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- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C/RM/23/2013
EURO 1,50
SINISTRE
EUROPA | PAGINA 7
ITALIA | PAGINA 6
BIANI
Mentre a Ginevra gli Usa simpegnano a denuclearizzare lIran, nuclearizzano con nuove atomiche lEuropa e lItalia
LARTE DELLA GUERRA Manlio Dinucci a pagina 14
el selciato fatto di conchiglie frantumate, ne ho trovate tre, bianchissime, erano rimaste intatte, solo consumate dal tempo e dal sole. Le ho raccolte, io, che una volta ridevo di chi raccoglieva conchiglie. Ero a Robben Island, Cape Town, Sudafrica, nella prigione dove Nelson Mandela e altri leader, hanno passato tanti anni della loro vita. Laloo Chiba un ex-prigioniero mestamente mi raccontava che quasi tutti loro hanno portato per molto tempo occhiali neri o come Mandela subito operazioni agli occhi. CONTINUA |PAGINA 8
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il manifesto
No tax
Un emendamento bipartisan propone di elevare larea di esenzione dallIrpef ai redditi fino a 12 mila euro. Perplesso Fassina: Favorirebbe anche i ricchi
on il passare dei giorni e lentrata nel vivo della discussione degli emendamenti, cresce il caos intorno alla legge di stabilit. Il Pdl si continua a scatenare soprattutto sul tema della casa, tentando il tutto per tutto pur di dimostrare che lImu, lanno prossimo, non si pagher: lultima novit viene dal fronte delle spiagge (si fa per dire). Il relatore del partito berlusconiano, Antonio DAl, ha finalmente chiarito verso dove vorrebbe indirizzare i circa 5 miliardi che si aspetta dalla sua proposta di privatizzazione delle spiagge: andrebbero a coprire gli introiti (gi inadeguati in partenza) della Tuc, la Tassa unica comunale che il parlamentare vorrebbe sostituire alla Trise, abbattendone limpatto. Insomma, siamo quasi alla fantascienza. Intanto sono emerse anche possibili novit sul fronte del cuneo fiscale, attaccato a pi riprese da sindacati e imprese perch ritenuto insufficiente a incrementare le buste paga dei lavoratori. La novit, in qualche senso bipartisan (ma poi neppure troppo, visto che nel Pd si sono sollevate perplessit) viene da due emendamenti gemelli di Bonfrisco (Pdl) e Sangalli (Pd), relativo allinnalzamento della soglia di reddito per la esenzione totale dallIrpef. Dagli attuali 8 mila euro annui (e 7500 per i pen-
sionati) si salirebbe fino a 12 mila: quindi risulterebbero incapienti ed esonerate dalle tasse sul reddito fasce pi ampie della popolazione. Ma il viceministro allEconomia, Stefano Fassina, ha frenato: presto per parlare di intesa tra Pd e Pdl sullampliamento della no tax area per i redditi fino a 12 mila euro, ha spiegato. Loperazione molto costosa e da come ho capito gli emendamenti temo che non sia finalizzata soltanto ai redditi pi bassi ha spiegato Le poche risorse a disposizione le dirotterei su quella parte di lavoratori e famiglie pi in difficolt, mentre aumentare la "no tax area" vuol dire darle anche a chi ha un milione lanno. Non mi sembre una priorit. Ancora, e sempre bipartisan, si propone di aumentare il canone Rai di 6 euro dal 2014, per assicurare le risorse spettanti allemittenza radiotelevisiva locale. Ma non basta, perch il Pdl torna allattacco con i condoni: un emendamento sempre presentato da DAl prevede una sanatoria fiscale e contributiva dei debiti pregressi fino al 31 dicembre 2012, senza corrispondere gli interessi di mora e sanzioni, con il pagamento di una somma pari all80% dellimposta iscritta a ruolo. E qui siamo ancora al noto. Ma se si spulciano meglio gli emendamenti, vediamo che spaziano sulle materie pi amene, dai circhi alle mozzarelle di bufala, dalle ban-
de musicali fino a musei da realizzare nelle aree di parcheggio autostradali. Ovviamente spesso sono richieste fatte per accontentare il proprio elettorato di collegio, con poco o nullo interesse pubblico. Nellarticolo dedicato al cuneo fiscale, la Lega chiede ad esempio di estendere le detrazioni al 19% anche ai corsi di musica per ragazzi tra 5 e 18 anni, organizzati in strutture riconosciute dalla pubblica amministrazione o da associazioni bandistiche. Alcuni senatori Pdl propongono invece la deducibilit delle spese per convegni e congressi, comprese le spese di soggiorno. Dal Pd la difesa della bufala Dop: obbligando le imprese a utilizzare linee di produzione pure, senza commistione con altri preparati alimentari realizzati con il latte. Il senatore Raffaele Volpi della Lega Nord chiede invece lo stanziamento di 15 milioni di euro per il parco tecnologico Learning and doing-planet presso il polo fieristico di Brescia e di altri 10 milioni di euro per un non meglio specificato museo virtuale dei siti storici, artistici, culturali da realizzare ex novo nellarea di parcheggio BrebemiChiari, sull'autostrada Milano-Brescia. Ancora, si chiede di regolamentare laccesso ai circhi e di consentire sconti particolari da parte dei negozi di giocattoli. Mentre Anna Maria Bernini (Pdl) punta allo sbarrieramento delle barriere architettoniche per i disabili.
FOTO SINTESI VISIVA. A DESTRA, LA CANCELLIERA TEDESCA ANGELA MERKEL E IL COMMISSARIO UE OLLI REHN. IN ALTO, MARIO DRAGHI
COSENZA Parte dal Sud la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil sulla manovra
Lo sciopero si terr a partire da oggi e fino a venerdi in tutte le province italiane attraverso un programma che o sciopero generale territoriale proclamato da Cgil, prevede quattro ore di astensione e che si articoleranno Cisl e Uil prende le mosse dalla Calabria e dalla proa livello territoriale. La mobilitazione partita oggi con lo vincia di Cosenza. Terre martoriate dove secondo sciopero generale in provincia di Cosenza e la manifestagli ultimi dati riferiti al primo trimestre 2013 a fronte di zione di Corigliano sacrosanta afferma il coordinatoogni assunto pi di due persone hanno perso il lavoro re regionale di Sel, Gianni Speranza Ad aggravare la si(66.928 i primi, 141.272, i secondi), dove i rapporti di lavotuazione arrivano oggi i dati sulla cassa integrazione in ro avviati nello stesso periodo sono stati pari a 77.322, deroga che collocano la Calabria all'ultimo posto e tutto con un forte decremento di oltre il 10%, dove, dicono i ci nel totale silenzio da parte della Regione. Occorre dafreschi dati di ieri, la cassa integraziore risposte ai senza lavoro, a coloro ne in deroga autorizzata a settembre rischiano di perderlo, agli Lsu e Adesioni a macchia, con che ha segnato meno 98,5% sull'anno Lpu, ai giovani. precedente e meno 99,3% rispetto al Molto critica la sinistra Cgil sulle punte del 100%. Sinistra solo mese di agosto. Dove il precariamodalit di lotta e sulla tempistica. Cgil: Dovevamo fare di Si trattato di uno sciopero liquido to, specie quello nella pubblica amministrazione, ha portato i lavoratodi cui non si accorto nessuno afpi. Da oggi fino a ri a ritornare sui tetti per chiedere saferma Delio di Blasi, della direzione venerd stop in tutta Italia regionale che, al netto della retorilari arretrati e certezze per il futuro. Ma questa mobilitazione nazionaca dei comunicati ufficiali, ha visto le parte in sordina dal momento che la piazza di Corigliauna scarsa adesione in tutti i settori forse perch stato no Calabro non certo colma per la manifestazione propreparato male senza assemblee sui posti di lavoro, con vinciale contro la legge di stabilit gli sprechi e le rendiuna piattaforma debole e contraddittoria in cui i lavorate per dare pi risorse ai lavoratori e ai pensionati. Che tori non si sono affatto riconosciuti. C una crisi di rapha registrato, secondo le fonti ufficiali dei sindacati, una presentanza non solo tra i giovani e i precari ma anche massiccia adesione di lavoratori di tutti i settori. Partecinei settori tradizionalmente pi sindacalizzati per cui pazione massiccia dei forestali, dei lavoratori in mobiliquesta crisi avrebbe bisogno di ben altre risposte come t e degli Lsu-Lpu, con adesioni dai servizi e dalle pulizie noi avevamo proposto sulla scia delle piazze del 12 e 19 ospedaliere, dalledilizia civile, dai trasporti e dallagricolottobre: uno sciopero di almeno 8 ore e con una manifetura arrivando a punte del 100% alla Dormiflex di Oriolo, stazione nazionale. Non ci hanno ascoltato e si sono acalla Europak Laterizi di Altomonte e alla Carena spa, atticontentati di un rituale burocratico. Che in uno stato di va nel cantiere di Laino della Salerno-Reggio. crisi non esercita alcuna attrattiva.
meglio sono quelli della farmaceutica (cresciuto del 2,8% in nove mesi nel 2013. Nella metallurgia, che a settembre ha tuttavia registrato un positivo 0,4%, tutto si contrae: dalla meccanica alla gomma, dal legno ai mobili. Senza contare il settore alimentare, che registra un calo del 5,9%. In questa cornice Sangalli ha aggiunto il rischio che i commercianti vedono nella contraffazione. Sette esercizi su 100 - ha spiegato - sono abusivi. Confcommercio chiede tolleranza zero, in particolare contro i mercati ambulanti del Mezzogiorno dove si arriva ad un abusivo su tre. Secondo le stime, sarebbero 43 mila i negozi a rischio, 79 mila i lavoratori. Il fatturato arriverebbe a 8,8 miliardi allanno. Non chiaro se e quanto - a parere di Confcommercio - la crescita del commercio illegale sia una risposta alla crisi, oppure una tendenza del mercato italiano, ma questa cifra sarebbe pari al 4,9% del fatturato regolare. Solo nel settore turistico, bar e ristoranti riguarda il 10% del volume daffari (5,2 miliardi di euro), mettendo a rischio 27 mila imprese e 106 mila occupati regolari. Il ministro degli interni Alfano ha promesso una risposta law and order contro i suk a cielo aperto nelle nostre citt. A questa risposta poliziesca, si pu obiettare con un recente rapporto di Confcommercio, secondo il quale il 25,6% dei consumatori nel 2013 ha acquistato un prodotto illegale, soprattutto nel Mezzogiorno. Il 55,3% degli interpellati lo spiega per le difficolt economiche. Un fenomeno in aumento dal 2010 che si diffuso in rete, con lacquisto di biglietti per concerti o viaggi. ro. ci.
il manifesto
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Europa
Per una volta la Commissione Ue mette sotto procedura la pi brava della classe, la Germania. Gi gli Usa avevano contestato lexport eccessivo
BCE Draghi contestato da tedeschi, austriaci e olandesi
Secondo il Financial Times, il board della Banca Centrale Europea (Bce) sarebbe spaccato sulla decisione di tagliare di un quarto di punto il tasso di rifinanziamento (ora allo 0,25%) presa da Mario Draghi gioved scorso. Il conflitto vedrebbe contrapposti i banchieri centrali del Nord Europa contro quelli del Sud. Secondo il quotidiano finanziario, sei componenti su 23 avrebbero votato contro Draghi. Oltre ai due tedeschi ci sarebbero anche gli austriaci, slovacchi e gli olandesi, insomma il fronte dellausterit monetarista. In realt, il taglio del costo del tasso sarebbe un nuovo argomento per alimentare un conflitto su Draghi e la sua strategia di difendere larea euro contro i rischi di deflazione. Cos facendo, in prospettiva si vuole impedire a Draghi di continuare sulla sua strada. Il vero obiettivo sarebbe la creazione dellUnione Bancaria europea.
ALITALIA
ggi, Angela Merkel, che sar a Parigi per lapertura del forum europeo sulloccupazione giovanile, potrebbe approfittare delloccasione per rispondere alle inquietudini dei partners sulleccedente commerciale della Germania, che a settembre ha battuto un nuovo record, 20 miliardi di euro, oltrepassando quello del giugno scorso (19,4 miliardi). A settembre, rispetto allo stesso mese del 2012, lexport tedesco salito dell1,7%, mentre limport diminuito dell1,9%, lFmi prevede che leccedente commerciale tedesco sar di 159 miliardi di dollari questanno, paragonabile a quello cinese. Secondo Die Zeit, la Commissione Ue, che esaminer il caso domani, potrebbe addirittura aprire una procedura di infrazione contro Berlino e mettere il paese sotto sorveglianza per eccesso di avanzo commerciale. Difatti, lo squilibrio commerciale a favore della Germania, che dal 2007 maggiore del 6% del Pil e, secondo lFmi, dovrebbe continuare con questo ritmo fino al 2015, pesa negativamente sulla situazione della zona euro, rendendo ancora pi deboli i paesi in crisi. Olli Rehn, commissario agli Affari monetari, ieri ha cercato di gettare acqua sul
fuoco, affermando che Bruxelles auspica unuscita winner-winner per la Germania e la zona euro. Secondo la Commissione, Berlino dovrebbe agire per creare condizioni, in particolare fiscali, che permettano una crescita della domanda interna. La Germania in situazione di sovrapproduzione e, per collocarla, importa domanda dagli altri paesi, in particolare da quelli peri-
ferici in crisi. Un riequilibrio, per Rehn, rafforzerebbe le performances economiche e la prosperit della stessa Germania, dove tutto non rosa: secondo gli ultimi dati disponibili, del 2011, un tedesco su sei vive al di sotto della soglia di povert (980 euro al mese per un celibe), 13 milioni di persone sono in questa situazione, pari al 16,1% della popolazione, una percentuale in crescita negli ultimi anni. Un riequilibrio, per Rehn, avrebbe un impatto positivo significativo sulleconomia delleurozona, che sta pagando con unimpennata della disoccupazione la corsa al miglioramento della produttivit imposta dallausterit. La disoccupazione giovanile ormai unemergenza enorme. Franois Hollande ospita oggi il Forum europeo, promesso mesi fa assieme a Angela Merkel. Anche Mario Draghi, il 7 novembre scorso, ha accennato al disequilibrio tra
l governo di Antonis Samaras sta cominciando a perdere pezzi. Ieri mattina si votava la mozione di sfiducia presentata dal partito radicale di sinistra Syriza, la principale forza di opposizione, per contestare le catastrofiche politiche economiche dellesecutivo e la gestione della vicenda Ert, lex emittente radiotelevisiva pubblica chiusa a giugno e sgomberata pochi giorni fa dai giornalisti che la occupavano. Il governo ne uscito malconcio, ma ancora in piedi. La maggioranza per lesecutivo stata esigua: 153 su 300 deputati, mentre 124 hanno votato a favore della mozione e 17 si sono astenuti. A votare con Syriza anche la deputata del Pasok Theodora Tzakri, che stata espulsa immediatamente dal partito, con una lettera di Evaghelos Venizelos, leader dei socialisti, alla presidenza della Camera. Per la sfiducia si sono espressi i comunisti del Kke, i Greci Indipendenti e Alba Dorata. I deputati di Sinistra Democratica si sono astenuti. Sei gli assenti: tre di Alba Dorata perch detenuti, due della maggioranza e uno di Syriza, leroe della resistenza greca Manolis Glezos, in ospedale per una operazione. Dopo una guerra verbale, al limite dellinsulto da parte di Samaras e Venizelos contro il leader di Syrizia Alexis Tsipras, il primo ministro greco ha ripetuto che le prossime elezioni saranno nel 2016 e che il suo governo continuer la strada delle (contro)riforme. Ma il fatto che la mag-
Una deputata del Pasok vota a sfavore a viene cacciata dal partito. Malumori tra i socialisti e Nuova Democrazia per la legge sugli immobili
gioranza scesa a 155 deputati e si cercheranno rinforzi tra i dodici indipendenti. Tsipras ha accusato lesecutivo di governare solo con la forza dellordine e i decreti puntando il dito contro Samaras per le sue continue assenze in parlamento. La presidente dei deputati del KKe, Aleka Papariga, a sua volta se l presa con tutti: Governo e Syriza hanno praticamente la stessa politica, lo sviluppo che propongono beneficer soli i monopoli e gli squali e
non il popolo, ha arringato. Samaras ha salvato il suo governo, come era prevedibile, ora per dovr affrontare molti ostacoli compresa lostinazione di un numero nutrito di deputati del suo partito, Nuova Democrazia, e dei sui alleati di governo del Pasok, contro le nuove tasse sugli immobili, la legge per gli sfratti e la confisca (specialmente per la prima casa), e il nuovo tsunami di licenziamenti nel settore pubblico cos come preteso dalla troika. Il nostro paese governato dalle email della troika, aveva denunciato giorni fa la ex ministra Tzakri, aprendo la strada alla sua fuoriuscita dal Pasolk. Un altro deputato dei socialisti, Mixalis Kassis, sembra pronto a dare battaglia per avversare la nuova legge sugli immobili, facendo presente che altri nel Pasok e in Nuova Democrazia sono pronti a ribellarsi. Euclidis Tsakalotos, professore universitario e responsabile per la politica economica di Syriza, ha commentato cos il risultato del voto di ieri: Il governo sta negoziando una sorta di stagnazione permanente, senza speranza. Per la prima volta, dopo la seconda guerra mondiale, avremo una generazione di giovani che crescer in condizioni peggiori dei suoi genitori. Un shock psicologico di enormi dimensioni. Per Tsakalotos il problema del debito e della crisi vuole una soluzione europea: Syriza propone unalternativa per tutti. Il governo della sinistra in Grecia parler per tutto il Sud Europeo. Non cadremo in una contrapposizione tra Grecia e Germania, ma ci opporremo alle politiche neoliberiste che si applicano.
Leccedente danneggia leuro e i paesi deboli. Si chiede di aumentare i salari per rilanciare la domanda interna
nord e sud dellEuropa, ma ha comunque messo in guardia: la correzione va fatta, ma senza indebolire il pi forte. A criticare leccedente tedesco a chiare lettere sono stati gli Usa, che hanno sottolineato i rischi di deflazione che corre la zona euro. Questo ha spinto la Bce ad abbassare i tassi allo 0,25%, nella speranza di dare un po di fiato alleconomia. Ma la Germania, finora, ha sempre respinto le critiche e proseguito la politica mercantilista, che di fatto si equipara a un protezionismo mascherato. Uneventuale correzione tedesca, cio un aumento dei salari per rilanciare la domanda interna, non sar per sufficiente. Bruxelles fa pressioni anche sulla Francia, perch acceleri le riforme. Il downgrading della Francia da parte dellagenzia di rating S&P, l8 novembre, ha causato labbassamento immediato anche del rating del Fondo europeo di stabilit finanziaria, per il semplice motivo che Parigi ne un importante azionista. Ieri, malgrado la crisi causata dalla rivelazioni di Snowden sullo spionaggio del datagate, sono ripresi i negoziati tra Ue e Usa in vista del trattato di libero scambio, la Nato del commercio, che secondo Washington abbattendo le barriere non doganali, omogeneizzando le norme, potrebbe favorire la ripresa e la creazione di pi di 700 mila posti di lavoro oltre-Atlantico e, si spera, almeno altrettanti nellUnione europea.
er far sopravvivere Alitalia, il nuovo piano industriale messo a punto dall'amministratore delegato Gabriele Del Torchio prevederebbe risparmi per 250 milioni di euro e una nuova cura dimagrante del personale, con incentivi all'uscita, cassa integrazione e il mancato rinnovo di almeno un migliaio di contratti a termine. Il condizionale d'obbligo, visto che sulla compagnia va avanti da giorni un drammatico balletto di numeri. Alla vigilia del cda spostato a domani, l'unica certezza lodierna convocazione dei segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl al ministero dei trasporti. Nel faccia a faccia fra Maurizio Lupi e i sindacati, saranno con tutta probabilit messi nero su bianco sia il business plan che i nuovi scenari societari. Da Parigi rimbalza infatti la notizia che Air France-Klm, a oggi principale azionista di Alitalia con il 25%, non intende sottoscrivere la sua quota nellaumento di capitale da 300 milioni, deciso il mese scorso per evitare il collasso della compagnia. Dato che pi volte il gruppo franco-olandese ha ribadito come sia necessario un piano lacrime e sangue per dare lok allaumento di capitale, la sua uscita di scena potrebbe essere letta come un tentativo del governo italiano, neo socio di Alitalia tramite le Poste, di ridurre al minimo gli effetti sociali della ristrutturazione. Per certo Federico Ghizzoni, ad di Unicredit gi intervenuta a garanzia dellaumento di capitale, ieri sera si detto convinto che lobiettivo sar raggiunto. Se Air France rimane, bene ha spiegato altrimenti Alitalia e il governo saranno liberi di guardare altre soluzioni. Alitalia non un'azienda che in prospettiva ha poco valore. Credo possa essere un partner interessante per tanti altri vettori nel settore. Fra i quali potrebbero esserci, secondo una delle tante indiscrezioni che stanno circolando in questi giorni, anche la russa Aeroflot oppure Air China. Per certo, di fronte alle ipotesi su possibili tagli di personale e sforbiciate del 20% agli stipendi, sul fronte sindacale c massima allerta. Le federazioni di categoria dei trasporti hanno messo in chiaro di essere indisponibili a discutere di nuovi esuberi fra i 15 mila attuali addetti di Alitalia, dopo aver subito 5 anni fa l'uscita dall'azienda di altre migliaia di lavoratori. Sullargomento ieri intervenuto il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato, che ha osservato: Stiamo aspettando le decisioni della compagnia, noi abbiamo fatto un grande investimento su unazienda importantissima per lItalia. Adesso la compagnia deve dirci che intenzioni ha e chiudere con un piano industriale convincente. Se ci fossero esuberi, li giudicherei un grosso problema che bisogna risolvere. Sul piano industriale dellad Del Torchio, le anticipazioni rilevano che dovrebbe consentire ad Alitalia di riorganizzarsi evitando di bruciare la liquidit che arriver con la ricapitalizzazione. Una delle ipotesi che il nuovo piano preveda la messa a terra di 10 aerei di medio raggio, con la conseguente cig per un migliaio di lavoratori. In ponte ci sarebbe anche una riconfigurazione delle rotte, puntando su quelle intercontinentali e internazionali. Invece sul fronte della ricapitalizzazione di 300 milioni, al momento i numeri dicono che le adesioni sono per 71 milioni (Intesa San Paolo 26 milioni, Atlantia 26 milioni, Immsi 13 milioni e Maccagnani 6 milioni), cui vanno aggiunti altri 100 milioni versati da Intesa San Paolo e Unicredit. La soglia minima da raggiungere per considerare valido laumento di 240 milioni, e Poste dovrebbe sottoscrivere 75 milioni di inoptato.
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il manifesto
Governo
Dopo la rottura domenicale le colombe si preparano a disertare il Consiglio nazionale. Ma ora inizia la guerra dei simboli
a scissione di fatto consumata. Senza bisogno di congressi, mozioni e voti. Un paio di telefonate, due interviste, sipario. Nella notte tra domenica e luned, il Pdl ha smesso di esistere. La certificazione dovrebbe arrivare stasera, al termine della riunione delle colombe con il capostormo Angelino Alfano. Decideranno quasi certamente di non partecipare a un Consiglio nazionale strutturato come un plotone d'esecuzione pi che come un'assemblea congressuale. Un solo intervento, quello del re, e poi il voto sul suo documento. Fuori dai cancelli, una folla pronta a dimostrare che la base sta con il sovrano: a colpi di fischi e insulti. Condizioni in cui sarebbe oggettivamente impossibile dare bat-
i che di fronte al declino di un leader, Silvio Berlusconi, siamo di fronte alla fine di un sistema durato un ventennio, il berlusconismo. Giuliano Ferrara ne stato per due decenni non l'ideologo ma l'interprete pi lucido e autonomo. Cosa stato il berlusconismo? Una breccia. Prima di Berlusconi la cultura politica istituzionale era quella di un Paese senza una destra, senza un partito almeno teoricamente liberale. In quel muro Berlusconi ha aperto una breccia. Non fu il crollo della prima Repubblica a infrangere il muro? Il sistema dei partiti era stato abbattuto dai magistrati in modo deleterio. Lo hanno abbattuto con i loro mezzi, che per definizione non sono democratici. A quel punto tutto si stava richiudendo in una Repubblica codina e penitenziaria. Invece si aperta quella breccia che si chiamava Berlusconi, ed durata 20 anni. Non si pu dire che abbia mantenuto le sue promesse... Berlusconi ha deluso, come tutti quelli che conquistano il potere. Non mi viene in mente nessuno che nella storia abbia destato grandi speranze senza che poi ci fossero grandi delusioni: non il fascismo, non Cavour, non Garibaldi. Per una cosa Berlusconi ci ha saputo dare: l'alternanza di governo in un Paese che non la aveva mai conosciuta. C'erano stati il trasformismo, passaggi di regime, diverse coalizioni, ma l'alternanza di governo mai, sin dai tempi del Regno.
Gi, ma che fine ha fatto l'alternanza negli ultimi due anni? Certo che con l'uscita di scena di Berlusconi entrata in crisi anche lalternanza! Ma questa proprio la prova di quanto dicevo. Fino a che c' stato Berlusconi in campo, c'era la garanzia che l'uno o l'altro governava, presentandosi come alternativi di fronte agli elettori. Per questo Berlusconi ha incarnato la riforma pi importante nella storia della Repubblica. Diresti che Berlusconi e il berlusconismo sono davvero finiti? Il berlusconismo arrivato a consunzione, come tutto, inevitabilmente. Ma arriva a con-
si rivel determinante sia nella rielezione di Napolitano che nella nascita del governo delle larghe coalizioni. Una vittoria innegabile, ma di corto respiro... Perch poi arrivata la sentenza di Esposito. Uno che ha scritto la prefazione al libro di Imposimato, dicendo che quel delirio sul caso Moro era un risultato definitivo! Quando in tv vedo le facce degli aguzzini mediatici dissertare sulla condanna di Berlusconi mi torna in mente Esposito... Per il berlusconismo non stato un fenomeno limitato alla destra... Certo che no! Berlusconi ha aperto la breccia in Italia, non solo nella destra italiana. Ha impedito che si uscisse dalla caduta del Muro e dalla fine del Pci, con la completa omologazione culturale del Paese intorno a un nuovo conformismo. Che futuro vedi per il Pdl/Forza Italia? Berlusconi non ha predisposto una successione e non lo far, per via del suo spropositato ego. E' evidente che, quando Berlusconi viene meno senza aver organizzato lui un'uscita ordinata dal berlusconismo, tutto si dissolve e va ricostruito in forme varie. Non ha senso lo spettacolo di questa corte politica che si divide tra lealisti e opportunisti, con tutti apparentemente d'accordo sui fondamentali e con tutti che tirano per la giacca Berlusconi. Dovrebbero nascere delle reali culture politiche. Se la Santanch desse vita ai tea-party sarebbe un vantaggio. Da questo impasse la destra italiana pu uscire solo con un gruppo di intransigenti che chiedono uno Stato piccolo e si misurano di fronte al Paese con una strategia conservatrice di tipo nuovo. E i governativi si inventino anche loro qualcosa di nuovo. Quagliariello non pu volere una destra berlusconiana con l'ideologia dei saggi di Napolitano! Si decidano a parlare al Paese invece di questo tira e molla tra due fazioni di partito per tirare dalla loro parte il re decaduto. Devono macinare idee, non relazioni.
taglia anche per animali ben pi poderosi dei gracili volatili alfaniani. Certo, da un tipo che il 2 ottobre scorso a mezzogiorno annunciava la sfiducia al governo e un'ora dopo votava la fiducia ci si pu aspettare di tutto, quindi anche un ripensamento in questa estrema circostanza. I mediatori, che in politica ci sono sempre, anche molto oltre il limite massimo, ci stanno provando. Sono quelli di sempre, i fedelissimi: Fedele Confalonieri, Gianni Letta, Marina la primogenita. Per ora non hanno concluso niente neppure loro. Un po' perch la furia del cavaliere tradito ormai tracimata, ma un po' anche perch il consiglio dei legulei, Meglio affrontare la tempesta da capo dell'opposizione che da leader esautorato di un partito di governo una sua indiscutibile ragionevolezza ce l'ha. Ma, anche se una retromarcia del trucidato di Arcore ormai quasi impossibile, ci non significa che le prossime mosse, e relativa tempistica, siano gi definite. La nascitura Forza Italia potrebbe passare senza mezze misure allopposizione, ma potrebbe anche, ed una ipotesi tuttaltro che peregrina, optare per lappoggio esterno. Cos eviterebbe di apparire sfascista, mantenendo per le mani tanto libere da poter sostenere o mitragliare a piacere ogni singolo provvedimento. La responsabilit di tenere in piedi un governo la cui popolarit si gi il larga misura dissolta ricadrebbe tutta sul Pd, il solo partito forte a metterci davvero la faccia. E se Renzi vuole sostenere questo governo da solo, si accomodi, come sintetizza Minzolini. Resta da stabilire anche quando saltare il fosso. Per tutta la giornata, ieri, si parlato solo di legge di stabilit, ed probabile che proprio sul quel fronte si consumer la rottura in aula. In realt c' un solo punto dirimente, e non si tratta delle tasse: il sostegno al governo anche dopo la defenestrazione del pregiudicato. Per Alfano, intervista domenicale numero uno, la permanenza nell'esecutivo e nella maggioranza non in discussione. Per Berlusconi, intervista domenicale numero due, impensabile restare al governo con chi, violando le leggi, compie un omicidio politico, assassina politicamente il leader del moderati. Parole definitive, e infatti gli stracci gi volano. Alfano che al telefono con Berlusconi strepita perch gli hanno raccontato che i segugi del Giornale sono gi sulle sue tracce, poi dichiara pubblicamente, e non per la prima volta, di attendere impavido l'ondata di fango detta metodo Boffo, Berlusconi che replica ricordando al delfino l'inglorioso esito della rivolta precedente, quella di Fini... Ma queste sono parole. Qualche colomba pi avveduta gi passata alle carte, in soldoni a un parere pro veritate chiesto a luminari del diritto in merito alla sorte del simbolo Pdl. Non si tratta di un particolare. Se potr disporre di quel simbolo, Alfano conserver qualche speranza, pur se pallida, di non fare la fine del sorcio, pardon di Fini. Senza potersi chiamare Pdl, dovendosi inventare una di quelle formule che mettono la depressione addosso solo a sentirle nominare, tipo Scelta civica, Angelino giocher alla roulette russa col caricatore pieno. Sia che le colombe si rechino ordinate al votare sabato prossimo, sia che invece disertino le assise, la partita gi ruota tutta intorno al tenere in vita o seppellire una volta per tutte i poco gloriosi vessilli del Pdl.
CONGRESSO
il manifesto
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Maggioranza
Il Pd invoca il doppio turno senza avere i voti. I grillini dicono no al Mattarellum. E cos il sistema non cambia
atta
Andrea Fabozzi ROMA
PRIMARIE PD, LINCOGNITA DEL VOTO DEI CIRCOLI Lhanno preso malissimo i renziani, lannuncio della diserzione delle primarie di Romano Prodi. Gli ulivisti sostengono Renzi, giura Sandro Gozi. E il professore cos rischia di favorire i 101, dice Ermete Realacci, intendendo i 101 voti che affondarono la candidatura del Pro al Colle. Il ministro Delrio sfuma lamarezza: La nostra gente vicina a Prodi, gli vuole bene, ha sofferto con lui e ora sarebbe davanti a unaltra lacerazione. Se i confermer questa scelta lo rispetter, ma prima cercher di fargli cambiare idea. Ieri lex
presidente tornato a parlare di gazebo, attenuando il senso delle sue precedenti parole: Il mio un discorso assolutamente personale e tuttavia ho lavorato tanto perch ci fossero le primarie, spero proprio che abbiano successo. Intanto arrivano i primi dati sui voti dei circoli che si concluderanno il 17 novembre. A ieri il dato (parzialissimo, relativo ai primi 3mila circoli) vede Cuperlo avanti con il 43,6 per cento, il sindaco al 41,9, Civati al 13,6 e Pittella allo 0,9. Ma per le primarie tira tutta unaltra aria. Un sondaggio di Quorum per Europa d Renzi al 72.5, Cuperlo al 14.5, Civati al 12.3..
LEGGE ELETTORALE Si vota al senato. Ma solo per fotografare lo stallo e aspettare la Corte costituzionale
queste maggioranze non ci sono e che dunque neanche oggi si far un passo in avanti. Con il Porcellum se la dovranno vedere i giudici costituzionali, da soli. Fossero attendibili le voci che danno la Consulta orientata a rigettare il quesito sulla legge elettorale che sta-
to sollevato dalla Cassazione - non accoglibile in quanto ricorso diretto camuffato - a dicembre ci troveremmo precisamente al punto di partenza, con un Porcellum esecrato da tutti ma pi vitale che mai. Da qui il tentativo del presidente del Consiglio di gettare il cuore oltre lostacolo. Il Porcellum
RIFONDAZIONE Ferrero: Letta secondo tempo di Monti: una controrivoluzione. Alle europee unInternazionale sociale
l governo Letta il secondo tempo della partita. Sul piano economico e sociale le operazioni pesanti le ha fatte Monti: ha usato la paura per sfondare diritti del lavoro, pensioni, welfare. Letta prosegue e fa leva sulla rassicurazione per azioni di sfondamento sul piano costituzionale. La sua parte demolire la Carta e introdurre il presidenzialismo. Anche il Prc di Paolo Ferrero affronta, come altri a sinistra, un congresso (dal 6 all8 dicembre a Perugia). Che segna, nelle intenzioni, una svolta. Cosa intende per azioni di sfondamento sul piano istituzionale? Letta sta modificando lart. 138, e si dar il tempo di cambiare la Carta. La maggioranza trover la quadra sul presidenzialismo, che chiamer semipresidenzialismo. Con il bipolarismo hanno demolito la partecipazione, con il presidenzialismo gestiranno in forme plebiscitarie la crisi della politica. Parte del Pd contro il presidenzialismo. Le larghe intese stanno ridisegnando lItalia sul piano economico-sociale, dalla spending review al fiscal compact al pareggio del bilancio. Sono una Costituente, come quella del 45. Solo che quella era democratica e progressista, questa antidemocratica e neoliberista. Se chiudono la partita sulla Carta, il progetto della P2 realizzato. Lhanno fatto tutti insieme. Del resto difficile dire se le proposte sociali di Renzi sono a destra o a sinistra di Berlusconi. Penso ai minijob: la distruzione dellidea che il lavoro abbia dei diritti. Come in Europa, in Grecia, in Germania, la grande coalizione la forma di governo nella crisi per avere il consenso per fare porcherie che da solo nessuno potrebbe. Il piano della P2. Come dice Grillo? S, ma io lo dico da prima. Renzi, Cuperlo e anche Letta giurano che le larghe intese non si ripeteranno pi. Possibile: una volta che avranno sfondato, riprenderanno il teatro nella forma del presidenzialismo. Renzi o Marina Berlusconi: lo scontro sar anche feroce, ma le differenze sono insignificanti. Sono diversi sui diritti civili, ma pressoch uguali sulle questioni sociali ed economiche. Hanno sfasciato il
frutto della lotta partigiana. Una vera controrivoluzione. E il lavoro sar nella merda. Si spieghi. Questo quadro prevede la disoccupazione e la precarizzazione di massa, la riduzione dei salari e la privatizzazione del welfare. Contro la controrivoluzione lei propone una Syriza italiana. Ci avete gi provato con la Federazione della sinistra e Rivoluzione civile. Non ha funzionato. diversa? Propongo un polo di sinistra autonomo e alternativo dal centrosinistra. Molte delle forze di Rivoluzione civile si sono trovate fuori dallalleanza non per loro scelta. E questo ha pesato. I nostri interlocutori oggi sono, per capirci, larco di forze e di pratiche che va dal corteo del 12 ottobre, la "Via maestra", a quello del 19 sul diritto allabitare. Propongo una testa un voto: nessun percorso con accordi di vertice, come stata Rivoluzione civile e la Federazione, due fallimenti. Le europee sono loccasione di una nuova Internazionale sociale. LEuropa un terreno chiaro: in alternativa ai socialdemocratici e ai popolari c la candidatura a presidente della Commissione di Alexis Tsipras (leader della greca Syriza, ndr).
Niente liste Prc anche alle europee? Il punto far partire il processo. Come si chiamer viene dopo. Proponete di uscire dalleuro? Nel Prc c chi lo propone. Io propongo la disobbedienza ai trattati. A congresso un pezzo del Prc chieder di riaprire il dialogo anche con Sel. un punto di differenza, anzi unaltra linea politica. Per noi bisogna costruire la sinistra fuori dal centrosinistra. Loro invece non propongono lentrata nel centrosinistra, non dico questo, ma antepongono lunit a sinistra alla sua collocazione. un errore. Ci abbiamo gi provato, sempre andata male. successo con la Federazione: il Pdci voleva aggregarsi al Pd, e ci siamo spaccati. Di pi: tutte le scissioni del Prc sono avvenute su questo punto. Si pu sbagliare, anchio ho sbagliato: ma non si pu ripetere sempre lo stesso errore. Vuol dire che la prossima Rifondazione sar definitivamente selezionata fra quelli che dicono no al centrosinistra? No, voglio dire che se la proposta di questi compagni si realizzasse torneremmo nelle condizioni della Fds: un disastro. Aggiungo che Sel non mi sembra interessata. Ma non dico che non discuteremo mai pi con il Pd. Syriza sfida il Pasok, e anchio se avessi il 20% e il Pd il 10, sfiderei il Pd. Ma ora non vado a fare il suo tappetino. Il 20% invece in Italia ce lha Grillo. Grillo inizia a mostrare le sue debolezze. Non interessato ad essere motore dei movimenti. E evidenzia le contraddizioni sulle proposte per uscire dalla crisi, dove mischia ricette di destra e sinistra. Oggi un parcheggio di voti. Ma rester al 20 se non ci sar una sinistra credibile. E alternativa. Quindi il Pdci fuori? No, purch sia chiaro sul rapporto col Pd. Il Pd il vostro spartiacque. Messa cos non vi precludete il dialogo con quel vasto popolo di sinistra che oggi vota Pd? La comunicazione con quel popolo avverr sui contenuti. Il lavoro il problema del paese, e il nostro piano per un milione di posti - manutenzione dellambiente, del patrimonio artistico e tanto altro - non sar solo una raccolta di firme ma loccasione di defi-
nire una nuova sinistra. Faremo sul lavoro quello che fanno Paolo Di Vetta (dellUsb, ndr) e gli altri sul tema della casa. Non si lamentano, praticano soluzioni, occupano. Non teme una Rifondazione minoritaria? Rifondazione piccola. Ma le nostre idee sono maggioritarie. Perch allora avete pochi voti? Abbiamo un problema di credibilit. Usciamo da una sconfitta e non basta cambiare posizione politiche. Bisogna ripartire. Qual lerrore pi grave che si addebita? Il governo con Prodi. Credevamo di poter cambiare lindirizzo politico. Non a caso i partiti della sinistra europea, tutti in crescita, non hanno avuto esperienze di governo. vero anche che nessuno di quei partiti ha sul curriculum la rottura del primo governo di centrosinistra del paese. La vicenda del 98 lavevamo superata nel 2001, con il movimento di Genova. Poi, con la scelta del governo, abbiamo chiuso le possibilit a quel movimento e piallato la nostra credibilit. Ma non stato un errore solo nostro. Nelle nostre liste cerano molti dei centri sociali e della sinistra sociale. Insomma, la fase del bertinottismo di governo stata un errore. La mia unautocritica. Io ho fatto persino il ministro. Ero considerato il rompipalle, ma oggi limmagine resta quella. Questo non pone il tema di un ricambio del leader? Il giovane Tsipras ha svecchiato anche limmagine della sinistra greca. Invece Mlanchon, leader del francese Front de gauche, stato ministro di Jospin. Ho messo la faccia nelle scelte buone, come lelezione di Pisapia, Orlando e De Magistris, e in quelle cattive. Un dirigente comunista, consapevole che si perde fino a che non si vince, deve innanzitutto capire per correggere. Ci sono compagni e compagne che chiedono un ricambio a partire da me. Contrasto la tesi del capro espiatorio, ed un successo che nonostante tutto non siamo diventati una setta n una dpendence del migliore offerente. Fare il segretario non il mio primo problema. Vedremo. decider il congresso. Proporr la gestione unitaria del partito. E il referendum fra gli iscritti su ogni questione importante.
il male assoluto, ma la legge elettorale compito del parlamento, mi aspettodia una risposta - ha spiegato ieri Enrico Letta. Il governo a disposizione, pu intervenire per decreto - ha aggiunto - ma solo se il parlamento lo chiede con urgenza. Fare un decreto contro il parlamento sarebbe una cosa ai limiti della forzatura istituzionale. Persino pi prudente il ministro delle riforme Quagliariello, secondo il quale la legge elettorale un terreno nel quale un intervento durgenza del governo, ancorch di larga coalizione, aprirebbe seri problemi di sistema. La strada per cambiare il Porcellum non questa. Non si vede per quale possa essere. Le pressioni sulla Corte costituzionale sono di ogni tipo, e contrapposte. Ecco perch una soluzione di mediazione potrebbe farsi preferire dai giudici: la semplice cancellazione del premio di maggioranza - che darebbe vita a una legge proporzionale pura - o la non ammissibilit. Otterrebebro in fondo effetti simili, lasciando comunque ai partiti lobbligo di modificare la legge. La seconda soluzione avrebbe il vantaggio di esporre poco la Consulta e mettere ancora pi in mora le forze politiche. In tuttaltro contesto, a proposito del sovraffollamento carcerario, la Corte ha appena scelto una via duscita di questo tipo. Nel frattempo il voto di oggi in senato potr al massimo certificare lo stallo. Lordine del giorno del partito democratico riprende i punti (pochi) sui quali c laccordo con il Pdl ma si concentra sul doppio turno di coalizione per assegnare il premio di maggioranza (340 seggi alla camera e 170 al senato). lipotesi avanzata dal professor DAlimonte, poi ripresa da Violante e che il Pdl continua a considerare irricevibile. Con il Pd ci sono Scelta civica e Sel, in totale 11 voti in commissione. Il Pdl ieri sera non aveva ancora formalizzato la sua controproposta, che prevede in sostanza lattribuzione di un premio minore nel caso tutte le coalizioni restassero sotto il 45%; in ogni caso il centrodestra potrebbe al massimo raggiungere 10 voti - la maggioranza a 14. Qualche chance in pi potrebbe un teoria averla lordine del giorno della Lega, dove si propone il ritorno al Mattarellum: in fondo lidea contenuta in varie proposte di legge del Pd ed stata sostenuta dai 5 Stelle alla camera (mozione Giachetti). I democratici per se non possono avere il doppio turno si tengono il Porcellum. E i 5 Stelle avanzano obiezioni minori (anche nel Mattarellum c una quota di liste bloccate, il 25%) che lasciano intendere come la maggioranza del movimento segua Grillo, anche lui per la salvaguardia della legge in vigore. Per tenere legati i senatori, i grillini presenteranno un proprio ordine del giorno diverso dal ritorno al Mattarellum. La partita, insomma, non comincia per eccesso di marcature. Ma il tempo passa e seppure oggi dovesse casualmente essere approvato un ordine del giorno, non sarebbe che un invito del senato a se stesso. Per il Porcellum quasi una carezza.
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ITALIA
LATINA Un rapporto dellArpa: arsenico e metalli pesanti vicino alla discarica di Borgo Montello
i sono luoghi chiamati con nomi suggestivi. Cera la Campania felix, trasformata nella Terra dei fuochi. E cera - molto pi a nord - un giardino nato dalle terre di bonifica, strappato alle paludi, sul confine tra le province di Roma e Latina. "Valle doro" il toponimo indicato sulle mappe. Forse un migliaio di ettari: insalata, pomodori, uva da tavola, venduta in tutta lItalia. Ma soprattutto il kiwi dop, frutto trapiantato qui dalla Nuova Zelanda trentanni fa. Doro, perch lagricoltura, da queste parti, era la vera miniera dei coloni veneti arrivati negli anni trenta per prosciugare questa terra, ararla e trasformarla nel granaio del paese. Al confine est della valle c dagli anni 80 una macchia grigia. Prima piccola, appena visibile. Poi un mostro da 50 ettari, un tumore che si allarga sulla terra, lambendo i confini del fiume Astura. Ha le sue tossine, quel bulbo. Piombo, arsenico, ferro, manganese. Ed ha un altro business, la monnezza. Moneta contante per chi la gestisce. Le acque profonde delle falde, lambiscono la coltivazioni, uniscono il tumore scavato nelle vallate con i giardini profumati dei kiwi. In mezzo c un fiume, lAstura, e una terra di nessuno chiamata S0. Tutto inizi da l, da un vallone dove i camion del comune di Latina cominciarono nel 1973 a scaricare la monnezza. Poi arrivarono le altre buche, una, cinque, alla fine nove invasi, con milioni di tonnellate di rifiuti. Il peggior incubo di chi qui nato e cresciuto si dimostrato alla fine reale. Dal 2009 i tecnici dellArpa Lazio hanno iniziato cercare la traccia dei veleni fuori dagli invasi della discarica cresciuta a dismisura. Cera il timore che le sostanze normalmente presenti nelle falde avessero superato il fiume, confine labile con le coltivazioni. Dal 2010 lente ambientale che dipende dalla Regione Lazio ha iniziato a prelevare i campioni delle falde acquifere sui bordi dei campi, oltre il fiume. Il risultato un pugno nello stomaco. Larsenico, ad esempio: prendendo come limite di legge i 10 microgrammi per litro, nei due pozzi della rete piezometrica che contorna il fiume Astura dalla parte della Valle doro lArpa ha trovato valori fino a 30 volte superiori. Nel giugno del 2010, ad esempio, un campione conteneva 260 microgrammi di arsenico per litro; nel gennaio del 2011 in un altro prelievo stata riscontrata una concentrazione di 382 microgrammi per litro. Valori che vanno aldil di
ogni limite. E ancora, il pericolosissimo piombo: i grafici del rapporto che il manifesto ha potuto consultare mostrano istogrammi ben oltre i valori consentiti. E infine il ferro, il manganese, con tassi di concentrazione oltre le medie della zona. Non solo un problema di veleni, trovati nelle falde a pochi metri dalle coltivazioni pregiate di frutta e verdura. una questione di silenzio. Questi dati sono contenuti in un rapporto mai divulgato alla popolazione, partito dagli uffici dellArpa Lazio il 20 marzo del 2012. Un secondo rapporto - consegnato lo scorso maggio - ancora introvabile, mantenuto sotto riserbo dagli uffici ambientali della Regione Lazio. La scorsa settimana diverse testate di Latina lo avevano chiesto, dopo che si era sparsa la voce su una contaminazione delle falde acquifere della zona agricola vicina a Borgo Montello. Il commissario dellArpa Lazio, Corrado Carruba, quei dati non li ha voluti fornire: Manca una valutazione finale dellIspra, aveva spiegato. La Regione Lazio ha fatto di pi, diffondendo un comunicato stampa perentorio: I dati non sono ancora disponibili perch incompleti. Di avviso diverso lIspra, chiamata in causa dalla agenzia regionale diretta da Carruba: Si ritiene che i dati siano pubblici e che siano accessibili presso gli Enti preposti, hanno risposto ad una richiesta specifica del manifesto i dirigenti dellistituto sotto la responsabilit del ministero dellambiente. Per poi aggiungere, chiarendo ulteriormente il quadro: Lapprofondimento tecnico del modello concettuale del sito insistente nellarea delle discariche di Borgo Montello, del tutto indipendente dal procedimento amministrativo di bonifica e/o messa in sicurezza che resta in capo agli enti preposti. Un concetto che, tradotto, suona pi o meno come una smentita della versione divulgata dalla regione e dallArpa Lazio.
Nessuno, da quando il rapporto stato consegnato alla regione e al comune di Latina, ha avvisato del pericolo la popolazione e i coltivatori. Non risulta al manifesto nessuna campagna di analisi specifica delle acque utilizzate per la coltivazione della frutta e degli ortaggi nella zona di Valle doro. Eppure larsenico un cancerogeno di prima classe, capace di concentrarsi nei prodotti agricoli e, alla fine della filiera, nel corpo. Forse quei veleni sono confinati nei due pozzi utilizzati per il monitoraggio, e forse i dati raccolti lo scorso anno - numeri tenuti ancora sotto chiave - potranno rassicura-
re tutti. Difficile dirlo, visto il silenzio che oppongono le istituzioni regionali. Quello che certo sono le morti, diffuse attorno alla discarica e ai terreni che i casalesi qui controllavano. In una sola via, a pochi metri dal casolare sequestrato agli Schiavone, dove gli abitanti ricordano larrivo dei camion carichi di fanghi, su dodici famiglie si contano cinque morti per tumore nellultimo anno e mezzo: Dovete valutare con attenzione quello che noi avvocati chiamiamo nesso causale, rispondono dallArpa Lazio. Per ora da queste parti aspettano i dati sui veleni.
ntro mercoled 20 novembre, giorno del vertice bilaterale tra Letta e Hollande, laccordo tra Italia e Francia per la linea ferroviaria ad alta velocit (Tav) Torino-Lione sar stato ratificato. La discussione generale iniziata alla Camera dove Sel e il Movimento Cinque Stelle hanno presentato, rispettivamente, 502 e 1082 emendamenti. In aula sar una battaglia, ma lesito sembra gi segnato. Il governo italiano vuole arrivare con i compiti a casa gi fatti e chiudere liter di recepimento dellaccordo internazionale sullopera iniziato il 30 gennaio 2012. In realt, come hanno fatto notare i 5 Stelle, il trattato sar ratificato solo a met dal parlamento italiano. Mercoled 20 solo la Camera - salvo clamorosi ripensamenti - lavr approvato in prima lettura. Il testo dovr poi andare al Senato. E non detto che non possa ritornare alla Camera. Questa lultima anomalia di un progetto contestatissimo per cui saranno stanziati 8,2 miliardi di euro (previsti
rmai il derby dello scandalo. Un trend topic da analizzare al bar o in Rete. Ma a Salerno, per la gara tra padroni di casa e Nocerina (Lega Pro 1/B) sospesa dopo poco pi di 20 minuti con gli ospiti rimasti in sei sul terreno di gioco, si andati oltre la vergogna. Gara boicottata dai calciatori per volere degli ultras nocerini. Il prefetto di Salerno aveva stabilito che non potevano seguire la loro squadra allo stadio Arechi. Motivi di ordine pubblico, per i pessimi rapporti tra le due tifoserie. Al tifo organizzato non andava gi. Serviva un gesto eclatante come hanno detto in un comunicato (perch gli ultras nocerini, come quelli milanisti, interisti, juventini e altri, si esprimono attraverso dettagliati comunicati). Prima, le minacce ai calciatori, nel ritiro della squadra a Mercato San Severino, pochi chilometri da Nocera: Questa partita non si deve giocare. O ci siamo noi, o non ci siete neppure voi. Se giocate, vi ammazziamo. Con pugni contro il bus della squadra. Poi, una volta che il prefetto di Salerno, Antonio de Jesu, decideva di far disputare la gara partita con 30 minuti di ritardo -, ecco il copione di riserva. I calciatori della Nocerina (che non volevano giocare) in campo con la maglietta pro ultras Rispetto per Nocera. Tre sostituzioni al secondo minuto di gioco. E cinque atleti che nei minuti successivi simulavano infortuni, uscendo dal campo. Squadra con sei uomini, stop alla partita. Solo il primo atto di una farsa che non faceva ridere. Nel dopo gara i dirigenti nocerini prendevano le distanze dalliniziativa dei calciatori, per poi dimettersi, domenica sera. Dimissioni ieri respinte dalla propriet. Qualche ora prima, gli ultras nocerini tornavano a casa festeggiando il trofeo vinto. Per poi vergare il comunicato in cui si leggeva di un gesto che facesse parlare lItalia intera e che scuotesse il sistema. I festeggiamenti a Nocera saltavano per un temporale. Solo due gocce dacqua rispetto al successivo tam tam mediatico. Fascicolo contro ignoti per violenza aggravata: la Digos identificava circa 30 ultras, 20 raggiunti dal Daspo (divieto di accede-
re alle manifestazioni sportive). In attesa delle decisioni del giudice sportivo. Con la Nocerina che rischia lillecito (art.7 del Codice di giustizia sportiva, possibile esclusione dalla Lega Pro, anche dal torneo in corso), mentre per i calciatori potrebbero esserci due anni di squalifica. Ecco in fila le reazioni: il presidente del Coni, Giovanni Malag puntava il dito contro il calendario stilato dalla Lega Pro, che non avrebbe tenuto conto delle pendenze storiche tra le due tifoserie. Stesso pensiero per il patron della Salernitana, Claudio Lotito, che pescava dal mazzo addirittura la questione palestinese: C una atavica rivalit tra le squadre, come se si facesse disputare una partita tra israeliani e palestinesi. Se avessimo evitato la disputa di queste partite avremmo evitato questo problema. Il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, si difendeva ricordando che, per motivi economici, difficile evitare i derby in Lega Pro. Anche se linimicizia tra i tifosi della Nocerina, della Paganese (Pagani poche centinaia di metri da Nocera) e della Salernitana nota. Lanno scorso, per esempio, il doppio confronto fra i club di Nocera e Pagani fu giocato a porte chiuse. Insomma, solito scaricabarile sulle responsabilit di una domenica folle. Hanno perso tutti. Federcalcio, Lega Pro, anche lassociazione italiana calciatori, che non condanna i suoi tesserati, vittime e carnefici del calcio. Che non restavano negli spogliatoi ma indossavano maglie pro ultras, fingendo infortuni. Falsando partite, campionati. A Nocera come a Genova, mesi fa: genoani che si sfilavano la maglia sullo 0-4 contro il Siena per volere degli ultras. O come per il derby di Roma 2004: stop per volere di tifosi e calciatori nonostante il questore della Capitale avesse garantito che non cera alcun bambino sotto una volante della Polizia. E, per non farci mancare nulla, sono in arrivo novit dal calcioscommesse. Tra un mese la procura di Cremona pubblica il calendario del maxi incidente probatorio con 200 persone interessate (indagati, parti interessate e lese). Fari sul mister X che vendeva gare di serie A per 600 mila euro.
nel progetto preliminare), ma che non inizier dopo la ratifica dei parlamenti italiani e francesi. Sar infatti necessario il via libera da parte dellUnione Europea che dovr erogare il 40% dei finanziamenti per completare la tratta trans-frontaliera da SusaBussoleno a Saint-Jean-de-Maurienne. Per i No Tav si tratta di un accordo capestro che impone allItalia di pagare il 58% dei costi per 12,1 km di tunnel in territorio italiano (in totale sono 57,1), pagando un costo 5 volte superiore rispetto a quello dei cugini dOltralpe. Secondo i No Tav lItalia regaler alla Francia 4.365 miliardi di euro. Per quanto riguarda il traffico passeggeri dal 1991 si dimezzato attestandosi a 700 mila viaggiatori all'anno (un decimo delle previsioni). Il traffico merci (su strada e ferrovia) passato da 8,6 milioni di tonnellate a 2,4 milioni in 10 anni (dal 2000 al 2009). Per quale ragione si continua ad insistere su questa opera? Nessuno riuscito a dare una risposta a questa domanda. Ora che siamo arrivati (quasi) allatto finale, i No Tav scenderanno in piazza a Roma per contestare il bilaterale italo-francese mercoled 20 novembre. Lo ha annunciato sabato scorso Alberto Perino, uno dei portavoce del movimento, al telefono con lassemblea affollatissima della sollevazione contro la precariet che si tenuta nellaula 1 della facolt di Lettere della Sapienza. Quel giorno i movimenti per il diritto allabitare e tutti gli altri soggetti che hanno partecipato alla manifestazione del 19 ottobre a Roma torneranno ad assediare i palazzi e a chiedere linvestimento dei fondi per la realizzazione della Tav Torino-Lione per lemergenza abitativa, il welfare, la scuola o luniversit, la sicurezza del territorio. Il percorso di avvicinamento a questa manifestazione costellato da una fitta serie di appuntamenti. Il primo sar in Val di Susa sabato 16 novembre a cui parteciperanno 15 sindaci No Tav e anche quello de LAquila Massimo Cialente. In contemporanea, il movimento appoggia la grande manifestazione contro il biocidio che si terr a Napoli. Nellassemblea (continuata domenica in unoccupazione in via delle Province a Roma) si fatto riferimento anche alla manifestazione a difesa dei beni comuni e dellEx Colorificio sgomberato a Pisa che si terr nello stesso giorno, oltre che le manifestazioni studentesche di venerd 15 novembre. La mobilitazione continuer con iniziative sul tema della casa (29 e 30 novembre) e contro il carovita e la precariet (a dicembre). I movimenti si interrogano sullauto-organizzazione, sul rifiuto della delega, e ritengono di sviluppare forme di illegalit diffusa e di massa come rifiuto della crisi e dellausterit.
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FARE FRONTE
MIGRANTI Europa sempre pi chiusa dopo la decisione della Bulgaria di rafforzare le sue frontiere
IMMIGRAZIONE
uovi minacciosi muri si alzano a guardia dei confini dellUnione europea. Questa volta la Bulgaria, sotto crescente pressione a causa dellondata di arrivi di rifugiati e richiedenti asilo - in fuga soprattutto dalle rovine della guerra civile siriana - a ricorrere a reti e fili spinati per mettere in sicurezza le proprie frontiere, divenute dal 2007 anche il limes esterno dellUe. Da inizio 2013 sono quasi novemila i richiedenti asilo arrivati in territorio bulgaro, tutti o quasi dopo aver attraversato il confine che divide il paese balcanico dalla Turchia. Numeri molto al di sopra della capacit di gestione della Bulgaria, paese di dimensioni ridotte e capacit economiche limitate: secondo le stime del ministro degli Interni Tzvetlin Yovchev, il tetto massimo di accoglienza di Sofia si ferma infatti a cinquemila arrivi lanno. In un clima di tensione crescente, il governo bulgaro ha deciso nelle scorse settimane di affrontare la questione con una serie di misure demergenza. La pi discussa: un muro (o barriera tecnica, nel linguaggio asettico della burocrazia) lungo pi di 30 chilometri nel tratto pi difficile da pattugliare della frontiera, quello segnato da alture e fitti boschi intorno alla cittadina di Elhovo.
La costruzione del muro, una rete alta circa tre metri ispirata a quella innalzata nel 2012 dal governo greco, sempre sul confine con la Turchia dovrebbe cominciare nella seconda met di novembre, ed essere terminata entro il febbraio 2014. Secondo le dichiarazioni del governo di Sofia, la barriera
non servirebbe per a respingere chi vuole attraversare il confine. Non vogliamo rigettare i migranti, ma indirizzarli verso aree meno impervie e pi controllabili. Vogliamo sapere chi entra sul nostro territorio, e cosa porta con se, ha dichiarato nelle scorse settimane il viceministro degli Interni Vasil Marinov.
Nel frattempo per, dopo lo spiegamento lungo il confine di 1200 agenti di rinforzo deciso lo scorso 9 novembre, nel giro di sole 24 ore sono stati respinte in Turchia almeno cento persone, dopo aver impedito loro fisicamente di attraversare la frontiera. Insieme alle misure lungo il confine, sono state accelerate anche le procedure sulle richieste di asilo politico. Se fino a poco tempo fa per avere una risposta bisognava aspettare almeno cinque mesi, la polizia ha annunciato che ora lobiettivo quello chiudere le pratiche entro tre giorni, per poter poi procedere in fretta allespulsione di chi non risponde ai criteri di rifugiato. E mentre trincera le proprie frontiere esterne, la Bulgaria fa i conti ogni giorno di pi con un clima di crescente tensione politica. Il paese si trova di fronte ad una questione delicata e del tutto nuova, e le istituzioni sono in evidente affanno. Secondo un recente sondaggio, il
Magdalena Tasheva, portavoce delle frange pi intolleranti, ad attraversare il confine bulgaro sarebbero assassini di massa, cannibali, selvaggi, scimmie miserevoli, arrivati nel paese per stuprare e tagliare teste. Atteggiamento rimbalzato pericolosamente anche fuori dalle stanze della politica. In una recente trasferta, gli ultr del Levski - squadra della capitale e club pi titolato di Bulgaria - hanno esposto in curva striscioni come Morte ai rifugiati e Scorrer il sangue. Una minaccia trasformatasi presto in tragica realt. Nelle ultime settimane, una serie di brutali aggressioni ha visto come vittime stranieri. In una di queste, avvenuta nel pieno centro di Sofia, un uomo stato picchiato a sangue da un gruppo di skinhead. Il malcapitato, si scoperto in seguito, era in realt un cittadino bulgaro: colpevole solo di avere la carnagione scura, e di passeggiare ignaro nei pressi di un albergo dove alloggiano richiedenti asilo.
ARABIA SAUDITA Due morti e 68 feriti sono il bilancio della caccia allimmigrato
a rivolta dei migranti contro le autorit saudite finita ieri, con il ritorno al lavoro dei netturbini, quasi tutti stranieri, nella capitale Riyadh e a Gedda, e dopo due morti, 68 feriti, oltre 100 autoveicoli dati alle fiamme e centinaia di arresti. La settimana di caccia allimmigrato che le autorit saudite avevano lanciato il 4 novembre, allo scadere della proroga di sette mesi concessa ai lavoratori stranieri irregolari per lasciare il Paese, ha avuto il momento pi drammatico sabato scorso con gli scontri violenti esplosi a Manfouah, quartiere di Riyadh dove vivono migliaia di etiopi, somali ed eritrei in condizioni durissime, in dieci in due stanze, in topaie che i proprietari si ostinano a chiamare appartamenti. A un certo punto scoppiata una rissa, tra sauditi e immigrati, scatenata, pare, dal lancio di pietre degli stranieri arroccati nelle stradine del quartiere, decisi a resistere allarresto. Negli scontri, un cittadino saudita e un etiope sono rimasti uccisi. Ma il governo di Addis Abeba accusa la polizia saudita di aver sparato senza motivo mentre le unit speciali penetravano nel quartiere per portare via gli immigrati con la forza. E stata una sommossa, che per poco non finita in strage, contro un Paese che dopo avere sfruttato il lavoro dei stranieri - milioni di persone alle quali sono destinate le briciole degli immensi proventi del petrolio - ora ne rispedisce
LAVORATORI IMMIGRATI PROTESTANO CONTRO LA POLIZIA DOPO LE MORTI DELLA SCORSA SERA/FOTO REUTERS
una buona parte a casa. I netturbini erano in sciopero perch la societ di collocamento che li aveva portati in Arabia saudita non li ha mai regolarizzati, la stessa condizione di altre migliaia di lavoratori. Molti degli irregolari di fede islamica invece avevano usato il pellegrinaggio ai luoghi santi della Mecca e Medina per entrare in Arabia Saudita e rimanerci in cerca di un lavoro. Per anni andata avanti cos, con le autorit che fingevano di non vedere
questa massa enorme di diseredati pronti a lavorare per pochi dollari al giorno. Stava bene a tutti, soprattutto agli imprenditori. Poi arrivata la stretta, improvvisa e dura, ufficialmente per ragioni di sicurezza e per alleviare la disoccupazione tra i sauditi (al 12,5 per cento che tocca principalmente i giovani). La monarchia ora invoca la saudizzazione per nascondere il problema delle enormi spese che il Paese deve sostenere per portare avanti la sua politica con-
tro Siria e lIran e per contenere i fermenti sociali che potrebbero tramutarsi in una nuova rivolta araba. Lo slogan perci il lavoro ai sauditi. Eppure le autorit sanno bene che ben pochi disoccupati sauditi si abbasseranno a fare i lavori umili svolti per anni dai clandestini. Cos negli ultimi sette giorni la polizia ha effettuato ispezioni ovunque, senza sosta, facendo terra bruciata intorno agli irregolari. Centinaia di migranti ieri erano in fila per costituirsi al centro per il rimpatrio di Riyadh e per evitare le pesanti sanzioni previste dalla campagna anti-clandestini. Intere famiglie sono state caricate sui pullman verso un centro di detenzione prima di essere espulsi dal Paese. Circa un milione di stranieri - dalle Filippine, India, Pakistan e Yemen - hanno gi lasciato lArabia saudita approfittando della proroga offerta sette mesi fa. La maggioranza dei giornali si schierata con la linea del pugno di ferro scelta dal governo. Ha applaudito allintervento della Guardia nazionale in appoggio alle forze speciali della polizia. Ha avallato ispezioni e blitz contro il pericolo alla sicurezza causato dai clandestini. Non la pensano cos gli imprenditori abituati a sfruttare i manovali a basso costo, per accumulare fortune immense. Le ispezioni infatti hanno causato larresto dei lavori del 50% delle societ di costruzione, 100 mila secondo il quotidiano Arab News. Molti negozianti hanno preferito chiudere non potendo registrare i loro commessi clandestini. In varie zone del Paese non stato fatto e distribuito il pane per mancanza di lavoratori. Alcuni servizi pubblici sono bloccati e non si sa quando potranno riprendere. Un caos che secondo il governo rappresenta il prezzo da pagare per il futuro dei giovani sauditi.
l maltempo non fermer lemergenza immigrazione, perch le barche cariche di disperati che attraversano il Mediterraneo rappresentano un evento senza precedenti, non una normale situazione come quelle vissute fino a ora. Da Malta, dove arrivato domenica e dove ieri ha incontrato il primo ministro Joseph Muscat, Enrico Letta torna a parlare delle migliaia di migranti che quotidianamente cercano di raggiungere lEuropa. Unemergenza inedita, la definisce, figlia del fallimento delle primavere arabe e che quindi non pu essere gestita solo con i pattugliamenti in mare ma che ha bisogno di una nuova politica verso la sponda sud del Mediterraneo, perch quella degli ultimi venti anni fallita. Tra gli scopi del viaggio a Malta c quello di concordare con La Valletta una linea comune sullimmigrazione da proporre ai prossimi vertice dellUnione europea previsti per il 28 dicembre e per giugno. E il premier trova nel suo corrispettivo maltese un alleato, per quanto siano a dir poco discutibili i modi con cui spesso in passato Malta ha trattato i barconi alla deriva bisognosi di aiuto. Quando dicevamo che non escludevamo i respingimenti era una provocazione per dire che stavamo facendo pi di quello che le nostre risorse permettono, si difeso Muscat, che non ha rinunciato a polemizzare con Bruxelles: Fino a qualche settimana fa noi ci sentivamo completamente abbandonati dalla Ue, con unici alleati lItalia ed altri paesi del Mediterraneo. I pattugliamenti in mare non bastano pi, dice Letta. Ma la prima cosa che sia lui che Muscat chiedono allEuropa un rafforzamento dei programmi di controllo degli immigrati gi avviati, a partire da Frontex e dal nuovo sistema Eurosur che per un nutrito gruppo di Paesi, tra i quali Italia e Malta, prender avvio dal prossimo 2 dicembre. Certo, reprimere non basta, come dimostrano le leggi sullimmigrazione del ventennio berlusconiano. E dalle quali oggi anche uno dei sui principali protagonisti, come Gianfranco Fini, prende le distanze: La legge Bossi-Fini va cambiata, ha detto ieri il lex presidente della Camera e padre, con lex leader del Carroccio, della legge sullimmigrazione. E dunque ora di cambiare. Di questo Letta ne consapevole al punto da chiedere a Bruxelles uniniziativa forte dellUe verso i Paesi terzi, a cominciare dalla Libia. Pur riconoscendone le enormi difficolt - gli fa eco Muscat - non possiamo permetterci che la Libia resti cos debole. Non possiamo limitarci alle parole, serve una nuova politica dellUe verso lAfrica e il Medio oriente. Ma la missione maltese servita al premier anche per cominciare a gettare le basi del futuro mandato italiano quando, nel secondo semestre del 2014, proprio lItalia ricoprir il ruolo di presidente della Ue. Un viaggio che arriva dopo quello compiuto da Letta ad Atene (a cui spetta la presidenza nel primo semestre) e che pi in generale punta a rilanciare il ruolo dei paesi del Sud dellEuropa. In questo anche limmigrazione ha il suo peso, tanto che lItalia riuscita a imporla come tema per il vertice che si terr il 28 dicembre. Il Mediterraneo non pu pi essere un mare di morte, ma deve essere un mare di vita, ha ribadito il premier, che ha fatto anche un primo bilancio dell'operazione Mare nostrum avviata dopo la tragedia del 3 ottobre scorso a Lampedusa e che fino a oggi ha fatto registrare il salvataggio di quasi 2 mila persone, la met delle quali in pericolo di vita nel momento in cui sono intervenute le navi della Marina militare.
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MEDIO ORIENTE
re, che avrebbero maggiori margini di guadagno. Ma nel paese continua il dibattito sui colloqui di Ginevra che sebbene si siano conclusi con un nulla di fatto, hanno finalmente messo a confronto diretto le posizioni di Stati uniti e Iran sul programma nucleare. Un primo passo avanti stato compiuto. LIran e lAgenzia internazionale per lenergia atomica (Aiea) hanno siglato un accordo su una roadmap per la cooperazione in ambito nucleare. E cos gli ispettori dellAiea possono visitare limpianto ad acqua pesante di Arak e anche la miniera di Golchin a Bandar Abbas. Il direttore generale dellAiea, Yukiya Amano, di nuovo a Tehran per la prima volta dallo scorso maggio, ha precisato che entro
IRAN, LA GUIDA SUPREMA ALI KHAMENEI. A SINISTRA, IL MINISTRO DELLINDUSTRIA UCCISO A TEHRAN, SAFDAR RAHMATABADI/REUTERS
SIRIA/GINEVRA 2
IRAN Ucciso ministro dellindustria impegnato contro la corruzione, il governo nega la matrice politica
assassinio del viceministro dellIndustria, Safdar Rahmatabadi, riporta il terrore a Tehran. La vicenda racchiude ancora molti elementi di incertezza, sebbene le autorit iraniane si siano affrettate a negare la matrice politica e a sottolineare che, con grande probabilit, lassassino conosceva la sua vittima. Il politico stato ucciso a colpi darma da fuoco mentre era al volante della sua Peugeot, in una piazza nellest di Tehran. stato ritrovato con un colpo alla testa e uno al petto, i finestrini dellauto intatti e nessun segno di colluttazione. Per questo la polizia ha escluso la pista dellattentato. Tuttavia, il viceministro era impegnato, dal suo insediamento, in una diffusa lotta alla corruzione, che spesso coinvolgeva tutti i settori della scena politica iraniana e gli stessi tecnocrati (ora al governo con Rohani) a capo delle principali fondazioni del paese. Il tentativo di ripulire la diffusa corruzione era stato intrapreso con tan-
to vigore che alcuni parlamentari avevano chiesto il suo impeachment. Rahmatabadi aveva anche la delega ai rapporti con il parlamento. Questo ne faceva una figura rilevante del governo, voluto da Rohani nellagosto scorso. Come si evince dai colloqui di Ginevra, lesecutivo impegnato principalmente nella chiusura del conten-
zioso nucleare per contenere le gravi ripercussioni sulleconomia iraniana delle sanzioni internazionali. Non solo, proprio per il miscuglio tra potere politico, fondazioni, collette raccolte dalla preghiera del venerd e settori dei mercanti dei bazar, lIran stato definito paese ad alto rischio da Transparency International. Il think tank ha in particolare stig-
matizzato la diffusa corruzione nellambito del ministero della Difesa. Rahmatabadi, che pure per anni era stato vicino ai tecnici che hanno sostenuto il governo Ahmadinejad, potrebbe essere stato oggetto proprio di una vendetta degli ultraconservatori per i suoi tentativi di riportare trasparenza. La tempistica con cui si svolto lagguato fa temere anche per un possibile avvertimento lanciato al presidente Hassan Rohani, ora impegnato nel ricostruire il ruolo iraniano allestero dopo anni di isolamento. Non solo, il ministero del Petrolio in Iran sta discutendo lapprovazione della riforma del quadro normativo che regola i contratti petroliferi con le societ straniere, aumentando i vantaggi per queste ultime. Tehran punta a cancellare i vecchi contratti di tipo buy-back, che non permettono alle societ estere di possedere quote di capitale nei progetti petroliferi nella Repubblica islamica, sostituendoli con nuovi accordi basati sulla formula win-win, ovvero vantaggiosi sia per il governo sia per le compagnie petrolife-
Insieme a noi Ahmed Qathrada, compagno di prigione e di lotta di Madiba e Fadwa, la moglie di Marwan
e Marwan sono sullo stesso manifesto. Dopo levento simbolico nella cella, si tenuto un incontro per comunicare la formazione di un Comitato Inernazionale di Alto profilo, ne fanno parte oltre a Qathrada, i premi Nobel, Vescovo, Desmond Tutu, Jody Williams, Adolfo Perez Esquivel Jos Ramos Horta, Maireread Maguire nonch Angela Davis, John Burton , Lena Hjelm- Wallen , Christiane Hessel (vedova di Stephen Hessel che prima della sua morte aveva aderito alla campagna per la libert di Marwan).
figlia Ruba che si sposata ed ha avuto un bimbo che Marwan non ha mai visto e non potr vedere perch le regole prevedono che solo i parenti stretti, moglie e figli possono fare visita, anche se la vendetta dei carcerieri nei confronti dei prigionieri feroce, illegale ed inumana, i figli di Marwan non hanno il permesso di visitare il padre. Marwan Barghouti venne sequestrato a Ramallah il 15 aprile del 2002 dallesercito israeliano, subito dopo l operazione di aggressione militare Scudo difensivo lanciata in tutti i territori occupati che ha visto la distruzione delle citt e di tutte le infrastrutture, ministeri, scuole, strade, listituzione di centinaia e centinaia di check point, coprifuochi,assassini extraterritoriali, demolizioni di case. E stato condannato per azioni di resistenza militare a cinque ergastoli e 40 anni di prigione. Marwan non ha riconosciuto la legittimit della Corte che lo giudicava, come aveva fatto Mandela per il suo popolo, ed ha
rivendicato il diritto dei palestinesi alla libert, alla pace e alla democrazia. Marwan amato dai palestinesi ed un uomo per lunit, la sua campagna in Palestina stata lanciata da tutte le forze politiche e sociali. Nessuno dimentica che dal carcere stato lui il promotore dei 21 punti del governo di unit nazionale dopo le elezioni del 2006 e il fallimento del governo di Hamas. Nel suo messaggio inviato a Robben Island, dalla cella n. 28 della prigione di Hadarim ci dice: quando vi verr chiesto da che parte state, scegliete sempre la parte della libert e della dignit contro l'oppressione, dei diritti umani contro la negazione dei diritti, della pace e della convivenza contro l'occupazione e l'apartheid. Solo cos si pu servire la causa della pace e agire per il progresso dell'umanit. (AssoPacePalestina) Gi Vice Presidente Parlamento Europeo Info campagna lmorgantiniassopace@gmail.com
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INTERNAZIONALE
FILIPPINE Una calamit che pesa anche sulla Framework Convention on Climate Change dellOnu, in corso a Varsavia INDIA/ITALIA
a notizia che il presidente Benigno Aquino ha dichiarato nelle Filippine lo stato di calamit nazionale arriva col peso di oltre 10mila vittime e una devastazione senza precedenti anche alla conferenza annuale del Framework Convention on Climate Change dellOnu che si tiene da ieri a Varsavia e dove Naderev Yeb Sao della Climate Change Commission delle Filippine commenta in unintervsita alla Reuters Foundation: Tifoni come Haiyan-Yolanda e le sue conseguenze rappresentano un lucido richiamo alla comunit internazionale sul fatto che non possiamo permetterci di procrastinare lazione sul clima. La conferenza si appena aperta e i colloqui dureranno dieci giorni ma le illusioni che qualcosa cambi veramente sono poche. Poche come le speranze che disastri del genere non si ripetano pi e non solo per gli effetti dei cambiamenti climatici. Il dramma filippino, con un bilancio ancora incerto e salito da cento a mille e poi a diecimila vittime, racconta infatti che la prevenzione, unica vera arma contro le emergenze naturali, ancora troppo indietro soprattutto in quel Paese di isole frammentate e dove la povert non fa sconti, le case sono spesso fragili tuguri, la protezione civile e i sistemi di allerta un miraggio. Leyte e Samar sono le isole pi colpite. Sulla prima, la citt di Tacloban ha subito danni enormi ed in questa area che il supertifone Hayan si abbattuto con maggior violenza. Ma, avvertono i soccorritori, su molti altri luoghi remoti del vasto arcipelago ci potrebbero essere nuove sorprese. Laltra isola colpita con forza Samar, e ancora difficile tracciare un bilancio di quanto avvenuto a Guiuan nellestremo Est, il centro pi colpito. Anche la zone settentrionale di Cebu, poco pi a Sud, avrebbe registrato danni rilevanti. Stesso discorso per Baco, pi a Nord a soli 170 chilometri da Manila, dove la citt sarebbe sommersa dallacqua. Il numero di 10mila morti dunque per ora una convenzione e una proiezione sugli scomparsi (oltre 600mila). Potrebbero essere di meno e qualche persona scomparsa potrebbe farsi viva, ma potrebbe essere invece un numero per difetto visto che in questo arcipelago di circa 92 milioni di abitanti, almeno nove sarebbero stati investiti dalla furia del tifone (uno su dieci, mentre domenica la valutazione era della met) che ha gi prodot-
ella mattinata di ieri, come anticipato dalle indiscrezioni pubblicate sul sito di Repubblica qualche giorno fa, gli inquirenti della National Investigation Agency (Nia) indiana hanno potuto intervistare in teleconferenza i quattro fucilieri di Marina Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte, che nel febbraio del 2012, assieme a Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, completavano il Nucleo militare di protezione a bordo della petroliera italiana Enrica Lexie. Con ogni probabilit lesito del confronto sar reso pubblico la mattina di mercoled 13 novembre, quando linviato del governo Staffan De Mistura presente allambasciata indiana a Roma durante linterrogatorio con Carlo Sica dellavvocatura di stato sar chiamato a riferire in Senato sulla vicenda. La videochiamata compromesso raggiunto dopo settimane di braccio di ferro tra Roma e Delhi -
possibile. Riferisce Jon Donnison della Bbc che a Tacloban, il luogo pi colpito, non sembra si sia gi messa in moto in modo efficace la macchina dei soccorsi. Altri reportage dalla citt segnalano rabbia e disperazione nella popolazione di un centro che un tempo contava 220mila abitanti. Secondo la polizia locale, i morti nella sola Tacloban si potrebbero forse stimare a 10mila. La macchina degli aiuti internazionali si intanto messa in moto, dal Programma alimentare mondiale (in molte zone mancano acqua, cibo ed elettricit) a Medici senza frontiere o allUnicef che stima in quattro milioni i bambini che potrebbero aver subito le conseguenze di Haiyan. Cargo filippini e americani con cibo arrivano nellaeroporto di Taclo-
ban riattato fortunosamente. Al via le campagne di raccolta fondi o i finanziamenti decisi dai governi. Un primo contributo di 150 mila dollari stato anche stanziato su disposizione del papa dal Pontificio consiglio Cor Unum. Quanto ai connazionali nelle Filippine, lUnit di crisi della Farnesina sta effettuando verifiche in seguito ad alcune segnalazioni da parte di italiani che non riescono a contattare i loro parenti nellarcipelago, ma lambasciatore italiano a Manila, Massimo Roscigno, ha detto a Radio24 che Le persone che ci sono state segnalate o di cui ci sono state richieste notizie e che non siamo ancora riusciti a contattare, sono poche, forse una dozzina, probabilmente solo per problemi di comunicazione.
Venezuela/ MANO DURA DEL GOVERNO CONTRO LAUMENTO ECCESSIVO DEI PREZZI
Prevenzione troppo indietro nel paese di isole frammentate dove la povert non fa sconti
to oltre 600mila sfollati. Quanto sia importante la prevenzione lo dimostra il caso del Vietnam, il Paese vicino dove rientrato lallarme dopo il passaggio senza troppi danni di Haiyan, che ha toccato il Nordest del paese quandera ormai depotenziato e degradato a tempesta tropicale con venti comunque a 120 km orari. Ma la popolazione, adeguatamente preparata e sostenuta da una mobilitazione dellesercito di 170mila uomini, stata evacuata dalle zone pi a rischio e ha gi potuto mentre Hayan si spostava in Cina - fare ritorno a casa al netto di allagamenti e smottamenti nelle campagne. Il piano del governo di Hanoi aveva messo al riparo circa 600mila persone. Ovviamente nelle Filippine il tifone ha giocato sullelemento sorpresa anche per unintensit mai registrata. Ma i tifoni sono ciclici e si annunciano per tempo e, anche se non semplice individuarne la direzione, la prevenzione, con accurati piani di evacuazione e strutture adeguate di accoglienza, pu essere lunica misura possibile quantomeno per mettere al sicuro gli abitanti, preoccupazione tardiva stando ai discorsi ufficiali di Aquino per il quale salvare vite umane la priorit. La seconda sar la ricostruzione. Le polemiche dunque non mancano e non mancheranno anche se il governo assicura di aver fatto tutto il
aka, Mundo Samira, Jvg, Pablo Electronics, Ivoo, Dorsay... In Venezuela, sulle serrande chiuse di molti grandi magazzini di elettrodomestici, comparso questo cartello: Gentili clienti, stiamo aggiustando i prezzi (al ribasso), riapriamo luned. Grazie per la vostra comprensione. Le ispezioni del governo hanno infatti riscontrato grosse irregolarit nelle vendite: Il sovrapprezzo dei prodotti arrivato al 1.000%, una rapina ai danni dei consumatori, ha detto il presidente Nicolas Maduro commentando in televisione, domenica, i dati del governo: in una settimana, nei negozi Daka, una lavatrice si poteva pagare al 40% in pi, un condizionatore si vendeva a 36.000 bolivar (700 dollari al cambio ufficiale), mentre nei negozi statali si vendeva a 7.000 (113 dollari). Molti responsabili della rapina ai danni del popolo sono stati arrestati. Impediremo che i dollari della Repubblica bolivariana siano usati a fini speculativi, ha aggiunto Maduro. Il riferimento a quei commercianti o imprenditori che per importare i prodotti mancanti sul mercato locale scambiano bolivar contro dollari al tasso ufficiale agevolato, previa autorizzazione della Commissione di amministrazione della moneta (Cadivi), lorganismo di protezione della divisa nazionale deputato al controllo dei cambi. Poi, per, gonfiano i prezzi e finanziano titoli da prima pagina sui grandi quotidiani (in mano ai privati, dunque allopposizione)
per accusare il governo di inefficienza: soprattutto prima delle scadenze elettorali. La prossima quella dell8 dicembre, si voter per le comunali. La campagna, accesa come sempre, in corso. Il leader dellopposizione, Henrique Capriles, ha perso le presidenziali dello scorso aprile (le prime senza Hugo Chvez, morto di tumore il 5 marzo) con poco margine. E ora vorrebbe trasformare lappuntamento con le urne in un referendum sulla gestione Maduro. Il presidente - lex autista del metro, deciso a proseguire sulla via del socialismo del XXI secolo come il suo predecessore - denuncia da mesi la guerra economica intentata dai poteri forti con la speculazione e laccaparramento dei prodotti basici: razziati dagli scaffali delle catene statali e rivenduti a caro prezzo al mercato nero, dove il dollaro vale otto volte di pi.
Gli imprenditori sostengono che non ci sono abbastanza divise a disposizione, mentre per il governo questanno sono stati distribuiti alle imprese private 33 mila milioni di dollari e a fine 2013 si arriver a 40 mila milioni: ossia il 30% in pi del denaro di cui ha bisogno il paese per far fronte alle proprie necessit. Dobbiamo anche riformare Cadivi - ha dichiarato leconomista e deputato chavista Jesus Faria perch il potere economico usa le sue risorse per corrompere il settore statale e con questo meccanismo ottiene maggiori risorse che si trasformano in un maggior potere. Il Venezuela bolivariano infatti ancora un paese a economia mista con un certo numerodi imprese a propriet statale o controllate dai lavoratori ma in cui il settore privato (abituato al parassitismo e allevasione fiscale) controlla circa il 60%
del Prodotto interno lordo (Pil), riceve finanziamenti dal governo e muove grosse masse di capitali pronti a cercare lidi migliori. In un paese che possiede le pi grandi riserve petrolifere del mondo, questo significa lasciare il Venezuela in bala della sua maledizione, trascurando la produzione interna e la sovranit economica. Siamo interessati allo sviluppo del settore privato se genera lavoro, risorse e benessere, ma non se attacca il popolo, ha detto Faria. Il continuo aumento del salario e del potere dacquisto delle classi popolari, a seguito delle politiche sociali promosse dal governo dopo larrivo di Chvez (1999), hanno aumentato i consumi: molto pi in fretta di quanto non abbia fatto la produzione nazionale. Per far fronte allaumento di richiesta di alcuni prodotti, Maduro ha chiesto e ottenuto lappoggio immediato dei partner del Mercosur, come il Brasile. Ha anche promosso incontri con commercianti e imprenditori per chiedere loro collaborazione. Ma, soprattutto, ha promesso il pugno di ferro contro quelli che vogliono impedire al nuovo di affermarsi in Venezuela. Per questo, fidando sulla costituzione che lo prevede, ha chiesto al parlamento di autorizzare alcune Ley habilitantes, utilizzate dal suo predecessore per accelerare le misure sociali, e che gli consentirebbero di andare pi in fretta contro corruzione e speculazione. Intanto, dopo la diminuzione dei prezzi, iniziata la corsa allaccaparramento dei prodotti. Se finiranno in fretta, si ricomincer a gridare contro la scarsit, magari si scopriranno camion pieni diretti oltrefrontiera al florido mercato colombiano parallelo. Le spese compulsive ha affermato Faria sono determinate dalle campagne di terrore psicologico promosse dai grandi media.
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CULTURE
ECONOMIE ARBITRARIE
Marco Bascetta
dallinizio della crisi e poi con sempre crescente insistenza che in Europa si sente parlare di virt. Ne parlano i governi, ne parlano gli organismi dellUnione, ne scrivono quotidianamente gli editorialisti della grande stampa. Di espressioni come paesi virtuosi, politiche virtuose, bilanci virtuosi, comportamenti virtuosi siamo letteralmente subissati. Il ritorno alla virt la promessa che i governi responsabili rivolgono ai mercati , alla Bce, alle agenzie di rating, a Berlino e a Bruxelles e, paradossalmente, anche alle proprie cittadinanze per le quali la vita virtuosa si traduce perlopi in una vita grama fatta di bassi salari e disoccupazione, di smantellamento dello stato sociale e consumi declinanti, di un divario sempre pi abissale tra i primi e gli ultimi, di una desolante mancanza di prospettive. Del resto, il connubio tra povert e virt un tema classico della predicazione dogni tempo. C davvero da rimpiangere, nel dilagare di queste retoriche del sacrificio virtuoso, quella narrazione delle origini (suggestivamente riassunta ne La favola delle api di Bernard de Mandeville,1704) che faceva onestamente discendere il rigoglio dellindustria e dei mercati dai vizi e dallavidit che mettevano - e tuttora mettono - in movimento la macchina economica. La parola dordine della virt potrebbe fungere da leitmotiv del Governo delluomo indebitato, come recita il titolo che Maurizio Lazzarato ha scelto per il suo secondo lavoro dedicato alla centralit del rapporto creditore/debitore nel mondo contemporaneo (Deriveapprodi, pp.214, euro 13). Il debito non , infatti, un puro e semplice rapporto economico, nemmeno una obbligazione giuridica, ma una vera e propria forma di governo che combina la coercizione esogena con linteriorizzazione di una colpa, di una dipendenza, di uno stato di assoggettamento, determinando la condizione presente e ipotecando quella futura. E che segna un passaggio decisivo nellappropriazione capitalistica dalla centralit del profitto, che ha dominato i due decenni della ricostruzione postbellica e del boom, a quella della rendita e dellimposizione fiscale.
Interiorizzazione di una colpa, organizzazione della propria vita in termini di restituzione infinita di ci che si ricevuto: il risparmiatore e il salariato si fronteggiano e si combattono allinterno della medesima persona, sempre dominati dallalto. Nel libro Governo delluomo indebitato di Maurizio Lazzarato
Attraverso una vera e propria guerra di classe dallalto, condotta da quellunica classe che si ricomposta intorno alla finanza, intorno al potere della moneta di credito o al denaro come capitale. Per spiegare la quale ritorna pi utile Carl Schmitt e laccento posto sulla priorit della decisione politica che non i tanti analisti delleconomia di mercato impegnati nellimprobo compito di restaurarne la presunta razionalit. Di fronte al blocco della valorizzazione del capitale, alla paralisi degli automatismi economici innescata dalla crisi, il neoliberismo rimette in campo la sua politicit in forma di stato massimo, di ipertrofia della regolamentazione giuridica, di governo autoritario e di imposizione fiscale, e cio di quel meccanismo di cattura della ricchezza che il conflitto sociale era riuscito (molto parzialmente) a disperdere nei diversi strati della societ industriale. Il fisco, deposta ogni funzione redistributiva, spende tutto il suo impegno in unopera di concentrazione della ricchezza a favore della rendita finanziaria. Al cui centro sta appunto il rapporto inesauribile tra creditori e debitori. Marx ci aveva insegnato che nel capitalismo i rapporti tra persone si davano come rapporti tra cose. Ora quei rapporti tra cose tornano a darsi come rapporti tra persone che tirano in ballo onore, credibilit, virt, eticit. Sensi di colpa e senso del dovere. Responsabilit individuali e collettive, che non hanno mai avuto modo di esercitarsi nella realt e che per non mancano di presentare il conto. Il governo delluomo indebitato illumina il rapporto politico che istituisce quello economico mettendone a nudo larbitrariet. Ma questa una caratteristica che mal si concilia con gli aspetti macchinici, assiomatici, semiotici che Lazzarato (seguendo Deleuze e Guattari) attribuisce al sistema capitalistico, e secondo i quali i rapporti sociali (o i rapporti tra persone) si darebbero nella forma di rapporti numerici, di enunciati operativi, di flussi di segni incardinati nella struttura stessa del sistema, che assoggettano e condizionano senza via di scampo gli agenti economici e sociali.
Imposizioni necessarie
La prevalenza di queste due forme e la loro interrelazione mettono fine alla favola liberale dello stato minimo come condizione principale della libert e della dinamicit di impresa e della conseguente emancipazione degli individui da antiche condizioni di servit. Rivelando, al contrario, il ruolo decisivo dello stato nel garantire le condizioni dellaccumulazione e la continuit della rendita finanziaria. Mostrandoci come la logica deterritorializzata del capitale non possa darsi senza riterritorializzazione statatale. Cosicch addirittura uno stato massimo quello che ci troviamo di fronte nel governo della crisi, nonch una mutazione sostanziale della governamentalit. Diversamente da quella natura flessibile e adattabile al mutare delle circostanze, plastica e interlocutoria che le aveva attribuito Michel Foucault, essa assume oggi i tratti dellimposizione, del divieto, della norma, della direzione, del comando, dellordine e della normalizzazione. In poche parole, la governamentalit diventa, in maniera irreversibile, autoritaria. Questo processo che possiamo agevolmente osservare nelle minuziose regolamentazioni imposte dagli organismi dellUnione europea, nel proliferare degli strumenti di valutazione e controllo in ambito nazionale e sovranazionale, nei vincoli sempre pi stretti imposti dai trattati e dalle direttive comunitarie, ma anche nellazione crescentemente invasiva che i governi nazionali esercitano sulle condizioni di vita e sulle residue libert delle rispettive cittadinanze, ci suggeriscono due conclusioni. La prima quanto sia patetico invocare la protezione dello stato-nazione (peraltro estinto da un pezzo), o dello stato sociale che gli succeduto, contro i meccanismi di valorizzazione del capitale globale e i suoi tentacoli finanziari. La seconda chiederci se non dobbiamo abbandonare del tutto il concetto di governance, se, insomma, nelle nuove condizioni di accentramento, parlare in generale di governamentalit abbia ancora un senso. In realt, anche nella sua versione autoritaria, la governamentalit ci d an-
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CULTURE
oltre
tutto
Benedetto Vecchi
POESIA, ADDIO A GIORGIO ORELLI Si spento allet di 92 anni Giorgio Orelli, scrittore, poeta e critico svizzero di lingua italiana, considerato uno dei principali esponenti del filone della poesia post-ermetica. Nato ad Airolo, nel Canton Ticino, il 25 maggio 1921, viveva a Bellinzona, dove aveva insegnato lettere alla Scuola cantonale di commercio e in
seguito al Liceo cantonale. A Bellinzona Giorgio Orelli - che aveva studiato a Friburgo sotto la guida di Gianfranco Contini - stato docente di letteratura italiana. Tra le sue opere si ricordano: N bianco n viola (1944), il suo primo titolo, seguito da Prima dellanno nuovo (1952) e da altri dieci titoli, tra cui Il collo dellanitra (Garzanti, 2001). Tra i suoi editori, anche Scheiwiller e Arnoldo Mondadori.
uattro donne con una storia di dolore alle spalle, ma che hanno deciso di riprendersi le loro vite. Si ribellano a chi le tiene segregate in case, seviziandole per soddisfare le proprie fantasie sessuali. Oppure, cacciano di casa il marito che le tradisce sperperando i risparmi faticosamente accumulati. Nella loro rivolta fanno conoscenza tra loro ed entrano in rotta di collisione con la fitta rete criminale che tiene in scacco Roma. Sono altres donne che stringono un patto di amicizia che le rafforza e le aiuta nel loro affrancamento da un potere patriarcale che, nel suo declino, mostra il volto feroce di chi non vuole rinunciare al possesso e al controllo delle donne. questo il filo rosso che unisce le protagoniste della serie le vendicatrici nata dalla collaborazione di Massimo Carlotto e Marco Videtta. Dopo quella di Ksenia, la casa
transitati per i gruppi neonazisti. Anche loro dovranno vedersela con la vendicatrice, che si trover poi catapultata a Malta dove avr finalmente la possibilit di sbrogliare lintrigata matassa della scomparsa del padre.
ARTE CONTRO
Criminali in doppiopetto
Come anche nel secondo libro della serie, quello dedicato a Eva, i due autori si propongono di sovvertire le regole del noir per cogliere una realt in divenire come quella del rapporto sempre pi simbiotico tra criminalit, economia legale e politica. Lo fanno mettendo al centro della scena alcune donne, quasi che uno sguardo sessuato riesca laddove le parole neutre del maschile hanno fallito. In questo, ma solo in questo, ci sono assonanze con la trilogia di Millennium dello scrittore svedese Stieg Larsson. In entrambi i casi, le protagoniste sono, infatti, donne. Ma forti sono le dissonanze.
Palazzinari, politici corrotti e malavitosi in via di globalizzazione. E una donna alla ricerca di una scomoda verit
editrice Einaudi ha pubblicato le storie di Eva e Sara. Ksenia una donna russa costretta a colpi di minacce di morte alla sua famiglia e botte a diventare la schiava di uno strozzino. Nella sua ribellione ha incontrato le altre, che costituiscono una vera e propria crew di mutuo soccorso. Eva, invece, la proprietaria di un negozio di profumi: entra nelle mire dello strozzino - ma dietro di lui ci sono ben altri interessi criminali - che ha prestato soldi al marito, accanito giocatore dazzardo. Il braccio armato della banda Sara. Per salvare Ksenia e Eva non esita a sparare, ricattare e uccidere. una vendicatrice armata di dignit calpestate. Per Sara il motto no justice, no peace spesso diventa operativo a colpi di pistola.
La terza puntata delle vendicatrici ripercorre la cruenta genealogia del nuovo sacco di Roma
Nel ciclo di Larsson la speranza sempre a portata di mano. In questa serie di Carlotto e Videtta la speranza unattitudine a guardare il mondo senza cadere in tentazioni autoconsolatorie. Per coltivarla serve molto pi che credere nella parte buona dello Stato. Semmai, ci pu essere luce (la frase di Goliarda Sapienza in apertura di questo romanzo) solo se si accetta il fatto che la dea bendata della giustizia deve togliersi la benda e, a volte, essere una dea violenta.
Ossessione di giustizia
Massimo Carlotto e Marco Videtta fanno esprimere questo concetto attraverso una frase di Luisa Muraro, ripresa dal saggio della filosofa femminista, Dio violent posta in apertura del primo romanzo. Con il terzo appuntamento della saga, Sara (Einaudi, pp. 182, euro 15) preferiscono invece soffermarsi sul potere manipolatorio delle apparenze e dei luoghi comuni, usando una frase della scrittrice Goliarda Sapienza, diventata con i suoi romanzi recentemente ripubblicati una sorta di figura centrale nella politica del desiderio. La protagonista di questa puntata dominata per da unossessione, che lha portata a diventare una combattente. stata anche una agente dei Nocs, dove ha imparato larte della guerra. Unottima agente, dice un suo ex-collega, anche se do-
minata dal demone della vendetta. Suo padre, infatti, stato rapito quando era bambina. Un rapimento dal quale il genitore non pi tornato. Sara vuole giustizia. Da agente dei corpi speciali dei carabinieri ha svolto indagini che lhanno portata a una famiglia di palazzinari romani al centro di una fitta trama di criminalit organizzata, politici corrotti e speculazione edilizia. Il figlio del patriarca si diletta a seviziare le segretarie dopo averle fatte innamorare. Come risarcimento, sono licenziate con uno squallido appartamento come buona uscita. Per Sara deve pagare, ma solo dopo aver rivelato cosa sa del rapimento di suo padre. questa la parte del libro in cui forte leco con i precedenti appuntamenti. Ne esce un affresco della trasformazione della malavita romana, che compie il grande salto entrando in rapporto con la criminalit organizzata e il traffico di cocaina, anche se il compimento finale della svolta avviene con l'inserimento nel circolo esiziale stabilito da mafia, camorra, esponenti politici e costruttori romani. I due autori scelgono di far raccon-
PATRIMONIO
Giuliano Volpe
ma e spettacolo, una infine del turismo. Prendiamo il caso dellarcheologia. Nella proposta sparisce la Direzione alle antichit ( questa ahinoi lattuale desueta denominazione che limita larcheologia allantichit!), inglobata in ununica direzione ai beni culturali e al paesaggio. Verrebbe meno, dunque, un riferimento nazionale per lintera archeologia. Le decine di soprintendenze archeologiche diffuse nel territorio a chi risponderebbero? Non pi alle Direzioni regionali, ma nemmeno ad una specifica Direzione generale centrale. A livello periferico, infatti, si conserva la coesistenza di Direzioni regionali e di soprintendenze settoriali. Le prime, ridotte di numero, avrebbero solo funzioni di supporto amministrativo e di stazione appaltante per contratti di grande entit, senza competenze tecnicoscientifiche. Le soprintendenze recupererebbero unampia autonomia tecnico-scientifica e gestionale: sembra un po un ritorno al
La riforma dellorganizzazione del ministero non operazione neutra, solo tecnica, sempre lesito di un progetto culturale. Oggi serve un centro agile
passato, che per non elimina del tutto la coesistenza di strutture, con un evidente spreco di risorse (Direzioni regionali, con dirigenti di I livello, solo per un supporto amministrativo e rari appalti milionari). Conservando lattuale frammentazione, si rischia di continuare a riproporre una visione antiquaria e accademica che separa pezzi di un patrimonio unitario, le architetture e le opere darte dalle stratificazioni archeologiche, i muri dalle pitture. Bisognerebbe, invece, affermare anche nella struttura organizzativa una visione olistica del patrimonio culturale e paesaggistico, superando una concezione settoriale e disciplinare. Lelemento comune, il tessuto connettivo, il filo che lega tutti
gli elementi del patrimonio culturale il paesaggio, che andrebbe, pertanto, posto al centro dellazione di tutela, con una visione globale, diacronica e contestuale. Un discorso diverso, settoriale, andrebbe fatto, ovviamente, per archivi e biblioteche. Il modello pi coerente con questo tipo di visione dovrebbe prevedere da un lato un centro agile, forte ed autorevole, con compiti di indirizzo, coordinamento, rigido controllo e rigorosa valutazione, garante di una politica di tutela organica sullintero territorio nazionale, dallaltro unit operative periferiche uniche e non pi settoriali, capaci di affrontare il tema del patrimonio in maniera multidisciplinare. Bisognerebbe soprattutto separare la gestione dal coordinamento/controllo/ valutazione e superare lassurda concezione proprietaria dei beni culturali, oggi prevalente. Sarebbe opportuno mostrare fino in fondo il coraggio del cambiamento e di una reale innovazione (che non consiste solo nellintroduzione, pur necessaria, delle tecnologie), costruendo un progetto che guardi al futuro e curando quel torcicollo che costringe molti a guardare, rimpiangendolo, solo al passato. Ma bisogna dirlo con chiarezza e coraggio: le posizioni conservatrici in questo ambito si annidano anche (e forse soprattutto) a sinistra. Non so se, come ha scritto Tomaso Montanari, ottimo storico dellarte, componente della Commissione, attivissimo nel dibattito culturale, la riforma rappresenta una piccola-grande rivoluzione. A mio parere, si dovrebbe essere molto pi innovatori, ma servirebbero il coraggio della politica, la capacit di scuotere linerzia della burocrazia, la determinazione contro lopposizione di chi intende conservare posizioni di rendita. unimpresa difficile ed entusiasmante, oltre che indifferibile: chi ha a cuore il futuro del patrimonio culturale si augura che il ministro Bray voglia realizzarla, con limpegno e le aperture che sta dimostrando. Professore di Archeologia, Universit di Foggia. Componente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali
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il manifesto
VISIONI
A Braddock, cittadina proletaria della Pennsylvania, il regista Scott Cooper ambienta Out of the Furnace (in concorso), la sua opera seconda
Festival di Roma
e la Los Angeles del futuro secondo Spike Jonze un pianeta di spazi luminosi, aria respirabile, tecnologie leggere, colori vivaci e legni chiari, immaginato con laiuto del visionario studio archittettonico newyorkese Diller Scofidio + Refro, la Braddock del presente, nel film di Scott Cooper Out of the Furnace (passato qualche giorno fa al festival dellAmerican Film Insitute di Los Angeles e adesso in concorso a Roma), un luogo decrepito, opprimente, una palude di miseria, dove i detriti della rivoluzione industriale ti incrostano polmoni e anima. Alla cittadina proletaria della Pennsylvania, caduta in disgrazia con il declino delle sue acciaierie, ha dedicato, a partire dai primi anni settanta, un intero ciclo di film il collaboratore di George Romero Tony Buba. La pi famosa di queste vignette minimal, a tratti umoristiche, di faticoso quotidiano blue collar rimane probabilmente il lungometraggio Lightning Over Braddock. Ma Cooper (regista dello struggente country film Crazy Heart) pensa piuttosto a The Deer Hunter, ambientato anche lui nella stessa rust belt, la cintura di ruggine, con cui si identifica la regione del Nord East degli States pi colpita dalla depressione economica e demografica dellera postindustriale. Come nel film di Michael Cimino, Out of the Furnace ha un soldato che torna dalla guerra, Rodney Baze (Casey Affleck). Non il Vietnam ma lIraq, dove Rodney finito per tre ben turni di combattimento, per sottrarsi alle grinfie della Carrie Furnace, lacciaieria dove lavora suo fratello Russell (Christian Bale), che ha ucciso suo padre e portato in fin di vita lo zio (Sam Shepard). In attesa di essere richiamato per la quarta volta al fronte, Rodney vibra della tensione di una corda di violino che sta per rompersi - lo sguardo gi oltre. E inganna il tempo accumulando debiti a forza di scommesse, con la complicit riluttante di un biscazziere sui generis interpretato da Willem Dafoe. In teoria, Russell il bravo ragazzo della famiglia sollecito con zio e fratello e seriamente innamorato di Zoe Saldana. Ma rigare dritto a Braddock non serve a niente: in seguito a un incidente dauto, Russsell viene condannato per omicidio colposo. Quando
l cinema se non sai raccontare sono guai! esordisce Jonathan Demme, protagonista della masterclass, che ieri sera ha presentato in anteprima al festival di Roma il suo nuovo film, Fear of Falling, una rilettura eccentrica del dramma ibseniano Il costruttore Solness. Lo spettacolo mi ha emozionato e ho voluto portarlo sullo schermo. Ora vediamo la reazione del pubblico. La sala Sinopoli dellAuditorium strapiena, in fila hanno iniziato a mettersi pi di unora prima, quasi tutti giovanissimi, eppure domenica, il primo giorno dautunno e gioca pure la Roma. La Festa ha dunque vinto la sua scommessa al primo fine settimana, facendo dellAuditorium una calamita metropolitana tra doc, sperimentali, e attese di star, prima tra tutte la sorridente Scarlett Johansson, protagonista dellapplauditissimo Her. Eccoci a ascoltare il regista di Qualcosa di travolgente e del Silenzio degli innocenti. In platea c anche Enzo Avitabile, a cui Demme ha dedicato il suo Music Life che sar proiettato il 15 a Lampedusa, con una perfomance dello stesso Avitabile, per i migranti. Ho pensato a lungo alla dimensione narrativa del cinema e non credo che si possa sfuggire a questo aspetto: se una storia non forte e ben raccontata il film non pu funzionare. Tutti quelli che partecipano alla creazione di un film sono narratori, fanno tutti parte della storia. Gli attori hanno una grande responsabilit, ma anche un operatore racconta una storia, e se si toglie il sonoro, linquadratura e la luce devono raccontare la loro storia ha detto ancora Demme nella lunga e bella chacchierata. Nel corso della quale ha anche raccontato il suo prossimo progetto, che si intitola Zeitoun, ed ispirato al siriano-.americano che durante luragano Katrina ha salvato molte vite, ma poi stato arrestato con laccusa di terrorismo. Non facile trovare i finanziamenti per un film che ha come protagonista un musulmano buono. Ma il mio maestro stato Roger Corman,un incontro che mi ha segnato per la vita. Da lui ho imparato che si pu trovare una soluzione a tutto. Cosa sar della Festa/Festival nel prossimo futuro da scoprire. Una cosa certa: qualcosa cambiato dalla passata edizione, Muller sta sperimentando le possibilit del (compli-
cato) territorio ma questo non significa, come stato detto da qualche parte, che il festival sia privo di identit. Diciamo che la sua unidentit espansa, in cui si cerca come vuole la dimensione metropolitana di mettere insieme molte differenze per sedurre occhi diversi. vero i prezzi sono alti, e i tagli si vedono. Intorno allAuditorium sono stati pi che dimezzati gli spazi temporanei, le tende/sala degli sponsor non ci sono pi. Si fatta anche notare lassenza della politica capitolina sul tappeto rosso, meno male verrebbe da dire, se in contrappasso ci fosse una presenza - da parte dellamministrazione Marino e di quella Zingaretti un po pi decisa nelle scelte di politica culturale cittadine per ora assai flou. E questo s che un problema grosso anche per i destini del festival.Quanto poi allidentit, una piuttosto decisa nella scelta del concorso, quella di puntare anche per i film americani al cinema indipendente, che non solo una questione di budget ma di stile, ricerca narrativa, progetto. Tra questi, il film portoghese A vida invisivel di Vitor Gonalves, molto atteso dalla cinefilia internazionale di tendenza. Gonalves infatti un regista che fa pochissimi film, eppure il suo un nome di riferimento per il cinema portoghese dautore. Dallesordio, nell86, col magnifico Uma rapariga no Verao, Una ragazza in primavera, rivelato alla Mostra di Venezia, questo allievo oggi sessantenne di Antonio Reis, uno dei maestri del cinema lusitano, produrr il primo film di Pedro Costa, O sangue, che sar anche linizio di una nuova generazione del cinema nel suo paese. La vita invisibile quella di Hugo,quarantenne bello e solitario, impiegato al ministero, che allimprovviso viene coinvolto nella vita dellanziano collega che una malattia porta alla repentina morte. Intorno a Hugo c una Lisbona pi vicina a Kafka che a Pessoa, sconquassata dai perenni lavori in corso come lo stato danimo del protagonista. Limpressione quella di un Fight Club di fantasmi del maschile in crisi: da una parte lanziano, dallaltra il collega coetaneo che lo schernisce sono tutte proiezioni del nostro protagonista, cos come la figura del perduto amore, una hostess che ha preferito alle sue ansie (e come darle torto) la leggerezza delle nubi. Ma il sentimento dellal di qua del maschio scivoloso, e anche il cinema pu perdersi nel suo egotismo.
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VISIONI
DOWNTOWN ABBEY La serie britannica Downtown Abbey (da noi passa in chiaro su Retequattro, da dicembre vedremo la terza serie) non verr sospesa. Gareth Neame, il presidente della casa produttrice della saga, la Carnifal Films (oltre 11 milioni gli ascolti nel solo Regno unito...) annuncia linizio delle riprese del quinto ciclo con: Commedia, dramma e ancora tanto romanticismo. ABBA Un concerto per festeggiare i 40 anni dalla pubblicazione del primo singolo: Waterloo? La sola congettura di una riapparizione dei beniamini insieme fa sussultare i fan degli Abba. Ad alimentare la speranza, lintervista rilasciata a un magazine tedesco da Agnetha Faltskog, nella quale la voce bionda della band ha lasciato intendere che in qualche modo il gruppo svedese celebrer levento.
FUORI CONCORSO
IN BREVE
narrestabile galoppata nella misoginia, Las brujas de Zagarramundi di Alex de la Iglesia, ma ancora di pi un viaggio che lega inestricabilmente il mondo contemporaneo alla tradizione spagnola pi antica. Quella che proviene dalle leggende, dalla storia, dalla pittura e che probabilmente si installata poi nel genere horror spagnolo tanto riconoscibile. Las brujas, le streghe sono tornate in massa, ma il titolo non deve trarre in inganno, si tratta infatti di una commedia delle pi esilaranti, ambientata nel presente della crisi ed Alex de la Iglesia unico nel mescolare nel suo calderone umorismo, sarcasmo, follia, cattiveria, politicamente scorretto, rivisitazione dellalto e del basso delle culture. Un inizio folgorante alla Puerta del Sol vede un gruppo di mimi di strada fare un colpo grosso al negozio di Compro Oro: tra la folla il Cristo con la corona di spine, tutto dipinto dargento, aiutato dalle segnalazioni di Minnie e Topolino, Spongebob e lUomo invisibile, tira fuori il fucile dalla croce e irrompe con Hulk nel negozio accaparrandosi una borsa piena di fedi matrimoniali. Lo aiuta anche il figlio, un ragazzino ancora con la divisa della scuola che si diverte pi che con la Playstation al nuovo gioco. infatti il suo turno di tenere il figlio, divorziato dalla moglie, una vera strega che controlla tutto al cellulare. Saliti su un taxi preso al volo, il suo compagno Hulk si mostra subito solidale e per primo confessa limpotenza che lo assale di fronte al carattere rampante della sua fidanzata avvocatessa, come pure il cliente che si trovava nella vettura confessa i suoi guai ma viene subito chiuso nel bagagliaio e perfino il tassista collabora volentieri con loro grazie a quel senso condiviso di fratellanza: le donne, si sa, sono come una setta. Li aiuter a portarli fuori confine sfuggendo alla polizia. Ma strada facendo eccoli arrivati in una zona dei paesi baschi famosa per i sabba - una specie di rave party del medioevo - dove nel 600 furono bruciate pi di quaranta streghe. L troveranno un maniero assai misterioso, in un crescendo di parossismo di vecchie spaventose, bambini al forno, involtini di dita, sepolti vivi, e soprattutto il party delle streghe che arrivano a centinaia per fare la festa finale ai malcapitati. Pensiamo al classicismo di Polanski dei vampiri e dimentichiamolo, qui si tratta di una vera sarabanda: gli attori sono utilizzati come un grande catalogo infernale (in Spagna c la pi grande raccolta dei quadri di Bosch), grande scena di massa dove far comparire le personalit pi famose da Carmen Maura, Mario Casas e Hugo Silva, Maria Barranco (una chica di Almodovar), Terele Pavez e linedita coppia di brujas Santiago Segura e Carlos Areces. Rispetto al ritmo frenetico del film che unisce in maniera umoristica situazioni paradossali e battute del tutto quotidiane, il finale sembra essere pi ridondante, un po fracassone come un incubo da cui non si pu uscire, anche perch non si sa bene cosa ci si aspetta: la rivincita delle donne? la ex moglie prender in mano la situazione e liberer tutti? i maschi bruceranno in un gran fal? Finir per crollare tutto? Questo marasma cos tipico della cultura spagnola, questo andamento non lineare piace molto allelaborazione colta di Alex de la Iglesia che ha scritto il testo con Jorge Guerricaechevarra con cui scrisse anche El dia de la bestia, la Comunidad e la serie televisiva: Film per non dormire: la stanza del bambino. Nei titoli di testa ci fissano tra le stampe e le pitture antiche, anche Greta Garbo e la Merkel.
Dai meandri dei racconti medievali Alex de la Iglesia mette in scena la guerra dei sessi
ric Fletcher Waters un nome sul quinto pannello del memoriale eretto a Cassino per commemorare i caduti inglesi nella Seconda Guerra Mondiale. La storia del rock deve molto a questuomo, il fantasma che si cela dietro alcune delle canzoni pi famose scritte e cantate da Roger Waters con i Pink Floyd: dalla seminale Free Four allintero disco The Final Cut, passando per il capolavoro accantonato ai tempi di The Wall (si poteva ascoltare solo allinizio del film) e poi riesumato negli anni successivi (nel 2004 nella riedizione di The Final Cut) e adesso caposaldo di ogni concerto, il lamento eroico When the Tigers Broke Free. Roger Waters ha passato una vita a farsi domande su suo padre: sottotenente nella Compagnia C dellOttavo Battaglione dei fucilieri di Sua Maest. Obiettore di coscienza in giovent, poi simpatizzante del partito comunista britannico, infine fervente antifascista, per questo divenuto soldato e morto in guerra a trentuno anni. Un mese fa Roger Waters c pure andato, a Cassino, per rendere onore a suo padre e tutti gli altri soldati inglesi morti in battaglia. Avvolto in un cappotto blu ha suonato per loro con tromba le note che si dedicano ai combattenti. Ad accoglierlo cerano decine di fan. Lui ha sorriso, ha alzato le braccia al cielo per salutarli tutti. In un italiano sdrucciolo ha anche ringraziato commosso per laffetto ricevuto. E alla fine ha detto: Il mio viaggio finisce qui. Il nome del padre stato scritto insieme a quello di tutti gli altri caduti in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. La memoria salva ma la grande domanda restava senza risposta: Dove ti hanno cancellato?. Sbagliava, Waters. Per la fine del viaggio mancava ancora una tappa, la pi importante. A risolvere il mistero ci hanno pensato due personaggi che sembrano la versione riveduta e corretta degli evangelisti di Fred Vargas: Henry Shindler, veterano inglese di 93 anni che vive a San Benedetto del Tron-
ROGER WATERS
Henry Shindler e Emidio Giovannozzi risolvono il mistero, un lavoro fatto tutto darchivio e carte geografiche
to, ed Emidio Mim Giovannozzi, editore indipendente ascolano nato quarantasei anni fa, quando i Pink Floyd davano alle stampe The Piper at the Gates of Dawn. Un giorno di met ottobre mi ha chiamato Henry racconta Giovannozzi e mi ha detto: Tu che conosci la musica moderna, c questo cantante dei Pink Floyd.... Ci sono rimasto secco. Shindler, nella vita, si occupa di ritrovare le storie dei caduti della guerra mondiale in Italia. Un lavoro tutto archivio e carte geografiche, documenti e giornali di settantanni fa. Dalla sua casa che si affaccia sul mare di Porto dAscoli riceve richieste da tutto il mondo: eredi, ex combattenti, uomini e donne che vogliono scavare nel fondo del grande rimosso di ogni conflitto: la vita di chi sul campo di battaglia ci andato a morire per la libert altrui. Un giorno, a questo angelo della memoria, arrivata da New York una telefonata di Roger Waters, che gli chiedeva di ritrovare suo padre, le sue ultime ore passate a sparare ai tedeschi invasori. La sua storia mi ha molto toccato dice Henry Shindler con il suo italiano dallin-
flessione assolutamente british, per nulla influenzata da mezzo secolo vissuto nelle Marche sporche, dove laccento pesante, di solito, non fa sconti a nessuno , ho ritrovato il war diary della battaglia di Anzio nellarchivio nazionale dei Royal Fusiliers a Londra. Confrontando questo con le mappe, alla fine, ho trovato il punto in cui morto il sottotenente Eric Fletcher Waters. Allinizio, il veterano e leditore avevano in mano solo delle coordinate: 800 300. Ma quando le mettevamo in un Gps non corrispondevano a nulla spiega Giovannozzi , poi abbiamo scoperto che si trattava di un codice militare. Il soldato Waters morto nella mattinata del 18 febbraio 1944 sulle sponde di un torrente nelle campagne vicino ad Aprilia, travolto dai panzer tedeschi. Combatteva in una buca nel fango, a due passi dalla linea di fuoco del nemico. Quando lho detto a Roger chiude il racconto Shindler lui si commosso. Qualche giorno fa mi ha mandato una lettera. Una poesia, in realt. Dentro tutto lincanto e tutto lamore di un figlio che si ricongiunge con il padre dopo decenni di ricerche, dentro e fuori se stesso. E una promessa: Ci vediamo a febbraio. Il 18, per la precisione, quando Roger Waters sbarcher in Italia per partecipare alla commemorazione della battaglia di Anzio. Ma adesso non pi the dead mans son. Non pi il figlio delluomo morto.
NEW YORK Era uno dei membri degli Yellow Dogs, quintetto fuggito da Tehran e arrivato tre anni fa nella grande mela
TOSCA LOPERA DI PUCCINI SU GRANDE SCHERMO Stasera alle 19.30 il capolavo di Giacomo Puccini Tosca, verr proiettato sul grande schermo in 100 sale italiane, in diretta via satellite e in alta definizione, da The Metropolitan Opera di New York. Il pubblico potr quindi scoprire e riscoprire lopera pucciniana, entrando in uno dei teatri pi importanti del mondo e vivendone la magia e latmosfera. Tosca secondo appuntamento della stagione di Microcinema, inaugurata ad ottobre con Eugene Onegin di Tchaikovsky, che proporr fino a maggio alcune delle Opere pi note. Info: www.grandestagionelive.it
tri membri. Ma quella che sembrava niente pi che una classica querelle fra rockettari, si invece trasformato in un sanguinoso fatto di cronaca. La vendetta non si infatti limitata allinsulto ma diventata un vero e proprio sanguinoso omicidio, dove ieri lex membro della band ha ucciso tre dei quattro compagni, ferendone un quarto, suicidandosi poi con un colpo alla testa. Una dinamica che per la polizia americana, non ancora stata chiarita del tutto tanto che un reporter della Bbc - servizio persiano - ha avanzato lipotesi he lomicida non sia un membro degli Yellow Dogs, ma di unaltra band. Nella casa erano presenti altre due persone che hanno trovato riparo nel bagno, sfuggendo allomicida. Stando al
New York Times che ha intervistato i vicini, i ragazzi erano un po rumorosi, ma pienamente integrati: Suonavano sempre ha detto un vicino mi sedevo fuori e li ascoltavo. Ottima roba. Erano bravi ragazzi. Una fine terribile per i cinque ragazzi iraniani - tutti tra i 24 e i 35 anni - scappati dalla Repubblica islamica dove la loro musica, il loro abbigliamento e stile di vita non erano graditi. E loro approfittando di un concerto tenuto a Istanbul nel 2010, erano riusciti a fuggire negli Stati uniti, dove avevano ottenuti un visto per i rifugiati. Nel curriculum americano molti festival, tra cui il celebre ASxsw di Austin. La loro musica era finita anche nella colonna sonora del film I gatti persiani di Barman Ghobadi.
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COMMUNITY
le lettere
CAMPANIA
Marted 12 novembre CONVERGENZE PARALLELE Convergenze parallele, il titolo di una mostra dedicata allarte di Evan De Vilde e Nello Petrucci in mostra nelle sale del Real polverificio di Scafati. Archeorealismo e Pop-cinetica, due linguaggi artistici apparentemente cos distanti per forma e contenuto, convergono nel tentativo di raffigurare la dimensione futura, senza, per, arrivare mai a sfiorarsi. Museo d'arte real polverificio, Scafati (Sa)
che io definisco "Lesbicit". Per la prima volta, sembra, queste parole sono entrate in un carcere. Io e Laura ne siamo fiere. Edda Billi
LAZIO
Marted 12 novembre, ore 18 INCONTRO CON VAURO SENESI Vauro Senesi presenta Storia di una professoressa (Piemme). Interviene Barbara Alberti. Ester una professoressa. Un mestiere che aveva imparato frequentando la parrocchia di don Carlo, che leggeva ai ragazzi Don Milani al posto del Vangelo, e che cercava di strappare i figli degli ultimi al loro destino. E, mentre Battisti e poi Guccini prendono il posto di Modugno, scorrono le notizie della guerra in Vietnam, le contestazioni studentesche, la bomba a piazza Fontana. Interviene Barbara Alberti. La Feltrinelli, Galleria A. Sordi, Roma Marted 12 novembre, ore 20.30 ARGENTO AL VALLE Dario Argento al Valle occupato a parlare del suo Suspiria nell'ambito di un workshop sull'horror. L'appuntamento, ad ingresso libero, odierno in occasione di l'm frightened. Bring popcorn, workshop intensivo sul genere horror curato dall' artista e regista Anja Kirschner. Argento presenter la sua opera insieme con il critico Enrico Ghezzi. Via del Teatro Valle, Roma
BANKSY, "DREAMS"
LOMBARDIA
Gioved 14 novembre, ore 17.30 VIOLENZA E IMMAGINI Reset-Dialogues on Civilizations ha il piacere di invitarla al secondo appuntamento autunnale di Parole e idee per un Mondo plurale: Un lessico interculturale, un progetto in collaborazione con le universit milanesi, Radio Popolare e con il Patrocinio del Comune di Milano. Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, via Gian Domenico Romagnosi, 3, Milano Gioved 14 novembre IMPERFETTI MA ORGANIZZATI Si apre gioved Imperfetti ma ben organizzati!, un corso di orientamento per genitori su tematiche specifiche delleducazione che parte. La Scuola Genitori un progetto realizzato dal CPP con il patrocinio di e il contributo del Comune di Milano. Info: Elisa Mendola 345.7345082 scuola.genitori@cppp.it www. cppp.it Centro Congressi della Provincia di Milano, via Corridoni, 16, Milano
TOSCANA
Marted 12 novembre SIENA SCHOOL Fino al 21 novembre, alla Siena School for Liberal Arts un ciclo di documentari per discutere di decrescita e ambiente. Info e programma: www.sienaschool.com 0577 532001 Siena School for Liberal Arts via Tommaso Pendola, 37 Siena
VENETO
Mercoled 13 novembre, ore 18 DEMOCRAZIA PARTECIPATA Incontro dibattito sul tema della Democrazia partecipata. Parteciperanno fra gli altri: Gilberto Brait, Emanuela Amici e Mario Santi. Casa dei Mori, Campo dei Mori - Cannaregio, Venezia Tutti gli appuntamenti: eventiweb@ilmanifesto.it
Quel filo sottile che separa le nostre fragili libert da quelle infrante delle detenute incontrate a Rebibbia; difficili abbracci e scambi di baci sono passati tremando in quella stanza dove stata proiettata "Laltra altra met del cielo". Cos iniziato lincontro tenacemente voluto da Laura Annibali che lha "creata" e da Patrizia De Rose, Rosario Varriale e Marco De Giorgi che lhanno supportata fino al non facile compimento. E la presenza di Imma Battaglia e Antonella Montano a completare il dibattito. Perch entrare in un carcere missione quasi impossibile dato il tema trattato. Grandi occhi e sorrisi pieni di malinconia, ma veri come ferite che si rimargineranno, hanno seguito il tormentato scorrere di immagini che parlavano di "lesbismo" ma ci che corso fra noi stata ci
Repubblica Italiana Napolitano sottolineava che la coperta corta per le spese sociali... ma non bisogna lesinare sulle spese militari!!! Numerosi sono stati i luoghi in cui si sono fatte delle dimostrazioni, dei sit-in, diverse le manifestazioni di dissenso nei confronti di questo tipo di commemorazioni che non hanno pi alcuna ragione di esistere perch in contrasto con la Costituzione italiana e con il sentire di gran parte del popolo italiano. Noi del Cagliari Social Forum vogliamo invece ricordare coloro che si rifiutarono di partecipare a quello che in realt fu un massacro e vogliamo ribadire che: mai pi la Sardegna deve essere utilizzata come piattaforma da dove programmare guerre di aggressione verso altre terre ed altri popoli e dove addestrare a questo militari Nato e di tutto il resto del mondo; mai pi sperimentazioni di nuovi armamenti e strumenti di morte sulla nostra terra. Vogliamo il rispetto dellart.11. Vogliamo che la nostra sia una terra di pace. Vogliamo che il nostro territorio venga ripulito e bonificato da tutte le porcherie e le sostanze inquinanti che ci sono dopo decenni di sfruttamento e utilizzo militare. Rosalba Meloni Cagliari Social Forum
que nei comportamenti individuali quotidiani di milioni di persone. Immagino un percorso lungo, combattuto e anche complicato che sale dal basso e non scende dallalto. Ma questa rivoluzione tuttora impossibile perch largamente sprovvista dei consensi chiamati a sostenerla. Eppure necessaria perch rischiamo di essere sommersi dai rifiuti tossici o dai ghiacciai in scioglimento. Eppure dovr essere nutrita dalla libert se non vuole sfociare nel totalitarismo. Oh, che casino per i nostri nipoti, con tutta questa rivoluzione ancora da fare. Intuisco presto che, al posto di questa ingrata fatica, il mio amico preferisce un passaggio autoritario. Lui vuole un leader perch obietta le lungaggini estenuanti di una democrazia che decide sempre di non decidere impediscono o sterilizzano la radicalit indilazionabile dei provvedimenti da adottare. Trovo pi saggio mettersi in cammino che aspettare. La democrazia si sta svuotando da sola e forse non c bisogno di dittature nelle forme conosciute del Novecento. Ma se una dittatura verr, bisogner accoglierla come un mostro da combattere e da cacciare, non come una liberatoria novit nella quale riporre le nostre speranze. La prolungata attesa dellimpossibile il combustibile riposante della passivit. E limpossibile verr dallalto con i connotati dellorribile. Forse, come nellultima pagina di Svevo, al posto dellora X, ci sar unesplosione enorme che nessuno udr. Mario Dellacqua
Vogliamo congratularci con Renato Accorinti, sindaco di Messina, per la chiara presa di posizione per la pace, contro tutte le guerre e contro le spese militari. Ha fatto questo in modo molto chiaro per tutti, tenendo in mano una bandiera della pace con su scritto: Svuotiamo gli arsenali strumenti di morte. Colmiamo i granai fonte di vita e ricordando lart.11 della nostra Costituzione in base al quale LItalia ripudia la guerra. Il tutto mentre il presidente della
"figure obiettivo" sempre pronte a mettere in mostra la loro indefessa disponibilit ad operare per il bene della loro scuola), riunioni in loco, tra genitori, figure obiettivo, e imprese private che vendono scolarizzazioni individuali allestero. Ossia la scuola pubblica (e dunque noi contribuenti) si accolla lonere (organizzazione, informazione - pubblicit? - uso del locali...) per fare guadagnare soldi a privati... Nella solita logica della spesa allo Stato e il profitti ai privati. Il tutto ovviamente giustificato con intanto lo fanno tutte le scuole e un servizio aggiuntivo fornito allutenza. Cio - come al solito - ai quei genitori che possono permettersi di pagare intorno a 20.000 per mandare un anno i lori figli studiare allestero. Ora fatte due conti e immaginate quanto queste stesse imprese private avrebbero dovuto spendere per raggiungere, ognuna coi propri mezzi, lo stesso numero di "utenti".... Vogliamo almeno farle pagare? In quanto al come e perch siamo arrivati a questo punto (cio la privatizzazione della scuola pubblica) il discorso sarebbe lungo... Vorrei solo dire al vostro bravo Ciccarelli che anche lErasmus (che probabilmente tra poco finir per mancanza di soldi e sar rimpiazzato anchesso da scolarizzazioni allestero organizzate e vendute da imprese e universit private) ha partecipato a questo meccanismo. Con la solita "logica dello spacciatore": per un po si offrono servizi aggiuntivi gratis o a prezzi rispetto al mercato "convenienti", e poi una volta creato il bisogno su larga scala, e il pubblico non avendo i mezzi per offrire quei servizi a tutti, si scarica lonere sulle singole scuole o universit, che al loro volta incapaci di fare fronte logisticamente e economicamente alla richiesta, guidano l "utenza" verso il privato. E ovviamente nel frattempo, diminuiscono drasticamente i soldi per scambi di classe e scolarizzazioni allestero organizzati a prezzi modici dalle scuole stesse. Lettera firmata
I riflettori dei media sono puntati su Ginevra, dove sono in corso i colloqui per denuclearizzare lIran, che non possiede armi nucleari e aderisce al Trattato di non-proliferazione. Resta invece nellombra Israele, che possiede centinaia di armi nucleari, puntate sullIran e altri paesi, e non aderisce al Trattato di non-proliferazione. Ancora pi nellombra resta il fatto che gli Stati uniti, mentre sono impegnati a Ginevra a denuclearizzare lIran, nuclearizzano lEuropa potenziando le armi mantenute in Germania, Italia, Belgio, Olanda e Turchia. Sono circa 200 bombe B-61, che si aggiungono alle oltre 500 testate nucleari francesi e britanniche pronte al lancio. Secondo una stima al ribasso, in Italia ve ne sono 70-90, stoccate ad Aviano e Ghedi-
LEuropa (de)nuclearizzata
Manlio Dinucci
Torre. Ma ce ne potrebbero essere di pi, anche in altri siti. Tantomeno si conosce quante armi nucleari sono a bordo delle unit della Sesta flotta e altre navi da guerra che approdano nei nostri porti. Quello che ufficialmente si sa che ora le B-61 saranno trasformate da bombe a caduta libera in bombe intelligenti che, grazie a un sistema di guida satellitare e laser, potranno essere sganciate a grande distanza dallobiettivo. Le nuove bombe nucleari B61-12 a guida di precisione, il cui costo previsto in 8-12 miliardi di dollari per 400-500 bombe, avranno una potenza media di 50 kiloton (circa quattro volte la bomba di Hiroshima). Altri aspetti, emersi da una audizione della sottocommissione del Congresso sulle forze strategiche (29 ottobre), gettano una luce ancora pi inquietante sullintera faccenda. Washington ribadisce che la Nato rester una alleanza nucleare e che, anche se la Nato si accordasse con la Russia per una riduzione delle armi nucleari in Europa, avremmo sempre lesigenza di completare il programma della B61-12. La nuova arma sostituir le cinque varianti dellattuale B61, compresa la bomba penetrante anti-bunker B61-11 da 400 kiloton, e la maxi-bomba B83 da 1200 kiloton. In altre parole, avr la stessa capacit distruttiva di queste bombe pi potenti. Allo stesso tempo la B61-12 sar integrata col caccia F-35 Joint Strike Fighter, fatto doppiamente importante perch lF-35 destinato a divenire lunico caccia a duplice capacit nucleare e convenzionale delle forze aeree degli Stati uniti e di molti paesi alleati. Quella che arriver tra non molto in Italia e in altri paesi europei, non dunque una semplice versione ammodernata della B-61, ma unarma polivalente che svolger la funzione di pi bombe, comprese quelle progettate per decapitare il paese nemico, distruggendo i bunker dei centri di comando e altre strutture sotterranee in un first strike nucleare. Poich le bombe anti-bunker non sono oggi schierate in Europa, lintroduzione della B61-12, che svolge anche la loro funzione, potenzia la capacit offensiva delle forze
nucleari Usa/Nato in Europa. I piloti italiani che vengono addestrati alluso delle B-61 con i caccia Tornado, come stato fatto nellesercitazione Steadfast Noon svoltasi ad Aviano e Ghedi nella seconda met di ottobre, saranno tra non molto addestrati allattacco nucleare con gli F-35 armati con le B61-12. In tal modo lItalia viola il Trattato di non-proliferazione che la impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari, n il controllo su tali armi direttamente o indirettamente. E gli Stati uniti lo violano perch si sono impegnati a non trasferire a chicchessia armi nucleari n il controllo su tali armi. Tutto ci per non si vede perch i riflettori dei media sono puntati sullo show di Ginevra.
il manifesto
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COMMUNITY
UNIVERSIT
l sistema universitario ormai mi, il caso (dellestrazione): tutto governato da una fitta e incolta meglio per valutare chi merita di selva di decreti miniseriali (regodiventare professore, purch non lamenti, circolari, atti di incerta nasia la comunit degli studiosi a decitura), stratificati senza alcuna coedere. Questa ha perduto ogni credirenza dalla fine degli anni 80. La bilit agli occhi del legislatore, ma confusa sedimentazione normativa ahim anche di fronte ad un amnon stata, per, priva di effetti. Ha pia parte dellopinione pubblica aumentato in modo scriteriato la ostile. burocratizzazione, affiancandovi Non voglio difendere il vecchio siunillusoria pretesa dirigistica. In tal stema siamo tutti coinvolti, forse modo si smantellata luniversit tutti un po colpevoli ma se anche tradizionale, senza tuttavia riuscire fosse vero e io non credo che la a proporne una nuova. comunit degli studiosi universitari Pu darsi che il tradizionale moitaliani non pu pi essere lasciata dello humboldiano che non riduallautogoverno chiaro che lo spiricibile solo a potest di autogoverno, to distruttivo e sanzionatorio della ma che in essa rinviene i propri prelegge 240 non ha nulla da dire in posupposti sia ormai superato, che sitivo al rinnovo delluniversit. In non sia pi proponibile lidea di questa situazione mi paiono imporuna comunit degli studi e degli stutanti tre considerazioni. diosi che fonda le proprie pretese di 1) Se vogliamo salvare lidea autonomia sulla necessit di garanduniversit non ci rimane che mettire il sapere e la libert della scientersi in gioco. Tanto non c molto za. Quel che in ogni caso certo da perdere. Il silenzio dellaccadeche non vedo nessuna capacit di mia appare invece assordante. 2) sostituire a questo un altro modelNel vuoto del modello, rimettersi in lo. dai tempi del ministro Antonio gioco non vuol dire tanto contrastaRuberti che nessun governo o forza re il nuovo che avanza, bens con politica riescono ad andare oltre a pi ambizione porre al centro delqualche balbettio sull'universit, la riflessione e del proprio operare dai tempi degli scritti sul sapere e la questione del sapere. Se non ci si sul ruolo della scienza di Marcello vuole arrendere allo slogan della Cini e di Rossana Rossanda (assiecultura come merce (dominante orme ad un assai lontano Luigi Berlinmai limmaginario collettivo) ci si guer) che nessuna forza culturale o deve porre il problema della trapolitica riesce a proporre convinsmissione di una coscienza critica centi tesi sull'universit. come compito delluniversit autoLa pretesa di alcuni - che si sostienoma. Autonoma perch critica e ne essere alla base della riforma in atnon finalizzata al mercato, non to - di costruire un modello aziendaespressione del maeinstraim, non le, dirigistico, efficientistico, econoassoggettata a nessun tipo di potemicistico di universit, semplicere. Ununiversit incondizionata mente non esiste. Almeno in Italia. (Jacques Derrida). La voglia di trattare la cultura come Rimettersi in gioco, ripensare il merce banalmente laffermazione sapere e la sua capacit di costituidi un non modello. La mera espresre massa critica e riflessiva per le sione di una regressione nuove generazioni non culturale. Basterebbe facile. Forse, ad essere Mettersi in leggere qualche classico onesti, non se ne ha liberale o guardare fuori gioco per non neppure una gran vodai confini per comprenglia, visti la crisi e il cliaffondare nel ma di depressione che dere la differenza ontologica tra mercato e cultuc in giro. Ma, con alsilenzio che ra. Il tentativo di riduziotrettanta franchezza, bine della cultura a merce sogna affermare che pervade solo lindice del fallinon sopportabile conlaccademia tinuare a tutelare il promento nella costruzione del nuovo sistema. prio particolare. Non si La riforma universitaria promospu accettare la prassi assai diffusa con lultima legge (la 240 del sa di criticare il nuovo (le nuove 2010) si inserisce come tessera di norme, le riforme, le altrui debolezun mosaico da tempo in costruzioze), ma poi cercare di approfittarne ne. Se da un lato tende a chiudere comunque per favorire la propria definitivamente le porte alluniversicategoria, la propria posizione, i t intesa come una "comunit degli propri amici. Finendo per perdere studi", autosufficiente, composta cos, tutti quanti assieme, lorizzonda studiosi a da studenti autonomi te di ununiversit come centro di e in grado di autogovernarsi; dallalcultura. L'unica prospettiva entro tro esprime la definitiva rinuncia ad cui valga la pena operare. affermare unaltra idea di universi3) Il sapere e la cultura non sono t. la sfiducia (la rinuncia come morti, per vero che oggi essi opesfiducia) la cifra della legge 240. Esrano spesso fuori dalluniversit. A sa esprime un giudizio puramente volte nonostante luniversit. Pu negativo sulluniversit che induce darsi che alluniversit si possano a un atteggiamento fortemente sanancora incontrare profonda saggezzionatorio. Una diffidenza estrema za e vivace intelligenza, ma solo per e un'ansia punitiva, le quali fanno caso. Si possono accidentalmente agio sulla stessa intelligibilit del ditrovare grumi di conoscenza critica segno normativo complessivo. in qualche corso, che ha passato Come interpretare diversamente chiss perch il vaglio delle strutle norme sulla governance degli ateture adibite a controllare esclusivanei; lemarginazione dei senati accamente Crediti formativi universitademici; la centralit, anche per le ri (Cuf) e Settori scientifico discipliscelte di carattere culturale, di un ornari (Ssd). Con qualche fortuna, gano per sua natura amministrativa passeggiando nei corridoi delle e contabile come i consigli di ammi"strutture di raccordo" (le ormai obnistrazione; la riduzione delle facolsolete ex facolt), si possono anche t a solo eventuali strutture di racincrociare sapienze non convenziocordo; la sottrazione (con il decreto nali. Non poi cos infrequente, leg18 del 2012) ai Dipartimenti del pogendo alcuni "prodotti" catalogati tere di spesa; la professionalizzazioin modo esoterico dallAnvur, che ne della figura del Rettore, dominus ci si accorga come, a dispetto delma non pi di una comunit daplasettico linguaggio ministeriale, si partenenza, bens di una lobby secontinui a scrivere e a pensare per parata e politicizzata. E poi, la riconoscere e per riflettere al di l delnuncia al confronto e lesclusione la cronaca e del contingente, al di della rappresentanza che ha fatto l dei numero dei caratteri richiemigrare la sede delle decisioni disto per superare qualche mediana dattiche e scientifiche dai tradizioconcorsuale. Il sapere critico, tuttonali organi collegiali (i vecchi consira, pu pur sempre trovarsi nel gli di facolt) a commissioni, giunte chiuso di qualche stanza universitao rinsecchiti organi istituzionali. ria, locali ormai non pi cos affollaUna sfiducia che si esprime in ti vista la riduzione del numero dei modo esemplare in sede di valutadocenti. Ma tutto questo sta l per zione dellattivit didattica e scienticaso. O forse perch la coscienza fica. lAnvur, un organo ministecritica ha ancora bisogno delluniriale, non certo la comunit degli versit. Dovremmo trovare un mostudiosi, che dovr stabilire che fado per riuscire a far si che anche re, come fare, chi vale, in base a qualuniversit torni ad aver bisogno li criteri. Numeri, mediane, algoritdella sua comunit.
Paolo Favilli
Ancora alcuni intervenuti hanno proposto una periodizzazione del momento attuale articolata in due temporalit divergenti. Ci troveremmo di fronte a forme di capitalismo ottocentesco, di pieno Ottocento, mentre lo stato della antitesi politica e sociale sarebbe quello dellinizio del secolo XIX. Si tratta di una suggestiva analogia, ma da usare con molta prudenza. Tuttavia la riflessione su quella vicenda ottocentesca si dimostra davvero necessaria proprio nella fase di accumulazione che stiamo attraversando. Politologi, sociologi, economisti, anche quelli critici talvolta, dimostrano scarso interesse per lanalisi storica e assai spesso hanno difficolt ad utilizzarne le categorie fondamentali. I due secoli e mezzo della nostra contemporaneit sono caratterizzati insieme da ritmi di mutamento con accelerazione esponenziale e dalla straordinaria compattezza del sistema profondo di relazioni tra i principali parametri mediante i quali la storia contemporanea viene periodizzata. Il capitalismo della nostra modernit, che di quella storia una fondamentale struttura, come Proteo, cambia continuamente forma per restare fedele alla logica necessaria del suo meccanismo di funzionamento: la logica dellaccumulazione. Proprio tale logica impone il mutamento continuo per superare o travolgere gli ostacoli che ne rallentino, o peggio, impediscano la condizione di esistenza. Lostacolo movimento operaio ha prodotto un avanzamento di civilt quando stato capace di in mutamento di forme che si ponesse davvero allaltezza di Proteo. Alla fine dellOttocento e agli inizi del Novecento la solidificazione della galassia della resistenza nelle forme sindacato e partito che, nella sostanza, hanno retto fino a gran parte del Novecento, ha contrastato Proteo proprio a tale livello. Oggi, di fronte allultima trasformazione di Proteo, del tutto evidente che quelle forme di sindacato e partito sono affatto inadeguate. Rimangono per del tutto attuali tanto le ragioni che hanno portato a quel tipo di strutturazione dellantitesi, e soprattutto rimangono ancora validi i passaggi fondamentali di quel percorso. Sono molti i passaggi su cui riflettere, qui mi limiter ad indicarne uno: quello che incrocia con limmediatezza di una volont politica. Il superamento di una condizione di divisione e di dispersione ebbe come leva la raggiunta consapevolezza che la lotta sociale gi in s gi lotta politica, ma che nello stesso tempo non la esaurisce. E dunque si ritenne necessario che nelle istituzioni, a qualsiasi livello, fosse presente laltro lato della resistenza, i lato pi immediatamente politico della lotta sociale. Di qui la separazione netta in tutti i paesi pi importanti dEuropa dagli affinismi, come li chiamava Turati, cio dalle sinistre liberali, fossero quelle Whig in Inghilterra o quelle di democrazia repubblicana in Italia. Lautonomia culturale e politica diventava questione essenziale, dirimente per la costruzione alternativa in corso. Seppure siano prevedibili esiti diversi da quelli di allora, la que-
Governabilit non governare. Le elezioni europee offrono un nuovo banco di prova per le forze di sinistra
stione si pone oggi negli stessi termini. Che cosa deve fare di pi il Pd italiano per farsi considerare per quello che realmente da quei naufraghi di sinistra che non vedono orizzonti di salvezza senza quella sponda? Da questo punto di vista quel partito trasparentissimo, non nasconde niente sia nelle politiche economiche e sociali perseguite a lungo con convinzione, sia nelle parole che ormai usa abitualmente. Se per lungo tempo molte parole della tradizione erano state usate in netta contraddizione con le cose, ora si arrivati ad una sostanziale coniugazione. Daltra parte sono parole estranee alle nuove dirigenze che, inoltre, non ne hanno alcun bisogno. Una realt talmente evidente che solo una forte capacit di autoinganno e/o di esasperato tatticismo, con lunica prospettiva di candidarsi al ruolo della mosca cocchiera, pu ancora maschera-
Per contrastare Proteo restano valide tutte le ragioni di sindacato e partito, non le loro forme attuali
ci e sociali necessari alla ripresa del cammino di costruzione/ricostruzione dellantitesi appare arrivato ad un punto da cui gi difficile ritornare. Una volta concluso il processo ci troveremmo di fronte ad una chiusura per un periodo che, in termini di storia politica, potrebbe durare per unintera e lunga fase. Di qui la necessit, il dovere, di andare rapidamente a scelte volontaristiche. Del resto le migliori fasi della lunga storia dellantitesi/movimento operaio, sono state proprio quelle in cui si riusciti a tener intelligentemente conto del complesso di relazioni tra determinismo e volontarismo. Quelle in cui, in circostanze ostili del tutto indipendenti dalla volont degli uomini che volevano fare la storia, quegli stessi uomini hanno provato tutte le libert connesse alle possibilit della contingenza. In un recente convegno organizzato dalla Fondazione Cercare
re. Scoprire nella convenzione della Leopolda i segni di un rinnovamento sociale, o nellinsofferenza tattica di Renzi verso il governo Letta le tracce di un radicalismo alternativo, ha davvero aspetti tragico-comici. Assistiamo al repentino venir meno dell'ingrediente principale di ogni tragedia: la seriet (Kundera, Il Sipario). Ed insieme ad una comica assenza di comicit (Kundera, Lincontro). La separazione netta da affinismi supposti (erano meno lontani quelli evocati da Turati), non significa indifferenza e incapacit di distinzioni. Distinzione tra Pd e Pdl. Distinzioni allinterno del Pd ed attenzione alle possibili evoluzioni delle sue componenti. Significa per guardare ed agire da un punto collocato allesterno di quell establishment di cui il Pd fa organicamente parte. Significa non confondere governo con governabilit. Un primo ma importante passo per provare ad uscire dalla paralisi che ci costringe quello di accettare fino in fondo la dimensione europea dello scontro. In quella dimensione, infatti, sono presenti tutti i problemi su cui in questi anni si costruito un importante insieme di cultura critica che stenta per a coniugarsi con liniziativa politica. Nelle elezioni del maggio 2014 tali temi saranno al centro delliniziativa di tanta parte della sinistra europea. Una partecipazione italiana attraverso una convergenza unitaria, qualsiasi ne siano le forme scelte, un banco di prova da cui esiziale prescindere. Si vada dunque verso una lista comune in Italia, senza esclusioni, costruita attraverso la sperimentazione dei metodi di democrazia che hanno gi caratterizzato i luoghi della lotta e della discussione. Rinunciare alla libert di un atto di volont, al salto di qualit nella sfera della possibilit, sarebbe irresponsabile e colpevole. Stavolta davvero: Se non ora, quando?
il manifesto
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