U N I
EN V 1992-1-4 e da U N I EN V 1992-1-1 risulta inferiore di circa il 20% a quel-
lo solitam ente utilizzato per i calcestruzzi ordinari ( = 10 x 10
-6
C
-1
).
8 . 7 R I T I R O
U N I EN V 1992-1-4 e U N I EN V 1992-1-1 adottano criteri analoghi (1) alla
C ircolare 96.
Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperim entazione effettuata (vedi pagi-
na 17) ha fornito i valori riportati nella seguente tabella (in m /m ):
8 . 8 VI S C O S I T
La viscosit del calcestruzzo, definita anche fluage o creep, la deform azio-
ne in funzione del tem po in condizioni di carico perm anente e va som m ata
alle deform azioni iniziali e per ritiro. Tale effetto, in alcuni casi, pu risultare
favorevole perch riduce le tensioni dovute a ritiro, a deform azioni term iche,
a sforzi indotti in strutture iperstatiche, riducendo il rischio di fessurazioni.
noto che, essendo il fluage risultante dalla deform azione della pasta
cem entizia, esso si increm enta con laum entare del quantitativo di cem ento
che lega lim pasto. Va da s che calcestruzzi con una buona curva granulo-
m etrica degli inerti richiedono bassi dosaggi di cem ento e quindi com porta-
no m inori valori di fluage.
Il fluage dipende non solo dal dosaggio m a anche dalla qualit della pasta di
cem ento. Esso dim inuisce con il dim inuire della porosit e con laum entare
della resistenza
Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperim entazione effettuata (vedi pagi-
na 29) ha fornito i valori riportati nella seguente tabella (in m /m ):
Il ritiro essenzialm ente funzione del quantitativo di cem ento e dellacqua dim -
pasto; nel calcestruzzo strutturale leggero esso si riduce allaum entare della
m assa volum ica del conglom erato e quindi della resistenza alla frantum azione
dei granuli dellaggregato leggero. C alcestruzzi confezionati con Leca
Strutturale e Leca Terrecotte hanno, a parit di contenuto di cem ento, ritiri infe-
riori rispetto a calcestruzzi strutturali confezionati con inerti pi leggeri.
Il fluage del calcestruzzo strutturale leggero si riduce allaum entare della rigi-
dezza del conglom erato e quindi anche della resistenza alla frantum azione
dei granuli dellaggregato: calcestruzzi confezionati con Leca Strutturale e
Leca Terrecotte hanno fluage inferiori rispetto a calcestruzzi strutturali confe-
zionati con inerti pi leggeri.
3 g g 7 g g 1 4 g g 2 1 g g 2 8 g g 6 0 g g 9 0 g g
C LS C 60 227 320 407 460 520 640
C LS G 100 150 190 300 340 390 499
3 g g 7 g g 1 4 g g 2 1 g g 2 8 g g 6 0 g g 9 0 g g
C LS C 210 330 420 550 650 875 940
C LS G 133 178 210 260 338 490 575
La Circolare 96 prevede che il coeffi-
ciente di dilatazione termica possa
assumersi pari a:
=8 x 10
-6
C
-1
La Circolare 96da la possibilit di fare
riferimento alle prescrizioni di cui al
punto 2.1.6. Parte I delle Norme
Tecniche per il calcestruzzo ordinario,
moltiplicando i valori del ritiro finale
cs
(t
8
,t
o
) per il coefficiente:
1
=1,5
Secondo la Circolare 96 i limiti
ammissibili del valore del coefficiente
finale di viscosit (t

,t
o
) possono
essere dedotti dalle prescrizioni di cui
al punto 2.1.7, Parte 1, delle Norme
Tecniche per il calcestruzzo normale,
moltiplicando i valori di (t

,t
o
) per il
coefficiente:

2
=(/2400)
2
in cui la massa volumica del calce-
struzzo leggero espressa in kg/m
3
.
(1)
U N I EN V 1992-1-4 adotta un coefficiente
4
pari a
1,5 per classi di resistenza fino a 16 e pari a 1,2 per
classi di resistenza superiori; U N I EN V 1992-1-1
adotta gli stessi coefficienti correttivi da applicare ai
valori validi per i calcestruzzi ordinari, anche se questi
stessi sono determ inati in m odo diverso.
PRESTAZIONI DEL CALCESTRU
23
Andam ento della penetrazione della C O
2
e dei cloruri
all'interno del calcestruzzo leggero confezionato con
Leca S trutturale o Leca Terrecotte rispetto a quelli
registrati p er un calcestruzzo ord inario d i p ari
resistenza m eccanica, con identico quantitativo di
cem ento e rapporto acqua/cem ento.
H eidrun tension leg platform - M are del N ord
8 . 9 D U R A B I L I T
La C ircolare 96 non definisce particolari specifiche per i calcestruzzi leggeri.
La norm a U N I EN V 1992-1-4 fornisce solo suggerim enti qualitativi per la
durabilit (copriferro delle arm ature). Il pi recente U N I EN V 1992-1-1 attri-
buisce anche ai calcestruzzi leggeri le stesse classi di esposizione dei calce-
struzzi ordinari, sebbene in m odo conservativo indichi un aum ento del copri-
ferro di 5 m m .
Al term ine della cam pagna prove, svoltasi presso i Laboratori EN C O , sui cal-
cestruzzi strutturali leggeri con Leca Strutturale e Leca Terrecotte, particolar-
m ente positivi sono apparsi i risultati di penetrazione della C O
2
e del cloruro
all'interno del calcestruzzo leggero rispetto a quelli registrati per un calce-
struzzo ordinario di pari resistenza m eccanica, con identico quantitativo di
cem ento e rapporto acqua/cem ento com e m ostrato nei diagram m i a lato (a
tal proposito disponibile presso lassistenza tecnica Laterlite la relazione
com pleta della ricerca EN C O 2000).
Ponte stradale in provincia di Isernia
ZZO INDURITO
per travi solette e pilastri soggetti a flessione o presso-flessione e

c
= 0,7 [1 - 0,03 (25 - s)]
c
o
c
= 0,7
c
per pilastri calcolati a com pressione
sem plice, valida la prim a per s<25 cm e valida la seconda per s25 cm , dove s
pari alla dim ensione m inim a della sezione.
2 4
INDICAZIONI PER IL CALCOLO
La Circolare 96d ampia libert di uti-
lizzo dei calcestruzzi leggeri con resi-
stenze caratteristiche a compressione
comprese tra 15 N/mm
2
e 40 N/mm
2
, il
limite superiore estensibile a 50
N/mm
2
, sia pure con qualche maggiore
accuratezza nel calcolo e nei controlli
sul conglomerato.
Valgono tutte le regole ed i codici di
calcolo normalmente utilizzati per i cal-
cestruzzi ordinari, con le sole modifi-
che di seguito riportate.
Si possono utilizzare sia il metodo alle
tensioni ammissibili, che il metodo
semiprobabilistico agli stati limite.
disponibile presso lassistenza tecni-
ca Laterlite la relazione completa della
ricerca ENCO 2000 con i dati delle
prove di aderenza ferro-calcestruzzo
(pull out).
A nd am ento d el coefficiente convenzionale d i
om ogeneizzazione n in funzione d ella m assa
volum ica.
1400 1500
18
22
26
30
1600 1700 2000 1800 1900
14
16
20
24
28
C
o
e
f
f
.

d
i

o
m
o
g
e
n
e
i
z
z
a
z
i
o
n
e

(
n
)
Massa volumi ca (Kg/ m
3
)
(1)
C ircolare n. 37406/STC del 24.06.1993, pubblicata
su G azzetta U fficiale del 16 agosto 1993.
9 . 1 I L M E T O D O A L L E T E N S I O N I A M M I S S I B I L I
Il m etodo alle tensioni am m issibili per il calcestruzzo ordinario fa riferim ento
alle N orm e Tecniche del 1992 ed, analogam ente, per i calcestruzzi leggeri
strutturali fa riferim ento alla corrispondente C ircolare 93
(1)
.
Sem plici e lim itate sono le disposizioni specifiche per i calcestruzzi leggeri dato
che il m etodo di calcolo lo stesso che per le opere in calcestruzzo ordinario.
Le tensioni norm ali di com pressione am m issibili sul conglom erato (
c
e
c
)
vengono assunte pari a quelle definite per il calcestruzzo ordinario, con le
note relazioni:

c
= 6 +
R
ck
- 15
4

co
= 0,8 (0,4 +
R
ck
- 15
75
) (N /m m
2
)

c1
= 0,8 (1,4 +
R
ck
- 15
35
) (N /m m
2
)

b
= 3
co
(N /m m
2
)
dove, si ricorda,
co
rappresenta il valore della tensione tangenziale per il quale
non richiesta la verifica delle arm ature a taglio o a torsione,
c1
rappresenta
la tensione tangenziale che non va superata per effetto del solo taglio,
b
rap-
presenta la tensione di aderenza tra barre e conglom erato nellipotesi di ripar-
tizione uniform e. disponibile presso lassistenza tecnica Laterlite la relazione
com pleta della ricerca EN C O 2000 con i dati delle prove di aderenza ferro-cal-
cestruzzo (pull out).
Le uniche m odifiche riguardano:
il coefficiente convenzionale di omogeneizzazione, che per questi calce-
struzzi va assunto: n=36.000/ in cui la m assa volum ica del calcestruzzo,
espressa in kg/m
3
.
N el caso dunque dei calcestruzzi leggeri strutturali il coefficiente npu variare tra
valori n=25 per m assa volum ica del calcestruzzo pari a 1450 kg/m
3
e n=18 per
m assa volum ica del calcestruzzo di 2.000 kg/m
3
, valori sem pre m aggiori di quelli uti-
lizzati per i calcestruzzi di aggregati ordinari (n=15).
Il coefficiente di om ogeneizzazione tiene conto sia del m odulo elastico del
conglom erato e dellarm atura che delle deform azioni differite nel tem po ed
anche di principi di cautela nel dim ensionam ento delle sezioni: per questo
non si verifica una im m ediata corrispondenza (inversa) tra i m oduli elastici
del calcestruzzo norm ale e del calcestruzzo leggero ed i relativi coefficienti
di om ogeneizzazione.
i valori delle tensioni tangenziali ammissibili,
co
,
c1
,
b
che vanno ridotti
m oltiplicandoli per il coefficiente
3
= 0,8
Lindicazione circa la riduzione del valore delle tensioni tangenziali am m issibili
, in assenza di prove specifiche, com une a varie norm ative che tengono in
questo m odo in conto la m inore aderenza ferro-calcestruzzo per i conglom e-
rati di aggregati leggeri rispetto a conglom erati di aggregati ordinari di pari resi-
stenza.
Il valore delle tensioni tangenziali am m issibili sem pre deducibile dal valore
della resistenza a com pressione con le seguenti relazioni:
(N /m m
2
)
2 5
Secondo la Circolare 96 il diagramma
parabola rettangolo risulta sempre defi-
nito da un arco di parabola di secondo
grado e da un segmento di retta.
Invariati restano i valori delle ascisse di
fine parabola ( =2 ) e di fine retta ( =
3,5 ), si modifica lordinata massima
del digramma che si posiziona a 0,80 f
cd
=0,80 f
ck
/
c
(per i calcestruzzi ordinari
0,85 f
cd
).
Anche per i calcestruzzi di aggregati leg-
geri vale la relazione f
ck
=0,83 R
ck
che
correla la resistenza cilindrica f
ck
con
quella cubica R
ck
.
Nel caso di assunzione uniforme (stress
block) della distribuzione delle compres-
sioni anche per i calcestruzzi leggeri pu
essere utilizzato un diagramma rettan-
golare esteso a 3/4 della zona compres-
sa, con tensione costante pari a:
0,80 f
cd
per zona compressa di lar-
ghezza costante o decrescente verso
l'asse neutro (per i calcestruzzi ordinari
0,85 f
cd
);
0,75 f
cd
per zona compressa di lar-
ghezza crescente verso l'asse neutro
(per i calcestruzzi ordinari 0,8 f
cd
).
Anche in questo caso si nota come la
norma mantenga un atteggiamento leg-
germente pi cautelativo, ma che, in
sostanza, la trattazione dei calcestruzzi
leggeri sia del tutto analoga a quella dei
calcestruzzi ordinari.
Secondo la Circolare 96 la verifica del
conglomerato va fatta ponendo, con-
servativamente, il coefficiente r =1 per
qualsiasi valore di altezza utile d della
sezione. Pertanto la verifica si effettua
rispettando la condizione:
V
sdu
0,25 f
ctd
1 (1 +50
l
) b
w
d
dove f
ctd
la resistenza a trazione di
progetto del calcestruzzo (f
ctd
=f
ctk
/1,6
=0,7 f
ctm
/1,6) e gli altri simboli hanno il
significato riportato nelle Norme
Tecniche stesse.
Per elementi con armature trasversali la
verifica del conglomerato deve risultare:
V
d
0,20 f
cd
b
w
d
dove f
cd
la resistenza a compressione
del calcestruzzo, b
w
la larghezza della
membratura resistente al taglio e d lal-
tezza utile della sezione.
9 . 2 M E T O D O S E M I P R O B A B I L I S T I C O A G L I S TAT I L I M I T E
Le verifiche devono essere condotte sia nei riguardi dello stato lim ite di eser-
cizio che nei riguardi dello stato lim ite ultim o.
Anche nel caso della verifica delle strutture con il m etodo agli elem enti finiti
le differenze rispetto ai calcestruzzi di aggregati norm ali sono lim itate e, in
sostanza, riguardano il legam e per tensioni norm ali e prescrizioni per le
sollecitazioni taglianti.
9 . 2 . 1 Ve rific h e a llo sta to lim ite u ltim o
9.2.1.1 Sollecitazioni che provocano tensioni normali
N elle verifiche allo stato lim ite ultim o per sforzi norm ali o di flessione sem plice
e/o pressoflessione, anche per i calcestruzzi leggeri consentita ladozione
del diagram m a sforzi-deform azioni del tipo parabola rettangolo o del tipo
stress block, sia pure con qualche m isura leggerm ente pi conservativa.
9.2.2. Verifiche allo stato limite delle tensioni desercizio
Valgono, per le tensioni di esercizio i lim iti gi previsti per i calcestruzzi ordi-
nari con la sola m odifica relativa al coefficiente convenzionale di om oge-
neizzazione n che va assunto pari a:
n = 36.000/
in cui la m assa volum ica del calcestruzzo espressa in kg/m
3
.
9.2.1.2 Sollecitazioni taglianti
Si distingue, anche per i calcestruzzi leggeri, il caso in cui sono am m essi ele-
m enti sprovvisti di arm ature trasversali resistenti al taglio (solette, piastre
ecc) ed il caso in cui gli elem enti sono arm ati per il taglio.
N el prim o caso la verifica presuppone che il conglom erato non presenti fes-
sure oblique sotto lo stato di sollecitazione tagliante in m odo tale che sia
rispettato lo schem a di funzionam ento ad arco ribassato e catena.
C onseguentem ente la grandezza determ inante risulta essere la resistenza a
trazione f
ctm
del conglom erato.
Anche in questo caso la norm a si dim ostra pi cautelativa nei confronti dei
calcestruzzi di aggregati leggeri non consentendo il beneficio del coefficien-
te r = (1,6-h) 1 che viene posto pari a 1 per qualunque valore dellaltezza
utile della sezione.
N el secondo caso, con elem enti arm ati a taglio, si va a verificare la capacit
di assorbire sollecitazioni da parte delle bielle com presse dellideale traliccio
adottato per schem atizzare lelem ento resistente, esattam ente com e per i
calcestruzzi di aggregati norm ali.
Anche in questo caso lespressione pi cautelativa per i calcestruzzi leg-
geri, am m ettendo una com pressione della bielle inferiore di circa il 33%
rispetto ai calcestruzzi ordinari.
2 6
9 . 2 . 3 E le m e n ti sn e lli
La Circolare 96 pone un limite di snellezza ai pilastri in calcestruzzo leg-
gero fissandola entro il limite:
l =l
o
/ i <70
dove l il coefficiente di snellezza nella direzione considerata, l
o
la
rispettiva lunghezza di libera inflessione ed i il rispettivo raggio dinerzia
della sezione di conglomerato.
9 . 3 D I S P O S I Z I O N I C O S T R U T T I VE
Le disposizioni costruttive specifiche per i calcestruzzi leggeri riportate nella
C ircolare 96 sono poche ed in sostanza tutte incentrate su una prudente
valutazione delladerenza acciaio/calcestruzzo:
le armature ordinarie ammesse sono barre ad aderenza migliorata o reti
elettrosaldate.
il diametro delle barre non deve superare i 20 mm.
nelle strutture precompresse, ad armatura aderente, il diametro dei
trefoli non deve superare i 3/8 di pollice.
per lancoraggio delle barre valgono le prescrizioni di cui alle norme tec-
niche per il calcestruzzo normale, incrementando le lunghezze di anco-
raggio e di sovrapposizione almeno del 25%.
Per i calcestruzzi leggeri la Circolare 96
indica una riduzione dei rapporti l/h
all80% e pertanto risulta:
Condizioni
vincolo l/h (cls trad.) l/h (cls legg.)
Travi a sbalzo 7 5,6
Travi e piastre
semplicemente 20 16
appoggiate
Travi continue,
piastre incastrate 25 20,8
e per travi portanti pareti divisorie:
Condizioni
vincolo cls trad. cls legg.
travi appoggiate l / h 120 / l l / h 96 / l
travi continue l / h 150 / l l / h 120 / l
Strutture prefabbricate - Stadio C algary
R asam ento di im palcato stradale - Isernia
Strutture portanti di edificio m ultipiano - B rescia
INDICAZIONI PER IL CALCOLO
9.2.2.2 Stato limite di deformazione
questa una verifica che non si rende generalm ente necessaria nelle norm ali
applicazioni civili, tuttavia previsto un atteggiam ento pi cautelativo nei
confronti della verifica derivante dalla m aggiore deform abilit intrinseca del
m ateriale stesso.
Le N orm e Tecniche 96 consentono, nel caso di travi a sezione rettangolare
e di piastre, sotto precise condizioni di calcolo, lom issione della verifica dello
stato lim ite di deform azione, a condizione che siano rispettati i rapporti l/h
(l=luce, h=altezza totale della sezione) indicati a lato. Anche per i calcestruz-
zi leggeri vale lo stesso criterio, seppure con rapporti pi cautelativi.
9.2.2.1 Stato limite di fessurazione
Q uesto tipo di verifica viene in genere effettuata quando si intenda accertare
la protezione delle arm ature dallesposizione ad un am biente aggressivo o si
abbiano particolari esigenze di carattere estetico per lelem ento strutturale.
Senza addentrarci negli aspetti particolari del calcolo, per il quale la C ircolare
96 non riporta alcuna specifica prescrizione riguardo i calcestruzzi leggeri, si
sottolinea sem plicem ente che nellam bito della verifica si deve tenere conto
del differente coefficiente di om ogeneizzazione n e della resistenza a trazione
dello specifico calcestruzzo.
2 7
CONSIGLI PER LA CONFEZIONE
1 0 . 1 C A L C E S T R U Z Z I P R E M I S C E L AT I I N S A C C H I
Il calcestruzzo strutturale leggero prem iscelato offre la garanzia di un prodot-
to sicuro, controllato e certificato, unita alla praticit nella gestione del can-
tiere. necessario attenersi scrupolosam ente alle indicazioni riguardanti i
quantitativi dacqua da inserire nellim pasto, riportate sulle schede tecniche
e sui sacchi stessi, per non alterare le prestazioni attese.
1 0 . 2 C A L C E S T R U Z Z I P R E C O N F E Z I O N AT I
preferibile che il dosaggio degli inerti venga fatto a volum e; nel caso in cui
fosse eseguito in peso bene prestare particolare attenzione alla densit del
m ateriale e alle sue condizioni di um idit onde evitare errori nella com posi-
zione della m iscela.
Si ricorda che laggregato leggero viene consegnato su m ezzi ribaltabili,
pom pato in silo o insaccato in B ig-B ag da 1,5-2 m
3
. Al m om ento dellordine
possibile richiedere che sul docum ento di trasporto venga indicata la den-
sit e lum idit del m ateriale per facilitare le fasi di confezionam ento della
m iscela. O vviam ente tali valori possono variare in funzione del tem po e delle
m odalit di stoccaggio e vanno pertanto ri-verificate se il m om ento del getto
non prossim o a quello della consegna dellaggregato. Le condizioni di
stoccaggio non richiedono necessariam ente un silo m a possono essere in
tram oggia o sul piazzale.
Il peso dellargilla espansa varia in funzione del tipo (Leca, Leca Strutturale o
Leca Terrecotte), della granulom etria e dellum idit.
Per calcestruzzi con resistenze caratteristiche superiori a 25 N /m m
2
si utiliz-
za Leca Strutturale o Leca Terrecotte. Q uesti m ateriali possono essere con-
siderati a superficie satura asciutta (s.s.a.) quando hanno unum idit pari ad
alm eno il 7% .
U na volta verificate le condizioni di um idit degli aggregati (leggeri e non) e
fatte le dovute correzioni sui dosaggi, lordine consigliato di inserim ento dei
com ponenti prevede il caricam ento di tutto laggregato leggero (Leca, Leca
Strutturale o Leca Terrecotte) con circa i 2/3 dellacqua. D opo pochi m inuti
di m escolazione si pu procede allinserim ento degli altri inerti e del legante,
del rim anente quantitativo dacqua ed infine degli additivi.
dalla Circolare96:
opportuno eseguire una prova del
mescolatore al fine di verificare l'ido-
neit per l'impasto previsto.
In condizioni normali, si consiglia di
introdurre i componenti dell'impasto
nel mescolatore in rotazione nel
seguente ordine:
- aggregato grosso
- 2/3 dell'acqua totale prevista
e, dopo un intervallo di circa 30"/ 60"
- aggregato fine e cemento,
- 1/3 dell'acqua prevista, con eventua-
li additivi.
Il tempo di miscelazione, a partire dal-
l'avvenuta introduzione di tutti i com-
ponenti, non deve risultare inferiore a
un minuto primo, seppure sia consi-
gliabile un tempo maggiore.
Posa e compattazione
I getti devono essere eseguiti a strati di
spessore limitato per consentirne la
vibrazione completa ed evitare il feno-
meno della segregazione.
C orsie carrabili su salai dei padiglioni nuovo Polo Fiera M ilano
1 0 . C O N S I G L I P E R L A C O N F E Z I O N E
N el confezionam ento del calcestruzzo laggregato di argilla espansa si im pie-
ga in m odo analogo ad un inerte tradizionale, utilizzando pertanto le com uni
attrezzature presenti nei cantieri o nelle centrali di betonaggio.
2 8
CONSIGLI PER LA POSA
1 1 . 2 P O S A I N O P E R A C O N P O M P A D A C A L C E S T R U Z Z I
In fase di progettazione ed esecuzione del conglom erato leggero, al contra-
rio di quanto accade per i calcestruzzi tradizionali, vanno introdotti degli
accorgim enti per facilitare il pom paggio dellim pasto. La m odalit di posa in
opera del calcestruzzo ne influenza quindi la ricetta.
A causa della capacit di assorbim ento propria dellaggregato leggero
durante le fasi di pom paggio, pu accadere che parte dellacqua di im pasto
venga assorbita. Lim pasto finale risulta cos povero dacqua (bruciato) o
addirittura pu bloccarsi nella pom pa. U n aum ento del quantitativo dacqua
in fase di m essa in opera faciliterebbe loperazione m a abbatterebbe inevita-
bilm ente le resistenze del conglom erato, aum entandone il bleeding. quindi
necessario che laggregato leggero, al m om ento del pom paggio sia in con-
dizioni tali da scorrere con estrem a facilit. C i realizzabile in due m odi:
m ediante la pre-bagnatura dellaggregato leggero e con lutilizzo della tec-
nologia SC C (com e di seguito descritto).
1 1 . 2 . 1 P o m p a g g io m e d ia n te p re -b a g n a tu ra
La pre-bagnatura dellargilla espansa necessaria prim a del confezionam en-
to della m iscela, nel caso in cui essa sia m olto secca e com unque lontana
dalle condizioni di s.s.a. (saturazione a superficie asciutta). un procedim en-
to assolutam ente consigliato per il pom paggio di calcestruzzi strutturali m olto
leggeri (densit com prese fra i 1.400 e i 1.600 Kg/m
3
) specialm ente per quelli
confezionati con Leca 3-8. In pratica per piccole forniture sufficiente m ette-
re il Leca a bagno nella betoniera la sera precedente al giorno dellim pasto.
Se il quantitativo di calcestruzzo da confezionare aum enta, necessario m an-
tenere bagnato il Leca durante lo stoccaggio m ediante irrigatori. Lo scopo di
queste operazioni dunque quello di fornire per tem po allargilla lacqua di
assorbim ento in m odo che non ne venga sottratta in fase di pom paggio.
1 1 . 2 . 2 P o m p a g g io c o n te c n o lo g ia S C C
(1)
Al fine di aum entare la fluidit dellim pasto ed evitare la segregazione per gal-
leggiam ento dellaggregato leggero si utilizzano le m oderne tecniche dei cal-
cestruzzi autocom pattanti (SC C - self com pacting concrete).
M ediante laggiunta di opportuni additivi fluidificanti ed arricchendo la curva
granulom etrica con parti fini (aggiunte m inerali com e ceneri volanti, fum o di
silice ecc), possibile confezionare calcestruzzi ad elevata fluidit che ten-
dono ad assestarsi da soli nei casseri. La tecnologia SC C , oltre a rendere
possibile il pom paggio di calcestruzzi strutturali di argilla espansa in qualun-
que condizione di um idit, consente di ridurre o evitare la com pattazione del
getto aum entando cos le prestazioni del calcestruzzo in term ini di resisten-
za, rigidezza e durabilit. Per fornire allim pasto unelevata reologia riducen-
do il rischio di segregazione vengono introdotti anche specifici additivi iper-
fluidificanti e viscosizzanti.
(1)
Tale tecnica riguarda essenzialm ente i calcestruzzi
strutturali leggeri con densit superiori a 1.600 Kg/m
3
e confezionati con Leca Strutturale e Leca Terrecotte
che, ricordiam o, hanno m argini di assorbim ento
decisam ente inferiori allargilla espansa Leca norm ale.
1 1 . 1 P O S A I N O P E R A T R A D I Z I O N A L E
Per la posa in opera tradizionale (a canaletta o a secchione) del calcestruz-
zo di Leca prem iscelato e preconfezionato non ci sono accorgim enti parti-
colari che gi non siano inclusi nella buona pratica per i calcestruzzi tradizio-
nali. Il prem iscelato Leca C LS 1400, in particolare, pu essere anche m esso
in opera m ediante lutilizzo di pom pe pneum atiche (da sottofondi). M olta
attenzione va posta alla com pattazione con vibratori: specialm ente per i getti
di calcestruzzo con densit inferiori a 1.600 Kg/m
3
bene non insistere m olto
con lago nel m edesim o punto. U n m ovim ento leggero e distribuito su tutta
la sezione eviter il rischio di segregazione. O ve disponibili (specialm ente nel
settore della prefabbricazione) sono preferibili i casseri vibranti che consen-
tono una pi uniform e com pattazione del m ateriale.
2 9
ESEMPI DI MIX DESIGN
1 3 . E S E M P I D I M I X-D E S I G N
Seguono ora le ricette dim pasto dei calcestruzzi strutturali leggeri im piegati
nelle cam pagne sperim entali.
Q uesti m ix-design sono indicazioni utili per realizzare im pasti prelim inari che
la com petenza ed esperienza dei tecnici del settore sapr perfezionare ed
ottim izzare a seconda delle richieste e delle situazioni specifiche.
possibile richiedere allassistenza tecnica Laterlite la visita di un tecnico
presso il cantiere o lim pianto di produzione di calcestruzzo per effettuare una
prova di pom paggio.
M ix d e sig n : form ulazioni per calcestruzzi
p o m p a b ili (tecnologia SC C ) con m assa
volum ica indicativa pari a circa 1 . 6 0 0
k g /m
3
e R
ck
pari a circa 3 5 N /m m
2
.
Calcestruzzo Aggregato Massa vol. Massa vol. Resistenza Resistenza Modulo Ritiro Fluage
denominato a fresco indicativa caratteristica a trazione elastico (a 28 gg) (a 28 gg)
[Kg/m
3
] [Kg/m
3
] [Kg/m
3
] [N/mm
2
] [N/mm
2
] [N/mm
2
] [m/m] [m/m]
C LS A Leca 1.650 1.570 15 - 13.000 - -
C LS B Term olite T6 1.720 1.640 30 2,9 18.100 - -
C LS C Leca STR 1.750 1.670 34 3,3 20.400 460 650
C LS D Term olite T6 1.760 1.680 35 3,3 20.200 - -
C LS E Term olite T6 1.800 1.720 40 3,7 21.600 - -
C LS F Leca STR 1.850 1.770 35 - 22.000 - -
C LS G Leca TC 1.950 1.870 45 3,9 28.500 340 338
Leca C LS 1400 Prem iscelato 1.480 1.400 25 2,8 15.000 - -
Leca C LS 1600 Prem iscelato 1.680 1.600 35 - 23.000 - -
R ic e tta C L S A C L S B C L S C C L S D C L S E C L S F C L S G
c e m . 5 2 , 5 )
C em ento [kg/m
3
] 400 330 400 395 490 400 425
Leca 3-8 [kg/m
3
] 270 - - - - - -
Leca Str 0-15 [kg/m
3
] - - 590 - - - -
Term olite T6 3-8 [kg/m
3
] - 370 - 335 300 480 -
Term olite T6 8-12 [kg/m
3
] - 145 - 130 115 - -
Leca TC 0-6 [kg/m
3
] - - - - - - 395
Leca TC 6-12 [kg/m
3
] - - - - - - 285
Sabbia 0-4 [kg/m
3
] 760 675 600 690 680 780 600
Additivo [kg/m
3
] 4,5 1,65 4,95 1,58 1,96 6,0 6,34
Acqua [kg/m
3
] 180 181 160 190 196 180 205
A/C 0,45 0,55 0,4 0,48 0,4 0,45 0,51
R ic e tta C L S 1 C L S 2
C em ento [kg/m
3
] 420 480
C eneri volanti [kg/m
3
] 80 -
Leca Str 0-15 [kg/m
3
] 560 580
Sabbia 0-3 [kg/m
3
] 480 490
Superfluidificante [kg/m
3
] 5,0 5,8
Viscosizzante [kg/m
3
] 1,3 1,4
Acqua [kg/m
3
] 200 192
A/C 0,4 0,4
M ix d e sig n : fo rm u la zio n i d e lla c a m p a g n a sp e rim e n ta le L a te rlite
Ta b e lla ria ssu n tiva d e lle p re sta zio n i
1 2 . P R E S TA Z I O N I
A titolo riassuntivo seguono in tabella le prestazioni dei calcestruzzi struttu-
rali leggeri im piegati nelle cam pagne sperim entali effettuate da Laterlite (in
collaborazione con EN C O ed altri laboratori) trattati nel corso di questa
m onografia.
Il progettista pu utilizzare tali valori com e indicazione delle prestazioni atte-
se per calcestruzzi confezionati con aggregati leggeri e ricette dim pasto
sim ili a quelle riportate nel capitolo 13. Inserir cautelativam ente eventuali
coefficienti correttivi in funzione della tipologia di cantiere, delle caratteristiche
del lavoro, della qualit della m onodopera e di tutti quegli aspetti contingen-
ti che riterr opportuni.
3 0
VOCI DI CAPITOLATO
1 4 . 1 C A L C E S T R U Z Z I L E G G E R I P R E M I S C E L AT I
Calcestruzzo leggero premiscelato Leca CLS 1400 (1400 Ri)
C alcestruzzo leggero strutturale Leca C LS 1400 (o Leca C LS 1400 R i) pre-
m iscelato in sacchi a base di argilla espansa speciale, inerti naturali, cem en-
to tipo Portland e additivi. D ensit a secco del calcestruzzo a 28 gg. circa
1.400 kg/m
3
. R esistenza caratteristica a com pressione a 28 giorni (a 7 gior-
ni per Leca C LS 1400R i) determ inata su cubetti confezionati a pi dopera
25 N /m m
2
.
C onfezionam ento e getto in opera secondo le indicazioni del produttore.
Calcestruzzo leggero premiscelato Calcestruzzo Pratico Leca CLS 1600
C alcestruzzo strutturale C alcestruzzo Pratico Leca C LS 1600 prem iscelato
in sacchi a base di argilla espansa speciale, inerti naturali, cem ento tipo
Portland e additivi. D ensit a secco del calcestruzzo a 28 gg. circa 1.600
kg/m
3
. R esistenza caratteristica a com pressione a 28 giorni determ inata su
cubetti confezionati a pi dopera 35 N /m m
2
.
C onfezionam ento e getto in opera secondo le indicazioni del produttore.
1 4 . 2 C A L C E S T R U Z Z I L E G G E R I P R E C O N F E Z I O N AT I
Calcestruzzo strutturale leggero ed isolante
C alcestruzzo strutturale leggero costituito da argilla espansa Leca, inerti
naturali, cem ento e additivi. D ensit indicativa del calcestruzzo a 28 gg.
(da 1.400 a 1.600 kg/m
3
). R esistenza m edia a com pressione a 28 giorni
determ inata su cubetti confezionati a pi dopera (da 15 a 25 N /m m
2
).
Calcestruzzo strutturale leggero ad alta resistenza
C alcestruzzo leggero strutturale costituito da argilla espansa Leca
Strutturale, inerti naturali, cem ento e additivi. D ensit indicativa del cal-
cestruzzo a 28 gg. (da 1.550 sino a 1.850 kg/m
3
). R esistenza m edia a
com pressione a 28 giorni determ inata su cubetti confezionati a pi dopera
(da 20 a 45 N /m m
2
).
Calcestruzzo strutturale leggero ad altissima resistenza
C alcestruzzo leggero strutturale costituito da argilla espansa Leca Terrecotte,
inerti naturali, cem ento e additivi. D ensit indicativa del calcestruzzo a 28
gg. (da 1.750 sino a 2.000 kg/m
3
). R esistenza m edia a com pressione a 28
giorni determ inata su cubetti confezionati a pi dopera (da 40 a 65 N /m m
2
).
3 1
B ib lio g ra fia
D .M . 9 gennaio 1996 - N orm e tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo delle strutture in cem ento arm ato, norm ale precom presso e per le strutture m etalliche;
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pubblicato su G azzetta U fficiale n. 65 del 18 m arzo 1992.
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U N I EN V 1992-1-1 Eurocodice 2 - Progettazione delle strutture di calcestruzzo, parte 1-1, regole generali e regole per gli edifici, pubblicata dallU N I.
U N I EN V 1992-1-4 Eurocodice 2 - Progettazione delle strutture di calcestruzzo, parte 1-4, regole generali-calcestruzzi di aggregati leggeri a struttura chiusa, pubblicata
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C hiesa Tenda della R iunione- Porto San G iorgio (AP) - Progettista Prof. Ing. M ichele M ele
A ssiste n za te c n ic a
20149 M ilano - via C orreggio, 3
Tel. 02 48011962 - Fax 02 48012242
www.leca.it infoleca@leca.it
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