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GLOSSARIO DEI PRINCIPALI ELEMENTI TECNICI

Nel glossario si riportano le definizioni sintetiche di quei termini tecnici che maggiormente si
utilizzano, sia nelle fasi di indagine sia nelle fasi di progetto di uno strumento urbanistico;
per ognuno dei termini la spiegazione fornita deriva dalle specifiche norme di legge, quando
esistenti, da regolamenti edilizi e dalluso oramai codificato nella pratica disciplinare.

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Abitazione
(alloggio)
Per alloggio o appartamento si intende un insieme di vani ed annessi o
anche un solo vano utile, situati in una costruzione permanente o in parti
separate, ma funzionalmente connesse di detta costruzione e destinati
ad uso di abitazione per famiglia. Lalloggio deve avere un ingresso sulla
strada (direttamente o attraverso un giardino, un cortile, ecc.) o su uno
spazio comune allinterno della costruzione (scala, passaggio, ballatoio,
ecc.).
Rif. C.M. LL.PP. 425/1968 e n.1820 del 23/07/1960

L'alloggio monostanza, per una persona, deve avere una superficie
minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28, e non inferiore a
mq 38, se per due persone
Rif. D.M. Sanit 5 Luglio 1975

Alloggio costituito da un solo locale o da un insieme di locali (stanze e
vani accessori) costruito con quei requisiti che lo rendono adatto ad
essere dimora stabile di una o pi persone, anche nel caso in cui una
parte sia adibita ad ufficio (studio professionale, ecc.). Dotato di almeno
un accesso indipendente dall'esterno (strada, cortile, ecc.) o da spazi di
disimpegno comune (pianerottoli, ballatoi, terrazze, ecc.), un accesso
cio tale che non comporti il passaggio attraverso altre abitazioni.
Separato da altre unit abitative da pareti. Inserito in un edificio.
Rif. Istat

Abuso edilizio
Qualsiasi trasformazione edilizia o urbanistica realizzata in assenza di
titolo abilitativo o comunque difforme rispetto agli atti amministrativi che
la legittimano o alla normativa vigente.

Accessibilit
(vedi barriere architettoniche e
urbanistiche)
riferita sia al singolo edificio che alle aree urbane; indica lassenza di
elementi di ostacolo alla piena e corretta fruizione delledificio e/o
dellintera citt anche da parte di utenza diversamente abile e, viceversa,
indica la presenza di condizioni strutturali (spaziali, distributive, servizi di
trasporto, ecc.) che consentono, ad ogni tipo di utenza, la fruizione
agevole e in sicurezza dei diversi luoghi e dei singoli edifici.

Accessorio
diretto
(abitazione)
Si intendono accessori diretti i locali necessari alla funzionalit, al
servizio e/o al disimpegno dellabitazione che non hanno caratteristica di
vano, sono tali: corridoi, bagni, W.C., ripostigli, vani bui, vani con
superficie inferiore al minimo stabilito, ecc. (ognuno di questi -
catastalmente- commisurato a 1/3 di vano.)

Rif. circ.9/2001, All. C del DPR 138/1998, Circ. 1820/1960

Accessorio
indiretto o
complementare,
altro vano
(abitazione)
Gli accessori indiretti sono tutti quei vani che pur non essendo
strettamente necessari alla utilizzazione dei vani principali integrano la
funzionalit dellalloggio, ovvero: cantine, ripostigli posti nel cortile o in
soffitta, lavatoi ecc. (catastalmente sono computati 1/4 di vano)

Rif. circ. 9/2001, All. C del DPR 138/1998, Circ. 1820/1960

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Accordo di
Programma
Procedura amministrativa, promossa dagli enti pubblici interessati alla
definizione e alla realizzazione integrata e coordinata di opere, interventi
o programmi di interventi. Pu costituire variante agli strumenti
urbanistici vigenti.

Rif. L. 142/1990, D.Lgs 267/2000
Agibilit e
Abitabilit
(vedi anche vano minimo)

Lattuale normativa prevede la certificazione di agibilit per tutti i nuovi
edifici e per quelli preesistenti sui quali si interviene in modo rilevante,
qualunque sia la loro destinazione duso. Lagibilit riferita al rispetto
delle norme urbanistiche ed edilizie, alla salubrit, alla idoneit della
struttura e degli impianti, al rispetto di specifiche norme (barriere
architettoniche, sismicit, antincendio); le caratteristiche di un edificio per
lagibilit sono quindi determinate da una serie di leggi concorrenti
(urbanistiche, sanitarie, edilizie) atte a garantire la sicurezza degli utenti.

Labitabilit, per gli edifici residenziali, oltre alle condizioni dellagibilit
anche riferita a caratteristiche geometriche atte a garantire lidoneo uso
abitativo. Per labitabilit sono stabiliti: h min. 2,70m per le stanze (2,40
per i disimpegni), almeno 14mq per i primi quattro abitanti e 10 mq per
ogni ulteriore abitante; min. 9mq per stanza da letto singola (doppia
14mq), soggiorno almeno 14mq, illuminazione e ventilazione diretta, la
sup. delle finestre deve essere almeno 1/8 della sup. del pavimento.

Principali riff. dellabitabilit D.M. 5/07/1975; art. 4 del D.P.R. n. 425. 22/04/1994,.
dellagibilit (Art 24, 25, 26 del DPR 380 2001-TU delledilizia)
per le abitazioni montane i parametri minimi sono inferiori D.M. 9/06/1999

Agglomerato di
carattere storico,
artistico e di
particolare
pregio
ambientale
(ZTO A)
Rientrano nella definizione di agglomerato di carattere storico, artistico e
di particolare pregio ambientale:
a) strutture urbane in cui la maggioranza degli isolati contengano edifici
costruiti in epoca anteriore al 1860, anche in assenza di monumenti od
edifici di particolare valore artistico;
b) strutture urbane racchiuse da antiche mura in tutto o in parte
conservate, ivi comprese le eventuali propaggini esterne che rientrino
nella definizione del punto a);
c) strutture urbane realizzate anche dopo il 1860, che nel loro complesso
costituiscano documenti di un costume edilizio altamente qualificato.

Rif. Circolare M.Ll.Pp. del 23.X.1967, n. 3210.














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Alloggio Sociale
(vedi anche edilizia)
E' definito alloggio sociale l'unita' immobiliare adibita ad uso
residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di interesse
generale, nella salvaguardia della coesione sociale, di ridurre il disagio
abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in grado
di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato. L'alloggio sociale
si configura come elemento essenziale del sistema di edilizia
residenziale sociale costituito dall'insieme dei servizi abitativi finalizzati al
soddisfacimento delle esigenze primarie.
L'alloggio sociale, in quanto servizio di interesse economico
generale, costituisce standard urbanistico aggiuntivo da assicurare
mediante cessione gratuita di aree o di alloggi, sulla base e con le
modalita' stabilite dalle normative regionali.

Rif. DM 22/4/2008

Altezza (netta)
Minima abitazioni
Laltezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione fissata in m.
2,70 riducibili a m. 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i
gabinetti ed i ripostigli. Nei comuni montani al di sopra dei m. 1000
consentita una riduzione dellaltezza minima dei locali abitabili a m. 2,55.

Rif. D.M. Sanit 5 Luglio 1975; L.457/1978, Art. 43



Altezza virtuale
Rapporto fra i metri cubi totali vuoto per pieno delledificio e la somma
delle superfici utili abitabili degli alloggi (vedi); per ERP non superiore a
metri 4,50.

Rif.. L.513 del .8 agosto 1977, Titolo II, c. 19; L.457/1978, Art. 43


Ambito
amministrativo
Delimitazioni territoriali nelle quali gli Enti istituzionalmente preposti
(ASL, Autorit di bacino, Distretto Scolastico, Soprintendenze, ecc.)
esercitano specifiche competenze settoriali (salute, sanit, tutela delle
acque e sicurezza idrogeologica, istruzione, tutela dei beni culturali,
ambientali. ecc.). Tali competenze, spesso, hanno interrelazioni
significative con la pianificazione urbanistica e, pi in generale, con le
trasformazioni del territorio.
Alcuni settori (p.e. acque, istruzione, salute, ecc.) interessano la totalit
del territorio nazionale, altri settori invece interessano solamente territori
con particolari caratteristiche (p.e. aree naturali singolari, zone montane,
porti, ecc.). La delimitazione dellambito operata con criteri omogenei
alle funzioni che lEnte esercita.

I riff. legislativi sono molteplici


Area di
pertinenza
Sono le aree intimamente connesse allimmobile (alla cosa principale) in
quanto fungono da servizio e supporto funzionale allattivit che si svolge
nel volume edificato.

Rif. art. 817 Codice civile


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Attrezzature
collettive
Tutte quelle opere "indispensabili" a soddisfare le esigenze della
popolazione in merito a: assistenza pre-scolastica, istruzione dell'obbligo,
sanit, religione, tempo libero, sport e aree verdi, cultura, relazioni
sociali, pubblici servizi, mercati rionali.

Rif. CM 3210/1967; L. 865/1971 art. 44.


Bacino di utenza
(n. di ab.) Si intende la quantit (ottimale) di popolazione che deve
essere servita o che concretamente servita da una determinata
attrezzatura (p.e. ospedale, scuola, ecc.). Generalmente BdU e Raggio
di Influenza (vedi) sono proporzionalmente correlati anche se, in
funzione della DAT (vedi) si pu derogare da uno dei due. I bacini di
utenza e i raggi di influenza rappresentano i fattori che regolano
lampiezza territoriale di alcuni ambiti amministrativi (vedi) e si utilizzano
per la localizzazione delle attrezzature collettive.


Barriere
architettoniche
(vedi accessibilit)
a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilita di chiunque
ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacita
motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura
utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti;
c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono
l'orientamento e la riconoscibilit dei luoghi e delle fonti di pericolo per
chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i
sordi.
Per b,a. quindi si intendono tutti gli ostacoli che limitano laccessibilit
fisica e la percezione visiva o uditiva, riducendo la libert di movimento,
autonoma e sicura, negli spazi al chiuso o allaperto (p.e. marciapiedi
stretti, scale con eccessiva pendenza, ma anche assenza di segnalazioni
acustiche, luminose, ecc.).

Rif. D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503


Capacit teorica
insediativa
o Ricettivit dellarea
E il n. di abitanti insediabili in una porzione di territorio; dipende dalla
intensit di uso dellarea e dal volume medio di edificato per abitante
(vedi Indice Volumetrico Capitario) e, quindi, dalla superficie territoriale
che deve essere garantita ad ogni abitante in termini di mc di edificato e
di mq di aree collettive affinch la vivibilit urbana sia soddisfacente
Detto in altri termini, con CTI si intende il numero di persone (a cui sono
associate relative abitazioni, infrastrutture e servizi) che ragionevolmente
pu vivere decentemente in una determinata porzione di territorio. E
facile comprendere che, a parit di superficie, se si prevedono tutte
abitazioni unifamiliari il numero di abitanti sar molto diverso da quello
che possibile insediare, nella medesima porzione di territorio, se invece
si realizzano tutti edifici abitativi di molti piani.
Le modalit con cui si calcola la CTI sono stabilite dalle leggi regionali e,
spesso, sono demandate ai PTdC, che stabiliscono anche la capacit
insediativa reale.

Rif. Leggi Regionali

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Carico
urbanistico

Quantit di servizi e infrastrutture derivanti dalla popolazione e dalle
attivit che gravano su unarea urbana e che determinano anche i volumi
di traffico.

Rif. Leggi Regionali

Case sparse

Case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non
poter costituire nemmeno un nucleo abitato.

Rif. Istat

Centro abitato
e
Centro edificato

(v. anche Perimetro del centro
urbano)
Il Centro edificato delimitato, per ciascun centro o nucleo abitato, da
perimetro continuo che comprende tutte le aree edificate con continuit e
i lotti interclusi. Non possono essere compresi nel perimetro dei centri
edificati gli insediamenti sparsi e le aree esterne, anche se interessate
dal processo di urbanizzazione. Rif. art.18 L.865/1971

Insieme di edifici, delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali
di inizio e fine. Per insieme di edifici si intende un raggruppamento
continuo, ancorch intervallato da strade, piazze, giardini o simili,
costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico
con accessi veicolari o pedonali sulla strada. (La delimitazione in funzione della
situazione edificatoria esistente o in costruzione, e non di quella ipotizzata dagli strumenti
urbanistici, tenendo presente che il numero di almeno venticinque fabbricati, e' subordinato
alla caratteristica principale di "raggruppamento continuo". Pertanto i fabbricati debbono
essere in stretta relazione tra di loro e non costituire episodi edilizi isolati; i fabbricati quindi
possono essere intervallati solo da: "strade, piazze, giardini o simili, ed aree di uso pubblico"
con esclusione quindi di terreni agricoli, aree fabbricabili, ecc.) Rif. art.3, c.1, p.8 del
D.Lgs. 285/1992; M.LL.PP.CIRCOLARE 29/12/1997 n.6709/97

La definizione dellIstat (2001) la seguente: Aggregato di case contigue
o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi
soluzioni di continuit per la cui determinazione si assume un valore
variabile intorno ai 70 metri, caratterizzato dallesistenza di servizi od
esercizi pubblici (scuola, ufficio pubblico, farmacia, negozio o simili)
costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale, e
generalmente determinanti un luogo di raccolta ove sono soliti
concorrere anche gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto,
istruzione, affari, approvvigionamento e simili, in modo da manifestare
lesistenza di una forma di vita sociale coordinata dal centro stesso. I
luoghi di convegno turistico, i gruppi di villini, alberghi e simili destinati
alla villeggiatura, abitati stagionalmente, sono considerati centri abitati
temporanei, purch nel periodo dellattivit stagionale presentino i
requisiti del centro.
Rif. Istat

Lart. 31 della L.1150/1942,(art. 17 L, 765/1967) stato abrogato da art. 136 del
TU 380/2001; esso faceva riferimento al c.a. ma non dava la definizione che per
giunse da una interpretazione giurisprudenziale: "quel complesso di edifici abitati
che sia sufficientemente organizzato, mediante l'impianto di servizi pubblici
essenziali"
inoltre, la C. M. LL.PP. 3210/1967, precisa che: in ogni caso , un gruppo di case,
senza servizi o esercizi pubblici non pu costituire un centro abitato, n tale
carattere pu essere riconosciuto ai servizi o esercizi pubblici (quali una stazione
ferroviaria, uno spaccio, una chiesa, ecc.) isolati dalla campagna, anche se situati
lungo strade.

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Ciglio della
strada
La linea di limite della sede stradale comprendente tutte le sedi viabili
(sia veicolari che pedonali) ivi incluse le banchine od altre strutture
laterali alle predette sedi quando queste siano transitabili, nonch le
strutture di delimitazione non transitabili (parapetti, arginelle e simili).

Rif. Art. 2 D.M 1 aprile 1968 N. 1404


Comparto
edificatorio
E finalizzato ad attuare il PP (oggi piani urbanistici attuativi) per
suddividere i terreni in unit fabbricabili e coordinare gli interventi
secondo un indirizzo unitario su aree con pi proprietari; questi ultimi si
possono riunire in consorzio, anche con laccordo dei rappresentanti i
soli tre quarti del valore catastale dellarea e, quindi, con il disaccordo dei
rimanenti che diventano espropriabili.

Rif. Art 13, L 10/1977; TU 19/08/1917, n. 1399; art. 23 L. 1150/1942


Complesso
monumentale
Insieme formato da una pluralit di fabbricati edificati anche in epoche
diverse, che con il tempo hanno acquisito, come insieme, una autonoma
rilevanza artistica, storica o etnoantropologica.

Rif. art. 101 TU 42/2004

Convenzione
E un atto giuridico negoziale bilaterale o plurilaterale con il quale due o
pi soggetti (pubblici e/o privati) costituiscono, modificano o estinguono
tra loro un rapporto giuridico. ichiede il consenso di tutte le parti ed a
ciascuna di esse imputata. La convenzione, atto pubblico tra soggetto
pubblico e soggetto privato che determina il rilascio del titolo abilitativo,
procedura obbligatoria in alcuni piani attuativi nella quale i soggetti
regolano gli impegni in seno a: opere da realizzare, oneri economici,
cessioni gratuite di suolo o di opere, asservimenti, ecc.



Costruzioni in
aderenza
Costruzione che aderisce ad unaltra senza appoggiarvisi

Riff. artt. 877 e 875 del Cod. Civ.


Demanio

Sono demaniali una serie di beni (elencati) naturali e infrastrutturali,
considerati inalienabili alla collettivit: spiagge, fiumi, acque sorgive, resti
archeologici, acquedotti, ecc. Il demanio pu essere statale, regionale,
provinciale e comunale; il demanio idrico specifico dei beni rientranti
nel concetto di alveo. Il demanio differente dal patrimonio (vedi).
Lelencazione completa dei beni demaniali si ricava da una serie di leggi.
Per sdemanializzare un bene, cio per toglierlo alla propriet pubblica,
necessario procedere con una legge specifica per quel particolare bene;
non va confusa la propriet del bene con luso dello stesso che pu
essere concesso anche a soggetti privati.

Rif. artt. 822, 823, 824 del Cod. Civ.; art. 1 TU 11/12/1933 n. 1775; c. nav. 28,
692.
(Se di propriet di province e comuni, anche i cimiteri e i mercati comunali).
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Densit abitativa
fondiaria
(ab./mq), E il rapporto tra il numero di abitanti di unarea e la superficie
fondiaria dellarea ovvero l'area pertinente alle abitazioni, escluse strade
e attrezzature sociali

Riff. DM 1444/1968, Circ. Min. Ll.Pp. del 20.I.1967, n. 425

Densit abitativa
territoriale
(ab./kmq o ab/ha), E il rapporto tra il numero di abitanti di unarea e la
superficie territoriale dellarea (o anche area di insediamento).
Per i complessi residenziali maggiori, o comunque per insediamenti
superiori ai 10- 20 mila abitanti, densit territoriali =170-200 abitanti per
ettaro; per insediamenti minori, potranno essere raggiunti, o superati,
anche i 300 abitanti per ettaro. (Le Leggi regionali possono stabilire
diversamente)

Riff. DM 1444/1968, Circ. Min. Ll.Pp. del 20.I.1967, n. 425


Densit edilizia
fondiaria
o
Indice di fabbricazione
fondiaria
(mc/mq; mq/mq) rapporto tra volume edilizio (o superficie lorda degli
alloggi) e area pertinente alle abitazioni, escluse strade e attrezzature
sociali, o anche rapporto tra il volume di edificato residenziale di unarea
e la superficie fondiaria dellarea
La DE si pu esprimere anche come rapporto di superficie lorda di
alloggio per abitante

(Rif. CMLLPP n.425 del 29.01.1967)


Densit edilizia
territoriale
o
Indice di fabbricazione
territoriale
(mc/ha; mq/ha) rapporto tra volume edilizio (o superficie lorda degli
alloggi) e area della zona di insediamento o anche rapporto tra il volume
di edificato residenziale di unarea e la superficie territoriale dellarea.

(Rif. CMLLPP n.425 del 29.01.1967)

Destinazione
d'uso
E riferita allattivit prevalente che si svolge in unarea (zona territoriale
omogenea) o anche allattivit che si svolge in ununit edilizia. Si
definisce Destinazione complementare quando lattivit integra quella
principale; destinazione eventuale quando lattivit non in contrasto con
la prevalente o la complementare.


Detrattore
ambientale
Nella lingua italiana, detrattore chi danneggia con calunnia la
reputazione di altri; chi cerca di diminuire il merito, il valore di qcn., di qcs
(De Mauro); per traslato, con D.A. si intende un elemento, unopera che
danneggia la qualit estetica e/o strutturale di un ambiente naturale e/o
urbano producendo un abbattimento dei valori propri di unarea.



Dipendenza
(abitazione)
Vanno intese come tali tutte quelle superfici libere a servizio della U.I.U.
(anche in comune ), quali cortili, giardini, terrazze ecc., sia quei locali
destinati al servizio comune di pi unit immobiliari (Portici, tettoie
aperte)

DPR 138/1998,

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Diritto di
superficie
Quando il proprietario di un'area (anche soggetto pubblico) concede a
terzi la possibilit di realizzare sulla stessa area un intervento edilizio;
pertanto, la propriet della costruzione separata e diversa da quella del
terreno.



Discarica
"area adibita a smaltimento dei rifiuti mediante operazioni di deposito sul
suolo o nel suolo, compresa la zona interna al luogo di produzione dei
rifiuti adibita allo smaltimento dei medesimi da parte del produttore degli
stessi, nonch qualsiasi area ove i rifiuti sono sottoposti a deposito
temporaneo per pi di un anno. Sono esclusi da tale definizione gli
impianti in cui i rifiuti sono scaricati al fine di essere preparati per il
successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento o
smaltimento, e lo stoccaggio di rifiuti in attesa di recupero o trattamento
per un periodo inferiore a tre anni come norma generale, o lo stoccaggio
di rifiuti in attesa di smaltimento per un periodo inferiore a un anno"
Le distanze dai centri abitati non sono predeterminate ma devono essere
esaminate le condizioni locali di accettabilita' dell'impianto in relazione a
una serie di parametri dipendenti dal tipo di rifiuti.
(gli Inceneritori e altri impianti di trattamento non sono assimilati a discariche).
Rif. D.Lgs 36/2003)


Distacchi (tra)
Costruzioni
Sono le distanze minime (tra costruzioni, tra costruzioni e strade, e
confini, ecc.) stabilite con fini di tutela igienico-sanitaria e variano al
variare della ZTO.
Devono:
a) assicurare il massimo soleggiamento invernale e la ventilazione
trasversale;
b) evitare introspezioni tra finestre e balconi di alloggi diversi;
c) assicurare la razionale utilizzazione, gestione e manutenzione degli
spazi interposti tra i fabbricati.

Rif. art. 17 L. 765/1967; art. 9 di D.M. 2/04/1968 n. 1444; art. 873. Cod. Civ., Circ.
425/1967


Edificio
Per fabbricato o edificio si intende qualsiasi costruzione coperta,
isolata da vie o da spazi vuoti, oppure separata da altre
costruzioni mediante muri che si elevano, senza soluzione di
continuit, dalle fondamenta al tetto; che disponga di uno o pi
liberi accessi sulla via, e possa avere una o pi scale autonome.
Per fabbricato o edificio residenziale si intende quel fabbricato
urbano o rurale, destinato per la maggior parte (cio il pi della
cubatura) ad uso di abitazione

Rif. CM LL.PP. n.1820/1960


Edilizia
agevolata
E ledilizia che, rispondente alle caratteristiche delle.r.p., realizzata con
il concorso pubblico e privato, si avvale di agevolazioni finanziarie
quali mutui a tasso agevolato.
Rif. L. 847/1964, L.167/1962
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Edilizia
convenzionata
E ledilizia che si realizza mediante la stipula di un accordo
(convenzione) tra privato e Amministrazione con la quale si fissano
misure di favore unitamente caratteristiche (sup. delle unit abitative,
prezzi di affitto/vendita) e obblighi (opere di urbanizzazione)

Rif. L. 847/1964, L.167/1962


Edilizia
residenziale
pubblica
(edilizia economica
e popolare)
Con ERP si intende il patrimonio immobiliare realizzato con il concorso
finanziario dello Stato o di altri enti pubblici per la costruzione di
abitazioni a costo contenuto per i cittadini meno abbienti (edilizia
sovvenzionata).

Rif. L.865/1971, L. 847/1964, L.167/1962

Edilizia di lusso
E definita da una serie di caratteristiche come, ad esempio, superficie
utile, cubatura, accessori di pertinenza delledificio (piscina, campi
sportivi), finiture, rapporto tra sup. cop. e scop. ecc.

Rif. DM 2 ag. 1969; art. 13 L. n. 408/1949


Esproprio
E la possibilit quando vi pubblico interesse, dichiarandone la pubblica
utilit, di imporre la cessione di un bene di propriet privata. Lesproprio
ha una lunga e complessa storia giuridica in quanto limita il diritto di
propriet privata e, pertanto, la difficolt di varare una legge equa ha
prodotto la successione di norme diverse che, di volta in volta, mutavano
i criteri dellindennizzo economico da corrispondere al soggetto
proprietario (dal 1865 ad oggi, si passati dal prezzo di mercato, al
valore agricolo, maggiorato o meno, al valore venale, ecc.).
La normativa attuale prevede, per le aree edificabili, che lindennizzo sia
calcolato mettendo in gioco valore venale e reddito dominicale sui quali
vengono operate alcune deduzioni. La tendenza odierna nella
pianificazione di evitare la procedura di esproprio, utilizzando tecniche
di accordo perequativo, premiale e quantaltro.

Rif DPR 327 2001, Dlgs n.302, 27/12/2002, art.32.

Riff. Storici:
L.2539 del 1865-giusto prezzo di compravendita;
L.2892/1885-LStr. per Napoli-media tra valore di mercato e fitti dell'ultimo decennio;
L Sullo 1962-mai attivata-valore agricolo;
L.167/1962-eliminazione delle plusvalenze;
L.904/1965-ripristina il valore della 2892: media tra valore di mercato e fitti dell'ultimo decennio;
Sentenza 55/1968 della C.C., annulla parte dell'art. 7 e 40 della L.1150/1942 e dichiara l'indennizzo per i
vincoli di piano;
L.10/1077-separazione del diritto di propriet dal diritto ad edificare, valore agricolo maggiorato da alcuni
coefficienti (in base a zone omogenee, dimensione demografica); Sentenza 5/1980 della CC:annulla il valore
agricolo e afferma il serio ristoro;
D.L.333/1992: indennit =valore medio tra mercato e reddito dominicale(DPR.917/86) e riduzione del 40% se
la cessione non volontaria.


Fabbisogno
urbanistico

Stima della necessit di elementi costruiti e aree attrezzate calcolati con
le opportune unit di misura e in base a parametri e standard prefissati.
Abitazioni, infrastrutture e servizi, che si stima sia necessario realizzare
entro un certo periodo, determinata in base a standard predefiniti
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Fascia di rispetto

(v. anche servit speciali e
vincoli)
E una striscia di terreno, la cui ampiezza varia in relazione al bene per il
quale sono previste forme di protezione finalizzate a tutela, sicurezza,
ecc.; nella fascia di rispetto sono imposte limitazioni (dette anche vincoli
conformativi) ai possibili usi e alle costruzioni. Le limitazioni sono stabilite
dalle relative norme per le Cose artistiche, Bellezze naturali, Ferrovie,
Strade, Cimiteri, Porti, industrie, opere militari, Discariche, Demanio, ecc.


Fascia di rispetto
cimiteri
Nella fascia di rispetto (200 m dal perimetro riducibili fino a 50m) sono
vietati interventi di nuova edificazione e di ampliamento di elementi edilizi
esistenti (Il PUC deve comunque dettare le regole per gli usi consentiti
nel rispetto delle leggi sanitarie)

Rif. T.U. delle Leggi Sanitarie, R.D. 1265/1934, art. 338, 4 e 5c.

Frazione
Area del territorio comunale comprendente, di norma, un centro abitato,
nonch nuclei abitati e case sparse gravitanti sul centro (rif. Istat)
Le frazioni sono indicate nello Statuto o in altri regolamenti approvati dal
consiglio comunale.
Il Comune provvede alla suddivisione del territorio comunale in frazioni
geografiche con limiti definiti in base alle condizioni antropogeografiche
rilevate e di tracciarne i confini sulla cartografia.

Rif. Art. 9 D.P.R. 223/89

Impianto di
depurazione
Struttura tecnica che d luogo, mediante applicazione di idonee
tecnologie, ad una riduzione del carico inquinante delle acque nere e
reflue ivi convogliate dai collettori fognari.


Indice
daffollamento
(ab/vani), il rapporto tra numero di abitanti e numero di vani abitabili;
(0,75-1 ab/vano); per un calcolo maggiormente efficace si ricorre anche
alla dimensione delle famiglie in rapporto alla pezzatura delle abitazioni

Rif. CMLLPP n.425 del 29/01/1967, DL 745 del 26/10/1970

Il valore dellIaff dipende dalle abitudini abitative locali ; la normativa di
riferimento in materia pur datata (1967) prescrive :
- 1 alloggio per famiglia
- Iaff. variabile da 0.5 (famiglia mononucleare) a 1.33 (fam. di 8
componenti)
Suggerendo indici inferiori per i nuovi insediamenti.

Indice di
coabitazione
(famiglie/abitazioni) E il rapporto tra numero di famiglie su numero di
alloggi

Indice di
dipendenza
Indica il rapporto tra la popolazione attiva e non attiva. Si esprime con il
rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione
0-14 anni e quella di 65 anni e pi e a denominatore la popolazione in
et da 15 a 64 anni

Rif. Istat

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Indice di
sfruttamento
o utilizzazione fondiaria
(mq/mq) il rapporto tra la somma delle superfici lorde (vedi) di tutti i
piani e la superficie edificabile (vedi) del lotto.

Indice di
sfruttamento o
utilizzazione
territoriale
(mq/ha) E il rapporto percentuale di sup. fondiaria per ogni ha di sup.
territoriale. (in alcuni casi la si definisce anche come rapporto tra la
superficie utile lorda (vedi) e la superficie territoriale.


Indice di
vecchiaia
E il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione di 65 anni
e pi e a denominatore quella di 0-14 anni.

Rif. Istat

Indice
volumetrico
capitario
(mc/ab), il volume medio di edificato per abitante (comprensivo anche
dei volumi tecnici e degli spazi comuni). Per ledificato esistente tale
valore estremamente variabile in funzione delle tipologie edilizie
storiche e del reddito medio. Nel progetto per un fabbricato residenziale
in un centro abitato si utilizza generalmente I
VC
medio=70 (80) -100 (120)
mc/ab.
Attualmente lIVC poco utilizzato in quanto si preferisce esprimersi
attraverso il rapporto di superficie lorda di alloggio per abitante 25 mq di
superficie lorda abitabile (pari a circa 80 mc vuoto per pieno), eventualmente
maggiorati di una quota non superiore a 5 mq (pari a circa 20 mc vuoto per pieno)
per le destinazioni non specificamente residenziali ma strettamente connesse con
le residenze (negozi di prima necessit, servizi collettivi per le abitazioni, studi
professionali, ecc.)


Rif. CMLLPP n.425 del 29.01.1967; DM 1444/1968, art.3

Isolato
Spazio costruito (o edificabile) omogeneo, di dimensioni limitate,
costituito da uno o pi edifici, circondato da strade.



Lotto minimo di
intervento
(mq) superficie stabilita dallo strumento urbanistico al di sotto della quale
non possibile procedere allintervento.



Misure di
salvaguardia
Norme in pendenza dellapprovazione di strumenti urbanistici generali,
consistono nel non autorizzare opere in contrasto con un piano adottato
dallamministrazione

Rif. L. n. 1902/1952


Norme tecniche
di attuazione
(NTA)
Elaborato del piano urbanistico nel quale si specificano gli interventi che
possibile realizzare, precisando le indicazioni quantitative e qualitative
di zona


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Opere
durbanizzazione
primaria
E quellinsieme di opere atte a rendere edificabile unarea: strade
residenziali, spazi di sosta e parcheggio, fognatura, rete idrica, rete
elettrica, rete del gas, pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato,
inoltre: impianti cimiteriali (L.415/1989-art.26bis e L.38/1990)- e reti telefoniche
(circ 2015/1972)

Rif. DPR 380/2001, Art.4, L.n.847 del 29/09/1964; DM. 1444/1968; L.415/1989-
art.26bis e L.38/1990; circ. 31 marzo 1972, n. 2015

Opere
durbanizzazione
secondaria
E linsieme delle opere necessarie per la vita sociale minima di un
quartiere residenziale ma anche di aree agricole e produttive: asili nido,
scuole materne, dellobbligo, mercati di quartiere, delegazioni comunali,
chiese ed altri edifici per servizi religiosi, impianti sportivi di quartiere,
centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie, aree verdi di quartiere.
(v. anche attrezz. collettive)

Rif. Art.4, L.n.847 del 29/09/1964; circ 3210/1967, DM. 1444/1968; art.44
L.865/1971


Opere libere
Ci sono lavori che non hanno bisogno di titolo abilitativo (DIA,
permesso costruzione) e che non prevedono il pagamento di contributi,
sono le opere di manutenzione ordinaria, i lavori per l'eliminazione delle
barriere architettoniche e le opere temporanee.

Rif. Art. 6 del TU delledilizia n.380/2001

Opere pubbliche
Sono edifici ed impianti pubblici quei beni edificati da soggetti pubblici
e/o di propriet pubblica, destinati a finalit pubbliche e sociali (ad es. le
sedi dei Ministeri, le caserme, le scuole, gli ospedali, i musei, le chiese, i
mercati, le universit ecc.).
Storicamente lopera pubblica era quellopera realizzata e gestita
dallEnte Pubblico, attualmente pi corretta la definizione di opera di
pubblica utilit (vedi), in quanto il soggetto pubblico ha ceduto al
soggetto privato parte delle competenze prima svolte.

Rif. Circolare 28/10/1967 n. 3210; art. 2 della L 11/02/1994, n. 109

Opere di
pubblica utilit
Per edifici ed impianti di interesse pubblico debbono intendersi
quelli che, indipendentemente dalla qualit dei soggetti che li
realizzano - enti pubblici o privati - siano destinati a finalit di
carattere generale, sotto l'aspetto economico, culturale, industriale,
igienico, religioso ecc.: es. conventi, poliambulatori, alberghi,
impianti turistici, biblioteche teatri, silo portuali, ecc.

Rif. Circ. M.LL.PP. n3210/1967


Parcheggio
Area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta
regolamentata o non dei veicoli e anche alla manovra e allaccesso.

Riff. Art.3 di D.Lgs.285/1992, circolare MM.LL.PP.3210/1967.


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Parcheggio
scambiatore
o intermodale
Parcheggio situato in prossimit di stazioni o fermate del trasporto
pubblico locale o del trasporto ferroviario, per agevolare lintermodalit;
ovvero per agevolare lo scambio tra autovettura personale e mezzo del
trasporto collettivo.

rif. Art.3 di D.Lgs.285/1992

Parco
Archeologico
Un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche
e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali,
attrezzato come museo allaperto.

Rif. TU 42/2004, art.101

Patrimonio
Sono i beni di propriet di Stato, regioni, province e comuni che non
appartengono al demanio (vedi).

Rif. Artt. 826,. 827, 828 del cod. civ.; art. 843 Costituz.; cod. nav. 745.

Perequazione
urbanistica
Procedura strutturata su regole specifiche mediante le quali si tende ad
ottenere contemporaneamente due effetti differenti: da un lato, far s che
la capacit edificatoria e il valore dei suoli si distribuisca equamente tra i
proprietari e dallaltro lato, far s che si acquisiscano suoli a servizio della
collettivit sociale con il minimo della spesa e senza attivare procedure di
esproprio.


Perimetro del
centro urbano
(v. anche centro abitato ed
edficato)
Le giunte comunali devono delimitare il centro abitato che, pertanto,
rimane distinto dal rimanente territorio comunale.

Rif. DLgs n.285 del 30/04/1992, tit.1, art. 4

Popolazione
residente
Per ciascun comune costituita dalle persone aventi dimora abituale nel
comune, anche se alla data del censimento sono assenti perch
temporaneamente presenti in altro comune italiano o allestero.

Rif. Istat

Programma
pluriennale di
Attuazione
E lo strumento che stabilisce i tempi e i finanziamenti con i quali si
proceder allattuazione degli interventi previsti dal piano urbanistico
comunale

Rif.: Art. 13, L.19/1977.

Project financing
(o Finanza di Progetto) E' un insieme di procedure che consente di
realizzare opere pubbliche con l'apporto di capitale e competenze proprie
di soggetti privati. La concorrenza nella costruzione e nella gestione
dellopera pubblica (che per definizione non ha finalit di profitto) di
soggetti privati (che invece devono realizzare un congruo profitto)
comporta una particolare attenzione alle qualit economiche del progetto
che devono consentire di produrre flussi di cassa necessari a soddisfare
tutti i soggetti investitori

Rif. Dir. 93/37 della CEE (14 giugno 1993) Legge 11 febbraio 1994, n.109.

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Raggio
dinfluenza
(ml o unit di tempo) E la distanza massima che lutenza deve
percorrere per raggiungere una determinata attrezzatura di uso collettivo
(p.e. scuola, ospedale, ecc.); essa varia in relazione al livello funzionale
dellattrezzatura (di quartiere, urbano, sovracomunale) e, quindi, alla sua
diffusione nel territorio. (v.anche bacino dutenza). I raggi di influenza di
alcune attrezzature sono stabiliti da specifiche direttive.


Rapporto di
copertura
(mq/mq); E il rapporto tra la superficie coperta (vedi) dagli edifici e la
superficie fondiaria (vedi).


Regolamento
edilizio
Atto dispositivo del Comune per regolare lattivit edilizia; deve
contenere la disciplina delle modalit costruttive, con particolare riguardo
al rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di
sicurezza e vivibilit degli immobili e delle pertinenze degli stessi. Il
senso del RE stato modificato nel passaggio dalla LUN al TU e a
quello ad esso assegnato dalle Regioni. Attualmente molte regioni
prevedono un regolamento edilizio/urbanistico e, spesso, gran parte
delle NTdA di un PUC e quelle del regolamento edilizio sono riferite agli
stessi elementi.

rif. art. 3 del Dlgs legislativo n. 267/2000; artt. 2, 4 del Tu 380/2001, art 33 della
L.1150/1942


Servit speciali
(v. anche fascia di rispetto, e
vincoli)
Sono relative a particolari infrastrutture o aree che impongono il rispetto
di divieti e di limitazioni nelle aree limitrofe (detti anche vincoli
conformativi). Le principali sono relative ad Aeroporti, Aree militari, Fiumi
navigabili, ecc.


Sistemi Locali del
Lavoro
Sono definibili come i luoghi della vita quotidiana della popolazione che
vi risiede e lavora. Essi sono costituiti raggruppando pi comuni sulla
base degli spostamenti giornalieri per lavoro rilevati in occasione del
censimento della popolazione. Ogni area comprende pi comuni. La
gran parte della popolazione residente lavora all'interno di essa e i datori
di lavoro reclutano la maggior parte della forza-lavoro dalle localit che la
costituiscono.

Rif. Istat 2001


Standards edilizi
Sono i limiti di densit edilizia, di altezza e di distanza tra fabbricati,
attinenti l'attivit edilizia; essi ineriscono alla densit edificatoria,
all'altezza degli edifici e alla distanza tra i fabbricati a seconda
dell'appartenenza del lotto edificabile ad una delle diverse zone territoriali
omogenee (vedi) possono variare in conseguenza di disposizioni
normative regionali e locali

Rif. .artt. 7,8,9 del DM 1444/1968; Artt. 873, 907 del cod. civile


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Standards
urbanistici
E la quantit minima di superficie da destinare a servizi e attrezzature
per scopi pubblici (istruzione; verde, sport e tempo libero; parcheggi;
attrezzature di interesse comune) in dipendenza della zona territoriale
omogenea (vedi); nelle zone residenziali e agricole la quantit
proporzionata agli abitanti della zto (mq/ab), nelle zone produttive in
proporzione percentuale alla superficie della zona.
Gli standards urbanistici si configurano, negli strumenti urbanistici
generali, come concreta individuazione di aree sottratte all'edificazione
privata e riservate all'utilizzazione per scopi pubblici e sociali. Essi
presuppongono, nella grande maggioranza delle ipotesi, la successiva
espropriazione (vedi) da parte della pubblica amministrazione e la
realizzazione degli interventi per mano pubblica.
Rif. artt. 3,4,5, 6 del DM 1444/1968.

Possono riconoscersi tre livelli:
-1) livello delle abitazioni, comprende le attrezzature che competono al
nucleo elementare di abitazioni (unit di abitazione), o ad un
raggruppamento identificabile con l'unit di abitazione, fino cio a circa
1.500 abitanti;
-2) livello delle unit residenziali, comprende le attrezzature di carattere
urbanistico-residenziale, e cio al di sopra di una unit di abitazione ed
interessanti quindi un certo numero di unit;
-3) livello inter-residenziale, comprende le attrezzature di livello
superiore, di carattere generale, urbanistico-residenziali od anche
urbane.
Rif. Circ 425 del 1964

Strada
E la striscia di terreno di larghezza variabile destinata al traffico
veicolare; caratterizzata da ampiezza della sezione, n. di carreggiate,
n. di corsie, pendenze, raggi di curvatura, larghezza delle banchine, punti
o tratti singolari.
Strada extraurbana: strada esterna ai centri abitati.
Strada urbana: strada interna ad un centro abitato.
Strada vicinale (o Poderale o di Bonifica): strada privata fuori dai centri abitati ad
uso pubblico.
Rif. Art.3 di D.Lgs.285/1992

Sup. abitabile x
abitante
Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non
inferiore a mq. 14, per i primi 4 abitanti e mq. 10 per ciascuno dei
successivi.
Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq. 9, se per
una persona, e di mq. 14 se per due persone.
Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno
mq. 14.
Rif. D.M. Sanit 5 Luglio 1975

Superficie
complessiva
E costituita dalla somma della superficie utile abitabile e dal 60% del
totale delle superfici non residenziali destinate a servizi ed accessori
(Snr), misurate al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di
porte e finestre (Sc =Su +60% Snr).
La Snr comprende a) cantinole, soffitte, locali motore ascensore, cabine idriche,
lavatoi comuni, centrali termiche, ed altri locali a stretto servizio delle residenze; b)
autorimesse singole o collettive; c) androni di ingresso e porticati liberi; logge e
balconi. (i porticati vanno esclusi se di uso pubblico)
Rif. art.2 di D.M.LLPP 801/1977
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Superficie
coperta
(mq) E la proiezione orizzontale della superficie lorda delledificio,
ovvero di tutte le parti edificate fuori terra comprese le eventuali
costruzioni annesse all'edificio, delimitate dalla superficie esterna delle
mura perimetrali, ivi comprese anche le logge coperte

Superficie
edificabile
Area destinata dallo strumento urbanistico ad essere edificata secondo
le prescrizioni previste dalla normativa.

Superficie
fondiaria
Generalmente espressa in metri quadri, larea del/i lotto/i edificato/i (o
edificabile) comprensiva delle aree di pertinenza delledificio; si pu
anche esprimere quale porzione della superficie territoriale misurata al
netto delle aree di uso pubblico o aree di urbanizzazione primaria e
secondaria (vedi).

Superficie Lorda
Espressa in metri quadri, Superficie lorda del pavimento di qualsiasi
piano la superficie del piano o parte di esso compresa entro il
perimetro esterno dei muri o pareti delimitanti il piano stesso o parte di
esso. ai vari piani e soppalchi di interpiano, sia fuori terra che in
sottosuolo.
Rif. Circ. M.I. N.5210/4118/4 del 17/02/1975

Superficie
territoriale
Generalmente espressa in ettari, l'area totale interessata dallintervento
(o dallanalisi) comprensiva delle aree destinate all'edificazione (o
edificate) e le aree di uso pubblico o aree di urbanizzazione primaria e
secondaria (comprese le strade).

Supeficie utile e
superficie
abitabile
La superficie di pavimento degli alloggi misurata al netto di murature,
pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, di eventuali scale
interne, di logge di balconi.
Rif. art. 3 di DMLLPP n. 801del 10/5/1977, ripresa da Art 7 DM 811 del 3 ottobre
1975

Sup. Utile la somma delle superfici di pavimento dei singoli vani
dell'alloggio, esclusi i balconi, le terrazze, gli armadi a muro, le cantine, la
soffitte non abitabili, tutti gli eventuali spazi comuni e le superfici
comprese negli sguinci.
Sup. abitabile la superficie totale delle stanze (vani utili) e cio delle
camere da letto, delle camere da pranzo, da studio e da soggiorno, delle
soffitte abitabili, delle camere dei domestici, delle cucine e degli altri
spazi destinati all'abitazione (esclusi perci i vani accessori che fanno
parte dello stesso alloggio).
Norme di regolamento edilizio o dello strumento urbanistico possono
dettare date prescrizioni particolari per il calcolo.
Rif. C.M. LL.PP. 425/1967 e n.1820 del 23/07/1960

Unit minima di
intervento
Gli strumenti urbanistici possono prescrivere una dimensione minima al
di sotto della quale non possibile procedere allintervento previsto.
Lunit di misura, ovviamente, associata alla tipologia di intervento:
lotto, isolato, edificio, facciata, ecc.

Usi civici
o Demanio civico
Utilizzo (raccogliere legna e prodotti spontanei della terra, pascolo, ecc.)
di particolari aree da parte della collettivit. Uso di origine medioevale
pu rappresentare terreni di propriet collettiva per gli usi suddetti.
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Uso del suolo
Definisce le attivit e gli interventi che possibile realizzare sulle diverse
aree di un territorio; esso, per la parte generale, normato dalle zone
territoriali omogenee (vedi).

Valorizzazione
dei beni culturali
La valorizzazione (del patrimonio culturale) consiste nellesercizio delle
funzioni e nella disciplina delle attivit dirette a promuovere la
conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni
di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, al fine di
promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la
promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del
patrimonio culturale. In riferimento ai beni paesaggistici la valorizzazione
comprende altres la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti
a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori
paesaggistici coerenti ed integrati.
Le attivit di valorizzazione dei beni culturali consistono nella
costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti, ovvero
nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie
o strumentali, finalizzate allesercizio delle funzioni ed al perseguimento
delle finalit. A tali attivit possono concorrere, cooperare o partecipare
soggetti privati

Rif. artt. 6, 11 del TU 42/2004














Vano utile
(vedi anche abitabilit)
















Si considera vano quello che ha destinazione principale (camera,
stanza, salone, galleria e simili) nelluso ordinario della unit immobiliare
(rif. DPR 01/12/1949 n. 1142)

Per vano si intende lo spazio coperto, delimitato da ogni lato da pareti (in
muratura, legno, vetro, ecc.) anche se qualcuna non raggiunga il soffitto.
La parete interrotta da notevole apertura (arco o simili) deve considerarsi
come divisoria di due vani, salvo che uno di questi, per le sue piccole
dimensioni, non risulti in modo indubbio come parte integrante dell'altro.
-Per stanza (ex vano utile). si intendono le camere da letto, le camere da
pranzo, da studio, da soggiorno, le soffitte abitabili, le camere dei
domestici, le cucine e gli altri spazi destinati all'abitazione, separati da
pareti che vadano di norma dal pavimento al soffitto, che abbiano luce ed
aria dirette ed un'ampiezza sufficiente a contenere un letto di adulto
(almeno 8mq) ed il cui soffitto si trovi ad una altezza media di almeno m
2,20 dal pavimento. Rif. C.M. LL.PP. n.1820 del 23/07/1960

Saranno considerate "stanze" tutti quei vani, compresa la cucina che,
arieggiati ed illuminati direttamente, abbiano una superficie netta
maggiore o uguale a 8 mq e consentano l'agibilit di un letto per adulti.
(rif C.M. 425/1967)

Per vani accessori si intendono i vani compresi nelle abitazioni,
destinati ai servizi, ai disimpegni, ecc. (ingressi, anticamere, corridoi,
bagni, latrine, ecc.), nonch le piccole cucine che non abbiano i requisiti
per essere considerate stanze. Per altri vani si intendono tutti quei vani
che pur essendo compresi nel fabbricato residenziale non fanno parte
integrante delle abitazioni (botteghe, autorimesse, cantine, magazzini,
soffitte non abitabili, stalle, fienili, ecc.).
Rif. C.M. LL.PP. n.1820 del 23/07/1960

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Vano utile
(vedi anche abitabilit)


Laltezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione fissata in m
2,70 riducibili a m 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i
gabinetti ed i ripostigli. Nei comuni montanti al di sopra dei m. 1000
consentita una riduzione dellaltezza minima dei locali abitabili a m.
2,55. Rif. D.M. Sanit 5 Luglio 1975
Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq. 9, se
per una persona, e di mq. 14 se per due persone. Ogni alloggio deve
essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14. Per ciascun
locale d'abitazione, l'ampiezza della finestra deve essere proporzionata
in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore
al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovr essere
inferiore a 1/8 della superficie del pavimento. Rif. D.M. Sanit 5 Luglio 1975



Vincoli
(v. anche fascia di rispetto
servit speciali)
Sono limiti e divieti imposti su un singolo bene o su unintera area da Enti
preposti alla tutela e sicurezza (vincoli ricognitivi); i vincoli sono un
ordinamento sovraordinato che deve essere recepito dallo strumento
urbanistico; i principali vincoli sono: idrogeologico; paesistico o
monumentale; sismico; boschivo o forestale, ambientale, ecc.


Vincoli a
contenuto
espropriativo
Per garantire lattuazione del piano urbanistico nelle zone destinate
all'espansione dell'aggregato urbano il comune pu espropriare le aree
ritenute necessarie a tale scopo.
L'approvazione dei piani particolareggiati equivale a dichiarazione di
pubblica utilit delle opere in essi previste e, quindi, rende le relative
aree espropriabili.

Rif. Artt. 7,16,18, L.1187, del 19/11/1968


Volume
edificato

(mc) E la somma delle superfici utili lorde (vedi) moltiplicate per le
rispettive altezze interpiano. Norme di regolamento edilizio o dello
strumento urbanistico possono dettare date prescrizioni particolari per il
calcolo
(v/p vuoto per pieno-mc) E il volume totale dello spazio compreso tra le
pareti esterne, il pavimento pi basso e la copertura misurata all'esterno.

Volume lordo la cubatura totale compresa tra la superficie esterna delle
mura, il livello del pavimento pi basso, e la parte esterna della
copertura. Qualora il livello del suolo sia inferiore a quello del pavimento
pi basso, il volume lordo deve essere misurato partendo dal livello del
suolo. Qualora vi siano muri in comune con fabbricati contigui, il volume
lordo si misura partendo dalla linea mediana di tali muri.
Gli annessi che abbiano una struttura analoga a quella della costruzione
principale e siano stati costruiti con gli stessi materiali devono essere
compresi nel volume lordo (Rif. C.M. LL.PP. 425/1967 e n.1820 del
23/07/1960).





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Volume tecnico
Quello strettamente necessari a contenere i serbatoi idrici, l'extracorsa
degli ascensori, i vasi di espansione dell'impianto di termosifone, le
canne fumarie e di ventilazione, il vano scala al di sopra delle linee di
gronda. Non sono invece da intendere come volumi tecnici i bucatai, gli
stenditoi coperti, i locali di sgombero e simili (ameno che disciplinati
diversamente dai regolamenti comunali)

Rif. Circ. MLLPP n. 2474 del 31/01/1973

Zone territoriali
omogenee
Sono definite dalla destinazione duso prevalente e, quelle residenziali,
da valenza storica, DET e RC.

Rif art. 2 DM 1444/1968.

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