Sei sulla pagina 1di 31

dal 26 al 28 settembre

MILANOIR MILANUIT
Piero Colaprico

dal 2 al 12 ottobre
LA GUERRA DI TESSA
di Delio Tessa
Marco Balbi/Alarico Salaroli

dal 17 al 19 ottobre
SANTO GENET
Compagnia della Fortezza

dal 24 ottobre al 2 novembre
MENTRE RUBAVO LA VITA
di Alda Merini
Monica Guerritore/Giovanni Nuti

4 e 5 novembre
COLPA TUA
Francesco Abate

dal 7 al 9 novembre
STATO LA MAFIA
Marco Travaglio/Valentina Lodovini

dal 12 al 30 novembre
SPRING AWAKENING
ROCK MUSICAL

dal 5 al 31 dicembre
LA BUONA NOVELLA
da Fabrizio De Andr
Emilio Russo/Alessandro Nidi

dal 23 al 26 dicembre
IL FLAUTO MAGICO
Orchestra di Piazza Vittorio

dal 9 all11 gennaio
I TRE DIARI
di Ingmar Bergman
Giancarlo Dettori/Franca Nuti/Claudio Beccari

dal 16 al 18 gennaio
BUFFA RACCONTA LE OLIMPIADI DEL 36
Federico Buffa

dal 22 al 25 gennaio
GOSPODIN
di Philipp Lhle
Giorgio Barberio Corsetti/Claudio Santamaria



dal 27 al 30 gennaio
MORO, I 55 GIORNI CHE CAMBIARONO LITALIA
Ulderico Pesce/Ferdinando Imposimato

31 gennaio e 1 febbraio
IL LATO SINISTRO DEL CUORE
Carlo Lucarelli/Alessandro Nidi

dal 5 al 15 febbraio
AMERIKA
di Franz Kafka
Maurizio Scaparro

17 e 18 febbraio
NO TU NO
omaggio a Enzo Jannacci
Egidia Bruno

dal 19 febbraio al 1 marzo
LE CATTIVE STRADE
Andrea Scanzi/Giulio Casale per De Andr

dal 3 all8 marzo
LA FILA (LINE)
di Israel Horovitz

dal 11 al 22 marzo
IL TRAMONTO SULLA PIANURA
Emilio Russo/Caterina Spadaro
compagnia Grey Pound+60

dal 24 marzo al 2 aprile
SVENIMENTI
di Anton Cechov
Le Belle Bandiere

dal 9 al 19 aprile
LO ZOO DI VETRO
di Tennessee Williams
Arturo Cirillo/Milvia Marigliano/Monica Piseddu/Edoardo Ribatto

dal 5 al 24 maggio
CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?
di Edward Albee
Arturo Cirillo/Milvia Marigliano/Monica Piseddu/Edoardo Ribatto

dal 14 al 31 maggio
CIRCO EL GRITO

dal 5 al 14 giugno
DON CHISCIOTTE - OPERA POP
da Miguel de Cervantes
Alarico Salaroli/Marco Balbi/Emilio Russo

dal 18 giugno al 5 luglio


CHIAMATEMI GROUCHO
Emilio Russo /Marco Balbi

dal 7 al 19 luglio
WOODY ALLEN CAF
Emilio Russo /Marco Balbi


















































dal 26 al 28 settembre
MILANOIR MILANUIT
valigie e canzoni
di Piero Colaprico
con Atomo Davide Tinelli, Piero Colaprico, Didi Martinaz, El Pel, Mirko Mazzali
da unidea di Andrea Perrone e Atomo Davide Tinelli
produzione TieffeTeatro


Uno spettacolo/racconto che narra la Milano della mala e raccoglie i personaggi in bianco
e nero che l'hanno vissuta. Scritto e interpretato da Piero Colaprico, giornalista e scrittore
di appassionanti gialli, lo spettacolo, in equilibrio tra romanticismo, ricostruzione storica e
passione politica, rivela lepopea di una citt che rinasce dopo la guerra. Le bische, le
osterie e la nebbia, i gangster gentiluomini e la mafia, ma anche aneddoti, canzoni e
leggende di una Milano che non c pi.



C stato il bisogno di parlare della malavita di Milano con i suoi intrecci di poteri forti,
morti, sequestri e grandi sparatorie per il controllo del territorio. E di far rivivere il pensiero
costante del cambiamento, per arrivare sino ad oggi: abbiamo in tanti una valigia in mano
e siamo pronti ad incamminarci. una valigia che nel suo peregrinare per questa citt si
riempita di sogni e desideri, anche dei vestiti degli attori e delle canzoni, talvolta anche di
mazzette e cocaina, di esplosivo e di faldoni per il palazzo di giustizia.
Una valigia piena di canzoni, che suonavano prima della Guerra e che ci portano sino
allExpo, dalla nebbia alle luci del futuro, canzoni snebbiate dalla voce notturna di Didi
Martinaz, colonna portante del racconto di Colaprico, icona di una Milano che con brani
come El me Ligera, La ballata del pitur o Il motorino, mescola riso e dramma, vita dura e
furbizia. E dal Pel, che sa cantare vecchie canzoni della mala, ma sa come raccontare, in
presa diretta, lepopea della strada, della notte e della Milano noir.
Per i meno giovani loccasione di ritrovare i colori del fumo e del vino, di ascoltare la
cadenza milanese all'interno di una betola/osteria trasformata in happy hour. Per chi non
cera, questa pu essere una delle ultime occasioni per entrare davvero, mani e piedi,
cuore e cervello, l dove sincontravano nonni e genitori. Milano le radici le ha. che, a
volte, sembrano invisibili. Sino a quando, dimprovviso, non senti un ronzio da centrale
elettrica, un fremere sotto i piedi, sono proprio quelle radici milanesi che sussurrano a chi
sa dove ascoltare: eccomi, se hai un sogno, unidea, provaci, e fidati, adesso il
momento!
PIERO COLAPRICO e ANDREA PERRONE


In gessato a righe come due gangster che si comandano, Colaprico e Tinelli si tuffano tra
le loro imprese, cucendo in realt la storia vera della male e quella di Milano tra gli anni
Cinquanta e Sessanta, tra delitti e rapine, tra notti di bevute e nebbia sui Navigli.
ANNA BANDETTINI - CORRIERE DELLA SERA








dal 2 al 12 ottobre
LA GUERRA DI TESSA
di Delio Tessa
con Marco Balbi e Alarico Salaroli
produzione TieffeTeatro
PRIMA NAZIONALE



Uno spettacolo di narrazione, di parole, di musica di immagini. Le parole sono quelle della Grande
Guerra, quelle di uomini perduti e sperduti. Le parole di Delio Tessa nel suo viaggio milanese tra
ci che rimasto in mezzo alle macerie e ai paradossi.
Lo sforzo di sorridere in faccia alla tragedia. L' el d di mort, alegher!
In scena due attori Alarico Salaroli, Marco Balbi e la musica dal vivo per sottolineare i passaggi
dello straordinario poema di Delio Tessa, considerato, forse malgrado lui e troppo tardi, uno dei pi
grandi autori del novecento italiano.
EMILIO RUSSO





L' el d di Mort, alegher!
Sotta ai topiett se balla,
se rid e se boccalla;
passen i tramm ch'hin negher
de quij che torna a c
per magn, boccall:
scisger e tempia... alegher

il d dei Morti, allegri!
Sotto le pergole si balla,
si ride e si tracanna;
passano i tram neri
di quelli che tornano a casa
per mangiare e sbevazzare:
ceci e tempia... allegri

DELIO TESSA













dal 17 al 19 ottobre
SANTO GENET
drammaturgia e regia di Armando Punzo
con i detenuti-attori della Compagnia della Fortezza
musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori
produzione CarteBlanche/VolterraTeatro e TieffeTeatro
con il sostegno di
MiBACT-Ministero dei Beni e delle Attivit Culturali e del Turismo
Regione Toscana - Provincia di Pisa
Comuni di Volterra, Pomarance, Castelnuovo V.C. e Montecatini V.C.
Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra
Ministero della Giustizia C.R. Volterra
PRIMA NAZIONALE


Dopo il grande successo nella scorsa stagione di Mercuzio non vuole morire della
Compagnia della Fortezza, il Teatro Menotti alza la posta e abbraccia il nuovo progetto
Santo Genet partecipando alla coproduzione.

Dopo il primo studio presentato nel luglio 2013 nell'ambito di VolterraTeatro, accolto con
entusiasmo dalla critica e dal pubblico, la Compagnia continua l'attraversamento dell'opera
di Genet, dell'autore francese che con le sue parole ha saputo pi di chiunque altro
strappare la bellezza al dolore, creare buchi nella realt, trasfigurarla, immaginare
collane di fiori l dove c'erano catene, bellezza dove c'era orrore. Per l'occasione il carcere
aveva ospitato le stanze segrete del castello di Irma. Innumerevoli specchi dorati
inseguivano gli spettatori nei cunicoli densi di altarini, velluti neri, marmi, pizzi e fiori,
obbligandolo al confronto con la moltiplicazione di rifrazioni e sovrapposizioni della loro
stessa presenza. Ora il lavoro della Compagnia della Fortezza procede in direzione di una
messinscena frontale, per trasporre, nello spazio fisico del teatro all'italiana, quella stessa
atmosfera di rarefazione, per farne una sorta di santuario in cui celebrare il funerale del
reale e il rito della nascita del possibile.


DALLA RASSEGNA STAMPA SUL PRIMO STUDIO:

Abbiamo assistito a uno degli spettacoli pi belli, pi intensi degli ultimi anni. Sar
ricordato alla pari di quelli di grandi maestri, questo lavacro della mente, degli occhi, del
cuore a partire dal luogo oscuro della prigione.
MASSIMO MARINO - DOPPIOZERO.COM

Uno strepitoso successo.
ANNA BANDETTINI - LA REPUBBLICA

Grandi colpi teatrali, e insieme sonde esistenziali nella memoria e nell'immaginario (...), un
connubio che pu rivelarsi esplosivo a ogni contatto.
GIANFRANCO CAPITTA - IL MANIFESTO

un'esperienza che stordisce e disorienta, travolgendo i sensi e le emozioni. E sposta un
po' pi in l i confini del teatro, riportandolo per certi aspetti vicino alle sue origini.
OLIVIERO PONTE DI PINO - ATEATRO.IT




dal 24 ottobre al 2 novembre
MENTRE RUBAVO LA VITA
testi delle canzoni di Alda Merini
musiche Giovanni Nuti
testo teatrale e drammaturgia Monica Guerritore
regia Mimma Nocelli
coproduzione TieffeTeatro e Sagap Teatro

Uno spettacolo folle e commovente che unisce per la prima volta sul palco due
grandi interpreti dello spettacolo e della musica: Monica Guerritore e il cantante e
musicista Giovanni Nuti. In Mentre rubavo la vita i due artisti cantano, accompagnati da
una band di sei elementi, gli appassionati e dolorosi testi della poetessa Alda Merini.

Dopo essere andata in scena col musical End of the rainbow dedicato a Judy Garland,
Monica Guerritore stupisce ancora una volta il suo pubblico con unora appassionante di
immagini, parole, danza, musica e passione. Nessuna donna resta indifferente davanti
alla forza, allenergia libera, vitale, colorata, sensuale di Alda Merini dice Guerritore . La
musica di Nuti rende travolgenti i suoi testi. Io stessa ne rimango stupita. Al pubblico
piacer enormemente: baller, rider e pianger insieme a noi!.
Nuti, che firma anche le musiche dello spettacolo, per sedici anni ha avuto una
collaborazione unica e irripetibile con la grande poetessa, un collaborazione che lei stessa
amava definire un matrimonio artistico.
Solo unartista eclettica e sensibile come Monica pu trasmettere a pieno lintensit, il
carattere, lironia, lo struggimento, la magica follia di una personalit immensa come
quella di Alda Merini dice Nuti . Sentirla per la prima volta cantare i suoi versi sulle mie
note stato emozionante.


Lascio a te queste impronte sulla terra
Lascio a te queste impronte sulla terra
tenere dolci, che si possa dire:
qui passata una gemma o una tempesta,
una donna che avida di dire
disse cose notturne e delicate,
una donna che non fu mai amata.
Qui pass forse una furiosa bestia
avida sete che dette tempesta
alla terra, a ogni clima, al firmamento,
ma qui pass soltanto il mio tormento.
ALDA MERINI










4 e 5 novembre
COLPA TUA
di e con Francesco Abate
Matteo Sau - chitarra
Marco Noce - chitarra
Enrico Spanu - laptop



colpa tua. Un viaggio attraverso la vita, le illusioni, le speranze e il coraggio di tre
generazioni. Dal sogno nord africano alla luce fredda della rianimazione di un ospedale,
dal flagello degli anni ottanta allItalia martoriata del primo dopoguerra. colpa tua,
attraverso le immagini, la musica e le parole, dipinge in maniera nitida la sofferenza e il
coraggio. La narrazione dellautore accompagna lo spettatore in un viaggio denso di
emozioni che non rinuncia allironia.


Forma artistica a cavallo tra spettacolo teatrale e anteprima letteraria, naturale seguito del
romanzo Chiedo scusa. Le definizioni possibili sono tante, ma personalmente preferisco
parlare di unesperienza umana fortissima in cui larte (espressa attraverso parole,
immagini, musica, ma anche luci basse e silenzio) solo uno strumento per far arrivare il
messaggio quanto pi possibile forte e chiaro ai suoi destinatari.
MARCELLA ONNIS - LUNIONE SARDA




























dal 7 al 9 novembre
STATO LA MAFIA
di e con Marco Travaglio
letture di Valentina Lodovini
musiche Valentino Corvino
regia Stefania De Santis
produzione Promomusic



Marco Travaglio racconta la storia della trattativa fra Stato e Mafia, avviata dallo Stato nel
1992 e proseguita fino a oggi.
Una storia di patti inconfessabili, di segreti e ricatti che hanno dato vita alla Seconda
Repubblica e continuano a inquinare la presunta Terza che sta per nascere con le elezioni
del 2013.
Com' suo costume, il giornalista narra fatti drammatici in forma tragicomica, sottolineando
gli aspetti grotteschi e ridicoli delle campagne di stampa negazioniste e giustificazioniste
scatenate da giornali e tv soprattutto dopo l'intercettazione di telefonate fra l'ex ministro
Mancino, il presidente Napolitano e il suo consigliere giuridico che subito si attiv per
devitalizzare e/o aggiustare le indagini della Procura di Palermo. Le telefonate depositate
dai magistrati e dunque pubbliche, anche se subito censurate dai grandi media, verranno
lette e spiegate sul palco.


Come nel precedente spettacolo Anestesia totale, Travaglio sar accompagnato dalle
musiche eseguite dal vivo da Valentino Corvino e sar affiancato da Valentina Lodovini,
che legger brani di grandi politici e intellettuali sulla buona politica, quella che rifiuta ogni
trattativa e compromesso con la malavita e il malaffare.

























dal 12 al 30 novembre
SPRING AWAKENING
tratto da Risveglio di Primavera di Frank Wedekind
libretto e testi Steven Sater/Musiche Duncan Sheik
con Federico Marignetti, Arianna Battilana, Flavio Gismondi, Tania Tuccinardi
e con Noemi Baiocchi, Paola Fareri, Renzo Guddemi, Vincenzo Leone, Chiara Marchetti, David
Marzi, Albachiara Porcelli, Andrea Simonetti
con la partecipazione di Gianluca Ferrato e Francesca Gamba
regia Emanuele Gamba
direzione musicale Stefano Brondi/direzione artistica Pietro Contorno
produzione TodoModo Music-All
in collaborazione con Ars Nova e La bottega del Verrocchio


Arriva finalmente a Milano Spring Awakening, rivelatosi uno spettacolo dirompente nel
panorama del musical internazionale. Lopera di Duncan Sheik e Steven Sater ha
rappresentato per Broadway una vera e propria rivoluzione di genere, stravolgendo i
codici espressivi e le consuetudini stilistiche del musical tradizionale. Ampiamente
ripagata sia dal pubblico che dalla critica, Spring Awakening ha letteralmente sbancato
nelledizione 2007 dei Tony Awards, ottenendo undici candidature e vincendo otto
riconoscimenti tra i pi importanti (tra cui miglior musical, miglior regia, miglior libretto)
e un Grammy Award per le migliori musiche.
Tratta dalla controversa pice teatrale di Frank Wedekind Risveglio di Primavera,
pubblicata nel 1891 e a lungo oggetto di censura per la scabrosit e la provocariet dei
temi, lopera ha per protagonisti un gruppo di adolescenti nella Germania del
diciannovesimo secolo alle prese con la scoperta della propria identit sociale, affettiva
e sessuale. Questi, loro malgrado, verranno a contatto con la moralit della societ e
con lipocrisia degli adulti. Lallestimento italiano di Spring Awakening, per la regia di
Emanuele Gamba e la direzione musicale di Stefano Brondi, mantiene una stretta
aderenza al libretto. La sfida proprio quella di affrontare un musical atipico nel suo
genere: scene di nudo, abuso di minori, masturbazione, stupro, suicidio ma anche inno
alla vita, alla gioia, a una natura nuova e rigogliosa, alla speranza. Il testo recitato in
italiano ma linglese mantenuto nelle canzoni, affinch niente si perda della
straordinaria forza espressiva delle musiche. Unica concessione dellallestimento
italiano riguarda lambientazione: la Germania di fine secolo viene sostituita con lItalia
degli anni Trenta, i cui richiami iconografici si riflettono nella scenografia, nei costumi e
nelle acconciature. Sullo sfondo, per ricordare lambiente scolastico in cui si muovono i
giovani personaggi, una grande lavagna, su cui verranno proiettate le traduzioni delle
canzoni con video dallincredibile impatto scenico.

Siamo convinti che i grandi sommovimenti sociali ed economici dei nostri tempi
debbano oggi essere interpretati da proposte artistiche e culturali capaci di catalizzare
energie, voglia di protagonismo, istanze e tematiche, forse ancora oggi scomode, ma
allo stesso tempo capaci di creare dibattito e attenzione sia tra le nuove generazioni
che tra il pubblico pi maturo. Il tutto non relegato a un settore artistico di nicchia, ma
allinterno dellarea dellintrattenimento popolare; e quindi attraverso un media e un
linguaggio diffuso e ampiamente fruibile come il musical.
PIETRO CONTORNO






dal 5 al 31 dicembre
LA BUONA NOVELLA
attori da definire
regia di Emilio Russo
produzione TieffeTeatro
PRIMA NAZIONALE


Dopo il successo di Allombra dellultimo sole, replicato per ben tre anni, sar ancora il
mondo di Fabrizio De Andr a essere protagonista della nuova produzione, La buona
novella, ispirato al capolavoro del cantautore genovese.

Lalbum usc nel 1970, in piena rivolta studentesca, e furono molte le accuse di
anacronismo e conservatorismo rivolte a De Andr che seppe rispondere a modo suo e
senza troppe parole: Ges di Nazareth stato il pi grande rivoluzionario di tutti i tempi.
Attraverso vari episodi che hanno visto come protagonisti vari personaggi vicini a Ges,
La buona novella narra le origini del Messia, e ci mostra un Ges antimilitarista,
antisessista, libertario, attento ai problemi dei ceti umili della societ. Queste sono
tematiche, portate avanti anche dal movimento anarchico, che hanno sempre ispirato
lopera del grande artista genovese.


Uno spettacolo che chiama in gioco lanarchia e il coraggio dei preti di frontiera, quegli eroi
del nostro tempo cos vicini agli ultimi, da rischiare in proprio anche sfidando il silenzio
colpevole della Chiesa. Uno spettacolo di parole e musica. In scena una compagnia di
attori e musicisti di diverse nazionalit per un vangelo multirazziale e contemporaneo tra
le canzoni di Faber, i suoni del mondo, le parole di speranza e tolleranza.
EMILIO RUSSO

I lontani, gli esclusi, i reietti del pianeta. Limmaginario di De Andr era questo.
Il mio quinto vangelo quello laico di De Andr. Il quale amava ripetermi ogni volta che mi
incontrava: Caro Andrea, ti sono amico perch sei lunico prete che non mi vuol mandare
in paradiso per forza.
DON GALLO

La buona novella era unallegoria che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e
pi sensate della rivolta del Sessantotto e istanze, da un punto di vista spirituale
sicuramente pi elevate, ma da un punto di vista etico-sociale, direi, molto simili, che un
signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi
dell'autorit, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali. Si chiamava Ges
di Nazareth e, secondo me, stato e rimasto il pi grande rivoluzionario di tutti i tempi.
FABRIZIO DE ANDR










NATALE AL TEATRO MENOTTI

dal 23 al 26 dicembre
IL FLAUTO MAGICO
secondo lOrchestra di Piazza Vittorio
opera in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart
direzione artistica Mario Tronco
elaborazione musicale Mario Tronco e Leandro Piccioni
da una produzione originaria di Fondazione Romaeuropa
e Les Nuits de Fourvire/Department du Rhone


Ritorna al Teatro Menotti, in occasione delle festivit natalizie uno spettacolo emozionante
per tutte le et: lo straordinario successo internazionale dellOrchestra di Piazza Vittorio.
Un Flauto Magico contemporaneo, riletto, smontato e reinventato in sei lingue a ritmo di
jazz, rap, mambo e pop.
Lopera di Mozart reinterpretata come se fosse una favola, tramandata in forma orale e
giunta in modo diverso a ciascuno dei musicisti dellorchestra. E cos, come accade ogni
volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca, le vicende e i personaggi si sono
trasformati. Anche la musica, si evolve dalloriginale, rivelando ed esaltando le potenzialit
dellOrchestra e del suo bagaglio interculturale, diventando cos Il flauto magico secondo
l'Orchestra di Piazza Vittorio.
Un Flauto contemporaneo, ambientato in una moderna societ multirazziale. Non c da
stupirsi allora se Tamino e Pamina, Papageno, Sarastro e gli altri personaggi cantano in
wolof, spagnolo, arabo, tedesco, portoghese e inglese.
Scenografie e costumi richiamano lidea della favola: unatmosfera magica e sognante,
contrapposta al lato terreno e concreto dei musicisti.


Un esempio illuminante di multiculturalit.
NEW YORK TIMES

Dallincontro multietnico che ha generato LOrchestra di Piazza Vittorio e Mozart nato un
capolavoro.
GINO CASTALDO - LA REPUBBLICA




dal 9 all11 gennaio
I TRE DIARI
di Ingmar Bergman
adattamento e regia di Claudio Beccari
con Franca Nuti e Gian Carlo Dettori
produzione TieffeTeatro


Dopo una vita privata irrequieta - otto figli avuti da cinque donne diverse - Ingmar
Bergman trova una splendida intesa con Ingrid, sposata nel 1971.
Nel 1994, per, dopo "ventiquattro bellissimi anni di matrimonio", Ingrid scopre di avere un
tumore che la condurr alla morte nel giro di pochi mesi. E la misteriosa figura della Morte,
che tanta parte ha avuto nell'immaginario del grande regista, fa violentemente irruzione
nella sua vita privata.
In quel periodo Bergman, Ingrid e la figlia Maria tengono, ciascuno per proprio conto, un
diario in cui annotano le loro impressioni, registrando l'alternarsi di dolore e speranza, di
paura e disperata fiducia.
Qualche tempo dopo la scomparsa della moglie, Bergman, assieme a Maria, decide di
pubblicare i tre diari, senza escludere i particolari pi intimi e privati, offrendo una
testimonianza lucida e appassionata di come la vita possa essere improvvisamente
sconvolta dal dramma: mentre la malattia progredisce, ognuno cerca di continuare a
vivere come pu, rifugiandosi nel lavoro e nella routine quotidiana, lottando per non
abbandonarsi allo sconforto.

Nella nostra lettura immaginiamo che le annotazioni dei diari facciano emergere nella
mente dei protagonisti echi dei film e dei romanzi di Bergman che, alla luce delle vicende
private, assumono particolare evidenza: da Il settimo sigillo a Fanny e Alexander, da
Scene da un matrimonio all'autobiografia Lanterna magica, per arrivare all'ultima opera,
Sarabanda, espressamente dedicata alla memoria della moglie: come sempre stato
nella vicenda artistica di Bergman, l'esperienza di vita diventa il punto di partenza per
raccontare e riflettere.
CLAUDIO BECCARI

Uno spettacolo che dal suo spoglio rigore attinge una emozionante verit e che
dellenigmatico, inquieto Bergman ci restituisce finalmente lumanit segreta.
UGO RONFANI - IL GIORNO


















dal 16 al 18 gennaio
BUFFA RACCONTA LE OLIMPIADI DEL 36
con Federico Buffa
produzione TieffeTeatro
PRIMA NAZIONALE


Federico Buffa, cronista e commentatore sportivo, affabula e conquista il pubblico con il
suo stile avvolgente ed evocativo. Lo spettacolo, partendo dalla narrazione di una delle
edizioni pi controverse dei Giochi Olimpici, quella del 1936, racconta una storia di sport e
di guerra.


Le storie dello sport, sono storie di uomini. Sono storie che scorrono assieme al Tempo
dellumanit, seguono i cambiamenti e i passaggi delle epoche, a volte li superano.
capitato a Berlino nel 36 quando Hitler e Goebbels volevano trasformare le loro
Olimpiadi, o quello che credettero fossero le loro Olimpiadi, nellapoteosi della razza
ariana e del nuovo corso. E invece quelle Olimpiadi costruirono i simboli pi luminosi
delluguaglianza. Il primo giorno di gara due atleti neri sul podio del salto in alto Cornelius
Jonshon e Dave Albritton. Al secondo giorno qualcuno consigli il fuhrer sul fatto che non
era proprio pi il caso di salutare personalmente gli atleti vincitori di medaglie. Jesse
Owens di medaglie ne vinse addirittura 4, due record mondiali e un record olimpico e il
tutto documentato e in diretta con le immagini di Lene Riefensthahl: la sua libert creativa
ha consentito di regalare allumanit la straordinaria smorfia di disappunto di Hitler al terzo
oro di Owens. Mentre in quella stessa estate del 36 il mondo assisteva in colpevole
silenzio alla tragedia della guerra civile spagnola e la pace scricchiolava sullasse Roma
Berlino Tokyo, le Olimpiadi illuminavano il cielo con unaltra storia, forse la pi incredibile.
Due atleti giapponesi arrivarono primo e terzo alla maratona di Berlino. Alla premiazione
mentre ascoltavano linno la loro testa era china. Non erano giapponesi, erano Coreani. Il
vincitore Sohn Kee Chung, 52 anni dopo portava dentro lo stadio di Seul la fiamma
olimpica del 1988 indossando come una seconda pelle e finalmente la maglia della sua
nazione, la Corea. Le storie dello sport sono storie di uomini, scorrono assieme al tempo,
ma a volte lo fermano quasi a chiedere a tutti una riflessione, una sospensione. Non
andata cos.
Le Olimpiadi del 36 una storia fatta di tante storie e dentro altre storie.
FEDERICO BUFFA














dal 22 al 25 gennaio
GOSPODIN
da Gennant Gospodin di Philipp Lhle
messa in scena di Giorgio Barberio Corsetti
con Claudio Santamaria,
Marcello Prayer e Valentina Picello
traduzione di Alessandra Griffoni a cura del Goethe Institute
prodotto da Fattore K. / L'UOVO Teatro Stabile Di Innovazione
in collaborazione con Romaeuropa Festival


una nuova produzione di Giorgio Barberio Corsetti su un testo dellesordiente autore
tedesco associato del Maxim Gorki Theater a Berlino: Philipp Lhle, inventore di teatro
fatto di sorprese, ed esporatore delle contraddizioni della nostra societ votata al
consumismo.
Genannt Gospodin un testo inedito in Italia il cui protagonista un anti-eroe tragicomico
che si ribella al capitalismo e cerca di vivere senza soldi trovando finalmente la sua libert
solo in prigione. una visione spietata dellumanit sia inquadrata che alternativa che
comunque inevitabilmente dipende dai soldi e dal consumo. La scrittura graffiante,
acuta, ironica e pungente. Una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed
idealisti, che raccontano il nostro mondo con grande poesia e feroce malinconia.

Parte integrante dell'impianto scenico l'interazione degli attori con contributi video
realizzati attraverso tecniche varie (graphic animation, video mapping e Khroma key).

Gospodin un uomo semplice.. non vuole avere nulla a che fare con il danaro.. Gospodin
vive nella citt come un esploratore nelle natura.. Gospodin aveva un lama, animale con
cui passeggiando otteneva mance, Greenpeace glielo ha portato via.. Gospodin odia
Greenpeace.. Gospodin ha tanti amici, ma tutti gli portano via qualcosa.. la sua donna lo
abbandona portando via mobili e letto.. il suo amico artista gli porta via la tv per fare una
videoistallazione che si chiama "tempus fuckit".. a Gospodin un amico saltuario
delinquente lascia una borsa piena di soldi! la sua donna li vuole.. i suoi amici li
vogliono.. lui non li vuole ma non vuole darli..
Gospodin un personaggio paradossale, che esprime la sua poesia con i suoi atti di
negazione.. Gospodin fa del paradosso il suo modo di vivere..
Scritto da Philipp Lhle, giovane drammaturgo tedesco, questo testo per tre attori e tanti
personaggi composto da brevi scene dialogate, e da racconti lirici in cui gli altri due
attori, un lui ed una lei, raccontano le scorribande allucinate di Gospodin nella citt, che
assomiglia ad ognuna delle grandi citt in cui viviamo..
Gospodin corre, inseguito sempre dai fantasmi di un mondo che non vuole accettare..
Gospodin supera cancellate, si perde nei supermercati, tenta di vivere con il baratto, nel
bar che frequenta salta sul tavolo per dire la sua..
Gospodin una pura invenzione poetica e paradossale.. Gospodin siamo noi, quando
vorremmo mollare tutto e vivere in pace, senza il condizionamento, la pressione del
guadagno.. Gospodin comico, tragico, adesso..
GIORGIO BARBERIO CORSETTI








dal 27 al 30 gennaio
MORO
I 55 GIORNI CHE CAMBIARONO LITALIA
di Ferdinando Imposimato e Ulderico Pesce
interventi in video del giudice Ferdinando Imposimato
interpretato e diretto da Ulderico Pesce
produzione Centro Mediterraneo delle Arti



Non lhanno ucciso le Brigate Rosse, Moro e i ragazzi della scorta furono uccisi dallo
Stato.
Questa frase il fulcro dellazione scenica ed documentata dalle indagini del giudice
Ferdinando Imposimato, titolare dei primi processi sul caso Moro, che
nello spettacolo compare in video interagendo con il protagonista e rivelando verit terribili
che sono rimaste nascoste per quarantanni.

Un altro spettacolo su Moro? Non se ne pu pi. direte. Avete ragione.
Pi che di spettacoli sul caso Moro c la necessit di sapere la verit sulla sua morte.
Questo nostro lavoro vuole prima di tutto contribuire alla scoperta della verit e alla sua
divulgazione. Il fine sembra presuntuoso, ma le scoperte del giudice Ferdinando
Imposimato, titolare dei primi processi sul caso Moro, fino allassassinio del fratello
Franco, vanno verso la costruzione di una chiara verit: Moro doveva morire, era utile
bloccare la sua apertura alla sinistra. Le nuove rivelazioni del giudice Imposimato
rappresentano la base contenutistica del testo dove per le scoperte del giudice, sono
intrecciate con la vita di Iozzino e Zizzi, due membri della scorta.
Raffaele Iozzino era il poliziotto che riusc a sparare due colpi contro i terroristi. Francesco
Zizzi, era poliziotto ma soprattutto grande chitarrista e cantante di piano bar. Era al suo
primo giorno di lavoro avendo sostituito, proprio quella mattina, la guardia titolare che
aveva presentato un certificato medico. Nelle parole e nelle azioni di Ciro Iozzino, fratello
di Raffaele, protagonista dello spettacolo, abbiamo voluto descrivere le ansie e la
disperazione di un ragazzo del sud a cui distruggono la famiglia. Con la figura della
mamma di Raffaele, continuamente evocata, abbiamo voluto far parlare la disperazione di
una mamma che non riesce a darsi pace, una mamma che vede il figlio partire per servire
lo Stato e che rimane ad aspettare la verit da pi di trentanni. Nello stesso tempo
crediamo che questo lavoro contribuisca ad informare sulle colpe di Francesco Cossiga
e Giulio Andreotti che non hanno voluto salvare Moro.
ULDERICO PESCE














31 gennaio e 1 febbraio
IL LATO SINISTRO DEL CUORE
talk radio
con Carlo Lucarelli
Alessandro Nidi - il Pianoforte
Marco Caronna - lo Speaker
Mascia Foschi - la Voce
produzione CE.F.A.C.

Carlo Lucarelli, affermato scrittore di letteratura noir, apparir in veste di attore che
interpreter se stesso, e si racconter al pubblico attraverso unintervista radiofonica,
attraverso linteressante format della talk radio.

Il lato sinistro del cuore, la raccolta di racconti edita da Einaudi, una sorta di canovaccio
da cui partire per un racconto di storie che si intrecciano con le suggestioni musicali del
Maestro Alessandro Nidi e con la voce di Mascia Foschi, gi interprete con lo stesso
Lucarelli del programma televisivo andato in onda su Rai 3 Milonga Station.

Gli ingredienti della serata sono: uno studio radiofonico, una trasmissione in tarda serata,
uno speaker strampalato, Marco Caronna, e un malcapitato ospite in un viaggio
disordinato tra racconti, monologhi e musica. Sul palco anche il maestro Alessandro Nidi
al pianoforte, che accompagner i diversi momenti, in una sorta di juke box dal vivo. Il
protagonista della serata sar Lucarelli, grande affabulatore, che come di consueto
proporr racconti pieni di suggestioni musicali e teatrali.


























dal 5 al 15 febbraio
AMERIKA
di Franz Kafka
traduzione e adattamento di Fausto Malcovati e Maurizio Scaparro
con Ugo Maria Morosi, Giovanni Anzaldo, Carla Ferraro
e Giovanni Serratore, Fulvio Barigelli, Matteo Mauriello
musiche ispirate alla cultura yiddish della vecchia Europa e al jazz nero di Scott Joplin
adattate da Alessandro Panatteri
eseguite dal vivo da Alessandro Panatteri (piano), Andy Bartolucci (batteria), Simone
Salza (clarinetto)
scene Emanuele Luzzati, riprese da Francesco Bottai
costumi Lorenzo Cutoli / movimenti coreografici Carla Ferraro
regia Maurizio Scaparro
produzione Compagnia Gli Ipocriti
in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola di Firenze



Karl Rossmann, giovane ebreo europeo, viene inviato in America come un pacco postale
per sfuggire ad uno scandalo che lo vede coinvolto con una domestica. Deve raggiungere
lo zio Jacob, un autentico zio dAmerica che deve trovargli un lavoro e una sistemazione.
Ed cos che iniziano le tribolazioni del giovane uomo-cavallo (Ross Man) in unAmerica
che rivela gi, nella visione fantastica ma sorprendentemente profetica di Kafka, i sui mali,
le sue contraddizioni ma anche la sua dirompente vitalit.
Al ritmo della musica jazz di Scott Joplin, lo spettacolo ripercorre, nelladattamento di
Fausto Malcovati e con la regia di Maurizio Scaparro, la storia dellemigrante Rossmann,
del suo viaggio, della sua vita errante in cerca di un benessere (il sogno americano?) che
sembra sempre a portata di mano, ma che rimane inafferrabile.
Lo spettacolo viene proposto, dopo la prima fortunata edizione del 2000, in occasione del
semestre di Presidenza Italiana dellUnione Europea.























17 e 18 febbraio
NO TU NO
omaggio a Enzo Jannacci
con Egidia Bruno
pianista da definire
canzoni di Enzo Jannacci
testi di Egidia Bruno e Marie Belotti
produzione TieffeTeatro
PRIMA NAZIONALE

Ho conosciuto Jannacci nel 2002 e dopo aver lavorato nella sua commedia Le storie del
Mago, ho avuto lonore di essere diretta da lui nel monologo La Mascula, tratto dal mio
omonimo racconto, gi Premio Troisi, spettacolo che gira lItalia da circa dieci anni.
Va da s che se conosci uno come Enzo Jannacci non hai solamente a che fare con un
grande artista, ma aver incontrato un Maestro, oltre che una persona di grande
spessore. Pi volte mi stato chiesto, in quest'ultimo anno, se non avessi intenzione di
fare un omaggio a Jannacci. Ma le mie resistenze erano forti: sentivo di custodire la stima
e l'affetto che avevo per lui come qualcosa di strettamente personale e inoltre, forse, non
mi sentivo allaltezza. Poi mi sono ricordata di quello che lui diceva sempre a proposito di
passare il testimone ! senn che gusto c?!
E dopo tante sollecitazioni, ho capito che s, era giusto che anch'io onorassi la sua
memoria e non solo per la sua grandezza e unicit d'artista, ma anche per il privilegio di
essere stata sua allieva e per tutto quello che ha voluto generosamente trasmettermi.
Ho pensato, quindi, di "ringraziare" Enzo Jannacci con uno spettacolo di testi miei e di
canzoni sue, magari forse proprio quelle meno note, ma non per questo meno
significative.
Posso solo dire che lintento quello di parlare di un Maestro e di un Artista come in Italia
non se ne "fabbricano" pi.
EGIDIA BRUNO























dal 19 febbraio al 1 marzo
LE CATTIVE STRADE
con Andrea Scanzi e Giulio Casale
produzione Promomusic
in collaborazione con il Comune di Cagli - Istituzione Teatro Comunale
si ringrazia la Fondazione Fabrizio De Andr Onlus


Le cattive strade uno spettacolo scritto e interpretato da Giulio Casale e Andrea Scanzi.
In novanta minuti si ripercorre la carriera di Fabrizio De Andr.
Scanzi, giornalista, autore teatrale e scrittore, racconta gli snodi del percorso artistico del
poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si alternano le interpretazioni del cantautore
e attore Giulio Casale, capace di personalizzare con rispetto, personalit ed eclettismo il
repertorio di Faber.
Il lavoro, che racconta anche il De Andr meno noto, non desidera canonizzare o
santificare l'artista. Al contrario, Le cattive strade intende raccontare, senza agiografie, ma
con passione le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni (anche musicali) di un
intellettuale inquieto. Scomodo. Irripetibile.
Lo spettacolo vive anche di una sua particolare multimedialit che comprende la
proiezione di filmati originali di Fabrizio De Andr, estratti audio, foto rare, ed esecuzioni
dal vivo in acustico e anche su base. Da Geordie a Brassens, dal Suonatore Jones alla
Canzone del maggio, da Se ti tagliassero a pezzetti ad Anime salve. Senza dimenticare la
produzione dialettale e lapporto fondamentale dei tanti collaboratori avvicendatisi accanto
a lui.


una storia per nulla sbagliata, quella di Fabrizio De Andr.
Tra cattive strade e fiori che nascono dove meno te lo aspetti.
Una storia che continua e continuer, in direzione ostinatamente contraria.


Di Fabrizio De Andr si parla tanto. Forse troppo. Un talento inquieto, spigoloso, quasi mai
facile. Un uomo bruciato dal desiderio quasi inconscio, e talora da lui stesso mal
sopportato, di inseguire e concretizzare rivoluzioni continue. Nessun desiderio di
raccontare un santino; molta voglia di restituire gli snodi di un artista vero. Tra i pi grandi
del Novecento italiano.
ANDREA SCANZI

De Andr stato come minimo uno tra i pi importanti cantautori del secolo scorso.
Ognuno di noi che si provi a fare oggi lo stesso suo mestiere gli deve almeno un pezzo
della propria chitarra, del proprio cercare e spesso non trovare una voce, e un tono,
altrettanto autorevole, impeccabile. Questo basti a darci il senso di restituzione, per il tanto
ricevuto. Fuor di retorica, ma proprio solo di pancia, e di cuore.
GIULIO CASALE








dal 3 all8 marzo
LA FILA (LINE)
di Israel Horovitz
traduzione Susanna Corradi
con Alessandro Averone, Paola De Crescenzo,
Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Sergio Filippa
a cura di Walter Le Moli
produzione Fondazione Teatro Due


Quattro uomini e una donna lottano per il primo posto di una fila. Una fila senza capo n
coda, n tantomeno scopo, in cui tutti sono disposti anche a morire pur di essere i primi,
perch la competizione finisce per essere lunica occasione di esistere.
Tutto consentito, tutto praticato, tutto lecito. Ma in questa violenta e ridicola corsa
verso la supremazia non ci sono vincitori perch la partita , per tutti, persa in partenza.
Rappresentato per la prima volta nel 1975, Line la pi longeva produzione off-Broadway,
tuttora in scena nei teatri di New York.
Una commedia divertente e caustica in cui Horovitz esibisce, con carica ironica e
dissacratoria, le nevrosi e le meschinit della societ contemporanea, dove la
competizione sembra essere il vero motore di tutte le relazioni interpersonali.
Bisogna essere i primi, non necessariamente i pi competenti e i pi meritevoli, ma primi
s; e per raggiungere lobiettivo si disposti a tutto, forse persino ad uccidere.
Fa ridere Line ma, allo stesso tempo fa pensare e come dice Ionesco una pice
unica, in cui non c azione, non succede niente, ma in realt succede tutto.

LOCANDINA






















dall11 al 22 marzo
IL TRAMONTO SULLA PIANURA
da Guido Conti
con Gianfranco Barili, Sonia Casoli, Maria Stella Cerana, Fiore Cesca, Mariella Clemente,
Nadia Cortesi, Marco De Feo, Angelo De Maco, Domenico Galluccio, Diego Ghilotti, Pardo
Kickhoeffel, Anna Maria Paino, Ninni Picone, Carlo Raimondi, Federica Rivoli, Enzo Trovato
musiche Alessandro Nidi
regia e adattamento teatrale di Emilio Russo e Caterina Spadaro
produzione TieffeTeatro

Davanti alle grandi vetrate di una casa di riposo immersa nella pianura padana, si
incrociano le vite di personaggi singolari: poeti improbabili, attrici dalla vita malinconica e
avventurosa, fascisti fedeli fino all'ultima ora, suore stravaganti e medici assurdi. Una
giovane compagnia over 60 la protagonista di un racconto tragicomico in bilico tra
storie individuali e la macrostoria di unepoca destinata al cambiamento, in attesa del
nuovo millennio. Siamo nel 1989, tra muri che cadono e ideali che affondano, quale
migliore punto di vista se non quello di chi osserva il mondo tra i raggi di un sole e di una
vita al tramonto?
Intorno, la strana magia della pianura e del fiume che la percorre, il Po: depositario di riti
antichi, ma anche di delitti misteriosi. E mentre una tarda estate si trasforma in un Natale
nevoso, noi ci accorgiamo di attraversare, capitolo dopo capitolo, il romanzo di un secolo.
Gli attori sono stati scelti dopo un intenso provino/laboratorio che ha visto la
partecipazione di oltre cinquanta over 60, tutti non professionisti. I caratteri dei personaggi
in scena si confondono con i protagonisti del racconto, il risultato un toccante racconto
corale sulla terza et, ironico e malinconico.

Il Teatro Menotti intende sottolineare il valore civile e di aggregazione del teatro, luogo di
incontro fisico e mentale di persone, idee, intelligenze senza distinzioni di et ed
estrazione socio-culturale.
Il progressivo interesse verso let matura che sta catturando lattenzione del cinema
contemporaneo con opere straordinarie. Il nuovo trend viene chiamato grey pound,
termine che sottolinea il potere economico delle persone in l con gli anni. Linevitabile
invecchiamento della popolazione particolarmente evidente in una grande citt come
Milano, e il Teatro Menotti, da sempre attento a percepire i cambiamenti nella societ,
coglie questa tendenza, creando un progetto a 360 gradi che mira a coinvolgere
attivamente i giovani over 60.

La rivincita delle pantere grigie: che scherzano con la morte, accettando la sfida del teatro
e della vita.
ADRIANA MARMIROLI - LA STAMPA


Bizze, battibecchi, concertini, processioni di carrozzelle, suore imperiose, poeti e sciantose
in pensione. Poi, tutti in fila per la foto ricordo. E noi ad applaudire.
ROBERTO BARBOLINI - IL GIORNO







dal 24 marzo al 2 aprile
SVENIMENTI
un vaudeville
dagli atti unici, dalle lettere e dai racconti di Anton Cechov
progetto, elaborazione drammaturgica Elena Bucci e Marco Sgrosso
con Elena Bucci, Gaetano Colella, Marco Sgrosso
regia Elena Bucci
produzione Le Belle Bandiere, CTB Teatro Stabile di Brescia in collaborazione con
Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, con il sostegno del Comune di Russi

Le Belle Bandiere per la prima volta si accostano al lavoro di Anton Cechov, partendo dai
suoi formidabili Atti Unici, operine che lui stesso scherzosamente definiva vaudeville
volgarucci e noiosetti ma al cui straordinario successo assisteva stupito.
Elena Bucci e Marco Sgrosso, in scena con Gaetano Colella (storico collaboratore della
compagnia), si accostano per la prima volta secondo quella modalit che tanto spesso
caratterizza i loro lavori: guardando oltre la singola opera, cogliendo le intime connessioni
tra la vita dellautore e la sua scrittura, scoprendo legami insospettati o azzardando nuove
chiavi di lettura. Giungendo cos ad una sorta di opera aperta in cui, toccando i pi
diversi aspetti della sua scrittura, scorgere un vero e proprio ritratto dellautore, e tracciare
un percorso attraverso i suoi processi creativi.
Sono nuvole di puro teatro, ritmo ed esilaranti invenzioni che illuminano la solitudine
malinconica dei suoi antieroi, le ridicole debolezze di noi tutti e la misteriosa tessitura dei
rapporti mentre suggeriscono climi e visioni delle opere future.

In omaggio a Vselovod Mejerchol'd - che aveva intitolato Trentatr svenimenti la sua
rilettura dei tre atti unici di Cechov - abbiamo scelto come titolo del nostro spettacolo
Svenimenti, parola che allude ai punti di crisi emotiva e di perdita di controllo dei
personaggi, urlo o gioia, pianto o riso ma comunque resa all'incomprensibile emozione
della vita.
E tenteremo di scoprire il mistero del fascino lieve di questi uomini e donne che, senza
avere una dimensione eroica, restano impressi nella memoria per la loro autenticit, nutriti
di speranze o ammalati di sconfitte, tragici contro voglia, ridicoli senza consapevolezza,
una condizione umana universale che pochi altri autori hanno saputo descrivere con tanta
forza e semplicit.
ELENA BUCCI E MARCO SGROSSO











dal 9 al 19 aprile
LO ZOO DI VETRO
di Tennessee Williams
traduzione di Gerardo Guerrieri
con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto
scene Dario Gessati/costumi Gianluca Falaschi/luci Mario Loprevite
regia Arturo Cirillo
produzione TieffeTeatro

La regia poetica e sensibile di Cirillo si misura con un classico del teatro del novecento,
mostrando meccanismi familiari sempre attuali e personaggi reali, nellItalia di oggi come
nellAmerica degli anni 40.
Lo zoo di vetro un dramma di memoria, secondo la definizione dello stesso Tennessee
Williams, cio un testo dalla doppia natura: realistico nella descrizione dei rapporti tra i
personaggi, ma totalmente onirico rispetto al tempo della vicenda e al tempo della sua
rappresentazione. Potente messa in scena dellatto del ricordare e del rapporto con il
passato come luogo del rimpianto: Il futuro diventa presente, il presente passato, e il
passato un eterno rimpianto si dice nel testo.
Al centro della vicenda il fallimento di una famiglia, una madre che vive ancorata al ricordo
di una giovinezza dorata, un gruppo di ex-giovani ormai senza pi et.


Lo zoo di vetro di Williams rappresenta linganno dellimmaginario, non casuale la
grande importanza, data dallautore, allatto del proiettare. Il riflettore teatrale che il
narratore/figlio punta sui personaggi, i molteplici film nei cinema dove si rifugia Tom per
sfuggire alla realt, e anche gli stessi animaletti di vetro che compongono lo zoo del titolo
sono lemblema della fragilit e della finzione: sono essenze quasi prossime allassenza,
non a caso trasparenti.
ARTURO CIRILLO


Cirillo non tocca la struttura della pice, la lima, la taglia ma non ne altera landamento, si
limita a cambiare il punto di vista dal quale vi si accosta. (...) Ne annulla le distanze, pare
mostrarcela come se la vedessimo per la prima volta.
RENATO PALAZZI - IL SOLE 24 ORE

(...) Regia simbiotica, inquietante, poetica di Arturo Cirillo
MARIA GRAZIA GREGORI - LUNIT

Tom, ben interpretato da Cirillo, ironico, tormentato e con tratti di serena rassegnazione,
dolce e dalle rabbie impotenti. Milvia Marigliano brava nel disegnare una madre
grottesca (...). Con lievit e intensit Monica Piseddu rende palpabile lanimo fragile della
figlia (...).
MAGDA POLI - IL CORRIERE DELLA SERA

E bravissima Milvia Marigliano che da qualche anno mostra la maturit di unattrice
notevole.
ANNA BANDETTINI - LA REPUBBLICA






dal 5 al 24 maggio
CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?
di Edward Albee
con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto
scene Dario Gessati / costumi Gianluca Falaschi / luci Mario Loprevite
regia Arturo Cirillo
produzione TieffeTeatro
PRIMA NAZIONALE
SPETTACOLO SOTTOTITOLATO IN LINGUA INGLESE


Martha e George sono una coppia di mezza et che ha invitato a casa un giovane collega
di lui e sua moglie. Tra un bicchiere e l'altro, complici l'ora tarda e i fumi dell'alcool, i
quattro si addentrano in una specie di "gioco della verit" che porta le due coppie a
mettere a nudo tutto di s, soprattutto i padroni di casa.

Dopo il felice incontro tra un gruppo di attori e la produzione TieffeTeatro avvenuto la
stagione scorsa con lo spettacolo Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, ritorno a lavorare
con il Teatro Menotti e con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Edoardo Ribatto, oltre che
con Dario Gessati, Gianluca Falaschi, Mario Loprevite, a un altro testo della drammaturgia
americana del secolo scorso: Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee.
Come in Lo zoo di vetro anche qui abbiamo un assoluto quartetto, un gioco prima di tutto
attoriale, dove l'ascolto, la relazione, il recitare insieme sono tutti aspetti fondamentali
dell'operazione. Se nel testo di Williams mi sembrava importante trovare quello stato
d'animo di depressione, accidia e malinconia in cui immergere la vicenda, qui mi pare
essenziale costruire una situazione di forte tensione psicologica che porter ad un gioco al
massacro, scandito dal continuo assorbimento di alcol, come in una commedia di Pinter
(per esempio L'amante). Come Pinter, Albee mi pare un autore che ama disseminare il
suo testo di elementi misteriosi, di allusioni, in cui l'ubriachezza in cui sprofondano via via i
quattro protagonisti non fa altro che rendere il tutto ancora pi vago, sfocato e violento.
Anche scenicamente vorrei lavorare su questo senso di precariet e disequilibrio che da
l'alterazione alcolica, attraverso una scena che si scompone insieme ai suoi abitanti. Poi vi
l'ironia, ma direi anche molto sentimento, in fondo gli adulti sono una coppia di
innamorati frustati e inaciditi da una enorme noia, che presente nel mondo che li
circonda ma anche in loro stessi. Scritto come una commedia di conversazione, il testo
nasconde dentro di s isole misteriose e inconsce, dove il tema dell'assenza di paternit e
maternit unisce in un unica ossessione le due coppie. Quattro egocentrici ossessionati
dalla propria realizzazione, quattro vite determinate dal bisogno di potere, in cui tra i
giovani e gli adulti non c molto di diverso, se non che i primi sembrano condannati a
diventare come i secondi, ma forse con pi cinismo e vuotezza di emozioni. Anche in
questo caso, come gi avvenuto con Lo zoo di vetro, mi interessa fare di questo testo un
racconto non legato unicamente alla realt americana, ma dargli una sua universalit e
atemporalit.
ARTURO CIRILLO






dal 14 al 31 maggio
CIRCO EL GRITO
un circo contemporaneo allantica

20 DECIBEL - non c' storia senza ascolto
di e con Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini
messa in scena Louis Spagna
ricerca acrobatica Catherine Magis
compagno di giochi Giorgio Rossi
aiuto alla concezione musicale Paul Miquet
luci Domenico De Vita / scenografia Thyl Beniest e Sebastien Boucherit
costumi Beatrice Giannini

DRUMS AND CIRCUS
di Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini
con Fabiana Ruiz Diaz, Giacomo Costantini, Timoteo Grignani
messa in scena Louis Spagna
luci Domenico De Vita


Milano ospiter per la prima volta una delle realt di circo contemporaneo italiane pi
apprezzate in Europa. Lo chapiteau del Circo El Grito sar allestito nei pressi del Teatro
Menotti, in unarea verde da definire.

Durante la prima settimana El Grito presenter lo spettacolo 20 Decibel, la sua opera pi
conosciuta, che ha debuttato a Bruxelles alla Biennale di Circo Pistes de Lancement, per
poi presentare la nuova produzione Drums And Circus, di Johan Sebastian Bach, in
chiave elettro-circense. Per concludere il programma, il Circo El Grito e il Teatro Menotti,
organizzeranno una rassegna di spettacoli con l'obiettivo di portare a Milano il Circo
Contemporaneo nelle sue diverse accezioni.

Un circo contemporaneo all'antica
Sono cinque ragazzi, due in scena e tre dietro le quinte, che senza alcun finanziamento
pubblico nel 2011 hanno scelto la vita nomade e comunitaria del circo.
Un circo che invita all'ascolto, che ha saputo sorprendere ed emozionare ogni tipo di
pubblico con spettacoli caratterizzati da un linguaggio poetico che segna una nuova rotta
del circo contemporaneo (La Nazione).
Sensibile alle tematiche di sostenibilit ambientale il Circo El Grito, grazie alla
collaborazione con AzzeroCO2, il primo Eco-Circo a zero emissioni di C02.
Il Circo El Grito nato dalla necessit di uno spazio libero, itinerante ed autonomo, che -
oltre a proteggere i nostri spettacoli dalle intemperie - potesse proteggere noi dalle
dinamiche capitalistiche e consumistiche attuali. Saremo a Milano dal 14 al 31 maggio
2015, malgrado la presenza del colosso Cirque du Soleil, per proporre un'alternativa
critica per chi vorr scoprire il circo contemporaneo nella sua versione pi artigianale,
intima ed autentica.
Non saremo nell'area dei padiglioni dell'Expo, ma in un parco cittadino nel cuore della
citt, perch per ospitare il circo non c' bisogno di cementificare. E quando ce ne
andremo non ci sar bisogno di smantellare e risanare l'area, perch al massimo in terra
resteranno dei popcorn.
GIACOMO COSTANTINI PER IL CIRCO EL GRITO




dal 5 al 14 giugno
DON CHISCIOTTE - OPERA POP
da Miguel De Cervantes
con Alarico Salaroli, Marco Balbi
e
Helena Hellwig, Enrico Ballardini, Alessandro Nidi, Francesca Li Causi
musiche scritte e dirette da Alessandro Nidi
regia e drammaturgia Emilio Russo
produzione TieffeTeatro
SPETTACOLO SOTTOTITOLATO IN LINGUA INGLESE

Parole e musica per raccontare il mito di Don Chisciotte con una lettura in chiave pop tra
Orson Welles, la tragicommedia beckettiana e il cabaret. Dialoghi in bilico tra fantasia e
realt, incontri, personaggi, canzoni di un viaggio infinito che da quattrocento anni ci
conduce alle soglie del sogno e della follia.
Don Chisciotte (Alarico Salaroli) e Sancio (Marco Balbi), protagonisti di una storia senza
tempo, arrivano finalmente al Toboso, non pi luogo incantato, dimora della bella
Dulcinea, ma balera di periferia animata dagli straordinari Musicisti del Toboso: Helena
Hellwig, Enrico Ballardini, Francesca Li Causi e Alessandro Nidi.


Estate 1969, lestate pi calda del decennio quando Don Chisciotte e Sancio Panza
decidono di partire. Per lhidalgo sar un viaggio alla ricerca di fanciulle da salvare e di
torti da riparare, per il suo scudiero sar la ricerca di unisola su cui riposare.
Niente a che vedere con la moda e i modi on the road, piuttosto un percorso circolare dal
nulla verso il nulla, un sentiero impolverato, in un paesaggio urbano simile alle periferie
delle nostre citt.
Niente di moderno contamina il pensiero e le azioni del cavaliere dalla triste figura,
perch lui davvero un cavaliere: un cavaliere autentico, il miglior cavaliere mai esistito.
Chi avrebbe abbattuto giganti con una lancia di legno? Soccorso fanciulle da esseri
infernali? Riparato offese e torti con tanto coraggio e, sopratutto, chi poteva farlo avendo
per alleati solo un magro ronzino e uno scudiero rozzo? Don Chisciotte il mito, ma
Sancio il vero personaggio della commedia umana. Un personaggio meraviglioso, perfino
nella sua volgarit e nella sua goffaggine.
Cavaliere e scudiero insieme hanno superato secoli di decadenza e oscurantismo,
repressioni e tirannie. Insieme ci hanno raccontato di un mondo con cui la gente onesta e
leale ha il desiderio di identificarsi. Alla fine del loro viaggio lo sguardo e i pensieri
inevitabilmente si rivolgeranno alla luna, che mai come in quellestate del 69, ci sembr
cos vicina. Poi tutto tornato come prima e non ci rimane altro che guardare quel dito che
da qui la indica. Ma Don Chisciotte torner.
EMILIO RUSSO

Russo trasforma la storia dellhidalgo in unopera pop: le riflessioni di uno stanco Don
Chisciotte, interpretato da uno straordinariamente malinconico Alarico Salaroli, e i sogni di
Sancio, il sornione Marco Balbi, sono affiancati alle canzoni eseguite dallemozionante
Helena Hellwig.
ALBAROSA CAMALDO - HYSTRIO






dal 18 giugno al 5 luglio
CHIAMATEMI GROUCHO
elaborazione drammaturgica Emilio Russo
con Gianni Quillico, Cinzia Span, Nicola Stravalaci, Fabio Zulli
al pianoforte Vicky Schaetzinger
luci Mario Loprevite
regia Marco Balbi
produzione TieffeTeatro
SPETTACOLO SOTTOTITOLATO IN LINGUA INGLESE



Ritorna un grande successo della Compagnia Tieffe. Chiamatemi Groucho rende omaggio
ai giochi di parole, alle battute paradossali, al teatro dellassurdo dei fratelli Marx.
Un tributo allironia demenziale di Groucho Marx a cui lintero umorismo contemporaneo,
cinematografico e non solo, deve qualcosa di immenso: da Woody Allen ai Fratelli Cohen,
da Zucker-Abrahams-Zucker a tutti i comici venuti fuori dal Saturday Night Live, tutti hanno
guardato al nonsense surreale dei fratelli Marx come a un faro.
Un percorso in apnea tra musica dal vivo, canzoni, sketches, dialoghi e sceneggiature
assurde, per ritrovare quellurlo liberatorio e di scherno che lui e i suoi fratelli hanno saputo
scagliare con il loro fantastico umorismo anarchico e surreale alla societ vanagloriosa,
alle ipocrite convenzioni e alle tronfie istituzioni.
Intorno a uno sconclusionato avvocato detective dello Studio legale e investigativo Fratelli
Marx ruotano un assistente idiota, una segretaria oca e un assortimento di clienti
improbabili: un marito tradito trover le prove dellinfedelt della moglie, ma sar sconvolto
dallesito delle indagini; gli ambasciatori di due nazioni confinanti trattano per un accordo
di pace e tolleranza, ma trovano la guerra; un quadro di grande valore stato rubato, ma
verr ritrovato in circostanze ancora pi misteriose. C chi suona il pianoforte, chi canta in
coro, chi sviene. Lhappy-end c, ma non per tutti. A vincere in questo ritratto dellAmerica
a testa in gi sar sempre la follia e lo scarto dalla norma. Sconfitte le convenzioni, il
perbenismo, la retorica. Non rimane che ridere.


Lo spettacolo un assurdo vaudeville, una corsa di risate che fa assaporare
ultramodernit della comicit dal carattere dissacrante e sovversivo di questi grandi
artisti che utilizzano le parole come trampolino per raggiungere nuove e vorticose
espressivit, in un continuo gioco a spiazzare il pubblico con una marea di battute e non-
sense che ribaltano i giochi prima che inizino: il linguaggio per i Marx larma che
permette di lottare per conservare il proprio posto nel mondo.
MAGDA POLI - CORRIERE DELLA SERA

Una risata ci rinfrescher. Le risate sono quelle che, a pioggia, ci vengono dal divertente,
anzi divertentissimo, spettacolo Chiamatemi Groucho di Emilio Russo. (...) Sulla scena, in
gustosi costumi dantan quattro attori dalla verve eccellente accompagnati da una
straordinaria pianista, Vicky Schaetzinger, cui tocca evocare la figura di Harpo, il fratello
muto.
DOMENICO RIGOTTI - AVVENIRE






dal 7 al 19 luglio
WOODY ALLEN CAF
cast e musicisti in via di definizione
elaborazione drammaturgica di Emilio Russo
regia di Marco Balbi
produzione TieffeTeatro
SPETTACOLO SOTTOTITOLATO IN LINGUA INGLESE


Woody Allen autore di film e commedie e grande maestro del comico moderno. Tutto
questo viene rappresentato al Woody Allen Caf: dalla battaglia con le battute che hanno
contribuito a creare la fama intorno a questo personaggio, ai suoi taglienti articoli
pubblicati sul Newyorker, per arrivare ai personaggi pi emblematici che parlano di
religione, politica, psicanalisi, sesso e donne. Ingredienti per una rappresentazione
spudorata e assolutamente non convenzionale

La musica dal vivo sar laltra protagonista, indiscreta e invadente: un quartetto composto
da pianoforte, batteria, contrabbasso, clarinetto e sax per portarci nel mondo dello swing,
del ragtime, del jazz e farci passare una piacevole serata al Woody Allen Caf.


Woody Allen come il sacco dei doni di Babbo Natale: comunque vada ti porti a casa un
regalo. Spesso un gran bel regalo. Lha capito Emilio Russo che ha attinto agli articoli del
Newyorker, a gioielli teatrali come Dio o La morte, ai film, componendo una drammaturgia
che tiene insieme gli affondi sarcastici e le tenerezze, le nevrosi e le radici ebraiche, le
ossesioni sessuali e il fascino di New York.
SARA CHIAPPORI - LA REPUBBLICA

























TEATRO MENOTTI

via Ciro Menotti 11, Milano
tel. 02 36592544
biglietteria@tieffeteatro.it

Acquisti online
con carta di credito su www.teatromenotti.org

_____________________________________________________________________________

PREZZI

intero - " 25.00
convenzioni - " 20.00
ridotto/under 25 - " 17,50
ridotto/over 65 (residenti a Milano) " 12,50
ridotto/over 65 (residenti fuori Milano) " 17,50
prevendita - " 1,50
_____________________________________________________________________________


ABBONAMENTI E PROMOZIONI
_____________________


10.000 BIGLIETTI IN PROMOZIONE A PARTIRE DA 10 EURO
acquistabili in biglietteria e sul sito www.teatromenotti.org

_____________________


ABBONAMENTO DIECI MENOTTI

- 10 spettacoli a scelta tra tutti quelli in stagione a " 100.00, senza commissioni per chi
acquista in biglietteria. Entro il 31 luglio.

- 10 spettacoli a scelta tra tutti quelli in stagione a " 100.00, pi commissioni per chi acquista
online. Entro il 31 agosto.
_________________________________________________________________________


ORARI SPETTACOLO

luned riposo
marted, gioved, venerd, sabato - ore 20.30
mercoled - ore 19.30*
domenica - ore 17.00

*ad eccezione delle repliche del 5/11/14, 12/11/14, 18/02/15, 11/03/15 che inizieranno alle ore 20.30




STAFF







Presidente e organizzazione generale

Direttore artistico

Assistente alla direzione artistica

Direttore tecnico

Organizzazione

Ufficio stampa

Ufficio promozione

Web, viral marketing e immagine
coordinata

Marketing

Responsabile di sala

Amministrazione

Contabilit








Enza Pineda

Emilio Russo

Marcella Formenti

Mario Loprevite

Filippo Cocconcelli

Ippolita Aprile

Annalisa Cataldi

Riccardo Russo


Valentina Cimino

Andrea Perrone

Licia Omodeo

Maria Biccari

Potrebbero piacerti anche