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Punto
O
mega
Quadrimestrale - Nuova serie - Anno V n. 12-13/2003
SPEDIZIONE IN A.P. - ART. 2 COMMA 20/B 45% - LEGGE 662/96 - DC TRENTO-
ALLA
LLA RICERCA
RICERCA
DELLE MENTI PERDUTE
PERDUTE
38100 Trento
tel. +39.0461.494037
Nuova serie
Hanno scritto per questo numero: fax +39.0461.494073
Anno V/dicembre 2003
Carmelo Anderle,
e-mail:
numero 12/13
Renzo Anderle,
serv.prog.ric.san@provincia.tn.it
Pius Dejaco,
del 6.10.1999
Casimira Grandi,
Il trattamento dei dati personali
Domenico Luciani,
avviene in conformità a quanto
© copyright 2003 disposto dalla legge 675/96, in modo
Giuseppe Pantozzi,
Remo Andreolli
3 Editoriale
Alfredo Vivaldelli
4 Il superamento
dell’ospedale psichiatrico
provinciale di Pergine
Valsugana
(Interventi al Seminario
del 30 novembre 2001)
Casimira Grandi
74 Tracce per una riflessione
(Altri interventi)
Rodolfo Taiani
83 Un manicomio, una storia,
un progetto
Pius Dejaco
93 Il manicomio provinciale
tirolese di Pergine (1912)
Giuseppe Pantozzi
108 Il manicomio di Pergine,
istituto interprovinciale
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el processo di crescita e di progresso O.P., sia per i casi sorti dopo la sua
civile della società italiana la legge chiusura nel 1978. Sono state create
n.180/78 ha costituito certamente variegate tipologie di soluzione a se
un significativo passo avanti, preve conda delle situazioni patologiche
dendo la deistituzionalizzazione del personali e dell’evoluzione delle stes
malato psichiatrico e la sua integra se, per permettere ai pazienti di com
zione nell’ambiente relazionale e so piere un percorso orientato, per quan
ciale di riferimento, anche attraver to possibile, verso la riacquisizione
so modalità assistenziali di tipo co della socialità e dell’autonomia.
munitario, restituendo dunque a que
sti individui la loro dignità di esseri In questo momento di riqualificazio
umani. ne dell’assistenza psichiatrica in Tren
Credo che sarebbe un errore tornare tino, proiettata alla piena realizzazio
indietro su questo punto, come vor ne dei principi ispiratori della legge
rebbero le proposte di modifica della n.180, ci sono sembrate di particola
legge di riforma psichiatrica attual re interesse le iniziative intraprese
mente in discussione a livello nazio dal Museo Storico in Trento con l’in
nale. Tali proposte non considerano tento di ripercorrere la storia dell’isti
infatti che i disagi, le sofferenze e tuzione manicomiale di Pergine Val
anche le situazioni estreme che non sugana, nella sua progressiva trasfor
di rado le famiglie di questi pazienti mazione, nel suo rapporto con il ter
soffrono, non sono dovute al fatto che ritorio e con l’evoluzione della comu
la normativa sia sbagliata, ma piut nità locale, promuovendone la memo
tosto al fatto che essa non è stata ria e lo studio, per riflettere e per in
applicata nella sua interezza. terpretare le dinamiche che hanno
condotto nel tempo al suo supera
Gli ostacoli e le difficoltà di attuazio mento e per ricordare, a monito per
ne che a 25 anni dall’approvazione il futuro, la sofferenza e le vite delle
della Legge Basaglia sono ancora pre donne e degli uomini persi e dimenti
senti, seppure a diversi livelli, sul ter cati nel passato all’interno delle mura
ritorio nazionale, sono prima di tutto delle istituzioni manicomiali. A que
barriere di carattere culturale, sto tema è dedicato questo nuovo nu
espressioni del rifiuto di considerare mero di Punto Omega, realizzato con
le possibilità di cura e di riabilitazio la collaborazione del Museo, in occa
ne della malattia mentale, superan sione dell’iniziativa “Alla ricerca del
do lo stigma di irrecuperabilità, di pa le menti perdute - Viaggi nell’istitu
ura, di indifferenza e di emarginazio zione manicomiale”.
ne che la caratterizza.
Editoriale
Remo Andreolli
Sulla base di questi presupposti, in Assessore provinciale
provincia di Trento abbiamo comple alle politiche per la salute
tato il processo di superamento del
l’Ospedale psichiatrico di Pergine Val
sugana pensando alla contempora
nea costruzione di una rete integra
ta tra sanità ed assistenza, con ser
vizi residenziali diffusi sul territorio,
sia per ricollocare i pazienti dell’ex
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Il superamento cogliere persone ammalate ma nel
dell’ospedale psichiatrico lo stesso tempo scomode e dob
biamo trovare nuovi luoghi non
provinciale di Pergine facili da reperire come si può re
Valsugana gistrare anche dai contradditori
interventi sui giornali.
Alfredo Vivaldelli In questa prima parte del mio in
tervento mi piacerebbe riproporre
pubblicamente il problema di que
Le strutture psichiatriche sta realtà che sembra vissuto più
tra storia e prospettive. come un ingombro che non come un
bisogno da soddisfare. Nel tentativo
di trovare una spiegazione di questo
fenomeno, nella seconda parte af
fronterò la clinica del mondo psico
Sono stato tentato di titolare que tico e della cronicità psichiatrica e
sto mio contributo "l’Ospedale psi nell’ultima parte approfondirò la
chiatrico provinciale c’è ancora" in questione della difficile avventura
reazione alla fretta che colgo nel ten della presa in carico da parte degli
tativo si scotomizzare l’esistenza di operatori.
questa struttura. Mi riferisco ad al
cuni articoli di giornali quotidiani I processi
apparsi in questi ultimi mesi di deistituzionalizzazione
"Dopo 120 anni sparisce il mani L’ex Ospedale psichiatrico provin
comio", "Il manicomio non esiste ciale ha cominciato la sua opera
più", "La follia rimossa dalla men di deistituzionalizzazione nei pri
te: all’ex manicomio vivono anco mi anni settanta con la riorganiz
ra, abbandonati e dimenticati qua zazione in “settori”.
rantatre sudtirolesi". Non tutti ricordano che in precedenza
Un altro motivo che mi spinge l’ospedale era organizzato in reparti
rebbe a sostenere questo titolo è la che ospitavano pazienti suddivisi per
rapidità con cui si sono occupati gli qualità e intensità della patologia.
spazi da sempre riservati ai pazienti Con la “settorializzazione” si intro
per assegnarli ad altri servizi: scuo duceva il concetto della territoria
la, Villa Rosa, servizi vari. Se da un lizzazione dell’assistenza psichiatri
lato è da ritenere ragionevole che le ca nel senso che ogni area geografi
amministrazioni si preoccupassero di ca del territorio trentino aveva in
trovare un idoneo riutilizzo degli Ospedale psichiatrico il suo reparto
spazi lasciati liberi dalla lenta ma seguito dalla stessa équipe di medi
progressiva riduzione del ricoverati, ci, assistenti sociali, infermieri e as
dall’altra sarebbe stato forse oppor sistenti sanitarie, con il compito di
tuno progredire nel rispetto dell’esi seguire il paziente nel suo percorso
stente. Invece ora siamo "sfratta clinico sia dentro che fuori dall’Ospe
ti" da luoghi nati apposta per ac dale psichiatrico.
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Questa organizzazione, seppure cadde nel dimenticatoio tanto che
all’epoca molto criticata in Italia, ha si interruppe quel rapporto tra ospe
permesso una lenta e monitorata ri dale e territorio garantito della set
duzione dei ricoveri tanto che la leg torializzazione. L’Unità operativa del
ge 180 del maggio 1978 non ha vi l’ospedale psichiatrico faticava molto
sto l’esodo e l’invasione delle nostre a coinvolgere le unità operative ter
città e paesi da parte degli ex OP ritoriali su progetti di dimissioni no
(come venivano chiamati in modo nostante uno stimolo continuo ve
piuttosto dispregiativo i pazienti di nisse dal Dipartimento di psichiatria,
messi) come invece avvenne in altre sollecitato peraltro anche dalle leg
città d’Italia. gi nazionali e dai provvedimenti pro
Questa legge ha totalmente spo vinciali.
stato l’asse dell’intervento sul terri Nel 2001 dopo una attenta rico
torio e in provincia di Trento si sono gnizione da parte di una commissio
immediatamente organizzati undici ne del Dipartimento di psichiatria che
centri di salute mentale con quattro ha portato alla sistemazione alter
servizi psichiatrici di diagnosi e cura nativa di alcuni pazienti e in occa
(dall’inizio di quest’anno sono tre per sione dell’inaugurazione del rinno
la chiusura del servizio psichiatrico vato reparto "Pandolfi", la popo
di diagnosi e cura di Mezzolombar lazione dell'Ospedale psichiatrico,
do). che era ancora di 185 persone,
Dopo il dicembre 1981 in Ospe venne distribuita in tre aree: psi
dale psichiatrico non fu più possibi chiatria, geriatria e disabilità. I
le ricoverare, ma erano ancora pre pazienti con prevalenti problemi
senti circa cinquecento persone. geriatrici vennero collocati nel re
Da questo momento l’attenzione parto Pandolfi, quelli con proble
dei tecnici operanti sul territorio si mi di disabilità al Perusini II e III
concentrò sul cercare nuove tecni piano e i pazienti con prevalenti
che e far nascere nuove strutture che problemi psichiatrici vennero sud
rispondessero adeguatamente ai bi divisi in un reparto più assistito
sogni dei pazienti, delle famiglie e al I piano Perusini e in alcune case
della società prendendo a riferimen famiglia ospitate al reparto Bene
to le più moderne concezioni ezio detti.
patogenetiche e di cura della soffe Nel dicembre 2001, con delibera
renza mentale È stata una ricerca in n. 3356, la Giunta provinciale asse
tensa con uno stimolo continuo a gna all'Azienda provinciale per i ser
studiare, sperimentare, verificare le vizi sanitari l’obbiettivo di superare
teorie delle diverse e spesso contrap entro il 2002 l’Ospedale psichiatrico
poste scuole di riferimento che ha di Pergine Valsugana e ricollocare i
portato la psichiatria trentina ad alti pazienti in residenze sanitarie assi
livelli nel panorama nazionale. stenziali e strutture psichiatriche.
Purtroppo anche per gli addetti Quando nel febbraio 2002 arrivo
ai lavori operanti sul territorio, a Pergine con l’incarico di direttore
l’Ospedale psichiatrico provinciale dell'Unità operativa 3 di psichiatria,
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tra gli altri, mi confronto con que pazienti con questa delibera veni
sto obbiettivo enorme non tanto vano ricollocati in una residenza
sul piano formale ma piuttosto sul sanitaria assistenziale, in sette re
piano culturale. Si lavora su più sidenze psichiatriche (le nostre
fronti: con l’Azienda provinciale case famiglia) e una residenza sa
servizi sanitari, con il personale, nitaria assistenziale psichiatrica.
Il superamento dell’ospedale psichiatrico
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Tab. 5
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Il superamento dell’ospedale psichiatrico
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Tab. 6 do della psicosi e della cronicità. nipotenza e di appartenenza tota
Il nucleo originario della psico le alla madre per scoprire un og
si si colloca nella primissima infan getto-madre distinta, che si può
zia: il bambino alla nascita entra investire, che si desidera, che si
in una intensa relazione con la respinge, che si delimita, che si
madre di mutua seduzione come interiorizza, che si ama e che si
dice Racamier. All’inizio questa se odia. Kestemberg afferma la ma
Tab. 7 duzione mira a stabilire e perse dre "viene ritrovata come oggetto
verare un accordo perfetto, senza vero e proprio in quanto viene a
sfumature, senza tensioni. Questa poco a poco perduto come ogget
modalità relazionale è vitale in to di possesso assoluto".
quanto esclude o quanto meno Contestualmente alla nascita del
neutralizza le tensioni che proven l’oggetto-madre esterno cominciano
gono dall’interno e dagli stimoli a mettersi le basi dell’Io e quindi del
che arrivano dall’esterno. La ma senso della propria esistenza
Tab. 8
dre e il suo bambino vivono in una È proprio questo evento che i pa
profonda ammirazione reciproca, zienti psicotici non accettano e con
in una relazione di amore incon tro il quale protestano per tutta la
dizionato e acritico, in una fusio vita e con tutte le loro energie in
ne, in un unisono narcisistico che una lotta defatigante e inconsape
aspira a costruire un unico corpo. vole. Sassolas afferma che la psicosi
In questa fase della vita del è "un macchinario difensivo nel
bambino e della sua mamma qual quale si esaurisce tutta l’energia
siasi differenza è foriera di un pe psichica di coloro che rifiutano di
ricolo di separazione con il dolore esistere perché esistere significa ri
che ne consegue. Con il passare del conoscersi come separati, esiliati
tempo e con l’aiuto dell’ambiente per sempre dalla pienezza del nar
il bambino scopre il desiderio del cisismo primario. Limiti, separa
la esplorazione, della conoscenza zione, morte, altrettanti sinonimi
e nello stesso tempo la madre si per loro, altrettanti volti della stes
riappropria della sua vita di adul sa condizione inaccettabile: que
ta. È questo processo che mette sto maledetto destino che è il no
fine all’incantesimo del narcisismo stro di aver all’inizio conosciuto la
ideale; il bambino comincia a di pienezza senza limiti del narcisi
stogliersi dalla madre indistinta, smo primario alla quale in seguito
illusoria e totale nella quale incar bisogna continuamente rinuncia
na la relazione di seduzione narci re.
sistica pura e distogliendosene La psicosi rappresenta il rifiuto
comincia a perderla. di vivere questo esilio, il rifiuto di
Freud, Ferenzi, Winnicott, Raca esistere, di avere una identità de
mier, sono alcuni autori che ben finita, per non dovere soffrire la tor
hanno descritto il lutto che ognu tura quotidiana della separazione sia
no di noi ha affrontato dovendo da un bambino meraviglioso che tutti
rinunciare a questa illusione di on siamo stati che dalla madre narcisi
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stica depositaria di questa perfe timenti, affetti, ecc., ma questo per
zione perduta". il paziente psicotico risulta insop
Nella relazione con il mondo il portabile perché fonte di pericolo e
paziente psicotico ripropone questa di dolore.
sua modalità che arriva a noi con Contro questi stimoli interni il
una forza spaventosa. Non è quindi paziente si attrezza per annullarli con
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Bruno Caruso,
Il coro del
manicomio, 1954,
particolare.
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soltanto il messaggio che il mon complessi dal punto di vista clini
do è circoscritto, chiaro, preciso e co, hanno rinunciato a collabora
privo di incognite. re su nostri progetti, il motivo per
È qui che può aprirsi la strada cui i centri di salute mentale terri
della cronicità come rappresenta toriali non si impegnano come per
zione del crollo della speranza e altri pazienti a volte anche molto
Il superamento dell’ospedale psichiatrico
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venga restituito al paziente arric sazione fisica di coesione, continui
chito di nuove cariche vitali. tà e vitalità. In questa impresa l’ope
Il bagaglio tecnico dell’operatore ratore deve accettare l’uso che fa di
non è di per sé sufficiente se non lui il paziente per la continua tessi
viene collocato all’interno di una di tura di una trama molto delicata e
mensione intersoggettiva. Il pazien sottile, facilmente soggetta a frat
te, infatti, ha bisogno di esperire una ture e lacerazioni. L’operatore con il
relazione con una persona che gli si suo modo di porsi, con la sua com
ponga come “officina della men petenza e la sua professionalità è
te”, un’officina nella quale compie responsabile di garantire la continui
re quelle operazioni negate dal tà e l’esistenza senza sentirsi respon
l’ambiente primario. In questo spa sabile anche della trama che invece
zio relazionale e su questa perso è del paziente essendo sua e solo sua
na il paziente deposita alcuni af la sua vita.
fetti, alcune emozioni, alcuni pen L’operatore e il servizio quindi
sieri, alcuni desideri, ritenuti trop devono creare una situazione in cui
po dolorosi da sostenere da soli. possa organizzarsi il fondo psichico
L’operatore deve quindi prestare se attraverso una relazione caratteriz
stesso per vicariare quelli strumen zata da un senso di calore, continui
ti assenti ma non necessariamen tà, fluidità, vitalità e personalizza
te mancanti al paziente, accettan zione.
do di porsi in aree dello sviluppo Il paziente cercherà di stabilire
molto primitive e di conseguenza con noi una relazione senza tempo,
molto angoscianti. senza fine, in sintesi una relazione
Gli scopi della cura del paziente simbiotica. Noi dobbiamo rinuncia
psicotico possiamo riassumerli in re a questa chimera di una relazione
questo modo: da una parte condurre stupenda, eterna, senza conflitti.
il paziente a poco a poco alla capa Dobbiamo invece strutturare una re
cità di sentire i suoi limiti, di espri lazione vissuta dal paziente come
merli senza essere distrutto dall’odio affidabile, ma nello stesso tempo
che provoca in lui il riconoscimento come lacunosa, insufficiente, inca
della doro esistenza, di dirli invece pace di colmare tutti i suoi limiti e
di negarli come ha fatto finora con di rispondere subito alle sue attese
il delirio e le allucinazioni o stabi onnipotenti che attivano facilmente
lendo relazioni simbiotiche, in altre le altrettanto onnipotenti concezio
parole uscire dal mondo rassicuran ni di una certa psichiatria. Questa
te della psicosi per accettare il lutto struttura deve essere solida per re
primario descritto da Racamier e sen sistere agli sbalzi prodotti dalla sof
tire nascere una propria soggettivi ferenza e dalla collera del paziente
tà, una propria identità senza l’ine di fronte alla nostra incapacità o al
vitabile terrore della separazione e nostro rifiuto di svolgere questa
della morte. Dall’altra il delicato ten funzione simbiotica. Sofferenza e
tativo di costruire o ricostruire il collera che l’operatore deve esse
fondo psichico inteso come la sen re in grado di accogliere per po
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terla restituire senza la carica di gare l’esistenza dell’Ospedale psi
struttiva che tanto spaventa il pa chiatrico provinciale. Mi sembra
ziente. Questo modo di offrici ha ora più facile comprendere i mec
una alta funzione terapeutica per canismi inconsci che si attivano in
ché smentisce i fantasmi del pa chiunque si incontri anche casual
ziente di pericolosità della sua mente e per brevi momenti con
Il superamento dell’ospedale psichiatrico
Conclusione
Sono partito dall'osservazione di
Alfredo Vivaldelli è Direttore dell’Unità
un costante e diffuso, anche se for Operativa 3 di Psichiatria dell’Azienda
se inconsapevole, bisogno di ne Provinciale per i Servizi Sanitari.
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Alla ricerca delle menti guanto" dell’ospedale psichiatri
perdute: ragioni co. Il personale, tutti i servizi an
nessi e connessi, la gente che ci
di un seminario a Trento stava dentro, tutto con la neces
saria gradualità e delicatezza, ma
Lorenzo Toresini anche con l’indispensabile deter
minazione, venne spostato da den
tro le mura al territorio. Cosa si sa
Il passaggio dall’utopia della terapia rebbe dovuto fare quindi delle
nell’istituzione alla cura nello scambio strutture murarie, i diversi padiglio
sociale e nella collettività. ni di quello che man mano stava
La Mitteleuropa e lo sviluppo diventando ex-manicomio, che nel
della cultura psichiatrica. frattempo rimanevano svuotati di
sofferenza e dolore? Eravamo con
vinti all’inizio che si sarebbe do
La prima domanda da porsi è la se vuta attuare una “delenda Cartago”.
guente: perché parlare oggi di ma Quel tipo di pensiero me lo sono
nicomi? portato dietro fino a non moltis
È una domanda intrigante poiché simi anni fa, quando ho fatto un
viviamo da ventitré anni in era di viaggio allo “Steinhof” di Vienna
post-manicomi . Quindi inizio, se mi con un architetto romano, un cer
è consentito, con un flash personale to Luggini e un mio carissimo ami
Mi sono laureato a 25 anni e ho ini co: Tommaso Losavio, collega e già
ziato la mia professione di psichia direttore del “Santa Maria” di
tra a Trieste (oggi sono direttore del Roma. Andammo a vedere lo
Dipartimento di salute di Merano). Steinhof e poi il prestigioso Bur
A Trieste, come è noto, venne messo gkhölzli di Zurigo.
in discussione e venne sciolto il pri Premetto la mia convinzione del
mo manicomio in Italia dopo l’espe fatto che quando noi psichiatri re
rienza di Gorizia. Ho iniziato nel stiamo all’interno del nostro ambito
1971. Nel nostro fervore "taleba professionale rischiamo di impove
no" di allora (lo dico evidentemen rirci di pensieri e di stimoli, quindi
te scherzando) arrivammo ad es il confronto con altre professionali
sere convinti che di quel manico tà e con altri pensieri è sempre mol
mio, allora retto da Franco Basa- to utile. Ebbene quell’architetto mi
glia, non sarebbe dovuta rimane convinse di una cosa ovvia, dicen
re pietra su pietra. Credevamo ve domi che i manicomi devono restare
ramente a questa affermazione e a come monumenti alla memoria, per
questo progetto. In quella che al riflettere. Di quanto affermo ora mi
lora era una “Istituzione Totale” è convinsi ulteriormente ripensando a
avvenuto il decentramento totale quanto era successo pochissimi anni
delle strutture e delle risorse e, prima al muro di Berlino. Il muro di
come diceva Franco Basaglia, si è Berlino, come si sa, fu smantellato
attuato il rovesciamento "come un al 90–95%, però mio figlio quando
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si trovò a Berlino andò alla ricerca
del muro, perché evidentemente c’è
bisogno di tracce, di simboli, di sup
porti educativi della memoria stori
ca. Bisogna che il muro resti a mo
nito degli errori della Storia e a me
moria delle future generazioni. Ora
noi psichiatri abbiamo abbastanza fa
miliarità con i muri e col problema,
meglio con tutta la congerie di pro
blemi, legati alla simbologia dei
muri.
Oggi dobbiamo essere fermi nel
capire che di muri dobbiamo parlare
e per parlare di muri deve esserci la
Alla ricerca delle menti perdute
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Bruno Caruso, cui c’erano questi vecchietti che sta ve e amministrative degli ex ma
Il sergente
Campanella, vano lì (naturalmente io ero il fi nicomi, è immorale, è fuori dell’eti
disegno glio del dottore). La vita istituzio ca, ed è fuori dell’etica perché si
acquarellato,
1954.
nale, la gerarchia, l’ordine, la se coniuga con il non produrre. Sia
rializzazione, che poi abbiamo evi mo sul back-ground del pensiero di
dentemente combattuto dall’inter Max Weber “L’etica protestante e
no nel lungo cammino dentro le lo spirito del capitalismo”. Il pro
istituzioni, cammino che poi ha blema esiste ancora; a tutt'oggi
preso il nome di “deistituzionaliz nel mio Servizio psichiatrico di dia
zazione”, in qualche modo affasci gnosi e cura, neo inaugurato a
nano. E in genere affascinano so Merano, la direzione sanitaria si
prattutto chi sta al di qua della sorprende del fatto che i soli dieci
barriera del potere, più che chi sta pazienti che noi abbiamo – perché
al di là. C’è il problema dell’inte il reparto è piccolo, e più grande
riorizzazione, della “seduzione” di così non lo vogliamo – stiano
del manicomio, varie sindromi di tutto il giorno a non far niente,
Stoccolma per cui chi sta al di là qualcuno anche a fumare. Io, par
poi in realtà si adatta e a volte lando con la mia caposala, le ho
capita che non voglia essere dimes spiegato che è logico che ci sia lo
so; tutti problemi che abbiamo scandalo del non lavorare, perché
conosciuto prima del 1978 e dal è uno scandalo etico.
1978 in poi. Qui potremmo essere in molti a
ritornare sui concetti della “terapia
Alla ricerca morale”. Era una terapia che io defi
delle menti perdute nisco utopica, ma lo dico oggi, per
Io credo che valga la pena, in que ché ai tempi in cui credevamo di
sto filone di pensiero riflettere bre "spargere il sale" sulle mura del
vemente su quanto Pinel, espo manicomio l’ergoterapia istituziona
nente-manager della Rivoluzione le era per noi uno scandalo. Oggi
francese, abbia significato rispet credo che siamo in grado di ripen
to alla razionalizzazione della dea sare abbastanza serenamente a quella
ragione. Com’è noto, nelle catego che fu la “terapia morale” nell’Otto
rie universali della dea ragione cento; nell’era però in cui non c’era
doveva inscriversi tutto l’esisten no gli psicofarmaci, non c’erano al
te; quello che i filosofi dell’Illu tri sistemi se non la “terapia mora
minismo non sapevano bene dove le”. L’unico modo di curare i pazienti
inscrivere era la "sragione", per era quello di riabilitarli, come si di
ché era difficile (ed è difficile an rebbe oggi, allora si diceva redimer
che oggi) capire che la "sragione" li, rieducarli a concetti morali e at
fa semplicemente parte della vita, traverso percorsi etici. L’esempio, la
per cui non c’è motivo di inscri buona educazione, eventualmente la
verla in uno spazio particolare. La preghiera, la convivenza tollerante.
“sragione”, che è l’ oggetto della Il pensiero psichiatrico dell’Ottocen
storia, delle strutture organizzati to era pervaso da questa concezio
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ne, concezione che si coniuga con sato di mettere in bilancio un bu
il discorso della “terapia del lavo dget per gestire il parco, perché
ro”. Dico questo perché spesso (ed una volta questo era lavoro gra
è una riflessione che faccio rispet tuito, quindi autarchico. Ma l’uto
to al nostro passato di giovani pia della cura in ospedale, con tutti
psichiatri ribelli) in realtà il con i correlati paradigmi teorici, è
cetto della cura nell’istituzione era, un’utopia che fallì, ma un’utopia
come già dicevo, un concetto uto molto semplice che pur essendo
pico che si coniuga con la “terapia un’utopia era un’utopia totalizza
morale”. Era l’unico terreno su cui ta e alla fine totalitaria.
100-150 anni fa, nascita del ma Riparliamo di muri: crollo dei
nicomio di Pergine, ci si poteva muri e crollo dell’utopia totalita
muovere. La cosa curiosa è che que ria, era inevitabile che fosse così.
sta utopia, che non va disprezzata Attenzione, non è un crollo avve
ma rivista, riletta e trasformata, si nuto automaticamente perché tale
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giore chiarezza di quando la Storia piano “macro”, lo Steinhof (che è
si dipanava fra le nostre stesse dita. un ospedale psichiatrico bellissi
L’ultimo concetto che si potreb mo, non solo perché è un monu
be sviluppare rispetto al tema "Ra mento architettonico straordina
gioni di un seminario a Trento sui rio, e quindi ovviamente da con
manicomi della Mitteleuropea o servare, ma anche perché c’è intri
dell’Italia asburgica" è il concetto sa una serie di concezioni tra il
della crisi. giuridico, il filosofico, lo psichia
Io purtroppo sono un operatore trico, l’idealistico e l’architettoni
della pratica e non ho tempo per leg co) rappresenta la metafora della
gere tutti i bei saggi che vengono crisi individuale. Le infinite crisi di
editi, ma ho letto una recensione individui che vi furono ricoverati
sull’Espresso di un saggio di Mas dalla data della sua inaugurazio
simo Cacciari che mi colpì molto. ne (1911) ad oggi. Ma anche la
Cacciari collegò lo Steinhof di Vien crisi di tutte quelle certezze di pen
na a Sarajevo come epicentri di una siero che retrostanno alla conce
stessa crisi. Questo è un concetto zione stessa dello Steinhof. Appun
che mi intriga molto, una sorta di to l’insieme generoso di pensiero
sintesi semantica che sono in gra giuridico, filosofico, psichiatrico,
do solo di citare. Posso intuire: idealistico, architettonico e via di
Sarajevo, dallo sparo del 1914 ad cendo.
oggi, rappresenta chiaramente Il grande Giuseppe Sinopoli,
l’epicentro della crisi europea sul prematuramente scomparso, è sta-
Bruno Caruso,
I veri pazzi sono
fuori, disegno
acquarellato,
1958.
Nella pagina
seguente:
Bruno Caruso,
Riposo, 1955.
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nale “Der Spiegel” un articolo dal
titolo “Entscheidung”. Questa pa
rola, in questa bellissima lingua
che è il tedesco, contiene in sé un
grande significato. “Decisione”,
decisione fra due aspetti che de
vono essere separati-tagliati
(Scheidung) e fra di loro, fuori di
loro (ent-).
La crisi come fatto individuale
e la crisi come fatto storico, poli
tico: la guerra, l’Afghanistan, l’Irak,
la Jugoslavia e via dicendo.
Prescindendo da tutta la storia
della deportazione del 1940 da
Alla ricerca delle menti perdute
20
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
La terza utopia la riforma istitutiva all’inizio del
secolo XX, e dopo la riforma deco
Domenico Luciani
strut-tiva degli anni settanta del
Novecento, la terza riforma si con
figura come una guida alla transi
Gli ospedali psichiatrici come patrimonio zione/trasformazione verso la
commistione sociale, culturale,
di natura e di memoria.
scientifica.
Scadenze aspettative progetti, sui
quali sarebbe bene ragionare a fon
do, si occupano dei luoghi e del loro
destino.
Ma come dovremmo affrontarla
Volentieri torno, a distanza di questa terza riforma? Con quali idee
anni, su questo tema. Rendendo di guida? È possibile un cambiamento
sponibile il testo che premettevo di destinazione d’uso senza perdere
nel 1998 alla ricerca “Per un at l’identità? Si possono trovare nuovi
lante degli ospedali psichiatrici usi economicamente compatibili e
pubblici in Italia: un censimento socialmente utili? Quali?
geografico, cronologico e tipolo La “terza riforma” ha il compito
gico” curato da Ida Frigo, Federi di tentare di risolvere un’equazione
ca Palestino e Francesca Rossi per a molte incognite, di affrontare con
la Fondazione Benetton studi ricer temporaneamente più fronti, puntan
che1. do a una strategica “mixità”:
La ricerca, dotata di una carto a) Il fronte sanitario/assistenziale:
grafia puntuale con 71 casi raccolti a tutt’oggi, in luoghi che non sono
con fatica da Teresa Marson e Massi più asili, restano ancora, forse
mo Rossi, ha mostrato la stupefacen sotto altro nome, dei ricoverati.
te dimensione e la singolare varietà È un fronte assai vario, per den
di forme e di figure che costituisco sità, per dislocazione geografica,
no questo universo. per stratificazione anagrafica e
La definizione e la costruzione dei per distribuzione patologica.
luoghi della psichiatria è stata una Occorrerà differenziare “lungo de
grande operazione riformista, anzi genza» da «bisogno terapeuti-co
un’autentica utopia della modernità. non rimuovibile”;
Così come è stata una grande opera b) Il fronte del terzo settore: gli ope
zione riformista, una seconda uto ratori, le imprese sociali e coo
pia, uno dei momenti più alti della perative. Si trattava nel 1998 di
critica del moderno, il loro supera oltre trentamila persone, secon
mento voluto da Franco Basaglia. do indagini accreditate, con un
Ho sostenuto e sostengo, che i patrimonio di professionalità e di
luoghi che sono stati della psichia sperimentazione emancipativa di
tria chiedono una “terza riforma” o, sponibile a coniugare efficienza
se volete, una “terza utopia”. Dopo e solidarietà, in un terreno fer
21
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
tile e inventivo di nuova occu assistnza), all’economia del terzo
pazione; settore(né pubblico né privato), fino
c) Il fronte dei luoghi che più da vi all’ecnomia dei beni culturali (natu
cino interessa questa ricerca e ra, memoria). La nostra parziale ela
della loro nuova possibile bellez borazione si muove intorno al
za, della loro ritrovata potenziale l’economia dei beni culturali, me
utilità. La “necessità” di salva glio l’economia della cultura.
guardia e valorizzazione emerge L’ipotesi di lavoro è semplice: i
dalla posizione che occupano nel coplessi che hanno ospitato gli ospe
la forma delle città, dal ruolo che ali psichiatrici italiani dal 1904 al
possono giocare nella loro quali 1996 non sono volumi e superfici
tà della vita. Va tenuta ferma la diponibili; questi complessi (manu
centralità dei segni e dei sedimenti fati, spazi, siti) costituiscono, a tutta
della natura e della memoria (bi evidenza, beni culturali ambientali.
blioteche, musei del manicomio, La ricognizione compiuta ci porta a
archivi e raccolte documentarie). concludere che, nella grande mag
Diverse sono dunque le economie- gioranza dei casi, essi si presentano
coinvolte, dall’economia dello stato come siti notevoli, come autentici
sociale e della solidarietà (sanità, patrimoni culturali:
a) patrimoni di natura (ambiti e
spazi perti significativi, parchi
e giardini);
b) patrimoni di memoria (manufat
ti, biblioteche, musei, archivi);
c) patrimoni di presenza umana (ten
sioni, sperimentazioni, emancipa
zioni).
Non si può affermare che nelle strut
ture politiche e gestionali responsa
bili, così come nel senso comune,
La terza utopia
22
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Locazioni e anni di
fondazione degli
ospedali psichiatrici
in Italia (dati su
71 ospedali)
Bruno Caruso,
Napoleone,
disegno
acquarellato,
1955.
23
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
responsabili e i tecnici che hanno bandonate, che non ospitano più
collaborato e delle revisioni ope da anni il cosiddetto “residuo psi
rate nell’autunno del 1998. Ne è chiatrico”, qualche volta (non sem
derivato un dossier che cerca di far pre) passate a nuovo uso, “ricon
luce sull’insieme dei 71 comples vertite”.
si, che fino al 31 dicembre 1996 I dati si riferiscono ai 70 (su 71)
costituivano altrettanti ospedali ospedali psichiatrici provinciali che
psichiatrici diffusi sul territorio hanno risposto al questionario.
nazionale, e su un numero (non Per quanto riguarda le succursali
ancora precisato) di succursali, sono solo state conteggiate 23
concentrate soprattutto nel Vene strutture.
to e in Friuli. Molti dati mancano, Un primo elemento che ci pare si
molti sono carenti, altri andrebbe gnificativo e, per varie ragioni, im
ro verificati con sopraluoghi ade pressionante, è l’area complessiva
guati. occupata dagli ospedali esaminati,
L’inchiesta puntava a portare l’at circa una decina di milioni di mq. È
tenzione sui luoghi di un patrimo d’obbligo l’approssimazione perché
nio di natura e di memoria di fatto le risposte sulle superfici non han
negato, un universo non necessaria no sempre tenuto conto dell’ azien
mente coincidente con i dati pub da agraria che faceva parte integrante
blicati dall’Istituto italiano di medi dell’ospedale. Si devono tuttavia im
cina sociale o dal Ministero della maginare aree per mille ettari, 10
sanità. Rientrano, infatti, nell’Atlante kmq, qualcosa come un grande cen
anche quelle strutture dismesse, ab tro storico (con una capienza a pie-
La terza utopia
24
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
no regime che può essere calcolata fica) quale percentuale di tali spazi
attorno alle 90.000 persone, una permanga all’interno delle aree psi
media città); è interessante rilevare chiatriche, ma è certo che la parte
come questi mille ettari siano in più consistente è rimasta in proprie
nove casi su dieci situati nei centri tà alle Province o è stata alienata.
o nelle prime periferie delle nostre Quando è passata ai Comuni, è stata
città, e siano tendenzialmente as riutilizzata o ceduta in comodato,
sai poco costruiti, come appare da qualche volta abbandonata e, in
un’analisi del rapporto tra super qualche caso, addirittura “dimenti
ficie coperta e superficie totale dei cata” dagli inventari. Emerge, insom
compendi (11% circa, e solo in cin ma, anche da dati parziali e approssi
que casi più della metà della super mativi, la dimensione e la stratifica
ficie è costruita). zione del patrimonio di natura e di
Di questi, un quarto sono localiz memoria degli ospedali psichiatrici
zati nei centri urbani, circa due ter italiani, il loro carattere di grande e
zi si trovano nelle prime fasce peri denso bene culturale a diffusione
feriche, e meno del 10% in località nazionale. Tre quarti degli interpel
extraurbane. La grande maggioranza lati valutavano i giardini e, in ge
degli ex ospedali psichiatrici occu nerale, gli spazi aperti di conside
pano dunque un posto (e possono revole pregio naturalistico, a pre
giocare un ruolo) cruciale nella for scindere dalle condizioni di manu
ma e nella vita delle città. tenzione, quasi sempre assai pre
Degli asili fondati su preesisten caria, in cui versano.
ze (di tipo conventuale, militare, re Più di metà degli istituti furono
sidenziale, ospedaliero), in totale 33, fondati prima del 1904. Nel 1998 il
circa una ventina risente del rappor 45% era vincolato, almeno in parte,
Bruno Caruso,
La corsa pazza, to con la preesistenza al punto da con la legge 1089/39, mentre sol
disegno dare vita a commistioni tipologi tanto l’11% con la legge 1497/39.
acquarellato, che fra vecchio e nuovo che ab Due terzi degli ospedali segnala
1954.
biamo definito “ibride”. Gli altri vano, inoltre, la presenza di beni
casi sono strutturati indipenden culturali e testimonianze significa
temente dalla preesistenza, la qua tive: biblioteche o fondi librari, ar
le viene, al più, inglobata o assor chivi, musei, centri di documenta
bita, seguendo gli standard e i cri zione, raccolte di documenti, raccol
teri dettati dalla moderna edilizia te di opere elaborate dagli utenti.
ospedaliera. Sugli archivi, in particolare, vorrei
Ci risulta (ed è questione per noi richiamare l’attenzione come su stru
centrale) che circa il 70% degli ospe menti cruciali per ricostruire i ca
dali comprendesse, all’epoca della ratteri scientifici, antropologici e
costruzione, ampi compendi di ter culturali di questa porzione rimossa
reno destinati a colonia agricola o della modernità.
laboratori artigianali. Non è stato Infine, per quanto riguarda l’”uso”
possibile verificare (per carenza do degli asili, ritenevamo importante
cumentaria, archivistica e cartogra segnalare come, di norma, questi
25
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
luoghi ospitassero attività diver metà) degli ex ospedali psichiatrici
se. Se è vero che quasi il 90% era italiani apparivano ancora in condi
sede di strutture sanitarie “altre” zioni complessivamente disponibili
(uffici amministrativi, ospedali ci a programmi di salvaguardia e va
vili, po-liambulaorii, ecc.), è altret lorizzazione. Ci era parso dunque
tanto vero che solo il 20% era di qualche utilità, per tutti coloro
esclusivamente “cittadella” sanita che fossero interessati alla salva
ria. Un quinto erano sedi universi guardia e alla valorizzazione di
tarie, un quinto sedi scolastiche; questi patrimoni culturali e am
la metà accoglievano attività pri bientali, delineare un promemoria
La terza utopia
26
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Bruno Caruso,
testimonianza, togliendogli 5. Unità gestionale. Affidare ad
Il canguro azzurro,
disegno
ogni carattere di confine. A Tri un’unica giardineria i poteri e i
acquarellato,
este, nel muro del San Giovan mezzi adeguati alla cura, al rin
1958.
27
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Così come negli anni settanta
sono stati i “matti” a uscire in città
oltre il muro, nell’attuale trasforma
zione in atto è la città che entra fuori
nel luogo della psichiatria oltre il
muro. È la comunità intera che
“esce dentro” con tutte le sue ten
sioni e le sue diversità. Quello che
è stato l’ospedale psichiatrico di
venta così luogo della città a pie
no titolo, spazio della comunità,
sito civico bello e utile, nuova
agorà, nuova piazza, nuovo crocic
chio necessario della tolleranza e
delle relazioni, stazione di inter
mo-dalità culturale, artistica e spi
rituale.
28
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Edificazione di edifici costruiti nel Trentino sul
di un manicomio finire dell’Ottocento, realizzato a
tempo di record da una delle impre
se trentine più rinomate operanti nel
Gian Piero Sciocchetti Tirolo e in altri Länder dell’Impero
Asburgico.
Ben presto mi resi conto che i
La storia della costruzione
documenti che cercavamo erano ve
dell’ex ospedale psichiatrico di Pergine ramente scomparsi e che nessuno era
Valsugana. Il frutto di una approfondita in grado di suggerirmi in quale ar
ricerca d’archivio in un ipertesto. chivio avremmo potuto continuare
le ricerche. Decisi di interrompere le
ricerche in ambito extra provinciale
in quanto capii che la documenta
zione più interessante – quella ri
La ricerca dei disegni progettuali guardante cioè la fase esecutiva dei
relativi alla costruzione del “Ma lavori – avrebbe potuto trovarsi so
nicomio provinciale tirolese di Per lamente negli archivi della vecchia
gine1” e di quelli del suo successi Contea Principesca del Tirolo e non
vo ampliamento. Si è presentata a Vienna – come qualcuno suggeriva
come una ricerca complessa, con – in quanto la realizzazione del ma
sistente nella ricostruzione docu nicomio riguardava esclusivamente
mentale della storia edilizia del più il Land Tirolo e non gli organi cen
grande edificio del Trentino e che trali dello Stato Asburgico6.
interessava vari ed inesplorati set Per il prosieguo della ricerca avrei
tori delle attività tecnico-costrut potuto contare solamente su un’in
tive svolte nella nostra regione teressante e completa documentazio
quali l’acquisto dei terreni su cui ne catastale raccolta nel corso di
costruirlo2, la sua progettazione di un’apposita ricerca eseguita, con la
massima, i disegni esecutivi e di solita impeccabile precisione, da Vin
cantiere, la progettazione dei pri cenzo Adorno presso l’Ufficio del Li
mordiali impianti tecnici3, l’asset bro fondiario7 e l’Ufficio del catasto
to urbanistico del territorio pre della Regione autonoma Trentino-
scelto4, la progettazione dei giar Alto Adige e su due libri pubblicati
dini5 e così via, eseguiti nei tren nel 1912 e nel 1981.
ta-cinque anni intercorsi tra il I documenti disponibili consi
1879 ed il 1914. stevano in una serie di mappe ca
Di una documentazione così im tastali su cui erano state eviden
portante per la storia della psichia ziate tutte le particelle fondiarie
tria e delle tecnologie usate nella acquistate nel 1879 dal Comune di
nostra regione, si era persa ogni trac Pergine per la costruzione del ma
cia. Una constatazione questa assai nicomio (tenuta di Maso San Pie
grave se si pensa che tale documen tro) e nel 1902 dalla Giunta pro
tazione riguardava il primo dei gran vinciale di Innsbruck per l’amplia
29
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
mento delle strutture esistenti e Considerando l’importanza del
per la realizzazione della cosiddet la descrizione fatta dal Dejaco per
ta “Colonia agricola”, necessaria il prosieguo della ricerca, il dr. Giu
per la sperimentazione dell’er-go seppe Pantozzi ha tradotto in lin
terapia (i terreni confinanti a gua italiana l’intero capitolo che
Nord-Ovest dell’edificio principa riguardava il manicomio di Pergi
le del manicomio e quelli della te ne9, permettendo in tal modo di
nuta “Alla Costa” di Vigalzano). non perdere alcun particolare del
Completava la documentazione la minuziosa descrizione dei sin
una serie di vecchie mappe catastali goli reparti os-pedalieri.
ottocentesche su cui risultavano po Il secondo testo disponibile, il più
sizionati gli edifici realizzati nel completo ed interessante libro sulla
1879-1881 e che, grazie ai segni con storia del manicomio di Pergine e di
venzionali che vi comparivano, per Hall era quello importantissimo, ai
mettevano anche di conoscere i tipi fini della mia ricerca, di Giuseppe
di colture presenti su alcune parti Pantozzi, “Gli spazi della follia: sto
Edificazione di un manicomio
celle e l’esatta conformazione dei ria della psichiatria nel Tirolo e nel
giardini realizzati tra i fabbricati del Trentino 1830-1942”, edito dalla
manicomio. Scuola superiore di servizio sociale
Dei due testi disponibili, il più di Trento e dal Centro studi Erickson
vecchio, era quello curato da Hein di Gardolo nel 1989. Senza di esso
rich Schlöss, “Die Irrenpflege in questa mia ricerca non avrebbe po
Österreich in Wort und Bild” (“I ma tuto essere portata a termine.
nicomi in Austria nelle parole e nel Dopo aver esaminato attenta
le immagini”), pubblicato ad Hal mente la suddetta documentazio
le a. S. nel 1912, con particolare ne, decisi di ricapitolare cronolo
riguardo al capitolo relativo al Ma gicamente tutte le notizie di cui
nicomio di Pergine, scritto dal dr. fossi venuto a conoscenza, in
Dejaco8 che in quell’anno ne aveva modo da poterle confrontare tra
assunto la direzione, dopo avervi tra loro, controllandone l’affidabilità
scorso un lungo periodo in qualità ed integrandole con altri dati ri
di assistente. Dalle notizie contenu guardanti la realizzazione delle
te nel libro su tutti i manicomi esi grandi opere pubbliche realizzate
stenti nella parte austriaca dell’Im nel Trentino nello stesso periodo
pero danubiano, dalle illustrazione (1880-1914). Per far ciò mi sarei
e dai disegni che vi sono riprodotti avvalso della documentazione rac
e dalla precisa e meticolosa descri colta per la stesura del mio studio
zione dei vari reparti del manicomio sulla costruzione della Ferrovia
perginese fatta dal dr. Pius Dejaco, della Valsugana10 (1884-1886) e di
è stato possibile ricavarne un nume altri interessanti testi editi dall’As
ro elevato di informazioni riguardanti sociazione amici della storia di Per
l’organizzazione del manicomio nel gine11, di cui faccio parte.
periodo compreso tra il 1893 ed il I risultati così ottenuti sono stati
1912. superiori ad ogni aspettativa perché
30
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Bruno Caruso, e l’introduzione del nuovo siste
Ospedale dello
Spasimo, ma metrico decimale16.
particolare, 1954. Per quanto riguarda specificamen
te il Trentino la situazione risultava
ancora più grave che altrove in quan
to a partire dal 1866 le nuove fron
tiere con l’Italia posero fine ai rap
porti economici e di buon vicinato
con la Lombardia e con il Veneto17.
Contemporaneamente, una profonda
e grave crisi economica, causata dal
le avverse condizioni meteorologi
che e dal diffondersi di malattie del
la vite e dei bachi da seta, stava at
tanagliando l’economia trentina ba
sata prevalentemente sull’agricoltu
ra di montagna18, sulla produzione
enotecnica19 e sulla bachicoltura20.
Una volta completate le ricerche
mi hanno permesso di farmi preliminari potei dedicarmi al vero
un’idea dei costi sostenuti per l’ac scopo del mio studio. Partendo dal
quisto dei terreni, dei materiali im le mappe catastali d’epoca, fornite-
piegati nelle costruzioni, dei costi mi da Vincenzo Adorno, fui in grado
della mano d’opera, dei sistemi co di ricostruire le varie fasi di costru
struttivi, dell’onere dei trasporti, zione del manicomio, la relativa di
della situazione della rete strada sposizione urbanistica dei vari fab
le, delle condizioni amministrati bricati, le modifiche apportate ad
ve che regolavano i contratti di alcuni edifici e la particolare con
allora e del funzionamento del formazione data alle aiuole dei giar
Catasto e del Libro fondiario au dini. Contemporaneamente mi dedi
stroungarico. cai alla riproduzione delle fotogra
Ritenni indispensabile dover fie d’epoca e a eseguirne di nuove
fare anche un riferimento alla par degli stessi particolari che compari
ticolare situazione che stava attra vano nelle vecchie immagini, risa-
versando la Monarchia danubiana, lenti perlopiù al primo decennio del
in quanto in quell’epoca tutti i ter Novecento.
ritori appartenenti agli Asburgo Qualche tempo dopo, Anita Pas
stavano attraversando un periodo qualeti, esperta in ricerche biblio
di profonda trasformazione eco grafiche del nostro gruppo di stu
nomica12, tributaria13, organizzati dio, mi avvertiva di aver trovato ca
va e istituzionale14. A ingarbuglia sualmente presso la Biblioteca co
re maggiormente le cose fu l’en munale di Trento, un album foto
trata in vigore delle leggi che di grafico prodotto dal noto fotogra
sponevano il cambio della valuta15 fo trentino Untervegher per l’inau
31
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
gurazione del manicomio pergine planimetrie23 rilevate da vari tec
se, prevista per il 19 settembre nici abilitati in occasione del
1882 21 . Purtroppo la cerimonia l’”Accertamento Generale della Pro
non poté aver luogo per il verifi prietà Immobiliare Urbana" dispo
carsi della più grande alluvione sto con Regio Decreto Legge 13
verificatasi sul Trentino e in Val Aprile 1939-XVII n. 652. Con gran
sugana negli ultimi secoli e per de soddisfazione potei consultare
quel motivo, forse, l’album era sta tutte le piantine dei singoli piani
to così a lungo dimenticato tra i di tutti gli edifici preesistenti al
tanti documenti conservati nella l’entrata in vigore della legge e
biblioteca. quelle relative ai fabbricati eretti
Con le copie delle fotografie ot o ristrutturati dopo il 1939 non
tenute dalla Direzione della biblio chè a tutte le varianti e modifiche
teca, unitamente alle immagini e alle apportate agli edifici fino ai gior
planimetrie di alcuni fabbricati rea ni nostri.
lizzati nel 1902-1905, che compaio Grazie alla preziosa collaborazio
Edificazione di un manicomio
32
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
mente le prime due tavole realiz erano tornate a coincidere con le
zate potei constatare che le mu murature portanti esistenti nello
rature interne degli scantinati non scantinato. Era evidente che all’at
sempre corrispondevano a quelle to del rilevamento la situazione
dei tramezzi del piano superiore, era diversa da quella del 1882 e
cioè, risultava che alcuni muri di che, nel frattempo, parecchi muri
fondazione non servivano a soste divisori erano stati demoliti.
nere alcun sovraccarico concentra Un’ulteriore sorpresa la ebbi
to nel piano sovrastante. La stra quando, seguendo meticolosa-
na situazione mi divenne chiara mente la descrizione dei vari re
nel disegnare le piante dei piani parti del fabbricato centrale del
superiori da cui potei notare che manicomio, fatta dal dr. Pius Deja
la posizione delle tramezzature co, potei constatare che quella
Bruno Caruso,
Il mondo alla
rovescia, disegno
acquarellato,
1958.
33
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
descritta corrispondeva esattamen mettono di avere una visione d’as
te alla suddivisione interna dei sieme dell’opera e di tutti i princi
locali dello scantinato. Facendo pali particolari architettonici del mo
tesoro dell’esperienza acquisita numentale fabbricato principale e
continuai a disegnare piantine dei vari padiglioni costruiti all’ini
ininterrottamente per circa tre zio del secolo.
mesi realizzando sessanta plani Nella primavera del 2002, in oc
metrie relative a tutti i fabbricati casione del mio ultimo sopralluogo
costruiti tra il 1879 ed il 1973 e le all’ex Ospedale psichiatrico le due
relative variazioni apportate a par archiviste che, con certosina pazien
tire dal secondo dopoguerra. za e con estrema precisione, stava
Per elaborare e ridisegnare tutte no riordinando l’archivio mi conse
le planimetrie, per raccogliere tutte gnarono due fotocopie degli unici
le notizie necessarie, per riprodurre disegni tecnici relativi al manicomio
le immagini ho impiegato circa sei trovati tra l’enorme mole di docu
mesi a partire dall’11 settembre del menti che stavano ultimando di rior
2000 fino al 21 marzo 2001. Come dinare.
Edificazione di un manicomio
34
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Figura 1 - 1880-81
Manicomio
provinciale tirolese
di Pergine
Valsugana: studio
di massima per la
trasformazione del
tratto centrale del
secondo piano
dell’edificio in
alloggi per le suore,
per il capellano, per
i medici assistenti
e in due locali da
adibito a biblioteca
e a cancelleria
35
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
(fig. 2) in cui compare abbozzato saracene, la dott.ssa Grandi mi tele
uno studio per la sistemazione del fonò comunicandomi di aver visio
l’alloggio delle suore da realizzare nato la documentazione che le ave
al secondo piano del corpo centrale vo consegnato e che riteneva oppor
del manicomio. Si tratta di una si tuno trasformarla in un ipertesto
stemazione di ripiego che evidente multimediale a carattere divulgati
mente non poteva essere accettata vo.
dalle suore: infatti, oltre al poco spa Sul finire dell’estate, quando dopo
zio disponibile e alla cattiva dispo un lungo periodo d’assenza tornai a
sizione interna dei locali, i servizi Trento, incontrai la dott.ssa Grandi
igienici risultavano essere fuori che mi pregò di esporre la mia rela
dagli alloggi usati in comune con zione sul lavoro fatto ad alcuni fun
altri reparti dell’ospedale. zionari della Provincia autonoma di
Grazie al ritrovamento di queste Trento, e successivamente, ai rappre
due planimetrie è stato possibile sentanti dell’Amministrazione comu
completare tutte quelle dei fabbri nale di Pergine e del Comprensorio
Edificazione di un manicomio
36
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
sua ideazione alla fine della Gran fornendo le indicazioni necessarie
de Guerra27 nei seguenti periodi o per i successivi approfondimenti co
“argomenti principali”: stituiti da brevi flash denominati “ar
1. Antefatti; gomenti particolareggiati”, che
2. il manicomio a Pergine; avrebbero costituito il punto di
3. la costruzione dell’Ospedale psi partenza per poter interagire con
chiatrico; altri file consistenti in una serie
4. l’inaugurazione; di documenti ancor più particola
5. alla ricerca di nuovi spazi; reggiati, basati essenzialmente
6. la Grande Guerra; sulle immagini con relative dida
7. il primo dopoguerra; scalie e spiegazioni.
8. la costituzione della nuova pro L’ipertesto sarà dunque composto
vincia della Venezia Tridentina. da:
Ognuno di essi, a sua volta, avrebbe - 8 “argomenti principali”;
dovuto essere articolato in una se - 34 “argomenti specifici”;
rie di “argomenti specifici” riguar - 120 “argomenti particolareggia-
danti ciascuno degli otto periodi ti” sotto forma di schede, con ri
presi in esame. Di conseguenza ogni ferimenti alle fonti per un ap
argomento specifico avrebbe dovu profondimento dell’argomento;
to essere descritto succintamente - 6 cartine geografiche;
Figura 2 -1881
Manicomio
provinciale tirolese
di Pergine
Valsugana
planimetria delle
fondazioni dei
piccoli fabbricati
realizzati nella
zona retrostante il
fabbricato centrale
37
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
- 30 tavole di disegno con relati l’impianto elettrico allacciato
ve spiegazioni; ad una delle prime centrali
- 48 fotografie d’epoca, in parte della regione alpina.
inedite;
- 5 mappe catastali; [4] Consistenti: nell’allontana
- 17 tabelle; mento dei rivi d’acqua presenti
- fotografie recenti dello stato delle nella zona ove venne eretto il
strutture; grande fabbricato, lo sposta
- trascrizioni di documenti più im mento del corso del "canale
portanti e difficilmente reperibi macinante"; l’allacciamento
li; idrico all’acquedotto; la ricer
- bibliografia completa sugli argo ca di nuove sorgenti e la co
menti. struzione di un nuovo acque
Il CD-ROM sarà probabilmente rea dotto; l’impianto elettrico che
lizzato entro la fine del 2003. assorbiva gran parte della po
tenzialità della nuova centra
le elettrica di Serso; l’installa
Edificazione di un manicomio
38
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
fu eseguita nell’arco di tempo [13]Introduzione del nuovo cata
di mezzo secolo ed ebbe ini sto fondiario impostato su
zio a partire dal 1900. Il rile base geometrica e particellare
vamento dei dati, intrapreso con rilevamento cartografico
dai funzionari austroungarici, alla scala 1:2880 eseguita
venne continuata dal governo dall’ i.r. Genio Militare (1853
italiano che ne riconobbe la 1863) e all’introduzione del
validità, ultimandone l’im Libro fondiario (1897), ulti
pianto e mantenendo la vali mato dopo la Grande Guerra.
dità nel territorio della regio
ne Trentino-Alto Adige. [14]Causata dalla trasformazione
istituzionale della Monarchia
[8] Il dottor Pius Dejaco, nato a Asburgica da Impero d’Austria
Cognola di Trento il 24 aprile in Impero d’Austria e Unghe
1859 da una famiglia di lin ria (1867) che causò la com
gua tedesca, prese servizio pleta riorganizzazione dell’ap
presso il manicomio di Pergi parato statale e la riforma del
ne nel 1893 in qualità di assi le forze armate che vennero
stente, fu direttore dello stes suddivise nei seguenti tre
so manicomio dal 1912 al eserciti: l’imperiale e regio
1919. esercito (comune alle due par
ti dell’impero), l’imperial-re
[9] DEJACO 1912. Per la traduzio gia Landwehr austriaca e la
ne cfr. più avanti. regia Honved ungherese.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
[17]Vennero, infatti, vietati i rico dall’imperversare della “pebri
veri dei malati di mente tren na”. A risentire maggiormente
tini presso i manicomi di Ve la crisi del settore fu la stessa
nezia e di Milano. Pergine con le sue numerose
filande costrette a chiudere
[18]I raccolti risultarono notevol l’attività.
mente inferiori a quelli medi
a causa dell’imperversare di [21]A causa della disastrosa allu
lunghi periodi di avverse con vione verificatasi nel Trentino
dizioni meteorologiche e alla ed in Valsugana la cerimonia
caduta di valanghe. In occa inaugurale non poté avveni
sione dell’entrata in funzione re. Le eccezionali piogge dei
del manicomio di Pergine la giorni precedenti provocaro
direzione fu costretta ad ac no lo straripamento dell’Adi
quistare la paglia nel Veneto ge del 17 settembre, il crollo
in quanto quell’anno in zona della serra di Civezzano e la
non fu possibile acquistare le rottura degli argini del Fersi
Edificazione di un manicomio
40
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
dere e l’altra per la conserva delle scorte di magazzino; di
zione dei pagliericci e delle garantire la presenza di suore
foglie di granoturco con cui bilingui tra quelle impiegate
riempirli. nella cura delle malate. Come
si desume dall’esame delle
[25]Il numero contrattualmente clausole presenti nel contrat
previsto era di 20 suore, au to, la Giunta provinciale, ave
mentabile a richiesta della va demandato alle suore tut
Giunta provinciale. La Giunta ta l’organizzazione logistica
si impegnava inoltre a fornire dell’ospedale, comprese le
un appartamento completa cuoche nelle cucine e quella
mente arredato, con cucina e dell’assistenza nei reparti ri
una cappella privata, nonchè servati alle ammalate. Spetta
un orto per gli usi della men va invece al Direttore del ma
sa conventuale; di cedere loro nicomio stabilire se una suo
gratuitamente le candele per ra era idonea o meno a svol
l’illuminazione, il sapone, la gere il suo compito specifico
cenere per il bucato, la legna e alla sorveglianza sulle atti
da ardere, un quarto di vino vità svolte. Per contro la cat
giornalmente e il compenso di tolicissima amministrazione
40 fiorini annui. Le suore dal provinciale dovette sistemare
canto loro avrebbero dovuto nel migliore dei modi possi
assicurare il funzionamento bili le giovanissime suore giu
della lavanderia (eventual liane, friulane e goriziane che
mente assumendo due lavan si dimostrarono sempre all’al
daie locali che avrebbero do tezza della situazione (cfr.
vuto ricevere 80 fiorini all’an PANTOZZI 1989).
no) e l’assistenza diretta del
le malate ricorrendo eventual [26]Come è rilevabile nel testo
mente ad assumere due ausi della relazione di Dejaco, la di
liarie alle stesse condizioni slocazione delle docce era pre
amministrative di 80 fiorini vista nelle immediate vicinan
annui. ze dei locali della cucina ma
Con teutonica precisione il tale soluzione non venne ac
contratto prevedeva inoltre cettata dalla commissione sa
che le suore avessero il com nitaria provinciale. Da tale pre
pito: della gestione della men cisazione si riesce a capire il
sa degli ammalati e degli in motivo della realizzazione dei
fermieri; l’acquisto diretto del due porticati che collegavano
le derrate alimentari; della il fabbricato centrale con le
compilazione dei menù secon cucine.
do particolari disciplinari da
rispettare; di curare il servizio Gian Piero Sciocchetti è Generale di
di guardaroba dell’ospedale e Brigata Ris. del Genio Militare.
41
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Un luogo per nuove urbano di Pergine. È quindi eviden
politiche sociali te il peso “demografico” di questa
istituzione sulla comunità. Analo
go discorso vale per quanto con
Renzo Anderle cerne le aree dell’Ospedale, che
hanno occupato una porzione con
siderevole del territorio della bor
Il progetto per il riuso dell’ex ospedale
gata, in posizione abbastanza cen
psichiatrico di Pergine Valsugana. trale, a ridosso del centro storico.
Dagli iniziali nove ettari, derivanti
dall’acquisto della prima porzione
di terreno dal conte Crivelli per la
costruzione del padiglione centra
le, si è arrivati, progressivamente,
ad una superficie interessata dal
È fuori dubbio che la presenza del la struttura di 251.500 mq, dei
l’Ospedale psichiatrico in Pergine ha quali 13.200 coperti da edifici e
avuto un ruolo fondamentale nello 238.300 mq di superfici libere (via
sviluppo della borgata, a partire dal bilità, campi coltivati, aree bosca
la fine dell’Ottocento fino ai giorni te).
nostri, con ripercussioni sia per Le figure seguenti danno un’indi
quanto concerne l’economia, che per cazione dell’evoluzione dell’abitato
quanto riguarda gli aspetti sociali. di Pergine nel tempo. La prima (fig.
L’influenza dell’Ospedale psi 1) si riferisce alla più antica mappa
chiatrico sulla comunità di Pergi reperibile negli archivi comunali e
ne è stata talmente forte da far sì risale al 1750. Da questa si possono
che la stessa borgata fosse identi osservare le ridotte dimensioni del
ficata con il manicomio e Pergine l’abitato, che allora contava presu
definito, non sempre ironicamen mibilmente 2.500 abitanti.
te, come “il paese dei matti”. A metà Ottocento ritroviamo Per
Indubbiamente, se ripercorriamo gine ampliata intorno al centro sto
la storia dell’Ospedale psichiatrico, rico, con una popolazione attestata
dalla scelta della sua ubicazione in intorno a 3.100 abitanti. Nella se
Pergine fino alla legge 180 del 1978, conda (fig. 2) non risulta ancora in
che ne ha decretato di fatto la chiu dicato il nuovo Ospedale psichiatri
sura, non si può non rilevare come co la cui ubicazione risulta sullo
l’Ospedale psichiatrico, con la sua sfondo dell’immagine.
presenza di pazienti, che sono arri La scelta della costruzione del
vati nel momento di maggiore uti nuovo Ospedale psichiatrico è avve
lizzo della struttura ( nel maggio nuta nel periodo 1875-1877, dopo
1963) a 1775 degenti, e con i suoi un lungo e intenso dibattito attra
400 addetti, ha assunto dimensioni verso il quale si è pervenuti, innanzi
confrontabili con quelle del centro tutto, alla scelta di realizzare un nuo
vo Ospedale psichiatrico nell’area
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
“italiana” in aggiunta al già ope ampie superfici libere, fin dalla pri
rante Ospedale psichiatrico di Hall, ma concezione della struttura man
vicino ad Innsbruck. Diversi i co comiale.
muni candidati ad ospitare il nuo A partire dal 1926, l’Ospedale psi
vo Os-pedale psichiatrico, struttu chiatrico si è via via ampliato se
ra che risultava di particolare in condo il concetto della struttura
teresse per le amministrazioni co “per blocchi isolati”, collegati fra
munali, in grado di offrire lavoro loro da una viabilità interna, ampia
a un elevato numero di residenti e e articolata. Nel 1926 entrò in fun
capace di operare un forte indot zione la costruzione nota come “pa
to nelle economie locali. La scel diglione Osservazione” che consta
ta, alla fine, cadde su Pergine e la va di 120 posti letto. Nel 1934 è stata
progettazione dell’edificio fu affi completata la costruzione del padi
data all’ingegnere Karl Lindner, per glione Valdagni, per le donne, della
una struttura capace di ospitare capienza di 130 posti letto. Nel frat
200 pazienti. tempo, anche il padiglione centrale
La prima pietra fu posata il 20 subiva alcuni ampliamenti per quan
marzo del 1879, mentre la fine dei to concerne la ricettività, al punto
lavori è avvenuta il 19 settembre che, nel 1934, questa era di 750 po
1882. Interessa rilevare che la con sti, per diventare presto di circa 1000
clusione dei lavori – e quindi l’aper letti.
tura dell’Ospedale psichiatrico – è Una città nella città: così si po
avvenuta nel periodo in cui il Tirolo teva definire intorno agli anni qua
veniva interessato da fenomeni al ranta l’Ospedale psichiatrico di
luvionali di particolare intensità, che Pergine. A separare le due struttu
hanno coinvolto anche il Comune di re urbanistiche una sorta di corti
Pergine in vari punti del territorio, na, in muratura oppure in rete
recando danni e distruzioni. Proprio metallica, per isolare i malati di
in relazione a quegli eventi, l’inau
Bruno Caruso,
gurazione del complesso ha subito
Non riconosce, un ritardo, come pure l’attivazione
disegno a matita. dell’Ospedale psichiatrico. Ma, nel
complesso, i lavori si sono svilup
pati secondo il programma stabili
to.
La prima struttura riguardava la
costruzione del cosiddetto padiglio
ne centrale dalla classica forma ad
E; edificio articolato su tre piani fuo
ri terra più un piano interrato. Come
si è detto, la superficie interessata
dalla nuova struttura psichiatrica ri
guardava inizialmente 90.000 mq;
oltre all’edificio, quindi, esistevano
43
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
mente dalla comunità “sana”. esistenti presso l’ex Ospedale
Una città praticamente autonoma, psichiatrico.
con propri servizi, con un’elevata ca La situazione dell’Ospedale psi
pacità di soddisfare l’esigenza pri chiatrico nel periodo della sua più
maria dell’alimentazione dei pazien ampia attività è quella riportata nella
ti attraverso la coltura dei fondi agri fig. 4 dalla quale si può cogliere
coli messi a disposizione, non solo immediatamente l’articolazione del
all’interno dello spazio dell’Ospeda la struttura ospedaliera in vari bloc
le psichiatrico, ma anche nella vici chi con i diversi percorsi interni.
na azienda agricola della Costa; una Per quanto concerne le superfici
città dotata di servizi, anche moder non occupate dagli edifici e le loro
Un luogo per nuove politiche sociali
ni, in grado di assolvere alle princi pertinenze, si osserva che circa sei
pali necessità dei propri residenti ettari di terreno sono occupati da
che, tra pazienti e personale dipen bosco, mentre la parte coltivata ri
dente, ammontavano a circa 2.000 guardava circa tre ettari di terreno.
unità. Tutta la superficie è percorsa da stra
Occorre citare, accanto alla vera de o da sentieri che ne rendono pos
e propria struttura ospedaliera, l’edi sibile l’accesso praticamente in ogni
ficio destinato da ultimo alla scuola sua parte. L’ingresso principale è po
per infermieri, il reparto cucina-la sto sul lato sud-ovest, in prossimità
vanderia, il panificio, i locali per le del corpo centrale.
manutenzioni, il teatro, la chiesa, gli Con l’entrata in vigore della leg
alloggi per le suore, le strutture tec ge 180 si è posto il problema di
nologiche, come l’acquedotto con un riutilizzo delle strutture del
relativo serbatoio realizzati nel 1884, l’Ospedale psichiatrico che, gra
e le reti di distribuzione, la rete fo dualmente, sarebbero state libera
gnaria, gli impianti per la produzio te dai pazienti. Analogo discorso
ne e la distribuzione del calore. valeva per le ampie superfici, par
Di particolare rilevanza architet te a bosco e parte coltivate. Varie
tonica la cappella mortuaria, sono state le ipotesi prese in con
costruita all’inizio del 1900 in stile siderazione, non ultima quella che
liberty e non manomessa nel tempo, prevedeva la realizzazione di una
struttura che rappresenta un piccolo sede universitaria – una sorta di
gioiello e sulla quale sarà utile college – progetto che però non è
impostare, nel prossimo futuro, un riuscito a radicarsi ed è pertanto
serio progetto ai fini del recupero e stato abbandonato dopo una bre
a testimonianza di una tipologia di ve, ma animata discussione.
edifici che hanno trovato scarsa Non c’è stata, quindi, un’idea di
diffusione sul territorio della fondo, sviluppata nel tempo, che ri
Provincia di Trento. Tale edificio guardasse l’intera superficie a suo
potrebbe essere utilizzato quale tempo destinata ad Ospedale psi
sede di una mostra sul manicomio chiatrico (25 ettari per l’intera su
e come archivio-museo delle perficie) ma l’adozione di una se
numerose docu-mentazioni ancora rie di decisioni di utilizzo dei vari
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
edifici, per diverse attività, in fun nitarie. Ebbene, il padiglione “Be
zione di specifiche esigenze che a nedetti”, insieme con altre strut
mano a mano venivano a manife ture realizzate in questi ultimi cin
starsi sul territorio. que anni, verrà adibito a struttura
A fronte dell’esigenza di disporre ospedaliera (centro di riabilitazio
di un idoneo edificio da destinare a ne), in sostituzione dell’attuale
scuola media superiore, è stata ope Ospedale Villa Rosa. Da anni si sta
rata la scelta di utilizzare, previa ra lavorando intorno a questo pro
dicale ristrutturazione, il padiglione getto che vedrà il suo completa
centrale, riservando pertanto alle mento nel 2005.
attività didattiche la porzione posta Le strutture più decentrate, come
più a sud del complesso ospeda Maso San Pietro e Maso Tre Castagni,
liero. Tale intervento viene attua sono state oggetto di interventi di
to per lotti e vedrà il completa ristrutturazione (attualmente anco
mento della ristrutturazione del ra in corso per quanto concerne due
padiglione centrale nel corso dei dei tre edifici del Maso Tre Casta
prossimi 3-4 anni. Il lavoro si com gni) e destinate a comunità di recu
pleterà con la realizzazione di un pero.
palazzetto dello sport, che sarà Da quanto detto, emerge in ma
utilizzato, oltre che dalla scuola, niera abbastanza evidente, che l’in
anche dalla comunità perginese e tera struttura dell’ex Ospedale psi
che sarà realizzato in corrispon chiatrico sta assumendo una propria
denza al margine sud-ovest del precisa fisionomia, con una altret
complesso ospedaliero, a ridosso del tanto precisa destinazione dei vari
nucleo storico del “Tegaz”. edifici all’interno del complesso;
Il padiglione “Osservazione” è sta edifici che sono stati oggetto, o lo
to destinato e utilizzato ormai da saranno a breve, di interventi di ri
tempo dalle attività sanitarie, come strutturazione o di ampliamento.
pure il contiguo padiglione “Perusi Ciò che rimane ancora aperto è il
ni”; che attualmente ospita il repar discorso relativo all’utilizzo degli
to psichiatrico. Il padiglione “Pan spazi liberi intorno ai quali si è svi
dolfi”, costruito nel 1934, è diven luppato un confronto, in questi ul
tato adesso R.S.A. di tipo psichiatri timi anni, con la Provincia, proprie
co, mentre il padiglione “Valdagni” taria dell’intero complesso, ai fini di
sarà adibito, tra breve tempo, ad am una fruizione di tali spazi da parte
bulatori e a uffici della struttura sa della comunità di Pergine.
nitaria. L’obiettivo di fondo è quello di una
Un discorso a sé va fatto per sorta di “recupero” alla comunità
quanto concerne il padiglione “Be perginese di quest’area che è stata
nedetti”, realizzato negli anni cin in qualche modo sottratta alla co
quanta, e che fino a non molto tem munità stessa nel periodo di funzio
po fa ospitava il reparto psichia namento dell’Ospedale psichiatri
trico, mentre attualmente è utiliz co. Sottratta, ma anche preservata
zato solo in parte per attività sa da speculazioni di vario genere.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Un luogo per nuove politiche sociali
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Bruno Caruso, la città di Pergine, attraverso un alla disponibilità della Direzio
I pazzi del
manicomio di percorso protetto. Questo per ne dell’Istituto sperimentale
Palermo (che corso deve diventare una sorta dell’agricoltura. È questo un ele
mimano la
corrida), disegno
di sutura tra la città e l’area del mento nuovo che potrà carat
acquarellato, l’ex Ospedale psichiatrico, un terizzare fortemente una por
1955. elemento di collegamento for zione del territorio dell’ex Ospe
te tra i due spazi urbani, una dale psichiatrico.
sorta di canale che consenta un Sempre con riferimento alla vege
flusso di persone dal centro tazione, si dovrà tenere conto del
abitato a questo polmone ver le specie arboree di particolare in
de e viceversa, tale da poter teresse e che potranno diventare,
essere usufruito in assoluta si nell’ambito di questo progetto di
curezza; recupero delle aree aperte dell’ex
4. gli accessi ai vari edifici devo Ospedale psichiatrico, sorta di
no essere garantiti dalla viabi monumenti vegetali sui quali at
lità periferica (Via San Pietro), trarre l’attenzione dei visitatori.
con penetrazioni limitate ai di Pergine “Città dei bambini” po
versi complessi, dove saranno trà trovare, nell’utilizzo di questi
realizzati parcheggi ad uso de ampi spazi, nuovi elementi per rin
gli stessi; forzare quel concetto di attenzio
5. il complesso dei percorsi esisten ne nei confronti delle categorie
ti all’interno delle aree a bosco e più deboli che è alla base del pro
delle aree coltivate andrà comple getto stesso della “città dei bam
tato al fine di creare circuiti per bini”1 . È un’occasione, questa, che
pedoni e per ciclisti, con aree di consentirà di dare ulteriore sostan
sosta, nei punti più panoramici e za a un progetto che è stato am
con aree attrezzate a gioco per i piamente recepito da parte della
bambini; popolazione e apprezzato per il
6. buona parte della superficie at suo contenuto.
tualmente coltivata e affidata in Un accenno, infine, ad altri due
gestione all’Istituto sperimenta interventi da realizzarsi all’interno
le per l’agricoltura della Costa, che dell’area dell’ex Ospedale psichiatri
è opportuno continui a mantene co, la cui attuazione consentirebbe
re questa funzione, con alcune di creare un cordone di saldatura
varianti. In particolare, si riter forte con la città. Ci si riferisce alla
rebbe utile creare una sorta di realizzazione di un parcheggio inter
“Museo delle colture agricole”, at rato su due piani a fianco del co
traverso il recupero di specie struendo palazzetto dello sport, che
arboree frutticole che stanno consentirebbe di mettere a disposi
scomparendo soppiantate dalle zione della comunità perginese, re
colture intensive. Tutto questo per sidente nella parte più antica della
mantenere la memoria dei sa città, una struttura per il ricovero
pori della frutta di un tempo. dei propri automezzi2.
Ciò sarà possibile grazie anche Altro intervento riguarda l’ipo
47
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
tesi di realizzazione di un audito no. Gli elaborati sono stati
rium, costruito per la scuola, ma oggetto di una mostra svolta-
realizzato in modo tale da poter si nel mese di maggio 2002
essere utilizzato anche per l’atti (n.d.r.).
vità ricreativo-culturale nel perio
do estivo. Il sito per collocare que [2] Si potrebbero liberare così an
sta struttura dovrebbe essere, na che le strade, in particolare
turalmente, quello delle pertinen nelle ore notturne, dai veicoli
ze scolastiche e quindi verso la in sosta, con tutti i benefici
porzione a sud-ovest dell’area del- che un’operazione di questo
l’ex Ospedale psichiatrico. È genere comporterebbe. Basti
Un luogo per nuove politiche sociali
NOTE
48
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il recupero del parco e la valorizzazione del sistema del
verde consentiranno di restituire
il parco alla cittadinanza, recupe
Carmelo Anderle e Fabrizio Fronza rando la memoria storica del luo
go.
Il Servizio Ripristino e Valorizzazione
Il contesto socio-economico
della Provincia Autonoma di Trento
in cui è nato il Servizio
e il suo contributo al recupero del parco
A metà degli anni ottanta la disoc
dell’ex ospedale psichiatrico di Pergine cupazione in Trentino raggiungeva il
10% circa. Dopo il disastro di Sta
va del 19 luglio 1985, il governo
provinciale in piena emergenza
ambientale intese rispondere alla
duplice domanda di posti di lavo
Il Servizio Ripristino ro e di difesa del territorio con un
e Valorizzazione Ambientale "Progetto speciale".
della Provincia autonoma Nel 1986 un primo gruppo di
di Trento quattrocento ex-disoccupati furo
Alla fine degli anni ottanta, in una no da subito impiegati in opera
fase di emergenza occupazionale e zioni di manutenzione ordinaria
ambientale, la Provincia autonoma del territorio.
di Trento avviò un piano strategico Superata la fase di emergenza alla
la cui importanza, per i suoi risvolti fine degli anni ottanta si chiuse
paesaggistici e occupazionali, è sta l’esperienza del "Progetto specia
ta in seguito universalmente ricono le per l’occupazione attraverso la
sciuta. valorizzazione delle potenzialità
Tale esperienza, nata come misu turistiche ed ecologico-ambienta
ra di emergenza si è in seguito con li" e nacque una nuova struttura
solidata e ha dato origine ad un set dell’amministrazione provinciale, il
tore specifico dell’amministrazione Servizio Ripristino e Valorizzazio
pubblica che cura una vasta gamma ne Ambientale, il cui ruolo è preci
di interventi sul territorio. sato nella Legge provinciale 32.
L’inserimento del progetto di re
cupero dell’ex Ospedale psichiatrico La legge d’istituzione
di Pergine nel piano del Servizio Ri del Servizio
pristino e Valorizzazione Ambienta La Legge provinciale n. 32/1990
le testimonia la scelta di restituire coniuga le esigenze di sostegno
ad un uso pubblico il compendio del occupazionale per particolari fasce
l’ex ospedale, valorizzando e riorga deboli di forza lavoro con iniziati
nizzando gli spazi interni, nel rispet ve di interesse generale nel com
to della memoria storica del luogo. parto ambientale e turistico-cultu
La riqualificazione degli spazi in rale: i settori d’intervento com
terni all’ex Ospedale psichiatrico, prendono la rete dei percorsi turi
49
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
stici e culturali, i manufatti d’in proposte dei comuni secondo le
teresse culturale, le piste ciclope previsioni della pianificazione ur
donali, i parchi e i giardini pub banistica provinciale subordinata,
blici, il consolidamento dei versan privilegiando gli interventi dov’è
ti franosi, il recupero dei relitti prevalente l’impiego di manodo
stradali e la realizzazione di pen pera e di materiali naturali.
siline di fermata degli autobus. Per capire le implicazioni della
Gli interventi sul territorio sono L.P. 32 è utile conoscere alcuni
gestiti dal Servizio Ripristino e Va dati geografici e sociologici della
lorizzazione Ambientale in base a un provincia di Trento (tab. 1).
programma pluriennale approvato I dati evidenziano che dal pun
dalla Giunta provinciale. to di vista della disoccupazione il
Le opere sono ammesse al finan Trentino si trova in una posizione
ziamento in base a logiche di prio privilegiata rispetto al resto della
rità ed equità territoriale e alle penisola (tab.3).
Il recupero del parco
(Il tasso di attività è calcolato come rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la
popolazione di età superiore ai 15 anni).
50
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
I soggetti ce affidate a un consorzio che rag
La legge n. 32 impegnava l’ammi gruppa le cooperative presenti sul
nistrazione provinciale a trovare territorio (tab. 4).
occasioni d’impiego nel settore
ambientale alle categorie sociali Settori d’intervento
deboli. I primi ad essere assorbiti
furono gli ultracinquantenni e le a) Parchi e giardini storici.
donne ultraquarantacinquenni cui Il progetto di recupero e riqualifi
veniva meno la protezione della caione dell’ex Ospedale psichiatri
“cassa integrazione guadagni”. co di Pergine rientra nelle tipolo
In seguito sono state coinvolte gie d’interventi previsti nel piano
altre categorie: disoccupati, emi del Servizio Ripristino e Valorizza
grati trentini rientrati dal Sud zione Ambientale ed è assimilabi
America e dai territori dell’ex Ju le ad altri interventi in parte già
goslavia. Un’apposita Commissio realizzati (Giardino storico di Vil
ne provinciale per l’impiego indi la de’ Mersi a Trento, Parco arcidu
vidua numero e tipologia dei la cale ad Arco) o la cui progettazio
Tab. 1
voratori da impiegare nei vari pro ne è in corso (Parco delle Terme di
caratteristiche getti individuati e gestiti dal Ser Levico e Parco delle Terme di Ron
geografiche e vizio Ripristino e Valorizzazione cegno). Nell’area dell’ex Ospedale
demografiche della
Provincia Ambientale; la gestione della ma psichiatrico di Pergine da due anni
Autonoma di nodopera e la fase esecutiva di re sono in corso interventi di manu
Trento (1999).
alizzazione delle opere sono inve tenzione ordinaria per riqualifica
Tab. 2
Tassi di
disoccupazione
comparativi con
altre realtà .
Tab.4
Grafico 1
Tab. 3
Tasso di
disoccupazione:%
di pesone in cerca
di occupazione
rispetto alla forza
lavoro. Fonte:
Servizio Statistica
P.A.T. annuario
generale statistico
anno 2000
51
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
re zone degradate e non fruibili riqualificazione di fasce lago par
dai visitatori. Con le operazioni di ticolarmente frequentate e sotto-
diradamento selettivo si riapriran poste a carico antropico, con il fine
no spazi aperti in zone preceden di riqualificare paesaggisticamen
temente rimboscate, rendendo così te zone degradate. Si tratta gene
fruibili molti spazi interclusi. È ralmente di:
inoltre in corso la fase esecutiva - opere di difesa spondale quali
di un progetto che mira al riordi scogliere, rimodellamento ecc.
no e alla riqualificazione di tutte - passeggiate circumlacuali, piste
le aree dell’ex Ospedale psichiatri ciclabili, passerelle e sentieri
co a cura del Dott. Carmelo Ander - opere d’ingegneria naturalistica
le. Le linee guida del progetto per la rinaturalizzazione delle
sono state concordate in numero rive
si momenti di confronto e dibatti - creazione di veri e propri parchi
to nell’ambito del gruppo di lavo pubblici, riapertura di zone in
ro sugli ex ospedali psichiatrici di tercluse, lidi per bagnanti.
cui fanno parte il Comune di Per La riqualificazione delle fasce di
gine Valsugana, un gruppo di ri rispetto dei laghi è in linea con le
cerca coordinato dall’Università di indicazioni del piano urbanistico
Trento con storici, archivisti e ar provinciale, che individua in detta
chitetti e il Servizio Ripristino e Va glio le zone soggette ad interventi
lorizzazione Ambientale della Pro di riqualificazione paesaggistica.
vincia autonoma di Trento; Nel corso di 12 anni di lavori sono
stati realizzati significativi interventi
b)Parchi urbani ed extraurbani sulle sponde di 17 laghi: 7 nuovi
Il recupero del parco
Sono ormai quasi 150 gli interventi bacini sono stati creati ex novo nel-
realizzati in varie località del terri l’ambito di sistemazioni paesaggisti
torio trentino per conto delle ammi che;
nistrazioni locali. Molte opere han
no contribuito a riorganizzare e ri d) Piano generale delle piste
qualificare aree marginali quali ex ciclabili d’interesse provinciale.
discariche d’inerti, zone incolte o Il piano generale delle piste ciclo-
vecchie aree già utilizzate come pedonali d’interesse provinciale è in
parchi urbani. Gli interventi com avanzata fase di realizzazione: degli
prendono parchi urbani, extraur oltre 400 Km di progetto sono sta
bani, fluviali, ricreativi all’aperto, ti finora realizzati circa 350 Km di
sportivi agonistici e non, oltre a tracciati, utilizzando prevalente
parchi termali e altri ambiti pub mente tomi arginali e strade inter-
blici (stazioni ferroviarie, scuole); poderali.
La rete, una volta ultimata, con
c) Recupero delle rive dei laghi sentirà ai ciclisti di raggiungere i
Gli interventi di recupero rive la centri principali della provincia di
ghi realizzati a partire dalla fine Trento su percorsi dedicati e pro-
degli anni ottanta riguardano la tetti;
52
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
e) Recupero di aree franose h) Beni culturali minori
ed ex discariche Capitelli, insegne votive, manufatti
Si tratta di sistemazioni di pendio che testimoniano la storia del Tren
che sono prevalentemente realizza tino come segherie ad acqua e vec
te con le tecniche dell’ingegneria na chi mulini, sono stati restaurati e resi
turalistica. visitabili. Nel caso delle segherie e
Dal 1990 sono stati ultimate le si mulini il recupero delle parti in mo
stemazioni di circa 30 scarpate e vimento ha permesso una fruizione
26 discariche, per un totale di più a scopo didattico;
di 50 ettari di territorio sistema
to; i) Altro
Negli ultimi anni si è consolidata la
f) Aree di sosta e pensiline collaborazione con Arte Sella, Bien
per la fermata lungo le strade nale internazionale d’arte e natura
provinciali. che si svolge nei boschi, prati e nel
Un’attività capillare di ricucitura greto del torrente della Val di Sella
del territorio, forse la più visibile (Borgo Valsugana). La collaborazio
anche ai non addetti ai lavori, è ne con artisti di levatura internazio
quella della riqualificazione dei nale consiste nell’apporto operativo
relitti stradali, tratti viari abban di risorse per la realizzazione e ma
donati, aree marginali che sono nutenzione delle opere.
state rese disponibili alla fruizio Oltre alle attività più propriamente
ne pubblica come aree verdi per la legate al paesaggio il Servizio Ripri
sosta. Nel corso di circa 10 anni stino e Valorizzazione Ambientale fi
d’interventi sono stati realizzati nanzia e coordina:
circa 230 interventi ormai entrati - Attività d’indagine per la ricogni
nel piano di manutenzione ordi zione delle infrastrutture del ser
naria. vizio idrico;
- Custodia di musei e castelli.
g) Passeggiate e sentieri
turistici e naturalistici. Scenari attuali e futuri
Nel corso degli anni continua il re punti critici
cupero della fitta rete di percorsi L’avvento del Servizio Ripristino e
pedonali d’interesse culturale ed Valorizzazione Ambientale ha au
ambientale. Si recuperano e realiz mentato la sensibilità delle ammi
zano ex novo antichi tracciati di nistrazioni locali riguardo alle te
montagna, camminamenti della matiche del paesaggio, scatenan
Grande Guerra, percorsi naturali do delle "reazioni a catena" in base
stici ed etnografici e viabilità sto ad un effetto imitazione che ha
riche, riscoprendo le tecniche del avuto ripercussioni su tutto il ter
la tradizione: muri a secco, selcia- ritorio provinciale.
ti, opere in legname per il conso Dal punto di vista sociale il caso
lidamento dei versanti, stacciona del Servizio Ripristino e Valorizza
te; zione Ambientale è stato citato
53
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
come “Esempio di buona prassi spazio all’impiego di soggetti de
nella gestione del fattore età” dalla gli ex ospedali psichiatrici, molti
“Fondazione europea per il mi dei quali sono già stati inseriti in
glioramento delle condizioni di analoghe iniziative per il lavoro
vita e del lavoro" nell’ambito del “protetto”, come l’Azione 12 del
la ricerca “lotta alle barriere basa l’Agenzia del lavoro. La loro collo
te sull’età nel lavoro”, riconosci cazione in uno stabile progetto
mento che va ben oltre i confini occupazionale potrebbe costituire
della Provincia di Trento e che per un’efficace strategia terapeutica.
mette di dare forza alle strategie
per l’occupazione individuate nel La riqualificazione del parco
corso di diverse legislature. dell'ex Ospedale psichiatrico
In alcuni casi però sono stati Al fine di riqualificare l’area del
evidenziati i limiti dell’impiego di parco dell’ex Ospedale psichiatri
manoopera non specializzata e/o co di Pergine il Comune di Pergine
con problemi di vario genere, tra in accordo con il Servizio ripristi
cui l’assenza di esperienza e qua no e valorizzazione ambientale
lificazione professionale. Dal pun della Provincia autonoma di Tren
to di vista del mercato del lavoro to, ha formalizzato un incarico a
l’inserimento dei lavoratori ex cas un progettista per la redazione
sintegrati nel piano dei progetti di della progettazione preliminare.
ripristino ambientale ha contribu Nel corso del 2001 è stata concor
ito alla riemersione di forza lavo data e presentata una proposta
ro dal sommerso. progettuale, redatta in base agli
Il piano occupazionale lascia studi e alle valutazioni del grup-
Il recupero del parco
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Foto 1 - 1882 - La
mappa mostra il
probabile sedime
dell’edificio
originario, così
come si presentava
negli elaborati
progettuali; da
notare le previsioni
di giardini
all’italiana sui lati
dell’ingresso ed in
corrispondenza
dell’attuale
parcheggio; le aree
a prato e a bosco
sulla collina e a
monte dell’edificio,
la viabilità
originaria verso
Maso San Pietro ed
il Castello.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il recupero del parco
Dall’alto:
Foto 2 - 1882 – La facciata principale ed il muro di cinta: quest’immagine deve essere anteriore
di qualche anno alle due immagini successive in quanto qui siamo in fase di messa a dimora
delle piante; il muro di cinta è pressoché pulito: le immagini fanno propendere per un giardino
all’italiana che però sembra non collimare con i disegni di progetto?!
Foto 3 - 1882 – Da questa foto è possibile notare i probabili giardini «all’italiana» realizzati sia
sul lato nord-est sia su quello sud-ovest dell’edificio principale. Nella parte bassa della foto,
all’inizio dell’attuale salita per maso San Pietro (campi di bocce) è presente un’area aperta, non
boscata.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Dall’alto:
Foto 4 -1885-1890 La facciata del nuovo manicomio: qualche anno dopo l’inaugurazione si nota
la presenza di vegetazione all’interno del muro, che però non supera l’altezza del primo solaio: le
eventuali alberature non si sono ancora affrancate.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il recupero del parco
Dall’alto:
Foto 6 - 1905-1910 Il padiglione Pandolfi con il muro antistante, all’interno del quale non è
ancora presente alcuna alberatura. Lo stesso fu costruito negli anni 1903-1905.
Foto 7 - 1905-1912 – Attraverso l’ingresso principale si nota il cimale di una conifera (forse un
abete rosso) a destra sopra la portina; l’altezza presunta è di 5-6 metri.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Dall’alto:
Foto 8 - 1905-1912 Anche qui si può notare la presenza di un filare di conifere, poste con sesto
d’impianto abbastanza irregolare davanti alla facciata e lungo il vialone d’ingresso, che
raggiungono a malapena il secondo solaio.
Foto 9 - 1912 – Di fronte all’edificio della «Portineria vecchia» è presente una conifera
(probabile cedro) di dimensioni già elevate, perlomeno pari all’altezza dell’edificio principale (tre
piani).
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il recupero del parco
Dall’alto:
Foto 10 - 1912 – Questa immagine da corpo alla conifera vista nella foto precedente si notano
infatti alcune grosse conifere sulla destra dell’ingresso principale del padiglione, di cui la prima
un cedro, la seconda un abete e poi altre; a sinistra dell’ingresso vediamo svettare l’abete
richiamato
Foto 11 - 1912 – Da questa immagine presa da Maso San Pietro è facile notare come i presunti
giardini «all’italiana» presenti sul lato nord-est siano ormai dominati da uno strato di conifere
che raggiunge in altezza il tetto, dell’edificio. Dalla collina sono visibili la piattaforma recintata
posta all’incirca in prossimità dell’attuale campo di bocce, la lavorazione a vigneto
dell’anfiteatro posto a ridosso della stessa, la piantumazione con latifoglie delle pendici a
ridosso dell’acquedotto austriaco. Vegetazione abbondante anche in prossimità dei padiglioni
Pandolfi e Perugini.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Dall’alto
Foto nr. 12 -1912 – La stessa immagine capovolta, presa dalla piattaforma recintata, mostra Maso
San Pietro posto alla sommità di un terrazzamento a vigneto, con qualche latifoglia verso la presa
dell’acquedotto ed il bosco di latifoglie a destra della vallecola. Le piante più vicine alla
recinzione sembrano essere fruttifere, impalcati ad alberetto.
Foto nr. 13 -1912 – Anche questa immagine mostra le aree aperte ed i fruttiferi presenti sulla
collina, a monte della cucina.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il recupero del parco
Dall’alto:
Foto nr. 14 -1912 – Analogamente, a monte dell’obitorio sono presenti alberature latifoglie
tipicamente riconducibili a fruttiferi. Nei dintorni dell’edificio mancano i grandi pini neri
attualmente presenti.
Foto nr. 15 - 1915-1918 – Nel periodo della Grande Guerra l’Ospedale fu trasformato in Ospedale
Militare; si nota come cedri ed abeti abbiano già raggiunto altezze di 10-15 m. La foto mostra il
lato ovest della proprietà, in particolare lungo via San Pietro in corrispondenza del Padiglione
Pandolfi. I Padiglioni Pandolfi e Perusini furono costruiti già a partire dal 1903 anche se
inaugurati e denominati nel 1920.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Dall’alto:
Foto nr. 16 -1954 – Dalla foto aerea si può notare la quasi completa assenza di bosco sulle
superfici della collina, in particolare a monte dell’edificio principale, intorno a Maso San Pietro, a
valle dell’acquedotto austriaco, nell’area attualmente agricola; il bosco è relegato alle aree più
pendenti poste nord-ovest e per un tratto a monte della piattaforma, ora campo di Bocce. Nel
parco sono visibili alberature intorno a tutti gli edifici.
Foto nr. 17 - Questa cartolina è probabilmente stata scattata nei primi cinque anni successivi
all’inauguazione (1885-1890); si possono notare il viale alberato (ippocastani) lungo Via
Tegazzo, gli orti con due pozzi centrali al posto dell’attuale parcheggio, i giardini all’italiana
ancora distintamente visibili sui lati sud-ovest e nord-est dell’edificio principale.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il recupero del parco
Dall’alto:
Foto nr. 18 - Questa foto aerea è collocabile all’incirca nel secondo decennio del secolo scorso
(1910-1915); si vedono le alberature che ormai dominano completamente quello che era nato
come giardino all’italiana; lungo il viale centrale è presente una doppia quinta arborea che a
detta di qualche testimone dovrebbe essere stata costituita da «peri»; sono visibili gli orti verso
via Tegazzo ed il recinto del nuovo padiglione costruito tra il 1903-1905, poi chiamato
«Perusini». Non è ancora presente l’Osservazione che è del 1920
Foto nr. 19 - Nel primo dopoguerra la vegetazione del parco del manicomio sembra essere
lussureggiante: sono cresciute a dismisura le piante intorno al padiglione centrale, quelle lungo
il viale centrale, quelle poste a dimora nei fossati, davanti a Perusini e Valdagni; è presente il
reparto Osservazione mentre sono spariti parte degli alberi presenti nel cortile centrale alla
sinistra dell’edificio Principale; le rive a valle di Maso San Pietro, terrazzate, sono segate e
punteggiate da alberi da frutto (1935-1940).
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Dall’alto:
Foto nr. 20 - Anche (1935-1945) in questa seconda cartolina forse contemporanea alla prece
dente si può notore come le alberature dei giardini del lato sud-ovest siano ormai coprenti; lo
stesso orto lussureggiante nella stagione estiva è dotato di corposi arbusti centrali, forse sempre
verdi; gli ippocastani di via Tegazzo, pur a forma tondeggiante e regolare (potati?) uguagliano o
superano i tetti delle case Le superfici poste a monte del padiglione centrale sono ancora prati
ve, come peraltro rimarranno fino agli anni sessanta, e sono punteggiate da antichi castagni.
Foto nr. 21 - Il padiglione Benedetti fu inaugurato nel 1966; negli anni sessanta furono
effettuati numerosi interventi di messa a dimora di specie, in particolare sulla collina, ma anche
in prossimità del nuovo edificio; qui si possono notare gli alberetti, a)ancora impalati che
potrebbero corrispondere a parte delle 150 Lagestroemie poste a dimora nel 1965.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
cartografico avvenuta negli anni macinante nei suoi due rami. La
tra il 1853 e il 1861 precedette la carta proviene dagli archivi del
determinazione dei redditi dell'im catasto ed è parte dei Fogli di Map
posta fondiaria nella seconda metà pa nr. 3-4 del C.C. di Pergine I.
dell'Ottocento e quindi l'opera di
impianto del Libro fondiario ini Alcune altre immagini
ziato nei primi anni del Novecen Col prezioso contributo del signor
to e conclusosi nella seconda metà Luciano Dellai sono state rinvenu
degli anni cinquanta. te alcune immagini che sono rile
Numerosi sono i testi, le norma vanti per capire l’assetto all’im
tive, le istruzioni e le direttive rac pianto del manicomio di Pergine,
colti nei Bollettini Leggi Imperiali in particolare del Padiglione Cen
asburgici dal 1849 al 1918. Ciò si trale, e la sua evoluzione nei pri
gnifica che il progetto del Mani mi cinquant'anni del secolo scor
comio di Pergine fu successivo alla so.
redazione della carta catastale e
che la stessa rappresenta quindi la Censimento delle alberature
situazione della campagna pergi a) Aree pianeggianti - Nel corso
nese preesistente alla costruzione della fase d’analisi per la predispo
di quello che oggi è ancora chia sizione del progetto sono stati
mato Padiglione centrale. censiti i soggetti arborei presenti
Osservando la mappa catastale nelle aree pianeggianti, poste a
storica si può notare come il bo ridosso dei vari padiglioni. Di cia
sco occupi i versanti pendenti e scuno è stata segnata la posizione
rivolti a nord delle pendici del col su una planimetria riferita al pia
Il recupero del parco
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
(in rosso nel grafico) sono rap che Abete rosso sottoposto. Gli
presentate in particolare dal altri soggetti blu si collocano a mio
Cedro deodara, da pochi Cedri parere negli anni del dopoguerra
dell’Atlante, dal Pino nero e dal assieme a qualcuno dei soggetti
l’Abete rosso: notevoli sono verdi, quali Cedro deodora, Pino
inoltre un Tiglio, due Gingko, nero, Cedro atlantica, un Gingko.
un Platano, alcuni Abeti rossi. Tutti gli altri soggetti possono
Anche se la correlazione diame essere riconducibili chiaramente
tro-età non è lineare ma può agli anni sessanta-settanta, forse
essere inficiata da specie e po di poco valore storico ma con la
sizione e da qualche altro fat possibilità, se in buona posizione
tore, si può affermare con una ed in bune condizioni, di diventa
certa disinvoltura che questi re piante esemplari nel prossimo
soggetti appartengono ad im cinquantennio;
pianti effettuati ancora alla fine - Indice di pregio: ai singoli sog
del secolo scorso (1882-1912). getti è stato infine attribuito un
Di questo periodo possono essere numero che identifica il pregio
anche parte dei soggetti presenti del soggetto: è stato attribuito
nella fascia blu, in particolare i Ce in base ad un’analisi visiva, fat
dri atlatica, i Pini neri, forse qual ta da diverse posizioni, che tie-
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
ne conto delle caratteristiche quest’ultimo parametro è im
della specie (longevità, appara portante perché consente di de
to radicale, resistenza al gelo, terminare la possibilità del sog
resistenza agli eventi meteori getto di svilupparsi nei prossi
ci, ecc.) e della sua ubicazione; mi decenni e di divenire o con-
Il recupero del parco
68
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
tinuare ad essere un "soggetto piante da collocare presso i vari
in esemplare". Ai soggetti mi padiglioni:
gliori corrisponde un indice "1",
ai peggiori un indice “3”. Considerazioni critiche
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
sendo le specie adatte, fossero Degna di nota è la tradizione di
messe a dimora molte conifere: una doppia alberatura sul viale
questo spiegherebbe non solo la centrale, che pur con alterne vicen
loro attuale presenza, considerata de ed avvicendamenti di specie, è
anche la longevità di alcune di rimasto fino ai giorni nostri: non
queste specie, ma anche l’apparen sarà l’ultimo l’impianto lungo lo
te irregolarità dell’impianto. stesso viale di Lagestroemie nel
Le piante messe a dimora alla periodo Castelli (complessivamen
fine del secolo scorso crebbero e te 150 piante nell’anno 1965).
furono probabilmente integrate da
altre, simili per specie e genere, b) Area Collinare
seguendo lo sviluppo urbanistico Sembra assodato che a partire dal
del complesso manicomiale. Già dal l’anno dell’inaugurazione del pri
periodo della prima guerra mon mo edificio, la destinazione di qua
diale sembrano pressoché spariti i si tutta l’area posta sulla collina,
giardini all’italiana, che rimasero allora non completamente di pro
forse solo in parte segnati sul ter prietà, fosse agricola. In partico
reno. lare un’ampia zona era prativa
È interessante notare come men mentre un’altra consistente fetta
tre il padiglione centrale fungeva era specificamente agricola: era
anche da sede di rappresentanza, coltivata sulle aree pianeggianti
i due nuovi padiglioni, il Perusini prospicienti maso San Pietro, ter
ed il Pandolfi, erano destinati a razzata a vigneto nell’anfiteatro
quelli che erano chiamati "agita posto a valle di Maso San Pietro,
ti"; questi due edifici erano dotati alberata con piante da frutto scen
Il recupero del parco
70
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Bruno Caruso,
L’armadietto
pedagogico,
disegno
acquarellato,
1958.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
si interessassero in particolare il da parte dell’Ente manicomio, in
rimboschimento delle aree collina particolare in prossimità di Maso
ri, non più coltivate. Di quegli anni San Pietro e Maso Tre Castagni;
possono essere tutti gli Abeti ros - affinità storica e contiguità an
si presenti vicino a Maso Tre Ca che strutturale dell’area collina
stagni, molti degli Olmi siberiani, re con il Parco del Castello.
qualche Cedro himalaiano, le Dou
glasie, i Pini strobi. Altre indicazioni progettuali
San Pietro: risale agli anni ses b) Valenza botanica del Parco:
santa e segue la demolizione del - valorizzazione e tutela di quan
vecchio muro (parte del 1885 e ti più possibili soggetti arborei
parte del 1930) per allargamen di pregio e/o monumentali;
to della strada e costruzione - rifacimento di un tratto di giar
della nuova portineria; dino all’italiana nei pressi del
- bosco originario nella vallecola l’attuale edificio scolastico;
(solo su versante con esposizio - ripristino di almeno due strut
ne nord) a monte del campo di ture coperte tipo ‘Gazebo o Glo
bocce; riet’ nell’area collinare a ricor
- tradizione agricola e prati-pa do dei preesistenti e a libera
scoliva su tutta l’area collinare; fruizione da parte del pubbli
- tradizione agricola su terrazza co;
menti nella vallecola (su versan - tabellare i soggetti arborei di
te con esposizione a sud) a mon pregio e creazione di un percor
te del campo di bocce; so tematico ‘botanico’;
- presenza sull’area collinare di - realizzazione di un piccolo giar
grossi soggetti arborei, antichi dino botanico sulle pendici ter
e talora preesistenti all’acquisto razzate esposte a sud della val
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Bruno Caruso,
Povero & pazzo,
incisione.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Tracce chia di rilevanze, come si desume
per una riflessione anche dalla pluralità delle discipli
ne rappresentate, che trovano un
punto di convergenza nella volontà
Casimira Grandi di pervenire ad un riuso degli ex
ospedali psichiatrici coerente con le
aspettative della società contempo
Gli ospedali psichiatrici
ranea, ma senza cancellare la memo
come testimonianza per la Storia ria delle passate funzioni. Come ha
della scienza e delle istituzioni, scritto l’architetto Luciani, sostan
ma anche come contenitori di tante storie zialmente, s’indaga seguendo una li
minimali di vita di uomini e donne. nea di “intrinseca continuità tra lo
studio della storia e la messa in va
lore dei suoi segni e sedimenti”3.
Un proposito non sempre facil
L’incontro seminariale del gruppo mente attuabile, perché sono molti
di lavoro Alla ricerca delle menti gli interessi che gravitano attorno a
perdute1 tenutosi il 30 novembre ciò che rimane di queste istituzioni,
2001, dedicato a Progetti e rea le quali oscillano per lo più tra la
lizzazioni per il riuso degli ex ospe totale cancellazione di quello che
dali psichiatrici nei territori italia resta del manicomio e l’oblio dell’in
ni appartenuti all’impero asburgi differenza – un oblio, oserei aggiun
co, ha riunito persone con diverse gere, non di rado strumentale e af
competenze, che, con convinzione, fatto estraneo alla psichiatria –.
percorrono un comune cammino
volto ad affrontare la vergogna di Coscienza della storia
una memoria oggi scomoda per e vergogna della memoria
affermare la coscienza storica di I contributi presentati al semina
un recente passato troppo spesso rio si sono sviluppati nella pro
volutamente dimenticato o banal spettiva di ciò che dovrebbe esse
mente male interpretato. Tra i par re l’ex istituzione manicomiale nel
tecipanti non c’era la “boria dei la società contemporanea, suppor
dotti”, per dirla con Vico, non tando la gracilità delle specificità
c’era ciarpame ideologico, ma la locali entro la cornice di una co
consapevolezza che derivava dal mune etica, che pone il ricordo
la sicura, documentata, conoscen come impedimento al ripetersi di
za dei fatti. eventi negativi. Affinché questo
Il titolo del seminario delinea il sia concretamente incisivo è neces
centro focale dei lavori nell’impegno sario intanto lasciare una traccia
per il recupero degli “spazi della fol visiva di ciò che è stato per espri
lia”, parafrasando Giuseppe Pantoz mere compiutamente quello che
zi2, funzionale ad un ambito scienti non si dovrà mai più ripetere.
fico ampio, che bene si può definire I quadri storici esposti dai parte
trans-disciplinare, senza una gerar cipanti erano tutti improntati alla
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
logica di una corretta interpreta ta riprovazione, entrambe, comun
zione della storia degli ospedali que, pesantemente influenzate da
psichiatrici antecedenti la Legge nostalgiche ideologie politiche e
180, un’obiettività quanto mai ap dall’assenza della percezione sto
prezzabile in una fase in cui è an rica del fenomeno.
cora troppo diffusa l’acritica nega Questa peculiare condizione
zione del periodo precedente la ri c’induce a ricordare come la storia
voluzione basagliana. sia nata sostanzialmente quale
Una negazione che rischia di can ancella della politica: la svolta
cellare una memoria, perché è uno scientifica si è presentata come
scomodo patrimonio di scienza e di indicazione positivis-ta del rispetto
sofferenza, che invece abbiamo il dei fatti. Una forma di oggettività
dovere civile di tramandare. che si è imposta come assolutezza
Questa è, forse, la meta più ambi entro qualsiasi paradigma ideolo
ziosa che si propongono coloro che gico, che nello specifico del caso
sono interessati al riuso degli ex in esame, non può disgiungere una
ospedali psichiatrici, perché la no logica razionalità dallo sviluppo
stra società è pervasa da una preoc della cosiddetta società civile. Tut
cupante debolezza etica. Si deve, e te le problematiche che rappresen
si può, ritrovare una morale nell’eti tano i punti dolenti della coscien
cità delle relazioni con il nostro pas za difficile del nostro tempo, i
sato; questo non dovrebbe essere traumi della nostra esperienza col
difficile per chi, come gli italiani, lettiva, con le sue continue ripro
può vantare una solida storia. Inol poste situazionali oggetto di eti
tre, non vanno sottovalutate le che diverse (solidaristiche, concor
ostentate certezze o gli eccessi di renziali, autoritarie) non possono
modellizzazione di coloro che vor essere disgiunti dalla coscienza
rebbero ricreare l’accerchiamento storica.
intorno ai “matti”, per deprecabili Uscire dalla confusione vocian
situazioni prodotte da défaillances te delle testimonianze, dal verba
amministrative, quando non da ir lismo manipolato, proponendo dei
risolte paure per ignoranza della modelli di prospezione analitica,
realtà contemporanea. governati da un sistema di valori
L’approccio dato al nodo gordia non assoluti, ma culturali, storica
no ex ospedali psichiatrici – col mente specifici, potrebbe rappre
locazione degli ex pazienti, in con sentare un momento di reale cre
formità alla legislazione in atto e scita civile. E la storia degli ex
alle relative politiche sociosanita ospedali psichiatrici rappresenta
rie, presso l’opinione pubblica ma un soggetto ideale per questa
sovente anche presso un pubblico esperienza. È una proposta speri
qualificato, non di rado ha porta mentale, “bricoleuse”, continua
to a valutazioni antitetiche che mente innovabile, suscettibile di
vanno dalla nostalgia per il pas un’ampia varietà di apporti, ma an
sato istituzionale alla sua assolu che, metaforicamente, ricca di un
75
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
orizzonte senza limiti, perché le edifici, nel giardino o nella colo
mura che nascondevano malinte nia agricola.
se vergogne sono state abbattute Questa situazione raccomanda una
da decenni. proposta analitica complessiva, (cui
peraltro non è estranea la tutela
Per un’altra storia ambientale) che il progetto per il riu
“Oltre il muro”, significativo titolo so coerente dell’ex ospedale psichia
di un incontro organizzato a Roma trico di Pergine (inteso quale luogo
nel 1999 dalla Fondazione Benetton per nuove politiche sociali e la va
studi e ricerche, dal Dipartimento po lorizzazio-ne del suo passato), ha av
litiche di cittadinanza ed economia viato attraverso un’ipotesi di riqua
sociale della CGIL e dall’Istituto na lificazione del parco nel rispetto del
zionale di urbanistica, ha stimolato le essenze autoctone, ad esempio, in
anche in Trentino un’attenta rifles serito nel più ampio intervento di
sione sull’ex ambiente manicomiale, ripristino del verde manicomiale. Un
inteso come sistema culturale e so progetto la cui positiva ricaduta an
ciale, non tralasciando, peraltro, un drà ben oltre le vecchie mura ospe
approccio di ecologia culturale, che daliere.
ha come obiettivo la conservazione In estrema sintesi, ciò che resta
della molteplicità delle memorie e del passato manicomiale è sovente
Tracce per una riflessione
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Punto Omega n. 12/13
Dislocazione degli istituti per malati di mente secondo l’elenco seguente (disegno di Gian Piero Sciocchetti)
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Punto Omega n. 12/13
SITUAZIONE DEI MANICOMI PUBBLICI IN AUSTRIA NEL 1898
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
III. Salisburgo (Kronlande Salzburg);
capacità ricettiva totale 170 degenti:
V. Carinzia (Kärnter);
capacità ricettiva totale 347 degenti:
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
VII. Litorale (Küstenland);
capacità ricettiva totale 279 degenti:
X. Vorarlberg (Vorarlberg);
capacità ricettiva totale 147 degenti:
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Punto Omega n. 12/13
27. Manicomio provinciale boemo di Kosmanos,
sistema a padiglioni con corsie, degenti n. 794;
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
le, quella degli esclusi dalla gran cupero degli archivi psichiatrici,
de storia, che enfatizza l’attenzio significativamente denominato
ne all’esistenziale sullo scenario di “Carte da legare”, restituisce al
un determinato contesto ambien mondo le tracce di tante vite, non
tale4. più annotazioni nascoste fra le pie
Quale delle due proposte segui ghe di relazioni mediche, quasi a
re? Secondo il pensiero del filoso negarne l’esistenza, ma elevate a
fo tedesco nessuna delle due, per nitide biografie di quella vita “in
ché quella monumentale tralascia tono minore” trascorsa nei monu
molte cose importanti e quella del mentali edifici, menti ritrovate dai
paesaggio trascura la trama di un posteri.
tessuto, quale può essere conside
rato il territorio, che si regge sul
l’interconnessione di una realtà NOTE
fatta di tanti elementi; inoltre,
quella antiquaria può produrre un [1] Titolo di sapore proustiano il
eccesso di memoria. cui “copyright” appartiene al
Entrambe però possono rallen nostro collaboratore arch. Pa
tare, se non impedire, l’incessante olo Botteon.
precipitare della storia. Queste di
Tracce per una riflessione
82
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Un manicomio, una storia, il contesto territoriale di riferimen
un progetto to del progetto stesso, il manicomio
di Pergine Valsugana.
In questa struttura, aperta nel
Rodolfo Taiani 1882 e definitivamente chiusa solo
nel 2002, sono transitate decine di
migliaia di esistenze fra loro diverse
Dalla storia dell’istituto perginese a un
nelle vicende personali, ma simili nei
progetto di studio e di ricerca, verso il riuso percorsi interni all’istituto, nella
degli spazi e la valorizzazione del quotidianità imposta, nell'incontro
patrimonio documentario. con gli altri ricoverati, con il perso
nale medico e paramedico; simili
anche nell'incontro/scontro con la
comunità ospite esterna la cui dina
mica si ripropone ancor oggi lì dove
“Alla ricerca delle menti perdute: è aperto il dibattito sul recupero e il
viaggi nell’istituzione manicomiale” riuso delle strutture dismesse2 .
è il titolo di un progetto sulla storia Una sintesi dei principali episodi
della scienza e dell’assistenza psi che hanno segnato la storia dell'ex
chiatriche promosso dal Museo sto ospedale psichiatrico di Pergine può
rico in Trento in collaborazione con pertanto essere un utile modo sia per
l’Università degli studi di Trento. evidenziare esemplarmente alcune
Attivo da alcuni anni questo proget delle numerose e varie dinamiche che
to, ha raccolto l’adesione di nume hanno contrassegnato la storia di
rosi altri soggetti1 . Nel 2003, venti questa come di altre strutture mani
cinquesimo anniversario dell’appro comiali3, sia per render ragione dei
vazione della cosiddetta legge Ba contenuti del progetto stesso.
saglia (la n. 180 del 13 maggio Già nel 1807, in periodo di gover
1978), esso vivrà il suo momento di no bavaro, si discusse sull'ipotesi di
maggior visibilità. aprire due istituti per il ricovero dei
I temi guida sono i luoghi, le pazzi con sede l'uno ad Innsbruck e
persone e le azioni che hanno con l'altro a Trento o Rovereto4. A que
tribuito nel corso dei secoli, fra il sta prima proposta, tuttavia, seguì
XVIII e il XX, a dar forma a quel un nulla di fatto. Bisognerà atten
variegato universo identificato con dere il 1830 prima che alle porte di
il termine di manicomio, ossia una Innsbruck, ad Hall, venisse inaugu
struttura pensata, realizzata e or rato il primo manicomio provinciale
ganizzata con il precipuo scopo di tirolese dove venivano ricoverati an
accogliere, custodire e assistere i che gli infermi provenienti dal Tren
cosiddetti malati di mente. tino. In precedenza, costoro veniva
La prospettiva che anima questo no trasferiti negli ospedali di San
progetto è pertanto la storia di tanti Servolo a Venezia, della Senavra a
spazi e individui uniti insieme, ma Milano o in altri istituti del Lombar
che può assumere ad emblema, per do-Veneto, eventualità che fu espres
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
samente vietata, tuttavia, per i più
bisognosi con una circolare del 5
giugno 1835 con la quale il governo
del Tirolo comunicava che in avve
nire i mentecatti poveri del Tirolo
non sarebbero più stati “accolti e
mantenuti gratuitamente negl'istitu
ti… del lombardo veneto”, ma per
Un manicomio, una storia, un progetto
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Ex Ospedale di due nuovi padiglioni da cin ne, che caratterizzerà fortemente
Psichiatrico di
Pergine Valsugana, quanta posti letto ciascuno (deno tutta la successiva storia del ma
interno. minati dopo la guerra “Gennaro nicomio perginese: a partire dagli
Pandolfi” e “Gaetano Perusini” in anni del primo dopoguerra comin
onore di due soldati morti “eroi ciarono ad affluire a Pergine an
camente” in battaglia), l'acquisto che malati altoatesini di lingua
del podere Gasperini a Vigalzano tedesca, alcuni dei quali trasferiti
per l'apertura di una colonia agri dal manicomio di Hall fra il 1923
cola, alcune nuove sistemazioni e e il 1925.
adattamenti al vecchio edificio, L'ampliamento del territorio di
una nuova sede per la cucina, la competenza e la conseguente cresci
costruzione di una nuova portine ta dei ricoveri concorsero peraltro a
ria, di un'officina per fabbro e di riacutizzare l'annoso problema degli
una camera mortuaria. I lavori, spazi. Per porvi parziale rimedio fu
iniziati nel 1903, si conclusero nel deciso nel 1926 di elevare di un pia
1905. no le propaggini estreme dei bracci
Seguì la Grande Guerra e con essa, dell'edificio principale. Fu inoltre
nel marzo del 1916, la decisione di stipulata una convenzione con la
destinare l'edificio principale del fondazione “Attilio Romani” di Nomi,
manicomio ad ospedale militare. Tut per il ricovero di cento pazienti “in
ti i ricoverati, ad eccezione di alcu nocui e tranquilli” (dicembre 1922),
ni che rimasero presso la colonia convenzione che scadrà il 28 febbra
agricola, furono così trasferiti in di io 1945.
versi istituti dell'Impero: Bohnice, Nell'agosto del 1924 un'apposita
Hall, Klosterneuburg, Kremsier, commissione reale delineò il proget
Mauer-Oehling, Praga, Vienna, Ybbs. to di massima per un ulteriore svi
L'annessione all'Italia dell'odier luppo dell'istituto, prevedendo fra le
na regione Trentino-Alto Adige alla altre cose anche la costruzione di tre
conclusione della Grande Guerra, in nuovi padiglioni. Il primo, denomi
nescò l'iter legislativo del passaggio nato “Osservazione” e situato di
dell'ospedale psichiatrico, denomi fronte all'edificio centrale, fu inau
nato dal 1920 «Ospedale provincia gurato nel luglio 1927; la sua ca
le della Venezia Tridentina», dall'am pienza era di circa centoventi posti
ministrazione austriaca a quella ita letto ed era destinato ad ospitare
liana. L'atto finale fu il R.D. 31 gen anche il laboratorio scientifico di
naio 1929, n. 204 con il quale fu analisi. Il secondo padiglione, de
decretata, a partire dall'1 luglio nominato “Valdagni”, fu aperto nel
1929, l'estensione alle province an 1934 ed era destinato ad accogliere
nesse al Regno d'Italia della legge le donne e i laboratori. Il terzo, che
italiana sui manicomi del 14 febbra avrebbe dovuto ospitare gli uomini,
io 1904, n. 36 e il rispettivo regola non fu invece mai realizzato. Alla
mento del 16 agosto 1909, n. 615. direzione dell'ospedale psichiatrico
Ma un'altra importante novità va se di Pergine fu, inoltre, affidata a par
gnalata in questa fase di transizio tire dal 1936 la sorveglianza sulla
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
“Colonia agricola provinciale per un periodo di drammatiche diffi
infermi di mente tranquilli” (Land coltà: all'incremento della morta
wirtschaftliche Siedlung für Geiste lità fra i ricoverati per le pessime
skranke) istituita con deliberazione condizioni di vita, si sommò il
del 30 settembre di quell'anno dalla dramma di tutti quegli infermi di
Provincia di Bolzano a Stadio, nel origine tedesca (299) che, in base
comune di Varena. A conclusione di all'accordo italo-tedesco sulle op
tutti questi interventi, la ricettività zioni del 1939 (legge 21 agosto,
Un manicomio, una storia, un progetto
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
all'interno del programma di eli medico-psichiatrici in tema di dia
minazione sistematica degli indi gnosi e trattamento dei disturbi
vidui fisicamente e psichicamente mentali.
menomati voluto dal regime nazi Un primo passo in questa direzio
sta. (“operazione T4”)7 Negli anni ne fu compiuto con la legge 18 mar
e nei decenni del secondo dopo zo 1968, n. 431, la cosiddetta legge
guerra il problema del sovraffol Mariotti, che istituì i “centri o servi
lamento assunse dimensioni sem zi di igiene mentale” (§ 3). L'art. 1
pre più critiche. La media giorna stabiliva che l'ospedale psichiatrico
liera dei degenti giunse anche ai doveva essere organizzato in divisio
1600/1700 individui negli anni ni (da due a cinque) con un massi
sessanta. I lavori di riadattamen mo di 625 posti letto. Altre novità
to o ampliamento delle strutture introdotte da questa legge erano
esistenti furono pertanto conti l'ammissione volontaria su richiesta
Bruno Caruso, nue: nel 1949 fu aperto un nuovo del malato per accertamento diagno
Carnevale in
manicomio, reparto per quaranta malate cro stico e cura (§ 4) e l'abrogazione
disegno niche tranquille al maso Martini; nel dell'art. 604, n. 2, del codice di pro
acquarellato,
1954.
1959 si ricavò dal vecchio fienile un cedura penale, che prescriveva l'ob
padiglione per lavoratori, denominato bligo di annotare nel casellario giu
«Ferretti»; nel 1966, infine, fu inau diziario i provvedimenti di ricovero
gurato il nuovo padiglione “Benedet e loro revoca dei malati mentali (§
ti”. 11). In provincia di Trento si diede
Ma sono anche anni e decenni esecuzione al dispositivo di legge
nei quali iniziarono a svilupparsi nazionale istituendo, con D.P.G.P.
quelle istanze sociali che puntava del 2 ottobre 1968, n. 297/1560
no al rinnovamento delle istituzio legisl., il Servizio d'igiene menta
ni psichiatriche, attraverso l'aper le.
tura dei manicomi verso l'esterno Il raccordo con l'esterno stava
e la fondazione dei centri di igie diventando così una realtà e fu
ne mentale sul territorio. Istanze, senz'altro rafforzato da un altro
in altri termini, che puntavano importante cambiamento di poco
contemporaneamente sia a una successivo che interessò l'ospeda
complessiva ridefinizione e ridi le psichiatrico. Nei primi anni set
mensionamento delle funzioni tanta fu introdotta, infatti, la “set
manicomiali, sia a un potenzia torializzazione”, ossia una nuova
mento delle strutture di assisten suddivisione in reparti degli infer
za decentrate. Obiettivo finale era mi basata non più sulla forma o
quello di realizzare un intervento intensità della malattia, ma sul
più mirato ed efficace, capace di l'area geografica di provenienza.
rispondere a una crescente e dif In questo modo si dava priorità al
fusa domanda di cure, al cronico principio della continuità terapeu
problema di sovraffollamento de tica fra il trattamento di cura ga
gli istituti e soprattutto di acco rantito esternamente e quello di
gliere anche i nuovi orientamenti spensato internamente alle strut
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
ture di ricovero. Pergine Valsugana emergono alcu
Il passo successivo e più rilevan ni degli snodi tematici che anima
te, anche se andrebbero ricordate no l’intero progetto “Alla ricerca
tante altre tappe intermedie in que delle menti perdute”: innanzitutto
sto complesso e difficile cammino le motivazioni per le quali si giu
verso il decentramento dell'assisten stifica nel tempo l’edificazione di
za psichiatrica, fu la legge 13 mag istituti per il trattamento dei ma
gio 1978, n. 180, nota come “Legge lati mentali, successivamente
Un manicomio, una storia, un progetto
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Bruno Caruso,
Scizofrenic Jazz
Band, disegno
acquarellato,
1958.
Domenico Luciani nel suo saggio mente trovano spazio nello svol
– “autentica utopia della moder gimento del progetto “Alla ricerca
nità”, e dopo la riforma decostrut delle menti perdute”, che si pro
tiva degli anni settanta del Nove pone fra gli obiettivi più immediati
cento, si tratta ora di affermare una non certo evidentemente quello di
terza utopia, che “si configura dare una risposta esaustiva a tut
come una guida alla transizione/ te le sollecitazioni qui solo breve
trasformazione del manicomio ver mente formulate, ma di muovere
so la commistione sociale, cultu curiosità e nuovi interessi intorno
rale, scientifica”. “Quello che è sta ad argomenti che spesso restano
to l’ospedale psichiatrico diventa relegati in un'area etichettata
così luogo della città a pieno tito come memoria “scomoda” e come
lo, spazio della comunità, sito ci tale da rimuovere o cancellare.
vico bello e utile, nuova agorà, Proprio la tragicità di alcuni degli
nuova piazza, nuovo crocicchio ne eventi narrati, tuttavia, impone
cessario della tolleranza e delle re che questo percorso storico venga
lazioni, stazione di intermodalità approfondito e riproposto affin
culturale, artistica e spirituale”. ché, secondo uno slogan forse as
Sono tutti temi che rapsodica- sai logoro, ma sempre efficace,
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
quanto accaduto non debba più lazione con il proprio passato.
ripetersi. Storia a sé stante, interpretata
E non solo: in questo modo si ha e affrontata solo per gli aspetti più
anche l’ambizione di contribuire ad interni alla disciplina, all'evoluzio
un filone di ricerca che ha cono ne dei saperi, delle tecniche e delle
sciuto in questi ultimi due decen scoperte, la storia della psichiatria
ni crescenti attenzioni da parte di non ha certo conosciuto maggior
numerosi studiosi. Limitandosi al fortuna di quella medica più gene
Un manicomio, una storia, un progetto
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
steva sulla necessità di ripensare i sociazione Amici della storia
manicomi e che condurrà, attraver di Pergine Valsugana, Cassa
so il primo passaggio della legge rurale di Pergine Valsugana,
Mariotti del 1968, alla cosiddetta Centro servizi culturali Santa
riforma Basaglia del 1978. Chiara, Comune di Pergine, Di
Nel ventaglio di temi che si di rezione U.O. 3 di Psichiatria
schiudevano alla nuova storia della dell’Azienda provinciale per i
sanità, la storia del sapere psichia servizi sanitari di Trento, Gal
trico e delle sue istituzioni rispon leria civica d’arte contempora
deva così non solo alle esigenze co nea di Trento, Gesellschaft für
noscitive degli storici, ma anche, Psychische Gesundheit-
e soprattutto, di quegli psichiatri Psychohygiene Tirol, Museo
indotti dai profondi rivolgimenti civico di Riva del Garda, quo
che allora toccavano la loro pro tidiano «l’Adige», Servizio
fessione a ricostruire i processi beni librari e archivistici e Ser
sociali, politici, scientifici che l'ave vizio Programmazione e Ricer
vano storicamente definita. ca Sanitaria della Provincia au
È in questo itinerario che si vuole tonoma di trento, Sezione
collocare pertanto anche il proget Trentino-Alto Adige dell’Asso
to “Alla ricerca delle menti perdu ciazione nazionale archivisti
te” offrendo il suo contributo par ca italiana, Società di studi
ticolare alla comprensione della trentini di scienze storiche,
storia della realtà manicomiale. Univ.-Klinik für Psychiatrie In
Il programma di eventi che pre nsbruck e Universitätsinsitut
vedono spettacoli di danza e teatro, für Suchtforschung Frastanz/
rassegne cinematografiche, esposi Vorarlberg
zioni, incontri pubblici e pubblica
zioni vuole anche essere un tentati [2] Su queste tematiche è attiva
vo di dare visibilità a un settore di da alcuni anni la Fondazione
ricerca, che proprio per i temi af Benetton studi e ricerche di
frontati ha bisogno di confrontarsi Treviso che nel 1999 ha diffu
con un più vasto pubblico - talvolta so a stampa l'interessante
da sensibilizzare, talvolta da infor pubblicazione a cura di FRIGO –
mare - e che non deve scontare quella PALESTINO – ROSSI 1998. Più di
stessa emarginazione di cui soffri recente, su questo tema, sono
rono i protagonisti delle vicende comparsi gli atti di un semi
narrate. nario svoltosi a Trento il 30
novembre 2001 riferito agli ex
ospedali psichiatrici nei terri
NOTE tori italiani appartenuti all'Im
pero asburgico (cfr. GRANDI –
[1] Aderiscono attualmente al TAIANI 2002).
progetto: Assessorato alla cul
tura del Comune di Trento, As [3] Per queste brevi note storiche
91
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
mi sono avvalso delle infor recenti e a solo titolo esem
mazioni esposte da Marina plificativo, si ricorda MORA
Pasini e Annalisa Pinamonti GLIO 2002.
nell'inventario dell’archivio
del Manicomio di Pergine, in [10] Guarnieri 1991.
corso di pubblicazione presso
il Servizio Beni librari e archi [11] Centro italiano di storia ospi
vistici della Provincia autono taliera 1978.
Un manicomio, una storia, un progetto
ma di Trento.
Dell'istituzione di Pergine parla [12] Lützenkirchen 1975.
diffusamente PANTOZZI 1989.
[13] Mal 1981.
[4] Biblioteca comunale di Tren
to, Archivio Consolare, Atti ci
vici, ms. 3995.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il manicomio provinciale trava il trasporto dei malati di men
tirolese di Pergine (1912) te da così rilevanti lontananze, nelle
condizioni ancora manchevoli delle
vie di comunicazione, non poteva
Pius Dejaco sfuggire alle autorità competenti.
A questi ostacoli di comunicazio
ne si univano altri ostacoli, che ave
La traduzione di una relazione
vano la loro origine nella grande va
scritta nel 1912 dall’allora direttore rietà delle peculiarità nazionali e
del manicomio. culturali delle due etnie del Land.
Anche il cittadino ignaro di cose
psichiatriche fu indotto a riflettere
se non fosse un controsenso portare
un malato di mente (per il tratta
mento specialistico) in un ambiente
Prima fase della costruzione che era in aperto contrasto con quel
La popolazione del Land Tirolese è lo in cui era nato e cresciuto.
bilingue; due terzi di essa (tedesca La grande diversità della lingua,
e ladina) abitano nella parte Nord dei costumi e degli usi, dell’alimen
del Tirolo, l’altra parte è italiana e tazione e delle condizioni atmosfe
abita nel Sud. Il confine linguistico riche dell’ambiente, in cui il malato
è a Salorno, nella Val d’Adige. La parte di mente veniva ex abrupto a trovar
del Land che sta a Sud di Salorno, si, poteva risolversi solo in un dan
con la sua popolazione italofona e no per la salute psichica e, quindi,
prevalentemente contadina, costitu ritardare la possibilità di guarigio
isce il bacino di utenza del “Manico ne.
mio provinciale-Tirolese di Pergine” Nessuna meraviglia se la maggio
(così si denomina ufficialmente). ranza dei malati di mente invece di
I tedeschi e la gran parte dei la poter fruire del beneficio di un trat
dini inviano i malati di mente nel- tamento specialistico in adatto isti
l’Ospedale psichiatrico di Hall. tuto piombavano nella cronicità pe
Il Land Tirol, dunque, possiede, renne in miseri ricoveri comunali o
per la sua popolazione aggirantesi in ospizi o, addirittura, in una di
su 1.000.000 di abitanti, due ospe quelle strutture private che si fanno
dali psichiatrici. beffe delle regole igieniche.
Ma non fu sempre così. L’Ospe Che ciò sia accaduto risulta in tut
dale psichiatrico di Pergine esiste ta evidenza dai dati che il “Consi
solo da tre decenni, perché, pri glio provinciale di sanità” ha pub
ma, tutti i malati di mente dove blicato nel 1873.
vano essere custoditi a Hall, pro In Tirolo vi erano, allora, 2.200
venendo dai più lontani e remoti malati di mente, dei quali solo 250
paesi. potevano essere accolti nel Manico
La consapevolezza delle difficol mio di Hall. 410 erano in custodia
tà quasi insormontabili che incon in ospizi e case di ricovero, dislo
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
cati in tutto il Land, mentre 1.540
(dunque il 70% di tutti i malati di
mente tirolesi di quel tempo) era
no in custodia a casa, senza aiuto
Il manicomio provinciale tirolese di Pergine
alcuno dall’esterno.
La Giunta del Land e il «Comita
to dietale per le costruzioni» ave
vano riconosciuto chiaramente fin
dal 1874 quanto, nelle dette con La Dieta decise il 12 ottobre
dizioni, l’erezione di un Manico 1874 di erigere il secondo mani
mio, oppure un notevole amplia comio per la cura e l’assistenza dei
mento dell’istituto di Hall, fosse malati di mente nel Tirolo italia
urgente e irrinunciabile; perciò i no. Gli alti costi, però, erano da
Comuni italiani (avvalendosi di sostenersi con mezzi provinciali; va
maggiori entrate ricavate da impo ricordato che i Comuni italiani,
ste aggiuntive) dovettero accollar quasi senza eccezioni, si erano di
si un contributo di misura pari alla chiarati pronti a dare contributi
differenza con quanto già versato volontari per la costruzione di un
dai Comuni tedeschi per la costru Manicomio nel loro territorio nel
zione del Manicomio di Hall. la stessa misura in cui i Comuni te
deschi avevano contribuito per la
costruzione di Hall e nei medesimi
modi.
Fu una significativa dimostrazio
ne di interesse per un Manicomio
proprio.
Per la parziale copertura dei costi
fu anche coinvolto l’allora esistente
“Fondo per le costruzioni di (mera)
assistenza sociale di malati di men
te”, il che ebbe come conseguenza
che l’istituto da costruire nella par
Circa le domande se e dove erigere te italiana del Land fu poi concepito
una costruzione nuova, oppure se non solo come istituto di terapia, ma
solo ampliare l’istituto di Hall: anche di mera assistenza per incura
l’orientamento generale della Dieta bili.
era che (per motivi sanitari e uma Ora, per poter eseguire la delibe
nitari e, per certi aspetti, anche fi razione della Dieta dal 12 ottobre
nanziari) la costruzione di un secon 1874, si doveva, come prima cosa,
do Manicomio per la cura e l’assi trovare un luogo adatto, che corri
stenza dei malati di mente nel Tiro spondesse, soprattutto sotto gli
lo italiano fosse da preferire all’am aspetti sanitari, economici e finan
pliamento dell’attuale istituto di ziari, agli interessi del Land.
Hall. Le rilevazioni che la Giunta Pro
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
vinciale fece fare in tale direzione - approvare la costruzione del
(con l’aiuto di una commissione Manicomio di Pergine secondo
specialistica nominata dalla Giun i piani stabiliti, con un preven
ta Provinciale e, su invito rivolto tivo di fiorini 308.000 (=
dalla Dieta il 14.5.1875, opportu 616.000 corone), più una spe
namente integrata) erano di natu sa di fiorini 50.000 (= 100.000
ra così circostanziata che la Giun corone) per l’arredamento oc
ta Provinciale il 17.4.1877 fu in corrente.
grado di decidere definitivamente Il primo colpo di piccone, per gli
che (per la erezione di un Manico scavi, si ebbe il 30.3.1879.
mio nel Tirolo italiano) si doveva Sui lavori di costruzione non bril
comperare il maso San Pietro di lò una buona stella. Voci su una cat
Pergine. La Giunta Provincia-le or tiva conduzione dei lavori (la cui
dinò tutte le negoziazioni, proget direzione era nelle mani dell’Ufficio
tazioni, ecc. tecnico provinciale, mentre l’esecu
Alla fine la Giunta Provinciale, col zione era affidata a un impresario) e
contratto dal 18 settembre 1877, una cattiva qualità dei materiali im
comprò il Maso San Pietro per fiori piegati, fornirono alla gente molti
ni 26.278 (= 52.556 corone), delle motivi per svariati e mordaci com
quali il Land ebbe a pagare solo la menti.
metà, l’altra metà se l’accollò il Co Le voci giunsero alla Giunta Pro
mune di Pergine, il quale, col con vinciale, che si vide costretta ad an
tratto 19 settembre 1877, si impe dare a fondo delle cose e, a fine no
gnò a: vembre 1879, ordinò la sospensione
- assumere la metà delle spese di dei lavori, già giunti al tetto.
acquisto del terreno; All’inizio parve che le perizie di
- portare la necessaria quantità di due ingegneri ministeriali confer
acqua, a sue spese, fino al confi massero le voci, ma puntuali e ac
ne dell’istituto e a mantenere in curati so-pral-luo-ghi e analisi ria
efficienza il relativo acquedotto; bilitarono pienamente sia l’impresa
- cedere gratis al Land un canale rio sia l’ufficio che aveva la direzio
di acqua a scopo di lavaggi e irri ne lavori.
gazioni; Conseguenza fu che:
- porre a disposizione le cave di - la costruzione poté continuare
pietra comunali per lo sfruttamen dopo una sospensione di tre mesi
to gratuito. (non contando i tempi in cui i la
Dopo che furono elaborati piani (sul vori furono sospesi, come di con
la base di indicazioni preliminari di sueto, per il freddo invernale);
una apposita commissione, che sug - i danni subiti a causa della so
gerivano una capienza di 200 malati spensione dovettero essere rim
di mente), la Giunta Provinciale de borsati all’impresario.
liberò il 18 ottobre 1878 di: L’edificio, in grezzo, fu terminato nel
- approvare i contratti col proprie 1881. Ora si dovevano realizzare i
tario e col Comune di Pergine; dettagli del progetto ed erigere qual
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Punto Omega n. 12/13
Il manicomio provinciale tirolese di Pergine
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Punto Omega n. 12/13
ordinarie devastazioni, l’ostacolò, era impegnato col Land:
con l’interruzione delle vie di tra - a provvedere l’istituto sorto nel
sporto, l’arrivo dei malati di men suo territorio di acqua potabi
te. le;
A causa di quel disastro si do - a portare l’acquedotto, a sue spe
vette anche ritardare la festosa se, fino ai confini dell’istituto e,
inaugurazione dell’istituto. I con poi, alla manutenzione.
tributi offerti da numerosi invita Senonché, quando si approssimò
ti alla festa inaugurale furono con l’apertura dell’istituto, il Comune di
vogliati su un fondo di beneficen chiarò di non poter mantenere la
za. promessa di assicurare la detta quan
Dopo la fine dei trasporti dei ma tità di acqua senza sacrificare sensi
lati di mente italiani da Hall si ini bilmente i propri interessi.
ziarono (il 19.9.1882) le ammissio Di fronte all’inatteso voltafaccia,
ni dirette, ma anche queste riguar su un problema tanto vitale, si apri
davano, in gran parte, malati di men rono lunghe trattative, che si con
te inguaribili, lungodegenti, già nel clusero con la delibera provinciale
reparto psichiatrico dell’Ospedale del 7.7.1883: era stanziata una cer
generale di Trento che a causa della ta somma da destinarsi alle spese per
pericolosità sociale furono avviati al la ricerca di una buona fonte di ac
nuovo Manicomio di cura. qua. I mezzi vennero tratti dal “Fon
La mensa, la lavanderia e l’assi do per costruzioni per malati di men
stenza immediata delle malate di te” (della Provincia).
mente furono affidate alle suore del Di questa ricerca fu incaricato lo
l’Ordine della divina provvidenza, la specialista Dr. Ing. Altmann. Le dif
cui casa madre è a Cormons; per gli ficoltà che si frapposero alla solu
uomini l’assistenza immediata fu af zione del problema furono rilevanti.
fidata a uomini laici. Presso Busneck (vicino a Canezza)
La direzione aveva deciso le nuo si dovette scavare un profondo poz
ve costruzioni degli edifici minori zo, per il cui lavoro fu necessaria
con verbale dal 31.8.1882 n. 300. una somma imprevista di fiorini
Ma i lavori non erano ancora finiti e 40.000.
il periodo costruttivo fu prolungato Quando l’acqua fu trovata il Co
fino al 1884. mune di Pergine fece un’altra pro
La causa principale del ritardo fu posta: avrebbe costruito a sue spese
senza dubbio questa: il primo diret l’acquedotto e provveduto alla ma
tore dell’istituto Dr. Sterz non era nutenzione se l’acqua trovata fosse
ancora stato nominato e, quindi, non stata messa a disposizione anche
era presente nella commissione del della cittadinanza. In pari tempo il
le costruzioni. Comune si sarebbe impegnato a for
Particolari difficoltà presentò la nire l’istituto con due litri e mez
provvista di acqua per l’istituto. zo di acqua al secondo.
Come già detto, il Comune di Per Il Land accettò. Nel 1884 i la
gine (con contratto 19.9.1877) si vori inerenti al rifornimento di
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acqua si conclusero. di bei monti.
La tabella seguente offre uno Il luogo sorge a 500 m sul l.d.m.
sguardo sulla durata e il costo della e dista 11 km da Trento. Subito ai
costruzione dell’istituto, dell’ac piedi del monte fortificato si tro
Il manicomio provinciale tirolese di Pergine
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Nord-Ovest, cosicché le corsie po zione delle due case (solo in un
ste lungo la facciata e, con esse, la secondo tempo unite alle ali estre
direzione sanitaria e amministra me) che erano vicine e collegate,
tiva, solo in estate erano illumi ma ancora non unite, e servivano
nate dai raggi del sole, mentre da “reparti per agitati”.
nella maggior parte dell’anno si Questi reparti per agitati avevano
doveva rinunciare ad essi. solo piano terra e primo piano.
Dal tratto centrale del palazzo, nel
quale sono ospitate le direzioni sa
nitaria e amministrativa, con la an
nessa sala delle feste e, sopra, la cap
pella e l’ufficio economale, si dipar
tivano due bracci, a sinistra e a de
stra, che, poi, piegavano ad angolo
retto, e formavano due ali, che cor
revano verso i terreni retrostanti,
verso il monte.
99
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
quelle che conducono al primo zo Reparto, riservato ai malati la
piano, altre scale doppie e mol voranti. Al secondo piano c’era il
to larghe, portano; quinto Reparto, un reparto, allo
- Al secondo piano, dove, a sini ra, modesto, quanto alle presen
Il manicomio provinciale tirolese di Pergine
stra c’è l’alloggio del medico as ze. Questi (tre) reparti consisteva
sistente e del cappellano, a de no ognuno in due vaste sale-dor
stra l’alloggio delle suore. mitorio, nelle quali c’erano, per
[Omissis] lavarsi, attrezzature lignee, muni
Si pensava di facilitare alle suore te di bacili di porcellana ribaltabi
infermiere un agevole diretto acces li.
so dal loro alloggio alla cappella. In mezzo alle due sale-dormitorio
Però questo programma presto cad stava la stanza dell’infermiere.
de, perché i locali destinati ad al Inoltre, il reparto-tipo (modulo)
loggio delle suore furono tramutati aveva anche una stanza per malati
in alloggio del direttore; originaria fisici con due letti e una stanza di
mente, secondo il programma fissa isolamento con persiane di legno,
to dalla commissione, il direttore chiudibili dall’interno.
avrebbe dovuto abitare a Pergine, All’angolo (punto di incontro fra
fuori dell’istituto. Si era provveduto l’ala orizzontale e l’ala verticale)
per l’alloggio del medico assistente, c’era la sala soggiorno. Tutti questi
all’interno. Solo più tardi si è aggiun locali guardano verso l’esterno del
to quello del direttore, mentre il se l’edificio; verso l’interno corre, lun
condo assistente dovette abitare go tutto il reparto, un corridoio,
sempre fuori. munito di numerose finestre (corri
Attualmente solo il direttore abi doio che, nei pressi della sala di sog
ta in istituto. giorno funge anche da soggiorno dei
Dal tratto centrale, ora descritto, malati di mente).
si dipartivano, verso sinistra e verso
destra, le ali orizzontali destinate ai
malati di mente.
100
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Avevano due dormitori, con la ce, erano munite di finestre di
stanza dell’infermiere frapposta, grandezza normale.
più avanti il soggiorno e due stanze Le finestre di tutti i reparti per
di isolamento, ma, anche un cuci malati di mente erano assicurate
nino e un’area per l’ascensore (un con inferriate, i pavimenti dei cor
ascensore a mano, usato per le vi ridoi erano in lastre di cemento.
vande). Ma questo modo di trasfe Nei dormitori vi erano pavimenti
rire le vivande si dimostrò compli in legno dolce, solo i pavimenti del
cato, non pratico e anche perico le stanze di isolamento erano in la
loso; non fu più usato, smontato rice.
e ceduto ai “magazzini agricoli” di In tutti i piani l’acquedotto ar
Innsbruck. rivava, ma non agli inizi, perché
L’area lasciata libera e il cucinino l’istituto dovette affrontare gros
furono trasformati in camere per in si problemi a proposito di approv
fermieri. vigionamento di acqua.
Straordinariamente primitivo era
il modo di costruire le toilette e i
pozzi neri, ecc..
Le toilette in legno, in legno i
sedili e anche le condutture.
[Omissis]
Le finestre, opportunamente
numerose, nei lunghi corridoi e
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
ser aveva istallato nei reparti un minili il passaggio porta al po
impianto di riscaldamento, che, sto di consegna dei pasti per le
però, si limitava alle corsie e ai donne, nonché verso la cucina
soggiorni, mentre i corridoi di tutti e le annesse dispense e, anco
Il manicomio provinciale tirolese di Pergine
i reparti erano esclusi da tali im ra, verso il refettorio delle suo
pianti. re.
Il motivo di ciò: la commissione
di costruzione aveva l’idea che Per
gine fosse favorita da un caldo cli
ma meridionale e, per ciò, i corridoi
che (ad eccezione dei reparti donne,
più o meno esposti al sole) non ab
bisognavano di un riscaldamento.
Sulle conseguenze di tale errata
idea dirò più avanti. Nella cucina c’era, nel mezzo, un va
I focolari (in cui si accendeva il sto focolare; a destra un grosso pen
fuoco, n.d.tr.), con sedici corpi ri tolone per le zuppe, incorporato in
scaldanti, erano posti nel sotterra una stufa e, vicino, un grosso paiolo
neo, ma non (non erano in un posto per la polenta.
unico): erano separati in tre parti, Sempre al primo piano dell’ala di
le quali erano accessibili dai reparti mezzo, vicino alla cucina, si trovava
dei malati di mente (primo, terzo), una mensa per inservienti e un uffi
eccetto per quella che stava sotto cio per la superiora; inoltre una la
l’amministrazione. vanderia, un ambiente refrigerato
Il tratto centrale, invece, era ri per il latte, un laboratorio per la pa
scaldato con stufe in ferro Sugg & sta, con relativa macchina a mano,
Kaiser, più tardi sostituite con stufe e sale per il pranzo.
Küstermann. Dall’atrio della cucina un collega
L’illuminazione era in tutti i re mento conduceva al palcoscenico
parti esclusivamente alimentata a della sala delle feste (al piano ter
petrolio. ra) e una scala al piano superiore,
che serviva da alloggio delle suore.
L’ala di mezzo In questo piano una grossa sala, nel
Dal tratto centrale (primo piano) mezzo, era trasformata in cappella
si dipartivano due passaggi coper privata delle suore. Al piano terra
ti che conducevano all’ala di mez dell’ala di mezzo dal vano scale si
zo (ospitante la cucina, l’alloggio arrivava a una cantinetta sotterra
delle suore, l’ufficio della superio nea e a un magazzino di frutta e ver
ra, ecc.): dura. Una vera cantina non esisteva.
1) dal lato che guarda i reparti ma Lo spazio circondato dal palazzo
schili il passaggio porta al posto (una E rovesciata) è rettangolare e
in cui vengono consegnati i pasti costituisce un cortile interno; c’era
per gli uomini; no (e ci sono) quelle costruzioni che
2) dal lato che guarda i reparti fem erano necessarie all’esercizio delle
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
attività ospedaliere. parti, attraverso il cortile fino al
Il lungo e rettangolare edificio “Badehaus”, specie in pieno inver
serviva bene a ospitare i bagni. Nel no, lo lascio immaginare.
primo progetto i bagni erano previ Al piano terra (insieme alla lavan
sti in locali vicini alla cucina. deria e ai bagni n.d.tr.) si trovano
Ma, ancor prima della fine dei la anche un apparecchio di disinfezio
vori, si pensò di non collocarli là; la ne tipo Thursfield e un’officina per
commissione di revisione, nel 1881, falegname. Al piano superiore c’era
stabilì l’incompatibilità di vicinanza la stireria, l’essiccatoio (alimentato
fra cucina e bagni, per motivi igie con aria calda da una stufa Sugg &
nici; per cui fu deciso di erigere (in Kaiser); più oltre un magazzino e le
separata sede) un edificio per la camere da letto del giardiniere e del
lavanderia e per i bagni (il “Ba le lavandaie.
dehaus”), per il costo di fiorini Dietro al “Badehaus” un piccolo
23.024. edificetto rettangolare aveva, nel
- Lavanderia. A piano terra si tro mezzo, il locale obitorio e la sala
vava la grande lavanderia per i necroscopica.
vestiari, ecc., col solito sistema A sinistra e a destra dell’obitorio:
a mano, con diverse vasche in ce due fienili.
mento. L’acqua calda era portata Alte mura, con un solo grande
da una caldaia sita in un piccolo portone, cingevano il grande com
locale annesso. prensorio rettangolare, entro il qua
- Bagni. In quest’ultimo locale una le si svolgeva tutta la vita ospeda
seconda caldaia per acqua calda liera.
riforniva i bagni per i malati di Avanti, a sinistra e a destra l’isti
mente a mezzo di un semplice tuto era circondato (per solo tre lati)
tubo che giungeva fino alle va da giardini per i malati di mente o
sche da bagno. da cortili.
Il cosiddetto “reparto bagni” consi In fondo, presso il monte, i disa
steva in più cabine con vasche in la dorni giardini degli agitati, dotati di
miera. porticati; più in avanti (adornati da
L’afflusso di acqua fredda si ave aiuole e cespugli) i giardini dei se
va a mezzo di condutture che corre miagitati e dei tranquilli, non colle
vano sotto il pavimento, dove c’era gati fra loro, solo aventi in comune
un pozzetto che era collegato con l’uscita dei reparti. Fra il giardino
l’acquedotto. delle donne e l’abitato di Pergine,
L’apertura e chiusura dell’acqua intercalato un orto.
fredda si effettuava tramite una chia Tutti i giardini erano circondati
ve che azionava (bloccava o sbloc da muri alti tre metri.
cava) il pozzetto sotterraneo. Così appariva l’istituto di Pergi
I bagni servivano solo alla pulizia ne, quando fu aperto nel 1882.
personale dei malati di mente. Con Ebbene, del suo primitivo aspetto
quali scomodità avveniva il trasferi (che corrispondeva allo sfarzo dei
mento dei malati di mente dai re gusti dominanti in psichiatria tren
103
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
ta anni fa, ai modi e alle maniere Il Land decise di ricavare una
del trattamento dei malati di men cantina (almeno) sotto il TC, me
te) non è rimasta che la forma ester diante scavi condotti in economia.
na, mentre l’interno, col passare de Ma non furono poche le diffi
Il manicomio provinciale tirolese di Pergine
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
(in un manicomio sono inevitabi broso parco e i campi grandi furo
li) i locali riscaldati non mantenes no migliorati e resi produttivi.
sero un sufficiente calore; oltretut Il nuovo tratto di congiunzio
to, i caloriferi, all’interno delle ne. Nell’anno 1894 fu fatta una co
corsie, si dimostravano insoddisfa struzione che va ricordata, non per
centi; venivano surriscaldati oltre la sua dimensione, ma per altri
misura per cercare di mantenere la motivi: modificò non poco il qua
temperatura necessaria e, questi, dro dell’istituto.
andavano spesso in tilt. Il vuoto fra il reparto semi-agita
Allora tutti i caloriferi (sistema ti e quello degli agitati fu riempito
Sugg & Kaiser) furono tolti e adot con una costruzione alta tre piani,
tato un sistema di riscaldamento che aumentò di tredici stanze l’isti
nuovo, che coinvolgeva anche i cor tuto, già alle prese con la mancanza
ridoi. di spazio. Dapprima furono pensate
Al posto dei vecchi sedici furo come stanze di isolamento e, a tal
no istallati dieci nuovi corpi ra fine, arredate; più tardi, sotto la
dianti della Ditta Porta di Torino e spinta del sovraffollamento sempre
furono anche istallate nuove con più forte, furono arredate con due e
dotte d’aria. anche tre letti. In questi locali furo
Il precedente era un sistema a cir no posti i primi pavimenti in legno
colazione (cioè veniva riscaldata di faggio dell’istituto.
l’aria già usata e viziata): il nuovo Le finestre, inferriate come ovun
riscaldamento era ad aria presa fuo que, le persiane chiudibili dall’inter
ri, sempre nuova e pura, e scaldata. no e le finestrelle sopra le porte, in
L’anno 1893 portò una grande no alto, per le lampade elettriche: da
vità in tema di illuminazione e, in vano al complesso l’impronta di un
sieme, un significativo miglioramen padiglione di isolamento.
to della sicurezza anti-incendio: fu Le spese per questi lavori ammon
istallata in quell’anno a cura del Co tarono a fiorini 70.000 (= 140.000
mune l’illuminazione elettrica. Il corone).
Comune di Pergine fu uno dei primi Le celle di isolamento, in fila, dei
a costruire una centrale elettrica. Da reparti per agitati (settimo) e (otta
tale centrale, in Serso, l’istituto ri vo) furono aumentate con due nuo
cevette la forza per la luce e, più ve celle, sicché si ebbe una lunga
tardi, per un motore collegato all’es fila di nove celle.
siccatoio nella lavanderia. Con ciò il primo periodo costrut
Non si può tacere che, nel corso tivo ebbe definitivamente fine: ad
degli anni, col valido aiuto dei ma eccezione di modifiche minime non
lati di mente lavoranti, i fondi agra venne più costruito nulla. Il tempo
ri dell’istituto furono mutati taluni, di totale assenza di ulteriori lavori
e molto migliorati altri. durò dieci anni.
Così, il vigneto che è sotto il maso L’inerzia fece sentire ben presto
San Pietro fu riassettato e reso frut le conseguenze negative. Anche se,
tifero; nel prato fu allestito un om come dimostrano le statistiche, il
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
te comunemente non pericoloso,
in un altro ambiente (e sotto l’in
flusso di circostanze spesso anche
futili) può diventare pericoloso.
Il manicomio provinciale tirolese di Pergine
Perciò varie voci si levarono di
autorità sanitarie (sia dal punto di
vista igienico che psichiatrico) con
tro l’eccessivo affollamento.
In base ai primitivi calcoli del
1877 la capacità dell’istituto fu ri
tenuta sufficiente in 200 malati di
mente; erano calcoli fatti in base al
dato statistico seguente:
579 malati di mente su 352.000
abitanti.
Senonché: già nel primo anno
quel numero fu superato; e tuttavia
le condizioni di spazio consentirono
un aumento nella capienza, in via di
fatto, che fu sfruttato a seconda del
bisogno; nel novembre 1884 si ebbe
la punta massima di presenze: 250.
Tenendo conto di queste richieste
di ammissione, la capacità ufficiale,
attraverso piccole modificazioni in
numero dei malati di mente non terne, fu portata a 240.
crebbe in assoluto, la mancanza di La i. r. Luogotenenza (d’intesa col
spazio si fece tuttavia sentire, per Consiglio provinciale di sanità) il
cui la direzione fu costretta a re 24.5.1886 comunicò alla Giunta Pro
spingere molte domande di am vinciale che l’aumento a 240 era ra
missione. tificato, ma ulteriori esuberi non sa
Il sovraffollamento si ebbe soprat rebbero stati ammessi.
tutto a causa del folto gruppo di in Con ordinanza 10.6.1892 la Giun
curabili che (nonostante l’art. 23 del ta Provinciale ribadì l’esplicito di
lo statuto dell’istituto) non poteva vieto di superare il limite di 240.
no essere dimessi dall’istituto, per È bene che, nonostante inizialmen
ché i Comuni (con tutti i mezzi lega te fissata a 200, la normale capien
li loro offerti) resistevano alla di za sia stata aumentata a 240 (130
missione dei loro malati di mente, uomini) (110 donne).
anche se non pericolosi per la citta È evidente che sarebbe stato im
dinanza. possibile mantenere rigorosamente
In realtà la non-pericolosità di un il limite prestabilito.
malato di mente è concetto molto
relativo, perché un malato di men
106
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
NOTA BIOGRAFICA Lasciata la direzione al trentino
dott. Guido Garbini (1873-1923),
Pius Dejaco (consigliere aulico) dopo la fine della prima guerra
nacque a Cognola di Trento il 25 mondiale, si ritirò a Bressanone
gennaio 1859 da una famiglia di con la moglie Elvira Fontanari e i
lingua tedesca. Si distinse molto cinque figli, e là aprì una clinica
come studente all’Università di privata nella Villa Sabiona, alla
Vienna, per cui ottenne la laurea confluenza della Rienza nell’Isar
“sub auspiciis imperatoris”, riser co. Uno dei figli, Valerius, sarà sin
vata ai giovani di eccezionale pre daco di Bressanone dal 1952 al
parazione. Nel luglio 1893, in qua 1968.
lità di assistente volontario, entrò Pius Dejaco morì a Bressanone il
a far parte dell’équipe del dott. 29 aprile 1925.
Aurel Zlatarovich, direttore del Ma
nicomio provinciale tirolese di Per
gine, divenendo assistente effet NOTE
tivo del primario in data 20 otto
bre del 1893. Tra il 1912 ed il 1919 [1] Il numero delle stanze indica
ricoprì la carica di direttore del to nel testo è errato, il nume
Manicomio perginese. ro esatto deve intendersi 12 e
non 13.
Libera traduzione dal tedesco a cura di Giuseppe Pantozzi (DEJACO 1912). Le parole
in corsivo rendono le parti di testo sottolineate nell’originale. I disegni che corredano
il testo sono stati elaborati da Gian Piero Sciocchetti.
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Il Manicomio di Pergine, tuente lo statuto dell’ospedale.
istituto interprovinciale Questa situazione di "parità nel-
l’utilizzo" corrispondeva alle leg
Giuseppe Pantozzi gi concernenti i rapporti fra pro
vince quando una di esse (nel no
Cultura e collaborazione interetnica stro caso: Bolzano) nasceva dalla
divisione territoriale dell’altra (nel
nella storia dell’ospedale perginese
nostro caso: Trento).
Non conosco bene i motivi per i
quali quella divisione (avvenuta nel
1928) sia stata piuttosto contenzio
sa e quali influssi abbia avuto quel
la contesa sui vari rami amministra
tivi, ma so che la direzione ospeda
liera ebbe sempre una tendenza a ri
La riflessione che è stata fatta sul muovere l’idea della compartecipa
l’ospedale di Pergine dal gruppo di zione assistenziale.
studio coordinato da Casimira Gran Mi spiego: la natura duplice del
di e Rodolfo Taiani. Quella istituzio l’ospedale non apparve mai nella de
ne è stata analizzata da tutti i punti nominazione ufficiale, non fu mai
di vista (medico, sociale, economi citata nelle stampe o relazioni, non
co, architettonico). era nota, per conseguenza, ai medi
Il presente scritto intende consi ci, agli infermieri; men che meno al
derare le cose da punti di vista che pubblico; era celata sotto una cap
sono accessori, in relazione a un pa di silenzio.
ospedale, ma non privi di interesse: Esisteva anche un atto di natura
si tratta in particolare le norme le esecutiva: una convenzione del no
gislative e delle norme contrattuali, vembre 1928, destinata a regolare i
relative alla presenza di bolzanini nei rapporti concreti sorgenti dalla co
reparti ospedalieri. mune utilizzazione. Ma non fu ela
Ebbene, da questi angoli visuali, borata dalle segreterie giuridiche o
l’ospedale appare come una istitu assistenziali delle due province, ben
zione strumentale delle due provin sì dalle due ragionerie: una scrittu
ce di Trento e Bolzano. Un regio de ra in cui si parlava di conti, di ren
creto del 15 marzo 1928 dichiarava diconti, di contabilità e di fatture;
un diritto di proprietà di Trento sul non si citava una sola volta il mala
complesso ospedaliero e un diritto to, non i suoi rapporti con la fami
di utilizzazione di Bolzano. E dun glia, non l’apporto del servizio so
que, sotto l’aspetto del fine istitu ciale del paese di origine, ecc.
zionale, l’ospedale era interprovin Insomma: dei cento rapporti, de
ciale. In altre parole: di fronte alle licati, che sorgevano dalla comune
prestazioni assistenziali le due pro presenza, venivano regolati soltan
vince avevano eguali titoli e diritti, to quelli legati al bilancio.
derivanti da un unico atto, costi Ebbene: negli anni sessanta si pen
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Ex Ospedale sò, a Bolzano, che occorreva pre
Psichiatrico di
Pergine Valsugana, vedere, in una rinnovata conven
interno. zione, una forma di contatti perio
dici, uno scambio costante di in
formazioni, un accesso agevolato
dei familiari, ecc.,
Occorreva, in altri termini, avvi
cinare l’ospedale alla parte più set
tentrionale del suo hinterland; oc
correva applicare al manicomio quel
lo spirito di servizio sociale, che ve
niva teorizzato a Trento, in quei tem
pi, più che in altre parti d’Italia.
Pergine reagì con cortesia, ma non
accettò: volle che fosse mantenuta
la convenzione del 1928, inalterata.
Oppose una tenace volontà di con
servare quella convenzione. E que
sta opposizione sorprese i bolzani
ni.
Tutta la storia dei rapporti fra le atto del primo direttore fu quello
due popolazioni, intorno al proble di invitare tutti i medici del Tren
ma psichiatrico, era una storia di tino; egli li guidò a visitare l’ospe
collaborazione e di intesa. dale e invocò la loro costante col
Dal 1830 al 1882 i malati trentini laborazione.
erano accolti nel manicomio di Hall Né va dimenticato che, essendo
presso Innsbruck: era disagevole il assessore Paul von Sternbach, nel go
trasporto, eccessiva la lontananza da verno di Innsbruck (nel primo de
casa, diverso l’ambiente antropico, cennio del Novecento), Pergine fu al
ma l’accoglienza ed il trattamento l’avanguardia di una psichiatria di
erano cordiali e soddisfacenti. namica ed aperta. Egli invitò a Per
Nel 1882 fu aperto l’ospedale di gine Andrea Verga, il massimo psi
Pergine e la coordinazione con Hall chiatra italiano, ed Heinrich Kraft-
fu buona: un continuo scambio di Ebing, il massimo psichiatra austria
informazioni, esperienze, documen co. Andò a visitare Tamburini a Reg
ti (per esempio: le relazioni annuali gio Emilia, istaurò rapporti di ami
del direttore di Pergine erano stu cizia con lui (si potrebbe parlare
diate e conservate in perfetto ordi di gemellaggio).
ne nell’archivio di Hall; e là sono Il giovane assessore introdusse
tuttora reperibili). a Pergine la metodologia ergote
Pergine nacque con uno spirito di rapica, seguendo i criteri emiliani,
collaborazione, che il governo di In piegò alla nuova metodologia la
nsbruck favorì in più forme. struttura generale dell’ospedale,
Non va dimenticato che il primo creando nuovi padiglioni nel com
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
plesso ospedaliero e una ammire occhi quando videro partire i ma
Il manicomio di Pergine, istituto interprovinciale
vole colonia agricola in Vigalzano. lati, e le suore perginesi vissero
Spalancò le porte alla cultura. quella partenza con una loro in
Fece un aperto elogio dei direttori tensa sofferenza.
degli ospedali psichiatrici italiani, Sorprendente e antistorico, dun
nella seduta dietale del 5 novembre que, negli anni sessanta il rifiuto di
1903: "…quei direttori, … sono Pergine a una rinnovata conven
diventati famosi, ben oltre i con zione. La spiegazione non fu data,
fini di quel regno…". allora, ed è difficile ipotizzarla
Vi fu un periodo aureo, dunque, ora. Di certo influì, in qualche mi
in cui Pergine fu il centro interme sura, la natura che Pergine aveva
dio fra la psichiatria italiana e la tratto dalle leggi sui manicomi del
mitteleuropa: il periodo in cui le 1904, entrata in vigore, nel Tren
mura, intorno all’ospedale, ostaco tino, nel 1929 (quella legge, gui
lavano il passo ai curiosi ed agli sfac data dalle teorie positivistiche ed
cendati, non alle idee, non alle in organiciste, aveva portato l’ospe
novazioni. dale a trasformarsi nella fortezza
Anche dopo la prima guerra mon che tendeva ai suoi due fini: la
diale, divenuto Pergine ospedale in conservazione e l’isolamento).
teretnico, in quanto deputato ad Ma fu determinante, a mio pa
ospitare malati del Trentino e del rere, il timore di coloro, i quali, al
l’Alto Adige, ed interprovinciale, in l’interno dell’ospedale (dopo la co
quanto collegato alle funzioni assi stituzione liberale del 1948 e dopo
stenziali delle due provincie, la vec il progresso straordinario, sul pia
chia intesa continuò, sostanzialmen no scientifico, della psicologia)
te; non vi sono state lamentele dei percepivano l’equilibrio precario in
bolzanini verso Pergine (salvo gli cui l’ospedale sopravviveva: un
aspetti negativi derivanti dalla poli quid novi, anche minimo, avrebbe
tica che dominava in quegli anni), potuto determinarne il crollo.
così come non vi erano state lamen Negli anni settanta Bolzano deci
tele dei trentini verso Hall (salvo i se di costruire un sistema psichia
disagi oggettivamente derivanti dalla trico proprio: alcuni centri di pre
lontananza). venzione e alcuni luoghi di cura re
Perfino la nota "deportazione" sidenziale o semiresidenziale,
di malati bolzanini in Germania, sparsi sul territorio. Propose a
avvenuta nel 1940, svela, a ben Trento, nuovamente, un aggiorna
osservare, le tracce della tradizio mento della convenzione del 1928,
nale sintonia: perché, se è vero che consentisse di inviare a Pergi
che Pergine, sotto il tallone del ne propri allievi-infermieri, affin
rude governo che aveva deciso ché svolgessero un periodo di ti
quell’infelice ”Transport”, aveva rocinio in quei padiglioni che ospi
omesso di compier taluni suoi do tavano malati altoatesini.
veri, è anche vero che gli infermieri Successivamente Bolzano avreb
perginesi avevano le lacrime agli be, gradualmente, ritirato quegli
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Provincia Autonoma di Trento
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infermieri, divenuti esperti, insie cordato prima, relativo alla ripar
me con i relativi malati, assegnan tizione patrimoniale fra le due pro
doli alle varie strutture nuove, che vincie, disponeva non solo su Per
il proprio programma prevedeva. gine, ma anche sull’Istituto d’as
Era un piano non del tutto nuovo, sistenza infantile di Riva: quell’isti
di cui si era parlato già nel 1966, e tuto veniva suddiviso in due par
Trento l'aveva sostenuto ancor più ti; divenne, dunque, "interprovin
che Bolzano, perché vi aveva visto, ciale" e fu amministrato da Tren
per più aspetti, un suo cointeresse. to; ma una commissione pariteti
Ma questa volta pervenne un ri ca decideva sui temi più importan
fiuto (22 novembre 1972): man ti; e riunioni bilaterali erano in
mano che l'idea abolizionista si dif dette, periodicamente, per recipro
fondeva il meccanismo manico che informazioni sull’istituto e sul
miale si chiudeva sempre più a l’assistenza minorile in generale;
ogni idea di innovazione. riunioni svolte sempre in un clima
Si riteneva, oltre il muro, che il molto amichevole e proficuo.
problema della psichiatria in ge Ciò dimostra che i rapporti, ben
nerale, il suo sviluppo nella regio diversi, che intercorsero in relazio
ne, non riguardassero il manico ne a Pergine, avevano origine solo
mio regionale: il meccanismo era dalle ideologie psichiatriche, del
programmato per una sola funzio tutto prive di elasticità, che sta
ne originaria: la custodia (e quel vano alla base delle leggi, di quel
la cura che la custodia consentis le vecchie e di quelle nuove.
se). È interessante notare che il re Ma debbo subito aggiungere
gio decreto del 1928, che ho ri che quei due o tre episodi, di cui
Bruno Caruso,
Annotazioni
nell’album del
manicomio,
disegni colorati,
particolare,
1953-1960.
A pagina 112:
Bruno Caruso,
Manicomio,
disegno a china.
111
Provincia Autonoma di Trento
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Il manicomio di Pergine, istituto interprovinciale
NOTE
Giuseppe Pantozzi ha diretto il
Dipartimento della sanità e dell’assistenza
[1] Il progetto dell’edificio prin sociale della Provincia autonoma di
cipale della colonia di Vigal Bolzano.
112
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Gli infermieri di Pergine. morale dei pazienti e del regime
Cento anni di storia umano nei reparti. Ancora più signi
ficativo il fatto che fosse un ex-pa
ziente cosicchè meno distante era il
Valerio Fontanari rapporto tra paziente e personale
d'assistenza.
Alla sua morte il suo posto come
L’infermiere psichiatrico da “guardiano
sorvegliante alla “Salpetriere” ven
dei matti” ad operatore sanitario, ne preso dai medici, da Esquirol in
con specifiche competenze anche particolare, quasi per una riappro
nella relazione con il paziente. priazione di quelle funzioni perico
losamente scivolate nelle mani de
gli infermieri guardiani, che così ri
schiavano di diventare figure di con
correnza ai medici.
Cenni di storia dell’assitenza Esquirol teorizzò l'importanza del
psichiatrica nel corso ruolo di “domestico” per la figura a
del XIX secolo contatto con il malato: doveva esse
Nella storia della psichiatria si par re sempre insieme al paziente (in
la poco degli infermieri. Questo ar ternato insieme agli alienati), non
ticolo si propone di raccontare la lasciarli mai soli, non avere forma
storia dell’Ospedale psichiatrico di zione, ubbidire ciecamente al medi
Pergine attraverso una descrizio co, uomo di fatica e guardia del cor
ne del lavoro infermieristico. po del medico.
Gli infermieri psichiatrici in pas In quest'epoca quindi i custodi dei
sato hanno svolto soprattutto fun matti erano isolati e molto subalter
zioni di servi e di custodi. La prima ni ai medici, e nel contempo molto
descrizione esistente parla dei “guar vicini ai pazienti, insieme ai quali
diani dei matti”, come di persone condividevano in negativo molte li
analfabete, ignoranti e brutali, pro mitazioni: come loro avevano l'ob
venienti dalle classi più basse, te- bligo dell'internato come i pazienti
mute dai medici e dagli ammalati. e non potevano dormire fuori dalle
Si sa anche che per meglio svol mura dell'istituto, non potevano spo
gere funzioni repressive e custodia sarsi, non potevano disporre di sé in
listiche venivano scelti in base alla maniera autonoma, avevano una di
loro robusta corporatura. visa che li marchiava. Come in tutte
Nel contesto storico del XIX se le istituzioni chiuse e totali, ai fini
colo è significativo che, a fianco del della custodia i guardiani diventa
la figura di Pinel (che già sul finire vano a loro volta carcerieri. Tutto
del Settecento in Francia tolse le questo era evidentemente mantenu
catene ai folli), permanga il ricordo to da un sistema gerarchico di pre
di un sorvegliante eccezionale per mi e punizioni.
l'epoca, Jean Battiste Pussin, precur Nello stesso tempo avevano am
sore dei principi del trattamento pio spazio d'azione e possibilità di
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Punto Omega n. 12/13
rivalsa sui pazienti a loro assegna- unità rimaste continuativamente
Gli infermieri di Pergine. Cento anni di storia
ti: ordinavano a loro piacere ba nel tempo.
gni e docciature, immersioni im Non c'era distinzione di compiti
provvise e violente, rinchiudeva tra infermieri maschi e le suore; l'uni
no e incatenavano gli ammalati a co invece che aveva un ruolo diver
capriccio senza farne regolare rap so e particolarmente di riguardo era
porto, facevano passare per men il capo infermieri, che ebbe un ruo
zognero quel paziente che avesse lo essenziale nell'avvio dell'ospeda
riferito ai superiori dei maltratta le, e fu gratificato con un alloggio
menti subiti, ecc. privato per lui e la sua famiglia al
Questo modello è stato preminen l'interno dell'ospedale, al pari del
te in tutta l'Europa del XIX secolo. Direttore.
Il Direttore era ben cosciente de
La nascita dell’ospedale gli effetti che gli infermieri provo
psichiatrico di Pergine cavano sui pazienti, sia in positivo
All’interno dell’impero austrounga che in negativo, e verificava le atti
rico nacque nel 1882 il manico tudini e la serietà di ogni singolo
mio di Pergine, accogliendo circa candidato infermiere, prima della
duecento pazienti provenienti da sua assunzione. È riportato anche
Hall con un organico di 16 infer che era difficile trovare personale
mieri che purtroppo non rimase all'altezza del compito.
mai stabile. Il lavoro degli infermieri era re
Gli infermieri erano assunti dalla golato da apposite istruzioni,con
Direzione dell'istituto, e prima della compiti essenzialmente di custodia,
loro assunzione definitiva dovevano cura e sicurezza degli ammalati.
superare un periodo di prova di 14 Ogni paziente veniva affidato a
giorni. Dopo dieci anni di servizio un infermiere che doveva fungere
potevano licenziarsi e avevano diritto da padre. Per il gruppo di amma
a una pensione minima. lati che aveva in carico, ogni in
Evidentemente molti dei giovani fermiere doveva curare l'igiene
perginesi non sostenevano i ritmi e personale, l'alimentazione, il rifa
gli impegni di questa nuova profes cimento dei letti, la pulizia dell'am
sione: infatti, nel 1883 abbandona biente, l'assunzione dei farmaci,
rono in sei e ne furono assunti altri l'osservazione del comportamento
sette, nel 1884 abbandonarono in e la preparazione per la visita me
nove sostituiti da altri nove, e me dica.
diamente nei primi dieci anni il ri Era vietata all'infermiere ogni at
cambio fu del 40-50%. Il problema tività che non fosse l'assistenza di
dell’alto tournover infermieristico retta al malato. Erano inoltre sorve
veniva visto come fenomeno preoc gliati da una specie di ronda interna
cupante dalla Direzione dell'Ospeda formata dagli stessi infermieri, che
le, che poteva però contare sul con aveva anche il compito di ispeziona
tributo stabile delle infermiere suo re tutti i locali dell'istituto.
re: si trattò di un gruppo di diciotto Nel dicembre 1882 venne appro
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Punto Omega n. 12/13
vato un regolamento di servizio te e medico; si nota anche che, a
Gli infermieri di Pergine. Cento anni di storia
per gli infermieri composto da 56 fianco dello specifico e necessario
articoli. In base a tale regolamen ruolo di sorveglianza, si comincia
to gli infermieri dovevano essere: vano a intravedere e incoraggiare
«creanzati, sobri, costumati, cor elementi per un corretto e positi
tesi, ordinati, puliti, ben pettina- vo rapporto umano fra infermiere
ti, intelligenti, fedeli, onesti, sin e paziente.
ceri, veritieri». Dovevano: “tolle Nei primi anni del secolo XX si
rarsi a vicenda, stimolarsi l'un l'al procedette in questa direzione, con
tro, trattarsi con urbanità, affida ulteriori norme interne e regolamenti
bilità e benevolenza, riferire ai che favorivano la dimissione e la ria
Superiori le contravvenzioni com bilitazione dei pazienti.
messe dai colleghi, provvedere alla
propria pulizia corporale, lavorare Il passaggio di Pergine
insieme agli ammalati, procedere dalla giurisdizione austriaca
con economia, considerare l'Isti alla giurisdizione italiana
tuto come una grande famiglia, Nel 1904 in Italia fu approvata la
andare d'accordo e cooperare”. “Legge sui manicomi e gli alienati”,
Dovevano inoltre rispettare gli completata da un Regolamento del
ammalati, trattarli con riguardo, pa 1909: questa legge rappresenta il
zienza e benevolenza anche se erano primo tentativo italiano di regolare
scortesi, violenti o impulsivi, dimo l'accesso al manicomio e le condi
strare cortesia, non deriderli né chia zioni di vita all'interno. A parte al
marli pazzi, matti, ecc. Veniva inol cuni aspetti sulla formazione, la
tre specificato di non dare del «tu» legge non portare novità per quan
ai pazienti; di cercare “con tutta bon to riguarda gli infermieri.
tà di far cadere il discorso quando il Anche dopo questa legge, infatti,
paziente esponeva le sue idee false il tipo di lavoro richiesto era poco
o deliranti”; di non intervenire con diverso da quello del personale di
la camicia di forza senza il parere servizio domestico: lavoro permanen
del medico di sorveglianza; veniva te con pochi giorni di riposo al mese;
no inoltre proibiti e puniti interven alloggio sul posto di lavoro, in ca
ti aggressivi o punizioni basate sul mere come quelle dei pazienti o ad
privare l'ammalato di cibo o di ta dirittura nelle stesse camerate; pa
bacco. Veniva imposto il segreto pro ghe minime; ancora nel 1934 chi si
fessionale e veniva raccomandato sposava veniva licenziato.
l'ascolto del paziente per poi riferi Era compito degli infermieri far
re al medico. rispettare le rigide regole istituzio
Si tratta di un regolamento molto nali, controllare e contenere i com
dettagliato, che definisce accurata portamenti disturbati dei pazienti; le
mente le mansioni degli infermieri: funzioni di assistenza erano desti
se ne può dedurre che il loro ruolo nate soprattutto a evitare che i pa
era privo di autonomia, e che essi zienti disturbassero i medici.
erano gli intermediari tra pazien Il rapporto medico/infermiere
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A pag. 115: era basato soprattutto sull'autori in bagni caldi alternati a freddi, o
Bruno Caruso,
Clochard, disegno tà gerarchica: il medico ordinava avvolgimenti in lenzuola bagnate,
acquarellato, e l'infermiere doveva eseguire sen contenimento fisico mediante cami
1998, particolare.
za discutere. La stessa autorità ca cia di forza, nastri ai polsi e alle ca
ratterizzava il rapporto tra infer viglie, o corsetti, isolamento in cel
miere e paziente, tranne alcuni le, nelle quali il pagliericcio per dor
casi legati all'iniziativa personale. mire veniva cambiato una volta alla
L'Ospedale psichiatrico di Pergine settimana. Il pagliericcio era com
era nel territorio dell'Impero au posto da un’alga marina essicata che
stroungarico, e beneficiava di leggi aveva la caratteristica di polverizzar
e regolamenti più avanzati rispetto si, e quindi era una sostanza adatta
alle leggi ialiane. per prevenire il tentativo di suici
Nel 1935 circa, diciasette anni dio.
dopo la guerra, si completò l'italia L'infermiere, nel caso dell'isola
nizzazione dell'Ospedale psichiatri mento, doveva controllare ogni quar
co e caddero definitivamente i re to d'ora il paziente, attraverso un
golamenti austriaci: per la qualità apposito spioncino posto sulla por
dell’assitenza e per la categoria in ta della cella.
fermieristica fu un salto indietro. In situazioni di violenza improv
Nel 1940 i familiari dei pazienti visa del paziente, gli infermieri do
ricoverati dovettero dichiarare la loro vevano bloccarlo con la forza, per
madrelingua di appartenenza e quelli poi fissarlo al letto. Molte volte si
che optarono per la lingua tedesca interveniva con la modalità del «co
furono deportati in Germania. Gli macio», che consisteva nel buttare
infermieri, che acompagnarono i pa un lenzuolo sulla testa del paziente,
zienti con una tradotta partita da in modo da coprire faccia e collo,
Pergine, raccontano che all’arrivo a cogliendolo di sorpresa da dietro. Le
destinazione in Germania, i pazienti estremità del lenzuolo, tenute in
furono ospitati in un caseggiato e mano dagli infermieri, venivano ve
gli infermieri in un locale attiguo. locemente arrotolate in modo da for
Durante la notte si sentivano dei la mare un cappio intorno al collo che
menti e si potevano riconoscere i sin veniva stretto a comprimere le giu
goli pazienti dalle loro grida: poi non gulari finchè il paziente sveniva.
si sentì più niente. Al mattino suc Gli ammalati dormivano nudi e
cessivo quando gli infermieri ripar l'infermiere doveva controllare tut
tirono per il ritorno a Pergine, si ac te le sere il vestiario, per escludere
corsero che il gruppo di pazienti era la presenza di corpi contundenti.
ridotto a meno della metà. Porte, finestre, luce e acqua erano
chiuse a chiave e l'infermiere ne era
Dalla fine della seconda il responsabile. Le posate, le forbici
guerra mondiale fino agli anni e altro materiale di ferro o di vetro
sessanta veniva contato scrupolosamente a
Le terapie ogni cambio di turno e, se risultava
Le terapie più antiche consistevano mancante anche di una sola unità,
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Punto Omega n. 12/13
si doveva rovistare e mandare al infermieri, di cui uno teneva il
Gli infermieri di Pergine. Cento anni di storia
l'aria il reparto finché non veniva braccio del paziente che presenta
trovato l'oggetto smarrito. va le contrazioni, e l’altro “spara
Fino all’inizio degli anni sessanta va” in vena il flacone di glucosio.
gli infermieri prestavano assistenza Si trattava di un intervento infer
alle nuove terapie convulsivanti: mieristico molto faticoso fisica
malario-terapia, insulino-terapia ed mente e di grave responsabilità
elettroschok. per la sopravvivenza del paziente.
La malario-terapia, che è la più L’elettroschock (scoperto nel 1938
antica tra le terapie, si basava sul da Cerletti) consiste in una scarica
creare al paziente degli stati febbri elettrica di un particolare voltaggio
li molto alti, intervallati a periodi di allo scopo di scatenare nel paziente
febbre bassa, allo scopo di creare convulsioni tonico-cloniche. In cer
spossatezza e quindi sedazione. Il te cliniche viene riconosciuto ancor
plasmodio della malaria viene tra oggi come un intervento terapeuti
smesso dalla zanzara anofele, presen co valido e viene eseguito sul pa
te nelle zone molto calde, ma anche ziente in anestesia totale. A Pergine
l’uomo è un terreno fertile di coltu si è praticato fino alla metà degli
ra per tenerlo vivo. Quando non c’era anni settanta, con il paziente vigile
no trattamenti terapeutici da fare, perché non esisteva un servizio di
ma occorreva tener in vita il plasmo anestesia. Inoltre veniva praticato
dio, questo veniva inoculato su pa nei corridoi, sotto gli occhi degli
zienti scelti a scopo punitivo. altri pazienti. L’assistenza avveniva
L’insulino-terapia (scoperta nel con quattro infermieri che blocca
1932) procurava un effetto convul vano il paziente appoggiandosi con
sivante attraverso uno squilibrio tutto il peso del proprio corpo sui
metabolico ottenuto mediante l’inie quattro arti e rispettive articolazio
zione per via endovenosa di alte dosi ni del paziente stesso. Al paziente
di insulina. Veniva provocata una veniva messa una fascia arrotolata
crisi ipoglicemica, con movimenti fra i denti, per prevenire il morso
tonico-clonici, che si doveva neutra della lingua. Durante la scarica elet
lizzare con perfusione venosa di glu trica, il corpo del paziente si irrigi
cosio. Ogni ciclo di trattamento, con diva e faceva un salto di 15/20 cen
un “coma” al giorno, variava da ven timetri circa, potendo alzare da ter
ti a quaranta giorni e comportava un ra tutti e quattro gli infermieri. Que
notevole aumento ponderale del pa sto trattamento poteva procurare
ziente. fratture e lussazioni al paziente.
La stanza adibita a questo tratta L'uso degli psicofarmaci, succes
mento (“camerone”) aveva dodici sivo agli anni cinquanta, ha rappre
letti e quando i pazienti incomincia sentato un cambiamento radicale, sia
vano ad entrare in coma, si doveva perché essendoci delle “medicine”,
intervenire a iniettare il glucosio a la psichiatria si avvicinava alle altre
rotazione su tutti in rapida succes specialità mediche, sia perché la se
sione. Il lavoro veniva svolto da due dazione dei pazienti permetteva di
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Punto Omega n. 12/13
versi interventi assistenziali. ceva la tela per tutte le necessità,
Si comincia a parlare di «cure un materassaio, il calzolaio, la fa
morali» per intendere un insieme di legnameria, ecc., dove lavoravano
attenzioni umanitarie che venivano pazienti sorvegliati da infermieri,
prestate agli ammalati, nella convin e operai. Il fatto di appartenere a
zione che un clima più umano aves queste squadre di lavoro consen
se ripercussioni positive sulla salu tiva agli infermieri di imparare
te mentale degli alienati. mestieri artigianali.
All’interno dell’Ospedale veniva A due chilometri dall’Ospedale si
proiettato un film alla settimana, trovava la colonia agricola “La Co
venivano organizzate delle gite di sta”. La colonia rappresentava
reparto, a fine anno veniva organiz un’azienda agricola e zootecnica,
zato il ballo per i pazienti nel teatro molto avanzata rispetto alle aziende
con musica e allegria sia per i pa dell’epoca, destinata a produrre il
zienti che per il personale. fabbisogno alimentare di tutto il
L’Ospedale psichiatrico di Pergi complesso ospedaliero, pazienti e
ne alla fine degli anni sessanta operatori. Serviva inoltre come stru
ospitava circa duemila pazienti. mento di “ergoterapia” per i pa
Come tutte le istituzioni totali ave zienti che stavano meglio, prima
va un regime autarchico, cioè do del loro eventuale re-inserimento
veva provvedere a tutte le neces in famiglia. Alcuni infermieri in
sità della vita quotidiana. All’inter servizio presso la colonia erano
no dell’Ospedale c’era quindi un deputati, oltre che all’assistenza
forno per il pane, una lavanderia, dei pazienti, al lavoro di agricol
un laboratorio tessile che produ tura e di allevamento del bestia-
Ex Ospedale
Psichiatrico di
Pergine Valsugana,
interno.
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Punto Omega n. 12/13
me, insieme ai pazienti. dre interne, per lavori all’interno
Gli infermieri di Pergine. Cento anni di storia
Nella Colonia c’era anche il ma dei reparti, e a squadre esterne per
cello, da cui poi le mezzene degli lavori in campagna e nei parchi.
animali venivano portate nella ma Per i pazienti, essere inseriti nel-
celleria dell’ospedale, situata presso l’”ergoterapia” era più gratificante
le cucine. La gestione doveva essere che stare rinchiusi in reparto, per
piuttosto allegra perché si racconta ché percepivano un minimo salario
che arrivavano due mezzene dello (all’inizio degli anni settanta, rispet
stesso animale con due code o sen tivamente cento lire per le squadre
za coda addirittura, e non si giusti interne e duecento lire per quelle
ficava come potevano appartenere ad esterne), e perché avevano qual
un solo animale. che privilegio di autonomia che
Era abitudine conclamata fino a sfociava anche in piccoli spazi di
metà degli anni settanta che le colf potere. Come in tutte le istituzioni
dei medici dell’Ospedale psichiatri chiuse, gli spazi di potere all’inter
co si recassero il sabato mattina alla no dell’istituzione erano creati sia
macelleria dell’ospedale per fornirsi da gruppi di pazienti che da grup
dei migliori tagli di carne. In gene pi di operatori.
rale anche alcuni infermieri poteva
no trarre vantaggio da un sistema di Caratteristiche contrattuali
favoritismi e benefici nella gestione del lavoro infermieristico
dei beni dell’Ospedale. Fino alla prima metà degli anni ses
L’”ergoterapia” prevedeva inoltre santa, il Direttore aveva ancora po
la partecipazione dei pazienti a squa tere assoluto su tutto, e poteva li
cenziare o assumere a suo piacimen
to. Prima dell'assunzione definitiva,
il personale infermieristico veniva
assunto per periodi iniziali di 15
giorni e poi di due mesi, con suc
cessivi licenziamenti per periodi più
o meno lunghi a seconda delle esi
genze della direzione.
Non potevano essere assunti i co
siddetti “casi doppi”, cioè poteva es
sere occupata una sola persona per
ogni nucleo familiare. La motiva
zione di questa regola va cercata
nei bisogni della comunità locale
perginese, che viveva l'ospedale
non tanto come struttura di cura
per i pazienti psichiatrici, quanto
come importante e sicura risorsa
occupazionale, e pretendeva
un'equa distribuzione fra tutte le
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
famiglie di quei posti di lavoro mente ad ogni infermiere. Questo
privilegiati rispetto alle altre atti giudizio veniva ricavato dalle ri
vità lavorative, prevalentemente sposte a domande tipo: puntuale,
agricole. non puntuale, puntualissimo, e,
I turni di lavoro erano di una set con la stessa declinazione, veloce,
timana di servizio e una di riposo, cordiale, ubbidiente, ecc.
fino al 1945 circa, poi, fino al 1963, Questo sistema (mantenuto fino
di 24 ore di servizio e 24 di riposo, al 1978) era evidentemente in
con quindici giorni di ferie all'an fluenzato da personalismi e clien
no. Nel turno delle 24 ore tutto il telismi, e testimonia l'ampia discre
personale del reparto lavorava zionalità dei medici sulla carriera
dalle 7,15 alle 20, alle 20 il turno infermieristica.
si divideva in due gruppi che fa
cevano la prima e la seconda ve Gli anni settanta: i movimenti
glia. Quelli della prima veglia con di deistituzionalizzazione
tinuavano fino all’una di notte, e Dalla metà degli anni sessanta in
quelli della seconda veglia lavora poi, attraverso la pratica della psi
vano dall’una alle 7,15 del matti cofarmacologia e sotto l'influsso
no, finché arrivava il cambio. Men di contributi scientifici, culturali e
tre era di turno il gruppo della sociali che caratterizzarono quel
prima veglia, il gruppo della se periodo fecondo, fu possibile il
conda veglia poteva dormire, e vi superamento degli ospedali psi
ceversa. Dormivano comunque nel chiatrici, che può essere circoscrit
piano soprastante al reparto, to tra la legge del 1968 e quella
pronti a intervenire immediata del 1978, la rivoluzionaria 180.
mente in caso di urgenza. Questo processo si concluse nel
La divisa per gli uomini consi lo stesso anno 1978 con la legge
steva in un lungo camice a righi- di riforma sanitaria 833: la psichia
ne, cravatta, cappello e mazzo di tria entrava a tutti gli effetti nel
chiavi alla cinta; per le donne, una Sistema sanitario nazionale.
divisa quasi monacale con vesta I grossi fermenti innovativi nella
glia e cuffia bianche. psichiatria arrivarono dopo gli anni
La carriera prevedeva quattro tap sessanta, sotto l'influsso della espe
pe: infermiere di terza classe; infer rienza francese del settore, e di una
miere di seconda classe; infermiere cultura sociale ed antipsichiatrica
scelto; capo sala. Dopo la nomina a che assunse in Italia una rilevanza
capo sala si poteva anche aspirare particolare come movimento anti-
alla nomina di vice ispettore fino istituzionale.
al vertice massimo di ispettore. Il Nel momento in cui si mettevano
passaggio veniva definito attraver in crisi i principi dell'”istituzione
so le note di qualifica (insufficien totale” e dell’assistenza repressiva ed
te, sufficiente, buono, distinto, emarginante, si cominciarono a met
ottimo) che il medico responsabi tere in luce le potenzialità e le con
le del reparto attribuiva annual traddizioni della categoria infer
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Provincia Autonoma di Trento
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mieristica che, all'interno del ma che consistevano in ambulatori fun
Gli infermieri di Pergine. Cento anni di storia
nicomio, era collocata su un gra zionanti per qualche mezza giornata
dino appena superiore a quella dei alla settimana. L’attività territoriale
pazienti. era svolta dai medici dell’Ospedale
Erano i primi momenti storici in con l’assistenza di qualche infermiere
cui si cominciava a parlare di “equi di Pergine e successivamente con le
pe”. assistenti sanitarie. Gli infermieri,
Significativo è, un articolo del che erano infermieri generici psi
1968 di Pancheri, che per la prima chiatrici, potevano lavorare solamen
volta dà una definizione totalmen te in psichiatria.
te nuova del ruolo dell'infermiere Dal 1972 (anno della mitica espe
psichiatrico, distinguendone tre rienza di Gorizia) al 1978 (anno del
compiti: tecnico, umano, sociale, la legge 180), le esperienze di aper
a loro volta così articolati: tura degli ospedali psichiatrici si
- compiti tecnici: cure personali ai moltiplicano su tutto il territorio
malati; assistenza prima, durante nazionale, ma il manicomio di Per
e dopo elettroshok e insulinote gine non era ancora pronto.
rapia; preparazione dello strumen Si pensi che in quel periodo ven
tario e assistenza al medico du ne istituito un servizio di infermieri
rante narcoanalisi, lombare, ecc.; «guardia parchi» per controllare il
somministrazione di farmaci; traffico di alcolici attraverso la rete
- compiti umani: scelta dell'atteg di recinzione dell’ospedale e per con
giamento terapeutico, aiutare il trollare eventuali incontri fra cop
malato nell'accettare le terapie, piette di pazienti nel vasto parco
migliorare le relazioni interperso dell’ospedale. Il gruppo era compo
nali del malato, osservare il com sto di otto infermieri che avevano
portamento del paziente; ognuno il proprio territorio da con
- compiti sociali: sorvegliare il la trollare. Questo è un esempio di
voro collettivo in ergoterapia, sor come si era lontani dalle ideologie
vegliare gli svaghi. di liberalizzazione del paziente psi
Si trattava cioè di funzioni che con chiatrico, ma mostra anche come al
cernevano il malato direttamente l’interno dell’Ospedale fosse permes
(funzioni tecniche di base e specia sa una certa libertà di movimento.
listiche), ed indirettamente (organiz Nel 1974 furono inseriti i tiroci
zazione dell'ambiente terapeutico e nanti psicologi, provenienti dalla
supervisione del personale di assi Facoltà di psicologia di Padova, che,
stenza non specialistico). insieme a un folto gruppo di psichia
La legge 431 del 1968 (la cosid tri giovani, hanno dato una grossa
detta “legge Mariotti”) istituisce la spinta alla deistituzionalizzazione e
possibilità del ricovero volontario e all’apertura verso l’esterno dell’Ospe
dell’ attività extraospedaliera. Si in dale psichiatrico di Pergine. Si co
comincia anche in Trentino ad usci minciava a respirare un forte clima
re dal manicomio; nascono i dispen innovativo.
sari di igiene mentale sul territorio, Nel clima di innovazione che si
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Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
Ex Ospedale stava sviluppando, si è attivato an
Psichiatrico di
Pergine Valsugana. che un gruppo di circa trenta infer
mieri, stimolati dal Direttore, che
sono anche andati in visita a Trieste
e hanno avuto un incontro di con
fronto con il professor Basaglia. Que
sto gruppo di infermieri ha costitui
to un nucleo di operatori più moti
vati a proporre un cambiamento isti
tuzionale, che si è poi concluso nel
maggio del 1978, quando sono usciti
dall’Ospedale psichiatrico per aprire
i servizi ospedalieri sul territorio.
La maggioranza del personale in
fermieristico però era abbastanza
contraria all’uscita lavorativa sul ter
ritorio, per paura del cambiamento
da una parte e per il rischio di per
dere il lavoro vicino a casa dall’al
tra.
Nal 1973 nasceva il giornalino in
terno “All’ombra del Tegaz” redatto
da un gruppo di pazienti coordinati psichiatrico in via di trasformazio
da due infermieri e da una assisten ne, si organizzarono alcune manife
te sanitaria, ma questa esperienza, stazioni, come il passaggio del cor
che dava voce per la prima volta ai teo carnevalesco nei parchi del
pazienti, si esauriva nel 1975 circa. l’Ospedale, concerti bandistici, spet
Nel 1975 veniva aperto un servi tacoli di filodrammatiche, mostre
zio riabilitativo chiamato «Tempo ecc.
Libero». In questo spazio i pazienti A poco a poco la cittadinanza di
avevano la possibilità di esercita Pergine ha conosciuto la realtà del
re attività espressive mediante la l’Ospedale psichiatrico e i pazienti
manipolazione di materiali e attra hanno incominciato ad uscire nel
verso il disegno e la pittura. la città, prima accompagnati, e poi
Nel 1975 ci fu anche il primo anche da soli.
soggiorno al mare di due gruppi Nel 1977 venne organizzato dal
di venticinque pazienti, accompa “Tempo Libero”, all’interno del pro
gnati da sei operatori per ogni gramma carnevalesco, una messa in
gruppo. L’esperienza si è dimostra scena del “bruciare il manicomio”.
ta molto valida, tanto è vero che Su un enorme mucchio di neve da
si è sempre ripetuta anche negli vanti alle cucine furono disposti i
anni successivi. padiglioni dell’ospedale, ricavati
Per coinvolgere la cittadinanza di da scatoloni dipinti, che i pazienti
Pergine nella realtà di un ospedale con gli infermieri del “Tempo Li
123
Provincia Autonoma di Trento
Punto Omega n. 12/13
bero” bruciarono in segno di dei coterapiche individuali e di
Gli infermieri di Pergine. Cento anni di storia
stituzionalizzazione e di apertura. gruppo;
Come segno di conservazione e di - contribuiscono ad attuare e svi
mantenimento, invece, gli infer luppare, unitamente agli altri ope
mieri dei reparti accorrevano con ratori, ogni iniziativa rivolta al mi
gli estintori. glioramento delle condizioni di
Il conflitto, inscenato nel clima vita e di graduale recupero sociale
carnevalesco, ha avuto comunque del disturbato mentale, sia nel-
ripercussioni anche nella vita lavo l'ospedale che nell'ambiente.
rativa quotidiana, aumentando la Stava ormai avvenendo un grosso
tensione e lo scontro tra operatori cambiamento nel modo di conside
innovativi e conservatori. rare l'infermiere psichiatrico: non più
solo custode, non più braccio de
Il nuovo regolamento stro del medico soltanto, ma ope
per il personale di assistenza ratore con competenza propria e
La Provincia autonoma di Trento specifica nella relazione con il pa
nel 1977 elaborò il “Regolamento ziente.
speciale per il Servizio di salute Negli anni settanta, periodo di
mentale”, che è rimasto in vigore grandi profonde trasformazioni isti
fine alla metà degli anni novanta. tuzionali, gli infermieri psichiatrici
Per il personale infermieristico il hanno comunque vissuto una grave
regolamentro individuava le se crisi di identità e di ruolo e sono
guenti fasce di carriera: ispettore, stati spesso al centro della conflit
viceispettori, caposala e infermie tualità istituzionale.
ri. A volte sono stati mitizzati come
Nell'art. 42 vengono elencate le strumenti fondamentali per un nuo
mansioni degli infermieri: vo agire psichiatrico, altre volte al
- eseguono la terapia indicata dai contrario sono stati visti come le
medici; forze conservatrici e omeostatiche
- prestano l'assistenza negli esami che si opponevano alla ”rivoluzio
clinici e terapie speciali; ne” psichiatrica.
- svolgono azioni di pronto soc Sicuramente gli infermieri psi
corso infermieristico; chiatrici hanno vissuto intensa
- osservano il comportamento mente sia gli entusiasmi di un la
del disturbato mentale racco voro nuovo che le incertezze di
gliendo le notizie sui rapporti cambiamenti non prevedibili; a
familiari e ambientali; volte sono stati artefici di situa
- svolgono compiti generali di as zioni di assistenza più avanzate e
sistenza e di intervento ai fini di creative, a volte si sono arroccati
un buon andamento del reparto su funzioni di custodia più repres
per quanto riguarda sia gli siva.
aspetti igienici che gli aspetti
personali e sociali, con partico La legge 180 del 1978:
lare riferimento alle attività psi la separazione tra servizi
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di salute mentale e Ospedale sione» che solo nel 2003 inizierà
psichiatrico la sua attuazione.
La legge 180 prevedeva che ogni
Unità sanitaria locale dovesse garan La formazione degli infermieri
tire nei nuovi servizi il proprio per A conclusione di questa breve ras
sonale infermieristico. In realtà, sul segna storica sembra utile accenna
territorio provinciale, il servizio di re alla formazione degli infermieri.
assistenza nei Servizi ospedalieri isti La legge italiana del 1904 preve
tuiti a Borgo, a Trento, a Mezzolom deva che in ogni ospedale psichia
bardo e a Arco, fu espletato, al trico dovevano essere attivati corsi
l’inizio, dal personale che prove per la specifica preparazione teori
niva dall'Ospedale psichiatrico, co-pratica degli infermieri. Tuttavia,
con la conseguenza che le figure lo scarso interesse culturale e socia
infermieristiche più motivate si le, l'organizzazione del lavoro, il sa
sono proiettate sui servizi territo pere medico, la volontà politica stes
riali a scapito dei pazienti che ri sa di inserire una classe infermie
manevano ricoverati in manicomio. ristica poco preparata cultural
In questo modo si trovarono mente, sono stati un freno all'or
per la prima volta a lavorare fian ganizzazione di questi corsi.
co a fianco negli ospedali di zona Anche dal punto di vista istitu
infermieri psichiatrici e professio zionale, questi corsi con esami fina
nali, con contratti, funzioni e re li, erano della durata più varia, a
tribuzioni diverse, che si omoge partire da un anno a tre mesi (cor
neizzarono nel 1882 con il passag si minimi per un totale di cento
gio del personale infermieristico di venti ore), secondo il fabbisogno
Pergine dalla Provincia alle unità del momento di infermieri. Si pensi
sanitarie locali. che a Pergine nel 1970 fu fatto un
Gli infermieri psichiatrici di Per corso serale di due ore per cinque
gine restarono sempre legati alla giorni la settimana che durò tre
Unità sanitaria locale C 4, ed erano mesi.
parzialmente prestati alle altre Uni Dal 1976 la formazione infermie
tà sanitarie locali; nel 1987 rien ristica prevede solo le scuole regio
trarono tutti in Ospedale psichia nali per infermiere professionale,
trico, mentre nei servizi ospedalieri e quindi non vengono più istituiti
venivano inseriti infermieri profes corsi per infermieri psichiatrici e
sionali e non, senza precedenti generici.
esperienze psichiatriche. Dal 1994 pende avvio di concerto
Mentre i Servizi di salute men fra il Ministero della Sanità e il Mi
tale territoriali crescono e si dota nistero dell’Uuniversità, un percor
no di nuove strutture per rispon so universitario di preparazione
dere ai bisogni della popolazione, alla professione infermieristica,
l’Ospedale psichiatrico, detto “re che viene ad assumere un'imposta
siduo manicomiale”, rimane in at zione scientifica specifica.
tesa di un progetto di «riconver Dall'anno scorso, come era pre
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visto dai profili professionali del specializzazione attuato una volta
Gli infermieri di Pergine. Cento anni di storia
1994, è stato attivato in alcune nel 1987 e poi nel 1997, che ha
università un master post-laurea formato circa cinquanta infermie
per infermieri in assitenza al pa ri.
ziente psichiatrico. Questa figura Una nuova figura professionale,
in provincia di Trento era già stata che si sta inserendo nei servizi di
prevista, attraverso un corso di salute mentale e che affianca l’in
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fermiere, è il terapista della riabi tedesco, ma anche quello di altri
litazione psichiatrica. Anche que paesi europei. In tal senso si è re
sto professionista ha una forma gistrato negli ultimi due decenni
zione di tipo universitario con par- un crescente interesse storiogra
ticolare preparazione nel settore fico nei confronti di questi temi di
della riabilitazione. Anche il Servi- cui sono testimonianza, solo a ti
zio di salute mentale di Pergine si tolo esemplificativo, i testi di CA-
avvale di questi professionisti. LAMANDREI 1983, DONAHUE 1991
L’istituzione di questi nuovi corsi e SIRONI 1991.
Bruno Caruso,
Contro l’uso della
di laurea evidenzia come all’infer
camicia di forza miere che lavora in psichiatria non
negli ospedali sia più richiesto solo… una corpo
psichiatrici.
ratura robusta, ma una formazione
accurata e specialistica.
NOTE
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SCHEDA 1
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SCHEDA 2
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