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CONVEGNO MISSIONARIO REGIONALE – ORISTANO

2 GIUGNO 2009

TEMA: PARROCCHIA SENZA CONVINE


A cura di don Stephen Ogua Adraka

A. Visione Generale di Parrocchia senza confini come chiese-sorelle

La chiesa come l’incarnazione di Gesù Cristo nel nostro tempo, ha bisogno


di comunicare per e con le altre chiese sorelle in tal modo che essa non soltanto
assicura compressione ma anche collaborazione nella predica del vangelo come
una risposta per i bisogni della gente di oggi. Come dice Franz-Josef Eilers, “la
Chiesa non sarà giudicato dalla sua parola ed esigenza ma dalla sua opera e vita
concreta nella quotidianità”.1. La necessità per le chiese di sentirsi sorelle si
fonda sul fatto che facendosi uomo, Dio compie e universalizza il proprio dono
poiché sceglie di parlare per l’uomo e con l’uomo. Perciò l’incarnazione di Cristo
nel suo corpo mistico diventa visibile quando i cristiani pregano, collaborano,
lavorano, e condividono le gioie o le sofferenze come una squadra alla fine di
compiere il mandato di Gesù “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a
ogni creatura”.

Nella sua Lettera Enciclica “Fidei Donum”, papa Pio XII afferma che lo
spirito missionario, animato dal fuoco della carità, è in qualche modo la prima
risposta della nostra gratitudine verso Dio, nel comunicare ai nostri fratelli la fede
che noi abbiamo ricevuta. E poi prega che lo spirito missionario penetri più a
fondo nel cuore di tutti i sacerdoti, e, attraverso il loro ministero, infiammi tutti i
fedeli!2 La presenza dei sacerdoti extradiocesani nelle diverse diocesi nel mondo
è una risposta del bisogno di una collaborazione pastorale tra le chiesa-sorelle.
Dio nella sua generosità si rivela a noi come un collaboratore per eccellenza
poiché Egli ha scelto di vivere da uomo e rimanere in mezzo a noi tutti i giorni.
Perciò le tangibili forme dei rapporti tra le chiese-sorelle è una manifestazione
dell’intangibile presenza di Cristo nella Sua Chiesa nel nostro tempo.

B. Esperienza pastorale delle chiese-sorelle in


Africa

In Africa il valore della comunità come un luogo di condivisione e


alimentazione della vita del individuo è indiscutibile. Il bene della comunità ha
precedenza sul quel dell’individuo. Alla domanda che cos’è l’individuo e dov’è il
suo posto nella comunità? John S. Mbiti, teologo e famoso esperto di religioni
africane, risponde che nella vita tradizionale, l’individuo è semplicemente parte
della comunità intera. Per essere inserito nella comunità, non basta essere nato
in essa. Perciò la comunità deve creare o coltivare l’individuo mediante i riti che
conducono all’integrazione del bambino nella società.3 Nei scritti di Andrew A.
Moemeka, in Africa la comunicazione serve per confermare, saldare e
promuovere l’ordine sociale con la finalità di mantenere o migliorare la relazione
interpersonale. Moemeka afferma che l’equilibrio nella società Africana viene
mediante i cinque principi: la supremazia della comunità, il valore del individuo,
la santità dell’autorità, il rispetto degli’anziani, e la religione come modo di
vivere4 (1997, 171 - 173).
Secondo John Mbiti, la spiritualità africana si basa sullo spirito di comunità,
sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione, sulla condivisione e sulla
redistribuzione, piuttosto che sull’accumulo e sull’avidità individualistica. Questa
comunità è concepita in termini di “famiglia”, cioè in termini di parentela e di
prossimità acquisita, nell’ambito del quale idealmente i doveri e i diritti si
scambiano in modo incondizionato. Questo tipo di relazioni offre un grande senso
di sicurezza mentre crea un forte senso di identità e di appartenenza. Alla fine
Mbiti afferma che si sente sopraggiungere la “morte” (della società) quando
queste relazioni vengono negate o minacciate.5
Per migliorare la partecipazione dei fedeli nella missione universale della
chiesa in Africa, diverse diocesi hanno preso sul serio il catechismo e la
formazione dei fedeli iniziando dalle piccole comunità cristiane. Un nuovo
programma pastorale conosciuto come LUMKO, perché nato a Lumko in Sud
Africa, ha avuto successo nelle diverse diocesi in Africa. È un programma che usa
diversi temi teologici per l’animazione della comunità cristiana. Per esempio lo
studio delle Scritture, il matrimonio, la giustizia, i modelli per la Chiesa, il lavoro
di gruppo, la formazione alla direzione della Chiesa, l'istruzione per i nuovi
cattolici, le responsabilità della comunità cristiana, i pilastri della fede cattolica, i
sacramenti, la persona di Gesù, ed i periodi dell'anno ecclesiastico. Il programma
usa istruzioni, manifesti, discussioni di gruppo e giochi di ruolo. La metodologia
aiuta i partecipanti a scoprire il significato delle idee che vengono loro
presentate.
Pedagogicamente, il nuovo programma ha messo gli strumenti necessari a
disposizione della gente per aiutarla e stimolarla a leggere la Bibbia, la
formazione dei animatori, valorizzazione delle espressioni culturale nelle
celebrazioni liturgiche, per esempio i canti, le danze, i gesti, ecc.6
La diocesi di Arua, che è la mia diocesi di incardinazione, offre un corso
che dura un mese una volta all’anno per la formazione dei animatori di LUMKO. È
un corso aperto per i fedeli dalle altre diocesi della Conferenza Episcopale
Ugandese. Cui vediamo il senso di solidarietà nelle chiese sorelle che si sentono
uniti nella missione dell’evangelizzazione dei popoli nel continente Africano.
1 Eilers, Franz­Josej (2002, 273); Communication in Community, An Introduction to Social Communication, Manila, 
Logos Publications, Inc.

2 Pio XII (21 aprile 1957) “Fidei Donum”, Lettera Enciclica.

3 John S. Mbiti (1969, 108); African Religions and Philosophy, London, Heinemann.

4 Andrew A. Moemeka, “Communalistic Societies: Comunity and Self rispect as African Values” in Clifford Christiana 
and Michael Traber, eds. Communication Ethics and Universal Values; London, Sage Publications.

5 John S. Mbiti, La Bibbia nella cultura africana, in “Percorsi di teologia africana”, Queriniana, pp.55­6

6 Mabundu, Fidèle; La lettura della Bibbia contestualizzata: Metodi e esperienze in Missione Oggi, Mensile dei 
Saveriani; http://www.saverianibrescia.com

  

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