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IL PROBLEMA DELLESSERE

Con leleatismo (citt di Elea) i filosofi pretendono di andare oltre la superficie,


definendo lessere come unico, eterno e immutabile.
Secondo la tradizione, leleatismo fu iniziato da Senofane di Colofone, tuttavia oggi
si tende a considerarlo un pensatore della Ionia. Egli compose opere di poesia nelle
quali inser riflessioni teologiche e filosofiche, critico lantropomorfismo religioso
dei Greci affermo lesistenza di una sola divinit eterna.
Parmenide (Elea, VI-V a.C.) fondo la scuola eleatica. Secondo lui di fronte alluomo si
aprono due vie:
La verit, basata sulla ragione, (la quale ci dice che lessere e non pu non
essere mentre il non essere non e non pu essere) che porta a conoscere
lessere vero.
Lopinione, basata sui sensi, che porta a conoscere lessere apparente.
Con Parmenide nacque lontologia, cio il ramo della filosofia dedito allo studio
dellessere.
Egli sosteneva che larch fosse lessere in quanto eterno, immutabile, immobile,
unico, omogeneo e finito (finitudine-perfezione).
Il mondo in cui viviamo, basato sui sensi, era per lui pura apparenza o illusione in
quanto temporaneo, mutevole, mobile e molteplice.
Secondo il filosofo lessere si pu pensare e dire, mentre il non essere non si pu n
dire n pensare: quindi linguaggio, logica e ontologia sarebbero connessi tra di loro
indissolubilmente. In seguito pero aggiunse che i nomi che gli uomini hanno
attribuito alle cose del mondo sono in realt costruzioni artificiose delluomo,
convenzioni cui non corrisponde nulla di reale.
La via dellopinione si pu dividere dunque in:
Ingannevole (sensi), quando nei suoi ragionamenti include il non essere.
Plausibile (logos + sensi), quando segue la teoria verosimile della realt dei
sensi, secondo la quale il mondo sarebbe governato dal contrasto degli
opposti (luce e notte), che sono comunque compresi nellunit dellessere.

ZENONE e MELISSO
Zenone di Elea fu scolaro e amico di Parmenide.
Egli ne difende la dottrina e confuta le tesi dei suoi avversari con il metodo della
dialettica (ammettere in via dipotesi laffermazione dellavversario, per ricavarne
conseguenze che la confutino).
Critica la pluralit spiegando che se le cose fossero molte, il loro numero sarebbe
finito (poich non possono essere ne piu ne meno di quante sono) e infinito (poich
lo spazio tra le cose deve essere riempito da infinite altre cose).
Afferma inoltre che se si ammette che ogni cosa costituita da molte unit, se
queste ultime non hanno grandezza anche le cose da esse composte non avranno
grandezza, mentre se si afferma che hanno una certa grandezza, le cose composte
da infinite unit avranno grandezza infinita.
Critica inoltre la teoria del movimento con quattro argomenti:
Lo stadio e lAchille, che affermano che non possibile percorrere in un
tempo finito infinite parti di spazio
La freccia, che afferma che il movimento di una freccia dato da una somma
di istanti in cui la freccia immobile
Le masse nello stadio, che afferma che un punto mobile va ad una certa
velocit se rapportato ad un punto immobile, mentre al doppio di essa se
rapportato ad un punto che si muove alla sua stessa velocit, ma in senso
contrario
Melisso di Samo, discepolo di Parmenide, deve la sua fama al tentativo di una
deduzione rigorosa degli attributi dellessere vero seguendo il principio secondo cui
dal nulla non puo nascere nulla, i quali sono:
Ingenerabilit
Incorruttibilt, immobilit
Infinit, a differenza di Parmenide
Unitariet
Incorporeit, poich unico e non scomponibile in parti

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