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OSSERVAZIONI AL PGT

PIANO DELLE REGOLE (PdR) INDICE Art. 1 - Contenuti ed elaborati costitutivi ................................................................................... 2 Art. 2 - Suddivisione del territorio comunale in ambiti ............................................................... 3 Art. 3 - Modalit attuative.......................................................................................................... 4 Art. 4 - Nuclei di Antica Formazione ......................................................................................... 4 Art. 5 - Ambiti soggetti a normativa specifica allinterno dei NAF ............................................ 33 Art. 6 - Ambiti residenziali consolidati (R) .............................................................................. 33 Art. 7 - Ambiti residenziali ad alta densit (R1) ....................................................................... 34 Art. 8 - Ambiti residenziali a media densit (R2) ..................................................................... 35 Art. 9 - Ambiti residenziali consolidati a bassa densit (R3).................................................... 35 Art. 10 - Ambiti residenziali consolidati saturi (R4).................................................................... 35 Art. 11 - Comparti residenziali soggetti a normativa specifica (R-S) ......................................... 36 Art. 12 - Ambiti terziari consolidati e di completamento (T) ....................................................... 49 Art. 13 - Comparti terziari soggetti a normativa specifica (TS) .................................................. 50 Art. 14 - Ambiti produttivi artigianali consolidati e di completamento (P) ................................... 52 Art. 15 - Comparti produttivi artigianali soggetti a normativa specifica (PS) .............................. 54 Art. 16 - Verde privato di carattere urbano................................................................................ 56 Art. 17 - Ambiti agricoli (E)........................................................................................................ 56 Art. 18 - Ambiti agricoli produttivi (E1) ...................................................................................... 62 Art. 19 - Ambiti agricoli produttivi specializzati (E2) .................................................................. 63 Art. 20 - Ambiti agricoli di salvaguardia ambientale (E3)........................................................... 64 Art. 21 - Comparti agricoli soggetti a normativa specifica (ES) ................................................. 65 Art. 22 - Ambiti agricoli di salvaguardia dell'infrastruttura aeroportuale (E4) ............................. 66 Art. 23 - Ambito del Parco del Serio ......................................................................................... 66 Art. 24 - Ambito del PLIS del Serio Nord .................................................................................. 67 Art. 25 - Corpi idrici ed ambiti di tutela dei corpi idrici ............................................................... 68 Art. 26 - Ambiti di salvaguardia delle infrastrutture stradali principali ........................................ 68 Art. 27 - Ambiti aeroportuali ...................................................................................................... 69 Art. 28 - Ambiti ferroviari........................................................................................................... 69 Art. 29 - Attrezzature a servizo della mobilit............................................................................ 69

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Art. 1 1.

Contenuti ed elaborati costitutivi

Il Piano delle Regole (PdR), redatto secondo i contenuti dellart.10 della L.R. 12/2005 e s.m e i., disciplina gli usi e le trasformazioni del territorio secondo gli obiettivi di sviluppo complessivo definiti dal Documento di Piano assicurando la compatibilit e, ove necessario, la conformit con gli indirizzi della pianificazione provinciale e regionale. Il Piano delle Regole costituito, oltre che dalle presenti norme, dai seguenti elaborati:
R.1.1 R.1.2 R.2 R.3.1 R.3.2a R.3.2b R.3.2c R.3.2d R.3.2e R.3.2f R.4.1a R.4.1b R.4.1c R.4.1d R.4.1e R.4.1f R.4.1g R.4.1h R.4.1i R.4.1l R.4.1m R.4.1n R.4.1.13 R.4.1.14 R.4.1.15 R.4.1.16 R.4.1.17 R.4.1.18 R.4.1.19 R.4.1.20 R.4.1.21 R.4.1.22 R.4.1.23 R.4.1.24 R.4.1.25 R.4.1.26 R.4.1.27 R.4.1.28 R.4.1.29 R.4.1.30 R.4.1.31 R.4.1.32 Norme Tecniche di Attuazione: Disposizioni Comuni Norme Tecniche di Attuazione: Piano delle Regole Relazione del Piano delle Regole Classificazione del tessuto urbano ed extraurbano Classificazione del tessuto urbano ed extraurbano Classificazione del tessuto urbano ed extraurbano Classificazione del tessuto urbano ed extraurbano Classificazione del tessuto urbano ed extraurbano Classificazione del tessuto urbano ed extraurbano Classificazione del tessuto urbano ed extraurbano Isolato 1 Isolato 2 Isolato 3 Isolato 4 Isolato 5 Isolato 6 Isolato 7 Isolato 8 Isolato 9 Isolato 10 Isolato 11 Isolato 12 Isolato 13 Isolato 14 Isolato 15 Isolato 16 Isolato 17 Isolato 18 Isolato 19 Isolato 20 Isolato 21 Isolato 22 Isolato 23 Isolato 24 Isolato 25 Isolato 26 Isolato 27 Isolato 28 Isolato 29 Isolato 30 Isolato 31 Isolato 32

2.

5.000 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000 2.000

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R.4.2a R.4.2b R.4.2c R.4.2d R.4.2e R.4.2f R.4.2g R.4.2h R.4.2i R.4.2l R.4.1m R.4.1n R.4.1.13 R.4.1.14 R.4.1.15 R.4.1.16 R.4.1.17 R.4.1.18-19 R.4.1.20-21 R.4.1.22-23 R.4.1.24-25 R.4.1.26-27 R.4.1.27 R.4.1.28 R.4.1.29 R.4.1.30 R.4.1.31 R.4.1.32 R.4.3a R.4.3b R.4.3c R.4.3d R.4.4a R.4.4b R.5.1 R.5.2a R.5.2b R.5.3 R.5.4 R.5.5

Isolato 1 Isolato 2 Isolato 3 Isolato 4 Isolato 5 Isolato 6 Isolato 7 Isolato 8 Isolato 9 Isolato 10 Isolato 11 Isolato 12 Isolato 13 Isolato 14 Isolato 15 Isolato 16 Isolato 17 Isolato 18-19 Isolato 20-21 Isolato 22-23 Isolato 24-25 Isolato 26-27 Isolato 27 Isolato 28 Isolato 29 Isolato 30 Isolato 31 Isolato 32 Isolati 1,2,3,4,5,6 Isolati 7,8,9 Isolati 10,11,12 Isolati da 13 a 32 Isolati da 1 a 12 Isolati da 13 a 32 Sistema delle attivit commerciali: relazione generale Sistema delle attivit commerciali: attivit commerciali esistenti territorio comunale Sistema delle attivit commerciali: attivit commerciali esistenti nucleo edificato Sistema delle attivit commerciali: pubblici esercizi esistenti Sistema delle attivit commerciali: servizi alla persona esistenti Sistema delle attivit commerciali: altri servizi esistenti

1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 500 500 500 500 700 500

5.000 2.000 5.000 5.000 5.000

Art. 2 1.

Suddivisione del territorio comunale in ambiti

Il terriotorio comunale suddiviso in: - Nuclei di Antica Formazione (NAF) - Ambiti soggetti a normativa specifica allinterno dei NAF - Ambiti residenziali consolidati (R) di cui: - Ambiti residenziali ad alta densit (R1) - Ambiti residenziali a media densit (R2) - Ambiti residenziali consolidati a bassa densit (R3)
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- Ambiti residenziali consolidati saturi (R4) - Comparti residenziali soggetti a normativa specifica (R-S) Ambiti terziari consolidati e di completamento (T) di cui: - Comparti terziari soggetti a normativa specifica (TS) Ambiti produttivo-artigianali consolidati e di completamento (P) - Comparti produttivi artigianali soggetti a normativa specifica (PS) Verde privato di carattere urbano Ambiti agricoli (E) di cui: - Ambiti agricoli produttivi (E1) - Ambiti agricoli produttivi specializzati (E2) - Ambiti agricoli di salvaguardia ambientale (E3) - Comparti agricoli soggetti a normativa specifica (ES) - Ambiti agricoli di salvaguardia dell'infrastruttura aeroportuale (E4) Ambito del Parco del Serio Ambito del PLIS del Serio Nord Corpi idrici ed ambiti di tutela dei corpi idrici Ambiti di salvaguardia delle infrastrutture stradali principali Ambiti aeroportuali Ambiti ferroviari Attrezzature a servizo della mobilit

Art. 3 1. 2.

Modalit attuative

Si richiama la disciplina attuativa e in materia di perequazione e compensazione di cui agli artt.12 e 19 delle Disposizioni Comuni. Nei singoli ambiti di cui al precedente art.2 delle presenti norme, il PdR indica le destinazioni duso, cos come disciplinate dallart.11 delle Disposizioni Comuni, ammesse ed escluse; le destinazioni non escluse sono sempre ammesse. Ciascun ambito indica le destinazioni principali qualificanti, con relative soglie percentuali, e le destinazioni complementari o compatibili ammesse ed escluse. Potranno essere ammesse soglie superiori di destinazioni duso complementari o compatibili rispetto a quanto ammesso dalla norma del singolo ambito, esclusivamente tramite piano attuativo o permesso di costruire convenzionato che valuti leffettiva necessit di urbanizzioni e di servizi pubblici o di interesse pubblico da reperire.

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Art. 4 4.1 1. Obiettivi

Nuclei di Antica Formazione

Nei Nuclei di Antica Formazione (NAF) sono compresi in modo unitario gli edifici e gli ambienti che rivestono un carattere di valore storico e/o ambientale ovvero che testimoniano il nucleo urbano originario del sistema antropico comunale. Il perimetro dei NAF definito dagli elaborati grafici del PGT coincide con l'individuazione delle zone di recupero di cui all'art.27 L 457/78, cos come modificato nellultimo comma dallart. 9 del DPR 380/01. Loperativit nei NAF ed il complesso delle operazioni programmate per il patrimonio culturale ed ambientale devono perseguire la conservazione della struttura sociale esistente e la ristrutturazione della sua dimensione demografica, al fine di mantenere nei nuclei antichi la forma di centri della comunit.

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3.

Le prescrizioni di piano tendono alla valorizzazione dei nuclei fondativi ed alleliminazione di ogni attivit che provochi disturbo o risulti incompatibile con la vocazione prevalentemente residenziale. Il risanamento ed il restauro conservativo di tutti gli edifici esistenti, ricadenti nei limiti dei NAF, dovranno essere uniformati al massimo rispetto degli elementi strutturali storici, architettonici e decorativi superstiti o rintracciabili in sede di attuazione, garantendone, con opportuni e aggiornati interventi, la salvaguardia e la conservazione. Nelle parti originarie, che non pregiudichino la stabilit degli edifici, non sono ammesse in linea generale - sostituzioni, alterazioni, false imitazioni. Il restauro dovr essere riconoscibile e denunciato; non saranno, di norma, da prevedersi interventi "in stile" ancorch attenzione dovr porsi al problema dell'inserimento ambientale delle parti o degli eventuali nuovi edifici. Le disposizioni che normano ogni intervento di tipo urbanistico ed edilizio nei Nuclei di Antica Formazione sono di tipo sia generale, ovvero fanno riferimento alle disposizioni generali del Piano delle Regole del PGT, che specifico, vale a dire prevedono delle prescrizioni applicabili esclusivamente agli edifici ed agli isolati individuati internamente al perimetro dei nuclei antichi. Elementi costitutivi dell'indagine sui NAF

4.

5.

4.2

1. Lindagine di dettaglio sugli immobili compresi nei NAF individua gli isolati e numera ciascun edificio interno al loro perimetro. Tale analisi allegata alle presenti norme per farne parte integrante e sostanziale. Ad ogni edificio riferita unapposita scheda di analisi che definisce la valenza storico-ambientale del fabbricato, laspetto tipologico della struttura, la sua destinazione funzionale, il suo stato di conservazione, luso reale del suolo delle sue pertinenze immediate, i volumi inutilizzati o potenzialmente riconvertibili interni al corpo di fabbrica, gli elementi di rilevato carattere e rilievo storico, materico, architettonico per i quali prescritta la conservazione. In caso di necessit di particolari interventi per la ricontestualizzazione degli immobili le schede analitiche possono definire eventuali prescrizioni particolari (anche legate ad un riordino altimetrico e planimetrico delle strutture). 2. Le analisi storico-ambientale, tipologica e funzionale dei fabbricati definiscono un codice alfanumerico denominato grado doperativit; esso sintetizza le caratteristiche di ogni fabbricato nella considerazione contestuale dei valori attribuiti attraverso le suddette analisi e determina gli indirizzi normativi da applicarsi in relazione alle modalit dintervento di cui al successivo articolo 11 che considerano tipologie edilizie ed interventi ammissibili in relazione allimpianto stereometrico originario, alle partiture interne dei fabbricati, agli elementi strutturali e non passibili di alterazione, alle funzioni ammesse, ad ampliamenti o modificazioni dellimpianto interno ed esterno, alla cessione di spazi per servizi pubblici, agli elementi da conservare. 3. Le eventuali prescrizioni particolari di cui alle schede danalisi degli edifici di cui al precedente comma 1 sono prevalenti alla normativa generale collegata al grado doperativit. 4. Le tavole planivolumetriche allegate alle presenti norme definiscono il disegno complessivo di sistemazione/riordino del nucleo antico. Le tavole planivolumetriche sono strumenti operativi e prevalenti nel caso definiscano interventi specifici (tra cui lindividuazione dei sedimi dei fabbricati) rispetto allapplicazione dei parametri discendenti dai gradi doperativit degli edifici. 4.3 Gradi di operativit

1. I gradi di operativit definiscono la valenza storica ed ambientale, la tipologia costruttiva e la destinazione duso dei fabbricati rilevati. Attraverso ogni grado doperativit il quadro sinottico
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di cui allarticolo 11 specificano tipo e livello di interventi (ammessi e non) per la tutela del valore storico del Nucleo di Antica Formazione in oggetto. Analisi storico ambientale Lanalisi storico-ambientale degli edifici rilevati evidenzia il grado di appartenenza al sistema originario di ogni fabbricato sulla base della ricostruzione storica dellinsediamento urbano in oggetto. Edifici emergenti dal tessuto urbano con carattere autonomo (grado storico-ambientale 1) emergenti Episodi edilizi che segnalano la compresenza di un disegno compositivo, dell'impiego di materiali pregiati, di tecniche costruttive evolute e di un livello dimensionale e qualitativo superiore allo standard edilizio medio degli edifici rilevati nei NAF. carattere autonomo Il peso architettonico di un edificio che si propone come segnale urbano straordinario e ne determina il riconoscimento del luogo. L'edificio, pur mantenendo un rapporto di complementarit ed integrazione con lo spazio urbano ne costituisce l'elemento caratterizzante. Edifici di solo interesse ambientale senza particolari emergenze (grado storico-ambientale 2) interesse ambientale Complesso di condizioni esterne naturali (vegetazione e paesaggio) e di condizioni esterne artificiali (composizione formale, composizione cromatica e struttura materica) con le quali si rapporta un episodio architettonico e, comunque, un manufatto edilizio in genere. L'edificio assorbe dal complesso ambientale in cui inserito un pregio formale, indipendentemente dalle qualit architettoniche proprie e contribuisce con la propria localizzazione in sito e con la propria presenza fisica alla formazione del complesso ambientale stesso. Linteresse ambientale pu rilevarsi anche per quanto un fabbricato abbia subito leggeri interventi dadeguamento funzionale (soprattutto in relazione alle destinazioni duso in essere), purch effettivamente concorra, nellimpianto come nella cucitura con il sistema edilizio in diretto rapporto, ad una contestualizzazione significativa nel luogo aggregativo fondativo. In tal caso, lattribuzione del grado operativo in disamina ha carattere normativo conservativo. particolari emergenze Gli elementi di qualit architettonica di un edificio che assumono un ruolo caratterizzante per il riconoscimento e l'identit del luogo urbano. Edifici di interesse ambientale gi sottoposti a modificazioni recenti (grado storico-ambientale 3) modificazioni recenti La sostituzione delle tecniche costruttive tradizionali riconoscibili in una produzione edilizia spontanea con tecniche costruttive che prevedano l'impiego di componenti prodotte secondo un processo industrializzato e l'adattamento dell'involucro preesistente secondo operazioni edilizie tendenti ad elevare lo standard igienico-abitativo. Tali interventi determinano leffettiva perdita del collante costruttivo che aggrega i fabbricati tradizionalmente riconoscibili nella cultura edilizia locale. Edifici senza particolare interesse ambientale o in contrasto con esso (grado storico-ambientale 4) contrasto con linteresse ambientale
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Edifici che presentano stereometrie (lunghezza, larghezza, altezza) non inseribili nel sistema ambientale e privi di rapporto con le preesistenze. Ovvero, edifici che, pur avendo un corretto inserimento dimensionale, presentano una "pelle" di facciata in dissonanza con le adiacenze, con particolare riferimento alla trama del rivestimento esterno, all'inserimento volumetrico, al rapporto vuoto-pieno, ai materiali utilizzati. Analisi tipologica Lanalisi tipologica degli edifici rilevati evidenzia la tipologia costruttiva di appartenenza di ogni fabbricato censito, determinato dal livello di inserimento del singolo manufatto nel complesso edilizio in oggetto nonch dal disegno intrinseco della struttura principale. Edifici ecclesiastici, palazzi e case padronali (grado tipologico A) edifici ecclesiastici Edifici adibiti alle funzioni religiose, comprese le pertinenze e gli accessori. palazzi e case padronali Edifici di rilevante peso dimensionale e qualitativo che emergono dal contesto urbano per dimensioni, caratteristiche costruttive e retaggio culturale, destinati o destinabili a funzioni pubbliche. Edifici a cortina (grado tipologico B) Edifici che formano un sistema edilizio tendenzialmente compatto e continuo per allineamento dei fronti e delle quote altimetriche delle coperture. Tali edifici si aggregano nel sistema edilizio a cortina con due testate cieche in aderenza ad altri edifici (una sola, nel caso si tratti di edifici di testa di un complesso a cortina). La cortina viene classificata indipendentemente dalla distribuzione interna degli alloggi (duplex o simplex) e dal rapporto tra la larghezza del fronte e la profondit del corpo di fabbrica. Rientrano in questa classificazione quei sistemi edilizi che attualmente non sono costituiti da unaggregazione di edifici singolarmente individuabili, ma che si prestano ad una loro trasformazione in tale senso (ad esempio: gli edifici agricoli). Non rientrano in tale classificazione edifici accessori o locali di servizio alledificio principale aggregatisi in tempi successivi al fronte del corpo storico della cortina edilizia. Edifici dangolo (grado tipologico C) Edifici con almeno due lati adiacenti in diretto rapporto con spazi pubblici che costituiscono, generalmente, la cerniera tra due sistemi a cortina, ovvero il nodo urbano di testa di una singola cortina edilizia. Possono costituire il cardine di raccordo di uno o pi sistemi tipologicamente complessi, nonch il riferimento per un progetto di ristrutturazione urbana. Edifici di completamento (grado tipologico D) Edifici isolati il cui rapporto con il lotto di pertinenza fornisce un filtro privatizzato tra il corpo di fabbrica e gli spazi pubblici, espressione edilizia tipica della cultura urbanistica ottocentesca. Spesso si tratta di edifici di nuovo impianto, o di totali ricostruzioni, aggregati a sistemi tipologici storici in modo non conforme alla logica aggregativa dei sistemi stessi.

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Possono rientrare in questa tipologia alcuni edifici di impianto storico la cui classificazione non rientra nelle categorie tipologiche precedenti (il termine completamento, in questo ultimo caso, improprio, ma assume valore strumentale ai fini normativi). Edifici a corte (grado tipologico E) Edifici, o aggregazioni di edifici, che raffigurano un sistema edilizio in rapporto diretto con uno spazio aperto di servizio (corte) ben delimitato, isolato ed esclusivo. Diversamente dal sistema a cortina, ledificio singolo, o il sistema edilizio, chiude la corte su almeno due lati e presenta aperture che possono consentire un accesso diretto alla pertinenza interna ed un suo agevole utilizzo. Nei casi in cui gli edifici non chiudano su tutti i lati la corte, creando uno spazio circoscritto completamente isolato dallesterno, sono presenti elementi fisici di netta delimitazione, quali muri o recinzioni, che separano gli spazi pertinenziali dello stesso edificio da quelli relativi ad altri fabbricati contigui. Le tipologie a corte possono essere costituite anche da aggregazioni edilizie complesse di edifici a cortina. Analisi funzionale Lanalisi funzionale degli edifici rilevati evidenzia la destinazione duso di ogni fabbricato censito, definita (di prassi) sulla base dellutilizzo prevalente del piano terra, ovvero del piano immediatamente superiore qualora il piano terra non definisca un volume utile ai fini di un inquadramento funzionale delledificio nel suo complesso, ovvero nel caso in cui (di un fabbricato multipiano con funzioni diverse ai piani superiori) il piano terra sia occupato da locali accessori alla residenza. Servizi pubblici (grado funzionale 1) Classificazione relativa ad attivit collettive. Vengono classificate con la funzione di servizio pubblico le attivit di rappresentanza amministrativa, di istituti culturali e di servizi di interesse collettivo di cui allart. 9 della LR 12/05 e s. m. e i., nonch quanto classificato come servizio pubblico o di interesse pubblico e collettivo dal Piano dei Servizi del PGT. Residenza (grado funzionale 2) Sintendono i volumi riservati ad una destinazione funzionale puramente residenziale; vi si comprendono altres i volumi aventi funzione pertinenziale o accessoria alla residenza, purch inglobati in un edificio che abbia funzione abitativa prevalente. Primario attivit produttive agricole (grado funzionale 3) Classificazione inerente allattivit produttiva agricola. Con funzione primaria, vengono classificati fienili, stalle, depositi per attrezzi agricoli, silos, accessori connessi allattivit agricola. Secondario attivit produttive artigianali (grado funzionale 4) Classificazione relativa allattivit produttiva artigianale. Con funzione secondaria, vengono classificati laboratori artigianali, depositi di prodotti lavorati ed edifici adibiti allo stoccaggio di materiale. Terziario attivit commerciali e/o direzionali (grado funzionale 5) Classificazione relativa allattivit commerciale e direzionale.
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Con funzione terziaria, vengono classificati i negozi per la vendita all'ingrosso o al dettaglio (indipendentemente dalle tabelle merceologiche), gli studi professionali, gli uffici direzionali o di servizio, gli istituti di credito. Accessori alla residenza (grado funzionale 6) Sintendono i volumi adibiti alla funzione di pertinenza ed accessori alla residenza, non inglobati in edifici con funzione abitativa prevalente. 4.4 Planivolumetrico Lelaborato grafico denominato Planivolumetrico uno strumento operativo per la gestione degli interventi interni al perimetro dei Nuclei di Antica Formazione. Le previsioni contenute nelle tavole planivolumetriche, integrative delle prescrizioni desumibili dalle valutazioni di cui alle schede di ciascun fabbricato unitamente a quanto legato allattribuzione di ogni grado di operativit, sono da considerarsi prevalenti e gerarchicamente superiori rispetto alle indicazioni generali fornite dalle presenti norme. Si riportano a seguire le definizioni dei principali elementi rappresentabili nelle tavole planivolumetriche. 1 Piano di recupero Ambito territoriale (con o senza un raggruppamento di edifici) o singolo fabbricato assoggettato allobbligo di redazione di uno strumento attuativo di recupero, da convenzionare (ovvero gi convenzionato alla data dadozione delle presenti norme) con lAmministrazione Comunale. 2 Piano particolareggiato Ambito territoriale (con o senza un raggruppamento di edifici) assoggettato allobbligo di redazione di un piano particolareggiato di iniziativa pubblica (o, eventualmente, privata su espressa autorizzazione della pubblica Amministrazione), convenzionato ovvero da convenzionarsi con lAmministrazione Comunale. 3 Unit minima di intervento (U.M.I.) Ambito la cui perimetrazione delimita una situazione in cui sono presenti edifici accessori, generalmente di modeste dimensioni, collocati in maniera incongruente e disordinata con limpianto planimetrico dellinsediamento storico; la riorganizzazione attraverso la sostituzione delle volumetrie preesistenti deve avvenire internamente a tale perimetro e si traduce in una precisa localizzazione planimetrica dei nuovi volumi derivanti dalla sostituzione delle preesistenze, quantificata attraverso le note prescrittive di cui alle schede degli edifici di nuovo impianto. 4 Edifici da sostituire Si tratta di edifici e/o manufatti edilizi per i quali previsto il recupero volumetrico, attraverso laccorpamento di volumi diversi in un organismo autonomo, ovvero in ampliamento ad edifici preesistenti. Nellottica del riordino tipologico e compositivo del paesaggio urbano, il piano pu prevedere la sostituzione di un edificio mediante la sua ricostruzione con materiali e tecniche maggiormente consone al contesto (demolizione con ricostruzione sullo stesso sedime e profilo). 5 Edifici di nuova costruzione, ampliamenti Si tratta di nuovi edifici dovuti: - a recuperi volumetrici conseguenti a previsioni di sostituzione; - a nuova edificazione con altezze e impianto planimetrico predefinito.

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(In ogni caso, i nuovi edifici dovranno avere caratteri morfologici compatibili con il contesto storico-ambientale in cui sinseriscono.) 6 Portici e/o logge di nuova costruzione Si tratta di nuovi portici e/o logge dovuti: - a recuperi di portici esistenti (indicati come manufatti edilizi da sostituire) da edificarsi in posizioni predefinite dalla tavola operativa; - a nuova edificazione con impianto planimetrico predefinito dalla tavola operativa. (In ogni caso, i nuovi portici rilevati in corpi autonomi potranno essere tamponati sulle testate e dovranno avere tetto a struttura lignea e copertura in laterizio - coppi o tegole in cotto, altezza massima del colmo pari a m 3,00, altezza media pari a m 2,70, nonch presentare caratteri morfologici consoni al contesto storico-ambientale in cui sinseriscono.) 7 Edifici da sovralzare Si tratta di edifici per i quali consentito il sopralzo fino al raggiungimento di unaltezza media interna di m 2,70; tale facolt dovr essere limitata, comunque, al mantenimento della continuit di gronda e colmo della cortina edilizia in cui ledificio inserito. Nel caso di edificio isolato, le modifiche delle quote di imposta del tetto (gronda e colmo) non potranno in ogni caso superare le limitazioni previste dallarticolo 8, comma 1. 8 Volumi riconvertibili Il planivolumetrico evidenzia con apposita simbologia i fabbricati i cui volumi preesistenti possono essere oggetto di cambio di destinazione urbanistica per un utilizzo residenziale. Si tratta di edifici che, alla data di rilievo, costituiscono volumi (inutilizzati e non) connessi ad attivit primarie, secondarie, terziarie, ovvero sono locali accessori alla residenza inutilizzati. Le specifiche schede dindagine di ogni fabbricato quantificano preliminarmente le quote volumetriche riconvertibili. Tali dati, desunti dal supporto informatico, sono funzionali al dimensionamento del peso insediativo teorico del PGT e non sono vincolanti per la progettazione degli interventi, per i quali varr quanto determinato in seguito a specifico rilievo dello stato di fatto. 9 Ampliamenti con loggiati, modifica pendenza Si tratta di edifici per i quali viene consentito lampliamento della copertura al fine di coprire elementi disomogenei ed architettonicamente disordinati, ovvero di interventi su coperture disomogenee tra loro finalizzati allunificazione delle falde per il ripristino di unimmagine complessiva maggiormente organica. Nel caso in cui si prescrivano ampliamenti con loggiati, questi non potranno costituire volume e, pertanto, dovranno concretizzarsi esclusivamente attraverso la realizzazione di portici e logge. 10 Riferimenti altimetrici con allineamenti di colmo e/o gronda (pendenza) Si tratta della prescrizione delle quote di riferimento altimetrico (mediante la rappresentazione grafica delle quote costituenti il punto fisso) per la costituzione di continuit dei manti di copertura attraverso allineamenti di gronde e/o colmi, ovvero semplicemente della pendenza della falda predominante. 11 Obbligo di copertura in coppi Si tratta di manti di copertura che, non consoni al contesto storico-ambientale, n alla tradizione costruttiva originaria, devono essere sostituiti mediante limpiego di elementi (coppi) in laterizio. 12 Pavimentazione con funzione di arredo urbano / viabilit pubblica (Pavimentazione con funzione di arredo urbano) Spazi pubblici e/o privati (compresa la viabilit) pavimentati o da pavimentare con elementi, forme e tipologie consone al contesto storico-ambientale.
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In relazione al contesto, per le aree pavimentate e non, qualora non fosse possibile provvedere al ripristino del tappeto originario anche attraverso interventi di rimozione delle stratificazioni sovrastanti si dovranno utilizzare materiali desunti dalla tradizione costruttiva locale. Per la formazione di gradini ovvero la costituzione di cordoli ammesso limpiego di pietra, purch di colorazione in tono con il sedime carrabile. Limpiego di asfalto (viabilit pubblica) o cemento consentito esclusivamente lungo i tratti ad alta percorrenza veicolare e, di norma, vietato nelle zone a traffico limitato, pedonali e ciclo-pedonali, cos come nelle pertinenze scoperte degli edifici. Per la pavimentazione di spazi privati a servizio di edifici con funzione primaria e/o secondaria ammesso lutilizzo di battuti cementizi tipo Levocell. Per la pavimentazione dei passaggi daccesso ai fabbricati, purch sottostanti a loggiati o portici, ammessa la posa in opera di lastricati a disegno semplice. In quanto elemento essenziale alla percezione del contesto ambientale, poich connessione ed espressione di continuit fra edilizia storica e pertinenze, larredo urbano (attraverso la pavimentazione dei sedimi di transito) viene prescritto di regola sullintero sistema viabilistico interno ai nuclei antichi. 13 Cortili privati con pavimentazione con funzione di arredo urbano Si tratta degli spazi di propriet esclusivamente privata di pertinenza dedifici esistenti o di progetto, che dovranno essere pavimentati con elementi, forme e tipologie consone al contesto storico-ambientale. Per limpiego dei materiali, si richiama quanto definito al precedente punto. 14 Manufatti di valore storico/architettonico Si tratta di manufatti di elevato pregio manifatturiero o architettonico, prevalentemente di valore storico, collocati negli spazi aperti, sia pubblici che privati, dei quali caratterizzano limmagine e accrescono il richiamo culturale. 15 Muri in pietra o mattoni da tutelare Si tratta di murature con tessitura di notevole interesse storico che dovranno in ogni caso essere preservate. 16 Verde di tutela - giardini privati Si tratta di aree private a servizio dei fabbricati esistenti per le quali si prevede la conservazione e la valorizzazione della copertura vegetazionale presente; tali aree non potranno essere oggetto di pavimentazione. Leventuale rinverdimento degli spazi attraverso la piantumazione di nuovi elementi arborei dovr prevedere limpianto di specie vegetazionali di tipo autoctono (a tal scopo, vedasi quanto indicato dallo studio agronomico allegato al PGT per farne parte integrante e sostanziale). 17 Alberi di interesse storico-ambientale Elementi arborei di rilevato pregio storico-ambientale sottoposti a tutela e valorizzazione. Tali elementi non possono essere eliminati, n trapiantati in sito diverso da quello originario. 18 Vigneti, uliveti, frutteti, aree boscate Spazi, pubblici o privati, adibiti alla coltura ovvero al mantenimento della naturalit dei siti soggetti ad azione di tutela e valorizzazione della valenza ambientale. 19 Piantumazioni di progetto Progetti di rinverdimento dei polmoni urbani interni ai nuclei fondativi con luso di elementi arborei, arbustivi e/o floreali (che devono essere selezionati dallabaco delle essenze di cui allo studio agronomico comunale).

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4.5

Modalit di attuazione

1. Lattuazione delle previsioni per i Nuclei di Antica Formazione avverr attraverso modalit operative diversificate che comprendono interventi edilizi diretti o pianificazione attuativa. 2. Lattuazione potr avvenire con interventi diretti mediante permessi di costruire (PdC), denunce di inizio attivit (DIA), permessi di costruire convenzionati (PdCc). L'intervento con titolo abilitativo subordinato alla osservanza di quanto stabilito dai successivi punti del presente articolo relativamente ai gradi di operativit previsti per ciascun edificio inserito allinterno del perimetro dei nuclei di antica formazione, nonch alle previsioni della tavola operativa del planivolumetrico. In caso di intervento edilizio diretto (Permesso di Costruire o D.I.A.), gli interventi sono consentiti nel rispetto dei criteri generali e delle norme specificate per ogni singola modalit di intervento, nonch nel rispetto del volume e della Slp esistenti. In caso di dimostrata necessit di consolidamento statico delle murature perimetrali, non considerata modifica altimetrica ed quindi ammessa la realizzazione di elementi strutturali (es. cordoli in cemento armato) che comportino un aumento dellaltezza di 30 cm massima senza ribassamento della muratura esistente, ad esclusione degli edifici di grado 1A (1,2,3,4,5,6) e in presenza di gronde, coronamenti od elementi decorativi di facciata di particolare interesse artistico. Lufficio tecnico comunale pu avvalersi del contributo e dei pareri della Commissione del Paesaggio al fine di una migliore valutazione degli interventi proposti. 3. Lattuazione, subordinata alla redazione di pianificazione attuativa, potr avvenire con piani particolareggiati (PP) e piani di recupero (PR). I Piani di Recupero, finalizzati alla nuova costruzione, al recupero ed al riordino del tessuto del nucleo antico utilizzando dove consentito lo strumento della ristrutturazione edilizia o urbanistica, potranno essere stesi a cura dell'Amministrazione Comunale oppure a cura di singoli proprietari o consorzi tra singoli proprietari o tra privati ed Ente Pubblico e successivamente attuati con singoli permessi di costruire. Il perimetro del progetto dovr essere esteso nelle sue previsioni allintero comparto individuato nelle tavole di piano. Esso indica un modo di intervento unitario le cui fasi esecutive possono essere attuate in tempi diversi da operatori diversi, tutti i quali, per, dovranno attenersi alle indicazioni del piano onde ottenere a medio o lungo termine un intervento unitario. I piani di attuazione delle previsioni urbanistiche per i Nuclei di Antica Formazione definiranno, oltre che gli interventi volti alla realizzazione della residenza e delle altre attivit compatibili, i modi ed i tempi di acquisizione delle aree da destinare a servizi pubblici o di interesse generale. 4.6 Obbligatoriet delle modalit di attuazione

1. Lattuazione delle previsioni per i NAF potr avvenire sempre attraverso singoli titoli abilitativi (a seconda della tipologia dellintervento proposto), ad eccezione degli interventi ricompresi nelle prescrizioni di cui ai commi successivi. 2. La preventiva approvazione di un piano di recupero (PR), anche di iniziativa di singoli privati, sar altres obbligatoria per interventi di nuova costruzione (come da articolo 9), ristrutturazione edilizia e/o urbanistica che: a) trasformino aree pubbliche in aree per edilizia privata; b) interessino slp maggiori o uguali a 1.000,00 mq; c) comportino cambio di destinazione duso di edifici in altre attivit diverse da quella residenziale oltre una soglia dimensionale di 500,00 mq slp (anche non interessati da opere interne). 3. La preventiva predisposizione di un titolo abilitativo convenzionato (PdCc) sar obbligatoria per gli interventi di ristrutturazione edilizia e/o urbanistica che: d) interessino slp uguali a 500,00 mq o maggiori fino a 1000,00 mq;
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e)

comportino cambio di destinazione duso di edifici in altre attivit diverse da quella residenziale oltre una soglia dimensionale di 300,00 mq slp fino a 500,00 mq (anche non interessati da opere interne).

4. I proprietari degli edifici e delle aree (singolarmente ovvero riuniti in consorzio o societ) per le quali si rende necessario operare attraverso pianificazione attuativa o PdCc in ordine ad almeno una delle condizioni prescrittive di cui al precedente comma, dovranno stipulare unapposita convenzione, registrata e trascritta, con lAmministrazione Comunale in cui saranno riportate: f) tutte le precisazioni riguardanti la realizzazione del progetto; g) gli impegni assunti dai proprietari, singoli o consorziati; h) le destinazione d'uso degli immobili; i) le eventuali cessioni di aree per servizi pubblici e/o monetizzazione; j) gli oneri di urbanizzazione; k) i vincoli e le servit previste dal progetto. Ad avvenuta stipula della convenzione, i proprietari potranno ottenere il rilascio dei necessari titoli abilitativi, previa presentazione di progetti edilizi. 4.7 Documentazione obbligatoria (Si ritiene il presente articolo definizione da R.E.)

1. Per ogni intervento allinterno dei Nuclei di Antica Formazione, indipendentemente dal titolo abilitativo che si dovr predisporre, il progetto dovr essere corredato dai seguenti elaborati: 1. estratto mappa; 2. estratto delle tavole operative del PdR, nonch degli elaborati relativi allindagine sui NAF per quanto attinente allambito dintervento; 3. rilievo quotato dello stato di fatto in scala adeguata allentit dellintervento (piante, prospetti interni ed esterni e sezioni in numero sufficiente per individuare esattamente l'edificio) e in scala di dettaglio per eventuali particolari architettonici; 4. sezioni schematiche quotate trasversali alle sedi stradali e profilo altimetrico longitudinale del fronte stradale esteso ai fabbricati adiacenti nella scala 1:100/1:200; 5. rilievo del verde (con indicazione delle essenze e relative dimensioni) e di ogni elemento esterno qualificante (muri, fontane, dislivelli, pavimentazioni, etc.); 6. documentazione fotografica dello stato di fatto esterno, interno e dei particolari significativi ed eventuali renderings; 7. eventuale rilievo o descrizione delle finiture interne ed esterne (infissi, ringhiere, gradini, davanzali, pavimenti, rivestimenti, etc.); 8. progetto esecutivo in scala 1:100/1:50 con piante, sezioni, prospetti, compiutamente quotati e con l'indicazione delle demolizioni in colore giallo e delle nuove opere in colore rosso; 9. descrizioni delle finiture interne ed esterne come previste nel progetto; 10. relazione con l'indicazione delle operazioni che si intendono fare a livello di restauro, consolidamento, ristrutturazione, destinazione d'uso dei vari piani, etc.; 11. bozza di convenzione o atto unilaterale dobbligo in caso di permesso di costruire convenzionato; 12. preventivo di spese delle opere pubbliche o di interesse generale in caso di permesso di costruire convenzionato; 13. copia su supporto informatico degli elaborati grafici ed allegati. 2. La documentazione a corredo delle richieste per la realizzazione di nuove edificazioni dovr essere quella prevista dalle norme edilizie generali, integrata da un rilievo dell'area interessata dall'intervento atta ad indicarne ogni suo aspetto ed in particolare i caratteri degli edifici attigui, in modo tale da poter valutare il nuovo inserimento nei suoi rapporti ambientali. Risulta indispensabile anche la predisposizione di unesauriente documentazione fotografica, cos
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come l'individuazione precisa delle eventuali demolizioni previste dal progetto. Particolare completezza dovranno avere le indicazioni relative ai materiali di finitura esterna, che dovranno essere chiaramente indicati negli elaborati grafici. 3. Per quanto attiene alla documentazione obbligatoria per la predisposizione di piani attuativi, sia prescritti con apposita perimetrazione e sigla, sia proposti autonomamente dagli operatori privati, sia in attuazione alle prescrizioni di cui allarticolo precedente, si elencano di seguito i contenuti minimi indispensabili: 1. estratti catastali delle singole propriet e delle varie unit; 2. rilievo planimetrico dello stato attuale ai vari livelli e delle coperture, con individuazione degli alloggi; il tutto corredato da opportune quotature plano-altimetriche in scala 1:200; 3. rilievo dello stato attuale dei prospetti; 4. progetto di trasformazione degli alloggi e degli edifici, piante, sezioni (almeno due significative) e prospetti in scala 1:100/1:200; 5. rilievo in scala non inferiore a 1:50 o 1:20, a seconda dei casi, di tutti gli elementi di pregio architettonico o artistico, esterni ed interni; 6. progetto particolareggiato degli spazi inedificati, con la relativa indicazione della destinazione d'uso; 7. tavole degli elementi in contrasto con l'ambiente; 8. adeguata documentazione fotografica; 9. precisazioni relative all'arredo urbano; 10. relazione illustrativa storica e metodologica, con l'indicazione delle operazioni che si intendono eseguire a livello di restauro, consolidamento, ristrutturazione, destinazione d'uso dei vari piani e con le eventuali precisazioni e verifiche delle tipologie e dei gradi dintervento previsti dal piano; 11. bozza di convenzione; 12. previsioni di spesa delle opere pubbliche o di interesse generale; 13. eventuali norme esecutive particolari; 14. copia su supporto informatico degli elaborati grafici ed allegati. 4.8 Indici e parametri urbanistici

1. Altezza dei fabbricati Per le operazioni di risanamento conservativo e ristrutturazione degli edifici sottoposti ai seguenti gradi di operativit: 1A (1; 2; 3; 4; 5; 6); 1B (1; 2; 3; 4; 5; 6); 1C (1; 2; 3; 4; 5; 6); 1D (1; 2; 3; 4; 5; 6); 1E (1; 2; 3; 4; 5; 6); 2A (1; 2; 3; 4; 5; 6); 2B (1; 2; 3; 4; 5; 6); 2C (1; 2; 3; 4; 5; 6); 2D (1; 2; 3; 4; 5; 6); 2E (1; 2; 3; 4; 5; 6); non consentito superare le altezze degli edifici preesistenti, computate senza tener conto di soprastrutture o di sopraelevazioni aggiunte alle antiche strutture. Per gli interventi di trasformazione e ristrutturazione edilizia ed urbanistica degli edifici sottoposti ai seguenti gradi di operativit: 3A (1; 2; 3; 4; 5; 6); 3B (1; 2; 3; 4; 5; 6); 3C (1; 2; 3; 4; 5; 6); 3D (1; 2; 3; 4; 5; 6); 3E (1; 2; 3; 4; 5; 6);
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4A (1; 2; 3; 4; 5; 6); 4B (1; 2; 3; 4; 5; 6); 4C (1; 2; 3; 4; 5; 6); 4D (1; 2; 3; 4; 5; 6); 4E (1; 2; 3; 4; 5; 6); laltezza massima degli edifici presenti nei Nuclei di Antica Formazione non potr superare, in ogni caso, laltezza degli edifici circostanti. Per edifici circostanti si intendono gli edifici preesistenti e rappresentati nella tavola IGM di prima levatura (ad esclusione degli edifici ecclesiastici), ricompresi entro un raggio di 50 m dalledificio di pari grado di operativit oggetto di intervento e, comunque, non si potr superare laltezza delledificio adiacente pi alto in caso dedificio a cortina. 2. Distacco fra gli edifici, dai confini Per le operazioni di manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione e risanamento conservativo, le distanze tra gli edifici e dai confini non possono essere inferiori a quelle preesistenti, computate senza tener conto di costruzioni aggiuntive di epoca recente e prive di valore storico, artistico o ambientale. Per interventi di ristrutturazione urbanistica, ristrutturazione edilizia ed ampliamento si dovranno tener presenti i seguenti distacchi minimi: - 10,00 m dagli edifici; - 5,00 m dai confini; ovvero: - aderenza agli edifici preesistenti o edificazione a confine previa convenzione registrata e trascritta tra i privati interessati. 3. Arretramento dalle strade Per le operazioni di manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione, risanamento conservativo ed ampliamento larretramento dalle strade sar quello dato dai sedimi degli edifici preesistenti. Per interventi di ristrutturazione urbanistica, larretramento dalle strade dovr essere pari a m 5,00, ovvero si dovr mantenere lallineamento preesistente. Per interventi di nuova costruzione sono vincolanti i sedimi indicati nella tavola operativa del Planivolumetrico. 4. Sottotetti Lapplicazione della vigente normativa regionale sui sottotetti, ed in particolare larticolo 63 (e seguenti) della LR 12/05 e s. m. e i., in considerazione della particolarit e specificit dei nuclei antichi ed al fine di garantire la tutela di un assetto complessivo degli stessi compatibile con ledificato esistente e linteresse preordinato di tutela di un insieme armonico ed omogeneo del tessuto edilizio, consentita unicamente per gli edifici che, a seguito dellanalisi effettuata, risultano classificati con i seguenti gradi di operativit: 3B (1; 2; 3; 4; 5); 3C (1; 2; 3; 4; 5); 3D (1; 2; 3; 4; 5); 3E (1; 2; 3; 4; 5); 4B (1; 2; 3; 4; 5); 4C (1; 2; 3; 4; 5); 4D (1; 2; 3; 4; 5); 4E (1; 2; 3; 4; 5); Il sopralzo sar comunque, al massimo, pari allallineamento del colmo o della linea di gronda delledificio adiacente pi alto. Per tutti gli edifici che risultano classificati con gradi di operativit differenti da quelli elencati, laltezza massima ammissibile coincide con quella esistente, fatte salve le prescrizioni inserite nelle schede dei singoli edifici e le indicazioni presenti nel Planivolumetrico. La vigente normativa regionale in materia di recupero ai fini
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abitativi dei sottotetti potr essere applicata senza che lintervento comporti il sovralzo delle coperture esistenti. Lo spostamento dei solai dovr, comunque, rispettare le prescrizioni previste per i singoli gradi doperativit. 5. Autorimesse Gli interventi edilizi di ristrutturazione, ampliamento e nuova costruzione dovranno obbligatoriamente prevedere un posto auto pertinenziale per ogni unit abitativa. La dimensione minima di un posto auto, escludendo la superficie degli spazi di manovra, dovr essere almeno di m 2,50 x m 5,00. Tali stalli dovranno essere localizzati entro il raggio di m 100,00 dalledificio. Salvo comprovata impossibilit, per gli interventi di ristrutturazione edilizia prevista la possibilit di monetizzazione del posto auto nel rapporto di 1mq ogni 10 mc di abitazione. Si ritiene di non applicare l'onere della monetizazione per interventi di ristrutturazione al fine di incentivare tali interventi. Sono ammesse, inoltre, autorimesse private interrate. Le autorimesse interrate da localizzare in diretta prospicienza ad edifici aventi grado storico-ambientale 1 o 2 dovranno essere accessibili esclusivamente mediante piattaforme elevatrici che garantiscano, in fase di chiusura, il mantenimento della quota originaria del piano di campagna. In tali casi sono espressamente vietate rampe daccesso. 6. Materiali Gli interventi di ristrutturazione e restauro in edifici esistenti dovranno essere eseguiti secondo quanto previsto nei gradi di operativit. I materiali da impiegare dovranno essere per lo pi tradizionali, utilizzando in particolare quanto di seguito specificato. - Coperture Tetti con struttura a travi, travetti ed assito in legno, con mantenimento della struttura a capriate ove presente. Coperture in coppi o tegole in cotto. Grondaie in rame o di colorazione scura. Comignoli in mattoni e coppi. Da evitare assolutamente, ed eventualmente rimuovere, coperture in eternit, ondolux, lamiera e manti bituminosi. Da evitare lintroduzione di elementi strutturali quali travi metalliche e/o in cemento armato, comignoli prefabbricati e/o in cemento. - Aperture, serramenti, sporti Infissi in legno verniciati. Serramenti in legno con ante alla lombarda o riproposizione delle persiane, sempre in legno, verniciati. Cornici delle forometrie in pietra (possibilmente locale) o semplicemente dipinte con spessore di almeno 15 cm. I davanzali, in pietra locale, devono essere proporzionati alle cornici. Le inferriate devono essere interne rispetto al filo facciata (salvo episodi di provato valore storico) con proporzioni consone e disegno semplice. Gli orizzontamenti di balconi e logge e le strutture delle scale esterne devono, di norma, essere in legno, con parapetti in legno o in pietra con parapetti in ferro a disegno semplice. Sono di norma vietati le tapparelle avvolgibili, i serramenti in alluminio anodizzato, i contorni in marmo di spessore ridotto, i rivestimenti ceramici ed i listelli in cotto. - Facciate Deve essere previsto di norma lintonaco a calce tinteggiato come disciplinato dal successivo punto 8, oppure la riproposizione della tessitura muraria a vista. Eventuali nuovi pilastri devono essere intonacati a calce.

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I rivestimenti delle pareti dovranno essere limitati ad una fascia che dal piano campagna non superi i 100 cm. In caso di rivestimenti verso strade e spazi pubblici dovranno essere impiegati elementi in pietra. Sono vietate le finiture esterne non uniformi sullintero edificio (a titolo esemplificativo: parti in pietra a vista e parti in intonaco). Le santelle sia incastonate nei muri che isolate, devono essere salvaguardate e restaurate. Lapplicazione di targhe, insegne, cartelli pubblicitari non deve alterare le caratteristiche architettoniche di facciata e gli elementi tutelati degli edifici ovvero compromettere lambiente dei nuclei di antica formazione. Targhe, insegne e cartelli pubblicitari non possono essere del tipo a cassone luminoso a bandiera, salvo nei casi di servizi di utilit pubblica (farmacia, polizia locale). - Pavimentazioni ed altri elementi esterni: Deve essere preferito limpiego di cotto per la pavimentazione di portici e logge (consigliato anche negli interni), oppure di porfido o lastricato rustico in pietra (specie per le parti carrabili). Per altre componenti quali muri di cinta o spazi pertinenziali, si veda il successivo punto 1.10. E da evitare la collocazione di statue, fontane et similia, arredi in graniglia di cemento o stucco. La sostituzione degli elementi originali e tradizionali che rispondano alle caratteristiche tipiche dei nuclei antichi va effettuata solo in caso di assoluta necessit (dimostrata ed accertata) e con elementi che ne riprendano materiali, proporzioni e dimensioni. La Commissione per il Paesaggio potr, comunque, esaminare proposte architettoniche che prevedano altre finiture e dare indicazioni sui materiali pi idonei ad un corretto inserimento del progetto. Gli elaborati grafici di progetto dovranno indicare in modo chiaro i materiali usati per tutti i fronti degli edifici previsti. 7. Impianti tecnologici Modalit, forma e collocazione degli impianti tecnologici (e dei relativi misuratori), dovranno essere sempre concordate con lufficio tecnico comunale. In ogni caso, si dovr procedere riducendo al minimo indispensabile la presenza di tubazioni, condutture e canalizzazioni sulle facciate degli edifici. Dovranno essere predisposti adeguati accorgimenti tecnici nelle strutture murarie verticali al fine di limitare quanto possibile la percezione degli elementi innovativi introdotti. I misuratori dei consumi dovranno inoltre essere installati allinterno di appositi vani chiusi con sportelli che consentano la stesura dello stesso paramento murario esterno delle facciate, oppure allinterno di pozzetti con chiusini adeguati alle pavimentazioni stradali esistenti. Le attrezzature tecnologiche relative ad impianti di condizionamento dovranno essere collocate allinterno delledificio e mai in facciata. Elementi quali antenne e parabole dovranno essere posizionati sulla falda non prospiciente spazi pubblici. In caso di falde affacciatisi interamente su spazi pubblici, il posizionamento di tali elementi tecnologici dovr avvenire in considerazione della posizione di minor impatto rispetto al contesto circostante. In ogni caso, qualora non in contrasto con quanto definito precedentemente, per il posizionamento degli impianti tecnologici valgono le disposizioni generali definite dalle norme tecniche di piano. 8. Tinteggiatura esterna Le cromie delle facciate esterne degli edifici (sia prospicienti gli spazi pubblici, sia prospicienti cortili ed aree privati) devono essere desunte fra quelle stabilite dal piano del colore comunale. In assenza di tale strumento, In ogni caso, la tinta dovr integrarsi con il contesto, edificato e non, e dovr essere concordata preventivamente con lufficio tecnico comunale 9. Spazi interni comuni

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In sede di attuazione dei piani attuativi entro le aree definite dal presente strumento, lAmministrazione Comunale potr procedere alla stipulazione di convenzioni con i privati finalizzate a garantire l'accessibilit pubblica degli spazi interni comuni. Tutti gli spazi interni ed esterni attualmente inedificabili devono rimanere tali, salvo specifiche indicazioni del piano. Le eventuali ricostruzioni di edifici secondo le previsioni dei gradi di operativit potranno occupare in modo diverso le aree e, quindi, modificare le caratteristiche degli spazi liberi relativi. In questi casi saranno da valutare le condizioni al contorno delle aree interessate, promuovendo, dove possibile, consorzi tra le propriet. E', in ogni caso, vietato occupare cortili e, in generale, spazi liberi con costruzioni di qualsiasi genere (anche provvisorie, come chiostrine), senza aver preventivamente ottenuto il relativo titolo abilitativo riferito alla sistemazione dell'intera propriet interessata. Sar in ogni caso possibile richiedere adeguato titolo abilitativo al fine di realizzare piscine private negli spazi liberi, sia interni che esterni, fatta salva la verifica della compatibilit nellinserimento di tali strutture da parte dalla commissione paesaggio. 10. Orti, giardini privati e verde di tutela Gli orti ed i giardini privati vanno di norma conservati liberi da costruzioni di qualunque tipo e mantenuti alle colture esistenti. Eventuali introduzioni di essenze arboree dovranno prediligere la scelta di piante autoctone, desunte dallabaco delle essenze dello studio agronomico comunale. Allinterno di orti e giardini sar possibile richiedere adeguato titolo abilitativo al fine di realizzare piscine private, che, in ogni caso, dovranno salvaguardare le essenze arboree di pregio. 4.9 Nuove costruzioni

1. L'edificazione di nuove costruzioni consentita esclusivamente nei seguenti casi: a) all'interno dei piani attuativi, nei casi previsti dal presente articolo; b) completamento del tessuto edilizio in applicazione (delle previsioni delle tavole planivolumetriche e) delle schede di analisi; c) sostituzione di edifici preesistenti (in applicazione delle previsioni planivolumetriche di piano); d) sopralzo/ampliamento degli edifici esistenti secondo le indicazioni grafiche sia planimetriche che altimetriche contenute nelle tavole operativa del NAF; e) occupazione del sottosuolo delle aree inedificate appositamente contrassegnate nella tavola operativa del planivolumetrico con costruzioni interrate secondo le prescrizioni contenute nelle presenti norme di attuazione. 2. Le nuove costruzioni interne ai NAF dovranno avere preferibilmente destinazione duso residenziale, ovvero essere destinate a servizi pubblici o di interesse pubblico; tuttavia sono ammesse le attivit commerciali di vicinato, le attivit artigianali di servizio, gli uffici e gli studi professionali, le attivit turistico-ricettive. Sono tassativamente non ammesse le nuove attrezzature per lattivit agricola e per le attivit industriali e artigianali. 3. Le nuove costruzioni previste entro il perimetro dei Nuclei di Antica Formazione dovranno armonizzarsi con il contesto degli edifici storici esistenti e circostanti, seguendone le modalit tipologiche, morfologiche e proporzionali. Specialmente in caso di edificazione in contiguit o interstiziale alledificato preesistente, si dovranno seguire le indicazioni di cui al precedente comma 31. Larmonizzazione con il contesto potr essere raggiunta anche con nuove proposte tipologiche ed architettoniche delle quali sia chiara la validit progettuale e denunciato il carattere non analogico del linguaggio architettonico utilizzato. (Per i limiti di densit massima, le localizzazioni e le modalit dei nuovi interventi si fa riferimento alla tavola operativa del

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planivolumetrico, nonch a quanto eventualmente specificato nelle schede danalisi allegate alle presenti norme). 4. In casi particolari, ledificazione di nuove costruzioni consentita come compenso volumetrico di manufatti accessori per i quali viene prescritta la sostituzione (nelle tavole planivolumetriche). Tale possibilit, prevista nelle situazioni in cui siano presenti edifici accessori di piccole dimensioni collocati in modo disordinato ed incongruente con limpianto planimetrico dellinsediamento storico, (viene evidenziata nel mediante la perimetrazione di ununit minima dintervento per il recupero dei volumi da sostituire e con lindividuazione del sedime planimetrico della nuova costruzione da insediare a compenso volumetrico). La nuova collocazione dei volumi sostituiti verr individuata in relazione ad un maggiormente razionale inserimento nel contesto edilizio del nucleo antico. LUTC comunale e/o la commissione del paesaggio possono, qualora ne ravvisino la necessit su istanza dei proprietari, valutare soluzioni alternative nei limiti del perimetro dellUMI e nel rispetto di un disegno urbano coerente con gli obiettivi del piano. Tale modifica agli ingombri prefissati non comporter variante allo strumento urbanistico comunale. 5. In ordine ai principi di recupero edilizio e sociale del nucleo antico con caratterizzazione prevalente di funzionalit residenziale, il piano evidenzia edifici (o parte di essi) che rilevano la perdita della funzione originaria (non abitativa) e la cui condizione di dismissione pu costituire occasione per un riutilizzo delle volumetrie a scopi abitativi. I volumi inutilizzati riutilizzabili ai fini residenziali potranno essere reimpiegati per la costituzione di nuove unit abitative mediante opere interne ed esterne che preservino i caratteri formali (stereometrici ed altimetrici) preesistenti. 4.10 Attrezzature, aree ad uso pubblico ed arredo urbano

1. Traffico e sosta Il piano indica le sedi stradali, con le eventuali modifiche per il miglioramento della mobilit, e le aree di parcheggio e sosta veicolare di nuovo impianto ed esistenti. Queste ultime saranno esclusivamente riservate al preposto scopo ed in esse saranno previste idonee alberature, unitamente ad una razionale rete di spazi di manovra. Le indicazioni di piano sono esemplificative; i progetti esecutivi delle strade e dei parcheggi che l'Amministrazione Comunale vorr predisporre potranno modificare, in tutto o in parte, i tracciati contenuti nella tavola operativa del piano. Per la loro realizzazione, gestione ed eventuale cessione a favore dellAmministrazione Comunale i progetti dei parcheggi dovranno essere convenzionati con i privati. 2. Aree e percorsi pedonali I piani attuativi, sia di iniziativa pubblica che privata (o mista), dovranno determinare ed indicare le aree destinate ai percorsi ed alla sosta pedonale; linsieme di tali percorsi e aree di sosta dovranno tendere a formare una rete attrezzata indipendente dalla rete del traffico veicolare di scorrimento. 3. Parchi e giardini pubblici Le zone a verde pubblico attrezzato esistenti sono destinate alla conservazione della loro funzione di filtro e luogo daggregazione, salvo specifici progetti previsti dal Piano dei Servizi del PGT. I diradamenti e gli abbattimenti arborei saranno effettuati solamente su espresso parere favorevole dellufficio tecnico comunale. Nei parchi e nei giardini pubblici sono consentiti gli allestimenti spazi di gioco e relative attrezzature per bambini. Per tali zone valgono le prescrizioni generali delle NTA del Piano dei Servizi.

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4. Aree ed attrezzature sportive Le aree destinate ad ospitare attrezzature sportive (scoperte o coperte) pubbliche o ad uso pubblico dovranno essere sistemate ed attrezzate sotto il controllo diretto dell'Amministrazione Comunale. L'acquisizione pubblica dovr essere prevista in correlazione agli interventi privati ed alle carenze, anche pregresse, di attrezzature di questo tipo. Per tali zone, valgono le prescrizioni generali delle NTA del Piano dei Servizi. 5. Aree ed attrezzature comunitarie Il piano per i Nuclei di Antica Formazione fissa le aree destinate ad attrezzature comunitarie; in esse potranno essere realizzati ex novo edifici ed attrezzature di uso comunitario ovvero potranno essere potenziate/sistemate le esistenti secondo le necessit pregresse o future della comunit. I piani attuativi fisseranno gli interventi necessari, correlandoli agli introiti per opere di urbanizzazione secondaria. Gli spazi liberi entro dette aree dovranno essere ceduti o assoggettati alluso pubblico e verranno piantumati e pavimentati in modo adeguato. Per tali zone, valgono le prescrizioni generali delle NTA del Piano dei Servizi. 6. Arredo urbano Le superfici dusura in pietra o acciottolato di strade, piazze, vicoli, passaggi pedonali pubblici o privati, dove esistenti, devono rimanere tali anche in vista di eventuali ripristini. In particolare, per i marciapiedi consigliato l'uso di lastre di arenaria (o altra pietra in lastra), mentre per le parti carrabili preferibile la posa di pavimentazioni in porfido (o altra pietra in lastre), ovvero in acciottolato in caso di zone a traffico limitato o ciclopedonali. Le strutture per la distribuzione dellenergia elettrica e per la telefonia (e, comunque, tutte le strutture collegate ai sottoservizi a rete e le relative apparecchiature complementari) dovranno, in caso di interventi di manutenzione, essere sostituite con impianti interrati o incassati. Le cabine dei servizi tecnologici dovranno essere collocate a livello interrato o, comunque, completamente occultate alla vista diretta dagli spazi pubblici, soprattutto mediante limpiego di fasce di mitigazione ambientale da realizzarsi con piantumazioni di essenze arboree o arbustive di specie autoctona. 7. Muri e recinzioni I muri e recinzioni esistenti non potranno essere modificati senza acquisire preventivamente apposito titolo abilitativo. In ogni caso, i muri esistenti con rilevanza paesistica ovvero per la storicit nella caratterizzazione del sistema urbano originario dovranno essere conservati. E ammesso il ripristino della tessitura muraria originaria e la sostituzione dei rifacimenti recenti con pose e materiali consone alla tradizione locale. Non consentita la recinzione a frazionamento di corti interne e dovr essere perseguito lobiettivo di ripristinare gli spazi aperti comuni interni alledificato a corte. E consentita la demolizione parziale per una larghezza massima di ml. 3,00 solo per la realizzazione di accessi carrai e di m 1,5 per gli accessi pedonali laddove non vi sia altra possibilit di accesso. Le nuove aperture devono essere realizzate in modo coerente con il paramento murario esistente. Muri e recinzioni dovranno essere realizzati in modo coordinato con il contesto circostante; per le murature devono essere impiegati pietra a vista, mattoni o altro materiale con finitura ad intonaco; per le recinzioni valgono le disposizioni di cui alle NTA del Piano delle Regole. Muri e recinzioni di nuova costruzione non potranno eccedere l'altezza determinata dalla commissione paesaggio, salvo si tratti di raccordi con elementi preesistenti. Nel caso le nuove recinzioni si attestino a recinzioni diverse per altezza, laltezza della nuova recinzione deve rispettare, di norma, lallineamento con la pi bassa; consentita la deroga a tale disposizione previa accettazione da parte del Comune e nel rispetto di rilevanti assi visivi dagli spazi pubblici. Gli elaborati di progetto dovranno indicare le caratteristiche complete del manufatto di progetto e consentirne un adeguato inserimento ambientale.
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8. Pavimentazioni Le pavimentazioni tradizionali esistenti, in particolare quelle presenti su spazi pedonali, dovranno essere mantenute e, se necessario, ripristinate. E fatto obbligo il recupero della pavimentazione originaria che presenti indubbie caratteristiche storiche o compositivo-materiche di interesse. Qualora necessario, la trama preesistente potr essere integrata con addizioni integrate alla stessa per tipologia, materiali, posa, etc. Qualsiasi intervento su pavimentazioni esistenti o la nuova pavimentazione di un terreno, anche se di uso esclusivamente privato, dovr essere regolarmente autorizzata. Per le pavimentazioni, sia degli spazi pubblici che di quelli privati, non sar ammesso, in ogni caso, limpiego di piastrelle di cemento, getti e battuti di calcestruzzo, massetti in calcestruzzo autobloccanti, piastrelle ceramiche, materiale lapideo ad opus incertum, cos come lasfaltatura; si dovr preferire limpiego di porfido, lastricato o ghiaia (questultima solo per cortili privati), con mantenimento di zone a giardino, orto o verde. Per la pavimentazione di spazi privati a servizio di edifici con funzione primaria e/o secondaria ammesso lutilizzo di battuti cementizi tipo Levocell. Medesima finitura consentita, in casi eccezionali, per la pavimentazione di piccole piazzole o percorsi di attraversamento di giardini, sia pubblici che privati. I piani attuativi daranno indicazioni vincolanti sul tipo di pavimentazioni previste, al fine di ottenere soluzioni armoniche e coordinate con il contesto del nucleo antico. Per quanto attinente alle scelte materiche, si richiama in questa sede quanto definito precedentemente circa i materiali da impiegare nei NAF. 4.11 Interventi sul patrimonio edilizio esistente: modalit di intervento

1. Per modalit dintervento sintende linsieme delle prescrizioni urbanistico-edilizie finalizzate a disciplinare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e realizzabile allinterno dei Nuclei di Antica Formazione. Di seguito si riportano le sigle che vengono assegnate ai diversi gradi doperativit nel quadro sinottico delle modalit dintervento in calce al presente articolo. A Modalit di intervento Le modalit dintervento sul patrimonio edilizio dei NAF sono quelle definite dalle norme tecniche dattuazione del PdR. Tali definizioni prevalgono sulle disposizioni degli atti di pianificazione territoriale e dei regolamenti edilizi, fatte salve le istanze di permesso di costruire e le denunce di inizio attivit gi presentate al comune alla data di entrata in vigore della LR 12/05 e s. m. e i., qualora dette disposizioni stabiliscano diversamente rispetto alle definizioni di cui al comma 1. Resta ferma la definizione di restauro prevista dallarticolo 29, comma 4, del D.lgs. 42/04. A.1 Manutenzione ordinaria (Per manutenzione ordinaria sintende il complesso degli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelli necessari ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, anche con limpiego di materiali diversi, purch i predetti materiali risultino compatibili con le norme e i regolamenti comunali vigenti.) Manutenzione straordinaria (Per interventi di manutenzione straordinaria sintendono le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonch per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i

A.2

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volumi e le superfici delle singole unit immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso.) A.3 Restauro e risanamento conservativo (Per intervento di restauro e risanamento conservativo sintendono gli interventi edilizi rivolti a conservare e recuperare lorganismo edilizio e ad assicurarne la funzionalit mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dellorganismo stesso, ne consentano destinazioni duso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi delledificio, linserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze delluso, leliminazione degli elementi estranei allorganismo edilizio.) Ristrutturazione edilizia (Per interventi di ristrutturazione edilizia sintendono gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, leliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nellambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica.) Nuova costruzione (Per interventi di nuova costruzione, quelli di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle lettere precedenti e precisamente: a. la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero lampliamento di quelli esistenti allesterno della sagoma esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla successiva lettera f); b. gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal comune; c. la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato; d. linstallazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti o di ripetitori per i servizi di telecomunicazione; e. linstallazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee; f. gli interventi pertinenziali che gli atti di pianificazione territoriale e i regolamenti edilizi, anche in relazione al pregio ambientale paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20 per cento del volume delledificio principale; g. la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attivit produttive allaperto ove comportino lesecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato.) Ristrutturazione urbanistica (Per interventi di ristrutturazione urbanistica, sintendono quelli rivolti a sostituire lesistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale.)

A.4

A.5

A.6

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B Destinazioni duso B.1 B.2 B.3 Destinazione residenziale. Ogni intervento dovr essere finalizzato al recupero dei volumi destinabili alla residenza ed al miglioramento della qualit abitativa. Destinazione ad accessorio o pertinenza di un edificio residenziale, nel rispetto di un corretto inserimento ambientale. Esercizi di vicinato con il limite di massimo 150 mq di superficie di vendita (fatte salve le maggiori superfici esistenti alla data di adozione delle presenti norme e comunque con slp non superiori al 50% della slp dell'edificio) da localizzarsi esclusivamente al piano terra. Medie strutture di vendita, con superficie di vendita inferiore a 250 mq (fatte salve le maggiori superfici esistenti alla data di adozione delle presenti norme e comunque con slp totale non superiore al 50% della slp dell'edificio) da localizzarsi sia al piano terreno che ai piani superiori. Destinazioni direzionali da localizzarsi sia al piano terreno che ai piani superiori con slp non superiori al 50% della slp complessiva dell'edificio. Pubblici esercizi (esercizi di ristorazione per la somministrazione di pasti, bevande e prodotti di gastronomia in genere). Della presente categoria, nei NAF ammesso lesercizio di ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie, bar, pub, caff, gelaterie, pasticcerie (e attivit similari). Sono esclusi quegli esercizi la cui somministrazione di alimenti e/o bevande avviene solo congiuntamente ad attivit dintrattenimento e svago (sale da ballo, da giuoco, etc.). Destinazioni ricettive-ristorative e/o turistico-alberghiere che forniscono servizi quali vitto e alloggio, compatibilmente con il contesto. Artigianato di servizio che preveda anche la vendita al minuto dei prodotti. Le attivit dovranno essere localizzate sia al piano terra che ai piani superiori. La slp massima non dovr essere superiore a 300 mq. La slp a destinazione artigianale non potr superare il 50% della slp complessiva dell'edificio. Destinazione esclusiva a servizio pubblico o di interesse pubblico e collettivo, nei casi previsti dal PdS del PGT. Gli edifici potranno essere utilizzati totalmente per ospitare attivit pubbliche o di pubblico interesse.

B.4

B.5 B.6

B.7 B.8

B.9

B.10 Destinazione a servizio pubblico con compresenza di altre destinazioni. B.11 Inoltre ad ulteriore specifica di quanto sopra all'interno delle zone identificate nei NAF, per l'insediamento di attivit commerciali e artigianali di produzione e di servizio, fatti salvi gli esercizi gi esistenti e gli eventuali subentranti, non consentito l'insediamento delle attivit di nuova realizzazione di cui ai seguentio punti. 1) Esercizi artigianali quali: attivit artigianali di cottura e preparazione di qualsivoglia alimento, esercitate anche come attivit accessoria rispetto alla prevalente, diverse da quelle tradizionali; esercizi artigianali che trattano materiali da recupero e di scarto rottami;

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carrozzerie ed auto-officine per la riparazione di auto e motocicli, elettrauto, tappezzerie auto, installazione autoradio, riparazione gomme, autolavaggi, autorimesse e depositi di materiale di ricambio; laboratori di riparazione e montaggio di macchine industriali e di motori e componenti elettromeccanici ed industriali; carpenterie metalliche e falegnamerie; lavanderie self service e a gettone; 2) Commercio all'ingrosso; 3) Depositi e magazzini non funzionalmente collegati con esercizi esistenti nella stessa zona, anche se appartenenti al medesimo titolare. 4) sale giochi; 5) Esercizi commerciali quali: attivit che commercializzano prodotti per I'edilizia, pavimenti, rivestimenti, legnami e laminati, materiali ferrosi; sexy shop ed esercizi similari; esercizi che commercializzano materie prime tessili, prodotti chimici e quant'altro riferibile all'industria; attivit finalizzate alla vendita di macchine, attrezzature ed articoli per I'industria, per il commercio I'agricoltura e I'artigianato; distributori automatici che occupino suolo pubblico o suolo privato gravato da servit di uso pubblico; attivit di vendita al dettaglio e di somministrazione effettuata mediante apparecchi automatici localizzati in locali appositi. 6) Attivit di phone-center, internet- point e money transfer. 7) Sono altres dichiarate incompatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-ambientale e di qualificazione delle aree ricomprese nei NAF le attivit di somministrazione di alimenti e bevande in cui sia prevalente l'attivit di spettacolo ai sensi degli artt. 68 e 80 del TULPS. E' vietato I'esercizio del commercio su aree pubbliche in forma itinerante; ammesso unicamente per specifici prodotti tradizionali (gelati, zucchero filato, palloncini) e solo in occasione di particolari ricorrenze o festivit. Al fine di prevenire il sorgere di situazioni di degrado urbano, e fatto obbligo ai proprietari di immobili commerciali posti all'interno dei NAF, e temporaneamente sfitti, di custodire e mantenere il fondo attraverso le seguenti attivit: pulizia costante delle saracinesche e delle vetrine; oscuramento delle vetrine attraverso modalit e materiali (tipo cartoncino di colore neutro, chiaro) tali da rispettare il decoro estetico delle vie del Centro; divieto di affissione esterna ed interna alle vetrine, di manifesti, volantini, post-it e avvisi vari, fogli di giornale e simili, fatta eccezione per le comunicazioni di trasferimento dell'attvit commerciale in altro luogo e di offerta in locazione del fondo; rimozione delle insegne degli esercizi cessati, con ripristino dello stato dei luoghi. Quanto sopra specificato da ritenersi d'obbligo anche in caso di cessazione di un'attivit commerciale o artigianale all'interno dei NAF. Al fine della riqualificazione del tessuto urbano e commerciale dei NAF, incentivato l'insediamento di nuove attivit commerciali o artigianali quali: sartorie, maglierie; laboratori orafi; gelaterie artigianali;
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calzolai; somministrazione di alimenti e bevande tipici lombardi; pastifici, raviolifici; negozi di cornici ed antiquariato; negozi di vendita tessuti e ricami; laboratori per la produzione e la vendita di ceramiche artistiche; negozi di numismatica; negozi di modellismo; negozi di articoli religiosi; legatorie; negozi di arredi sacri; librerie; sale espositive; attivit dinteresse collettivo; gallerie darte. Inoltre, allinterno delle zone classificate come nucleo dantica formazione, sono ammesse, previo accertamento di compatibilit da parte di apposito collegio, le seguenti attivit: laboratori per la riparazione di cicli e motoveicoli in genere; piccoli laboratori di falegnameria artigianale; lavanderie self service o a gettone; attivit artigianali di cottura e preparazione di alimenti, esercitate anche come attivit accessoria rispetto alla prevalente, diverse da quelle tradizionali regionali; distributori automatici che occupino suolo pubblico o suolo privato gravato da servit di uso pubblico; negozi di ferramenta pavimenti e rivestimenti; eventuali ulteriori attivit non previste dallelenco, ma che potrebbero essere invasive del tessuto socio-economico e del contesto storico. Il Collegio di cui sopra, (costituito da dirigente del settore edilizia ed urbanistica; dirigente del settore commercio; dirigente degli affari legali) verificher la compatibilit secondo la sussistenza dei seguenti criteri: a) adeguata valorizzazione delle caratteristiche tipologiche delledifico in cui si insediano o degli edifici circostanti rispetto al valore storico-artistico o tipologico; b) adeguato stato di urbanizzazione dellarea, con particolare riferimento alla presenza di parcheggi in prossimit e della relativa viabilit circostante; c) compatibilit della tipologia del processo produttivo dellattivit con il contesto circostante; d) verifica dellespressione delle tipicit locali, al fine di valorizzarne le caratteristiche merceologiche ed artigianali; ed esprimer, sulla richiesta, formale parere favorevole. La valutazione favorevole di compatibilit, da partte del preposto Collegio, costituisce elemento essenziale e pregiudiziale prima della presentazione della denuncia dellesercizio delle attivit o della segnalazione certificata dinizio attivit (SCIA). C Modalit di intervento sul sistema statico C.1 Obbligo di mantenimento della struttura portante originaria con possibilit dintervento, ove necessario, con operazioni di consolidamento che rispettino filologicamente gli elementi costitutivi del manufatto.

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C.2 Possibilit di sostituzione delle volte preservando le caratteristiche tipologiche e materiche utilizzate (esclusivamente nel caso sia dimostrata ed accertata linadeguatezza statica delle preesistenti). C.3 Possibilit di rinnovo e/o sostituzione delle strutture orizzontali senza alterare le quote preesistenti nel caso in cui l'altezza sia inferiore a 2.70m. (con una tolleranza di +/- 0,30 m) e senza ridurre le altezze interne dei locali gi inferiori a 2,70 m. C.4 Possibilit di formazione di nuovi orizzontamenti consentendo il recupero dei piani intermedi e di quei locali la cui altezza sia tale da poter essere ripartita in locali di altezza netta di 2,70 m. C.5 Possibilit di sostituzione e/o spostamento di colonne, pilastri e di parti strutturali verticali in genere. Le definizioni sopra descritte sono da intendersi, qualora prescritte, restrittive rispetto agli interventi di ristrutturazione edilizia cos come richiamati al precedente punto A.4 del presente articolo. Previo mantenimento delle quote dimposta, sempre consentito il consolidamento degli orizzontamenti mediante la sostituzione di elementi ammalorati. D Modalit di intervento sulle partizioni interne D.1 Obbligo di mantenimento distributivo originario, salvo adeguamento igienico-sanitario ed impiantistico. D.2 Possibilit di ridistribuzione degli spazi interni con l'impiego di tecnologie che consentano la flessibilit, la mobilit e la compatibilit statica dei materiali utilizzati. D.3 Possibilit di ristrutturazione interna con modificazione delle ripartizioni spaziali, ventuale spostamento e/o inserimento di elementi distributivi verticali quali scale, ascensori e montacarichi compatibilmente con il mantenimento dellinvolucro esterno. In ogni caso, qualsiasi intervento riguardi edifici con grado storico-ambientale 1 o 2 deve tendere alla valorizzazione dellimpianto distributivo originario. E Modalit di intervento sulle componenti esterne E.1 Obbligo di rispetto e salvaguardia dei materiali originari tradizionali impiegati nelle facciate, con particolare attenzione alle murature, gronde ed aggetti, aperture ed infissi, scale esterne, manti di copertura, comignoli, canali di gronda, pluviali, tinteggiature, etc.. Obbligo deliminazione delle superfetazioni prive di valore storico e/o ambientale. Possibilit di adeguamento dimensionale delle aperture esistenti, anche sui fronti strada, per garantire un corretto rapporto aeroilluminante dei locali in relazione alle destinazioni duso previste. Ove necessario, formazione di nuove aperture o soppressione e modificazione delle preesistenti cercando di rispettare comunque una logica compositiva consolidata, nonch le dimensioni ed i relativi rapporti (larghezza-altezza). Possibilit di sostituzione e ricostruzione delle porzioni di edificio prive di valori storico e/o ambientale al fine di rapportare pi correttamente le parti nuove con le preesistenze.

E.2 E.3

E.4

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E.5

Possibilit di incremento volumetrico (ampliamento e/o sopralzo) esclusivamente come indicato nella tavola operativa finalizzata al miglioramento dellimmagine architettonica e/o alla riorganizzazione della struttura urbana. Possibilit di sostituzione parziale e/o totale nel limite dei volumi preesistenti con eventuali compensi volumetrici delle superfetazioni e comunque nei limiti di ingombro planimetrico e quota altimetrica previsti nella tavola operativa. Possibilit di creazione di nuove aperture sulle falde delle coperture (tasche) e di nuovi aggetti (ballatoi) nei limiti stabiliti dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole, anche con adeguamento delle aperture esistenti ovvero con creazione di nuove aperture, previo rispetto dei rapporti aeroilluminanti e, comunque, con caratteristiche architettoniche e materiche congruenti con il contesto.

E.6

E.7

F Elementi architettonici F.1 Obbligo di restauro conservativo di cornicioni, comignoli, portoni, portali, cornici, serramenti, banchine, inferriate, etc., e comunque di tutti gli elementi architettonici esterni di pregio, anche se non segnalati nella scheda danalisi del fabbricato. Obbligo di restauro conservativo di tutti gli elementi interni al fabbricato che mostrino elementi di pregio architettonico e/o materico (pavimentazioni, porte, scale, ringhiere, intonaci - decorati e non -, etc.) anche se non segnalati nella scheda danalisi del fabbricato. Possibilit di sostituzione di cornicioni, comignoli, portoni, portali, cornici, serramenti, banchine, inferriate e comunque di tutti gli elementi architettonici esterni privi di particolare pregio, anche se non segnalati nella scheda danalisi del fabbricato, con altri (dal disegno uguale o simile a quello dei preesistenti) nel rispetto delle caratteristiche storiche, tipologiche e dei materiali delledificio. Tale operazione sar possibile esclusivamente in seguito ad approfonditi accertamenti di merito da parte del Comune. Possibilit di sostituzione di tutti gli elementi interni al fabbricato privi di particolare pregio architettonico e/o materico (pavimentazioni, porte, scale, ringhiere, intonaci decorati e non, etc.), anche se non segnalati nella scheda danalisi del fabbricato, con altri (dal disegno uguale o simile a quello dei preesistenti) nel rispetto delle caratteristiche storiche, tipologiche e dei materiali delledificio. Tale operazione sar possibile esclusivamente in seguito ad approfonditi accertamenti di merito da parte del Comune. Possibilit di tamponamento di portici e logge mediante serramenti, in legno o ferro, aventi sezioni particolarmente ridotte, che garantiscano la perfetta leggibilit della trama architettonica originaria e non siano in contrasto, per materiali e tipologie, con le caratteristiche delledificio. Possibilit di recupero volumetrico di portici e logge a scopo residenziale mediante opere di tamponamento permanenti degli stessi, garantendo, comunque, la leggibilit della struttura architettonica preesistente.

F.2

F.3

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F.5

F.6

G Modalit di intervento per accessori e pertinenze G.1 Possibilit di compenso volumetrico mediante laccorpamento degli accessori finalizzato a consentire il raggiungimento di stereometrie pi consone all'integrazione urbana.

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G.2 Possibilit di realizzazione di autorimesse pertinenziali fuori terra nella misura massima prevista dalla vigente normativa, nel caso sia dimostrata la carenza di spazi alluopo destinati e limpossibilit di realizzarli al piano terra degli edifici esistenti (ovvero nel sottosuolo delle aree di sedime e/o pertinenziali). Le nuove strutture dovranno avere collocazione e conformazione compatibili con il rispetto degli impianti tipologici esistenti. 2. SERVIZI PUBBLICI O DI INTERESSE PUBBLICO Dovr essere rispetta la dotazione di standard urbanistici prescritta dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano dei Servizi, salvo possibilit di monetizzazione, anche totale, nel caso di accertata impossibilit di reperimento delle quote previste. Nel caso di interventi di ampliamento e/o cambio di destinazione duso (anche parziale) degli immobili si dovr procedere al soddisfacimento del conguaglio degli standard cos come definito nel Piano dei Servizi. 3. INCENTIVAZIONE, PEREQUAZIONE E COMPENSAZIONE Si intende integralmente richiamato il Regolamento per il riconoscimento di incentivi economici per il recupero degli edifici del centro storico approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n.28 del 20 maggio 2011. Tali meccanismi potranno anche riguardare la demolizione di edifici privi di valore storico e testimoniale e leventuale trasferimento della volumetria preesistente in altro sito, internamente al perimetro dei NAF stessi, purch il progetto urbanistico si ponga lobiettivo di riqualificare il contesto urbano storico, nel rispetto quindi dei gradi di operativit e delle modalit di intervento associate di cui al quadro sinottico. A fronte dellevidente interesse pubblico o generale di una proposta di piano attuativo, sar possibile attribuire un premio volumetrico non superiore al 10% della volumetria esistente collocabile allinterno del perimetro di intervento o trasferibile internamente al perimetro dei NAF o allinterno degli ambiti residenziali del tessuto urbano consolidato, inclusi i comparti sottoposti a normativa specifica, individuati dal PdR ad esclusione degli ambiti residenziali consolidati saturi (art.9 PdR). 4. Tali diritti edificatori sono da considerarsi aggiuntivi rispetto alla capacit insediativa ammessa dagli ambiti in cui possono essere trasferiti. Tale incremento non potr, comunque, superare il 10% della capacit insediativa ammessa dai singoli ambiti o comparti del tessuto urbano consolidato individuati dal PdR in cui sar trasferito lincremento stesso. 5. Tali diritti edificatori potranno essere utilizzati solo a seguito di approvazione di specifico piano attuativo di riqualificazione del contesto urbano storico e stipula di relativa convenzione urbanistica in cui sar esplicitamente previsto lincremento volumetrico e le modalit di trasferimento ai sensi dei presenti commi.

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4.12

Quadro sinottico

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Art. 5 -

Ambiti soggetti a normativa specifica allinterno dei NAF

1. Tutti i comparti identificati negli elaborati grafici del PdR con contorno tratteggiato sono sottoposti a normativa specifica e si attuano, con piano attuativo convenzionato o permesso di costruire convenzionato secondo le prescrizioni contenute nel singolo comparto. In assenza di detti strumenti, per eventuali edifici esistenti sono consentite esclusivamente opere dordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo. Nei limiti delle prescrizioni e degli indici di seguito specificati, sono ammesse esclusivamente le destinazioni previste al precedente art.4, comma 4.9 punto 2 e art.4, comma 4.11 lett. B delle presenti norme. 2. Per alcuni comparti di seguito riportati gi stata sottoscritta la convenzione urbanistica tra lAmministrazione Comunale ed i soggetti attuatori. Per tali comparti, valgono le norme stabilite dalla convenzione urbanistica e dal piano attuativo vigente fino alla scadenza degli stessi, nel rispetto dellart. 17 della L. 17/08/1942 n. 1150 e s.m.ei. e dellart.46 della L.R. 11.03.2005 n. 12 e s.m. e i., ad esclusione del rapporto di copertura (Rc) e della capacit insediativa (S.l.p.), che non possono essere variati rispetto a quanto determinato dal piano attuativo approvato e dalla citata convenzione urbanistica. 3. Comparto n. 30 Via Italia Descrizione: tale comparto interessa immobili inclusi all'interno dei Nuclei di Antica Formazione. L'attuazione del comparto determina la possibilit di cambio di destinazione duso insediando, all'interno degli immobili esistenti, attivit terziarie (con l'esclusione delle medie e grandi strutture di vendita), artigianato di servizio e servizi pubblici; comunque assentita la residenza. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizi e urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 305 mq; - s.l.p. ammissibile: esistente Modalit di intervento sui fabbricati: si vedano le corrispondenti schede relative ai fabbricati inclusi nei NAF.

Art. 6 -

Ambiti residenziali consolidati (R)

1. Ledificabilit degli ambiti residenziali del tessuto urbano consolidato definita assumendo come riferimento la differente densit insediativa, cos come definita nei successivi artt. 7-11. 2. Destinazioni d'uso: in tutti gli ambiti residenziali consolidati la destinazione funzionale, sia prevalente che complementare, quella residenziale, per una quota pari almeno al 70% della capacit insediativa ammessa (Slp). Sono ammesse anche le seguenti destinazioni compatibili con la residenza: - terziario commerciale: esercizi di vicinato e medie strutture di vendita di tipo 1alimentari e non alimentari, cos come definite dallart.20 delle Disposizioni Comuni; - artigianato di servizio; - terziario ricettivo, ad esclusione di campeggi, e pubblici esercizi; - terziario direzionale; - strutture di servizio pubbliche e di interesse pubblico e per il tempo libero, ad esclusione di attrezzature religiose, cimiteriali e locali per il pubblico spettacolo. Sono escluse le attivit agricole, le attivit produttive, le attivit terziarie e commerciali diverse da quelle stabilite dal presente articolo. Per gli interventi che prevedano una soglia inferiore a 1.000 mq. di Slp di nuova edificazione, di recupero con cambio di destinazione o di demolizione e costruzione, sono ammesse, senza alcuna limitazione percentuale, le destinazioni duso ammesse dal presente comma, salvo specifiche differenti disposizioni.
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In caso di Piani attuativi, permessi di costruire convenzionato ovvero in caso di convenzione trascritta a favore del Comune tra proprietari di lotti contigui, potr essere prevista la concentrazione delle destinazioni non residenziali in uno o pi lotti edificabili, anche promiscuamente con la destinazione residenziale. 3. Nel caso di intervento tramite piano attuativo, atto di programmazione negoziata o permesso di costruire convenzionato, cos come previsto dallart.3 delle presenti norme, la dotazione minima di aree per servizi pubblici, di interesse pubblico e generale, disciplinata dallart.8 del PdS e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. 4. Il Comune ha facolt di chiedere la monetizzazione per effetto di mancata cessione di aree per servizi pubblici, di interesse pubblico e generale, ai sensi dellart.46 c.1 lett.a) della L.R. 12/2005, qualora non ritenga congruo e funzionale il reperimento in sito delle citate aree per servizi pubblici previste dal PdS. La monetizzazione non ammessa ove esplicitamente previsto e relativamente alla dotazione minima a parcheggio. 5. La dotazione di parcheggi pertinenziali privati richiesta per la residenza e le singole attivit, disciplinata dallart.16 e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. Sono individuate con specifica simbologia le aree che, all'interno del presente ambito, sono destinate a parcheggio privato. Tali aree, confermate allo stato di fatto, sono inedificabili e non computabili ai fini dell'edificabilit dellambito cui afferiscono; sulle stesse sono ammessi solo interventi finalizzati alla relativa funzionalit. 6. Distanze: - distanza dai fabbricati (Df): pari ad H e mai inferiore a 10 ml.; fatto salvo quanto previsto dallart. 9 del D.M. 1444/68. Ove non espressamente vietato, sempre consentita l'edificazione in aderenza. Il distacco previsto dalle norme non si applica nel caso in cui entrambe le pareti fronteggianti siano cieche o siano munite unicamente di luci; in ogni caso si dovr, comunque, mantenere una distanza minima di ml. 3,00 dal confine. - distanza dai confini (Dc): 5 ml. e pari, almeno, alla met dellaltezza delledificio e comunque mai inferiore a ml 3. Per i manufatti interrati e le rampe di accesso ai garage interrati devono essere rispettate le medesime distanze dai confini. E' consentita la possibilit di costruire in aderenza; nel caso di costruzioni a confine o a distanza inferiore a quella prevista dalle presenti norme dovr essere soddisfatto il distacco minimo richiesto tra gli edifici e registrato e trascritto apposito accordo tra privati confinanti, da allegare alla richiesta del titolo abilitativo edilizio. E' sempre consentita la possibilit di costruire in aderenza nel caso di costruzioni a cortina continua. Non sono considerati nella determinazione dei distacchi dai confini le cabine elettriche esistenti e tutti i locali totalmente interrati, le autorimesse emergenti dal suolo 1.20 mt, ed i locali accessori di altezza inferiore a 2.60 mt - distanza dalle strade (Ds): - 5,00 m per strade di larghezza inferiore a 7 m; - 7,50 m per strade di larghezza compresa fra 7 m e 15 m; - 10,00 m per strade di larghezza superiore a 15 m. 7. Autorimesse interrate: si rimanda allart.6, c.5 delle Disposizioni Comuni.

Art. 7 -

Ambiti residenziali ad alta densit (R1)

1. Norme dambito: vale quanto disciplinato dallart. 6 delle presenti norme.

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2. Modalit attuative: intervento edilizio diretto, salvo quanto disciplinato dallart.3 delle presenti norme. 3. Indici edificatori: - If = 0,5 mq/mq - Hmax = 9,00 ml. - Rc = 35% - Rp = 30%

Art. 8 -

Ambiti residenziali a media densit (R2)

1. Norme dambito: vale quanto disciplinato dallart. 6 delle presenti norme. 2. Modalit attuative: intervento edilizio diretto, salvo quanto disciplinato dallart.3 delle presenti norme. 3. Indici edificatori: - If = 0,4 mq/mq - Hmax = 9,00 ml. - Rc = 30% - Rp = 30%

Art. 9 -

Ambiti residenziali consolidati a bassa densit (R3)

1. Norme dambito: vale quanto disciplinato dallart. 6 delle presenti norme. 2. Modalit attuative: intervento edilizio diretto, salvo quanto disciplinato dallart.3 delle presenti norme. 3. Indici edificatori: - If = 0,2 mq/mq - Hmax = 9,00 ml. - Rc = 30% - Rp = 30%

Art. 10 - Ambiti residenziali consolidati saturi (R4)


1. Agli ambiti residenziali consolidati saturi non attribuito indice edificatorio; sono ammessi interventi edilizi nel rispetto delle volumetrie esistenti, ammesso inoltre il recupero del sottotetto purch non venga modificata l'altezza in gronda dell'edificio. 2. Norme dambito: vale quanto disciplinato dallart. 6 delle presenti norme. 3. Modalit attuative: intervento edilizio diretto, salvo quanto disciplinato dallart.3 delle presenti norme. 4. Indici edificatori: - If = capacit insediativa massima pari allesitente - Hmax = 9,00 ml. - Rc = 30% - Rp = 20%

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Art. 11 - Comparti residenziali soggetti a normativa specifica (R-S) In linea generale, si richiede la revisione delle capacit edificatorie ammesse sui quei comparti in cui prevista la riconversione delle volumetrie esistenti, mantenendo una capacit edificatoria pari a quella esistente, ovvero pari a quella prevista dal PRG Vigente. A ns. modesto parere, lattuale previsione, oltre a risultare nettamente in contrasto con le politiche urbanistiche espresse in pi occasioni dalla Regione Lombardia, non determiner, nessuna riconversione e riqualificazione urbana, ma determiner un impoverimento e deterioramento del patrimonio edilizio esistente, ovvero dei quartieri in cui sono localizzati i comparti medesimi.
1. Tutti i comparti identificati negli elaborati grafici del PdR con contorno tratteggiato sono sottoposti a normativa specifica e si attuano, con piano attuativo o permesso di costruire convenzionato secondo le prescrizioni contenute nel singolo comparto. In assenza di detti strumenti, per eventuali edifici esistenti sono consentite esclusivamente opere dordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo. Nei limiti delle prescrizioni e degli indici di seguito specificati, sono ammesse esclusivamente le destinazioni previste all'art.6 delle presenti norme. 2. Per quanto non esplicitamente specificato nei successivi commi, vale la disciplina dellart.6 delle presenti norme. 3. Per alcuni comparti di seguito riportati gi stata sottoscritta la convenzione urbanistica tra lAmministrazione Comunale ed i soggetti attuatori. Per tali comparti valgono le norme stabilite dalla convenzione urbanistica e dal piano attuativo vigente fino alla scadenza degli stessi, nel rispetto dellart. 17 della L. 17.08.1942 n. 1150 e s.m. e i. e dellart. 46 della L.R. 11.03.2005 n. 12 e s.m. e i., ad esclusione del rapporto di copertura (Rc) e della capacit insediativa (S.l.p.), che non possono essere variati rispetto a quanto determinato dal piano attuativo approvato e dalla citata convenzione urbanistica. 4. Comparto n. 1 Via Battisti Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Recupero di Via Cesare Battisti, denominato "VD9XXI", approvato con D.C.C. n. 41 del 09.09.2003 e convenzionato con atto notaio dott. Bavuso Volpe Filippo (REP. 2452) del 30.10.2003. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 5. Comparto n. 2 Via Nazionale Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano Attuativo "VD15/1", approvato con D.C.C. n. 38 del 14.09.2004 e convenzionato con atto notaio dott. Santus Armando (REP. 18395) del 03.02.2006, registrato a Bergamo il 28.02.2006. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 6. Comparto n. 3 Viale Lombardia - Piazzale Caduti Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano Attuativo "VD15/2", convenzionato con atto notaio dott. Luosi Elio (REP. 54044 - RACC. 22013) del 21.04.2004, registrato a Treviglio il 11.05.2004. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 7. Comparto n. 4 Via Dec e Canetta Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano Attuativo "VD9 bis", approvato con

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D.C.C. n. 44 del 22.11.2002 e convenzionato con atto notaio dott. Nosari Peppino (REP. 131225 - RACC. 26961) del 12.05.2003. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 8. Comparto n. 5 Via Dec e Canetta Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano Attuativo "ex Industrie Felli Mazzoleni", approvato con D.C.C. n. 50 del 26.11.2002 e convenzionato con atto notaio dott. Figlioli Francesco (REP. 9188 - RACC. 5184) del 05.02.2003, registrato a Bergamo il 24.02.2003. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. Norma particolare: Sono ammesse variazioni/integrazioni alla succitata convenzione urbanistica, da concordare tra i proponenti e l'Amministrazione Comunale, a fronte di vantaggi di interesse pubblico per l'Amministrazione stessa, con l'obbligo di mantenere inalterata la capacit insediativa complessiva dell'ambito. 9. Comparto n. 6 Via Brusaporto - Localit B Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Recupero in Via Brusaporto, localit B, approvato con D.C.C. n. 17 del 30.03.2004 e convenzionato con atto notaio dott. Bavuso Volpe Filippo (REP. 2499) del 28.05.2004, registrato a Bergamo il 04.06.2004 Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 10. Comparto n. 7 Via Presanella Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "Roccolo", approvato con D.C.C. n. 39 del 26.03.1999 e convenzionato con atto notaio dott. Farhat Jean-Pierre (REP. 128486 - RACC. 28725) del 14.02.2000, registrato a Bergamo il 29.02.2000. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 11. Comparto n. 8 Cassinone Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione in localit Cassinone di Seriate approvato con D.C.C. n. 58 del 16.12.2003 e convenzionato con atto notaio dott. Bavuso Volpe Filippo (REP. 2499) del 27.04.2005. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 12. Comparto n. 9 Via Dec e Canetta Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "Evergreen" approvato con D.C.C. n. 20 del 20.05.2002 e convenzionato con atto notaio dott. Farhat Jean-Pierre (REP. 142450 - RACC. 36086) del 13.12.2002, registrato a Bergamo il 30.12.2002. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 13. Comparto n. 10 Via Marie Curie Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "Evergreen" convenzionato con atto notaio dott. Sella Adriano (REP. 115025 - RACC. 22437) del 01.12.1997, registrato a Bergamo il 05.12.1997. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato.
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13. Comparto n. 11 Via Comonte Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano Attuativo "VD9 XI" approvato con D.C.C. n. 37 del 14.09.2004 e convenzionato con atto notaio dott. Sico Ernesto (REP. 5473 RACC. 2243325427) del 20.12.2004, registrato a Bergamo il 29.12.2004. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 14. Comparto n. 12 Piazzale Caduti Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "VD4 bis" approvato con D.C.C. n. 22/03 e convenzionato con atto notaio dott. Nosari Peppino (REP. 132190 RACC. 27231) del 15.07.2003, registrato a Bergamo il 22.07.2003. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 15. Comparto n. 13 Via Buonarroti est Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "VD11" approvato con D.C.C. n. 19 del 07.05.2002 e convenzionato con atto notaio dott. Farhat Jean-Pierre (REP. 140790 - RACC. 35212) del 31.07.2002, registrato a Bergamo il 07.08.2002. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 16. Comparto n. 14 Via Adda Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione denominato "Via Adda" approvato con D.C.C. n. 40 del 02.08.2011 e convenzionato con atto notaio dott. Vacirca Giovanni (REP. 136147 - RACC. 52028) del 18.11.2011. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 17. Comparto n. 15 Via Donizetti ovest Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "VD12" convenzionato con atto notaio dott. Bavuso Volpe Filippo (REP. 2413) del 19.11.2002. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 18. Comparto n. 16 Via Machiavelli Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano Attuativo "riferito all'area adiacente al polo fieristico fra le vie Machiavelli, Partigiani e confine comunale di Bergamo" approvato con D.C.C. n. 52 del 11.11.2003 e convenzionato con atto notaio dott. Bavuso Volpe Filippo (REP. 2471 del 05.03.2004, registrato a Bergamo il 16.03.2004. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 19. Comparto n. 17 Via Fantoni Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Recupero "Via Fantoni" approvato con D.C.C. n. 45 del 12.11.2002 e convenzionato con atto notaio dott. Bavuso Volpe Filippo (REP. 2426) del 30.05.2003. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 20. Comparto n. 18 Via Dolomiti
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Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "Via Dolomiti" convenzionato con atto notaio dott. Nosari Peppino (REP. 119710) del 05.08.1997, registrato a Bergamo il 08.08.1997. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 21. Comparto n. 19 Via Buonarroti Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "Parco Buonarroti" ex C2/1, approvato con D.G.C. n. 137 del 03.10.2008 e convenzionato con atto notaio dott. Farhat Jean-Pierre (REP. 167183 - RACC. 50750) del 29.09.2008, registrato a Bergamo il 06.10.2008. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 22. Comparto n. 20 Via Garibaldi Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione "Via Garibaldi" ex C2/13, approvato con D.C.C. n. 49 del 07.09.2009 e convenzionato con atto notaio dott. Donati Mario (REP. 116902 - RACC. 54653) del 23.11.2009, registrato a Clusone il 26.11.2009. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 23. Comparto n. 26 - Via Giotto da Bondone Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.750 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.000 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 750 mq, dei quali almeno 260 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Giotto da Bondone e Via Lotto; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 24. Comparto n. 27 - Via Giotto da Bondone Descrizione: tale comparto interessa lotti a destinazione produttiva per i quali gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziali. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 11.740 mq; - s.l.p. ammissibile: 3.300 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30%

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Dotazione minima di servizi pubblici: 2.400 mq, dei quali almeno 1.200 mq a parcheggio da localizzare a nord di Via Tonionlo; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 25. Comparto n. 28 - Via Machiavelli Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 7.470 mq; - s.l.p. ammissibile: 2.500 mq - Rc=35%; - Hmax = 12,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.900 mq, dei quali almeno 220 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Machiavelli; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 26. Comparto n. 29 - Via Trilussa Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione residenziale individuato, all'interno del P.R.G. vigente all'interno degli ambiti residenziali consolidati; l'attuazione dell'intervento consente la creazione di un collegamento di natura pedonale tra Via Trilussa e Via Ungaretti ed il reperimento di aree a parcheggio all'interno di un ambito attualmente carente. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 3.610 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.200 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 900 mq, dei quali almeno 330 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Ungaretti; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. Normativa particolare: l'attuazione delle previsioni del presente comparto subordinata all'esecuzione di un percorso pedonale pubblico di collegamento tra Via Ungaretti e Via Trilussa. 27. Comparto n. 31 - Via Battisti Descrizione: tale comparto interessa un lotto annesso all'ospedale a cui viene associata una capacit insediativa a destinazione residenziale, da trasferire all'interno dell'AT DP. Modalit di attuazione: Per quanto riguarda il presente comparto, saranno ammessi interventi di restauro conservativo e ristrutturazione edilizia nel rispetto della volumetria esistente. Il trasferimento del diritto edificatorio di cui al presente comma associato all'AT 9 DP, potr avvenire attraverso accordo bilaterale tra i proponenti del presente comparto e dell'ambito di trasformazione stesso; in caso di mancato accordo, sar compito dell'Amministrazione Comunale avviare una procedura per l'edificazione di una volumetria pari a 1.700 mq a destinazione residenziale all'interno di un lotto residuo, ceduto gratuitamente dai proponenti dell'AT 9, da attuare attraverso un'asta congiunta con i proprietari del comparto 27.

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28. Comparto n. 32 - Via Battisti Descrizione: tale comparto interessa un piano attuativo a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale e approvato definitivamente con deliberazione di Giunta Comunale n.169 del 20/12/2011. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dal piano attuativo approvato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.150 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.933 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.024,66 mq, dei quali almeno 357,63 mq a parcheggio privato di uso pubblico da localizzare nella parte occidentale del lotto; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 29. Comparto n. 33 - Via Venezian Descrizione: tale comparto interessa un lotto urbanizzato per cui il P.R.G. prevedeva una genarale riqualificazione. Il P.G.T. conferma la possibilit di riconfigurazione dell'area con possibilit di insediamento di destinazioni residenziali. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 930 mq; - s.l.p. ammissibile: 410 mq - Rc=35%; - Hmax = 8,60 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 500 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 30. Comparto n. 34 - Via Resegone Descrizione: tale comparto interessa un lotto parzialmente urbanizzato a destinazione d'uso residenziale, interessato dalla presenza di un fabbricato esistente. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 930 mq; - s.l.p. ammissibile: 350 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 250 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. Norma particolare: all'interno del comparto dovr essere individuata un'area per viabili, collocata ad ovest del comparto stesso; tale tratto stradale consentir l'accesso al fondo agricolo localizzato a nord dell'ambito. Dovr, inoltre, essere preservata una fascia di 5 ml. lungo il limite orientale del comparto con funzione di mitigazione ambientale e di rispetto della Roggia Borgogna Ovest.

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31. Comparto n. 35 - Via Sabotino Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 4.420 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.500 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.100 mq, dei quali almeno 380 mq a parcheggio da localizzare a nord del lotto, lungo la viabilit esistente; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 32. Comparto n. 36 - Via Sabotino Descrizione: tale comparto interessa in parte un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale, in parte un lotto libero con previsione di trasformazione in ambito residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 8.050 mq; - s.l.p. ammissibile: 2.700 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 2.000 mq, dei quali almeno 550 mq a parcheggio da localizzare a nord del lotto, lungo la viabilit esistente; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 33. Comparto n. 37 - Via Marconi Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 3.520 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.300 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.000 mq, dei quali almeno 320 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Marconi; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m. e i. 34. Comparto n. 38 - Via Nazionale

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Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 1.990 mq; - s.l.p. ammissibile: 750 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 550 mq, dei quali almeno 320 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Nazionale; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 35. Comparto n. 40 - Via Piave Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 1.970 mq; - s.l.p. ammissibile: 700 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 500 mq, dei quali almeno 220 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Brembo; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 36. Comparto n. 41 - Via Donizetti Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione residenziale per il quale si prevede un incremento volumetrico a fronte del reperimento di aree per servizi pubblici o di interesse pubblico o della monetizzazione delle stesse. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 1.320 mq; - s.l.p. ammissibile (in aggiunta all'esistente): 300 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 200 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 37. Comparto n. 42 - Via Paderno Descrizione: tale comparto interessa un lotto localizzato in adiacenza ad un Nucleo di Antica Formazione e caratterizzato dalla presenza di fabbricati dismessi, per il quale si prevede una riqualificazione a destinazione residenziale, in conformit con quanto gi previsto dal P.R.G. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni:
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- Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 1.280 mq; - s.l.p. ammissibile: 750 mq - Rc=35%; - Hmax = 9,00 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 500 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. Norma particolare: obbligo di realizzazione di marciapiede in corrispondenza del limite meridionale del lotto, lungo Via Paderno e Via Garibaldi. 38. Comparto n. 43 - Corso Roma Descrizione: tale comparto interessa un lotto libero intercluso all'interno del tessuto residenziale consolidato. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 4.575 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.600 mq; inlcusi 300 mq da individuare e realizzare al piano terra dei fabbricati di progetto e, successivamente, da cedere all'Amministrazione Comunale per attrezzatura di servizo sanitario; - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.200 mq da dibire a parcheggio localizzato lungo Via Roma; non ammessa monetizzazione parziale o totale delle aree per servizi pubblici. Norma particolare: obbligo di realizzazione di locale dotato di tutti i requisiti di agibilit pari a 300 mq di Slp collocati al piano terra, direttamente accessibile da spazio publico o duso pubblico, e da cedere allamministrazione comunale a seguito di ottenimento dellagibilit stessa, come attivit di servizio sanitario di interesse generale (farmacia). 39. Comparto n. 44 - Via Don Sturzo Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione residenziale con presenza di immobili esistenti. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 14.150 mq; - s.l.p. ammissibile (in aggiunta all'esistente): 350 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 250 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 40. Comparto n. 45 - Via Fiume Serio Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato.
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Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.150 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.235 mq - Rc=30%; - Hmax = 10,00 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 653,66 mq, di cui 155,53 mq da adibire a parcheggio piantumato localizzato nella parte orientale del lotto; ammessa la monetizzazione parziale, per una superficie pari a 498,14 mq, delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 41. Comparto n. 46 - Via Nullo Descrizione: tale comparto interessa un lotto intercluso all'interno del tessuto urbanizzato per il quale si prevede la riconversione in ambito residenziale, in conformit con quanto gi previsto dal P.R.G. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.160 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.495 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.100 mq, dei quali almeno 240 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Nullo; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 42. Comparto n. 48 - Via della Libert Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 1.750 mq; - s.l.p. ammissibile: 700 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 500 mq, dei quali almeno 120 mq a parcheggio da localizzare lungo Via della Libert; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 43. Comparto n. 49 - Via della Libert Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 4.040 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.300 mq
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- Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.000 mq, dei quali almeno 540 mq a parcheggio da localizzare lungo Via della Libert; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 44. Comparto n. 50 - Via Comonte Descrizione: tale comparto interessa un lotto intercluso gi individuato dal P.R.G. come ambito destinato alla realizzazione di nuovi insediamenti residenziali. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 5.200 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.700 mq - Rc=35%; - Hmax = 10,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.200 mq a parcheggio piantumato da localizzare lungo Via Comonte; non ammessa monetizzazione parziale o totale delle aree per servizi di pubblici. 45. Comparto n. 51 - Via Curie Descrizione: tale comparto interessa un lotto gi individuato dal P.R.G. come ambito destinato alla realizzazione di nuovi insediamenti residenziali. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 5.160 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.000 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 750 mq, dei quali almeno 450 mq a parcheggio corredato da aiuole verdi (150 mq) da localizzare lungo Via Curie; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 46. Comparto n. 52 - Via Marconi Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione residenziale caratterizzato dalla presenza di immobili esitenti. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizi e urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 3.550 mq; - s.l.p. ammissibile: 1.000 mq (in aggiunta allesistente) - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30%

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Dotazione minima di servizi pubblici: 750 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. Norma particolare: all'interno del comparto dovr essere realizzato, a carico dei proponenti, l'allargamento e l'adeguamento della viabilit di accesso da Via Marconi in modo tale da garantire la completa accessibilit dell'area. 47. Comparto n. 53 - Via Levata Descrizione: tale comparto interessa un lotto di completamento per il quale si prevede la riconversione in ambito residenziale, in conformit con quanto previsto dal P.R.G. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.060 mq; - s.l.p. ammissibile: 850 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 600 mq, dei quali almeno 360 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Levata; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 48. Comparto n. 54 - Via Brusaporto Descrizione: tale comparto interessa un lotto intercluso all'interno del tessuto urbanizzato, per il quale si prevede la riconversione in ambito residenziale, in conformit con quanto previsto dal P.R.G. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 11.530 mq; - s.l.p. ammissibile: 2.200 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 4.009 mq, dei quali dei quali almeno 1.321 mq da adibire a parcheggio da localizzare lungo la viabilit interna di piano. La rimanente superficie dovr essere destinata a verde pubblico (parco interno al lotto). Norma particolare: all'interno del comparto dovr essere realizzato, a carico dei proponenti, il collegamento viario e ciclo-pedonale tra Via Brusaporto e Via Custoza. Non ammessa la monetizzazione parziale o totale delle aree per servizi pubblici. 49. Comparto n. 55 - Via Basse Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale gi il P.R.G. prevedeva la rinconversione in residenziale ed un lotto libero avente la medesima destinazione. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizi e urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 5.310 mq; - s.l.p. ammissibile: 2.100 mq - Rc=35%;
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- Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.600 mq, dei quali almeno 600 mq a parcheggio da localizzare lungo Via Basse; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei. 50. Comparto n. 56 - Via Brusaporto Descrizione: tale comparto interessa un lotto intercluso all'interno del tessuto urbanizzato, per il quale si prevede la riconversione in ambito residenziale, in conformit con quanto previsto dal P.R.G. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizi e urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.430 mq; - s.l.p. ammissibile: 500 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 1.300 mq, dei quali almeno 300 mq da adibire a parcheggio piantumato; la quota rimanente dor essere ceduta e attrezzata a verde pubblico. Non ammessa la monetizzazione parziale o totale delle aree per servizi pubblici. 51. Comparto n. 60 - Via Cerioli Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione residenziale localizzato lungo la sponda destra del fiume Serio. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.020 mq; - s.l.p. ammissibile: 650 mq (compresa la slp esistente) - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30% Dotazione minima di servizi pubblici: 760 mq da adibire a parco e a percorso di fruizione paesistica localizzato lungo il fiume, in continuit con il parco pubblico esistente, localizzato a sud dell'area e della porzione in previsione situata all'interno dell'AT4. Non ammessa la monetizzazione parziale o totale delle aree per servizi pubblici. 52. Comparto n. 62 - Via Dolomiti Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione residenziale occupato da una struttura avente funzione di bed & breakfast per il quale gi il P.R.G. prevedeva la possibilit di un incremento volumetrico rispetto alla situazione esistente. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 2.290 mq; - s.l.p. ammissibile: 300 mq in aggiunta all'esistente - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=30%

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Dotazione minima di servizi pubblici: 250 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei.

Art. 12 - Ambiti terziari consolidati e di completamento (T)


1. Gli ambiti terziari consolidati comprendono il tessuto urbanizzato prevalentemente terziariocommerciale sorto nellultimo decennio lungo le principali infrastrutture stradali e, con episodi meno rilevanti, internamente ai nuclei residenziali. La struttura esistente formata da edifici sviluppati recentemente tramite pianificazione urbanistica attuativa. Tali ambiti sono suddivisi in: - ambiti terziari consolidati; - comparti soggetti a normativa specifica di cui allart.13 delle presenti norme; Sono ambiti destinati prevalentemente al commercio e ai servizi terziari in genere di cui si prevede il completamento edificatorio e ladeguamento degli edifici per il miglioramento di funzionalit, accessibilit viaria e di sosta e compatibilit paesaggistico-ambientale delle attivit stesse. 2. Destinazioni d'uso: in tutti gli ambiti terziari consolidati la destinazione funzionale, sia prevalente che complementare, quella terziaria, cos come definita dallart.11, c.8 delle Disposizioni Comuni. Sono ammesse le seguenti attivit, salvo specifiche prescrizioni per i singoli comparti: - attivit commerciali: esercizi di vicinato non alimentari, medie strutture di vendita di tipo 1 e 2 non alimentari, commercio allingrosso cos come definite dallart.20 delle Disposizioni Comuni; - esercizi che hanno ad oggetto la vendita al dettaglio di merci ingombranti, non immediatamente amovibili ed a consegna differita (mobilifici, concessionarie di autoveicoli, legnami, materiali edili e simili), cos come disciplinata dalla legislazione regionale in materia; - esercizi che svolgono lattivit commerciale al dettaglio congiunta (nello stesso locale, con unica entrata e servizi comuni) con quella allingrosso, limitatamente ai casi indicati dalla legislazione regionale in materia; - artigianato di servizio; - terziario ricettivo, ad esclusione di campeggi, e pubblici esercizi; - distributori di carburante; - terziario direzionale; - strutture di servizio pubbliche e di interesse pubblico e per il tempo libero, ad esclusione di attrezzature religiose, cimiteriali; - locali per il pubblico spettacolo, ad esclusione di discoteche e sale da ballo; - residenze di servizio. Sono escluse le attivit agricole, le attivit produttive, le attivit terziarie e commerciali diverse da quelle stabilite dal presente articolo. 3. Nel caso di intervento tramite piano attuativo, atto di programmazione negoziata o permesso di costruire convenzionato, cos come previsto dallart.3 delle presenti norme, la dotazione minima di aree per servizi pubblici, di interesse pubblico e generale, disciplinata dallart.8 del PdS e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. 4. Il Comune ha facolt di chiedere la monetizzazione per effetto di mancata cessione di aree per servizi pubblici, di interesse pubblico e generale, ai sensi dellart.46 c.1 lett.a) della L.R. 12/2005, qualora non ritenga congruo e funzionale il reperimento in sito delle citate aree per

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servizi pubblici previste dal PdS. La monetizzazione non ammessa ove esplicitamente previsto e relativamente alla dotazione minima a parcheggio. 5. La dotazione di parcheggi pertinenziali privati richiesta per le attivit terziarie, disciplinata dallart.16 e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. Sono individuate con specifica simbologia le aree che, all'interno del presente ambito, sono destinate a parcheggio privato. Tali aree, confermate allo stato di fatto, sono inedificabili e non computabili ai fini dell'edificabilit dellambito cui afferiscono; sulle stesse sono ammessi solo interventi finalizzati alla relativa funzionalit. 6. Distanze: - distanza dai fabbricati (Df): pari ad H e mai inferiore a ml 10,00; fatto salvo quanto previsto dallart. 9 del D.M. 02.04.1968 n. 1444. Ove non espressamente vietato, sempre consentita l'edificazione in aderenza, nel qual caso il nuovo edificio o il sopralzo potr superare di un piano l'edificio contiguo. Il distacco previsto dalle norme non si applica nel caso in cui entrambe le pareti fronteggianti siano cieche; in tal caso si dovr, comunque, mantenere una distanza minima di m 6,00. - distanza dai confini (Dc): ml 5,00 e pari, almeno, alla met dellaltezza delledificio. consentita la possibilit di costruire in aderenza; nel caso di costruzioni a confine o a distanza inferiore a quella prevista dalle presenti norme dovr essere soddisfatto il distacco minimo richiesto tra gli edifici e registrato e trascritto apposito accordo tra privati confinanti, da allegare alla richiesta del titolo abilitativo edilizio. sempre consentita la possibilit di costruire in aderenza nel caso di costruzioni a cortina continua. Non sono considerati nella determinazione dei distacchi dai confini le cabine elettriche, esistenti e tutti i locali totalmente interrati. - distanza dalle strade (Ds): - 5,00 m per strade di larghezza inferiore a 7 m; - 7,50 m per strade di larghezza compresa fra 7 m e 15 m; - 10,00 m per strade di larghezza superiore a 15 m. 7. Indici edificatori: - If = 1,20 mq /mq - Rc = 50% della superficie fondiaria, al netto delle aree di urbanizzazione primaria; 50% della St, nel caso interventi tramite piano attuativo o permesso di costruire convenzionato. - Hmax = ml 10,00 misurati allimposta dellorditura di sostegno della copertura esclusi i volumi o spazi di natura tecnologica, che non potranno avere unaltezza superiore a ml 5,00. - Rp = 15%; - La ristrutturazione degli edifici delle singole unit terziarie esistenti ammessa purch venga garantita la percentuale di permeabilit richiesta (Rp=15%) ed la dotazione di parcheggi pertinenziali privati richiesta per le attivit terziarie, disciplinata dallart.16 e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. 8. Autorimesse interrate: si rimanda allart.6, c.5 delle Disposizioni Comuni.

Art. 13 - Comparti terziari soggetti a normativa specifica (TS)


1. Tutti i comparti identificati negli elaborati grafici del PdR con contorno tratteggiato sono sottoposti a normativa specifica e si attuano, con piano o permesso di costruire convenzionato secondo le prescrizioni contenute nel singolo comparto. In assenza di detti strumenti, per
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eventuali edifici esistenti sono consentite esclusivamente opere dordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo. Nei limiti delle prescrizioni e degli indici di seguito specificati, sono ammesse esclusivamente le destinazioni previste all'art.12 delle presenti norme. 2. Per quanto non esplicitamente specificato nei successivi commi, vale la disciplina dellart.12 delle presenti norme. 3. Per alcuni comparti di seguito riportati gi stata sottoscritta la convenzione urbanistica tra lAmministrazione Comunale ed i soggetti attuatori. Per tali comparti, valgono le norme stabilite dalla convenzione urbanistica e dal piano attuativo vigente fino alla scadenza degli stessi, nel rispetto dellart. 17 della L. 17.081942 n. 1150 e s.m. e i. e dellart. 46 della L.R. 11.03.2005 n. 12 e s.m. e i., ad esclusione del rapporto di copertura (Rc) e della capacit insediativa (S.l.p.), che non possono essere variati rispetto a quanto determinato dal piano attuativo approvato e dalla citata convenzione urbanistica. 4. Comparto n. 36 - Via Nazionale Descrizione: tale comparto interessa un lotto attualmente a destinazione residenziale caratterizzato dalla presenza di immobili esistenti; l'intervento prevede la riconversione dell'ambito in lotto a destinazione terziario-commerciale. Nello specifico, sono ammesse: - attivit commerciali: esercizi di vicinato alimentari e non alimentari, medie strutture di vendita di tipo 1 alimentari e non alimentari, commercio allingrosso cos come definite dallart.20 delle Disposizioni Comuni; - esercizi che hanno ad oggetto la vendita al dettaglio di merci ingombranti, non immediatamente amovibili ed a consegna differita (mobilifici, concessionarie di autoveicoli, legnami, materiali edili e simili), cos come disciplinata dalla legislazione regionale in materia; - esercizi che svolgono lattivit commerciale al dettaglio congiunta (nello stesso locale, con unica entrata e servizi comuni) con quella allingrosso, limitatamente ai casi indicati dalla legislazione regionale in materiaartigianato di servizio; - terziario ricettivo, ad esclusione di campeggi, e pubblici esercizi; - terziario direzionale; - strutture di servizio pubbliche e di interesse pubblico e per il tempo libero, ad esclusione di attrezzature religiose, cimiteriali; - locali per il pubblico spettacolo, ad esclusione di discoteche e sale da ballo; - residenze di servizio. Sono escluse le attivit agricole, le attivit produttive, le attivit terziarie e commerciali diverse da quelle stabilite dal presente articolo. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 11.050 mq; - s.l.p. ammissibile (in aggiunta all'esistente pari a circa 3.000 mq): 1.700 mq - Rc=35%; - Hmax = 7,50 ml; - Rp=20% Dotazione minima di servizi pubblici: 4.700 mq, dei quali almeno 2.350 mq da adibire a parcheggio piantumato; ammessa la monetizzazione parziale delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m.ei.

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Art. 14 - Ambiti produttivi artigianali consolidati e di completamento (P)


1. Gli ambiti produttivi artigianali consolidati comprendono il tessuto urbanizzato prevalentemente produttivo sorto negli ultimi decenni. La struttura esistente formata da edifici privi di valore storico-ambientale e sviluppati solo negli ultimi decenni tramite pianificazione urbanistica attuativa. Gli ambiti produttivi nel tessuto consolidato sono suddivisi nei seguenti sottoambiti: - ambiti produttivi artigianali consolidati; - comparti produttivi artigianali soggetti a normativa specifica di cui allart.15 delle presenti norme. Sono ambiti destinati prevalentemente alla produzione, con attivit artigianali ed industriali, e, parzialmente, alle attivit terziarie di cui si prevede il completamento edificatorio e ladeguamento degli edifici per il miglioramento di funzionalit, accessibilit veicolare e della sosta e compatibilit paesaggistico-ambientale delle attivit stesse. 2. Destinazioni d'uso: in tutti gli ambiti produttivi artigianali consolidati la destinazione funzionale, sia prevalente che complementare, quella delle attivit produttive, cos come definite dallart.11, c.7 delle Disposizioni Comuni. Sono ammesse, salvo specifiche prescrizioni per i singoli comparti, le seguenti attivit o residenze di servizio purch legate allattivit produttiva principale: - attivit commerciali: esercizi di vicinato non alimentari, medie strutture di vendita di tipo 1 e 2 non alimentari, commercio allingrosso cos come definite dallart.20 delle Disposizioni Comuni; - esercizi che hanno ad oggetto la vendita al dettaglio di merci ingombranti, non immediatamente amovibili ed a consegna differita (mobilifici, concessionarie di autoveicoli, legnami, materiali edili e simili), cos come disciplinata dalla legislazione regionale in materia; - esercizi che svolgono lattivit commerciale al dettaglio congiunta (nello stesso locale, con unica entrata e servizi comuni) con quella allingrosso, limitatamente ai casi indicati dalla legislazione regionale in materiaartigianato di servizio; - pubblici esercizi; - distributori di carburante; - terziario direzionale; - impianti tecnologici; - residenze di servizio. Sono escluse le attivit agricole, le attivit produttive, le attivit terziarie e commerciali, le strutture di servizio e per il tempo libero differenti da quelle stabilite dal presente articolo. Le attivit compatibili sopra riportate non possono essere indipendenti, ma devono essere legate allattivit produttiva principale e sono ammesse nella misura massima del 20% della Slp complessiva di ogni singola unit imobiliare. 3. Attivit di lavorazione ammesse ed escluse a) Sono esplicitamente escluse le seguenti attivit di lavorazione: - fonderie di alluminio, fonderie di ghisa, inceneritori, concerie, cartiere, raffinerie di metalli, impianti chimici o petrolchimici, pressofusione di alluminio, stampaggio a caldo di ottone o sue leghe, attivit di recupero di cui al punto 3.2.3 lettera A del D.M. 05.02.1998, decapaggio dei metalli, burattatura, centrali termoelettriche, linsediamento di nuove acciaierie, trattamento di rifiuti solidi ed assimilabili agli urbani e dei liquami e cernita e deposito stracci, stampaggio guarnizioni in gomma e lavorazione della gomma, verniciature industriali, impianti di produzione asfalti e/o trattamento di prodotti assimilabili; - lavorazioni insalubri di prima classe ai sensi dellart. 216 del T.U.LL.SS. (R.D. 27.07.1934 n. 1265); invece consentito linsediamento di attivit produttive insalubri di
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b) c)

d) e)

f)

seconda classe. Le attivit di autotrasporto sono ammesse solo con distanze superiori a ml 200,00 dagli ambiti residenziali. I divieti di cui alle lettere precedenti non si applicano nellipotesi di aziende operanti in ambiti residenziali e comunque non produttivi del Comune di Seriate che decidano di delocalizzare negli ambiti in oggetto la propria attivit con contestuale dismissione dell'attivit oggi in atto. Le attivit di nuovo insediamento dovranno rispettare la normativa vigente riguardo alle emissioni in atmosfera all'atto del nuovo insediamento. Le attivit esistenti alla data di adozione del presente P.G.T. potranno essere mantenute con lobbligo di ridurre e/o uniformare alla normativa vigente le emissioni in atmosfera, lo scarico in pubblica fognatura e lo smaltimento dei rifiuti. consentita la realizzazione di teli retrattili (su ruote o binari) per il carico e lo scarico delle merci. Detti manufatti non saranno conteggiati nel calcolo della Slp, della superficie coperta, del distacco dai confini e dai fabbricati a condizione che gli stessi vengano utilizzati esclusivamente durante le fasi di carico e scarico.

4. Nel caso di intervento tramite piano attuativo, atto di programmazione negoziata o permesso di costruire convenzionato, cos come previsto dallart.3 delle presenti norme, la dotazione minima di aree per servizi pubblici, di interesse pubblico e generale, disciplinata dallart.8 del PdS e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. 5. Il Comune ha facolt di chiedere la monetizzazione per effetto di mancata cessione di aree per servizi pubblici, di interesse pubblico e generale, ai sensi dellart.46 c.1 lett.a) della L.R. 12/2005, qualora non ritenga congruo e funzionale il reperimento in sito delle citate aree per servizi pubblici previste dal PdS. La monetizzazione non ammessa ove esplicitamente previsto e relativamente alla dotazione minima a parcheggio. 6. La dotazione di parcheggi pertinenziali privati richiesta per le attivit terziarie, disciplinata dallart.16 e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. Almeno il 50% della dotazione richiesta di parcheggi pertinenziali deve essere collocato allesterno delle recinzioni. Sono individuate con specifica simbologia le aree che, all'interno del presente ambito, sono destinate a parcheggio privato. Tali aree, confermate allo stato di fatto, sono inedificabili e non computabili ai fini dell'edificabilit dellambito cui afferiscono; sulle stesse sono ammessi solo interventi finalizzati alla relativa funzionalit. 7. Distanze: - distanza dai fabbricati (Df): pari ad H e mai inferiore a ml 10,00; fatto salvo quanto previsto dallart. 9 del D.M. 02.04.1968 n. 1444. Ove non espressamente vietato, sempre consentita l'edificazione in aderenza, nel qual caso il nuovo edificio o il sopralzo potr superare di un piano l'edificio contiguo. Il distacco previsto dalle norme non si applica nel caso in cui entrambe le pareti fronteggianti siano cieche; in tal caso si dovr, comunque, mantenere una distanza minima di m 6,00. - distanza dai confini (Dc): ml 5,00 e pari, almeno, alla met dellaltezza delledificio. consentita la possibilit di costruire in aderenza; nel caso di costruzioni a confine o a distanza inferiore a quella prevista dalle presenti norme dovr essere soddisfatto il distacco minimo richiesto tra gli edifici e registrato e trascritto apposito accordo tra privati confinanti, da allegare alla richiesta del titolo abilitativo edilizio. sempre consentita la possibilit di costruire in aderenza nel caso di costruzioni a cortina continua. Non sono considerati nella determinazione dei distacchi dai confini le cabine elettriche esistenti e tutti i locali totalmente interrati.

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- distanza dalle strade (Ds): - 5,00 m per strade di larghezza inferiore a 7 m; - 7,50 m per strade di larghezza compresa fra 7 m e 15 m; - 10,00 m per strade di larghezza superiore a 15 m. 8. Indici edificatori: - If = 1,20 mq /mq - Rc = 60% della superficie fondiaria, al netto delle aree di urbanizzazione primaria; 50% della St, nel caso interventi tramite piano attuativo o permesso di costruire convenzionato. - Hmax = ml 10,00 misurati allimposta dellorditura di sostegno della copertura esclusi i volumi o spazi di natura tecnologica, che non potranno avere unaltezza superiore a ml 5,00. La differenza tra la quota del piano di riferimento allimposta della via di corsa del carroponte e lintradosso dellorditura di sostegno della copertura non potr, comunque, eccedere i ml. 3,00. - Rp = 15%; - La ristrutturazione degli edifici delle singole unit produttive artigianali esistenti ammessa purch venga garantita la percentuale di permeabilit richiesta (Rp=15%) ed la dotazione di parcheggi pertinenziali privati richiesta per le attivit produttive artigianali, disciplinata dallart.16 e, per le sole attivit commerciali, dallart.20 delle Disposizioni Comuni. - Il completamento e lampliamento di aree produttive artigianali esistenti dovr prevedere indicazioni relative alla dotazione tecnologica e ambientale prevista, agli elementi di rischio potenziale indotto, alle indicazioni delle misure di mitigazione dellimpatto previsto. In base allimpatto presunto sullambiente urbano circostante, i progetti dovranno prevedere, oltre ai sistemi di abbattimento degli inquinanti, adeguate barriere verdi di compensazione e mitigazione con funzione di filtro ambientale. - consentita la realizzazione di strutture multipiano, nel rispetto dei limiti di altezza. - Qualsiasi intervento sar assentito condizionatamente allesecuzione delle opere di urbanizzazione primaria, degli impianti di depurazione delle acque di rifiuto e delle emissioni atmosferiche, secondo gli standards di accettabilit previsti da disposizioni statali o regionali, o al pagamento del relativo contributo. - Per i lotti che hanno esaurito le possibilit edificatorie a seguito di interventi edilizi per i quali sia stata rilasciata lagibilit entro il 31/12/2008 ammessa la possibilit di incremento volumetrico tramite permesso di costruire convenzionato con i seguenti limiti edificatori: - incremento del 15% della Slp esistente; - incremento del 10% della superficie coperta, nel rispetto degli altri parametri edificatori (Df, Dc, Ds, Hmax, Rp e parcheggi pertinenziali). 9. Autorimesse interrate: si rimanda allart.6, c.5 delle Disposizioni Comuni.

Art. 15 - Comparti produttivi artigianali soggetti a normativa specifica (PS)


1. Tutti i comparti identificati negli elaborati grafici del PdR con contorno tratteggiato sono sottoposti a normativa specifica e si attuano, con piano attuativo o permesso di costruire convenzionato secondo le prescrizioni contenute nel singolo comparto. In assenza di detti strumenti, per eventuali edifici esistenti sono consentite esclusivamente opere dordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo. Nei limiti delle prescrizioni e degli indici di seguito specificati, sono ammesse esclusivamente le destinazioni previste all'art.14 delle presenti norme.

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2. Per quanto non esplicitamente specificato nei successivi commi, vale la disciplina dellart.14 delle presenti norme. 3. Per alcuni comparti di seguito riportati gi stata sottoscritta la convenzione urbanistica tra lAmministrazione Comunale ed i soggetti attuatori. Per tali comparti, valgono le norme stabilite dalla convenzione urbanistica e dal piano attuativo vigente fino alla scadenza degli stessi, nel rispetto dellart. 17 della L. 17.081942 n. 1150 e s.m. e i. e dellart. 46 della L.R. 11.03.2005 n. 12 e s.m. e i., ad esclusione del rapporto di copertura (Rc) e della capacit insediativa (Slp), che non possono essere variati rispetto a quanto determinato dal piano attuativo approvato e dalla citata convenzione urbanistica. 4. Comparto n. 21 Via Nazionale Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano Attuativo D2/1 convenzionato con atto dott. Luccisano Michele (REP. 2674) il 03.12.2010, in variante al Piano Attuativo VD/18 denominato Aree Ex Acciaierie Rumi convenzionato con atto notaio dott. Figlioli Francesco (REP. 7486/4010) del 40.11.2001, registrato a Bergamo il 29.11.2001. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 1. Comparto n. 23 Via Cassinone Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione industriale in Via Cassinone, approvato con D.C.C. n. 09 del 24.02.2004 e convenzionato con atto notaio dott. Bavuso Volpe Filippo (REP. 2502) del 14.06.2004, registrato a Bergamo il 25.06.2004. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. Norma particolare: Sono ammesse variazioni alla succitata convenzione, da concordare tra i proponenti e l'Amministrazione Comunale a fronte di vantaggi di interesse pubblico per l'Amministrazione stessa; nello specifico, a seguito di specifico accordo tra l'Amministrazione Comunale ed i lottizzanti, sar possibile un incremento della superficie coperta complessiva del comparto di un quantitativo pari a 3.000 mq a fronte della cessione di un area di 1.300 mq ed alla realizzazione, sulla stessa di un fabbricato, da adibire ad archivio comunale, avente una slp complessiva pari a 1.200 mq e sviluppato su due piani fuori terra. 2. Comparto n. 24 Via Cassinone Descrizione: tale comparto interessa le aree del Piano di Lottizzazione industriale "Stella" approvato con D.C.C. n. 14 del 26.03.2002 e convenzionato con atto notaio dott. Mangili Paolo (REP. 97984 - RACC. 31688) del 22.04.2004. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica e dal piano attuativo approvato. 3. Comparto n. 25 Via Grinetta Descrizione: tale comparto interessa le aree individuate dal PRG tra le zone plurifunzionali ad impianto urbanistico definito localizzate in Via Grinetta convenzionate attraverso la scrittura privata tra la Propriet, il Consorzio per la Gestione del Parco Regionale del Serio ed il Comune di Seriate (REP. 175) del 25.02.2010 (prot. 5674 del 10.03.2010). Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dalla citata convenzione urbanistica. 4. Comparto n. 58 - Via Grinetta

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Descrizione: tale comparto interessa un lotto a destinazione produttiva per il quale si prevede l'incremento di capacit edificatoria a fronte della realizzazione di un parcheggio pubblico lungo Via Grinetta, all'interno della propriet. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizi e urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 6.165 mq; - s.l.p. ammissibile (in aggiunta all'esistente): 1.000 mq - Rc=60%; - Hmax = 10 ml; - Rp=15% Dotazione minima di servizi pubblici: 900 mq da adibire a parcheggio localizzato lungo Via Grinetta. 5. Comparto n. 61 - Via Brusaporto Descrizione: tale comparto interessa le aree interessate dal Permesso di Costruire Convenzionato a destinazione produttiva n. E/11/120. Modalit di attuazione: valgono le norme e gli indici stabiliti dal citato Permesso di Costruire Convenzionato.

Art. 16 - Verde privato di carattere urbano


1. Gli ambiti di verde privato sono inedificabili e non computabili ai fini edificatori, dovranno essere progettati e compiutamente sistemati perseguendo la valorizzazione ambientale dell'edificio, o del complesso di edifici, cui si riferiscono.

Art. 17 - Ambiti agricoli (E)


1. Il P.G.T. identifica con tali ambiti le aree agricole di cui al Titolo III della LR 12/2005 e s.m.e.i. Il piano incentiva e tutela luso agricolo del suolo, ritenendo le attivit agricole elemento fondamentale per la tutela dellambiente e lo sviluppo economico del territorio. Gli ambiti agricoli sono suddivisi, in relazione alle caratteristiche produttive, alluso del suolo, agli aspetti ambientali e paesaggistici e alle attivit assentite, nei seguenti ambiti: - ambiti agricoli produttivi; - ambiti agricoli produttivi specializzati; - ambiti agricoli di salvaguardia ambientale; - ambiti agricoli di salvaguardia dellinfrastruttura aeroportuale; disciplinati dal presente articolo e dai successivi artt. 18-19-20-21-22. Tutti gli interventi in tali zone devono tendere alla difesa e valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali e al recupero di situazioni di degrado, nonch all'esercizio degli usi compatibili; l'insediamento umano deve pertanto essere finalizzato alla difesa del territorio ed all'uso mirato delle risorse. Per gli ambiti agricoli ricadenti nel Parco Regionale del Serio vale la disciplina del relativo PTC e dellart.23 delle presenti norme. 2. Negli ambiti agricoli sono ammesse esclusivamente le opere realizzate in funzione della conduzione del fondo e destinate alle residenze dellimprenditore agricolo e dei dipendenti dellazienda, nonch alle attrezzature e infrastrutture produttive necessarie per lo svolgimento delle attivit di cui allarticolo 2135 del codice civile quali stalle, silos, serre, magazzini, locali per la lavorazione e la conservazione e vendita dei prodotti agricoli fatti salvi i divieti e le limitazioni previsti per i singoli ambiti disciplinati nei successivi agli artt. 18-19-20-21-22. La realizzazione di edifici o manufatti per la lavorazione dei prodotti agricoli sempre subordinata alla realizzazione di appositi impianti di depurazione delle acque e dei reflui organici,
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preferibilmente mediante tecniche di tipo biologico ed agronomico, atte a garantire i limiti di accettabilit per le acque di scarico di cui alla vigente normativa in materia, e secondo quanto stabilito dal Regolamento Locale di Igiene vigente. 3. Destinazioni duso ammesse: in tutti gli ambiti agricoli la destinazione funzionale, sia prevalente che complementare, quella delle attivit agricole, cos come definite dallart.11, c.9 delle Disposizioni Comuni. Sono ammesse, salvo specifiche prescrizioni, le seguenti attivit o residenze purch legate allattivit agricola principale: - residenza agricola; - impianti tecnologici; - attrezzature per linstallazione di impianti volti alla produzione di energia da fonti alternative e rinnovabili. (non conforme alla Normativa vigente) Sono escluse: la residenza, le attivit produttive, le attivit terziarie e le strutture di servizio e per il tempo libero differenti da quelle stabilite dal presente articolo. 4. Modalit di intervento e parametri urbanistico-edilizi. a) Agli ambiti agricoli riconosciuta una capacit edificatoria in base a quanto prescritto dal Titolo III della LR 12/2005 e s.m.e.i., fatte salve le prescrizioni previste per i singoli ambiti agricoli. b) In tutti gli ambiti agricoli sono vietati gli interventi che prevedano: - limpermeabilizzazione dei corsi dacqua e dei vasi irrigui, fatti salvi gli interventi necessari per il miglioramento delle rete ed il risparmio idrico, comunque da realizzare con materiali e tecniche compatibili con lambiente in cui devono essere realizzati e fatte salve le necessarie autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti im materia idraulica; - lalterazione dei tracciati della viabilit agraria esistente; - le bonifiche agrarie, fatte salve quelle con autorizzazione rilasciata dalla Provincia quale ente competente in materia; - le recinzioni permanenti quando non rivestano caratteri di interesse pubblico e igienicosanitario, salvo quelle realizzate con vegetazione autoctona e quelle di tipo provvisorio o stagionale: ove le recinzioni fossero indispensabili per lattivit agricola e zootecnica, dovranno essere poste in modo da non creare ostacolo al passaggio della fauna selvatica e alla fruibilit dei percorsi di interesse collettivo. Sono realizzabili muri di cinta a recinzione delle aree di stretta pertinenza (aie, cortili) di strutture e impianti funzionali allattivit agricola e zootecnica fino ad un altezza massima di 2,00 m. I muri dovranno essere completamente mitigati esternamente da filari alberati e realizzati previo parere della Commissione Paesaggio. Sono inoltre ammesse recinzioni di aree di pertinenza di fabbricati esistenti destinati allabitazione, realizzate con tipologia coerente con lambiente circostante e, comunque, con altezza massima di mt. 1,50; - lapertura di cave; - le attivit di itticoltura; - alterazioni e comunque manomissioni senza preventiva autorizzazione dei percorsi comunali, vicinali e consorziali. c) Sono al contrario da incentivare: i piani di miglioramento aziendale finalizzati al miglioramento della qualit ecologica, introducendo pratiche agricole sostenibili e/o di tipo biologico; il potenziamento della dotazione vegetazionale con essenze autoctone (filari alberati, siepi ecc.); il rimboschimento delle aziende ed i piani di assestamento forestale finalizzati al miglioramento della qualit dei boschi collinari; lo sviluppo di coltivazioni in grado di valorizzare le permanenze storiche del paesaggio agrario (gelseti, ecc.);
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gli interventi di valorizzazione e ripristino dei percorsi comunali, vicinali e consorziali che per il loro significato testimoniale e per il valore infrastrutturale rappresentano un patrimonio storico sociale appartenente alla collettivit;

d) Tutti gli interventi di trasformazione consentiti dovranno attenersi ai seguenti criteri generali di progettazione e di attuazione: - mantenimento e conservazione di tutte le tracce fisiche e storiche del paesaggio agrario (percorsi, tracciati, trama dei campi e delle acque) e delle memorie storiche e monumentali; - mantenimento e conservazione delle trame vegetazionali e arboree esistenti; - mantenimento delle principali visuali, dei punti panoramici e dei coni visuali, puntuali o continui, essenziali per la percezione dei luoghi, dei monumenti singoli e dei percorsi; e) Particolare attenzione deve essere posta nei progetti edilizi consentiti, al rispetto delle caratteristiche tipiche degli insediamenti rurali dellambito paesistico in cui ricadono, con particolare riguardo ai materiali, ai colori, alle coperture e alle pendenze. f) Sono comunque ammessi, se motivati da specifiche esigenze tecniche da motivare in sede progettuale, i progetti di riequipaggiamento della campagna (filari, alberature e siepi), i progetti di conversione di boschi monospecifici esistenti in boschi misti ed i progetti di rimboschimento e di recupero di aree degradate; g) Oltre alle strade espressamente previste dal P.G.T., previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge, ammessa l'apertura di nuove strade esclusivamente per l'esercizio dell'attivit agricola, di dimensioni rigidamente limitate alle esigenze connesse e rigorosamente documentate; h) Qualsiasi alterazione delle condizioni naturali del terreno (sterri, reinterri, accatastamenti di materiali...) soggetta a preventiva acquisizione di specifico provvedimento abilitativo, salvo che si tratti di normali interventi connessi all'attivit agricola e silvicolturale; i) In assenza del Piano di sviluppo aziendale, vietata la costruzione di attrezzature che, per ingombro e dimensione, modifichino sostanzialmente le caratteristiche naturali dell'area, fatta salva l'installazione di serre per la produzione specializzata (orto-floro-mico-frutticola) negli ambiti agricoli produttivi specializzati; l) Sono consentiti interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo su tutti gli edifici residenziali esistenti negli ambiti agricoli e per tutte le attrezzature ed infrastrutture produttive esistenti. Nel caso di allevamenti di nuova realizzazione o per quelli esistenti soggetti a modifiche quali ampliamento, cambio di specie allevata, modifica del sistema di allevamento (es. suini: da ciclo chiuso ad ingrasso), fatto obbligo di integrare la richiesta di titolo abilitativo con unapposita relazione tecnica che dovr descrivere i seguenti aspetti: - la descrizione degli elementi rappresentativi dellallevamento (specie allevate, ciclo produttivo), con particolare riferimento alle potenzialit delle strutture di allevamento aziendale, che dovranno essere conformi alla normativa di settore relativa al cosiddetto benessere animale; - un Piano di Utilizzazione Agronomica dei liquami e di altri reflui zootecnici, redatto mediante leffettuazione di unanalisi pedologica aziendale e conforme alle metodiche agronomiche correnti; - il progetto e la relazione tecnica relativi agli impianti di stoccaggio e/o di depurazione e/o di maturazione dei reflui, in conformit con le prescrizioni legislative e regolamentari vigenti. Verranno autorizzati fabbricati adibiti ad allevamenti di nuova realizzazione o ampliamento, solo nel caso in cui il peso vivo massimo allevato sar minore o uguale al peso vivo massimo ammissibile risultante dal Piano di Utilizzazione Agronomica.
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m) Negli ambiti agricoli, gli interventi edificatori relativi alla realizzazione di nuovi fabbricati sono assentiti unicamente mediante permesso di costruire. Il permesso di costruire subordinato: - alla presentazione al comune di un atto di impegno che preveda il mantenimento della destinazione dellimmobile al servizio dellattivit agricola, da trascriversi a cura e spese del titolare del permesso di costruire sui registri della propriet immobiliare; tale vincolo decade a seguito di variazione urbanistica, riguardante larea interessata, operata dal PGT; - allaccertamento da parte del comune delleffettiva esistenza e funzionamento dellazienda agricola; - limitatamente al caso in cui il richiedente sia il titolare o legale rappresentante dellimpresa, anzich limprenditore agricolo professionale, anche alla presentazione al Comune, contestualmente alla richiesta di permesso di costruire, di specifica certificazione disposta dallorgano tecnico competente per territorio, che attesti, anche in termini quantitativi, le esigenze edilizie connesse alla conduzione dellimpresa. Il comune rilascia, contestualmente al permesso di costruire, una attestazione relativa alle aree su cui deve essere costituito il vincolo di non edificazione. Inoltre il rilascio del titolo abilitante per una nuova edificazione subordinato alle seguenti condizioni: - possesso dei requisiti di cui allart. 60 della l.r. 12/2005 e s.m.ei.; - disponibilit di adeguata superficie aziendale in proporiet, secondo i limiti di seguito elencati: - colture in serra e ortaggi Ha 1,00 - colture a frutteto e vigneto Ha 2,00 - colture a seminativo irriguo Ha 5,00 - colture a seminativo asciutto Ha 5,00 - distanza massima dagli edifici agricoli esistenti ml. 30; (non comprensibile il vincolo della distanza) - dimostrazione che la conduzione finalizzata alla conduzione del fondo, tenendo conto anche delle strutture preesistenti. In tal senso si prescrive, prima di concedere la realizzazione di nuove strutture, la dimostrazione dellimpossibilit di riutilizzare per lo stesso scopo le strutture preesistenti, fermo restando, se necessaria per comprovati motivi strutturali, la possibilit di demolizione e ricostruzione delle stesse. La Commissione Paesaggio potr fornire indicazioni al fine di meglio posizionare gli edifici di nuova costruzione, tenuto conto che le zone agricole svolgono comunque finalit di protezione ambientale e paesistica come ambito di contorno percettivo dei nuclei urbani. n) Parametri edilizi generali per gli edifici agricoli (sono fatte salve le prescrizioni per ogni singolo ambito agricolo): ABITAZIONI RURALI Hmax = mt. 7,5 Ds = secondo d.m. 1444/1968 e mai inferiore a 10 ml. Dc = mt. 7,50 Df = mt. 15,00 If = 0,01 mq/mq, con un massimo di 200 mq. di Slp per azienda, su terreni a bosco, a pascolo o a prato-pascolo permanente; MANUFATTI AGRICOLI Hmax = mt. 6,5 con esclusione di silos e impianti tecnologici; Ds = secondo d.m. 1444/1968 e mai inferiore a 10 mt. Dc = mt. 7,50
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Df Rc

= mt. 5,00 = 5%

SERRE PERMANENTI Hmax = mt. 6,5; Ds = secondo d.m. 1444/1968 e mai inferiore a 10 mt. Dc = mt. 7,50 Df = mt. 5,00 Rc = 20% fatta salva la disciplina di cui allart.6, commi 5-6 delle Disposizioni Comuni. Nel computo dei volumi realizzabili non sono conteggiate le attrezzature e le infrastrutture produttive (stalle, silos, serre, magazzini, locali per la lavorazione e la conservazione e vendita dei prodotti agricoli), le quali non sono sottoposte a limiti volumetrici; esse comunque non possono superare il rapporto di copertura (Rc) del: - 5% dellintera superficie aziendale. - del 20% dellintera superficie aziendale per le aziende orto-floro-vivaistiche - del 20% dellintera superficie aziendale per le serre fisse. Tali limiti non si applicano nel caso di opere richieste per ladeguamento a normative sopravvenute che non comportino aumento della capacit produttiva. I manufatti per le serre devono avere caratteristiche costruttive tali da escludere destinazioni duso diverse, ossia rapporto areoilluminante minimo (sup. illuminata/sup. prevista) di 16/8. Per serre permanenti si intendono organismi edilizi nei quali si realizza un ambiente artificiale mediante il controllo dellilluminazione, della temperature e dellumidit in modo da garantire costantemente condizioni climatiche favorevoli per il conseguimento di produzioni intensive ortofrutticole e florovivaistiche. Per serre permanenti si intendono strutture stabilmente ancorate al suolo, dotate di murature o con coperture o chiusure laterali fisse. Le serre permanenti sono soggette ad autorizzazione, mentre le serre provvisorie sono soggette a semplice comunicazione allUfficio Tecnico, ad eccezione degli ambiti ricadenti nel Parco Regionale del Serio, di cui al successivo art.23. Le serre permanenti dovranno produrre unimmagine unitaria ed omogenea per forma, materiali impiegati, aspetto esteriore, colorazione. Dovranno essere impiegate strutture modulari di produzione industriale. Sar ammessa la realizzazione di serre permanenti con caratteristiche diverse da quelle sopra indicate solo nel caso di riuso di manufatti edilizi gi esistenti che a tale funzione vengano trasformati. Le serre permanenti realizzate in continuit potranno occupare una superficie massimo di mq 1.000,00. Ogni nucleo di serre pari al massimo a mq 1.000,00 dovr essere separato dal successivo da una fascia scoperta di ml 5,00. Per serre provvisorie o stagionali sono forme di protezione delle colture realizzate attraverso pellicole trasparenti con supporti metallici fissati al terreno e facilmente smontabili (serre tunnel). consentita la realizzazione di serre stagionali, nel limite dell'50% della superficie dell'apprezzamento interessato; tale limite comprensivo della quota gi realizzata per attrezzature ed infrastrutture fisse. o) La progettazione degli edifici, dei manufatti e delle sistemazioni esterne dovr tenere conto degli edifici esistenti, siano essi storici o moderni. In deroga alle altezze indicate nei relativi tipi edilizi potranno essere richieste altezze maggiori o minori che meglio inseriscano ledificio nel contesto da sottoporre al parere vincolante della commissione del paesaggio. Sempre per tale scopo potranno essere prescritti gli allineamenti planoaltimetrici da mantenere rispetto agli edifici esistenti. Potranno essere concesse deroghe alle altezze anche nel caso di silos o di manufatti che per questioni funzionali lo richiedano.

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p) Ai sensi dellart. 62, comma 1-bis, della L.R. 11.03.2005 n. 12 e s.m. e i, in tutte le aree agricole consentita la realizzazione di un deposito per gli attrezzi agricoli, a titolo precario, a condizione di essere proprietari o affittuari di un fondo di almeno 5.000 mq. Tali fabbricati dovranno avere le seguenti caratteristiche costruttive: - superficie lorda di pavimento massima ammessa: mq 20; - struttura e rivestimenti in legno o materiali compatibili con il contesto ambientale con esclusione di murature di di laterizi e prefabbricati in cemento o simili; Linserimento del fabbricato dovr essere completamente mitigato attraverso limpianto di essenze arboree autoctone. Tali depositi sono soggetti ad intervento edilizio diretto. q) Per gli edifici ad uso diverso della residenza esistenti alla data di adozione del P.G.T. e non pi adibiti ad uso agricolo, sono ammessi oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, anche la ristrutturazione con cambio di destinazione duso in residenziale. Possono essere destinate alla residenza le strutture rurali per le quali sia dimostrata la dismissione da almeno cinque anni; la riconversione relativa dovr essere attuata senza pregiudizio per il mantenimento o l'eventuale ripristino dell'attivit agricola sul compendio non direttamente interessato dall'intervento. Nel caso lintervento preveda un numero di unit immobiliari superiori alle esigenze familiari strettamente necessarie del proprietario si dovr procedere mediante permesso di costruire convenzionato. Gli incrementi volumetrici sono considerati nuova costruzione. r) Il Piano di sviluppo aziendale rappresenta uno strumento d'iniziativa privata con contenuti di proposta; descrittivo delle richieste edificatorie o di modificazione nell'uso e nella conduzione dei fondi e dei fabbricati inseriti in ambito agricolo. Il PSA, redatto da tecnico abilitato, dovr indicare: - titolo di conduzione del richiedente o dei soggetti giuridici titolari del Provvedimento abilitativo; - titolo di godimento dei terreni afferenti l'azienda; - consistenza, uso attuale, previsioni di Piano del suolo aziendale; - consistenza, previsioni di Piano degli allevamenti eventualmente presenti; - tipologie, consistenza e stato di conservazione delle strutture fondiarie aziendali; - interventi previsti dal PSA sulle strutture; - nuove esigenze edificatorie; - altri interventi sulla viabilit rurale, sistemazioni idraulico agrarie e forestali o che riguardino - gli impianti e le infrastrutture agricole. Le previsioni del PSA, dopo la sua approvazione, assumono carattere vincolante come dimensionamento tecnico e destinazione d'uso delle strutture edificate. s) Tutti i progetti d'intervento sugli edifici in zona agricola, oltre agli elaborati previsti dal vigente Regolamento edilizio, dovranno essere corredati da: - 1. rilievo planialtimetrico quotato dell'area di pertinenza dell'edificio, con indicazione della posizione e delle caratteristiche della vegetazione, in scala almeno 1:200; in ogni caso l'area da rilevare potr essere contenuta entro un ambito determinato in m 100, calcolato a raggio dal baricentro dell'edificio interessato; - 2. studio appositamente riferito al problema dello smaltimento delle acque di rifiuto; - 3. rilievo quotato, in scala 1:50, dell'edificio in tutte le sue parti; - 4. ampia documentazione fotografica a colori, riferita sia all'edificio che all'area di pertinenza; - 5. indicazione delle destinazioni d'uso in atto e di quelle di progetto; - 6. breve relazione descrittiva sulla compatibilit dell'intervento con le prescrizioni di Piano, dei criteri seguiti nella progettazione, dei materiali di finitura di previsto impiego, con la
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precisazione delle operazioni che s'intendono eseguire a livello di consolidamento, ripristino, risanamento, ecc.; 7. l'impegno, autenticato nelle forme di legge, a mantenere il pubblico transito sui percorsi pedonali e ciclabili ricadenti all'interno della propriet.

5. Al fine del computo dell'edificabilit di zona ammessa, fatte salve eventuali norme pi restrittive di seguito esplicitate, l'utilizzazione di tutti gli appezzamenti di terreno a destinazione agricola, anche non contigui, compresi quelli esistenti su terreni di Comuni contermini, purch componenti l'azienda. Su tutte le aree computate ai fini edificatori istituito un vincolo di non edificazione debitamente trascritto presso i registri immobiliari, modificabile in relazione alla variazione della normativa urbanistica. 6. Interventi di trasformazione relativi ad opere pubbliche, servizi tecnologici speciali, attrezzature ed infrastrutture di interesse generale non previste dal P.G.T., sono ammessi solo per dimostrate ed accertate necessit di interesse pubblico, comunale o sovraccomunale. 7. Per gli edifici esistenti negli ambiti agricoli e legittimamente assentiti, non pi adibiti ad uso agricolo e le relative aree di pi stretta pertinenza, consentito il mantenimento della destinazione duso in atto alla data dell'adozione del presente piano o la variazione della destinazione stessa in agricola. 8. Salvo diverse specificazioni nelle norme specifiche per i singoli ambiti, per le quali si rimanda ai successivi artt. 18-19-20-21-22, negli stessi si applicano le norme generali di cui al presente articolo.

Art. 18 - Ambiti agricoli produttivi (E1)


1. Sono le aree agricolo-produttive in cui obbiettivo primario la difesa dell'attivit agricola oltre che degli elementi costitutivi del paesaggio agrario; si tratta di aree destinate prevalentemente a seminativo, la cui potenzialit edificatoria utilizzabile per la realizzazione di infrastrutture agricole funzionali al tipo di coltivazioni ed agli allevamenti aziendali. Nella zona agricola produttiva, cos come graficamente riportata negli elaborati allegati al Piano delle Regole, consentito soltanto lo sviluppo di aziende rurali, con gli edifici e gli annessi inerenti alle loro attivit, ivi compresi i locali di abitazione per gli addetti all'azienda agricola. E ammesso limpianto di nuove attrezzature rurali qualora i terreni componenti lazienda agricola non siano gi stati computati ai fini edificatori, ai sensi del Titolo III della LR 12/2005 e s.m.e.i.. Destinazioni duso Le destinazioni duso ammesse ed escluse sono quelle definite dal precedente art.17, c.3. Le destinazioni ammesse sono consentite a condizione che non richiedano la realizzazione di edifici e/o infrastrutture incompatibili con il mantenimento dei caratteri paesistico-ambientali dei luoghi. Sono altres ammesse tutte le attivit agricole volte alla conservazione agro-ambientale del territorio. Modalit di intervento e parametri urbanistico-edilizi Come previsto dal precedente art.17, c.4. Il computo delle superfici comprende terreni non necessariamente contermini ma funzionalmente connessi tra loro, situati anche in comuni limitrofi o in altri ambiti agricoli. L'asservimento delle superfici al fine edificatorio, regolarmente registrato e trascritto a cura del richiedente, permane e deve essere riportato in mappa a cura del Comune; il vincolo di asservimento permane anche nel caso di vendita o di permuta o nuovi acquisti.

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Indici edificatori: valgono gli indici definiti al precedente art.17, c.4, lett. n). Gli ambiti agricoli produttivi sono inoltre soggetti ai seguenti vincoli e prescrizioni per gli edifici ad uso abitativo a servizio dellazienda agricola posti anche allinterno dei nuclei di antica formazione in territorio extraurbano: - sono consentiti il risanamento conservativo, il restauro, la ristrutturazione e l'ampliamento delle parti residenziali esistenti alla data di adozione del Pgt; - per gli imprenditori agricoli a titolo principale, operanti su aziende agricole esistenti, sprovviste di locali ad uso abitativo, o in caso dimpianto di nuove aziende agricole, ammessa la costruzione di nuove abitazioni secondo gli indici ed i parametri di cui al precedente art.17, c.4, a condizione che sia mantenuta la caratteristica di fabbricato rurale rispettando i parametri ed i caratteri architettonici inerenti alla struttura ed alla tipologia tipica degli insediamenti agricoli presenti sul territorio, con luso di materiali coerenti con la tradizione tipologica e costruttiva; escluso luso del calcestruzzo o cemento a vista o pannellature, per le coperture consentito luso di coppi o tegole tipo coppo. - fatto obbligo nei risanamenti, nei restauri, nelle ristrutturazioni e negli ampliamenti, per quanto riguarda le coperture, di impiegare materiale tradizionale, di usare gelosie o ante come scuri alle finestre. Per le facciate sono esclusi rivestimenti di alcun genere tranne intonaci civili e rustici. - per gli edifici esitenti e le cascine che, all'atto di adozione del Pgt, si trovassero nelle condizioni di avere il primo piano abitato o abitabile a quota inferiore del piano di campagna o con vani abitativi inferiori ai ml. 2.70 di altezza previsti dalle norme igienico-sanitarie vigenti, consentito un innalzamento del colmo del tetto sino al raggiungimento di unaltezza di ml. 2.70 per i vani abitativi nel rispetto delle le pendenze delle falde di copertura. Per i singoli comparti normati da disciplina particolare si rimanda a successivo art.21.

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Art. 19 - Ambiti agricoli produttivi specializzati (E2)


1. Sono a tal fine individuati gli ambiti del territorio rurale che, per la particolare conformazione dei terreni o per la situazione colturale gi consolidata, devono essere destinati ad attivit agricole specializzate. Nelle stesse vanno perseguiti: lo sviluppo dell'attivit specializzata caratteristica; la tutela e valorizzazione delle caratteristiche geomorfologiche dei terreni; la salvaguardia/conservazione del territorio con l'attivit agricola, gli impianti e le coltivazioni; l'edificazione e le infrastrutture a servizio del territorio e dell'attivit agricola specializzata. Destinazioni duso Le destinazioni duso ammesse ed escluse sono quelle definite dal precedente art.17, c.3. Le destinazioni ammesse sono consentite a condizione che non richiedano la realizzazione di edifici e/o infrastrutture incompatibili con il mantenimento dei caratteri paesistico-ambientali dei luoghi. Sono altres ammesse tutte le attivit agricole volte alla conservazione agro-ambientale del territorio. Modalit di intervento e parametri urbanistico-edilizi Come previsto dal precedente art.17, c.4. Il computo delle superfici comprende terreni non necessariamente contermini ma funzionalmente connessi tra loro, situati anche in comuni limitrofi o in altri ambiti agricoli. L'asservimento delle superfici al fine edificatorio, regolarmente registrato e trascritto a cura del richiedente, permane e deve essere riportato in mappa a cura

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del Comune; il vincolo di asservimento permane anche nel caso di vendita o di permuta o nuovi acquisti. 5. Indici edificatori: valgono gli indici definiti al precedente art.17, c.4, lett. n). consentita la realizzazione di serre stagionali, nel limite dell'80% della superficie del fondo interessato; tale limite comprensivo della quota gi realizzata per attrezzature ed infrastrutture fisse. Per i singoli comparti normati da disciplina particolare si rimanda a successivo art.21.

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Art. 20 - Ambiti agricoli di salvaguardia ambientale (E3)


1. Il PdR classifica negli ambiti agricoli di salvaguardia ambientale le aree scoperte e inedificate prossime alle zone urbanizzate cui viene riconosciuto un elevato valore paesistico e percettivo, la cui tutela diviene fondamentale nella conservazione del corretto rapporto tra le aree edificate e le aree agricole non edificate. In detto ambito gli elementi tipici dellantropizzazione colturale sono soggetti a vincolo di conservazione. Destinazioni duso Oltre alle destinazioni escluse per tutti gli ambiti agricoli, non sono ammesse le seguenti attivit agricole: attivit florovivaistica svolta con con lausilio di strutture di settore (serre permanenti e/o provvisorie); allevamenti zootecnici intensivi e non intensivi; Le altre destinazioni duso ammesse, in base allart.17, c.3, sono consentite a condizione che non richiedano la realizzazione di edifici e/o infrastrutture incompatibili con il mantenimento dei caratteri paesistico-ambientali dei luoghi. Sono altres ammesse tutte le attivit agricole volte alla conservazione agro-ambientale del territorio. Modalit di intervento e parametri urbanistico-edilizi Sono ammessi: interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, demolizione con ricostruzione per i soli edifici realizzati dopo il 1950 qualora privi di caratteri stilistici significativi, manutenzione e potenziamento del patrimonio arboreo, consolidamento e riqualificazione idrogeologica, secondo quanto disciplinato dal precedente art.17, c.4. Sono ammessi ampliamenti in ragione del 10% massimo della volumetria esistente esclusivamente pre esigenze di carattere funzionale e igienico-sanitario. Gli interventi di ristrutturazione, di demolizione e ricostruzione e di ampliamento sono soggetti a permesso di costruire e al parere vincolante della Commissione del Paesaggio. Sono vietati nuovi insediamenti isolati nella campagna e gli edifici destinati alla residenza se non strettamente connessi a strutture aziendali gi insediate alla data di adozione del presente piano. Le aziende agricole proprietarie di terreni in ambito agricolo produttivo e in ambito agricolo produttivo specializzato che volessero realizzare nelle suddette zone attrezzature ed infrastrutture finalizzate allattivit agricola, possono conteggiare, ai fini delledificazione, eventuali fondi di propriet o in conduzione nellambito oggetto del presente articolo (Ambiti agricoli di salvaguardia ambientale) applicando un rapporto di copertura Rc del 5% della superficie del fondo, compresi i volumi esistenti alla data di adozione del Pgt ed un indice di densit fondiaria per le abitazioni rurali pari a 0,01 mq/mq e trasferendo tali diritti edificatori esclusivamente in Ambito agricolo produttivo e in Ambito agricolo produttivo specializzato.

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Per i singoli comparti normati da disciplina particolare si rimanda al successivo art.21.

Art. 21 - Comparti agricoli soggetti a normativa specifica (ES)


1. Tutti i comparti identificati negli elaborati grafici del PdR con contorno tratteggiato sono sottoposti a normativa specifica e si attuano, con piano attuativo o permesso di costruire convenzionato secondo le prescrizioni contenute nel singolo comparto. In assenza di detti strumenti, per eventuali edifici esistenti sono consentite esclusivamente opere dordinaria e straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo. Nei limiti delle prescrizioni e degli indici di seguito specificati, sono ammesse esclusivamente le destinazioni previste allart.17, c.3 delle presenti norme. 2. Per quanto non esplicitamente specificato nei successivi commi, vale la disciplina dellart.17 delle presenti norme. 3. Comparto n. 457 - Via Serio Descrizione: tale comparto interessa un ambito agricolo caratterizzato dalla presenza di serre per attivit ortoflorovivaistica e di altri volumi. Modalit di attuazione: piano attuativo. Valgono i seguenti parametri edilizio-urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 57.330 mq; - s.l.p. ammissibile: esistente Norma particolare: il Piano Attuativo dovr prevedere la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, con possibilit di spostamento dei volumi all'interno dell'ambito di intervento, il ripristino paesaggistico-ambientale dello stesso (anche attraverso il miglioramento del sistema dei percorsi) e l'incremento della sicurezza idraulica del sito. Sar fatto obbligo di cessione o, in alternativa, servit di uso pubblico dei passaggi e dei percorsi agrosilvopastorali e di fruizione del parco. 4. Comparto n. 57 - Via Paderno Descrizione: tale comparto interessa un ambito agricolo caratterizzato dalla presenza di un fabbricato da adibire a deposito non agricolo. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato per modifica di destinazione d'uso del fabbricato, da agricolo a produttivo. Valgono i seguenti parametri edilizi e urbanistici e prescrizioni: - Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 6.420 mq; - s.l.p. ammissibile: esistente Norma particolare: il permesso di costruire convenzionato per la modifica della destinazione d'uso del fabbricato dovr prevedere idonee misure di mitigazione ambientale (anche esterne all'ambito) e riqualificazione dell'area nel suo complesso, oltre ai contributi di costruzione dovuti, il reperimento degli standard urbanistici prodotti dalla s.l.p. esistente a seguito del cambio di destinazione d'uso, ovvero la monetizzazione, anche integrale degli stessi. 5. Comparto n. 59 - Via Scavezzata Descrizione: tale comparto interessa un ambito agricolo caratterizzato dalla presenza di un fabbricato adibito a residenza agricola per la quale si prevede la possibilit di incremento volumetrico attraverso il sopralzo del fabbricato stesso. Modalit di attuazione: permesso di costruire convenzionato. Valgono i seguenti parametri edilizi e urbanistici e prescrizioni:
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- Superficie territoriale (ST) indicativa, salvo verifica catastale e rilievo topografico: 690 mq; - s.l.p. ammissibile (in aggiunta all'esistente): 200 mq - Hmax = 10,50 ml; Dotazione minima di servizi pubblici: 150 mq; ammessa la monetizzazione delle aree destinate a servizi pubblici in conformit dellart.46 comma 1 lettera a) della L.R. 12/2005 e s.m. e i.

Art. 22 - Ambiti agricoli di salvaguardia dell'infrastruttura aeroportuale (E4)


1. Gli ambiti di salvaguardia dell'infrastruttura aeroportuale individuano le aree poste tra l'aeroporto, a sud, e la tangenziale, a nord ed assumono il ruolo di fascia di protezione per l'abitato rispetto alla struttura aeroportuale. 2. Gli ambiti aeroportuali sono totalmente inedificabili e sono di norma compatibili con il solo esercizio dell'attivit agricola di cui al precedente art.17. Salvo casi specifici, esclusa ogni altra destinazione. fatta salva la disciplina di cui allart.18, c.7 delle Disposizioni Comuni. 3. L'edificabilit pertinente determinata in base agli indici definiti per gli ambiti agricoli di cui allart.17; la stessa potr essere trasferita negli ambiti agricoli produttivi di cui allart.18 delle presenti norme. 4. Qualsiasi intervento di trasformazione urbanistica subordinato all'approvazione di specifico Piano d'iniziativa pubblica, anche in variante al presente piano, attraverso il quale prevedere: - la valorizzazione ambientale del territorio; - la formazione di ampie fasce alberate (bosco urbano); - un elevato grado di fruibilit pubblica, da conseguire anche mediante la progressiva acquisizione al patrimonio comunale delle aree relative. Nel presente ambito dovr essere individuato un collegamento viario tra l'Asse interurbano e l'Aeroporto. Il tracciato sar definito in sede di progettazione esecutiva in accordo con il Comune, fermo restando che, in termini di principio, dovr ricalcare il percorso delle strade poderali esistenti. 5. Fino all'approvazione del Piano attuativo gli edifici esistenti sono confermati allo stato di fatto, sia in termini di dimensione, che di destinazione d'uso; sugli stessi sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo. 6. Sono fatti salvi i complessi o gli edifici a destinazione prevalentemente agricolo-produttiva, per i quali valgono le disposizioni degli ambiti agricoli di cui allart. 17.

Art. 23 - Ambito del Parco del Serio


1. Il PGT recepisce la perimetrazione del Parco del Serio come definita dal Piano territoriale di coordinamento (PTC) del Parco approvato ai sensi delle leggi regionali 1 giugno 1985 n. 70 (Istituzione del Parco) e 30 novembre 1983 n. 86 (Piano generale delle aree protette). 2. All'interno dell'ambito del Parco del Serio il P.G.T. definisce le destinazioni urbanistiche dei diversi ambiti, in coerenza con gli indirizzi e le prescrizioni del PTC. 3. Gli interventi di trasformazione urbanistica o edilizia all'interno dell'area Parco devono essere improntati alla conservazione dell'elevata qualit paesaggistica ed ambientale dell'ambito o al recupero dei valori eventualmente dispersi; devono inoltre rispettare le indicazioni e le prescrizioni dettate, relativamente a ciascuna zona o sottozona, sia dalle presenti norme sia

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dalle N.T.A. del PTC, fermo restando che in caso di difformit prevale quanto previsto dal PTC del Parco, essendo quest'ultimo cogente. 4. Sugli edifici residenziali in ambito agricolo e ricompresi nell'ambito del Parco del Serio, sono ammessi incrementi fabbricativi per ampliamenti e sopralzi, nel rispetto delle seguenti prescrizioni: - siano concessi una sola volta per singola unit immobiliare a favore unicamente degli imprenditori agricoli e dei proprietari che abitino direttamente l'unit interessata; - non superino il volume di mc 300, comprensivo di servizi ed accessori; - siano necessari per l'adeguamento dell'alloggio e per esigenze igienico-sanitarie. 5. Negli ambiti agricoli ricadenti all'interno del Parco del Serio: - la realizzazione di serre o coperture stagionali soggetta al rilascio del Provvedimento autorizzativo da parte dell'Ente gestore; - ammessa la recinzione delle aree di pertinenza dei fabbricati residenziali. In ogni caso le recinzioni non potranno interrompere i percorsi pedonali o ciclabili gi esistenti o previsti dal P.G.T. e dovranno essere realizzate con tipologie e materiali consoni all'ambiente agricolo, privilegiando ad esempio l'uso dei pali in legno e le tesate con monofili in acciaio. Saranno in ogni caso da evitare i muretti e le mascherature continue, anche costituite da siepi, che interrompano la continuit anche visiva dell'ambito agricolo.

Art. 24 - Ambito del PLIS del Serio Nord


1. Il Parco locale d'interesse sovraccomunale istituito ai sensi dell'art. 34 della LR 30 novembre 1983 n. 86. 2. Il P.G.T recepisce gli ambiti assoggettati a specifica tutela e valorizzazione ambientale, costituenti il "Parco locale d'interesse sovraccomunale del Serio Nord". 3. L'individuazione del PLIS persegue i seguenti obiettivi dominanti: - valorizzare e salvaguardare l'ambito fluviale ed i territori circostanti allo scopo di favorire la conoscenza ed il senso d'appartenenza allo stesso da parte della cittadinanza; - valorizzare il paesaggio agrario, laddove ancora esistente, anche attraverso il sostegno a forme di agricoltura tradizionale; - contribuire ad una politica di salvaguardia degli spazi verdi e di equilibrio ambientale alla grande scala, anche mediante lo sviluppo di reti ecologiche; - riqualificare le porzioni di territorio degradato, mediante specifici progetti di riqualificazione paesaggistica ed ambientale; - delineare un margine al tessuto edificato, volto a definirne la forma urbana e le relazioni con gli spazi verdi; - costituire ambiti di fruizione e ricreazione ecocompatibili. 4. Il vincolo a PLIS, di natura urbanistica ed ambientale, si sovrappone alla disciplina di zona dei diversi ambiti in esso ricomprese. 5. La pianificazione attuativa e la gestione del PLIS avvengono attraverso lo strumento del Programma pluriennale degli interventi, riferito ad un arco temporale di almeno tre anni e rinnovabile ogni anno. Le disposizioni dettate al Programma sono, una volta approvate, prevalenti sulle presenti Norme. 6. All'interno del PLIS non consentita la realizzazione di alcuna nuova costruzione, a prescindere dalla sua destinazione, laddove non prevista nel Programma pluriennale degli interventi di cui al comma precedente. Fanno eccezione gli interventi di nuova costruzione ed

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ampliamento di strutture d'interesse comunale e di spazi pubblici attrezzati a parco per il gioco e lo sport, purch adeguatamente inseribili sotto il profilo ambientale e paesaggistico. 7. Sono consentite altres, sino all'approvazione dello strumento di gestione, gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo. 8. L'esecuzione di reti tecnologiche di urbanizzazione necessita di previa verifica del corretto inserimento ambientale-paesaggistico. 9. Sono consentite le normali pratiche agronomiche e forestali ai sensi delle vigenti disposizioni regionali di legge in materia. 10. Non sono in alcun caso consentiti all'interno della perimetrazione del PLIS: - l'occupazione di suolo mediante deposito di materiali ed esposizione di merci a cielo aperto, fatti salvi gli ammassi temporanei per le esigenze della coltivazione e quelli connessi alle attivit di cantiere per la realizzazione dei progetti contenuti nel Programma pluriennale degli interventi; - i reinterri e gli scavi, ad eccezione di quelli previsti in attuazione dei progetti contenuti nel Programma pluriennale degli interventi; - gli impianti sportivi/ricreativi di cui non sia prevista, anche tramite convenzione con l'Amministrazione comunale, l'accessibilit al pubblico; - parcheggi privati di superficie, ad eccezione di quelli previsti in attuazione dei progetti contenuti nel Programma pluriennale degli interventi; - l'apertura e la coltivazione di cave; - la realizzazione di impianti di smaltimento (stoccaggio provvisorio o definitivo, trattamento) - dei rifiuti; - l'installazione di cartelloni pubblicitari.

Art. 25 - Corpi idrici ed ambiti di tutela dei corpi idrici


1. In corrispondenza dei corpi idrici e dei limitrofi ambiti di tutela dei corpi idrici si applica esclusivamente la disciplina di cui alle N.T.A. del P.A.I., alle norme di polizia idraulica di cui allart.23 delle Dispozioni Comuni e alle norme geologiche di cui allart.22 delle Dispozioni Comuni.

Art. 26 - Ambiti di salvaguardia delle infrastrutture stradali principali


1. Il Piano delle Regole identifica come ambiti di salvaguardia delle infrastrutture stradali principali (SP671 e SP42) le aree prevalentemente esterne al tessuto urbano consolidato e comprese nelle fasce di rispetto stradale di infrastrutture esistenti e di progetto, disciplinate dallart.18, c.2 delle Disposizioni Comuni. Tali ambiti, ove graficamente individuato, possono avere una sovrapposizione con la disciplina di altri ambiti definiti dal Piano delle Regole. 2. Il PdR individua con gli ambiti di salvaguardia delle infrastrutture stradali principali i luoghi dove sono accertate condizioni di vincolo per linsediamento permanente di attivit o abitanti. Tali presupposti determinano la necessit di non ammettere lampliamento di eventuali realt insediative esistenti alla data di adozione delle presenti norme, cos come non ammesso linsediamento di nuovi edifici di carattere residenziale, commerciale, direzionale, terziarioricettivo, produttivo, artigianale. vietato, altres, linsediamento di edifici destinati a servizi pubblici e/o di interesse pubblico e generale che possano coinvolgere attivit umane permanenti.

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3. Negli ambiti di salvaguardia delle infrastrutture stradali principali possibile procedere alla realizzazione di quanto ammesso dallart.18, c.2 delle Disposizioni Comuni. 4. LAmministrazione Comunale si riserva di ammettere il trasferimento di diritti o capacit edificatoria generata dagli ambiti a cui si sovrappongono e trasferibile in lotti contigui afferenti allo stesso ambito o alla stessa propriet, esclusivamente, previa approvazione di piano attuativo e a fronte della realizzazione di importanti e strategiche opere pubbliche, ovvero della realizzazione e cessione di servizi pubblici. Tali interventi potranno essere previsti anche allinterno degli ambiti di salvaguardia delle principali infrastrutture stradali solo se conformi al vigente Codice della Strada e comunque nel rispetto della disciplina degli ambiti a cui si sovrappongono.

Art. 27 - Ambiti aeroportuali


1. Il PdR identifica con tali ambiti la porzione dell'Aeroporto di Orio al Serio, scalo di livello europeo classificato di terza categoria, ricadente all'interno del territorio comunale, oltrech dellAeroclub Taramelli. 2. S'intendono qui richiamate tutte le leggi nazionali e regionali che regolano lo sviluppo, l'utilizzo e la gestione delle strutture aeroportuali. Per quanto attiene le ricadute sul territorio comunale delle servit in essere, dettate dalla legge 4 febbraio 1963 n. 58, si richiama in particolare la disciplina prevista dallart.18, c.7 delle Dispozioni Comuni. 3. Sono a carico della Societ aeroportuale, previo accordo con l'Amministrazione Comunale e gli Enti istituzionali di controllo, tutte le opere di mitigazione funzionali alla riduzione dell'inquinamento acustico per la protezione del centro abitato. I relativi progetti d'intervento dovranno essere sottoposti all'Amministrazione Comunale, previo parere degli organismi di controllo. fatto altres obbligo alla Societ gestore del sistema aeroportuale di sottoporre a parere da parte dell'Amministrazione Comunale qualsiasi progetto d'intervento di modificazione dei luoghi, siano essi interventi a carattere edilizio, che relativi ad opere infrastrutturali e di urbanizzazione primaria o secondaria.

Art. 28 - Ambiti ferroviari


1. Il PdR conferma il tracciato ferroviario Bergamo-Brescia per la porzione ricadente all'interno del territorio comunale. 2. Qualsiasi intervento in prossimit dello stesso dovr rispettare le norme legislative e regolamentari in materia. Lambito destinato a sede degli impianti ferroviari che comprendono: sovrappassi, sottopassi sia veicolari che pedonali; gli edifici, i manufatti e le attrezzature di servizio ferroviario, di scalo merci e connessi all'esercizio ferroviario (centrali ed impianti elettrici, ecc.); opere di mitigazione ambientale, quali barriere fonoassorbenti; recinzioni, strade di servizio, spazi di parcheggio e di viabilit immediatamente connessi alla stazione ferroviaria. 3. Le zone di rispetto ferroviarie e relative deroghe ammesse, sono disciplinate dal Dpr 753/1980 e dal Dm 3/08/1981.

Art. 29 - Attrezzature a servizo della mobilit


1. Si richiama la disciplina di cui agli art.18, c.2 e art.21 delle Disposizoni Comuni.

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