Sei sulla pagina 1di 5

T

ZOOTECNIA

TECNICA

D A I P I R E C E N T I C O N V E G N I D E L N AT I O N A L M A S T I T I S C O U N C I L

Tutte le indicazioni per una corretta mungitura


Dalla stimolazione della mammella prima dellattacco dei gruppi alla disinfezione dei capezzoli in post-mungitura e attraverso lutilizzo corretto della mungitrice, ogni fase della mungitura deve essere gestita nei modi e tempi corretti per avere animali sani e latte di qualit

el mutevole scenario agricolo e zootecnico del nostro Paese, appare sempre pi chiaro come gli allevatori debbano puntare ad acquisire conoscenze sempre pi corrette su ogni aspetto del loro lavoro. In questo modo possono essere sviluppati protocolli operativi applicabili con successo in azienda, cos da garantire con la minima spesa una produzione di massimo livello e qualit, tale da permettere la sopravvivenza dei nostri allevamenti. Per favorire e stimolare questo processo, il Mastitis council Italia, associazione tecnico-scientica aliata allomonima organizzazione americana (National mastitis council), propone una sintesi delle informazioni tecniche presentate nei pi recenti convegni del National mastitis council negli Usa. Nel presente lavoro vengono riassunte le fondamentali informazioni sulleiezione lattea grazie alle quali impostare correttamente la routine di mungitura e valutare, quindi, limportanza che la macchina mungitrice ha sullinsorgenza delle mastiti e sulla qualit del latte.

Le vacche sono animali abitudinari, pertanto prediligono una mungitura ordinata, calma, con tempi e modalit costanti

fondamentale per la messa a punto di una corretta ed eciente routine di mungitura.

Anatomia della mammella


Lapparato mammario della vacca da latte costituito da quattro strutture ghiandolari, ciascuna terminante con un capezzolo. Le ghiandole sono formate da complesse ramicazioni di alveoli, costituiti da cellule secernenti avvolte da cellule mioepiteliali che, contraendosi in seguito al riesso di eiezione lattea, permettono al latte di deuire dai corti dotti alveolari ai pi grandi dotti galattofori, no a raggiungere la cisterna del latte per poi incanalarsi in essa e inne nel canale del capezzolo. Vi sono interessanti dierenze anatomiche specie-speciche soprattutto nella grandezza della cisterna del latte: nella vacca da latte, infatti, essa ha un volume tale da ospitare solamente il 20% di tutto il latte prodotto, che rimane per il restante 80% allinterno degli alveoli no

al momento della loro spremitura da parte delle cellule mioepiteliali. Nella capra, invece, la cisterna ospita il 75% del latte prodotto, mentre nella pecora la percentuale varia da un 50% delle razze ad attitudine lattifera a un 30% delle razze da carne. Per quanto riguarda la bufala, invece, il 95% del latte viene stoccato negli alveoli, in attesa del riesso mediato dallossitocina.

Ruolo dellossitocina
Il principale responsabile del riesso delleiezione lattea lossitocina, prodotta a livello del sistema nervoso centrale nellipotalamo. In conseguenza delleccitazione di appositi recettori che si trovano nel capezzolo, si diparte un impulso nervoso che raggiunge lipotalamo e fa s che lossitocina venga rilasciata nel circolo sanguigno per raggiungere in circa un minuto la mammella, dove si lega a specici recettori delle cellule mioepiteliali causandone la contrazione e quindi la fuoriuscita del latte.

Meccanismi siologici delleiezione lattea


La comprensione del meccanismo siologico alla base delleiezione lattea

LInformatore Agrario 18/2006

TECNICA
Cellule muscolo mioepiteliale

ZOOTECNIA

Sangue arterioso

Verso lipotalamo

Vi

an

Os

eu

s it

ra

oc

le
Cellule epiteliali Capillari sanguigni Cavit alveolare Dotto del latte

in

Cuore

Stimoli tattili - vitello - mano - mungitrice

FIGURA 1 - Il riesso neuroendocrinino che porta


alleiezione del latte
Gli stimoli tattili alla mammella vengono trasmessi per via nervosa allipotalamo che libera lossitocina la quale raggiunge, tramite il usso sanguigno, la mammella.

Fonte: Knobil, Neil 1998.

FIGURA 2 - Struttura anatomica dellalveolo mammario


Lossitocina liberata dalliposi posteriore raggiunge attraverso il usso sanguigno le cellule mioepiteliali che si contraggono spremendo gli alveoli che contengono no a oltre l80% del latte munto.

Un altro importante fattore da tenere in considerazione il condizionamento del riesso. Per una corretta ed eciente emissione di latte la bovina deve trovarsi in un ambiente confortevole e tranquillo. Nelle vacche da latte il riesso pu essere condizionato da diversi fattori, come la stimolazione del capezzolo, la presenza del vitello o il rumore dellattivazione della macchina mungitrice. Da numerosi studi stato ipotizzato che, per le specie in cui una grande quantit di latte si raccoglie in cisterna, il riesso sia condizionato dalla stimolazione di altri sensi oltre alla stimolazione tattile, mentre nelle specie che hanno una ridotta cisterna del latte il riesso appare legato solo alla stimolazione del capezzolo.

lazione del capezzolo esercitata in mungitura sia in grado di attivare un riesso vagale che prepara lanimale allassunzione di cibo e favorisce il metabolismo durante la lattazione. Inoltre stato dimostrato che lo stato nutrizionale inuenza il rilascio di ossitocina; per questo motivo sembra che nutrire le vacche unora e mezza prima della mungitura causi un aumento nella produzione di ossitocina rispetto ad animali alimentati unora e mezzo dopo la mungitura. Si pu dunque ipotizzare che lalimentazione in mungitura (cos come avviene con il robot di mungitura) possa avere una positiva inuenza sui parametri di mungitura come: tempo di mungitura, usso di latte e quota di latte residuale.

contrazione nellarea del capezzolo e della cisterna, inibendo cos il passaggio del secreto dagli alveoli alla cisterna sottostante. Linibizione di origine centrale, invece, caratterizzata da una mancanza del rilascio di ossitocina in risposta agli stimoli di mungitura. Il disturbo nel riesso di eiezione lattea un evento che si verica spesso negli animali primipari, nel periodo immediatamente successivo al parto, durante lestro e, soprattutto, se la mungitura causa dolore come conseguenza di mastite o di impianti non idonei.

Routine di mungitura
Loperatore deve comprendere che le vacche amano la routine che favorisce unelevata produzione e un elevato standard qualitativo, a dierenza di una mungitura disordinata, incoerente e casuale, in cui gli animali si trovano inevitabilmente in condizioni di stress. Lobiettivo della gestione della mungitura di assicurarsi che le tettarelle siano applicate a vacche calme, con capezzoli ben puliti, che il latte venga raccolto in modo pi rapido ed eciente possibile, che i gruppi di mungitura vengano rimossi in modo adeguato al termine del usso del latte e, da ultimo, che i capezzoli dellanimale vengano adeguatamente disinfettati prima delluscita dalla sala. I principi su cui impostare una corretta routine di mungitura sono i seguenti: le vacche devono essere calme prima dellinizio della mungitura; lordine di mungitura non casuale, ma deriva dallo stato sanitario dellanimale (in un allevamento con problemi di mastiti da contagiosi occorre dividere gli
18/2006 LInformatore Agrario

Una corretta ed eciente mungitura inizia con lo scatenarsi di un adeguato In seguito alla stimolazione del capez- riesso di eiezione lattea e pu proseguizolo vengono rilasciati nel circolo san- re solamente se il riesso si mantiene coguigno della bovina anche gli ormoni stante durante lintera mungitura. prolattina e cortisolo. Si dimostrato Questultimo per pu essere inibito che la prolattina a livello centrale o pu inf luenzare periferico. LinibiNelle bovine la cisterna la sintesi del latte zione periferica della mammella contiene il 20% e insieme al GH caratterizzata da del latte, il restante 80% resta ( growth hormoun rilascio ipofinegli alveoli no alla spremitura ne, ormone della sario di ossitocicrescita) potrebbe na, ma questulda parte delle cellule mioepiteliali esercitare un ruotima non agisce lo attivo nel mancorrettamente a tenimento della secrezione lattea. livello mammario. Questo evento pu Il cortisolo, invece, un ormone cata- avvenire in risposta alle catecolamine bolico che rende disponibili aminoaci- o come risultato del blocco dei recettori di e acidi grassi saturi per la produzio- dellossitocina. ne di latte. In particolare, le catecolamine stimoSi pu dunque ipotizzare che la stimo- lano appositi recettori che causano una

Gli altri ormoni della mungitura

Inibizione delleiezione lattea

ZOOTECNIA

TECNICA
temperatura, disinfettati e asciugati. Loperatore deve eliminare i primi getti Per i produttori di latte la mungitura sul pavimento, valutando leventuale preveloce un obiettivo a breve termine, ma senza di frustoli di brina, precoci spie la chiave del successo a lungo termine dellinsorgenza di un processo inammarisiede nella qualit del latte. Oggi il te- torio. Inoltre il latte presente in cisterna ma pi importante su cui riettere la la frazione che contiene la pi elevata consanit dellalimento, la cui garanzia non centrazione di batteri, dunque ragionepu che passare dal controllo dei pato- volmente conveniente eliminarlo. geni che possono inquinarlo. Stimolazione della mammella. La presenza di unelevata carica batte- Dallinizio della preparazione del capezrica aumenta la concentrazione di enzimi zolo allattacco dei gruppi occorre lasciar proteolitici e di attivatori del plasmino- passare tra i 60 e i 90 s; in questo modo la geno, componente del latte che, in pre- velocit del usso di latte viene ottimizsenza di attivatori, si zata, la produttivit trasforma in plasmiaumenta e le perforLe bovine alimentate unora na che degrada le camance di mungitue mezza prima della mungitura seine del latte e conra migliorano. Quaproducono pi ossitocina, tinua la sua attivit lora gli intervalli tra molecola responsabile durante la refrigerale mungiture siano zione sopravvivendo brevi (poich rimane delleiezione lattea alle alte temperature poco latte in cisterna e alterandone la cone il usso subisce una servabilit. Per questo motivo, secondo brusca interruzione nel passaggio dal latil Dairy pratics council, la carica batte- te cisternale al latte alveolare), e in tarda rica dovrebbe rimanere al di sotto delle lattazione, risulta particolarmente im25.000 ufc/mL. portante la pre-stimolazione. Eliminazione dei primi getti di Questo il motivo per cui il range di latte. Va eettuata subito dopo la pulizia tempo da dedicare alla stimolazione madel capezzolo, ma sottovalutata in mol- nuale del capezzolo dovrebbe essere tra i te aziende; in realt risulta fondamentale 10 e i 20 s e andrebbe calibrato sul singoper lidenticazione tempestiva ed ecace lo animale, tenendo conto anche del modegli animali aetti da mastite. mento funzionale in cui esso si trova. La maggior parte degli studi eettuati su questo tema hanno dimostrato che ASSOCIAZIONE SENZA FINI DI LUCRO la pre-stimolazione ha eetti positivi sul usso di latte e sul tempo di mungituCos il Mastitis ra, ma studi pi recenti hanno messo in Council luce uninuenza positiva anche sulla produzione di latte. Il Mastitis Council Italia (Mci) unassociazione senza ni di lucro afliata allomonima e prestigiosa organizzazione americana, National Mastitis Council (Nmc), aperta a tutti coloro che operano nel settore lattiero-caseario (allevatori, tecnici e veterinari). Il Mci si propone di promuovere la ricerca, di fornire istruzione e aggiornamenti, di denire metodologie comuni e di fornire un forum per la discussione, lapprofondimento, la valutazione dei temi di attualit e di interesse per il comparto della produzione di latte e derivati. Per ulteriori informazioni visitate il sito www.mastitalia.org. Potete richiedere la newsletter elettronica gratuita o contattarci al seguente indirizzo: Mastitis Council Italia - c/o Dipartimento di patologia animale, via Celoria 10, 20133 Milano. Tel. 02.58358069 - Fax 02.58358079; info@mastitalia.org.

animali in tre gruppi e mungere prima il gruppo sano, quindi il gruppo intermedio e inne il gruppo infetto); leliminazione dei primi getti dai capezzoli ben puliti e asciutti; un adeguato e tempestivo attacco dei gruppi; la rimozione corretta dei gruppi alla ne della mungitura; la disinfezione post-mungitura.

Fasi della pre-mungitura


Lo scopo da raggiungere in questa delicata fase triplice: garanzia di igiene del processo di mungitura, identicazione degli animali clinici e stimolazione del riesso di eiezione lattea. Pulizia del capezzolo. Va eettuata con detergenti e/o carta monouso o con fazzoletti imbevuti di disinfettante, mentre non corretto utilizzare un getto dacqua; il capezzolo deve infatti essere perfettamente asciutto al momento dellattacco del gruppo poich anche solo poche gocce di acqua presenti sulla sua punta possono, in sede di mungitura, divenire responsabili di infezioni mammarie. Si possono utilizzare anche tovaglioli in stoa che hanno il vantaggio di essere pi assorbenti della carta, ma dopo ogni mungitura devono essere lavati ad alta

Mungitura bilanciata
Perch si abbia una completa rimozione del latte presente nella mammella la quota di ossitocina circolante deve raggiungere un livello ottimale e rimanere costante per tutto il corso della mungitura. Questo pu essere garantito solamente qualora il gruppo venga attaccato correttamente, distribuendo in modo adeguato il peso sui quattro capezzoli e avendo cura che nessun fattore stressante disturbi le bovine e che la macchina mungitrice funzioni in modo adeguato.

Mammella da disinfettare nel post-mungitura


Lo stacco del gruppo deve avvenire nel momento appropriato, scongiurando cos il pericolo della sovramungitura. Al momento dello stacco occorre pro-

La migliore pulizia del capezzolo quella effettuata con tovaglioli in stoffa umidi

LInformatore Agrario 18/2006

TECNICA
ration (Idf) propose 5 meccanismi fondamentali attraverso cui la mungitrice pu inuenzare linsorgenza di nuove infezioni: attraverso laumento del numero di batteri sul capezzolo e intorno alloricio del capezzolo; con lindebolimento della resistenza del canale del capezzolo allinvasione batterica; tramite lesercizio di forze meccaniche in grado di ridurre la capacit del capezzolo di resistere alle infezioni batteriche; favorendo la diusione dei batteri nella ghiandola mammaria; agendo sulla frequenza e il grado di svuotamento mammario.

ZOOTECNIA

ROUTINE DI MUNGITURA

Le otto regole fondamentali sono:


1. lambiente di mungitura deve essere calmo e ordinato; 2. i capezzoli devono essere ben puliti e asciutti; 3. vanno munti prima gli animali sani, poi quelli sospetti, inne gli infetti; 4. i primi getti di latte vanno eliminati; 5. dallinizio della preparazione del capezzolo allattacco dei gruppi devono passare almeno 60-90 s; 6. lattacco e la rimozione dei gruppi devono essere tempestivi; 7. i capezzoli vanno disinfettati in postmungitura; 8. la mungitrice deve essere perfettamente regolata e tarata.

Il rischio di contaminazione tra animali


Come aerm Dodd gi nel 1987, la frequenza di nuove infezioni aumenta con laumentare del livello di esposizione al patogeno. In questottica, il malfunzionamento della macchina mungitrice non pu che favorire unelevata concentrazione batterica sulla supercie del capezzolo e intorno alla punta dello stesso. Il rischio maggiore consiste nella cross-contaminazione che pu avvenire soprattutto tramite le guaine, che entrano in contatto con diversi animali.

2
Foto 1 - Capezzoli caratterizzati da anello calloso dovuto al malfunzionamento della guaina. Foto 2 - Guaina malfunzionante che consente laspirazione dellaria atmosferica: sofo

cedere con la disinfezione post-mungitura. Questo momento fondamentale in unottica di prevenzione delle infezioni mammarie: lapposizione di un disinfettante adeguato sullintera supercie del capezzolo il metodo pi eciente per abbattere la carica batterica sulla sua cute e ridurre lentrata di patogeni in mammella attraverso loricio che rimane aperto per almeno mezzora dopo la mungitura. Questo lasso di tempo una vera occasione per i batteri ambientali di superare con successo le difese aspeciche mammarie e causare linsorgenza di un processo inammatorio.

La mungitrice pu favorire le infezioni


Gli eetti della mungitrice sullinsorgenza di nuove infezioni sono sicuramente meno importanti e quantitativamente meno ingenti rispetto a quelli legati al management di mungitura e di allevamento. La loro inuenza sulle nuove infezioni, infatti, si stima oscilli tra il 6 e il 20%. Pertanto bene chiarire quali siano i rischi correlati alla funzionalit dellimpianto di mungitura. Gi nel 1987 lInternational dairy fede-

intrappolare ecacemente i batteri. Daltro canto, se vi un ricambio insuciente (10-20%) signica che non viene eliminato adeguatamente lo strato di cheratina che intrappola i batteri penetrati no a questo livello, riducendo il siologico turn over di cheratina e permettendo cos la proliferazione batterica. Per controllare questo fattore importante dedicare una cura particolare alla scelta della pulsazione da usare, tenendo Una pulsazione ottimale presente che una pulsazione ottimale si garantisce capezzoli puliti ottiene quando lazione combinata del pulsatore e della guaina garantisce un La via principale con cui la macchina usso di latte ottimale e minime variamungitrice inuenza il livello di esposi- zioni al tessuto del capezzolo, evidenziazione il suo eetto diretto sullintegrit bili a ne mungitura mediante una sua del dotto del capezzolo e sulla cute. attenta valutazione. Il primo fattore su cui inuisce la munLa pulsazione risulta infatti ineciente gitrice la cheratina, che rappresenta un qualora non vi sia un collasso completo importante elemento di difesa aspecica della guaina sotto il capezzolo, nel caallinterno del canale del capezzolo. Du- so di guaine troppo corte rispetto alla rante una corretta lunghezza di queapertura e chiusustultimo e qualoLintervallo ottimale tra linizio ra delle tettarelle ra i capezzoli siano della preparazione del capezzolo essenziale garantitroppo corti per e lattacco dei gruppi di mungitura re la rottura e lalessere compressi di 60-90 s lontanamento dedalla guaina colgli strati di cheratilassata. Molti studi na pi superciali. hanno dimostrato A ogni mungitura, la rimozione di uno che, se il pulsatore e le guaine sono adestrato di cheratina suciente (40%) allon- guate, la percentuale di nuove infezioni tana i batteri intrappolati in essa o aderen- rimane bassa. ti alle sue pieghe superciali. Ma se la rimozione di cheratina si eleva no all80% Lo scivolamento delle guaine (come nel caso di una mungitura senza favorisce le mastiti pulsazione), rimangono scoperte le cellule immature che si trovano sotto lo strato Nel 1987 OCallaghan e OShea dimodi cheratina, le quali non sono in grado di strarono che lo scivolamento delle guaine
18/2006 LInformatore Agrario

ZOOTECNIA

TECNICA

Capezzolo visto al microscopio: sano a sinistra ; lesionato a causa della sovramungitura a destra

causa unimprovvisa entrata di aria atmosferica nel collettore, provocando la repentina risalita di gocce di latte nella tettarella adiacente, aumentando cos il rischio di insorgenza di mastite. In particolare, lo scivolamento delle guaine un problema diuso negli allevamenti e lincidenza sembra aumentare col ridursi del livello di vuoto, con un errato allineamento dei gruppi, con lineguale distribuzione del peso di un gruppo tra un quarto e laltro e, non da ultimo, in presenza di condizioni non soddisfacenti delle guaine in uso.

che esce dal canale del capezzolo. Durante la fase del collasso della guaina vi una piccola sovrapressione in sede cisternale, mentre il vuoto generato durante la fase di apertura della guaina pu raggiungere un valore pari al 90% di quello allapice del capezzolo. Se il valore del vuoto presente nella cisterna del capezzolo raggiunge, anche se per un breve momento, concentrazioni maggiori del vuoto sottostante lapice del capezzolo, si genera un gradiente di pressione inverso che pu veicolare i batteri nella cisterna. Questo gradiente si genera solo nella fase di sovramungitura, quando vengono Dispersione dei batteri munti capezzoli vuoti. Un fattore predisponente la formazione nella mammella di questo gradiente dato da una scarsa Prima che inizi la fase di mungitura, preparazione dellanimale e da un lunnel seno del capezzolo si trova siologi- go lasso di tempo fra linizio della sticamente una quota molazione e lattacco di latte. Al momento del gruppo. La sovramungitura si valuta della chiusura della La sovramungituosservando il colore del guaina, 1/3 di questo ra pu essere ecacecapezzolo, la sua consistenza latte viene spinto vermente valutata attraal tatto e la presenza di un so la cisterna. Qualora verso losservazione e il secreto sia contamilassegnazione di un anello alla base nato da batteri, questi punteggio ai capezzovengono portati diretli mammari. tamente nella mammella, favorendo linI parametri da osservare sono: staurarsi di uninfezione mammaria. Uno il colore (normale, scolorito); studio radiograco nel 2003 ha dimostra- la presenza di un anello alla base del to come alla chiusura della guaina con- capezzolo (assente, visibile); segua la chiusura del canale del capezzo- la consistenza al tatto del capezzolo lo circa tra la met e un terzo della sua stesso (normale, indurito). altezza. Questo dimostra come vi debba Insieme a una precisa valutazione dei essere unottimale sinergia tra pulsatore e capezzoli si pu fare attenzione anche al guaina, per minimizzare la movimenta- comportamento degli animali al momento zione di eventuali patogeni dallapice del della mungitura (se le vacche si presentacapezzolo alla cisterna del latte. no irrequiete e calciano verso la ne della mungitura, se le primipare sono nervose Segnali di sovramungitura allentrata in sala) e alleventuale frequente presenza di tubi collettori vuoti. Un altro fattore da tenere presente nelIn questi casi occorre controllare temlanalisi di un impianto di mungitura la pestivamente lo stacco dei gruppi che di sovramungitura. Questa ha inizio quando norma deve avvenire quando il usso di il usso di latte che arriva alla cisterna del latte emesso scende al di sotto di 200-300 capezzolo dagli alveoli minore di quello g/min, vericando che il posizionamento

dei gruppi sia corretto e che il peso venga uniformemente distribuito sui quattro quarti. Daltra parte, perch la produzione sia ottimale, bisogna anche fare attenzione che la percentuale di animali che presentano una quota di latte residuale elevata non oltrepassi il 10%. Una buona preparazione dellanimale, un giusto intervallo di tempo tra questa e lattacco dei gruppi e il benessere delle vacche in sala sono il prerequisito fondamentale per poter eettuare lo stacco a una velocit del usso ancora elevata: gli animali risponderanno con un tempo di mungitura breve, eccellenti condizioni dei capezzoli e ottimale eiezione lattea.

Mungitura, momento chiave di una gestione corretta


Il momento pi delicato da gestire per un allevatore di vacche da latte quello della mungitura, ove ciascun evento deve essere studiato dettagliatamente e inquadrato in una solida e precisa routine, unica garanzia di una vantaggiosa produttivit. La conoscenza dettagliata e completa dei meccanismi anatomici e siologici che sottendono allevocazione e allinibizione del riesso di eiezione lattea il punto di partenza fondamentale per lallevatore che voglia mettere a punto una routine di mungitura corretta, che rispetti lanimale e ottimizzi tempi, produttivit e qualit dei suoi animali. Quindi, per un corretto operare, non si pu prescindere dalla standardizzazione delle procedure da eettuarsi in sala di mungitura, no al conseguimento di una routine che determina un risparmio di tempo, di denaro e un aumento della qualit.
A cura del Mastitis council Italia recapito

La bibliograa sar consultabile sul sito Internet allindirizzo: www.informatoreagrario.it/bancadati

LInformatore Agrario 18/2006

Potrebbero piacerti anche