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PRESIDENTE
PRESIDENTE
SEGRETARIO GENERALE
PRESIDENTE
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Passiamo al primo punto. La prima interrogazione è del
Consigliere Garofalo ed è relativa alla biblioteca civica.
Risponde l’Assessore Allievi.
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Inoltre Vi segnalo che, da un’attenta analisi condo tta dalla
Commissione cultura del PD sevesino e in particolare da Martina
Santimone, nostro componente della Commissione biblioteca,
emerge un quadro tutt’altro che positivo del nostro sistema di
promozione e sostegno alla cultura. In particolare desta
sostanziale preoccupazione la mancanza di fondi a favore del
servizio bibliotecario che persiste da tutto il 2009, i pochi soldi
investiti per il rinnovamento del patrimonio bibliotecario sono
stati rappresentati dai risparmi delle passate gestioni e sono di
esclusivo merito della buona capacità di razionalizzazione del
personale che lavora per questo servizio.
Considerato che non sembrano esserci segnali che facciano
pensare ad un cambiamento di tendenza e nella speranza di
sottolineare l’importanza che la biblioteca civica riveste per la
nostra comunità, si chiede quali sono le intenzioni
dell’Amministrazione in merito a questo tema, quali i progetti,
quali i programmi di finanziamento.
Grazie.
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Quanto all’attività di prestito, al confronto di ciascun mese
dell’anno 2009, con lo stesso mese dell’anno 2008, emergono
valori in costante crescita a dimostrazione del fatto che il sistema
esistente tra i Comuni di Brianza biblioteche è un metodo
efficace, con il quale mettere a disposizione della cittadinanza
l’ingente patrimonio di cui i vari Comuni dispongono.
Da questi dati risulta chiaro l’impegno dell’Assessorato nel
garantire con le risorse a disposizione, un’offerta di servizi
qualitativamente adeguata a favore di tute le fasce d’età della
popolazione.
Sono pertanto in totale disaccordo con Lei, quando afferma
che emerge un quadro negativo del sistema di promozione e
sostegno alla cultura nell’ambito della biblioteca civica. Al
contrario, mi sembra evidente, da quanto sopra ricordato, che
nonostante le ristrettezze di bilancio, sono stati realizzati dei
progetti seri e qualificanti, volti anche ad investire su una nuova
generazione di giovani, affinché questi crescano maggiormente
consapevoli del patrimonio culturale e librario disponibile.
Ciò premesso, seppure è innegabile che sussistono degli
scostamenti rispetto ai parametri d’incremento della dotazione
documentaria, approvati dall’assemblea dei Sindaci tenutasi lo
scorso mese di dicembre, è anche vero che non è possibile
prescindere dalla crisi economica che la nostra società sta
affrontando in questi mesi.
In particolare bisogna ricordare che questa crisi h a causato
una drastica riduzione delle entrate erariali e sta mettendo sotto
stress il bilancio comunale, soprattutto per la copertura delle
spese in parte corrente, tra le quali spiccano per importanza le
spese legate alle prestazioni sociali, assistenziali a sostegno delle
fasce più deboli della nostra comunità. È dovere di
un’Amministrazione cercare un giusto equilibrio da interventi in
cultura e sostegno alle fasce più bisognose della popolazione.
Concludo ribadendole la mia completa disponibilità a
discutere con Lei le proposte che Ella ha elaborato per la ricerca
di forme di finanziamento alternative o complementari a quelle
già messe a disposizione da questa Amministrazione Comunale
per la biblioteca civica.
Questa è la risposta che Le avevo mandato.
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sono cose che derivano anche un po’ dal passato. Voglio dire che
questo legame che c’è con le scuole dura da un po’ di anni e
quindi testimonia che se c’è un’attenzione profonda per
l’insegnamento anche alle persone di giovane età per quanto
riguarda la biblioteca poi i risultati si vedono.
Lei cita comunque le qualità del sistema Brianza
biblioteche, sono d’accordissimo. Forse hanno capito ancora
prima delle Amministrazioni che lavorare in sinergia, tutti i
Comuni quando lavorano assieme, hanno più potenzial ità. Io
cerco un libro che a Seveso non c’è, c’è ad Agrate, mi arriva dopo
due giorni, è come se lo avessi sotto casa mia. Ma appunto per
quello, noi abbiamo il dovere, essendo nel sistema Brianza
biblioteche, di non venire meno al patto che tiene assieme tutta la
rete, altrimenti saremmo la pecora nera di un sistema sul quale
non vogliamo essere dei parassiti.
Lei disgraziatamente fa un errore nella sua letter a, cita i
quattro eventi denominati Lunedì in biblioteca. Per tre di questi
non ci sarebbero problemi, ma l’altro ha gettato veramente un po’
di fango sul nostro Comune. Forse non lo ricorda, Lei o il
Presidente della biblioteca avete invitato un giornalista
notoriamente razzista e poco conforme alle buone maniere, quindi
da quel punto di vista quei soldi sarebbero stati meglio spesi
comprando degli altri libri classici.
Poi c’è la crisi economica, però non si può per questo
evitare qualsiasi investimento, soprattutto perché noi, facendo
parte di questo sistema, in realtà non facciamo una spesa per i
libri, impoveriamo il nostro sistema bibliotecario e in più avremo
una retta più alta da pagare nel sistema Brianza biblioteca.
Un’ultima considerazione è la chiarezza, comunque se è
vero, ed è vero, che ci sono questi problemi economici, poi ogni
Amministrazione Comunale decide dove incanalare i suoi fondi, è
anche vero che non c’è stata comunicazione. Ci sono state solo
due Commissioni biblioteca, tra l’altro per decidere alcun ché,
perché poi le decisioni, come la questione Blondé, sono state
prese senza chiedere consiglio. Si sono visti i risultati. Non c’è
stata conversazione per quanto riguarda questo problema. Si
poteva convocare una Commissione per esaminare assieme questa
situazione.
Grazie.
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riguardo, quindi direi di lasciarla da parte perché già le
interrogazioni sono tante e ASPES incombe.
Io passerei in rassegna ancora una volta la sua
interrogazione, perché volevo soffermarmi su un paio di punti.
Lei dice anche che nel dicembre del 2008 si svolse questa
assemblea dei Sindaci di Brianza biblioteca alla quale non
partecipò né il Sindaco, né l’Assessore alla Cultura, ma un
rappresentante del nostro Comune. Andò il Presidente della
Biblioteca, che non poteva votare, perché non poteva essere
munito di delega, in quanto la delega poteva essere data
solamente all’Assessore competente, oppure ad un Consigliere.
Ma perché andò il Presidente della biblioteca e non andai io
o il Sindaco? Forse perché effettivamente il documento che era
stato proposto non convinceva fino in fondo. Io son o d’accordo
con Lei e Lei ha capito benissimo dalla mia rispost a come il
sistema di Brianza biblioteche sia assolutamente fondamentale.
Sono io il primo a pensare che l’unico modo per razionalizzare le
risorse sia trovare delle sinergie a livello di Comuni e quindi con
strutture sovraccomunali che riescano ad ottenere delle economie
di scala. Il punto però è capire, in una congiuntur a così negativa,
era proprio quello il momento di andare a far sì che entro quattro
anni il Comune di Seveso debba farsi carico di un aumento del
20% delle spese per l’acquisto di libri? È una scel ta. In teoria
avendo a disposizione i soldi, certo, io sarei il primo a dire:
facciamolo subito, ma facciamo il 20% su base annua, non in
quattro anni. Peccato però che, a differenza di uno Stato, io non
posso stampare moneta, quindi devo fare affidamento sulle risorse
che mi vengono date.
Secondo punto. Tutti i presenti votarono un documento
programmatico nel quale vennero espressi alcuni parametri per
una biblioteca di qualità. È il famoso aumento, questo step
intermedio che ci porta al 2012 e via dicendo. Mi sono fatto dare
la lista dei presenti. È vero, avevano raggiunto la maggioranza
per fare l’assemblea, però siamo al 68,9%, ce n’è fuori un 31%.
Cosa ne pensa il 31% di questo accordo? Infatti io, dato che sono
curioso, andrò a richiedere a tutte le Amministrazione di Brianza
biblioteche, alla luce della situazione della congiuntura
internazionale e delle situazioni delle casse comunali di ciascuno
dei loro Comuni, se sono in grado o meno di far fronte a questa
spesa, oppure se non ritengono opportuno, così com’è successo
per i parametri di Maastricht con l’intervento dello Stato
nell’economia, con l’aumento della massa monetaria negli Stati
Uniti e in Europa, se non è il caso di allentare un attimo questi
parametri. Hanno allentato i parametri di Maastricht, vorrei
capire perché non è possibile allentare i parametri di Brianza
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biblioteche. Il che non significa allentarli per sempre o
menefreghismo assoluto nell’acquisto di libri o di materiale
documentale per le biblioteche, significa che di fronte a
determinate situazioni che sono una tantum, determinate
situazioni contingenti, è necessario poter operare con degli
strumenti che siano flessibili.
Questa è la mia convinzione, che non significa, quando il
mercato ripartirà, quando l’economia ripartirà, potremo benissimo
pensare di recuperare il terreno perduto. Questo è un mio
personale cruccio e anche un mio personale dubbio, nonché
interesse a conoscere come stanno veramente le cose.
Per quanto riguarda il fatto che non sono stati acquistati
libri durante l’anno in corso, sono stati acquistati 592 libri, su un
acquisto potenziale, quello che ci dovrebbe portare al pareggio,
secondo i nuovi parametri, di 2.253. Ovviamente siamo al di
sotto. È anche pur vero però che, se facciamo il conto che il costo
medio che viene stimato di Brianza biblioteche per un libro è di
15,50€, noi dovremmo spendere 25.000€. Anche qui, per il
prossimo anno sono scelte politiche, cosa facciamo? La biblioteca
fa solo la biblioteca? Noi destiniamo magari un po’ di risorse in
più alla biblioteca, tagliamo altri eventi. Quest’anno abbiamo
fatto un cinema sotto le stelle che è durato dodici serate, anziché
quattro, la scelta potrebbe essere: ritorniamo a quattro e
destiniamo il saldo del risparmio da una manifestazione
sull’acquisto di libri.
Si può fare tutto, sono scelte politiche. Bisogna avere la
consapevolezza però che nel momento in cui si tratta di dover
amministrare delle risorse che sono finite, bisogna operare delle
scelte. La coperta è corta e ovunque la tiri, scopr i un’altra parte.
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PRESIDENTE
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prossimo Consiglio per dare il tempo necessario all’Assessore a
darci una risposta esaustiva.
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Leggo. L’interpellanza.
Vista la convocazione della consulta dello sport per il 18
settembre, per discutere l’impostazione di nuove tariffe per
l’utilizzo degli impianti sportivi,
si chiede
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se l’Amministrazione è consapevole dei rischi di ricaduta
sull’utenza e sull’attività delle società che lavorano, offrendo al
territorio un indispensabile apporto sociale.
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ribadiamo. Servono però delle scelte chiare con dei progetti
chiari. Fino ad ora non siamo stati in grado di vedere qual è
l’assetto strategico.
In ultimo, riferendomi più specificatamente alle
associazioni sportive, leggevo proprio in questi giorni sul sito
della BA.SE, le lamentele di un genitore che si riferiscono a fatti
reali, per esempio il fatto che 60 bambini non hanno potuto avere
accesso alle attività proposte da BA.SE in quanto mancavano le
strutture per garantire uno spazio a questi bambini.
C’è una situazione, sempre in riferimento alla BA.SE dei
campi sportivi, dei centri in continua evoluzione. Il campo di Via
Ortles, gli spogliatoi di Via Ortles sono in una situazione critica.
La situazione di Via Cavalla non è tanto migliore, da diversi anni
si parla della possibilità di creare un campo da gioco con erba
artificiale, anche questo non è stato possibile. Io auspico che
dall’Amministrazione arrivino delle risposte chiare. Se c’è la
possibilità di convergere e di dare in gestione alcuni spazi alle
associazioni, che si valuti seriamente questa possibilità in modo
da risolvere situazioni che altrimenti l’Amministrazione da sola
non è in grado di fare.
SINDACO
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PRESIDENTE
PRESIDENTE
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ASSESSORE VOLPI LUCA
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stata. Nel senso che Lei lo sa che a me sta a cuore il fatto che, di
fronte a queste situazioni, si risponda cercando nel rapporto
sussidiario chi è più vicino e ha svolto questo lavoro già da
tempo. Quindi è evidente che una delle tentazioni dell’ente
pubblico come è sempre rispondere in prima persona. Io credo che
chiederò se quello che Lei ha detto sul rapporto co n il terzo
settore, poi corrisponde.
Siccome ho una situazione di questo tipo in casa, mi recherò
mercoledì per vedere se effettivamente Voi fate l’invio con la
password telematica. È una cosa che userò immediatamente.
Quello che Le chiedo è di fronte ad una situazione che è molto
breve nel tempo e deve essere anche così, nel senso che non può
essere più di un mese la raccolta di questi dati, sennò si
genererebbero situazioni magari non completamente legali di
fronte all’emersione. Quindi il tempo deve essere molto ristretto.
Però è vero che la situazione che ha portato questa normativa era
già conosciuta nei mesi prima dell’estate, quindi in questo senso
credo che uno sforzo debba essere fatto perché non siano solo gli
uffici comunali a rispondere a questi bisogni, ma si crei una
sinergia maggiore col terzo settore.
Grazie.
PRESIDENTE
PRESIDENTE
SINDACO
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giornata domenicale che si brucia in poche ore, mentre invece in
realtà poter toccare con mano la realtà dello sport all’interno del
mondo scolastico mi sembrava che meritasse di essere finanziata.
Avessimo l’età dell’oro di qualche anno fa, avremmo proseguito
anche Sportissimo, però è un lusso che non ci possiamo più
permettere.
SINDACO
PRESIDENTE
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CONSIGLIERE PONTIGGIA ALFREDO
PRESIDENTE
Premesso che
con la Pace di Zurigo la Lombardia non venne riunit a al Regno di
Sardegna, perché non ne aveva mai fatto parte, bensì essa fu unita
annessa al medesimo regno di Sardegna per la prima volta, mi è
gradita l’interrogazione per puntualizzare in quale abbaglio
storico stia cadendo l’intero paese in merito alle celebrazioni per
i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il 17.03.1861, a seguito delle conquiste militari e delle
annessioni derivanti dai vari plebisciti svoltesi in alcune Regioni,
fu proclamato a Torino il Regno d’Italia e Vittorio Emanuele II
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ne assunse la corona per grazia di Dio e volontà della nazione,
come recitava la formula del tempo.
Nel 1861 l’unità territoriale era ben lungi dall’essere compiuta.
Mancavano infatti Venezia (terza guerra d’indipendenza), Roma
(20 settembre 1870), Trento, Triste e l’Istria (qua rta guerra
d’indipendenza oppure prima guerra mondiale).
Quindi la celebrazione della vera unità territoriale del paese
andrebbe celebrata il 04.11.18, ricorrenza dei cento anni dalla
fine della prima guerra mondiale.
In quest’ottica, per rispondere all’interrogazione,
l’Amministrazione Comunale si è già impegnata nel finanziare la
stampa dell’opuscolo edito dal gruppo Alpini della Valle del
Seveso, nella passata ricorrenza del 4 novembre per commemorare
il 90° anniversario. Comunque i fatti accaduti nel 1861 verranno
ricordati opportunamente sulla base sia delle indicazioni che ci
perverranno dalle autorità preposte, sia mediante eventuali visite
a Torino (Parlamenti subalpino), a Solferino e San Martino sui
luoghi delle battaglie risorgimentali e con conferenze da parte di
personalità che verranno successivamente valutate. Il tutto
ovviamente in base alle risorse disponibili che anche il comitato
interministeriale preposto a tali celebrazioni si spera vorrà
fornirci.
Al momento però è proprio questo il punto principale. Che
tipo di indicazioni perverranno da parte di tale comitato, in
sostanza che linea tenere per queste celebrazioni. Al momento
infatti non sembra esserci unità d’intenti per quanto riguarda
questa manifestazione.
A tal proposito ho recuperato alcuni articoli che parlano
dell’argomento e sono la testimonianza delle discussioni in corso.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dava nti ai giovani
del PDL poco meno di una settimana fa…
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CONSIGLIERE PONTIGGIA ALFREDO
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dei fondi destinati a commemorare il 150° anniversario dell’Unità
d’Italia, chiedeva di concentrare gli sforzi su un grande tema
unificante. Perché non pensare di concentrarli sulla vera minaccia
che oggi insidia l’unità del nostro paese? La permanenza
intollerabile di una questione meridionale. Aggiungerei io: quindi
i soldi non li vediamo per le manifestazioni.
Poi è stata la volta anche dell’ex ambasciatore a Mosca, il
quale ha dichiarato che la data del decesso della nazione italiana
risale al 1976, quando la somma dei voti democristiani e
comunisti sfiorò il 75%. Adesso l’unica via di salvezza è un
federalismo a geometria variabile. Chi ha la possibilità di
attuarlo, deve chiederlo con energia, senza aspettarsi che venga
concesso dall’alto, perché è chiaro che Roma non cederà mai
spontaneamente il suo potere.
Direi di concludere con il post scriptum di Montanelli al
suo ultimo libro sulla storia italica.
“L’anagrafe mi ha consentito o forse mi ha condannato a
partecipare a tutte le grandi speranze di questo secolo italiano.
Studente negli anni Venti ho sognato come tanti, quasi tutti i miei
coetanei, di contribuire a fare del Fascismo una cosa seria e
automaticamente ce ne trovammo emarginati. Ci schierammo con
le poche forze liberal democratiche della Resistenza e ce ne
ritraemmo vedendola trasformata in uno strumento di partito e
ridotta a grancassa della sua propaganda col consenso o la
sottomissione della maggioranza degli italiani. La speranza di
contribuire a qualcosa di buono si riaccese subito dopo la
Liberazione, sotto la guida di pochi vecchi uomini del Pre-
Fascismo presto anch’essi emarginati dalle nuove leve di
mestieranti della politica, abilissimi nei giochi di potere, ma
soltanto in quelli. Allora cominciò la degenerazione mafiosa della
democrazia, sotto gli occhi indifferenti o ipocritamente indignati
di una pubblica opinione alla magia assuefatta da secoli.
Oramai sono giunto alla conclusione che la corruzione non
ci deriva da questo o quel regime, o da queste o quelle regole, di
cui battiamo inutilmente ogni primato di produzione, ci deriva da
qualche virus annidato nel nostro sangue e di cui non abbiamo
mai trovato il vaccino. Tutto in Italia ne viene re golarmente
contaminato. Se ci danno la democrazia, la riduciamo a
partitocrazia, cioè un sistema di mafie e la cultura, da cui
avrebbero potuto e dovuto venirci moniti ed esempi, si è adeguata
come del resto volevano le sue origini.
La cultura italiana è nata nel palazzo e alla mensa del
principe laico o ecclesiastico che fosse e non poteva essere
altrimenti, visto che il principe era in un paese di analfabeti e
quindi senza pubblico mercato, il suo unico committente. Mentre
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la riforma aveva sgominato l’analfabetismo, facendo obbligo ai
suoi fedeli di leggere ed interpretare i testi sacri senza la
mediazione del pastore autorizzato a dare solo qualche consiglio,
la controriforma, che faceva del Prete l’unico autorizzato
interprete delle scritture, dell’analfabetismo era stata la fabbrica
che lasciava l’intellettuale alla mercé in tutti i sensi del suo
patrono e protettore. Il quale naturalmente se ne f aceva ripagare,
non solo con la piaggeria, ma anche con la difesa del sistema su
cui si fondavano i suoi privilegi. Così si formò quella cultura
parassitaria e servile che non è mai uscita dai suoi circuiti
accademici per scendere in mezzo al popolo a compiervi
quell’opera missionaria di cui le è sempre mancato non solo la
vocazione, ma anche il linguaggio.
In Italia il professionista della cultura parla e s crive per i
professionisti della cultura, non per la gente e istintivamente
cerca ancora un principe di cui mettersi al servizio. Scomparsi
quelli di una volta, il loro posto è stato preso dai depositari del
potere, cioè dai partiti e questo spiega la cosiddetta organicità
dell’intellettuale italiano, sempre schierato dalla parte verso cui
soffia il vento. Se è vero che l’ambizione di ogni intellettuale è
di diventare il direttore della pubblica coscienza, l’intellettuale
italiano la sella all’incontrario, mettendosene a rimorchio e
facendo la mosca cocchiera di tutti i suoi eccessi e sbandate.
Ecco il motivo per cui ho deciso di rinunciare al seguito di questa
storia che del resto rischia di avvilirsi a cronaca giudiziaria. Ho
smesso di credere all’utilità di una storia scritta al di fuori di
tutti i circuiti della politica e della cultura tradizionali, anzi, ad
essere sincero sino in fondo, ho smesso di credere all’Italia. In
un’Italia come questa anche una sceneggiata può bas tare a
provocarne la decomposizione, sangue non ce ne sarà . L’Italia è
allergica al dramma e per essa nessuno è più disposto ad uccidere
e tanto meno a morire. Dolcemente, in stato di anestesia,
torneremo ad essere quella terra di morti abitata da un pulviscolo
umano che Montaigne aveva descritto tre secoli or sono. O forse
no, rimarremo quello che siamo, un conglomerato impegnato a
discutere con grandi parole di grandi riforme a copertura di
piccoli giochi di potere e d’interesse.
L’Italia è finita o forse, nata su plebisciti burle tta, come
quelli del 60/61, non è mai esistita che nella fantasia di pochi
sognatori ai quali abbiamo avuto la disgrazia di appartenere. Per
me non è più la patria, è solo il rimpianto di una Patria”.
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PRESIDENTE
PRESIDENTE
PRESIDENTE
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CONSIGLIERE MARZORATI MARZIO
Grazie.
PRESIDENTE
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PUNTO N. 2 O.d.G. C.C. DEL 21 SETTEMBRE 2009
PRESIDENTE
ANTONIO MATTA
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che tuttora svolgono il servizio stesso. Si trattava di dipendenti
che prima erano comandati ad ASPES, adesso sono passati
direttamente in carico ad ASPES.
Altro dato da sottolineare di notevole importanza è che per
l’anno 2008 ASPES non ha ricevuto alcun dividendo dalla società
partecipata Gelsia, contrariamente a quanto accadde nell’esercizio
precedente che invece beneficiò di un corposo divid endo. Il
tentativo finora riuscito di preservare quanto più possibile la
gestione finanziaria ottenuta anche attraverso la concertazione
con i fornitori nell’allungamento dei nostri tempi di pagamento,
permetterà all’azienda di far fronte ad eventuali sofferenze
finanziarie che dovessero presentarsi nel caso una delle voci
principali di Bilancio, appunto la manutenzione strade di
immobili comunali, non fosse adeguatamente finanziata. Ricordo,
per chi ancora non lo sapesse, ma ormai è argomento noto, che il
capitolo di spese comunali di copertura di questo servizio è
finanziato dagli oneri di urbanizzazione.
Lo scenario anche macroeconomico generale, non solo
locale o nazionale, ma addirittura internazionale, vede invece una
quasi totale paralisi del mercato immobiliare con il risultato che
le aspettative di gettito di oneri da parte di tutte le
Amministrazioni pubbliche sono andate quasi totalmente
disattese. Ciò nonostante, operando in autofinanziamento,
abbiamo effettuato oltre settecento interventi nell’ultimo anno.
Alcuni di questi hanno riguardato anche recentemente le scuole
dove c’era un’esigenza marcata d’intervento e che era stata
sollecitata dagli insegnanti e dalle famiglie stesse.
Si è dunque fatto il possibile per abbassare ed economizzare
anche tutti gli altri costi fissi di gestione. Il Bilancio, che, come
mission di ogni municipalizzata, chiude in leggerissimo utile
netto, è da definirsi veramente soddisfacente, anche in
considerazione delle critiche condizioni di mercato attuali e della
necessità di dover gestire finanziariamente il rientro su parecchie
esposizioni debitorie anche rilevanti, ereditate da esercizi
precedenti, alle quali però non si è permesso, attraverso
un’attenta analisi finanziaria ed economica, d’influenzare il
numero e la qualità dei servizi resi che sono in abbondante e
costante crescita da tutti i punti di vista.
Citiamo la farmacia e il cimitero, solo a titolo di esempio,
dove si è indubbiamente fornito al cittadino, a partire da
quest’anno, un migliore servizio in termini di disponibilità, ad
esempio con l’ampliamento degli orari della farmacia, che adesso
è aperta fino alle ore venti per venire incontro all’utenza che esce
dagli ambulatori medici, che è sempre aperta d’estate, quindi
abbiamo rinunciato con una turnazione del personale delle due
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settimane di ferie estive e che è aperta anche lunedì mattina,
contrariamente a quanto avveniva in precedenza. Dicevo che si è
operato con un miglior servizio in termini di disponibilità e anche
qualità, oltre che con una marcata attenzione agli aspetti a
rilevanza sociale.
Ci piace ricordare che anche la stampa nazionale ha
guardato con attenzione e ammirazione al nostro nuovo servizio
cimiteriale che è volto a rendere economicamente meno pesante il
momento della perdita di un congiunto, infatti abbiamo dato alle
numerose famiglie che ce ne avevano fatto richiesta, la
possibilità di dilazionare i pagamenti. La prima ri organizzazione
compiuta sul personale ha portato indubbi benefici, sia in termini
di qualità, sia in termini di professionalità dei servizi resi anche
se sicuramente l’organico necessita ancora di essere rinforzato in
alcuni punti.
Va ricordato per la cronaca che ASPES non svolge più il
servizio di riscossione della TARSU che permetteva di gestire
un’abbondante liquidità in entrata a partire dal 01.01.09 e dunque
ha dovuto affrontare, rispetto alla gestione precedente, anche
questo indubbio elemento di criticità finanziaria.
Direi che questo per il momento è la parte generale relativa
a come siamo andati a chiudere il Bilancio che ha chiuso con un
leggero utile intorno ai 4.000€, del resto, come presumo si sa, la
mission delle municipalizzate è quella di tendere al pareggio di
Bilancio perché chiudere con un utile eccessivo vorrebbe dire
dare meno servizi ai cittadini e quindi direi che abbiamo
raggiunto anche da questo punto di vista, il nostro obiettivo
PRESIDENTE
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applicare la norma che regola le materie di Bilancio, che consente
il raddoppio dei tempi. Se intervenissero anche solo la metà dei
Consiglieri Comunali, è chiaro che andiamo a sforare tantissimo,
io direi cerchiamo di contenere gli interventi, nei massimo dieci,
quindici minuti, quindi siamo al limite del raddoppio, cerchiamo
di non sforare in modo che più Consiglieri abbiano opportunità
d’interloquire con i responsabili di ASPES.
Dopodiché io lascerei la possibilità ai Capigruppo di fare un
loro intervento conclusivo per ciascun gruppo, sempre che lo
richiedano. Quindi se ci sono dei Consiglieri che chiedono la
parola a questo punto è aperta la fase di dibattito. Ovviamente,
essendo un’audizione, non è previsto un voto su un documento.
Consigliere Butti, prego.
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ANTONIO MATTA
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rispetto ad alcune partite con Gelsia che erano aperte addirittura
dal 2007. Quindi devo dire che abbiamo ottenuto il massimo
risultato possibile per noi.
Nel rispondere alle domande sui Revisori contabili, rispetto
all’assetto contabile per il quale abbiamo ricevuto una
sollecitazione, sostanzialmente era una modalità gentile per dire
che mancava del personale. Del resto lo sapevamo anche noi, nel
frattempo abbiamo provveduto - sempre nell’ambito di una
situazione che non ci porta a poter fare grosse assunzioni - a
rinunciare al servizio TARSU che è stato riassorbito dal Comune,
per esempio abbiamo ancora in carico il dipendente che si
occupava di questo servizio, che dovrebbe invece ritornare
all’Amministrazione Comunale.
L’altro invito che ci veniva dai Revisori era di at tivare le
procedure per la cosiddetta legge 231, quella sul controllo interno
per la quale ci siamo nel frattempo attivati e quindi sta partendo.
Invece la domanda sul pagamento del mutuo della far macia
sinceramente non ho capito bene a cosa si riferisse.
ANTONIO MATTA
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lasciato una situazione disastrosa che ci hanno lasciato anche
della liquidità. Tanto è vero che la situazione è perfettamente
sotto controllo. Quello a cui accenna Lei mi permet to di dire che
è destituito da ogni fondamento, perché la farmacia è finanziata
con un mutuo che ha un impatto assolutamente risibile rispetto a
quello che è il suo flusso finanziario mensile, quindi escluderei
che l’operazione fosse finalizzata a quello.
A me quello che è parso è che nel divenire di ASPES ci
fosse una situazione non proprio focalizzata, tanto è vero che con
l’Assessore Mazzucco abbiamo dovuto ricostruire alcune partite
che per certi versi risalivano anche al 2004. C’era una serie di
partite debitorie e creditorie aperte tra Comune ed ASPES che
siamo andati, con pazienti lavori di ricerca di carteggio, a
chiudere. Allo stato attuale abbiamo chiuso tutte le partite
pendenti fino a tutto il 2008 e quindi stiamo lavorando in una
situazione di operatività buona.
PRESIDENTE
ANTONIO MATTA
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pagamenti, solleciti di pagamento. A questo punto la risposta che
Lei mi ha dato non mi può soddisfare e io la rigiro
all’Amministrazione perché mi sembra che è proprio questo uno
dei punti centrali, il signor Sindaco era una delle cose che
chiedeva anche quando si trovava in questi banchi. Avere
chiarezza sul tipo di gestione di ASPES in questi a nni. Io non
faccio riferimento solo a quest’anno, perché il tutto nasce da
qualche tempo fa ed è proprio lì che bisogna arriva re. Il fatto che
noi abbiamo avuto dei documenti oggi, dei documenti che
richiediamo non so da quanto, il fatto che in un’interpellanza che
ho fatto nel settembre 2008 il Sindaco mi disse che sì ci sarà la
necessità di parlare con ASPES, eccetera e non è stato fatto, tutti
questi sono elementi che portano ad avere una situazione per
nulla chiara rispetto alla situazione che invece è la situazione
principale da chiarire. Quale sia il motivo della fonte di questi
debiti, della fonte di questi solleciti di pagamento che sono
strettamente collegati fra l’attività di ASPES e l’attività
dell’Amministrazione Comunale. Quindi questa risposta non mi è
stata data e io chiedo che il signor Sindaco se ne faccia carico.
Poi mancavano le altre risposte riguardo il pagamento degli
attrezzi in deposito.
ANTONIO MATTA
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devono essere chiare, la trasparenza è quella che chiediamo, è un
elemento che in questi anni non c’è stato assolutamente da parte
di ASPES nei confronti della Minoranza del Consiglio Comunale,
perché la Maggioranza ha sempre avuto altri strumenti per avere
una situazione sotto controllo.
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
SINDACO
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ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
Consigliere Formenti.
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questa sera. Abbiamo avuto a disposizione poche ore. Ma il
rapporto tra ASPES e noi Consiglieri non è l’unico che ha
qualche problema di comunicazione. Il problema di
comunicazione l’ha avuto anche ASPES nei confronti
dell’Amministrazione Comunale stessa. Cito, perché poi qua chi
rischia le querele, le minacce di querela, è il sottoscritto, vero
Presidente ASPES, che ha minacciato di querelarmi? Il bello è
che non l’ho saputo da membri del Consiglio Comunale, ma da
terze persone, forse pensando che in questo modo poteva
intimidire magari il Consigliere Comunale.
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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perché documento tutte le affermazioni che faccio e documenterò
anche quelle che ho fatto in merito al parcheggio d i Laforet.
È doveroso – dice l’avvocato – però, da parte mia, segnalare
la difficoltà incontrata nel rapporto con la società ASPES,
soprattutto il settore manutenzione e patrimonio stradale e
immobiliare, che risulta spesso non collaborativa e non
tempestiva nell’evasione delle richieste del Difensore civico,
costringendola a ripetuti solleciti telefonici. Non è ammissibile
che il Difensore civico abbia dei problemi con la società del
Comune di Seveso.
Proseguo. Uno potrebbe fermarsi qua e dire: abbiamo
esaurito i rapporti problematici della società con gli enti, ma non
è finita qua. Gli stessi Revisori dei conti dicono che c’è qualcosa
che non va nei rapporti tra l’Amministrazione e la società e che è
da monitorare.
Cito. Trascrizione del Consiglio Comunale del 26.03 .09. “Il
Presidente del Collegio dei Revisori dà lettura delle osservazioni
conclusive alla nota dei Revisori dei conti. Riguardo alla società
partecipata il Collegio dei revisori sollecita l’ente a dotarsi di
adeguate procedure di controllo atte ad impostare e monitorare i
processi decisionali in corso nelle società partecipate
direttamente e indirettamente, al fine di essere tempestivamente a
conoscenza dell’evoluzione gestionale, soprattutto di
investimento di queste”.
Sembrerebbe quasi che Seveso non abbia il polso della
situazione su ASPES. Tanto che non sono depositati in Comune
neanche i verbali dell’assemblea dei soci. Il Comun e non richiede
i verbali dell’assemblea dei soci. Seveso è l’unico socio della
società ASPES ed è una cosa abbastanza inquietante. Gli stessi
Revisori dei conti ci dicono quali debbono essere i documenti,
che come Amministrazione Comunale potremmo richiedere per
monitorare la società. I documenti che dovrebbe chiedere
l’Amministrazione Comunale e che a questo punto speriamo che
farà il Consiglio Comunale prossimamente, magari con un atto ad
hoc, sennò lo faremo noi come Consiglieri Comunali, sono gli
intermedi, una semestrale o una trimestrale e il Bilancio finale,
oltre che i verbali dei C.d.A.
Sarebbe interessante entrare poi nel merito delle attività che
gestisce ASPES, partendo dal servizio di affissione dei manifesti,
col quale noi come partito, ma a questo punto non voglio pensar
male, però se abbiamo avuto problemi noi, li avranno avuti anche
altre associazioni, dove noi pagavamo trenta manifesti e poi
venivano affissi, magari venti, magari venticinque, o addirittura
in luoghi nei quali non andavano affissi e poi ASPES dà la colpa
al povero attacchino. Ma noi vogliamo …
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…inizio lato A seconda cassetta…
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
È segno di professionalità.
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CONSIGLIERE FORMENTI ANDREA
ANTONIO MATTA
Lei ne dubita?
ANTONIO MATTA
E prima?
ANTONIO MATTA
Di che data è?
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Comune di Seveso, protocollo 18028 del 2009, una cittadina che
scrive e dice: “Buongiorno, la mia vuol essere un’osservazione da
semplice cittadina che chiede chiarimenti in merito. Mi sono
recata al camposanto a far visita ai miei cari defunti e quello che
ho trovato è stato a dir poco desolante. Il cimiter o di Seveso si
trova in uno stato pietoso, con erbacce che crescono da tutte le
parti. Sembra un cimitero abbandonato. Spero che il Comune
abbia già preso provvedimenti per ripulire quello che è già di
uso, già è un posto triste, che riporti dignità nel luogo ove i
nostri concittadini riposano”.
È una cittadina che ha presentato un atto al protocollo di
Seveso.
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE FORMENTI ANDREA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
Proiettiamole.
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CONSIGLIERE FORMENTI ANDREA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
Va bene.
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE FORMENTI ANDREA
ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE FORMENTI ANDREA
ANTONIO MATTA
Me lo spieghi, perché?
ANTONIO MATTA
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questo rapporto potrà cambiare. Quindi il 143 per 25 è la stima
minimale che si fa per non gonfiare il business plan. Da dove Lei
ha dedotto questa cifra? A parte che bastava una telefonata e
gliel’avrei spiegato io. Da dove ha dedotto questo fatto che lo
pagano i sevesini?
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE FORMENTI ANDREA
Ho capito.
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE FORMENTI ANDREA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE BUTTI PAOLO
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
ANTONIO MATTA
46
in base alla normativa… gliela leggo anche perché mi sembra un
elemento di ulteriore chiarezza.
Ci sono due organi principali in Italia cui ci si può riferire
in ultima istanza per l’accesso agli atti amministrativi che sono il
TAR e la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi.
Proprio questa Commissione che è il supremo organo, chiamata ad
esprimersi su una questione relativa all’accesso agli atti di una
S.r.l. partecipata prevalentemente dal Comune, nel nostro caso
siamo partecipati completamente, ha affermato che non può essere
negato al Consigliere Comunale il diritto di ottenere informazioni
e documenti concernenti gli affari sociali, cosa che noi
conosciamo bene, secondo la Commissione infatti il nuovo testo
dell’articolo 2476.2 del Codice civile consente al socio non
partecipante all’Amministrazione, com’è il Comune di Seveso, un
ampio potere di controllo che può estendersi ad ogni documento
concernente la gestione della società, ma che incontra come
limitazione solo l’estrazione di copia e non l’accessibilità alle
informazioni che vi sono contenute
Questo è il parere 3.10 del Plenum del 12.03.08. In sintesi
vuol dire che se Lei mi chiede una copia di un verb ale, io gliela
do come ho sempre fatto. Se Lei mi dice: mi elabori un Bilancio
in questo momento, io non sono tenuto a farlo dalla legge, poi
non ho la possibilità materiale con il personale che abbiamo, di
farlo. Tanto è vero che Le ho risposto a questa let tera, dicendole
educatamente che non eravamo in grado di elaborare quanto Lei
mi chiedeva in quel momento. Quando Lei mi ha riman dato
un’altra missiva che ho detto prima è di inizio settembre, in cui
mi chiedeva il dettaglio delle voci di Bilancio, gliel’ho fatta
avere in una settimana. Penso che sia un tempo assolutamente
ragionevole. Se considerate che noi abbiamo dato al Consiglio
Comunale di cui Lei fa anche parte, dei documenti, attendiamo
risposta da mesi, anche dall’anno scorso, mi spiego? È in questi
termini la questione.
Non è una volontà, perché non c’è niente da nascondere,
anzi stiamo lavorando in positivo per migliorare la situazione,
siamo aperti al confronto, al contributo e alla dialettica
costruttiva. Però se Lei mi chiede materialmente di elaborare un
Bilancio in questo momento storico, io non sono in grado di farlo.
Uno, perché la legge non me lo impone. Due perché non ho la
forza lavoro che può fare quello, dovrei distrarla dal resto
dell’attività istituzionale. Questo per quanto concerne le
documentazioni.
Per quanto concerne il richiamo al 231 codice etico, ho già
risposto al Consigliere Butti. Sostanzialmente noi abbiamo già
provveduto o stiamo provvedendo nel frattempo. È una cosa che è
47
molto complessa, sulla quale noi siamo, tra l’altro, tra i primi
come società municipalizzata a muoverci e quindi anche qui devo
dire che siamo perfettamente nei tempi di lavoro.
Per quanto riguarda i verbali, noi abbiamo conferito in
Comune il verbale dell’assemblea dei soci insieme al Bilancio.
Tra l’altro all’assemblea dei soci era presente il Sindaco perché è
lui che rappresenta l’assemblea, quindi non capisco perché Lei
dica che non c’è il verbale dell’assemblea dei soci …
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
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CONSIGLIERE RAGAZZO MAURO
ANTONIO MATTA
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relazione alla ditta che ha realizzato i lavori, la quale me l’ha
fatta pervenire. Leggo le note che mi sono state in viate dalla
ditta.
“In riferimento alla Vostra richiesta verbale, Vi p recisiamo
che si è preferito realizzare la tombinatura del parcheggio in
oggetto dopo la posa della pavimentazione per ottenere
un’uniforme compattazione di tutto il cassonetto del parcheggio”.
Tra l’altro parliamo impropriamente di pavimentazione perché
quella è la zona che non è pavimentata, ma è la zona coperta con
calcestre. “Vi ricordiamo che il cassonetto è costituito da circa
un metro e mezzo di inerte e il tubo della tombinatura è posato ad
una profondità di 0,80 m dalla quota finita delle pavimentazione.
Posare la tombinatura prima del riempimento della rullatura
finale avrebbe potuto compromettere l’idraulicità della tubazione
in PVC. Certi di avere esaudito la Vostra perplessità, cogliamo
l’occasione per porgere distinti saluti”.
Questa è la risposta che ci ha dato l’impresa per il fatto che
ha preferito alternare le due fasi di lavorazione.
Per quanto riguarda invece l’altra domanda, era relativa?
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
50
praticamente sono ad una riemissione di fattura TARSU perché è
relativa al fatto che l’Amministrazione Comunale riconosceva una
quota di gestione di questa partita ad ASPES e oltretutto una
quota di compensazione. Perché certe volte capita che il gettito
complessivo della TARSU sia inferiore anche alla parte che si va
a versare alle società Gelsia e Bea a consuntivo. In questo caso
bisogna recuperare questa parte e ciò avviene soltanto
successivamente.
PRESIDENTE
ANTONIO MATTA
51
quindi cercava di mettere in discussione determinate questioni
piuttosto che altre e quindi è stato molto lungo ricostruire tutto
questo tipo di carteggio. Oltretutto ci siamo trovati ad avere una
carenza di personale veramente importante perché avevamo e
abbiamo tuttora in organico un solo contabile che deve
provvedere ai pagamenti, alla registrazione delle fatture, alla
tenuta dello scadenziario, quindi una persona che nelle otto ore di
lavoro non può fare i miracoli. Oltretutto abbiamo dovuto
fronteggiare dei problemi legati al consulente del lavoro
precedente che abbiamo dovuto cambiare per questioni che non
sto qui a riepilogare. Abbiamo dovuto cambiare la società che
svolgeva la contabilità. Ci sono state tutta una serie di questioni
per le quali ci siamo anche avvalsi della facoltà di approvare il
Bilancio entro la fine di giugno.
Da questo punto di vista penso che sia stato già importante,
come avrebbe confermato anche l’Assessore Mazzucco se fosse
stato presente, il risultato che abbiamo raggiunto. Le posso
garantire che è stata svolta una grandissima mole di lavoro. Tra
l’altro ringrazio anche il ragioniere Giacomini per la sua
disponibilità a lavorare anche nei week-end per portare a termine
questo risultato e quindi sinceramente non mi sento e non ritengo
la nostra struttura colpevole di aver realizzato, a norma di legge,
questo tipo di Bilancio.
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE TAGLIABUE DANIELE
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE TAGLIABUE DANIELE
ANTONIO MATTA
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Certo.
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE TAGLIABUE DANIELE
Nel 2008 quindi sono sei persone che non si occupano della
concreta manutenzione delle strade, che sono state spostate in
ASPES sul servizio di manutenzione.
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
A che riga è?
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ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE TAGLIABUE DANIELE
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
Spese amministrative.
ANTONIO MATTA
È dentro il B7.
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
Ma guardi che sono sul sito del Comune di Seveso. Sono più
che espliciti.
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CONSIGLIERE TAGLIABUE DANIELE
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
Prego.
PRESIDENTE
Consigliere Garofalo.
63
lentamente e inesorabilmente ponendo all’attenzione di tutti. Mi è
stato riferito da componenti di un’associazione che ci sono stati
dei problemi, diversi componenti dell’associazione hanno chiesto
dei preventivi per la sponsorizzazione tramite manifesti o
altoparlanti per le loro attività e tutti e tre i componenti hanno
avuto tre tariffe diverse.
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE GAROFALO GIORGIO
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
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sarebbe stato in grado di affrontare in proprio i servizi
manutentivi.
La seconda domanda è rivolta invece al Presidente di
ASPES. È per sapere nei primi 7/8 mesi dell’anno il numero degli
interventi manutentivi fatti e con quali risorse sono stati
finanziati.
Un’ultima segnalazione è questa. Da parte di alcuni
cittadini che hanno particolari problemi di disabilità molto più
accentuata rispetto ad altri, in alcuni Comuni, porto l’esempio di
Limbiate, hanno regolamentato l’accesso al cimitero proprio per
portatori di handicap gravi, autorizzando l’ingresso accompagnato
all’interno del cimitero con mezzi propri o con mezzi adatti.
Quello che chiedo al Presidente è se ci sono anche queste
esigenze a Seveso, di valutare un adeguamento del regolamento
per dare anche l’accesso alle persone più in difficoltà a questo
luogo sacrale. Grazie.
ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
ANTONIO MATTA
67
un merito a chi ha pensato a questa soluzione nei giorni scorsi
perché ci ha permesso di sopperire ad un momento di difficoltà
attraverso l’autofinanziamento che ci proviene dagli altri servizi
e anche in assenza, fino a questo momento, di canone di
manutenzione che ci viene trasmesso dal Comune, di operare
comunque con tutta una serie di interventi che abbiamo fatto, i
più importanti sono quelli legati alle scuole e quelli legati al
centro diurno disabili, oltre ad alcune manutenzioni stradali, che
solo in virtù del fatto che ASPES è una municipalizzata che si
può quindi autofinanziare e gestire in proprio le sue risorse, è
stato possibile farlo.
Altrimenti non sarebbe stato possibile quest’anno non
chiudere neanche una buca nelle nostre strade. Questa non è una
situazione del Comune di Seveso, i Comuni che non hanno la
municipalizzata oggigiorno sono nella condizione di non poter
muovere un dito.
PRESIDENTE
68
ringraziamento che do ai lavoratori di ASPES non è retorico
perché credo che mettersi in gioco in questo momento nel settore
del lavoro e fare una società che fa una scommessa, certo tutelata
perché l’ente pubblico Comune è l’unico socio, però è stato
difficile.
L’altro è per Matta, perché credo che anche esponen do abbia
affrontato questa tematica con una passione che sicuramente sarà
utile all’azienda per fargli fare un salto di qualità. Credo che
anche qui l’ente pubblico abbia le sue responsabilità, perché
evidentemente nella sua nascita ASPES ha avuto anche un ruolo
strumentale dentro le necessità di Bilancio amministrativo, il
Patto di stabilità e altre cose che hanno condotto ad utilizzare
l’azienda per la riscossione della tassa rifiuti, cosa che abbiamo
già definito in Consiglio Comunale, oggi non più propria anche se
forniva una sua liquidità, ma era una liquidità gonfiata, falsa,
problematica nella sua gestione aziendale.
In questo senso è evidente che ereditando questa
problematicità non tipica di un’azienda che si muove con un
unico socio come il Comune, è evidente che quelle difficoltà che
sono ben inserite nella relazione esplicitate devono essere un
elemento da superare. Quindi dentro qua ci sono elementi di
efficienza, di organizzazione che possono aiutare l’ente pubblico
a rispondere al bisogno.
Però si pone un problema strategico. Oggi ho sentito poco di
questo, io vorrei capire come nel futuro si evolve questo rapporto
fra la struttura istituzionale dell’ente, quindi il Consiglio
Comunale e la Giunta e la struttura imprenditoriale di ASPES.
Voglio dire che non voglio trovarmi fra un anno a fare un altro
Consiglio Comunale dove facciamo osservazioni che vanno
dall’ambito minimalista utile, cioè il tombino, che è utile,
all’ambito generale del perché si adotta un Bilancio, degli atti di
trasparenza istituzionale che sono cose serie, ma di rilevanza
completamente diversa.
Questo lo dico perché per un Comune nella sua tradizionale
forma di rapporto tra il Consiglio Comunale e la Giunta, io faccio
un’interpellanza sulla buca, eccetera, oggi mi trovo l’impresa a
rispondere all’interpellanza della buca, questo non è ragionevole
perché l’impresa è incaricata dentro uno specifico contratto nello
svolgere un tipo di lavoro, non è tollerabile se quella buca, se è
previsto che venga coperta, se però non ci sono i soldi per farlo
perché il cliente non fornisce la copertura finanziaria, è evidente
che quella buca l’impresa non può coprirla, se non facendo un
debito, cosa che non può fare.
Evidentemente qua c’è un rapporto di qualità che deve
essere stabilito per cui uno è l’aspetto istituzionale: che sia
69
chiaro ciò che deve essere chiaro. Cioè gli atti pubblici che
vengano forniti nei tempi che la società ha per legge, che il
Consiglio ritiene utile perché siano forniti in maniera utile alla
comprensione perché questo Bilancio, apprezzo anche
l’ammissione del Presidente sulle difficoltà a giugno, la scelta
della tipologia di Bilancio, però è evidente che è difficile con
questo dettaglio capire se la farmacia va bene, se va bene la
manutenzione. È evidente che noi abbiamo bisogno di dati e non
dobbiamo chiederli. Devono essere compresi in un report che
l’azienda fa all’Amministrazione Pubblica e che questa informa il
Consiglio e anche la Giunta sull’attività che viene svolta.
Questo tipo di qualità di servizio deve essere monitorato
attraverso una strumentazione metodologica ben precisa. Fatta
salva la questione istituzionale, deve essere poi garantito un
flusso di comunicazione sulle attività che ha in carico ASPES.
Qual è l’obiettivo della farmacia il prossimo anno, in
termini di assunzioni, di budget. Sul preventivo che vuol dire
anche un obiettivo strategico, se offre dei servizi che hanno a che
fare con la sfera sociale, se si pone dei problemi, devono essere
inseriti in un Piano che credo debba fare corpo con una decisione
che viene messa agli atti pubblici. A quel punto ASPES ha questo
incarico. Qui ho visto la discussione messa su due piani e quindi
è poco utile se poi aspettiamo il prossimo Consiglio, perché vuol
dire che ASPES accumula contraddizioni che non le sono proprie,
perché sono pertinenti all’Amministrazione Pubblica e non si
capisce quali sono proprie direttamente nella gestione pubblica,
positiva o non positiva del bilancio delle risorse umane. È
difficile fare una discussione di questo tipo, che però era
necessaria, per cui i Consiglieri Comunali che mi hanno
preceduto espongono problematicità a cui vengono richiamati da
cittadini che vedono e quindi qual è il Piano della responsabilità
e dove stanno le risorse per poterle sostenere.
Sull’ambito strategico vedo delle fragilità. Io ho una certa
riluttanza in generale, l’avevo anche quando amministravo, a
vedere l’ente pubblico cimentarsi nella sfera privata. Ho una
certa allergia su questo tipo di discorso perché questo non
riguarda solo ASPES, però pone dei problemi di competizione
col sistema. Quindi se il sistema economico su alcuni fonti di
servizi non ha una competizione, tende a peggiorare la qualità
dell’offerta. Questo per legge economica, nel senso che in questo
caso io chiedo ad ASPES anche qua di avere una strategia perché
è stata capace di portare dipendenti pubblici, quindi di tenere
equilibrio tra il personale. Badiamo bene, ASPES non deve
aumentare il peso del personale, perché se l’ente ha un preciso
compito di limitare le assunzioni e la spesa pubblica, non è che
70
poi può utilizzare le imprese perché queste assumano. Anzi, a
maggior ragione dovrà essere ancora più razionale nelle
assunzioni e nelle gare di personale nelle prestazioni di servizio
perché sennò va in deficit di Bilancio immediatamente. Quindi
più abbiamo gli atti trasparenti, meglio è.
Sull’ambito della competizione, su questo farei attenzione
quindi chiederei anche al Presidente del Consiglio un’attenzione
sulle modalità di appalto e di assegnazione nelle gare perché è
evidente che valgono per ASPES alcune regole che non valgono
per il Comune, che rendono maggiore efficienza ad ASPES, che
però potrebbero non essere degli elementi competitivi nel mondo
delle imprese. È in questo che il Consiglio e il Presidente si
diano una trasparenza nella formulazione di chi è elemento
centrale.
Altra criticità legata alla competizione è la cosa del
personale, nel senso che anch’io ho visto il quadro del personale
che era quello del 2008, poi ci sono state le assunzioni che sono
venute. Questo è molto importante, cioè capire quali sono gli
indicatori del personale, chi fa cosa, quante persone sono assunte
nelle diverse attività produttive dell’impresa. Capire se il
Bilancio della farmacia è sostenibile rispetto al personale o così
come le manutenzioni, è determinante. Sull’aspetto del personale
io terrei una particolare cura.
Terzo punto di fragilità è sull’aspetto sussidiario.
Generalmente il gruppo delle imprese che derivano
dall’Amministrazione Pubblica, mi riferisco anche a Gelsia, ad
altre che hanno fatto una strada ben più grande, tenta ad avere
una sua autoreferenzialità nella qualità del serviz io. Il Comune è
anche padrone, quindi ti trattano quando vai lì per le due cose.
Quando vai lì a sgridarli, ti dicono: tu sei anche il padrone, non
abbiamo il camion per fare la pulizia delle strade, devi essere
comprensivo. Quando vai lì come padrone ti dicono: noi abbiamo
un servizio, dobbiamo spendere quella cifra perché sennò i
cittadini si lamentano. Allora l’Amministrazione è imbrigliata,
non ha una giusta relazione che vede nella qualità del servizio
offerto la formulazione della giusta competizione d’impresa.
Quindi in questo caso vanno scelti dei servizi che devono essere
fatti, altri non devono essere fatti. È chiaro che alcuni servizi che
riguardano la sfera già presente nell’economia della sussidiarietà
e nel terzo settore, così come nell’impresa, devono essere lasciati
e lì bisogna essere attenti nel fatto di non assommare i costi. Ciò
che prima appaltava il Comune, se poi lo appalta ASPES, costa di
più. Quindi ASPES deve trovare dei livelli di efficienza per
dimostrare che costa meno con Voi.
71
Tre prescrizioni finali. La prima. Attenzione a questa
questione degli oneri, perché se è vero che gli oneri sono una
problematicità in questa gestione dell’Amministrazione Pubblica
per l’ente pubblico, finché non verrà il federalismo e non arriverà
una modifica sostanziale delle modalità amministrative del
Comune, però è vero che non possono ricadere anche su ASPES,
perché se questo gioco a cascata va nell’ente pubblico, l’ente
pubblico ha dei livelli di tutela di Bilancio di un certo tipo che
non ha ASPES. Se domani ad ASPES non vengono pagati dei
servizi perché non entrano gli oneri, ad ASPES poco importa, nel
senso che sono soldi che poi non entrano. Credo che su questo
bisogna prestare attenzione nella preparazione dei Bilanci futuri
per ciò che riguarda i servizi, a non assegnare alle competenze
ASPES dei contratti che si basino su oneri e delle copertura non
completamente sicure. Questo è determinante, perché sennò danno
al Presidente di ASPES responsabilità che non può gestire.
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
73
la situazione complica la relazione col cittadino, al quale invece
noi ci dobbiamo rivolgere, semplificando la relazio ne. In questo
senso La invito a verificare sulla rete civica milanese, che è un
servizio web fornito anche in collaborazione col Comune di
Milano. Il Comune di Milano ha approntato un serviz io di verifica
di qualità e di suggerimenti dei cittadini trasparente, come fosse
un blog, non anonimo come ci hanno abituato molti blog del
nostro territorio, con nome e cognome, che aiuta
l’Amministrazione e la società che ha in appalto quei servizi ad
avere un rapporto di chiarezza istituzionale e relazionale.
Finisco facendo un invito che formulerò anche con una
richiesta. Chiedo: il Presidente del Consiglio inviti, visto che poi
non ci siamo più neanche trovati, a vedere i Capigruppo per
formulare, perché non è che possiamo dare un incarico ad ASPES
per fare questo, per formulare una modalità di procedura
istituzionale e di procedura organizzativa che permetta di avere
tutte le informazioni che i Consiglieri Comunali hanno chiesto in
questi mesi, quindi sia chiaro qual è l’iter di relazione e sia
possibile valutare le prestazioni, dall’altro che sia anche
individuata la modalità istituzionale di relazione e i report dei
servizi che vengono offerti quando vengono resi pubblici dalla
società. Perché altrimenti, se non facciamo questo passo, ci
troveremo a dare ai dipendenti di ASPES responsabilità che non
hanno e non individuare quelle che hanno e, viceversa, noi
Consiglieri a trovarci in un Consiglio Comunale come questo che
ritengo utile che si sia fatto, però se non continuativo di un
sistema, è improprio e espone ASPES ad una responsabilità che
non ha in toto.
Grazie.
PRESIDENTE
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ANTONIO MATTA
75
Esposito, del servizio cimiteriale, per cui di fatto abbiamo
verificato che avremo una necessità di posti all’interno del
cimitero soltanto nel periodo che va più o meno dal 2010 al 2015.
Successivamente a quel periodo avremo addirittura un surplus di
posti all’interno del nostro cimitero. Per questo abbiamo
verificato che quel progetto iniziale era sovradimensionato e
l’abbiamo ridimensionato a circa 800.000€. Questi soldi però non
sono stati stanziati da nessuno allo stato attuale. È soltanto un
progetto sul quale partiremo, per il quale ci sarà una gara quando
sarà il momento di partire e posso confermare al Consigliere
Marzorati che su tutte le opere che vengono realizzata da parte di
ASPES viene rispettata la normativa da tutti i punti di vista,
anche in presenza dell’indubbia maggior agilità di cui possiamo
disporre, però siamo molto ligi e attenti a questo settore.
Sul cimitero mi preme aprire una parentesi. Abbiamo un
progetto molto ambizioso che è quello di un forno crematorio.
Anche qui abbiamo visto che la domanda è in costante crescita,
addirittura direi esponenziale. Questa è stata un’intuizione del
nostro Sindaco Donati, gliene va dato merito, noi abbiamo da
subito perseguito questa strada e siamo molto ben posizionati.
Potrebbe essere, se non dovessimo incontrare grossi ostacoli dal
punto di vista delle autorizzazioni regionali, il primo forno
crematorio del comprensorio perché i più vicini si trovano a
Cinisello Balsamo e a Como e quindi potrebbe, oltre a servire la
nostra utenza, servire anche quella di tutti i Comuni circonvicini.
Questo è un trend che è in crescita esponenziale ed è anche un
trend che è alimentato dal fatto che quando ci sono le cosiddette
riesumazioni, gli stessi parenti in molti casi purtroppo, anche per
esigenze economiche, preferiscono procedere alla cremazione dei
resti dei loro cari.
Accolgo anche la sollecitazione che condivido perfettamente
riguardo al principio di sussidiarietà, per cui ove possibile, lo
Stato e in questo caso l’Amministrazione Comunale devono
contribuire ad aiutare le realtà operative ed economiche già
esistenti sul territorio, per quanto mi concerne, mi batterò perché
questo tipo di principio vada sempre avanti.
Raccolgo le sollecitazioni sulla verifica di qualità, sarebbe
interessante infatti allocare qualche risorsa per ipotizzare una
sorta di call center o comunque un canale diretto attraverso il
quale riceviamo da parte dei cittadini le sollecitazioni. Di fatto
esiste già il nostro numero perché è attivo questo, ma magari uno
strumento un po’ più studiato che possa permettere, senza troppo
impegno da parte anche del cittadino, di dare dei suggerimenti
più en passant.
76
PRESIDENTE
SINDACO
PRESIDENTE
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In ultimo al Sindaco. In un’interpellanza del sette mbre 2008
chiedevo quali erano gli obiettivi che l’Amministrazione si
prefiggeva come sviluppo delle attività di ASPES perché da
sempre è stato detto che comunque la necessità stessa di avere
un’azienda come ASPES è data dal fatto di essere più agile e di
muoversi più facilmente sul mercato, ma è anche data dal fatto di
farsi carico di diverse attività che possano creare quelle entrate
che permettano di andare a coprire anche altri servizi.
Signor Sindaco, Lei mi rispose con queste parole. C redo che
una risposta concreta su quelle che sono le nuove iniziative su
cui partirà ASPES, penso che andrà prima di Natale, ad oggi non
mi sembra che ci sia ancora nessun progetto sul tavolo.
ANTONIO MATTA
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CONSIGLIERE TAVECCHIO DIEGO
Grazie.
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SINDACO
PRESIDENTE
SINDACO
80
tutte queste rifiniture sugli scavi siano fatte da un unico ente che
deve essere ASPES.
Secondo, il settore Energia. Cioè fare un servizio di
consulenza energetica e su questo ci stiamo lavorando.
Approfitto per chiudere io, ringraziando il Presidente e il
C.d.A. per tutto il lavoro che stanno facendo e devo dire anche
per la chiarezza dell’esposizione perché è servito anche a me per
capire anche alcune cose che magari non mi erano perfettamente
chiare. Grazie e continuate così.
PRESIDENTE
ANTONIO MATTA
ANTONIO MATTA
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interventi, Lei sa benissimo che un’Amministrazione Comunale
non avrebbe mai potuto farli.
Mi chiedo perché.
ANTONIO MATTA
È anche vero che una società come ASPES ha dei suoi costi
gestionali.
ANTONIO MATTA
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ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
83
mai realizzate, permettete che abbiamo anche qualche dubbio sul
fatto che anche questa sera produca questo tipo di cambiamento.
Detto questo, noi l’abbiamo posto fin dall’inizio, che chi
amministra queste società abbia un rapporto di fiducia con
l’Amministrazione che si basa innanzitutto sulla trasparenza,
perché io non so quali siano le competenze che ha Lei,
Presidente, o gli altri membri del C.d.A. perché c’è un rapporto
di fiducia nei confronti del Sindaco. È stato anche detto tempo fa,
non è contato tanto il curriculum, quanto il rapporto di fiducia e
io questo posso anche capirlo. Il problema è che in questo modo
si rischia che ad ogni cambio di amministrazione, cambi anche un
C.d.A. della società municipalizzata. Questo è invece un elemento
che, per far sì che queste aziende siano efficienti e facciano
veramente gli interessi di tutti i cittadini in modo riconosciuto,
debbano essere gestite in un modo più aperto e partecipato.
Questo mi dispiace perché, signor Sindaco, le conosceva
queste problematiche dai banchi dell’Opposizione, però non sono
state riportate dal momento che ha cambiato zona del Consiglio
Comunale. Quindi rinnovo la richiesta di avere spazio, ma non
perché riteniamo che in questo momento c’è una lottizzazione del
C.d.A. perché sono tutti membri e fanno riferimento all’ambito
politico del PDL, ma non è una richiesta di spazi o di sedie, è la
volontà, poi le persone possono essere anche di parti politiche
non collegate alla nostra, ma di avere un coinvolgimento a 360
gradi che permetta a queste aziende di essere riconosciute
dall’intero Consiglio Comunale, ma perché l’intero Consiglio
Comunale si senta partecipe a quello che queste aziende fanno,
che deve essere fondamentale per l’Amministrazione e per i
cittadini.
Questo è l’appello che io faccio questa sera. Un appello che
altre volte abbiamo rivolto all’Amministrazione che finora è stato
inascoltato, quello che possiamo fare è solo ripeterlo.
PRESIDENTE
Marzorati.
84
sfera dei servizi nell’ambito economico e non alla sfera politica
dell’Amministrazione, quindi tenere nello svolgimento
dell’aspetto della comunicazione esterna e del reporting proprio
imprenditoriale attinente alla Pubblica Amministrazione, ma non
collegato alle scelte politiche dell’Amministrazione. Voglio dire
che traduca le scelte politiche in termini economici e
imprenditoriali. In questo la scelta dei servizi ch e vengono
delegati è centrale perché qui sì ci vuole un programma che credo
debba essere definito da parte dell’ente pubblico verso ASPES.
Sulla qualità dei servizi, l’ho già detto. Credo che si stia
facendo quanto vada in quella direzione e deve essere
maggiormente accentuato per individuarne le modalità
economiche e la gestione. Rimangono, qua chiamo più il Comune
come responsabilità, all’individuazione dell’aspetto della
mobilità e del trasporto locale, un ruolo che ASPES può svolgere.
Io apprezzo anche che il C.d.A. abbia un compenso
contenuto e lo abbia mantenuto tale, nonostante il peso della
responsabilità e anche del lavoro, non credo che sia minore a
quello di un Assessore, come lavoro periodico. In q uesto senso
dico anche nella proposta di Butti che faceva sull’allargamento,
io credo che è evidente che un C.d.A. deve essere ponderato
dall’Amministrazione che governa la città, se è il cliente di
quello, l’aspetto della democrazia, credo che se Butti governasse,
sicuramente farebbe espressione della qualità e delle competenze
di amministratori che fanno riferimento alla sua parte politica.
Però è evidente che nel futuro un possibile allargamento che
comporti anche la presenza di rappresentanti dell’Opposizione
possa dare una qualità al servizio e al lavoro svolto dall’impresa
di cui l’unico socio è il Comune, che è interessante, quindi
sicuramente è una cosa da tenere in considerazione.
Vi ringrazio per questa esposizione e per il tempo che ci
avete dedicato. Prenderò spunto dal Presidente di ASPES che
invitava ad un rapporto diretto, nel chiedergli un incontro anche
per approfondire alcuni passaggi che oggi non era il caso nel
dettaglio di fare qua.
Grazie.
PRESIDENTE
85
ASPES sui prossimi sviluppi e sulle scelte che l’azienda vorrà
mantenere. Quindi ci atteniamo ad altri incontri che stiamo
facendo con ASPES per risolvere alcune situazioni.
PRESIDENTE
PRESIDENTE
86
ANTONIO MATTA
PRESIDENTE
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